Collezione China Briefing 2011

Page 1

da Dezan Shira & Associates

Collezione China Briefing 2011 . Tutte le dieci edizioni di China Briefing Italia

www.asiabriefing.com


Riguardo Asia Briefing Asia Briefing, una controllata di Dezan Shira & Associates, fornisce notizie di business e sulle regole finanziarie in Cina, India, Hong Kong e Vietnam. Fondata nel 1999, Asia Briefing Ltd. si propone di fornire le notizie economiche e normative costantemente aggiornate che interessano tutti coloro che operano in quest’area geografica.

Gennaio/Febbraio Revisione contabile annuale e conformità fiscale per gli espatriati e gli investitori stranieri in Cina Marzo Costi operativi nelle città dell’entroterra cinese Aprile La Gestione Finanziaria Maggio Il Foreign Corrupt Practices Act e il suo impatto sulle filiali d’azienda basate in Cina Giugno Investimenti Esteri nell’industria eco-sostenibile in Cina Luglio/Agosto Società commerciali a partecipazione straniera in Cina Settembre Fusioni, Acquisizioni e Joint Ventures in Cina Ottobre Gli oneri sociali in Cina Novembre Transfer pricing e transazioni infragruppo Dicembre La Guida fiscale per l’Asia

• Argomenti chiave per gli investitori stranieri includono costituzione aziendale, Fisco e Dichiarazioni, Risorse Umane e Contabilità • La nostra esperienza attinge ai professionisti nei settori legali, fiscali e contabili di Dezan Shira & Associates • Le pubblicazioni sono disponibili sulla libreria online di Asia Briefing al seguente link www.asiabriefing.com/store


Aggiornamenti legali e fiscali da Dezan Shira & Associates

Volume XII- Numero I

Inglese

Francese

Notizie on-line su

Tedesco

Italiano

Spagnolo

www.china-briefing.com/news/it

Revisione contabile annuale e conformitĂ fiscale per gli espatriati e gli investitori stranieri in Cina Inclusa la pianificazione fiscale per il 2011

In questo numero: Il processo di conformitĂ fiscale annuale Le detrazioni fiscali concesse La verifica annuale del transfer pricing La compilazione e la dichiarazione dei redditi sulle persone fisiche


Benvenuti al nuovo anno di China Briefing

B

uon anno e benvenuti a questo nuovo numero di China Briefing dedicato alle procedure annuali di revisione contabile e di conformità fiscale. In questo numero prenderemo in esame le aliquote fiscali per i redditi individuali e le imposte dovute, oltre alle procedure di compilazione e presentazione della dichiarazione dei redditi per gli espatriati residenti in Cina (con possibili detrazioni fiscali connesse). Andremo poi a trattare la verifica di conformità per le società, la revisione contabile annuale e il rinnovo delle licenze commerciali per gli Uffici di Rappresentanza e le società commerciali e non, a partecipazione straniera. Approfondiremo la gestione del transfer pricing, una questione che in Cina si sta caricando sempre più di risvolti importanti, soprattutto in tema di revisione contabile. Il 2011 promette di essere un anno interessante per gli investitori stranieri, poiché il mercato si sta avvicinando ulteriormente a un modello di economia di consumo e le opportunità per raggiungere il consumatore cinese non mancheranno agli investitori stranieri. Tuttavia, per sfruttare le opportunità di business, l’assetto finanziario della società deve essere solido e il momento della revisione annuale è l’occasione giusta per una verifica accurata oltre che per gestire nel modo corretto le richieste informative che verranno dalle autorità fiscali.

Le informazioni contenute in questo numero sono a cura di Dezan Shira & Associates, che festeggia, quest’anno, diciannove anni di attività in Cina. Per ogni informazione o assistenza sulla procedura di revisione contabile annuale, o per consulenze locali, vi preghiamo di contattarci a italiandesk@dezshira.com. Cogliamo l’occasione nel frattempo per augurare a tutti voi un 2011 ricco di successi e un felice nuovo anno del Coniglio!

Alberto Vettoretti Managing Partner, Dezan Shira & Associates Editore, Asia Briefing

China Briefing Contact: editor@china-briefing.com

La copertina artistica di questo mese La copertina di questo mese “Shanghai Flowers” (acrilico su tela) è stata realizzata dall’artista Li Lei. Li Lei nasce a Shanghai nel 1965 e passa la maggior parte della sua giovinezza nel nord ovest della Cina. Attualmente Li Lei ricopre la carica di direttore esecutivo al Shanghai Art Museum, e ha tenuto esposizioni dedicate in tutto il mondo per oltre vent’anni. La copertina è riprodotta per cortesia dell’artista e della Elisabeth de Brabant Art Center, centro artistico nell’inconfondibile edificio French Concession 1933. Il centro propone un nuovo approccio per la promozione dello scambio artistico e una piattaforma più sofisticata per molti degli artisti che promuove. Il centro artistico Elisabeth de Brabant si trova a Shanghai, in Fuxing West Road n. 299. www.elisabethdebrabant.com; coordinator@elisabethdebrabant.com

Tutto il materiale e i contenuti sono protetti da ©2011 Asia Briefing Ltd. Nessuna riproduzione, copia o traduzione di materiale è permessa senza il consenso dell'editore. Contattate: editor@china-briefing.com


La verifica fiscale annuale di conformità

[ A cura di Dezan Shira & Associates ]

I

l processo della certificazione e verifica fiscale annuale è un lavoro impegnativo e complesso sia per le società a partecipazione straniera (FIE) che per gli espatriati che vivono e lavorano in Cina. Ė necessario essere pienamente consapevoli delle procedure, nonché essere sicuri che queste siano completate tutte e in tempo. In questo numero di China Briefing ci concentreremo proprio sulla verifica annuale di conformità fiscale, in altre parole sulle procedure di revisione e verifica annuale per le FIE, con particolare riferimento alle questioni di detraibilità delle imposte e al transfer pricing. Risponderemo quindi alle seguenti domande: Che cosa bisogna fare? Chi deve essere coinvolto nel processo? Quali documenti bisogna preparare e compilare? Qual è il modo corretto per la detrazione d’imposta? Che cosa accade in caso di ritardi e complicazioni? Nonostante la revisione annuale sia obbligatoria per legge, la maggior parte delle FIE non presta la dovuta attenzione a questi adempimenti legali, col rischio di incorrere in sanzioni pecuniarie anche onerose in caso di discrepanze non rettificate per tempo. Da ricordare inoltre che le FIE possono distribuire e rimpatriare i profitti dopo la revisione annuale dei conti e il pagamento dei relativi debiti tributari. La revisione annuale è anche una buona opportunità per un’approfondita verifica interna alla società stessa. Di seguito, troviamo una lista degli adempimenti annuali per ogni struttura societaria e per le persone fisiche. La revisione annuale obbligatoria del bilancio d’esercizio di una FIE é rilevante principalmente per gli aspetti finanziari. Infatti, Il bilancio

Conto bancario

Il saldo in conto corrente e l’estratto conto bancario devono coincidere. In caso contrario è necessario predisporre una riconciliazione bancaria per verificarne le discrepanze.

Liquidità

Il saldo nei registri contabili deve coincidere con il fondo cassa fisicamente presente. I revisori procederanno al conteggio del fondo cassa durante l’ispezione.

JV WFOE

RO

d’esercizio annuale e i registri contabili vanno certificati con successiva preparazione delle relazioni di revisione. A questo scopo, tutti i documenti giustificativi, i libri contabili e i bilanci d’esercizio devono essere sottoposti ai revisori, che effettueranno la revisione secondo la normativa vigente in materia fiscale, contabile e di diritto societario. Il bilancio e la relazione della società di revisione devono essere presentati entro quattro mesi dal termine dell’esercizio in questione.

Certificazione annuale per gli Uffici di Rappresentanza (RO) Fase 1: Revisione contabile annuale

Persona fisica

Scadenza Prima di dichiaraz. redditi e ispezione 31 maggio 2011

√ √

Lo staff deve essere registrato secondo la normativa vigente, quindi registrazione presso il FESCO (foreign enterprises services corporation-agenzia governativa per i servizi sulle risorse umane) per gli impiegati locali e regolari permessi di lavoro per gli espatriati. È necessario inoltre calcolare in modo accurato i dati per la dichiarazione dei redditi delle persone fisiche (IRPEF).

Nota spese

Devono essere opportunamente predisposte con la relativa documentazione di supporto le parcelle per la revisione contabile, per il FESCO, le spese per salari, affitti, spese per servizi e tutte quelle rientranti nell’esercizio fiscale corrente. Deve essere inoltre inclusa nelle spese la retribuzione totale del Chief Representative, sia che questa venga pagata localmente oppure offshore. Qualora agli impiegati siano riconosciuti dei piani di previdenza sociale esteri, questi pagamenti devono essere inseriti nella nota spese, così come eventuali costi sostenuti per conto della casa madre.

Reddito imponibile

La revisione contabile dello stato patrimoniale e del conto economico deve essere effettuata da uno studio di revisione contabile autorizzato (CPA) legalmente registrato in Cina. Riassumiamo di seguito le aree principali che gli ufficiali tributari e i vostri revisori contabili andranno a considerare:

Ufficio di FIE: Rappresentanza (RO) JV/WFOE/FICE Revisione contabile annuale Dichiarazione dei redditi annuale Ispezione congiunta Dichiarazione IRPEF

FICE

Imposta sul reddito dipendente e sulle persone fisiche.

30 giugno 2011 31 marzo 2011

La State Administration of Taxation (SAT) ha deliberato la Guo Shui Fa [2010] No. 18 (Circolare n. 18) il 20 febbraio 2010, che regola, per gli Uffici di Rappresentanza, la dichiarazione dei redditi e il pagamento delle imposte nella Cina continentale. Secondo tale Circolare, i criteri di computo d’imposta prevedono i metodi gia conosciuti, inclusi l’actual revenue basis ( ricavi effettivi) e il cost-plus (tassazione forfettaria sui costi). Il metodo applicabile dipende dalla possibilità o meno del RO di calcolare in modo accurato il proprio reddito imponibile.

China Briefing

3


La verifica fiscale annuale di conformità Il metodo cost-plus e il più utilizzato per calcolare il reddito imponibile presunto. Tutte le spese sostenute o relative al RO devono essere considerate per il calcolo del reddito imponibile presunto. Da includere: canone di locazione, spese di trasporto, conto telefonico, salari, spese per l’ufficio e per l’intrattenimento, sia che siano pagate dal RO o dalla casa madre. Deve essere inoltre incluso il totale del salario del Chief Representative come menzionato in precedenza. La Circolare n. 18 ha aumentato l’originale aliquota del 10% sul profitto presunto a un livello variabile ma non inferiore al 15%, aggravando dell’1,25% l’onere fiscale per i RO che utilizzano il metodo cost plus (1,25%= incremento nominale del 5% sul profitto presunto x aliquota CIT pari a 25%). In seguito a questo cambiamento, l’investitore straniero deve rivalutare il reale onere fiscale per l’Ufficio di Rappresentanza e rivedere di conseguenza il proprio modello di business. La Circolare impone per la prima volta ai RO di seguire i criteri di consolidamento proporzionale e di rischio nel calcolo del reddito imponibile. Ciò potrebbe comportare che le transazioni tra RO e casa madre debbano soddisfare il principio di libera concorrenza (The arm’s length principle), per cui redditi, costi e spese devono essere contabilizzati a prezzi di mercato. La regolamentazione cinese sul transfer pricing s’impone quindi per la prima volta anche ai RO.

Fase 2: Compilazione e consegna della dichiarazione dei redditi

La responsabilità della dichiarazione dei redditi in Cina ricade totalmente sul contribuente. L’ufficio imposte non consegna come in altri paesi i formulari per la dichiarazione e il contribuente deve procurarsi i modelli da compilare secondo la normativa vigente. Le autorità fiscali pretendono che i libri contabili e registri siano tenuti in modo accurato e con essi siano archiviati i dettagli del sistema contabile. Un RO deve di norma consegnare sia all’ufficio imposte nazionale che a quello locale l’Annual Taxation Consolidation Reporting Package, autorizzato da un CPA legalmente riconosciuto entro la fine di maggio di ogni anno fiscale (che in Cina corrisponde all’anno solare). Qualora le imposte dovute non corrispondano a quelle versate, il RO dovrà discutere la discrepanza con l’ufficio imposte. Nel caso sospettiate tal evenienza, consigliamo vivamente di discuterne preventivamente con i vostri consulenti fiscali prima di consegnare la revisione in modo da appianare le differenze.

4

China Briefing

Certificazione annuale per le FIE (JV/WFOE/FICE) Fase 1: Revisione contabile annuale

La procedura di revisione annuale per tutte le società a partecipazione straniera (FIE), ovvero joint venture (JV), società a totale partecipazione (WFOE) e società commerciali a partecipazione straniera (FICE), è molto più complicata rispetto a quella dei RO e, oltre a quanto già detto nei paragrafi precedenti, bisogna considerare i seguenti ulteriori aspetti:

Crediti inesigibili

In genere, le aziende possono dichiarare una ragionevole quota di crediti inesigibili in base al bilancio finale dei crediti verso i clienti. In ogni caso, le autorità fiscali hanno il diritto di variare l’allocazione di qualsiasi credito inesigibile non approvato e quindi renderlo di nuovo tassabile.

Fondi di riserva

Prima di procedere alla revisione annuale e al conseguente calcolo delle imposte con l’ufficio preposto, si devono calcolare alcune voci da presentare obbligatoriamente come accantonamenti. Per le società a totale partecipazione straniera (WFOE), non meno del 10% dei profitti netti dovrebbe essere accantonato come fondo di riserva generale e,

per legge, la quota per i fondi di riserva deve essere specificata nello statuto societario. Questa quota inoltre può essere versata fino al raggiungimento del 50% del capitale totale registrato della società e, una volta raggiunto tale tetto, non é più necessario accantonare tali fondi. Altre ripartizioni devono essere fatte secondo gli atti costitutivi e le delibere di consiglio.

Particolare attenzione alle rimanenze

Le rimanenze comprendono le materie prime, i componenti e i prodotti finiti. Molte società non effettuano un controllo adeguato sulle giacenze e gli scarti, con conseguenti problemi sulle discrepanze tra polizze di carico e scarico e beni ricevuti, materie prime non correttamente caricate e lo smaltimento illegittimo di materiali di scarto e contenitori. Il procedimento che lega le rimanenze ai controlli fiscali di una società è rappresentato dalla gestione del capitale circolante (workingcapital management). Sia per le società di trading che per quelle di produzione, le rimanenze costituiscono una parte importante del totale delle immobilizzazioni. I revisori quindi faranno molta attenzione all’esistenza e alla valutazione di tali giacenze. La stima delle rimanenze può essere chiaramente rivelata dalle fatture di acquisto o dai fogli di calcolo dei costi. I revisori comunque vorranno anche confermare la presenza fisica delle rimanenze e di come sia stato effettuato l’inventario.

Documentazione da preparare per la revisione contabile annuale (I requisiti possono variare su base geografica; vi preghiamo di consultare il vostro studio di consulenza)

Documento Contabilità

Bilancio consolidato e note integrative Tutti i libri contabili Tutti i documenti giustificativi Conto economico

Conti bancari e riconciliazione Proprietà e certificati di proprietà di veicoli Stato patrimoniale Moduli dichiarazione dei redditi e versamenti Amministrazione Licenza commerciale Certificato per gli adempimenti fiscali Statuto societario Attestazione versamento imposte Atti costitutivi Relazione di verifica del capitale Relazione di revisione contabile degli anni precedenti Procedure di gestione contabile e finanziaria e procedure di controllo interno Organigramma Verbali dei consigli di amministrazione Locazioni

Descrizione Compresi quelli per la valuta estera

Totale dei conti dal Livello 1 ai bilanci aperti, bilanci finali e movimenti accumulati Tutti i conti bancari

Ammortamenti e valore netto Dichiarazioni di tutti gli anni e versamenti mensili e trimestrali


La verifica fiscale annuale di conformità I seguenti steps sono solitamente implementati: Verificare che le giacenze siano conservate ordinatamente e che grosse partite siano accatastate ed etichettate Controllare che i conteggi siano sistematici per assicurarsi che sia enumerato tutto e una sola volta Fare particolare attenzione agli articoli di alto valore Indagare su eventuali discrepanze tra il conteggio materiale e i registri di giacenza Prendere nota degli articoli danneggiati, obsoleti o di lento smaltimento. I revisori contabili sono indubbiamente utili al fine di migliorare l’efficienza aziendale (anzitutto attraverso il miglioramento dei processi) e, specialmente in Cina, per attuare un sistema di controllo atto a ridurre il rischio di irregolarità. I revisori assicurano un livello superiore di analisi che si integra con i bilanci d’esercizio e spesso sollevano questioni cruciali di cui il management non è consapevole, in quanto tende a concentrarsi di più sulla mera rendicontazione finanziaria e sugli aspetti operativi.

Immobilizzazioni

L’acquisizione di immobilizzazioni deve essere iscritta nel conto delle immobilizzazioni al prezzo di costo e l’ammortamento annuale calcolato e ripartito nelle spese. Tutte le immobilizzazioni in corso devono essere trasferite nelle immobilizzazioni nel caso prevedano quote di interessi, mentre utili o perdite sulle cessioni devono essere registrati e approvati dalle autorità fiscali. Definizione delle immobilizzazioni Le immobilizzazioni includono edifici, fabbricati e costruzioni, macchinari, apparecchiature, mezzi di trasporto e locomozione, dispositivi e strumenti atti alla produzione e alle operazioni di business con un periodo di utilizzo uguale o maggiore a dodici mesi. Valore residuo C’é più flessibilità sul valore residuo poiché può essere determinato dalla natura e dalle condizioni delle immobilizzazioni stesse. Periodo di ammortamento Quattro anni per i mezzi di trasporto, esclusi velivoli, treni e imbarcazioni; tre anni per l’attrezzatura elettronica. Ammortamenti anticipati Se le immobilizzazioni necessitano di aggiornamenti frequenti, l’ammortamento può essere anticipato (fino al 60% del periodo di ammortamento obbligatorio).

Imposta di bollo

Sebbene di entità limitata, non deve essere trascurato il costo per le imposte di bollo, che va pagato per tutti i registri, i libri contabili e i contratti ove applicabile. Le ammende per i mancati versamenti superano di gran lunga il valore dei bolli stessi.

Fase 2: Compilazione e consegna della dichiarazione dei redditi

Come per gli Uffici di Rappresentanza, tutte le FIE devono presentare sia all’ufficio imposte nazionale che a quello locale l’Annual Taxation Consolidation Reporting Package, autorizzato da un CPA legalmente riconosciuto entro la fine di maggio di ogni anno. In questa relazione, il CPA deve verificare tutte le imposte, ivi compresa Business Tax (BT), IVA, imposta sul consumo, l’imposta sui redditi societari (CIT), e altre imposte in base ai risultati della revisione. L’imposta sui redditi societari (CIT) é naturalmente la voce più importante da valutare nella relazione. Tutti gli elementi tassabili, e in particolare quelli connessi alla CIT, quali reddito, costi e spese, devono essere specificati nei movimenti, e lo studio di revisione dovrà attuare la riconciliazione tra i profitti finanziari e quelli imponibili secondo le norme dell’imposta sui redditi societari in Cina. Qualora le imposte dovute non corrispondano a quelle versate, la FIE dovrà discutere la discrepanza con l’erario. Per esempio, se la cifra dovuta fosse inferiore a quella corrisposta, la FIE richiederà un rimborso o una riduzione delle tasse per l’anno fiscale in questione. In modo analogo, se la cifra dovuta fosse superiore a quella corrisposta, la FIE, dovrà saldare il dovuto all’erario al momento della dichiarazione. I vostri revisori si occuperanno delle suddette questioni.

Fase 3: Revisione annuale congiunta Secondo la “Notice of the Implementation Plan for the Joint Annual Examination on Foreign Investment Enterprises” (direttiva sui piani di attuazione per la relazione d’ispezione congiunta annuale sulle società a partecipazione straniera) emanata dal Ministero del Commercio Estero e della Cooperazione Economica il 10 dicembre 1998, la revisione annuale va condotta a più livelli per assicurare che le FIE svolgano le attività di business in accordo con i requisiti di legge. Le Fie devono presentare agli enti governativi preposti la relazione d’ispezione congiunta annuale e altre informazioni finanziarie, ivi compresi la relazione di revisione annuale, il bilancio d’esercizio consolidato e altri documenti, tutti firmati e timbrati entro la fine di giugno.

Ogni società deve richiedere e ottenere i documenti per l’ispezione annuale congiunta dallo stesso ufficio della Administration of Industry and Commerce (AIC) che ha rilasciato l’originale della licenza commerciale. E’ necessario anche scaricare dal sito internet dell’AIC locale la modulistica per la relazione d’ispezione annuale. Le società devono inoltre scegliere la modalità per l’ispezione: per via telematica o in copia cartacea. La documentazione deve essere presentata a sette diversi dipartimenti: il Bureau of Foreign Trade and Economic Cooperation (BOFTEC), il Finance Bureau, la China Custom, la State Administration of Taxation (SAT), l’ufficio imposte locale, l’Administration of Industry and Commerce (AIC) e la State Administration of Foreign Exchange (SAFE). P e r u n a c o n s u l e n z a p ro f e s s i o n a l e , informazioni e assistenza sugli adempimenti fiscali, vi preghiamo di contattare Dezan Shira & Associates a tax@dezshira.com

Sebbene la normativa cinese possa sembrare eccessivamente complicata, il segreto è essere preparati, rispettare le tempistiche e garantire un adeguato materiale di supporto. La normativa cambia di continuo e diventa fondamentale per le società anticipare le mosse onde evitare ritardi e possibili sanzioni. Documentazione da preparare per l’ispezione annuale congiunta (I requisiti possono variare su base geografica) Relazione d’ispezione Certificati di approvazione per le FIE annuale congiunta Bilancio d’esercizio consolidato Certificato di registrazione per dichiarazione doganale Revisione certificata redatta da un CPA Revisione certificata della valuta estera redatta da un CPA Relazione di verifica del capitale Certificato di registrazione valuta estera per FIE Duplicato della finance registration Duplicato della tax registration

China Briefing

5


Detrazioni fiscali e limiti

U

n tema importante per ogni società alla chiusura dei bilanci annuali e alla riconciliazione fiscale è la detraibilità fiscale. Daremo qui uno sguardo ad alcune spese e alle detrazioni che si possono effettuare oltre che ad alcune regolamentazioni sull’imposta del reddito societario (CIT).

Spese per promozione e pubblicità

Come norma generale, le spese di promozione e pubblicità sono deducibili fino al 15% dei proventi delle vendite, se non diversamente specificato dal relativo ufficio fiscale e finanziario dello State Council. L’ammontare eccedente può essere dedotto nell’esercizio successivo. I produttori di alcune merci specifiche hanno diversi limiti di detraibilità fino alla fine del 2010. Settore

Limite di detraibilità

Cosmesi Farmaceutico Bevande (non alcoliche) - Franchising - Altre strutture Tabacchi

30% 30% 30% 30% 0% *

Il Franchisee può trasferire parte o tutte queste spese al Franchisor il quale può così detrarle come spese di vendita. Il Franchisor può non considerare le spese attribuite dal Franchisee se eccedono il limite di detraibilità. *

Spese di intrattenimento

Ė possibile detrarre solamente il 60% delle spese relative all’intrattenimento a scopo di business o comunque relativo alla produzione e alle attività societarie, e l’ammontare massimo detraibile non può eccedere lo 0,5% dei proventi delle vendite dell’esercizio corrente.

Donazioni

Le donazioni a scopo di beneficenza sono detraibili fino al 12% del totale dei profitti annui.

Spese per assicurazioni commerciali

I premi per le polizze assicurative stipulate a favore di azionisti o dipendenti non sono detraibili ad eccezione dei premi per assicurazioni sulla sicurezza contratte dalla società in adempimento alla normativa vigente sulla sicurezza dei lavoratori in determinate mansioni, e i premi pagati per altre polizze assicurative che possano essere deducibili

6

China Briefing

secondo le regolamentazioni impartite dagli uffici fiscali preposti dello State Council.

Spese per provvigioni

La Circolare n. 29 stabilisce le norme per la detrazione delle spese di provvigioni dall’imposta di reddito societario (CIT), in particolare: Massimo detraibile: 15% (per le società di assicurazione di beni immobili) o 10% (per le società di assicurazioni sulla vita) del premio totale previsto; 5% delle entrate previste dall’accordo sulle provvigioni. Non detraibili: i pagamenti in contanti ad agenti o altri individui o spese di commissione per l’emissione di titoli di investimento. Documentazione richiesta: un riassunto del calcolo delle provvigioni e altra documentazione di supporto devono essere presentati all’ufficio fiscale in questione. Massimo detraibile: l’eccedente il massimo detraibile non può essere dedotto ne spalmato su altri esercizi. Società

Massimale

Società assicurative di beni immobili Società assicurative vita Altre società assicurative

15%

10%

5%

Base di calcolo

Totale premi meno valore di rimborso

Entrate previste dall’accordo sulle provvigioni

Perdite da partecipazioni detraibili in somma unica

Secondo l’annuncio della SAT sulla Circolare n. 6 [2010], emanata il 28 luglio 2010, nel calcolare il reddito imponibile ai fini del CIT, è possibile detrarre in un’unica rata le perdite sulle partecipazioni nell’anno in cui tali perdite si sono verificate, come confermato dalle autorità fiscali. Le società possono detrarre in un’unica somma le perdite sulle partecipazioni del 2010 che si sono verificate prima del 28 luglio 2010 e che non sono già state detratte.

Spese per la ricerca e sviluppo (R&S)

Ai fini dell’imposta sul reddito societario (CIT) è possibile detrarre un ulteriore 50% per le spese di R&S di nuove tecnologie, prodotti

e tecniche che non sono stati capitalizzati come immobilizzazioni immateriali. Qualora le spese siano già state capitalizzate come immobilizzazioni, il 150% dei costi delle immobilizzazioni stesse possono essere ammortizzati ai fini del CIT.

Spese per sponsorizzazioni

Le spese per sponsorizzazioni non sono detraibili qualora non abbiano natura promozionale o non siano riconducibili alle operazioni di business.

Spese di training per lo staff

Le spese di training per lo staff sostenute dalla società possono essere dedotte fino al 2,5% del totale degli stipendi e dei salari. L’ammontare eccedente può essere portato a nuovo per gli esercizi futuri.

Accantonamenti

Gli accantonamenti non sono in genere detraibili.

Onorari per il management

Non sono detraibili gli onorari per il management, affitti e royalties pagate tra società correlate, e le partecipazioni pagate tra società collegate di società non finanziarie.

Interessi sui debiti verso parti collegate

Ci sono due articoli sulla legge delle imposte di reddito societario che riguardano le detrazioni sugli interessi dei debiti con parti correlate. Si possono riassumere come segue: 1) Non sono detraibili gli interessi sui prestiti da società non finanziarie contratti da società non finanziarie; così come l’ammontare eccedente la cifra calcolata in riferimento ai tassi di interesse di prestiti simili alle stesse condizioni come stabilito dalle istituzioni finanziarie. 2) Gli interessi che eccedono un certo indice di indebitamento non sono detraibili al momento del calcolo del reddito imponibile. L’indice per le società finanziarie e 5:1, per le altre società e 2:1. In base a quanto stabilito dalla circolare n. 121: Qualora la documentazione di supporto per le transazioni con le parti correlate


Detrazioni fiscali e limiti Scadenza delle detrazioni e degli incentivi speciali nel 2011

Data

Settore

Imposta

31 dicembre 2010

Istituti finanziari

CIT

31 dicembre 2010

Società assicurative

CIT

31 dicembre 2010

Cosmesi, farmaceutica, bevande e tabacchi

CIT

31 dicembre 2010

Tutti i settori ove incentivi sono applicabili

CIT

31 dicembre 2010 31 dicembre 2012

Produzione di semiconduttori e packaging Tutte le FIE beneficianti di incentivi

CIT CIT

31 dicembre 2013

Aziende accreditate di delocalizzazione dell'alta tecnologia

CIT e BT

non sia disponibile o l’effettiva aliquota CIT sia superiore all’aliquota della parte correlata all’interno del territorio cinese, saranno detraibili soltanto gli interessi che soddisfano i criteri sopra citati. Qualora la documentazione di supporto per le transazioni con le parti correlate sia disponibile o l’effettiva aliquota CIT non sia superiore all’aliquota della parte correlata all’interno del territorio cinese, allora saranno detraibili gli interessi nonostante la limitazione dell’indice di indebitamento.

Provvedimento

Le detrazioni speciali per i crediti di dubbia esigibilità non saranno più in vigore dal 1 gennaio 2011 Le detrazioni speciali sulle riserve varie non saranno più in vigore dal 1 gennaio 2011 I limiti sulle detrazioni speciali per le spese di pubblicità/ promozione non saranno più in vigore dal 1 gennaio 2011 Incentivi per lo sviluppo delle "Western Region" non saranno più in vigore dal 1 gennaio 2011 I rimborsi per i reinvestimenti non saranno più in vigore dal 1 gennaio 2011 Le esenzioni per gli incentivi precedenti sui redditi d'imposta societari scadranno il 1 gennaio 2013 Gli incentivi scadranno il 1 gennaio 2014

Obblighi di ritenuta

Qualora una FIE contragga o maturi costi per pagamenti, quali affitti (inclusi quelli per gli uffici e gli alloggi per il personale espatriato), royalties, partecipazioni, onorari per management o servizi acquisiti in Cina tramite individui o organizzazioni straniere, devono essere calcolate secondo il principio di competenza le relative ritenute d’imposta. Questo significa che si applica una ritenuta d’acconto del 10% e un 5% di business tax (BT). Tali spese dovranno essere accompagnate da prove sostanziali, pena la

non detraibilità. Tutti i debiti sopra menzionati, qualora saldati in valuta estera, devono essere necessariamente registrati presso il SAFE prima dell’approvazione per la rimessa. Per una consulenza professionale, informazioni e assistenza riguardanti le imposte sul reddito societario (CIT), vi preghiamo di contattarci a italiandesk@dezshira.com o visitarci al sito www.dezshira.com/it.

China Briefing

7


Adempimenti per il Transfer Pricing

M

olte multinazionali hanno da sempre adottato, varie strategie finanziarie e di pianificazioni fiscali per le loro operazioni trans-frontaliere. Tra queste l’investitore straniero dovrà confrontarsi sempre più assiduamente con le tematiche relative al transfer pricing (TP). Anche in Cina, la Circolare n. 2 [2009] nel gennaio 2009, “Implementation Measures of Special Tax Adjustments (Trial)” (Implementazione [provvisoria] delle rettifiche fiscali speciali), ha segnato un’importante svolta nel regime applicativo dei “prezzi di trasferimento” (TP) in Cina. Le autorità fiscali cinesi stanno lavorando per intensificare il sistema di controllo in materia di transfer pricing, richiedendo, per esempio, una documentazione più complessa, rafforzando il sistema applicativo, e aumentando in linea generale la scrupolosità nella verifica delle transazioni. Da notare che il governo cinese ha identificato nel transfer pricing e nella sua corretta implementazione, una delle fonti più importanti di entrata la maggiore entrata fiscale per gli anni a venire. Poiché le autorità fiscali stanno introducendo una più attenta regolamentazione in materia, deve crescere in maniera proporzionale l’attenzione a conformarsi e a evitare i rischi connessi alle violazioni. L’imprenditore che investe in più paesi deve apprendere appieno la regolamentazione sul transfer pricing in modo da gestire efficacemente gli eventuali rischi sulla revisione, sulla certificazione di conformità e sulla doppia imposizione. Poiché in Cina esistono soltanto due livelli di appello per le questioni fiscali, la maggior parte dei contribuenti cercherà di evitare qualsiasi disputa partendo dalla fase di valutazione. In quest’ottica, le società devono quindi valutare i rischi e documentare scrupolosamente le strategie di transfer pricing nelle loro operazioni in Cina.

Definizione delle parti correlate

In base all’articolo n. 9 del regolamento sugli Special Tax Adjustments (STA), le parti correlate o le imprese associate, come menzionato nell’articolo n. 109 delle norme esecutive sulla legge delle imposte sui redditi societari, comprendono situazioni in cui:

8

China Briefing

Le provvigioni e le quietanze di una società sono per la maggior parte determinate da un’altra società. Una società ha un reale controllo sulla produzione di un’altra società, sulle operazioni, sulle attività di training, attraverso relazioni con il personale dell’altra società (incluse le relazioni di parentela). Una parte detiene direttamente o indirettamente il 25% o più delle azioni di un’altra parte; o una terza parte detiene, direttamente o indirettamente, il 25% o più delle azioni di entrambe le parti dove un’entità è proprietaria di più del 25% di un’entità intermediaria, la proprietà indiretta dell’entità di livello inferiore sarà considerata alla stregua di una proprietà diretta dell’intermediario dell’entità di livello inferiore. I debiti di una società verso un’altra società (che non sia un istituto finanziario indipendente) raggiungono 50% del capitale societario, o il 10% o più del totale dei debiti di una società è garantito da un’altra società (che non sia un istituto finanziario indipendente). Più della metà della dirigenza (senior management) di una parte (inclusi i membri del consiglio e i dirigenti), o almeno un membro del consiglio direttivo che è in grado di esercitare il controllo sul consiglio sono designati da un’altra parte; o due parti con più della metà della loro dirigenza (inclusi i membri del consiglio e i dirigenti), o almeno un membro con più anzianità del consiglio direttivo è in grado di esercitare un controllo sul consiglio sono designati da una terza parte. Più della metà della dirigenza di una parte (inclusi i membri del consiglio e i dirigenti), o almeno un membro del consiglio direttivo detiene una carica d’alta dirigenza nell’altra parte; o almeno un membro con più anzianità del consiglio direttivo in grado di esercitare un controllo sul consiglio detiene una carica d’alta dirigenza dall’altra parte. La normale produzione e le attività operative di una società dipendono da brevetti di un’altra società (inclusi diritti di proprietà industriale o tecnologie brevettate). Gli acquisti e le vendite di una società sono sotto il controllo di un’altra società.

Documentazione necessaria

Le aziende coinvolte in transazioni con parti correlate devono ora soddisfare gli obblighi di segnalazione, che si dividono in due parti: una presentazione annuale delle transazioni con le parti correlate e la documentazione necessaria nel caso in cui le aziende soddisfino dette condizioni.

Adempimenti annuali per il Transfer Pricing

Prima del 2008, le aziende coinvolte in transazioni con parti correlate dovevano mettere a disposizione le informazioni su tali transazioni nell’annuale dichiarazione dei redditi compilando i moduli 13-A o 13-B. I regolamenti sugli Special Tax Adjustments hanno moltiplicato, di fatto, gli obblighi sul transfer pricing per tutte le società che sono tassate sul principio del reddito reale introducendo nove formulari di raccolta dati.

Lista delle parti correlate Sommario delle transazioni Transazioni: acquisti e vendite Transazioni: servizi Transazioni: immobilizzazioni materiali Transazioni: immobilizzazioni Transazioni: finanziamenti Relazione annuale sugli investimenti esteri Relazione annuale sui pagamenti esteri

Questi moduli, che devono essere presentati alle autorità fiscali insieme alla dichiarazione dei redditi delle società, descrivono le transazioni di tutte le parti correlate, le informazioni finanziarie e tutte quelle rilevanti al fine di potenziali accertamenti fiscali. La raccolta di questi dati fornisce all’autorità fiscale le informazioni basilari che sono necessarie a identificare i possibili obiettivi di un’ispezione sul transfer pricing. Con la nuova regolamentazione, l’erario ha ora il diritto di chiedere qualsiasi informazione alle società nell’eventualità di un accertamento.


Adempimenti per il Transfer Pricing Il contribuente deve valutare: L’esistenza o meno di una strategia transfer pricing e la sua spiegazione. La conformità o meno di questa strategia con i reali risultati aziendali. L’eventualità di una verifica sulla propria strategia e come gestire tale evenienza.

La documentazione contestuale

La documentazione contestuale alle transazioni infragruppo (Contemporaneous documentation) deve essere sottoposta alle autorità fiscali solo su richiesta di queste ultime, ma deve comunque essere preparata entro il 31 maggio di ogni anno e conservata per dieci anni. Il contribuente può esserne esentato dalla presentazione in alcune circostanze. Le società che hanno transazioni con parti correlate estere sono sostanzialmente le destinatarie della Circolare n. 363 emessa nel luglio 2009 sul monitoraggio di dette transazioni (Notice on Strengthening the Monitoring and Investigation of CrossBorder Related-Party Transactions). La circolare impone alle società che generano perdite di presentare la loro contemporaneous documentation in automatico, trascurando il fatto che possano essere esenti dalla preparazione della stessa come stabilito dalla Circolare n. 2. Ciò sta ad indicare che la STA vuole assicurare conformità e rigore rispetto al regime di transfer pricing per i contribuenti che generano perdite. Inoltre, la circolare 363 rientra nel piano più vasto di standardizzazione delle rettifiche fiscali speciali (Special Tax Adjustments) al fine di evitare che le società sfruttino la crisi finanziaria come capro espiatorio per spostare le perdite dalle filiali estere alle parti correlate nazionali. Le società destinatarie di questo incrementato monitoraggio sono quelle società in perdita che presentano una funzione e un profilo di rischio limitati, quelle che spostano le proprie perdite alle filiali in territorio nazionale e quelle che spostano i profitti nei paradisi fiscali. Il dipartimento delle imposte, per rafforzare il controllo, condurrà analisi funzionali, di rischio e di comparabilità. Inoltre, ancor più attenzione sarà rivolta alla determinazione del livello di redditività delle società e i metodi di transfer pricing utilizzati. La regolamentazione cinese sul transfer pricing permette alle autorità di richiedere a una società la documentazione contestuale alle transazioni anche nel caso in cui detta società non sia oggetto di verifiche o ispezioni. All’inizio del 2010, per esempio, gli uffici fiscali locali di Shanghai, Tianjin, Zhuhai, Shenzhen e Dongguan hanno notificato a tutti i contribuenti delle loro giurisdizioni un avviso

di richiesta della documentazione contestuale per il 2008, e nella stessa direzione si stanno muovendo altri uffici fiscali locali. Con la possibilità di richiedere questi documenti, le autorità fiscali hanno ora molte più informazioni a loro disposizione nelle cause contro i contribuenti rispetto al passato. C’è da aggiungere che disporre correttamente tale documentazione si rivela anche un ottimo meccanismo di auto revisione per il contribuente stesso.

Il metodo del transfer pricing

In base alla normativa in vigore per i redditi imponibili societari, i metodi utilizzati per la determinazione dei “prezzi di trasferimento” includono: Metodo del confronto del prezzo (Comparable uncontrolled price method) Metodo del prezzo di vendita (Resale price method) Metodo del costo maggiorato (Cost-plus method) Metodo del profitto netto (Transactional net margin method) Metodo della suddivisione del profitto (Profit split method) Altri metodi che fanno riferimento al principio della libera concorrenza (The arm’s length principle). I regolamenti della STA offrono anche una guida alla selezione all’applicabilità dei predetti metodi, e per ognuno sono specificati gli elementi che devono essere presi in considerazione nella loro scelta e applicazione. Il contribuente deve applicare il metodo di transfer pricing creato sulla base delle proprie transazioni e delle informazioni disponibili, ma al contempo deve anche valutare eventuali altri metodi applicabili e giustificare la scelta finale. È necessario applicare delle rettifiche in caso di significative differenze di determinazione di prezzo fra i metodi, e, dove le rettifiche non sono possibili, è indispensabile cambiare metodo. Il metodo deve essere applicato in base al tipo di transazione, piuttosto che alla quantità, salvo che le transazioni non siano tra loro simili e possano essere aggregate.

In caso di rettifica fiscale viene anche applicato un interesse sul totale del dovuto. Secondo la normativa sui redditi societari, questo interesse è calcolato sulla base dei prestiti in RMB della Bank of China più un 5% come sanzione pecuniaria. Il conteggio sarà su base giornaliera per le imposte non pagate e il totale non sarà detraibile dalla dichiarazione dei redditi. La sanzione pecuniaria del 5% potrebbe non essere applicata nel caso in cui la società abbia fornito la documentazione contestuale ai trasferimenti di prezzo e altre informazioni utili entro i tempi stabiliti. Sarà invece applicata quando il contribuente, anche se in buona fede, non abbia presentato la documentazione contestuale credendosi esente. Alla luce dei tempi ristretti e delle potenziali sanzioni sulle rettifiche dei prezzi, i contribuenti sono vivamente invitati a considerare il rischio di essere sottoposti a verifica e di predisporre tutta la documentazione necessaria per tempo e correttamente in modo da conformarsi alla normative in oggetto. Inoltre, è necessario porre la giusta attenzione ai formulari sull’annuale dichiarazione del transfer pricing poiché sono proprio questi i punti di partenza delle autorità fiscali per la selezione dei soggetti da sottoporre a verifica. Per una consulenza professionale, informazioni e assistenza riguardanti le imposte sul reddito societario (CIT), vi preghiamo di contattarci a italiandesk@dezshira.com o visitarci al sito www.dezshira.com/it.

Sanzioni per la non conformità

Qualora il contribuente rifiuti di fornire la documentazione sulle transazioni con le parti correlate, o fornisca materiale non veritiero o incompleto, le autorità fiscali possono ordinare una rettifica dei prezzi entro un certo limite di tempo e possono imporre sanzioni fino a 50.000 RMB. In tali circostanze, le autorità si arrogano il diritto di stimare le imposte dovute dalla società sulla base del metodo ritenuto più opportuno.

China Briefing

9


Presentazione della dichiarazione dei redditi delle persone fisiche 2010

S

ono soggette all’imposta sul reddito delle persone fisiche (di seguito IRPEF) tutte le persone residenti in Cina. Anche gli espatriati che lavorano presso una società a partecipazione straniera (FIE) sono soggetti a IRPEF dal primo giorno di arrivo nel territorio cinese. Vi è l’obbligo della dichiarazione mensile dei redditi percepiti così come della dichiarazione annuale. In caso di ritardi nella presentazione, si può incorrere in sanzioni fino a cinque volte l’ammontare dovuto. Le imposte dovute, per gli stranieri, si conteggiano generalmente sulla base del periodo di tempo trascorso in Cina e sulla fonte del proprio reddito. Gli individui che trascorrono meno di novanta giorni nell’anno solare in Cina sono esentati dall’IRPEF nel caso in cui la retribuzione sia pagata da una società estera. I cittadini di quei paesi che hanno siglato con la Cina accordi sulla doppia imposizione (tra cui l’Italia) possono risiedere nel territorio cinese fino a 183 giorni (anziché 90) senza l’obbligo di versare imposte sul reddito originato. Qualora un individuo sia retribuito da un’entità cinese, ogni suo reddito originato in Cina risulta tassabile. Gli individui che soggiornano in Cina per più di 90 (o 183) giorni, ma meno di un anno, sono soggetti a IRPEF per i redditi derivanti da prestazioni nel territorio, indipendentemente dalla fonte della retribuzione. Gli individui che risiedono in Cina per più di un anno, ma meno di cinque anni, sono soggetti all’IRPEF sia per i redditi originati in loco che per quelli derivanti dall’estero percepiti da un’entità localizzata in Cina. Gli stranieri che risiedono in Cina per più di cinque anni sono soggetti alla tassazione su tutti i loro redditi ovunque originati (world-wide income). Gli stranieri che occupano posizioni manageriali (rappresentante legale o chief representative) in una entità localizzata in Cina sono comunque soggetti a IRPEF sui redditi originati da prestazioni all’estero e retribuiti da entità localizzate nel territorio cinese.

10

China Briefing

Aliquote IRPEF e detrazioni concesse

I redditi derivanti da salari e stipendi sono tassabili in base ad aliquote progressive che vanno dal 5% al 45%. Il reddito imponibile mensile è calcolato al netto di una detrazione mensile standard di 2.000 RMB per gli impiegati locali. Per gli stranieri che lavorano in Cina (inclusi residenti di Hong Kong, Taiwan e Macao), la detrazione mensile standard è di 4.800 RMB. Aliquote IRPEF per il 2010

Reddito imponibile Aliquota (RMB) 500 RMB o meno da 501 RMB a 2.000 RMB da 2.001 RMB a 5.000 RMB da 5.001 RMB a 20.000 RMB da 20.001 RMB a 40.000 RMB da 40.001 RMB a 60.000 RMB da 60.001 RMB a 80.000 RMB da 80.001 RMB a 100.000 RMB oltre 100.001 RMB

Detrazione

5%

0

10%

25

15%

125

20%

375

25%

1.375

30%

3.375

35%

6.375

40%

10.375

45%

15.375

Base imponibile mensile = salario lordo - 4.800 RMB

IRPEF dovuta = base imponibile x aliquota applicabile - detrazione concessa Nel caso in cui l’IRPEF sia trattenuta dal datore di lavoro, sarà usato un diverso sistema di aliquote che tenga conto delle imposte già versate.

Benefit tassabili

Ai fini dell’IRPEF, i redditi imponibili si riferiscono a “stipendi, salari, bonus, bonus di fine anno, utili sulle partecipazioni, indennità o sussidi o altre entrate relative al lavoro o all’impiego”. Alcuni tipi di benefit per gli stranieri possono essere esentati dalla tassazione IRPEF qualora rispondano a certi requisiti. Sono inclusi i seguenti benefit: Costi per l’alloggio (con relativi documenti giustificativi)

Costi di entità ragionevole per due rientri annui in patria per lo straniero (con relativi documenti giustificativi) Costi di entità ragionevole per il trasloco (con relativi documenti giustificativi) Rimborsi di entità ragionevole per pasti, lavanderia, corsi di lingua e spese per la scuola dei figli a carico in Cina (con relativi documenti giustificativi) Tutti i rimborsi in contanti (cash allowance) per coprire le spese relative allo svolgimento del lavoro (come costi di viaggio o di intrattenimento) sono totalmente tassabili a carico del dipendente. Possono essere detratte dall’IRPEF, invece che essere pagate come indennità, specifiche spese relative al lavoro e sostenute dal dipendente (questi includono intrattenimento, spese mediche, quote per club, viaggi locali, riviste e giornali, spese telefoniche ecc.). I rimborsi non sono soggetti a tassazione nel caso si siano seguite le procedure amministrative previste dal contratto.

Aliquote IRPEF per redditi non originati da lavoro dipendente

Titolari di imprese industriali o commerciali; operazioni contrattuali e leasing I redditi originati dai titolari di imprese industriali o commerciali, titolari di operazioni contrattuali o leasing per imprese o istituzioni sono soggetti ad aliquote progressive che vanno dal 5% al 35%. L’aliquota del 35% si applica


Presentazione della dichiarazione dei redditi delle persone fisiche 2010 sui redditi imponibili annuali (entrate lorde meno indennità, spese e perdite) che superano i 50.000 RMB. Redditi da lavori d’autore A questi redditi si applica un’aliquota fissa del 20% sul 70% del valore lordo. Compensi per servizi privati Si applica una tariffa del 20% nel caso in cui la base imponibile (dopo le detrazioni concesse) per un singolo pagamento non superi i 20.000 RMB; per la fascia che va da 20.001 RMB a 50.000 RMB si applica il 30%; alle entrate superiori si applica il 40%. Royalties, interessi da partecipazioni, dividendi, affitti o cessioni di proprietà, altre entrate A questi redditi si applica un’aliquota fissa del 20%.

Detrazioni concesse

È concessa una detrazione di 2.000 RMB su base mensile per i redditi da operazioni contrattuali e di leasing di aziende e istituzioni. Qualora l’entrata ricevuta da un singolo

pagamento sia inferiore a 4.000 RMB, è concessa una detrazione di 800 RMB sui compensi per servizi privati. Qualora l’entrata ricevuta da un singolo pagamento sia superiore a 4.000 RMB, è concessa una detrazione pari al 20%. Non sono previste detrazioni per i redditi da partecipazioni, dividendi, bonus e altre entrate. Sono detraibili le spese di entità ragionevole e i costi originari per i trasferimenti di proprietà.

Pagamento dell’IRPEF

Normalmente l’IRPEF è trattenuta dagli stipendi o salari direttamente dal datore di lavoro e pagata all’autorità fiscale su base mensile. La dichiarazione IRPEF deve essere presentata entro i sette giorni del mese successivo.

Requisiti per l’auto dichiarazione annuale IRPEF

I contribuenti che soddisfano uno dei seguenti cinque criteri devono presentare l’auto dichiarazione IRPEF:

interne alla Repubblica Popolare Cinese 3) Il reddito è originato in parte o totalmente da fonti esterne alla Repubblica Popolare Cinese 4) Non vi è stato versamento di imposta nonostante la percezione di un reddito imponibile 5) Altre condizioni determinate dallo State Council

Informazioni da includere nel modulo della dichiarazione IRPEF

Vanno incluse nella dichiarazione dei redditi informazioni quali nome, documento di identificazione e numero, professione, datore di lavoro, residenza, indirizzo in Cina, codice postale e numero di telefono, insieme ai dati fiscali come l’ammontare totale di tutti i redditi originati da diverse fonti, le imposte dovute, le imposte già versate e trattenute, i crediti d’imposta per versamenti effettuati all’estero e altri crediti d’imposta. Inoltre, gli stranieri devono dichiarare la loro nazionalità e la data di arrivo in Cina.

1) Il reddito annuale supera i 120.000 RMB 2) Il reddito è originato da due o più fonti

Modulo per la dichiarazione dei redditi (per le persone fisiche con un reddito annuale che supera i 120.000 RMB) Documento identificativo del contribuente n. ____________________ Nome e firma/timbro del contribuente ____________________

Reddito per l’anno ____________________ Data di compilazione ____________________ Valuta: RMB

Nome del contribuente Data di arrivo in Cina Indirizzo in Cina

Documento n. Datore di lavoro Codice postale

Nazionalità Professione

Reddito annuale Voce

Originato da fonti localizzate in Cina

Originato da fonti esterne alla Cina

Totale

Tipo documento Residenza Telefono

Imposta dovuta

Imposta pagata e trattenuta

Imposta a credito

Imposta pagata in eccesso o non dovuta

Stipendi e salari Reddito da proprietari di industrie di produzione o commerciali Reddito da operazioni contrattuali o di leasing Reddito da prestazioni private Reddito da remunerazione per lavori d’autore Reddito da royalties Reddito da partecipazioni, bonus, dividendi Reddito da affitti di immobili Reddito da cessione di proprietà Reddito contingente Altre entrate Totale Dichiaro sotto la mia responsabilità e consapevole delle penalità per dichiarazioni del falso, che il presente modulo é stato compilato secondo le disposizioni di legge sul reddito delle persone fisiche della Repubblica Popolare Cinese, e dichiaro, in coscienza e in fede, che le informazioni riportate sono veritiere e complete. Firma del contribuente ____________________ Ufficio locale delle imposte ____________________ firma del responsabile ____________________

Timbro dell’ufficio locale delle imposte ____________________ Tel.____________________

Responsabile dell’ufficio tributario ____________________ data: gg/mm/aa __________________Responsabile dell’ufficio tributario ____________________

China Briefing

11


Aggiornamenti legali e fiscali da Dezan Shira & Associates

Volume XII- Numero II

Inglese

Notizie on-line su:

Francese

Tedesco

Italiano

Spagnolo

www.china-briefing.com/news/it

Costi operativi nelle città dell’entroterra cinese

In questo numero: Confronto tra affitti di stabilimenti, salari e contributi sociali Analisi dei costi logistici e di trasporto Infrastrutture e investimenti Sessione speciale su Changsha, Chengdu, Chongqing, Hefei, Nanchang, Taiyuan,Wuhan e Zhengzhou.


Benvenuti al numero di marzo di China Briefing

D

urante un’intervista di ricerca, condotta per la stesura di questo numero di China Briefing, mi sono ritrovato a rispondere ad alcune domande del mio intervistato. “Tutte queste grosse compagnie, Intel, Coca Cola, Foxconn…, stabilirsi nelle regioni del centro… secondo lei perché è ancora una novità ?” Ho riflettuto qualche secondo chiedendomi se questo fosse rappresentativo di una tendenza più diffusa o se fosse dovuto al successo della campagna governativa per la promozione degli investimenti nell’entroterra; ma il mio interlocutore rispose per me: “Semplice, perché ancora pochi lo fanno. Tutti ne parlano, ma quasi nessuno lo fa.”

nostre guide regionali ovvero: i dati di base riguardanti infrastrutture, economia e zone di sviluppo per ogni capoluogo di provincia considerato.

Sebbene società di grosso calibro come quelle menzionate possano difficilmente essere considerate “nessuno”, il mio interlocutore aveva colto nel segno. Per le piccole e medie imprese, per i produttori orientati alle esportazioni, stabilirsi in una provincia dell’entroterra è considerato ancora un fattore di rischio, senza contare che il rapporto costi e benefici è ancora poco chiaro. Proprio a questi imprenditori China Briefing si rivolge con il numero di questo mese.

Distinti Saluti dall’Italian Desk di Dezan Shira & Associates

Si ritiene che le regioni centrali possano offrire, in termini di costi del terreno e della manodopera, significativi risparmi rispetto alle maggiori città della costa orientale e meridionale. In questo numero, andremo a quantificare concretamente queste supposizioni, confrontando salario minimo e costi per oneri sociali, costi per gli affitti degli stabilimenti e costi di trasporto dei container ai porti di Shanghai e Shenzhen. Metteremo inoltre a disposizione alcune informazioni pratiche dalle

Ci concediamo una licenza sulla definizione di province centrali, andando oltre le sei ufficialmente destinatarie del piano di promozione dell’entroterra, ovvero la campagna “Go Inland”, spingendoci leggermente più a ovest, per aggiungere Chongqing e Chengdu alle province dello Shanxi, Anhui, Jiangxi, Henan, Hubei e Hunan. La nostra discussione sulla dislocazione nell’entroterra comprenderà tutte le suddette zone.

Alberto Vettoretti Managing Partner Dezan Shira & Associates Editore, Asia Briefing China Briefing Contact: editor@china-briefing.com Il materiale e i contenuti sono forniti da Dezan Shira & Associates.

Dezan Shira & Associates dispone di un ITALIAN DESK diretto dal dott. Alberto Vettoretti che segue i clienti italiani su base nazionale in tutta la Repubblica Popolare Cinese ed in Italia. Questo servizio è ulteriormente rafforzato dal proprio National Team di avvocati e commercialisti esperti in tutti gli aspetti riguardanti il sistema legale e fiscale cinese e, fra l’altro, delle implicazioni con le controparti italiane. Se siete interessati a contattare il nostro Italian Desk per discutere dei vostri interessi nella Repubblica Popolare Cinese oppure in Italia, non esitate ad inviarci una email con le vostre domande agli indirizzi del riquadro qui sotto.

La copertina artistica di questo mese La copertina di questo mese,”Coming & Going – Shanghai?” (tecnica mista su carta e tavola giapponese) è dell’artista Wang Qing ( 王 青 ). Wang Qing consegue prima il diploma di belle arti presso la Chinese Art Academy di Hangzhou e poi il dottorato presso la National University of Fine Arts di Tokyo. L’artista sta attualmente lavorando ad una serie di lavori basati sulla societá di Shanghai. La copertina è riprodotta per cortesia dell’artista e della Art Labor Gallery. Quest’ultima è divenuta un rinomato e frizzante spazio artistico a Shanghai, ospitando alcuni dei migliori artisti cinesi e internazionali. La Art Labor Gallery si trova a Shanghai nella ex concessione francese, Building 4, Yongjia Lu. www.artlaborgallery.com; info@artlaborclub.com

Tutto il materiale e i contenuti sono protetti da ©2011 Asia Briefing Ltd. Nessuna riproduzione, copia o traduzione di materiale è permessa senza il consenso dell'editore. Contattate: editor@china-briefing.com


Costi operativi nelle città dell’entroterra cinese [A cura di Samantha L. Jones, Senior Editor, Asia Briefing]

SHAANXI HENAN

Hefei

g

1

Zhengzhou

on

La possibilità di costi per manodopera e terreni più contenuti nelle province centrali è

Yellow Sea

Per uno sguardo tutto campo sulla regione centrale, China Briefing si propone di andare ANHUI HUBEI Eastoltre China le sei province ufficialmente destinatarie Yangtze Wuhan Chengdu Sea Nanchang SICHUAN Chongqing della campagna “Go Inland” (Shanxi, Anhui, Changsha Jiangxi, Henan, Hubei e Hunan), spingendosi HUNAN JIANGXI più a ovest per includere la municipalità di Chongqing e la capitale del Sichuan, Chengdu. Andremo ad analizzare, per ognuna di queste aree, i costi operativi nei capoluoghi di provincia e nelle due città aggiunte. alquanto allettante, soprattuttoSouth perChina le industrie Sea manifatturiere con budget limitati per le Terreni: affitti per spese generali di produzione e quelle che gli stabilimenti possono operare in modo “verticale” senza Il costo dei terreni è molto spesso il motivo aver bisogno di un indotto di settore nelle per cui le aziende decidono di stabilirsi immediate vicinanze. Molti grossi nomi del nell’entroterra. Ciò è dovuto principalmente settore si sono già stabiliti o trasferiti nell’area all’impressionante aumento generale in questione: troviamo Hewlett-Packard e dei costi per terreni e infrastrutture, che Cisco a Chongqing, a Chengdu, invece, i siano residenziali o operative, logistiche o siti di assemblaggio e controllo della Intel commerciali. Le città di seconda fascia, in e il centro di ricerche sviluppo di Motorola. termini di costi, sono indubbiamente più economiche e la disponibilità dei terreni è China Briefing, maggiore: si stima che la regione centrale subito dopo il lancio disponga di 1,4 volte l’ammontare dei nella campagna “Go terreni a uso industriale rispetto alla regione Inland”, si è occupato orientale. dell’ambiente Xian

ek

I costi della manodopera e dei terreni, che in genere inglobano il 70% del totale dei costi operativi, sono aumentati vertiginosamente, soprattutto nelle città di prima fascia sulla costa orientale e nelle città del sud, come a Pechino, Shanghai e Canton. Anche i prezzi nelle città della regione centrale sono aumentati, ma rimangono tuttavia inferiori a quelli delle città costiere e del sud.

SHANXI

M

La campagna “Go Inland” si propone appunto di attirare gli investimenti diretti esteri (IDE), come descritto nel piano di promozione dell’entroterra cinese del 2009, ovvero il Foreign Investment Promotion Plan for Central China1. La regione centrale, definita prioritaria, corre lungo la cintura economica del fiume Yangtze e lungo il collegamento ferroviario Pechino-Canton, i capoluoghi delle sei province sopraccitate, così come le città sul delta del fiume Yangtze (Yangtze River Delta), del fiume delle Perle (Pearl River Delta) e ai margini della baia di Bohai. Quando questa campagna fu lanciata ufficialmente nel 2009, il volume totale delle esportazioni dell’entroterra rappresentava appena il 4,3% del totale nazionale, e le industrie principali erano la manifatturiera, l’energetica e quella delle materie prime.

Taiyuan

Salween

Da non confondersi con il piano “Go West”, Ga nge lanciato nel 2000 per stimolares lo sviluppo nelle provincie site più a occidente (Xinjiang, Tibet, Sichuan ecc.), la campagna “Go Inland” è dedicata alle sei provincie del Bay of centro: Shanxi, Anhui, Jiangxi, Henan, Hubei Bengal e Hunan. Queste provincie nel complesso coprono un’area di 1,027 milioni di kilometri quadrati (11% della superficie totale cinese), ospitano circa il 28% della popolazione del paese e producono il 20% del PIL.

questione ponendo una semplice domanda: al momento, ha economicamente senso per le PMI stabilirsi nell’entroterra?

Huang

C

inque anni fa’, il ministero del commercio cinese lanciò la campagna promozionale volta ad attirare gli investimenti China diretti dall’estero nella Cina centrale, ovvero il progetto “Go Inland”.

economico e delle opportunità per le piccole e medie imprese nelle province della Cina centrale (cfr. China Briefing, vol. VII, no. IX). Chris Devonshire-Ellis, nel suo commentario di novembre 2006, arrivava alla conclusione generale secondo cui, per le PMI orientate alle esportazioni, i maggiori costi di trasporto dovuti alle operazioni effettuate nell’entroterra annullavano le riduzioni dei costi (comprensivi di manodopera e terreni) derivanti dalle operazioni nella regione. Era dunque necessario attendere infrastrutture di trasporto adeguate e più competitive, per rendere appetibile la scelta di dislocare nella regione centrale. Oggi, tre anni dopo l’implementazione del progetto “Go Inland” (che va dal 2009 al 2014), China Briefing torna a occuparsi della

La prima preoccupazione per le PMI orientate alle esportazioni, quindi, è il costo per l’affitto dello stabilimento, che può variare notevolmente in base al progetto, alla zona di sviluppo e, naturalmente, alla propria abilità di negoziazione. Molti governi locali, in particolar modo quelli delle province centrali, sono orientati ad accaparrarsi guadagni di lungo termine con le entrate fiscali, e quindi sono ben disposti ad accogliere imprese straniere, proponendo affitti per gli stabilimenti a prezzi molto spesso scontati, e, in alcuni casi, addirittura solamente simbolici. Questi incentivi governativi possono anche realizzarsi come riduzioni sulle imposte locali da redditi societari, oppure nell’assistenza durante le negoziazioni sui contratti di affitto dei terreni, anche quando questi appartengano a privati. Ė inoltre una pratica comune concedere periodi di affitti gratuiti.

Documento disponibile in lingua inglese su: http://www.fdi.gov.cn/pub/FDI_EN/News/Investmentupdates/t20100513_121629.htm

China Briefing

3


Costi operativi nelle città dell’entroterra cinese Ė’ importante notare, inoltre, che gli affitti degli stabilimenti possono variare anche del 20-30%, a seconda della zona di sviluppo all’interno della stessa città. L’affitto mensile di uno stabilimento in una zona di livello nazionale (state-level zone) può attestarsi attorno a 14 Rmb al m², mentre in una di livello distrettuale si aggira intorno ai 10 Rmb al m². Gli affitti variano di gran lunga anche in base al prestigio di una singola zona, come ad esempio la zona industriale di Suzhou, che ha tariffe standard simili a quelle di Shanghai, mentre uno stabilimento nei pressi della zona di sviluppo di Wuzhong può strappare un affitto di circa 12 Rmb al m². (Fonte: Roland Burton, NAI Asia Pacific Properties) L’inarrestabile incremento dei prezzi sulle proprietà immobiliari, che ha riempito le prime pagine dei giornali negli ultimi anni, è ancora più accentuato in altre categorie (ad esempio negli immobili residenziali) piuttosto che nel settore industriale. Pechino, ad esempio, negli ultimi cinque anni ha visto una crescita media annuale sugli affitti intorno al 3%, mentre nelle città di prima fascia meridionali e orientali (incluse Canton e Shanghai) gli affitti degli stabilimenti sono diminuiti dall’inizio della crisi economica internazionale. Nello stesso periodo gli affitti standard nelle regioni centrali sono cresciuti tra lo 0,5 e il 2% all’anno. (Fonte: CBRE) Per le PMI orientate all’esportazione, che si trovano a scegliere tra lo stabilirsi nel sud o nell’est della Cina, piuttosto che nelle province dell’entroterra, è utile sottolineare che gli affitti standard degli stabilimenti sono abbastanza simili tra città della stessa fascia e posizione geografica. Affitti standard stabilimenti 4º tr. 2010 Città costa sudorientale vs città centrali (Rmb m² mensili) Canton Città di prima Shanghai fascia (est, sud) Shenzhen Nanjing, Jiangsu Città di seconda Hangzhou, Zhejiang fascia (est) Ningbo, Zhejiang Wuhan, Hubei Città centrali di Chongqing Chengdu, Sichuan seconda fascia Xi’an, Shaanxi

19,4 24,7 26,9 11,7 11,9 12,2 13,3 12,8 13,6 15,8

(Fonte: CB Richard Ellis)

Al nord, gli affitti standard degli stabilimenti di Pechino toccano la cifra esorbitante di 41,3 Rmb al metro quadrato mensili, mentre le città costiere di seconda fascia, sempre al nord, mostrano consistenti variazioni: Tianjin, con 23,1 Rmb/m² mensili, si avvicina molto di più a città di prima fascia orientali e meridionali, mentre Dalian si aggira, intorno ai 18 Rmb/m² mensili; Qingdao vanta degli 2

4

Il minimo salariale a Shenzhen aumenterà a 1320 Rmb da Aprile 2011

China Briefing

standard molto più bassi bassi, ovvero 10 Rmb/m² mensili. (Fonte: CBRE)

Salario minimo (Rmb/dipendente/mese)

In base alla precedente tabella comparativa sui prezzi degli affitti, il presupposto generale sui costi nelle città centrali molto più bassi rispetto alle aree più sviluppate del Paese tende a vacillare se si confrontano i prezzi con le città della costa orientale di seconda fascia (riduzione forse del 15%); tuttavia, se si paragonano le città della costa orientale di prima fascia con le città centrali di seconda fascia, ecco che i costi diminuiscono di quasi il 40%.

Città di prima fascia (est, sud)

Il vantaggio competitivo sugli affitti delle città centrali di seconda fascia, rispetto a quelle orientali di prima fascia, è indubbiamente significativo, se non altro perchè è rimasto ai livelli di cinque anni fa’ e, in base ai tassi di crescita attuali, manterrà lo stesso scarto per gli anni a venire.

Città centrali di seconda fascia

I costi standard degli affitti degli stabilimenti sono in media del 40% più bassi nelle città centrali di seconda fascia, rispetto quelli delle città di prima fascia sulla costa orientale e meridionale.

Manodopera: Costi dei salari Salario minimo

Negli ultimi anni il salario minimo è aumentato in maniera esponenziale in tutto il paese. Una trentina di province cinesi ne hanno stabilito l’aumento nel 2010, facendolo crescere mediamente del 22,8% su base nazionale. Shanghai, Pechino e Tianjin hanno annunciato, a gennaio 2011, un aumento del salario minimo, rispettivamente del 10%, 18,6% e 16%. Al di là del raffronto tra regioni centrali e orientali, in termini di aumento degli stipendi, va notato che l’impennata maggiore nel 2010 è stata registrata nell’isola meridionale di Hainan. Il costo della manodopera sembra chiaramente destinato a crescere, pertanto, agire per il suo contenimento, è diventata la priorità in molti settori dell’industria. Il salario minimo concesso dalla legge (che considera straordinari e previdenza sociale obbligatoria) è il dato fondamentale a cui devono fare attenzione le PMI, nella comparazione dei costi della manodopera, anche se va notato che molti investitori internazionali pagano stipendi ben sopra tale soglia, per soddisfare le richieste dei manager locali e del personale più qualificato. Fare un raffronto tra i minimi salariali concessi legalmente tra le varie città, ci dà, comunque, una stima delle potenziali riduzioni dei costi del lavoro per le operazioni di business nell’entroterra cinese.

Città di seconda fascia (est)

Canton Pechino Shanghai Shenzhen Ningbo, Zhejiang Nanjing, Jiangsu Hangzhou, Zhejiang Wuhan, Hubei Chongqing Taiyuan, Shanxi Changsha, Hunan Chengdu, Sichuan Zhengzhou, Henan Lanzhou, Gansu Xi’an, Shaanxi Hefei, Anhui Nanchang, Jiangxi

1300 1160 1120 11001 1100 960 960 900 870 850 850 850 800 760 760 720 720

Straordinari

Quando si rivela economicamente più vantaggioso, è pratica comune far ruotare il personale in turni, per coprire gli straordinari. Questo perché la legge sul lavoro locale prevede un’addizionale del 150% sulle ore straordinarie nelle giornate lavorative, e fino al 300% per le festività. Ai fini della comparazione, assumiamo come dato di fatto, da qui in avanti, due turni di lavoro e i salari pari al 125% del minimo sopra specificato.

Previdenza obbligatoria

In Cina, i costi previdenziali obbligatori per i dipendenti, ivi incluse pensione, disoccupazione, maternità, assicurazione medica e fondo casa, aumentano di un ulteriore 30-50% il salario minimo e variano di città in città. Ci sono inoltre delle variazioni su questi contributi minimi che dipendono dalla registrazione di residenza del dipendente (il cosiddetto hukou), così da come il dipendente stesso decide di contribuire per il proprio fondo casa (nella tabella seguente si distingue tra contribuzione “alta” e contribuzione “bassa” per il datore di lavoro) Contributi minimi del datore di lavoro (% mensile sul salario/dipendente/mese)

Canton Città di Pechino prima fascia Shanghai (est, sud) Shenzhen Città di Nanjing, Jiangsu Hangzhou, Zhejiang seconda fascia (est) Ningbo, Zhejiang Wuhan, Hubei Chongqing Taiyuan, Shanxi Città centrali Changsha, Hunan di seconda Chengdu, Sichuan fascia Zhengzhou, Henan Hefei, Anhui Nanchang, Jiangxi

Bassa Alta (%) (%) 33,45 44,3 44 30,6 40 37 33 37,7 31 39,45 35,1 35,72 40,5 35,2 37,2

(Fonte: Analysis & Compilation of Social Insurance Policy & Legal Benefits of China, 2010 Edition, Expo Group, Shanghai Foreign Service, Co. Ltd

48,45 44,3 44 30,6 44 41 40 41,7 39 39,45 42,1 41,72 42,5 50,2 41,2


Costi operativi nelle città dell’entroterra cinese Secondo la stima del ministero del commercio cinese, i costi della manodopera diminuiscono del 60% nelle regioni centrali rispetto a quelle orientali. In questi nostri calcoli, prendendo in considerazione gli straordinari e i costi per la previdenza obbligatoria, confrontando le cifre più alte e quelle più basse, notiamo che stabilirsi in città centrali di seconda fascia potrebbe, in teoria, far risparmiare fino al 50% dei costi di manodopera, rispetto alle città di prima fascia sulla costa orientale. Le città centrali di seconda fascia potrebbero, in teoria, far risparmiare fino al 50% dei costi di manodopera, rispetto alle città di prima fascia sulla costa orientale.

Trasporti

Sebbene la Cina centrale rappresenti lo snodo dei trasporti del paese, per le imprese orientate all’esportazione, lo spostamento dei prodotti dalla Cina centrale ai porti va a bilanciare la riduzione dei costi della manodopera e dei terreni beneficiata nell’entroterra. Per fare una stima di quanto influiscano davvero i costi di trasporto, abbiamo considerato le quotazioni per lo spostamento di un container standard da ognuna di queste città centrali fino ai porti più vicini e più utilizzati, ovvero Shanghai e Shenzhen. Assumiamo anche, ai fini del nostro calcolo, che i costi di trasporto dalle città di prima fascia della costa orientale a questi due porti siano molto contenuti, considerata la prossimità. Costi di trasporto ferroviario al porto (Rmb/container standard)

Città di seconda fascia (est)

Nanjing, Jiangsu Hangzhou, Zhejiang Ningbo, Zhejiang Wuhan, Hubei

fino a fino a Minimo Shanghai Shenzhen 2900

2900

2600

2600

3000

3000

3198

4650

3198

Chongqing 6200

6090

6090

5017

7030

5017

4332

3825

3825

6518

7262

6518

3917

5868

3917

2874

4643

2874

Taiyuan, Shanxi Città Changsha, centrali Hunan di Chengdu, seconda Sichuan fascia Zhengzhou, Henan Hefei, Anhui Nanchang, Jiangxi

3570

(Fonte: Shengchang Logistics Co.)

3570

3570

Il trasporto di un container standard varia in maniera notevole, a seconda della locazione, partendo da meno di 3000 Rmb nella zona più orientale della provincia dello Anhui, ai 3000-4000 Rmb nello Hubei, nel Jiangxi, nello Hunan e nello Henan, ai 5000 Rmb nel nord dello Shanxi, fino a oltre 6000 Rmb a Chongqing e nel Sichuan occidentale. Detti costi potranno naturalmente diminuire nelle contrattazioni, o variare secondo il numero di container per periodo, ma la realtà che non cambia. Per le PMI i costi di trasporto nelle province centrali sono notevoli e devono essere opportunamente calcolati al fine di avere un’idea precisa dell’impatto sul costo totale.

Costi operativi totali: terreni, manodopera e trasporti

Riteniamo assodati, nel nostro ragionamento, i risparmi potenziali fino al 40% sugli affitti degli stabilimenti e la possibilità di arrivare a poter dimezzare i costi totali della manodopera, una volta che ci siamo stabiliti in una città centrale di seconda fascia invece che in una città costiera di prima fascia. A questo punto tuttavia, è necessario chiedersi se sia ancora possibile mantenere questi risparmi, dopo aver sommato i costi di trasporto. É indispensabile incrociare le cifre a disposizione per dare significato reale alle comparazioni dei costi tra città centrali e costiere. Considerato l’affitto di uno stabilimento di 2500 metri quadri, un centinaio di dipendenti al minimo salariale e un’uscita di 10 container a settimana, la riduzione dei costi operativi si attesta probabilmente al 30-40% in meno nelle città centrali, rispetto a quelle costiere di prima fascia. É doveroso segnalare la natura approssimativa di questi calcoli sui costi operativi, soprattutto per le PMI orientate all’esportazione, poiché la variazione di pochi punti percentuali può significare la riuscita o la disfatta dell’operazione commerciale. È bene che tali calcoli siano eseguiti con precisione, a seconda della posizione geografica che si sta considerando e a seconda, naturalmente, delle specifiche esigenze dell’azienda in questione e di altri costi (ad esempio elettricità) che potrebbero influire sul prezzo di vendita finale.

Oltre la riduzione dei costi

Anche considerando la potenziale riduzione dei costi della dislocazione nell’entroterra, al momento della scelta, la posizione va spesso

considerata in relazione ad altri fattori, che sono imposti dai settori di produzione specifici e dalle priorità dovute al modello di business. Molte aziende si trovano costrette a puntare sugli operai o sullo staff: i primi sono sempre meno propensi a lasciare le province centrali per quelle costiere, mentre impiegati con esperienza sono difficili da reclutare nelle province dell’entroterra. Di conseguenza, una società che ha in maggioranza staff specializzato (ad esempio ingegneri laureati), considererà probabilmente troppo rischioso stabilirsi nell’entroterra, vista la difficoltà di reclutamento del personale. D’altro canto, Foxconn (la maggiore società produttrice di apparecchi e gadgets in OEM) per esempio, che impiegava più di 400.000 persone a Shenzhen fino all’anno scorso, ha ritenuto di maggior vantaggio la disponibilità di manovalanza nell’entroterra, per questo ha annunciato di recente lo spostamento delle linee di assemblaggio nella provincia dello Henan e il potenziamento della produzione negli impianti esistenti a sud ovest di Chengdu. In altri settori, invece, il reclutamento di operai non è prioritario, ma ha un peso maggiore la prossimità ai fornitori, ai clienti e agli approvvigionamenti. La dislocazione verso l’interno tre anni fa di Coca-Cola Co. fu dettata soprattutto dalla disponibilità degli approvvigionamenti (ad esempio elettricità e acqua) e fornitori. Allo stesso modo, la scelta delle società di stabilirsi nelle città di seconda fascia sulla costa, favorendo le zone del Jiangsu, come Changzhou, Wuxi e Suzhou, piuttosto che quelle nello Zhejiang, è dovuta in parte alla vicinanza ai fornitori o ai clienti e in parte alla forte disponibilità e aiuto dei governi locali. La necessità di stabilirsi nell’entroterra diventa sempre più impellente e per una buona ragione: come è stato discusso, potrebbe potenzialmente offrire significative riduzioni dei costi per terreni e manodopera. Ma dal punto di vista delle PMI orientate all’export, che devono fare i conti tra i potenziali risparmi e le priorità imposte dal modello di business, la dislocazione nell’entroterra non è più una questione di costi, ma piuttosto un fattore di rischio. Nelle città di seconda fascia sulla costa orientale, ad esempio a Suzhou, si trova una moltitudine di PMI orientate all’esportazione, poiché queste città sono ampiamente riconosciute come un buon compromesso tra Pechino, Shanghai, Canton e le città centrali di seconda fascia. A conti fatti, tre anni dopo il lancio della campagna “Go Inland”, le PMI oreintate all’export scelgono ancora di rinunciare alle potenziali riduzioni di costi, in favore di ambienti più sicuri, come la costa orientale, che sembrano migliori garanzie di successo. China Briefing

5


I c a p o l u o g h i d e l l e p ro v i n c e centrali: uno sguardo ravvicinato [Fonte: China’s Emerging Second and Third Tier Cities, China Briefing- guida disponibile su www.asiabriefingmedia.com/store ]

trova a 30 km a nord di Hankou, a 18 km dal centro città. Collega attualmente Wuhan alle principali città cinesi e offre voli diretti verso Hong Kong, Macau, Seoul, Fukuoka, Osaka, Bangkok e Singapore.

Da notare anche gli importanti investimenti

Collegamenti marittimi e fluviali

produzione dei composti petrolchimici.

Wuhan è al momento, dopo Nanjing, il secondo porto fluviale della Cina centrale per grandezza e diventerà il porto più importante in Asia entro il 2030. Le autorità provinciali hanno annunciato un investimento pari a 27 miliardi di dollari americani tra il 2011 e il 2015, per la costruzione del nuovo porto, che ospiterà 22 distretti in un’area di 173 km². Popolazione Prodotto Regionale Lordo Industria primaria Ind. secondaria Ind. dei servizi Valore totale import/export

(10.000 ab)

836

(100 Mln Rmb)

4621 4% 46% 50%

(10.000 USD)

1147256

Infrastrutture

Collegamenti stradali

La città è attraversata da quattro autostrade nazionali, tra cui il collegamento PechinoZhuhai, da nord a sud, e il collegamento Shanghai-Chengdu, da est a ovest. Vi sono inoltre sei ponti e un tunnel di collegamento tra le sponde del fiume Yangtze.

Collegamenti ferroviari

La città è attraversata da una delle quattro maggiori linee ferroviarie del paese. Nel 2009 è stata inaugurata la nuova stazione ferroviaria, che permette di collegare la città a Canton in alta velocità (tre ore). Il progetto completo prevede il collegamento di Canton fino a Pechino, 2100 Km in meno di otto ore, completamento previsto per il 2012.

Collegamenti aerei

L’aeroporto internazionale Tianhe è lo snodo di collegamento principale della regione: si

6

China Briefing

Il porto in progetto prevede tre banchine principali: una per il ferro e l’acciaio, costruita per la Wuhan Iron and Steel Group; una per i cereali della National Rice Trade Centre e una per i container. Si calcola, con tale investimento, un aumento annuale della movimentazione di merci dagli attuali 100 milioni di tonnellate ai 200 milioni di tonnellate entro il 2015, fino ai 240 milioni di tonnellate entro il 2020.

Economia e investimenti Le industrie principali della città sono: produzione di autoveicoli, ferro e acciaio, componenti elettronici e IT. Grandi case automobilistiche con produzione a Wuhan includono: Dongfeng Motor Corporation, Honda e Peugeot-Citroën. Wuhan Presenta indubbi vantaggi nell’area delle telecomunicazioni, della tecnologia laser e della microelettronica. Infatti, la Central China Science and Technology University ha fondato nella città l’istituto informatico di optoelettronica e prevede di farne il centro più grande del paese. Qui si trova inoltre il Centro per la Sicurezza Industriale IT, che é il terzo istituto sulla sicurezza informatica più importante della Cina.

nell’industria biotecnologica e pretrolchimica: Sinopec, più grande colosso del settore pretrolchimico cinese, spicca nei progetti attinenti l’etilene, materia prima nella

Parchi di sviluppo industriale Wuhan Economic and Technological Development Zone

Questo parco industriale zona di livello nazionale si trova sulla sponda nord dello Yangtze a 10 km dal centro. Vi troviamo nomi importanti dell’industria automobilistica, come Dongfeng Group, ovvero il secondo produttore in Cina, oltre a Nissan, PSA e Honda. Altri settori incoraggiati nella zona sono quello biotecnologico, farmaceutico, chimico, alimentare e delle telecomunicazioni.

Wuhan East Lake HighTech Development Zone

A soli venti minuti dal centro città, questo parco industriale si trova a lato del famoso Lago Orientale (East Lake). È la più importante area per l’industria optoelettronica, per questo viene anche chiamata “Optics Valley”. La presenza del maggior istituto di ricerca per le infrastrutture di telecomunicazione, ovvero il Wuhan Research Institute of Post and Telecommunications, ha fatto sì che società come NEC e Changfei Fiber-Optical Cables abbiano scelto questo parco industriale come loro sede. Altre società presenti sono: Xerox, Westinghouse, Mitsui, Philips e ABB.

Yangluo Development Zone

Posizionato a 20 km a est del centro città, sulla sponda nord dello Yangtze, questo parco di livello provinciale ricopre un’area pari a 35 km², in prossimità del nuovo porto Yangluo, della cinconvallazione di Wuhan e del ponte Yangluo sullo Yangtze, che la collega alle autostrade Shanghai-Chengdu e Pechino-Zhuhai.

Economic tables data source: China Statistical Yearbook, 2010

Wuhan, Provincia dello Hubei


I capoluoghi delle province centrali: uno sguardo ravvicinato

Chongqing

Popolazione Prodotto Regionale Lordo Industria primaria Ind. secondaria Ind. dei servizi Valore totale import/export

Economia e investimenti

Chongqing è il quarto centro cinese più importante per la produzione di veicoli a motore. Si prevede che entro il 2020 la municipalità sarà in grado di produrre 2,6 milioni di veicoli, ovvero il 15% della produzione totale nazionale. Chongqing è una città molto aperta agli investimenti diretti esteri e al commercio con l’estero. Tra le principali società multinazionali (Global Fortune 500) con operazioni a Chongqing ricordiamo: Danone, Carrefour, HSBC, Ericsson, Honda e Ford.

(10.000 ab.)

3276

(100 Mln RMB)

6530 9% 53% 38%

(10.000 USD)

770859

Infrastrutture

Collegamenti stradali

Ci sono cinque principali autostrade che attraversano la città, di queste la principale è la superstrada Chengdu-Chongqing, che collega le due maggiori centrali elettriche della Cina occidentale. Percorrendo la superstrada, bastano otto ore e mezza per raggiungere Wuhan e diciassette per raggiungere Shanghai.

Collegamenti ferroviari

Attraversano Chongqing tre linee di collegamento nazionale. Il governo della municipalità auspica che, entro il 2017, vengano completate le linee in costruzione che faranno della città uno snodo fondamentale a livello nazionale. Il progetto maggiore è una nuova linea ad alta velocità in grado di collegare Chongqing a Shanghai, in appena otto ore, contro le attuali 42. In base alle dichiarazioni delle autorità locali, saranno aperte otto linee dedicate al trasporto container entro il 2020.

Collegamenti aerei

L’aeroporto internazionale Jiangbei si trova a circa 20 km a nord della città. Sono attivi voli internazionali verso Hong Kong, Dusseldorf, Monaco, Tokyo, Nagoya e Seoul.

Collegamenti marittimi e fluviali

Il porto di Chongqing, situato sul tratto superiore delloYangtze, può gestire navi fino a 12 TPL (totale della portata lorda), a seconda di quale tra i cinque terminali venga utilizzato. La costruzione della diga delle Tre Gole ha, inoltre, ridotto il tempo di percorrenza verso Shanghai, avendo aumentato il livello delle acque navigabili lungo la tratta.

Parchi di sviluppo industriale

Chongqing Economic and Technological Development Zone (CETDZ)

La zona comprende cinque distretti principali: il centro informativo industriale, la zona industriale Dangui, la zona industriale Huilong, un’area multifunzionale commerciale e l’area residenziale Nanhu e Luochangwan. Le industrie principali sono: automotive e ricambi, IT, farmaceutica e biochimica.

Chongqing Hi-Tech Industrial Development Zone (CHTIDZ)

La CHTIDZ si estende per 12 km² di parchi industriali. L’area mirava ad un’ampia gamma di settori high-tech, ma la maggior parte delle aziende presenti è specializzata in due aree principali: prodotti elettronici per l’informatica e componentistica auto. Altre zone di sviluppo presenti sono il Chongqing Chemical Industrial Park, la Chongqing New North Zone (CNNZ), la Chongqing Export Processing Zone e il Jianqiao Industrial Park.

Taiyuan, Shanxi (10.000 ab.)

365

(100 Mln RMB)

1545 2% 44% 54%

(10.000 USD)

Collegamenti stradali

Sono presenti autostrade nazionali e quattro superstrade; grazie alla superstrada TaiyuanJiuguan si può raggiungere Pechino in sole cinque ore.

Collegamenti ferroviari

Sei diverse linee collegano la città alla rete ferroviaria nazionale. La sua stazione merci è la più grande di tutta la provincia ed è la prima della regione per il trasporto di carbone. La linea Taiyuan-Zhongwei percorre 975 km da Yuci (Shanxi) verso ovest, per terminare nel nord ovest della Cina, nella provincia Ningxia.

Collegamenti aerei

La CETDZ di Chongqing è stata la prima zona di sviluppo di livello nazionale approvata nel sud ovest della Cina. Convenientemente situata nella zona di Nanping, copre un’area di 9,6 km². Adiacente al ponte Yangzte a nord e facilmente raggiungibile dal centro città. Dista tre kilometri dalla stazione ferroviaria cinque dal porto e 28 km dall’aeroporto.

Popolazione Prodotto Regionale Lordo Industria primaria Ind. secondaria Ind. dei servizi Valore totale import/export

Infrastrutture

591231

L’aeroporto di Taiyuan ha più di cinquanta destinazioni nazionali, così come collegamenti internazionali verso Hong Kong, Singapore, Giappone e Russia.

Economia e investimenti

I settori industriali principali in città sono carbone, la metallurgia, chimica e macchinari. La società Taiyuan Iron and Steel è il più grande produttore al mondo di acciaio inossidabile e tratta anche silicone e acciaio per cuscinetti. Nella città sono presenti più di quattrocento imprese di import-export, la maggior parte delle quali sta investendo nella lavorazione del carbone, dell’alluminio, nelle costruzioni, nelle infrastrutture per il trasporto e nel campo immobiliare.

Parco di sviluppo industriale

Taiyuan Economic and Technological Development Zone (TETDZ)

La TETDZ si trova a sudest della capitale, cinquecento kilometri da Pechino via autostrada, e a pochi kilometri dall’aeroporto e dalla stazione ferroviaria di Taiyuan. Sia l’autostrada Datong-Yuncheng sia la statale n. 208 raggiungono la zona di sviluppo di Taiyuan. A est dell’area si trova anche la statale n. 307, mentre la superstrada TaiyuanShijiazhuang-Pechino dista soltanto due km. Alla stessa distanza si trova anche l’aeroporto di Taiyuan, uno dei più importanti della regione e una valida alternativa all’aeroporto internazionale di Pechino. I principali settori industriali sono l’elettronica, la bio-farmaceutica, la produzione di derivati del carbone attivo, l’agricoltura ad alta tecnologia e il settore bevande e alimentari. Il governo locale incoraggia maggiormente gli investimenti nelle energie pulite, nelle tecnologie a protezione dell’ambiente e nei derivati del carbone attivo.

China Briefing

7


I capoluoghi delle province centrali: uno sguardo ravvicinato

Infrastrutture

Taiyuan Hi-Tech Industrial Development Zone (THTIDZ)

La THTIDZ é stata la prima zona della provincia a essere approvata a livello nazionale e ricopre un’area di 60,8 km². Si divide in due parti: la zona dell’alta tecnologia nel distretto Nancheng, che si estende per 8 km², e la zona economica nella periferia sud est di Taiyuan, che si estende per 9,6 km². Le vie di accesso all’area comprendono tre superstrade e il vicino aeroporto di Wusu. Più dell’80% delle industrie high-tech dello Shanxi si trovano in questa zona di sviluppo. Tra le industrie principali figurano: l’optoelettronica, l’electronics information, la farmaceutica, le tecnologie per la protezione ambientale e la produzione dei nuovi materiali. Altri progetti di alta tecnologia presenti nel parco includono le applicazioni dell’optoelettronica, l’electronic information, i nuovi materiali, tecnologie per la protezione dell’ambiente e per il risparmio energetico, la medicina biologica, l’industria aerospaziale, la tecnologia applicata al nucleare e l’agricoltura ad alta tecnologia.

Taiyuan Private Economic Development Zone (TPEDZ)

Questo parco, che si estende a est della città, è il primo nel suo genere nella provincia dello Shanxi. Situato opportunamente a soli 8 km dall’aeroporto e a poco meno di 1,5 km dalla stazione ferroviaria, vi si trovano quattro aree speciali: la città delle calzature Chaoyang, il mercato ortofrutticolo, il mercato logistico e quello dei trasporti. Tra le imprese presenti vi sono Dadi Group, Hongteng Joint Stock, Sanjin Pharmacy e Xinhe Machinery.

Changsha, Hunan

Collegamenti stradali

La città è collegata alla rete nazionale tramite l’autostrada Pechino-Shenzhen, da nord a sud, e tramite l’autostrada Xiamen-Chengdu, da est a ovest. Si impiegano da 24 a 48 ore per raggiungere Canton o Shanghai. Changsha è ben collegata alle città di terza e quarta fascia nella provincia dello Hunan, ivi incluse Changde, Xiangtan e Zhuzhou.

Collegamenti ferroviari

Attraversano la città tre linee principali: la linea Pechino-Canton permette la connessione alle principali città di tutto il paese; il treno veloce Canton-ChangshaPechino percorre la tratta in entrambe le direzioni su base giornaliera, così come il treno verso Shanghai.

Collegamenti aerei

L’aeroporto internazionale Huanghua si trova a 30 minuti di strada dalla città ed è il centro regionale della compagnia aerea China Southern Airlines, che collega tutte le principali città del paese. Sono operative 40 destinazioni nazionali, oltre a collegamenti verso Taiwan (Taipei), Osaka, Bangkok, Kuala Lumpur e diverse città coreane.

Collegamenti marittimi e fluviali

Dal porto di Changsha partono al momento il maggior numero di navi verso Wuhan. Il porto Xianing, che si trova sul fiume Xiang, ha una potenzialità annua di 83.000 container.

Economia e investimenti

La città è rinomata per la forte presenza del settore produttivo e di quello dell’istruzione. La sua crescita economica è stata supportata, negli ultimi anni, dall’ottima performance del settore produttivo, in particolar modo nell’high-tech e nella vendita al dettaglio.

la statale n. 319 Chengdu-Xiamen. Vi è infine la superstrada Pechino-Zhuhai, che con le sue uscite può portare in ogni direzione. Le sei maggiori industrie della zona sono la produzione di macchinari, l’elettronica, l’informatica, i materiali da costruzione, il settore alimentare e quello della carta. Per i prossimi cinque anni gli investimento prioritari saranno rivolti alle seguenti aree: prodotti e tecnologie per l’electronics information, sviluppo e applicazioni di nuovi materiali, bioingegneria e i relativi prodotti, tecnologie e prodotti per il risparmio energetico e l’efficienza, prodotti e tecnologie per la optoelettricameccanica integrata, prodotti e tecnologie per la protezione ambientale, prodotti e tecnologie chimiche, infrastrutture, strutture per l’intrattenimento e la cultura, nuove tecnologie applicabili, materiali per l’industria tradizionale e altre nuove industrie dell’alta tecnologia.

Changsha Dahexi Zone (CDZ)

Questa zona di sviluppo ha un’area totale di 1200 km². Vi si trovano più di 30 università e istituti di ricerca, 21 centri tecnici provinciali e nazionali, 17 centri di lavoro e ricerca per gli studi post universitari orientati alle imprese e 400 istituti di ricerca e sviluppo. Nella stessa area si mira alla promozione dell’industria high-tech, della logistica, della lavorazione alimentare e del settore creativo culturale.

Chengdu, Sichuan

Parchi di sviluppo industriale

Changsha Hi-Tech Industrial Development Zone (CHTIDZ)

Questa è stata la prima e più importante zona di sviluppo di Changsha, con un’area totale di 80 km², situata a 8 km dal centro cittadino e a 28 km dall’aeroporto.

Popolazione Prodotto Regionale Lordo Industria primaria Ind. secondaria Ind. dei servizi Valore totale import/export

8

China Briefing

(10.000 ab.)

652

(100 Mln RMB)

3745 5% 51% 45%

(10.000 USD)

411800

Changsha Economic and Technological Development Zone (CETDZ)

Promossa a zona di livello nazionale nel 2000 la CETDZ, si trova nella cittadina di Xingsha, nella periferia est di Changsha, distante solo 5 Km dalla linea ferroviaria Pechino-Canton. Convergono in quest’area di sviluppo la statale n. 107 Pechino-Shenzhen e

Popolazione Prodotto Regionale Lordo Industria primaria Ind. secondaria Ind. dei servizi Valore totale import/export

(10.000 ab.)

1140

(100 Mln RMB)

4503 6% 44% 50%

(10.000 USD)

1786253


I capoluoghi delle province centrali: uno sguardo ravvicinato

Infrastrutture

Collegamenti stradali

La città è collegata tramite la rete autostradale ai maggiori centri del paese, ivi inclusi Beihai, Shanghai, Xi’an, Lhasa e Chongqing.

Collegamenti ferroviari

Chengdu è lo snodo ferroviario maggiore del sud ovest della Cina, si collega alle città di Chongqing, Baoji, Kunming e Daxian. Sono presenti quattro stazioni per il trasporto merci, tra cui la più importante nel sud-ovest della Cina, ovvero la Chengdu Eastern Station.

Collegamenti aerei

L’aeroporto internazionale Shuangliu offre voli diretti verso Hong Kong, Bangkok, S i n g a p o r e , S e o u l , To k y o , F u k u o k a , Katmandu, Osaka, Parigi e Kuala Lumpur, così come un’ampia scelta di voli interni.

Collegamenti marittimi e fluviali

Attraverso la rete ferroviaria, Chengdu è collegata ai porti della costa orientale di Shanghai, Shenzhen, Tianjin, Qingdao e Lianyungang. Alcune superstrade portano inoltre ai porti locali di Leshan, Luzhou e Chongqing, che si trovano in un raggio di 360 km da Chengdu.

Economia e investimenti

La città è stata designata come centro finanziario e commerciale per tutto il sud-ovest della Cina, nonché centro per le comunicazioni. Le sei industrie portanti della città sono l’ alta tecnologia, l’industria manifatturiera (inclusa la produzione di tecnologie per l’aviazione), l’ingegneria biologica e farmaceutica, l’alimentare, la metallurgia e il materiale da costruzione e l’industria petrolchimica. L’industria manifatturiera sta spingendo l’economia di Chengdu, i settori principali sono: automotive, componenti per motocicli, componenti per aeromobili, macchinari, utensili tornitura, ingegneria elettrica e apparati elettrici, parti di ricambio generale e apparecchiature per l’agricoltura. La città è riuscita, negli anni, ad attrarre molti investimenti diretti dall’estero. Intel, maggior produttore al mondo di micro-chip, ha investito qui 525 milioni di dollari americani in due stabilimenti per assemblaggio e test di verifica qualità. Tra le altre multinazionali straniere che hanno investito a Chengdu, troviamo Nokia, Sony, Toyota, Motorola, Microsoft, Ericsson, Lafarge, Volkswagen, DHL, Texas Instruments e Astellas.

Chendu è una delle cinque città pilota nella riforma economica del governo cinese. Ciò ha permesso che le decisioni politiche ed economiche spettassero più al governo locale che a quello di Pechino, dando effettivamente più libertà alle autorità locali e alle imprese di decidere sullo sviluppo della città.

Parchi di sviluppo industriale

Chendu Hi-Tech Industrial Development Zone (CHTIDZ)

La CHTIDZ è divisa due aree, la parte sud e la parte ovest, e comprende anche due zone logistiche per l’export. Le tre industrie principali sono l’electronic information, la bio-farmaceutica e la produzione di macchinari d’alta precisione. Tra le industrie a partecipazione straniera presenti troviamo Intel, Molex, Motorola, Corning e Sony. Gli investimenti presenti qui si concentrano principalmente su ricerca e sviluppo per la produzione di prodotti industriali di alta tecnologia, in particolar modo la Tecnologia informatica orientata alla microelettronica (anche software), l’industria bio-farmaceutica rivolta alla medicina tradizionale cinese, la meccanica di precisione, la lavorazione di prodotti alimentari, la produzione di nuovi materiali e la protezione ambientale. Qui si trovano anche due distretti di logistica per l’export (Export Processing Zone) una nell’area sud e l’altra in quella ovest. L’EPZ dell’area sud ha un’area totale di 0,6 km².

Chengdu Economic and Technological Development Zone (CETDZ)

La CETDZ, omologata come zona di sviluppo di livello nazionale nel febbraio 2000, si trova in una posizione strategica e facilmente accessibile dalla città da cui dista solo 13,6 km. L’aeroporto internazionale Shuangliu, uno dei quattro principali del paese, dista solo 28 km. A nord della zona di sviluppo si trova anche la superstrada Chengdu - Chongqing, mentre a ovest corre la linea ferroviaria Chengdu-Kunming. La CETDZ è inoltre attraversata dalle autostrade Cheng-Long e Chenghuan, oltre che dalla circonvallazione cittadina. Percorrendo la superstrada ChengduChongqing, si raggiunge direttamente il porto fluviale di Chongqing Jiulong e il terminale internazionale merci Luzhou. I settori principali della CETDZ sono il metallurgico, l’elettronico, i macchinari, i materiali da costruzione, il settore medico e quello l’alimentare. Sono incentivate le seguenti categorie: macchianari, automotive,

motocicli, elettronica, prodotti ottici, IT, nuovi materiali, protezione dell’ambiente, biomedicina, alimentare, nuovi materiali da costrizione, prodotti chimici raffinati, industria aerospaziale e costruzione delle infrastrutture.

Hefei, Anhui Popolazione Prodotto Regionale Lordo Industria primaria Ind. secondaria Ind. dei servizi Valore totale import/export

(10.000 ab.)

491

(100 Mln RMB)

2102 5% 53% 42%

(10.000 USD)

642754

Infrastrutture

Collegamenti stradali

Quattro autostrade collegano la città a Yining, Nanjing, Yantai, Suzhou e Chengdu.

Collegamenti ferroviari

Hefei fa da giuntura tra tre linee di collegamento nazionale e la più importante stazione passeggeri della provincia dello Anhui. Essendo uno snodo ferroviario di rilievo, le sue linee multidirezionali la collegano a tutte le maggiori città cinesi.

Collegamenti aerei

L’aeroporto Luogang, che si trova a 12 km a sud della città, offre più di trenta destinazioni interne, comprese Pechino e Shanghai, e voli diretti verso Hong Kong.

Economia e investimenti

Sebbene non goda della stessa popolarità delle altre città interne, in termini di investimenti diretti esteri durante l’Economist China Summit dello scorso novembre, Hefei è stata indicata come una delle città cinesi con la maggior crescita. dei centri a sviluppo più sostenuto durante l’Economist China Summit dello scorso novembre. I settori principali sono: produzione auto e pneumatici, attrezzature, elettrodomestici, industria chimica, IT e software, nuovi materiali, biotecnologia e medicina, prodotti alimentari da agricoltura e derivati.

Parchi di sviluppo industriale Hefei Economic and Technological Development Area

La HETDA, fondata nell’aprile 1993, si estende su un’area totale di 53km², a sud della città, e rappresenta una zona di sviluppo di primo piano nella regione.

China Briefing

9


I capoluoghi delle province centrali: uno sguardo ravvicinato Produce l’equivalente del 40% del prodotto interno lordo di Hefei e il 20% della produzione industriale della città. Tra gli investitori stranieri presenti troviamo Unilever, Coca-cola e Hitachi. L’imponente flusso di investimenti in arrivo ha portato alla pianificazione di un’ulteriore espansione della zona di 70 km². Le cinque industrie cardine della HETA sono l’automotive, i macchinari industriali, gli elettrodomestici, i derivati chimici e i prodotti alimentari. I settori incentivati per il futuro saranno l’automotive, i macchinari e gli accessori per la costruzione edile, gli elettrodomestici e i relativi componenti, l’ electronics information e le industrie ad alta intensita’ di forza lavoro (labor-intensive).

Hefei Science City

Si occupano della gestione della Heifei Science City il ministero della scienza e tecnologia, l’Accademia Cinese di Scienze e il governo locale. Sono stati dislocati in quest’area alcuni importanti progetti di portata internazionale, come il sesto centro tecnologico di Microsoft.

Nanchang, Jiangxi (10.000 ab.) Popolazione Prodotto (100 Mln RMB) Regionale Lordo Industria primaria Ind. secondaria Ind. dei servizi Valore totale (10.000 USD) import/export

497 1838 6% 55% 39% 347212

Infrastrutture

Collegamenti stradali

Convergono a sud di Nanchang, le autostrade Pechino-Zhuhai, Shanghai-Kunming e Fuzhou-Lanzhou. La citta è collegata ai maggiori centri, come Shanghai e Canton, attraverso una buona rete di autostrade e superstrade.

Collegamenti ferroviari

Numerose linee della rete nazionale ferroviaria toccano la città. Sul collegamento Pechino-Kowloon, Nanchang é l’unica fermata provinciale dove s’incrociano anche le linee Shanghai-Kunming. E’ presenta anche una linea ad alta velocità che collega Nanshang a Hangzhou, Changsha e Shanghai.

10

China Briefing

Collegamenti aerei

L’aeroporto Changbei, che si trova a 28 km a nord della città, opera su Hong Kong e Singapore, oltre che su tutto il territorio nazionale.

Collegamenti marittimi e fluviali

Il porto fluviale di Nanchang, che ha una capacità annuale di un milione di tonnellate, si collega ai porti lungo la costa, come Shanghai e Ningbo, attraverso il canale che dal fiume Ganjiang attraversa il lago Poyang verso il fiume Yangtze. Una rotta alternativa verso il mare, percorribile da navi fino a mille TPL.

Economia e investimenti

Il settore secondario presenta un importante porzione dell’economia cittadina. Sono presenti nella zona imprese dei settori della metallurgia, dei macchinari, aviazione, elettronica, tessile, chimica, materiali edili, medicina, alimentare, produzione di carta e stampa. Gli investimenti attuati nella città hanno permesso la nascita del primo parco industriale scientifico del paese per la ricerca, la produzione e la vendita di velivoli a bassa quota radiocomandati. Ford Motors in joint venture con Jiangling Motors produce nella città il suo furgone Ford Transit e ha reso noto, lo scorso dicembre, che sarà operativo un nuovo stabilimento nel 2013.

Parchi di sviluppo industriale

Nanchang Economic and Technological Development Zone (NETDZ)

Questa zona di sviluppo si trova nel nuovo distretto cittadino di Changbei, in prossimità della riva orientale del fiume Gangjiang, ai piedi della montagna Meiling e poco distante dall’aeroporto. Questa area di livello nazionale si estende attualmente su 5,5 km². Si affaccia sul fiume Gangjiang e a sud sulla banchina d’attracco dello stesso. L’aeroporto Changbei dista solamente 10 km e offre 17 voli domestici tra cui collegamenti con Pechino, Shanghai, Canton e anche Hong Kong. Tra le società di rilievo presenti nella zona troviamo Hong Kong Greenkell Kelong, Samsung-Aux Air Conditioner Manufacturers, ABB, Kohler, Clinico, Mercedes-Benz e Jiangling Auto. Le industrie portanti sono l’automotive, l’elettronica,

gli elettrodomestici, l’IT e la produzione di carta. Il governo locale vuole dare priorità per il futuro alle industrie che operano nel campo dei macchinari, dell’elettronica, dell’industria leggera, degli alimentari, nel campo medico, chimico, dei nuovi materiali, dell’alta tecnologia, nel settore immobiliare e turistico.

Nanchang Hi-Tech Industrial Development Zone (NHTIDZ)

La NHTIDZ gode della migliore posizione nella città: a nord si trovano il fiume Ganjiang e il lago Yao, e nelle vicinanze i laghi Aiqi e Qingsan. Si sono stabilite nell’area più di 600 società straniere, di cui il 60% opera nel settore high-tech. Un buon numero di centri di ricerca nazionali provinciali sono qui situati a supporto delle zone tecnologiche e scientifiche. Industrie principali includono: elettronica e informatica, software, medicina biochimica, risparmio energetico, settore minerario e high-tech. Si prevede che in futuro la zona beneficierà di ulteriori investimenti provenienti da Hong Kong, così come dalle città di seconda fascia emergenti della provincia del Guangdong.


I capoluoghi delle province centrali: uno sguardo ravvicinato

Zhengzhou, Henan

Infrastrutture

Nonostante Zhengzhou sia dotata di un’ottima rete ferroviaria, manca purtroppo di una rete metropolitana. Il mezzo di trasporto principale è rappresentato dagli autobus.

Economia e investimenti

Le industrie chiave sono tessile, agricoltura, produzione macchinari, motrici, locomotive e sigarette. È inoltre il sito produttivo per l’abbigliamento più attivo di tutto il paese, con l’impressionante volume d’affari che vale oltre 20 miliardi di Rmb l’anno.

Popolazione Prodotto Regionale Lordo Industria primaria Ind. secondaria Ind. dei servizi Valore totale import/export

(10.000 ab.)

731

(100 Mln RMB)

3308 3% 54% 43%

(10.000 USD)

359965

Infrastrutture

Collegamenti stradali

Le superstrade Pechino-Zhuhai e KaifengLuyang attraversano la città , insieme ad altre 18 autostrade.

Collegamenti ferroviari

La costruzione della rete ferroviaria ha fatto la storia di Zhengzhou. Infatti, il completamento della linea Lanzhou-Lianyungang l’ha trasformata da piccolo centro a uno snodo primario per i trasporti. Convergono a Zhengzhou le linee Lanzhou-Lianyungang e Pechino-Kowloon, che fanno della città una stazione di rilievo nella rete nazionale. Il ponte Eurasia Land collega i porti della costa alle rotte ferroviarie per l’Europa.

Collegamenti aerei

L’aeroporto internazionale Xinzheng si trova a 30 km dal centro città. Offre più di 60 rotte nazionali e internazionali, ivi incluse Hong Kong, Macau, Giappone e Singapore.

Collegamenti marittimi e fluviali

La città non dispone di un porto fluviale, tuttavia il sistema ferroviario la connette a Huaibin, nel sud est della provincia, dove le merci possono essere imbarcate sul fiume Yangzte.

maggiorni societa che hanno investito nella zona troviamo la Philips (Paesi Bassi), Man (Germania), LG (Korea), Formosa Plastics Group e China Aluminum Group. Sono incoraggiati gli investimenti nell’industria high-tech, nelle infrastrutture e nella costruzione di nuovi centri di ricerca e sviluppo.

Zhengzhou High and NewTech Industrial Development Zone (ZHNTIDZ)

Nella città si trovano anche il mercato nazionale all’ingrosso dei cereali e il relativo mercato dei futures; anche Mitsui, importante multinazionale agricola, ha stabilito la sua base operativa nella città.

Questa zona di sviluppo si trova alla periferia di Zhengzhou, ha un comodo accesso alla circonvallazione cittadina, tramite la superstrada n. 5 a ovest e l’autostrada n.3 a est. Una linea ferroviaria speciale la collega alla stazione merci di Zhengzhou. L’aeroporto internazionale Zhengzhou, invece, dista soltanto 35 km.

Zhengzhou Economic and Technological Development Zone (ZETDZ)

Le quattro industrie cardine dell’area sono tecnologia informatica, ingegneria biofarmaceutica, software e nuovi materiali.

Parchi di sviluppo industriale

Questa Zona di sviluppo, che è stata approvata a livello nazionale nel 2000, copre un’area di 12,49 km² dista a soltanto 7 km a est della città.

Per una consulenza professionale sulle province centrali, vi preghiamo di contattarci a italiandesk@dezshira.com o visitarci sul sito www.dezshira.com/it.

Una vasta rete di autostrade e linee ferroviarie circondano la zona di sviluppo. A ovest si trova la stazione ferroviaria orientale di Zhengzhou, che può contare sul più ampio sito di carico del paese. Attraversa la zona, nella parte nord, anche la ferrovia Lanzhou-Lianyungang. Dista soltanto 3 km dalla stazione Putian, sulla rete LanzhouLianyungang, e 2 km dalla stazione merci di Zhengzhou. Inoltre, il centro trasporto merci su strada di Zhengzhou si trova s 1,5 km. L’aeroporto internazionale Xinzheng, invece, dista soltanto 22 km. Si trovano tre distretti di livello nazionale: la Henan Zhengzhou Export Processing Area, lo Henan Pioneering Park for Returned Students from Overseas, e il Zhengzhou Hi-Tech Pioneering Center. Vi sono anche altri parchi industriali, come l’Automobile Industry Park, l’Information Industry Park e l’Hi-Tech Industrial Park. L’ a r e a h a p r o m o s s o l o s v i l u p p o dell’information electronics, degli elettrodomestici, della stampa e materiali da imballaggio e dei prodotti alimentari. Tra le

China Briefing

11












Aggiornamenti legali e fiscali da Dezan Shira & Associates

Volume XII - Number V

Inglese

Notizie on-line su:

Francese

Tedesco

Italiano

Spagnolo

www.china-briefing.com/news/it

In questo numero: Che cosa rende così difficile la conformità all’FCPA in Cina? Qual è oggi la rilevanza dell’FCPA? Chi può essere qualificato come “funzionario straniero”? Cosa fare in caso di controlli governativi sulla conformità della Vostra impresa alle norme FCPA?


Benvenuti a questo numero di China Briefing

I

In questo numero speciale di China Briefing approfondiremo da un punto di vista internazionale alcune delle questioni che quotidianamente riguardano il business in Cina, dove le “buste rosse” di denaro (le cosiddette hongbao) non sono appannaggio esclusivo del capodanno cinese, discutendo della conformità al Foreign Corrup Practices Act statunitense. Questa legge federale del 1977, proibisce alle aziende cui si rivolge di effettuare pagamenti a ufficiali stranieri con lo scopo di sviluppare o di mantenere relazioni commerciali. Essa interessa sia imprese che singoli individui e si applica a uno spettro molto ampio di casistiche, comprendendo società, non solo americane ma anche straniere, che abbiano emesso strumenti finanziari registrati negli Stati Uniti o i cui titoli siano quotati negli Stati Uniti. Le disposizioni contenute nella legislazione FCPA obbligano le aziende interessate a provvedere a una tenuta dei libri e dei registri contabili che rifletta in maniera trasparente ogni transazione aziendale, imponendo inoltre l’istituzione di un sistema di controlli contabili interni. In chiave chiaramente legata a quella che è la realtà cinese, è stato recentemente domandato alle corti statunitensi (caso U.S. vs Carson) se gli impiegati delle industrie statali siano da considerarsi ufficiali stranieri secondo le disposizioni dell’FCPA, e questo tema è a tutt’oggi oggetto di fervida discussione.

In questo numero analizzeremo dunque i rischi per quelle aziende straniere operanti in Cina e che in qualche modo rientrano sotto l’ombrello dell’FCPA. Per rendere la comprensione di questi temi più semplice, abbiamo suddiviso l’argomento in tre diverse sottosezioni: Perché l’FCPA è oggi particolarmente rilevante? Chi è qualificato da tale legge come “funzionario straniero”? Cosa fare in caso di controlli governativi sulla conformità della Vostra impresa alle norme FCPA? Ringraziamo Burr Pilger Mayer, Locke Lord Bissell & Liddell LLP e Dezan Shira & Associates per i loro preziosi contributi alla stesura di questo numero di China Briefing. Distinti saluti,

Alberto Vettoretti Managin Partner, Dezan Shira & Associates Editore, Asia Briefing

La copertina artistica di questo mese L’opera oggetto della copertina di questo mese, “Overlooking the City III” (inchiostro su carta cinese), vuole esprimere la realtà urbana della Cina del ventesimo secolo, come se l’osservatore si trovasse in cima ad una torre televisiva, osservando dall’alto la città nuova e l’impatto che l’informazione ha sulla vita moderna. Il dipinto fa parte di una serie di quadri realizzata dall’artista cinese Fan Feng ( 樊枫 ). Laureatosi presso l’Accademia delle Belle Arti di Nanjing, Feng ha ricevuto la più alta onorificenza artistica dal Governo cinese ed è ora direttore del Wuhan Art Museum. I suoi lavori sono incentrati su soggetti di costruzione urbana che riflettono lo stato di cambiamento perenne in cui è immersa la società. Ė proprio questo tipo di mutevolezza che rende l’artista capace di raccontare storie sempre nuove sulle persone che lo circondano e sui luoghi in cui essi vivono. Fan Feng ha vinto una lunga serie di premi nazionali in Cina, oltre ad aver esposto per oltre venti anni in varie città del mondo, comprese tra le altre Berlino, Padova e Taego.

Tutto il materiale e i contenuti sono protetti da ©2011 Asia Briefing Ltd. Nessuna riproduzione, copia o traduzione di materiale è permessa senza il consenso dell'editore. Contattate: editor@china-briefing.com


Cosa rende la conformità all’FCPA in Cina così difficile

I

n Cina - le tradizionali buste rosse di denaro (Hongbao) non sono esclusiva del solo capodanno cinese, ma rivestono un ruolo importante nello sviluppo di relazioni e transazioni commerciali - le società possono trovarsi in una situazione assai delicata quando si tratta di definire il termine corruzione. Questo è tanto più vero quando si parla di rapporti d’affari con agenti stranieri, un tema affrontato dalla legge statunitense Foreign Corrupt Practices Act (FCPA). Più di ventisette casi di grossa portata coinvolgenti tangenti nell’ordine delle decine di milioni di dollari sono stati perseguiti con successo negli ultimi sette/otto anni, e gli analisti prevedono che le investigazioni di questo tipo si faranno sempre più severe negli anni a venire. L’esempio più recente è quello dell’IBM, che a marzo di quest’anno ha pagato 10 milioni di dollari per risolvere una causa originata dalle disposizioni FCPA, a seguito di pagamenti illeciti a funzionari del governo cinese effettuati sotto forma di corsi di formazione e coinvolgenti due manager IBM Cina e oltre 100 dipendenti. (Cfr. denuncia SEC vs IBM: http://www. sec.gov/litigation/complaints/2011/comp21889.pdf) Le società americane che vogliano mantenere in vita la loro attività in Cina, così come quelle che desiderino accedere a questo mercato, si trovano di fronte a prospettive di business incerte e non facilmente delineabili a causa della normativa FCPA. Sulla carta, la Cina possiede le sue proprie leggi anti-corruzione, come quella, per esempio, che limita a 200RMB il valore dei regali che possono essere fatti a funzionari governativi, e parte dei 49 emendamenti al diritto penale cinese entrati in vigore il primo maggio, la quale afferma esplicitamente che la corruzione degli ufficiali di governo è illegale. Tuttavia, tali disposizioni sono scarsamente applicate e vengono costantemente violate sia dalle società cinesi sia da quelle straniere. Sia la cultura cinese sia le pratiche commerciali in uso rendono di particolare difficoltà il rispetto della normativa FCPA in questo Paese, poiché tale legge proibisce l’effettuazione di pagamenti che invece sono spesso ritenuti necessari dalle imprese cinesi e dalle persone che le rappresentano. Alcune usanze, considerate del tutto accettabili se non addirittura necessarie nell’ambito della realtà imprenditoriale cinese, violano l’FCPA e sono soggette a persecuzione civile, penale e ingiunzione negli Stati Uniti. Di là dalle aspettative culturali e delle diffuse pratiche commerciali, la Cina presenta un’ulteriore difficoltà ai fini del rispetto dell’FCPA: il Paese abbonda, infatti, di dipendenti d’imprese statali o di organizzazioni semi-governative,non sempre

chiaramente distinguibili dalla definizione di “ufficiali stranieri” data dall’FCPA. In effetti, anche i giornalisti che lavorano per i media statali cinesi potrebbero essere inclusi nella definizione di ufficiali stranieri data dal FCPA, poiché il Dipartimento di Giustizia statunitense (Department of Justice - DOJ) li classificò come appartenenti a tale gruppo in un parere rilasciato nel 2008. Ė stato recentemente domandato alle corti statunitensi (caso U.S. vs Carson) se la qualifica di ufficiale straniero delineata dall’FCPA si estenda o meno ai dipendenti degli enti statali e, vista la rilevanza della questione, approfondiremo questo argomento nel secondo articolo di questo numero. Le problematiche originate dall’applicazione dell’FCPA non possono essere semplicemente relegate all’interno di un manuale d’impiego, anche perché persino l’interazione con parti terze o con “broker” di vario genere da parte di aziende statunitensi o cinesi può portare a violazioni gravi della normativa. Di conseguenza, sia le aziende sia i singoli imprenditori statunitensi che danno luogo a joint ventures con partner stranieri, o che comunque assumono agenti o distributori locali in Cina, dovrebbero assumere un contegno estremamente prudente rispetto al rischio di responsabilità per fatto commesso da altri, in quanto potrebbero trovarsi a dover pagare per un’infrazione posta in essere da un terzo.

Le forme più comuni di violazione dell’FCPA comprendono: Corsi di formazione svolti in famose destinazioni turistiche all’estero, senza alcun contenuto o proposito commerciale Fatture false Azioni svolte da parte di terzi o di intermediari Conti bancari off-shore Cash Desks aziendali Modalità di pricing ingannevoli Spese registrate come spese generiche di consulenza

Per una consulenza professionale sugli investimenti in Cina, v’invitiamo a contattare Dezan Shira & Associates all’indirizzo e-mail italiandesk@ dezshira.com o visitate il sito www.dezshira.com/it.

Questo numero si propone di fornire alle imprese un supporto per la comprensione dell’FCPA e per la creazione di controlli atti a prevenire o, se necessario, risolvere l’eventuale non conformità a tale normativa.

China Briefing

3


Qual è oggi la rilevanza dell’FCPA? [ A cura di Clark Keeler, Director, Assurance & Consulting, Burr Pilger Mayer ]

V

erso la metà degli anni ’70, la Securities and Exchange Commission statunitense (SEC) condusse per la prima volta un’indagine approfondita sull’operato di oltre 400 società americane, accusate di effettuare pagamenti discutibili o illegali a funzionari pubblici, politici e partiti stranieri. Questi pagamenti, che spaziavano dalla corruzione sfacciata di ufficiali di alto rango ai cosiddetti “pagamenti facilitatori”, effettuati a favore di funzionari di più basso livello, raggiungevano in totale i 300 milioni di dollari. Di fronte a una tale situazione, il Congresso decise di intraprendere un’azione decisa per “ristabilire la fiducia del pubblico riguardo all’integrità del sistema aziendale americano”1 emanando nel dicembre 1977 il Foreign Corrupt Practices Act (FCPA). Tuttavia soltanto di recente, dopo più di trent’anni dall’attuazione della legge, stiamo assistendo a un aumento esponenziale del numero di casi in cui la SEC e il Dipartimento di Giustizia pongono in essere azioni coercitive in attuazione di tale legislazione. Nel solo 2010, questi due soggetti hanno portato avanti un totale di settantaquattro azioni legali attuative delle norme FCPA; un numero assai considerevole, se si pensa che nel 2004 i provvedimenti di questo tipo erano appena cinque. Commentando questa storica impennata, Larry Breuer, assistente dell’Attorney General statunitense, ha annunciato “una nuova epoca per l’applicazione dell’FCPA”2. Quali sono le ragioni di questo improvviso aumento delle azioni legali esecutive della normativa FCPA?

Mentre alcuni vedono la causa di questa crescita nei più stretti obblighi in materia di tenuta dei libri contabili introdotti col Sarbanes Oxley Act del 2002, i più cinici affermano che le ammende e le sanzioni comminate ai sensi della legge si sono dimostrate essere una fonte di entrate assai efficace per il Governo. Richard Cassin, autore dell’FCPA Blog, ha ipotizzato che gli eventi delle Torri Gemelle abbiano modificato sensibilmente la percezione del Governo degli Stati Uniti in merito alla corruzione e al suo effetto sulla sicurezza nazionale. Egli sostiene inoltre la rilevanza, ai fini di questo trend crescente di azioni legali, della nuova legislazione in materia di trasparenza, posta in essere dal Governo americano a seguito della crisi finanziaria del 2007. La normativa approvata nel luglio 2010 (il Dodd–Frank Wall Street Reform and Consumer Protection Act) starebbe fornendo, infatti, un numero sempre maggiore di informazioni alla SEC e al Dipartimento di Giustizia, e questa circostanza, in aggiunta all’incremento dello staff legale governativo, risulterebbe in un maggiore numero di azioni di controllo sul rispetto dell’FCPA.

cifra di 529 milioni di dollari, 20 dei quali derivanti da sanzioni civili e 509 dal pagamento di interessi in sede stragiudiziale e dalla restituzione di utili indebitamente acquisiti.

Nell’ultimo anno, il Dipartimento di Giustizia ha riscosso ben oltre il miliardo di dollari in sanzioni penali, più che in qualsiasi annata precedente (basti pensare che nel 2004 il dato corrispondente fosse di ‘soli’ 11 milioni di dollari). Oltre che alla riscossione di ingenti somme tramite la persecuzione legale di aziende, il Dipartimento si sta ora dedicando alla comminazione di pene nei confronti dei singoli individui che abbaino posto in essere contegni contrari a quanto stabilito dall’FCPA. Durante il 2010 anche la SEC ha incamerato, attraverso patteggiamenti riguardanti l’FCPA, la ragguardevole

(i) L’espansione della sezione antifrode del Dipartimento di Giustizia La sezione antifrode del Dipartimento di Giustizia è cresciuta significativamente negli ultimi due anni, e al suo interno è stata creata ex novo un’apposita FCPA Unit, la quale è costituita da oltre una dozzina di procuratori e si dedica esclusivamente ai casi concernenti tale normativa. L’FCPA Unit sta inoltre collaborando con la sezione del DOJ dedita all’esproprio di beni e alla persecuzione del riciclaggio di denaro, la quale si occupa, tra le altre cose, di individuare e confiscare i proventi derivanti dalla corruzione di ufficiali stranieri riciclati negli Stati Uniti.

Enforcement Actions by the SEC and DOJ 60

40 30 20 10 0 2004

2005

2006

2007

2008

2009

Department of Justice (DOJ) Securities and Exchange Commission (SEC)

2

4

Per quanto il numero di azioni legali sia rimasto relativamente esiguo se confrontato con l’ampiezza del gruppo di organizzazioni cui si applicano le disposizioni dell’FCPA, due tendenze significative hanno recentemente aumentato in modo sostanziale la probabilità che una società debba affrontare spese legali per risposta alle investigazioni del Dipartimento di Giustizia o della SEC:

(ii) La maggiore cooperazione internazionale da parte del Dipartimento di Giustizia. Il Dipartimento ha ampliato la sua portata internazionale grazie alla formazione di partnership con agenzie straniere analoghe e grazie al rafforzamento della sua partecipazione all’interno dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). La collaborazione con il solo Serious Fraud Office britannico ha già portato a patteggiamenti per un totale di 400 milioni di dollari.

50

1

Le ammende comminate dalla SEC (che, a differenza del Dipartimento di Giustizia, raramente persegue gli individui e si concentra sulle imprese) sono state della più varia entità, comprendendo sia cifre relativamente limitate (Natco; 65,000 dollari) che molto sostanziose (Daimler, 91,4 milioni di dollari). In ogni caso, il rischio di non conformità all’FCPA è diventato un problema serio per tutte le aziende che vi siano soggette.

2010

Il prezzo medio cui far fronte nel caso di un’azione coercitiva è altissimo, e supera notevolmente quello da pagare per l’attuazione di pratiche di buon governo e per garantire la conformità alla legislazione. Tenendo questo fatto ben in mente, il management dovrebbe soppesare molto

Foreign Corrupt Practices Act; Antibribery Provisions “Background” 2 A transcript of the speech is available at http://www.justice.gov/criminal/pr/speeches/2010/crm-speech-101116.html

China Briefing


Qual è oggi la rilevanza dell’FCPA? oculatamente i costi potenziali, sia in termini di redditività sia di reputazione, che il mancato rispetto dell’FCPA potrebbe causare.

Aspettative legali

La legislazione FCPA è stata scritta in maniera astratta e può risultare, di conseguenza, vaga e ambigua in molte delle sue parti. Interpretare quanto è richiesto, è quindi spesso compito tutt’altro che facile. Purtroppo, in queste circostanze, “la legge viene sviluppata ad hoc dall’avvocatura di stato americana e dallo staff della SEC e del Dipartimento di Giustizia, in quanto solo essi rispondono alle esigenze di particolari situazioni di fatto3.” Nessuna azienda vorrebbe mai dover fronteggiare un’azione legale in cui sia il regolatore stesso a interpretare la legge durante lo svolgimento del processo, poiché in una tale situazione una difesa efficace sarebbe semplicemente impossibile da mettere in piedi. Che cosa potrebbero (e dovrebbero) fare le aziende per ottenere la conformità alla normativa, evitando dunque di trovarsi in una tale, scomoda posizione? Il punto più critico è probabilmente costituito dalla corretta comprensione dell’FCPA, e dalla solerte adozione di misure atte all’ottenimento della conformità a tale legge. Larry Breuer, nel suo precitato discorso del novembre scorso, ha chiarito che le società non devono “aspettare e non preoccuparsi fino al momento in cui noi (il Dipartimento di Giustizia) non andiamo a bussare alla loro porta”. Piuttosto, esse dovrebbero interessarsi attivamente, e adottare misure mirate a “metterle in una posizione migliore per il giorno in cui andremo a bussare alla loro porta, o meglio ancora a impedire di darci alcun motivo per andare a far loro visita”. Egli ha quindi offerto alle imprese due specifici suggerimenti per meglio affrontare questo momento di stringenti controlli relativi all’FCPA: (i) Considerare attentamente la congruenza delle pratiche della vostra organizzazione a quelle che sono le disposizioni dell’FCPA. La revisione e il rafforzamento dei programmi di conformità all’FCPA è più importante che mai durante questa “nuova stagione” di controlli serrati da parte del Dipartimento di Giustizia. (ii) Autovalutazione. “Non vi è alcun dubbio che una società che si sforza di fare progressi senza il bisogno di stimoli esterni sarà valutata in modo migliore di quelle che invece non lo fanno”. Il linguaggio specifico dell’FCPA richiede, da parte delle imprese cui esso si rivolge: “La creazione e il mantenimento di libri, registri e scritture contabili che rispecchino fedelmente e in ragionevole dettaglio le transazioni e le azioni dispositive di beni dell’ente” “La creazione e il mantenimento di un sistema di controlli contabili interni sufficienti a fornire una garanzia ragionevole in merito al fatto che: Le transazioni siano effettuate esclusivamente in conformità con l’autorizzazione, generale

o specifica che sia, del management; Le transazioni siano registrate in modo da (I) consentire la preparazione dei rendiconti finanziari in conformità ai principi contabili generalmente accettati (Generally Accepted Accounting Principles – GAAP), e (II) mantenere l’attendibilità dei dati relativi al patrimonio della compagnia; e che Quanto registrato in merito ai cespiti aziendali venga confrontato a intervalli ragionevoli con quelle che sono le sostanze effettivamente esistenti, adottando ogni azione necessaria in caso di discrepanza tra i due dati”. “Nessuno deve consapevolmente eludere o evitare di implementare un tale sistema di controlli contabili interni, né coscientemente falsificare libri, scritture e registrazioni contabili”.

In poche parole, il management ha il dovere di stabilire e di far mantenere una cultura aziendale che non tolleri la corruzione come mezzo per ottenere o conservare relazioni d’affari. Esso deve inoltre procedere all’attuazione di registrazioni, procedure e controlli interni che gli rendano possibile l’individuazione delle circostanze in cui il comportamento dei suoi dipendenti potrebbe essere considerato come non conforme a una tale cultura aziendale e alla normativa FCPA.

La creazione e il mantenimento di un approccio positivo e sicuramente contrario a ogni forma di corruzione da parte dell’impresa sono i primi ed essenziali passi verso la conformità all’FCPA. Ciononostante, esso non sarà sufficiente per assicurare che tutti gli impiegati e rappresentanti dell’azienda siano effettivamente ligi a quanto stabilito da queste disposizioni. Tale sicurezza

potrà essere raggiunta soltanto attraverso adeguati controlli di prevenzione e di rilevamento, atti a individuare l’insorgenza di comportamenti corrotti. Un’adeguata valutazione del rischio, insieme col mantenimento di solidi e coerenti sistemi di controllo interni, che vengano efficacemente analizzati, valutati e, dove necessario, corretti, sono elementi fondamentali per affrontare il possibile emergere di contegni corrotti, e forniscono allo stesso tempo una valida linea di difesa, basata sull’adozione di ogni “procedura adeguata”, nel caso d’investigazioni da parte delle autorità competenti.

La valutazione dei rischi

Il primo passo che una società deve compiere per prevenire o individuare la corruzione al suo interno è di determinare quali sono i suoi rischi di esposizione a un tale fenomeno. Alcuni dei fattori da considerare nello svolgimento di una tale analisi sono per esempio l’organizzazione interna dell’azienda, la sua geografia, e la sua rete di rapporti e di transazioni.

Organizzazione interna

L’efficacia della lotta contro la corruzione, e delle iniziative formative atte ad affrontarla, dovrebbe essere regolarmente testata e tenuta sotto controllo, in modo da accertare che i dipendenti abbiano le competenze necessarie per essere capaci di prevenire o di individuare situazioni che presentino tratti di corruzione o di concussione. In particolare, una società dovrebbe assicurarsi che il “comportamento esemplare del vertice” sia perseguito e attuato anche ai livelli gerarchici inferiori, in quanto è fondamentale che anche chi si trovi ad attuare le direttive del senior management ne condivida il sistema valoriale orientato alle politiche anticorruzione. Una società che operi correttamente in questo senso ha il dovere di verificare periodicamente la comprensione da parte dei suoi dipendenti dei rischi che i fenomeni di corruzione possono comportare per la compagnia stessa. Infine, l’azienda deve accertarsi che vi sia chiarezza per quanto riguarda la sua politica in materia di regali, di spese per l’intrattenimento e per i viaggi.

Geografia

La direzione dovrebbe prendere in considerazione la realtà geografico-culturale in cui la società opera e il ruolo ivi rivestito dai fenomeni di corruzione, quali le tangenti. Essa dovrebbe parimenti compiere una valutazione della legislazione anti-corruzione esistente nel paese che la interessa, e giudicare se tale normativa sia sufficientemente efficace o se invece il paese sia percepito come fortemente corrotto, stando a quanto riportato dalle agenzie di controllo non governative. Infine, il management dovrebbe valutare la sussistenza di un Governo e di una comunità d’affari locale abbastanza forte da poter rendere effettiva la richiesta di trasparenza in materia d’appalti e di politiche d’investimento.

Relazioni e transazioni

I partner d’impresa e le relative transazioni commerciali devono essere analizzate con la dovuta attenzione. La società dovrebbe ben conoscere, e documentare, i collegamenti che essa ha con i funzionari pubblici del mercato in cui opera e con le loro famiglie. Allo stesso tempo, essa

Toward a Reg. FDCPA: A Modest Proposal for Change in Administering the Foreign Corrupt Practices Act.” James R. Doty, The Business Lawyer, Vol. 62, August, 2007, p 1225

3

China Briefing

5


Qual è oggi la rilevanza dell’FCPA? dovrebbe provvedere alla stesura di contratti che stabiliscano con trasparenza, quali siano i codici di condotta e le pratiche commerciali cui i propri rappresentanti devono attenersi. I controlli interni e i programmi di accertamento della conformità dovranno chiaramente concentrarsi sulle attività che sono ad alto rischio di corruzione. Esse potrebbero includere, per esempio: i versamenti a scopo caritatevole o di supporto politico, le note di giustificazione delle spese, l’ottenimento di licenze o di autorizzazioni, e le attività d’appalto su progetti di grandi dimensioni per cui concorrono più imprenditori, intermediari e agenti. Per iniziare una società dovrebbe analizzare la sua storia: l’operato dei suoi revisori contabili e i loro reperti storici, il coinvolgimento del Consiglio d’Amministrazione in attività di compliance, l’attuale sviluppo dei sistemi di controllo al suo interno e ogni precedente episodio di frode. Ė inoltre necessario sapere quali siano le transazioni che sono sotto la diretta supervisione del management, e quali invece avvengano in maniera decentralizzata, determinando i rischi portati da queste ultime. L’identificazione delle aree operative a rischio e delle possibili azioni preventive da attuare al riguardo costituisce un deciso passo in avanti verso il rispetto della normativa FCPA, e ridurrà nettamente il rischio di sanzioni.

I controlli interni

Secondo le disposizioni dell’FCPA, i controlli interni all’azienda devono riguardare questioni di natura finanziaria, normativa e operazionale, e le relazioni che esse possono avere con le pratiche anti-corruzione e anti-concussione. Per sviluppare un ambiente di controllo interno efficace, il management dovrà progettare metodi, processi e sistemi capaci di assicurare all’organizzazione che gli sforzi anti-corruzione da essa intrapresi funzionino come previsto. La creazione di meccanismi di verifica riguardanti la conformità all’FCPA non potrà fornire, infatti, alcuna difesa da eventuali sanzioni qualora un tale sistema non sia posto in grado di agire in concreto.

Ogni tipo di transazione è soggetta all’FCPA, e il modo migliore per assicurarsi un’azione veloce ed effettiva verso la conformità alle norme in essa contenute è spesso quello di assumere degli esperti per la progettazione e realizzazione di uno schema di controllo interno ad hoc. A questo fine, è necessario tenere conto dei seguenti fattori: L’FCPA vieta ogni tipo di pagamento o offerta di pagamento, che si tratti di somme di denaro o di qualsiasi altra cosa di valore. Anche la fornitura di regali o di servizi gratuiti può configurarsi come una violazione della suddetta legge. Ai sensi della normativa in analisi, la persona che compia o che autorizzi un tale pagamento avrà sempre l’intento di corrompere, e il suo scopo sarà sempre quello di indurre il destinatario ad abusare del proprio potere d’ufficio per dirottare degli affari sul corruttore o su una qualunque altra persona. L’FCPA si concentra in particolar modo sui pagamenti effettuati per ottenere o per conservare occasioni commerciali, o per indirizzarle verso specifici individui. Anche se per cadere sotto le disposizioni della legge, i pagamenti devono essere effettuati a funzionari stranieri, l’azienda interessata non deve essere necessariamente in stretto contatto con un’istituzione del governo estero. I pagamenti effettuati a ufficiali stranieri tramite il passaggio per mani di terzi sono anch’essi vietati. L’azione in esame non necessita di andare a buon fine per configurarsi come mossa da intenti di corruzione ed essere quindi perseguibile. Una semplice offerta o promessa sono parimenti configurabili come violazione. Dei controlli efficaci dovrebbero essere progettati per raggiungere obiettivi specifici. Il sistema di sorveglianza interno di una società dovrebbe includere programmi di monitoraggio e di supervisione che assicurino l’esecuzione coerente e

precisa delle misure di sorveglianza, confermandone l’efficacia di progettazione. Le revisioni contabili interne devono a loro volta fornire una ragionevole garanzia che le transazioni in esse presenti siano accuratamente registrate e completamente spiegate. Le azioni esecutive dell’FCPA, portate avanti sia dalla SEC che dal Dipartimento di Giustizia e recanti con esse pesanti sanzioni penali, hanno sottolineato che la mancanza di adeguati controlli interni può portare gravi conseguenze per qualsiasi azienda che venga trovata a violare la legge. Non solo: l’incapacità di mantenere adeguati controlli interni può risultare anche in una causa civile, che può portare con sé ulteriori multe, ingiunzioni e perdite di profitti. Il livello di esecuzione dell’FCPA non è certamente destinato a diminuire e, anzi, continuerà probabilmente ad aumentare in quanto a frequenza negli anni a venire. Le maggiori sfide da affrontare per una società che voglia ottenere la conformità a questa legge sono costituite dalla determinazione delle aree operative a rischio e dalla progettazione di controlli che riescano a individuare, o meglio ancora a prevenire, l’insorgenza di ogni tipo di corruzione. La decisione di non affrontare tali sfide, procrastinando il raggiungimento della conformità alla normativa, comporta nell’odierno mondo degli affari un rischio che potrebbe rivelarsi assai considerevole, oltre che costoso. L’autore Clark Keeler è Direttore delle Pratiche Forensi, di Controllo Interno e di Gestione del Rischio presso Burr Pilger Mayer (BPM). Ė specializzato nell’identificazione, mitigamento e gestione del rischio organizzativo e di frode, operazioni che svolge occupandosi al contempo del miglioramento infrastrutturale e dei controlli interni di un’azienda. Tra i molti contributi che ha dato alla sua società, ha tra l’altro sviluppato il meccanismo di ispezioni interne che ha reso la BPM capace di raggiungere la conformità alle disposizioni dell’FCPA.

L’FCPA e la Cina Aziende sia americane sia europee sono state multate di centinaia di milioni di dollari per la violazione della normativa FCPA in Cina. Negli ultimi sette/otto anni, sono state punite oltre ventisette imprese accusate di aver distribuito nel paese mazzette nell’ordine delle decine di milioni, e gli analisti prevedono che l’implementazione dell’Atto si farà sempre più dura. L’ignoranza sulle disposizioni di una tale legislazione non può certo fungere da strategia difensiva. I vertici d’azienda possono essere processati anche per bustarelle, consegnate da un subordinato, di cui non fossero a conoscenza, e dovrebbero quindi osservare molto attentamente cosa succede in Cina e mettere in moto dei meccanismi di controllo interno. Le filiali statunitensi dovrebbero anch’esse guardare con occhio critico alle proprie operazioni… è sempre meglio, per quanto possa essere difficile, sradicare ogni rischiosa pratica di corruzione e mostrare la propria volontà di implementare una serie di controlli interni, che tapparsi gli occhi e cercare di non vedere cosa ci sta succedendo attorno. La corruzione è un fenomeno endemico in Cina, ma la portata delle autorità sta diventando sempre maggiore. -Chris Devonshire-Ellis, Founding Partner, Dezan Shira & Associates


Chi può essere qualificato come “funzionario straniero”? [ A cura di Davidson Charley, Tim Johnson, e Stacy Williams, John Bissell Lord & LLP Liddell ]

L

e disposizioni del Foreign Corrupt P r a c t i c e s A c t ( F C PA ) v i e t a n o in maniera generica alle persone statunitensi, fisiche o giuridiche che siano, di regalare qualsiasi cosa di valore a un “funzionario straniero”, con lo scopo di sviluppare o di mantenere in vita attività commerciali4. In altre parole, è proibito corrompere i funzionari governativi stranieri. Nella maggior parte dei casi, non è difficile rispondere alla domanda: “Chi può essere qualificato come ‘funzionario straniero?”; ad esempio, i funzionari eletti a legislatore nazionale o capo del dipartimento energetico di un paese saranno senza ombra di dubbio considerati come tali. Tuttavia, che dire invece di un manager di medio livello che lavora all’interno di un ente o di un’impresa di proprietà interamente statale? E dello stesso dipendente ma in un ente o impresa che è solo parzialmente partecipata statalmente? La proprietà diretta è una discriminante necessaria ai fini di una tale qualificazione, o può essere sufficiente la proprietà indiretta? Nel corso degli anni, il Dipartimento di giustizia (DOJ) ha perseguito un gran numero sia di aziende che di privati per il pagamento di tangenti a dipendenti di aziende statali quali compagnie aeree, sanitarie e petrolifere. Tali azioni penali venivano giustificate dalla convinzione, da parte del Dipartimento, che l’operato di questi impiegati fosse caratterizzato dal connotato della “strumentalità.” Questo articolo non vuole mettere in discussione la correttezza o la ragionevolezza dell’interpretazione che il Dipartimento di Giustizia ha fatto della strumentalità, includendovi l’operato degli enti statali 5. Bensì, mantenendo salda l’ipotesi che gli operatori di enti statali siano inclusi nella definizione di “ufficiale straniero”, il nostro articolo intende fornire delle linee guida per meglio comprendere quali altre organizzazioni partecipate dallo Stato siano caratterizzate dall’attributo della “strumentalità”. Una tale determinazione è di fondamentale importanza, dal momento che il Dipartimento di Giustizia sembra ritenere che ogni dipendente di una simile tipologia di entità sia da considerarsi come “funzionario straniero”, indipendentemente dal rango o dalla posizione6. Stando al Dipartimento di Giustizia, infatti, “l’FCPA

si applica ai pagamenti effettuati a qualsiasi pubblico ufficiale, indipendentemente da rango o posizione. L’FCPA si concentra sulla causale del pagamento piuttosto che sui particolari doveri del funzionario7.” Poiché il DOJ include entro la sua definizione di funzionario straniero i dipendenti di imprese statali, sembrerebbe ragionevole includere tali enti entro i parametri di ogni programma di conformità. Le società potrebbero così comprendere a fondo ogni possibilità che si para loro davanti, potendo di conseguenza analizzare correttamente i potenziali rischi di ogni transazione.

Definizioni date dall’FCPA

In particolare, l’FCPA definisce la figura del “funzionario straniero” nella seguente maniera: qualsiasi funzionario o dipendente di un Governo straniero, di un’organizzazione pubblica internazionale, o di qualsiasi agenzia o dipartimento che assolva una funzione di strumentalità all’interno dello Stato o, ancora, qualsiasi persona che agisca a titolo ufficiale per o per conto di qualsiasi Governo o istituzione, organizzazione o entità pubblica internazionale8. Il fatto che l’FCPA non comprenda nella sua definizione di funzionario straniero i dipendenti degli enti di proprietà Statale è di particolare rilevanza per le imprese operanti in Cina. Inoltre, pur facendone frettolosa menzione, l’FCPA non fornisce una definizione precisa della nozione di “strumentalità”. L’autorevole Black’s Law Dictionary definisce la parola “strumentalità” come: “[a] qualcosa che viene utilizzato per raggiungere un fine o uno scopo”; o “un mezzo o un’agenzia attraverso la quale viene espletata la funzione di un’altra entità, quale per esempio una succursale di un organo di governo” . Una tale definizione sembra tuttavia fornire scarse delucidazioni riguardo al quando un organismo statale debba essere considerato come caratterizzato da strumentalità. Non è del resto vero che tutti gli enti pubblici, indipendentemente dalla quota di partecipazione dello Stato, portano avanti un qualche tipo di obiettivo governativo svolgendo una funzione?

Mentre la definizione di funzionario pubblico o governativo fornito dalla legge straniera potrebbe risultare utile, se non addirittura convincente, in ogni situazione, il Dipartimento di Giustizia ha emesso un parere affermando che tale determinazione non è fondamentale, ed ha dichiarato che emanerà a sua volta una risoluzione in merito all’appartenenza o meno di ogni singolo individuo alla categoria di “ufficiale straniero”. Questo parere è stato promulgato in seguito ad una richiesta, pervenuta da parte di una società americana, circa le possibilità di violazione dell’FCPA scaturenti dalla firma di un contratto con una persona straniera. Insieme con la presentazione del caso, la società statunitense allegò la dichiarazione giurata di un avvocato straniero, il quale asseriva che, in base alle leggi del suo paese, la persona in oggetto, il direttore generale di una società di proprietà statale, non era considerato né come un funzionario del governo né come un pubblico ufficiale . Alla fine, il Dipartimento di Giustizia dichiarò che il cittadino straniero in esame era un funzionario straniero11. Un’altra potenziale fonte di assistenza nella definizione del carattere di strumentalità utilizzato dall’FCPA è il Foreign Sovereign Immunity Act (FSIA), il quale si occupa di limitare la competenza del potere giudiziario statunitense nell’ambito di cause che coinvolgano un governo straniero, includendo al suo interno una definizione di strumentalità. Il FSIA definisce come avente un legame di “strumentalità verso uno Stato straniero” qualsiasi ente 1. Che sia una persona giuridica distinta, sia essa un’azienda o un altro tipo d’organizzazione, e 2. Che sia un organo di uno Stato estero o di una sua sottoparte, o la cui maggioranza delle azioni o di altre forme di proprietà sia in mano ad uno Stato estero o sua sottoparte, e 3. Che non abbia né la cittadinanza di uno Stato americano, né sia stato creato secondo il diritto di qualsiasi altro Stato terzo12. È interessante notare che la normativa FSIA è stata approvata prima di quella FCPA, e non è quindi chiaro perché l’FCPA non abbia semplicemente integrato la definizione di strumentalità data dal

Foreign Corrupt Practices Act, 15 U.S.C. § 78dd-1. Courts have recently been asked to address the question of whether employees of state-owned entities are foreign officials. E.g. U.S. v. Carson, No. SA CR 09-00077-JVS, In the United States District Court, Central District of California. Professor Michael J. Koehler has done extensive work analyzing the FCPA’s legislative history to show that Congress did not intend to include employees of state-owned entities within the definition of foreign official. http://fcpaprofessor. blogspot.com/2011/02/foreign-official-first.html. 6 U.S. Department of Justice, Lay-Person’s Guide to FCPA, http://www.usdoj.gov/criminal/fraud/docs/dojdocb.html. 7 Id. 8 Id. § 78dd-1(f)(1)(A). 9 BLACK’S LAW DICTIONARY 814 (8th ed. 2004). 10 U.S. Dep’t of Justice, Opinion Procedure Release 94-01 (May 13, 1994), http://www.usdoj.gov/criminal/fraud/fcpa/opinion/1994/9401.html. 11 Id. 12 28 U.S.C. § 1602. 4 5

China Briefing

7


Chi può essere qualificato come “funzionario straniero”? suo predecessore, che si concentrava sull’elemento del possesso di una certa quota di azioni 13. Ė comunque chiaro che queste due leggi hanno scopi completamente diversi. Mentre il FSIA si preoccupa di stabilire se un governo estero avrà o meno l’immunità ai sensi del diritto federale, l’FCPA ha come obiettivo quello di stabilire se sia illegale o meno corrompere un certo funzionario. Ed è proprio per la profonda differenza di intenti che vi è tra le due leggi che è difficile ritenere che la definizione della FSIA potrebbe o dovrebbe applicarsi anche all’FCPA.

Due fattori sembrano essere di particolare rilevanza all’interno di questa spiegazione: (1) l’attenzione data alla caratterizzazione che la legge del paese straniero dà ad una determinata impresa16, e (2) il grado di controllo esercitato su di essa da parte del governo straniero. Il primo punto è abbastanza facile da comprendere (se un governo straniero ha voluto caratterizzare una certa impresa e i suoi dipendenti come “funzionari stranieri”, la cosa non dovrebbe essere difficile da scoprire); il secondo, purtroppo, non lo è altrettanto. Quanto deve essere intenso ed esteso il controllo statale? E soprattutto, cosa deve riguardare?

Per quanto non sia mai stata imposta una definizione formale di strumentalità, il Dipartimento di Giustizia, oltre a decidere quali siano i casi di violazione da perseguire legalmente, ha fornito alcune linee guida riguardo al modo in cui tale espressione vada intesa nell’ambito dell’FCPA.

Per comprendere meglio la questione, potrebbe essere utile dare uno sguardo a delle leggi analoghe, ovvero leggi che si occupino di controllo. Per esempio, il diritto degli Stati Uniti proibisce alle persone sia fisiche che giuridiche che vi risiedono di partecipare ad alcuni tipi di boicottaggio, oltre che alla discriminazione dei gruppi protetti. Tali divieti si applicano ai cittadini americani e alle organizzazioni che siano fattualmente controllate da cittadini americani17. Le leggi anti-boicottaggio definiscono un tale “controllo fattuale” come “la capacità o l’autorità dell’impresa madre di stabilire le politiche generali e di controllare quotidianamente l’operato delle sue filiali o uffici di rappresentanza all’estero, o comunque di ogni sua estensione in territorio straniero”18. Anche il Code of Federal Regulations fornisce alcune indicazioni che possono essere utili per meglio delineare la definizione di “controllo”. Esso fornisce, infatti, alcuni principi guida tramite la seguente elencazione non esaustiva di presunzioni semplici che renderebber o evidente una tale situazione:

Quando nel 1998 l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) interrogò il Dipartimento di Giustizia americano circa il modo in cui l’FCPA veniva implementato al riguardo delle nozioni di “funzionari stranieri” e di “strumentalità”, il Dipartimento rispose esponendo i fattori che esso prendeva in considerazione per effettuare le sue scelte in merito. Nella sua risposta, il Dipartimento di Giustizia affermò che “tra i fattori che vengono presi in considerazione vi è in primo luogo la caratterizzazione legale che lo Stato estero in esame dà dell’impresa e dei suoi dipendenti, ovvero se esso vieta e sanziona o meno gli episodi di corruzione all’interno delle aziende pubbliche, in secondo luogo è poi da considerarsi lo scopo dell’impresa, oltre che il grado di controllo esercitato su di essa da parte del governo straniero interessato14 15 .”

modo, la società americana avrà il controllo fattuale dell’entità straniera possedendone il 25% dei titoli con diritto di voto, qualora non vi siano terzi soggetti che ne posseggono una fetta superiore. Ancora, la società statunitense verrà considerata come in posizione di controllo rispetto a quella straniera ogni volta che ne gestisca l’operato in virtù di un contratto di gestione in esclusiva, che ne nomini la maggioranza del Consiglio d’Amministrazione, o che detenga il potere di nominarne il Direttore Generale.

Conclusioni

L’FCPA non stabilisce in maniera univoca quali enti o imprese siano caratterizzati dall’attributo della strumentalità. Ciononostante, una definizione più precisa di tale connotato è possibile, ed è ciò che abbiamo cercato di fare con questo articolo. Abbiamo visto ad esempio come un ente che sia interamente di proprietà statale sarà pressoché sicuramente caratterizzato da strumentalità. Ogni fattispecie diversa da quella precitata richiederà tuttavia una valutazione accurata al fine di stabilire il possesso o meno degli attributi di strumentalità. La mancanza di una definizione precisa rende ancora più rilevante l’importanza della due diligence qualora si svolgano operazioni all’estero, allo scopo di determinare il ruolo rivestito dal governo straniero nell’ambito di suddette transazioni. Dopo che un tale ruolo sia stato stabilito con sicurezza, sarà possibile decidere se il personale dell’entità con cui ci si relaziona debba essere trattato o meno da “funzionario straniero”.

1. Diritto di proprietà (diretta o indiretta) su oltre il 50% dei titoli con diritto di voto; 2. Diritto di proprietà (diretta o indiretta) su oltre il 25% dei titoli con diritto di voto della filiale estera, qualora nessun altro ne controlli una percentuale pari o superiore; 3. La controllata estera è gestita in base ad un contratto di gestione in esclusiva; 4. La maggioranza dei membri del Consiglio di Amministrazione della controllata é anche membra dell’analogo organo di governo della sede domestica; 5. Il potere di nominare la maggior parte del Consiglio d’Amministrazione; 6. Autorità di nominare il Direttore Generale19. Vigerà quindi una presunzione di controllo da parte dell’azienda statunitense sulla filiale estera dal momento in cui la prima possegga una quota uguale o maggiore al 50% della seconda. Allo stesso

In Dole Food Co. v. Patrickson, 538 U.S. 468, 472 (2003), the United States Supreme Court interpreted this definition to require direct ownership by the foreign government. 14 U.S. Department of Justice, U.S. Response to the Phase I Questionnaire (Oct. 30, 1998), http://www.usdoj.gov/criminal/fraud/fcpa/docs/response1.pdf. 15 Id. 16 While the DOJ may consider this factor, we also know that the DOJ does not believe this factor to be dispositive. U.S. Department of Justice, Opinion Procedure Release 94-01 (May 13, 1994), http://www.usdoj.gov/criminal/fraud/fcpa/opinion/1994/9401.html. 17 15 C.F.R. § 760.1(c). 18 Id. 19 15 C.F.R. 760.1(c)(5)(i)-(vii). 13

8

China Briefing


Cosa fare in caso di controlli governativi sulla conformità della Vostra impresa alle norme FCPA? [ A cura di Davidson Charley, Tim Johnson, e Stacy Williams, John Bissell Lord & Liddell LLP ]

G

li agenti federali e statali incaricati di far rispettare le norme dell’FCPA possono effettuare indagini o presentare un mandato di perquisizione senza il bisogno di alcun preavviso. Per questo motivo è di primaria importanza per ogni società la previa attuazione di una serie di procedure di controllo interno che ne dimostrino la conformità alla legge in caso di indagini, soprattutto dal momento che la difesa avrà inizio nell’istante in cui gli agenti busseranno alla sua porta. Questo articolo si propone di presentare alcune linee guida per la creazione di tali procedure all’interno della Vostra azienda, sperando naturalmente che non abbiate mai bisogno di usarli.

LINEE GUIDA

Scegliere un Designato Aziendale

Ai fini del raggiungimento della conformità dell’impresa alle disposizioni dell’FCPA, è importante in primo luogo designare almeno una persona di contatto primario e una di contatto alternativo (il “designato”) cui rivolgersi per questioni a essa attinenti. Una volta che queste persone siano state scelte, tutto il personale di ogni livello e di ogni sede dovrà essere a conoscenza della loro esistenza ed averne accesso in qualunque momento ne sia necessario l’intervento. Il dovere primario del Designato sarà quello di relazionarsi con gli agenti che dovessero eseguire un mandato, coordinandosi a tale scopo con il consulente legale della società. Egli dovrà avere familiarità sia con i consulenti interni dell’azienda sia con eventuali consulenti esterni, e avere la possibilità di contattarli quando richiesto. Poiché la tempistica è un elemento fondamentale nell’affrontare eventuali controlli, il Designato dovrà sempre essere pronto a informare tempestivamente lo staff legale dell’azienda, cosicché esso possa presenziare, se possibile, in caso di esecuzione di un mandato. Parimenti, il Designato dovrà avere una certa familiarità con le procedure di relazione con gli agenti, evitando ad esempio di presentare dichiarazioni false o fuorvianti. Qualora, infatti, un Designato o altro dipendente faccia dichiarazioni

false che influiscano sullo svolgimento dell’indagine penale, egli o ella sarà a sua volta passibile di sanzioni legali. Il Designato dovrà inoltre assicurarsi che la società non distrugga, elimini o modifichi i dati contenuti nei propri registri dopo che sia stata richiesta la presentazione della documentazione contabile. La distruzione o l’inquinamento delle prove avrà, infatti, serie conseguenze sia sotto la legge statale che federale.

Il primo contatto con gli agenti del governo

Se gli agenti governativi dovessero presentarsi presso un’azienda, chiunque sia il primo ad averci a che fare – generalmente sarà chi lavora alla reception – dovrà sapere esattamente che cosa fare e chi contattare. Se è in progetto l’esecuzione di un mandato di perquisizione sarà probabilmente presente un gran numero di agenti, spesso anche armati (non è raro che raggiungano le 15-20 unità), che si identificheranno come ufficiali di polizia giudiziaria.

Di fronte ad un simile assalto, non sarà cosa semplice per gli impiegati seguire i passi necessari a proteggere la propria azienda, almeno che tali procedure n o n s ian o g ià s tate previamente discusse ed adottate. Queste misure iniziali sono di rilevanza essenziale per evitare che agli agenti sia dato completo accesso

ai registri societari, ignorando in toto i diritti dell’impresa stessa e dei suoi dipendenti.

Le linee guida che elencheremo di seguito dovrebbero essere seguite scrupolosamente per affrontare in modo corretto ed efficace il contatto iniziale con gli agenti. Per quanto esse siano importanti, è forse di importanza ancora maggiore garantirsi la sicurezza che chiunque sia il primo a venire in contatto con gli agenti in caso di visita a sorpresa sappia cosa fare e come farlo.

Egli dovrà: Segnalare immediatamente la presenza degli agenti al Designato Aziendale. Richiedere all’agente un documento d’identificazione ufficiale come, ad esempio, distintivo o carta d’identità, procedendo quindi a registrarne nome e informazioni di contatto. Chiedere all’agente di andarsene qualora si rifiuti di identificarsi e, se necessario, chiamare la polizia locale. Chiedere all’agente di aspettare l’arrivo del Designato. Quest’ultimo dovrà: Presentarsi tempestivamente in caso di chiamata da parte della reception. Condurre l’agente in una stanza dove sia il Designato che un ulteriore membro dello staff, quale ad esempio il manager o il supervisore del dipartimento, potranno discutere sulle questioni relative alle indagini. Chiedere che gli agenti attendano l’arrivo del consulente legale della società prima di procedere alla perquisizione. Ciononostante, gli agenti non hanno alcun obbligo di attendere, e il Designato non dovrà impedire l’inizio della perquisizione qualora gli agenti si rifiutino di aspettare. Fare riferimento alle linee guida concernenti le perquisizioni qui di seguito nel caso che venga presentato un mandato ufficiale. Se invece non viene presentato alcun mandato, il Delegato dovrà assicurarsi che il o la receptionist non lasci

China Briefing

9


Cosa fare in caso di controlli governativi sulla conformità della Vostra impresa alle norme FCPA?

entrare gli agenti negli uffici e che non firmi alcun atto che acconsenta alla perquisizione. Accompagnare gli agenti durante l’intera durata della loro permanenza nei locali aziendali, appuntando, se possibile, i luoghi ispezionati, le persone interrogate, e i dati che sembrano essere di loro preponderante interesse. Informare della perquisizione il Direttore della Comunicazione, l’Amministratore Delegato e il Consiglio d’Amministrazione. Gestire tutte le richieste fatte dagli agenti. Organizzare una squadra adibita alla raccolta di materiali utili ai fini di un’eventuale difesa legale, che esegua una valutazione interna delle questioni in esame. Identificare e contattare le unità operative interessate nell’inchiesta, basandosi sul mandato presentato dagli agenti, o su qualunque altra informazione da essi fornita.

L’interrogatorio da parte degli agenti governativi

Durante l’esecuzione del mandato di perquisizione è probabile che gli agenti cerchino di interrogare i dipendenti. Quello dell’irruzione è per loro il momento migliore in cui fare domande, giacché gli impiegati, nella maggior parte dei casi, saranno presi dal panico e non saranno pronti a dare delle risposte preparate. Chiaramente la società non dovrebbe mai ostacolare o vietare il contatto tra dipendenti e agenti, ma i punti che elencheremo qui di seguito andrebbero adeguatamente compresi e assimilati per preparare una linea difensiva da parte della società in caso di perquisizioni. Gli agenti possono richiedere, senza alcun preavviso, di interrogare i dipendenti mentre essi stanno lavorando. Gli agenti potrebbero aspettare e contattare gli impiegati direttamente nelle loro abitazioni, dopo l’orario di lavoro. I dipendenti non sono obbligati a parlare con gli agenti. Detto ciò, la società può mettere un lavoratore a disposizione per il colloquio con gli agenti facendo proposte in merito all’orario e al luogo giudicati più convenienti per tutti i soggetti coinvolti. Si raccomanda alle società di non rifiutare convocazioni fatte da un agente nei confronti di un impiegato, a meno che l’assenza di quest’ultimo dal suo posto di lavoro crei in quel momento problemi di sicurezza in azienda. Se i dipendenti sono invitati a essere sottoposti ad interrogatorio da parte di un agente, essi avranno il diritto di parlare con un avvocato prima di accettare, oltre ad avere il diritto ad avere la presenza dello stesso, durante il colloquio. Se il dipendente è sottoposto a un colloquio, egli avrà il diritto di interromperlo in qualsiasi momento. Se il dipendente è sottoposto a un colloquio, sarà opportuno che l’azienda provveda a contattarlo al più presto appena esso sia finito, al fine di discutere l’intervista con i consulenti aziendali. L’azienda può fornire un avvocato ai dipendenti sia prima che durante lo svolgimento dell’inchiesta. -Se i dipendenti accettano di essere intervistati dovranno dire sempre la verità, anche se non sono sotto giuramento.

10

China Briefing

La richiesta di documenti da parte del Governo Citazione in giudizio

Tr a l e d i v e r s e v i e a d i s p o s i z i o n e d e g l i agenti governativi ai fini della raccolta della documentazione, vi è la citazione in giudizio. Qualora debba far fronte a un tale atto, la società dovrà considerare quanto segue: Gli agenti emettono spesso citazioni in giudizio richiedenti la produzione dei documenti relativi alle questioni in esame. Potrebbe essere utile richiedere il supporto di un consulente penale esterno. La citazione in giudizio generalmente non comporta che i documenti richiesti debbano essere forniti immediatamente. Il consulente esterno può contattare il procuratore del governo associato alla citazione giudiziale in esame, per richiedere informazioni sulle indagini o aiuto per problemi di natura logistica (richiedendo, ad esempio, un maggior lasso di tempo per la preparazione della causa). Potrebbe risultare altresì necessaria l’emanazione di una circolare atta alla conservazione dei documenti e delle registrazioni contabili, anche in forma elettronica. Nessuna documentazione deve essere fornita ad alcun agente senza la previa approvazione da parte del consulente legale della società. Al fine di aver sempre presenti quali documenti siano stati forniti in risposta alla citazione in giudizio, bisogna procedere alla produzione di un indice che li elenchi, oltre che a una copia separata di ogni documento presentato. Fare attenzione a non riprodurre alcun tipo di documento riservato e confidenziale, quali per esempio quelli relativi al rapporto privilegiato cliente-avvocato o alla produzione non divulgabile dell’avvoca to. Deve essere il consulente ad esaminare i documenti per determinare se ad alcuni debbano applicarsi dei privilegi. Può essere altresì opportuna la creazione di un registro apposito per tali carte. Nel caso vi sia un preavviso riguardante la futura indagine governativa, nessun documento o dato elettronico deve essere distrutto o eliminato senza la previa autorizzazione del Direttore della Comunicazione o del Consiglio d’Amministrazione.

Mandato di perquisizione

La più invadente, traumatica e preoccupante “visita” da parte degli agenti del Governo ha luogo quando questi sono in possesso di un mandato di perquisizione. L’esecuzione di un mandato di perquisizione è in genere attuata da un team composto da numerosi agenti o investigatori, recanti con sé contenitori vuoti da riempire con i registri aziendali, oltre che supporti hardware per la copia dei documenti informatici. Tale ricerca viene inoltre spesso videoregistrata. L’esecuzione di un mandato di perquisizione è un evento di grande visibilità, che può essere riportato dai media locali e causare forti preoccupazioni tra i dipendenti. Saper gestire una situazione così

invadente e ansiogena è molto importante. Per fare ciò al meglio, sono dunque da considerarsi le seguenti linee guida: Durante l’esecuzione di un mandato di perquisizione, gli agenti hanno il diritto di sequestrare immediatamente tutti i documenti sensibili. I responsabili designati dovrebbero chiedere una copia del mandato e controllarne la veridicità. La legge federale prevede inoltre che una copia debba essere fornita anche al proprietario dell’impresa ispezionata, o ad un terzo che ne faccia le veci. Il Designato dovrà leggere il mandato con estrema cura, facendo attenzione a quali siano nello specifico i locali passibili di perquisizione e gli oggetti che possono essere sequestrati. Ai sensi della legge federale, almeno che non sia indicato altrimenti all’interno del mandato stesso, la ricerca dovrà essere condotta ad un orario compreso tra le 6 del mattino e le 10 di sera, ed entro non più di 10 giorni dall’emissione del mandato stesso. Qualora tali disposizioni non vengano rispettate, il Designato dovrà cortesemente opporsi alla ricerca ed annotare l’orario di arrivo e di partenza degli agenti, senza tuttavia impedire il loro operato se le obiezioni non dovessero funzionare. Anche se non ne è necessaria la produzione, il Designato dovrebbe comunque chiedere agli agenti l’affidavit a sostegno del mandato di perquisizione. Il Designato non dovrà fare domande agli agenti sulle motivazioni della ricerca, né chiedere informazioni sulla natura delle indagini. Il Designato non dovrà in alcun caso ostacolare gli agenti, ma piuttosto supervisionarli ed accompagnarli in ogni momento, appuntandosi ogni luogo perquisito ed ogni oggetto sequestrato, chiedendo inoltre una copia di ognuno di questi ultimi. Gli agenti sono autorizzati a prelevare la versione originale dei documenti e degli altri oggetti specificati dal mandato. Il Designato dovrebbe richiedere la presenza del Consulente Generale o di un consulente esterno. Se gli agenti si rifiutano di attendere l’arrivo del consulente, o se i funzionari sopracitati non sono rintracciabili, il Designato dovrà: Leggere nuovamente il mandato per assicurarsi di averne compreso la portata. Scortare gli agenti al luogo in cui in cui sono conservati i registri richiesti. Osservare attentamente l’operato degli agenti, prendendo nota dei documenti sequestrati che esulino dall’ambito del mandato. Informare gli agenti sulla presenza di qualsiasi documento privilegiato e richiederne il rispetto della segretezza. Cooperare e non cercare di impedire o ostacolare il prelievo di documenti. Non interferire in alcun modo con l’esecuzione del mandato di perquisizione da parte degli agenti. Sarà necessario richiedere le copie di tutti i documenti originali prelevati dagli agenti. Quanto ai dati informatici, il Designato dovrà chiedere che gli agenti facciano un back-up


Cosa fare in caso di controlli governativi sulla conformità della Vostra impresa alle norme FCPA?

del server o del disco rigido, per consentire all’impresa di continuare il proprio lavoro anche dopo la rimozione dei dati. La società deve informare i propri dipendenti per iscritto sui loro diritti in merito ad eventuali domande che vengano loro rivolte da parte degli agenti federali. Gli impiegati devono essere informati sull’eventualità di un contatto da parte degli agenti, e sul loro diritto ad essere accompagnati da un consulente legale durante lo svolgimento di ogni interrogatorio. Gli impiegati dovranno essere inoltre informati per iscritto della necessità che tutti i documenti societari vengano conservati, e che sia evitata l’eliminazione o la distruzione di registri, siano essi cartacei o di natura informatica, mettendo da parte ogni precedente politica in materia di conservazione files che contrasti con questa necessità sopravvenuta. La società dovrebbe valutare la possibilità di fornire a proprie spese consulenza legale ai propri dipendenti. Per alleviare l’ansia dei propri dipendenti, la società dovrebbe prendere in considerazione l’opzione di lasciar loro libero il resto della giornata. Assicurarsi che ogni tipo di attenzione alla vicenda da parte dei media sia dirottata sul Designato o sul responsabile della comunicazione dell’azienda.

Considerazioni finali

La comparsa di agenti governativi all’ingresso della vostra azienda può rivelarsi un’esperienza sconvolgente. Poiché il modo in cui reagirete a un tal evento sarà fondamentale ai fini della vostra difesa, la cosa migliore da fare per proteggere i diritti della società e dei suoi lavoratori sarà la preparazione preventiva di alcune istruzioni e procedure da seguire; sapere, infatti, come comportarsi nel caso in cui una simile visita abbia effettivamente luogo, potrà essere d’aiuto.

Autori Charley Davidson è uno dei partner di Locke Lord. Ha rappresentato legalmente un gran numero di individui e di imprese sospettati di crimini societari.. Mr. Davidson è stato per quattro anni assistente del procuratore nel distretto meridionale delle procure statunitensi. All’inizio della sua carriera ha trascorso inoltre sette anni presso l’ufficio del procuratore distrettuale di Harris County, dove è stato Chief Felony Prosecutor per tre anni. Tim Johnson è il co-presidente di Locke Lord’s White Collar Criminal Defense and Internal Investigations, ed è stanziato nella sede di Houston. Ė stato procuratore distrettuale del Texas dal 2008 al 2010, guidando di conseguenza uno dei più grandi uffici investigativi nel paese. Mr. Johnson ha quasi due decenni di esperienza con uno studio privato che rappresenta individui e aziende di fronte a cause legali mosse dal governo statunitense e dalle sue numerose agenzie. Stacy Williams è uno dei partner di Locke Lord, si occupa di complesse controversie commerciali ed ha una vasta esperienza nel campo delle indagini interne e governative. Inoltre, Ms. Williams fornisce consulenza ai clienti su un ampio spettro di problematiche, tra le quali: corporate governance, conformità alla legislazione FCPA, conformità alle norme antitrust, class action, requisiti di controllo per le esportazionie Commodities Exchange Act.

Casi recenti riguardanti l’FCPA in Cina 2008 Avon Products Inc. inizia un’indagine interna sulle violazioni dell’FCPA in Cina. 2009 Morgan Stanley segnala alla SEC di aver avuto problemi riguardanti l’FCPA e licenzia un dirigente a Shanghai. Control Components, Inc. viene dichiarata colpevole di aver violato le disposizioni anti-corruzione dell’FCPA, e accetta il pagamento di una sanzione da 18,2 milioni di dollari per le mazzette consegnate ai dipendenti della China National Offshore Oil Company. UTStarcom stipula un accordo di non-azione penale con il Dipartimento di Giustizia e con la SEC, accettando di pagare una multa di 1,5 milioni di dollari a ognuna. La sua controllata cinese aveva speso quasi 7 milioni di dollari per pagare ai dipendenti di una società di telecomunicazioni statale un totale di 225 viaggi “di formazione” all’estero tra il 2002 e il 2007. 2010 Daimler AG e le sue controllate, tra cui quelle cinesi, accettano di pagare 93,6 milioni dollari in sanzioni penali al Dipartimento di Giustizia e patteggiano la causa anche con la SEC, acconsentendo a pagare a quest’ultima 91,4 milioni dollari per la restituzione di utili indebitamente acquisiti. La filiale cinese di Daimler AG era accusata di aver effettuato pagamenti illeciti per oltre 5,6 milioni di dollari a funzionari del governo cinese (tra i quali vi erano anche impiegati di una divisione della Sinopec). Veraz Networks, Inc. paga 300.000 dollari alla SEC per aver corrotto funzionari statali sia in Cina che in Vietnam. RAE Systems patteggia una causa con la SEC e il Dipartimento di Giustizia, per un totale di 2,9 milioni di dollari. Maxwell Technologies Inc. che, secondo testimonianze, ha corrotto funzionari del Governo cinese e falsificato i propri registri, paga 8 milioni di dollari di sanzioni FCPA e 6,3 milioni di dollari di sanzioni civili.

Marzo 2011: IBM paga 10 milioni di dollari per patteggiare una causa FCPA riguardante una serie di pagamenti illegali effettuati ad ufficiali del Governo cinese sotto forma di viaggi di formazione.


Aggiornamenti legali e fiscali da Dezan Shira & Associates

Volume XII - Numero V

Inglese

Notizie on-line su:

Francese

Tedesco

Italiano

Spagnolo

www.china-briefing.com/news/it

In questo numero: Il Dodicesimo Piano Quinquennale e i settori in cui gli investimenti esteri sono incoraggiati: priorità in evoluzione Incentivi Fiscali nel Settore Ambientale: IRES, IVA e Business Tax Il Mercato dell’Energia Rinnovabile in Cina Il Ruolo chiave degli investitori stranieri nell’industria eco-sostenibile in Cina


Benvenuti a questo numero di China Briefing

I

l team di China Briefing ha avuto a che fare con il settore dello sviluppo sostenibile più volte e a più riprese negli ultimi anni, sapendo della necessità di affrontare l’argomento, senza però, essere sicuro sul modo in cui affrontarlo e su come poter apportare valore alla discussione tramite il proprio expertise, fino a quando il Catalogo per gli Investimenti Stranieri e il dodicesimo Piano Quinquennale hanno posto tali tematiche ancora di più sotto i riflettori.

approfondita gli incentivi fiscali a caratterizzazione ambientale, prima di concludere con una panoramica sugli investimenti straniero nel settore delle costruzioni sostenibili. Questo numero si propone di aiutare l’investitore straniero medio - non un esperto di energie rinnovabili alla BP o un guru della Cina alla GE o alla Siemens - a ottenere una comprensione basilare sugli sviluppi di questo settore e su come essi possano essere appetibili per gli investitori stranieri. Speriamo Vi sia d’aiuto!

Viste le circostanze, ci occuperemo in questo numero della promozione governativa di questo settore portata avanti tramite le revisioni al Catalogo per gli Investimenti Esteri e dal nuovo Piano Quinquennale. La maggior parte dei commenti rivolti al catalogo hanno descritto questi documenti come“verdi”, perché? Con questo numero vi forniremo alcune delucidazioni, corredate da dati specifici.

Distinti saluti,

Daremo quindi un breve sguardo allo stato di sviluppo dell’energia rinnovabile in Cina e discuteremo in maniera

Alberto Vettoretti Managing Partner Dezan Shira & Associates Editore, Asia Briefing

La copertina artistica di questo mese Monika Lin, artista basata a Shanghai, ha esposto le sue opere in gallerie, centri espositivi e musei sia statunitensi che europei. Dopo aver insegnato teoria e pratica pittorica presso il Kansas City Art Institute, dal 2006 al 2008 è stata direttrice creativa di Iuniverse, a Shanghai. In Cina, ha svolto recentemente alcune mostre personali, tra le quali “Medusa” nel 2010 e “Child Palace” nel 2009, presso la Shanghai Art Laboratory Gallery, oltre ad aver esposto, insieme ad altri artisti, presso Art Beijing, Shanghai Fine Art Museum e OV Gallery. L’opera è riprodotta per cortesia dell’artista e della Art Labor Gallery. Quest’ultima é divenuta un rinomato e frizzante spazio artistic a Shanghai, ospitando alcuni dei migliori artisti cinesi e internazionali. L’Art Labor Gallery si trova a Shanghai, nella ex concessione francese, presso l’edificio n.4, al civico570 di Yongjia Lu. www.artlaborgallery.com; info@artlaborclub.com

Tutto il materiale e i contenuti sono protetti da ©2011 Asia Briefing Ltd. Nessuna riproduzione, copia o traduzione di materiale è permessa senza il consenso dell'editore. Contattate: editor@china-briefing.com


Vento in poppa per lo sviluppo eco-sostenibile in Cina

I

l nuovo Foreign Investment Catalogue cinese, che aggiunge diverse industrie “verdi” nella categoria degli investimenti esteri da incoraggiare, e il 12° Piano Quinquennale, che è stato accolto come “il più verde della storia”, contribuiscono a rendere ancora più evidente la recente infatuazione del Paese per il settore dello sviluppo sostenibile. Negli ultimi anni i propositi del Governo in tale ambito sono diventati sempre più cristallini, e l’esecutivo sta spingendo verso un percorso di sostenibilità nel modo che l’ha sempre contraddistinto: investendo ingenti quantità di denaro nel settore e concentrandosi sulla tecnologia a esso relativa, la cosiddetta “tecnologia verde”. Per quanto tale tecnologia sia oggi sotto i riflettori e se ne senta parlare sempre più spesso, le sue caratteristiche possono non essere del tutto chiare per gli investitori stranieri interessati al mercato cinese; di seguito alcuni approfondimenti: Per dare una spiegazione più esaustiva, il concetto di tecnologia verde descrive una categoria dominante simile alle tecnologie pulite ovverosia quella serie di meccanismi atti a minimizzare l’ammontare di emissioni prodotte per unita. Vi rientrano sia le energie rinnovabili (quali l’eolico, il solare, l’idroelettrico, le biomasse e i biocarburanti, e via discorrendo), in altre parole fonti di energia che si possono ricostituire naturalmente, sia le tecnologie sostenibili. Useremo entrambi questi termini negli articoli di questo numero. L’energia - pulita, verde, rinnovabile, sostenibile, o comunque si voglia chiamare è al centro della discussione relativa alle tecnologie verdi per due semplici ragioni: (1) la domanda di energia sostenibile sta crescendo in maniera esponenziale in tutto il mondo, e in particolare in Cina, considerato inoltre, le limitate fonti tradizionali di energia (2) le emissioni generate dai sistemi attuali di produzione energetica sono motivo di preoccupazione in chiave ambientale. Per quanto la Cina sia stata spesso criticata per il suo modello di crescita economica senza alcun freno né apprensione per l’ambiente, di recente non si può certo rimproverare una mancanza d’interesse sul tema dello sviluppo dell’energia pulita e sostenibile. Il più grande

investimento privato sull’energia pulita nel mondo nel 2010 ha, infatti, avuto luogo nel gigante asiatico, dove ha raggiunto un totale di 54,4 miliardi di dollari, superando i 41,2 miliardi di dollari della Germania e i 34 miliardi di dollari degli Stati Uniti. Gli obiettivi minimi in termini di energia ottenuta da fonti ‘pulite’ stabiliti dai governi cinese e tedesco consentiranno secondo gli analisti una rapida risalita delle classifiche degli investimenti da parte dei due paesi. Molte delle pubblicazioni riguardanti il settore delle energie rinnovabili in Cina indicano gli incentivi fiscali come uno degli strumenti chiave utilizzati dal Governo per portare avanti lo sviluppo del settore. Per quanto stiano emergendo nuovi incentivi fiscali specificamente indirizzati al settore, i tre gruppi d’incentivi degni di maggior attenzione sono quelli espressamente citati dalla Legge sull’imposta sul reddito delle società (IRES) e dai suoi regolamenti attuativi. Essi comprendono gli incentivi destinati alle imprese high-tech e new-tech (che possono includere quelle del settore verde), oltre che le detrazioni di IVA e Business Tax previste per le società che forniscano servizi di risparmio energetico, in atto a partire dal gennaio 2011. L’assistenza finanziaria dello Stato nei confronti del settore delle energie rinnovabili si realizza anche sotto forma di sovvenzioni e incentivi (in particolare per l’energia eolica e solare), e di spesa da parte di veicoli di investimento

di proprietà statale. Altri ruoli chiave sono ricoperti da programmi di concessione, di collegamento obbligatorio alla rete energetica, di acquisto di energia elettrica, e di quote di mercato, oltre che dalla condivisione dei costi e dal mercato delle emissioni. Gli incentivi e il supporto del governo nel settore delle energie rinnovabili, si riscontrano anche a livello locale. Un intervento particolarmente intenso ad esempio, è avvenuto nella provincia dello Jiangsu, in cui sono locate la maggior parte delle aziende il cui operato è collegato alla protezione ambientale, eccellendo in particolar modo nel settore dell’energia eolica. La provincia costruirà impianti eolici intertidali e off-shore per un totale di 7000 MW entro il 2020. La città che si trova al centro di questo piano di sviluppo è Nantong, che a oggi, ha già una capacità di 992 MW di energia eolica, ma punta ad arrivare a 3000 MW entro il 2015. Le città della provincia dello Jiangsu stanno ridefinendosi nel loro complesso attraverso sviluppi nel settore della sostenibilità. Un altro esempio di grande rilevanza è costituito dalla città di Yixing, tradizionalmente nota per il suo tè verde e per le sue teiere d’argilla, che possiede oggi un parco industriale che offre sia esenzioni che riduzioni fiscali consistenti (fino a cinque anni) per la costituzione di società incentrate sullo sviluppo di tecnologia verde. Il vento della sostenibilità sta soffiando verso la Cina, ed è davvero forte.

China Briefing

3


Il dodicesimo Piano Quinquennale e i settori in cui gli investimenti esteri sono incoraggiati: priorità in evoluzione [A cura di Jennifer Park, Shelly Zhao, Asia Briefing]

I

l primo di aprile il National Development and Reform Commission (NDRC) e il Ministero del Commercio (MOFCOM) hanno emesso un progetto di revisione del Catalogue for Guiding Foreign Investment in Industry (Catalogo per Direzionare gli Investimenti Esteri nell’Industria o, più semplicemente, il “Catalogo”). Tra le tante revisioni del Catalogo proposte, spicca un taglio leggermente più “verde” sia per quanto riguarda gli investimenti stranieri incoraggiati che il dodicesimo Piano Quinquennale nel suo complesso.

Il Catalogo

Introdotto per la prima volta nel 1995, il Catalogo è stato rivisto quattro volte fino ad oggi. Stipulando tre diverse classificazioni per gli investimenti esteri (rispettivamente “incoraggiati”, “limitati” e “proibiti”), il Catalogo è stato a lungo un elemento decisivo nell’orientamento delle strategie di apertura del mercato cinese. La suddetta distinzione tra investimenti “incoraggiati”, “limitati” e “proibiti” lascia ogni altra casistica da considerarsi come meramente “consentita”.

Nel 2010, il NDRC e il MOFCOM hanno permesso ai loro equivalenti locali di approvare i progetti a investimento straniero facenti parti delle categorie di investimenti “incoraggiati” o “permessi” e che non superino i 300 milioni di dollari di esborso totale.

Principali aggiunte riguardanti la categoria degli investimenti incoraggiati

La proposta di rinnovo del Catalogo si concentra sulla promozione degli investimenti esteri nel settore manifatturiero di alto livello, comprendendo settori quali nuove tecnologie, servizi di carattere innovativo, nuove energie, risparmio energetico e industrie environmentally- friendly.

Un rilevante numero di aggiunte fatte alla categoria degli investimenti incoraggiati sono legate a questioni ambientali, tra cui:

Fabbricazione di attrezzature atte alla produzione di energia rinnovabile Compresi i cuscinetti utilizzati per i generatori di energia eolica (tra i quali vi sono: cuscinetti dell’albero primario del generatore eolico a turbina da 1,5 megawatt o superiore, cuscinetti per l’aumento della velocità, cuscinetti a dinamo, ecc) e i

Classificazione degli investimenti contenuti nel Catalogo

4

Incoraggiati Gli investimenti classificati come “incoraggiati” saranno presumibilmente approvati in modo automatico e potranno beneficiare di incentivi fiscali preferenziali. In virtù delle recenti modifiche, progetti fino a 300 milioni di dollari vedranno ora garantita la propria approvazione da parte dalle autorità governative locali.

Limitati Le industrie “limitate” dovranno aspettarsi una maggiore attesa per l’approvazione dei propri investimenti poiché essi saranno oggetto di esame da parte delle autorità di livello superiore. Vi rientrano generalmente i progetti che richiedono forte consumo di energia, causando inquinamento elevato.

Consentiti Nella categoria degli investimenti esteri classificati come “consentiti ”rientrano tutti i progetti che non sono esplicitamente elencati all’interno del Catalogo. Anch’essi saranno presumibilmente approvati in modo automatico, ma senza beneficiare di incentivi fiscali preferenziali attribuiti ai settori incoraggiati.

Proibiti Gli investimenti classificati come “vietati” non sono aperti a imprese straniere. Essi sono di solito quelli collegati alle industrie legate a questioni di attualità sociale e agli interessi nazionali cinesi.

China Briefing

meccanismi di trasmissione utilizzati per l’energia eolica, l’energia nucleare o per i treni ad alta velocità Fabbricazione di componenti essenziali per lo sviluppo di veicoli a basso consumo e per la costruzione di stazioni di carica di batterie Comprese le batterie ad alta energia, gli anodi per batterie, i separatori di batterie, i sistemi di gestione delle batterie, i sistemi di gestione dei motori, l’integrazione di controlli elettronici per i veicoli elettrici (con un limite di possesso azionario del 50% per gli investitori stranieri) Produzione di strumenti ad alta efficienza energetica e riduzione delle emissioni nel settore tessile È fornita una descrizione più dettagliata dei progetti qualificati di risparmio energetico ed ecologico rispetto al passato Tecnologia di depurazione delle acque Compresi sistemi di depurazione marina dell’inquinamento da idrocarburi e tecnologie di recupero ecologico, oltre allo sviluppo dei prodotti a essi connessi, tecnologie di prevenzione e trattamento dell’eutrofizzazione dell’acqua del mare, tecnologia di prevenzione e trattamento di disastri connessi alla crescita della fauna marina e tecnologie di recupero degli equilibri ecologici delle zone costiere Riciclaggio Compresi riciclaggio di rifiuti da costruzione, rifiuti plastici, elettrici e prodotti elettronici, derivanti da automobili, da apparecchiature elettriche e batterie, da gomma e metalli, riciclaggio di batterie; costruzione e messa in funzione d’impianti di riciclaggio.

Fatta eccezione per le aggiunte di cui sopra, la qualificazione “environmentally- friendly” è stata inserita nella descrizione di diversi progetti in cui non appariva in precedenza, come ad esempio nella sezione riguardante la produzione di tipologie di materiali e sostanze chimiche specifiche (ivi compresi i frigoriferi, detersivi e detergenti, fino ad aerei e materiali aerospaziali).


Il dodicesimo Piano Quinquennale e i settori in cui gli investimenti esteri sono incoraggiati: priorità in evoluzione

Industrie già presenti che Produzione di materiali continuano a far parte della Sviluppo e produzione di materiali da costruzione caratterizzati da risparmio categoria degli investimenti energetico, tutela ambientale e riciclaggio incoraggiati Fabbricazione di apparecchiature

Rientrano in questa categoria gli investimenti riguardanti la produzione di set completi di attrezzature o di materiale chiave per la generazione di energia tramite nuove fonti (limitati a capitale sino-straniero e a joint venture). Tali investimenti coprono: strumentazioni per la produzione di energia fotovoltaica, di energia geotermica, di energia generata sfruttando le maree e le onde oceaniche, energia generata tramite il riutilizzo di rifiuti, energia da biogas ed impianti eolici con una capacità di 3 megawatt o più [Nota: in precedenza 1,5 MW] Produzione di attrezzature environmentfriendly e a risparmio energetico, poliuretano spray resistente all’acqua, e di sistemi d’isolamento termico Produzione di tecnologia per macchinari agricoli a basso impiego di fertilizzanti, di pesticidi, e d’acqua Produzione di meccanismi di prevenzione e controllo dell’inquinamento atmosferico e acquatico; apparecchi di trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi; attrezzature per il riutilizzo di scarti da estrazione mineraria, attrezzature per il riciclaggio, smaltimento e riutilizzo dei rifiuti plastici ed elettronici; dispositivi per il riciclo di rifiuti tessili, meccanici ed elettrici e per il riutilizzo di pneumatici usati Produzione di strumenti di monitoraggio ambientale Strumenti atti al trattamento delle acque non convenzionali o apparecchiature di ricircolo delle acque e di monitoraggio della qualità

Costruzione di centrali che producano energia pulita

Costruzione e messa in funzione di nuove centrali energetiche (che includano lo sfruttamento, tra le altre cose, dell’energia solare, eolica, geotermica, delle maree, dal moto ondoso e delle biomasse) Costruzione e messa in funzione di centrali idroelettriche aventi come scopo principale la generazione di energia Costruzione e messa in funzione di centrali energetiche che utilizzino le tecnologie pulite fornite dalla combustione del ciclo combinato di gassificazione integrata (impianti IGCC), o da una combinazione della tecnologia dei letti fluidi circolanti -da 300.000 kilowatt o più- e di letti fluidi pressurizzati -da 100.000 kilowatt o più (PFBC)

dei rifiuti Produzione di materiali chimici da costruzione caratterizzati da risparmio energetico e da alta efficienza, utilizzando materiale plastico sia per l’acciaio che per il legno Produzione di materiali refrattari utilizzati per le fornaci, tra cui cemento, vetro elettrico, ceramica, che non comportino cromatura e siano environment-friendly [Nota: La parola è stata qui inserita nella nuova versione del Catalogo] Produzione di materiali completamente biodegradabili

Innovazione tecnologica

Sviluppo del trattamento dell’inquinamento ambientale e tecnologia di monitoraggio Sviluppo e utilizzo di tecnologie innovative di carbone pulito e produzione di attrezzature a esse relative (per la gassificazione e liquefazione del carbone industriale) Sviluppo e applicazione di tecnologie per il riciclaggio e il riutilizzo di risorse e di emissioni e scarichi provenienti da produzioni aziendali, oltre che per lo sfruttamento di scarti minerari non metallici Sviluppo e applicazione di nuove tecnologie per il restauro comprensivo degli equilibri ecologici delle zone circostanti le miniere Sviluppo di tecnologie e servizi atti a favorire il risparmio energetico Produzione e sviluppo di tecnologie che siano finalizzate alla protezione ambientale degli ecosistemi acquatici

Riciclaggio e rifiuti / Trattamenti per combattere l’inquinamento

Riciclaggio e trattamento di rifiuti plastici, prodotti elettrici ed elettronici, automobili, attrezzature meccaniche ed elettriche, gomme, metalli e batterie. Costruzione e messa in funzione d’impianti di depurazione di acque di scolo e rifiuti, trattamento di rifiuti pericolosi e impianti di smaltimento (impianti d’incenerimento e discariche) e strutture per il trattamento e controllo dell’inquinamento ambientale.

Sostanze e prodotti chimici

Sviluppo e produzione di nuove tipologie, formulazioni, intermedi speciali ed agenti ausiliari di prodotti chimici per l’agricoltura che siano efficienti, sicuri ed environmentfriendly [Nota: parola ancora una volta aggiunta in questa revisione del Catalogo], insieme con lo sviluppo ed applicazione dei relativi processi di produzione pulita Produzione d’inchiostri e oli aromatici di

stampo ecologico Produzione di attrezzature environmentfriendly e a risparmio energetico, poliuretano spray resistente all’acqua, e di sistemi d’isolamento termico

Approvvigionamento idrico e riciclaggio

Sviluppo della tecnologia relativa e produzione di set completi di attrezzature per la desalinizzazione e il raffreddamento dell’acqua marina, con capacità minima giornaliera di 100.000 metri cubi Trattamento delle acque reflue da processo industriale, seguito da relativo riciclaggio e riutilizzo Costruzione e messa in funzione d’impianti che sfruttino il potenziale rinnovabile dell’energia idrica

Il Catalogo sugli investimenti nelle Regioni Centrali ed Occidentali del Paese

L’altra grande linea guida per gli investimenti è costituita dal Catalogue of Priority Industries for Foreign Investment in the Central and Western Regions (Catalogo delle Industrie Incoraggiate per gli Investimenti Esteri nelle Regioni Centrali e Occidentali). Modificato per l’ultima volta nel 2008, dovrebbe essere ulteriormente emendato nei prossimi mesi. Secondo il documento “Diversi pareri del Consiglio di Stato sull’ulteriore utilizzo di capitale estero”, pubblicato nell’aprile 2010, tali aggiustamenti si baseranno sugli stessi principi seguiti per il progetto di revisione del Catalogo. Tra questi “l’incoraggiamento all’utilizzo di capitale straniero per manifattura di alto livello, per il settore di alta e nuova tecnologia, per lo sviluppo di un terziario moderno, per le energie rinnovabili e per l’industria della protezione ambientale e del risparmio energetico”, mentre allo stesso tempo sarà rigorosamente limitata la produzione “molto inquinante, ad alta consumo energetico e di risorse, e i progetti a basso contenuto tecnologico e con eccessiva capacità di espansione”.

Il dodicesimo Piano Quinquennale 1

Un terzo degli obiettivi sociali ed economici previsti dal dodicesimo Piano Quinquennale (Five Years Plan – FYP) per lo Sviluppo Nazionale Sociale ed Economico della Cina (che coprirà il lasso temporale che va dal 2011 al 2015) è caratterizzato da una stretta relazione con le risorse naturali e le questioni ambientali. Inoltre, il documento è colmo di riferimenti all’argomento - la parola “ambientale” appare ben 54 volte, quella “verde” 18 volte e quella “rinnovabile” 8 volte – da aver indotto i maggiori esperti a definirlo

La versione in cinese è disponibile in numerose risorse on line, come ad esempio: http://news.xinhuanet.com/politics/2011-03/16/c_121193916.htm

1

China Briefing

5


Il dodicesimo Piano Quinquennale e i settori in cui gli investimenti esteri sono incoraggiati: priorità in evoluzione il “più verde nella storia della Cina.” In effetti, già l’undicesimo Piano Quinquennale aveva a sua volta una forte connotazione “verde”, tanto che il WWF al tempo lo aveva definito come “probabilmente il primo importante documento di pianificazione governativa al mondo che abbia messo i vincoli costituiti dalla finitezza delle risorse globali al centro della programmazione economica.” Allora, cosa c’è di diverso? Forse il cambiamento maggiormente degno di nota rispetto all’undicesimo Piano Quinquennale è l’accento ancora maggiore posto sulla necessità di una crescita economica e di uno sviluppo equilibrati così come sul cambiamento climatico. Gli obiettivi ambientali presenti nel dodicesimo Piano Quinquennale sono tutti in linea con gli impegni di lungo periodo che la Cina si è impegnata a mantenere durante la conferenza sul clima delle Nazioni Unite tenutasi a Copenaghen nel 2009. La Cina ha accettato di ridurre le emissioni di anidride carbonica per unità di PIL dal 40 al 45 percento del 2005 e ad aumentare la percentuale di combustibili non fossili nel consumo di energia primaria del 15 percento entro il 2020. Revisione degli obiettivi ambientali: dall'11esimo al 12esimo FYP:

Obiettivo di riduzione del consumo energetico (per unità di PIL) Riduzione diossido di zolfo Riduzione domanda di ossigeno chimico

Obiettivo di riduzione consumo d'acqua per unità di prodotto industriale

Coefficiente di utilizzazione effettiva delle acque irrigue Percentuale di trattamento dei liquami urbani Percentuale di trattamento decontaminativo dei rifiuti domestici Copertura forestale totale Riduzione di ammoniaca

11th FYP

12th FYP

20 %

16 %

10 %

8%

10 %

8%

11th FYP

12th FYP

30 %

30 %

11th FYP 0,5

12th FYP 0,53

70 %

85 %

60 %

80 %

20 % -

21,7 % 10 %

Gli obiettivi di riduzione delle emissioni variano in maniera non considerevole tra i due Piani Quinquennali: alcuni sono stati ridimensionati, alcuni sono rimasti costanti, altri sono invece più ambiziosi di prima. In realtà, l’obiettivo di riduzione del consumo energetico per unità di PIL è più prudente rispetto a quello stabilito dall’undicesimo Piano Quinquennale, passando dal 20 al 16 per cento.

6

China Briefing

Questo ridimensionamento è stato attribuito principalmente al considerevole numero di blackout imposti dal governo durante il periodo conclusivo del precedente Piano Quinquennale al fine di raggiungere gli ambiziosi obiettivi relativi al consumo energetico. Inoltre, la Cina vedrà la nascita di un seppur ridotto programma pilota di carbon trading durante gli anni coperti dal dodicesimo Piano Quinquennale, che riguarderà alcuni settori ad alta intensità di emissioni ed alcune imprese statali. Un tale progetto dovrebbe risultare più conveniente rispetto alle strategie di gestione utilizzate durante l’undicesimo Piano Quinquennale.

I settori emergenti strategici

Pressati dalla necessità di nuove strategie di sviluppo economico nel periodo post-crisi finanziaria, all’inizio del 2010 il governo cinese ha individuato sette settori emergenti strategici (strategic emerging industries SEIs), di cui si propone di favorire in particolar modo lo sviluppo. Tramite le disposizioni contenute nel dodicesimo Piano Quinquennale, il governo cinese ha annunciato un investimento di 1.5 trilioni di dollari, provenienti sia dalle tasche pubbliche che da quelle dei privati, destinato a questi sette settori. Ė stato altresì previsto che il valore aggiunto in termini di output apportato dal contributo di questi SEIs dovrà aggirarsi attorno agli 8 punti percentuali in termini di PIL nel periodo di cinque anni coperti dal Piano. Di questi sette industrie strategiche, tre rientrano indiscutibilmente nella definizione di “industria verde” (energie rinnovabili, veicoli a energia rinnovabile e sistemi di risparmio energetico e tutela ambientale), ma anche gli altri (le biotecnologie, la manifattura di impianti di alto livello, i nuovi materiali e le auto a nuova energia) sono senza dubbio ad essa correlati.

Settori emergenti strategici Energie rinnovabili Energia nucleare di nuova generazione, solare e fotovoltaico, tecnologia per impianti eolici, reti elettriche intelligenti ed energia da biomassa. Veicoli a energia rinnovabile Tecnologia ibrida, veicoli completamente elettrici, e tecnologie basate sulle pile a combustibile. Sistemi di risparmio energetico e tutela ambientale In quest’ultima categoria rientrano invece tutte le principali tecnologie, attrezzature, prodotti e servizi che sono caratterizzati da alta efficienza energetica, da risparmio energetico, alta tecnologia e rispetto dell’ambiente, e quelli che implichino riciclaggio di risorse.

I grandi progetti riguardanti l’energia rinnovabile

Nel 2010, il National Energy Administration (NEA) ha annunciato il proposito di includere 10 grandi progetti riguardanti l’energia rinnovabile nel dodicesimo Piano Quinquennale. Nello specifico, gli obiettivi del NEA riguardante lo sviluppo delle energie rinnovabili per il 2010 comprendono: Una centrale idroelettrica “chiave” finalizzata alla promozione dell’esplorazione idroelettrica nei fiumi Jinsha e Nujiang. Cinque progetti eolici per un totale di 90 milioni di KW. Una capacità di produzione energetica da solare pari a 5 GW Progetti pilota per lo sviluppo delle energie rinnovabili nelle città Anche se nessuna enumerazione di questo genere compare tra le pagine del Piano stesso, vari progetti relativi all’energia rinnovabile presenziano da più parti all’interno del dodicesimo Piano Quinquennale, ed in particolar modo nell’undicesimo capitolo, intitolato “portare avanti la trasformazione della produzione e dell’utilizzo energetico”. Anche gli obiettivi specifici del summenzionato elenco sono tuttavia in via di pianificazione, seppur con eventuali sfumature concernenti la forma.

Ulteriori piani di sviluppo

Affermare univocamente che il dodicesimo Piano Quinquennale sia a livello nazionale l’unica linea guida esistente per il settore verde sarebbe fuorviante. Oltre ad esso sono stati, infatti, elaborati dal NRDC e dal Ministero per la Protezione Ambientale dei Piani Quinquennali aggiuntivi, anch’essi legati a doppio filo a tali problematiche (come ad esempio il Piano di Sviluppo Energetico e il Piano di Protezione Ambientale), mentre il NRDC e il Consiglio di Stato hanno a loro volta stilato dei prospetti di medio e lungo termine orientati verso specifici obiettivi di sviluppo. Tali piani a medio e lungo termine relativi al settore verde includono quelli per lo sviluppo scientifico e tecnologico, per lo sviluppo energetico (rinnovabile e non), e per il risparmio energetico. Le disposizioni di questi documenti sono molto spesso assai più dettagliati nella loro descrizione dei progetti a livello nazionale rispetto a quelle contenute nel dodicesimo Piano Quinquennale. Per una consulenza professionale sugli investimenti in Cina, vi invitiamo a contattare Dezan Shira & Associates a info@dezshira.com o visitare il nostro sito www.dezshira.com/it.


Incentivi Fiscali nel Settore Ambientale [A cura di Eunice Ku, Dezan Shira & Associates]

3 anni di esenzione sull’imposta del reddito della società (IRES) + 3 anni di riduzione del 50 percento

I profitti derivanti da progetti per la conservazione dell’energia, per la conservazione dell’acqua, protezione ambientale e progetti di meccanismi di sviluppo pulito 1 (Clean Development Mechanism o CDM in inglese), hanno diritto a 3 anni di esenzione e 3 anni di riduzione del 50 percento sulle imposte del reddito della società. Tali progetti potrebbero includere anche il rinnovo tecnologico nel rispetto della conservazione dell’energia e nella riduzione di emissioni, e più in dettaglio, l’ utilizzo esaustivo di metano, impianti di scarico e rifiuti, e desalinizzazione2 delle acque marine. Hanno diritto a questi incentivi fiscali anche gli investimenti e i progetti di infrastrutture che hanno supporto da parte dello Stato, inclusi i progetti riguardanti energia elettrica e conservazione dell’acqua. La legge sull’IRES e la sua applicazione, prevedono altri incentivi fiscali per diverse aree del settore rinnovabile, tra cui: Acquisto di dispositivi per la conservazione e protezione ambientale Le aziende che acquistano e utilizzano qualsiasi tipologia di dispositivo speciale correlato alla protezione ambientale, alla conservazione dell’acqua e dell’energia e conformi alla sicurezza sul lavoro, possono beneficiare di un abbuono del10 percento sulle tasse dovute nell’anno fiscale corrente. Nel caso in cui le tasse dovute fossero inferiori rispetto al credito, la parte in eccesso potrà essere considerata nei successivi 5 anni fiscali. Uso esaustivo delle risorse Quando un’impresa utilizza qualsiasi materiale elencato nella lista del”Catalogo” (Catalogue of Income Tax Concessions for Enterprises Engaged in Comprehensive Resource Utilization), in specifico, materie prime, il reddito ottenuto, dovrebbe essere incluso nel reddito totale a una tariffa ridotta del 90 percento.

High and New Tech Enterprises

Molte aziende impegnate in attività di sviluppo sostenibile, sono considerate imprese appartenenti al settore di alta e nuova tecnologia, e possono godere di una riduzione dell’IRES sul debito d’imposta. Inoltre, le imprese del settore di alta e nuova tecnologia, registrate dopo il 1° gennaio 2008, e situate nelle zone economiche speciali (Shenzhen, Zhuhai, Shantou, Xiamen e Hainan) o nel nuovo distretto di Pudong a Shanghai, hanno diritto a un periodo di esenzione fiscale come segue: primi due anni esentasse, tre anni successivi tassazione al 12,5 percento. Tra i requisiti base per essere considerate imprese di alta e nuova tecnologia, bisogna: Dimostrare spese di ricerca e sviluppo con conseguenti ricavi dalle vendite che rispondono almeno al 60 percento del reddito totale dell’impresa nell’anno fiscale corrente, e, in parte, nei tre anni contabili precedenti. (in base ai ricavi di vendita) Ricavi di Vendita negli anni precedenti

Percentuale Minima del Totale spese di R&S

<RMB50 milioni

6 percento

RMB50 milioni RMB 200 milioni >RMB200 milioni

4 percento 3 percento

Possedere diritti di Proprietà Intellettuale indipendenti delle tecnologie essenziali per i propri prodotti e servizi principali mediante attività di ricerca e sviluppo indipendente, accettazione di trasferimento, donazioni o fusioni durante i 3 anni precedenti o attraverso licenze speciali per un periodo minimo di cinque anni Portare avanti attività costanti di R&S, al fine di realizzare scoperte all’avanguardia nei settori di scienza e tecnologia (escluse scienze sociali e umanistiche), facendo un uso creativo delle nuove conoscenze tecnologiche e scientifiche, e al tempo

stesso, migliorare considerevolmente tecnologie di prodotti e servizi.

Esenzioni e Riduzioni IVA

I prodotti e servizi che ricorrono a un “utilizzo esauriente delle risorse” attraverso l’uso di materiali di scarto come produzione di elettricità o trasformazione ad alta efficienza energetica, hanno diritto di esenzione IVA già dal 2008. Ivi inclusi materiali di costruzione per le strutture sostenibili, energia combinata di calore, effluente riciclato, etc. Nel settore delle strutture sostenibili, l’esenzione IVA è concessa nella vendita di prodotti aventi materie prime formate da non meno del 30 percento di residui di scarto; un rimborso immediato nelle vendite di asfalto riciclato, prodotto dai rifiuti di calcestruzzo e asfalto; un rimborso immediato del 50 percento sulle vendite di materiali per pareti che rispettano l’ambiente. Anche importatori di elementi di turbine eoliche e produttori di dispositivi di energia eolica, hanno diritto a benefici fiscali; tra gli incentivi fiscali governativi nel settore specifico, un 50 percento immediato, viene concesso ai produttori di generatori di energia elettrica derivante da energia eolica.

Servizi per il risparmio energetico

In vigore dal1 Gennaio 2011, i profitti derivanti da società specializzate in servizi per il risparmio energetico, impegnate in progetti di gestione di contratti energetici, sono provvisoriamente esenti da business tax. Quando una società di servizi per il risparmio energetico trasferisce i propri beni tassabili da progetti riconosciuti di gestione di contratti energetici a imprese per il consumo dell’energia, l’IVA da qui originata, sarà temporaneamente esonerata. Tali società hanno inoltre diritto a 3 anni di esenzione IRES e 3 anni di riduzione al 50 percento.

http://it.wikipedia.org/wiki/Meccanismo_di_sviluppo_pulito Il meccanismo di sviluppo pulito è uno dei meccanismi flessibili previsti dal Protocollo di Kyōto (art. 12), che permette alle imprese dei paesi industrializzati con vincoli di emissione di realizzare progetti che mirano alla riduzione delle emissioni di gas serra nei paesi in via di sviluppo. Lo scopo di questo meccanismo è duplice: da una parte permette ai paesi in via di sviluppo di disporre di tecnologie più pulite ed orientarsi sulla via dello sviluppo sostenibile; dall’altra permette l’abbattimento delle emissioni lì dove è economicamente più conveniente e quindi la riduzione del costo complessivo d’adempimento degli obblighi derivanti dal Protocollo di Kyōto. 2 http://www.finisterrae-onlus.org/Documenti%20tradotti/Documenti/Desalinizzazione.pdf Desalinizzazione significa una gamma di processi che vengono utilizzati per ridurre la quantità di solidi disciolti in acqua. Per solidi disciolti sono spesso intesi i solidi totali disciolti (Total Dissolved Solids – TDS), e sono misurati in mg/l (milligrammi su litro). In media, tra le produzioni di acqua potabile, la desalinizzazione è una opzione costosa. E’ spesso affiancata da impianti di generazione elettrica, dai quali si rendono disponibili sia elettricità che sviluppo di calore. 1


Il Mercato dell’Energia Rinnovabile in Cina [ A cura di Jane Shi e Shelly Zhao, Asia Briefing; Christoph Michael e Nico Dapprich, Dezan Shira & Associates ]

I

l mercato dell’energia rinnovabile è cresciuto del 15,5 percento nel 2010, per un totale di 20,5 miliardi di USD3.

Fonte: Analisi di Asia Briefing, basata sui dati del Gruppo Deutsche Bank 4

Heilongjiang

Lo sviluppo dell’energia rinnovabile in Cina, che in termini finanziari arriva a cifre enormi, è parte della strategia del Governo per la diversificazione territoriale e l’autosufficienza energetica

C I N A Jilin

er

Inn

Xinjiang Uyghur A. R.

Produzione di energia in Cina, analisi di settore nel 2010 Nucleare

Eolica

Altre

3,23%

0,03%

1,12%

Idroelettrica

22,18% Termica

73,44%

Lo sviluppo delle energie rinnovabili è spinto non solo da una domanda crescente di giustapporre la richiesta di fonti di energia tradizionale ma anche dalla necessità di ridurre le emissioni nocive per l’ambiente, quali: anidride solforosa, ossido di carbonio, metano e in modo più rilevante l’anidride carbonica (CO2). Il 12° Piano Quinquennale 3 4

8

Mo

A.

R.

Liaoning Beijing Hebei Tianjin

Ningxia Hui A. R.

Qinghai

Shandong

Shanxi

Gansu

Tibet A. R.

Jiangsu

Shaanxi Henan

Shanghai

Anhui

gq

ing

Hubei

Zhejiang

on

Sichuan

Ch

Nel 12° Piano Quinquennale, è stato dichiarato pubblicamente che la produzione di energia non combustibile fossile raggiungerà e resterà sopra l’11 percento del totale della produzione di energia entro il 2015. La vasta scelta di sistemi di generazione di energia alternativa racchiusa nella sezione di “energie non combustibili fossili”, include le fonti di energia rinnovabili quali energia idroelettrica, eolica, solare, biogas e nucleare, di cui ci occuperemo in questo articolo.

lia

o ng

Hunan

18 percento 17 percento 16 percento 15 percento 10 percento

Yunnan

Jiangxi Fujian

Guizhou Guangxi Zhuang A. R.

Guangdong

Taiwan

Hainan

mira espressamente alla riduzione di emissioni di anidride carbonica del 17 percento entro il 2015. Obiettivi mirati di riduzioni, come indicato dal NDRC in precedenza (National Development and Reform Commission), d i ff e r i s c o n o g e o g r a f i c a m e n t e , c o m e dimostrato dalla seguente mappa. I progetti di commercio del carbonio, e i risultati nelle basse emissioni di anidride carbonica, stanno inoltre ricevendo politiche di supporto attuate attraverso programmi pilota in città e provincie designate quali; Baoding, Chongqing, Guiyang, Hangzhou, Nanchang, Shenzhen, Tianjin, Xiamen, Guangdong, Hubei, Liaoning, Shaanxi, e Yunnan. Questi programmi prevedono per le 5 città e 8 provincie appena elencate, di creare impianti di economia rinnovabile che mirino a risolvere problematiche legate all’utilizzo di energia, strutture sostenibili, ed efficienza industriale. Si prevede che nei prossimi 15 anni la Cina spenderà intorno a 1.54 trilioni di USD in progetti di energia pulita.

Gli investimenti del Governo in tale settore arrivano da diversi canali, inclusi i veicoli di investimento di proprietà dello stato, istituti finanziari e politiche fiscali e finanziarie. China Investment Corporation, fondo sovrano da 300 miliardi di dollari, attivo sul mercato azionario, sta investendo in modo prominente in società cinesi di energia rinnovabile e in società straniere con progetti da realizzare in Cina. Allo stesso modo, China Energy Conservation Investment Corporation, società a partecipazione statale, sta investendo nella conservazione dell’energia, controllo dell’inquinamento, e in progetti di energie rinnovabili nel settore privato. Alcuni esperti dell’Harvard China Forum e GE (General Eletric) concordano sul fatto che le opportunità di investimento nel settore dell’energia rinnovabile in Cina, non potranno che aumentare in futuro, e in particolare modo se l’energia pulita sarà istituzionalizzata nelle politiche nazionali cinesi. Anche i mercati finanziari prevedono un’espansione del settore; le quotazioni di società cinesi sono aumentate

Datamonitor. “Industry Profile: Renewable Energy in China.” April 2011. “Dodicesimo Piano Quinquennale: Leadership cinese nei confronti dell’economia a basso consumo di anidride carbonica.” Deutsche Bank Group, DB Climate Change Advisors. April 4, 2011.

China Briefing


Il Mercato dell’Energia Rinnovabile in Cina di conseguenza alla prontezza del governo e del mercato, nell’affrontare gli anni dello sviluppo dell’energia efficiente e rinnovabile. Nel 2010, cinque delle principali IPO nel settore dell’energia rinnovabile internazionale erano società cinesi, principalmente del settore eolico e solare, per un valore complessivo di 2.472 miliardi di USD.

sta aumentando grazie alla forte promozione del governo; a maggio 2011, secondo un ufficiale dell’Istituto Nazionale di Ricerca dell’Energia della Commissione Nazionale su Sviluppo e Riforme, la Cina ha aggiornato il proprio obiettivo: 10 giga watt per la capacità di energia solare entro il 2015, e 50 giga watt entro il 2020.

Energia Eolica

A marzo 2011, Sinovel Wind Group ha raggiunto 9.46 miliardi di yuan (1.4 miliardi di USD) alla borsa di Shanghai, diventando a oggi il più grande IPO del Paese nel settore dell’energia rinnovabile.

Tra gli incentivi fiscali disposti dal governo, in particolare nel settore solare, sono previste sovvenzioni in investimenti per chi fa parte del programma “Golden Sun”, annunciato dalla Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme nel luglio 2009. Si tratta del secondo programma di sovvenzioni nazionali per il solare, il primo, infatti, programma BIPV (Building Integrated Photovoltaic), era stato annunciato a Marzo 2009.

Dal 2004 al 2009, il tasso di crescita annuale composto dell’energia eolica in Cina era del 134 percento, contribuendo ad un aggiuntivo 13,8 giga watt di energia6. La Cina è il più grande produttore al Mondo di energia eolica, con una produttività di energia pari a 44,5 giga watt7.

Per le società straniere in particolare, fusioni e acquisizioni nel settore dell’energia rinnovabile sono un argomento “hot”, specialmente tra società cinesi e straniere, poiché le prime sono alla ricerca di capitalizzare in tecnologie e competenze straniere, e le ultime di ricoprire un ruolo sempre più importante nel mercato cinese. Le fusioni e acquisizioni a livello mondiale nel settore rinnovabile sono cresciute del 225 percento nel 2010, vedendo il solare ed eolico in prima linea per un terzo degli accordi conclusi in entrambe le industrie. In Cina, nel 2010 le fusioni e acquisizioni nel settore dell’energia rinnovabile, ammontavano a 2.126 miliardi di USD; ovvero il 60% degli accordi sulle energie rinnovabile in Asia. Di seguito, uno sguardo alle quattro fonti principali di energie rinnovabili in Cina: solare, eolica, idroelettrica e biogas.

Energia Solare

Secondo alcuni report giornalistici, l’energia solare equivale a meno dello 0,01 % della produzione energetica nazionale, tuttavia questa percentuale apparentemente ridotta, è dovuta non tanto al ruolo ricoperto dal solare nel Paese, ma quanto alla grandezza del settore energetico stesso in Cina. La Cina, infatti, gioca il ruolo principale nel mercato dell’energia solare internazionale, sia in termini di produzione sia in termini di consumo; nel 2010 nel Paese sono stati prodotti il maggior numero di pannelli solari al Mondo, e in termini di consumo, vanta il 65 percento degli scaldabagni solari su scala mondiale, incluso un 80 percento di nuovi impianti installati nel 2010. Il settore é in crescita, l’energia solare è il “fiore all’occhiello” del governo, nello sviluppo dell’energia rinnovabile nel Paese. Ė da includere, inoltre, il consumo domestico, che

Queste sovvenzioni includono un 50 percento di reti connesse di investimenti nel solare e un 70 percento fuori rete di investimenti nel fotovoltaico (capacità minima 300 kW, periodo di costruzione massimo di un anno, e più di 20 anni di operazioni programmate)5 Gli investitori stranieri sono stati coinvolti nel mercato dell’energia solare, stabilendo produzione di impianti nel Paese, fusioni e acquisizioni con società cinesi, e attività di ricerca e sviluppo. Elementi chiave recenti comprendono: La società americana National Clean Fuels ha acquisito China National Solar nel 2010 L’Università Nazionale Australiana e Trina Solar, azienda manifatturiera di pannelli solari, si sono congiunte in un programma di ricerca e sviluppo della durata di 3 anni, al fine di produrre pannelli solari ad alta efficienza I l g r u p p o t e d e s c o C e n t r o s o l a r, h a annunciato la sua prima linea di produzione di rivestimento anti-riflesso nella città di Huzhou, Cina Il mercato dell’energia solare in Cina, ha attratto l’interesse di una buona fetta di società domestiche, che ha portato a termine fusioni per acquisire migliore presenza e quote di mercato; un esempio è dato dal gruppo Hangzhou Boiler, che ha recentemente acquisito un 20 percento di azioni nel gruppo Zhenjiang Supcon Solar Energy Technology, per 7.7 milioni di dollari.

Nel 2010, la quasi totalità dei generatori eolici, erano collocati in Cina. Riportiamo qui le parole del Segretario Generale del Consiglio Mondiale dell’Energia Eolica, Steve Sawyer, pronunciate all’inizio del 2011 “ La Cina è diventata il fattore principale per lo sviluppo dell’energia eolica mondiale”.

Gli investitori stranieri interessati a entrare nel mercato dell’energia eolica, potranno prendere parte a progetti organizzati a livello provinciale, come suggerito dal Boston Consulting Group (BCG), in uno studio recente di analisi di quote di mercato tra le SOEs nazionali, aziende internazionali, SOEs regionali, produttori di energia indipendenti incentivati da politiche nazionali (IPPs), e produttori di energia indipendenti finanziati da progetti a livello regionale, nazionale, e previsioni di progetti all’estero (offshore). Finora, agli investitori internazionali non è stato concesso di partecipare alla realizzazione di progetti a livello nazionale, e tale presa di posizione politica è confermata dalle previsioni per il 2015. Nonostante sia già stato stabilito che i progetti a livello nazionale e regionale aumenteranno in modo importante dal 2009 al 2015, le opportunità generali per gli investitori stranieri a livello regionale, cresceranno anche in base al fatto stesso che l’energia rinnovabile é in fase di espansione e sviluppo nel Paese. Secondo il report del BCG sopra menzionato, la più grande società manifatturiera di generatori in Cina, fatturerà più di 3 miliardi di USD di reddito annuale con un margine di guadagno tra il 10 e il 15 percento, un risultato sbalorditivo se comparato alla stima di reddito annuale nel 2007, che oscillava tra i 200 e i 300 milioni di USD. Tra gli incentivi fiscali statali, nel settore specifico, troviamo un rimborso IVA del 50 percento, applicabile alle vendite di prodotti manifatturieri di energia elettrica generata da energia eolica.8 In aggiunta, il NDRC ha approvato una tariffa fissa feed-in (il cosiddetto conto energia, che incentiva la produzione elettrica da fonte

Pricewaterhouse Coopers. http://download.pwc.com/ie/pubs/2011_renewables_deals.pdf Interim Measures for the Management of Financial Subsidies for the Golden Sun Pilot Project promulgated by the Ministry of Finance; Ministry of Science and Technology; National Energy Bureau in July 2009, Cai Jian [2009] No. 397; Article 7, Article 4, Article 5. 7 2010, Alberts, Larry and Tin Yin. “East Wind: Prospects for Equipment Manufacturers in China’s Burgeoning Wind-Power Sector.” The Boston Consulting Group. 8 Notice on VAT Policies for Products Made from Comprehensive Use of Resources and Other Products (Cai Shui [2008] No. 156) Article 4. 5 6

China Briefing

9


Il Mercato dell’Energia Rinnovabile in Cina solare) per elettricità prodotta da nuove fonti di energia eolica sul territorio nel 2009. Le tariffe, calcolate per kilowatt/ ora, sono di 0,51 RMB (US 0,075, GBP 0,05), 0,54 RMB, 0,58 RMB e 0,61 RMB, rappresentando un premio significativo sul tasso medio di 0,34 RMB per kilowatt ora, pagati per generatori di elettricità a carbone.9 Le norme generali nel settore sono state abbastanza restrittive, soprattutto per il coinvolgimento diretto di società straniere, e considerando anche una grande competizione da parte delle società di energia eolica cinesi; gli IDE sono stati coinvolti piuttosto attraverso attività di fusioni e acquisizioni e joint ventures. Di seguito, alcuni esempi interessanti: Nel 2010 GE (General Eletric), é entrata in JV con la società Harbin Power Equipment, per incrementare le vendite dei generatori eolici nel mercato cinese. La nuova impresa, nella quale rispettivamente GE possiede un 49 percento e HEC il 51 percento, fornirà turbine per operazioni all’interno e all’esterno della Cina. Vestas, manifatturiera danese di turbine eoliche, ha siglato a maggio un contratto a lungo termine per un totale di 250 megawatt di turbine per la società Inner Mongolia Guibang Shengtai Investments ed è in procinto di siglare un contratto pari a 100 megawatt nella Provincia dello Shandong. Guibang Shengtai, è una società privata che si occupa inoltre del settore finanziario e industriale oltre a quello energetico. Gamesa, azienda spagnola, ha recentemente concluso un affare per la fornitura di turbine con capacità produttiva di 300 megawatt per il gruppo cinese China Resources New Energy. Si tratta del primo contratto siglato in merito a una serie di progetti approvati da un atto siglato nell’aprile 2011, affinché Gamesa fornisca un totale di 900 megawatt di capacità di turbine, a tre società cinesi. First Solar Inc, manifatturiera americana di pannelli solari, e China Power International New Energy Holding Ltd., hanno annunciato lo scorso mese, la loro nuova collaborazione a lungo termine, per intraprendere opportunità di investimento interessanti sia in Cina sia negli USA .

9

10

10

Energia Idroelettrica

Biogas

Lo sviluppo dell’energia idroelettrica, si era stabilizzato negli anni 90, tuttavia, nel decennio successivo sono stati introdotti considerevoli aiuti da parte del governo, avendo come “benchmark” il completamento della prima fase della Diga delle Tre Gole10 nel delta del fiume Yangtze nel 2006.

La Cina è il secondo Paese per consumo di grano al mondo, nonché utilizza la metà totale di carni di suino prodotte a livello globale . Di conseguenza avrà certamente necessità di ricorrere all’utilizzo di ingenti impianti di biogas, sia per breve che nel lungo periodo.

Il completamento definitivo di tale progetto è stimato per l’estate 2011, tenendo in considerazione che gli ultimi test sulle turbine sono stati compiuti di recente.

Nel 2010 il sondaggio nazionale sull’inquinamento, ha rilevato che nel 2007 406 milioni di tonnellate di rifiuti animali furono smaltiti nelle acque marine. Il Governo centrale autorizza oggi digestori di biogas per le fattorie con più di 1,000 bovini, 10,000 suini o 100,000 polli, ma nonostante esistano diversi sussidi statali a livello regionale e locale, solo circa il 3 percento delle attività medio grandi hanno strutture adeguate per lo smaltimento dei rifiuti.

La Cina detiene il primato per la capacità operativa totale (di impianti) di energia idroelettrica, pari a 213 giga watt, principalmente nelle regioni del Sud e quelle Occidentali del Paese.

Nonostante la Diga delle Tre Gole sia stato il progetto più discusso sul panorama internazionale, esistono altre centrali idroelettriche di tale portata; ad esempio le centrali di Xiluodu e Xiangjiaba, presso il fiume Jinsha, che hanno una capacità congiunta di 18,6 giga watt, superiore a quella della Diga delle Tre Gole. Finora, le problematiche sociali e ambientali legate all’energia idroelettrica su larga scalaquali delocalizzazione della popolazione, distruzione degli habitat naturali, e delle superfici arabili -hanno portato le agenzie statali a incrementare il supporto per gli impianti più piccoli, di capacità massima di 50,000 kilowatt o inferiore. Secondo il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali Cinese, si prospetta che la capacità di energia idroelettrica nelle aree rurali, raggiunga 74 giga watt entro il 2015, approssimativamente il 26 percento del totale possibile della capacità produttiva entro quell’anno. Tra la seconda metà del 2010 e il primo trimestre 2011, sono state approvate 10 principali centrali idroelettriche, con una capacità operativa totale di 50 giga watt, e un investimento superiore ai 200 miliardi di RMB. Secondo un’analisi effettuata quest’anno dal China Research & Intelligence, la capacità operativa totale di energia idroelettrica in Cina si stima raggiungerà 380 giga watt entro il 2020. La produzione di dispositivi idroelettrici, gli sviluppi tecnologici, i materiali di costruzione, i servizi di supporto operativo, e la trasmissione di tecnologie, sono solo alcune delle aree nelle quali gli investitori stranieri potranno contribuire con i propri investimenti e know-how.

I biogas, miscela di vari tipi di gas, prodotto dalla fermentazione batterica in anaerobiosi dei residui organici provenienti da rifiuti, stanno guadagnando terreno come fonte di energia rinnovabile.

Per quanto riguarda la produzione di biogas, le attività giornaliere svolte in casa tra cucina e impianti di illuminazione, erano in passato le uniche possibilità di utilizzo di bassi quantitativi di combustibile derivante da rudimentali dispositivi di smaltimento in scala ridotta presenti in Cina; tuttavia, con l’avvento di nuove tecnologie e l’aumento del potenziale di capacità, le macchine a biogas prodotte come quelle di GE, sono capaci di trasformare rifiuti naturali in considerevoli quantitativi di energia rinnovabile. Nella città di Nanyang, Provincia dello Henan, ad esempio, è stata installata una centrale da 36 megawatt con sistema GE, in una delle centrali di etanolo più vaste del Paese, per la produzione di elettricità utilizzata nella rete elettrica regionale e nella centrale stessa. Si prevede che tale stazione ridurrà l’emissione annua di carbonio di 1.1 milioni di tonnellate; inoltre, alcuni processi di biogas possono produrre energia per produzione chimica e carburante. Per una consulenza professionale sugli investimenti in Cina, vi invitiamo a contattarci all’indirizzo e-mail italiandesk@ dezshira.com o visitare il nostro sito www.dezshira.com/it

Circular on the Establishment of Feed-in Tariffs on On-grid Wind Power Projects(NDRC Price [2009] No. 1906) (关于完善风力发电上网电价政策的通知) promulgated by the NDRC in August2009. La Diga delle Tre Gole, denominata anche “Progetto Tre Gole” (in inglese rispettivamente Three Gorges Dam e Three Gorges Project, in cinese三峡大坝, Pinyin: Sānxiá Dàbà), è una diga per la produzione di energia idroelettrica costruita sul Fiume Azzurro, nella provincia dello Hubei in Cina, e rappresenta l’impianto con la maggiore capacità di produzione idroelettrica mai realizzato (http://it.wikipedia.org/wiki/Diga_delle_Tre_Gole)

China Briefing


Il ruolo chiave degli investitori stranieri nell’industria eco-sostenibile in Cina

N

el messaggio del 12° Piano Quinquennale si e v i n c e c h e “ L’ i n d u s t r i a edilizia promuoverà bioarchitettura e strutture sostenibili, utilizzando costruzioni avanzate e ottimizzando strutture, servizi, materiali e tecnologie informatiche (IT) 11. La Cina é ancora nella sua fase iniziale in materia di strutture sostenibili, ma l’interesse e il sostegno da parte del governo, sta prendendo sempre più piede, con buoni segnali e prospettive anche per gli investitori stranieri. Le opportunità in questo settore, variano principalmente a livello geografico; al Nord ad esempio, si riscontra un risparmio energetico nelle strutture più promettente, dovuto al clima con inverni freddi ed estati miti. Infatti, in linea con lo sviluppo tecnologico, secondo uno studio condotto da McKinsey, entro il 2030 si prospetta un risparmio di energia pari a circa l’85% nei sistemi di riscaldamento e di impianti di aria condizionata installati nei complessi residenziali delle città del nord.

Politiche e incentivi del Governo cinese

Le politiche del governo in materia di sostenibilità, si focalizzano a livello d’incentivi finanziari oltre che a requisiti e autorizzazioni per le costruzioni; ad esempio, il Ministro delle Infrastrutture e Sviluppo Urbano e Rurale (Ministry of Housing and Urban-Rural Development), prevede che i requisiti necessari per le strutture includano la stipulazione di un sistema di misurazione del riscaldamento negli edifici residenziali e commerciali (dove le utenze saranno calcolate sul consumo effettivo per nucleo famigliare) e che le istituzioni locali completino il 35 percento della riqualificazione energetica12 (o retrofit energetico) dei complessi residenziali nelle provincie del nord, entro la fine del 2015. Anche a livello locale esistono simili incentivi, ad esempio il nuovo distretto Binhai di Tianjin, città costiera sul mare Bohai, prevede ingenti somme di denaro - da RMB 100,000 a 300,000- per progetti che ricevono uno, due o tre stelle dal Ministro delle Infrastrutture e Sviluppo Urbano e Rurale (MOHURD) e il

[A cura di Alice Di Diego, Asia Briefing] certificato di struttura sostenibile conforme agli standard di valutazione per le strutture sostenibili del MOHURD13.

Il ruolo degli stranieri

Gli investitori stranieri hanno ricoperto in diverse occasioni un ruolo chiave nel settore delle strutture sostenibili in Cina, probabilmente più importante di quello ricoperto nel settore dell’energia rinnovabile. In diverse occasioni, quali, ad esempio, Econet China, the German Energy Center & College oppure the Global Green Building China Focus, aziende straniere hanno avuto la possibilità di promozione e visibilità delle proprie idee, al fine di accedere al promettente mercato nazionale.

Shanghai ospita l’Hamburg House, l’edificio modello al massimo livello tecnologico-ambientale al Mondo, realizzato in occasione dell’Expo 2010. Il progetto, finanziato al 50 percento dalla città di Hamburgo e il restante da quella di Shanghai, è il primo progetto certificato di costruzione passiva in Cina.

Una delle maggiori aree di coinvolgimento delle aziende straniere nel settore delle strutture sostenibili, é lo sviluppo degli standard per la realizzazione delle stesse. La Chinese Green Building Label, lanciata ufficialmente dall’agenzia governativa MOHURD (Ministry of Housing and UrbanRural Development) nel 2007, si basa sulla certificazione Americana LEED 14 di strutture sostenibili e su quella tedesca DGNB (Deutsches Gütesiegel Nachhaltiges Bauen), congiuntamente con i contributi dell’ inglese BREEAM (BREE Environmental Assessment Method ovvero “metodologia di valutazione ambientale del BRE”) e del programma francese HQE (Haute Qualité Environmentale).

Tale certificazione sta ricevendo notevoli aiuti da parte del governo, ed è molto probabile che rivestirà il ruolo principale, a oggi ricoperto dal sistema americano LEED. Grazie anche ai costi ridotti di certificazione, rispetto ad altri programmi, e a strategie di marketing di successo, LEED introdotta nel marzo 2000 dalla U.S. Green Building Council (USGBC) per le strutture sostenibili, è attualmente la prima scelta per gli standard di costruzione di strutture sostenibili tra la maggior parte degli investitori, proprietari edili e imprenditori cinesi. Le criticità della certificazione LEED, quali i propri limiti come strumento di design, l’impossibilità di misurare l’effettiva performance di un edificio, e la mancanza di requisiti tali affinché si possano esaminare i materiali di costruzione e assenza di misure dei progetti degli edifici, fa riflettere sulla possibilità di trovare un’alternativa efficace e conveniente, per la certificazione di strutture sostenibili nel mercato cinese. Se tale possibilità, sarà appannaggio di sistemi di costruzione stranieri o del design cinese di strutture sostenibili, è tutto ancora da determinare. La Shanghai Tower, è un esempio notevole a tal proposito, realizzata nel Lujiazui Finance and Trade Zone di Pudong, uno dei centri finanziari più importanti della Cina, dallo studio di architetti Gensler, che rispecchia entrambi gli standard di certificazione LEED e quelli del Consiglio di Strutture Sostenibili in Cina. L’edificio di 128 piani con una forma asimmetrica a spirale, è in grado di ridurre l’impatto del vento del 24 percento, ne consegue un abbattimento di costi e quantità di materiali di costruzione necessari. Gli atri che si formano tra i due rivestimenti, costruiti in vetro altamente isolante, creano una zona di cuscinetto termico, come un camera d’aria in un vetro a doppio strato, risparmiando energia per riscaldamento e sistemi di aria condizionata. I progettisti stanno pianificando inoltre, di mettere in atto un sistema per la raccolta dell’acqua piovana, al fine di utilizzarla per i sistemi di riscaldamento e condizionamento della torre stessa nonché di installare mulini a vento sul tetto. Il progetto sarà completato entro il 2014.

Dodicesimo Piano Quinquennale, Parte Terza, Capitolo 9, Sessione 1 http://it.wikipedia.org/wiki/Riqualificazione_energetica_dell’edificio Per riqualificazione energetica dell’edificio (o retrofit energetico dell’edificio) si intendono tutte le operazioni, tecnologiche e gestionali, atte al conferimento di una nuova (prima inesistente) o superiore (prima inadeguata) qualità prestazionale alle costruzioni esistenti dal punto di vista dell’efficienza energetica, volte cioè alla razionalizzazione dei flussi energetici che intercorrono tra sistema edificio (involucro e impianti) ed ambiente esterno. 13 Norme concernenti incentivi fiscali per la promozione di economia verde e per lo sviluppo di tecnologie a basse emissioni e basso contenuto di carbonio 14 http://www.certificazioneleed.com/edifici/ Il LEED è un programma di certificazione volontaria che può essere applicato a qualsiasi tipo di edificio (sia commerciale che residenziale) e concerne tutto il ciclo di vita dell’edificio stesso, dalla progettazione alla costruzione. LEED promuove un approccio orientato alla sostenibilità, riconoscendo le prestazioni degli edifici in settori chiave, quali il risparmio energetico ed idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati, il progetto e la scelta del sito. Sviluppato dalla U.S. Green Building Council (USGBC), il sistema si basa sull’attribuzione di ‘crediti’ per ciascun requisito. 11

12


Aggiornamenti legali e fiscali da Dezan Shira & Associates

Volume XII - Numero VI

Inglese

Notizie on-line su:

Francese

Tedesco

Italiano

Spagnolo

www.china-briefing.com/news/it

In questo numero: Analisi delle strutture RO e FICE Costituzione di una FICE: normativa e procedure Utilizzazione della FICE per attivitĂ di franchising in Cina Panoramica macroeconomica sul consumo interno cinese


Benvenuti al numero di luglio e agosto di China Briefing

N

onostante la grande quantità di discussioni sugli scenari macroeconomici e sulle considerazioni microeconomiche riguardanti “il consumatore cinese” (e anche se questo termine è troppo generico e spesso impropriamente usato), l’unica parola che possa descrivere questa fetta della popolazione su cui tutti sembrano concordare è la seguente: “potenziale”. Non c’è bisogno di un demografo col dottorato o di un guru del marketing per fare due calcoli: popolazione più numerosa del mondo + reddito disponibile in rapido aumento + crescente interesse per i prodotti stranieri = mercato alquanto allettante per un’impresa estera. Questo semplice calcolo non è nuovo, infatti, rappresenta il tema centrale di migliaia di pubblicazioni per il business e di articoli di attualità, ma è sicuramente più attuale oggi di alcuni anni fa. Sempre più imprese straniere stanno iniziando ad attivarsi, e a gestire direttamente le proprie vendite nel mercato cinese. Allo stesso tempo, un’altra tendenza si va manifestando in modo ricorrente in Cina è la trasformazione degli uffici di rappresentanza

(RO) in società commerciali a partecipazione straniera (FICE), le quali possono a tutti gli effetti vendere al dettaglio, all’ingrosso e in franchising. E a questo fenomeno di tendenza ci siamo ispirati per il tema di questo numero. Andremo a rivedere, quindi, l’idoneità dei RO, spiegheremo nei dettagli le procedure di costituzione di una FICE, discuteremo il franchising per le società estere e diremo qualche parola sui miti e le verità riguardanti il consumatore cinese. Cordiali saluti,

Alberto Vettoretti, Managing Partner, Dezan Shira & Associates, Editore Asia Briefing China Briefing Contact: editor@china-briefing.com

La copertina artistica di questo mese L’opera in copertina di questo mese è dell’artista Wu Guangyu. Wu, nato nella provincia di Jilin, si è diplomato presso il dipartimento di pittura a olio dell’Accademia delle Belle Arti Luxun, a Shenyang, e insegna in quello dell’università dello Shan Xi. I suoi lavori sono stati esposti in molti musei e gallerie di arte contemporanea, come alla Shanghai Gallery of Art e al National Art Museum. La Shanghai Gallery of Art, situata al terzo piano dell’edificio per eccellenza della città, Three on the Bund, dedica una superficie di 1.200 mq alla promozione dell’arte contemporanea internazionale con un occhio di riguardo a quella cinese. gr@on-the-bund.com; www.shanghaigalleryofart.com

Tutto il materiale e i contenuti sono protetti da ©2011 Asia Briefing Ltd. Nessuna riproduzione, copia o traduzione di materiale è permessa senza il consenso dell'editore. Contattate: editor@china-briefing.com


Società commerciali a partecipazione straniera in Cina

S

ulla scia dell’aumento del consumo cinese e sulla spinta del recente inasprimento delle norme per i RO, le società commerciali a partecipazione straniera (FICEForeign Invested Commercial Enterprice) si pongono con disinvoltura in primo piano come la struttura organizzativa per eccellenza per commerciare e fare affari in Cina. Il fascino delle FICE? Un’organizzazione semplice, relativamente economica e un ampio campo d’azione che permette in pratica di:

Importare ed esportare Vendere al dettaglio Organizzare attività di franchising Vendere all’ingrosso Svolgere attività su commissione

In certi casi, costituire una FICE potrebbe comportare soltanto la riorganizzazione di un già esistente ufficio di rappresentanza (RO), con la chiusura di quest’ultimo e l’apertura della prima (per dettagli sulla costituzione di una FICE, si veda il relativo articolo in questo numero). Come già ampiamente segnalato, il governo cinese ha introdotto a marzo di quest’anno nuove norme che inaspriscono l’amministrazione dei RO di imprese straniere in Cina. Tra queste, gli aspetti salienti sono: 1. Un aumento degli oneri fiscali dei RO. “L’aliquota sul profitto presunto” passa da un tasso fisso del 10% a uno variabile tra il 15% e il 30%. 2. Una maggiore applicazione del divieto per i RO di condurre attività commerciali o redditizie I RO coinvolti in tali attività sono potenzialmente sanzionabili con ammende da 50.000 a 200.000 RMB, o passibili di multe da 10.000 a 100.000 RMB per operazioni al di fuori dello scopo previsto (ricerche di mercato, attività pubblicitarie/espositive in relazione ai prodotti/servizi della società, creazione di contatti legati alla vendita di prodotti/servizi della società, investimenti e approvvigionamenti locali). Dall’entrata in vigore delle nuove disposizioni per i RO, in molti casi l’aumento degli oneri

买买 Comprare

Vendere

Essendo la Cina diventata un’economia di consumo, si sono create molte opportunità per le società a partecipazione straniera per sfruttare il nuovo benessere cinese e prendere parte alla nuova “età dell’oro” del consumismo cinese. In molti casi, gli uffici di rappresentanza (RO) sono diventate strutture inefficienti e non adatte alla maggior parte degli investitori in Cina. Il percorso naturale da intraprendere in questa fase di sviluppo delle PMI in Cina è riqualificare il vostro RO come entità legale con licenza di condurre attività di business vero e proprio e con un’adeguata struttura finanziaria di sostegno.

(Alberto Vettoretti, Managing Partner, Dezan Shira & Associates) tributari li ha resi più costosi da gestire rispetto alle FICE (che prevedono inoltre vantaggi fiscali che i RO non hanno, come la possibilità di recuperare l’IVA sulle esportazioni) o ad altre società di servizi a responsabilità limitata (service wholly foreign owned companies). Il giro di vite sull’uso dei RO per attività a fini di lucro, inoltre, ha prodotto una reale preoccupazione in chi li utilizzava per scopi diversi da quelli previsti dalla legge, ad esempio, per importare ed esportare prodotti, oppure per gestire direttamente acquisti e

vendite impiegando decine se non centinaia di addetti ai lavori. Dato che il consumatore cinese acquisisce sempre più potere, le società a partecipazione straniera devono rafforzarsi a loro volta, avendo maggior controllo delle proprie operazioni commerciali e (in certi casi) scegliendo la struttura organizzativa che riflette realmente l’attività che intendono condurre. Per il commercio in Cina, questa struttura è di norma una FICE.

China Briefing

3


Costituzione di società commerciali a partecipazione straniera

P

er svolgere attività di import export, nonché di distribuzione sul territorio cinese (vale a dire vendita al dettaglio, all’ingrosso e in franchising), investitori stranieri possono costituire società commerciali a totale partecipazione straniera (FICE). Una FICE, in genere, è poco onerosa da costituire e può risultare di grande aiuto in termini pratici, poiché permette attività di sourcing e controllo qualità, combinate alle organizzazioni di acquisto ed export, fornendo quindi molto più controllo e più rapidità di risposta rispetto a una semplice attività di sourcing esterna. Una FICE può assumere la forma giuridica di una società a totale partecipazione straniera (WFOE) o di una joint venture (JV). Sia WFOE che JV possono essere costituite per intraprendere esclusivamente attività commerciali o per affiancare altre attività in essere, quali produzione o fornitura di servizi.

Storia giuridica delle FICE

La costituzione di una FICE in Cina è stabilita dalle Disposizioni Amministrative sugli Investimenti Esteri nel Settore Commerciale (“FICE Measures”) promulgate dal Ministero del Commercio (“MOFCOM”) nell’aprile 2004 e diventate effettive nel giugno 2004. Queste disposizioni sono fondamentali poiché rispettano le promesse fatte dalla Cina nel protocollo di ammissione all’Organizzazione Internazionale per il Commercio nel 2001, relative all’apertura di maggiori aree commerciali per investitori di altri paesi stranieri. Tali disposizioni sostituiscono quelle sul Progetto Pilota per le Società Commerciali a partecipazione Straniera (“Pilot Measures”) promulgate in accordo dalla Commissione Nazionale per l”Economia e il Commercio e dal Ministero del Commercio Estero e della Cooperazione Economica nel 1999 ( questi due dipartimenti sono stati accorpati e sostituiti dal MOFCOM nel 2003 ). Le “Pilot Measures” permettevano soltanto la costituzione di entità commerciali sinostraniere in joint venture e precludevano la

4

China Briefing

[ A cura di Eunice Ku, Dezan Shira & Associates] possibilità di costituire una società a totale partecipazione straniera. Le “disposizioni pilota” imponevano inoltre degli alti requisiti di idoneità per gli investitori stranieri che desideravano attivare una società commerciale in joint venture. Per fare un esempio, il partner straniero della joint venture che richiedeva la costituzione di una società commerciale per la vendita al dettaglio doveva dimostrare un fatturato medio di oltre 20 miliardi di USD nei tre anni precedenti la richiesta, e un patrimonio superiore ai 200 milioni di dollari nell’anno precedente la richiesta. Per le “Pilot Measures”, inoltre, una società commerciale in joint venture per la vendita al dettaglio doveva avere un capitale minimo registrato di 50 milioni di RMB. Questi requisiti sono stati rimossi dall’entrata in vigore delle “FICE Measures”.

Requisiti di costituzione

Oltre a richiedere un background aziendale senza macchie (ad esempio senza violazioni di leggi, disposizioni amministrative e relative norme), le disposizioni sulle FICE incoraggiano particolarmente gli investitori stranieri con una solida base economica, una capacita operativa commerciale avanzata, nonché una considerevole rete vendita internazionale. Le “FICE Measures” hanno, inoltre, rimosso i requisiti sul tetto minimo di capitale registrato per gli stranieri. Infatti, al momento, viene solamente richiesto di soddisfare le condizioni del diritto societario cinese (Company Law), quindi 30.000 RMB per le società con più di un azionista e 100.000 RMB per quelle con azionista unico. Nonostante i capitali minimi espressi dal diritto societario, quelli ufficiali variano a seconda del settore industriale e su base regionale. Alcune regioni hanno anche proprie politiche di incentivi che incoraggiano gli investimenti esteri e richiedono minori capitali minimi registrati. Il capitale minimo, nonostante le autorità cinesi lo adottino come una barriera all’ingresso per assicurare che le società a partecipazione straniera siano di notevole qualità e solidità finanziaria, non determina in

modo rigido la cifra che deve essere investita. Il capitale registrato è l’investimento iniziale societario che è immediatamente usato per operare ed è necessario a finanziare l’attività fino a quando questa non raggiunga un flusso finanziario positivo. Vi sono, invece, requisiti finanziari spesso trascurati quando sono stimate le capitalizzazioni dovute, come, ad esempio, i dazi doganali o anticipi in fase postregistrazione oppure altri costi one-off non preventivamente messi a budget. Rifinanziare la società in caso di bisogno è complicato in termini di tempo e procedura, e se non eseguita correttamente può risultare in oneri fiscali aggiuntivi in capo alla società cinese. Sia il capitale registrato che l’investimento totale devono essere specificati nello studio di fattibilità e nello statuto societario, documenti questi peraltro richiesti durante la fase di costituzione della FICE. Diversamente dal capitale registrato, che deve essere depositato per intero in un conto bancario cinese nell’arco temporale previsto nello statuto, l’investimento totale rappresenta l’ammontare dei fondi pianificati totali per il progetto nella sua durata e realizzato e nella parte di finanziamenti extra capitale sociale non devono essere necessariamente apportati se non necessari. La differenza tra il capitale registrato e il totale dell’investimento rappresenta il debito finanziario della società e può essere costituito da prestiti provenienti dagli investitori stessi, da istituti finanziari stranieri, da altre società o organizzazioni straniere o da persone fisiche straniere. Lo studio di tale “gap” é molto importante in fase di programmazione finanziaria poiché permetterà, in futuro, di attingere a fonti di finanziamento una volta che il capitale registrato verrà interamente versato ed utilizzato. Spesso accade,infatti, che tale capitale sociale venga “consumato” molto più rapidamente di quanto preventivato in fase di studio ed é quindi importante poter contare su capitale di finanziamento “extra” che potrà essere apportato senza dover passare attraverso lungaggini burocratiche di aumento di capitale con conseguenti modifiche dei documenti aziendali relativi presso il


Costituzione di società commerciali a partecipazione straniera MOFCOM e l’Administration of Industry and Commerce (AIC). Se tale finanziamento non dovesse servire, non ci sarà l’obbligo del suo conferimento in futuro per cui tale “gap” potrà essere tenuto in “stand by” da usare all’occorrenza di nuovi investimenti.

Il rapporto tra capitale registrato e investimento totale è regolato da rapporti in percentuale codificati nella seguente tabella: Investimento Totale (USD) Inferiore o uguale a 3 milioni Superiore a 3 milioni e fino a 4,2 milioni

Capitale Registrato (minimo) 7/10 dell'investimento totale 2,1 milioni di USD

Superiore a 4,2 milioni e fino a 10 milioni

1/2 dell'investimento totale

Superiore a 10 milioni e fino a 12,5 milioni

5 milioni di USD

Superiore a12,5 milioni e fino a 30 milioni

2/5 dell'investimento totale

Superiore a 30 milioni e fino a 36 milioni Superiore o uguale a 36 milioni

12 milioni di USD 1/3 dell'investimento totale

Limitazioni in ambito legale Alle FICE è permesso

Vendere al dettaglio Vendere beni e relativi servizi a persone fisiche nei propri locali, cosi come attraverso televisione, telefono, posta, internet e distributori. Vendere tramite strutture in franchising Vendere all’ingrosso Vendere beni e relativi servizi a rivenditori al dettaglio, utenti industriali, commerciali

o altre organizzazioni, e altri grossisti. Svolgere attività su commissione Agire da agente di vendita, broker o intermediario per prodotti, agire da grossista su commissioni per la vendita o fornitura di servizi per conto di terzi su base contrattuale

Le FICE che operano al dettaglio possono, ottenuto il nulla osta, condurre la vendita al dettaglio di beni, importare beni in nome e conto proprio, acquistare prodotti locali per l’esportazione e condurre altre attività complementari (escludendo il commercio di tabacchi). Le FICE che operanoall’ingrosso possono condurre la vendita all’ingrosso di beni, svolgere attività su commissione (eccetto intermediazioni), importare ed esportare beni e condurre altre attività complementari, escludendo il commercio di sale e tabacchi. Le categorie di beni trattate devono essere specificate nell’oggetto sociale dello studio di fattibilità e dello statuto societario. Restrizioni vengono applicate alle FICE che si occupano di particolari prodotti, quali libri, periodici, quotidiani, prodotti farmaceutici, prodotti chimici agricoli, film termoplastici per l’agricoltura, fertilizzanti chimici, oli raffinati, cereali, oli vegetali, zucchero alimentare e cotone. Se l’investitore straniero possiede più di 30 negozi per il dettaglio in Cina e distribuisce i prodotti sopramenzionati provenienti da marchi e fornitori diversi, la sua quota di capitale sarà limitata al 49%. Nel caso in cui una FICE si occupi di prodotti sui quali il governo ha emesso disposizioni speciali, o soggetti a quote e permessi, si dovrà espletare le formalità in accordo alle relative disposizioni in materia, incluse quelle per l’amministrazione delle licenze per

l’export emanate dal MOFCOM nel 2008 e le norme emanate dallo State Council nel 2011.

Vendita al dettaglio

Nel caso in cui l’investitore straniero voglia avviare un esercizio simultaneamente alla costituzione della FICE, esso deve essere conforme al piano di sviluppo urbano e commerciale della città in cui sarà situato e si dovrà inoltre presentare la documentazione redatta dalle autorità di detta città che ne certifichi la conformità. 
 Per le attività con superficie pari o superiore a 3.000 metri quadrati, l’investitore straniero deve presentare in fotocopia la certificazione del diritto d’uso dell’area e/o il contratto d’affitto della stessa. Qualora la FICE abbia già ottenuto il nulla osta per la costituzione e faccia richiesta di apertura di un esercizio, si dovrà, in aggiunta ai requisiti sopra citati, aver superato l’ispezione annuale entro i tempi previsti e aver versato tutto il capitale registrato. L’area destinata all’apertura dell’esercizio da parte della FICE deve essere obbligatoriamente a uso commerciale, ottenuta tramite un’offerta pubblica di vendita, un’asta o una quotazione in accordo con le disposizioni di legge e le norme del governo sull’amministrazione dei terreni.

Concessione in franchising

Qualora l’investitore straniero voglia avviare un’attività in franchising, si dovranno soddisfare le Regulations on the Administration of Commercial Franchise [Norme sull’Amministrazione del Franchising Commerciale] del 31 gennaio 2007 adottate dallo State Council e divenute effettive il primo maggio 2007, così come le Measures on the Administration of Information Disclosure of Commercial Franchises [Disposizioni sull’Amministrazione della Divulgazione di Informazioni sul Franchising Commerciale] e le Measures for the Administration of Record Filings of Commercial Franchising [Disposizioni per l’Amministrazione degli Adempimenti per il Franchising Commerciale] promulgate dal MOFCOM nell’aprile 2007 e divenute effettive il primo maggio 2007. (Per i dettagli sul franchising, si veda il relativo articolo in questo numero).

Durata dell’attività

Le “FICE Measures” stabiliscono un tempo massimo di attività di norma non superiore ai trent’anni o comunque non eccedente i quarant’anni qualora la FICE fosse situata nelle regioni centrali o occidentali.

Ampliamento dell’oggetto sociale

Qualora una società a partecipazione straniera China Briefing

5


Costituzione di società commerciali a partecipazione straniera volesse espandere il proprio oggetto sociale (business scope), si dovranno soddisfare i relativi requisiti della notifica emanata dal MOFCOM nell’aprile del 2005 (Circular Regarding Foreign Non-commercial Enterprises Adding Distribution to its Business Scope, Shang Zi Han [2005] No. 9).

o dal relativo ufficio locale che valuta gli investimenti diretti esteri in Cina. Questa relazione (non vincolante) è utile per stimare esattamente quanto sarà l’esborso monterio e l’investimento da fare e rappresenta una parte essenziale del processo di pianificazione dell’attività (business plan).

La notifica prevede che in queste circostanze si debbano modificare il contratto (in caso di joint venture) e lo statuto societario secondo la normativa, e compilare la relativa modulistica da presentare secondo le pertinenti procedure per l’espansione dell’oggetto sociale della società richiedente. Si dovrà inoltre specificare il particolare canale di distribuzione (vendita all’ingrosso, dettaglio o per commissione) allegando l’elenco dei prodotti trattati.

Lo statuto societario invece è uno dei documenti più importanti per la costituzione di una FICE. Esso descrive il quadro di funzionamento della società ed è fondamentale che sia ben strutturato in tutte le sue parti. Molti investitori stranieri fanno l’errore di considerarlo una semplice formalità e non dedicano abbastanza tempo alla sua formulazione. È bene essere coscienti, tuttavia, di cosa si va a scrivere e concorda su un progetto lungo trenta o quarant’anni.

Presentazione della richiesta

2. Registrazione

Il processo di richiesta per la costituzione di una FICE può essere suddiviso in tre parti: pre-registrazione, post-registrazione e pianificazione fiscale. La prima fase del processo riguarda il da farsi prima che la FICE sia costituita formalmente mentre la seconda fase inizia quando la FICE diventa effettivamente un’entità giuridica.

1. Fase pre-registrazione

Durante questa fase l’ente di riferimento cui rapportarsi è la State Administration for Industry and Commerce (SAIC). Quest’ufficio si occupa della registrazione di tutti i tipi di società (incluse le FIEs), le organizzazioni o gli individui che intraprendono attività commerciali; la SAIC esamina e ratifica la registrazione dei nomi delle società, oltre a rivedere, approvare e rilasciare le licenze commerciali.

In alcune giurisdizioni il certificato di costituzione e i relativi conti bancari dovranno con molta probabilità essere tradotti in cinese. Nella maggior parte dei casi, licenza della società investitrice nonché statuto, dovranno essere legalizzati presso la prefettura della città di riferimento e autenticati presso il consolato o ambasciata cinese in Italia, responsabili territorialmente per l’area ove la società investitrice è registrata.

Pre-autorizzazione del nome societario

Si dovranno fornire il nome della società, l’oggetto sociale, il capitale registrato, il contratto d’affitto, fotocopia del passaporto del legale rappresentante della FICE, curriculum e fotocopia del passaporto del direttore, lo studio di fattibilità e lo statuto societario.

La verifica da parte dalle SAIC sull’accettabilità del nome proposto richiede alcuni giorni lavorativi. Soltanto il nome in cinese è vincolante sul piano legale, poiché la traduzione non è rilevante per l’autorità locale (ma il nome in altra lingua può essere usato nel materiale informativo, nel sito internet ecc.). Da notare che la parola “Cina” non può essere utilizzata senza autorizzazione e la traduzione può avvenire in base al significato o alla trasposizione fonetica. Il logo societario, il nome cinese e quello tradotto possono essere registrati per tutela presso il Chinese Trademark Office.

Studio di fattibilità

La relazione sullo studio di fattibilità è esaminata dal Ministero del Commercio

6

Una volta ultimata la fase di pre-registrazione, le autorità preposte rilasceranno il certificato di approvazione e la licenza commerciale dopo aver valutato la documentazione degli investitori e della FICE stessa. L’investitore deve fornire la licenza commerciale o il certificato di costituzione, il conto bancario a prova dell’affidabilità creditizia, oltre alla fotocopia del passaporto del legale rappresentante della società investitrice.

China Briefing

Il certificato di approvazione viene rilasciato dall’ufficio locale del Ministero del Commercio. Dopo questa approvazione, si dispone di trenta giorni per la registrazione della FICE presso la sede locale della Administration of Industry and Commerce, che rilascerà la licenza commerciale (le società di entità maggiori o appartenenti a settori con restrizioni dovranno registrarsi presso la SAIC). Alla fine di questa fase, la società commerciale a partecipazione straniera diventa un’entità giuridica e sarà legalmente registrata in Cina.

3. Fase post-registrazione

La FICE deve espletare altre registrazioni presso diversi uffici prima di diventare una società commerciale a tutti gli effetti. Bisognerà procedere con: Approvazione per i timbri societari emessa dal Public Security Bureau Registrazione del codice identificativo presso il Technical Supervision Bureau Ispezione degli uffici a cura del SAIC e spesso anche dell’ufficio imposte e registrazione presso lo stesso Apertura del conto bancario Registrazione presso gli uffici doganali Registrazione per l’ispezione dei beni presso l’Entry-Exit Inspection and Quarantine Bureau Registrazione della licenza per l’importexport presso gli uffici doganali Registrazione presso la State Administration of Foreign Exchange (SAFE) Apertura di un conto bancario in valuta estera Versamento del capitale e relazione di verifica del capitale Rinnovo della licenza commerciale dopo il versamento del capitale Registrazione ai fini fiscali Registrazione ai fini statistici Richiesta di approvazione contribuente ordinario IVA

Pianificazione fiscale

Le principali imposte che una FICE deve sostenere sono le seguenti:

Imposta sul reddito societario (Corporate income tax)

L’imposta sul reddito societario viene calcolata sul reddito netto dell’esercizio fiscale dopo aver dedotto ragionevoli costi e perdite dell’attività. Si definisce su base annuale ma spesso viene pagata trimestralmente con rettifiche per il rimborso o per il riporto a nuovo nell’esercizio seguente. Il calcolo finale si basa sulla dichiarazione dei redditi di fine anno. Vi è un’unica aliquota per tutte le società in Cina, sia estere che cinesi, ed è pari al 25%. Esistono anche incentivi fiscali in base al settore industriale, i quali premiano le società operanti nell’alta tecnologia o nelle tecnologie avanzate.

Ritenuta d’acconto (Withholding tax)

La ritenuta d’acconto è un’imposta applicata alle società estere che forniscono servizi ad entità locate in territorio cinese. La sua aliquota per le società non fiscalmente residenti ma che incamerano introiti passivi


Costituzione di società commerciali a partecipazione straniera sul territorio cinese è pari al 20% del reddito in base alla normativa sul reddito imponibile societario. Si riduce al 10% secondo particolari condizioni espresse dalla normativa di cui sopra.

Imposta sul valore aggiunto (Value-added tax)

Tutte le società e gli individui coinvolti nella vendita di beni, fornitura di lavorazioni, riparazioni servizi di ricambio, o importazione di beni in Cina sono soggetti a IVA. 
 Vi sono alcune eccezioni, tra le quali articoli agricoli preparati e venduti da produttori agricoli, medicinali e strumenti contraccettivi, libri antichi, importazione di strumentazione ed equipaggiamenti per la ricerca scientifica, la sperimentazione e l’istruzione, importazione di materiali ed equipaggiamenti da governi esteri e organizzazioni internazionali e articoli importati direttamente da organizzazioni e destinati ai portatori di handicap. L’aliquota IVA per i contribuenti ordinari è di norma pari al 17%, mentre per alcune tipologie di prodotti è pari al 13%. Per i contribuenti che trattano beni o forniscono servizi passibili d’imposta con diverse aliquote, saranno calcolate separatamente le vendite con aliquote diverse. Qualora le vendite non fossero contabilizzate separatamente, verrà applicata l’aliquota maggiore. Dal primo gennaio 2009, sono stati modificati i plafond IVA per quelle società che non sono classificate come contribuenti ordinari. In primo luogo, il “sales threshold” sulle vendite per i piccoli contribuenti è stato ridotto da 1 milione di RMB (per società che trattano principalmente la produzione di beni e servizi passibili d’imposta) e 1,8 milioni di RMB (per le società che vendono all’ingrosso e al dettaglio) a 500.000 RMB e 800.000 RMB rispettivamente. In secondo luogo, le entità e le unità non commerciali, che di norma non conducono attività passibili d’imposta, possono optare per lo stato di piccolo contribuente IVA, mentre i contribuenti individuali (le persone fisiche) con un fatturato eccedente i limiti menzionati continuano a essere considerati piccoli contribuenti. L’aliquota IVA corrente per i piccoli contribuenti è pari al 3%.

Business tax

Questa imposta si applica al fatturato di tutte le società e individui operanti nelle seguenti attività: fornitura di servizi passibili d’imposta, incluse comunicazioni, trasporti, costruzioni, servizi finanziari e assicurativi, telecomunicazioni, cultura, intrattenimento

e servizi in genere, trasferimento di immobilizzazioni, vendita di proprietà immobili. Le aliquote della business tax variano in modo considerevole a seconda del settore industriale, si attestano tuttavia tra il 3% e il 5% per la maggior parte dei servizi, con qualche eccezione per i servizi di intrattenimento (fino al 20%).

Imposta sul consumo (Consumption tax )

Questa imposta si applica ogni qualvolta vengono prodotti, lavorati o importati beni di lusso o altri beni speciali. L’imposta sul consumo viene riscossa un’unica volta e deve essere presentata e pagata a cadenza mensile. L’aliquota varia in modo considerevole a seconda del prodotto, il suo pagamento è contabilizzato come costo diretto e non è rimborsabile. L’imposta sul consumo, inoltre, concorre alla base imponibile su cui viene applicata l’IVA.

Qualora si lavorino beni passibili d’imposta per conto terzi, si dovrà trattenere e pagare l’imposta sul consumo (come sostituto d’imposta) in base al valore della materia prima e dei costi di lavorazione.

Imposta patrimoniale (Property tax)

A partire dal primo gennaio 2009, sono tenute a versare l’imposta sulle proprietà immobili le società a partecipazione straniera, le società e le organizzazioni straniere, nonché le persone fisiche. Questa imposta riguarda, al momento, solo le società con investimenti stranieri, le società straniere e gli stranieri, e viene applicata soltanto sulle proprietà residenziali. Sono soggetti d’imposta proprietari, creditori ipotecari, depositari e utilizzatori di dette proprietà. L’imposta è calcolata sul residuo del valore originale della proprietà detratto di una quota che va dal 10% al 30% . I governi provinciali, le regioni autonome o le municipalità stabiliscono i dettagli sulla quota da detrarre.

FASI DI COSTITUZIONE DI UNA FICE (FICE Establishment Process) (Da notare che potranno esserci variazioni in base all’industria e alla regione di competenza) Pre-registrazione nome societá presso SAIC conto bancario temporaneo (su richiesta e non obbligatorio) Approvazione studio fattibilità c/o Ministero del commercio Rilascio licenza commerciale c/o SAIC

Approvazione timbri c/o Public Security Bureau Registrazione c/o SAFE

Registrazione codice societario c/o Technical Supervision Bureau Ispezione sede da parte dell’ufficio imposte Registrazione per pagamento imposte

Apertura conto bancario per fondi esteri

Apertura conto corrente in RMB

Versamento del capitale

Registrazione c/o uffici doganali

Relazione di verifica del capitale

Registrazione per l’ispezione dei beni c/o EntryExit Inspection and Quarantine Bureau Licenza import-export c/o uffici doganali

Rinnovo licenza commerciale

Registrazione Fiscale

Registrazione ai fini statistici

Richiesta contribuente ordinario IVA

* Tempistica: il processo, con le opportune considerazioni e pianificazioni, necessita tipicamente di tre mesi, a seconda delle specifiche complessità, dalla data d'inizio dei lavori al rilascio della licenza.

China Briefing

7


Franchising per le FICE: un modello promettente di business [ A cura di Nicholas Hughes, Dezan Shira & Associates]

T

ra le attività che una FICE può condurre (oltre alla vendita al dettaglio, all’ingrosso e su commissione) troviamo il franchising. La natura e l’utilizzo del franchising, nonché le circostanze che lo influenzavano, sono cambiati in maniera radicale negli ultimi trent’anni. I primi franchising in Cina risalgono alla fine degli anni ‘80. Il mercato del franchising in Cina, nonostante un periodo di sviluppo poco controllato nei suoi primi anni a causa di una normativa imprecisa e della poca dimestichezza in materia, risulta attualmente il più sviluppato al mondo.

Si stima vi siano oggi 4.000 marchi con oltre 330.000 negozi in franchising in oltre 80 settori. Tra i gruppi più conosciuti che si sono insediati in Cina, attraverso il franchising, troviamo Papa John’s, 21st Century Real Estate, 7-Eleven Convenience Stores, EF Education e Kodak Film

Nel 2011, con un’economia in espansione, il franchising offre un modello di crescita rapida relativamente a basso costo che permette una via di accesso rapida a una economia di consumo in crescita soprattutto nelle città di seconda fascia. Il franchising, inoltre, rende possibile un più veloce riconoscimento del marchio, attraendo quei consumatori che ritengono le catene di grossi marchi più affidabili. Assecondare la crescita del franchising in Cina sta cambiando l’atteggiamento degli utenti (desiderio di uno stile di vita più dinamico, di tendenza e più comodo), con un maggior numero di imprenditori cinesi disposto ad adottare questo modello, e molti più imprenditori cinesi decisi a essere affiliati a marchi stranieri (e con le risorse finanziarie per farlo).

8

China Briefing

Il franchising: prima

Negli anni passati, molte imprese con procedure di franchising internazionale di alto profilo evitavano di proposito di effettuare operazioni di franchising in Cina. Le ragioni principali si trovavano nella difficoltà di reperire partner di qualità, la mancanza di abilità nella gestione locale, affiliati locali che non seguivano gli standard degli affilianti (sacrificando l’immagine del marchio per guadagni a breve termine), la mancanza di controllo sulle assunzioni, le sfide della proprietà intellettuale, la difficoltà di acquisire le ubicazioni e (prima della ordinamento del 2007) l’imprevedibile base giuridica e normativa. Molte di queste società hanno iniziato e continuato a insediarsi nel paese attraverso la proprietà diretta con società a totale partecipazione straniera (WFOE) o joint venture, con cui aprivano filiali in diverse località. La proprietà diretta permette all’impresa di realizzare il 100% del profitto e permette anche di controllare al 100% le operazioni del business. Yum! Brands Inc. (società controllante di KFC e Pizza Hut) è una delle società che ha intrapreso questa strada: possiede e gestisce ancora il 90% dei suoi negozi in Cina.

Il franchising: oggi

Mentre i “pionieri” iniziarono con la proprietà diretta, i “ritardatari” hanno utilizzato il modello franchising per espandersi rapidamente e restringere il divario con i leader affermati del mercato. Esempi chiave: McDonald’s e Papa John’s. McDonald ’s si affida fortemente agli affiliati nei mercati già maturi come gli Stati Uniti, ma ha aperto direttamente quasi tutti i suoi negozi in Cina prima di partire con una joint venture vent’anni fa. La società, tuttavia, lanciò un progetto pilota di franchising in Cina limitatamente a tre affiliati che gestivano sei ristoranti nel Jiangsu. Ha di recente ripetuto l’esperimento in aprile, cercando nuovi richiedenti l’affiliazione al fine di

raddoppiare la propria rete in Cina per superare i 2.000 ristoranti entro il 2013. Papa John’s è entrato in Cina attraverso una cooperazione che autorizzava il suo socio a gestire l’attività, ma non permetteva nessun subappaltatore. Ha aperto, in seguito, il suo primo franchising nel 2006 e al momento è una delle società internazionali di più rilievo a utilizzare questo modello. Il 90% di tutti i ristoranti Papa John’s è, attualmente, concesso in franchising.

I quattro settori più rilevanti che hanno utilizzato il modello franchising in Cina sono stati ristorazione, istruzione, abbigliamento e fitness, i cui modelli, tuttavia, si differenziano in termini di tipi di società che ne fanno uso, città in cui sono stati avviati e modalità di utilizzo nel tempo.

I primi franchising in Cina si sono visti con la ristorazione, la maggior parte degli affilianti di questo settore, comunque, sono imprese locali. Per il settore abbigliamento, invece, il franchising è stato utilizzato soprattutto nelle città di seconda e terza fascia. Per il fitness, questo modello rappresenta una strategia di espansione, ma alcune grandi catene hanno iniziato a preferire le WFOE o le joint venture rispetto al franchising diretto.

Organizzazione del franchising

Gli affilianti (franchisors) stranieri di solito concedono attività di franchising in due modi: Franchising transfrontaliero (cross-border) Costituzione di società locali che fungono da affilianti(franchisors). \L’investitore straniero può istituire un rapporto contrattuale diretto, attraverso


Franchising per le FICE: un modello promettente di business cui, rimanendo fuori dalla Cina, dirige una rete di affiliati locali, oppure può costituire una nuova attività in Cina e agire poi come sub-franchiser. Le società estere che intendonogestire attività di franchising in Cina tendono a utilizzare i seguenti modelli:

Franchising transfrontaliero (cross-border)

Grazie alle modifiche della normativa sul franchising nel 2007, un contratto può essere siglato tra un affiliante straniero (che non ha una presenza in Cina) e un master-franchisee locale. Questo metodo ha dato un’opportunità a quelle società internazionali che non avevano le risorse o non volevano registrare una forma giuridica in Cina. Nonostante il franchising transfrontaliero rappresenti il metodo più semplice e immediato per fare affari in Cina, può anche risultare in una

perdita di controllo e supervisione sugli affiliati locali.

Investimento diretto estero

Un affiliante estero può anche optare per un franchising a “investimento diretto”, costituendo prima una società a totale partecipazione straniera (WFOE) o una joint venture (JV) e attivando in seguito operazioni di franchising. Nonostante questo metodo richieda un investimento di capitale maggiore rispetto al franchising transfrontaliero, esso permette all’affiliante straniero di implementare aspetti di supply chain, marketing e brand awareness e soltanto dopo attivare le operazioni di franchising.

Franchising transfrontaliero

Foreign Company

Società Estera

Estero

Estero

Cina

Cina

WFOE/JV

Esercizio

Esercizio

Estero

Esercizio 1 Esercizio 2

Franchisee

Esercizio

Esercizio

Investimento diretto + Franchising transfront.

Società estera

In questo modo la società straniera riesce a monitorare o controllare di più i franchisee cinesi. In questo caso l’accordo di franchising deve avere una durata minima di tre anni, che può essere diminuita qualora l’affiliato concordi. Non si applica questa disposizione in caso di estensioni o rinnovi dell’accordo.

L’entità giuridica locale (WFOE o JV) può anche funzionare da affiliante per i sub franchisors e/o franchisee cinesi. Questo

WFOE/JV a proprietà diretta

Esercizio

metodo semplifica le procedure in ambito legale, ma le WFOE o le JV, per agire da affiliante (franchisor), devono avere la gestione e la proprietà diretta di almeno due esercizi (in qualsiasi paese del mondo) da almeno un anno prima di poter attivare rapporti con franchisees locali (regola del “2+1”).

Cina

Esercizio

Esercizio

WFOE/JV come affiliante

Esercizio 1 Esercizio 2

Esercizio

Società estera Estero

Esercizio 1 Esercizio 2

Cina

WFOE/JV

WFOE/JV

Esercizio

Franchisee

Franchisee Esercizio Esercizio

Esercizio

Esercizio

Esercizio

Esercizio

China Briefing

9


Valutazione macroeconomica del consumatore cinese [Con i contributi di: Simon Sheung e Lena Xia, Asia Briefing]

L

’ascesa dell’economia cinese ha visto la nascita di un nuovo tipo di consumatore. I redditi aumentano, i consumatori si sentono sempre più ottimisti rispetto al loro futuro finanziario e una nuova demografia del consumo sta affiorando. La crisi economica mondiale del 2008 ha causato una depressione economica in gran parte del mondo, ma di fatto non ha frenato la crescita della vendita al dettaglio in Cina, dove, secondo le stime, è aumentata stabilmente dell’ 11% ogni anno dal 2007. Questo ricco e curioso mercato ha guidato al rialzo la domanda di beni d’oltre confine. Per questo, viste le vendite in ribasso all’estero, nei mercati tradizionali una moltitudine di imprese straniere sta cercando di vendere i propri prodotti in Cina. Catene di grandi magazzini internazionali c o m e Wa l m a r t e C a r r e f o u r , c a s e automobilistiche da BMW a General Motors, rivenditori dell’abbigliamento come Gap e H&M, hanno contribuito negli ultimi anni a questa tendenza e hanno già stabilito una forte presenza in molti grossi centri urbani cinesi. Alcuni fallimenti (come quello di Best Buy, uscito di scena) sono stati già ampiamente discussi, tuttavia il potenziale di questo mercato é indiscusso. Nella PwC Global CEO Survey del 2011, il 33% dei CEO intervistati ha indicato la Cina come controparte più importante per la crescita nei prossimi tre anni: una dichiarazione di fiducia piuttosto forte nei confronti del consumatore cinese. Tutti si chiedono che fine abbia fatto il parsimonioso (o soltanto non emancipato) consumatore cinese, quello con i livelli di risparmio tra i più alti al mondo. Senz’altro ancora vivo e vegeto... ma in continua evoluzione e transizione. Il reale entusiasmo per il consumatore cinese è per lo più rivolto alla sua potenzialità.

La spesa privata cinese va a comporre, a sorpresa, una piccola porzione dell’economia totale cinese. Il consumo privato rappresenta soltanto il 36% del PIL cinese, una cifra contenuta se paragonata a quella delle maggiori economie. Per Stati Uniti, Inghilterra e Giappone raggiunge rispettivamente il 71%, 67% e 55% circa. Un contenuto andamento dei consumi è in gran parte dovuto alla tipica strategia cinese di crescita economica. La Cina ha per lungo tempo inibito il consumo a favore dell’accumulo di capitale, investendo in modo cospicuo nella produzione interna e nell’esportazione. Questo si deduce anche dall’organizzazione finanziaria di molte imprese statali (SOE), che non avevano di norma un sistema per la distribuzione dei dividendi. Al contrario, i proventi venivano spesso detenuti dalle imprese e investiti in progetti capaci di aumentare ulteriormente il capitale. Rappresentando le imprese statali una grossa fetta dell’economia cinese, la loro incapacità di restituire i profitti agli investitori viene considerata la causa maggiore del basso livello di consumo. Inoltre, la suddivisione salariale di dette imprese tendeva a concentrare molto nelle mani di pochi...

dalle generazioni più giovani. Le indagini dimostrano che la maggior parte dei consumatori di beni di lusso ha un’età compresa tra i venti e quaranta anni, di gran lunga inferiore a quella dei consumatori degli Stati Uniti e dell’Europa, tipicamente compresa tra i quaranta e i settanta anni. Questo atteggiamento si attribuisce in larga misura al senso di sicurezza finanziaria e all’ottimismo verso il futuro, poiché i prezzi di detti beni sono per lo più i medesimi a livello globale, e gli acquirenti cinesi non guadagnanodi certo più della controparte occidentale.

Settori ad alto potenziale per la vendita in Cina

Tra tutti i settori in crescita con i più alti potenziali per la vendita al dettaglio, troviamo servizi sanitari e di ristorazione. L’avanzata delle città di seconda e terza fascia continuerà, inoltre, a favorire quest’opportunità.

A livello microeconomico, in concomitanza alla solida tradizione di frugalità (cui molti analisti attribuiscono diversi livelli di influenza sul risparmio), molti consumatori potenziali accantonano ingenti cifre da destinare a necessità prevalenti come salute e, soprattutto, istruzione. Nonostante il sistemo creditizio per il consumatore si stia espandendo rapidamente e vi sia molta più disponibilità, ancora pochi consumatori ne fanno largo uso. L’età anagrafica rappresenta la chiave d’accesso al potenziale consumatore cinese. L’interesse, in crescita, per i marchi stranieri più costosi e la domanda di beni importati (in particolare alimentari, abbigliamento e oggetti di lusso) provengono soprattutto

McKinsey & Company. Unleasing the Chinese Consumer. 2010 KPMG. http://www.kpmg.com/CN/en/IssuesandInsights/ArticlesPublications/Documents/Luxury-brands-China-200703.pdf

1 2

10

China Briefing


Valutazione macroeconomica del consumatore cinese

Settore sanitario e farmaceutico

Ristorazione

La Cina sta attraversando un periodo di continuo miglioramento degli standard nei servizi sanitari locali, e non ci si deve meravigliare se le vendite in questo settore e in quello farmaceutico hanno visto negli ultimi anni tassi di crescita annuali del 15%/20%. Il governo centrale ha creato programmi nazionali, come il National Essential Drug System del 2009, attraverso cui cerca di aumentare la fornitura di servizi sanitari in tutte le cliniche governative operanti nel paese.

Sebbene vi sia già un’ampia presenza di catene di ristorazione in molte città cinesi, la loro crescita annuale si è attestata tra il 10% e il 15% nei tre anni passati. Come per i servizi sanitari, si tratta di prodotti essenziali, ma si possono diversificare in grande misura per soddisfare innumerevoli gusti e gruppi di consumatori diversi.

Una normativa piuttosto indulgente comporta anche un ampio spazio di manovra per prodotti e innovazione tecnologica nel settore. Considerato quanto la salute sia fondamentale per i cinesi, i prodotti correlati suscitano un’attrazione quasi generale e la loro domanda globale difficilmente andrà diminuendo. In concomitanza con l’aumento del reddito privato, con la maggiore richiesta di prodotti di qualità e con il fatto che ci si sta inoltrando anche in nuovi mercati nelle città di seconda e terza fascia, le società che offrono servizi sanitari o che vendono prodotti farmaceutici avranno enormi spazi di crescita nei prossimi anni.

Grosse compagnie straniere hanno già realizzato sul territorio catene di fast-food o coffe-shops come McDonald’s, Kentucky Fried Chicken, Pizza Hut, Starbuck’s e anche Costa coffee. Produttori di bevande non alcoliche come Pepsi e Coca-Cola aumentano di continuo le proprie vendite. Recenti tendenze, tuttavia, rivelano una maggior consapevolezza da parte dei consumatori sempre più consci della scarsa qualità e capacità nutrizionale di fast-food e di altri prodotti OTC (Over-thecounter). Sebbene ciò non impatti in maniera rilevante sulle vendite in generale, vi è da notare che sempre più consumatori sono ora alla ricerca di alternative più salutari. L’avanzata costante verso le città di seconda fascia, inoltre, continuerà a favorire quest’opportunità di soddisfacimento dell’appetito cinese.

Uno sguardo al settore del lusso in Cina Il Ministero del Commercio cinese ha affermato che una riduzione dei dazi sull’importazione dei beni di lusso in Cina sarà inevitabile, visto soprattutto che un considerevole numero di cinesi viaggia oltreconfine per acquistarli!. Gli articoli di lusso hanno esercitato per lungo tempo un forte fascino sui sempre più benestanti consumatori cinesi. Le grandi firme straniere, quali Louis Vuitton, Gucci e Cartier hanno già da qualche tempo avviato una forte presenza in Cina. Con una crescita dal 16% al 20% negli ultimi tre anni, secondo una relazione di McKinsey & Company, probabilmente rimarrà alta la domanda di questi prodotti ancora per moltissimi anni. Altri analisti hannoprevisto che il consumo annuale di beni di lusso raggiungerà i 14,6 miliardi di USD entro il 2012. Per i marchi del lusso stranieri, il mercato cinese è attivo anche sotto il punto di vista delle acquisizioni: infatti, investimenti cinesi in pacchetti azionari di società del

lusso hanno totalizzato finora 125 milioni di USD quest’anno, in confronto ai 69 milioni dell’ anno scorso, secondo i dati forniti da Dealogic in una relazione del 13 giugno sul Wall Street Journal. La ricerca di beni di lusso stranieri da parte del consumatore cinese si discosta da quella del consumatore occidentale e si rileva in rapida evoluzione. “Nei mercati maturi, dove il reddito medio per famiglia è più alto, come negli Stati Uniti o in Europa, i consumatori acquistano prodotti di lusso per la loro superiore qualità e durabilità. In Cina, invece, prodotti e servizi di lusso vendono perché riconoscono uno status e un prestigio sociali” secondo Shian Chuan, Regional Marketing Manager per spazi e uffici di lusso di Servcorp. Coerentemente con i principi tradizionali di modestia e auto-moderazione, la maggior parte dei prodotti di lusso non

era commercializzata come accessorio esclusivo e di moda, ma come un mero “strumento” finalizzato al raggiungimento dei personali obbiettivi di carriera. I prodotti di lusso, e in special modo quelli di marchi esteri, sono visti come prodotti finemente artigianali e come “ricompensa personale”. Essi, in questo modo, riflettono le capacita e i successi personali, che aiuterebbero ad attirare altre oppure più estese opportunità in un ambiente lavorativo competitivo orientato al risultato e al merito. “Prodotti e servizi di lusso permettono ai consumatori di esibire la propria ricchezza ai colleghi... di esprimere la propria forza e stabilita nel business”, ha aggiunto la stessa Chuan. Ciò è particolarmente vero per i beni di lusso stranieri, la cui qualità (e prezzo) sono comunemente visti come perfetta incarnazione della definizione di “lusso”.

China Briefing

11


Aggiornamenti legali e fiscali da Dezan Shira & Associates

Volume XII -Numero VII

Inglese

Notizie on-line su:

Francese

Tedesco

Italiano

Spagnolo

www.china-briefing.com/news/it

In questo numero: Passi pratici per la creazione di una Joint Venture La stesura di un contratto di JV per una partnership fruttifera I fondamenti legali di F&A in Cina Gli investimenti in JV e M&A all’estero di Team China


Benvenuti a questo nuovo numero del China Briefing

I

n questo numero di China Briefing, vorremmo aiutarvi, a dare un ulteriore sguardo alle Joint Venture e alle opportunità di Fusioni e Acquisizioni in Cina.

Un ringraziamento particolare per la realizzazione di questo numero va ad Eunice Ku, Mattia Bazzoni, Nicholas William Hughese e Richard Cant.

S e m p r e a l l ’ i n t e r n o d e l l o s t e s s o n u m e r o di CB, analizzeremo la situazione corrente del mercato e le motivazioni e le sfide che caratterizzano ognuno di questi strumenti di investimento, oltre a dare alcune indicazioni pratiche su come loro vadano utilizzati.

Cordiali saluti,

Se siete interessati agli argomenti coperti da questo numero, vi consigliamo di leggere le edizioni aggiornate delle nostre guide tecniche riguardanti Joint Ventures e Mergers & Acquisitions, disponibili in formato PDF nella libreria online di Asia Briefing: http://www.asiabriefingmedia.com/store/

Alberto Vettoretti, Managing Partner Dezan Shira & Associates Editore, Asia Briefing

La copertina artistica di questo mese: La copertina di questo mese è dall’artista Chun Ouyang, nato nel 1974 e laureato presso il Dipartimento di Educazione Artistica dell’Accademia di Belle Arti di Xi’an nel 1995. Attualmente vive e lavora a Pechino. Situato al terzo piano dell’iconico e pluripremiato Three on the Bund, la Shanghai Gallery of Art dedica un ampio spazio di 1.200 metri quadrati per la promozione dell’arte contemporanea internazionale, con un’attenzione particolare alla scenario artistico cinese. gr@on-the-bund.com; www.shanghaigalleryofart.com

Tutto il materiale e i contenuti sono protetti da ©2011 Asia Briefing Ltd. Nessuna riproduzione, copia o traduzione di materiale è permessa senza il consenso dell'editore. Contattate: editor@china-briefing.com


Rivalutare (operazioni di) Joint Venture & M&A in Cina [ A cura di Dezan Shira & Associates ]

S

ulla scia della crisi finanziaria e con il riassestamento dell’economia cinese da un modello orientato alle esportazioni ad uno focalizzato sul consumo interno, nel Paese stanno tornando di moda joint-venture sino-straniere (JV) e fusioni e acquisizioni (M&A) da parte di investitori stranieri. Pur essendo state considerate a lungo forme d’investimento da intraprendere con attenzione, oggi, le motivazioni che spingono a intraprendere operazioni di JV ed impegnarsi M&A stanno cambiando. Secondo JP Morgan, le fusioni e acquisizioni in Cina rappresenteranno nel 2011 soltanto l’8-9% del totale mondiale. Tuttavia, ma di certo c’è stato un forte aumento rispetto all’inizio del 2000, quando queste ammontavano al 2-4%. Nonostante ciò, persiste tra gli investitori stranieri una profonda (e non infondata) sfiducia verso le JV e le M& A, in gran parte alimentata dall’alto numero di operazioni che sono andate male negli ultimi anni. Si consideri ad esempio la controversia nata dalla JV tra Danone e Wahaha nel 2007, quando il gruppo alimentare francese Danone accusò il produttore cinese di bevande Wahaha di aver creato illegalmente un business parallelo al di fuori della loro Joint Venture. La disputa è degenerata in una lunga battaglia legale, che ha visto la mediazione da parte dei governi cinese e francese. Nel 2009, Danone ha annunciato che avrebbe venduto la propria partecipazione del 51 per cento della JV. Nel 2008 l’affare Coca-Cola Huiyuan è stato il primo caso di acquisizione che non è riuscita a superare la legge cinese antimonopolistica, varata nello stesso anno. Coca-Cola aveva annunciato, come parte della sua strategia di localizzazione, l’intenzione di acquisire per 2,4 miliardi di USD Huiyuan, il brand di succhi numero uno in Cina. Dopo molte discussioni e richieste di documentazioni aggiuntive, il Ministero del Commercio (MOFCOM) ha emesso una nota che vietava l’operazione di M&A con

la motivazione che la posizione di controllo posseduta da Coca-Cola nel settore soft drink avrebbe influenzato il mercato stesso, provocando un impatto negativo sulla concorrenza di mercato. Eppure, le diverse necessità delle società cinesi e straniere non sono per nulla incongruenti tra loro - piuttosto il contrario. In particolar modo per le piccole e medie imprese (PMI), le operzioni di JV e di M&A meritano un pò di rivalutazione, poiché lo scenario delle JV sino-straniere e M&A oggi è molto diverso da quello di qualche anno fa. Per molte aziende straniere, infatti, la Cina è diventata un mercato target e la conoscenza del mercato ed i contatti locali sono tenuti esclusivamente dalle società cinesi. Dal lato cinese, i “driver” che dirigono le PMI verso JV e M&A sono il capitale e l’accesso a tecnologie e brands. L’incapacità delle PMI private cinesi di accedere ai capitali ha ostacolato la loro crescita o addirittura il mantenimento del loro stesso business. Inoltre, la prima generazione di imprenditori cinesi, che ormai si trovano a cavallo tra i quaranta e cinquanta anni stanno pensando alla successione, mentre i loro figli - con

obiettivi e valori distanti molto più di una generazione – guardano oltre. La contrazione del credito e il problema della successione sono particolarmente evidenti nella provincia imprenditoriale dello Zhejiang, dove vi sono molte opportunità di JV e di F&A. Le tendenze globali sono quindi dirette sempre più verso le Joint Venture e M&A con aziende straniere; queste strutture di investimento sono impegnative in qualsiasi mercato esse avvengano e richiedono serrata cooperazione tra le parti oltre ad una attenta pianificazione delle fasi di sviluppo. In questo numero, daremo uno sguardo a ciascuno di questi veicoli di investimento descrivendo la situazione attuale del mercato, e le principali sfide affrontate - e forniremo alcuni consigli pratici su argomenti chiave quali la stesura di un contratto di joint venture e la ricerca di un partner per operazioni di M&A. Per ulteriori informazioni su investimenti in Cina, incluse operazioni di joint v e n t u re e M & A , v i p re g h i a m o d i contattarci a italiandesk@dezshira.com o v i s i t a r e w w w. d e z s h i r a . c o m / i t .

China Briefing

3


Stesura di un contratto di Joint-Venture per collaborare efficacemente con il proprio partner cinese

L

a collaborazione con un partner cinese è considerata da molti investitori stranieri un passo fondamentale per accedere al mercato cinese. Allo stesso tempo, la possibilità di acquisire nuove tecnologie stimola l’interesse delle compagnie cinesi a creare joint-venture con investitori stranieri. A livello globale, il tasso di successo delle JV è relativamente basso, dunque non c’è da sorprendersi se molte collaborazioni sinostraniere si rivelino fallimentari per via di contrasti di natura culturale, manageriale o legati all’imposizione e alla scelta di obiettivi di lungo termine. Gli stranieri interessati ad investire nel mercato cinese dovrebbero essere coscienti dei vari ostacoli per la costituzione, gestione e dissoluzione di una joint venture. I punti cardine comprendono:

Condizioni per la dissoluzione Misure in caso di stallo Opzioni acquisto-vendita Autorità del General Manager Arbitrato in Cina

Condizioni per la dissoluzione

Esiste sempre una percentuale di rischio che la joint venture non funzioni, è dunque necessario includere nel contratto e nello statuto societario una strategia di uscita che permetta di mantenere intatti i propri beni. Nella pratica, al fine di dissolvere una joint venture, è necessario che il consiglio di amministrazione della stessa si incontri e concordi all’unanimità sulla dissoluzione, nonché ottenere il permesso delle autorità governative competenti. Uno degli ostacoli maggiori che l’investitore straniero potrebbe incontrare nel caso di dissoluzione è il mancato ottenimento del consenso del partner cinese. Per facilitare l’uscita da una joint venture, è cruciale stipulare chiaramente le basi per

4

China Briefing

[ By Rachel Xuan and Eunice Ku, Dezan Shira & Associates ]

JOINT VENTURE AGREEMENT un’eventuale dissoluzione nel contratto di joint venture nello statuto societario. Le leggi che regolano le joint venture prevedono varie motivazioni per la dissoluzione di una joint venture, tra cui il verificarsi di “gravi perdite”. All’interno del contratto e dello statuto societario, le parti dovrebbero quantificare e stabilire chiaramente la definizione di “gravi perdite” e il livello inaccettabile per proseguire con le attività (perdite in anni consecutivi, livelli di produzione al di sotto degli obiettivi, ecc.). Gli investitori possono e dovrebbero stabilire altre motivazioni per la dissoluzione nel contratto e nello statuto societario, come, ad esempio, la bancarotta della compagnia partner, il rifiuto da parte di un’istituzione finanziaria di fornire credito, o il ritardo nell’ottenimento dei diritti per l’uso del terreno.

Misure in caso di stallo

Inoltre, è prudente inserire una clausola riguardante le misure in caso di stallo che permetta ad ogni singola parte di iniziare unilateralmente un processo di dissoluzione. Detta clausola dovrebbe specificare chiaramente le varie situazioni che costituiscono una situazione di stallo e che quindi implicherebbero la terminazione della collaborazione. Ad esempio, si potrebbe specificare che una situazione di stallo possa risultare dalla mancata partecipazione di un

membro del consiglio di amministrazione agli incontri per tre volte consecutive. Le parti dovrebbero stipulare nel contratto che, al sorgere di una situazione di stallo, una della parti ha il diritto di inviare un avviso scritto di terminazione alla controparte della joint venture. Nell’eventualità in cui quest’ultima dovesse rifiutarsi di cooperare all’iniziazione del processo di dissoluzione della joint venture, la parte intenzionata a terminare la collaborazione può richiedere una decisione sulla base di arbitrato o rivolgersi ad un tribunale. L’inserimento di clausole ben dettagliate riguardanti le situazioni di stallo possono aiutare ad ottenere un verdetto favorevole.

Opzioni di acquistovendita

Un’alternativa è inserire una clausola per la quale una situazione di stallo conduca alla possibilità di esercitare un’opzione acquisto-vendita, per la quale una delle parti ha il diritto di vendere la propria quota di partecipazione o di acquistare la quota dell’altra parte ad un prezzo prestabilito, obbligando l’altra parte ad acquistare/vendere. Il metodo per calcolare il valore della quota di partecipazione dovrebbe essere spiegato in manieria dettagliata all’interno del contratto, ad esempio basandolo sul


Stesura di un contratto di Joint-Venture per collaborare efficacemente con il proprio partner cinese valore delle attività— nette stimato da uno studio professionale e rinomato. Si noti che laddove la rilevazione della quota societaria dovesse implicare la conversione della joint venture in una WFOE (Wholly Foreign Owned Enterprise – Impresa a totale partecipazione straniera), questa sarebbe soggetta alle limitazioni previste dal “Foreign Investment Industrial Guidance Catalogue”, che proibisce o limita gli investimenti in determinati settori.

Autorità del GM

Per quanto concerne la struttura amministrativa, le joint venture in Cina devono possedere un consiglio di amministrazione che é la massima autorità con potere decisionale all’interno della società. Di norma, un general manager sarà nominato dal consiglio di amministrazione, è sarà in carica della gestione delle operazioni giornaliere della società. Con lo scopo di mantenere il controllo sull’attività, l’investitore straniero dovrebbe considerare l’idea di nominare un manager straniero per ricoprire questa posizione. Se le parti non desiderano nominare un manager straniero, è bene definire chiaramente nello statuto societario e nel contratto della joint venture quelle che sono le competenze che ricadono sotto l’autorità del GM locale. Ad esempio, nei documenti bisognerebbe stipulare che, laddove il valore cumulativo dei contratti in un certo periodo di tempo superasse un valore prestabilito, è necessaria un’autorizzazione scritta e il consenso unanime del consiglio di amministrazione per permettere al manager di firmare il contratto, o quest’ultimo unicamente sarà considerato personalmente responsabile. Questo assicura che la parte straniera, tramite il direttore che ha nominato, sia informata di tutte le decisioni importanti prese dal GM. In tal modo, gli interessi della parte straniera nella joint venture vengono protetti.

Trasferimento dell’equity a parti terze

In alcuni casi, la parte straniera o cinese potrebbe considerare l’idea di trasferire la propria quota di capitale sociale a una terza parte. Le leggi che regolamentano le joint venture prevedono che la parte che desidera trasferire la propria quota a una terza parte ottenga il permesso delle altre parti nella joint venture. Quando una parte in una joint venture desidera trasferire la sua quota di capitale sociale a una terza parte, ma l’altra parte non vuole dare il consenso, la prima può fare causa oppure rivolgersi alla commissione d’arbitrato. Le “Interpretations

of the Supreme People’s Court on Several Issues Concerning the Trial of Disputes Involving Foreign-Invested Enterprises” (interpretazioni), in vigore dal 16 agosto 2010, prevede che il trasferimento dell’equity sarà sostenuto se: (1) È possibile provare che gli altri azionisti hanno dato il loro consenso; (2) La parte trasferente ha inviato un avviso scritto riguardo al trasferimento, ma gli altri azionisti non hanno provveduto a rispondere entro 30 giorni; oppure (3) Gli altri azionisti non hanno acconsentito al trasferimento ma si rifiutano di acquistare la quota della parte trasferente. Le “Interpretations’, inoltre, prevedono che, nel caso in cui gli altri azionisti non facciano ricorso al diritto di primo rifiuto entro un anno da quando sono (o dovrebbero essere) venuti a conoscenza del contratto di trasferimento dell’equity, la corte deciderà a favore del trasferimento. Queste regolamentazioni possono essere vantaggiose per l’investitore straniero che desidera passare la sua quota di equity ad una terza parte, ma possono essere svantaggiose nell’eventualità in cui la parte cinese desiderasse trasferire il proprio interesse ad un competitor, o a qualcuno di cui non è stata verificata l’affidabilità. Al fine di minimizzare questo rischio, le parti dovrebbero stipulare chiaramente le condizioni per un trasferimento dell’equity all’interno del contratto di joint venture, come ad esempio il divieto di transferiementi di capitali a determinati concorrenti.

Arbitrato in Cina

Le leggi che governano le joint venture dispongono che, laddove il consiglio d’amministrazione non fosse in grado di risolvere la disputa tra le parti di una joint venture per mezzo di negoziazioni, è possibile ricorrere ad istituzioni di arbitrato. A questo riguardo, le parti dovrebbero stipulare una clausola d’arbitrato o concludere per iscritto un accordo dove si stabiliscono il nome esatto dell’istituzione di arbitrato, il luogo di incontro e la lingua in cui l’arbitrato sarà svolto. Numerosi investitori s tranieri s ono generalmente convinti che la scelta di svolgere l’arbitrato nel loro paese di provenienza o in un altro paese straniero possa rivelarsi vantaggioso. Questo è particolarmente vero per casi che comportano grandi quantità o fondamentali diritti di proprietà intellettuale. Tuttavia, nel caso di dispute che comportano piccole quantità e dove alla base ci sono

solo interessi monetari, per ragioni di costo, l’investitore straniero potrebbe considerare l’idea di un’agenzia cinese di arbitrato, per le seguenti motivazioni. Prima di tutto, quando una parte è a conoscenza di un imminente arbitrato e si trova in una situazione poco favorevole, potrebbe tentare di proteggere i propri beni trasferendoli in anticipo. Mentre le regole d’arbitrato di molti paesi prevedono politiche di preservazioni dei beni di proprietà, queste politiche sono applicabili solo all’interno della giurisdizione del luogo dove l’arbitrato ha luogo. Inoltre, le leggi cinesi che regolano l’arbitrato non prevedono la possibilità di esercitare il diritto che i beni di proprietà siano preservati, laddove l’arbitrato avesse luogo fuori dal territorio cinese. Per questo motivo, un arbitrato svolto all’estero potrebbe rivelarsi rischioso poiché preclude la possibilità di impedire alla parte in Cina di trasferire i suoi beni. Condurre l’arbitrato in Cina permette a una parte di una joint venture di fare domanda al centro di arbitrato in Cina affinché i beni in Cina della parte opposta siano preservati anticipatamente, purché si possa dimostrare che la decisione arbitrale potrebbe non essere applicabile, o che il richiedente potrebbe riscontrare difficoltà nell’applicazione in assenza di intervento protettivo. In secondo luogo, la legislazione cinese prevede che i contratti di joint venture siano sotto l’esclusiva giurisdizione della legge cinese. Di conseguenza, arbitri con una scarsa conoscenza della legge cinese potranno affidarsi esclusivamente alle proprie conoscenze legali, nonché alle opinioni dei legali delle parti coinvolte per comprendere la legge applicabile. Ciò potrebbe risultare in un’errata interpretazione della legge, e in una conseguente incompatibilità del giudizio con la legge cinese. Inoltre, l’applicazione in Cina del giudizio di un centro di arbitrato estero potrebbe richiedere molto tempo, poiché la parte vincente dovrà fare domanda al tribunale cinese affinché il giudizio sia applicato e tutto il materiale sia tradotto in cinese. Infine, per quanto concerne il luogo in cui l’arbitrato sarà svolto, la China International Economic and Trade Arbitration Commission (CIETAC), istituita dal governo cinese con il solo scopo di risolvere contenziosi internazionali, è costituita da una giuria di arbitri internazionali con una profonda conoscenza in diversi settori, tra cui legale, economico, commerciale, scientifico, tra cui le parti possono scegliere. Le statistiche hanno dimostrato che non vi è nessun pregiudizio contro le parti straniere.

China Briefing

5


Cinque punti pratici per stabilire una JV [ A cura del dipartimento di Business Advisory Services, Dezan Shira & Associates ]

1. Valutare il partner con attenzione

La parte cinese tende a concentrarsi principalmente a far soldi, spesso ignorando i “dettagli tecnici” legali, e considerando il partner straniero molto lontano dalla situazione nel suo complesso. È quindi molto importante ricordare al partner cinese l’importanza del lavoro d’ufficio (“paperwork”) e le conseguenze derivanti da una rottura del contratto.

La due diligence legale e finanziaria comportano in genere l’assunzione di una società per condurre delle verifiche di background e di situazione creditizia, esaminare i file della compagnia presso l’Amministrazione dell’Industria e del Commercio (AIC), verificare con le autorità competenti le qualifiche della società per operare, controllare libri e scritture contabili, controllare il background delle persone chiave, condurre interviste ai clienti, ecc.

4. Management straniero

Prima di tutto, è fondamentale valutare l’intero potenziale del partner cinese. Bisogna cominciare guardando le caratteristiche principali del partner, per esempio la cultura aziendale, la credibilità, le capacità manageriali, lo status con i clienti, ecc.

2. Dialogare direttamente con le autorità locali

Tutti i governi provinciali o comunali possono avere diverse opinioni su norme e regolamenti, e spesso dimostrano comportamenti piuttosto flessibili. Suggeriamo di dialogare direttamente con i funzionari locali quando si dovrà affrontare il processo di registrazione di una JV, anche se si ha una buona conoscenza delle regole e regolamenti specifici. Questo significa parlare, prima della redazione dei documenti essenziali, con i dipendenti della commissione per lo sviluppo e le riforme, del ministero del commercio e dell’amministrazione dell’industria e del commercio. A volte conviene contattare anche l’amministrazione statale della valuta estera (SAFE) e l’ufficio delle tasse.

3. Enfatizzare il contratto sin dall’inizio

Alcuni investitori cinesi (soprattutto PMI) prestano poca attenzione al contratto e in alcuni casi non guardano neppure le documentazioni della JV, tuttavia sono ben felici di firmarle.

Molte aziende decidono di inviare proprio personale esperto in Cina per gestire l’azienda direttamente; questo è particolarmente importante in società ad alta tecnologia o joint venture di produzione, quando l’invio di professionisti in Cina è un must.

Case Study

Recentemente, abbiamo assistito ad una negoziazione di JV in cui entrambe le parti volevano che l’altra parte fosse la prima a contribuire con i propri “investimenti” (contanti dai cinesi, diritti di proprietà intellettuale da parte degli stranieri). Per risolvere questo problema, Dezan Shira & Associates ha suggerito di aggiungere scadenze chiare per il conferimento degli investimenti nel contratto di JV. Tuttavia si riconosce come questo, in pratica abbia un effetto limitato. Se una parte decidesse di non osservare l’accordo, l’altra parte potrebbe naturalmente portarla in tribunale, ma tutto questo avrebbe effetti deleteri sull’intero progetto. Ė, infatti, difficile tornare indietro una volta che gli investimenti vengono effettuati e che la JV è stata costituita. Questa negoziazione di JV dimostra come porre enfasi sul contratto sia importante, ma come allo stesso tempo non si debba sottovalutare l’effetto della fiducia e l’importanza di strumenti di misurazione come la due diligence legale e finanziaria. Per eseguire bene una trattativa di JV, è necessario avere questo tipo di informazioni di base a portata di mano ed in anticipo.

In tal modo, è possibile tenere d’occhio la controparte cinese e curare i propri interessi con efficacia. Diverse aziende non cinesi hanno preferito porre fiducia nel contratto piuttosto che mandare persone di fiducia, pensando che il contratto avrebbe legato il comportamento delle loro controparti cinesi; tuttavia le cose non hanno assolutamente funzionato come da contratto, causando enormi problemi.

5. Stabilire le basi per il mantenimento del controllo interno

Prestare attenzione ai timbri della società (in inglese “chop”) e ai conti bancari è fondamentale. Ogni azienda avrà tre timbri quello aziendale, quello finanziario e quello del responsabile legale – il controllo di questi tre timbri consente di aprire conti bancari e siglare assegni. Il timbro del rappresentante legale è particolarmente importante, giacché è richiesto in numerosi documenti aziendali e viene spesso considerato come sostitutivo della firma. Di conseguenza, qualsiasi persona in possesso del timbro può esercitare il potere di rappresentare la società e creare obbligazioni per essa. Al fine di prevenire l’uso non autorizzato, è fondamentale stabilire una procedura che controlli che l’uso del timbro sia strettamente monitorato.

Case Study

Recentemente abbiamo avuto esperienza di una negoziazione per una JV sinostraniera finita in una situazione di stallo molto velocemente. Durante le fasi di discussione per arrivare alla firma del contratto di joint venture, si sono presentati diversi ostacoli riguardanti la struttura organizzativa dell’azienda, specie nell’assegnazione di posizioni chiave. Per la parte straniera che voleva conferire (e proteggere) i propri diritti di proprietà intellettuale, l’ottenimento della posizione di general manager è stato fondamentale per la supervisione delle operazioni giornaliere.


I Fondamenti legali di fusioni e acquisizioni in Cina [ A cura di Eunice Ku, Rachel Xuan e Susan Kang, Dezan Shira & Associates ]

N

el 2003, il governo cinese ha per la prima volta steso in un’unica legge sulle fusioni e acquisizioni i principi, le procedure e i requisiti principali per gli investitori stranieri interessati ad acquisire aziende cinesi. Nella loro versione più recente, le regole sulle Acquisizioni e Fusioni di società cinesi da parte di investitori stranieri sono state promulgate nel 2006 e rivisitate nel 2009. Tali norme forniscono agli investitori un quadro di base e informazioni relative ad attività di M&A in Cina, dando allo stesso tempo ampia discrezionalità al governo per esaminare e approvare fusioni e acquisizioni che potrebbero avere impatti su temi di sicurezza nazionale ed economica. Data la recente esposizione della Cina a operazioni di M&A, è diretta a soppesare benefici e rischi di acquisizione d’imprese in Cina da parte di imprese straniere, specie se tali acquisizioni avvengono in settori chiave. L’acquisizione di partecipazioni e asset richiede l’approvazione del MOFCOM locale e la registrazione presso l’ufficio amministrativo locale dell’industria del commercio. In aggiunta alle norme anti-monopolio, la Cina si riserva il diritto di esaminare acquisizioni straniere di aziende e asset cinesi per ragioni di sicurezza nazionale. L’approvazione del MOFCOM a livello centrale è richiesta nei seguenti casi di M&A: L’azienda a investimento estero formata dopo la fusione o acquisizione appartiene ad un settore-industria che necessita il controllo e l’approvazione del MOFCOM. Una società, impresa o persona fisica che agisca in Cina attraverso una società con sede legale al di fuori della Cina, che voglia fondersi o acquisire una società cinese alla quale è affiliate la persona fisica, l’azienda o impresa stessa. M&A di un’impresa nazionale da parte di investitori stranieri per cui:

• Gli investitori stranieri ottengano una posizione di controllo in settori chiave. • Esistano fattori che possano influenzare la sicurezza economica dello Stato. • Gli investitori stranieri ottengano il controllo su un’impresa domestica che possiede un marchio cinese tradizionale o rinomato. Di seguito, vengono esaminate le disposizioni che gli investitori stranieri che intendano svolgere M&A in Cina sono tenuti a rispettare. Le regole riguardanti le M&A si applicano solo a fusioni e acquisizioni di imprese nazionali, mentre gli investitori stranieri che tentano di acquisire aziende in Cina che già godono di uno status FIE (foreign invested enterprises) aderiscono ad un diverso set di regole. Le questioni riguardanti la segnalazione e l’approvazione di tutti i cambiamenti nella struttura patrimoniale di una FIE sono regolate dalle “Disposizioni sui cambi d’interessi patrimoniali riguardanti le FIE”, pubblicate dal Ministero del Commercio e della cooperazione economica nel 1997. Questioni non affrontate da tali disposizioni vengono gestite “con riferimento” alle leggi sulle M&A.

Applicabilità

Le regole sulle M&A si applicano quando un investitore straniero: Acquisisce delle equities: Compra partecipazione in un’azienda domestica non a capitale estero. Sottoscrive l’aumento di capitale di un’impresa nazionale. Acquisisce degli assets: Costituisce una FIE tramite la quale compra e opera gli asset di un’impresa domestica. Compra gli asset di un’impresa domestica e usa tali asset per costituire una FIE.

Stipulazioni

Secondo la legge sulle M&A, fusioni e acquisizioni di imprese nazionali da parte di investitori stranieri devono rispettare le disposizioni del catalogo sugli investimenti industriali esteri. Ciò significa che, fusioni o acquisizioni non potrebbero risultare per gli investitori stranieri nei seguenti casi: Creazione di una WFOE in settori in cui è non consentito creare WFOEs. Diventare un soggetto controllante in un’impresa acquisita in settori che richiedono il controllo da parte di investitori cinesi Acquisire il controllo di imprese dove la partecipazione di investitori stranieri è vietata o limitata.

Procedura di Acquisizione

Le leggi di M&A stabiliscono i termini per gli investitori stranieri per pagare per intero le contribuzioni in equity o per trasferire gli asset, o l’aumento di capitale che è stato sottoscritto, il rapporto tra il capitale sociale e investimenti totali, e le procedure di “application” e i documenti richiesti.

Documentazione richiesta

Un’acquisizione di equities richiede i seguenti documenti: La dichiarazione unanime degli azionisti dell’azienda domestica sull’acquisizione La domanda per la conversione a FIE Contratto e statuto societario della FIE Contratto riguardante l’acquisizione straniera dell’equity o della sottoscrizione dell’aumento di capitale. Audit report sui bilanci dell’anno precedente dell’azienda target Documenti notarizzati-approvati riguardanti l’identità, la registrazione e lo stato creditizio dell’acquirente Descrizione delle attività dell’azienda target e relative licenze Proposta di trattamento dei dipendenti nell’azienda target Documenti rilevanti gli accordi sulle passività dell’azienda target, rapporto di valutazione emesso da un ente autorizzato e relative note integrative

China Briefing

7


I Fondamenti legali di fusioni e acquisizioni in Cina Altri documenti relazionati alla transazione Un’acquisizione di assets richiede i seguenti documenti: Dichiarazione dei detentori di diritti di proprietà o organo governante dell’impresa domestica che attesti il consenso alla vendita degli asset Domanda per la creazione della FIE Contratto e statuto societario della FIE Contratto di vendita firmato dalle parti Statuto e licenza di operatività dell’azienda target, l’affermazione di avvenuta acquisizione da parte del creditore Documenti notarizzati-approvati che certifichino i documenti di identità, registrazione e stato creditizio dell’investitore La proposta di sistemazione dei dipendenti della società target I documenti rilevanti la responsabilità limitata dell’azienda target, il rapporto di valutazione e le spiegazioni fatte dalle parti nell’acquisizione Altri documenti richiesti Molte PMI cinesi non riportano i loro reali ricavi all’agenzia delle entrate, in modo da abbassare l’imponibile fiscale. In un’acquisizione del patrimonio netto, l’investitore straniero assume la responsabilità fiscale della società originaria. In un’acquisizione di asset, tale responsabilità d’imposta rimane con la società cinese.

Capitale sociale

Dopo che un investitore straniero acquista le partecipazioni in un’azienda domestica, lo stato dell’azienda domestica diventa una FIE. Il capitale sociale della FIE deve quindi essere costituito dal capitale sociale dell’impresa domestica originale, con l’investimento da parte dell’investitore straniero espresso come percentuale del capitale acquistato nell’azienda stessa. Inoltre, l’articolo 19 della legge sulle M&A, quando un investitore straniero si fonde con un’impresa nazionale tramite un’equity merger, pone i limiti massimi alla quantità di investimento della parte straniera. Tale limite è determinato dalla quantità totale di capitale sociale, come indicato nella tabella sottostante. L’articolo 9 delle leggi sulle M&A prevede che, qualora il rapporto tra l’apporto di capitale di investitori stranieri e il capitale sociale di una FIE istituita a seguito di una M&A sia inferiore al 25 per cento, l’impresa

8

China Briefing

non abbia diritto al trattamento riservato alle FIE. Capitale Registrato <US$2.1 milioni >US$2.1 milioni e=<US$5 milioni >US$5 milioni e=<US$12 milioni >US$12 milioni

Investimento Massimo totale 10/7 del capitale registrato 2 volte il capitale registrato 2,5 volte il capitale registrato 3 volte il capitale registrato

Valutazione

Tutte le M&A tra un’impresa straniera e una domestica dovrebbero determinare il prezzo della transazione sulla base del risultato di una valutazione effettuata da un istituto di valutazione patrimoniale. Le parti possono scegliere l’istituto di valutazione che preferiscono, ma esso deve risiedere nel territorio cinese ed essere in conformità con la legge cinese. L’articolo 14 delle leggi sulle M&A vieta il trasferimento delle partecipazioni o la vendita di beni ad un prezzo “ inferiore” rispetto al risultato della valutazione al fine di evitare il trasferimento mascherato di capitale al di fuori della Cina.

Accordo di acquisto di Equity

L’investitore straniero e l’impresa nazionale che stanno per concludere una transazione di M&A, o un accordo di aumento di capitale devono sottostare alle disposizioni poste dall’articolo 22 e contenere le seguenti informazioni: 1. Le informazioni rilevanti delle due parti nel contratto 2. L’ammontare del patrimonio netto da acquistare o dell’aumento di capitale, e il prezzo da pagare 3. Il termine e le modalità di esecuzione del contratto 4. I diritti e i doveri di ciascuna parte 5. Le penalità per violazione del contratto o il mezzo attraverso il quale le controversie saranno risolte 6. La data e il luogo di conclusione del contratto

Pagamento

L’investitore straniero deve pagare l’intero importo stabilito nel contratto di acquisto entro tre mesi dall’ottenimento della licenza commerciale della FIE. In casi particolari (e previa approvazione del MOFTEC o esaminazione da parte dell’autorità provinciale di approvazione),

l’investitore straniero può pagare un minimo di 60 per cento del prezzo entro sei mesi, e la restante parte da saldare entro un anno dal rilascio della licenza commerciale della FIE. Qualora l’investitore straniero decidesse di condurre l’acquisizione tramite sottoscrizione di un aumento di capitale di un’impresa domestica, l’investitore straniero dovrà pagare non meno del 20 per cento dell’importo del capitale sociale conferito, al momento della domanda di licenza commerciale fatta dalla FIE. Il termine per il pagamento della parte rimanente dell’aumento di capitale è soggetto alle disposizioni del diritto societario della Repubblica Popolare Cinese, leggi e regolamenti riguardanti le FIE, e normative sulla registrazione delle imprese.

Approvazione e Registrazione

Il MOFCOM annuncerà l’accettazione o il rifiuto della domanda entro 30 giorni dal ricevimento della documentazione. Nel caso in cui il MOFCOM accolga la richiesta, un certificato di approvazione verrà rilasciato. Al ricevimento del certificato di approvazione da parte del MOFCOM, l’impresa straniera ha 30 giorni di tempo per registrare l’impresa domestica acquisita come FIE alla SAIC (state administration for industry and commerce) locale.


I Fondamenti legali di fusioni e acquisizioni in Cina

Fusioni e Acquisizioni: Scelta della target company China Briefing ha recentemente intervistato Tom Ward, Presidente di PIM, S.r.l. società di consulenza strategica focalizzata sul mercato industriale Cinese, al fine di reperire importanti consigli riguardanti il mercato cinese delle M&A.

Qual é lo scenario attuale per le M&A in Cina?

Oggi vi sono numerose società cinesi disposte ad essere acquisite. Va sottolineato, però, che molte di esse potrebbero non essere pronte o idonee, come ad esempio alcune società statali che sono state privatizzate, e si comportato ancora come PMI. Queste ultime hanno poca motivazione all’innovazione, per cui, forse, è opportuno prenderle in esame. Mentre molte aziende straniere stanno pianificando di apportare la propria tecnologia e know-how in operazioni di fusioni e acquisizioni, in Cina c’é una crescente voglia da parte delle imprese locali, di investire nella ricerca e sviluppo. La Cina non sta semplicemente copiando tecnologia e processi dall’Occidente, ma utilizza queste due variabili per crescere, cosi come avvenne in Giappone. Recentemente, una società straniera operante nel settore estrattivo, che stava valutando una possibile acquisizione, si rese conto che le tecnologie utilizzate dalla società cinese di interesse, fossero migliori delle loro. Circa venti anni fa, l’apparato industriale cinese risultava preoccupante sia nella manutenzione che nei servizi. Attualmente le società riescono a gestire sempre meglio i costosi downtimes grazie ad un apparato produttivo qualitativamente più efficiente.

Questo significa che le imprese locali, migliorando gli standard produttivi, divengono più appetibili per le società straniere qualora risulti possibile attuare manovre di Merger and Acquisition.

In relazione all’ esperienza acquisita nell’azienda per cui lavora, quali sono le motivazioni per intraprendere un’operazione di M&A? Quali sono i principali deal breakers?

Le società straniere con le quali noi lavoriamo sono interessate principalmente alla vendita sul mercato cinese. Le motivazioni di chi vende risiedono nella volontà di cambiare settore oppure investire in qualcosa di nuovo. In molti casi questi imprenditori hanno ragioni valide per vendere e uscire fuori dal business, ma hanno anche un senso di onore per quello che hanno sviluppato e cresciuto, e non vogliono uscire totalmente fin quando non sono certi che il loro business è in buone mani, per cui spesso le negoziazioni richiedono molto tempo.

Inoltre, bisogna assicurarsi che il successo della società nel mercato nazionale sia commerciale, non politico. La ragione primaria è che PIM lavora con una clientela principalmente americana che può essere definita responsabile sotto gli standard severi descritta nel “Foreign corrupt practice act”. Investire in Cina significa investire considerevole tempo per conoscere questo mercato e le sfumature che lo influenzano. Intervista a cura di Mattia Bazzoni

Il principale punto di rottura è spesso la valutazione del prezzo. Il venditore e l’acquirente hanno di norma idée differenti sul valore della società. Gli acquirenti vedono la Cina come un mercato in crescita e valutano attentamente la profittabilità di eventuali investimenti.

Come scegliere un possibile target?

Presenza di crescita continua negli ultimi cinque anni Innovazione nella produzione Presenza di brevetti propri e arco temporale nel quale sono stati sviluppati Gestione sistematica del processo decisionale Market share reale nel segmento di riferimento

China Briefing

9


Gli investimenti in JV e M&A all’estero di “Team China” [ A cura di Nicholas William Hughes, Dezan Shira & Associates ]

T

corporation of China (Chinalco), gruppo di proprietà statale, ad acquisire una quota di maggioranza in Rio Tinto (Australia / Regno Unito), azienda mineraria leader mondiale.

eam China, nome dato dal giornalista Australiano John Garnault alla cooperazione politica, aziendale e finanziaria che sostiene gli investimenti cinesi all’estero, sta guadagnando terreno e potere. Le imprese cinesi sono sempre più spinte dal governo ad investire all’estero, spesso attraverso M&A e JV, e sono aiutate dal sostegno finanziario della Banca dello Sviluppo della Cina e da altri fondi importanti. I paesi esteri sono territorio di conquista- Il numero totale delle M&A cinesi all’estero nel 2008 e 2009 da solo, ha superato il totale di tutte quelle che sono avvenute nei precedenti otto anni. La Cina ha continuato la sua performance con un totale di 54 Miliardi di Dollari nel 2010 investiti in operazioni di M&A all’estero, diventando il quarto paese a livello internazionale, dopo Stati Uniti, Giappone e Regno Unito, per volume di affari in operazioni di M&A. Diversi studi hanno tentato di collegare la crescita degli investimenti esteri della Cina alla sua costante ricerca di “buoni deals”, e, mentre i prezzi scontati degli asset sono una delle maggiori cause dello sviluppo delle M&A cinesi, l’aumento della propensione della Cina ad espandersi ed investire all’estero è dovuta anche a: Approvvigionamento di risorse e materie prima Accesso a nuovi mercati e nuovi clienti Tecnologia, know-how, e capacità manageriali internazionali Politiche di sostegno da parte dello Stato e deregolamentazione Sicurezza alimentare Emigrazione

Sfide per le M&A e per le JV cinesi all’estero

Nonostante l’alto numero di JV e M&A all’estero, le imprese cinesi devono affrontare una serie di sfide, come quelle legate alla regolamentazione o alla mancanza di conoscenza ed esperienza di management internazionale.

10

China Briefing

Un altro esempio riguarda i numerosi tentativi di far affari in Nord America compiuti da Huawei, fornitore della rete nazionale di telecomunicazioni, che ha fallito nel suo intento avendo suscitato sospetti che l’azienda fosse troppo legata al governo centrale e militare.

La mancanza di esperienza manageriale internazionale Difficoltà dovute alla regolamentazioni

I governi stranieri e le imprese sono diffidenti verso le intenzioni e le ambizioni delle aziende cinesi, in particolare di quelle aziende cinesi che sono proprietà dello stato. Negli ultimi anni, in risposta all’emergere di nuovi investitori provenienti dalla Cina e dal Medio Oriente, i governi stranieri hanno stabilito regole restrittive di investimento. La Cina ha sopportato il peso di queste regole e di tutte le discussioni politiche, in particolar modo nel caso in cui la Cina National Offshore Oil Corporation (CNOOC) ha tentato di acquisire nel 2005 la compagnia petrolifera statunitense Unocal. Altri dibattiti politici sono sorti sugli investimenti cinesi in Australia (su alcune acquisizioni nel settore minerario), in Corea (riguardo al fallimento della casa automobilistica Ssangyong), in Russia (riguardo al progetto perla del Baltico), e in diversi paesi in via di sviluppo. Nei paesi occidentali, le preoccupazioni sorgono nei casi in cui gli investimenti stranieri sono considerati una minaccia per le industrie nazionali e per i cosiddetti “campioni nazionali”, ma le preoccupazioni potrebbero anche riguardare il trasferimento di conoscenze e tecnologia. Un caso controverso che è fallito proprio per queste ragioni riguardava un affare proposto nel 2009, nel settore dell’industria mineraria, che avrebbe portato la Aluminium

La mancanza di esperienza internazionale ha portato le aziende cinesi a non avere una chiara visione delle M& A nella loro strategia globale. Ciò ostacola la loro capacità di cercare, identificare e valutare potenziali obiettivi. La loro esperienza limitata può inibire la capacità di conoscere e comprendere i clienti, i concorrenti, la supply chain, e il quadro regolamentare dei loro mercati target. Si evidenzia, inoltre, che le imprese cinesi sono limitate nella loro capacità di trasferire le operazioni per i loro obiettivi e non sono abili nell’eliminare sprechi e duplicazioni derivanti della combinazione delle operazioni già esistenti con quelle appena introdotte. Tutti questi fattori possono giocare un ruolo cruciale nelle aziende cinesi non rendendole in grado di raggiungere le sinergie che generano valore in un’acquisizione, e la mancanza di esperienza e conoscenza significa che loro stanno realmente imparando a fare ciò partendo quasi da zero. Inoltre, le imprese cinesi sono in competizione con le società americane ed europee, che possono muoversi molto più velocemente, essendo più esperte nella negoziazione e nella ricerca dei finanziamenti. A tal proposito, gli ostacoli normativi della Cina sono un problema particolare. Le banche statali possono richiedere diverse settimane per condurre una due diligence e una valutazione dei rischi, mentre i concorrenti stranieri impiegano solamente pochi giorni.


Gli investimenti in JV e M&A all’estero di “Team China”

Quote di minoranza e JV - Strategia ibrida di acquisizione

Le complicazioni che sono sorte in accordi come nel caso di Rio Tinto, hanno portato ad una diffusa conoscenza da parte dei cinesi riguardo l’approccio agli affari internazionali, alla struttura di questi, alla loro negoziazione, alla pubblicità e all’integrazione post-acquisizione. Dopo che le acquisizioni di alto profilo hanno incontrato difficoltà a consolidarsi nei mercati target, le aziende cinesi sono state poco inclini ad intraprendere grandi acquisizioni all’estero. Per evitare problemi, il governo cinese e le aziende stanno cercando di intraprendere più investimenti di minoranza o di maggioranza in JV ed hanno cercato di collaborare con partner occidentali; una immagine speculare, in breve, del modo in cui gli affari avvengono in Cina. Invece di un controllo completo, molte aziende cinesi stanno ora scegliendo percorsi più blandi, come una joint venture o alleanze strategiche in cui il partner locale ha una partecipazione di maggioranza, un approccio graduale, che consente di studiare il management, la tecnologia di gestione e di conoscere mercati nuovi senza innescare potenziali critiche e rischi politici. Una struttura comune è la registrazione di una joint venture dove il gruppo cinese acquista una quota di minoranza. Questa partnership consente ai dirigenti cinesi di avere il tempo e l’esperienza necessaria per lavorare in modo più efficace in un ambiente nuovo. Investimenti con quote di minoranza hanno registrato un trend in particolare nel settore finanziario: ICBC, gigantesca banca statale, ha acquistato il 20% della Standard Bank del Sud Africa, Ping An Insurance ha acquistato il 4% di Fortis, e la metà dei suoi assets di gestione, mentre diversi fondi di investimento statali cinesi hanno acquisito rami di Blackstone, Morgan Stanley e Barclays. Molti investimenti con quote di minoranza sono stati utilizzati come “modelli di partnership temporanea” che si sono successivamente trasformati in acquisizioni totali. Dal punto di vista dell’acquirente cinese, tali partenariati rendono più agevole l’integrazione di difficili acquisizioni, assicurando la continuità della gestione e del personale tecnico, e trasferendo, nel lungo periodo, le conoscenze del management occidentale all’impresa Cinese. Essi rappresentano inoltre, un modo per le società cinesi di beneficiare di risorse preziose che il

partner occidentale non è disposto a cedere, come i marchi e la proprietà intellettuale. Dal punto di vista delle società occidentali, le partnership possono essere un modo per uscire da un business statico, non più attraente, con un rischio d’impresa minimo. Esempi di JV - strategie ibride di acquisizione: Sinosteel ha iniziato la sua partnership con Midwest Corporation of Australia con una joint venture nel 2005 e poi ha acquisito la società australiana nel 2008. Beijing Automotive Industry Holding (BAIC), che ha acquistato la tecnologia di base Saab (ma non il suo marchio e i suoi impianti) dal fallimento della casa madre della società automobilistica svedese, ovvero GM. L’accordo ha permesso a BAIC di aggiornare la propria gamma auto per il mercato interno (ed impressionare i clienti cinesi con la tecnologia straniera), evitando, allo stesso tempo, i problemi politici legati alla ristrutturazione di un’icona svedese e gestendo il brand sui mercati internazionali.

avrebbe permesso di fare un’esperienza internazionale, di acquisire capacità di gestione globale, e di comprendere come gestire un marchio credibile e di fiducia. Fosun ha dichiarato che non ha intenzione di aumentare la propria partecipazione ad oltre il 10% per i prossimi 24 mesi, ma di essere intenzionato a diventare uno dei più grandi azionisti di Club Med. Come parte dell’accordo, Fosun ha assistito Club Med nell’apertura di un resort in una zona sciistica in Cina e vi potrebbe essere un crescente numero di imprese cinesi che investono all’estero, disposte ad aiutare i loro partner occidentali a svilupparsi in Cina. I “modelli di partnership temporanea” che si trasformano in piene acquisizioni e joint venture di minoranza, sono favoriti dalle aziende cinesi per investimenti esteri e sono essenziali per continuare a rafforzare le acquisizioni cinesi all’estero, consentendo alle aziende cinesi di aggirare gli ostacoli normativi e sviluppare capacità e conoscenza nel campo della gestione, tecnologia e dei mercati locali.

L’affare IBM-Lenovo è nato inizialmente come una partnership temporanea. Come parte dell’acquisizione, IBM aveva una partecipazione del 18,9% nella società cinese e un accordo di cooperazione quinquennale. Lenovo otteneva inoltre in licenza il marchio IBM per cinque anni e prendeva possesso a titolo definitivo dei centri di R&D di IBM in Giappone e Nord Carolina e della sua fabbrica a Shenzhen ThinkPad, divenendo così il datore di lavoro di circa 10.000 ex dipendenti IBM. I prodotti Lenovo erano sostenuti dal marketing e vendite di IBM nonché quest’ultima forniva i servizi di leasing, garanzie, e manutenzione di Lenovo. In cambio, IBM ha ricevuto premi di licenza per l’utilizzo dei suoi canali di vendita così come le commissioni su ogni contratto che il personale IBM ha realizzato per Lenovo. Da allora, IBM ha costantemente ridotto la propria partecipazione in Lenovo. Il gruppo Fosun ha acquistato una quota del 7,1% in Club Mediterranee nel giugno 2010, che ha dato a Fosun un posto nel consiglio di amministrazione del gruppo del lusso francese. L’investimento Fosun è stato trainato da un desiderio di capitalizzare l’enorme aumento nel mercato del turismo estero cinese e, al fine di evitare eventuali problemi politici/ normativi, questi ultimi entrarono con una quota di minoranza, che gli

China Briefing

11


Gli oneri sociali in Cina

In questo numero: • Impatto della nuova legge sugli oneri sociali obbligatori • Tabella Sicurezza Sociale: cost-benefit, complicazioni per dipendenti stranieri • Differenze implementative all’interno del Paese

Notizie on line su: www.china-briefing.com/news/it


Benvenuti a questo nuovo numero di China Briefing

Costi e oneri del sistema previdenziale cinese”, il topic di China Briefing di settembre 2010, è stato senza dubbio il più popolare di quell’anno. Adam Livermore, a capo della divisione libri paga di Dezan Shira & Associates, ci propone il tema degli oneri sociali anche per il 2011. La nuova Legge, promulgata nell’ottobre 2010, indicava che vi poteva esser la possibilità che la legge stessa avesse effetto anche sugli stranieri prevedendo l’accantonamento di vari fondi previdenziali. Sembrava un pò inutile pubblicare di nuovo un numero riguardo gli oneri sociali fino a che tutti i dettagli non fossero stati ancora resi noti. Tuttavia, il 9 settembre 2011 - proprio nel mezzo della preparazione del numero di ottobre di CB - il Ministero cinese delle Risorse Umane e della Sicurezza Sociale finalmente ha reso noto che anche gli stranieri sono inclusi nel nuovo sistema di previdenza sociale. Ci auguriamo che il contenuto di tale tema - scritto immediatamente al susseguirsi della puntualizzazione sull’argomento - possa esser di aiuto per capire a pieno il tema dei fondi previdenziali in Cina. Qualora il tema trattato risultasse di notevole interesse, consigliamo di dare un’occhiata anche al numero di settembre 2010, che chiarifica per intero e in modo più approfondito il sistema della previdenza sociale (comprese le basi imponibili e i contributi

percentuali, sebbene con grafici datati 2010). Questo numero si focalizza invece maggiormente sui cambiamenti che sono stati apportati dalla nuova legge e i suoi effetti sul personale straniero impiegato in Cina. Distinti saluti,

Alberto Vettoretti Managing Partner Dezan Shira & Associates Editore, Asia Briefing China Briefing Contact: editor@china-briefing.com

Tutto il materiale e i contenuti sono protetti da ©2011 Asia Briefing Ltd. Nessuna riproduzione, copia o traduzione di materiale è permessa senza il consenso dell'editore. Contattate: editor@china-briefing.com

MONGOLIA BRIEFING

La copertina artistica di questo mese: L’opera é riprodotta per cortesia dell’artista Ouyang Chun e della Shanghai Gallery of Art. www.shanghaigalleryofart.com, gr@on-the-bund.com, +86 (21) 6321 5757.

2

China Briefing


La nuova Legge sulla Previdenza Sociale [ A cura di Adam Livermore, Dezan Shira & Associates ]

I

l 9 settembre 2011, il Ministro delle Risorse Umane e della Sicurezza Sociale cinese, ha finalmente chiarito che anche gli stranieri che lavorano regolarmente in Cina devono accantonare contributi inclusi nel sistema previdenziale cinese.

Pensione

Assicurazione medica

Assicurazione sul lavoro

Indennità di disoccupazione

Maternità

La data prevista per l’attuazione di questo passaggio è il 15 ottobre 2011, resta tuttavia da verificare se le agenzie previdenziali cinesi siano pronte ad accettare la partecipazione al sistema degli stranieri sin da quel momento. In ogni modo, l’inserimento degli stranieri nel sistema previdenziale era già stato formalmente indicato nella nuova Legge per la Sicurezza Sociale promulgata nell’ottobre 2010, ma la sua entrata in vigore è stata anticipata. Ora l’attenzione per gli investitori si sposterà sulla valutazione delle conseguenze di questo cambiamento, rivedendo eventualmente le politiche adottate per le risorse umane aziendali. In questa edizione del China Briefing si riassumono alcuni punti chiave delle recenti modifiche legislative, che includono molti cambiamenti, non solo riguardanti l’inclusione degli stranieri nel sistema previdenziale cinese. Inoltre chiariremo i benefici e i costi che queste novità comporteranno per società e individui. Infine daremo uno sguardo alle tendenze per l’attuazione della legge che, come spesso accade in Cina, non è uniforme all’interno del Paese.

Panoramica sulla Nuova Legge sulla Previdenza Sociale

Il 1 luglio 2011, la Cina ha implementato la legge sulla Previdenza Sociale ( “Nuova Legge”); gli obiettivi del governo attraverso questa nuova regolamentazione sono essenzialmente 3:

1) Avere un maggiore controllo sui fondi contribuitivi del sistema previdenziale; 2) Snellire l’amministrazione in modo che le aziende siano costrette a versare i contributi per intero; 3) Migliorare nel complesso il sistema previdenziale per i residenti in Cina. Fra questi obiettivi, il terzo può essere considerato quello finale, mentre il primo e il secondo sono strumentali per il raggiungimento dell’ultimo. Il governo cinese è consapevole che nel lungo periodo non potrà continuare a contare su investimenti stranieri, su lavoro a basso costo e su una pesante pressione fiscale per continuare a sviluppare l’economia. Ciò che manca è un’adeguata spesa nazionale da parte delle famiglie cinesi supportata da un efficace sistema previdenziale. Una delle principali ragioni per le quali il popolo cinese non ama spendere (anche se recentemente c’è una certa inversione di tendenza), è la mancanza di un’efficace rete di sicurezza sociale nel caso in cui dovesse capitare qualcosa di indesiderato al proprio nucleo familiare, tutto ció in un

contesto ove c’è una dilagante sfiducia; verso i fondi pensionistici cinesi. Con la revisione del sistema previdenziale, il governo sta tentando di arginare i problemi suddetti, tuttavia, come spesso accade in Cina, le difficoltà sorgeranno nella fase di realizzazione e implementazione che affronteremo più approfonditamente in un articolo successivo. Prima di tutto diamo un’occhiata ad alcuni temi fondamentali affrontati dalla nuova legge.

Le Cinque “Assicurazioni Sociali”

Pensione Assicurazione medica Assicurazione sul lavoro Indennità di disoccupazione Maternità

Pensione

La nuova legge prevede che il datore di lavoro versi i contributi in base al totale delle retribuzioni pagate ai suoi dipendenti, mentre questi ultimi contribuiranno

China Briefing

3


La nuova Legge sulla Previdenza Sociale in base allo stipendio effettivamente ricevuto. Affronteremo accuratamente il funzionamento del sistema in un articolo successivo, tuttavia possiamo anticipare che l’onere finanziario per il datore di lavoro è destinato a salire.

questo caso, la realizzazione di un sistema integrato sembra ancora lontana, e la legge indica solo la direzione da percorrere, senza specificare i metodi concreti per il raggiungimento dello scopo.

La legge inoltre chiarisce che i dipendenti che si spostano da una giurisdizione ad un’altra saranno in grado di trasferire i propri pensionistici, ricevendo così la pensione in base alla totalità dei fondi accumulati durante l’attività lavorativa. Tuttavia il sistema di calcolo attraverso il quale saranno “unificati” i fondi, sarà dettagliato in una parte separata della nuova legislazione, la quale non è ancora stata ultimata al momento della pubblicazione di quest’articolo.

Il governo prevede miglioramenti complessivi anche per il sistema sanitario. Un particolare punto di nota è che il fondo di assicurazione medica sarà responsabile direttamente del rimborso delle spese affrontate presso l’ospedale dove verranno effettuati trattamenti e le cure, evitando così un problema frequente: il paziente deve pagare in anticipo le spese mediche, per poi ottenere il rimborso da parte del fondo in un secondo momento.

Quest’aspetto della nuova legge sui Contributi Previdenziali affronta uno dei più seri problemi dell’attuale sistema. Infatti, la mancanza di trasparenza del trattamento pensionistico cinese ha avuto l’effetto di dissuadere gli individui a trasferimenti per motivi lavorativi in altre città, limitando così la mobilità lavorativa, e questo è un grave problema per una società che manca di lavoratori sufficientemente qualificati in tutto il paese. Realizzazione della sfida Oltre alla complessità della questione in sé, anche l’attuazione sarà un compito arduo: il terreno è stato preparato dal governo centrale, che ha realizzato la legge, ma la fase di attuazione spetterà ai governi locali, e il trasferimento richiederà tempo. È improbabile che la Cina sia in grado di realizzare l’obiettivo del governo centrale di assicurare un graduale passaggio della gestione dei fondi pensione alle giurisdizioni locali ancora per molti anni. La nuova legge prevede inoltre la creazione di un sistema pensionistico per i lavoratori rurali e quest’ultimo, in futuro, potrebbe essere incorporato al sistema urbano. Tale disposizione è mirata a ridurre l’effetto dell’ “Hukou” (la carta d’identitá cinese), che limita le opzioni di trasferimento lavorativo disponibili per le popolazioni rurali ed è stato motivo di forte insoddisfazione in tutta la Cina negli ultimi anni. Anche in

4

China Briefing

Assicurazione Medica

Il sistema attuale ha una particolare debolezza poiché quando un dipendente viaggia e si ammala o s’infortuna in una zona remota distante dalla propria zona di registrazione, ci sono notevoli complicazioni per il rimborso delle spese per il trattamento sanitario da parte del fondo di assicurazione medica. L’articolo 29 propone di risolvere la questione attraverso la creazione di unità amministrative volte a sostenere tali pagamenti, direttamente con il fondo assicurativo medico. Anche in questo caso, la realizzazione pratica di ciò potrà richiedere del tempo.

Assicurazione infortuni sul lavoro

La legge concerne principalmente le circostanze in cui il risarcimento sarà provveduto, e chiarisce che i pagamenti saranno eseguiti dal fondo per gli infortuni lavorativi, o da fondi affini come quello pensionistico. Il punto focale sull’argomento riguarda l’impegno del governo di garantire il pagamento dei trattamenti medici determinati dall’infortunio lavorativo o malattia professionale anche in assenza del versamento contributivo da parte del datore di lavoro. La legge chiarisce chiaramente che è il datore, il soggetto obbligato all’onere della contribuzione, ma in assenza di tale versamento, il dipendente può comunque chiedere il pagamento delle spese mediche e quindi l’ agenzia amministrativa incaricata è obbligata a perseguire il datore per il costo del trattamento sostenuto (cosi, come

anche per gli altri oneri contributivi legati all’ infortunio).

Indennità di disoccupazione

Gran parte della legge è semplicemente una generalizzazione di quelle precedenti e delle circolari relative. I punti chiave sono: il periodo per il quale i disoccupati potranno richiedere l’indennità (in base al periodo in cui sono stati occupati) e l’importo che potranno ricevere (regolato a livello locale, ma non collegato al precedente salario/premio che hanno ricevuto durante il periodo di occupazione). Un punto previsto dalla legge è l’obbligo per il datore di lavoro di fornire la “prova” dell’interruzione del rapporto lavorativo al dipendente entro 15 giorni dall’ interruzione dello stesso. La finalità della previsione di legge è di risolvere il problema che si poneva nel momento in cui il datore si rifiutava di rilasciare il documento per qualsiasi tipo di ragione, ponendo il dipendente nell’ impossibilitá di ricevere l’ indennità di disoccupazione.

Maternità

L’art. 56 della nuova legge prevede che l’indennità di maternità sia attribuita alle donne in congedo per una somma pari al salario mensile medio pagato dall’azienda ai propri dipendenti. Questa politica contrasta con quella attuale, secondo la quale la donna in congedo di maternità riceve una somma pari al suo stipendio (come definito dai contributi previdenziali versati dalla società prima del periodo di maternità). Questo è un concetto interessante, nel senso che a prescindere dal livello occupazionale che la donna ha raggiunto in una società, riceverà un importo prescritto. Se ipotizziamo che gli uomini che lavorano in aziende cinesi ricevono in media uno stipendio più alto rispetto alle donne, queste dovrebbero ricevere un’indennità di maternità superiore al salario percepito. Tuttavia, questa non è una buona notizia per le donne in posizioni manageriali, poiché riceveranno una somma notevolmente inferiore. Effetti Collaterali in seguito all’implementazione della nuova legge Questi cambiamenti avranno una serie di effetti collaterali interessanti.


La nuova Legge sulla Previdenza Sociale Il primo è quello che i dipendenti si renderanno conto degli stipendi medi pagati dall’azienda. Ciò causerà dei problemi di riservatezza (soprattutto per le piccole realtà aziendali), ed anche incoraggerà i dipendenti a richiedere aumenti salariali poiché livello – nessun dipendente avrà intenzione di guadagnare una somma molto inferiore rispetto alla media salariale della compagnia! In secondo luogo, questa politica potrebbe “incoraggiare” i dipendenti che programmano una gravidanza nell’immediato futuro, a cercare lavoro in un’azienda che paga uno stipendio alto o medio alto. Questo fenomeno è diffuso, ad esempio, in città come Dalian, dove si prevedono cinque mesi di congedo per le donne incinte con un conseguente vantaggio economico molto più elevato. Prendiamo ad esempio il caso di un individuo che lascia una società in cui il salario-medio è di 3,000 RMB ed è assunto da un’altra che paga uno stipendio medio di 9,000 RMB. Poiché la differenza salariale è molto elevata, il dipendente potrebbe beneficiare di 30,000 RMB in

più rispetto alla situazione lavorativa precedente.

Considerazioni Finali

La sintesi effettuata precedentemente riguarda le maggiori implicazioni dei primi 56 articoli della nuova regolamentazione. I restanti 42 si riferiscono principalmente ai metodi di raccolta dei contributi, al rafforzamento della responsabilità e degli obblighi dei soggetti governativi che gestiscono i fondi. Queste clausole riflettono l’importanza che il governo cinese attribuisce alla trasparenza della materia. Ci si è resi conto che c’è una generale sfiducia verso l’organo pubblico e circa la sua gestione dei fondi, così la legge ha cercato di reprimere queste problematiche. Ad esempio l’art. 80 è molto interessante: prevede che i comitati di gestione dei fondi siano composti da datori di lavoro, dai sindacati e dai rappresentanti delle assicurazioni sociali, con la supervisione di esperti legali, economici, con ruoli di organi di controllo. Tutto ciò sembra molto promettente in teoria. Nonostante tutte le disposizioni di legge siano volte a migliorare il sistema, la

critica che si può muovere verso il nuovo ordinamento sulla Previdenza Sociale, è la mancanza d’incisività in caso di violazioni. Ad esempio gli art. 87 e 88 impongono delle pene per individui od organizzazioni che falsificano documenti o fanno dichiarazioni fraudolente. Tuttavia le ammende previste sono limitate fra il 200 % e il 500 % dell’importo reclamato e difficilmente ciò può essere considerato una punizione adeguata. Alcune organizzazioni e/o individui, continueranno ad abusare del sistema poiché non considereranno la pena adeguata alla violazione commessa. Come commento finale su questa legge, uno degli articoli, l’art. 97 in particolare potrebbe avere maggiore impatto sui nostri lettori. Esso afferma che gli stranieri che lavorano in Cina dovrebbero essere considerati soggetti all’applicazione della presente legge. Tuttavia la vaghezza di questa dichiarazione, e il fatto che l’articolo sembra essere stato considerato solo come “aggiunta” alla fine del documento, suggerisce che il governo, durante la fase di stesura legislativa, non aveva realmente considerato l’estensione della copertura del sistema previdenziale cinese anche agli stranieri.

China Briefing

5


“Social Insurance Law” in Cina: Costi e Benefici per personale straniero e datori di lavoro.

N

egli ultimi mesi vi è stato un forte interesse per il sistema di previdenza sociale cinese in particolar modo in riferimento alla situazione degli stranieri che vivono e lavorano nel Paese. La ragione è chiara - presto i contributi previsti dal sistema previdenziale cinese e che interessano solamente i cittadini cinesi, dovranno essere versati anche da personale straniero. I datori di lavoro sono, ovviamente da tempo al corrente del costo dei contributi da versare ai propri dipendenti cinesi, e i loro oneri finanziari saranno destinati inevitabilmente ad aumentare con l’inclusione nel sistema dello staff straniero che non era precedentemente soggetto a tali imposizioni. Analizzeremo di seguito tutti i costi e benefici associati al nuovo sistema cinese

Come funziona il processo di adempimento contributi sociali a Pechino Tutte le società costituite in Cina e che impiegano dipendenti cinesi devono registrare degli “accounts” presso due dipartimenti governativi - il dipartimento dell’assicurazione sociale (social insurance bureau) e quello per il fondo casa (housing fund) - affinché possano versare i contributi necessari a favore dei propri dipendenti. La procedura cambia a seconda delle regioni. Per spiegare come registrare e gestire questi “accounts”, considerate il seguente esempio riferito al social security bureau di Pechino. 1. Documentazione richiesta I documenti necessari includono copie originali e fotocopie della Company business license (equivalente alla visura camerale), certificato del codice aziendale, certificato di approvazione, documento d’idenità del rappresentante legale o persona responsabile della società e il modulo

[ A cura di Adam Livermore, Dezan Shira & Associates ]

Cost Cost Cost

Benefits Benefits benefits

di accantonamento dei contributi sociali. Vogliamo iniziare soffermandoci su un’importante questione che influenzerà ampiamente i costi potenziali a carico sia dei datori di lavoro che dei dipendenti, ovvero la quota massima utilizzata nel calcolare i contributi sociali. Al tempo della stesura del seguente articolo, la maggior parte delle città in Cina aveva fissato un tetto massimo ai contributi per i calcoli relativi all’ammontare da accantonare.

per la raccolta delle informazioni relative. Se è una filiale di una società già registrata in Cina che deve registrare i propri accounts, sono richiesti anche la Company business license della società madre, una copia del certificato del codice aziendale e una procura in originale (power of attorney) insieme al timbro della società. 2. Invio delle informazioni dei propri dipendenti al dipartimento dell’assicurazione sociale I dettagli appena forniti devono essere salvati su una chiave USB e consegnati di persona al dipartimento dell’assicurazione sociale. Presso l’ufficio, i dati verranno caricati all’interno del sistema del dipartimento stesso. 3. Ricezione del numero del proprio Entro 15 giorni (normalmente dopo 5 giorni lavorativi), il numero dell’ account di previdenza sociale può essere visualizzato all’interno del

Per calcolare tale cifra massima viene normalmente utilizzata la media del salario mensile dell’anno precedente per una determinata città, moltiplicato per 300%. Di conseguenza il tetto contributivo può variare da RMB7,545 (Kunming) fino a RMB12,615 (Shenzhen), e il corrispondente massimale di contribuzione a carico dei datori di lavoro è attualmente RMB4,325 al mese per ogni dipendente (a Shanghai). Il corrispondente massimale di contribuzione a carico del lavoratore è RMB1,351 al mese (a Nanchino). A causa dell’esistenza di questi “tetti”, molti datori di lavoro e dipendenti sono giunti alla conclusione che sebbene l’inserimento dei dipendenti stranieri all’interno del sistema di assicurazione sociale determinerà un aumento dei costi aziendali, le ripercussioni complessive saranno per certi versi limitate. sito web dell’omonimo dipartimento. La società deve completare un set up application form in cui avrà bisogno anche di tale numero di previdenza sociale e infine pagare RMB260 per ottenere un certificato elettronico (una sorta di chiave USB). Dopo di ché la società sarà in grado di registrare i propri dipendenti online. 4. Stipulare accordo con la banca Un contratto con la banca utilizzata dalla società deve essere stipulato in modo tale da garantire che i contributi mensili siano automaticamente versati nel conto corrente del dipartimento dell’assicurazione sociale ogni mese. 5. Aggiornare il proprio “account” La società dovrà recarsi al dipartimento dell’assicurazione sociale nel caso di nuovi assunti per presentare i documenti necessari. La deregistrazione dei dipendenti che vengono licenziati o lasciano l’azienda, può avvenire online.


“Social Insurance Law” in Cina: Costi e Benefici per personale straniero e datori di lavoro. Tuttavia, fatti recenti hanno segnalato possibili cambiamenti in vista per eliminare questi “tetti” (approfondiremo tale argomento nel prossimo articolo). Se e quando ciò accadrà, le percentuali di contribuzione dovranno essere applicate

sull’intero ammontare del salario di ogni dipendente, indipendentemente se cinese o straniero.

indicate di seguito, in quanto i potenziali costi per i datori di lavoro potrebbero crescere notevolmente qualora tali “tetti” fossero eliminati.

É importante ricordare questo punto quando si andrà ad analizzare le percentuali

Le “5 Assicurazioni” Pensione Costi

Benefici

Datore di lavoro Dipendente Normalmente il 20% dello 8 % del salario del dipendente (tasso applicato uniformemente sul tutto il territorio nazionale) stipendio del dipendente; notevolmente inferiore in alcune città (Shenzhen / Dongguan / Hangzhou / Ningbo / Zhongshan) Nessun benificio diretto matura a I contributi in favore del fondo pensione non sono imponibili. Un interesse matura inoltre sui fondi favore del datore di lavoro. nell’ account individuale. Se un individuo ha versato contributi per un periodo di almeno 15 anni, al raggiungimento dell’età pensionabile avrà diritto di iniziare a godere di una pensione in base all’ammontare accumulato nel proprio fondo (comprendente tutti i fondi versati dal dipendente durante tutta la sua vita lavorativa). Una volta che l’intero ammontare del fondo è terminato, l’individuo ha il diritto di richiedere una pensione da un fondo “pubblico”, in cui sono stati versati i contributi della società di cui abbiamo parlato precedentemente nella parte sinistra di questa tabella. Nel caso di morte di un dipendente (sia prima, che dopo aver raggiunto l’età pensionistica), l’ammontare dei fondi accumulati nell’account individuale potranno essere ereditati. I più recenti aggiornamenti che risalgono al 9 settembre, sottolineano che i contributi pensionistici versati da individui non cinesi possono essere richiesti una volta che tali individui interromperanno il proprio rapporto lavorativo in Cina. Alternativamente, gli stranieri possono mantenere attivi i loro “accounts” se avranno intenzione di ritornare in Cina in futuro e svolgere attività lavorative.

Complicazioni per dipendenti stranieri: Il processo per riscattare i contributi pensionistici non è stato ancora definito nei dettagli. Abbiamo motivo di supporre che nei primi mesi dall’introduzione del nuovo sistema assisteremo a ritardi e complicazioni relative alla questione dei rimborsi. Stiamo inoltre attendendo ulteriori precisazioni sulle tasse che saranno applicate dal governo quando uno straniero richiederà l’accredito in somma unica, dei fondi maturati. Per quanto riguarda, le questioni relative all’eredità dovuta alla morte di un cittadino straniero in Cina, è probabile che le procedure saranno ancora più complesse. Se individui stranieri desidereranno mantenere attivi i propri fondi pensionistici, è probabile che si imbatteranno in problemi amministrativi una volta passata l’età pensionistica. Se questi ultimi si trasferiranno all’estero, sarà allo stesso modo problematico dimostrare agli amministratori del fondo di assicurazione che l’individuo è ancora in vita, e quindi per il governo stesso rimettere i pagamenti pensionistici al di fuori della Cina.

Assicurazione Medica Costi

Benefici

Datore di lavoro Normalmente fra il 7 e 12% dello stipendio (tasso molto più inferiore in alcune città come, ad esempio, Zhongshan, nella provincia del Guangdong) Nessun beneficio diretto matura a favore del datore di lavoro.

Dipendente Normalmente 2 % dello stipendio del lavoratore (tasso molto più inferiore in alcune città come, ad esempio, Zhongshan)

Nel caso di malattia o infortunio, parte dei costi del trattamento a carico del dipendente possono essere coperti dall’assicurazione medica. L’esatta proporzione della copertura dipenderà dalla natura della malattia/infortunio. I contributi versati dagli individui maturano su una tessera che la persona deve portare con sé e i fondi presenti nella carta possono essere utilizzati per l’acquisto di medicine in farmacia oppure per il sostenimento di costi ospedalieri. I contributi versati dai datori di lavoro si accumulano in una riserva pubblica che va a finanziare trattamenti medici più costosi.

Complicazioni per dipendenti stranieri: Il trattamento medico può essere ricevuto solo in ospedali e cliniche approvate dal governo. Le cosiddette “cliniche internazionali” non sono generalmente incluse nella lista delle istituzioni approvate, perciò ogni trattamento medico ricevuto da stranieri in tali luoghi non sarà coperto dallo schema di assicurazione medica statale. La maggior parte degli ospedali approvati dal governo saranno capaci di fornire servizi solo in lingua cinese; aspetto che potrebbe rappresentare una barriera significativa per molti pazienti stranieri. Ė probabile che le società straniere continueranno ad acquistare assicurazioni sanitarie private non statali per i propri dipendenti stranieri e che l’utilizzo del sistema pubblico rimarrà limitato almeno nell’immediato futuro.

China Briefing

7


“Social Insurance Law” in Cina: Costi e Benefici per personale straniero e datori di lavoro. Indennità di disoccupazione Costi

Benefici

Datore di lavoro Normalmente 2% dello stipendio (ma talvolta anche1% e solo 0,4% a Shenzhen) Nessun beneficio diretto matura a favore del datore di lavoro.

Dipendente Normalmente 1% dello stipendio del dipendente. In alcune città come Shenzhen e Zhongshan non viene applicata. Nel caso di licenziamento (N.B. non nel caso che il dipendente si dimetta di propria spontanea volontà), il dipendente può richiedere una indennità di disoccupazione per un periodo massimo di 24 mesi. La condizione necessaria perché ciò sia possibile è che il dipendente abbia versato contributi al fondo indennità di disoccupazione per almeno un anno continuativo precedentemente al licenziamento. La somma di denaro che sarà ricevuta durante il periodo di disoccupazione non sarà correlata allo stipendio che il dipendente percepiva precedentemente o all’intero ammontare che egli/ella avrà versato.

Complicazioni per dipendenti stranieri: Il problema é abbastanza chiaro - in circostanze normali ad uno straniero che non lavora più in Cina non sarà permesso legalmente, di continuare a vivere nel paese e quindi sarà presumibilmente impossibile ricevere alcuna somma di denaro dal fondo disoccupazione.

Assicurazione infortuni sul lavoro Costi Benefici

Datore di lavoro Da 0,4% a 3% dello stipendio del personale a seconda dal luogo geografico e del grado di rischiosità del lavoro svolto. Nel caso un dipendente si infortuni sul lavoro, il datore di lavoro non deve pagare le cure mediche allo stesso- esse saranno coperte dall’assicurazione. Tuttavia durante tutto il periodo del trattamento medico e riabilitazione, il datore di lavoro dovrà continuare a pagare un certo ammontare dello stipendio al dipendente secondo quanto stabilito da regolamenti locali. Se viene definitivamente accertato che il dipendente non è in grado di tornare a lavoro a causa della gravità dell’infortunio, il datore di lavoro è obbligato a pagare un risarcimento al dipendente. Questo non è coperto dall’assicurazione e l’esatto ammontare dipenderà da vari fattori che sono definiti su base locale.

Dipendente Nessun contributo richiesto. Il fondo per gli infortuni sul lavoro coprirà i costi delle cure mediche. Come abbiamo già accennato precedentemente, il datore di lavoro dovrà continuare a pagare un certo ammontare dello stipendio al dipendente, sebbene questo risulterà minore del salario stesso. Con la nuova legge sull’ assicurazione sociale, anche se il datore di lavoro non ha versato i contributi previsti, il dipendente può richiedere cure mediche che saranno pagate dal fondo assicurativo. L’amministratore del fondo dovrà in seguito sollecitare il datore di lavoro per l’ottenimento di un risarcimento adeguato.

Complicazioni per dipendenti stranieri: Come per l’assicurazione medica, solo determinati ospedali rientrano nella lista di copertura assicurativa. Tali ospedali, normalmente, non disporranno di personale fluente in lingua inglese e gli standard di servizi offerti saranno probabilmente al di sotto di quelli di cliniche internazionali, normalmente utilizzate dagli espatriati che lavorano in Cina.

Assicurazione di maternità Costi

Benefici

Datore di lavoro Da 0,5 a 1% dello stipendio a seconda del luogo geografico (con alcune eccezioni come ad esempio Dongguan non è previsto nessun tipo di contributo) Durante il periodo di maternità, lo stipendio non dovrà esser pagato al dipendente - esso sarà corrisposto dall’assicurazione. Vi sono comunque delle eccezioni alla regola. Per esempio a Pechino, al datore di lavoro è permesso versare contributi all’assicurazione della maternità solo a favore di residenti in città. Per quanto riguarda dipendenti che non sono residenti a Pechino, la società dovrà ancora pagare i loro stipendi durante tutto il periodo di maternità.

Dipendente No contribution required

Durante la maternità (normalmente 3 mesi, ma può arrivare anche a 5 mesi in alcune città), il dipendente riceverà un somma determinata. Al momento, nella maggior parte delle città tale ammontare è direttamente proporzionale allo stipendio, tuttavia la nuova legge dichiara che tale cifra sarà uguale allo stipendio medio percepito nella società per cui l’individuo lavora. Il dipendente può anche ottenere un pagamento in un’unica soluzione per sostenere i costi della nascita del bambino; l’esatto ammontare dipende da regolamenti locali e circostanze specifiche. I padri possono inoltre giovare di vantaggi sotto forma di alcuni giorni di “permesso di paternità” finanziato dal fondo. Il numero totale dei giorni varia da città a città. In nessuna città sono comunque previsti più di 15 giorni di “permesso di paternità” remunerati.

Complicazioni per dipendenti stranieri: Ė probabile che dipendenti stranieri saranno capaci di trarre vantaggi da questo tipo di assicurazione. Infatti, è ampiamente noto che le famiglie cinesi sono tutt’ora limitate dalla “one-child policy” (“politica del figlio unico”). Sebbene tale restrizione si sta gradualmente attenuando, per la maggior parte delle famiglie cinesi è ancora molto difficile avere più di un bambino. Al contrario, tale legge non ha effetto sulle donne straniere. Perciò, queste ultime, in teoria potrebbero essere in grado di beneficiare dal fondo maternità in più di un’occasione.

Per maggiori informazioni su gestione libri paga e risorse umane in Cina, vi invitiamo a contattare Dezan Shira & Associates al seguente indirizzo italiandesk@dezshira.com oppure visitare il nostro sito web: www.dezshira.com/it.


Differenze nell’implementazione della nuova legge all’interno del Paese.

C

ome sarà ben noto a coloro che lavorano nel mercato cinese da lungo tempo, la vera sfida per il governo locale risiede nell’attuazione delle leggi, e la legge sulla previdenza sociale non è un’eccezione. Nonostante la norma sia stata varata nell’ottobre 2010 e effettivamente in vigore da luglio di quest’anno, la maggior parte delle città non hanno fatto visibili progressi nell’implementazione del nuovo sistema. Citiamo ad esempio la città di Dalian, (una città nel nord-est della Cina e uno dei più grandi porti del Paese) che rappresenta un caso tipico di diversa applicazione locale di una norma nazionale. Infatti, alla fine di agosto in un documento del locale ufficio assicurativo, furono pubblicati cambiamenti nel metodo di calcolo dell’assicurazione sociale a partire dal mese di settembre. I dettagli delle modifiche presenti nel documento e nei suoi allegati possono essere così riassunti: 1. I contributi per l’assicurazione sociale versati dai dipendenti non cambieranno (tali contributi continueranno ad essere calcolati sullo stipendio medio mensile dell’anno precedente ). 2. I datori di lavoro verseranno contributi basati sull’intero ammontare degli stipendi pagati dalla società stessa nel mese precedente. Le basi per il calcolo del contributo da parte di dipendente e datore di lavoro (che erano precedentemente le stesse) sono state separate - una per il datore di lavoro e un’altra per il dipendente. 3. Per quanto riguarda la porzione dei contributi del datore di lavoro, il tetto massimo sarà temporaneamente rimosso. In precedenza, il limite massimo per il calcolo dei contributi era RMB11,154 e quindi il massimale di contribuzione a favore di ciascun dipendente era limitato a RMB3,491 al mese (RMB11,154 * 31,3 %). Di conseguenza, le società adesso si troveranno a dover sostenere oneri extra per tutti i dipendenti che percepiscono più di tale ammontare mensile.

[ A cura di Adam Livermore, Dezan Shira & Associates ]

4. La definizione di “intero ammontare degli stipendi pagati” è specificato in un documento pubblicato dalla provincia del Liaoning nel 2008. Tale documento dichiara che la società dovrebbe includere gli stipendi dei dipendenti stranieri nel calcolo dei contributi. Ciò significa che sebbene i cittadini stranieri non dovrebbero versare alcun contributo al momento, i rispettivi datori di lavoro sono obbligati a pagare il 31,3% come premio assicurativo oltre all’intero stipendio che essi pagano allo staff straniero stesso.

come Dalian, sarebbero notevolmente svantaggiate. Potenziali investitori sarebbero dissuasi dall’ investire in città e anche le grandi imprese già localizzate in tali città comincerebbero a riconsiderare le loro strategie di sviluppo. Ė interessante notare come la regolamentazione nella città di Dalian ponga enfasi sulla temporaneità della soppressione del tetto massimo, fornendo flessibilità al governo per una sua reintroduzione futura.

Ciò comporterebbe quindi ingenti oneri a carico delle società che hanno sede a Dalian con personale altamente qualificato, sia cinese che straniero.

Oltre a Dalian, sono presenti anche altre città (Hangzhou è un esempio) che hanno implementato un simile concetto di “intero ammontare degli stipendi pagati” per il calcolo dell’assicurazione sociale.

A dispetto di quanto scritto nella documentazione ufficiale, al momento della stesura di questo articolo permanevano ancora dubbi per quanto riguarda l’inclusione degli stranieri all’interno del nuovo sistema da parte del governo locale di Dalian.

Hangzhou ha comunque posto un limite al tetto massimo del 300% della media dello stipendio Nessun contributo è richiesto a carico della società per il proprio personale non cinese. Al contrario vi sono alcune città che stanno mostrando segnali di cambiamento verso il nuovo modello.

Il personale che lavora nel dipartimento dell’assicurazione sociale sta rispondendo a domande sulla questione consigliando alle imprese di non includere lo stipendio pagato agli stranieri nei moduli di settembre/ ottobre, tuttavia ancora niente di ufficiale è stato pubblicato a favore di questa posizione.

Infatti, quando lo staff di China Briefing ha condotto l’indagine preparatoria per questa edizione (esattamente dieci mesi dopo la promulgazione della nuova legge e due mesi dopo l’entrata in vigore), alcuni dipendenti dell’ufficio dell’assicurazione sociale non erano nemmeno consapevoli degli imminenti cambiamenti.

Se anche altre città seguiranno l’esempio di Dalian, eliminando il tetto massimo sui contributi a carico della società e richiedendo anche quelli per il personale straniero, il costo di assunzione di risorse altamente qualificate, cinesi o meno, aumenterebbe sostanzialmente in tutta la Cina.

Una tipica risposta che abbiamo ricevuto è stata che gli uffici locali dell’assicurazione sociale accettano istruzioni solo dall’autorità locale che li gestisce direttamente, e fintanto che non ricevono tali direttive non possono commentare su nessun potenziale cambiamento futuro. Molti governi locali non hanno ancora rilasciato tali direttive.

Per società che hanno sede in città come Pechino e Shanghai dove gli stipendi sono tra i più alti del Paese, l’impatto sarebbe notevole.

Il precedente esempio mostra l’ampiezza della sfida che il governo centrale sta affrontando. Quest’ultimo sta cercando di imporre le proprie direttive sui vari governi locali, i quali vorrebbero mantenere invece più flessibilità possibile contribuendo a tenere alto il livello di attrattività del luogo per nuovi investimenti.

Dall’altro lato se la maggior parte delle città cinesi mantenesse il tetto massimo sui contributi, società presenti in città


“Social Insurance Law” in Cina: Costi e Benefici per personale straniero e datori di lavoro.

Stipendi e Assicurazioni Social

1 Beijing Stipendio min. (RMB): 1,160 Stipendio med. (RMB): 4,201 Contributo al fondo casa: 12% Contributo totale minimo a carico del datore di lavoro: 44,0%

2 Changchun Stipendio min. (RMB): 1,000 Stipendio med. (RMB): 2,977 Contributo al fondo casa: 7 - 12% Contributo totale minimo a carico del datore di lavoro: 37,2%

3 Chengdu

Stipendio min. (RMB): 850 Stipendio med. (RMB): 2,543 Contributo al fondo casa: 6 - 15 Contributo totale minimo a cari

20 Zhongshan Stipendio min. (RMB): 1,100 Stipendio med. (RMB): 3,382 Contributo al fondo casa: 5 - 20% Contributo totale minimo a carico del datore di lavoro: 19,0%

19 Zhengzhou Stipendio min. (RMB): 800 Stipendio med. (RMB): 2,732 Contributo al fondo casa: 5 - 12% Contributo totale minimo a carico del datore di lavoro: 36,50%

18 Xi’an Stipendio min. (RMB): 860 Stipendio med. (RMB): 3,156 Contributo al fondo casa: 5 - 12% Contributo totale minimo a carico del datore di lavoro: 35,0%

17 Tianjin Stipendio min. (RMB): 1,160 Stipendio med. (RMB): 3,128 Contributo al fondo casa: 11 - 15% Contributo totale minimo a carico del datore di lavoro: 44,30%

16 Suzhou Stipendio min. (RMB): 1,140 Stipendio med. (RMB): 3,797 Contributo al fondo casa: 8 - 12% Contributo totale minimo a carico del datore di lavoro: 41,0%

10

Registrazione societaria, Tassazione, Contabilità e Gestione buste paga in Asia

9

Nota bene: • L’attuale tetto massimo sui contributi è calcolato moltiplicando lo stipendio mensile medio (“Stipendio med.”) per 3. • Il contributo totale minimo a carico del datore di lavoro comprende il fondo casa. Per capire a quanto ammontino i contributi sociali restanti, è necessario sottrarre il minimo contributo al fondo casa dai contributi totali minimi a carico del datore di lavoro.

15 Shenzhen

14 Shenyang

13 Shanghai

Stipendio min. (RMB): 1,320 Stipendio med. (RMB): 4,205 Contributo al fondo casa: 5 - 20% Contributo totale minimo a carico del datore di lavoro: 23,9%

Stipendio min. (RMB): 1,100 Stipendio med. (RMB): 3,213 Contributo al fondo casa: 8 - 12% Contributo totale minimo a carico del datore di lavoro: 39,1%

Stipendio min. (RMB): 1,280 Stipendio med. (RMB): 3,896 Contributo al fondo casa: 7% Contributo totale minimo a cari

China Briefing


li delle 20 maggiori cittĂ cinesi 4 Dalian

5 Dongguan

Stipendio min. (RMB): 1,100 Stipendio med. (RMB): 3,718 Contributo al fondo casa: 10%; 12%; 15%; 25% Contributo totale minimo a carico del datore di lavoro: 41,3%

5% ico del datore di lavoro: 36,7%

Stipendio min. (RMB): 1,100 Stipendio med. (RMB): 3,881 Contributo al fondo casa: 5 - 20% Contributo totale minimo a carico del datore di lavoro: 26,5%

6 Guangzhou Stipendio min. (RMB): 1,300 Stipendio med. (RMB): 4,541 Contributo al fondo casa: 5 - 20% Contributo totale minimo a carico del datore di lavoro: 36,4%

2

Stipendio min. (RMB): 1,310 Stipendio med. (RMB): 2,554 Contributo al fondo casa: 12% Contributo totale minimo a carico del datore di lavoro: 40,7%

14 1 17 8

18

4

8 Jinan

12

Stipendio min. (RMB): 1,100 Stipendio med. (RMB): 2,592 Contributo al fondo casa: 5 - 12% Contributo totale minimo a carico del datore di lavoro: 36,3%

19 10

16 13

7

3

7 Hangzhou

11

9 Kunming Stipendio min. (RMB): 830 Stipendio med. (RMB): 2,790 Contributo al fondo casa: 5 - 12% Contributo totale minimo a carico del datore di lavoro: 38,4%

6 5 20

ico del datore di lavoro: 44,0%

15

10 Nanjing Stipendio min. (RMB): 1,140 Stipendio med. (RMB): 3,787 Contributo al fondo casa: 8 - 12% Contributo totale minimo a carico del datore di lavoro: 40,3%

12 Qingdao

11 Ningbo

Stipendio min. (RMB): 1,100 Stipendio med. (RMB): 2,379 Contributo al fondo casa: 5 - 20% Contributo totale minimo a carico del datore di lavoro: 37,5%

Stipendio min. (RMB): 1,310 Stipendio med. (RMB): 2,808 Contributo al fondo casa: 5 - 12% Contributo totale minimo a carico del datore di lavoro: 31,1%


Transfer pricing e transazioni infragruppo

PDF

DISPO

www.a

siabrie

In questo numero: • Modalità di pagamento e ottimizzazione fiscale tra quartier generale, società estera e clienti • Gestione dei costi di avviamento • Misure restrittive sul transfer pricing • Criteri di transfer pricing riconosciuti dall’OCSE e loro utilizzo in Cina Aggiornamenti quotidiani su: www.china-briefing.com/news

NIBILE

fingme dia.com Tutte le /store nostre pubblic azioni sono d in form isponibili ato ele ttronico


Benvenuti al numero di novembre di China Briefing

I

n questo numero, parleremo di transazioni finanziarie infragruppo (pre e post costituzione societaria) e della documentazione da predisporre per rimanere conformi alla regolamentazione sul transfer pricing

in Cina. La complessità insita di queste transazioni le rende fonte di perplessità per molti investitori in Cina; in questo numero cercheremo di chiarire alcuni dei concetti fondamentali. Cercheremo inoltre di fornire alcune indicazioni utili agli investitori per destreggiarsi in questa complessa tematica, guardando alle modalità di finanziamento e pagamento tra società madre (headquarter) filiale controllata e clienti in Cina, con le relative implicazioni fiscali. Tratteremo i passaggi fondamentali a cui una società a partecipazione straniera in Cina deve attenersi per rimettere fondi dai propri clienti in Cina al quartier generale, passando per le varie problematiche sul transfer pricing e i trattati contro la doppia imposizione. Daremo uno sguardo anche ai pagamenti concernenti i costi iniziali di avviamento e start-up approfondendo i diversi metodi di gestione dei pagamenti e di ognuno vedremo fattibilità, rischi e limitazioni.

Infine, approfondiremo le regolamentazioni sul transfer pricing e la documentazione richiesta al fine di giustificare le transazioni con parti correlate e/o controllate. Cordiali saluti,

Alberto Vettoretti, Managing Partner, Dezan Shira & Associates, Editore Asia Briefing China Briefing Contact: editor@china-briefing.com Tutto il materiale e i contenuti sono protetti da © 2011 Asia Briefing Ltd. Nessuna riproduzione, copia o traduzione di materiale è permessa senza il consenso dell'editore.

MONGOLIA BRIEFING

La copertina artistica di questo mese: Montains Beyond Mountains di Xue Song (tecnica mista su canvas 200*100cm, 2008). ShanghART Gallery e Xue Song, tutti i diritti riservati. ShanghART Gallery, 50 Moganshan Rd., Bldg 16&18 Shanghai, Main Space (10AM-6PM), H-Space (1PM-6PM), +86 (21) 6359 3923. www.shanghartgallery.com


Modalità di pagamento tra quartier generale, società estera e clienti in Cina

I

n alcuni casi, il quartier generale (HQ) fornisce beni e servizi ai clienti in Cina in modo diretto, anziché passare attraverso la propria società a partecipazione straniera (WFOE o JV) in Cina. Questo può accadere per molteplici motivi, tra i quali strategie di business o limitazioni dell’oggetto sociale oppure operatività dell’impresa partecipata in Cina. Spesso succede che, per evitare le problematiche di pagare il quartiere generale (fornitore) in valuta estera, il cliente in Cina si offrirà di pagare invece la partecipata cinese in valuta locale (RMB). Il quartier generale, in tali circostanze, deve essere ben consapevole delle conseguenti implicazioni fiscali. In particolare, i pagamenti di beni e servizi possono innescare questioni di transfer pricing qualora sia coinvolta una società locale, mentre fatture per servizi sono soggette ad una doppia tassazione, qualora siano pagate al quartier generale attraverso una propria partecipata in Cina. Andiamo a vedere nel dettaglio le implicazioni fiscali delle modalità di pagamento tra quartier generale, società a partecipazione straniera e cliente in Cina. Queste possono essere suddivise in due categorie a seconda di: (i) Vendita di beni a clienti in Cina e (ii) Fornitura di servizi a clienti in Cina.

Vendita di beni a clienti in Cina

Quando un cliente in Cina desidera importare dei beni dal quartier generale estero (fornitore) ci sono due possibilità: (i) Il cliente o l’agente del cliente importa i beni direttamente dal quartier generale; oppure (ii) Il quartier generale esporta i beni alla propria società in Cina e in seguito questa li vende al cliente.

Il cliente, o l’agente, importa i beni direttamente dal quartier generale

In base alle disposizioni della SAFE (State Administration of Foreign Exchange), il soggetto che dispone il pagamento in valuta

[ A cura di Susan Kang, Irene Zhong e Sabrina Zhang, Dezan Shira & Associates] estera, per i beni importati, deve essere lo stesso soggetto che ha importato tali beni. Per la disposizione del pagamento, dovranno essere presentati in banca sia il contratto che il documento per lo sdoganamento intestati al soggetto importatore.

cinese pagherà l’IVA e le imposte doganali per l’importazione. L’IVA a credito sarà poi deducibile da quella a debito pagata nella vendita dei beni al cliente finale.

Dal momento che la partecipata cinese non è direttamente coinvolta nell’ importazione, questa non sarà in grado di presentare tali documenti e quindi di rimettere il pagamento al quartier generale. Per tale motivo, nonostante la società locale possa incassare proventi dai clienti locali, questa modalità non è di norma adottata.

I clienti in Cina, per evitare problematiche di pagamenti in valuta estera, preferiscono, di solito, pagare alla società cinese quanto dovuto in RMB per i servizi ricevuti dal quartiere generale.

Il principio della libera concorrenza (arm’s lenght principle)

È necessario condurre tutte le transazioni tra quartier generale e partecipata cinese nel rispetto del principio di libera concorrenza, poiché questi soggetti, in base alla normativa fiscale cinese, sono considerati parti correlate. La partecipata, nella vendita al cliente locale, deve applicare un ragionevole rincaro (markup) al prezzo praticato dal HQ, in conformità ai regolamenti sul transfer pricing. Qualora questo principio non sia soddisfatto, saranno effettuate delle rettifiche nel corso delle indagini fiscali. Sempre la società cinese ha l’obbligo di presentare il modulo di dichiarazione delle transazioni con parti correlate indicando tutti i rapporti e le transazioni con queste, al momento della dichiarazione del reddito societario entro il 31 maggio di ogni anno. Qualora l’ammontare delle transazioni con le parti correlate (inclusi servizi, royalties, interessi ecc.) sia inferiore ai 40 milioni di RMB l’anno, la società stessa può essere esentata dagli obblighi sulla documentazione contestuale di transfer pricing.

Il quartier generale esporta beni alla collegata cinese che li rivende

Con questa modalità, che è molto più comune della precedente, la partecipata

Fornitura di servizi ai clienti in Cina

Di norma, le società in Cina non possono gestire gli incassi per conto di altre società. Questa regola si fa ancora più restrittiva nel caso di transazioni con l’estero, come nel caso di una WFOE (wholly foreign owned company) che riceve pagamenti per conto del quartier generale. La SAFE impone che, nel momento in cui la WFOE rimette denaro al quartiere generale, sia presentato alla banca un contratto stipulato tra i due soggetti. La WFOE deve anche stipulare un contratto con il cliente locale per la riscossione di denaro in RMB, qualora tale cliente necessiti di fattura per le deduzioni sui redditi imponibili societari. La WFOE può rimettere il pagamento ricevuto dal cliente in Cina al quartier generale in tre modi, ognuna dei quali prevede obblighi diversi. Le modalità di pagamento possono essere sotto forma di: A. Compensi per servizi B. Royalties C. Dividendi

A. Compensi per servizi È necessario che la controllata (usiamo l’esempio di una WFOE in Cina) si attenga alle seguenti procedure prima di poter rimettere i compensi per i servizi al quartier generale: (i) Stipula del contratto con il quartier generale (e con il cliente qualora questi necessiti di fattura per le deduzioni sui redditi imponibili societari) (ii) Registrazione presso gli uffici tributari competenti (iii) Versare la ritenuta d’acconto e pagare le relative imposte (iv) Acquisizione del certificato di regolarità fiscale o di esenzione (per rimesse oltre i 30.000 USD)


Modalità di pagamento tra quartier generale, società estera e clienti in Cina

Condizioni per la rimessa di denaro

Sarà sufficiente, per la rimessa della maggior parte dei compensi per servizi, che la WFOE e il quartier generale stipulino dei regolari contratti, come si è visto nel paragrafo precedente. Tuttavia, qualora i compensi per servizi derivino da contratti per importazione di tecnologia (ad esempio la cessione dei brevetti, licenza o trasferimento di tecnologia esclusiva, consulenza tecnologica, cooperazione su design, ricerca, sviluppo, produzione, ecc. ) la WFOE dovrà registrarsi presso il ministero del commercio prima della rimessa (si vedano i dettagli al paragrafo “Royalties”)

Contabilità

Dal punto di vista della WFOE, il pagamento ricevuto dal cliente in Cina deve essere contabilizzato come un ricavo mentre la rimessa al quartier generale come un costo. Nella pratica, invece, alcune WFOE trasferiscono i pagamenti ricevuti dai clienti locali al quartier generale come costi e registrano tali transazioni nella contabilità interna. Dal momento che non vengono ricavati profitti, la WFOE desume, in modo errato, di non essere soggetta ad oneri fiscali. In ogni caso, anche se non vi sono ricavi né costi contabilizzati, sussiste comunque l’obbligo per la WFOE di rispettare la normativa fiscale e di pagare le relative imposte qui di seguito illustrate.

Obblighi fiscali

WFOE I compensi per servizi ricevuti dai clienti in Cina sono soggetti a business tax , all’imposta sulla costruzione e la manutenzione dei centri urbani (UCMT) e all’addizionale a supporto della scuola (ES) al 5,6%. Il profitto generato, inoltre, è soggetto all’imposta sul reddito societario (CIT) pari al 25%, qualora la WFOE risulti in attivo nell’esercizio corrente. Il quartier generale Il quartier generale è passibile di un ulteriore business tax, alla UCMT e alla ES, al 5,6% . Di norma, quando sia il fornitore che l’utilizzatore del servizio hanno base in Cina, la business tax è calcolata sul reddito generato dal servizio, senza considerare la locazione materiale in cui tale servizio è stato effettivamente prestato. Pertanto, anche quando il quartier generale si trova al di fuori della Cina, è soggetto alle precedenti imposte sul reddito generato dal servizio, poiché il cliente è in Cina.

4

China Briefing

È responsabilità della WFOE trattenere e pagare le suddette imposte, prima di rimettere i compensi per i servizi al quartier generale.

fine di attribuire l’esenzione fiscale o il certificato di regolarità, e avranno facoltà di rifiutare la richiesta di beneficio degli accordi fiscali internazionali (tax treaty benefits).

Inoltre, nel caso in cui si ritenga che il quartier generale abbia una stabile organizzazione (Permantent Establishment, PE) in Cina, questo sarà soggetto alla CIT del 25% per i profitti derivanti dai servizi.

B. Royalties

Quali criteri identificano un Permanent Establisment (PE) in Cina? In base alla maggior parte dei trattati contro la doppia imposizione fiscale siglati tra Cina e altri paesi, la fornitura di servizi in territorio cinese da parte di un’organizzazione estera attraverso i propri dipendenti o altro personale incaricato dalla stessa organizzazione costituirà un Permanent Establishment (PE), qualora tali attività continuative (per lo stesso progetto o per altri collegati) coprano un periodo o un insieme di periodi superiori ai 183 giorni nell’arco di ogni 12 mesi. Qualora sia identificato un PE, le autorità fiscali cinesi utilizzeranno il profitto presunto per stabilire il reddito imponibile dell’organizzazione estera che esegue contratti in Cina. L’aliquota per il profitto presunto varia dal 15% al 50% del valore del contratto ed è determinata caso per caso.

Qualora sia identificata una Permanent Establishment in Cina, il quartier generale, dovrà presentare e pagare le dovute imposte sul reddito societario, compilare la riconciliazione annuale e saldare tutti i debiti tributari alla chiusura dei contratti. Per l’imposta sul reddito societario pagata in Cina, il quartier generale dovrebbe essere in grado di richiederne il rimborso nel proprio paese, qualora sussistano accordi contro la doppia imposizione fiscale. WFOE e quartier generale dovrebbero gestire con estrema cautela i contratti e i relativi progetti in Cina per valutare e limitare gli obblighi derivanti dalla costituzione di un PE. Laddove non sia individuato un PE in Cina, il quartier generale non è tenuto a pagare l’imposta sui redditi societari, ma è soltanto soggetto a business tax UCMT e ES per un totale del 5,6%. Nella rimessa all’estero di compensi per servizi eccedenti 30.000 USD, la WFOE dovrà sottostare ad una procedura di verifica per ottenere il certificato di regolarità fiscale o di esenzione sia dal competente ufficio tributario statale sia da quello locale. Questi due uffici, durante tale procedura, andranno a revisionare il materiale presentato al

È necessario che la WFOE (usiamo sempre la nostra wholly foreign owned enterprice come esempio) si attenga alle seguenti procedure prima di rimettere i compensi per royalties al quartier generale: (i) Stipula del contratto con il quartier generale (e con il cliente qualora questo necessiti di fattura per le deduzioni sui redditi imponibili societari) (ii) Registrazione presso il ministero del commercio e acquisizione della licenza per importare tecnologie o del certificato di registrazione per i contratti di importazione di tecnologia. (iii) Registrazione presso gli uffici fiscali competenti (iv) Richiesta per la riduzione dell’aliquota di ritenuta d’acconto nel caso di accordi fiscali internazionali (tax treaty) (v) Ritenuta d’acconto e pagamento delle relative imposte (vi) Acquisizione del certificato di regolarità fiscale o di esenzione (per rimesse oltre 30.000 USD)

Condizioni per la rimessa di denaro

Le royalties sono compensi pagati in relazione all’utilizzo della proprietà intellettuale (Intellectual Property, IP), quali brevetti, diritti riservati, marchi registrati e tecnologia di proprietà riservata. La WFOE deve eseguire la registrazione presso il ministero del commercio prima di rimettere il pagamento in valuta estera al quartier generale,qualora le royalties pagate dal cliente provengano da contratti di importazione di tecnologia. Il ministero del commercio emetterà a favore della WFOE la Technology Import License [licenza per importare tecnologia] o il Technology Import Contract Registration Certificate [certificato di registrazione per i contratti di importazione di tecnologia], insieme alla Technology Import Contract Data Sheet [scheda dati per i contratti di importazione di tecnologia]. La banca designata per il cambio valutario esaminerà la licenza o il certificato per acconsentire alla WFOE di rimettere il pagamento in valuta estera al quartier generale.

Contabilità

Come per i compensi da servizi, il pagamento che la WFOE riceve dal cliente in Cina deve essere contabilizzato come un ricavo mentre la


Modalità di pagamento tra quartier generale, società estera e clienti in Cina rimessa al quartier generale come un costo. In ogni caso, anche se non vi sono ricavi né costi contabilizzati, sussiste comunque l’obbligo per la WFOE di rispettare la normativa fiscale e di pagare le relative imposte.

C. Dividendi È necessario che la WFOE si attenga alle seguenti procedure prima di rimettere i dividendi al quartier generale:

Obblighi fiscali

(i) Approvazione della distribuzione dei dividendi da parte del consiglio direttivo (ii) Registrazione presso gli uffici tributari competenti (iii) Richiesta di avvalersi del trattato contro la doppia imposizione (ove applicabile) (iv) Ritenuta d’acconto e pagamento delle relative imposte (v) Acquisizione del certificato di regolarità fiscale o di esenzione (per rimesse oltre 30.000 USD)

Pagamento delle royalties e obblighi di ritenuta d’acconto Se il pagamento delle royalties... È effettuato il giorno della stipula del contratto È effettuato prima della data stipulata nel contratto È posticipato, ma il costo è stato dedotto nella dichiarazione annuale del reddito societario della WFOE

Allora l'obbligo di ritenuta si presenta... Il giorno in cui il pagamento è effettuato Il giorno in cui il pagamento è effettuato Il giorno in cui la WFOE consegna la dichiarazione annuale del reddito societario (CIT)

WFOE La WFOE è soggetta alla business tax, UCMT e alla ES per un totale del 5,6%, per i pagamenti ricevuti dai clienti in Cina. È soggetta, inoltre, al pagamento della CIT pari al 25% sul profitto derivante da dette transazioni. Il quartier generale Il quartier generale, ricevuto il pagamento dalla WFOE, è altrettanto soggetto ad un’addizionale business tax, alla UCMT ed alla ES del 5,6%. È inoltre soggetto alla ritenuta d’acconto del 10% sui redditi da royalties provenienti dalla Cina che non sono effettivamente collegati ad alcuna organizzazione o attività lì posseduta. Verrà applicata a un’aliquota preferenziale qualora il quartier generale sia un soggetto d’imposta in un paese che ha siglato un accordo contro la doppia imposizione fiscale con la Cina (dettagli al paragrafo “Beneficiare dai trattati contro la doppia imposizione”). Non è possibile dedurre dalla base imponibile della ritenuta d’acconto la business tax, UCMT e ES pagate. La WFOE è tenuta ad agire come sostituto d’imposta del quartier generale, presentando i relativi contratti e la documentazione richiesta agli uffici fiscali competenti entro 30 giorni dalla firma di tali contratti.

Condizioni per la rimessa di denaro

Come norma generale, la WFOE deve soddisfare le seguenti condizioni prima di poter distribuire i dividendi: Devono essere state interamente compensate le perdite dell’esercizio precedente Devono essere state interamente pagate le relative imposte Vi è sufficiente denaro contante per la distribuzione dei dividendi Il consiglio direttivo ha approvato la distribuzione di tali dividendi

Obblighi fiscali Rimessa dei dividendi e obblighi di ritenuta d’acconto Se il pagamento Allora l'obbligo di dei dividendi ritenuta si presenta... È effettuato dopo la I l g i o r n o i n c u i data di dichiarazione i d i v i d e n d i s o n o dichiarati È effettuato prima I l g i o r n o i n c u i d e l l a d a t a d i il pagamento è dichiarazione effettuato Qualora non sia applicabile un trattato contro la doppia imposizione fiscale, i dividendi sono soggetti alla ritenuta d’acconto pari al 10% calcolata al lordo. L’imposta sui dividendi deve essere trattenuta alla fonte, pertanto la WFOE agisce da sostituto d’imposta. La WFOE è obbligata a presentare all’autorità tributaria la dichiarazione di ritenuta d’acconto e la relativa documentazione, come ad esempio la decisione del consiglio direttivo di distribuire i profitti.

Come nel caso delle royalties, quartier generale o WFOE, possono far richiesta, qualora possibile, di usufruire della riduzione di ritenuta d’acconto sui dividendi alla luce dei trattati contro la doppia imposizione. Al fine di rivendicare i benefici di tali trattati, è necessario soddisfare le seguenti condizioni: Il quartier generale è soggetto d’imposta in un paese firmatario di un trattato contro doppia imposizione Il quartier generale è il beneficiario di diritto dei dividendi I dividendi sono calcolati in osservanza delle relative leggi e regolamentazioni Qualsiasi altro criterio previsto dalle leggi e regolamentazioni Beneficiare dei trattati contro la doppia imposizione Per evitare la doppia imposizione fiscale, molti paesi hanno siglato accordi che permettono la riduzione delle aliquote fiscali applicabili. Ogni trattato è un caso a sé stante; ad esempio, in quello tra Belgio e Cina siglato nel 2009, l’aliquota sui proventi da ritenuta d’acconto per dividendi pagati dalla società cinese al soggetto belga è stata ridotta dal 10 al 5%, mentre l’aliquota sui profitti derivanti da ritenuta d’acconto per le royalties è passata dal 10 al 7%. Qualora il quartier generale sia un soggetto d’imposta di un paese che ha siglato un trattato contro la doppia imposizione fiscale con la Cina, e quindi abbia diritto alla riduzione sull’aliquota della ritenuta d’imposta, questi deve presentarne richiesta all’ufficio tributario competente. Nel caso in cui un quartier generale, pur avendo il diritto alla riduzione, non ne abbia fatto richiesta e abbia pagato quindi un’imposta maggiore, può richiederne il rimborso entro tre anni dalla data del pagamento. Molto spesso, il quartier generale incarica un sostituto d’imposta indipendente o la sua stessa WFOE in Cina di procedere alla richiesta suddetta.

Considerazioni finali

Il quartier generale dovrà valutare attentamente ogni implicazione fiscale derivante dalle modalità di pagamento infragruppo al fine di poter ottenere la massima ottimizzazione fiscale. Ad esempio, come visto in precedenza, qualora il cliente paghi la WFOE in RMB e poi quest’ultima rimetta il pagamento al quartier

China Briefing

5


Modalità di pagamento tra quartier generale, società estera e clienti in Cina generale in valuta estera, detto pagamento sarà soggetto due volte all’imposizione sul fatturato in Cina. Come abbiamo visto la WFOE non deve rimettere il pagamento al quartier generale per non incorrere in una doppia imposizione. In questo caso, il pagamento sarà solo soggetto a business tax alla UCMT ed alla ES per un totale del 5,6%, quando il cliente paga la WFOE in RMB. Detto pagamento sarà ritenuto un ricavo della WFOE e sarà soggetto all’imposta sul reddito societario (CIT) del 25%, qualora la WFOE abbia un utile tassabile nell’esercizio corrente. Dal momento che la WFOE non rimette compensi al quartier generale, non è necessario trattenere l’imposta per suo conto. Ai fini contabili, il pagamento

Oneri fiscali che la WFOE deve trattenere per conto del quartier generale per compensi sui servizi, royalties e dividendi Compensi per servizi Imposta Royalties Dividendi Permanent Establishment Non PE Business tax, UCMT n.d. e ES 5,6% Imposta sul reddito n.d. n.d. n.d. societario (CIT)

Ritenuta d’acconto del 10% o inferiore

(In base all’aliquota sull’utile stimato dal 15 al 50%) n.d.

deve essere registrato come un ricavo della WFOE senza un costo corrispondente. Questa modalità deve essere adottata soltanto

n.d.

nel caso in cui la WFOE presenti delle perdite, altrimenti finirà col pagare una CIT molto alta (25%) in Cina.

Gestione dei costi iniziali e di avviamento Normalmente, sono necessari da quattro a sei mesi per completare la richiesta di avviamento di una società a partecipazione straniera (FIE) e l’apertura di un conto bancario a questa dedicato. Tuttavia, anche in tal periodo, si devono affrontare delle spese iniziali e di avviamento, e il problema per l’investitore straniero è assicurarsi che i fondi usati per coprire tali costi siano poi riconosciuti come apporti in capitale e vadano a scalare dal totale del capitale registrato che dovrà essere versato entro un arco temporale definito. Ė da notare che non vi è una soluzione perfetta alla regolamentazione e alle disposizioni relative il controllo della valuta estera e la costituzione di società. Le modalità con le quali l’investitore straniero può affrontare la questione prevedono infatti: L’apertura di un conto bancario temporaneo ad hoc per le spese in valuta estera Il pagamento a nome della nuova FIE Il pagamento su un conto bancario individuale in Cina Il pagamento attraverso parte correlata presente in Cina Sarà necessario, qualora vi siano spese da caricare in seguito in capo alla FIE, raccogliere tutte le fatture fiscali con il nome cinese della FIE emesse dai fornitori, al fine di dedurre tali spese del reddito imponibile. Identificazione dell’apporto in conto capitale I fondi, perché siano riconosciuti come iniezione in conto capitale, devono essere trasferiti dal conto bancario estero dell’investitore straniero direttamente al conto bancario della nuova società, senza l’intermediazione di altre parti.

Apertura di un conto bancario temporaneo ad hoc per le spese in valuta estera Secondo la State Administration of Foreign Exchange (SAFE), l’investitore straniero che sta per avviare un’azienda in Cina è autorizzato ad aprire un conto bancario per le spese da sostenere, dopo aver ottenuto la notifica di verifica e l’approvazione del nome della società da parte della Administration of Industry and Commerce, qualora necessiti di condurre ricerche di mercato, progettazioni e lavori preparatori durante questa fase. In tal modo l’investitore straniero può depositare fondi in valuta estera nel suddetto conto per provvedere ai pagamenti. La procedura per aprire questo conto bancario temporaneo può durare fino a tre mesi, per cui deve essere pianificato per tempo. Inoltre, per completare il trasferimento dei fondi, sono necessarie complesse procedure di verifica e il conto stesso sarà supervisionato della SAFE fino alla sua chiusura.

Pagamenti in nome della nuova FIE

Con storno L’investitore straniero è, di norma, portato a considerare che il modo più efficiente e semplice di gestire i costi iniziali di avviamento sia dapprima il loro addebito al quartier generale e in seguito il rimborso da parte della FIE, dopo l’apertura del conto bancario e l’iniezione di capitale di quest’ultima. Sfortunatamente però, nonostante questa modalità sembri pratica e semplice, in Cina non è così fattibile a causa del controllo sulla valuta estera e delle regolamentazioni fiscali. Spesso, infatti, le società incontrano problemi nel rimettere i fondi all’estero e devono sostenere pesanti oneri fiscali per farlo, oppure sono costrette a mantenere in bilancio a tempo indefinito tale voce.

Senza storno Qualora l’investitore straniero paghi i costi di avviamento direttamente ai fornitori (sia locali che esteri), senza ricaricarli alla FIE, ecco che non ci saranno problemi relativi al pagamento in valuta estera, né il rischio di imposte sul rimpatrio dei fondi, né effetti sul flusso di cassa della FIE. È quindi questo il modo più semplice di gestire i costi iniziali di avviamento.

Pagamento su conto bancario individuale in Cina Il pagamento dei costi iniziali di avviamento può essere dapprima effettuato sul conto bancario personale (aperto localmente) del General Manager o di un altro dipendente in Cina e, in seguito, quando sarà attivato il conto della FIE, lo staff locale potrà richiedere il rimborso per le spese sostenute. Questi costi appariranno sui registri contabili della FIE ai fini della deduzione fiscale del reddito societario (CIT). Può essere quindi questa una buona soluzione in presenza di limitati costi di avviamento.

Pagamento attraverso parte correlata presente in Cina Qualora l’investitore straniero possegga già una società in Cina, come ad esempio un ufficio di rappresentanza (RO) o un’altra FIE con sufficiente liquidità, si potranno finanziare i costi di avviamento della nuova FIE attraverso questa parte correlata e rimborsarli in seguito all’apertura dell’apposito conto bancario. Tuttavia, i pagamenti effettuati da un RO potrebbero attirare l’attenzione delle autorità fiscali, poiché si suppone che questo non debba e possa pagare alcuna spesa a nome di soggetti terzi. Questi pagamenti potrebbero essere considerati costi veri e propri del RO e quindi essere soggetti a imposizione fiscale.


La documentazione contestuale del transfer pricing in Cina [ A cura di Steven Carey, Transfer Pricing Associates, con il contributo di Dezan Shira & Associates]

D

all’entrata in vigore, all’inizio del 2009, della dettagliata regolamentazione sul transfer pricing, l’autorità tributaria in Cina, ovvero la SAT, ha lanciato un chiaro segnale sull’intenzione di proteggere la fonte delle proprie entrate e di difendere in modo attivo il principio di arm’s lenght nei prezzi delle transazioni infragruppo, ad esempio quelle tra quartier generale estero e WFOE in Cina. Queste regolamentazioni introducono l’obbligo imprescindibile per il contribuente di preparare, presentare e conservare la documentazione sul transfer pricing a supporto del principio dell’arm’s lenght ovvero del realizzo di transazioni infragruppo alle medesime condizioni stabilite in transazioni comparabili in circostanze comparabili, tra soggetti tra loro indipendenti. Nonostante tale obbligo si applichi al raggiungimento della soglia dei 200 milioni di RMB, è sempre più evidente che la documentazione richiesta va aumentando e che i soggetti in perdita in Cina sono obbligati a fornire detta documentazione, indipendentemente dalla loro grandezza o dallo scopo delle transazioni con le loro parti correlate o controllate. L’ampio utilizzo che l’autorità fiscale cinese fa dei formulari di raccolta dati sulle transazioni infragruppo, in fase di dichiarazione dei redditi annuale, supporta l’importanza della preparazione corretta di tale reportistica. Nel 2010, il Transfer Pricing Week Magazine ha classificato la Cina al terzo posto per “l’aggressività” del proprio ente tributario, facendola avanzare di cinque posti dal 2007, dietro soltanto a Giappone e India. Tutto ciò sta a significare che nessuna società estera che opera in territorio cinese può sottovalutare le disposizioni sul transfer pricing. Le aree in cui va crescendo la sorveglianza comprendono la stima dei beni intangibili, l’utilizzo di appropriate analisi di funzione e dei contratti di produzione, nonché utilizzo di dipartimenti di R&D. Il sistema a tre punte del SAT, che si fonda su “amministrazione, servizi e investigazione”

in relazione al transfer pricing, ha contribuito alla riscossione di un’imposta addizionale pari a 10,272 miliardi di RMB nel 2010, rispettivamente suddivisi in: “Amministrazione” (7,168 miliardi di RMB) Ha il compito di riesaminare i formulari di raccolta dati sulle transazioni con le parti correlate dei contribuenti e la documentazione relativa, sottoporre a nuova verifica i contribuenti già esaminati, spingere le imprese a rettificare in modo volontario i propri “ prezzi di trasferimento” e i modelli di pianificazione fiscale. “Servizi” (796 miloni di RMB) Si propone di condurre negoziazioni relative a disposizioni speciali con l’amministrazione fiscale. “Investigazione” (2,3 miliardi di RMB) Si propone di rafforzare, unificare e standardizzare le verifiche contabili e le investigazioni in tutta la regione e in settori specifici. Sono state condotte investigazioni in diversi settori, quali quello automobilistico, immobiliare, alberghiero, farmaceutico, quello delle spedizioni marittime, della produzione di componenti originali tecnologici e della

produzione di pneumatici. Sono state anche condotte investigazioni estere incrociate su alcuni grossi gruppi dell’abbigliamento e alcune catene di grandi magazzini. L’obiettivo di tali investigazioni era incentrato su importanti multinazionali leader nei rispettivi settori, in modo da creare un esempio per le altre società. questo scopo il SAT sta aumentando il suo organico. In base al report del marzo 2010, il SAT aveva a disposizione 228 specialisti in materia di transfer pricing e mirava ad aumentarne il loro numero in diversi istituti fiscali nelle maggiori città, come Pechino, Shanghai, Tianjin, nel Fujian e nel Guangdong. Si prevede che entro marzo 2012, secondo le indicazioni dettate dal SAT nel 2009, il numero degli specialisti transfer pricing a livello nazionale raggiungerà le 500 unità. Andiamo ora ad approfondire un limitato ma altrettanto importante aspetto di conformità alle disposizioni sui “prezzi di trasferimento” in Cina, ovvero la documentazione contestuale (contemporaneous transfer pricing documentation) al transfer pricing: Quali soggetti vi si devono attenere? Come deve essere preparata, presentata e conservata?

China Briefing

7


La documentazione contestuale del transfer pricing in Cina Quali informazioni devono esservi contenute? Quale metodo di transfer pricing andrà applicato?

Quali soggetti devono attenersi alla documentazione contestuale?

saranno così in grado di capire chiaramente il modello di transfer pricing adottato e la realtà commerciale del contribuente. Inoltre, da notare che, non è possibile fornire una documentazione dettagliata entro 20 giorni dalla richiesta, se tale materiale non è già stato preparato in anticipo e soprattutto se le richieste arrivano a coprire i 10 anni precedenti.

(i) L’ammontare annuale delle transazioni di beni tangibili tra parti correlate è inferiore a 200 milioni di RMB (22,98 mi di Euro) e quello dei beni intangibili è inferiore a 40 milioni di RMB (4,59 milioni di Euro). (ii) Le transazioni sono previste da un accordo preventivo sui prezzi (advance pricing arrangement, APA) con l’autorità fiscale (iii) L’investitore straniero detiene meno del 50% delle azioni e l’impresa conduce transazioni soltanto con parti correlate locali

È importante sottolineare che, nonostante un contribuente non sia obbligato a preparare la documentazione sul transfer pricing, se ne raccomanda vivamente la predisposizione in alcune circostanze, ovvero quando il contribuente è un produttore in perdita o un distributore i cui margini sono inferiori agli standard del settore. Le autorità tributarie possono inoltre rettificare i “prezzi di trasferimento” e applicare imposte supplementari o sanzioni per includere gli anni in cui la documentazione non era stata richiesta. Le investigazioni possono estendersi fino ai 10 anni precedenti e gli interessi e le sanzioni applicati non potranno in alcun modo essere ridotti dai trattati contro la doppia imposizione fiscale.

Le regolamentazioni sul transfer pricing in Cina prevedono tre specifiche esenzioni riguardanti la preparazione della documentazione contestuale:

Bisogna notare, tuttavia, che queste esenzioni riguardano soltanto i requisiti per la preparazione della documentazione e non l’esenzione dal regime di transfer pricing, che invece si applica a tutte le transazioni con le parti correlate.

Come deve essere preparata, presentata e conservata la documentazione contestuale?

Deve essere redatta in lingua cinese Deve essere completata entro il 31 marzo dell’anno seguente l’esercizio fiscale, ad esempio, per l’esercizio fiscale terminato il 31 dicembre 2011, la scadenza è il 31 maggio 2012 Deve essere presentata entro 20 giorni dalla richiesta Deve essere conservata per 10 anni dal 1 giugno seguente il relativo esercizio fiscale

Tutte le imprese, che presentano attività e rischi limitati e che hanno registrato delle perdite, devono preparare la documentazione contestuale e il relativo materiale per l’anno, o gli anni, in cui tali perdite sono state registrate e devono presentare il tutto all’autorità fiscale competente entro il 20 giugno dell’anno seguente. L’effetto combinato dei precedenti requisiti fa sì che gli obblighi sulla documentazione siano appunto contestuali. Questa documentazione è l’unica accettata dalle autorità tributarie che *prego far riferimento al prossimo paragrafo

8

China Briefing

In aggiunta, bisogna notare che gli uffici tributari locali hanno la facoltà di abbassare la soglia per la richiesta delle transazioni per i contribuenti delle loro giurisdizioni, e diventa quindi fondamentale monitorare le disposizioni e le notifiche in materia pubblicate degli uffici locali.

Quali informazioni devono esservi contenute?

Il capitolo tre delle regolamentazioni sul transfer pricing in Cina (China Tranfer Pricing Regulations) elenca i dati richiesti da inserire nella documentazione contestuale. In particolare: (i) Struttura organizzativa (ii) Attività commerciale (iii) Transazioni con le parti correlate (iv) Analisi di comparabilità (v) Scelta e applicazione del metodo*

(i) Struttura organizzativa

In questa prima categoria di informazioni si richiedono i dettagli sulla struttura generale del gruppo. L’autorità tributaria potrà arrivare a valutare l’intera filiera e verificare che vi sia una ragionevole percentuale di profitti generati in Cina. Nello specifico le informazioni richieste sono: Struttura organizzativa e proprietà del gruppo Descrizione dei cambiamenti nelle relazioni tra le imprese e le parti correlate nell’esercizio fiscale Descrizione delle parti correlate con le

quali l’impresa ha avuto delle transazioni, ivi inclusi il nome, il rappresentante legale, la composizione del management, il domicilio fiscale e l’indirizzo delle parti correlate, e ancora i dettagli sui familiari dei relativi soggetti e l’identificazione delle parti correlate con un’influenza diretta sul prezzo delle transazioni dell’impresa Descrizione delle diverse aliquote fiscali sul reddito, le aliquote applicabili, i trattamenti fiscali preferenziali applicabili di ogni parte correlata.

(ii) Attività commerciale

In questa seconda categoria di informazioni si richiedono dettagli principalmente relativi al settore industriale e all’analisi delle funzioni. L’autorità tributaria, grazie a questi dati, potrà posizionare la società in un settore, definire le attività portate avanti in Cina, la proprietà di beni intangibili, così come il suo livello di rischio. Su questo tipo di analisi si basa la selezione del metodo adatto per le transazioni e l’effettuazione delle analisi comparative. Le informazioni specifiche richieste sono le seguenti: Panoramica sull’attività dell’impresa, incluso un riassunto degli sviluppi e i cambiamenti di questa, un riassunto dei settori nei quali opera, i principali aspetti economici e legali che hanno un’influenza sull’impresa e sul settore (quali strategie di business, politica industriale, restrizioni del settore e il posizionamento dell’impresa stessa ) Composizione delle principali operazioni commerciali dell’impresa, ricavi dalle principali operazioni commerciali e loro percentuale rispetto ai ricavi totali, gli utili dalle principali operazioni commerciali e loro percentuali rispetto agli utili totali Analisi della posizione di mercato dell’impresa e relativa struttura competitiva del mercato Organizzazione interna dell’impresa, informazioni pertinenti i risultati operativi, rischi sostenuti e beni utilizzati dall’impresa e dalle sue parti correlate coinvolte nelle transazioni Bilancio consolidato del gruppo. L’impresa può ritardare la preparazione di queste informazioni a seconda del termine dell’esercizio fiscale del gruppo stesso. In ogni caso, dette informazioni devono essere predisposte non più tardi del 31 dicembre dell’anno seguente l’esercizio nel quale sono avvenute le transazioni con le parti correlate.

(iii) Transazioni con le parti correlate

È necessario fornire, in questa parte della


La documentazione contestuale del transfer pricing in Cina relazione, una serie di informazioni sulle transazioni con le parti correlate. In questo modo, l’autorità tributaria sarà in grado di capire l’esatta natura delle transazioni e quindi di valutare la metodologia di transfer pricing e la redditività in base al principio di “arm’s lenght”. Le informazioni specifiche richieste sono le seguenti: Descrizione di: • Tipo di transazioni tra parti correlate, relative parti coinvolte in queste transazioni, tempistica, quantità, valuta di pagamento, termini e condizioni delle transazioni • Modello contrattuale delle transazioni tra parti correlate, cambiamenti nell’esercizio fiscale e motivazioni di tali cambiamenti • Flusso delle transazioni, comprensivo di dettagli sul flusso di prodotti, sul flusso monetario, a ogni livello, e discussione delle similitudini e delle differenze con le transazioni tra parti non correlate • Beni intangibili coinvolti nelle transazioni con parti correlate e il loro effetto sulla determinazione del prezzo Copia di contratti o accordi sulle transazioni tra parti correlate e descrizione dell’implementazione di tali contratti o accordi Analisi dei principali fattori economici e legali che condizionano il prezzo delle transazioni tra parti correlate Segmentazione di vendite, costi, uscite di cassa e profitti sulle transazioni con parti correlate e con parti non correlate. Qualora queste voci non possano essere segmentate, dovranno essere suddivise secondo un ragionevole criterio di ripartizione, fornendo spiegazione di tale criterio

(iv) Analisi di comparabilità

Nel valutare se una transazione con parti controllate è conforme al principio di libera concorrenza e nel selezionare un ragionevole e appropriato metodo di verifica, è necessario fornire alcune informazioni sull’analisi di comparabilità, tra le quali: I fattori considerati nell’analisi di comparabilità Le informazioni rilevanti su funzioni svolte, rischi sostenuti e beni utilizzati dalla società campione Descrizione delle transazioni campione, ad esempio, all’interno dell’accordo finanziario, caratteristiche fisiche, qualità ed efficacia dei beni tangibili; tassi di interesse standard, quantità, valuta, periodo, garanzia, affidabilità creditizia del finanziatore, termini di ripagamento,

Utilizzo dei diversi metodi di transfer pricing Metodo Utilizzo Metodo del confronto Un prodotto con identici termini di transazione del prezzo (Comparable Sono disponibili sia transazioni con parti controllate che non U n c o n t r o l l e d P r i c e controllate Method, CUP) Metodo del prezzo di Società di distribuzione e marketing rivendita (Resale Price Comparabilità delle funzioni relativamente precisa Method, RPM) M e t o d o d e l c o s t o Produttori o fornitori di servizi maggiorato (Cost Plus Comparabilità delle funzioni relativamente precisa Method, CPM) Metodo del profitto netto di Profitto operativo netto (o proporzione margine costo netto) di transazione (Transactional società controllate N e t M a r g i n M e t h o d , Comparabilità di funzioni relativamente minore rispetto ai metodi TNMM) RPM/CPM Metodo della suddivisione Le transazioni tra parti affiliate sono ben integrate ed è difficoltoso del profitto (Profit Split separare il ruolo di ogni partecipante/partecipata Method, PSM) Tutte le parti correlate posseggono una certa parte di beni intangibili di uguale natura Altri metodi appropriati Potenzialmente applicabile alle transazioni di natura unica, alle conformi al principio della quali nessuno dei precedenti metodi può essere ragionevolmente libera concorrenza. utilizzato metodo di calcolo degli interessi ecc. ; natura e livello dei servizi; genere dei beni intangibili e forma di transazione, diritto di utilizzo di questi beni e profitto ricavato da questi Fonte delle informazioni sui campioni di riferimento (comparables information), criteri di selezione e motivi per l’uso di tali criteri Analisi dettagliata dei fattori speciali che portano a profitti maggiori/minori confrontati ai risultati di transazioni normali Rettifiche sui campioni di riferimento e ragioni di tali rettifiche

Quale metodo di transfer pricing applicare?

La normativa prevede che il contribuente documenti sia la scelta del metodo di transfer pricing utilizzato per verificare la redditività, sia la sua applicazione attraverso un’analisi comparativa macroeconomica. Nello specifico, le informazioni richieste sono: Scelta e giustificazioni del metodo di transfer pricing. Qualora venga utilizzato il metodo della suddivisione del profitto (PSM), andranno illustrati il contributo all’utile totale o andrà illustrato il livello di profitto residuo Descrizione di come i comparables possono supportare la scelta del metodo di transfer pricing Ipotesi e decisioni sul processo di determinazione del confronto del prezzo o del profitto Determinazione del confronto del prezzo

o del profitto, seguente l’applicazione dell’adeguato metodo di transfer pricing e il risultato dell’analisi di comparabilità e la spiegazione della conformità al principio di libera concorrenza Altre informazioni a supporto dell’implementazione del metodo di transfer pricing utilizzato La scelta di un appropriato metodo di transfer pricing deve basarsi sul livello di comparabilità dei dati utilizzati e sull’affidabilità dei risultati. I metodi di transfer pricing seguenti sono quelli riconosciuti sia dalle linee guida dell’OCSE che in Cina: Metodo del confronto del prezzo (Comparable uncontrolled price method, CUP) Metodo del prezzo di rivendita (Resale price method, RPM) Metodo del costo maggiorato (Cost plus method, CPM) Metodo del profitto netto di transazione (Transactional net margin method, TNMM) Metodo della suddivisione del profitto (Profit split method, PSM) Altri metodi appropriati e conformi al principio della libera concorrenza.

Metodo del confronto del prezzo (CUP)

Questo metodo considera i prezzi applicati da parti indipendenti o non correlate, che conducono le medesime o simili transazioni, con prezzo ad arm’s lenght applicato nelle transazioni tra parti correlate. In teoria, il criterio CUP è applicabile a tutti i tipi di

China Briefing

9


La documentazione contestuale del transfer pricing in Cina

Metodo del prezzo di rivendita (RPM)

Metodo del confronto del prezzo (CUP) Interno Esterno Soggetto considerato

X

Soggetto considerato

Y

Parte correlata

Parte Terza

Stessi prodotti/servizi ecc. Termini e condizioni simili: confronta il prezzo della transazione X con quello della transazione Y

Parte terza

A

B

Parte correlata

Parte terza

Stessi prodotti/servizi ecc. Termini e condizioni simili: confronta il prezzo della transazione A con quello della transazione B

Metodo del prezzo di rivendita (RPM) Interno Esterno Parte correlata

Parte terza

Soggetto considerato X

Y

Parte terza

Soggetto considerato

Parte Terza

Parte Terza

B

Parte terza

Prodotti simili, limitato valore aggiunto dal distributore (soggetto considerato): confronta il margine lordo X con il margine lordo Y

Di seguito la formula di calcolo: Prezzo di acquisto “arm’s lenght”= prezzo di rivendita a parti non correlate x (1- margine lordo di una transazione comparabile)

Parte correlata

A

Parte terza

Prodotti simili, limitato valore aggiunto dal distributore (soggetto considerato): confronta il margine lordo A con il margine lordo B

Metodo del costo maggiorato (CPM) Interno

Esterno

Soggetto considerato

X Parte correlata

Soggetto considerato

Y Parte Terza

Funzioni, beni e rischi simili: confronta il margine lordo X con il margine lordo Y

transazione tra parti correlate. È richiesto un alto livello di comparabilità e, qualora applicato, fornirebbe la miglior analisi comparativa di prezzo di libera concorrenza per le transazioni con parti correlate. Nella pratica, tuttavia, è raro che il CUP sia affidabile al di là dell’uso per beni merceologici o prodotti finanziari con prezzi di listino pubblici. Inoltre, è necessario porre molta attenzione alle differenze di funzioni e di rischi, ai termini contrattuali e ad altri fattori che possono influire sul margine di profitto delle transazioni comparate, come nel caso di attività di produzione, lavorazione, installazione e verifica, rischi di mercato e di cambio, valore e vita utile di macchinari ed equipaggiamenti, utilizzo e valore delle proprietà intangibili, esperienza commerciale, regimi contabili ed efficienza manageriale. Qualora sussistano significative differenze tra le transazioni con parti correlate e quelle con parti non correlate, è essenziale considerare la

10

China Briefing

Parte terza

A Parte correlata

Questo metodo si rivela efficace per merci, piuttosto che per servizi, poiché il prezzo di libero mercato per le merci acquistate da una parte correlata si ricava sottraendo l’utile lordo di una transazione comparabile dal prezzo di rivendita verso parti non correlate. Tale metodo è di norma applicabile nelle situazioni in cui il rivenditore effettua soltanto la rivendita o una limitata lavorazione delle merci.

B Parte terza

Funzioni, beni e rischi simili: confronta il margine lordo A con il lordo B

possibilità di rettifica e, in caso contrario, la scelta di un altro metodo. Il CUP può essere applicato sia internamente che esternamente. Il confronto su base interna osserva le transazioni controllate e quelle comparabili effettuate tra il soggetto considerato e la terza parte indipendente. Il confronto su base esterna osserva le transazioni controllate e quelle comparabili effettuate tra due entità terze indipendenti. Il metodo CUP interno ha, di norma, un livello di comparabilità maggiore rispetto al CUP esterno, poiché possiede almeno un aspetto di funzione confrontabile in toto. Pertanto, usando il metodo del CUP interno sono necessari soltanto pochi aggiustamenti, o nessuno, mentre nel caso del CUP esterno bisogna spesso intervenire per rendere i prezzi comparabili, condizione difficoltosa a causa delle caratteristiche uniche dei prodotti stessi che li rendono poco confrontabili.

Margine lordo di una transazione comparabile = margine lordo di una transazione comparabile/ introito di una transazione comparabile x100% Come per il CUP, il metodo del prezzo di rivendita può essere applicato sia internamente che esternamente. Il metodo del prezzo di rivendita, applicato internamente, confronta la transazione considerata con una transazione comparabile tra lo stesso soggetto considerato e altre terze parti. Il metodo del prezzo di rivendita, applicato esternamente, confronta la transazione considerata con una transazione comparabile effettuata da terze parti indipendenti. I problemi insiti all’applicazione del metodo del prezzo di rivendita applicato esternamente riguardano la disponibilità e l’affidabilità dei dati sui margini lordi ricavati da parti terze in condizioni di comparabilità, così come le differenze di regimi contabili secondo cui le società registrano una spesa o come costo di merci vendute o come spesa operativa, differenza che può distorcere il risultato anche in modo rilevante.

Metodo del costo maggiorato (CPM)

In base a questo metodo, un prezzo arm’s lenght rispecchia il costo pieno delle merci considerate o dei servizi maggiorato di un margine di profitto lordo. Questo è il metodo più comunemente applicato per le transazioni tra parti correlate sia in ambito produttivo (in particolare su base contrattuale o su commissione) che per la fornitura di servizi. Di seguito la formula di calcolo: Prezzo “arm’s lenght”= costo ragionevole x (1 + costo maggiorato del margine di una transazione comparabile)


La documentazione contestuale del transfer pricing in Cina Costo maggiorato del margine di una transazione comparabile = profitto lordo di una transazione comparabile/costo di una transazione comparabile x 100%

Marginalità dei costi totali Redditività dei beni/capitali impiegati Coefficiente Berry (Berry Ratio): margine lordo/ spese operative

L’applicazione del metodo del costo maggiorato è illustrata nel diagramma che segue. Come per gli altri metodi, può essere applicato internamente o esternamente. Il metodo del costo maggiorato, applicato internamente, confronta la transazione considerata con una transazione comparabile tra lo stesso soggetto e una terza parte. Il metodo del costo maggiorato, applicato esternamente, confronta la transazione considerata con una transazione comparabile effettuate da due terze parti indipendenti.

La scelta del coefficiente di profitto adeguato dipenderà dalla fonte primaria di profitto del soggetto. Dal punto di vista di un produttore, ad esempio, sarà più rilevante la redditività dei beni, mentre per un distributore, avrà più senso la redditività delle vendite.

Metodo del profitto netto di transazione (TNMM)

Nel metodo del profitto netto di transazione (Transactional net margin method, TNMM), gli indicatori di profitto in transazioni comparabili sono utilizzati per determinare o verificare il margine operativo netto delle transazioni tra parti correlate. I diversi indicatori di livello di profitto sono, in genere, i seguenti: Redditività del capitale Redditività delle vendite

Il metodo TNMM è, nella pratica, il più utilizzato sia dai contribuenti che dalle autorità fiscali. Questo metodo supera i limiti e i problemi della comparazione tra prodotti, evita il problema della disponibilità di dati sui margini lordi e della classificazione dei costi e infine, dalla prospettiva dell’autorità tributaria, determina in modo diretto l’imposta che deve essere versata.

Metodo della suddivisione del profitto (PSM)

Il metodo della suddivisione del profitto (Profit split method) prevede che il profitto totale di una transazione sia ripartito tra le parti associate in base al loro rispettivo contributo. Questo metodo è in genere utilizzato nei casi in cui le transazioni tra parti correlate siano ben integrate e sia difficile stimare il risultato operativo in modo separato.

Ci sono due tipi di metodo della suddivisione del profitto: generale e residuo. Il metodo della ripartizione dell’utile generale (o del “contributo”) distribuisce il profitto tra le imprese associate a seconda delle funzioni svolte, dei rischi sostenuti e dei beni impiegati, con particolare riguardo ai beni intangibili contribuiti da tutti i soggetti. Nel metodo della suddivisione dell’utile residuo, invece, é necessario come primo passo identificare il profitto ordinario di un soggetto. Ogni altro utile eccedente sarà, in seguito, distribuito in base al contributo di ogni parte nella generazione dell’utile straordinario, come ad esempio la proprietà di beni intangibili. L’applicazione del metodo della ripartizione del profitto richiede un’analisi dettagliata delle funzioni svolte, dei rischi sostenuti e dei beni utilizzati da ogni impresa associata, così come l’analisi dell’allocazione dei costi, delle spese, dei proventi e del capitale tra le imprese associate coinvolte nella transazione. Per una consulenza professionale sulle modalità di pagamento o sul transfer pricing, vi preghiamo di contattarci a italiandesk@dezshira.com o visitare il nostro sito www.dezshira.com/it.

China Briefing

11


La guida fiscale per l’Asia Seguite ci su @chi

IN QUESTO NUMERO:

nabrie Per le u fing ltime n ews fis norma cali, le tive e c gali, ommer ciali in in temp Cina o reale

• Imposte sul reddito delle società, imposte su beni e servizi, imposte sui dividendi e imposte sul valore aggiunto • Grafici e tabelle sulle aliquote fiscali dei redditi individuali • Speciale su Cina, Hong Kong, India, Vietnam e Singapore Aggiornamenti quotidiani su: www.china-briefing.com/news/it


Benvenuti al numero di dicembre di China Briefing

N

ei numeri di quest’anno di China Briefing, abbiamo discusso molti aspetti fiscali riguardanti, in modo specifico, la Cina. La pressione fiscale in Cina, in linea generale, è maggiore rispetto al resto dell’Asia oppure no?”.

Vi daremo risposta in questo numero di China Briefing, interamente dedicato ai sistemi fiscali dei paesi asiatici, sempre tenendo a mente il nostro motto, ovvero “L’aspetto pratico dell’investimento in Asia”. Ci auguriamo che i lettori, attraverso questa Guida Fiscale per l’Asia, possano iniziare a capire come collocare il sistema fiscale cinese e come compararlo rispetto alle altre economie asiatiche.

Cordiali saluti,

Alberto Vettoretti, Managing Partner, Dezan Shira & Associates, Editore Asia Briefing China Briefing Contact: editor@china-briefing.com Tutto il materiale e i contenuti sono protetti da © 2011 Asia Briefing Ltd. Nessuna riproduzione, copia o traduzione di materiale è permessa senza il consenso dell'editore.

MONGOLIA BRIEFING

INDIA BRIEFING

G

MONGOLIA BRIEFING La copertina artistica di questo mese, “Dream Valley”, è dell’artista cinese Thomas Leung, le cui opere sono esposte in numerose gallerie internazionali. Pacific Perspectives Gallery e Thomas Leung, tutti i diritti riservati. Pacific Perspectives Gallery, 50 MONGOLIA BRIEFING Moganshan Rd., Bldg 7, Suite 108, Shanghai, 10AM-6PM, +86 (21) 62990811, info@ppl.bz, www.ppl.bz.


La Guida fiscale per l’Asia [A cura di Dezan Shira & Associates ]

L

’investitore straniero, a causa della crisi finanziaria internazionale e dei probabili tassi di crescita al ribasso di Europa e Stati Uniti, sta cercando nuovi sbocchi per realizzare i propri obiettivi commerciali. Ne risulta che l’Asia, segnata per gran parte dello scorso secolo da guerre e strategie economiche improduttive, si trova ora in prima linea negli scambi e nel commercio a livello internazionale. L’Asia sta vivendo un boom economico senza precedenti, creando qualcosa come il 54% della ricchezza internazionale dell’ultimo biennio. L’ASEAN (Association of SouthEast Asian Nations), che ingloba gran parte dell’Asia sudorientale e fa riferimento a Singapore come centro finanziario della regione, ha contratto accordi di libero scambio sia con la Cina sia con l’India, rendendo l’Asia, di fatto, un unico gigantesco mercato, senza i tipici conflitti politici di altre regioni, come ad esempio l’Europa. Cina, India e ASEAN offrono insieme un mercato di oltre tre miliardi di persone, distribuite in una regione dinamica e diversificata, che sarà al centro delle dinamiche economico-commerciali per il prossimo secolo. Rimane, tuttavia, la difficoltà di comprendere i rischi e opportunità della regione, poiché le economie asiatiche si stanno evolvendo in modo rapido e spesso in maniera poco appariscente all’occhio comune. Pensiamo solo al fatto che, se solo cinque anni fa aveva un senso aprire uno stabilimento tessile nella provincia cinese del Guangdong per attività di export, oggi questa convenienza può non esistere più. Al contrario, possono essere molto più appetibili mercati come Indonesia, Bangladesh e India. Lo stesso ragionamento può essere applicabile alla finanza: alla luce dell’integrazione e del forte allineamento (e quindi controllo) di Hong Kong con la Cina continentale, l’ex colonia britannica potrebbe non risultare, al momento, la migliore base per il commercio in Asia. Comprendere a fondo la natura mutevole dell’Asia è essenziale per ogni imprenditore che opera nella regione. La conoscenza delle imposte fiscali è soltanto il primo passo verso la comprensione del

Cina CIT VAT DT

Hong Kong CIT

India CIT VAT

Vietnam

DT

CIT VAT

Singapore CIT GST DT

sistema fiscale di un paese; gli accordi sulla doppia imposizione siglati tra nazioni, inoltre, sono tra i fattori che aumentano ulteriormente la complessità del tema. Infatti, rispecchiando la natura dell’Asia emergente, anche la normativa fiscale è alquanto dinamica. Molte economie della regione hanno ridotto, negli ultimi anni, le aliquote fiscali sui profitti (ivi comprese Cina, Indonesia, Malesia, F i l i p p i n e , Ta i l a n d i a e Vi e t n a m ) .

Molti di questi paesi, inoltre, stanno discutendo altre possibili revisioni del loro attuale sistema fiscale. Ad esempio, l’applicazione dell’IVA in India sembra essere di prossima attuazione (per maggiori informazioni si rimanda a India Briefing, ottobre 2011). Anche le modalità di pagamento delle imposte sono state modificate: citiamo, ad esempio, la Cina, che secondo la Banca

Mondiale, è salita al settimo posto nel 2011 per la semplicità di versamento dei tributi. Analizzeremo nello specifico il sistema impositivo dei paesi in cui Dezan Shira & Associates (lo studio la studio che si occupa dei contenuti di Asia Briefing, è presente, ovvero Cina, Hong Kong, India, Singapore e Vietnam. Vedremo anche come questi paesi si posizionano rispetto alle altre economie asiatiche in termini di imposte fiscali totali (sulla percentuale dei profitti). Per finire, raccomandiamo sempre ai nostri lettori di rivolgersi a dei consulenti professionali in ambito fiscale, al fine di ottimizzare i propri investimenti in Asia. Per una consulenza professionale in materia, vi preghiamo di contattare Dezan Shira & Associates, scrivendo a italiandesk@dezshira.com, o visitando il sito Internetwww.dezshira.com/it.

China Briefing

3


Aliquote fiscali paese per paese Cina • India • Hong Kong • Vietnam • Singapore

Andremo di seguito ad analizzare le imposte principali applicate alle imprese straniere e agli individui in Asia, ovvero l’imposta sul reddito delle società, l’imposta sul valore aggiunto, l’imposta su beni e servizi, l’imposta standard sui dividendi e l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Le aliquote che seguono si basano sulla normativa locale di ogni paese e non considerano le riduzioni o le esenzioni previste dagli accordi contro la doppia imposizione fiscale.

Cina

Imposta sul reddito delle società

L’imposta sul reddito della società (CIT) in Cina, sia per le imprese straniere sia per quelle locali, ha un’aliquota pari al 25%. Ci sono alcune eccezioni, ad esempio per le società operanti nei settori incentivati, che possono usufruire di un’aliquota ridotta al 15%. Le imprese residenti devono pagare l’imposta sul reddito generato sia internamente sia esternamente alla repubblica popolare cinese, mentre le imprese non residenti, con sede principale o attività in Cina, devono pagare l’imposta sul reddito generato da dette sedi nel territorio cinese e sul reddito generato all’estero ma effettivamente correlato alle suddette sedi e attività. Le imprese estere, costituite in base a normative estere, che non hanno una sede o gestione manageriale in Cina, devono pagare soltanto l’imposta sul reddito generato all’interno della RPC. Gli incentivi fiscali su base industriale premiano le società operanti nell’alta o nella nuova tecnologia. Sono deducibili dalla base imponibile parte delle spese d’intrattenimento, pubblicità e di promozione commerciale, così come parte delle spese per ricerca e sviluppo. Le perdite fiscali generate dalla società possono essere riportate nell’esercizio successivo per un periodo massimo dia cinque anni.

Imposta sul valore aggiunto

Tutte le società e gli individui coinvolti nella vendita di beni, lavorazioni, servizi di riparazione o di ricambio, ovvero importazione di beni in Cina sono soggetti all’imposta sul valore aggiunto (IVA). I soggetti passivi di IVA si dividono in due categorie: contribuenti ordinari e piccoli contribuenti. Si definiscono ordinari quei

4

China Briefing

Cina - Imposte per le società 0%

5%

10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45%

Imposta sul reddito delle società IVA

25% 3%

Imposta standard sui dividendi

17% 10%

Cina - Imposta sul reddito delle persone fisiche 50%

Aliquota (%)

45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% $-

$50,000

$100,000

$150,000

$200,000

$250,000

...

Reddito imponibile annuo (US$) contribuenti il cui valore delle vendite annuali supera quello dei piccoli contribuenti, così come definito dall’autorità tributaria cinese. L’aliquota IVA per i contribuenti ordinari è in genere pari al 17%, o al 13% per alcuni beni, mentre si riduce al 3% per i piccoli contribuenti. I contribuenti ordinari possono scaricare l’ammontare totale dell’IVA a credito, pagata sull’acquisto di nuovi macchinari, dall’IVA a debito derivante dalla vendita dei loro prodotti. La Cina prevede un sistema a più livelli per

il rimborso IVA sulle esportazioni. Non sono invece permessi rimborsi per prodotti la cui esportazione non è incentivata, ad esempio per le terre rare.

Ritenuta d’acconto

L’aliquota sulla ritenuta d’acconto per le società non residenti, con reddito cosiddetto “passivo” generato in Cina, era pari al 20%, in base alla normativa cinese sul reddito della società. La stessa normativa concedette, in seguito, una riduzione al 10% per le società di tutti i paesi e giurisdizioni. Inoltre, l’aliquota


Aliquote fiscali paese per paese sulla ritenuta d’acconto per dividendi, interessi e royalties può risultare minore per quei paesi che abbiano siglato un accordo contro la doppia imposizione fiscale con la Cina.

Imposta sul reddito delle persone fisiche

trascorso in Cina e in base alla fonte del proprio reddito. Gli individui che trascorrono meno di 90 giorni in un anno solare in Cina sono esentati dall’imposta nel caso di retribuzione pagata da un soggetto giuridico estero e il cui reddito non sia attribuibile ad un’organizzazione stabile in Cina.

Il reddito imponibile mensile è calcolato al netto di una detrazione mensile standard di 3.500 Renminbi (RMB) per gli impiegati locali. Per gli stranieri che lavorano in Cina (inclusi i residenti di Hong Kong, Taiwan e Macao), la detrazione mensile standard è di 4.800 RMB.

I cittadini di quei paesi che hanno siglato con la Cina accordi contro la doppia imposizione fiscale possono risiedere nel territorio cinese fino a 183 giorni (anziché 90), senza l’obbligo di versare imposte. Un individuo che risiede in Cina tra i 90 e i 183 giorni deve registrarsi presso le autorità fiscali prima dell’insorgenza dell’onere tributario o al momento della dichiarazione dei redditi al fine di beneficiare dei suddetti accordi.

Gli oneri fiscali per gli stranieri si conteggiano, in genere, in base del periodo di tempo

Qualora l’individuo sia retribuito da un’entità cinese, ogni reddito derivante da prestazioni

I redditi derivanti da salari e stipendi sono tassabili secondo sette aliquote progressive che vanno dal 3 al 45%.

effettuate in Cina risulta tassabile. Gli individui che soggiornano in Cina per più di 90 giorni (o 183 giorni in caso di accordi contro la doppia imposizione), ma meno di un anno, sono soggetti al pagamento dell’imposta per i redditi derivanti da prestazioni nel territorio cinese, indipendentemente dalla fonte della retribuzione. Per gli individui che risiedono in Cina per più di un anno, ma meno di cinque anni, è dovuto il pagamento dell’imposta, sia per i redditi originati in loco che per quelli derivanti dall’estero percepiti da un’entità localizzata in Cina. Gli stranieri che risiedono in Cina per più di cinque anni sono soggetti alla tassazione di tutti i loro redditi ovunque originati (world-wide income).

Hong Kong

Imposta sul reddito delle società

Hong Kong, con il suo sistema fiscale particolarmente semplice e orientato al business, risulta molto attraente agli occhi dell’investitore straniero. Le aliquote sul reddito delle società possono variare leggermente di anno in anno, per il biennio 2010-2011, l’aliquota sui profitti per le società di capitali è pari al 16,5%, per le società di persone e per gli imprenditori individuali è pari al 15%. La città adotta il principio della fonte territoriale per determinare gli oneri fiscali dovuti, il che significa che soltanto i profitti generati in loco sono tassabili a Hong Kong. Non vi è distinzione tra residenti e non residenti, e ciò può comportare che non siano tassabili i profitti derivanti dall’estero dei residenti, mentre siano tassabili i profitti generati in Hong Kong dei non residenti. Il sistema di Hong Kong permette anche di beneficiare dello status di società estera, il quale dà diritto alla totale esenzione dalle imposte sui profitti generati al di fuori della regione. Sono detraibili dall’utile lordo tutte le spese sostenute per la generazione del reddito imponibile, ivi incluse la maggior parte degli oneri per interessi, canoni di locazione per uffici e stabilimenti, crediti inesigibili, salari e pagamenti per determinati fondi pensione. Non sono deducibili le somme pagate sulle spese di capitale. Le perdite possono essere riportate a nuovo senza alcun limite.

Hong Kong - Imposte per le società 0%

5%

10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45%

Imposta sul reddito delle società

16.5%

IVA

0%

Imposta standard sui dividendi

0%

Hong Kong - Imposta sul reddito delle persone fisiche* 50% 50%

Aliquotaprogressiva progressiva(%) (%) Aliquota

50%

45% 45%

45%

40% 40%

40%

35% 35%

35%

30% 30%

30%

25% 25%

25%

20% 20%

20%

15% 15%

15%

10% 10%

10%

5% 5%

5%

Aliquota standard (%)

0% 0%

0% $$50,000 $100,000... $150,000 $- $200,000 $$50,000 $100,000 $250,000 $50,000 $100,000...... Reddito imponibile netto annuo** (US$) Reddito netto annuo (US$) Reddito imponibile netto annuo (US$)

* Questa tabella illustra i due metodi di calcolo dell’imposta sul reddito individuale a Hong Kong. L’imposta finale sul reddito sarà la risultante minore delle due modalità. ** Reddito imponibile netto annuale = Reddito netto annuale - detrazioni personali

China Briefing

5


Aliquote fiscali paese per paese

Imposta sul valore aggiunto e ritenuta d’acconto

Imposta sui salari

Non esiste imposta sul valore aggiunto, ovvero IVA, a Hong Kong. Non è prevista, inoltre, la ritenuta d’acconto per il rimpatrio dei profitti da Hong Kong alla società controllante estera.

Vi sono due modi, a Hong Kong, per calcolare l’imposta sui salari delle persone fisiche con reddito da lavoro dipendente: (1) Aliquota progressiva Una scala variabile (dal 2 al 17%) in base al reddito imponibile netto annuale del contribuente (cioè diminuito delle detrazioni ammesse e delle deduzioni personali) e

(2) Aliquota standard Il 15% sul reddito netto annuale (ovvero diminuito soltanto delle detrazioni ammesse). L’imposta finale sul reddito sarà la minore ottenuta dalle due modalità sopra esposte. Pertanto, l’imposta fiscale media a Hong Kong si attesta al 15% per l’anno fiscale in corso. I dividendi ricevuti da qualsivoglia società sono esentasse.

India

Imposta sul reddito delle società

India - Imposte per le società

L’imposta sul reddito per le società locali, ivi incluse le società di persone a responsabilità limitata (LLP), è del 30%, mentre sale al 40% per le società estere. Si considera una società estera un’entità registrata al di fuori dell’India. Le società costituite in India, invece, si considerano locali, incluse le succursali di imprese controllanti in paesi stranieri. Le società estere con lavoro a contratto in India saranno soggette a un’imposta sul reddito pari il 40% del reddito netto generato dal suddetto contratto.

Imposta sul valore aggiunto

5%

10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45%

30%

Imposta sul reddito delle società

Vi sono quattro categorie, che includono 550 tipologie di beni:

12.5%

IVA Imposta standard sui dividendi

15%

India - Imposta sul reddito delle persone fisiche* (Uomini) Aliquota (%)

50%

Aliquota

Prodotti base (essential commodities)

1%

Lingotti di oro o argento e pietre preziose

1%

Prodotti industriale, beni d'investimento e prodotti di largo consumo, ivi inclusi medicinali, farmaci, prodotti industriali e agricoli, beni strumentali e merci speciali

4%

I rimanenti prodotti, ivi inclusi derivati del petrolio, tabacchi, liquori ecc. ecc. (Questi beni comportano aliquote maggiori che variano da regione a regione). Zucchero, prodotti tessili e derivatri di tabacchi sono esenti dall'IVA per un anno

12,5%

40% 35% 30%*** 25% 20%** 15% 10% 5% 0% $-

$50,000

$100,000

China Briefing

$150,000

$200,000

$250,000

...

Reddito imponibile annuo (US$) * In questo grafico abbiamo considerato l'aliquota maggiore applicabile agli uomini. Tariffe minori sono applicate a donne e pensionati. ** Per i redditi compresi tra 10,265-16,424 US$, l'imposta é pari al 20% più 287 US$. *** Per i redditi superiori a 16,424 US$, l'imposta é pari al 30% più 1,109 US$.

Tutte le aziende hanno l’obbligo di effettuare la registrazione ai fini IVA, tranne le attività con fatturato inferiore a 500,000 Rupie indiane (INR), che ne sono esenti. I rimborsi IVA sulle esportazioni sono concessi, in India, per tutte le categorie di beni e servizi.

Ritenuta d’acconto

Nel momento in cui una società effettua il

6

40%

45%

L’imposta sul valore aggiunto, ovvero IVA, si applica soltanto ai beni e non nei servizi. L’IVA si applica in ogni fase della vendita e un sistema di credito registra l’imposta pagata.

Bene

0%

rimpatrio dei profitti verso la propria società controllante estera, sarà applicata la relativa aliquota pari al 15%. Per i profitti rimpatriati da una succursale estera a una società indiana, l’aliquota corrente è pari al 30%, tuttavia si stima un futuro ribasso al 15%.


Aliquote fiscali paese per paese

Imposta sul reddito delle persone fisiche

Sono previste diverse categorie di aliquota che dipendono dal gruppo demografico di appartenenza, cui spettano esenzioni particolari. Queste aliquote possono variare dal 10 al 30%. L’imposta sul reddito delle persone fisiche si basa anche sulla residenza dell’individuo e sulla fonte del suo reddito. Un individuo sarà considerato residente in India nell’anno precedente, qualora si verifichi una delle seguenti due condizioni:

(a) Permanenza in India, nell’anno di riferimento, per un periodo, o più periodi aggregati, pari o superiore a 182 giorni, oppure (b) Permanenza in India, durante i quattro anni precedenti l’anno di riferimento, per un periodo, o più periodi aggregati, pari o superiore a 365 giorni, accompagnato da 60 o più giorni di permanenza nell’anno di riferimento.

non residenti sono passibili di imposta soltanto per il reddito generato, ricevuto o maturato in India. Pertanto, il reddito da lavoro dipendente sarà passibile d’imposta, indipendentemente dalla residenza del datore di lavoro. Il reddito derivante dalla distribuzione dei profitti è esentasse in India.

I residenti sono passibili d’imposta in base al loro reddito globale, mentre i

Singapore

Imposta sul reddito delle società

Singapore - Imposta per le società

L’imposta sul reddito delle società, con lo scopo di attrarre investimenti dall’estero, è stata ridotta negli ultimi anni fino al 17% attuale. La residenza ai fini fiscali della società dipende dal luogo in cui si svolgono controllo e gestione dell’attività. S’intende residente ai fini fiscali, una società cui controllo e gestione sono esercitati in Singapore. Pertanto, la filiale con sede a Singapore di una società estera non è generalmente considerata residente ai fini fiscali, poiché controllo e gestione sono esercitati dalla società controllante estera.

0%

5%

10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45%

17%

Imposta sul reddito delle società Imposta su beni e servizi Imposta standard sui dividendi

7% 10%

20%

Singapore - Imposta sul reddito delle persone fisiche (2012) Aliquota (%)

50% 45%

Le società, con o senza residenza, ricevono lo stesso trattamento fiscale, con la differenza che le residenti possono usufruire di certi benefici che sono preclusi a quelle non residenti, come ad esempio la possibilità di esenzioni fiscali sui redditi da servizi e da distribuzione dei profitti generati all’estero, così come sugli utili della filiale estera, qualora siano soddisfatte alcune condizioni. In base al programma “Productivity and Innovation Credit”, sono inoltre concessi degli incentivi fiscali, con particolare riguardo alle piccole e medie imprese, per investimenti produttivi e innovativi. Le imprese, grazie a questo programma, possono ottenere dei versamenti contanti o deduzioni e agevolazioni pari al 400% delle spese fino a 400,000 dollari di Singapore (SGD) se rientrano nelle seguenti sei attività: 1. Acquisto o nolo di sistemi automatici 2. Attività di formazione 3. Acquisizione di proprietà intellettuale 4 Registrazione di proprietà intellettuale

40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% $-

$50,000

$100,000

$150,000

$200,000

$250,000

...

Reddito imponibile annuo (US$) 5 Ricerca e sviluppo 6 Attività di progettazione

Imposta su beni e servizi

L’imposta su beni e servizi prevista a Singapore è, di fatto, una tassa sul consumo applicata alle importazioni di beni e alla fornitura di beni e servizi nel paese. L’aliquota

attuale è pari al 7%. Soltanto le società il cui fatturato eccede il milione di dollari di Singapore, in ogni dodici mesi, devono registrarsi agli uffici competenti per versare questa imposta. L’imposta sui beni e servizi applicata e riscossa dalle suddette società è un’imposta a debito, mentre quella sborsata sugli acquisti e sulle spese

China Briefing

7


Aliquote fiscali paese per paese o il diritto all’utilizzo di beni mobili Spese di gestione Servizi resi Affitti

è un’imposta a credito. Le imprese possono richiedere il rimborso dell’imposta a credito, qualora siano soddisfatte alcune condizioni.

Ritenuta d’acconto

La ritenuta d’acconto è applicabile ad alcune tipologie di pagamento verso persone fisiche e società non residenti, il cui reddito è generato a Singapore per servizi forniti o lavori svolti a Singapore. Questa imposta si applica ai seguenti pagamenti: Interessi, commissioni, onorari relativi a prestiti o insolvenze Royalties e altri compensi per l’utilizzo

L’aliquota sulla ritenuta d’acconto varia dal 10 al 20%. Le società non residenti,ai fini fiscali, possono richiedere il rimborso di tutte le spese sostenute a riguardo.

Imposta sul reddito delle persone fisiche

È prevista a Singapore un’aliquota progressiva che varia dallo 0 al 20%, applicabile ai redditi individuali dei residenti ai fini fiscali.

Si considera residente fini fiscali: un cittadino singaporiano oppure un cittadino con residenza a Singapore (SPR) che si è stabilito in modo permanente nel paese, oppure uno straniero che ha soggiornato o lavorato a Singapore per un periodo pari o superiore a 183 giorni nell’anno precedente (condizione non applicabile agli amministratori delle società). Il reddito da lavoro dipendente, generato a Singapore da un individuo non residente, è soggetto ad un’aliquota del 15%, oppure all’ aliquota da residente, secondo quella che porta un debito tributario maggiore.

Vietnam

Imposta sul reddito delle società

L’aliquota standard per l’imposta sul reddito delle società si attesta al 25%, sia per le società locali e per quelle a partecipazione straniera. Nel caso particolare di imprese con attività di perlustrazione, ricerca ed estrazione di petrolio, gas e altre rare e preziose risorse naturali, l’imposta varia dal 32 al 50%, in relazione al singolo progetto e all’attività svolta. La normativa vietnamita in materia prevede la detraibilità delle spese, qualora comprovate, pertinenti la produzione e l’attività commerciale dell’impresa e che non risultino, in modo specifico, escluse dai casi di detraibilità. Le società hanno anche la possibilità di accantonare il 10% della base imponibile annuale in un fondo per la ricerca e lo sviluppo, con l’obbligo di impiegarlo entro cinque anni e all’interno del paese. Qualora la società utilizzi meno del 70% del fondo, o lo utilizzi in modo scorretto, o non lo utilizzi entro cinque anni, dovrà versare l’intero ammontare dell’esenzione maggiorata degli interessi.

Imposta sul valore aggiunto

L’imposta sul valore aggiunto, ovvero l’IVA, è applicata in Vietnam alla maggior parte dei beni e dei servizi derivanti dai processi di produzione, scambio e consumo. Sono previste tre aliquote: 0%, 5% e la più comune al 10%. L’aliquota allo 0% si applica, in genere, a beni e servizi esportati, l’aliquota al 5% si applica a 15 categorie di beni e servizi di base, mentre quella del 10%

8

China Briefing

Vietnam - Imposta per le societàs 0%

5%

10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45%

Imposta sul reddito delle società IVA 0%

25% 10%

Imposta standard 0% sui dividendi

Vietnam - Imposta sul reddito delle persone fisiche 50%

Aliquota (%)

45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% $-

$50,000

$100,000

$150,000

$200,000

$250,000

...

Reddito imponibile annuo (US$)

si applica ai rimanenti beni e servizi. È prevista un’esenzione applicabile a 25 categorie di beni e servizi.

Ritenuta d’acconto

Il governo vietnamita ha abolito l’imposta sul rimpatrio dei profitti per gli investitori stranieri. Questi, infatti, hanno la possibilità di rimettere i profitti, ogni anno, alla fine


Aliquote fiscali paese per paese dell’esercizio fiscale, in totale esenzione da ritenuta d’acconto.

I familiari a carico riconosciuti includono: figli di età inferiore ai 18 anni; e individui privi di reddito o con redditi non superiori ai livelli stabiliti, ivi inclusi figli maggiorenni frequentanti università, scuola superiore, scuole superiori professionali, ovvero in formazione sul posto di lavoro; i genitori dei contribuenti in età pensionabile o inabili al lavoro; altri individui privi di mantenimento di cui il contribuente si fa carico diretto.

gli individui con un permesso di residenza in Vietnam.

Imposta sul reddito individuale

Al reddito individuale dei residenti si applica una delle sette aliquote progressive che variano dal 3 al 35%. L’aliquota per i non residenti, al contrario, è unica e pari al 20%.

L’imposta sul reddito individuale è applicata al reddito ovunque generato (world-wide income) dei residenti e al reddito generato in Vietnam dai non residenti. Si definiscono residenti:

Tutti i contribuenti, comunque, hanno diritto a una detrazione pari a 4 milioni di Dong vietnamiti (VND) mensili o 48 milioni annuali. Per i familiari a carico, inoltre, è fissata una detrazione pari a 1,6 milioni di VND mensili o 19,2 milioni annuali.

gli individui che rimangono in Vietnam per un periodo pari o superiore a 183 giorni durante 12 mesi consecutivi o nell’anno solare: oppure

Gli investitori individuali devono versare il 5% degli introiti da dividendi.

Imposta totale (% sui profitti) in Asia 120% 100% 80% 60% 40% 20%

am

Vi

et n

nd la ai

Th

an

ka

a Sr

Ko h

iL

re

e or So

ut

ne s

ng ap

Si

pi

pa l

ilip

Ph

Ne

on

go

lia

sia M

al ay

os M

La

n pa Ja

es ia

di a In

do n In

g Ko n

a

a g

in

Ho n

Ch

bo di m

Ca

Ba n

gl a

de sh

0%

Fonte: Banca Mondiale, Doing Business (2011)

Non sorprende che Hong Kong e Singapore si distinguano per le loro aliquote fiscali relativamente basse: entrambi risultano, da questo punto di vista (come per la facilità di versamento delle imposte), tra i 10 migliori paesi a livello internazionale secondo la Banca Mondiale. Cina e India presentano aliquote più alte rispetto al resto dell’Asia, per la prima dovute soprattutto a una maggiore imposizione fiscale sulla manodopera. Il Vietnam, con un’imposizione fiscale totale minore rispetto a Cina e India, si posiziona, sempre secondo la Banca Mondiale, soltanto al 124º posto per la facilità del versamento delle imposte, gran parte a causa delle lungaggini necessarie per conformarsi alla regolamentazione fiscale stessa.

China Briefing

9


Guida alle aliquote fiscali Cina • India • Hong Kong • Vietnam • Singapore

Imposta sul reddito delle società 0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

25%

Cina

16.5%

Hong Kong

30%

India

17%

Singapore

25%

Vietnam

Imposta sul valore aggiunto/imposta su beni e servizi 0%

5%

10%

Cina 3%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

17%

Hong Kong 0%

13%

India

7%

Singapore Vietnam 0%

10%

Imposta standard sui dividendi 0%

5%

10%

15%

0% 15%

India (Società controllanti estere) Singapore (Società non residenti)

10%

20%

Vietnam 0%

Imposta sul reddito delle persone fisiche Vi proponiamo, a lato, i grafici sull’imposta di reddito delle persone fisiche l’uno accanto all’altro per dare un’immediata percezione della differenza tra i vari paesi. Invece di riferirci semplicemente alla media o al valore massimo dell’imposta come “bassa” o “alta”, possiamo vedere, per ogni reddito imponibile annuo, quale aliquota percentuale corrisponde ogniBriefing paese. 10perChina

Ancora in Cina, l’imposta sul valore aggiunto (IVA) è maggiore per i contribuenti ordinari (17%), ma di gran lunga inferiore per i piccoli contribuenti (3%). L’India applica un’aliquota IVA pari al 13%, mentre in Vietnam può variare dallo 0% (per beni e servizi esportati), al 5% (per 15 categorie di beni e servizi di base) o al 10% (per gli altri beni e servizi). Singapore, invece, applica al posto dell’IVA un’imposta sui beni e sui servizi, chiamata GST, pari al 7% . La ritenuta sui dividendi è applicata in modo diverso da ognuno dei paesi qui considerati. La Cina, ad esempio, prevede il 20% (anche se questo può essere molto inferiore) per le società non residenti, mentre in India le società controllanti estere versano il 15%. L’aliquota sui profitti non è invece prevista a Hong Kong e in Vietnam. L’aliquota sulla ritenuta d’acconto varia dal 10 al 20% per i non residenti a Singapore.

25%

20%

Cina (Società non residenti) Hong Kong

20%

L’imposta sul reddito delle società presenta le aliquote maggiori in India (30%), Cina (25%) e Vietnam (25%), mentre per Hong Kong e Singapore le aliquote sono decisamente minori (16,5% e il 17% rispettivamente). Vi sono alcune eccezioni, ad esempio per la Cina, dove le società operanti nei settori incentivati nelle aree occidentali possono usufruire di un’aliquota ridotta al 15%. Lo stesso vale anche per India e Vietnam, tuttavia il cambiamento continuo dell’ambito geografico e industriale per ottenere incentivi vari non ci permette, in questo articolo, di approfondire tale argomento in maniera soddisfacente. Vi invitiamo dunque a visitare gli archivi dei nostri briefings sul sito: www.asiabriefingmedia.com

Cina 50%

Hong Kong

Tax Rate (%)

50%

Progressive Tax Rate (%)

50%

45%

45%

45%

40%

40%

40%

35%

35%

35%

30%

30%

30%

25%

25%

25%

20%

20%

20%

15%

15%

15%

10%

10%

10%

5%

5%

5%

0%

0%

0% $-

$50,000

$100,000

$150,000

$200,000

Annual Taxable Income (US$)

$250,000

...

$$50,000 $100,000 ... Annual Net Chargeable Income (US$)

Standard Tax Rate (%)

$$50,000 $100,000 ... Annual Net Income (US$)


Imposta sul reddito delle persone fisiche Aliquote fiscali paese per paese Hong Kong (aliquota progressiva)* Reddito imponibile annuo (US$) Reddito imponibile (US$1 = HK$7,75) annuo (HK$)

Cina Reddito imponibile annuo (RMB)

Reddito imponibile annuo (US$) Aliquota (US$1 = RMB6,353)

3%

Fino a 40.000

Aliquota

Fino a 5.161

2%

Fino a 18.000

Fino a 2.833

Oltre 18.000 fino a 54.000

Oltre 2.833 fino a 8.499

10%

Oltre 40.000 fino a 80.000

Oltre 5.161 fino a 10.323

7%

Oltre 54.000 fino a 108.000

Oltre 8.499 fino a 17.000

20%

Oltre 80.000 fino a 120.000

Oltre 10.323 fino a 15.484

12%

Oltre 15.484

17%

Oltre 108.000 fino a 420.000 Oltre 17.000 fino a 66.110

25%

Oltre 420.000 fino a 660.000 Oltre 66.110 fino a 103.888

30%

Oltre 660.000 fino a 960.000 Oltre 103.888 fino a 151.110

35%

Oltre 960.000

45%

Oltre 151.110

India Reddito imponibile annuo (INR)

Reddito imponibile annuo (US$) (US$1 = INR48,71)

Aliquota

Oltre 120.000

Hong Kong (aliquota standard)* 15% * L’aliquota progressiva si applica al reddito imponibile netto annuo (ovvero dopo le detrazioni e le agevolazioni). L’aliquota standard si applica al reddito netto annuo (ovvero dopo le detrazioni). L’imposta da versare sarà la minore delle due.

Singapore

Uomini Fino a 180.000

Reddito imponibile annuo (SGD)

Reddito imponibile annuo (US$) (US$1 = SGD1,24)

Aliquota

Fino a 3.695

0%

Oltre 180.000 fino a 500.000

Oltre 3.695 fino a 10.265

10%

Oltre 500.000 fino a 800.000

Oltre 10.265 fino a 16.424

20% + 14.000INR

Oltre 20.000 fino a 30.000

Oltre 16.129 fino a 24.194

2%

Oltre 30.000 fino a 40.000

Oltre 24.194 fino a 32.258

3,5%

Oltre 16.424

30% + 54.000INR

Oltre 40.001 fino a 80.000

Oltre 32.358 fino a 64.516

7%

Oltre 80.000 fino a 120.000

Oltre 64.516 fino a 96.774

11,5%

Oltre 800.000 Donne

Fino a 20.000

Fino a 16.129

0%

Oltre 120.000 fino a 160.000

Oltre 96.774 fino a 129.034

15%

Fino a 4.191

0%

Oltre 160.000 fino a 200.000

Oltre 129.034 fino a 161.290

17%

Oltre 190.000 fino a 500.000

Oltre 4.191 fino a 11.030

10%

Oltre 200.000 fino a 320.000

Oltre 161.290 fino a 258.065

18%

Oltre 258.065

20%

Oltre 500.000 fino a 800.000

Oltre 11.030 fino a 17.648

20% + 31.000INR

Oltre 17.648

30% + 51.000INR

Fino a 190.000

Oltre 320.000

Oltre 800.000

Reddito imponibile annuo

Vietnam Reddito imponibile annuo (US$)

(in Milioni VND)

(US$1 = VND21.000)

Anziani tra 60-80 anni Fino a 250.000

Fino a 5.395

Esentasse

Oltre 250.000 fino a 500.000

Oltre 5.295 fino a 10.264

10%

Oltre 500.000 fino a 800.000

Oltre 10.264 fino a 16.423

20%

Oltre 800.000

Oltre 16.423

30%

Anziani oltre 80 anni

Fino a 2,857

5%

Oltre 2,857 fino a 5,714

10%

Oltre 120 fino a 216

Oltre 5,714 fino a 10,286

15%

Oltre 216 fino a 384

Oltre 10,286 fino a 18,286

20%

Oltre 384 fino a 624

Oltre 18,286 fino a 29,714

25%

Oltre 624 fino a 960

Oltre 29,714 fino a 45,714

30%

Oltre 45.714

35%

Oltre 60 fino a 120

Oltre 960

Fino a 500.000 Oltre 500.000 fino a 800.000

Fino a 10.264

Esentasse

Oltre 10.264 fino a 16.423

20%

Oltre 16.423

30%

Oltre 800.000

India 50%

Fino a 60

Singapore

Tax Rate (%)

50%

Vietnam

Tax Rate (%)

50%

45%

45%

45%

40%

40%

40%

35%

35%

35%

30%

30%

30%

25%

25%

25%

20%

20%

20%

15%

15%

15%

10%

10%

10%

5%

5%

0% $50,000

$100,000

$150,000

$200,000

Annual Taxable Income (US$)

$250,000

...

Tax Rate (%)

5%

0% $-

Aliquota

0% $-

$50,000

$100,000

$150,000

$200,000

Annual Taxable Income (US$)

$250,000

...

$-

$50,000

$100,000

$150,000

$200,000

$250,000

...

Annual Taxable Income (US$)

China Briefing

11


Costituzione Societaria | Due Diligence | FiscalitĂ | ContabilitĂ | Gestione Libri Paga | Revisioni e Controlli Aziendali

Il Vostro Partner per la Crescita in Asia 22 anni di eccellenza 1992-2014 Italia Liaison Office:

italiandesk@dezshira.com

Cina

Hong Kong

Singapore

Stati Uniti Liaison Office:

china@dezshira.com

singapore@dezshira.com

hongkong@dezshira.com

usa@dezshira.com

India

delhi@dezshira.com mumbai@dezshira.com

Vietnam

hcmc@dezshira.com hanoi@dezshira.com

Dezan Shira & Associates Dezan Shira & Associates @DezanShira

www.dezshira.com


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.