Nr°15 il Gazzettino del Poligono

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GAZZETTINO

Il SETTEMBRE OTTOBRE

PERIODICO DI INFORMAZIONE PER SOCI E SIMPATIZZANTI DEL TIRO A SEGNO DI RAVENNA

2011 del POLIGONO

n.15

Benemerenza al merito del Tiro a Segno della Provincia di Ravenna Nella primavera di quest’anno, i Presidenti dei tre TSN della Provincia di Ravenna, Faenza e Lugo, si sono riuniti per elaborare un regolamento di assegnazione della benemerenza al merito del Tiro a Segno della Provincia di Ravenna. L’idea è partita qualche tempo prima perché si sentiva la necessità di rendere visibile all’esterno delle rispettive Associazioni il legame che le unisce.

Il regolamento è stato edito e approvato e i primi benemeriti saranno insigniti a fine anno dai tre Presidenti in occasione dei rispettivi pranzi/cene di fine anno. Il regolamento di assegnazione e l’elenco delle benemerenze sia Provinciali che Sezionali saranno disponibili sul sito web di ciascun Tiro a Segno a partire dai primi giorni del 2012 (per non guastare la sorpresa agli insigniti di quest’anno) In anteprima il regolamento è di seguito allegato.

REGOLAMENTO PER L’ASSEGNAZIONE DELLE BENEMERENZE AL MERITO DEL TIRO A SEGNO PROVINCIALE ARTICOLO 1 Il Consiglio composto dai Presidenti delle Sezioni di Tiro a Segno della Provincia di Ravenna istituisce la “BENEMERENZA AL MERITO del Tiro a Segno della Provincia di Ravenna” allo scopo di CONSACRARE con una attestazione onorifica i soci che con particolare capacità, continuità e disinteresse si siano distinti nell’attività all’interno delle rispettive sezioni di Tiro a Segno della Provincia di Ravenna, conseguendo titoli di eccezionale benemerenza. ARTICOLO 2 La distinzione si suddivide in: oro, argento e bronzo ed è concessa ai Soci che con continuità abbiano svolto meritoria attività in campo agonistico ed organizzativo in qualsiasi settore dell’attività Provinciale, Regionale o Nazionale dello sport del Tiro a Segno. In particolare devono essere rispettati i parametri di seguito stabiliti: Soci che abbiano posto la propria attività con impegno, capacità e continuità al servizio della propria sezione; i periodi di tempo previsti possono essere anche non continuativi fra loro purché nel complesso siano rispettati i minimi stabiliti. Tra la concessione di un grado della benemerenza e quello immediatamente superio-

re deve obbligatoriamente intercorrere un periodo minimo di due anni. Le proposte per il conferimento delle BENEMERENZE possono essere formulate da soci effettivi dei TSN della Provincia di Ravenna direttamente al Consiglio.

8 anni.

ARTICOLO 3 Fermi restando i titoli di merito indicati dal precedente articolo 1, per conseguire la distinzione “Al merito del Tiro a Segno della Provincia di Ravenna” d’oro è necessario che l’attività dedicata al Tiro a Segno , di cui al precedente articolo 2, sia stata almeno anni 20. Per la distinzione “Al merito del Tiro a Segno della Provincia di Ravenna” d’argento è necessario che l’attività dedicata al Tiro a Segno , di cui al precedente articolo 2, sia stata almeno anni 15. Per la distinzione “Al merito del Tiro a Segno della Provincia di Ravenna” di bronzo è necessario che l’attività dedicata al Tiro a Segno, di cui al precedente articolo 2, sia stata almeno di anni 10. Al fine di porre in risalto l’attività prestata nel ruolo dirigenziale dalle donne i termini per la concessione alle stesse delle Onorificenze nei tre diversi livelli sono ridotti, in via provvisoria, rispettivamente a 12, 10 e

ARTICOLO 5 Il conferimento è disposto dal Consiglio annualmente, su proposta motivata da qualsiasi socio iscritto a uno dei tre TSN della Provincia di Ravenna. Il Consiglio è composto dai Presidenti in carica dei tre TSN della Provincia di Ravenna (Ravenna, Faenza e Lugo). Le benemerenze verranno consegnate annualmente in occasione delle circostanze stabilite dal Consiglio. Il costo delle benemerenze è a carico del Tiro a Segno Nazionale di provenienza del premiato.

ARTICOLO 4 Il Consiglio può con propria delibera assegnare una benemerenza senza rispettare i tempi di cui all’articolo 3.

ARTICOLO 6 L’elenco delle BENEMERENZA AL MERITO Provinciali è inserito sui siti Web di ciascun TSN della Provincia di Ravenna. Ravenna, 4 settembre 2011

SOMMARIO Rinnovo cariche TSN Ravenna

p. 2

1° Gara Nazionale di Avancarica

p. 3

2ª Gara Sezionale di Avncarica

p. 4

renza

eneme Attestato Di B

Il piacere del tiro ad avancarica - 3° parte

p. 5

Bilancio del quadriennio

p. 6

L’angolo del buonumore

p. 8

Proverrbi del mese

p. 9

Il sangiovese

p. 1 0

Visita al museo Stibbert

p. 1 1

Il

di Ravenna della Provincia N S T i de i ale di Ravenna, nt ion de az si ro a Segno N ione, Consiglio dei Pre zione Sportiva Ti

rtiva della sez a dell’Associa ra alla crescita spo tributo dato alla vit con la propria ope o visto il fattivo con nd ora lab col e i irator storia, i principi isp condividendone la

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Un fine settimana diverso nel Parco di Ridracoli

p. 1 3

Ricette romagnole

p. 1 4

Salsicca & Arco

p. 1 6

disponendone l ‘iscr

a

l TSN di Faenz

Il Presidente de

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di Ravenna idente del TSN

el TSN di Lugo

Il Presidente d


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Elezioni

del 26 e 27 novembre 2011 Di seguito l’elenco dei candidati alle elezioni per il rinnovo delle cariche all’interno del Tiro a Segno di Ravenna. Raccomando la massima partecipazione alle votazioni. Votare è un diritto ma anche un dovere. Rinnovo Consiglio Direttivo del Tiro a Segno di Ravenna Candidati 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.

Angelini Ivo Fariselli Donatella Filipponi Daniele Fussi Gianni Gelli Valter Antonio Mancini Barbara Nanetti Marco Romanini Paolo Sangiorgi Massimo Vitali Davide

Rappresentanti degli atleti Candidati 1.

Bagnara Rita

Rappresentante dei tecnici Candidati 1.

Zattoni Giampaolo

Sindaco revisore Candidati 1.

Bernardi Marco


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gara nazionale di avancarica 10-11 settembre 2011

Quest’anno l’Avancarica Ravennate ha organizzato la prima gara Nazionale di avancarica dell’anno sportivo 2011-2012. Dopo la chiusura estiva iniziare con una gara a livello nazionale non è mai consigliabile perché si è ancora “arrugginiti” dalle ferie, ma nonostante questo l’organizzazione ha girato a pieno regime da subito permettendo anche al Presidente del TSN di Ravenna di andare per funghi domenica 11. Di funghi non ne sono stati trovati (e c’era da immaginarselo, visto i mesi di siccità precedenti) ma in compenso commissari e tiratori hanno molto apprezzato il break a tavola (vedi foto). A proposito di questo, mi è stato fatto un appunto a livello nazionale riguar-

dante la documentazione del lato sportivo del TSN di Ravenna che vado di seguito a riportare: “Si stava parlando del gazzettino e della pagina facebook del nostro Tiro a Segno e mi è stato dato atto della bontà dell’iniziativa, anche se per quanto riguarda la documentazione fotografica si notano molto gli aspetti conviviali a tavola e meno gli aspetti sportivi.” Ho invitato prontamente il mio interlocutore alla nostra prossima gara ricevendone la sua disponibilità a patto che sia programmato anche il “dopo gara”. ian


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gara SEZIONALE di avancarica 10-11 settembre 2011 CLASSIFICA della 2ª GARA SEZIONALE 2011 LAMARMORA (fucile militare) 1 Geminiani Gino 70 KUCHENREUTER (pistola a percussione) 1 Filipponi Daniele 95 5 2 Strocchi Fulvio 94 4 3 Nanetti Marco 94 4 4 Cortini Dario 92 3 5 Ravaglia Battista 86 2 6 Romanini Paolo 85 1 7 Tartagni Daniele 85 1 8 Calderoni Claudio 77 2 9 Baccarani Marco 77 1 MARIETTE (revolver ad avancarica) 1 Tartagni Daniele 91 5 2 Filipponi Daniele 85 2 3 Strocchi Fulvio 82 1 COMINAZZO (pistola a pietra) 1 Strocchi Fulvio 91 1 2 Filipponi Daniele 65 1 S.W. (revolver retrocarica) 1 Tartagni Daniele 123 3 2 Filipponi Daniele 113 0 3 Tartagni Paolo 111 0 4 Calderoni Claudio 86 1 Vincitore del premio a sorpresa: Battista Ravaglia


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IL PIACERE DEL TIRO AD AVANCARICA 3° PARTE L’INSERIMENTO DELLA POLVERE Per questa operazione tre sono i metodi fondamentali: Primo: versare direttamente la polvere in canna dal corno. Il corno può erogare la polvere tramite una valvola con dosatore inserita in punta oppure liberamente, una volta tolto il tappo. Il corno con dosatore di regola eroga quantità di polvere costanti, grano più grano meno. Il corno senza dosatore si dovrà invece versare a occhio, il che richiede un certo allenamento. Questo sistema, usato un tempo in combattimento non deve assolutamente essere impiegato poiché, in presenza di fecce o residui incandescenti in canna, la polve nera calata dal corno potrebbe accendersi, trasformandolo in un micidiale ordigno. La stessa considerazione vale, ovviamente, per il corno con dosatore la cui valvola non è sufficientemente stagna da impedire l’eventuale effetto di detonazione. Il ruolo quindi moderno della fiaschetta o del corno può essere di contenere semolino o farina di mais. Secondo: dosi separate raccolte in appositi contenitori. Flaconcini o cilindretti di vetro, plastica, cartone, ecc., non sono di difficile reperimento (date le dimensioni ridotte il vetro o la plastica non pongono in questo caso grandi problemi di elettricità statica). I flaconcini verranno riempiti con dosi ben pesate sul bilancino. Per versarle in canna senza sprecarne si potrà utilizzare un lungo imbuto che consente alla carica di adagiarsi tutta sul fondo, in culatta. L’uso dell’imbutino è antico come l’arma e la storia è comunque rispettata, se magari non nei materiali, nello spirito. Per le armi militari, l’uso dell’imbutino non è permesso: ve l’immaginate i soldati della Black Watch che, facendo quadrato sotto le cariche della cavalleria di Nap leone, infilano l’imbuto nella canna del loro Brown Bess per versarvi coscienziosamente una dose di polvere pesata la sera prima di Waterloo? Ma poiché anche nel tiro è invalso l’uso del compromesso, viene qui tollerato un imbuto dal corto cannello. Terzo: cartuccia di carta preconfezionata. La confezione di una cartuccia non presenta particolari difficoltà, salvo quelle di ricerca storica, ma a questo ha già provveduto la S.L.V.T.A, adattamento dal Quaderno N.3 di Dario L.Toso, con riferimento alle cartucce per moschetti e fucili europei e americani dei secoli XVIII e XIX. Le cartucce di carta combustibile furono usate nei fucili a retrocarica (esemplari a questo proposito gli Sharps) e nei revolver e carabine con cilindro ad avancarica. Il vantaggio di una cartuccia preconfezionata si calcola in termini di tempo Le cartucce preconfezionate venivano inserite in camera e calcate. Che la carta schiacciata si rompesse o meno era ininfluente in quanto la vampata della capsula attraverso il luminello accendeva comunque la carta che del resto era infiammabilissima. L’INSERIMENTO DELLA PALLA Va da se che il calibro d’una palla è solo nominale, quando per essa è previsto l’uso del patch e che a pezzuola abbandona la palla subito fuori dalla volata. Avvolta la palla nel patch, la si introduce in canna, forzandola in volata. Si deve quindi spingerla fino in fondo alla canna a contatto con la polvere. Allo scopo si utilizza la bacchetta riposta nell’apposito recesso della cassa, appoggiandone sulla palla la testa. La palla andrà ben calcata sulla polvere, senza esagerare. Essendo al primo colpo, prima di estrarre la bacchetta dalla canna, si pratichi su di essa un riferimento (con pennarello, con lima, con nastro adesivo) all’altezza della bocca dell’arma. Per ogni caricamento successivo, il riferimento dirà se si sarà calcato fino al punto giusto. E pericoloso che tra carica e palla rimanga un vuoto: in esso i gas della deflagrazione si espanderanno fino a gonfiare la canna, danneggiandola irreparabilmente. Calcando la palla in fondo alla canna, la bacchetta non dovrà mai essere spinta facendo pressione in cima all’impugnatura con il palmo o il pollice della mano (onde evitare i cosiddetti “carichi di punta”) ma la si dovrà invece impugnare a circa due spanne dalla volata per ogni tratto di affondo. Due leggeri colpetti sulla palla, già dolcemente calcata sulla polvere, praticati lasciando liberamente cadere di peso la bacchetta daranno il giusto assestamento polvere/palla. Con l’esperienza il suono della bacchetta cadente sulla palla confermerà il raggiungimento dell’assestamento. L’INNESCAMENTO DEL BACINETTO Caricata la canna, si toglie lo spillone dal focone e si passa a versare nel bacinetto un poco di polvere da un flaconcino, da una piccola fiaschetta o da un iniettore da scodellino in ottone, oggetto per verità molto grazioso e in grado di erogare quantità ottimali e costanti. Un tempo la polvere da innesco era di macinazione più fine per meglio penetrare nei focone e per bruciare più velocemente. Oggi la polvere N.1 della SNIA svolge comunque questa funzione in modo egregio, anche se pure la N.2 non crea certo cilecche. Abbassata a martellina sul bacinetto innescato, si imbraccia l’arma, si arma il cane, si punta, si mira, si preme il grilletto. L’arma sparerà. LA MANCATA ACCENSIONE Se abbattendosi il cane l’arma non spara, può trattarsi di una “ritardata accensione” dovuta a cause imponderabili, come ad esempio dell’olio che abbia inumidito la polvere nel focone; mezzo minuto d’attesa con l’arma sempre in punteria può esser sufficiente perché la fiamma riesca a raggiungere la camera di scoppio. Altrimenti si dovrà con lo spillone liberare il focone, riempire nuovamente lo scodellino e tirare di nuovo, il che riesce sempre. Altra causa di mancata accensione è l’aver versato nel bacinetto poca polvere, non sufficiente per raggiungere e percorrere il focone. Si ricordi che la vampata generata nello scodellino viene “risucchiata” nel focone per un noto effetto fisico. Che il colpo parta oppure no, la polvere nel bacinetto si accende comunque. In un’arma a pietra il colpo parte con un leggerissimo ritardo rispetto all’accensione dell’innesco; ritardo del resto appena avvertibile e che fa parte del fascino sottile del tiro con questa tipologia di armi. Vi erano e vi sono, fucili e, in specie, pistole dove con un particolare accorgimento nella realizzazione del focone ‐ una svasatura imbutiforme ‐ si ottiene l’accensione della carica in camera di scoppio con l’immediatezza di una qualsiasi cartuccia moderna, il cosiddetto “tubo Venturi”. Prima di ricominciare a sparare si dovrà scovolare la canna, anche passandovi uno straccetto umido (ma poi si dovrà lasciare asciugare) per pulirla da ogni residuo di polvere combusta, facilitando così l’introduzione della palla successiva. Il regolamento internazionale (M.L.A.I.C.) proibisce la pulizia della canna fra un colpo e l’altro quando si utilizza un’arma, antica o replica, di tipologia militare. Questo, ovviamente, durante una gara: se si prevede quindi una pratica agonistica è meglio abituarsi a non pulire tra un colpo e l’altro la canna. SPARARE A PERCUSSIONE Il metodo di caricamento dalla volata è il medesimo illustrato per le armi a pietra. Armi celebri quali i fucili Springfield ed Enfield, i revolver Colt Navy o Remington sono tutte accomunate dall’avere il luminello da innescarsi con una capsula di fulminato. Il cane, abbattendosi con notevole forza, schiaccia la capsula facendo deflagrare il fulminato, provocando Lo scarico della vampata nella polvere in camera di scoppio attraverso il camino (canaletto). Per liberare il camino da eventuali tracce d’olio è consigliabile esplodervi una o due capsule prima di caricare sparando in bianco, ossia senza polvere da sparo in camera. Il luminello andrà poi tappato per impedire la fuoriuscita di polvere (lo si può fare con un patch o semplicemente lasciandovi sopra una capsula esplosa). Le fasi di caricamento sono notevolmente abbreviate, almeno per i fucili e lo sparo è immediato: rarissime le cilecche per difetto della capsula, semmai per ostruzione de luminello, cui si rimedia col solito spillo. Il fatto, poi, che il luminello sia svitabile ed estraibile dalla propria sede, offrenotevoli vantaggi per la sua sostituzione e per la pulizia dell’arma. Nel prossimo gazzettino la quarta e ultima parte de “IL PIACERE DEL TIRO ADAVANCARICA”


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BILANCIO DEL QUADRIENNIO

Cari Soci, siamo arrivati all’ultimo anno dell’incarico che ci avete conferito nel “lontano” dicembre 2007 ed è giunta l’ora di fare un bilancio della gestione di questo Consiglio Direttivo. Cosa abbiamo fatto in questi quasi 4 anni è sotto gli occhi di voi tutti ma per maggiore comodità ho compilato la seguente lista dove potrete trovare quanto è stato fatto e quanto rimane da fare. Ho inserito anche le cose che secondo noi sono da fare nel 2012. Rimango come sempre a vostra disposizione per eventuali chiarimenti e/o suggerimenti

Cosa

Dove

Installati n° 2 nuovi aspiratori a torrino Installati n° 6 filtri assoluti per aspiratori

Tetto galleria di tiro Tetto galleria di tiro Linee di tiro galleria Box DT galleria di tiro Linee di tiro galleria Linee di tiro galleria Sala attesa galleria di tiro Esterno galleria di tiro Esterno galleria di tiro Tetto galleria di tiro Zona parapalle Davanti al cancello della Motorizzazione civile Porta di uscita dallo stabile principale lato Pag Area prospiciente via Pag Da area galleria verso area vecchio TSN PGC PGC PGC PGC Corridoio fossa 50 metri e PGC Zona fossa 50 metri PGC zona tiratori PGC zona tiratori PGC-PA/PS PGC zona tiratori Utilizzati per i maneggi quando la galleria era in manutenzione. PGC per quando si spara di avancarica PGC PGC PGC PGC per quando si spara di avancarica PA/PS per quando si spara di avancarica PGC/PA/PS zona tiratori PA/PS zona tiratori PA/PS PA/PS PA/PS per quando si spara di avancarica Lato via Pag PA/PS Uscita corpo principale lato via Pag 50 metri 50 metri 50 metri 50 metri 50 metri 50 metri 50 metri 50 metri 50 metri per gare di avancarica 50 metri 50 metri per gare di avancarica 50 metri 50 metri 50 metri 50 metri parapalle 50 metri avancarica 50 metri avancarica 50 metri avancarica 50 metri avancarica 50 metri avancarica 50 metri avancarica 10 metri 1° piano

Installato nuovo citofono per comunicare con i tiratori

Installato nuovo pannello comandi Installate piastre di protezione guide sagome Installate luci verdi e rosse su ogni stallo Installata una mensola porta trofei Ampliato box in lamiera utilizzato come ripostiglio Ripulito l’ ingresso carrabile da rotoli in gomma e erba sintetica Sostituita la catramatura del tetto della galleria. Telecamera di controllo dell’ ingresso della galleria N° 2 telecamere di controllo del corridoio lato via Pag. Ripulito e livellato l’area del vecchio tiro a segno Installato cancello di comunicazione scorrevole Sostituita completamente la tettoia Installato schermatura per il sole sui bersagli Installata protezione per colpi di rimbalzo sotto la tettoia Installata illuminazione notturna bersagli Installata nuova copertura corridoio Alto parlante per comunicaz. dal locale di conserv. munizioni Telecamera di controllo PGC Alto parlante per comunicaz. dal locale di conserv. munizioni Nuova linea telefonica + computer 2 nuovi neon per sparare in notturna 3 pannelli separatori con blindatura Impianto di bagnatura zona antistante i tiratori Intonacatura pareti Dx e Sx Sostituito legno di protezione muro linee di tiro Armadio da adibire a conservazione attrezzature Tubazione per ricambio aria linee di tiro Tubazione per ricambio aria linee di tiro Telecamera di controllo Alto parlante per comunicaz. dal locale di conserv. munizioni Intonacatura pareti Dx e Sx Sostituito legno di protezione muro linee di tiro Impianto di bagnatura zona antistante i tiratori Allargata la zona del controllo bersagli PA/PS Modificati i pannelli di protezione tra i tiratori Scivolo per portatori di Handicap N° 8 banconi da Bench Rest N° 6 sgabelli per Bench Rest Illuminato i bersagli sino alla linea di tiro n° 13 Migliorata l’illuminazione della fossa a 50 metri Sostituita completamente la tettoia della fossa a 50 metri Sostituito il serbatoio dell’olio idraulico N° 2 telecamere di controllo linee di tiro Alto parlante per comunicaz. dal locale di conserv. munizioni Impianto di bagnatura zona antistante i tiratori N° 2 Paratie di protezione invernale per tiratori Pannelli divisori tra i tiratori Pompa aspirazione acqua piovana Sostituito legno di protezione muro linee di tiro Intonacatura pareti Dx e Sx Stesura nastro di gomma per prevenire la crescita dell’erba Illuminato i bersagli delle linee 1-2-3 Tubazione per ricambio aria linee di tiro Telecamera di controllo linee di tiro Alto parlante per comunicaz. dal locale di conserv. munizioni Impianto di bagnatura zona antistante i tiratori Macchina tiro al piattello

Modificato banchi di tiro come da Regolamento UITS


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Cosa

Dove

N° 2 Telecamere di controllo linee di tiro Alto parlante per comunicaz. dal locale di conserv. munizioni Illuminazione delle linee di tiro come da Regol. UITS Armadio da adibire a conservazione attrezzature Illuminazione delle linee di tiro come da Regol. UITS N° 2 telecamere di controllo piazzale e cancello N° 3 faretti tricolore Insegna luminosa sulla porta d’ingresso Insegna circolo ricreativo N° 4 telai per pubblicità corso di tiro N° 3 telecamere di controllo Alto parlante per comunicaz. dal locale di conserv. munizioni Impianto HI-FY Televisore al plasma Televisore per telecamere Giornale luminoso N° 1 telecamere di controllo Registratore, unità di controllo per telecamere, altoparlanti E 2 UPS Scanner per codice a barre Telecamera per registrare foto dei soci Stampante multi uso Nuovo personal Stampante laser Stampante per badge Nuova Betoniera Sega circolare Nuovo rasa erba Nuovo taglia erba a filo Armatura per lavori in altezza Giacche da tiro Guanti da tiro Armi ad aria compressa

10 metri 1° piano 10 metri 1° piano 10 metri 1° piano 10 metri 1° piano 10 metri piano terra Stabile esterno su via Trieste Lato porta d’ingresso TSN Porta d’ingresso TSN Ex casa custode Fioriere su via Trieste Salone Salone Salone Salone Salone Salone Armeria Armeria Armeria Armeria Segreteria Segreteria Armeria Presidenza Attrezzatura Attrezzatura Attrezzatura Attrezzatura Attrezzatura Nostri giovani tiratori Nostri giovani tiratori Nostri giovani tiratori

Lavori di ripristino Convertita la casa del custode in circolo per agonisti del TSN. L’archivio del tiro a segno è stato spostato in una camera della ex abitazione del custode. Acquistata stufa, lavello a due vasche e friggitrice per la cucina del circolo. Il deposito bersagli è diventata la sala controllo bersagli. La cucina del poligono è diventato il ripostiglio borse degli agonisti. Il deposito bersagli è stato attrezzato nella sala del camino. La sala riunioni è stata riportata alla sua iniziale funzione. Area del vecchio TSN pulita e livellata a costo zero grazie al lavoro di volontari e dell’ufficio sport del Comune di Ravenna. L’intenzione è quella di destinare l’area a campo di tiro con l’arco per i soci del TSN. Verrà installato un container per conservare paglioni, archi, frecce ecc. Una delle ragioni che ci ha spinto a recuperare l’area, oltre alle richieste che ho ricevuto di trovare uno spazio per il tiro con l’arco, è stata la possibilità che dopo oltre 30 anni di inutilizzo dell’area, il Demanio Militare potesse declassare l’area e consegnarla al Demanio civile con conseguente sua alienazione.

Lavori programmati per il prossimo quadriennio Cosa

Dove

Sostituzione scaldabagno Sostituzione dell’ antenna ed eventualmente del televisore Installare telecamere di sorveglianza in sala d’attesa + linee di tiro Impianto ricambio aria per gare di avancarica da linea 4 a linea 18 Abbattimento barriere architettoniche Chiudere buchi nei muri e verniciatura Sostituire dove necessario pannelli dietro ai bersagli Protezione zona camino/deposito bersagli dalle line 10 metri P.T. Ampliamento locale armeria Tettoia su ingresso circolo agonisti Verniciatura esterna Tiro a Segno

Galleria Fatto, omaggio di Auto & Auto Galleria Tetto galleria 50 metri PL/PA 10 metri 1° piano 10 metri 1° piano 10 metri Piano Terra n.a. n.a. n.a.

Installare telecamera di sorveglianza per il campo di tiro con l’arco

IL PRESIDENTE


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L’ANGOLO DEL BUONUMORE

Per sorridere un po’ Se la montagna viene da te e tu non sei Maometto……Corri, perchè è una frana!

A Roma, in un autobus un tizio strilla all’autista:“Ahooò! Ma quando parte stò cesso?”E l’autista:“ Quando si riempie de stronzi

4 motivi per cui E.T. è meglio di un albanese: 1. È arrivato da solo 2. Ha una bici sua 3. Ha imparato la nostra lingua 4. Vuole tornare a casa.

A Natale bisogna esser più buoni. Se ti fregano il posto per la macchina ricorda che è Natale. Non rigargli la fiancata con la chiave, scrivigli sopra BUONE FESTE ! imparato la nostra lingua 4. Vuole tornare a casa.

Durante un matrimonio lo sposo vede il suo amico con la mano sotto la gonna della sposa.“Ma cosa fai?”E l’amico:“Dai che porta bene, Sposa bagnata sposa fortunata!”

Napoli, un rapinatore sale su un autobus e grida:“Fermi, questa è una rapina!” Un signore si alza e dice:“Maronna mia……che spavento! Pensavo fosse ‘o controllore!”

Un uomo parcheggia in divieto. Si avvicina una vigilessa e gli dice:“Sarebbero 33 euro!”E l’autista risponde:“Va bene, sali!”

Tra due pesci:“Scusa, sai dov’è la grotta dell’amore?”“Mi dispiace ma non posso aiutarti. Sono un pesce sega!”

Quando Abramo liberò gli ebrei dall’Egitto, il Faraone tentò di fermarlo dicendo:“Don’t touch my ebrail!”

Il sole alla cacca:“Domani sarò alto e grande nel cielo.”La cacca al sole:“Beh, questo mi secca un pò!”

“Mamma, cosa fai nuda sopra il babbo?”“Salto per sgonfiargli la pancia….”“Fatica sprecata: ogni mattina la zia si inginocchia e gliela rigonfia!”

Una bellissima donna tutta nuda entra in un confessionale. Il prete sconvolto esce e davanti al crocifisso chiede:“Padre, cosa devo fare?”Gesù:“Toglimi i chiodi!!!” Claudio Bisio

Marito e moglie stanno guardano il pozzo dei desideri.Lei si sporge troppo precipitando giù, e lui:“Perbacco…. funziona!”


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PROVERBI DEL MESE DI SETTEMBRE D’Setembar, e’ gapon d’Sa’ Roch t’è da imbariaghè e mandè in zir cun l’ultma cuvè. (In settembre, il cappone di S. Rocco devi ubriacare e mandarlo in giro con l’ultima covata).

Da qui il detto Ci imbariègh coma una cioza. (Sei ubriaco come una chioccia) Nello, il vicino di mio nonno, mi disse una volta che i capponi che avevano le penne scure non erano adatti a fare la chioccia perché, sempre a sentire lui, non avevano il giusto istinto materno … chissà come aveva fatto a capirlo. Mah? Naturalmente la castrazione produceva anche un cambiamento nel loro verso e poiché, tale trattamento veniva loro riservato appunto il giorno di S. Rocco, il suono che essi avrebbero emesso sarebbe stato il nome del Santo, - rocch, rocch - e questo, me lo ricordo perfettamente, era il verso che la mia nonna Ida emetteva per richiamare la chioccia e i pulcini alla sera per metterli al riparo, dentro al pollaio o, nella stalla … in tla panira (nel paniere).

Già sappiamo che il giorno di S. Rocco, il 16 Agosto, era il giorno dedicato alla “festa dei galli” ch,e dopo un appropriato trattamento, venivano trasformati in capponi per la delizia del nostro palato. Oltre a questo “speciale trattamento” alcuni capponi, durante il mese di settembre, venivano letteralmente ubriacati dando loro da mangiare del pane inzuppato nel vino. Quando i capponi si risvegliavano da questo torpore causato dall’alcool ingurgitato, si trovavano circondati da pulcini che, nel frattempo, la massaia di casa aveva provveduto a mettere loro vicini. I capponi, privati dei loro attributi mascolini e ancora ubriachi o comunque storditi dal vino, non sempre di buona qualità, si Poveri capponi!!!!! assumevano il compito di fare da chioccia ai pulcini. Buon inizio d’Autunno

PROVERBI DEL MESE DI NOVEMBRE Tanto altro ci sarebbe da dire su San Martino che ci vorrebbe un intero libro, ma voglio aggiungere solo una cosa: Par Sa’ Marten u s’bagaja (Per San Martino si trasloca)

Par San Martèn tot i pruvirub i scor ad ven (Per San Martino, tutti i proverbi parlano del vino) L’ istè d’San Marten l’a dura tri dè e un bisinèn (L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochino) Il mese di Novembre è dedicato al vino. Tutto parla del vino. Il mosto ha terminato il suo lavoro e il liquido che ne è scaturito è pronto per essere bevuto. Assieme alle castagne, alle nespole, ai dolci per Santa Caterina le serate passano allegre davanti ai camini accesi. Il grande poeta romagnolo Aldo Spallicci diceva: Par San Martena al bòtt pini d’vèn (Per San Martino le botti piene di vino) Ma, San Martino è ricordato anche per Par San Martèn, volta e zira, tot i becch i va a la fira. (Per San Martino, volta e gira Tutti i becchi vanno alla fiera) (A. Spallicci) San Martino era considerata come la notte di chiusura del capodanno celtico che durava appunto 12 giorni. La “fira” è da considerarsi come una festa (d’altra parte a capodanno si festeggia) e lo sfottò popolare se la prese con i mariti rei di non curare al meglio le proprie mogli e per questo, dotati di corna, come i grandi cervi, che venivano inseguiti da torme di ragazzini (gli antichi cacciatori) che intonavano i loro canti I bèch par San Marten I n’ciapa mai palèn E int l’andeda e in l’artòran I s’ingavagna tra al coran (I becchi per San Martino non ne fanno mai delle buone, e nell’andata e nel ritorno s’impigliano tra le corna)

(A. Spallicci)

Se andate a Sant’Arcangelo l’11 Novembre attenzione a non passare sotto l’arco della porta perché potrebbe suonare la campana che segnala a tutti che... Vo a si becch… e non c’è bisogno di traduzione.

Era consuetudine, da noi in Romagna, far scadere i contratti d’affitto proprio in questo mese perché Novembre è il mese dove i lavori nei campi sono, praticamente, terminati e quindi si aveva più tempo per fare altri lavoro quali, ad esempio, il trasloco. L’ha fat San Marten… stava proprio a significare che il contadino aveva traslocato e, a volte, anche contro la sua volontà, purtroppo, Novembre non è solo il mese più buio ma, è anche il mese dove la natura ci regala dei magnifici colori. Uno spettacolo della natura, che non dovete perdere, è la mutazione dei colori del Ginko Biloba sito all’angolo fra via Di Roma e via Carducci, dove c’è il Liceo Classico. Il Ginko è un albero eretto a foglia caduca che raggiunge i 25-30 m di altezza; questa pianta è originaria della Cina e del Giappone ed è l’unica superstite di un genere che contava numerose specie nelle ere passate, come testimoniano numerosi ritrovamenti fossili. Ha fusto eretto, e generalmente gli esemplari giovani hanno portamento colonnare; con gli anni la chioma tende ad allargarsi e a diventare molto ramificata. Le foglie sono a ventaglio, di colore verde chiaro, talvolta presentano due lobi, crescono alterne sui rami vecchi e a mazzetti sui nuovi germogli; in autunno questa pianta diventa molto decorativa assumendo colorazione giallo-oro. I fiori maschili e femminili sbocciano su alberi diversi, quindi necessitano di almeno un esemplare per sesso per produrre frutti fertili; le piante femminili di almeno 20 anni di età producono in autunno frutti grandi come noci, che crescono appaiati; hanno buccia liscia, color bronzo, ed emanano un odore sgradevole. Queste piante sono molto utilizzate come alberature stradali, poiché tollerano senza problemi l’inquinamento ambientale. Il nostro Ginko fu piantato dal Professore di Scienze Vincenzo Bregoli e sta lì da oltre 50 anni. Un pezzo della storia di Ravenna, “monumento al ricordo” di tempi andati e, speriamo, per tante generazioni future. Mi raccomando andatelo a vedere, è uno spettacolo da non perdere. Buon Santa Caterina (25 novembre) a tutti.

Av salut Paolo Turchetti

Da casa mia il 2 novembre 2011


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IL SANGIOVESE Il nostro vino. Il Principe dei vini della Romagna e, su questo, non si discute.

“O sanzves rumagnol Che manda udor ad viol Giosta chi l’à fat sant Parché l’azova tant A la bona salut” (A.Spallicci) Questi pochi versi del grande Aldo Spallicci descrivono benissimo il Sangiovese: Vino romagnolo, con odore di viole e santo perché fa tanto bene alla salute. Un sommelier non saprebbe, in così poche parole, farne una descrizione più appropriata. L’origine del nome? Escludiamo subito che la parola Sanzves derivi da Sanctus Zeus: è sbagliato sia dal punto di vista linguistico sia dal punto storico. Il nome Sangiovese sembra derivi, come in molti casi succede per i vini, dai luoghi di coltivazione. Esso è coltivato in tutta la zona collinare della Romagna, detti anche “i gioghi” dell’Appennino. Da qui al nome “e ven de zov” il passo è assai breve e ancor più veloce è passare a “zves” per abbreviare il tutto. Inoltre uno dei luoghi di coltivazione più famoso è, senza dubbio, la zona di Savignano e di Sant Arcangelo dove, quest’ultimo sito, guarda caso, sorge proprio su di un colle che si chiama Monte Giove (forse un antico luogo di culto al dio Giove), chiamato “montegiovese” e in romagnolo “manzves”. Cambiare “man” con “san” è stata una conseguenza logica “tipica romagnola”. Ho cercato di riassumere, in poche parole, l’origine del nome traendo il tutto dai miei libri e dalle considerazioni che su questo nome ne fa Friedrich Schurr, uno dei più grossi esperti del nostro dialetto. Spulciando poi nei miei libri, fedeli compagni delle mie ricerche romagnole, ho trovato, sulla rivista “la Piè” al n. 3 – Anno 1970- pag. 137, un interessante articolo dal titolo: “Vino genuino e Marchio fasullo”. L’autore, Piero Raggi, così inizia il suo scritto: “Trovo assurdo che l’Ente tutela Vini Tipici Romagnoli debba insistere ancora, nonostante le proteste da più parti pervenute, nel presentare, quale proprio simbolo, l’effige del Passatore, così come vediamo da qualche anno”. L’autore non si schiera contro la scelta del Passatore, noto brigante romagnolo, così come il titolo potrebbe far credere ma, pensate un po’, contro l’effige dello stesso. Egli, infatti, afferma che il Passatore non è mai stato fotografato e, poiché non esistono documenti precisi sulla sua fisionomia, era doveroso attenersi alla descrizione che di lui fecero sia i rapporti della polizia sia le descrizioni fatte, sempre alla polizia, da alcuni suoi fedelissimi compreso una ragazza diciannovenne che pare fosse molto vicina al Passatore. Il Raggi, dopo aver detto che quell’immagine poteva essere più adatta a rappresentare fra Diavolo o un qualsiasi anonimo brigante calabrese, si sofferma sul copricapo che mai fu in uso in Romagna ma, da sue ricerche, solo in Ciociaria a metà dell’ 800. Conclude il suo appassionato appello dicendoci che, “per fortuna che il Pelloni è morto, perché altrimenti lo sentiremmo dire: Scambiem par un taron? Quela la mi faza? Mo quel l’è un maruchén, miga me!!!” Dopo queste divagazioni soffermiamoci un po’ sulle caratteristiche del vino. Esso deriva dall’omonimo vitigno Sangiovese con una percentuale che può variare da un minimo del 85% fino al 100%. Deve avere un titolo alcolometrico minimo di 11,3°. Esistono quattro tipologie di Sangiovese: - Sangiovese: vino che deve essere consumato dopo il 1 dicembre dell’anno di vendemmia; - Sangiovese Novello: deve essere consumato dopo il 6 novembre dell’anno di vendemmia. Vino ottenuto con macerazione carbonica; - Sangiovese superiore: deve essere consumato dopo il 1 aprile dell’anno successivo alla vendemmia; - Sangiovese superiore riserva: deve essere consumato dopo due anni dal 1 dicembre dell’anno di vendemmia e dopo avere trascorso due mesi in bottiglia per l’affinazione. Temperatura di servizio da 18° a max 20°. In genere il sangiovese si presenta con un colore rosso rubino dai riflessi violacei, odore delicato che ricorda la viola, frutti rossi, ciliegie, amarene e prugne. E’ un vino secco, leggermente tannico con retrogusto amarognolo. Ha una buona persistenza con finale di prugna e amarena. Questo, in sintesi, il giudizio su questo vino ma ogni bottiglia, ogni cantina, ogni annata hanno caratteristiche particolari che vanno scoperte e poi gustate e, soprattutto ascoltate, attraverso il bicchiere, rigorosamente ampio e largo in modo da poter estrarre “tot l’amor de ven”. Abbinatelo a piatti di carne ai ferri, paste asciutte con ragù, salumi in genere, arrosti e selvaggine o, a quello che preferite. Per terminare questo breve excursus su questo nostro vino ricordo che dal vitigno del Sangiovese, anche se con caratteristiche leggermente diverse, si ottengono grandi vini quali il Brunello di Montalcino, il Vino Nobile di Montepulciano, il Chianti, il Morellino di Scansano e tanti altri vini. Ho finito, mi scuso se sono stato un po’ lungo, ma, credo, il Sangiovese merita un po’ di tempo. Av salut Paolo Turchetti Da casa mia il 30 settembre 2011


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Visita al museo Stibbert in Firenze Domenica 16 ottobre un gruppetto di soci e famigliari del TSN di Ravenna è partito in treno via Faenza per visitare il museo Stibbert in Firenze. Il Museo deve la sua esistenza ad un uomo straordinario, Frederick Stibbert (1838-1906), di padre inglese e madre italiana, nato a Firenze ma educato in Inghilterra. Dedicò presto la sua attenzione alla collezione per la quale egli stesso creò, sul colle di Montughi, un museo. Alla sua morte egli lasciò il Museo alla città di Firenze. Stibbert in un primo tempo iniziò la costituzione di due raccolte di armi e armature alle quali si affiancarono nel tempo i costumi,

gli arazzi, oggetti di arredo e quadri. Attualmente l’intera collezione è costituita da oltre 36.000 numeri di inventario (per circa cinquantamila oggetti), per la maggior parte esposti, frutto del nucleo originale lasciato da Stibbert alla sua morte ma incrementato da vari doni e acquisti posteriori. Nostra guida d’eccezione è stato il curatore del museo che ha reso con la sua indubbia conoscenza della storia del museo la visita piacevolissima. Come da prassi consolidata abbiamo terminato piacevolmente a tavola la giornata iniziata sotto i migliori auspici. ian


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Un fine settimana diverso nel parco di Ridracoli L’idea iniziale era quella di organizzare con un allenatore regionale uno stage precampionato per i nostri ragazzi e avevamo già prenotato nel parco di Ridracoli la struttura Il Castello che dispone di circa 20 posti letto, un l’ambiente ideale per trovarsi e confrontarsi. Purtroppo all’ultimo momento l’allenatore e alcuni ragazzi hanno dato forfait per impegni sopravvenuti. Non ci siamo persi d’animo e abbiamo aggiunto degli adulti. È stata una bellissima esperienza nonostante l’imprevisto della mancanza

di acqua corrente per qualche ora. L’acquedotto di Bagno di Romagna non ci ha fornito acqua per la rottura di una condotta; sembra impossibile ma l’acqua potabile non proviene dalla diga di Ridracoli, distante qualche centinaio di metri, ma da Bagno. Ripeteremo senz’altro l’esperienza il prossimo anno arricchendo magari il soggiorno con visite mirate a qualche centro turistico montano. ian


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Ricette romagnole

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Ricette romagnole

15 da il “Il Romagnolo”


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Salsiccia & Arco Un connubio strano ma complice la splendida giornata di sole, ben riuscito. L’inaugurazione del campo destinato per ora al tiro con l’arco e nel futuro prossimo al Biathlon, di cui parleremo quando riusciremo a farlo partire, era stata rimandata di domenica in domenica perché volevamo rasare l’erba a regola d’arte utilizzando l’ultimo acquisto, una BCS 701. Assolto il compito è stato facilissimo acquistare il necessario e organizzare la giornata. A parte qualche tiro non riuscito molto bene i paglioni sono stati ingaggiati egregiamente. Appuntamento per tutti al campo di tiro, tempo permettendo. ian


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Orari del Poligono Orari Poligono Estivodel ( ora legale ) Giorno Giorno Martedì

Estivo ( ora legale ) Mattino Pomeriggio Mattino Pomeriggio 14.30 ÷ 18.00

Martedì Mercoledì

14.30 14.30÷÷18.00 18.00

Mercoledì Giovedì

14.30 14.30÷÷18.00 18.00

Giovedì Sabato

14.30 14.30÷÷18.00 18.00

Sabato Domenica

14.30 ÷ 18.00

Domenica

14.30 14.30÷÷17.30 17.30

Mercoledì Giovedì

14.30 14.30÷÷17.30 17.30

Giovedì Sabato

14.30 14.30÷÷17.30 17.30

Domenica Martedì

20.30 ÷ 22.30 20.30 ÷ 22.30

09.00 ÷ 12.00

Martedì Mercoledì

Sabato Domenica

20.30 ÷ 22.30

09.00 ÷ 12.00

Invernale ( ora solare) Invernale ( 14.30 ora solare) ÷ 17.30

Martedì

Sera 20.30 ÷Sera 22.30

09.00 ÷ 12.00 09.00 ÷ 12.00

20.30 ÷ 22.30 20.30 ÷ 22.30 20.30 ÷ 22.30 20.30 ÷ 22.30

14.30 ÷ 17.30

Segreteria Segreteria 15.00 ÷ 17.00

Martedì Mercoledì

15.00 15.00÷÷17.00 17.00

Mercoledì Giovedì

15.00 15.00÷÷17.00 17.00

Giovedì Sabato

15.00 15.00÷÷17.00 17.00

Sabato

15.00 ÷ 17.00

21.00 ÷ 22.00 21.00 ÷ 22.00

Il sabato pomeriggio dalle ore 14.30, presso i locali della sezione, è presente il Medico Militare abilitato al rilascio delle certificazioni necessarie per il rinnovo e/o Il sabato pomeriggio dalle ore 14.30, presso i locali della sezione, è presente il rilascio di : Medico Militare abilitato al rilascio delle certificazioni necessarie per il rinnovo e/o Porto rilascio di :di pistola Portodi dipistola fucile Porto Patente di guida Porto di fucile Ecc… (tutto ciò che necessita di certificazione del medico Militare) Patente di guida La segreteria della sezione è a disposizione per ogni informazione relativa all’acquisto e al Ecc… (tutto ciò che necessita di certificazione del medico Militare) trasporto di armi e munizioni. La segreteria della sezione è a disposizione per ogni informazione relativa all’acquisto e al trasporto di armi e munizioni.

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Periodico di informazione per i soci e non del Tiro a Segno di Ravenna Per informazioni inerenti la pubblicazione, i vostri articoli o annunci, contattate tramite e-mail Ivo Angelini: iangelini@racine.ra.it o Paolo Romanini: rpippo61@virgilio.it

Pagina Facebook del TSN Il TSN di Ravenna ha aperto una pagina in Facebook dove vengono caricate, tra l’altro, tutte le foto degli eventi che ci coinvolgono. Fate richiesta d’amicizia per poterle visionare Ivo Angelini

Sul sito web del TSN e dell’Avancarica Ravennate potrai scaricare le copie digitali di tutti i gazzettini pubblicati, le classifiche delle gare, moduli vari e tanto altro. Visitate i due siti ai seguenti indirizzi:

www.tsnravenna.com www.avancaricaravennate.it


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