Hong Sang-soo in Italia

Page 1

HAHAHA

con So-ri Moon, Sang-kyung Kim, Jun-sang Yu, Ye Ji-Won, Kim Kang-woo, Corea del Sud, 2010, durata 115’

presenta

presenta

Due amici si ritrovano, dopo tempo, per raccontarsi le ultime avventure. Uno, Jo Mungyiung, è un aspirante regista che ha in progetto di lasciare la Corea e partire per il Canada. L’altro, Bang Jungshik, sposato con prole, è un professore che si diletta di poesia e di critica cinematografica. Due disadattati, in un modo o nell’altro, sognatori e un po’ cialtroni. Tra una bevuta e l’altra, ripercorrono la loro estate, col tacito accordo di rievocare solo gli avvenimenti più gradevoli. Scanzonato, ironico, difficile da riassumere nella sua manifesta semplicità, nella sua trama non trama, popolata da personaggi tipici del campionario della filmografia del cineasta coreano, il decimo film di Hong gioca sugli equivoci, sulle coppie che scoppiano, si scambiano e si riformano, sulle coincidenze, sullo scorrere a vuoto di tante esistenze. Sono tutti in procinto di partire, lo dichiarano, eppure non si muovono, ne’, tantomeno, si affannano in un elogio del paradossale, habitat ideale di queste umanità atipiche che tentano, senza forse sforzarsi neanche troppo, di aderire ai canoni del vivere comune.

THE DAY HE ARRIVES

con Jun-Sang Yu, Sang Jung Kim, Bo-kyung Kim, Seon-mi Song, Corea del Sud, 2011, durata 79’

A Seoul fa proprio tanto freddo. Il giovane regista Seong-jung non fa che ricordarcelo, mentre vaga per la città, mangia, beve, fuma, parla a vanvera e intanto non fa più film. È appena ritornato nella capitale dalla provincia, dove si è trasferito da alcuni anni e dove vive insegnando cinema. Per strada incrocia i suoi colleghi ed allievi del passato, con cui tenta di riallacciare un rapporto che sembra svanito per sempre. Un film che vive di momenti e di ellissi, dove il dialogo riempie il vuoto a morsi e dove le insicurezze dei personaggi tessono legami inarrestabili ma fragilissimi e destinati a scindersi troppo presto. Un cinema che si ripete in continuazione ma che, parlando di vita, non riesce a stancare: perché i suoi personaggi sono reali dispersi che affogano nell'alcol, in sigarette perennemente accese e rapporti sessuali senza amore. È l'inferno del cinema, ma anche della vita, raccontato con una leggerezza introvabile in altri autori. E sembra che parli di te, che ti punti il dito contro, condannandoti per il tuo voyeurismo e obbligandoti a guardarti dentro, prima di tuffarti nelle vite altrui. Ed è geniale.

con Yu-mi Jeong, Seon-gyun Lee, Moon Sung-Keung, Song Ki-Hyung, Seo Young-Hwa, Corea del Sud, 2010, durata 80’

Diviso in quattro capitoli, ambientati in luoghi e tempi diversi ma popolati dagli stessi personaggi, il film ruota attorno al triangolo amoroso tra la bella e timida Oki, il professore universitario Song e l'imbranato Jin-Gu, che eccede in bacco e tabacco. L’uomo, la donna, l’alcol, le sigarette, il cinema. Hong si ripete, ma è sempre enorme e continua a toccare con sarcasmo e cinismo l’animo umano, indagando con passione il rapporto di coppia e il confronto tra i sessi. Oki’s Movie non è un dramma d’autore, quanto una passionale commedia dove i protagonisti lottano per combattere la solitudine. Non è tanto la trama che deve interessare, quanto la magnifica ricostruzione dei rapporti tra i personaggi, resi con straordinaria profondità, con tutta la passione e l’abilità di Hong. 2013 2013 2012 2011 2010 2010 2009 2008 2006 2005 2004 2002 2000 1998 1996

OUR SUNHI in post produzione NOBODY’S DAUGHTER HAEWON In Concorso, 63° Festival Internazionale di Berlino IN ANOTHER COUNTRY In Concorso, 65° Festival di Cannes THE DAY HE ARRIVES Un Certain Regard, 64° Festival di Cannes OKI’S MOVIE Orizzonti Film di chiusura, 67° Festival di Venezia HAHAHA Premio Un Certain Regard, 63° Festival di Cannes LIKE YOU KNOW IT ALL Quinzaine des Réalisateur, 62° Festival di Cannes NIGHT AND DAY In Concorso, 58° Festival Internazionale di Berlino WOMAN ON THE BEACH Panorama, 57° Festival Internazionale di Berlino A TALE OF CINEMA In concorso, 58° Festival di Cannes WOMAN IS THE FUTURE OF MAN In Concorso, 57° Festival di Cannes TURNING GATE 40° New York Film Festival VIRGIN STRIPPED BARE BY HER BACHELORS Un Certain Regard, 53° Festival di Cannes THE POWER OF KANGWON PROVINCE Un Certain Regard, 51° Festival di Cannes THE DAY A PIG FELL INTO THE WELL Tiger Award, 26° Festival Internazionale di Rotterdam

IL CINEMA DI

Un’opera che è naturalmente portata al sogno. Cahiers du cinéma

Incantevolmente semplice. Variety

L’unione improbabile della regina francese del cinema d’essai e l’autore coreano di culto producono risate. Hollywood Reporter

Isabelle Huppert, protagonista di tre storie, buffe e commoventi. Allocinè

Il coreano Hong Sang-soo trascina l’attrice francese in una commedia balneare dal fascino irresistibile.

HONG SANG-SOO PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA

Libération

DAL 22 AGOSTO NEI MIGLIORI CINEMA ITALIANI

Tucker Film - Via Villalta 24 - 33100 Udine - Tel. 0432.299545 - tucker@tuckerfilm.com www.tuckerfilm.com

ESTATE 2013

OKI’S MOVIE


MERCOLEDÌ 12 GIUGNO ORE 21.00 VISIONARIO - UDINE CINEMAZERO - PORDENONE MERCOLEDÌ 19 GIUGNO ORE 21.00 VISIONARIO - UDINE CINEMAZERO - PORDENONE MERCOLEDÌ 26 GIUGNO ORE 21.00 VISIONARIO - UDINE CINEMAZERO - PORDENONE

THE DAY HE ARRIVES

Basta poco per vedere la vita da un punto di vista allegro.

Nato nel 1960, Hong Sang-soo ha studiato cinema alla Chung-Ang University, al California College of Arts and Crafts di Los Angeles e al School of the Art Institute di Chicago. Dopo aver passato qualche mese a Parigi per studiare alla Cinémathèque Française, è rientrato in Corea, dove ha trovato lavoro nella Seoul Broadcasting Station. Nel 1996 esce il suo primo lungometraggio, “The Day a Pig Fell Into the Well”, che ottiene uno straordinario successo di critica in patria e all’estero e lo impone come uno dei più importanti registi coreani. Solo due anni dopo, il suo “The Power of Kangwon Province”, girato in bianco e nero, viene presentato al Festival di Cannes nella sezione Un certain regard e viene premiato con la menzione speciale della giuria. Hong insegna anche sceneggiatura alla Korean National University of Arts e nel 2004 fonda la propria casa di produzione Jeonwonsa. Molti suoi film ricordano, per l’esplorazione dell’alienazione urbana contemporanea, il lavoro dei registi taiwanesi Edward Yang e Tsai Ming-Liang, ma lo innervano di una lieve e ambigua ironia, per la quale è spesso stato accostato a due grandi maestri come Eric Rohmer e Luis Buñuel. Tematicamente Hong si è a lungo concentrato sulle relazioni umane, viste alla luce di una pervasiva solitudine, dell’impossibilità e della rassegnazione nel comunicare, della meccanicità dei rapporti (in particolar modo di quelli sessuali).

Hong Sang-Soo

ALLA SCOPERTA DI HONG SANG-SOO di Paolo Bertolin

Cineasta della parola e della variazione, capace di leggiadre architetture narrative e di pungente ironia, Hong Sang-soo è uno dei capostipiti del nuovo cinema coreano. Anzi, molti individuano proprio nel suo esordio, The Day a Pig Fell into the Well (1996), la prima scintilla del vigoroso rinnovamento nel panorama cinematografico della Corea del Sud che ha portato all'attenzione degli spettatori di tutto il mondo registi come Kim Ki-duk, Park Chan-wook, Lee Chang-dong e Bong Joon-ho. Tra questi grandi cineasti, Hong è però quello che, nonostante le ripetute partecipazioni ai festival di Cannes, Berlino e Venezia e gli elogi della critica internazionale, rimane meno noto alle platee occidentali. Ed è certo un peccato. Nel corso di quasi vent’anni di carriera, Hong ha infatti coltivato un percorso coerente e idiosincratico, fatto di opere dal fascino discreto e minimale, che ricamano le vicende di uomini e donne che s’inseguono e si perdono in una ronde di attrazioni e rifiuti. Una giostra di sentimenti e passioni che non è mai fatale, ma che con lucidità spietata rivela le ipocrisie e le debolezze dei protagonisti - soprattutto quelli maschili.

Prolifico quanto un Eric Rohmer o un Woody Allen, autori con i quali condivide, dell’uno l'attrazione per gli inesplicabili interventi del fato nelle sorti dei suoi personaggi, dell’altro la naturalezza con cui l’aforisma, il comico e l’assurdo s’innestano nel realismo, Hong ha progressivamente affinato la sua arte, riuscendo a donare una parvenza d’assoluta semplicità e naturalezza ad ardite costruzioni di sceneggiatura. Con opere sorprendenti come The Power of Kangwon Province (1998) e Virgin Stripped Bare by Her Bachelors (2000) Hong si è difatti baloccato con sapienti bipartizioni del racconto e inafferrabili decostruzioni dell’impianto narrativo. Con Turning Gate (2002), gli è però riuscito il puro incanto di un film di ineffabile levità e piacevolezza che nel finale lascia lo spettatore a interrogarsi sulle coincidenze e i corsi e ricorsi esperiti nello sviluppo di una trama che è invero intessuta su un telaio di ricercata e complessa meccanica. Da quel film in poi, Hong ha quindi lavorato di cesello e ha perseguito, con ammirevole souplesse e devozione, il perfezionamento dell’armonia nei

suoi componimenti in dialoghi e immagini, sempre ispirato dalle beffarde e irragionevoli dinamiche delle relazioni tra uomini e donne. I film che il pubblico italiano potrà finalmente scoprire in sala, HaHaHa (2010), Oki’s Movie (2010), The Day He Arrives (2011) e il raggiante In Another Country (2012), testimoniano la maturità e l'arguzia impareggiabile di un autore che è imperativo scoprire. Da un lato, infatti, si potranno riconoscere e apprezzare le sapienti articolazioni di racconti costruiti su reiterazioni, variazioni e disvelarsi progressivo di tasselli che sovente non combaciano. In HaHaHa due amici si raccontano l’un l’altro le avventure vissute rispettivamente in una città di mare, senza sapere d’esservi stati allo stesso momento. In Oki’s Movie, quattro episodi rivelano il retroterra sentimentale di un regista in crisi, con un flashback sulla sua relazione universitaria con la donna del titolo, pure lei studente di regia e contesa da un professore ammirato da ambo gli allievi. In The Day He Arrives la visita a Seoul del protagonista cangia in un gioco di specchi e memorie appannati

Il suo lavoro ha un senso di giocosità che lo porta a condurre un’indagine penetrante della società contemporanea con delle immagini che sono apparentemente prive di ogni calcolo intellettuale. Per fare un film Hong Sang-soo sceglie prima di tutto il luogo. Solo successivamente riempie la location prescelta con una storia e dei personaggi ispirati dal luogo stesso. Regolare frequentatore dei festival internazionali, Hong Sang-soo è uno dei più noti e importanti registi coreani contemporanei. I suoi film sono più che mai innovativi nella loro struttura stratificata, ma apparentemente limpida, in cui si celano inaspettati significati e sentimenti. Questo aspetto fa di Hong Sang-soo un regista unico, dallo stile inimitabile.

dai fumi dell’alcol lungo l’arco di tre notti bianche. In In Another Country, il dispositivo è dichiarato: una giovane sceneggiatrice improvvisa tre storie ambientate nella stessa città di mare dove tre donne francesi, interpretate da una Isabelle Huppert mai così divertita e autoironica, incontra un bagnino aitante, ma impacciato. Lo spettatore curioso potrà poi saggiare pure il sarcasmo benevolo e partecipe con cui, tra placide inquadrature d’assieme e folgoranti zoom, Hong dipinge un’umanità fallibile, persa tanto nei rivoli dell’incoerenza intellettuale e della debolezza della carne quanto nei torrenti di soju (il liquore di riso coreano) che regolarmente scorrono a ogni pasto o ritrovo tra amici. E non è un caso che Hong scelga sempre come suoi protagonisti dei registi e/o professori universitari. “Ci sono anch’io qua dentro!”, pare ci voglia indicare senza remore un Hong che non teme l’autocritica impietosa. C’è da sperare che pure lo spettatore si ritrovi in queste schegge di specchio e desideri tornare a riflettersi in un film di Hong Sang-soo dopo l’altro.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.