Magazine Rendez-vous en France 2015

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VOILÀ LA FR FRA A NCE N CE N. 4 2015

LE MAGAZINE

Eventi La Francia all’Expo

Destinazioni L’isola di Mont Saint-Michel

Stefano Accorsi

LIFESTYLE I DESTINAZIONI I PERSONAGGI I ALLOGGI I AGENDA I


Editoriale NELL’ ANNO DELL’ EXPO, LA FRANCIA È PIÙ CHE MAI VICINA ALL’ ITALIA...

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E VI ASPETTA CON I SUOI PROTAGONISTI, LE IDEE,

ari amici italiani della Francia, i nostri due Paesi, da sempre legati da una grande vicinanza di cultura e di arte di vivere, quest’anno sono più vicini che mai. La Francia infatti proprio quest’anno viene in Italia, per il grande appuntamento dell’Expo Milano 2015 e porta a Milano la sua storia, le sue tradizioni, la sua gastronomia, il suo impegno per l’ambiente. Avrete così modo di fare ancora nuove scoperte e di lasciarvi affascinare da tante suggestioni che nel Padiglione Francia all’Expo, come nello spazio off di CITÉXPO al Palazzo delle Stelline, nel cuore di Milano, si declineranno dalla buona tavola alla natura, l’arte, la cultura… Anche il nostro magazine parla naturalmente di Expo, delle regioni francesi che vi partecipano, della mostra che noi del Turismo Francese abbiamo voluto dedicare al mondo francese del food e che potete ritrovare nelle immagini del Portfolio. La gastronomia da noi è una vera arte e ve la raccontiamo attraverso i tesori del nostro patrimonio alimentare. Grazie a chef famosi che hanno fatto scelte ecosostenibili e bio, da Paolo Sari a Michel Bras a Marc Veyrat, per citare solo qualche nome. Anche i personaggi che abbiamo scelto di intervistare quest’anno ribadiscono i profondi legami tra Francia e Italia, dall’attore e regista Stefano Accorsi, nominato Cavaliere delle Arti e delle Lettere dal Ministero della Cultura Francese, a un altro Cavaliere, Arturo Brachetti, il “trasformista” più famoso del mondo. Entrambi si dividono fra i nostri due Paesi e ci raccontano un po’ il loro modo di vivere la Francia. Famoso anche in Italia Jacques Rocher, un altro dei protagonisti del nostro magazine: una scelta dalla parte della natura più che mai importante in quest’anno di Expo. E poi tante idee e occasioni per scegliere la Francia: i grandi anniversari - da Francesco I a Napoleone, Van Gogh, Le Corbusier - i festival, le città e le destinazioni esotiche dell’Oltremare Francese. La Francia è una grande “esposizione” di arte di vivere, tutti i giorni, tutto l’anno… Vi aspettiamo!

A bientôt!

LA GASTRONOMIA, L’ARTE DI VIVERE!

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Turismo Francese

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Christian Kergal Direttore Atout France per l’Italia M A G A Z I N E

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Direttore delle Edizioni Christian Mantei Responsabile Editoriale Fabiana Sorrento Assistente Editoriale Valentina Codazzi, Michelle Pagani Testi e interviste a cura di Rosalba Graglia Hanno collaborato Valentina Schiavo, Elisabetta Bonacina Copertina e Progetto Grafico si.crea Stampa Ciscra spa – Arcore ATOUT FRANCE Ente per lo Sviluppo del Turismo Francese www.rendezvousenfrance.com info.it@rendezvousenfrance.com In copertina: Stefano Accorsi Photo by Chico De Luigi / Photomovie Courtesy Saverio Ferragina - Abiti GUCCI Le informazioni e i prezzi contenuti in questo magazine sono stati controllati. Atout France in Italia non si ritiene responsabile per ulteriori variazioni.

| COVER STORY |

| PERSONAGGI |

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18 Brachetti…

La mia Francia Stefano Accorsi. Le scelte, le passioni, i progetti di un attore con la stella di cavaliere

| EXPO MILANO 2015 |

31 La Francia all’Expo Milano 2015

32 Rodano-Alpi, il meglio di destinazioni & sapori

35 Weekend a Lione 36 In Savoie Mont Blanc, fra laghi e montagne

37 Chambéry, un tocco d’Italia

38 Compagnie du Mont Blanc, l’Avventura estate-inverno

50 Lille e l’avanguardia del Nord-Pas de Calais 2

M A G A Z I N E

che sorpresa! Il mago-trasformista che ha in testa la Tour Eiffel… o no?

28 Paolo Sari “Io confeziono bellezza, salute e felicità” Come si diventa chef-stellato bio

56 Jacques Rocher “Un albero per ogni abitante del pianeta” Un progetto dalla parte della Natura per salvare il mondo

| PORTFOLIO |

40 Good France Alla scoperta della buona tavola francese, Patrimonio Unesco

| DESTINAZIONI |

12 Parigi sotterranea, alla scoperta del Réservoir de Montsouris

© Atout France/PHOVOIR

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Sommario © G. LE BACON

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© Biennale de la Danse Rhône-Alpes Tourisme F Mainard

© Comité du Tourisme des Îles de Guadeloupe - CTIG 2014

© Disney

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14 La Cité des Sciences et de l’Industrie: molto più di un museo!

16 Disneyland® Paris, solo per bambini?

22 Mont Saint-Michel, la magia è compiuta

23 Le tante anime di Le Havre

30 Al Centro dei Monumenti Nazionali, un anno di grandi eventi

52 48 ore a Troyes, nell’Aube en Champagne

58 Montpellier, fra storia & contemporaneità

68 Nuova Caledonia, la laguna più bella del mondo

73 Buon compleanno, | GASTRONOMIA |

8 Good France, Good Paris 10 Un vero Patrimonio Alimentare

26 Tendenza bio e local! 54 Il tour de France del pane

60 La gastronomia? Oggi si muove!

| LIFESTYLE |

5 isole, 5 emozioni

24 Yves Rocher.

Francesi con Club Med

62 L’eccellenza nel Made in France | ALLOGGI |

70 Tour Design in 10 tappe 72 Altro che il solito hotel…

63 Rum & altre storie

64 Le Isole di Guadalupa, 66 Il fascino delle Antille

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Route Napoléon!

Eco-cosmetica esclusiva

| AGENDA |

74 Agenda degli eventi 78 Benvenuti nel Paese dello sport M A G A Z I N E

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Foto di Marco Rossi/Courtesy Saverio Ferragina

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Stefano Accorsi insignito della medaglia di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres

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Stefano Accorsi

n riconoscimento tra i più prestigiosi, per “un attore che si divide tra Francia e Italia, i suoi due Paesi del cuore, e riesce con il suo talento di attore, autore e produttore a rendere più forti tra loro i legami cinematografici, teatrali, artistici”, come recitano le motivazioni ufficiali. E in questo 2015, Accorsi mostra tutta la sua versatilità: ha appena concluso la tournée teatrale con “Decamerone, vizi, virtù, passioni”, secondo atto del progetto Grandi Italiani cominciato con Ariosto (e da alcune letture dall’Orlando Furioso al Louvre) e che continuerà con Machiavelli, è in tv con la serie 1992 e in autunno uscirà il film Italian Race sul mondo delle corse GT. Gli abbiamo chiesto di raccontarci il suo lavoro, i suoi progetti, la “sua” Francia.

Nella 4

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BOLOGNESE, 44 ANNI, UNA CARRIERA CHE LO HA RESO FAMOSO GIOVANISSIMO E CHE CONTINUA CON CRESCENTE SUCCESSO FRA CINEMA, TEATRO, REGIA, STEFANO ACCORSI È STATO INSIGNITO DELL’ONORIFICENZA DI CAVALIERE DELL’ORDINE DELLE ARTI E DELLE LETTERE DAL MINISTERO DELLA CULTURA FRANCESE.

cinquecentesca

cornice

d’eccellenza

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Palazzo

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Foto di Maria Marin

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Sul set del cortometraggio "Io non ti conosco", premio Nastro d’Argento 2014 come miglior esordio alla regia

Foto di Emanuela Scarpa-Peugeot Italia

Uno dei tre cortometraggi per Peugeot Italia: "Trilogia del viaggio"

Coppa Volpi alla 59ª Mostra di Venezia per "Un viaggio chiamato amore" di Michele Placido

Lei ha ricevuto molti riconoscimenti importanti, dalla Coppa Volpi al David di Donatello al Nastro d’Argento... ma cosa significa essere Cavaliere delle Arti e delle Lettere? Ricevere riconoscimenti per il proprio lavoro è sempre gratificante. Ma nel caso del cavalierato è un riconoscimento di cui sono particolarmente orgoglioso perché è un riconoscimento alla mia attività e al mio percorso professionale e artistico. Non un premio temporaneo, legato a un film, a un lavoro preciso, ma per un intero percorso… è una cosa emozionante. Lei divide la sua vita fra l’Italia e Parigi ormai da molti anni. Come vede la Francia con gli occhi di un bolognese? Com’è la “sua” Francia? Beh, diciamo che al clima ero già abituato: i lunghi inverni, i cieli grigi, umidi, freddi ci sono anche a Bologna. A Parigi ho ritrovato anche un profondo senso civico, un forte senso di appartenenza, di consapevolezza dei propri doveri e dei propri diritti, concetti che in

Emilia sono sempre stati radicati. Ho trovato in questo senso un’atmosfera familiare. Fin dalla prima volta che sono stato a Parigi ho pensato: questa è una città in cui mi piacerebbe vivere. E la grande bellezza di Parigi che ho scoperto vivendoci è anche il suo saper entrare in contatto con il mondo. Parigi comunica con il mondo, è la capitale mondiale della cultura e uno dei più importanti crocevia di culture. E lancia messaggi importanti attraverso l’arte, la letteratura, il cinema: è il grande ruolo che Parigi si assume. E poi è una cosa meravigliosa uscire e poter vedere le più importanti esposizioni del mondo… è davvero un grandissimo privilegio. Ci sono dei luoghi a Parigi che ama particolarmente? Mi emoziono sempre ogni volta che attraverso la Senna. A qualunque ora del giorno e della notte, passare la Senna è sempre un’emozione, quel fiume ha un grande valore evocativo per me. Poi mi piacciono molto i parchi: Montsouris, per esempio, e mi piace girare per i quartieri, Saint-Germain, ma anche nel 4° e 5° arrondissement…

sede dell’Ambasciata di Francia a Roma, Stefano Accorsi è stato 6

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A Parigi faccio molto vita di quartiere, con i bambini. Andiamo alle mostre, ai musei: il Grand Palais, il Petit Palais, il Beaubourg… è straordinaria la facilità che Parigi offre di fruire di tutto il suo patrimonio. Dopo tanti anni francesi, tanti film, si sente più un italiano a Parigi o un francese con il cuore italiano? Ha cambiato le sue abitudini? Sogna, pensa in italiano o in francese? Io resto profondamente italiano, anzi, non mi sono mai sentito tanto italiano come da quando ho cominciato a vivere a Parigi. Amo la Francia, mi ha insegnato tanto, ma il mio DNA è italiano, le mie radici italianissime, non potrei vivere senza l’Italia. Però è vero, quando passo molto tempo in Francia penso e sogno in francese. E’ provato anche scientificamente che pensieri e immaginario siano influenzati dalla lingua del Paese in cui si vive… Non è così invece con i numeri: lì è un altro emisfero del cervello, che sovrintende più all’inconscio. Sono i numeri a rivelare la nostra vera identità, rimangono legati alla lingua materna. Infatti con i numeri un po’ di difficoltà l’ho sempre avuta… Cosa le piace di più della Francia e del modo di vivere dei francesi e a cosa non rinuncerebbe mai dell’Italia? Della Francia mi piace il senso di appartenenza, il rigore, il rispetto delle regole, una struttura di Paese che sostiene la società e l’individuo, la coerenza in fatto di diritti e doveri, l’apertura culturale… Ma noi italiani abbiamo quell’elasticità mentale che è solo nostra, quell’arte di arrangiarci che diventa maggiore disponibilità mentale verso l’eccezione che non verso la regola. E questo vuol dire inventiva, capacità di adeguarsi… Ci si esercita a guardare il mondo sentendo di avere avere più possibilità al proprio attivo… E’ qualcosa a cui non saprei rinunciare. Lei è testimonial della Peugeot, ora anche come attore e regista di tre corti legati al tema del viaggio. Com’è stata questa esperienza, un’emozione, come recita il claim della Peugeot? Il viaggio per lei è un’emozione? E le piace guidare? Guidare mi piace molto e mi piace molto viaggiare. Viaggiare verso luoghi lontani del mondo, ma mi piacciono anche i piccoli viaggi. Adesso per esempio che sono stato in tournée in Italia con il mio Decamerone, e ci siamo spostati spesso in macchina, mi è piaciuto scoprire luoghi e paesaggi in modo capillare. E’ un viaggio diverso, in macchina. Quando guido, faccio molte cose: ascolto molta musica, penso a un sacco di cose, con la tecnologia posso parlare al telefono… Si, mi piace viaggiare. Mi piace il viaggio che porta fuori da noi, verso altri mondi, ma anche il viaggio in luoghi vicini, alla scoperta di noi stessi, della nostra cultura. Con la serie 1992, di cui è ideatore e interprete, racconta gli anni di Tangentopoli: perché questa scelta? Lavorare sulla storia del nostro Paese mi interessa molto. Nel 1992 avevo 21 anni e ho un ricordo molto vivo di quel periodo, ci tenevo a raccontarlo. E l’idea che la serie esca in contemporanea in altri cinque paesi europei - è stata acquistata anche dalla Francia, andrà in onda sui canali Orange e Arte - è un grande incentivo. Stiamo già lavorando infatti anche a 1993 e 1994. La nostra storia interessa, e mescolare fiction e storia crea un progetto fruibile anche da chi non ha la stessa origine geografica e ha una diversa età anagrafica. Il mio personaggio per esempio, Leonardo Notte, concepito dagli

nominato

Chevalier

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Foto di Pino Lepera/Courtesy by Nuovo Teatro

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Foto di Pietro Coccia/Courtesy Saverio Ferragina

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Stefano Accorsi e Nina Savary in Furioso Orlando regia di Marco Baliani

sceneggiatori, per me è stata una sorpresa bellissima, è un uomo che si è liberato dalla morale, spregiudicato certo, ma anche totalmente libero da ideologie. Uno di quei personaggi che capitano di rado… Nel 2014 ha vinto il Nastro d’Argento con “Io non ti conosco” come miglior esordio alla regia… È l’inizio di una nuova carriera dietro la macchina da presa? Ci sarà un “nuovo” Stefano Accorsi? La cosa bella di questo mestiere oggi, per come sono fatto io, è poter essere insieme all’origine di un progetto, sul palcoscenico di un teatro, davanti alla macchina da presa. E anche stare dietro alla macchina da presa mi piace molto, sto lavorando a un lungometraggio, una storia vera… Mi piace questa varietà di approccio. Quando mi chiedono se preferisco il teatro o il cinema, rispondo che non potrei rinunciare a nessuno dei due, anzi l’uno mi nutre per fare l’altro. E sentirmi coinvolto in fase creativa in diversi progetti è una dimensione per me nuova, di cui sentivo l’esigenza da tempo.

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Good Paris

“IL POTERE DELLA CUCINA È DI FAR SOGNARE E DONARE FELICITÀ”.

Uno chef leggendario, che ha cominciato nel 1975, a 19 anni, dal grande Michel Guérard, un percorso che lo ha portato alle più alte vette della gastronomia e a collezionare decine di stelle. Nel 1987, a 33 anni, Ducasse venne chiamato a guidare il Louis XV, l’esclusivo ristorante dell’Hôtel de Paris di Montecarlo, che con lui ottiene le 3 stelle Michelin. Esattamente come il “suo” ristorante al Plaza Athénée di Parigi. Oggi Ducasse è a capo di un impero gastronomico che conta nel mondo una trentina di locali. Ognuno con una sua caratteristica, ma tutti ispirati alla sua filosofia di fondo: “La cucina nasce dai prodotti, e cucinare vuol dire esaltare il sapore dei prodotti. Un principio semplice, ma basilare”. Ducasse è sempre particolarmente attento alle tendenze della cucina contempo-

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Ristorante Allard

Alain Ducasse © Pierre Monetta

Gilles Vérot - Charcutier

DUCASSE E LA CUCINA, PASSIONE DI UNA VITA

ranea: “Oggi c’è un incredibile interesse per il cibo. C’è più informazione, più attenzione, anche verso un uso razionale delle risorse”. Un orientamento, in perfetta sintonia con i principi dell’Expo 2015.

PARIGI, TENDENZA BISTRONOMIE

Bistrot Benoit © Pierre Monetta

Goût de France

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al cibo) che gli stranieri (uno su tre viene in Francia per l’enogastronomia). E una conferma dell’eccellenza della cucina francese, di stagione e del territorio, attraverso il dinamismo e la creatività degli chef. Tra loro, un mito gastronomico: Alain Ducasse.

© Pierre Monetta

È

con queste parole che Alain Ducasse ha lanciato l’evento Goût de France / Good France che lo scorso 19 marzo ha visto la partecipazione di 1.000 chef a proporre tutti insieme, lo stesso giorno, una cena alla francese. 1.000 chef con 1.000 menù in 5 continenti: un evento grandioso! Ha riscosso un enorme successo anche in Italia, con l’adesione entusiasta di un centinaio fra bistrot e trattorie e chef d’eccellenza (la partecipazione più alta a livello mondiale!). Qualche nome? Da Andrea Berton a Giancarlo Perbellini, da Davide Scabin a Davide Oldani, e poi Claudio Sadler, Heinz Beck, Nadia Santini, Matteo Baronetto, Gennaro Esposito… Nell’anno dell’Expo dedicata all’alimentazione, una delle prime esemplificazioni concrete dell’iscrizione nel Patrimonio Immateriale dell’Unesco del repas à la française, ma anche un tassello chiave di una strategia di promozione della Francia, vista la sempre maggiore importanza dell’enogastronomia. Mai infatti il turismo enogastronomico ha conosciuto il successo di oggi. Un turismo che affascina sia i francesi (uno su cinque sceglie la propria destinazione di vacanza perchè è legata al vino e

Bistrot Benoit Du Pain et des Idées

Nonostante spazi fra luoghi diversi, Italia compresa, la città del cuore di Ducasse rimane Parigi, a cui ha dedicato un libro, J’aime Paris, guida molto speciale e inevitabilmente gourmande della capitale. Attenta a scoprirne la multicultura, ma anche alla ricerca della tradizione, magari rivisitata. Uno degli indirizzi citati è per esempio Le Baratin al n. 3 di rue Jouye-Rouve, nel 20° arr., fuori dal centro. Atmosfera da vecchio bistrot, menù scritto sulla lavagna e la cucina della chef argentina Raquel Carena così semplice e personale. Oppure La Crèmerie, al 9 di rue des Quatre Vents, a Saint-Germain, dove Ducasse ama degustare la burrata con qualche pomodoro ciliegino, il camembert fermier, il tian di verdure preparato da Hélène… Lo spirito del bistrot, così compiutamente parigino, è nel cuore di Ducasse che a Parigi gestisce Benoit, l’unico bistrot stellato della capitale, aperto nel 1912 al 20 di rue Saint Martin e rimasto come allora. Secondo lo chef, non esiste posto “più bistrot e più parigino di Benoit”. E ha appena riaperto dopo un restyling lo storico Allard, nel cuore di SaintGermain-des-Prés, altro bistrot d’atmosfera, datato 1932 (41, rue Saint-André-des-Arts). Insomma, la tendenza bistronomie è sempre viva a Parigi. Parola di Ducasse. M A G A Z I N E

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Alcuni sono famosi ben oltre i confini nazionali. Come il limone di Mentone, succoso, dal profumo dolce e fresco, apprezzato dai grandi chef e in attesa del riconoscimento IGP. Le prugne di Agen, in Aquitania, IGP: la loro fama mondiale nasce dalla versione “pruneaux” le prugne secche - ideali anche in cucina. La noce di Grenoble, DOC dal 1938, una referenza in termini di qualità. Meno noti ma eccellenti: la mirabelle della Lorena, piccola prugna zuccherina, il primo frutto francese

FRA PATATE, LEGUMI E CERALI… Da secoli la patata è uno degli alimenti base per nutrire il pianeta. E la Francia ne produce oltre 6,5 milioni di tonnellate all’anno. Alcune sono IGP: la patata di Merville (Nord-Pas de

Le noci di Grenoble

© A. Aujas

© M. Laurent / CRT Lorraine

Le mirabelle della Lorena

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Il sale di Guérande

PER UN PO’ DI GUSTO IN PIÙ…

Le lenticchie verdi di Le Puy en Velay

© Comité Régional de Développement Touristique d’Auvergne /Combe-Ludovic

LA FRUTTA, ENERGIA PER LA VITA

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Calais), perfetta per le frites, che si è aggiudicata il Label Rouge e il premio qualità. Un’eccellenza la patata dell’Ile de Ré, la prima patata francese DOC, dal delicato aroma di nocciole. Rara e apprezzata anche la patata di Noirmoutier, altra isola atlantica. La lenticchia verde di Le Puy en Velay in Alvernia, DOC e IGP, è perfetta con l’agnello, ma anche nella zuppa o fredda, in insalata. Il coco di Paimpol in Bretagna, fagiolo bianco DOC, delizioso cotto con cipolle e pomodori. E’ IGP anche la mogette della Vandea, fagiolo bianco Label Rouge, tradizionale contorno di carni e salumi. Il riso della Camargue svolge un ruolo centrale nella tutela dell’ecosistema e della biodiversità. Un cereale raro e prezioso, che si declina in diverse varietà: rotondo, lungo, integrale bruno, rosso o nero.

© B. Plantevin – Chambre d’Agriculture Dordogne

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© Atout France/Michel Angot

FRUTTA, VERDURA, LEGUMI, IL RISO, LE PATATE, I TARTUFI… IL TERRITORIO DELLA FRANCIA È UN’ARCA RICOLMA DI SPECIALITÀ DELL’ECCELLENZA, UN VERO PATRIMONIO ALIMENTARE. a ottenere l’IGP nel 1996. La mela del Limosino “Golden delicious”, l’unica mela DOC di Francia. Il melone dell’Haut-Poitou IGP, dolce, succoso, profumato. Le fragole vantano due eccellenze IGP: le varietà della DordognePérigord (fra cui la famosa Mara des Bois), profumate e zuccherine, perfette anche con il foie gras, e le fragole di Nîmes, coltivate nel dipartimento del Gard, molto ricercate dai gastronomi. Arriva dalla Corsica l’unica clementina francese, IGP, impiantata negli anni ‘20 sulla piana orientale. Senza dimenticare la castagna DOC dell’Ardèche, che fa parte della cultura, della storia e della gastronomia regionale. Frutta d’eccellenza anche nella Francia d’Oltremare, con il melone della Guadalupa, la banana della Guadalupa e della Martinica, l’ananas della Réunion.

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Le fragole della Dordogne-Périgord

Un vero Patrimonio Alimentare olti hanno ottenuto la DOC, la Denominazione di Origine Controllata, altri l’IGP, l’Indicazione Geografica Protetta, e il Label Rouge, il marchio rosso di qualità. Nell’ottica Expo di “Nutrire il Pianeta” costituiscono un punto di riferimento e un impegno per la biodiversità. Ecco una selezione di prodotti fra quelli citati dal Ministro dell’Agricoltura, dell’Agroalimentare e della Foresta.

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Il famoso sale di Guérande, raccolto a mano dai paludiers, i salinai, con gesti uguali da secoli, 100% naturale integrale, è l’unico sale francese Label Rouge ed è apprezzato dai più grandi chef. Ricercato dagli chef anche il Piment d’Espelette, il peperoncino DOC dei Paesi Baschi, utilizzato pure per aromatizzare il sale, il burro, persino il cioccolato… Un classico le erbe della Provenza, mix di timo, origano, santoreggia, basilico e rosmarino, garantito dal Label Rouge. E infine il sapore e il profumo intenso del tartufo. Il tartufo nero del Périgord, del Quercy, nel Sud-Ovest, ma anche del Sud-Est, nella Drôme e nel Vaucluse. Andate a vedere i mercati dei tartufi di Sarlat, di Richerenches, di Carpentras e scoprirete tutto sul “diamante nero”. Per saperne di più sul patrimonio alimentare francese continua la lettura sul nostro minisito Expo Milano 2015 ›››it.rendezvousenfrance.com/prodotti M A G A Z I N E

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© Arnaud Bouissou - MEDDE

© Arnaud Bouissou - MEDDE

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© Arnaud Bouissou - MEDDE

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Parigi sotterranea alla scoperta del Réservoir de Montsouris E’ UNO DEI 5 PRINCIPALI SERBATOI DI PARIGI, UNA VERA CATTEDRALE D’ACQUA. UN LUOGO INSOLITO E SEGRETO...

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bacini d’acqua purissima. Volte ad arco, una foresta di 900 pilastri, l’insieme assomiglia stranamente a un’immensa cattedrale o a un misterioso complesso termale underground.

sicurezza, il Réservoir de Montsouris, aperto al pubblico in passato, oggi non si visita più.

5 GRANDI SERBATOI PER “DISSETARE” PARIGI

COME FUNZIONA? In un fragore di cascata, la gestione delle acque oggi è totalmente automatizzata. Per regolare il livello dell’acqua, occorre tener conto dei picchi di consumo che sono massimi alla mattina e minimi dalle 3 di notte. Nei periodi di grande caldo occorre prevedere un consumo di 100.000 m3 in più. Nei serbatoi superiori, il livello dell’acqua è di 3,30 m, mentre i serbatoi inferiori sono più profondi con un’altezza di 7,5 m e l’acqua che raggiunge i 5 m. In totale i 4 serbatoi contengono 300.000 m3 d’acqua, un “mare” sotto Parigi... Per ragioni di

Oltre a Montsouris, sono altri 4 i grandi serbatoi parigini: Haÿ-les-Roses, Saint-Cloud, Ménilmontant e Les Lilas. Montsouris manda acqua a gran parte della Rive Gauche e alla parte bassa della Senna. Ai 5 grandi serbatoi si aggiungono 3 cisterne che alimentano i quartieri alti di Parigi, Montmartre e Belleville. E per rimanere in tema di cifre, vale la pena di ricordare che fuori, in superficie, Parigi conta attualmente 1.200 fontane pubbliche, dalle famose fontane Wallace di fine ‘800 alle fontane contemporanee. ›››www.eaudeparis.fr

© Bal du Moulin Rouge 2015 - Moulin Rouge® - 1-1028499

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all’esterno si mimetizza: ai margini di rue de la TombeIssoire, nel 14° arr., appare un lungo edificio, attorno il verde, un muro di pietra e sopra una copertura di vetro e metallo, nella tipica architettura dell’800. Ma è quello che non si vede, ad essere straordinario... Un capolavoro dell’ingegnere Eugène Belgrand, costruito fra il 1869 e il 1875 e unico nel suo genere, in grado di stoccare 300.000 m3 d’acqua proveniente da Nemours, Provins, Fontainebleau, dalla regione di Sens e assicurare l’approvvigionamento d’acqua a 1/5 della popolazione parigina. Non a caso è stato a lungo il più grande serbatoio d’acqua potabile non solo di Parigi, ma del mondo! All’interno, delle lunghe gallerie a due livelli, 254 m di lunghezza e 127 m di larghezza, ospitano dei

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©Jp. Attal-EPPDCSI

© P. Koslowsky

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La Cité des Sciences

La Cité des Sciences et de l’Industrie:

molto più di un museo! NEL CUORE DEL PARCO DELLA VILLETTE, A PARIGI, C’È UN MUSEO DIVERSO DA OGNI ALTRO… UNA VERA CITTÀ VOTATA ALLA SCIENZA, ALLA TECNOLOGIA, ALL’INNOVAZIONE IN TUTTI I SETTORI. E PER TUTTI, ANCHE PER I BAMBINI…

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i vuole un vero visionario per immaginare un museo dove si prova a pilotare un aereo, si impara a leggere la carta del cielo o addirittura si assiste in diretta alla nascita dell’universo… E sono solo alcune delle esperienze “ai confini della realtà” possibili alla Cité des Sciences et de l’Industrie.

tecnologiche, i satelliti, il suono, i giochi con la luce… Senza dimenticare l’emozione di immergersi – letteralmente ! – nello spettacolo in 3D del Planétarium e del cinema-emozionale Géode, che proprio quest’anno compie 30 anni e li festeggia sullo schermo semisferico di 1.000 m2, uno dei più grandi del mondo, con un programma di retrospettive, film inediti, weekend speciali e sorprese…

GRANDI EMOZIONI

la mostra Chiens & chats L’EXPO, Vous en ressortirez moins bête / Cani e Gatti Expo, uscirete meno bestie, fino al 28 febbraio 2016. Ovvero, vedere il mondo con i loro occhi, comunicare con il loro linguaggio, capire il comportamento di cani e gatti… Esperienze davvero inedite dalla parte dei nostri amici a quattro zampe!

IL CLASSICO MENU’ AMERICANO RIVISITATO. ESPERIENZE MUSICALI UNICHE. E CIMELI ROCK STRAORDINARI.

CITÉ VERSIONE KIDS LE MOSTRE? SENSAZIONALI!

Gli allestimenti permanenti alla Cité regalano esperienze davvero uniche. Come scoprire tutto sul cervello umano e mettere alla prova le proprie capacità, fare il punto sull’ecologia dei trasporti, sulla domanda di energia in chiave di sostenibilità, sulle innovazioni 14

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Fra le proposte di quest’anno L’Observeur du Design 2015: 150 realizzazioni innovative di design, nei settori più diversi, dalla scenografia ai musei, alla grafica e via discorrendo (fino al 1° novembre). Da non perdere

Su misura per i bambini da 2 a 12 anni, la Cité des Enfants offre tante esperienze curiose e divertenti, per scoprire divertendosi mondi vicini ma insospettabili o luoghi assolutamente inesplorati. Imperdibile! ›››www.cite-sciences.fr

PARIS | 14 BOULEVARD MONTMARTRE | METRO: 8-9 GRANDS BOULEVARDS | 01 53 24 60 00 HARDROCK.COM

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Disneyland ® Paris

solo per bambini?

NEANCHE PER SOGNO! A SOLI 40 MINUTI DI METRO RER DA PARIGI, C’È UN MONDO INCANTATO CHE VI ASPETTA TUTTO DA SCOPRIRE. UNA DIMENSIONE DA SOGNO CHE FA TORNARE BAMBINI ANCHE GLI ADULTI, FRA PARATE, EMOZIONANTI SPETTACOLI E TANTE ATTRAZIONI. BENVENUTI NEL MONDO DELLA FANTASIA DISNEY, DOVE I SOGNI DIVENTANO REALTÀ!

DISNEYLAND® PARIS È MAGICA AD OGNI STAGIONE

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er il secondo anno consecutivo sboccia la Primavera: simbolo della nuova stagione un fiore allegro e delicato, la margherita, che decora molti luoghi quali la stazione di Main Street, i lampioni della strada e dà agli ospiti un caloroso benvenuto… Un’immersione totale in un giardino incantato, tra i fiori più colorati, topiarie che riproducono i Personaggi Disney ed eventi spettacolari: da non perdere la grande festa del Goofy’s Garden Party, il Trenino della Primavera Disney di Minni, gli esclusivi incontri

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con Tamburino e la sua fidanzata Miss Bunny, con Rapunzel e con Minni. Per la prima volta a Disneyland Paris dal 1° giugno (e fino al 13 settembre 2015 arriva la magica Estate Frozen! Il Regno di Ghiaccio dell’omonimo film avvolgerà il Parco Disneyland, e la carrozza della Regina Elsa e della Principessa Anna scivolerà leggera fra le strade del Parco. Tutti i visitatori avranno l’opportunità di cantare le famose musiche del film assieme ad Anna ed Elsa e ad altri ospiti speciali in un grande spettacolo interattivo! Ma la Magia di Disneyland non finisce qui! La stagione autunnale nel Parco è… da brivido, con le soprese di Halloween e novità terribilmente divertenti. E il grandioso finale è il Magico Natale Disney,

che riempie il Parco di addobbi colorati, alberi di Natale, soffice neve, spettacoli natalizi e che regala agli ospiti una calda e incantata atmosfera di festa! Vivere la magia è semplicissimo. Coloro che visitano Parigi e vogliono trascorrere una favolosa giornata a Disneyland Paris, possono pre-acquistare il biglietto di ingresso 1 giorno/2 Parchi Disney dall’Italia sul sito www.disneylandparis.com o in agenzia di viaggi e risparmiare! Volete aggiungere un pizzico di magia al vostro soggiorno a Parigi? Esplorate la mappa di Parigi staccabile nella pagina qui accanto e consultate il sito www.disneylandparis.com per scoprire i nuovi biglietti di ingresso!

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Personaggi Brachetti… che sorpresa! 18

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PER IL GUINNESS DEI PRIMATI È IL PIÙ VELOCE TRASFORMISTA DEL MONDO. CERTO È IL PIÙ GRANDE: UNA GALLERIA DI 350 PERSONAGGI, 100 INTERPRETATI IN UNA SOLA SERATA, CAMBIA D’ABITO IN MENO DI 2 SECONDI... UN MITO. LO ABBIAMO ACCHIAPPATO AL VOLO DI RITORNO A TORINO DALLA FRANCIA E PRIMA CHE SPARISSE DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL MONDO…

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a tua carriera inizia a 20 anni, a Parigi e diventi la star del Paradis Latin… da Torino, la “piccola Parigi” (nonché città magica) alla “vera” Parigi: come ricordi quegli inizi e l’accoglienza della capitale francese? Era il 1977, sono arrivato a Parigi in treno, con la mia valigia con i costumi, scendo alla Gare de Lyon e non avevo mai visto un

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métro... Sono rimasto un quarto d’ora fermo a cercar di capire come funzionassero quei treni sotterranei… Poi in qualche modo sono arrivato al Paradis Latin. Ricordo che c’era Jean Marie Rivière che aveva appena aperto il locale, Gérard Majax, che è un po’ il mago Silvan dei francesi, e io che arrivavo dalla provincia piemontese per la prima volta in una grande metropoli internazionale, 1 metro e 80 per 56 kg di peso, in pratica una scopa vestita, mi sono sentito un po’ tanto naïf… Comunque, facciamo l’audizione, 12 minuti, il mio spettacolino finiva con il cancan… Alla fine mi presero, come attrezzista: pulivo le gabbie dei conigli dei prestigiatori, attaccavo i manifesti, roba da gnunu (in piemontese, un tipo non troppo sveglio) come ero allora. Ci sono voluti due anni per arrivare al palcoscenico, mi hanno cambiato tutta la scenografia, la musica: ero una specie di mago dentro un quadro di Magritte. Ricordo benissimo quella vigilia di Pasqua del 1979 quando Rivière mi disse: bene, vai in scena stasera. Sono andato ad accendere una can-

dela a Notre-Dame, e poi… sono rimasto in scena per 2 anni e mezzo, al Paradis Latin. Mi sono fatto i capelli blu, mi sono comprato un macchinone tipo Paperon de’ Paperoni, e ho conosciuto la Parigi di notte, all’epoca era di una vivacità straordinaria. Parigi è sempre la tua “città del cuore” (dopo Torino, naturalmente)? Ci racconti un po’ la tua Parigi, qualche indirizzo segreto, un po’ magico, diverso da quel che sembra… che solo un illusionista-trasformista come te può conoscere? Parigi è veramente la mia città del cuore, quella che mi ha lanciato e dove ho sempre tanto successo. I francesi mi hanno nominato Cavaliere delle Arti e delle Lettere già nel 2011, c’è la mia statua al Museo delle Cere che si cambia di abito ogni 20 secondi e batte persino i miei record da Guinness dei Primati! A Parigi mi sento a casa… In rue de Rosiers, nel Marais, vado a La Boutique Jaune, una panetteria dalla facciata gialla dove fanno una cheesecake strepitosa. Un po’ più in là, sempre in rue des Rosiers, ci sono le vetrine verdi M A G A Z I N E

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© Yann Deret pour Grévin

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di L’As du Fallafel che fa i migliori falafel di Parigi. Mi piace andare a vedere il Musée des arts forains ai Pavillons de Bercy, al cinema Rex… Vado volentieri al ristorante Georges su al Centre Pompidou, un posto magico per mangiare con vista su tutta Parigi. Oppure da Le Tambour in rue Montmartre: atmosfera da vecchia brasserie, uno dei pochi posti aperti fino alle 5 del mattino, popolare, bellissimo, con dei vecchi signori un po’ avvinazzati al bancone, facce da Karl Marx o da Rodin... E poi mi piace il ristorante dell’Opéra, il Cafè Marly al Louvre, dove nella seconda sala c’è un tavolo affacciato proprio su una delle sale del museo. Un altro posto divertente è la pizzeria da Vito-speakeasy, piastrelle bianche e atmosfera italiana, ma dietro la porta del frigo si apre un locale segreto, un bar in perfetto stile proibizionismo anni ’20: il Moonshiner… Ma allora Brachetti è una buona forchetta? In realtà devo tenermi in forma, mangio sempre le solite cose, carne alla griglia e insalata, ogni tanto una pizza… Ma cerco posti piacevoli, almeno da appagare la vista. E’ vero che fai ginnastica alle 2 di notte? Sì, è vero! Dopo che ho finito di contattare via 20

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mail amici sparsi per il mondo per i fusi orari, mi metto a fare ginnastica, davanti allo specchio, in mutande, così non posso barare su pancetta e rotolini… Ho tutto: elastici, tappetini… tutte cose che posso mettere in valigia e portarmi in giro la mia palestra, dappertutto. In quanto a valigie, nel tuo ultimo spettacolo ora in tournée in Italia, “Brachetti che sorpresa!”, sei un uomo in viaggio, circondato da valigie… Ti piace anche viaggiare per piacere? E quali sono le tue mete preferite? E in Francia? Viaggiare mi piace moltissimo. Non mi attraggono però il Kilimangiaro o la Foresta Amazzonica, a me piacciono le città, le grandi città, New York, Tokyo, Sidney… In Francia, oltre a Parigi, amo Lione, Tolosa, Lille, Nizza… In Francia sei una star assoluta, i francesi ti adorano, il tuo ultimo spettacolo ha avuto un successo grandioso, 70.000 spettatori solo a Parigi… Hai già qualche progetto che dopo la tournée in Italia ti riporterà oltralpe? Sì, ci sono un paio di opzioni, creare un nuovo one-man show e tornare sul palcoscenico, ma anche aprire un cabaret fisso, un locale piccolo, un po’ nello spirito originario del

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Moulin Rouge, con spettacoli di qualità, non roba da turisti… Senza rinunciare a Torino e alla tua casa magica, con una telecamera sempre puntata sulla Mole… Ho 11 telecamere in casa, 1 puntata fissa sulla Mole: così dovunque sono nel mondo posso sapere com’è Torino, che tempo fa… Sono sempre qui anche se sono via... Una curiosità: ma il tuo ciuffo è una Mole Antonelliana in piccolo o una Tour Eiffel mignon? In realtà è un’eredità del ruolo di Puck in Sogno di una notte di mezz’estate di Shakespeare… Ma quando sono arrivato a Parigi con il ciuffo i giornali hanno subito scritto che avevo la Tour Eiffel in testa… E la Mole è la Tour torinese! Sei stato protagonista di una storia di Topolino, un privilegio riservato ai Grandi, e sei finito anche in un fumetto di Cattivik… ti piacerebbe diventare anche un cartone animato? E fare uno spettacolo di magia in un film di Woody Allen, che ha la passione per la magia? Mi piacerebbe molto diventare un cartone animato, il “personaggio col ciuffo”… Ci vuole qualcuno che inventi una bella storia… Come mi piacerebbe lavorare con Woody Allen: lui e la sua famiglia sono venuti a vedere il mio spettacolo a Parigi, nel 2005, poi Woody è venuto in camerino e mi ha detto che se avessi voluto sbarcare a New York lui era pronto a organizzarmi tutto… Ne parliamo da allora, lui è un grande appassionato di magia, chissà che prima o poi non venga fuori qualcosa... E infine la madre di tutte le domande… ma perché hai deciso di fare il mago nella vita? E se non fosse diventato un mago-trasformista, cosa avrebbe voluto essere Arturo Brachetti? A 13 anni ero in seminario ed è lì che ho conosciuto un prete-mago, don Silvio Mantelli, che mi ha dato la chiave del suo magazzino pieno di libri e cose di magia… Ho cominciato così, al teatrino del seminario… Se non fossi diventato mago forse sarei diventato prete. E comunque io vivo il mio lavoro come una missione, in qualche modo. Come mi disse don Silvio quando ho lasciato il seminario, ognuno deve seguire la sua vocazione, e se la mia è quella di far sognare… Per questo non mi pesa stare a dieta, essere sempre in viaggio, un ragazzo con la valigia… è la mia missione. E quando sono sul palcoscenico vivo una specie di psicodramma quotidiano, sono un mago che si trasforma, sparisce, vola via… Finchè dura…

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Le Havre di notte

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© Atout France/Jérôme Berquez

© Hilke Maunder - OTAH

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© Patrick Boulen - OTAH

Docks Vauban

Mont Saint-Michel

la magia è compiuta

2015, MONT SAINT-MICHEL RITROVA IL SUO SPIRITO ORIGINARIO: QUELLO DI UN’ISOLA IN BALIA DELLE MAREE… l’ultimo atto di un progetto ambizioso, cominciato nel 2006 (ma preceduto da vent’anni di studi): restituire a Mont Saint-Michel il suo carattere marittimo e riconquistare un paesaggio magico e quell’equilibrio con l’ambiente naturale che il tempo, con il progressivo insabbiamento della baia, e l’eccessiva frequentazione turistica avevano compromesso.

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UN’ISOLA, COME PER MAGIA Le fasi di questo processo sono state diverse. Innanzitutto, nel 2009, è stata messa in funzione la diga di sbarramento del Couesnon, che ha restituito al fiume forza sufficiente per ricacciare verso il largo i sedimenti accumulati nel corso del tempo. Ad ogni marea, il Mont accresce così il suo carattere marittimo. Oggi il Couesnon sta già ricreando un ampio estuario verso la baia. Il secondo atto, nel 2011-2012 è stato lo smantellamento delle strutture di accoglienza (il parcheggio, la strada-diga) e la creazione di un nuovo parcheggio sulla terraferma, a 2,5 km dal Mont, 22

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con navette di trasporto pubblico. Terzo atto, nel 2014, l’apertura del nuovo pontepasserella e la distruzione della strada-diga di oltre un secolo fa 1879 . Ora, 2015, i lavori sono finalmente conclusi e il Mont, come per magia, è tornato ad essere un’isola. Ci vorranno ancora alcuni anni perché, in modo naturale, l’ambiente marittimo si ricrei completamente, ma fin da ora il ponte-passerella è uno spettacolo straordinario, perfettamente inserito nel paesaggio. Un approccio architettonico sensibile e sostenibile, per salvaguardare due meraviglie dell’umanità: l’Abbazia e la sua baia.

L’ACQUA CHE SALE “COME UN CAVALLO AL GALOPPO”

UNO SGUARDO DAL PONTE Il Rocher è uno dei belvedere migliori per osservare lo spettacolo delle grandi maree, la baia… E la sera, ci si può godere le visite notturne estive dell’Abbazia, cenare in uno dei ristoranti del villaggio, immergersi nell’atmosfera del calar della notte o dell’alba al Mont… Anche il ponte-passerella è stato concepito come spazio di contemplazione del Mont e dei paesaggi della baia. ›››it.rendezvousenfrance.com/mont-saint-michel

LE GRANDI MAREE Nel 2015, le grandi maree, con un coefficiente superiore a 110, saranno visibili in media 40 volte, al mattino

L’aspetto più magico? La totale riconquista da parte dell’acqua una ventina di giorni all’anno 40 maree in media, mattino e sera). Allora per alcune ore il Mont è davvero isolato, le mura vengono circondate dall’acqua: un fenomeno che non si era più prodotto dalla costruzione della strada-diga di fine ‘800.

presto e alla sera. La marea del secolo ha avuto luogo il 21 marzo, giorno del solstizio di primavera, con un coefficiente di 119. Ora per vedere l’effetto di un coefficiente 120 bisognerà attendere il 25 marzo del 2073!

Panorama di Le Havre

Le tante anime di Le Havre E’ LA CULLA DELL’IMPRESSIONISMO, LA CITTÀ PATRIMONIO UNESCO PER LE ARCHITETTURE DI AUGUSTE PERRET, UN GRANDE PORTO… a è anche una delle città più verdi di Francia con sorprendenti giardini pensili sui bastioni del forte, una città balneare, location di centinaia di film, a cominciare dal mitico “Porto delle nebbie” con Jean Gabin.

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UNA CITTÀ NEL SEGNO DELL’ARTE A Le Havre, non lontano dal faro dell’estuario, Claude Monet dipinse il famoso quadro che darà il nome all’Impressionismo: “Impression, soleil levant”, immagine del porto ancora immerso nelle nebbie dell’alba. La straordinaria luminosità della Senna ha ispirato Monet e tanti altri artisti: Boudin, Sisley, Pissarro, Jongkind... Più tardi sono arrivati qui Dufy, Braque, Dubuffet… insomma tutti i grandi movimenti artistici moderni: Impressionismo, Fauves, Cubismo, Art Brut, hanno un legame diretto con Le Havre. Da non perdere il MuMa, il Museo Malraux d’arte

moderna, con la più ricca collezione di impressionisti dopo il Museo d’Orsay di Parigi.

UNA CITTÀ MODERNA Quasi distrutta dalla guerra, Le Havre viene ricostruita in modo razionale e moderno da Auguste Perret, con architetture di cemento che hanno valso alla città l’inserimento nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco per la modernità della concezione. Perret ha trasformato anche il modo di vivere a Le Havre, creando appartamenti moderni, luminosi, funzionali, dotati di servizi igenici completi e di elettrodomestici: da vedere l’appartamento-tipo, 99 m2 un esempio della sua idea di modernità! Altro simbolo architettonico forte in città il Volcan, centro culturale e teatro, firmato da Oscar Niemeyer.

Basta passeggiare fra le “ville balneari” del quartiere di Sainte-Adresse, per scoprire architetture e atmosfere di quando qui venivano in vacanza personaggi come Dumas figlio, Mérimée, i fratelli Goncourt, la grande attrice Sarah Bernhardt… Decisamente marino e contemporaneo anche il nuovo volto dei Docks Vauban, ieri cuore pulsante del commercio del cotone e del caffè e oggi location scenografica di ristoranti, negozi, spazi ludici. Come i famosi Bains des Docks progettati da Jean Nouvel, un complesso ispirato alle terme romane, che offre tutti i piaceri dell’acqua. ›››www.lehavretourisme.com

Su http://bit.ly/BrochureLeHavre scaricate la brochure in italiano di Le Havre

UNA CITTÀ CHE AMA IL MARE

oppure inquadrate il QR code con il vostro smartphone.

Fra Le Havre e il mare c’è un legame profondo. M A G A Z I N E

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INNOVAZIONE ANTI-RUGHE © Yves Rocher Italia

ERBA CRISTALLINA DETTA PIANTA DI VITA Scopri di più sull’Assimilazione

Yves Rocher

Eco-cosmetica esclusiva DA OLTRE 50 ANNI YVES ROCHER STUDIA LE VIRTÙ DELLE PIANTE PER CREARE LA COSMÉTIQUE VÉGÉTALE®. UNA COSMETICA ESCLUSIVA, NEL RISPETTO DELLA BIODIVERSITÀ E DELLA SOSTENIBILITÀ.

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si completano, interagiscono. La pelle “riconosce” il vegetale e lo assimila. E’ questo il segreto della Cosmetique Végétale® e della sua straordinaria efficacia. Una ricerca continua, perché il potere dei vegetali è infinito: nascono così prodotti sempre più innovativi (come il nuovo Siero Vegetale all’Erba Cristallina) e performanti. E sceglierli fa bene alla pelle ma anche alla natura e alla biodiversità. ›››www.yves-rocher.it

Per saperne di più sulla Fondazione

MOLTO PIÙ CHE COSMETICI

La Cosmétique Végétale® utilizza oltre 250 in-

Da sempre la pianta e la pelle si conoscono,

potete leggere l’intervista a Jacques Rocher, figlio di Yves, a pagina 56.

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* L’Assimilazione è chiave nell’efficacia di un trattamento anti-rughe. I nostri Esperti nella Ricerca della Cosmétique Végétale® Yves Rocher hanno scoperto il potere dell’Erba Cristallina detta Pianta di Vita. Grazie a un processo di estrazione brevettato hanno ottimizzato i suoi attivi vegetali per renderli naturalmente assimilabili dalla pelle (test in vitro). La pelle appare visibilmente ringiovanita.

Yves Rocher per la Biodiversità

IL RISPETTO DEGLI UOMINI E DELLA TERRA

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® Marchio depositato da Yves Rocher.

otanico visionario, Yves Rocher ha creato una cosmetica davvero d’avanguardia, un’arte. Lavorando nel laboratorio più grande e più ricco del mondo che vanta la bellezza di 3,7 miliardi di anni: semplicemente, la natura. Tutto è cominciato a La Gacilly, in Bretagna, dove nel giardino botanico, si trova una collezione di oltre 1.100 specie di piante. Un’autentica “cassaforte” dei vegetali. Dopodiché i ricercatori Yves Rocher viaggiano nel mondo per attingere alla quintessenza di ogni pianta e rispondere a ogni bisogno della pelle. Nasce così una cosmetica efficace, rispettosa e unica.

gredienti vegetali estratti dalle piante. Rispettando la tracciabilità, la sicurezza e la gestione responsabile e alcuni impegni precisi: rifornirsi in modo sostenibile, proteggere i vegetali, collaborare con le popolazioni locali per un mondo più equo. Così accade per esempio con i produttori di burro di karité in Mali e in Burkina Faso, con i raccoglitori di manna di frassino in Sicilia, mentre a La Gacilly vengono coltivate biologicamente l’Erba Cristallina, meglio conosciuta come Pianta di Vita, e l’arnica. Obiettivo, non minacciare né la pianta e il suo futuro, né il suo ambiente e la biodiversità. In pratica: niente vegetali OGM e specie vegetali minacciate, scelta privilegiata di piante coltivate e di parti rinnovabili della pianta selvatica, priorità a filiere provenienti da Agricoltura Biologica. In quanto al packaging, vige la regola delle 3 R: Ridurre, Riciclare, Riutilizzare.

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DALLA PARTE DELLE PIANTE, SEMPRE

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e local!

DAI SETTORI DEDICATI NEI SUPERMERCATI AI RISTORANTI, LA GASTRONOMIA FRANCESE PUNTA AL BIO.

MARC VEYRAT, LO CHEF DAL CAPPELLO NERO L’ultima avventura gastronomica di Marc Veyrat, enfant terrible dell’alta cucina francese, inseparabile dal suo cappello nero, lo ha riportato fra le montagne della sua infanzia

Ristorante Le Suquet

MICHEL BRAS, ALTA GASTRONOMIA NEL CUORE DELL’AUBRAC

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3 stelle in un ristorante perduto nell’altopiano dell’Aubrac, a Laguiole, paesino di un migliaio di abitanti nel dipartimento dell’Aveyron, angolo rude e selvaggio del Centro-Sud di Francia. Michel Bras è uno dei principali maestri della cucina del territorio, uno che “ascolta la terra” da sempre: “amo questa terra e amo la gente che ci vive, e cerco di esprimere nella cucina l’anima di questo luogo magico e dei

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© C. Detraz

© TP Brongniart

Épicerie Le Terroir Parisien

al Col de la Croix-Fry di Manigod, in Savoia. Qui Veyrat ha aperto La Maison des Bois. Dove offre un’esperienza del gusto incomparabile (e senza dubbio cara: il menù più economico è a 265€!). Niente carta, solo menù da 17 portate. E una passione, da sempre: quella per le erbe commestibili della montagna e il bio, con cui prepara piatti-spettacolo, come lo “yogurt virtuale” di foie gras all’acetosella di montagna o le cosce di rana con maionese e foglie di liquirizia selvatica. Mentre stiamo per andare in stampa, apprendiamo che un incendio ha seriamente danneggiato la Maison des Bois. Marc Veyrat ha dichiarato che ci vorranno almeno 6 mesi per riaprire il ristorante. Appuntamento allora in autunno, a Manigod! ›››La Maison des Bois, Col de la Croix-Fry, Manigod - www.marcveyrat.fr

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na tendenza a cui si associa un nuovo stile di consumo, altrettanto rispettoso dell’ambiente: il locavorismo o local food. Ovvero, alimentarsi solo con cibo locale, a base di alimenti di stagione (spesso bio) prodotti in un raggio fra i 100 e i 250 km massimo dal luogo in cui si vive. A Parigi e in Île-de-France un nuovo marchio, Des produits d’ici, cuisinés ici, segnala i ristoranti che propongono una cucina a base di prodotti local. Qualche esempio? Il First, ristorante dell’Hôtel The Westin Paris, con un menù 100% local e ricette composte di ingredienti prodotti a meno di 200 km dalla capitale. Al Terroir Parisien, il bistrot dello chef Yannick Alléno nel 5° arr. protagonisti sono i produttori, i prodotti e le ricette dell’Île-de-France, la regione dove è cresciuto (i suoi genitori hanno gestito diversi bistrot attorno a Parigi). A L’Epi Dupin, ristorante in Saint-Germain-des-Prés lo chef François Pasteau si focalizza sui prodotti locali di stagione che acquista al gran mercato di Rungis ed è particolarmente attento alla sostenibilità.

suoi prodotti... Per questo vado a raccogliere le piante, i fiori, le erbe che crescono qui con cui preparo il gargouillou, un piatto fatto con decine di verdure, erbe e fiori di stagione che è un po’ una sintesi della natura della mia terra, un’armonia musicale di sapori, colori, odori…” Bras produce personalmente miele di fiori di montagna ricco e profumato, ha un orto di piante e verdure, va a fare acquisti al mercato di Rodez, da produttori fidati; segue Slow Food e la sua filosofia di rispetto dell’ambiente e della biodiversità. ›››Le Suquet, Route de l’Aubrac, Laguiole - www.bras.fr M A G A Z I N E

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Riviera, il mio concetto di Riviera spazia da Marsiglia a Forte dei Marmi. Non esiste una cucina Monegasca, come non esiste quella Nizzarda o d’Imperia. Sono tutte figlie di una sola e unica madre, la Cucina Mediterranea. Il pesce che nuota nell’alto Mediterraneo non conosce confini, si adatta dove trova l’habitat migliore e così i frutti e le verdure. La zucchina di Nizza o di Albenga, il limone di Mentone, identico a quello di Camporosso... La cucina è quella che ogni gran viaggiatore ha portato con sé nel corso dei secoli. Si è autodefinito un “fanatico dell’ingrediente”: ci racconta come e dove cerca i prodotti con cui realizza i suoi piatti? Innanzitutto ho eliminato tutti gli intermediari e mi approvvigiono alla fonte entro un raggio accettabile. Questo comporta, oltre che un risparmio, un basso impatto ambientale per il trasporto e, cosa a cui tengo molto, un reinvestimento nell’economia locale e la valorizzazione dei prodotti autoctoni. Per il pesce, tratto solo quello pescato da ventiquattro pescherecci della zona di Arma di Taggia e adatto i miei menù secondo il pescato. In Costa Azzura, andando un po’ a Ovest, verso la Provenza e un po’ a Est verso la Liguria e il Piemonte si arriva ad avere tutto quello che è necessario.

Personaggi Paolo Sari “Io confeziono bellezza, salute e felicità”

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E come “lavora” i prodotti? Il suo rapporto con le verdure è quasi “mistico”. Sono un meticoloso fanatico dell’ingrediente, autoctono, sano, biologico, di stagione, appena raccolto. Ho due squadre di collaboratori, una lavora nei campi e una in cucina. Io garantisco tutti i prodotti che arrivano alla mia tavola e non faccio altro che esaltare il gusto di uno a fianco dell’altro, cercando di toccarli, tagliarli, cucinarli il meno possibile per non alterare la loro personalità, le loro caratteristiche e il loro gusto. I mini legumi, le piccole radici, sono fragili, delicati ma sublimi. Omicidio piantarci una lama di un coltello. Mai visto la perfezione geometrica di un cavolo romanesco, il suo verde? Il gusto di un pisello crudo colto a giusta maturazione? La fragola? La natura é capace di fare dei capolavori visivi, olfattivi e gustativi. La sua ricetta bio preferita? Non esiste la ricetta bio o non bio, esiste il buon cibo e il cattivo cibo. Qual è la sua ricetta preferita arricchita con pesticidi, fertilizzanti chimici e ibridi prodotti in laboratorio? Mai visto un campo di mele a produzione intensiva? E mai visto un campo di mele in produzione biodinamica? Vi si apre un mondo davanti se fate questa esperienza. “Preferita” è solo la nostra salute e quello

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che ingeriamo. Io confeziono bellezza, salute e felicità. Uno chef italiano e uno chef francese che lei ammira particolarmente, che in qualche modo è stato importante per il suo percorso? Sono un autodidatta e sono diventato ricco interiormente perché il mondo mi ha nutrito, tutti i Paesi del mondo che mi hanno accolto sono stati importanti per il mio percorso professionale e umano. Rispetto Gualtiero Marchesi per il grande intuito e la grande intelligenza che ha avuto nel proporsi come traghettatore tra culture culinarie divergenti, quella italiana del dopoguerra e quella francese degli anni Ottanta. In Francia nutro molta simpatia per Michel Bras, un grande precursore della buona cucina che già da vent’anni si è messo a disposizione di Madre Natura. Cosa c’è nel futuro dello chef Paolo Sari? E come sarà la cucina del terzo Millennio? Innovare conoscendo e rispettando la tradizione. Ci si deve alimentare nel modo più sano possibile. Io propongo l’eccellenza e la trasparenza. Bisogna essere bio per fare del bio, fondersi con la natura e rinunciare a qualsiasi compromesso. Noi siamo così, siamo veramente bio.

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Carpaccio di carciofi cotti e crudi

stellato bio? È una gioia per l’importante traguardo raggiunto e allo stesso tempo un’enorme responsabilità, per una scelta difficile e coraggiosa. Ma credo fosse necessario proporre se28

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riamente un ritorno al futuro, alla semplicità, alla sincerità, in cucina e prima ancora nella ricerca dei prodotti. Oggi scegliere il biologico vuol dire essere in sintonia con la natura. Come riassumerebbe la sua filosofia? La mia filosofia è il Bello e il Buono. La mia forza è la sensibilità. In cucina è come in amore, i grandi amatori non usano la testa ma l’anima e il cuore, associati ai sensi. Osare nella giusta misura, rispettare gli ingredienti

e fondersi in loro, percepirne gusto, sapore, consistenza anche solo sfiorandoli… Lei ha partecipato all’evento Good France del 19 marzo scorso: che cosa pensa di questo progetto di promozione della cucina francese? È un atto di doveroso omaggio da parte nostra, siamo in Francia. Tuttavia, la mia cucina non appartiene all’Italia come non appartiene alla Francia, è una cucina della

© Monte-Carlo SBM

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eneziano di nascita, una prestigiosa carriera internazionale, Sari è un sostenitore assoluto del biologico. Cosa vuol dire oggi essere uno

© Monte-Carlo SBM

A DIRLO È PAOLO SARI, CHEF STELLATO DEL RISTORANTE ELSA DEL MONTECARLO BEACH, 5 STELLE–ECO DEL PRINCIPATO DI MONACO. IL PRIMO (E PER ORA UNICO) STELLATO MICHELIN CERTIFICATO BIO.

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Parigi, Panthéon

Al Centro dei Monumenti Nazionali

un anno di grandi eventi

100 MONUMENTI, OLTRE 9 MILIONI DI VISITATORI: SONO LE CIFRE DEL CENTRE DES MONUMENTS NATIONAUX, IL PRINCIPALE GESTORE DI MONUMENTI E SITI STORICI APERTI AL PUBBLICO IN FRANCIA.

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cenari fra i più prestigiosi: l’abbazia di Mont Saint-Michel, i castelli di Angers e Azay-le-Rideau, l’Arco di Trionfo e la SainteChapelle, per citare solo alcuni fra i più famosi. Altri, un po’ più segreti, fuori dai circuiti abituali, sono l’occasione per straordinarie scoperte: Châteaudun che domina la valle del Loir, Aulteribe davanti alla catena dei Puys, Montal nel cuore del Lot, l’abbazia di Le Thoronet circondata dalla foresta dei Maures... Altri ancora fanno parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco come il castello e le mura di Carcassonne, il Palazzo del Tau, l’abbazia della Sauve-Majeure, la grotta delle Combarelles…

APPUNTAMENTI DA NON PERDERE I Monumenti Nazionali sono davvero delle 30

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location d’eccellenza per alcuni grandi eventi del 2015, un anno che vede protagonista Le Corbusier, a 50 anni dalla morte. Uno dei suoi capolavori architettonici, Villa Savoye, a pochi chilometri da Parigi, propone una programmazione tutta dedicata al grande architetto, a cominciare dalla mostra “Folding Cosmos”, con contribuiti di artisti giapponesi contemporanei. Per rimanere in ambito architettonico, altra meta da non perdere quest’anno nel Nord-Pas de Calais, è Croix, dove il 13 giugno apre Villa Cavrois, capolavoro dell’architettura moderna di Robert Mallet-Stevens, una sorta di castello contemporaneo. Per un “vero” castello, destinazione Pierrefonds, in Piccardia, fortezza del ‘400 restaurata da Viollet-le-Duc che ha reinventato qui un Medioevo fantastico. Il castello è scenario

Il Padiglione Francia a Expo Milano 2015

Lille, Villa Cavrois

della mostra “Armature e crinoline, costumi di scena” che presenta costumi e accessori creati per l’opera e il balletto (fino al 18 ottobre, poi la mostra verrà esposta al Palazzo del Tau di Reims). Una curiosità il Forte dei Brégançon, residenza presidenziale in Provenza-Alpi-Costa Azzurra, che apre le porte al pubblico da maggio. Senza dimenticare il completamento del restauro della Sainte-Chapelle a Parigi, la riapertura dell’Hôtel de Sade a Saint-Rémyde-Provence, da giugno a settembre e un evento di grande valore simbolico: il 27 maggio 2015 le ceneri di quattro figure di primo piano della Resistenza francese, Germaine Tillion, Geneviève de Gaulle, Pierre Brossolette e Jean Zay, vengono traslate al Panthéon, dove verrà allestita la mostra “Quattro vite nella Resistenza”, aperta fino a gennaio 2016. ›››www.tourisme.monuments-nationaux.fr

Il Padiglione Francia a Expo Milano 2015

Institut Français Milano

© Luca Rotondo

© J. Paillé

Provenza-Costa Azzurra, Forte dei Brégançon

© J-L. Paillé, Œuvre de Mallet-Stevens/ Adagp

© P. Berthé,

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La Francia

all’Expo Milano 2015 “NUTRIRE IL PIANETA, ENERGIA PER LA VITA”: COME AFFRONTA LA FRANCIA IL TEMA DELL’EXPO 2015? SVILUPPANDO IL DISCORSO DI PRODURRE E NUTRIRE DIVERSAMENTE.

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on si tratta infatti semplicemente di un problema di quantità, ma anche di qualità e di accesso all’alimentazione. La Francia grazie alle sue potenzialità tecniche e scientifiche è in grado sia di contribuire all’aumento della produzione alimentare che d’impegnarsi nella salvaguardia della qualità dei prodotti e dell’ambiente.

IL PADIGLIONE FRANCIA All’Expo la Francia presenta le sue filiere agroalimentari e le sue imprese, i suoi modelli agricoli e i sistemi di produzione, prodotti e know-how: in una parola il suo modello gastronomico e alimentare, che unisce tradizione e modernità, gusto e salute.

Il Padiglione Francia, su uno spazio di circa 3.600 m2, di cui 2.000 m2 coperti, s’ispira a un luogo simbolo, il mercato coperto: uno spazio vivo, animato, per un’esperienza sensoriale totale dei 5 sensi, e per informare, educare, divertire, senza sacrificare il piacere del palato. Un’area è dedicata a esposizioni, scenografie e spettacoli in tema, oltre a ristorante, brasserie e area-ristoro. Nella boutique la varietà e la qualità dei prodotti francesi e nella zona show-cooking il savoir faire in cucina. La cultura, l’arte e la storia enogastronomica francese, per assicurare cibo sano, sicuro e per tutti nel mondo: questo l’obiettivo primario del Padiglione Francia.

CITÉXPO, LO SPAZIO OFF Al Palazzo delle Stelline, nel cuore di Milano,

da scoprire CITÉXPO, lo spazio off del Padiglione Francia, creato da Atout France, Business France e l’Institut Français Italia. In programma manifestazioni culturali, scientifiche, istituzionali, economiche, convegni, conferenze, gastronomia... La stagione culturale dell’Institut Français (institutfrancais-milano.com/it) propone attività che spaziano dalla musica, alle arti visive, al teatro. Mentre Atout France, l’Ente per lo Sviluppo del Turismo Francese, crea momenti d’incontro con operatori del turismo e regioni, con l’obiettivo di far conoscere più da vicino la varietà dell’offerta turistica. E con l’App “Francecollection”, multilingue e scaricabile all’Expo, offre una visita virtuale di destinazioni e grandi siti francesi, per territori e per temi, secondo un approccio informativo e ludico. ›››it.rendezvousenfrance.com/expomilano15 M A G A Z I N E

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Rodano-Alpi

il meglio di destinazioni & sapori

© Rhône-Alpes Tourisme, M.Kirchgessner

© Rhône-Alpes Tourisme JL Rigaux © OT Lyon Tristan Deschamps

Castello di Grignan

Lione

© SYCPA - S. Gayet 2

© Rhône-Alpes Tourisme, M. Rougy

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Affresco dei leoni - Caverne du Pont d’Arc

UN’ARCA DEL GUSTO

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lpeggi, frutteti, vigneti: c’è di tutto! Con 71 AOC (corrispondenti alle DOC italiane) e 59 AOP (ovvero le DOP) le produzioni della regione sono un’eccellenza. Come i polli della Bresse, la noce di Grenoble, l’oliva di Nyons e poi grandi formaggi come il Beaufort, l’Abondance, il Saint-Marcellin, il Picodon... da scoprire lungo la Strada dei formaggi di Savoia, fra itinerari turistici e randonnées. Territori simbolo: l’Ardèche, 1° produttore francese di castagne, e la Drôme, 1° dipartimento bio di Francia, senza dimenticare il latte degli alpeggi, la frutta lungo la valle del Rodano, i vigneti del Beaujolais e delle colline del Rodano, i cereali dell’Est 32

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lionese, dell’Ain, del Nord Isère, una vera

Ardèche, Julien Allano a Grignan nella Drôme…

Città del Cioccolato firmata Valrhona... Una

In fatto di vini, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

varietà e una ricchezza di prodotti che sor-

La regione produce vini fantastici e vanta un

prende! Dall’eccellenza dei prodotti nasce una

vitigno unico, il Gamay, che si trova solo nei

grande gastronomia stellata. Nome di culto, va

vigneti del Beaujolais e dà vita a vini fruttati

da sè, Paul Bocuse, che a Lione, la città della

dal sapore di frutti rossi e al “vino novello” più

gastronomia, festeggia proprio quest’anno i

famoso del mondo, il Beaujolais nouveau. E

50 anni ininterrotti di 3 stelle. Tristellati an-

poi i vini Côtes du Rhône con la Côte-Rôtie,

che Georges Blanc a Vonnas (Ain), Michel

l’Hermitage, i Crozes-Hermitage, molto ap-

Troisgros a Roanne (Loire), Anne-Sophie Pic

prezzati, i vini di Savoia e del Bugey, accanto

a Valence (Drôme). E nelle Alpi hanno otte-

ad altri meno conosciuti e molto interessanti,

nuto i prestigiosi “3 macarons” Emmanuel

come i vini delle Côtes du Vivarais, freschi e

Renaut a Megève, e René e Maxime Meilleur

profumati di spezie. Per farli conoscere, i

a Saint-Martin-de-Belleville… Ma sono tanti

produttori aprono le porte delle loro cantine,

i giovani chef innovativi! Ben 58 i ristoranti

lungo le Strade dei Vini del Beaujolais e della

a 1 stella, 18 con 2 stelle: Christophe Roure a

Savoia, ma anche lungo tutto il Rodano... Senza

Lione, Benoît Vidal a Val d’Isère, Julien Machet

poi dimenticare un altro must della regione,

a La Tania, Stéphane Polly a Vals-les-Bains in

un liquore antico e famoso: la Chartreuse.

© OT Annecy

OFFRE DAVVERO UNA BELLA COLLEZIONE DI DESTINAZIONI E UN GRANDE ASSORTIMENTO DI SAPORI, IL RODANO-ALPI. E’ LA 2° REGIONE TURISTICA DI FRANCIA, UNA CAPITALE DELLA GASTRONOMIA CON 82 RISTORANTI STELLATI, IL COMPRENSORIO SCIISTICO PIÙ GRANDE DEL MONDO E UNA TERRA DI CULTURA E STORIA, CON OLTRE 108 SITI CULTURALI E MUSEI.

Annecy

GREEN ATTITUDE 2 parchi naturali nazionali, 8 parchi naturali regionali, 3 grandi laghi e un’estrema varietà di paesaggi: la natura gioca in casa nel Rodano-Alpi. Infiniti sentieri di randonnée, per sportivi o per tutta la famiglia, grandi itinerari in bicicletta, come la ViaRhôna, oltre 700 km lungo il Rodano, dal lago Lemano al Mediterraneo (www.viarhona.com). La montagna è da grandi emozioni: a Chamonix il brivido di un passo nel vuoto in vetta all’Aiguille du Midi e poi il treno di Montenvers, a Val d’Isère, il Col de l’Iseran sulla Strada delle Grandi Alpi, Megève, Les Deux Alpes, Saint-Gervais… con una collezione di attività ed eventi in estate e sci a 360° in inverno!

UNA RICCHEZZA CULTURALE FIRMATA UNESCO

L’ACQUA, ENERGIA DI VITA Nel Rodano-Alpi l’acqua è davvero

Dagli affreschi millenari della Caverna del Pont d’Arc, replica della grotta dipinta di Pont d’Arc, Ardèche (Grotta Chauvet), Patrimonio Unesco (www.cavernedupontdarc.fr), all’avveniristico musée des Confluences di Lione (www.museedesconfluences.fr) passando per siti gallo romani, castelli, palazzi rinascimentali, sono oltre 108 le mete culturali e i musei da scoprire. Amate le città? Vi aspettano Lione con il suo cuore rinascimentale Patrimonio dell’Umanità, Saint-Étienne, città creativa del design dell’Unesco, Annecy fra lago e canali, Chambéry capitale dei duchi di Savoia, Grenoble la città di Stendhal, Valence porta della Provenza…

un’onnipresente fonte di vita. Acqua dei grandi laghi, dei fiumi, del Rodano e della Saona e dei loro affluenti, e acqua termale di preziose sorgenti di benessere. Siete nella regione delle acque minerali, oltre 30 diverse marche, dalle famose Evian e Badoit a fonti meno note ma di eccezionale qualità: potete scegliere l’acqua giusta per ogni specialità della tavola!

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Più un patrimonio religioso importante, con l’Abbazia di Hautecombe, il Monastero di Brou a Bourg-en-Bresse, il Monastero della Grande Chartreuse, Notre Dame de la Salette, la Basilica di Fourvière a Lione… Feste e manifestazioni tutto l’anno: Les Nuits de Fourvière a Lione, Jazz à Vienne, il Festival Berlioz a La Côte-Saint-André, le biennali della Danza e dell’Arte Contemporanea, La Festa delle Luci a Lione, attorno all’8 dicembre… Scoprite tante idee di soggiorno su www.discover.rhonealpes.tv ›››www.rhonealpes-tourisme.com

©Tristan Deschamps

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ALVERNIA: VULCANI & BUONA TAVOLA Appena a Ovest del Rodano-Alpi, c’è da scoprire una distesa di vulcani spenti, dalle forme arrotondate, ricoperti di pascoli verdi, qua e là qualche lago di cratere… Il paesaggio dell’Alvernia e del suo parco dei vulcani è qualcosa di unico in Europa. E tra il verde, villaggi antichi con splendide chiese romaniche, una capitale dinamica e dalla lunga storia come Clermont-Ferrand, siti incredibili come Le Puy en Velay... Non a caso la cattedrale di Le Puy e Notre-Dame du Port a Clermont-Ferrand fanno parte del Patrimonio dell’Unesco e sono tappe di storici percorsi di pellegrinaggio, a cominciare dal Cammino di Santiago di Compostela. A Clermont-Ferrand da non perdere l’Aventure Michelin, tutto sull’omino più famoso del mondo e sul piacere di viaggi scanditi da soste del gusto, grazie alla famosa Guida Michelin (www.laventuremichelin.com). Accanto alla cultura e alla natura, bella scoperta la gastronomia e l’enologia. Vigneti adagiati sulle rive dei fiumi o arrampicati sui fianchi delle colline, ma anche una straordinaria ricchezza di acque minerali

Weekend

e termali, che sgorgano direttamente dalle viscere dei vulcani: la Volvic, la Rozana, la Mont-Dore e le frizzanti Vichy Célestins e Chateldon. Gran specialità i formaggi,

a Lione

una trentina di proposte e ben 5 formaggi DOP: il Bleu d’Auvergne, il Cantal, il SaintNectaire, la Fourme d’Ambert e il Salers. Andate a conoscere i produttori lungo le 39 tappe della Route des Fromages d’Auvergne (www.fromages-aop-auvergne.com). © Rhône-Alpes Tourisme, C.Martelet

E 34 chef insigniti di un Bib Gourmand e 13 stellati Michelin, come Regis Marcon a Saint-Bonnet-le-Froid, vi attendono per farvi scoprire sapori autentici.

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uemila anni di storia, un cuore rinascimentale dichiarato Patrimonio dell’Unesco: andare a spasso per Lione è come un viaggio nel tempo, dai resti dell’antica Fourvière romana alle traboules (i passaggi segreti fra le case) del Vieux Lyon, alla collina della CroixRousse fino al nuovo quartiere della Confluence, che declina architetture contemporanee accanto a vecchi magazzini recuperati.

© Rhône-Alpes Tourisme C. Martelet

LA CAPITALE DELLA GASTRONOMIA FRANCESE Lione vanta la più alta densità e varietà di ristoranti in tutta la Francia, dai tradizionali Bouchons Lyonnais, alle brasseries storiche e ai ristoranti stellati con i migliori chefs del mondo. Il più famoso? Paul Bocuse che festeggia proprio quest’anno 50 anni ininterrotti di 3 stelle nella Guida Michelin.

UNA GRANDE VIVACITÀ CULTURALE

musée des Confluences

Musei d’eccellenza, dall’Institut Lumière votato al cinema al museo di Belle Arti. E tutto l’anno eventi culturali che spaziano dalla musica elettronica alla seta, dal cinema alla danza, l’arte contemporanea… Alla confluenza del Rodano e della Saona, in un quartiere innovativo e sostenibile, uno dei più grandi progetti urbani d’Europa, sorge il nuovo musée des Confluences. ›››www.it.lyon-france.com

IL MUSÉE DES CONFLUENCES: LA NUOVA LIONE SULL’ACQUA Il musée des Confluences, spettacolare architettura creata da Coop Himmelb(l)au, nasce dall’incontro di un Cristallo di vetro e una Nuvola d’acciaio. Il Cristallo, 33 m di altezza, 1.900 m2 inondati di luce, ha la funzione di una piazza urbana, luogo d’incontro e di scambio. Le Nuage, la Nuvola, 11.000 m2, sotto la copertura d’acciaio contiene i tesori del museo e dal tetto offre una vista inedita di Lione. Attorno, 24.000 m2

© N. Calluaud

© Rhône-Alpes Tourisme, Cesar Lucas Abreu

© Comité Régional de Développement Touristique d’Auvergne, FAYET-Gérard 34

STORIA, CULTURA, GASTRONOMIA… LIONE, LA PRIMA GRANDE CITTÀ FRANCESE RAGGIUNGIBILE IN TRENO DALL’ITALIA, È PERFETTA PER UN WEEKEND NEL SEGNO DELL’ART DE VIVRE.

››› www.alvernia-turismo.it

Alvernia

Vista aerea di Lione

© Quentin Lafont

Massiccio del Monte Bìanco

Villa Florentine

di spazi verdi. Innovativo nel panorama dei musei europei, il musée des Confluences propone un viaggio attraverso il tempo e i continenti per osservare il mondo che ci circonda. Le quattro sale del percorso permanente (Origini, Specie, Società ed Eternità) presentano la grande avventura dell’uomo dalle origini a oggi. Le prossime esposizioni temporanee, rinnovate secondo le varie stagioni culturali, vertono sul tema dell’innovazione, in particolare con una mostra sull’Arte e la Macchina.

›››www.museedesconfluences.fr M A G A Z I N E

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© G. Garofolin Chambéry Tourisme & Congrès

Lago d’Annecy

fra laghi e montagne

DAL LAGO DI GINEVRA A NORD, AI CONFINI CON L’ITALIA A SUD, SAVOIE MONT BLANC COMPRENDE IL TERRITORIO DELLA SAVOIA E DELL’ALTA SAVOIA. UNA GRANDE META TURISTICA, TUTTO L’ANNO.

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Ristoranti di tradizione e stellati 2 ristoranti 3 stelle, 12 con 2 stelle, 22 a 1 stella, un record) dove si gustano specialità a base di pesce di lago. E il lago d’Aiguebelette, dal 31 agosto al 6 settembre 2015, diventa lo scenario dei campionati del mondo di canottaggio.

BREAK AL LAGO

La più famosa? Annecy, racchiusa fra le montagne, con i canali e il lago più puro d’Europa. Ma anche Chambéry è una città d’acqua: il suo centro storico, chi lo direbbe, poggia su palafitte e tante fontane attingono l’acqua dalle profondità del sottosuolo. Il patrimonio culturale delle due capitali savoiarde è davvero tutto da scoprire. Acqua (termale) anche a Evian, la più famosa delle 7 città termali in Savoie Mont Blanc.

4 dei 5 più grandi laghi naturali francesi sono in Savoie Mont Blanc. Sulle rive dei laghi di Bourget, Annecy, Aiguebelette e Lemano ci sono spiaggette deliziose e acque che in estate arrivano a 28°. Bagni, sport nautici, il piacere di andare in bicicletta lungo le piste ciclabili attorno ai laghi d’Annecy e Bourget, da Aix-les-Bains a Chambéry. 36

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CITTÀ DI MONTAGNA E D’ACQUA

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Castello dei Duchi di Savoia, Sainte-Chapelle

IN VETTA! Ecco 5 idee speciali. - Salire sull’Aiguille du Midi da Chamonix e osare “un passo nel vuoto” nella struttura tutta trasparente a 3.842 m! Un’emozione assoluta in totale sicurezza. - Assistere a un concerto del festival Cosmo Jazz nel bel mezzo del massiccio del Monte Bianco. - Andare su al ristorante La Bouitte a Saint Martin de Belleville, uno dei due 3 stelle in Savoie Mont Blanc insieme al Flocons de Sel di Megève. - Volare a oltre 250 m da terra grazie alla zip-line di Val Thorens. - E terminare una bella giornata di sci o di randonnée nelle acque calde della spa des Alpes a Saint-Gervais. ›››www.savoie-mont-blanc.com

Chambéry

© G. Garofolin Chambéry Tourisme & Congrès

Expo «Re e mecenati, la Corte dei Savoia e le forme del rococò (Torino, 1730-1750)» Museo di Belle Arti (3 aprile - 24 agosto 2015)

In Savoie Mont Blanc

iù della metà dei comprensori sciistici francesi sono concentrati in Savoie Mont Blanc, con località famose, da Courchevel a Megève, Chamonix, Val d’Isère... Un paradiso per lo sport in tutte le stagioni: trail, alpinismo, ciclismo sui colli del Tour de France. E poi grandi spazi intatti, paesaggi e natura protetta, bei villaggi, gastronomia…

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©Guillaume Lucazeau

Massiccio del Monte Bianco

© Triquet savoie Mont Blanc

© Guillaume Lucazeau

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La Rotonde SNCF

un tocco d’Italia COSÌ VICINA, COSÌ COMODA DA RAGGIUNGERE, A UN’ORA DAL TRAFORO DEL FRÉJUS, CHAMBÉRY, DA SEMPRE LEGATA ALL’ITALIA, RIVELA LE SUE ATMOSFERE DI ANTICA CAPITALE DELLA SAVOIA… UN TUFFO NELLA STORIA NEL CUORE DELLE ALPI.

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hambéry coniuga le infrastrutture di una grande città contemporanea con numerosi edifici storici. È un piacere perdersi nelle pittoresche stradine dalle case colorate di quella che è stata la capitale dei Duchi di Savoia. Il logo della città è proprio il Castello dei Duchi di Savoia, con il gioiello della SainteChapelle, che ha custodito la Santa Sindone prima del trasferimento a Torino. Sparsi per il centro numerosi palazzi nobiliari in stile piemontese, i portici, la cattedrale, con la più grande raccolta di pitture a trompe-l’œil d’Europa, la Fontana degli Elefanti, il Gran Carillon con 70 campane… Da non perdere il Museo di Belle Arti, con una ricca collezione di pittura italiana dal XIV al XVIII secolo, che ospita fino al 24 agosto la mostra “Re e mecenati, la Corte dei Savoia e le forme del rococò”, e Les Charmettes, la residenza di campagna del fi-

losofo Jean-Jacques Rousseau, deliziosamente romantica. Una visita curiosa quella della Rotonda Ferroviaria, costruita agli inizi del ‘900, 108 m di diametro e una copertura di metallo stile Eiffel, classificata monumento storico. La città mostra pure un volto contemporaneo, con architetture firmate da Mario Botta e dalla Scuola Ticinese.

dell’arte di vivere alla francese che si declina fra castelli-alberghi e hotel di charme e ristoranti che utilizzano prodotti del territorio, come i ristoranti aderenti all’associazione Tables de l’Alpe e il ristorante Côté Marché dello chef Alexandre Ongaro, stellato Michelin. All’Ufficio del Turismo, proposte su misura per soggiorni di charme, per tutte le tasche.

ARTE DI VIVERE & SCOPERTE

NATURA IN GRANDE STILE

Animata tutto l’anno da festival, saloni, esposizioni, spettacoli… Chambéry è un vero centro commerciale all’aperto con più di 1.200 negozi per tutti i gusti. Souvenir imperdibile le specialità locali: i celebrati vini e formaggi di Savoia, il vermut di Chambéry, una scoperta, i tartufi di cioccolato, nati proprio qui… e l’Opinel, il famoso coltello savoiardo. Una città perfetta per un soggiorno nel segno

Chambéry è una base ideale per scoprire le montagne e i laghi alpini, d’estate o d’inverno. Tutti i piaceri dell’acqua sul lago di Bourget, con l’Abbazia di Hautecombe dove sono sepolti i sovrani di Casa Savoia e l’ultimo re e regina d’Italia. E a due passi si trovano le più grandi stazioni sciistiche delle Alpi francesi e i grandi parchi naturali. ›››www.chambery-tourisme.com M A G A Z I N E

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Compagnie du Mont Blanc

l’Avventura estate-inverno

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la prima società di impianti di risalita in Francia, gestisce i quattro più grandi comprensori sciistici della valle di Chamonix (Les Grands Montets, Brévent-Flégère, Balme e Les Houches) più alcuni siti spettacolari.

TELEFERICA O CREMAGLIERA? Per cominciare, la teleferica dell’Aiguille du Midi, la più alta d’Europa, che in 20 minuti supera un dislivello di 2.700 m e offre un viaggio unico al mondo, fino ai 3.842 m della più alta delle “aiguilles”, le vette di Chamonix, richiama visitatori da tutto il mondo. Un modo accessibile a tutti per contemplare da vicino i ghiacciai più spettacolari. Quindi, il Train du Montenvers, un trenino rosso a cremagliera che in una ventina di minuti si arrampica per i 1.000 m di dislivello, fino ai piedi della famosa Mer de Glace, il più grande ghiacciaio fran38

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cese, 7 km di lunghezza, 200 m di spessore. Una curiosità: a definirlo “mare di ghiaccio” furono due pionieri dei ghiacciai, gli inglesi Windham e Pocock, arrivati qui nel 1741! Terzo sito d’eccellenza, il Tramway du Mont-Blanc, inaugurato nel 1909, il treno a cremagliera più alto di Francia. Partendo da Le Fayet, serpeggia fino ai 1.800 m di Bellevue e poi ai 2.380 m del Nid d’Aigle (ma in inverno si ferma a Bellevue), offrendo un panorama unico sulle aiguilles di Chamonix. Un’ora e un quarto per l’intero percorso, 25% di pendenza massima, 15 km all’ora la velocità.

SOSPESI NEL VUOTO In estate, tutta la zona dei comprensori diventa uno scenario perfetto per randonnées ultra panoramiche, anche in mountain bike, sul massiccio del Monte Bianco. E i tre siti regalano le stesse emozioni, in un contrasto anche cromatico fra il verde dei pascoli e i ghiacciai perenni… Estate

© Mario Colonel

A CHAMONIX, CAPITALE DELLO SCI E DELL’ALPINISMO, AI PIEDI DEL MONTE BIANCO, SOLI 30 MINUTI DA COURMAYEUR CON IL TUNNEL DEL BIANCO, LA COMPAGNIE DU MONT BLANC PROPONE TRE FRA I PIÙ GRANDI SITI TURISTICI FRANCESI.

come inverno alcune sensazioni sono davvero uniche. Accanto all’Espace Vertical, il più alto museo dell’alpinismo mai costruito, all’Espace Mont Blanc, superpanoramico, e all’Espace Histoire, la grande attrazione è Le Pas dans le Vide®: oltre 1.000 m di vuoto sotto di sé, contemplati in totale sicurezza, da una sorta di “box” totalmente trasparente, su tutte le sue 5 facce… Da primavera è di nuovo accessibile, per un autentico brivido! ›››www.compagniedumontblanc.com


Good France foto dalla mostra di

Daniele Corsini Andrea Ranzi Veronica Santandrea

Tour Eiffel. La Torre Eiffel è il simbolo di Parigi in tutto il mondo. Costruita per l’esposizione universale del 1889, prende il nome dal suo progettista l’ingegnere Gustave Eiffel. La sua struttura metallica è visibile da ogni punto della città. Ogni volta che la vedo mi piace immaginarla come un faro scintillante, un fascio di luce che irradia energia vitale. I macarons. Il macaron è stato creato all’inizio del XX secolo da Pierre Desfontaines della pasticceria francese Ladurée. E’ composto da due dischi di meringa alla mandorla farciti con svariate ganaches: creme o marmellate. Mi hanno colpito le sue innumerevoli varianti di colore. Rappresentarle simulando una radiografia per scoprire cosa nascondono all’interno. Foto di Daniele Corsini

A CURA DI DONATELLA LUCCARINI

Parigi Q I macarons Grand Place. Elementi architettonici dallo stile fiammingo si sposano a strutture luminose ipermoderne. Il passato si proietta nel futuro che nell’immagine è rappresentato dalla ruota panoramica. L’insieme mi ha rivelato la vera anima di questa innovativa città. Le gaufres. Questo dolce di origine fiamminga, prediletto da Charles de Gaulle nativo di Lille, l’ho scoperto nella storica pasticceria Meert. Il sapore è delizioso e la texture di superficie intrigante. Ho voluto ripeterlo all’infinito giocando con la sua forma e colore che vengono esaltate dallo sfondo in legno. Foto di Daniele Corsini

Q Lille Le gaufres


Mont Saint-Michel. Affascinante la Normandia con i suoi porticcioli e le sue rinomate località balneari. In questa regione si trova Mont Saint-Michel, la meta turistica più frequentata dell’intera Francia. L’abbazia all’apice dell’antico borgo domina il paesaggio. Il suo fascino è ancora maggiore quando si trova circondata dalle maree nel buio della notte. Nell’immagine, suggestive le scie luminose che delineano la base del monte. I formaggi. La Normandia offre una gamma d’eccellenza di prodotti lattiero-caseari, fra cui i formaggi DOC apprezzati dai gourmet: Camembert, Pont l’Evêque, Livarot e Neufchâtel. La crème fraîche, ovvero la panna da cucina, e il burro DOC d’Isigny, completano l’offerta. Foto di Andrea Ranzi

Mont Saint-Michel Q I formaggi Castello Reale di Amboise. A lato del castello reale di Amboise si trova la cappella Saint Hubert. Qui si può visitare la tomba di Leonardo Da Vinci che ha trascorso gli ultimi anni della sua vita tra il castello e il Clos Lucé. I raggi del sole attraversando le vetrate della cappella creano giochi di luce che rimandano ai colori della bandiera francese. Le rillettes. Una specialità di salumeria tipica della Touraine, a base di carne che risale al XV secolo. Rabelais la definiva “marmellata scura di maiale”. Di consistenza spalmabile, la si può trovare in panetto fresco nei mercati della Valle della Loira. Tra i prodotti locali anche rillons, andouillettes e formaggio di capra. Foto di Andrea Ranzi

Amboise Q Le rillettes


Pont Saint-Bénézet. Avignone è conosciuta come antica città papale. Dal 1316, per oltre cent’anni, otto papi (dei quali due scismatici) governarono da questa sede. Simbolo cittadino il famoso Pont Saint-Bénézet a cui è stata dedicata una nota canzone. In questa immagine la struttura emerge dal buio come un passaggio nella notte. Le papalines d’Avignone. La papaline è una pralina al cioccolato di colore rosa che contiene un liquore delizioso. Entrata a far parte del patrimonio nazionale di specialità gastronomiche francesi è il dolce tipico locale. Appena le ho viste impilate a piramide le ho immaginate come una clessidra che scandisce il tempo. Foto di Daniele Corsini

Q Avignone Le papalines d’Avignone

Lione, Rue du Bœuf. Questa stimolante metropoli è la culla della nouvelle cuisine. Qui è nato e cresciuto Paul Bocuse, considerato un mito della gastronomia francese a cui è stato dedicato il mitico mercato Halles de Lyon. Nel cuore antico di Lione una miriade di ristorantini dove “tirar tardi”. Emblematica la foto scattata alle due del mattino in Rue du Bœuf. Collage di insegne. Halles de Lyon-Paul Bocuse con la sua struttura di design racchiude un universo di “boutiques” alimentari dove è possibile scoprire tutti i prodotti tipici della Francia. Non si può fotografarli tutti. E’ nata così l’idea di racchiudere in un’unica immagine tutti i marchi presenti al suo interno, in un collage di sapori. Foto di Daniele Corsini

Halles de Lyon Q Collage di insegne


Pont Neuf. Famosa per i suoi palazzi in mattoni rossi, primo fra tutti Le Capitole, Tolosa si presenta avvolta da queste calde sfumature di colore. Attraversata dalla Garonna, qui arriva il Canal du Midi che congiunge il Mar Mediterraneo all’Oceano Atlantico. Suggestivi i suoi ponti, quello che maggiormente colpisce è il Pont Neuf con le sue arcate traforate.

Bordeaux. La città internazionale del vino è sempre in movimento, il suo obiettivo è quello di diventare una delle grandi metropoli europee del ventunesimo secolo. L’elegante centro storico, con i “palazzi del vino” il Teatro a Place de la Comédie, si trova a due passi dalla Garonna. Tanti i giovani che si danno appuntamento lungo il fiume dove si trovano una miriade di locali.

Mosaico di sapori. Una cucina decisa dove spicca il cassoulet, il foie gras d’oca e la salsiccia. Al mercato Victor Hugo un’apoteosi di prodotti regionali: carni, formaggi e il rinomato Roquefort, dulcis in fundo la violetta di Tolosa per caramelle e gelatine.

Il vino rosso. I vigneti di Bordeaux vantano una storia millenaria. Il Merlot, il Cabernet Sauvignon e il Cabernet Franc sono i principali vitigni che crescono favoriti dalla diversità del terreno, dal microclima e dalla grande capacità dei viticultori. Al Bar à Vin della Maison du Vin de Bordeaux si possono scoprire tutti i segreti di questo nobile vino.

Foto di Veronica Santandrea

Foto di Veronica Santandrea

Q Bordeaux Il vino rosso

Hôtel Negresco. Nizza, famosa per il suo magnifico Carnevale e per la Battaglia dei fiori, sulla Promenade des Anglais mostra il suo gioiello Le Negresco. Questo albergo è il palazzo più prestigioso della Belle Epoque che racchiude al suo interno una galleria d’arte vivente. L’insalata nizzarda. Molto attenti i ristoratori certificati della cucina nizzarda che propongono solo ricette autentiche come questa insalata fatta a regola d’arte. Foto di Veronica Santandrea

Q Pont Neuf Mosaico di sapori

Q Nizza L’insalata nizzarda


MuCEM. La città che ha rinnovato magnificamente il suo spazio urbano con l’evento Marsiglia Provenza Capitale Europea della Cultura 2013 mostra i suoi gioielli. Il nuovo MuCEM, Museo delle Civiltà d’Europa e del Mediterraneo, diventa un simbolo di questa metropoli. In questa versione “sparkling” le sue pareti metalliche traforate prendono vita nel cielo notturno come fuochi d’artificio. La bouillabaisse. Questa zuppa di pesce stufata, le cui origini risalgono al 600 a.C., racchiude svariate tipologie di pescato. Ho voluto realizzare un’immagine di gusto “pop” in cui ogni colore rappresenta i tanti pesci che compongono il piatto. Diverse sfumature di sapore che rallegrano gli occhi e il palato. Foto di Daniele Corsini

Q Marsiglia La bouillabaisse

Ajaccio. Il capoluogo della Corsica è la città che ha dato i natali a Napoleone nel 1769. La sua casa, che conserva mobili d’epoca di quel periodo, è uno dei luoghi più visitati. Ajaccio è un esempio di splendida coesistenza tra il mare e la terra. Dal centro storico è possibile ammirare spazi aperti, dove i paesaggi marittimi si alternano a quelli montuosi. Il figatellu. Nonostante la Corsica sia un’isola dal mare pescoso, i suoi abitanti prediligono la cucina di terra. Tra i salumi: prisuttu, lonzu, salamu, il più apprezzato è certamente il figatellu. Si tratta di una salsiccia di fegato di maiale servita grigliata. Di grande impatto visivo l’immagine di queste salsicce cotte all’interno di un camino sul fuoco vivo. Foto di Andrea Ranzi

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Germogli di fragola

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© Carole Collet

Squame di pesce

Abat-jour di champignon commestibili

© Jonas Edvard

© Garry Cass et Donna Franklin / Photo Ray Scott

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del Nord-Pas de Calais LILLE È UNA CITTÀ SORPRENDENTEMENTE DINAMICA, INNOVATIVA E IN CONTINUO DIVENIRE, SOSPESA FRA STORIA E CONTEMPORANEITÀ.

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l monumentale Beffroi, la torre dell’Hôtel de Ville - 104 m di altezza, Patrimonio Unesco - il museo di Belle Arti, la vecchia Borsa, la cittadella, le case fiamminghe del Vieux Lille, la

Grande Place… E accanto, i quartieri futuristi di Euralille, l’atmosfera calorosa degli esta-

minet www.lilletourism.com). Lille ha tanti volti e con il progetto lille3000 ogni autunno si trasforma e si reinventa in chiave di metamorfosi urbane, fra eventi, grandi mostre, design e artisti da tutto il mondo. E in quest’anno di Expo, Lille porta in Italia, a Milano, tutta la sua creatività e originalità, la cultura, l’arte di vivere, le innovazioni e la gastronomia. Nello scenario d’eccellenza del Palazzo delle Stelline, dal 1° maggio al 14 luglio, Lille sarà così protagonista della programmazione CITÉXPO. 50

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UN ALLESTIMENTO LUDICO E CREATIVO

quelle presenti nella mostra Textifood, mentre l’architetto Patrick Nadeau, ha realizzato qui “Rain Forest”, con cupole sospese che

Francis Kurkdjian, gran naso della profumeria francese, collaboratore di lille3000, colloca all’interno e all’esterno del Padiglione France / Lille Europe dei vaporizzatori dagli odori delicati, ispirati allo sfumato di Leonardo da Vinci. Nel chiostro del Palazzo delle Stelline, un Caravan Chic, creato dagli architetti Jérôme de Alzua ed Eric Buys, in collaborazione con la Maison Meert e lille3000, trasforma un caravan vintage in un luogo di creatività culinaria d’eccellenza. Maxime Schelstraete, chef di Meert, proporrà qui zuppe, tartine e le famose gaufres Meert, un’istituzione a Lille. Choi Jeong Hwa, artista coreano eclettico, ha creato nel chiostro un fiore di loto gonfiabile, un’installazione gigantesca che richiama

ricreano l’atmosfera di una giungla esotica.

TEXTIFOOD, IL TESSILE INCONTRA IL FOOD Un altro grande plus di Lille e della regione

mais, barbabietole, vino, birra, frutti di mare e crostacei possono infatti essere mangiati, bevuti e... tessuti! Textifood presenta tessuti fatti di fibre vegetali, di cui una parte è commestibile e l’altra viene tessuta. Un utilizzo dalle molteplici prospettive di sostenibilità ambientale, nell’ottica dell’Expo. Le creazioni tessili, realizzate in collaborazione con scuole, aziende, designer e stilisti, verranno proposte secondo un progetto-spettacolo, fruibile anche dal pubblico. Per nutrire, vestire e soprattutto salvare il Pianeta.

Nord-Pas de Calais è il tessile, una tradizione storica, che a Milano in sintonia con il tema conduttore dell’Expo “Nutrire il Pianeta” si

UN EVENTO “RINASCIMENTALE”

abbina alle eccellenze nel settore agro-alimentare. Nasce così Textifood, mostra allestita al Palazzo delle Stelline dal 1° maggio al 14 luglio, un nuovo approccio al tessile del futuro. L’elenco è lungo: frutta (arance, limoni, ananas, banane, noci di cocco), ortiche, alghe, champignon, caffè, riso, soia,

Dal 26 settembre 2015 al 17 gennaio 2016 appuntamento a Lille (e in 75 comuni di Lille Métropole) per la nuova edizione di lille3000: Renaissance. Dopo Bombaysers de Lille, Europe XXL e Fantastic, il nuovo progetto di lille3000 è un’immersione totale per 4 mesi

nel cuore delle città del mondo in pieno Rinascimento. Renaissance punta a presentare la vitalità del mondo di oggi. Parate, grandi mostre, metamorfosi urbane, nuovi modi di stare insieme, feste, spettacoli, design, food, eventi inediti, artisti internazionali… E soprattutto incursioni nelle città più dinamiche del mondo, in piena rinascita: Rio, Detroit, Eindhoven, Seul e Phnom Penh. Sul modello del Rinascimento storico del Cinquecento, contrassegnato da un grande rinnovamento intellettuale e artistico, anche questo inizio di XXI secolo vede la ricerca di un nuovo equilibrio, caratterizzato da invenzioni e innovazioni che puntano verso la città del futuro e nuove forme d’arte e di espressione. È questa la filosofia di Renaissance. Che accanto a mostre di artisti delle città “rinate” del mondo, vede anche la realizzazione di una fattoria urbana, i cafés-renaissance… una nuova convivialità tutta da vivere. Il programma completo di Renaissance su ›››www.lille3000.com

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Lille e l’avanguardia

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48 ore a Troyes

nell’Aube en Champagne LA CAPITALE STORICA DELLA CHAMPAGNE È UNA MAGIA DI STRADINE ANTICHE, CASE A GRATICCIO DALLE FACCIATE COLORATE… UNA CITTÀ A MISURA DI WEEKEND!

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l sabato mattina è dedicato al centro storico di Troyes che ha la curiosa forma di un tappo di champagne… Un destino! Tappa d’obbligo alla cattedrale e nelle altre nove chiese gotiche della città. Da non perdere il Palazzo Vescovile che ospita il Museo d’Arte Moderna: fino all’8 giugno, mostra dedicata a Raoul Dufy. Pranzo al ristorante Le Bistroquet, cucina tradizionale e, immancabile, una coppa di champagne. Al pomeriggio, visita dell’Hôtel Dieu-le-Comte, che ospita la mostra-evento dedicata a Clairvaux, in occasione dei 900 anni dell’abbazia (dal 5 giugno al 15 novembre). Un po’ di shopping? Troyes è una capitale degli outlet di grandi firme, con sconti dal 30% al 50%! La sera, dopo un aperitivo nel winebar Aux Crieurs de Vin, con vino, champagne, salumi e formaggi, si va a cena a provare la cucina creativa di Le Damier. Per finire con una notte da sogno a Le Champ des Oiseaux, 4 stelle in un fascinoso edificio a graticcio del XV-XVI secolo, nel cuore della città.

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UNA DOMENICA FRA MUSEI E FOOD La domenica mattina, visita della Maison de l’Outil et de la Pensée Ouvrière, all’Hôtel de Mauroy: più di 8.000 utensili del XVII e XVIII secolo e una biblioteca di 32.000 volumi. Acquisti tipici al Marché des Halles: formaggio di Chaource, l’andouillette, la tradizionale salsiccia, i cioccolatini di Pascal Caffet e naturalmente… lo champagne. Per pranzo si va a L’Illustré, piatti del territorio e

LA STRADA TURISTICA DELLO CHAMPAGNE NELL’AUBE Si declina nella Côte des Bar, tra villaggi viticoli e cantine dello champagne. Il prossimo 1 e 2 agosto, Strada dello Champagne in Festa nel villaggio di Les Riceys: un invito a degustare champagne direttamente nelle cantine, dai produttori. www.routeduchampagne.com

il famoso Rosé des Riceys, il vino preferito da Luigi XIV. Quindi al Musée de la Bonneterie, dedicato alla maglieria, industria nata a Troyes nel 1745. Il museo sorge in un bel palazzo del ‘500, l’Hôtel de Vauluisant, attorno c’è da scoprire un dedalo di stradine medievali, come la famosa Ruelle des Chats, prima di andare a bere qualcosa in Place de l’Hôtel de Ville.

›››www.aube-champagne.com/it

© JPhoto Peter Winfield

SABATO ALLA SCOPERTA DEL CENTRO STORICO


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Il tour de France

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© R. Schelipman

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DE GAULLE DICEVA CHE NON SI PUÒ GOVERNARE UN PAESE CHE PRODUCE OLTRE 300 FORMAGGI DIVERSI, MA ANCHE CON IL PANE LA FRANCIA NON SCHERZA…

A Parigi la star è naturalmente la baguette, il pane francese per antonomasia, con tanto di concorso per la Meilleure baguette de Paris. Croccante, dorata, deliziosa ancora calda per la prima colazione e perfetta imbottita di prosciutto cotto e burro, in quel classico panino che si chiama, va da sé, parisien… Nel Nord, per esempio a Lille e Arras, troviamo la faluche, un piccolo pane tondo, morbido, bianco e piatto, conosciuto anche come galette picarde. Lo si mangia tiepido a colazione con burro e cassonade ma è perfetto anche per un sandwich con le rillettes o i salumi. In Normandia, una specialità è il pain brié, pane “da zuppa”, tondo, basso e duro, in ori-

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DALLA BAGUETTE ALLA FOUGASSE

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GEMMA BOVERY © Jérôme Prébois / Albertine Productions

città c’è una nuova generazione di panettieri per vocazione, artigiani, spesso laureati, legati alla tradizione e insieme innovativi. A maggio la Festa del Pane li celebrerà e con loro un mestiere antico che sta ritrovando una grande dignità. Si arriverà a scegliere il pane giusto per un piatto, come si fa con un vino? Perché no, intanto, partiamo per un piccolo tour della Francia del pane.

© Andrea Ranzi

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ltro che solo baguette! Sono almeno un centinaio i tipi diversi di pane in Francia. A fine ‘700, poco prima della Rivoluzione francese (quando secondo la leggenda la regina Maria Antonietta avrebbe invitato i parigini che chiedevano pane a mangiare brioches…) nell’Encyclopédie se ne citavano una trentina di varianti. Negli stessi anni usciva “Le Parfait Boulanger ou Traité complet sur la fabrication et le commerce du pain” Antoine Parmentier 1778 trattato ufficiale sul pane e sul “perfetto panettiere”. Perché in Francia la panetteria di quartiere è come la piazza di un villaggio, riunisce tutti… e non è certo un caso se la parola amico, copain, contiene la parola pain, pane: un amico è qualcuno con cui condividere (co-) il pain. Oggi poi sta nascendo una nuova filosofia di paysans-boulangers, artigiani-panettieri, che si trasferiscono in campagna, per gestire tutta la filiera: coltivare grani antichi e rari, recuperare macine a pietra, difendere la biodiversità e le sementi… Un po’ come il protagonista del film Gemma Bovery, reinventatosi come panettiere nella campagna normanna... Ma anche nelle

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gine destinato ai marinai che andavano per mare per settimane. Un po’ in tutto l’Ovest francese, si trovano ancora i pani dei marinai che dovevano durare a lungo: couronne moulée, mirod, pain chapeau… Nel Centro della Francia, il pane è in genere rotondo e si chiama tourte e gros pain. E c’è una specialità della Touraine e della Valle della Loira, la fouée o fouace angevine un pane tondo che si farcisce con rillettes, burro semi-dolce, ratatouille di verdure, secondo le regioni… Ne parla persino Rabelais nel Gargantua e Pantagruel. A Est, l’Alsazia è il paradiso dei pani a treccia, del pan di spezie, del pumpernickel, pane nero di segale e soprattutto dei bretzels, pani forse creati dai monaci medievali, la cui forma rappresenterebbe le braccia intrecciate dei confratelli nell’ora della preghiera. Nel Rodano-Alpi c’è la couronne, pane robusto, nato per i menù calorici dei bouchon, ma anche i pani di montagna. Nel Sud-Ovest, fra Bordeaux e la Guascogna, si trova la couronne bordelaise, un pane di forma circolare, formato da 8 o 9 pani tondi riuniti in cerchio, crosta croccante e mollica ricca e densa. Il Midi infine è famoso per la fougasse, pane provenzale a crosta molle e all’olio d’oliva, spesso farcito con cipolle, olive nere, acciughe, ma anche in variante dolce, allo zucchero e ai fiori d’arancio.

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PAIN & COPAIN

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IL CROISSANT, UN MITO Un mito francese che, curiosamente, deriva dal kipferl viennese, inventato, pare, per celebrare la vittoria contro i Turchi del 1683 (per questo ha una forma a mezzaluna). In Francia forse arriva a fine ‘700 con la viennese Maria Antonietta d’Asburgo, ma la vera diffusione a Parigi comincia nel 1838 quando l’ufficiale d’artiglieria austriaco August Zang apre la sua Boulangerie Viennoise al 92 di rue Richelieu. Qui il kipferl cambia nome, e diventa croissant (una mezzaluna “crescente”), ma rimane il termine viennoiserie a indicare, da allora, i dolci da forno.

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Personaggi Jacques Rocher “Un albero per ogni abitante del pianeta”

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om’è il suo rapporto con la Bretagna e le sue ricchezze, culturali e naturali? La Bretagna è la mia terra. Sono nato a La Gacilly, un villaggio di 2.000 abitanti, anche mio padre è nato lì, mia madre continua a viverci… Insomma sono le mie radici. Radici celtiche, antiche, è una regione di dolmen, di menhir, che vive in un rapporto costante fra terra e mare. Noi bretoni siamo ancorati alla nostra terra, la amiamo, ma siamo anche proiettati verso il mare, verso il mondo esterno. E’ il nostro carattere… Forse da questo nasce la nostra tradizione di accoglienza. In Bretagna c’è un’accoglienza eccezionale, calorosa, che i turisti (molti italiani) conoscono bene e apprezzano. Il Golfo del Morbihan, dove sorge il mio villaggio, è uno scenario eccezionale… E’ qui che abbiamo voluto creare il nostro hotel, La Grée des Landes, rigorosamente ecologico. E il nostro chef propone una cucina gastronomica legata al territorio e al ritmo delle stagioni che riesce a essere anche una grande cucina contemporanea. In questo senso la nostra filosofia è molto vicina a quella di Slow Food che rivaluta il lavoro dei contadini, dei piccoli produttori e recupera un rapporto con la terra, con la natura. Com’è nato il progetto del Festival Internazionale della Fotografia di La Gacilly e di una mostra quest’anno dedicata all’Italia? La fotografia è una mia grande passione insieme alla natura e ho voluto portare qui foto inserite nel paesaggio, nella natura. Un festival impegnato per lo sviluppo sostenibile. E quest’anno è stato quasi naturale pensare all’Italia, per via dell’Expo e al suo tema conduttore, Nutrire il Pianeta. Desideravo anche mostrare uno sguardo diverso, quello dei fotografi italiani (in mostra ce ne saranno una decina), sulla Bretagna e sul mondo.

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E’ IL SOGNO DI JACQUES ROCHER, FIGLIO DI YVES ROCHER E PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE A LUI DEDICATA. UN “PIANTATORE D’ALBERI” CHE CREDE NELLA NATURA, DALLA BRETAGNA AL RESTO DEL MONDO.

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La Fondazione Yves Rocher continua l’esperienza di suo padre? Certo, tutto nasce dalla natura, dall’amore per la natura. Mio padre ha iniziato a utilizzare i fiori e le piante della Bretagna per una nuova filosofia della cosmesi e io sono 45 anni che milito per la natura. A La Gacilly abbiamo il nostro orto, dove coltiviamo le piante per la cosmetica, chi viene da noi è colpito dal nostro rapporto autentico con la natura. La Fondazione non fa che portare il discorso del rispetto della natura a un livello più ampio. Per esempio con il progetto “Plantons pour la planète” un’avventura cominciata a Nairobi nel marzo del 2007 quando ho incontrato Wangari Maathai, la prima donna africana a ricevere il Nobel. All’epoca sembrava folle pensare di piantare 1 milione di alberi, oggi una grande mobilitazione internazionale ci permette di mantenere l’impegno di 50 milioni di alberi piantati nel mondo entro il 2015! Biodiversità e sostenibilità sono decisive per il nostro futuro... come agisce la Fondazione

Yves Rocher? L’esempio del nostro eco-hotel può essere indicativo. Si tratta di una piccola rivoluzione, un albergo rispettoso dell’ambiente che consuma poca energia, utilizza fonti rinnovabili, recupera i rifiuti, ricicla l’acqua… La tecnologia può, anzi deve, essere un’alleata della tutela del territorio. La salvaguardia della biodiversità è poi assolutamente decisiva per ritrovare il giusto rapporto tra uomo e piante, oltre al rispetto per la natura e i cicli naturali, per le varie specie che crescono nel nostro pianeta. Per me, si tratta di una vera filosofia di vita. Il tema dell’Expo 2015, Nutrire il Pianeta, è uno dei temi forti della sua Fondazione: come vede il futuro del mondo e cosa può fare ognuno di noi per la natura? La questione è molto complessa, naturalmente. Ma mi piace citare la leggenda amazzonica del colibrì che durante uno spaventoso incendio nella foresta vola instancabile portando ogni volta nel becco un po’ d’acqua da gettare sul fuoco. E agli altri

animali che gli domandano cosa mai pensi di fare con quelle poche gocce d’acqua, risponde “faccio la mia parte”. Penso davvero che ognuno di noi debba fare la sua parte. Ognuno nella propria quotidianità. Oggi si può continuare a vivere in un villaggio di 2.000 anime come La Gacilly, ma essere in connessione con il mondo intero. Conservare le radici e insieme essere internazionali e aperti verso il mondo. Lei ha girato tutto il mondo, le aree più verdi e più fragili del pianeta… c’è qualche luogo che ama particolarmente, in Francia e in Italia? Il Golfo del Morbihan in Bretagna è per me davvero una meraviglia della natura, un luogo atemporale, magico, ci si sente fuori dal mondo… In Italia, conosco la Toscana, che amo molto, ma amo anche le città, che sanno coniugare una storia antica e una grande energia, passato e contemporaneità. E c’è un’arte di vivere, un’eleganza, uno stile di vita che accomuna Francia e Italia. Senza mai dimenticare le proprie radici. M A G A Z I N E

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© Ville de Montpellier

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Design Center

& contemporaneità

INNOVATIVA E CREATIVA, MONTPELLIER, 1.000 ANNI DI STORIA, È DA SCOPRIRE PASSEGGIANDO PER LE STRADE ANTICHE, FERMANDOSI NELLA TERRAZZA DI UN CAFFÈ, ANDANDO A VEDERE UNA MOSTRA...

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l nostro tour comincia dal cuore pulsante della città, Place de la Comédie, una delle piazze più grandi d’Europa, dominata dall’Opéra Comédie. Il museo Fabre, mix di contemporaneità e architettura antica, dal 20 giugno all’11 ottobre ospita una grande mostra sull’arte a Napoli nel Secolo d’Oro, il ‘600. Dopodiché si passeggia per le stradine medievali, come un viaggio nel tempo. Si scoprono botteghe dalla volta a botte, dove hanno aperto stilisti, antiquari, sale da tè… È facile girare per il centro, chiuso alle auto, a piedi, in bicicletta, in tram 4 linee), incontrare artisti di strada, fermarsi in qualche terrazza al sole. E scoprire portali massicci, grandi cortili luminosi, scale con balaustre di ferro battuto: Montpellier conta circa 80 palazzi d’epoca classica! Il

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mare è solo a una decina di chilometri ed è parte integrante del territorio. Meta d’obbligo, Villeneuve-lès-Maguelone, con la cattedrale, fra i vigneti e il mare.

ARCHITETTURE DI DESIGN A Montpellier ogni quartiere è diverso dall’altro, in un mix perfetto di architetture antiche e contemporanee. E gli itinerari nella città si declinano dalle stradine medievali alle architetture più innovative: l’Hôtel de Ville firmato da Jean Nouvel e François Fontès, il tram disegnato da Christian Lacroix, il liceo Georges Frêche di Massimiliano Fuksas, Pierresvives (mediateca, archivio, teatro…) di Zaha Hadid, senza dimenticare Le Nuage, nuovo concetto di centro sportivo e di benessere, creato da Philippe Starck.

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Borgogna -Franche Comte

Borgogna - Loira Nivernais

Charente

Aquitania

Lot

Canal Du Midi

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Viaggiare in libertà con Le Boat

Montpellier fra storia IL CUORE STORICO

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I PERCORSI DEL GUSTO Impossibile scoprire Montpellier senza una sosta gastronomica: ai 3 chef stellati si aggiunge il piacere di andare a spasso per i mercati pieni di profumi, degustare il vino della Linguadoca (una DOC che compie 30 anni) o provare la tradizione delle ostriche, magari nel bacino del Thau, a 20 minuti dalla città. ››› www.montpellier-francia.it

Scegliete tra nove regioni del turismo fluviale in Francia per vivere una vacanza speciale! I porti lungo il percorso sono tutti da scoprire, pronti a regalarvi una crociera fluviale indimenticabile al timone della vostra barca. Per condurre le nostre barche non è richiesta la patente nautica e non occorre avere esperienza : siete voi i capitani ! DESTINAZIONI SORPRENDENTI Con la più ampia scelta di mete e di barche in Francia, Le Boat vi propone diverse regioni di navigazione, ognuna con uno stile unico e irripetibile.

BARCHE PER TUTTI Le Boat vi offre la più ampia gamma di barche, perchè possiate trovare quella che fa per voi! Tutte le nostre barche sono di alto livello e vi garantiscono una vacanza davvero indimenticabile.

ATTIVITÀ PER TUTTA LA FAMIGLIA Una vacanza in barca con i bambini è perfetta per combinare attività e relax in modo originale e per divertirsi con tutta la famiglia. Scegliete la crociera in base alle vostre attività preferite.

ISTRUZIONI PER L’USO Montpellier è comoda da raggiungere grazie ai voli diretti Easyjet da/ per Roma (da marzo a ottobre, fino a 5 volte alla settimana). Tante le formule su misura: pacchetti tutto compreso, prenotazioni di hotel, chambres d’hôtes, visite guidate a tema.

Per saperne di più +33 (0)4 68 94 52 81

info@leboat.it www.leboat.it


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La gastronomia?

Oggi si muove!

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AVETE MAI SENTITO PARLARE DI BUSTRONOMIE (SÌ, AVETE CAPITO BENE, BUSTRONOMIE CON LA “U”)? E AVETE PROVATO LA CUCINA DI UN FOOD TRUCK?

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Le Camion Qui Fume © David Bonnier - Tana Editions

Il piacere del viaggio insieme al piacere del gusto. Il nuovo concept si chiama Bustronome ed è un invito a (ri)scoprire gli angoli più belli di Parigi e i piaceri della gastronomia francese, a bordo di un bus panoramico luminoso, con terrazza vetrata a 360° e attrezzato come un vero ristorante, nello spirito di un tipico bistrot parigino. La formula è semplice: 2 ore di viaggio gastronomico, 4 piatti della tradizione francese da gustare a pranzo, 6 a cena, 15 siti famosi da visitare, 38 ospiti al massimo a bordo. E sono proposti anche tè con i pasticcini, colazioni e brunch per riunioni aziendali, degustazioni di vini… Davvero il gusto di Parigi!

Un ristorante ambulante, che gira su furgoni e camioncini perfettamente attrezzati. La storia comincia a Marsiglia con i camion-pizza, più di 50 anni fa, nel 1962. Quando l’ex steward di mare, Jean Meritan, ebbe l’idea di fare pizze on the road. L’idea ebbe successo, i furgonipizza si moltiplicarono rapidamente un po’ in tutta la Francia, tanto che ora esiste una vera e propria Fédération Nationale des Artisans Pizza en Camion Magasin, la FNAPCM. Oggi la moda dei food trucks arriva da New York e propone un concetto di ristorazione veloce e di qualità. Cosa si mangia nei food trucks? Burgers, certo, ma anche specialità sushi, thai, cinesi, zuppe, cucina bio, vegetariana… A Parigi il primo, e oggi il più famoso, è stato Le Camion Qui Fume di Kristin Frederick, che ha lasciato Los Angeles per la Francia. Oggi sono oltre una ventina: Cantine California, Le Réfectoire, Glazed… con tanto di siti di geolocalizzazione per trovarli al volo (per esempio monitinerant.com tttruck.com - butwhereisthetruck.com). E la tendenza si è diffusa un po’ in tutta la Francia, da Lille a Tolosa…

Burger - Le Camion Qui Fume

ANCHE I GRANDI CHEF SALGONO SUL CAMION… Bustronome

© Cantine California

BUSTRONOME, IL GUSTO DI PARIGI

FOOD TRUCKS, LA CUCINA METTE LE RUOTE!

© Julien Osty

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a gastronomia francese cambia volto e si mette in marcia. Punto di riferimento la nuova associazione Street Food en Mouvement, presieduta dallo chef Thierry Marx, che ha redatto una carta di qualità della “cucina di strada” (www.stre etfoodenmouvement.fr). E tante novità sul territorio...

Classic burger - Cantine California

Marc Veyrat, il famoso chef savoiardo, non propone solo la sua cucina eco-gastronomica a Manigod (ne parliamo a pagina 26 , ma ha scelto di seguire a Parigi la tendenza dei food trucks di qualità, e propone pasti sani, a base di agricoltura bio dei produttori locali dell’Îlede-France, in perfetto stile “locavore”. Veyrat ha ideato una trentina di ricette, preparate fresche tutti i giorni, non sul camion, bensì nella cucina professionale, vicino a Parigi, del suo socio Gilles Terzakou, presidente della società di ristorazione aziendale MRS, e tenuti al caldo in barattoli di vetro su misura. Per ora 3 camion nella capitale, che si estenderanno alle grandi città di Francia. Per conoscere i luoghi dove si fermano i camion, prenotare il pranzo e per tutte le info www.mesbocaux.fr M A G A Z I N E

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Prodotti cosmetici Graine de Pastel, Tolosa

Petali di rose, Grasse

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G A S T R O N O M I A © Courtesy Steve Bennett - Uncommon Caribbean.com

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© Atout France/Emmanuel Valentin

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© Graine de Pastel

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L’eccellenza

IL SAVOIR-FAIRE DI ARTIGIANI-ARTISTI, LA RISCOPERTA DI TRADIZIONI E DI MATERIALI ANTICHI, IL DESIGN CONTEMPORANEO: IL MADE IN FRANCE È UNO STILE DI VITA.

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na pianta leggendaria (Isatis tinctoria) che dona alle stoffe uno straordinario tono di blu. Il pastel nel Rinascimento ha fatto la fortuna del Midi e di Tolosa. Una tradizione oggi recuperata in numerosi laboratori, specialmente di cosmetica, come Graine de Pastel a Tolosa (www.grainedepastel.com).

ESPADRILLES & BERET: LA TRADIZIONE DIVENTA STILE Le scarpe di tela tipiche del Paese Basco più classiche sono cucite a mano a Mauléon nella Soule (www.artofsoule.com). Altrettanto tipico il béret basque, il basco firmato Laulhère, eccellenza francese dal 1840 (www.laulhere-france.com).

LO SAPEVATE? Il famoso sapone di Marsiglia, prodotto solo 62

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con grassi vegetali (72%) senza coloranti, né profumi, è ideale per corpo e capelli ma anche per lavarsi i denti! E per pulire tessuti, pavimenti, bagno… (www.savon-de-marseille-licorne.com www.savon-de-marseille.com).

Berretto basco

A Grasse la profumeria è una tradizione fin dal ‘700 con grandi nomi storici come Fragonard, Galimard, Molinard (www.grasse.fr/Les-Parfumeries).

S+ARCKTRIP: LE NUOVE VALIGIE DELSEY FIRMATE STARCK Delsey, azienda attiva dal 1946, in collaborazione con Philippe Starck lancia una nuova collezione di valigie basata sul concetto di “intelligenza in movimento”. Audace, originale, innovativa, unisce funzionalità e stile. Un design raffinato, unito alle tecnologie e ai materiali più innovativi. Un esempio? Per la protezione di borse e valigie da sporco e

BIANCHI, AMBRATI, INVECCHIATI, AROMATIZZATI… I RUM DELLE ISOLE DI GUADALUPA, DELLA MARTINICA, DELL’ISOLA DELLA RÉUNION E UN PO’ DI TUTTO L’OLTREMARE FRANCESE SONO LEGGENDARI. E CI SONO DA SCOPRIRE ALTRI LIQUORI ESCLUSIVI.

DALLE ANTILLE A TAHITI, UN GIRO DI RUM

PROFUMO DI GRASSE © Atout France/Jean François Tripelon-Jarry

C’ERA UNA VOLTA IL PASTEL

Rum & altre storie

batteri viene utilizzata la nanotecnologia, mentre schermi nel tessuto proteggono dal furto di dati. La collaborazione con Starck sottolinea le radici francesi nel design e l’impegno per l’eccellenza Made in France (www.delsey.com).

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elle Isole di Guadalupa il rum più famoso, considerato il migliore del mondo, è il Rhum Rhum Agricole Blanc di Marie-Galante. Un progetto avviato da Gianni Vittorio Capovilla, famoso distillatore italiano di acquaviti, e da Luca Gargano, direttore di una società specializzata in importazione e commercializzazione di rum. Risultato, l’unico rum artigianale bianco ottenuto direttamente con puro succo integrale di canna da zucchero! In Martinica il nome di culto del rum è Neisson, distilleria familiare di Le Carbet, specializzata in rum agricolo bianco, base del famoso cocktail ti’ punch. Mentre a Saint

Martin il liquore tradizionale è il Guavaberry, prodotto da secoli con rum invecchiati, zucchero di canna e le bacche selvatiche tipiche dei Caraibi, guavaberry (o rumberry). In Guyana Francese, dove c’è un’unica distilleria, a Saint-Laurent-du-Maroni, circa 250 km da Cayenne, il clima particolarmente soleggiato e umido conferisce ai rum un profumo particolare. Grandi rum anche nell’Oceano Indiano, all’Isola della Réunion, con la produzione tradizionale di rum bianchi, ambrati e invecchiati con il marchio La Charrette. Continuiamo il nostro tour nei magici scenari di Tahiti, dove nasce il rum Noa Noa Tahiti, che in tahitiano significa “gusto, aroma di Tahiti”, dal mix fra melassa di canna da zucchero e acqua cristallina dei vulcani dell’isola, a volte aromatizzato con un tocco di vaniglia.

© Rhum Rhum

nel Made in France

IL LIQUORE DI NIAOULI Il Niaouli è un albero tipico della Nuova Caledonia, dalle proprietà medicinali riconosciute. Alla Distilleria de Niaouli di Boulouparis (visitabile) con gli estratti di foglie di Niaouli si produce anche un tipico liquore.

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Le Isole di Guadalupa

5 isole, 5 emozioni

Basse-Terre

Marie-Galante

© Comité du Tourisme des Îles de Guadeloupe - CTIG 2014

© Comité du Tourisme des Îles de Guadeloupe - CTIG 2014

Les Saintes

© Comité du Tourisme des Îles de Guadeloupe - CTIG 2014

© Comité du Tourisme des Îles de Guadeloupe - CTIG 2014

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Caffé delle Isole di Guadalupa

IL CAFFÈ LE BONIFIEUR

NON È CERTO UN CASO SE SONO 5 COME I SENSI: LE ISOLE DI GUADALUPA SONO ISOLE INCANTATE CHE REGALANO INTENSE EMOZIONI SENSORIALI.

È una lunga storia quella del Café Le Bonifieur, che nasce nella storica Habitation La Grivelière, azienda agri-

cucina tradizionale ricca di sapori.

BASSE TERRE, MAESTOSA

fondali, il Grand Cul-de-Sac Marin, Riserva Mondella biodiversità!

GRANDE TERRE, AFFASCINANTE O meglio, l’altra metà della “farfalla” che con Basse-Terre disegna il “logo geografico” delle

Una splendida foresta tropicale di 17.000 ettari, il

Isole di Guadalupa. Al contrario della sua metà,

Parco Nazionale, una vegetazione lussureggiante

Grande-Terre è piatta e calcarea. Una pianura cen-

che conta oltre 3.000 specie di piante, le cascate,

trale votata alla canna da zucchero e sulla costa

il vulcano della Soufrière… Basse-Terre, a dispetto

una varietà di spiagge di sabbia bianca, lagune

del nome, è una montagna sul mare con un cuore

turchesi, l’atmosfera coloniale di Pointe-à-Pitre

verde spettacolare e un favoloso volto marino:

e i profumi intensi del mercato delle spezie. Da

splendide spiagge di sabbia (dorate, nere…), la

non perdere l’isolotto di Gosier e il suo percorso

riserva del comandante Cousteau per scoprire i

di randonnée subacquea.

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LA DÉSIRADE, SORPRENDENTE

diale della Biosfera dell’Unesco. Un eco-paradiso Una dimensione un po’ fuori dal tempo, tranquilla e autentica: magnifiche spiagge di sabbia bianca protette dalla barriera corallina e una vegetazione straordinariamente varia. La Désirade è la prima Riserva Naturale Geologica di Francia e d’Oltremare: qui si trovano le rocce più antiche delle Antille e scenari da fine del mondo come Pointe du Grande Abaque. Da non perdere la Riserva Naturale di Petite-Terre abitata da una sorprendente colonia di iguane.

LES SAINTES, ABBAGLIANTE Una splendida baia dalle acque turchesi sorvegliata dal Pain de Sucre, le tipiche barche, le saintoises, di

cola della fine del ‘700 nel verde della

origine bretone e normanna, con cui vanno a pesca gli abitanti, l’ansa Crawen, la spiaggia di Pompierre, i sentieri di randonnées... tanti volti per 9 isolette, solo due abitate. Da non perdere Le Sec Pâté, uno dei siti di immersione più belli delle Antille Francesi.

valle della Grande Rivière, dichiarata monumento storico per la sua unicità. Oggi continua a produrre caffè secondo © Comité du Tourisme des Îles de Guadeloupe - CTIG 2014

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isole da vedere per la loro bellezza, da odorare per i profumi, da ascoltare per il loro ritmo, da toccare nella sensualità della loro natura intatta, da gustare nelle specialità di una

metodi antichi, con una lavorazione totalmente artigianale, dalla raccolta

MARIE GALANTE, AUTENTICA Circondata da spiagge di sabbia bianca fra le più belle dei Caraibi, fin dal ‘700 è famosa per la produzione di canna da zucchero e rum. Il suo presente e il suo futuro sono racchiusi nella natura: una vera emozione osservare le tartarughe marine nel principale sito di deposizione delle uova delle Piccole Antille. ››› www.leisolediguadalupa.it

delle bacche, effettuata a mano, all’essicazione al sole e alla torrefazione. Un caffè d’eccellenza considerato bonifieur (ovvero capace di migliorare le altre miscele, a cui viene spesso aggiunto) fin dal XVIII secolo. Dalle note floreali, leggermente acidule, è considerato uno dei migliori caffè del mondo.

››› www.habitationlagriveliere.com Grande-Terre M A G A Z I N E

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Les Boucaniers

La Caravelle - Guadalupa

© François Peyranne

Les Boucaniers - Martinica

© François Peyranne

© François Peyranne

Il fascino delle Antille Francesi

© François Peyranne

Stopover a Parigi

tropicale, tra le palme da cocco, immergersi alla scoperta della fauna marina e di pesci coloratissimi, provare le sensazioni forti del kitesurf o combinare

LA CARAVELLE, CARAIBI FORMATO FAMIGLIA IN GUADALUPA

La Ville Lumière ha sempre fascino da vendere e offre occasioni perfette, dalle grandi mostre allo shopping, a una pausa gourmande... Club Med offre proposte su misura. Una Parigi roman© François Peyranne

LES BOUCANIERS, UN PARADISO PER DUE IN MARTINICA

Che ne direste prima o dopo la vacanza alle Antille di uno Stopover a Parigi?

con Club Med

UNA NATURA TROPICALE LUSSUREGGIANTE, SPIAGGE DA SOGNO, MARE DI CRISTALLO… ESOTICHE, MISTERIOSE, EVOCATIVE, LE ANTILLE DECLINANO LO SPIRITO CREOLO “ALLA FRANCESE”.

IL PRIMO PASSO VERSO LA FELICITÀ FACENDO SCALO A PARIGI

tica per due, magari con una serata all’Opéra o un tour by night in bateaumouche con cena a lume di candela a bordo. Oppure un tour per tutta la famiglia, con possibilità di estensione

bellezza e relax alla nuova Club Med Spa by Payot. ra Les Anses d’Arlets e La Pointe des Salines, nel Sud-Ovest della Martinica, in una delle baie più belle dell’isola, si trova il Resort 4 Tridenti Les Boucaniers di Club Med. Con un

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Sulla spiaggia del Resort, la più bella della Martinica,

Su una delle più belle spiagge delle Isole di Gua-

lontà, stage di kitesurf, vela e poi nuoto per piccoli e

vulcano La Soufrière (ancora in attività): una vera

a Disneyland® Paris, a scoprire una

si vivono tutti i piaceri del mare, in una dimensione

dalupa, vicino alla coloratissima Pointe-à-Pitre, il

grandi, escursioni alla scoperta di piantagioni di ba-

emozione! Uno dei piaceri più grandi? Tuffarsi

dimensione quasi magica. Il tutto con

da paradiso terrestre… Ed è un piacere rilassarsi nel

Resort 4 Tridenti La Caravelle di Club Med, che ha

nane, campi di canna da zucchero, piccoli villaggi

nelle acque calde del mare davanti al Resort alla

sistemazione in hotel d’eccellenza e

proprio bungalow, immerso nei profumi e nel verde

ottenuto la certificazione Green Globe per il Turi-

e isolette… Attività pensate per tutta la famiglia e

scoperta dei pesci multicolore. Ancora un bagno

centralissimi, come il 4 stelle Hôtel

in un giardino tropicale. A cena, al ristorante di Les

smo Sostenibile, offre il meglio per una vacanza

specialmente per bambini e ragazzi dai 2 ai 17 anni

prima di assaporare le delizie della cucina creola al

du Louvre o il Mercure Monty Opéra, 3

nome che evoca le avventure dei Pirati dei Caraibi,

Boucaniers, si gusta la specialità locale, il pollo bou-

in famiglia, dove ognuno trova il suo angolo di pa-

con i G.O®, Gentili Organizzatori, “pilastri” dell’ac-

ristorante La Biguine o a L’Hibiscus. Relax totale, al

stelle, entrambi partner di Club Med.

il Resort ha mantenuto intatto il suo spirito creolo.

cané, magari con “contorno” di rum o ti’ punch. E

radiso su misura. La baia, protetta dalla barriera

coglienza nel Club Med, dedicati a loro ed espertis-

sole o al chiaro di luna… e si dimentica tutto il resto!

Un anticipo o una conclusione perfetta

È perfetto per chi ama lo sci nautico o il wakeboard,

poi si può continuare la serata ballando lo zouk, la

corallina, si estende a perdita d’occhio. La vita è

simi. Qualche plus speciale? Il whale wachting, ad

›››Per saperne di più:

per una vacanza indimenticabile!

ma anche per chi preferisce passeggiare nel giardino

danza della tradizione caraibica.

bella, in riva al mare a La Caravelle: windsurf a vo-

avvistare le balene, la pesca d’altura, l’escursione al

Call Center 848800826 - www.clubmed.it

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Corea del Sud Seoul

© M . Dosdane -NCTPS

Il viaggio con i colori del Pacifico

America

Europa

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La laguna della Nuova Caledonia

Giappone Osaka

Tokyo

America Asia Tahiti Wallis Papeete & Futuna

Cuore di Voh

Vanuatu Port vila Fiji Nadi

La laguna

© S . Ducandas - TPN

© Toko / NCTPS

Australia

Brisbane Sydney

Nuova Caledonia Noumea

Auckland

Nuova Zelanda

.Thanks to ADCK - Tjibaou Cultural Centre / Renzo Piano Building Workshop, architects - www.adck.nc

più bella del mondo

SI TROVA IN NUOVA CALEDONIA LA LAGUNA PIÙ GRANDE (23.000 KM2!) E PIÙ BELLA DEL PIANETA, PATRIMONIO DELL’UMANITÀ DELL’UNESCO. ED È SOLO UNA DELLE TANTE SCOPERTE AI CONFINI DEL MONDO…

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el cuore del Pacifico, c’è uno scampolo di paradiso che unisce esotismo e arte di vivere alla francese. Il tutto immerso in una natura spettacolare, spiagge bianche, lagune blu, deserti di terra rossa, montagne verdissime... E un clima tropicale sempre dolce, tra i 20° e i 30°. Il luogo del cuore? Si direbbe proprio di sì! Non a caso l’immagine più famosa, ormai il logo ufficiale, è il leggendario Cuore di Voh, uno spettacolare cuore disegnato dalla natura nella vegetazione di mangrovie. Davvero ce n’è abbastanza per decidere di partire subito!

NOUMÉA, COSMOPOLITA E SORPRENDENTE Esotica e dinamica, perfetta per un po’ di relax sul mare o per l’urban shopping, per andare a 68

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scoprire il suo patrimonio coloniale e le testimonianze della cultura kanak nei musei, a cominciare dal famoso Centro Culturale Tjibaou progettato da Renzo Piano. La sera tradizioni gastronomiche francesi con un tocco esotico in più e notti animatissime: Nouméa ha tutto il fascino di una grande capitale!

ISOLE FUORI DAL MONDO Scenari da cartolina, di quelli sempre sognati: sabbia bianca, acque cristalline, lagune, pinete… L’Isola dei Pini con la mitica piscina naturale di corallo della Baia d’Oro e le Isole della Lealtà con la straordinaria spiaggia di Ouvéa (una distesa di 25 km!) sono una magia, ricche di una biodiversità eccezionale, che conta oltre 15.000 specie diverse. E le tradizioni kanak sono ancora ben vive nella cultura delle tribù.

NATURA & AVVENTURA Nella Grande Terre ci sono da scoprire praterie sconfinate, da Far West, magari da attraversare a cavallo, come i cowboy alla francese che vivono qui. E poi le randonnées nelle foreste, fra cascate e montagne, un tour in kayak o in piroga tradizionale nei laghi e nei fiumi del Sud (spettacolare il Parco della Rivière Bleue, con una foresta acquatica!), girare nel deserto di terra rossa, perfetto per la mountain bike. L’avventura in Nuova Caledonia si chiama “brousse”, termine con cui i caledoniani chiamano tutto ciò che non è Grand Nouméa. E per un’avventura in mare, perchè non andare a osservare le balene in catamarano? Nel Gran Sud, da luglio a settembre, è un’emozione unica! Per conoscere più da vicino i tanti paradisi della Nuova Caledonia: ›››it.visitenouvellecaledonie.com

Aircalin Compagnie aeree partner

www.aircalin.com


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Tour Design

in 10 tappe

PALAZZI D’EPOCA REINVENTATI IN CHIAVE DESIGN OPPURE SCRIGNI DI CONTEMPORANEITÀ INSERITI IN LOCATION NATURALI D’ECCELLENZA: ECCO 10 INDIRIZZI DI HOTEL PROGETTATI DA ARCHISTAR, DESIGNER E STILISTI. COMINCIANDO NATURALMENTE DA PARIGI!

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A Parigi, hotel “grandi firme”

1. Le Bellechasse a due passi dal Museo d’Orsay, è un boutique-hotel di lusso firmato dal grande stilista Christian Lacroix, in un elegante palazzo d’epoca trasformato in un vero scrigno d’alta moda. Facciata classica, 34 camere che mescolano neoclassicismo e atmosfere da bohème. Qui Christian Lacroix ha creato 7 mondi che si declinano sulla totalità delle camere: Patchwork, Avengers, Saint-Germain, Tuileries, Mousquetaires, Jeu de Paume, Quai d’Orsay (www.lebellechasse.com).

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© Hotel La Monnaie Art et Spa

© Le Grand Balcon

© Hotel SEZZ

© Hotel SOZO - Hadrien Brunner

© Le Domaine de Verchant

© Le Five Seas Hotel - Marcel Jolibois

Da Nantes a La Rochelle ai vigneti di Bordeaux, con un tocco di charme

3. In una cappella del XIX secolo, 28 camere fra design e architettura storica: l’Hotel Sõzõ di Nantes ha una dimensione fuori dal tempo e un’atmosfera zen. L’architettura originale, interamente conservata, è lo scenario per opere dei più grandi designer contemporanei. Nella sacrestia e nella navata, ogni camera è unica. Due delle stanze sono letteralmente “sospese”

XVII secolo. Opere d’arte, graffiti, bronzi, monumentali sculture di resina opaca, in un’armonia studiata nei dettagli. 36 camere 2

e suites da 17 a 50 m tutte pensate per offrire un’esperienza sensoriale personalizzata (www.hotelmonnaie.com). 5. A Les Sources de Caudalie di Martillac, attorno a Bordeaux, l’arte di vivere francese si ritrova nel cuore dei vigneti di Château Smith Haut Lafitte. La suite Ile aux Oiseaux è stata creata dalla Maison Martin Margiela mescolando eleganza e minimalismo. Un mix di bianco, nero, grigio, effetti trompe-l’œil, mo-

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Il Gran Sud, fra avventura e storia

6. A Tolosa, negli anni ’20, Le Grand Balcon era la base operativa degli eroi dell’Aéropostale e accoglieva i giovani pionieri dell’aviazione. Oggi, in pieno centro, l’hotel offre 47 camere ed esprime, in chiave contemporanea e design, un mondo legato al volo, al viaggio e all’avventura. Diversi spazi dell’hotel sono classificati “luoghi di memoria”: in particolare la famosa camera 32 in cui alloggiava Saint-Exupéry, l’autore del Piccolo Principe (www.legrandbalconhotel.com).

bili antichi: gli architetti hanno giocato con i contrasti e gli opposti e fra interno ed esterno © La Belle Chasse

2. Fuori dal centro, nel 20° arr., un quartiere sempre più di tendenza, il Mama Shelter di Parigi è stato disegnato da Philippe Starck. Spirito rilassante e conviviale, design e originale, il “Mama” è un cult in fatto di modernità. Una formula che si ripete con successo, con varianti legate alla cultura locale, a Lione, a Marsiglia e a Bordeaux (www.mamashelter.com). 70

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© DR Mama Shelter

sul coro della cappella, in un cubo d’acciaio. Un’emozione unica: si dorme sotto le volte alte 17 m e ci si risveglia alla luce colorata delle vetrate! (www.sozohotel.fr) 4. L’Hotel La Monnaie Art et Spa nel cuore storico di La Rochelle, è un progetto di Philippe Lucazeau in una storica dimora del

(www.sources-caudalie.com).

© Les Sources de Caudalie - Xavier Béjot

7. Il Domaine de Verchant di Castelnau-le-Lez, alle porte di Montpellier, è costruito sulle vestigia di una dimora signorile del XIV secolo. La decorazione contemporanea è stata affidata all’architetto d’interni Raymond Morel e le stanze sono arredate con pezzi del miglior design italiano (Poltrona Frau, Patricia Urquiola, Moroso, Flos, Cassina, Foscarini…). Un mix armonioso fra antico e contemporaneo, savoir-faire e design (www.domainedeverchant.com).

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Effetto Riviera

8. A Saint-Tropez l’Hotel Sezz, disegnato da Christophe Pillet, unisce charme e design, fra una vegetazione onnipresente. Il ristorante Colette si unisce nel gusto della festa al bar Dom Pérignon e al benessere della spa Payot. Le 35 camere ricordano dei bungalow di lusso con terrazze e giardini, oltre a 2 ville con piscina privata. Spazio totale a luce, sole, brezza del mare e al comfort assoluto (www.saint-tropez.hotelsezz.com). 9. Il Five Seas Hotel & Spa di Cannes è ideato attorno al concetto di un viaggio-immobile. Lo Studio Hertrich & Adnet, ha perfettamente interpretato quest’idea-base: le camere e le suites rimandano ai grandi bauli da viaggio utilizzati dalle Karen Blixen del terzo millennio; i letti a baldacchino sono come gusci futuristi dove è un piacere riposare. Le terrazze e la piscina si trovano all’ultimo piano dell’hotel, con una vista mozzafiato sui tetti della città (www.five-seas-hotel-cannes.com).

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Lusso & design in montagna

10. A Courchevel, Le Strato è uno chalet contemporaneo realizzato dall’architetto JeanPierre Jourdan, che celebra la storia dello sport. Sulle pareti, le foto in bianco e nero di sciatori si alternano con incisioni e dipinti antichi. Anche gli arredi accostano creazioni contemporanee a pezzi d’epoca. Un mix di raffinatezza, sport e comfort assoluto firmato dai designers d’interni Pierre Dubois e Aimé Cécil/Les Héritiers. Atmosfera ovattata ed elegante: legno, luci soffuse, colori morbidi con piccoli tocchi vivaci per un hotel davvero inedito (www.hotel-strato.com). © Le Strato - Eric Laignel

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Osservatorio Astronomico del Pic du Midi © Tomoko Yasuda – Boudoir de Serendipity

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Rievocazione storica

A Parigi, Serendipity sulla Senna

A bordo di un aereo nel cuore dei Vosgi

Che cos’è la “serendipity”? Il dono magico di fare scoperte felici. Ed è la regola di questa péniche di 40 m, Le Boudoir Serendipity, ancorata sulla Senna. Tre stanze doppie da sogno, arredi che mescolano mobili d’antiquariato e contemporanei, tutti gli agi, ricchissime prime colazioni e Parigi sull’altra riva… La ricetta della felicità! ›››www.leboudoirdeserendipity.com

Imbarco immediato per una notte a bordo di un aereo Caravelle. In Lorena, nel cuore dei Vosgi, alla Ferme Aventure, fra tende indiane, capanne galleggianti, cupole di vetro, granai, c’è pure la possibilità di passare la notte a bordo di un Caravelle della Corsair, in servizio fino al 1985 e ora attrezzato con 2 loft indipendenti di 40 m2, dotati di tutti i comfort, ognuno in grado di ospitare 4 persone, per una notte davvero insolita! ›››www.la-ferme-aventure.fr

In prigione a Blois Un altro fiume, la Loira, e una città di charme, Blois, per una proposta speciale: dormire in una torre-prigione, una delle più antiche di Francia. La chiamano, con un neologismo efficace, cachots d’hôtes (cachot vuol dire segreta). La Tour Beauvoir, offre 2 segrete trasformate in belle camere, mentre altre celle sono diventate servizi e saletta per la colazione. E dalla terrazza su in cima, vista sulla Loira e il castello. ›››www.tourbeauvoir.com M A G A Z I N E

In un igloo fra le montagne Il luogo è Saint François Longchamp, nella valle della Maurienne, in Savoia. Il campo base è a 2.000 m e gli igloo di neve, da dicembre ad aprile, possono accogliere da 2 a 5 “apprendisti inuit”! Tutto l’anno ci sono anche quattro alti-domes, tende-cupola, con tetto panoramico, per notti senza rinunciare ai comfort (veri letti comodissimi, un bel calduccio) ma con un pizzico di avventura: garantita dagli specialisti di Alpes Bivouac! ›››www.alpes-bivouac.com

La Ferme Aventure, Caravelle

Ai 2.877 metri del Pic du Midi Si comincia con una salita in teleferica al tramonto, fino ai 2.877 m del Pic du Midi, panorama a 360° sulla catena dei Pirenei, spettacolare. Poi si visitano le strutture dell’Osservatorio astronomico, si cena (menù degustazione Bacchus) e si passa la notte in una delle 15 camere (3 singole e 12 doppie), le ex stanze dei ricercatori e dei tecnici, rial-

GR406 tra Castellane e Digne-les-Bains

® CCMV

CHE NE DIRESTE DI DORMIRE DENTRO UN AEREO, IN UNA PRIGIONE MEDIEVALE, IN UN IGLOO? IN FRANCIA, DOVE L’ACCOGLIENZA SI VIVE IN HOTEL, CHAMBRES D’HÔTES, GÎTES, CON INFINITE SOLUZIONI PER TUTTI I BUDGET, CI SONO ANCHE PROPOSTE DAVVERO INSOLITE… ECCO 5 IDEE PER VIVERE UNA VACANZA DIVERSA.

lestite con ogni comodità, tutte con vista sulle montagne… e vedere l’alba da qui è un’emozione assoluta! ›››www.picdumidi.com/nuits-au-sommet

© Denis Duchêne – La Ferme Aventure

Altro che

il solito hotel…

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Grasse, info point della quercia dell’Imperatore

Buon compleanno

Route Napoléon!

LA STRADA DI NAPOLEONE COMPIE 200 ANNI. ERA IL 1° MARZO DEL 1815 QUANDO NAPOLEONE, FUGGITO DALL’ISOLA D’ELBA, SBARCÒ IN FRANCIA, A GOLFE JUAN, DECISO A RICONQUISTARE IL TRONO.

S Alpes Bivouac

© Alpes-Bivouac.com / Lionel Montico

© HPTE / CRT / Viet

Le Boudoir de Serendipity

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© L. Carpineto

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arà l’inizio dell’ultima avventura di gloria, i Cento Giorni, che si concluderà con la sconfitta di Waterloo e il definitivo esilio a Sant’Elena. La strada seguita da Napoleone per risalire dal mare a Grenoble è conosciuta ancora oggi come Route Napoléon e segue in gran parte il percorso della N85.

LA PRIMA STRADA TURISTICA DI FRANCIA Istituita ufficialmente nel 1932, sul percorso seguito dall’Imperatore, La Route Napoléon è la prima strada turistica creata in Francia. Un itinerario scandito da ricordi e testimonianze dei luoghi dove Napoleone ha bivaccato e pranzato, accolto da una popolazione osannante, lungo 314 km fra paesaggi

di mare e montagna, attraverso 2 regioni e 4 dipartimenti, oltre 40 comuni ricchi di cultura e natura. Molte le tappe dove scovare souvenirs dell’Imperatore: da Grasse, in Costa Azzurra a Digne e Sisteron nelle Alpi dell’Alta Provenza, Gap nelle HautesAlpes, fino a Grenoble, la storica capitale del Delfinato. Un percorso che Napoleone con i suoi soldati compì in soli 7 giorni, dal 1° al 7 marzo 1815, che oggi offre l’occasione per scoprire al proprio ritmo una strada turistica di grande fascino. Nell’esilio di Sant’Elena, Napoleone confiderà che il momento più felice della sua vita è stato “la marcia da Cannes a Parigi, periodo indimenticabile in cui la Francia mi si concedeva senza combattere, come incantata...” Per saperne di più: ››› www.route-napoleon.com

CURIOSITÀ & NOVITÀ LUNGO LA ROUTE Q La Maison Galimard di Grasse ha creato il profumo “Napoléon 1815”: note di testa di cedro e mandarino per ricordare la Corsica natale, pepe e rose, amate da Joséphine. Q La Via Imperiale con il marchio Grande Randonnée GR 406 è stata ampliata, segue le orme dell’Imperatore e delle sue truppe da Grasse fino a Castellane, 55 km di sentieri segnalati. Q Altro percorso-novità “La Route Napoléon à cheval”, 26 tappe tra Grasse e Laffrey, 30 km a Sud di Grenoble. La cartina-guida disponibile negli uffici turistici elenca lungo la route circa 70 strutture ricettive e una cinquantina di siti turistici.

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TANTI GLI APPUNTAMENTI CON LA STORIA, L’ARTE E LA CULTURA, CHE VI ASPETTANO IN FRANCIA NEL 2015.

Strasburgo millenaria

500 anni fa, dopo la vittoria di Marignano (l’attuale Melegnano, nel Milanese), un giovanissimo Francesco I saliva al trono di Francia. Diventerà il grande sovrano del Rinascimento, protettore delle arti e di Leonardo da Vinci. Tutta la Valle della Loira celebra l’anniversario. Tra gli appuntamenti più importanti: la mostra dei Tesori della biblioteca di Francesco I al Castello Reale di Blois (dal 4 luglio al 18 ottobre), le Giornate Reali al Castello di Amboise (26 e 27 luglio), e negli stessi giorni la Ricostruzione della battaglia di Marignano al Clos Lucé, la mostra sui Giardini del Rinascimento al castello

A Strasburgo, la Cattedrale è in primo piano in occasione del millenario dall’inizio della costruzione: era il 1015 infatti quando iniziarono i lavori per le fondamenta del grandioso edificio. Una bella occasione per rendere omaggio a questo simbolo della città e dell’intera Alsazia. In programma: 150 eventi di grande rilievo, tra cui un nuovo spettacolo di suoni e luci straordinario. www.cathedrale-strasbourg-2015.fr

Vincent Van Gogh arriva ad Auvers-sur-Oise il 21 maggio 1890. Vivrà qui un periodo molto creativo (dipinge 71 quadri ad Auvers) ma anche molto tormentato, che si concluderà con la tragica morte, il 29 luglio dello stesso anno. Per ricordarlo, fino al 20 settembre, la mostra Van Gogh Experience, un’immersione emozionale e interattiva negli ultimi 70 giorni di vita dell’artista. Sempre ad Auvers, visite “sui passi di Van Gogh”. Itinerari sulle tracce di Van Gogh sono possibili anche a Montmartre (www.montmartre-guide.com) e mostre sono allestite in altri luoghi chiave della vita

© Philippe de Rexel + Office de Tourisme de Strasbourg et sa Région

Nella Valle della Loira la star è Francesco I

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50 anni dalla morte di Le Corbusier Sono numerose le testimonianze in Francia delle architetture di Le Corbusier. Il sito più importante è Firminy, appena fuori SaintÉtienne (Rodano-Alpi), il 2° del mondo, dopo quello indiano di Chandigarh. A Firminy per tutto l’anno sono previsti eventi commemorativi. Programma completo su www.sitelecorbusier.com Altra meta chiave, Parigi: in particolare, in particolare Villa Savoye, capolavoro dall’architetto a Poissy, 30 km dalla capitale,

© M. Prunevieille / CRT Paris IDF

di Villandry (da metà giugno a metà settembre), il lancio di una visita su tablet al Castello di Chambord. Il programma completo degli eventi su www.francois1er.org

Agenda degli eventi

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dell’artista ad Arles e a SaintRémy-de-Provence. Tutte le informazioni sul sito www.surlespasdevangogh.eu

125 anni fa moriva Van Gogh

Castello di Chambord

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Cattedrale di Strasburgo

Auvers-sur-Oise

propone per tutto l’anno una programmazione dedicata a Le Corbusier (www.monuments-nationaux.fr). Infine la Costa Azzurra, dove Le Corbusier è morto nel 1965. Al cimitero di Roquebrune si visita la sua tomba e da maggio riapre al pubblico il suo Cabanon sul mare. Per visite: www.capmoderne.com

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© Olaf Nicolai, International, 2003 Courtesy Galerie EIGEN+ART Leipzig/Berlin

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archeologici greco-romani. Con gran finale a sorpresa a dicembre… www.pontdugard.fr

A Les Carrières de Lumières è di scena il Rinascimento Le Corbusier

Le Havre celebra i 10 anni di Patrimonio dell’Umanità Ogni anno il lungomare di Le Havre si trasforma in una specie di museo a cielo aperto. Quest’anno, dal 16 maggio al 27 settembre, è la volta di una cinquantina di fotografie di grande formato (200x200 cm e 150x150 cm) in bianco e nero per celebrare il 10° anniversario dell’iscrizione, nel Patrimonio dell’Unesco, del centro storico della città, ricostruito da Perret. Si tratta di immagini provenienti da archivi di fotografi, musei, collezioni private: catalogo e manifesto della mostra open air

sono in vendita presso l’ufficio del turismo. www.lehavretourisme.com

I 30 anni Unesco del Pont du Gard Il Pont du Gard, famoso acquedotto romano, festeggia il 30° anniversario dell’inserimento nel Patrimonio dell’Unesco. Eventi clou le Féeries du Pont, creazione speciale sul tema del Patrimonio Mondiale, il 5, 6, 12 e 13 giugno, e Lives au Pont: due giorni di musica live il 9 e 10 luglio. In programma anche mostre: fino al 31 maggio, fotografie di Edouard Elias e dal 3 luglio al 31 ottobre Vestiges di Josef Koudelka su siti

Per tutto il 2015, fino al 3 gennaio 2016, a Les Carrières de Lumière di Les-Baux-de-Provence spettacolo multimediale inedito, dedicato a “Michelangelo, Leonardo, Raffaello. I Giganti del Rinascimento”. Occasione per vedere sotto un angolo nuovo i capolavori italiani (la Gioconda, l’Ultima cena, la volta della Cappella Sistina) digitalizzati e proiettati sulle pareti, in un allestimento spettacolare e innovativo, che unisce immagini e musica. www.carrieres-lumieres.com

Napoleone a Parigi, al museo Carnavalet Il 1815 è stato un anno decisivo per i destini di Napoleone.

© Hilke Maunder - OTAH

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© Darrault, CRTC entre Val de Loire

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L’anno della fuga dall’Elba, dell’avventura dei Cento Giorni e del ritorno al potere, della definitiva disfatta di Waterloo e l’esilio a Sant’Elena. 200 anni dopo, il Museo Carnavalet di Parigi con la mostra “Napoléon et Paris: rêves d’une capitale” (fino al 30 agosto), esplora le complesse relazioni fra l’imperatore e Parigi trasformata da Napoleone. www.carnavalet.paris.fr

Dom Pérignon, il “papà” dello champagne 300 anni fa, il 24 settembre 1715, moriva nell’abbazia di Saint-Pierre d’Hautvilliers, vicino a Épernay (ChampagneArdenne) il monaco benettino Pierre Pérignon, più noto come Dom Pérignon. Ovvero, secondo la leggenda, l’inventore dello champagne. Nell’abbazia il monaco si occupava delle vigne e delle cantine e avrebbe messo a punto un metodo di fermentazione in bottiglia, il metodo champenoise. Tutto, come spesso accade per le grandi scoperte, per caso, anzi per errore: colpa dei tappi chiusi ermeticamente con cera d’api, le bottiglie, per l’eccessiva pressione, scoppiavano… ma intanto erano nate le mitiche bulles! Storia o leggenda, Dom Pérignon ha legato il suo nome al “re dei vini e vino dei re”. Che oggi nasce solo nella regione della Champagne-Ardenne, dalle grandi maisons che hanno la loro base a Épernay come dai piccoli produttori dell’Aube en Champagne. Volete saperne di più? Appuntamento alla prossima edizione di Rendezvous en France… à vôtre santé! 75


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© Atout France / Franck Charel

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e altrettante occasioni per incontri con la musica, dei più diversi generi. Ognuno può quindi creare qui il proprio percorso musicale. In questo scenario così particolare, sino a fine maggio è possibile vedere la mostra “David Bowie” is, concepita dal Victoria and Albert Museum, che sta girando il mondo: una vera esperienza visiva e sonora. www.philharmoniedeparis.fr

Fra immagini e storia a Rouen

Festa delle Luci a Lione

Festa delle Luci a Lione Lione è una città di grandi eventi, tutto l’anno. Ma forse il più spettacolare e imperdibile è la Festa delle Luci. 4 sere a cavallo del weekend dell’8 dicembre (quest’anno dal 5 all’8 dove la tecnologia più innovativa si unisce alla tradizione popolare. Risultato: grandi emozioni, poesia, spettacolo a reinventare una città magica, creando scenografie grandiose nei percorsi urbani fra i monumenti, le piazze, il fiume, la collina di Fourvière… Una

festa completamente gratuita, nata dalla storica celebrazione religiosa dell’Immacolata. E i lionesi ancora accendono i lumini alle finestre delle case... www.fetedeslumieres.lyon.fr

Inaugurati per voi Una grotta rupestre davvero speciale

risale a 36.000 anni fa, decorata da splendide pitture rupestri, è un capolavoro iscritto da giugno 2014 nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Splendido e fragile, così è stata appena inaugurata la copia perfetta della grotta: la Caverne du Pont d’Arc. La più grande ricostruzione al mondo di una grotta rupestre, 8.000 m2, su cui sono state fedelmente riprodotte le oltre 400 rappresentazioni di animali preistorici che ornano l’originale, una realizzazione unica! www.cavernedupontdarc.fr

La grotta di Pont d’Arc, che

© SYCPA - S. Gayet

La nuova Philarmonie e una mostra-evento

Caverna di Pont d’Arc

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A Parigi, la nuova Philharmonie, inaugurata a inizio anno alla Villette, è un grande auditorium ma anche un nuovo polo culturale. L’edificio firmato da Jean Nouvel e da Christian de Portzamparc offre infatti una moltitudine di spazi

Due novità nella capitale della Normandia. Il Panorama XXL, un sito unico in Francia: dipinti di grandi dimensioni realizzati dall’artista tedesco Yadegar Asisi che rappresentano vedute a 360 gradi. I panorami sono presentati in una rotonda gigante sulle rive della Senna, vicino al centro storico di Rouen. Fino all’autunno 2015 è di scena Roma nell’anno 312, poi seguirà l’Amazzonia e da primavera 2016 Rouen Gotica. (www.panoramaxxl.com) L’Historial Jeanne d’Arc ha aperto le porte negli spazi dell’Arcivescovado di Rouen, dove sorgeva il tribunale ecclesiastico che pronunciò la sentenza di condanna della Pulzella. Qui è stata ricostruita la storia di Giovanna d’Arco attraverso un percorso museografico di circa 1.000 m2, grazie alle tecniche digitali più innovative. www.rouentourisme.com

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Sul sito www rendezvousenfrance.com tutti gli eventi e appuntamenti da non perdere in Francia.


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EuroBasket 2015

venne sostituita dalla Paris-BrestParis Randonneur. Scomparsa la competizione, rimane comunque lo spirito originale: quello del più grande evento mondiale di randonnée ciclistica su lunga distanza, 1.200 km, che si svolge ogni 4 anni. Il prossimo appuntamento è dal 16 al 20 agosto quando i ciclisti, provenienti da tutti i continenti e da oltre 50 nazioni, parteciperanno a un’esperienza mitica. Una randonnée autentica, niente medaglie, niente podio ma solo la voglia di vivere fino in fondo una fantastica avventura fra piccole strade di campagna, in Bretagna e in Normandia, con migliaia di spettatori a incoraggiare i corridori sull’intero percorso. Da Parigi a Brest e ritorno: per scoprire su 2 ruote il fascino della vera Francia. www.paris-brest-paris.org

Benvenuti nel Paese dello sport 2015 E 2016: DUE ANNI DI GRANDE SPORT IN FRANCIA. DAGLI APPUNTAMENTI ORMAI CLASSICI, COME IL TOUR DE FRANCE E LA PARIS-BRESTPARIS, EUROBASKET 2015 E EUFA EURO 2016. TANTE OCCASIONI PER SCOPRIRE LA DOUCE FRANCE IN CHIAVE SPORTIVA!

Paris-BrestParis, una leggenda Paris-Brest-Paris, conosciuta anche come Paris-Brest e ritorno, è una corsa ciclistica creata nel 1891 da Pierre Giffard, direttore del Petit Journal, per poi essere ripresa nel 1901 dal giornale L’ Auto-Vélo e quindi, dopo la guerra, dalla testata sportiva L’ Équipe. Cinque edizioni a ritmo decennale fino al 1931, poi altre due nel 1948 e 1951, riservate ad amatori. Dopo il 1951, L’Équipe non organizzò più la corsa per mancanza di partecipanti. E

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D E S T I N A Z I O N I 1935 in Svizzera. Si tratta della competizione ufficiale più antica, che precede di un anno il primo torneo olimpico di pallacanestro del 1936. La manifestazione si è ripetuta a cadenza biennale fino alla Seconda Guerra Mondiale. Ripresa nel 1946, dal 1947 si svolge ogni due anni, negli anni dispari. Due le location d’eccellenza in Francia: l’Arena di Montpellier, (www.ps-arena.com) capienza 10.700 persone. A Montpellier il basket è lo sport più seguito. Finali a Lille al Pierre Mauroy Stadium (www.stade-pierre-mauroy. com), 27.000 posti. Il Nord-Pas de Calais con l’area di Lille è un’altra zona forte per il basket, con oltre 40.000 giocatori e 260 società affiliate alla Federazione. Storicamente, il basket è uno degli sport più praticati nel Nord della Francia. www.eurobasket2015.org

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Le novità del Tour de France 2015 C’è sempre qualcosa di nuovo al Tour de France, un evento dalla lunga storia. A inventare una corsa in bicicletta di circa 2.500 km per tutta la Francia fu agli inizi del ‘900 Géo Lefèvre, giornalista di L’ Auto. Il suo direttore, Henri Desgrange, ci credette, e voilà: il 1° luglio 1903 sessanta audaci montarono in sella e iniziarono a pedalare. Sei tappe durissime (Nantes Paris, 471 km!), solo 21 corridori arrivarono al traguardo. Da allora, l’avventura continua e conquista anno dopo anno un pubblico sempre più numeroso di sostenitori e consacra nuovi eroi del pedale, a cominciare dai mitici Coppi, Bobet, Anquetil, Poulidor. E in più valorizza città,

© FIBA Europe - Ciamillo-Castoria

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© FIBA Europe / Castoria / Matteo Marchi

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EuroBasket 2015

Tour de France

campagne e montagne di tutta la Francia, accompagnandone la storia e aprendosi oggi sempre di più alla mondializzazione. Il Tour de France 2015 prevede quest’anno una gran partenza da Utrecht (ed è la sesta volta, un record, che la gara inizia in Olanda). Poi dal 4 al 26 luglio 2015, il 102° Tour de France percorrerà in 21 tappe una distanza di 3.344 km. Fra tappe in pianura e in montagna e tappe a cronometro, 6 le tappe inedite: oltre a Utrecht, Zélande, sempre in Olanda, Livarot in Normandia, La Pierre Saint-Martin nei Pirenei, Muret, nell’Alta Garonna, e Sèvres - Grand Paris Seine Ouest. Un paio di curiosità: una mini Parigi-Roubaix sul pavé, nella quarta tappa fra Seraing e Cambrai. E un’ultima tappa, prima del gran finale sugli Champs-Élysées, all’Alpe d’Huez: una salita di 13,8 km con una pendenza dell’8,1% e i famosi 21 tornanti: una 20° tappa mitica! www.letour.com

un ragazzino curioso, un piccolo genio del pallone, maglietta alla marinara con i colori della Francia e il numero 16, scarpini magici e una mantella fatata che lo fanno volare sul campo. Ben definita la filosofia di fondo dell’evento: “Celebrare l’arte del calcio”, che esprime la bellezza del gioco e insieme la creatività della cultura francese, un Paese che da sempre affascina e ispira artisti da tutto il mondo. Già pronti anche la coppa, il logo e lo slogan: “Rendez-vous”. I fan del pallone si daranno infatti tutti appuntamento per assistere al meglio del calcio europeo e per prendere parte a feste indimenticabili, condividendo grandi emozioni. Ma “Rendezvous” è anche l’invito a scoprire, dal 10 giugno al 10 luglio 2016, le ricchezze culturali della Francia.

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Organizzati in 10 città, gli Europei di calcio mostreranno la storia, l’arte, la cultura e anche la bellezza architettonica degli stadi, rinnovati o creati espressamente per l’evento, in cui si sfideranno le 24 nazioni partecipanti, in 51 partite. Quattro saranno disputate a Lens, Nizza, Saint-Étienne e Tolosa, 5 a Bordeaux e a Parigi, al Parc des Princes, 6 a Lille, Lione e Marsiglia, 7 a Saint-Denis, Stade de France. Gli stadi, ultramoderni, sono veri protagonisti: quattro nuovi, a Lille, Lione, Bordeaux e Nizza, e cinque rinnovati (Marsiglia, Parigi, Saint-Étienne, Lens e Tolosa). Anche lo Stade de France di Saint-Denis si rifà il look per l’occasione. Attorno agli stadi: arte, cultura, gastronomia… tutto per accogliere al meglio gli ospiti. La

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Super Victor, la mascotte di UEFA EURO 2016

macchina dell’ospitalità è già in moto, con formule di soggiorno su misura e tariffe per tutti i budget. Senza dimenticare i 100.000 invitati… it.uefa.com/uefaeuro-finals

DA NORD A SUD, UNO SGUARDO SULLE 10 CITTÀ Lens, ex centro minerario del Nord-Pas de Calais, oggi con l’apertura del Louvre-Lens è diventata una capitale culturale, nel cuore di una regione Patrimonio dell’Unesco. Lille, con la splendida Grand Place e il Beffroi, accogliente, dinamica, è una consolidata capitale della cultura e una città di grande convivialità, fra birre artigianali ed estaminets. Parigi, che non ha bisogno di presentazioni, sta completando il restyling dello stadio Parc des Princes, pronto per la seconda metà del 2015. Saint Denis, con il grandioso Stade de France, 80.000 posti, è famosa per la basilica, dove sono sepolti più di 75 fra re e regine di Francia. Saint-Étienne, dichiarata dall’Unesco città creativa del design, vanta uno splendido Museo d’Arte Moderna. Anche Lione è Patrimonio dell’Unesco per il suo centro storico rinascimentale e invita a scoprire le delizie della sua gastronomia. Bordeaux, capitale del vino, un centro storico Patrimonio dell’Unesco, è stata eletta miglior destinazione europea del 2015. Tolosa, la città rosa per le sue architetture di mattoni, è un’indi-

La 39° edizione di EuroBasket 2015, il Campionato europeo maschile di pallacanestro, si svolgerà dal 5 al 20 settembre in più nazioni: Francia, Croazia, Germania, Lettonia, con finali a Lille, nel Nord-Pas de Calais. Una lunga storia, visto che il primo campionato si tenne nel

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2016, un anno nel pallone

Pietro Aradori durante le qualificazioni a EuroBasket 2015

Manca poco più di un anno, ma il conto alla rovescia per gli Europei di Calcio UEFA EURO 2016 è cominciato! Già pronta la mascotte ufficiale, Super Victor,

scussa capitale dell’arte di vivere nel Sud di Francia. Marsiglia, grande porto mediterraneo, capitale della cultura nel 2013, si è totalmente trasformata, fra bei musei, come il MuCEM e architetture innovative. Nizza incanta con la dolcezza del suo clima e la luminosità assoluta che ha incantato pittori come Matisse e Chagall e che continua a Logo UEFA EURO 2016

richiamare turisti da tutto il mondo.

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Bacino minerario nel Nord-Pas de Calais

Beffrois di Belgio e Francia

BELGIO

NORD-PAS Lille DE CALAIS

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Fortificazioni di Vauban (Arras) N MA LA Cattedrale di Amiens Amiens L LUSSEMBURGO E Le Havre, cittĂ ricostruita LE D da Auguste Perret CANA Fortificazioni di Vauban Le Havre PICCARDIA Cattedrale di Notre-Dame, (Saint-Vaast-la-Hougue)

Rouen

antica abbazia di Saint-RĂŠmi, palazzo di Tau, Reims Fortificazioni di Vauban (Longwy)

Beauvais

Deauville

Caen

Reims Metz Rive della Senna Châlons-en-Champagne Palazzo e Parco LORENA ALSAZIA Versailles di Versailles Strasburgo Nancy CittĂ e feste ĂŽLE-DECattedrale di Chartres Strasburgo, medievali (Provins) Piazze Stanislas, FRANCE Grande ĂŽle de la Carrière, Palazzo e Parco d'Alliance CHAMPAGNEdi Fontainebleau PAYS DE LA LOIRE Fortificazioni OrlĂŠans ARDENNE di Vauban Valle della Loira (Neuf-Brisach) Basilica e collina Abbazia cistercense Angers Blois di VĂŠzelay Mulhouse di Fontenay FRANCA Tours

NORMANDIA Lisieux

Parigi

Mont-Saint-Michel e la sua baia

Brest Fortificazioni di Vauban (Camaret-sur-Mer)

BRETAGNA Rennes

OC EA N

Nantes

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Digione

ICO NT LA AT

Cattedrale di Bourges

BORGOGNA

VALLE DELLA LOIRA Poitiers

Fortificazioni di Vauban (Saint-Martin-de-RĂŠ)

POITOUCHARENTES

Fortificazioni di Vauban (Blaye/Cussac-Fort-MĂŠdoc) Centro storico di Bordeaux e Porto della Luna

Dalla grande salina di Salins-les-Bains alla salina reale d'Arc-et-Senans

Abbazia di Saint-Savin-sur-Gartempe

Mâcon

RODANO-ALPI

Clermont-Ferrand

Limoges AngoulĂŞme

Palafitte preistoriche delle Alpi

Annecy Lione, sito storico Chamonix ITALIA ChambÊry Saint-Étienne

Lione

LIMOSINO ALVERNIA

Giurisdizione di Saint-Émilion

Siti preistorici e grotte della Valle della VÊzère

Bordeaux

CONTEA Besançon Fortificazioni di Vauban SVIZZERA

Grenoble

Fortificazioni di Vauban Caverna dipinta (Briançon) del Pont d’Arc Fortificazioni di Vauban Paesaggio culturale agropastorale (Mont-Dauphin) AQUITANIA MIDI-PIRENEI mediterraneo delle Causses Teatro Romano e "Arco Albi, cittĂ e delle CĂŠvennes RIVIERA di Trionfo" di Orange episcopale Centro storico COSTA AZZURRA Avignone Pont du Gard Biarritz di Avignone NĂŽmes PROVENZA Antibes Nizza Tolosa Cammini di Santiago de Compostela Aix-en-Provence Montpellier (vari cammini e siti in tutta la Francia) Cannes ĂŽle-Rousse Monumenti romani Calvi Bastia Lourdes e romanici (Arles) SPAGNA S PAGNA Carcassonne Canal du Midi Golfo di Porto: Marsiglia Tolone Carcassonne, Cala d Piana, Pirenei - Mont Perdu Patrimonio Mondiale UNESCO cittĂ storica fortificata Golfo di Girolata, Riserva di Scandola Collegamenti dall’Italia: MAR ME Perpignan EO Ajaccio N A R R D I E T ANDORR AND ORRA ORR A ANDORRA Voli Fortificazioni di Vauban CORSICA Fortificazioni di Vauban (Villefranche-de-Conflent) Treni (Mont-Louis) Bonifacio Traghetti

LINGUADOCAROSSIGLIONE

OCEANO INDIANO

OCEANO PACIFICO TAHITI E LE SUE ISOLE

OCEANO ATLANTICO GUYANA

ST PIERRE E MIQUELON

MAYOTTE

ISOLA DELLA RÉUNION

NUOVA CALEDONIA

ISOLE DI GUADALUPA

MARTINICA

Oltremare SAINTBARTHÉLÉMY

SAINT-MARTIN

MAR DEI CARAIBI

Ritrovate tutte le informazioni utili sulla Francia su: it.rendezvousenfrance.com/informazioni-pratiche



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