Rassegna stampa TURISMO NEWS and more...: 4 Dicembre 2014
Bertolotti, un presidente col pallino del turismo DI CHRISTIANA WAGNER
E’ arrivato nel momento più duro della crisi: centinaia di attività costrette a chiudere, vetrine storiche fallite, il centro storico della città, a poche settimane dal Natale, nella morsa dei cantieri. Intervista ad Alberto Bertolotti, neo presidente di Confcommercio Cagliari. Adesso sono davvero in tanti a voler abbandonare la nave, e cambiare rotta non è certo facile. Una missione difficile, ma forse non impossibile per Alberto Bertolotti, 46 anni, cagliaritano, esperto imprenditore e uomo di mare (non soltanto perché è presidente del Sindacato Italiano Balneari), capace di tenere ben saldo il timone e anticipare le raffiche della bufera in questi tempi di crisi. Superare le secche di Gianfranco Deidda, da dodici anni alla guida di Confcommercio Cagliari, non è stata una passeggiata. Ci voleva una visione forte, un gruppo coeso e molta volontà. “Sono stato votato da 600 associati, che significa 600 famiglie e 600 organizzazioni d’azienda che mi hanno dato la loro fiducia. Un carico di responsabilità di cui vado molto fiero e che non mi permette il minimo sbaglio; ma si tratta anche di una responsabilità che non intendo gestire da solo. E’ necessaria la condivisione di squadra, una rete di soci e amici che già esiste, tra gli altri, soprattutto, Mauro Murgia ed Emanuele Garzia. Ma anche Giuseppina Nonne, Federica Frau, Roberta Carboni, Laura Murru, Bruno Corda, Pierluigi Mannino, Luigi Biggio, Andrea Paderi, Salvatore Garau, Angelo Forte, Andrea Fadda, Alessandro Murgia, Danilo Cacciuto. Insieme, un anno e mezzo fa, abbiamo iniziato questa avventura, oggi siamo un direttivo di 15 persone senza vicepresidenza, dove ognuno ricopre dei ruoli specifici: c’è chi si occupa dei rapporti coi sindacati e chi delle relazioni con gli istituti di credito, chi del marketing associativo e chi delle questioni legali: ognuno con una specifica delega operativa”.
Il primo passo dell’era Bertolotti in Confcommercio si chiama Sportello d’Ascolto. “Pensare di ricoprire lo stesso ruolo per così tanti anni era un concetto davvero deviato, alla fine credo non si abbia più nemmeno la sensibilità di sintonizzarsi con la realtà che ci circonda. Ricordo ancora quando nel giugno dell’anno scorso si suicidò un commerciante in via Pergolesi, chiedemmo subito di dare un segnale di attenzione e attivare uno sportello nella sede della Camera di Commercio: ascoltare il grido di dolore della città era importante. Invece, non se ne fece nulla, ecco perché lo Sportello d’Ascolto è diventato uno dei miei primi obiettivi, da realizzare in tempi brevissimi, spero entro dicembre, con un gruppo di psicologici e coach esperti. Sono consapevole si tratti solo di un tampone alla crisi, ma è dall’ascolto che intendiamo partire, la visione attiva si tradurrà concretamente in un incubatore di impresa nel quale cercheremo, magari anche con l’aiuto delle istituzioni, di far confluire le energie soprattutto dalle imprese più strutturate. Vogliamo partire subito anche con delle iniziative semplici, legate per esempio al tema dell’invenduto: piuttosto che buttare cibo o alimenti in scadenza, intendiamo organizzare un sistema di ritiro per aiutare chi ha bisogno. Minimo sforzo, massimo risultato. Con un occhio alla tempistica e un po’ di volontariato si può contribuire alla felicità degli altri”. Rete, ascolto, dialogo, filantropia, modelli totalmente in discontinuità rispetto a quanto accaduto finora. “Siamo convinti dell’importanza di importare sistemi efficaci, soprattutto quando si parla di rete e di associazionismo; nel mio settore, ad esempio, guardo alla Romagna, dove le cooperative sono più importanti dei sindacati. Vogliamo incontrare le istituzioni, a partire dai sindaci di tutto il sud Sardegna, dialogare con le associazioni di categoria e farlo in termini di area vasta, intervenendo quando è il caso anche sulla normativa regionale. Per questo ci chiameremo Confcommercio Sud Sardegna. E’ necessario che le amministrazioni si stacchino dallo splendido isolamento puntando a una sacra alleanza con le attività e le imprese. Anche perché, imprese che chiudono significa fiscalità che non entra: e a chi vai a chiedere il pagamento della Tasi e delle altre imposte locali se si falciano i contribuenti?”. Già, elementare Watson… e magari la benzina per far ripartire la città potrebbe chiamarsi turismo? “Purtroppo, verrebbe quasi da ridere se non ci fosse da piangere: viviamo nella bellezza e non riusciamo a sfruttare la nostra naturale vocazione. Non siamo riusciti a far diventare sistema nemmeno il circuito crocieristico. Abbiamo una Fiera Campionaria che sarebbe da radere al suolo, vecchia, anacronistica ma posizionata in un luogo strategico della città. Penso a un grande quartiere della convegnistica, a un polo sportivo con le migliori scuole di vela internazionali grazie anche al contributo di Luna Rossa, di Andrea Mura e delle storiche associazioni sportive della città, con un restyling da affidare ad una grande firma dell'architettura internazionale. Cagliari e la Sardegna devono ripartire dal turismo e dai servizi. Un territorio che non è consapevole del suo tesoro, è un territorio finito. Entro il 2015 avvieremo l’apertura di un’Accademia del Turismo e dei Servizi, una scuola di alta formazione professionale dove i giovani possano frequentare un percorso formativo di hospitality, ristorazione, turismo balneare, valorizzazione dei beni culturali. Senza cultura siamo spacciati”.
Alle fiere europee con un marchio unico Davanti ai tagli regionali gli imprenditori del Nord Sardegna fanno sistema per continuare a promuovere il territoriodi Andrea Massidda
Agostino Cicalò, Paolo Manca, Stefano Visconti, Gavino Sini, Pietro Esposito
SASSARI. La Regione non ha più le risorse per partecipare alle principali fiere internazionali del turismo? No problem: gli operatori del comparto ricettivo del Nord Sardegna, sulla scia di un’iniziativa già collaudata con successo da alcuni imprenditori galluresi e grazie al supporto dalla Camera di commercio di Sassari, proveranno a fare da soli. Unendo le forze e il marchio, che nel 2015 sarà “In Sardegna, a secret to discover”.
Uno slogan accattivante, che evoca misteri da svelare e luoghi da esplorare, ispirato alle parole pronunciate del presidente della Commissione europea per il Turismo e il Trasporto Brian Simpson durante una sua recente visita nella terra dei nuraghe. Ma anche una frase promozionale studiata apposta per evitare che - specie in un momento cruciale come questo, dove s’intravede una pur timida ripresa - l’appeal dell’isola svanisca o passi in secondo piano rispetto a quello di altre località più competitive come prezzi. Così da quest’anno la collaborazione organizzativa si è allargata a tutta la Sardegna settentrionale, coinvolgendo in primis il consorzio “Riviera del Corallo” di Alghero. Parte attiva sarà svolta dalla Camera di commercio di Nuoro, dal consorzio “Sardegna turismo servizi” e da alcune aziende di rilievo del locale settore agro-alimentare. Obiettivo dichiarato: recitare la parte da protagonisti nelle undici più importanti manifestazioni turistiche europee, lanciando il brand dell’isola nel suo complesso, senza inutili (se non addirittura controproducenti) campanilismi. In altri termini: fare sistema. «Questa nuova sinergia - spiega Gavino Sini, presidente dell’ente camerale sassarese - potrebbe essere la ciliegina sulla torta del piano per il rilancio del turismo, perché se è impensabile disertare i luoghi dove si recuperano vacanzieri è altrettanto assurdo presentarsi ognuno con il suo brand. Non c’è dubbio - aggiunge Sini - che da qualche tempo il marketing si sia spostato anche sul web, ma gli albergatori continuano a dirci quanto è ancora importante partecipare alle fiere, fare incontrare gli atomi e non solo i bit». Concetto ribadito da Stefano Visconti, presidente del consorzio “Riviera del Corallo” e di Federalberghi per la provincia di Sassari, imprenditore che da tempo predica la necessità per gli operatori sardi di presentarsi dietro una stessa bandiera. «Ci muoveremo con capitali prevalentemente
privati - spiega - e punteremo sui mercati della Scandinavia, del Regno Unito, ma anche di Francia, Svizzera e Spagna».
La pensa così anche Paolo Manca, presidente di Federalberghi Gallura. «Il marchio Sardegna va promosso in nmaniera univoca - chiarisce -, bisogna per forza avere una visione d’insieme». Grande soddisfazione emerge anche dal commento di Agostino Cicalò, rappresentante di Unioncamere Sardegna. «Un Piano fiere come questo - dice - non lo si vedeva da tempo. E anche se l’iniziativa è dei privati, questo non significa che non continui un dialogo intenso con l’assessorato regionale al Turismo, che sa di poter trovare un supporto nelle Camere di commercio.
Macciocu: «Turismo, la crisi non è dovuta a pochi posti letto»
Per il presidente di Federalberghi i nuovi hotel sono inutili «Meglio riqualificare l’esistente e combattere il sommerso»di Gianni Olandi
ALGHERO. Mentre la politica algherese si affanna intorno alla questione di Maria Pia, al suo potenziale sviluppo turistico ricettivo, aprendo una nuova stagione di polemiche al punto da ricevere la notifica di una richiesta di risarcimento di danni per 4 milioni e mezzo di euro dal gruppo imprenditoriale titolare del progetto e finanza su quell'area pubblica, una voce autorevole si leva dal comparto dell'industria delle vacanze che sembra andare in rotta di collisione sulla realizzazione di nuovo posti letto. È quella dell'albergatore Giorgio Macciocu secondo il quale nuovi interventi nel settore ricettivo non sono provocati dalla domanda del mercato. «Stiamo toccando con mano, anno dopo anno – afferma – oggettive difficoltà determinate dalla crisi economica internazionale ma anche dalla contrazione della domanda che oggi si sta evolvendo al punto che anche la stessa durata della vacanza non è più paragonabile a quella di cinque anni orsono». Secondo l'albergatore algherese se si intendesse correttamente rilanciare l'industria delle vacanze della Riviera del Corallo «andrebbe attuato un piano di riqualificazione degli alberghi esistenti, soprattutto da quelli più datati e in situazioni di assoluto prestigio sul piano ambientale». Macciocu sostiene che oggi diverse strutture ricettive della costa algherese soffrono una situazione di fortissima concorrenza nell'ambito del Mediterraneo a causa della impossibilità di dotarsi di servizi con i quali riqualificare l'offerta. Normative urbanistiche piuttosto severe impediscono la copertura di piscine, la realizzazione di interventi strutturali dedicati al benessere, all'attività convegnistica, spazi per il tempo libero, le attività sportive e l'organizzazione di eventi per l'animazione.
Allestimenti che, tra l'altro, consentirebbero di dilatare la stagione turistica con ricadute favorevole anche di tipo occupazionale. Ma un'altra partita che a giudizio dell'albergatore dovrebbe essere oggetto di una attenta riflessione è quella della esplosione di posti letto low cost. «La ricettività del sommerso – afferma – è di gran lunga superiore a quella dell'offerta ufficiale delle strutture classificate. Non si tratta di rilevamenti statistici di poco conto, ma di una forma di turismo parallelo che andrebbe inquadrato nella ricettività ordinaria e quindi posto nelle condizioni di operare come tutti gli altri, sul piano normativo e su quello fiscale ». Macciocu tocca un nervo scoperto, uno dei contenziosi che ormai sono oggetto di forti prese di posizione da parte di tutta la categoria ufficiale anche a livello di organizzazioni sindacali e di categoria. «Come Federalberghi abbiamo preso più volte posizione – aggiunge – su questo fenomeno, la stessa Federazione nazionale ha inoltrato al ministero del Turismo e delle Attività produttive un voluminoso dossier con riferimenti statistici precisi e allarmanti per dimensione. In una situazione come quella che stiamo vivendo – conclude – dove ci sono colleghi che hanno difficoltà a fare fronte agli aspetti fiscali, è legittimo chiedersi a che servono i nuovi alberghi in presenza di un gigantesco ricettivo sommerso e incontrollato».
Allarme campeggi: siluro romano alle vacanze all'aria aperta - Morandi appello ai parlamentari sardi
Un emendamento inserito nel collegato alla Legge di Stabilità 2014 rischia di mettere in ginocchio tutto il comparto delle strutture ricettive all’aria aperta. È l’allarme lanciato dall’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi, che oggi ha scritto una lettera ai parlamentari sardi. “L’emendamento, contenuto nel ddl S. 1676 all’articolo 40, comma 2, richiede il permesso di costruire a chi deve installare roulottes, campers e case mobili all’interno delle imprese turistico ricettive open air, modificando l’articolo 3, comma 1, lett, e.5, del DPR 380/2001, laddove invece lo stesso permesso non veniva richiesto”, sottolinea l’assessore nel testo inviato a deputati e senatori isolani. “Vi prego di valutare l’opportunità di un vostro autorevole intervento - continua Morandi - al fine di eliminare questo emendamento che, di fatto, determinerebbe un inspiegabile regresso della normativa”. “In Sardegna, a fronte di una legge sostanzialmente allineata con la disciplina nazionale, l’emendamento di cui si parla avrebbe una ricaduta su circa 90 strutture ricettive all’aria aperta, che esprimono una capacità di oltre 44.000 posti letto - conclude l’esponente della Giunta Pigliaru - numeri che evidenziano inequivocabilmente la dimensione e la rilevanza del problema”.
Nove fiere, Vakantiebeurs di Utrecht, Cmt di Stoccarda, Boot di Dusseldorf e Fespo di Zurigo a gennaio, Bit di Milano e Free di Monaco di Baviera a febbraio, Itb di Berlino e Mosca a marzo e Aimex di Francoforte a maggio, ossia il triplo rispetto alle tre alle quali la Regione aveva partecipato nello stesso periodo dell’anno in corso
Fiere, Regione triplica all´estero 9 appuntamenti nel 2015
OLBIA - «La Regione Sardegna triplica la sua promozione all’estero nel prossimo triennio rivolgendosi con decisione sui mercati internazionali con attività mirate e azioni di sistema». Così l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Francesco Morandi sintetizza il piano fieristico regionale per i prossimi anni. Nel solo primo semestre del 2015 (e per i due anni successivi), l’assessorato del Turismo, valutata l’ampia adesione degli operatori alle fiere del 2014 e tenuto conto dei loro suggerimenti, li sosterrà e accompagnerà in ben 9 appuntamenti fieristici internazionali dislocati in tutta Europa. Nove fiere, Vakantiebeurs di Utrecht, Cmt di Stoccarda, Boot di Dusseldorf e Fespo di Zurigo a gennaio, Bit di Milano e Free di Monaco di Baviera a febbraio, Itb di Berlino e Mosca a marzo e Aimex di Francoforte a maggio, ossia il triplo rispetto alle tre alle quali la Regione aveva partecipato nello stesso periodo dell’anno in corso (Milano, Berlino e Mosca). A ciascun appuntamento sarà associato un grande evento promozionale che si terrà nella città che ospita la fiera o comunque in un Paese che rappresenta un mercato obiettivo per la Sardegna (Londra, Monaco e Zurigo, tra le città; Austria, Belgio, Danimarca, Norvegia, Repubblica Ceca e Svezia sono invece i Paesi interessati), che prevedono la possibilità di incontrare tour operator, agenzie specializzate e media. «Puntiamo con forza e decisione sui mercati esteri – spiega l’assessore Morandi – per sostenere il trend positivo di attrazione di flussi stranieri che quest’anno ha regalato grandi soddisfazioni alle imprese del turismo e dei servizi. L’impegno della Regione sarà concentrato sulla partecipazione alle più prestigiose rassegne internazionali e arricchito con la proposta di eventi mirati per gli operatori. Le azioni di promozione sui mercati obiettivo costituiscono un primo passo concreto per l’attuazione della nuova strategia di posizionamento del brand ‘Sardegna’ 2015 e per supportare le imprese nel cogliere le opportunità di Expo». Alle fiere del primo trimestre, la cui pianificazione è stata comunicata a operatori del settore, associazioni di categoria, consorzi (e reti di consorzi), camere di commercio e Autorità aeroportuali il 20 novembre scorso, saranno destinati un milione e 70 mila euro, a ciascun evento promozionale 30 euro mila (per un totale di 270 mila). Seguiranno altre sei partecipazioni a fiere del secondo semestre 2015 (e compatibilmente con le risorse destinate nel bilancio regionale nel 2016 e 2017): Ttg/Tti di Rimini, Salone nautico di Genova, Eibtm di Barcellona Yachting festival di Cannes e Wtm di Londra Tour&travel di Varsavia. Le 15 fiere in tutto sono
suddivise in due gruppi, quelle con partecipazione istituzionale, che prevede la presenza di uno stand Sardegna (Milano, Berlino, Mosca, Rimini e Londra) e quelle con partecipazione regionale, che verranno realizzate nel 2015 attraverso accordi con altri enti o associazioni di categoria (Utrecht, Stoccarda, Zurigo, Monaco, Dusseldorf, Francoforte, Varsavia, Cannes, Genova e Barcellona). A proposito di accordi sinergici di collaborazione l’assessorato ha stipulato un protocollo d’intesa con le quattro camere di commercio (con capofila la Camera di Commercio di Nuoro) per l’organizzazione comune di quattro delle rassegne internazionali selezionate per il 2015 (Utrecht, Zurigo, Berlino e Mosca) e per tutti i nove eventi a corollario del primo trimestre. Parallelamente alla campagna fieristica parte anche la campagna promozionale su settimanali e mensili, che sarà attiva sino a giugno e prevede l’investimento di un milione di euro (prima uscita sul Corriere della Sera venerdì 5 dicembre). ===============================================
Sentiment positivo per l'accoglienza made in Italy
Travel Appeal presenta a Bto i risultati della ricerca condotta attraverso l'analisi dei big data sulle destinazioni italiane. Indice di soddisfazione generale quantificato al 79% Si rinnova a Bto l'appuntamento con Travel Appeal, la società che attraverso l’analisi dei travel big data aiuta le aziende e i territori a disegnare esperienze coinvolgenti, facilita la promozione, il racconto e la valorizzazione dell’offerta turistica, culturale ed enogastronomica. Per le dieci città italiane analizzate il sentiment positivo è del 79%: l’accoglienza delle strutture ricettive e l’enogastronomia sono gli elementi che le contraddistinguono e che raccolgono il punteggio più elevato. Servizi tecnologici, internet e wi-fi in hotel e ristoranti sono invece da cartellino rosso: nella maggior parte dei casi fanno registrare un livello di soddisfazione del servizio decisamente al di sotto della sufficienza. Il livello di soddisfazione del servizio è più alto nelle città del Sud Italia. L'efficienza del Nord contro il calore del Sud La città prima classificata come percentuale di recensioni positive è Catania, seguita da Napoli: entrambe esprimono i punteggi migliori nelle dimensioni del “personale” e della “ristorazione”. Venezia è la città meglio percepita nei servizi ricreativi delle strutture ricettive (come spa e centri benessere) e Firenze è invece la prima città come qualità di ristoranti e percentuale di
albergatori che rispondono alle recensioni su TripAdvisor (13%). Singolare invece il tempo di risposta medio, molto lungo, alle recensioni che va dai 13 giorni di Genova ai 14 di Milano, fino ai 17 giorni di Firenze. "La considerazione che emerge dall’analisi dei dati è che le strutture delle città del Nord Italia sono percepite molto positivamente da un punto di vista 'infrastrutturale' - dichiara Mirko Lalli, fondatore di Travel Appeal -. Ma il Sud vince sulla dimensione umana, relazionale e su tutto quanto è legato agli innati valori dell’accoglienza diffusa che questi territori esprimono al meglio". ====================================================
Social e smartphone per i giovani viaggiatori L'indagine “Travel Young. Travel different” fotografa un panel di under 30 che fanno uso di almeno un social network, sono connessi via smartphone e non disdegnano le app turistiche. In pochi però si preoccupano delle recensioni sul web
Sono attivi sui social network, viaggiano soprattutto per studio e lavoro, muovendosi prevalentemente in Europa. Questo il ritratto del giovane viaggiatore di oggi, secondo l'indagine “Travel Young. Travel different” che ha coinvolto 700 giovani. Il 98,7% di essi risulta iscritto ad almeno un social network, il 96% possiede uno smartphone e solo il 18% lo utilizza in roaming quando si trova all'estero. Risultano molto utilizzate anche le app turistiche: il 64% ne ha scaricata almeno una, solo il 4% ne possiede più di dieci. Il 76% degli intervistati fa uso di metamotori per la scelta del viaggio in treno o aereo, mentre solo il 12% si rivolge alle agenzie. Infine, una maggioranza schiacciante (92%) dichiara di non leggere le recensioni prima di mettersi in viaggio. La ricerca realizzata dallo Studio Giaccardi & Associati
Giardini Naxos e Salerno destinazioni emergenti del 2015
Giardini Naxos (6°) e Salerno (7°) conquistano la top 10 europea dei premi Travelers’ Choice Awards Destinations On The Rise 2015. TripAdvisor ha infatti mostrato i 52 luoghi in tutto il mondo che hanno visto la maggiore crescita di interesse e di feedback positivi da parte della community di TripAdvisor anno su anno. Due, dunque, le destinazioni italiane premiate nella classifica europea: Giardini Naxos e Salerno, mentre Da Nang in Vietnam è al primo posto nel mondo. Oltre alle classifiche Europa e mondo, sono state stilate liste Travelers’ Choice Destinations On The Rise anche per Asia, Stati Uniti, Sud America e Sud Pacifico. I premi sono stati determinati utilizzando un algoritmo che ha misurato in primo luogo l'incremento in positivo anno su anno dei voti delle recensioni dei viaggiatori su TripAdvisor per quanto riguarda alloggi, ristoranti e attrazioni, prendendo in considerazione le destinazioni di tutto il mondo. Con ben due riconoscimenti ricevuti, l'Italia è il paese che vanta il maggior numero di città nella top 10 europea. La classifica europea vede dunque al primo posto Limassol, Cipro; Bodrum, Turchia; e Kazan, Russia. Sotto il podio Cadice, Spagna; Minsk, Bielorussia; Giardini Naxos, Italia; Salerno, Italia. Chiudono Karlovy Vary, Repubblica Ceca; Bonifacio, Francia e Potsdam, Germania.
A Natale, nonostante crisi e Ebola, boom di mercatini e villaggi vacanze
Un’orrida estate e la neve che tarda ad arrivare. Ecco perché molti degli italiani che durante le prossime vacanze natalizie non rinunceranno a viaggiare sceglieranno soprattutto il sole d’inverno. Certo in molti dovranno rinunciare come conferma il continuo calo dell'indice di fiducia del viaggiatore italiano di Confturismo-Confcommercio (ora a 55 su 100), che nell'ultima rilevazione è sceso per la prima volta addirittura nell'area di "insufficienza". Moltissimi saranno fermati dalla crisi, parecchi saranno spaventati da Ebola, ma confrontando i primi dati delle prenotazioni, le ricerche fatte on line e i sondaggi, emerge che gli italiano non resteranno a festeggiare a casa. Una vacanza rilassante - secondo un sondaggio di Turkish Airlines - è una priorità per gli italiani (nel 46% dei casi) e il 43% dei connazionali sono disposti a volare anche fino a 9 ore verso la meta delle vacanze anche sempre strettamente legati agli affetti familiari, viaggiando con genitori o figli nel 42% dei casi o con il partner nel 35% dei casi. Durante le prossime feste si cerca volentieri il sole d'inverno, data anche la presenza di molte mete low cost da Fuerteventura a Goa. Secondo Veratour le partenze di Natale, Capodanno ed Epifania per i villaggi vacanze registrano un +32%, Canarie e Mar Rosso in testa. La conferma sembra arrivare anche da un'analisi effettuata da Skyscanner: in testa alla classifica delle mete che stanno avendo i maggiori incrementi di ricerche online rispetto al 2013 per Natale troviamo Sharm El Sheikh con un +92%, poi Cancun con un +87%, seguita da Havana con un +84%: tre località calde quindi e con spiagge al massimo a 6 ore di aereo dall'Italia. Molto ricercate anche le crociere: Costa e Msc si scatenano nelle proposte natalizie dai menù stellati (di Massimo Bottura e Carlo Cracco) alla possibilità di assistere alla messa a San Pietro o di visitare San Gregorio Armeno. Continua invece la cavalcata trionfale dei mercatini di Natale che da appuntamenti tipici sono diventati un must: quest'anno nel Belpaese toccheranno quota 574 e verranno visitati, secondo una ricerca di Jfc Tourism & Management, da quasi 12 milioni di italiani.
Il viaggio ideale parte dai desideri: Fluidtravel.it unisce adv, web e cliente
Punta a raggiungere quei 3 clienti su 4 che oggi non si rivolgono all'intermediazione organizzata, FluidTravel, la nuova piattaforma che consente di costruire il viaggio ideale partendo dai desideri espressi e navigando tra oltre 10 mila esperienze disponibili. Nata da un’idea di Davide Catania, amministratore unico di Alidays Travel Experiences, la nuova piattaforma è stata presentata oggi alla BTO-Buy Tourism Online di Firenze. FluidTravel nasce dalla convinzione che quello che davvero resta di un viaggio sono le esperienze vissute. La piattaforma ribalta, infatti, le classiche prospettive del "dove vado?" e "cosa voglio vedere?" con un più innovativo "perché parto?" che diventa il punto d'accesso alla navigazione e alla costruzione del viaggio. Il sistema permette, infatti, di dare un "valore quantitativo" ai singoli desideri: rilassarsi, ammirare, riscoprire, confrontarsi, divertirsi, osare. Un complesso algoritmo li incrocia con eventuali altri parametri quali i temi di interesse e le destinazioni, restituendo un ventaglio di esperienze possibili, complete di descrizione, foto, video e geolocalizzazione su una mappa interattiva, dove creare il precorso di viaggio personalizzato con un semplice tocco del mouse. Modificando i valori attribuiti ai singoli desideri o inserendo parametri diversi, la ricerca può essere affinata ulteriormente e la piattaforma restituisce una selezione di esperienze sempre più attinenti alle richieste. A questo punto il viaggiatore può rivolgersi a un consulente-agente segnalato da Alidays per arricchire i contenuti del programma e finalizzare la proposta di viaggio. Per Davide Catania, “FluidTravel è la risposta concreta al modo di porsi del cliente d'oggi che desidera sempre maggiore autonomia nella ricerca e nella creazione della sua vacanza ideale. Se è vero che agenzie di viaggio e web si rivolgono a target di utenti decisamente convergenti, ecco che FluidTravel rappresenta, nelle mani dell'agente-consulente di viaggio, lo strumento strategico sia per intercettare i potenziali clienti, sia per costruire attivamente il percorso d'acquisto della vacanza insieme al consumatore”. www.fluidtravel.it
Under 30, solo 12% va in adv e 92% si fida delle recensioni on line
Hanno una rete di relazioni sui social, viaggiano per studio, piacere e lavoro soprattutto in Europa. Dei 700 giovani under 30 coinvolti nell’indagine “Travel Young. Travel different” dello Studio Giaccardi & Associati che sarà presentata in anteprima a BTO a Firenze martedì 2 dicembre, il 98,7% è iscritto ad almeno un social network, il 96% ha uno smartphone ma solo il 18% lo usa in vacanza all’estero anche in roaming. Sono 448 su 700 (64%) i giovani che usano app di viaggio ma solo il 4% di loro ha nel suo smartphone più di dieci app turistiche. Il 76% usa i metamotori per scegliere il viaggio in aereo e treno e solo il 12% si rivolge alle agenzie di viaggio. A quanto pare i giovani si preoccupano poco se le recensioni online sono vere o false e infatti il 92% di loro non prenota senza aver letto le recensioni di altri viaggiatori. =============================================
Entro 16 gennaio manifestazioni interesse per rotte minori Sardegna
L'assessorato ai Trasporti della Regione Sardegna ha pubblicato l'avviso per l'accettazione, senza compensazioni economiche, degli oneri di servizio pubblico per le rotte aeree che collegano Cagliari-Bologna, Cagliari-Torino, Cagliari-Verona, Cagliari-Napoli, Olbia-
Bologna e Olbia-Verona. I collegamenti tra Cagliari con Firenze e Palermo potranno, invece, essere esercitate in regime di libero mercato in quanto non sono state accettate da nessun vettore. Le compagnie interessate dovranno comunicare formalmente l'accettazione degli oneri di servizio pubblico entro il 16 gennaio 2015. ============================================
2014 positivo per 40% albergatori italiani: in 2015 investiranno in marketing
A poche settimane dalla fine dell’anno, l’Osservatorio trivago ha chiesto agli albergatori com’è stato il 2014 e quali sono le aspettative e i piani per il 2015. Il sondaggio trivago ha coinvolto 1.800 albergatori italiani di cui il 41,3% proprietari di hotel, soprattutto 3 e 4 stelle, e 36,4% gestori di b&b. Valutando il 2014 per quanto riguarda il fatturato, il 31% dei partecipanti al sondaggio ha dichiarato che è stato leggermente migliore, e per il 27% uguale, solo il 9,2% sostiene sia stato decisamente peggiore mentre il 12% l’ha valutato nettamente migliore. Guardando al 2015, il 42% sostiene sarà leggermente migliore al 2014, per il 34% rimarrà uguale e il 12% lo classifica già come decisamente migliore. Molti (65%) investiranno in marketing, puntando soprattutto a migliorare il sito della struttura e il booking engine integrato (47%), l’online marketing (17%) che include elementi come l’e-mail marketing, SEM, SEO, e i social media (7%). Si prevedono anche investimenti nella promozione della struttura per ‘catturare’ ospiti stranieri (76%), in particolare tedeschi, americani e russi. Gli albergatori intervistati provengono nella maggior parte dalla Toscana (15%), Veneto (10%), Lazio (9%), Lombardia (8%), Sicilia (7%) e Campania (7%).
Fiavet: basta invasioni di campo, Enit lasci ai privati la commercializzazione
“Il turismo italiano è malato. Le nostre imprese per troppi anni hanno subito le idee discutibili dei Ministri che si sono succeduti. Adesso basta!” E’ questo il commento del presidente nazionale Fiavet Fortunato Giovannoni a proposito delle dichiarazioni del ministro Dario Franceschini sul fatto che l’Enit passa dalla promozione alla gestione commerciale dei prodotti turistici. “Il nostro settore, fra le altre cose, ha bisogno urgente di una promozione mirata che venga fatta sui mercati internazionali per riportare i turisti nel nostro Paese. La nuova ENIT si dovrebbe preoccupare di questo e non certo di commercializzare i prodotti turistici. Questo è un ruolo che spetta alle aziende. Vista l’inefficienza cronica del settore pubblico continua ancora Giovannoni - quali sarebbero i risultati attesi e reali? Quanto è avvenuto con il portale Italia.it non ha insegnato niente? E con Promuovi Italia? Fiavet, a tutela delle imprese associate, si opporrà con ogni mezzo possibile a questa proposta, e non è nemmeno vero – conclude il presidente Fiavet – che il web sta sostituendo l’agente di viaggi, come recentemente ha dichiarato il ministro: i dati oggettivamente rilevati da autorevoli fonti dimostrano il contrario. Se il ministro ci avesse ascoltato, forse sarebbe stato meglio informato sulla funzione storica dell’intermediazione”.
Federalberghi contro shadow economy: 100 mln presenze in B&B abusivi
Oggi si celebra la giornata nazionale sulla legalità indetta da Confcommercio-Imprese per l’Italia. Un’occasione, per il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, per accendere un faro sulla miriade di esercizi ricettivi e della ristorazione - abusivi e semi-abusivi - che continua ad inquinare il mercato con un'offerta parallela, sfuggendo a qualunque regola, a partire da quelle basilari in materia di fisco, previdenza, lavoro, igiene e sicurezza. Bocca ricorda che l’autorizzazione ad accogliere turisti in contesti atipici (case private, aziende agricole, famiglie di pescatori, etc.) era in origine motivata con l’esigenza di integrare il reddito di soggetti economicamente deboli, che dovrebbero poter svolgere le relative attivista in via occasionale e comunque accessoria rispetto all’attività principale. “Ma grazie alla sostanziale assenza di controlli – sottolinea Bocca - il fenomeno e proliferato in modo indiscriminato, allontanandosi dall’originario principio ispiratore e dando luogo a fenomeni di concorrenza sleale, che danneggiano tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza. In Italia – aggiunge - gli esercizi ricettivi regolari ospitano ogni anno circa 103 milioni di turisti, tra italiani e stranieri, per 360 milioni di pernottamenti, e danno lavoro a più di 230mila lavoratori. Non esistono cifre ufficiali che censiscano i flussi in strutture abusive e semiabusive, ma possiamo stimare che il fenomeno valga almeno 100 milioni di pernottamenti all’anno e bruci la possibilità di creare 70mila nuovi posti di lavoro per i nostri giovani”. Per questo motivo, insieme ai sindacati dei lavoratori, Federalberghi ha ufficialmente richiesto che tali attività siano soggette ad un efficace sistema di controlli. “Il contrasto alla shadow economy - conclude Bocca - costituisce la nuova frontiera da presidiare. Chiediamo al Governo di dar seguito con urgenza agli ordini del giorno accolti in Senato nel luglio scorso, con i quali il Parlamento ha affermato la necessità di assicurare regole certe e controlli effettivi per la gestione della ricettività parallela”.
Hotel usano 52% fatturato per pagare commissioni adv online
Le commissioni imposte dai nuovi intermediari online pesano sulla redditività degli hotel italiani considerato che queste commissioni possono arrivare anche al 30% del prezzo di una camera. Il dato emerge da una ricerca su scala nazionale del Politecnico di Torino, in base alla quale il calo della redditività lorda degli hotel italiani è stato dal 27,5% al 15% tra il 2002 e il 2011. I costi per servizi esterni, tra cui le commissioni pagate dagli hotel agli intermediari come le agenzie di viaggio online e le piattaforme di sharing, rappresentavano in media nel 2008 circa il 30% del fatturato, mentre oggi incidono per circa il 52%. In Piemonte la Regione, prima in Italia, ha lanciato BookingPiemonte.it che offre commissioni al 10% contro il 15-18% medio dei concorrenti. A un anno dalla nascita il portale ha già venduto più di 11 mila notti ed entro la fine del 2014 le strutture ricettive sulla piattaforma diventeranno quasi mille. Sotto la lente del Politecnico di Torino è finita anche l'influenza che le recensioni online e la visibilità su TripAdvisor hanno sulle performance economiche degli alberghi. Dai dati si evince che l’ìimpatto è positivo, ma limitato: per gli hotel che hanno più visibilità la crescita annua del fatturato è del 2%. A trarne più beneficio sono gli hotel con più stelle posizionati al di fuori dalle grandi città e capaci di differenziare meglio online la propria offerta di servizi.
Misura 313 - Incentivazione di attività turistiche
Motivazione e logica dell’intervento La misura sostiene la creazione di infrastrutture materiali e immateriali a supporto del turismo rurale nelle aree LEADER interessate dai Piani di Sviluppo Locale con azioni finalizzate a: realizzare una rete di aziende agrituristiche e di B&B che completi l'offerta ricettiva locale; realizzare e valorizzare itinerari naturalistici, enogastronomici, equestri, etc.; supportare la creazione di una rete di servizi turistici pubblici e/o privati per la promozione dei territori interessati dagli itinerari; creare servizi volti a migliorare l'arredo turistico del territorio in vista di una migliore fruibilità (centri informazione, cartellonistica, etc.). Obiettivi della Misura La Misura si articola nelle seguenti 4 Azioni: Azione 1 – Itinerari: realizzazione di itinerari e/o percorsi segnalati quali strade del vino e dei prodotti tipici, del gusto e delle tradizioni, della transumanza, di turismo equestre (ippovie), culturali e ambientali, nonché la messa in rete degli stessi; Azione 2 - Informazione e Accoglienza: realizzazione di centri di informazione e accoglienza turistica e relative reti, attraverso l'adeguamento di strutture esistenti, finalizzate a garantire l'accoglienza al visitatore/turista e fornire informazione specifica sull'area e sui prodotti interessati dal percorso dell'itinerario e l'allestimento dei locali (sale di accoglienza, sale degustazione, e per attività culturali vetrine di prodotti, etc.). Azione 3 - Acquisizione di servizi inerenti il turismo in area rurale: servizi di progettazione commercializzazione e promozione dell'offerta di turismo rurale, nonché di produzione degli strumenti di comunicazione. Azione 4 - Servizi di piccola ricettività: riqualificazione e adeguamento di immobili, nonché l'acquisto di arredi e di attrezzature per lo svolgimento di altre attività ricettive di piccole dimensioni non classificate come strutture alberghiere, finalizzate all'incremento e/o alla riqualificazione dell'offerta dei servizi di piccola ricettività, così come definiti dalla legge regionale 12 agosto 1988, n. 27, limitatamente all'esercizio di affittacamere (articolo 5) e all'esercizio saltuario di alloggio e prima colazione (articolo 6). L'offerta dei servizi di piccola ricettività dovrà prevedere forme organizzative e coordinate di ospitalità, attraverso la creazione di consorzi o aggregazioni di operatori almeno a livello di singolo comune. La Misura è attuata mediante bandi dei GAL. Ambito Territoriale Azioni 1, 2 e 3: Territori dei Comuni delle aree LEADER
Azione 4: Territori dei Comuni delle aree LEADER (zone C1 e D1) con priorità per i Comuni ricadenti e/o prospicienti i grandi attrattori ambientali, culturali e paesaggistici. Territori di riferimento a seguito della selezione dei GAL e dei PSL: Soggetti Beneficiari Azione 1: Associazioni di Enti pubblici; Azione 2: : Enti Pubblici , Associazioni di Enti Pubblici; Azione 3: Organismi di gestione dei servizi turistici; Azione 4: Soggetti privati Tipologia degli Investimenti Il sostegno è concesso per: a) infrastrutture su piccola scala per la creazione di itinerari (sentieristica, centri d'informazione, segnaletica stradale, etc.); b) infrastrutture ricreative quali quelle che permettono l'accesso ad aree naturali, con servizi di piccola ricettività; c) sviluppo e/o commercializzazione di servizi turistici inerenti al turismo in area rurale; d) adeguamento di immobili e acquisto di arredi e di attrezzature. Intensità massima dell'aiuto e volume massimo degli investimenti L'aiuto consiste in un contributo in conto capitale calcolato su una spesa massima ammissibile, ed è concesso con le seguenti intensità: Azione 1: 80% della spesa ammessa; Azione 2: 80% della spesa ammessa; Azione 3: 80% dell'investimento ammesso. L'aiuto è concesso alle condizioni previste dal Reg. (CE) n. 1998/2006 della Commissione del 15.12.06, relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato agli aiuti d'importanza minore (de minimis), GU L 379 del 28.12.06; Azione 4: 50% dell'investimento ammesso. L'aiuto è concesso alle condizioni previste dal Reg. (CE) n. 1998/2006 della Commissione del 15.12.06, relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato agli aiuti d'importanza minore (de minimis), GU L 379 del 28.12.06. Dotazione Finanziaria della Misura Il totale della spesa pubblica destinata dai PSL alle azioni della misura è pari a € 27.523.425,41 Contatti Servizio Sviluppo Locale Responsabile di Misura Dott.ssa Marinuccia Sanna tel 070 6066232 fax 070 6066276 e-mail agr.sviluppolocale@regione.sardegna.it Assi: Asse 3 diversificazione Interventi: Servizi per l'economia e la popolazione rurale | Turismo rurale | Itinerari turistici Beneficiari: Imprese e Privati | Imprese | Privati Ambito territoriale: Aree GAL Categorie: Sviluppo rurale
Turismo dal Brasile: perché ha poco senso pensare a un marchio “Brazil Friendly” (prima parte)
Tra le varie iniziative finalizzate a migliorare la competitività ed attratività della destinazione Italia nei mercati emergenti (BRIC) si parla sempre di più di sistemi di qualificazione e certificazione della offerta e dell’accoglienza per i turisti che provengono dalla Russia, da altri Paesi dell’ex Unione Sovietica e dalla Cina. Sono iniziative mirate a creare standard minimi di accoglienza “China o Russia friendly“ che vedono professionisti del settore, aziende di marketing, associazioni di categoria ed enti pubblici impegnati nel costruire sistemi di rating, siti dedicati o piattaforme digitali, che selezionano e promuovono
hotel o player del turismo incoming che si siano adeguatamente attrezzati per un’efficace e mirata accoglienza dei turisti originanti dai rispettivi paesi di provenienza. Così leggiamo che i russi esigono l’acqua minerale in camera per lavarsi i denti, o una buona collezione di vodka sempre disponibile al bar, mentre è fondamentale prevedere per i cinesi i bollitori di té e le ciabattine, oltra a colazione e piatti tipici. E ancora: ai cinesi va dato il biglietto da visita con due mani ed inchino, mentre è vietato assegnare stanze con il numero 4. Ed è meglio evitare qualsiasi contatto fisico durante la conversazione. Sono raccomandazioni sicuramente importanti, sempre più citate nel dibattito in corso su efficaci pratiche di marketing della destinazione, amate da media e da social network e utili per chi sia interessato a questi flussi di turisti, che oggi non possono più essere trascurati. Per rimanere nell’ambito dei BRIC, non siamo a conoscenza di iniziative “India Friendly“ (continuiamo a usare l’espressione anglofona perchè “amichevoli” suona davvero male!), forse a causa della miriade di etnie che compongono il mercato, o magari perché comunque la lingua inglese è parlata dalla stragrande maggioranza di queste. In effetti la prima ragione per implementare questo tipo di inziative, al di là delle differenze culturali, risiede nelle forti barriere linguistiche derivanti dall’uso di caratteri diversi, e quindi nella necessità di fornire segnaletica, menu, informazioni varie, servizi e assistenza nelle rispettive lingue.
Il turista brasiliano è più facile da gestire Vale la pena considerare qualcosa di simile anche per favorire le presenze di turisti brasiliani? Di seguito alcune considerazioni che ci portano ad escludere la necessità di un tale approccio partendo proprio dal fattore linguistico. Il portoghese è una lingua latina molto simile all’italiano e allo spagnolo. Parlare con la dovuta lentezza e con una precisa scansione delle parole rende facile una reciproca comprensione, soprattutto perché la versione brasiliana è più musicale, cadenzata e meno gutturale rispetto a quella parlata in Portogallo. Vero è che la conoscenza della lingua inglese da parte dei brasiliani è ancora abbastanza scarsa. Si stima che solo il 5 % della popolazione domini discretamente questo idioma, una percentuale che tra l’altro corrisponde quasi al numero di viaggiatori che ogni anno si recano all’estero. Per questo, ovviamente, parlare e comunicare in portoghese è un grande vantaggio per chi intenda sviluppare il turismo dal Brasile. Ma i veri motivi per i quali non serve creare un sistema o un‘etichetta ”Brazil friendly “sono altri. Il turista brasiliano è il più facile da gestire tra tutti quelli che fanno parte del cluster BRIC. E non solo perchè è l’unico tra questi che non ha bisogno di visto per stare fino a tre mesi in Italia. Vediamo perché.
Trenta milioni di brasiliani hanno origini italiane Il Brasile conta con circa 30 milioni di oriundi italiani su una popolazione totale di 200 milioni di persone: il DNA italiano, così come quello di altri Paesi europei (tra tutti Portogallo, Germania e Spagna), ha avuto e continua ad avere un ruolo fondamentale nel DNA dei Brasiliani, una miscela incredibile di etnie di vari continenti (basti pensare alla forte presenza di oriundi giapponesi). Il DNA italiano ha fortemente influenzato il modo di vivere e di pensare dei brasiliani, pur mischiandosi con DNA di altre etnie. È cosi forte e radicato, tanto da far parte della quotidianità e dei costumi anche degli oriundi di altri Paesi. Il Brasile non sarebbe diventato oggi quello che è, (soprattutto la città di São Paulo, che tra l’altro conta il maggior numero di pizzerie del mondo), senza il contributo fondamentale di molti italiani. A partire dai primi immigrati, che vennero per sostituire la forza lavoro degli ex schiavi, fino ai molti altri che nel corso di due secoli che hanno scritto pagine importanti per lo sviluppo e la cultura di questo Paese.
Ecco perché l’Italia è tra le mete preferite I brasiliani ne sono coscienti e per questo amano e sognano di visitare il nostro Paese, che è una delle mete preferite per viaggi all’estero, identificata come non solo una grande opportunità di vedere tante bellezze storiche e naturali, ma anche come il Paese dove il meglio del “life style” è qualcosa di visibile, tangibile e pienamente vivibile nella vacanza. L’amore per la nostra gastronomia, per il nostro design o per i brand famosi della moda, la comune passione per vari sport o per la musica: la lista dei “punti di contatto” tra i due popoli è davvero vasta. Alcune tradizioni, non solo gastronomiche, detti popolari, perfino la gestualità o la forma diparlare con toni accesi di noi italiani, fanno parte dell’ identità socio-culturale del Brasile, rendendo quindi più facile l’integrazione e l’osmosi del turista brasiliano con residenti e con operatori del turismo della destinazione Italia. Il brasiliano ha una grande capacità di adattamento a qualsiasi situazione, in patria come all’ estero. Il turista brasiliano non presenta criticità, non ha pretese o richieste particolari, è molto “open mind“: è quindi il cliente ideale!
I brasiliani? Clienti ideali, ma anche esigenti Siamo soliti dire che il turista brasiliano “esporta allegria e voglia di vivere“ e per questa ragione, come più volte confermatoci da player del turismo incoming italiano, è uno tra i preferiti per le sue doti di simpatia, socievolezza e adattabilità, non solo verso i turisti di altri paesi BRIC, ma anche in comparazione con turisti più tradizionali, come quelli europei o americani. Attenzione però a non sottovalutare quanto il turista brasiliano sia oggi molto informato e per questo sempre più attento, esigente e sofisticato: gli operatori del settore veramente interessati a sviluppare questo segmento di clienti devono esserne consapevoli e adottare alcune regole basilari e
certe attenzioni particolari, come vedremo nel prossimo articolo. Nel frattempo, sempre a proposito di turismo dal Brasile, puoi approfittarne anche per leggere questo articolo. a cura di Luca Martucci Italiano con quasi trenta anni di esperienza nel turismo, è managing partner di Concept Marketing Promocional (azienda con sede a Rio de Janeiro) ed esperto di marketing della destinazione Italia dal Brasile =============================================
Le chiavi della ripresa: connessione, semplificazione, pragmaticità Pubblicato su IN EVIDENZA,Sistema Turistico
26 novembre 2014 inShare
In un precedente articolo abbiamo dato vita ad un’osservazione partendo dal Piano per lo Sviluppo dell’ex Ministro Gnudi. Vorrei riprendere il discorso andando ad osservare un altro interessante e sconvolgente grafico apparso nel Piano che riguarda il traffico aereo siciliano, purtroppo sempre in contrapposizione alle Baleari. Nel grafico che segue si evince l’enorme differenza di servizio aeroportuale. Questo mostra, oltretutto, come la Germania si confermi essere una delle principali utilizzatrici dei servizi turistici del Mediterraneo, e come questa venga messa in condizione di poter usufruire del servizio turistico spagnolo con notevole facilità. Per la stessa settimana del 2012, ossia tra 16 e 22 luglio, i collegamenti tra Germania e Baleari si attestano a 223, mentre quelli sulla Sicilia sono solo 17. In questo, il Piano ha giocato un po’ contro l’immagine della gestione italiana di quegli anni, portando alla ribalta un numero estremamente povero ed emblematico ma per forza di fonte, attendibile.
Fonte: Piano Strategico per lo Sviluppo 2020
La differenza è esorbitante vista così e se un lettore si basasse solo sui numeri riportati sopra per tracciare una propria idea, l’impressione fortemente negativa prevarrebbe. In realtà, come sempre, bisogna accostare a questi numeri un’altra serie di osservazioni che comunque non cambiano il risultato finale: negli anni le isole Baleari, comparabili per dotazione naturale (e quindi ciò che non è dipeso dall’uomo, la cosiddetta dotazione di partenza) si sono portate avanti parecchio in fatto di arrivi rispetto alla Sicilia (più vasta). Che ha avuto sicuramente le sue difficoltà ma che, non bisogna dimenticare, aveva (in partenza) possibilità di sviluppo di fatto superiori.
Le variabili del mercato turistico Il mercato turistico è fatto di molte variabili, economiche, finanziarie e di puro marketing ed è dunque difficile fare paragoni in termini economici. Come vedremo più avanti ci sono dei meccanismi che influenzano profondamente l’andamento delle vendite di un bene/servizio, molte delle quali frutto di attenti studi sul consumer behaviour, ovvero riguardanti il comportamento e le scelte del consumatore. Sicuramente, quindi, si può affermare che non esiste un modo giusto per fare le cose ma una commistione, un amalgama estremamente ampia di ingredienti da mescolare per ottenere un buon prodotto. Che però deve variare continuamente menù e aspetto per mantenersi sempre competitivo. E in primo luogo deve essere accessibile a chi voglia acquistarlo (presenza sul web). Pertanto anche in questa visione “globalizzata” del turismo è utile osservare come ci siano vari fattori che incidono sulla scelta di un Paese piuttosto che un altro da parte del consumatore. È utile osservare come il prodotto turistico nazionale si identifichi come prodotto turistico integrato internazionale in quanto, proprio nel caso preso ad esempio, i servizi aerei più frequenti per le Baleari sono il frutto di un’integrazione tra aziende di Paesi diversi (strutture ricettive spagnole e compagnie aeree internazionali). Possiamo quindi osservare la lungimiranza della Spagna nell’investire e spingere per un ampliamento dell’organico tra le Baleari e i maggiori Paesi europei, consumatori potenziali. Questa azione come vedremo in seguito, è strettamente connessa alle politiche locali di sviluppo territoriale, generalmente inserite in piani di sviluppo pluriennali, laddove ad oggi, un grande ruolo nel processo di pubblicizzazione di una meta è svolto proprio dalla compagnie aeree, in un momento in cui il viaggiatore medio sceglie la propria meta attraverso la disponibilità immediata di collegamenti e semplicità di raggiungimento degli aeroporti.
Ecco cosa cercano i nuovi turisti Sembra che i nuovi turisti cerchino convenienza ma senza rinunciare alla semplicità, quindi spesso si sceglie il viaggio in base alla disponibilità della compagnia low cost in zone ampiamente servite per risparmiare ed evitare problemi “dell’ultimo km”.
Il “caso” Matera e i ritardi del Bel Paese Suggerisco di osservare il caso di Matera, in Basilicata. Questa ridente e attraente cittadina che negli anni ’50 veniva definita “la vergogna di Italia” ora è prima nella classifica digitale italiana. E di recente, come moto, è stata designata di recente Capitale europea della cultura. Ebbene: questa città non è collegata al resto del mondo con una stazione Trenitalia, non ha aeroporto, ha altissimi livelli di visitatori da tutto il mondo ed è collegata da un treno regionale, che per fare 60 km ci impiega un’ora e mezza; per giunta non è neanche diretto. Oppure ci sono degli autobus più o meno allo stesso livello di non-confort. Tutto questo evidenzia come sia sicuramente importante la social media strategy di una destinazione, l’integrazione dei portali e la connettività, ma in primo luogo c’è sempre bisogno di azioni per dare voce a collegamenti soffocati e dimenticati. Bisogna eliminare la spaccatura tra Nord e Sud, tra alta velocità e linee autonome regionali che non subiscono alcun controllo. È necessario essere pragmatici e dare seguito ai buoni propositi contenuti nei documenti patinati delle agenzie di promozione regionale e nazionale. Articolo a cura di Flavio Roberto Albano
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La bici del futuro? Si chiama Denny Posted on novembre 30, 2014 by ferrariled Una bicicletta per tutte le stagioni ed esigenze, nata dalla creatività di un gruppo di designer di Seattle. Al The Bike Design Project gli appassionati di biciclette hanno di che lustrarsi gli occhi. L’evento è un progetto curato da Levi’s Commuter che propone un contest fra designer di bici per l’utilizzo cittadino. Nell’ultimo decennio lo sviluppo di biciclette capaci di supportare le esigenze dell’intermodalità e della mobilità urbana è stato l’aspetto più stimolante dell’innovazione in campo ciclistico. Se nel settore corsa dieci anni fa si è superato il limite “fisico” dei sette chilogrammi (con telai in carbonio pesanti un chilo), per quanto riguarda le biciclette da città, la sperimentazione non è mai stata così vivace. La chiamata al voto per The Bike Design Project ha visto imporsi Denny, un prodotto realizzato da Teague in collaborazione con Sizemore. A ispirare il team di designer di Denny è stata la propria esperienza di pedalatori a Seattle, l’esigenza di una bicicletta capace di pedalare sulle salite, sotto la
pioggia, ma anche di “rendersi utile” per la spesa. Una bici per tutte le stagioni ed esigenze con un look davvero accattivant Ma le preziosità sono nei dettagli, in tutte quelle funzioni che i designer hanno saputo abilmente dissimulare in una bicicletta essenziale al massimo. Il manubrio rettangolare è removibile e diventa un efficace antifurto da fissare a pali, cancelli e rastrelliere. Il cambio è automatico e quando la forza delle gambe non è sufficiente, si può integrare (o sostituire) la propulsione muscolare con l’ausilio del motorino elettrico. La batteria è removibile facilmente, ma Denny è insuperabile anche dal punto di vista della sicurezza: oltre alle luci che reagiscono autonomamente illuminandosi solo quando è necessario, il sistema è completo di indicatori di direzione, luci di stop e di sicurezza. Una bici davvero spettacolare: sicura e bella da vedere. Restano da fare le ultime pedalate, quelle per arrivare al mercato ma di certo non mancheranno i cultori di un simile gioiellino
. Fonte: The Bike Design Project Foto | Sizemore Bicycle