Tutto_Misure n.4 - 2023

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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXV N. 04 2 023

Le Misure strumento per la ripresa EDITORIALE Umani o artificiali?

IL TEMA Incertezza “artificiale”

ALTRI TEMI Imaging multispettrale per i beni culturali

TESTING & DINTORNI CON IL SOSTEGNO DI

I metodi numerici di misura Monte Carlo – Prima parte

TECNOLOGIE IN CAMPO Soluzioni di prova su misura Scanner 3D portatile per misurare parti di grandi dimensioni N° 4- Anno 25 - Dicembre 2023

Controlli di tenuta per il treno all’idrogeno Simulazione multifisica: più funzionalità e prestazioni

ALTRI ARGOMENTI La terminologia della metrologia Misurare l’energia reattiva è fuori legge? Commenti alle norme In ricordo di Emilio Borchi La storia del GMEE – Parte XII

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TUTTO_MISURE

TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

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La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo

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AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

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EDITORIALE In ricordo di due amici

Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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Le responsabilità da contatto sociale

GLI ESPERTI DI T_M

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IL TEMA

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale

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dità, le macchine di taratura sono corredate da una vasta gamma di accessori, per posizionare sulla macchina i campioni da misurare. Inoltre, grazie alla tecnologia di applicazione costante della forza di misura, la ripetibilità delle prove è impeccabile. La forza di misura e regolabile in vari step: 0,1 N – 0,3 N – 0.5 N oppure in continuo da 1 N a 10 N. I modelli della serie A e B sono anche disponibili con campo di misura esterno fino a 3.000 mm

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Grazie all’evoluta intelligenza artificiale, questo strumento è in grado di leggere, calcolare e tarare qualsiasi tipo di comparatore analogico. La scala di misura e il valore sono identificati automaticamente dalla telecamera, senza alcun intervento da parte dell’operatore. Lo strumento è in grado di azzerare il comparatore automaticamente e successivamente procedere al controllo. Le macchine sono equipaggiate con una speciale sorgente di luce, in grado di eliminare i riflessi generati dalle superfici convesse, per garantire sempre una lettura perfetta. Sistema di movimentazione brevettato per eliminare errori dovuti all’inversione della direzione di movimento. Disponibile in due versioni: – con ottica verticale, SJ2018, indicata per il controllo di comparatori; – con ottica orizzontale, SJ2620, perfetta per applicazioni speciali; aggiuntive, come alesametri e tastatori.


TUTTO_MISURE Imaging multispettrale e ricostruzione 3D per i beni culturali Multispectral imaging and 3D reconstruction for cutural heritage S. Grassini, S. Croci, L. Es Sebar, P. Buscaglia, F. Di Iorio, L. Lombardo, E. Angelini

27 I metodi numerici di misura Monte Carlo – Prima parte: le basi Different approaches to measurements from the testing world F. Floriani

49 Tecnologie in campo – Te lo dò io, il test che fa per te...! Here is the right test for you! A cura di M. Mortarino

63 Un ricordo di Emilio Borchi: gli elettrometri di Thomson In memory of Emilio Borchi: Thomson’s electrometers R. Nicoletti

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ANNO XXV N. 04 2023

IN QUESTO NUMERO

Editoriale: Umani o artificiali? 7 (Alessandro Ferrero) Comunicazioni, Ricerca e Sviluppo, dagli Enti e dalle Imprese Notizie nel campo delle misure e della strumentazione 11 Il tema: Intelligenza artificiale Incertezza “Artificiale” 17 (M. Carratù, V. Gallo, V. Laino, C. Liguori, A. Pietrosanto) Gli altri temi: Misure e patrimonio culturale Imaging multispettrale e ricostruzione 3D per i beni culturali 27 (S. Grassini, S. Croci, L. Es Sebar, P. Buscaglia, F. Di Iorio, L. Lombardo, E. Angelini) La pagina di ACCREDIA Notizie dall’Ente di Accreditamento 35 (a cura di R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero) L’accreditamento dei laboratori medici secondo la ISO 15189 39 (a cura di F. Pecoraro e D. Orgiazzi) La pagina di IMEKO Aggiornamenti sulle attività IMEKO nel 2023 41 (a cura di Daniele Fontanelli) La Pagina dell’IMS Notizie dall’IEEE Instrumentation and Measurement Society 47 (M. Parvis, S. Rapuano) Testing & dintorni I metodi numerici di misura Monte Carlo – Prima parte 49 (articolo di Flavio Floriani) (a cura di Massimo Mortarino) Misure e fidatezza Sicurezza funzionale: Calcolo dell’affidabilità 57 di un sistema di sicurezza in Low Demand – Seconda parte (articolo di C. Bruno, L. Cristaldi, M. Tacchini) (a cura di L. Cristaldi, M. Catelani, M. Lazzaroni e L. Ciani) Tecnologie in campo Casi applicativi e soluzioni di successo 63 in ambito di Test & Measurement (a cura di Massimo Mortarino) Metrologia generale La terminologia della metrologia: qualche riflessione, con particolare 77 riferimento al caso dei laboratori delle strutture sanitarie (articolo di L. Mari, M. Pradella) (a cura di Luca Mari) I Seriali di T_M: Misura del software Metrologia e Contratti – Parte 30 (a cura di Luigi Buglione) 81 Metrologia legale e forense Misurare l’energia reattiva è fuori legge? 85 (a cura di Veronica Scotti) Spazio Associazioni Universitarie di Misuristi Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi 89 (a cura di A. Ferrero, E. Sardini e A. Cigada) Metrologia… per tutti! La competenza del personale nei laboratori di prova 93 (a cura di Michele Lanna) Manifestazioni, Eventi e Formazione 2024: eventi in breve 98 Commenti alle norme: la 17025 Controllo dei dati – Prima parte: validazione dei sistemi 99 (a cura di Nicola Dell’Arena) Storia e curiosità Un ricordo di Emilio Borchi 101 (Riccardo Nicoletti) La storia del Gruppo Misure Elettriche ed Elettroniche (GMEE) 107 Dodicesima parte: Le nuove norme concorsuali per professori universitari e i giorni del terrore (Mario Savino) Abbiamo letto per voi 118 News 23-38-43-46-48-60-62-74-76-78-80-82-84-8692-94-96-100-104-105-106-110-116-

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TUTTO_MISURE

TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

EDITORIALE In ricordo di due amici

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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Le responsabilità da contatto sociale

GLI ESPERTI DI T_M

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La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale

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Sede principale: Via Roma 103 – 21017 Samarate (VA) Unità locale: Via G.B. Bardanzellu 46 – 00155 Roma Tel. 0331/227911 – Fax 0331/227944 E-mail: aviatronik@trescal.com Web: www.aviatronik.it Persona da contattare: Massimo Rebellato

Da oltre 40 anni Aviatronik si occupa della taratura e manutenzioni di strumenti e apparecchiature nel settore avionico. Centro SIT n. 019 dal 1982, divenuto poi LAT n. 019 nel 2011, il nostro laboratorio effettua circa 13.000 tarature l’anno. Affidarsi ad Aviatronik significa poter contare sui laboratori più avanzati d’Europa, sia per caratteristiche tecniche sia per numero e varietà delle grandezze metrologiche disponibili. Siamo in grado di effettuare tarature presso i nostri laboratori e on site, grazie alla nostra unità mobile. Nello specifico ci occupiamo della taratura di stru-

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menti elettrici ed elettronici e di strumenti meccanici (grandezze dimensionali, forza, temperatura, pressione, massa). Grazie alla tecnologia di cui dispone e al knowhow acquisito, Aviatronik si configura come partner ideale per le imprese e organizzazioni che desiderano assicurarsi il massimo della qualità, anche in outsourcing. Consulta le tabelle di accreditamento sul nostro sito: www.aviatronik.it.


Alessandro Ferrero

EDITORIALE

Umani o artificiali?

Human or artificial? Cari Lettori, Giunti al termine di un altro anno difficile si apre, come di consueto, l’opportunità di qualche riflessione, per tentare d’intravedere quali nuove sfide ci attendono e come la nostra comunità di misuristi possa contribuire ad affrontarle. Tanti sono gli ambiti sui quali siamo chiamati a riflettere. È tuttavia opportuno ricordare che questa è una rivista tecnica. Io sono un tecnico e le mie competenze sono tecniche. Ritengo quindi doveroso limitarmi a considerazioni di carattere tecnico, non perché un tecnico non possa e non debba avere opinioni su altre questioni, ma perché penso che, quando ci si esprime pubblicamente su un mezzo che si pone l’obiettivo di orientare l’opinione pubblica, ci si debba limitare ai campi in cui si è competenti, per non rischiare di sortire effetti contrari a quelli desiderati. Restando quindi nell’ambito che mi compete, penso sia quasi scontato affermare che siamo molto probabilmente all’inizio di una nuova rivoluzione tecnologica, in cui nuove tecnologie, già sviluppate o ancora in fase di sviluppo – si pensi al quantum computing – unitamente agli sviluppi dell’informatica, hanno dato e ancor più daranno un sorprendente impulso alle applicazioni d’Intelligenza Artificiale, in particolare quella generativa, rendendo sempre più difficile distinguere quanto generato dall’intelligenza umana da quanto generato dall’intelligenza artificiale. È innegabile che questo sviluppo sorprendente, anche se non totalmente inatteso, per la velocità con cui sta entrando nelle attività quotidiane e con cui le sta trasformando, oltre ad aprire nuove e interessanti prospettive, ponga anche problemi etici e legali di non facile soluzione. Se ne è parlato approfonditamente in un recentissimo congresso – l’IEEE MetroXraine – tenutosi a Milano e di cui parleremo più dettagliatamente nel prossimo numero, e ho colto, dagli interventi che ho potuto seguire, la sensazione che i limiti di questa nuova tecnologia siano ancora largamente ignoti, come peraltro è normale per ogni tecnologia fortemente innovativa, e soprattutto che ancora non sia chiaro come “misurarli” per poterli definire. Si apre, quindi, una duplice prospettiva per le misure: da un lato, si possono impiegare queste nuove tecnologie per sviluppare nuovi strumenti e, dall’altro, è necessario studiare come caratterizzare questi nuovi strumenti. L’articolo dei colleghi dell’Università di Salerno, che pubblichiamo in questo nu-

mero, è un primo esempio di come si può procedere in questa direzione. Affrontare le applicazioni di questa nuova tecnologia, ponendosi fin dall’inizio l’obiettivo di caratterizzarne le prestazioni seguendo un approccio rigorosamente metrologico, dovrebbe portare a un risultato più generale: predisporre una metodologia atta a definirne i limiti e quindi in grado di chiarire anche gli aspetti etici e legali, attenuando le resistenze alla loro applicazione, spesso dovute proprio a una scarsa conoscenza della tecnologia e dei suoi limiti, e allo stesso tempo aiutando il legislatore a definire un quadro normativo chiaro, con il quale favorirne le applicazioni utili e sostenibili. Personalmente ritengo che ci sia un’ulteriore importante ricaduta di questo approccio: il corretto impiego di ogni nuova tecnologia di potenziale elevato impatto sociale, perché alla portata di tutti, richiede un notevole sforzo educativo. La criticità degli aspetti educativi risiede essenzialmente nel tempo necessario a formare ed educare, che in questi ultimi anni sta diventando pericolosamente molto maggiore del tempo con cui queste nuove dirompenti tecnologie si stanno sviluppando. Interagire per tempi sempre più lunghi con macchine che appaiono sempre più “umane” e per tempi sempre più brevi con altri esseri umani potrebbe portare con sé il rischio di diseducare alle interazioni interpersonali, trattando altri essere umani come si tratta una macchina. Il problema è che, se una macchina dice qualcosa che non ci piace, possiamo sempre spegnerla. La cronaca di questi ultimi tempi sembra indicare che sempre più individui ritengano che si possa fare la stessa cosa anche con altri individui che si rifiutano di fare ciò che viene loro chiesto. Come ho detto poc’anzi, non ho le competenze per dare valore a semplici osservazioni di fatti di cronaca. Mi limito semplicemente e sommessamente a considerare che le interazioni tra la disponibilità di nuove tecnologie a largo impatto e il cambiamento dei comportamenti andrebbero “misurati”, per capire in tempo utile come indirizzare le attività educative. Il tempo utile, purtroppo, diventa sempre più breve, ed è quindi importante che la nostra comunità sappia porsi come valido interlocutore anche in questo importante campo. Sembra quindi che, per i prossimi anni, il lavoro non ci manchi. Buon Anno a tutti e facciamoci anche gli auguri di riuscire a dare il nostro contributo, attraverso una migliore conoscenza degli aspetti tecnici, a rendere un pochino migliori anche le nostre vite. Buona lettura!

(direttore@tuttomisure.org)

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E-mail: infoitalia@polyworkseuropa.com Web: www.polyworkseuropa.com/it

StefanoBelotti

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VP Sales Europe In che modo i processi di misurazione 3D Account Manager rappresentano il punto di partenza ideale “La nostra missione clienti al centro delle attività del Supporto tecnico” perpone la itrasformazione digitale

In occasione del Salone SIANE tenutosi a Tolosa, in Francia, dal 17 al 19 ottobre, il VP Sales Europe di PolyWorks Europa Stefano Belotti è intervenuto sul tema strategico della trasformazione digitale per le aziende manifatturiere. Perché oggi è così importante collegare digitalmente i dati di misurazione 3D ai processi di progettazione e produzione? L’impiego di tecnologie di misurazione 3D consente di ridurre il numero di iterazioni e di prototipi necessariper la Ciao Alessandro, iniziamo con le presentazioni…? Mi chiamo Alessandro Vicinelli, sono il direttore del supporto tecnico di PolyWorks Europa. Ho iniziato come ingegnere di fornitura di strumenti di proproduzione, per poi passare alla qualità e alla metrologia in un’azienda di stampaggio automatico del settore automotive. duzione funzionali. Grazie a queste tecnologie è inoltre Da quando è presente il supporto tecnico in Italia? possibile i proPolyWorks Europa inizia ufficialmente a operare in Italia ad aprile delottimizzare 2016, ma le attività di dotti, accelerare i processi di supporto erano già iniziate l’anno precedente. assemblaggio e individuare, Cosa rappresenta per PolyWorks Europa il supporto tecnico? analizzare e risolvere i proIl supporto tecnico si basa su 3 attività cardini: dimostrare il prodotto, formare i clienti, supporblemi di produzione che si tarli nelle sfide quotidiane mettendo a disposizione dei nostri account manager e dei nostri durante la propartner, Application Specialist (AS) formati e motivati. Lapresentano nostra missione pone al centro di Laincontro conseguenza diqueste attività i clienti, con i quali cerchiamo di instaurare duzione. fin dal primo un rapporto di collaborazione e fiducia, ascoltando le loro esigenze e proponendo specifiche per retta delsoluzioni sempre maggior le varie necessità. Una volta che i clienti ci accordano fiducia scegliendo PolyWorks®, il seconimpiego delle tecnologie di do passo è quello di fornire una formazione adeguata ed efficace. Ogni licenza include un conmisurazione è l’aumento tratto di supporto che dà la possibilità di contattare i tecnici telefonicamente o tramite canali digitali per3D confrontarsi con i della quantità nostri AS su casi applicativi. Tutto questo è possibile formando in modo continuo e miratoesponenziale i nostri tecnici. Con la stessa logica lavoriamo con la retegenerati di partner.e il loro crescente utilizzo da parte di diversi reparti interni. Esistono più di dati dianche misurazione soluzioni volte a ovviare alla maggior complessità dei processi e alla compartimentazione dei dati: Com’è organizzato li supporto tecnico di PolyWorks in Italia? La sede operativa è a Pistoia e abbiamo 7 tecnici che lavorano in home-office in grado di coprire tutta l’Italia. Gli AS si alter l’impiego di una piattaforma di metrologia 3D universale, inparticolarmente grado di gestire tutti iabbiamo dispositivi di nano fra supporto da remoto, corsi e dimostrazioni del prodotto: per attività complesse tecnici esperti in vari settori (CMM, GD&T, etc).  misurazione 3D in unMacro, unicoReverse, software e di standardizzare i flussi di lavoro Questo tipo di organizzazione ci permette, pur mantenendo un livello di eccellenza nelle attività svolte, di ottimizzare le  l’utilizzo di tutti i dati aziendali di misurazione 3D da parte di un’unica fonte risorse: oltre a corsi, dimostrazioni e interventi di supporto tecnico abbiamo completato diversi progetti di customizzazione.

 l’accesso collaborativo, sicuro e in tempo reale ai dati di misurazione 3D Hai parlato dicentralizzato, Macro e customizzazioni, spiegaci meglio. Ogni licenza di PolyWorks include gratuitamente un linguaggio macro molto potente e allo stesso tempo semplice e intui ilche collegamento misurazione 3D alle altre soluzioni digitali dell’azienda per tivo consente ad ognidella utilizzatore, anche senza esperienza di programmazione, di scaricare delle macro(es. dallaCAD) TSZ (Tech migliorarne l’efficienza numero di applicazioni software all’interno di nical Support Zone) o convertire e in limitare un singolo il “click” un numero qualsiasi di operazioni. Se ilutilizzate cliente lo desidera, offriamo anche servizi di customizzazione avanzati per fare fronte alle esigenze più complesse.  un’organizzazione. Parlaci di progetti futuri ® che sono disponibili questi strumenti, utili a prendere decisioni È graziedaalle soluzioni Abbiamo poco ricevuto il PolyWorks primo ordine per il nostro nuovo prodotto PolyWorks|DataLoop™, che consente una rivolumigliori, più rapidamente e sulladei base rilevanti,un e la cui implementazione si rivelaun fondamentale zionaria gestione, analisi e condivisione datidie dati parallelamente importantissimo cliente sta iniziando periodo di test sempre di PolyWorks|DataLoop. Sulla scia di quanto sta già accadendo nord America, ci trasformazione prepariamo a supportare la diffuaffinché un’azienda manifatturiera possa fare un salto di in qualità verso la digitale. sione su larga scala di questo prodotto che rivoluzionerà il modo di lavorare dei nostri clienti. Per mostrare e spiegare ciò di cui vi ho appena parlato, stiamo preparando numerose iniziative, la prima delle quali si terrà presso FICO l’11 Marzo 2022. T_M  9


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COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO DA ENTI E IMPRESE

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La Redazione di Tutto_Misure (alessandro.ferrero@polimi.it)

Notizie nel campo delle misure e della strumentazione Da Laboratori, Enti e Imprese

NEWS IN MEASUREMENT AND INSTRUMENTATION This section contains an overview of the most significant news from Italian R&D groups, associations and industries, in the field of measurement science and instrumentation, at both theoretical and applied levels. RIASSUNTO Questa sezione contiene articoli e notizie significative da gruppi di ricerca, associazioni e aziende leader in Italia nel campo della scienza delle misure. SI AMPLIA LA COMMISSIONE METROLOGIA NELL’AMBITO DEGLI ORDINI PROVINCIALI DEGLI INGEGNERI

Intervista a Carmelo Iannicelli, presidente della Commissione Metrologia dell’Ordine degli Ingegneri di Milano Nel numero di giugno 2023, avevamo dato notizia che era appena stata fondata la Commissione Metrologia in seno all’Ordine degli Ingegneri di Milano e provincia, primo in Italia a riconoscere, con questa Commissione, l’importanza strategica della metrologia nelle diverse attività che i professionisti iscritti all’Ordine sono chiamati a svolgere. Dopo soli sei mesi, eccoci a commentare con piacere lo sviluppo di questa Commissione che, superata la prima fase di avvio e di rodaggio, amplia rapidamente il ventaglio delle proprie iniziative (ancora più esteso rispetto ai già ambiziosi obiettivi iniziali) e inizia a ragionare non solo su un piano locale ma addirittura nazionale. Lo facciamo con Carmelo Iannicelli, vulcanico presidente della Commissione Metrologia dell’Ordine degli Ingegneri di Milano.

focalizzare al meglio una iniziativa avviata da poco, ma già in piena evoluzione… (C. Iannicelli) Sono un ingegnere specializzato nel campo delle Telecomunicazioni. Dopo aver accumulato diverse esperienze lavorative nel settore in Italia e all’estero, circa quindici anni fa ho deciso, grazie all’incontro illuminante con Fabrizio Venturini, allora direttore di Comufficio (Associazione Nazionale delle aziende Produttrici, Importatrici e Distributrici dei prodotti e servizi per l’ICT), di fondare un laboratorio di metrologia legale focalizzato sulle verifiche degli strumenti di pesatura. Questo settore stava emergendo, con la richiesta di servizi specifici e piuttosto complessi. Ho iniziato a esplorare in modo sistematico le vie di questa disciplina scientifica, sempre più diffusa nel contesto industriale, dando vita a un laboratorio virtuale per l’effettuazione delle verifiche periodiche degli strumenti per pesare, concepito già all’epoca sui principi dell’industria 4.0, in grado di facilitare e ampliare collaborazioni sinergiche su tutto il territorio nazionale ...

Ingegner Iannicelli, prima di regalarci un rapido stato dell’arte di questa Commissione, che pare essere partita sotto i migliori auspici, Le chiediamo una sua Cosa intende con il termine “virbreve presentazione personale, tuale” …? per consentire ai nostri lettori di Di solito, quando si menziona un labo-

ratorio metrologico, ci si riferisce a strutture fisiche che comprendono strumenti da laboratorio, un responsabile e un team di tecnici qualificati. Al contrario, l’Organismo d’Ispezione CERT LAB, con sede a Milano, di cui sono socio e dove svolgo il ruolo di direttore tecnico, fonda il suo funzionamento su una piattaforma informatica distribuita, che consente di gestire e controllare, da remoto e in tempo reale, una rete di ispettori e di intermediari commerciali presenti su scala nazionale. La piattaforma (sviluppata in collaborazione con Hinserdata) non si occupa solo degli aspetti meramente metrologici, ma gestisce l’intero flusso dei processi operativi correlati alle attività d’ispezione, quali l’emissione dell’ordine, l’accettazione dell’offerta, l’assegnazione e gestione della forza lavoro e delle attività ispettive, il rilascio dei rapporti e degli attestati e la conseguente fatturazione. È qui che ha preso il via la mia attività nel campo della metrologia, che in questi quindici anni mi ha permesso di approfondire le mie conoscenze e competenze specifiche, incontrando persone di alto livello che mi hanno aiutato a comprendere in modo dettagliato gli aspetti distintivi di questa disciplina. Negli ultimi anni, la metrologia è diventata uno strumento prioritario per l’innovazione competitiva nelle aziende manifatturiere. Personalità di rilievo nei diversi campi della metrologia, che ora costituiscono la Commissione Metrologia dell’Ordine degli Ingegneri di Milano, hanno contribuito in modo significativo al mio percorso professionale. Grazie all’aiuto di questi autorevoli esperti, ho presto capito che non solo il mondo dell’ingegneria ma più in generale tutti i settori correlati alla metrologia, quali l’industria e il commercio, necessitavano di riferimenti cognitivi precisi su cui fare affidamento, ma soprattutto di strumenti formativi autorevoli per soddisfare le esigenze metrologiche. T_M N. 4/23  11


TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

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LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

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sguardi increduli in amici e conoscenti a cui spiegavo che quelle etichette verdi di dimensione 4X4 cm, poste sulla carcassa di un distributore di benzina o di una bilancia in una rivendita commerciale, costituiscono l’evidenza di un processo di verifica e controllo a tutela della fede pubblica. Carenza di “cultura metrologica”, dunque, come sfida prioritaria da affrontare e vincere …?! (C. Iannicelli) Il gap culturale può essere diminuito attraverso adeguati interventi formativi e informativi, come quelli da noi organizzati in questa prima parte dell’anno, improntati alla più ampia divulgazione e coinvolgimento e frequentati da parecchie centinaia di colleghi. Stiamo anche proponendo articoli mirati, sia su riviste specializzate sia su quelle istituzionali dell’Ordine, proprio nell’intento di “fare conoscenza e istruzione”, che rappresenta il nostro obiettivo minimo. Tuttavia, fermarsi qui risponderebbe solo in parte al nostro obiettivo primario, quello di mettere intorno a uno stesso tavolo tutti i potenziali portatori d’interesse nei confronti della Metrologia: Ministero, Unioncamere, Camere di Commercio, Associazioni Datoriali, Aziende. In tale ottica, però, la Commissione milanese si presentava territorialmente troppo circoscritta per avere un’opportuna valenza nazionale, quindi in questa fase stiamo provando a coinvolgere tutti gli altri Ordini provinciali degli ingegneri italiani, a partire dall’istituenda Commissione congiunta fra gli Ordini di Milano e Napoli i cui referenti, al momento, sono il sottoscritto (per Milano) e Gabriella Criscuolo (per Napoli), presidente di Comufficio e CEO di Ditron e Omega Bilance, azienda nazionale leader del settore. Ora stiamo puntando a far crescere ulteriormente (a livello quantitativo e qualitativo) la partecipazione alla nostra Commissione, strutturando una sorta di “board” comprendente vari gruppi tecnici che saranno incaricati di promuovere i vari aspetti della metrologia: scientifica, legale, industriale e, non ultimo, quello della “smart metrology”.

Da questa primissima fase di conoscenza personale e raccolta delle idee e di verifica della disponibilità dei singoli nasce l’ambizioso progetto della Commissione Metrologia … (C. Iannicelli) … L’ordine degli Ingegneri non è un’associazione di categoria territoriale, ma un ente pubblico non economico con caratteristiche di terzietà; in tale contesto, il primo obiettivo è proprio quello di fornire ai professionisti e alle aziende strumenti cognitivi a supporto delle molteplici sfide a cui sono e saranno soggette oggi e domani, su mercati sempre più complessi e innovativi. Da questa premessa nasce l’idea di creare un preciso Gruppo di Lavoro, connotato da leadership tecnica, visione strategica, condivisione delle conoscenze a supporto dei professionisti, delle pubbliche amministrazioni delle imprese e della società civile. Grazie alla lungimiranza e disponibilità dell’attuale Presidente dell’Ordine, Carlotta Penati, e di tutto il Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano, è quindi stata istituita la Commissione Metrologia, sviluppandosi secondo diverse linee evolutive: in primo luogo, l’erogazione di conoscenza e formazione per i professionisti per far capire realmente cosa sia la Metrologia e quali siano le sue implicazioni nel mondo reale. Il tema è innanzitutto cul- La Metrologia fondata sul dato, turale; troppo spesso ho osservato quindi …?

Basandomi sull’esperienza acquisita in qualità di presidente della Commissione Telecomunicazioni e, più in generale, come membro attivo in numerose iniziative dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano, il mio attuale ruolo di Presidente della Commissione Metrologia procede sin dall’inizio sulla strada del coinvolgimento progressivo di tutte le realtà in grado di apportare valore aggiunto alla crescita culturale e operativa degli utenti della Metrologia a livello nazionale. Questa è una caratteristica comune a tutte le attività e iniziative tipiche di un Ordine professionale, come quello degli Ingegneri, che devono essere costantemente orientate allo sviluppo e all’orientamento tecnico, professionale, culturale a supporto del bene comune.

COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO DA ENTI E IMPRESE

(C. Iannicelli) La disponibilità di una vasta quantità di dati costituisce la principale premessa per lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale: tuttavia, quando si tratta di dati provenienti dai sensori dell’Internet delle Cose (IoT) o dell’automazione industriale è fondamentale, con un approccio ingegneristico, comprendere il livello d’incertezza di tali dati, per poterli elaborare nel modo più appropriato. Pongo l’accento sull’analisi della “qualità dei dati” come condizione essenziale per il loro utilizzo, sia nei settori tradizionali, come l’industria, sia in quelli innovativi, come i processi di apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale. A differenza di altri paesi, il nostro presenta un considerevole divario culturale sui temi della metrologia. I membri della Commissione metrologia, che qui elenco per ringraziarli pubblicamente dell’impegno profuso (Massimo Mai, Annarita Lazzari, Fabio Olivieri, Davide Vescovi, Alessandro Ferrero, Giacomo Biemmi, Gabriella Criscuolo, Fabrizio Venturini, Veronica Scotti), desiderano promuovere la diffusione di una cultura metrologica che possa contribuire all’evoluzione del nostro sistema nazionale, assumendo il ruolo di “facilitatori” nelle relazioni tra tutti gli stakeholder. Al contempo, miriamo a diventare una sorta di “casa comune” per gli ingegneri, sia liberi professionisti sia dipendenti del settore. Dobbiamo, inoltre, essere consapevoli che gli strumenti individuati non forniscono alcuna garanzia di successo senza un cambio di paradigma del servizio pubblico: da strumento di controllo a strumento di servizio, con meno controlli formali ex ante e più controlli sostanziali ex post e l’avvio di un reale processo di riqualificazione culturale diffusa. In tale scenario è fondamentale l’avvio di un processo di gestione partecipata del cambiamento, in cui gli ingegneri devono enfatizzare il proprio ruolo d’indirizzo connotato da leadership tecnica, visione strategica, condivisione delle conoscenze a supporto delle pubbliche amministrazioni delle imprese e della società civile. Invito, pertanto, tutti gli interessati a saperne di più a scrivere a questo indirizzo di posta elettronica. T_M  13


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Vi invitiamo quindi a contattarci per ogni necessità e informazione sia in modo diretto verso i vostri abituali interlocutori Vi invitiamo quindi a contattarci per ogni necessità e informazione sia insia modo diretto versoverso i vostri abituali interlocutori che che Vi quindi a contattarci per ogni necessità e informazione in modo diretto i vostri abituali interlocutori cheinvitiamo al nostro indirizzo di posta elettronica (commerciale.it.mi@hexagon.com) al nostro indirizzo di posta elettronica (commerciale.it.mi@hexagon.com) al nostro indirizzo di posta elettronica (commerciale.it.mi@hexagon.com) Per ogni esigenza di assistenza tecnica e applicativa è operativo il Contact Center alla pagina webcc.it.hexagonmi.com Per ogni esigenza di assistenza tecnica e applicativa è operativo il Contact Center alla pa gina Per ogni esigenza di assistenza tecnica e applicativa è operativo il Contact Center alla pawebcc.it.hexagonmi.com gina webcc.it.hexagonmi.com o al numero 011/4025555. o al numero 011/4025555. o al numero 011/4025555. Seguiteci su tutti i nostri canali di comunicazione e, per una informazione continua, iscrivetevi alla nostra newsletter Seguiteci su tutti i nostri canali di comunicazione e, per una informazione continua, iscrivetevi alla nostra newsletter Seguiteci su canali di soluzioni comunicazione e, per informazionesimulazione, continua, iscrivetevi allacontrollo nostra newsletter Hexagon: untutti soloi nostri fornitore per complete diuna progettazione, CAD/CAM, dimensionale e Hexagon: undisolo fornitore per soluzioni complete di visitate progettazione, simulazione, CAD/CAM, controllo dimensionale e analisi analisi processo. Per maggiori informazione hexagonmi.com Hexagon: un solo fornitore per soluzioni complete di progettazione, simulazione, CAD/CAM, controllo dimensionale e analisi di processo. Per maggiori informazione visitate hexagonmi.com di processo. Per maggiori informazione visitate hexagonmi.com

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IL TEMA

M. Carratù, V. Gallo, V. Laino, C. Liguori, A. Pietrosanto

Incertezza “Artificiale” Misurare con l’intelligenza artificiale

“ARTIFICIAL” UNCERTAINTY: HOW TO MEASURE WITH ARTIFICIAL INTELLIGENCE The aim of this work is to analyze Artificial Intelligence methodologies, particularly Artificial Neural Networks, as a measurement tool. In more detail, the focus of the work is to investigate the possibility of propagating the uncertainty of the measurements provided as input to these tools analogously to how it is done for typical measurement procedures. RIASSUNTO L’obiettivo di questo lavoro è quello di analizzare le metodologie d’Intelligenza Artificiale, in particolare le Reti Neurali Artificiali, come strumento di misura. Più nel dettaglio, il focus è quello d’indagare la possibilità d’impiegare un approccio analitico alla valutazione dell’incertezza delle misure fornite in uscita.

LE RETI NEURALI ARTIFICIALI COME STRUMENTO DI MISURA

Negli ultimi anni la diffusione dell’Intelligenza Artificiale [1], e in particolare delle Reti Neurali Artificiali (Artificial Neural Networks, ANN), sta proseguendo a ritmi sempre maggiori in numerosi e diversificati ambiti, sia di ricerca sia applicativi. Le ragioni dell’enorme diffusione delle ANN sono imputabili principalmente al loro paradigma di apprendimento, incentrato su un approccio guidato dai dati, che consente quindi di avere inizialmente una conoscenza parziale o nulla del modello che si intende riprodurre [2]. Questa operazione infatti, denominata addestramento, si serve di una grande quantità di dati, etichettati o meno, al fine di adattare il modello di rete neurale a questi ultimi. In sostanza le reti neurali apprendono per esempi, in modo del tutto similare a come apprendiamo noi esseri umani nel corso della nostra vita [4]. A seguito dell’addestramento, la rete viene impiegata per fornire le uscite in relazione a ingressi sempre nuovi. Se questa caratteristica consente di ottenere modelli estremamente robusti, difficilmente ottenibili con metodologie tradizionali, essa ha come

risvolto negativo la necessità di possedere una grande quantità di dati prima di poter riprodurre il modello desiderato. La gestione di questi dati è affrontata dalla disciplina denominata “Big Data Analysis” [3], che studia come utilizzare al meglio questa grande mole di informazioni. Sebbene la produzione sempre più massiccia di dati di ogni genere degli ultimi anni abbia consentito un utilizzo più frequente ed efficace delle reti neurali, essa ha anche determinato una sorta di “disattenzione” verso la qualità dei dati stessi, e soprattutto di come l’architettura e il funzionamento della rete neurale possa influenzare la qualità dei dati ottenuti in uscita. Questo aspetto non si può assolutamente trascurare se le ANN sono impiegate nell’ambito delle misure. Quando viene scelto uno strumento di misura, la prima operazione che dev’essere effettuata è l’analisi delle specifiche metrologiche dello strumento, per capire se esso può essere impiegato nel caso d’interesse e quale sia l’incertezza da associare alle misure effettuate. La stima dell’incertezza deve, quindi, essere estesa alle reti neurali poiché queste vengono ormai impiegate anche in applicazioni rischiose, dove conosce-

re la qualità delle misure prodotte consente di prendere decisioni più sicure e congrue al rischio del contesto applicativo. In particolare, queste applicazioni possono afferire ad ambiti già di per sé “mission critical”, come ad esempio il campo medico oppure quello del controllo di grandi macchinari industriali, e quindi della sicurezza sul lavoro [5]. Un altro esempio può essere la guida autonoma: l’Intelligenza Artificiale è spesso impiegata in tale ambito, ma un’elevata incertezza nella valutazione e nel calcolo delle distanze degli altri veicoli e pedoni, potenzialmente anche di pochi centimetri, può creare grandi rischi e danni, a cose e persone. Gli obiettivi della ricerca attuale riguardano pertanto la possibilità di dotare le reti neurali artificiali di un “datasheet”, contenente informazioni propedeutiche alla stima dell’incertezza delle uscite fornite. PROBLEMATICHE DI RICERCA

Le ANN si possono raggruppare in due macro-classi: le reti che svolgono operazioni di regressione, cioè che forniscono uno o più risultati numerici, e quelle di classificazione sui dati, che forniscono solamente un output categorico. In questa memoria si considerano solo le ANN che realizzano la regressione e si vuole valutare come stimare l’incertezza dei risultati prodotti. L’incertezza del risultato fornito è dovuta sia alla fase di addestramento sia a quella d’inferenza. L’incertezza dovuta all’addestramento rappresenta la “bontà” del modello realizzato ed è anche indicata come incertezza epistemica. In letteratura esistono diverse Dip. Ingegneria Industriale (DIIN), Università di Salerno tliguori@unisa.it

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IL TEMA

to matematicamente come una somma problematica nota come “Scomparsa di ingressi ponderati rispetto a valori del Gradiente” (“Vanishing Gradient specifici, i pesi, più un determinato Problem”, in inglese). Questo problevalore di “bias”. L’uscita di questa ope- ma si manifesta come una drastica razione è sottoposta poi alla funzione riduzione del gradiente impiegato per aggiornare i pesi della rete durante la di attivazione. In Fig. 2 sono mostrate la schematizza- procedura di addestramento; a causa zione del neurone artificiale e la gene- di ciò l’addestramento non converge rica equazione matematica che deter- verso un valore ottimale [11]. Le funziomina il valore dell’uscita. I pesi e il bias sono risultanti dall’operazione di addestramento, da effettuarsi FUNZIONAMENTO con un appoDELLE RETI NEURALI ARTIFICIALI sito algoritmo di “backproFigura 2 – Modello di un neurone artificiale Una Rete Neurale Artificiale (ANN) è pagation” [9]. uno strumento di elaborazione delle A valle di una informazioni composto da elementi procedura di addestramento, la for- ni di attivazione a codominio illimitato, matematici, denominati “neuroni”, di- mulazione matematica di un neurone d’altro canto, possono presentare il sposti su diversi livelli. Le reti neurali artificiale è pertanto pienamente defi- problema opposto e necessitare di una composte da un numero maggiore di nita e potrà produrre uscite in corri- normalizzazione dei pesi per evitare livelli nascosti, o “Hidden layers”, ven- spondenza di ingressi acquisiti sul l’esplosione del gradiente [13]. Per quanto concerne, invece, la progono definite “Reti Neurali Profonde” campo. o “Deep Neural Networks” [7]. Il nu- Come si evince dalla Fig. 1, i dati in in- prietà di continua differenziabilità, mero di neuroni e livelli nascosti è fon- gresso, opportunamente pesati, rag- essa è auspicabile. Infatti le funzioni di damentale, poiché consente di estrarre giungono ogni neurone del primo “Hid- attivazione non differenziabili in tutto il dai dati forniti in ingresso “feature” di den Layer”, dove sono sommati e pro- dominio possono presentare alcune problematiche di convergenza con gli diversa complessità [8]. Un esempio di cessati dalla funzione di attivazione. Rete Neurale Artificiale è presentato in La funzione di attivazione è l’elemento algoritmi di ottimizzazione. Queste Fig. 1 fondamentale di una Rete Neurale Arti- ultime, però, sono generalmente meno La tipologia di rete riportata in figura è ficiale. Essa, infatti, è una funzione onerose a livello computazionale e anche denominata “Rete pienamente matematica, rigorosamente non linea- vengono impiegate in molteplici archiconnessa”, poiché ogni neurone di un re, deputata all’estrazione di caratteri- tetture di reti neurali [14]. determinato livello è connesso a tutti i stiche non lineari dei grandi set di dati Le due funzioni di attivazione più neuroni del livello successivo. forniti alla rete. Ciò è necessario in impiegate per le reti neurali artificiali Il neurone artificiale può essere descrit- quanto un insieme di funzioni di attiva- sono la ReLU (Rectified Linear Unit) e la zione lineari non sareb- Sigmoide. be in grado di formare La ReLU è una funzione di attivazione a un approssimatore di codominio [0, ∞) e non differenziabile funzione universale (Uni- nel punto d’ingresso nullo. Questa funversal Approximation zione è impiegata principalmente nei neuroni dei livelli nascosti di tutte le Theorem [10]). Le funzioni di attivazione principali tipologie di reti neurali [15]. sono classificate in base La ReLU è definita dall’equazione (1) e al range operativo e alla il suo grafico è riportato in Fig. 3. continua differenziabilità. Funzioni di attivaziox se x > 0 (1) ne con range limitato f (x) = 0 se x ≤ 0 sono più stabili nell’operazione di addestramento (Gradient Descent) ma La funzione di attivazione Sigmoide è Figura 1 – Architettura generica di un’ANN possono presentare una invece impiegata generalmente nei proposte, ma non vi è ancora una formulazione univocamente accettata di come valutare e formalizzare questo contributo. L’incertezza della fase d’inferenza, invece, è legata a come le incertezze delle misure fornite in ingresso si propagano sull’incertezza delle uscite prodotte dalle reti. In questo lavoro ci si è soffermati sul contributo della fase d’inferenza. In particolare, è stata valutata la possibilità di eseguire una propagazione analitica dell’incertezza in un’ANN, in accordo alla norma ISO GUM [6].

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IL TEMA

Figura 3 – Funzione di attivazione ReLU

neuroni dell’ultimo livello della rete neurale, deputati all’operazione di classificazione dei dati. La tipologia di Sigmoide più impiegata è la funzione logistica. Questa è continuamente differenziabile e presenta un codominio (0,1). La funzione è definita dall’equazione (2) e il suo grafico è riportato in Fig .4. σ (x) =

ex 1+ ex

(2)

Ai fini di questa trattazione sono state considerate unicamente funzioni di tipo ReLU, poiché sono quelle maggiormente impiegate per l’operazione di regressione, obiettivo della ricerca. LINEARIZZAZIONE DELLE FUNZIONI DI ATTIVAZIONE

L’architettura tipica dell’ANN presentata definisce anche l’algoritmo di elaborazione dei dati d’ingresso, rendendo quindi possibile propagarne l’incertezza. Tuttavia l’architettura di un’ANN, anche non molto complessa dal punto di vista architetturale, si presta poco a formulazioni analitiche di propagazione dell’incertezza di misura; infatti, come prescritto dalla norma ISO GUM, la valutazione di questa propagazione può essere eseguita solo su modelli caratterizzati da poche o nulle non linearità. Tuttavia la stessa norma, in particolare nel “Supplemento 6, allegato F” [16], presenta la possibilità di linearizzare un modello avente non linearità non trascurabili o pre-

dominanti, con la sola prescrizione di validare i risultati otFigura 4 – Funzione di attivazione logistica tenuti, possibilmente con una simulazione numerica come la simulazione Monte up Table” contenente indicazioni per Carlo. La valutazione di tale incertezza una linearizzazione a tratti. In tal mopuò inoltre essere effettuata unicamen- do potrebbe essere possibile regolare te tramite simulazioni numeriche, come l’onere computazionale in base alla indicato nella ISO GUM “Supplemento fedeltà dell’approssimazione rispetto 1” [11]. Tale operazione, tuttavia, alla funzione di attivazione effettiva. risulterebbe estremamente onerosa dal La funzione di attivazione ReLU, d’altro punto di vista computazionale, poiché canto, è estremamente meno onerosa il numero di iterazioni necessario per da elaborare, in quanto vi è l’unica ottenere risultati statisticamente signifi- necessità d’individuare se l’ingresso è cativi è nell’ordine di 106, come indi- inferiore o superiore a zero: se inferiocato dalla stessa norma. re a zero, il neurone risulterà spento e La linearizzazione delle funzioni di at- pertanto non sarà necessario propagativazione presenti nella rete neurale è, re l’incertezza in uscita dallo stesso; al quindi, un’operazione indispensabile contrario, se superiore a zero, l’uscita per la propagazione dell’incertezza. avrà dipendenza lineare, in pieno La metodologia di linearizzazione accordo alle regole definite dalla standard, prescritta altresì dalla norma norma ISO GUM. ISO GUM, richiede l’utilizzo dello sviluppo in serie di Taylor, arrestato al primo ordine (3). VERIFICA DELLA PROPOSTA f (x) ≈ f (x0) +

f r (x0) 1!

(x – x0)

(3)

La procedura di linearizzazione necessiterebbe, pertanto, della conoscenza del punto x0 in ogni neurone, per ogni set di dati impiegato in fase d’inferenza. Solo in questo modo è possibile procedere verso una linearizzazione coerente con lo stato di funzionamento del neurone. Una possibile ottimizzazione della tecnica, volta a ridurre il carico computazionale di tale approccio, potrebbe essere l’implementazione di una “Look-

Alla luce delle osservazioni presentate, è quindi possibile sviluppare una metodologia per la stima dell’incertezza di misure prodotte da una Rete Neurale Artificiale, senza l’utilizzo di onerose simulazioni numeriche. Durante la ricerca è stata quindi effettuata una prova di funzionamento con una semplice rete neurale artificiale. In particolare, l’architettura impiegata era composta da due livelli nascosti di neuroni, ciascuno dei quali comprendente 32 neuroni. Il livello d’ingresso era composto da un numero di neuroni pari al T_M  19


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N. 04  ; 2023 SVILUPPI FUTURI

La ricerca attuale si sta concentrando su diversi aspetti della metodologia. In particolare, il focus è concentrato sulla valutazione dell’impatto delle funzioni di attivazione non lineari sulle distribuzioni di probabilità dei dati in ingresso al neurone e sulla possibilità di trascurare o meno i contributi di covarianza degli ingressi nella Legge di Propagazione dell’Incertezza. Le applicazioni che si stanno impiegando per il test della metodologia sono prevalentemente di regressione, ovvero con le reti neurali artificiali non aventi funzione di attivazione nel livello di uscita e il cui compito è quello di stimare l’uscita in un intervallo continuo. Un altro obiettivo della ricerca riguarda la stima del contributo epistemico all’incertezza, necessario per quantificare l’incompletezza del modello rappresentato dalla rete neurale. Le cause principali di questo contributo riguardano la procedura di addestramento e gli ingressi impiegati per il modello. La prima può essere causata sia da incompletezza del dataset sia da un addestramento non

ottimale, mentre la seconda potrebbe essere originata da una scelta di ingressi non sufficienti a rappresentare correttamente l’oggetto di modellazione. L’obiettivo attuale della ricerca è, tuttavia, anche quello di estendere la metodologia alle operazioni di classificazione. Per ottemperare a tale scopo sarà, in primo luogo, necessario linearizzare la funzione di attivazione Sigmoide, tipicamente impiegata nell’ultimo livello di neuroni deputati alla classificazione dei dati. Inoltre sarà necessario traslare l’incertezza del dato in uscita dall’ultimo neurone in rapporto alla soglia di classificazione, denominata “confidence threshold”, al fine di valutare l’impatto dell’incertezza sulle metriche per l’analisi della qualità della classificazione. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

[1] Y. Wu and J. Feng, “Development and application of artificial neural network”, Wireless Personal Communications, vol. 102, pp. 1645-1656, 2018. [2] S. Arridge, P. Maass, O. Öktem, and C.-B. Schönlieb, “Solving inverse problems using data-driven models,” Acta Numerica, vol. 28, pp. 1-174, 2019. [3] M. Chen, S. Mao, and Y. Liu, “Big data: A survey”, Mobile networks and applications, vol. 19, pp. 171-209, 2014. [4] I. Muhammad and Z. Yan, “SuperVised Machine Learning Approaches: A Survey.,” ICTACT Journal on Soft Computing, vol. 5, no. 3, 2015. [5] S. Chakraborty et al., “Interpretability of deep learning models: A survey of results”, in 2017 IEEE smartworld, ubiquitous intelligence & computing, advanced & trusted computed, scalable computing & communications, cloud & big data computing, Internet of people and smart city innovation (smartworld/SCALCOM/ UIC/ATC/CBDcom/IOP/SCI), 2017, pp. 1-6. [6] Evaluation of measurement data. Guide to the Expression of Uncertainty in Measurement. Joint Committee for Guides in Metrolo-

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numero degli ingressi e il livello di uscita da un solo neurone, poiché la rete è stata impiegata per un’operazione di regressione. La particolarità di questa rete neurale è che possiede unicamente funzioni di attivazione ReLU, al primo e al secondo livello nascosto. Grazie a questa peculiarità è stato possibile verificare la metodologia di propagazione dell’incertezza descritta, comparandola con il metodo Monte Carlo, secondo la procedura indicata in [16]. Per valutare l’efficacia della metodologia proposta, la rete neurale è stata applicata a un dataset già esistente in letteratura, noto come “Jena Climate” [17]. Le informazioni di accuracy dei sensori impiegati per popolare questo dataset sono state utilizzate sia per la propagazione analitica dell’incertezza sia per il metodo Monte Carlo. I risultati preliminari ottenuti suggeriscono una notevole concordanza tra le incertezze stimate dalle due metodologie, indicando la validità dell’approccio proposto.

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gy-JCGM 100. 2008 (ISO/IEC Guide 98-3). [7] S. Smys, J. I. Z. Chen, and S. Shakya, “Survey on neural network architectures with deep learning”, Journal of Soft Computing Paradigm (JSCP), vol. 2, no. 3, pp. 186-194, 2020. [8] A. Schilling, C. Metzner, J. Rietsch, R. Gerum, H. Schulze, and P. Krauss, “How deep is deep enough? – Quantifying class separability in the hidden layers of deep neural networks”, arXiv preprint arXiv:1811.01753, 2018. [9] R. Rojas and R. Rojas, “The backpropagation algorithm”, Neural networks: a systematic introduction, pp. 149-182, 1996. [10] J. Wray and G. G. Green, “Neural networks, approximation theory, and finite precision computation”, Neural networks, vol. 8, no. 1, pp. 3137, 1995. [11] BIPM et al., Evaluation of measurement data – Supplement 1 to the “Guide to the expression of uncertainty in measurement” – Propagation of distributions using a Monte Carlo method. Joint Committee for Guides in Metrology, JCGM 101:2008. [12] S. Hochreiter, “The vanishing gradient problem during learning recurrent neural nets and problem solutions”, International Journal of Uncertainty, Fuzziness and Knowledge-Based Systems, vol. 6, no. 2, pp. 107-116, 1998. [13] G. Philipp, D. Song, and J. G. Carbonell, “The exploding gradient problem demystified-definition, prevalence, impact, origin, tradeoffs, and solutions”, arXiv preprint arXiv:1712.05577, 2017. [14] S. Sharma, S. Sharma, and A. Athaiya, “Activation functions in neural networks”, Towards Data Sci, vol. 6, no. 12, pp. 310-316, 2017. [15] J. Schmidt-Hieber, “Nonparametric regression using deep neural networks with ReLU activation function”, 2020. [16] JCGM. Guide to the expression of uncertainty in measurement – Part 6: Developing and using measurement models. JCGM GUM-6:2020. [17] https://www.kaggle.com/ datasets/mnassrib/jenaclimate. T_M  21


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N. 04  ; 2023 Marco Carratù è Ricercatore di Misure Elettriche ed Elettroniche presso il DIIn dell’Università di Salerno e membro della IEEE. Si occupa attualmente d’intelligenza artificiale (AI), strumentazione di misure e sistemi embedded e real-time e rilevamento dei guasti.

Vincenzo Gallo è studente di dottorato presso il DIIn dell’Università di Salerno e Graduate Student Member della IEEE. I suoi attuali interessi di ricerca includono lo sviluppo di nuove tecniche di misura basate su Deep Learning, con particolare attenzione all’ambito delle misure basate su visione.

Consolatina Liguori è Professore Ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche presso il DIIn dell’Università di Salerno. Si occupa di Sistemi di misura basati sull’immagine, Elaborazione dei segnali digitali, Caratterizzazione metrologica di sistemi di misura, Rilevamento dei guasti nella strumentazione. Antonio Pietrosanto è Professore Ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche presso il DIIn dell’Università di Salerno. Si occupa di Rilevamento e isolamento dei guasti nella strumentazione (IFDIA), Sensori, Reti di sensori wireless, Sistemi Embedded, Caratterizzazione metrologica del software di misurazione. Caratteri 10511, 0 Figure, 0 Tabelle

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Valter Laino è studente di dottorato presso il DIIn dell’Università degli Studi di Salerno e Graduate Student Member della IEEE. I suoi interessi di ricerca includono la valutazione dell’incertezza delle misure basate su Reti Neurali Artificiali e lo studio di nuove tecniche per la valutazione dell’incertezza di misura in approcci di Machine Learning.

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LA SIMULAZIONE NEL SETTORE ALIMENTARE Pubblicato COMSOL News Special Edition: Food Industry – Storie di simulazione di Nestlè, Miele, Whirlpool e altri Esplorare sul piano virtuale diverse ipotesi di lavoro, limitare il numero di prototipi fisici e ridurre, di conseguenza, il time-to-market di un prodotto, un elettrodomestico o un processo: anche nell’industria alimentare, si tratta di vantaggi che fanno la differenza. È per questo che la simulazione multifisica si sta diffondendo rapidamente anche in questo settore, dove le possibilità di applicazione sono innumerevoli. Molti esempi si ritrovano nell’edizione speciale del magazine COMSOL News, dedicata interamente al mondo del food: questo numero raccoglie storie provenienti da ogni ambito dell’industria alimentare, dalla produzione degli alimenti agli elettrodomestici utilizzati per cucinarli. Sulle sue pagine, gli ingegneri di Nestlè, Miele, Whirlpool e molte altre realtà raccontano come la simulazione li ha aiutati a realizzare più rapidamente prodotti migliori. SCARICA QUI COMSOL News Special Edition: Food Industry.

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LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

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S. Grassini1, S. Croci1, L. Es Sebar1, P. Buscaglia1,3, F. Di Iorio1, L. Lombardo2, E. Angelini1

Imaging multispettrale e ricostruzione 3D per i beni culturali Uno strumento utile alla conservazione

MULTISPECTRAL IMAGING AND 3D RECONSTRUCTION FOR CULTURAL HERITAGE Digitization techniques for the conservation and fruition of cultural heritage are illustrated, with particular attention to photogrammetry and multispectral imaging for the reconstruction of integrated 3D digital models. 3D virtual models allow collecting information on conservation state, degradation phenomena, presence of damages and restoration treatments; they can be shared with the public in innovative exhibitions. RIASSUNTO Sono illustrate le tecniche di digitalizzazione per la conservazione e la fruizione dei beni culturali con particolare riguardo alla fotogrammetria e all’imaging multispettrale per la ricostruzione di modelli digitali 3D integrati. I modelli 3D consentono di documentare virtualmente informazioni sullo stato di conservazione, sui fenomeni di degrado, sulla presenza di danneggiamenti e sugli interventi di restauro; essi possono essere condivisi con il pubblico in mostre ed esposizioni innovative. TECNICHE DI DIGITALIZZAZIONE Le tecniche di digitalizzazione permetPER I BENI CULTURALI tono d’integrare nel modello digitale i

Le tecniche di digitalizzazione e i sistemi di ricostruzione tridimensionale e d’imaging multispettrale hanno acquisito notevole importanza nel settore dei beni culturali, dimostrandosi strumenti utili per la documentazione, conservazione, valorizzazione e fruizione delle opere d’arte e del patrimonio culturale tangibile. Un modello digitale è una replica virtuale di un oggetto fisico, in grado di contenere una grande quantità di informazioni relative alle dimensioni, alla geometria, al colore, alla morfologia (texture) di un’opera. I modelli digitali tridimensionali consentono di documentare e archiviare virtualmente informazioni sullo stato di conservazione di un manufatto, sui fenomeni di degrado, sulla presenza di danneggiamenti e sugli interventi di restauro effettuati nel corso del tempo, diventando uno strumento attivo e non invasivo, in grado di aiutare curatori museali, conservatori e restauratori nella scelta delle più idonee strategie di conservazione.

dati ottenuti con diverse tecniche analitiche, generalmente impiegate come singoli strumenti diagnostici. La replica digitale 3D può essere visualizzata e manipolata virtualmente, consentendo di analizzare un’opera nella sua interezza. Le repliche digitali possono, inoltre, essere rese fruibili al pubblico attraverso la progettazione di mostre ed esposizioni museali innovative, promuovendo la fruizione a distanza delle opere. Infine la possibilità di stampare una replica tridimensionale di un manufatto d’interesse storico-artistico, a partire dal modello digitale, permette di progettare e realizzare mostre tattili, che consentano esperienze sensoriali altamente inclusive. FOTOGRAMMETRIA

L’uso del termine “fotogrammetria” si deve all’architetto tedesco Albrecht Meydenbauer, anche se il primo utilizzo di questa tecnica risale al 1849 a opera dell’ingegnere militare e docente dell’Ecole Polytechnique di Parigi

Aimé Laussedat (1810-1907), primo a utilizzare immagini fotografiche per rilievi topografici sulla base di una tecnica che chiamò metrofotografia. Fu però Meydenbauer a utilizzare le immagini fotografiche per la documentazione degli edifici storici e a fondare, nel 1885 a Berlino, la prima istituzione dedicata alla fotogrammetria e alla documentazione del patrimonio culturale. La fotogrammetria, sviluppata originariamente per studi in campo architettonico e topografico, trova oggi vasto impiego nella creazione di repliche virtuali tridimensionali di reperti archeologici, statue, sculture e opere d’arte. La tecnica consente la creazione di modelli digitali 3D ad alta risoluzione, con elevata accuratezza geometrica e dimensionale, a partire da immagini digitali bidimensionali acquisite con una semplice macchina fotografica. Il principio che sta alla base delle tecniche di fotogrammetria è la collinearità. Esso stabilisce che un punto dello spazio o di un oggetto, il suo punto corrispondente su un’immagine e il centro di proiezione della fotocamera debbano giacere su una linea retta. Le coordinate tridimensionali di un punto, identificate in almeno due immagini, possono quindi essere calcolate dall’intersezione di più raggi di collinearità, effettuando una triangolazione fotogrammetrica. Per ricostruire il modello 3D è necessario acquisire in digitale le immagini di

1 Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia, Politecnico di Torino 2 Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni, Politecnico di Torino 3 Centro Conservazione e Restauro la Venaria Reale sabrina.grassini@polito.it

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un oggetto da diversi punti di vista e con un certo grado di sovrapposizione. Le immagini possono essere acquisite in due diverse configurazioni. La prima consiste nel mantenere l’oggetto in posizione fissa e acquisire le immagini spostando la fotocamera attorno all’oggetto stesso. L’altra possibile configurazione prevede di mantenere fissa la posizione della macchina fotografica e posizionare l’oggetto su una piattaforma rotante. In questo modo l’oggetto può essere ruotato ad angoli noti e fissi, garantendo il grado di sovrapposizione desiderato tra le immagini e una migliore ricostruzione del modello (Fig. 1). La ricostruzione del modello 3D viene effettuata mediante l’impiego di un software che permette di eseguire i diversi passaggi richiesti dall’allineamento delle immagini all’elaborazione della texture superficiale del manufatto.

di sorgenti VIS, UV e IR, di studiare i materiali costituenti ed evidenziare particolari al di sotto della superficie di un oggetto nonché precedenti interventi di restauro. La tecnica è basata sull’acquisizione di una serie di immagini fotografiche ottenute illuminando l’oggetto con radiazioni di diversa lunghezza d’onFigura 1 – Configurazione per l’acquisizione delle immagini da, selezionando specifici intervalli dello spettro elettromagnetico nell’intervallo IMAGING MULTISPETTRALE 330-1.100 nm. Le radiazioni inviate E MODELLO 3D sulla superficie dell’oggetto, in funzioL’imaging multispettrale è comunemente ne del loro potere penetrante, possono impiegato per lo studio di beni culturali essere assorbite, riflesse e/o emesse in quanto consente, mediante l’impiego come luminescenza (Fig. 2).

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GLI ALTRI TEMI

creazione di modelli 3D multispettrali, combinando i risultati della fotogrammetria e dell’imaging multispettrale in un unico sistema di coordinate. CASO STUDIO: UNA SCULTURA LIGNEA DEL MUSEO D’ARTE ORIENTALE DI TORINO

Figura 2 – Illuminazione e interazione radiazione-materiale

Radiazioni di lunghezza d’onda nell’UV-VIS possono essere utilizzate per caratterizzare i materiali e la loro distribuzione sulla superficie di un oggetto; radiazioni IR con maggiore potere penetrante permettono di ottenere informazioni al di sotto della superficie stessa. L’imaging multispettrale permette d’identificare i diversi pigmenti utilizzati nei manufatti policromi, quali terrecotte e affreschi, e di mettere in evidenza particolari nascosti dallo strato pittorico. La radiazione ultravioletta (UV) mette in luce gli strati superficiali, come le vernici trasparenti non visibili a occhio nudo, e permette d’identificare i pigmenti non originali. La radiazione infrarossa (IR) consente di ricavare informazioni al di sotto dello strato pittorico, evidenziando disegni preparatori, pentimenti, ritocchi e dettagli non originali. L’acquisizione delle immagini multispettrali può essere eseguita modificando una normale macchina fotografica digitale per acquisire i segnali all’interno di un ampio intervallo dello spettro elettromagnetico, attraverso la rimozione del filtro IR interno e l’impiego di lenti e opportuni filtri. La configurazione sperimentale per l’acquisizione delle immagini di Fig. 1 viene integrata con diverse fonti luminose e filtri, in grado di selezionare le lunghezze d’onda d’interesse. Le immagini nel VIS possono essere acquisite impiegando lampade alogene al tungsteno

La fotogrammetria accoppiata all’imaging multispettrale è stata impiegata per la ricostruzione di modelli digitali multispettrali 3D di una scultura lignea, appartenente alla collezione del Museo di Arte Orientale (MAO) di Torino. La scultura, raffigurata in Fig. 3 insieme a una scultura gemella, fa parte di un gruppo di sette Buddha cinesi attualmente in corso di studio e restauro presso il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” (Venaria Reale, Torino). Le sculture sono state esposte nell’ambito della mostra Buddha Frammenti, derive e rifrazioni dell’immaginario visivo buddhista. Le due tecniche sono state impiegate per realizzare una replica digitale, utile a documentare e studiare lo stato di conservazione della scultura; inoltre le repliche digitali multispettrali sono diventate par te integrante dell’esposizione museale trasformandosi così in uno strumento di divulgazione al pubblico dell’approccio diagnostico e conservativo.

(800 W) posizionate simmetricamente a 45° rispetto alla superficie dell’oggetto. L’impiego di filtri UV-IR permette di selezionare il segnale nella regione del visibile (400–700 nm). Le immagini UV, in fluorescenza (UVL) e in riflettografia (UVR), possono essere acquisite impiegando sorgenti a LED, generalmente a 365 nm e uno o più filtri per escludere le regioni VIS e IR (400– 1100 nm); le immagini IR possono essere acquisite con sorgenti a 850 nm. Un target X-Rite ColorChecker Classic Mini® permette la correzione del colore. La ricerca nel campo della conservazione del Patrimonio Culturale è incentrata sul fornire ai conservatori informazioni scientifiche e diagnostiche di facile lettura, che possano essere di supporto durante i trattamenti conservativi. La metodologia di acquisizione sviluppata (Fig. 1) consente l’acquisizione di immagini a diverse lunghezze d’onda mantenendo fissa la posizione reciproca di manufatFigura 3 – I Buddha gemelli della collezione del MAO to e camera digitale, permettendo così la

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GLI ALTRI TEMI

I modelli digitali 3D multispettrali sono stati ricostruiti con il software Meshroom, programma open source che consente di allineare le immagini acquisite, estraendo i punti omologhi utili alla creazione della nuvola di punti e della mesh, fino alla restituzione del modello tridimensionale con texture della scultura. La Fig. 4 mostra le varie fasi di ricostruzione del modello 3D: a) allineamento e ricostruzione della posizione della camera digitale al momento dell’acquisizione dell’immagine e creazione della nuvola di punti, b) dettaglio della nuvola di punti, c) creazione di una superficie continua composta da poligoni (mesh) i cui vertici sono i punti della nuvola, d) creazione del modello 3D, e) modello 3D finale con texture. Il modello è stato ottenuto a partire dalle immagini acquisite nel visibile; la mesh, così ricostruita, è stata integrata

Figura 4 – Ricostruzione del modello digitale

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N. 04  ;2 0 2 3 con i dati radiometrici acquisiti alle diverse lunghezze d’onda, ottenendo i modelli 3D multispettrali: VIS, UVL, UVR, IRR, UV-FC e IRR-FC (Fig. 5, da sinistra verso destra). Questo approccio di misura consente di ottenere sei modelli, sovrapponibili dal punto di vista geometrico e morfologico e navigabili in un unico sistema di coordinate. Il modello VIS consente di documentare lo stato di conservazione della scultura e testimoniare le diverse fasi del restauro. La radiazione UV riflessa (UVR) evidenzia con un tono grigio molto chiaro le zone in cui il legno è esposto per mancanza della pellicola pittorica. Il modello 3D in fluorescenza UV (UVL) evidenzia la presenza di uno strato filmogeno omogeneo su tutta la superficie, a eccezione del piedistallo, contraddistinto da una scarsa fluorescenza; sono evidenziati gli strati preparatori caratterizzati da una fluorescenza di colore giallo chiaro e ritocchi realizzati con pigmenti non originali con fluorescenza scura. Integrando l’informazione dell’immagine UV con quella visibile è possibile creare una rappresentazione in “falso colore”, che permette di discriminare pigmenti di cromia simili alla luce visibile ma diversi nella composizione chimica. La Riflettografia Ultravioletta in falso colore (UVR-FC) evidenzia anche la presenza di particolato depositato sulla superficie, in colore giallo. Il modello in Riflettografia Infrarossa (IRR) evidenzia lacune di pellicola pittorica contraddistinte da una tonalità di grigio più chiara, ben visibili anche se interessate da ritocco pittorico. La Riflettografia Infrarossa in Falso Colore (IRR-FC) evidenzia ritocchi pittorici che

GLI ALTRI TEMI

Leila Es Sebar ha conseguito il dottorato di ricerca in Metrologia ed è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia del Politecnico di Torino. Si occupa di metoRINGRAZIAMENTI dologie non-invasive per la caratterizzazione di materiali per la protezione del PatriIl lavoro di ricerca è condotto in colla- monio Culturale.

presentano una risposta di colore rosso, a differenza della tonalità verdastra associata alla policromia originale.

borazione con il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” e il Museo di Arte Orientale di Torino. Si ringraziano Davide Quadrio e Laura Vigo, curatori della mostra Buddha. Questa pubblicazione è realizzata nell’ambito del progetto PNRR-NGEU finanziato dal MUR tramite DM351/2022 e DM351/2022.

Sabrina Grassini è Professore Ordinario di Chimica Fisica Applicata presso il Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia del Politecnico di Torino. Si occupa di chimica dei plasmi, corrosione e protezione di materiali metallici per applicazioni industriali e per la protezione del Patrimonio Culturale.

Paola Buscaglia è responsabile dell’area dedicata a dipinti su tavola e tela, sculture lignee e materiali sintetici presso il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. È dottoranda in Metrologia presso il Politecnico di Torino, con focus sul monitoraggio dei trattamenti conservativi.

Federico Di Iorio è dottorando in Metrologia presso il Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia del Politecnico di Torino. Si occupa dell’integrazione tra dati fotogrammetrici e multispettrali nell’ambito dei beni culturali. È laureato in Fotografia dei Beni Culturali ed è specializzato in tecniche di rappresentazione 2D e 3D.

Sara Croci è una dottoranda in Metrologia presso il Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia del Luca Lombardo è ricercaPolitecnico di Torino. Si octore presso Dipartimento cupa dello studio delle tecdi Elettronica e Telecomuniniche di digitalizzazione tricazioni del Politecnico di dimensionale per i beni culturali. Laureata in Torino. Si occupa dello sviConservazione e Restauro dei Beni Cultuluppo di sistemi a microconrali, è specializzata nel settore di scultura trollore, strumentazione, lignea. sensori e sistemi innovativi nell’ambito del monitoraggio ambientale e delle applicazioni biomedicali.

Figura 5 – Modelli 3D del Buddha: VIS, UVL, UVR, IRR, UV-FC e IRR-FC

Emma Angelini è Professore Ordinario di Chimica Fisica Applicata presso il Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia del Politecnico di Torino. Si occupa di corrosione e protezione di materiali metallici per applicazioni industriali e per la protezione del Patrimonio Culturale e di divulgazione scientifica T_M  31



TUTTO_MISURE

TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

EDITORIALE In ricordo di due amici

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

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Le responsabilità da contatto sociale

GLI ESPERTI DI T_M

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IL TEMA

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale

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LABCERT snc di G. Blandino & C. Via Comina 3 – 33080 San Quirino (PN) Tel. 0434/554707 – Fax 0434/362081 E-mail: info@labcert.it – Web: www.labcert.it Persona da contattare: Cav. Giuseppe Blandino Il Laboratorio metrologico della LABCERT snc, diretto dal cav. Giuseppe Blandino, a seguito dei provvedimenti firmati dal Ministero dello Sviluppo Economico negli ultimi anni e dei numerosi e qualificati accreditamenti emessi da ACCREDIA, è diventato uno dei più importanti Laboratori di metrologia legale in Italia, nel settore della certificazione per marcatura CE di prodotto e della taratura. Il Laboratorio possiede i seguenti accreditamenti e notifiche: – Accreditamento PRD n. 237B: conforme alla norma UNI CEI EN/ISO/IEC 17065:2012 quale Organismo di Certificazione di prodotti/servizi. – Accreditamento LAT n. 147: conforme alla norma UNI CEI EN/ISO/IEC 17025:2005 quale Laboratorio di Taratura. – Organismo Notificato n. 2166: Direttiva 2014/32/UE (MID) – Strumenti di misura; Direttiva 2014/31/UE (NAWID) – Strumenti per pesare a funzionamento non automatico.

Servizi di Taratura nell’ambito della metrologia scientifica. Il Centro è accreditato per la taratura dei seguenti strumenti: Campioni di masse da 1 mg a 2.000 kg – Strumenti per pesare fino a 100.000 kg – Serbatoi campione e misure materializzate di capacità da 100 ml a 2.000 L – Serbatoi campione e misure materializzate di capacità per gas GPL da 5 L a 2.000 L. Servizi di Certificazione prodotto e S.Q. nell’ambito della Metrologia Legale. Oltre a possedere l’accreditamento PRD, LABCERT è “Organismo Notificato” europeo n. 2166 per la Direttiva 2014/32/UE, relativa agli strumenti di misura (MI-005, Sistemi di misura per la misurazione continua e dinamica di quantità di liquidi diversi dall’acqua: distributori di carburanti e gas liquefatti; sistemi di misura su condotta di tutti i liquidi, quali vino, latte, birra, saponi, ecc. – MI006, Strumenti per pesare a funzionamento automatico: selezionatrici ponderali a funzionamento automatico, riempitrici gravimetriche automatiche, totalizzatori a funzionamento continuo e discontinuo, pese a ponte per veicoli ferroviari – MI-008, Misure materializzate di lunghezza e di capacità), e la Direttiva 2014/31/UE, relativa agli strumenti per pesare a funzionamento non automatico (bilance).

132) per la verificazione degli strumenti di misura regolamentati dalla Direttiva MID: MI-005 ed MI-006. Il Centro è idoneo all’esecuzione della verifica periodica delle seguenti categorie: Pesi e masse da 1 mg a 2.000 kg – Misure Campione di volume fino a 5.000 L – Strumenti per pesare fino a 300.000 kg NAWI – Strumenti per pesare a funzionamento automatico – Misure di capacità e recipienti (anche montati su autocisterna) – Misuratori volumetrici – Misuratori di carburanti per autotrazione presso distributori stradali – Complessi di misura per carburanti – Misuratori di Metano e GPL – Sistemi di misurazione di carburanti installati su autocisterne.

Servizi di prove e taratura nell’ambito volontario, nelle Aziende con Sistema di Qualità Certificato ISO 9000. Il Centro è dotato di apparecchiature e campioni certificati LAT per emettere rapporti di taratura e di prova (attività non accreditate) su strumenti al di fuori del proprio campo di accreditamento. Labcert supporta le aziende per la pianificazione delle tarature di tutti i loro strumenti di misura: Chiavi dinamometriche, Presse per prova materiali, Calibri, Micrometri, Manometri, Misuratori di pressione, umidità, temperatura, ecc. Formazione. Corsi di metrologia teorico/pratici di metrologia, anche su specifica richiesta del cliente, mirati su specifiche tematiche: Metrologia legale – Metrologia tecnico-scientifica – Taratura masse – Taratura strumenti per pesare e misurare – Documenti OIML, Guide WELMEC, DIRETTIVE EUROPEE di Metrologia Legale – Verifica periodica degli strumenti metrici nazionali & MID MI-005, MI-006.

Servizi di “Verificazione periodica” degli strumenti per pesare e misurare nell’ambito della Metrologia Legale. LABCERT ha ottenuto l’idoneità da parte della CCIAA di Pordenone (11/03/2003 n. PN-01 in applicazione del DM 28/03/2000, n. 182 e succ. Decreti attuativi), fra i primi Centri autorizzati in Italia. Inoltre ha ottenuto l’idoneità da parte di UNIONCAMERE (nn. PN-131 e PN-

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Via Paolo Uccello 4– 20148 Milano Tel. 02/48009757 – Fax 02/48002070 E-mail: info@dspmindustria.it Web: www.dspmindustria.it Persona da contattare: Ing. Riccardo Romanelli La nostra società opera da oltre 40 anni nella misura delle grandezze fisiche e ha maturato una competenza specialistica e qualificata in un ampio spettro di impieghi, nei settori dell’industria, della ricerca e del laboratorio. La conoscenza ed esperienza applicativa ci porta a risolvere le problematiche di misura utilizzando le migliori tecnologie sviluppate dai primari Marchi dei quali siamo Partner. Ci occupiamo di consulenza tecnica, vendita, assistenza, calibrazioni ed esecuzioni custom. Principali grandezze fisiche: accelerazione, angolo, torsione, coppia, forza, inclinazione, livello, posizione, pressione, velocità lineare e angolare, sistemi dinamometrici, sistemi telemetrici, sistemi inerziali e avionici, condizionatori di segnale e acquisitori. Tecnologie di misura: asservita, capacitiva, digitale, estensimetrica, fibra ottica, induttiva, laser, LVDT, microfused, piezoelettrica, potenziometrica, semiconduttore. Accelerometri specifici per Testing, R&D, monitoraggi strutturali, installazioni permanenti, controllo vibrazione di processo. Trasduttori di pressione per impieghi industriali, ATEX, miniaturizzati per impieghi in ambito avionico/difesa e motorsport (omologati FIA).

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Celle di carico miniatura, con blocco meccanico di sicurezza, multiassiali, con elevata risposta in frequenza, uscite amplificate ed USB. Sensori di posizione/spostamento LVDT, potenziometrici, induttivi, ad alta temperatura, miniaturizzati, per impieghi ATEX, a filo. Banchi dinamometrici completi per la caratterizzazione e l’analisi elettro-meccanica di motori elettrici, torsiometri, freni ad isteresi magnetica. Sistemi inerziali miniaturizzati ad alte prestazioni IMU, VG, AHRS, INS, per applicazioni flight test, UAV, motorsport, vehicle testing, robotica. Alcune novità Cella di carico FUTEK mod. LSB205, miniatura ad “S”. Realizzata completamente in acciaio 17-4 PH, blocco meccanico di sicurezza del fondo scala, range di misura da 2,5 a 500 N. Connettore a 7 pin, TEDS e sensore PT1000 per la misura di temperatura. Torsiometro ad alberi Magtrol serie TS, lo stato dell’arte nelle misure di coppia mediante albero rotante. Range di misura da 0,05 a 10 Nm. Sovraccarico sicuro 3X, uscita analogica e digitale USB. Encoder 2x360 impulsi+index.


LA PAGINA DI ACCREDIA

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Rubrica a cura di Rosalba Mugno 1, Silvia Tramontin 2 e Francesca Nizzero 3

La pagina di Accredia Notizie dall’Ente di accreditamento THE PAGE OF ACCREDIA Accredia, the italian national accreditation body plays an active role in “tutto_misure”, as a permanent strategic partner, ensuring a high added-value contribution to the quality of the magazine, in the context of the measurement and testing sector, for the benefit of the industry.

RIASSUNTO Accredia, l’ente unico di accreditamento nazionale gioca un ruolo attivo nella squadra di “Tutto_misure”, garantendo valore aggiunto a livello contenutistico per quanto riguarda l’ambito delle misure e delle prove. CONGRESSO NAZIONALE DEI LABORATORI DI PROVA 2023: CRESCONO LE ATTIVITÀ DI VALUTAZIONE

Aperte a Verona dal Direttore Generale, Filippo Trifiletti, e a Roma dal Presidente, Prof. Massimo De Felice, le due sessioni del Congresso Nazionale dei Laboratori di prova accreditati e degli Ispettori di Accredia hanno evidenziato una stima di crescita delle giornate di valutazione superiore al 5% nel 2023 rispetto all’anno precedente. Dopo gli interventi di apertura, Silvia Tramontin, Vice Direttrice Generale Accredia e Direttrice del Dipartimento Laboratori di prova, e Federico Pecoraro, Vice Direttore del Dipartimento Laboratori di prova, hanno tenuto la Relazione sulle attività 2022/2023. A seguire, l’aggiornamento della documentazione e della modulistica di Accredia con Beatrice Bargellini, Responsabile del Sistema di Gestione, la relazione sulla riferibilità metrologica di Rosalba Mugno, Direttrice del Dipartimento Laboratori di taratura, e la presentazione della nuova norma ISO/IEC 17043:2023 per gli organizzatori di prove valutative interlaboratorio, a cura di Beatrice Bargellini e Sabrina Pepa, Funzionaria Tecnica e Ispettrice del Dipartimento Laboratori di prova.

Crescita, comunicazione e formazione In apertura, il Direttore Generale Filippo Trifiletti e il Presidente Massimo De Felice hanno evidenziato come, con 2.500 accreditamenti gestiti nel 2023, le attività di verifica sui laboratori di prova, medici e PTP accreditati continuino a crescere, segnando una stima d’aumento delle giornate di valutazione di oltre il 5% sul 2022. Le relazioni iniziali sono state anche l’occasione per fare il punto su due progetti strategici nell’ambito della comunicazione di Accredia verso il mercato e i soggetti accreditati: la ridefinizione del logo dell’Ente e la creazione dei marchi di accreditamento per tutti gli schemi, e il rinnovo del sito web istituzionale, che offrirà ai laboratori percorsi di navigazione ottimizzati e un miglior accesso alle informazioni. La formazione assume, inoltre, un ruolo sempre più centrale nelle attività Accredia, con la costituzione dell’Accredia Academy, così come l’attività di ricerca, attraverso la collaborazione con CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica), con il quale è stato avviato uno studio sulle applicazioni dell’Intelligenza Artificiale nel campo delle valutazioni della conformità.

Le attività 2022/2023 del Dipartimento I risultati operativi di Accredia nel 2022, come indicato anche nella Relazione annuale evidenziano, rispetto al 2021, un aumento delle giornate di verifica (che hanno raggiunto quota 19.702, con una crescita del 5%), degli organismi e dei laboratori, saliti a 2.646 soggetti accreditati (erano 2.129 nell’anno precedente), e del team ispettivo, che si è arricchito di competenze (con 478 ispettori e 109 esperti tecnici). Silvia Tramontin e Federico Pecoraro hanno portato in rassegna le attività dell’anno in corso, cominciando dall’esito della verifica di peer evaluation di EA, che si è svolta a gennaio scorso. In merito, sono state già proposte e accettate da EA le azioni correttive per i rilievi formulati e si attende, a inizio 2024, la delibera ufficiale con la quale Accredia sarà confermata firmataria di tutti gli Accordi internazionali di mutuo riconoscimento EA MLA. La relazione ha anche evidenziato l’importanza della decisione della Provincia Autonoma di Trento di rendere obbligatorio, per tutti i laboratori medici del territorio, l’accreditamento secondo lo standard ISO 15189, che costituirà prerequisito per ottenere o mantenere l’accreditamento istituzionale al Servizio Sanitario Nazionale (SSN), ampliandone l’obbligatorietà anche agli esami di genetica molecolare, anatomia patologica e ai Point of Care Testing (POCT). È stata ricordata 1 Direttore Dipartimento Laboratori

di taratura, Accredia Torino r.mugno@accredia.it 2 Direttore Dipartimento Laboratori di prova, Accredia Roma s.tramontin@accredia.it 3 Relazioni esterne, Accredia Roma f.nizzero@accredia.it T_M 35 35 T_M N. 4/23


anche la conclusione del Progetto europeo Twinning “Strengthening Georgian Accreditation System with the Focus on EU Technical Regulations”, un impegno che negli ultimi tre anni ha visto coinvolti tanti funzionari e ispettori a beneficio del Georgian Accreditation Center (GAC), l’Ente nazionale di accreditamento della Georgia. Sempre a livello internazionale, nel marzo scorso si è svolto ad Ankara il 45° Laboratory Committee (LC) di EA, che nel 2024 sarà ospitato da Accredia. La documentazione e la riferibilità metrologica L’intervento di Beatrice Bargellini ha ricordato che da febbraio 2023 sono in vigore le nuove revisioni di importanti regolamenti, come l’RG-02 rev.08 “Regolamento per l’accreditamento dei Laboratori di prova e dei Laboratori Medici” e l’RG-14 rev.04 “Regolamento per l’accreditamento degli Organizzatori di prove valutative interlaboratorio (PTP)”. A inizio 2024, inoltre, sarà pubblicato il documento RG09 rev. 11, ovvero il “Regolamento per l’utilizzo del Marchio Accredia”, che recepirà il nuovo logo di Accredia e i marchi di accreditamento per tutti gli schemi, accompagnato dal relativo transitorio per l’entrata in vigore. L’intervento di Rosalba Mugno sulla riferibilità metrologica ha riguardato invece i criteri per scegliere un fornitore competente di tarature di dispositivi di misura. La competenza passa, prioritariamente, attraverso un riconoscimento di parte terza, come l’accreditamento riconosciuto a livello internazionale, e, alternativamente, da una valutazione e qualifica da parte dell’utilizzatore. Gli Istituti Metrologici Nazionali e i laboratori di taratura accreditati alla norma ISO/IEC 17025 sono dunque i primi fornitori qualificati, in forza di una serie di criteri internazionali e attestazioni indipendenti. La norma ISO/IEC 17043 per i PTP La nuova edizione 2023 della norma ISO/IEC 17043, che riguarda l’accreditamento degli organizzatori di prove valutative interlaboratorio (PTP – Proficiency Testing Providers), è stata pubT_M  36

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blicata a maggio scorso e ILAC ha stabilito un periodo transitorio di tre anni dalla data di pubblicazione, per permettere l’adeguamento ai nuovi requisiti. Le principali tappe della transizione, sintetizzate nell’intervento di Beatrice Bargellini e Sabrina Pepa e comunicate con la Circolare 1/2023, segnano queste date di riferimento: – entro aprile 2024 saranno pubblicati i documenti Accredia specifici dello schema; – dall’8 maggio 2024 saranno accettate domande di accreditamento solo a fronte della nuova norma; – entro il 31 dicembre 2025 dovranno essere effettuate tutte le visite di transizione; – dall’8 maggio 2026 i certificati a fronte della precedente edizione ISO/IEC 17043:2010 saranno revocati. SCARICA QUI i Materiali del Convegno pubblicati sul sito.

migliorare le prestazioni di sostenibilità. Perché un rendiconto di sostenibilità Il Green Deal europeo e il Piano d’azione per la finanza sostenibile hanno assunto un ruolo sempre più decisivo nel governo delle dinamiche economiche, sociali e ambientali, promuovendo e indirizzando l’azione privata verso obiettivi d’interesse generale. Nell’ambito di questo processo, ogni organizzazione viene chiamata a definire o aggiornare le strategie di sostenibilità per integrare nel proprio business i criteri ESG (Ambientali, Sociali e di Governance), in considerazione degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile 2030 (SDGs) e sulla base di quanto indicato dalla CSRD. Senza dimenticare l’adozione di politiche per favorire l’uguaglianza di genere secondo le disposizioni del Codice delle pari opportunità così come ulteriormente indicato anche nella modifica del 26 ottobre 2021.

IL PRIMO RENDICONTO DI SOSTENIBILITÀ DELL’ENTE UNICO NAZIONALE Un impegno per la collettività Il rendiconto di sostenibilità di AccreDI ACCREDITAMENTO dia non è un semplice report, poiché Il primo rendiconto di sostenibilità risponde all’esigenza d’iniziare a Accredia è un dispositivo di comunica- misurare e comunicare l’impatto delle zione, con cui l’Ente si rende ancora proprie attività sulle molteplici dimenpiù trasparente verso gli stakeholder, sioni della sostenibilità ESG, intese non gli organismi di valutazione della con- come un elenco di elementi e parametri formità e il mondo dell’Infrastruttura ma “come perimetro delle dimensioni per la Qualità nel suo complesso. Co- attraverso le quali leggere le interrelame spiega nella presentazione il Presi- zioni tra quanto e come si produce e dente di Accredia, Prof. Massimo De quanto e come si consuma”. La redaFelice, “rende condiviso l’impegno zione annuale di questo rendiconto, dell’Ente Unico nazionale di accredita- quindi, consente e consentirà ad Acmento al servizio della collettività, credia di rendere ancora più organideclinandolo e misurandolo secondo i che le strategie ESG già in essere, conprincipali valori dello sviluppo sosteni- ferendo loro maggiore risalto nell’ottibile”. In linea con la Corporate Sustai- ca degli obiettivi internazionali dell’Anability Reporting Directive – CSRD genda ONU 2030. Grazie soprattutto (Direttiva UE 2022/2464), che mette all’integrazione delle competenze e le informazioni di sostenibilità sullo delle esperienze dei Soci, che garantistesso piano delle informazioni finan- sce, all’interno dell’Ente, la più ampia ziarie. La rendicontazione di sostenibi- partecipazione negli Organi. lità di Accredia è la prima tappa di un percorso comune, nella consapevolez- Il progetto: analisi e indicatori za che l’accreditamento e le valutazio- Il rendiconto è stato progettato dal ni della conformità accreditate costitui- Gruppo di Lavoro “Responsabilità Soscono strumenti consolidati per creare ciale e Sostenibilità”, costituito all’interfiducia, promuovere l’innovazione e no del Comitato d’Indirizzo e Garanzia


N. 04  ;2 0 2 3 Un percorso comune per il futuro Un dovere di responsabilità ispira dunque il rendiconto di sostenibilità dell’Ente Unico nazionale di accreditamento, che permetterà nel tempo di monitorare la coerenza tra quanto programmato e quanto operativamente realizzato. In termini di attività previste, di azioni richieste dai portatori d’interesse e di progressione verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile di medio-lungo periodo definiti a livello internazionale. È un impegno che coinvolge Accredia e i suoi stakeholder nel

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di Accredia, che ha descritto le azioni rilevanti per la definizione della cornice di materialità all’interno della quale misurare l’impegno dell’Ente per la sostenibilità. Allo scopo, è stata condotta un’analisi approfondita della documentazione disponibile a livello di Governance, come i verbali del Comitato per l’Attività di Accreditamento, le Relazioni annuali e il Documento di programma di Accredia, espressione degli Organi dell’Associazione e dei Dipartimenti dell’organizzazione. Agli aspetti individuati hanno contribuito anche le indicazioni che i rappresentanti delle parti interessate, tra cui il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, le altre Pubbliche Amministrazioni socie, le Università, gli Enti di normazione, i soggetti accreditati, le Associazioni d’impresa e i dipendenti, hanno espresso nei tavoli di lavoro dell’Ente. L’analisi ha condotto alla selezione di un corposo elenco di indicatori riferiti al Global Reporting Initiative (GRI), integrati con indicatori specifici, statici e periodici, per le attività di Accredia, mentre i provvedimenti europei hanno rappresentato le linee guida per l’elaborazione e l’articolazione dei contenuti. In dettaglio, gli indicatori toccano aspetti come la digitalizzazione del processo di accreditamento, la crescita responsabile verso lo sviluppo sostenibile, attraverso l’accreditamento degli organismi di valutazione di conformità, la valorizzazione dell’accreditamento e il suo utilizzo in nuovi ambiti e con nuove convenzioni, gli accordi e i protocolli d’intesa con la PA, le attività internazionali e la gestione dei processi interni.

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progettare, pianificare e realizzare azioni e comportamenti sempre più sostenibili. SCARICA QUI il Rendiconto di sostenibilità Accredia pubblicato sul sito.

non riconosciute, cioè quelle senza Albi, Collegi e non ordinistiche. Oltre 100 norme UNI pubblicate e dedicate alle professioni non regolamentate e 20 Prassi di Riferimento UNI descrivono i requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità delle attivi10 ANNI DALLA LEGGE 4/2013: tà professionali oggetto di certificazio210MILA PROFESSIONISTI ne. CERTIFICATI E 84 ORGANISMI L’European Qualification Le innovazioni tecnologiche e del mer- Framework cato del lavoro hanno portato gli italia- Il sistema di qualificazione professioni a “inventare” nuove professioni per nale basato sulla certificazione accrestare al passo con i tempi: sono più di ditata è conforme all’European Qualifitre milioni i professionisti “non organiz- cation Framework “EQF”: il quadro di zati” in Ordini o Collegi, che operano riferimento comune per tutta l’Unione in settori di attività non comprese in europea che comprende 8 livelli di quelle previste dagli Albi regolamenta- qualifica, espressi sotto forma di risulti. Di questi, a oggi, sono 210.000 tati dell’apprendimento e corrisponquelli che hanno scelto le norme UNI denti a determinati livelli crescenti di per qualificarsi sul mercato, affidando- competenza. La Legge 4/2013 colma si agli 84 organismi accreditati per così un importante vuoto normativo in ottenere la certificazione indipendente materia di professioni non regolamendella propria competenza. È il bilancio tate, promuovendo tre percorsi: presentato all’incontro “Professioni – l’autoregolamentazione volontaria non regolamentate. Il punto a dieci che accompagna il professionista, a anni dalla Legge 4/2013”. Organiz- partire dalla semplice conoscenza zato da UNI e Accredia su iniziativa della legge; della Senatrice Ylenia Zambito, con il – il rilascio di un’apposita attestazione supporto di Conforma e ASSOTIC, il dell’associazione di appartenenza; convegno si è svolto a Roma presso la – l’ottenimento della certificazione di Sala Zuccari del Senato della Repub- un organismo accreditato da Accreblica, con il patrocinio del Ministero dia. delle Imprese e del Made in Italy. I destinatari della Legge Il decennale “Professioni La 4/2013 è dedicata alle professioni non regolamentate” nate da esigenze del mercato a seguito “La decennale applicazione della di trasformazioni tecnologiche, sociali, Legge 4/2013 rivela il crescente economiche e culturali. E, quindi, a proimpatto delle professioni non regola- fessionisti come consulenti di managementate in settori critici come i servizi ment, formatori, logistici, informatici, sociali, la sanità e il lavoro. L’approc- auditor dei sistemi di gestione, naturocio basato sull’autoregolamentazione pati, chinesiologi, massaggiatori, grafivolontaria ha dimostrato l’efficacia nel ci, designer, pubblicitari, amministratogarantire standard professionali eleva- ri condominiali e valutatori immobiliari; ti, ma è fondamentale valutare l’evolu- oltre che a wedding planner, e-reputazione legislativa e il ruolo delle profes- tion manager e copywriter digitali, sesioni non regolamentate in questi curity manager e molti altri. “La normaambiti”, ha spiegato la Senatrice Yle- zione gioca un ruolo chiave nel definire nia Zambito, segretario della 10ª Com- la competenza e la capacità del profesmissione “Affari sociali, sanità, lavoro sionista fornendo, in coerenza con i pubblico e privato, previdenza socia- descrittori del quadro europeo delle le”, nel corso dell’evento. La Legge qualificazioni EQF, informazioni chia4/2013 rappresenta, infatti, un uni- re a tutte le parti interessate: dal singolo cum nel panorama europeo e contiene professionista, per essere più competitila regolamentazione delle professioni vo sul mercato, al consumatore finale, T_M  37


per scegliere meglio i propri fornitori” spiega Giuseppe Rossi, Presidente di UNI. “Il traguardo che festeggia la Legge 4/2013 – ricorda Rossi – riassume la sinergia pluriennale con le norme UNI, dove queste ultime hanno supportato tecnicamente gli obiettivi del legislatore garantendo un riferimento sempre aggiornato, super partes e consensuale, che rimane patrimonio di tutti”. Intervenuto nel corso del convegno, il Direttore Generale di UNI, Ruggero Lensi, ha invece sottolineato come questa Legge “rappresenti un modello virtuoso tra pubblico e privato che può essere replicato anche in altri ambiti”.

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Il plus dell’accreditamento Tra i sistemi di cui dispongono i professionisti per poter qualificare la propria professionalità, acquista sempre più rilevanza la certificazione di conformità alle norme tecniche UNI definite per le singole professioni. L’attestazione è rilasciata da organismi di parte terza, accreditati dall’Ente Unico nazionale di accreditamento Accredia. Questi organismi possono così dimostrare la propria competenza nell’offrire il servi-

NEWS MISURA DELLA RESISTENZA AD ALTA VELOCITÀ NELL’AUTOMAZIONE

Il Resistomat® mod. 2311 burster, progettato e ottimizzato per applicazioni ad alta velocità nei sistemi di automazione, consente di ottenere fino a 100 misure al secondo. Lo strumento funziona sulla base del collaudato metodo di misurazione a quattro fili, in cui vengono eliminate le resistenze dei puntali e le resistenze di contatto. I cavi dello strumento vengono monitorati per eventuali danni da un rilevatore di circuito aperto integrato. Range di misura da 20 mΩ a 200 kΩ; Risoluzione fino a 1 mΩ; Precisione ≤ 0,03% della lettura. Per classificazioni e selezioni è disponibile un comparatore a due e quattro vie con uscite logiche. Naturalmente la com-

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zio di certificazione e di valutazione di ogni singolo professionista sulla base dei requisiti specificati dalle norme. Il professionista certificato sotto accreditamento può contare anche sul riconoscimento internazionale del proprio attestato di competenza, rilasciato da un organismo accreditato da Accredia, nell’ambito degli Accordi IAF/EA MLA – Multilateral Agreements, che assicurano il mutuo riconoscimento delle certificazioni sul mercato europeo e internazionale. Spiega il Presidente di Accredia, Prof. Massimo De Felice: “Il plus della certificazione accreditata rispetto ad altre forme di attestazione è dato dallo strumento delle verifiche svolte dall’organismo accreditato. Le verifiche attestano che il professionista soddisfi i requisiti previsti dalla norma tecnica UNI e, attraverso la sorveglianza periodica, mantenga nel tempo la competenza certificata, fino al rinnovo della qualifica”. I numeri in Italia Nel corso dell’evento, anche il Direttore Generale di Accredia, Filippo Trifiletti, ha ribadito l’importanza della sinergia tra la Legge 4/2013 e la cer-

tificazione rilasciata sotto accreditamento: “Una storia di successo, ce lo dimostra il benchmarking con altri Enti europei di accreditamento. L’Italia è al vertice in Europa per il riconoscimento che il mercato ha da tempo indirizzato verso questa particolare certificazione”. A oggi sono accreditati 84 organismi di certificazione in conformità alla norma UNI CEI EN/ISO IEC 17024: a fine 2021 erano 65, segnando quindi una crescita del 30%. Circa 210.000 le certificazioni rilasciate ai professionisti. “La svolta più importante si è verificata con l’estensione della certificazione accreditata delle figure professionali, anche in ambiti ’ordinistici’. Gli ingegneri hanno fatto da battistrada, ma l’esempio è stato seguito da medici e veterinari. Pensiamo che un’altra prospettiva di valore verrà dai riconoscimenti che la Pubblica Amministrazione e le stazioni appaltanti rivolgeranno ai professionisti certificati, privilegiando le certificazioni rilasciate dagli organismi accreditati, rispetto alle attestazioni delle associazioni di appartenenza”. SCARICA QUI il video del Convegno pubblicato sul sito. temperatura specifici. La registrazione della temperatura avviene tramite un sensore PT100 o un trasmettitore di temperatura (pirometro) con uscita analogica. Per evitare danni allo strumento, dovuti a picchi di tensione prodotti quando l’oggetto in prova viene scollegato, è stato sviluppato uno speciale circuito per proteggere l’ingresso di misura durante la misurazione di oggetti di prova induttivi. Un campo di applicazione speciale è la misurazione delle resistenze di contatto (misurazione del circuito secco), poiché la tensione di carico è limitata a 20 mV per evitare il cosiddetto “fritting” (DIN IEC 512). Tutte le impostazioni del dispositivo possono essere memorizzate individualmente in un massimo di 32 programmi di misura. Naturalmente tutte le impostazioni del dispositivo possono essere effettuate anche tramite le interfacce Ethernet, USB (predefinita) o bus di campo (opzionale). Fino a 900 le misurazioni per programma che possono essere memorizzate, utilizzando il data logger integrato.

pensazione della temperatura è disponibile per qualsiasi materiale dell’oggetto da CLICCA QUI per ulteriori informazioni. testare. È possibile inserire coefficienti di RICHIEDI QUI ulteriori informazioni.


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A cura di F. Pecoraro (Accredia) e D. Orgiazzi (Accredia)

L’accreditamento dei laboratori medici secondo la ISO 15189 Il caso di successo della Provincia Autonoma di Trento

Da alcuni anni, le istituzioni riconoscono l’accreditamento dei laboratori medici secondo la norma ISO 15189 come sistema di garanzia integrativo rispetto all’accreditamento istituzionale, con cui i laboratori vengono ammessi nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN) quali soggetti erogatori di assistenza sanitaria. Se a livello nazionale il concetto di accreditamento in sanità risponde al D.Lgs. 502/1992, la norma internazionale ISO 15189 “Laboratori medici – Requisiti riguardanti la qualità e la competenza” è applicata in tutta Europa dagli Enti nazionali di accreditamento, designati dai rispettivi Stati membri ai sensi del Regolamento CE 765/2008, come Accredia in Italia. Ed è ad Accredia che (seguendo i casi di Francia, Germania, Regno Unito, Olanda, Belgio e Irlanda) si sono rivolte negli anni numerose strutture sanitarie, per qualificare i loro servizi di analisi di laboratorio. Come l’IRCSS, Centro di riferimento oncologico-Dipartimento della Ricerca e della Diagnostica avanzata dei tumori di Aviano, diverse Unità Operative dell’Azienda Ospedale-Università di Padova, dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Friuli centrale. In questo percorso, un passo in più è stato compiuto dalla Provincia Autonoma di Trento che nel 2017, con Delibera della Giunta provinciale n. 1020, ha reso obbligatoria la conformità alla norma ISO 15189 di tutti i laboratori del territorio (pubblici e privati, ospedalieri e ambulatoriali) quale requisito per poter entrare nella rete del Sistema Sanitario Provinciale. Una decisione rafforzata nel 2023, con la Delibera n. 1547 e la definizione del documento “Rete della Medicina di laboratorio del servizio sanitario provinciale. Linee d’indirizzo, criteri di qualità e requisiti per l’accreditamento istituzionale”, che ha esteso l’accredita-

mento a nuove discipline, in particolare anatomia patologica e genetica, e ai cosiddetti POCT (Point-Of-Care Testing). Questa scelta si basa sull’esperienza di oltre quaranta laboratori medici italiani accreditati da Accredia, che hanno migliorato l’efficacia e l’affidabilità del servizio utilizzando la norma ISO 15189 nelle diverse discipline, come patologia clinica, microbiologia, virologia, ematologia, tossicologia. La norma, infatti, ha l’obiettivo di promuovere il benessere dei pazienti e la soddisfazione degli utenti del laboratorio, alimentando la fiducia nella competenza del personale e nella qualità delle prestazioni, attraverso la programmazione e l’attuazione di attività che consentono di affrontare i rischi e creare le opportunità di miglioramento. Un approccio che si traduce in benefici effettivi, come l’aumento dell’efficacia del sistema di gestione, la diminuzione della probabilità di risultati non validi e la riduzione dei potenziali danni ai pazienti, al personale di laboratorio, alle persone e all’ambiente. Senza dimenticare il riconoscimento internazionale, perché il possesso dell’accreditamento ISO 15189 attesta che il laboratorio fornisce gli stessi servizi competenti, sicuri e di alta qualità offerti dai laboratori accreditati in tutto il mondo. Questo vantaggio, in particolare, è stato evidente durante la pandemia da Covid-19, quando praticamente tutti i Paesi richiedevano ai viaggiatori in ingresso, provenienti da regioni endemiche, di esibire un test diagnostico negativo, che veniva accettato in virtù della sua conformità alla norma ISO 15189. In termini concreti, il cittadino che si reca in un laboratorio accreditato, ad esempio per fare le analisi del sangue, usufruisce di un servizio che viene monitorato, controllato, verificato da un soggetto competente e imparziale, ovvero l’Ente di accreditamento. L’applicazione dello standard ISO 15189 da parte

degli ispettori di Accredia prevede, infatti, la verifica della competenza del personale, dell’appropriatezza degli esami, del prelievo e trasporto dei campioni, dell’ambiente di lavoro, della riferibilità metrologica dei risultati, dell’assicurazione qualità, dell’interpretazione e comunicazione degli esiti degli esami. Gli ispettori si recano fisicamente per alcuni giorni nella sede del laboratorio per osservare le diverse attività analitiche in corso di esecuzione, intervistano e osservano il personale, verificano lo svolgimento dei controlli qualità e dei confronti inter-laboratorio. Questo metodo, con la Delibera della Provincia Autonoma di Trento n. 1547, è stato dunque esteso anche ai cosiddetti POCT (Point-of-Care Testing) ovvero alle analisi che vengono eseguite in sedi decentrate rispetto al laboratorio in cui l’accertamento diagnostico in questione è tradizionalmente effettuato. I POCT rappresentano infatti un modello organizzativo consolidato e in continuo e rapido sviluppo, che risponde alla crescente necessità di ottenere informazioni diagnostiche rapide, oltre al continuo monitoraggio dello stato di salute del paziente. Ormai diversi contesti di cura, come centri di riabilitazione, residenze sanitarie assistenziali, case della salute ma anche il domicilio del paziente, proprio grazie allo strumento della ISO 15189 riescono a offrire diagnosi precise e affidabili al di fuori del laboratorio di analisi. In questo modo, l’accreditamento offre vantaggi concreti sia ai pazienti sia ai professionisti sanitari e contribuisce a raggiungere uno degli obiettivi fondamentali del PNRR: rendere la casa il primo luogo di cura. Federico Pecoraro (Vice Direttore del Dipartimento Laboratori di prova Accredia) f.pecoraro@accredia.it

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Rubrica a cura di Daniele Fontanelli

(daniele.fontanelli@unitn.it)

La pagina di IMEKO Aggiornamenti sulle attività IMEKO nel 2023 AN INTRODUCTION TO IMEKO

IMEKO, International Measurement Confederation, has been added to the permanent collaborations to the Journal starting from the beginning of 2014. This section contains information about the Association, publications, events and news of interest to our readers.

RIASSUNTO

IMEKO, International Measurement Confederation, si è aggiunta tra i collaboratori stabili della Rivista a partire dall’inizio del 2014. Questa rubrica contiene informazioni sull’Associazione, pubblicazioni, eventi e notizie di utilità per i nostri lettori.

Questo numero sarà quasi integralmente dedicato alle attività portate avanti durante il Consiglio Generale tenutosi l’8-9 settembre 2023 a Budapest, in Ungheria, in occasione del 65° Anniversario di IMEKO. L’organizzazione ospitante è stata l’Istituto per l’Informatica e il Controllo (SZTAKI) dove ha sede l’Innovation and Demo Space, uno spazio espositivo di oltre 400 m2 di superficie che ospita numerose demo innovative, tra cui sistemi basati sull’intelligenza artificiale, veicoli autonomi, droni e UAV e robotica avanzata. A fare gli onori di casa è stato il Dott. László Monostori, direttore del SZTAKI e da tempo membro IMEKO. Al Consiglio Generale hanno partecipato come rappresentati dei propri istituti di appartenenza i membri di trentadue paesi. La fruttuosa discussione, che ha visto la fondamentale partecipazione del Prof. Paolo Carbone in qualità di Presidente Eletto IMEKO, ha visto tra le altre cose approvare trentadue nuove domande di adesione ai Comitati Tecnici (TC), a testimonianza della costante crescita di IMEKO. Le sessioni del Consiglio Generale hanno visto la partecipazione di Istituti attivi all’interno della comunità. Per EUROLAB, il Segretario generale Laura Martins è intervenuta su Blockchain per la trasformazione digitale della tracciabilità per misu-

razioni nel campo dell’energia elettrica, mentre per l’Asia Pacific Metrology Programme (APMP) Xiang Fang, membro esecutivo del comitato APMP, ha presentato sia un progetto co-finanziato dall’APEC su “"Building Laboratory Capabilities to Assure Water Quality in Asia Pacific Economies” e l’annesso workshop tenutosi a Kuala Lumpur, Malesia, che un rapporto sull’“International Symposium on the Role and Involvement of Metrology in Ensuring Food Safety”, workshop tenutosi a Ulan Bator, in Mongolia. Julien Vuillemin-Toledo, in rappresentanza di EURAMET, ha riferito fra le varie attività dell’Associazione sulla trasformazione digitale in seno al Digital SI; infine Amina Al-Bastaki, presidente del GULFMET, ha firmato un memorandum d’intesa con IMEKO, che ha lo scopo di coordinare gli istituti nazionali di metrologia degli Emirati Arabi Uniti, Regno del Bahrein, Regno dell’Arabia Saudita, Sultanato di Oman, Stato del Qatar, Stato del Kuwait e Repubblica dello Yemen. Si sono poi aperte le candidature per il neonato Gruppo di Lavoro (WG) sulla Digital Metrology, che sarà coordinato dal Vicepresidente del TC6, Dott. Hugo Gasca. Mentre la possibilità di partecipare al WG come TC si è chiusa il 30 settembre scorso, c’è ancora la possibilità di unirsi ai lavori del WG.

Medesima situazione si registra per il WG “Branding Guide and Web Presence”, che ha come obiettivo la visibilità sui social media e su internet delle attività IMEKO. Chiunque fosse interessato a partecipare e a dare il proprio contributo a queste iniziative può contattare la Segreteria IMEKO tramite la nuova pagina contenente, oltre alla guida per la partecipazione ai WG, le ultime informazioni sulla confederazione, guide alle descrizioni delle attività, informazioni sulla partecipazione ai vari TC e molto altro. Degna di nota è la realizzazione di un nuovo portale dei convegni IMEKO, basato sulla piattaforma gratuita Indico che dovrebbe facilitare e gestire il flusso e la raccolta dati, come documenti per un evento o un intero flusso di lavoro, inclusi abstract e revisioni, comunicazione con gli autori, registrazione dei partecipanti, gestione delle sessioni della conferenza e il programma, attività di pubblicazione fino alla gestione logistica della conferenza. Secondo la tradizione IMEKO, il luogo del World Congress 2027 è già noto: Rimini. L’evento sarà coordinato e organizzato dal Prof. Paolo Carbone: la scelta di Rimini è ideale per ospitare qualsiasi evento, sia esso un grande congresso o una piccola convention, e offre la perfetta fusione di un territorio ricco di storia, splendido e diversificato, alloggi moderni e strutture d’intrattenimento nonché una logistica accessibile. I primi passi verso l’organizzazione del congresso sono già stati intrapresi. Per quanto riguarda gli atti IMEKO, a luglio 2023 si potevano contare 586 eventi in programma e 9.067 articoli totali: dati notevoli, che consolidano quanto accaduto nello scorso anno 2022, durante il quale per la prima volta 521 DOI sono stati registrati per gli atti di dieci TC. Si registrano ottimi miglioramenti per tutte le riviste T_M N. 4/23  41


Scannerizza il QR-Code per maggiori informazioni su CIBE e tutti i suoi prodotti e servizi metrologici.

Via Picasso 18/20 – 20025 Legnano (MI) Tel. 0331/466611 – Fax 011/465490 E-mail: marketing@cibelab.it Web: www.cibelab.it

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CIBE ha conseguito la certificazione del proprio sistema di gestione per la qualità in conformità alla norma UNI EN ISO 9001:2015 per la commercializzazione di masse, consulenza metrologica, servizi di taratura masse, verifica e taratura di strumenti di pesatura e di misura. Il sito web www.cibelab.it contiene tutte le informazioni sui servizi e prodotti offerti.

SERVIZI PROVE SU STRUMENTI PER PESARE Bilance, indicatori di peso, celle di carico, selezionatrici ponderali, riempitrici gravimetriche, totalizzatori a funzionamento continuo e discontinuo, da sottoporre alle prove previste dalla pertinente documentazione OIML o EN e richieste per l’esame CE del Tipo. Tutte le prove sono effettuate in conformità alle procedure riportate nei seguenti documenti normativi: – EN 45501 e OIML R76 per strumenti per pesare non automatici, OIML R 60 per celle di carico; – OIML R61– R51– R50 – R107 per sistemi di pesatura a funzionamento automatico.

matico (selezionatrici ponderali e riempitrici gravimetriche). La tabella di accreditamento è pubblicata su www.accredia.it

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FORMAZIONE COSTANTE CIBE organizza corsi e interventi formativi studiati per diffondere la conoscenza metrologica e i temi della qualità delle misure. Ad esempio:La metrologia legale – La metrologia tecnico-scientifica – La taratura di masse e bilance – La verificazione periodica di strumenti per pesare VERIFICAZIONE PERIODICA Il laboratorio metrologico CIBE effettua verificazioni periodiche, su tutto il territorio nazionale, di diverse tipologie di strumenti per pesare, sia a funzionamento non automatico che a funzionamento automatico: bilance – piattaforme di peso – selezionatrici ponderali – riempitrici gravimetriche.

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IMEKO: l’impatto della rivista Measurement è in costante aumento rispetto al 2021, con quasi 7.500 articoli ricevuti (1.000 in più rispetto agli anni precedenti) e un tasso di successo del 18%, circa uno su cinque: la spiegazione di questa bassa percentuale è da ricercarsi nella scarsa qualità di molti lavori ricevuti. Anche le riviste nuove arrivate, Measurement: Sensors e Measurement: Food, stanno avendo successo: Sensors ha valutazioni Cite Score crescenti, è indicizzata su Scopus e su Directory of Open Access Journals (DOAJ) e presto lo sarà anche su Clarivate; Food è indicizzata su DOAJ, ma ha recentemente presentato la domanda per essere inclusa anche su PubMed, Central, Clarivate e Scopus. Passando alle conferenze, si è tenuta la conferenza del TC20 ICME 2023, dal tema Energia del Futuro Metrologia e Ricerca, conclusasi il 6 settembre scorso. Durante la conferenza si è tenuto anche l’incontro Women in Metro-

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logy and Energy Research (WIMER) con tema principale “Il futuro della metrologia e la ricerca energetica: donne pioniere e innovatrici”. La sessione era aperta sia agli uomini sia alle donne, nonché all’ufficio per le Pari Opportunità (PTB); quest’ultimo è intervenuto su alcuni dei punti di discussione, soprattutto sulle questioni di genere. ACTA IMEKO

ACTA IMEKO ha avuto nell’ultimo anno un aumento nel proprio Impact Factor nonché un numero crescente di pubblicazioni, citazioni e revisori e buoni tempi di pubblicazione. Dalla riunione del Consiglio Generale del settembre 2022, ACTA IMEKO ha pubblicato quattro numeri; ogni numero ha sempre una sezione generale con documenti non correlati a nessun evento specifico IMEKO, oltre che una sezione dedicata a eventi IMEKO. I

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numeri a tema sono i seguenti: Vol. 11, N. 3 (2022) relativo alle conferenze ISMCR2021 e VRISE2021 del TC17; Vol. 11, N. 4 (2022) e Vol. 12, N. 2 (2023) focalizzato sui convegni MATHMET e su eventi congiunti TC1TC7-TC13-TC18; il Vol. 12, N. 1 (2023) è stato invece un numero speciale su metrologia e trasformazione digitale. Come ultimo dato relativo a luglio 2023, un totale di 848 DOI (incrementati rispetto all’ultimo rapporto, che era di 745) sono stati assegnati alle varie pubblicazioni (articoli, note tecniche, editoriali, atti di conferenza) degli ACTA IMEKO . Da segnalare che è stato anche introdotto un controllo antiplagio all’inizio del processo di revisione e che la rivista, già indicizzata da DOAJ, ha iniziato la procedura d’indicizzazione anche per Web of Science. Un ringraziamento speciale va a Francesco Lamonaca, Editor in Chief di ACTA IMEKO, senza il quale questi risultati non sarebbero stati raggiunti.

– si tratta di un’applicazione web based; – consente di pianificare interventi: la pianificazione e la registrazione degli interventi di taratura diventa un’operazione semplice ed efficiente, con riduzione di errori e dimenticanze). Alla scheda di ogni strumento è associato un piano di taratura, l’elenco delle operazioni effettuate con il relativo esito, il calendario degli interventi programmati. Il software consente di preparare, firmare, gestire, consultare certificati e archiviare i documenti. Tutto è ordinato e catalogato in un unico posto; – un servizio di notifica via email automatizzato permette il controllo delle anomalie e la comunicazione automatica delle scadenze ai responsabili; – Qr Code: su ogni strumento viene applicata un’etichetta di controllo con riportato il QR Code che, una volta visualizzato, darà immediata disponibilità dei dati relativi allo strumento, della documentazione e dello storico delle misure effettuate, consultabili tramite qualsiasi dispositivo.

Quanto è importante utilizzare un software per la gestione di strumenti di misura? Ancor oggi una considerevole percentuale di aziende non utilizza alcun software per questo scopo, gesten- Perché scegliere un software dedicato do tutti i dati tramite semplici fogli excel. alla gestione degli strumenti e delle tNelle aziende in cui il parco strumenti arature? Sicuramente per avere un dain dotazione è ampio, tuttavia, questo tabase che contenga: metodo non può essere considerato – uno storico ordinato di dati sulle taraefficace ed efficiente, in modo tale da ture; poter soddisfare al meglio le specifiche – dati aggiornati sul proprio parco struesigenze della singola realtà imprendi- menti; toriale. Oggi, tra l’altro, in un mercato – mantenere una buona tracciabilità del globale che attribuisce sempre mag- dato delle tarature; giore importanza alle garanzie di qua- – gestione del flusso di tarature conforlità e affidabilità dei prodotti e dei pro- me a standard di ISO 9001 e ISO 17025. cessi, viene richiesta sempre più preci- Una soluzione offerta alle aziende usione per essere adeguati ai nuovi tenti è rappresentata dal software Calstandard e, quindi, l’implementazione ver della STI Srl di Sora (FR), che si predi una nuova metodologia diventa senta con alcuni principali vantaggi: CLICCA QUI una priorità. per richiedere una DEMO di Calver. – è completamente gratuito;

T_M  43



TUTTO_MISURE

TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

EDITORIALE In ricordo di due amici

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

WWW.TUTTOMISURE.IT

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Le responsabilità da contatto sociale

GLI ESPERTI DI T_M

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IL TEMA

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale

AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

WWW.TUTTOMISURE.IT

Via G. Pastore. 6 - 25080 Mazzano(BS) Tel: 030/2791033 | Fax: 030/2594494 Web: www.tamburinigroup.it E-mail: info@tamburinigroup.it

TAMBURINI, DA SEMPRE UNA CONFERMA QUANDO SI PARLA DI PRECISIONE In Tamburini, la precisione è tutto. Continui investimenti in tecnologia pongono i Laboratori Metrologici di Tamburini al centro di una costante ricerca per offrire al cliente un prodotto ed un servizio accurato, sicuro e dalla qualità indiscussa. Il Laboratorio Metrologico di Tamburini è accreditato ACCREDIA e opera in conformità alla normativa europea UNI CEI EN ISO/IEC 17025, effettuando servizio di taratura per strumenti primari ed emette certificati riconosciuti da tutti gli stati firmatari dell’Accordo Multilaterale della “European Cooperation for Accreditation (EA)”, secondo tabella pubblicata sul sito www.accredia.it. I certificati emessi dal laboratorio ACCREDIA garantiscono la riferibilità metrologica per gli strumenti e i campioni usati nei processi di misurazione attuati dalle aziende che operano in termini di “garanzia della qualità”. Tamburini produce calibri lisci e filettati, sia standard secondo le normative vigenti, e speciali per qualsiasi esigenza di utilizzo considerando le quote di filettatura e le dimensioni di ingombro. La gamma calibri è realizzata in acciaio legato, altamente indeformabile con durezza superficiale di 63 HRc (raggiungibile dopo tempra). Per applicazioni speciali vengono realizzati calibri con acciai specifici secondo le richieste del cliente. E per migliorare il rendimento, la durata e l’assenza di attriti, senza alterare le caratteristiche di base, i calibri possono essere sottoposti a una serie di trattamenti superficiali tra cui la ricopertura della parte filettata con un rivestimento esterno (in TIN o DCL) a seconda delle necessità individuate nelle specifiche applicazioni. Tamburini fornisce un servizio di progettazione e costruzione di sistemi di misura “chiavi in mano”, personalizzato in base alle esigenze del cliente. Inoltre a richiesta può essere rilasciato il Rapporto di Taratura o la Dichiarazione di Conformità, secondo l’uso a cui è destinato. Il servizio è attivo anche per calibri di proprietà di terzi, con taratura periodica pianificata e rilascio della documentazione richiesta.

La nostra missione: essere precisi. Dalla produzione al controllo. T_M  45


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NEWS

HEXAGON LANCIA UNO SCANNER LASER 3D PORTATILE E AUTOMATICO PROGETTATO PER LA VERIFICA DI GRANDI SUPERFICI La divisione Manufacturing Intelligence di Hexagon ha annunciato il lancio di un nuovo scanner laser 3D modulare progettato per la verifica di grandi superfici, da utilizzare sia con il laser tracker che con il braccio di misura portatile. Il nuovo Absolute Scanner AS1-XL si basa sulla stessa tecnologia SHINE dell’Absolute Scanner AS1, attuale modello di punta, che gli consente di raccogliere dati 3D estremamente precisi e ad altissima velocità anche dalle superfici più difficili.

L’AS1 vanta una linea di scansione ampissima di 600 millimetri a medio raggio. Insieme alla velocità di acquisizione dei punti di 1,2 milioni di punti al secondo e alla frequenza dei fotogrammi di 300 Hertz, è ideale per scansionare rapidamente grandi superfici senza rinunciare ai dettagli. Lo scanner è inoltre dotato di una distanza operativa di misura estesa di 700 millimetri che, unita al raggio d’azione di 600 millimetri, consente di misurare punti nascosti fino a un metro di distanza. Maggiori informazioni a questa pagina.

E ora è disponibile in un pacchetto pensato per il rilievo di grandi superfici e cavità profonde in tutte le applicazioni di verifica, come pannelli aerospaziali, eliche marine e stampi di grandi dimensioni del settore automobilistico.

SPLASH WATER TEST ITS, leader nel settore delle prove ambientali e specializzato in dispositivi per prove con acqua e polvere (distribuiti in Italia da Crioclima srl), presenta una nuova macchina per prove “Splash Water”. Si tratta di una prova ambientale per verificare la resistenza a shock termici di componenti e sistemi (in accordo a ISO 16750 1-5) localizzati nelle zone del veicolo che possono essere colpite da improvvisi getti d’acqua. Il test è impiegato anche per verificare la tenuta degli involucri. La camera di prova viene scaldata e, in seguito, il DUT è colpito da un getto di acqua fredda: a differenza delle tradizionali celle che eseguono uno shock aria-aria, questo test si basa su un concetto di stress termico aria-acqua. Alcune varianti del test prevedono l’impiego di acqua salata e altre varianti ancora un condizionamento del vano prova, simile a quello che normalmente si ottiene con una cella termostatica (cicli termici). Alcune componenti normalmente oggetto di questi test: – Componenti montate sui motori;

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– Impianti frenanti; – Specchietti laterali; – Componenti del tetto del veicolo; – Interruttori a pressione; – Valvole. CLICCA QUI per ulteriori informazioni.


LA PAGINA DELL’IMS

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A cura di M. Parvis 1 e S. Rapuano 2

Notizie dall’IEEE Instrumentation and Measurement Society Congressi e tesi di dottorato di ricerca IEEE ABSTRACT This column presents the latest news about the activities of the IEEE Instrumentation and Measurement Society, the community of measurement within the Institute of Electrical and Electronics Engineers. In any issue information about conferences, funding opportunities, education activities and standard development activities of the Society are presented. RIASSUNTO Questa rubrica presenta gli ultimi aggiornamenti sulle attività dell’IEEE Instrumentation and Measurement Society, la comunità delle misure nell’ambito dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers. Di volta in volta vengono presentate informazioni sui congressi, sulle opportunità di finanziamento, sulle attività di formazione e sugli standards IEEE gestiti dalla Society.

I CONGRESSI DELL’IEEE INSTRUMENTATION AND MEASUREMENT SOCIETY DEL 2024

Sono state pubblicate le sessioni speciali dell’I2MTC 2024, che si svolgerà Glasgow in Scozia dal 20 al 23 maggio. Come sempre si registra un importante contributo dei ricercatori GMEE. Per comodità dei lettori riportiamo l’elenco definitive delle 13 sessioni: – Sensors and Measurements for Small Modular and Micro-Reactors, organizzata da Joshua Daw; – Flexible sensing and imaging for embodied intelligence, organizzata da Yunjie Yang, Nan Li e Shiming Zhang; – Low noise instrumentation, noise measurements and applications, organizzata da Graziella Scandurra; – Interpretable, efficient deep learning for intelligent monitoring of industrial equipment, organizzata da Shibin Wang, Xingwu Zhang, Weihua Li e Zhibin Zhao; – Instrumentation and measurement for reliable, safe and sustainable applications, organizzata da Lorenzo Ciani e Marcantonio Catelani dell’Unità GMEE

di Firenze, Loredana Cristaldi dell’Unità GMEE del Politecnico di Milano e Giulio D’Emilia, dell’Unità GMMT dell’Università dell’Aquila; – Neuromorphic sensing and eventbased cameras, organizzata da Gaetano Di Caterina e Oliver Kirsch; – Waveform acquisition and analysis, organizzata da Nicholas Paulter; – Sensors, Instrumentation, and Artificial Intelligence Technologies for Environmental Measurement and Modeling, organizzata da Chi-Hung Hwang, DerChen Huang, Tuan Guo e Huan Liu; – Ophthalmic instrumentation and measurement methods, organizzata da Luigi Rovati dell’Unità GMEE dell’Università di Modena e Reggio Emilia e Mario Ettore Giardini; – Optical Imaging for Flow-Field Diagnosis, organizzata da Chang Liu e Michael Lengden; – Cyber-Physical Systems for present and next-generation batteries: sensors, measurement-based modeling, diagnostics, and related instrumentation, organizzata da Pier Andrea Traverso e Marco Crescentini, dell’Unità GMEE dell’Università di Bologna, Alessio De Angelis, dell’Unità GMEE dell’Univer-

sità di Perugia e Mirko Marracci, dell’Unità GMEE dell’Università di Pisa; – The forthcoming era of battery-free measurement systems: Progress in methodologies and devices for energy harvesting and wireless power transmission, organizzata da Carlo Trigona, dell’Unità GMEE dell’Università di Catania e Ghada Bouattour; – Recent Advances in Process Tomography, organizzata da Markus Neumayer. Come riportato nel precedente numero della rubrica le indicazioni per partecipare sono sul sito web della conferenza. La scadenza per l’invio degli articoli è fissata al 24 novembre. L’IEEE Sensors and Applications Symposium si terrà a Napoli, dal 23 al 25 luglio 2024. La scadenza per l’invio degli articoli è fissata al 5 febbraio 2024. Le indicazioni per partecipare sono sul sito web del Symposium. I PREMI DELL’IMS NEL 2024

L’IMS sta preparando un nuovo premio focalizzato a fornire borse di studio agli studenti dei corsi di studio di I livello iscritti all’IMS. La documentazione necessaria per l’autorizzazione da parte dell’IEEE è stata trasmessa, ma gli esiti non sono ancora noti. I bandi dei premi 2024 sono disponibi-

1 Marco Parvis, IEEE IMS

AdCom member at large, Dip. di Elettronica e Telecomunicazioni, Politecnico di Torino marco.parvis@polito.it 2 Sergio Rapuano, IEEE IMS Vice President Technical and Standards Activities, Dip. Ingegneria, Università del Sannio rapuano@unisannio.it

T_M N. 4/23  47


04  N. 03 ;2201 0 26 3

LA PAGINA DELL’IMS

li sul sito dell’IMS. Per candidarsi ai premi è necessaria una nomination, corrispondente a un’autocandidatura o alla candidatura di un collega. Nella maggior parte dei casi bisogna presentare documentazione aggiuntiva a sostegno della nomination attraverso il sito web dell’IMS. La scadenza per la presentazione delle candidature e gli indirizzi dei siti web di riferimento sono riportati in Tab. 1. Per ulteriori dettagli si rimanda ai relativi siti web. L’IEEE Joseph F. Keithley Award in Instrumentation & Measurement viene assegnato in riconoscimento di eccezionali contributi nel campo delle misure elettriche da parte dell’IEEE. La scadenza per la presentazione delle proposte è il 15/01 di ogni anno. CLICCA QUI per ulteriori informazioni.

Tabella 1 – Scadenze e siti web per candidature ai premi dell’IMS

Premio

Scadenza

Sito web

Graduate Fellowship Award

01/02/2024

Sito web

Faculty Course Development Award

01/02/2024

Sito web

Best Dissertation Award

01/02/2024

Sito web

J. Barry Oakes Advancement Award

01/08/2024

Sito web

Outstanding Young Engineer Award

01/08/2024

Sito web

Best Application in Instrumentation and Measurement Award

01/08/2024

Sito web

Technical Award

01/08/2024

Sito web

Distinguished Service Award

01/08/2024

Sito web

Career Excellence Award

01/08/2024

Sito web

quadriennio 2024-2027, tenute durante l’estate. Sono risultati eletti due italiani sui quattro seggi disponibili: Bruno Andò, dell’Università di CataSono stati resi noti i risultati delle ele- nia, al suo primo mandato come consizioni dei membri dell’AdCom per il gliere eletto ed Editor in Chief uscente

NEWS

t

ESITI DELLE ELEZIONI DELL’ADCOM 2023

SISTEMI CONFOCALI DI NUOVA GENERAZIONE PER L’INTEGRAZIONE IN SERIE I sistemi confocali confocalDT IFD2410 e IFD2415 di Micro-Epsilon (azienda tedesca rappresentata in Italia da Luchsinger), sono ideali per misurare spostamenti, distanze, posizioni e spessori con la massima precisione. A differenza delle altre serie della famiglia confocalDT, essi dispongono di un controller integrato, che ne semplifica l’installazione. I diversi campi di misura e classi di precisione disponibili, aprono la strada a una vasta gamma di applicazioni, per esempio nell’uso in serie in macchine di misura a coordinate, nel monitoraggio in linea dello spessore del vetro piano e nel test di componenti elettronici. La frequenza di misura fino a 25 kHz è adatta anche per le misure dinamiche.

T_M  48

dell’IEEE Instrumentation and Measurement Magazine, e Sabrina Grassini, del Politecnico di Torino, al suo secondo mandato. Congratulazioni e auguri di buon lavoro ai consiglieri eletti. trasparenti è possibile misurare lo spessore, anche di cinque strati nel caso di target multistrato. Funzionalità utile nell’industria vetraria, per il controllo dello spessore di vetro piano e di contenitori. La regolazione attiva del tempo di esposizione della matrice CCD consente misurazioni veloci e stabili su superfici diverse, anche con processi di misurazione dinamici fino a 25 kHz. Il design, estremamente compatto, semplifica l’installazione in ambienti con spazio limitato. Infine è possibile integrare il sistema al PLC, tramite l’interfaccia Industrial Ethernet incorporata. Queste e altre caratteristiche rendono confocalDT IFD2410 e IFD2415 di Micro-Epsilon uno strumento unico nel panorama delle misure di spostamento, distanza e posizione nel campo dell’automazione industriale. Ne sono un esempio le numerose applicazioni gestite dai tecnici della Luchsinger srl per risolvere le problematiche di misura dei propri clienti.

Le serie confocalDT IFD2410 – IFD2415 offrono le massime prestazioni nelle misure di spostamento, distanza, posizione e spessore in un alloggiamento all-in-one, con Industrial Ethernet integrato. Il grado di protezione IP65 li rende adatti anche per gli ambienti industriali. Questi sensori confocali vengono utilizzati, tra le tante applicazioni, nelle macchine d’ispezione in linea, macchine di misura a coordinate, robotica, stampa 3D e per testare gruppi CLICCA QUI elettronici. In presenza di materiali per maggiori informazioni.


TESTING & DINTORNI

s

Rubrica a cura di Massimo Mortarino (redazione@tuttomisure.org) Articolo di Flavio Floriani

I metodi numerici di misura Monte Carlo Prima parte – Le basi

DIFFERENT APPROACHES TO MEASUREMENTS FROM THE TESTING WORLD Our analysis in the field of tests continues analyzing the different approaches to the measures according to the various testing areas. TESTING & DINTORNI Prosegue la nostra analisi in ambito di prove, analizzando i diversi approcci alle misure a seconda delle tipologie di test. UN VIAGGIO A MONTE CARLO

Sulla scia del congresso annuale del GMEE, a seguito del mio intervento riguardante i metodi numerici Monte Carlo, è nata l’idea di proporre alcuni articoli volti a promuovere questi metodi matematici per calcolare l’incertezza di misura. Con i moderni strumenti tecnologici, l’implementazione di questi metodi risulta molto semplice e meno laboriosa, rispetto al solito approccio analitico proposto dalla GUM, fornendo inoltre stime molto più rappresentative della realtà in quanto questi metodi consentono di stimare l’intera distribuzione di probabilità associata al risultato di misura, e non solo i suoi primi due momenti (valore medio e varianza). In questo primo articolo faremo una panoramica, illustrandone le basi, mentre nei prossimi numeri di Tutto_Misure proporremo alcuni esempi pratici di sviluppo di modelli di misura. Il perimetro all’interno del quale ci muoveremo è quello definito dalla serie di documenti redatti dal BIPM, in particolare: – JCGM 100 “Evaluation of measurement data – Guide to the expression of uncertainty in measurement (2008)”; – JCGM 101 “Supplement 1 to the “Guide to the expression of uncertainty in measurement” – Propagation of distributions using a Monte Carlo method (2008)”; – JCGM 102 “Supplement 2 to the “Guide to the expression of uncertainty in measurement” – Extension to any number of output quantities (2011)”;

– JCGM 104 “An introduction to the “Guide to the expression of uncertainty in measurement” and related documents (2009)”; – JCGM 106 “The role of measurement uncertainty in conformity assessment (2012)”; – JCGM GUM-6 “Guide to the expression of uncertainty in measurement — Part 6: Developing and using measurement models (2020)”; – JGCM 200 “International Vocabulary of Metrology (VIM) – Basic and general concepts and associated terms (2012)”. Tutti questi documenti sono liberamente scaricabili dal sito web del BIPM. Ci concentreremo in particolare sulla guida 101, che tratta appunto i metodi Monte Carlo. L’APPROCCIO ANALITICO DELLA GUM E QUELLO NUMERICO DEL SUPPLEMENTO 1

Chi si occupa di stima dell’incertezza di misura dovrebbe conoscere più o meno bene la JCGM 100 GUM, il testo sacro che illustra tutta la teoria e guida il lettore attraverso i concetti base, finendo poi con esempi pratici. Sicuramente il testo non è per tutti, in quanto richiede un notevole bagaglio di conoscenze, nonché confronti con altri esperti, per poter essere applicato. Fortunatamente esistono altri documenti e/o guide, redatte da vari enti, che cercano di spiegare, ove possibile semplificandola, l’applicazione della teoria rendendola fruibile a un

pubblico più ampio. Non che la guida JCGM 101 sia scritta in modo semplicistico: anche essa è comunque un testo basato su concetti teorici non semplicissimi (d’altra parte gli argomenti trattati richiedono spiegazioni rigorose), ma concettualmente esprime uno schema di applicazione, che risulta facilmente implementabile usufruendo di qualche supporto tecnologico. Per promuovere, quindi, questa metodologia dobbiamo capire quali sono i limiti applicativi della teoria proposta dalla GUM e come il metodo Monte Carlo cerchi di superarli. La base di partenza è sempre quella di dover propagare un’incertezza di misura da una o più variabili d’ingresso attraverso un modello di misura, al fine di stimare l’incertezza sull’uscita (o sulle uscite). Modelli di misura semplici e classici potrebbero essere, ad esempio (come anche riportato tra gli esempi della GUM), la taratura dei blocchetti piano paralleli oppure la misurazione simultanea di resistenza e reattanza. In entrambe le situazioni abbiamo: – un certo numero di grandezze in ingresso, alle quali sono associate delle incertezze e relative distribuzioni di probabilità; – un modello di misura tipo y = f(x1, x2, x3, …, xN,); – la necessità di stimare l’incertezza su y e relativi fattori di copertura, al fine eventualmente di decretare la conformità o meno a una data specifica.

Flavio Floriani Direttore Tecnico del Laboratorio di Intek spa

flavio.floriani@intek.it

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s

TESTING & DINTORNI

Ecco cosa ci propongono le guide 100 e 101 per lo sviluppo dei modelli.

Figura 1 – Schema di flusso per lo sviluppo di un modello secondo guida 100 GUM

Figura 3 – Approccio teorico alla legge di propagazione dell’incertezza

Figura 2 – Schema di flusso per lo sviluppo di un modello secondo guida 101 Monte Carlo

Già da questi schemi di flusso capiamo che lo sviluppo di un metodo Monte Carlo richiede minori passaggi e minori informazioni. Vediamo nel dettaglio le differenze. Per sviluppare un modello di misura con l’approccio teorico GUM dobbiamo calcolare le derivate parziali del modello di misura rispetto a ciascuna grandezza d’ingresso (Fig. 3), verificando che non vi siano non linearità nel modello (quanto meno non in un intorno del punto di misura). Dobbiamo inoltre verificare che la derivata prima non si annulli in corrispondenza del valore d’interesse. Successivamente dovremmo aver valutato gli scarti tipo Figura 4 – Esempi di formule utilizzati delle diverse distribuzioni in ingresso, secondo le corrisponper riportare allo scarto tipo alcune distribuzioni denti formule date nella guida 100. Esistono difatti relazioni matematiche che permettono, a seconda della distribudi libertà del sistema per stimare i fattori di copertura. Tutto zione da trattare, di ottenerne lo scarto tipo (Fig. 4). Una volta eseguiti i calcoli dei punti precedenti e dopo aver questo sotto l’assunto che sia valido il teorema del limite propagato l’incertezza, dobbiamo calcolare gli effettivi gradi centrale, ovvero che il modello di misura f considerato sia T_M  50


N. 04  ;2 0 2 3

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TESTING & DINTORNI

rigorosamente lineare, in modo che la distribuzione in uscita tenda a una Gaussiana e possano quindi essere calcolati i fattori di copertura ipotizzando di avere una distribuzione a t (o di Student) che tende a una Gaussiana per infiniti gradi di libertà. Per calcolare gli effettivi gradi di libertà per una distribuzione t (o di Student) si impiega la formula di Welch-Satterthwaite:

νeff =

u c4 (y) ΣiN= 1

u i4 (y) νi

Per sviluppare un modello di misura con l’approccio Monte Carlo dobbiamo generare dei numeri casuali, ottenuti come realizzazioni della distribuzione associata alla grandezza d’ingresso, parametrizzandone correttamente le proprietà; ad esempio, se la grandezza X ha media 5 e scarto tipo 1 con distribuzione Gaussiana, basterà passare questi dati al software che genererà una popolazione di numeri tale da rispecchiare queste caratteristiche. Ugualmente, se avessimo per una certa grandezza in ingresso xn un intervallo di valori possibili tra 8 e 10 con distribuzione rettangolare uniforme, passando questi dati al software verrebbero generati numeri casuali ottenuti da questa distribuzione, come richiesto. La prossima domanda potrebbe essere: ma quanti di questi M numeri generiamo? Ci risponde la guida 101, illustrando anche una procedura adattiva in funzione della tolleranza desiderata.

Figura 5 – a) Esempio di generazione in Labview di una popolazione di numeri con distribuzione Gaussiana, media 2,15e-7 e deviazione standard 9,7e-9; b) Esempio generazione in Labview di una popolazione di numeri con distribuzione uniforme e intervallo di valori tra -0,05 e +0,05

Il numero dipende anche dalla forma della distribuzione in uscita e solitamente viene ritenuto che 106 numeri (un milione) offrano una buona copertura, anche se spesso si ottengono buoni risultati già a partire da 104 (diecimila) valori. Sicuramente è da considerare il fatto che al crescere della complessità del modello crescerà anche il tempo di calcolo. Generate le popolazioni necessarie di numeri in ingresso al modello, ora basta predisporre la formula che svilupperà il modello di misura e verrà calcolata M volte in funzione di quanto scelto al punto precedente. In tre passi abbiamo concluso: ora ci basta prendere la popolazione di M numeri che sono passati dal modello di misura e calcolarne media, scarto tipo e fattori di copertura. Abbiamo inoltre il grande vantaggio di poter visualizzare la distribuzione in uscita, aumentando la percezione di ciò che stiamo analizzando.

Figura 6 – Esempio scrittura in Labview di un modello di misura

Figura 7 – Esempio scrittura in Labview di codice per estrapolare media e scarto tipo da una popolazione di dati

Figura 8 – Visualizzazione dei dati in uscita del modello, rappresentati con istogramma

Con poche operazioni abbiamo sviluppato un modello di misura che ci permette di eseguire tutti i calcoli che vogliamo; i fattori di copertura possono facilmente essere calcolati sulla distribuzione ottenuta mediante integrazione numerica. Inoltre, se utilizziamo un piattaforma software aperta T_M  51



N. 04 n ;2 0 2 3 I limiti dell’approccio analitico Vediamo ora i limiti dell’approccio analitico della GUM. 1. Non tutte le distribuzioni sono Gaussiane, quindi i fattori di copertura possono essere non simmetrici o di valore differente rispetto a quelli presentati dalla guida; per calcolarli correttamente è necessario conoscere con precisione le caratteristiche della distribuzione.

s

tipo Labview, R oppure Matlab, il modello sarà scalabile e riutilizzabile per tutti i modelli che vorremo sviluppare in futuro. La validazione del modello sviluppato potrebbe avvenire replicando uno dei numerosi esempi riportati nelle guide e verificandone la convergenza, oppure attraverso l’utilizzo della piattaforma NIST.

TESTING & DINTORNI

2. Lo sviluppo in serie di Taylor al primo ordine funziona soltanto se la funzione in analisi non ha non linearità importanti e se la derivata prima non si annulla nel punto di analisi. Inoltre, se il rapporto tra incertezza e valore misurato è grande, si rischia di ottenere probabilità non nulle di valori negativi o matematicamente impossibili, insensati per grandezze definite positive come lunghezze, massa, tempo, ecc.

Figura 11 – Esempio della propagazione dell’incertezza della funzione sen(x) quando l’angolo misurato è prossimo a 90°. Il metodo Monte Carlo (blu) rappresenta correttamente la distribuzione in uscita, non ammettendo ovviamente valori superiori a 1. Il risultato del metodo GUM, oltre a necessitare della trattazione di termini superiori al primo, fornisce una probabilità non nulla

Figura 9 – Esempio di distribuzione (in blu) asimmetrica e “schiacciata” calcolata con metodo Monte Carlo, rispetto alla medesima proposta dal modello GUM. Il valore dei fattori di copertura al 95% è di 0.67, anziché 2 nel caso di Gaussiana

3. La trattazione di termini superiori al primo nello sviluppo in serie di Taylor per funzioni a più variabili diventa estremamente complessa. 4. Se le variabili d’ingresso sono correlate si deve calcolare la matrice di covarianza, aumentando ulteriormente la difficoltà nella trattazione. Il termine addizionale da aggiungere alla formula di propagazione dell’incertezza quando le grandezze in ingresso sono correlate è qui riportato: N–1 N

2

Figura 10 – Valori dei fattori di copertura riportati dalla GUM per distribuzione Gaussiana

Σ Σ ddxf ddxf u(x )u(x )r(x x )

i=1 j=i+1

i

j

i

j

i, j

I vantaggi del metodo Monte Carlo Con i moderni strumenti informatici, è veramente semplice implementare un metodo Monte Carlo, avvalendosi per esempio di piattaforme online come il NIST Uncertainty Machine o altri software commerciali. Il modello sviluppato andrà a propagare le reali distribuzioni delle variabili in ingresso attraverso il modello di misura, non temendo quindi non linearità o punti notevoli in quanto non viene fatta nessuna linearizzazione. T_M n 53


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N. 04  ;2 0 2 3

s

TESTING & DINTORNI

Carlo, riprendiamo uno degli esempi riportati nell’allegato H della guida 100 GUM e sviluppiamolo secondo la guida 101 utilizzando il software Labview. La taratura dei blocchetti piano paralleli e la propagazione dell’incertezza secondo la guida 100 GUM Il modello di misura è rappresentato dall’equazione (H.3) della GUM:

Figura 12 – Esempio riportato dalla guida 101; tre differenti distribuzioni in ingresso vengono propagate attraverso il modello di misura dando origine alla distribuzione di uscita, chiaramente non Gaussiana

l = f (ls, d, as, θ, da,dθ ) = ls + d – ls (da x θ + as x dθ ) (H.3)

Nel caso si avessero serie di dati in ingresso correlate, il software, in modo molto semplice, può estrarre la matrice di covarianza; nel caso in cui, invece, questa sia nota a priori, risulta ugualmente semplice passarla al modello per i calcoli.

Figura 15 – I contributi d’incertezza e il calcolo delle derivate parziali in cui alcuni contributi sono nulli al primo ordine

Figura 13 – Esempio di calcolo in Labview della matrice di covarianza e successiva generazione di numeri normalmente distribuiti che abbiamo la correlazione calcolata

Le stesse guide del JGCM suggeriscono e rimarcano come i metodi Monte Carlo coprano un panorama molto più ampio di casistiche rispetto alla trattazione teorica GUM ed enfatizzano che tipicamente è più semplice implementare questi metodi.

Si valutano gli scarti tipo delle distribuzioni in ingresso: per la temperatura si ha: u(D) = (0,5 °C)/ 2 = 0,35 °C mentre per le altre grandezze si rimanda alla Fig 16.

Figura 14 – Stralcio della guida 102

UN ESEMPIO PRESO DALLA GUM

Per illustrare praticamente i vantaggi del metodo Monte

Figura 16 – Il riassunto dei contributi d’incertezza

T_M  55


04  N. 03 ;2201 0 26 3

TESTING & DINTORNI

Figura 18 – La parametrizzazione delle grandezze in ingresso, seguendo le loro reali distribuzioni

Figura 17 – L’inserimento dei termini di ordine superiore, senza i quali alcuni contributi risultavano a zero

Il calcolo degli effettivi gradi di libertà (da eseguire per ogni contributo, se necessario) per il calcolo dei fattori di copertura porta a:

νeff (d ) =

[u 2 ( d ) + u 2 (d 1) + u 2 (d 2) ]2 u4 (d ) v (d )

+

u 4 (d 1) v (d 1)

+

u 4 (d 2 )

=

( 9,7 nm)4 ( 5,8 nm)4

v (d 2 )

24

+

( 3,9 nm)4

5

+

( 6,7 nm)4

= 25,6

8

Lo sviluppo del metodo Monte Carlo equivalente CONCLUSIONI Da quanto illustrato pare abbastanza evidente che con lo sviluppo degli strumenti informatici registrato negli ultimi anni, implementare un modello MCM non è per nulla complicato; anzi, risulta più semplice rispetto allo sviluppo di un modello analitico. La corposa problematica di generare numeri casuali che aderissero a determinate distribuzioni è stata ben ridimensionata da svariati strumenti software. Nel prossimo numero presenteremo lo sviluppo di un reale modello di misura utilizzato in laboratorio per eseguire i calcoli.

Figura 19 – Il modello di misura (non una sua approssimazione)

Senza troppo commentare quanto sopra, siamo passati dallo sviluppo di un complesso e non troppo accurato modello di misura (che nella guida 100 occupa circa due pagine, senza contare il completo sviluppo dei calcoli), a un accurato modello sviluppato con poche righe (o, in questo caso, blocchetti) di codice.

T_M  56

Figura 20 – A sinistra lo scarto tipo risultato della simulazione Monte Carlo tenendo conto delle reali distribuzioni, a destra il risultato proposto dalla GUM; il metodo Monte Carlo ha evidenziato una riduzione dell’incertezza di circa il 10%


s

MISURE E FIDATEZZA

Rubrica a cura di L. Cristaldi, (loredana.cristaldi@polimi.it), M. Catelani, M. Lazzaroni, L. Ciani Articolo di C. Bruno1, L. Cristaldi2, M. Tacchini1

Sicurezza funzionale: Calcolo dell’affidabilità di un sistema di sicurezza in Low Demand Seconda parte FUNCTIONAL SAFETY: RELIABILITY EVALUATION IN A LOW-DEMAND SAFETY SYSTEM In the first part of the article, we introduced the concepts of Unreliability Function F(t ) and of Reliability Function R(t ). The former is the base for the parameter PFD(t ) and the one used to indicate the reliability of a Safety Instrumented Function (SIR): PFD average or PFDavg. In this second part, we show how to calculate, in practice, the PFDavg.

RIASSUNTO Nella prima parte dell’articolo abbiamo introdotto il concetto di funzione d’Inaffidabilità F(t ) e di Affidabilità R(t ). La prima funzione è la base per il parametro PFD(t ) e viene utilizzata per indicare l’(in)affidabilità di una Safety Instrumented Function (SIR): PFD medio (PFDavg): in questo contributo, mostreremo quale procedura seguire per la sua valutazione.

Figura 1 – Sottosistema 1oo1

Figura 2 – Due sottosistemi 1oo1 in serie

Considerando un sottosistema 1oo2 (figura 3), dove ciascun elemento possiede lo stesso tasso di guasto λ, la sicurezza è garantita se almeno un elemento funziona correttamente.

PFDavg PER DIVERSE ARCHITETTURE

In low demand mode, il PFD medio può essere calcolato integrando la funzione PFD(t ) nell’intervallo di tempo pari al Proof Test. T

1 PFDavg = Ti

0

i

T

1 PFD (t ) dt = Ti

i

∫ F(t ) dt

0

Figura 3 – Sottosistema 1oo2

Consideriamo un sottosistema 1 out of 1 (1oo1) con un tasso di guasto λ. Questa architettura consiste in un singolo canale, dove qualsiasi guasto pericoloso porta al fallimento della funzione di sicurezza, quando avviene la richiesta della stessa. Partendo dalla sua funzione di affidabilità R (t ) = e–λ t la funzione d’inaffidabilità può essere riscritta e approssimata a F (t ) = 1 – R (t ) = 1 – e–λt ≅ 1– (1 – λ t ) = λ t Perciò: T

1 PFDavg = Ti

0

i

T

1 F (t )dt = Ti

i

T

i

λ Ti

λ λ t dt = T = ∫ T 2T 2

1 (1–e–λ t )dt ≅

i

0

2

0

i

i

In caso di due sottosistemi 1oo1 posti in serie, il PFD medio è dato dalla somma dei PFD medi dei singoli sottosistemi. PFDavg -tot = PFDavg –1 + PFDavg –2 =

λ 1T1 2

+

λ 2T2 2

Questa architettura consiste in due canali collegati in parallelo, in modo tale che ciascun canale può realizzare la funzione di sicurezza. Pertanto, dovrebbe verificarsi un guasto pericoloso in entrambi i canali prima che la funzione di sicurezza fallisca su richiesta. Ipotizzando che ciascun elemento del sottosistema sia, ad esempio, un trasmettitore di pressione, se anche solo uno di questi sensori rileva una situazione pericolosa, il sottosistema provoca un arresto. 1 GT Engineering, Poncarale (BS)

claudia.bruno@gt-engineering.it marco.tacchini@gt-engineering.it 2 Politecnico di Milano

T_M N. 4/23  57


N. 04  2 023

s

MISURE E FIDATEZZA

Per due dispositivi collegati in parallelo, conoscendo la loro F(t ), la probabilità di guasto totale Ftot (t ) è data da: 2

Ftot (t ) = ∏ Fi (t ) = F(t )1 * F(t )2 i =1

F(t ) = 1 – R (t ) = 1 – e–λ t ≅ 1– (1 – λ t ) = λ t Ftot (t ) = λ t * λ t = λ 2 t 2 Perciò: T

1 Ti

PFDavg =

T

i

Ftot (t ) dt ≅

0

1 Ti

T

i

λ 2t 2 tdt =

0

2

λ 3Ti

i

3t 2 tdt =

0

λ 2 3 λ 2Ti2 Ti = 3 3Ti

Figura 4 – Sottosistema 1oo3

Considerando un sottosistema 1oo3, dove ciascun elemento possiede lo stesso tasso di guasto λ, la sicurezza è garantita se almeno uno di loro funziona correttamente. In altre parole, in caso di due guasti, la funzione di sicurezza è ancora garantita. Ipotizzando che ciascun elemento del sottosistema sia, ad esempio, un sensore di temperatura, se anche solo uno di questi rileva una situazione pericolosa (ad esempio un’altissima temperatura), il sottosistema provoca un arresto sicuro del sistema a cui appartengono. Per tre dispositivi collegati in parallelo, conoscendo la loro F(t ), la probabilità di guasto totale Ftot (t ) si ottiene attraverso la seguente formula: 3

Ftot (t ) = ∏ Fi (t ) = F(t )1 * F(t )2 * F(t )3 i =1

Perciò:

T

1 Ti

PFDavg =

T

i

Ftot (t ) dt ≅

0

1 Ti

T

i

λ 3t 3tdt =

0

3

λ 4Ti

0

i

4t 3tdt =

λ 3 4 λ 3Ti3 Ti = 4 4Ti Figura 5 – Sottosistema 2oo3

L’architettura che segue è costituita da tre canali o tre elementi collegati in parallelo, ma in modo tale che lo stato di uscita non risulti modificato se solo un elemento fornisce un risultato in disaccordo con gli altri due elementi. Supponendo che ogni elemento del sottosistema sia, ad esempio, un sensore di temperatura, se uno solo di essi rileva una situazione pericolosa (ad esempio una temperatura elevata rispetto al valore di riferimento), il sottosistema non provoca l’arresto del processo. In questo caso, è richiesto che almeno due sensori di temperatura rilevino l’anomalia per provocare lo spegnimento sicuro del sistema. Questa architettura ha un elevato livello di affidabilità e disponibilità. In questo caso il modello in grado di esprimere la funzione R(t ) per architetture con ridondanza KooN, conoscendo “n”, il numero totale di dispositivi” e “i”, il numero di dispositivi che devono funzionare per garantire il corretto funzionamento dell’intero sistema è il modello binomiale:

{

n

Σ ( )(R(t )) (1–R(t ))

Rtot (t ) =

n i

i=k (ni ) =

i

n–i

n! i! (n – i)!

Si osservi che il modello binomiale è applicabile a tutte le combinazioni di dispositivi collegati in parallelo, incluso lo scenario precedente. Per l’architettura 2oo3 si ottiene:

(3)

(3)

Rtot (t ) = 2 (e–λ t )2 (1 –e–λ t ) + 3 (e–λ t )3 ≅ 3 (1–λ t )2 (λ t ) + (1–λ t )3 = […] = 1+2λ 3t 3 – 3λ 2t 2 T_M  58


N. 04  ;2 0 2 3

s

MISURE E FIDATEZZA

F(t )tot = 1 – R (t )tot = 1 – (1+2λ 3t 3 – 3λ 2t 2) = 3λ 2t 2 – 2λ 3t 3 ≅ 3λ 2t 2 Pertanto, il PFDavg può essere calcolato utilizzando la nota formula integrale: T

PFDavg =

1 Ti

T

i

Ftot (t ) dt ≅

0

1 Ti

T

i

3λ 2t2tdt =

0

2

λ Ti

i

3t 2tdt =

0

Tabella riassuntiva Nel caso in cui consideriamo i Safety Critical Systems, solo la parte pericolosa del tasso di guasto è significativa. Inoltre, considerando i sistemi non riparabili e assenza di guasti di causa comune, le formule per il PFD medio sono riepilogate nella Tab. 1. Le formule per il calcolo del PFDavg in caso di sistemi non riparabili, ma in presenza di guasti di causa comune per sistemi ridondanti (β≠0), si trovano nella IEC 61508-6 Annex B. Seguendo l’approccio IEC, per un’architettura 1oo2, nel caso in cui vengano presi in considerazione i guasti di causa comune, la formula per il calcolo del PFD medio è data da:

λ2 3 Ti = λ 2Ti 2 Ti Tabella 1 – Riepilogo formule PFDavg

λ2 · T 2 λ2 · T 2 PFDavg = (1–β )2 · DU i + β · DU i 3

2

Esempio di calcolo del PFD medio Vogliamo calcolare il PFDavg di un circuito di sicurezza in low demand che coinvolge un trasmettitore di pressione, una barriera analogica, due moduli di sicurezza elettronici in serie e la funzione di STO (Safe Torque Off) di un azionamento, come illustrato in Fig. 6. È necessario recuperare i dati di affidabilità dal datasheet di ciascun componente; ad esempio, è necessario conoscere λDU, SFF e il tipo di componente. È poi necessario stabilire la struttura di ciascun sottosistema e il periodo di Proof Test Ti. In Tab. 2 è riportato un esempio di dati.

Figura 6 – Esempio di funzione di sicurezza

Tabella 2 – Esempio di dati di affidabilità

T_M  59


N. 04  2 023

s

MISURE E FIDATEZZA

Il PFDavg della struttura 1oo1 può essere calcolato seguendo l’approccio prima introdotto (si vedano le indicazioni riportate al paragrafo 2.2 della IEC 61508-4 Termini e definizioni): λ2 · T 2 PFDavg = DU i 2

Il PFDavg_tot del loop è la somma dei PFDavg di ciascun sottosistema. Il sistema raggiunge SIL 2. AFFIDABILITÀ DI UNA FUNZIONE DI SICUREZZA IN LOW DEMAND

In Low Demand, l’affidabilità di una funzione di sicurezza è Il SIL di architattura di ciascun sottosistema è stato fissato definita dal parametro PFD . avg usando le tabelle 2 e 3 della cosiddetta Route 1H. La IEC 61508 divide i requisiti in quattro Safety Integrity Levels, SIL1, SIL2, SIL3, e SIL4, dove SIL4 è il livello più affidabile e SIL1 è il livello meno affidabile. Tabella 3 – Esempi di PFDavg

NEWS

t

Tabella 4 – Safety integrity Levels in funzione di PFDavg

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T_M  60


N. 04  ;2 0 2 3 Ciononostante, non è sufficiente avere una funzione di sicurezza con un certo valore di PFDavg associabile, ad esempio, a SIL2 per decidere che la SIF sia una funzione di sicurezza in SIL2. Si consideri infatti una SIF che opera in Low Demand e si assuma che il PFDavg sia stato calcolato pari a 5·10-3. Poiché tale valore rientra nell’intervallo da 10-3 a 10-2, il sistema può rispettare i requisiti per SIL2 ammesso che rispetti anche i requisiti di: – integrità sistematica della sicurezza “Systematic Safety Integrity”; – integrità hardware di sicurezza “Hardware Safety Integrity”. Il flow chart che mette in relazione i requisiti è riportato in Fig. 7.

s

MISURE E FIDATEZZA

È un componente di tipo B con HFT=0. La sua SIL capability è pari a SIL2. SFF =

λ S + λ DD (134 + 160) + 669 = = 96,3 λT 1000

Supponendo che l’evento pericoloso capiti una volta ogni 10 anni, si decide che il Proof Test debba avvenire almeno una volta all’anno. Il livello di affidabilità del sottosistema è quindi: PFDavg =

2 λDU · T i2

2

=

37 · 10–9 · 1 · 8760 = 1,6 · 10–4 1000

Il livello di affidabilità è SIL3, tuttavia il sottosistema di sicurezza può essere utilizzato in un sistema che raggiunge al massimo SIL2. Ci sono due motivi: – il primo è che i vincoli di architettura di Tab. 6 limitano il massimo SIL raggiungibile a SIL2, se il trasmettitore è usato in singolo canale (HFT=0); – l’altro motivo è che la SIL capability limita il componente a SIL2, anche se usato in HFT maggiore di zero. Tabella 6 – Vincoli di architettura

Figura 2 – Due sottosistemi 1oo1 in serie

Quindi il SIF, anche se il PFDavg rientra nel range di SIL3, potrebbe non soddisfare automaticamente i requisiti per tale livello di SIL. Vediamo un esempio. Esempio Consideriamo un sottosistema d’ingresso composto di un trasmettitore di pressione come dettagliato in Tab. 5. Si tratta di un modello ABB 2600T, 268 Safety. Tabella 5 – Specifiche del trasmettitore di pressione considerato

BIBLIOGRAFIA

[1] IEC 61508 “Sicurezza funzionale dei sistemi elettrici/ elettronici/elettronici programmabili relativi alla sicurezza”, (ed. 2010). [2] IEC 61511 “Sicurezza funzionale, sistemi strumentali di sicurezza per il settore dell’industria di processo” (ed. 2016). [3] Tacchini M. (2023). Functional Safety of Machinery; How to apply ISO 13849-1 and IEC 62061. NJ: Wiley. [4] IEC 62061 “Sicurezza del macchinario – Sicurezza funzionale dei sistemi di comando e controllo relativi alla sicurezza” (ed. 2021).

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TECNOLOGIE IN CAMPO

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TECHNOLOGIES IN ACTION The section “Technologies in action” presents a number of recent case studies and applications of industries, research institutions and suppliers in the metrology sector, gaining profit from the latest innovation in measuring instruments and systems. RIASSUNTO La Rubrica “Tecnologie in campo” presenta un compendio di casi di studio e applicativi di aziende utenti, istituzioni e fornitori del settore che hanno tratto valore aggiunto competitivo dalla moderna strumentazione di misura.

TE LO DO IO, IL TEST CHE FA PER TE…!

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Come individuare le soluzioni di prova in grado di soddisfare pienamente le specifiche esigenze delle aziende manifatturiere La società protagonista di questa nuova intervista è TEC EUROLAB srl (Campogalliano – MO), società nata nel 1990 come azienda di servizi alle imprese, votata a trovare le risposte che servono ai clienti per misurare e certificare la qualità, affidabilità e conformità dei propri prodotti e processi, per risolvere problemi e, in ultima analisi, per progredire nella strada del miglioramento competitivo. Servizi, quindi, mirati sia a individuare le cause del malfunzionamento di un prodotto o componente sia ad analizzare prototipi per evidenziarne gli aspetti da correggere o migliorare. Ma, come i lettori vedranno, nel corso dell’articolo si svelerà una seconda protagonista, PolyWorks Eu ropa, società inserzionista ben conosciuta dai lettori di TUTTO_ MISURE, che potremmo definire “partner” del successo di TEC Eurolab con i suoi software per la gestione metrologica, reportistica in particolare: funzionali al lavoro di analisi dei clienti e realizzati, manutenuti e aggiornati sulla base delle segnalazioni degli stessi, in un perfetto rapporto si-

Come sempre, iniziamo da una breve presentazione della TEC EUROLAB srl. Ce la forniscono Maria Francesca Silingardi (Responsabile Marketing) e Matteo Gavioli (Tecnico di metrologia e tomografia) dell’azienda modenese, che ringraziamo per la disponibilità. (F. Silingardi) Per introdurre TEC Eurolab vorrei partire dal “payoff” che accompagna il nostro logo: “We make you feel sure” (Vi facciamo sentire sicuri), che riassume efficacemente l’obiettivo primario delle nostre attività. Garantiamo la sicurezza dei materiali e dei prodotti, grazie alle tecniche di analisi che siamo in grado di attivare (internamente o, per alcuni particolari servizi, tramite qualificati partner): dai controlli non distruttivi (ambito del quale fa parte la Tomografia) all’analisi dimensionale, al testing, inteso soprattutto come analisi dei materiali, e infine al test engineering, servizio che mira a individuare le prove adatte per soddisfare le necessità di

alcune aziende di testare i propri prodotti in condizioni ambientali specifiche (di pressione, di temperatura, ecc.), che normalmente non sono in grado di ricreare al proprio interno. Parallelamente al grande settore del Testing, l’attività di TEC Eurolab si sviluppa nell’ambito della Formazione Specialistica degli operatori (Controlli non Distruttivi, Saldatura, Qualità) attraverso l’Academy, e in quello della Certificazione (come Organismo accreditato). Siamo quindi in grado di fornire un servizio completo nel contesto della formazione e certificazione di prodotti, processi e operatori, proponendoci ai clienti come partner e come supporto per la soluzione di specifici problemi o il soddisfacimento di precise esigenze. Due veloci informazioni per concludere questa sintetica presentazione della Tec Eurolab: 86 dipendenti, prevalentemente tecnici esperti nel proprio segmento d’attività, per circa 10 milioni di euro di fatturato annuale. Principali settori di sbocco: Automotive, Aerospace, Ingegneria, Biomedicale e, in varia misura, gran parte dei settori manifatturieri. Dopo una rapida fotografia dell’azienda protagonista di questa intervista, addentriamoci nelle sue attività, partendo ovviamente da un aspetto fondamentale per lei e per tutti i suoi clienti: la qualità del dato. (M. Gavioli) Oggi le aziende che intendono evolvere chiedono soprattutto la qualità del dato: pochi numeri, ma affidabili, quelli che servono veramente alla singola realtà per verificare e T_M N. 4/23  63


aggiornare a ragion veduta i propri piani di sviluppo. Entrando nello specifico delle nostre attività, abbiamo analizzato di tutto: dal pezzo di Parmigiano Reggiano o Grana Padano a strumenti musicali, quali i violini e le viole, fino ai componenti di grandi dimensioni, come parti di navi o di aeromobili, e alla nutrita lista di prove di laboratorio, controlli non distruttivi e test engineering riportata nel nostro sito web. Quando parlo di qualità del dato non mi riferisco solo alla precisione dei valori numerici rilevati, ma anche alla “forma” in cui vengono proposti i risultati delle nostre analisi e prove, ambito nel quale è sempre più richiesta una reportistica tramite immagini e brevi video, più immediata e semplice da esaminare per il cliente rispetto a fitte pagine di resoconto, spesso macchinose e difficili da recepire completamente, o comunque sempre meno semplici da fruire in un’era sociale caratterizzata, a torto o a ragione, dalla rapidità della comunicazione a tutti i costi… Stiamo parlando di report dei servizi “raccontati con immagini e video” più che attraverso resoconti scritti…? (M. Gavioli) Esattamente! Il cliente è sempre più favorevole a questa forma moderna di reportistica, probabilmente sull’onda di quanto avviene da anni nella telefonia mobile, dove ai lunghi messaggi di testo si preferiscono i “vocali”, i link a brevi video, ecc. Da qualche tempo abbiamo iniziato ad adeguarci ai nuovi standard, aiutati in tal senso dalle soluzioni informatiche specifiche che da anni utilizziamo, continuamente aggiornate: mi riferisco alla gamma di software proposta da PolyWorks Europa, mirati a supportare tutti i processi di misura 3D e le attività svolte dalle organizzazioni di produzione industriale, dalla definizione basata su modelli per la pianificazione delle misure nel software CAD all’analisi dimensionale, al controllo qualità e al reverse engineering. Queste soluzioni ci consentono di gestire con semplicità e immediatezza immagini e contenuti multimediali che, come dicevo poc’anzi, aumentano la facilità T_M  64

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di recepimento dei risultati delle no stre analisi da parte del cliente. Proprio l’immediatezza del risultato, a mio parere, abbinata ovviamente alla qualità del dato, è la caratteristica dei no stri report maggiormente apprezzata dai nostri clienti, che necessitano appunto di poter estrapolare in tempo reale indicazioni essenziali per la pianificazione ottimale e il miglioramento continuo delle proprie attività. Pensiamo, ad esempio, che una sola immagine può dimostrare immediatamente all’azienda che il proprio prodotto è stato realizzato in modo errato e, di conseguenza, consentire di attivare tempestivamente gli opportuni correttivi.

dato” può significare, a volte, individuare anche solo un semplice controllo, ma proprio quello di cui il cliente necessitava. Ecco, approfittando della vostra specializzazione in ambito di “analisi”, sarebbe interessante conoscere il percorso attraverso il quale siete arrivati alla scelta delle soluzioni offerte da PolyWorks…? (M. Gavioli) Innanzitutto abbiamo effettuato un’attenta analisi di mercato, che ci ha consentito di restringere nettamente la rosa delle soluzioni potenzialmente adatte a soddisfare le nostre esigenze. Poi siamo andati a verificare le

Figura 1 – Controllo dimensionale con sistema a luce strutturata

Quello che noi facciamo consiste essenzialmente nel cercare di capire quale sia lo scopo finale del cliente: grazie agli strumenti e alle tecnologie innovative (che popolano la sede di Tec Eurolab) e ai metodi precedentemente citati, siamo in grado di ricavare una quantità impressionante di dati ma, per fare in modo che il nostro servizio diventi valore aggiunto per il singolo cliente, dobbiamo essere anche capaci d’individuare i dati che gli servono…! La nostra società, a differenza delle aziende manifatturiere, “produce dati” essenzialmente e la “qualità del

specifiche caratteristiche di ogni singola proposta, valutandole in modo puntuale: mi riferisco alla completezza, semplicità, immediatezza, varietà di reportistica, ma anche alla tipologia e qualità dei servizi offerti insieme alla soluzione; in primis alla manutenzione, aggiornamento, assistenza e formazione, che spesso contano ancora di più rispetto al prodotto di per se stesso. Alla fine delle nostre analisi, le soluzioni offerte da PolyWorks Europa si sono rivelate quelle più complete e performanti in base alle nostre esigenze, al pari del pacchetto di servizi collaterali offerto.


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a favore del singolo cliente… (F. Silingardi) La grande quantità e varietà di servizi a disposizione del cliente ci consente di fornirgli un risultato, partendo da singoli progetti, in grado di farlo progredire insieme a noi, dandogli immediata evidenza dei risultati ottenibili tramite le nostre prove. Quindi possiamo vantare molti rapporti di “partnership” con i nostri clienti, di cui spessissimo diventiamo da fornitori a partner. Potrei citare innumerevoli casi in cui la Tomografia ha evidenziato un problema e indirizzato l’opportuna soluzione, in ambiti quali, ad esempio, la portata di fluido all’interno di un motore: riuscendo, in questo caso, a ottenere la possibilità di analizzare i condotti interni anche dal punto di vista dimensionale e potendo offrire così ai clienti, in modo semplice e Figura 2 – Controllo dimensionale con utilizzo software PolyWorks rapido, risultati difficili da ottenere con l’impiego delle tecniche tradizionali. Una A tale proposito, va detto che progres- progressivo ma con un elevato “potere proposta aggiuntiva tutt’altro che margisivamente abbiamo imparato a “utiliz- d’acquisto” (e, direi, in una condizione nale, che spesso viene accettata come zare” a piene mani questi servizi, traen- di partnership ben più costruttiva rispet- vera opportunità da parte di molti clienti. done grandi vantaggi: a partire dalla to al semplice rapporto cliente-fornitoformazione e aggiornamento del per- re), a tutto vantaggio della rispondenza (M. Gavioli) Avremmo moltissimi sonale addetto all’uso dei software ottimale della soluzione alle nostre spe- interessanti casi pratici da presentare, (siamo in tre ad avere frequentato i cificità ed esigenze. come quello recente che riguardava la corsi organizzati periodicamente da misurazione del volume della polvere PolyWorks Europa, e presto altri colle- I lettori di TUTTO_MISURE sono intrappolata nei canali di un prodotto ghi seguiranno il nostro stesso percor- da sempre interessati a cono- realizzato in Additive Manufacturing. so formativo), proseguendo con il dia- scere casi di successo nei quali i La Tomografia, in definitiva, presenta logo costante con il “call center tecni- servizi offerti abbiamo risolto pro e contro come tutte le tecniche di co”, al quale inoltriamo periodicamen- problemi e soddisfatto esigenze analisi, ma è utilissima per ispezionare te piccole ma utili richieste di personalizzazione, molte delle quali vengono prontamente integrate nelle successive versioni, a riprova della continua ricettività del fornitore nei confronti degli input ricevuti dal cliente. Notiamo con piacere che sono numerose le nuove funzioni introdotte a seguito di richieste di altri clienti, la cui utilità anche per la nostra azienda si rivela immediatamente dopo l’avvio dell’utilizzo della nuova release. In sostanza, siamo partiti con un approccio ai software metrologici mirato ad “automatizzare” maggiormente il nostro lavoro di controllo su uno specifico componente e, constatata passo dopo passo la semplicità e immediatezza dell’applicazione (nel senso d’individuazione e soddisfacimento dell’obiettivo finale), siamo giunti ora a utilizzarli nella pienezza delle Figura 3 – Material testing con utilizzo di SEM loro funzionalità, ovviamente in modo T_M  65


l’interno dei componenti senza distruggerli (in passato l’unico modo per svolgere tale compito era quello di entrare e tagliare…) e, quindi, controllare anche i condotti presenti. Cerchiamo di dare un risultato al cliente nel quale si possa definire a priori, con il supporto del nostro reparto dimensionale, un range di errore della scansione tomografica, basata sulla ricostruzione in 3D di immagini raccolte dal detector (poi elaborate tramite apposito software), che non sarà mai precisa come quella delle CMM (Macchine di Misura Computerizzate) o dei sistemi ottici. Noi andiamo a comparare i risultati delle nostre scansioni con quelli ottenuti con metodi tradizionali, in modo da assicurarci dell’affidabilità del dato e fornire al contempo al cliente un range dell’incertezza della misura. Non esistono ancora, in riferimento alla Tomografia, normative particolarmente stringenti sul dimensionale, che dicano in sostanza che l’incertezza è così, punto e basta, in quanto ci sono una miriade di parametri di cui tenere conto: questo aspetto introduce un altro dei motivi che ci hanno spinto a scegliere le soluzioni proposte da PolyWorks, con la sua “universalità”: al dato di Tomografia, infatti, possiamo facilmente aggiungere le misure ottenute con la CMM e anche con la luce strutturata o, anni fa, con un braccio laser. Dimensionale e Tomografia si parlano in questo modo, e comparando i due rispettivi risultati possiamo fornire ai clienti il numero maggiore di informazioni possibile, tranquillizzandoci rispetto alla qualità del dato da noi prodotto, perché si tratta ad esempio di un difetto fisico tastato manualmente rispetto a una nuvola di punti, di cui non si conoscono le incertezze. Che tipo di richieste arrivano dai clienti…? (M. Gavioli) Dirette al reparto (dimensionale o tomografia) oppure rivolte in generale all’azienda, mirate a risolvere uno specifico problema o per richiedere una particolare analisi. Riguardo alla Tomografia, abbiamo cercato di coprire tutte le possibili esigenze della nostra variegata clientela, organizzandoci e attrezzandoci per soddisfare tutte le possibili richieste. Disponiamo pertanto di tre diversi sistemi, in grado di effettuaT_M  66

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re una vasta gamma di possibili analisi su svariati tipi di componenti e materiali: da un piccolissimo pezzo in plastica biomedicale (in cui si va a cercare il minimo dettaglio) al cartone del latte (in cui si riesce a vedere all’interno dei vari strati, grazie a un’elevata risoluzione tale da consentire una visione molto dettagliata), fino ai componenti prodotti tramite Fabbricazione Additiva o alle parti di satelliti o di navi, anche di dimensioni molto massive che necessitano di elevata potenza per essere attraversate… A tale scopo abbiamo sistemi che utilizzano come sorgente un tubo radiogeno (dello stesso tipo che impieghiamo nelle radiografie 2D a raggi X) e, inoltre, dal 2019 abbiamo installato un acceleratore lineare. Ci avvaliamo inoltre, per particolari necessità, di alcuni fornitori/partner esterni in possesso della tecnologia e del know-how specifico per svolgere prove speciali. Va comunque sottolineato che le prove che non siamo in grado di svolgere sono veramente poco frequenti ed essenzialmente a causa di eccessive dimensioni e spessori dei pezzi da analizzare, come pure da materiali troppo difficili da attraversare (siamo ancora in una fase evolutiva delle relative apparecchiature, volta a raggiungere il giusto equilibrio tra l’aumento della potenza e il livello di dettaglio ottenibile). Nel Dimensionale, invece, abbiamo una vasta strumentazione (rugosimetro e profilometro, CMM, macchina ottica, sistema a luce strutturata, altimetro, ecc.) che ci consente di effettuare sia tutte le misurazioni “tradizionali” richieste dai clienti sia quelle che ci possono servire internamente per svolgere attività congiunte.

(metrologia, analisi e lettura del disegno tecnico), della qualità (organizzazione, gestione, ecc.) e della saldatura. Corsi a catalogo e personalizzati, in sede o presso l’azienda cliente, la cui gamma di tipologie erogabili è in continuo aumento sulla base delle richieste provenienti da clienti attivi e potenziali. L’Academy, pur essendo una divisione strettamente integrata con il resto dell’azienda, va anche considerata come una Business Unit dedicata, in grado di operare autonomamente per conto di un’utenza non necessariamente già cliente degli altri servizi offerti da TEC Eurolab. D’altro canto, i clienti dei nostri servizi di testing possono richiederci specifici interventi formativi a favore del proprio personale… La formazione viene erogata anche a distanza e in ambiente virtuale, modalità queste che si sono molto sviluppate ovviamente durante la pandemia di Covid 19, che ha obbligato tutte le aziende ad aggiornare le proprie tecniche di comunicazione riducendo al minimo i contatti fisici tra le persone.

Per concludere la nostra carrellata sulle vostre attività, diamo una rapida occhiata alla divisione che si occupa di Certificazione… (F. Silingardi) TEC Eurolab è un Organismo di ter-za parte, accredi-tato da Accredia secondo le normative ISO/IEC 17024 e ISO/IEC 17065 per il rilascio delle certificazioni in ambito personale, processi e prodotto. Tra questi abbiamo: certificazione del personale in ambito controlli non distruttivi, certificazione del personale e di processo in ambito saldatura, certificazione del personale e di Veniamo alla parte della vostra processo in ambito f-gas. attività legata alla Formazione tecnica, in particolare all’Aca- Dalla vostra presentazione si demy di cui avete accennato al- evince un’azienda evoluta e innovativa, molto attenta ai l’inizio di questa intervista… (F. Silingardi) L’Academy è una real- segnali provenienti dal mercato tà esistente da diverso tempo nel nostro e all’innovazione, per cogliere ecosistema, che eroga formazione tec- nuove opportunità e poter accenica legata al mondo dell’industria dere a sempre nuove nicchie di manifatturiera: dalla formazione mercato a cui offrire precisi e degli operatori sui controlli non puntuali servizi di elevato liveldistruttivi (liquidi penetranti, lo qualitativo… Quali sono, in magnetoscopia, raggi X, ecc.) a sintesi, i vostri principali prossitutto il mondo del controllo qualità mi obiettivi?


N. 04  ;2 0 2 3 (F. Silingardi) Sicuramente una maggiore apertura all’internazionalizzazione perché, pur operando quasi totalmente sul mercato nazionale, collaboriamo con le sedi italiane di diverse società multinazionali e ci sentiamo pronti per proporci con successo a mercati esteri di grande interesse. Fra i nostri obiettivi prioritari, ovviamente, c’è sempre l’adozione di nuove tecnologie in grado di soddisfare le mutevoli e crescenti richieste di servizi innovativi in arrivo dai nostri clienti, operando al loro fianco per risolvere problemi ai quali non siano ancora riusciti a trovare risposte efficaci.

anch’esso in forte evoluzione, a fronte della tendenza delle aziende a sviluppare competenze interne. Qui il nostro obiettivo è quello di estendere ulteriormente lo spettro di corsi erogati e, parallelamente, la tipologia di settori destinatari della nostra formazione. Come si evince facilmente, abbiamo molta “carne al fuoco”, senza però trascurare la formazione interna e la continua crescita delle competenze del nostro personale, risorsa fondamentale per poter cogliere puntualmente le opportunità provenienti dal mercato.

Progettazione di banco prova nel dipartimento di test engineering

Quest’ultimo aspetto si estrinseca soprattutto nei servizi tomografici e, ancor più, in quelli di Test engineering, che nella pratica si traducono in uno studio personalizzato dei possibili test eseguibili su uno specifico prodotto, anche quando non esista una precisa norma che preveda quali prove eseguire in una data situazione. Tutto il mondo della validazione prodotto, che sta suscitando un crescente interesse nel mondo industriale, rappresenta comunque per noi un ambito prioritario sul quale concentrare l’attenzione nel breve-medio periodo e in cui possiamo portare grande valore aggiunto alla clientela e un elevato know-how, a tutto vantaggio della qualità e affidabilità dei prodotti e dei processi, a partire dalla fase progettuale. Come pure il settore dell’Academy,

Come sempre chiuderemmo con una vostra rapida valutazione dello stato dell’arte della “diffusione della cultura metrologica”, sfruttando la vostra condizione di osservatori privilegiati che hanno come clienti centinaia di aziende di ogni settore e dimensione… (M. Gavioli) Partirei da un “difetto” sempre più ricorrente, che trova la sua causa nella crescente popolarità dei “social” e di altri strumenti troppo fondati sulla rapidità dell’informazione e della comunicazione a scapito della loro qualità e affidabilità, per non dire della loro utilità. Ci stiamo abituando a ricevere sempre risposte sintetiche, spesso superficiali e non esaustive, alle nostre domande e la stessa cosa avviene anche nell’ambito dei servizi metrologici, in

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cui gran parte delle richieste dei clienti sono caratterizzate dall’urgenza, direi addirittura dalla fretta di ottenere risposte. Ma dobbiamo sempre avere chiaro in mente che la fretta difficilmente va di pari passo con la qualità del servizio, a maggior ragione in campo metrologico, dove tra l’altro gli errori si possono pagare a caro prezzo… Come dicevo all’inizio, a proposito dei nuovi format di reportistica che stiamo implementando (immagini, video, di supporto al tradizionale file excel….), più immediati rispetto a lunghe relazioni scritte, in questo contesto dobbiamo facilitare il più possibile il cliente a recepire in modo ottimale i risultati delle nostre analisi. Avere risposte rapide, d’altra parte, come quella visiva, è importante per avere immediata conferma della correttezza della misurazione fatta. Altrimenti questa fretta generalizzata di avere risposte rischia di trasformarsi in una scarsa informazione, che certamente non produrrà effetti positivi per l’azienda utente, come potrebbero essere invece quelli derivanti da analisi maggiormente ponderate e progettate a misura di specifica esigenza. In quest’ottica, periodicamente appaiono sul mercato sistemi di scansione 3D sempre più sofisticati e performanti, che rappresentano il prossimo futuro e suscitano subito interesse da parte del potenziale utente. Ribadisco comunque che la qualità del dato è inversamente proporzionale alla rapidità in cui i risultati delle analisi vengono consegnati al cliente; se consideriamo che fare 50 revisioni di singoli risultati costa senz’altro più tempo rispetto al rifacimento totale di un report completo, appare evidente che la fretta va in gran parte accantonata, con grande vantaggio di entrambi (cliente e società di servizi di analisi). Il desiderio di una sempre più intensa digitalizzazione e la necessità di poter rispondere in modo rapido e accurato sono ormai generalizzate in tutte le aziende, utenti e fornitori di servizi metrologici. Ma in attesa della parola magica da recitare per far uscire dal nulla quella manciata di risultati che veramente ci servono per il nostro miglioramento competitivo, un po’ di calma nel gestire quest’ambito, strategicamente così importante, non guasta mai…! T_M  67


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NUOVO SCANNER 3D PORTATILE PER MISURARE PARTI DI GRANDI DIMENSIONI Accuratezza elevata e massimo dettaglio in pochi minuti I processi di controllo della qualità sono fondamentali per garantire standard e tolleranze strette. Per questo, i tecnici e i metrologi devono affrontare numerose sfide quando si tratta d’ispezionare parti e assemblaggi grandi e pesanti, come ad esempio quelli presenti in genere nel settore aerospaziale, dei trasporti, energetico, delle estrazioni o dell’industria pesante. A causa delle loro dimensioni e delle superfici complesse, la misurazione di parti di grandi dimensioni può richiedere molto tempo e avere un impatto sul processo di produzione e sui programmi di consegna. Dal momento che l’efficienza è essenziale, ottenere grandi quantità di dati velocemente e senza scendere a compromessi sull’accuratezza è una sfida costante. Le parti di grandi dimensioni sono spesso prodotte in ambienti difficili dove polvere, oscillazioni, vibrazioni e fluttuazioni termiche possono avere un impatto sull’accuratezza della misurazione. Inoltre, queste parti potrebbero anche essere talmente pesanti e ingombranti da non poter essere manipolate o spostate con facilità da una persona sola. Può accadere quindi che i tecnici e i metrologi debbano tarare i sistemi direttamente in officina per assicurare misurazioni 3D accurate a prescindere dalle instabilità dell’ambiente.

Tecnico che ispeziona una parte di grandi dimensioni e complessa con il nuovo HandySCAN 3D|Serie MAX di Creaform direttamente in officina, mentre visualizza le deviazioni (mappa dei colori sovrapposta alla parte) rispetto a CAD

in un laboratorio di metrologia o in officina. Le sue 38 linee laser blu e la sua ampia area di scansione (fino a 2,0 x 2,4 m) permettono alla Serie MAX, che presenta la certificazione ISO 17025, di misurare componenti e assemblaggi di grandi dimensioni (fino a 15 m) in maniera facile e veloce e di ottenere risultati di grande accuratezza in pochi minuti. Flessibilità fra dettagli minuti (a breve distanza) e velocità elevata (da lontano) Sono disponibili varie modalità di scansione a seconda che l’utente privilegi la velocità, la risoluzione massima o una combinazione di entrambi i fattori. La Serie MAX offre la possibilità di scansionare parti di grandi dimensioni a velocità molto alta da una certa distanza (Modalità da lontano) o di misurare aree più piccole con dettagli minuti da distanze inferiori (Modalità da vicino); inoltre, è disponibile anche una modalità nominale che combina i vantaggi di velocità e risoluzione.

HandySCAN 3D|Serie MAX: La nuova soluzione di Creaform per l’ispezione di parti di grandi dimensioni Grazie al riferimento dinamico e a un’accuratezza volumetrica di 0,100 mm + 0,015 mm/m, il nuovo HandySCAN 3D|Serie MAX di Creaform è progettato per funzionare in ambienti difficili e offrire un’accuratezza di Taratura 0,075 mm sulle misurazioni 3D, a pre- e scansione semplificati scindere che queste vengano eseguite Grazie alla funzionalità di regolazioT_M  68

ne in tempo reale e all’aiuto di due scale bar, la Serie MAX regola i suoi componenti interni durante ciascuna scansione, integrando dunque il passaggio della regolazione direttamente nel flusso della scansione ed eseguendola automaticamente e senza soluzione di continuità per l’utente. Le finiture lucide, oleose o riflettenti non hanno più bisogno di trattamenti della superficie Grazie all’unione di una sofisticata elaborazione dell’immagine e dell’intelligenza artificiale, la Serie MAX ottimizza la misurazione e consente prestazioni e letture migliori di superfici difficili e contrastate senza bisogno di preparare la parte. La misurazione di parti di grandi dimensioni è ora più facile e veloce che mai Ancora una volta, la linea HandySCAN 3D dimostra di essere lo standard del settore per quanto riguarda gli scanner 3D portatili di elevata accuratezza. Grazie alla rivoluzionaria Serie MAX, Creaform apre la strada a nuove


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opportunità nella scansione di parti di grandi dimensioni che in passato erano difficili, se non impossibili, da misurare. Ora è più facile e veloce ispezionare aerei, camion, turbine a girante, stampi, macchinari pesanti e molto altro ancora. Senza dubbio le nuove funzionalità chiave, la fotogrammetria integrata e gli algoritmi sofisticati della Serie MAX rendono la scansione di parti di grandi dimensioni con superfici complesse più semplice che mai. CLICCA QUI per maggiori informazioni.

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Tecnico che utilizza il meshing live e i file pronti per l’uso del modello 3D catturati con HandySCAN 3D|Serie MAX portatile

TARATURE ACCREDITATE PER LABORATORI SCIENTIFICI, UNIVERSITARI E DI CONTROLLO QUALITÀ

Il controllo dell’affidabilità degli strumenti da laboratorio è essenziale per ridurre al minimo i rischi legati all’utilizzo di strumenti non tarati. La STI srl di Sora (FR), in qualità di Centro di Taratura Accredia LAT N.172, è in grado di fornire un servizio completo ai laboratori scientifici, di analisi, universitari e di controllo qualità. In particolare, le pipette e le bilance sono soggette a usura e incidenti, che ne compromettono l’affidabilità e le prestazioni, per questo è fondamentale una taratura che assicuri un elevato grado di affidabilità in termini di qualità e sicurezza. STI Srl è in grado di rilasciare certificati LAT per la taratura di bilance, pipette, campioni di massa, fornendo inoltre la consulenza sull’utilizzo più idoneo delle apparecchiature, in particolare per le bilance, facendo un’analisi del tipo di pesata, della tolleranza richiesta dall’utilizzatore, della pesata minima, dell’incertezza di misura, al fine di utilizzare al meglio lo strumento, evitando non conformità in fase di audit e

sprechi di tempo e risorse. Il nostro laboratorio è in grado inoltre di sviluppare piani di taratura idonei a soddisfare al meglio ogni esigenza. CLICCA QUI per maggiori informazioni.

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MAESTRI NELLA RIPARAZIONE E MANUTENZIONE DI STRUMENTAZIONE ELETTRONICA Nel mondo sofisticato e in continua evoluzione della tecnologia elettronica, Aviatronik Trescal può vantare la competenza e l’esperienza di oltre 40 anni di attività. L’azienda si è affermata come leader nella manutenzione e taratura di strumentazione elettronica, distinguendosi per la sua elevata professionalità e know-how nella riparazione di apparecchiature di marchi diversi. Una Storia di Successi Aviatronik Trescal non è solo un centro di taratura, bensì un punto di riferimento per la riparazione di strumentazione elettronica multimarca. La sua reputazione è stata consolidata grazie a una lunga storia di successi nel settore. L’azienda ha ottenuto il riconoscimento ufficiale come Service Center per importanti attori del settore, tra cui Boonton, Anritsu e Ceyear. Questa designazione non è casuale; è la testimonianza della fiducia riposta da colossi dell’industria in Aviatronik Trescal per la gestione professionale e competente delle loro apparecchiature.

Specializzazione e Agilità Tecnologica Ciò che distingue Aviatronik Trescal è la sua capacità di andare oltre i limiti imposti dalla tecnologia in evoluzione rapida. Grazie a un arsenale di strumenti specifici e a un team di tecnici altamente specializzati, l’azienda può intervenire con successo su strumentazione elettronica, anche quando questa è dichiarata obso-

leta e fuori supporto da parte dei produttori originali. Questa agilità tecnologica è la chiave per garantire ai clienti di Aviatronik Trescal la massima efficienza e la prolungata vita utile dei loro strumenti, indipendentemente dal marchio. Dall’Alimentatore all’Amplificatore Radiofrequenza Aviatronik Trescal è in grado di affrontare una vasta gamma di apparecchiature elettroniche. Dalla riparazione dei più comuni alimentatori e multimetri ai complessi generatori di segnali, analizzatori di spettro e analizzatori di rete vettoriale, fino agli amplificatori a radiofrequenza, l’azienda si dimostra all’altezza di ogni sfida. La sua competenza abbraccia l’intero spettro della strumentazione elettronica, garantendo soluzioni affidabili e tempestive. In conclusione, Aviatronik Trescal si erge come il partner ideale per chiunque cerchi eccellenza nella taratura e riparazione di strumentazione elettronica. La sua lunga storia di successi, la specializzazione tecnologica e l’abilità nell’affrontare strumentazione obsoleta la rendono una scelta affidabile per le aziende e i professionisti che cercano il massimo dalla propria attrezzatura elettronica. CLICCA QUI per ulteriori informazioni.

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N. 04 n ;2 0 2 3 A volte può capitare che la nostra scarsa informazione e conoscenza in merito a uno specifico settore produttivo ci faccia sottovalutare le potenzialità di una singola azienda in campi diversi dalla semplice produzione, quali possono essere l’innovazione, la ricerca & sviluppo, la formazione. Si tratta di un errore purtroppo frequente, in un’era caratterizzata da una massiccia comunicazione, spesso frenetica ed essenziale, la cui utilità può rivelarsi difficile da identificare con precisione… Ed ecco che PMI solide, provviste di lunga esperienza e know-how, premiate da decenni dal proprio mercato di riferimento, devono impegnarsi a fondo per far conoscere ai potenziali clienti (e non solo) la loro interessante realtà anche sotto aspetti meno “tangibili” del prodotto, quali i servizi offerti: non soltanto manutenzione e assistenza, oppure vere e proprie forme di consulenza (generalmente gratuita, compresa nel prezzo del prodotto), ma anche formazione, ad esempio. Stiamo descrivendo, fra le tante PMI protagoniste del nostro comparto industriale, la Tamburini srl, azienda familiare bresciana, leader nel segmento degli utensili, calibri e strumenti di misura per lavorazioni meccaniche di precisione, che dal 1960 produce soluzioni personalizzate nei settori fi-

lettatura meccanica e controllo dimensionale. Un’azienda che negli anni ha sempre percorso con coraggio e fiducia la strada dell’innovazione e del miglioramento continuo, della fornitura di servizi alla clientela come valore aggiunto abbinato a prodotti affidabili e di qualità. “Grazie a queste scelte, impegnative a livello organizzativo, gestionale ed economico ma sicuramente vincenti dal punto di vista della fidelizzazione della clientela e dell’incremento del valore della nostra offerta – dichiara Andrea Tamburini, Sales and Logistic Manager dell’azienda di Mazzano (BS) – abbiamo conquistato progressivamente un rapporto di partnership con aziende di ogni dimensione, che non si limitano all’acquisto dei nostri prodotti bensì si estendono alla ricerca del nostro costante supporto, quali veri e propri consulenti esperti relativamente a quanto di nostra competenza”. La Tamburini srl, come abbiamo annunciato brevemente nello scorso numero, è stata sponsor della prima “Sessione Tutorial Industria” ospitata il 14 settembre scorso a Bologna, nell’ambito della VII edizione del Forum delle Misure 2023, il Congresso annuale itinerante del GMEE e del GMMT. Si è trattato di un “test”, volto all’introduzione del pubblico industriale in un evento finora interamente dedicato al mondo accademico e a quello della Ricerca, costruendo un concreto momento d’incontro fra i due “mondi” e la conseguente creazione di opportunità di trasferimento tecnologico, certamente vantaggiose per entrambi. Un test andato molto bene, che ha soddisfatto tutti, in primis i partecipanti alla sessione tutorial, i quali hanno potuto fruire gratuitamente di un nutrito programma durante tutta la giornata, mirato in funzione dello specifico target dei destinatari. “Abbiamo aderito di buon

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PRODUZIONE E FORMAZIONE NEL SETTORE DEI CALIBRI PER FILETTATURA

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grado a questa iniziativa formativa e informativa, dedicata a decisori e responsabili tecnici di aziende prevalentemente manifatturiere, che rispondeva perfettamente al nostro desiderio di far conoscere l’essenza della Tamburini a un pubblico più vasto di quello rappresentato dai nostri clienti e fornitori – continua Tamburini – La risposta dei partecipanti industriali è stata molto positiva e ha mostrato il loro gradimento non solo nei confronti dei contenuti, dei relatori e della formula della Sessione, ma anche del contesto, della possibilità di conoscere e dialogare con docenti e ricercatori, allacciare contatti potenzialmente interessanti (è successo anche a noi, in qualità di sponsor) e, in ultima analisi, far parte di quella ’Casa della Metrologia italiana’ che il Forum si propone di diventare sempre più nei prossimi anni”. La presenza attiva della Tamburini a questa iniziativa si è manifestata soprattutto come “Tamburini Academy”, una divisione aziendale che offre ai clienti articolati percorsi formativi e supporto consulenziale personalizzato. “Da qualche anno abbiamo deciso di creare un canale di formazione per instaurare un dialogo e un confronto continuo con la nostra clientela –

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ribadisce Tamburini - Vogliamo impegnarci nella formazione per mantenere il nostro ruolo di azienda leader e interlocutore completo, aggiungendo contenuti alla relazione con il cliente. La nostra Academy offre momenti di approfondimento, di formazione e di aggiornamento alle figure di estrazione tecnica. Inoltre, ci offre la possibilità di confrontarci reciprocamente con i responsabili acquisti dei nostri clienti sulla capacità produttiva, tecnica e tecnologica, così da consolidare anche il nostro ruolo di fornitore completo”. La Tamburini srl produce calibri lisci e filettati, sia standard, secondo le normative vigenti, sia speciali per qualsiasi esigenza di utilizzo, considerando le

(diametro medio, diametro esterno, diametro nocciolo, passo e angolo di filettatura) e valutato il grado di finitura. Inoltre, a richiesta, viene rilasciato il Rapporto di Prova, secondo l’uso a cui il calibro è destinato. Tale servizio è attivo anche per calibri di proprietà di terzi, con taratura periodica pianificata e rilascio della documentazione richiesta. A livello di servizi offerti, oltre ai già citati “Tamburini Academy” (che eroga formazione e consulenza alle aziende clienti) e Laboratorio Metrologico (che su richiesta del cliente rilascia Rapporti di Prova o la Dichiarazione di Conformità secondo l’uso quote di filettatura e le dimensioni d’in- a cui è destinato il calibro) il Laboragombro. La gamma dei calibri è realiz- torio di Taratura, accreditato dal zata in acciaio legato altamente inde- 1995 (come Centro SIT), e dal 2011 (da formabile, con durezza superficiale di 63 HRc (raggiungibile dopo tempra). Per applicazioni speciali vengono realizzati calibri con acciai specifici secondo le richieste dei clienti. L’azienda, su commessa, realizza anche calibri speciali complessi con sistema integrato di rilevazione dati, in collaborazione con un partner specializzato nella realizzazione di software statistici di misura (banchi di misura pezzo, maschere di misura, ecc.). In Tamburini si effettuano controlli incrociati in laboratorio e in officina, seguiti da un’eventuale fase di analisi approfondita su richiesta del committente. Il controllo qualità (svolto dal laboratorio metrologico) riguarda il 100% della produzione dei calibri, dei quali vengono verificate le fondamentali caratteristiche T_M  72

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TECNOLOGIE IN CAMPO

Accredia) come Centro LAT N. 079 per Anelli e tamponi filettati (SLN-01) – Campioni diametrali (cilindrici lisci) (SLN-11). Vai al sito web per scaricare il Certificato di Accreditamento “Per concludere in bellezza con i servizi aggiuntivi rivolti al cliente – chiude Andrea Tamburini – desidero evidenziare sia l’area riservata nel nostro sito web, dove ogni cliente trova archiviata la documentazione che ha scambiato con noi negli anni (inclusi i certificati dei calibri acquistati e/o oggetto di servizio di taratura), sia la nuova piattaforma e-commerce, da poco attiva sul nostro sito (i clienti acquisiti o potenziali possono registrarsi gratuitamente, per ricevere le credenziali di accesso)”.


N. 04  ;2 0 2 3 Il primo treno all’idrogeno che circolerà in Italia Il 3 ottobre scorso, nell’ambito dell’11a edizione di ExpoFerroviaria 2023 (Fiera Milano Rho), manifestazione espositiva leader in Italia nel settore ferroviario, è stato ufficialmente presentato il primo treno all’idrogeno che circolerà prossimamente nel nostro Paese. Il nuovo treno, progettato e costruito presso gli stabilimenti ALSTOM di Savigliano (CN), Vado Ligure (SV), Sesto San Giovanni (MI) e Bologna, è destinato a sostituire i convogli diesel nelle tratte ferroviarie non elettrificate e, nello specifico, circolerà in prima battuta in Valcamonica, garantendo le stesse performance operative, inclusa l’autonomia, dei treni diesel.

rispetteranno i medesimi standard di comfort riconosciuti dai passeggeri nella versione elettrica della stessa serie. Nella cella combustibile, cuore del sistema e fonte di energia principale del treno all’idrogeno, l’idrogeno immagazzinato nei serbatoi si combina con l’ossigeno dell’aria per produrre energia elettrica, azzerando quindi le emissioni dirette di CO2. Questa energia elettrica viene stoccata in batterie a ioni di litio, che alimentano il motore di trazione, incaricato di far muovere il treno, e i vari sistemi ausiliari (illuminazione, climatizzazione, display, ecc.). Una tecnologia altamente innovativa e con grandi potenzialità di sviluppo, se si pensa che in Europa circa il 40% delle linee ferroviarie non sono elettrificate ma si fondano sull’impiego di convogli diesel: treni altamente inquinanti, dunque, che se sostituiti da quelli all’idrogeno potrebbero portare anche

ALSTOM fornirà a FNM – Ferrovie Nord Milano sei treni a celle a combustibile a idrogeno (con opzione per successivi otto treni) basati sul modello Coradia Stream nella versione alimentata a idrogeno, per un fatturato totale di circa 160 mln di euro. La prima consegna dei treni è prevista entro 36 mesi dalla data dell’ordine. I nuovi treni a idrogeno saranno equipaggiati con la tecnologia di propulsione a celle a combustibile, che la serie Coradia iLint ha già ampiamente fatto conoscere in tutto il mondo, e

una drastica riduzione del loro impatto ambientale. È una tecnologia bisognosa di ingenti investimenti in R&S, non solo a livello di prodotti e componenti ma anche di macchine e attrezzature per produrli, con rilevanti possibili ritorni per chi si impegnerà in quest’ambito specifico. E ovviamente, per terminare questa breve panoramica sui possibili futuri sviluppi, pensiamo ai risvolti occupazionali, come si evince dall’evoluzione dello stabilimento di Savigliano della ALSTOM, dove attualmente lavora circa un migliaio di persone:

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CONTROLLI DI TENUTA: FONDAMENTALI ANCHE PER IL TRENO ALL’IDROGENO

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il reparto ingegneria ha raddoppiato il numero di addetti (oggi 180) e nel prossimo anno è previsto un altro centinaio di assunzioni, dedicate sia alla parte produttiva sia allo sviluppo dei treni. Il nuovo treno all’idrogeno avrà una velocità massima di 140 chilometri all’ora e un’autonomia garantita di almeno 600 chilometri: confortevole, silenzioso e “amico” dell’ambiente, è in grado di accogliere fino a 260 persone, comprende aree biciclette e aree portasci e, pertanto, si presenta pronto ai più svariati impieghi, in qualunque stagione e condizione climatica. Controlli di tenuta “made in Italy” sul treno all’idrogeno Anche la metrologia è fondamentale in questa nuova filiera: non l’avevamo dimenticata, anzi le abbiamo dedicato un posto d’onore nella cronaca di questo primo step di presentazione a chi sarà direttamente coinvolto in questo nuovo settore e a tutti i normali cittadini che potranno fruire in prima persona dei vantaggi offerti dalle nuove tecnologie emergenti. Basti pensare alle complesse esigenze e problematiche da soddisfare nel controllo di impianti che lavorano a elevate pressioni e sono soggetti al costante rispetto di severe norme di sicurezza… Il collaudo di tenuta industriale (leaktest) è da tempo un’operazione di verifica della rispondenza ai requisiti di tenuta alla quale vengono sottoposti diversi prodotti industriali, durante o al termine delle operazioni di montaggio, saldatura, incollaggio o anche di semplice deformazione. In questo caso, oltre a rappresentare un’operazione fondamentale, il controllo di tenuta rappresenta una “prima” assoluta, data la giovane età di questo settore, e non poteva non essere un’azienda di assoluta competenza ed esperienza in quest’ambito a concepire e realizzare l’impianto in grado di effettuare tutti i vari controlli necessari a garantire la qualità, affidabilità e sicurezza di un mezzo destinato al trasporto quotidiano di migliaia di utenti. Stiamo parlando della LAZZERO TECNOLOGIE srl di Chieri (TO), dal T_M  73


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1990 leader di mercato nell’ambito dell’utilizzo della spettrometria di massa nei collaudi di tenuta per il mondo industriale, particolarmente usata per identificare la presenza di micro-flussi di perdita, altrimenti non

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NUOVA SERIE DI GIUNTI DI FORZA CON CONNETTORE La nuova serie di celle di carico con alberi filettati della FUTEK Advanced Sensor Technology (distribuita in Italia dalla DSPM Industria di Milano), ampiamente utilizzata in applicazioni di controllo di processo, si arricchisce di una nuova versione. La Futek, infatti, ha realizzato una gamma di celle di carico che utilizzano il connettore affiancandole alle unità con uscita cavo. Lo scopo è quello di offrire una maggiore flessibilità nell’integrazione del sensore di forza, offrendo al contempo la possibilità di sostituire il cavo in caso di danneggiamento dello stesso. La cella di carico LCM300 offre dimensioni compatte (diametro 24,9 mm, altezza 12,7 mm), con

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rilevabili, imputabili ad esempio a semplici porosità nel materiale. Un settore in forte evoluzione, soprattutto dove i limiti di perdita sono estremamente stringenti e i vecchi sistemi di collaudo sono stati soppiantati da macchine automatiche, che offrono, oltre a una migliorata sensibilità, indiscutibili vantaggi di oggettività nell’indagine, riferibilità delle prove, riproducibilità dei valori. Lazzero Tecnologie, dopo aver fatto grande esperienza fornendo macchine per il test dei sottocomponenti, ha realizzato pochi mesi fa un innovativo

impianto per il controllo di tenuta completo di questo nuovo treno all’idrogeno progettato e prodotto dall’ALSTOM. “Siamo i primi a presentare questo tipo di tecnologie dedicate al mondo ferroviario – dichiara la Lazzero Tecnologie – e possiamo affermare con orgoglio che il primo treno all’idrogeno che circolerà nel nostro Paese, prodotto dall’ALSTOM, è stato testato con una nostra macchina per i collaudi di tenuta, a dimostrazione della nostra forte connotazione in ottica di ricerca & sviluppo e innovazione, grazie alle quali oggi possiamo posizionarci in alto in nuove nicchie di mercato. Si tratta dell’ingresso ufficiale di una nuova tecnologia nel settore ferroviario, finora praticamente sconosciuta in quest’ambito: la spettrometria di massa, che sta aprendo un nuovo grande filone proprio grazie alle nuove esigenze dei veicoli all’idrogeno”.

montaggio mediante gambi filettati M6x1. Realizzata in acciaio 17-4 PH, essa garantisce elevata robustezza e resistenza alle abrasioni. L’elevata rigidezza permette di raggiungere frequenze proprie comprese tra i 6 e 29 kHz, rendendola adatta a misure fortemente dinamiche. Il connettore garantisce un grado di protezione IP67. Ideale per applicazioni nel controllo di processo, su macchine di test in trazione e su attuatori di piccole dimensioni. Caratteristiche tecniche Range di misura da 200 N a 4,5 kN; Alimentazione 15 Vdc max; Uscita elettrica estensimetrica 2 m/V a ponte completo; Fissaggio meccanico mediante M6x1;

Grado di protezione IP67. CLICCA QUI per approfondire. RICHIEDI QUI documentazione tecnico-commerciale.


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TECNOLOGIE IN CAMPO

SIMULAZIONE MULTIFISICA: PIU’ FUNZIONALITÀ E PRESTAZIONI La nuova versione 6.2 di COMSOL Multiphysics® È stata recentemente rilasciata la versione 6.2 di COMSOL Multiphysics®, il noto software di simulazione multifisica della COMSOL, che include la funzionalità di modelli surrogati per app di simulazione stand-alone efficienti e digital twin basati sulla multifisica. Tra le altre novità, la nuova versione presenta solutori multifisici ad alte prestazioni per l’analisi dei motori elettrici, simulazioni di flusso turbolento fino al 40% più veloci e calcoli della risposta all’impulso più rapidi di un ordine di grandezza per l’acustica di stanze e ambienti chiusi. Inoltre l’esecuzione dell’analisi degli elementi al contorno (BEM) per l’acustica e l’elettromagnetismo è ora fino a sette volte più veloce, se eseguita su cluster.

Analisi multifisica di un motore a magneti permanenti interni (IPM) che combina analisi elettromagnetica e strutturale

ti sono utili per i digital twin, che spesso richiedono aggiornamenti rapidi e frequenti dei risultati della simulazione. L’ultima versione del software introduce anche la possibilità di creare app di simulazione con aggiornamenti automatici tramite eventi timer, particolarmente utili per la creazione di digital twin o app di simulazione connesse all’IoT. “I modelli surrogati potenziano in modo significativo la creazione di app in COMSOL Multiphysics® e aprono nuoLe simulazioni di flussi turbolenti sono ora fino al 40% più veloci, ve possibilità ai nocome dimostra l’analisi di questo flusso ad alto numero stri utenti” - afferma di Mach attraverso un ugello a getto d’aria Lars Langemyr, Chief Scientist di COMSOL - “che ora possono creare geApp di simulazione melli digitali efficaci e realizzare app efficaci e digital twin I modelli surrogati forniscono risultati standalone interattive, veloci dal punto di simulazione accurati molto più rapi- di vista computazionale e precise”. damente rispetto ai modelli a elementi finiti completi, di cui rappresentano Simulazioni multifisiche ad alte un’approssimazione. Se si utilizzano prestazioni per motori elettrici le app di simulazione, ciò si traduce in La versione 6.2 amplia le possibilità di risultati quasi istantanei, offrendo agli simulare in modo efficiente motori eletutenti dell’app una migliore esperien- trici, trasformatori e altri macchinari za interattiva. Inoltre, i modelli surroga- elettrici, grazie a un solutore periodico

nel tempo, disponibile nell’AC/DC Module. Inoltre consente l’analisi multifisica dei motori coinvolgendo acustica, meccanica strutturale, dinamica multibody e trasferimento di calore, e rende possibile l’esecuzione di studi di ottimizzazione per ideare nuovi progetti di motori. “Il nuovo metodo di risoluzione velocizza una classe importante di simulazioni di motori elettrici per diversi ordini di grandezza”, dichiara Durk de Vries, technical product manager per l’AC/DC Module in COMSOL. “Permette un’analisi efficiente di fenomeni multifisici che, in precedenza, erano fuori portata. Questo è fondamentale per l’ottimizzazione della progettazione dei motori elettrici, dove è essenziale un equilibrio tra obiettivi strutturali, termici ed elettromagnetici”. Migliori capacità di modellazione in tutta la gamma di prodotti Con la versione 6.2, gli utenti potranno scoprire nuove funzionalità di modellazione in tutti i settori. Le funzionalità principali, come la visualizzazione e la mesh, sono state migliorate e i prodotti aggiuntivi sono stati ampliati e aggiornati. La nuova versione aggiunge anche oltre 100 tutorial nuovi e aggiornati, per aiutare gli utenti a far T_M  75


di software di simulazione multifisica completo, offrendo capacità di modellazione e simulazione fisica senza pari in un’unica piattaforma. Inoltre, migliora il supporto per la creazione, la manutenzione e la compilazione di app di simulazione standalone, estendendo così l’uso della Il boundary element method, utilizzato in questo caso per il calcolo di una sezione trasversale radar, è ora fino a 7 volte più veloce simulazione a persone che non fanno parte della comunità di modellazio- physics® e per scoprire come gli agne e simulazione. giornamenti hanno migliorato la sua Per un’analisi approfondita dell’ulti- potenza complessiva, consultate quema versione, sfogliate le pagine dedi- sto post del blog. cate alle novità principali della release. In alternativa, per avere un’introduzione a COMSOL Multi - SCARICA QUI COMSOL 6.2.

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crescere le proprie capacità di modellazione. Tra i punti salienti dell’ampliamento della modellazione fisica vi sono:  7 modelli di turbolenza per flussi ad alto numero di Mach;  materiali dipendenti dalla frequenza realistici per le simulazioni acustiche nel dominio del tempo;  modellazione dell’infragilimento da idrogeno nei solidi per fuel cell, elettrolizzatori e corrosione;  modellazione estesa per danneggiamento, frattura e contatto;  calcoli di assorbimento specifico intuitivi per le simulazioni RF di tessuti;  analisi della propagazione della luce attraverso cristalli liquidi;  possibilità di utilizzare i dati meteorologici locali per la temperatura e la pressione nelle simulazioni, a partire dalla localizzazione GPS. L’ultima versione di COMSOL Multiphysics® consolida la sua posizione

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TECNOLOGIE IN CAMPO

NUOVA CELLA DI CARICO/SENSORE DI COPPIA X-Y-Z Nella robotica e nell’ingegneria dell’automazione, le esigenze di una manipolazione precisa e tattile sono in costante aumento. Il robusto sensore multiasse 8565 burster, con il suo contenutissimo crosstalk, consente di monitorare e valutare il processo in qualsiasi momento, indipendentemente dall’orientamento del sensore. Con un solo sensore è possibile ottenere informazioni precise sul carico tridimensionale. Le sei uscite indipendenti consentono di valutare selettivamente la direzione di azione dei carichi (forza assiale [Fz] / forze laterali/radiali [Fx/Fy] / coppia [Mz] / momento flettente [Mx/My]). Grazie alla sua struttura compatta e al facile adattamento tramite la flangia robot, standardizzata secondo DIN ISO 9049-1, il sensore può essere

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integrato in molte applicazioni in modo rapido e semplice. Quando vengono rilevate le più piccole deviazioni nei vostri processi produttivi complessi e in rapida evoluzione, potete intervenire immediatamente per apportare modifiche. Ciò aiuterà a prevenire parti difettose e a ridurre i costi di produzione. Range di misura:

Fx: 1 kN, Fy: 1 kN, Fz: 2 kN. Mx: 50 Nm, My: 50 Nm, Mz: 50 Nm. Non linearità 0,1% f.s. Le applicazioni più comuni sono in ambito robot-assisted, pick&place, manipolazione tattile, rilevamento di collisione, lavorazione a forza controllata. CLICCA QUI per approfondire. RICHIEDI ulteriori informazioni.


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Rubrica a cura di Luca Mari (lmari@liuc.it)

METROLOGIA GENERALE

Articolo di L. Mari (LIUC), M. Pradella (SIPMel)

La terminologia della metrologia: qualche riflessione, con particolare riferimento al caso di laboratori delle strutture sanitarie L’importanza di usare un linguaggio comune GENERAL METROLOGY In this permanent section of the Journal our colleague and friend Luca Mari, world-recognized expert in fundamental metrology and member of several International Committees, informs the readers on the new development of the fundamental norms and documents of interest for all metrologists and measurement experts. Do not hesitate to contact him!

METROLOGIA GENERALE In questa Rubrica permanente il collega e amico Luca Mari, internazionalmente riconosciuto quale esperto di metrologia fondamentale e membro di numerosi tavoli di lavoro per la redazione di Norme, informa i lettori sui più recenti temi d’interesse e sugli sviluppi di Norme e Documenti. Scrivete a Luca per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di discussione!

I VOCABOLARI

Sappiamo comunicare in modi diversi, per esempio a gesti e con immagini (si pensi ai segnali stradali), ma è evidente che le parole sono lo strumento migliore che abbiamo. Mediante parole, qualche volta rese in forma di simboli (come “2+2” e “H2O”), comunichiamo abitualmente, nella fiducia di capirci reciprocamente e, quindi, che la comunicazione abbia successo. Ma questa fiducia è giustificata? Siamo sicuri di capirci davvero quando comunichiamo tra noi? Come posso, io che sto scrivendo queste parole, garantire che tu, che stai leggendo queste parole, capisca quello che io intendo esprimere? Un caso estremo è quello di una comunicazione in una lingua che non conosciamo: certamente non avrà successo. All’opposto, se stiamo parlando per riferirci a oggetti materiali di fronte a noi, e lo facciamo in una lingua che condividiamo, ci è facile accertare che ci capiamo, per esempio ricevendo quello che ci aspettiamo avendo chiesto “mi passi il sale per favore?”. Forse non conosciamo la formula chimica del sale da cucina, e quasi certamente non

possiamo garantire che il contenuto del barattolo sia proprio NaCl in una certa percentuale, ma saremmo sorpresi se non ottenessimo quello che abbiamo chiesto. Tra l’incomunicabilità di chi parla lingue diverse e la comunicazione quotidiana, che a buona ragione diamo per scontata, c’è un mondo, di cui ci accorgiamo per esempio quando prendiamo un vocabolario per imparare il significato di una parola che non conoscevamo (“mi sono appena imbattuto nella parola ’peritesto’: di cosa si tratta?”). E ciò anche perché alle domande “cos’è…?” o “cosa significa ’…’?” non possiamo certo sempre rispondere indicando oggetti di fronte a noi, per esempio quando il riferimento è a entità che non sono collocate spazio-temporalmente (“cos’è il cloruro di sodio?”). Per questo ricorriamo ai vocabolari, opere essenzialmente ricorsive che usano parole per rendere comprensibile il senso di (altre) parole. Con la conseguenza che alcune definizioni sono circolari, nel senso che la definizione di “A” contiene il termine “B” e la definizione di “B” contiene il termine “A”, o che alcuni termini sono usati in definizioni senza che il loro significato

sia definito nel vocabolario stesso: la prima è la soluzione dei vocabolari generalisti, la seconda dei vocabolari tecnico-scientifici. Il contenuto fondamentale di un vocabolario è un elenco di coppie lemma: definizione (nel lessico della terminologia i termini il cui significato è da definire si chiamano “lemmi”) per esempio (dal Vocabolario Internazionale di Metrologia, VIM, norma italiana UNI CEI 70099:2008, traduzione della Guida JCGM 200, ISO/IEC 99:2007) unità di misura: grandezza scalare reale, definita e adottata per convenzione, rispetto alla quale è possibile confrontare ogni altra grandezza della stessa specie al fine di esprimere il rapporto delle due grandezze come un numero È chiaro con ciò che sono in gioco relazioni ternarie, tra (i) le entità di cui si vuole parlare, (ii) i termini linguistici con cui si vuole parlare, e (iii) le definizioni formulate per garantire che i termini si riferiscano alle entità. E infatti in linguistica queste relazioni sono presentate, a volte, come “triangoli del significato”. Tutto ciò ha una certa importanza in particolare in ambito tecnico-scientifico, in cui ci si aspetta che la comunicazione sia non ambigua e specifica, e quindi che con un certo termine tutti si riferiscano alla stessa entità (non ambiguità) e solo a quella (specificità). Detto altrimenti, una buona coppia (lemma: definizione) fornisce le condizioni necessarie e sufficienti per una comunicazione corretta a proposito dell’entità nominata “lemma”. Per ottenere questo risultato, occorre risolvere almeno tre generi di problemi: 1. l’entità a proposito della quale si vuole comunicare dev’essere sufficientemente ben identificata; per esempio, se è plausibile che tutti concordino che T_M N. 4/23  77


da richiamare il suo significato, e quindi l’entità a cui si riferisce; per esempio, il lemma “unità di misura” potrebbe essere considerato non sufficientemente specifico, dato che si riferisce a entità che sono usate anche al di fuori della misurazione; d’altra parte, anche se la storia dell’uso di un termine può portarlo a non corrispondere più al suo significato letterale, potrebbe essere ragionevole mantenerlo, per ragioni di abitudine e familiarità. Puntualizziamo che in ciò non è in questione la verità, né della definizione né del lemma. E questo perché un lemma dovrebbe essere scelto per essere comprensibile e per garantire, per quanto è possibile, la coerenza del suo significato definito con il suo etimo (se è noto) e il suo significato ereditato dal passato (se esiste). Durante la costruzione di un vocabolario ha certamente senso chiedersi se fino a quel momento un

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il metro è un esempio di unità di misura, che dire del grado Celsius? e del grado nella scala Beaufort di forza del vento? Dovrebbe essere chiaro che una risposta condivisa a queste domande, che è una questione di dominio applicativo, in questo caso di metrologia, è condizione preliminare per poter formulare una buona definizione; 2. la definizione dev’essere ben formulata, in modo da essere non ambigua e specifica, e prima di tutto comprensibile a coloro a cui è rivolta; per esempio, la definizione riportata sopra assume che il significato del termine “grandezza scalare reale” sia noto agli utenti del VIM, cosa che potrebbe non essere vera; si potrebbe allora modificare la definizione, oppure anche introdurre nel VIM una definizione per “grandezza scalare reale”; 3. il lemma dev’essere scelto in modo

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METROLOGIA GENERALE

MISURAZIONI COMPLESSE DEL RUMORE IN SITU SEMPLIFICATE Sistema di misura all-in-one: Pressione, Assorbimento Acustico, Intensità 3D

certo lemma è stato usato con un certo significato, ma una risposta positiva non rende vera la corrispondente definizione per quel lemma, ma appunto solo coerente con l’uso corrente. Che “unità di misura” abbia nel VIM il significato dato dalla definizione riportata sopra è (banalmente!) vero, ma non ha un significato (vero) in sé. Perché, in questo senso radicale, la verità non si applica ai significati, né ai lemmi, né alle definizioni, né alle relazioni tra lemmi e definizioni. E la stessa cosa si applica alle traduzioni. Quando si trattò di tradurre in italiano la terza edizione del VIM si notò per esempio che il termine inglese “measurement unit” dovrebbe essere reso in italiano con “unità di misurazione”, ma poi ci si orientò per “unità di misura”: non perché sia “più vero” ma perché si decise che era preferibile mantenere un’imprecisione semantica (“misurazione” e

Tutti i metodi attuali per misurare il coefficiente di assorbimento acustico si basano su ipotesi relative al campo sonoro globale, che incide sul materiale in esame. Le misurazioni eseguite in laboratorio (come il tubo d’impedenza o la camera di riverbero) sono effettuate in un ambiente sonoro controllato, in cui il campo sonoro è noto e prevedibile. Tuttavia, fuori dal laboratorio il campo sonoro può essere difficile da controllare e imprevedibile, e può variare a seconda delle sorgenti sonore. La capacità di un materiale di assorbire il suono dipende dalla fonte del suono e dal suo ambiente. SonoCat consente di misurare le proprietà del suono in modo semplice e accurato in situ, con la comodità offerta da un dispositivo portatile. SonoCat e SonoCat Software rappresentano una soluzione completa per la misurazione delle caratteristiche acustiche di sorgenti e materiali. Il dispositivo genera direttamente segnali audio digitali, semplificando notevolmente il modo di eseguire misure complesse. Lo strumento si connette mediante cavo USB al laptop, per acquisire tutti i parametri acustici.

SonoCat è un array sferico multifunzionale di microfoni, utilizzato per raccogliere tutti i dati acustici necessari per il calcolo del livello di pressione sonora, il vettore dell’intensità sonora 3D e il coefficiente di assorbimento acustico. SonoCat utilizza il rivoluzionario Soundinsight-Sensor per misurare le proprietà di assorbimento acustico di superfici e materiali, senza necessità di una sorgente sonora artificiale. Questa tecnologia all’avanguardia misura anche l’inten- RICHIEDI QUI una demo presso i consulenti dell’Aesse sità del suono 3D, la velocità delle particelle 3D, l’impe- Ambiente di Trezzano sul Naviglio (MI). denza 3D, la potenza sonora e la pressione sonora in tempo reale. CLICCA QUI per maggiori informazioni.

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N. 04  ;2 0 2 3 METROLOGIA E MEDICINA DI LABORATORIO

Nei laboratori delle strutture sanitarie regionali e statali italiane operano più di trentamila tecnici, diplomati o laureati, oltre ad alcune migliaia di specialisti laureati: medici, biologi e chimici. Non si hanno dati a questo proposito relativamente ai laboratori privati, dove peraltro queste figure operano spesso anche in laboratori di prova (acque, alimenti, forensi e simili). Pur non essendo la metrologia, in molti casi, la loro competenza primaria, queste persone eseguono quotidianamente operazioni di tipo metrologico: non è dunque sorprendente che la norma ISO 15189:2022 per l’accreditamento dei laboratori medici prescriva al punto 7.3.6, “Documentazione delle procedure di esame” che “... b) Le procedure devono essere scritte in una lingua comprensibile al personale del laboratorio...”. Un vocabolario di termini metrologici in lingua italiana è generalmente l’esito di un processo che parte da documenti di guida, com’è il VIM, o norme internazionali, essi stessi risultato di ricerca scientifica, il cui contenuto viene tradotto per essere più facilmente accessibile da parte dei fabbricanti e degli utilizzatori dei dispositivi diagnostici. Per esempio, è stata recentemente pubblicata la serie ISO 18113, in cinque parti, dedicata alle informazioni che i fabbricanti dovrebbero fornire insieme con reagenti e strumenti, la cui prima parte, ISO 18113-1, contiene un elenco di termini e definizioni. Altre norme riguardano esplicitamente i rap-

porti tra laboratori e fabbricanti di dispositivi diagnostici, e tipicamente contengono sezione di termini e definizioni. In particolare, la ISO 17511 e la ISO 21151 riguardano taratura, ar monizzazione e standardizzazione dei metodi, e la ISO 15198 il controllo di qualità, con l’indicazione esplicita ai fabbricanti di fornire ai laboratori mezzi e procedure. In questa situazione, in cui la traduzione ufficiale in italiano delle norme ISO compete a UNI, la Società Italiana di Patologia Clinica e Medicina di Laboratorio (SIPMeL) ha prodotto il documento L5Q15, in cui sono proposte delle raccomandazioni per la traduzione in italiano dei lemmi che compaiono nella sezione “Termini e definizioni” delle principali norme ISO di rilevanza metrologica a proposito di esami di laboratorio (e dunque accessibili liberamente mediante l’ISO Online Browsing Platform (OBP)), anche in riferimento a quanto contenuto nella norma UNI CEI 70099:2008, cioè nella traduzione italiana del VIM. Tale documento constata che la terminologia delle norme tecniche influenza numerosi documenti interni alle organizzazioni, tra cui procedure, regolamenti, liste di riscontro (check list), e perciò va introdotta con estrema attenzione. In aggiunta, nella redazione della versione italiana di una norma si devono gestire criticamente sfumature, “falsi amici”, omonimie, conflitti, ambiguità, inutili anglicismi: non basta una traduzione passiva, ma occorre scegliere i termini più efficaci, meno esposti al rischio di ambiguità, fraintendimenti o addirittura abusi. Anche per questo, alcune scelte lessicali compiute nel processo di traduzione in italiano del VIM sono state considerate fonte di ambiguità nel contesto della SIPMeL, e quindi per esse il documento L5Q15 ha avanzato proposte alternative. Alcuni esempi significativi di tali raccomandazioni sono i seguenti: “measurement bias, bias” tradotto con “scarto (scostamento) sistematico”; “quantity” tradotto con “quantità, grandezza”; “trueness of measurement” tradotto con “esattezza (giustezza) di misura”; “metrological traceability” tradotto con “tracciabilità”; “calibration” tra-

“misura” sono concetti diversi) che rompere con una lunga tradizione lessicale. Queste semplici considerazioni potrebbero avere una qualche utilità per aiutarci a chiarire dove sta davvero il problema quando ci accorgiamo di un’incomprensione a proposito di terminologia tecnico-scientifica. A partire da ciò, proponiamo qualche esempio nel contesto (di evidente importanza sociale, prima ancora che tecnicoscientifica) della metrologia nei laboratori delle strutture sanitarie.

METROLOGIA GENERALE

dotto con “taratura”; “intermediate precision” tradotto con “precisione intermedia”; “primary sample, specimen” tradotto con “campione, prelievo”. La recente pubblicazione della norma ISO 15189:2022 ha dato un forte impulso al rinnovamento della terminologia (la sezione “Termini e definizioni” di questa norma contiene ben 32 voci), e perciò a essa la SIPMeL ha dedicato una particolare attenzione, rilevando punti critici per esempio a proposito di definizioni di concetti come “misurando” (measurand), “comparabilità metrologica” (metrological comparability) e “grandezza ordinale” (ordinal quantity). Altre riflessioni, e a volte perplessità, sono emerse nella SIPMeL dall’analisi della terminologia di rilevanza metrologica di recenti documenti del Comitato Europeo di Normazione – CEN (come quelli per gli esami molecolari, in cui si rilevano rischi di ambiguità tra termini in ambito clinico e metrologico, e relativi a risultati quantitativi e qualitativi) e del Clinical and Laboratory Standards Institute (CLSI), l’organizzazione che rappresenta gli Stati Uniti nel Comitato Tecnico ISO/TC 212, “Clinical laboratory testing and in vitro diagnostic test systems”. Di tutto ciò si potrà discutere in prossimi contributi di questa rivista.

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NUOVA SUITE DI SOFTWARE DEDICATA ALLA PRODUZIONE ADDITIVA Chiamata HxGN Additive Manufacturing Suite, questa suite di software si fonda sulla profonda esperienza di Hexagon nell’Additive Manufacturing e nella produzione, e riunisce in un’unica soluzione quattro dei migliori strumenti software di Hexagon. La suite garantirà livelli di eccellenza operativa alle officine e ai servizi di stampa 3D, consentendo ai produttori di progettare parti in modo efficiente, eseguire il reverse engineering dei prodotti e la preparazione di modelli indipendenti dal CAD in DESIGNER, la soluzione software di Hexagon per la produzione; consentendo la preparazione della costruzione per qualsiasi stampante AM Metal Powder Bed Fusion (PBF) con strutture di supporto altamente efficienti e affettatura e tratteggio migliori della categoria con AM STUDIO; aiutare i produttori a stimare rapidamente i costi, identificare i problemi di produzione e ottimizzare i flussi di lavoro, le strategie di stampa e l’orientamento alla costruzione in Simufact Additive, garantendo che il processo di produzione venga perfezionato nelle prime fasi del ciclo di vita del prodotto; e garantire che la lavorazione CNC postprocesso di parti AM in metallo sia altamente ottimizzata, precisa ed efficiente con ESPRIT EDGE di Hexagon, che utilizza l’intelligenza artificiale ed è alimentato dalla tecnologia del gemello digitale. Oggi la realizzazione dell’AM su scala industriale è ostacolata da una complessa gamma di strumenti che non sono compatibili tra loro, rendendo difficile per i produttori scalare e ripetere i processi a livello globale. Inoltre le soluzioni esistenti sul mercato sono incentrate sulla prototipazione e sono spesso complesse e costose, limitandone l’adozione per le applicazioni di produzione.

La suite di produzione additiva HxGN risolve questo problema. Essendo una soluzione software di stampa 3D ad alte prestazioni focalizzata sulla produzione, indipendente dalle macchine e indipendente dal CAD, offre agilità e ripetibilità in produzione, senza limitazioni derivanti dalla necessità di reperire strumenti individuali da più fornitori o dall’essere costretti a utilizzare software vincolati a macchine specifiche. La nuova suite di Hexagon può essere utilizzata con i software CAD esistenti, le stampanti PBF (metal Powder Bed Fusion) e le macchine CNC per la post-elaborazione, accelerando i processi di produzione e riducendo i costi. La suite consentirà inoltre ai produttori di collaborare e automatizzare i flussi di lavoro e condividere le migliori pratiche utilizzando Nexus, la piattaforma di realtà digitale aperta di Hexagon, progettata per aiutare i produttori ad accelerare l’innovazione e dare vita alle idee più velocemente che mai. “La produzione additiva è una tecnologia ai margini dell’adozione industriale, pronta per essere ampliata e utilizzata per produrre parti di alta qualità per applicazioni critiche in una vasta gamma di settori. Questa nuova suite fornisce le funzionalità e gli strumenti ai produttori per aumentare l’uso delle tecnologie additive tramite flussi di lavoro semplificati che garantiscono efficienza, scalabilità e affidabilità al processo AM. I produttori ora possono lavorare nel rispetto dei tempi, del budget e su scala maggiore con l’AM grazie alla suite di produzione additiva di Hexagon”, ha affermato Chuck Mathews, direttore generale del software di produzione di Hexagon. CLICCA QUI per ulteriori informazioni

DIVENTA UN ESPERTO DI STRESS ANALYSIS Corsi di estensimetria di primo e secondo livello A completamento dell’ampia offerta di prodotti e servizi per l’estensimetria, la Luchsinger srl organizza corsi rivolti a ingegneri e tecnici coinvolti nelle installazioni, dedicati alla scelta degli estensimetri da applicare e nelle attività di misura. Oltre alla teoria, i corsi prevedono diverse prove pratiche d’installazione. Il corso di primo livello, della durata di due giorni, fornisce le nozioni teoriche e le conoscenze pratiche per eseguire un’installazione estensimetrica professionale, dalla preparazione della superficie al controllo dell’installazione. Quello di secondo livello, della durata di cinque giorni, comprende i contenuti del primo e fornisce, in aggiunta, le basi per la corretta scelta di estensimetri, adesivi, protettivi, cavi e gli elementi base dei circuiti di misura. Durante il corso di secondo livello vengono anche esaminati gli errori che si commettono nella misura estensimetrica, le correzioni da effettuare e le diverse configurazioni del ponte di Wheatstone. Inoltre vengono analizzate le opportunità e/o le

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necessità d’uso delle rosette estensimetriche e le formule per il calcolo delle sollecitazioni massime e minime. I corsi di estensimetria di Luchsinger preparano e sono validi per l’ammissione agli esami di certificazione del personale addetto alle prove non distruttive nel metodo estensimetrico ST (Strain Testing), in conformità con le normative UNI EN ISO 9712:2012. È anche possibile organizzare corsi presso il cliente, personalizzabili nei contenuti e nel tipo di installazioni. CLICCA QUI per approfondire. RICHIEDI QUI maggiori informazioni.


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Rubrica a cura di Luigi Buglione – GUFPI-ISMA

Metrologia e Contratti Parte 30 – Lo Specialista di Misurazione cosa dovrebbe conoscere? METROLOGY AND CONTRACTS – PART 30: MEASUREMENT SPECIALIST: WHAT SHOULD BE KNOWN? Thirtieth paper based on the new GUFPI-ISMA guidelines on the proper use of “Principles, Assumptions and Contractual Best Practices” (vol.1, 2016) [1] is about a new standard and the related certification of competence as a “Measurement Specialist” and its syllabus.

RIASSUNTO Trentesimo articolo basato sulle nuove linee guida GUFPI-ISMA sul corretto uso di “Principi, Assunzioni e Best Practice Contrattuali” (vol. 1, 2016) [1], relativo a un nuovo standard e alla certificazione della competenza di “Specialista di Misurazione” e al suo syllabus. to la nuova certificazione da “Specialista di Misurazione”, gestita da CEPAS (SCH174) e basata sulla norma UNI 11621-6:2021, relativa a normare una delle c.d. “professionalità non regolamentate”. Il percorso certificativo, come mostrato anche in Fig. 1, intende essere trasversale ai diversi ambiti applicativi (project management, misurazione del software, business analysis, testing...) e posizionarsi a un livello base secondo la scala di Bloom (livelli 1 e 2, rispettiCHI È LO “SPECIALISTA vamente ricordare e comprendere), DI MISURAZIONE”? proprio per definire le conoscenze Nell’ultimo articolo abbiamo introdot- base relative alla misurazione e gestione dei dati in un qualsivoglia contesto, non necessariamente ICT. Questo va a colmare un potenziale gap anche nella gestione di gare e contratti, che altrimenti richiederebbero certificazioni “verticali” e specifiche sui vari ambiti di conoscenza in capo a determinati profili professionali, con costi d’ingresso e gestione Figura 1 – Certificazione da “Specialista di Misurazione” per tutti gli stakeholder (SdM):posizionamento sicuramente più alti.

Trentesimo appuntamento della nostra rubrica, parlando stavolta di un nuovo standard e della certificazione ad esso collegata relativa alle competenze di uno “Specialista di Misurazione”, stavolta analizzando meglio il syllabus del nuovo esame, per comprendere cosa un “SdM” dovrebbe conoscere e il valore che apporta nella gestione di un progetto. Ma vediamo meglio di cosa si tratta....

Il percorso da “SdM” permette di mitigare l’impiego di personale prevalentemente “senior” e/o con molte certificazioni in capo alla stessa persona, anche perché (come discusso in un precedente articolo) il “gioco del 16” (ovverosia effettuare più ore di lavoro rispetto al pianificabile) comporta un incremento nella probabilità di “slippage” delle scadenze progettuali e di creazione di “Technical Debt”. Ma cosa dovrebbe sapere un SdM? Analizziamo in dettaglio il “syllabus” richiesto per l’effettuazione dell’esame CEPAS… IL SYLLABUS PER L’ESAME DA “SPECIALISTA DI MISURAZIONE” Il syllabus (ovverosia l’indice degli argomenti trattati dall’esame e la distribuzione delle domande per argomento) per questa professionalità è stato pensato per vedere la misurazione “a 360°”, includendo anche aspetti che apparentemente sembrerebbero non pertinenti al di fuori di un ambito strettamente tecnico, come ad esempio la conoscenza di alcuni articoli del Codice Civile relativi alla gestione del contratto e dei relativi requisiti. La Fig. 2 propone l’elenco delle sei sezioni del syllabus, la relativa fonte per lo studio, l’argomento e la percentuale delle domande per sezione rispetto al totale (quaranta domande per l’esame scritto). Come si può notare, le due sezioni con percentuali maggiori sono la #2 (Processo di Misurazione) e #6 (Conoscenze, Abilità, Autonomia & Responsabilità di un SdM), seguite via via dalle altre, a connotare un profilo che abbia Presidente GUFPI-ISMA - Gruppo Utenti Function Point Italia Italian Software Metrics Association luigi.buglione@gufpi-isma.org

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Figura 2 – SCH174: il syllabus e la distribuzione delle domande per argomento

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una visione non solo tecnica degli aspetti di misurazione ma anche gestionale, partendo da un’attenta lettura del dettato contrattuale e delle richieste che un progetto deve soddisfare e pertanto misurare e monitorare. Particolare attenzione è dedicata poi alla gestione dei requisiti (#3, con lo “schema ABC”, già trattato in altri articoli di Tutto_Misure) e ai monitoraggi, verifiche e controlli (#5), per poi passare a una conoscenza minima dei requisiti contrattuali (#1) e infine alla corretta selezione dei metodi di misurazione (#4). La Fig. 3 dettaglia ulteriormente le sezioni del syllabus, andando per ciascuna sezione in profondità ed elencandone gli argomenti specifici. Ad esempio, nella sezione 2 (Elementi di Misurazione e Stima), si può notare che il “processo di misurazione” fa riferimento allo standard ISO 15939 nella sua ultima versione, a sottolineare (sebbene creato in un contesto ICT) la gene-

NUOVE OPPORTUNITÀ NEL SETTORE BATTERIE Con oltre 35 anni di esperienza nei test delle batterie, le soluzioni HIOKI contribuiscono allo sviluppo, produzione, controllo qualità e manutenzione delle batterie attraverso misurazioni affidabili, al fine di supportare le attuali tecnologie e aprire la strada al domani. Hioki presenta ora il nuovo misuratore d’isolamento BT5525, lo strumento ideale per le linee di produzione delle batterie che, attraverso test ad alta velocità, rileva i difetti generati da eventuale contaminazione già sulla linea di produzione, migliorando la produttività delle celle ed evitando così la spedizione di apparecchi con difetti

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ralità della competenza. Sempre in questa sezione si evince la necessità assoluta di disporre di buone pratiche organizzative di benchmarking e raccolta ed elaborazione dati storici (Topic #12), che si riflettono in un migliore monitoraggio dei progetti (sezione 3) tramite l’adeguamento periodico dei livelli di servizio e relativi KPI (Topic #16). Sebbene sembri un aspetto di buon senso e da dare per assodato, spesso i capitolati di gara richiedono valori-soglia per la gestione dei livelli di servizio prestabiliti, senza indicazione specifica delle fonti da cui sarebbero stati calcolati. Altresì non si richiede sempre il ricalcolo su base periodica di tali soglie, a segnalare che la raccolta dei dati storici a fine progetto – sebbene richiesta da tutte le principali linee guida e standard di project management e misurazione – è qualcosa di fatto inattuato perché percepita (dal business) come un’attività “time-consu-

ming”, senza valore aggiunto. Ancora, confondere una media con una mediana o la gestione degli “outlier” in un’analisi dati sembra essere qualcosa percepito come “minore” nel suggerire al management valori realistici per effettuare una stima a effort e/o costi, quando invece l’analisi dei dati, con conoscenze base di statistica diventa fondamentale per un corretto “decision making”. E tutto questo è trattato nella sezione 2, topic 2. Ulteriore esempio dei tanti che si potrebbero esporre, la sezione 2 – topic 13 (manutenzione). Anche qui tra lo standard ISO 14764 e le pratiche contrattuali (non solo della PA Italiana, ma anche nel settore privato), ci sono applicazioni delle definizioni standard che rischiano di creare divari sensibili a svantaggio di una buona gestione progettuale. Ad esempio, nel settore ICT/software il servizio di manutenzione correttiva viene tipicamente corrisposto con canoni mensili, determinati dal rapporto tra il – abbreviare il tempo del ciclo di prova della batteria. BT5525, inoltre, ha un’eccellente resistenza al rumore ambientale, caratteristica che peraltro oggi rappresenta un’assoluta necessità nei processi di produzione. Asita srl presenta un’ampia gamma di strumenti e relativi accessori, che consentono di fare misurazioni sempre più al passo con le esigenze di oggi. Con il marchio HIOKI, produttore giapponese di strumenti di misura dal 1935, Asita è in grado di proporre sempre lo strumento aggiornato ai più alti livelli tecnologici per rispondere alle nuove esigenze di misura che si presentano nei vari settori produttivi.

latenti, che manifestandosi successivamente potrebbero generare inconvenienti, fino a innescare incendi. Le principali funzioni del misuratore consentono di: – rilevare efficacemente le contaminazioni con la funzione BDD (Break Down Detect); – aumentare l’affidabilità dei test con la funzione di controllo dei contatti a 2 fili, che permette di verificare l’effettivo contatto dei puntali sui punti di misura, evitando “falsi” risultati positivi; CLICCA QUI per ulteriori informazioni.


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Figura 3 – SCH174: il syllabus in dettaglio

numero di incidenti rilevati in fase di operatività per numero di Function Point (FP). Il problema “metrico” risiede nel fatto che non si scorporino dal numeratore (numero di incidenti totali) gli “incident” di natura non-funzionale, pertanto non rapportabili tecnicamente al valore al denominatore che misura esclusivamente la dimensione funzionale del prodotto (non dell’intero progetto) software. E quindi la classificazione dei requisiti (sezione 3, topic 4) diventa fondamentale ed è in linea con le definizioni ISO. Esempio simile capita con la formula per calcolare la “produttività” (sezione 2, topic 11) che i contratti non riportano, assumendo che, ad esempio nel settore ICT, debba essere necessariamente data dal rapporto tra FP e giorni-persona (ovverosia quella che definiamo essere una produttività “nominale”), senza tener conto dei possibili effetti distorsivi nel non contestualizzarla all’ambito e al tipo di progetto (sviluppo, manutenzione), generando un nuovo “paradosso della produttività” [5].

l’esame sono disponibili sul sito GUFPIISMA [3] e su quello CEPAS [4], che riportano il calendario delle prossime sessioni di esame e il registro dei professionisti certificati alla data. E per ogni ulteriore domanda o richiesta di informazioni, potete sempre scrivere alla Segreteria GUFPI-ISMA. ALCUNE CONCLUSIONI ...

La nuova competenza certificata di “specialista di misurazione” [5], basata sulla norma UNI 11621-6:2021 potrà aiutare la comunità dei misuratori ad applicare in modo accorto buone pratiche di misurazione ed evitare di usare, ad esempio, medie e mediane come perfetti sostituti, oppure di verificare la qualità dei dati in input, secondo i criteri fissati da un progetto, prima di elaborare tali dati e produrre informazioni che potrebbero essere “misleading”. Nei prossimi numeri continueremo a commentare ulteriori aspetti derivati dall’analisi e applicazione delle nuove “linee guida contrattuali” GUFPI-ISMA [1], cercando di evidenziare come una DOVE TROVARE MAGGIORI corretta applicazione degli aspetti di INFORMAZIONI? misurazione permetta a un decisionLe informazioni sulla competenza e sul- maker di disporre di dati, informazioni

e conoscenze (trend ) il più possibile oggettivi utili prendere decisioni consapevoli che tengano in debito conto anche i rischi da individuare, gestire e possibilmente prevedere in un progetto. “There are two possible outcomes: if the result confirms the hypothesis, then you’ve made a measurement. If the result is contrary to the hypothesis, then you’ve made a discovery." (Enrico Fermi)

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

[1] GUFPI-ISMA, Principi, Assunzioni & Best Practice Contrattuali (Vol.1), Feb 2016. [2] UNI 11621-6:2021. [3] GUFPI-ISMA, Specialista di Misurazione, Giugno 2023. [4] CEPAS, Specialista di misurazione di servizi e prodotti ICT, Maggio 2023. [5] Buglione L., Dekkers C., Advancements in Software Development Productivity: The FP-based “Productivity Paradox”, IFPUG MetricViews, Dec 2021, pp. 23-31. T_M  83


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MISURA DI SUPERFICI VELOCE ED EFFICIENTE CON IL NUOVO SCANNER LASER PER MACCHINE DI MISURA La divisione Manufacturing Intelligence di Hexagon ha annunciato l’uscita di un nuovo scanner laser per macchine di misura a coordinate (CMM), progettato per gli utilizzatori che necessitano di un’opzione di costo contenuto per una misurazione più efficiente delle superfici e una maggiore produttività. Concentrandosi sulle funzioni principali della scansione laser, il nuovo scanner laser HP-L-10.10 LITE consente di beneficiare della velocità di misura e della copertura della scansione laser in modo semplice e conveniente. Lo scanner acquisisce i dati completi della superficie di un pezzo in una frazione di tempo rispetto alla misurazione di molti punti o linee con metodi di misurazione tattile. Lo scanner si basa sulla più recente tecnologia di scansione laser multipiattaforma di Hexagon. Impiega la stessa tecnologia SHINE (Systematic High-Intelligence Noise Elimination) dell’ammiraglia HP-L-10.10, che gli consente di raccogliere rapidamente e con precisione dati di misura 3D puliti da quasi tutti i materiali e le finiture delle superfici. La rapida creazione di nuvole di punti, con una velocità di acquisizione fino a 240.000 punti al secondo e una frequenza dei fotogrammi di 120 Hz, rendono l’HP-L-10.10 LITE

ideale per la scansione rapida delle superfici, mentre l’errore di forma di tastatura di soli 14 micron rappresenta una prestazione eccellente per la scansione laser su una CMM. Maggiori informazioni a questa pagina.

L’AFFIDABILITÀ DEI CONTATTI ELETTRICI L’impiego di contatti per applicazioni in cui correnti e tensioni sono particolarmente basse, come ad esempio l’ingresso di un PLC, accentua varie problematiche relative all’ossidazione e impurità. Quando la corrente commutata assume valori di pochi milliampere, con tensioni di 5 – 10 Vdc, è facile che un lieve strato di ossido o un po’ di sporcizia sui contatti possano dare luogo a una resistenza inattesa, che genera un malfunzionamento sul sistema, ad esempio non riuscendo a commutare lo stato di un ingresso. Per garantire l’efficienza dei contatti per queste applicazioni, le prove da eseguire sono normale dalla IEC/EN 60947-54 “Dispositivi per circuiti di comando ed elementi di manovra – Metodi di valutazione della prestazione dei contatti a bassa energia”. Prove speciali che dettagliano dei metodi di

prova su base statistica atti a valutarne prestazioni ed affidabilità. INTEK spa ha realizzato su proprio progetto un apparato di test conforme a questa norma in grado di testare varie tipologie di contatto, fornendo al cliente un report dettagliato contenente il tasso di guasto stimato, calcolato sulla base del modello statistico. CLICCA QUI per richiedere maggiori informazioni.

WEBINAR E CORSI DI FORMAZIONE DEL LABORATORIO METROLOGICO CIBE Il laboratorio metrologico CIBE, con sede a Legnano (MI), è da anni un punto di riferimento in materia di metrologia tecnica e legale. I temi trattati, tutti di forte interesse e attualità, sono volti a chiarire alcuni concetti legati al mondo della pesatura e degli strumenti per pesare. Non perdere gli appuntamenti dei prossimi mesi: 08/02/2024 Aspetti pratici di verificazione periodica NAWI di tipo elettronico (VP01); 27/02/2024 Interpretazione e utilizzo dei dati dei certificati di taratura LAT di bilance (BIL04); 13/03/2024 US e European Pharmacopeia: requisiti per l’utilizzo delle bilance (BIL02). CIBE organizza inoltre corsi di formazione completamente

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personalizzati, anche in lingua inglese, per rispondere alle esigenze specifiche di ogni cliente. Contattaci per maggiori informazioni. CIBE è un’azienda italiana del gruppo Rice Lake Weighing Systems, leader internazionale nel settore della pesatura. Il laboratorio metrologico CIBE vanta più di 30 anni di esperienza nel settore metrologico e offre un’ampia gamma di servizi per ogni esigenza. CLICCA QUI per l’elenco corsi di formazione 2023. Su Linkedin: sconti speciali riservati ai follower.


METROLOGIA LEGALE E FORENSE

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Rubrica a cura dell’Avv. Veronica Scotti (www.avvocatoscotti.com)

Misurare l’energia reattiva è fuori legge? Quali possono essere le garanzie e le tutele assicurate agli utenti in assenza di previsioni di legge che regolino tale materia?

LEGAL AND FORENSIC METROLOGY This section intends to discuss the great changes on Legal Metrology after the application of the D. Lgs 22/2007, the socalled MID directive. In particular, it provides information, tips and warnings to all "metric users" in need of organizations that can certify their metric instruments according to the Directive. This section is also devoted to enlighting aspects of ethical codes during forensic activities where measurements are involved. Please send all your inquiries to Ms. Scotti or to the Director! RIASSUNTO Questa rubrica intende discutere i significativi cambiamenti in tema di Metrologia Legale a seguito dell’entrata in vigore del Dlgs 22/2007, altrimenti detto Direttiva MID. In particolare, vuole fornire utili informazioni, consigli e ammonimenti a tutti gli "utenti Metrici" che si rivolgono per reperire informazioni su Enti e organizzazioni notificate per la certificazione del loro prodotto/strumento secondo la Direttiva. La rubrica tratta anche di aspetti etici correlati allo svolgimento di misurazioni legate ad attività in ambito forense (CTU, CTP). Scrivete all’Avv. Scotti o al Direttore, e verrete accontentati! La misura dell’energia elettrica rappresenta da sempre un elemento cardine attorno a cui ruotano sia gli standard tecnici sia le norme cogenti, volte a garantire l’affidabilità degli strumenti utilizzati e conseguentemente la correttezza dei dati posti a base del calcolo dei consumi di energia elettrica al fine di assicurare la giusta tutela agli utenti, nonché il giusto corrispettivo ai diversi soggetti che a vario titolo popolano il settore (distributori, gestore di rete, traders, ecc.). Come noto, il misuratore utilizzato per la rilevazione dei consumi di energia elettrica trova la sua disciplina in una normativa di matrice europea, la direttiva MID recepita a livello nazionale con il D. Lgs. 22/2007, che ne prevede i principali requisiti essenziali: poi soddisfatti mediante specifiche tecniche contenute in appositi standard di settore, le norme armonizzate, funzionali ad assicurare la presunzione di conformità dei prodotti/strumenti contemplati. Tuttavia, affermare che tutti gli strumenti destinati alla misurazione dell’energia elettrica siano oggetto di

lioni di strumenti installati (fonte ARERA), la disciplina definita dal legislatore risulta del tutto adeguata, in quanto si preoccupa della sola energia attiva che dev’essere misurata dal contatore installato, senza ulteriori componenti, e il relativo dato di consumo dev’essere utilizzato per il calcolo del corrispettivo. La normativa è poi congegnata in modo tale da attribuire al dato risultante dal display del misuratore valore prevalente (come ha avuto modo di puntualizzare anche la CJGE in una sentenza di cui trovate un mio commento in un precedente numero di questa rivista), in caso di divergenza rispetto all’eventuale informazione fornita dal device al distributore mediante teletrasmissione, al fine di garantire adeguata tutela all’utente, che dev’essere posto in grado di controllare il misuratore direttamente. Secondo la prospettiva del legislatore, i soggetti più deboli, che necessitano di maggiore tutela, sono i clienti domestici parificati dalla norma in esame ai clienti di utenze commerciali e d’industria leggera, come sopra riportato. Tuttavia tale intendimento perde parte della sua forza quando, in sede contrattuale e secondo prassi sdoganata anche a livello istituzionale, sono imposti oneri e corrispettivi a carico degli utenti (in specie quelli rientranti nelle categorie commerciali e industria leggera) per l’energia reattiva, come misurata dal contatore installato. Risulta evidente il vuoto normativo lasciato dal legislatore circa le specifiche e requisiti che dovrebbe presentare il contatore in relazione alla misurazione

specifica normativa cogente non corrisponde al vero. Infatti gli strumenti di misura del settore elettrico disciplinati dalle norme di legge sono, in particolare, i contatori di energia elettrica attiva destinati a uso residenziale, commerciale e industriale leggero, con conseguente esclusione dei contatori utilizzati per altri tipi di utenze (in specie industria pesante). Ne deriva che solo le specifiche categorie di contatori di energia elettrica sopra indicate trovano disciplina legale, mentre gli altri strumenti di misura, che pure assolvono alla medesima funzione, non hanno norme vincolanti di riferimento ma possono essere prodotti secondo le esigenze del mercato e, quindi, secondo specifiche definite a livello privatistico (quanto meno per ciò che concerne l’aspetto metrologico, fatte salve altre disposizioni imperative poste a tutela di specifici interessi, quali sicurezza nei luoghi di lavoro, sicurezza dei prodotti in generale, ecc). Per le utenze domestiche, che rappre- Avvocato – Foro di Milano sentano il numero maggiore di clienti Professore a contratto al Politecnico di Milano del mercato elettrico con circa 30 mi- veronica.scotti@gmail.com T_M N. 4/23  85


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dell’energia reattiva, che rappresenta di fatto una componente del prezzo pagato dagli utenti (per completezza si precisa che il meccanismo normalmente utilizzato per la determinazione del corrispettivo non prevede il pagamento di tutta l’energia reattiva misurata ma solo nel caso in cui sia superato un dato valore contrattualmente stabilito). Sul punto è legittimo, a mio avviso, domandarsi quali possano essere le garanzie e le tutele assicurate agli utenti in assenza di previsioni di legge che regolino tale materia: – I contatori sono destinati, secondo la definizione normativa, alla sola misura dell’energia elettrica attiva; quindi risulta de plano esclusa la misura di quella reattiva. In assenza di previsioni vincolanti, ci si trova dinanzi a uno strumento che assume una duplice veste: è strumento legale,

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assoggettato alle norme di metrologia legale, limitatamente alle misure di energia elettrica attiva e per tale attività dev’essere conforme a quanto disposto ex lege; mentre per la misurazione di altre grandezze, non espressamente vietate e in assenza di specifiche vincolanti, è lasciata una certa discrezionalità agli operatori coinvolti. Tuttavia non si può sottacere che si tratta comunque di una misurazione destinata alla quantificazione di un corrispettivo, con conseguente obbligo di osservanza della generale regola fissata dalle vecchie norme, tuttora vigenti, che impongono l’uso di misure e strumenti legali per le transazioni. – I controlli periodici (verificazioni periodiche) sono eseguiti limitatamente agli aspetti metrologici relativi alla misura di energia elettrica attiva. Neppure il ricorso, in via integrativa,

alla disciplina dei controlli periodici consente di ricondurre la misurazione dell’energia reattiva all’interno della metrologia legale strettamente intesa, in quanto le verificazioni periodiche sono basate su normative imperative che stabiliscono requisiti e specifiche degli strumenti. Ovviamente, non essendoci requisiti di legge per tale funzione del contatore, non possono essere neppure eseguiti i controlli periodici, così come disciplinati dal DM 93/2017. L’assenza di una norma di legge di riferimento non implica automaticamente l’inutilizzabilità dello strumento per scopi ulteriori rispetto a quelli che gli sono assegnati dal legislatore, ma richiede alcune cautele, a mio sommesso avviso, al fine di evitare contenziosi e interpretazioni contrastanti: tra le varie possibili soluzioni, sarebbe opportuno riportare nel contratto la nor-

FUTEK Advanced Sensors Technology Inc. (distribuita in Italia dalla DSPM Industria di Milano) leader mondiale nelle soluzioni di misura di Forza, Torsione e Coppia, aggiunge un nuovo amplificatore dedicato alle misure di processo e controllo di qualità. Con il preciso obbiettivo di semplificare le misure, il nuovo amplificatore IAA105 è programmabile digitalmente mediante Bluetooth®, con distanza di lavoro fino a 10 m, utilizzando l’App SENSIT® LITE o connessione USB. In questo modo, nota la sensibilità a FS della cella di carico, è diretto e semplice configurare in modo adeguato l’amplificatore, garantendo un perfetto controllo della catena di misura. Programmazione digitale di Zero, Span, Shunt. La custodia in lega di Al, la connessione al sensore mediante morsettiera a vite e il montaggio su barra DIN sem-

plificano l’installazione a bordo macchina. Applicazioni su macchine automatiche per assemblaggio e collaudo sono gli ambiti più ricorrenti. Caratteristiche tecniche Banda passante: 10 kHz; Linearità: 0,004% FS; Resistenza del ponte estensimetrico: 350-5.000 Ohm; Alimentazione 5-30 Vdc, oppure mediante porta USB; Uscita elettrica: analogica settabile a scelta nel range +/-10 V; Alimentazione fornita al sensore: settabile con un massimo di 10 Vdc; Montaggio barra DIN (35 mm rail). CLICCA QUI per approfondire. RICHIEDI QUI documentazione tecnico-commerciale.


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tensione si applichino corrispettivi unitari alle immissioni di energia reattiva in fascia F3, pari ai corrispettivi unitari applicati nelle fasce F1 e F2 ai prelievi di energia reattiva, da parte dei clienti finali, al medesimo livello di tensione eccedenti il 75% dell’energia attiva; – ai clienti finali non domestici in bassa tensione, con potenza disponibile superiore a 16,5 kW, si applichino corrispettivi unitari alle immissioni di energia reattiva in fascia F3 pari ai corrispettivi unitari applicati nelle fasce F1 e F2 ai prelievi di energia reattiva, da parte dei clienti finali, al medesimo livello di tensione eccedenti il 75% dell’energia attiva. Questo meccanismo di calcolo delle pretese economiche derivanti dalla immissione di energia reattiva appare equo, a condizione che gli strumenti preposti alle misurazioni, ovvero i contatori, siano correttamente funzionanti e attendibili sotto il profilo metrologico. Tuttavia, circa la correttezza dell’impostazione data alla tematica, sorge qualche perplessità, dovuta: a) alle dichiarazioni dei distributori che, in sede di consultazione preventiva alla deliberazione, hanno affermato “la presenza di misuratori ancora non idonei alla misurazione della reattiva immessa (A2A, Confindustria, Enel, Utilitalia)”. Ora la portata di una simile affermazione richiede attenta valutazione da parte di soggetti competenti del settore, essendo abbastanza anomalo che un misuratore sia in grado di misurare una stessa grandezza quando viene prelevata e non sia, invece, in grado di misurare la stessa grandezza quando viene immessa, dato che si tratta della stessa grandezza, solo con segni opposti, e il principio di misura non cambia al cambiare del segno; b) all’assenza di normative impera-

ma tecnica utilizzata per garantire la correttezza delle misurazioni dell’energia reattiva da parte del contatore e le modalità con cui si assicura la perdurante validità dei risultati di misura, così come sarebbe utile prevedere modalità di controllo e relative procedure, anche su richiesta degli utenti, per la verifica del dispositivo. Sebbene non si dubiti, in astratto, dell’efficienza di meccanismi di autocontrollo in ambiti caratterizzati da elevato grado di tecnicismo, come il mercato elettrico, che richiedono più l’apporto di standard tecnici che di norme imperative, nel caso di specie si assiste a una situazione che dovrebbe invitare a riflettere sull’opportunità di una maggiore ingerenza del legislatore nazionale nel settore, anche alla luce delle delibere assunte dall’Autorità competente. Di recente, con la deliberazione 31 maggio 2022 n 232/2022/R/EEL, ARERA ha previsto una regolazione tariffaria circa l’energia reattiva per clienti non domestici in MT e BT con potenza disponibile superiore a 16,5 kW, allo scopo di allineare l’Italia (unica insieme ad altro Stato membro UE a non disporre di una disciplina in materia) al resto dei Paesi europei per quanto riguarda i profili tariffari relativi all’energia elettrica reattiva. L’Autorità ha con tale provvedimento stabilito che, a decorrere dall’1 aprile 2023: – ai clienti finali non domestici in media

METROLOGIA LEGALE E FORENSE

tive che definiscano puntualmente le caratteristiche che i contatori devono possedere per essere utilizzati ai fini della misura dell’energia reattiva, sia immessa sia prelevata, e le relative modalità di controllo e verifica (periodica). A maggior ragione, se sussistesse il problema della inidoneità degli strumenti per la misurazione della reattiva immessa, sarebbe opportuno un intervento normativo non della sola Autorità ma del legislatore, allo scopo di evitare interpretazioni non corrette. In considerazione del fatto che, sotto il profilo economico (non si intende considerare il merito tecnico della questione), la deliberazione comporta maggiori oneri per gli utenti che immettano energia reattiva nei periodi contemplati dalla decisione (fascia tariffaria F3) e la quantificazione dell’energia, posta a base del calcolo dell’importo dovuto, è demandata a uno strumento non assoggettato alla metrologia legale ma lasciato all’autoregolamentazione del settore, la questione, se non opportunamente regolamentata, potrebbe dare luogo a numerosi contenziosi, soprattutto nel caso in cui gli utenti coinvolti utilizzino contatori disciplinati dalle norme di legge (per la sola misurazione dell’energia elettrica attiva). Sebbene l’introduzione di nuove norme di legge potrebbe apparire una semplice operazione di trasfusione, dato che con molta probabilità verrebbero assorbiti o richiamati dalla legge gli standard tecnici già applicati (a.e. CEI EN IEC 62053-24) e non ne verrebbero certamente coniati di nuovi, l’inserimento di previsioni di legge funzionali alla metrologia legale risulterebbe, allo stato, difficilmente praticabile. In fatti prescrizioni aggiuntive, riferite ai contatori in oggetto, costituirebbero mo difica na zionale alla normativa di derivazione eu ropea determinando la coesistenza di due normative di diverso livello gerarchico, con conseguente rischio di sovrapposizione e possibili indebiti ostacoli al commercio, de rivanti dal fatto che i contatori, per trovare ingresso in Italia, dovrebbero soddisfare ul teriori specifiche tecniche. T_M  87


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SPAZIO ASSOCIAZIONI UNIVERSITARIE MISURISTI

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Rubrica a cura di Alessandro Ferrero, Emilio Sardini e Alfredo Cigada (alessandro.ferrero@polimi.it)

Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Notizie da GMEE e GMMT

in un’importante novità organizzata congiuntamente da GMEE e GMMT e la Tamburini srl di Brescia che ne è stata il principale sponsor: una sessione “tutorial”, organizzata nella giornaRIASSUNTO Questa rubrica riassume i contributi e le notizie che provengono dalle mag- ta del 14 settembre, in cui soci del giori Associazioni Universitarie che si occupano di Scienza e Tecnologia GMEE e relatori industriali hanno illustrato soluzioni a problemi pratici che delle Misure. industrie e laboratori possono incontrare nella loro quotidiana attività. SI È TENUTO A BOLOGNA La sessione tutoIL VII FORUM DELLE MISURE rial è stata aperta da una sessione Si è tenuto a Bologna, dal 13 al 15 setcongiunta, a cui tembre scorso, nella cornice del Zanhanno partecipahotel Europa, il VII Forum Nazionale to anche i condelle Misure, appuntamento annuale gressisti del Focon la ricerca italiana nel campo delle rum, in cui l’Ing. misure organizzato congiuntamente Fabrizio Manta di da GMEE e GMMT. Accredia ha trattato l’accreditamento come strumento fondamentale per la gestione efficace dei processi di misura Un momento dei lavori del Forum nelle aziende e il dott. Paolo Moscatti, presidente di ALPI ed EUROLAB, ha illustrato il network di EUROLAB per la rappresentanza politica e tecnica dei laboratori europei. Da remoto è intervenuto l’Ing. Anche quest’anno il programma delle Luigi Buglione, presessioni scientifiche è stato molto ricco sidente di GUFPIe interessante, confermando una volta ISMA e che i nodi più l’eccellenza della ricerca italiastri lettori ben cona nel campo delle misure, la sua forte noscono, che ha interdisciplinarità e la vocazione alla illustrato la recensoluzione di problemi concreti, dimoUn momento dei lavori della sessione tutorial te norma UNI sulstrata anche dalla rinnovata partecipazione, in qualità di sponsor ed exhibi- L’interesse del mondo industriale delle la certificazione delle competenze tor, dei più noti produttori e distributori misure è andato crescendo di anno in dello “Specialista di Misurazione”. Ha anno e si è concretizzato, quest’anno, concluso i lavori di questa sessione di strumentazione. THE ITALIAN UNIVERSITY ASSOCIATIONS FOR MEASUREMENT This section groups all the significant information from the main University Associations in Measurement Science and Technology.

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SPAZIO ASSOCIAZIONI UNIVERSITARIE MISURISTI

congiunta il dott. Andrea Tamburini, direttore commerciale di Tamburini srl, che ha illustrato la “Tamburini Academy”. La sessione tutorial ha rappresentato un’interessantissima e apprezzatissima novità nel tradizionale format del Forum, che ha dimostrato così la sua volontà di aprirsi a sempre maggiori collaborazioni con il mondo delle industrie, dei laboratori e degli organismi di normazione e accreditamento per rafforzare quella virtuosa sinergia tra i diversi attori delle misure che questa rivista promuove da sempre e che si è rinvigorita con la nuova gestione, ora completamente nelle mani di GMEE e GMMT. Il successo di questa iniziativa è stato riconosciuto da tutti i partecipanti e dagli sponsor, tanto che è in programma di mantenerla e ampliarla nelle prossime edizioni del Forum. Come sempre, il Forum ha visto anche apprezzati momenti conviviali, come la cena sociale che si è tenuta nella splendida cornice del Palazzo de’ Rossi a Pontecchio Marconi e che ha visto l’esibizione della band “I Ponti di Wheatstone”, i cui componenti sono Soci di GMEE e GMMT. Come è tradizione, durante la cena sociale sono stati annunciati i vincitori

Un momento dell’esibizione dei Ponti di Wheatstone

dei premi istituiti dalle due associazioni. Quest’anno, per il GMEE, il premio Massimo D’Apuzzo, consistente in una borsa di ricerca all’estero, è stato assegnato a Luca Tari, dell’Università di

Cassino e del Lazio Meridionale, il premio Carlo Offelli alla migliore tesi di dottorato è stato assegnato a Marco Scarpetta del Politecnico di Bari e il premio Felice Cennamo alla migliore presentazione al Forum di un giovane socio è stato assegnato a Elisabetta Bodo dell’Università di Pavia. Per il GMMT, il premio Paolo Cappa alla miglior presentazione al Forum di un giovane socio è stato assegnato ad Alessandro Annessi dell’Università Politecnica delle Marche. La Redazione di Tutto_Misure si congratula con i vincitori. I LAVORI DELLE ASSEMBLEE DELLE DUE ASSOCIAZIONI

Come da tradizione, il Forum si è concluso il 15 settembre con le Assemblee dei Soci di GMEE e di GMMT, dei cui lavoro si riporta nel seguito una breve sintesi.

La cena sociale

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L’Assemblea del GMEE L’ultima Assemblea dell’Associazione GMEE si è tenuta a Bologna il 15 settembre 2023 nell’ambito del Forum delle Misure. Sono stati affrontati numerosi temi d’interesse per la comunità nazionale di misuristi


N. 04  ;2 0 2 3 L’Assemblea del GMMT Nell’ambito del VII Forum Nazionale delle Misure, tenutosi a Bologna dal 13 al 15 settembre 2023, il Gruppo di Misure Meccaniche e Termiche ha tenuto la propria Assemblea annuale, presieduta dal Prof. Alfredo Cigada. All’assemblea hanno partecipato 60 docenti, ricercatori e tecnici operanti nel settore delle Misure Meccaniche e Termiche, in numerosi Atenei italiani.

elettrici ed elettronici e non solo, concernenti aspetti organizzativi dell’Associazione, iniziative a favore dei soci, iniziative per la disseminazione e diffusione della cultura delle misure. Sono stati, nello specifico, presentati e approvati l’organizzazione aggiornata delle sedi dell’Associazione con i relativi rappresentanti, la nuova proposta di strutturazione del sito web e l’istituzione di una Commissione Ricerca GMEE indirizzata sia alla promozione dell’attività di ricerca infragruppo sia alla predisposizione di una roadmap relativa al ruolo delle misure nell’ambito delle sfide globali. Numerose iniziative sono state varate a favore dei soci, nel solco di una consolidata tradizione del GMEE, tra le quali si evidenziano il bando per la Borsa di Ricerca per attività all’estero, intitolata a Massimo D’Apuzzo, e il bando per la migliore tesi di dottorato in Misure difesa nell’anno in corso – Premio di Dottorato “Carlo Offelli”. Sono state, infine, presentate e approvate all’unanimità le nuove edizioni delle iniziative che storicamente il GMEE organizza per promuovere la cultura delle Misure a favore della collettività, sia accademica sia imprenditoriale sia del mondo dei servizi. È opportuno citare la Scuola di dottorato “Italo Gorini”, che ospita le giovani leve destinate a raccogliere il testimone delle Misure nel prossimo futuro, la cui edizione del 2024 sarà organizzata e ospitata dalla sede di Siena, e la Giornata della Misurazione, tradizionale incontro di idee tra tutti coloro che, pur appartenendo ad ambiti culturali diversi, si occupano di misure e metrologia, con spunti di riflessione sulla relazione tra i fondamenti del “misurare”, il lavoro concreto sul campo e l’innovazione tecnologica nel settore delle Misure.

SPAZIO ASSOCIAZIONI UNIVERSITARIE MISURISTI

Quest’anno le sedi partecipanti sono si conferma essere un importante canastate 25, grazie ai nuovi accessi che si le di contatto e condivisione all’interno spera possano dare nuovo impulso alle della comunità che si occupa delle miattività del settore sure in ambito industriale, accademico Un tema rilevante trattato è stato quello e di ricerca, e negli enti metrologici. della diffusione dei risultati delle ricerche in atto, anche attraverso pubblicazioni scientifiche, le opportunità e le UN’IMPORTANTE RISULTATO possibili attenzioni in relazione alle DI COLLABORAZIONE pubblicazioni open access, ove il letto- UNIVERSITÀ-INDUSTRIA re può accedere a tutti i contenuti pubblicati in modo gratuito e libero. Il Dipartimento d’Ingegneria e ArchitettuIl Prof. Giovanni Betta, del Gruppo di ra dell’Università di Parma, il DipartiMisure Elettriche ed Elettroniche è stato mento d’Ingegneria Industriale e Scienrecentemente eletto membro del Comi- ze Matematiche dell’Università Politecnitato universitario Nazionale (CUN), e ca delle Marche hanno collaborato alla ha condiviso con l’assemblea alcuni realizzazione della camera climatica aggiornamenti e informazioni da que- della Roccheggiani spa per la caratterizsto importante organo. zazione di sistemi di trattamento aria. Il Prof. Leonardo D’Acquisto, quale Roccheggiani ha realizzato, presso la delegato per il Gruppo di Misure Mec- propria sede, un impianto unico per caniche e Termiche per le attività didat- dimensioni e potenzialità. tiche, ha informato il Gruppo in rela- Tipologia di macchine in prova: zione alla prossima Valutazione della pompe di calore aria-aria/aria-acQualità della Ricerca (VQR): un eserci- qua/acqua-acqua. zio di valutazione che viene ripetuto Dimensioni edificio che ospita la cameogni 5 anni da ANVUR e che mira a ra: Lunghezza 22 m – Larghezza 16 m dare stimoli per il miglioramento della – Altezza 15 m. Misure di potenze termiche 1.3 MW. nostra produzione scientifica. Il Prof. Marcantonio Catelani, quale Le Università hanno collaborato alla organizzatore dell’edizione 2023 del caratterizzazione dei sistemi di misura Seminario di Eccellenza per studenti di e di controllo in ottica Industria 4.0 con dottorato “Italo Gorini”, ha informato il fine di stabilire la catena di riferibilità l’assemblea della significativa e attiva delle misure. presenza di dottorandi di numerose Sono stati coinvolti quattro docenti del sedi, convenuti a Firenze fra il 4 e l’8 set- settore ING-IND/12: Misure Meccanitembre 2023. È emerso ancora una che e Termiche: i Professori Paolo volta come l’iniziativa, che negli ultimi Castellini e Nicola Paone di UNIVPM e anni ha avuto una crescente partecipa- i Professori Gianmarco Battista e Marzione di docenti e dottorandi anche del cello Vanali di UNIPR. settore delle Misure Meccaniche e Termiche, si confermi un’ottima opportunità per la condivisione e la promozione della scienza e delle applicazioni delle Misure. Inoltre, il Prof. Alessandro Ferrero è intervenuto portando aggiornamenti e novità reLa camera climatica realizzata lativa alla rivista Tutto_Misure, che T_M  91


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NEWS

MISURAZIONE DELLA PRESSIONE AERODINAMICA SULLE AUTO SPORTIVE Nell’automobilismo sportivo, spesso la variabile più importante per ottenere un vantaggio è l’aerodinamica. L’abilità sta nel guadagnare deportanza, ovvero quella forza, dovuta al flusso d’aria, che investe la vettura e la spinge verso il basso, facendola restare incollata al suolo: maggiore deportanza si traduce in maggiore aderenza e, dunque, in una maggiore velocità per le prestazioni in curva, con un costo minimo in termini di resistenza aerodinamica, preservando la massima velocità necessaria per i rettilinei. L’ottimizzazione dell’aerodinamica delle auto diventa sempre più importante nella ricerca di vantaggi prestazionali. A causa delle regole, sempre più restrittive, degli organi dirigenti sportivi, l’abilità dei progettisti aerodinamici nella ricerca di vantaggi prestazionali porta alla necessità di misurazioni e analisi sempre più accurate e…fatte meglio rispetto a quelle degli avversari! L’innovazione e la sperimentazione sono oggi al loro apice, in un ambiente in rapida evoluzione, con tempistiche di test ridotte, e in questo contesto i migliori ingegneri aerodinamici sono molto apprezzati e rispettati. I severi regolamenti che disciplinano le forme e le dimensioni delle vetture obbligano il progettista a considerare ogni parte, per ridurre la resistenza aerodinamica e ottenere un vantaggio competitivo. Gli alettoni anteriori e posteriori (o ali), insieme alla superficie della carrozzeria, schiacciano la

vettura verso il basso rispetto alla superficie stradale. Sotto la vettura, complesse forme di Venturi aumentano la velocità dell’aria, creando un effetto di “aspirazione” a bassa pressione, con un costo minimo di resistenza aerodinamica. Oltre ai parafanghi anteriori e posteriori, vengono montati winglet e altri dispositivi, per condizionare il flusso per l’aerodinamica a valle o per generare direttamente effetti di deportanza. Il progettista aerodinamico ha, di solito, tre strumenti nella sua "cassetta degli attrezzi" per capire come le sue idee si traducono in realtà: il CFD (computational fluid dynamics), la galleria del vento e le misurazioni reali sulla vettura. Il CFD è lo strumento meno costoso e meno dispendioso in termini di tempo, e fornisce dati utili per restringere la rosa di opzioni da prendere in considerazione al costo più basso, ma non fornisce l’intera storia! Sulla base del CFD, l’ingegnere determinerà i "migliori risultati" e costruirà modelli in scala per testare questi progetti nella galleria del vento. In un ambiente altamente controllato e conosciuto, il progettista lavora metodicamente per trovare la soluzione che sarà poi utilizzata sulla vettura.

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Una volta che il CFD e la galleria del vento avranno fornito la certezza e la prova del concetto, il nuovo componente verrà realizzato in dimensioni reali e montato sull’auto: qui verrà effettuato il test finale, per garantire che il componente offra effettivamente un aumento delle prestazioni quando viene analizzato sul veicolo in condizioni reali. La vera sfida della misura Nella galleria del vento, la strumentazione è molto sensibile, accurata e reattiva, purché in condizioni di utilizzo ottimali. Tuttavia gli strumenti di misura della galleria del vento sono di solito molto costosi, grandi, pesanti e non abbastanza robusti per l’uso a bordo dell’auto, dove si riscontrano vibrazioni, rumore, forza di gravità fino a 4,5 g e ampie variazioni di temperatura e pressione ambientale. È necessaria una misura miniaturizzata e robusta. La soluzione ideale è anche un sistema di misura distribuito, che effettua le misure nelle aree in cui sono necessarie. Tradizionalmente le misurazioni delle superfici aerodinamiche dell’auto comportavano l’uso di lunghi tubicini che portavano l’aria pressurizzata agli scanner montati centralmente. Questi lunghi tubicini potevano essere soggetti a schiacciamento, piegamento, inaccuratezza della risposta in frequenza e diventavano di per sé uno spazio e un disturbo aerodinamico. Era necessario un nuovo concetto, che portasse lo scanner vicino al punto di misura, minimizzando il peso e la distanza per ottenere il massimo vantaggio. Evoscann® Serie P: Lo scanner di pressione eccellente in questa applicazione Grazie alle sue dimensioni fisiche e al peso ridotto, può essere montato in un’ampia gamma di posizioni sull’auto per fornire dati ad alta accuratezza e completamente digitali al nodo CANbus più vicino. Ogni canale di pressione è corretto in temperatura, per un’accuratezza ottimale in condizioni variabili. Con un peso inferiore a 15 g e una struttura esterna leggera in fibra di carbonio, la Serie P (distribuita in Italia da Evomisure) è progettata per le condizioni più difficili. A complemento del sensore è disponibile la più ampia gamma di accessori per scanner di pressione. Tubazioni, tubi e strumenti aiutano l’utente a integrare EvoScann® P-Series in modo rapido ed efficace nell’articolo di prova, consentendo di avviare rapidamente la misurazione e l’acquisizione dei dati, sfruttando in modo efficiente il tempo e le risorse costose dei test. La Serie P, approvata dalla FIA, può essere configurata in modo da avere un ingresso statico comune per correggere gli altri sette canali di pressione dinamica. È possibile montare più Serie P sulle principali superfici aerodinamiche d’interesse, o addirittura all’interno di esse, per raccogliere i dati essenziali del mondo reale. CLICCA QUI per ulteriori informazioni.


METROLOGIA... PER TUTTI

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Rubrica a cura di Michele Lanna

La competenza del personale nei laboratori di prova Un’esperienza applicativa METROLOGY FOR EVERYONE In this permanent section of the Journal our colleague and friend Michele Lanna, leading expert in metrology, calibration, accreditation of companies, will discuss topics of interest for the majority of industrial measurement users, in simple and immediate terms, with reference to the most recent Norms. Write to Michele to comment his articles and to propose other subjects!

RIASSUNTO In questa Rubrica il collega e amico Michele Lanna, esperto di metrologia, taratura, accreditamento industriale, discute aspetti d’interesse per la maggior parte degli utenti industriali delle misure, con terminologia semplice e immediata, e facendo riferimento alle più importanti e recenti Norme. Scrivete a Michele per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di discussione! PREMESSA

In due miei precedenti articoli, pubblicati da Tutto_Misure, ho illustrato le peculiarità e le caratteristiche della nuova norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025, emessa in lingua italiana nel 2018, mettendo in evidenza gli elementi innovativi che la caratterizzano. Le novità della nuova edizione della norma si caratterizzano per: – chiarezza – Il contenuto della norma è stato reso più comprensibile e meglio organizzato e la sua articolazione risulta più funzionale a un facile utilizzo; – facilità di comprensione – la distinzione tra i requisiti relativi alle risorse e quelli più specificamente relative alle altre componenti del processo di misura ne permettono l’applicazione in maniera più rapida ed efficace; – coerenza tra i vari punti della norma – gli accorpamenti effettuati tra i vari requisiti relativi alle risorse e il loro utilizzo ne favoriscono un uso che risulta più semplice Questi aspetti certamente producono un maggiore interesse tra i laboratori di prova e taratura, perché seguano i dettami della norma, con un immediato impatto sulle risorse utilizzate. La comprensione dei punti di debolezza da

– Analisi dei rischi e delle opportunità. Il primo rappresenta un vero complemento ai requisiti già presenti nella precedente edizione del 2005, dando valore ulteriore alle risorse umane, vero motore del cambiamento. La consapevolezza del fatto che le sfide alle quali le organizzazioni sono chiamate si possono vincere solo se le risorse umane sono motivate all’innovazione, alla ricerca di modalità di gestione che consentano la sprerimentazione di approcci nuovi, in linea anche con le evoluzioni di metodi e tecniche sanciti dalle norme di gestione, rappresenta il vero punto di forza delle organizzazioni. In anni passati (parlo degli anni ’60’70) la forza lavoro all’interno delle organizzazioni era ridondante rispetto alle esigenze: molte attività venivano svolte con duplicazioni o frammentazione di compiti e responsabilità. Ciò costituiva un vincolo all’accrescimento delle competenze, anche se risolveva un problema tipico di quegli anni: come utilizzare e saturare le risorse disponibili. La conoscenza era per pochi e le attività formative venivano intraprese solo se i requisiti cogenti lo richiedevano. Questa mentalità ha generato duplicazioni nei compiti, ruoli frammentati che non sempre prevedevano lo sviluppo di una visione d’assieme dei problemi affrontati. Oggi, invece, si è passati a una concezione diametralmente opposta, cioè la necessità di accorpamenti di competenze diverse accentrate in molte risorse, in modo da attivare un vero motore dell’organizzazione per il cambiamento; si è quindi in presenza di un quadro che prevede l’utilizzo di una forza lavoro di dimensioni inferiori, ma molto più aggiornata e competente. La formazione o l’addestramento assumono una valenza ancor più importante

migliorare ha, spesso, invogliato i laboratori che l’adottano al miglioramento continuo della propria operatività. Dalle mie conoscenze risulta che uno degli aspetti più impegnativi nell’ottica di un’applicazione mirata della UNI CEI EN ISO/IEC 17025 è quello della competenza del personale e della sua crescita, spesso confusa con l’addestramento e il suo monitoraggio. L’esperienza riportata nel seguito di questo articolo conferma come un laboratorio, già accreditato e operante in conformità alla nuova edizione normativa ISO/IEC 17025, abbia soddisfatto efficacemente i requisiti da essa espressi attraverso applicazioni mirate. Le novità introdotte la rendono adeguata alle sfide che le organizzazioni sono chiamate ad affrontare, sia per quanto riguarda le risorse utilizzate per la gestione sia per il miglioramento continuo delle prestazioni. Ricordiamo solo due requisiti tra i tanti, che la caratterizzano per la sua novità, in un impianto normativo completamente rivisto: – Competenza del personale – già presente nella precedente edizione e ora ulteriormente arricchita di aspetti carat- Studio Lanna & Associati – Roma studiolannaassociati@gmail.com terizzanti; T_M 93 93 T_M N. 4/23


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per l’allargamento del sapere richiesto agli operatori del laboratorio. Ormai le conoscenze metrologiche, quelle statistiche a complemento di quelle tecniche, quelle relative alle norme e alla messa a punto del sistema di gestione, più ampio e corredato di nuovi requisiti, richiedono un ripensamento e una ridefinizione dell’impianto documentale sul quale si basa l’operatività del laboratorio. Dinanzi a queste sfide, rese inderogabili nei tempi e nei modi in cui sono state proposte dai Clienti, dai normatori, dagli Enti di accreditamento (Accredia in Italia), i laboratori hanno risposto in maniera diversa. Le modalità seguite dai laboratori di prova o taratura per l’applicazione dei requisiti della nuova edizione (in base alle mie conoscenze, certamente limitate) si possono riassumere in due tipi di approcci: 1. Adottare un’applicazione che lasci l’organizzazione statica e immutata, modificando le parti che alla luce della

NEWS SENSORE DI QUALITÀ DELL’ARIA AL TOP DELL’ACCURATEZZA

In un mondo in cui la qualità dell’aria è una preoccupazione crescente, gli strumenti affidabili di misurazione della qualità dell’aria sono sempre più essenziali. In questo contesto, Kunak annuncia che il suo dispositivo innovativo Kunak AIR Pro (della quale l’Aesse Ambiente di Trezzano sul Naviglio – MI è rivenditore autorizzato per l’Italia) ha ottenuto la prestigiosa certificazione MCERTS, che lo conferma come il sensore di qualità dell’aria più accurato disponibile sul mercato. La serie Kunak AIR è una soluzione di monitoraggio della qualità dell’aria progettata per città, industrie e ricercatori che hanno bisogno di prendere decisioni migliori sulla base dei dati ottenuti in tempo reale. È possibile monitorare una moltitudine di parametri chimici e fisici, attraverso piccoli dispositivi basati su sensori, con un consumo energetico ridotto.

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METROLOGIA... PER TUTTI

nuova edizione normativa richiedono cambiamenti, oppure 2. Modificare significativamente l’organizzazione, per renderla più idonea e coerente a recepire le innovazioni richieste dalla norma, apportando le modifiche necessarie. La prima modalità è senz’altro quella più facile, che richiede un tempo limitato per la sua applicazione e si limita a introdurre solo gli elementi nuovi richiesti dalla norma. L’handicap di questo approccio riguarda essenzialmente l’impatto sulle risorse umane: ogni cambiamento organizzativo non in grado di coniugarsi efficacemente con le risorse che (queste sì) devono subire profondi cambiamenti, passando da un approccio spesso correttivo a uno preventivo, risulta deficitario nelle azioni che devono accompagnare il cambiamento stesso. Oggi le risorse umane sono sottoposte a pressioni esterne molto maggiori rispetto a quanto accadeva in passato. Basti citare:

Progettata per una facile installazione, funzionamento e manutenzione, può essere facilmente integrata con stazioni meteo, rumore e altro. Kunak AIR Pro può misurare fino a cinque diversi gas (CO, NO, NO2, O3, SO2, H2S, CO2 o VOC per ciascun dispositivo), con risoluzione ppb o µg/m³ e tre dimensioni delle particelle: <10 µm, <2,5 µm e <1 µm (PM10, PM2,5 e PM1). Temperatura, umidità e pressione atmosferica sono sempre misurate al l’interno degli inquinanti. La certificazione MCERTS non solo conferma l’accuratezza del Kunak AIR Pro nella misurazione delle particelle, ma rafforza anche la sua posizione nel mercato normativo, fornendo dati essenziali per il processo decisionale e la conformità normativa. Con funzionalità avanzate supportate dalla certificazione MCERTS, Kunak AIR Pro diventa la scelta leader per

– la spasmodica riduzione dei costi di gestione, imposta da esigenze di competitività, e ciò vale anche per i laboratori che eseguono prove che richiedono continui aggiornamenti delle competenze; – l’adozione di metodi di prova che, in alcuni settori merceologici (basti pensare al settore nucleare di nuova generazione, con test di prova nuovi che utilizzano spesso apparecchiature innovative; al crescente impiego di nanotecnologie nei prodotti, che richiedono ai produttori conoscenze e competenze specifiche anche per testare nuovi materiali; alla conoscenza di apparecchiature e prove in settori nuovi o modificati in base alle esigenze, quale ad esempio quello sanitario, di cui le apparecchiature utilizzate in sala operatoria costituiscono un esempio eclatante; o ai test effettuati da parte dei produttori di nuovi farmaci) caratterizzano sempre più l’incessante ritmo d’innovazione e cambiamento;

soluzioni di monitoraggio della qualità dell’aria affidabili e accurate in tutti i settori. CLICCA QUI per saperne di più. CONTATTA QUI un consulente tecnico di Aesse Ambiente.


N. 04  ;2 0 2 3 L’ ESPERIENZA DI INTEK SPA

Di seguito si vuole descrivere, attraverso le risposte di Alberto Amistani, Chairman & CEO della INTEK spa con sede a Rezzato (BS), le modalità utilizzate per applicare i requisiti della norma, a livello di strumenti, tecniche e procedimenti gestionali.

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– l’attenzione sempre maggiore alla sicurezza sul lavoro e alla gestione ambientale, che richiedono l’adozione di metodi e tecniche nuove o significativamente modificate; – le nuove apparecchiature di prova, che richiedono competenze sempre più aggiornate da parte del personale che deve utilizzarle; – l’ambiente di prova, che deve assicurare il raggiungimento di standard tali da garantire l’affidabilità complessiva delle prove o tarature che in esso si svolgono. Tutto questo insieme di ragioni richiede l’adozione di un nuovo approccio alla gestione di un laboratorio. Molti laboratori già operanti e/o accreditati in base alla norma della precedente edizione (2005) hanno dovuto adeguarsi al nuovo contesto, apportando significativi cambiamenti alla propria operatività. La modifica della struttura del laboratorio, nelle parti e nei punti che la rendono più idonea a rispondere ai nuovi requisiti normativi, costringe i gestori di un’organizzazione a ridefinirla o ridisegnarla, apportando modifiche significative alla struttura e/o ai modi di operare. È certamente la strada che permette d’individuare gli anelli deboli del processo e correggere aspetti e approcci che possono essere visti come una statica risposta ai problemi dell’organizzazione. In questo scritto si vuole descrivere il percorso seguito da un primario laboratorio italiano, operante in settori diversi, accreditato da Accredia in base ai requisiti della nuova edizione normativa. Lo scopo è quello di presentare un esempio, certamente valido e che ha garantito un buon posizionamento del laboratorio sul mercato, mettendo in evidenza alcune tra le tante azioni messe in atto per essere vincenti.

METROLOGIA... PER TUTTI

L’accreditamento alla ISO/IEC 17025 è nel nostro DNA e ha sempre contraddistinto il nostro lavoro nonché i vari riconoscimenti e autorizzazioni che consentono di utilizzare i nostri risultati (rapporti di prova) sia a livello internazionale sia per ottenere le certificazione di prodotto da parte dei principali enti di certificazione nazionali, ma non solo!

Può presentare brevemente la sua azienda (prodotti, settore specifico nel quale operate, mercato)? (A. Amistani) INTEK è un laboratorio di prova bresciano, accreditato ISO/IEC 17025, che nasce nel 1994 per supportare i costruttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche nelle verifiche e prove di conformità per la corretta marcatura CE dei propri prodotti e la rispondenza a capitolati tecnici. Il laboratorio è organizzato in settori operativi: compatibilità elettromagnetica, sicurezza elettrica, prove fisiche (climatiche, vibrazione, corrosione, ecc.) e caratteristiche delle materie plastiche, corto-circuito e prove ATEX. Punto di forza del laboratorio è il costante supporto fornito ai costruttori per la corretta interpretazione della normativa tecnica, consentendo sempre la presenza del cliente alle attività di prova con l’obiettivo di aumentare la trasparenza e di trasferire conoscenze e competenze. L’obiettivo di INTEK è sempre stato quello di offrire una soluzione completa, affinché i nostri clienti possano trovare in unico centro di competenza tutte le risorse per la qualifica dei propri prodotti.

Siete accreditati per il vostro laboratorio applicando i requisiti della UNI CEI EN ISO/IEC 17025. Quali sono, in sintesi, i principali vantaggi che avete conseguito a seguito di questo accreditamento? (A. Amistani) Come già accennato, la storia del laboratorio (l’anno prossimo festeggeremo i nostri primi 30 anni di attività) è stata caratterizzata fin da subito dalla scelta di accreditarsi con il SINAL (per i più giovani: Sistema Nazionale Accreditamento di Laboratori) in accordo alla norma ISO/IEC 17025. Il primo certificato di accreditamento è infatti datato 1997 e reca il numero 164! Onestamente, per la nostra organizzazione, come detto in precedenza, accreditata da diversi anni in base alla ISO/IEC 17025, la transizione alla nuova edizione della norma non è stata particolarmente critica. È stato sufficiente aggiornare il nostro sistema di gestione integrato (sostanzialmente il manuale e alcune procedure) ai nuovi requisiti, in particolare dando una maggiore attenzione ed enfasi ai concetti d’imparzialità, riservatezza e trasparenza nei confronti del cliente e una migliore definizione dei requisiti riguardanti la competenza del personale, che per noi rappresenta il vero valore aziendale. La struttura della norma è stata modificata. La ritenete ora più agevole da seguire e rispondente ai vostri scopi? (A. Amistani) Sicuramente la nuova impostazione della norma consente una migliore gestione e applicazione dei requisiti, lasciando a ogni organizzazione maggiore libertà e flessibilità di progettare, implementare e adottare T_M  95


un sistema di gestione più aderente alle proprie esigenze, in termini sia di risorse sia di dimensioni. Infatti adesso è possibile “modulare” la complessità del sistema in relazione alle reali esigenze e non semplicemente applicando in maniera incondizionata prescrizioni che non tenevano adeguatamente in considerazione le reali strutture aziendali.

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La nuova edizione del 2018 introduce significativi cambiamenti nella gestione rispetto all’edizione del 2005, in particolare per quanto riguarda la competenza del personale e la sua valutazione. Può descrivere brevemente come avete applicato i requisiti normativi e, in particolare, come valutate la competenza del personale e come l’aggiornate?

NEWS

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METROLOGIA... PER TUTTI

BANCHI DINAMOMETRICI AVANZATI

(A. Amistani) La competenza del personale è un aspetto centrale per qualsiasi attività. INTEK nel suo processo di miglioramento continuo aveva già sviluppato procedure volte a monitorare e valutare il mantenimento delle competenze. Il laboratorio ha determinato le competenze necessarie per il personale che svolge le attività lavorative che influenzano le prestazioni e l’efficacia del sistema e ne assicura le competenze sulla base d’istruzione, formazione, addestramento ed esperienza. Intraprendiamo azioni volte ad acquisire le necessarie competenze e ne valutiamo l’efficacia, conservandone le registrazioni quale evidenza. Nello specifico raccogliamo e archiviamo le evidenze documentali relative alle attestazioni di studio e alle qualificazioni professionali di tutto il personale, incluse la formazione-addestramento, le competenze tecniche e le esperienze lavorative.

controllo azionano una vite a ricircolo di sfere e una guida lineare, per un funzionamento fluido e silenzioso, senza variazione di velocità sotto carico. La base del banco può essere rimossa, per ospitare estensioni della colonna o configurazioni di montaggio alternative. La maggior parte dei componenti elettronici è alloggiata in un involucro autonomo posto sul retro del banco, di facile accesso e sostituibile al bisogno. Gli slot a T, integrati lungo la colonna, ospitano componenti aggiuntivi, come l’hub USB. Il software IntelliMESUR® è una soluzione per ambienti Windows. È possibile utilizzare il software tramite il tablet da 10,1" integrato nel banco dinamometrico o tramite il proprio tablet o PC Windows. Con IntelliMESUR®, è possibile creare ed eseguire una ampia gamma di test standard o multi-step.

Il produttore USA Mark-10, specializzato nello sviluppo di strumenti da laboratorio per la misura di forza e coppia, ha lanciato una nuova famiglia di banchi prova dinamometrici ad alto contenuto tecnologico, per ogni esigenza di misura e budget. I banchi dinamometrici per prove di trazione e compressione Series F sono progettati per eseguire test fino a 6,7 kN. Sono disponibili sensori di forza con diverse capacità e un’ampia varietà di sistemi di aggancio e fissaggio. I telai della Series F (distribuita in Italia dalla società bergamasca LUCHSINGER srl) assicurano un’eccezionale rigidità e resistenza. La compensazione della flessione garantisce una precisione di posizionamento pari a 0,05 mm, con qualsiasi carico e in qualsiasi posi- RICHIEDI QUI documentazione tecnico-commerciazione. I motori passo-passo e le unità di le sulla strumentazione Mark-10.

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Il sistema gestione di INTEK è in grado di dare evidenza del percorso d’inserimento, formazione, addestramento per il personale di nuova acquisizione. Tale percorso comprende la presa visione della parte di documentazione del sistema di gestione integrato inerente alla sicurezza, privacy, ruoli e mansioni, con la definizione del piano di affiancamento, della responsabilità del tutoraggio e della valutazione d’idoneità al ruolo. Le competenze e le azioni intraprese per il mantenimento di queste vengono valutate almeno annualmente. Come avviene la valutazione periodica delle competenze per verificare che siano sistematicamente adeguate alle esigenze dei clienti e a quelle interne del laboratorio? (A. Amistani) L’idoneità del persona-


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meno efficace: la matrice dei rischi, nota anche come matrice di probabilità e impatto. Uno strumento visivo, che consente d’individuare rapidamente i rischi ai quali dovrebbe essere posta maggiore attenzione: questo rende molto più facile per le persone impegnarsi nel processo, nel cui contesto il rischio maggiore è quello di non applicarsi a sufficienza o, ancora peggio, di non avere recepito la giusta consaL’analisi del rischio è un altro re- pevolezza del rischio stesso. quisito particolarmente significativo della nuova edizione norma- Sono state parimenti considerate tiva, in linea con i requisiti della le opportunità per una gestione norma UNI EN ISO 9001:2015. efficace del laboratorio? Come sono stati identificati i ri- (A. Amistani) Sappiamo tutti benissischi e quali sono le azioni predi- mo che da un rischio per qualcuno può sposte per mitigarne gli effetti da nascere un’opportunità per qualcun’altro; quindi, sostanzialmente, con lo esse derivanti? (A. Amistani) L’analisi dei rischi da stesso approccio descritto in precedenparte del laboratorio è stata affrontata za, abbiamo individuato e gestito le analizzando i singoli processi e intera- opportunità, semplicemente con una gendo con tutte le persone coinvolte, in matrice di priorità e impatto. modo da promuovere una cultura azien- In primissima battuta, si è analizzato se i rischi indentificati potessero rappredale basata sul “risk-based thinking”. Ci sono diversi metodi per affrontare i sentare anche un’opportunità e succesrischi che possono essere integrati nei sivamente identificandone di nuove, vari sistemi. Cito ad esempio: FMEA (Fai- studiando accuratamente il contesto, lure Mode and Effect Analysis), FMECA ma ancor più ragionando sui feedback (Failure Mode and Effect Criticality ricevuti dal mercato in generale, ma Analysis), HAZOP (esame dei rischi soprattutto concentrandoci su quelli potenziali di un processo di produzione, ricevuti direttamente. identificando i problemi e trovando una soluzione a essi), ecc. Tuttavia, per coerenza con quanto precedentemente CONCLUSIONI affermato, abbiamo deciso di adottarne uno dei più semplici, ma non per questo Il caso esaminato ha messo in evidenle tecnico all’esecuzione delle prove viene monitorata attraverso le prove comparative interlaboratorio oppure attraverso prove comparative effettuate dagli operatori di ogni settore. Le prestazioni del personale qualificato vengono monitorate dai responsabili di settore, tramite sorveglianza esercitata sulle attività, verifica dei rapporti e partecipazione diretta alle verifiche.

METROLOGIA... PER TUTTI

za i risultati positivi prodotti in INTEK dalla necessità di cambiamento: – adozione o rafforzamento dell’utilizzo di metodi preventivi, in particolare per l’analisi del rischio. I metodi indicati nell’intervista, molto presenti nel settore automotive e non solo, hanno dimostrato come le analisi preventive possano rappresentare un valido aiuto in ottica di miglioramenti organizzativi e di presa in carico di problematiche che potrebbero presentarsi, contemplando in anticipo le relative possibili soluzioni; – la messa in evidenza di rischi ha portato anche alla considerazione di opportunità per la gestione, avallando il principio che in qualche caso un rischio possa tradursi in un’opportunità svolgendo altre azioni; – la competenza del personale è risultata vincente in INTEK per la conquista di nuove quote di mercato, pur nella difficile situazione attuale, che limita i possibili ampliamenti del proprio business e le espansioni in mercati diversi; – l’adozione della nuova norma si è caratterizzata come un’opportunità di crescita delle risorse umane e lo sviluppo di competenze arricchite, sia per i metodi utilizzati sia per l’ampiezza del sapere posseduto. Un esempio è costituito dalla conoscenza da parte del personale e dal suo utilizzo di metodi preventivi; – tutto il personale, in funzione di ruoli e compiti diversi assolti all’interno del laboratorio, ha dato il proprio contributo all’applicazione dei nuovi requisiti, apportando nella propria operatività tutte le innovazioni organizzative richieste dalla norma. Tutto ciò ha costituito una forte spinta per un allargamento delle competenze e per un continuo adeguamento dei saperi e dell’operatività alle spinte del mercato e alle esigenze normative In un successivo articolo potremo esaminare altre esperienze di laboratori, mettendo in risalto le modalità seguite, i risultati conseguiti, l’impatto sulle strutture organizzative. Nuove norme o norme aggiornate costituiscono uno dei volani utili a promuovere una crescita organizzativa, insieme alle esigenze dei clienti, che richiedono innovazione negli approcci, risultati in linea con le aspettative, costi ridotti. T_M  97


MANIFESTAZIONI EVENTI E FORMAZIONE

2024 eventi in breve Segnalazione di manifestazioni ed eventi d’interesse

2024 19-24 febbraio

Denver (CO, USA)

AAFS Annual Scientific Conference

SITO WEB

21-23 febbraio

Torino

A&T Automation and Testing

SITO WEB

25-28 marzo

Paris Villepinte (F)

Global Industrie

SITO WEB

22-24 aprile

Marrakech (Marocco)

International Exhibition on Measurement and Instrumentation

SITO WEB

20-23 maggio

Glasgow (UK)

IEEE International Instrumentation and Measurement Technology Conference (I2MTC 2024)

SITO WEB

21-23 maggio

Washington DC (USA)

International Conference on Smart Grid Synchronized Measurements & Analytics (SGSMA)

SITO WEB

3-5 giugno

Lublin (Polonia)

2024 IEEE International Workshop on Metrology for AeroSpace

SITO WEB

26-28 giugno

Eindhoven (NL)

MeMeA 2024 - IEEE International Symposium on Medical Measurements and Applications

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3-5 luglio

Roma

M&N 2024 - IEEE International Symposium on Measurements & Networking

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23-25 luglio

Napoli

2024 IEEE Sensors Applications Symposium (SAS)

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26-29 agosto

National Harbor, MD (USA)

IEEE AUTOTESTCON 2024

26-29 agosto

Amburgo (Germania)

XXIV IMEKO World Congress

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SEGNALA NUOVI EVENTI NEL MONDO Cari lettori, potete segnalare periodicamente alla redazione manifestazioni ed eventi in qualche modo collegati alle Misure, prove e Controllo Qualità, non compresi in questo elenco. Inviare un messaggio di posta elettronica a redazione@tuttomisure.org, indicando titolo dell’evento, date di svolgimento, sede (Località, Provincia e Stato), indirizzo della pagina web. L’unione fa la forza! La redazione di Tutto_Misure

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COMMENTI ALLE NORME

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Rubrica a cura di Nicola Dell’Arena

17025 Controllo dei dati Prima parte: validazione dei sistemi COMMENTS ON STANDARDS: UNI CEI EN ISO/IEC 17025 A great success has been attributed to this interesting series of comments by Nicola Dell’Arena to the UNI CEI EN ISO/IEC 17025 Standard. RIASSUNTO Prosegue con successo l’ampia e interessante serie di commenti di Nicola Dell’Arena alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025. In questo numero iniziamo a parlare del controllo dei dati.

DATI E INFORMAZIONI

Con questo articolo inizio a esaminare argomenti tecnici della norma anche se, come ho più volte affermato, non sono un tecnico. Al paragrafo 7.11.1 la norma prescrive “il laboratorio deve disporre di tutti i dati e informazioni per svolgere le attività di laboratorio”. Tutti noi sappiamo cosa sono i dati e la norma prescrive, in molti paragrafi, come trattarli. Diverso è il discorso per le informazioni, il cui significato è meno chiaro. Nel capitolo dei termini e definizioni della Norma, nulla si trova in relazione alle “informazioni”. Analogamente, il termine non è considerato dal VIM. Cercando sul dizionario italiano Zingarelli, si trovano diverse definizioni, di cui due sembrano più confacenti alla nostra situazione: 1) elemento che consente di avere conoscenza di fatti, situazioni, ecc; notizia, ragguaglio; 2) in informatica, dato che si affida alla memoria di un elaboratore elettronico. Il corrispondente termine inglese è “information”, ma sinceramente non so se le due forme dello Zingarelli corrispondano al termine inglese. Considerando le due definizioni, dalla prima “elemento che …” si può concludere che si tratti di dati sia tecnici sia gestionali. Dalla seconda “dato che…” emerge che si tratti di dati tecnici memo-

rizzati sull’elaboratore elettronico e che servono per la prova e/o taratura. Sulla base di queste considerazioni, non riesco a capire per quale motivo sia stato introdotto il termine “informazione” che, mi sembra, crea più confusione che chiarezza. Il requisito stabilisce: “deve disporre di tutti i dati …”. Mi si permetta di esternare grande meraviglia per l’enfasi data a questo requisito, che appare lapalissiano: è ovvio che bisogna avere tutti i dati; detto questo, è sufficiente che il laboratorio si organizzi per averli a disposizione, per essere conforme alla norma.

POSIZIONE DI ACCREDIA SUL PARAGRAFO 7.11.1

Accredia, sia per i laboratori di prova sia per quelli di taratura, non aggiunge nulla e si limita alla solita frase “si applica il requisito di norma”.

VALIDAZIONE DEI SISTEMI DI GESTIONE

l’elaborazione, la registrazione, la presentazione, l’archiviazione o il reperimento dei dati devono essere validati dal laboratorio prima della loro introduzione, al fine di garantire la funzionalità, compreso il corretto funzionamento delle interfacce di comunicazione presenti all’interno dei sistemi stessi”. In estrema sintesi, il requisito impone che i sistemi di gestione siano validati prima del loro utilizzo (la norma parla d’introduzione). La validazione può essere eseguita dal laboratorio oppure si può acquistare il sistema già validato. Negli ultimi anni, gli elaboratori elettronici e i programmi annessi sono tutti validati dal costruttore. Rimangono pochi casi di elaboratori vecchi per i quali il laboratorio dovrà effettuare la validazione. Per prima cosa il laboratorio dovrà emettere una procedura di validazione e poi applicarla. La procedura dovrà contenere le prove da eseguire sul sistema, i metodi per il confronto dei risultati con valori considerati di riferimento e i limiti di accettazione dei medesimi. È opportuno chiedersi quanti sistemi di gestione sono impiegati. La norma cita espressamente i sistemi per: raccolta, elaborazione, registrazione, presentazione, archiviazione, reperimento; per tanto è necessario prevedere una validazione per ogni azione prevista. Gli elaboratori odierni contengono tutte o quasi tutte le azioni previste dalla norma e quindi è necessario eseguire una sola validazione o, al più, un numero ridotto di validazioni. Il secondo requisito prescrive che “ogni volta che vi siano modifiche, comprese la configurazione del software di laboratorio o la modifica di software commerciale (off-the-shelf ), esse

Il paragrafo 7.11.2 contempla due requisiti e due note. Il primo requisito prescrive che “i siste- Former: Responsabile Qualità - ENEA mi di gestione delle informazioni di Casaccia - RETIRED laboratorio utilizzati per la raccolta, ndellarena@hotmail.it

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devono essere autorizzate, documentate e validate prima della loro attuazione”. Le considerazioni esposte per il primo requisito continuano a valere, ma vanno considerati due nuovi punti: “autorizzate e documentate”. Documentare le azioni compiute vale anche per il primo requisito, soprattutto quando la validazione viene eseguita dal laboratorio. Non dimentichiamo che documentare quanto viene fatto costituisce il principio cardine di tutti i sistemi qualità. Per quanto riguarda le modifiche, queste devono essere autorizzate: è lecito chiedersi chi le deve autorizzare. La risposta più immediata è dal Responsabile del Laboratorio, ma come per le altre attività, la risposta dipende dalle dimensioni e dalla politica della società. Il secondo requisito si applica a elaboratori e software realizzati dal laboratorio. Per quelli commerciali è probabilmente più agevole ed economico acquistarne uno nuovo. La Nota 1 precisa due punti: “nel presente documento il termine ’sistemi di gestione delle informazioni di laboratorio’ comprende la gestione dei dati e delle informazioni contenute in sistemi

NEWS

MASSE, BILANCE E STRUMENTI DI PESATURA SEMPRE PERFORMANTI CON IL SERVIZIO DI TARATURA CIBE Dal 1983 il laboratorio metrologico CIBE è punto di riferimento in Italia e in Europa nell’ambito della metrologia tecnica e legale. CIBE è accreditata da ACCREDIA come Centro LAT n. 117, in conformità alla norma ISO/IEC 17025:2017 per la taratura e la verificazione periodica di masse campione, strumenti per pesare a funzionamento non automatico (bilance), selezionatrici ponderali e riempitrici gravimetriche. Il servizio di taratura masse è rapido ed efficiente e viene effettuato in soli 5 giorni lavorativi, garantendo tutti gli

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COMMENTI ALLE NORME

sia computerizzati sia non computerizzati. Alcuni dei requisiti possono essere maggiormente applicabili ai sistemi computerizzati rispetto ai sistemi non computerizzati”. La Nota 2 afferma che: “il software commerciale (off-the-shelf ), utilizzato in generale all’interno del campo di applicazione per il quale è stato progettato, può essere considerato sufficientemente validato”. Non è obbligatorio applicare quanto contenuto nelle note, e le due note di questo requisito sono il classico esempio di quanto affermato, in quanto forniscono delle mere precisazioni. La Nota 1 stabilisce infatti che i dati e le informazioni possono essere contenuti sia in sistemi computerizzati che in sistemi non computerizzati. Sembrerebbe ovvio... In modo altrettanto ovvio nasce una domanda: la validazione vale solo per i sistemi computerizzati, solo per i sistemi non computerizzati o per entrambi? Il requisito non specifica nulla né nel requisito stesso, né in nota e pertanto la risposta è che lo si applica a tutti e due i sistemi di gestione. La Nota 1 fornisce un’ulteriore precisazione e cioè che le diverse azioni (la norma le chiama requisiti sbagliando) standard di qualità e la correttezza delle misurazioni effettuate. Il servizio offerto comprende anche un servizio il calcolo della compatibilità tra le ultime misure di massa e quelle precedenti; in questo modo i clienti dispongono di elementi oggettivi per effettuare autonomamente una valutazione della stabilità nel tempo delle proprie masse e una più consapevole scelta dell’intervallo di taratura. Grazie all’ampia gamma di soluzioni metrologiche, il laboratorio è in grado di soddisfare le esigenze di svariate tipologie d’azienda: Laboratori di ricerca e sviluppo – Laboratori di analisi – Aziende metalmeccaniche, chimiche e farmaceutiche – Produttori di strumenti per pesare – Laboratori di taratura – Laboratori di verificazione periodica.

possono essere maggiormente applicabili a uno dei due sistemi. Ad esempio, l’archiviazione è stata sempre appannaggio, in passato, dei sistemi non computerizzati. Penso di poter affermare che la nota è obsoleta, dal momento che oggigiorno i sistemi computerizzati riescono a fare bene tutto quello per cui sono programmati, meglio di sistemi non computerizzati. La Nota 2 precisa che “il software commerciale può essere considerato sufficientemente validato”. I termini sufficientemente e può appartengono più all’incertezza che alla certezza. Era meglio dire che è validato di per se stesso. Maggiore attenzione va posta alla frase “utilizzato nel campo di applicazione per il quale è stato progettato”. Il laboratorio deve garantire che il software venga impiegato all’interno del proprio campo d’impiego. Sembrerebbe che la Nota 2, che non dev’essere necessariamente applicata, renda inessenziale applicare l’intero requisito e ci esoneri, in pratica, dall’effettuare la validazione. Il mio suggerimento ai laboratori è di acquistare elaboratori, programmi e software validati e richiedere un documento che ne confermi la validazione.

CIBE è costantemente impegnata nell’aggiornamento e nella formazione del proprio personale per poter fornire le risposte corrette alle diverse esigenze metrologiche. CLICCA QUI per maggiori informazioni sui servizi di taratura del laboratorio CIBE.


STORIA E CURIOSITÀ

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Riccardo Nicoletti

Un ricordo di Emilio Borchi Gli elettrometri di Thomson

IN MEMORY OF EMILIO BORCHI This article wishes to celebrate Emilio Borchi, who cooperated with this journal and that passed away on last July 27. He was a sismologist and meteorologist and a passionate of ancient instruments. The last part of this article will republish an article he wrote for Tutto_Misure on Thomoson electrometer. RIASSUNTO Questo articolo vuole ricordare Emilio Borchi, che ha a lungo collaborato con Tutto_Misure, scomparso lo scorso 27 luglio. Fu un rinomato sismologo e meteorologo e un appassionato di antichi strumenti. Per ricordarlo ripubblichiamo, in calce a quest'articolo, ciò che scrisse per Tutto_Misure sull'elettrometro di Thomson.

Il fisico Emilio Borchi, noto studioso di meteorologia e sismologia e docente di Fisica, è scomparso lo scorso 27 luglio. L’annuncio della scomparsa è stato dato dall’Università di FirenRiccardo Nicoletti ze, dove era professore ordinario di fisica generale. Nato a Pistoia nel 1938, Borchi ha cominciato la carriera accademica nell’Ateneo fiorentino nel 1967. È stato docente anche presso l’Università di Padova. A Firenze ha svolto attività didattica presso i corsi di laurea d’Ingegneria, afferendo all’allora Dipartimento di Energetica. Borchi ha ricoperto l’incarico di direttore dell’Osservatorio Ximeniano fino alla nascita della Fondazione nel 2004, nonché di direttore del museo dell’Osservatorio. È stato autore di molte pubblicazioni scientifiche e divulgative di rilievo, nonché collaboratore storico di Tutto_Misure. Tra i suoi libri figurano (solo per citarne alcuni): “Le origini della moderna si-

cio qui adesso, e lo condivido con tutti voi. “Millo”, così lo chiamavano gli amici più cari, se n’è andato in silenzio, senza tanti clamori. Non gli è mai piaciuto fare pubblicità o dare troppa importanza alle cose. E così, allo stesso modo, sono convinto che siano pochissimi a sapere che Emilio non c’è più. Purtroppo, la sfortuna si è accanita nella sua vita, come spesso accade ai buoni di cuore, a quelli che rispettano maggiormente gli altri e li trattano con amore. E lui non lo meritava assolutamente. Però è andata così. Ci siamo conosciuti quando ero suo studente a Ingegneria. Ho avuto l’onore e la fortuna di seguire le sue lezioni di Fisica I e Fisica II. Andavo al ricevimento per chiedere chiarimenti, fino al giorno in cui mi chiese se fossi disponibile a tenere una lezione al suo posto. Accettai, e da quel momento cominciò tutto. Mi offrì ospitalità nel suo studio a Santa Marta, mentre studiavo, e ogni tanto lo aiutavo con le lezioni. Poi nacquero le dispense per gli studenti. Acquistammo quello che era necessario per realizzarle: lo scanner, la stampante, il PC nuovo… lavoravamo assiduamente alle dispense che presto divennero un libro. Il primo. Poi seguirono il secondo volume, la seconda edizione, e poi ancora il libro di esercizi. Per me era un’avventura fantastica, e tutto era nato dalla sua generosità e dalla fiducia che aveva riposto in me. Ci frequentavamo anche privatamente. Ho conosciuto le sue figlie, in tenera età, e insieme a sua moglie mi accolse come un figlio nella propria famiglia.

smologia” (Nardini, 2013), “Gli oftalmoscopi” (Fabiano, 2003), “Le pioggie a Firenze (1812-2007)” (Pagnini, 2010), “Antichi strumenti di meteorologia dei Licei scientifici fiorentini” (Pagnini, 2010), “La rete meteorica della Toscana” (Nardini, 2015), “Letture di ottica” (Pagnini, 2012), “Osservatori astronomici in Toscana nell’età di Giovanni Inghirami” (Pagnini, 2010), “Osservatori astronomici nell’età di Leonardo Ximenes. Strumenti e tecniche di misurazione nell’Europa del Settecento” (Pagnini, 2008), “Meteorologia a Firenze. Nascita ed evoluzione” (Pagnini, 2009). Il professore ha fornito contributi scientifici rilevanti nel campo della fisica degli stati condensati, nell’ambito dello sviluppo di materiali e dispositivi innovativi per la fisica delle alte energie, nel settore dei superconduttori, nella salvaguardia del territorio e dell’ambiente e in fisica medica. Io ho avuto la fortuna di averlo come docente e poi di lavorarci insieme in ambito didattico. Abbiamo condiviso l’ufficio alla Facoltà d’Ingegneria dal 1989 fino a quando è andato in pensione. Purtroppo ho appreso della sua scomparsa mentre ero in Australia per lavoro e, pur sapendolo malato, non sono Espansione Group (Export Manager) riuscito a dargli un ultimo saluto. Lo fac- r.nicoletti@gmail.com

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STORIA E CURIOSITÀ

tà di lavorare alla CSO, prima che se ne andasse in pensione. C’erano ancora tanti progetti nella penna. Il secondo volume del libro di esercizi, rimasto una bozza, che ormai non uscirà mai più. Lo scriverà qualcun altro, o lo pubblicheremo insieme, la prossima volta. Ripubblichiamo volentieri in questa oc-

Ho visto crescere le sue figlie, fino a oggi: donne meravigliose, con famiglie e figli. Abbraccio Elisabetta Borchi, Valentina Borchi e Zia Cristina Borchi in questo momento, che speravo non sarebbe mai arrivato. Al corso di Fisica II applicammo la formula dei compitini e gli studenti triplicarono; avevamo gli appelli strapieni e centinaia di compiti da correggere. Ero affascinato dal suo modo di spiegare gli argomenti difficili, da come risolveva gli integrali doppi, le derivate… da come inventava gli esercizi di elettromagnetismo, tutto con una naturalezza così scontata… Un giorno rimasi colpito dal modo in cui si era accorto che in una lunghissima formula, relativa al moto viscoso, mancasse un coefficiente. Quando le cose richiedevano un’attenzione particolare metteva la stanghetta degli occhiali in bocca per guardare le cose più da vicino…. Vorrei ricordare la sua intensa attività di ricerca scientifica, tutti i lavori pubblicati con il suo gruppo di lavoro, i suoi incarichi all’Istituto di Ottica di Arcetri, la sua competenza smisurata sugli strumenti scientifici antichi, le sue attività di restauro, la sua attività all’Osservatorio Ximeniano, tutta la sua carriera accademica e tutto il bene che i suoi studenti gli volevano per la sua umanità. Ci sarebbero tante altre cose da ricordare. Siamo stati in ufficio insieme dal 1989 fino al 1998, senza mai litigare: entrambi nati sotto il segno della Bilancia, sarebbe stato impossibile… Ho imparato tantissimo seguendo i suoi insegnamenti, che poi ho messo in pratica quando mi sono stati affidati dei corsi. Avremmo potuto fare tante altre cose insieme, però poi le strade si sono un po’ divise. Fu lui a trovarmi la possibiliT_M  102

tanti contributi anche nel settore della termodinamica. Uno dei più interessanti strumenti di Thomson è l’elettrometro assoluto che, come quello del Volta (Fig. 1), consiste essenzialmente in un condensatore piano in aria. In esso un’armatura isolata ed elettrizzata ne attira un’altra che comunica con la terra; misurando l’attrazione, si può risalire sia alla carica, sia al potenziale dell’armatura isolata in unità assolute. In Fig. 2 è riportato un particolare delle due armature, mentre la Fig. 3 rappresenta schematicamente l’apparecchio di Thomson1. Il disco C è sospeso internamente a un anello di guardia fisso B, da cui è circondato senza esserne toccato, ma vi è unito elettricamente con un sottile filo conduttore. Il disco è sostenuto da una leva L provvista di contrapNella foto, il giovane Prof. Emilio Borchi (al centro) peso Q. Per assicurarsi che il durante la sua permanenza, negli anni 1963-64, come disco centrale si trovi a livello Ufficiale nella sezione Teleradar della Marina Militare con l’anello di guardia, un capello teso in una forchetta casione un articolo uscito su Tutto_- deve trovarsi tra due punti che si osserMisure ad Aprile 2002, riguardante vano con una lentina. Sotto al disco e “Gli elettrometri di Thomson”. Tutto_- all’anello di guardia si trova un altro Misure era un’ulteriore attività che ci disco A, fissato parallelamente a B e a legava; sulla copertina di ciascun numero veniva pubblicato uno strumento scientifico antico e all’interno pubblicavamo la storia e il funzionamento dello strumento. L’articolo sugli Elettrometri di Thomson fu scritto con un altro grande professore, l’amico Gaetano Iuculano, che mi preme oggi ricordare e del quale parleremo in una futura occasione. GLI ELETTROMETRI DI THOMSON

A cura di Emilio Borchi, Riccardo Nicoletti e Gaetano Iuculano Il più grande ideatore di strumenti elettromeccanici, sia elettrometri che galvanometri, è stato lo scozzese William Thomson (1824-1907), nominato pari d’Inghilterra nel 1892 con il titolo di Lord Kelvin. Thomson, professore di filosofia naturale a Glasgow dal 1864, oltre alla sua attività nel campo dell’elettromagnetismo, ha reso impor-

Figura 1 – Elettrometro assoluto di Volta (Laboratorio Gattoni ricostruito, Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”, Como)


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STORIA E CURIOSITÀ

il 18673 e riproposto in numerose versioni da molti autori, tra cui Mascart, Dolezalek, Branly e i fratelli Compton. L’elettrometro a quadranti di lord Kelvin si compone di due paia di quadranti metallici AA’, BB’ (Fig. 6), posti in un medesimo piano orizzontale e isolati con cura. I quadranti diagonalmente opposti

Figura 2 – Particolare delle armature e della scala dell’elettrometro

Figura 4 – La versione “sofisticata” dell’elettrometro

Figura 3 – Elettrometro di Thomson

C sopra un supporto isolante che si può alzare e abbassare con l’uso di una vite micrometrica. La teoria, sviluppata da Thomson, permette di esprimere la differenza di potenziale tra i piatti del condensatore in funzione della forza di attrazione e della distanza tra di essi, della superficie del disco mobile e della costante dielettrica relativa dell’aria. Nella versione più sofisticata2 (Fig. 4), l’elettrometro è racchiuso in una gabbia metallica (di stagnola) che lo protegge dalle azioni elettriche esterne, inoltre, invece di un peso, all’attrazione elettrica si oppone la forza elastica di una molla. Un replenisher, formato da due conduttori semicilindrici collegati rispettivamente con la gabbia elettrica e con la terra, e una jauge, cioè un piccolo elettrometro assoluto, contribuiscono a non far variare la carica sui piatti a causa di perdite dovute all’umidità e a controllare le perdite di elettricità durante le misure.

Nella Fig. 5 è riportata l’immagine dello strumento costruito dalla ditta Elliott Figura 6 – Elettrometro a quadranti Brothers di Londra verso il 1870 e condi Lord Kelvin servato nel Museo di Fisica dell’Università di Roma. Un altro celebre elettrometro di Thom- sono collegati elettricamente tra di loro son è quello a quadranti, ideato verso per mezzo di fili conduttori. Un leggerissimo ago di alluminio, avente la forma di un 8, è sospeso al di sopra dei quadranti nel loro mezzo e vicino a essi. L’ago è sospeso da un filo sottile di argento. Come si vede nella Fig. 7, che rappresenta lo strumento nella versione di Eduard Branly, alle due coppie di quadranti possono essere sostituite quattro coppie di quadranti, due sopra e due sotto all’ago di alluminio, oppure, più spesso, i quadranti circolari sono sostituiti dalle quattro parti di una scatola cilindrica e allora l’ago si trova all’interno. Nella versione di Mascart, la più utilizzata di fine Ottocento, le quattro parti della scatola sono disposte in modo tale che due di esse, adiacenti, possono essere ruotate per accedere all’ago. La Fig. 8 mostra un elettrometro di Mascart. Figura 5 – Elettrometro assoluto di William Lo strumento, contenuto in una cassa Thomson (Lord Kelvin), Ditta: Elliott Brothers, metallica cilindrica, poggia su una base Museo del Dipartimento di Fisica, “La Sapienza”, Roma circolare di ottone sorretta da tre gambe T_M  103


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NUOVO ATTENUATORE DI TENSIONE AD ALTA FREQUENZA Gli inverter utilizzati nelle applicazioni ferroviarie e nei sistemi di alimentazione convertono l’energia ad alta tensione. Per misurare l’efficienza di tali conversioni, è necessario misurare tensioni di 1000 V e oltre. Il nuovo riduttore di tensione ad alta frequenza AC/DC VT1005 HIOKI riduce la tensione fino a 5.000 V e la trasmette a un analizzatore di potenza. Grazie alla sua eccellente linearità in frequenza, il VT1005 rende possibilI misurazioni accurate, a frequenze che vanno dalla forma d’onda fondamentale alle componenti della frequenza di commutazione. VT1005 (distribuito in Italia da ASITA srl) riduce la tensione in ingresso con eccel-

lente accuratezza su un’ampia banda di frequenza. L’accuratezza è pari o inferiore allo 0,1% in c.c. e a frequenze 50/60 Hz. Inoltre il dispositivo può essere utilizzato per misurare le frequenze di commutazione più comunemente utilizzate (10 kHz o inferiore) e le frequenze di commutazione degli inverter che utilizzano dispositivi di potenza SiC (da 10 kHz a 50 kHz) con un elevato grado di accuratezza. Principali caratteristiche: – Tensione d’ingresso fino a 5 kVrms / 7,1 kV di picco; – Misura con banda passante 4 MHz; – Compensazione dell’errore di fase con PW8001;

– È possibile abbinare VT1005 agli analizzatori di potenza PW6001, PW3390 e PW8001. Caratteristiche tecniche: Max. Input 5.000 V;* 2.000 V CAT II; 1.500 V CAT III; Accuratezza: ±0,08% (DC), ±0,04% (50/60 Hz), ±0,17% (50 kHz); Banda di misura: DC a 4 MHz (-3 dB); Resistenza al rumore: CMRR 80 dB tip. (100 kHz) Metodo d’input differenziale. * ± 7.100 V di picco, nessuna categoria di misura, sovratensione transitoria prevista di 0 V. CLICCA QUI per maggiori informazioni

LABORATORIO ACCREDITATO PER TARATURE DI PORTATA (DA 0,1 A 2,5 mL/min) ATEQ, presente nel settore del leak and flow testing dal lontano 1975, si rivolge ai più differenti settori industriali, quali: automotive, valvolame, meccanica, elettrodomestici, medicale, aerospaziale, packaging, alimentare, elettronica, componenti gas, pneumatica, pressofusioni, rubinetterie, riscaldamento, farmaceutico, oleodinamico, ecc. Nel 1985 viene creata la prima filiale del gruppo, quella italiana, a supporto tecnico commerciale per il mercato locale. Durante tutti questi anni, la filiale italiana ha maturato un’esperienza tale da supportare il cliente in tutte le fasi relative alle prove sui propri prodotti, dall’individuazione dello strumento più adatto alle proprie esigenze di test fino al servizio post-vendita direttamente sul campo. Dal 2015 il laboratorio di metrologia di ATEQ Italia è stato riconosciuto da Accredia come laboratorio accreditato, con il codice LAT 245, per le tarature in pressione differenziale da 5 a 25.000 Pa, risultando unico centro in Italia su questa gamma di misura. Nel 2022, inoltre, il laboratorio italiano raggiunge un altro importantissimo traguardo: un secondo accreditamento, rilasciato da Accredia, che questa volta riguarda la taratura di strumenti di misura di portata in massa e in volume di gas da 0,1 mL/min a 6.000 L/h: anche in questo caso, unico laboratorio accreditato in Italia. Visitate il sito www.ateq.it per avere maggiori informazioni riguardo gli strumenti e i servizi offerti da ATEQ o scrivete a ateq@ateq.it per richiedere il supporto di un esperto tecnico-commerciale.

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acido solforico. L’ago dello strumento, infatti, comunica con l’acido mediante un lungo filo di platino. Si realizzano così tre condizioni: il buon isolamento igroscopico dell’elettrometro, il contatto elettrico tra l’ago e, tramite un serrafilo esterno, una sorgente di elettricità, infine lo smorzamento delle oscillazioni nel liquido grazie a due o tre sbarrette trasversali incollate sul filo di platino. L’ago dello strumento è sospeso mediante un filo di bozzolo che scende lungo l’asse di una colonnina di ottone innestata nel coperchio della cassa cilindrica esterna. Nella cassa sono praticate due finestre circolari, protette dal vetro, in corrispondenza dello specchietto collegato all’equipaggio mobile. Altre quattro finestre rettangolari, situate nella parte più alta della cassa cilindrica e protette da fogli di mica, permettono l’ispezione visiva dei quadranti. Per eseguire la misura con l’elettrometro di Thomson si porta l’ago a un potenziale opportuno per mezzo di una batteria ausiliaria, si collegano tra di loro le coppie di quadranti diametralmente opposte e ognuno di questi due gruppi a ciascuno dei due punti tra cui si vuol misurare la differenza di potenziale. La rotazione dell’ago verso uno dei gruppi di quadranti, rilevata con il metodo ottico, per mezzo dello specchietto solidale con l’equipaggio mobile, fornisce il valore della differenza di potenziale cercata.

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Figura 7 – Elettrometro di Branly – Costruttore: Bourbouze, Parigi – Museo per la Storia dell’Università di Pavia

STORIA E CURIOSITÀ

NUOVO AMPLIFICATORE DIGITALE PROGRAMMABILE FUTEK Advanced Sensors Technology Inc. (distribuita in Italia da DSPM Industria di Milano) leader mondiale nelle soluzioni di misura di Forza, Torsione e Coppia, aggiunge un nuovo amplificatore dedicato alle misure di processo e controllo di qualità. Con il preciso obbiettivo di semplificare le misure, mediante una connessione diretta tra Sensore e PC, ha sviluppato la soluzione IDA100, amplificatore programmabile con elevata dinamica ed eccezionale rapporto segnale/rumore. La custodia in lega di Al e la connessione al sensore me diante con netto re a pannello Bendix PT06-A garantiscono un elevata immunità EMIRFI. Montaggio su barra DIN per installazione a bordo macchina. Applicazioni su macchine automatiche per assemblaggio di componenti elettronici e micromeccanici sono gli ambiti più ricorrenti.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

– J.E.H. Gordon, “A physical treatise on electricity and magnetism”, Sampson Low, London 1880. – E. Mascart, “Traité d’electricité statique”, vol. 1, G. Masson. Paris 1876.

NOTE

1 E. Mascart, “Traité d’electricité statique”,

Figura 8 – Elettrometro di Mascart. Costruttore: Ing. Giorgio Santarelli, Firenze. Liceo classico Cicognini, Prato

vol. 1, pp. 377-379, G. Masson. Paris 1876.

2 E. Mascart, “Traité d’electricité statique”,

vol. 1, pp. 380-385, G. Masson. Paris 1876

3 W. Thomson, “Report on electrometers and

electrostatic measurement”, pp. 491-497, dotate di viti calanti. Sotto la base è pre- Report on the British Association for the sente una vaschetta di piombo che Advancement of the Science, vol. 37, 1867.

Alcune caratteristiche principali: Banda passante: 1 kHz; Campionamento: 5-4.800 SPS (selezionabile mediante software); Alimentazione 5 Vdc fornita dalla porta USB; Uscita elettrica: analogica 0-10 V e digitale USB; Alimentazione fornita al sensore: +5 Vdc o +10 Vdc programmabili; Montaggio barra DIN (35 mm rail). CLICCA QUI per ulteriori informazioni. RICHIEDI QUI documentazione tecnicocommerciale.

durante l’uso dev’essere riempita di T_M  105


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SPECIALITÀ: AMPLIFICATORI A MICROONDE A STATO SOLIDO Aviatronik spa è una società varesina, che vanta oltre 40 anni d’esperienza nel settore avionico e nella taratura, vendita e riparazione di strumentazione elettronica. Questa solida realtà del settore (che è anche da decenni Centro di Taratura accreditato da Accredia – LAT N. 019T), per sfruttare al meglio le opportunità derivanti da un mercato tecnologico in continua evoluzione, sta orientando il proprio know how anche nella progettazione e produzione di soluzioni custom, che impiegano tecnologie a Radiofrequenza e Microonde. Aviatronik produce e commercializza, già da diverso tempo, amplificatori a microonde a stato solido (Microwave SSPA), nella banda 400 MHz ÷ 18 GHz, che vengono oggi utilizzati in ambito Difesa e Aerospazio, all’interno di progetti nazionali e internazionali. Dopo diversi anni di funzionamento, in condizioni anche critiche e a volte al limite delle specifiche di progettazione e funzionamento, il

campo ha restituito importanti conferme sulla qualità e affidabilità di tali dispositivi e, di conseguenza, sul loro reale elevato rapporto qualità/prezzo. Gli amplificatori Aviatronik, inoltre, si caratterizzano per la possibilità di essere prodotti anche in piccole serie e sulla base di specifiche tecniche, dettate dalle necessità del cliente. Nella Tabella che segue, proponiamo le specifiche tecniche di alcuni dispositivi prodotti per un’importante cliente che opera nel settore della Difesa Militare Nazionale. Potendo sfruttare la propria struttura aziendale, dotata di laboratori tecnologicamente all’avanguardia e personale altamente qualificato, Aviatronik garantisce tempi

Frequency Band

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Power Out

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Gain adjustment

20 dB / 40 dB / 55 dB

Input/Output VSWR

2:1

Maximum Forward Reverse Ratio

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Power Gain Flatness

± 2 dB / ± 3 dB

Remote interface

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COSA SUCCEDE A UN PRODOTTO ELETTRICO/ELETTRONICO QUANDO VIENE ESPOSTO AI CAMPI ELETTROMAGNETICI? In ambito automotive è sempre più frequente la richiesta di verificare il livello d’immunità dei componenti ai campi elettromagnetici in radiofrequenza. La serie di norme che definisce specifici metodi di prova è la ISO 11452 che nella sua parte 5 descrive il metodo della strip-line. Questo metodo permette di raggiungere livelli di prova in bassa frequenza molto elevati impegnando basse potenze. Il laboratorio INTEK spa, attivo nel settore automotive da oltre 20 anni, è in grado di coprire ampi intervalli di frequenza con i vari metodi (antenne, bulk current injection (BCI) e strip-line) richiesti dai regolamenti europei e/o dai capitolati costruttori. CLICCA QUI per approfondire

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STORIA E CURIOSITÀ

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Mario Savino

La storia del Gruppo Misure Elettriche ed Elettroniche (GMEE) Dodicesima parte – Le nuove norme concorsuali per professori universitari e i giorni del terrore

TWELVENTH PART: THE YEARS OF UNIVERSITY REFORM The paper follows the eleventh part of the history of GMEE (Group of Electrical and Electronic Measurements) published on Tutto_Misure. It refers to the years 2000-2001 relevant to the second part of Massimo D’Apuzzo Presidence, with Gaetano Iuculano as secretary. Those years were crucial for the GMEE due to the new organization of Italian Research Council (CNR). This is the reason why the twelfth part of this story will concern the last two years of Massimo D’Apuzzo Presidence. RIASSUNTO L’articolo è il seguito delle prime undici parti della storia del GMEE (Gruppo di Misure Elettriche ed Elettroniche) pubblicata su Tutto_Misure. Fa riferimento agli anni 2000 e 2001 della presidenza del gruppo da parte di Massimo D’Apuzzo con Gaetano Iuculano come segretario. Quegli anni furono cruciali per l’introduzione di diverse novità all’interno del CNR. Questo è il motivo per cui la dodicesima parte di questa storia riguarda gli ultimi due anni della presidenza di Massimo D’Apuzzo. INTRODUZIONE

Come si è scritto nella undicesima parte di questa storia, Massimo D’Apuzzo fu il sesto presidente del GMEE, con Gaetano Iuculano segretario. La dodicesima parte è dedicata agli anni 2000 e 2001, che furono cruciali per il GMEE in quanto, come si è scritto nella precedente parte, coincisero sia con la fine dei gruppi di coordinamento del CNR, come il GNRETE (Gruppo Nazionale di Ricerca sull’Elettronica le Telecomunicazioni e l’Elettromagnetismo), sia con la ridefinizione dei settori scientifico disciplinari, sia con le nuove norme concorsuali e anche con l’introduzione delle nuove classi per le lauree universitarie e del loro accreditamento. Si può affermare che la XIII Legislatura della Repubblica italiana fu particolarmente importante per la trasformazione dell’Università, nonostante vi fosse stato l’avvicendamento di diversi presidenti del Consiglio dei ministri (Prodi, 1996-98; D’Alema, 1998-2000; Amato, 2000-01). Inoltre la Storia insegna che spesso, nel passaggio da un secolo all’altro e ancor più da un mil-

indefinita, caratterizzata da due zeri. Anche i programmatori più esperti non erano certi delle conseguenze che il “baco” avrebbe potuto procurare ai computer e alle reti in cui erano collocati, e per questa ragione si affrettarono ad aggiornare i software. Sarà stato per questo o perché i calcolatori si sono dimostrati più intelligenti di quanto si pensasse, sta di fatto che il passaggio dal 1999 al 2000 non ha causato a computer, reti e infrastrutture i danni che molti giornali catastrofisti avevano preannunciato… In quegli anni s’iniziò a esaminare una nuova definizione del kilogrammo, ancora definito e realizzato mediante il Prototipo Internazionale di platino iridio conservato presso il BIPM (Bureau International des Poids et Mesures) di Sèvres in Francia. Il prototipo assicurava una certa inalterabilità solo nel breve termine, a causa di una piccola deriva annuale; inoltre vi era notevole difficoltà nella sua riproducibilità, legata alle condizioni ambientali del luogo in cui si operava. L’incertezza che ne derivava nel confronto fra le masse era decisamente superiore a quelle relative al secondo e al metro. La necessità, quindi, di ridefinizione del kilogrammo portò alla sperimentazione di nuove proposte, quali quella di multiplo della massa di una particella elementare o della massa di un numero di atomi di un elemento. Alla fine, come si sa, prevalse la linea di connettere il kilogrammo alla costante di Planck, e ciò fu sancito nel nuovo SI, entrato in vigore il 20 maggio 2019, che oltre al kilogrammo ha rivisto anche le definizioni di tutte le altre unità di base. Iniziarono, inoltre, le sperimentazioni per la realizzazione dell’unità di massa attraverso bilance di corrente e di tensione, che consentissero

lennio all’altro, si assiste a sommovimenti, trasformazioni, sconvolgimenti, guerre e rivoluzioni. In questa introduzione si farà cenno, in rapida sintesi, ad alcuni eventi anche correlati alle misure. L’arrivo del secondo millennio fu preceduto dal grande timore causato dal Millennium bug. Si temeva che, nel passaggio dalla mezzanotte del 31 dicembre 1999 al primo gennaio 2000, molti computer nel mondo non sarebbero stati in grado di aggiornare correttamente le date, con conseguenze imprevedibili. Infatti era invalsa l’abitudine di scrivere gli anni riportando solo le ultime due cifre. Le ragioni erano diverse. Alla nascita dei primi computer questo aveva permesso un risparmio di memoria e una più facile programmazione con le schede perforate. Vi era poi l’abitudine negli USA di leggere gli anni dividendoli in due parti, così 1999 era letto 19 e 99. Molto spesso anche nello scrivere una data al termine di una lettera si omettevano le prime due cifre dell’anno, così si scriveva 31/12/99. Ciò portava a troncare 1999 in 99, con la conseguenza che, allo scoccare del 2000, i computer Politecnico di Bari avrebbero potuto segnare una data mario.savino@poliba.it

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di determinare la costante di Plank. Se la fine del secolo scorso era stato caratterizzata in Europa dalle tre parole “ambiente, qualità e sicurezza”, il nuovo secolo vide l’affermarsi di altre tre termini: “valutazione, accreditamento, resilienza”. Si è accennato nella precedente parte all’avvio della sperimentazione nell’Università dell’accreditamento dei corsi di studi, partendo dai diplomi universitari. Si discusse molto in apposite commissioni su quali dovessero essere per ogni corso di laurea gli obiettivi formativi e i “requisiti minimi”, che assicurassero la specificità dei vari ambiti nei diversi settori. In questo processo di elaborazione furono coinvolti il CUN (Consiglio universitario nazionale), la CRUI (Conferenza dei rettori delle università italiane), la COPI (Conferenza dei presidi di ingegneria), la Confindustria e l’Osservatorio ministeriale per la valutazione del sistema universitario. Alla fine di questo processo fu istituita nel 2006 l’ANVUR (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca), anche se poi divenne operativa solo nel 2011, con l’insediamento del Consiglio direttivo. L’ANVUR definisce le linee guida e dalle sue valutazioni dipende l’erogazione dei finanziamenti pubblici alle università e agli enti di ricerca. Per quanto attiene alle misure si avviò il processo di unificazione degli enti di accreditamento dei laboratori. A novembre del 2000 fu pubblicata la versione italiana della norma ISO UNI CEI EN 17025 “Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e di taratura” (l’edizione europea era del maggio 2000) nella quale venivano dettagliati i requisiti che dovevano essere soddisfatti dai laboratori di prova e di taratura delle apparecchiature. Una norma che investiva le competenze di diversi Enti, fino a quel momento operanti in Italia: il SIT (Sistema italiano di taratura), il SINAL (Sistema nazionale per l’accreditamento di laboratori) e il SINCERT (Sistema nazionale per l’accreditamento degli organismi di certificazione e ispezione). Alla necessità dell’unificazione di questi Enti aveva dato molto spazio la neonata rivista Tutto_Misure, specie con diversi editoriali di Sergio Sartori. Il SIT aveva iniziato a operare T_M  108

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in Italia nel 1975, sotto la guida di Claudio Egidi, per consentire agli Istituti Metrologici Nazionali (NMI) di coinvolgere i laboratori metrologici secondari di taratura nel processo di garanzia di riferibilità delle misure, anche se solo la Legge 273 del 1991 ne sancì l’istituzione. Nel 1988 l’UNI (Ente italiano normazione) e il CEI (Comitato elettrotecnico italiano) si fecero promotori della nascita del SINAL, con il compito specifico di accreditare i laboratori di prova. Nel 1991 nasceva il SINCERT, la cui creazione, fortemente voluta dal mondo industriale italiano, aveva il compito di accreditare quegli organismi, anche ispettivi, atti a certificare i sistemi di qualità, di sicurezza, di personale, di prodotti e di processo. Il processo di unificazione del sistema italiano di valutazione della conformità fu lento e a tappe: per esempio, nel 2003 SIT, SINAL e SINCERT diedero vita a una federazione temporanea FIDEA (Federazione italiana degli enti di accreditamento). Bisognerà aspettare il 2008, quando il Consiglio europeo emise il Regolamento CE 765 che imponeva agli Stati membri la costituzione di un unico Ente nazionale di accreditamento, perché nel 2009 finalmente avvenisse anche in Italia la tanto attesa unificazione di SIT, SINAL e SINCERT in un unico ente italiano di accreditamento, che prese il nome di Accredia. È opportuno ricordare che l’evento più tragico, a cavallo tra i due millenni, fu l’attacco dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle (i giorni del terrore). Come si scriverà in seguito, la comunità scientifica in tutto il mondo ritenne necessario superare le paure e continuare a svolgere la propria attività con rinnovato vigore. In ogni evento culturale, tenutosi in quel periodo, le diverse comunità manifestarono la loro vicinanza al popolo americano e, in particolare, ai parenti delle vittime innocenti del barbaro attacco terroristico. Il mondo civilizzato fu scosso da tanto orrore. Migliaia di vite furono perse o gravemente colpite durante gli attacchi. Fu aspramente condannato il terrorismo. Tutte le associazioni internazionali di scienziati nei loro comunicati esortarono le persone a lavorare per la pace nel mondo: la migliore risposta a ogni tipo di violenza. Occor-

reva continuare a lavorare con passione, per migliorare la conoscenza scientifica e diffondere la scienza nel mondo, senza odio e risentimenti. I tragici avvenimenti di questi ultimi tempi e le tante vittime, spesso innocenti, in Ucraina e nella striscia di Gaza purtroppo dimostrano che, insieme all’accorato appello di Papa Francesco, gli innumerevoli appelli alla pace risultano soltanto “vox clamantis in deserto”. LA RIDETERMINAZIONE DEI SETTORI SCIENTIFICI DISCIPLINARI

I primi Consigli scientifici (CS) dell’anno 2000 furono dedicati all’esame e alla definizione della declaratoria del settore scientifico disciplinare delle misure elettriche ed elettroniche. D’Apuzzo informò il CS che sulla G.U. n. 3 del 5/1/2000 era stato pubblicato il D.M. del 23 dicembre 1999 dal titolo “Rideterminazione dei settori scientifico-disciplinari (SSD)”, in cui era stato riportato l’elenco dei nuovi settori scientifico-disciplinari con le sole sigle dei settori e le relative denominazioni. Gli SSD per l’area dell’informazione erano così rinominati: ING-INF/01 Elettronica (ex K01X); ING-INF/02 Campi Elettromagnetici (ex K02X); ING-INF/03 Telecomunicazioni (ex K03X); ING-INF/04 Automatica (ex K04X); ING-INF/05 Sistemi di Elaborazione delle Informazioni (ex K05X); ING-INF/06 Bioingegneria Elettronica e Informatica (ex K06X); INGINF/07 Misure Elettriche e Elettroniche (ex K10X). In base a quanto previsto dall’art. 2 dello stesso decreto, entro centoventi giorni i settori scientificodisciplinari dovevano essere integrati, su proposta del Consiglio universitario nazionale (CUN), da una sintetica descrizione dei relativi contenuti scientifico-disciplinari, ovvero dalle declaratorie, con l’elenco delle discipline. D’Apuzzo comunicò che il CUN aveva chiesto di rivedere non i campi paradigmatici, ma le sole declaratorie, apportando al più qualche modifica e qualche adeguamento, dovuto all’eliminazione dei campi di competenza. Inoltre, il CUN aveva fornito alcune


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tale, alla caratterizzazione di materiali, componenti e sistemi. Dopo diversi scambi di opinioni della commissione didattica e del consiglio scientifico, utilizzando prevalentemente il Forum GMEE, si arrivò all’integrazione richiesta dal CUN, che fu inviata a febbraio 2000 a Fabrizio Pizzutilo, Coordinatore del comitato di area d’Ingegneria del CUN. In data 24 ottobre 2000, il Decreto Ministeriale del 4 ottobre 2000 fu pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 249 (supplemento ordinario n. 175). Esso conteneva la rideterminazione dei settori scientifico-disciplinari, le loro declaratorie, le corrispondenze tra i vecchi e i nuovi settori. In esso era previsto che, laddove vi fosse stata una corrispondenza univoca tra i nuovi settori e quelli previgenti, sarebbe stato automatico il reinquadramento nei nuovi SSD dei professori di I e II fascia e dei ricercatori, attraverso appositi decreti rettorali ricognitivi. Erano inoltre definite le affinità tra i diversi settori scientifico disciplinari. È anche da sottolineare che nel Decreto Ministeriale appariva in corrispondenza dell’SSD ING-IND/12 Misure meccaniche e termiche l’affinità con l’ING-INF/07. Qualcosa iniziava a muoversi anche a livello ministeriale nel processo di unificazione fra questi due gruppi. L’integrazione alla declaratoria dell’ING-INF/07 MISURE ELETTRICHE E ELETTRONICHE così recitava: “I campi di competenza riguardano sia gli ’oggetti’ della ricerca scientifica, e cioè le misurazioni e gli strumenti, sia i principali ambiti scientifico-applicativi a cui tali oggetti sono destinati. La molteplicità e la specificità degli studi e delle applicazioni spaziano dalle misure nell’area dell’ingegneria dell’informazione a quelle rivolte al miglioramento della qualità, al monitoraggio industriale e ambientale, alla caratterizzazione di materiali, componenti e sistemi”. All’attento lettore delle precedenti parti di questa storia non sarà sfuggito che l’integrazione sintetizzava quella linea strategica, tracciata da Taroni, sposata consapevolmente da Savino e ribadita con forza da D’Apuzzo, consistente nell’aprire il GMEE ad altri settori. Infatti, D’Apuzzo affermò più volte

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linee guida. Nelle nuove declaratorie erano ammesse solo frasi che consentissero l’integrazione delle stesse con i campi paradigmatici già approvati. La declaratoria dell’SSD ING-INF/07 Misure elettriche ed elettroniche, approvata dal CUN nella seduta del 18/11/99, così recitava: “Il settore comprende gli ambiti di ricerca e le competenze teorico-applicative propri della scienza e della tecnologia delle misurazioni elettriche ed elettroniche, nonché della moderna strumentazione di misura. Le metodologie proprie del settore riguardano la modellazione e la caratterizzazione metrologica di metodi, componenti e sistemi per la misurazione; l’estrazione, l’interpretazione e la rappresentazione dell’informazione di misura. Le tematiche di ricerca includono la progettazione, la realizzazione e la caratterizzazione di metodi, componenti e sistemi per la misurazione, con particolare attenzione al miglioramento delle prestazioni metrologiche ottenute”. Era previsto che nel nuovo decreto non fossero aggiunte alla declaratoria le discipline caratteristiche del settore, di seguito riportate: 1) Fondamenti della misurazione e metrologia; 2) Sensori, trasduttori e sistemi di misura; 3) Misure elettriche ed elettroniche; 4) Strumentazione elettronica di misura; 5) Elaborazione dei segnali e delle informazioni di misura; 6) Metodi e sistemi di misura per il settore dell’informazione; 7) Misure per l’automazione e la produzione industriale; 8) Misure e strumentazione elettroniche per l’ambiente e i biosistemi; 9) Misure e metodi per l’affidabilità e la qualità; 10) Misure per la caratterizzazione, la certificazione e il collaudo di materiali, componenti e sistemi. Era anche specificato che, mentre le prime cinque discipline individuavano gli “oggetti” della ricerca scientifica (le misurazioni e gli strumenti), le altre facevano riferimento ai principali ambiti scientifico-applicativi a cui tali oggetti sono destinati. Queste ultime rispecchiavano la molteplicità e la specificità degli studi e delle applicazioni, che spaziavano dalle misure nell’area dell’ingegneria dell’informazione a quelle rivolte al miglioramento della qualità, al monitoraggio industriale e ambien-

STORIA E CURIOSITÀ

che la crescita culturale del GMEE richiedeva la sinergia con altre branche della scienza. Questo avrebbe dato la possibilità di pubblicare su riviste che non erano esclusivamente del campo misuristico, rendendo note le procedure tipiche delle misure ed esportando le relative metodologie ad altri comparti tecnico-scientifici. Le variazioni apportate alla declaratoria erano scaturite anche dall’esame delle schede che ogni unità operativa del GMEE aveva compilato e di cui si è scritto nella precedente parte di questa storia. Erano emersi diversi temi di ricerca, che avevano indotto a ritenere necessaria una revisione delle tradizionali linee di ricerca. Per ragioni di spazio si sintetizzano nel seguito le linee di ricerca e, tra parentesi, il numero di temi a esse relativi: Misure Elettriche (21); Sensori e Trasduttori (15); Misure e Collaudo sulle Macchine e sugli Impianti (9); Sistemi di Trasmissione e Telemisure (8); Misure a Iperfrequenze (3); Misure per l’Automazione e la Produzione Industriale (20); Fondamenti della Misurazione e Metrologia Generale Elettrica (7); Strumentazione Elettronica di Misura (20); Misure Elettroniche (21). Fu dato mandato alla Commissione didattica, presieduta da Gaetano Iuculano, di elaborare una proposta di “ammodernamento” delle linee di ricerca, cosa che avvenne qualche anno dopo, ma questa è storia ancora a venire. LE NUOVE PROCEDURE PER IL RECLUTAMENTO DEI PROFESSORI UNIVERSITARI E L’MTE

Nella Gazzetta Ufficiale 12 maggio 2000 n.109, fu pubblicato il Decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo del 2000 n.117, relativo alle modalità di espletamento delle procedure per il reclutamento dei professori universitari di ruolo ordinari, associati e dei ricercatori. Come ampiamente documentato nella precedente parte di questa storia, Massimo D’Apuzzo fu particolarmente efficace nella gestione dei concorsi banditi per l’SSD INGINF/07. Per questo si avvalse della T_M  109


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ACCELERARE L’INNOVAZIONE NEI SENSORI TMR Allegro MicroSystems acquisisce Crocus Technology La magnetoresistenza a effetto tunnel (TMR) rappresenta la tecnologia in più rapida crescita nel campo del rilevamento magnetico, con un tasso di crescita anno su anno stimato del 30% fino al 2030. Allegro MicroSystems Inc. (Nasdaq: ALGM), leader mondiale nella fornitura di soluzioni di potenza e sensori per il controllo del movimento e per i sistemi ad alta efficienza energetica, ha annunciato di aver completato l’acquisizione di Crocus Technology, leader nella tecnologia avanzata dei sensori TMR, per un corrispettivo cash di 420 milioni di dollari. Questa acquisizione accelera la roadmap di Allegro nello sviluppo della tecnologia TMR e rafforza la sua posizione di riferimento nel mercato del rilevamento magnetico. “A nome di tutta l’azienda, sono entusiasta di dare il benvenuto in Allegro al team di Crocus. Non vediamo l’ora di collaborare per offrire ai nostri clienti la tecnologia TMR di Crocus insieme alla nostra proposta di valore combinata”, ha dichiarato Vineet Nargolwala, Presidente e CEO di Allegro. “Questa acquisizione, altamente strategica, dimostra l’impegno di Allegro nel mantenere la propria posizione di leadership nel campo del rilevamento magnetico. Inoltre, ci

aspettiamo che questa combinazione consolidi Allegro come azienda leader nella tecnologia TMR, sfruttando un’opportunità unica per guidare una più ampia adozione della tecnologia TMR in aree strategiche ad alta crescita, tra cui la mobilità elettrica, l’energia pulita e l’automazione”. L’acquisizione è finanziata da una combinazione di liquidità e da un secured senior loan di 250 milioni di dollari della durata di sette anni. Allegro MicroSystems Allegro MicroSystems è un’azienda leader a livello mondiale nella progettazione, sviluppo, produzione e commercializzazione di circuiti integrati per sensori e circuiti integrati di potenza analogici per applicazioni speciali, che consentono di utilizzare le tecnologie più avanzate nei mercati automobilistico e industriale. Il vasto portafoglio di prodotti di Allegro offre soluzioni efficienti e affidabili per l’elettrificazione dei veicoli, per le funzioni di sicurezza ADAS in ambito automobilistico, per l’automazione industriale e per le tecnologie di risparmio energetico rivolte aii data center e per le applicazioni green energy. CLICCA QUI per maggiori informazioni.

PRESSIONE E TEMPERATURA SFIDANO L’E-MOTIVE Il settore emergente della mobilità sostenibile presenta innumerevoli e inedite sfide per gli ingegneri, non soltanto dal punto di vista progettuale, ma anche, in prima battuta, in fase di prototipazione e testing. Vogliamo qui concentrarci su un aspetto poco noto ai più: i sistemi di condizionamento per batterie, trasformatori, motori e inverter, montati a bordo dei veicoli elettrici. Non tutti infatti forse sanno che i dispositivi sopra menzionati necessitano di essere, a seconda dei casi, riscaldati o raffreddati per poter funzionare al meglio: non solamente per questioni di dissipazione del calore prodotto, ma anche per compensare avverse condizioni ambientali. I circuiti dei sistemi di climatizzazione devono inoltre sopportare anche un elevato cambio del carico in termini di pressione. Da questa precisa esigenza di testing nasce la collaborazione di P + P (oltre trent’anni di esperienza nell’ambito dei banchi per prove in pressione) con CTS, leader mondiale nella costruzione di camere climatiche. Invece d’impiegare tempo ed energia per testare la resistenza mediante esperimenti sviluppati in modo autonomo o in condizioni normali di esercizio, i produttori possono verifica-

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re le performance dei loro componenti grazie a banchi di prova funzionali o di resistenza alle variazioni di pressione e temperatura. Una prova di lunga durata richiede di norma 20 o 30 giorni, in funzione della frequenza della variazione del carico. A seconda dei cicli di prova programmati, vengono variati continuamente la temperatura e il flusso volumetrico del fluido di controllo e la temperatura ambientale, se la prova avviene nella cella climatica. I parametri che vengono regolati e misurati sono pertanto molteplici: la temperatura d’ingresso e uscita dal campione, il flusso, la pressione e la caduta di pressione, la corrente e la tensione in condizioni di alta e bassa tensione. Questi banchi prova possono essere dotati di dispositivi che garantiscono la resistenza del vano di prova agli impatti, qualora debba verificarsi una rottura improvvisa, e la cella climatica può essere dotata di dispositivi anti-fiamma o antiesplosione tipo ATEX, qualora vengano ritenuti necessari per garantire la sicurezza degli operatori (ad esempio, a causa delle miscele contenenti glicole). CLICCA QUI per ulteriori informazioni.


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per sostenere la ricerca scientifica e i laboratori, fondamentali nel campo delle misure, spinse a dare anche l’indicazione di considerare molto favorevolmente l’organizzazione, la direzione e il coordinamento di gruppi di ricerca. Un’altra novità, che si rivelò piuttosto utile per lo svolgimento di molti concorsi, fu la possibilità di avvalersi di strumenti telematici di lavoro collegiale, previa autorizzazione del rettore dell’università che aveva bandito il concorso. Come si è scritto nella precedente parte di questa storia, l’elemento decisivo per la crescita numerica e culturale del GMEE fu l’incremento di bandi per concorsi nell’SSD ING-INF/07 e la gestione degli idonei. Il Decreto di cui sopra, infatti, prevedeva la possibilità da parte della commissione esaminatrice di nominare non più di due idonei nelle valutazioni comparative per professore associato e per professore ordinario. I candidati, risultati idonei nelle procedure di valutazione comparativa relative a posti di professore associato e ordinario, i quali non fossero stati chiamati dalla facoltà che aveva richiesto il bando, potevano essere nominati in ruolo da un’altra università entro un triennio, decorrente dalla data di accertamento della regolarità degli atti. Particolarmente favorevole fu la situazione per il GMEE, in quanto tutti gli idonei dell’SSD ING-INF/07 furono chiamati entro il triennio previsto dal decreto in oggetto. Questo fu anche merito della programmazione fatta all’interno degli organismi statutari del GMEE. Infatti, durante i CS del GMEE fu costantemente monitorata la presa di servizio di professori ordinari, professori associati e ricercatori. Nel corso delle riunioni della Commissione di Coordinamento, si ebbe un continuo aggiornamento della situazione concorsuale nelle singole sedi e le Assemblee annuali tenute durante i Congressi del GMEE furono le giuste occasioni per complimentarsi con i vincitori dei concorsi e con coloro che avevano conseguito l’idoneità. D’Apuzzo ebbe sempre a sottolineare che i risultati ottenuti, condivisi favorevolmente da tutti e soprattutto dai nuovi ricercatori, che numerosi in quel periodo avevano aderito al GMEE, erano dovuti a un pieno consenso di tutto il Gruppo a una corret-

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piena collaborazione di tutto il Consiglio Scientifico e, in particolare, di Giovanni Betta e Dario Petri. Risultò quindi naturale, in seguito, assegnare a questi ultimi la gestione della Commissione di Coordinamento. Una delle novità introdotte dal decreto consisteva nel numero ridotto di pubblicazioni scientifiche da presentare da parte del candidato. In tal modo sarebbe risultato più semplice per i commissari leggerle e giudicarle. Inoltre, per ogni valutazione comparativa doveva essere nominato un responsabile del procedimento, che ne assicurasse il corretto svolgimento. Questa nomina risultò molto utile, in quanto le commissioni potevano contare, oltre che su un componente designato dalla Facoltà che aveva bandito il concorso, anche su un funzionario dell’Ateneo, incaricato di far rispettare le procedure che ogni Università si era data. Tra i criteri di massima e le procedure della valutazione comparativa dei candidati, ai commissari fu data per la prima volta la possibilità di considerare, oltre all’originalità, innovatività e rilevanza scientifica delle pubblicazioni, alcuni “parametri riconosciuti in ambito scientifico internazionale”. Era un timido avvio dell’applicazione degli indicatori bibliometrici quali, per esempio, l’H-index o l’Impact Factor, sui quali negli anni successivi si scriveranno fiumi di articoli, con la creazione, come al solito, delle correnti dei favorevoli e dei contrari, ma anche questa è storia ancora a venire. Altro elemento di contrasto nella valutazione fu il peso da dare all’attività didattica dei candidati al ruolo di professori di prima fascia, per i quali, a differenza di quanto avveniva per i ricercatori e i professori associati, non era prevista alcuna prova didattica, salvo per i candidati che non rivestivano la qualifica di professore associato, i quali dovevano sostenere una prova didattica. L’indicazione che la Commissione di Coordinamento del GMEE diede, sempre nel rispetto della piena autonomia delle commissioni di concorso, fu di dare un peso non irrilevante all’attività didattica dei candidati, consapevoli che la preparazione di un professore universitario migliora con l’esperienza diretta. La necessità, inoltre, di ricorrere a finanziamenti esterni nazionali e internazionali

STORIA E CURIOSITÀ

ta e adeguata gestione collettiva e democratica degli organismi statutari. È interessante anche far presente che nel 2000 vi furono i prodromi per la realizzazione a Pavia del Museo della Tecnica Elettrica (MTE). Il 20 marzo 2000, in occasione del bicentenario dell’invenzione della pila, si tenne a Pavia la cerimonia di chiusura dell’anno voltiano, durante la quale furono conferite dall’Università di Pavia diverse lauree honoris causa. Una di queste, in ingegneria informatica, andò a Tomaso A. Poggio, fisico, informatico italiano professore presso il Dipartimento di Brain & Cognitive Science al MIT (Massachusetts Institute of Technology), con “laudatio” da parte di Ivo de Lotto. Fu proprio durante l’evento e, in particolare, la visita alla mostra “da Volta al 2000”, che si avanzò l’idea di realizzare l’MTE, opera che sarà in seguito finanziata e inaugurata nel 2007. Il museo, il cui ingresso è mostrato in Fig. 1, occupa attualmente uno spazio di 5.000 m2.

Figura 1 – Museo della Tecnica Elettrica a Pavia

LA GIORNATA DELLA MISURAZIONE E IL SEMINARIO D’ECCELLENZA ITALO GORINI

La morte di Cunietti aveva lasciato un vuoto difficilmente colmabile nella Giornata della Misurazione (GdM). Alcuni ritenevano ormai conclusa quella esperienza. Al contrario, molti tra gli assidui frequentatori delle GdM (tra questi specialmente Sergio Sartori, che si era assunto il compito di sostituire Cunietti nella fase organizzativa) pensavano che esistessero i presupposti per continuare a tenerla in vita. Essi ritenevano che non si fosse esaurita l’esigenza di un momento d’incontro fra diverse culture misuristiche per discutere dei fondamenti comuni della scienza delle misure, ricordando che in passato le GdM T_M  111


avevano avuto il grande merito di far acquisire e sviluppare, soprattutto fra i più giovani, alcuni concetti base, quali per esempio quello d’incertezza. Tra gli altri meriti delle GdM vi era stato quello di riavvicinare i tre gruppi che avevano inizialmente aderito all’invito di Cunietti; i misuristi elettrici, meccanici, insieme con i topografi. Costoro avevano trovato le fondamenta comuni, ovvero le stesse metodologie di base che usavano, nonostante le diverse applicazioni tipiche di ciascun gruppo. Come si è scritto nelle precedenti parti di questa storia, la commissione incaricata di portare all’attenzione dei succitati gruppi originari il futuro della GdM continuò a lavorare per far sì che essa potesse continuare a vivere. Gli obiettivi erano di trovare fonti di finanziamento per sostenere le spese organizzative (relative al costo della sala di Villa Olmo e della pubblicazione degli inviti) e stimolare una più larga partecipazione da parte dei giovani ricercatori. Tutta la commissione ritenne opportuno tentare di coinvolgere altri attori, nella consapevolezza che l’esigenza di misure sempre più precise e attendibili (che quasi venti anni prima, durante le prime GdM, era sentita specialmente dai topografi, meccanici ed elettrici) si stesse prepotentemente allargando ad altre branche della scienza, quali la chimica, la bioingegneria e i settori sanitario e ambientale. Il problema riguardava il modo dell’approccio, ossia se dovesse essere rivolto alle associazioni di questi nuovi attori o alle singole persone. In ogni caso, Sartori per quell’anno era riuscito a trovare il modo di organizzare la GdM ancora a Como, presso Villa Olmo. La XIX Giornata della Misurazione si tenne dal 19 al 20 giugno 2000 a Como. Nel pomeriggio del 19 giugno i temi di discussione riguardarono le celebrazioni per i 125 anni della firma della Convenzione del Metro. Furono invitati i seguenti relatori, con il titolo del loro intervento tra parentesi: S. Leschiutta (Il contributo italiano negli organismi della Convenzione del Metro); M. Plassa (Peculiarità e sviluppi recenti della metrologia in chimica); L. Gonella, S. Sartori, G. Zingales (Novità della normativa internazionale). Mentre M. Migliori si soffermò sulla crisi della T_M  112

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teoria della falsificazione di Popper, descrivendo alcuni momenti della più recente evoluzione del concetto di scienza. La mattina del 20 giugno fu dedicata ai nuovi orizzonti delle misure, con gli interventi di G. Zingales, C. Offelli, D. Petri (L’insegnamento del passato per il futuro delle Misure) e F. Cabiati (Alternative per una nuova definizione del kilogrammo). Nei numeri 3 e 4 del 2000 nella rivista Tutto_Misure furono pubblicati gli interventi di Cabiati, Plassa (che si soffermò sulla peculiarità e sviluppi recenti della metrologia in chimica), Arri, Gonella e Zingales sulle novità della normativa. Zingales scrisse un interessante articolo sull’insegnamento del passato per il futuro della misura, mentre il titolo dell’articolo di Migliori fu “Il sole e le stelle”. Durante il CS, che si svolse come consuetudine a Como prima della GdM, Massimo D’Apuzzo si complimentò con gli organizzatori del Seminario di eccellenza “Italo Gorini”, che definì un successo per il GMEE. Sergio Sartori e Franco Ferraris annunciarono che il seminario si sarebbe tenuto in Val de Rhèmes dal 4 all’8 settembre 2000. Gli argomenti che sarebbero stati trattati erano: Analisi dei segnali e rumore nelle misure; il sistema SI; l’organizzazione e la cooperazione internazionale per la gestione in qualità della strumentazione di misura.

tivi errori e correggerli, tramite l’elaborazione dei dati forniti in uscita. Dal primo al 4 maggio si tenne a Baltimora, MD USA, il XVII IMTC/2000 (Instrumentation and Measurement Technology Conference) dal titolo “Smart Connectivity: Integrating Measurement and Control ”, dedicato alla memoria di Joseph F. Keithley, deceduto a 84 anni il primo ottobre del 1999. Keithley, nato nel 1915 a Peoria, Illinois, si era laureato presso il MIT nel 1937. Era stato membro dello staff tecnico dei Bell Telephone Laboratories di New York e fondatore della Keithley Instruments nel 1946. Fu anche autore di un interessante libro sulla storia delle misure elettriche e magnetiche, la cui copertina è mostrata in Fig. 2. Il libro è disponibile on line per i soci IEEE. La conferenza, con 339 articoli pubblicati negli atti, fu un successo, con al solito un ampio contributo da parte di aderenti al GMEE. I temi trattati spaziarono nei campi di: misure di umidità; misure di potenza; tecnologie di comunicazione; misure di temperatura; convertitori di potenza; elaborazione digitale del segnale; misure su materiali magnetici; misure a microonde.

GLI INCONTRI INTERNAZIONALI ALLA FINE DEL 1999 E NEL 2000

Il quarto Workshop su “ADC Modelling and Testing” si era tenuto in Francia, a Bordeaux, dal 9 al 10 settembre 1999, organizzato da Philippe Marchegay e Dominique Dallet. Fu il secondo evento IMEKO in Francia, dopo il quinto Congresso mondiale IMEKO tenutosi a Versailles nel 1970. Com’è noto, la conoscenza delle caratteristiche metrologiche dell’ADC è un’informazione fondamentale per migliorare la qualità e l’affidabilità dei sistemi di misura. Durante il Workshop furono presentati numerosi algoritmi e metodologie di test, per delineare e monitorare il comportamento dell’ADC, validare i modelli o i sotto modelli proposti, valutare i rela-

Figura 2 – Copertina del libro di Joseph F. Keithley sulla storia delle misure elettriche e magnetiche


N. 04  ;2 0 2 3 Dal 25 al 28 settembre si tenne in Austria, a Vienna, il XVI IMEKO World Congress 2000. Come si è già scritto, questa scelta di organizzare un congresso mondiale ad appena un anno di distanza dal precedente tenuto di Osaka, contravvenendo alla prassi della Confederazione, fu legata alla volontà di celebrare in tal modo il nuovo millennio. Furono presentati, organizzati dai vari comitati tecnici dell’IMEKO, più di 400 articoli scientifici. Circa il 20% dei lavori sottoposti non furono accettati. Il serio lavoro di revisione dei vari comitati IMEKO consentì un buon livello scientifico del Congresso, che comprendeva anche quattro Lezioni Plenarie. Per numero di articoli presentati, Germania e Austria risultarono al primo posto, con l’Italia al quarto posto (dopo il Giappone). In concomitanza con il Congresso, si svolse dal 26 al 28 settembre il quinto Workshop on ADC Modelling and Testing, organizzato dal Working Group on A/D and D/A del TC4 IMEKO. Il Workshop ebbe un’ampia partecipazione italiana e un keynote presentato da chi scrive, il quale, in carica di presidente del TC4 IMEKO ricordò la figura di Adam Fiok (mostrato nella Fig. 3), deceduto quell’anno. Fiok era stato presidente del TC4, oltre che suo ideatore e fondatore, dal 1989 al 1998, anno in cui fu nominato presidente onorario.

un incontro teso a sostenere gli sforzi di standardizzazione nel campo della strumentazione digitale di misura. Di particolare rilevanza furono gli accordi ufficiali di cooperazione del TC4 IMEKO con il TC10 IEEE e con l’IEE, per sviluppare progetti congiunti o comuni e richiedere sostegni finanziari. Thomas Linnenbrink (mostrato nella Fig. 4), presidente del sottocomitato IEEE TC10 dell’IEEE Instrumentation and Measurement Society, relazionò sullo stato degli standard IEEE nel campo degli ADC e dichiarò la disponibilità del suo comitato a una collaborazione attiva con il Working Group del TC4 IMEKO.

Figura 4 – Thomas Linnenbrink

IL CONGRESSO GMEE DI PERUGIA, IL CONVEGNO DI METROLOGIA E QUALITÀ E LA GDM

Figura 3 – Adam Fiok

Durante il Workshop (sostenuto economicamente dall’European Commission, Research DG, Human Potential Programme, High-Level Scientific Conferences) Harald Schumny, insieme con Pasquale Arpaia, fu promotore di

Dal 14 al 16 settembre 2000 si tenne nell’università di Perugia (si veda Fig. 5) il XVII Congresso nazionale del GMEE (ancora per poco “Sezione del GNRETE”), organizzato da Dario Petri, responsabile dell’unità GMEE di Perugia, insieme con Paolo Carbone e Maria Stovali. Nell’apertura del Congresso Massimo D’Apuzzo ci tenne a sottolineare che l’esempio della unità di Perugia era da seguire anche in altre sedi del GMEE di piccole dimensioni.

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Infatti queste ultime, in base ai criteri adottati in quel periodo dal MURST, potevano usufruire di un incremento del finanziamento ordinario per la distribuzione della quota di equilibrio. Durante il Congresso, oltre alle dieci relazioni a invito (una per ogni linea di ricerca), i lavori delle singole sedi furono presentati in versione poster, in base alle dieci linee di ricerca tradizionali, e in una sessione dedicata alla didattica, con responsabile Carlo Offelli. Di seguito si riportano le linee di ricerca con i relativi responsabili: Misure e metodi per l’affidabilità e la qualità (Gaetano Iuculano); Caratterizzazione di componenti e sistemi (Mario Savino); Misure elettromagnetiche e per la compatibilità elettromagnetica (Elio Bava); Diagnostica di circuiti e sistemi (Antonio Langella); Algoritmi per l’elaborazione di segnali di misura (Massimo D’Apuzzo); Metodi e strumenti di misura (Giuseppe Zingales); Metrologia primaria e campioni (Sergio Sartori); Misure sui sistemi di potenza (Alessandro Ferrero); Sensori e sistemi di trasduzione (Andrea Taroni); Strumentazione basata su tecniche di soft computing (Claudio Mangiavacchi). Tutti i lavori furono raccolti negli atti del Congresso. Durante l’Assemblea del GMEE, che si tenne la mattina del 16 settembre, D’Apuzzo si soffermò sul radicale cambiamento delle procedure concorsuali, sollecitando le varie sedi a richiedere bandi nel nuovo settore INGINF/07. Si raccomandò anche d’incentivare la conoscenza reciproca, per incrementare l’attività di ricerca in collaborazione tra le diverse sedi, in modo sia da facilitare l’accesso ai fondi quando la partecipazione del singolo ricercatore o la dimensione della singola unità non risultassero sufficienti, sia da avere in più sedi percorsi similari e omogenei. Erano le premesse perché il GMEE acquisisse la consistenza necessaria ad accedere ai grandi progetti nazionali e internazionali, non limitandosi ai PRIN (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale). Infine si complimentò con i giovani ricercatori, che durante il Congresso, su sua indicazione e sollecitazione, avevano presentato le memorie delle singole sedi. T_M  113



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(Micro Electro Mechanical System) e di DRAM (Dynamic Random-Access Memory), fondamentali nella realizzazione di microsistemi sui quali si basano dispositivi di uso sempre più frequente nella vita quotidiana della popolazione di gran parte del mondo. Purtroppo, dopo più di venti anni dalla data di quel Congresso, bisogna constatare che Figura 5 – Università di Perugia ancora oggi si lamenta in Italia una crisi produtDal 20 al 22 febbraio 2001, presso il tiva legata proprio, ad avviso di chi Centro Congressi Quark di Milano, si scrive, alla mancata attenzione allo svitenne il secondo Congresso Italiano di luppo delle micro- e delle nanotecnoloMetrologia & Qualità, dal titolo gie. “Metrologia 2000: Misure e qualità Come anticipato in precedenza Sergio nel terzo millennio”. La prima edizione Sartori, coadiuvato dal comitato di si era svolta a febbraio 1999, insieme sostegno della Giornata della Micon una Mostra di strumentazione e surazione riuscì a organizzare semservizi per le misure e per la qualità pre a Como, nella Villa Olmo, la XX che fu organizzata anche durante la GdM dal 25 al 26 giugno 2001. Si seconda edizione. Il Congresso si arti- vollero così celebrare degnamente i colò in sessioni per vari settori di misu- venti anni dell’iniziativa promossa da ra, alle quali si aggiunsero sette tavole Mariano Cunietti. Il tema principale rotonde. In parallelo al Congresso, si di discussione della prima parte della svolsero due giornate formative con Giornata riguardò “Il tempo”, con le mostre, relative al software per la qua- relazioni di L. Zanzi sull’esperienza lità e alla qualità nel settore dell’ali- psichica del tempo come misura della mentazione. Il Congresso si ripeterà realtà temporale, di S. Leschiutta negli anni successivi e rappresenterà sulla nascita della percezione del temper molte aziende un importante mo- po nel bambino e di A. Gaspani sulle mento di aggiornamento tecnico, nor- misure astronomiche per posizionare mativo e gestionale. Tale Congresso gli altari dell’antichità nelle chiese diede e continuò a dare nel tempo una d’Europa. Il secondo tema riguardò possibilità di confronto e dibattito rela- “Le misure e la normativa”, ritivamente ai sistemi nazionali di accre- prendendo quella che era stata una ditamento, certificazione e controllo di delle tradizioni della GdM. Si ebbero qualità, tra rappresentanti sia delle le relazioni di F. Cabiati e L. Mari su aziende sia dell’università. Sergio “I metodi generali della misurazione Sartori, che era stato uno degli orga- tra teoria della misura e prassi applicanizzatori del Congresso, riuscì anche a tiva”, mentre E. Arri, A. Balsamo, L. portare a Torino il secondo EuSPEN Gonella e G. Zingales discussero (European Society for Precision Engi- sulle novità dalla normativa internazioneering and Nanotechnology Con- nale e M. Savino si soffermò sulle migress), promosso dalla Commissione sure nella nuova organizzazione dieuropea nell’ambito del IV programma dattica dell’università. Quasi tutte le quadro. relazioni furono poi pubblicate sulla Tale Congresso si tenne dal 28 maggio rivista Tutto_Misure. al primo giugno e sottolineò il ritardo Il Consiglio Scientifico del GMEE, che dell’Europa, rispetto sia agli USA sia al si svolse la mattina del 25 giugno, ratiGiappone, nella produzione di MEMS ficò all’unanimità la proposta che era

STORIA E CURIOSITÀ

stata avanzata dalla Commissione di coordinamento del GMEE riguardante il segretario del GMEE per il triennio 2002-2005. La scelta era caduta su Alessandro Ferrero, come riconoscimento non solo alla sua efficace attività, svolta a livello nazionale e internazionale, ma anche al contributo offerto in passato dall’unità GMEE di Milano alla crescita del gruppo. GLI INCONTRI INTERNAZIONALI DEL 2001

Dal 21 al 23 maggio 2001 si tenne in Ungheria, a Budapest, il diciottesimo IMTC/2001, dal titolo “Rediscovering Measurement in the Age of Informatics”. Dopo Bruxelles e Venezia, l’IMTC tornava in Europa per la terza volta. Per quanto i rapporti tra le due associazioni non fossero idilliaci, la Conferenza fu sponsorizzata dall’IEEE Instrumentation and Measurement Society e dall’International Measurement Confederation (IMEKO). Nell’organizzazione dell’evento fu preziosa la collaborazione di Lee e di Bob Myers dell’IEEE I&M Society Executive Office. Inizialmente erano stati ricevuti circa 500 abstract da tutto il mondo. Dopo un’accurata selezione, con tre revisori per ogni articolo, ne furono accettati 208 per la presentazione orale e 166 per quella a poster. Nei Proceeding furono pubblicati 384 lavori, molti dei quali, come al solito, di aderenti al GMEE. La conferenza fu aperta da George Springer dell’Università di Stanford, con un’interessante relazione su come rendere intelligenti i sensori stupidi, con particolare riferimento ai sensori in fibra ottica. Particolarmente seguite furono le sessioni su: System Identification, presieduta da Johan Schoukens; Medical Applications, presieduta da Roman Morawski e Marco Parvis; Metrology, presieduta da Alessandro Ferrero. L’undicesimo Simposio del TC4 IMEKO su “Trends in Electrical Measurements and Instrumentation” si svolse in Portogallo, a Lisbona, dal 13 al 14 settembre 2001. Il simposio era previsto due giorni dopo la tragedia delle Torri Gemelle. T_M  115


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Antonio Serra, organizzatore del Simposio era preoccupato, ma tutti gli aderenti al TC4 superarono la paura e parteciparono numerosi al Simposio, che fu un successo. Nel discorso di benvenuto chi scrive, in qualità di Chairperson del TC4, condannò il terrorismo ed esortò a lavorare per contribuire a superare le frontiere in modo da favorire il dialogo tra persone di Paesi diversi e far avanzare la scienza della misurazione, nella speranza che questa aiuti i popoli a riconoscere i propri errori e a correggerli, per il raggiungimento della pace. Come in diverse parti del mondo e in tutti gli altri Paesi europei, a mezzogiorno del 14 settembre (undici, ora locale) chi scrive invitò i partecipanti al Simposio a ricordare con tre minuti di silenzio le vittime degli attacchi barbarici, nella speranza che quel momento fosse la prima risposta dei pacifisti di tutto il mondo contro il terrorismo.

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unità di Catania e Perugia, in cui vi era stato il riconoscimento del lavoro svolto dai colleghi di quelle unità, la scelta di Siena voleva rappresentare uno stimolo per lo sviluppo di un nucleo di misure elettriche ed elettroniche in quella sede. Il Congresso fu organizzato in modo analogo a quello di Perugia, salvo che furono selezionate non più dieci, ma venti relazioni a invito (il doppio), due per ogni linea di ricerca. Furono invitati a presentare le memorie i più giovani ricercatori delle sedi coinvolte. Al solito, i lavori delle singole sedi furono esposti a poster in base alle stesse dieci linee di ricerca tradizionali del Congresso di Perugia e a una sessione dedicata alla didattica con responsabile Carlo Offelli. Tutti gli articoli furono raccolti negli atti del Congresso. Durante l’Assemblea del GMEE, che si tenne la mattina del 20 settembre D’Apuzzo fece una breve sintesi del triennio relativo alla sua presidenza, sostenendo con soddisfazione che le nuove procedure concorsuali avevano permesso un notevole aumento del personale docente afferente al GMEE, con una crescita equilibrata e diffusa su tutto il territorio nazionale. Si soffermò quindi sull’importanza del finanziamento alla

scia del GMEE, ad Aosta presso l’Hotel Granta Parey, località Chanavey nella valle di Rhèmes, il “Seminario di eccellenza Italo Gorini”. I temi trattati riguardarono quell’anno: trasversalità dei principi e dei metodi fondamentali di misura; metrologia e misure in chimica; problemi di misura di campi elettromagnetici (con particolare attenzione alla protezione della salute umana); misure nell’ingegneria di precisione e nelle nanotecnologie. Il Seminario era destinato in specie ai dottorandi in ambito GMEE, ma aperto alla partecipazione di ricercatori, titolari di assegni di ricerca e borse di studio presso Enti metrologici, Università, Politecnici, Enti Pubblici di ricerca. Il seminario fu molto apprezzato dai partecipanti, che espressero la loro soddisfazione nei questionari distribuiti a fine corso. Dal 18 al 20 settembre 2001 si tenne a Siena (Fig. 6) il XVIII Congresso nazionale GMEE, per l’ultima volta sezione del GNRETE. Il Congresso fu organizzato da Gaetano Iuculano e MarcanIL SEMINARIO D’ECCELLENZA tonio Catelani dell’Unità GMEE di ITALO GORINI E IL CONGRESSO Firenze, insieme con Ada Fort dell’UNAZIONALE GMEE DI SIENA niversità di Siena. Nell’apertura del Congresso Massimo D’Apuzzo chiarì Dal 3 al 7 settembre 2001 si svolse, or- che, a differenza dei due precedenti ganizzato dalle unità di Torino e Bre- Congressi GMEE, organizzati dalle

PROVE DI DURATA SU INTERRUTTORI E PRESE PER APPLICAZIONI CIVILI Tra le prove più importanti e significative richiamate dalle norme IEC 60669-1 Interruttori per uso domestico e similare in installazione fissa e IEC 60884-1 Prese e spine per uso domestico e similare, vi sono le prove di durata elettrica e meccanica. Esse consistono nel simulare svariate migliaia di operazioni sotto carico utilizzando, nel caso delle prese, una specifica postazione di prova. La CEI 23-50 recepisce fogli di normalizzazione nazionali per le prese (la IEC 60884-1 è internazionale) e specifica l’apparato da utilizzare per queste prove. INTEK spa, laboratorio di prove accreditate di Rezzato (BS), ha di recente aggiornato la propria strumen-

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tazione, con l’acquisto di un nuovo banco a 3 + 3 postazioni per eseguire questo tipo di prove. CLICCA QUI per richiedere maggiori informazioni.


N. 04  ;2 0 2 3 Figura 6 – Università di Siena

ricerca. Per quanto riguardava i PRIN (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale), D’Apuzzo auspicò che nei successivi congressi annuali del GMEE ci fosse una sessione dedicata a questi progetti, invitando i responsabili nazionali a illustrare l’attività e i risultati conseguiti nell’ambito della ricerca da loro coordinata. Si raccomandò anche di partecipare ai bandi per l’accesso ad altri fondi. Portò a esempio le opportunità offerte dalla Commissione Europea, che aveva approvato il Programma Operativo Nazionale Ricerca Scientifica, Sviluppo Tecnologico e Alta Formazione 2000/2006 per le Regioni dell’Obiettivo 1 Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna (PON Ricerca). L’unità di Napoli del GMEE aveva intenzione di formalizzare una proposta operativa, d’intesa con l’Associazione Industriali, per un finanziamento europeo relativo al settore “Attività di Ricerca Scientifica, Sviluppo Tecnologico e Alta Formazione” con tema della proposta: “Laboratorio didattico remoto distribuito su rete geografica”. Si dichiarò disponibile a coinvolgere in tale iniziativa tutte le Unità GMEE delle università italiane eventualmente interessate. L’Assemblea ringraziò D’Apuzzo, ritenne valida l’iniziativa, l’approvò all’unanimità e diede mandato ai responsabili delle singole sedi di acquisirne le adesioni se interessati, fornendo l’elenco dei potenziali ricercatori coinvolgibili nella ricerca. Per quanto atteneva alla Scuola per dottorandi, D’Apuzzo si complimentò con Franco Ferraris e Sergio Sartori, i quali relazionarono sulla soddisfazione dei partecipanti al Seminario d’eccellenza Italo Gorini e, per il

sostegno economico e il patrocinio ricevuti, ringraziarono il Politecnico di Torino (Dipartimento di Elettronica), l’AEIT, la Rivista “Tutto Misure”, la Comunità montana Grand Paradis e la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. Per quanto riguardava l’organizzazione della Scuola per il successivo triennio 2002-2005 fu accettata la disponibilità delle unità di Milano (Ferrero) e Perugia (Petri) a farsene carico. D’Apuzzo, infine, portò all’attenzione dell’Assemblea la proposta di nomina dei prossimi presidente e segretario del GMEE. Come prassi del GMEE per la presidenza fu proposto l’allora segretario Gaetano Iuculano. Come segretario D’Apuzzo indicò le motivazioni che avevano portato il CS del GMEE a indicare il nome di Alessandro Ferrero. L’assemblea approvò all’unanimità le proposte di Iuculano presidente e Ferrero segretario del GMEE per il triennio 2001-2004. CONCLUSIONI

Si sono sintetizzati gli avvenimenti, relativi agli anni 2000 e 2001 della presidenza di Massimo D’Apuzzo con Gaetano Iuculano segretario. Si è raccontato della ridefinizione dei settori scientifici disciplinari e della crescita culturale del GMEE legata alla sinergia con altre branche della scienza. Infatti, come si è scritto in altre parti di questa storia, Angelo Barbagelata affermava già nel 1950, nell’introduzione generale del suo libro edito da Tamburini, che le misure elettriche sono rilevanti non solo per l’elettrotecnica, ma anche per tutti gli altri rami dell’ingegneria, in quanto consentono di eseguire misure di ogni altra grandezza fisica: come, ad esempio, lunghezze, velocità, pressioni, temperature. Le nuove norme concorsuali per professori ordinari, associati e ricercatori offrirono l’opportunità di accrescere il numero di aderenti al GMEE. Notevoli furono i successi sia della Scuola per dottorandi, intitolata alla memoria di Italo Gorini, sia della rivista Tutto_

STORIA E CURIOSITÀ

Misure (T_M). Oggetto del contenuto della nuova puntata di questa storia saranno le conseguenze della fine dei Gruppi di ricerca del CNR come il GNRETE, che porteranno alla necessità di creare una Associazione culturale dei misuristi elettrici ed elettronici. RINGRAZIAMENTI

L’autore ringrazia i colleghi Alessandro Ferrero e Dario Petri, per le informazioni fornitegli su alcuni avvenimenti del periodo in esame. Precisa, inoltre, che la responsabilità di quanto scritto è soltanto la sua. La storia, se non è scritta, è come se non esistesse. L’autore ritiene che anche episodi marginali, all’apparenza insignificanti, e piccoli dettagli contribuiscano a delineare il quadro generale in cui si svolge la Storia. Mario Savino ha attualmente un contratto di consulenza scientifica presso il Politecnico di Bari. Si occupa di misure elettriche ed elettroniche applicate alla diagnostica medica. È stato professore ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche al Politecnico di Bari e ha presieduto il GMEE nel triennio 1995-1998. Nel 2011 ha ricevuto il Career Excellence Award dalla IEEE Instrumentation and Measurement Society con la seguente motivazione: “For decades of advancements in measurement science and its dissemination”. Caratteri 10511, 0 Figure, 0 Tabelle

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T U T T O _ M I S U R E Anno XXV - n. 4 - Dicembre 2023 ISSN: 2038-6974 Direttore responsabile: Alessandro Ferrero Vice Direttori: Alfredo Cigada, Emilio Sardini

ABBIAMO LETTO PER VOI

La Redazione di Tutto_Misure (redazione@tuttomisure.org)

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Comitato Scientifico: ACCREDIA (Filippo Trifiletti, Rosalba Mugno, Emanuele Riva, Silvia Tramontin); ACISM-ANIMA (Roberto Cattaneo); AEIT-ASTRI (Roberto Buccianti); AIPT (Paolo Coppa); AIS-ISA (Piergiuseppe Zani); A.L.A.T.I. (Paolo Giardina); ALPI (Paolo Moscatti); ANIE (Marco Vecchi); ANIPLA (Marco Banti); AUTEC (Gabriele Bitelli), CNR (Ruggero Jappelli); GISI (Sebastian Fabio Agnello); GMEE (Emilio Sardini); GMMT (Alfredo Cigada); GUFPI-ISMA (Luigi Buglione); IMEKO (Paolo Carbone); INMRI – ENEA (Pierino De Felice, Maria Pimpinella); INRIM (Diederik Sybolt Wiersma, Gianbartolo Picotto, Luca Callegaro); ISPRA (Maria Belli)

Autorizzazione del Tribunale di Casale Monferrato n. 204 del 3/3/1999. I testi firmati impegnano gli autori.

Direzione, Redazione e Pubblicità Associazione Italiana Gruppo di Misure Elettriche ed Elettroniche - GMEE Piazza Leonardo da Vinci 32 20133 Milano E-mail: redazione@tuttomisure.org Web: www.tuttomisure.org

Direzione Editoriale: Massimo Mortarino

È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità e immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc.

NEL PROSSIMO NUMERO • Misure in acustica • Normativa • Incertezza nel sequenziamento del DNA E molto altro ancora...

T_M N. 4/23  118

di Alessandro Brunelli Prima edizione, 362 Editoriale Delfino, Milano, 2023 ISBN: 999-12-5520-106-9Prezzo 48,00 € (ed. cartacea)

Comitato di Redazione: Bruno Andò, Pasquale Arpaia, Loredana Cristaldi, Zaccaria Del Prete, Nicola Giaquinto, Michele Lanna, Claudio Narduzzi, Carmelo Pollio, Lorenzo Scalise, Bernardo Tellini, Gaetano Vacca, Emanuele Zappa, Massimo Mortarino Redazioni per: Storia: Mario Savino, Riccardo Nicoletti, Aldo Romanelli Le pagine delle Associazioni Universitarie di Misuristi: Alessandro Ferrero, Emilio Sardini, Alfredo Cigada Le pagine degli IMP: Maria Pimpinella

MANUALE DI TARATURA DEGLI STRUMENTI DI MISURA

Qui maggiori informazioni

Questo libro tiene fede al proprio titolo: è un vero manuale che dovrebbe essere presente negli scaffali degli uffici di chi, a vario titolo, si occupa di taratura di strumenti di misura nei laboratori industriali (e non solo!). Il volume si apre con una prima parte generale sull’organizzazione internazionale dell’accreditamento, a cui segue una sintesi dei concetti chiave d’incertezza, taratura e riferibilità e dei requisiti normativi e legislativi che regolamentano tarature, verificazioni e dichiarazioni di conformità. Sorprende piacevolmente la correttezza della terminologia impiegata, inusuale in manuali di questo tipo, che segue fedelmente le indicazioni del VIM, come ci si aspetta da testi di questo genere. Segue la parte più applicativa, in cui l’autore prende in esame i misuratori di grandezze fisiche, di grandezza chimiche per liquidi e per gas, di grandezze meccaniche e di grandezze elettriche. Per ciascun misuratore considerato vengono fornite indicazioni generali sul principio di funzionamento e indicazioni specifiche sui metodi di taratura e sulle procedure da seguire, con esempi di come devono essere organizzate le schede di gestione dello strumento. È un volume molto ben strutturato e di facile consultazione, frutto non solo dell’esperienza dell’autore, ma anche di un minuzioso lavoro di sistematizzazione delle informazioni raccolte e che può costituire un prezioso punto di riferimento per chi deve gestire un laboratorio industriale.

LE AZIENDE INSERZIONISTE DI QUESTO NUMERO AESSE Ambiente Allegro Asita Ateq Aviatronik Burster Cibe Cogo Bilance Crioclima Creaform Ametek Comsol

pp. 52-54-78-94 p. 110 p. 82-104 p. 104 pp. 3-6-70-106 pp. 20-38-76 pp. 42-84-100 p. 26 pp. 24-25-46-110 pp. 68-88-114 pp. 22-23-75

DSPM Industria Evomisure Hexagon Metrology Intek Labcert Lazzero Luchsinger Polyworks Europa Rupac STI Tamburini

pp. 34-74-86 pp. 28-30-92 pp. 14-15-46-80-84 pp. 40-84-106-116 pp. 32-33 pp. 16-73 pp. 12-48-80-96 pp. 8-9-60 pp. 2-4-62 pp. 10-43-69 pp. 44-45-71


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