ITALIANO
SANTI PATRONI DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ PANAMA 2019 E D I Z I O N E
S P E C I A L E
Scopri
amici e
compagni
sul tuo cammino
verso Dio
SVILUPPATO DA
LIBRO UF F ICIALE DELL A GMG PANA M A 2019
D I R E Z I ON E PASTO RA LE D ELL A GMG PA NAM A 20 19
PA DR E M I CH E L R E M E RY
Scopri amici e compagni sul tuo cammino verso Dio
ED I Z I O N E
SPE C I ALE
Santi Patroni della Giornata Mondiale della Gioventù Panama 2019
S V I L U P PATO D A
Creato da Padre Michel Remery Layout di Gustavo Huguenin Illustrazioni di Ambar Calvo / GMG Panama 2019 Si ringrazia: La Direzione Pastorale della GMG Panama 2019. Il team di Tweeting with God: J. Bullat, D. Boruta, R. Burgaj, R. Cocut, R. van Dijk, A. Golemi, F. Goulart, G. Huguenin, D. Loos, B. Schoo, K. Schoo, P. & J.W. Severijnen, M. Svobodova, M. Szaplonczay, I. Spruit, R. Tolmik, L. Tax. Gli esperti: Padre Marc Lindeijer sj, Bollandist; Padre Jeroen Smith, esperti pastorali sui santi. © 2018 Michel Remery & JP2 Stichting © Giornata Mondiale della Gioventù Panama 2019 Tutti i diritti riservati
ISBN 978-90-817664-5-6
www.onlineconisanti.com #OnlineSaints
Scopri amici e compagni sul tuo cammino verso Dio
S V I L U P PATO D A
INDICE
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LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO
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I SANTI NELLE NOSTRE VITE
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BEATA MARÍA ROMERO MENESES
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SAN MARTIN DE PORRES
D: Cosa posso imparare dai santi? Perché chiedere le loro preghiere?
D: Io sono una brava persona, perché ho bisogno di Dio e della religione?
D: E se sono insicuro, timido, o con una bassa autostima? Come posso essere più me stesso?
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SANTO OSCAR ROMERO D: L’amore di Dio è veramente più forte di qualunque male?
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SAN GIOVANNI BOSCO D: Cosa significa avere davvero un rapporto con Dio?
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SANTA ROSA DA LIMA D: E se non so pregare? Qual è il modo migliore di pregare?
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SAN GIOVANNI PAOLO II D: Come faccio a capire il progetto che Dio ha in serbo per me?
24
SAN JOSELITO SÁNCHEZ
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SAN JUAN DIEGO
D: Come sostenere la propria fede in famiglia e con gli amici? A scuola e al lavoro?
D: Cosa pensi degli eventi miracolosi descritti nella Bibbia? Al giorno d’oggi si può ancora credere nei miracoli?
28
SANTA MARIA
30
SAN/SANTA...
D: Qual è il segreto di Maria?
D: Qual è la storia del mio viaggio personale verso la santità?
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DOPO LA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
34
COME CONTINUARE DOPO LA GMG:
36
TWITTANDO CON DIO:
38
LEZIONI DAI SANTI
D: Come posso far tesoro delle esperienze gioiose della GMG?
Inizia Twittando con Dio
Trovare Dio su Instagram, Facebook, Snapchat ...
Dalla Direzione Pastorale della GMG di Panama
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Online con i Santi 6
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LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO I santi che già sono giunti alla presenza di Dio mantengono con noi legami d’amore e di comunione (GE4). Non pensiamo solo a quelli già beatificati o canonizzati (GE6). Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, (…). Questa è tante volte la santità “della porta accanto”, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio, o, per usare un’altra espressione, “la classe media della santità” (GE7).
Non è il caso di scoraggiarsi quando si contemplano modelli di santità che appaiono irraggiungibili. Ci sono testimonianze che sono utili per stimolarci e motivarci, ma non perché cerchiamo di copiarle, (…). Quello che conta è che ciascun credente discerna la propria strada e faccia emergere il meglio di sé, quanto di così personale Dio ha posto in lui (Cor 12,7) e non che si esaurisca cercando di imitare qualcosa che non è stato pensato per lui. Tutti siamo chiamati ad essere testimoni, però esistono molte forme esistenziali di testimonianza (GE11). Per essere santi non è necessario essere vescovi, sacerdoti, religiose o religiosi. Molte volte abbiamo la tentazione di pensare che la santità sia riservata a coloro che hanno la possibilità di mantenere le distanze dalle occupazioni ordinarie, per dedicare molto
tempo alla preghiera. Non è così. Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova. Sei una consacrata o un consacrato? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito o di tua moglie, come Cristo ha fatto con la Chiesa. Sei un lavoratore? Sii santo compiendo con onestà e competenza il tuo lavoro al servizio dei fratelli (GE14). Per un cristiano non è possibile pensare alla propria missione sulla terra senza concepirla come un cammino di santità, perché «questa infatti è volontà di Dio, la vostra santificazione» (1 Ts 4,3) (GE19). Non tutto quello che dice un santo è pienamente fedele al Vangelo, non tutto quello che fa è autentico e perfetto. Ciò che bisogna contemplare è l’insieme della sua vita, il suo intero cammino di santificazione, quella figura che riflette qualcosa di Gesù Cristo e che emerge quando si riesce a comporre il senso della totalità della sua persona (GE22). Anche tu hai bisogno di concepire la totalità della tua vita come una missione. Prova a farlo ascoltando Dio nella preghiera e riconoscendo i segni che Egli ti offre. Chiedi sempre allo Spirito che cosa Gesù si attende da te in ogni momento della tua esistenza e in ogni scelta che devi fare, per discernere il posto che ciò occupa nella tua missione (GE23). Il Signore la porterà a compimento anche in mezzo ai tuoi errori e ai tuoi momenti negativi, purché tu non abbandoni la via dell’amore e rimanga sempre aperto alla sua azione soprannaturale che purifica e illumina (GE24).
Esortazione apostolica Gaudete et Exsultate, 19 marzo 2018. Il numero si riferisce ai paragrafi nel documento (GE).
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I SANTI NELLE NOSTRE VITE
ONLINE CON I SANTI
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EDIZIONE SPECIALE
D: COSA POSSO IMPARARE DAI SANTI? PERCHÉ CHIEDERE LE LORO PREGHIERE?
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I santi sono un’affascinante compagnia. Tra loro trovi diversi tipi di persone: ex-peccatori, truffatori, Cattolici pentiti, tossicodipendenti, prostitute, assassini, nemici di Dio… Altri erano Cristiani sin dall’inizio. Ciò che li unisce è che hanno sconfitto i loro impulsi e desideri terreni. Sono riusciti a rivolgersi a Dio. Gradualmente, sono riusciti a portare a compimento l’unica vocazione che condividiamo tutti: essere santi nelle nostre vite. Io vedo i santi come testimoni di speranza! Il loro esempio ci dimostra che chiunque può diventare santo, persino io! Sembra che alcuni di loro fossero santi sin dall’inizio delle loro vite, come San Domenico Savio e Aloysius Gonzaga. Altri hanno dovuto lottare contro i loro peccati e sono caduti più volte, come San Paolo di Tarso e San Agostino di Ippona. Alcuni hanno avuto un passato oscuro e ad un certo punto hanno respinto Dio o altre persone. Tutti hanno commesso errori nelle loro vite e hanno peccato, quindi sono come me e te! I santi sono esseri umani e hanno lottato con la chiamata alla santità di Dio. Erano però aperti alla grazia sovrannaturale di Dio e hanno vinto la corsa della vita umana! (2 Tm 4, 7). Possiamo farlo anche noi! # VERI EROI
Mi piace considerare i santi come i nostri eroi della Fede: hanno contribuito a fare del mondo un posto migliore, più vicino all’ideale del Regno di Dio (Rm 14, 17). Sono arrivati alla loro destinazione finale in Paradiso con Dio. Sono una grande ispirazione per noi: possiamo seguire i loro passi e cercare di crescere in santità. Vedendo il loro puro e perfetto esempio, a volte sono un po’ scoraggiato. Per fortuna non c’è bisogno di seguire tutti i santi in tutto. Non solo sarebbe impossibile, ma soprattutto potrebbe allontanarci dal nostro personale cammino verso la santità. Ispirati dagli esempi dei santi siamo chiamati a trovare da soli il volere di Dio.
Da notare che non adoriamo i santi e neanche Maria. Adoriamo solo Dio. Così come con gli eroi terreni, possiamo onorarli se vogliamo. Inoltre, non adoriamo statue o immagini (Es 20, 4-5). Quando preghiamo davanti alla statua di un santo, accendiamo una candela o baciamo un’icona, non intendiamo adorare il santo, ma solo Dio. Non invochiamo gli spiriti dei defunti (Lv 19, 31). I santi sono vivi in Paradiso con Dio (Gv 11:25; Eb 12, 22-24). Questo è il motivo per cui celebriamo la loro festività il giorno della loro morte: era l’inizio della loro vita in Paradiso. Dio gli ha dato la grazia di cui avevano bisogno per gareggiare e vincere la corsa (1 Cor 9, 24-25). Dunque quando onoriamo i santi intendiamo onorare Dio, che ha fatto sì che la loro santità fosse possibile (Ef 2, 10). # ONLINE CON I SANTI
Ogni volta che posso, chiedo ai santi di pregare con me. In senso stretto, non abbiamo bisogno dei santi, dato che possiamo pregare direttamente Dio. Gesù è l’unico mediatore tra noi e Lui (1 Tm 2, 5). Tuttavia, i santi sono in Paradiso con Lui, dove sono consapevoli di noi e ci possono sentire (Lc 15, 7). Sono molto vicini a Dio (Gc 5:16). La loro preghiera è più potente della nostra che è sempre limitata dalla nostra peccaminosità. Per molti di noi è abbastanza normale chiedere agli amici di pregare per noi (Rm 15, 30-32; Gc 5, 16-17). I santi sono i nostri amici in Paradiso, e puoi chiedergli di pregare anche per te! Sulla terra non possiamo pregare tutto il tempo, ma i santi in Paradiso possono farlo (Ap 5, 8; 8, 3-4). La tua preghiera può prendere diverse forme e non deve essere elaborata. Un “tweet” o un “post” spirituale sono sufficienti. Chiedere ai santi di pregare per te è semplice come interagire sui social media! Quando preghi non sei mai solo. I santi in Paradiso si uniscono a te nella tua preghiera. Lo trovo molto rassicurante il realizzare che fanno tutti parte della nostra famiglia spirituale. Sono testimoni della fede, martiri, esempi per ciascuno di noi (Eb 12, 1). Ecco perché parliamo della “comunione dei santi” nel Credo. Insieme a tutti i fedeli in paradiso, nel purgatorio e qui sulla terra, formiamo una comunità, un corpo unico con tanti membri: la Chiesa (1 Cor 12, 12-26). Chiunque si trovi in Paradiso è un santo: non solo coloro che sono stati ufficialmente dichiarati santi, ma anche i tuoi nonni, genitori e tutte le persone morte prima di noi e che sono in Paradiso. Coloro che sono in purgatorio sono sul cammino sicuro verso il Paradiso, e così sulla strada verso la santità. La nostra comunione di amore è così forte che neanche la morte può romperla. Purché non abbiamo respinto Dio consapevolmente e in modo permanente, dopo la nostra morte continuiamo a far parte della stessa Chiesa, pur essendo in un altro “posto” o “stato”. Ecco perché possiamo pregare per i defunti, che possano passare presto la fase del purgatorio ed entrare in Paradiso raggiungendo i santi. Questo è anche il motivo per cui i santi possono pregare per noi affinché diventiamo anche noi santi! È un motivo valido per iniziare a “postare” e a essere online con i santi nella preghiera!
Padre Michel Remery Autore di Twittando con DIO & Online con i Santi
/FatherMichelRemery
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# TU NON SEI SOLO
@FrMichelRemery
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SANTI PATRONI DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ PANAMA 2019
Scopri amici e compagni sul tuo cammino verso Dio
BEATA MARÍA ROMERO MENESES
NASCITA E MORTE 1902 – 1977 LUOGO NICARAGUA, EL SALVADOR, COSTA RICA FESTA 7 LUGLIO
ONLINE CON I SANTI
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EDIZIONE SPECIALE
D: IO SONO UNA BRAVA PERSONA, PERCHÉ HO BISOGNO DI DIO E DELLA RELIGIONE?
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María Romero nacque a Granada, Nicaragua, da una famiglia ricca e influente. I suoi genitori volevano che studiasse arte e musica e avevano grandi progetti per lei. Maria però fu colpita dalla vita gioiosa delle suore salesiane che gestivano la sua scuola. All’età di 18 anni chiese di diventare suora. Ricevette la sua formazione in El Salvador. Dieci anni dopo fu mandata in Costa Rica ad insegnare in una scuola per ragazze benestanti. Maria aveva un particolare riguardo per i bambini poveri e per le persone abbandonate. Radunò alcuni dei suoi studenti per far visita alle famiglie povere e per parlare loro della fede. Distribuivano cibo e abbigliamento, aiutavano a pulire le case ed istruire i bambini. # DAL CAFFÈ ALLA CAPPELLA
Quando Maria si rese conto che c’erano molte famiglie che non potevano prendersi cura dei loro figli, istituì dei centri ricreativi dove i bambini poveri potevano trascorrere le loro giornate e dove potevano studiare. Era ispirata da Don Bosco, il co-fondatore della sua congregazione (VEDI SAN GIOVANNI BOSCO). L’insegnamento della fede ai giovani e agli adulti era molto importante per lei. Davanti al suo convento in Costa Rica c’era una bellissima piantagione di caffè. Sognava che un giorno lì sarebbe stata costruita una cappella, anche una clinica, una farmacia, delle case e una scuola per ragazze povere. Alla fine, riuscì a realizzare il suo sogno e molti altri progetti. Maria non lavorava semplicemente per essere “brava”, ma per diventare santa e aiutare anche gli altri a diventare santi. Questo è anche il motivo per cui era in grado di affrontare le avversità con fiducia e con il sorriso: lasciava la responsabilità finale nelle mani di Dio.
A M A E SENTITI A M ATO “Madre Maria! Io credo veramente di essere una delle sorelle più felici sulla terra; perché gioisco pienamente di una cosa che ho letto tempo fa: ‘la felicità più grande in questo mondo è amare Dio e sentirsi amati da Lui (e io aggiungo: ‘amare la Vergine Maria e fare esperienza di essere amati da lei’)”. [MARIA ROMERO, Lettera alla Madre M. Ausilio Corallo, 7 luglio 1975]
# IL REGNO DI DIO
La preghiera era fondamentale per Maria. Aveva un legame profondo con Gesù e cercava di aiutare le persone ad avere un forte legame con Lui e con Madre Maria (VEDI BOX). Maria vedeva sempre il meglio nelle persone, soprattutto in coloro che erano indigenti e senza nessuna istruzione. Cercava di aiutare anche i ricchi convincendoli, innanzitutto, a condividere la loro ricchezza. In tutto ciò era come Gesù, che le ispirava ogni buona azione. Il primo obiettivo delle nostre vite non è fare del bene, ma essere un bene. Essere buoni è molto più che avere una buona relazione con gli altri e fare del bene. Siamo stati creati buoni da Dio per un motivo e un futuro: Lui ci ama e vuole che rimaniamo per sempre con Lui. Questa vita futura non è lontana: è già iniziata! Gesù chiama tutti a fare del bene e a condividere con gli altri per contribuire alla creazione del Regno di Dio che ha inizio sulla terra (Lc 17, 21).
Dio, sorella Maria aveva un grande cuore per Gesù e Maria. Aiutami a raggiungerti e a servire il mio prossimo imparando sempre di più da te! Beata Maria Romero, prega per noi!
Essere buoni non è abbastanza, perché la tua vita non è completa senza Dio, l’autore di tutta la bontà e l’amore. Senza di lui non puoi trovare la vera felicità che ha in serbo per te.
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# LA PROSPETTIVA DI DIO
Hai bisogno di Dio e della religione per essere buono? In breve la risposta è no: anche le persone senza fede in Dio possono fare del bene. Ma fare solo del bene ti lascerà comunque con tante domande. Perché fare del bene? Quanto bene è sufficiente? Qual è lo scopo di fare del bene? Quando un uomo andò da Gesù e lo chiamò “buon maestro”, Gesù rispose: “Perché mi chiami buono? Nessuno è buono se non Dio” (Lc 18, 19). Lo scopo della vita non è solo essere buoni, ma essere buoni agli occhi di Dio. Durante la creazione ci ha creati a Sua immagine e somiglianza (Gn 1, 28). La risposta criptica di Gesù ci ricorda che qualunque cosa di buono ci sia in noi, è un riflesso della bontà di Dio più che delle nostre azioni. Il bene che facciamo riflette il Suo amore, che ne siamo consapevoli o no. Chiunque faccia del bene al prossimo è sulla strada giusta. Ma questo cammino non è completo se non raggiungiamo l’autore finale del bene che noi facciamo, cioè Dio. Anche tu sei invitato a raggiungere Dio ogni giorno, nella tua preghiera (VEDI SAN MARTIN), ricevendo i sacramenti (VEDI SAN GIOVANNI BOSCO), nel modo in cui tratti le persone e fai del bene. Da dove vuoi cominciare?
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SAN MARTIN DE PORRES
NASCITA E MORTE 1579 – 1639 LUOGO PERU, PANAMA FESTA 3 NOVEMBRE
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EDIZIONE SPECIALE
D: E SE SONO INSICURO, TIMIDO, O CON UNA BASSA AUTOSTIMA? COME POSSO ESSERE PIÙ ME STESSO?
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Martin nacque a Lima, in Perù, figlio di un nobile spagnolo e di una schiava liberata di Panama. Da piccolo veniva deriso perché era mulatto. Suo padre lo abbandonò e sua madre era povera. All’età di 12 anni fu assunto come apprendista da un barbiere, dove le persone andavano sia per il taglio dei capelli, sia per cure mediche. Era molto attratto da Dio e durante la notte dedicava molte ore alla preghiera. La legge non permetteva ad un mulatto di far parte di un ordine religioso, quindi entrò nei Domenicani come servo volontario. Desiderando seguire Gesù in tutto, dedicò la sua vita al servizio degli altri e portava la scopa, con la quale teneva pulito il convento, come la sua croce. Da lì il soprannome di “Santo della scopa”. Persino in convento veniva a volte preso in giro e insultato perché era mulatto, ma lui rispondeva con un sorriso silente (Mt 23, 12). Le parole di Gesù “Chiunque si abbasserà sarà innalzato” (MT 23, 12) si applicano perfettamente a Martin. # SERVIZIO E PREGHIERA
Alla fine Martin fu ammesso come fratello laico Domenicano. Assegnato all’Infermeria, si prese cura dei malati, senza paura di contagiarsi. Le sue doti di barbiere gli furono d’aiuto. Accoglieva chiunque, indipendentemente dalla provenienza, razza o ricchezza. Nella malattia, per lui, erano tutti uguali. Quando durante un’epidemia il suo superiore gli proibì di portare i malati in convento per paura di un contagio, creò un’infermeria a casa della sorella. Nella sua vita dedicata ai servizi umili, non si dimenticò mai di dedicare del tempo alle sue preghiere. Per lui il servizio a Gesù era al primo posto.
GESÙ È CON TE “Niente impedì a quel giovane [San Martin] di realizzare i suoi sogni, niente gli impedì di spendere la sua vita per gli altri, niente gli impedì di amare e lo fece perché aveva sperimentato che il Signore lo aveva amato per primo. Così com’era: mulatto e alle prese con molte difficoltà...ma sapeva come fidarsi. Avere fiducia nel Signore che lo amava. E sapete perché? Perché il Signore per primo aveva avuto fiducia in lui; come ha fiducia in ognuno di voi, e non si stancherà mai di avere fiducia in te...Ci sono momenti in cui vi sentirete impotenti di realizzare i vostri desideri e sogni. Tutti attraversiamo situazioni così. In quei momenti, quando sembra che si spenga la Fede, non dimenticatevi che Gesù è accanto a voi. Non datevi per vinti! Non perdete la speranza! Ricordatevi dei santi che ci seguono dal Paradiso. Rivolgetevi a loro, pregate e non stancatevi di chiedere la loro intercessione”. [PAPA FRANCESCO, Angelus in Perù, 21 gennaio 2018]
# LA GRAZIA DI GESÙ
Potresti combattere contro le alte aspettative delle persone che ti circondano, pensando che non li potrai mai soddisfare. Tieni conto, comunque, che la tua vocazione non deve soddisfare la loro aspettativa! (Rm 12, 2). La loro opinione non può veramente ferirti, se rimani accanto a Dio (Mt 10, 28). Ciò che segue può sembrare una contraddizione ma rifletti: sei forse troppo focalizzato su te stesso? Osi alzare lo sguardo abbastanza da te stesso per osservare veramente Gesù? Martin ha fatto questo per tutta la sua vita. Non gli importava di ciò che gli altri pensavano della sua razza mista o della sua scopa. Voleva vivere solo per Gesù. Se provi a fare lo stesso, vedrai che piano piano le cose miglioreranno (VEDI BOX). Il centro della vita cristiana non è centrato su noi stessi, la nostra miseria, la nostra difficoltà, ma su Gesù e la Sua grazia!
Dio, Martin ha vissuto una vita umile di dedizione a te senza preoccuparsi di ciò che potevano pensare gli altri. Aiutami ad essere più me stesso nella mia vita. San Martin de Porres, prega per noi!
Dio ti ama così come sei, incluse le tue fragilità! Rivolgiti a Lui e lascia che Gesù guarisca le tue ferite: Lui è sempre con te!
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# AMORE E FIDUCIA
La chiave per essere se stessi è accettare che Dio ti ami esattamente come sei. Ti ha creato così, ti vuole così! Inclusa la tua possibile bassa autostima o l’essere timido, insicuro, depresso. Le tue fragilità possono aiutare gli altri e dunque essere una fonte di bene. Innanzitutto mostrando loro che non sono soli. Tutti noi abbiamo dei limiti, nessuno è perfetto. Dio ti invita a guardare oltre i tuoi limiti, perché ti ama veramente! Puoi amarlo anche tu? “L’amore perfetto scaccia la paura”, promettono le Scritture (1Gv 4, 18). Abbiamo tutti paura ogni tanto, ma con Gesù non ce n’è motivo! Ti ama e ti dice: “Non temere” (Lc 12, 7). Ovviamente, non puoi cambiare atteggiamento da un giorno all’altro. Ma con Dio tutto è possibile (Mt 19, 26). Se provi a vivere solo per Lui imparerai, piano piano, a lasciare andare la tua coscienza e a trovare la vera felicità essendo semplicemente te stesso nella luce di Dio. Quale potrebbe essere il tuo primo passo?
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SANTO OSCAR ROMERO
NASCITA E MORTE 1917 – 1980 LUOGO EL SALVADOR
D: L’AMORE DI DIO È VERAMENTE PIÙ FORTE DI QUALUNQUE MALE? Oscar veniva da una famiglia povera in Ciudad Barrios, El Salvador. In giovane età voleva diventare prete. Dopo i suoi studi a Roma e la sua ordinazione sacerdotale, ritornò nel suo paese. Diventò vescovo ausiliario e successivamente arcivescovo in San Salvador. Era responsabile del benessere spirituale di tutte le persone della sua diocesi. Aveva una fede salda ed ha impiegato la sua forte volontà e la mente per cercare la volontà di Dio in tutto.
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EDIZIONE SPECIALE
FESTA 24 MARZO
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# INGIUSTIZIA SOCIALE
Era un periodo caratterizzato da agitazioni politiche e dall’oppressione da parte del governo militare. Molti preti, che avevano sperato in una voce forte contro le classi dirigenti, furono delusi dalla nomina di Oscar. Era considerato un conservatore ed una persona non in grado di prendere posizione contro i dirigenti politici. Pensavano che preferisse lavorare tranquillamente per mantenere le tradizioni della Chiesa, invece di dare voce per combattere l’ingiustizia sociale. Subito dopo la nomina di Oscar, il suo caro amico Rutilio Grande fu ucciso, apparentemente perché aveva promosso l’autosufficienza dei poveri. Grande era uno dei tanti insegnanti, suore e preti uccisi dal governo perché combattevano per la giustizia. Oscar ritenne di non poter più tacere e chiese al presidente di fare delle indagini sulle uccisioni, tutto fu però inutile.
DALL A MORTE ALL A SPER ANZ A “Ho provato ad interpretare il messaggio del sangue di un prete assassinato, che ci rivela tre cose: primo, il mistero del male che mette in luce la situazione ingiusta delle strutture peccaminose nel nostro paese...il secondo punto, il mistero della fedeltà - come morire in questo modo non significa che un prete fosse malvagio, ma che invece fosse fedele, come lo era Cristo verso il Padre, come lo è la Chiesa verso Cristo. E il terzo punto, fornire un messaggio di speranza, dato che la sua morte ci mostra quali debbano essere le dimensioni del lavoro della Chiesa: formare una gente attraverso l’amore e aprire i loro occhi alla visione dell’eternità che la morte dimostra così chiaramente.” [OSCAR ROMERO, Diario, 21 giugno 1979]
# LA VOCE DEI MUTI
Questa situazione determinò un cambiamento in Oscar. Da uomo tranquillo e cauto, divenne difensore degli oppressi, parlando pubblicamente contro la povertà, l’ingiustizia e la tortura a cui era sottoposta la sua gente. Ha letteralmente dato voce ai muti nelle sue omelie domenicali, in onda sulla radio Cattolica, pubblicando articoli sul giornale diocesano. Ha chiesto la pace, fatto una lista dei morti e dispersi, denunciato l’ingiustizia e chiesto che la voce dei poveri venisse ascoltata. Le sue messe alla radio avevano il più alto indice di ascolto in tutto il paese e venne considerato pericoloso da parte delle classi dirigenti. Il 23 marzo 1980, subito dopo l’omelia durante la Messa, venne ucciso da malviventi sconosciuti che gli spararono da una macchina che passava davanti alle porte aperte della chiesa. Il giorno prima aveva detto ad alta voce: “Vi prego, vi imploro, vi ordino: in nome di Dio, cessate la repressione!”
Dio, il vescovo Romero ha parlato per gli oppressi ed ha dato voce ai muti. Aiutami a parlare sempre contro l’ingiustizia nel nome di Gesù. Santo Oscar Romero, prega per noi!
Potrebbe volerci del tempo, ma in definitiva, l’amore di Dio ha sempre l’ultima parola. Nel frattempo, ha bisogno di noi per raggiungere le persone in difficoltà e per combattere il male.
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# DA MALE A BENE
L’uccisione di Oscar fu un’azione orrenda. Come possono alcune persone arrivare al punto da fare cose così terribili? Sfortunatamente, l’influenza del male ci circonda. Dai un’occhiata a cosa successe dopo la morte di Oscar: la gente ha lottato pacificamente ed ha infine vinto. Hanno considerato Oscar un martire e hanno chiesto la sua intercessione. In cambio, si sono sentiti in dovere di portare avanti il suo lavoro. Dunque la sua morte ha prodotto grandi frutti (VEDI BOX). Invece di farlo tacere, la sua voce venne amplificata e raggiunse molte persone. Erano ispirati dalla sua fede costante e dalla sua volontà di offrire la sua vita a Gesù e alla sua gente. Poco prima di morire disse: “Coloro che si mettono al servizio dei poveri attraverso l’amore di Cristo vivranno come il chicco di avena che muore. Il raccolto è possibile solo se il chicco muore”. La morte di Oscar come martire conferma questo. Per quanto la situazione possa sembrare brutta, per quanto possa essere senza speranze, se ti fidi di Dio le cose, alla fine, andranno bene. Sappi che la vita sulla terra non è tutto; neanche la morte è la fine per coloro che amano Dio. Sostenuti dalla nostra preghiera e dall’impegno, l’amore di Dio si dimostrerà più forte di qualsiasi male! Come può questo cambiare la tua vita?
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SAN GIOVANNI BOSCO
NASCITA E MORTE 1815 – 1888 LUOGO ITALIA FESTA 31 GENNAIO
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D: COSA SIGNIFICA AVERE DAVVERO UN RAPPORTO CON DIO?
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Giovanni Bosco nacque in Piemonte, nel nord Italia. Sua madre Margherita gli trasmise un profondo amore per Dio e una fede forte nei periodi di povertà e difficoltà. Entrò in seminario per diventare sacerdote e successivamente divenne cappellano in un istituto femminile. Visitando un carcere, rimase profondamente colpito dalla quantità di giovani presenti e, insieme alla madre, iniziò ad accoglierli ed educarli, insegnando loro una professione per poter cambiare il loro destino. I suoi progetti vennero ostacolati dai ceti sociali più elevati, in quanto temevano il diffondersi delle sue idee rivoluzionarie. # SALESIANI
Diverse volte, nel corso della sua vita, don Bosco incontrò una forte opposizione, anche da parte del vescovo, ma non si arrese mai, continuando a lavorare per migliorare la vita e il futuro della gioventù. Presto a lui si unirono altri. Fu l’inizio della congregazione dei Salesiani di Don Bosco (sdb), che prese il suo nome da San Francesco di Sales, dedito a un’intensa preghiera e alla difesa pacifica della fede cattolica. Don Bosco si ispirava molto alla sua figura e desiderava creare un rapporto con Dio che fosse altrettanto profondo. Divenne famoso per il suo approccio gioioso e ottimista, pur prendendo molto seriamente le sue responsabilità di cristiano. In ogni suo progetto è evidente la sua fiducia in Dio, al quale si rivolgeva durante le preghiere quotidiane.
CITAZIONE “Volete che il Signore vi faccia molte grazie? visitatelo sovente. Volete che ve ne faccia poche? visitatelo di rado. Volete che il demonio vi assalti? visitate di rado Gesù in Sacramento… Miei cari! ... Andate dunque sovente a visitar Gesù, e il demonio non la vincerà contro di voi!” Don Bosco, in: G.B. Lemoyne, Vita di S. Giovanni Bosco, Torino 1972, Vol.II, 241
# SACRAMENTI
Don Bosco forniva ai giovani i beni primari: vitto, alloggio e istruzione, ma soprattutto voleva vederli crescere nel loro rapporto con Dio. Chiamava il suo approccio “il metodo preventivo”, perché il suo scopo era prevenire che i giovani cadessero in tentazione e venissero esclusi dalla società. Li invitava sovente a fare un esame di coscienza e a chiedere perdono a Dio per ciò che avevano sbagliato, insegnando loro che la confessione dei peccati è il modo migliore per crescere nel rapporto con il Signore. Il peccato rovina il rapporto che può essere risanato solo dal sacramento della riconciliazione. Questo vale anche per te: fare un esame di coscienza frequente aiuta a crescere nella santità e nella relazione con Dio. Poco alla volta imparerai a riconoscere i tuoi peccati velocemente e quindi riuscirai ad evitarli. Don Bosco invitava i suoi ragazzi anche a fare la Comunione, per poter incontrare Gesù nel Sacramento dell’Eucaristia. Non c’è nessun modo che ci porta più vicini a Gesù, perché nella comunione Egli è davvero presente con il suo corpo. Avere un rapporto con Dio significa cercarlo e trovarlo in ogni cosa. Dio ti ama fin dal principio della tua vita. Ma tu lo ami davvero? Lo cerchi nella preghiera raccontandogli la tua giornata, ringraziandolo e lodandolo, chiedendogli aiuto per te e per gli altri? Lo servi facendo del bene agli altri? Chiedi il suo perdono quando commetti dei peccati? Vai a trovarlo in chiesa? Chiedi di entrare in “comunione” con Lui andando a Messa e ricevendo l’Eucaristia come invitava a fare don Bosco? (VEDI BOX). Cercando la risposta a queste domande, crescerai nel rapporto con Dio. Rendendo più forte il vostro legame non solo ti darà la sicurezza che non sei mai solo, in nessun momento, ma ti farà anche scoprire la vera e duratura felicità!
Signore, don Bosco ha messo la sua relazione con te al centro della sua vita. Aiutami a fare lo stesso e a riconoscere il tuo aiuto nei sacramenti. San Giovanni Bosco, prega per noi!
Ogni relazione è corrisposta: Dio ti ama e se provi a ricambiare il suo amore sta lavorando sul tuo rapporto con Lui. Puoi incontrarlo soprattutto nella Preghiera e nei sacramenti.
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# RAPPORTO
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SANTA ROSA DA LIMA
NASCITA E MORTE 1586 – 1617 LUOGO PERÙ FESTA 23 AGOSTO
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D: E SE NON SO PREGARE? QUAL È IL MODO MIGLIORE DI PREGARE?
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Rosa, il cui vero nome era Isabella, nacque a Lima, in Perù, in una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Era così bella che ricevette il nomignolo di Rosa, che poi adottò come nome ufficiale con la confermazione. Fin da bambina aspirava alla vita consacrata e, nonostante la sua famiglia volesse che si sposasse, rimase fedele a questo suo desiderio. Divenne quindi un membro laico (terziario) dell’ordine delle Domenicane. Di conseguenza non era davvero una religiosa, ma era fortemente connessa con la spiritualità di San Domenico pur continuando a vivere nella propria casa. A 21 anni fece voto formale di castità e preghiera e vestì l’abito religioso. # PREGHIERA E PENITENZA
Rosa si ritirava regolarmente in un piccolo capanno nel retro della casa in contemplazione e preghiera. Voleva essere con Gesù in ogni momento, soprattutto nei suoi momenti di sofferenza sulla croce. Quindi scelse una vita di preghiera, povertà, penitenza e carità verso coloro che ne avevano bisogno. Ancora giovanissima, quando iniziò ad attirare dei pretendenti interessati alla sua bellezza, si sfigurò il volto con il pepe. Potrebbe essere considerato un atto di autolesionismo, ma il motivo per cui lo fece era diverso. Voleva che al centro della sua vita ci fosse Dio, no se stessa. Bisogna ammettere, però, che la sua penitenza non è per tutti. Non c’è bisogno che tu faccia lo stesso. Al giorno d’oggi al mondo c’è così tanta sofferenza, non c’è bisogno di aggiungere altra! Accettando con fede l’inevitabile sofferenza che tutti incontriamo nella nostra vita, possiamo condividere il dolore salvifico di Gesù.
“Tutti sappiamo che la grazia segue alla tribolazione [...] Mi pareva che l’anima non potesse più trattenersi nel carcere del corpo, ma che la prigione dovesse rompersi, ed essa, libera e sola, con più agilità, se ne andasse per il mondo gridando: Oh se i mortali conoscessero che gran cosa è la grazia, quanto è bella, quanto nobile e preziosa, quante ricchezze nasconde in sé, quanti tesori, quanta felicità e delizie!” Rosa da Lima, Lettera al medico Castillo
# COMUNICARE CON DIO
Pregare è comunicare con Dio. Non c’è un metodo prestabilito e non c’è bisogno di frasi complicate. Rimani sul semplice (Mt. 6, 7-8). In poche parole pregare consiste semplicemente nell’aprire il proprio cuore a Dio come ha fatto Rosa. Puoi parlare, gridare, chiedere, twittare, ... non preoccuparti quando non sai cosa dire: Dio ti capisce anche senza bisogno di parole. Altrimenti puoi usare la preghiera che Gesù ha insegnato ai suoi discepoli, il Padre Nostro (Lc.11, 2-4). Non arrenderti alla prima difficoltà e persevera nel confidare a Dio i tuoi desideri più profondi (Lc. 11, 5-13). La cosa più importante è dedicargli del tempo nel silenzio e nella preghiera. Puoi pregare da solo, o con gli altri (Mt. 18, 20). Puoi anche chiedere ai santi e alla Vergine Maria di unirsi alla tua preghiera, per esempio recitando il rosario (vedi l’app Tweeting with GOD). In qualunque modo tu scelga di pregare, ricordati sempre di invocare l’aiuto dello Spirito Santo in modo che al centro delle tue preghiere ci sia Dio e non te stesso (Rom. 8, 26-27). Anche quando chiedi a Dio di darti una grazia (VEDI BOX), per esempio quella di pregare meglio, non lo fai per il tuo bene, ma per diventare un migliore discepolo di Gesù.
Signore, Rosa ha dedicato la sua vita a Gesù nella preghiera e nel servizio. Aiutami a imparare a pregare meglio e ad essere costante nella mia preghiera. Santa Rosa da Lima, prega per noi!
Ci sono molti modi di pregare. La cosa più importante è fare spazio per Dio e aprirsi alla sua presenza: puoi dirgli tutto quello che vuoi!
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# DALLA PREGHIERA ALL’AZIONE
Una vita di preghiera non dev’essere sterile o nascere dal dolore e dalla sofferenza del mondo. Rosa ebbe successo nella sua vocazione proprio perché si basava sulla preghiera e la sua amicizia con Gesù. Era sempre pronta ad aiutare gli altri e coloro che le stavano vicino sapevano che potevano sempre contare su di lei. Lo stesso vale per te: imparando a pregare e ad abbandonarti completamente a Dio, gradualmente capirai qual è il suo disegno per la tua vita e come vivere da Cristiano. L’importante è continuare ogni giorno a provare a raggiungere Dio. Per che cosa vorresti pregare in questo momento?
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SAN GIOVANNI PAOLO II NASCITA E MORTE 1920 – 2005 LUOGO POLONIA, CITTÀ DEL VATICANO FESTA 22 OTTOBRE
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D: COME FACCIO A CAPIRE IL PROGETTO CHE DIO HA IN SERBO PER ME?
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Karol nacque a Wadowice, in Polonia. Da giovane amava l’atletica, il calcio e il nuoto, aveva un nutrito gruppo di amici e una bella ragazza. Si trasferì a Cracovia con il padre per studiare lingue ma, a seguito dell’occupazione nazista, l’università venne chiusa. Alcuni dei suoi amici presero la decisione di lottare contro il nemico, ma Karol fu sempre fortemente a favore di una resistenza non violenta. Ad esempio, divenne uno degli organizzatori di un gruppo teatrale segreto e sperava di aiutare la gente a recuperare la fede e la speranza attraverso i loro spettacoli. Poco dopo la morte del padre, la vita di preghiera di Karol si fece più intensa e capì che Dio lo stava chiamando a diventare sacerdote (VEDI BOX). Durante il tempo libero studiò in un seminario clandestino e lavorò in una cava di pietra e poi in un’industria chimica. Nonostante tutte le difficoltà a cui andò incontro, Karol fu sempre sicuro della sua scelta, della sua vocazione e fu ordinato sacerdote nel 1946. # CRISTO
Diventato sacerdote, Karol si impegnava a portare i giovani in montagna per fare escursioni, sciare o fare kayak. Una volta montate le tende, si radunavano attorno allo “zio” come lo chiamavano. Ascoltava attentamente le loro domande, rispondendo sinceramente. Divenne vescovo e poi cardinale di Cracovia, trasformandosi in una figura chiave contro il comunismo. Nel 1978 venne eletto Papa e fin dall’inizio del suo pontificato parlò sempre al cuore dei suoi fedeli. “Non abbiate paura” gridava alle folle riunite in Piazza San Pietro, esortando loro (e i communisti) a “spalancare le porte a Cristo”. Aveva un messaggio speciale per i giovani: “Voi siete l’avvenire del mondo, voi siete la speranza della Chiesa, voi siete la mia speranza” (22 ottobre 1978). Era un messaggio che ripeteva spesso, anche con parole diverse, invitando chi lo ascoltava ad aprirsi alla voce di Dio e a rispondere alla sua chiamata. Papa Giovanni Paolo II è il fondatore della Giornata Mondiale della Gioventù, istituita dopo il successo di un raduno di giovani nel 1984 a Roma.
L A MIA VOCAZIONE “Mi chiedono spesso, soprattutto i giovani, perché mi sono fatto prete [...] Vorrei iniziare dicendo che non è possibile spiegarlo interamente. Perché resta un mistero anche per me. [...] Eppure io so che, in un dato momento della mia vita, sono stato certo che Cristo diceva a me quello che ha detto a migliaia di persone prima di me: “Vieni, seguimi!”. Avvertivo chiaramente che ciò che sentivo nel mio cuore non era una voce umana, né una mia idea. Cristo mi stava chiamando a servirlo come sacerdote. [...] Nel confidarvi questo, vorrei invitare ognuno di voi ad ascoltare attentamente la voce di Dio nel vostro cuore. Ogni persona umana è chiamata alla comunione con Dio. Per questo motivo il Signore ci ha creati, per conoscerlo, amarlo e servirlo e - nel far questo - per scoprire il segreto della gioia perenne.” [Papa Giovanni Paolo II, Teleconferenza con i giovani, 15 settembre 1987]
# RAPPORTO PERSONALE
Ma come si fa a scoprire la volontà di Dio? Innanzitutto bisogna crescere nel rapporto con Gesù (vedi San Giovanni Bosco), un rapporto che porterà nuova luce nella tua vita, soprattutto attraverso la preghiera (vedi Santa Rosa). Imparando a pregare, il tuo rapporto diventerà più intimo e capirai come riconoscere il modo in cui Dio ti parla. A questo punto imparerai a discernere il Suo progetto per te. Non devi farlo da solo: trova una suora, un sacerdote o qualcuno con un buon rapporto con Dio perché ti accompagni. Nonostante fosse molto occupato, Papa Giovanni Paolo II si assicurava sempre di aver tempo per le sue preghiere quotidiane. Dovresti seguire il suo esempio! Non lo faceva soltanto per stare con Dio, ma anche per ascoltarlo. Crescendo nel tuo rapporto con Dio, imparerai a comprendere meglio il modo in cui ti parla, soprattutto nel profondo del tuo cuore. Trova il tuo desiderio più profondo, la tua ambizione più intensa, e così troverai anche la tua vocazione! Ma fai attenzione, ci sono moltissimi desideri superficiali che cercano di attirare la tua attenzione, portanti nella direzione sbagliata. Per questo è importante che ti prenda del tempo per comprendere il tuo cammino con Dio: il Suo senso del tempo è diverso del nostro. Sii costante nella preghiera, impara ad ascoltare la tua coscienza, e cerca quella direzione che ti porterà a raggiungere una profonda pace interiore. Qual è il tuo primo passo?
Signore, Giovanni Paolo II ha capito la Tua volontà grazie alla preghiera. Aiutaci a crescere nel nostro rapporto con Dio e a imparare a riconoscere la sua voce, soprattutto quando preghiamo. San Giovanni Paolo II, prega per noi!
Per trovare la nostra vocazione dobbiamo innanzitutto aprirci a Dio: imparare a pregare, chiedere di crescere nella nostra relazione con Dio e gradualmente capire qual è il suo progetto per noi.
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# ASCOLTARE
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SAN JOSELITO SÁNCHEZ
NASCITA E MORTE 1913 – 1928 LUOGO MESSICO FESTA 10 FEBBRAIO
D: COME SOSTENERE LA PROPRIA FEDE
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IN FAMIGLIA E CON GLI AMICI? A SCUOLA E AL LAVOR?
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Joselito nacque a Sahuayo, Messico. Quando aveva 11 anni, il governo messicano diede inizio a una violenta persecuzione contro i cattolici. Chiese, scuole e conventi vennero confiscati, mentre i sacerdoti e i membri del clero furono esiliati o giustiziati crudelmente. Dopo due anni di opposizione pacifica a queste misure anticlericali, il popolo messicano diede inizio a una vera e propria rivolta contro il governo. I ribelli si facevano chiamare cristeros, da Cristo Re, e lottavano per la loro libertà religiosa. Dopo che i suoi fratelli si unirono ai ribelli nel 1926, Joselito volle seguire il loro esempio per difendere Gesù e la Chiesa, ma era troppo giovane. Dopo molte insistenze, alla fine gli venne concesso di portare lo stendardo della Vergine di Guadalupe (vedi San Juan Diego). # FEDE E FEDELTÀ
Grazie alla sua giovinezza, incoraggia i suoi compagni con la sua fiducia in Dio e le sue preghiere. Un giorno, il cavallo del generale venne abbattuto da un proiettile e Joselito gli consegnò il suo. Appiedato, non riuscì a fuggire in tempo e venne catturato dalle truppe del governo che lo imprigionarono nella chiesa della sua parrocchia. Gli offrirono la libertà, se avesse deciso di rinunciare alla sua fede, ma Joselito gridò: “Mai! Mai! Piuttosto la morte! Non voglio unirmi ai nemici di cristo Re! Sparatemi!” Lo torturarono per fargli cambiare idea. Gli tagliarono le piante dei piedi, costringendolo poi a camminare nel cimitero. Venne mutilato con un machete, ma non rinunciò mai alla sua fede. Appena prima di morire, disegnò una croce per terra e la baciò.
L A VOLONTÀ D I D IO “Carissima madre: oggi sono stato fatto prigioniero in combattimento. In questo momento credo che morirò, ma non importa, mamma. Rassegnati alla Volontà di Dio. Non preoccuparti della mia morte, che è ciò che mi mortifica; dí ai miei fratelli di seguire l’esempio del loro fratello più piccolo. Tu fai la Volontà di Dio, abbi coraggio e mandami la tua benedizione, insieme a quella di mio padre. Salutami tutti per l’ultima volta e accogli il cuore di tuo figlio che ti ama tanto e che desiderava vederti prima di morire.“ [Joselito, Lettera alla Madre, 6 febbraio 1928]
# LOTTARE
# L’AMORE DI DIO
Se vuoi lottare per la tua fede, la domanda più importante a cui rispondere è: sei disposto a mettere l’amore per Gesù sopra qualunque altra cosa? In altre parole, sei pronto ad ammettere di essere cristiano e a obbedire a Dio piuttosto che agli altri, come ha detto Pietro (Atti 5, 29). Lo stesso Pietro ha rinnegato Gesù tre volte, ma poi si è pentito della sua codardia (Lc. 22, 54-62). Questo può esserti di consolazione quando, a volte, non hai il coraggio di controbattere. Può anche essere che non sia il momento giusto. Ma, quando arriverà il momento, sarai pronto se seguirai l’esempio di Joselito e, nel tuo cuore, rimarrai connesso all’amore di Dio. Sei pronto a lottare per la tua fede?
Signore, Joselito è rimasto fedele a Gesù e in quello che credeva anche in punto di morte. Aiutami a trovare il coraggio di lottare per la mia fede, anche andando contro a ciò che pensano gli altri. San Joselito, prega per noi!
Sii un cristiano convincente durante tutta la tua vita, mantieni la tua fede privata, senza il bisogno di avere una risposta a tutto. Ama, sii semplice e umile e, soprattutto, confida in Dio!
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L’esempio di Joselito ci insegna che accettare l’amore di Dio e lottare per la propria fede è una questione di vita o di morte. Fortunatamente la maggior parte di noi non verrà messa alla prova in maniera così drammatica, però lottare per la propria fede può essere difficile e terrificante. Questi consigli potrebbero esserti utili: • Riconosci le tue motivazioni: se sono fondate sul tuo rapporto con Dio, Egli sicuramente ti sosterrà. • Ciò che dici sulla fede è convincente solo se le tue azioni sono coerenti con le tue parole da Cristiano (ama, perdona, condividi, evita i pettegolezzi, ciò che è immorale, la discriminazione, ...). • Ricorda che è una cosa personale: la tua testimonianza non si basa sulla conoscenza, ma sul tuo rapporto con Gesù, non aver paura di dire “non lo so”. • Sii semplice e umile quando ribatti: ricorda che non ci sei tu al centro, ma Dio. • Solo Dio può convertire i cuori: non c’è bisogno di provocare, chiunque è libero di professare la sua religione ed esprimere le sue idee.
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SAN JUAN DIEGO NASCITA E MORTE 1474 – 1548 LUOGO MESSICO FESTA 9 DICEMBRE
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D: COSA PENSI DEGLI EVENTI MIRACOLOSI DESCRITTI NELLA BIBBIA? AL GIORNO D’OGGI SI PUÒ ANCORA CREDERE NEI MIRACOLI?
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Juan Diego era un indigeno nativo della città di Cuauhtitlan, Messico. Era conosciuto per la sua profonda devozione a Gesù e a sua madre Maria, e si prendeva cura dello zio malato. Un giorno, Juan fece un’esperienza che cambiò completamente la sua vita, così come quella di molti altri. Mentre si affrettava per andare a Messa, vide una donna, radiosa e bellissima, che gli disse di essere Maria, la vergine madre di Dio. Disse a Juan di portare un messaggio al vescovo: avrebbe dovuto costruire una cappella in suo onore, dove i fedeli avrebbero potuto andare a pregare. L’arcivescovo non gli credette. Sulla via del ritorno, Juan incontrò di nuovo Maria, che gli disse di insistere con il vescovo. Juan obbedì e il vescovo gli chiese un segno. Al terzo incontro, Maria promise a Juan che il giorno successivo gli avrebbe dato un segno. # NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE
Juan, però, non si presentò all’appuntamento perché lo zio stava morendo ed era dovuto andare a chiamare un prete per dargli l’estrema unzione. Il giorno dopo, fece un’altra strada per evitare di incontrare Maria, che però gli apparve comunque e gli disse di raccogliere delle rose che erano improvvisamente sbocciate tra le rocce dove solitamente crescevano solo i cactus. Juan usò il suo mantello per portare i fiori al vescovo come prova. Non appena Juan aprì il suo fagotto, l’arcivescovo cadde in ginocchio in segno di adorazione perché sul mantello era rimasta impressa l’immagine della Vergine Maria. Juan vide la Madonna ancora una volta e lo zio guarì completamente. Al giorno d’oggi, l’immagine apparsa sul manto di Juan è adorata da milioni di pellegrini ogni anno, nel santuario di Nostra Signora di Guadalupe a Città del Messico. Da allora, per intercessione di Maria, sono avvenuti numerosissimi miracoli inspiegabili scientificamente.
«Il Signore è vicino», e questo ce lo dice l’apostolo Paolo, niente ci deve angustiare, Lui è vicino. E non da solo, con sua Madre. Lei diceva a san Juan Diego: «Perché hai paura? Non sono forse qui io che sono tua Madre?” E’ vicino. Lui e sua Madre. La più grande misericordia risiede nel suo stare in mezzo a noi, nella sua presenza e compagnia. Cammina con noi, ci mostra la strada dell’amore, ci risolleva quando cadiamo - e con che tenerezza lo fa! - ci sostiene nelle nostre fatiche, ci accompagna in tutte le circostanze della nostra esistenza. Ci apre gli occhi perché vediamo le nostre miserie e quelle del mondo, ma nello stesso tempo ci riempie di speranza (Papa Francesco, Omelia della Santa Messa della Festa della Beata Vergine Maria di Guadalupe, 12 Dicembre 2015)
# MIRACOLI
La Bibbia è piena di miracoli, episodi in cui Dio mette temporaneamente da parte le leggi della natura e interviene direttamente per guarire le persone o supportarle in altra maniera. Gesù cammina sulle acque (Mt 14, 25-31), trasforma l’acqua in vino (Gv 2, 6-8), guarisce la gente (Mc 2, 9-12) e resuscita i morti (Lc 7, 12-17). Potresti avere delle difficoltà a capire questi eventi miracolosi, capita a tutti. Non possono essere provati scientificamente ed è per questo motivo che si chiamano miracoli. La scienza può stabilire che sono successi, ma non riesce a spiegare come. Potresti chiederti perché, a volte, Dio decide di fare un miracolo ma spesso lascia che le cose accadano naturalmente. Alla fine, solo Dio conosce la risposta a questa domanda. Però, in molti casi, è già un miracolo quando le persone fanno di tutto per aiutare gli altri senza secondi fini (vedi san Oscar Romero). Questi miracoli sono molto più frequenti di quello che potresti pensare! Al giorno d’oggi, Dio fa miracoli attraverso le persone. Molti hanno difficoltà a credere nei miracoli. Fortunatamente la cosa più importante non sono i miracoli, ma l’amore che Dio ha per ogni essere umano. Allo stesso tempo, ogni miracolo è un’espressione del suo amore. Il più grande miracolo di Dio è la creazione e la redenzione degli uomini attraverso la morte e resurrezione di Gesù. I miracoli sono l’intervento soprannaturale di Dio nelle nostre vite con lo scopo di portarci a lui e vivere con lui per sempre. La tua stessa esistenza è un miracolo per cui ringraziarlo. Puoi collaborare anche tu con la Grazia soprannaturale e il sostegno che vuole dare a chiunque cerca di raggiungerlo. Puoi chiedere di intercedere per te, affinché tu possa crescere nella fede, nella speranza e nell’amore. Vuoi crederci?
Signore, Juan ha riconosciuto il tuo amore soprannaturale quando ha incontrato la Vergine Maria. Aiutami ad aprirmi al tuo amore e a riconoscere la tua presenza nella mia vita. San Juan Diego, prega per noi!
I miracoli sono l’espressione ultima dell’amore di Dio: interviene direttamente, spesso aggirando le leggi della natura e della scienza, per raggiungerci con il suo amore la sua grazia.
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# L’AMORE DI DIO
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SANTA MARIA
NASCITA C. 18 A.C. LUOGO NAZARETH, TERRA SANTA FESTA 1 GENNAIO, 15 AGOSTO, 8 DICEMBRE, ECC
D: QUAL È IL SEGRETO DELLA TOTALE FIDUCIA DI MARIA IN DIO? Maria, la madre di Gesù, rimase col figlio durante tutta la sua vita sulla Terra. Giuseppe, suo marito, presumibilmente morì durante la gioventù di Gesù. La presenza di Maria nella Bibbia è costante, ma tranquilla: possiamo cogliere le sue parole soltanto in un paio di occasioni.
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# LA VOCAZIONE DI MARIA
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In primo luogo la sentiamo parlare quando l’angelo Gabriele si presenta per annunciarle che sarebbe diventata la madre di Gesù. Maria è scioccata e non riesce a comprendere: “Come è possibile?” (Lc 1, 34), lei chiese. Ma la sua fede in Dio le permise di superare ogni dubbio: senza capire cosa o come, fu capace di dichiararlo con tutto il cuore: “Sono la serva del Signore. Avvenga di me quello che hai detto.” (Lc 1, 38). Questo fu il suo bel modo per dire “Sì” al volere di Dio. Il modo in cui Maria obbedisce a Dio con tutto il cuore, ponendo nelle sue mani la sua vita, è la più grande ispirazione per ciascuno di noi. Ovviamente, tutti noi abbiamo una vocazione differente rispetto a quella che lei ebbe. La sua vocazione è unica. Qualsiasi possa essere la tua vocazione, sii pronto ad accoglierla con tutto il tuo cuore, anche quando non ne comprendi il perché. # LA RISPOSTA DI MARIA
Nella Bibbia Maria è sempre presente rimanendo però sullo sfondo. Molti altri parlano molto di più di lei come ad esempio San Pietro, che ricevette un incarico importante quando Gesù lo nominò primo Papa. Così ti potresti chiedere perché Maria ha ottenuto un ruolo così rilevante nella nostra fede di tutti i giorni. Perché trovi almeno una statua di Maria in ogni chiesa? Perché Maggio e Ottobre sono due mesi dedicati a lei? Perché ci sono così tanti inni, preghiere e rosari in onore di Maria? Il segreto di Maria è la sua risposta sincera alla chiamata di Dio. Senza il suo “Sì” Gesù non sarebbe potuto nascere, come accadde. Lei venne scelta e preparata da Dio per ricoprire questo
MARIA CHIAMA ALL’AZIONE Le parole di Maria nelle Sacre Scritture chiamano all’azione in almeno tre modi: Discernimento: La domanda di Maria “Come avverrà questo?” (Lc 1, 34) ti invita a scoprire come Gesù sia presente nella tua vita, a fare ciò che puoi per far crescere la tua relazione con lui e a comprendere la tua vocazione.
Preghiera: Maria dice “Non hanno vino” (Gv 2, 3) e continua a rivolgere le sue preghiera a Dio. Tu puoi fare lo stesso. Prega per il tuo cammino con Dio, per le persone che incontri, per quelle che hanno bisogno e non dimenticare di chiedere a Maria di accompagnarti nella preghiera!
Coinvolgimento: La risposta di Maria a Dio “Ecco la serva del Signore” (Lc 1, 38) ti invita a coinvolgere e ad essere coinvolto in base alla tua vocazione personale. Non c’è bisogno di falsa umiltà, ma di realizzare che non si parla di te bensì di Dio. Ti chiama!
Fai ciò che Dio vuole: Maria te lo dice in questo momento “Qualsiasi cosa vi dica, fatela” (Gv 2, 5), la tua fede, per quanto possa essere instabile, ti chiama all’azione: condividere l’amore di Dio con altri e comprendere il volere di Dio per te ogni giorno.
ruolo, ma solo il suo “Sì” permise a Dio di attuare attraverso di lei. Sulla croce Gesù confermò che lei è la madre di tutta la Comunità della Chiesa, così da essere celebrata durante la festa di Pentecoste. Quindi lei è anche tua madre! Non esitare a chiamarla quando hai bisogno di aiuto!
Santa Maria, madre di Dio, prega per me peccatore, adesso e nell’ora della mia morte. Amen.
Il segreto di Maria è il suo totale abbandono alla Volontà di Dio: solo così poteva dimostrare la massima espressione del suo amore, dandoci suo figlio Gesù che apre la via alla vita eterna.
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# LA PREGHIERA DI MARIA
L’ultima volta in cui Maria parlò è ad un matrimonio, a Cana, dove partecipò insieme a Gesù. Lei notò che c’era un problema e disse a Gesù: “Non hanno più vino.” (Gv 2, 3). Gesù le rispose che quello non era il momento, ma lei non si sentì non ascoltata. Allora disse ai servi: “Fate qualsiasi cosa vi dica” (Gv 2, 5). E infatti, Gesù fece l’impossibile e trasformò l’acqua in vino pregiato. Quel matrimonio a Cana è il primo momento in cui Gesù parla e attua in pubblico. E’ significativo che, dopo questo episodio, la Bibbia non presenta nessun altra parola di Maria. Lei sa che tutto ciò non è su di lei, bensì su Gesù. Da questo momento in poi egli annuncerà l’amore di Dio ad ognuno, in maniera strabiliante. Invece di essere scelta da tutta l’umanità come madre di Dio, lei realizza di essere uno strumento della Sua grazia. Lei si ritira nel silenzio della preghiera. La preghiera di Maria è potente, anche se la misurazione del tempo può sembrare errata. Lei riferisce a Gesù tutti i bisogni che vede e sente. Quando le chiedi di pregare per te, puoi essere sicuro che trasmetterà le tue necessità a Gesù. Ma tu devi unirti a lei e agli altri santi, anche se la tua preghiera può essere imperfetta. Qual è la tua risposta alla chiamata di Dio per la santità?
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SAN/SANTA
(IL TUO NOME)
DATA DI NASCITA: _____________________________ DATA DI BATTESIMO: ___________________________ LUOGO: ________________________________________
Il Santo che verrà _______________________________________________________________ (IL TUO NOME) è nato a _____________________________ (luogo). Lei/lui sta cercando la verità. Queste pagine trattano della sua storia personale di una vita con Dio, con le difficoltà, traguardi e sui regali ricevuti da Dio.
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D: QUAL È LA STORIA DEL MIO VIAGGIO PERSONALE VERSO LA SANTITÀ?
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Signore, ti ringrazio per la mia vita. Mi ami tanto! Aiutami a crescere nella santità con la tua grazia e l’esempio dei santi. Tutti i santi del Paradiso, pregate per noi!
# IL MIO CAMMINO VERSO DIO FINO AD ORA __________________________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________
Ognuno è chiamato alla santità: puoi crescere ogni giorno un po’ di più. I santi pregano per te perché tu possa seguire il tuo cammino personale con Dio; se lo fai, li incontrerai nel cielo!
S AP E R S I DISTINGUERE PER ARRIVARE AL L A S A N TI TÀ “Quando scrutiamo davanti a Dio le strade della vita, non ci sono spazi che restino esclusi. In tutti gli aspetti dell’esistenza possiamo continuare a crescere e offrire a Dio qualcosa di più, perfino in quelli nei quali sperimentiamo le difficoltà più forti. Ma occorre chiedere allo Spirito Santo che ci liberi e che scacci quella paura che ci porta a vietargli l’ingresso in alcuni aspetti della nostra vita. Colui che chiede tutto dà anche tutto, e non vuole entrare in noi per mutilare o indebolire, ma per dare pienezza. Questo ci fa vedere che il discernimento non è un’autoanalisi presuntuosa, una introspezione egoista, ma una vera uscita da noi stessi verso il mistero di Dio, che ci aiuta a vivere la missione alla quale ci ha chiamato per il bene dei fratelli”. [PAPA FRANCESCO, Gaudete et exsultate, 175]
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DOPO LA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
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D: COME POSSO FAR TESORO DELLE ESPERIENZE GIOIOSE DELLA GMG?
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La Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) è una grande esperienza. Quanto potrà sembrarti noiosa la tua vita quotidiana quando, tornato a casa dal tuo pellegrinaggio, ti rendi conto che nulla lì è cambiato! Ma TU sei cambiato, e questo è il primo passo per diventare migliore, proprio come fecero i santi nel trascorso delle loro vite! Se Don Bosco non fosse andato avanti, dopo aver avuto la sua visione iniziale di ciò che doveva essere fatto, milioni di giovani non avrebbero ricevuto aiuto. E se San Juan Diego non si fosse attivato dopo il suo incontro con Maria, miliardi di persone non avrebbero ricevuto le grazie di Nostra Signora di Guadalupe. Ovviamente, il loro percorso verso la santità è stato possibile grazie alla grazia di Dio. Come loro, dobbiamo collaborare con la Sua grazia per arrivare alla santità vera e propria. # NON AVER PAURA
Non puoi rimanere legato ai grandi momenti o alle esperienze della tua vita: devi andare avanti! Solo in questo modo potrai migliorare. Dopo la sua resurrezione Gesù disse a Maria Maddalena di non rimanere legata a lui: lui doveva andare avanti (Gn 20, 17). E quando San Pietro si sentì molto vicino al Paradiso volle legarsi a quel momento, ma Gesù disse: “Alzati e non aver paura” (Mt 17, 7). Pietro aveva una missione da compiere, e così anche tu! Hai vissuto i momenti della GMG per un motivo. E il motivo è non rimanere dove sei, ma svegliarti e andare avanti! Questo può spaventare, ma Gesù ti dice: “Non aver paura”. Il tuo entusiasmo e la tua gioia potrebbero sparire, potresti perdere i contatti con i tuoi amici della GMG, potresti rimanere solo nella tua Parrocchia. Ma qualsiasi cosa accada, Gesù promette di essere sempre con te! (Mt 28, 20) # PENSANDO E PREGANDO
Andare avanti vuol dire in primo luogo intensificare il tuo rapporto con Gesù e la sua Chiesa. Speriamo che tu abbia avuto un’esperienza positiva durante la GMG. Anche se hai avuto delle difficoltà, queste ti hanno aiutato a crescere umanamente e spiritualmente. Avrai molte domande
probabilmente, è bene che con intelligenza le studi e ci rifletti sopra. Potresti incontrare altre persone con cui parlarne e cercare insieme delle risposte. (VEDI BOX). Continua la tua ricerca della verità e impara ad aver fede. Non solo pensare, ma anche pregare è importante. Ora che stai tornando a casa puoi continuare a crescere nella tua relazione con Dio, come Rosa da Lima. Potrebbe andare bene se trovassi un direttore spirituale, una sorella, un prete o qualsiasi persona che ama Dio e che può accompagnarti per insegnarti a pregare meglio, come San Martino. Tutto ciò ti darà la forza per iniziare a capire cosa vuole Dio che tu faccia della tua vita, in linea con ciò che Papa Giovanni Paolo II ci ha insegnato. Così ci sarà molto meno da fare nel tuo cammino individuale con Dio. Molto importante: fidati! perché crescerai nella fede solo con l’aiuto della grazia di Dio. # TESTIMONIANZA E CARITÀ
C’è molto di più. Proprio ora Dio ti sta chiamando per assisterlo e agire! Puoi essere un testimone di ciò che hai vissuto durante la GMG. Puoi raccontare la gioia, la fede, l’amore che hai condiviso durante questi giorni indimenticabili a Panama. In questo modo puoi aiutare altre persone a (ri)scoprire la gioia e l’entusiasmo nella loro fede. Dio ti chiama anche per la carità. Come Beata Maria Romero puoi lavorare per i poveri e i bisognosi. O come San Oscar di Brema puoi aiutare gli oppressi. Pensando, pregando, agendo questi sono i tre step fondamentali che dovrai ripetere tutte le volte nella tua vita. Forse l’ordine può cambiare, ma ti serviranno tutti questi ideali per crescere nella tua relazione con Dio e seguire la tua vocazione. Qualsiasi sia la tua vocazione, ti renderai conto che le persone metteranno in dubbio la tua scelta di seguire Gesù. Sii pronto a portare avanti la tua fede come San Joselito e, specialmente quando le cose diventano difficili, ricorda le parole di Gesù: “Svegliati e non aver paura!”.
Ero una normale frequentatrice della Chiesa: ci andavo ogni anno solo a Natale. Per me la GMG è stata molto emozionante e mi sono divertita con i miei amici. Ma tornando a casa ho realizzato di avere più domande di quelle con cui ero partita. Penso che se non ci fosse stata la proposta post-GMG di Twittando con Dio (#TwGOD), non sarei andata in Chiesa nemmeno a Natale. Le mie domande sarebbero rimaste irrisolte e non avrei continuato il mio percorso verso Dio. La GMG è una grande esperienza, durante la quale vivi la tua fede con altri, ma per integrare tutto questo nella tua vita ti serve un programma che continui anche dopo. Alle sessioni di Twittando con Dio potevamo chiedere qualsiasi cosa e c’era anche una stanza per la discussione. Non era un luogo dove dovevamo ascoltare e accettare cosa ci diceva Don Michel Remery: ciò che mi aiutò molto fu che, tramite la discussione e le domande, eravamo in grado di scoprire cosa crede la Chiesa. Inoltre potevo fare qualsiasi domanda, anche critica. Come gruppo cercavamo di rispondere a queste domande. Fare queste domande è stato molto importante per me e lo è ancora. #TwGOD mi ha fatto capire meglio in cosa credo. Abbiamo anche pregato insieme e a volte siamo andati a prestare il nostro aiuto in alcune case di cura. Grazie a #TwGOD sono riuscito a rafforzare la mia fede in Gesù, Dio, nella Chiesa e ora so bene dove è la mia fede, cercando
S A N T I PAT R O N I D E L L A G M G PA N A M A 2 0 1 9
HO T R OVATO L A MIA FEDE D OPO L A G MG
di viverla a pieno ogni giorno. [ROWY VAN DIJK, Paesi Bassi] 33
COME CONTINUARE DOPO LA GMG: INIZIA TWITTANDO CON DIO Suggerimenti per riflessioni e crescita nella fede dopo la GMG E se comunicare con Dio fosse semplice come scrivere un post o mettere un “like” sui social media? Se i tuoi strumenti preferiti sono Instagram, Facebook, Snapchat o Twitter, l’iniziativa multimediale “Tweeting with GOD” ti aiuterà a capire quanto sia semplice relazionarsi a Dio, anche quando sei offline! Affinché questa GMG a Panama rimanga impressa nella tua vita è importante interiorizzare l’esperienza travolgente che hai vissuto. Come disse Papa Francesco, siamo chiamati alla santità nelle nostre vite di tutti i giorni. L’esperienza di fede non finisce con la Veglia finale della GMG, bensì quando il Papa ci lascia andare nel mondo a vivere la nostra fede condividendola con gli altri. Sopra sono stati menzionati tre obiettivi: pensare, pregare e agire. L’iniziativa internazionale “Tweeting with GOD” ha sviluppato un programma post-GMG che cerca di integrare la tua esperienza intensa nella vita di tutti i giorni e nella vita parrocchiale con il tuo gruppo e la tua comunità. Il programma funziona anche se non si è stati alla GMG, perché va oltre questa forte esperienza, mirando ad una relazione duratura con Gesù e la Chiesa. 34
Puoi scaricare un manuale gratuito che illustra questo programma post-GMG, insieme a descrizioni pensate per i leader dei giovani all’indirizzo: www.tweetingwithgod.com/howto
www.tweetingwithgod.com
# TWITTANDO CON DIO
Attraverso un’integrazione via social media, tra tecnologia e libri stampati, l’iniziativa interattiva “Twittando con Dio” vuole aiutarti a scoprire le risposte alle tue domande sulla fede cattolica. Il progetto nasce dalle molte domande dei giovani, che cercano il significato della loro relazione con Gesù nelle loro vite. Sei curioso di conoscere la fede? Vuoi sapere altro? Stai cercando i motivi per cui crediamo? Da solo o in gruppo, puoi trovare una risposta alle domande usando “Twittando con Dio” (Tweeting with God).
(M. Remery, Tweeting with GOD. Big Bang, prayer, Bible, sex, Crusades, sin, career…, Ignatius Press 2014)
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# TWITTANDO CON DIO:
Trovare Dio su Instagram, Facebook, Snapchat… 1. SCARICA L’APP GRATUITA TWEETING WITH GOD
Usa questo strumento interattivo per scoprire di più sulla fede e inoltre: • Segui la Messa o concelebra in 15+ lingue • Recita il Rosario e molte altre preghiere in 15+ lingue • Trova una risposta a 200+ domande scottanti • Scannerizza il libro Tweeting with GOD per informationi extra online
www.tweetingwithgod.com/it/app
2. OTTIENI I LIBRI Tweeting with GOD (disponibile in 20+ lingue) • 200+ domande di giovani alle quali sono state date delle risposte • Fatti divertenti, preghiere e citazioni che fanno pensare
www.tweetingwithgod.com/it/book
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3. OGNUNO PUÒ ESSERE UN GIOVANE LEADER Scarica il manuale gratuito per parlare della fede nel tuo Gruppo di giovani: trova maniere divertenti ed interattive per presentare e discutere temi collegati alla fede. • Guida il tuo gruppo usando gli aiuti pratici e le istruzioni step by step • Non servono esperienze precedenti • Non serve essere un teologo o un prete • Libero accesso a degli “Special” con una seria di programmi dettagliati
www.tweetingwithgod.com/everyoneleader
4. SEGUICI SUI SOCIAL MEDIA
/TweetingwithGOD
/FatherMichelRemery
@TwGOD_en
@FrMichelRemery
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LEZIONI DAI SANTI
DALLA DIREZIONE PASTORALE DELLA GMG DI PANAMA
BEATA ROMERO MENESES SPIRITUALITÀ: La sorella Romero è un modello e testimone di devozione a Gesù e a Maria, e di zelo missionario per coloro che sono lontani da essi. Il suo desiderio era quello di portare i bambini, i poveri, i sofferenti e gli esclusi più vicini alla verità del Vangelo. MODELLO PER I GIOVANI
• Evitare di cadere nel consumismo o materialismo • Distacco • Interesse per i malati e gli emarginati
ONLINE CON I SANTI
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EDIZIONE SPECIALE
• Unire Santità e attaccamento alla vita
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SAN MARTINO DE PORRES SPIRITUALITÀ: Martino testimoniò con la sua persona che chi si rende umile viene esaltato (Mt 23, 12). È invocato da ricchi e poveri, malati e bisognosi, uomini intelligenti ed ignoranti, da tutti perché era umile e obbediente a Gesù e si vide umiliato e represso. MODELO PARA OS JOVENS
• Accettazione silenziosa dell’umiliazione • Non si faceva notare ed era sempre ultimo • Una vita di servizio, umiltà, obbedienza e amore • Il colore della pelle non importa
SAN ROMERO SPIRITUALITÀ: Come un buon pastore, Oscar Romero diede la sua vita per le sue pecore. Ebbe molto a che fare con i poveri e le vittime di violenza. Si prese specialmente cura dei parroci e delle altre persone impegnate nell’ambiente pastorale, dato che furono perseguitati, imprigionati e uccisi. MODELLO PER I GIOVANI
• Scegliere i poveri • Fedeltà e coraggio • Impegno nella giustizia sociale • Chiamata per il dialogo, la pace e la conversione
SPIRITUALITÀ: Don Bosco ebbe una visione educativa positiva
e umanistica. La sua responsabilità personale giocò un ruolo importante nel suo insegnamento, il quale mirava ad aiutare le persone “a raggiungere la santità”. Lui invocò Maria come “Aiuto dei Cristiani”, poiché era convinto della sua presenza in tutto il suo lavoro.
MODELLO PER I GIOVANI
• Promuovere amicizia, dialogo affettivo e cordiale • Studioso e onesto • Amore per l’educazione, per i bambini e per i giovani • L’eucaristia e la riconciliazione hanno un valore educativo
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SANTO DON BOSCO
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LEZIONI DAI SANTI
DALLA DIREZIONE PASTORALE DELLA GMG DI PANAMA
SANTA ROSA DA LIMA SPIRITUALITÀ:
La sua penitenza e preghiera conferirono a Rosa il titolo del primo fiore di santità in America. Si dedicò completamente alla perfezione evangelica nella contemplazione. Ha incoraggiato i sacerdoti a richiamare tutti “all’amore per la preghiera” e a promuovere il rosario.
MODELLO PER I GIOVANI
• Cercare e trovare la via per la santità • Amore per l’eucaristia e la preghiera • Aiuto missionario ai poveri • Praticare atti di misericordia
EDIZIONE SPECIALE
• Consacrazione a Maria Vergine
ONLINE CON I SANTI
SPIRITUALITÀ: Il motto di Giovanni Paolo II era: “Totus Tuus Mariae”, (Tutto tuo, Maria) perché questo è l’equivalente di “Tutto tuo, Chiesa” e di conseguenza di “Tutto tuo, Dio”. Mise in pratica ciò che era scritto in molti grandi libri spirituali, abbandonandosi a Dio.
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PAPA GIOVANNI PAOLO II
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MODELLO PER I GIOVANI
• Conoscere Dio contemplando la natura • Promuovere il rispetto di ogni essere vivente • Ai giovani: “Siate testimoni del Vangelo”
SAN JOSELITO SPIRITUALITÀ: Joselito visse la sua fede cristiana
con passione e volle offrire la propria vita a Dio, nutrito dalla preghiera, dalla catechesi e dai sacramenti. La fede è testata nei momenti difficili. La forza esemplare e il coraggio del giovane Joselito sono ammirevoli e sono da imitare e da lodare dal Signore.
MODELLO PER I GIOVANI
• Martire per Gesù • Grande fede in Cristo Re • Fedele alla chiesa • Devoto a Maria Vergine
SPIRITUALITÀ: Anche prima del proprio Battesimo, Juan Diego era un uomo molto religioso. Si dedicò alla Chiesa e cercò costantemente di migliorare la propria educazione cristiana praticando sempre atti di misericordia verso gli altri. Si considerava indegno di essere scelto come messaggero di Maria. MODELLO PER I GIOVANI
• Umile e consapevole delle colpa • Fede e devozione verso Maria • Servizio e opere di misericordia • Ascoltare e rispondere alla voce di Dio con devozione e umiltà
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SAN JUAN DIEGO
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