UDM Urban Design Magazine n 11

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iSSN 2531-6443

www.udmagazine.it n. 11

dicembre 2018

Quale valore per i centri storici

A. Rossi - A. Caloffi / Home sharing nelle cittĂ italiane I. De Palma / Airbnb in Italia E. Moretti / Viaggio nel tempo A. Seravalli / Metodologie di integrazione per la fruizione evolutiva in modalitĂ dinamica del paesaggio urbano


comitato scientifico

Comitato scientifico }}

i membri

Luca Tamini

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Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani Urb&Com

Matteo Berti Università degli Studi di Bologna, Dipartimento Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali

Michela Milano Università degli Studi di Bologna, Dipartimento Informatica Scienze Ingegneria

Elvio Moretti Università degli Studi Carlo Bò, Dipartimento Scienze Pure e Applicate

Andrea Nanetti Nanyang Technological University Singapore, School of Art, Design and Media

Raffaele Pelorosso Docente presso l’Università degli Studi della Tuscia

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sommario

UDM / N 11 DICEMBRE 2018

SOMMARIO IN QUESTO NUMERO

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DATA SHARING: MONITORAGGIO, TURISMO E BENI CULTURALI Editoriale - A. Seravalli - Sharing, quale valore per i centri storici............................... 6 Arte e dintorni....................................................................................................................... 8 Bandi e news........................................................................................................................10 A. Rossi - A. Caloffi - Home sharing nelle città italiane...............................................12 I. De Palma - Airbnb in Italia...........................................................................................18 E. Moretti - Viaggio nel tempo..........................................................................................24 A. Seravalli - Metodologie di integrazione per la fruizione evolutiva in modalità dinamica del paesaggio urbano.........................................................................30 Save the date.........................................................................................................................34

UDM magazine scientifico mensile a distribuzione gratuita luogo della pubblicazione WWW.udmagazine.IT via EMILIA 69, 40026 Imola (BO) anno della pubblicazione 2018 nome del proprietario ALESSANDRO SERAVALLI nome del direttore responsabile e vice ALESSANDRO SERAVALLI udm - urban design magazine è regitrato presso il tribunale di Bologna col n. 8432 il giorno 1/9/2016 iSSN 2531-6443

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A seconda dell’abbonamento scelto, è possibile fare isocrone, catchment area con indicatori socio-demografici ed economici elaborati secondo modelli innovativi.


editoriale

Alessandro seravalli

di Alessandro Seravalli

Architetto e urbanista, presidente di SisTer srl e fondatore e direttore di GeoSmart Lab

SHARING, QUALE VALORE PER I CENTRI STORICI

6 Qual è l’impatto del sistema della ricettività alternativa nelle città? Airbnb è Sharing Economy oppure dietro questa parvenza si innesta un fenomeno più strutturato e organizzato di vera e propria imprenditoria? Quali impatti ha questa offerta sulle città? Di che numeri stiamo parlando? Sharing per creare equità o disequità? Sono alcune domande che hanno stimolato queste due ricerche, una sulla città di Bologna e una sulla città di Venezia, riportate in forma di sintesi nel presente numero di Urban Design Magazine. Un tema che riteniamo importante per comprendere la fruizione delle città e gli impatti positivi e negativi. A latere di questi due studi si riportano altre due esperienze di condivisione e fruibilità della conoscenza storica delle città e di come le tecnologie del GIS/WebGIS (Geographical Information System) e degli strumenti di AR/VR (Augmented and Virtual Reality) possono valo-

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rizzare fonti storiche costruendo contenuti e opportunità attrattive, sono i casi di San Leo e Urbino. Esperienze quest’ultime che introducono nuovi paradigmi di condivisione e fruizione culturale delle fonti storiche aprendo prospettive originali per generare valore sugli attrattori architettonici e culturali che così tanto contraddistinguono le nostre città. Apparentemente ambiti diversi quelli dell’Airbnb e quelli dei beni culturali, ma che hanno perno sulla valorizzazione e condivisione delle informazioni per creare valore ricordando che il sistema ricettivo di una città ha sostanzialmente due bacini di utenza, quello lavorativo e quello, sopratutto turistico. Chiudiamo allora il 2018, anno europeo del patrimonio culturale, evidenziando come il patrimonio culturale sia strumento di dialogo, sviluppo locale e integrazione. Comprendere e partire da questo può aiutare a prendere consapevolezza di come certe forme di sharing possono


editoriale produrre alterazioni profonde nello spazio fisico ed economico di una città. Il valore universalmente riconosciuto delle nostre città che oggi attraggono, con un trend in crescita, turisti e visitatori da ogni parte del mondo, ha origine nella convenienza e ricerca della stabilità dei residenti che nel tempo si è stratificata costruendo un paesaggio urbano unico. Città con residenti non stabili, servizi

e attività commerciali che si rivolgono sempre più a questo target di popolazione, crescita del patrimonio affittato “per brevi periodi” rispetto al patrimonio vissuto possono snaturare completamente le nostre città, rischiando di fare percepire come parchi tematici più che come città, dove l’esperienza culturale viene traviata, una “disneyficazione” del Bel Paese.

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ARTE E DINTORNI

arte e dintorni

la rubrica di udm sugli appuntamenti da non perdere

FERDINANDO SCIANNA VIAGGIO RACCONTO MEMORIA MUSEI SAN DOMENICO - FORLì / 22 SETTEMBRE 2018 al 6 GENNAIO 2019

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Con circa 200 fotografie in bianco e nero stampate in diversi formati, la rassegna attraversa l’intera carriera del fotografo siciliano e si sviluppa lungo un articolato percorso narrativo, costruito su diversi capitoli e varie modalità di allestimento. Ferdinando Scianna è uno tra i più grandi maestri della fotografia non solo italiana. Ha iniziato ad appassionarsi a questo linguaggio negli anni Sessanta, raccontando per immagini la cultura e le tradizioni della sua regione d’origine, la Sicilia. Il suo lungo percorso artistico si snoda attraverso varie tematiche – l’attualità, la guerra, il viaggio, la religiosità popolare – tutte legate da un unico filo conduttore: la costante ricerca di una forma nel caos della vita.

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info utili Info Chiuso tutti i lunedì e il 25 dicembre. https://www.mostraferdinandoscianna.it/

PERUGINO. L’ADORAZIONE DEI MAGI milano - Palazzo Marino / Dal 1 Dicembre 2018 al 13 Gennaio 2019

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Il tradizionale appuntamento natalizio con l’arte di Palazzo Marino torna con il Perugino. L’opera, concessa eccezionalmente in prestito dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, è l’Adorazione dei Magi,realizzata dall’artista intorno al 1475.

info utili n 11

Info http://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/it udm urban design magazine


arte e dintorni

STURMTRUPPEN 50 ANNI Bologna - palazzo fava / Dal 7 Dicembre 2018 al 07 Aprile 2019

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Nel magma ribollente del ’68, mentre l’onda della protesta antisistema, pacifista, rivoluzionaria attraversa il globo dall’America all’Europa all’Asia, seduto al tavolo di un’osteria Franco Bonvicini disegna la prima striscia di quello che diventerà l’esercito a fumetti più sgangherato e famoso del mondo, vincendo il premio di Paese Sera a Lucca come miglior esordiente. Allergico alle gerarchie e caustico nei confronti del potere in divisa lo era già dai tempi del militare, quando si faceva infliggere punizioni per incredibili irregolarità, come farsi trainare la 500 in panne da un carro armato. È dedicata al genio irriverente di Bonvi e ai 50 anni dei suoi soldaten la grande mostra Sturmtruppen 50 anni che Genus Bononiae.

info utili Info http://genusbononiae.it

WORLD PRESS PHOTO 2018 aosta - forte di bard / Dal 7 Dicembre 2018 al 06 Gennaio 2019

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In occasione della 61esima Mostra di World Press Photo, i paesi partecipanti sono stati 125, con 4.548 fotografi e 73.044 immagini proposte. Una giuria internazionale indipendente ha selezionato, tra queste, un totale di 312 immagini – nominate nelle otto categorie, tra cui, quella ambientale che debutta proprio in questa edizione – di 42 fotografi provenienti da 22 paesi: Australia, Bangladesh, Belgio, Canada, Cina, Colombia, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Norvegia, Russia, Serbia, Sud Africa, Spagna, Svezia, Paesi Bassi, Regno Unito, Usa e Venezuela.

info utili https://www.worldpressphoto.org/

RUBENS, VAN DYCK, RIBERA. LA COLLEZIONE DI UN PRINCIPE Napoli - Palazzo Zevallos Stigliano / Dal 5 Dicembre 2018 al 07 Aprile 2019

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Dal 6 dicembre 2018 al 7 aprile 2019 la mostra Rubens, Van Dyck, Ribera. La collezione di un principe riporta eccezionalmente a Palazzo Zevallos Stigliano la prestigiosa collezione appartenuta, prima di essere dispersa, alla famiglia Vandeneynden e, successivamente, ai principi Colonna di Stigliano che abitarono nella sontuosa dimora di via Toledo dagli ultimi decenni del Seicento: capolavori provenienti da musei italiani e stranieri, grazie a prestiti eccezionali, ritornano a Napoli, per la prima volta nelle stanze dello stesso Palazzo dove a lungo in passato furono custoditi.

info utili

http://www.gallerieditalia.com udm urban design magazine

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BANDI E NEWS

bandi e news

informazioni utili, notizie, bandi pubblici e privati

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PUBBLICO

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Sostegno degli investimenti produttivi

Con il presente bando la Regione Emilia-Romagna intende incentivare gli investimenti delle Pmi dell’Emilia-Romagna al fine di favorire la realizzazione di progetti finalizzati ad accrescere la competitività e l’attrattività del sistema produttivo, anche nell’ottica dello sviluppo sostenibile, e a favorirne i percorsi di consolidamento e diversificazione. Si comunica che con la Determinazione n. 6490 del 07/05/2018 (pdf, 113.4 KB) del Dirigente Responsabile del Servizio Qualificazione delle Imprese è stato stabilito il differimento dei termini di presentazione delle domande. Il differimento – determinato dal fatto che è ancora in corso, da parte di Cassa Depositi e Prestiti Spa, la selezione dei confidi abilitati al rilascio delle garanzie dirette e a beneficiare delle controgaranzie del Fondo EuReCa - riguarda solo i termini relativi alla 1° finestra e non quelli relativi alla seconda finestra. I nuovi termini di presentazione delle domande di contributo sono pertanto i seguenti:

PUBBLICO

1° Finestra, dalle ore 10.00 del giorno 5 giugno 2018 alle ore 13.00 del giorno 19 luglio 2018; 2° Finestra, dalle ore 10.00 del giorno 4 settembre 2018 alle ore 13.00 del giorno 28 febbraio 2019 http://imprese.regione.emilia-romagna.it/Finanziamenti/industria-artigianatocooperazione-servizi/sostegno-degli-investimenti-produttivi

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Innovazione delle PMI: aperto un bando per nuovi servizi

Il bando, che rimarrà aperto fino al 18 dicembre 2018, offre la possibilità di accedere ad un servizio dedicato per la gestione e il miglioramento dell’innovazione dell’impresa. Dopo l’analisi dei fabbisogni aziendali in termini di gestione dell’innovazione, il percorso prevede la costruzione di un percorso mirato al raggiungimento degli obiettivi. È possibile accedere al servizio compilando il modulo di candidatura ed il modulo di invio dati. La chiusura del bando è stata prorogata al 18 dicembre 2018. https://www.aster.it/servizio-di-supporto-allinnovazione-per-pmi-dellemiliaromagna udm urban design magazine


BANDI E NEWS

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Contributi per le associazioni dei consumatoriutenti iscritti al registro regionale

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pubblico

Con delibera regionale n. 1970 del 19/11/2018 è stato prorogato il termine per la presentazione della domanda al 17 dicembre 2018. Inoltre sono state apportate modifiche e integrazioni alla delibera di Giunta regionale n. 1624 del 01/10/2018 La Regione con delibera di Giunta regionale n. 1624 del primo ottobre 2018 intende sostenere lo sviluppo delle infrastrutture per la competitività e per il territorio, in particolare si propone di promuovere il consolidamento e il rafforzamento delle strutture a sostegno della promozione imprenditoriale. Obiettivi In attuazione dell’attività 5.1 del Programma regionale attività produttive 2012-2015, la Regione prosegue sulla strada della realizzazione delle finalità strutturali che riguardano: - Sostegno ai progetti di espansione dei tecnopoli, con l’espansione e la qualificazione degli spazi a disposizione dell’attività di ricerca industriale, e l’organizzazione di spazi per la presenza delle imprese e la collaborazione con organismi di ricerca di rilevanza internazionale da parte dei laboratori attivi al loro interno; - Favorire l’espansione e l’apertura internazionale delle strutture di ricerca e trasferimento tecnologico, e consolidare il loro rapporto con le imprese a supporto dei processi di innovazione. Tali finalità affrontano congiuntamente l’esigenza di creare connessioni territoriali sempre maggiori con il sistema della conoscenza e dell’innovazione e l’esigenza di rilanciare e rigenerare i sistemi produttivi della nostra regione, con particolare riguardo a quelle strutture di promozione di impresa che abbiano attivato rapporti di collaborazione con strutture di ricerca internazionali. http://imprese.regione.emilia-romagna.it/Finanziamenti/ricerca-e-innovazione/consolidamento-e-rafforzamento-delle-strutture-a-sostegno-della-promozione-imprenditoriale-1

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Nasce Agrofood Bic, l’incubatore per startup nel food e beverage

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news

Su iniziativa di Granarolo, Gellify, Camst, Conserve Italia, Cuniola Società Agricola, Eurovo, è nato Agrofood Bic (Business Innovation Center), un polo di innovazione multi azienda che lavorerà da gennaio 2019 su scala nazionale e internazionale per cogliere e valorizzare opportunità di business nei settori food&beverage e agro-industriale, la filiera alimentare “from farm to fork” inclusi business correlati. Tre i soggetti coinvolti che collaboreranno con il nuovo incubatore ci saranno: Università di Bologna, Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie l’energia e lo sviluppo economico sostenibile e Aster, la società della Regione per la ricerca l’innovazione. In qualità di sponsor dell’iniziativa interverrà anche CNH Italia. Agrofood Bic sosterrà promettenti startup nella conversione delle loro idee in iniziative imprenditoriali concrete, aiutandole a risolvere tutte le difficoltà organizzative, operative e strategiche; favorirà l’incontro tra giovani imprese, mondo del lavoro e investitori, combinando servizi di incubazione/accelerazione con competenze specifiche finalizzate a lanciare l’idea di business sul mercato; sosterrà lo sviluppo iniziale delle start-up mettendo loro a disposizione stabilimenti pilota, assistenza in R&D, sviluppo del business, marketing e contabilità, affiancamento con professionisti e consulenti, accesso ad un network di relazioni nel mondo delle imprese e del credito e naturalmente uffici dedicati, spazi condivisi e strutture IT. https://foodcommunity.it/agrofood-bic-lincubatore-startup-food-beverage/

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Home sharing nelle città italiane

Arianna Rossi

Arianna Rossi, Annalisa Caloffi

Annalisa Caloffi

Home sharing nelle città italiane

Università degli studi di Padova Supervisione a cura di Gianluigi Chiaro - Nomisma

Un’analisi della presenza di Airbnb a Venezia

12 Come noto la sharing economy è un fenomeno con crescita esponenziale e con impatti considerevoli sull’economia tradizionale. Uno degli esempi di maggior successo è certamente il modello di business di Airbnb, la piattaforma di home sharing che mette in contatto chiunque abbia spazio a di-

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sposizione, da una stanza condivisa ad un appartamento intero, con chi è alla ricerca di un alloggio a breve termine (Airbnb.com, 2017). L’elemento di maggiore interesse è il potenziale rivoluzionario della piattaforma. Numerosi studi sono stati condotti per stimare l’impatto che questo nuovo modello di business sta avendo


Home sharing nelle città italiane sulle economie delle città dove Airbnb è presente più significativamente, per valutare gli scenari che possono presentarsi in futuro. Gli utenti possono infatti godere di diversi benefici: la piattaforma permette agli hosts di incrementare il proprio reddito e di sfruttare un immobile (o una sua parte) altrimenti sottoutilizzato. Ai guests viene messa a disposizione un’ampia offerta di alloggi a buon mercato. Le città possono incrementare i propri ingressi turistici. Nel contempo però sono molteplici le implicazioni che una crescita rapida ed incontrollata degli affitti a breve termine può portate con sé, soprattutto se non adeguatamente regolamentata. Innanzitutto, l’aumento dell’offerta turistica in zone solitamente residenziali può rappresentare sì una spinta allo sviluppo economico, ma può anche comportare l’insorgere di disagi per i residenti (Quattrone et al., 2016). Inoltre, sono sempre più frequenti i fenomeni di disneyfication dei centri urbani, ovvero la modifica dell’aspetto delle città dovuta all’afflusso incontrollato dei turisti. Non a caso, nelle più note località turistiche si registra una costante intensificazione delle strutture commerciali ed alloggi turistici nel centro città, accompagnata da uno spostamento dei residenti verso le periferie (Picascia et al., 2017). Sono state inoltre avanzate ipotesi sul fatto che la maggior parte degli hosts siano in realtà investitori istituzionali e non famiglie che sfruttano la piattaforma per incrementare il proprio reddito. In questo caso Airbnb contribuirebbe all’inasprimento della disuguaglianza di reddito (Picascia et al., 2017). Il grande successo di Airbnb potrebbe inoltre avere un impatto negativo sulle performance delle strutture alberghiere. Nonostante la letteratura in materia sia ancora limitata, più di uno studio ipotizza che l’ingresso della piattaforma sul mercato abbia negativamente influenzato il RevPAR (Revenue Per Available Room) degli alberghi, soprat-

tutto di fascia medio-bassa (Zervas et al., 2014) e che possa incidere di conseguenza sul livello delle retribuzioni degli addetti del settore (Fang et al, 2016). Airbnb potrebbe infatti rappresentare un competitor per le strutture ricettive tradizionali, offrendo sistemazioni spesso più economiche e soggiorni più autentici, in quanto nelle residenze degli stessi cittadini. Per questo, secondo alcuni esponenti dell’industria alberghiera, la sharing economy potrebbe rappresentare un’innovazione distruttiva nel settore, trasformando l’offerta turistica in soluzioni più flessibili e personalizzate. Diversamente, Airbnb ha più volte dichiarato che la maggior parte dei propri utenti consiste in coloro che non avrebbero viaggiato altrimenti. In questo caso non vi sarebbe competizione tra le strutture ricettive tradizionali e gli affitti a breve termine. Infine, l’incremento dell’offerta di alloggi per le vacanze potrebbe influire negativamente sulla disponibilità immobiliare. Se infatti coloro che dispongono di proprietà immobiliari scelgono di renderle disponibili per locazioni transitorie, anziché di lungo periodo, ciò può determinare una diminuzione dell’offerta immobiliare di lungo periodo. Questo fenomeno rischia di comportare un aumento generalizzato dei prezzi di locazione e di penalizzare chi è alla ricerca di un domicilio di medio-lungo periodo (Lee, 2016). Se poi l’aumento dei prezzi dovesse essere particolarmente concentrato nelle zone più centrali, un’ulteriore conseguenza potrebbe essere l’aumento della gentrificazione nelle città. Per queste ragioni è molto dibattuta negli ultimi tempi la necessità di un intervento legislativo volto a mitigare gli effetti distorsivi che gli affitti brevi possono comportare. Le principali aree di intervento proposte in letteratura fin ad ora riguardano: la coesistenza tra i turisti in visita ed i residenti nelle aree meno centrali, l’introduzione di una tassazione, la sicurezza degli alloggi offerti sulla piattaforma e la discriminazione verso alcune categorie di utenti.

Se coloro che dispongono di proprietà immobiliari scelgono di renderle disponibili per locazioni transitorie, anziché di lungo periodo, ciò può determinare una diminuzione dell’offerta immobiliare di lungo periodo

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Home sharing nelle città italiane

Il panorama internazionale evidenzia già diversi interventi normativi, soprattutto volti a ridurre l’offerta di unità abitative sulla piattaforma

Particolare rilevanza rivestono le ipotesi normative che mirano a contrastare l’insorgere di una affordable housing crisis (“crisi delle case a buon mercato”). Si rende dunque necessario un sistema di tracciabilità e un criterio di limitazione delle unità offerte tramite la piattaforma al fine di garantire ai residenti una sufficiente offerta di immobili nel lungo periodo (Lee, 2016; Quattrone et al., 2016). Infine, appare necessario limitare le asimmetrie legislative tra settore alberghiero tradizionale, tipicamente molto regolamentato, e le piattaforme peerto-peer, ancora del tutto “autogestite” (Guttentag, 2015). Per questo, una determinazione puntuale dell’effetto che gli affitti a breve termine hanno sia sul mercato immobiliare che su quello alberghiero diventa cosi fondamentale. Il panorama internazionale evidenzia già diversi interventi normativi, soprattutto volti a ridurre l’offerta di

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unità abitative sulla piattaforma. A San Francisco, CA ad esempio è stato reso obbligatorio che l’host viva nell’unità abitativa per almeno 275 giorni all’anno, rendendo quindi affittabili tutto l’anno solo le abitazioni condivise. Gli interi appartamenti invece possono essere ceduti in affitto non più di 90 giorni all’anno. La città di New York, NY impedisce l’affitto a breve termine all’interno di condomini con più di tre unità. Inoltre, rende obbligatorio il rispetto dello zoning code (commerciale, residenziale etc.) per ciascun quartiere della città. A Berlino, infine, si può offrire liberamente ai turisti solo il 50% della superficie della propria residenza, altrimenti è necessario ottenere il permesso del comune. Appare evidente che ogni intervento normativo debba essere sviluppato ad hoc, valutando le necessità specifiche della località in questione.


Home sharing nelle città italiane Anche in Italia, l’home sharing ha raggiunto dimensioni notevoli. Durante il 2016 infatti, Airbnb ha dichiarato 3,6 milioni di arrivi e la partecipazione di circa 83 mila hosts, stimando un impatto economico complessivo superiore ai tre miliardi. Picascia et al. (2016) evidenziano che, in media, l’8% delle case che si trovano nei centri storici delle principali città italiane sono disponibili per l’affitto su Airbnb. Tale percentuale sale al 25% a Matera o al 18% a Firenze. Inoltre, la maggior parte delle listings consiste in interi appartamenti. Le città italiane sono un caso di studio interessante, sia perché sono tra le prime destinazioni turistiche al mondo, sia perché la struttura dei loro centri storici e quella del mercato immobiliare è molto particolare. Oltre a ciò, a differenza di molte località turistiche, l’Italia non ha ancora introdotto una legislazione specifica a riguardo. L’in-

dustria turistica, infine, rappresenta un settore chiave per l’economia nazionale. Nonostante ciò, letteratura relativa all’impatto di Airbnb nelle città italiane è ancora limitata. È stata dunque condotta un’analisi preliminare circa la penetrazione della piattaforma nella città di Venezia, una delle mete turistiche più ambite nel territorio italiano, e che, anche per questo, è stata testimone di un’imponente espansione di questo fenomeno. Dal 2007 al 2017 le unità disponibili sul sito di Airbnb sono diventate quasi 7.000 (Inside Airbnb, 2017). Si è provato a stimare le conseguenze della presenza di Airbnb su: i) l’industria alberghiera locale; ii) il mercato degli affitti a lungo termine. i) È stata condotta un’analisi di dati panel con effetti random al fine di

in italia Durante il 2016 infatti, Airbnb ha dichiarato 3,6 milioni di arrivi e la partecipazione di circa 83 mila hosts, stimando un impatto economico complessivo superiore ai tre miliardi

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Home sharing nelle città italiane

Il risultato mostra che Airbnb compete con un segmento settore alberghiero diverso da quello di fascia bassa

testare un’eventuale correlazione tra le performance alberghiere e la crescita di Airbnb. La variabile indagata è la revenue per employee delle strutture ricettive tradizionali, ovvero il fatturato annuale di ciascun albergo pesato per la sua dimensione (approssimata attraverso il numero di addetti impiegati). Le altre variabili considerate sono: la concentrazione di annunci Airbnb nei diversi quartieri di Venezia, gli arrivi e le presenze turistiche annuali nel comune e la categoria alberghiera delle strutture considerate (da 0 a 5 stelle). Il periodo di osservazione va dal 2007 (l’anno precedente l’ingresso di Airbnb in città) al 2016. Il risultato mostra che Airbnb compete con un segmento settore alberghiero diverso da quello di fascia bassa. Infatti, l’aumento dell’offerta sulla piattaforma appare negativamente correlata (-0,29) con il fatturato degli hotel a 3 e, soprattutto, 4 stelle. Non sembrano invece in-

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fluenzate dall’entrata della piattaforma le performance degli alberghi di fascia bassa né quelle delle strutture di lusso. ii) È stato inoltre osservato il trend storico dei canoni di locazione nei diversi quartieri del comune di Venezia. Si tratta di un’analisi preliminare volta ad ipotizzare o escludere un’influenza della piattaforma sul mercato delle locazioni. Il periodo di osservazione va dal 2009 al 2017. La variabile considerata è il prezzo di locazione al metro quadrato annuale (€/m2 per anno) di ciascun quartiere. I quartieri sono stati successivamente aggregati in macro aree (Centro Storico, Semi Periferia e Periferia). Nel complesso, si registra un calo dei prezzi di locazione di medio lungo periodo pari al 11,3%. In particolare, nel Centro Storico il decremento dei prezzi di locazione è più consistente, ovvero pari al 19,4%. Dunque, tale analisi non sembra


Home sharing nelle città italiane suggerire un inasprimento del prezzo di locazione al metro quadro delle unità immobiliari del centro storico, ovvero dove Airbnb è più concentrato, come invece si riscontra in diverse destinazioni turistiche internazionali. Tali analisi andrebbero ulteriormente sviluppate alla luce di alcune evidenze non ancora quantificate. Ad esempio, la correlazione negativa tra l’aumento di Airbnb e le entrate degli alberghi a 3 e 4 stelle, potrebbe essere spiegata attraverso una comparazione tra i prezzi medi per notte per camera di questa tipologia di alberghi e quelli di un appartamento intero (la categoria più diffusa) offerto su Airbnb. Allo stesso modo, il calo dei prezzi di locazione a lungo termine nel centro storico potrebbe riflettere un abbassamento della qualità media delle unità abitative offerte ai residenti. Gli appartamenti qualitativamente superiori parrebbero essere quelli più frequentemente offerti trami-

te la piattaforma, in media più redditizia delle locazioni di lungo periodo secondo l’indagine di Picascia et al., 2016. Inoltre, l’interpretazione dei risultati deve anche tenere anche conto del particolare, se non unico, contesto abitativo della città di Venezia. In definitiva, lo studio preliminare effettuato intende contribuire all’individuazione di opportunità e minacce che potrebbero rendere opportuni interventi normativi (locali e/o centrali) per contrastare gli effetti più distorsivi della sharing economy sul mercato immobiliare e alberghiero e, allo stesso tempo, ottimizzarne il valore per tutti gli stakeholders (ivi compresi i cittadini). La sharing economy rappresenta infatti un modello economico in rapida crescita che si sta diffondendo in tutto il mondo, ed il suo ingresso nell’industria turistica italiana comporta numerose criticità che vanno valutate con attenzione.

Gli appartamenti qualitativamente superiori parrebbero essere quelli più frequentemente offerti tramite la piattaforma, in media più redditizia delle locazioni di lungo periodo

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Airbnb in Italia

INES de PALMA

DI ines de palma e Alessandro seravalli

Dott.ssa in Pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggisticoambientale (GeoSmart Lab)

Airbnb in Italia Un fenomeno in crescita

18 I numeri della piattaforma di home-sharing Airbnb sono impressionanti: 4 milioni di inserzioni in tutto il mondo in 191 Paesi; gli Stati Uniti rimangono il più grande mercato di Airbnb con 660.000 annunci, seguiti da Francia, Italia, Spagna e Regno Unito1. L’Italia è quindi nelle prime tre posizioni nella classifica delle destinazioni preferite dai viaggia-

tori. Per soggiornare in Italia si spende in media 70 euro per notte, le cifre salgono per le città turistiche come ad esempio Venezia, Roma, Firenze (fig. 1). Più di 3,7 milioni sono i viaggiatori che hanno scelto di soggiornare in Italia nel periodo estivo del 2018, il dato risulta essere in crescita del 14% rispetto ai 3,2 milioni registrati l’anno precedente2.

Hartmans A., “Airbnb now has more listings worldwide than the top five hotel brands combined”, Business Insider, in https://www.businessinsider.com/airbnb-totalworldwide-listings-2017-8?IR=T (10 Agosto 2017)

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Figura 1.Tariffa giornaliera media. Tariffa media a notte comprese le spese di pulizia per tutti i giorni prenotati. Novembre 2018 Fonte dei dati: AIRDNA

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Calabresi M., “Airbnb compie 10 anni, Italia tra le mete più gettonate”, La Repubblica.it in https://www.repubblica.it/economia/2018/09/05/news/aibnb_compie_10_ anni_italia_tra_le_mete_piu_gettonate-205657449/ (05 Settembre 2018)


Airbnb in Italia Il tasso di occupazione ossia la percentuale data dai giorni prenotati sui complessivi disponibili è decisamente alto, si aggira sull’80% per le maggiori città italiane (fig. 2), ciò indica un flusso costante di persone che hanno prenotato gli alloggi sulla piattaforma. Il reddito percepito mensilmente (fig. 3) si aggira sui 1.000 Euro, ma per città come Venezia, Roma e Firenze la cifra è raddoppiata. I dati suggeriscono un sistema di attività economiche definito anziché una semplice forma di reddito integrativo. Le associazioni di categoria come Federlaberghi si stanno muovendo per promuovere una maggiore trasparenza del mercato, nel rapporto “Turismo e shadow hospitalit” di Federalberghi si legge:

Più della metà (il 62,22%) degli annunci sono pubblicati da persone che amministrano più alloggi, con casi limite di soggetti che gestiscono più di 4.000 alloggi. Più di tre quarti degli annunci (il 76,68%) si riferisce all’affitto di interi appartamenti, in cui non abita nessuno. Gli alloggi sono concentrati soprattutto nelle grandi città e nelle principali località turistiche, dove è maggiore la disponibilità di esercizi ufficiali. Quasi due terzi (il 64,58%) degli annunci si riferisce ad alloggi disponibili per oltre sei mesi l’anno.3 Federlaberghi, Incipit consulting, “Turismo e shadow economy. Tutela del consumatore, concorrenza leale ed equità fiscale al tempo del turismo 4.0, EDIZIONI ISTA in http:// www.confcommercio-er.it/wp-content/uploads/2018/09/ turismo-e-shadow-economy-edizione-settembre-2018.pdf (Settembre 2018) 3

Più della metà (il 62,22%) degli annunci sono pubblicati da persone che amministrano più alloggi, con casi limite di soggetti che gestiscono più di 4.000 alloggi

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Figura 2 Tasso di occupazione. Il numero di giorni prenotati diviso per il numero totale di giorni disponibili per l’affitto. Le proprietà senza prenotazione sono escluse. Novembre 2018 Fonte dei dati: AIRDNA

Figura 3 Reddito totale mensile guadagnato per notte. Non include tasse, costi di servizio o costi aggiuntivi per gli ospiti. Novembre 2018 Fonte dei dati: AIRDNA

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Airbnb in Italia

Gli annunci su Airbnb nel 2017 hanno inoltre generato ricavi per oltre 27 milioni di euro, +66% rispetto all’anno precedente

Viene quindi chiesta l’istituzione di un registro nazionale degli alloggi turistici con l’attribuzione di un codice identificativo per alloggio. Per arginare fenomeni di evasione fiscale alcune amministrazioni comunali hanno preso accordi con Airbnb per riscuotere e versare le tasse locali a nome dei propri host, Airbnb calcola queste tasse e le riscuote dagli ospiti al momento della prenotazione, dopodiché le rimette alle autorità fiscali pertinenti a nome dell’host. A seguito dell’imposta si registrano entrate considerevoli nelle casse comunali, a Milano, ad esempio, nei primi quattro mesi del 2018 Airbnb ha versato 2,2 milioni a fronte di 3 stimati per tutto l’anno.4 Dell’Oste C. e Mazzei B.L, “L’imposta di soggiorno cresce con Airbnb”, Il Sole 24 ore, in https://www.ilsole24ore. com/art/norme-e-tributi/2018-08-25/l-imposta-soggiorno-cresce-airbnb-122641.shtml?uuid=AEX6xfbF, (28 Agosto 2018) 4

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Centro Storico Bologna

Il trend di crescita del turismo a Bologna negli ultimi anni è costantemente positivo e in crescita, il bilancio dei visitatori nel 2017, alla luce dei dati di arrivi e pernottamenti forniti dalla Regione rispetto al 2016 vedono una crescita complessiva dell’11% per gli arrivi e del 18% per i

pernottamenti.5 Lo sviluppo dell’offerta turistica, il potenziamento delle compagnie low cost, l’utilizzo sempre più intensivo dei portali di ricerca che consentono in pochi clic di avere una panoramica sulla città, hanno modificato profondamente il mercato del turismo che ha visto crescere esponenzialmente il fenomeno Airbnb. Sono sorte così nuove soluzioni locative a breve termine distribuite prevalentemente nel centro storico e nel polo fieristico. Il trend della data di creazione della posizione sul sito Airbnb (fig. 4) evidenzia negli ultimi anni una triplicazione del fenomeno, si è passati infatti da 321 posizioni nel 2014 a 1028 nel 2016. Gli annunci su Airbnb nel 2017 hanno inoltre generato ricavi per oltre 27 milioni di euro, +66% rispetto all’anno precedente (Gentili A. et al., 2017). Gli annunci Airbnb sono molto dinamici sia per il costante incremento che per la possibilità di attivare e disattivare l’offerta in qualsiasi momento, l’indirizzo dell’alloggio viene poi fornito solo al momento dell’effettiva prenoComune di Bologna, “Boom del turismo nel 2017: gli arrivi registrano un più 11%, i pernottamenti più 18% rispetto l’anno precedente”, Iperbole Rete Civica. In http://www. comune.bologna.it/news/boom-del-turismo-nel-2017-gliarrivi-registrano-un-pi-11-i-pernottamenti-pi-18-rispettolanno (01 Gennaio 2018) 5

Figura 4 Il trend della data di creazione della posizione sul sito Airbnb n 11

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Airbnb in Italia tazione per cui una georeferenziazione precisa dell’immobile risulta piuttosto complessa. Per la quantificazione della capacità ricettiva degli alloggi registrati su Airbnb sono stati usati dati forniti dal Comune di Bologna. Dalle analisi in particolare emerge (fig. 5 e 6) una maggiore diffusione di alloggi con 1-2 posti letto rispetto a quelli da 4 a 8 posti letto. Si precisa che spesso gli annunci prevedono la possibilità di usare anche divani e poltrone letto ai fini del pernottamento.

Per quanto riguarda la tipologia degli affitti, risultano maggiormente utilizzati gli appartamenti (fig. 7). Le zone del centro storico dove si polarizzano gli alloggi sono: via Zamboni, via Irnerio, Via del Pratello, Via Marsala, Via Ugo Bassi, Via San Vitale (fig. 8). Il dato suggerisce la tendenza da parte dei piccoli-medi proprietari a preferire la soluzione Airbnb per l’affitto degli immobili in loro possesso soprattutto per la convenienza dei ricavi rispetto all’affitto di lungo periodo.

Per la quantificazione della capacità ricettiva degli alloggi registrati su Airbnb sono stati usati dati forniti dal Comune di Bologna

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Figura 5 Localizzazione degli alloggi registrati su Airbnb con la maggiore capacità ricettiva (Posti letto 4 – 8). Elaborazione Sis.Ter

Figura 6 Localizzazione degli alloggi registrati su Airbnb con la minore capacità ricettiva (Posti letto 1-2). Elaborazione Sis.Ter

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Airbnb in Italia

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Lo scopo dell’indagine è far luce sulle forme alternative di soggiorno permettendo alle Autorità locali competenti di svolgere opportuni controlli al riguardo

Circondario imolese

Nel circondario Imolese nel mese di agosto 2018 si registrano 158 alloggi pubblicati sulla piattaforma Airbnb. Gli alloggi sono così distribuiti: 71 a Imola, 34 a Castel San Pietro Terme, 18 a Castel del Rio, 14 a Dozza, 7 a Medicina, 7 a Casalfiumanese, 2 ciascuno per Borgo Tossignano, Fontanelice e Castel Guelfo, 1 a Mordano. I dati che risultano in crescita rispetto al 2016 (124 host) sono forniti dall’in-

dagine “Sommerso turistico nel circondario imolese”, condotta ed elaborata da Federalberghi in collaborazione con Incipit su dati inside Airbnb. Lo scopo dell’indagine è far luce sulle forme alternative di soggiorno permettendo alle Autorità locali competenti di svolgere opportuni controlli al riguardo. Per quanto riguarda la città di Imola, la tariffa media giornaliera è sui 50 euro, il tasso di occupazione del 57% e il redito complessivo guadagno mensilmente (riferito al mese di settembre 2018) è di 759 euro.

Figura 7 Il grafico evidenzia il mix tipologico riguardante gli alloggi registrati su Airbnb dal 2010 al 2016

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Figura 8 Polarizzazione della tipologia maggiormente presente: Appartamenti. Elaborazione Sis.Ter n 11

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Airbnb in Italia Fonti Agnessi E., “Airbnb, a Imola un fenomeno dai contorni ‘neri’. Nel circondario 158 alloggi”, Il Resto del Carlino Imola in https:// www.ilrestodelcarlino.it/imola/economia/ airbnb-1.4242754 (16 Ottobre 2018) Calabresi M., “Airbnb compie 10 anni, Italia tra le mete più gettonate”, La Repubblica.it in https://www.repubblica. it/economia/2018/09/05/news/aibnb_ compie_10_anni_italia_tra_le_mete_ piu_gettonate-205657449/ (05 Settembre 2018) Comune di Bologna, “Boom del turismo nel 2017: gli arrivi registrano un più 11%, i pernottamenti più 18% rispetto l’anno precedente”, Iperbole Rete Civica. In http:// www.comune.bologna.it/news/boom-delturismo-nel-2017-gli-arrivi-registrano-unpi-11-i-pernottamenti-pi-18-rispetto-lanno ( 01 Gennaio 2018) Dell’Oste C. e Mazzei B.L, “L’imposta di soggiorno cresce con Airbnb”, Il Sole 24 ore, in https://www.ilsole24ore.com/ art/norme-e-tributi/2018-08-25/l-imposta-soggiorno-cresce-airbnb-122641. shtml?uuid=AEX6xfbF, (28 Agosto 2018)

Gentili A., Tassinari F., Zoboli A., “Indagine sul mercato degli alloggi in locazione nel comune di Bologna”, Istituto Carlo Cattaneo su incarico del Settore Politiche Abitative del Comune di Bologna, in http:// www.cattaneo.org/wp-content/uploads/2018/04/Indagine-sul-mercato-deglialloggi-in-locazione-Bo.pdf (7 Settembre 2017) Hartmans A., “Airbnb now has more listings worldwide than the top five hotel brands combined”, Business Insider, in https://www.businessinsider.com/airbnbtotal-worldwide-listings-2017-8?IR=T (10 Agosto 2017) L.Ca., “Federalberghi: «Su Airbnb 100mila attività abusive»”, Il Sole 24 ore, in https://www.ilsole24ore.com/art/ impresa-e-territori/2016-10-13/federalberghi-su-airbnb-100mila-attivita-abusive-103813.shtml?uuid=ADE3VebB (13 Ottobre 2016) https://www.airdna.co/

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Figura 9. Localizzazione degli Host. Elaborazione Sis.Ter su annunci Airbnb

Figura 10. Dati AIRDNA. Novembre 2018 udm urban design magazine

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VIAGGIO NEL TEMPO

elvio moretti

Di Elvio MOretti

Università degli Studi Carlo Bò, Dipartimento Scienze Pure e Applicate

Una visita guidata nella città di Urbino del 1890

24 L’inserimento dei dati riferiti ad una guida storica in un progetto GIS deve comunque essere sempre supportato da un’attenta analisi della cartografia attuale. Il gruppo di ricerca della Scuola di Restauro dell’Università di Urbino studia ormai da anni il centro storico della città, con la produzione e immagazzinamento di una notevole mole di dati riguardanti la relativa cartografia e informazioni sull’edifi-

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cato presente. L’approccio ha quindi previsto l’utilizzo della cartografia attuale come base di partenza per strutturare una ricostruzione storica che possa dare un’idea immediata e quanto più completa delle notizie e informazioni riportate dal Gherardi nel descrivere le bellezze della città ma coadiuvata e assestata su una mappa corografica del 1841, che permetta di avere un riscontro effettivo dell’assetto urbano dell’Ottocento.


VIAGGIO NEL TEMPO Come si può notare le due fonti non sono perfettamente sincrone, ma vengono utilizzate insieme ottenendo in questo modo un modello che presenti contemporaneamente due componenti sincroniche e una tollerabile diacronia. La Guida si struttura partendo da una serie di notizie storiche su Urbino e sulla sua fondazione stilando cronologie di tutti gli uomini illustri, politici, religiosi e di cultura che hanno contribuito al suo sviluppo, Conti, Duchi, Governatori, Vescovi, Filosofi, Medici ecc. Questa parte ovviamente potrebbe rientrare in un semplice database ma in certi casi vi sono precisi riferimenti, indirizzi con numeri civici, posizioni relative ecc. che possono costituire un buon riferimento topografico. Si passa poi ad elencare le strutture di importanza, che vengono suddivise in delle sottocategorie: “Pubblica Istruzione”, “Istituti di Pubblica Utilità”, “Chiese”. Palazzo Ducale, Casa di Raffaello e Palazzo Albani sono inserite a parte e fatte quindi rientrare in una categoria definita “Altro”. C’è poi “Notizie indispensabili ai Forastieri”, in cui compaiono Telegrafo e Poste, l’Albergo presente e gli uffici amministrativi, e a seguire l’elenco dei “Professioni-

sti” (Avvocati, Notai, Uscieri ecc.), di “Commercianti ed Industrianti” (Negozianti Principali, Spacci de’ Sali e Tabacchi ecc.) e “Messaggerie”. Spesso oltre all’indirizzo sono elencate una serie di opere d’arte presenti. Per riuscire a riportare tutte queste informazioni in un progetto GIS si è deciso di strutturare un Geodatabase che funga da contenitore generale di tutti i dati con le potenzialità associate a questo tipo di struttura, andando a creare una cartografia storica che ricrei l’assetto riportato nella guida che possa essere messa in relazione all’odierna conformazione della città. La struttura del progetto si basa sul Sistema Geodetico di Riferimento Monte Mario Italy 2 ed è partita dalla seguente struttura: - Ortofoto dell’area in cui ricade il centro storico di Urbino; - Feature class degli edifici odierni, con informazioni riguardanti nome, tipologia, periodo storico, trasformazioni, classificazioni, destinazione d’uso, interventi ed eventuali figure associate, con valori tridimensionali; - Mura di cinta; - Pianta Corografica della città relativa all’anno 1841 adeguatamente georeferenziata.

Come metodologicamente spesso avviene, occorre allontanarsi dal singolo elemento per comprendere il tutto

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VIAGGIO NEL TEMPO

abbiamo pertanto entità geometriche primitive non univoche che travalicano la loro forma per essere veri e propri nodi di una rete 26

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La Pianta corografica è stata georeferenziata tramite Georeferencing con l’inserimento di Control Points per punti omologhi ottenendo un buon risultato data la quasi perfetta coincidenza delle mura urbiche e del reticolo viario. Partendo da questi dati si è deciso di creare una struttura relazionale in cui la feature class di riferimento principale sia di poligoni, basata sulle geometrie degli edifici odierni, che riporti l’ingombro di quelli riportati sulla guida. La nuova feature class, è stata strutturata al suo interno con i seguenti campi: - Destinazione uso, in cui vengono riportate le categorie di divisione degli edifici descritte sopra (Pubblica Istruzione ecc.); - Edificio_Professioni, dove vengono inseriti i nomi degli edifici o le professioni indicate, che sono sempre e comunque riferite alla struttura in cui sono praticate; - Nome, dove può venire riportato eventualmente il nome del professionista citato; - Indirizzo, in cui inserire Via e numero civico indicate nella guida, quando presenti. Per tutti questi campi è prevista l’opzione <Null> quando l’informazione per quel campo non è presente. La Pianta Corografica storica della città funge in questo caso da cartografia informativa di base. Tutte queste informazioni da inserire in tabella degli attributi sono state preimpostate attraverso l’attribuzione di domini che definiscono menu a tendina, riducendo possibili errori dovuti dalla soggettività dell’operatore, potenzialità fornita dall’utilizzo di una struttura Geodatabase. Partire dagli edifici odierni per la ricostruzione della dislocazione di quelli ottocenteschi significa effettuare un continuo lavoro di confronto con le diverse fonti disponibili, pianta corografica di base in primis e a seguire tutta la cartografia storica a disposizione e, in particolare, le ricostruzioni vettoriali dell’edificato già sviluppate. Alcuni palazzi non erano presenti

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al tempo e altri sono stati sostituiti, rendendo quindi necessario un lavoro di ricostruzione digitale dove necessario. Un esempio può essere la piccola chiesetta di San Rocco che al tempo della stesura della guida era collocata subito al bordo di Piazzale Mercatale e oggi non più presente. Spesso anche i riferimenti a vie e indirizzi vari sono differenti, essendo variata la denominazione di molte di esse, risulta quindi interessante riportare l’originaria dicitura, come definita dal Gherardi. La struttura della città nei suoi edifici funge anche da base per l’inserimento di ulteriori notizie di interesse riportate nella Guida, le opere d’arte presenti in ognuno di essi. Il Gherardi stila vere e proprie liste, definendo spesso anche la posizione che i diversi dipinti o statue hanno all’interno di Chiese o Palazzi storici. Questo ha consentito una dislocazione piuttosto accurata dei punti utilizzati come primitive geometriche di riferimento. La feature class creata per l’inserimento delle opere è stata strutturata con un database che consentisse di creare un collegamento relazionale con il layer di edifici, utilizzando quindi il campo chiave “Edificio_Professioni”. I punti sono stati creati in automatico dal file di poligoni andando poi a eliminare quelli superflui e a sistemare correttamente gli altri. In tabella degli attributi, oltre al campo chiave, sono stati creati i campi “Opera” in cui si riporta il nome dell’opera d’arte presente in quell’edificio, “Autore” e “Fig.”, un campo formato Raster che consente di inserire l’immagine relativa a quel record. La creazione del database relazionale avviene attraverso la funzione di Relate creando un collegamento “molti a molti”, che collega più record presenti in una tabella con una stessa caratteristica (ad esempio tutti i poligoni denominati “Duomo” che compongono l’edificio) con tutti i record presenti nell’altra tabella con la stessa denominazione (tutti i punti relativi alle opere d’arte presenti nel Duomo).


VIAGGIO NEL TEMPO Questa operazione consente di effettuare interrogazioni su una delle feature class relazionate spostandosi automaticamente anche sull’altra. Selezionando così ad esempio tutti i poligoni definiti da un certo nome tramite una selezione per attributi, sarà possibile spostarsi rapidamente alla tabella collegata dove vengono automaticamente selezionati e visualizzati anche i record collegati nel relativo file di punti. In questo modo si riescono a stoccare grandi quantitativi di informazioni mantenendo database leggeri e di facile interrogazione. Tutta la struttura del progetto può essere visualizzata in ambiente 3D, avendo utilizzato feature class con informazioni tridimensionali e un TIN di base che definisce la struttura morfologica dell’area in questione, utilizzando il software di gestione dati 3D della release di ArcGIS, ArcScene. Il TIN relativo alla morfologia dell’area nell’Ottocento viene importato nel progetto e utilizzato come base per il posizionamento di tutti i file raster e i vettoriali

di punti. La feature class di poligoni ha già informazioni tridimensionali che consentono una modellazione dei solidi per estrusione arrivando ad un livello di dettaglio piuttosto elevato tramite modellizzazione anche dei tetti, utilizzando poi le informazioni del TIN per definire la base dei volumi degli edifici. Si ottengono solidi definiti solo come visualizzazione 3D che possono essere però trasformati in veri e propri blocchi tridimensionali utilizzando la struttura multipatch. Sarà così possibile gestire tutte le informazioni dei database relazionali in ambiente tridimensionale, attribuendo diverse simbologie che consentano di evidenziare i dati presenti in tabella, sfruttando la tipica caratteristica GIS di cartografia dinamica, con un’unica struttura geometrica a cui sono associate diverse informazioni visualizzabili di volta in volta in base all’interesse. I punti che definiscono le opere d’arte possono venire estrusi per essere evidenziati al di spora dei palazzi.

oggi è proprio attraverso le fonti eterogenee che possiamo dare una rappresentazione e una navigazione dinamica della città e del paesaggio urbano

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VIAGGIO NEL TEMPO

Il luogo è un nodo che ha diverse modalità di rappresentazione e può narrare più cose utilizzando le diverse modalità che la tecnologia oggi offre

I poligoni tridimensionali che definiscono la città di Urbino come delineata nella Guida possono venire associati a diverse simbologie in base alle informazioni che si desiderano visualizzare in mappa, sfruttando il principio della cartografia dinamica. In questo caso assumono diverse colorazioni sulla base della Destinazione d’Uso definita. La Pianta Corografica si trova “drappeggiata” sul TIN per seguire la conformazione morfologica del terreno. I punti che indicano le opere d’arte definite nella Guida all’interno dei diversi edifici possono venire anch’essi estrusi per essere evidenziati al di sopra dei palazzi e visualizzati ad es. secondo i nomi indicati nel campo “Edificio_ Professioni”, campo chiave utilizzato per creare il database relazionale. Ogni generazione ha scritto la sua

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storia. Attraverso questa storia o se si vuole attraverso le varie storie che si sono sviluppate nel tempo è possibile ricostruire le vicende sociali, artistiche, economiche e politiche, ma solitamente si tende a sviluppare progetti ed analisi che riguardano un particolare periodo, o determinati personaggi, oppure significativi eventi, mentre quello che si prova a fare sul centro storico di Urbino è sviluppare un unico processo conoscitivo GIS based che sia in grado di ricostruire nel tempo a partire dal primo insediamento romano fino all’attuale situazione urbanistica la sua storia, le mutazioni e le cause che le hanno prodotte. Questo processo di indagine e ricostruzione non può avvenire in una unica fase ma attraverso diversi progetti (Data Mart) collegati tra loro in un unico “DataWareHouse” che utilizzando le stesse basi cartogra-


VIAGGIO NEL TEMPO fiche tendano ad unire e a leggere i vari periodi storici come tessere di un unico mosaico che si uniscono tra loro non solo spazialmente ma anche a sovrapporsi in un ideale processo di overlay di avvenimenti. Il GIS in questo contesto è lo strumento che è destinato quindi non a gestire un singolo progetto ma a proporsi come riferimento per elaborare un processo di conoscenza storica di un territorio. La nostra civiltà è una civiltà urbana e quindi questo processo di comprensione è particolarmente importante quando si interessa dei centri urbani, piccoli o grandi, con il recupero e l’indicizzazione di tutte le conoscenze compresa la rappresentazione iconografica tramite la cartografia storica. Urbino, già Patrimonio mondiale dell’UNESCO, si propone quindi come laboratorio per sviluppare nel tempo questo processo conoscitivo.

bibliografia Gherardi P. e Gherardi E., (1890). Guida di Urbino. Tip. della Cappella, 1890, pp.160. (la guida è stata ripubblicata ed è attualmente reperibile facilmente anche nelle librerie)

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IMOLA NEL TERRITORIO

Alessandro seravalli

di Alessandro Seravalli

Architetto e urbanista, presidente di SisTer srl e fondatore e direttore di GeoSmart Lab

Metodologie di integrazione per la fruizione evolutiva in modalità dinamica del paesaggio urbano

30 L’articolo illustra l’esperienza derivante dal trasferimento in un servizio SaaS dinamico della consultazione di cartografie storiche e relative fonti analitiche facenti parte di un lavoro di ricerca sviluppato da storici e ricercatori una quindicina di anni fa e incentrato sulla spazialità e territorialità modificandone il paradigma verso la fruizione evolutiva e dinamica secondo il concetto del paesaggio urbano definendo meto-

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dologie di integrazione diverse volte a costruire sistemi di navigazione narrativa a rete che permettano l’utilizzo di nuovi linguaggi di rappresentazione e comunicazione. Il risultato evidenzia le opportunità multiple offerte dall’integrazione della cartografia storica per la ricerca urbana ma anche per la definizione di prodotti culturali e turistici integrabili con soluzioni di realtà aumentata e realtà virtuale come nel progetto specifico.


IMOLA NEL TERRITORIO

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Imola nel territorio

“Imola nel territorio” è un viaggio di cinque secoli sulla trasformazione della città documentato dalla cartografia (Giberti, Ferri, Nanetti, 2005). Un’opera finalizzata a rendere pienamente e facilmente accessibile alla ricerca scientifica l’iconografia data alla città di Imola tra fine Quattrocento e fine Ottocento. Uno strumento molto utile ai tecnici professionisti per le proprie ricerche storiche sugli edifici oggetto di recupero ma che ha trovato interesse e divulgazione anche ai non addetti proprio per il fascino che la cartografia storica favorisce. Nato dall’intuizione di Andrea Nanetti, Mario Giberti e Andrea Ferri, il libro è accompagnato da una applicazione su CD-Rom attraverso la quale è possibile effettuare ricerche su toponimi, visualizzare la collezione di mappe, individuare ogni singolo edificio storico nella sua evoluzione attraverso la comparazione tra le diverse carte, leggendone le fonti documentali e bibliografiche relative. Una profonda conoscenza del territorio legata all’attività professionale dei singoli autori che si è resa conoscenza condivisa attraverso gli strumenti in uso in quegli anni. È partendo da questo lavoro che è nata l’opportunità di trasferire il contenuto del CD-Rom in un servizio Software as a Service (S.a.a.S.) dinamico, fruibile in modalità Web, cambiandone non solo il canale di fruizione ma anche le stesse logiche intrinseche che permettono la correlazione delle informazioni. La collezione di carte della città costituisce un viaggio tra il XV secolo e il XIX secolo, il periodo che dal rinascimento attraversa l’età moderna e restituisce una cartografia eterogenea fatta di mappe rigorose dal punto di vista scientifico ma anche di mappe prospettiche o viste della città di grande pregio artistico e narrativo che

documentano l’evolversi del paesaggio urbano. Senza entrare sulla descrizione e sulle storie delle singole mappe, il tentativo di integrazione fra queste nel CD-Rom non aveva nulla nè di geografico, né di ontologico. I singoli edifici, per ogni singola mappa, erano ritagliati in piccole immagini singolarmente salvate come jpeg nella loro cartella e tra loro collegati singolarmente. Una struttura file based basata più sull’elemento grafico che sulla strutturazione delle informazioni che però ha fornito una documentazione cartografica di grande pregio corredata dei riferimenti utili per l’approfondimento dei principali edifici storici presenti nella città.

Come metodologicamente spesso avviene, occorre allontanarsi dal singolo elemento per comprendere il tutto

Dal punto come }} oggetto al nodo come luogo

Il lavoro è stato quello di individuare una modalità che, seppure geografica permettesse la correlazione e l’integrazione anche tra mappe e viste a volo di uccello della città chiaramente non georeferenziabili se non attraverso distorsioni tali e accettazioni di errori che avrebbero reso impresentabile la visualizzazione stessa della carta. Come metodologicamente spesso avviene, occorre allontanarsi dal singolo elemento per comprendere il tutto. Occorre definire un livello di giunzione, un nodo a cui riferire le informazioni e gli oggetti. Al di la della singolo edificio e del suo sviluppo nel tempo, si è cercato di definire un metodo scalabile che avesse come prerequisito sostanzialmente la conoscenza del territorio, elemento questo non facilmente replicabile in altri contesti in quanto frutto di assimilazione ed esperienze dirette compiute dagli autori che hanno permesso di identificare minuziosamente alcuni edifici storici nelle diverse cartografie e viste prospettiche nonostante le modifiche degli stessi nel tempo e nonostante le diverse metodologie e tecniche di rappresentazione. udm urban design magazine

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IMOLA NEL TERRITORIO

Il viaggio attraverso la cartografia storica costituisce una vista di questo paesaggio nel tempo e una infrastruttura di luoghi interconnessi a cui attribuire nuove viste 32

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L’attività ha visto l’implementazione di una anagrafica dei nomi e delle forme su cui poter riferire le descrizioni e le fonti presenti nel CD-Rom unitamente alla realizzazione di uno strumento di editing che opera sulle singole mappe disegnandone il poligono afferente. Queste entità geometriche fra loro chiaramente diverse da mappa a mappa, seppure afferenti lo stesso oggetto nelle sue vicissitudini nel tempo, risultano tuttavia comparabili fra loro in quanto identificate nell’appartenenza al singolo oggetto. Costituiscono dei nodi a cui sono riferibili dei luoghi. Il viaggio nel tempo per ogni edificio in ogni singola carta non è allora più la clip e un collegamento ad un file di immagine bensì l’indicizzazione di queste entità geometriche che costituiscono la chiave per la visualizzazione integrata delle particolari mutazioni nei secoli della città, documentata dalla collezione cartografica disponibile. La geometria dell’edificio è una forma che varia nel tempo in funzione della rappresentazione utilizzata e in funzione delle mutazioni stesse avvenute. Al posto delle coordinate geografiche di un punto su cui riferire le informazioni, abbiamo pertanto entità geometriche primitive non univoche che travalicano la loro forma per essere veri e propri nodi di una rete, è il significato a cui è legata la forma che rende la forma una geometria non neutra. Ogni cartografia e rappresentazione ha le proprie entità, tuttavia ognuna di queste appartiene e identifica un determinato particolare nel tempo. La geolocalizzazione che nella cartografia contemporanea rende univoca la posizione, nelle diverse rappresentazioni cartografiche storiche trasposte non lo è più. La geometria non è intesa come la forma dell’oggetto in sé ma la chiave per integrare le diverse forme che l’oggetto assume nel tempo. Se il cartografo Tomas Lopez nel XVIII sec. non potè elaborare la cartografia del Regno di Spagna perché

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le informazioni che gli pervennero dai curati di campagna erano eterogenee non avendo preventivamente definito modelli e standard comuni (Seravalli, 2011), oggi è proprio attraverso le fonti eterogenee che possiamo dare una rappresentazione e una navigazione dinamica della città e del paesaggio urbano. Il Paesaggio è qualcosa di complesso non riconducibile ad una carta, come dice Jakob il paesaggio è il paradigma della modernità ( Jakob, 2009). Attenzione al paesaggio è attenzione all’uomo che vi abita. Non può esistere uno spazio neutro perché equivarrebbe ad affermare ad uno spazio geometrico e non abitabile. Il Paesaggio italiano come ricorda Settis (Settis, 2012) è un armonioso mosaico le cui tessere sono clima, cibo, cattedrali, pittori, musica, città, rovine, colline, pianure, fiumi, montagne, artigianato, ecc. Un terreno condiviso di linguaggi e incontri. Le tecnologie dell’informazione e comunicazione oggi ci permettono di comprendere meglio questo mosaico secondo delle logiche che non possono essere tradotte con i criteri tradizionali della mappa. Quando guardiamo, anche solo una porzione di territorio, una vista, uno scorcio, comprendiamo che vi è una stratificazione tridimensionale e temporale di informazioni che non possono essere ricondotte per intero in una carta. Chiaramente per i limiti bidimensionali della stessa ma anche per i limiti dei contenuti esprimibili dalla rappresentazione grafica e simbolica. Il viaggio attraverso la cartografia storica costituisce una vista di questo paesaggio nel tempo e una infrastruttura di luoghi interconnessi a cui attribuire nuove viste.

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Luoghi in relazione

Se la georeferenziazione costituisce quel processo attraverso il quale è possibile riferire posizioni relative all’interno di un medesimo sistema di riferimento noto costituendo l’integrità


IMOLA NEL TERRITORIO stessa di relazione (Seravalli, 2011), ove questo non sia possibile come nel caso della cartografia storica e del paesaggio, si costituisce un sistema di relazioni basato su nodi. Indipendentemente che sia un punto o una figura geometrica più complessa, queste forme di integrazione sono nodi, ovvero punti complessi di interconnessione definiti dai loro collegamenti. Il nodo è una entità complessa che rientra nell’ambito della topologia ovvero dello studio delle proprietà delle forme che non cambiano quando viene effettuata una deformazione della stessa, la topologia infatti viene anche detta la matematica della connessione. Il luogo è un nodo che ha diverse modalità di rappresentazione e può narrare più cose utilizzando le diverse modalità che la tecnologia oggi offre. Il luogo è interconnesso ed è parte di un tutto perché è in relazione con un tutto. Questi nodi diventano contenitori di paesaggio, elementi narratori a cui riferire contenuti eterogenei: il collegamento ad una anagrafica, la sua collocazione nel tempo, contenuti multimediali o contenuti di Augmented Reality (AR) o Virtual Reality (VR). Questi nodi narrano il paesaggio e costituiscono elementi tra loro interconnessi che possono generare percorsi tematici o complessi. Questi nodi possono ospitare nuovi linguaggi narrativi veicolati attraverso le tecnologie AR/VR offrendo poliedrici punti di vista che offrono l’opportunità di essere prodotti culturali e turistici. La globalizzazione ha portato ad una profonda trasformazione della cartografia come modello di rappresentazione. La concezione dello spazio stesso si è trasformato passando dalla rappresentazione cartografica alla rete (Farinelli, 2009). Le reti costituiscono lo scheletro della complessità su cui è possibile sorreggere i vari contenuti. La rappresentazione cartografica è sempre stata, tra il magico e lo scientifico (Garfield, 2018), la modalità con cui l’uomo si impossessava della realtà in una rappresentazione astratta e geometrica. Se, come scrive Farinelli, il periodo della riduzione del mondo a tavole è

finito (Iacoli, 2014) si genera il paradosso che possiamo viaggiare nel tempo attraverso le mappe storiche se affrontiamo la complessità.

bibliografia Garfield S. (2018), “Sulle Mappe. Il mondo come lo disegnamo”, Tea Edizioni, Milano Iacoli, G. (2014), “Punti sulle mappe. Conversando con Franco Farinelli, intorno alle retoriche cartografiche”, Between IV.7 http://www.Betweenjournal.it/ Settis S. (2012), “Paesaggio, Costituzione, Cemento”, Einaudi, Torino

oggi è proprio attraverso le fonti eterogenee che possiamo dare una rappresentazione e una navigazione dinamica della città e del paesaggio urbano

Seravalli A. (2011), “GIS. Teorie e Applicazioni”, La Mandragora, Imola Jakob M. (2009), “Il Paesaggio”, Il Mulino, Bologna

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Farinelli F. (2009), “La crisi della ragione cartografica”, Einaudi, Torino Ferri A., Nanetti A., Giberti M. (2005), “Imola nel territorio”, La Mandragora Imola Barabasi A.L. (2004), “Link, la scienza delle reti”, Einaudi, Torino

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SAVE THE DATE

SAVE THE DATE 17 gennaio 2019

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Connected Smart Cities Conference 2019 BRUXELLES (Belgio)

Una sede unica, guidata dalla città, CSCC collega i partecipanti provenienti da tutto il mondo allo sviluppo sociale incentrato sulla persona, caratterizzato da tecnologie, mercati e politiche connessi in tempo reale. Quest’anno, la conferenza Connected Smart Cites è guidata dal tema “Making Agile The New Stable” . In quattro percorsi - Tech, Future, Green e Funds - le menti innovative apprenderanno e discuteranno come standard aperti e meccanismi minimi di interoperabilità supportino le città e le imprese allo stesso modo per creare un mercato delle smart city aperto e globale basato sulle esigenze delle città. Martin Brynskov, Chair, OASC Christoph Colinet, Smart City Manager, City of Bordeaux Bart Rosseau, Chief Data Officer, City of Ghent Hanna Niemi-Hugaerts, IoT Programme Director, Forum Virium Helsinki Boris van Hoytema, Advisor, City of Amsterdam Ruben Verborgh, Techology Advocate, Inrupt (Solid) Tanya Suarez, CEO & Founder, BluSpecs

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info utili

https://oascities.org/register-now-for-connected-smart-cities-conference-2019/

18-20 GENNAIO 2019

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Smart IoT systems: innovations in computing Jaipur (India)

Forum internazionale per ricercatori, ingegneri, accademici e professionisti industriali di tutto il mondo per condividere e pubblicizzare le proprie attività di ricerca e sviluppo nel campo dei sistemi intelligenti, delle innovazioni e del pendolarismo.

info utili https://www.ssic2019.com/

n 11

udm urban design magazine


SAVE THE DATE

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3rd annual Smart Cities International Symposium & Exhibition Chicago (USA)

22-24 gennaio 2019

Organizzato da Smart Grid Observer, il 3 ° Annual Smart Symposium & Exhibition annuale, dal 22 al 24 gennaio 2019 a Chicago, riunisce leader di pensiero e professionisti di tutto il mondo per esplorare i più recenti progressi tecnologici, i modelli di business e le lezioni apprese a data per rendere la Smart City una realtà. Relatori esperti esamineranno le esperienze dei governi municipali che stanno spingendo la busta e si stanno muovendo verso l’effettiva implementazione della visione Smart City. L’enfasi è posta sulla strategia di implementazione, sui case study, sulle best practice e sullo sviluppo di validi modelli di business per la transizione alla Smart City del 21 ° secolo. Gli argomenti da trattare includono: • Sfruttare la rete energetica intelligente per altre applicazioni municipali • Avanzamenti intelligenti di illuminazione, piattaforme e modelli di business • Trasporto e parcheggio intelligenti • Monitoraggio ambientale e gestione dei rifiuti • Applicazioni IoT e reti di comunicazione per abilitare Smarter City • Imparare dai leader: gli sviluppi chiave della città intelligente in tutto il mondo • Tendenze di mercato e fattori di crescita: sfide e opportunità • Approcci graduali e convenienti: misure di efficienza che possono finanziare ulteriori passi • Costruire una cultura della performance tramite analisi dei dati e benchmarking • Migliorare la sostenibilità, l’accessibilità e la vivibilità • Principali tecnologie e applicazioni emergenti

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info utili http://www.smartcities-symposium.com/

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4 febbraio 2019

Smart Building Conference Amsterdam (olanda)

Giunta alla sua nona edizione, la Smart Building Conference è l’unica possibilità per i partecipanti all’ISE ogni anno di seguire le tendenze importanti nel settore dell’edilizia che influenzano la tecnologia all’interno dell’edificio. Dalle sale conferenze alle case intelligenti agli edifici per uffici intelligenti alle unità multi-abitazione, la Smart Building Conference copre le ultime tecnologie e soluzioni intelligenti, con impatto sul mercato di installazione e integrazione. Ogni anno la Smart Building Conference offre ai partecipanti una visione aziendale e tecnologica unica sulle tecnologie di costruzione e il futuro di edifici intelligenti, case intelligenti e uffici intelligenti. La conferenza di un giorno di quest’anno mostrerà come possiamo rendere intelligenti gli edifici esistenti e come possiamo costruire l’ultima generazione di edifici intelligenti. Il nostro tema: Creare edifici intelligenti, Costruire edifici intelligenti, esamina in che modo tutte le parti interessate possono lavorare insieme per utilizzare la tecnologia per rendere le case, gli uffici e gli edifici commerciali più intelligenti e migliori per tutti noi.

info utili https://smartbuildingconference.com/

udm urban design magazine

N 11


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