Undergroundzine anno II n. 3 marzo

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Anno II N.3 –Marzo 2013

INTERVISTE: David Folchitto BOTTA E RISPOSTA Hari dei Milksnake RECENSIONI: VV.AA. The final Resistence – Suru – Rainbow Bridge – Onirica,Bios Polemos Split – Nibiru – Locus Animae – Eletric Superfuzz – Hati & Skoll – Diluve – D8 Dimension – Hate Giving Day – Forasdomine – Nerofilmico – Heslave – The Blacktones – Vetronova – L’alba di Nuovo – Easy Trigger COMPILATION FREE DOWNLOAD: L’angolo della follia vol.19 marzo 2013 Death Metal – U.M.A. vol.1 L’ANGOLO DELLE PAROLE LIVE – FILM: Sweeney Todd il diabolico barbiere di Fleet Street USCITE DISCOGRAFICHE DI MARZO


Editoriale Benritrovati amici lettori e benvenuti nel nostro numero di Marzo. Ad accogliervi, come ormai di consueto, questo mio editoriale che cerca di introdurvi nel numero che avete davanti agli occhi. Riflettendo al riguardo, devo dire che non è affatto facile tentare di cogliere l'attenzione di chi legge. A volte tento di immaginare il lettore tipo di questa fanzine, ma vista la quantità e la diversità di argomenti trattati (e non parlo solo di generi musicali), mi risulta davvero arduo. Ma questa cosa mi fa un piacere immenso. Mi fa un piacere immenso perchè se è così, vuol dire che è possibile toccare gli interessi di molti di voi. E se c'è questa possibilità spero vivamente che si verifichi. QUesto mese Vi devo tirare le orecchie però!! Siete in tantissimi ad inviare dischi, e va benissimo! I vostri lavori sono la nostra linfa vitale, il motivo primario per cui questa nostra realtà di fanzine esiste. Siete stati in molti a voler partecipare alle selezioni della nostra compilation "l'angolo della follia" sempre in freedownload. E anche questo è estremamente positivo, significa che c'è fermento e spirito di aggregazione! Ma siente ahimè in pochissimi a scrivere alla redazione, a proporre, a criticare, a farci complimenti o a mandarci a fanculo. A mio avviso se da parte vostra, amici lettori, ci fosse anche questo tipo di interazione potremmo offrirvi un servizio sempre più consono alle vostre esigenze, potremmo migliorarci, correggerci e in pratica fare un salto in avanti: Crescere. Non me ne abbiate vi prego, se mi sono permesso di fare questa puntualizzazione. L'unico motivo è continuare. E ora sotto con questo nuovo numero! Grazie di esserci!!! Mosh it up! BR1 br1undergroundzine@libero.it

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Il nostro progetto è nato nel luglio del 2011 ed è formato da Sverkel(voce e testi) Malphas(chitarre,drum machine e seconda voce) e Asmodeus (basso), il nostro genere è il blackened death metal; abbiamo all’attivo 2 demo ( The Light of Two suns, The Cult of Ra) e un Ep( Order of the Star of Bethlehem) http://www.facebook.com/AntiquusInfestus?fref=ts I Banned From Hell sono un gruppo Melodic Death Metal. Dopo vari cambi di line-up, la band raggiunge la sua formazione definitiva ed incide il primo cd "Nightmare" seguito dal rispettivo tour. I membri della formazione hanno partecipato a tour nazionali ed internazionali con band come Metallica, Moonspell, Marylin Manson, Hammerfall, Disturbed, UFO, Dark Funeral, Kreator, Koma, Skunk Anansie, Breed 77 e molti altri, e inoltre hanno ricevuto ottime critiche sia dal pubblico che dai media quali MTV, Metal Hammer, Sol Musica, Heavy Rock, Rock news, etc... Hanno partecipato alla compilation "Italy Love Rock Vol.1" uscita il 4 maggio 2012 con tantissimi ospiti speciali quali: Rezophonic, Velvet, Vallanzaska, Bologna Violenta, Nomorespeech con Alteria,If i die Today, Melody Fall e molte altre band, e recensiti nelle maggiori webzine underground come metal.it, rockambula, metalwave, punkadeka, ondalternativa, ecc.. Sono inoltre presenti nella compilation "Underground Metal Alliance - Death Metal" uscita in data 30 Luglio 2012. Formazione: Fabio Giacalone - Voce Leonardo Roina - Chitarra Daniele Cisternino - Chitarra Mattia Montesano - Tastiera Marco Fiorindi - Basso Alvaro Garcia - Batteria http://www.facebook.com/BannedFromHell BLOODY SYMPHONY was established on 22 February 2010, the band that brought the genre of early posthardcore which later changed its genre into DEATHCORE/METAL/DEATHMETAL. Influenced by early 1990's & 2000's metal


bands like Dying Fetus, Suffocation, Through The Eyes of The Dead, Obscura. Gilang Hadi Saputra, Firmansyah Affdillah, Indra Dewo Styady, Muhammag Iqbal & Muhammad Guntur Priahadi get an idea, to be a flow of deathcore. As the time goes by, Bloody Symphony have 9 song and 1 self album called "Keterpurukan Jiwa". now bloody symphony in process 2nd album. it will be release in the early of 2012. http://www.facebook.com/BloodySymphony.Deathmetal?fref=ts Daeva es una banda de Blackened Death Metal procedente de Granada, España. Es un paseo por pleno desierto oscuro, mientras el horizonte se tiñe de sangre Daevaacompaña a todas esas almas desamparadas al más allá de la mano de Ra, donde las arenas se mueven fuertemente por el viento descubriendo la belleza de ciudades ocultas en la maldición y dictando su juicio frente al dios supremo. DAEVA tras bastante años de batalla, traen de la mano en un nuevo trabajo conceptual, la descripción del camino del alma egipcia a la hora de su muerte, AMEHENT te trasportará a esa época ancestral en pleno rito. Daeva ha tenido el placer de compartir escenario con grandes bandas del panorama nacional e internacional como son OBITURY, LEGION OF THE DAMNED, ALL SHALL PERISH, NOCTEM, KTULU, XKRUDE, VISCERAL DAMAGE etc., etc. http://www.facebook.com/isthar.daeva?fref=ts Gli Hell Gates nascono nel 2009, grazie a Davide e Marco, componenti fissi della band. La formazione iniziale non convince, e spesso cambia. Verso la fine del 2009 registrano il primo demo "Seven Souls",e lo stesso anno il cantante "Beppe" lascia il gruppo. Dopo qualche settimana di ricerca riescono a convincere Andrea ad entrare a far parte del gruppo, che registrerà la sua voce nel demo precedentemente registrato. Per qualche mese hanno collaborato con "Extreme Agency", ma hanno dovuto rinunciare per cause personali. Dopo vari concerti e vari mesi trascorsi, il bassista Adriano lascia il gruppo, e il cantante prende il suo posto, di conseguenza diviene Cantante e bassista. A metà del 2011 Andrea lascia il basso per dar spazio a Marcello, un vecchio componente del gruppo, e qualche mese dopo il batterista Raffaele lascia la band. Un mese dopo entra a far parte degli Hell Gates Diego Marchiori, e in seguito il bassista Marcello lascia la band, e il cantante Andrea Sambo decide di riprendere “in mano” il basso. A Marzo del 2012 registrano il secondo demo "Echoes From The World Of Pain". http://www.facebook.com/hell.gates.3?fref=ts Formed in 2007, the Ignition code project was born in order to give free play to the most absurd, violent and entangled side of their members, combining a deep- rooted passion for complex tempo with sudden and apparently uncontrolled outburst, without setting aside their melodic and sometimes intimist side, all this under the direction of some influences such as Mnemic, Texture, In flames... The distorted idea of music coming out from this, it is melted with the continuous conflict between man and machine in which it is difficult to say who is the winner. The ignition code’s crazy vision can’t be defined different from melodic mathdeath. http://www.facebook.com/ignitioncode


five simple guys the project started in 2009 when our Guitarists Demashky ( nihility ) and shalaq met in collage .. it was like hey dude you play the guitar well me too lets do some jamming .. then shlaq introduced the bass player > ((essah )) then the old Drummer ((Khalid nassar )) who played with us in the demo > Recently ((fadi mssamiri )) also knowen as ((Typhone)) who played in a Great Local band Called (( Eulen)) and played the Drums in another local band ((Abidetherein)) joined Netherion as replacement to (( Khalid Nassar )) > the vocal (( Gilbert )) were introduced to the band after a while by a friend of the Guitarists > then we gave the band a name "Netherion" a combination of two words "nether" and "Ion" > "nether" goes back to the nether world ( the world of spirits were the souls dwells after death before the judgment day in some legends and tails , "Ion" is the center of the atom so basically the name means the center of the nether world , so far it Describes the state of Decay we feel that the world is drowning in with all the issues and Psychodrama > all of us grew up with metal music in general , , Death metal was our favorite genre by all means the strong riffs. http://www.facebook.com/Netherion.Official?fref=ts ONICECTOMY was born at the end of 2007 from an idea of the 2 founder members Valerio and Giovanni (Brutaljohn), respectively guitarist and drummer: friends since long time, they decide to start up a band with whom try to propose that sound born into the 90’s in the USA and mostly known as DEATH METAL. The first period passed trying to stabilise a line – up with whom starting to realize the musical project: the first results arrive in March 2008 when Klaudio –bass player- and Savino – Vocals- officially joined the band. There’s a lot of work to do, so the band started to grind riffs and in the summer of the same year the band has all the stuff for the first work ready; Between August and September 2008 the band enter the SOUND CUBED STUDIO in Bari to record their first EP named “MANIACAL EPIDEMY”. The band decide to produce this work by itself, and organise some gigs in Southern-Central Italy to promote it: this wonderful year ends with the short but intense SPREADING INFECTIVE BRUTALITY sharing the stage with our friends TOOLS OF TORTURE. 2009 starts with a little but so important news: Angelo, skilled guitarist from Engorgement In Veins (R.I.P.), joins the combo: his experience and his technique radically modify Onicectomy’s sound, passing from an elemental songwriting and a very raw and empty sound to a more articulated and thoughtful writing, with faster and harmonized riffs most influenced by some of death metal masters such as Suffocation, Dying Fetus, Devourment and Cephalic Carnage. Live activity starts in the best way, sharing the stage with bands such as Swedish Grind masters REGURGITATE, Greek grindcore band SLAVEBREED, participating at the “San Metallo Fest” and at the first edition of “LOWLANDS DEATH FEST” with some of the most important death bands in Italian underground scene; the band share the stage also with the Greek bands “Show your Face” and “Overgarven” and participate to the mini-fest “HALLOWEEN IN THE CIRCLE PIT”. 2010 is the year dedicated to the writing and production of the debut album: so the band decide to concentrate his activity writing new stuff, scarifying live shows, in summer the band signs a deal with the Russian label COYOTE RECORDS who decide to produce the first Onicectomy’s full length “DROWNING FOR SALVATION”: a concept album concerning Aztec religion and its bloody sacrifices as metaphor of the subjection relationship between religion and human being. The band enter SOUND CUBED STUDIO again. In the meanwhile the band continue its live activity sharing the stage with the most important bands in the italian underground. In june 2011 the line up changes again: Valerio and Savino leave the band due to personal and working reason, so PIERLUIGI ROTELLI is the new ONICECTOMY singer. In October 2011 DROWNING FOR SALVATION is released and the band start a massive live activity to promote its first full lenght album. At the end of 2011 Klaudio left the band for personal and working reason, so the band starts to search for a new bass player: in February 2012 Stefano Stufano becomes the new bassist. The band continues with the promotion activity for DROWNING FOR SALVATION also abroad, so in


April the band will be part of the “DEGRADING EUROPE” European tour with Italian brutal maniacs EXHUMER http://www.facebook.com/onicectomy.italia?fref=ts

OsseltioN are born in the mind of Ulag (Guitar, Vocals & Synth also with No Lost, Slaves, KaosEngine, Scala Mercalli, Feasting, Hoxxis) in 2006, but the serious production begins in March 2008. Further to Ulag they belong to the project the bass player Grak and the drummer Ruglud (Feasting). The proposed kind is defined by the same "Extreme Deformed Metal", a mixture of Death, Thrash, Techno Death, Electronics. After having signed with the Label SG Records, they are release the first called album "Last Words". Besides the normal distribution, the CD will be Free download online, but with graphic redoubt, under Skull Bones Flag Productions "Inizialmente nato con il nome Sandraromajn, il progetto musicale prende forma a Genova nel dicembre 2009. Nell'arco del 2010 vengono scritti e registrati svariati provini che diventeranno i pezzi dell' Ep in uscita nel 2013. Nel settembre 2010 si aggiungono alla formazione Betsy, Bruno (RIP) e Stefano alle voci. Dopo un lungo silenzio, finalmente a febbraio 2013 arriva l' uscita completamente free e digitale dell' ep d' esordio "Refusing Submission", oltre alla scelta di cambiare il monicker della band che d'ora in poi sarà "Seriously Mentally Damaged"." Un logo vero e proprio non lo abbiamo ancora, per la copertina del disco abbiamo usato un carattere normale. Il nostro genere si potrebbe tranquillamente definire come Hardcore/Grind/Death, un vero mix tra questi generi con una spruzzata di thrash moderno. La liberatoria ve la inviamo appena possibile, già domani se riusciamo. Di seguito tutti i nostri contatti sul web: https://www.facebook.com/SeriouslyMentallyDamaged Gli With Out sono una death metal band di Bergamo nata nel 2009 per idea di Lorenzo Pasini (chitarra) e Francesco Breda (voce). Il bassista Cristiano Marchesi entra in formazione quasi subito, seguito qualche mese dopo da Luca Carlin (chitarra). L'arrivo dietro le pelli di Virgilio Breda nell'estate 2010 va a completare la line-up. La band inizia la propria attività live nei primi mesi del 2011, e dopo circa un anno registra il suo primo EP "Masks", reso disponibile da settembre 2012.

Zora è una brutal death metal band che grida il suo estremo odio dal Sud Italia. Il progetto nasce nel 2004 con il primo demo Dismembered Human Race, un urlo di estremo disprezzo nei confronti di tutti quegli atteggiamenti e di tutte quelle persone che imbastardiscono giorno dopo giorno ogni sfera e aspetto della razza umana ... nel Dicembre 2004 esce il mini-cd U.V.A. ( Undisciplined Violent Aggression ), composto da sei nuove tracce e registrato come il precedente al Sound Farm Studio di Catanzaro. Nel corso del 2005 la label italiana Eyes Of The Dead Productions ristampa il primo demo-cd Dismembered Human Race per produrre uno split cd e, sempre nel corso del 2005, gli Zora firmano un contratto di produzione con


l' americana label Malicious Intent Records la quale ristampa il minicd U.V.A. . All'inizio del 2009 autoproducono un nuovo split cd dal titolo 4 Ways To Scream Your Hate ed un anno dopo, nel 2010, l’ austriaca label Bloodred Horizon Records pubblica il primo fulllenght cd Gore, composto da dieci nuovi brani, stringendo con il gruppo un nuovo contratto di produzione e distribuzione. Ad oggi, dopo alcuni cambi di line up, Zora continua ad andare avanti ed è al lavoro sul nuovo disco con una nuova formazione composta da Gianluca Molè e Fabio Monaco alle chitarre, Marko Veraldi alla voce, Dario Casabona alla batteria e Tat0 al basso ... rimanete in contatto HELL-WAYS ZORA SCREAM YOUR HATE ! www.facebook.com/zoraband


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INTERVISTE 1- Hai avuto a che fare con band diversissime tra di loro (Stormlord, Prophilax, Kaledon,ecc.): cambia qualcosa a livello di approccio sia mentale che puramente tecnico o no? R- L'aspetto fondamentale nell'affrontare stili e generi diversi è da ricercare nell'intenzione. Personalmente mi preparo ad affrontare un genere facendo delle vere e proprie "chiuse" sia a livello di ascolto che di esercizio.Ogni nuova band,ogni nuovo lavoro rappresenta una vera e propria sfida,specialmente quando mi trovo ad affrontare cose e generi nuovi (quest'anno ho collaborato con una band metalcore suonando cose che non avevo mai suonato prima).Certo quando si suona contemporaneamente in 3-4 band totalmente diverse tra loro il rischio di uscire dal genere che si affronta in quel momento c'è, però con un po di esperienza si impara a gestire il tutto. 2- Chi è David Folchitto nella vita di tutti i giorni? Quanto lavoro c'è dietro per potersi esprimere ai tuoi livelli? R- Sono una persona normale,con una vita normale,una famiglia e degli amici,sicuramente l'attività di musicista mi porta spesso lontano dalla quotidianità,non è sempre semplice partire per un tour e lasciare i propri affetti lontano da me,ma è il lavoro che ho scelto di fare e spesso ci sono rinunce e sacrifici,fortunatamente ho un grande appoggio da parte della mia famiglia e questo rende il tutto molto più semplice e "leggero". Quanto al lavoro che c'è dietro a quello che faccio posso dire che lo studio e l'esercizio è alla base del mio lavoro,passo molto tempo chiuso in sala prove a studiare sia la tecnica che i pezzi,per come sono fatto io poi non sono mai contento e cerco sempre di migliorare,di superare i miei limiti,non si finisce mai di imparare,sento sempre di essere all'inizio del mio percorso e mi sento contento di questo,sono sempre alla ricerca di informazioni e nuove tecniche da sperimentare nelle cose che suono,credo che gli stimoli e la motivazione siano cose fondamentali per un musicista. 3- Quali sono le situazioni musicali e quotidiane che ti fan sclerare come un matto? Hai qualche "rituale" prima di salire sul palco? se parliamo di "sclerare" posso dirti che è la prima cosa che accade ogni qual volta mi viene commissionato un nuovo lavoro e devo imparare dei pezzi.Succede sempre


la stessa cosa,ascolto le tracce e dico "ecco,non ci riuscirò mai,troppo difficili,non riesco a ricordare i passaggi,adesso telefono e dico di cercarsi un altro batterista",ma è un modo come un altro per scaricare tensione,dopo essermi calmato inizio a lavorare a testa bassa armato di pazienza e motivazione. Prima di salire sul palco non ho nessun rituale particolare se non i classici esercizi di riscaldamento,ma li si parla di routine più che di rituale,non sono una persona scaramantica in generale,penso solo a dare il massimo una volta che sono on stage. 4- Quando hai capito che avresti voluto suonare la batteria e il momento nel quale per la prima volta ti sei sentito orgoglioso per quanto fatto? Quale invece il momento piu' brutto a livello musicale? Da ragazzino avrei sempre voluto imparare a suonare la chitarra,alla batteria non pensavo proprio.Ho preso un paio di lezioni ma poco dopo capii che non ero portato per le 6 corde.Poi un giorno venni invitato nella sala prove di alcuni amici e durante la pausa mi misi dietro ai tamburi,chiaramente il risultato non fu memorabile ma ricordo una grande energia e un gran feeling da subito,cosa che la chitarra non mi avava mai trasmesso.Dissi immediatamente "ma quale chitarra?io voglio suonare la batteria!" Così iniziai a suonare sul divano di casa e sugli elenchi del telefono.Mia madre credeva fosse una fissa passeggera,adesso è la mia più grande fan,credo che questa sia la cosa che mi ha reso più orgoglioso.Certamente ci sono state anche difficoltà e momenti brutti, per un periodo ho avuto voglia di smettere,all'inizio credi sia tutto facile,soprattutto credi sia facile arrivare in alto e quando scopri quanto invece sia dura ti viene voglia di mandare tutto al diavolo.é successo anche a me,ma la mia motivazione era troppo forte e mi ha permesso di andare avanti,credo sia stato comunque un passo necessario,perchè ho imparato a godermi anche le più piccole soddisfazioni. 5- Da dove è nato il tuo soprannome "Spermon" quando suoni con i Prophilax? Questo dovresti chiederlo a Fabio,il nostro cantante!!! Come è ben noto i Prophilax fanno "porno rock",quindi anche i nostri soprannomi sono in qualche modo legati a tematiche di sesso.Ricordo ancora la telefonata di Fabio in cui mi disse "ho trovato il nome per te,Spermon!".Ti confesso che mi è piaciuto da subito e ormai ci sono affezionato,anche se a volte i fan del gruppo ignorano il fatto che mi chiamo David ahahahahh!!! 6- Qualche simpatico aneddoto, cazzate varie.. Dai libero sfogo ai tuoi pensieri! Beh quando sei musicista ti trovi spesso a fronteggiare situazioni assurde eo comiche.


Ti racconto un'aneddoto del 1997.Stavo suonando dal vivo con una band di amici,locale pieno.Durante l'esecuzione di un pezzo sento che il mio sgabello inizia a vacillare (si era sganciato un perno e non me ne ero accorto),poco prima della fine lo sgabello si "apre" letteralmente ed io cado all'indietro battendo la testa al muro.Speravo che la band si fermasse ma,come è noto "the show must go on"....che fare dunque?Rosso di vergona mi metto in piedi e finisco di suonare la canzone senza potermi sedere....dentro di me pensavo "mamma mia che figura...adesso mi prederanno tutti per il culo!" e invece,finito il concerto, la gente mi ha assalito dicondomi "cavolo sei un grande,hai finito il pezzo senza sgabello,eroe!!!!".Nonostante sia passato molto tempo lo ricordo sempre volentieri,tutto sommato è stato importante,da li ho capito che al pubblico non interessa la perfezione, il pubblico vuole emozioni,vuole divertirsi e credo che la gente abbia apprezzato quel mio gesto "estremo" quella sera,un gesto folle ma tremendamente spontaneo e,perche no,anche divertente!!! 7- Concludi come meglio credi! Prima ditutto grazie per avermi concesso questo spazio! Lascio un pensiero ai giovani musicisti,sperando che i loro sogni si avverino. Studiate divertendovi,suonate col cuore e condividete ciò che fate e ciò che siete! Lidel


BOTTA E RISPOSTA CON... HARI – MILKSNAKE  Ciao, presentati ai nostri lettori Ciao a tutti , sono HARI batterista dei MILKSNAKE punk rock band di Padova

 Hai un motivo valido per essere su

UNDERGROUNDZINE? Veramente no,però suono la batteria in un gruppo punk rock che nessuno si caga, hahaha!!

 Primo disco comprato? Millencolin – Pennybridge pioneers -

Ultimo disco comprato? Architects – Daybreaker -

Disco che ti vergogni di aver comprato? Ne ho due e sono rispettivamente Funeral For a Friend – Memory and Humanity- e uno dei Shadows Fall Threads of Life.

Concerto più bello che hai fatto e perchè? Senza alcun dubbio il nostro primo concerto a Londra, l'anno scorso, c'era un'atmosfera incredibile ed un pubblico veramente caloroso.

Cosa non dimentichi mai di portare con te in tour? Magliette a maniche corte, quelle non possono mai mancare.


La peggior figuraccia fatta in un live? Oddio..penso che più di perdere le bacchette mentre suonavo o di romperle,perchè picchio come se non ci fosse un domani ,non sia successo niente di straordinario.

Bevanda alcolica preferita? Jagermeister – Sangue di Giuda.

Il bicchiere, secondo te, è mezzo pieno o mezzo vuoto? Mezzo pieno, sempre!

Canzone Post sbornia? E' indifferente, la prima che capita.

Canzone per una notte di sesso? Rats dei cancer Bats

Cosa c'è dentro il tuo portafoglio? Soldi (pochi), patente di guida e diverse tessere sconti di supermercati e negozi vari.

La parolaccia che dici più spesso? Cazzo

Piatto preferito? Pizza

Qual'è il regalo che ancora stai aspettando da Babbo Natale? Una villa con piscina alle Bahamas, non mi è ancora arrivata!!!

Dai , ora saluta chi ti sta leggendo.. musica

Grazie per lo spazio concesso, ci si becca ai concerti e continuate a supportare la Underground.

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Rubrica a cura di Milo


RECENSIONI Artista: VV.AA. Titolo Album: The final resistance Sito: www.suspiriarecords.com Voto:75/100

Genere: Compilation Tributo Death metal Etichetta: Suspiria records Come dicevo in un’altra recensione su questo numero mi occupo di più di un cd tributo, ora è la volta per un cd tributo ai Dark Tranquillity. La Suspiria records fa uscire questo cd tributo, con quindici tracce fatte da quindici band differenti che in molti casi reinterpretano e non solo ri arrangiano i pezzi degli Svedesi D.T.(Dark Tranquillity ovviamente). In ambito tecnico nulla da dire su tutti i pezzi, che sono stati curati molto bene, quindi non abbiamo ne cali ne picchi strani durante l’ascolto di tutte le tracce. Devo ammettere che alcuni nomi presenti nel cd non li conosco, ma la Suspiria recors si sta facendo sentire con band di qualità e non credo ci vorrà molto perché il proprio roste sia conosciuto ai più. Il periodo preso in considerazione dalle band della compilation sono, a livello di cd di partenza e di “arrivo”, è quello che va da “The gallery”, fino a “The void”. Ho notato comunque che vi sono più pezzi presi dal conosciutissimo “Fiction”. Devo dire che le band, tutte indistintamente, hanno rivisto con il loro sound le canzoni della band di Goteborg e salvo un paio di stravolgimenti “importanti”, il senso delle canzoni rifatte e il feeling delle stesse sono rimaste; magari un filino più grezze dell’originale ma nel complesso risultano godibili. La canzone più stravagante è “Punish my Heaven” fatta in versione country dai Slaughter of the bluegrass, il nome è tutto un programma suona più o meno come “macello del banjo” (il bluegrass è un banjo N.d.R.). Devo dire che anche la versione dei Suru di “Therein” è molto interessante, forse anche per un mio attaccamento alla canzone stessa, altra traccia di grande effetto è “Dreamlore degenerate” ad opera dei Darkness by oath e “Monochromatic stains” degli Agnoist (sia la canzone dei Slaughter of the bluegrass che la canzone rifatta dagli The antagonist sono segnate come bonus del cd). Ho comunque potuto notare che sulla pagina ufficiale dei Dark Tranquillity hanno linkato alcune tracce della compilation, ed hanno pubblicato sempre sulla pagina facebook la news dell’uscita del cd, segno che alla band la cosa è piaciuta. A chiusura direi che è certamente un cd da avere per chi è fan dei Dark Tranquillity, per chi invece non conoscesse i Dark tranquillità consiglierei prima di recuperare la discografia completa e poi di prender anche questo cd. Il cd è acquistabile dalla casa discografica direttamente, oppure sulle varie piattaforme in formato digitale.

Alessandro Schumperlin Artista: Suru Titolo Album: Catharsis Voto: 87/100 Genere: Gothic Metal Sito: http://www.reverbnation.com/suru Etichetta: Suspiria Records

I Suru, gruppo spagnolo di Guadalajara/ Toledo, debuttano con il loro primo album dal titolo “Catharsis”. Il loro debutto è supportato dalla Suspiria Records ed è pochi mesi fa.


Il disco è molto interessante, articolato e corposo quanto basta per poter dire che abbiamo tra le mani un lavoro con i controfiocchi. I Suru presentano un mix interessante di goth molto orecchiabile ma di grande impatto (vicino a gruppi finnici quali Sentenced e HIM) con alcune sonorità ed arrogimenti tipiche del death, diciamo una specie di ritorno alle origini anni 90. Le influenze di Paradise Lost, Sentenced e Dark tranquillità si sentono ma non sono così invasive come spesso accade. Aggiungo una nota importante, per chi non conoscesse i Suru, che loro circa due anni fa suonarono con : In Flames, Paradise Lost e Dark Tranquillity nel 2010 a Madrid; direi che è di certo un sogno di molti poter suonare con i propri idoli. Ma torniamo a parlare del loro esordio : l’album è registrato in modo magistrale, tutto è stato calibrato e studiato nei minimi particolari. Che sia chiaro che questo non vuol dire aver fatto un album a “tavolino” le emozioni e le emotività del gruppo si sentono in ogni secondo che fluisce dalle casse. La parte grafica è anchessa un mix molto accattivante ricorda sia le incisioni di fine ottocento che una lavorazione più moderna. Complimenti anche per questa accuratezza, non è da tutti. Come se non bastasse l’album “Catharsis” è stato prodotto con la collaborazione di Tuomas Saukkonen ( Before the Dawn – Black Sun Aeon ). Chiaramente i Suru, già solo per il monile che hanno utilizzato, sono attratti dalle coste e dal metal finlandese,“Suru” in finlandese significa dolore, Quindi direi che è abbastanza chiaro cosa sia il filo conduttore che porta la band a fare alcune scelte sonore e compositive. Immancabili le canzoni che sono punta di diamante di questo lavoro: “Lost illusion” dove spicca più la componente death, quasi ad avvicinarsi a gruppi come i Chaosbreed e Machien head, ma intramezzando a stacchi di melodia. “Emptiness”, con ouverture di piano evocativa; “Dark passion” è molto Sentenced style. “We are the fallen” mi ricorda i vecchi Paradise Lost, ad esclusione ovviamente delle parti di cantato in melodico. Le altre canzoni ascoltatevele e trovate anche voi il vostro personale feeling con questo cd. Quello che ho tra le mani è una dimostrazione tangibile, ennesima, di poter fare musica di un certo tipo con i rimandi ispiratori, ma senza doversi “svendere” è tacciare di esser fotocopie di questo o quel gruppo. Esordio veramente con il botto per i Suru, i miei più vivi complimenti per il lavoro presentato. CONSIGLIATISSIMO non solo per i fans del goth, ma per tutti coloro che vogliono ascoltare musica di qualità!

Alessandro Schumperlin Gruppo: Rainbow bridge Titolo Album: James and the devil Genere: Hard Rock Voto: 78/100

Sito: www.facebook.com/rainbowbridgemusic Etichetta: Tarock Records Dunque questa sarà la prima di una mini serie di album tributo che andrò a recensire. Prendiamo quindi i “Raimbow Bridge” che sono un power-trio, proprio come nel caso della leggendaria Experience, quindi avrete certamente capito che si parla di un tributo a Hendrix e ovviamente gli strumenti utilizzati non sono quelli canonici e classici previsti dal copione: chitarra, basso e batteria. Ma per esser più precisi abbiamo, a fianco della chitarra elettrica e della batteria, un contrabbasso che riesce a dare una sonorità del tutto particolare alle ritmiche. La band sceglie inoltre di fare una cosa assolutamente innovativa, pur restando in ambito di cd tributo, rivisita le canzoni in un modo assolutamente inconsueto per le mie orecchie e comunque senza stravolgere i pezzi. Si sentono le influenze blues acustiche, folk, country, psichedeliche, surf, fino alle più prevedibili derivazioni hard rock, con un approccio assolutamente nuovo, il semplice uso del contrabbasso “archettato” in più canzoni crea comunque un feeling particolare con l’ascoltatore e rivoluziona una serie di canzoni che furono una rivoluzione della storia della musica. Ad aggiungere al feeling iniziale, la band ci fa sapere che il disco intero è stato registrato in presa diretta da studio, quindi riprendendo quel modo “antico” di registrare e dare maggior calore alle canzoni. Non posso fare un ragionamento di quali sono le canzoni che mi hanno colpito di più, dato che sono tutto dei capolavori della storia della musica e della storia di Hendrix, quindi potrete trovare le seguenti canzoni: “Stone Free”, “Foxy Lady”, “Hey Joe”, “Red House”, “Manic Depression”, “Spanish Castle Magic” (ma qui sentirete anche


un pizzichino di una zeppeliniana “Kashmir” che ci sta benissimo devo dire), “All Along the Watchtower” ed il cd si chiude con il doppio “Purple Haze/Voodoo Child”. Diciamo che forse alcune rielaborazioni delle canzoni di Jimi sarebbero state più apprezzate, se meno “invasive” e magari meno prolisse, ma tutto sommato il cd è interessante e piacerà a più di un palato, persino ai più esigenti. In ambito tecnico la scelta della presa diretta ha premiato il trio, aggiungo che la post produzione e gli arrangiamenti hanno fatto il resto. I brani scelti sono i più classici mancava giusto “Little Wings” e il trio avrebbe fatto bingo con il repertorio di Jimi Hendrix. I difetti, o meglio IL difetto, di questa uscita è la scelta dell’artista a cui fare tributo, non certo alle capacità dei musicisti. Hendrix è uno degli artisti più saccheggiati (se non il più saccheggiato in ambito di rock dopo Elvis). A chiusura avviso che il disco è distribuito digitalmente e quindi è recuperabile in modo “veloce” e facile sulle varie piattaforme per l’acquisto di musica in formato digitale. Un ascolto più approfondito ve lo consiglo vivamente, non fosse per il giusto rispetto per il lavoro dei Rainbow Bridge, sperando di poter ascoltare il gruppo a breve con materiale inedito e poter quindi saggiare le capacità compositive e non solo di ri arrangiatori ed esecutori.

Alessandro Schumperlin

Gruppo: ONIRICA, BIOS POLEMOS - Split Titolo Album: Onirica + Bios Polemos SPLIT Genere Black Metal Voto: 52/100 Sito: https://www.facebook.com/oniricablack https://www.facebook.com/pages/BiosPolemos/204686336235190

Quello che andremo a recensire oggi è uno split EP tra Onirica e Bios Polemos. Di Onirica e Bios Polemos non avevo ascoltato nulla prima d’ora, ma devo ammettere che ho potuto riscontrare che le canzoni dei Bios Polemos presenti qui sono le stesse inserite poi nella loro precedente uscita “demo 2011”. Devo dire che i primo hanno fatto una scelta coraggiosa in ambito di metal estremo ovvero cantare in italiano; è il secondo gruppo che recensisco nel giro di pochi giorni, che ha deciso di fare questa scelta; ne sono positivamente colpito sarebbe il caso di rivedere certe scelte stilistiche delle nostre band. Purtroppo a mio avviso il difetto più grosso che le canzoni degli Onirica presenti in questo split è la produzione troppo “carica di rumori” ci sono parti in cui gli strumenti sono troppo sovrapposti ai piatti della batteria e ovviamente questi ultimi hanno la meglio facendo perdere parte dell’emotività che i pezzi hanno. I problemi di cui sopra si sentono tantissimo nella traccia dal titolo “Le Mani”, canzone che poteva essere molto interessante, ma che con i crash che sovrastano a più riprese le chitarre si perde una bella fetta di capacità della band. Prosegue sulla stessa problematica anche ne “Il Verbo”, che risulta invalidata qui dall’effetto alla voce troppo esasperato (troppo riverbero e troppo eco). In ogni caso anche qui ci sono degli spunti interessanti tutto sommato. “Furor In Mortem Vertit”, è forse quella con un “quid” in più delle altre, tralasciando i problemi di cui sopra, si può notare come sia tanto semplice quanto ingegnoso far le cose il più semplici possibili (tempi dritti e quadrati, blastbeat incessante e poche note ben determinate) si riesce a dar vita a un brano valido, grazie anche a una linea vocale molto presente. Nulla aggiunge e nulla toglie la conclusiva “Il Nodo” sia nel bene che nel male. Conclusioni sul lavoro Onirica: La loro parte di cd è a mio avviso non del tutto sufficiente, errori nelle registrazioni e negli arrangiamenti troppo marcati, certo c’è l’attenuante dell’ inesperienza e non perché la band è senza idee, credo che i margini di miglioramento ci siano; ovviamente se la band vorrà far tesoro delle mie parole. Per quanto riguarda la parte dei Bios Polemos abbiamo di certo una cura più precisa per quell oche riguarda la parte di post produzione e di arrangiamento, dato che abbiamo le canzoni “più pulite”, nel senso che i Bios Polemos hanno comunque presentato le loro quattro canzoni di black metal, ma hanno avuto l’accortezza di non fossilizzarsi su sonorità troppo “noise”. Se devo dirla tutta anche qui noto delle imprecisioni per quanto riguarda i suoni di batteria, troppo secchi i colpi di cassa e la cosa si sente benissimo suli finire di “Inanitas”; problema similare lo si


può riscontrare con ”Perpetual” nella quale c’è il rullante troppo “in primo piano” ed estremamente secco. Nota di merito per “Tears” che si apre con un buon arpeggiato di chitarra che da il via ad uno strumentale molto intenso, emozionalmente parlando, e dimostra che i Bios non sono solo blastbeat e scream. A chiudere il cd e la parte dei Bios Polemos c’è “Rassegnazione” che dopo un lungo intro arpeggiato apre ad un pezzo molto carico e differente dallo standard del black metal solito, strumentale anche questo come “Tears” e come i pezzi precedenti ha il problema della batteria troppo secca.

Conclusioni per le tracce dei Bios Polemos: diciamo che sono leggermente superiori come votazione rispetto agli Onirica, ma anche loro restano di poco sotto la sufficienza, per loro ci sarebbe anche l’aggravante che avendolo registrato tempo addietro avrebbero potuto fare una nuova postproduzione. Di certo se affineranno le parti rimaste troppo grezze, persino per il black, otterranno un buon risultato.

A conclusione di tutto devo però dare una valutazione complessiva dello Split Cd: Purtroppo per come è stato presentato questo cd rischia di ritorcersi contro entrambe le band, perché in primis è abbastanza semplice fare il ragionamento delle prima quattro canzoni rispetto alle seconde e trovare quindi i punti deboli di una band nei confronti dell’altra. VI SIA CHIARO COMUNQUE che il mio voto finale non è una media ponderata dei voti che avrei potuto dare ai singoli cd delle due band. Confido che entrambe le band facciano tesoro di quello che ho scritto per poter migliorare e presentarsi al meglio con i rispettivi prossimi lavori oppure con un nuovo split cd.

Alessandro Schumperlin

Gruppo: Nibiru Titolo album: Caosgon Genere: psichedelic sludge Voto:88/100 Sito: http://www.myspace.com/nibiruritual Nibiru è una band torinese che non riesco a capire, ma la cosa mi attira e mi infervora e non poco. Tutto è partito pochi giorni fa, una ventina per la precisione, quando venni contattato per fare la recensione, mi venne inviato il video della canzone di apertura, dicendomi “se vi interessa il materiale vi facciamo avere il cd”. Io mi sono reso disponibile, dato che in quel video sentivo e vedevo un “quid” di ancestrale. Ebbene io sono felice di segnalare il loro album di debutto dal titolo “Caosgon” è un album assolutamente malato e sbalorditivo che vi stupirà e non saprete il perché ma verrete rapiti e concupiti dalle loro note. Considerate che avrete a disposizione 51 minuti di sonorità devastanti nella loro calma e nella loro semplicità. Canzoni molto lunghe rispetto allo standard che “gira” oramai da parecchio, abbiamo , come dicevo pco fa, 51 minuti di album diviso in 5 canzoni. Inoltre vorrei farvi presente che i membri della band sono già conosciuti nella scena estrema, dato che hanno militato nei Tronus Abyss (andateli a cercare se non avete idea di chi siano). “Invokation I: the acid skull” è la prima canzone e da li capirete che non c’è ritorno, avrete questa malia per cui quello che sentirete vi disturba, ma non riuscirete a farne a meno. Nibiru vi “mostrerà” ciò che la loro intera filosofia musicale già dalla prima canzone. Tribale e rituale il canto, o dovrei dire più evocazione, lo possiamo definire a conti fatti come un canto Enochiano. Miscelando i riff pesanti a sonorità tribali e a meccanismi assolutamente fuori dagli schemi classici della musica psichedelica. Secondo brano Smashanam: the crematorium ground of Kali prosegue in questo viaggio in continuo bilico tra i primordiale, lo sciamanico e il malato. Qui si sente ancor di più la sperimentazione della band e le sonorità ambient che aumentano quello che è il sentimento di malia che si è percepito nella prima canzone. Abbiamo poi Invokation IV: Heru-khentan-maati e Agnes Astor dove il filo conduttore continua a tessere questo errare assolutamente fuori dal tempo e fuori dallo spazio e continuando verso questo non luogo di perdizione e di


meditazione. A chiusura abbiamo Umbra Venefica che è degna chiusura del cd, oltre che viatico per un “rientro” con la prima traccia, quasi fosse un mantra che continua incessantemente. A livello tecnico non ho trovato alcuna problematica o alcun difetto da sollevare, forse volendo essere pignoli avrei curato di più la copertina (in un paio di punti si vede l’immagine sgranata), ma detto questo direi che non vi è nulla di “errato”. A tuttora, a chiusura della recensione, non ho ancora capito se amo alla follia questo cd oppure se non ho più intenzione di ascoltarlo. E’ altamente disturbante, vi giuro è come una droga, non ne puoi fare a meno anche se sai che ti farà male. Fidatevi dovete ascoltarlo assolutamente. Per poterne avere una copia potete acquistare “Cosmagon” direttamente dalla band stessa, quindi contattateli e acquistate il cd.

Alessandro Schumperlin

Gruppo: Locus Animae Titolo Album: Ove Il Mio Io Cadrà... Genere:Black Metal Voto: 75/100 Sito: www.facebook.com/locusanimaeblackmetal Questo è il primo lavoro di una band neo costituita di Novara I Locus Animae nascono da un'idea di Azghal (Nicolò bassista, già conosciuto per il progetto di dinogrind e bassista dei godless entity) e Mortiferum (Gregory, Cantante) nella primavera del 2012. Il loro intento è quello di portare nuove e particolari sonorità nel panorama Black/Depressive Black Metal. Dopo poco tempo si aggiungono al gruppo Durbuk (Matteo, Chitarra anche dei godless entity), Aus (Brian, Chitarra) e Aumaan (Davide ,Batteria), e fin da subito viene a crearsi una certa intesa e una particolare atmosfera all'interno della band. Con il passare delle prove, però, il gruppo si accorge che era necessario un tastierista per completare il sound, e così viene reclutato Kabaal (Adri, Tastiera). Nel giro di pochi mesi la band si sente pronta per entrare in studio, tanto che il 31 ottobre i Locus Animae entrano in studio per registrare il loro EP d'esordio presso lo studio di registrazione/sala prove Old ones a Paruzzaro. Ma entriamo nel merito delle 4 tracce proposte dalla band in questo Demo/EP, prica cosa che spunta all’orecchio è l’uso della lingua italiana per tutte le canzoni. In barba al discorso più o meno commerciale che si può fare black metal in ogni lingua tranne che l’italiano. Ovvio sarebbe stato più semplice fare i testi in inglese, ma perché? Io ho in mente alcuni gruppi che fecero il loro album in rumeno, in finnico, norenno, piuttosto che russo e in dialetto siculo, ma in italiano mai. Questo dal mio punto di vista è un fattore che ha un doppio taglio. Da un lato il plauso per la scelta, dall’altro il dubbio che PURTROPPO oltre i confini italici non verranno capiti, non solo per quello che cantano ma per il fatto di usare la lingua italiana. Per la parte tecnica direi che ad esclusione della batteria che mi sembra poco convincente a livello di suoni e a livello di uscita, avrei preferito degli effetti differenti per quello che riguarda le chitarre. Mi spiego meglio, da un lato sento leggermente sintetica la batteria e in alcuni punti i tom non sono così incisivi come mi sarei aspettato. Ma per essere il loro primo lavoro ci sta tutto. Per le chitarre avrei preferito delle sonorità più “taglienti” nelle parti veloci e negli arpeggi e nei puliti sarebbe stato forse meglio dare un suono “più rotondo” o meglio ancora registrare quelle parti con la chitarra classica, ma direi che il lavoro, considerando che è il loro primo EP, nel complesso è fatto in modo dignitoso. Le canzoni che più mi hanno colpito sono certamente La canzone che da il nome alla band “Locus Animae”, “Come pioggia…” e “Uomo Primo”. Direi che la band, in chiusura di recensione, è promossa a pieni voti, ovviamente consigliamo di continuare per questa strada e di pensare anche agli arrangiamenti ed alle post produzioni per i prossimi album, perché il peccato veniale ci sta se non perpetrato. Seguiteli il più possibile e supportateli.

Alessandro Schumperlin


Gruppo: Electric Superfuzz Titolo Album: How to Forget Genere: Hard Rock Voto: 85/100 Sito:h http://www.electricsuperfuzz.com/ Etichetta: Jestrai records Questo è il disco d’esordio degli Electric Superfuzz, band romana nata nel 2011 per volontà del frontman Dario Ramaglia, autore di tutti i testi e arrangiamenti. Il disco e un concept album formato da 12 tracce esplosive di puro rock, un mix tra i duri Queens of the Stone Age e il blues maledetto di Robert Johnson. L’ossessione stoner alternata al ruvido blues sono il leitmotiv di questo disco, che riesce, ad ogni minuto, a trascinare l’ascoltatore in un turbinio di fortissime emozioni. Così ci dice la scheda di presentazione e devo dire che è assolutamente una precisa definizione di quello che sono le 12 tracce presentate dalla band. Situazioni “acide” da rock psichedelico anni 70, riff con un groove altissimo e incalzante, un feeling non da poco questo è un portentoso inizio per la band Capitolina. Dal mio punto di vista l’unica pecca è che dura solo 38 minuti. Dalla prima all’ultima nota siete assolutamente coinvolti dalle loro note. Stranezza della band: due chitarre, due batterie ma nessun basso; il tutto comunque funziona abbastanza bene, si sente poco la mancanza del basso. Interessante anche il fatto che la band ha ammesso che prima della seconda chitarra e della seconda batteria il disco è stato creato con un chitarra un Mac e alcuni plug in, ovviamente ciò che ne scaturì fu l’ossatura del disco da rimpolpare in studio di registrazione. Interessante poi la scelta stilisticotecnica applicata ovvero: Le registrazioni del disco sono affidate alle sapienti mani di Matteo Spinazze (Zu, Ardecore, Montecristo), con incipit tassativo di registrare tutto con strumentazione completamente vintage, questo per dare certamente un effetto ed una sensazione di calore che sovente si perde con la supertecnologia odierna, devo dire che l’obiettivo è stato raggiunto. L’album e stato completato vietando qualsiasi tipo di editing sia nelle registrazione che nel missaggio ci dice la band, e devo dire che oltre ad essere una scelta coraggiosa è stata una scelta azzeccata e la band tiene a sottolineare che la loro è stata” Una scelta di tipo ideologico!”. Un applauso aggiuntivo per ciò che hanno prodotto. Dal mio punto di vista ci sono parecchie canzoni che hanno un felling aggiuntivo e che possono essere annoverate tra le canzoni top di questo album e vi direi certamente: la opener “Misfits I”, “Sicko”, “Silver Yeah”, “Grandaddy’s fault”e “Washing machine”. Di certo gli Electric Superfuzz sono una band da tenere sott’occhio e da non farsi scappare questo album d’esordio

Alessandro Schumperlin Gruppo: HATI & SKOLL Titolo Album: Distratta-Mente Genere: Voto:70/100 Sito: hhttps://www.facebook.com/pages/HatiSkoll/41998433111 Il gruppo dopo aver esordito nel 2009 con “One More Time Maestro” fa uscire ora “Distratta-Mente”, che è una produzione di 4 tracce che funge da biglietto da visita per la nuova line-up del gruppo di Livorno, dato che come spesso accade ci sono cambi di “registro” nelle band e qui abbiamo un nuovo bassita ed una nuova cantante rispettivamente: Riccardo


Rossetti e Vanessa Caracciolo. Considerate che la band prima aveva un cantante maschile e quindi trasformare i registri da cantato maschile a quello femminile non sempre è semplice e facile, ma devo dire che la band ha centrato il bersaglio, ed il cambio lo trovo interessante anche perché la voce è rabbiosa e graffiante quanto basta per non passare in secondo piano. Le 4 canzoni "Who Knows", "Vampire Ideals" , “Distratta-Mente” e "La verità qual è" presentano differenti influenze della band e differenti generi, ma che insieme stanno bene e soprattutto hanno un feeling comune. Inoltre l’aver scelto di cantare sia in inglese che in italiano da ai miei occhi un valore aggiunto in più. Come sonorità troviamo, sia situazioni alla Pantera e Black Label Society, per le composizioni ovviamente, che rimandi sia a Guano Apes che a dinamiche quasi di R’N’B e Jazz per quanto riguarda la voce, che noto essere decisamente sopra le righe, imperiosa ma non invasiva. Curioso è anche un breve intermezzo simil-reggae, prima di un finale tonante durante una delle quattro tracce (non vi dico quale, dovrete ascoltare tutto il demo). Due problemi sorgono ascoltando il demo ed uno guardando la copertina: Il primo la sua brevità, avrei ascoltato altre 10 canzoni della band senza accorgemene Secondo una produzione che avrebbe dovuto essere più "rotonda" e più curata, visto che hanno già esperienza in studio alle spalle. Problema della copertina, mi sembra molto poco funzionale e molto poco accattivante per quello che vi è all’interno, come dico spesso è fuor di dubbio che se si parla di musica la parte del leone la fa la musica, ma di certo ci va anche una copertina di alto livello per tenere alta la “quotazione” del prodotto. Direi che forse questo è lo scivolone più grosso della band. Per cui se escludiamo questi “problemi” direi che in ambito tecnico non vi sono altre grosse problematiche e per essere un demo “Distratta-Mente” è una prova molto efficace da parte della band riformata e rinnovata. Come spesso accade con così poche canzoni non posso dare voti molto alti, ma sia chiaro (come sempre scrivo) il voto “bassino” non è da considerarsi per la poca cura, ma solo per il numero esiguo di tracce da valutare ed il minutaggio delle stesse. Tornando alla band potrei dire con certezza quasi “accademica” che: gli Hati & Skoll possiamo considerarli come un punto molto interessante di tutta la scena metal underground e indipendente di casa nostra, ovvio che ci vuole anche il vostro supporto quindi recuperate il loro materiale, acquistatelo, seguiteli ai concerti.

Alessandro Schumperlin

Artista: Diluve Titolo Singolo: What the Hell… !?! Genere: Hard Rock Voto: 68/100 Sito: : http://www.diluve.com Etichetta: Ladymusicrecords Esordisco ocn un lapidario “I Diluve mi hanno divertito e non poco”. La band pisana si forma nel 2006 e, come tutte le band che si rispettino, inizia la classica gavetta girando per locali e festival (anche all’estero non solo in Italia) per presentare la propria musica. Dopo la promozione del primo EP “What the Hell Is Diluve?”, il gruppo si concentra sul prossimo album, come è normale che sia, e da questa concentrazione esce il loro debutto dal titolo (forse un filino troppo legato al precedente lavoro) “What the Hell…!?!”. Musicalmente la band si caratterizza su di un mix tra thrash ben strutturato e del heavy classico. Da sottolineare che anche loro, come un’altra band recensita pochi mesi fa, prediligono usare la melodia vocale senza forzarla e senza esasperarla; a dimostrazione che c’è conoscenza, studio e intensità in quello che la band propone. Purtroppo però non sono qui a gridare “al miracolo”, nel senso che musicalmente la band propone un buonissimo prodotto, ma non spicca per originalità compositiva, non che sia un male sia chiaro, ma c’è il rischio sulla lunga che gli ascoltatori possano trovare la cosa stucchevole. Perché la band si avvale di strutture sonore e arrangiamenti ben noti ai più, forse è questo l’unico punto debole della loro proposta; manca di un “quid” di innovazione, certo i Diluve ripropongono a loro modo i classici, ma senza minimamente stravolgerli.


Per capirci, la band si avvale degli stili classici di Iron maiden e di Anthrax, del primo periodo, come basi da cui partire. Quindi direi classico metal anni 80. La variante se vogliamo sta nel riuscire a svecchiare, in parte, quei suoni tipici degli anni 80 e provare a riportarli ai tempi odierni. Ci sono alcune canzoni che restano in testa, vuoi perché molto simili a certe cavalcate di Harris e soci, vuoi per delle incursioni tipiche di Sott Ian e Belladonna come “I got all”, “Fatechild”, “Victim of venereal”, “Heavy machine gun”(dove troviamo delle chicche per gli appassionati di videogames) e la title track “What the hell”. A mio modesto parere i margini per poter rendere più personali i pezzi e meno dipendenti dai “mostri sacri” ci sono, auspico che loro possano fare il salto. Nel complesso quindi posso dire che: “niente di nuovo sotto al sole”, ma a differenza di molti altri gruppi quel “niente di nuovo” vien fatto bene e con un pizzico di personalità. Attendiamo che il prossimo lavoro sia più maturo

Alessandro Schumperlin Gruppo: D8 Dimension Titolo Album: Octocrura Genere: Industrial Metal Voto: 85/100 Sito: https://it-it.facebook.com/D8DimensionOfficial

I D8 Dimension sono una band industrial con venature di alternative metal. Provengono da Livoro e sono nati nel 2007. Come molte band ha avuto problematiche più o meno marcate per poter trovare una line up solida, ma come si suol dire tutto è bene ciò che finisce bene e nel gennaio 2013, la band ha pubblicato il suo nuovo lavoro, un EP dal titolo “Octocrura”, tutto autoprodotto. Il mix da loro presentato è assolutamente inconsueto, quanto di potente effetto: sento rimandi alla Korn, dei passaggi molto Nine Inch Nails, degli arrangiamenti alla Rob Zombie e dei vocalizzi a cavallo tra Deftones, Alice in chains e Incubus. La cosa disarmante è che il tutto è armonizzato al meglio, non dando il minimo sentore di disarmonia. Altra cosa che spiazza è il fatto di avere delle sonorità di alto livello sia in registrazione che post produzione, sapendo che il loro lavoro è completamente autoprodotto. Dimostrazione ennesima che autoprodotto non può essere accostato a “raffazzonato”. So semplicemente che questo “Octocrura” vi conquisterà dal primo ascolto, canzoni come “Vrock”, “Industrial”, “Inferno”, “Poisoned hamster” e “S.O.M.E.” mi colpiranno al basso ventre e non vi risparmieranno un secondo, dato che sono pezzi che hanno i momenti granitici frammisti a momenti di calma apparente e poi di nuovo mattoni in faccia. Questo Ep è veramente una delle rivelazioni di questo inizio 2013, fatevi un favore, recuperate una copia di questa fatica dei D8 dimension, oltre a supportare una band che se lo merita vi ritroverete un sette pezzi veramente intenso e articolato, con una poderosa identità. Da avere a tutti i costi, seguiteli anche da live sono certo che sapranno dare il mille per cento.

Alessandro Schumperlin


Gruppo: Hate Giving Day Titolo Album: One For All, All For Hell Genere: Death /Thrash metal Voto: 72/100 Sito: http://www.facebook.com/hategivingday Come si dice? Uno per tutti, tutti per uno? Beh, non stavolta! Il progetto di Aldo Steppa (ex fuciliere della guerra del Kosovo) non è quello che si può definire un motto d’amicizia…è più un brutale grido contro gli orrori della guerra. Il gruppo nostrano è composto dai membri uscenti dei Nameless Crime, conservandone la cattiveria per quanto riguarda distorsione e sezione ritmica ma dimenticandosi completamente della linea vocale e del cantato decisamente meno aulico della formazione precedente Già dai primi minuti di ‘Curse Of Violence’ ci rendiamo conto di come il metronomo regni sovrano sul gruppo: tempi perfettamente bilanciati, ritmo martellante e possente…insomma una vera e propria lezione di Thrash/Death Metal. Aggiungiamo a tutto questo un cantato decisamente Growl /Scream (efficacissimo) e un magistrale lavoro per quanto riguarda la chitarra solista, ecco che abbiamo una band Thrash simile agli Annihilator (che, devo dire, ho ritrovato molto nei primi due pezzi). ‘Hell On The Hill’ è un validissimo pezzo dalle tinte Thrash. la struttura è quasi identica a quella del brano precedente ma il ritornello alza decisamente il livello della canzone, infatti sembra scritto appositamente per i grandi concerti; una buona partenza non c’è che dire. Ascoltati per ora brani da 2 minuti e mezzo circa…ecco, alla quarta posizione, un pezzo decisamente più lungo (ben 4 minuti e mezzo): ‘Trench’ bene bene, come dire?! Ancora la stessa pappa??? i primi secondi della canzone mi mandano nella più totale disperazione… “che scrivo ora? che mi invento di nuovo? Oddio devo ripetere le stesse cose!” grazie al cielo no, infatti ‘Trench’ vede come vocal guest, un forse troppo effettato, Dario Guarino. la performance non convince fino in fondo e purtroppo tocca ad Aldo Steppa il duro compito di risollevare il pezzo con le sue possenti corde vocali! Arriviamo ora al singolo di questa autoproduzione: ‘The Kolon Hell’ il ritornello mi colpisce subito per la sua incisività: è forte, grezzo, cattivo e dannatamente trascinante (forse il miglior pezzo del disco). viene addirittura girato un video pieno di immagini di repertorio e a tratti possiamo vedere addirittura il gruppo che suona . ‘Soviet Remains’ segue a ruota il brano precedente per quanto riguarda la struttura e la ritmica, sebbene il basso sia particolarmente accentuato durante il ritornello. Ci avviamo verso l’epilogo del lavoro con un pezzo dal nome Italiano (curiosi di sapere come suona il Growl in Italiano eh!?!) La risposta è: “incredibilmente bene!!!!!” ‘Silente Viola’ è un brano validissimo. Il testo, particolarmente ispirato, sembra quasi riprendere i canti Alpini e gli inni di guerra tipici Italiani; per quanto riguarda la ritmica, assistiamo a un ottima prestazione di Dario Graziano dietro le pelli e un accurato lavoro di basso (perfettamente sincronizzato con gli altri strumenti , cosa che nei brani recedenti sembrava non essere troppo scontata) L’outro è affidato alle tastiere (sempre di Dario Graziano)tetro e malinconico per l’occasione! Che dire…sono stato troppo buono con un lavoro che presenta dei brani decisamente simili e piatti nelle strutture? Ho ascoltato il tutto in modo superficiale? Può essere…ma se scendete di poco potrete leggere il voto della recensione e allora ogni dubbio sarà dissolto!


Bene, miei cari metallari, concludo augurando a tutti voi un buon giorno dell’ odio (giorno dell’odiamento suona troppo male) con gli Hell Giving Day e mi auguro che passino presto dalle mie parti per poterli vedere live e procurarmi qualche contusione aggravata durante lo show

-Sgt. Hurricane

Gruppo: Forasdomine Titolo Album: Electric Ofelia Genere: Strumentale/Ambient/Avangarde Voto: 95/100 Sito: http://forasdomine.blogspot.it

Forasdomine è il progetto strumentale partorito da un ragazzo sardo conosciuto come Ignis. E’ polistrumentista e decide di farsi questa camminata in solitaria in un territorio chiamato MUSICA. Non l’ho scritto tutto in maiuscola a caso, Ignis viaggia su tutto il “territorio” musicale, non facendosi mancare quasi nulla. Si parte da sonorità classiche a quelle sperimentali, per tornare a composizioni orchestrali a frammenti minimali e introspettivi. Il come riesca a mettere insieme cose così distanti quali frammenti folk apocalittici con movenze psichedeliche, sprazzi di ambient, partiture classiche e odori gotici è assolutamente miracoloso e disarmante. C’è chi potrebbe dire che canzoni così lunghe sarebbe il caso di “sintetizzarle “ e renderle più radio oriented; cosa più sbagliata non ci sarebbe a mio avviso, si perderebbe buona parte della magia che Forasdomine mettono nelle canzoni. Questo è un album da assimilare con tutta la calma che serve per capire il pathos delle note e non certo è possibile farlo nella frenesia delle tempistiche radiofoniche; per la serie musica per veri intenditori. Forse in un paio di canzoni avrei apprezzato una bella voce per aumentare il sentimento che c’è e si “tocca” nelle note, ma anche così la poesia sonora non si perde o l’album stesso non perde di vigore e di feelings. In ambito tecnico devo dire che ho trovato un filino poco convincente la batteria in alcuni punti, più per i suoni e la post produzione della stessa che non altro, ma escludendo questo piccolo punto negativo devo dire che il cd scorre molto bene volte non servono tanti ingredienti o virtuosismi inutili. Sicuramente è da premiare Ignis per l'estro e il coraggio con cui ha composto questa “Elettric Ofelia”. Il disco si può ascoltare/scaricare dal suo blogspot anche perché non è mai stato pubblicato su supporto fisico, ma questo discorso lo riprenderò a fine recensione. Come dicevo prima “Electric Ofelia” non è disco “facile” da ascoltare, avete da dare attenzione a ciò che esprimono le casse e quali saranno le “corde” emozionali che vi verranno toccate. Se volete potrete avere un aumento ed un’amplificazione delle sensazioni se andrete sulla pagina di Facebook a cercarvi le immagini che Forasdomine ha scelto per ogni traccia. Le più intense per me sono state la opener “Black summer carnival”, “Campeda”, “Hychnos hypnos”, “Lilith de fatmah”, “Divina” e la title track dell’album “Electric Ofelia”. Ovviamente vi ho fatto le punte di diamante; il resto del diamante andatevelo ad ascoltare. In chiusura della recensione vi rinnovo l’invito di andare ad ascoltarvi l’album intero e a supportare il lavoro di un polistrumentista veramente bravo e che ha reso disponibile la sua musica, l’ho scritto prime e lo riscrivo potrete ascoltare “Electric Ofelia” oltre che dal suo blogspot, lo potrete ascoltare anche sul myspace e sulla pagina della band di Facebook. Veramente complimenti ad Ignis per il suo grandioso lavoro

Alessandro Schumperlin


Gruppo: Nerofilmico Titolo Album: Nerofilmico EP Genere: Rock-alternative rock Voto: 69/100 Sito: http://www.nerofilmico.altervista.org Appena schiacciato il “play” del lettore la prima canzone dal titolo "La lunga notte di Mirella" fa tanto, forse troppo, Ligabue di "Bambolina Barracuda"; purtroppo non accade solo nella prima strofa della canzone. Troppo pesante come citazione per i miei gusti. Il resto della canzone si agita velocemente tra alternative rock e il pop rock funkeggiante e pare che il gruppo non abbia fino in fondo idea di dove voglia andare a “parare”, a meno che sia idea del gruppo di destabilizzare l’ascoltatore. La cosa è sconsolante, dato che si sente l’attitudine della band che è genuina, si sente che sanno suonare e si sente che hanno lavorato su molto sulle quattro tracce di Questo “Nerofilmico EP”, ma c’è un blocco a mio avviso, un impedimento del trio che non mi è chiaro fino in fondo. La cosa si ripropone nella traccia successiva, non la citazione di Ligabue sia chiaro, nella canzone dal titolo “Verde vortice”, canzone che ha un certo appeal non si può negare, un certo feeling viene creato con l’ascoltatore, ma devo ammettere che non mi è chiaro dove vogliono andare; siamo di nuovo in bilico tra il pop rock e l’alternative rock. Interessante capire che la band ha provato in 4 canzoni a creare un concept che gira attorno a “Mirella”, soggetto cantato nella prima traccia ed a quattro momenti della sua vita emotiva, ma si rischia sempre che il concept possa ritorcersi contro chi l’ha fatto; specie poi se si tenta di riassumerlo in così poche canzoni. Purtroppo dal mio punto di vista la band ha fatto il concept del dubbio stilistico della band; come sopra anche “Neon festival” è vittima, anche se in minor percentuale, di questo dubbio amletico della band, ma ha un potenziale in più rispetto alle tracce precedenti e potrei dire che è la canzone più azzeccata, orecchiabile e più riuscita. Quantomeno ha una sua dimensione ben specifica e non è pesantemente in bilico tra generi che cozzano tra loro. Il finale è lasciato a “Si riassume tutto” par che la band abbia deciso in questa canzone di tirar fuori le unghie e far vedere che sono capaci di andare oltre il pop rock e dare un apporto personale al rock targato “Italia”. Interessante ma non mi è chiaro se un paio di passaggi di volumi sia voluta oppure no. Nel senso ci sono un paio di punti in cui avrei comunque tenuto leggermente più alto il volume della voce, ma siamo nel campo del piacere personale. A livello tecnico la band ha fatto un lavoro MAGISTRALE, arrangiamenti, post produzione e registrazione curato in modo praticamente impeccabile. Tutto suona bene, i livelli (escludendo il punto di cui sopra) il mixaggio è a livelli di professionalità alta. Importante segnalare che questo EP, come il precedente, sono autoprodotti per scelta, direi che questo è un punto che va a loro vantaggio specie per il risultato ottenuto in ambito tecnico. A conclusione, devo dire che se la band decidesse se stare più in ambito pop o in ambito alternative, per ciò che concerne la composizione dei brani, potrebbero di gran lunga ottenere riscontri maggiori. Il voto par così distante dalle mie parole, non lo nego, ma ho voluto premiare la parte tecnica e il coraggio della band a fare una cosa inusuale un EP concept in quattro tracce, unica cosa che mi sento di dire alla band è di provare a trovare una vostra via di composizione senza dovervi troppo preoccupare del genere ma che abbia almeno parte degli stilemi del tipo di rock che volete suonare. Vi esorto comunque a cercare il loro Ep e farvi una vostra idea sui Nerofilmico.

Alessandro Schumperlin


Gruppo: Helslave Titolo Album: Ethereal Decay Genere: Death/Thrash Voto: 65/100 Sito: http://www.myspace.com/helslave Interessante l’esordio dei Romani Helslave, che è il primo passo per la concretizzazione del loro progetto dopo le quattro canzoni rese disponibili on line nel 2010. L’ EP è composto da tre canzoni, praticamente dovrei parlare più di un singolo che non di un EP, però quelle tre canzoni registrate ed incise sono abbastanza esaurienti per poter avere un’idea di massima su cosa sono gli Helslave e dove vogliono andare, come sempre con così poche tracce il voto non potrà essere alto. Il gruppo si incastona nel filone Death-Thrash ma con qua e la rimandi al metal core “old school”. La band tiene a sottolineare quali sono i punti di ispirazione loro e ci dicono: Hypocrisy, Dismember, Amon Amarth, At The Gates. Quindi radicano la loro ispirazione in scandinavia e nello specifico in Svezia. Comunque devo dire che il loro sound non è così palesemente riconoscibile con queste band, si sente un vago rimando, magari dovuto alle poche canzoni presenti nel EP/Singolo, ma ciò non mi pare per nulla un male, anzi lo vedo come valore aggiunto. In ambito tecnico devo dire che hanno fatto un buonissimo lavoro, nulla è stato lasciato al caso e tutto si sente con una certa qualità ed una certa nitidezza. Forse, unico neo è che non vi è “nulla sotto al sole” nel senso che ciò che si ascolta è di buona fattura, suonato bene, curato bene in ambito tecnico (ripeto) ma in ambito compositivo nulla di nuovo. Meglio per il futuro alzare “l’asticella” della composizione e provare ad osare un pochino di più. Essendoci solo tre canzoni mi vien difficile trovare quelle che mi hanno impressionato di più, diciamo che quella che potrebbe darvi una badilata in fronte potrebbe essere secondo me “Hypocrite messiah”. Da aggiungere sugli Helslave c’è pochino, direi che ascolto è consigliato, sempre che non stiate cercando la “novità” a tutti i costi. La band fa il lavoro bene, ma non aggiunge nulla che Caliban o Heaven SHall burn, giusto due nomi, non abbiano già proposto. Ma come dico sempre a volte non farebbe male alla salute poter supportare gruppi nostrani piuttosto che andare altrove a cercare ciò che abbiamo “in casa”. Aspettando l’album completo, che so essere in lavorazione, consigliamo alla band nuovamente di osar di più e a voi che leggete vi consiglio comunque un ascolto approfondito delle tre canzoni all’interno di “Ethereal Deacay”.

Alessandro Schumperlin

Artista: THE BLACKTONES Titolo Album: DISTORTED REALITY Genere: DOOM STONER GRUNGE Voto: 80/100 Sito: www.facebook.com/theblacktonesband 5 PEZZI DI DOOM STONER GRUNGE DAVVERO PESANTI E PLUMBEI RACCOLTI NELL'EP DEI BLACKSTONES DAL TITOLO -DISTORTED REALITY-. IL PRIMO PEZZO -THE LAST TIME- OLTRE AGLI STILI MENZIONATI SOPRA HA ANCHE UN Pò DI METAL NEI SUOI RIFF PERò NIENTE RITMI ELEVATI, -WALKING DEAD- MI RICORDA QUALCOSA DEI DOWN E DI ALCUNI RIFF DEI VELVET REVOLVER, -THE PHOENIX- è PESANTISSIMO COME UN BLOCCO DI 10 TONNELLATE DI CEMENTO, -ASHES- è UN BEL PEZZO QUADRATO E POTENTE, CHIUDE -OUR GOD- CHE DIMOSTRA LE OTTIME CAPACITà VOCALI DEL CANTANTE. DETTO QUESTO GRAN BEL EP.

LIDEL


Artista: VETRONOVA Titolo Album: DURANTE Genere: PSICHEDELIA, ALTERNATIVE, ROCK Voto: 85/100 Sito: http://www.facebook.com/pages/Vetronova/187078138006869?ref=ts&fref=ts

VETRONOVA è UNA BAND CHE HA MOLTO IN COMUNE CON LA FRENESIA DELLE BAND ALTERNATIVE INGLESI ALLA ARCTIC MONKEYS PER CAPIRCI CON MOLTA PSICHEDELIA AGGIUNTA. L'ALBUM SI CHIAMA -DURANTE- COSì COME LA PRIMA TRACCIA STRUMENTALE DAVVERO FURIOSA E COINVOLGENTE. -CODA DELL'OCCHIO- ALZA IL TIRO COME VELOCITà, -IL DURO MACCHIATO- CONTINUA A PREMERE SUL PEDALE DEL GAS, -NON ANCORA- UN Pò SI CALMA ED è MOLTO PSICHEDELICA COME RETROGUSTO ( MOTORPSYCHO), ANDANDO PIU' AVANTI (TRACCIA 7 ) -I PASSI DEL RAGNO- FANNO CAPOLINO INFLUENZE DEI FLUXUS ( BAND DI CULTO ITALIANA CHE DOVETE ASCOLTARE), -CORSA- è MOLTO ALTERNATIVA, CHIUDE LA LUNGHISSIMA UNTITLED-, 12 MINUTI DI VIAGGIO MENTALE-SPIRITUALE. MOLTO BRAVI!!

LIDEL Artista: L'ALBA DI NUOVO Titolo Album: LA NUOVA RAZZA Genere: HARDCORE MELODICO,POP PUNK Voto: 70/100 Sito: www.lalbadinuovo.com

L'ALBA DI NUOVO è UNA BAND PRETTAMENTE HARDCORE MELODICO CHE PERò è ANCHE GRAFFIANTE PUR ESSENDO SU MID TEMPO COME VELOCITà ( NIENTE NOFX STYLE), L'ALBUM DI 8 PEZZI ( + INTRO, INTERMEZZO E OUTRO) SI INTITOLA -LA NUOVA RAZZA-. PARTENDO DAL PEZZO 2 -LA TUA IDENTITà- SI SENTONO TUTTI I MARCHI DI FABBRICA DI TALE GENERE CON UN OCCHIO ALLA TECNICA ( SPESSO SOTTOVALUTATA), -IL TEMPO- è PIU' SUL PUNK CON QUALCOSA DI SCREAMO ALLA VOCE, -LA NUOVA RAZZA- PEZZO 5 CONTINUA SULLA FALSARIGA DI QUANTO PROPOSTO COSì COME GLI ALTRI PEZZI. L'ALBUM è SUONATO MOLTO BENE MA C'è UNA SORTA DI RIPETIZIONE NEI PEZZI CHE ALLA LUNGA ANNOIA, CAPISCO CHE L'HARDCORE è QUESTO QUI, PERò UN MINIMO DI RICERCA DI UNA PROPRIA IDENTITà NON SAREBBE MALE. IL GROSSO PROBLEMA è CHE QUESTA LORO FATICA NON RIESCE A SPICCARE DALLA MEDIA.

LIDEL


Artista: Easy Trigger Titolo Album: Bullshit Genere: Hard Rock/Sleaze Voto: 75/100 Sito: www.streetsymphonies.com Etichetta: Street Symphonies Records Gli Easy Trigger nascono nel lontano 2009 in quel di Verona e dopo aver dato alla luce un EP, si presentano al mondo, o meglio, sul mercato discografico con il loro primo full-lenght, dal titolo tanto inequivocabile quanto carico di reminiscenze ottantottine “Bullshit”, pubblicato a dicembre scorso per la label Street Symphonies Records. Un esordio importante che mette subito in chiaro che è possibile ancora rivivere, quantomeno musicalmente, i fasti degli anni ottanta, dei loro eccessi del loro “party all night long” e della velocità. Gli Easy trigger fanno del velocissimo hard rock, con venature sleaze e glam metal in pieno stile anni 80. I dodici pezzi che compongono questo “Bullshit” si dimostrano tutti ispirati a quel periodo e sono brani che hanno un suono bello pesante e rabbioso e son pezzi dotati di molta attitudine al genere. Unico problema in tutto questo è che non vi è un “quid” di novità, la band fa l’occhietto a mostri sacri quali Skid Row, degli ammiccamenti anche agli Hardcore Super star, ma non aggiungono nulla al panorama. Sia chiaro non sempre bisogna fare dell’innovazione e fare quello che nessun’altro ha mai fatto prima, ovvio, si può anche esser “dentro” ad un genere senza voler creare la “novità” a tutti i costi; ma dal mio punto di vista non avrebbe fatto male un pizzico in più di originalità. Il rock italiano continua a suonare ad altissimi livelli, e gli Easy Trigger si buttano in questa fiorente scena con tanta convinzione e molte idee da mostrare. Bullshit è una grande produzione e un grande esordio che farà le fortune della band e di tutti gli appassionati. In ambito tecnico la band ha fatto un lavoro minuzioso e certosino per la ricerca sui suoni e le dinamiche di arrangiamento, produzione e mixaggio, tanto da dare al pubblico un lavoro di alto livello e alta classe. Tutto si sente come deve sentirsi, nulla che resti sottotono o sia minimamente sbavato. Per la parte emotiva, diciamo così, hanno dato una buona impressione canzoni come “Route 66”, “Hatesphere”, “Rocket girl”, immancabile traccia per il genere, ovvero la ballad “Smokers die young”, “A good night to kill” e “911”. Buonissima prova per la band, promossa non solo per l’attitudine ma anche per le capacità dimostrate. Ve li consiglio se avete voglia di fare un salto negli anni 80 avendo comunque sonorità attuali. Potreste anche usarla come colonna sonora per un bel viaggio verso una serata che non ha fine.

Alessandro Schumperlin


L'ANGOLO DELLE PAROLE rubrica letteraria a cura di BR1

Amici e amiche, come detto nell'editoriale, questa rubrica potrebbe essere a mio avviso, una di quelle che ha bisogno del vostro aiuto per poter migliorare. Vi invito a a inviare al mio indirizzo mail br1undergroundzine@libero.it le vostre poesie, i testi delle vostre canzoni, i vostri pensieri scritti, in prosa in rima baciata o sputata, in 3\4 o in 7\8... insomma come volete! Questo spazio è stato ideato e creato apposta per voi! Approfittatene. Qui tutti i lettori di undergroundzine possono leggere le tue parole. Grazie infinite a chi vorrà . BR1 Bruno Giraldo è nostro collaboratore da circa due anni, prima come recensore e ora come curatore ed editorialista. Ha raggiunto un traguardo che sappiamo per lui essere importantissimo. Con un suo amico, a quattro mani quindi, hanno dato alla luce il loro primo romanzo. Potete trovarlo sia in formato e book che ordinarlo e riceverlo nel caro vecchio formato cartaceo direttamente seguendo questo link http://www.booksprintedizioni.it/libro/romanzo/otto Sosteniamo le nuove leve della letteratura! Martina Tosi


USCITE DISCOGRAFICHE MARZO 2013 03 Marzo REDSKA “Bella Ciao” 04 Marzo STEREOPHONIC “Graffiti on the train” 05 Marzo JIMI HENDRIX “People, hell and angels” HOW TO DESTROY ANGELS “Welcome Oblivion” 08 Marzo BON JOVI “What about now” 12 Marzo ERIC CLAPTON “Old sock” GERSON “Generazione in difficoltà” SKA-P “ 99% “ MINISTRI “ Per un passato Migliore” TYING TIFFANY “One” DAVID BOWIE “The next day” 19 Marzo BLACK CROWES “Wiser for the time” BLACK REBEL MOTORCYCLE CLUB “Specter at the feast” 26 Marzo DEPECHE MODE “Delta Machine” THE STROKE “Comedown Machine” XX Marzo DEATH SS “Resurrection”


Spazio film Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street (Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street) è un film del 2007 diretto da Tim Burton. Costituisce l'adattamento cinematografico dell'omonimo musical di Stephen Sondheim e Hugh Wheeler, a sua volta adattamento del dramma teatrale omonimo di George Dibdin Pitt del 1842; a loro volta tutte le suddette opere prendono spunto da Sweeney Todd, assassino seriale verosimilmente esistito. Nel film recitano Johnny Depp, alla sua sesta collaborazione con il regista, nel ruolo di Sweeney Todd, Helena Bonham Carter nel ruolo di Mrs. Lovett, alla sua quinta collaborazione con Burton e Alan Rickman nel ruolo del Giudice Turpin. La pellicola è stata distribuita negli Stati Uniti il 21 dicembre 2007, nel Regno Unito il 25 gennaio 2008 con entusiastiche recensioni e in Italia il 22 febbraio2008[1]. Il film ha vinto il premio come miglior film (commedia o musical) e comemiglior attore (commedia o musical) alla 65-esima edizione dei Golden Globe. È stato inoltre candidato all'oscar come miglior attore protagonista e migliori costumi, vincendo la statuetta come migliore scenografia all'80-esima edizione degli Academy Awards.

TRAMA Un uomo di nome Sweeney Todd è su una nave che sta facendo rotta versoLondra, dato che è stato trovato da un giovane marinaio di nome Antony in mezzo all’oceano. Arrivato nella capitale dell’Inghilterra, Todd racconta ad Antony la storia del barbiere Benjamin Barker, che un tempo viveva a Londra con la moglie Lucy e la figlia neonata Johanna. Il crudele giudice Turpin però ( che mise gli occhi su Lucy), esiliò e incarcerò Barker con una falsa accusa, per rimanere solo con sua moglie. Todd saluta Antony e si reca poi nel negozio di pasticci di carne della signora Lovett, che si trova sotto a quello che era l’appartamento di Barker. La Lovett dice a Todd che dopo l’esilio e l’incarcerazione del barbiere, Turpin violentò Lucy che, per l’umiliazione subita, si suicidò con del veleno. Dopo di che, il giudice adottò Johanna, che ora tiene ancora segregata nella sua villa. A questo punto, Todd rivela di essere lui stesso Benjamin Barker, scappato di prigione e ora ritornato a Londra con un falso nome. Nel suo appartamento Todd ritrova i suoi rasoi argentei, con cui ha intenzione di compiere la sua vendetta verso Turpin. Il barbiere si reca in città per farsi un po' di pubblicità e attirare Turpin nel suo negozio, che riaprirà sopra all’emporio della Lovett. Todd sfida il barbiere italiano Adolfo Pirelli, un ciarlatano che vende un falso prodotto per i capelli in città. Il barbiere dai rasoi argentei vince la sfida (diventando molto popolare in città), e se ne ritorna nel suo negozio. Riceve la prima visita da Antony, venuto a dirgli che si è innamorato di una ragazza di nome Johanna che ha visto attraverso la finestra della villa di Turpin. Todd capisce che si tratta di sua figlia, e dice al ragazzo che, se riuscirà a farla scappare, la potrà nascondere nel suo negozio. La seconda visita che riceve è quella di Pirelli e del suo servetto Toby Quest’ultimo viene trattenuto di sotto dalla signora Lovett (che lo vizia), mentre Pirelli si reca nel negozio di Todd, dove gli dice di essere stato una volta l’aiutante di Benjamin Barker. Ora è intenzionato a ricattare Todd: rivelerà il suo vero nome se lui non gli darà metà dei suoi guadagni, avendolo riconosciuto. Per non accettare il ricatto, Todd uccide Pirelli con uno dei suoi rasoi, e ne nasconde il cadavere in un baule presente nella stanza. Ora è Turpin che si presenta alla porta di Todd, chiedendogli di raderlo. Il barbiere coglie l’occasione per vendicarsi, ma proprio quando sta per tagliare la gola dell’ignaro giudice, Antony entra nel negozio e rivela al barbiere che Johanna ha accettato di scappare con lui. Viene così udito anche da Turpin, che se ne va dal negozio, furioso. Finita questa sfortunata situazione, Todd caccia Antony dal negozio, ma c’è ora un problema più grosso da risolvere: come far sparire il cadavere di Pirelli? La signora Lovett però, ha bisogno di nuove carni particolari per i suoi pasticci, e usare quel ciarlatano come ingrediente potrebbe essere un’ottima idea per farne sparire il cadavere. A questo punto, Todd sfoga la sua rabbia su tutti i suoi clienti, sgozzandoli selvaggiamente per poi gettarli attraverso una botola nella stanza da forno della Lovett, che li macella. Presto il negozio dei pasticci di carne riscuote un enorme successo, dato che i clienti apprezzano quella carne particolare. Giorni dopo però, Antony si reca da Todd per dirgli che Turpin ha fatto chiudere Johanna in un manicomio, per punire il tradimento della ragazza. A questo punto, il barbiere dice al ragazzo di recarsi nel manicomio, e fingersi l’apprendista di un fabbricante di parrucche in cerca di capelli dorati (quelli che ha Johanna) in modo da portar via


la ragazza e nasconderla nel suo negozio. Dopodiché Todd scrive una lettera a Turpin, in cui gli dice che Antony ha rapito Johanna, e che quella notte la porterà nel suo negozio. Fa questo in modo da attirare il giudice ed avere la sua vendetta. Nel frattempo Toby ( il ragazzino che serviva Pirelli, poi “adottato” dalla signora Lovett) comincia a sospettare che in quel posto ci sia qualcosa di losco. La Lovett allora, per far sì che non vada dalla polizia, lo attira nella stanza del forno e lo chiude dentro. Qui, il piccolo trova all’inteno di un pasticcio di carne un pezzo di dito umano. Scorge poi in un angolo della stanza alcune ossa. Dopodiché, la botola si apre e un nuovo cliente sgozzato da Todd precipita nella stanza. Il ragazzino, spaventato a morte, si nasconde nelle fogne (che erano connesse alla stanza da un tombino), dato che Todd sta scendendo per ucciderlo. Il ragazzino infatti ha scoperto il segreto suo e della Lovett. Intanto, Antony entra nel negozio del barbiere con Johanna (che ha fatto vestire da uomo per confonderla nella folla) e lascia la ragazza in quel posto, recandosi poi a cercare una carrozza che li porti via. La ragazza sente però la voce rauca di una donna e si nasconde in un baule presente nel negozio. Entra poi una mendicante matta, seguita da Todd, che la donna crede di conoscere quando se lo trova davanti. Sta per entrare il giudice e il barbiere sgozza la donna, facendola poi precipitare nella stanza del forno. Quando entra Turpin, il barbiere lo colpisce numerose volte con il rasoio, per poi tagliargli la gola di netto e gettare anchesso nella botola. Sente però dei rumori che provengono dal baule, e aprendolo vi trova Johanna che però non riconosce, dato che era travestita da uomo. Si prepara ad ucciderla, dato che aveva visto troppo, ma viene distratto da un urlo della Lovett. L’uomo la raggiunge di corsa nella stanza del forno, e scopre che la donna aveva urlato dopo che il giudice (non ancora morto) l’aveva afferrata per la gonna. Todd ha ora intenzione di bruciare i tre cadaveri presenti, gettandoli dentro al forno. Tuttavia, la luce di quest’ultimo (quando viene aperto) rende meglio visibile il volto della mendicante: è Lucy Barker. A questo punto, la Lovett confessa di aver mentito al barbiere perché lo amava. Lucy prese il veleno, ma solo in una piccola dose che la fece impazzire, dato che venne fermata dalla Lovett. Quest’ultima, viene gettata da Todd nel forno, dato che gli aveva mentito. Dopodiché il barbiere ritorna da Lucy, che stringe a se. Nel frattempo Toby esce dalle fogne dove si era nascosto. Il piccolo prova un grande senso di rabbia nei confronti di Todd, che gli ha ucciso quella che considerava una .madre adottiva. Raccoglie così il rasoio che Todd aveva gettato via e uccide il barbiere, sgozzandolo alle spalle. In realtà, osservando la scena con attenzione, si può notare che Todd alza il collo quando Toby si avvicina come per evidenziare la gola in modo che il ragazzo lo uccida.


CONCERTIMESE DI MARZO Angolo dedicato ai concerti in Italia ed Europa. Vuoi che il tuo concerto venga pubblicizzato su UNDERGROUNDZINE? Scrivi (possibilmente con anticipo) a : miloundergroundzine@rocketmail.com

AFTERHOURS 15 Marzo @ Casa della Musica – Napoli 16 Marzo @ Livello 11/8 – Trepuzzi (LE) 22 Marzo @ Tendastrisce – Roma 31 Marzo @ The Cage Theatre – Livorno

BAUSTELLE 17 Marzo @ Teatro Europauditorium – Bologna 23 Marzo @ Teatro delle Muse - Ancona 26 Marzo @ Teatro Bellini – Napoli 29 Marzo @ Gran Teatro Geox – Padova

BLACK REBEL MOTORCYCLE CLUB 18 Marzo @ Magazzini Generali – Milano 19 Marzo @ Hyroshima Mon Amour – Torino

FINLEY 16 Marzo @ Audiodrome live Club – Moncalieri (TO)

ILL NINO 23 Marzo @ Rock 'n' Roll Arena – Novara

LINEA77 15 Marzo @ Garage Music – Bellinzona (Svizzera) 16 Marzo @ Latte+ - Brescia

MARLENE KUNTZ 15 Marzo @ Tipografia Club – Pescara 22 Marzo @ Officine Giovani – Prato 28 Marzo @ Officine della Musica – Lecce


29 Marzo @ Teatro Kismet – Bari 30 Marzo @ Centro Multiculturale Officine – Messina

MILKSNAKE 16 Marzo @ Birreria Timonchio – Villaverla (VI) 30 Marzo @ PNX Bar – Padova

MINISTRI 15 Marzo @ Blackout – Roma 16 Marzo @ Flog – Firenze 21 Marzo @ Alcatraz – Milano 23 Marzo @ New Age – Roncade (TV)

NO BRAIN NO 15 Marzo @ Vox Clud – Nonantola (MO)

PORNORIVISTE 16 Marzo @ Cantiere 23 – Caltanisetta 29 Marzo @ Live Club – Trezzo (MI)

PUNKREAS 15 Marzo @ Vibra – Modena 16 Marzo @ Enotica – Roma 30 Marzo @ Rock Planet – Pinarella di Cervia (RA)

REEL BIG FISH 17 Marzo @ Factory – Milano

TESTAMENT 16 Marzo @ Tempo Rock – Gualtieri (RE)

THEE S.T.P. 23 Marzo @ Jack the Ripper – Roncà (VR) 29 Marzo @ EL Paso – Latina 30 Marzo @ Tender Club – Firenze


REGOLE DA SEGUIRE PER LE BAND CHE VOGLIONO ESSERE RECENSITE: 1-INVIARE LINK DOWNLOAD VOSTRO ALBUM E POSSIBILMENTE UNA BREVE BIO (INFLUENZE,ECC.), PIU' VOSTRI CONTATTI ( MYSPACE, FACEBOOK, ECC.), MENTRE IL LINK è OBBLIGATORIO, GLI ALTRI PUNTI NON SONO NECESSARI MA SAREBBERO GRADITI ( è TUTTO NEL VOSTRO INTERESSE) 2- EVITARE DI MANDARE RICHIESTE A PIU' RECENSORI ( IL TEMPO è QUELLO CHE è), LO FACCIAMO GRATUITAMENTE E PER PASSIONE 3- MANDARE IL VOSTRO ALBUM AI RECENSORI INDICATI ( UNA BAND AD ES. CHE FA MUSICA ELETTRONICA E MANDA IL PROPRIO ALBUM AD UN RECENSORE CHE SI OCCUPA DI MUSICA METAL, NON VERRà RECENSITO) 4- FINIRLA DI MANDARE MAIL COME QUESTA ( QUANDO VERRò RECENSITO? ECC.), ABBIAMO UNA ELEVATA MOLE DI RICHIESTE DA SODDISFARE, CHI VI AVVISA LO FA SOLO PER EDUCAZIONE, NON PERCHè è OBBLIGATO. CHI NON RISPETTERA' I SEGUENTI PUNTI NON VERRà RECENSITO. QUESTO PER EVITARE EVENTUALI DOPPIE RECENSIONI, DOVER CONTATTARE BAND PER AVERE L'ALBUM, ECC. GRAZIE LO STAFF


STAFF DIRETTORE MARTINA TOSI Interviste/flyer/pubblicitĂ /Annunci materialeundergroundzine@gmail.com Compilation (brano/logo) USCITA MENSILE Compilationuz@gmail.com angolodellafollia@virgilio.it

ATTENZIONE!!!!!! CONTATTARE SOLO UN RECENSORE. GRAZIE!!!! RECENSORI BR1 Editoriale/Rubriche Contatti: br1undergroundzine@libero.it

ALESSANDRO SCHUMPERLIN Recensore Genere: Metal (gothic, death, classic, glam, industrial, black, folk, pagan-vking, doom) Rock(classico, alternative, hard rock e dark) Contatti: sandmanundergroundzine@gmail.com


LIDEL Recensore Genere: punk,hardcore, indie, hard rock, grunge, thrash metal, rock Contatti: lidelrecensione@yahoo.it

ETTA

AL MIGLIETTA Recensore Genere:pop/alternativo/elettronica/punk Contatti: ALESSANDRO MIGLIETTA VIA CALAVINO, 5 73040 ARADEO (LECCE)

MILO Rubriche botta e risposta/uscite discografiche /concerti mensili Contatti: miloundergroundzine@rocketmail.com

COLLABORATORI: Max”doctor Rock” Ugolini Jean Marie VUOI DIVENTARE UN COLLABORATORE, RECENSORE, LIVE REPORTER???? Scrivici a materialeundergroundzine@gmail.com



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