Inclusione sociale degli anziani nel distretto di Vignola

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ComunitĂ partecipazione inclusione sociale degli anziani:

le esperienze del Distretto di Vignola Monica Rubbianesi Responsabile Ufficio di Piano Unione Terre di Castelli Distretto di Vignola

16 febbraio 2018 Fondazione Pia Opera Ciccarelli - San Giovanni Lupatoto (Vr)


Il distretto di Vignola è composto da 9 comuni dei quali: 8 comuni costituiscono l’Unione Terre di Castelli 5 pianura: Castelnuovo, Castelvetro, Savignano, Spilamberto,Vignola 3 montagna: Guiglia, Marano, Zocca

Il territorio complessivo si estende su una superficie di 312,15 Km² con n° 87.046 abitanti 1 è il Comune di Montese Il territorio comunale si estende su una superficie complessiva di 81 Km² con n° 3.353 abitanti Fonte dati popolazione: Istat all’01/01/2017


Alcuni dati demografici Il Distretto di Vignola comprende un'area molto ampia della provincia di Modena e presenta, come si vede dalla tabella che segue, al suo interno caratteristiche molto differenziate. Le aree di pianura si caratterizzano per l’alta densità abitativa (Vignola è al primo posto in provincia, superando anche il capoluogo Modena), i collegamenti con la città buoni, la vicinanza ai servizi. Le aree appenniniche più marginali presentano una minor densità abitativa, con unità abitative sparse e collegamenti più difficoltosi ed una maggiore distanza dai principali servizi.


La popolazione La piramide delle età mostra la composizione della popolazione per fasce di età. E’ evidente lo “snellimento” della parte inferiore, con le classi di età più giovani e la tendenza, come a livello italiano, ad un aumento delle fasce di età adulte ed anziane. Fonte: Statistica Regione Emilia Romagna, anno 2017


Popolazione anziana

L'indice di vecchiaia (calcolato: Popolazione <65/ Popolazione 0/14*100) è in

aumento sostanzialmente su tutti i territori. La popolazione anziana presentava nel 2015 e 2016 una prevalenza della fascia ultra 75 enne. All’01/01/2017 si registra una inversione di tendenza.


Identità dell’Unione Terre di Castelli

E’ costituita nel 2001 da territori vicini geograficamente e per identità di valori e qualità della vita. I comuni costituenti sono stati quelli di pianura: Castelnuovo Rangone, Castelvetro di Modena, Savignano sul Panaro, Spilamberto e Vignola. Nel 2010 sono entrati anche i comuni montani: Guiglia, Marano sul Panaro e Zocca. Il welfare è una tra le prime funzioni trasferite e la sua rilevanza è a tutt’oggi centrale. Fin da subito è forte l’attenzione alla dimensione territoriale quale luogo di integrazione con la comunità, di legami e relazioni.


Sistema di governance del Welfare Locale Governo Comitato di Distretto: Unione Terre di Castelli /Ausl Unione Terre Castelli

Supporto alla Programmazione, regolazione, committenza Ufficio di Piano

Unione e Ausl Produzione Diretta Associazioni Org. volontariato

Ausl Distretto

Servizi Cooperative sociali ASP

Privato profit


I principi del sistema di governance locale • Centralità dell’integrazione tra l’ente Unione e Ausl nella programmazione, regolazione e realizzazione dei servizi • Separazione tra le funzioni pubbliche di governo e quella di produzione • Il distretto quale ambito ottimale per l’esercizio del governo e per l’organizzazione associata delle relative funzioni amministrative


Dalla governance alla programmazione: il Piano di Attività per la Non Autosufficienza del distretto All’interno della programmazione del piano, che comprende tutte le attività per la non autosufficienza, questi sono gli obiettivi generali individuati nel distretto per l’azione “contrasto all’isolamento e alla solitudine” 1. Promozione della salute attraverso la programmazione di azioni che incoraggiano una vita sociale attiva, stili di vita sani e la partecipazione alla vita di comunità: “mettere al centro la vita e l’attività e non solo il bisogno di cura” 2. Favorire forme di scambio e collaborazione tra persone di generazioni diverse, singoli cittadini, associazionismo e istituzioni. 3. Facilitare la mobilità al fine di assicurare il maggior grado di autonomia e partecipazione.

Linee di indirizzo per gli interventi • sostegno all’invecchiamento attivo •lavoro di comunità •particolare attenzione al tema demenze senili •sostegno a tutte le forme di “mobilità assistita”


I nostri interventi 1 Spazi di incontro permanenti 2 Percorsi dedicati al “memory training” 3 Laboratori intergenerazionali 4 “Community Lab”: nuovi orizzonti e sfide … aprirsi sempre più! 5 Meeting Centers


Le finalità Mettere dentro una rete di relazioni le persone che vivono una condizione di vulnerabilità Valorizzare capacità, interessi e creatività di chi partecipa, siano esse persone fragili (anche inviate dalla rete dei servizi) a rischio o risorsa Offrire spazi di incontro di facile accesso e a bassa soglia Favorire collaborazioni e connessioni con il territorio Facilitare la partecipazione alla vita di comunità Promuovere opportunità ed esperienze attraverso le quali assumere e mantenere stili di vita attivi, secondo i propri bisogni, desideri e capacità.


Il modello Al centro degli interventi c’è la persona, la sua famiglia, il suo contesto di vita azioni e interventi collocati all’interno del Centro per le Famiglie, secondo il principio della trasversalità degli interventi (non per “target”) Progettazione condivisa con il volontariato Gli spazi sono dentro la comunità biblioteche, …

Co-costruzione risposte

centri giovani, sedi di associazioni, centri sociali,

Condivisione di interessi e obiettivi comuni Essere centrati sul “fare”

aggrega e avvicina

Sostenibilità

attività e tempi non sono calati dall’alto

Replicabilità

possibilità di promuoverli in territori diversi

Allestimento di contesti conviviali Agganciarsi alla comunità per raccogliere bisogni, proposte e “commissioni” dal territorio.


La rete dei servizi 1. Servizi sanitari 2. Servizi sociali 3. Servizi educativi 4. Servizi comunali 5. Terzo settore/associazioni di volontariato 6. Volontari civici 7. Centro Servizi Volontariato 8. Scuole di ogni ordine e grado 9. Parrocchie 10. Fondazione Bancaria Vignola 11. Esercizi commerciali 12. Unicef


Le iniziative sono rivolte a tutti, ma in particolare ai “fragili” persone che: vivono sole e/o coppie di anziani sono prive di reti familiari e sociali abitano in zone isolate e nei comuni montani hanno ridotta autonomia nella mobilità (hanno smesso di usare l’auto, usano un ausilio per camminare, …)

hanno compiuto 75 anni hanno scarse opportunità economiche (fonte: indagine sulla qualità della vita nelle persone con più di 65 anni Passi d’Argento Emilia Romagna 2009)


Come comunichiamo? Ci rivolgiamo a tutti

senza usare “etichette”

. invito aperto

Diffusione “dedicata” : ambulatori Medici Medicina Generale Centro Unico Prenotazioni Farmacie Sportelli Sociali Servizio Sociale Territoriale Diffusione “ampia” : Circoli e Centri di ritrovo, bocciofile, ... Forni, edicole, negozi di sanitaria, ... Passaparola. Sito istituzionale e pagina facebook


Video “ Dire, fare e…condividere!”


1. Gli spazi di incontro permanenti 1. Ago, filo e dintorni Zocca (attivo dal 2005) 2. Ago, filo e dintorni Castelvetro (attivo dal 2006) 3. Un mezzogiorno in compagnia Marano (attivo dal 2009) 4. Cercasi nonne Vignola (attivo dal 2012) 5. Ti ricordi chi è Pico? Savignano (attivo dal 2013)


1. Gli spazi di incontro permanenti . Sono esperienze nate per favorire l’invecchiamento attivo e contrastare la fragilità sociale

Zocca

. Sono spazi accoglienti dove le persone possono partecipare, trovarsi, stare insieme, sentirsi utili e spezzare la routine settimanale

Castelvetro

. Sono spazi di incontro aperti, ad accesso libero e gratuito Vignola


Un mezzogiorno in compagnia! - Marano s/P Vivere il momento del pranzo insieme ad altri Dare al cibo un tocco di sapore in piĂš Fare quattro chiacchiere Trovare un pasto giĂ pronto

Togliere il ta mescolare etĂ e culture!


Ti ricordi chi è Pico? - Savignano Trovarsi per giocare, fare esercizi e tenere allenata la mente!

Al termine di un percorso dedicato alla ginnastica per la mente, alcune signore si sono offerte di dare continuità all’esperienza. Il supporto dell’educatrice del Centro per le Famiglie al gruppo di volontarie avviene “dietro le quinte”.


Gli spazi permanenti e le loro connessioni con la comunità “in concreto” …. > collaborazione con operatori dei servizi territoriali: uffici cultura, biblioteche, centri giovani, scuole, centri stranieri, servizi sociali, sanitari territoriali … > realizzazione di progetti e idee per la comunità > riduzione della “distanza dalla vita pubblica” e generazione di nuove risorse in un’epoca di contrazione di risorse finanziarie > unione dei saperi e delle competenze: operatori, volontari e cittadini….


…. (continua) Gli spazi permanenti e le loro connessioni con la comunità “in concreto” ….

… cucire i vestiti da pagliaccio per l’angolo dei travestimenti del nido del paese in cui abitano le signore.

… realizzare intrecci urbani per la festa di “Mercurdo la Fiera dell’Assurdo”.


…. (continua) Gli spazi permanenti e le loro connessioni con la comunità “in concreto” ….

… realizzare i copriscarpe con stoffe di riciclo per i genitori dei Nidi dell’Unione Terre di Castelli (un modo per non impattare sull’ambiente e risparmiare).

… fare e distribuire le calze della befana piene di caramelle!

… confezionare mantelle ispirate agli affreschi della Rocca di Vignola per i laboratori del Centro Documentazione.


…. (continua) Gli spazi permanenti e le loro connessioni con la comunità “in concreto” ….

… girare un cortometraggio per la Settimana della Salute Mentale Màt 2013

… avviare un laboratorio temporaneo per cucire le spille per i partecipanti della Passeggiata della Salute Màt 2014


…. (continua) Gli spazi permanenti e le loro connessioni con la comunità “in concreto”

… realizzare le Spille Rosa per il mese della prevenzione dei tumori al seno.

… realizzare le Pigotte per l’Unicef.


2. Percorsi dedicati al “Memory Training� - Spensierando Sono percorsi dedicati agli over 65 enni e agli adulti interessati per approfondire il tema della memoria, il suo allenamento e conoscere strategie da usare nella vita di tutti i giorni. Sono, inoltre, occasioni per intrecciare nuove relazioni. Si svolgono in maniera diffusa nei vari territori dell’Unione. Format strutturato.


Cosa si propongono sul piano della mente Agire a livello metacognitivo > “se conosco meglio la mente, la uso con più padronanza” Agire sul senso di autoefficacia attraverso i successi sperimentati durante il percorso Incrementare la fiducia verso le proprie capacità mnestiche Risvegliare un certo slancio> stimolare le capacità attentive e l’interesse verso il mondo circostante Temi trattati: Attenzione selettiva, divisa, sostenuta Memoria a breve termine MBT Memoria di lavoro Doppio compito e meccanismo di inibizione Memoria a lungo termine MLT (dichiarativa e implicita)


Cosa si propongono sul piano relazionale Mantenere attive le relazioni Facilitare la conoscenza reciproca e lo scambio tra i partecipanti Valorizzare le storie personali Promuovere stili di vita attivi e partecipativi. Alcune frasi scritte dai partecipanti nei questionari di gradimento al termine dei percorsi: “Sarebbe

bello poter continuare con un secondo “corso” di livello superiore.” “Grazie per la bellissima esperienza!” “Da rifare ancora. Troppo bello!” “E’ stata una esperienza completa, non cambierei nulla.” “Vorrei che questi corsi fossero più prolungati perché sono veramente utili.”


Spensierando‌ qualche foto!


3. Laboratori intergenerazionali 1. Dalla spartora al microonde - Savignano 2. Sapori e saperi Roba da pane e roba di castagne - Zocca 3. Bimbi e nonne ... si incontrano - Zocca 4. Spazio alla ... cucina! - Zocca 5. Ago, svago e fantasia – Guiglia 6. Sotto l'ago e sopra il filo – Castelvetro 7. Attacchiamo pezza - Vignola 8. Laboratorio dei ricordi - Castelnuovo 9. Basta poco per stare insieme - Castelvetro 10. Nonne e bimbi creativi – Castelvetro 11. La vita in campagna - Spilamberto 12. Attacchiamo Bottone – Spilamberto 13. Io ti racconto….tu mi racconti – Spilamberto


3. Laboratori intergenerazionali Incontro tra generazioni diverse: > promuovere forme di contatto e scambio > potenziare la competenza relazionale tra soggetti di etĂ diverse > sviluppare e valorizzare il potenziale formativo e generativo sia dei giovani che degli anziani > favorire un arricchimento reciproco


3. Laboratori intergenerazionali

Laboratori di cucina insieme alle operatrici e ai ragazzi di alcuni Centri Giovani presenti nei territori dell’Unione.

Laboratori di cucito, maglia, ricamo e uncinetto per fare, essere creativi e stare insieme tra giovani e meno giovani!


3. Laboratori intergenerazionali Basta poco per stare insieme! Le signore preparano e conducono i laboratori natalizi ed estivi al parco ‌ un modo per passare alcuni pomeriggi insieme ai bambini!!!


3. Laboratori intergenerazionali “Il laboratorio dei ricordi� Gli anziani incontrano i ragazzi della scuola media per rispondere alle loro domande sulla vita di una volta.

Gli anziani scrivono le loro storie di vita.


4. Gli impulsi del metodo Community Lab ... (innovare la pubblica amministrazione e attivare processi collettivi)

… aprono nuove sfide e nuovi orizzonti Welfare di prossimità> investire sui legami sociali nella comunità, anche a livello micro, ovvero nei quartieri, nei condomini, nelle strade, …ripartire dal basso e dal micro là dove la gente vive e lavora . Oggetto di lavoro si trasforma > la fragilità sociale intesa come “malitudine” non riguarda solo gli over 65, ma anche gli adulti non occupati, le famiglie nuove quelle appena arrivate (sia straniere che italiane) mobili perchè in cerca di lavoro, l’aumento di famiglie unipersonali, isolamento crescente, contrazione delle pratiche sociali di mutuo aiuto tra sconosciuti, atrofia del mutuo aiuto tra prossimi. Attivazioni territoriali> “sentinelle naturali” (parrucchiere, fornaie, lavanderia, ...) e punti di comunità (punti di aggregazione trasversali) Pensare trasversale> andare al di là dei target (minori, giovani, adulti, anziani, disabili, poveri) Agire processi collettivi sul tema trasformando le riflessioni individuali in pensieri collettivi ed elaborando idee, immaginando “risposte” non calate dall’alto, insieme ai cittadini.


Aprirsi sempre più!

Andare al di là del target: mescolare età e culture!


Un po' di numeri Spazi incontro - Memory Training – Laboratori intergenerazionali

Anno

N° percorsi

N° incontri

N° persone

Presenze totali

Associazioni coinvolte

Volontari singoli

2016

11

188

391

2.545

11

7

2017

9

154

304

2.232

9

7


Che cosa funziona…..secondo noi! progettazione e realizzazione unitaria (Unione di Comuni) forte collegamento con i soggetti istituzionali del territorio e con la rete dei servizi agire educativo > presenza della figura professionale dell’educatore essere un’opportunità anche per le persone già in carico ai servizi sociali e socio sanitari attenzione centrale alle relazioni e accoglienza leggera e informale > clima positivo, aperto e generativo farsi “soglia” anche di chi non chiede il legame al di là della partecipazione > “se non ci sei mi preoccupo” dispositivi a supporto della partecipazione > trasporto per chi è in difficoltà negli spostamenti partecipazione libera, flessibile, gratuita essere progetti stabili > “ci sono da tempo”


Il ruolo dell’educatore: principi e obiettivi > conoscere i gruppi e le persone nei loro contesti di vita e di azione > rilevare i bisogni espressi e far emergere i bisogni inespressi > attivare risorse informali e formali della comunità > costruire progetti con un approccio partecipativo


Le persone che partecipano ci raccontano di ... Sentirsi dentro una rete di protezione Trovare ascolto, uno spazio positivo e aperto Ritrovare motivo per uscire e prendersi cura di sé Riscoprire capacità e creatività che credevano perdute Sentire la soddisfazione di essere utili “davvero” Riscoprire che partecipare e avere un impegno mette di buon umore Conoscere nuove persone Trovare il piacere di incontrarsi e salutarsi per strada

“Questi appuntamenti mi piacciono perchè si sta in compagnia prima di tutto e poi si lavora. E’ bello sentirsi utili. E’ un peccato che ci si ritrovi ogni 14 giorni.” Vienna “Il mercoledì pomeriggio per me è importante per tenermi impegnata.” Nerina “Non penso alla solitudine” Rosanna “Io sono in una casa protetta e così posso scambiare due parole” Lorena “Essendo straniera posso imparare un po' l’italiano” Tsehaij “ Mi piace tanto perchè è una occasione per uscire di casa, stare in compagnia e fare conoscenza. Ora quando vado in giro per il paese incontro più persone da salutare… ed è bello.” Cettina “E’ da poco che partecipo. Ho trovato questa iniziativa tramite il volantino. E’ una bella iniziativa perchè ho bisogno di uscire di casa.” Paola “Sentirsi un gruppo è molto importante ad ogni età: ti fa sentire meno solo, ti dà la possibilità di confrontarti con gli altri, ti stimola e ti arricchisce e ti costringe a metterti in gioco e a non lasciarti andare” Rosanna V.


Il ruolo delle volontarie e quello che ci raccontano ..... • accolgono “con un sorriso”

“Venire qui da volontaria mi piace e mi fa stare bene, perché vedo che le persone sono contente!” Nadia

•organizzano le attività pratiche •“portano” idee e creatività •allestiscono gli spazi •“impollinano e fanno soglia” nella comunità •ascoltano e incoraggiano •“portano” vitalità e leggerezza

“Soddisfazione di aver contribuito ad intrattenere persone il più delle volte sole, facendo cose piacevoli” Nadia “Con questa iniziativa ho ritirato i remi fuori dalla barca, ho un ruolo anche fuori di casa” Sandra “E’ un modo per restare attivi anche dopo la pensione” Romana “Ci siamo legate tra noi, al di là dell’Ago, filo e dintorni” Dalia “Condividere, stare insieme e vado a casa soddisfatta” Marica “Mi è di aiuto per staccare la testa e vado a casa più tranquilla” Flavia “E’ bello il legame affettivo reciproco tra noi e le signore più anziane” Sandra


Meeting Centers I Meeting Centers- Centri di Incontro sono servizi di prossimità dedicati alle persone con difficoltà di memoria (Alzheimer e altre forme demenza) e ai loro familiari Si tratta di un progetto i cui obiettivi sono contemplati nella Deliberazione della Giunta Regionale 27 giugno 2016, N. 990 Aggiornamento del progetto regionale demenze (DGR 2581/99) e recepimento del "Piano Nazionale Demenze“

Il progetto si è sviluppato con la supervisione scientifica del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna


Meeting Centers Finalità 1.Favorire la permanenza delle persone anziane nei propri contesti di vita 2. Sostenere le famiglie nell’attività di cura e assistenza.

Per le persone con demenza: - Riduzione del ‘numero’ complessivo di problemi comportamentali (apatia/inattività e comportamenti di chiusura) - Miglioramento della qualità di vita Per i familiari: - aumento del senso di competenza - riduzione dei sentimenti di peso/carico


3 Meeting Centers

(territori di Zocca, Castelnuovo, Vignola)

Gestiti dall’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona del distretto con la collaborazione di volontari singoli e Associazioni di volontariato

Spazi socialità Per gli anziani con difficoltà di memoria

✔ trascorrere momenti fuori casa, mantenere contatti con la realtà esterna e con le persone; ✔ fare attività di carattere occupazionale, stimolazione della memoria e laboratori creativi; ✔ condividere momenti di convivialità, come fare insieme una pausa tè, caffè, tisana. La partecipazione è aperta anche ai familiari e vengono proposte attività, nell’ottica di creare un ambiente ricco di interazioni, diversificare le proposte e promuovere una comunità “amica” degli anziani.


Meeting Centers Spazi di ascolto e sostegno Per i familiari e per gli anziani

1. Sostegno psicologico individuale e di gruppo dedicato ai familiari finalizzato a: ✔ sentirsi ascoltati nelle difficoltà che si incontrano durante il delicato percorso di cura; ✔ confrontarsi con altri familiari sulle situazioni e i sentimenti che “stanno a cuore” e che“mettono a dura prova”; ✔ acquisire conoscenze sulla malattia, sui sintomi cognitivi, comportamentali e funzionali; ✔ acquisire maggiori competenze e strumenti nella cura e nella relazione con il familiare che presenta difficoltà di memoria; ✔ trovare informazioni e indicazioni sui servizi sanitari e sociali presenti sul territorio.

2. Sostegno psicologico individuale dedicato agli anziani finalizzato a: ✔fornire ascolto e supporto psicologico mirato a preservare una immagine positiva di sé e a mantenere un equilibrio emotivo.


Meeting Centers Modalità di accesso Le famiglie possono accedere ai meeting centers: direttamente; attraverso l’invio informale da parte dei servizi della rete (Centro Disturbi Cognitivi, MMG, Sportelli Sociali e Servizi Sociali Territoriali)


Meeting Centers Modelli di riferimento 1. Person Centred Dementia Care (PCC) = V + I + P + S V = valorizzazione della persona con demenza I = tenere conto della sua individualità P = prospettiva della persona con demenza S = ambiente sociale supportivo ed inclusivo Dan Brooker, Bradford Dementia Group, 2004

2. Modello olandese dei Meeting Centers Assistere e supportare l’adattamento e le capacità di fronteggiamento dello stress negativo di malati e familiari Mantenere e migliorare la Qualità di vita Offrire supporto emotivo Accrescere la rete sociale Informare il carer sulla demenza e sulle strategie di coping Offrire ai carers qualche tempo di sollievo


Meeting Centers Gruppo di lavoro / Figure coinvolte / Compiti Soggetti

Operatori

Funzioni

ASP “G. Gasparini”

Responsabile Attività Assistenziali Operatrici Socio Assistenziali

Accogliere le famiglie Programmare e condurre gli interventi non farmacologici Partecipare agli incontri di progettazione, programmazione e monitoraggio

Università di Bologna Dipartimento di Psicologia

Responsabile Progetto Meeting Dem Italia Prof. Rabih Chattat Psicologa

Supervisione scientifica Accogliere le famiglie Colloquio di accesso per effettuare un’analisi della domanda e valutare la congruenza tra bisogni espressi e il servizio a bassa soglia. Gestione e conduzione attività di sostegno di gruppo e individuali


Meeting Centers Gruppo di lavoro e figure coinvolte Soggetti

Operatori

Azienda USL

Geriatra – Centro Disturbi Cognitivi Psicologo – Servizio Psicologia Clinica

Unione Terre di Castelli

Ufficio di Piano Servizio Sociale Territoriale Sportelli Sociali

Associazioni di Volontariato (sociale, sport, cultura, ...)

Volontari

Funzioni

Orientare e inviare i pazienti e le famiglie Partecipare agli incontri di progettazione, programmazione e monitoraggio Supportare il processo di innovazione Orientare e invio informale delle famiglie Partecipare agli incontri di progettazione, programmazione e monitoraggi Collaborare alla diffusione del progetto Collaborare alla realizzazione delle attivitĂ


Grazie!


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