Bilancio sociale del Comitato Italiano per l'UNICEF 2007

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Bilancio Sociale 2007 del Comitato Italiano per l’UNICEF Onlus



I membri del Consiglio Direttivo del Comitato Italiano per l’UNICEF Vincenzo Spadafora Presidente Stefano Taravella Vicepresidente Vicario Claudio Leone Vicepresidente Amministrativo Riccardo Comboni Mimma Dragone Aldo Forbice Giuseppe La Motta Roberto Marino Antonino Randazzo Gregorio Schirone Roberto Salvan Direttore Generale

Ha collaborato alla realizzazione un Gruppo di Lavoro per il Bilancio sociale Federica Aguiari, Luca Cappelletti, Stefania Censi, Enrica Costantini, Manuela D’Alessandro, Antonio Di Pietro, Michele Mazzone, Antonella Podda Coordinamento interno e supervisione Patrizia Paternò Supervisione tecnica e metodologia ReValue srl – Carlo Luison e Silvia Torselli Progetto grafico e impaginazione B-Side, Roma Comitato Italiano per l’UNICEF Onlus Via Palestro, 68 – 00185 Roma Tel. 06 478091 – Fax 06 47809270 pubblicazioni@unicef.it www.unicef.it C.F. 01561920586

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Sommario 6 Lettera del Presidente 8 Nota introduttiva e metodologica 10 12 15 17 17 18 19 20 20

Identità del Comitato Italiano per l’UNICEF Onlus Contesto di riferimento Disegno strategico e azioni programmatiche Assetto istituzionale Gli organi del Comitato Italiano per l’UNICEF Verso un nuovo modello di Governance Assetto organizzativo Comitati Regionali e Provinciali e volontari L’UNICEF e i Centri Servizi per il Volontariato (CSV)


22 24 24 26 26 26 28 29 31 31 31 32 32 37 37 38 40 43 43 44 45 49 50 52 54 55 57

Relazione sociale Dialogo e canali di comunicazione L’indagine DOXA 2007 sui comportamenti di donazione STAKEHOLDER INTERNI L’UNICEF Internazionale Missione e struttura dell’UNICEF Internazionale Cosa sono i Comitati nazionali Le risorse dell’UNICEF Internazionale Le persone del Comitato Italiano per l’UNICEF La riorganizzazione Composizione e consistenza del personale Il costo del personale I dipendenti I collaboratori I volontari l volontari del Servizio Civile I Goodwill Ambassador STAKEHOLDER ESTERNI Istituzioni, Enti, Associazioni: l’advocacy Due esempi di attività di advocacy Le attività con le Istituzioni nazionali Le attività con gli Enti locali Le attività con gli Ospedali Amici dei bambini Le attività con il mondo della scuola I corsi multidisciplinari con le Università Le attività con altre Associazioni del terzo settore Le attività con il mondo dello sport

59 59 59

70 70 73 75 75 77

Donatori I donatori privati Forme di contribuzione dei donatori privati: donazioni, prodotti e altre iniziative Il 5xmille Comunicazione per i donatori privati Donatori aziendali e partnership Collaborazioni con le aziende Principali iniziative con le aziende Collaborazioni con fondazioni e istituzioni di rappresentanza Relazioni con la collettività I media Il mondo del cinema Il sito internet Le pubblicazioni I fornitori

78 80 81 83 84 85 87 88 91

Il rendiconto economico Efficienza gestionale Analisi delle risorse raccolte I contributi finalizzati Utilizzo delle risorse raccolte Risorse per programmi specifici ed emergenze umanitarie Progetto per le scuole in Indonesia Progetto per i bambini della Guinea Bissau Obiettivi di miglioramento previsti per il 2008

62 63 63 64 66 69


Lettera del Presidente

Vincenzo Spadafora Presidente Comitato Italiano per l’UNICEF

Sono particolarmente lieto di presentare il Bilancio Sociale del Comitato Italiano per l’UNICEF. È la prima occasione che ho, in qualità di Presidente, di rivolgere ufficialmente il mio ringraziamento a tutti i Volontari dei Comitati Regionali e Provinciali, ai nostri dipendenti, ai partner e soprattutto ai donatori, che consentono all’UNICEF di essere ormai un riferimento autorevole nel panorama dell’advocacy dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. L’UNICEF è innanzitutto di coloro che, ogni giorno, rendono possibile la sua attività, accrescendo il prestigio e l’autorevolezza del nostro messaggio. Il mio impegno sarà quello di rafforzare queste leve strategiche, così come di allargare lo spettro e la profondità delle competenze e dei contenuti sui quali andremo a confrontarci nei prossimi anni. Viviamo in un’epoca di grandi rivolgimenti. L’UNICEF è chiamato a intervenire rispetto a crisi che coinvolgono direttamente o indirettamente i bambini e gli adolescenti di ogni parte del pianeta. Non si tratta solo di minacce che coinvolgono aree geografiche remote, colpite da guerre, pandemie, disastri ambientali; ma anche di prevenire la proliferazione delle condizioni di vulnerabilità che


interessano da vicino i nostri bambini e i nostri adolescenti. Il nostro impegno sarà costante, la nostra attenzione vigile. Come avrete modo di apprezzare dal Bilancio Sociale, il perimetro delle attività dell’UNICEF sta crescendo con forza. Ci adopereremo per rafforzare il nostro posizionamento sia in termini di coinvolgimento delle migliori energie del volontariato, sia come azione di advocacy perché in Italia si arrivi a una organica cornice di tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Il Comitato Italiano per l’UNICEF sente e condivide una responsabilità forte. Il Bilancio Sociale è uno strumento essenziale, pur se volontario, che rende chiari i parametri di rendicontazione economica e di impegno sociale. Per essere realmente trasparenti non basta infatti comunicare dati e cifre sull’attività di un’Organizzazione, ma è necessario fare un ulteriore passo avanti e rendere conto delle scelte, della coerenza della propria missione e dell’impiego di risorse in un dato periodo. Ciò che ci vede impegnati per il sesto anno consecutivo in un processo di rendicontazione

sociale è il fermo proposito di garantire ai molti stakeholder, con cui condividiamo impegno e valori, che il nostro lavoro quotidiano sia portato avanti sotto un profilo etico e culturale. Dalla formazione alla sensibilizzazione civica, dal volontariato alle proposte legislative, la nostra attività è improntata alla costruzione di un modello ottimale per l’affermazione di diritti universali, sanciti dalle Convenzioni internazionali. La nostra Organizzazione ha un obiettivo chiaro: porre i diritti dei bambini e degli adolescenti al di sopra di tutto. Ci faremo promotori di questo impegno attraverso iniziative pubbliche e un rapporto con le istituzioni autorevole, basato sulla forza dei contenuti. Continueremo a impegnarci per alleviare e prevenire le sofferenze di bambini e adolescenti, a prescindere dalla loro collocazione geografica, dal credo e dal colore della pelle. Resteremo dalla parte dei bambini, sempre.


UNICEF Bilancio Sociale 2007 8

Nota introduttiva e metodologica Giunto alla sesta edizione, il Bilancio Sociale continua a rappresentare per il Comitato Italiano per l’UNICEF un utile strumento di rendicontazione delle attività realizzate nel corso dell’esercizio, considerate anche sotto il profilo etico-sociale e analizzate secondo i principi di accountability1 che si stanno affermando a livello nazionale e internazionale. Il Comitato si fa così promotore e divulgatore dei benefici di uno strumento di trasparenza e dialogo utile per tutte le organizzazioni e, a maggior ragione, per quelle che raccolgono fondi per una causa sociale. A garanzia della qualità della formazione del Bilancio Sociale e delle informazioni in esso contenute il Comitato ha seguito i principi di rendicontazione individuati dal management applicando le linee guida del GBS (Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale) in riferimento di carattere contenutistico e strutturale e seguendo gran parte del processo indicato dalle linee guida AA1000. Sono inoltre state prese in considerazione le principali “Linee guida per la redazione del Bilancio di Missione e del Bilancio Sociale delle organizzazioni di volontariato” presentate proprio nei primi mesi del 2008 presso la sede UNICEF. Il perimetro di rendicontazione del Bilancio Sociale comprende l’attività del Comitato Italiano per l’UNICEF e considera principalmente l’esercizio 2007 con numerosi riferimenti anche a informazioni di esercizi precedenti, laddove utili alla comprensione dei fenomeni descritti. Il documento si articola in tre capitoli principali: 1. l’“Identità del Comitato Italiano per l’UNICEF”, che presenta le informazioni e i dati relativi all’organizzazione nel suo insieme soffermandosi, in particolare, sull’assetto istituzionale e organizzativo, sui meccanismi di Governance e sulle linee strategiche di breve e di lungo periodo; 2. la “Relazione Sociale” è la parte più importante in quanto analizza i rapporti di scambio tra Comitato Italiano per l’UNICEF e i propri stakeholder di riferimento ed espone sinteticamente i risultati ottenuti in relazione agli impegni e ai programmi, cercando di esprimere anche gli effetti dell’attività realizzata verso ogni categoria di interlocutori; 3. il “Rendiconto Economico” costituisce, infine, il collegamento con le informazioni del Bilancio di Esercizio. Attraverso l’esposizione dell’andamento gestionale si evince il significativo aspetto della destinazione dei fondi raccolti dal Comitato.

Il Bilancio Sociale: espressione di un processo di miglioramento Il percorso che ha portato alla realizzazione del Bilancio Sociale del Comitato Italiano per l’UNICEF si fonda su una scelta di trasparenza verso i numerosi portatori di interesse (stakeholder), a conferma di un concreto orientamento del Comitato alla responsabilità gestionale. Il Bilancio Sociale permette alla struttura di misurare quanto la missione e le linee strategiche si traducano in una prassi coerente e la sua realizzazione prevede le seguenti fasi: ✖ Pianificazione – in fase di pianificazione del processo è stato costituito un apposito gruppo di progetto interfunzionale per la redazione del Bilancio Sociale. Durante questa prima fase sono state analizzate le aspettative dei portatori di interesse e le aree di rendicontazione. ✖ Rendicontazione – sviluppata l’analisi critica delle edizioni precedenti, il gruppo ha provveduto a sviluppare il metodo di raccolta dati e informazioni e ha coinvolto di volta in volta le risorse interne più adeguate a fornire le informazioni e i dati necessari alla redazione. ✖ Redazione – la predisposizione dei contenuti è il risultato dell’analisi e della misurazione delle performance dell’esercizio con un’attenzione particolare all’effetto delle attività nei confronti delle categorie di stakeholder individuate. ✖ Coinvolgimento – il processo di rendicontazione sociale richiede un progressivo coinvolgimento dei portatori di interesse al fine di individuare il modo per rispondere meglio alle loro aspettative

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L’accountability è il dovere, la responsabilità di spiegare, giustificare a chi ne ha diritto (rendicontare) cosa si sta facendo per rispettare gli impegni presi con i portatori di interesse sia sul piano economico-reddituale (per esempio verso gli investitori attuali o potenziali) sia su altri punti di vista.


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Nota introduttiva e metodologica

legittime e rilevare il consenso rispetto all’attività del Comitato. Nel 2007 il coinvolgimento ha riguardato soprattutto la struttura interna e in particolare alcuni organi di governo e le direzioni (si veda in dettaglio par. “Gli stakeholder del Comitato Italiano per l’UNICEF e le iniziative di coinvolgimento”). ✖ Verifica – la novità di processo di questa edizione è legata all’intervento di un organismo terzo indipendente con il compito di verificare la correttezza nell’applicazione dei principi di accountability e formulare un parere in merito al Bilancio Sociale UNICEF 2007. Tale verifica indipendente è il risultato di un proficua collaborazione da parte della società DNV-Det Norske Veritas, uno degli enti di certificazione più autorevoli e conosciuti in materia di responsabilità sociale e sostenibilità. L’attestazione di DNV permette al Comitato di sottolineare la bontà del processo e la concretezza del percorso intrapreso verso un continuo miglioramento a favore di tutti gli stakeholder.

Questionario on line sul Bilancio Sociale Insieme alla versione completa del proprio Bilancio Sociale 2006, Il Comitato Italiano per l’UNICEF ha reso disponibile on line un questionario di valutazione. 15 i questionari correttamente compilati. Tra le categorie di cui fanno parte i soggetti che hanno risposto, le più numerose risultano essere studenti (38%) e volontari (31%). Dalla valutazione espressa risulta che il Bilancio Sociale è un efficace strumento di comunicazione (Molto: 60%, Abbastanza: 33%, Poco: 7%). La sua lettura consente comunque una migliore e maggiore conoscenza del Comitato Italiano (93%) tanto da riuscire addirittura a migliorare la percezione nei confronti di UNICEF Italia (nel 53% dei casi).

Come valuta la versione executive del Bilancio Sociale 2006 di UNICEF Italia? (Valori percentuali) Scarso

Insufficiente

Sufficiente

Buono

Ottimo

Completezza

-

7%

7%

60%

27%

Trasparenza

-

7%

7%

40%

47%

Sinteticità

-

-

27%

53%

13%

Efficacia della comunicazione

-

-

27%

40%

33%

Innovatività

-

-

20%

40%

40%

Rilevanza delle informazioni

-

7%

13%

40%

33%

Approfondimento delle tematiche

-

-

40%

33%

27%

Comprensibilità dei contenuti

-

7%

20%

27%

47%

Verificabilità dei contenuti

-

13%

13%

27%

47%

In linea di massima, pare comunque confermata la tendenza già rilevata al miglioramento progressivo della percezione della qualità e della leggibilità del documento, anche se la sintesi non consente di per sé di raggiungere livelli ottimali di completezza informativa e a volte il documento non approfondisce appieno alcune tematiche o alcuni progetti. Le lettura del Bilancio Sociale consente sempre un miglioramento nella comprensione delle finalità dell’UNICEF Italia (il 93% ha risposto affermativamente).


Identità del Comitato Italiano per l’UNICEF Onlus


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Identità del Comitato Italiano per l’UNICEF

Il Comitato Italiano per l’UNICEF Onlus (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) è stato costituito il 19 giugno 1974 e lavora a favore del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia con una doppia finalità: quella di raccogliere fondi per sostenere i programmi che l’UNICEF realizza nei paesi in via di sviluppo in difesa dei bambini e delle donne e quella di promuovere, tutelare e sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti dell’infanzia. Il Comitato Italiano è oggi la più grande organizzazione che opera in Italia per la tutela dei diritti dell’infanzia. Dalla data della sua fondazione a oggi, ha trasferito all’UNICEF quasi 550 milioni di Euro (ovviamente da rivalutare in base ai valori correnti); i fondi hanno sostenuto i progetti dell’organizzazione nei paesi in via di sviluppo. L’azione di sensibilizzazione presso le istituzioni e la società civile in generale è un altro compito importante che i Comitati nazionali svolgono nei rispettivi paesi, affinché l’UNICEF possa operare con efficacia in favore dell’infanzia nel mondo.

Missione del Comitato Italiano per l’UNICEF In uno scenario mondiale segnato da povertà, malattie, esclusione sociale e guerre, il Comitato Italiano per l’UNICEF è impegnato in alcune azioni fondamentali: ✖ promozione del benessere dell’infanzia e dell’adolescenza sostenendo gli obiettivi, le politiche e i programmi dell’UNICEF internazionale; ✖ informazione, sensibilizzazione e mobilitazione della società civile, dell’opinione pubblica e del Governo sulle tematiche dell’infanzia e dell’adolescenza; ✖ sollecitazione di offerte, donazioni e lasciti per conto dell’UNICEF internazionale; ✖ sostegno ai principi e ai valori contenuti nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989, ratificata da 191 paesi.


UNICEF Bilancio Sociale 2007 12

Le tappe istituzionali del Comitato Italiano DATA

DESCRIZIONE

6 novembre 1947

Firma dell’accordo tra l’UNICEF e il Governo italiano per la distribuzione degli aiuti in Italia al termine della Seconda guerra mondiale

19 giugno 1974

Nasce il Comitato Italiano per l’UNICEF, con l’obiettivo di promuovere i diritti dell’infanzia e raccogliere fondi per la realizzazione di progetti in tutto il mondo. Nel suo primo anno di vita, il Comitato raccoglie e invia l’equivalente di 118.000 Euro

1979

Anno internazionale del bambino: il Comitato Italiano inizia la sua attività di educazione allo sviluppo (oggi educazione ai diritti) nelle scuole italiane

1984

Prima riunione, tenutasi a Roma, del Consiglio di amministrazione dell’UNICEF in Europa; i 600 delegati dell’UNICEF vengono ricevuti dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini e da Papa Giovanni Paolo II

1990

Il Comitato Italiano per l’UNICEF lancia una nuova iniziativa culturale: il Programma Sindaci difensori ideali dell’infanzia che vedrà nel corso degli anni centinaia di primi cittadini e di amministrazioni locali avvicinarsi ai progetti dell’organismo con un nuovo impegno verso la cittadinanza e i bambini

1991

Il Governo italiano ratifica la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza con legge n. 176 del 27 maggio 1991; il Comitato Italiano è al primo posto nella raccolta fondi dei Comitati nazionali in occasione delle emergenze Guerra del Golfo e Conflitto nella ex Jugoslavia

1998

Il Comitato Italiano entra a far parte dell’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza e viene riconosciuto come Onlus

2001

Il Comitato Italiano per l’UNICEF, in occasione del X anniversario della ratifica della Convenzione, istituisce il “Premio UNICEF 2000 – Dalla parte dei bambini”, rivolto a chi si è particolarmente distinto nella difesa dei diritti dei bambini

2004

Il Comitato celebra 30 anni di attività; il 17 aprile l’Assemblea approva il nuovo Statuto del Comitato Italiano, che si allinea con le linee guida sancite dall’Accordo di Cooperazione con l’UNICEF

2005

Avviato il processo di elaborazione della Carta dei Valori del volontario allo scopo di agevolare la condivisione della missione e dei valori dell’UNICEF

2006

Il Comitato Italiano invita a destinare all’UNICEF il 5xmille della propria imposta sul reddito (IRPEF) in base alla legge Finanziaria 2006 (Legge 27 dicembre 2006 n. 296). Le adesioni sono state oltre 235.000 e il Comitato Italiano si è collocato al primo posto delle Onlus

2007

Una delegazione di rappresentanti del Comitato Italiano per l’UNICEF viene ricevuta al Quirinale dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano. La delegazione, guidata dal Presidente Antonio Sclavi, è composta da Volontari di tutta Italia, rappresentanti dei bambini e degli adolescenti e da numerosi “Goodwill Ambassador” dell’UNICEF Italia

Contesto di riferimento Il rispetto dei diritti di tutti i bambini e le bambine, sancito dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (1989), è la base irrinunciabile di ogni intervento dell’UNICEF volto a migliorare le condizioni di vita e di sviluppo dell’infanzia e dell’adolescenza nel mondo. Fondato nel 1946 dall’Assemblea generale dell’ONU, l’UNICEF opera attraverso programmi e progetti di sviluppo concordati e realizzati, in ogni paese, assieme ai governi e alle organizzazioni e associazioni locali, nel totale rispetto delle diversità culturali e con particolare attenzione a coloro che sono emarginati per ragioni legate al genere, alla condizione sociale, all’appartenenza etnica o religiosa. Se è vero che quando si parla di UNICEF, tutti – o quasi tutti – sanno che si tratta di un’organizzazione internazionale che lavora con programmi per l’infanzia nei paesi in via di sviluppo e che il Comitato Italiano per l’UNICEF la rappresenta in Italia, è altresì necessario entrare nel merito delle attività che l’organizzazione svolge anche per i bambini italiani. Così, quando da più parti e in occasioni diverse, vengono poste le consuete domande: “Che cosa fa l’UNICEF per i bambini italiani?”, o “Quali finanziamenti prevede l’UNICEF per le situazioni di disagio


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Identità del Comitato Italiano per l’UNICEF

o emergenza dei bambini italiani?”, si apre un capitolo importante del rapporto con gli stakeholder dell’UNICEF, che permette di comunicare qualcosa che non tutti sanno. È noto, infatti, che il Comitato Italiano per l’UNICEF raccoglie fondi destinati ai programmi nei paesi in via di sviluppo; meno noto è che esso non interviene con aiuti finanziari in progetti per l’infanzia direttamente in Italia. Ciononostante, svolge in Italia un’azione profonda, costante e in crescita in difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti. L’UNICEF infatti è l’unica organizzazione esplicitamente citata nel testo della Convenzione (art. 45), dove al Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia viene attribuito un ruolo di protagonista nel monitoraggio dell’applicazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti da parte degli Stati parti. “L’UNICEF è incaricato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite di sostenere la tutela dei diritti dell’infanzia, di aiutare a soddisfare i bisogni fondamentali dei bambini e ampliare la loro opportunità per sviluppare il loro pieno potenziale. L’UNICEF si ispira alla Convenzione e si impegna ad affermare i diritti dell’infanzia quali principi etici duraturi e standard internazionali di comportamento verso i bambini”. (Art. 45 Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza)

DATA

DESCRIZIONE

11 dicembre 1946

Le Nazioni Unite creano l’UNICEF per soccorrere i bambini europei dopo la Seconda guerra mondiale

1947-1950

L’UNICEF stanzia 87,6 milioni di dollari per l’assistenza a 13 paesi europei, tra cui l’Italia

1950

Il mandato dell’UNICEF si estende ai bambini dei paesi in via di sviluppo

1953

L’UNICEF diventa Fondo permanente

1959

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite adotta la Dichiarazione sui diritti del fanciullo, affermando soprattutto il diritto del bambino alla salute, a una alimentazione adeguata e all’istruzione

1965

L’UNICEF riceve il Premio Nobel per la Pace per la sua attività di “promozione della fratellanza fra le Nazioni”

1989

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite adotta la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che diventa il trattato sui diritti umani più ratificato della storia (193 paesi aderenti)

1990

Il Vertice mondiale per l’infanzia di New York fissa i principali obiettivi da raggiungere nel campo di salute, nutrizione e istruzione dei bambini

2000

La Dichiarazione del Millennio e gli OSM, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, stabiliscono le tappe necessarie per assicurare un reale sviluppo in tutti i paesi del mondo; tra queste, garantire salute e istruzione a tutti i bambini è una priorità assoluta

2001

Il Movimento mondiale per l’infanzia mobilita i cittadini di tutto il mondo in favore dei diritti dei bambini. La campagna “Yes for children” raccoglie più di 94 milioni di firme

2002

Si tiene a New York la Sessione speciale delle Nazioni Unite sull’infanzia, che rilancia l’impegno internazionale in favore dei diritti dei bambini e stabilisce le tappe necessarie per costruire “Un mondo a misura di bambino”

2005

Ann M. Veneman diventa il quinto Direttore generale dell’UNICEF, dopo Carol Bellamy

2006

60° anniversario di attività dell’UNICEF a favore dell’infanzia: viene rilanciato l’impegno nella campagna per gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio

2007

Si tiene a New York la nuova Sessione dell’Assemblea delle Nazioni Unite per esaminare i progressi conseguiti rispetto al documento “Un mondo a misura di bambino” presentato alla prima Sessione speciale In occasione del Vertice del Millennio di New York del 2000 le Nazioni Unite hanno fissato otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio da conseguire entro il 2015 e l’UNICEF li ha tradotti in cinque priorità operative per il suo lavoro – anche sulla base di quanto emerso in occasione della Sessione speciale dell’Assembla generale delle Nazioni Unite dedicata all’infanzia, nel maggio 2002, che ha definito le aree prioritarie di intervento per costruire “Un mondo a misura di bambino”. A dicembre 2007 a New York si è tenuta una nuova Sessione speciale per analizzare i progressi com-


UNICEF Bilancio Sociale 2007 14

piuti a cinque anni dal primo appuntamento internazionale. Per la prima volta – da quando è iniziata la raccolta dati su scala mondiale – è stato registrato che il numero di decessi di bambini è sceso al di sotto dei 10 milioni all’anno. Nel 2006, infatti, la mortalità infantile ha toccato il picco più basso da sempre (9,7 milioni, rispetto ai 13 milioni del 1990): un primo traguardo, se visto nella prospettiva degli obiettivi da raggiungere, un migliore punto di partenza, se si considera il grande lavoro ancora da compiere. Le cinque priorità stabilite dall’UNICEF per il periodo 2006-2009 sono: ✖ Sopravvivenza e sviluppo della prima infanzia ✖ Istruzione di base e uguaglianza di genere ✖ Lotta all’HIV/AIDS ✖ Protezione dei bambini da violenza, sfruttamento e abusi ✖ Politiche di promozione e alleanze per i diritti dell’infanzia. Queste priorità strategiche, in linea di continuità con le priorità precedenti 2002-2005, tengono conto dei cambiamenti in atto a livello internazionale e dell’esperienza globale dell’UNICEF e costituiscono il contributo dell’UNICEF al raggiungimento degli otto “Obiettivi di Sviluppo del Millennio” (OSM) che l’Assemblea delle Nazioni Unite ha fissato nel 2000. Di seguito viene proposto uno schema che mette in evidenza le relazioni tra Obiettivi di Sviluppo del Millennio e le priorità per l’infanzia individuate dall’UNICEF. GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO DEL MILLENNIO

LE CINQUE PRIORITÀ CORRELATE PER IL PERIODO 2006-2009

OSM 1: Eliminare la povertà estrema e la fame

Sopravvivenza e sviluppo della prima infanzia; Politiche di promozione e alleanze per i diritti dell’infanzia

OSM 2: Raggiungere l’istruzione primaria universale

Istruzione di base e uguaglianza di genere

OSM 3: Promuovere la parità di genere e l’empowerment delle donne

Istruzione di base e uguaglianza di genere

OSM 4: Ridurre la mortalità infantile

Sopravvivenza e sviluppo della prima infanzia; lotta all’HIV/AIDS

OSM 5: Migliorare la salute materna

Sopravvivenza e sviluppo nella prima infanzia

OSM 6: Combattere l’HIV/AIDS, la malaria e altre malattie

Lotta all’HIV/AIDS; Sopravvivenza e sviluppo nella prima infanzia

OSM 7: Garantire la sostenibilità ambientale

Sopravvivenza e sviluppo nella prima infanzia

OSM 8: Promuovere una partnership globale per lo sviluppo

Politiche di promozione e alleanze per i diritti dell’infanzia

Dichiarazione del Millennio

Protezione dell’infanzia: prevenire e rispondere alla violenza, lo sfruttamento e l’abuso


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Identità del Comitato Italiano per l’UNICEF

Disegno strategico e azioni programmatiche Gli obiettivi prioritari e le strategie da adottare nelle attività di comunicazione, promozione e raccolta fondi dei Comitati nazionali vengono individuati concordemente con l’UNICEF Internazionale attraverso il Processo di Pianificazione Strategica Congiunta (JSP – Joint Strategic Planning Process). Il percorso che ha portato alla stesura del Piano Strategico Congiunto 2007-2009 ha coinvolto il Consiglio Direttivo, i dirigenti e i responsabili di progetto della struttura operativa del Comitato Italiano. Il documento, formalmente firmato tra UNICEF e Comitato Italiano a fine giugno 2007, è di fatto diventato il piano triennale sulle cui linee si sviluppano tutte le iniziative del Comitato. Per il triennio 2007-2009 gli obiettivi riguardano le due aree principali di attività: 1. raccolta fondi: il Comitato Italiano si pone l’obiettivo di incrementare le entrate complessive e il trasferimento netto ai programmi dell’UNICEF nonché di migliorare il livello di fedeltà dei donatori (Life Time Value) nell’arco del triennio 2007-2009; 2. advocacy: il Comitato Italiano si pone l’obiettivo di consolidare il proprio posizionamento come la più importante organizzazione in Italia per i diritti dell’infanzia attraverso un impegno sempre maggiore verso la trasparenza. Ulteriore e fondamentale obiettivo è quello di promuovere e sollecitare politiche che abbiano come punto di riferimento il superiore interesse del bambino. All’inizio di ogni anno il Consiglio direttivo e la Dirigenza analizzano le singole strategie e valutano i risultati raggiunti nell’anno precedente rispetto agli obiettivi prefissati. I principali obiettivi sono indicati nella colonna di sinistra della tabella che segue e divisi secondo i due filoni principali di attività. Nella colonna di destra vengono invece riportate in sintesi le principali azioni previste nel prossimo triennio per il raggiungimento degli obiettivi strategici.


UNICEF Bilancio Sociale 2007 16

OBIETTIVI Raccolta fondi 1- Un incremento delle entrate complessive, e del trasferimento netto ai programmi dell’UNICEF

2. Migliorare il livello di fedeltà dei donatori (Life Time Value).

Advocacy 1- Consolidare il posizionamento del Comitato come la più importante organizzazione in Italia per i diritti dell’infanzia

2 – Sollecitare e promuovere politiche per l’infanzia per l’elaborazione di un Piano nazionale conforme alla Convenzione sui dritti dell’infanzia

3 – Migliorare la percezione dell’UNICEF come organizzazione trasparente, efficace ed efficiente

AZIONI PER IL TRIENNIO 2007-2009 (contenuti tratti dal Joint Strategic Planning) 1 – Raccolta fondi • acquisire donatori, in particolare promuovendo il Programma Amici dell’UNICEF • investire con i Comitati locali nel programma lasciti • continuare gli investimenti nel 5x1000, al fine di mantenere una posizione forte • creare un piano di attività per i Major Donors. 2 – Cessione prodotti • ampliare la cessione prodotti destinate ai privati estendendo la copertura distributiva presso le grandi catene • potenziare la cessione prodotti attraverso nuovi progetti con i Comitati locali • consolidare la leadership nelle vendite alle aziende 3 – Aziende e altri servizi • promuovere partnership di lungo periodo, soprattutto con le società che adottano un comportamento conforme alla CSR • strutturare, coordinare e incrementare le attività di raccolta fondi con le istituzioni locali, nazionali ed europee per i contributi finalizzati a favore delle attività di advocacy in Italia 4 – Emergenze • creare partnership mirate con i media a sostegno esclusivo della raccolta fondi per catastrofi naturali • sperimentare nuovi approcci per raccogliere fondi a sostegno delle “emergenze dimenticate/silenziose” con un pubblico selezionato e i media 5 – La campagna Uniti per i bambini. Uniti contro l’AIDS • consolidare la strategia generale della campagna • aumentare la visibilità e la consapevolezza anche attraverso iniziative in tutte le città italiane • produrre un evento televisivo di sensibilizzazione e di raccolta fondi come il Telethon e raccogliere fondi attraverso una mobilizzazione popolare, mailing, aziende e SMS 6 – “Adotta un progetto” • coordinare l’offerta e le sue comunicazioni tra le sezioni e verso i diversi stakeholder • coinvolgere gli Ambasciatori di Buona Volontà su specifiche tematiche. 7 – Trasparenza e conoscenza della missione dell’UNICEF • monitorare e misurare la consapevolezza degli stakeholder della missione dell’UNICEF e dell’impiego trasparente ed efficace dei fondi • presentare ogni anno il Bilancio Sociale e studiare e promuovere nuovi modi per utilizzarlo e testarlo 8 – Advocacy al livello locale • sviluppare una strategia integrata per l’advocacy a livello locale per promuovere la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia attraverso i programmi Città Amiche dei bambini, Ospedali Amici dei bambini, Scuole Amiche dei bambini e Sport Amico dei bambini • studiare nuove forme di cooperazione con le università 9 – Advocacy politica/pressioni sulle istituzioni • aumentare l’advocacy politica, anche con i partner, nei confronti del Parlamento e del Governo per garantire il miglior “Piano nazionale di azione per l’infanzia e l’adolescenza” possibile e la sua attuazione • sviluppare progetti congiunti con le pubbliche amministrazioni e alleanze con le altre associazioni e ONG • promuovere l’istituzione di un garante nazionale e regionale dell’infanzia e il servizio civile con l’UNICEF sia in Italia (advocacy) che sul campo 10 – Advocacy globale • esercitare pressioni per incrementare i contributi governativi all’UNICEF • promuovere e partecipare alle iniziative di advocacy e di lobby internazionali • contribuire al posizionamento dell’UNICEF relativamente alla riforma delle Nazioni Unite • utilizzare il sito Internet per rafforzare il lavoro di advocacy e sperimentare tecniche di partecipazione online dei bambini e degli adolescenti 11 – Comunicazione • sviluppare una strategia di comunicazione sempre più integrata • rafforzare l’estesa rete di relazioni con i media, in particolare con quelli locali, e garantire una copertura di qualità dell’UNICEF da parte dei media • attuare la strategia sugli Ambasciatori di Buona Volontà e sulle celebrità • aumentare la navigazione sul web attraverso link, banner e Ad Words 12 – Attività operative dell’UNICEF Italia al livello locale – Volontari • formazione continua dei volontari in tutti i comitati provinciali • rafforzare l’Ufficio di coordinamento dei volontari • monitorare, documentare e testare le attività locali/nazionali e garantire la condivisione delle migliori pratiche 13 – Modello di Governance e nuovo modello organizzativo • Rivedere e definire correttamente il modello di Governance del Comitato Italiano per l’UNICEF (si veda paragrafo che segue) • Riorganizzare gli uffici della sede nazionale verso una maggiore efficacia ed efficienza dei processi di lavoro


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Identità del Comitato Italiano per l’UNICEF

Assetto istituzionale “Il Comitato Italiano per l’UNICEF Onlus è parte integrante della struttura internazionale dell’UNICEF, organo sussidiario dell’ONU con il mandato di tutelare e promuovere i diritti delle bambine e dei bambini (0-18 anni) in tutto il mondo, nonché di contribuire al miglioramento delle loro condizioni di vita. Il Comitato opera in nome e per conto dell’UNICEF, secondo l’Accordo di cooperazione tra Comitato Italiano e UNICEF e la pianificazione congiunta delle attività.” (Preambolo dello Statuto). Il Comitato Italiano è un’Organizzazione non governativa (Ong) riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri con sede a Roma e dal 1998 è iscritto all’anagrafe delle Onlus – Organizzazioni non lucrative di utilità sociale.

Gli organi del Comitato Italiano per l’UNICEF Gli organi di indirizzo e governo dell’Organizzazione, ovvero l’Assemblea e il Consiglio direttivo, sono espressione del vasto movimento dei volontari. Tutte le cariche sono gratuite, a eccezione del Collegio dei Revisori contabili qualora non siano anche Membri del Comitato, salvo rimborso delle spese sostenute e documentate.

ASSEMBLEA elegge: IL PRESIDENTE

COLLEGIO SINDACALE 5 membri di cui 3 effettivi e 2 supplenti

elegge 9 persone per il CONSIGLIO DIRETTIVO

eleggono: il vice presidente vicario e il vice presidente amministrativo tra i 9 eletti

CONTROLLO DI GESTIONE esterno

il Consiglio Direttivo Coopta 3 membri esterni

CONFERENZA DEI PRESIDENTI REGIONALI INCONTRI INTERREGIONALI SEMINARIO DI PROGRAMMAZIONE

SOCIETÀ DI REVISIONE CONSIGLIO DIRETTIVO 9 membri + 3 + presidente

DIRETTORE GENERALE

COMMISSIONI AD HOC

STAFF OPERATIVO + VOLONTARI

L’Assemblea: è l’organo di indirizzo; ■ è composta dal Presidente, dai Membri fondatori e dai Membri ordinari; ■ è convocata in via ordinaria dal Presidente almeno una volta l’anno. ■

Il Consiglio direttivo: ■ è l’organo con i poteri di amministrazione ordinaria e straordinaria; ■ è composto dal Presidente, da nove Membri eletti dall’Assemblea, da tre Membri esterni cooptati e dal Direttore generale, quando nominato; ■ si riunisce almeno quattro volte l’anno. Il Presidente: ■ ha la rappresentanza legale del Comitato Italiano; ■ convoca e presiede l’Assemblea e il Consiglio direttivo, verifica l’osservanza dello Statuto e dei Regolamenti; ■ la durata del suo mandato è di tre anni e può essere eletto per un massimo di due mandati consecutivi.


UNICEF Bilancio Sociale 2007 18

Il Vice Presidente vicario In caso di assenza o impedimento temporanei del Presidente, il Vice Presidente vicario lo sostituisce in tutte le sue funzioni. Nel caso di vacanza a qualsiasi titolo della presidenza, il Vice Presidente vicario indice l’Assemblea per l’elezione del Presidente che durerà in carica fino alla scadenza del mandato degli organi. Il Vice Presidente amministrativo ha funzioni di indirizzo amministrativo. Le Commissioni “ad hoc”: 1. Commissione Governance 2. Commissione advocacy 3. Commissione raccolta fondi. Il Collegio dei Probiviri: è l’organo cui è deputata la risoluzione di ogni controversia all’interno del Comitato Italiano; ■ è composto da tre Membri effettivi e due supplenti, eletti dall’Assemblea. ■

Il Collegio dei Revisori contabili: ■ vigila sul buon andamento contabile del Comitato; ■ è costituito da tre Membri effettivi e due supplenti, eletti dall’Assemblea. La Società di Revisione Contabile Ai fini di quanto previsto dalla normativa vigente, il Comitato Italiano per l’UNICEF tiene scritture contabili complete e analitiche rappresentative dei fatti di gestione e redige, entro quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio, un apposito documento rappresentativo della situazione patrimoniale, economica e finanziaria. Tale documento viene certificato da una società di revisione, come richiesto anche dall’Accordo di cooperazione con l’UNICEF.

Verso un nuovo modello di Governance Nel rispetto del Processo di pianificazione strategica congiunta e secondo i principi di una gestione responsabile, il Comitato Italiano ha sviluppato nel 2007 una delicata revisione dei propri meccanismi di governo e di controllo predisponendo una Commissione apposita e coinvolgendo i portatori di interesse attraverso interviste interne. Le interviste sono state somministrate a 23 rappresentanti del “mondo UNICEF”: Presidente e membri della Commissione Governance, Direttore e alcuni Presidenti Regionali, rappresentanti di altri Comitati europei e del team di Ginevra. Il risultato di questa attività ha confermato che il Comitato è consapevole del momento storico e dell’esigenza di un cambiamento. Grazie ai risultati delle analisi e al tavolo di lavoro, la Commissione ha elaborato un progetto da presentare all’Assemblea del Comitato Italiano per l’UNICEF. La prima bozza di proposta del nuovo modello di Governance, approvata dal Consiglio direttivo, è stata proposta informalmente a Roma ai membri dell’Assemblea attraverso alcune riunioni svolte nel mese di maggio. Il documento, integrato con le osservazioni e i suggerimenti scaturiti dagli incontri di maggio, è stato presentato nell’Assemblea del 29 e 30 giugno a Trieste. L’Assemblea ha approvato il documento nelle sue linee generali e ha dato mandato alla “Commissione Governance” di proseguire nel lavoro. Il 15 dicembre 2007 il Consiglio direttivo ha approvato il documento finale che è stato successivamente condiviso nel corso dell’Assemblea del 5-6 aprile 2008. Il lavoro della “Commissione Governance” prosegue nel 2008 con ulteriori approfondimenti per la messa a punto del nuovo modello.


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Identità del Comitato Italiano per l’UNICEF

Assetto organizzativo “Per il perseguimento dei propri obiettivi, il Comitato Italiano opera mediante l’apporto indispensabile di tutti quei soggetti che, con il loro spirito di volontariato, condividono e sostengono le finalità e le strategie dell’UNICEF, avvalendosi di una struttura operativa stabile (staff). I volontari e la struttura operativa si identificano e si fondono in un’unica realtà-forza allo scopo di assumere un ruolo di guida e di servizio nella costruzione di un mondo in cui i diritti di ogni bambina e ogni bambino siano realizzati”. La rete di volontari è presente in modo capillare su tutto il territorio, organizzata in Comitati Regionali e Provinciali. Ai Comitati si affiancano numerosi Punti di Incontro, coordinati dai Comitati, dove è possibile acquistare i prodotti, assistere a incontri e dibattiti, ricevere informazioni e documentazione sull’attività dell’organizzazione. Al 31 dicembre 2007 i Punti di Incontro attivi sono 50. Presso la sede nazionale è presente l’Ufficio per il coordinamento dei volontari che costituisce il punto di incontro tra il Comitato nazionale e i singoli Comitati locali e tra gli stessi Comitati. L’Ufficio è incaricato di seguire i Comitati locali favorendone la costituzione e monitorandone le attività. I principali momenti di incontro tra il Comitato Italiano e i rappresentanti dei Comitati locali sono le Assemblee annuali, tenute rispettivamente a Roma nei giorni 8-9 febbraio 2007 per l’approvazione del Bilancio di previsione e a Trieste nei giorni 29-30 giugno per l’approvazione del Bilancio consuntivo. In occasione dell’Assemblea di Roma (8-9 febbraio) il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto il Presidente del Comitato Italiano per l’UNICEF Antonio Sclavi, i componenti del Consiglio direttivo e una delegazione di rappresentati composta da volontari UNICEF di tutta Italia, da rappresentanti dei bambini e degli adolescenti che lavorano con l’UNICEF per la difesa dei diritti dell’infanzia e da Goodwill Ambassador dell’UNICEF Italia.

Fino alla fine del 2007 l’attività del Comitato Italiano per l’UNICEF era articolata in 5 Direzioni così organizzate: ■ la Direzione Generale, che fa capo al Direttore generale e ha il compito di coordinare le attività operative e promozionali sulla base delle indicazioni del Consiglio direttivo e i programmi di advocacy presso le istituzioni e gli enti locali, il mondo dello sport e dell’associazionismo. Alla Direzione generale fanno capo anche l’Ufficio di Presidenza, l’Ufficio del personale, l’Ufficio acquisti, l’Ufficio Information Technology e l’Ufficio per il coordinamento dei volontari.


UNICEF Bilancio Sociale 2007 20

la Direzione Relazioni Esterne e Ufficio Stampa, che si occupa di tutti i rapporti con i mezzi di informazione (carta stampata, radio e TV, portali e riviste on line) e promuove presso i media i programmi dell’UNICEF nel mondo e le attività per la promozione dei diritti dei bambini e degli adolescenti in Italia; coordina anche i rapporti con gli uffici UNICEF sul campo e il lavoro dei Goodwill Ambassador; la Direzione Attività Culturali e di Comunicazione, che coordina le attività di comunicazione dell’UNICEF, anche relative alla raccolta fondi, e progetta e promuove le attività editoriali e sul web, nonché i programmi culturali rivolti alle scuole e alle università e la formazione dei volontari; la Direzione Raccolta Fondi e Promozione Prodotti, che sovrintende alle iniziative di raccolta fondi, gestisce il rapporto con i donatori e le collaborazioni con le aziende e si occupa della promozione dei prodotti dell’UNICEF; la Direzione Amministrativa è incaricata della contabilità dell’organizzazione e della redazione dei prospetti finanziari preventivi e consuntivi.

Il Direttore generale è nominato dal Consiglio direttivo ed è Membro del Consiglio stesso. Organizza, supervisiona, controlla e valuta la struttura in funzione del perseguimento degli obiettivi strategici, sulla base delle linee politiche deliberate dal Consiglio direttivo, predispone i piani operativi e i relativi budget annuali. Individua e attua le politiche del personale nell’ambito della propria competenza e cura le relazioni con l’UNICEF internazionale.

Comitati Regionali e Provinciali e volontari Il Comitato Italiano per l’UNICEF è presente in modo capillare sul territorio nazionale attraverso 20 Comitati Regionali e 100 Comitati Provinciali, coordinati dai rispettivi Presidenti Regionali e Provinciali e composti da circa 2.000 volontari iscritti all’Albo dei volontari. I Comitati Regionali e Provinciali coordinati dalla sede nazionale e tramite i contatti diretti con i cittadini, gli enti locali, le associazioni, le imprese, le istituzioni pubbliche, attuano a livello locale le iniziative nazionali e internazionali di sensibilizzazione e di raccolta fondi a beneficio dei programmi sostenuti dall’UNICEF Internazionale. I Comitati Regionali svolgono un’attività di coordinamento dei Comitati Provinciali che a loro volta promuovono l’attività sul territorio. L’attività viene svolta in una sede che spesso ha anche la funzione di Punto d’incontro, dove è possibile intervenire a dibattiti pubblici, sostenere e partecipare alle attività dell’UNICEF, trovare la collezione di prodotti e biglietti augurali ed effettuare offerte per il sostegno dei progetti. I Comitati locali sono strutture decentrate, ma non distinte né autonome, del Comitato Italiano per l’UNICEF e sono disciplinati dallo Statuto e dai Regolamenti. 2005

2006

2007

Numero di Comitati Regionali

20

20

20

Numero di Comitati Provinciali

101

101

100

50

50

50

Numero di Punti di Incontro

Nel 2007 i proventi raccolti dai Comitati Provinciali e Regionali sono stati 11.874.000 Euro. Presso la sede nazionale è presente l’Ufficio per il coordinamento dei volontari che supporta l’attività dei Comitati Regionali e Provinciali e costituisce il punto di incontro tra il Comitato nazionale e i singoli Comitati locali e tra gli stessi Comitati. L’Ufficio è infatti incaricato di seguire i Comitati locali implementandone e monitorandone le attività e i programmi attraverso adeguati strumenti di comunicazione che facilitino strategie e metodologie destinate a rafforzare visibilità e risultati, sia per quanto riguarda le attività di advocacy che le attività di raccolta fondi.


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Identità del Comitato Italiano per l’UNICEF

L’UNICEF e i Centri Servizi per il Volontariato (CSV) I Centri Servizi per il Volontariato erogano le proprie prestazioni sotto forma di servizi gratuiti a singoli volontari e a tutte le organizzazioni di volontariato – iscritte e non iscritte nei registri regionali – al fine di sostenere e qualificare l’attività di volontariato. Nel 2007 il Comitato Provinciale di Taranto – il primo Comitato Provinciale che ha avuto accesso ai finanziamenti messi a disposizione dai CSV – ha organizzato, in collaborazione con il CSV di Taranto, il corso di formazione “Operatori dell’educazione di bambini e adolescenti” (3-18 maggio 2007) rivolto ai volontari UNICEF, ai volontari di altre organizzazioni che operano per i diritti dell’infanzia e a coloro che desideravano far parte del gruppo volontari UNICEF di Taranto. Sempre nel corso dell’anno il CSV ha finanziato altre due attività proposte dal Comitato Provinciale di Taranto: la Giornata del Libro e la Pigotta. La prima iniziativa è stata organizzata, in collaborazione con il Comune di Taranto, il 21 maggio per promuovere la lettura dei libri per l’infanzia da 0 a 6 anni; la seconda aveva come obiettivo la promozione dell’iniziativa “Adotta una Pigotta”. A seguire, anche il Comitato Provinciale di Bari ha partecipato a due bandi promossi dal CSV San Nicola di Bari ottenendo il finanziamento di due progetti di promozione del volontariato: “Volontario… sì… perché” e “Sviluppo di competenze psico-pedagogiche per volontari educatori dell’infanzia e dell’adolescenza”. Il primo progetto ha coinvolto 50 ragazzi del secondo anno del Liceo Scientifico “G. Salvemini” di Bari, mentre il secondo ha coinvolto 16 studenti universitari e 2 ragazzi dell’ultimo anno di scuola secondaria di 2° grado. Il Comitato di Bari ha inoltre ottenuto la collaborazione del CSV per la stampa di materiali promozionali sulle attività dell’UNICEF a livello locale e per l’iniziativa “20 novembre: non è solo una data da celebrare”.


Relazione sociale


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Relazione sociale

I principali interlocutori del Comitato Italiano per l’UNICEF Onlus

PARTNER

ISTITUZIONI UNICEF Internazionale

Organismi nazionali e sovranazionali

Donatori aziende Donatori privati

Operatori per l’infanzia

Enti locali

Associazioni e organizzazioni partner

UNICEF Italia per bambini e adolescenti

Governo e Ministri Scuole

Volontari UNICEF

Università ASL - Ospedali

Godwill Ambassador

Personale UNICEF

Istituzioni finanziarie

STAKEHOLDER INTERNI

Comunità nei paesi in via di sviluppo Media

COLLETTIVITA’

Comunità in territorio Mondo dello sport italiano

Ambiente e generazioni future Famiglie, giovani e bambini


UNICEF Bilancio Sociale 2007 24

Dialogo e canali di comunicazione I momenti di ascolto e coinvolgimento degli stakeholder sono numerosi e significativi. Basti pensare agli incontri dei Comitati locali con le diverse rappresentanze sul territorio, l’attenzione alle domande dei donatori e la risposta informativa, le collaborazioni nei progetti con le aziende e le istituzioni, le testimonianze nelle scuole e nelle università. Per favorire un dialogo proficuo il Comitato Italiano ha sviluppato e potenziato una serie di canali che, nel tempo, sono e saranno sempre più orientati per segmenti di pubblico. Oltre ai canali più tradizionali, da quelli cartacei come le pubblicazioni, le riviste, i comunicati stampa e i mailing, negli ultimi anni si sta potenziando l’area della comunicazione multimediale, attraverso il sito internet e i video, disponibili anche su YouTube. L’ideazione e la messa in opera di e-newsletter e l’interattività con i giovani attraverso spazi riservati sul web (ad es. Habbo), indicano la grande potenzialità della comunicazione tecnologica come area di investimento. Non meno importante è il dialogo diretto con le persone, grazie a incontri formativi, a seminari e incontri, nonché manifestazioni ed eventi in piazza. Dialogare con gli stakeholder significa anche monitorare l’impatto che l’organizzazione ha sul territorio e verificare l’efficacia delle attività in corso. Nella tabella a pagina 25 vengono elencati i principali esempi della continua attività di dialogo svolta dal Comitato Italiano per l’UNICEF con i propri stakeholder e necessaria per il perseguimento della propria missione.

L’indagine DOXA 2007 sui comportamenti di donazione In linea con le indagini DOXA realizzate nel 2006, è proseguito anche nel 2007 il percorso per “misurare” e valutare la consapevolezza degli stakeholder della missione dell’UNICEF e dell’impiego trasparente ed efficace dei fondi, nonché il comportamento solidale dei cittadini. A tal fine, nel 2007 è stata condotta dalla società Doxa un’indagine su “I comportamenti di donazione degli italiani”. Sono state eseguite 1.010 interviste su un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta. L’indagine è stata presentata a ottobre 2007. I risultati ottenuti e le analisi compiute sui comportamenti di donazione della popolazione italiana hanno rappresentato anche un valido contributo al miglioramento del Bilancio Sociale e all’elaborazione di nuove strategie di comunicazione sull’attività dell’UNICEF in Italia e nel mondo. Nell’autunno del 2007 il Comitato Italiano per l’UNICEF risulta così collocato al secondo posto per notorietà (spontanea e guidata) tra le organizzazioni non profit italiane. In particolare, la ricerca conferma il livello di notorietà spontanea dell’UNICEF: il 19% della popolazione italiana cita spontaneamente l’UNICEF per indicare un’organizzazione che si occupa di solidarietà; l’immagine dell’UNICEF conferma di avere tratti di elevata positività e un profilo di conoscenza abbastanza veritiero e prevalentemente incentrato sulla difesa dei diritti e della vita dei bambini (per il 44% è molto adatta la definizione di UNICEF come organizzazione che “lavora per la sopravvivenza dei bambini che vivono nei paesi in via di sviluppo” e per il 41% la definizione “lavora per il miglioramento delle condizioni di vita dei bambini e degli adolescenti”); la definizione dell’UNICEF come organizzazione che lavora per le emergenze del mondo è un po’ meno caratterizzante (23% molto d’accordo), così come l’indicazione dell’UNICEF come organizzazione efficiente che impiega bene i fondi raccolti (21%). Rispetto al 2006, inoltre, è leggermente aumentata la consapevolezza che l’UNICEF è un organismo dell’ONU e la sensazione che soffra di eccessiva burocrazia. Il 16% della popolazione dichiara di avere effettuato donazioni o avere acquistato prodotti UNICEF nel corso degli ultimi 3 anni, confermando quanto rilevato nel 2006 (17%); sembra però aumentata l’indicazione relativa a quanti hanno donato denaro.


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Relazione sociale

STAKEHOLDER

CANALI DI DIALOGO ESISTENTI

Strumenti di dialogo validi verso tutte le categorie di stakeholder

Bilancio di esercizio Bilancio Sociale www.unicef.it - info@unicef.it NUMERO VERDE 800 745000

Bambini e bambine Bambine/i e adolescenti nei paesi in via di sviluppo Bambini e adolescenti in Italia

Pubblicazioni mirate - Viaggi sul campo - Laboratori di partecipazione – Pidida – HABBO - Questionari di rilevazione - Coinvolgimento nella stesura di documenti istituzionali - Commissioni parlamentari - Coinvolgimento in eventi istituzionali UNICEF - Junior 8

Le persone dell’UNICEF Dipendenti Collaboratori Consulenti esterni Amministratori Volontari Servizio civile Goodwill Ambassador Stagisti

Posta elettronica – Staff meeting – Incontri periodici – Comunicazioni del Presidente – Ufficio di Presidenza – Giornate di formazione ai volontari – Assemblee e relazioni – Carta dei valori – Consigli di Amministrazione Benchmarking – Ufficio per il coordinamento dei volontari – Incontro al Quirinale – Viaggi sul campo – Relazioni morali sulle attività

UNICEF Internazionale UNICEF NY e Ginevra Comitati nazionali Uffici Regionali UNICEF HeadQuarters Uffici sul campo

Incontri internazionali Workshop periodici e meeting Riunioni Comitati nazionali Board Extranet internazionale Report avanzamento progetti

Istituzioni Organismi nazionali e sovranazionali Operatori per l’infanzia Governo, Parlamento e Ministeri Enti locali ASL-Ospedali Polizia di Stato e Vigili del Fuoco Scuole e Università

Convegni – Seminari – Rapporti internazionali e pubblicazioni – Indagini – Incontri diretti da parte dei Comitati Locali – Eventi organizzati dai Comitati Locali – Corsi di formazione/aggiornamento – Mailing – Report dei progetti – Corsi universitari

Partner Donatori aziende Donatori privati Associazioni e organizzazioni Istituzioni finanziarie Fornitori

Rivista “Dalla parte dei bambini” – Mailing – Pubblicità sui media – Materiali informativi – donatori@unicef.it – amici@unicef.it – Report avanzamento progetti – Face to face – Finanziamento specifico su progetto – Viaggi sul campo – Iniziative particolari: Pigotta, eventi, Inspired gift, ecc. – Campagne specifiche – Gare

Collettività Media Mondo dello sport Cinema Famiglie, giovani e bambini Comunità nel territorio Ambiente e generazioni future

Conferenze stampa – Media breefing – Comunicati ai giornalisti – Pubblicazioni – Eventi nazionali – Eventi locali – Iniziative – Viaggi sul campo – Partecipazioni a premi – Giurie – Festival


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STAKEHOLDER INTERNI L’UNICEF Internazionale Il Comitato Italiano per l’UNICEF opera in nome e per conto dell’UNICEF Internazionale secondo l’Accordo di Cooperazione e il Processo di pianificazione strategica congiunta delle attività. In Italia, e in 35 altri paesi industrializzati, sono i Comitati nazionali per l’UNICEF che hanno il compito di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica e i media sui problemi che, nel mondo in via di sviluppo, limitano o negano i diritti dei bambini e il loro accesso alla salute e al benessere e organizzare iniziative di raccolta fondi a sostegno dei programmi dell’UNICEF. L’UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia) è la principale organizzazione mondiale per la tutela dei diritti e delle condizioni di vita dell’infanzia e dell’adolescenza. Nato l’11 dicembre del 1946 per aiutare i bambini vittime della seconda guerra mondiale, con la graduale ripresa dell’economia dei paesi europei l’UNICEF ha rivolto la propria attività ai bambini dei paesi in via di sviluppo in Africa, Asia e America Latina diventando, nel 1953, Fondo permanente. Pur avendo uno Statuto semi-autonomo, l’UNICEF è parte integrante dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e oggi opera in 150 paesi e territori dove vivono oltre due miliardi di bambini e ragazzi sotto i quindici anni, con programmi di sviluppo nel campo sanitario, dei servizi, delle forniture di acqua, dell’istruzione e dell’assistenza alle madri, ma anche nelle crisi umanitarie. A livello globale, gode di un’autorità che gli permette di avere influenza sui governanti e di contare su una grande varietà di partner a tutti i livelli. L’UNICEF lavora per realizzare programmi di sviluppo a lungo termine, il cui obiettivo è garantire il miglioramento della qualità della vita dei bambini e delle comunità. Questi programmi vengono concordati con i governi dei paesi beneficiari, nel pieno rispetto delle culture di appartenenza e per la loro realizzazione viene impiegato personale locale. Nelle situazioni di crisi come conflitti armati, calamità naturali o eventi drammatici che mettono a rischio la vita dei bambini, l’UNICEF interviene tempestivamente, con programmi di emergenza, per offrire i primi soccorsi con forniture di beni di prima necessità e con piani che mirano a ripristinare rapidamente una condizione di normalità.

Destinazione % dei fondi UNICEF divisa per aree prioritarie 2006

2007

Sopravvivenza e sviluppo della prima infanzia

51,0%

52,4%

Istruzione di base e uguaglianza di genere

21,3%

20,3%

Politiche di promozione e alleanze per i diritti dell’infanzia

11,0%

9,3%

Protezione dell’infanzia

10,2%

10,5%

HIV/AIDS e infanzia

5,4%

6,4%

Altro

1,1%

1,1%

Missione e struttura dell’UNICEF Internazionale La missione dell’UNICEF è: ✖ promuovere la tutela dei diritti delle bambine e dei bambini, aiutare a soddisfare i loro bisogni di base e ampliare le loro opportunità di raggiungere il proprio pieno potenziale; ✖ mobilitare la volontà politica e le risorse per aiutare gli Stati ad assicurare che sia data priorità ai bambini e rafforzare la loro capacità di farlo; ✖ rispondere alle emergenze per alleviare la sofferenza dei bambini coinvolti e di coloro che si prendono cura di essi;


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Relazione sociale

✖ promuovere pari diritti per le donne e per le ragazze e sostenere la loro piena partecipazione nello sviluppo delle loro comunità; ✖ lavorare per gli obiettivi dello sviluppo umano, per la pace e il progresso sociale riconosciuti dalla Carta delle Nazioni Unite. Le principali attività dell’UNICEF sono: ✖ promuovere la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza; ✖ assicurare ai bambini le migliori condizioni di partenza nella vita; ✖ promuovere l’istruzione delle bambine; ✖ vaccinare tutti i bambini dalle più comuni malattie infantili e nutrizione; ✖ prevenire e combattere la diffusione dell’HIV/AIDS; ✖ garantire i soccorsi durante le emergenze; ✖ assicurare pari opportunità, in particolare a donne e bambine; ✖ garantire l’istruzione di base universale; ✖ proteggere contro ogni forma di abuso e sfruttamento; ✖ ridurre la mortalità infantile e garantire la sopravvivenza dei bambini. L’UNICEF opera con i governi dei paesi beneficiari degli aiuti che gli riconoscono autorevolezza e competenza nell’elaborazione di strategie e di politiche per l’infanzia. I programmi da realizzare vengono concordati, sulla base delle priorità del paese, delle finalità da raggiungere e in accordo con la missione dell’UNICEF, con i governi locali attraverso gli Uffici dell’UNICEF sul campo. La struttura: l’UNICEF è parte integrante dell’ONU, di cui è un organo sussidiario composto da: ✖ Consiglio esecutivo – organo direttivo, composto da 36 membri, stabilisce le politiche, verifica i programmi e approva i bilanci; ✖ Direttore generale – amministra l’UNICEF, nomina e dirige il personale, ha competenze in materia finanziaria ed è nominato dal Segretario generale dell’ONU d’intesa con il Consiglio esecutivo; ✖ Struttura operativa. Sono più di 7.000 le persone che lavorano per l’UNICEF in tutto il mondo e 300 i Goodwill Ambassador (cfr. p. 40) che contribuiscono a diffondere i programmi che il Fondo dell’ONU attua nel mondo. L’UNICEF è presente in 192 paesi e territori di tutto il mondo e lavora attraverso: ✖ 156 Uffici sul campo dei paesi destinatari dei programmi; ✖ 36 Comitati nazionali dei paesi donatori; ✖ 6 sedi internazionali (New York, Sede centrale – Ginevra, Ufficio regionale per l’Europa – Copenaghen, Supply Division – Firenze, UNICEF Innocenti Research Centre – Tokio – Bruxelles); ✖ 8 Uffici Regionali: Americhe e Caraibi (Panama), Europa centrale e orientale e Comunità di Stati Indipendenti (Ginevra), Asia orientale e Pacifico (Bangkok), Africa orientale e meridionale (Nairobi), Medio Oriente e Nord Africa (Amman), Asia meridionale (Kathmandu), Africa occidentale e centrale (Dakar).

La Supply Division, il magazzino degli aiuti In situazione d’emergenza l’UNICEF è in grado di intervenire in 48 ore al massimo, grazie alla rete di centri di approvvigionamento strategicamente ripartiti nel mondo e, in particolare, grazie alla sede principale: la Supply Division (divisone logistica), un grandissimo magazzino situato nel porto franco di Copenaghen. Nelle emergenze il ruolo della divisione logistica è triplice: ■ aiutare gli uffici UNICEF sul campo a identificare le forniture di emergenza più idonee; ■ ottenere e spedire i materiali essenziali per la salute, la nutrizione, la formazione e le attività ricreative, l’acqua potabile e gli impianti igienici; ■ se necessario, supportare la logistica nel paese.


UNICEF Bilancio Sociale 2007 28

Nel corso dei sessant’anni di attività, l’UNICEF si è specializzato nello sviluppo di kit che possano essere assemblati, spediti e distribuiti entro 48 ore dal ricevimento dell’ordine; sono pertanto ideali nelle situazioni di urgenza, dove la velocità può salvare molte vite. I kit, pronti per l’uso, contengono, ciascuno, un insieme di scorte e istruzioni per l’uso e consentono, quindi, di distribuirli alle scuole isolate, ai centri sanitari o ai campi profughi. Nel magazzino centrale di Copenaghen sono disponibili i componenti per 30 diverse tipologie di kit. La Supply Division è anche incaricata di svolgere le fasi di imballaggio dei materiali e provvedere al loro invio immediato, il suo personale può essere mobilitato in qualsiasi giorno dell’anno e il magazzino può funzionare 24 ore su 24.

Il Centro di Ricerca Innocenti dell’UNICEF Il Centro di Ricerca Innocenti è l’istituto di ricerca dell’UNICEF ha sede presso l’antico “Spedale degli Innocenti” di Firenze dove ha sede anche l’Istituto degli Innocenti, al quale il Governo italiano ha affidato il centro Nazionale di Documentazione e Analisi sull’Infanzia e l’Adolescenza. Il Centro di Ricerca dell’UNICEF è stato fondato nel 1988 per approfondire le ricerche sull’infanzia, identificando aree di interesse per il lavoro dell’UNICEF e per promuovere la Convenzione tanto nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo. In particolare, il Centro si occupa di monitorare i cambiamenti sulla situazione dei bambini, di rilevare, esaminare e colmare le grandi disparità nella raccolta di dati che riguardano l’infanzia. Come Centro di eccellenza, l’istituto collabora anche con partner esterni e spesso si avvale di contributi e di input di specialisti di diverse discipline sui diritti dell’infanzia. In particolare collabora con l’Istituto degli Innocenti con il quale, nel 2001, ha costituito la “Biblioteca degli Innocenti”. Il Centro di Ricerca riceve fondi soprattutto dal Governo italiano, mentre alcuni finanziamenti – per progetti specifici – sono sostenuti da altri governi, istituti internazionali e fondi privati, nonché da alcuni Comitati nazionali. Il catalogo delle pubblicazioni del Centro è consultabile sul sito http://www.unicef-irc.org/

Cosa sono i Comitati nazionali L’UNICEF è l’unica organizzazione delle Nazioni Unite ad avvalersi di 36 Comitati nazionali che hanno sede nei paesi industrializzati, dove svolgono attività di sensibilizzazione e di raccolta fondi. Per poter costituire un Comitato nazionale è necessario il consenso del governo interessato e del Direttore generale dell’UNICEF. Quasi tutti i Comitati nazionali hanno carattere privato e sono riconosciuti come Organizzazioni non governative (Ong); operano in base all’Accordo di Cooperazione con l’UNICEF che definisce le modalità di collaborazione.

I Comitati nazionali Andorra

Finlandia

Lituania

San Marino

Australia

Francia

Lussemburgo

Slovacchia

Austria

Germania

Nuova Zelanda

Slovenia

Belgio

Grecia

Norvegia

Spagna

Bulgaria

Hong Kong

Paesi Bassi

Stati Uniti

Canada

Irlanda

Polonia

Svezia

Corea del Sud

Israele

Portogallo

Svizzera

Danimarca

Italia

Regno Unito

Turchia

Estonia

Giappone

Repubblica Ceca

Ungheria


29

Relazione sociale

Il Comitato Italiano rappresenta per l’UNICEF Internazionale un importante interlocutore in quanto si è distinto, nel tempo, non solo per la capacità di raccogliere fondi per sostenere i diversi progetti sul campo, ma anche per l’abilità di individuare e realizzare iniziative che si sono rivelate strategiche per l’attività di sensibilizzazione e l’affermazione dell’UNICEF quale principale organizzazione preposta al rispetto e alla tutela dei diritti dell’infanzia.

Le risorse dell’UNICEF Internazionale L’UNICEF non è finanziato dal sistema delle Nazioni Unite. Le sue risorse provengono interamente da contributi volontari, pubblici e privati; la maggior parte di esse (il 65% nel 2007) deriva dai fondi che i governi dei paesi membri dell’ONU e le organizzazioni intergovernative stabiliscono di versare ogni anno al Fondo. Il resto delle risorse proviene dal settore privato attraverso i Comitati nazionali (il 29% nel 2007) e da altri contributi (il 6%), tra cui gli interessi maturati. Complessivamente nel 2007 le entrate totali dell’UNICEF sono aumentate dello 0,8 rispetto all’anno precedente.

Contributi all’UNICEF per fonte di finanziamento (milioni di dollari USA) 2005

2006

2007

Dollari

%

Dollari

%

Dollari

%

Governi paesi membri dell’ONU/ Organizzazioni intergovernative

1.464

53

1.780

64

1.958

65

Settore privato/non governativo (Comitati nazionali UNICEF)

1.243

45

806

29

874

29

55

2

195

7

181

6

2.762

100

2.781

100

3.013

100

Altri contributi, tra cui interessi maturati Totale entrate

Le tabelle che seguono indicano i principali governi e Comitati nazionali donatori dell’UNICEF.

I primi 10 Comitati nazionali donatori dell’UNICEF 2005

2006

2007

1. Germania

166,823

132,750

126,123

2. Giappone

112,762

133,940

124,280

3. Stati Uniti

216,992

68,478

74,581

4. Paesi Bassi

84,663

71,660

67,604

119,385

62,656

56,859

6. Italia

59,642

54,207

51,479

7. Spagna

45,539

41,371

44,590

8. Regno Unito

68,045

44,439

39,309

9. Svezia

-

18,045

25,115

10. Svizzera

-

16,256

13,552

11. Hong Kong

34,113

-

0

12. Canada

32,881

-

0

940,845

643,802

623,492

(in milioni di dollari USA)

5. Francia

Totale primi 10


UNICEF Bilancio Sociale 2007 30

I primi 10 Governi donatori dell’UNICEF (in milioni di dollari USA)

2005

2006

2007

1. Stati Uniti

233,887

260,741

277,063

2. Norvegia

205,482

178,621

197,545

3. Regno Unito

159,229

185,698

195,140

4. Paesi Bassi

117,184

135,026

170,953

5. Svezia

126,239

144,045

168,743

6. Canada

103,825

116,763

112,606

7. Giappone

184,138

155,400

107,170

*

50,872

80,002

43,501

53,626

49,497

36,810

49,415

43,293

1.244,730

1.330,207

1.402,012

8. Spagna 9. Danimarca 10. Australia Totale primi 10 11. Italia

34,435

35,210

Nel 2007 il governo italiano ha guadagnato terreno nella lista dei governi donatori e con una contribuzione di 35,210 milioni di Euro si è attestato all’undicesimo posto.

Il Governo italiano donatore dell’UNICEF (in milioni di dolalri USA)

Posizione nell’elenco dei governi donatori Italia

2005

2006

2007

X

XV

XI

34,435

17,962

35,210


31

Relazione sociale

Le persone del Comitato Italiano per l’UNICEF La storia e la crescita di un’organizzazione dipendono fortemente dalle persone che la compongono e che si assumono – con diversi ruoli e competenze – la responsabilità di promuoverne e sostenerne gli ideali e le iniziative a tutti i livelli. Il Comitato Italiano per l’UNICEF riconosce un alto valore alle persone che collaborano direttamente e indirettamente alla realizzazione dei programmi di raccolta fondi e advocacy e le considera a tutti gli effetti come il vero patrimonio su cui si fonda lo sviluppo dell’organizzazione e grazie al quale è possibile operare per la tutela dei bambini e degli adolescenti.

La riorganizzazione Il Comitato Italiano per l’UNICEF ha intrapreso un processo di cambiamento nella gestione delle risorse umane e di sviluppo delle competenze. Il percorso, avviato nel 2006 e portato avanti nel corso del 2007, è stato sviluppato coinvolgendo le persone del Comitato attraverso alcuni momenti di incontro, di condivisione e di discussione che a fine anno ha portato a una ridefinizione della struttura organizzativa da avviare nel 2008.

Composizione e consistenza del personale Lo staff del Comitato Italiano per l’UNICEF risulta composto, al 31 dicembre 2007, da 145 dipendenti e da 21 collaboratori a progetto su tutto il territorio nazionale. Nel corso dell’anno, in realtà, il numero dei collaboratori varia a seconda dei progetti e delle iniziative intrapresi; nel 2007 ci sono state punte di 72 collaboratori. Il personale del Comitato Italiano è formato da specialisti nei settori della raccolta fondi e del marketing sociale, della comunicazione, dell’advocacy e dell’amministrazione finanziaria e contabile. È composto da collaboratori a progetto, da dipendenti e dirigenti, il cui inquadramento economico e funzionale è regolato – come per molte altre Organizzazioni non governative italiane – dal contratto nazionale del commercio con alcuni rapporti regolati anche secondo il contratto nazionale dei giornalisti. Lo staff si avvale, inoltre, della consulenza specialistica di alcuni professionisti. Al 31 dicembre 2007 lavorano per il Comitato Italiano per l’UNICEF: ✖ 145 dipendenti ✖ 21 collaboratori a progetto ✖ 2.018 volontari A questi si aggiungono alcuni professionisti che collaborano come consulenti.

Composizione del personale per categoria 2005

2006

2007

62

66

93

(17)

(17)

(38)

7

13

47

(di cui part time)

(-)

(4)

(28)

Collaboratori a progetto

95

94

21

5

5

5

169

178

166

N° dipendenti a tempo indeterminato (di cui part time) N° dipendenti a tempo determinato

Dirigenti Totale


UNICEF Bilancio Sociale 2007 32

Il costo del personale Il costo complessivo lordo del personale nel 2007 è stato pari a 5.792.017 Euro (5.272.627 Euro nel 2006). Nelle tabelle che seguono è possibile vedere la ripartizione del costo in base alla tipologia di collaborazione e alla tipologia delle attività a cui il personale – dipendenti e collaboratori su tutto il territorio (in milioni nazionale di dollari USA) – si è dedicato durante l’anno. 2005

2006

2007

Costo complessivo lordo del personale

5.024.943

5.272.627

5.792.017

di cui: - personale dipendente

3.779.112

3.848.572

4.885.803

- collaboratori

1.245.831

1.424.055

906.214

(dati in Euro)

L’aumento del costo del personale va attribuito per lo più al maggior numero di contratti di lavoro dipendente. Inoltre nel corso dell’anno ci sono state nuove assunzioni e il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale.

Distribuzione del costo del personale per area di attività 2005

2006

2007

Raccolta fondi

58%

55%

53%

Attività di advocacy

16%

16%

18%

Struttura

26%

29%

29%

Contenziosi con il personale Al 31/12/2007 erano in atto due controversie di lavoro relative a presunte differenze retributive. Una di esse è in via di definizione mentre l’altra è in attesa del secondo grado di giudizio.

I dipendenti A fine 2007 il Comitato Italiano per l’UNICEF conta al proprio attivo 145 dipendenti, di cui 5 dirigenti e 8 quadri. La maggioranza dei dipendenti è costituita da donne (72%) in linea con quanto stabilito dai principi dell’UNICEF internazionale e, in generale, delle Nazioni Unite, che richiamano l’importanza della professionalità femminile rappresentata a tutti i livelli dell’organizzazione e in ogni parte del mondo. Nel corso del 2007, a fronte di 2 cessazioni, sono stati assunti 63 dipendenti. In alcuni casi si tratta di trasformazione di lavoro a progetto in lavoro dipendente, in altri si tratta di assunzione di nuovi profili professionali introdotti dal mondo non profit. L’assorbimento nello staff di alcuni ex collaboratori, di cui la maggior parte nelle sedi decentrate, rientra in un progetto di migliore organizzazione territoriale per lo svolgimento omogeneo delle iniziative di raccolta fondi e di advocacy e risponde alla normativa prevista dalla Finanziaria 2007 in materia di stabilizzazioni dei rapporti di lavoro. 2005

2006

2007

Numero dipendenti

74

84

145

di cui: - contratto full-time

57

63

79

- contratto part-time

17

21

66

Le stabilizzazioni del 2007 hanno significativamente fatto aumentare il numero dei lavoratori part time, che incidono per il 45,5% sul totale dei dipendenti del personale. Ciò risponde sia alle esigenze delle forte componente femminile all’interno del Comitato, che ha sempre agevolato la maternità, sia a una strategia di contenimento del costi combinata al consolidamento di alcuni contratti a progetto su tutto il territorio nazionale.


33

Relazione sociale

All’interno dell’organico risulta rispettata anche la presenza di personale appartenente alle categorie protette in numero superiore ai limiti previsti dalle norme di legge in materia. Al 31 dicembre 2007 risultano 9 dipendenti appartenenti alle categorie protette.

Suddivisione per qualifica U/D 2005

2006

2007

Uomini

3

3

3

Donne

2

2

2

Uomini

5

4

3

Donne

5

5

5

Uomini

16

20

34

Donne

43

50

98

74

84

145

Dirigenti

Quadri

Impiegati Totale

Ripartizione per fasce di età Fasce di età

31.12.2006

%

31.12.2007

%

Tra 20 e 29 anni

1

1

15

10

Tra 30 e 39 anni

30

36

50

34

Tra 40 e 49 anni

40

48

54

37

Tra 50 e 60 anni

13

15

19

13

-

-

7

5

84

100

145

100

31.12.2006

%

31.12.2007

%

Tra 0 e 5 anni

23

27

83

57

Tra 6 e 10 anni

19

23

17

12

Tra 11 e 15 anni

15

18

18

12

Tra 16 e 20 anni

18

21

17

12

Tra 21 e 25 anni

5

6

6

4

Tra 26 e 30 anni

3

4

1

1

Tra 31 e 35 anni

1

1

3

2

61 anni e oltre Totale

Ripartizione per anzianità di servizio Classi di anzianità

36 anni e oltre Totale

84

100

145

100

Riguardo alla fascia di età si rileva che il 71% dei dipendenti ha un’età compresa tra i 30 e i 49 anni, una popolazione abbastanza giovane, anche per il fatto che una buona parte è costituita dai giovani neoassunti. Segue un dettaglio del turnover registrato nel 2007 per il personale dipendente.


UNICEF Bilancio Sociale 2007 34

2005

2006

2007

Assunti

2

12

63

Cessati

1

2

2

Saldo

1

10

61

Le 63 nuove assunzioni riguardano: ✖ 26 collaboratori “stabilizzati” a tempo indeterminato; ✖ 14 collaboratori assunti a tempo determinato – di circa 24 mesi; ✖ 20 collaboratori “stagionali”2; ✖ 3 nuovi assunti – nuove figure professionali o sostituzioni. Il rinnovo del Contratto Integrativo aziendale Nei rapporti di lavoro il Comitato Italiano per l’UNICEF applica il Contratti Nazionali del Commercio e del Terziario, integrando quanto previsto a livello nazionale con un Contratto Integrativo aziendale che ne migliora alcuni aspetti. Nel corso del 2007, il Contratto Integrativo è stato rinnovato per ulteriori due anni; fra le previsioni più significative: 1. il riconoscimento del diritto del padre lavoratore a usufruire, alla nascita del figlio, di 3 giorni di permesso retribuito; 2. il diritto a un giorno di ferie all’anno in aggiunta a quelli già spettanti a partire dal ventesimo anno di anzianità di servizio; 3. la possibilità, per i lavoratori, di accantonare ore straordinarie nella banca monte ore e di recuperarle successivamente come permessi individuali; 4. in caso di malattia e di infortunio il lavoratore percepisce dal Comitato Italiano un’integrazione delle indennità erogate dagli Enti previdenziali e assistenziali; 5. per le lavoratrici madri: ■ integrazione al 100% della retribuzione di fatto per l’astensione obbligatoria di maternità; ■ conteggio, nel calcolo del TFR, dell’indennità per aspettativa facoltativa per maternità; ■ possibilità di prolungare il periodo di aspettativa post-partum di ulteriori tre mesi a titolo di aspettativa non retribuita; ■ possibilità di convenire, per i primi tre anni di vita del bambino – anche in alternativa alla aspettativa facoltativa di legge e al periodo di aspettativa non retribuita – un rapporto di lavoro a tempo parziale per il genitore (al pari padre o madre). La “stabilizzazione” del 2007 Il Comitato Italiano per l’UNICEF ha aderito alla normativa prevista dalla Finanziaria 2007 in materia di “stabilizzazione” delle collaborazioni coordinate e continuative e delle collaborazioni a progetto attraverso la stipulazione di accordi con le rappresentanze sindacali aziendali. Dopo la prima fase di verifica e analisi delle collaborazioni attive realizzata di concerto con al rappresentanza sindacale di categoria, il Comitato Italiano per l’UNICEF ha intrapreso una trattativa sindacale e ha raggiunto l’accordo di trasformazione di 26 rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e a progetto in rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

2

Nel 2006 i collaboratori “stagionali” erano per lo più collaboratori “natalizi”; nel 2007, in un’ottica di uniformità e di migliore e più corretta applicazione delle leggi sul lavoro e considerata la tipologia di mansioni svolte, il Comitato Italiano ha deciso di assumere i collaboratori “stagionali” con contratti di lavoro dipendente a termine.


35

Relazione sociale

Ripartizione 26 collaborazioni da “stabilizzazione 2007” Numero

%

Donne

21

81%

Uomini

5

9%

22

85%

4

15%

9

35%

17

65%

Suddivisione per genere

Suddivisione per categoria Contratti part-time Contratti a tempo pieno Suddivisione territoriale In sede Fuori sede

Come si rileva dalla tabella il 65% delle stabilizzazioni ha interessato personale delle strutture periferiche del Comitato Italiano, mentre si conferma una rilevante percentuale di contratti part time, l’85%. Al fine di dare continuità e stabilità anche a molti dei collaboratori che non sono rientrati nella stabilizzazione di aprile, a settembre 2007 il Comitato Italiano per l’UNICEF ha trasformato ulteriori 14 rapporti di collaborazione a progetto in contratti di lavoro subordinato a tempo determinato di 24 mesi, legati a iniziative di media durata o all’avvio di nuove iniziative.

Ripartizione 14 assunti a tempo determinato al 31/12/2007 Numero Suddivisione per genere Donne

9

Uomini

5

Suddivisione per categoria Contratti part-time Contratti a tempo pieno

14 0

Suddivisione territoriale In sede

6

Fuori sede

8

Modalità di accesso L’integrazione nelle posizioni vacanti all’interno dell’UNICEF avviene tramite selezione sui profili professionali inseriti nell’apposito database presente sul sito e, in caso di mansioni tecniche particolarmente qualificate, anche attraverso annunci a mezzo stampa o tramite sito. La scelta avviene dopo uno o più colloqui attitudinali, effettuati fra i candidati selezionati in base ai titoli, alle esperienze lavorative e alle competenze di base; il Comitato Italiano favorisce le persone con spiccata attitudine a lavorare nel non profit. Nel 2007 il Comitato Italiano per l’UNICEF si è avvalso, quale canale di reclutamento, anche del sito www.vitalavoro.it, il portale della rivista del Terzo Settore “Vita No Profit”. Due delle tre persone neoassunte nell’area Raccolta Fondi dell’UNICEF Italia sono state selezionate, infatti, tra le 214 candidature ricevute attraverso la pubblicazione delle vacancy su questo sito.


UNICEF Bilancio Sociale 2007 36

Banca dati Curriculum Il Comitato Italiano per l’UNICEF è raggiunto ogni anno da circa duemila domande relative ad assunzione, collaborazione e richieste di informazioni su stage a livello internazionale e volontariato “sul campo”. Dato il numero di contatti, è stato necessario progettare una banca dati per la raccolta dei curricula in un archivio informatico di supporto alla ricerca di candidature, oltre che per rispondere tempestivamente a tutti coloro che si sono rivolti al Comitato Italiano per l’UNICEF. Remunerazione e formazione Nel garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori il Comitato Italiano prevede una remunerazione dei propri dipendenti secondo i contratti collettivi di riferimento.

Retribuzione media netta per categoria (migliaia di Euro)

2005

2006

2007

Dirigenti

3.312

3.581

3.592

Quadri

2.643

2.623

2.565

Impiegati 1° e 2°

1.476

1.640

1.518

Impiegati 3° e 4°

1.204

1.230

1.160

Impiegati 5° e 6°

-

-

1.054

I benefit per il personale Tutti i dipendenti, nel giorno del proprio compleanno ricevono un dono speciale: la possibilità di dimezzare l’orario di lavoro. L’iniziativa, già in atto da diversi anni, ha riscosso un grande apprezzamento da parte di tutti. Riguardo all’orario di lavoro è stata regolamentata una flessibilità di 1 ora e 45 minuti, con entrata a partire dalle 8 del mattino.

Formazione del personale al 31/12/2007 Formazione del personale al 31/12/2007

2007

N. Corsi

13

N. Partecipanti

37

Formazione specialistica aree tematiche: Corso di Campaigning Conference

1

Corso di formazione per Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza

1

Corso di formazione sul Piano di comunicazione

1

Corso base sul cerimoniale

1

Corso personalizzato su SQL 2000

3

Corso di formazione sull’utilizzo di ClickTracks software

7

Corso base approvvigionamenti

2

La trattativa d’acquisto

2

Misurare la performance per migliorare gli approvvigionamenti in azienda

1

Formazione manageriale

14

Corso sviluppo manageriale

1

Sviluppo Capitale Umano 2007

2

Corso individuale inglese

1


37

Relazione sociale

I collaboratori Al 31 dicembre 2007 il Comitato ha all’attivo 21 collaboratori, ovvero lavoratori con i quali l’organizzazione ha stipulato un “contratto a progetto”. A seguito dell’introduzione del Decreto Legislativo 276/2003 (la cosiddetta “Legge Biagi”) è stata elaborata e attuata una forma contrattuale “a progetto” che prevede, nel caso dei contratti stipulati dal Comitato Italiano, opportunità migliorative rispetto al testo base: ad esempio l’indennità di maternità riconosciuta dall’INPS nella misura dell’80%, è integrata del 20% con onere a carico del Comitato Italiano; i periodi di assenza prolungata (anche per malattia) sono comunque indennizzati se non hanno un impatto rilevante nella realizzazione del progetto e, inoltre, è previsto un indennizzo pari al 6% dell’importo contrattuale al momento della scadenza. La maggior parte dei collaboratori opera presso le sedi dei Comitati locali (62%), mentre una percentuale più bassa (38%) presso la sede nazionale. Nel 2007 il periodo in cui si è registrato il numero più alto di contratti di collaborazione è stato aprile (74 collaboratori). Interessante è la “femminilizzazione” delle collaborazioni: dei 21 contratti a progetto, 14 riguardano donne, cioè i due terzi. Distribuzione collaboratori

U/D

Sede

Comitati

2005

%

2006

%

2007

%

Donne

13

14%

14

15%

4

19%

Uomini

12

13%

14

15%

4

19%

Donne

58

61%

56

59%

10

48%

uomini

12

12%

10

11%

3

14%

Dalla tabella si nota una forte riduzione del numero dei collaboratori nel 2007, dovuto non esclusivamente alla cessazione dei contratti a seguito della conclusione dei progetti per i quali erano stati stipulati ma anche alla loro trasformazione in contratti da lavoro dipendente, come già detto precedentemente.

I volontari Il Comitato Italiano si avvale di una rete di circa 2.000 volontari – iscritti all’Albo dei volontari – che dedicano le proprie competenze professionali e il proprio tempo libero a titolo gratuito per sensibilizzare la società civile alle politiche e alle azioni dell’UNICEF nel mondo. Tutti i volontari hanno sottoscritto la Carta dei Valori quale testimonianza del proprio impegno a condividere i valori e la missione dell’UNICEF. In particolare, i volontari svolgono le attività di: ✖ promozione dei diritti dell’infanzia a livello locale; ✖ sensibilizzazione dell’opinione pubblica alle campagne dell’UNICEF a sostegno dei paesi in via di sviluppo, attraverso iniziative dedicate e promuovendo la raccolta fondi, sia diretta che attraverso la cessione dei prodotti dell’UNICEF. Nello svolgimento di queste attività per conto dell’UNICEF Italia, ogni volontario iscritto all’Albo ha un tesserino e gode di una copertura assicurativa dell’UNICEF. Formazione volontari I volontari costituiscono una risorsa importante per l’organizzazione, che ne valorizza il ruolo attraverso specifici corsi di formazione, finalizzati alla loro crescita personale e professionale. Nel 2007 il Comitato Italiano per l’UNICEF ha organizzato: ✖ (febbraio) un incontro di informazione e condivisione sulla Campagna Globale “Uniti per i bambini. Uniti contro l’AIDS” rivolto ai Presidenti dei Comitati Regionali e Provinciali. Ai Presidenti intervenuti è stato chiesto di individuare un referente all’interno del proprio Comitato al quale demandare l’organizzazione della raccolta firme prevista a favore della campagna e da consegnare al Governo;


UNICEF Bilancio Sociale 2007 38

✖ (marzo) un corso di formazione per i circa 100 volontari referenti dei Comitati locali che hanno accettato l’incarico di organizzare la raccolta firme per la Campagna “Uniti per i bambini. Uniti contro l’AIDS” e di formare, a loro volta, gli altri volontari del Comitato di appartenenza; ✖ (maggio) un corso di formazione per la gestione del magazzino che ha coinvolto 26 Comitati locali; ✖ (giugno) una convention sul progetto “Pigotta” che ha visto la partecipazione dei volontari referenti a livello locale; ✖ (ottobre) la formazione sul progetto “Insieme per i diritti delle bambine e dei bambini” agli OLP (Operatori Locali di Progetto) individuati tra i volontari di ciascun comitato e ai ragazzi del Servizio Civile. Nuovi canali di comunicazione verso i volontari Il volontariato rappresenta per l’UNICEF un’importante risorsa per promuovere le attività di promozione dei diritti dell’infanzia e le attività di raccolta fondi su tutto il territorio nazionale. I giovani volontari, in particolare, rivestono un ruolo rilevante per coinvolgere il mondo giovanile e per dare voce alle giovani generazioni. In questo contesto risulta di fondamentale importanza il riconoscimento del diritto alla partecipazione e all’ascolto che sempre più caratterizzano le iniziative dell’UNICEF a livello nazionale e nelle attività svolte sul campo.

I volontari del Servizio Civile L’UNICEF con la sua missione costituisce un ambito privilegiato per diffondere i valori del Servizio Civile Nazionale indicati nella legge 64/2001. Nell’ottobre 2007 il Comitato Italiano per l’UNICEF ha iniziato la seconda esperienza di Servizio Civile Nazionale3: al 31 dicembre 2007 erano 99 le ragazze e i ragazzi, tra i 18 e i 28 anni, coinvolti a livello locale nella realizzazione del progetto “Insieme per i diritti delle bambine e dei bambini”. Il Comitato Italiano è accreditato dall’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il progetto di Servizio Civile Nazionale 2007-2008 del Comitato Italiano per l’UNICEF Il progetto ha coinvolto i volontari del Servizio Civile in un insieme d’interventi sul territorio con lo scopo di sviluppare una maggiore attenzione verso i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Gli obiettivi generali del progetto erano: ✖ sviluppare sul territorio una cultura dell’attenzione ai diritti dell’infanzia; ✖ favorire impegni e politiche per l’infanzia e l’adolescenza da parte di tutti i responsabili locali e, in particolare, dei responsabili della scuola e delle strutture politiche, amministrative e sanitarie. Più in dettaglio, il progetto si è articolato in due azioni, legate l’una all’altra: ✖ azione 1: qualificare e ampliare sul territorio interventi educativi e culturali sui diritti dell’infanzia presso le componenti più sensibili e prossime all’infanzia: scuole, amministrazioni locali, ospedali e strutture sanitarie, anche raccogliendo informazioni e dati che diano parametri certi sul livello di tutela dell’infanzia e dell’adolescenza a livello locale; ✖ azione 2: sviluppare contesti locali “amici dei bambini e delle bambine” con altre organizzazioni del territorio che condividono con l’UNICEF la promozione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Obiettivo dell’azione 2 è stato avviare in tutte le sedi del progetto altrettanti tavoli di lavoro fra le diverse organizzazioni “per i diritti dell’infanzia” al fine di sviluppare una strategia sul territorio. I volontari hanno ricevuto la formazione generale e specifica necessaria, secondo le modalità previste dal Servizio Civile Nazionale.

3

La prima esperienza risale al 2004-2005.


39

Relazione sociale

Progetto Servizio Civile 1째 ottobre 2007 - 30 settembre 2008 Posti disponibili

Numero 139

Sedi di attuazione*

44

Domande ricevute

320

Ammessi ai colloqui di selezione

206

Idonei selezionati (di cui 18 maschi e 84 femmine)

102

Idonei non selezionati

50

Volontari in servizio*

99

* Al 31 dicembre 2007

Suddivisione per regione dei volontari in servizio al 31 dicembre Regione

Numero

Abruzzo

5

Basilicata

1

Calabria

3

Campania

8

Emilia Romagna

6

Friuli Venezia Giulia

4

Lazio

7

Liguria

5

Lombardia

7

Marche

4

Molise

2

Puglia

12

Sardegna

7

Sicilia

13

Toscana

10

Umbria

2

Veneto

3

Totale

99


UNICEF Bilancio Sociale 2007 40

I Goodwill Ambassador I Goodwill Ambassador sono personaggi, noti al grande pubblico per il loro impegno professionale, che offrono la loro disponibilità all’UNICEF per contribuire a diffondere il rispetto dei diritti dell’infanzia e i programmi che il Fondo dell’ONU attua in 156 paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America latina. Poiché la carica ricoperta rappresenta una scelta personale di solidarietà, il Goodwill Ambassador testimonia questo suo impegno nei momenti pubblici. Ogni Comitato nazionale può scegliere i suoi Ambasciatori tra le persone che nel proprio paese possano meglio promuovere il lavoro dell’organismo. La carica ha una durata di tre anni ed è rinnovabile. Il rapporto tra Goodwill Ambassador e UNICEF Italia è esclusivo e gratuito. Il Comitato Italiano ha deciso di differenziare e specializzare sempre più il lavoro con i Goodwill Ambassador nell’area comunicazione e raccolta fondi, invitando ciascun Ambasciatore alla promozione di un progetto o di una iniziativa specifica, anche attraverso i viaggi sul campo.

I Goodwill Ambassadors dell’UNICEF Italia (anno nomina) ANNO

NOME

PROFESSIONE

1987

Simona Marchini

Attrice, regista e direttore artistico

1989

Corpo dei Vigili del Fuoco

Ministero dell’Interno

1996

Milly Carlucci

Conduttrice e showgirl

1999

Roberto Bolle

Etoile della danza

2000

Lino Banfi

Attore e showman

2001

Amii Stewart

Cantante e showgirl

2001

Daniela Poggi

Attrice, conduttrice e autrice

2001

Bianca Pitzorno

Scrittrice

2001

Paolo Maldini

Calciatore

2002

Paolo Bianchini

Regista

2002

World Youth Orchestra

Orchestra

2003

Francesco Totti

Calciatore

2003

Deborah Compagnoni

Ex campionessa sci

2003

Piccolo Coro Mariele Ventre Antoniano Bologna

Coro

2004

Mario Porfito

Attore

2004

Patrizio Rispo

Attore

2005

Alessio Boni

Attore

2005

Maria Rosaria Omaggio

Attrice e autrice

2006

Carmen Consoli

Cantante e autrice

2006

Niki Frascisco

Junior Ambassador

2007

Paola Saluzzi

Giornalista e conduttrice

2007

Ferruccio Soleri

Attore e autore

2007

Amerigo Vespucci

Nave scuola Marina Militare

2007

Gianfranco Zola

Ex campione, consulente Nazionale calcio Under 21


41

Relazione sociale

La nomina dei nuovi Ambasciatori Amerigo Vespucci, nave scuola della Marina Militare, è stata nominata Goodwill Ambassador del Comitato Italiano per l’UNICEF il 30 luglio – nell’ambito della “Tall Ships Race 2007”, manifestazione che fa convergere nel Porto di Genova i più bei velieri del mondo – perché “attraverso la sua importante attività formativa e di istruzione, possa trasmettere a tutti i giovani un messaggio di pace, di convivenza e di rispetto reciproco, senza alcuna distinzione di razza, lingua, religione e opinione politica, testimoniando solidarietà e sostegno alle iniziative dell’UNICEF”. In occasione della nomina, è stata realizzata una puntata speciale di Sky Tg 24 Pomeriggio dedicata all’UNICEF. Ferruccio Soleri – nella foto a fianco all’inaugurazione di un asilo di Santiago del Cile sostenuto dall’UNICEF – è stato nominato l’11 maggio al Piccolo Teatro Grassi di Milano al termine della rappresentazione di “Arlecchino servitore di due padroni”, lo storico spettacolo messo in scena da Giorgio Strehler che da 45 anni vede protagonista Soleri e riscuote successi in Italia e nel mondo. La cerimonia è coincisa con il sessantesimo dalla fondazione del Piccolo Teatro. Paola Saluzzi è stata nominata il 29 giugno a Trieste nel corso dell’Assemblea dei volontari dei Comitati Regionali e Provinciali UNICEF per “sensibilizzare e coinvolgere l’opinione pubblica sui problemi dell’infanzia e dell’adolescenza, testimoniando e promuovendo con il suo impegno nel mondo della cultura e dello spettacolo la solidarietà e il sostegno alle iniziative dell’UNICEF”. Gianfranco Zola ha ricevuto la nomina il 22 maggio a Cagliari per “sensibilizzare e coinvolgere i giovani sui problemi dell’infanzia, testimoniando e promuovendo con il suo impegno nel mondo dello sport la solidarietà e il sostegno alle iniziative dell’UNICEF”.


UNICEF Bilancio Sociale 2007 42

"Roberto Bolle Gala" per UNICEF Il 10 febbraio si è tenuta l’edizione annuale del “Roberto Bolle Gala" che, nel 2007, è stata dedicata all’UNICEF. Nella cornice dell’Auditorium Conciliazione di Roma, Bolle ha coordinato le star della danza che hanno accolto il suo invito a partecipare al Gala, appuntamento di primissimo piano nel mondo del balletto. Nell’occasione sono stati raccolti oltre 100.000 Euro, destinati ai programmi UNICEF per l’infanzia nel Sudan meridionale. Alla serata, presentata da Simona Marchini, erano presenti nomi importanti della politica, dello spettacolo e della cultura, tra i quali il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e sua moglie. Nel foyer dell’Auditorium è stata allestita la mostra fotografica di Sheila McKinnon sul viaggio di Roberto Bolle in Sudan.

I viaggi sul campo degli Ambasciatori Nel 2007 tutti gli Ambasciatori sono stati impegnati in diverse attività a sostegno del Comitato Italiano attraverso iniziative, interviste, partecipazioni a trasmissioni televisive e radiofoniche. Nel corso del 2007 due Goodwill Ambassador hanno partecipato a viaggi sul campo: ✖ Mario Porfito (nella foto a sinistra) a fine maggio si è recato in missione in Guinea Bissau – uno dei dieci paesi con tassi di povertà e mortalità infantile più elevati al mondo – dove l’UNICEF sostiene la lotta alla mortalità infantile e la protezione dei piccoli guineani. Il Comitato Italiano, grazie anche alle vendite del calendario 2007 e 2008 della Polizia di Stato dedicato al paese, ha finanziato un progetto per contrastare e prevenire il traffico di bambini verso il Senegal. Porfito ha raccontato il suo viaggio attraverso un “diario” e un video. ✖ Patrizio Rispo nell’ottobre 2007 ha compiuto la sua prima missione sul campo a Haiti (nella foto sotto), paese tra i più poveri del continente americano e del mondo. Rispo ha partecipato alle attività di monitoraggio del progetto “Proteggere i bambini durante le emergenze”, sostenuto dai donatori italiani dell’UNICEF, e ha tenuto un diario di viaggio; inoltre l’UNICEF ha realizzato un video su questa missione, presentato in anteprima al Festival cinematografico “Capri, Hollywood”.


43

Relazione sociale

STAKEHOLDER ESTERNI Istituzioni, Enti, Associazioni: l’advocacy L’azione di advocacy intende rafforzare il ruolo dell’UNICEF nel promuovere i diritti dei bambini e degli adolescenti e sollecitare cambiamenti positivi nelle politiche specifiche per i diritti dell’infanzia, anche in Italia. Due sono i principali filoni dell’attività di advocacy: ✖ uno di carattere istituzionale che prevede la relazione con le autorità centrali dello Stato (Governo, Parlamento, Istituzioni, ecc.), le Regioni, gli enti e le istituzioni locali (scuole, ospedali) realizzando attività in stretta collaborazione con altri interlocutori (ONG, associazioni, categorie professionali, media, ecc.); ✖ l’altro prevede la presenza sul territorio, basandosi sul volontariato e sull’attivismo sociale, con un ruolo centrale per i Comitati locali. L’UNICEF svolge l’attività di advocacy negli Uffici sul campo, dove è fondamentale interagire con i governi e le istituzioni per orientare le politiche di intervento, e nei paesi industrializzati, attraverso i Comitati nazionali per l’UNICEF, con un orientamento specifico su questioni nazionali, regionali e internazionali. Parlare di advocacy vuol dire fare riferimento a tutte quelle attività tramite le quali l’UNICEF promuove, influenza e ottiene l’adozione di leggi, politiche, pratiche, programmi e l’allocazione di risorse da parte delle autorità competenti a sostegno dell’adempimento della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e il conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Tutta l’attività di advocacy si basa sulla promozione e sulla tutela dei diritti sanciti dalla Convenzione. L’UNICEF ha un ruolo espressamente indicato nella Convenzione nella promozione della Convenzione stessa e dei suoi due Protocolli Opzionali (cfr. box), anche attraverso la verifica dell’effettiva attuazione degli impegni assunti dai governi con il documento “Un mondo a misura di bambino”, adottato dalla Sessione speciale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite dedicata all’infanzia (2002)4. Quale Comitato nazionale per l’UNICEF, il Comitato Italiano, oltre a sostenere un’azione di advocacy a livello internazionale dettata dall’agenda dell’UNICEF, promuove le attività di raccolta fondi e i programmi di educazione ai diritti che favoriscono il sostegno dell’opinione pubblica al lavoro svolto dall’UNICEF sul campo, svolge dunque un’attività di monitoraggio delle leggi, delle politiche e delle prassi in materia di diritti dell’infanzia affinché si ottenga il pieno adempimento degli obblighi derivanti dalla Convenzione e siano rispettati i diritti dei bambini e degli adolescenti anche in Italia. Il Comitato Italiano per l’UNICEF nell’assumere l’impegno prioritario di “realizzare attività di advocacy” si è anche assunto la responsabilità di contribuire a costruire, insieme a una molteplicità di soggetti istituzionali e non, una società amica dei bambini e degli adolescenti fondata sui loro diritti.

La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e i due Protocolli Opzionali – Protocollo Opzionale sul coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati e Protocollo Opzionale sulla vendita di bambini, la prostituzione dei bambini e la pornografia rappresentante bambini – sono i pilastri che guidano tutte le attività dell’UNICEF. Il monitoraggio costante dell’applicazione della Convenzione ha una sua particolare espressione nelle “Osservazioni Conclusive”, documento che il Comitato ONU sui diritti dell’infanzia redige periodicamente per ciascuno Stato parte della Convenzione e nel quale vengono esaminati i progressi compiuti dagli Stati nell’attuazione degli obblighi contratti con la ratifica della Convenzione e dei due Protocolli Opzionali.

4

Documento nel quale vengono individuate le strategie per l’attuazione di tali diritti.


UNICEF Bilancio Sociale 2007 44

Due esempi di attività di advocacy L’articolata organizzazione dell’attività di promozione dei diritti dell’infanzia richiede uno scambio e una collaborazione continua con una molteplicità di soggetti appartenenti a diverse realtà, istituzionali e non, con i quali il Comitato Italiano si confronta. Tra gli esempi di attività realizzate nel 2007 e ancora in corso, la tabella che segue mostra due progetti e tutti gli aspetti a essi correlati: dagli stakeholder coinvolti alla comunicazione appositamente studiata.

NOME DEL PROGETTO

STAKEHOLDER

ANALISI OBIETTIVI-RISULTATI 2007

SVILUPPO FUTURO DEL PROGETTO

COMUNICAZIONE UTILIZZATA PER SVILUPPARE GLI OBIETTIVI

Impegno per l’istituzione del Garante nazionale e dei Garanti regionali per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

A chi è rivolto: Parlamentari, Ministri, Commissioni parlamentari competenti, membri Osservatorio nazionale Infanzia, Regioni, Garanti regionali per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza già esistenti, associazioni che lavorano per i diritti dell’infanzia, operatori del settore.

Obiettivi del progetto: Creazione in Italia di una Istituzione nazionale indipendente a tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Garante nazionale) e, in ogni Regione, istituzione di Garanti regionali per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza aventi caratteristiche e funzioni omogenee e che lavorino in sinergia tra loro.

Promozione di una iniziativa di pubblica diffusione della proposta di legge per rilanciare l’istituzione del Garante nazionale e in ogni Regione.

È stato chiesto ai Garanti regionali già nominati e alle istituzioni competenti in materia, un parere relativamente alla proposta di legge in fase di elaborazione dal parte del Comitato Italiano (cfr. metodologia)

Perché e come si inquadra nell’attività di advocacy: La promozione della figura del Garante risponde alle indicazioni della Convezione sui diritti dell’infanzia - artt. 4 e 18

Metodologia di sviluppo del progetto: Monitoraggio dei ddl in discussione in Parlamento su Istituzione nazionale indipendente a tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Garante nazionale); utilizzo di quanto elaborato in passato dal Gruppo di Studio UNICEF-Accademia dei Lincei al fine di elaborare proposta di legge regionale standard per l’istituzione di Garanti regionali per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Attività di lobby a livello regionale realizzata con aiuto dei Comitati UNICEF locali. Risultati 2007: Organizzazione nel giugno 2007, in collaborazione con la Commissione Bicamerale Infanzia, di un seminario di studio presso il Senato


45

Relazione sociale

NOME DEL PROGETTO

STAKEHOLDER

ANALISI OBIETTIVI-RISULTATI 2007

SVILUPPO FUTURO DEL PROGETTO

COMUNICAZIONE UTILIZZATA PER SVILUPPARE GLI OBIETTIVI

Campagna “Uniti per i bambini. Uniti contro l’AIDS”

A chi è rivolto: Alla società civile italiana chiamata a sostenere l’appello al Governo italiano promosso dalla Campagna, al Governo italiano affinchè rispetti gli impegni presi in materia di HIV e AIDS con particolare attenzione a quelli relativi all’infanzia.

0biettivi del progetto: L’obiettivo della Campagna è il riposizionamento della tematica AIDS e infanzia al centro degli interventi delle istituzioni italiane e delle politiche governative relative alla promozione del diritto alla salute.

Continuare con le attività di promozione e sensibilizzazione per rispettare le scadenze della campagna al fine di raggiungere entro il 2010 gli obiettivi in materia di HIV/AIDS infanzia

Agli stakeholder sullo stato di avanzamento del progetto: Durante le giornate di mobilitazione la presenza nelle piazze ha permesso di diffondere informazioni. Per l’occasione, su alcuni monumenti delle principali città è stato issato il logo della Campagna. È stata promossa la conoscenza del tema nelle scuole e in numerosi Corsi Universitari di Educazione allo Sviluppo. È stato creato un sito completamente dedicato alla campagna (www.unitiperibambini.it) Sono stati inoltre realizzati numerosi stampati e gadget.

Perché e come si inquadra nell’attività di advocacy: La Campagna internazionale è nata nel 2005 dalla volontà dell’UNICEF e UNAIDS (Agenzia delle Nazioni Unite per la lotta all’AIDS). Essa si inquandra nella attività di advocacy mediante quanto stabilito dalla Convenzione all’articolo 24, secondo il quale al minore viene riconosciuto il diritto a godere del miglior stato di salute possibile.

Con chi viene realizzato: Altre organizzazioni che operano nel campo della promozione dei diritti dell’infanzia. In particolare hanno aderito alla Campagna: Amnesty International Sezione italiana, Anlaids, Archè, Cesvi, Cittadinanzattiva, Comunità di Sant’Egidio, Croce Rossa Italiana, Lila, Medici Senza Frontiere Italia, Save the Children Italia, Terre des hommes Italia.

Metodologia di sviluppo del progetto: Nel 2007 è stata promossa una grande mobilitazione pubblica, Il 14 e 15 aprile è stata lanciata una petizione per ribadire al Governo italiano le richieste internazionali e gli impegni dell’Italia in tema di AIDS e infanzia. Si è instaurato un dialogo continuo con il Governo e in particolare con il Ministero della Salute, presso il quale si è partecipato ai lavori della Consulta delle Associazioni per la Lotta all’AIDS. Risultati 2007: Grazie all’impegno di migliaia di volontari dell’UNICEF e delle altre organizzazioni aderenti alla Campagna in Italia, si è potuto essere presenti in 1.200 piazze e sono state raccolte oltre 340.000 firme. Queste ultime sono state presentate in dicembre, in un incontro con il Primo Ministro Romano Prodi. Il Governo Italiano ha adempiuto agli obblighi internazionali saldando il debito di 280 milioni di Euro verso il Fondo Globale per la lotta all’AIDS, Tubercolosi e Malaria per il periodo 2005-2007.

Le attività con le Istituzioni nazionali I principi sanciti dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza costituiscono le basi di ogni intervento dell'UNICEF anche in Italia. Per questo motivo i progetti che il Comitato Italiano per l’UNICEF realizza nella sua attività di advocacy rispondono – dalla loro ideazione sino all’attuazione – alla volontà di dare concreta attuazione alla Convenzione. Le iniziative, siano esse di formazione, sensibilizzazione o informazione, sono volte a diffonderne i principi fondamentali (ascolto del minore, partecipazione, tutela della salute e molti altri) e mirano a coinvolgere quanti più attori possibili, della società civile (i bambini e gli adolescenti prima di tutti) come del mondo delle Istituzioni, che possano avere un ruolo nella promozione e nella tutela dei diritti dei minori. Il Comitato Italiano, nella sua azione di advocacy, interagisce dunque con una vasta gamma di soggetti utilizzando di volta in volta, gli strumenti e il linguaggio più adatti a comunicare con i diversi interlocutori. In particolare, il Comitato Italiano è impegnato in un’attività di advocacy con le istituzioni italiane e con le principali istituzioni europee, in virtù del suo ruolo di rappresentante dell’Italia nei Gruppi di lavoro dei Comitati nazionali per l’UNICEF e di esperto in materia di politiche italiane sull’infanzia.


UNICEF Bilancio Sociale 2007 46

Nel 2007 di particolare importanza è stata la Giornata nazionale dell'infanzia e dell'adolescenza dedicata alla celebrazione dei diciotto anni trascorsi dall’approvazione – da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite – della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. La giornata è stata organizzata al Quirinale: delegazioni di ragazzi impegnati in attività associative (in particolare del Coordinamento PIDIDA e dell’UNICEF) e rappresentanti delle Associazioni e delle Istituzioni impegnate a favore dei diritti dell’infanzia sono stati ricevuti dal Presidente della Repubblica.

L'attività con il Parlamento e il Governo Italiano La relazione del Comitato Italiano con il Governo e il Parlamento è focalizzata sull’applicazione della Convenzione; a tal fine il Comitato svolge un’azione di monitoraggio dell’attività parlamentare con particolare attenzione alle iniziative volte a disciplinare ambiti inerenti i diritti dei minori. Vengono seguiti in particolare, i lavori di alcune Commissioni parlamentari (Esteri, Affari sociali, Igiene e sanità e Bicamerale Infanzia) e alcuni Comitati (Diritti umani), organi del Parlamento con i quali viene mantenuto un dialogo continuo attraverso la presentazione di istanze, la richiesta di audizioni, l’aggiornamento sulle attività dell’UNICEF (anche attraverso l’invio di pubblicazioni edite dal Comitato Italiano o da questo tradotte5), partecipando così alle consultazioni preparatorie dei disegni di legge inerenti l’infanzia e l’adolescenza. In particolare, nel 2007 sono state realizzate iniziative congiunte con la Commissione Bicamerale Infanzia che hanno promosso il coinvolgimento della società civile nelle attività della Commissione stessa. L'attività di monitoraggio che il Comitato Italiano svolge – in materia di infanzia – sull'attività del Parlamento e del Governo si traduce annualmente nell'organizzazione di un incontro pubblico, per chiedere alle Istituzioni il punto della situazione relativamente all'attività della Legislatura in merito alla tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Nel 2007 il convegno “Un anno di lavoro per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza” si è svolto in settembre; l'intento è stato quello di valutare i progressi compiuti e i passi ancora da compiere a distanza di poco più di un anno dall'inizio dell'attività di Governo; alla base dell’incontro, le priorità individuate nel documento “Un impegno per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza – Proposte per la XV Legislatura6”. Sono intervenuti il Ministro per la solidarietà sociale, il Sottosegretario del Ministero della Pubblica Istruzione, il Capo Dipartimento del Ministero delle politiche per la famiglia e altri rappresentanti dei Ministeri. Costante è anche l’impegno profuso del Comitato Italiano per la creazione, a livello nazionale e regionale, di un Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, istituzione indipendente prevista dalla Convenzione europea sull’esercizio dei diritti del bambino del 1996, e auspicata dal Comitato ONU sui diritti dell’infanzia. Compito di tale figura è quello di garantire la tutela e la promozione dei diritti dei i minori e di vigilare affinché le istituzioni competenti svolgano un’azione efficace in tal senso. Un altro tema che il Comitato Italiano segue con attenzione è quello del contrasto alla violenza sui minori nelle sue diverse forme. Nel corso del 2007 è continuato il lavoro di diffusione dello Studio Globale sulla violenza delle Nazioni Unite pubblicato nel 2006, è stato aggiornato il documento “Per un’agenda italiana contro la violenza su e dei bambini e adolescenti” (elaborato nel corso del 2006 e che riporta le raccomandazioni finali dello Studio Globale sulla violenza delle Nazioni Unite) alla luce del Progress Report 2007. Il documento è stato consegnato ai Ministri competenti in materia. In materia di lotta allo sfruttamento sessuale e alla pedopornografia il Comitato Italiano per l’UNICEF ha lavorato per promuovere l’attuazione della legge 38/2006, nella quale sono confluite le proposte che il Comitato Italiano per l’UNICEF – insieme ad altre Associazioni – aveva promosso durante l’iter di riforma della legge 269/98.

5

Vedi paragrafo “Pubblicazioni”. Il documento è stato presentato nel 2006 ai partiti politici in un incontro pubblico organizzato dal Comitato Italiano per l’UNICEF in occasione delle elezioni per la XV Legislatura, documento scaricabile sul sito www.unicef.it. 6


47

Relazione sociale

L’attività con i Ministeri L’attività di advocacy con i Ministeri è orientata alla promozione della Convenzione e degli Obiettivi di sviluppo del Millennio e si basa su un rapporto di collaborazione reciproca al fine di creare occasioni di confronto, di dialogo e di lavoro capaci di orientare l’azione istituzionale a una migliore attuazione dei diritti dell’infanzia in Italia. L’azione di advocacy con i Ministeri si realizza attraverso l’attività di lobbying, la partecipazione a convegni, conferenze e tavole rotonde, la promozione dell’attuazione della normativa italiana e internazionale in materia di tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti nonché la richiesta di incontri sui temi specifici, con Ministri e Sottosegretari. Il quadro di riferimento per questa intensa attività è il documento “Un impegno per i diritti dei bambini e degli adolescenti”, nel quale sono stati individuate le tematiche da affrontare in modo prioritario e sulle quali viene realizzata un’azione costante di pressione e proposta. Il Comitato Italiano ha consolidato la propria cooperazione con diversi Ministeri, con la partecipazione ad alcuni organi interministeriali. Il Comitato è infatti divenuto membro (a diverso titolo) di alcuni Comitati, Osservatori e gruppi di lavoro. In particolare partecipa alle riunioni del Comitato Interministeriale sui Diritti umani (CIDU): in questa sede il Comitato Italiano per l’UNICEF partecipa alla promozione del rispetto degli impegni internazionali sottoscritti in materia di diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Nel dicembre 2007 è stato organizzato, in collaborazione con il CIDU, il convegno “Gli impegni internazionali per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza: il ruolo dell'Italia” in previsione dell'incontro celebrativo a cinque anni della Sessione Speciale dell'Assemblea delle Nazioni Unite dedicata all'infanzia e per verificare lo stato di attuazione degli impegni assunti in tale occasione dallo Stato Italiano, con il documento “Un mondo a misura di bambino”. Nel corso degli anni, l’Italia ha assunto impegni internazionali anche in materia di cooperazione internazionale. In tal senso il Comitato Italiano è impegnato in un’attività costante con il Ministero degli Affari Esteri al fine di verificare il rispetto di tali impegni e l’applicazione delle Linee guida per la cooperazione internazionale sui diritti dell’infanzia, considerate una buona prassi dallo stesso Comitato ONU sui diritti dell’infanzia. L’UNICEF Italia ha realizzato una pressione costante a favore della riattivazione dell’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’adolescenza, ristabilito nell’ottobre del 2007 e da subito impegnato nella redazione della bozza del Piano nazionale infanzia, secondo quanto previsto dalla normativa italiana; il Comitato Italiano per l’UNICEF partecipa ai gruppi di lavoro sulla povertà minorile, sull’intercultura e sulla promozione della partecipazione dei bambini e dei ragazzi. Il Comitato Italiano è stato anche nominato membro del Tavolo di coordinamento per la lotta allo sfruttamento del lavoro minorile, istituito sotto la duplice guida del Ministero della Solidarietà sociale e del Ministero del Lavoro; è stato invitato a partecipate alla Commissione sulla salute delle donne (istituita presso il Ministero della Salute) e alla Consulta dell'integrazione degli alunni stranieri (presso il Ministero della Pubblica Istruzione). Insieme ad altre associazioni della Campagna “Uniti per i bambini. Uniti contro l’AIDS7” l’UNICEF Italia ha preso parte ai lavori della Consulta delle Associazioni per la Lotta all’AIDS, anch’essa del Ministero della Salute. In particolare, per favorire l’applicazione in Italia di quanto elaborato dal Comitato ONU sui diritti dell’infanzia in materia di minori stranieri non accompagnati8, sono state promosse e seguite attività con il Ministero della Solidarietà sociale, il Ministero della Giustizia, il Ministero degli Interni e l’ANCI. Tra le principali iniziative va segnalato il contributo dell’UNICEF Italia alla stesura di Circolari e alla promozione della valorizzazione del ruolo dei Comuni in tale contesto. Altro organismo con cui il Comitato Italiano collabora è il Comitato Internet e minori del Ministero delle Comunicazioni che ha il compito di dare applicazione al Codice di regolamentazione su Internet e minori. Infine, sul fronte della riforma giustizia minorile con il Ministero della Giustizia viene portato avanti

7

Vedi tabella a pag.45 Cfr. Commento generale n. 6 “Trattamento dei bambini separati dalle proprie famiglie e non accompagnati, fuori dal loro paese di origine”.

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un lavoro di lobby al fine di sollecitare un miglioramento dell’assetto normativo e giudiziario esistente. In questa articolata attività di advocacy non mancano le collaborazioni con il Ministero della Pubblica Istruzione, il Ministero della Salute, Ministero delle Politiche Giovanili e Attività Sportive nonché il Ministero dell’Interno, Collaborazione, quest’ultima, che viene realizzata attraverso gli accordi con la Polizia di Stato e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (si veda relativa sezione più avanti). L’attività con la Polizia di Stato La formazione Anche nel 2007, grazie al Protocollo di Intesa stipulato con la Polizia di Stato nel 2001, il Comitato Italiano per l’UNICEF ha offerto la sua collaborazione didattica nell’ambito dei corsi di formazione degli operatori della Polizia di Stato (presso la Scuola POL.G.A.I. di Brescia), sul tema delle strategie di prevenzione dei comportamenti di maltrattamento, abuso e sfruttamento dei minori. Calendario 2007 Ogni anno la Polizia di Stato realizza il proprio calendario nel quale i 12 mesi dell'anno sono ripercorsi attraverso la chiave di lettura dell'educazione alla legalità e alla tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica. Il tema del calendario 2007 è stato “La sicurezza nell’arte”, ovvero come i più grandi artisti – dal Rinascimento a oggi – hanno interpretato il tema della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Grazie alla vendita del calendario 2007, sono stati raccolti per l’UNICEF 197.000 Euro destinati al progetto UNICEF di protezione e tutela dei bambini della Guinea Bissau vittime di violenza e sfruttamento. Il Poliziotto un amico in più Il concorso “Il Poliziotto un amico in più”, giunto nell’anno scolastico 2007/2008 all’VIII edizione, è rivolto agli studenti delle scuole elementari e delle scuole medie inferiori e superiori ed è attivato in collaborazione con la Polizia di Stato e il Ministero della Pubblica Istruzione. L’iniziativa si inserisce in un percorso educativo e formativo che coinvolge insegnanti e famiglie che mira a evidenziare esperienze e percorsi che portino a un positivo consolidamento della personalità del minore. Il tema del concorso 2007-2008 è stato: “Mi importa di…”. Un Pallone per amico L’iniziativa, nata dai giornalisti RAI appartenenti alla “Associazione Calcio e Solidarietà” e a cui ha contribuito la Polizia di Stato, prevede un torneo tra squadre di giornalisti e squadre di Polizia che giocano con il logo UNICEF sulla maglietta. In base all’accordo con le parti, il 15% del ricavato delle partite è devoluto all’UNICEF. Progetto Icaro Nel 2007 l’UNICEF ha patrocinato la VII edizione del Progetto Icaro promosso dalla Polizia di Stato, in collaborazione con i Ministeri dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il progetto, rivolto agli studenti, è finalizzato alla promozione della cultura della sicurezza stradale. L’attività con i Vigili del Fuoco Il sodalizio tra Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e l’UNICEF, avviato sin dal 1989 con la nomina del Corpo a Goodwill Ambassador, è continuato anche nel 2007 con una serie di iniziative e attività comuni. Il 14 aprile, in occasione delle giornate di mobilitazione nell’ambito della Campagna "Uniti per i bambini. Uniti contro l'AIDS", la squadra SAF (speleo, alpino, fluviale) del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Roma ha montato un grande stendardo con il logo della Campagna sul Colosseo. L'iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione del Comune di Roma e del Ministero dei Beni Culturali.


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Le attività con gli Enti locali L’attività con le Regioni Con la modifica del titolo V della Costituzione si è verificato un passaggio di competenze dallo Stato centrale alle Regioni in tante materie che riguardano i diritti dell’infanzia; così, il Comitato Italiano ha iniziato a dare sempre maggiore importanza alle attività di advocacy realizzate a livello regionale. I Comitati Regionali per l’UNICEF hanno negli anni organizzato attività con le istituzioni e le associazioni attive sul territorio: valorizzare le esperienze, promuovere uno scambio di conoscenze, definire un quadro di interventi comune a tutte le Regioni e facilitare una formazione per i volontari UNICEF, sono le principali linee d’intervento. Sono numerose le iniziative che il Comitato Italiano sta avviando con le Regioni al fine di rafforzare il coordinamento a livello regionale e di favorire il confronto e il sostegno all’attività dell’UNICEF. In particolare il Comitato Italiano ha siglato dei Protocolli d'Intesa con alcune Regioni italiane al fine di creare una Rete regionale degli “Ospedali Amici dei bambini OMS/UNICEF”9 e ha avviato, insieme al coordinamento PIDIDA, il progetto “Viaggio alla ricerca dei diritti dell’infanzia attraverso le regioni italiane”10 con l’obiettivo di monitorare quanto fatto per l’infanzia e l’adolescenza a livello regionale e valutare se e come il decentramento attuato con L. Cost. 3/2001 garantisca le stesse opportunità e la stessa tutela ai bambini e agli adolescenti in ogni parte d’Italia. Il Comitato è impegnato anche nella promozione dell’istituzione di Garanti regionali per l’infanzia attraverso l’elaborazione – anche con la collaborazione dei Garanti regionali già istituiti – di un progetto di legge regionale standard per la creazione di tale figura a livello regionale. Nel 2007 è stata elaborata una proposta di legge regionale “standard” per l’istituzione del garante basata sulle indicazioni internazionali e sulle esperienze di alcune delle regioni italiane dove tale figura è già stata istituita11. L’attività con i Comuni Due i progetti che il Comitato Italiano per l’UNICEF Italia realizza in collaborazione con i Comuni: Città Amiche delle bambine e dei bambini e i Sindaci difensori dell’infanzia L’iniziativa delle Città amiche delle bambine e dei bambini trae origine dal riconoscimento di alcuni importanti fenomeni in atto: ✖ la rapida trasformazione e urbanizzazione delle società globali; ✖ le crescenti responsabilità dei governi locali nei confronti delle popolazioni nel processo di decentramento; ✖ l’importanza crescente delle città all’interno dei sistemi politici ed economici nazionali. L’iniziativa promuove l’attuazione della Convenzione a livello locale dove è più forte l’impatto diretto sulla vita delle bambine e dei bambini. La finalità è di migliorare ora la vita dei bambini, riconoscendo e realizzando i loro diritti. È un processo concreto che deve coinvolgere attivamente i bambini e la loro vita quotidiana, attraverso la promozione di una più ampia strategia per migliorare la qualità di vita per tutti i cittadini, grazie a un processo di attuazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza a opera del governo locale. Le amministrazioni comunali (sindaci, assessori, tecnici) sono chiamate ad attuare politiche urbane integrate che tengano conto dei diritti dei bambini, della loro opinione, dell’impatto sull’infanzia delle singole politiche. Sono coinvolti architetti, urbanisti, educatori, assistenti sociali, associazioni interessate alle professioni (pediatri, psicologi, pedagogisti, ecc.). Il Comitato Italiano per l'UNICEF svolgere il ruolo di stimolatore e facilitatore dei processi che favoriscono l’attuazione di politiche a misura di bambini. L’iniziativa, lanciata in Italia nel 1997, negli anni si è consolidata a livello locale, con sempre più Comuni impegnati a sviluppare un piano di politiche per l’infanzia, guidato dal Framework for Action dell’UNICEF-

9

Vedi “Le attività con gli Ospedali Amici dei bambini” p.50 Vedi “Le attività con le altre Associazioni”, p.55 11 Vedi tabella p.44 10


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Internazionale e dai “9 passi per costruire Città Amiche delle bambine e dei bambini”, una guida per le amministrazioni comunali. Questa documentazione è stata prodotta dal Segretariato Internazionale delle Città Amiche dei Bambini (istituito nel 2000), con sede presso il Centro di Ricerca dell'UNICEF all'Istituto degli Innocenti di Firenze. Negli ultimi due anni, il Comitato Italiano per l’UNICEF ha promosso il coordinamento delle attività dei comuni al livello regionale in particolare in Emilia Romagna, Lazio e Abruzzo. Il progetto Sindaci difensori dell'infanzia è inserito nell’ambito del progetto “Città Amiche” su iniziativa del Comitato Italiano per l’UNICEF e nasce dall’idea di chiedere ai Sindaci di impegnarsi in prima persona, con la Giunta e il Consiglio Comunale, per la difesa e la promozione dei diritti dell'infanzia. Negli anni centinaia di Sindaci nominati difensori dell'infanzia hanno convocato Consigli Comunali aperti alle scuole, in cui è stata data la possibilità di evidenziare e approfondire problemi riguardanti l'infanzia locale, con riferimento ai principi espressi nella Convenzione. È ormai prassi consolidata che, per essere nominati “difensori dell’infanzia”, i Sindaci debbano impegnarsi nella realizzazione dei “9 passi”. Nel 2007 il Comitato Italiano per l’UNICEF è stato coinvolto in: INIZIATIVE A LIVELLO NAZIONALE Lancio della Campagna nazionale “Vivi la Via”, con l’Associazione CAMINA (Città Amiche dell’Infanzia e dell’Adolescenza sostenibili e partecipate) Incontro Nazionale dei Consigli Comunali dei Ragazzi (CCR) a Reggio Emilia Convegno di Democrazia in Erba a Gubbio, con i rappresentanti dei Comuni che hanno dei CCR Seminario sulle Città Amiche dei bambini all’interno del Meeting Internazionale di San Rossore organizzato dalla Regione Toscana a Pisa INIZIATIVE A LIVELLO LOCALE Convegno organizzato insieme alla Regione Lazio che ha dato vita a un “concorso” per le buone pratiche che premierà ogni anno cinque comuni del Lazio che si sono distinti nelle politiche per l’infanzia Creazione di Consulte dei ragazzi (14-19 anni) nelle 12 circoscrizioni della città di Trento Consiglio Comunale di Cremona del 20 novembre dedicato all’infanzia, con approvazione del programma annuale e del corrispondente bilancio Varo di un concorso nelle scuole della provincia di Napoli sulle città amiche dei bambini Conferenza dei Sindaci dell’Abruzzo a L’Aquila

Le attività con gli Ospedali Amici dei bambini L’iniziativa internazionale “Ospedale Amico dei bambini” (BFHI – Baby Friendly Hospital Initiative) incoraggia le buone pratiche per la promozione dell’allattamento materno. Le strutture sanitarie interessate a ottenere questo riconoscimento devono seguire i Dieci Passi indicati nella Dichiarazione Congiunta OMS/UNICEF “L’allattamento al seno: promozione, protezione e sostegno. L’importanza del ruolo dei servizi per la maternità”, che costituisce la fonte principale delle azioni promosse con la “Dichiarazione degli Innocenti” del 1990. La struttura sanitaria deve anche garantire il rispetto del “Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno” e delle relative risoluzioni dell’Assemblea Mondiale della Sanità che, in particolare, non consente di accettare forniture gratuite o a basso costo di latte artificiale, biberon e tettarelle. Il Comitato Italiano per l’UNICEF, attraverso la Task Force appositamente istituita, accompagna tutti i passaggi che vanno dalla promozione alla valutazione e al sostegno della BFHI, mettendo a disposizione delle strutture gli strumenti e le competenze necessari al raggiungimento della certificazione. Periodicamente vengono promossi incontri di studio della rete BHF nonché il convegno internazionale annuale. Nel 2007 il convegno si è svolto a ottobre a Milano – durante la Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno – in collaborazione con il Comitato Provinciale dell'UNICEF e i Partner Istituzionali (ASL città di Milano, Fon-


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dazione Policlinico Mangiagalli, Università). Nell’occasione è stato ribadito l’impegno della “Consulta per il Programma BFHI”, che comprende le 14 Società Scientifiche e Associazioni Professionali attive sul tema della salute materno-infantile. Nel corso del convegno è stato presentato anche il programma “Comunità Amica dei Bambini per l’allattamento materno” che propone in Italia i “7 passi per l’allattamento”, sperimentati in pochi altri paesi del mondo. A oggi, si contano più di 20.000 “Ospedali Amici dei bambini” in 140 paesi del mondo. In Italia, nel 2007 due nuovi ospedali, entrambi toscani, sono stati nominati “amico dei bambini”: Ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze e Ospedale di Lucca. Numerose e in aumento rispetto agli anni precedenti sono le richieste di altri ospedali per avviare il percorso di riconoscimento. Al 31 dicembre gli Ospedali riconosciuti pienamente sono 15, a cui va aggiunto un Ospedale a cui è stato riconosciuto il Certificato di Impegno, mentre oltre 70 risultano aver formalizzato l’avvio del percorso.

La rete italiana degli Ospedali Amici dei bambini LE STRUTTURE SANITARIE ITALIANE CERTIFICATE

LOCALITÀ

Azienda ULSS n. 3 (Unità Locale Socio-Sanitaria)

Bassano del Grappa, Vicenza

Azienda ULSS n. 20 (Unità Locale Socio-Sanitaria)

Soave, Verona

Ospedale aziendale di Merano Bolzano

Bolzano

Ospedali riuniti della Valdichiana Senese

Montepulciano, Siena

Casa di Cura "La Madonnina"

Bari

Ospedale Aziendale di Bressanone - Azienda Sanitaria

Bressanone, Bolzano

Ospedale di base di Vipiteno - Azienda Sanitaria di Bressanone

Vipiteno, Bolzano

Ospedale Santa Maria degli Angeli

Pordenone

Casa di Cura "Santa Famiglia"

Roma

Ospedale Belcolle

Viterbo

Ospedale SS. Benvenuto e Rocco

Osimo (AN)

Presidio Ospedaliero del Mugello

Borgo San Lorenzo (FI)

Presidio Ospedaliero di San Vito al Tagliamento

Pordenone

Ospedale S. Maria Annunziata di Firenze

Firenze

Presidio Ospedaliero di Lucca

Lucca

Altre strutture coinvolte Centro Collaborativo dell’OMS per la Salute Materno Infantile presso l’IRCCS Burlo Garofolo

Trieste

Principali Ong attive nella promozione dell’allattamento

Nel corso del 2007 il Comitato Italiano per l’UNICEF, attraverso un’intensa attività di sensibilizzazione rivolta a sollecitare lo sviluppo delle competenze tecniche nell’organizzazione sociosanitaria del paese, ha raggiunto importanti obiettivi in termini di “advocacy istituzionale”. In particolare, all’indicazione del programma Ospedali Amici dei Bambini tra le priorità del Piano Sanitario Nazionale è seguito l’inserimento del progetto nelle iniziative di prevenzione del Ministero della Salute (Guadagnare Salute, DDL Salute della Donna e del Bambino, Genitoripiù) e l’approvazione – in sede di Conferenza Stato Regioni – delle “Linee di indirizzo nazionali sulla protezione, promozione e sostegno dell’allattamento al seno”. Quest’ultima rappresenta il compimento del percorso, iniziato con la firma dei 4 Protocolli di intesa con le Regioni Veneto, Val D’Aosta, Abruzzo e Toscana, che ha portato all’istituzione di un Tavolo Interregionale per l’Allattamento Materno nell’ambito della Conferenza Stato/Regioni per la Sanità. Il Comitato Italiano per l’UNICEF non ha solamente partecipato alla Conferenza, ma ha con-


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cordato le “linee di indirizzo” stesse con il Ministero della Salute. L’UNICEF Italia ha, inoltre, promosso l’impegno ministeriale per la piena applicazione del “Codice internazionale sulla Commercializzazione dei sostituti del latte materno” dell’OMS/UNICEF e ha ottenuto la firma di un Protocollo di intesa con la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) per promuovere l’allattamento al seno, il diritto alla salute e tutti gli altri diritti della Convenzione anche attraverso i pediatri di famiglia. Nell’ambito della salute, infine, l’UNICEF Italia ha partecipato alla Campagna Nazionale “GenitoriPiù”, avviata dal Ministero della Salute nel mese di agosto quale estensione dell’omonima campagna sperimentata con il Patrocinio dell’UNICEF nella Regione Veneto12.

Le attività con il mondo della scuola La collaborazione con le scuole e le università rappresenta un impegno a coinvolgere e a rendere i ragazzi soggetti attivi di un processo di cambiamento in senso partecipativo e solidale. Nel corso dei suoi 30 anni di attività l’UNICEF Italia ha avuto un ruolo importante nel costruire una nuova cultura dell’infanzia, incentrata sulla convinzione che i bambini sono soggetti di diritti. Negli ultimi anni le attività dell’UNICEF in ambito internazionale hanno favorito la sperimentazione di modelli di scuola innovativi e flessibili al fine di rispondere più efficacemente ai bisogni dei bambini e dei ragazzi che in vivono in realtà e contesti difficili. Tali modelli sono stati oggetto di una importante attività di sensibilizzazione e promozione dei diritti dell’infanzia sul territorio nazionale da parte del Comitato Italiano per l’UNICEF, dalla quale ha preso avvio il Programma “Verso una scuola amica delle bambine e dei bambini”, giunto al suo secondo anno di sperimentazione. Il Programma, indirizzato a quanti operano nel mondo della scuola, propone un’analisi attenta della realtà in cui vivono i bambini e i ragazzi – sempre più caratterizzata dalla globalizzazione e dai forti movimenti migratori – la rilevazione dei loro bisogni e la realizzazione di occasioni di apprendimento che coinvolgano attivamente i ragazzi. La proposta educativa alle scuole Nell’anno scolastico 2007-2008 la proposta educativa dell'UNICEF alle scuole di ogni ordine e grado ha proseguito il percorso avviato nel 2006 nell’ambito del Programma “Verso una scuola amica delle bambine e dei bambini”, con l'obiettivo di attivare processi per rendere le scuole luoghi fisici e relazionali nei quali i diritti dei bambini e dei ragazzi possano essere vissuti, creando dunque un ambiente “a loro misura”. Nel mese di maggio le scuole hanno ricevuto un’anticipazione della proposta educativa dell’UNICEF per l’anno scolastico 2007-2008, alla quale è seguita una seconda comunicazione inviata nel mese di settembre. Il pacchetto comprendeva una presentazione della proposta educativa, il catalogo dei materiali informativi e didattici, la pubblicazione “Verso una scuola amica delle bambine e dei bambini” e il pieghevole sull’iniziativa “Adottiamo un progetto”. La comunicazione ha raggiunto le scuole italiane di ogni ordine e grado, oltre a circa 2.000 docenti referenti UNICEF. Qui di seguito si riporta il dettaglio delle scuole contattate: ■ n. 13.733 Scuole dell’infanzia ■ n. 19.172 Scuole primarie ■ n. 3.353 Istituti comprensivi ■ n. 7.145 Scuole secondarie di primo grado ■ n. 6.938 Scuole secondarie di secondo grado. Nel complesso le scuole contattate nel 2007 sono state 50.341.

12 La Campagna coinvolge tutto il territorio nazionale e, in particolare, 12 Regioni e promuove 7 azioni di provata efficacia per la salute del bambino (oltre all’allattamento l’assunzione di acido folico, l’astensione dal fumo, la corretta posizione in culla, la protezione in auto, le vaccinazioni e la lettura ad alta voce. L’iniziativa è svolta in collaborazione con la FIMP.


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Numero Scuole contattate

2005

2006

2007

50.000

50.350

50.341

Adottiamo un progetto L'iniziativa “Adottiamo un progetto” è rivolta a ragazzi e docenti e dal 2001 offre la possibilità di sostenere concretamente i progetti che l’UNICEF realizza nel mondo, unendo al tradizionale obiettivo della raccolta fondi quello della sensibilizzazione sui grandi problemi globali che incidono sulla condizione di vita dei bambini e dei ragazzi nel mondo. Nell'anno scolastico 2007-2008 l'UNICEF ha proposto l'adozione di 6 progetti.

I progetti proposti nel 2007 Angola – Costruire scuole Benin – Contro il traffico dei bambini Congo, Repubblica Democratica – Bambini di strada Eritrea – Acqua e igiene nelle scuole Libano – Diritto alla scuola e al gioco Malawi – Fermiamo l’HIV/AIDS Nel 2007 la raccolta fondi nelle scuole ha risentito della situazione economica e sociale del paese e ha subito una flessione passando da 715.530 Euro nel 2006 a 567.435 Euro nel 2007. Verso una scuola amica Il Programma “Verso una scuola amica delle bambine e dei bambini”, grazie a una nuova strategia di azione adottata dal Comitato Italiano per l’UNICEF, ha coinvolto il mondo della scuola attraverso diverse tipologie di attività: ✖ attività di sensibilizzazione; ✖ sperimentazione nelle classi di metodologie partecipative; ✖ coinvolgimento dei docenti in attività di formazione e realizzazione di progetti articolati. In questo contesto, sono stati individuati e proposti i “Nove passi verso una Scuola Amica delle bambine e dei bambini”: tappe fondamentali per avviare nelle scuole un’attività di monitoraggio dei diritti dell’infanzia. Il concetto di scuola amica è infatti applicabile alle diverse realtà scolastiche ed è un processo concreto che deve coinvolgere attivamente i bambini e i ragazzi e tutti coloro che operano nella scuola. Il Programma propone una progettualità aperta e flessibile, che tende ad adeguarsi alla straordinaria rapidità delle trasformazioni della nostra epoca e che richiede grande versatilità e duttilità nel costruire nuove letture e interpretazioni della realtà. Tale impostazione, ancora sperimentale, ha evidenziato la necessità di ricondurre e incanalare in maniera più sistematica le diverse esperienze portate avanti dalle scuole in quegli ambiti identificati come più significativi per tradurre i principi della Convenzione all’interno del mondo scolastico.


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HABBO Nel 2007 è proseguita la collaborazione avviata nel luglio 2006 con Habbo.it, il principale sito-community italiano per teenager (oltre 2.200 i giovani visitatori al giorno), per un progetto di sensibilizzazione, rivolto ai ragazzi, sul tema della difesa dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Habbo è un ambiente virtuale protetto nel quale i giovani visitatori possono creare un proprio personaggio e incontrare virtualmente altri coetanei. Settimanalmente i ragazzi trovano su www.habbo.it l’Infobus UNICEF: un autobus virtuale in cui discutono insieme a volontari ed esperti dell’UNICEF, attraverso modalità ludiche e interattive.

I corsi di aggiornamento per i docenti L’obiettivo dei corsi di aggiornamento per i docenti organizzati dal Comitato Italiano per l'UNICEF nel 2007 è stato quello di coinvolgere il mondo della scuola in una riflessione comune sulla proposta educativa dell’UNICEF. Alcuni dei 14 corsi realizzati hanno privilegiato l’aspetto laboratoriale per sperimentare metodologie partecipative al fine di realizzare situazioni di apprendimento che coinvolgano direttamente i ragazzi. 2005

2006

2007

14

13

14

900

930

850

Numero corsi di aggiornamento per docenti Numero docenti partecipanti

I protocolli d’Intesa con gli Uffici Scolastici Regionali Nel corso dell’anno scolastico 2007-2008 è continuata la collaborazione con gli Uffici Scolastici Regionali. I Protocolli d’Intesa rappresentano un utile strumento per consolidare il rapporto di collaborazione tra l’UNICEF e gli uffici locali del Ministero della Pubblica Istruzione. Gli impegni sottoscritti dall’UNICEF e dagli Uffici Scolastici Regionali riguardano: ■ l’adozione della Convenzione quale importante strumento di riferimento; ■ l’elaborazione di progetti comuni nell’ambito dell’educazione alla convivenza civile, nel quadro dei diritti dell’infanzia e nella prospettiva della formazione integrale della persona; ■ il coinvolgimento dei genitori in progetti di formazione. A seguito dei Protocolli d’Intesa siglati (che hanno avuto una copertura quasi totale del territorio nazionale) si è registrato un coinvolgimento concreto degli Uffici Scolastici nell’ambito delle attività di formazione e di divulgazione della proposta educativa UNICEF organizzate dai Comitati Regionali e Provinciali. Missione Internet Sicuro Nel 2007 è stata avviata una collaborazione con Microsoft, la Polizia di Stato e la Polizia Postale e delle Comunicazioni – patrocinata dal Ministero per le Politiche della Famiglia – sul tema della tutela dei bambini in rete. Da questa collaborazione è nato il progetto pilota “Missione Internet Sicuro” che ha coinvolto 1.000 scuole secondarie di primo grado sul territorio nazionale. L'obiettivo del progetto è quello di fornire ai più giovani gli strumenti per avere un'informazione corretta e comprensibile per permettere loro di muoversi nel mondo di internet liberi da pericoli e da rischi di manipolazioni.

I corsi multidisciplinari con le Università Nel corso dell’anno 2007 sono stati organizzati 19 Corsi universitari di Educazione allo sviluppo, ai quali hanno partecipato circa 2.000 studenti universitari, neolaureati, docenti di scuola, rappresentanti del terzo settore; 7 corsi hanno avuto la copertura economica attraverso contributi finalizzati. Il tema approfondito è quello dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza analizzati in stretta relazione con le priorità strategiche dell’UNICEF, tema che ha orientato le riflessioni verso l'educazione alla mondialità,


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l’intercultura, lo studio delle politiche sociali ed economiche, la cooperazione allo sviluppo. In molti corsi alcune lezioni sono state dedicate alla campagna globale “Uniti per i bambini. Uniti contro l’AIDS”.

Anno scolastico 2004-2005

2005-2006

2006-2007

Numero corsi multidisciplinari

15

16

19

Numero atenei coinvolti

15

16

19

Corsi 2007-2008 UNIVERSITÀ

TITOLO DEL CORSO

1. Bari

Lotta alla povertà e Obiettivi del Millennio: investire nei bambini e nelle bambine

2. Benevento

Diritto alla partecipazione

3. Cagliari

Dai diritti dell’infanzia agli Obiettivi del Millennio

4. Firenze

I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, promozione, tutela e ruolo dell’UNICEF

5. Foggia

Lotta alla povertà e Obiettivi del Millennio: investire nei bambini e nelle bambine

6. Forlì

Gli Obiettivi del Millennio

7. Genova

Dai Diritti allo Sviluppo

8. L’Aquila

Infanzie. Scienze dell’educazione, sviluppo umano. Stato della ricerca e progetti internazionali

9. Lecce

Lotta alla povertà e Obiettivi del Millennio: investire nei bambini e nelle bambine

10. Macerata

Uscire dall’invisibilità: viaggio intorno ai diritti negati

11. Milano

L’educazione ai diritti

12. Modena

La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia: diritti di base, diritti culturali e diritti di tutela

13. Palermo

Viaggio nel mondo dei diritti

14. Roma

I diritti in piccolo

15. Sassari

Oltre i confini

16. Siena

Nelle infanzie il futuro. Per una cultura dei diritti

17. Taranto

Lotta alla povertà e Obiettivi del Millennio: investire nei bambini e nelle bambine

18. Teramo

Al servizio dei bambini

19. Torino

La tutela dei diritti: salute, istruzione, pace, giustizia

Le attività con altre Associazioni del terzo settore Il Comitato Italiano per l'UNICEF collabora con altre associazioni e organizzazioni non governative impegnate nella promozione dei diritti umani e, più specificamente, nella tutela dei diritti dell'infanzia per promuovere particolari campagne di sensibilizzazione e di raccolta fondi. Lo scopo di ciascuna collaborazione è fare in modo che l'azione del Comitato Italiano e di tutte le organizzazioni che con esso lavorano risulti più efficace e la loro voce più autorevole. L’attività di advocacy del Comitato Italiano con le associazioni si esplicita attraverso il coordinamento delle iniziative, la partecipazione agli incontri e ai lavori dei diversi gruppi: Gruppo Infanzia e Gruppo intercultura del Forum Permanente del Terzo Settore, Comitato per la promozione dei Diritti umani, Coalizione Stop all’uso dei bambini soldato, Coalizione italiana contro la povertà e Gruppo di lavoro sulla Convenzione. Con quest’ultimo viene svolto un lavoro di monitoraggio, ciascuna associazione secondo le proprie specifiche competenze, per valutare i progressi dello Stato italiano nell’attuazione della Convenzione e dei suoi Protocolli Opzionali; annualmente viene redatto un rapporto che viene


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presentato alle istituzioni competenti. L’impegno costante del Comitato Italiano è quello di instaurare un dialogo aperto e costruttivo con le altre associazioni che si occupano di promozione e tutela dei diritti dell’infanzia. Il Coordinamento per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (PIDIDA) Il PIDIDA è un libero tavolo di confronto aperto a tutte le associazioni, Ong e, in generale, alle realtà del terzo settore che operano per la promozione e la tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia e nel mondo. Il Comitato Italiano per l’UNICEF è membro fondatore e attualmente ne ha il segretariato. Ciascuna delle 43 associazioni che ne fanno parte contribuisce, secondo la propria specifica area di esperienza (adozione, diritto alla partecipazione, diritto a un ambiente salubre, diritto alla salute, lavoro minorile, ecc.), all’elaborazione di piattaforme comuni al fine di condurre azioni di lobby di maggiore efficacia. Sul fronte del lavoro minorile il PIDIDA ha elaborato il documento “Il lavoro minorile in Italia e le problematiche a esso connesse: una strategia condivisa”, presentato ai Ministri competenti in materia allo scopo di suscitare un dibattito in materia e presentare proposte comuni a tutte le associazioni del Coordinamento. Nel 2007 il Coordinamento ha realizzato la terza edizione del “Viaggio alla ricerca dei diritti dell’infanzia attraverso le Regioni italiane”, progetto che si inquadra nell’attività annuale di monitoraggio del rispetto dei principi della Convenzione e degli impegni assunti dai Governi nel documento “Un mondo a misura di bambino”. In particolare, l’attenzione è rivolta alla valutazione delle politiche in materia di infanzia e adolescenza attuate dalle Regioni in quanto soggetti competenti. Attraverso la realizzazione e la somministrazione di un questionario è stato possibile redigere il terzo rapporto sull’analisi delle azioni compiute a livello regionale in favore dei diritti dell’infanzia e adolescenza. Inoltre è stata predisposta un’ulteriore versione del questionario per raccogliere le opinioni dei ragazzi con l’intento di verificare se le misure adottate dagli enti locali in materia di infanzia e adolescenza siano realmente a “misura di bambino”. I risultati dell’indagine, realizzata come esperienza pilota in cinque regioni, verranno pubblicati nel 2008.

Il Comitato Italiano per l’UNICEF e la Caritas Italiana Il Comitato Italiano e la Caritas Italiana portano avanti un percorso di collaborazione fondato sull’impegno comune per la tutela dei diritti e la promozione dell'integrazione in Italia dei bambini e degli adolescenti di origine straniera, che intende fornire alle autorità competenti uno stimolo affinché vengano sviluppate politiche specifiche. Nel 2007, per dare continuità al lavoro intrapreso con la pubblicazione “Uscire dall'invisibilità. La condizione dei minori di origine straniera in Italia”, è stato organizzato il terzo dei tre convegni interregionali – i primi due sono stati realizzati nel 2006 – rivolto alle realtà del Sud Italia che a vario titolo lavorano con minori provenienti da paesi esteri. Un esempio di promozione della partecipazione dei ragazzi: il Junior 8 Summit Il Junior 8 Summit è un evento internazionale organizzato annualmente dall’UNICEF nel paese di presidenza del G8 e si inserisce nel processo di promozione del diritto alla partecipazione dei bambini e dei ragazzi alle decisioni che li riguardano, sancito dall’art. 12 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. L’iniziativa si svolge in concomitanza del vertice G8 e permette a una delegazione di bambini e ragazzi di presentare direttamente ai Leader degli Stati il proprio punto di vista sui temi in agenda: cambiamenti climatici, povertà e sviluppo, HIV/AIDS. I partecipanti hanno tra i 13 e i 17 anni, provengono dai paesi membri del G8 e da alcuni paesi in via di sviluppo. Per l’Italia ogni anno partecipano ragazzi e ragazze provenienti dalle associazioni che aderiscono al Forum delle Associazioni Studentesche – promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione – e dalla scuola vincitrice della J8 Competition – concorso internazionale in cui i partecipanti producono un elaborato con proposte di soluzioni innovative per i problemi in agenda al vertice del G8. Anche nel 2007 il Comitato Italiano per l'UNICEF, in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione, si è adoperato per diffondere i contenuti dell'iniziativa, per promuovere la partecipazione dei ragazzi e per formare i partecipanti al Summit che si è tenuto a Wismar in Germania. Questi ultimi, di ritorno dal Summit, hanno riportato la positività dell’esperienza fatta in termini di contatto e scambio con i loro coetanei.


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Le attività con il mondo dello sport L’UNICEF riconosce il ruolo decisivo che le attività fisiche e sportive ricoprono nella vita dei bambini e dei ragazzi. Il Comitato Italiano ha promosso anche quest’anno numerose iniziative che vengono realizzate in collaborazione con le organizzazioni sportive o promosse da personalità di spicco del mondo dello sport per sostenere le attività dell’UNICEF nel mondo e promuovere il rispetto dei diritti dei bambini. In particolare nel 2007 sono state realizzate le prime iniziativa a sostegno del Progetto “Sport Amico dei Bambini”, che intende interpretare in modo concreto e attivo l’articolo 3113 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e, attraverso iniziative sportive e relazioni istituzionali con il mondo dello sport, divulgare la conoscenza della Convenzione. Al 31 dicembre 2007 gli accordi di cooperazione in vigore tra il Comitato Italiano e i rappresentanti delle discipline sportive riguardano: ■ la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ■ la Federazione Italiana Hockey (FIH) ■ la Federazione Italiana Rugby ■ la Federazione Ginnastica d’Italia. I Nuovi giochi della Gioventù Nel 2007 il Comitato Italiano per l’UNICEF ha siglato un Accordo di Collaborazione con il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) in occasione della prima edizione dei Nuovi Giochi della Gioventù, alla quale hanno partecipato 2.000 scuole medie, 15.000 classi, 280.000 alunni e 4.500 insegnanti. I Giochi sono caratterizzati dalla più ampia partecipazione possibile degli alunni e dalla non competitività delle prove, strutturate con la formula del gioco-sport. Durante i Giochi il Comitato Italiano per l'UNICEF ha distribuito la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (anche la versione child friendly) e ha consegnato a ogni insegnante la pubblicazione “Sport, Attività e Gioco”. Il Comitato Italiano è stato invitato a partecipare alle conferenze stampa indette dal CONI, e tenute in ciascuna provincia italiana, in occasione delle Feste Provinciali dei Giochi della Gioventù; attraverso questa iniziativa ha così potuto svolgere un’intensa attività di sensibilizzazione a favore del diritto al gioco di bambini e adolescenti. L’UNICEF Italia ha anche partecipato alla conferenza nazionale per il lancio dei nuovi Giochi della Gioventù, tenuta presso la sede del CONI a Roma.

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“Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale e artistica. Gli Stati parti rispettano e favoriscono il diritto del fanciullo di partecipare pienamente alla vita culturale e artistica e incoraggiano l’organizzazione, in condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati di divertimento e di attività ricreative, artistiche e culturali”.


UNICEF Bilancio Sociale 2007 58

“È ora di muoverci!” Dando seguito all’Accordo di Collaborazione tra il Comitato Italiano e la Federazione Ginnastica d’Italia (FGI), nel 2007 è stato sviluppato il progetto “È ora di muoverci!”, ideato allo scopo di impartire nozioni di motricità di base ai bambini, diffondere un sano stile di vita improntato al movimento e combattere la sedentarietà. L’iniziativa si è svolta nelle scuole elementari di 6 regioni (Piemonte, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna) e ha coinvolto 1.150 bambini – tra 5 e 11 anni – in 24 circoli didattici in 15 province. Il progetto ha previsto l’insegnamento di esercizi ginnici con la funicella e, attraverso la distribuzione di materiale informativo, ha richiamato l’attenzione di famiglie e insegnanti a coadiuvare gli alunni al movimento. Il progetto verrà riproposto nel 2008. Testimonial del progetto, patrocinato dal Ministero della Pubblica Istruzione e dal Ministero delle Politiche Giovanile e dello Sport, sono i due Campioni del Mondo, nelle rispettive discipline, Vanessa Ferrari (per la FGI) e Francesco Totti (per l’UNICEF).

Calendario eventi 2007

DESCRIZIONE

Beach Tennis Master Tour

Nell’estate 2007, nell’ambito del Primo Campionato Italiano di Beach Tennis, ha avuto luogo il “Beach Tennis Master Tour”. Nelle città di Ravenna, Porto Sant’Elpidio, Brindisi, Napoli e nel Municipio di Ostia a Roma sono state tenute lezioni gratuite di beach tennis che hanno coinvolto più di 1.000 bambini e ragazzi. Ai lati dei campi da gioco sono stati esposti striscioni con il logo UNICEF che riportavano la frase “Tutti i bambini hanno diritto al gioco”. Analoga iniziativa si è tenuta in occasione del 1° Torneo Internazionale di Tennis dell’Umbria – ATP Challenger, disputato a Todi dall’8 al 16 settembre.

Celebrazione 18 anni della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: iniziative nei campi di calcio il 24 e 25 novembre

In occasione delle celebrazioni dei 18 anni della Convenzione, in tutti i campi di calcio di serie A e B i calciatori e la terna arbitrale sono entrati in campo accompagnati da bambini e volontari UNICEF, che hanno posizionato al centro del campo lo striscione “Primo diritto: vivere”. L’iniziativa è stata accolta anche dalla Nazionale Italiana il 21 Novembre a Modena ed è stata realizzata in collaborazione con la Federazione Italiana Giuoco Calcio-Settore Giovanile Scolastico e con il supporto della Lega Calcio.

Collaborazione con Fila e Internazionali di Tennis

Durante i settantasettesimi Internazionali d’Italia di Tennis i volontari UNICEF hanno coadiuvato lo staff dell’azienda di abbigliamento sportivo Fila nella distribuzione di materiale informativo per promuovere attivamente il diritto al gioco e allo sport. Durante la manifestazione è stato distribuito un “kit-ricreativo” UNICEF.


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Relazione sociale

Donatori L’attività di raccolta fondi presso i donatori è fondamentale per il finanziamento dei programmi dell'UNICEF. Parlare di raccolta fondi significa fare riferimento a tutte quelle attività tramite le quali il Comitato si impegna a incrementare le entrate complessive e il trasferimento netto ai programmi a favore dell’infanzia. I fondi raccolti provengono soprattutto da privati, aziende e associazioni, in quanto il Comitato Italiano per l’UNICEF non riceve alcun finanziamento sistematico né dal Governo Italiano né dall’ONU. Sono oltre 2 milioni i donatori che negli anni hanno sostenuto l’attività di raccolta fondi per i progetti dell’UNICEF.

I donatori privati Tra i donatori del Comitato Italiano per l’UNICEF i privati cittadini rappresentano una forza straordinaria che consente al Comitato Italiano di essere uno dei più importanti Comitati nel mondo in termini di raccolta fondi. L’andamento della raccolta fondi Nel 2007 la raccolta fondi da donatori privati ha raggiunto 44,7 milioni di Euro, considerato anche l’importo proveniente dalla cessione dei prodotti e dalla vendita dei biglietti augurali (pari a 7,029 milioni) e dalla scelta degli Italiani di destinare il 5xmille della loro dichiarazione dei redditi del 2006 all’UNICEF. Grazie soprattutto a tale contributo nel 2007 è stato registrato un incremento delle entrate del 9% circa rispetto al precedente anno.

Fondi raccolti per iniziativa (dati in migliaia di Euro)

2005

2006

2007

13.263

16.937

15.559

Programma di donazioni regolari (Amici dell’UNICEF)

2.522

3.432

4.672

Bomboniere solidali

1.522

1.527

1.395

Lasciti testamentari

6.246

4.788

3.714

Iniziative nelle scuole

1.034

716

567

562

1.090

967

-

372

195

Manifestazioni organizzate dai Comitati locali

1.058

858

664

Altre iniziative e donazioni spontanee (regali per la vita, UNICEF box, ecc)

4.436

4.083

4.011

-

-

5.940

30.643

33.803

37.684

Appelli inviati per posta, mailing, emergenze, ecc.

Adozione progetti specifici nei paesi Campagna Globale HIV/AIDS

5xmille * Totale * cfr p. 62 sul 5xmille

Forme di contribuzione dei donatori privati: donazioni, prodotti e altre iniziative I donatori privati possono avvalersi di diverse modalità per effettuare le proprie donazioni: ■ donazione presso i Comitati Provinciali e Regionali per l’UNICEF; ■ versamento su conto corrente postale; ■ versamento su conto corrente bancario; ■ donazione al Numero Verde UNICEF; ■ donazioni on line.


UNICEF Bilancio Sociale 2007 60

I principali strumenti di raccolta fondi del Comitato Italiano per l’UNICEF sono: ✖ i “mailing” cioè l’invio tramite posta di un appello, con cui vengono espressamente richiesti i fondi per i programmi UNICEF; ✖ la rivista quadrimestrale “Dalla parte dei bambini” che fornisce ai donatori un’informazione frequente e puntuale sui progetti e le attività dell’UNICEF nel mondo e sulle iniziative di raccolta fondi; ✖ le lettere di ringraziamento con cui viene dato riscontro ai donatori del ricevimento della loro offerta. Annualmente viene inviata a ogni donatore una lettera di riepilogo delle donazioni ricevute, utile per la deducibilità fiscale ai fini della dichiarazione dei redditi. È proseguita anche per il 2007 la collaborazione con Poste Italiane e ABI per la divulgazione dei materiali informativi UNICEF presso gli uffici postali e bancari. Web marketing Nella seconda parte del 2007 sono state realizzate le prime attività di raccolta fondi on line, istituendo una nuova iniziativa “Regali per la vita” che, tramite il nuovo sito www.regaliperlavita.it, in rete con altri Comitati nazionali per l’UNICEF, propone al donatore “l’acquisto” di un particolare “articolo” (vaccini antimorbillo e medicinali salvavita, ma non solo). Sono stati raccolti 143.000 Euro nel primo mese e mezzo di vita del sito web e acquisiti nuovi donatori. La nuova iniziativa ha avuto un significativo riscontro anche presso i media e si è dimostrata un sistema efficace per coinvolgere i donatori nelle azioni dell’UNICEF. Infatti le persone possono lasciare i propri commenti e inviare le loro fotografie. Programma di donazioni regolari: “Amici dell’UNICEF” Il programma richiede l'impegno da parte dei donatori a effettuare una donazione regolare a lungo termine tramite modalità automatiche (domiciliazione bancaria/postale o carta di credito); è importante perché assicura entrate regolari e crescita costante e consente una fidelizzazione a lungo termine del donatore con una riduzione dei costi di gestione. I fondi raccolti dai donatori regolari confluiscono nelle Risorse Regolari dell’UNICEF, utilizzate per finanziare tutti i progetti in base alle diverse priorità ed esigenze. Nel 2007 i donatori regolari sono incrementati di circa il 40%, con un’entrata di oltre 4,6 milioni di Euro.

Programma “Amici dell’UNICEF”

Numero donatori regolari

2005

2006

2007

15.000

20.000

28.000

Bomboniere solidali Il Comitato Italiano offre la possibilità di sostituire le tradizionali bomboniere con una donazione a favore dei progetti che porta avanti in 156 paesi del mondo. Chi aderisce all’iniziativa riceve delle pergamene personalizzate oppure dei sacchettini porta-confetti, da donare agli invitati al posto della classica bomboniera. Sempre più persone scelgono di trasformare eventi speciali come battesimi, matrimoni, cresime e comunioni, in altrettanti momenti di solidarietà. Per avere informazioni e ordinare la bomboniere solidali è possibile rivolgersi ai Comitati Regionali e Provinciali per l’UNICEF oppure on line al sito www.prodottiunicef.it Lasciti testamentari I lasciti testamentari rappresentano un importante riferimento per la raccolta fondi del Comitato Italiano e si fondano sulla collaborazione dei Comitati Regionali e Provinciali che contribuiscono alla promozione del programma a livello locale. I risultati ottenuti nel 2007, nonostante una flessione rispetto all’anno precedente, confermano la volontà delle persone di contribuire alle attività in favore dei bambini lasciando parte dei propri beni o il loro intero patrimonio all’UNICEF. A sostegno di questa iniziativa di raccolta fondi viene inviato, su richiesta, un libretto informativo. L'UNICEF monetizza ogni bene ricevuto in eredità e il ricavato viene trasformato in progetti a favore dei bambini nei paesi in via di sviluppo dove è presente. Nel 2007 ad esempio, con i proventi derivanti da un solo lascito testamentario, circa 700 bambini in Angola hanno potuto iniziare un nuovo anno


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Relazione sociale

scolastico, usufruendo di una migliore istruzione in luoghi confortevoli e forniti delle necessarie strutture igienico-sanitarie e di acqua potabile. Durante lo svolgimento di tutte le azioni necessarie all’acquisizione dei lasciti ricevuti, può capitare di dover affrontare dei contenziosi legali di diversa natura e per differenti questioni che sorgono nel corso della gestione delle pratiche di successione. I contenziosi derivanti dai lasciti in favore dell’UNICEF sono in totale 13 e riguardano pratiche dal 2001 al 2007. Molto importanti per la promozione di questo programma sono il Consiglio Nazionale del Notariato e l’Associazione 50&più Fenacom. Quest’ultima, oltre a collaborare per le attività della Pigotta e del 5xmille, ha pubblicato sulla propria rivista, che conta 360.000 lettori, un articolo dedicato al viaggio del Gooldwill Ambassador Mario Porfito in Guinea Bissau per visitare i progetti UNICEF. Anche nel 2007 l'ABI, l'ANIA e diversi Istituti di credito e Imprese Assicuratrici hanno collaborato alla promozione del programma “UNICEF beneficiario della polizza vita”, ovvero il programma di raccolta fondi con cui si invita chi sottoscrive una polizza a inserire come beneficiario l’UNICEF. UNICEF box (Iniziativa “Un dono per ogni occasione”) Dal 2005 chi sceglie di sostituire il regalo di compleanno, matrimonio, battesimo o comunione con un’offerta riceve una scatolina da consegnare al destinatario del regalo. La scatola contiene l’indicazione di come è stata impiegata la donazione e cosa ha permesso di realizzare: 20 Euro corrispondono alla copertura dei costi per le vaccinazioni di base di un bambino, 30 Euro agli alimenti altamente proteici per 12 bambini, 50 Euro alla distribuzione di 10 libri scolastici. Nel 2007 l’iniziativa UNICEF Box (denominata “un dono per ogni occasione”) ha permesso di raccogliere donazioni per 178.000 Euro. Prodotti e biglietti augurali per i privati L’UNICEF è stata la prima organizzazione nel mondo a fare raccolta fondi attraverso la cessione di biglietti augurali. Il primo biglietto è stato realizzato nel 1949, dalla riproduzione di un disegno di Jitka Samkova, una bambina cecoslovacca di 7 anni che aveva ricevuto gli aiuti dell’organizzazione al termine del secondo conflitto mondiale. Da allora, l’attività legata ai prodotti e biglietti augurali è diventata una costante per i Comitati nazionali per l’UNICEF, compreso quello italiano che, nel 2007, ha raccolto circa 7 milioni di Euro – incluse le donazioni ricevute unitamente all'ordine di acquisto dei prodotti – provenienti solo dai sostenitori privati. Tutti i prodotti dell’UNICEF sono realizzati rispettando i più alti standard internazionali di responsabilità sociale, acquisto etico, sicurezza e rispetto dei diritti umani, con particolare attenzione al problema del lavoro minorile. I fornitori e i prodotti sono controllati da un’agenzia esterna di monitoraggio che verifica il rispetto di tali principi e testa la sicurezza e la qualità dei prodotti. Dalle magliette alle agende, dalle candele ai giochi, il catalogo dell’UNICEF offre tantissime idee regalo che possono essere acquistate nei Punti di Incontro UNICEF presso i Comitati Regionali e Provinciali per l’UNICEF, on line sul sito www.prodottiunicef.it, negli uffici postali, banche e supermercati.

Fondi raccolti attraverso prodotti e biglietti augurali – donatori privati 2005

2006

2007

Prodotti presso poste e banche e supermercati

3.754

3.913

3.250

Cataloghi privati prodotti

1.504

1.589

2.034

Prodotti presso i Punti di Incontro UNICEF

1.561

1.696

1.745

Totale

6.819

7.198

7.029

(in migliaia di Euro)

La leggera flessione nella raccolta fondi 2007 derivante da questa attività è legata principalmente al mancato sostegno di alcune reti bancarie a seguito di operazioni di fusione e acquisizione; sono invece cresciuti sensibilmente i risultati dei canali diretti come i Punti d’Incontro e internet.


UNICEF Bilancio Sociale 2007 62

Benefici fiscali Le donazioni delle persone fisiche al Comitato Italiano per l’UNICEF godono dei seguenti benefici fiscali, non cumulabili tra loro, nei limiti e alle condizioni previste dalle vigenti normative e prassi: ✖ sono deducibili dal proprio reddito per un importo non superiore al 2% del reddito complessivo dichiarato le donazioni effettuate con qualsiasi mezzo di pagamento a favore del Comitato Italiano per l'UNICEF quale Ong; ✖ sono detraibili dall'imposta lorda per un importo pari al 19% del loro ammontare fino a un massimo di 2.065,83 Euro le donazioni effettuate a favore del Comitato Italiano per l'UNICEF quale Onlus, con esclusione di quelle in contanti; ✖ sono deducibili nel limite del 10% del proprio reddito fino a un massimo di 70.000 Euro le donazioni effettuate al Comitato Italiano per l'UNICEF quale Onlus, con esclusione di quelle in contanti.

Il 5xmille L'istituto del 5xmille è stato introdotto per la prima volta con la legge finanziaria del 2005 che indica, quali possibili beneficiari, i Comuni di residenza dei contribuenti, le Onlus, gli enti della ricerca scientifica e dell'università, gli enti della ricerca sanitaria. Per donare il 5xmille è stato appositamente creato un riquadro su tutti i modelli per la dichiarazione dei redditi (Modello Unico, 730, CUD ecc.). Per donare il 5xmille all’UNICEF è necessario scegliere l’area dedicata al “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale”, apporre la propria firma e il numero del Codice fiscale del Comitato Italiano per l'UNICEF Onlus (01561920586). Anche nel 2008 è possibile destinare il 5xmille all’UNICEF. A ottobre 2007 l’Agenzia delle Entrate ha reso noti i dati riguardanti la ripartizione delle somme destinate dai contribuenti italiani in base alle scelte del “5xmille” delle dichiarazioni 2006. Il Comitato Italiano per l’UNICEF è al primo posto tra le Onlus con 5.939.627 Euro, in base a 235.211 scelte, e al secondo posto assoluto se si considerano tutte le categorie previste tra i beneficiari del 5xmille. Per quanto riguarda la destinazione del 5xmille delle dichiarazioni dei redditi del 2007, i dati provvisori indicano l’UNICEF al terzo posto assoluto, dopo AIRC e AUSER, grazie a circa 251.000 preferenze ricevute. I fondi che verranno trasmessi al Comitato Italiano saranno poi impegnati per finanziare 14 progetti in Africa, Asia e America latina per: ■ ridurre la mortalità infantile e materna e combattere la malnutrizione dei bambini: in Guinea Bissau, Sierra Leone, India; ■ prevenire e contrastare la diffusione dell'HIV/AIDS: in Malawi e Mozambico; ■ estendere l'accesso all'acqua e ai servizi igienici di base: in Ciad ed Eritrea; ■ promuovere il diritto all'istruzione, sostenendo il progetto “Schools for Africa” in Angola; ■ assicurare la protezione dei bambini da abusi e sfruttamento: in Bangladesh, Benin, Repubblica Democratica del Congo, Territorio Palestinese Occupato; ■ sostenere due “emergenze in corso”: Haiti e Sudan (Darfur e Sud Sudan). Per la promozione del 5xmille il Comitato Italiano per l’UNICEF ha coinvolto i Comitati Regionali e Provinciali UNICEF e ha avviato alcune collaborazioni strategiche. In particolare: ■ ha promosso l’iniziativa su tutto il territorio nazionale grazie al sostegno dei Comitati Regionali, Provinciali UNICEF e di altri volontari e attraverso il materiale promozionale appositamente creato (locandine, volantini, ecc.); ■ ha coinvolto i “CAF Confcommercio” (800 sedi in tutta Italia), che hanno scelto di consigliare l’UNICEF e altre poche Onlus ai contribuenti; ■ ha coinvolto i “CAF Federcontribuenti” (circa 800 sedi in tutta Italia), che hanno scelto di promuovere solo l’UNICEF;


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Relazione sociale

ha sviluppato una campagna stampa ad hoc sui principali settimanali e mensili a livello nazionale e locale; ha pubblicato gratuitamente il banner della campagna, con la collaborazione di molti siti e alcuni portali (AGI, ANSA, CNA, Federcontribuenti, Corriere della sera, Gazzetta dello sport, RAI, Virgilio.it, ecc.).

Comunicazione per i donatori privati Per garantire l’informazione e aggiornare i donatori sulle attività dell’UNICEF, il Comitato ha attivato una serie di canali di dialogo sistematicamente aggiornati: ✖ newsletter; ✖ mailing; ✖ sito internet; ✖ rapporti emergenze; ✖ indirizzi di posta elettronica amici@unicef.it, donatori@unicef.it e info@unicef.it e Numero Verde 800 745000 a cui i donatori e le persone interessate possono fare riferimento per inviare e ricevere informazioni. L’obiettivo è quello di coinvolgere anche emotivamente i donatori e suscitare in loro un senso di appartenenza e condivisione con l’organizzazione, attraverso la creazione di un canale diretto e privilegiato con loro; ✖ rivista quadrimestrale “Dalla parte dei bambini”.

Donatori aziendali e partnership La collaborazione tra il Comitato e le aziende risponde alla certezza che queste ultime e le loro risorse possano fare la differenza nella vita e sopravvivenza di tanti bambini. Le aziende trovano nell’UNICEF un marchio autorevole e prestigioso in grado di rafforzare il loro posizionamento di business socialmente responsabile e attento ai bisogni delle comunità. L’approvazione e lo sviluppo di una partnership di mutuo beneficio con una azienda deve dimostrare l’impegno e l’affinità di questa con il mandato e l’immagine dell’UNICEF, l’allineamento ai suoi valori di difesa dei diritti dell’infanzia, la capacità di apportare benefici in termini di visibilità e la possibilità di raccogliere fondi per finanziare i progetti a favore dei bambini. Per questo motivo e per dare trasparenza ai donatori, l'approvazione di ciascuna partnership da parte dell’UNICEF è subordinata a un processo di screening internazionale (vedi sotto: Profilo delle aziende responsabili) e a una valutazione interna di congruità. Il profilo delle aziende responsabili (ovvero i criteri internazionali di screening) L’azienda, per diventare partner dell’UNICEF: ■ non deve avere nessun coinvolgimento nell’industria degli armamenti; ■ non deve essere produttrice di latte in polvere; ■ non deve impiegare manodopera minorile in nessuna delle fasi di produzione e deve rispettare le normative sul lavoro; ■ non deve essere coinvolta nello sfruttamento di individui o nazioni (pornografia, frode, corruzione e attività criminali); ■ non deve essere stata coinvolta, negli ultimi tre anni, in una violazione di sanzioni delle Nazioni Unite; ■ non più del 10% delle sue entrate annuali deve provenire dalla manifattura, vendita o distribuzione di alcool, tabacco o dal gioco d’azzardo (escluse le lotterie dello Stato); ■ non deve essere stata dichiarata colpevole di abusi ambientali o gravemente implicata in problemi di inquinamento e degrado ambientale e non deve essere coinvolta nell’industria nucleare. All’UNICEF si rivolgono tutte le tipologie di impresa, grandi aziende della distribuzione organizzata, dei servizi e della produzione, piccole e medie imprese, banche e istituzioni finanziarie. Il minimo comune denominatore tra queste aziende è la volontà di associare il proprio marchio a quello dell’UNICEF attraverso iniziative di varia natura che possono essere donazioni a carattere filantropico oppure


UNICEF Bilancio Sociale 2007 64

iniziative di marketing (Cause Related Marketing) con ricadute in termini economici per una causa sociale e in termini di notorietà per le stesse aziende o per i loro marchi. L’andamento della raccolta fondi Nel 2007 il Comitato Italiano per l’UNICEF ha gestito 53 partnership con aziende, per un valore complessivo pari a quasi 4,4 milioni di Euro (con un aumento del 26,5% rispetto 2006). Queste partnership sono suddivise in due grandi aree: Corporate Philantropy e Cause Related Marketing. Dall’analisi dei dati si evince che nel 2007 i risultati ottenuti tramite le iniziative di Cause Related Marketing sono in crescita rispetto ai risultati degli anni precedenti e che le iniziative di Corporate Philantropy hanno registrato una ripresa. Da diversi anni anche numerosi Istituti di credito collaborano con l'UNICEF attraverso iniziative di raccolta fondi e sensibilizzazione della clientela attraverso la distribuzione di pieghevoli negli estratti conto inviati ai loro clienti e l’esposizione di locandine e pieghevoli presso le agenzie.

Partnership

Numero Valore complessivo (in migliaia di euro)

2005

2006

2007

59

47

53

6.989

3.445

4.362

Ferrarelle per UNICEF Nel 2007 è stata realizzata una partnership importante con Ferrarelle S.p.A. che ha sostenuto il progetto “Acqua e igiene nelle scuole” in Eritrea attraverso una donazione di 350.000 Euro che ha consentito di migliorare notevolmente le condizioni igienico/sanitarie di 9.000 bambini in 30 scuole. L'iniziativa si è svolta su tutto il territorio italiano nel periodo 15 settembre 2007 – 31 gennaio 2008 attraverso i canali della grande distribuzione.

Collaborazioni con le aziende Le aziende che decidono di collaborare con l’UNICEF possono scegliere tra diverse modalità e coinvolgere i propri utenti, dipendenti e/o fornitori. In particolare possono: ✖ avviare una partnership per sostenere un progetto e/o un paese specifico; ✖ coprire i costi di un evento o un’iniziativa; ✖ sostituire il budget natalizio o la gadgettistica con delle donazioni; ✖ acquistare biglietti augurali o prodotti UNICEF; ✖ donare prodotti o servizi. Benefici fiscali per le aziende Le donazioni effettuate al Comitato Italiano per l’UNICEF godono di benefici fiscali, non cumulabili fra loro, nei limiti e alle condizioni previste dalle vigenti normative e prassi. In particolare: ✖ sono deducibili per un importo non superiore al 2% del reddito di impresa dichiarato le donazioni effettuate a favore del Comitato Italiano per l'UNICEF quale Ong; ✖ sono deducibili per un importo non superiore a 2.065,83 Euro o al 2% del reddito di impresa dichiarato le donazioni effettuate a favore del Comitato Italiano per l'UNICEF quale Onlus; ✖ sono deducibili nel limite del 10% del reddito dichiarato fino a un massimo di 70.000 Euro le donazioni effettuate con esclusione di quelle in contanti. Tipi di partnership tra il Comitato Italiano per l’UNICEF e le imprese ✖ Cause Related Marketing (CRM): il logo UNICEF è associato a uno specifico prodotto o a una linea di prodotti o a un servizio fornito dall'azienda. La donazione all'UNICEF è rappresentata da una percentuale sulle vendite o da un importo predefinito. I consumatori sono coinvolti nel progetto di solidarietà poiché ogni loro acquisto genera una donazione ed essi ricevono comuni-


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Relazione sociale

cazioni sul progetto che stanno contribuendo a realizzare. L'iniziativa di CRM può essere comunicata al pubblico dall'azienda tramite il packaging del prodotto, nei punti vendita e con campagne di comunicazione mirate. Corporate Philantropy: donazioni da parte di aziende che non richiedono un immediato beneficio o ritorno in termini commerciali e di marketing. Obiettivo, in questi casi, è soprattutto quello di ottenere consenso o un riconoscimento di tipo interno alla propria azienda. Di questa categoria di partnership fanno parte le iniziative con i dipendenti in cui l'azienda decide di incoraggiare e anche raddoppiare i contributi offerti dai propri dipendenti. Anche le donazioni aziendali per le emergenze rientrano, per l’UNICEF, in questa definizione. Joint promotion: iniziativa congiunta in cui l'azienda si pone come intermediario verso i propri clienti mettendo a disposizione i propri canali per attività di raccolta fondi o di sensibilizzazione. In questo tipo di partnership l'azienda non sostiene la causa attraverso un contributo economico diretto, ma offre la sua disponibilità a veicolare il messaggio per la raccolta fondi. L'azienda può scegliere se contribuire esclusivamente con la diffusione del messaggio o partecipare anche ai costi di produzione del materiale necessario. Sponsorizzazione: forma di partnership aziendale volta a coprire i costi delle iniziative o degli eventi che l'UNICEF organizza per sensibilizzare il pubblico sui diritti dell'infanzia e per raccogliere fondi a beneficio dei suoi programmi nei paesi in via di sviluppo. Il marchio dell'azienda donatrice compare in associazione (co-branding) con l'UNICEF su tutti i materiali di comunicazione realizzati per l'evento. Raccolte punti: iniziative di solidarietà legate alle carte fedeltà realizzate da un'azienda per i propri clienti. L'iniziativa prevede la possibilità, per il cliente, di rinunciare al tradizionale premio e di devolvere all'UNICEF i punti accumulati. L'azienda si impegna a versare all'UNICEF una donazione equivalente al valore del premio a cui il cliente ha rinunciato. Donazioni di beni: in alcuni casi l'UNICEF Italia può valutare la possibilità di ricevere da un'azienda consistenti donazioni di prodotti o servizi, purché di qualità certificata e strettamente funzionali alle necessità verificate dalla Supply Division, il magazzino di Copenaghen, che certifica la donazione del bene con un determinato valore. Banca Sella per l’UNICEF L'iniziativa di raccolta fondi avviata da Banca Sella ha coinvolto le diverse società del gruppo, ciascuna delle quali ha contribuito al progetto per garantire ai bambini del Kirghizistan il diritto all'istruzione di base e al gioco. In particolare, la società Sella Gestioni – attraverso Nordfondo Etico – ha donato all'UNICEF 120.000 Euro. Il Gruppo Banca Sella sostiene il progetto anche attraverso la propria rete di filiali: per ogni contoTuoYoung 18@26,Tuo Junior 10@28 eTuo Baby0@10 attivato entro il 31 giugno 2008, Banca Sella dona all'UNICEF 3,00 Euro. Banca Sella ha anche realizzato una Carta Prepagata Ricaricabile in favore di UNICEF: dona 3,00 Euro per ciascuna carta emessa e 0,50 Euro per ogni ricarica effettuata.

Cartier per l'UNICEF L’iniziativa sostiene il progetto “Aiutare i bambini vittime dalla guerra" in Sudan, con l’obiettivo di garantire salute, istruzione e protezione ai bambini vittime dei conflitti che hanno devastato il paese. Venerdì 8 giugno 2007 Cartier ha celebrato il "Love Day”, una giornata mondiale consacrata all'amore: in tutte le boutique Cartier nel mondo personaggi celebri, testimonial dell'iniziativa, sono stati “venditori” d'eccezione del braccialetto "Love Charity" per raccogliere fondi a favore di varie iniziative umanitarie. In particolare, in Italia Cartier ha donato all'UNICEF 100 Euro per ogni braccialetto "Love Charity" venduto dall'8 giugno al 31 dicembre 2007. Inoltre, Cartier ha versato all’UNICEF il 10% della vendita di tutta la collezione "love" nella giornata dell’8 giugno. Cartier ha donato nel 2007 all’UNICEF la somma complessiva di 81.350 Euro.


UNICEF Bilancio Sociale 2007 66

Principali iniziative con le aziende IMPRESA

TIPOLOGIA DI INIZIATIVA

Agos SpA

CRM

American Express

C/N*

MODALITÀ

PROGETTO FINANZIATO

C

Percentuale vendita Carta di credito “Attiva UNICEF”

Vaccinazioni in Congo

Raccolta punti

C

Raccolta punti

Lotta all’HIV/AIDS

Calendario Polizia

Joint Promotion

C

Ricavato della vendita Calendario 2006 in favore dell’UNICEF

Congo – Protezione infanzia

CartaSi

Raccolta punti

C

Raccolta punti

Vaccini antipolio

Cecilor

CRM

C

Percentuale sulla raccolta oro dentale

Vaccinazioni in Sierra Leone

Diners Club

Raccolta punti

C

Raccolta punti

Acquisto latte terapeutico, quaderni, sali reidratanti

Energizer

CRM

N

Percentuale sulle vendite prodotti

Scuole in Angola

Esselunga

CRM

C

Donazione attraverso carta fedeltà

Sudan bambini vittime delle guerre

Ferrarelle

CRM

N

Percentuale sulle vendite prodotti a marchio Ferrarelle

Eritrea acqua e igiene nelle scuole

Giocagin UISP

Joint Promotion

C

Raccolta fondi nelle manifestazioni sportive per l’UNICEF

Lotta all’HIV/AIDS

Glaxosmithkline (Aquafresh)

CRM

C

Percentuale sulle vendite spazzolino e dentifricio

Sudan bambini vittime delle guerre

Il Rovere

CRM

C

Percentuale sulle vendite

Scuole in Angola

Industrie Cartarie Tronchetti (Foxy)

Sponsorizzazione

C

Donazione

Vaccinazioni/Progetto Pigotta

Internet Bookshop Italia srl

CRM

C

Donazione sulle vendite on line

Lotta all’HIV/AIDS

Melegatti

CRM

N

Percentuale sulle vendite

Vaccini in Sierra Leone

Mondo Home Entertainment* Mondo TV Fondazione Corradi

CRM

C

Percentuale sulle vendite “Sulle ali dei gabbiani”

Bambini orfani dell’AIDS

Novo Nordisk

Joint Promotion

C

Donazione

Bambini di strada in Congo

Playteam

CRM

N

Donazione

Lotta all’HIV/AIDS

Richemont Italia SpA – Cartier

CRM

N

Percentuale sulle vendite Bracciale “Love Cartier”

Salute istruzione protezione bambini Sudan

Starwood

CRM

C

Raccolta Fondi sui dipendenti

Lotta all’HIV/AIDS

*“N” indica che è una nuova iniziativa del 2007; “C” indica che l’iniziativa era stata gestita anche nel 2006 e continua nel 2007. In questo secondo caso il progetto finanziato può essere variato rispetto all’anno precedente.


67

Relazione sociale

Prodotti e biglietti augurali: la collezione per le aziende Le aziende rappresentano circa la metà della raccolta fondi realizzata attraverso la cessione di biglietti augurali e oggetti regalo. Sono circa 20.000 le aziende che ogni anno scelgono l’UNICEF per gli auguri e i regali di Natale. In particolare, cresce il numero di aziende che, oltre ad acquistare i tradizionali biglietti augurali, sceglie di regalare l'oggettistica UNICEF ai propri dipendenti e clienti in occasione del Natale; nel 2007 l’UNICEF ha arricchito la collezione dei biglietti augurali attraverso un assortimento più ampio in termini di formati, disegni e caratteristiche; il miglioramento ha ottenuto l'apprezzamento delle aziende. L’importanza del canale internet cresce anche nel segmento delle aziende: il 2007 registra, infatti, un aumento sia della cessione di biglietti e prodotti attraverso questo canale sia dei biglietti elettronici.

Prodotti e biglietti augurali – Aziende

Fondi raccolti per cessione prodotti e biglietti ad aziende (in migliaia di Euro)

2005

2006

2007

6.810

6.893

7.292

Iniziative natalizie riservate alle aziende Nel 2007 le aziende, per i consueti auguri natalizi, hanno potuto scegliere tra la tradizionale iniziativa “Natale Aziende” e la nuova proposta “Regali per la vita”, entrambe basate sul concetto della trasformazione del regalo aziendale in una donazione all’UNICEF. In particolare: ✖ “Natale Aziende” prevede una donazione generica e non finalizzata a un progetto specifico. Il tradizionale regalo ai dipendenti, clienti e fornitori viene sostituito da una lettera di auguri, a firma del Presidente dell'UNICEF, che rende partecipi i destinatari del gesto di solidarietà dell’azienda partner; ✖ “Regali per la vita” consente alle aziende di acquistare un articolo tra quelli proposti (vaccino antimorbillo, coperte per bambini e bicicletta per una mamma) e di inviarlo immediatamente in uno dei 156 paesi del mondo in cui opera l'UNICEF. Tutti gli articoli acquistati dalle aziende sono stati stoccati presso il magazzino dell’UNICEF, che ne cura il processo distributivo. Con l’adesione all’iniziativa “Regali per la vita” i destinatari, coloro ai quali le aziende volevano fare un dono per le festività natalizie, hanno ricevuto una lettera o un segnalibro con la foto dell’articolo scelto e un testo che spiega l’iniziativa. Al termine della campagna natalizia sul sito dell’UNICEF dedicato (www.regaliperlavita.it) è stato pubblicato il numero degli articoli venduti e i paesi che ne hanno beneficiato. L'iniziativa è sviluppata in rete con altri Comitati nazionali UNICEF. Nel 2007 le donazioni provenienti dalle iniziative natalizie riservate alle aziende (Natale Aziende e Regali per la vita) sono aumentate del 3% rispetto al 2006, così come è aumentato il numero delle aziende che hanno scelto di aderire a una delle due iniziative (+41%).

Iniziative Natalizie per le Aziende 2005

2006

2007

Numero aziende aderenti

1.155

1.077

1.526

Fondi raccolti (in migliaia di euro)

1.080

980

1.010

La Pigotta La Pigotta dell’UNICEF Italia è una bambola di pezza, confezionata a scuola da insegnanti e bambini, nei centri anziani e da tutte le persone che si rendono disponibili, che viene data in adozione – in cambio di un’offerta minima di 20,00 Euro – nelle sedi dei Comitati UNICEF e in molte piazze italiane durante il periodo natalizio. Dal 2007, i fondi raccolti dall’iniziativa “Adotta una Pigotta” sono impiegati per fornire ai bambini della


UNICEF Bilancio Sociale 2007 68

Guinea Bissau interventi mirati che riducono il pericolo di mortalità nei primi cinque anni di vita attraverso la somministrazione di un kit salvavita. Ciascun kit è composto da vaccini, dosi di vitamina A, kit ostetrico per un parto sicuro, antibiotici e una zanzariera. L'iniziativa, ideata nel 1988 dal Comitato Provinciale UNICEF di Milano, è stata estesa a livello nazionale dal 1999 e da allora ha avuto un crescente successo: soltanto negli ultimi nove anni sono stati raccolti oltre 15 milioni di Euro, che hanno permesso all'UNICEF di salvare più di 770.000 bambini. Sulla scia dell’esperienza italiana anche i Comitati nazionali per l’UNICEF di Francia, Finlandia, Repubblica Ceca, Slovenia, Romania, Croazia, San Marino e Ungheria hanno lanciato l’iniziativa nei loro paesi.

La Pigotta in cifre 2005

2006

2007

Pigotte realizzate

117.000

115.000

100.000

Pigotte “adottate”

107.000

90.000

88.000

Fondi raccolti (migliaia di Euro)

2.145

2.194

1.914

Scuole e centri per anziani che realizzano le Pigotte

6.000

6.200

6.200

10.000

10.000

8.000

430

520

540

Volontari impegnati Numero stand realizzati

Sono ormai oltre 150 i Comuni italiani che hanno scelto di aderire all’iniziativa “Per ogni bambino nato, un bambino salvato” che consiste nel donare una Pigotta dell’UNICEF ogni qualvolta nasce un bambino e viene registrato all’anagrafe. Le Amministrazioni Comunali, quindi, hanno la possibilità di festeggiare l’arrivo di un nuovo nato, salvando la vita a un altro bambino di un paese lontano.

Concorsi a premi È possibile sostenere l'UNICEF indicandolo come beneficiario dei premi non ritirati dai vincitori di concorsi a premi aziendali. Il premio non ritirato viene monetizzato dall'UNICEF, contribuendo così a realizzare i programmi dell'UNICEF in tutto il mondo. Donazioni on line I professionisti con partita IVA e le aziende possono scegliere di sostenere l’UNICEF attraverso donazioni on line, destinando l’importo dell’offerta a una delle campagne di emergenza o a determinati paesi, oppure lasciando all'UNICEF la scelta di gestire la somma donata in base alle necessità del momento.


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Relazione sociale

Volontariato d’impresa Attraverso questa modalità di partnership l’UNICEF mette a disposizione delle aziende che vogliono coinvolgere i propri dipendenti nelle iniziative di CSR14 e Corporate Giving una serie di strumenti e attività, frutto di best practice internazionali e nazionali, al fine di farli partecipare attivamente. In particolare il Comitato Italiano offre: ✖ programmi di match-giving (l'azienda raddoppia le donazioni dei dipendenti); ✖ programmi di championship (dipendenti testimonial per l'UNICEF) ; ✖ programmi di coinvolgimento dei dipendenti e dei loro figli; ✖ programmi di coinvolgimento di fornitori e clienti; ✖ programmi di coinvolgimento attraverso l'utilizzo delle Intranet aziendali. Istituti di credito Le possibili iniziative di collaborazione con gli istituti di credito sono: ✖ esposizione di pieghevoli e locandine presso gli sportelli bancari; ✖ vendita di prodotti e biglietti augurali presso le filiali; ✖ inserimento di messaggi negli estratti conto; ✖ utilizzo del sistema di Home Banking: la Banca può offrire al cliente che utilizza il servizio di Home Banking la possibilità di effettuare una donazione a favore dell'UNICEF tramite diverse modalità; ✖ esposizione di pieghevoli informativi sulla possibilità di inserire l'UNICEF come beneficiario nelle polizze vita. Nel 2007 gli istituti bancari hanno permesso di raccogliere 230.000 Euro (320.000 Euro nel 2006).

Collaborazioni con fondazioni e istituzioni di rappresentanza Sono numerose le fondazioni, sia bancarie che private, e le associazioni che collaborano alle attività di raccolta fondi e di sensibilizzazione del Comitato Italiano. Tra le iniziative sviluppate nel corso del 2007 meritano di essere ricordate le seguenti: ✖ la Fondazione Monte dei Paschi di Siena ha donato al Comitato Italiano un contributo di 100.000 Euro a sostegno del progetto “Kirghizistan: diritto allo sviluppo, istruzione e protezione per i bambini di Batken”; ✖ l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) ha rinnovato anche nel 2007 il proprio impegno invitando tutte le banche italiane a sostenere le attività dell’UNICEF attraverso le diverse proposte; ✖ molti CAF – Centri di Assistenza Fiscale, hanno scelto di consigliare l’UNICEF per la scelta di destinazione del 5xmille; ✖ il Comitato Tsunami, formato dall’Associazione Nazionale degli industriali Confindustria e dalle tre principali Confederazioni sindacali italiane (CGIL, CISL e UIL) ha donato all’UNICEF 530.000 Euro per la ricostruzione di 3 scuole in Indonesia nelle aree devastate dal maremoto nel dicembre 2004.

CONFINDUSTRIA e CGIL, CISL e UIL per la ricostruzione di scuole in Indonesia Il “Comitato Tsunami”, formato dal Confindustria e dalle tre principali Confederazioni sindacali italiane (CGIL, CISL, UIL), ha deciso di finanziare il progetto “Assistenza d'emergenza per l'istruzione di base” in Indonesia devolvendo 530.000,00 Euro. Nel 2007 è stata erogata e subito trasferita all’UNICEF Indonesia, una prima parte del finanziamento pari a 264.747 Euro e sono già state la costruite ex novo tre scuole, MIN Gunungsitoli nell'isola di Nias, SDN Jabi ad Aceh Jaya e SDN Siron ad Aceh Besar che permetteranno a 425 studenti e 28 maestri di tornare a scuola.

14

Corporate Social Responsibility.


UNICEF Bilancio Sociale 2007 70

Concerto di Natale al Senato per i bambini di strada della RD Congo Il 16 dicembre 2007, nell’Emiciclo di Palazzo Madama, si è tenuto il tradizionale Concerto di Natale promosso dal Senato della Repubblica. Giunto alla sua undicesima edizione, l’evento sostiene ogni anno un progetto di solidarietà. Il ricavato dei biglietti di ingresso, di oltre 45.260 Euro, è stato devoluto all’UNICEF in sostegno del progetto per i Bambini di strada nella Repubblica Democratica del Congo. All’evento erano presenti, su invito del presidente del Senato Franco Marini, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; quello della Camera dei Deputati, Fausto Bertinotti; il vicepresidente della Corte Costituzionale, Giovanni Maria Flick e il presidente dell’UNICEF Italia, Antonio Sclavi con le rispettive signore. L’evento è stato reso possibile anche grazie a Bnl Gruppo Bnp Paribas, che ha contribuito a coprire tutte le spese necessarie all’allestimento della rappresentazione.

Relazioni con la collettività Il Comitato Italiano per l’UNICEF è impegnato in una attività continua di dialogo e di comunicazione con l’opinione pubblica, al fine di fornire basi informative attraverso le quali migliorare la consapevolezza dei cittadini e permettere loro di esprimere valutazioni ed effettuare proprie scelte in merito a fatti ed eventi nazionali e internazionali. Per fare questo il Comitato si avvale dei mezzi più idonei; in particolare il Comitato Italiano considera strategici il rapporto con i media, con il mondo dello sport e le iniziative editoriali.

I media Il dialogo del Comitato Italiano con i media è fondamentale per comunicare la missione e l’attività svolta, sia in termini di advocacy che di raccolta fondi, portando all’attenzione dell’opinione pubblica italiana come l’UNICEF lavora, come impiega le sue risorse in concreto, “con quali uomini e quali mezzi” attua i programmi fondamentali per i bambini nei paesi in cui opera. Il rapporto con i media comprende tutte le attività e le iniziative legate all’ufficio stampa e alle relazioni con i media, compresi i settori fotografico e audiovisivo e le promozioni con i programmi radio e tv. L’attività ordinaria di ufficio stampa segue gli eventi e le scadenze dell’UNICEF internazionale e del Comitato Italiano, nonché le campagne di emergenza, per loro natura non prevedibili; anche a livello locale i Comitati Provinciali per l’UNICEF lavorano attivamente con i media. Nella tabella che segue viene riportato un elenco dei media che hanno collaborato con il Comitato Italiano, sostenendone gli appelli, dedicando spazi gratuiti o trasmettendo servizi di informazione sull’UNICEF. L’UNICEF Italia fa parte del Comitato editoriale di VITA – Non profit Magazine.


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Relazione sociale

Presenza sui media Anche nel 2007 i risultati ottenuti dal punto di vista della visibilità sui media (tv, radio, carta stampata, siti web) dal Comitato Italiano sono stati positivi, nonostante l'assenza (fortunatamente) di lunghe emergenze.

Presenza dell’UNICEF sui media*

Numero di presenze sui media nazionali

2005

2006

2007

Variazioni rispetto al 2006

14.200

14.600

15.200

+4,1%

* Si intende il numero complessivo di articoli/passaggi su giornali, Tv, siti web e radio nazionali con contenuti sia di pura informazione sulle attività dell’UNICEF, sia di informazione e sostegno delle attività di raccolta fondi e advocacy. Sono escluse le agenzie stampa. Fonti: rassegna stampa interna, Ecovideo, Agenzia informazione stampa, Telpress, Presstoday.

PROGRAMMI TELEVISIVI Rai

Tg1, Speciale Tg1, Tg2, Tg3, Uno Mattina, Linea Verde Orizzonti, Porta a Porta, L’eredità, Lo Zecchino d’Oro, Mattina in famiglia, Ricomincio da qui, Festa Italiana, Mi manda Rai tre, Piazza Grande, L’Italia sul 2, Cominciamo bene, Cominciamo bene… prima, Geo & Geo, Tg Parlamento, Affari tuoi, La Vita in diretta, GT Ragazzi, Domenica In, Sabato, Domenica &…, Sereno Variabile, Scalo 76, Tv Talk, Per un pugno di libri, L’eredità, Trebisonda, Melevisione, Quelli che…il calcio, Tg3 Primo Piano, Tg2 Punto.it, Dribbling, Oltre moda, Tg3 Punto Donna, Tg2 Costume e società, Tg2 Mizar, È domenica Papà. Rai sport, Rai News 24, Raiutile, RAI Televideo, RAI International, Rai Educational, Rai Sat, Rai Net

Mediaset

Tg4, Tg5, Studio Aperto, Le Iene Show, Chi vuole essere milionario, Zelig, Terra!, Pianeta Mare, Uomini e donne, Amici, Talent 1, Verissimo, Matrix, Sipario, Controcampo-Ultimo minuto, Guida al campionato

La7

TG La7, Omnibus, M.O.D.A., Niente di personale, Omnibus Weekend, La Sette Sport

Sky

SkyTG 24, Sky Tg 24 Pomeriggio, FAD, Travelling Sky Marco Polo, Domenica Alice, (Sky Alice), Sky sport

Altre

MTV Italia (Tg flash, TRL), All Music, Sat 2000, 7 Gold, Canale Italia e tante regionali e locali

RADIO Radio RAI

Giornale Radio 1-2-3, Zapping, Il baco del Millennio, Baobab, Fahrenheit, Istruzioni per l’uso, Pianeta Dimenticato, News Generation, Radio anch’io, Il Terzo anello musica

Principali networks nazionali

Radio 24-Il sole 24 ore, Radio DeeJay, Radio Capital, Radio Latte e Miele, Radio Vaticana, Radio In blu, RTL 102.5, Radio Dimensione Suono Network, Radio Italia Solo Musica Italiana, R 101, Ecoradio, Radio Popolare, Kiss Kiss Network, Radio 105, Radio Montecarlo, Radio M2o, più molte radio regionali e locali

AGENZIE ANSA, AdnKronos, ASCA, AGR Corriere della Sera, GRT, AREA, SIR, Reuters, AP com, AISE, AGI, AGL, Redattore sociale- Dire, Astro9colonne, Misna, Ag Global Press, GRT, Il Velino e altre SITI WEB Tutti i principali, tra i quali: Repubblica, Corriere (della Sera), Google notizie, Alice-Virgilio, Rai, Agi, Ansa, Il Messaggero, Yahoo! notizie, Libero, Gazzetta (dello Sport), Panorama, Tg Com, Tg5, Vita e altri QUOTIDIANI SETTIMANALI/MENSILI La maggior parte dei quotidiani e molti periodici hanno dedicato servizi di approfondimento.


UNICEF Bilancio Sociale 2007 72

Passaggi degli spot dell’UNICEF 2005

2006

2007

Su TV nazionali generaliste

382

370

202

Su Radio nazionali

871

567

380

Spot gratuiti su media nazionali

Copertura media Gli spot televisivi, i passaggi di appelli e i banner sono stati trasmessi gratuitamente da RAI (grazie al sostegno del Segretariato Sociale RAI), Mediaset (grazie a “Comunicazione Sociale” e Mediafriends) e da All Music; su Sky – canali E! Entertaiment, Fox Channel, Fox Crime, Fox FX, Fox Life, History Channel, National Geographic, Sky CinemaMania, Sky News UK – è stata pianificata una campagna di spot “Madalitso” sul dramma dei bambini orfani a causa dell’HIV/AIDS. Va inoltre segnalato che, nel corso dell’anno, 175 tv locali e 156 radio locali hanno mandato in onda servizi, approfondimenti, spot, messaggi promozionali e appelli di raccolta fondi su varie iniziative e campagne. Sul piano dei reportage qualitativi e di approfondimento, anche nel 2007 si registra un aumento da 78 nel 2006 a 90 del 2007 della copertura, definita in termini di numero di reportage prodotti da radio e televisioni e da quotidiani e periodici. Nel corso del 2007, i media hanno dedicato attenzione alla “voce dell’UNICEF” riguardo alla situazione dei bambini e degli adolescenti in Italia, alle proposte nell’ambito dell’advocacy e dell’educazione ai diritti. 20 novembre, CAMPAGNA RAI-UNICEF per i diritti dei bambini e degli adolescenti Nel 2007 è proseguita l'iniziativa della copertura stampa e tv e delle iniziative intorno al 20 novembre – Giornata nazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza – con la realizzazione da parte della RAI di una “Giornata RAI-UNICEF per i diritti dei bambini e degli adolescenti”. La RAI ha infatti promosso la campagna UNICEF in numerosi programmi televisivi e radiofonici attraverso spazi informativi e di approfondimento, dedicati al tema della sopravvivenza dei bambini, e realizzando uno spot radiofonico e uno televisivo, programmato per diversi giorni nelle tre reti RAI. Per questa iniziativa l'UNICEF ha realizzato alcuni video dedicati al diritto alla sopravvivenza, alla partecipazione, all’istruzione, alla protezione e al tema del coinvolgimento dei bambini nelle guerre che sono stati trasmessi durante telegiornali e spazi di informazione e intrattenimento. I principali programmi televisivi che hanno riservato uno spazio all'iniziativa sono stati: ■ Tg2 Rai (edizione serale): 5 servizi informativi; ■ Tg3 Primo Piano (Rai 3): speciali e servizi dedicati all’UNICEF in Guinea Bissau e alla missione del Goodwill Ambassador M. Porfito; ■ “Trebisonda” , “televisione” e “GT Ragazzi” (Rai 2 e 3); ■ “Cose dell’altro Geo per l’UNICEF” (Rai 3): puntata speciale dedicata al tema dei bambini in guerra (ospite l’Ambasciatrice Maria Rosaria Omaggio); ■ “Uno mattina” (Rai 1): focus sulla mortalità dei bambini (ospite: Presidente UNICEF Italia Antonio Sclavi); ■ “Cominciamo bene” (Rai 3): approfondimento sull’istruzione (ospite l’Ambasciatrice Simona Marchini).


73

Relazione sociale

Principali campagne di comunicazione e media del 2007 Titolo

Descrizione

Alluvioni monsoniche in Asia meridionale

I media italiani hanno dedicato molta attenzione all’azione dell’UNICEF a favore dei bambini asiatici colpiti dalle alluvioni; in particolare molte testate hanno lanciato gli appelli dell’UNICEF, tra questi: Tg5, Rai Radio Gr 1-2, Rai News 24, la Repubblica, Quotidiano nazionale-Giorno/Nazione/Resto del Carlino, L’Unità

Ciclone Sidr in Bangladesh

Sostegno alla raccolta fondi da parte di Tg5, Sky Tg 24, GT Ragazzi-Tg3, Il Sole 24 ore e Il Messaggero

Rapporto “Progressi per l’infanzia”

Presentato come approfondimento del quotidiano “La Repubblica”, il rapporto ha ottenuto un grande riscontro da parte dei media

Rapporto IRC “Report Card” n.7

Oltre 80 testate hanno dedicato spazio a questo rapporto dedicato alla “Prospettiva sulla povertà infantile - un quadro comparativo sul benessere dei bambini nei paesi ricchi”

“Cuori di pietra Racconti di donne sul disamore” Mondadori

23 donne – giornaliste, autrici, sceneggiatrici e scrittrici italiane – hanno scritto congiuntamente un libro, pubblicato nella collana Piccola Biblioteca Oscar Mondatori, raccontando storie di “Cuori di pietra” e sostenendo il finanziamento di un progetto UNICEF sull’AIDS in Malawi (Africa)

Nel 2007 sono state presentate alcune mostre fotografiche, tra cui quella dedicata al progetto dell’UNICEF in Eritrea. Nell’ambito della 37° edizione del “Giffoni Film Festival” è stata presentata la mostra fotografica Le facce che non dimenticherò, una raccolta di scatti del fotografo UNICEF Giacomo Pirozzi realizzati durante una missione in Ciad e Repubblica Centroafricana da Mia Farrow, Goodwill Ambassador dell’UNICEF. L'obiettivo della mostra è stato quello di richiamare l'attenzione della comunità internazionale affinché aumenti gli aiuti umanitari per le emergenze dimenticate. Molti anche i video realizzati nel corso dell’anno, ripresi e trasmessi durante vari programmi televisivi a livello nazionale e locale, che hanno documentato sia crisi o emergenze internazionali che iniziative specifiche.

Il mondo del cinema Il cinema costituisce per il Comitato Italiano un ulteriore canale di comunicazione dell’attività di advocacy, canale che sta diventando sempre più strategico per l’organizzazione, grazie alle iniziative intraprese e alla significatività dei messaggi che riesce a trasmettere verso l’opinione pubblica. Per questo il Comitato ha promosso una serie di iniziative in collaborazione con il mondo del cinema. Cartoons on the bay Anche nel 2007 si è svolto il Festival Internazionale dell'Animazione Televisiva Cartoons on the Bay, promosso e realizzato da RAI Trade con il patrocinio dell’UNICEF Italia a Salerno. La manifestazione, giunta alla XI edizione, propone al pubblico e agli addetti ai lavori il meglio della produzione televisiva internazionale dell'anno, diverse anteprime cinematografiche e un concorso. Il “Pulcinella Award” per il miglior programma educativo sociale (“Premio UNICEF – Regione Campania”) è stato assegnato, nel 2007, al cortometraggio “Il Piccolo Serpente” della Corea del Sud. Cinema. Festa internazionale di Roma – sezione “Alice nella città” Per il secondo anno l’UNICEF Italia ha partecipato alla Festa del Cinema di Roma con “Alice nella città”, la sezione dedicata al cinema e alla letteratura per ragazzi che ha visto rispettivamente in concorso 14 lungometraggi in anteprima mondiale, firmati da grandi autori e talenti emergenti, e una cinquina letteraria per il Premio Paolo Ungari-UNICEF dedicato al tema dei diritti umani e dell'infanzia. Nella sezione Cinema, l’UNICEF Italia e Alice nella città hanno assegnato la Menzione Speciale 2007 alla giovane regista iraniana Hana Makhmalbaf (nella foto a fianco al momento della premiazione) per il film Buddha Collapsed out of Shame “per aver affrontato con coraggio e delicatezza il tema della di-


UNICEF Bilancio Sociale 2007 74

scriminazione delle bambine nell’accesso all’istruzione”; nella sezione Letteratura, la giuria dei ragazzi – tra gli 8 e 13 anni – ha assegnato il Premio Paolo Ungari-UNICEF al libro Ragazzi di camorra di Pina Variale. Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia Anche nel 2007 il Comitato Italiano è stato presente alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con iniziative e appuntamenti. In particolare: tutte le sere al Palabiennale è stato trasmesso lo spot UNICEF “Uniti per i bambini. Uniti contro l’AIDS” con protagonista Alessio Boni. Per quanto riguarda gli “eventi”, nell’ambito della 64° Mostra sono stati consegnati il “Leoncino d’Oro” e la “Segnalazione Cinema for UNICEF”, entrambi assegnati da una giuria composta da giovani e coordinata dall’Agiscuola. La Segnalazione 2007 è andata al film Redacted di Brian De Palma. PREMIO ALTA QUALITÀ PER L’INFANZIA “IL GRILLO” Anche nel 2007 ha avuto luogo l'Edizione del Premio Alta Qualità per l’Infanzia “Il Grillo”, promosso dall’Associazione Culturale “Il Grillo” e promosso dal ConsorzioTuristico Alta Badia. Il premio, patrocinato da Antoniano di Bologna, Comitato Italiano per l’UNICEF, Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università La Sapienza di Roma e Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna, intende valorizzare la qualità dei prodotti di quei settori che si occupano dell’infanzia. La terza edizione del premio (2007) è stata vinta dal cartoon gastronomico Le Ricette di Arturo e Kiwi – prodotto da Rai Fiction e Mytv – della categoria animazione; sono stati assegnati premi anche nelle categorie arte, libri e pubblicità. “FELIX- Il coniglietto e la macchina del tempo” A gennaio 2007 è uscito, nei cinema di tutta Italia, il film d'animazione e di fantasia FELIXIl coniglietto e la macchina del tempo, diretto da Giuseppe Maurizio Laganà. Con questo film Moviemax, Mondo Home Entertainment, Mondo TV e Fondazione Corradi hanno sostenuto la campagna mondiale dell'UNICEF "Uniti per i bambini. Uniti contro l'AIDS". Per l'edizione italiana hanno partecipato al doppiaggio Maria Grazia Cucinotta e il Good Ambassador Alessio Boni; le canzoni dei titoli di testa sono cantate da Claudia Gerini. “Il futuro Comizi infantili” Nel 2007 l'UNICEF Italia ha patrocinato il film-documentario Il futuro Comizi infantili, diretto da Stefano Consiglio e prodotto da Angelo Barbagallo per la BIBI Film Tv in collaborazione con RAITRE. Il film racconta, attraverso una serie di interviste, come i bambini - di età compresa tra i 10 e i 13 anni - vedono se stessi e le cose del mondo. “Azur e Asmar” Durante il 2007 è uscito il DVD Azur e Asmar, una favola raccontata dal maestro dell’animazione Michel Ocelot, prodotto da Lucky Red e Medusa con il patrocinio dell’UNICEF Italia. L’UNICEF ha inoltre patrocinato e segnalato alcuni film al Ministero della Pubblica Istruzione quali opere di grande valore artistico, educativo e sociale: Azur e Asmar, All the Invisibile Children – progetto cinematografico in episodi realizzato da otto grandi registi – e Rosso come il cielo – film diretto da Cristiano Bortone e distribuito da Lady Film che racconta la storia di Mirco, un bambino toscano che in seguito a un incidente perde la vista.


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Relazione sociale

Il sito internet Il 2007 è stato un anno di consolidamento della presenza del sito www.unicef.it nel panorama italiano delle organizzazioni non profit on line: il traffico è cresciuto del 20% circa, le visite sono state complessivamente 4,3 milioni circa e le pagine scaricate nel corso dell'anno 8,3 milioni; anche il numero delle donazioni spontanee mediante il sito, pari a 513.439 Euro (422.000 Euro nel 2006), è aumentato del 20,6%. Sono state pubblicate 1.100 nuove pagine, risultato in larga parte da attribuire alle iniziative dei Comitati locali (57 Comitati Provinciali) che scelgono sempre più di comunicarle attraverso il sito; al 31 dicembre sono quindi circa 4.000 le pagine pubblicate, in parte arricchite di speciali tematici (ad esempio Obiettivi di Sviluppo del Millennio, Rapporto annuale) e di componenti video. A fine 2007 è stato inaugurato il canale dell’UNICEF Italia su YouTube, la principale community globale per la condivisione di video sul web, iniziativa che ha ottenuto oltre 50.000 visite negli ultimi due mesi dell’anno. Inoltre è iniziata, in via sperimentale, la creazione di aree web dedicate ai Comitati locali (ad esempio per la condivisione in anteprima del catalogo Prodotti e del rapporto annuale). Sempre nel 2007 è stato realizzato il sito www.unitiperibambini.it, dedicato alla Campagna globale “Uniti per i bambini. Uniti contro l’AIDS” e condiviso con tutte le associazioni partner della campagna.

Il sito www.unicef.it 2005

2006

2007

Var. %

915.290

3.582.375

4.306.057

+ 20,2 %

2.507

9.814

11.797

Pagine scaricate / anno

4.925.000

7.073.526

8.373.817

+ 18,4 %

Pagine scaricate /giorno

13.493

19.379

22.941

Visite / anno Visite / giorno

Le pubblicazioni Nel 2007 il Comitato Italiano per l'UNICEF ha proseguito l'attività editoriale, intesa sia come “produzione” legata alla comunicazione per la raccolta fondi che alla comunicazione istituzionale e all’educazione ai diritti. Le pubblicazioni – dalle monografie ai rapporti internazionali, dalle riviste alle brochure divulgative – rispondono a una necessità che va oltre la produzione editoriale stessa: attivare e sostenere un percorso culturale sui diritti dell’infanzia e sul significato di sviluppo. La sensibilizzazione, la comunicazione e tutte le attività culturali fanno parte di questo progetto consolidato, necessario a sostenere i programmi di raccolta fondi permettendone la continuità e la crescita. In particolare, a cadenza fissa, vengono pubblicati rapporti e riviste, mentre monografie, approfondimenti e materiali divulgativi seguono una programmazione legata a eventi specifici, a campagne o ad attività destinate a determinati portatori di interesse. Nel 2007 è proseguita, con contributi di esperti di settore e di firme note al grande pubblico, l’attività de “il mondodomani”, la rivista bimestrale del Comitato Italiano, uno strumento informativo per promuovere la conoscenza dei progetti dell'organizzazione a livello internazionale e le attività di advocacy a livello nazionale; è dotata di ISSN (International Standard Serial Number), che ne consente l’identificazione e la ricerca nei cataloghi bibliografici. La rivista quadrimestrale “Dalla parte dei bambini” è dedicata ai sostenitori italiani dell’UNICEF e consente di fornire un’informazione sulle attività e i progetti dell’UNICEF nel mondo e sulle iniziative di raccolta fondi; è anch’essa dotata di ISSN.


UNICEF Bilancio Sociale 2007 76

LE PRINCIPALI NOVITÀ DEL 2007

DESCRIZIONE

1946-2006 Sessant’anni per i bambini

Pubblicazione che celebra il 60° anniversario dell’UNICEF e traccia, attraverso un percorso storico, le tappe fondamentali dell’organizzazione e del suo impegno per i bambini a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale. Traduzione e cura dell’edizione italiana, marzo 2007.

Nelle strade di Kinshasa. Infanzia ai margini nella Repubblica Democratica del Congo

Pubblicazione, frutto di una missione sul campo, che racconta la quotidianità dei bambini di strada della capitale della Repubblica Democratica del Congo, con lo scopo di mostrare come sia possibile un’alternativa alla strada anche grazie al lavoro dei Centri di accoglienza finanziati dall’UNICEF. Ideazione e realizzazione, marzo 2007.

Report Card n. 7 Prospettiva sulla povertà infantile. Un quadro comparativo sul benessere dei bambini nei paesi ricchi

Analisi della condizione e del benessere dei bambini e dei giovani in 21 paesi del mondo industrializzato allo scopo di monitorare, comparare e sollecitare il dibattito e lo sviluppo di politiche volte a migliorare la vita dei bambini. In questo studio, attuato in collaborazione con l’Innocenti Research Centre dell’UNICEF, il benessere dei bambini e dei giovani viene esaminato alla luce di sei diversi parametri o dimensioni: il benessere materiale, la salute e la sicurezza, l’istruzione, i rapporti con la famiglia e i coetanei, i comportamenti e rischi, e la percezione che essi hanno del proprio benessere. Traduzione e cura dell’edizione italiana, febbraio 2007.

Commento generale n. 1 Le finalità dell’educazione

Il Comitato sui diritti dell’infanzia pubblica regolarmente commenti su questioni tematiche legate ai diritti dell’infanzia. Il Commento generale n. 1, approvato il 17 aprile 2001, fornisce consigli agli Stati parti su come assicurare che i principi e i valori espressi nell’articolo 29 della Convenzione (finalità dell’educazione ai fini dello sviluppo delle facoltà e delle attitudini del bambino) siano contenuti nella legislazione e nelle politiche educative nazionali. Traduzione e cura per la collana giuridica, febbraio 2007.

Commento generale n. 3 HIV/AIDS e diritti dell’infanzia

Il Commento generale n. 3, pubblicato il 17 marzo 2003, identifica provvedimenti e buone pratiche utili a garantire prevenzione, cure e protezione dei bambini colpiti dall’HIV/AIDS e fornisce consigli agli Stati parti della Convenzione su come assicurare un impegno concreto e ben mirato al fine di combattere la diffusione dell’epidemia e tenere realmente sotto controllo l’impatto dell’HIV/AIDS sui bambini. Traduzione e cura per la collana giuridica, aprile 2007.

Commento generale n. 4 Salute e sviluppo degli adolescenti

Il Commento generale n. 4, pubblicato il 1° luglio 2003, identifica provvedimenti e buone pratiche per orientare e supportare gli Stati – che hanno ratificato la Convenzione – nell’impegno per garantire rispetto, protezione e realizzazione dei diritti alla salute e allo sviluppo degli adolescenti. Traduzione e cura per la collana giuridica, maggio 2007.

Commento generale n. 5 “Misure dei attuazione della Convenzione”

Il Commento generale n. 5, pubblicato il 27 novembre 2003, delinea gli obblighi degli Stati per sviluppare le misure generali di attuazione della Convenzione, identificando i provvedimenti da attuare per garantire che la legislazione nazionale sia compatibile con la Convenzione stessa e che i principi siano applicati e rispettati adeguatamente. Traduzione e cura per la collana giuridica, giugno 2007.

Commento generale n. 10 Diritti dei minori nella giustizia minorile

Il Commento generale n. 10, pubblicato il 9 febbraio 2007, è dedicato ai minori sospettati, accusati o riconosciuti colpevoli di reato e intende sollecitare gli Stati al fine di garantire ai minori i propri diritti nei processi e di adottare misure alternative alla detenzione. Traduzione e cura per la collana giuridica, settembre 2007.

Osservazioni conclusive 2006 ai Protocolli Opzionali alla Convenzione

Osservazioni, adottate dal Comitato sui diritti dell’infanzia nella sessione del 2 giugno 2006, rivolte all’Italia in seguito ai Rapporti presentati nel 2004 ai sensi degli articoli 8 (coinvolgimento di bambini nei conflitti armati) e 12 (vendita di bambini, prostituzione e pornografia rappresentante bambini) del Protocollo Opzionale alla Convenzione. Traduzione e cura per la collana giuridica, maggio 2007.

Convenzione sui diritti delle persone con disabilità

La Convenzione, adottata il 13 dicembre 2006 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, e il suo Protocollo Opzionale il 30 marzo 2007 sono stati aperti per la firma. La Convenzione, primo grande trattato sui diritti umani del XXI secolo, è entrato in vigore il 3 maggio, un mese dopo la ventesima ratifica; il Protocollo Opzionale non è ancora entrato in ha bisogno di dieci ratifiche. Cura per la collana giuridica, maggio 2007.

Progressi per l’infanzia n.6 Rapporto statistico

Il rapporto fa il punto, attraverso indicatori statistici, sugli obiettivi per l’infanzia stabiliti dai leader mondiali in occasione della Sessione speciale sull’infanzia dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del maggio 2002, presentati nel documento conclusivo “Un mondo a misura di bambino”. Il Rapporto sottolinea i progressi compiuti riguardo la mortalità infantile sotto i cinque anni, la vaccinazione contro il morbillo, la fornitura di integratori di vitamina A e di zanzariere trattate con insetticida, l’allattamento al seno, ecc. Traduzione e cura dell’edizione italiana, dicembre 2007.


77

Relazione sociale

Partecipazione a iniziative culturali Nell’ambito dell’attività editoriale il Comitato organizza e partecipa a iniziative culturali, come fiere e mostre. Dal 30 marzo al 1° aprile il Comitato Italiano ha partecipato alla quinta edizione di Docet – Idee e materiali per l'educazione, rassegna fieristica dedicata al mondo della scuola, pubblica e privata. Durante la manifestazione l'UNICEF Italia ha presentato il volume Nelle strade di Kinshasa. Infanzia ai margini nella Repubblica Democratica del Congo.

I fornitori Il rapporto del Comitato Italiano per l’UNICEF con i fornitori è disciplinato da un Regolamento e si basa sia su criteri economici e di qualità del servizio, sia su considerazioni e monitoraggi a salvaguardia delle finalità del Comitato. In particolare non vengono instaurati rapporti con fornitori che risultano direttamente o indirettamente implicati con ditte che fabbricano prodotti contrari alla missione dell’UNICEF o comunque lesivi dei diritti dei bambini e delle bambine. Tutti i contratti di fornitura di servizi periodici (pulizia, assistenza software e hardware, manutenzione impianti, ecc.) sono di durata massima annuale e prevedono la possibilità di recesso anticipata in qualsiasi momento. I contratti possono essere conclusi mediante procedura ristretta (licitazione privata in busta chiusa o aperta e appalto concorso) o procedura negoziata (trattativa privata). In base al Regolamento, per le forniture di beni e servizi d’importi inferiori o pari a Euro 3.000 il Comitato Italiano ricorre allo strumento della Trattativa privata; per importi che vanno da Euro 3.000 a 20.000 la procedura utilizzata sarà la Licitazione privata con busta aperta e obbligo di contattare almeno 3 fornitori; per le forniture di beni e servizi d’importi superiori a Euro 20.000 si ricorrerà alla procedura della Licitazione privata con busta chiusa e obbligo di contattare almeno 3 fornitori o all’Appalto concorso qualora la fornitura riguardi lavori di installazione e posa in opera. Il Regolamento prevede che ad avvenuta aggiudicazione e prima di autorizzare, approvare e stipulare i contratti deve essere acquisita la dichiarazione che fa rifermento alla cosiddetta normativa antimafia. Il Comitato Italiano si impegna a rispettare il carattere riservato di tutti i documenti e le certificazioni richiesti ai fornitori. L’aggiudicazione delle gare di fornitura si basa su diversi criteri che ne determinano l’offerta più vantaggiosa (ad es. qualità, prezzo, tempi di esecuzione, ma anche l’impegno in materia di pezzi di ricambio e la sicurezza dell’approvvigionamento). Il Comitato Italiano realizza alcuni lavori in outsourcing. In quest’area rientrano il contratto per la gestione del Numero Verde per le chiamate in bound e out bound e quello per la gestione del DRM (Donors Relationship Menagement) dell’UNICEF, relativo al personale che si occupa del data entry delle offerte dei sostenitori dell’organizzazione. Al momento della sottoscrizione dei contratti stipulati con l’UNICEF, il fornitore dichiara di adempiere a tutti gli obblighi di legge e amministrativi verso i propri dipendenti, sia per quanto concerne le retribuzioni e i contributi previdenziali e assistenziali di qualsiasi specie, sia per le modalità e formalità inerenti ai medesimi nonché di aver effettuato tutti gli adempimenti previsti dalle normative in materia di sicurezza e salute dei lavoratori. Nel 2007 si è registrato un contenimento – con una riduzione di circa 200.000 Euro rispetto all’anno precedente – dei costi per servizi di forniture e logistica che si è potuto concretizzare, nonostante la ovvia e naturale tendenza all’aumento dei prezzi, per merito delle diverse procedure avviate nell’assegnazione del lavoro ai diversi fornitori. Il Comitato Italiano presta attenzione alla gestione responsabile della liquidità che si crea durante l’esercizio. Nei brevi periodi in cui i fondi raccolti restano presso il Comitato Italiano prima di essere trasferiti all’UNICEF internazionale, vengono utilizzati dei pronti contro termine per beneficiare degli interessi. I 35 pronti contro termine effettuati nel 2007 hanno riguardato per lo più titoli privi di rischio e slegati da operazioni speculative: BOT, BTP, CCT, CTZ (31operazioni) e in alcuni casi obbligazioni di riconosciute Banche Estere (4).


Il Rendiconto economico


79

Il Rendiconto economico

Le pagine che seguono riprendono e sviluppano alcune parti del “Bilancio di esercizio” che è stato sottoposto, come gli anni precedenti, a revisione contabile volontaria. Il Bilancio di esercizio 2007 è stato “certificato” dalla Società Reconta Ernst & Young. Nel 2006 e nel 2007 sono stati effettuati investimenti significativi per la promozione del programma 5xmille. Nel Bilancio 2007 sono stati iscritti i risultati della campagna 5xmille relativi alla Dichiarazione dei redditi del 2006 in quanto ufficialmente comunicati dall’Agenzia delle Entrate nel 2007, anche se il versamento dell’importo è previsto solo a partire da giugno 2008. Nel 2006, l’UNICEF è stata la Onlus più scelta dai contribuenti (oltre 235.000 preferenze e un importo totale di 5,9 milioni di Euro). Si tratta di un risultato positivo e decisamente superiore anche alle più ottimistiche previsioni. Tutte le entrate del Comitato Italiano per l’UNICEF, al netto dei costi sostenuti, sono destinate al finanziamento dei programmi dell’UNICEF nei paesi dove opera. Il Comitato Italiano ha trasferito 42,3 milioni di Euro raccolti nella campagna 2007. I fondi sono stati trasferiti a tre diverse tipologie di programma: 1. le risorse definite “regolari” che vengono utilizzate per la realizzazione la gestione dei programmi di sviluppo a medio e lungo termine in 156 paesi e territori nel mondo approvati dal Consiglio esecutivo dell’UNICEF; 2. gli aiuti nelle situazioni di emergenza; 3. altri programmi specifici proposti dal Comitato Italiano ai donatori per supportare progetti che l’UNICEF sta svolgendo in determinati paesi e che hanno bisogno di particolare sostegno.

Destinazione fondi trasferiti dal Comitato Italiano all’UNICEF Internazionale 2005

2006

2007

variazione% 2006-2007

Programmi di sviluppo in 156 paesi

25.971

23.866

20.633

-14%

Emergenze

17.111

5.077

4.962

-2%

Programmi specifici

10.246

8.552

16.694

+95%

Totale fondi trasferiti

53.328

37.495

42.289

+13%

(dati in migliaia di euro)


UNICEF Bilancio Sociale 2007 80

Il Comitato Italiano per l’UNICEF in uno sguardo (dati in migliaia di euro) 2005

2006

2007

variazione% 2006-2007

Totale proventi

72.109

56.147

61.084

+9%

Totale oneri

18.048

18.953

18.795

-1%

Trasferimento all’UNICEF

52.628

37.195

42.289

+14%

700

300

-

-100%

53.328

37.495

42.289

+13%

1.433

-

-

-

Trasferimento da fondi di emergenza Totale trasferimenti Accantonamenti a fondi* *Per emergenze e progetti UNICEF futuri

I Comitati nazionali devono trasferire all’UNICEF internazionale tutti i fondi raccolti al netto delle spese necessarie alla raccolta fondi, alle attività di promozione e altre iniziative e per i costi di gestione della struttura organizzativa. Nel 2007 il Comitato Italiano ha trasferito 42,3 milioni di Euro (il 13% in più rispetto al 2006), ovvero il 69,2% dei fondi raccolti. Questa percentuale però non tiene conto di ulteriori 2 milioni di Euro di contributi finalizzati, espressamente versati al Comitato Italiano da aziende, privati, amministrazioni locali, enti e fondazioni per la copertura di costi specifici che il Comitato sostiene per l’organizzazione di determinate iniziative o di servizi.

Efficienza gestionale L’efficienza gestionale del Comitato Italiano nel 2007 è rappresentata nel rapporto tra le entrate e i costi sostenuti per ottenerle. Segue il dettaglio dell’indice di efficienza di alcune delle principali attività di raccolta fondi.

Indici efficienza Comitato Italiano per l’UNICEF 2005

2006

2007

Efficienza gestione generale (al netto dei contributi finalizzati)

77

69

72

Efficienza gestione raccolta fondi presso donatori “attivi”

84

81

82

Efficienza gestione raccolta fondi presso aziende

92

84

87

Efficienza gestione raccolta fondi tramite prodotti

77

79

79

Efficienza gestione raccolta fondi per la ricerca di nuovi donatori

84

55

61

Efficienza gestione raccolta fondi manifestazioni ed eventi pubblici

77

67

69

(dati percentuali rapporto proventi/oneri)

Dall’analisi dell’indicatore di efficienza di gestione generale si evince che nel 2007 il Comitato ha registrato un miglioramento dell’indice rispetto al 2006, in gran parte dovuto ai risultati del 5xmille iscritti tra i proventi dell’esercizio 2007. Il picco di efficienza registrato nel 2005 in tutte le aree era dovuto al notevole risultato della raccolta fondi verificatosi a seguito dell’emergenza tsunami e di altre crisi umanitarie di quel periodo che proprio per la loro particolare natura coinvolgono maggiormente i donatori. L’indice di efficienza generale è stato calcolato al netto dei contributi finalizzati. Tali contributi – come spiegato più avanti – sono fondi investiti integralmente per la copertura di oneri sia di raccolta fondi sia di progetti di advocacy del Comitato Italiano.


81

Il Rendiconto economico

Per ottenere una comprensione più approfondita delle attività del Comitato, l’indicatore generale va confrontato con gli indicatori di efficienza relativi a specifiche modalità di raccolta dei fondi destinati a supportare i programmi dell’UNICEF. Occorre infatti precisare che alcune tipologie di attività di raccolta sono molto onerose, ma vengono mantenute per avvicinare nuovi donatori e diffondere la conoscenza dei progetti UNICEF nazionali e internazionali.

Analisi delle risorse raccolte La raccolta del Comitato Italiano si compone delle entrate istituzionali a favore dei progetti dell’UNICEF e di contributi finalizzati (destinati specificamente al sostegno di costi di advocacy e di raccolta fondi). Le entrate istituzionali sono generate dall’attività di raccolta fondi svolta dal Comitato Italiano e sono costituite da: ✖ offerte dei donatori, sollecitate dall’invio di lettere, della rivista “Dalla parte dei bambini” e di materiale informativo; ✖ prodotti UNICEF, che vengono proposti sia ai privati che alle aziende; ✖ lasciti testamentari, per i quali l’UNICEF ha sviluppato una campagna specifica; ✖ interessi attivi su depositi bancari e postali e su titoli.

Risorse raccolte (dati in migliaia di euro) 2005

2006

2007

variazione% 2006-2007

Offerte

50.059

34.922

35.247

+1%

Prodotti

13.074

13.752

13.208

-4%

6.246

4.788

3.714

-22%

-

-

5.940

+100%

69.379

53.462

58.109

+9%

671

656

684

+4%

70.050

54.118

58.793

+9%

1.782

1.697

2.045

+21%

277

332

246

-26%

72.109

56.147

61.084

+9%

700

300

-

-100%

72.809

56.447

61.084

+8%

Lasciti testamentari Raccolta fondi tramite 5x1000 Totale proventi da raccolta fondi Proventi finanziari e proventi vari Totale proventi istituzionali Contributi finalizzati Contributi UNICEF per sviluppo raccolta fondi Totale generale risorse raccolte Prelievo da fondi di emergenza Totale risorse da utilizzare

I dati evidenziano una sostanziale stabilità delle offerte da parte dei donatori rispetto all’anno precedente. La raccolta fondi tramite prodotti ha registrato un leggero decremento (-4%) mentre un discorso diverso va fatto per i lasciti testamentari che, con un risultato di 3,7 milioni di Euro, hanno registrato un decremento del 22% rispetto all’esercizio precedente. L’andamento di tale voce è, per sua natura, irregolare nel corso degli anni e varia sia in dipendenza del valore del lascito che in funzione dei tempi di acquisizione. Il grafico che segue mostra l’analisi della raccolta fondi suddivisa per regione, distinguendo la raccolta derivante da offerte rispetto a quella generata da prodotti. Tale analisi non considera tuttavia una quota significativa della raccolta afferente per lo più al 5xmille e altre iniziative di carattere nazionale (pari a circa 10 milioni di Euro) la cui provenienza territoriale non può essere determinata.


UNICEF Bilancio Sociale 2007 82

Raccolta fondi Comitato Italiano Ripartizione regionale

Offerte

Prodotti

Totale

Percentuale

Lombardia

9.100.683

3.573.217

12.673.900

25,17%

Lazio

4.788.778

1.696.898

6.485.676

12,88%

Emilia-Romagna

3.555.820

1.298.153

4.853.973

9,64%

Veneto

3.099.899

1.260.261

4.360.160

8,66%

Toscana

3.371.790

794.017

4.165.807

8,27%

Piemonte

2.850.826

901.478

3.752.304

7,45%

Campania

2.189.500

496.216

2.685.716

5,33%

Sicilia

1.365.159

318.249

1.683.408

3,34%

Liguria

1.151.881

408.228

1.560.109

3,10%

Puglia

1.167.453

308.143

1.475.596

2,93%

Marche

1.023.503

253.401

1.276.904

2,54%

Friuli-Venezia-Giulia

867.945

299.389

1.167.334

2,32%

Trentino-Alto Adige

804.279

263.067

1.067.346

2,12%

Sardegna

691.666

147.478

839.144

1,67%

Abruzzo

558.714

184.795

743.509

1,48%

Umbria

451.295

104.257

555.552

1,10%

Calabria

369.453

100.448

469.900

0,93%

Basilicata

158.728

57.869

216.597

0,43%

Valle D’aosta

118.463

39.821

158.284

0,31%

Molise

131.081

26.237

157.318

0,31%

Totale

37.816.914

12.531.624

50.348.538

100%


83

Il Rendiconto economico

I contributi finalizzati I contributi finalizzati vengono integralmente trattenuti dal Comitato Italiano in quanto fondi versati da aziende, privati, amministrazioni locali, enti e fondazioni per la copertura di costi specifici che il Comitato Italiano per l’UNICEF sostiene per l’organizzazione di determinate iniziative o di servizi. Oltre la metà dei contributi finalizzati viene utilizzata per la copertura delle spese relative alla distribuzione dei prodotti dell’UNICEF, come la personalizzazione dei biglietti augurali e le spese di spedizione. Un’altra parte viene erogata a sostegno di iniziative di promozione culturale su tutto il territorio nazionale (Iniziative Italia). Si tratta di attività legate al mondo della scuola e dell’università e in genere delle iniziative per la promozione dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Fa parte delle strategie del Comitato cercare di reperire le risorse per la copertura delle spese di advocacy attraverso contributi finalizzati.

Contributi finalizzati per provenienza (dati in migliaia di Euro)

2005

%

2006

%

2007

%

Enti e fondazioni

443

22

535

26

560

24,5

Privati

271

13

210

11

305

13,3

Aziende

1.345

65

1.285

63

1.426

62,2

Totale

2.059

100

2.030

100

2.291

100

2005

%

2006

%

2007

%

1.132

55

1.128

55

1.273

56

Iniziative Italia

329

16

277

14

259

11

Raccolta fondi

584

28

612

30

469

20

14

1

13

1

290

13

2.059

100

2.030

100

2.291

100

Destinazione dei contributi finalizzati (dati in migliaia di Euro)

Spedizioni e personalizzazione prodotti

Struttura Totale


UNICEF Bilancio Sociale 2007 84

Utilizzo delle risorse raccolte Per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse raccolte segue una tabella di dettaglio dalla quale è possibile comprendere non soltanto i trasferimenti effettuati all’UNICEF internazionale, ma anche il modo in cui vengono utilizzate le risorse trattenute del Comitato Italiano per la gestione delle attività. Nel 2007 sono stati trasferiti all’UNICEF internazionale 42,3 milioni di Euro. Complessivamente, le risorse destinate all’UNICEF internazionale sono pari al 69,2% del totale delle risorse raccolte.

Utilizzo e destinazione delle risorse 2005

2006

2007

52.628

37.195

42.289

700

300

-

53.328

37.495

42.289

1.434

-

-

54.762

37.495

42.289

9.964

10.571

9.443

618

558

838

Risorse utilizzate per gestione struttura generale e sostegno alle attività dei volontari dei Comitati locali

2.448

2.551

2.722

Dipendenti e collaboratori per attività di raccolta fondi

2.880

2.888

3.072

818

825

1.007

1.319

1.560

1.713

72.809

56.448

61.084

2005

2006

2007

73,2

66,4

69,2

2

-

-

0,8

1,0

1,4

13,7

18,8

15,4

Struttura generale e Comitati locali

3,4

4,5

4,5

Dipendenti e collaboratori

6,9

9,3

9,5

Totale

100

100

100

(in migliaia di Euro)

Trasferimento all’UNICEF di risorse raccolte nell’anno Trasferimento all’UNICEF di fondi emergenza preesistenti Totale trasferimenti all’UNICEF Risorse accantonate a fondi di emergenza e progetti UNICEF futuri Totale risorse destinate all’UNICEF Risorse utilizzate per sostenere la raccolta fondi Risorse attività di promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia (advocacy)

Dipendenti e collaboratori per attività di advocacy Dipendenti e collaboratori per gestione struttura generale Totale utilizzo e destinazione delle risorse

Ripartizione delle risorse in % sul totale

Trasferimento all’UNICEF Fondi di emergenza e progetti UNICEF futuri Attività di promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia (advocacy) Struttura e costi di esercizio raccolta fondi

Gli oneri complessivi sono stati 18,8 milioni di Euro, di cui 12,5 a sostegno della raccolta fondi, 1,8 per attività di promozione dei diritti dell’infanzia e 4,5 per la gestione della struttura generale.


85

Il Rendiconto economico

Risorse per programmi specifici ed emergenze umanitarie Il Comitato Italiano, nel rispetto della volontà del donatore che sceglie di destinare la propria offerta a programmi specifici o per le emergenze umanitarie, ha trasferito circa la metà dei fondi raccolti seguendo le destinazioni indicate nelle donazioni.

Risorse per programmi specifici ed emergenze umanitarie Emergenze 2007

Causa

Interventi finanziati dal Comitato Italiano per l’UNICEF

Stanziamenti del Comitato Italiano per l’UNICEF

Iraq

Conflitto

Sostegno agli interventi d’emergenza per sanità e nutrizione, acqua e igiene, istruzione e protezione

1.046.768,56

Myanmar

Disastri naturali

Assistenza alla popolazione infantile

Niger

Siccità

Lotta alla malnutrizione infantile, forniture idriche

41.937,00

Territorio Palestinese Occupato

Conflitto

Sostegno agli interventi d’emergenza per sanità e nutrizione, acqua e igiene, istruzione e protezione

288.281,45

Sudan

Conflitto in Darfur; conseguenze conflitto nel Sud

Sostegno agli interventi d’emergenza per sanità e nutrizione, acqua e igiene, istruzione e protezione

1.396.829,58

Bangladesh

Ciclone Sidr

Creazione di centri temporanei “a misura di bambino” per il ricongiungimento familiare, l’istruzione d’emergenza e il recupero del trauma dei bambini colpiti dal ciclone Sidr

200.000,00

200.000,00

Trasferimenti 5xmille varie emergenze (vedi tabella di dettaglio p.87)

1.788.477,59

TOTALE

4.962.294,18

Oltre alle emergenze, il Comitato Italiano propone ai donatori la possibilità di sostenere iniziative particolari, “adottando” specifici progetti UNICEF in alcuni paesi. La tabella che segue riassume la destinazione dei fondi raccolti nel 2007. L’incremento dei fondi trasferiti a questi progetti è dovuto al fatto che il Comitato Italiano ha cercato di coinvolgere più attivamente i donatori diffondendo i risultati ottenuti nei paesi.


UNICEF Bilancio Sociale 2007 86

Dettaglio destinazione fondi trasferiti all’UNICEF Internazionale relativo ai progetti specifici in alcuni paesi Angola – Costruire scuole (Campagna “Scuole per l’Africa”)

189.450,00

Benin – Contro il traffico di bambini

1.408.957,07

Benin – Lotta alla mortalità infantile

900.000,00

Benin – Lotta all’HIV/AIDS

376.275,80

Ciad – Acqua per i bambini delle comunità nomadi

200.000,00

Congo Rd – Bambini di strada

676.108,55

Congo Rd – Lotta alla mortalità infantile

101.480,00

Congo Rd – Vaccinazioni

357.347,32

Eritrea – Acqua ed educazione all’igiene nelle scuole

425.150,68

Guinea Bissau – Protezione e lotta al traffico dei minori

317.606,86

Guinea Bissau – Lotta alla mortalità infantile

1.405.673,50

Kirghizistan – Diritto alla scuola e al gioco nella provincia di Batken

322.959,00

Indonesia – Ricostruzione scuole (Confindustria, CGIL, CISL, UIL)

264.747,00

Libano – Diritto alla scuola e al gioco

60.053,22

Malawi – Lotta all’HIV/AIDS

310.962,80

Mozambico – Protezione per gli orfani dell’AIDS

870.380,12

Mozambico – Lotta alla mortalità infantile

300.000,00

Sierra Leone – Lotta alla mortalità infantile e materna

687.848,00

Territorio Palestinese Occupato – Recupero psico-sociale dei traumi dovuti al conflitto

206.447,36

Ufficio Regionale Sudest Asiatico – Programma protezione e lotta al traffico dei minori

581.499,88

Campagna globale di lotta all’HIV/AIDS

400.000,00

Campagna globale di lotta alla mortalità infantile Trasferimenti per altri progetti Trasferimenti 5xmille vari paesi (vedi tabella di dettaglio) Totale

2.322.986,55 107.818,71 3.900.000,00 16.693.752,42

La tabella che segue mostra in dettaglio la destinazione dei fondi del Comitato Italiano derivanti dalle dichiarazioni dei redditi dei cittadini nel 2006. I fondi notificati dall’Agenzia delle Entrate sono stati 5,9 milioni di Euro dai quali sono stati detratti i costi per la promozione della campagna. L’importo netto, di circa 5,7 milioni di Euro, già destinato ai progetti nei paesi e ad alcune drammatiche emergenze umanitarie, sarà trasferito non appena i fondi saranno erogati dall’Agenzia delle Entrate.


87

Il Rendiconto economico

Dettaglio trasferimenti 5xmille per emergenze Emergenze 2007

Causa

Interventi finanziati dal Comitato Italiano per l’UNICEF

Stanziamenti del Comitato Italiano per l’UNICEF

Haiti

Disastri naturali

Sostegno agli interventi d’emergenza per sanità e nutrizione, acqua e igiene, istruzione e protezione

488.477,59

Territorio Palestinese Occupato

Conflitto

Sostegno agli interventi d’emergenza per sanità e nutrizione, acqua e igiene, istruzione e protezione

500.000,00

Sudan

Conflitto in Darfur; conseguenze conflitto nel Sud

Sostegno agli interventi d’emergenza per sanità e nutrizione, acqua e igiene, istruzione e protezione

800.000,00

Totale trasferimenti 5xmille per emergenze

Dettaglio trasferimenti 5xmille per progetti specifici in alcuni paesi

1.788.477,59 Stanziamenti del Comitato Italiano per l’UNICEF

Angola – Costruire scuole (Campagna “Scuole per l’Africa”)

400.000,00

Bangladesh – Bambini di strada

400.000,00

Benin – Contro il traffico di bambini

100.000,00

Ciad – Acqua per i bambini delle comunità nomadi

400.000,00

Congo Rd – Bambini di strada

400.000,00

Eritrea – Acqua ed educazione all’igiene nelle scuole

400.000,00

Guinea Bissau – Lotta alla mortalità infantile

200.000,00

India – Lotta alla mortalità infantile

400.000,00

Malawi – Lotta all’HIV/AIDS

400.000,00

Mozambico – Protezione per gli orfani dell’AIDS

400.000,00

Sierra Leone – Lotta alla mortalità infantile e materna

400.000,00

Totale trasferimenti 5xmille per progetti specifici in alcuni paesi

3.900.000,00

TOTALE TRASFERIMENTI 5XMILLE PER EMERGENZE E PROGETTI NEI PAESI

5.688.477,59

Progetto per le scuole in Indonesia Alla fine del 2007 – ossia 3 anni dopo lo tsunami del dicembre 2004 e il successivo terremoto del marzo 2005 che sconvolsero le province di Aceh e Nias, nel nord di Sumatra – l’UNICEF ha consegnato alle autorità indonesiane le prime 60 nuove scuole permanenti, con altre 133 in via di completamento, 86 in fase di progettazione e 67 in gara d’appalto. Delle 60 scuole permanenti consegnate, 13 sono state realizzate grazie al progetto “Tutti a scuola” sostenuto dall’UNICEF Italia, che tra il 2005 e il 2007 ha messo a disposizione dell’UNICEF Indonesia un totale di 3.669.324 dollari in virtù del generoso contributo dei donatori italiani. Inoltre, grazie al generoso contributo di 530.000 Euro (264.747 Euro trasferiti nel 2007 e i restanti al-


UNICEF Bilancio Sociale 2007 88

l’inizio del 2008) elargito dal "Comitato Tsunami" – formato dall'associazione nazionale degli industriali Confindustria e dalle tre principali Confederazioni sindacali italiane (CGIL, CISL, UIL) – 3 ulteriori scuole sono state realizzate a beneficio di 425 scolari e 28 maestri delle province di Aceh e Nias. Le 16 nuove scuole realizzate grazie all’UNICEF Italia permetteranno a più di 2.400 bambini e 137 maestri di svolgere le attività didattiche in strutture scolastiche “a misura di bambino” – ossia provviste di accesso all’acqua potabile, bagni separati per maschi e femmine, servizi per bambini disabili, spazi ricreativi e ambienti capaci di stimolare l’apprendimento – realizzate secondo il principio del “ricostruire meglio”, utilizzando cioè standard qualitativi migliori rispetto al passato e adottando i più moderni criteri antisismici e anticiclone. La costruzione delle scuole permanenti segue la fase iniziale di emergenza in cui l’UNICEF aveva costruito 235 scuole semipermanenti e 3 centri per l’infanzia, per garantire l’istruzione dei bambini nel periodo necessario alla creazione delle strutture scolastiche definitive.

Progetto per i bambini della Guinea Bissau 44.000 bambini della Guinea Bissau sono oggi protetti dalla malaria grazie a zanzariere impregnate di insetticida a base di piretro; e 24.000 bambini prima tagliati fuori dai servizi sanitari di base ricevono regolari viste da parte di personale medico e paramedico. Sono alcuni dei risultati immediati dell’utilizzo dei fondi raccolti in Italia a fine 2007, in particolare attraverso l’iniziativa “Adotta una Pigotta”, a sostegno dei programmi UNICEF di lotta alla mortalità infantile in Guinea Bissau. Con i 1.405.673 Euro raccolti nel 2007 dai donatori italiani, infatti, l’UNICEF Guinea Bissau ha potuto ampliare i suoi programmi a difesa dei bambini, attraverso la fornitura di un pacchetto integrato di servizi che vanno dalle vaccinazioni alla formazione del personale sanitario, dalla fornitura di farmaci salvavita alla somministrazione di vitamina A e vermifughi, dall’assistenza alla maternità e al parto alla lotta contro la malaria, fra le prime cause di morte in gran parte del piccolo paese africano. In Guinea Bissau oggi l’aiuto del Comitato Italiano dà una nuova speranza ai bambini e alle famiglie; come ha detto la responsabile dei programmi UNICEF, Sylvana Nzirorera, “quando siete venuti in visita col vo-


89

Il Rendiconto economico

stro Ambasciatore Mario Porfito e con le ‘Pigotte’ ci avete fatto sorridere e sperare – sapevamo di avere in Italia dei grandi amici su cui contare, ma i risultati del vostro lavoro davvero ci consentiranno di fare la differenza in questo paese troppo spesso dimenticato dai donatori”. Oltre alle 44.000 zanzariere impregnate e ai farmaci di base sufficienti a curare 5.000 casi di gravi malattie infantili, l’UNICEF Guinea Bissau ha anche potuto finalmente acquistare e fornire agli operatori sanitari locali 50 motociclette per visitare anche i villaggi più isolati, raggiungendo una popolazione di 400.000 persone (24.000 delle quali bambini sotto i 5 anni) che non avevamo mai visto un medico o un paramedico; ha vaccinato contro il tetano 324.000 donne in età fertile, portando la copertura antitetanica per madri e neonati al 95%; ha somministrato vitamina A e vermifughi a 178.000 bambini. Altri fondi sono stati destinati a varie attività nel corso del 2008, tra cui: la vaccinazione antimorbillo per 250.000 bambini; formazione e campagne di comunicazione contro la malaria; l’acquisto e installazione di nuovi impianti frigoriferi per la conservazione dei vaccini e di ulteriori motociclette da adibire al trasporto dei medicinali nel villaggi; nuove campagne di comunicazione sui temi sanitari e di formazione per gli operatori medici e paramedici di base. Grazie all’aiuto di IVECO, che ha donato all’UNICEF Guinea Bissau un camion per il trasporto del sale, la cooperativa di donne di K3 potrà, inoltre, ampliare la sua rete di produzione e distribuzione del sale iodato, nel quadro della campagna UNICEF per la lotta alle malattie da carenza di iodio.


91

Il Rendiconto economico

Obiettivi di miglioramento previsti per il 2008 La scelta di redigere il Bilancio Sociale nasce dall’esigenza di rendere trasparente l’attività del Comitato Italiano e la corretta gestione dei fondi raccolti. Esso si pone altresì come strumento di riflessione e di confronto per lo sviluppo delle strategie e degli obiettivi futuri, nell’ottica di un miglioramento costante dell’attività del Comitato. Di seguito, sono elencati i principali obiettivi che UNICEF Italia intende perseguire nel 2008 per migliorare continuamente la propria gestione e i rapporti con i propri stakeholder.

STAKEHOLDER

OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO

Le persone

Promuovere l'ingresso di giovani volontari per beneficiare di nuove idee e progettualità innovative Organizzare incontri di formazione dei volontari e dello staff, soprattutto per favorire la motivazione delle persone Studiare forme di valorizzazione della collaborazione con alcune professionalità (insegnanti, allenatori, medici, notati, avvocati, commercialisti, ecc.) che offrono il proprio impegno professionale all’UNICEF Consolidare l'accorpamento di tutte le attività di advocacy sotto un unico team operativo Sviluppare la formazione per lo sviluppo professionale dei dipendenti (dai corsi di inglese a competenze tecniche) anche attraverso la richiesta di finanziamenti esterni per i piani formativi dell’organizzazione Sviluppo del modello delle competenze, elaborazione della scheda di valutazione/valorizzazione e realizzazione analisi di clima

UNICEF Internazionale

Sviluppare la condivisione di reportistica istituzionale tra Comitati Nazionali

Istituzioni

Sollecitare e promuovere politiche per l’infanzia per l’elaborazione di un Piano nazionale conforme alla Convenzione sui dritti dell’infanzia

Sviluppare metodologie di valutazione dei rischi di reputazione e condividere informazioni utili per le partnership

Migliorare la percezione dell’UNICEF come organizzazione trasparente, efficace ed efficiente Aumentare il numero dei donatori regolari Partner: donatori privati e aziende

Sviluppare il contatto diretto con i donatori "top donors" Promuovere incontri con persone con esperienza sul campo rivolti ai donatori Migliorare la reportistica sui progetti per i donatori privati e aziende Sviluppo di nuove iniziative di raccolta fondi Sviluppare strumenti di comunicazione innovativi

Collettività

Predisporre Q&A (domande e risposte) a uso interno su questioni sensibili Aumentare la visibilità delle visite sul campo, con priorità ai media di importanza nazionale

Bambini e Adolescenti

Promuovere le iniziative di partecipazione

TUTTI

Nuova campagna di comunicazione istituzionale

Sviluppo attività formative dirette nelle scuole





Fotografie Copertina Pagg. 2-3 Pagg. 4-5 Pagg. 6-7 Pagg. 10-11 Pag. 10 Pag. 13 Pag. 15 Pag. 19 Pag. 21 Pagg. 22-23 Pag. 22 Pag. 27 Pag. 30

Pag. 41 ©UNICEF/HQ05 2095/Giacomo Pirozzi ©UNICEF HQ 94 0851 Frank Charton ©UNICEF HQ04 0540 Jeremy Horner Foto Presidente ©Sheila McKinnon ©UNICEF HQ 05 2204 Giacomo Pirozzi ©Alessandro Di Meo I016 ©UNICEF HQ07 0580 Giacomo Pirozzi ©UNICEF B. Eijgenhuijsen ©UNICEF HQ07 0159 Giacomo Pirozzi ©UNICEF HQ06 1830 Josh Estey ©Antonio Di Gennaro 004 ©UNICEF HQ05 0271 Giacomo Pirozzi ©UNICEF HQ07 0322 Christine Nesbitt ©Alessandro Di Meo E018 ©UNICEF IT Patrizia Paternò ©UNICEF HQ04 0869 Lars Bech ©UNE 191490

Pag. 42

Pag. 48 Pag. 50 Pag. 57 Pag. 58 Pag. 62 Pag. 73 Pagg. 78-79 Pag. 78 Pag. 88 Pag. 89 Pag. 95

©UNICEF IT Amerigo Vespucci 001 ©Ferrucio Soleri Archivio UNICEF ©Paola Saluzzi Archivio UNICEF ©Gianfranco Zola Archivio UNICEF ©Sheila McKinnon ©UNICEF IT Donata Lodi Guinea Bissau ©UNICEF IT Susanna Bucci Haiti ©UNICEF Daniele Brandimarte ©UNICEF IT Raffaella Zannetti ©UNICEF HQ05 2090 Georgina Cranston ©UNICEF HQ01 0445 Claudio Versiani ©UNICEF HQ98 1100 Giacomo Pirozzi ©Alice nella città ©UNICEF HQ06 1976 Josh Estey ©UNICEF HQ06 1474 Giacomo Pirozzi ©UNICEF Giacomo Pirozzi ©UNICEF HQ06 1968 Josh Estey ©Ada Lombardi 06 ©UNICEF HQ06 2218 Giacomo Pirozzi


Finito di stampare il 15 ottobre 2008


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