Lotta alla mortalità infantile_approfondimento

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BUONE NOTIZIE

La piccola A., qui a fianco, è nata senza conoscere la

milioni e oggi le morti sono scese al di sotto degli

sua mamma, che è morta di parto. È tra le braccia

8 milioni. I progressi sono stati accelerati durante

della nonna che l’ha portata in un centro nutrizionale

gli

di un campo per sfollati nel Nord Darfur, in Sudan.

campagne di vaccinazione di massa sostenute

Molte delle morti per parto potrebbero essere evitate

dall’UNICEF contro i “6 baby killers”: morbillo,

se le donne fossero assistite durante la gravidanza e

polio, tetano, pertosse, difterite e TBC. Negli

al momento della nascita del loro bimbo, se fossero

ultimi vent’anni le vaccinazioni hanno salvato

ben nutrite e ricevessero integratori di ferro e folati

oltre 20 milioni di bambini.

durante la gestazione. E se fossero informate e istruite

Dal 2000 la mortalità causata da morbillo è calata

sarebbero madri in grado di provvedere alla sana

globalmente del 78%; anche la diffusione della

crescita dei figli e potrebbero scegliere il momento più

polio è straordinariamente scesa dal 1990; oggi

opportuno per affrontare la gravidanza che, se troppo

sono rimasti solo quattro Paesi al mondo dove è

precoce, mette a rischio la loro vita.

endemica: Afghanistan, India, Nigeria e Pakistan.

I più importanti risultati nella lotta alla mortalità

La copertura vaccinale contro la febbre gialla,

infantile registrati dall’UNICEF dimostrano infatti

l’epatite B e l’hemophilus influenzae di tipo B,

l’efficacia di una strategia integrata che inizia dalle

che può causare la meningite, è aumentata

visite prenatali regolari (con somministrazione di

costantemente dal 1990, e oggi più di 160 Paesi

antimalarici e integratori anti anemia) e dall’assistenza

prevedono tali vaccini di routine.

al parto, per proseguire con le vaccinazioni, la

La sfida dell’UNICEF è di non limitarci a

diffusione di sale iodato, la somministrazione di

considerare gli innegabili successi su scala

vitamina A e di integratori contro l’anemia e la

globale ma di intensificare l’impegno per quei

distribuzione di zanzariere trattate con insetticida,

Paesi che, a causa di conflitti, catastrofi naturali

NC110017

IL NOSTRO IMPEGNO QUOTIDIANO

Negli ultimi 50 anni la mortalità infantile si è sensibilmente ridotta: nel 1960 morivano 20 milioni di bambini tra 0 e 5 anni, nel 1990 12,5

soprattutto

grazie

alle

Vogliamo arrivare a zero.

Numero di bambini che muoiono ogni giorno, 1991-2010 35

30

25

oltre alla formazione del personale sanitario e

o problemi politici, rischiano di rimanere sempre

volontario. Il continuum di cure a partire dalla

più indietro nella corsa per la vita.

(numero morti in migliaia)

Novanta,

©UNICEF HQ07 1351 Giacomo Pirozzi

anni

Ogni giorno muoiono 22.000 bambini per cause prevenibili.

0 1991

1991

1991

1991

1991

2010

2015*

*L'Obiettivo di SViluppo del Millennio n. 4 prevede di ridurre di due terzi, tra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità infantile 0-5 anni

gestazione e la necessità di raggiungere i bambini più

giorno in oltre 150 Paesi del mondo.

Progetto grafico: Zowart Stampa: Primaprint srl, Viterbo

Comitato Italiano per l'UNICEF Onlus Via Palestro, 68 - 00185 Roma tel. 06 478091 - fax 06 47809270 www.unicef.it - info@unicef.it

Fotografa il codice QR con il tuo smartphone per guardare il video Vogliamo zero.

©UNICEF NYHQ2005 2168 Giacomo Pirozzi

poveri tra i poveri sono le sfide che rinnoviamo ogni


muoiono 22.000 bambini sotto i 5 anni per cause che possono essere facilmente prevenute. L'UNICEF lavora per porre fine a queste morti inaccettabili,

©UNICEF NYHQ2010 3064 Giacomo Pirozzi

mondo

©UNICEF NYHQ 2010 1640 Marta Ramoneda

nel

©UNICEF INDA 2010-00751 Giacomo Pirozzi

giorno

©UNICEF NYHQ1998-1168 Giacomo Pirozzi

SALVARE LE VITE È POSSIBILE

Ogni

perché non c’è tragedia più grande della morte di un bambino. Soprattutto se pensiamo che, nell’assoluta

MORTALITÀ NEONATALE:

POLMONITE:

MORBILLO:

MALARIA:

PARTI ASSISTITI E CURE IN GRAVIDANZA

VACCINI E IGIENE

UN VACCINO PER OGNI BAMBINO

DORMIRE SOTTO UNA ZANZARIERA

Ogni anno circa 4 milioni di neonati muoiono entro i primi 28 giorni di vita per diverse cause, spesso combinate tra loro. Un neonato di un Paese meno sviluppato ha quasi 14 volte più probabilità di morire di un bambino nato in un Paese industrializzato e per ogni bambino che muore, altri 20 subiscono traumi da parto, complicazioni dovute al parto pre-termine o altre patologie neonatali. I rischi durante la gravidanza possono essere notevolmente ridotti se una donna è sana, ben nutrita e riceve integratori di ferro e folati durante i nove mesi, viene assistita regolarmente da un operatore sanitario qualificato durante la gravidanza e al momento del parto e se dopo la nascita lei e il suo bambino vengono monitorati nelle prime 24 ore.

La polmonite è la prima causa diretta di mortalità infantile sotto i 5 anni, seguita subito dopo dalla diarrea. Nel mondo, circa 2 milioni di bambini muoiono di polmonite ogni anno. Questa infezione dei polmoni uccide più bambini di AIDS, malaria e morbillo messi insieme. Ogni bambino deve completare - come protocollo di prevenzione - una serie consigliata di vaccinazioni nei primi 2 anni di vita per essere protetto da morbillo, pertosse, tubercolosi e altre malattie respiratorie, che possono portare alla polmonite. La prevenzione è molto importante anche attraverso altre semplici misure, come quella di lavarsi le mani per evitare infezioni che possono degenerare in polmonite.

Il morbillo è un’infezione virale respiratoria che attacca il sistema immunitario. Essendo estremamente contagioso, i bambini non vaccinati vengono facilmente colpiti dalla malattia quando esposti al contagio, soprattutto se hanno meno di 5 anni. Il morbillo provoca circa 170.000 morti ogni anno, soprattutto fra i bambini sotto i 5 anni, generalmente per complicazioni come polmonite, diarrea e malnutrizione. Chi sopravvive al morbillo rimane spesso con disabilità permanenti, come cecità, sordità o danni cerebrali. È possibile prevenire gran parte delle morti causate dal morbillo attraverso un vaccino che ha un costo di 17 centesimi di euro per ogni bambino. Grazie alla vaccinazione, i decessi legati al morbillo sono scesi del 78%, passando da 733.000 nel 2000 a 164.000 nel 2008.

La malaria si diffonde attraverso le punture della zanzara anofele. È la terza causa di mortalità infantile a livello globale e uccide un bambino ogni 45 secondi. La gran parte delle morti si verifica nell’Africa subsahariana e i più esposti sono i bambini sotto i 5 anni perché hanno una bassissima immunità. Durante la gravidanza la malaria provoca quasi il 20% delle nascite sottopeso nelle aree endemiche, oltre ad anemia, morte intrauterina e decesso materno. Il numero di casi di malaria si può ridurre sostenendo azioni preventive, come dormire sotto zanzariere trattate con insetticida di lunga durata per evitare le punture dell’insetto. Tra il 2004 e il 2010 l’UNICEF ha distribuito più di 400 milioni di zanzariere e ha rafforzato la distribuzione di test rapidi per la diagnosi e cure a base di artemisina.

maggioranza dei casi, a spezzare una vita appena iniziata non sono mali incurabili o

con pochi centesimi. Nel 2000 al Vertice del Millennio la comunità internazionale aveva stabilito di ridurre la mortalità infantile - rispetto ai livelli del 1990 - di due terzi entro il 2015 (Obiettivo di Sviluppo del Millennio 4). Molti progressi sono stati compiuti ma nessuna cifra è accettabile in termini di morti infantili. La mortalità infantile è figlia diretta della povertà; la gran parte dei bambini che muoiono ogni giorno vive infatti nelle zone più povere dei Paesi più poveri. Un bimbo nato in Africa ha una probabilità di morire entro i 5 anni circa 20 volte superiore a uno nato in Europa. Ma il livello di mortalità infantile riflette anche e soprattutto le scelte politiche ed economiche che i governi attuano per

COME PREVENIRE LE CAUSE DI MORTALITÀ

il benessere delle nuove generazioni.

MALNUTRIZIONE:

FARMACI CONTRO LA TRASMISSIONE MADRE-FIGLIO

ALLATTAMENTO AL SENO, ACQUA PULITA, E MICRONUTRIENTI

La diarrea è causata da batteri, virus e parassiti che vengono ingeriti, veicolati da mancanza di acqua potabile sicura, assenza di servizi igienici adeguati, scarsa conoscenza di norme igieniche di base ed effetti debilitanti della malnutrizione. I circa 4 miliardi di casi di diarrea che si verificano ogni anno nei Paesi in via di sviluppo tra i bambini sotto i 5 anni causano oltre 1,5 milioni di morti. I bambini che vengono allattati esclusivamente al seno nei loro primi 6 mesi e che ricevono tutte le vaccinazioni necessarie in tempo hanno meno probabilità di contrarre la diarrea. Per prevenire la diarrea è fondamentale bere acqua potabile sicura, lavarsi le mani con il sapone dopo le deiezioni e smaltire le feci in una latrina, nel WC o sotto terra. La terapia più corretta nei casi di diarrea è somministrare tanti liquidi, i sali per la reidratazione orale (ORS+) addizionati di zinco e una buona alimentazione durante la convalescenza.

L'HIV è il virus che causa l'AIDS. L’HIV colpisce la vita dei bambini e delle famiglie in tutti i Paesi del mondo. Senza le cure, circa la metà dei bambini sieropositivi muore prima del secondo anno di età. Per questo si è resa urgente una campagna globale per la diagnosi tempestiva tra i neonati. L’eliminazione della trasmissione da madre a figlio dell’HIV richiederebbe che tutti coloro che ne hanno bisogno avessero accesso a farmaci antiretrovirali più efficaci. Nei Paesi a basso e medio reddito, il 53% delle donne in gravidanza sieropositive ha ricevuto nel 2009 farmaci antiretrovirali per prevenire la trasmissione del virus da madre a figlio, rispetto al 45% del 2008. Nonostante alcuni Paesi stiano ancora lottando per raggiungere l’accesso universale alle cure, a giugno 2011 si è registrato che 22 Paesi hanno raggiunto l’obiettivo dell’accesso universale ai servizi per la prevenzione della trasmissione dell’HIV da madre a figlio.

La malnutrizione è una concausa della mortalità infantile e contribuisce per un terzo alle morti dei bambini sotto i 5 anni. Non è dovuta solo alla mancanza di alimenti ma può essere anche l’effetto di una dieta o di usi culturali scorretti. Circa 200 milioni di bambini sotto i 5 anni nei Paesi in via di sviluppo (quasi 1 su 3) soffrono di malnutrizione. La buona nutrizione inizia alla nascita: si stima che un corretto allattamento al seno (esclusivo nei primi 6 mesi di vita del bambino, integrato con alimenti nei 18 mesi successivi) potrebbe ridurre di circa il 20% la mortalità infantile nei Paesi in via di sviluppo. L'UNICEF promuove programmi di monitoraggio sulla salute e sullo stato nutrizionale delle donne incinte, la diffusione di micronutrienti (acido folico, zinco, iodio, vitamina A, ecc.) tanto alle madri quanto ai loro figli e il controllo degli indicatori nutrizionali dei bambini per prevenire o curare tempestivamente l'insorgenza della malnutrizione. L’UNICEF provvede anche alla fornitura regolare di alimenti terapeutici pronti all’uso (RUTF) e la formazione degli operatori.

© UNICEF NYHQ2011-0385 Olivier Asselin

HIV/AIDS:

LATTE MATERNO E ACQUA PULITA

©UNICEF NYHQ2009 2345 Christine Nesbitt

DIARREA:

©UNICEF NYHQ2010-0184 Shehzad Noorani

©UNICEF NYHQ2006-0573 Shehzad Noorani

Salvare le vite dei bambini è anche una questione di volontà.

PERCHÉ MUOIONO I BAMBINI? Il 40% dei bambini muore per varie complicazioni neonatali, mentre le principali cause “dirette” di morte dei bambini nei primi 5 anni di vita sono: polmonite e altre infezioni respiratorie acute (18%); diarrea (15%); malaria (7%); morbillo (4%); incidenti e ferite (4%); AIDS (2%), oltre a diverse altre cause (10%). Oltre un terzo delle morti infantili hanno come causa concomitante la malnutrizione materna e infantile.

Fonte: elaborazione dati UNICEF

incidenti imprevedibili, ma banalissime malattie che si possono prevenire o curare


BUONE NOTIZIE

La piccola A., qui a fianco, è nata senza conoscere la

milioni e oggi le morti sono scese al di sotto degli

sua mamma, che è morta di parto. È tra le braccia

8 milioni. I progressi sono stati accelerati durante

della nonna che l’ha portata in un centro nutrizionale

gli

di un campo per sfollati nel Nord Darfur, in Sudan.

campagne di vaccinazione di massa sostenute

Molte delle morti per parto potrebbero essere evitate

dall’UNICEF contro i “6 baby killers”: morbillo,

se le donne fossero assistite durante la gravidanza e

polio, tetano, pertosse, difterite e TBC. Negli

al momento della nascita del loro bimbo, se fossero

ultimi vent’anni le vaccinazioni hanno salvato

ben nutrite e ricevessero integratori di ferro e folati

oltre 20 milioni di bambini.

durante la gestazione. E se fossero informate e istruite

Dal 2000 la mortalità causata da morbillo è calata

sarebbero madri in grado di provvedere alla sana

globalmente del 78%; anche la diffusione della

crescita dei figli e potrebbero scegliere il momento più

polio è straordinariamente scesa dal 1990; oggi

opportuno per affrontare la gravidanza che, se troppo

sono rimasti solo quattro Paesi al mondo dove è

precoce, mette a rischio la loro vita.

endemica: Afghanistan, India, Nigeria e Pakistan.

I più importanti risultati nella lotta alla mortalità

La copertura vaccinale contro la febbre gialla,

infantile registrati dall’UNICEF dimostrano infatti

l’epatite B e l’hemophilus influenzae di tipo B,

l’efficacia di una strategia integrata che inizia dalle

che può causare la meningite, è aumentata

visite prenatali regolari (con somministrazione di

costantemente dal 1990, e oggi più di 160 Paesi

antimalarici e integratori anti anemia) e dall’assistenza

prevedono tali vaccini di routine.

al parto, per proseguire con le vaccinazioni, la

La sfida dell’UNICEF è di non limitarci a

diffusione di sale iodato, la somministrazione di

considerare gli innegabili successi su scala

vitamina A e di integratori contro l’anemia e la

globale ma di intensificare l’impegno per quei

distribuzione di zanzariere trattate con insetticida,

Paesi che, a causa di conflitti, catastrofi naturali

NC110017

IL NOSTRO IMPEGNO QUOTIDIANO

Negli ultimi 50 anni la mortalità infantile si è sensibilmente ridotta: nel 1960 morivano 20 milioni di bambini tra 0 e 5 anni, nel 1990 12,5

soprattutto

grazie

alle

Vogliamo arrivare a zero.

Numero di bambini che muoiono ogni giorno, 1991-2010 35

30

25

oltre alla formazione del personale sanitario e

o problemi politici, rischiano di rimanere sempre

volontario. Il continuum di cure a partire dalla

più indietro nella corsa per la vita.

(numero morti in migliaia)

Novanta,

©UNICEF HQ07 1351 Giacomo Pirozzi

anni

Ogni giorno muoiono 22.000 bambini per cause prevenibili.

0 1991

1991

1991

1991

1991

2010

2015*

*L'Obiettivo di SViluppo del Millennio n. 4 prevede di ridurre di due terzi, tra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità infantile 0-5 anni

gestazione e la necessità di raggiungere i bambini più

giorno in oltre 150 Paesi del mondo.

Progetto grafico: Zowart Stampa: Primaprint srl, Viterbo

Comitato Italiano per l'UNICEF Onlus Via Palestro, 68 - 00185 Roma tel. 06 478091 - fax 06 47809270 www.unicef.it - info@unicef.it

Fotografa il codice QR con il tuo smartphone per guardare il video Vogliamo zero.

©UNICEF NYHQ2005 2168 Giacomo Pirozzi

poveri tra i poveri sono le sfide che rinnoviamo ogni


muoiono 22.000 bambini sotto i 5 anni per cause che possono essere facilmente prevenute. L'UNICEF lavora per porre fine a queste morti inaccettabili,

©UNICEF NYHQ2010 3064 Giacomo Pirozzi

mondo

©UNICEF NYHQ 2010 1640 Marta Ramoneda

nel

©UNICEF INDA 2010-00751 Giacomo Pirozzi

giorno

©UNICEF NYHQ1998-1168 Giacomo Pirozzi

SALVARE LE VITE È POSSIBILE

Ogni

perché non c’è tragedia più grande della morte di un bambino. Soprattutto se pensiamo che, nell’assoluta

MORTALITÀ NEONATALE:

POLMONITE:

MORBILLO:

MALARIA:

PARTI ASSISTITI E CURE IN GRAVIDANZA

VACCINI E IGIENE

UN VACCINO PER OGNI BAMBINO

DORMIRE SOTTO UNA ZANZARIERA

Ogni anno circa 4 milioni di neonati muoiono entro i primi 28 giorni di vita per diverse cause, spesso combinate tra loro. Un neonato di un Paese meno sviluppato ha quasi 14 volte più probabilità di morire di un bambino nato in un Paese industrializzato e per ogni bambino che muore, altri 20 subiscono traumi da parto, complicazioni dovute al parto pre-termine o altre patologie neonatali. I rischi durante la gravidanza possono essere notevolmente ridotti se una donna è sana, ben nutrita e riceve integratori di ferro e folati durante i nove mesi, viene assistita regolarmente da un operatore sanitario qualificato durante la gravidanza e al momento del parto e se dopo la nascita lei e il suo bambino vengono monitorati nelle prime 24 ore.

La polmonite è la prima causa diretta di mortalità infantile sotto i 5 anni, seguita subito dopo dalla diarrea. Nel mondo, circa 2 milioni di bambini muoiono di polmonite ogni anno. Questa infezione dei polmoni uccide più bambini di AIDS, malaria e morbillo messi insieme. Ogni bambino deve completare - come protocollo di prevenzione - una serie consigliata di vaccinazioni nei primi 2 anni di vita per essere protetto da morbillo, pertosse, tubercolosi e altre malattie respiratorie, che possono portare alla polmonite. La prevenzione è molto importante anche attraverso altre semplici misure, come quella di lavarsi le mani per evitare infezioni che possono degenerare in polmonite.

Il morbillo è un’infezione virale respiratoria che attacca il sistema immunitario. Essendo estremamente contagioso, i bambini non vaccinati vengono facilmente colpiti dalla malattia quando esposti al contagio, soprattutto se hanno meno di 5 anni. Il morbillo provoca circa 170.000 morti ogni anno, soprattutto fra i bambini sotto i 5 anni, generalmente per complicazioni come polmonite, diarrea e malnutrizione. Chi sopravvive al morbillo rimane spesso con disabilità permanenti, come cecità, sordità o danni cerebrali. È possibile prevenire gran parte delle morti causate dal morbillo attraverso un vaccino che ha un costo di 17 centesimi di euro per ogni bambino. Grazie alla vaccinazione, i decessi legati al morbillo sono scesi del 78%, passando da 733.000 nel 2000 a 164.000 nel 2008.

La malaria si diffonde attraverso le punture della zanzara anofele. È la terza causa di mortalità infantile a livello globale e uccide un bambino ogni 45 secondi. La gran parte delle morti si verifica nell’Africa subsahariana e i più esposti sono i bambini sotto i 5 anni perché hanno una bassissima immunità. Durante la gravidanza la malaria provoca quasi il 20% delle nascite sottopeso nelle aree endemiche, oltre ad anemia, morte intrauterina e decesso materno. Il numero di casi di malaria si può ridurre sostenendo azioni preventive, come dormire sotto zanzariere trattate con insetticida di lunga durata per evitare le punture dell’insetto. Tra il 2004 e il 2010 l’UNICEF ha distribuito più di 400 milioni di zanzariere e ha rafforzato la distribuzione di test rapidi per la diagnosi e cure a base di artemisina.

maggioranza dei casi, a spezzare una vita appena iniziata non sono mali incurabili o

con pochi centesimi. Nel 2000 al Vertice del Millennio la comunità internazionale aveva stabilito di ridurre la mortalità infantile - rispetto ai livelli del 1990 - di due terzi entro il 2015 (Obiettivo di Sviluppo del Millennio 4). Molti progressi sono stati compiuti ma nessuna cifra è accettabile in termini di morti infantili. La mortalità infantile è figlia diretta della povertà; la gran parte dei bambini che muoiono ogni giorno vive infatti nelle zone più povere dei Paesi più poveri. Un bimbo nato in Africa ha una probabilità di morire entro i 5 anni circa 20 volte superiore a uno nato in Europa. Ma il livello di mortalità infantile riflette anche e soprattutto le scelte politiche ed economiche che i governi attuano per

COME PREVENIRE LE CAUSE DI MORTALITÀ

il benessere delle nuove generazioni.

MALNUTRIZIONE:

FARMACI CONTRO LA TRASMISSIONE MADRE-FIGLIO

ALLATTAMENTO AL SENO, ACQUA PULITA, E MICRONUTRIENTI

La diarrea è causata da batteri, virus e parassiti che vengono ingeriti, veicolati da mancanza di acqua potabile sicura, assenza di servizi igienici adeguati, scarsa conoscenza di norme igieniche di base ed effetti debilitanti della malnutrizione. I circa 4 miliardi di casi di diarrea che si verificano ogni anno nei Paesi in via di sviluppo tra i bambini sotto i 5 anni causano oltre 1,5 milioni di morti. I bambini che vengono allattati esclusivamente al seno nei loro primi 6 mesi e che ricevono tutte le vaccinazioni necessarie in tempo hanno meno probabilità di contrarre la diarrea. Per prevenire la diarrea è fondamentale bere acqua potabile sicura, lavarsi le mani con il sapone dopo le deiezioni e smaltire le feci in una latrina, nel WC o sotto terra. La terapia più corretta nei casi di diarrea è somministrare tanti liquidi, i sali per la reidratazione orale (ORS+) addizionati di zinco e una buona alimentazione durante la convalescenza.

L'HIV è il virus che causa l'AIDS. L’HIV colpisce la vita dei bambini e delle famiglie in tutti i Paesi del mondo. Senza le cure, circa la metà dei bambini sieropositivi muore prima del secondo anno di età. Per questo si è resa urgente una campagna globale per la diagnosi tempestiva tra i neonati. L’eliminazione della trasmissione da madre a figlio dell’HIV richiederebbe che tutti coloro che ne hanno bisogno avessero accesso a farmaci antiretrovirali più efficaci. Nei Paesi a basso e medio reddito, il 53% delle donne in gravidanza sieropositive ha ricevuto nel 2009 farmaci antiretrovirali per prevenire la trasmissione del virus da madre a figlio, rispetto al 45% del 2008. Nonostante alcuni Paesi stiano ancora lottando per raggiungere l’accesso universale alle cure, a giugno 2011 si è registrato che 22 Paesi hanno raggiunto l’obiettivo dell’accesso universale ai servizi per la prevenzione della trasmissione dell’HIV da madre a figlio.

La malnutrizione è una concausa della mortalità infantile e contribuisce per un terzo alle morti dei bambini sotto i 5 anni. Non è dovuta solo alla mancanza di alimenti ma può essere anche l’effetto di una dieta o di usi culturali scorretti. Circa 200 milioni di bambini sotto i 5 anni nei Paesi in via di sviluppo (quasi 1 su 3) soffrono di malnutrizione. La buona nutrizione inizia alla nascita: si stima che un corretto allattamento al seno (esclusivo nei primi 6 mesi di vita del bambino, integrato con alimenti nei 18 mesi successivi) potrebbe ridurre di circa il 20% la mortalità infantile nei Paesi in via di sviluppo. L'UNICEF promuove programmi di monitoraggio sulla salute e sullo stato nutrizionale delle donne incinte, la diffusione di micronutrienti (acido folico, zinco, iodio, vitamina A, ecc.) tanto alle madri quanto ai loro figli e il controllo degli indicatori nutrizionali dei bambini per prevenire o curare tempestivamente l'insorgenza della malnutrizione. L’UNICEF provvede anche alla fornitura regolare di alimenti terapeutici pronti all’uso (RUTF) e la formazione degli operatori.

© UNICEF NYHQ2011-0385 Olivier Asselin

HIV/AIDS:

LATTE MATERNO E ACQUA PULITA

©UNICEF NYHQ2009 2345 Christine Nesbitt

DIARREA:

©UNICEF NYHQ2010-0184 Shehzad Noorani

©UNICEF NYHQ2006-0573 Shehzad Noorani

Salvare le vite dei bambini è anche una questione di volontà.

PERCHÉ MUOIONO I BAMBINI? Il 40% dei bambini muore per varie complicazioni neonatali, mentre le principali cause “dirette” di morte dei bambini nei primi 5 anni di vita sono: polmonite e altre infezioni respiratorie acute (18%); diarrea (15%); malaria (7%); morbillo (4%); incidenti e ferite (4%); AIDS (2%), oltre a diverse altre cause (10%). Oltre un terzo delle morti infantili hanno come causa concomitante la malnutrizione materna e infantile.

Fonte: elaborazione dati UNICEF

incidenti imprevedibili, ma banalissime malattie che si possono prevenire o curare


muoiono 22.000 bambini sotto i 5 anni per cause che possono essere facilmente prevenute. L'UNICEF lavora per porre fine a queste morti inaccettabili,

©UNICEF NYHQ2010 3064 Giacomo Pirozzi

mondo

©UNICEF NYHQ 2010 1640 Marta Ramoneda

nel

©UNICEF INDA 2010-00751 Giacomo Pirozzi

giorno

©UNICEF NYHQ1998-1168 Giacomo Pirozzi

SALVARE LE VITE È POSSIBILE

Ogni

perché non c’è tragedia più grande della morte di un bambino. Soprattutto se pensiamo che, nell’assoluta

MORTALITÀ NEONATALE:

POLMONITE:

MORBILLO:

MALARIA:

PARTI ASSISTITI E CURE IN GRAVIDANZA

VACCINI E IGIENE

UN VACCINO PER OGNI BAMBINO

DORMIRE SOTTO UNA ZANZARIERA

Ogni anno circa 4 milioni di neonati muoiono entro i primi 28 giorni di vita per diverse cause, spesso combinate tra loro. Un neonato di un Paese meno sviluppato ha quasi 14 volte più probabilità di morire di un bambino nato in un Paese industrializzato e per ogni bambino che muore, altri 20 subiscono traumi da parto, complicazioni dovute al parto pre-termine o altre patologie neonatali. I rischi durante la gravidanza possono essere notevolmente ridotti se una donna è sana, ben nutrita e riceve integratori di ferro e folati durante i nove mesi, viene assistita regolarmente da un operatore sanitario qualificato durante la gravidanza e al momento del parto e se dopo la nascita lei e il suo bambino vengono monitorati nelle prime 24 ore.

La polmonite è la prima causa diretta di mortalità infantile sotto i 5 anni, seguita subito dopo dalla diarrea. Nel mondo, circa 2 milioni di bambini muoiono di polmonite ogni anno. Questa infezione dei polmoni uccide più bambini di AIDS, malaria e morbillo messi insieme. Ogni bambino deve completare - come protocollo di prevenzione - una serie consigliata di vaccinazioni nei primi 2 anni di vita per essere protetto da morbillo, pertosse, tubercolosi e altre malattie respiratorie, che possono portare alla polmonite. La prevenzione è molto importante anche attraverso altre semplici misure, come quella di lavarsi le mani per evitare infezioni che possono degenerare in polmonite.

Il morbillo è un’infezione virale respiratoria che attacca il sistema immunitario. Essendo estremamente contagioso, i bambini non vaccinati vengono facilmente colpiti dalla malattia quando esposti al contagio, soprattutto se hanno meno di 5 anni. Il morbillo provoca circa 170.000 morti ogni anno, soprattutto fra i bambini sotto i 5 anni, generalmente per complicazioni come polmonite, diarrea e malnutrizione. Chi sopravvive al morbillo rimane spesso con disabilità permanenti, come cecità, sordità o danni cerebrali. È possibile prevenire gran parte delle morti causate dal morbillo attraverso un vaccino che ha un costo di 17 centesimi di euro per ogni bambino. Grazie alla vaccinazione, i decessi legati al morbillo sono scesi del 78%, passando da 733.000 nel 2000 a 164.000 nel 2008.

La malaria si diffonde attraverso le punture della zanzara anofele. È la terza causa di mortalità infantile a livello globale e uccide un bambino ogni 45 secondi. La gran parte delle morti si verifica nell’Africa subsahariana e i più esposti sono i bambini sotto i 5 anni perché hanno una bassissima immunità. Durante la gravidanza la malaria provoca quasi il 20% delle nascite sottopeso nelle aree endemiche, oltre ad anemia, morte intrauterina e decesso materno. Il numero di casi di malaria si può ridurre sostenendo azioni preventive, come dormire sotto zanzariere trattate con insetticida di lunga durata per evitare le punture dell’insetto. Tra il 2004 e il 2010 l’UNICEF ha distribuito più di 400 milioni di zanzariere e ha rafforzato la distribuzione di test rapidi per la diagnosi e cure a base di artemisina.

maggioranza dei casi, a spezzare una vita appena iniziata non sono mali incurabili o

con pochi centesimi. Nel 2000 al Vertice del Millennio la comunità internazionale aveva stabilito di ridurre la mortalità infantile - rispetto ai livelli del 1990 - di due terzi entro il 2015 (Obiettivo di Sviluppo del Millennio 4). Molti progressi sono stati compiuti ma nessuna cifra è accettabile in termini di morti infantili. La mortalità infantile è figlia diretta della povertà; la gran parte dei bambini che muoiono ogni giorno vive infatti nelle zone più povere dei Paesi più poveri. Un bimbo nato in Africa ha una probabilità di morire entro i 5 anni circa 20 volte superiore a uno nato in Europa. Ma il livello di mortalità infantile riflette anche e soprattutto le scelte politiche ed economiche che i governi attuano per

COME PREVENIRE LE CAUSE DI MORTALITÀ

il benessere delle nuove generazioni.

MALNUTRIZIONE:

FARMACI CONTRO LA TRASMISSIONE MADRE-FIGLIO

ALLATTAMENTO AL SENO, ACQUA PULITA, E MICRONUTRIENTI

La diarrea è causata da batteri, virus e parassiti che vengono ingeriti, veicolati da mancanza di acqua potabile sicura, assenza di servizi igienici adeguati, scarsa conoscenza di norme igieniche di base ed effetti debilitanti della malnutrizione. I circa 4 miliardi di casi di diarrea che si verificano ogni anno nei Paesi in via di sviluppo tra i bambini sotto i 5 anni causano oltre 1,5 milioni di morti. I bambini che vengono allattati esclusivamente al seno nei loro primi 6 mesi e che ricevono tutte le vaccinazioni necessarie in tempo hanno meno probabilità di contrarre la diarrea. Per prevenire la diarrea è fondamentale bere acqua potabile sicura, lavarsi le mani con il sapone dopo le deiezioni e smaltire le feci in una latrina, nel WC o sotto terra. La terapia più corretta nei casi di diarrea è somministrare tanti liquidi, i sali per la reidratazione orale (ORS+) addizionati di zinco e una buona alimentazione durante la convalescenza.

L'HIV è il virus che causa l'AIDS. L’HIV colpisce la vita dei bambini e delle famiglie in tutti i Paesi del mondo. Senza le cure, circa la metà dei bambini sieropositivi muore prima del secondo anno di età. Per questo si è resa urgente una campagna globale per la diagnosi tempestiva tra i neonati. L’eliminazione della trasmissione da madre a figlio dell’HIV richiederebbe che tutti coloro che ne hanno bisogno avessero accesso a farmaci antiretrovirali più efficaci. Nei Paesi a basso e medio reddito, il 53% delle donne in gravidanza sieropositive ha ricevuto nel 2009 farmaci antiretrovirali per prevenire la trasmissione del virus da madre a figlio, rispetto al 45% del 2008. Nonostante alcuni Paesi stiano ancora lottando per raggiungere l’accesso universale alle cure, a giugno 2011 si è registrato che 22 Paesi hanno raggiunto l’obiettivo dell’accesso universale ai servizi per la prevenzione della trasmissione dell’HIV da madre a figlio.

La malnutrizione è una concausa della mortalità infantile e contribuisce per un terzo alle morti dei bambini sotto i 5 anni. Non è dovuta solo alla mancanza di alimenti ma può essere anche l’effetto di una dieta o di usi culturali scorretti. Circa 200 milioni di bambini sotto i 5 anni nei Paesi in via di sviluppo (quasi 1 su 3) soffrono di malnutrizione. La buona nutrizione inizia alla nascita: si stima che un corretto allattamento al seno (esclusivo nei primi 6 mesi di vita del bambino, integrato con alimenti nei 18 mesi successivi) potrebbe ridurre di circa il 20% la mortalità infantile nei Paesi in via di sviluppo. L'UNICEF promuove programmi di monitoraggio sulla salute e sullo stato nutrizionale delle donne incinte, la diffusione di micronutrienti (acido folico, zinco, iodio, vitamina A, ecc.) tanto alle madri quanto ai loro figli e il controllo degli indicatori nutrizionali dei bambini per prevenire o curare tempestivamente l'insorgenza della malnutrizione. L’UNICEF provvede anche alla fornitura regolare di alimenti terapeutici pronti all’uso (RUTF) e la formazione degli operatori.

© UNICEF NYHQ2011-0385 Olivier Asselin

HIV/AIDS:

LATTE MATERNO E ACQUA PULITA

©UNICEF NYHQ2009 2345 Christine Nesbitt

DIARREA:

©UNICEF NYHQ2010-0184 Shehzad Noorani

©UNICEF NYHQ2006-0573 Shehzad Noorani

Salvare le vite dei bambini è anche una questione di volontà.

PERCHÉ MUOIONO I BAMBINI? Il 40% dei bambini muore per varie complicazioni neonatali, mentre le principali cause “dirette” di morte dei bambini nei primi 5 anni di vita sono: polmonite e altre infezioni respiratorie acute (18%); diarrea (15%); malaria (7%); morbillo (4%); incidenti e ferite (4%); AIDS (2%), oltre a diverse altre cause (10%). Oltre un terzo delle morti infantili hanno come causa concomitante la malnutrizione materna e infantile.

Fonte: elaborazione dati UNICEF

incidenti imprevedibili, ma banalissime malattie che si possono prevenire o curare


BUONE NOTIZIE

La piccola A., qui a fianco, è nata senza conoscere la

milioni e oggi le morti sono scese al di sotto degli

sua mamma, che è morta di parto. È tra le braccia

8 milioni. I progressi sono stati accelerati durante

della nonna che l’ha portata in un centro nutrizionale

gli

di un campo per sfollati nel Nord Darfur, in Sudan.

campagne di vaccinazione di massa sostenute

Molte delle morti per parto potrebbero essere evitate

dall’UNICEF contro i “6 baby killers”: morbillo,

se le donne fossero assistite durante la gravidanza e

polio, tetano, pertosse, difterite e TBC. Negli

al momento della nascita del loro bimbo, se fossero

ultimi vent’anni le vaccinazioni hanno salvato

ben nutrite e ricevessero integratori di ferro e folati

oltre 20 milioni di bambini.

durante la gestazione. E se fossero informate e istruite

Dal 2000 la mortalità causata da morbillo è calata

sarebbero madri in grado di provvedere alla sana

globalmente del 78%; anche la diffusione della

crescita dei figli e potrebbero scegliere il momento più

polio è straordinariamente scesa dal 1990; oggi

opportuno per affrontare la gravidanza che, se troppo

sono rimasti solo quattro Paesi al mondo dove è

precoce, mette a rischio la loro vita.

endemica: Afghanistan, India, Nigeria e Pakistan.

I più importanti risultati nella lotta alla mortalità

La copertura vaccinale contro la febbre gialla,

infantile registrati dall’UNICEF dimostrano infatti

l’epatite B e l’hemophilus influenzae di tipo B,

l’efficacia di una strategia integrata che inizia dalle

che può causare la meningite, è aumentata

visite prenatali regolari (con somministrazione di

costantemente dal 1990, e oggi più di 160 Paesi

antimalarici e integratori anti anemia) e dall’assistenza

prevedono tali vaccini di routine.

al parto, per proseguire con le vaccinazioni, la

La sfida dell’UNICEF è di non limitarci a

diffusione di sale iodato, la somministrazione di

considerare gli innegabili successi su scala

vitamina A e di integratori contro l’anemia e la

globale ma di intensificare l’impegno per quei

distribuzione di zanzariere trattate con insetticida,

Paesi che, a causa di conflitti, catastrofi naturali

NC110017

IL NOSTRO IMPEGNO QUOTIDIANO

Negli ultimi 50 anni la mortalità infantile si è sensibilmente ridotta: nel 1960 morivano 20 milioni di bambini tra 0 e 5 anni, nel 1990 12,5

soprattutto

grazie

alle

Vogliamo arrivare a zero.

Numero di bambini che muoiono ogni giorno, 1991-2010 35

30

25

oltre alla formazione del personale sanitario e

o problemi politici, rischiano di rimanere sempre

volontario. Il continuum di cure a partire dalla

più indietro nella corsa per la vita.

(numero morti in migliaia)

Novanta,

©UNICEF HQ07 1351 Giacomo Pirozzi

anni

Ogni giorno muoiono 22.000 bambini per cause prevenibili.

0 1991

1991

1991

1991

1991

2010

2015*

*L'Obiettivo di SViluppo del Millennio n. 4 prevede di ridurre di due terzi, tra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità infantile 0-5 anni

gestazione e la necessità di raggiungere i bambini più

giorno in oltre 150 Paesi del mondo.

Progetto grafico: Zowart Stampa: Primaprint srl, Viterbo

Comitato Italiano per l'UNICEF Onlus Via Palestro, 68 - 00185 Roma tel. 06 478091 - fax 06 47809270 www.unicef.it - info@unicef.it

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poveri tra i poveri sono le sfide che rinnoviamo ogni


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