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IAA 2022 I nuovi operatori alla conquista del mercato. Ci siamo anche noi
CI SIAMO ANCHE NOI
di Gennaro Speranza
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Èormai una certezza. La corsa verso l’elettrificazione dei veicoli utilizzati nel trasporto merci – soprattutto nell’ultimo miglio, ma oramai anche nel medio e lungo raggio – sta facendo emergere nuovi operatori che si propongono al mercato al di fuori dei tradizionali circuiti dei costruttori storici. Ne abbiamo avuto contezza proprio all’IAA Transportation di Hannover dove, accanto ai «big», hanno esposto tantissimi «outsider» provenienti un po’ da tutto il mondo, pronti a sfidare senza timore le più blasonate «sette sorelle» sul campo dei veicoli elettrici e a provare, in generale, a ridisegnare il mercato su scala globale. In alcuni casi si tratta di giovani start-up, in altri di aziende più strutturate (spin-off o filiali di grossi gruppi). In ogni caso la sfida resta la stessa: accelerare il cambiamento dell’industria automotive, apportando nuove competenze e spingendo ulteriormente i limiti dell’innovazione. La cosa che più ci ha sorpreso dell’IAA 2022 è stata forse proprio questa: mai si era visto in una manifestazione internazionale una presenza così massiccia e arrembante di nuovi (e sconosciuti ai più) operatori. E ancora più significativo è il fatto che non sembravano affatto essere lì per caso: avevano il piglio deciso di chi ha fame di mercato e vuole sedersi ambiziosamente allo stesso tavolo dei grandi. Anche perché si tratta di società che conoscono bene la rete di fornitori, dispongono di esperienze di marketing, sanno combinare prodotto e software e possiedono montagne di liquidità. C’è qualcosa di tutto questo che ricorda i tempi dell’esplosione della telefonia, quando verso la fine degli anni 90 l’euforia degli imprenditori abbondava. Il tempo, oggi come allora, ovviamente è tiranno e questo mantra vale anche per il mondo dei camion: solo nei prossimi anni sarà possibile capire effettivamente quanti e quali di queste nuove società saranno in grado di sopravvivere. Ma intanto quello che abbiamo visto ad Hannover – e che vi proponiamo in queste pagine – restituisce il senso di un momento vivace e brillante per il comparto dei veicoli industriali dal punto di vista tecnologico. Un momento in cui si affastellano non solo nuovi produttori di camion elettrici o a idrogeno, ma anche sviluppatori di powertrain e piattaforme per gli OEM, operatori specializzati in retrofit per la conversione dei veicoli da endotermici a zero emissioni, esploratori della guida autonoma, sognatori (o sarebbe meglio dire «concretizzatori») di soluzioni a idrogeno a elevata perfomanza prossime alla commercializzazione. Come si dice in questi casi, chi vivrà (a lungo), vedrà!
BYD
Il colosso cinese che butta giù Tesla dal podio
Vi siete mai chiesti chi è il costruttore che in questo 2022 ha venduto più veicoli elettrici in assoluto a livello globale? La risposta vi sorprenderà. Eh no, non è Tesla, bensì Byd, colosso cinese che in soli sei mesi ha veduto 641.000 auto a batteria (contro le 564.000 di Tesla). Le vendite dei suoi veicoli decollano e ora il costruttore asiatico punta a conquistare ulteriori fette di mercato anche nel mondo dei mezzi pesanti. L’occasione per mettersi in vetrina a livello europeo è stata proprio l’IAA, dove ha presentato due camion completamenti elettrici, l’ETM6 da 7,5 ton e l’ETH8 da 19 ton. Il primo è pensato per le consegne urbane, il secondo per la logistica e la raccolta dei rifiuti.
EINRIDE
Il tir del futuro senza autista
Un camion elettrico e autonomo, che si guida senza conducente. Potrebbe essere un ’idea uscita dalla mente di Elon Musk e invece a partorirla è stata la giovane start-up svedese Einride. Il camion in questione si chiama T-Pod e ha fatto passerella in quel di Hannover. È tutto elettrico, si presenta con un design aerodinamico e futurista e accoglie il livello 4 di guida autonoma. Ovviamente non ci sono ancora permessi e normative in grado di consentirne la libera circolazione. Solo i test sono ammessi, oltre a impieghi in aree chiuse o su brevi tratti di strada pubblica con una speciale autorizzazione. A renderlo unico è il fatto che l’autista, anziché sedersi in cabina, può controllare il veicolo e gestirne il funzionamento in «modalità remota» (per
Nell’era del cambiamento tecnologico ed energetico, i nuovi player di settore stanno crescendo e diversificandosi. Ecco una carrellata dei marchi che provano a sfidare i big sul campo dei veicoli industriali elettrici e a ridisegnare il mercato su scala globale
esempio in ufficio), lasciando che il T-Pod circoli su strada praticamente da solo. A questo punto sorge spontanea la domanda: l’autotrasportatore del futuro diventerà un operatore a distanza?
ENGINIUS
Sull’onda dell’idrogeno (con lo zampino Daimler)
Far avanzare l’idrogeno sulle flotte di camion. A impegnarsi in questa promessa non sono solo i grandi costruttori, ma anche realtà più piccole come Enginius, filiale della tedesca Faun che produce camion con sistemi di alimentazione alternativa. Ad Hannover la società di Brema ha presentato Citypower, autocarro a celle a combustibile a idrogeno basato su telaio Mercedes Atego. Con un carico utile di 9 ton, un’autonomia di 500 km e un tempo di rifornimento di 30 minuti, il Citypower entrerà in fase di test a fine 2023, mentre la produzione di serie è prevista nel 2024.
HYZON
In «veste» DAF per conquistare l’Europa
Hyzon Motors è un’azienda americana impegnata a realizzare in patria camion elettrici alimentati a idrogeno. L’IAA è stata l’occasione per farsi conoscere sul mercato europeo, dopo l’avvio dello stabilimento olandese di Groningen. A gestire e ad assemblare i camion è un suo partner, la Holthausen Clean Technology di proprierà di Max Holthausen, che però monta sopra alla catena cinematica di matrice statunitense una cabina tutta europea, anzi olandese: la Space Cab di produzione DAF.
PEPPER
Il camion diesel trasformato in elettrico
Pepper è un operatore tedesco specializzato in retrofit. Ad Hannover ha presentato il suo sistema di trazione modulare per l’elettrificazione dei mezzi pesanti (camion e autobus, sia nuovi che usati). Il componente chiave del sistema è l’unità di controllo del veicolo (VCU) di proprietà Pepper, adattabile a diversi tipi di veicoli. Nella fase di conversione, viene sostituito il gruppo propulsore termico con uno elettrico e anche tutte le componenti ausiliari precedentemente azionate dal motore a combustione (aria condizionata, compressore d’aria, pompe ecc.) vengono rimosse e sostituite da componenti azionati elettricamente. L’operatore garantisce che la trasformazione completa di un veicolo avviene in 6 settimane, previa verifica tecnica dei mezzi e delle condizioni di impiego.
QUANTRON
Fino a 1.500 km con un pieno di idrogeno
Spin-off tecnologico della tedesca Haller, Quantron è un operatore specializzato nella mobilità a emissioni zero che offre sia la conversione di veicoli diesel a batteria e a idrogeno, sia veicoli propri a emissioni zero. All’IAA ha presentato in antepri-
ma mondiale quattro mezzi che si basano su piattaforme a idrogeno e a batterie, sviluppate in proprio. Il primo veicolo è il Quantron QHM FCEV, trattore stradale per il trasporto pesante a lungo raggio con un range di autonomia record fino a 1.500 km. È equipaggiato con celle a combustibile a idrogeno della Ballard Power e con l’assale elettrico integrato della Allison Transmission. Il secondo è un QHM BEV, un concept elettrico molto vicino alla produzione in serie che promette un’autonomia fino a 350 km. Gli altri due veicoli in mostra erano il QLI FCEV a idrogeno da 4,2 a 7,2 ton, per impieghi con un’autonomia fino a 500 km e per l’ultimo miglio, e il QLI BEV elettrico come transporter da 3,5 a 7,2 ton (sempre per l’ultimo miglio).
L'idrogeno incontra il trasporto, anche quello non legato ai tradizionali costruttori di veicoli. Ad Hannover, infatti, si sono affacciate per la prima volta anche alcune società energetiche che non si occupano direttamente di autotrasporto, ma sono specializzate nella produzione di idrogeno verde e delle relative stazioni di rifornimento. Tra queste, GP Joule, operatore tedesco che ha di recente firmato un ordine di 5.000 camion elettrici, con celle combustibile a idrogeno, a Clean Logistics (società attiva nel settore del «retrofit», trasforma cioè camion, autobus e furgoni in veicoli a zero emissioni). Si tratta del più grande contratto al mondo relativamente a veicoli di questo tipo, anche se ovviamente la consegna sarà diluita nel tempo (inizierà nella seconda metà del 2023 per terminare nel 2027). Una volta entrati in flotta, GP Joule noleggerà i camion alle imprese di trasporto e logistica interessate a utilizzarli, fornendo un sistema completo di servizi: veicoli, infrastrutture di ricarica e idrogeno verde.
VOLTA TRUCKS
TEVVA
L’elettrico made in UK
Protagonista tra i «nuovi» di scena ad Hannover anche Tevva, costruttore inglese di camion che ha portato in mostra il prototipo del nuovo truck a idrogeno da 19 ton. L’autonomia attesa è di 500 km e la ricarica è possibile in soli 10 minuti. In esposizione c’erano anche diversi esemplari elettrici da 7,5 ton con vari allestimenti, tra cui uno con livrea della trevigiana Codognotto, che fa parte del pool di trasportatori a cui Tevva ha chiesto di testare su strada i veicoli. L’azienda ha annunciato l’intenzione di produrre, a partire dal 2023, 3.000 veicoli all’anno per il mercato britannico e internazionale.
Luci accese sul nuovo Volta Zero
Sotto i riflettori di Hannover non poteva mancare Volta Trucks, produttore di veicoli industriali che mira a contendere la leadership di mercato nel campo dell’elettrico ai costruttori tradizionali. In molti ricordano come abbia avuto una certa risonanza la notizia diffusa dallo stesso produttore svedese nel novembre 2021, quando annunciò il più grande acquisto di autocarri totalmente elettrici in Europa, grazie all’ordine effettuato da DB Schenker per 1.470 unità. Allo IAA Volta Trucks ha portato la generazione più recente del suo Volta Zero da 16 tonnellate, il prototipo di autocarro medio-pesante a zero emissioni progettato per la logistica urbana. La produzione in serie è prevista per l’inizio del 2023 e avverrà nello stabilimento austriaco della Steyr Automotive. L’impianto ha riservato a Volta Trucks una capacità di 14.000 veicoli all’anno.