Vain Stylist issue no.6°- ITA

Page 1

stylist


stylist






FENOMENO BLOGGER P.25

V

BILL CUNNINGHAM P.31

I C E

CREATIVE BUSINESS CUP P.22

MARIA VITTORIA ALBANI Ornella Bijoux P.29

D

GIANNI SAPONE P.9

I

N

TONY DI CORCIA P.39


GIANNI SAPONE


GIANNI SAPONE Il colore dell’eleganza By Emanuela Amy Rossi

U

no sguardo al passato per creare mirabili collezioni di couture made in Italy, un tocco di teatralità che si unisce a un’incredibile eleganza bon ton. Questo è il talento della creatività di Gianni Sapone.

9




Hai creato meravigliosi abiti da sposa. Secondo te qual è il colore delle nozze? Ultimamente è tornato di moda il bianco ma io preferisco l’avorio, molto più elegante e raffinato. Per gli accessori come scarpe, guanti o fasce alla vita adoro i colori pastello. Qual è il modello di abito per la tua sposa ideale? Senza dubbio un abito tagliato sotto il seno: slancia la figura e rende la donna eterea e leggera, quasi Botticelliana. Hai mosso i primi passi come apprendista di bottega nell’ Atelier Anna Mode 68. Cosa ti ha dato quell’esperienza? Mi ha dato davvero tanto. Mi ha fatto capire cosa vuol dire lavorare nel mondo dello spettacolo, che non è fatto solo di lustrini ma anche di tanta fatica e sacrifici. Ancora ricordo le nottate passate a lavorare sui manichini per terminare gli abiti. “L’ umiltà, prima di tutto”, questo è quello che mi hanno insegnato ed è anche il motto della mia carriera e vita. Quale diva del jet-set vorresti vestire? Anne Hathaway , è la più bella in assoluto, dal mio punto di vista!





Nelle tue collezioni giochi molto sul colore, ma qual è quello dell’eleganza? Se ti dicessi il nero sarei scontato. Il colore dell’ eleganza secondo me è il rosa cipria, raffinato e delicato. Se dovessi descrivere i tuoi abiti a chi non li ha mai visti, quali caratteristiche metteresti in evidenza? Direi subito che attingo a un repertorio di costume che prende spunto dal gusto retrò. Non amo il minimalismo e la destrutturazione degli abiti. Gianni Sapone è un creativo che può ideare una collezione dopo aver visto un film anni ‘40 o ‘50. Un occhio sempre rivolto verso il passato. Hai creato gli abiti per lo spettacolo teatrale “La sciantosa” interpretato da Serena Autieri, raccontaci quell’esperienza. Io definisco Serena una “Wonder woman” perché contemporaneamente è a teatro, gira un film e parte per le riprese di una fiction: fa tutto! Una donna splendida e umile con la quale si lavora molto bene. Per lo spettacolo abbiamo trovato un ottimo connubio tra il suo personaggio e i miei abiti e lei è stata davvero contenta del risultato. Ora siamo buoni amici! Ritorniamo a parlare di nozze. Cosa deve e non deve indossare un’invitata a una cerimonia. Mai indossare un abito lungo da sera se la cerimonia si tiene la mattina. Regola numero uno, sembra scontata ma spesso alle 11 del mattino si vedono donne in abito lungo ed è una cosa per me agghiacciante. Regola numero due, abolire le sciarpette di chiffon che vengono poi legate nelle maniere più improbabili. Sono oscene! Ci vuole educazione nell’abito: intendo dire che l’invitata non deve essere più bella della sposa, non deve essere troppo scollata né troppo nuda. Chiamasi Bon Ton. Consiglio invece di indossare, a chi sta bene, un pantalone lungo a palazzo con una giacca oppure un tubino, che va sempre bene. Attenzione però: tubino nero solo per le cerimonie di sera.






Si ringraziano Carlo Ottaviano, Adriana Sapone, Pino Leone, Andrea Damiano.


La giusta iniziativa che premia la creativitĂ nelle attivitĂ economiche By Cristina Giannini

22


D

a sempre la creatività è alla base di ogni idea e in un periodo di massimo progresso come questo, avere idee brillanti può cambiarti la vita. Per questo sono nate numerose competizioni a livello nazionale e internazionale, che premiano l’innovazione nel campo del business, spronando numerosi talenti a mettersi in gioco dando il meglio di sé. Una di queste è la Creative Business Cup, un contest internazionale ideato dal Center for Cultural and Experience Economy in Danimarca, dove il prossimo 17 e 19 Novembre si terrà la fase finale, in cui verrà assegnato il titolo di miglior imprenditore creativo dell’anno. Giunta ormai alla quinta edizione, ha come obiettivo quello di promuovere e supportare gli imprenditori creativi e le loro idee. Cittadini di ogni parte del mondo possono esporre i propri progetti, basta che il team sia legalmente autorizzato allo sfruttamento, e i settori scelti sono molti, dal design all’architettura ma anche film, musica, libri e così via. Il compito della selezione è affidato a una giuria composta da esperti nella creazione di imprese nel settore dell’industria creativa, la quale sceglierà una serie di squadre che avranno l’onore di partecipare alla fase finale a Copenaghen, dove verrà messa in palio una somma di denaro e programmi di accelerazione e formazione per lo sviluppo pratico del progetto.

Ad esempio, quest’anno la Creative Business Cup Italia 2014 è stata vinta dal team XYZE, grazie alla realizzazione di una nuova tecnologia per indicare taglie e misure corporee in tempo reale. Con ciò è possibile ordinare capi di abbigliamento su internet indicando con esattezza le proprie misure, riducendo al minimo le restituzioni di vestiti. Questo con l’aiuto di tre strumenti sviluppati da XYZE: ON, un nastro che consente automaticamente di prendere le misure corporee, Tutorial, un’applicazione che crea un profilo digitale e personale del singolo individuo aiutandolo con la misurazione, un algoritmo, che calcola le giuste misure dell’utente. Insomma, è bastata tanta inventiva e un’idea originale per creare una soluzione quasi rivoluzionaria nel campo dello shopping on-line. Se avete un’idea per lo sviluppo di un’impresa creativa nel settore industriale o state lavorando alla creazione di una startup, non esitate a prendere parte ad eventi come questi. La Creative Business Cup ormai per quest’anno ha chiuso le selezioni, ma un evento di questa portata avrà quasi sicuramente un’altra edizione. Basta tenersi aggiornati e cogliere le opportunità che vengono offerte, restando informati sul mondo del business e sui suoi progressi ma soprattutto non smettere mai di cercare di realizzare i proprio sogni.

Per maggiori informazioni riguardo la competizione, visita il sito dell’evento http://www.creativebusinesscupitalia.it


FENOMENO FASHION BLOGGER By Enza Volpe


V

oglio iniziare facendo una semplice domanda : “Come mai hanno tutta questa notorietà?”. Nel giro di pochi anni il fenomeno blogger è diventato un fenomeno che ha contagiato molti. Per quanto riguarda la nostra penisola, la fashion blogger più famosa d’Italia è Chiara Ferragni. La Ferragni nel mese di ottobre 2009 aprì il suo blog di moda, theblondesalad.com, in cui mostrava ogni giorno ai suoi followers un look personale, con grande attenzione ai dettagli, completo di testo e didascalie in italiano e inglese. Nel giro di pochi anni il suo blog è cresciuto fino a contare all’incirca 12.000.000 visite al mese ed è uno degli pochi blog italiani a essere stato citato nel NEW YORK MAGAZINES. La Ferragni grazie al suo blog oggi è un personaggio del mondo della moda molto importante. Solo quest’anno: Ha creato una capsule collection per la sua shoeline: Chiara Ferragni for Shoescribe. Ha posato per il lookbook del brand brasiliano Luiza Barcelos. Ha collaborato con Burberry per promuovere l’apertura del nuovo store di Milano. Ha lavorato a un progetto di Louis Vuitton per il lancio della Speedy bag. E’ stata testimonial per “Yves Saint Laurent, le touche eclat”. Ha partecipato alle settimane della moda di New York, Londra, Milano, Paris, Mosca, San Paulo. Ha intervistato Ed Westwick. Ha intervistato Stephen Droff. E’ stata l’ospite principale di Stefanel durante la Vogue Fashion’s Night Out a Milano e Firenze. Ha posato per un editoriale di 6 pagine su Vogue Brasile.

Il tutto riportato puntualmente sul suo blog. In Italia però non c’è solo lei. Ci sono blogger in molte città e paesi. Per citarne alcune un po’ meno famose ma con un discreto grado di notorietà, abbiamo la bellissima Chiara Biasi. La Biasi, come la Ferragni, in pochissimo tempo ha registrato migliaia di visualizzazioni sul suo blog che le hanno permesso di creare una sua linea di bikini, dal nome “ Bikinilovers”; inoltre ha anche collaborato alla creazione di una Lancia Ypsilon Elefantino completamente nello stile di Chiara Biasi. La classifica non finisce qui e la terza blogger degna di nota è un’altra Chiara, la giovane Chiara Nasti: ha solo 16 anni, è di Napoli e nonostante la sua giovane età conta migliaia di visualizzazioni sul suo blog e ben 513.000 follower su Instagram. Chiara Nasti è cresciuta nel mondo della moda grazie al lavoro dei suoi genitori e senza dubbio è una bellezza molto particolare. Queste blogger, grazie al loro modo più diretto di comunicare con il pubblico riescono a pubblicizzare un determinato capo in minor tempo e con maggiori risultati, e proprio per questo sono sempre loro a essere testimonial di numerosi stilisti e a occupare le prime file di ogni sfilata. Non c’è dubbio che il fenomeno blogger possa portare a numerose innovazioni, ma viene da chiedersi se ci sia davvero bisogno di una ragazzina di 16 anni per capire come vestirsi. Ai lettori l’ardua riflessione.

25





O MARIA VITTORIA ALBANI Ornella Bijoux (Milano) By Angelica Grittani

rnella Bijoux è un brand storico di Milano che è riuscito nel tempo a farsi apprezzare dagli appassionati di gioielli e ha ricevuto diversi riconoscimenti tra i quali il premio Swarovski e il premio “Bottega storica di Milano”. Il marchio è nato dall’estro creativo di Maria Vittoria Albani, che inizia a lavorare con la madre nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, come rappresentante di bijoux e profumi per la ditta GVM del Conte Visconti di Modrone. Nel 1944 viene fondato Ornella Bijoux e la nuova azienda rileva il campionario bijoux GVM. Da quel momento le nuove collezioni sono disegnate da Maria Vittoria, che viene apprezzata anche dalle attrici dell’epoca, tanto da aprire nel 1960 un negozio di riferimento in via Monte Napoleone a Milano. L’eccellenza in questo caso è diventata un brand che esalta la bellezza femminile e la moda, oltre a essere sinonimo di Made in Italy e creatività. Attraverso la scelta di materiali ricercati come il corallo, le perle, il turchese e le conchiglie, si rinnova ogni volta la voglia di esaltare la bellezza e l’unicità delle donne che indossano questi gioielli. La scelta raffinata di questi monili ha messo d’accordo donne di diverse generazioni e la magia racchiusa in questi oggetti, pezzi unici di artigianato e fascino irresistibile, è stata indossata da donne influenti sulle passerelle internazionali. I gioielli di Ornella Bijoux sono collane, bracciali, orecchini che ricordano la natura, dai colori vivaci e dalle forme che richiamano piante e fiori: gioielli senza tempo per non passare inosservate e che soprattutto sono pezzi unici realizzati a mano con tanta cura e amore per le cose belle. Per conoscere meglio queste meraviglie visitate il sito: ornellabijoux.com

29





Come nascono i gioielli Ornella bijoux? Da dove prendono il loro nome? Il nome Ornella è stato suggerito dal commendator Dino Villani, direttore dell’ufficio pubblicità della GVM nel 1944, perchè il bijoux doveva essere un “ornamento” per la signora elegante. Vintage, natura, trasformazione e arte si fondono nelle sue creazioni. Quali elementi caratterizzano un gioiello Ornella bijoux? I gioielli Ornella sono caratterizzati dalla cura e dall’attenzione dedicata a ogni bijoux, che è sempre un pezzo unico, perché realizzato interamente a mano: direi che ogni gioiello è nel suo piccolo la realizzazione della mia visione della natura sublimata ad arte. Realizzazione e sapienza artigianale. Ci sono delle tecniche di lavorazione particolari che fanno parte del suo lavoro? Le tecniche di lavorazione sono il frutto di 70 anni di dedizione artigianale e studio di realizzazione di oggetti unici, frutto di manualità e fantasia e utilizzo di materiali particolari e reinventati. Questi gioielli sono unici e rappresentano un gusto raffinato e senza tempo. Qual è il segreto di queste piccole meraviglie? Dove trova ispirazione per ogni nuova collezione? La mia ispirazione deriva sempre dall’osservazione della Natura e dell’arte: i colori, le sfumature e le forme come anche le scelte di materiali cercano di riprodurre la bellezza di questi due mondi . Che rapporto ha con la città di Milano? E’ una città meravigliosa, piena di angoli da scoprire, di scorci particolari in cui si può ancora respirare l’aria di altri tempi. I ritmi di questa città sono indubbiamente stressanti, ma danno il ritmo al nostro lavoro per poter sempre essere al passo con i tempi.

Ha ricevuto importanti riconoscimenti (premio Swarovski) e ha esposto in gallerie rinomate anche all’estero. Le donne dello spettacolo desiderano indossare i suoi gioielli, diventando testimonial del marchio. Qual è la soddisfazione più grande che le ha dato il suo lavoro? Sono per natura piuttosto schiva e poco propensa alla vita mondana e sociale, per cui i riconoscimenti , indubbiamente tanti nell’arco di questo 60 anni di attività , li vivo come un apprezzamento delle mie creazioni ma anche come un riconoscimento del talento degli stilisti italiani nel mondo. Come vede la donna di oggi? Quale monile la rappresenta di più? La donna oggi deve essere capace di scegliere gli accessori non in base alle “mode” ma seguendo il suo cuore: ciò che una donna indossa deve essere lo specchio di ciò che si sente dentro. Per cui ogni oggetto, ogni bijoux, che sia un bracciale o una spilla o una collana, sarà sempre la cartina tornasole dell’animo di chi la indossa In cosa si dimostra la femminilità di una donna? La femminilità di una donna è quella di saper apparire discreta anche sotto i riflettori di una serata, è la capacità di essere al centro dell’attenzione pur rimanendo apparentemente in disparte.





BILL CUNNINGHAM Una vita dedicata allo stile di strada By Gaia Bregalanti

N

el novecento sono stati principalmente gli stilisti a dettare una certa moda o un certo stile, in tempi più recenti, invece, gli sguardi si sono rivolti altrove in cerca di ispirazione. Infatti, i capi delle passerelle sono sembrati troppo stravaganti e spesso impossibili da mettere in un contesto quotidiano, ragione per cui ci si è affidati sempre più allo “Street Style”. Di cosa si tratta? Letteralmente è la moda che proviene dalla strada, è la moda inventata principalmente dai giovani, piuttosto che da designer. Si pensa che questo stile sia nato di recente, a causa del suo tardo boom, in realtà deve le sue origini all’ormai ottantacinquenne Bill Cunningham, che da più di cinquant’anni si aggira per le strade di New York con la sua macchina fotografica. Bill è considerato il primo street photographer nell’ambiente moda. “Mi piace la vera moda, non i travestimenti” dice, e aggiunge “Mi piacciono gli abiti belli, tagliati bene, le donne che hanno un senso dell’eleganza”. Bill fotografa tutto quello che gli piace e che lo colpisce nella moda. È un vero e proprio giornalista di moda, tutti i suoi scatti sono personalmente scelti e catalogati in archivi e l’unico “portale” dove vengono pubblicati i suoi lavori, è il New York Times, il giornale per il quale lavorava e dove ancora oggi tiene una rubrica di moda.

37



VALENTINO “Ritratto a piú voci dell’ultimo imperatore della moda” By Olivier Di Gianni

U

na vera e propria passione per la Moda, per il suo linguaggio e per i suoi protagonisti che, sin dall’età di quindici anni, spinge Tony Di Corcia a immergersi, in maniera consapevole, in questo sconfinato e variegato universo. Due libri su Gianni Versace, lo stilista dal cuore elegante come lo definisce l’autore stesso, uno su Burberry sino ad arrivare al Maestro, Valentino Garavani. L’opera, edita da Lindau nella collana Le Comete, recentemente presentata in occasione di Altaroma a Gennaio 2014, è una raccolta di testimonianze delle persone che hanno amato e criticato lo stile, il carattere e la vita di Valentino. Conosciamo meglio l’autore. Tony Di Corcia è giornalista professionista, laureato in giurisprudenza con una tesi dal titolo ‘La Lex Oppia Sumptuaria: lusso, donne e femminismo nella Roma Repubblicana’. Galeotti sono gli anni ‘90 che, secondo Tony, racchiudono la contaminazione fra musica, creatività, bellezza, momento in cui la Moda esce dalla sua torre d’avorio per parlare al mondo. È proprio in questi anni che lo scrittore inizia a studiare il fenomeno da un punto di vista sociologico e di costume per capire meglio la società attraverso i movimenti della Moda. Gianni Versace ne è il protagonista assoluto, rivoluzionando il linguaggio e il sistema di un mondo, che fino ad allora, parlava a pochi. Da qui il motivo di approfondire meglio il personaggio che tanto ha dato e, aggiungo io, continua a dare alla moda e non solo.

39



Da Gianni Versace, passando per Burberry, a Valentino. Tre stili diversi fra loro, perché? Il successo dei libri su Versace, anche a livello internazionale, ha spinto il mio Editore a chiedermi di scrivere su un brand simile a Hermès, ecco perché Burberry, e poi a raccontare di un personaggio iconico ed internazionalmente riconosciuto. Non ho avuto dubbi: Valentino Garavani! La sua è stata la prima sfilata a cui ho assistito ed è una persona che il mondo intero conosce per le sue creazioni e stile. Ho scelto un taglio non agiografico, poiché Monsieur è tuttora in vita, bensì una raccolta di interviste delle persone che lo hanno conosciuto personalmente e professionalmente, in un ordine alfabetico, quindi dalla A alla Z, con un tono anche ironico. La Moda non salva vite umane, sicuramente le migliora …in molti casi’! Quindi sei d’accordo con le ultime dichiarazioni di Franca Sozzani, Direttore di Vogue Italia, per il Telegraph UK in cui sostiene che la moda non è ridicola ma è la gente della moda che la rende ridicola? Molto d’accordo! Credo che la moda sia come il cinema, ossia entrambi rappresentano cultura e storia, ma non tutte le persone che ne fanno parte comunicano questi aspetti. Tendono piuttosto a spettacolarizzarli, non curandosi del fatto che sono forme d’arte, strillando solo ‘Adoro’ ‘Top’ ‘Magnifico’ e altre esclamazioni del genere. Gli stessi stilisti, e parlo di grandi stilisti, sono o sono state persone di grande cultura, penso a Gianni Versace, Antonio Marras… Quindi anche lo stesso Valentino? La sua è una cultura empirica. Ha avuto l’opportunità di conoscere i grandi personaggi, dalle teste coronate che lui stesso ha vestito a rappresentanti della politica, dell’arte, del cinema e dello spettacolo. Con loro ha condiviso momenti della loro vita essendone, talvolta, coprotagonista. La sua grandezza è stata quella di sfruttare la conoscenza dal vero di queste meravigliose e regali donne e valorizzarne, attraverso le sue creazioni gli aspetti femminili. Ha sempre inseguito la bellezza e in ogni sua collezione, anche di Prêt-à-Porter, le sue donne sono sempre state cosparse di un’aura regale, da sogno!

Quanto, secondo te, ha influito la couture francese nella carriera di Valentino? Tantissimo. Valentino è nato e cresciuto dentro la couture e lo stile francese. Il suo merito è che, grazie al suo estro creativo e intelligenza, ha trasformato gli insegnamenti d’oltralpe in uno stile italiano, mediterraneo. La donna Valentino è assolutamente italiana, raffinata, di stile, calda e avvolgente ma dal respiro internazionale; ecco perché i suoi abiti sono stati indossati anche, e soprattutto, da donne straniere e di una certa importanza. La sua è una donna bella ma non eterea, concreta e non solo poetica. Il suo singolare modo di drappeggiare e ricamare, inoltre, ha contribuito e creato un suo personale linguaggio e stile, senza dimenticare che un colore, fra i più difficili, è diventato una delle sue cifre stilistiche, il rosso Valentino! La nuova direzione della Maison Valentino a cura di Pier Paolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri, rispetta ed onora la storia del marchio? Sono due grandi creativi e un esempio raro, insieme a Karl Lagerfeld per Chanel, di un’interpretazione rispettosa della gloriosa storia e tradizione del brand Valentino. Sono attenti alle richieste del mercato, grandi ed instancabili lavoratori, sanno rendere onore all’immenso archivio con sguardo contemporaneo e senza offendere i valori intrinsechi dell’azienda per cui lavorano. Punto di forza è anche il fatto che non hanno spostato la sede altrove perché Valentino, da sempre, è Roma. Durante la fashion week milanese di febbraio Valentino era presente alla sfilata di Prada, che impressione hai avuto? Beh…credo che Valentino si sia divertito molto! E’ sicuramente anche un bel segnale di rispetto fra stilisti, soprattutto quando incarnano due mondi totalmente diversi ed in antitesi. Lo può fare adesso che non lavora più ed è dedito esclusivamente alle sue passioni. In conclusione Tony, anche tu ritieni che Valentino senza Giancarlo Giammetti non sarebbe Valentino e viceversa? Giancarlo Giammetti è stato il regista, sceneggiatore e coprotagonista del‘film’della vita diValentino. Un vero partner, da tutti i punti di vista, un sostegno umano, affettivo e professionale. Sarei molto onorato nel conoscere personalmente Valentino e decisamente interessato a fare la conoscenza di Giammetti.



Si ringraziano Gianni Catani, Luca Sorrentino, Tommaso Abatescianni_Clack Photo



Come è cambiato il concetto di moda oggi! Le idee sono lanciate dalle passerelle di moda o nascono dalla strada? Gli stilisti di nuova generazione stanno a guardare…!

““La mia unica strategia quando aprii “The Sartorialist” era di scattare le foto ai passanti coi look più interessanti utilizzando la tecnica che sapevo essere esattamente quella richiesta dai designer a caccia di ispirazione: raramente essi riproducono un look “chiavi in mano” dalla testa ai piedi -, preferiscono piuttosto assemblare minimi dettagli carpiti a diversi soggetti. Pertanto, le mie foto soddisfano questa esigenza, evidenziando combinazioni di colori, tagli e rifiniture”. Scott Schuman – The Sartorialist

La moda oggi viene scritta sui marciapiedi delle città trasformate in passerelle. Dagli anni ‘90 in poi gli stilisti hanno trovato nello street style una nuova fonte di ispirazione per le loro creazioni. Non sono più le dive famose a dettare la legge delle tendenze, ma blogger, influencer e persone comuni che ogni giorno combinano stili e marche diverse nella vita di tutti i giorni.



All rights reserved to Vain Magazines


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.