INDICE 002 005 CURRICULUM VITAE 006 025 PROGETTAZIONE Terra Pavilion Expo Milano 2015 Sottomarina: riqualificazione del margine marino Vigonovo: riqualificazione urbanistica Teatri di Guerra, Trame di Sguardi 026 035 LABORATORIO Una scuola in Burkinafaso Case sugli alberi: la Casa-Foglia 036 055 ALTRI LAVORI Progettare e realizzare per tutti 2008 La stanza Cattaneo: casa Cernobbio Il Forte Rossarol 056 061 VIAGGI Olanda Andalusia
CURRICULUM VITAE
INFORMAZIONI PERSONALI Nome Indirizzo Telefono email Nazionalità Data di nascita
Valentina Cascione Gradisca d’Isonzo via Della Stanga 38 GO cel. 3475827050 ab. 0481-960289 valecasci88@hotmail.it Italiana 21/04/1988
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ESPERIENZE LAVORATIVE Data Nome e indirizzo del datore di lavoro Tipo di azienda o settore
Marzo 2009 – Aprile 2009 Raffaella Laezza www.studio-laezza-eu.com studio di architettura Raffaella Laezza
Tipo di impiego
assistenza nella partecipazione al Concorso di progettazione bandito dalla CEI- Servizio Nazionale per l’edilizia di culto
Principali mansioni
disegno tecnico e impaginazione, utilizzo dei software per il disegno digitale
Data Nome e indirizzo del datore di lavoro Tipo di azienda o settore Tipo di impiego Principali mansioni Data Nome e indirizzo del datore di lavoro Tipo di azienda o settore Tipo di impiego Principali mansioni
Data
Nome e indirizzo del datore di lavoro Tipo di azienda o settore Tipo di impiego Principali mansioni
Settembre 2008 – Agosto 2009 Gruppo SME srl via Palmanova 3, Gradisca d’Isonzo GO Gruppo SME srl commessa nel settore tecnologia responsabile della vendita di telefoni cellulari, stampanti, telefoni fax, navigatori satellitari Luglio 2008 – Agosto 2008 http://www.wind.it WIND telecomunicazioni SpA promoter responsabile dell’attivazione di contratti con la compagnia telefonica e promozione delle teriffe/offerte della stessa Agosto 2007 - Settembre 2007 Agosto 2008 - Settembre 2008 Agosto 2009 - Settembre 2009 Farra d’Isonzo Azienda Agricola Brumat vendemmiatrice vendemmiare e trasporto dei secchi
Data
Luglio 2006 - Luglio 2006
Tipo di azienda o settore
centro estivo per ragazzi
Tipo di impiego Principali mansioni
Educatrice di ragazzi dai 6 ai 14 anni Responsabilità nei confronti dei ragazzi, accompagnarli al mare, farli giocare e seguirli durante i corsi
ISTRUZIONE E FORMAZIONE Data Nome e tipo di istituto di istruzione o formazione Conseguimento diploma
Scuola superiore Liceo scientifico Duca degli Abruzzi luglio 2007
voto
90/100
Data
Settembre 2007 – Settembre 2010
Nome e tipo di istituto di istruzione o formazione Conseguimento Laurea
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2002-2007
principali meterie acquisite
Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura, Università IUAV di Venezia Settembre 2010 matematica, fisica, chimica, disegno tecnico, meccanica strutturale, storia dell’architettura, progettazione architettonica, fisica tecnica Partecipazione scolastica all’attività teatrale, Volontariato nella parrocchia di Gradisca d’Isonzo
CAPACITA’ E COMPETENZE PERSONALI Madrelingua Altre lingue Capacità di lettura
Italiano Inglese (Primary English Test( Buono
Capacità di scrittura
Buono
Capacità di espressione orale
Buono
CAPACITA’ E COMPETENZE RELAZIONALI/TECNICHE Abilità nella gestione dei rapporti con i bambini e i ragazzi, capacità di dialogo e ai fini educativi Abilità nell’organizzazione di feste e eventi e di animazione Abilità discreta nell’uso del computer: sistemi operativi (windows e mac os X) programmi: word, excel, power point, autocad, rhinoceros, archicad, photoshop internet e posta elettronica: buona conoscenza Patente: Patente tipo B Data Settembre 2010 Firma
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PROGETTAZIONE
TERRA PAVILION EXPO MILANO 2015 Esame Docente Anno Accademico
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Progettazione architettonica 2 Raffaella Laezza 2008-2009
Descrizione L’idea progettuale è quella di creare un padiglione espositivo che rapresenti una regione italiana per l’Expo di Milano 2015. La zona dell’Expo di Milano si presenta con un perimetro molto frastagliato ed irregolare. All’area è stata applicata una griglia che si attesta lungo il lato sud dell’area. La griglia principale ha un modulo di 72m, la prima sottogriglia di 24m e la seconda di 6m. L’obiettivo è quello di creare due tipi di strutture completamente autonome l’una dall’altra. Una è detta “Cartesiana” perchè è strettamente rigida e segue un angolo retto. L’altra è detta “Vettoriale” perchè assume forme sinuose e morbide sempre seguendo una griglia regolare. Partendo da un’azione, Dilatare, si forma il “Ground” che è la pelle dell’edificio, poi la “Structure” che è appunto la struttura vettoriale e dall’unione di queste due si forma l’”Enter” che è la parte interna del padiglione. All’interno è presente l’area espositiva, l’area multimediale, il bookshop, i servizi e il magazzino. Il progetto è su 3 piani collegati da una grande e importante scala seguita dalla pelle dell’edificio.
Griglia cartesiana
Griglia vettoriale
structure enter
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vista d’insieme
SOTTOMARINA: RIQUALIFICAZIONE DEL MARGINE MARINO Esame Docente Anno Accademico
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Urbanistica Alessandra Marin 2008-2009
Descrizione Il margine sul quale ho deciso di operare è il margine marino che interessa l’area del lido di Sottomarina e si estende per alcuni chilometri dalla bocca di porto di Chioggia fino alla foce del fiume Brenta. Quest’area è particolarmente importante nell’ambito del comune di Chioggia perchè, oltre a rappresentare il punto di separazione è allo stesso tempo il contatto tra la laguna e il mare, è il luogo in cui si è sviluppato il settore turistico, che influisce in maniera consistente sull’economia della zona. Nonostante ciò questo spazio non risulta sufficientemente valorizzato, appare infatti piuttosto disorganizzato e in alcuni punti sono molto evidenti i segni dell’abbanono e del degrado Lo sviluppo urbano di quest’area è legato in gran parte al fattore turistico e segue il continuo avanzamento della costa. La rete stradale è costituita infatti da una serie di vie principali parallele alla spiaggia. L’edilizia è quella tipica delle località marine balneari, con una grande concentrazione di edifici con appartamenti da affittare, strutture alberghiere e per la ristorazione. Il litorale sviluppatosi a causa della deposizione dei detriti trasportati dal fiume Brenta, è molto esteso e in alcuni tratti la sola spiaggia raggiunge la larghezza di 300 metri. E’ importante notare che questi aspetti non interessano solo la componente turistica, ma anche e soprattutto coloro che a Sottomarina vivono e lavorano.
ANALISI DELLA VIABILITA‘
ANALISI DEL VERDE
ANALISI DEL TRASPORTO
ANALISI DEL EDIFICATO
p. pubblico p. privato destinazi on i principali porto turistico
parco piazza frnte stradale orti collettivi laboratori creativi preesistenze
014 015 Planimetria generale Sezioni
Prospetto longitudinale
VIGONOVO: RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA Esame Docente Anno Accademico Descrizione
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Progettazione urbanistica Chiara Barattucci 2009-2010 Le vicende storiche di Vigonovo sono strettamente collegate alla storia della pianura padano-veneta. La leggenda vuole che una tribù dell’Asia Minore, gli Heneti (da cui il nome Veneti), dopo la distruzione di Troia, sia approdata sulle coste adriatiche e si sia insediata nelle zone circostanti. Le prime popolazioni che abitarono la zona sono da considerarsi gli Etruschi paleoveneti, che si stabilirono nell’attuale contrada Sarmazza. Di essi rimangono alcune tracce nella necropoli risalente al III secolo a.C.. Con le invasioni degli Unni (452 d.C.), gli abitanti di Vigonovo sono costretti ad abbandonare la terraferma per rifugiarsi in laguna. Vi fanno ritorno verso la fine del VI secolo, fondando un nuovo villaggio che prende il nome di Vigonovo (dal latino “vicus novus”, “villaggio nuovo”). Le città di Padova e Venezia si contendono per lungo tempo i territori situati lungo il corso del Brenta: Vigonovo appartiene a Padova fino al 1405, anno in cui passa sotto il dominio della Serenissima. Dopo la caduta della Repubblica di Venezia, avvenuta nel 1796 per mano di Napoleone, il territorio entra a far parte del Regno Lombardo Veneto, soggetto all’Austria, per poi essere annesso al Regno d’Italia nel 1866. Il territorio di Vigonovo è attraversato dalla cosiddetta “Brenta Nuova”, opera di incanalamento delle acque del Brenta e di rafforzamento degli argini realizzata in sette secoli di lavoro e portata a termine nei primi anni del 1900. I corsi d’acqua sono numerosi e sono soprattutto di carattere artificiale, costruiti nel corso dei secoli per favorire lo sviluppo dei trasporti tra le città di Venezia e Padova. L’ultimo esempio è rappresentato dall’Idrovia, canale di collegamento tra Padova e Venezia realizzato circa venti anni fa e non terminato.
SISTEMA DELLA MOBILITA’ Rete delle infrastrutture per il trasporto (autostrade, strade, ferrovie, canali navigabili) presenti nella zona considerata. Caratteristiche morfologiche del territorio e dei flussi viari generate dal rapporto che intercorre tra queste.
autostrada SUPERSTRADA STRADA PROVINCIALE STRADA COMUNALE PERCORSI CICLOpedonali CANALI NAVIGABILI PARCHEGGIO PUBBLICO
SISTEMA AMBIENTALE Insieme di aree naturali o trasformate dall’opera dell’uomo caratterizzate da singolarità geologica, morfologica, colturale e paesaggistica. Relazioni di tali aree con il contesto fluviale.
zona agricola normale: aree con preva-
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lente funzione agricolo-produttiva. zona agricola ambientale: aree che, per la loro dislocazione lungo le aste fluviali, arginali, zone umide, dismesse, o periurbane, non hanno più funzione agricola prevalente, ma conservano una potenziale disponibilità ad una funzione economica-produttiva pur diversa da quella agricola tradizionale e nel contempo ad essere valorizzate dal punto di vista paesaggistico ambientale. zona agricola mista: aree ad elevata frammentazione con funzione parzialmente agricola e residenziale. nuclei rurali: aree caratterizzate da presenze insediative con un cero numero di edifici, costituendo delle situazioni abitative ben consolidate. VERDE ATTREZZATO SPORT E GIOCO: aree destinate ad attrezzature, impianti, servizi di uso pubblico e di interesse collettivo. VERDE PRIVATO DELLE ABITAZIONI: aree private, di solito giardini che circondano gli edifici residenziali.
SISTEMA INSEDIATIVO Insieme delle varie tipologie insediative presenti nella zona considerata, individuate secondo le loro funzioni e destinazioni d’uso, e loro rapporti.
aree prevalentemente residenziali: aree caratterizzate dalla presenza di villette monofamiliari ed edifici di 2 o 3 piani con appartamenti, che talvolta presentano al piano terra attività di tipo commerciale.
centro storico: aree in cui è presente un tessuto urbanistico consolidato nel tempo con la presenza di edifici di interesse ambientale o di pregio storico-artistico.
aree produttive: aree destinate agli insediamenti produttivi artigianali e industriali.
AREE PER L’ISTRUZIONE: aree destinate ad edifici e attrezzature per l’istruzione pubblica (scuole materne, scuole elementari, scuole medie).
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Il progetto di ristrutturazione del territorio di Vigonovo è caratterizzato da interventi a livello ambientale e culturale. Lo scenario di trasformazione vede infatti l’integrazione di Villa Sagredo, Riviera Naviglio e del borgo rurale, all’interno del percorso ciclabile esistente che costeggia il Naviglio del Brenta e lega tra loro le ville venete più importanti. Tuttora infatti queste importanti caratteristiche sono tagliate fuori da tale percorso. Villa Sagredo è, da Padova verso Venezia, la prima delle ville costruite lungo la Riviera del Brenta: ciò fa di Vigonovo un punto strategico per quanto riguarda i servizi e l’organizzazione del percorso. Gli interventi da effettuare sul territorio, sono: - potenziamento dei percorsi ciclo-pedonali esistenti - ripristino degli argini del Brenta e dell’idrovia - integrazione degli spazi esistenti con alcune strutture adibite a spazi espositivi e punti di appoggio per il percorso ciclabile attraverso le ville della Riviera del Brenta. - la riqualificazione delle aree di verde attrezzato, oggi inutilizzate. - estensione del Parco Sarmazza anche sul lato sinistro dell’idrovia, creando così una zona di continuità tra le due parti di territorio createsi con la realizzazione dell’idrovia stessa. - potenziamento dei nuclei rurali presenti sul territorio, situati in prossimità di Villa Sagredo. Il nostro progetto propone quindi una valorizzazione di questo territorio poco considerato ricercando una “mescolanza” tipologica e sociale tra le diverse realtà createsi nel corso degli anni, attraverso uno sviluppo sostenibile.
VILLA SAGREDO
PARCO SARMAZZA
PAESAGGIO RURALE
ARGINI
PERCORSI
STRUTTURE STRUTTURE POLIFUNZIONALI PERCORSI CICLOPEDONALI E ACCESSI PERCORSI IN TAVOLATO DI LEGNO AREA DI ACCESSO AL PARCO PUNTI DI ACCESSO ALL’AREA AREA PARCHEGGIO. SPAZI VERDI AREE A PRATO ALBERI AREE GIOCHI CON PAVIMENTAZIONE ANTITRAUMA
STRUTTURE STRUTTURE POLIFUNZIONALI AREA DI PERTINENZA DELLE STRUTTURE PERCORSI CICLOPEDONALI PERCORSI IN GHIAINO PERCORSI IN GHIAINO ATTRAVERSO LE COLTURE PONTE SULL’IDROVIA PUNTI DI ACCESSO ALL’AREA SPAZI VERDI E COLTURE AREE A PRATO ARGINI PUNTI DI SOSTA
TEATRI DI GUERRA, TRAME DI SGUARDI Esame Docente Anno Accademico
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Progettazione architettonia urbana Alberto Ferlenga 2009-2010
Descrizione Ai bordi di questo campo di battaglia in quota, in località Piazzale Lozze, punto d’arrivo del percorso che giunge dai centri abitati dell’altopiano, si trova l’area di progetto sulla quale si propone la creazione di un edifi cio destinato ad alcuni servizi per i visitatori e allo studio di questo particolare paesaggio e della sua storia. Un laboratorio sul paesaggio e sull’identità fortemente legato al terreno e alle sue particolarità ma anche collegato ad altri luoghi europei legati dallo stesso destino. Punto di partenza di un percorso a cui attribuire nuovi significati. Il complesso museale si sviluppa sulla parte ovest del Piazzale Lozze, in prossimità del punto di partenza dei sentieri che portano alla cima Ortigara. Inizialmente il museo e i relativi servizi dovevano essere collegati da un percorso che prendeva la forma delle trincee presenti sul territorio, addossati ai piedi del monte. Dal punto di vista della forma la geometria è molto semplice, un rettangolo spaccato, fratturato da una linea storta. Da questa rottura si vengono a formare due volumi che, in modo sfasato, si collocano sui due versanti del piazzale. Non a caso un terzo volume è posto tra questi ultimi due, interrato nel piazzale e segue la linea immaginaria che li collega. La posizione è strategica perchè indica l’inizio del sentiero che porta alla cima Ortigara senza diventare una barriera essendo posto sottoterra. Questo terzo volume assume la funzione di area espositiva raggiungibile da un percorso che gradualmente scende fino al livello -4 metri. Il percorso prende la forma di una trincea ed è completamente scoperto. I tratti che emergono sul piazzale e sulle facciate dei servizi hanno la funzione di portare luce all’interno dei volumi e all’interno dell’area espositiva creano fasci di luce che ricordano la luce che penetrava nelle trincee. Questi segni ricordano anche dei frammenti, magari ottenuti dalla spaccatura dei volumi, spaccatura che può essere interpretata come rottura interiore che ha portato la Grande Guerra. Dal punto di vista distributivo la foresteria e la casa del custode sono collocati nel primo volume sulla sinistra invece le aule didattiche e il ristorante nel volume a destra.
Pianta primo piano
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Sezioni di progetto
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LABORATORIO
UNA SCUOLA IN BURKINAFASO Esame Docente Anno Accademico
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Composizione architettonica 2 Francis Diebedo Kerè 2008-2009
Descrizione Con questo progetto ho voluto creare un posto dove i bambini potessero crescere non solo attraverso lo studio ma anche attraverso nuove esperienze. I bambini hanno bisogno di essere protetti dal sole e dal calore. Ho deciso di progettare un grande tetto che collega tutti gli edifici in modo da avere un grande spazio aperto ombrato dove i bambini potessero incontrarsi, giocare, studiare, rilassarsi o pranzare tutti insieme. in questo modo tutti gli spazi attorno alle classi diventano fondamentali per la loro vita all’interno della scuola. La forma degli edifici è una “C” con uno spazio comune centrale coperto da un grande albero già esistente. Vicino alla classi sono presenti la biblioteca e gli altri servizi per la scuola. E’ presente anche un’infermeria, che può essere usata soprattutto dalla gente dei villaggi vicini. Gli case degli insegnanti sono vicine alla scuola ma allo stesso tempo sono isolate.
Pianta Schemi ventilazione naturale
Pianta aule esploso sezione di progetto
030 031
CASE SUGLI ALBERI: LA CASA FOGLIA Esame Docente Anno Accademico
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Composizione architettonica 3 Franco Laner 2009-2010
Descrizione Vivere sugli alberi, in una capanna di legno, a qualche metro d’altezza, per i bambini che hanno alberi in giardino o nel bosco limitrofo a casa e magari poterci accedere con una scala rigorosamente retrattile, è un gioco che accende l’immaginazione. Ora il gioco sembra farsi moda e molte riviste, anche di architettura, presentano non solo casette sugli alberi, bensì comode stanze, addirittura alberghi diffusi nel verde e a buone quote dal suolo. Forme, tipologie, tecnologie, specie quelle rispettose delle piante e che non danneggiano i tronchi a cui si appoggiano, si possono prestare ad iniziali panoramiche di studi e ricerche propedeutiche e ad un regesto di realizzazioni dove questa pratica è consolidata (es. Nord Europa, Stati Uniti, Canada e Australia). Il mio manufatto si serve della struttura portante dell’albero, aiutato dai rami preesenti. Si lega al tronco tramite la cosidetta struttura a “cravatta”. La forma è molto semplice, è ispirata da un’immagine che rappresenta un’architettura naturale, cioè una foglia caduta e depositata su un’altra forma vegetale che crescendo l’ha rialzata e bucata nel mezzo. La casetta ha quindi la forma di due foglie poste una sopra l’altra e ruotate. Una funge da solaio e l’altra sia da copertura che da terrazzina. Le foglie sono connesse da dei pilastrini/brisesoleil e formano dei giochi di luce all’interno della casetta. E’ stata creata inoltre una scaletta ritraibile sia dall’alto che dal basso.
Schema compositivo
034 035
Pianta primo livello
Pianta secondo livello
036 037
ALTRI LAVORI
PROGETTARE E REALIZZARE PER TUTTI 2008 Esame Docente Anno Accademico
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Progettazione di sistemi costruttivi Antonio Musacchio 2008-2009
Descrizione Barriere architettoniche sono costituite da qualsiasi impedimento al libero svolgersi delle azioni e ancor più della persona. Progettare per tutti significa considerare le specificità dovute alle differenze di sesso, di età, di caratteristiche individuali alle limitazioni fisiche, sensoriali e intellettive. Il nostro compito è uscire dalla standardizzazione delle misure e degli spazi e cercare della soluzioni spaziali dove rientrino i bisogni di ciascuno. La progettazione della zona ristorante self-service in modalità free flow della zona seduta ad esso dedicata all’interno dell’area di sosta Autogrill è concepita in modo che ricerca BENESSERE e confort, sia ACCESSIBILE, sia VERSATILE, faciliti l’ORIENTAMENTO e potenzi l’AUTONOMIA. Posti questi obiettivi si è diviso lo spazio in tre zone ben distinte: attrezzo, rifornimento e consumo. Nella prima zona si è pensato all’accoglienza delle persone disabili, dei non vedenti e degli ipovedenti studiando un tipo di vassoio multifunzionale e uguale per tutti; la scelta di colori diversi e accesi per la diversa funzione degli strumenti facilita la comprensione a un ipotetico ipovedente e aiuta un eventuale non vedente nel primo orientamento. Infine l’idea di un bancone portaposate munito di tastone colorato e fatto di un materiale morbido che alla pressione della superficie annunci la finalità dell’oggetto. La seconda zona è dedicata al rifornimento di un possibile disabile, anziano, bambino e normo dotato. Per questo si sono voluti creare una serie di banconi a diverse altezze con diversi colori, di un design morbido e confortevole muniti anch’essi di tastoni colorati per facilitarne la comprensione. Inoltre ci si è soffermati sui percorsi e sulle distanze minime da adottare. Il frigo dove sono riposte le bevande è pensato in modo da evitare ostacoli nel momento in cui si è in procinto di fornirsi; è sempre presente il richiamo ai diversi colori caratteristica identificante del progetto. Nell’ultima zona si sono posizionate le pance dove sedersi con il vassoio multifunzionale che fa anche da tavolo senza creare distinzioni tra dissabili e normodotati. Ogni panca possiede un dispositivo a rilevanza peso che fornisce l’informazione giusta sull’accessibilità o meno del posto a sedere.
1. Attrezzo 2. Rifornimento 3. Consumo
Percorso minimo disabili 1.50 m
Percorso guidato in rilievo per non vedenti
Il vassoio ha anche la funzione di tavolo sul quale consumare il pasto. L’altezza è 80 cm adatta sia al normodotato che al disabile comunque regolabile per le diverse esigenze. E’ formato da 8 ruote piroettanti munite di freno per fissare il vassoio. Il materiale è acciaio e plastica, leggero e fine. Il sistema di attacco alla carrozzina è composto da due binari posti nella parte posteriore del vassoio e una leva di forma rotonda che tendendola si regola la distanza dei due braci adattandola alle diverse tipologie di carrozine. Il vassoio per i normo dotati è identico senza i due bracci per l’attacco alla carrozzina.
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Bancone portaposate Frigo porta bevande
Le isole di rifornimento sono di due diverse altezze, 80 e 70 cm proviste anch’esse di orbidi pulsanti colorati. La forma riprende il layout iniziale dell’Autogrill ed è composto da due scompartimenti per quattro tipologie di piatti, quindi in tutto otto spazi appositi arbitrariamente gestibili. La distanza tra le diverse isole è di 3 metri ed è conforme alla possibilità di manovra di una carrozzina. Nel caso dell’isola dei piatti caldi, è stato previsto uno spazio minimo per permettere al personale di preparare sul momento il piatto richiesto.
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Panche seduta
LA STANZA Esame Docente Anno Accademico
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Architettura degli interni Marco Rapposelli 2009-2010
Descrizione Il progetto prevede la realizzazione di una stanza che funga sia da studiolo che da area espositiva e zona riposo. I materiali utilizzati sono pilasti e pannelli in legno. Tutta la struttura è formata da pilastrini in legno di 10x20 cm che uniti orizzontalmente da mensole assumono funzione portante. Il prospetto centrale è tamponato da un pannello di vetro perchè l’intera facciata è adibita a libreria. La scala per salire al piano rialzato è adossata alla facciata. Il piano rialzato è collegato con un’altra stanza che è identica e speculare. Dal piano rialzato si sale 2 gradini e si giunge all’area riposo. Il piano terra è adibito a studiolo e minicucinino collegato sempre con l’altra stanza. Il percorso espositivo segue il percorso della scala, infatti dal soffitto pendono dei pannelli a diverse altezze che hanno funzione espositiva.
pianta primo piano
Pianta secondo piano
Sezioni di progetto
046 047
Prospetto frontale
CATTANEO: CASA CERNOBBIO Esame Caratteri tipologici e distributivi degli edifici Docente Esther Giani Anno Accademico 2007-2008
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Descrizione Attraverso l’elaborazione di tavole comparative tematizzate, ho acquistato esperienza delle problematiche tipologiche, distributive e morfologiche legate alla residenza. Un ulteriore sviluppo è introdotto dal tema della materialità, delle scelte costruttive e tecnologiche e, in ultima analisi, del linguaggio, in riferimento ai temi circoscritti (ex. case a corte, torre, schiera, monofamiliari, ecc.) sempre riferendosi all’esperienza del Movimento Moderno, con un occhio alla Tradizione e un altro alle Avanguardie. Ho riproposto casa Cattaneo a Cernobbio studiandone tutte le possibili proporzioni e misure. Ho disegnato le piante i prospetti e l’assonometria.
Pianta piano terra Pianta primo piano
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Prospetto
IL FORTE ROSSAROL Esame Rilievo Architettonico Docente Dario Toffanello Anno Accademico 2008-2009
052 053
Descrizione Il forte Rossarol si trova nella zona a est di Mestre, nel territorio comunale di Favaro, precisamente nella località di Tessera. Fu costruito nel marzo del 1907 ma non ebbe mai parte nei due conflitti mondiali e ciò ha permesso di mantenere integre tutte le sue strutture. Il forte è stato costruito addossato ad un terrapieno e presenta due piani più una copertura calpestabile dove avevano sede alcune postazioni per i cannoni. Al piano inferiore erano situtati tutti gli alloggi per la vita della truppa, i magazzini per viveri e munizioni, la stazione ventilatrice e il gruppo elettrogeno. Il secondo piano era tutto destinato ai quattro pozzi dei cannoni che, allineati orizzontalmente, erano affiancati dall’osservatorio di batteria e camera di comando. Oggi la struttura è inserita all’interno di una cooperativa sociale “don Milani” che si occupa di tossicodipendenti e minori, rifugiati politici e sono previsti alcuni progetti di recupero del forte ad uso della cooperativa stessa.
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VIAGGI
VIAGGIO STUDIO IN OLANDA Docente accompagnatore Marco Venturi Periodo 23/28-04-2009 CittĂ visitate Breda Utrecht Amsterdam Almere Delft Rotterdam Stoccarda
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VIAGGIO STUDIO IN ANDALUSIA Docente accompagnatore Giuseppe d’Acunto Periodo 23/28-03-2010 Città visitate Granada Cordoba Siviglia
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