PORTFOLIO FOTOGRAFICO Valentina Muscedra
via delle casine, 30 50122 - Firenze p.i. 02126700976 t. +39 349 7725115 valentina.muscedra@gmail.com
FOTOGRAFIA ARCHITETTURA
Cantina vinicola “Marchesi Antinori” // Firenze, 2010 cliente Studio Archea
Documentazione fotografica dello stato di avanzamento dei lavori dal 2010 al 2012 nel cantiere della Cantina Antinori, a Bargino. Progetto Studio Archea.
link: >> www.archea.it pubblicazioni: >> L. Andreini, “Cantina Antinori. Cronistoria della costruzione di un nuovo paesaggio”, Forma Edizioni, Poggibonsi, 2012 >> “Cantina Antinori”, in OPERE 27, maggio 2011, Pacini Editore, Pisa, 2011
Centrale elettrica (Angiolo Mazzoni, 1934) // Firenze
Servizio fotografico di interni, progetto studio ZPstudio.
Casa-Studio Leonardo Ricci // Firenze 2010 cliente Eutropia Architettura
Servizio fotografico alla casa studio di Leonardo Ricci a Monterinaldi, Firenze.
pubblicazioni: >> F. Fazzari e U. Dattilo “La sera che uccisero l’architettura italiana” in FFF 3, Dic 2010, Firenze.
MuCEM (Rudy Ricciotti, 2013) // Marsiglia, 2013
Vieux Port (Norman Foster, 2013) // Marsiglia, 2013
Servizio fotografico di interni, progetto studio ZPstudio.
FOTOGRAFIA ARCHITETTURA D’INTERNI
Casa privata // Livorno 2014 cliente Archea Associati
Casa privata // Livorno 2014 cliente Archea Associati
Mercato Centrale di San Lorenzo // Firenze 2014 cliente Archea Associati
Documentazione fotografica dell’inaugurazione del primo piano del Nuovo Mercato Centrale di San Lorenzo a Firenze.
Odeon Bistrot // Firenze, 2011 cliente ZPstudio, Firenze
Servizio fotografico di interni, progetto studio ZPstudio.
link: >> www.e-lumen.it >> www.zpstudio.it
Ristorante Bistrot 69// Firenze, 2011 cliente lumen, Firenze
link: >> www.e-lumen.it
FOTOGRAFIA ARTE E MUSEI
Claudio Parmiggiani a Palazzo Fabroni// Pistoia, 2008
Ritratti del Potere // CCCS Centro Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze, 2009-2010 cliente Fondazione Strozzina, Firenze
Servizi fotografici per la documentazione di mostre al Centro di Cultura Contemporanea Strozzina: - Emerging Talents - Inventories of abstraction, Yves Netzhammer - Green Platform - Realtà Manipolate, come le
immagini ridefiniscono il mondo - Gerard Richter, e la dissolvenza dell’immagine nell’arte contemporanea - As soon as possible - Ritratti del Potere. link: >> www.strozzina.org
NUMEN tape for use // CCCS Centro Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze, 2009-2010 cliente Lumen, Firenze
link: >> www.e-lumen.it
MURAL, Diller Scofidio + Renfro // MAXXI, Roma 2011 cliente Diller Scofidio + Renfro, New York
Servizio fotografico per la documentazione dell’opera Mural di Diller Scofidio, esposta al MAXXI Roma durante la mostra SPAZIO (30/05/2010 23/01/2011). link: >> www.dsrny.com
Universo Rietveld // MAXXI, Roma 2011 cliente MAXXI, Roma
pubblicazioni: >> www.abitare.it
FOTOGRAFIA EVENTI
Bianco Italia // galleria Tornabuoni Arte, Firenze, 2013 cliente Tornabuoni Arte, Firenze
Servizio fotografico per l’inaugurazione della galleria Tornabuoni Arte a Firenze, Ottobre 2013. Mostra “Bianco Italia”. pubblicazioni: >> Arte in, ott. 2013 (foto di copertina) >> nove Firenze (8 ott. 2013) http://www.nove.firenze.it/vediarticolo. asp?id=b3.10.08.10.17
Pitti Fragranze// Firenze 2014 cliente BOIS 1920
Documentazione fotografica della serata di Pitti Fragranze dedicata ai profumi di BOIS 1920.
5+1 AA “Costruire l’Architettura” // Spazio A, Firenze, 2015 cliente Spazio A, Firenze
Servizio fotografico per gli eventi di “Costruire l’Architettura”, organizzati presso lo SpazioA Firenze.
link: >> www.spazioafirenze.it
EDITORIA
Riviste d’architettura
editore “Il sole 24 ORE”, “Tecniche Nuove”
TESTO TEXT VALENTINA MUSCEDRA FOTOGRAFIE PHOTOS MARIELA APOLLONIO
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LOCALITÀ LOCATION PROJECTS
Scrittura, editing e coordinamento editoriale per “area”, “Materia” e “d’Architettura”, riviste di architettura:
PROGETTI
ESTUDIO BAROZZI VEIGA CENTRO DI PROMOZIONE “RIBERA DEL DUERO” “RIBERA DEL DUERO” HEADQUARTERS
ROA, BURGOS, SPAIN
PROGETTISTA ARCHITECT
ESTUDIO BAROZZI VEIGA S.L.P. TEAM: FABRIZIO BAROZZI, ALBERTO FERNANDEZ VEIGA, PAULO LOPES, TANJA OPPOWA, ANTONIO PINTO, AGNIESZKA SAMSEL, ANTONIS VOUREXAKIS
COMMITTENTE CLIENT
CONSEJO REGULADOR DE LA D.O. RIBERA DEL DUERO, ITACYL
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI INTERIOR DESIGN
ESTUDIO BAROZZI VEIGA S.L.P.
ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO LANDSCAPE DESIGN
ESTUDIO BAROZZI VEIGA S.L.P.
STRUTTURE STRUCTURES
BOMA
INGEGNERE CIVILE CONSTRUCTIONAL ENGINEER
UTE COMSA-INMEVA
DIREZIONE DEI LAVORI SITE SUPERVISION
ARDÉVOLS I ASSOCIATS
PROGETTO PROJECT TIME
2006 (PROJECT) 2008-2011 (CONSTRUCTION)
SUPERFICIE LOTTO SITE AREA
7,220M2 740M2 (420M2 NEW BUILDING + 320M2 EXTENSION OF EXISTING BUILDING) 3,020M2 (2,290M2 NEW BUILDING + 730M2 EXTENSION OF EXISTING BUILDING)
SUPERFICIE COMPLESSIVA TOTAL FLOOR AREA
4,110M2 (2,910M2 NEW BUILDING + 1,200M2 EXTENSION OF EXISTING BUILDING)
MARIELA APOLLONIO DAVID FRANCK
- “area” // scrittura articoli (in area 102; 104; 106), servizi fotografici (in area 109+), coordinamento redazionale per design focus (in area 103; 103+) - “Materia” // scrittura articoli (in materia 61; 68; 70; 71; 72; 74) - “d’Architettura” // coordinamento redazionale (in d’architettura 37; 38; 39).
SUPERFICIE COSTRUITA BUILT AREA SUPERFICIE UTILE USEFUL FLOOR AREA
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non d’architettura not about architecture
visions architettura e visioni architecture and visions
n.
intervista a marco brizzi, curatore della nona edizione del festival beyond media interview to marco brizzi, curator of the ninth edition of the festival beyond media a cura di/edited by Valentina Muscedra
link: >> www.area-arch.it
Marco Brizzi insegna presso la California State University a Firenze, la Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara, la NABA di Milano. Si interessa di problemi di storia e critica dell’architettura. Dirige Arch’it (www.architettura.it), piattaforma digitale di informazione sull’architettura; è organizzatore di iniziative dedicate alla promozione dell’architettura e allo sviluppo di tecnologie digitali. Con Image (www.image-web.org) promuove l’adozione di sistemi di comunicazione del progetto; è ideatore e direttore di Beyond Media. Marco Brizzi teaches at the California State University in Florence, the Faculty of Architecture of the University of Ferrara, and the NABA of Milan. He takes an interest in problems of history and criticism of architecture. He acts as editor of Arch’it (www.architettura.it), a digital platform of information on architecture, and as organizer of initiatives aimed at the promotion of architecture and the development of digital technologies. With Image (www.image-web.org) he promotes the adoption of systems for the communication of architectural design, he is the ideator and director of Beyond Media.
www.beyondmedia.it
Valentina Muscedra La sempre maggiore diffusione degli strumenti di visualizzazione e produzione dell’immagine sta trasformando progressivamente il modo di pensare e trasmettere il progetto d’architettura. Beyond Media nasce come festival internazionale di architettura e video e propone un palinsesto di eventi che quest’anno riflettono intorno al tema delle visioni. Quali sono le conseguenze che i nuovi modi di rappresentare il progetto hanno portato sul mondo della comunicazione? Marco Brizzi Le conseguenze non sono, in questo momento, quelle sole del video di architettura e dell’incidenza che il video ha avuto nel modo di pensare e produrre il progetto di architettura, ma più diffusamente ci siamo accorti che era più necessario riflettere sulle conseguenze dei molteplici rapporti che si venivano a istituire tra il progetto di architettura e i mezzi di comunicazione in generale. Beyond Media ora si descrive come festival internazionale di architettura e media proprio perché il confronto diretto, spesso occasionale tra questi due universi è, a nostro avviso, gravido di importanti potenzialità per la stessa materia architettonica e per la sua conoscenza. V.M. Come si struttura il festival? M.B. La manifestazione oggi si compone di una selezione internazionale di video e di un congresso. Quest’ultimo, affidato quest’anno alla cura di Pietro Valle, rappresenta forse il momento di maggiore approfondimento e si articola in una serie di incontri che vedono avvicendarsi molti dei protagonisti del dibattito internazionale: figure che vengono dal mondo dell’architettura, ma anche studiosi di fenomeni di comunicazione, figure che hanno competenze eterogenee, tutte però potenzialmente abili nel discer-
nere i nuovi e più interessanti percorsi che il rapporto tra architettura e media istituisce. Il congresso si compone in una serie di tavoli di discussione sui diversi temi che concernono le visioni in relazione con il mondo dell’arte, della comunicazione, della politica, dell’urbanistica… Oltre al congresso c’è un ambito espositivo che normalmente consta di un paio di mostre e di una molteplicità di eventi che fanno sì che il festival diventi un punto di incontro e di relazione tra chi si interessa di questi temi. V.M. L’incontro e il confronto sembrano essere due aspetti caratterizzanti lo spirito di questo festival… M.B. La capacità di una manifestazione di questo genere di creare delle relazioni è una delle prospettive più interessanti alle quali si può guardare: è un “incontro” e non un muoversi in una direzione esclusiva, non è l’architettura che guarda alla comunicazione, non è solo la comunicazione che guarda all’architettura, la capacità di incontrarsi deriva piuttosto da un interesse vicendevole. Credo che questo interesse oggi esista, sicuramente da parte dell’architettura, perché l’architettura sta rinnovando il proprio programma, cercando nuove piattaforme anche di dialogo con la società nella quale interviene, ma è anche un’esigenza della comunicazione, perché è abbastanza evidente che negli ultimi anni il tema architettura è diventato di forte interesse pubblico. V.M. Da cosa deriva la scelta del tema del festival di quest’anno? VISIONS fa pensare immediatamente alle molte immagini, raffinate e seducenti, che caratterizzano i prodotti progettuali dell’architettura del nostro tempo. Qual è lo spirito con cui il festival ci porta a riflettere sull’argomento? M.B. VISIONS è un tema al quale abbiamo pen-
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sato in un momento in cui non si sentiva nessuna volontà di celebrazione della capacità visionaria degli architetti, ed è proprio questa la ragione che ci spinge oggi a fare delle riflessioni. Se la progettualità mondiale sembra arrivata a un punto di stanca, nel quale le tendenze più marcate degli ultimi anni non sembrano essere state in grado di rinnovarsi, assistiamo d’altra parte a un fenomeno abbastanza prevedibile di azioni che si assomigliano tutte l’una all’altra e la stessa progettualità architettonica non sembra avere conquistato delle tappe nuove. Non possiamo certo dirlo ora, lo faranno gli storici tra qualche anno, ma la sensazione generale è che ci sia questa fase di stallo. Eppure, nonostante questo, i mezzi di comunicazione continuano a celebrare le figure del mondo dell’architettura, anche le più giovani che sono finalmente state accreditate come figure parte del discorso dell’architettura contemporanea, celebrandole spesso come in possesso di una capacità visionaria o maieutica nei confronti di una realtà spesso difficile, nella quale il progetto è visto, per fortuna, ancora come un’occasione di trasformazione positiva. Ma questo è il mestiere quotidiano dell’architettura, non è la capacità visionaria che in alcuni momenti storici ha accompagnato il pensiero progettuale o un’azione di lungo raggio o di lunga durata. L’architettura oggi, pur essendo citata come espressione di una capacità visionaria nei confronti del presente per guardare al futuro, ci dà la sensazione che questo futuro non lo raggiunga facilmente. Da qui, l’ipotesi di mettere in dubbio, attraverso un titolo come VISIONS, la capacità degli architetti di guardare lontano. La volontà è proprio quella di mettere in discussione questa loro supposta abilità, e questo lo si evince a partire dal coordinato grafico che, senza mezzi termini, allude alla volontà di fare l’esame della vista agli architetti. Il punto di partenza è dunque il seguente: gli architetti sono, oggi, in grado di guardare un po’ più in là del proprio naso? Di raccontare qualcosa di convincente circa il nostro difficile futuro? Sono in grado di produrre dei progetti che non siano soltanto risolti in chiave di frammenti e di occasioni isolate, ma di pensare a un qualcosa di più sistemico che possa contare su tempi almeno un po’ più lunghi di quelli di una breve stagione politica e quindi immaginare quello che può accadere in qualche decennio? L’architettura credo sia chiamata a dare anche questo tipo di risposte. V.M. Se VISIONS vuol mettere in discussione il valore visionario dell’immagine, evidenziando la sua dimensione unicamente superficiale, ciò lascia intuire che essa non sappia o non pretenda di introdurre o comunicare nessuna visione teorica, nessun programma utopico che sia capace di andare oltre il meramente visibile. Paradossalmente, le infinite possibilità della comunicazione visiva non lasciano intravedere nessuna occasione per evadere o modificare la realtà… Oggi quindi non elaboriamo più utopie? M.B. Il discorso sull’utopia è molto delicato e non so se è il caso di parlare di visioni in termini utopici. Una delle scelte di fondo di una manifestazione dedicata al tema VISIONS è stata quella di mettere da parte il probabile confronto con la capacità visionaria che storicamente assegniamo all’utopia, così come è stata messa da parte anche la volontà di confrontarsi con quegli ultimi visionari che sono sempre più celebrati internazionalmente e che avevano avuto luogo a Firenze, e cioè i Radicals. L’intento della manifestazione è guardare avanti, anche
cercando di uscire dagli schemi più convenzionali. Le forme della visione e della visionarietà credo che oggi possano essere ritrovate anche uscendo dal modello dell’utopia, che non sembra più appartenere a questi tempi. V.M. Se le visioni sono sostanzialmente immagini, come si è evoluto il modo di descrivere e rappresentare il progetto? è possibile individuare un lessico delle visioni architettoniche contemporanee, un’iconografia comune dei nostri tempi? M.B. La storia insegna che è per forza così, però ci suggerisce anche di non sbilanciarci nell’immaginare quale possa essere effettivamente la traccia di questi tempi. La sensazione e il dato di fatto che abbiamo vivendo quest’epoca è che le immagini di architettura si siano moltiplicate infinitamente: viviamo un mondo denso di immagini e di immagini di architettura. Le immagini di architettura molto spesso vengono osservate nella loro superficialità e nella stessa superficialità spesso vengono prodotte. Sono state affinate delle tecniche molto interessanti, ci siamo confrontati negli ultimi anni con gli strumenti di rappresentazione digitale, abbiamo usato questi strumenti per ibridare i nostri modi più convenzionali di esprimere un progetto di architettura nelle diverse forme conosciute. La sensazione però è che stiamo vivendo un’epoca in cui la quantità delle immagini e la facilità di accesso all’architettura, ovvero l’instantaneità con cui spesso queste immagini si producono, si accompagnano a un abbassamento generale tecnico-qualitativo, (naturalmente ci sono anche delle vette e delle eccellenze). La quantità delle immagini e la loro media mediocrità costituiscono un fatto, dall’altra parte queste stesse immagini costituiscono il limite principale per gli architetti
per guardare un po’ più lontano, ovvero: le immagini stanno saturando la nostra capacità di guardare, descrivono e affollano un mondo molto denso di quantità di informazioni, che crea assuefazione e limita la necessità, e il desiderio di uscire da questa condizione. Ci gratifichiamo e ci consoliamo attraverso una quantità di immagini che molto spesso lasciano supporre che l’epoca in cui viviamo sia l’epoca delle visioni; in realtà la quantità di immagini che parla esclusivamente di loro stesse oggi mi sembra che produca una descrizione minuziosa della realtà contemporanea e che non aggiunga nulla a questa. La proliferazione delle immagini sembra essere causa e limite al tempo stesso della mancanza di visioni. V.M. Il mondo visionario offre occasioni e spunti di riflessione sull’immaginario collettivo, ricettacolo di desideri e di fantasia. Alla luce delle visioni che verranno rappresentate nel festival, la rappresentazione attuale del futuro prevede possibilità di uno sviluppo positivo? M.B. Le rappresentazioni sono tendenzialmente sempre positive, esse sono proiezioni fantasmatiche del futuro. Il mondo dell’architettura raramente si confronta con proiezioni negativiste, sono pochi gli architetti che producono visioni cupe e catastrofiste. Ci sono delle figure che producono scenari di questo genere ma lo fanno soprattutto da un punto di vista teorico e non progettuale; è difficile pensare a un progetto che vada contro una prospettiva di miglioramento, il progetto è per sua natura una proiezione positiva delle condizioni di vita dell’uomo, quindi diventerebbe paradossale pensare il contrario. È accaduto, ma solo a titolo di speculazione teorica, e il caso di Paul Virilio è uno dei più noti. Se invece cerchiamo di osservare le proiezioni di queste fantasie,
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Motta Architettura - rivista trimestrale - giugno 2011 Poste Italiane SpA spedizione in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Milano Italia € 11,00 / D € 22,80 / UK GBP 18,90 / B € 20,00 / P € 20,00 / E € 20,00 / CH CHF 30,00 / USA $ 36,95
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J. MAYER H. ARCHITECTS SHIGERU BAN NO-STOP STUDIO GIANCARLO MAZZANTI FELIPE MESA/PLAN:B ARQUITECTOS OAB ESTUDI MASSIP-BOSCH ARQUITECTES THAM & VIDEGÅRD ARKITEKTER VAÍLLO & IRIGARAY + EGUINOA
LIGHTNESS
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euro 11,00 (in Italia) rivista trimestrale - marzo 2009 Motta Architettura Poste Italiane SpA spedizione in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Milano
canton ticino itineraries
NEL PROSSIMO NUMERO: PROTEZIONE NEXT ISSUE: PROTECTION
IN COPERTINA COVER “RIBERA DEL DUERO” HEADQUARTERS PROGETTO DI PROJECT BY ESTUDIO BAROZZI VEIGA FOTO PHOTO MARIELA APOLLONIO
TRAME TEXTURES
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Beaches thronging with holidaymakers, ski stations seething with skiers coming and going, swimming pools, discothèques packed with youths deafened by the music… Massimo Vitali’s photographs portray the rituals of modern-day entertainment and represent the chaotic arbitrariness (and hence – at least apparently – outside the norms) of fragmented rhythms of leisure, pleasure and relaxation. The freedom to not have to do anything, the temporarily granted possibility to suspend the regular rhythm of working life and to escape the necessity of doing in order not to do, be lazy, wander aimlessly, get bored, waste time…, produce a disorderly temporal space, void of sense for society, inasmuch as unproductive. Vitali’s images frame portions of landscape, only identifiable by the activities carried out in them and by the inhabitants who are temporarily invading that space, giving it connotations. So just as free time represents a productive void, a worthless interval in the production and work process, in the same way, the space which acts as a backdrop to the images makes no sense if deprived of the people occupying it.
Massimo Vitali was born in Como, in 1944, and lives in Lucca. He studied photography at the London College of Printing. In the ‘60s, following the encounter with Simon Guttmann, founder of the Report agency, he undertook a career as a photo-reporter for Italian and European magazines and agencies. During the ’80 he carried out the activity of film maker for television and advertisements. Since the mid ‘90s he dedicated himself to photography as an artistic research, developed as a tool to portray the world. Known at the international level for his large format coloured images of beaches, discothèques, ski runs, taken from above with large format machinery that portray the human landscape in an “objective” manner and return an original fresco of contemporary reality. Numerous exhibitions and volumes have been dedicated to his work, among which: Beach and Disco, 2000 Landscape with Figures, 2004; Ten Years 1994-2004, 2004. His works are conserved at museums and galleries in Europe and the United States.
Madima Wave Orizzontale, 2003
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Spiagge sovraffollate di vacanzieri, stazioni sciistiche disseminate di sciatori in partenza e in arrivo, piscine, discoteche gremite di giovani assordati dalla musica… Le fotografie di Massimo Vitali ritraggono i rituali del divertimento moderno e rappresentano l'arbitrarietà caotica (e dunque – almeno apparentemente – libera dagli schemi) dei ritmi frammentati del tempo libero, del piacere e del relax. La libertà di non fare nulla, la possibilità concessa solo temporaneamente - di sospendere il ritmo regolare della vita lavorativa e di sottrarsi alla necessità del fare per non fare, essere oziosi, girovagare senza meta, annoiarsi, perdere tempo…, producono uno spazio temporale disordinato e vuoto di senso per la società, in quanto improduttivo. Le immagini di Vitali inquadrano porzioni di paesaggio non identificabili se non per le attività che in esse si svolgono e per gli abitanti che temporaneamente invadono quello spazio, connotandolo. Così come il tempo libero rappresenta un vuoto produttivo, un intervallo senza valore nel processo della produzione e del lavoro, allo stesso modo lo spazio che fa da sfondo alle immagini è insensato se deprivato delle persone che lo occupano. Gli spazi del divertimento sono, di fatto, luoghi privi di identità, se disabitati; sono spazi di ”limite”, luoghi sospesi, in attesa di essere occupati per assumere il loro significato, collocabili indistintamente nella sfera sociale pubblica o privata, tra le fantasie del desiderio e del sogno e la possibilità concreta dell‘esperienza. La presenza della città o dello stabilimento produttivo che spesso fa da sfondo alle immagini di Vitali enfatizza la contrapposizione di questo mondo effimero con quello reale della vita quotidiana, trasformando lo spazio fisico in un luogo magico, teatro dell‘assurdo, in cui l‘azione spontanea dei personaggi che animano la scena è banale e talvolta indecifrabile.
ESTUDIO.ENTRESITIO FABIO NOVEMBRE HERZOG & DE MEURON IPOSTUDIO YAMASHITASEKKEI MECANOO ARCHITECTS LAHDELMA & MAHLAMÄKI
TRAME
NEL PROSSIMO NUMERO: TRASFORMAZIONE NEXT ISSUE: TRANSFORMATION
Motta Architettura
LEGGEREZZA
LEGGEREZZA LIGHTNESS
Motta Architettura - rivista trimestrale - dicembre 2010 Poste Italiane SpA spedizione in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Milano Italia € 11,00 / D € 22,80 / UK GBP 18,90 / B € 20,00 / P € 20,00 / E € 20,00 / CH CHF 30,00 / USA $ 36,95
SAME MATERIALS NEW PATTERNS
SAME MATERIALS NEW PATTERNS
NEL PROSSIMO NUMERO: MATERIE COMPLESSE NEXT ISSUE: COMPLEX MATERIALS
IN COPERTINA COVER LASTRA DI GRES PORCELLANATO LUMINAR DI GRANITIFIANDRE LASTRA DI GRES PORCELLANATO LUMINAR DI GRANITIFIANDRE FOTO PHOTO PIETRO SAVORELLI
68 Motta Architettura - rivista trimestrale - giugno 2012 Poste Italiane SpA spedizione in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Milano Italia € 11,00 / D € 22,80 / UK GBP 18,90 / B € 20,00 / P € 20,00 / E € 20,00 / CH CHF 30,00 / USA $ 36,95
FASHION ARCHITECTURE FASHION ARCHITECTURE
NEL PROSSIMO NUMERO: VETRI NEXT ISSUE: GLASSES
ISSN 1121 - 0516
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BAUMSCHLAGER EBERLE KENGO KUMA XPIRAL ISHIMOTO SAUERBRUCH HUTTON FOA BIRK UND HEILMEYER
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SAME MATERIALS NEW PATTERNS
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9 771121 051004
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DAVID CHIPPERFIELD ARCHITECTS GENIUS LOCI ARCHITETTURA TADAO ANDO ARCHITECT & ASSOCIATES JAKLITSCH / GARDNER ARCHITECTS RDAI UNIVERSAL DESIGN STUDIO HHF ARCHITECTS WORD OF MOUTH STUDIO 1O
FASHION ARCHITECTURE
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La semplicità e l’essenza delle cose Christiane Löhr text by Valentina Muscedra
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simplicity link
stockholm itineraries > www.archinfo.it > laboratorio italia contenuti multimediali link
approfondimenti
Motta Architettura
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intervista
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contenuti multimediali
simplicity Álvaro Siza Vieira, Rudolf Finsterwalder standardarchitecture Sanaa de Miguel Arbonés, Urzelai Fernández Diller Scofidio + Renfro, James Corner Field Operations Alberto Campo Baeza Cherubino Gambardella UID architects Martijn de Geus, Philip Mannaerts TYIN tegnestue OLGGA architects Christiane Löhr design focus texture
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Poste Italiane S.p.A. spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB Milano
laboratorio italia italian workshop andrea ponsi / lda luca dolmetta / mauricio càrdenas laverde / exposure architects / emanuele ferrarese e alberto muneratti / hof / marco guarnieri / studio a.s. + paolo brosio + daniela casalino / quattroassociati opera masterpiece renzo piano non d’architettura not about architecture visions - architettura e visioni visions - architecture and visions reportage reportage viaggio tra le voci di gomorra voyage among the voices of gomorra monografia monograph made associati archivi archives la luce e l’ombra, asplund e la sicilia light and shadow, asplund and sicily città interrotte interrupted cities unbuit napoli ventesimo secolo twentieth century campania XX secolo campania in the 20th century biblioteca library testa tra i rami piedi per terra head among the branches, feet on the ground
rivista di architettura e arti del progetto settembre/ottobre 2009
cultura italiana del progetto
numero 38 - aprile 2009 rivista quadrimestrale - euro 14,00 - Motta Architettura
area
l’inganno della sostenibilità the deception of sustainability
www.area-arch.it
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archivio
Leggera e fragile, l’opera di Christiane Löhr risolve la complessità e l’abbondanza degli elementi di cui è composta con la “delicatezza”. La grande laboriosità costruttiva, il numero dei micro-elementi impiegati, la ricchezza geometrica e compositiva delle forme, trovano espressione in una sorprendente e preziosa semplicità, che si manifesta attraverso la delicatezza, la fragilità e la leggerezza. L’essenza dell’opera di Christiane Löhr si coglie osservando, fino al dettaglio più microscopico, la complessità che la genera, e di cui riesce a raggiungere una sintesi estetica mirabile in bellezza eppure incredibilmente leggera, quasi evanescente, nella percezione. La forza espressiva di queste opere sta proprio nella loro capacità di sorprendere, di lasciare col fiato sospeso, in una forma di ossequioso incantamento e di rispetto per quella fragilità impalpabile di cui si sostanzia. Semi di cardo, soffioni, gambi d’erba, crini di cavallo, sono gli elementi utilizzati per comporre vere e proprie microarchitetture, sostenute dal rigore e dalla precisione geometrica, dove niente è superfluo, e tutto è assoggettato a regole che sembrano attingere direttamente alla Natura, anche se la Natura non è che uno spunto, un punto di partenza da cui costruire inattese composizioni a metà tra il botanico e l’architettonico. Le microarchitetture di Christiane Löhr racchiudono microcosmi essenziali, perfetti nella loro precisione, contenitori leggerissimi di un ordine e un equilibrio, estremamente precari, e tuttavia resistenti nel tempo. Della Natura Christiane Löhr coglie il senso effimero e la caducità dei suoi elementi, ne sfida le leggi fisiche, assemblando i semi in forme a loro inusuali, e quelle temporali, fissando quegli stessi elementi in strutture immobili e durature. Ai materiali organici che compongono le sculture l’artista aggiunge un livello analitico di costruzione, più architettonica che scultorea, che va a sovrapporsi e a evidenziare l’aspetto scientifico e matematico dell’intervento artistico. È quindi palese una sorta di indagine scientifica, rigorosa, in cui la regola geometrica diventa strumento, mezzo visivo ed espressivo di un’immaterialità o di una spiritualità sottese, invisibili ma pur sempre percettibili. La ricerca si fa a questo punto evidente: la semplicità diventa lo strumento di indagine per individuare qualcosa che sta ben oltre l’apparenza, che utilizza la fragilità per far sottendere l’orecchio e i sensi a un messaggio latente, appena sussurato, di ricerca dell’essenza delle cose, di una Natura intrinseca che si nasconde dietro la forma complessa e articolata, che ordina la bellezza e regola il mondo. “Forse sono alla ricerca di ciò che tiene insieme il mondo” dichiara l’artista: la delicatezza è una condizione, uno stato del sentire, e la semplicità una meta, che si raggiunge, come insegnava Costantin Brancusi “malgrado se stessi, avvicinandosi al senso reale delle cose”.
ISSN 1121 - 0516
Simplicity and the essence of things Light and fragile, the work of Christiane Löhr renders the complexity and abundance of the elements it is made from with “delicacy”. The painstaking construction, the numerous tiny elements used, the complex geometric composition of the forms, result in a surprising and precious simplicity manifested through delicacy, fragility and lightness. The essence of Christiance Löhr’s work may be appreciated by observing everything, including the most microscopic detail, of its crafting, which succeeds in reaching an aesthetic synthesis that is very beautiful yet incredibly light, almost evanescent, to the eye. The expressive force of these works lies precisely in the way they surprise, leaving one breathless, inspiring a kind of deferential enchantment and respect for the intangible fragility to which it owes its substance. Thistle seeds, dandelions, ivy stems, horsehair: these are the elements used to create true micro-architectures, sustained by rigorous and geometric precision, where nothing is superfluous and everything subject to rules that seem to be dictated by Nature, even if Nature is merely a source of inspiration, a starting point on which basis to build unexpected compositions that are half-way between botanical and architectural. Christiane Löhr’s micro-architectures house essential microcosms, perfect in their precision, feather-light containers whose order and equilibrium are extremely precarious and yet lasting in time. Christiane Löhr captures the ephemeral sense of Nature, the frailty of its elements, challenging its physical laws, assembling the seeds in unusual forms, and the rules of time by fixing those very elements in immobile and lasting structures. To the organic materials which form the sculptures, the artist adds an analytical level of construction, more architectural than sculptural, which eventually superimposes and emphasizes the scientific and mathematic aspect of the artistic invention. What emerges is therefore a kind of scientific, rigorous investigation, where the geometric rule becomes instrument, visual and expressive means of an immateriality or spirituality that is implicit, invisible but nevertheless perceptible. The research at this point becomes evident: simplicity becomes a means of investigation aimed at identifying something which is well beyond what appears to the eye, which uses fragility to suggest to the ear and the senses a latent, only just whispered message, a search for the essence of things, for an intrinsic Nature which is concealed behind the complex and articulated form, which brings order to beauty and rules the world. “Perhaps I am in search of what keeps the world together” declares the artist: delicacy is a condition, an emotional state, and simplicity a goal we reach, as Costantin Brancusi taught, “in spite of ourselves, as we approach the real sense of things”.
© Salvatore Mazza
NEL PROSSIMO NUMERO: COPERTURE NEXT ISSUE: ROOFS
Rivista Bimestrale/Poste Italiane SpA - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB Milano - in Italia € 12,00
IN COPERTINA COVER DUVETICA MILANO SHOP PROGETTO DI PROJECT BY TADAO ANDO ARCHITECT & ASSOCIATES FOTO PHOTO ALESSANDRA CHEMOLLO
Architettura online
nfo.it > laboratorio italia nti anticipazioni d dell’itinerario XX secolo della campania
RUINELLI ASSOCIATI ARCHITETTI IÑIGO DE VIAR CHAPMAN TAYLOR, GRIGORIEV + PARTNERS, PRIMADESIGN ESTUDIO BAROZZI VEIGA SVENDBORG ARCHITECTS TYIN TEGNESTUE ARCHEA ASSOCIATI NERI & HU DESIGN AND RESEARCH OFFICE
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TRASFORMAZIONE TRANSFORMATION
rivista di architettura e arti del progetto gennaio/febbraio 2009
Italia € 11,00 / D € 22,80 / UK GBP 18,90 / B € 20,00 / P € 20,00 / E € 20,00 / CH CHF 30,00 / USA $ 36,95
TRASFORMAZIONE
NEL PROSSIMO NUMERO: NATURA E ARTIFICIO NEXT ISSUE: NATURE AND ARTIFICE
a cura di Valentina Muscedra
Motta Architettura - rivista trimestrale - settembre 2011 Poste Italiane SpA spedizione in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Milano
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PROTECTIVE ENVELOPES
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Massimo Vitali
Rivista Bimestrale/Poste Italiane SpA - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB Milano - in Italia € 12,00
INVOLUCRI PROTETTIVI
LUDLOFF + LUDLOFF ARCHITEKTEN EMILIO FAROLDI ASSOCIATI SILVIA GMÜR RETO GMÜR ARCHITEKTEN NIETO SOBEJANO ARQUITECTOS MANZL – RITSCH – SANDNER ARCHITEKTEN YES ARCHITECTURE GLASS KRAMER LÖBBERT ANDERHALTEN ARCHITEKTEN
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TINA COVER OF KANAYAMA CASTLE RUIN AND COMMUNITY CENTER O DI PROJECT BY KENGO KUMA OTO TAKESHI YAMAGISHI
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INVOLUCRI PROTETTIVI PROTECTIVE ENVELOPES
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TINA COVER OL PARASOL O DI PROJECT BY J. MAYER H. ARCHITECTS OTO DAVID FRANCK
Italia € 11,00 / D € 22,80 / UK GBP 18,90 / B € 20,00 / P € 20,00 / E € 20,00 / CH CHF 30,00 / USA $ 36,95
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TINA COVER TOLL AG INNOVATION AND DEVELOPMENT CENTRE O DI PROJECT BY LUDLOFF + LUDLOFF ARCHITEKTEN OTO JAN BITTER
Motta Architettura - rivista trimestrale - dicembre 2011 Poste Italiane SpA spedizione in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Milano
Forma Edizioni // Firenze
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Colori: link: >> www.formaedizioni.it
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Archea Associati Nembro public library
2014
Nembro public library
EDITORIA GRAPHIC AND PRODUCT DESIGN
inst
Immagine coordinata per allestimenti e mostre
around food instant exhibition
in collaborazione con
instant exhibition
CarraramarmoteC, via maestri del marmo - entrata n° 5, marina di Carrara (ms)
inaugurazione mostra
presentazione del libro
19 maggio 2010, ore 11.00
Angelo Mangiarotti
introduce
area mostre, Padiglione E
a cura di François Burkhardt
Giorgio Bianchini
pubblicato da 24 ORE Cultura con marchio Motta Architettura
modera l’incontro Marco Casamonti
20 maggio 2010, ore 16.00 area mostre, Padiglione E
intervengono Emanuele Benedini
28 settembre, 2009/milano via monte rosa, 6 – ore 17:00
alla presentazione sarà consegnato
François Burkhardt
l’itinerario delle opere di
Giuseppe De Giovanni
angelo mangiarotti a Carrara
Anna Mangiarotti
a cura di Marco Ragone
Ingrid Paoletti Marco Ragone Carlo Terpolilli
Provincia di Massa Carrara
Comune di Carrara
con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara Banca Apuana Credito Cooperativo
N43 design // Firenze, 2010
Erbario ed ex Libris sono produzioni di N43 design, un’attività creata e sviluppata da Valentina Muscedra e Sara Castelluccio. Dal 2010 N43 produce oggetti di graphic design: tovagliette in carta, album e quaderni per appunti.
Forma Edizioni // Collana ONE
ONE è una collana di volumi tascabili dedicati all’architettura contemporanea, a cura di Laura Andreini e Andrea Mannocci. Ciascun volume presenta un progetto di uno studio di architettura selezionato tra i giovani architetti italiani emergenti che lavorano in Italia e all’estero. schema planimetrico livello +12.70 scheme plan level +12.70
planimetria generale general plan
0 1
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10 m
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LE PARETI VETRATE CHE CIRCONDANO IL PATIO POSSONO SCORRERE E SCOMPARIRE COMPLETAMENTE NELLO SPESSORE DEI MURI: IN QUESTA CONFIGURAZIONE LO SPAZIO APERTO INVADE E ARRICCHISCE ULTERIORMENTE LA VITA DELLA CASA. THE GLAZED WALLS SURROUNDING THE PATIO ARE SLIDING, AND DISAPPEAR INTO THE WALLS WHEN OPENED: WHEN THIS IS DONE, THE SPACE ENTERS AND FURTHER ENRICHES THE LIFE OF THE HOUSE.
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BIOGRAFIA BIOGRAPHY www.scape.it
-scape è uno studio di architettura con sede a Roma e Parigi, premiato nel 2008, con i “Nouveaux Albums des Jeunes Architectes”, riconoscimento del Ministero della Cultura e della Comunicazione francese. -scape è nata nel maggio 2002 da un’idea di Ludovica Di Falco (Napoli, 1975), Francesco Marinelli (Roma, 1975) e Paolo Mezzalama (Roma, 1975), architetti, formatisi alla Facoltà di Architettura dell’Università di Roma Tre, idea che si è concretizzata nel febbraio 2004 con la costituzione della società di ingegneria -scape spa. Alessandro Cambi (Siena, 1976) , anche lui architetto, formatosi fra la Facoltà di Architettura di Firenze, l’Ecole d’Architecture di Parigi-La Villette e l’Ecole d’Architecture di Parigi-La Défense, aderisce, in qualità di quarto socio, nel gennaio 2005. -scape si propone come “contenitore” di idee, di persone, di competenze specialistiche e interdisciplinari allo scopo di arrivare a una concezione completa del processo di costruzione sotto l’aspetto tecnico, economico e architettonico attraverso il lavoro svolto all’interno dello studio e tramite una rete di collaboratori esterni. L’analisi e lo sviluppo di una ricerca architettonica a tutto tondo (dal landscape al city-scape) rispetto a tutti i suoi contesti, fisici o astratti, hanno 58
portato lo studio -scape a indirizzare la sua attività verso progetti la cui natura, dimensione e localizzazione è sempre varia e diversa. Gli incarichi e i concorsi svolti fin dall’inizio testimoniano questi due aspetti: lo studio collabora con soggetti differenti nel campo dell’architettura, del paesaggio, dell’urbanistica, dell’ingegneria strutturale e degli impianti tecnici, per soddisfare al meglio le richieste specifiche del progetto e del committente. L’interesse di -scape per le molteplici nature dell’architettura è dimostrato dalla varietà dei progetti sviluppati nel corso degli anni: residenze private e sociali, complessi scolastici, edifici istituzionali e uffici, spazi culturali, spazi pubblici, recupero paesaggistico, infrastrutture, restauro e recupero. -scape si è distinta in numerosi concorsi internazionali di progettazione, sia in Italia che all’estero. Dal 2005 il sistema di gestione per la qualità di -scape è certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001:2000. Nel 2006 -scape è stata selezionata per il “Premio Giovani” dell’Accademia di San Luca a Roma. Nel 2010 -scape ha ricevuto il premio “Romarchitettura 4” per il miglior progetto realizzato da un giovane architetto (Villino Liberty a Roma).
-scape is an architecture firm with offices in Rome and Paris, which was awarded the “Nouveaux Albums des Jeunes Architectes” recognition by the French Ministry of Culture and Communication in 2008. -scape was created in May 2002 on the initiative of Ludovica Di Falco (Naples, 1975), Francesco Marinelli (Rome, 1975) and Paolo Mezzalama (Rome, 1975), architects and graduates from the architecture faculty of the University of Roma Tre. The initial idea was concretized in February 2004 when the engineering firm -scape spa was incorporated. Alessandro Cambi (Siena, 1976), architect who has studied at the architecture faculty of Florence, the Ecole d’Architecture of Paris-La Villette and the Ecole d’Architecture of Paris-La Défense, joined the firm as the fourth partner in January 2005. -scape presents itself as a “container” of ideas, persons, specialized and interdisciplinary expertise in order to cover the whole creative process associated with building, including the technical, economic and architectural aspects, through work conducted internally within the firm and through a network of external collaborators. The analysis and development of an architectural research that considers every aspect (from the land-scape to the city-scape) of all the relevant contexts, physical or
abstracts, has made the -scape firm focus on projects characterized by their great variety and diversity in terms of nature, dimension and location. The assignments and competitions the firm has worked on ever since it commenced its activities witness these two aspects: it cooperates with different players in the field of architecture, landscape design, town planning, structural engineering and technical systems, to meet the specific requirements of the project and the customer in the best possible way. -scape’s interest in the multifaceted nature of architecture is demonstrated by the wide range of projects it has developed over the years: private dwellings and community housing, school complexes, institutional buildings and offices, cultural venues, public spaces, upgrading of landscapes, infrastructures, restoration and renovation. -scape has distinguished itself in numerous international design competitions, both in Italy and abroad. The quality management system of -scape has been certified by the UNI EN ISO 9001:2000 standard since 2005. Nel 2006 -scape was selected for the “Premio Giovani” prize awarded by the Accademia di San Luca in Rome. In 2010 -scape received the “Romarchitettura 4” prize for the best project realized by a young architect (Villino Liberty in Rome).
cornice testo 2 mm
SCAPE RECUPERO VILLINO ANNI VENTI
2 mm
SCAPE RECUPERO VILLINO ANNI VENTI
TOMMASO VECCI CASA C
2 mm
FRANCISCO AND MANUEL AIRES SANTA MARTA LIGHTHOUSE MUSEUM
BULLETTI ATTICO A PERUGIA
posizione testo/fascia margine testo: 2 mm distanza fasce: 1 mm
STUDIO ARCHEA CALIFORNIA ACADEMY OF SCIENCES SCAPE RECUPERO VILLINO ANNI VENTI SCAPE RECUPERO VILLINO ANNI VENTI FRANCISCO AND MANUEL AIRES SANTA MARTA LIGHTHOUSE MUSEUM
NUM EUIPIS ADIT LUPTAT DUISSENT AUTAT WIS NIT PRAT PRATUM IUSTO OD MOLOR SEQUIS NISIM AD DO ODOLORE VEL IRIURERAT, VEL ING EUMMOD DOLOR AM ING EUM DUISMOLOREET IURE TE DELENT DOLORE CORE CONSE CONSE KEQUAM QUISI ROSTIS ET COMMY NISL UTAT ACILIQU ISSENIA MCONSEQUAT LUTPAT PRAT LUROSTO EX ERIT NUM ENT ALIT, CONSEQUIS ENIBH EUGAIT LUTPATI SCIDUNT ULLA ALIS. ED TATE MAGNIM DUIS ALIS ALIS AMETUERCIL DOLENISL IUSTO RILIT IUSCILI QUISISI TIO ENT, IQUISCILIS AM DOLOREETUE DOLOBOR SEQUATUE MAGNITETROR IN SCERIBUS CONSULICAVES ETORTUM TE TUSSULI SI CONDUCT ABEFEX NIHILISQUAM NUM PULI SPEREMORE TUS. PUBLISTUR. SI IUS COMPLI COENDICUL.
ULTIME 10 USCITE LE RESTANTI ULTIMA PAGINA INSIEME A “FINITO DI STAMPARE..”
margini documento 12 mm
Stesura del programma editoriale, ricerca, coordinamento di redazione (progetto grafico e realizzazione editoriale). Promozione e diffusione attraverso la presentazione in librerie specializzate. Realizzazione delle immagini in home page del sito web della casa editrice utilizzate anche per la promozione e
FRANCISCO AND MANUEL AIRES SANTA MARTA LIGHTHOUSE MUSEUM
FRANCISCO AND MANUEL AIRES SANTA MARTA LIGHTHOUSE MUSEUM
FRANCISCO AND MANUEL AIRES SANTA MARTA LIGHTHOUSE MUSEUM
Num euipis adit luptat duissent autat wis nit prat pratum iusto od molor sequis nisim ad do odolore vel iriurerat, vel ing eummod dolor am ing eum duismoloreet iure te delent dolore core conse conse kequam quisi rostis et commy nisl utat aciliqu issenia mconsequat lutpat prat lurosto ex erit num ent alit, consequis enibh eugait lutpati scidunt ulla alis.Seditias nus etur reproviduci rero estistis expe earcientium arionseque labo. Quidele struntur resto corrovit ea debiste ctotatem ilit aut etur? Fugia parum fugit il eari optae voluptas dem fuga. Hitatiorunt. Opta voloremquia nosam, velest
5 mm
5 mm
lunghezza fascia: variabile - fino a nome progetto
SAN FRANCISCO / USA / 2005-2008
Num euipis adit luptat duissent autat wis nit prat pratum iusto od molor sequis nisim ad do odolore vel iriurerat, vel ing eummod dolor am ing eum duismoloreet iure te delent dolore core conse conse kequam quisi rostis et commy nisl utat aciliqu issenia mconsequat lutpat prat lurosto ex erit num ent alit, consequis enibh eugait lutpati scidunt ulla alis.Cusantio tem archillaut poriorerum fuga. Evelique que nonsequi ducit.
!!!!! non accorciare/allungare nessuna delle fasce modificando il box v spostare e/o modificare con punti controllo - altrimenti cambia l’inclinazione
posizione testo/fascia margine testo: 5 mm distanza fasce: 1 mm
VECCIARCHITETTI CASA C -SCAPE VILLINO LIBERTY
RE PIVA € 10,00
ARIU+VALLINO ARCHITETTI SUMMER HOUSES
DEP STUDIO
CASA N/S DIALOGO CON LA TOPOGRAFIA DEL LUOGO MITIGA LAPO RUFFI TRAUMA COSTRUTTIVO E CERCA DI MANTENERE EDIFICIO TCR CONTINUITÀ DEL PROFILO CHE CONNOTA QUEL TRAVERSO-VIGHY CASA ATTENUA CESCHI MBO DI RIVIERA, L’IMPATTO CON TERRA E RIESCE, CON RIGORE TETTONICO, A OVARE IL PUNTO DI EQUILIBRIO TRA NATURA E TIFICIO, TRA LECCI E SOLIDITÀ MURARIA, TRA ACCHIA MEDITERRANEA E INVASO DELLA PISCINA. E DIALOGUE WITH THE TOPOGRAPHY OF THE ACE ATTENUATES THE TRAUMA REPRESENTED THE BUILDING AND SEEKS TO PRESERVE THE NTINUITY OF THE CHARACTERISTIC PROFILE OF E RIVIERA, SOFTENING THE IMPACT WITH THE ND AND SUCCEEDING WITH TECTONIC RIGOUR TO TABLISH A BALANCED RELATIONSHIP BETWEEN TURE AND ARTIFICIAL, BETWEEN HOLM OAKS AND LID MASONRY, BETWEEN MEDITERRANEAN SCRUB D THE SWIMMING POOL.
ARIU+VALLINO ARCHITETTI SUMMER HOUSES SAVONA / ITALY / 2006-2011
NEOSTUDIO PIAZZA GARIBALDI
IL CONSAPEVOLE NITORE DEL PRINCIPIO INSEDIATIVO, PREROGATIVA PREVALENTE DEL NUOVO INTERVENTO DIVERSERIGHESTUDIO CASALOGICA NEL LUOGO, INNESCA UN CALIBRATO PROCESSO VECCIARCHITETTI COMPOSITIVO CHE INDIVIDUA NELLA DEFINIZIONE CASA C DELLA RIACQUISITA MISURA DEL VUOTO IL CAMPO DI -SCAPE VILLINO LIBERTY RELAZIONE IN CUI SI SVOLGE IL DIALOGO, NECESSARIO E TRATTENUTO, TRA NUOVI ELEMENTI INTRODOTTI E DEP STUDIO In a compromised and neglected CASA N/SIn un luogo compromesso e place, where a fragment abbandonato, dove resiste una TESTIMONIANZE ARCHITETTONICHE DEL PASSATO. of the Ligurian landscape porzione del paesaggio ligure, LAPO RUFFI often threatened troppo spesso minacciato THE CONSCIOUS CLARITY OF THE URBAN DESIGN FIRENZEresists, / ITALY too / 2009-2010 EDIFICIOda TCR by speculative and destructive interventi speculativi developments, the Ariu+Vallino e distruttivi, lo studio PRINCIPLE, PREDOMINANT PREROGATIVE OF THE TRAVERSO-VIGHY firm has realized a “modular” Ariu+Vallino ha realizzato CASA CESCHI architecture. If the lesson of un’architettura di “sezione”. NEW INTERVENTION ON THE SITE, BRINGS ABOUT deconstructivism has given Se la lezione del architects greater freedom to decostruttivismo ha reso A CALIBRATED COMPOSITIVE PROCESS WHICH act, the project of this holiday libera l’azione agli architetti, home reminds of Aalvor Alto’s il progetto di queste case IDENTIFIES, IN THE DEFINITION OF THE REACQUIRED commitment to “modular” per vacanza ricorda l’impegno architecture in Rovaniemi. l’architettura di “sezione” MEASURE OF THE VOID, THE RELATIONAL FIELD IN per This project is formed of di Alvar Aalto a Rovaniemi. volumes (the entrance, the Questo progetto si compone di WHICH THE DIALOGUE, NECESSARY AND RESTRAINED, dwellings and the swimming volumi (l’ingresso, le abitazioni pool) and materials (wood, la piscina) e materiali (il BETWEEN THE NEW ELEMENTS THAT HAVE BEEN elegno, stone, plastering, sheet metal la pietra, l’intonaco, and glass) that follow the la lamiera e il vetro) articolati INTRODUCED AND THE ARCHITECTURAL WITNESSES slopes of the land and interpret con i dislivelli del terreno e the landscape, whether it is l’interpretazione del paesaggio, FROM THE PAST TAKES PLACE. a “physical” interpretation on sia essa un’interpretazione
FRANZ PRATI
“fisica” verso monte, con l’integrazione tra vegetazione e costruito, o “percettiva” verso il mare con le viste € 10,00 che inquadrano lo sfondo come quinte sceniche. Un’architettura di “sezione” ispirata a un linguaggio contemporaneo privo di riferimenti formali.
the side facing the hill, where vegetation and built parts appear to merge, or a “perceptive” one towards the ocean, where the views frame the views like scenic backdrops. A “modular” architecture inspired by a contemporary language, without any formal references.
Andrea Mannocci
Andrea Mannocci
Em velecti aectaspicae. Risint odis et voluptatiam voloreicte si im aut vitiusandit, quo
Pales in ideoris hebunte dessil consum acciena, C. Palaberiti, quium aucient elicaequam
pesi intere, mis fitus contelum beaquaepe cupta imuscitaqui CREDO CHE NEI PROSSIMI DECENNI unumCI P. Mus hiliamp ertertus, in rem reptiat uribus dolupta deresimplii prectod ficiena, vis quodictur, eicipisqui cor aut CONFRONTEREMOearcium CON FENOMENI ROTTAMAZIONE eti DI sulabemur publius tidefecris; aut eos alicimp oresed estraed convocto maiorum tarei quam facea voloribus. EDILIZIA, DI RINATURALIZZAZIONE DEL consum orumPAESAGGIO nequam quo Nulpa dolenih icillorest, propotem, Patuastorte et ia L. nossimust, exeriorecum URBANO PERIFERICO Esusaped DI RIACCORPAMENTO Vasdam et? Nostus, urnit iam, verum nisit, qui in quam iam. Ivendum comperce porepudit am exces utatum DELL’ESISTENTE ATTRAVERSO arbis consilINEDITE habessit; nostemp eatem es soluptae. Ut exerum FORME lintimo henaticam quodiis aperum rem re dolut fugitati ultiam P. Habunum reissid ommolorum simagnist, DI DENSIFICAZIONE ABITATIVA E NUOVE STRATEGIE ma, Catu mihil vit, essuam is siminctem quam lam ipsum Catimili temnonv erissul vivaste, esciasperum assimusE comnihi DI CONDIVISIONE DI SPAZI RISORSE. È PER QUESTO us, que facita, co hala morem ctotas quo tene volorempelit pariciam faucoenat. venisque ma quidest, sintiis CHE CONSIDERO IL LAVORO DI DIVERSERIGHESTUDIO Imentertus simus consimo cre quatus, te occusdam estempe firma, nocrivastrio Catquit? riatecture et am sedicium ad PIONERISTICO NEL PANORAMA PROFESSIONALE intuidetrei serisse con ia ad crio quaes sania dolupta tureptat condeatilius nonsum novertia totaquo modicaecum INTERNAZIONALE.harchic I BELIEVE WE WILL FACE A nostris sensupi ocresuliem o aut labo. Mus etusantes molor adducient. Coni potatilis, cris. alitatesti ommoluptas il eossimi DEVELOPMENT CHARACTERIZED BY DEMOLITIONS OF Otis fenterb itantra dernu nvellest, ex et repudi derum eris. Etrit. Quit; hocae con de antur, quamentet issim vene BUILDINGS, A RETURN OF NATUREconfitastrat TO THE PERIPHERIC aut queripsentis ducidus sequunt orerfercil bondit pro commove ripienatum maximen ectorum eium vent URBAN LANDSCAPE THE REINCORPORATION exerumAND estrum debitam di Andreini dignimagnam, sitint, voluptatur OF EXISTING BUILDINGS THROUGHLaura NEW FORMS OF res explibus molluptae. Laura Andreini HOUSING DENSIFICATION AND STRATEGIES OF SHARING SPACES AND RESOURCES. THIS IS WHY I CONSIDER THE WORK OF DIVERSERIGHESTUDIO PIONEERING IN THE INTERNATIONAL PROFESSIONAL SCENARIO.
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NEOSTUDIO PIAZZA GARIBALDI
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DIVERSERIGHE STUDIO CASALOGICA BOLOGNA / ITALY / 2009-2010
ART DIRECTION PROGETTI DI ALLESTIMENTO ED EVENTI
La Casa del III Millennio // “Urban Center� Prato, 2008 client CNA Prato / Studio Archea
Mostra realizzata in collaborazione con la CNA di Prato per promuovere la piccola impresa e l’artigianato locale. 5 studi di design di interni hanno disegnato 5 oggetti realizzati da una selezione di piccole e medie imprese di eccellenza.
Angelo Mangiarotti // CarraraMarmotec, Massa Carrara, 2010
Coordinamento mostra e grafica per l’allestimento.
SottoFondo // Florence Design Week, 2010 client Libreria Caffè “Brac”
Allestimento per il Florence Design Week realizzato nel cortile interno della Libreria Caffè Brac. SottoFondo prevedeva anche un’installazione sonora e una performance di apertura con una danzatrice (in collaborazione con Sergio Leone e deferrari+modesti).
Actions in Brac // Firenze, 2011 cliente Libreria Caffè “Brac”, Firenze
Fotografie scattate per realizzare un menù delle attività che si possono svolgere nella libreria caffè Brac. Le fotografie sono in esposizione permanente nel locale.
Faces (per una galleria di ritratti domenicali) client Libreria Caffè “Brac”, Firenze
Serie di ritratti fotografici ispirati alle pitture
link >> http://faces-ritratti.blogspot.
1| Botanica (da Historia Naturalis) // Firenze, Dicembre 2010 client Libreria Caffè “Brac”, Firenze
Primo episodio di una serie di eventi, denominati “Historia Naturalis”, per la libreria Caffè Brac. Botanica è un tappeto
link >> www.flickr.com/
1|2|Botanica Erbario (da Historia Naturalis) // Firenze, Dicembre 2010 client clientLibreria LibreriaCaffè Caffè“Brac”, “Brac”,Firenze Firenze
Secondo episodio della serie di eventi “Historia Naturalis” organizzati per la libreria Caffè Brac. Erbario è un’allestimento che pervade tutti gli spazi
link >> www.flickr.com/photos/57326457@N04/
ART DIRECTION IMMAGINE E COMUNICAZIONE
Immagine e Comunicazione per Forma client Forma Edizioni, Firenze
Immagini fotografiche e comunicazione del sito della casa editrice Forma: produzione di contenuti (immagini e testi) per le
ARTE
ALBERTO BIASI con un testo di Serge Lemoine
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Formato: 24x30 cm Pagine: 176 Anno di publicazione: 2015 Stampa: colori Lingue: francese/inglese Legatura: cartonato Prezzo: 39,00 euro ISBN: 978-88-96780-77-0
Alberto Biasi è un protagonista assoluto della storia dell’arte italiana del dopoguerra. La sua figura è una delle più coerenti e autorevoli a livello internazionale nel campo di quella che in Italia è stata definita Arte Programmata, o anche Arte Cinetica, e altrove Optical Art. In occasione della mostra monografica realizzata dalla galleria Tornabuoni Art di Parigi in collaborazione con l’artista medesimo e curata da Serge Lemoine (Professore emerito alla Sorbonne e già Direttore del Museo d’Orsay di Parigi), Forma Edizioni presenta il catalogo dell’esposizione. Il volume offre una lettura dettagliata del profilo di Alberto Biasi, compiutamente illustrato attraverso il testo critico di Lemoine, nel quale l’autore ripercorre la vita del Maestro, i suoi luoghi, le tappe fondamentali del suo lavoro e conseguentamente la sua evoluzione artistica. Immagini storiche d’archivio fanno da prezioso complemento al saggio, introducendo la raccolta completa delle opere in mostra alla quale si aggiungono alcuni “lavori iconici” importanti presenze nella carriera di Biasi. L’ampia sezione dedicata agli apparati (biografia, bibliografia ed esposizioni personali e collettive) arricchisce il volume, fornendo approfondimenti utili alla comprensione dell’artista e della sua espressione artistica. “[...] Alberto Biasi ha creato un’arte semplice, diretta e comprensibile, legata a visioni positiviste, fondata sulla programmazione e sul controllo dei mezzi, basata sulla sperimentazione, rivolta ad una società portatrice di sorpresa e bellezza. Un bell’ideale davvero”. ALBERTO BIASI (Padova1937), frequenta dapprima gli studi classici, poi l’Istituto d’Architettura ed il Corso Superiore di Disegno Industriale a Venezia. Nel frattempo inizia l’attività di pittore e scultore e nel 1959 forma il Gruppo N. Dal 1959, a oggi, la sua attività si è mossa costantemente all’insegna dell’indagine percettiva, attraverso cicli di lavori, ciascuno dei quali ha affrontato poeticamente e scientificamente alcuni problemi legati alla visione: dalle prime Trame alle famosissime Torsioni, dai Light Prisms agli Otticodinamici. Nel 2000 Biasi elabora una sintesi delle ricerche precedenti e crea gli Assemblaggi, soprattutto dittici e trittici prevalentemente monocromatici, d’impressionante effetto plastico e coloristico. Oltre alle dodici esposizioni del Gruppo Enne, Biasi ha allestito più di cento esposizione personali e ha partecipato a più di cinquecento collettive, fra cui ITALIAN ZERO & avantgarde ‘60s al Museo MAMM di Mosca, la XXXII e la XLII Biennale di Venezia, la XI Biennale di San Paolo, la X, XI e XIV Quadriennale di Roma e le più note Biennali della grafica, ottenendo numerosi e importanti riconoscimenti.
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ARTE
SCHEGGI 1966 LA BIENNALE DI VENEZIA | ART BASEL 2015 a cura di Luca Massimo Barbero Formato: 24x28 cm Pagine: 124 Anno di publicazione: 2015 Stampa: colori Lingue: italiano/inglese Legatura: bodoniana Prezzo: 50,00 euro
Lingue: italiano/inglese ISBN: 978-88-96780-94-7 Lingue: francese/inglese ISBN: 978-88-96780-95-4
Il volume, dedicato al lavoro di Paolo Scheggi, è presentato in occasione dell’esposizione di quattro opere dell’artista per Art Basel – Basel 2015. Sono riunite infatti per la prima volta dalla Biennale di Venezia del 1966 quattro Intersuperfici. Il progetto editoriale, coordinato dalla galleria Tornabuoni Art è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione Paolo Scheggi. Luca Massimo Barbero, curatore senior presso la Peggy Guggenheim Collection di Venezia e responsabile dell’Associazione, descrive e analizza attraverso un importante saggio critico il percorso artistico e umano di Paolo Scheggi, documentando con straordinarie immagini il suo rapporto con i colleghi artisti del tempo e la considerazione di cui godeva presso eminenti critici quali Gillo Dorfles, Germano Celant, Nello Ponente e Umbro Apollonio. Il volume è inoltre arricchito da numerosi testi che immortalano i fermenti artistici dell’epoca e da immagini di Julio Le Parc, Lucio Fontana, Agostino Bonalumi e altri protagonisti della Biennale del 1966. Paolo Scheggi nasce a Firenze nel 1940, muore a Roma nel 1971. Nell’arco di un decennio “lungo” (1958-1971) la sua ricerca attraversa diversi campi del sapere e discipline differenti, dalle arti visuali all’architettura alla moda, dalla poesia alla performance urbana e teatrale per approdare ad una riflessione concettuale e metafisica. Nel 1964 Carlo Belloli lo ascrive tra i 44 protagonisti della visualità strutturata, nel 1965 è ascritto da Dorfles tra gli esponenti della Pittura Oggetto; nello stesso anno entra nel movimento di nove tendencije e stringe contatti internazionali, specialmente in area nord europea dove espone a più riprese e partecipa alle mostre del gruppo Zero e Nul. Presente alla Biennale di Venezia nel 1966, del 1972, del 1976, del 1986, Scheggi espone nelle principali manifestazioni artistiche del tempo, da Parigi a Buenos Aires, da New York ad Amburgo, da Düsseldorf a Zagabria.
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