CARDIOLOGIA #cardiologia
IPERTENSIONE E STILE DI VITA L'ipertensione è il principale fattore di rischio delle malattie cardiovascolari in tutto il mondo e colpisce più di 1 miliardo di persone a livello globale.
L
a riduzione della pressione sanguigna nei pazienti con ipertensione è il modo più efficace per abbassare i tassi di mortalità e i danni agli organi bersaglio. Le nuove linee guida europee definiscono l'ipertensione in presenza di valori pressori clinici uguali o superiori a 140/90 mmHg o valori pressori medi ≥130/80 mmHg al monitoraggio pressorio delle 24 h ( holter pressorio) o ≥135/85 mmHg alla misurazione domiciliare. La terapia antipertensiva dovrebbe essere finalizzata al raggiungimento di valori di PA sistolica <140 mmHg in tutti gli ipertesi, compresi i pazienti anziani con un buon livello di autonomia funzionale, se il trattamento è tollerato; nei pazienti giovani adulti, ma non per gli ultrasessantacinquenni, viene indicato un target pressorio più basso, con PA sistolica <130 mmHg. Per la PA diastolica sono raccomandati valori <80 mmHg. La PA sistolica non dovrebbe essere ridotta a valori <120 mmHg, in quanto il rapporto rischio-beneficio di una riduzione marcata dei valori pressori è ritenuto sfavorevole. Per quanto riguarda la terapia farmacologica, abbiamo oggi a disposizione un gran numero di farmaci ad azione antipertensiva che possono essere somministrati sia singolarmente che in associazione; sarà il medico curante e/o lo specialista a decidere la strategia terapeutica più adatta al paziente. L’ipertensione attualmente è considerata un'epidemia, in aumento parallelamente all'aumento dell’ incidenza di sovrappeso e
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obesità. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità l’ipertensione arteriosa è un problema che colpisce in Italia in media il 33% degli uomini e il 31% delle delle donne.
IMPORTANZA DEI FATTORI NUTRIZIONALI NEL CONTROLLO DELL'IPERTENSIONE PESO
Sia nei bambini che negli adulti, il peso in eccesso favorisce lo sviluppo dell’ ipertensione. I meccanismi responsabili sono l’insulino-resistenza e l’iperinsulinemia generati dall’obesità; l'insulina riduce l'eliminazione renale di sodio, aumenta il tono simpatico e altera gli ioni intracellulari, con aumento della reattività vascolare ( vasocostrizione). E’ ormai un dato indiscusso che il modo migliore per il controllo dell'ipertensione negli individui obesi è la riduzione del peso corporeo, ma è pur vero che il mantenimento di un peso adeguato aiuta a prevenire l’ipertensione nei soggetti non obesi. Anche modeste perdite di peso ( 5% del peso corporeo) contribuiscono al calo dei valori pressori con notevole beneficio per la salute a lungo termine. Per mantenere l'equilibrio energetico e ottenere un buon controllo del peso corporeo, è anche