SPORTCLUB GIUGNO 2018
YOUR LIFESTYLE MAGAZINE
All’interno
GIUGNO 2018
PADELCLUB
MARTIN DI NENNO E JUAN MANUEL RESTIVO
“IL FORO ITALICO? EL MEJOR DEL MUNDO” IL QUARTO SCUDETTO DELL’ANIENE • CLUB ITALIA • FREGENE, DOVE GIOCARE
ANDREA DOVIZIOSO
THE NORMAL
ONE
PEOPLE ANDREA ABODI • ATTUALITÀ SECONDARY TICKETING • COMBAT BELLATOR A ROMA
2 l Giugno 2018 l Sport Club
3 l Giugno 2018 l Sport Club
4 l Giugno 2018 l Sport Club
5 l Giugno 2018 l Sport Club
SPORTCLUB
56
giugno 2018
12 50 SOMMARIO 7
REGIONE
28
NICOLA ZINGARETTI
BRANCA
DIONISI
8
COVER
33
PADEL CLUB
68
ARTE
ANDREA DOVIZIOSO
50
ACCESSORI
GLI APPUNTAMENTI ESTIVI
12
PEOPLE
IDEE DA SPIAGGIA
69
MUSICA
ANDREA ABODI
52
A CENA CON UNA STELLA
LE NOTE DI GIUGNO
16
SPORT E FINANZA
ASSAJE
70
MOVIE
FAR CRESCERE LA
54
L’ENOFILO
GIUGNO AL CINEMA
VISIBILITÀ DEGLI SPONSOR
UN TAPPO NON FA... PRIMAVERA?
72
CIRCOLIADI
20
ATTUALITÀ
56
COMBAT
76
CURIOSITÀ
SECONDARY TICKETING?
BELLATOR
NATHALIE OCALAN
24
TURISMO
64
LUOGHI
NASTRO AZZURRO PRIME BREW
LA SARDEGNA
LA MONTAGNA DI ROMA
SAFETY 21
GIN HENDRICK’S
Sport Club via Morlupo, 51 00191 Roma tel. 393.3270.621 www.sportclubonline.it info@sportclubonline.it Sport Club - Anno XVI - n. 130 GIUGNO 2018 Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-04 Direttore responsabile Luigi Capasso direttore@sportclubonline.it Art Director Valeria Barbarossa redazione@sportclubonline.it
BRAND EXPERIENCE
Hanno collaborato a questo numero Valeria Barbarossa, Giuliano Giulianini, Paolo Cecinelli, Marcel Vulpis, Eugenio De Paoli, Luigia Latteri, Luca Parmigiani, Luca Perugini, Elena Oddino, Marta Angelucci, Marco Oddino, Ufficio Stampa Presidenza Regione Lazio, Roberto Coggiatti. Pubblicità Agenzia Nazionale Marketing Xpression Via della Giustiniana, 959 00189 Roma Marco Oddino m.oddino@mktgx.com Tel. 335 6684027
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Pubblicità Agenzia Locale Governale ADV di Giuseppe Governale Media&Communication Via Bernardo Blumestihl 19 00135 Roma Tel. 06.89020451 - Cell.335.8423911 governale@governaleadv.it Fotografie Luca d’Ambrosio
LA PREMIATA DITTA DEI FRATELLI
Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione.
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Stampa CIERRE & GRAFICA - Roma Finito di stampare nel mese di GIUGNO 2018 @SPORTCLUBonline
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6 l Giugno 2018 l Sport Club
REGIONE LAZIO #regione
A cura di Nicola Zingaretti - Presidente della Regione Lazio
LAZIO META DI GRANDI EVENTI SPORTIVI
N
elle realtà più avanzate del mondo, le politiche per lo sport stanno diventando qualcosa di diverso rispetto a soli pochi anni fa. All’attività sportiva, si riconosce sempre più una centralità che va oltre l’aspetto ludico o quello legato allo spettacolo. C’è la consapevolezza che, attraverso lo sport, passa la costruzione di una società più aperta integrata e sana. I luoghi delle attività sportive o tutte le diverse forme di aggregazione che si creano attraverso lo sport costituiscono veri e propri nuclei di cittadinanza, dove si uniscono donne e uomini di cultura, estrazione sociale, spesso provenienza e orientamenti politici completamente diversi fra di loro. Dunque lo sport è in primo luogo uno straordinario collante sociale. Ma non solo. I Paesi più avanzati riconoscano giustamente allo sport anche una funzione fondamentale di prevenzione per garantire la salute e il benessere dei cittadini. Per queste ragioni, nel Lazio abbiamo intrapreso una strada in grado di valorizzare le molteplici funzioni dello sport nella società. Uno degli ambiti su cui abbiamo scelto di puntare è quello degli eventi sportivi, che sono un mezzo importantissimo di animazione dei territori e per far avvicinare i ragazzi allo sport. Prendiamo, ad esempio, i prossimi
eventi sportivi che si disputeranno nel parco del Foro Italico, ai quali la Regione non farà mancare il proprio supporto e sostegno. Pensiamo al World Taekwondo Grand Prix Roma 2018, che ospiterà 250 atleti da 60 diversi paesi in gare che serviranno ad ottenere punti validi per l’accesso alle Olimpiadi di Tokyo 2020; al Golden Gala di atletica “ Pietro Mennea “, quarta tappa della Diamond League a cui parteciperanno campioni come Mariya Lasitskene, Chris Coleman, Brianna Rollins per citare atleti stranieri, ma anche nomi italiani importanti come Filippo Tortu e Alessia Trost; allo storico Trofeo Settecolli, considerato il meeting di nuoto più antico al mondo, a cui parteciperanno i più grandi campioni della disciplina. Sono solo alcuni esempi, ma che danno bene il senso delle potenzialità del nostro territorio, e di quanto la Regione debba sempre più cercare di rafforzare la propria presenza e supporto. Auguri, infine, alla Federazione Italiana Bocce. Che compie in questi giorni 120 anni di vita. Uno sport diffusissimo, dalle radici antiche ma tutto proiettato verso il futuro, che cercheremo di sostenere non solo per l’alto numero di tesserati e appassionati, ma anche per il valore aggiunto in grado di generare in termini di rafforzamento del senso di comunità e come occasione di promozione sociale.
7 l Giugno 2018 l Sport Club
COVER #cover
«L’impresa eccezionale - dammi retta - è essere normale», cantava Lucio Dalla in Disperato Erotico Stomp. Andrea Dovizioso da Forlimpopoli, classe 1986, pilota della Ducati in MotoGp, lo ripete rivendicando con orgoglio la sua normalità. di Paolo Cecinelli - Foto: Uff. Stampa Ducati
8 l Giugno 2018 l Sport Club
ANDREA
L’ANTI
DOVIZIOSO
IDIVO
N
on ci tiene a fare il personaggio, ad essere al centro delle attenzioni, sotto i riflettori. Non ci tiene a tentare di imitare Valentino Rossi per farsi spazio nel paddock, per vendere più cappellini, per strappare più titoli sui giornali. Il “Dovi” è diverso. E’ così normale che un giorno il suo amico Luca Cadalora (tre volte campione del mondo) gli disse: “Tu Dovi sei del colore dell’asfalto. Invisibile, tipo quelli che a una festa sfumano nella tappezzeria”. Asfalto – quasi ironicamente - è anche il titolo del suo libro appena uscito. Quando parla il tono della voce è pacato, non è frenetico come altri suoi colleghi. Non c’è motivo di chiedere spiegazioni. A far rumore, invece, ci pensa la sua moto, e i risultati. Non è uno “smanettone” presuntuoso ma il suo stile di guida è essenziale. Pulito. Lo scorso anno con Marquez si è giocato il titolo di campione del mondo all’ultimo gran premio. Una scivolata a cinque giri dal termine ed è finita. Ritirato. Mai nessuna dichiarazione fuori luogo, dopo sei mesi ne parla in maniera positiva perchè nel 2017 Dovizioso ha fatto resu-
9 l Giugno 2018 l Sport Club
COVER #cover
scitare la Ducati, che non è una cosa semplice. “Sono davvero contento, è stata una stagione esagerata – una parola che difficilmente usa – in quel gran premio non potevo fare di più. Non avevo la velocità per andare là davanti e superare Marquez, faccio ancora i complimenti a lui e alla sua squadra che ancora una volta ha fatto la differenza.” Il 2017, con 6 gran premi vinti, resta la sua annata migliore. “Volevamo quel titolo quanto Marc – ci racconta dopo aver ottenuto il secondo posto al Mugello dietro il suo compagno di squadra Lorenzo - in quell’ultima gara ho dato la vita dal primo giro ma non avevo tante carte da giocarmi. La gomma dietro
niente. Quando guidate a memoria. Anzi meglio, non provateci. Ne ha fatta di gavetta il Dovi. Aveva 7 anni e nelle “minimoto” era imbattibile. Vinceva sempre lui. Alle gare lo accompagnava in camper il padre… “Il mio babbo era pazzo, un grandissimo appassionato. Mi portava a girare, ma non avevamo mezzi. Partivamo per la gara senza avere i soldi per tornare indietro. Non è una battuta: mangiavo nei camper degli altri piloti, perchè se aspettavo mio babbo…Lui non pranzava, figurarsi se lo devo fare io.” ci racconta sorridendo. C’è tanto da imparare da Andrea Dovizioso. Il suo approccio alle cose è particolare, il suo stile è misurato e mai fuori dalle righe.
calava e non potevo attaccare, facevo piccoli errori che non mi consentivano di recuperare e le staccate diventavano piano piano sempre meno aggressive... Ma resto molto contento di quello che ho fatto. Il 2017 è stato un anno esagerato. Ma non ci fermiamo qui.” Ai box lo aspettava tutta squadra per fare festa, come se avessero vinto il mondiale. Quel secondo posto nel mondiale 2017 ha rilanciato le speranze e le ambizioni di tutto il team. In gara la differenza il Dovi la fa nelle “staccate”. E’ forse questo il momento dove si misura meglio il coraggio di un pilota. Bisogna averne tanto e anche una bella dose di incoscienza. A vederlo fuori dalla pista non sembra un tipo così ma provate a pensare di arrivare a 340 km/orari alla fine di un rettilineo e frenare dopo gli altri. Provate a farlo anche quando piove e non vedete
Si scatena invece quando fa il motocross. “Perché è libertà, più che correre in pista – ci racconta – il motocross è terra, sporco, voglia di giocare.” Qualche anno fa quando le cose andavano piuttosto male, il Dovi aveva anche valutato di smettere di fare il pilota professionista e di continuare, da dilettante, in fuoristrada. “Se non fai certi risultati ti schiacciano, vieni giudicato male anche se magari fai quarto, quinto o sesto.” Andrea Dovizioso non è mai andato dietro le mode del momento, è rimasto sempre se stesso. Due cavalli, uno bianco e uno nero, si incastrano nel simbolo che rappresenta Andrea Dovizioso. Il cavallo bianco è la razionalità, il calcolo, il sapersi mettere in discussione «anche oltre il buon senso» come ci confida. Il cavallo nero, invece, è l’irrazionalità, l’istinto, il colpo di genio.
10 l Giugno 2018 l Sport Club
11 l Giugno 2018 l Sport Club
PEOPLE #people
CREDITO SPORTIVO
LA FABBRICA DELLA FIDUCIA Intervista al Presidente ICS Andrea Abodi che fissa l’agenda degli impegni dell’unica banca pubblica italiana, dedicata allo sviluppo e al miglioramento dello sport e della cultura del Paese.
P
di Marco Oddino
residente, lei è il numero 1 dell’ultima banca pubblica italiana. Come interpreterà questo ruolo e dove vuole portare questo istituto in termini di missione aziendale? Interpreterò il ruolo che mi è stato affidato con la consapevolezza di dover contribuire a far esprimere all’Istituto, dopo più di sei anni di commissariamento peraltro ben gestito, il massimo del potenziale al servizio dello sviluppo delle infrastrutture sportive e culturali, pubbliche e private, del nostro Paese. La nostra è una banca che ha dato molto all’Italia nei suoi sessant’anni di vita, con oltre 25.000 cantieri finanziati in ogni angolo del Paese e per impianti di tutte le discipline sportive. Dobbiamo proseguire, migliorando la nostra efficacia ed efficienza, finanziando i progetti che lo meritano e contribuendo anche alla elaborazione dei progetti stessi, attraverso una piattaforma di servizi dedicati ad analisi del contesto, progettazione, supporto amministrativo ed elaborazione dei business plan. Nel futuro prossimo immagino anche un istituto capace non solo di finanziare, ma anche di investire in progetti che esprimono qualità e innovazione. Direi che nei prossimi dieci anni, con il supporto dei Soci e il lavoro comune, nella differenza e nel rispetto dei ruoli, del Consiglio di Amministrazione e dei 170 colleghi che ci lavorano, il Credito Sportivo potrà diventare molto di più di una “semplice” banca. Qual è lo stato dell’arte dell’impiantistica sportiva italiana? Volendo sintetizzare, senza banalizzare, direi che ci sono poche eccellenze
12 l Giugno 2018 l Sport Club
infrastrutturali, molta manutenzione da sviluppare sull’impiantistica esistente e nuove opportunità per quella che potrà nascere, dove sarà possibile e necessario. Con tre presupposti: la piena sostenibilità ambientale, sociale e finanziaria, una sana collaborazione pubblico-privato e un adeguato salto di qualità culturale a livello di educazione sportiva e di gestione delle infrastrutture dedicate allo sport, fattori che dovranno sempre più combinarsi positivamente tra loro. Nel concreto quali sono le aree di intervento di ICS in termini di infrastrutture non solo sportive? Nello sport sarà ancora più significativo il nostro impegno per migliorare le infrastrutture ad alto profilo di socialità, a partire dal sud Italia dove se ne avverte maggiormente il bisogno, con una particolare attenzione per le infrastrutture scolastiche e universitarie, e per le reti di infrastrutture sportive a cielo aperto, dedicate al running, alla ciclabilità e ai percorsi fluviali. Nello specifico ambito calcistico sono certo che ICS reciterà un ruolo di primo piano diventando una sorta di acceleratore qualitativo di un piano di sviluppo che nei prossimi quattro, cinque anni porterà (finalmente!!) alla realizzazione di almeno dieci nuovi stadi di club professionistici, con investimenti superiori a 1,5 miliardi di euro e un positivo impatto sul PIL dei territori che vedranno nascere infrastrutture di qualità, nell’ambito di progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana. Ma ICS aprirà fin da subito anche una linea dedicata interamente alla cultura in tutte le sue forme e
13 l Giugno 2018 l Sport Club
articolazioni, dalle infrastrutture ai contenuti. Con il nuovo piano industriale che disegnerà le linee strategiche ICS dei prossimi dieci anni, l’Istituto si candida a recitare un ruolo di primo piano in questo settore, fondamentale per il nostro Paese dal punto di vista civico, sociale ed economico. E la relazione tra sport, cultura, intrattenimento e benessere rappresenterà per noi il moltiplicatore delle opportunità e il fattore ottimizzante di quella che, non a caso, considero la “fabbrica della fiducia” In Italia dal 2011 ad oggi sono stati rigenerati e/o costruiti solo 4 impianti. Non le sembra che con questi tempi difficilmente avremo a breve un nuovo parco impianti moderno e hi-tech degno di questo nome? Se è per questo, quelli ai quali si fa riferimento nella domanda sono gli unici impianti realizzati e riqualificati dopo Italia 90 e il fatto di averli finanziati rappresenta per il Credito Sportivo un motivo di parziale soddisfazione. Vorremmo partecipare alla crescita dell’intero sistema calcistico e non soltanto di singole società, comunque meritevoli di encomio per intraprendenza e lungimiranza. In questi anni, i tempi sono stati effettivamente estenuanti, scoraggiando a volte chi ha avuto voglia di intraprendere, ma anche per questo l’imperativo categorico è conoscere e utilizzare al meglio tutti gli strumenti che la nuova legge mette a disposizione dello sviluppo delle infrastrutture sportive, adottando un modello nel quale ci sia una sequenza logica che parta dall’ascolto e dall’analisi del territorio e del mercato, piuttosto che dalla dimensione architettonica e infrastrutturale. La sostenibilità ad ampio spettro di un progetto parte dal rispetto di questi presupposti. Quanto è importante il ruolo di ICS in questa rivoluzione copernicana del calcio, ma quanto è importante anche avere imprenditori degni di questo nome al fianco della banca? Mi auguro che il contributo del Credito Sportivo possa essere prima di tutto legato proprio all’affermazione del modello e del metodo da adottare, perché questi sono fattori che consentiranno di limitare le insidie burocratiche dell’iter e rendere più facile la finanziabilità delle opere. D’altro canto, qualsiasi processo di sviluppo poggia sulla qualità del proponente e del progetto, quindi sarà decisivo che il sistema calcistico nel suo complesso maturi la consapevolezza dell’importanza decisiva di questi elementi ai quali se ne associano altri due: la reputazione e la credibilità del sistema che dipende anche dai comportamenti individuali e il valore del prodotto-calcio che contiene al suo interno anche la qualità della relazione con gli appassionati e gli investitori. Per il bene del calcio, per la sua valenza sociale e per il suo impatto sull’economia italiana. Dal suo osservatorio privilegiato ritiene che sia fondamentale il ruolo
14 l Giugno 2018 l Sport Club
del nuovo Governo o le leggi attuali sono sufficienti già per operare bene? La legge sull’impiantistica sportiva, ulteriormente migliorata lo scorso anno, rappresenta un fattore di garanzie di tempi, modi e condizioni che in passato mancavano totalmente. Dopodiché, tutto è migliorabile, ma credo sia prioritario in questa fase adottare un modello di program management logico e razionale al quale il Credito Sportivo intende dare un contributo non convenzionale, non limitandosi a essere una “semplice” banca, ma una piattaforma di soluzioni che razionalizzino il percorso progettuale senza banalizzarlo, rispondendo alle esigenze delle comunità e delle Amministrazioni e facilitando la realizzazione delle opere. Quando è stato presidente della Lega B ha lanciato un progetto sociale a sostegno di Lampedusa. Adesso in questo nuovo ruolo vedremo di nuovo iniziative di questo tipo? Il tema della responsabilità sociale credo debba essere centrale nelle politiche delle imprese e delle associazioni d’impresa, quindi mi auguro di poter sviluppare ulteriormente questa tematica con un soggetto, come il Credito Sportivo, che ha la socialità nel suo dna. Lo stadio che B Solidale, insieme ad altri generosi finanziatori tra i quali ICS, ha donato a Lampedusa e ai lampedusani, ha rappresentato un’esperienza emozionante e gratificante che si collega a un’identica iniziativa che ha consento di realizzare un impianto a San Patrignano e ad Amatrice. Tre stadi che rimarranno collegati tra loro non solo idealmente, ma anche attraverso progetti di collaborazione sportiva – dedicati ai bambini e alle squadre delle tre località - ai quali continuerà a dare il suo contributo il Credito Sportivo. C’è tanto bisogno di cose buone da realizzare; la nostra banca sente la responsabilità e il piacere di mettersi quotidianamente a disposizione per fare la sua parte. Qual è il suo sogno nel cassetto, come nuovo presidente dell’ICS? Quello di fare bene il mio dovere, nel ruolo che in questo caso mi è stato affidato dal Governo. Ho sempre sognato di poter essere utile e concreto in tutte le fasi della mia vita lavorativa e questa esperienza al vertice dell’unica banca pubblica del nostro Paese rappresenta il coronamento di un percorso. L’obiettivo è il bene comune e questo è ben chiaro non solo a me, ma anche agli altri 170 colleghi che lavorano ogni giorno in tutta Italia, per contribuire al miglioramento delle infrastrutture sportive e culturali. Tanto più in questa fase delicata del nostro Paese, nella quale il senso del dovere e dell’interesse generale deve avere il sopravvento sulle nostre cattive abitudini e attitudini.
15 l Giugno 2018 l Sport Club
SPORT E FINANZA #sport&finanza
A cura di Marcel Vulpis, Direttore agenzia Sporteconomy.it
CREATIVITÀ E INNOVAZIONE
PER FAR CRESCERE LA VISIBILITÀ DEGLI SPONSOR DI MAGLIA Far parlare delle aziende partner, sempre e comunque, generando momenti di mediaticità. che, spesso, possono superare i confini nazionali, per il loro carattere di innovazione.
L
a diffusione dei contratti di sponsorizzazione nel mondo dello sport (a partire dal calcio), sta portando ad una vera e propria inflazione di una forma di pubblicità, tra le più popolari e gettonate del settore. Apporre, però, un logo su una divisa non assicura automaticamente il ritorno di notorietà e visibilità. Sono sempre più forti, pertanto, le iniziative di creatività e innovazione applicate a questa tipologia di contratto, per tradizione il più remunerativo sotto il profilo pubblicitario. Le aziende sponsor sfruttano così la piattaforma del calcio per veicolare l’attitudine a comunicare in modo più moderno, rispetto al tradizionale marchio visibile sulla maglia.
LO SPONSOR APPARE SOLO CON LA MAGLIA SUDATA.
Il sogno di ogni tifoso è assistere alla vittoria della squadra del cuore, o, quantomeno, vedere le maglie dei beniamini “sudate”. Di recente, il Corinthians ha preso alla lettera questo secondo aspetto, lanciando una sponsorizzazione, che rischia di diventare rivoluzionaria, aprendo una frontiera, tutta da esplorare a
16 l Giugno 2018 l Sport Club
SPORT E FINANZA #sport&finanza
Marketing sportivo a caccia di nuove idee. Dall’estero nuovi esperimenti sulle maglie da gioco. Se fino a qualche anno fa c’era l’assoluta sacralità del main sponsor di maglia, presente, da solo, sull’intera area espositiva, oggi le divise di gara assomigliano più a patchwork, con ritorni economici garantiti per le casse dei club. In tutta Europa sono presenti second sponsor (con una esposizione minore in termini di centrimetri quadrati), retro sponsor, partner di manica (da quest’anno soprattutto in Inghilterra), fino ai marchi apposti sui pantaloncini. Iniziative che possono essere gestite, sia individualmente da parte dei club, sia a livello centralizzato dalle aree commerciali delle Leghe calcio. Quale sia l’opzione scelta, la maglia deve comunque fruttare. In tempi di crisi, o peggio ancora di recessione economica non si può continuare ad avere un approccio da duri e puri sul terreno commerciale. Le casse delle società di calcio piangono e la creatività aiuta ad individuare nuove strade fino ad oggi inesplorate.
RED BULL, SPONSOR-PROPRIETARIO DEL SALISBURGO, LANCIA RAUCH
Le normative Uefa sulla proprietà dei club non consentono, in linea di principio, di sviluppare il concetto di multiproprietà. Per questa ragione Red Bull, già azienda proprietaria (in Bundesliga) del Lipsia, ha deciso, nel caso dell’ FC SalisburgO (arrivato quest’anno fino alle semifinali di Europa League), di presentarsi più come sponsor principale, che nelle vesti di azionista di maggioranza. Da qui l’idea di lanciare un’iniziativa sponsorizzativa mai testata prima nel calcio moderno. I campioni d’Austria in carica, dieci mesi fa, sono scesi in campo con dieci maglie sponsorizzate dal marchio di energy drink (Red Bull), mentre l’ultima (l’undicesima) ha visto, in primo piano, il logo di Rauch (succhi di frutta) abbinato ad una giovane promessa del vivaio. Novità consentira dal regolamento della Bundesliga austriaca. Il giocatore (il “rookie of the match”) ha utilizzato una maglia diversa rispetto a tutti i suoi compagni di squadra. Perfino l’immagine grafica dei due sponsor è stata realizzata con l’intenzione di distinguere in modo netto i due marchi sponsor. Questi ultimi, tra l’altro, hanno affari in comune. Franz Rauch, proprietario dell’omonima azienda produttrice di bevande, infatti è entrato di recente nel consiglio d’amministrazione del club austriaco. La sua azienda sviluppa affari con quella dell’energy drink, tant’è che appare come sponsor anche dell’Aston Martin Red Bull racing (le monoposto sono guidate dall’australiano Daniel Ricciardo e dal belga Max Verstappen) nel Mondiale Formula 1.
DAL BRASILE UN’IDEA INNOVATIVA PER LE JERSEY-SPONSORSHIP.
L’ultima porta la firma della Fluminense de Feira. Il club brasiliano (iscritto al campionato “baiano” - l’equivalente della serie D italiana) ha sostituito i numeri di maglia con i prezzi dei prodotti in offerta al supermercato. In questo modo sono diventati una modalità di comunicazione per fini commerciali. Ovvero far conoscere, a chi guarda la partita, il prezzo dei prodotti al supermercato (per esempio schiume da barba o pizze pronte surgelate). E’ un esperimento che conferma come la maglia possa essere trasformata, da semplice
livello marketing. La squadra di calcio brasiliana, in un recente match con il Fluminense, ha fatto indossare ai giocatori una divisa molto particolare: la scritta dello sponsor è apparsa solo con il sudore (grazie ad una particolare tecnica idrocromatica). Il jersey-partner, la marca di detersivi anti-batterica Omo Sports, è comparso sul petto degli atleti in campo. La scritta è diventata visibile soltanto quando quest’ultima si è bagnata completamente. Nella realtà, il messaggio che lo sponsor voleva comunicare era ben diverso: trattandosi di un detersivo con formula antibatterica (studiata per togliere l’odore dai tessuti) si voleva, soprattutto, esaltarne le proprietà, mostrando la differenza tra una casacca pulita e una sudata. Non tocca-
area espositiva, in mezzo innovativo per promuovere specifiche iniziative degli sponsor o a supporto delle campagne pubblicitarie pianificate sui media. In questo modo, la società brasiliana ha sostenuto, in modo attivo, le aziende partner nelle loro vendite sui territori di riferimento, uscendo dal tradizionale utilizzo dello sponsor come marchio da apporre sulla divisa di gioco. Si entra quindi in una nuova fase, più moderna e attenta alle esigenze delle aziende partner, che non cercano più solo visibilità, ma aiuto nelle strategie di vendite.
17 l Giugno 2018 l Sport Club
SPORT E FINANZA #sport&finanza
va il rapporto tra impegno in campo e passione per la camiseta. Anche se poi molti supporter del club brasiliano l’hanno letta in questo senso, cioè come un segno di appartenenza alla squadra. L’effetto finale, nella realtà, è collegato alla presenza di una sostanza idrocromica, che, a contatto con l’acqua, e dunque con il sudore, ha permesso, alla scritta dello sponsor, di diventare chiara. Una pubblicità davvero particolare, che rappresenta una novità assoluta nel panorama calcistico internazionale.
UNDICI MAGLIE DIVERSE PER FAR PARLARE DEL PARTNER DACIA
Da diverse stagioni lo sponsor di maglia dell’Udinese calcio è il marchio automobilistico Dacia (il sodalizio è nato nella stagione 2009), che, quest’anno, ha lanciato un’iniziativa di marketing e comunicazione a supporto della collaborazione commerciale. Da qui l’idea di far scendere in campo (lo scorso 8 aprile, in occasione della gara interna Udinese-Lazio) la prima squadra con 11 maglie diverse. Divise collegate a diverse stagioni calcistiche della compagine friulana, di proprietà, tra l’altro, di alcuni tifosi. L’iniziativa, ribattezzata Dacia The Auction, è stata abbinata ad un’asta realizzata sul portale Catawiki. it, con Ciro Ferrara (ex azzurro e campione della Juventus) nel ruolo di banditore d’eccezione. I soldi raccolti saranno utilizzati per realizzare i “sogni nel cassetto” di questi super-tifosi legati da sempre alla squadra. La maglia che riproduceva quella della stagione 2002-03 è stata venduta al prezzo di 1.700 euro (il più alto dell’asta) indossata dall’attaccante
I RISULTATI ECONOMICI DELLE ASTE COLLEGATE AL PROGETTO “DACIA THE AUCTION” SU CATAWIKI.IT RELATIVO ALLA VENDITA DELLE MAGLIE DELL’UDINESE. 1) MAGLIA PORTIERE 2016-17 (500 EURO) 2) MAGLIA 1993-94 (800 EURO) 3) MAGLIA 2004-05 (1.100 EURO) 4) MAGLIA 2005-06 (700 EURO) 5) MAGLIA 2012-13 (1.600 EURO) 6) MAGLIA 1997-98 (850 EURO) 7) MAGLIA 2009-10 (550 EURO) 8) MAGLIA 2016-17 (550 EURO) 9) MAGLIA 2010-11 (550 EURO) 10) MAGLIA 2002-03 (1.700 EURO) 11) MAGLIA 2014-15 (550 EURO) TOTALE INCASSATO ATTRAVERSO L’ASTA (8.950 EURO) Fonte: Catawiki.it
18 l Giugno 2018 l Sport Club
italiano Kevin Lasagna: i soldi di questa operazione sono stati consegnati alla supporter Eleonora Antonini, che, con il denaro, realizzerà, per esempio, un documentario sulla storia del Friuli. Dacia, già da alcuni anni, ha scelto la strada della creatività e dell’innovazione per far parlare di sè: dalla scelta di apporre il nome di alcune aziende e/o lavoratori autonomi del territorio sulle casacche di gioco, a quella, ancora più rivoluzionaria, di adottare una divisa cromaticamente divisa a metà. Nella prima sono stati adottati i colori di piccole società dilettantistiche sportive, per dare loro una giornata di celebrità, nella seconda parte invece sono stati utilizzati i colori sociali dell’Udinese.
19 l Giugno 2018 l Sport Club
ATTUALITÀ #attualità
SECONDARY TICKETING? IL PIÙ GRANDE PERICOLO PER IL MONDO DELL’INTRATTENIMENTO! Non più bagarini alle venue ma server, BOT e siti fasulli. Le pratiche si sono raffinate, il giro d’affari aumentato ma va tutto a scapito di fans e organizzatori. di Marco Oddino
N
e abbiamo parlato con il Dott. Amedeo Bardelli, Direttore della Business Unit Sport di TicketOne Per prima cosa… come definirebbe esattamente il secondary ticketing? Da circa un anno questo argomento è salito agli onori delle cronache per alcuni biglietti rivenduti a prezzi folli, si vedano ad esempio i concerti dei Coldplay o degli U2, eppure molta gente fa ancora confusione nel capire cosa sia il secondary ticketing e come funzioni. Il Secondary Ticketing non è altro che bagarinaggio online di biglietti di eventi di qualsivoglia tipo rispetto al mercato cosiddetto “primario”; chiaramente, trattandosi di bagarinaggio, non autorizzato e non regolamentato, che è invece regolare e sottostante alle leggi vigenti. Il mercato secondario si caratterizza per la vendita dei biglietti a prezzi maggiorati rispetto al valore ufficiale. Se una volta questo secondary si limitava principalmente ai bagarini che stazionavano davanti ai luoghi dove si svolgono gli eventi, con l’era di internet il mercato secondario è totalmente esploso. Le piattaforme di Secondary Ticketing che hanno stabilito continuativamente il loro business, accreditandosi così al grande pubblico, si contano sulle dita di una mano: poi ci sono fenomeni temporanei provenienti da ogni parte del mondo e ad oggi è molto difficile fare un censimento preciso di tali siti web: alcuni infatti restano attivi per il tempo strettamente necessario a vendere i biglietti di un determinato evento per poi scomparire. Spesso il secondary ticketing è costellato da truffe e raggiri nei confronti del cliente finale: sono innumerevoli i casi di clienti che oltre al “danno” (e cioè il dover pagare cifre astronomiche) subiscono anche la “beffa” (ricevendo in cambio biglietti falsi, rubati, o non corrispondenti). Il secondary ticketing rappresenta davvero un fenomeno grave. Anche se la “bomba” è scoppiata su degli eventi musicali, immagino che anche il mondo dello sport sia inficiato da queste pratiche scorrette. In qualità di Direttore della Business Unit Sport di TicketOne, ha mai incontrato fenomeni di bagarinaggio online su eventi sportivi da voi commercializzati? Ovviamente sì: essendo TicketOne leader anche del segmento sport - grazie a partnership pluriennali con le principali realtà calcistiche e sportive, vantando, inoltre, l’esclusiva su tutti i maggiori eventi sportivi che si svolgono nel nostro paese - abbiamo anche noi avuto a che fare con questo fenomeno. Più l’evento è richiesto, più vengono alla luce situazioni grottesche. Molte volte abbiamo avuto a che fare con biglietti venduti da queste piattaforme di secondary ticketing a clienti che si attendevano una categoria di posto ed invece si vedevano consegnare altre categorie di più basso livello a prezzi esorbitanti. Spesso ad esserne colpiti sono gli stranieri, in quanto conoscono poco il mercato italiano e quindi sono molto più “attaccabili”: si fidano magari del
20 l Giugno 2018 l Sport Club
primo sito che trovano, indicizzato dal motore di ricerca e in buona fede procedono con l’incauto acquisto. Nel calcio, ad esempio, i siti del Secondary vendono i biglietti con largo anticipo rispetto alla reale messa in vendita degli stessi sui canali ufficiali. In pratica propongono l’acquisto di qualcosa che non è nelle loro disponibilità millantando però di esserne in ampio possesso. Appena i biglietti sono messi regolarmente in vendita queste organizzazionicercano di assicurarsi i biglietti necessari a ricoprire le vendite fatte allo scoperto; la nostra lotta di contrasto è attenta e molto efficace, anche grazie alla la fruttuosa collaborazione con gli organizzatori che negli ultimi tempi sono diventati sempre più sensibili nel supportarci a contrastare questo fenomeno. Quali sono le piattaforme di secondary ticketing più conosciute? E soprattutto… perché nessuna autorità riesce ad arginare questo fenomeno? Sui giornali si leggono inchieste, analisi, vengono emessi provvedimenti da parte dell’Antitrust ma… nulla sembra cambiare. Perché? Le più conosciute? Viagogo, SeatWave, StubHub… ma di piccoli siti veramente ce ne sono tanti e guarda caso tutte con sede all’estero, ma alcuni titolari operano stabilmente sul nostro territorio e presenziano agli eventi. Queste realtà non pagano imposte e non si assoggettano alle regolamentazioni dei misuratori fiscali come stabilito dal decreto del Ministero delle Finanze datato 13/7/2000; quindi non sono dotati di sistemi informatici complessi come quelli utilizzati dalle aziende come TicketOne che svolgono attività di vendita ufficiale. Difficile bloccarli senza una regolamentazione ad hoc. Procedere in questa direzione non è semplice e pochi mesi fa non esisteva alcuna legislazione specifica in merito, ora pian piano il legislatore sta creando un impianto che possa – per quanto possibile – contrastare il fenomeno. Il 27/4/2018 è stato pubblicato un nuovo decreto che al momento non voglio commentare perché non si conoscono ancora le regole attuative. L’unica cosa che posso dire, utilizzando il gergo calcistico, è che mi pare uno schema difensivo più che di attacco. Vista la comune sensibilità all’argomento da parte di Autorità e operatori del settore e soprattutto dell’opinione pubblica mi aspettavo qualcosa di più aggressivo verso chi opera nel Secondary Ticketing, però è almeno un primo passo. Si parla esclusivamente di regole per contrastare i BOT (sistemi automatici di accaparramento titoli ndr) che per TicketOne non sono mai stati una minaccia perché le sofisticate difese informatiche dei nostri
siti non li non gli lasciano possibilità di accesso. Noi ci siamo messi a disposizione per raccontare la nostra esperienza e proporre strumenti a tutela del consumatore: da questo punto di vista siamo stati cristallini e proattivi. Abbiamo molto a cuore questa problematica. Molti pensano che le piattaforme di ticketing primario abbiano preso accordi sottobanco con le piattaforme di secondary ticketing, e che quindi i biglietti venduti attraverso tali siti derivino direttamente dalla TicketOne o altri gestori similari. Addirittura alcuni pensano che le piattaforme di secondary ticketing siano gestite direttamente dalle piattaforme di ticketing primario ma sotto diverso nome. E’ davvero così? Assolutamente no. Anzi, il secondary ticketing rappresenta un vero e proprio danno per le piattaforme come TicketOne. E’ un danno non solo economico ma anche d’immagine: il secondary ticketing attacca la nostra credibilità, esattamente come l’immagine degli artisti o degli organizzatori. TicketOne ha sempre voluto giocare a carte scoperte, sempre all’interno di un mercato regolamentato e trasparente, infatti ha fatto certificare a PwC (la più affermata società di Audit) tutti i propri dati dimostando a tutte le autorità ed enti di controllo coinvolti che non esiste alcuna promiscuità od alcun rischio in questo senso. Lo dimostra anche il fatto che nessun procedimento è stato aperto nei confronti della società che è stata in grado di ottenere la cancellazione della pesante ammenda comminata in un primo tempo dall’AGCM sull’onda emotiva iniziale. Sono certo che anche le altre piattaforme di ticketing primario siano del nostro stesso avviso, qui non si parla solo di concorrenza sleale, è un meccanismo che ha come primo obiettivo il lucro sfrenato – che spesso sfocia in truffa – nei confronti del cliente. Questo non è il nostro terreno di gioco e mai lo sarà. Non tutti sanno che TicketOne in quanto gestore di sistemi di biglietteria certificati, collabora da sempre con le Autorità e con la GdF per la tutela della regolarità delle imposte e dei diritti dovuti in connessione ai biglietti venduti e che nei nostri uffici gli accessi per i controlli sono frequentissimi. E quindi la domanda nasce spontanea: questi biglietti da dove arrivano? Chi alimenta questo business? Il business è principalmente alimentato da soggetti che comprano e rivendono grazie ad un’organizzazione metodica e capillare anche sul territorio – acquistano biglietti per poi rimetterli in vendita nelle piattaforme di secondary ticketing. Sono vere e proprie strutture che
21 l Giugno 2018 l Sport Club
ATTUALITÀ #attualità operano sul territorio, dirvi in che modo vorrebbe dire svelare come le combattiamo. Poi c’è la vendita dei biglietti da parte dei fans/tifosi che sono un’altra fonte di alimentazione del secondary in realtà di dimensioni maggiori rispetto a quanto si possa pensare. Spesso chi acquista compra il quantitativo di biglietti per cui ha diritto, ad esempio nello sport il limite è 4, ne vende 2 e utilizza gli altri. Purtroppo le normative in corso di attuazione non prevedono alcuna inibizione o sanzione ai privati che compiono bagarinaggio online e questo non va bene, noi lo abbiamo segnalato più volte. Nel calcio, nei casi in cui viene attuato il blocco del cambio nominativo, questa pratica è impossibile da attuare. TicketOne è stata per parecchie settimane sotto i riflettori dopo lo scandalo-concerti di cui abbiamo precedentemente parlato, tuttavia è riuscita a dimostrare la sua totale estraneità. Quali sono le strategie che la sua azienda ha preso per arginare il fenomeno? Quali strumenti operativi sono stati messi in campo per limitare il fenomeno del bagarinaggio? TicketOne rappresenta il più importante rivenditore autorizzato italiano di biglietti per ogni tipologia di evento: è quindi naturale per noi sentire una forte responsabilità nel contrastare questo fenomeno ma anche agire da “first mover” nelle pratiche anti-secondary, in modo da diventare anche un esempio per gli altri rivenditori autorizzati che spesso fanno solo proclami ad effetto pubblicitario. Concretamente abbiamo stabilito una serie di procedure informatiche per contrastare l’acquisto incontrollato di biglietti ma anche mantenendo la facilità di acquisto da parte dell’acquirente. Monitoriamo praticamente tutti gli acquisti effettuati: investighiamo su transazioni sospette verificando ed eventualmente annullando gli ordini che potrebbero essere riconducibili ad attività di bagarinaggio. Abbiamo una società di certificazione terza che periodicamente controlla che il nostro impegno sia mantenuto rigorosamente. Infine, collaboriamo attivamente con Netcomm, il consorzio del Commercio Elettronico Italiano, con lo scopo di promuovere il completamento della nuova normativa di contrasto al fenomeno. Anche se non è una vostra partner, la A.S. ROMA ha passato momenti di grande difficoltà durante la vendita dei biglietti di Roma-Liverpool: molti tifosi si sono lamentati dell’impossibilità di comprare un biglietto, ci sono state code lunghissime, il sito internet si è impallato per lunghi periodi. Come si può gestire la vendita di un evento del genere? E’ così impossibile trovare soluzioni più efficaci? Faccio una premessa, che magari potrà sembrare ovvia: eventi come Roma-Liverpool non potranno mai e poi mai riuscire a soddisfare l’intera domanda di biglietti. A fronte di 60.000 biglietti in vendita c’era una richiesta almeno 10 volte superiore. E se da una parte ci sono i fortunati acquirenti in qualità di minoranza “silenziosa”, dall’altra c’è una maggioranza che silenziosa non è visto che è rimasta senza biglietto. Noi sappiamo benissimo che non esisterà mai un modo per soddisfare totalmente tutti i tifosi in questi ambiti; si possono però attuare delle procedure mirate per regolamentare l’attività di vendita. La Juventus, ad esempio, ha impostato una politica di vendita volta all’utilizzo delle membership card: i titolari delle stesse possono sfruttare una prevendita a loro unicamente dedicata. Il Napoli invece suddivide in tre distinte parti le attività di vendita: prima gli abbonati, poi una seconda per i fidelizzati entrambe in digitale. La terza fase sfruttando solo i punti TicketOne presenti sul territorio partenopeo con biglietti tradizionali. Per i grandi eventi non è possibile effettuare il “cambio nominativo” (nel calcio, i titoli d’ingresso sono strettamente nominativi, non al portatore
22 l Giugno 2018 l Sport Club
ndr) scoraggiando così pratiche di compravendita: solo l’acquirente può andare a vedere la partita. E’ ovviamente necessario il sostegno – tecnico e operativo – da parte della società di ticketing che fornisce il servizio e nel caso della Roma forse qualche problema c’è stato. Parliamo di futuro. Ci sarà mai un modo per limitare il bagarinaggio online? Negli USA il secondary ticketing sembra essere oramai pratica assodata e naturale, mi viene onestamente difficile pensare ad un mercato europeo (e di riflesso italiano) capace di mantenere la barra dritta nel contrastare il fenomeno in modo compatto ed incondizionato. Questa è una domanda complessa. Da un punto di vista normativo, come abbiamo visto, si sta muovendo qualcosa anche oltre i confini italiani. In Francia, ad esempio, ha fatto molto clamore l’inchiesta che sta svolgendo l’Antitrust transalpina nei confronti di Viagogo. In Inghilterra alcune famose star della musica hanno scritto una lettera aperta - pubblicata poi sul “Times” - in cui dichiarava opposizione al fenomeno del secondary. Tuttavia, è assolutamente necessario agire a livello Comunitario: serve una normativa europea che regoli il fenomeno evitando frammentazioni o vacatio legis. Anche in America, ove il secondary ticketing è pratica diffusa da anni, ci sono state alcune prese di posizione molto forti da parte di artisti del calibro dei Pearl Jam, inorriditi dal caro prezzi collegato al secondary; Bruce Springsteen per la sua piece teatrale “Springsteen on Broadway” ha ideato un particolare meccanismo di vendita dei biglietti che premia i fan veri e propri del “Boss”. Insomma, pian piano il puzzle sta componendosi, anche se siamo consci che non sarà un cammino breve. Personalmente credo molto nella fidelizzazione dei fan e dei tifosi, è un cammino che si sta intraprendendo velocemente, noi di TicketOne abbiamo già soluzioni all’avanguardia che si traducono in progetti su cui gli organizzatori devono credere e investire e non si parla di solo denaro ma anche di tempo e volontà di innovarsi. Infine, parliamo dei fans. Stiamo vivendo una situazione dicotomica: da una parte leggiamo le lamentele dei fan, inorriditi nel vedere triplicare o quadruplicare il prezzo del biglietto del loro artista preferito, dall’altra vediamo però come questi biglietti venduti a folli sovrapprezzi vengano venduti con disarmante velocità, quasi come la domanda dei biglietti fosse anelastica. Come può un fan difendersi da questo fenomeno? Potrà mai sperare che tutti i biglietti del suo artista preferito vengano venduti al prezzo di listino o vedere un concerto inizierà a farsi difficile anche per la classe media? Anche qui servirebbe – uso una frase forte – una “presa di coscienza” da parte dei fans. Più si ricorrerà al mercato secondario, più vedremo i prezzi salire vertiginosamente. L’unica difesa concreta per un fan è una propria autoregolamentazione, capire che il partecipare ad un concerto non può seguire l’assunto del “ad ogni costo”, capire che esistono limiti che non possono e non devono essere superati. Il secondary ticketing vive sulla debolezza e sull’emozionalità del fan amareggiato per non aver trovato il biglietto; con un approccio più razionale e consapevole possiamo colpire alla base di questo fenomeno. So quanto possa essere difficile – il “fan” è dopotutto un “fanatic” no? – ma nessuna regola imposta dall’autorità, nessun provvedimento legale, nessuno strumento tecnico potrà essere tanto forte quanto un comportamento cosciente e critico di chi acquista i biglietti. Se vogliamo davvero sconfiggere il secondary ticketing, dobbiamo cominciare da noi stessi.
23 l Giugno 2018 l Sport Club
TURISMO #turismo
A SUD-OVEST DELLA SARDEGNA
DOVE LA FAVOLA INIZIA Tra il mare cristallino e il deserto sfavillante, una terra che (fortunatamente) conosciamo in pochi Foto e testo di Fabio Zinanni
S
ono sposato con una donna di sangue sardo, da parte di padre, discendente di una delle famiglie storicamente più antiche di Arbus, una gradevole città al confine tra la realtà ed il sogno e quello che oggi vi racconto è un segreto, vi svelerò qualcosa che deve rimanere tra me e voi, perché lì, in quel posto, non c’è spazio per tutti... Era una calda e assolata giornata di agosto, una di quelle in cui il ventilatore scende in sciopero, una di quelle in cui neanche le mosche più agguerrite riescono a volare, una di quelle in cui ti chiedi se domani pioverà. Ma lo sai che domani non pioverà. La zona è arida e la diga è ormai vuota e anche le dune di Piscinas sono ferme, immobili, il vento non sfiora neanche il deserto che si protrae nel blu cobalto del mare. Fa caldo. Molto. Sono solo le tre e dodici di pomeriggio e sto anelando l’arrivo della notte che so per certo porterà quella brezza che rende famoso il Golfo del Leone. Ma devo trovare una soluzione. Mi trascino verso la porta di legno che socchiude la roulotte abusiva che ho ereditato, mi infilo un paio di vecchi pantaloncini, una canotta da spinning e un cappellino verde sudato e, come a creare un’alchimia meteorologica, imbraccio uno stanco ombrello scricchiolante. Prendo una vecchia Citroen tutta aperta, senza sportelli, senza cappotta, con su un pezzo di un ombrellone per ripararmi dal picco del sole. Tre giri di chiave e il borbottio del 2 cilindri è servito. Mi incanalo per le viuzze di Arbus fino alla strada che scende tra le gole delle montagne, verso la mia unica mèta... il mare.
24 l Giugno 2018 l Sport Club
TURISMO #turismo Otto chilometri di curve e contro curve, gomiti stretti, alti e bassi, e dopo qualche sussulto mi ritrovo a Bidderdi nella casa della prateria. Sono lì nella speranza di una boccata d’aria fresca ad oltre 492m slm (così almeno recita il cartello che mi saluta all’arrivo), col suo paesaggio mozzafiato: i grandi alberi si affacciano sulla valle, spogliati del sughero (perché qui è ancora una risorsa), giganti nella loro eleganza buona. Il prato non c’è, tutto arso dal caldo. Mi fermo a bere al vecchio fontanile dove scende pigro un rivolo d’acqua fresca. Risalgo in auto dopo aver rassicurato l’ombrellone al tetto dell’auto e baldanzosamente riprendo il cammino verso le Dune di Piscinas. Venti, massimo trenta km/h perché di più non puoi, perché di più non vuoi, perché ti godi un paesaggio di inenarrabile bellezza, perché al di là della gola vedi il mare, perché quel mare sai poter assaporare, perché quel re blu cobalto aspetta le sue regine, le famose dune che si tuffano in uno dei più spettacolari scenari al mondo. La leggenda vuole che le dune fossero state per parecchi decenni scenario di apocalittiche battaglie, di
26 l Giugno 2018 l Sport Club
scontri tra popoli, di approdi e di saccheggi. Al mio arrivo mi attende un fragoroso luccichio di sole specchiato nel blu, ma prima ancora il deserto imperioso, che solo la terra sarda poteva regalarci. Riprendo il mio cammino verso il Golfo, verso la speranza di respirare brezza, di percepire l’ebrezza del selvaggio. Tanti chilometri di curve in discesa, di macchia mediterranea, di profumo di cisto, di eucalipto, sulla strada dove si svolgeva il rally di Sardegna e mi sento un po’ pilota anche con la mia 2cv, poi mi rendo conto che sono arrivato al bivio che recita Flumini Maggiore o Portixeddu. Ma non mi faccio prendere dalla mano e svolto con decisione a destra, verso il mare. Mi fermo per un attimo a respirare finalmente un’aria più frizzante e mentre giro a sinistra esco la testa a destra ed un nuvolo di moscerini invade l’unico vetro della mia auto. Ma sono arrivato. Di fronte a me ci sono chilometri sconfinati di spiaggia. Il Golfo del Leone si affaccia qui. Dove la magia inizia. Riposo la mia Citroen a Portixeddu (qui la X è una consonante che si usa) e mi rilasso sulla piazza principale e unica del paese. Sono fortunato perché c’è in programma una serata di balli tipici che non mi perderò per nulla al mondo. Giro il paese a piedi, tra le 4 o 5 vie che ha, una miriade di ristorantini e bar, ma il più caratteristico è quello che si trova a metà della spiaggia, Onda Anomala, da dove parte un gommone che ti fa scoprire le bellezze di questa magnifica terra, ma viste dal mare. La caratteristica di Sonu ‘e perda (il suono della pietra) è che il capitano è una eccezionale guida, che vive il luogo, che respira e si nutre di acqua salata, che mi ha portato a visitare un geyser naturale, che mi ha raccontato di quando i romani abitavano qui, di quando le miniere di carbone funzionavano davvero e di quanto sia incantevole vivere la Sardegna anche d’inverno. Tronfio e pieno d’orgoglio di una terra sì tanto strepitosa, mi slancio verso una terrazza per ordinare una pizza. Mangio e mi godo lo spettacolo dei balli, della gente che si diverte, della brezza ed ebrezza marina, della mia 2cv che stanca mi aspetta per ripartire. I soliti tre giri di chiave e percorriamo i 4 chilometri di costa che ci separano da Buggerru, una cittadina che si basava sull’estrazione del carbone (imperdibile una visita alla Galleria Henry sulla e nella montagna) e che oggi vive essenzialmente di turismo. Molto carina la piazzetta dove ti fermi a sorseggiare una birra anzi, LA birra. Perché fino a che non fosse resa pubblica ai più, la Ichnusa era la bionda più bevuta in Italia, e pensare che non varcava nemmeno i porti sardi... Visto che ho un ombrellone piantato sul tetto della mia auto e che non ci penso proprio a tornare ad Arbus questa sera, decido di dormire in auto e di godermi il famigerato cielo di agosto, dove la natura supera la fantasia, dove la via lattea la vedi senza cannocchiale, dove l’orsa maggiore ti strizza l’occhiolino, dove le zanzare pernottano a casa loro. L’indomani mattina mi sveglia fragoroso un bellissimo cane nero randagio che vuole le mie coccole, sorrido ad occhi ancora chiusi e un’onda di bava mi allaga le infradito, costringendomi ad il primo tuffo della giornata. Un colore che va dal bianco al celeste all’azzurro al cobalto, in una infinità di sfumature, con un ritornello di onde che trascinano i surfers già al largo. Spiaggia bianco-talco, sole crescente, bar chiusi, un omino che ripulisce le strade. Sono le 6 del mattino. Sveglio la mia doma auto e con i soliti tre giri di chiave, riparto per andare a visitare il Pan di Zucchero, un monolite immenso in mezzo al mare, che ti fa pensare a quanto siamo piccoli. La spiaggia più vicina è Masua, dove arrivare è una passeggiata. Dove fare una passeggiata. Sugli scogli, ma non con le infradito come ho io... Salto in macchina alla Miami Vice, tanto non ho le portiere, e ho voglia di andare a scoprire il Tempio di Antas, vicino Flumini. Sono di strada per tornare ad Arbus. Ci sono i resti di un antico sito romano, un anfiteatro tenuto anche un po’ male, ma di un fascino incredibile, dove puoi sentire echeggiare la voce degli antichi condottieri, dove sembra di intravedere i Mamutones, dove tutto sembra fermo. Tranne me. Accendo il telefono e cerco su google il confine, quel confine, quella linea immaginaria che ci separa dal Sulcis Iglesiente, la regione più povera d’Italia. Con le sue bellezze, con le sue tradizioni, con le sue storie, con i suoi abitanti, la Sardegna del sud-ovest è la terra magica che vorrei vivere. Tutto l’anno. Ma non ditelo troppo in giro, chè non c’è spazio per tutti.
BRAND EXPERIENCE #brandexperience
173 ANNI NEL MONDO SULLE ALI DI
BRANCA
U
Nel cuore di Milano la Collezione Branca un percorso prezioso tra storia, tradizione e innovazione
n viaggio affascinante tra profumi di erbe, radici e spezie naturali dove la cultura degli antichi speziali si è declinata, da Bernardino Branca nelle cinque generazioni successive, in un progetto fatto di imprenditorialità, innovazione, ricerca della qualità, etica e responsabilità sociale. La sede della Fratelli Branca Distillerie è una delle ultime fabbriche d’epoca rimasta nella sua struttura architettonica come un tempo, un emblema del patrimonio culturale e industriale di Milano
28 l Giugno 2018 l Sport Club
che rappresenta tutt’oggi una parte fondante del tessuto urbano e sociale della città. Ma custodisce e sviluppa quotidianamente anche il talento e l’eccellenza del saper fare italiano che viene portato, oggi come negli ultimi 173 anni, nei cinque continenti attraverso il gusto inimitabile di prodotti come Fernet-Branca, Brancamenta, Stravecchio, Carpano Punt e Mes e Antica Formula, il liquore Caffè Borghetti, Candolini. Qui infatti, nel cuore più profondo dello stabilimento e di Milano, riposano
29 l Giugno 2018 l Sport Club
BRAND EXPERIENCE #brandexperience e invecchiano, all’interno di uno dei più preziosi patrimoni di botti di rovere, in attesa di varcare oceani oggi come allora. In questo straordinario luogo è nata la Collezione Branca che, per iniziativa della famiglia Branca, ha voluto raccogliere, conservare e valorizzare preziosi oggetti e documenti, rendendoli disponibili dal 2009 al pubblico. Un’estensione di oltre 1000 metri quadrati, frutto di oltre 10 anni di lavoro nei quali sono state coinvolte tutte le persone dell’azienda. Oggi la Collezione non solo presenta una ricca documentazione storica di un sistema produttivo riconosciuto nel mondo, ma anche l’affascinante storia della comunicazione e dell’impegno culturale di un’azienda che ha sempre scelto di abbinare l’innovazione con la tradizione e di investire costantemente in cultura ed innovazione confermando il proprio impegno nel territorio in cui opera: con il Museo Carpano a Torino, con il Museo d’Arte moderna nell’antica distilleria di Fernet-Branca a Saint-Louis in Francia, con il restauro di Torre Branca a Milano nel cuore del Parco Sempione e infine con la Collezione Branca. Varcando l’ingresso dello storico complesso di Via Resegone 2, che venne edificato, con grande maestria ed innovazione, agli inizi del Novecento e si estende oggi come allora per un intero isolato, si viene accolti da un profumo avvolgente che guida la salita al primo piano e ne pervade gli spazi. La Collezione si apre con la sala dedicata al fondatore Bernardino Branca ed alla famiglia che dal 1845 guida le Distillerie ed oggi la Branca International, gruppo internazionale condotto da Niccolò Branca. Nella prima parte del lungo corridoio si è voluto rappresentare parte del ciclo produttivo con gli strumenti che appartengono a una realtà industriale nata nel 1845: mortai, alambicchi, distillatori, caldaie in rame, imbottigliatrici, l’antico laboratorio chimico per la qualità e l’analisi delle erbe, la falegnameria, un ufficio dell’epoca. Cuore della Collezione è il maestoso espositore di spezie che raccoglie molte delle erbe, spezie e radici che danno vita ai prodotti Branca, e che
La Collezione è un prezioso sguardo sull’evoluzione del talento industriale
del nostro Paese, sulla sua capacità di mantenere sempre attuali e proiettati nel futuro i valori fondanti che ne hanno dato i natali. attrae i molti ospiti che giungono da ogni parte del mondo per visitare la sede delle Fratelli Branca Distillerie. Si possono scoprire anche una straordinaria collezione di piccoli oggetti – ventagli e tazzine, matite, giochi da tavolo, piccoli giocattoli, apribottiglie - che testimoniano l’attenzione e l’essere vicini alle persone nella quotidianità, nell’in-
30 l Giugno 2018 l Sport Club
timità della casa e della famiglia. Alle pareti si possono ammirare inoltre diplomi e medaglie e soprattutto una collezione di calendari annuali realizzati dal 1886 al 1913, che hanno dato vita a una vivace cronaca iconografica, dalla Belle Époque a poco prima del primo conflitto mondiale, legata agli avvenimenti di maggior rilievo. Spiccano quindi i famosi manifesti promozionali disegnati da artisti quali Leonetto Cappiello, Jean d’Ylen, Achille Mauzan, Attilio Codognato, e la prima apparizione del logo Fernet-Branca nel quale l’aquila sorvola il mondo portando con sè una bottiglia di Fernet-Branca, firmato da Leopoldo Metlicovitz, che testimoniano la costante attenzione innovativa di Branca all’immagine d’impresa. Un’attenta analisi dei calendari e dei manifesti consente di individuare l’evoluzione del gusto estetico italiano, oltre che di rappresentare le condizioni sociali del nostro paese in quell’ epoca. Il racconto della storia di Branca prosegue con una splendida raccolta fotografica di insegne pubblicitarie, arredi di locali pubblici, grafica per esterni nelle mescite ovvero bar, ristoranti e punti vendita, frutto di scatti effettuati dalla fine dell’Ottocento in tutta Italia che costituiscono una fonte unica nel suo genere. Nell’area dedicata alla pubblicità il profumo di spezie si accompagna alle musiche ed alle voci dei Caroselli che hanno fatto storia. Fra questi, quelli pluripremiati con la plastilina, animati da Max Squillace e Fusako Yusaki, brevi sketch immaginifici, culturali e curati, accompagnati da una musica ritmata e travolgente. Precursori degli altrettanto famosi spot di oggi. Sorprendono inoltre il modello originale del bicchiere dello spot di Brancamenta e i bellissimi bozzetti nella sala Carpano. In speciali occasioni il percorso si conclude con uno spaccato sulla realtà industriale che si rinnova ancor oggi: le botti in rovere in cui matura il Fernet-Branca e quelle nelle quali invecchia il brandy Stravecchio. Una sorpresa inaspettata è anche la Botte Madre di Stravecchio. Il connubio tra arte contemporanea e impresa è stato nuovamente celebrato con il restyling della Ciminiera dello stabilimento, decorata nel dicembre 2015 in occasione dei 170 anni della Branca con una straordinaria opera di street art affidata al collettivo artistico Orticanoodles, duo di street artist di fama internazionale originari del quartiere milanese dell’Ortica. L’opera di Orticanoodles, che con i suoi 55 metri di colore è il murale più alto d’Italia, riprende gli elementi chiave della comunicazione di Branca, accentuandone lo stile contemporaneo e si può ammirare dall’interno e dall’esterno del complesso. La Collezione Branca, è parte dell’Associazione Museimpresa agli inizi del 2000, a testimonianza della storia di una comunicazione innovativa ed espressione di un’epoca, da metà Ottocento ai giorni nostri, con uno sguardo sempre attento al futuro. La Collezione è aperta su prenotazione/invito, per gruppi di massimo 25 persone. La visita ha una durata di un’ora e mezza circa. L’ingresso è gratuito. Le visite guidate alla Collezione Branca sono prenotabili online sul sito www.museobranca.it e sono disponibili in italiano ed inglese.
31 l Giugno 2018 l Sport Club
GIUGNO 2018
PADELCLUB
MARTIN DI NENNO E JUAN MANUEL RESTIVO
“IL FORO ITALICO? EL MEJOR DEL MUNDO” IL QUARTO SCUDETTO DELL’ANIENE • CLUB ITALIA • FREGENE, DOVE GIOCARE
PADELCLUB #padelclub
LA VIBORITA
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obbiamo riuscire a considerare il successo del Foro Italico non come un punto di arrivo ma di partenza. Difficile farlo ma bisogna riuscirci se vogliamo che il Padel cresca. Vale la pena però rimarcare che sono stati 15 giorni di gloria per tutto il movimento. Non sappiamo quanti contatti siano stati sviluppati ma ognuno di noi ha sentito personalmente presidenti di circoli di tennis o piÚ genericamente appassionati chiedere quanto costano i campi etc. Un signore molto elegante in giacca blu si è rivolto al suo accompagnatore e gli ha detto di ordinarne subito due.
34 l Giugno 2018 l Sport Club
A cura di Paolo Cecinelli
SarĂ interessante fra qualche mese fare mese una mappa del territorio. Resteranno impresse per molto tempo le immagini che abbiamo voluto pubblicare in questo spazio. Non sono di gioco ma di gente che guarda le partite, sdraiati a terra, in maniera anticonvenzionale, informale come fossero a un concerto. Bellissimo. Buona lettura
35 l Giugno 2018 l Sport Club
PADELCLUB #padelclub
LA COPPIA PERFETTA Hanno vinto il titolo di Campioni d’Italia con il CC Aniene risultando una delle coppie più equilibrate e forti. Si conoscono da dieci anni, vivono e si allenano insieme a Valladolid e stanno cercando di scalare le classifiche del Padel mondiale ma dopo aver giocato al Foro Italico Juan Manuel Restivo e Martin Di Nenno hanno eletto l’impianto romano come il loro preferito.
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ue bravi ragazzi che si completano l’uno con l’altro per caratteristiche fisiche, tecniche-tattiche e per il carattere. Uno focoso in campo, l’altro riflessivo e calmo. Quando vedi giocare Restiivo-Di Nenno capisci che il Padel è uno sport di coppia. Bisogna integrarsi, bisogna giocare insieme e mai per se stessi. Arricchire, aggiungere. Movimenti d’orologeria, differenti, asincroni ma che riescono a spostare il mondo. Musica. La loro storia con il Canottieri Aniene inizia più di un anno fa, il giorno dopo la vittoria del terzo
36 l Giugno 2018 l Sport Club
titolo – quello targato 2017 – quando Alessandro Di Bella e Giovanni Ticca si telefonano alle 7,30 del mattino. “Ho chiesto a Giovanni le sue impressioni su Di Nenno – racconta con passione Di Bella – e mi ha risposto se ero fulminato. In effetti non erano passate neanche 24 ore dalla vittoria… qualche giorno prima però avevo già chiesto al circolo di Di Nenno il permesso di parlarci. Così ci ritroviamo all’Aniene io, Ticca, Restivo e Di Nenno ancora non del tutto rimesso dall’incidente. Un colloquio informale ma impegnativo. Da quel momento
PADELCLUB #padelclub
CALMA E TEMPESTA li abbiamo accompagnati senza mai lasciarli e abbiamo seguito la loro storia di coppia.” “Restivo ha una grande personalità, è con noi da tre anni ed è diventato uno dei capitani della squadra. Nelle competizioni a squadre riesce a trascinare tutti. Ha una grandissima voglia di vincere. Per giocare la prima giornata contro l’Orange di Belasteguin hanno fatto i salti mortali e sono stati ripagati di tanta dedizione. Hanno una grande ammirazione e rispetto per Bela.” Juan Manuel Restivo ha 30 anni, Martin Di Nenno 22. Uno alto quasi un metro e novanta con un fisico elegante e potente come una frusta, l’altro piccolino e compatto. Sono entrambi di Buenos Aires, umili e lavoratori. Non sono presuntuosi. Amano entrambi il calcio. “Siamo una coppia anche nel World Padel Tour – racconta Restivo - abbiamo affinato una bella intesa che ha convinto il nostro capitano a lasciarci giocare insieme.” Esiste la coppia perfetta? “Non lo so se esiste. So che esiste il giocatore perfetto e che si chiama Bela. Da 16 anni è il numero 1 al mondo.” Ti è piaciuto il Foro Italico?
“Bellissimo, molto molto bello. Mi ritengo fortunato per aver conosciuto il vostro paese e gli Internazionali. Qui c’è tantissima gente che ama il Padel. E’ molto bello giocare qui da voi. Domenica anche i tifosi di calcio prima di entrare allo stadio si sono fermati a vedere le partite e non andavano più via. Il livello del Padel italiano è sempre più alto e i giocatori italiani frequenteranno sempre più spesso i tornei del Wpt. Martin Di Nenno è giovane, da poco ha esordito nel circuito mondiale ma è considerato un grandissimo talento. E’ tornato a giocare dopo più di un anno di stop per via di un gravissimo incidente stradale in cui perse la vita il suo amico e partner Estrella. Un altro talento del Padel argentino. Con Juan Martin sono molto amici. “Ci conosciamo da tanto tempo, è un amico e un grandissimo giocatore. Stiamo lavorando molto seriamente per migliorare il nostro ranking nel World Padel Tour. Ci alleniamo a Valladolid con Gustavo Pratto che ci ha inseriti in un bel gruppo di lavoro con altri sei giocatori. E’ un gruppo super.” Che tipo di allenamento durante la settimana? “Due ore di palestra al giorno da lunedì al sabato ma a Padel giochiamo tutto il giorno. Due ore e mezza con Gustavo. Il mercoledì aggiungiamo il tennis con il gruppo di allenamento.”
37 l Giugno 2018 l Sport Club
PADELCLUB #padelclub
Come gioca a tennis Martin? “E’ buonissimoooo… Ahahaha… Sì, ma nel nostro gruppo… ahahahah”. Cosa dici ai padellisti italiani… “Che è un piacere essere qui. Ho visto diversi giocatori che sono migliorati tantissimo. A loro consiglio di impegnarsi seriamente. Agli amatori invece dico divertitevi.” Juan Manuel come mai Martin è più tranquillo di te? “Non è vero. Lui è più tranquillo in casa ma non in campo….” “E’ stata la mia prima volta al Foro – racconta Di Nenno – Abbiamo vinto ed è stato tutto molto speciale. Il contesto del Foro Italico è bellissimo. Unico, mai visto un posto così”. Anche a Valladolid si gioca in un posto molto bello come la Plaza Major…. “Si, bellissimo ma è differente. Il Foro non si batte.” Che coppia siete tu e Juan Manuel... “Attualmente siamo la copia numero 23 nel mondo. Juan è quello più
38 l Giugno 2018 l Sport Club
aggressivo io sono più calmo. In una coppia bisogna bilanciarsi, ci vuole equilibrio. Il Padel in Argentina sta tornando molto popolare, come successo negli anni ’90.” I talenti, specie i giovani talenti, emigrano… “Si certo, andiamo tutti in Spagna perché ci sono più possibilità economiche. I tornei sono più ricchi e il giocatore di Padel è un professionista, Quest’anno abbiamo fatto solo tre tornei nel WPT. A inizio stagione eravamo nel tabellone principale poi siamo passati alle qualifiche per tornare infine nel tabellone principale.” In Argentina lo chiamano Martìn, con l’accento sul finale. Come fosse napoletano. Ogni tanto Di Nenno si tocca le gambe. E’ un duro e non parla volentieri del passato, di quel tragico incidente automobilistico in cui perse la vita il suo amico d’infanzia Estrella. Martin ha superato una degenza lunghissima. Non camminava più ma si è rialzato ed ora Roma e il Foro Italico lo hanno incoronato.
MSP
JUVENIA WHITE CAMPIONE REGIONALE!
Coppa dei Club: secondo successo consecutivo per lo Juvenia che insieme all’Empire rappresenterà il Lazio alla Finale Nazionale TAP Air Portugal. Alphapadel Cup MSP, ecco il Master Finale!
L
o Juvenia White è per la seconda volta consecutiva Campione Regionale della Coppa dei Club. E’ stata una Finale al cardiopalma, quella disputata lo scorso 26 maggio al Bola Padel Club contro l’Empire: ci è voluto il doppio misto di spareggio per decretare la formazione vincente di questa edizione da record della Coppa Amatoriale a Squadre organizzata dal MSP Roma e dal Settore Padel MSP Italia, Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal Coni. Un applauso va ai due Club ma anche a tutte le altre 51 squadre che hanno partecipato con entusiasmo a questa avventura e che vede di anno in anno nuovi Circoli aderire subito al divertente format della competizione. Parallelamente è stata disputata anche la Finale Play Out per il tabellone di consolazione: finale che ha visto il successo dello Stella Azzurra Padel Club A che ha avuto la meglio sul Master Padel Eschilo A. Adesso si pensa alla Finale Nazionale TAP Air Portugal MSP Italia, in programma a Grosseto nei giorni 30 giugno e 1 luglio all’Italian Padel Village. Il Lazio sarà rappresentato da Juvenia White ed Empire Padel mentre si attendono i vincitori Regionali di Toscana ed Emilia Romagna; parteciperanno anche Abruzzo, Umbria, Sardegna e Marche per un evento fantastico da vivere. Sabato 30 giugno poi la Cena di gala per le squadre partecipanti, offerta dal main sponsor TAP Air Portugal che metterà in palio dieci voucher per tutto il mondo alla squadra vincitrice. Accanto alla compagnia aerea portoghese, ci saranno come sponsor anche Cisalfa per il materiale tecnico e Alphapadel, che premierà i secondi classificati con abbigliamento ed accessori. L’azienda romana inoltre è main sponsor del Circuito Amatoriale che il 9/10 giugno terminerà con il Master finale al Sol Padel Casalpalocco e le splendide racchette in palio per tutti i vincitori. Il Responsabile Nazionale Padel MSP Italia Claudio Filippo Briganti commenta così il grande successo del padel amatoriale targato MSP: “Sono entusiasta della fase Regionale del Lazio che con ben 53 squadre, rappresentanti oltre 30 Circoli di Roma e Provincia, si presenta con due squadre fortissime alla Finale Nazionale di Grosseto. Dimostrazione che il movimento amatoriale è in continua crescita facendo divertire migliaia di appassionati e i soci dei Circoli che si sono da poco affacciati a questa disciplina che per primi, come Ente di Promozione Sportiva, abbiamo cavalcato in Italia”.
39 l Giugno 2018 l Sport Club
PADELCLUB #padelclub
ANIENE CAMPIONE D’ITALIA
4 VOLTE ANIENE
Un’organizzazione impeccabile, scelte giuste per la campagna acquisti, una squadra composta da giocatori, dirigenti e tecnici. Ognuno al suo posto e tanta passione. Sono arrivati anco-
ra una volta alla finale di spareggio per il titolo, ancora una volta contro l’Eschilo Master di Casal Palocco. Grande equilibrio in campo ma alla fine hanno vinto ancora loro. Hanno chiuso la
Cena meritata al Villaggio, nella foto accanto Agnini, Ticca,Di Bella, Orsi, Cabrera, Palmieri e Lombardi
40 l Giugno 2018 l Sport Club
PADELCLUB #padelclub
LE TRE FINALISTE
In alto: da sin. Giovanni Ticca, AlessandroDi Bella e Lucas Da Cunha Bergamini. In basso, festeggiati da Francesco Totti, appassionato di Padel
stagione imbattuti senza perdere neanche una partita. Il quarto titolo italiano consecutivo è la conferma di una vera e propria egemonia del prestigioso circolo romano.
Dall’alto: la seconda classificata Eschilo Master Casalpalocco, terza classificata Area Fitness Roma, quarta classificata ORANGE ROMA
41 l Giugno 2018 l Sport Club
PADELCLUB
CLUB ITALIA
#padelclub
DESTINAZIONE PARAGUAY
E’ il progetto voluto dalla FederTennis dedicato a tutte le nazionali italiane. Maschile, femminile, Junior e Over. Una struttura del Comitato per crescere. A fine ottobre i Mondiali in Paraguay.
U
n giorno in più di Padel per gli azzurri. Dopo i tornei Open, Fip 500 e dopo le finali della Serie A, sempre al Foro Italico si è tenuto il secondo raduno stagionale delle nazionali italiane maschile e femminile. Due ore e mezza di allenamento per le donne e altrettante per gli uomini sui due campi allestiti a fianco dello Stadio del Tennis. I due capitani azzurri Gustavo Spector e Marcela Ferrari hanno avuto a disposizione 12 uomini e 12 donne. Hanno lavorato insieme su entrambi i gruppi molto intensamente in funzione del Mondiale che si terrà a fine ottobre in Paraguay (28 ottobre – 4 novembre). “Oggi si è avverato un piccolo sogno perché – racconta con passione Luigi Carraro, responsabile proprio del Club Italia - pensare di avere il raduno della nazionale all’interno del Parco del Foro Italico durante il Master 1000 del Tennis, sembrava una di quelle idee irrealizzabili. Siamo davvero orgogliosi di esserci riusciti ma devo ringraziare innanzi tutto la Federtennis e il Comitato Padel nella persona di Gianfranco Nirdaci. Marcela Ferrari e Gustavo Spector hanno messo tutto il loro entusiasmo. Sono la nostra forza. Le loro competenze sono ben definite ma in campo allenano insieme le due squadre con grande disponibilità. Collaborano tra loro. Si scambiano idee e sensazioni. Uno spettacolo. La cosa mi piace molto perché è accaduto tutto naturalmente. Ed è proprio questo lo spirito che ha animato la nascita del Club Italia, ovvero rendere omogenea l’organizzazione delle nazionali, interfacciarsi senza preclusioni. Fare squadra. Marcela e Gustavo programmano ogni cosa nei minimi dettagli, sono bravissimi. E’ bello vederli lavorare insieme. Siamo un piccolo movimento ma abbiamo un grande cuore e spirito di squadra. Siamo sulla strada giusta.” A fine ottobre ci sono i mondiali in Paraguay… “E’ una trasferta difficile perché andiamo in un paese lontano con un fuso orario che si farà sentire. Stiamo cercando di organizzare al meglio la spedizione azzurra. Vogliamo fare in modo che i ragazzi e le ragazze si trovino nelle condizioni di dover pensare soltanto a giocare. Noi vogliamo fornire loro tutta l’organizzazione.” Questo raduno è stato anche un vero e proprio spot per la nazionale. Si sono allenati immersi nel pubblico degli Internazionali. Tutte quelle
Sopra: Luigi Carraro, responsabile del Club Italia, con i due capitani Marcela Ferrari e Gustavo Spector. A destra, Gianfranco Nirdaci, Presidente Comitato. Sotto, gli azzurri tra il pubblico degli Internazionali
maglie azzurre erano di grande effetto. “Si, bellissimo. Questi ragazzi hanno conquistato già il loro piccolo pubblico. Sono stati festeggiati con grande curiosità perché il Padel non è ancora molto conosciuto. Mi ha fatto piacere è che finito l’allenamento alcune ragazze sono andate tutte in coro da Marcela e Gustavo per chiedergli di fare ancora un altro esercizio. Si divertono, non vorrebbero mai smettere. Credo che questo misuri il loro attaccamento al gruppo. Con Marcela stiamo organizzando per metà ottobre un’amichevole con la rappresentativa catalana in Spagna per definire i giocatori che partiranno alla volta del Paraguay. Il limite del Padel italiano è la mancanza di confronti tecnici di alto livello, specialmente le ragazze hanno pochissime occasioni. Stiamo lavorando per intensificare le opportunità. La Serie A è stata una grandissima esperienza, sono migliorate tantissimo ma serve continuità. Ce la faremo.” La squadra femminile con Luigi Carraro
42 l Giugno 2018 l Sport Club
PADELCLUB #padelclub
E’ uno dei marchi che si è legato con continuità al mondo del Padel diventando sponsor del circolo e della squadra dell’Orange. Conosciamo l’azienda di noleggio a lungo termine e le sue soluzioni per risolvere il problema della mobilità tra esigenze aziendali e passioni.
A
nche i veicoli commerciali si possono noleggiare con contratti a lungo termine anziché acquistarli. Ne parliamo con Massimo Mercuri, responsabile di questo servizio della YouGo. “I veicoli commerciali sono sempre più efficienti e performanti e garantiscono la continuità dell’attività lavorativa. Se il furgone si ferma si blocca tutto. Un’azienda non può rischiare una cosa del genere perché significherebbe non avere più profitti. Quando si parla di flotte (abbiamo clienti anche con 30 furgoni) con YouGo semplifica la gestione del parco mezzi sia dal punto di vista operativo che amministrativo e burocratico. Il noleggio di veicoli commerciali permette di cambiare il mezzo alla scadenza del
contratto in maniera molto semplice. Si restituisce il vecchio furgone aprendo un nuovo noleggio anche con un mezzo diverso senza preoccupazione di dover piazzare l’usato che nel frattempo si è svalutato. E’ possibile scegliere qualunque allestimento (frigoriferi, celle isotermiche, ribaltabili con sponde, etc …). Ma YouGo offre anche la possibilità del noleggio a breve termine, un servizio in grande espansione. Quale auto possiede? “Ho un’auto di proprietà ma presto passerò al lungo termine non solo per me ma anche per tutta l’azienda di mia famiglia. Mi piacciono le compatte ma sportive. Una soluzione perfetta per le mia esigenze e per soddisfare anche la mia passione per i motori”.
Tutti i prezzi si intendono iva esclusa, salvo variazioni di listino ed approvazione dalle soc. di noleggio. Le immagini sono puramente indicative
43 l Giugno 2018 l Sport Club
LA GUIDA DEI CA
PADEL IN S La RAMBLA Via Praia a Mare 0054 MACCARESE (ROMA) Telefono: +39 06 6656 0610 Email: info@ramblabeach.com
Campo da Padel dal 2017 Costo 1h e mezza euro 40,00 ORGANIZZANO TORNEI ED EVENTI
RIVIERA Stabilimento balneare - ristorante Lungomare di Levante, 70 00054 FREGENE Tel. +39 06 665 60475 - 06 668 0992 infospiaggia@rivierafregene.it 1 Campo da Padel dal 2015 Costo per 1 ora e mezza euro 40,00 + eventualmente noleggio palline e racchette No eventi
POINT BREAK BEACH CLUB Piazza Pedaso, 1 Fregene( Fiumicino ) Persona di riferimento: Pietro Pacitto
Mob.: 339.6588650 1 campo dal 2016 costo 40,00 euro per 1 h e mezza ( comprese palline e racchette) Si organizzano tornei e eventi
44 l Giugno 2018 l Sport Club
MPI DI FREGENE
SPIAGGIA Paddle GO Via Fertilia 52, Fregene
Centro Sportivo Aristide Paglialunga Numero Campi: Al momento 1 ma è in progetto la costruzione di un secondo campo al coperto. Aperti tutti i giorni dalle ore 09:00 alle ore 23:00, i campi si prenotano tramite l’App “Prenota un Campo” oppure direttamente sulla nostra pagine Facebook https://www.facebook.com/paddlego/ oppure contattando i nostri numeri diretti 328/1222794 o 331 909 8515. Organizziamo tornei sia misti che singoli con relativi ricchi buffet per i partecipanti. Il costo dell’affitto del campo è di 40 euro per 1H e 30. La quota comprende 1 bottiglietta d’acqua ad atleta offerta da noi. Abbiamo iniziato questa avventura da ine Luglio 2017, in 10 mesi di attività abbiamo organizzato circa 8 tornei tra Maschile e Misto e 1 Clinic di Padel con un Istruttore di Padel spagnolo. Il campo al coperto ha permesso, soprattutto questo inverno, a dispetto anche della neve e delle intemperie di essere sempre aperti.
PADEL ARCOBALENO Lungomare di Levante 241 FREGENE Mancano foto e altre info
1 campo Aperto dal lunedì al sabato dalle 8.00-22.00 Domenica dalle 8.00 alle 17.30 No eventi, tornei etc poiché trattasi di struttura privata con limitata apertura ai non soci della Cooperativa Costo 40 euro x 90 min Installazione campo Dicembre 2014
45 l Giugno 2018 l Sport Club
PADELCLUB #padelclub
SPECIALE BLACK CROWNE TUTTE LE RACCHETTE BLACK CROWNE SONO COSTRUITE SEGUENDO LA TECNOLOGIA AVAIR CHE ASSORBE LE VIBRAZIONI MIGLIORANDO I TEMPI DI REAZIONE DEL GIOCATORE. UNA SOLUZIONE DA PROVARE PER CHI SOFFRE DI DOLORI AL GOMITO E NON RIESCE PIÙ A GIOCARE.
NEGOZI DOVE TROVARE LA BLACK CROWNE SAVIO PADEL; PADEL COLLI PORTUENSI; PADEL CLUB CASALOTTI; TENNIS WORLD; TUTTOSPORT; SPORT & COMPANY; DOMAR; FLAMINIA PADEL; BOLA PADEL CLUB; SALARIA PADEL; PADEL STORE; PADEL TECARIBA; EMPIRE PADEL; FUTBOL STORE; JUST PADEL; JUNIOR CLUB BOLOGNA; TOP SPORT RICCIONE; PADEL CLUB LIMENA; GO4TENNIS TORINO; ANGELO SPORT PIACENZA; IDEA SPORT PIOMBINO; SUN CLUB SIRACUSA; FUORI GIOCO MANDURIA; 3D SPORT RIMINI
BLACK CROWN ASIA PESO: 360/370 FORMA : Rotonda TELAIO : doppio tubolare di fibra di carbonio all’80% ricoperto di gomma EVA NUCLEO ESTERNO: 2 strati di fibra di vetro e uno strato 3k di fibra di carbonio NUCLEO INTERNO : Gomma EVA di durezza media LIVELLO : Professionale POTENZA: 95% CONTROLLO: 100%
46 l Giugno 2018 l Sport Club
PADELCLUB #padelclub
BLACK CROWN ASIA SOFT PESO: 360/370 FORMA : Rotonda TELAIO : doppio tubolare di fibra di carbonio all’80% ricoperto di gomma EVA NUCLEO ESTERNO: 3 strati di fibra di vetro NUCLEO INTERNO : Gomma EVA SOFT LIVELLO : Professionale POTENZA: 90% CONTROLLO: 95%
BLACK CROWN PUMA Z1
PESO: 355/370 FORMA : Lacrima TELAIO : doppio tubolare di fibra di carbonio all’80% ricoperto di gomma EVA NUCLEO ESTERNO: 3 strati di fibra di vetro e 1 strato di fibra di vetro 3k intrecciata e alluminizzata NUCLEO INTERNO : Gomma EVA SOFT LIVELLO : Professionale/avanzato POTENZA: 95% CONTROLLO: 90%
BLACK CROWN SPIDER BLACK CROWN REX PESO: 355/370 FORMA : Rotonda TELAIO : doppio tubolare di fibra di carbonio all’80% NUCLEO ESTERNO: 3 strati di fibra di vetro e 1 strato di fibra di carbonio 3k NUCLEO INTERNO : Gomma EVA SOFT LIVELLO : Medio POTENZA: 85% CONTROLLO: 95%
PESO: 355/370 FORMA : Diamante TELAIO : doppio tubolare di fibra di carbonio all’80% ricoperto di gomma EVA NUCLEO ESTERNO: 3 strati di fibra di vetro e 1 strato di fibra di vetro 3k intrecciata e alluminizzata NUCLEO INTERNO : Gomma EVA durezza media LIVELLO : Professionale POTENZA: 95% CONTROLLO: 85%
47 l Giugno 2018 l Sport Club
48 l Giugno 2018 l Sport Club
OCULISTICA #oculistica
QUANDO L’OCCHIO SI APPANNA La cataratta è caratterizzata dalla perdita di trasparenza del cristallino e determina una progressiva diminuzione della vista; si manifesta soprattutto con l’avanzare dell’età e può interessare uno o entrambi gli occhio.
L
a cataratta è caratterizzata da una perdita di trasparenza del cristallino dell’occhio che determina una progressiva diminuzione della vista. La cataratta può interessare uno o entrambi gli occhi, generalmente si sviluppa gradualmente, e si manifesta soprattutto con l’avanzare dell’eta’. La forma più comune di cataratta è infatti quella senile, associata all’invecchiamento, esistono però anche forme iatrogene (le più frequenti causate dall’uso prolungato di cortisone), forme congenite e forme traumatiche. Inoltre, alcune patologie dell’occhio come le uveiti o il glaucoma possono determinare una insorgenza precoce della cataratta. Tra le malattie sistemiche che si associano ad insorgenza della cataratta, la più comune è il diabete. I sintomi della cataratta sono generalmente caratterizzati da una progressiva perdita della nitidezza e della visione dei colori, e da un offuscamento della vista tanto più grave, tanto più la cataratta è avanzata, più raramente soprattutto nelle forme evolute si può avere anche l’insorgenza di visione doppia . All’esame della vista si riscontra un calo visivo, spesso associato ad una miopizzazione dell’occhio interessato, tanto che il paziente spesso riferisce di aver ricominciato a leggere bene senza occhiali. Ad oggi, circa 20 milioni di persone sono cieche a causa della cataratta, e la maggior frequenza di cecità dovuta alla cataratta si riscontra nei paesi sottosviluppati, come l’Africa, soprattutto a causa delle carenze alimentari e alla mancanza di cure. L’unica terapia valida della cataratta
è infatti la rimozione chirurgica, che, ad oggi si effettua prevalentemente attraverso la FACOEMULSIFICAZIONE, che utilizza gli ultrasuoni per frammentare la cataratta, che poi viene rimossa e sostituita da un cristallino artificiale. Questa è una tecnica ad oggi molto sicura che viene effettuata prevalentemente in anestesia topica. Generalmente il decorso postoperatorio prevede l’utilizzo di colliri con antibiotico e cortisone è rapido con un recupero visivo veloce.
Dott. Cristiano De Gaetano
Mobile: 335 1416917 - Mail: cristianodegaetano@libero.it
49 l Giugno 2018 l Sport Club
ACCESSORI #accessori
ACCESSORI IN CUI Preparati al mare con Sportclub! di Marta Angelucci
Lettino gonfiabile SoundFloat Luxury Questo lettino gonfiabile a prova di buco, ideale quindi anche per bambini e animali, è utilizzabile sia nell’acqua sia sulla terraferma; ma la chicca che lo rende speciale sono le casse waterproof incorporate, dotate di un amplificatore da 20 watt e un doppio subwoofers da 70 mm. I dispositivi possono essere connessi tramite Bluetooth anche a una distanza di 20 metri, così da evitare di dover portare il proprio smartphone in acqua. Il lettino è disponibile nella versione standard, in quella matrimoniale e nella versione formato poltrona.
50 l Giugno 2018 l Sport Club
TUFFARSI Yamaha Aquascooter Elettrico Subacqueo Sharkbanz – Fascia Anti-Squali
Questo braccialetto da polso o caviglia è un vero e proprio rimedio antisquali, in grado di ridurre un loro potenziale attacco: dotato di una speciale tecnologia magnetica, lo Sharkbanz emette un campo elettromagnetico in grado di confondere gli elettroricettori di uno squalo, senza però ferirlo. Il braccialetto, dal design comodo e moderno, non richiedere batterie o ricarica, ed è in grado di andare oltre 100 m sott’acqua. Creato in una taglia unica, può essere indossato da persone e bambini di ogni età.
Questo piccolo aquascooter elettrico, è l’ideale per gli aspiranti snorkeler e diver, specie se bambini da otto anni in su. Ad una velocità di 4 km/h riesce a immergersi fino ad una profondità di 9 metri, con una batteria della durata media di un’ora, permettendo di poter esplorare in totale sicurezza e di poter apprendere di più sulle specie marine. Del peso di 5 kg, l’aquascooter è facilmente manovrabile; è possibile anche attaccare una Go Pro in maniera tale da registrare le proprie avventure sottomarine.
Blea Shark Electric Surfboard
Sempre avuto voglia di imparare a surfare, ma mai avuto tempo o possibilità economiche per le tante lezioni? Questa tavola da surf motorizzata del peso di quindici chili farà felici i neofiti e gli esperti: dotata di un piccolo motore capace di andare a 50 km/h, non necessita di onde per muoversi, ed è utilizzabile quindi anche in fiumi e laghi. La batteria, della durata media di un’ora e mezza, può anche essere smontata per renderla una normale tavola. Un modo alternativo e divertente per diventare il re delle onde!
TRONO Portable Chair
Tutti insieme in spiaggia in famiglia o con un gruppo di amici? Perfetto, se non si dovessero spartire lettini e sdraio rischiando di litigare o di arrostire, sconfitti, su un asciugamano sulla sabbia rovente. Perché non portarsi le sedie da casa, allora? Scomodo? Non se sono gonfiabili. Leggere, comode e resistenti, ideali anche per i bambini!
51 l Giugno 2018 l Sport Club
FOOD #food
A CENA CON UNA STELLA A cura di #thefoodvoice
INGREDIENTI
Per Il Maialino da latte: • 1 n° maialino di latte di 6 kg • 6 n° limoni grattugiati • 200 gr rosmarino tritato • 100 gr salvia tritato • 50 gr timo tritato • 80 gr di pepe • q.b. sale e pepe
MAIALINO DA LATTE PORCHETTATO CON SCORZANERA, SCALOGNO AL PORTO E SENAPE RUSTICA
Questo piatto è stato uno dei primi nati all’interno del ristorante Assaje, un vero omaggio alla città eterna, che prende inspirazione dalla tradizione romana, in particolare la porchetta romana. Ingrediente principe ovviamente il nostro maialino da latte che dev’essere ben condito con rosmarino aglio sale pepe e limone per esprimere tutte le sue caratteristiche organolettiche. Poi, come tutti i nostri piatti ho cercato di unire tradizione ad innovazione. Ho quindi aggiunto la scorza nera, un tubero dal sapore delicato, lo scalogno marinato e cotto nel porto (vino liquoroso) che dona al piatto la giusta acidità, ed infine la salsa senape che da forza e potenza al piatto.
PREPARAZIONE
Per il Maialino da latte: disossare completamente il maialino di latte da 6 kg senza testa. Lasciare intero e lavorare con attenzione senza bucare la carne. Sezionare e tagliare al centro lungo il dorso del maiale. Ottenere due parti identiche e condire con sale, pepe, limone grattugiato e le erbe ben tritate. Formare tutti rotolini riposare la carne in cella per 12 ore.
Assaje (dal dialetto napoletano), è tanto, è Campania, è convivialità. Sei semplicissime lettere per sei principi essenziali: eleganza, tradizione, umiltà, passione, dedizione e gusto. È per questo che nasce il nome: la convivialità del cibo unita all’amore per la tradizione mediterranea. Siamo a Roma nello storico ed elegante quartiere dei Parioli nel prestigioso hotel Aldrovandi Villa Borghese 5 stelle Lusso. L’idea trova le radici a Capri, con Andrea Migliaccio, Executive Chef del ristorante 2 stelle Michelin “L’Olivo” del Capri Palace, per estendersi a livello internazionale con il gruppo Dogus attraverso la sua collezione di hotels di lusso, Mytha Hotel Anthology. Una catena di hotels esclusivi il cui filo conduttore è l’anima mitologica ed eterna del mediterraneo. Toscano di nascita, Caprese di adozione, l’attuale Resident Chef dell’Assaje, Claudio Mengoni è il figlio spirituale di Andrea Migliaccio, che lui stesso denomina “il mio piccolo sosia”. La filosofia, la caparbietà e la grinta, si sviluppano e si evolvono dall’isola fino a conquistare la Città Eterna. Ed è veramente
52 l Giugno 2018 l Sport Club
Per la purea di scorza nera: • 1 lt latte • 500 gr scorza nera • q.b. sale e pepe Per lo scalogno: • 5 n° scalogni 100 gr • 50 gr porto rosso • 50 gr acqua • 30 gr scorza nera sbollentata
Mettere il maialino sotto vuoto con l’aggiunta di olio, aglio, rosmarino e salvia. Cucinare a 63° per 12 ore e far raffreddare in frigo per 4 ore circa. Porzionare il maialino da latte a 150 gr caduno. Per ultimare la cottura cuocere in forno a 220 ° per 15 minuti circa. Infine glassare ogni singola porzione con il fondo di maialino 2-3 volte. Per la crema di scorza nera: pulire il tubero e cuocere nel latte. Frullare al bimbi e passarlo al setaccio fine. Ottenere un crema liscia e corposa. Correggere di sale e pepe. Conservare in frigorifero e riscaldare prima del servizio. Per la scorza nera sbollentata: pulire la scorza nera con un l’aiuto di uno spelucchino. Sezionare e dare la forma desiderata. Cuocere in acqua sapida in base alla grandezza con la giusta cottura. Raffreddarla in acqua e ghiaccio. Per lo scalogno al porto: pelare lo scalogno e cuocerlo direttamente nel porto e acqua per 10 minuti circa. Glassare in ultimo poco burro, zucchero di canna. Per completare il piatto: spatolare di lungo nel piatto la crema di scorzanera. Poggiare i 3 pezzi di scorzanera e alternare lo scalogno al porto glassato. Al centro mettere il maialino glassato e completare con poca senape rustica assoluta. una conquista quella di Roma, una soddisfazione per questo giovane Chef che, in soli otto mesi dall’apertura del ristorante, è stato premiato con la sua prima stella Michelin nel dicembre scorso. La bellezza dei contrasti apparenti echeggia in tutto il ristorante e nella sua persona. La sala elegante e moderna dal grigio e bianco si sposa perfettamente con la macchia di colori dei piatti proposti, come la continua ricerca del migliorarsi abbraccia la voglia di sentirsi in una grande famiglia. Dall’entrée al dessert si è condotti attraverso un percorso gustativo ed olfattivo che fa comprendere pienamente come il rispetto delle materie prime sia elemento indiscutibile. La freschezza dei tagliolini al limone fatti in casa con gamberi crudi, l’alveolatura interna perfetta del Babà, che il capo pasticcere propone, sono le basi del ricordarsi che per andare avanti è necessario sempre uno sguardo indietro alla tradizione. L’Aldrovandi Villa Borghese, con il suo lussureggiante giardino segreto, offre una cornice d’eccezione al ristorante. E se, alla domanda “La cena è stata di Vostro gradimento?”, ci si sente rispondere: “Assaje!”, tutto ciò, non ha prezzo.
VINO #vino
L’ENOFILO Rubrica a cura di Roberto Coggiatti
UN TAPPO NON FA... PRIMAVERA? Care amiche e cari amici di SC, molti di voi mi scrivono per sottopormi domande relative al mondo del vino, e io volentieri rispondo.
Q
uesta volta parliamo di tappi. In molti mi chiedono quale sia il tappo migliore per una bottiglia di vino, se sia meglio il sughero o il sintetico, io ho una mia idea ben precisa. Il mondo dei tappi è estremamente variegato, con il sughero che è diventato materia prima sempre più ricercata, in quanto la platea dei produttori di vino si è estremamente allargata. Infatti se una volta il novero dei vignaioli era ristretto a quelli europei, oggi si producono grandi vini in quasi tutto il mondo. Partiamo dal principio, storicamente l’inizio dell’uso del sughero per tappare le bottiglie si fa ricadere tra la fine del 1500 ed l’inizio del 1600, quindi molto tempo fa. In quei secoli ci si spostava con carrozza e cavalli , le navi si muovevano con la forza del vento e ancora non si conoscevano i dettagli della fermentazione alcolica. Il tappo di sughero per chiudere le bottiglie e facilitarne la movimentazione diviene una grande innovazione. Da quei tempi sono passati secoli, e oggi la tecnologia ci fa volare tra paesi, ci fa viaggiare tra i pianeti, ci fa atterrare sulle comete e quindi è quanto meno ipotizzabile che anche sui sistemi di chiusura delle bottiglie si sia fatto qualche passo aventi. Fotografiamo la realtà, il principale paese produttore di sughero è il Portogallo, e qui esiste l’azienda più famosa di tappi per bottiglie. Un tappo di sughero pieno, ne esistono di vari tipi con più o meno sughero naturale, costa anche oltre un euro a pezzo. Tale tipo
54 l Giugno 2018 l Sport Club
di tappo necessita di un sughero che deriva da una pianta che abbia una corteccia di oltre 25 anni!! Considerati questi semplici dati si intuisce che il sughero naturale prodotto non è sufficiente per assecondare le richieste di tutti i produttori di vino del pianeta. Ecco perché si stanno affermando altri tipi di tappo. Da quelli fatti con gli scarti della lavorazione del sughero, a quelli fatti con altri componenti vegetali, a quelli sintetici totalmente. La diatriba su quale tappo usare è anche molto legata al romanticismo del vino, tipico di Italia , Francia , Spagna e Portogallo, nei paesi del nuovo mondo si utilizzano tappi sintetici e a vite senza nessun problema. Perché diciamolo, il tappo di sughero è concettualmente vecchio e non è il miglior tappo per chiudere una bottiglia. Occorre però ricordare che, al vino spesso per evolversi e migliorare nel periodo che rimane nella bottiglia non serve la totale ermeticità, altrimenti dovremmo usare il tappo a corona (quello che chiude le bottiglie di birra). Di conseguenza la scelta del tappo oggi va fatta in funzione del tipo di vino che devo conservare. Secondo me il tappo Stelvin (con chiusura a vite) è il miglior metodo di chiusura per i vini bianchi, lo sarebbe anche per le bollicine se non esistesse la necessità di stapparle con l’entusiasmo del tappo che salta. Questo perché tale chiusura mantiene meglio i profumi e al vino bianco non si richiede un lungo invecchiamento. Considero invece per i vini rossi alcune differenti scelte, un vino rosso semplice e di pronta beva è meglio tapparlo
VINO #vino con uno stelvin, se deve affinare in bottiglia per un periodo di un anno o due utilizzerei un tappo sintetico in materiale plastico, se devo produrre e invecchiare un grande vino manterrei, anche per ragioni commerciali, un tappo di sughero naturale. Spesso i consumatori meno addentro ai misteri del mondo del vino, pensano che il tappo di sughero indichi qualità mentre il tappo a vite sia legato ai vini di basso livello qualitativo. Non è vero! Esistono vari tipi di tappo a vite, e alcuni sono talmente tecnologici da costare più di un normale tappo di sughero. Il punto fondamentale è che quando una bottiglia sa di tappo, il problema è del produttore di vino e non di quello del sughero. In realtà dovrebbe , ed è poi così, essere un problema del fornitore dei tappi che ha dato al produttore di vino un tappo con problemi. Questi sono riconducibili alla presenza all’interno della massa del sughero di funghi che in determinate condizioni proliferano e contaminano con cattivi sapori e odori il sughero e di conseguenza il vino. Perché accade? Perché il sughero non basta e spesso per problemi di tempo il sugherificio non controlla a sufficienza il tappo. Tanto esistono le statistiche che confortano tutti, ovvero “ è normale che con il tappo di sughero qualche bottiglia sia difettosa”. Da ciò il nostro amico produttore dovrebbe optare per quelli sintetici che sono fungo esente, ma poi esistono le romanticherie e le preferenze dei compratori, che in Europa sono più tradizionalisti, mentre in altre realtà badano più al sodo. Infatti da anni molti produttori europei differenziano le tappature, mandando nei paesi extra europei bottiglie con il tappo a vite e mantenendo il sughero nel mercato interno. Tale tendenza si livellerà man mano che chi compra il vino capirà i vantaggi dello stelvin o del sintetico. Capirete che con poche righe è complicato spiegare le mille sfaccettare dei tappi. Quando scegliete una bottiglia cercate di capire che tipo di tappo usa e avrete un idea anche del tipo di vino che c’è dentro, e non fatevi ingannare dal vestito.
Roberto Coggiatti - Tel.+39 068809953 Blog: http://rgsblog.projectware.eu - Mail: info.rgsconsulting@gmail.com #twittevino
rgsblogtv
VIGNETI DOSIO La cantina del mese è Vigneti Dosio,ho avuto l’opportunità di conoscerli allo scorso Vinitaly e grazie alla loro cortesia ho potuto effettuare una degustazione completa dei loro vini, con una mini verticale dei loro barolo assieme all’enologo Marco Dotta. Nasce nel 1974, e oggi è una realtà affermata nel panorama dei vini piemontesi con una produzione di notevole livello qualitativo. È situata sulle colline nella zona di La Morra, nel cuore delle Langhe, in una posizione incantevole: a cinquecento metri sul livello del mare, la vista spazia sulla piana di Cuneo e di Torino, fino alla splendida cornice delle Alpi, dalle Marittime al Massiccio del Rosa. La cascina preesistente, risalente alla metà del XVIII secolo è stata completamente ristrutturata. Nuove vigne si sono aggiunte ai possedimenti originari, i vecchi vigneti hanno lasciato spazio ai nuovi impianti e al Dolcetto, si sono affiancati il Nebbiolo da Barolo, la Barbera, la Freisa, il Merlot ed il Cabernet per i Langhe Doc. Ogni intervento è stato realizzato nel segno del rispetto delle tradizioni, al fine di creare continuità tra passato e presente. Grazie a un’attenta cura della vigna si producono uve di qualità, la materia prima fondamentale per ottenere grandi vini. Sembra che i vini delle Langhe venissero apprezzati già in epoca romana. Se ne trova traccia negli scritti di Giulio Cesare, Tito Livio e Plinio. Tuttavia, devono passare parecchi secoli prima che venga menzionato il nome Barolo. La prima citazione risale agli inizi del XVIII secolo in un carteggio tra mercanti inglesi e l’ambasciatore dei Savoia a Londra. Nel XIX secolo grazie al famoso enologo francese, Louis Ouidart che portò nelle Langhe le tecniche di vinificazione utilizzate in Francia il barolo divenne un grande vino, apprezzato anche dalla corte sabauda, tanto da definire il Barolo il “vino dei re, il re dei vini”. I vigneti di Dosio sono situati in cru storici delle Langhe, nei comuni di La Morra e Barolo quali, ad esempio, Fossati,Serradenari e Nassone. Solo con uve di qualità si ottengono grandi vini. Esposizione, pendenza, natura e struttura dei terreni sono di fondamentale importanza, ma accanto a questi elementi non può mancare un’attenta conduzione della vigna, nel rispetto del territorio. Le cantine sono moderne nella tradizione, e se capitate dalle parti di Cuneo andate a trovarli, per informazioni
www.dosiovigneti.com.
55 l Giugno 2018 l Sport Club
COMBAT #combatsport
Tra i dieci trend sportivi del futuro, in forte crescita su base annua, ci sono i combat sports, con particolare attenzione alla kickboxing - molto popolare in Asia e in Europa - e alla MMA, arti marziali miste. L’unione di queste due discipline sta diventando un fenomeno di sport-business anche nel nostro Paese, con un bacino di oltre 9 milioni di appassionati stimati. Alessio Sakara
Di Marcel Vulpis
CRESCE LA FEB
IN ARRIVO IL 14 LUGLIO 56 l Giugno 2018 l Sport Club
COMBAT #combatsport
P
er la prima volta in Italia, il prossimo 14 luglio, sbarcherà a Roma il format Bellator al Centrale Live del Foro Italico (abitualmente sede degli Internazionali di tennis e di grandi concerti di musica nel contenitore dell’estate romana). Una novità assoluta per il mercato tricolore, con un bilanciamento di combattimenti su ring e all’interno della gabbia MMA (l’evento più atteso è quello tra il campione romano Alessio Sakarae il britannico Jamie Sloane). Bellator è un marchio internazionale della Paramount network, a sua volta società del gruppo Viacom, tra i colossi statunitensi del settore media e entertainment. La realtà californiana ha scelto l’Italia per far esplodere il fenomeno MMA in tutto il Vecchio continente, un mercato interessante non soltanto sotto il profilo televisivo, ma anche per le sponsorizzazioni. Bellator Roma verrà diffuso in oltre 160 Paesi, con pacchetti commerciali già venduti in tutto il Nord America; in Italia hanno dato conferma Leone (abbigliamento tecnico), RTL (network radiofonico) e Monster (energy drink) e novità arriveranno anche dai settori auto, trasporto aereo e alimentare. Sempre in Europa gli appasisonati del binomio ring-gabbia hanno potuto seguire Bellator Londra, in programma lo scorso 25 maggio alla SSE Arena di Wembley. L’operazione in Italia è seguita direttamente da Carlo Di Blasi, il manager milanese che ha lanciato nel nostro Paese gli sport da combattimento, con in testa Kickboxing e adesso MMA, sempre più amata e popolare in tutti i ceti e target sociali. Di Blasi fondatore del format “Oktagon“,è il local promoter europeodi Bellator e Scott Coker (fondatore della company di sports-entertainmentamericana) l’ha voluto al suo fianco nell’operazione di espansione sul mercato UE
Giorgio Petrosyan
BRE PER I COMBAT SPORTS IL PRIMO BELLATOR ROMA
57 l Giugno 2018 l Sport Club
COMBAT #combatsport
SOFFIA IL VENTO DI BELLATOR!
Intervista al padrone di casa Carlo Di Blasi, il manager milanese che ha portato gli sport da combattimento in Italia Finalmente a Roma Dott. Di Blasi, cosa significa per lei? Portare al Foro Italico un grande gala di sport da combattimento rappresenta per ogni organizzatore il sogno ed il coronamento di una vita di lavoro e di passione. Essere nella città resa celebre dalle mitiche imprese dei gladiatori e proporre la versione ovviamente sportiva degli storici Ludi mi emoziona oggi come il giorno in cui lo abbiamo programmato. Ci racconti come è entrato in contatto con i titolari del marchio Bellator? La storia di questo evento parte infatti da lontano, da quando nel 2015 il presidente di Bellator Scott Coker mi invitò ad una cena a Los Angeles dove si decidevano i destini degli sport da combattimento in Europa. Fu lì infatti che il board di Bellator programmò la lista di eventi in Europa che ha portato Bellator a diventare nel vecchio continente il punto di riferimento per tutti gli appassionati di ring e gabbia. E la scelta dell’Italia? Questo infatti il punto su cui concordammo: si in Europa, ma soprattutto in Italia era necessario organizzare degli eventi che coniugassero gli sport del ring classici ormai, kickboxing e thaiboxe, e le emergenti arti marziali miste come nella gabbia circolare. Se non sbaglio c’è anche una bella sorpresa scenografica? Certamente, l’inventiva italiana si esprime anche in questo settore. Infatti il team tecnico coordinato da Paolo Boccotti ha inventato la “flying cage” la gabbia che scende dall’alto a metà del gala e si sostituisce al ring, consentendo così la coesistenza nello stesso spazio di ring e gabbia con un effetto scenico unico. Quando, la gabbia accompagnata dalla colonna
58 l Giugno 2018 l Sport Club
59 l Giugno 2018 l Sport Club
COMBAT #combatsport
sonora di “Odissea 2001” scende dall’alto in mezzo 10.000 persone, vi assicurò che è una emozione unica. Sono moltissimi gli spettatori che si sono avvicendati nei precedenti 4 gala organizzati a Torino ed a Firenze, con la punta torinese di 14.000 spettatori al Pala Alpitour nel 2016. Che show ci attende il 14 luglio? Uno show particolarmente partecipato perché gli atleti coinvolti rappresentano davvero una “eccellenza” italiana. E queste eccellenze si chiamano “il dottore” Giorgio Petrosyan, “il legionario” Alessio Sakara e i tanti (oltre 300 classe A in Italia) che selezioniamo ogni anno in un circuito di gare patrocinato dall’organizzazione Fight 1 che ho l’onore di presiedere. Questo è il segreto di uno show che non stanca mai e che riserva sempre le forti emozioni di uno sport duro ma in cui il rispetto per l’avversario ed i principi etici del combattimento sono l’elemento primario.
60 l Giugno 2018 l Sport Club
UNA CARD ESPLOSIVA Bellator Roma presenta sabato 14 Luglio al Centrale live di Roma alcuni tra i match più attesi dal pubblico degli appassionati degli sport del ring e delle arti marziali miste. Infatti alcuni match di carattere internazionale risponderanno ad esigenze di spettacolo a livello mondiale, per la presenza di oltre 150 emittenti straniere, altri match sono davvero derby nazionali ed in alcuni casi davvero sfide tra scuole già opposte agonisticamente da anni.
Lo spettacolo inizierò alle H 18:30 con i match di apertura per poi entrare nel vivo con i match di Kickboxing sul ring. Il primo ad entrare nell’arena sarà il campione mondiale WAKO PRO Gabriele Casella, Romano, che affronterà il combattente rumeno Alex Negrea nella categoria -83Kg. Una sfida in cui il tecnico e spettacolare Casella dovrà affrontare la potenza di fuoco dei pugni di Negrea. Nei pesi massimi sarà poi il Romano Mattia Faraoni già professionista di boxe, ad affrontare il Campano Raffaele Vitale conosciuto alle cronache per i suoi 2 titoli mondiali vinti nel torneo K1 Open nel 2015 e nel 2017. Le amazzoni del ring Gloria Peritore, di Licata ma adottata a Firenze, veterana di Oktagon e Martine Michieletto di Aosta recente vincitrice dei mondiali IFMA a Cancun si affronteranno nella categoria -57Kg per stabilire chi sia la migliore in Italia in questa categoria. Martine ha una altezza superiore ed una efficacia nei colpi che le consentono un 2 match su 3 di chiudere la partita per KO, ma davanti a lei c’è la velocissima e precisa Peritore che ha il turbo nelle gambe e difficilmente si lascerà colpire senza rispondere velocemente eludendo gli attacchi. Match apertissimo che tutti aspettano . I 2 campionati mondiali Bellator entreranno in scena con due match di eccezione. Il primo Cat. -65Kg vedrà il detentore Kevin Ross (USA) affrontare il Canadese Gabriel Varga. Ma sarà il secondo mondiale a far esplodere il Foro Italico: Giorgio Petrosyan “The Doctor”, il pluri-campione mondiale sfidato dalla sua nemesi: Chingis Allazov (AZ) campione 2017 del torneo mondiale K1 che Giorgio vinse nel 2009 e che con tale medaglia al suo petto reclama il trono di Giorgio. Affare da seguire per 5 rounds. Al termine del mondiale la discesa della gabbia la posto del ring sarò ac-
61 l Giugno 2018 l Sport Club
COMBAT #combatsport
colta dal boato del pubblico. Come abbiamo vissuto già nelle altre manifestazioni. Dopo i match di apertura con la sfida romana tra Michele Martignoni e Simone D’Anna, si svolgerà la finale del torneo Road to Bellator tra i due finalisti del torneo cat -70Kg che vedrà affrontarsi il Romano Simone La Preziosa ed il Moldavo Radu Maxim. I match internazionali poi seguiranno con il campione Irlandese Will Fleury contro il Pugliese Massimiliano Sammarco cat -84Kg. E infine ecco arrivare i due match
QUESTO È BELLATOR
62 l Giugno 2018 l Sport Club
più attesi il mondiale tra il detentore Patricio “Pitbull” Freirie (BRA) ed il contender Daniel Weiche (D) e soprattutto il match che vede opposto il “Legionario” Alessio Sakara (ITA) contro il Britannico Jamie Sloane. La sfida al limite dei 93Kg è il match più atteso di tutto perché vede per la prima volta combattere a Roma l’idolo di casa. Sakara personaggio pubblico oltre che campione sportivo amatissimo ha nella capitale la sua base di estimatori e seguaci che stanno preparando un tifo da calcio Brasiliero.
ROMA DOVE MANCARE È VIETATO.
63 l Giugno 2018 l Sport Club
LUOGHI #tluoghi
UNA RISERVA DI BELLEZZA NEL CUORE D’ITALIA.
LA “MONTAGNA D I
l Terminillo resta ancora oggi la meta preferita per decine di migliaia di persone e ora rilancia le proprie ambizioni con nuove iniziative, progetti, strutture e prospettive. Il Terminillo, simbolo dell’intera provincia di Rieti, il massiccio più affascinante degli Appennini, sta vivendo una stagione di rinascita incentrata, forse, tutta su una parola chiave: wellness. Da declinare nelle dimensioni di benessere fisico, mentale, culturale.
L’OFFERTA INVERNALE
Da sempre il Terminillo è il luogo di riferimento di migliaia di appassionati di sport invernali. A pochi chilometri dalla Capitale e da tanti altri capoluoghi dell’Italia centrale, l’offerta di sport invernale continua ad essere importante e lo sarà ancora di più nel futuro a breve termine. E’ in corso di perfezionamento, infatti, un progetto complessivo di rilancio dell’impiantistica invernale/estiva, con la previsione di ristrutturazione degli impianti esistenti e la costruzione di nuovi, grazie ad un finanziamento di 20milioni di euro della Regione Lazio che si andrà prossimamente a concretizzare . Nel frattempo, oltre alle tradizionali piste da discesa, continua ad essere gettonatissimo lo sci di fondo che al Terminillo può contare su un suggestivo e unico anello in località “Cinque Confini” nel quale gli appassionati possono cimentarsi anche nelle ore notturne, grazie ad un innovativo impianto di illuminazione che aumenta la magia di questa intensa e affascinante disciplina sportiva.
LO SPORT
Uno dei fattori di miglioramento sul quale le Amministrazioni locali del comprensorio – unitamente alle Amministrazioni provinciali e regionali – hanno lavorato negli ultimi anni è l’incremento dell’offerta di attività turistiche e sportive da mettere in atto 365 giorni l’anno. Dal ciclismo al trail, dal calcio ai percorsi benessere, al Terminillo continuano a fiorire nuovi spazi per rigenerare il fisico ed allietare weekend e vacanze di single, gruppi di amici e famiglie intere, con un’offerta personalizzata su vari target. Solo
64 l Giugno 2018 l Sport Club
per rimanere alle settimane in corso, si è da poco tenuta la “Terminillo Marathon”, una Gran Fondo di ciclismo che ha portato sul Terminillo oltre 1500 appassionati da tutta Italia e da diversi Paesi europei. Nel mese di luglio, continuando con gli esempi, altro appuntamento di prestigio a livello internazionale sarà la “K 42 ITALIA”, circuito mondiale di maratone e mezze maratone off-road su sentieri immersi nella natura. Una disciplina che ha avuto origine in Argentina e che oggi è in rapida espansione in tutto il Sud America, in Europa e in Africa. Per la prima volta, la “K 42 ITALIA” ha scelto come unica tappa italiana la provincia di Rieti e, appunto, il Terminillo che ospiterà i più grandi interpreti di questa affascinante e complessa disciplina, insieme ad altri centinaia di appassionati che stanno già prenotando il proprio tagliando per la tappa in programma sulla “Montagna di Roma” dal 6 all’8 luglio. Ma il Terminillo non è solo eventi sportivi, è anche strutture e infrastrutture, sulle quali le Amministrazioni locali e i privati stanno continuando ad investire. Un esempio per tutti, attesi da un recupero a livello materiale ma anche da un ripensamento a livello funzionale che li dovrebbe portare a nuova vita, sono il campo d’altura e la piscina coperta.
IL BENESSERE
Da sempre però la “Montagna di Roma” è anche il luogo ideale per il riposo delle famiglie. Grazie alla rete di privati che continuano ad investire sul Terminillo, è possibile soggiornare in strutture adeguate, degustare piatti tipici in cucine di livello dei vari ristoranti, partecipare ad escursioni anche per principianti, anche grazie alla collaborazione di organizzazioni ed associazioni che incentrano la loro attività sulla Montagna. E perché no, nei mesi estivi, si possono sfruttare alcuni straordinari scorci del Terminillo per prendere la classica tintarella. Un’abitudine a cui reatini e romani non rinunciano, affollando ogni estate i prati e le distese del Terminillo.
LA CULTURA
In fase di rilancio anche l’offerta culturale e di tempo libero della mon-
DI ROMA” tagna. Quest’anno per i mesi di giugno e luglio è nato il “Festival della Montagna” che propone spettacoli teatrali, musicali, di danza e di animazione, grazie ad un calendario congiunto stilato dai Comuni di Rieti, Cantalice, Micigliano e Cittaducale, con la regia e il patrocinio di Regione Lazio e Ministero di Beni e delle Attività culturali e del turismo. Per informazioni: www.festivaldellamontagnarieti.it
LE ISTITUZIONI
“Ci stiamo impegnando a fondo, con un rinnovato spirito di comprensorio, non sempre presente nel passato. Non lavoriamo solo per mantenere il ruolo privilegiato del Terminillo nell’offerta turistica del Centro Italia ma, addirittura, per rilanciare ancora di più le ambizioni della nostra Monta-
Il Monte Terminillo continua ad essere uno dei luoghi preferiti dagli abitanti del centro del Paese (e non solo) per fuggire dalla routine quotidiana, per rigenerare mente e fisico, per godere delle bellezze naturali. gna, un luogo straordinario in grado di diventare il traino di un’economia di area vasta e il simbolo di una vita salutare e a contatto con la natura”. Il Vicesindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, racconta così l’impegno in corso, in sinergia con tante altre amministrazioni – a partire dalla Regione Lazio e dalla Provincia di Rieti fino ai Comuni limitrofi di Cantalice, Cittaducale, Leonessa e Micigliano – per riqualificare e “riportare agli antichi fasti il Terminillo. Del resto, non dobbiamo dimenticarci mai che la nostra è anche la Montagna di Roma, a disposizione, a pochi chilometri, di milioni di residenti ma anche di milioni di turisti. Siamo il polmone naturale della Capitale, e i romani sono i primi a saperlo. Il Terminillo aspetta loro e chiunque intenda scoprire quanto sia semplice e a portata di mano rigenerarsi tra aria pura, divertimento e luoghi incantati”.
65 l Giugno 2018 l Sport Club
LUOGHI Rubrica a cura della redazione #luoghi di Hurrymagazine.it
Portano lo stesso cognome, operano nello stesso ramo: il calcio. Di chi parliamo? Matteo e Federico Dionisi, reatini doc. Pardon: di Cantalice, paese incastonato nel massiccio del Terminillo.
D
ue gioielli sportivi di un territorio che forgia talenti nelle più disparate discipline. Uno, bomber del Frosinone alla ricerca del ritorno in A; l’altro perno della difesa del Rieti che quest’anno ha ritrovato il calcio che conta, la Serie C. Due storie che nascono nello stesso punto, Cantalice, e poi si dividono per intraprendere percorsi diversi ma affini. Accomunati dall’amore per il calcio e da un talento made in Rieti che non ha eguali.
CHE STAGIONE
“È stata una stagione un po’ particolare – dice Matteo, classe 1985, difensore amarantoceleste che ha celebrato a fine aprile la vittoria in Serie D, girone G - dal punto di vista calcistico una gioia grande: vincere il campionato a Rieti è qualcosa di davvero bello. Ma umanamente l’annata è stata difficile…”. Sì, perché Matteo e Federico a ottobre 2017 hanno perso mamma Nadia, a soli 52 anni. “Una stagione non
66 l Giugno 2018 l Sport Club
DEI FRA LA PREMIATA DITTA
come tutte le altre per le difficoltà familiari - aggiunge Federico, in A con il Frosinone nella stagione 2015-2016 e quest’anno perno dell’attacco in B per i ciociari - le ripercussioni ci sono state sul campo: a certi livelli quando, non sei al 100% con la testa le prestazioni sono altalenanti. Comunque sono riuscito ad arrivare in doppia cifra (10 gol, ndr): era l’obiettivo minimo” replica Federico. Le soddisfazioni sportive, però, aiutano a rialzarsi: mentre Federico cerca il ritorno in A dopo il secondo posto a pari merito in B col Parma (promosso perché favorito negli scontri diretti), Matteo si gode un primato che a Rieti nessuno può vantare: l’aver riportato per due volte, nel 2005 e nel 2018, il Rieti tra i professionisti. “Mi riempie di orgoglio questa cosa – sorride - Ringrazio presidente e direttore del club: tornare qui e coronare il sogno come avevo fatto a 20 anni è stupendo”.
RADICI
Dici fratelli Dionisi e dici Cantalice. “E dici tutto – ribatte Federico,
ATELLI DIONISI classe 1987 - infanzia, casa, famiglia. Lì ci sono tutti gli amici. Mi si riempie il cuore quando ne parlo. Sono molto legato al territorio reatino”. Sembra di sentirli parlare in coro i due fratelli-giocatori: “Cantalice è casa mia, qui sono nato, cresciuto e ho tirato i primi calci a un pallone, qui ho i miei amici” aggiunge Matteo, che fino a 18 anni ha vissuto appieno il suo paese, per poi iniziare a girare l’Italia. E nel nord-est della Penisola è un riferimento, grazie ai titoli di Serie D vinti (due a Rieti, poi Padova e Pordenone, in cui ha vinto anche lo scudetto dilettanti). Ma quale delle esperienze lo avrà segnato? “Nel cuore mi è rimasta di più Padova – afferma Matteo - Una piazza particolare, con così tanti tifosi, rimane impressa. È una fortuna giocare con medie di 5000 spettatori a gara”. L’attaccante, ora ai gialloblù, invece, ha giocato anche in Portogallo: “Ogni esperienza, ogni città ti lascia qualcosa – aggiunge Federico – È importante vedere posti come Olhão. Anche Livorno mi ha fatto crescere, lì ho vissuto esperienze belle (la promozione in A, ndr) e drammatiche, come la morte di Piermario (Morosini, in campo all’Adriatico, ndr). Ma penso anche a Monterotondo e Celano. Ognuna mi ha lasciato tanto nel cuore. Ho amici ovunque abbia: una delle mie vittorie, aver lasciato il segno in ogni città. Aver preso tanto e lasciato qualcosa”.
FRATELLANZA
La curiosità viene spontanea: quale è il rapporto con un fratello che fa lo stesso mestiere, pur in un altro luogo? “Ognuno ha fatto la sua strada – dice Federico, in campo con la maglia numero 18 – io magari
sono stato più fortunato e Matteo ha avuto più difficoltà, ma ovunque ci siamo tolti delle soddisfazioni. Sia io che lui dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto, facciamo e faremo. Dobbiamo continuare su questa strada. Siamo due fratelli che magari si sentono poco, a volte non ne abbiamo la necessità: ma ci siamo sempre. Sappiamo di essere il riferimento l’uno dell’altro”. “Il rapporto con Fede? È bello – aggiunge Matteo - quando eravamo piccoli, lo ammetto, c’era qualche prepotenza reciproca, come accade tra fratelli. Ma ora siamo cresciuti, abbiamo due bellissime bambine. Quando stiamo insieme di calcio se ne parla, sì, ma poco. Consigli? Non mi sento di dargliene, è giusto che faccia la sua carriera così come l’ha fatta finora…”.
CON LA VALIGIA
Per quanto patinata e ricca di soddisfazione, la vita dei calciatori non è facile. Soprattutto per due uomini legatissimi al loro territorio. “Ho avuto la fortuna di avere il sostegno costante della mia compagna Claudia – conclude Matteo, che ama giocare con il 23 sulle spalle - Lei e mia figlia Selvaggia mi sopportano e supportano in tutto, mi appoggiano in qualsiasi decisione. Quella del calciatore è una vita da nomade. Ho girato l’Italia, sempre con le valige pronte”. “L’ importante è l’equilibro, dare priorità alle cose che contano – conclude Federico, che molto del suo tempo libero lo dedica alla sua scuola calcio fondata a Cantalice, dove tantissimi bambini giocano avendo il bomber da esempio – Conta come passi il tuo tempo con amici, affetti e famiglia e non quanto, anche fossero poche ore”.
67 l Giugno 2018 l Sport Club
ARTE #arte
“ESTATE… IN MOSTRA!” L’estate sta arrivando, pazzie del meteo permettendo. E se certo questo è tempo di vacanze, per chi resta in città è anche l’occasione per scoprire cosa ci riserva la capitale in fatto di eventi artistici e culturali, con i suoi musei, le ultime tendenze, le installazioni inedite, e le grandi mostre. Ecco dunque una panoramica di ciò che Roma ci “regala” da qui all’autunno. di Elena Oddino
HIROSHIGE. VISIONI DAL GIAPPONE
- alle Scuderie del Quirinale fino al 29 luglio la straordinaria mostra dedicata a uno degli artisti nipponici più influenti dell’800 e del Mondo Fluttuante, forma artistica che rappresenta il mondo nella sua quotidianità che cambia e fluttua. 30 opere per raccontare il Maestro della pioggia e della neve che ha messo la natura al centro della sua produzione, e che con i suoi paesaggi tempestosi ha stregato e influenzato i più grandi impressionisti e post-impressionisti europei da Van Gogh a Monet e Degas (www.scuderiequirinale.it) YAP ROME AT MAXXI – dal 13 giugno al 21 ottobre un’oasi selvaggia di alberi e piante occupa la piazza del MAXXI: è l’installazione Green Gallery dello STUDIOD3R, vincitore del progetto Young Architects Program 2018. Un’oasi di verde per dare riparo agli uccelli del circondario, tra piante e alberi che crescono nella riserva naturale di Monte Mario e a Villa Ada, polmoni verdi del Flaminio. Un progetto ecologico, ecosostenibile, in contrasto con il riscaldamento climatico, vincitore del progetto organizzato dal MAXXI con il Museum of Modern Art di New York, dedicato al sostegno della giovane ricerca architettonica, giunto ormai alla 7 edizione italiana (www.maxxi.art)
CANALETTO 1697-1768: fino al 19 agosto al Museo di Roma Palazzo Braschi, in Piazza Navona, una mostra celebra il 250° anniversario della morte del grande pittore veneziano, con il più grande nucleo di opere mai esposto in Italia: 42 dipinti, con alcuni celebri capolavori, 9 disegni, 16 libri e documenti d’archivio. Le opere provengono dai più importanti musei del mondo, come il Museo Pushkin di Mosca, il Jacquemart-André di Parigi e la National Gallery di Londra. Dalla Pinacoteca Gianni e Marella Agnelli di Torino vengono “Il Canal Grande da nord, verso il ponte di Rialto”, e Il Canal Grande con Santa Maria della Carità, esposti qui per la prima volta. (www.museodiroma.it)
68 l Giugno 2018 l Sport Club
L’ALTRO SGUARDO. Fotografe italiane 1965-2018 – fino al 2 settembre al Palazzo delle Esposizioni in mostra oltre duecento fotografie e libri fotografici della Collezione Donata Pizzi costituita dalle opere di fotografe, fotoreporter e artiste nel circuito culturale il cui ingresso nel panorama fotografico italiano risale alla metà degli anni ’60. L’esposizione si articola in varie sezioni tra cui fotografia di reportage e di denuncia sociale, rapporti tra immagine fotografica e pensiero femminista, Identità e relazione.(www.palazzoesposizioni.it) AFRICAN METROPOLIS. Una città immaginaria – dal 22 giugno al 4 novembre il MAXXI ospita le opere di 34 artisti africani per disegnare lo spazio della città contemporanea, specchio di una società in continua trasformazione. E’ possibile vivere insieme in uno spazio che sembra composto da differenze insormontabili? Costruire il ritratto di una città di cui tutti siano abitanti ma anche stranieri? La mostra realizzata per la Seconda Conferenza Italia-Africa, presenta un quadro della creatività africana alla luce delle grandi trasformazioni sociali, economiche e culturali da cui emergono i rapporti tra i diversi paesi dell’Africa, il dialogo con le tradizioni spirituali, artigianali e sociali, la rilettura critica del colonialismo, dell’apartheid, i temi della pace e della sicurezza (www.maxxi.art) TURNER. Opere della Tate - fino al 26 agosto il Chiostro del Bramante, in collaborazione con la Tate di Londra, ospita un’esposizione dedicata a uno dei massimi esponenti della pittura inglese: Joseph Mallord William Turner. ll carattere intimo delle opere esposte consentirà di indagare l’uomo oltre che l’artista e i radicali sviluppi del suo stile che anticiparono le tendenze stilistiche della fine del XIX secolo. Dalla predilezione per le città marinare, all’interesse per i paesaggi inglesi o alpini, fino allo studio degli interni domestici o dei rilievi architettonici. Memore dei suoi numerosi viaggi, molti dei quali in Italia, e animato da uno spirito innovativo, Turner sperimentò una libertà stilistica e un uso dei colori sorprendente che portarono i suoi contemporanei a pensare che egli “fosse solito dipingere con gli occhi e con il naso oltre che con le mani”.(www.chiostrodelbramante.it)
MUSICA #musica
Le selezioni musicali di Sportclub di Marta Angelucci
LE NOTE DI GIUGNO Vasco Rossi – 11-12/06 – Stadio Olimpico
Vasco Rossi torna negli stadi col NonStop Tour dopo il concerto evento di “Modena Park” dello scorso Luglio, dove il rocker festeggiò i suoi quarant’anni di attività nella scena musicale italiana. “A chi parla di palasport risponde che procediamo... Per stadi”, aveva scritto qualche mese fa Vasco Rossi sui suoi canali social ufficiali, mettendo a tacere le voci che lo volevano alle prese con un nuovo tour indoor, a distanza di otto anni dall’ultima tournée al chiuso. Ben due le date a Roma che lo vedranno protagonista presso lo Stadio Olimpico.
Ennio Morricone – 16-17-18/06 – Terme di Caracalla
Ennio Morricone torna con il 60 Years of Music World Tour dopo il tutto esaurito in Italiana e Europa, con standing ovation da parte di pubblico e plauso della critica. Il compositore cinematografico, mostro sacro italiano riconosciuto a livello mondiale, ha dichiarato di recente: “Dirigere dal vivo le mie composizioni in tante città diverse, davanti ad un pubblico così vario per età e background culturale, è un’esperienza estremamente gratificante. Quest’anno festeggio i 60 anni di carriera da compositore durante i quali ho composto più di 600 opere. Per questa tournée ho pensato ad un programma aggiornato che naturalmente comprende alcuni “grandi classici” come le musiche degli amati western di Sergio Leone e Mission, ma a parte questo nella sua totalità il concerto sarà un’esperienza molto differente rispetto ai concerti del passato. Prevedo di inserire nel programma le musiche composte per Quentin Tarantino e alcuni brani composti per i western di Sergio Leone che non ho mai diretto nelle tournée precedenti.“
Cesare Cremonini – 23/06 – Stadio Olimpico
Il cantautore bolognese dopo un lungo lavoro di scrittura e produzione in studio, si esibirà live per la prima volta, sui palcoscenici di importanti stadi italiani con il suo nuovo tour “Stadi 2018“. Quattro concerti evento in cui Cesare ripercorrerà i suoi 18 anni carriera, durante i quali ha pubblicato indimenticabili canzoni che hanno fatto la storia della musica pop italiana. Una carriera che gli ha regalato successi e soddisfazioni, con un percorso artistico e discografico mai scontato, mirato a una costante ricerca musicale che fanno di Cesare Cremonini un musicista, un autore e un performer unico per stile e talento in Italia. Cremonini, dopo la pubblicazione del primo singolo “Poetica”, con “Nessuno vuole essere Robin” inquadra, con il suo personale sguardo, i rapporti di coppia, evidenziando il paradosso di un’epoca post-moderna “ancora sorprendente rispetto al passato, ma priva di straordinarietà nella routine del racconto quotidiano sui social network”, come la definisce lui stesso.
Fabrizio Moro – 16/06 – Stadio Olimpico
Cantautore, chitarrista e musicista italiano, Fabrizio Moro ha alle spalle una ventennale carriera, cominciata nel 1996, con all’attivo, oltre al nuovo progetto “Parole rumori e anni”, 8 album in studio. L’edizione 2018 del Festival di San Remo, lo ha visto vincitore nella categoria Big insieme a Ermal Meta con il brano “Non mi avete fatto niente”, il brano è stato certificato oro dopo solo due settimane dalla data di uscita.
Le scelte di Sound Meeter Orchestraccia – 17/06 – Auditorium Parco della Musica, Cavea (Roma Summer Fest)
L’Orchestraccia è una formazione aperta, nata dall’idea e dalla voglia di attori e cantanti di unire esperienze e confrontarle cercando una forma innovativa di spettacolo, che comprenda musica e teatro in una lettura assolutamente attuale. Partendo dal folk degli autori romani tra Ottocento e Novecento, l’Orchestraccia riscopre tutte quelle canzoni e poesie che sono patrimonio della cultura italiana. Questo “gruppo itinerante folk-rock romano”, si compone in modo creativo e disordinato di attori, cantautori, musicisti: Marco Conidi, Edoardo Pesce, Luca Angeletti e Giorgio Caputo sono i volti rappresentativi della band che si è accompagnata negli anni di partecipazioni come quelle di Elio Germano, Edoardo Leo, Virginia Raffaele, Lillo, Francesco Montanari, Luca Barbarossa, Vinicio Marchioni e molti altri.
69 l Giugno 2018 l Sport Club
MOVIE #movie
LE NUOVE USCITE SELEZIONATE DA SPORTCLUB
GIUGNO AL CINEMA di Marta Angelucci
Avventura Jurassic World – Il Regno distrutto
- con Chris Pratt, Bryce Dallas Howard, Jeff Goldblum Quinto capitolo per il fortunato franchise nato dalla penna di Michael Crichton nel 1990. La pellicola segue gli sviluppi di Jurassic World tre anni dopo gli avvenimenti a Isla Nublar: il parco, distrutto dai dinosauri, vive in uno stato di totale abbandono. Claire, decisa ad organizzare una spedizione nell’isola, riesce a coinvolgere Owen nell’impresa, spinto dalla speranza di poter ritrovare Blue, il velociraptor che salvò la vita di tutti loro nel film precedente. I due scopriranno però che Isla Nublar non è un posto dimenticato come sembra, e che il vulcano che si risveglia non è l’unica cosa in attività…
Drammatico La terra dell’abbastanza – con Andrea Carpenzano, Matteo Olivetti e Luca Zingaretti Film d’esordio per i registi fratelli gemelli Damiano e Fabio D’Innocenzo, che hanno l’abitudine di parlare al plurale e rispondere a turno. Mirko e Manolo, due ragazzi perbene della periferia di Roma, vivono i dissapori della propria età: una distanza dai propri genitori, che hanno rinunciato al proprio ruolo da tempo, e la fine della scuola, da cui si sentono già fuori. La loro vita cambia quando investono un uomo, scappando. La soluzione ai loro sensi di colpa e alla tentazione di costituirsi è l’identità dell’uomo: un boss della mala, la cui uccisione porta soldi e rispetto ai due ragazzi. L’assuefazione al male è lì ad un passo e la spirale di violenza nella quale finiscono li coinvolgerà in un realtà più grossa di loro, e nella quale non sono sicuri di dover stare.
Animazione Big Fish & Begonia –
di Liang Xuan Dopo undici anni di preparazione, la casa cinematografica cinese Beijing Enlight Media ci regala un film d’animazione che ci trasporterà in un mondo magico a cavallo fra quello umano e quello marino. Chun, una giovane incaricata della crescita delle begonie, vive nel mondo
70 l Giugno 2018 l Sport Club
segreto agli essere umani: un giorno, trasformatasi in delfino all’alba dei suoi sedici anni, rimane intrappolata in una rete e viene salvata da un giovane umano che muore nell’impresa. Incapace di dimenticarsi dell’eroico gesto, Chun proteggerà l’anima del ragazzo scontrandosi coi millenari dogmi del proprio clan, che reputa imperdonabile l’amicizia fra un pesce e un essere umano.
Commedia Due piccoli italiani - con Paolo Sassanelli, Francesco Colella
Il film, girato in tre paesi diversi (Italia, Puglia; Paesi Bassi; Amsterdam e Rotterdam; Islanda), racconta la storia di Felice e Salvatore, entrambi in cura presso un centro per la cura delle malattie mentali. Felice (Sassanelli) a causa di un trauma infantile è rimasto mentalmente bloccato all’età di sette anni, condividendo tutte le paure di un bambino di quell’età, ma anche la testardaggine necessaria a ritrovare sua madre, che pensa si trovi in Olanda. È Salvatore, che soffre di impotenza, a dare una svolta alla loro quotidianità a seguito di un reato compiuto ai danni di una donna: i due fuggono in Olanda e il viaggio on the road darà vita a situazioni dai risvolti tragicomici.
Commedia Malati di Sesso – con Francesco Apolloni, Gaia Bermani Amaral Giacomo e Giovanni, entrambi ninfomani incalliti e incapaci di controllarsi, condividono lo stesso analista e la totale astinenza dall’amore. Quando il loro psicologo entra in crisi depressiva, invita i due ad aiutarsi reciprocamente: il suggerimento innesca una serie di maldestri tentativi coi quali i due cercano disperatamente di “curarsi”; cliniche esclusive, ritiri in campagna, karma yoga sono solo alcuni degli espedienti che fanno da sfondo alla compulsione sessuale dei due.
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71 l Giugno 2018 l Sport Club
CIRCOLIADI #circoliadi
CHI ALZERÀ LA TANTO AMBITA COPPA? A BREVE SCOPRIREMO I VINCITORI DI TUTTI GLI SPORT E LE VARIE CATEGORIE DI QUESTA AVVINCENTE EDIZIONE. STA PER CALARE IL SIPARIO SULL’EVENTO PIÙ PARTECIPATO DELLA STAGIONE DEI CIRCOLI SPORTIVI ROMANI. AVVINCENTE ED INTENSA FINO ALL’ULTIMA PARTITA DEL SINGOLO TORNEO, LA MANIFESTAZIONE ASPETTA DI PROCLAMARE IL SODALIZIO VINCENTE. RIUSCIRANNO A STRAPPARE L’AMBITO TROFEO AL DUE PONTI SPORTING CLUB?
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iamo al mese di Maggio, le partite diventano importanti e punti pesanti in palio per la classifica generale. A lottare per il titolo 3 Circoli, il Due Ponti, il Flaminio e il Forum. Assegnati questo mese tre titoli : il Burraco dove si riconferma campione il Nuovo Tuscolo, davanti
72 l Giugno 2018 l Sport Club
SPORTCLUB presenta
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73 l Giugno 2018 l Sport Club
CIRCOLIADI #circoliadi
al Villa Aurelia e Nettuno Club Saxa Rubra. Assegnato anche il titolo del Padel, dove si riconferma campione la Juvenia davanti al Due Ponti e il Villa York. Assegnato anche il titolo del calcio dove vince il Forum, davanti alla Juvenia e Flaminio. Un mese intenso di gare, la classifica ancora in bilico, decideranno le ultime due competizioni che si giocheranno il 9/06 presso il forum: finali di tennis e gara di running!! Il titolo 2018 e’ ancora da decidere come il podio, una stagione avvincente che si concluderà come detto il 9/06 con il gran gala e premiazioni...
74 l Giugno 2018 l Sport Club
75 l Giugno 2018 l Sport Club
NATHALIE OCALAN Borse e geometria: Nathalie Ocalan si racconta di Biancamaria Sacchetti
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a dove trae origine questa tua passione per la moda e per il design e quanto ha influito in questo la creatività che hai sempre respirato in famiglia? Mi sono appassionata al mondo del design, sopratutto a quello degli accessori, sin dall’adolescenza, collezionando borse e scarpe acquistate solitamente nei negozi
vintage. Sin da piccola ho respirato molte influenze artistiche dentro casa: mio padre per passione ha dipinto sempre e ogni week end lo dedicava a qualche nuovo progetto di scultura, pittura. Io ero un’osservatrice molto attenta e questo mi ha permesso di avvicinarmi sin da subito all’universo dell’arte così come di far tesoro dei numerosi
76 l Giugno 2018 l Sport Club
insegnamenti da parte di mio padre. La borsa come simbolo del femminile: come immagini invece una borsa per un uomo, cosa deve avere, quali sono le differenze più evidenti, come la concepiresti a livello estetico e funzionale? La borsa ormai è un accessorio sia da donna che da uomo e se penso a una borsa dedicata al mondo maschile la immagino funzionale e utile, che non catalizzi troppa attenzione. Ho in mente una struttura semplice, adatta alle esigenze lavorative, munita di tasche, porta penn e è il giusto spazio per il computer. La realizzerei con materiali di altissima qualità e di prima scelta per assicurarne una durabilità nel tempo. L’ uomo, inoltre, ritengo sia meno consumista della donna ed è molto più semplice rispondere e aderire alle sue necessità.
CURIOSITÀ #curiosità
Quali sono i tuoi modelli di ispirazione artistica: alcuni nomi di grandi stilisti e alcune correnti artistiche che hanno condizionato la tua produzione. Le mie ispirazioni artistiche passano dalla semplicità del design di Maison Margiela all’eleganza di Giorgio Armani fino allo sfarzo delle collezioni di Moschino, Vivianne Westwood o ai primi lavori futuristici e alternativi di Monsieur Pierre Cardin. Quanto conta la geometria nelle tue creazioni, cosa è per te la forma, cosa il rigore delle linee? La geometria, la simmetria sono le radici del mio design. Le forme sono i pilastri, importanti e capaci di racchiudere lo studio della struttura della borsa. Per me ogni design di un accessorio incarna l’analisi
accurata della forma, delle linee che vanno a definire una struttura, anche a volte complessa. Due parole sulle tue ultime collezioni. Le mie ultime due collezioni usciranno ufficialmente sul mio e-shop online a settembre e sono ben distinte. La prima, la Hexagon Collection, è caratterizzata da forme rigide e nette, dal rigore delle linee e il nome stesso parla di esagoni ed evoca la geometria, concetto alla base di tutto e naturalmente mescolata con l’eleganza dei materiali e delle componenti metalliche scelte. La collezione Marshmallow trova invece una chiave bizzarra e originale attraverso i colori pastello e assicura a tutti un inverno colorato e dalla forme morbide e divertenti.
NASTRO AZZURRO PRIME BREW A Roma il primo assaggio della nuova Prime Brew di Nastro Azzurro
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di Francesca Pierri
Roma, lo stabilimento Peroni di via Berolli ha aperto le porte inaugurando la Nastro Azzurro Prime Brew, una birra di nuova generazione nata dall’intuizione di Alberto Marzaioli, un giovane mastro birraio di talento che ha pensato di interrompere il processo produttivo nel momento in cui si raggiunge il suo gusto più intenso, ottenendo così una versione innovativa della lager. ll risultato finale di questa esperienza è una birra speciale, non filtrata e ottenuta mantenendo il grado primitivo di lievitazione. Se la tradizione vuole che ad accompagnare una cena a base di pesce sia consigliabile il vino bianco, la Nastro Azzurro Prime Brew è ben vista anche accostata a pesce, salumi, formaggi e selvaggina. L’evento di inaugurazione, tenutosi domenica 27 maggio presso i laboratori di Nastro Azzurro, ha visto la partecipazione anche di artisti, influencer, giornalisti e celebrità come Valerio Aprea e Carlo Luca de Ruggeri, noti per la serie televisiva Boris, alcuni registi, Biglione Grassetti e Alessandro Bernardini, attore del film Suburra. Non meno degno di menzione, Galeffi, cantautore romano dell’etichetta discografica Bomba Dischi. E come non citare il coinvolgimento all’evento dello Stato Sociale, che grazie al tormentone di “Una vita in vacanza”, si sono aggiudicati l’argento alla 68° edizione del Festival di Sanremo. Durante l’evento è stato presentato in anteprima lo spot televisivo, firmato da DLVBBDO, una tra le agenzie pubblicitarie più grandi del mondo, che vede protagonista la neonata Nastro Azzurro Prime Brew. Nel filmato è lo stesso Alberto Marzaioli a sottolineare ancora una volta come la mission del brand sia proprio quella di rivolgersi ai consumatori e soprattutto a quella fascia di ragazzi
che guardano con ottimismo e energia alle opportunità offerte dal mondo in continua evoluzione: ambizione, voglia di fare e orgoglio di esportare l’attitudine nostrana facendo in modo di promuovere concretamente le iniziative dei giovani talenti italiani. A prova di ciò basterà pensare che per la realizzazione dello spot è stato scelto Mattia Montanari, adolescente film-maker che, dopo aver arricchito il suo bagaglio di esperienze all’estero, è tornato in patria voglioso di mettere in pratica quanto appreso. Il team di Nastro Azzurro si può dire entusiasta e soddisfatto per la buona uscita di questo importante evento e Sabrina Fontana, Marketing Manager, sottolinea il loro desiderio di “rappresentare una vera open brewery experience, evocando l’esperienza di gusto che provano i nostri Mastri Birrai ogni giorno rendendola accessibile ai nostri consumatori”.
77 l Giugno 2018 l Sport Club
CURIOSITÀ #curiosità
SAFETY 21
GIN HENDRICK’S
di Biancamaria Sacchetti
di Biancamaria Sacchetti
Da Safety21 arriva il migliore sistema Con Hedrinck’s gin per festeggiare di controllo e prevenzione su strada l’insolito
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ul mercato sono stati lanciati degli innovativi servizi tecnologici di outsourcing per Enti Pubblici e Forze di Polizia e lo scopo è quello di sanzionare le infrazioni al Codice della strada in maniera puntuale e impeccabile e mettere in condizioni le forze di polizia territoriali di accertare l’irregolarità e le amministrazioni locali di promuovere un piano di prevenzione e rispetto delle regole, mettendo in sicurezza le strade e potenziando le attività di controllo del territorio. Grazie alla piattaforma cloud, realizzata dall’azienda italiana Safety21, è ora possibile una copertura completa di tutto il processo di gestione delle contravvenzioni del Codice della strada: dal riscontro della violazione, alla gestione dell’intero processo sanzionatorio, fino alla prevenzione e al monitoraggio della sicurezza sulle strade, in completa trasparenza e nel pieno rispetto delle stringenti normative GDPR Europee in ambito di privacy. Ogni passaggio è certificato e accessibile solo agli agenti di Polizia tramite token crittografico. Tutti gli apparati installati sono realizzati con le più moderne tecnologie ed i più elevati standard di sicurezza dei mercati italiano e mondiale,tanto efficaci da risultare un fattore strategico per la sicurezza di tutta la comunità. Tra i vari esempi ci sono Red, il sistema che consente di rilevare i passaggi con il rosso attraverso la registrazione delle immagini precedenti e successive al transito; Celeritas, innovativo sistema di controllo del rispetto dei limiti di velocità media; Velox che rileva il superamento degli stessi limiti su quattro corsie grazie all’azione di un sensore laser a basso impatto e non invasivo.S@feTrack è il software per la gestione delle informazioni relative agli incidenti stradali: attraverso un tablet, le Autorità possono censire tutti i dati di un sinistro e trasmetterli a un’applicazione centrale, distribuendo il verbale in formato elettronico. Pedone Sicuro 2.0 è l’innovativo sistema integrato di messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali. Una telecamera riprende h24 per 7 giorni l’area interessata per un pieno controllo del territorio, mentre alcune fotocellule attivano gli impianti luminosi così da allertare gli automobilisti al passaggio dei pedoni. Safety21, è un’azienda italiana con sedi a Roma, Milano e Torino, inclusa nella classifica annuale delle 5000 aziende private a più rapida crescita in Europa con uno sviluppo del 152.63%. L’eccellente risultato va ad aggiungersi a quelli recentemente conquistati da Safety21, già inclusa nel prestigioso ranking “FT1000 Europe’s Fastest Growing Companies” che seleziona le 1000 aziende Europee con maggiore crescita economica e tra i Campioni della Crescita 2018; una classifica, quest’ultima, stilata dall’Istituto Tedesco Qualità e Finanza che si occupa di annoverare per l’anno corrente le 300 aziende italiane a più alto tasso di crescita, dove Safety21 si posiziona seconda nella fascia “Platino” ed è l’unica società di servizi per la Pubblica Amministrazione ad entrare in graduatoria. Attraverso la piattaforma TITAN®, Safety21 fornisce i migliori servizi tecnologici di outsourcing orientati al rispetto del Codice stradale pensati su misura per le esigenze delle Amministrazioni locali e delle Forze di Polizia. Proprio per questa ragione, Safety21 garantisce alle Amministrazioni una costante copertura finanziaria dell’iniziativa, anche attraverso la modalità “pay-per-use” ovvero in base al suo utilizzo.
78 l Giugno 2018 l Sport Club
D
opo il successo dello scorso anno, Hendrick’s Gin ritorna a festeggiare il World Cucumber Day e lo fa con i Cucumber Gardens, due luoghi interamente dedicati al cetriolo che sorgeranno nel cuore di Milano e di Roma. Qual è l’obiettivo di questa iniziativa? Stimolare il lato bizzarro di ognuno di noi, coinvolgendo appassionati e semplici curiosi al grido di “Cultivate the unusual”! Il World Cucumber Day è quindi un’occasione per celebrare un ingrediente bizzarro e amatissimo, capace di ispirare ognuno a coltivare ed abbracciare il proprio “lato inusuale”. La residenza di sua Maestà il cetriolo è l’Hendrick’s Cucumber Garden, un luogo dal fascino e dall’eleganza squisitamente vittoriana, allestito nel centro della città. In questo secondo anniversario grande attenzione è riservata al pubblico, che può visitare i garden e da dove inizia il percorso per coltivare il proprio lato inusuale. L’Hendrick’s Cucumber Garden di Milano è stato inaugurato il 30 maggio in Piazza XXIV Maggio, nel pieno centro della movida Milanese. La Città Eterna, invece, godrà del suo Hendrick’s Cucumber Garden dal 6 al 10 giugno presso Satyrus Temporary Bar in Via Scalea Bruno Zevi. Le due strutture sono il fulcro del World Cucumber Day 2018 e ospitano un “professor”, esperto botanico, che spiega tutte le caratteristiche di Sua Maestà il cetriolo, oltre a far conoscere alcune specie di cetriolo molto rare e spesso introvabili. Numerosi sono i cocktail bar selezionati nelle due città e alquanto ricca e variegata la cocktail list dedicata all’evento che si compone di cinque “Hendrick’s special cocktails”, in grado di raccontare la qualità super premium di questo prodotto e combinare sapori che stimolano la curiosità. A differenza dei normali gin, Hendrick’s viene distillato in Scozia, in lotti molto piccoli, di soli 500 litri per volta. È l’unico inoltre ad essere prodotto con un infuso di cetriolo e petali di rosa, insieme a una miscela di 11 specie botaniche che gli conferiscono freschezza e un aroma floreale molto particolare.