Sport Club lug/ago 2018

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SPORTCLUB

LUGLIO/AGOSTO 2018

YOUR LIFESTYLE MAGAZINE

All’interno

ITALIA SURF EXPO

UN’ONDA LUNGA

20

ANNI

PEOPLE AMADEUS • ESTATE LE CONQUISTE IN SPIAGGIA • MUSICA I CONCERTI A ROMA


2 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


3 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


SPORTCLUB luglio/agosto 2018

16 28

60

SOMMARIO 6

REGIONE

28

NICOLA ZINGARETTI

8

AMADEUS

62

VIAGGI

33 PADELCLUB

LE TOP DESTINATION

COVER

50

64

EQUITAZIONE

ITALIA SURF EXPO

RIETI

LONGINES GLOBAL

16

CHE SPORT CHE FA

52

EVENTI

CHAMPIONS TOUR

MA CHE CALCIO È?

TIVOLI CHIAMA

66

BASKET

18

TENNIS

54

FOOD

67 CANOTTAGGIO

UNO, NESSUNO... CECCHINATO!

A CENA CON UNA STELLA

68

20

SPORT E FINANZA

56

BRAND EXPERIENCE

70 FITNESS

NAMING RIGHTS

FERROVIE ITALIANE

72

MOVIE

24

ATTUALITÀ

58

L’ENOFILO

73

MUSICA

ASSOROLOGI

LA SICILIA

74

MOTORI

26

PEOPLE

60

ESTATE

RUBRICA A CURA DI HURRY!

CRISTIANO BARBAROSSA

ATTENTI ALLE CONQUISTE!

­­Sport Club via Morlupo, 51 00191 Roma tel. 393.3270.621 www.sportclubonline.it info@sportclubonline.it Sport Club - Anno XVI - n. 131 LUGLIO/AGOSTO 2018 Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-04 Direttore responsabile Luigi Capasso direttore@sportclubonline.it Art Director Valeria Barbarossa redazione@sportclubonline.it

LUOGHI

Hanno collaborato a questo numero Valeria Barbarossa, Giuliano Giulianini, Paolo Cecinelli, Marcel Vulpis, Eugenio De Paoli, Luigia Latteri, Luca Parmigiani, Luca Perugini, Elena Oddino, Marta Angelucci, Marco Oddino, Ufficio Stampa Presidenza Regione Lazio, Roberto Coggiatti. Pubblicità Agenzia Nazionale Marketing Xpression Via della Giustiniana, 959 00189 Roma Marco Oddino m.oddino@mktgx.com Tel. 335 6684027

Pubblicità Agenzia Locale Governale ADV di Giuseppe Governale Media&Communication Via Bernardo Blumestihl 19 00135 Roma Tel. 06.89020451 - Cell.335.8423911 governale@governaleadv.it Fotografie Luca d’Ambrosio

CIRCOLIADI

Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione.

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Stampa CIERRE & GRAFICA - Roma Finito di stampare nel mese di LUGLIO 2018 @SPORTCLUBonline

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4 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


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SALDI Collezione UOMO Via Cola Di Rienzo, 281 Tel. 06.68.80.49.96 Galleria Commerciale Porta di Roma Tel. 06.87.07.42.16 Viale Europa, 20 Tel. 06.59.10.433 Collezione DONNA Via Cola Di Rienzo, 276 Tel. 06.68.80.49.96 Viale Europa, 20 Tel. 06.59.10.433 5 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


REGIONE LAZIO #regione

A cura di Nicola Zingaretti - Presidente della Regione Lazio

SANTA SEVERA...

IL CASTELLO CHE AMA LE ONDE

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al 20 al 22 luglio la grande onda dell’evento nazionale più prestigioso del surf, l’Italia Surf Expo 2018, tornerà ad infrangersi sulle spiagge di Santa Severa. Un posto unico per le sue caratteristiche, uno scenario splendido tra sabbia dorata, mare cristallino e un vento piacevole e costante capace di increspare l’acqua nel modo più giusto per gli sportivi che, già da tempo, lo hanno spontaneamente scelto come uno dei luoghi naturali prediletti dai surfisti di tutta Italia per praticare il loro sport preferito. Il tutto proprio ai piedi del Castello di Santa Severa, il Castello baciato dal mare e dal sole, oggetto di riqualificazione da parte della Regione Lazio dopo anni di incuria e abbandono. Un’operazione perfettamente riuscita

6 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club

che si è conclusa recentemente con l’apertura dell’Ostello, tra i più belli del mondo, e l’inaugurazione in sede di un museo multimediale. In questo contesto speciale, sulle sponde del Mar Tirreno, Surf Expo rappresenta il classico esempio di come si possano coniugare sport e promozione delle nostre bellezze. Un binomio che rappresenta un potenziale enorme. E d’altronde oggi, legare lo sport ai luoghi turistici, sta sempre più diventando una grande opportunità economica per i territori, poiché sempre più gente sceglie in alternativa alla vacanza tradizionale location dove è possibile coniugare l’esperienza motoria ai fattori culturali, naturalistici e gastronomici, per passare giornate di relax dopo mesi di studio o di ufficio. Per il surf parliamo di un turismo sportivo, fatto soprattutto per i più giovani, che diventa anche un’opportunità di crescita per il territorio. E con il sostegno al Surf e ai suoi appassionati abbiamo scommesso proprio su questo. E non è un caso se il Comitato Olimpico Internazionale lo ha inserito tra gli sport protagonisti delle prossime Olimpiadi di Tokyo 2020. Peraltro, per il prestigioso traguardo della ventesima edizione, alla manifestazione di quest’anno sarà presente anche una vera stella del surfing mondiale: Tom Curren che verrà per la prima volta in Italia quale special guest di Surf Expo 2018. La Regione Lazio, come ogni anno, sosterrà l’evento e sarà presente per tutto il weekend con uno stand informativo per promuovere lo sport e le bellezze del territorio. A chi ama e pratica il surf rivolgo dunque l’augurio di cavalcare le onde più belle, mentre chi intende essere spettatore attento avrà il privilegio di godere di uno splendido show. Tutti a Santa Severa dunque. Vi aspetto.


7 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


COVER #cover

Dal 20 al 22 luglio sotto il Castello di Santa Severa va in scena la 20esima edizione della kermesse più cool d’Italia di Simone Pierini

8 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club

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ata nel 1999 il Surf Expo è stato da subito il punto di riferimento per gli appassionati d’Italia e oggi è pronto a festeggiare un traguardo unico attraversando la storia del surf italiano. Nello splendido scenario della spiaggia ai piedi del Castello di Santa Severa (a 30 minuti circa da Roma) per tre giorni, dal 20 al 22 luglio, festeggerà il ventennale dell’evento dedicato alla surf-culture più famoso e partecipato d’Italia. Negli anni la manifestazione ha ospitato alcuni tra i più grandi interpreti del Surfing internazionale: dal campione del mondo ASP Sunny Garcia, al world-guinnes recordman Garrett McNamara, fino ad arrivare al nostro portabandiera Leonardo Fioravanti. Surf Expo ha dato un grande contributo a questo tratto di costa accendendo ogni volta i riflettori su discipline che fino a pochi anni fa erano reputate minori, basti pensare alla crescita dello Stand Up Paddle grazie ai due mondiali organizzati con 10mila dollari di montepremi e i migliori specialisti al mondo a sfidarsi. Tornando indietro negli anni Surf Expo ha por-


COVER #cover

ITALIA SURF EXPO

20 ANNI... DI GRANDI SUCCESSI tato lo spine-ramp più grande al mondo con i più forti riderds di BMX. Tra questi come non ricordare il motocross freestyle a Banzai Beach. Ha presentato novità e anteprime come il Free Fall, l’Indoboard, lo Slakeline, il Fly Board e l’ultima tendenza del Tow-in con potenti moto d’acqua. È stato il primo evento a riproporre la cultura surfistica californiana nel nostro paese, con scuole gratuite aperte a tutti, skate contest, fashion show, prémiere di film di settore unici nel loro genere, lanciando un format nuovo che pian piano ha coinvolto migliaia di appassionati diventando una delle tappe fisse dell’estate italiana. Tantissimi bambini, ragazzi, famiglie hanno approcciato per la prima volta al surf, al sup e allo skate proprio sulla spiaggia di Santa Severa. L’edizione del 2018 attende una vera e proprio leggenda vivente del surf: Tom Curren. Nato a Santa Barbara, negli Stati Uniti, il 3 luglio del 1964, Tom Curren ha vinto 3 titoli mondiali (ASP) ed è riconosciuto come il terzo surfista più influente di tutti i tempi nella storia di questo sport. Curren si esibirà live sul palco

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COVER #cover

FILM FESTIVAL

In esclusiva al Surf Expo 2018 la prémiere italiana del film Vague à l’Ame prodotto dalla Billabong e diretto da Vincent Kardasik. Presenti Vincent Kardasik, Francois Liets (uno dei protagonisti del film) e in attesa di conferma per Benjamin Sanchis. Dopo Lisbona, Londra, Monaco, Madrid e Barcellona è la volta dell’Italia con l’esclusiva prémiere al Surf Expo 2018 dal 20 al 22 luglio a Santa Severa sotto il magnifico Castello.

UNA SALA DEL CASTELLO DEDICATA AD ALESSANDRO MARCIANO’

allestito sotto le mura del Castello di Santa Severa il sabato sera poco prima del celebre Beach Party che porterà il pubblico a scatenarsi fino a notte fonda. Per la 20a edizione Surf Expo, in collaborazione con la Regione Lazio, offre la possibilità di dormire all’interno del Castello medievale così da regalare un’esperienza unica al mondo in uno dei luoghi più suggestivi del territorio laziale. Altra grande novità è la partnership con Rds Network che curerà tutta la parte d’intrattenimento dell’evento che vedrà il suo clou con i Beach Party del venerdi e del sabato. A cui si aggiungono il Corriere dello Sport, che anche per questa edizione realizzerà uno

Al Castello di Santa Severa, presso il Museo civico del mare e della navigazione, è stata inaugurata una sala dedicata alla manifestazione Italia Surf Expò e al suo ideatore Alessandro Marcianò, surfista, noto a i tabloid internazionali per aver cavalcato un’onda di 18mt sulle onde di Nazarè in Portogallo. La Regione Lazio ha voluto dedicare a lui la sala all’interno del Museo per il contributo offerto negli ultimi venti anni al territorio e allo sport ecosostenibile. In programma una visita nel primo giorno di evento con i giornalisti e autorità

speciale dedicato ai 20 anni, la televisione Alpha ed i periodici Sport Club Magazine e quelli di settore firmati 4Action. Ford è l’official-car di questa edizione speciale e presenta i modelli di punta con un test-drive davvero unico. Amico Blu presenta il nuovo concept di noleggio furgoni studiato per i surfisti esigenti, sempre in viaggio con tutta la loro attrezzatura. BMW Moto sarà presente con un bellissimo stand che diventerà un vero salotto accanto le vintage GS…ed ancora Tap Air Portugal, da sempre la compagnia portoghese surf friendly per eccellenza, Vigorsol Air Action che regalerà oltre 25.000 sample sulla spiaggia per far masticare tutti al grido di chew cool, look cool ed infine il grande ingresso tra gli sponsor di 3 che sarà presente in spiaggia con le sue offerte per tutte le esigenze di telefonia e internetConfermate le numerose attività che hanno reso il Surf Expo leader assoluto del settore, dalla Quiklsilver & Roxy Surf School, Rip Curl Aperitif e Wetsuit Clinics, la Decathlon SUP Academy e poi il metodo di allenamento Indoboard surf training, la zona action posizionata sopra la spiaggia con la Wood Wave (una vera Onda in legno), una fantastica Ruota Panoramica in stile Venice Beach, il Free Fall, il Fitness yoga, il Work Out Stage, escursioni in SUP dietro il Castello e molto altro… Immancabili anche il Bikini Fashion Show, con le modelle pronte a infiammare la folla sfilando sulla passerella allestita direttamente in spiaggia e presentando i migliori brand del mondo surf. Come non citare anche la parte food, che la farà da padrona con i vari punti scenografici “ape” ..in perfetto stile street. Anche quest’anno un altro grande appuntamento a cui non mancare. www.italiasurfexpo.it

10 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


11 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


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ALESSANDRO MARCIA

12 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


ANÒ

CHI È ALESSANDRO MARCIANÒ?

Un surfista che ha voluto sognare a occhi aperti trasformando la sua passione in un lavoro e in un’avventura fantastica che persiste da tanti anni. Il Surf Expo compie 20 anni, dove e perché nacque l’idea? L’idea è nata nel 1998 quando alcuni brand di settore, in particolare Rip Curl, mi chiesero di realizzare un evento sul surf che mancava nel panorama italiano. I pri-mi tre anni la manifestazione si svolse dentro il porticciolo di Santa Marinella, poi fu trasferito in altre location suggestive fino a Santa Severa, che si è rivelata di gran lungo la scelta migliore. Dopo la prima edizione, come ti saresti visto 20 anni dopo? Devo dire che non avrei mai immaginato di arrivare a 20 anni, quando ho iniziato ho pensato solo a creare un bell’evento e a divertirmi. Poi siamo saliti di livello gra-zie a nuovi contatti e nuove partnership sempre più importanti e allora il diverti-mento si è trasformato in impegno e dedizione al progetto. Adesso abbiamo la Re-gione Lazio che ha creduto nel nostro progetto grazie al Presidente Nicola Zingaretti con il quale stiamo facendo un percorso per lanciare Surf Expo anche a livello Eu-ropeo e dare così un tocco internazionale alla costa laziale. Come è cambiato negli anni il Surf Expo e quando è mediaticamente real-mente esploso l’evento? Il Surf Expo è cambiato molto anche in base alla location, da quando abbiamo tro-vato la spiaggia sotto il Castello di Santa Severa l’evento si è sviluppato in modo in-credibile attraendo tantissime persone creando la possibilità di far praticare a chiunque il surfing. E ormai noto che da anni tutte le maggiori testate Tv, quotidiani e radio vengono da noi per mostrare al grande pubblico le novità e le tendenze dell’estate. Tante star del surf hanno calcato la spiaggia di Santa Severa, a quale sei ri-masto più legato? Sicuramente a Garrett McNamara perché posso tranquillamente dire che lui ha cambiato la mia vita portandomi sulle onde di Nazarè. Con lui ho iniziato una vera avventura che sta continuando e si sta evolvendo di anno in anno. Lo scorso inver-no siamo stati a Mavericks vicino San Francisco e per il prossimo stiamo progettan-do una nuova meta segreta, sempre legata al mondo delle big waves.

Tornando al presente, quali novità ci attendono in questa 20a edizione? In primis sarà una grande festa e una “reunion” per la community grazie allo spe-cial guest Tom Curren. Per la prima volta arriva in Italia uno dei tre surfisti più in-fluenti di sempre. Poi avremo la première del film “Vague a L’ Ame” sulle grandi onde sparse nel globo. Come ogni edizione saranno tantissime le attività come scuola surf, scuola sup, indoboard surf training, yoga fitness, salti nel vuoto dal free fall, la ruota panoramica in spiaggia, le visite al castello e molto altro. E poi l’intrattenimento con RDS che ja deciso di abbracciare il Surf Expo in todo, faremo festa con i loro conosciutissimi speaker e dj. Ma abbiamo pensato anche ai nostri visitatori sempre più numerosi con parcheggi enormi per ospitare ancora più pub-blico. Non dimenticando poi che l’ingresso è gratuito. Alessandro Marcianò surfista, dalle onde nostrane ai mostri d’acqua di Naza-ré. Raccontaci il tuo percorso. Dopo aver praticato surf da onda per molti anni e gareggiato sia nelle competizioni italiane che internazionali, nel 2014 vinsi il Surf Master (la gara in Portogallo nel mi-tico spot di Riberia d’ilhas). Con quella vittoria credevo di aver chiuso la mia carrie-ra agonistica ma invece mi sono ritrovato ad affrontare le onde più alte al mondo nello spot di Nazaré. Montagne d’acqua che possono arrivare a superare i 30 metri di altezza. Quali obiettivi ti poni e quali limiti credi di poter superare ancora? Spero di poter prendere onde ancora più grandi non tanto per la misura ma per la sensazione divina che si prova scendendo quelle montagne d’acqua. Infine vorrei surfare una famosa big wave in Australia, ma nn voglio svelare troppo. Un consiglio a chi volesse avvicinarsi al mondo del surf? Consiglio di venire al Surf Expo perché è un’esperienza un format unico nel suo ge-nere. Per tre giorni la spiaggia di Santa Severa si trasforma in una piccola Califor-nia made in Italy. Gare in acqua e fuori, eventi, sfilate, aperitivi, beach party e grandi ospiti. Oltre ad essere una fantastica attrazione per la community della surf culture è un’occasione irripetibile per i neofiti pronti a provare nuove emozioni e nuovi sport a pieno contatto col mare.

13 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


COVER #cover

SPECIAL GUEST SURF EXPO 2018

G

TOM CURREN

uest star della 20esima edizione del Surf Expo sarà Tom Curren. Nato a Santa Barbara, negli Stati Uniti, il 3 luglio del 1964. Ha vinto 3 titoli mondiali ed è riconosciuto come il terzo surfista più influente di tutti i tempi nella storia di questo sport. Celebre fu anche la sua rivalità con il campione australiano Mark Occhilupo. Si laureò campione del mondo nel 1985 per poi ripetersi l’anno successivo. Per qualche anno abbandonò le competizioni, ma nel 1990 tornò e vinse nuovamente. Un vero e proprio personaggio che al surf ha affiancato la passione per la musica. Curren si esibirà live sul palco allestito sotto le mura del Castello di Santa Severa il sabato sera poco prima del celebre Beach Party che porterà il pubblico a scatenarsi fino a notte fonda. Come si alimentano queste due passioni? La musica è importante per la tua creatività come surfista? Sicuro. È qualcosa che mi piace davvero fare. Il surf è sempre al primo posto nel mio cuore, ma la musica è sicuramente una parte molto importante della mia vita e ci sono anche momenti di grande soddisfazione. Sei da sempre uno surfisti più stilosi al mondo. Come si forma uno stile e quanto viene naturale? Penso che lo stile sia solo tecnica, davvero. Arriva quando ci lavori sopra, proprio come qualsiasi altra cosa, come se facessi dei trucchi. Quasi tutti quelli che navigano bene ora possono avere una loro tecnica. Tua figlia Lee Ann è una surfista professionista. Ma come te è una musicista. In passato avete anche suonato insieme. Mia figlia è piuttosto brava. Suona il basso. Ha iniziato quando era piccola. È stato molto divertente suonare con lei, così come con gli altri miei figli. Certamente anche io preferisco suonare

14 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club

in una band, ma questo non succede spesso. Ma è molto più divertente. Gli hai trasmesso la passione per il surf? Un po’, ma senza mettergli pressione. Erano sempre in acqua perché gli piaceva. Ho detto loro alcune cose senza andare oltre. A volte capisci che hanno bisogno di un piccolo consiglio ma è sempre meglio non essere un peso per loro, devono essere liberi di imparare da soli. Importante è esserci nel momento del bisogno. Qual è il tuo posto preferito in assoluto per fare surf? Il posto vicino a dove vivo a Santa Barbara è davvero meraviglioso. Le onde non sono frequenti ogni giorno, ma quando iniziano a “rompere” sono qualcosa di davvero speciale. Quando hai iniziato a fare surf c’era meno risalto rispetto a oggi. Ora è uno sport molto più popolare, credi sia un buon passo in avanti? Sì, penso sia una buona cosa anche se in acqua può esserci più affollamento. Quando surfi nella tua testa sei solo tu con le onde. E in quel momento magari non vuoi condividerlo troppo. L’aumento di praticanti può essere anche un lato negativo da questo punto di vista, ma penso che i fattori positivi li superino di gran lunga. A volte devi essere felice di navigare in mezzo alla folla o di surfare onde che non sono altrettanto buone. Per la prima volta al Surf Expo come special guest. Come è nata questa idea? Ho sentito parlate di Surf Expo 6/7 anni fa da Alessandro Marcianò in Portogallo. Ci siamo rivisti per un programma televisivo in Marocco, Ale era uno dei protagonisti della trasmissione e ci siamo promessi di vederci a Santa Severa al più presto. Lo scorso anno a Biarritz (in Francia, ndr) l’ultimo incontro: in quell’occasione abbiamo deciso che la 20esima edizione sarebbe stata il momento perfetto per partecipare.


15 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


CHE SPORT CHE FA #chesportchefa

A cura di Eugenio De Paoli

MA CHE CALCIO È? “La Roma? Non è un supermercato.”

C

osì rispondeva poco tempo fa il Ds giallorosso Monchi a chi gli chiedeva lumi sulle ipotesi di cessioni che circolavano attorno ai nomi più illustri della squadra. E a lui faceva eco il Presidente Pallotta quando in partenza veniva dato il portiere Alisson.: “Mai”. Monchi:” se parte Alisson mi metto i guanti e torno in porta io”. Nel momento in cui scriviamo Alisson ancora non è partito ma le

16 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club

voci che arrivano dal Real Madrid non sono certo rassicuranti per i tifosi giallorossi. Stiamo parlando di uno tra i tre portieri migliori al mondo. E nel frattempo è già partito Nainggolan, destinazione Inter, uno dei più forti centrocampisti italiani e tra i migliori in Europa. Negli ultimi tempi il Ninja si era conquistato sul campo un ruolo importante tra i tifosi, a cominciare dai più piccoli. Ora provate a spiegare ad un bambino


CHE SPORT CHE FA #chesportchefa

five league europee ma il dato è più che indicativo anche perché l’operché la Roma ha venduto Nainggolan. A loro dell’aspetto economico biettivo non può che essere per noi una crescita in quella direzione. poco importa e difficile sarebbe da spiegare quello eventuale disciAbbiamo citato all’inizio il caso della Roma perché ad oggi risulta il plinare. Loro vedono le partite e, pensate un po’, giudicano da quello più eclatante, ma, anche se forse in misura minore, non è il solo in che vedono. Italia. I bambini non hanno filtri. Per loro, e solo per loro, le bandiere esistoLa logica della compravendita e delle plusvalenze è la più diffusa. Si no ancora e quando decidono che un calciatore è la loro bandiera ti cercano giovani, se va bene si valorizzano, e poi si vendono. Volendo chiedono la maglia. Salvo poi a tenerla, loro malgrado, per poco. Ma sintetizzare questo è il mercato. nel calcio, almeno in Italia, i “grandi” hanno deciso che le bandiere Arricchisce le società? Si certo, ma è tutto da provare che poi faccia non esistono più da tempo. Ultima ad essere ammainata in ordine di crescere il movimento. E se lo fa lo fa incidendo di poco. tempo, quella di Francesco Totti. Perché alla fine tutto ruota attorno ai diritti TV e i diritti Tv crescono E così sia. se cresce lo spettacolo e lo spettacolo cresce se ci sono i campioni La verità è che da noi il business è business con buona pace di tutti, e i campioni sono quelli che attirano i tifosi allo stadio e i tifosi sono salvo poi scoprire che il vero business è ben altra cosa. Guai ad affealla fine quelli che comprano anche gli abbonamenti per seguire le zionarsi calcisticamente ad un giocatore piuttosto che ad un altro perpartite in televisione. E così il circolo si chiude. In una famiglia ci sono ché la cosa paradossale è che più è forte e più alto è il rischio che non due bambini di 10 e 8 anni. Il più grande è tifosissimo della Roma rimanga, che venga venduto. Se la Roma ha battuto ancora una volta il e l’anno scorso aveva chiesto come regalo la maglia di Nainggolan, record comprando nove nuovi giocatori, non è una caso se la Juventus l’altro è grande tifoso del Barcellona e ha voluto la maglia di Messi. è la squadra in cui i gioielli possibilmente si tengono e la rosa in caso Provate a spiegare al grande perché hanno venduto Nainggolan va integrata. E se poi allarghiamo lo sguardo in Europa scopriamo che, mentre il fratello può tenersi ancora la maglia di Messi. grazie ad una politica completamente diversa, il Real Madrid è il brand calcistico più potente al mondo secondo solo al Manchester United dal punto di vista finanziario: !.733 miliardi di dollari( + 48% rispetto al 2016) contro 1.419 degli spagnoli(1.419 miliradi di dol...MA NEL CALCIO, lari( + 24% sempre rispetto al 2016). Poi troviamo Barcellona (1.418 miliardi di dollari) ALMENO IN ITALIA, Chelsea (1248) Bayern Monaco(1.222). A distanza la Juve (492). I “GRANDI” HANNO Tra le voci che più concorrono a queste cifre, oltre i diritti televisivi, le sponsorizzaDECISO CHE LE zioni e il merchandising. Due voci su cui molto incidono le vendite delle maglie BANDIERE NON e le maglie più vendute sono ovviamente quelle dei campioni. BasteESISTONO PIÙ DA rebbe dare uno sguardo alle “rose” degli ultimi anni di queste squadre TEMPO. ULTIMA AD per capire che l’impostazione è completamente diversa e parte da ESSERE AMMAINATA un presupposto molto semplice: la squadra e i suoi titolari che, se e IN ORDINE DI TEMPO, quando vengono ceduti, è solo difronte ad offerte che non si possoQUELLA DI no rifiutare. FRANCESCO TOTTI... Così cresce il livello e crescendo il livello cresce tutto quello che attorno a quei campionati ruota. La cartina di tornasole il valore dei diritti televisivi. Dalla campagna di primavera ,dopo un’epica battaglia tra MEDIAPRO e SKY ,ha vinto SKY. Ma soprattutto ha vinto Infront, l’advisor della lega, che con oltre 1.100 miliardi di euro ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissato. Ma loro per primi sanno quanto siamo lontani, per esempio, dalla Premier League( 5,14 miliardi di sterline per le stagioni 2016/17, 2017/18,2018/19), in media poco meno di due miliardi di euro a stagione per i venti club della Premier. E’ vero parliamo della prima tra le top

17 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


TENNIS #tennis

UNO, NESSUNO... CECCHINATO! 40 anni dopo Barazzutti Marco Cecchinato conquista la semifinale del Roland Garros e il tennis italiano torna a sognare. Quando il carattere batte ogni pregiudizio.

L’

hanno congelato, isolato. L’hanno messo in una teca di vetro. Nessun contatto più con l’esterno. Nessuna contaminazione. Volevano lasciare tutto inalterato, allungare la favola del Roland Garros e non far deviare la traiettoria del destino. Impossibile. Volevano proteggerlo dalle mille richieste di tifosi, giornalisti, sponsor che chiedevano di parlare almeno cinque minuti con lui. Questo si, ci sono riusciti. L’impresa francese di Marco Cecchinato sembra un film. In 40 giorni il tennista palermitano ha cambiato vita passando dall’anonimato alle semifinali del torneo più prestigioso sulla terra rossa, che significa diventare celebri e milionari. Svoltare. Quando fai un risultato così importante, nel tennis funziona così. Sponsor, premi e pubblicità arrivano tutti insieme. Da numero 72 della classifica Atp a 30. Quasi da giramento di testa. Ma quella di Marco Cecchinato è la storia anche di un riscatto umano, una di quelle che piacciono alla gente. A luglio 2016 viene squalificato per 18 mesi dalla FederTennis per un presunto coinvolgimento nelle scommesse sportive. La sentenza d’appello in ottobre riduce la squalifica a 12 mesi. A dicembre il Collegio di Garanzia del Coni decreta l’estinzione del procedimento disciplinare a suo carico accogliendo il ricorso dei suoi legali in quanto Coni e FIT avrebbero presentato in ritardo la richiesta di squalifica. Non è una formula piena ma il 26-enne siciliano sa di essere innocente e ha un carattere pazzesco. Si rialza con dignità e piano piano riconquista posizioni. Cecchinato è un duro e non molla. Tiene botta. Ci vuole un po’ di

18 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club

tempo ma il 2018 è il suo anno. Dopo qualche incoraggiante segnale, a Budapest riesce nell’incredibile impresa di vincere da “lucky loser” il torneo ATP 250, che significa giocare tutti i turni in tabellone. Una cosa riuscita solo a 8 giocatori del circuito maggiore. A Parigi si presenta nella migliore condizione e batte uno dopo l’altro alcune leggende del tennis mondiale arrivando quasi fino in fondo. Pablo Carreno Busta, David Goffin, Novak Djokovic per poi cedere in semifinale a Dominic Thiem ma al terzo set dopo aver combattuto alla pari. Sconfitto nelle prime due partite 5-7, 6-7 alla fine di un estenuante tie-break che gli ha tolto le forze per l’ultimo set. Ad un passo dalla finale come Corrado Barazzutti 40 anni fa. Sembra una di quelle storie che accadono soltanto in America, quelle che hanno ispirato i grandi registi del cinema a raccontarle in un film. Invece è una storia tutta italiana. Il resto deve ancora accadere ma siamo convinti che questo è stato solo l’inizio. Semifinale al Torneo di Eastbourne al suo primo contatto con l’erba e poi Wimbledon. Va bene così. Marco Cecchinato vive a Bologna, la città che lo ha adottato. Da due anni si allena qui e da sette mesi lavora con Umberto Ferrara, il suo preparatore fisico. Intorno a lui c’è grande affetto. Qui è riuscito a dimenticare anche quella brutta storia. “Non ne voglio parlare” – ha risposto bruscamente ai cronisti presenti al Roland Garros che gli chiedevano lumi”. Se ne parlerà ancora, invece, ma senza speculazioni. Sarà il cemento la superficie su cui dovrà costruire la sua riscossa per scalare la classifica in attesa dei tornei sulla terra rossa che torneranno soltanto a febbraio.


19 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


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SPORT E FINANZA

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#sport&finanza

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A cura di Marcel Vulpis, Direttore agenzia Sporteconomy.it

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Le sponsorizzazioni del degli 2018 attraverso una ricerca a cura del e management dello sport della facoltà di dell’Università di Roma-Tor Vergata

La Professoressa Simonetta Pattuglia

20 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club

Il Dottor Damiano Cori

n messaggio pubblicitario sul tetto di uno stadio o un logo all’interno di un’arena: così, fino a pochi anni fa, venivano utilizzati i contratti di“naming partner” in ambito sportivo dalla stragrande maggioranza delle aziende sponsor. Oggi, invece, le realtà partner fanno inserire negli accordi il diritto esclusivo di interagire con il pubblico presente in un determinato luogo, evento o impianto. È lo scenario attuale del calcio moderno, dove, entrare in contatto diretto con la tifoseria, ha un enorme valore commerciale. Il mercato delle sponsorizzazioni è in forte evoluzione, in tutto il mondo, e la titolazione delle arene polifunzionali è uno degli strumenti più innovativi di comunicazione, con lo sport, a partire dal calcio, nel ruolo strategico di acceleratore mediatico. In Italia, possiamo contare su appena quattro stadi nuovi e/o ristrutturati (tra serie A e B), ma tre di questi sono “firmati” da importanti aziende di profilo internazionale (Allianz stadium per la Juventus, Dacia Arena per l’Udinese e Mapei stadium per il Sassuolo). Solo il “Benito Stirpe”, nuova casa del Frosinone (inaugurata pochi mesi fa), quest’anno in serie B, non è abbinato ad un title-sponsor. Nonostante la presenza di diversi format commerciali (main sponsor di maglia, sponsor tecnico, ecc.) le aziende che scelgono di dare il nome ad una struttura sportiva, non si legano solo al club, ma anche al bacino dei tifosi, oltre che al territorio di riferimento, diventando, in molti casi, un’attrazione turistica per migliaia di visitatori. C’è poi chi usa i naming rights all’interno di una strategia di comunicazione internazionale. Lo stadio della Juventus, per esempio, fa parte di un progetto globale del marchio Allianz, che ha scelto il calcio per avvicinare centinaia di migliaia di tifosi, crescendo in visibilità e notorietà su diversi mercati. L’Allianz stadium di Torino è il quarto impianto europeo e il settimo nel mondo, con il nome del colosso finanziario-assicurativo.

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A T S N A IP ID O A M C T Y S N L Ö O M IS A E04 S K U M L R O A C O H A B C E N S T E M ID U K FC FOR YAR O V A R S C B A AN O P N G E R IS A R S F U U K B T R G E M H V A R E C L A U A 4 N R ER 0 ARE ON FSB CEI R L Y K E D A O B W A M T W KS W A A L D F R R V A A C A P C N O S E T R K S A A L B N L O F V OPE A V ARE N 5 Z E 0 R N SPORT E FINANZA #sport&finanza

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BUNDESLIGA, L’ELDORADO EUROPEO PER IL MERCATO DELLE SPONSORIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI Un monitoraggio puntuale dello scenario dei diritti di nome dell’impiantistica sportiva in ambito internazionale. E’ questo l’obiettivo primario di “Sponsorizzazioni del naming degli stadi di calcio 2018”, ricerca a cura del Master in marketing e management dello sport della facoltà di Economia, Università di Roma-Tor Vergata (diretto dal prof. Simonetta Pattuglia - con il supporto di Damiano Cori) anticipata in esclusiva su Tuttosport poche settimane fa. L’analisi dei naming sponsor degli stadi è stata effettuata in riferimento alla stagione calcistica 2017/18 e prende in considerazione le squadre partecipanti ai più importanti campionati europei, oltre che a quello statunitense: la Bundesliga (Germania), la Ligue1(Francia), la serie A (Italia), la Liga (Spagna), la Premier League (Inghilterra) e appunto la Major League Soccer (Usa). Gli sport professionistici sono cresciuti fino a diventare una vera e propria industria. Per i grandi brand, la sponsorizzazione è una pratica comune di relazione con gli sport professionistici, soprattutto attraverso l’acquisto di diritti di denominazione degli stadi. La maggior parte degli accordi collegati a questa tipologia di diritti supera 1 milione di dollari, con i contratti più onerosi in area 20 milioni annui. Ad esclusione della Bundesliga, con un percentuale di naming rights degli stadi pari al 72,47% e della Major League Soccer (l’86,96% delle squadre è collegato ad impianti sponsorizzati), nel resto d’Europa i dati sono molto più bassi: La Premier league inglese è al 35%, la Ligue1 francese al 20%, La Liga spagnola e la serie A sono entrambe al 15%. L’analisi si sofferma anche sul tema dei settori merceoologici, con particolare attenzione alla Bundesliga (campionato più attrattivo per i diritti di nome degli impianti): il mercato delle auto è tra i più presenti nelle sponsorizzazioni degli stadi (21,4%), così come l’alimentare (21,43%). Ma la leadership è del comparto assicurativo (28,57%). Il settore farmaceutico, insieme alla finanza, copre oltre il 14% delle quote del mercato e rappresenta i più importanti soggetti sportivi nell’acquisizione dei diritti di denominazione. In crescita infine il mercato dell’energia: 14,29%. Il fattore naming dello stadio è determinante per misurare le strategie di business di una squadra di calcio e, ancor di più. a livello aggregato, dell’industria calcio di un intero Paese. Non a caso Germania e Stati Uniti risultano i due mercati con il maggior numero di squadre con diritti di naming. Lo stadio rappresenta il luogo in cui i tifosi consumano e vivono concretamente l’esperienza di sport. Anche se è stato dimostrato, che, nel lungo periodo, la “partecipazione” negli impianti è fortemente legata alla qualità delle performance della squadra. Il consumo di sport dal vivo offre un maggiore coinvolgimento emotivo, rispetto alla fruizione dello stesso evento in tv. Osservando le recenti tendenze sulla costruzione di nuovi stadi e il crescente approccio commerciale che viene adottato, rimane cruciale tenere a mente il contributo dei tifosi e comprendere che si tratta non solo di consumatori di un servizio, ma di co-produttori di attività basate su una serie di ricordi, tradizioni e rituali che conformano l’identità di un club. Nell’era dello sport 4.0, i confini sono stati ridisegnati e anche l’ambiente degli stadi si sta trasformando attraverso l’introduzione di nuove funzionalità, che permettono ai brand di ottimizzare la sponsorizzazione, di potenziare l’engagement dei fan/ clienti, perché un tifoso che si identifica con i valori del proprio club è un cliente convinto e potenzialmente fedele sia per il club, sia per lo sponsor- brand.

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NAMING RIGHTS BUNDESLIGA1 TEDESCA STAGIONE 2017/18

1) BAYERN MONACO - ALLIANZ ARENA (FINANZIARIO/ASSICURATIVO) 2) RB LIPSIA - RED BULL ARENA (ENERGY DRINK) 3) BORUSSIA DORTMUND - SIGNAL IDUNA PARK (ASSICURAZIONI) 4) TSG 1899 HOFFENHEIM - WIRSOL RHEIN-NECKAR ARENA (ENERGIA/PANNELLI SOLARI) 5) FC COLONIA - RHEIN-ENERGIE STADION (ENERGIA) 6) HERTHA BERLINO - OLYMPIASTADION * 7) SC FRIBURGO - SCHWARZWALD-STADION* 8) WERDER BREMA - WESER STADIUM* 9) BORUSSIA MÖNCHENGLADBACH - BORUSSIA PARK* 10) FC SCHALKE04 - VELTINS ARENA (BIRRA) 11) EINTRACHT FRANCOFORTE - COMMERZBANK ARENA (FINANZIARIO/BANCARIO) 12) BAYER 04 LEVERKUSEN - BAYARENA (FARMACEUTICO) 13) FC AUGSBURG - WWK ARENA (ASSICURAZIONI) 14) AMBURGO SV - VOLKSPARKSTADION* 15) FSV MAINZ 05 - OPEL ARENA (AUTO) 16) VFL WOLFSBURG - VOLKSWAGEN ARENA (AUTO) 17) VFB STOCCARDA - MERCEDES-BENZ ARENA (AUTO) *STADIO SENZA CONTRATTO DI NAMING RIGHTS

Sponsorizzazioni del naming degli stadi di calcio 2018”, ricerca a cura del Master in marketing e management dello sport della facoltà di Economia, Università di Roma-Tor Vergata.

La prima title-sponsorship, in ordine di tempo, è stata l’Allianz Arena di Monaco di Baviera, seguita dall’Allianz Riviera di Nizza (Ligue1 francese), dall’Allianz stadion di Vienna, dall’Allianz Parque di San Paolo (vi gioca il Palmeiras), dall’Allianz stadium di Sydney (A-League), in Australia, e fine dall’Allianz Field, casa dei Minnesota United FC (MLS). La sponsorizzazione di uno stadio o di un’arena hi-tech è, di fatto, un modo per crescere su scala nazionale e internazionale. L’O2 Arena di Londra (specializzata in eventi di intrattenimento musicale e sportivo) ha permesso alla compagnia telefonica O2 di diventare, dopo un anno dall’inaugurazione dell’impianto, uno dei cinque marchi più amati in Inghilterra. Dal 2009 al 2017, inoltre, il valore del brand è aumentato di

21 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


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T S N O A O I I E H O P D R L 9 A O M 9 A T 8 C Y 1 S N L L C G Ö L TS A F O O M A N K I N I S R L E S R A K R U E L P A R B A O H A R B C H A S T M K R C R U C E I F O E H D F K A O N ION R T C A S N P R D A E S A A R I E S T F U S W S O MA K S T G R U E R H E R V U R E O C B B L I B A 4 R R N F H 0 R E E C NT ER R C D A A B R Y I K D A E E A B W A L A T W ENG REN ENA W KS H SA R R A A P N I N K T S E N L R E K A V A L B Z L O E R V E P O A M N 5 E C 0 F Z AR E F F

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SPORT E FINANZA #sport&finanza

D L A W Z

BIG SPENDER - NAMING PARTNER STADIUM (SETTORI INDUSTRIALI)

AUTOMOTIVE 15,69% BETTING 5,88% CLOTHING 1,96% COMMERCIAL 13,73% COMMUNICATIONS 3,92% ENERGY 5,88% FINANCE 21,57% FOOD&BEVERAGE 9,80%

HEALTHCARE 3,92% INDUSTRY 5,88% INSURANCE 13,73% INTERNET 5,88% MEDICAL 3,92% RETAIL 1,96% TRANSPORT 3,92%

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Sponsorizzazioni del naming degli stadi di calcio 2018”, ricerca a cura del Master in marketing e management dello sport della facoltà di Economia, Università di Roma-Tor Vergata.

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5,4 miliardi di dollari. Una società sportiva professionistica può contare su quattro principali fonti di entrate: diritti media, vendita di biglietti, sponsorizzazioni (in questa voce rientrano le attività di pr e il merchandising/licensing) e, naturalmente, il trading dei calciatori. Per le società sportive, proprietarie degli impianti in cui giocano, le partnership da stadio sono il più grande generatore di reddito da sponsorizzazione. Un format commerciale già operativo da decenni, ma attualmente nel mirino delle attività di sports-marketing. Il primo accordo sui diritti di denominazione per uno stadio è avvenuto addirittura nel 1953: l’impianto che ha inaugurato questo format com-

PERCENTUALE STADI CON “NAMING RIGHTS” NEI CAMPIONATI EUROPEI

1) BUNDESLIGA (GER): 72,47% 2) PREMIER LEAGUE (GB): 35% 3) LIGUE1 (FRA): 20%

4) SERIE A (ITA): 15%

Sponsorizzazioni del naming degli stadi di calcio 2018”, ricerca a cura del Master in marketing e management dello sport della facoltà di Economia, Università di Roma-Tor Vergata.

22 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club

Il 1° giugno 2019, sul rettangolo di gioco del Wanda Metropolitano di Madrid, si disputerà la prossima finale Champions. Il progetto del nuovo stadio dell’Atletico Madrid (sponsorizzato dallo sponsor cinese Wanda), inaugurato nella stagione appena trascorsa, si è trasformato in una opportunità di rilancio della corporate identity del club (attraverso l’adozione di un nuovo logotipo). Il nome è legato a Wanda group (colosso asiatico specializzato nel settore dell’entertainment, incluso quello sportivo), che ha controllato, fino a pochi mesi fa, il 20% del club (nel 2015 ha pagato 50 milioni di euro per entrare nel capitale del club iberico), oltre a sfruttare i naming rights del centro di allenamento dei Colchoneros (10 milioni per i prossimi 5 anni). Nel febbraio del 2018, Wanda ha ceduto un pacchetto azionario, pari al 15%, a Quantum Pacific group, per una cifra vicina ai 50 milioni. L’impianto è caratterizzato da una illuminazione innovativa (già testata nel precedente stadio, il Vicente Calderon): la struttura utilizza la Philips Arena experience, un sistema di illuminazione led, che colpisce con una luce intensa il terreno di gioco e le tribune. Lo stadio diventa bianco e rosso, i colori sociali del club, sulla falsariga di ciò che avviene con l’Allianz Arena di Monaco di Baviera. Questa nuova tecnologia consente di realizzare un avveniristico light show ogni volta che i giocatori realizzano un gol. I tifosi, infine, possono accedere allo stadio dalla zona ovest, da un ampio giardino, e socializzano nella parte inferiore della struttura. Qui è stato collocato il nuovo negozio ufficiale, il museo (più di 2 mila metri quadrati) ed una serie di altre attività commerciali.

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5) LA LIGA (SPA): 15%

IL WANDA METROPOLITANO ATTENDE LA FINALE CHAMPIONS 2019

merciale è stato lo Sportsman’s Park di St. Louis, della squadra di baseball dei Cardinals, trasformato in Busch stadium, dal nome dell’azienda proprietaria del marchio Budweiser. Sessantacinque anni dopo, i naming rights sono non solo una forma importante di comunicazione, ma anche una leva finanziaria, perchè molti club, proprietari dei diritti delle strutture, li utilizzano in chiave di sostenibilità economica per far quadrare, a fine anno, i conti societari.


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23 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


ATTUALITÀ #attualità

TEMPO DI BILANCI IN ASSOROLOGI Un fascino senza tempo e l’emozione di avere al polso un oggetto a cui rinunciare è davvero impossibile. Sport Club incontra Mario Peserico, Presidente di Assorologi

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ssorologi, è l’Associazione imprenditoriale di categoria, che rappresenta i produttori e gli importatori di orologi e di forniture per orologeria. Opera con lo scopo istituzionale di tutelare gli interessi di questa affascinante e preziosa categoria, esaminando il settore ed attivandosi per identificare sempre la migliore soluzione relativa alle diverse problematiche che interessano l’attività delle aziende associate. Questa azione di tutela ed assistenza viene svolta a livello nazionale ed internazionale, sia direttamente...che tramite la Confcommercio a cui Assorologi aderisce, intervenendo in materia di rapporti commerciali, formazione professionale, studio del mercato e lotta alla contraffazione, grazie anche al supporto della INDICAM, l’Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione. Buongiorno Dottor Peserico. Quali sono le iniziative significative che Assorologi sta promuovendo e i temi “caldi” sui quali state lavorando per il futuro? Le direttrici sulle quali ci stiamo muovendo sono principalmente tre: la formazione, sia di tecnici che in modo più ristretto di appassionati dell’orologeria, la comunicazione dell’orologio quale prodotto ricco di valori legati all’artigianalità e alla manifattura e infine la lotta alla contraffazione, elemento di danno per l’industria, il paese e il consumatore che la acquista.

24 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


ATTUALITÀ #attualità

Il consumatore italiano, e non solo per la crisi, sembra da un po’ di anni meno attratto dagli orologi. Quanto è vero secondo lei? Non credo sia l’orologio ad essere meno attrattivo penso piuttosto a quanto condizioni esterne possano aver inficiato i risultati del nostro settore. Mi riferisco in particolare all’incertezza politica che certamente non è finita e che determina mancanza di fiducia da parte degli acquirenti soprattutto di beni non di prima necessità, a normative come la limitazione dell’uso del contante che, senza entrare nel merito, ha toccato il nostro settore molto più di altri, per proseguire con la contraffazione di cui sopra che nuoce al mercato, all’immagine dell’orologeria e in alcuni casi toglie anche vendite. Aziende sempre più “corporate” oriented, indirizzano da un po’ di tempo le loro scelte commerciali inaugurando boutique monomarca e flagship. Secondo lei sono semplicemente delle operazioni di marketing o realmente una leva per fare push sulle vendite? Penso che si tratti di entrambe le cose ma non solo; la boutique monomarca va anche nella direzione di un rafforzamento del legame con il cliente che sempre più cerca esperienze quando entra in un punto vendita. Non vorrei però dimenticare la competenza come elemento essenziale del personale di un negozio e in questo a mio avviso i multimarca hanno qualcosa in più. Come si evolveranno i canoni stilistici e tecnici in funzione dei nuovi mercati asiatici e dell’est che sembrano essere al momento i più ricettivi? In molti casi si sono già evoluti, i nuovi mercati e i nuovi consumatori sono ormai maturi e le collezioni di conseguenza hanno scelto o meno di seguirli. Personalmente ritengo che seguire nuove tendenze abbia un riscontro positivo solo nel breve periodo mentre i marchi di successo, pur nel recepimento di alcuni segnali esterni, sono quelli che puntano sulla continuità delle collezioni e la loro affermazione nel tempo. Molte persone lamentano tempi di attesa molto lunghi per avere l’orologio scelto. Non sarebbe più facile produrne di più? Non credo questo fenomeno riguardi solo l’orologeria ma anche altri settori. Produrre di più avrebbe diversi rovesci della medaglia con ricadute su possibili sconti, saturazione del mercato etc. In base a cosa si decidono gli aumenti ed ogni quanto aumentano i costi dei vari modelli? Inflazione, aumento dei costi dei materiali, progressivo e continuo miglioramento del prodotto, politiche di posizionamento… Il fatto che vengano sempre più spesso proposte riedizioni o ispirazioni a modelli passati significa che non ci sono “creativi” in modo di innovare e disegnare nuovi orologi? Assolutamente no perché rieditare non significa copiare. Il consumatore oggi, in Italia in particolare, è talmente preparato da non accettare un prodotto che non contenga elementi di novità anche se rappresenta una riedizione storica. La ragione di questa tendenza sta più semplicemente nel fatto che, così come nel design o nella moda, l’ispirazione dal passato è di fondamentale importanza e procede in maniera abbastanza sincrona tra tutti questi mondi. Le Maison sono soddisfatte dei miglioramenti dei movimenti raggiunti in questi anni, oppure abbiamo raggiunto dei limiti relativi a precisione ed affidabilità che sarà difficile superare? I macchinari sono sempre più perfezionati e quindi la risposta è che certamente si, siamo ad un livello di precisione e affidabilità sempre migliore ma ritengo che apprezzare un orologio meccanico vada al di là di qualche eventuale secondo di tolleranza al giorno. L’ e-commerce come procede e ci vede davvero una reale opportunità per il futuro dell’orologeria? Cresce costantemente sia a volume che a valore come è naturale che sia. Si tratta evidentemente anche di una opportunità ma al consumatore dico di stare attento perché non è di per sé il canale di acquisto a garantire la serietà (in questo senso l’online contiene opportunità ma

anche molto spesso rischi). È necessario avere coscienza del fatto che le uniche certezze vengano dai canali ufficiali dei Marchi o dei loro dealers; altre fonti non sempre si rivelano scelte avvedute Quali sono le strategie per controllare la distribuzione e contrastare il mercato parallelo al fine di tutelare le reti ufficiali di vendita? Certamente la selettività della distribuzione ma anche, per tornare alla domanda precedente, la limitazione della produzione. È evidente che tanto più si produce tanto più vi sia il rischio di trovare prodotto dove non si vorrebbe fosse. E poi un altro aspetto fondamentale dovrebbe essere l’attenzione della rete distributiva a non subdistribuire, alla fine rischia di danneggiare se stessa. Qual è la posizione e le misure che attueranno le case contro il fenomeno sempre più dilagante dei falsi e quale il supporto della INDICAM di cui lei è anche Presidente? La lotta alla contraffazione a mio avviso va oltre le competenze e le possibilità di intervento delle singole Case: debellarla è una necessità e una priorità che riguarda gli stati, i governi, le associazioni e che deve mirare ad abbatterla. In questo sarà fondamentale una sinergia tra Stati Uniti e Unione Europea, da essa non si può prescindere; vanno date regole precise e nuove alle piattaforme che troppo spesso mancano di elementari doveri di diligenza e controllo. Vanno responsabilizzati i social network affinché controllino i contenuti illegali. Vanno infine armonizzati i controlli doganali perché non è possibile che alcuni stati li facciano scrupolosamente (l’Italia per esempio) e altri (Germania, Olanda) facciano passare di tutto. Come si vede da altri episodi recenti non è il solo ambito in cui l’Europa non costituisce un fronte comune creando fermenti e squilibri ma anche in questo caso è un’esigenza fondamentale ove si parla di sicurezza dei cittadini, tutela della salute e difesa del know how delle aziende. In tal senso la riforma del copyright che l’Europa sta studiando è un primo passo nella giusta direzione.

25 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


PEOPLE #people

CRISTIANO BARBAROSSA

D’INTRALCIO ALL’OVVIO Regista, autore, da giovanissimo redattore appassionato di sport, musica e verità. Cresciuto in Venezuela, si è occupato di documentari di cronaca, vicende giudiziarie, progetti sociali, ingiustizie. Ha vinto svariati premi tra cui il Premio Flaiano e il Premio Ilaria Alpi. Una sua grande qualità è la curiosità. Il suo talento? Non si ferma alle condanne mediatiche “comode” ma scava nelle vicende portando alla luce nuovi elementi su ciò che, in apparenza, sembra di Valeria Barbarossa inequivocabile.

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na persona e un professionista che ascolteresti per ore: per i luoghi che ha visto, le esperienze che ha vissuto, le persone che ha intervistato. Meticoloso e mai scontato, è passato dalla carta stampata al video mantenendo lo stesso trait d’union: la fame di sapere. Cristiano raccontami com’è nata questa tua passione. È nata strada facendo. Intorno ai 16 anni ho iniziato a scrivere di calcio per alcuni giornali locali e subito dopo per Ciao 2001, una rivista all’epoca molto conosciuta di musica. Ho intervistato musicisti e seguito concerti che recensivo. In seguito, avendo vissuto ed essendomi scolarizzato in Venezuela, ho iniziato a recensire libri di scrittori sudamericani prima che uscissero in Italia. Questo è stato l’esordio narrativo. Il passaggio al video è avvenuto dopo per caso. Durante un viaggio in Sudamerica per il premio “Italia nel Mondo”, ho incontrato un regista, Paolo Brunatto, che doveva fare un documentario sugli indios in Amazzonia (“Lungo il fiume” per Geo and Geo). Mi ha proposto di fargli da producer, è andata bene e dopo quell’esperienza abbiamo continuato a lavorare insieme. Al documentario sull’Amazzonia è seguito, tra gli altri, quello sui baby killer colombiani trasmesso su Rai3 in prima serata. A questo punto la Rai mi prende come autore e regista e faccio il primo documentario da solo: un reportage sulle multinazionali della frutta, in particolare le condizioni dei lavoratori, la violazione diritti umani, l’uso di pesticidi. Va molto bene, così il mio cammino diventa il video e abbandono definitivamente la carta stampata. Due anni

26 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club

dopo ho una proposta da Superquark per cui ho lavorato 12 anni. Come autore e regista di Superquark hai realizzato, tra i tanti, un servizio sul Futbol Club Barcellona. Come funziona questa realtà? È un progetto che parte dall’aspetto educativo che lo sport ha sui bambini fino al coinvolgimento sociale che questo meccanismo crea. Il metodo “Barcellona”, infatti, gode dell’azionariato popolare e questo fa sì che le persone si sentano parte di un progetto essendone azioniste. Le famiglie vanno insieme a vedere le partite, c’è una grande presenza di donne e se qualcuno fa qualcosa di strano il pubblico stesso lo mette a tacere. Inoltre lo stadio è sempre aperto, ha tre ristoranti e con un biglietto si possono vedere anche altri eventi sportivi come il basket e l’hockey. In proposito, ricordo le parole dell’allora presidente del Barcellona, Sandro Rosell, che mi disse che proprio grazie al calcio potevano investire sugli altri sport. Questa filosofia la portano in Brasile e non tanto per ricercare nuovi talenti ma anche e soprattutto per aiutare i ragazzini delle favelas ad avere un futuro. Un’altra tua grande passione, oltre allo sport, è la musica. Raccontami di “A Slum Symphony” grazie al quale hai vinto il Premio Flaiano e il Roma Fiction Fest. È un documentario che è stato trasmesso in molti paesi. Per sei anni ho seguito dei bambini dei quartieri più poveri e violenti di Caracas. Questo sistema gratuito di orchestre sinfoniche, aperto a tutti, ricchi e poveri, offre, attraverso la musica, un’alternativa di vita a questi ragazzi ma non per farne una fabbrica di musicisti. Attraverso l’or-


ganizzazione sinfonica capiscono l’importanza dell’impegno e del lavoro. Qualcuno poi diventa musicista, altri prendono altre strade ma questo percorso se lo portano comunque dentro. Un ragazzo molto povero, Jonathan, ce l’ha fatta: suona il violoncello, ora è in Italia, ha studiato al conservatorio e fa parte di un’orchestra; dal nulla, è emerso. Spero che questo progetto sociale continui come in passato, a maggior ragione ora, che il Venezuela è un paese ormai allo sbando. Cambiamo direzione e andiamo sul giornalismo d’inchiesta. Vorrei parlare con te del documentario che hai girato in Iraq prima e dopo la guerra e poi di due casi giudiziari di cui ti sei occupato ultimamente: la strage di Erba e il delitto di Avetrana. Iniziamo dall’Iraq. È stata un’esperienza indubbiamente molto forte. Sono arrivato circa un mese prima dello scoppio della guerra a raccontare l’attesa. Il documentario ha poi comunque seguito anche la fine delle ostilità. Ciò che mi ha impressionato è che prima della guerra, nonostante un dittatore terribile, nel paese c’era una struttura sociale, i negozi avevano le scritte in inglese e coesisteva un interscambio culturale. Finita la guerra, il vuoto rimasto è stato riempito dall’Isis con le conseguenze che conosciamo. Su Erba e Avetrana faccio una premessa. Con Fulvio Benelli, coautore del format “Tutta la Verità”, avevamo iniziato a fare programmi studiando delle indagini, ineccepibili, della Guardia di Finanza e delle Procure competenti. Dopo l’Infiltrato - Operazione clinica degli orrori (nella clinica Santa Rita di Milano venivano effettuati interventi non necessari al solo scopo di ottenere rimborsi n.d.r.) e Indagine Villa Borea (maltrattamenti a danno di anziani nella casa di riposo di Sanremo n.d.r.), ci viene in mente l’idea di Tutta la Verità: film documentari su casi giudiziari che invece, studiandoli a fondo, non ci avevano convinto. Attraverso la casa di produzione Verve li abbiamo proposti a Discovery che li ha trasmessi in prima serata. Sono indubbiamente due dei casi giudiziari più controversi degli ultimi anni ma perché avete scelto proprio questi? Erba sembrerebbe il classico caso da scuola: testimone, prova del Dna e confessione. Caso risolto. Ma non è proprio così. Ci soni molti elementi, fondamentali, che andavano portati alla luce. E i dubbi restano. Avetrana è una riflessione su noi stessi, sul nostro lavoro. I media, in molti casi, hanno una forte influenza. Il circo mediatico influenza gli spettatori, ma soprattutto la giuria popolare. E la procura può influenzare, a seconda di quanto troppo spesso trapela, quel circo mediatico. L’abbraccio tra giustizia e media quindi può essere fatale. Di Avetrana mi ha molto colpito l’intervista a Valentina Misseri. Lei è fermamente convinta che sia stato il padre ad uccidere la cugina, Sarah Scazzi. Tu che cosa pensi? Valentina Misseri è un’eroina dolente. È un personaggio tragico perché in entrambi i casi è una vittima condannata ad una sofferenza infinita. In un caso ha un padre assassino, nell’altro la madre e la sorella. E dato che porta avanti la sua battaglia partendo dagli atti processuali, che motivo avrebbe di dire che è stato il padre? Ricordiamoci che la condanna di Cosima e Sabrina, si basa su un’ipotetica bugia di Sarah. Non è una prova e non è nemmeno un indizio, per me, semmai un’ipotesi. A mio avviso su Avetrana e su Erba non si è

IL METODO “BARCELLONA” , GODE DELL’AZIONARIATO POPOLARE E QUESTO FA SÌ CHE LE PERSONE SI SENTANO PARTE DI UN PROGETTO... RICORDO LE PAROLE DELL’ALLORA PRESIDENTE DEL BARCELLONA, SANDRO ROSELL, CHE MI DISSE CHE GRAZIE AL CALCIO POTEVANO INVESTIRE SUGLI ALTRI SPORT... andati oltre ogni ragionevole dubbio. Progetti futuri? Con Fulvio stiamo pensando di trattare la storia di Pantani, ci piacerebbe andare a fondo sulla sua vicenda. Inoltre abbiamo scritto da tempo una sceneggiatura, “Crimine Infinito”, sulle ramificazioni mondiali della ‘ndrangheta, davvero impensabili, un progetto al quale teniamo moltissimo.

VALENTINA MISSERI È UN PERSONAGGIO TRAGICO PERCHÉ IN ENTRAMBI I CASI È UNA VITTIMA CONDANNATA AD UNA SOFFERENZA INFINITA. IN UN CASO HA UN PADRE ASSASSINO , NELL’ALTRO LA MADRE E LA SORELLA...

27 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


PEOPLE #people

Grande amico di Fiorello, innamoratissimo della moglie Giovanna Civitillo, incontrata a “L’eredità” nel 2009 dove lei era ballerina nel programma, dopo la tv nella vita ha una sola mania: il calcio.

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di Elena Oddino

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ognava di fare il conduttore tv sin da piccolo, Amadeus, ma il suo vero nome è Amedeo Sebastiani, tanto che persino all’esame di maturità, davanti alla commissione dichiarò deciso: “Prometto che non farò mai il geometra in vita mia, io voglio fare il presentatore. Ma mi serve il diploma perché l’ho promesso ai miei genitori». Un sogno del cassetto che con tanto lavoro, caparbietà e professionalità Amadeus è riuscito a realizzare, diventando oggi uno dei signori del teleschermo più amati dal pubblico. E’ nato a Ravenna, ma presto si è trasferito a Verona con la sua famiglia, la mamma casalinga e il papà istruttore di equitazione, e lì ha iniziato a lavorare come disc jockey, nelle discoteche e nelle radio locali, finchè l’incontro con Claudio Cecchetto gli ha aperto la strada per il successo con il debutto su Radio Deejay. Da allora Amadeus di strada ne ha fatta. Oggi è il “signore del preserale”, conduttore, showman, ha fatto anche l’attore. I suoi programmi sono seguitissimi, piace questo “ragazzo” alto 1.84 che con garbo entra nelle case con programmi che fanno compagnia e divertono, dal “Festivalbar” a “Buona Domenica”, “Reazione a catena”, “Stasera tutto è possibile”, “Soliti ignoti” e l’ultimo “Ora o mai più”. E scommetto che parliamo di Inter… Ovvio! L’Inter, la mia grande squadra! E’ una passione così forte che quando è nato mio figlio, quasi 10 anni fa, gli ho dato il nome di Josè Alberto, in onore a José Mourinho, che portò la squadra a vincere la Champions League. In casa siamo tutti tifosi. Sì anche mia moglie. Lei è del Napoli ma è obbligata a tifare Inter. A parte le giornate in cui giochiamo l’una contro l’altro. Mio figlio però è il più accanito di tutti. Con il nome che gli ho dato l’ho “marchiato! Lui vive solo di calcio! Ti somiglia?

28 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club

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PEOPLE #people

Con Fiorello abitiamo nello stesso palazzo... lui si alza prestissimo al mattino ed io esco quando lui ritorna:

ci incontriamo in garage...

Josè adora la musica come me. Sono molto fiero di lui, è un bambino buono, affettuoso, e mia moglie Giovanna è molto legata a lui. Lei è una mamma un po’ all’antica, ha preferito allentare con il lavoro e dedicarsi alla famiglia. Se non avessi fatto il conduttore? Avrei voluto fare il Mister! Come sognavo Coverciano! No, non sono bravo nel calcio giocato, ma fare l’allenatore mi sarebbe piaciuto molto! Io guardo qualsiasi partita, di qualsiasi campionato, è una malattia. Eppure in casa tua era più di moda l’equitazione... Bè, con un padre istruttore di equitazione, andare a cavallo in famiglia era un must. Per questo ci siamo trasferiti da Ravenna, dove sono nato, a Verona, dove ho passato l’adolescenza. Poi a 18 anni sono andato a vivere a Milano per inseguire musica e lavoro. Ma ormai è Roma la mia seconda città. Ti hanno definito il “Signore del preserale”. L’etichetta ti piace? Io adoro la quotidianeità. Mi piace l’appuntamento giornaliero con il pubblico, che poi sia prima o dopo il tg non importa, sono due fasi fondamentali della giornata. Tu e il successo: che rapporto hai? Il successo è una brutta bestia. Può arrivare all’ improvviso e in un attimo sei sulla vetta. Ma poi in un attimo, puoi anche precipitare a valle. Difficile capirne i motivi, spesso non ci sono colpe, ma magari solo situazioni, scelte sbagliate. Il mondo dello spettacolo è spietato, quando scendi dalla giostra è difficile risalirci, perché non è detto che ci sia ancora un cavallo disponibile. Però credo che se un artista vale, è giusto dargli una chance di riscatto. Per questo sono stato felice quando in Rai mi hanno proposto di condurre “Ora o mai più”, lo show musicale ideato da Carlo Conti che ha rimesso in gioco otto cantanti un tempo famosi e poi scomparsi dalla scena, per offrire loro una seconda occasione. Perché una carriera si ferma? Difficile dirlo. Il successo nella discografia è legato alla riuscita di un disco, e ora ci sono così tanti cantanti che non puoi permetterti di sbagliare. Se non indovini un pezzo, passa, ma se ne sbagli due sei fuori. Capita, per mille motivi. Magari sei consigliato male, fai scelte sbagliate, hai avuto problemi nel privato, o sei un cantautore che ha esaurito la sua vena artistica. Anche oggi, esci come una star da un talent e poi in breve scompari. E in tv è lo stesso: devi condurre programmi che fanno ascolto se no, dopo un flop, non lavori più. A te è mai successo? Sì. Io ho conosciuto la grandissima popolarità con trasmissioni come “L’Eredità” o “Festivalbar”, ma anche periodi bui in cui il telefono non squillava mai, nessuno mi cercava e la gente per strada mi chiedeva perché non ero più in tv. Ai tempi dell’Eredità ebbi una vantaggiosa offerta da Mediaset, tre anni di contratto, guadagnando di più. Ma poi dopo pochi mesi tutto si fermò ed io rimasi fermo per due anni. Come si risale la china? Se non hai equilibrio, tanta umiltà e affetti intorno è dura. Cominci a pensare che sia solo sfortuna, colpa degli altri. Ma è un errore. La responsabilità è sempre anche nostra e delle nostre scelte. La famiglia in questi momenti è fondamentale. Se non c’è un affetto solido e una grande unione, rischi che i problemi del lavoro alimentino l’ansia mettendo in crisi anche la tua vita privata. E se un “masso” riesci a tenerlo sulle spalle, con due, crolli. Io sono fortunato con Giovanna.

30 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club

Con Fiorello siete amici per la pelle… E abitiamo nello stesso palazzo. Solo che lui si alza prestissimo al mattino per il suo programma ed io invece esco quando lui ritorna: ci incontriamo in garage. Voglio bene a Fiorello, tra noi c’è grande affetto. A volte mi invita a casa sua a provare l’ultimo riso in bianco dietetico, o quel formaggio vegano ottimo per il colesterolo con poche calorie. Ma per fortuna le sue manie salutiste durano poco. E vincono le nostre comuni origini siciliane. Anche a tavola!


31 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


32 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


PADELCLUB Grande festa al circolo Star’s Padel di Barcellona

GIUGNO 2018

GUARDA COME MI DIVERTO

I COLORI DEL PADEL • MSP FINALI: TUTTI IN PORTOGALLO


PADELCLUB #padelclub

A cura di Paolo Cecinelli

LA VIBORITA

F

austo Failli gioca a padel, prende lezioni e frequenta il Bar di Saverio Palmieri dove si parla, si sogna e si fanno progetti sul futuro. Alcuni vanno in porto altri rimangono esercizi mentali. Fausto è rispettato da tutti non per il suo livello tecnico ma per il fatto che ha le idee chiare. Sta lavorando all’apertura di un nuovo circolo di Padel. Il nome è tutto un programma e racconta molto bene quello che Faustino - così lo chiamano gli amici - vuole fare: “Il Club”. Si tratta di 4 campi indoor a Roma Nord. Ne sapremo di più nelle prossime settimane. Intanto Faustino ha lanciato un suo circuito di quattro tornei più un Master Finale. Le caratteristiche principali sono due: si tratta di un Challenge riservato esclusivamente a giocatori italiani e il montepremi è il più alto che ci si mai stato. La coppia che vince prende 1.500 euro a testa. Non era mai successo che un imprenditore- organizzatore dedicasse così tante risorse per i premi ai giocatori. Prendiamolo come riferimento. La prima tappa è stata ospitata al Bola di Roma ma il campionato toccherà anche altre regioni. Ci sono tante le cose da mettere a punto nell’organizzazione ma il progetto è destinato a crescere.

34 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


A

ndrea Pacanowski gioca a padel da diversi anni. Qui a Roma è stato uno dei primi. “Paca” è un artista della fotografia, un pittore moderno e considerato a livello internazionale. Quando parlo con lui mi sento ignorante. L’altro giorno mi ha raccontato con entusiasmo che il Padel è entrato a Palazzo Grassi a Venezia con un’opera difficilmente comprensibile ma che secondo lui era l’unica che si salvava. La trovate in questo spazio ed è un quadro che riproduce una racchetta da padel. Ho provato inutilmente a contattare l’autore, un artista tedesco che è sparito dalla circolazione dopo aver venduto in un’asta da Christie’s una sua opera per poco meno di due milioni di euro. Mi è stato quindi impossibile sapere come abbia scelto il soggetto. Paca si è fatto una bella risata e mi ha detto di non prendermela troppo.

35 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


PADELCLUB #padelclub

E’ il torneo simbolo dell’aggregazione, Il più democratico, il più divertente. Formula semplice e appassionante che coinvolge tutti. L’undicesima edizione è stata un successo, sette le categorie di livello tecnico, dai professionisti del Wpt ai principianti. Tutti però contribuiscono ugualmente al risultato finale grazie ad un sistema di conteggio che non lascia spazio alle polemiche. Il nostro reportage per raccontarvi la festa dello StarPadel di Barcellona e la vittoria della squadra italiana Hesacore capitanata da Andrea Balducci.

È

stata l’edizione dei record. Mai così tanti iscritti, mai i professionisti e i principianti mischiati insieme. Mai così tanto entusiasmo. Bisognava esserci. La festa del torneo dei Locos è stata una nostop di 16 ore di padel sui 14 campi del circolo StarPadel. Oltre 400 partecipanti divisi in 17 squadre. Le edizioni precedenti a confronto erano tornei sociali. Formula fantastica che premia ogni giocatore sceso in campo e non soltanto i più forti, perché anche una sconfitta di misura può fare la differenza. Ogni 20 minuti una sirena avvisa il cambio coppie. Bisogna uscire subito dal campo e far entrare le coppie successive. La durata del riscaldamento è a discrezione dei giocatori ma la sirena non fa sconti e suona ogni 20 minuti, quindi conviene iniziare. Set unico e risultato omologato a game terminati. Esiste anche il pareggio. La squadra italiana ha vinto per differenza game. Un grande risultato del gruppo chiamato da Andrea Balducci e gestito come capitano sul campo da Davide Verde.

36 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club

QUANDO IL PAD

LOCOS POR


PADELCLUB #padelclub

SQUADRA HESACORE ITALIA Maschile Denny Cattaneo, Gianmarco Toccini, Nicolo Cotto, Saverio Palmieri, David Verde, Matteo Spizzica, Simone Salernitano, Tommaso Cotto, Paco Rizzo, Marco Caporilli

Femminile Valentina Tommasi, Giulia Sussarello, Francesca Zacchini, Cristina Dolce, Maria Maderna, Laura Pollacci, Francesca Pomponi, Antonella Grimaldi, Erika Guerzoni Misto Stefano Pupillo, Beatrice Campagna, David Rodriguez, Erika Ciarrocchi

DEL E’ UN RAVE

R EL PADEL

37 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


PADELCLUB #padelclub

GIOCATORI TOP CIRCUITO CATALANO e WPT

Juan Lebron (WPT) Dario Gauna (storico WPT) Mar Cabrera, Silvia Navarro, Sandra Bellver, Lara Tena (top 20 circuito catalano femminile e WPT) Ferran Bueno, Ferran Insa, Gabriel Espelleta, Guillermo Closa, Enric Batalla, Pol Alsina, David Quiros, Isma AcuĂąa (top 30 catalani e preliminari WPT) Giocatori importanti di Francia e Andorra: Jonathan Le Gall, Damien Gelabert

38 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


SQUADRE PARTECIPANTI Heacore Italia Francia-Andorra Big Fine David Lloyds Corial Padelisto Munti Team Stars Padel Sutton Metropolitan Badalona Nova Icaria Locos Team Junior Sant Cugat Vallparc Holmes Place

39 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


40 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


41 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


PADELCLUB #padelclub

TUTTI I COLORI DEL PADEL Non c’è solo tecnica e talento. Ecco come gli italiani stanno imponendo la propria eleganza in campo. Colori decisi e tradizionali per non sbagliare mai. Gli spagnoli ci seguono.

Alessandro Bernabei

Davide Bonora

Denny Cattaneo

Enrico Sellan

Lorenzo Verginelli

Luigi Carraro e Alexis Rosete

Michele Bruno e Luca Mezzetti

Saverio Palmieri e Gianmarco Toccini

Stefano Alaimo e Sergio Mazzoleni

42 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


PADELCLUB #padelclub

Un team giovane e dinamico supporta il cliente dalla configurazione del contratto sino alla fine del noleggio. Ecco come istruire la pratica di noleggio a lungo termine e quali sono i tempi per la consegna della vettura.

S

i chiama “scoring” ed è la fase di analisi dei documenti del cliente per stabilire il merito creditizio rapportandolo all’impegno finanziario dell’operazione. Monica Caponi di YouGo ci spiega come funziona questa delicata fase del noleggio a lungo termine e perché è così importante presentare una documentazione completa. “Sono cresciuta in una famiglia prettamente maschile dove i motori erano un argomento di discussione sempre presente – racconta Monica – quindi volente o nolente sono diventata presto un’appassionata di automobili. In YouGo mi occupo del back office, cioè di tutte le attività inerenti la raccolta dei documenti dei clienti, la preparazione degli studi per valutare il merito creditizio e l’inoltro alla società di noleggio per la fase di scoring.” Nel processo di Noleggio a Lungo Termine una fase fondamentale è quella dell’analisi del credito. Cosa significa e come viene gestita? “Durante il primo approccio il consulente commerciale prepara una prima offerta da discutere con il cliente, ma è solo nel momento in cui il cliente invia i documenti che si apre la fase della trattativa. Il mio lavoro – insieme al consulente finanziario - consiste nell’ anticipare le eventuali criticità.”

Quali sono in genere le tempistiche e dove viene consegnata l’auto al cliente? “Per un’auto in pronta consegna occorrono in genere circa 30 giorni per renderla disponibile al cliente. Se deve essere ordinata, invece, saranno necessari almeno un paio di mesi. L’auto viene consegnata

presso la sede di YouGo, ma se il cliente non ha modo di raggiungerci gliela consegniamo direttamente presso il suo domicilio. Un’ultima domanda personale: quale tipologia di auto preferisci? La acquisteresti o la noleggeresti? “L Crossover come Toyota CH-R e Jeep Cherokee, ma visto che percorro circa 50 chilometri giorno probabilmente punterei sull’ibrido. Sono affezionata all’auto di proprietà ma la noleggerei, perché non avendo un’auto intestata avrei un’assicurazione molto alta, e poi per avere la comodità di pagare un unico canone senza preoccupazioni.”

Tutti i prezzi si intendono iva esclusa, salvo variazioni di listino ed approvazione dalle soc. di noleggio. Le immagini sono puramente indicative

43 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


PADELCLUB #padelclub

VOGLIA DI VINCERE Nella splendida cornice del Due Ponti Sporting Club, il 27 giugno si è svolto un torneo amatoriale di padel che ha visto partecipare 16 uomini e 16 donne, tutti soci del circolo. di Beppe Governale

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i sono dati battaglia per quasi 4 ore con la formula del “Giallo” che identifica un accoppiamento ad estrazione ad ogni passaggio del turno. Grazie all’organizzazione di Lorenzo Verginelli e Beppe Governale, il successo del torneo è stato suggellato dalla Gioielleria Grande di Viale Parioli 104 che ha premiato i due vincitori, Alessia Allegra e Onofrio Marago, con due gioielli Damiani. Nel tabellone B, riservato alle coppie perdenti del tabellone A, si è imposto Franco Daniele in coppia con Ludovica Cecchini. Grande la partecipazione alla serata di gala, dove si è potuto assistere alla finale A, molto combattuta, durante l’ottima cena servita dal ristorante del circolo. Ognuno nella propria “tana” adotta uno stile ed un gusto personale che spesso ripropone nelle sue scelte in situazioni conviviali come eventi, tornei, cene – ma esiste un’eccezione, una situazione dove tutti diventano uguali, dove non esistono differenze di classe o estrazione sociale, atleti bravi e meno bravi, dove tutti diventano

44 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


pari: questo è il due Ponti Sporting Club, circolo che grazie alla maestria del Presidente Emanuele Tornaboni, si colloca sempre al primo posto nelle situazioni dove emerge un vero e reale senso di appartenenza.

45 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


PADELCLUB #padelclub

ALPHAPADEL CUP MSP ECCO I VINCITORI DEL MASTER!

Tutti i vincitori sono stati premiati con le bellissime racchette Alphapadel per un Circuito Amatoriale Primaverile che ha riscosso una numerosa partecipazione di giocatori amatori

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na due giorni intensa e spettacolare ha chiuso, il 9 e 10 giugno, il Master dell’Alphapadel Cup MSP di padel. Equilibrio strenuo in campo, grande partecipazione fuori: nel contesto del Sol Padel Casalpalocco si è giocato per ore senza soluzione di continuità. Sabato, in particolare, è stata un’autentica, avvincente maratona, dalle 9.15 alle 21.30. Nella categoria maschile si è imposta la coppia Emanuele Sgamma-Fabrice Lemonnier in una finale dove 3 giocatori su 4 giocano abitualmente con racchette Alphapadel, tra le donne hanno vinto Simonetta Santoro-Elena Rainaudo. Elena Rainaudo ha primeggiato anche nel torneo misto, insieme a Alessandro Piazzi, mentre fra i principianti il successo è andato alla coppia Raffaele Ajena-Claudio Bartolomei. A tutti i vincitori sono andate le racchette Tron e Syrax offerte da Alphapadel, unica azienda in Italia a produrre racchette e abbigliamento da padel. Sono stati consegnati inoltre anche dei premi “di colore” per mantenere vivo lo spirito dell’amatorialità sportiva. Sono stati premiati tutti i vincitori di ogni singolo Ranking (Tommaso Tedesco e Gianluca Carlini per la Categoria Maschile, Simonetta Santoro per la Categoria Femminile, Piero Iacopucci per la Categoria Misto e Michele Biondi per la Categoria Principianti); e ancora, Edoardo Oddino con il Premio Young, Emanuele Gennaro come Premio Rivelazione, la coppia Emanuele Sgamma e Roberta Orlando con il Premio “90/09”, Alessandro Piazzi con il Premio Fedeltà e il cane di Francesca Liti “Molly” con il Premio Mascotte. Il weekend ha chiuso un circuito di quattro tappe, che da marzo ha chiamato all’appello oltre 700 giocatori e toccato i circoli romani Flower Padel, Savio Padel, Miami Padel, Infinito Padel e Acuero Padel Roma. Andrea Fontana di Alphapadel - azienda romana e unica impresa italiana che produce racchette e abbigliamento da padel: “L’Alphapadel Cup MSP è stato un successo senza precedenti, ogni tappa ha registrato il “tutto esaurito” all’insegna del divertimento e della sana competizione sportiva. Per questo risultato il mio ringraziamento va a chi, con tenacia e professionalità, ha

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saputo gestire la macchina organizzativa in maniera impeccabile durante ogni tappa fino alla finale di chiusura svoltasi nello splendido contesto del Sol Padel Club Casalpalocco grazie all’MSP, in particolar modo grazie a Claudio Briganti, Luca Parmigiani, Francesco Arpaia, Alessandro Gerard e alle ragazze dello staff. Ovviamente grazie anche a tutti i partecipanti che con grande spirito agonistico hanno partecipato, lottato, riso e scherzato in tutte le tappe, portando gli ingredienti senza i quali non avremmo avuto successo come evento. Siamo molto contenti di essere stati partner anche per la Finale Nazionale di Grosseto, per suggellare un binomio che ha portato grandi risultati nel campo dell’amatorialità sportiva”.


PADELCLUB #padelclub

SABBIONE PADEL CESENA CAMPIONE NAZIONALE PADEL MSP ITALIA La squadra dell’Emilia Romagna vince dieci voucher aerei della TAP Air Portugal validi in tutto il mondo e sarà premiata il 12 novembre al Salone d’Onore del Coni

S

i è svolta a Grosseto, presso l’Italian Padel Village nei giorni 30 giugno e 1 luglio, la Finale Nazionale Padel MSP Italia, sponsorizzata da TAP Air Portugal e Alphapadel. Sono stati due giorni di festa, dove i giocatori amatori provenienti da tutta Italia si sono divertiti sia sul campo che fuori, con la cena di gala organizzata dal main sponsor TAP Air Portugal che ha inoltre premiato la squadra prima classificata con 10 voucher aerei validi in tutto il mondo. Il più grande evento amatoriale mai svolto in Italia ha visto otto club ai nastri di partenza, rappresentanti rispettivamente 6 Regioni, quindi il Lazio con due squadre SSD Juvenia White e l’Empire Padel, l’Emilia Romagna con due squadre, Sabbione Padel Cesena e I-Padel Ravenna, poi la Toscana con l’Italian Padel Village di Grosseto, l’Abruzzo con il Tennis Village Teramo, le Marche con il Smash & Padel Team Pesaro e l’Umbria con il Padel Chiugiana di Perugia. La Finalissima è stata vinta dal Sabbione Padel Cesena che si è imposto per 3-1 sull’Italian Padel Village di Grosseto. Le due romane Empire Padel e Juvenia White si sono classificate rispettivamente al terzo e quarto posto. Complimenti quindi alla squadra del Circolo Sabbione di Cesena con i suoi campioni Nazionali di Padel MSP Italia: Valentino Battistini, Nicola Camagni, David Caminati, Paolo Domenichini, Matteo Ravaioli, Matteo Sanulli, Christian Domeniconi, Luca Bianchini, Claudia Brunelli, Ilaria Brunelli, Manila Pavolucci, Elisa Casadei. La seconda squadra classificata è stata invece premiata da Alphapadel, con premi in abbigliamento tecnico ed accessori. Nel tabellone Play Out, invece l’ha spuntata il Chiugiana Padel che ha vinto nello spareggio per 3-2 contro il Tennis Village Teramo. “Sono entusiasta di questo che è diventato l’evento più importante per tutti gli amatori di padel in Italia – ha dichiarato il Responsabile Nazionale Padel MSP Italia Claudio Briganti - siamo partiti tre anni fa, ed ora abbiamo raggiunto ben 7 Regioni partecipanti in maniera attiva che rappresentano oltre 100 Club sparsi in tutta la penisola per un totale di quasi 2.000 giocatori”. Il Presidente MSP Italia Gian Francesco Lupattelli ha invitato la squadra vincitrice a ritirare la Ciotola di Benemerito dello Sport Europeo il prossimo 12 novembre al Salone d’Onore del Coni a Roma.

Classifica Finale: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

Sabbione Padel Cesena Italian Padel Village - Grosseto Empire Padel - Roma Juvenia White - Roma Padel Chiugiana Perugia Tennis Village Teramo I-Padel Ravenna Smash Padel & Team Pesaro

47 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


48 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


OCULISTICA #oculistica

QUANDO L’OCCHIO SI APPANNA La cataratta è caratterizzata dalla perdita di trasparenza del cristallino e determina una progressiva diminuzione della vista; si manifesta soprattutto con l’avanzare dell’età e può interessare uno o entrambi gli occhi.

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a cataratta è caratterizzata da una perdita di trasparenza del cristallino dell’occhio che determina una progressiva diminuzione della vista. La cataratta può interessare uno o entrambi gli occhi, generalmente si sviluppa gradualmente, e si manifesta soprattutto con l’avanzare dell’età. La forma più comune di cataratta è infatti quella senile, associata all’invecchiamento, esistono però anche forme iatrogene (le più frequenti causate dall’uso prolungato di cortisone), forme congenite e forme traumatiche. Inoltre, alcune patologie dell’occhio come le uveiti o il glaucoma possono determinare un’insorgenza precoce della cataratta. Tra le malattie sistemiche che si associano ad insorgenza della cataratta, la più comune è il diabete. I sintomi della cataratta sono generalmente caratterizzati da una progressiva perdita della nitidezza e della visione dei colori, e da un offuscamento della vista tanto più grave, tanto più la cataratta è avanzata, più raramente soprattutto nelle forme evolute si può avere anche l’insorgenza di visione doppia. All’esame della vista si riscontra un calo visivo, spesso associato ad una miopizzazione dell’occhio interessato, tanto che il paziente spesso riferisce di aver ricominciato a leggere bene senza occhiali. Ad oggi, circa 20 milioni di persone sono cieche a causa della cataratta, e la maggior frequenza di cecità dovuta alla cataratta si riscontra nei paesi sottosviluppati, come l’Africa, soprattutto a causa delle carenze alimentari e alla mancanza di cure. L’unica terapia valida della cataratta

è infatti la rimozione chirurgica, che, ad oggi si effettua prevalentemente attraverso la FACOEMULSIFICAZIONE, che utilizza gli ultrasuoni per frammentare la cataratta, che poi viene rimossa e sostituita da un cristallino artificiale. Questa è una tecnica ad oggi molto sicura che viene effettuata prevalentemente in anestesia topica. Generalmente il decorso postoperatorio prevede l’utilizzo di colliri con antibiotico e cortisone è rapido con un recupero visivo veloce.

Dott. Cristiano De Gaetano

Mobile: 335 1416917 - Mail: cristianodegaetano@libero.it

49 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


LUOGHI #luoghi

WAKEBOARD BOAT CHAMPIONSHIP 2018

AL LAGO DEL SALTO IL TEMPIO

“Abbiamo ad oggi circa 160 atleti iscritti, ed è il record assoluto per una gara europea di wakeboard – spiega Claudio Ponzani del Centro Nautico Varco Sabino (Cnvs) ed organizzatore dell’evento – parteciperanno 18 nazioni. Il lago del Salto è una delle mete preferite dagli atleti che praticano questa disciplina: qui ci sono le caratteristiche tecniche migliori che permettono agli atleti di esprimere al massimo le loro performance. Quando la Federazione internazionale ha scelto il lago del Salto come località per gli Europei 2018, per gli atleti è stata solo una gran gioia”. Il lago del Salto, per essere meta così ambita da chi fa wakeboard, deve avere un segreto però… “Per fare questo sport c’è bisogno di acqua piatta – spiega Ponzani - I migliori posti per praticarlo sono, ad esempio, laghi artificiali ricavati nelle ex cave, profondi in modo tale che si alzi un volume d’acqua tale per effettuare le varie performance e con una lunghezza almeno di un km. Le montagne della Valle del Salto riparano il lago dai venti e, dunque, abbiamo condizioni di acqua piatta, a differenza di altri laghi italiani come Garda, Como e Iseo, che non hanno le nostre stesse condizioni. E poi qui al Cnvs, ci sono le imbarcazioni migliori sul mercato per fare le gare”. Il Cnvs, istituzione sul lago del Salto, è anche un centro federale per il wakeboard: “Disponendo delle migliori barche e del miglior piano d’acqua, la nazionale italiana di Wakeboard fa gli allenamenti da noi costantemente prima di qualsiasi gara internazionale. Anche prima dei prossimi Europei, ci sarà il raduno della nazionale dal 20 al 26 luglio”.

50 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club

Un’onda si alza dal lago del Salto, lì dove natura, acqua e sport si fondono. Lì dove c’è un ecosistema fatto di appassionati, associazioni sportive e strutture ricettive che hanno fatto quadrato attorno a un grandissimo evento sportivo: gli Europei di Wakeboard. La competizione continentale sarà di scena proprio al Salto dal 29 luglio al 4 agosto. Sport e agonismo, ma anche un villaggio, eventi e un territorio tutto da scoprire con le sue bellezze. Anche grazie ad acqua, tavola, barca ed evoluzioni.

SPETTACOLO

Uno sport che regala emozioni: il wakeboard è pronto a strabiliare chi, dalla riva del Salto, vorrà regalarsi divertimento e relax. “Dalla spiaggia di Borgo San Pietro si potrà vedere tutta la manifestazione – aggiunge Ponzani - verrà allestito un villaggio. Monteremo palchi, gazebi e strutture per ospitare l’evento. E poi ci sarà un diretta mondiale streaming sul sito della Federazione Internazionale di Wakeboard”. L’evento avrà il suo via con una cerimonia d’apertura “fantastica, con la sfilata di tutte le squadre, gli inni, le autorità, il giuramento degli atleti. Dalle 19 del 29 luglio, in poi. E il 4 agosto è prevista una ricca cerimonia di chiusura con le premiazioni” spiega l’organizzatore. Con 160 atleti iscritti, arriveranno al Salto oltre 500 persone strettamente legate alle gare. A questi, andrà sommata l’orda di appassionati e supporters. Ma come si affronta a livello ricettivo un impegno del genere? “La parte logistica avrà base a Borgo San Pietro – aggiunge Ponzani - sia per la viabilità, che consentirà ai partecipanti di raggiungere poi gli alberghi di Rieti e del Cicolano, sia per le strutture che sono sulla spiaggia di Borgo San Pietro. Qui ci sono i servizi migliori per un evento del genere.”

PASSIONE

Insomma: l’invito che arriva dal lago del Salto e in generale dal Cicolano e dal Reatino è di scoprire i due volti, sportivo e naturalistico, di un territorio che non ha eguali: “Una manifestazione – conclude Ponzani – importante per tutto il Reatino. Io sono di queste zone e amo follemente il cicolano e in generale il Reatino. Mi piacerebbe che, quanti frequenteranno gli Europei di Wakeboard, si innamorino a loro volta di questa vallata e di questa provincia. Perché ce lo meritiamo”.


LUOGHI #luoghi

RIETI E L’ATLETICA una grande storia di amore, passione e fatica, ricca di colpi di scena con un glorioso passato alle spalle, un presente brillante e un futuro tutto da inventare.

S

icuramente saranno decine, se non centinaia i record, le storie e gli aneddoti accaduti al Camposcuola Raoul Guidobaldi, così viene chiamato dai reatini lo stadio di atletica incastonato tra le sinuose e rigogliose anse formate dal limpido fiume Velino e il maestoso prospetto del monte Terminillo, che possono descrivere ciò che rappresenta Rieti per l’Atletica Italiana e viceversa. Ma se avete la fortuna di incontrare qualcuno che su quella pista di tartan, un tempo amaranto e oggi celeste, ha gareggiato, in qualsiasi disciplina chiedetegli di Rieti e guardatelo fisso negli occhi: le emozioni che inevitabilmente il suo sguardo tradirà saranno più significative di mille parole. L’Atletica reatina è la storia del successo di tutta una comunità, di una città che si è stretta a due grandi personalità che hanno intrapreso un percorso parallelo, sovrapposto, ma quasi mai coincidente: Andrea Milardi e Sandro Giovannelli. Il primo, Milardi, scomparso nel 2016, ha creato e poi, caparbiamente e magistralmente, guidato la Studentesca Cariri, oggi denominata Studentesca Milardi appunto, che in 42 anni di attività ha conquistato ben 30 scudetti tra cui proprio quest’anno due nelle categorie Assoluti Maschile e Femminile. Il secondo, Giovannelli, patron di quel Meeting che, prima di essere interrotto a causa dei tragici eventi legati al terremoto che ha colpito il Centro Italia, per 46 anni ha portato a gareggiare all’ombra del Terminillo i migliori atleti del mondo: da Bubka a Carl Lewis, da Mennea alla Simeoni, per citarne alcuni. Oggi il contesto è cambiato e, anche se il duro lavoro e i successi sia del Meeting e che della Studentesca hanno rafforzato e accresciuto l’importanza di Rieti nel panorama dell’Atletica italiana, il problema della scarsità di risorse economiche a disposizione rende sempre più incerto il futuro, soprattutto per il Meeting. Quella che un tempo era definita la più importante manifestazione di atletica leggera d’Italia è entrata in sofferenza, soprattutto per lo stop inaspettato del 2016 che per forza di cose ha reso più difficile l’organizzazione di un evento che deve la sua riuscita soprattutto alle capacità e conoscenze del suo ideatore Giovannelli. Mentre per la Studentesca, nonostante le difficoltà derivate dal disimpegno della Cassa di Risparmio di Rieti che, sotto la guida del presidente Alessandro Rinaldi, aveva sempre garantito tutto il sostegno necessario, il presente è garantito dal pregevole lavoro e impegno dei figli di Andre Milardi, Alberto, Chiara e Vittoria. A nessuno sfugge che è necessario mettere in

di Umberto Leoncini sicurezza questo patrimonio che non è solo della città di Rieti ma dell’Italia intera e a indicare un possibile percorso ci sta provando Federico Rinaldi, figlio di quel Alessandro sempre così vicino alla Studentesca, che all’indomani della scomparsa del padre per seguirne idealmente anche un po’ le orme ha costituito la Alessandro Rinaldi Foundation, una fondazione che ha come finalità principale la promozione del territorio reatino attraverso anche lo sport. “Lo sport è evidente a tutti che può essere un’importante leva di promozione del territorio capace di creare indotto economico e attrarre investimenti - dichiara Federico Rinaldi – Questo è la chiave di volta per rilanciare un evento importante come il Meeting e dare un futuro più solido alla Studentesca. Fino ad oggi il Meeting e la Studentesca sono state due realtà diverse che gravitavano intorno allo stesso nucleo, a volte anche rischiando di collidere, noi oggi dobbiamo far sì che siano due facce della stessa medaglia in grado di lavorare in sinergia: in questo modo sono convinto che potremmo vedere realizzate tutte quelle potenzialità che finora sono rimaste inespresse. Uno studio sul quinquennio 2006-2010 – continua Rinaldi - ha dimostrato che il ritorno economico sugli investimenti fatti sugli eventi di atletica a Rieti è di 1 a 5; considerando che nel 2013 abbiamo avuto gli Europei Juniores e in seguito altri eventi di rilievo nazionale, oggi per ogni euro investito il ritorno è di gran lunga superiore ai 5 del 2010. L’Atletica può essere un asset importante per il territorio se gestita come tale, con una visione manageriale e d’impresa senza dover rinunciare al suo ruolo sociale. Capisco che è un passaggio difficile da fare soprattutto emotivo ma purtroppo Andrea e papà non ci sono più, Sandro inizia ad avere una certa età e personaggi della loro caratura difficilmente si trovano, quindi se vogliamo il bene dell’Atletica reatina dobbiamo mettere da parte orgoglio e sentimentalismi. Sembrerà in contraddizione ma con questo spirito ho costituito la AR Foundation ed è con questo spirito che ho cercato in questi mesi di mettermi a disposizione di questo territorio. Stiamo lavorando per far sì che anche l’edizione degli Europei Allievi che si svolgeranno a Rieti nel 2020 siano un successo come quelli del 2013 e per questo abbiamo attivato iniziative da mettere in campo già questo agosto agli Europei di Berlino. Sono convinto, anzi ne sono certo, che potremo fare bene. Nonostante tutte le difficoltà incontrate sia il passato Governo che la Regione Lazio hanno creduto nelle potenzialità dell’Atletica reatina stanziando ingenti risorse (quasi 300 mila euro, ndr) e non era scontato, anzi! Perché non dovremmo crederci noi”.

51 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club


EVENTI #eventi

TIVOLI CHIAMA!

LO SPETTACOLO DAL VIVO VA IN SCENA NEL CENTRO STORICO E NELLE VILLE PATRIMONIO UNESCO

Il 31 luglio grande serata per festeggiare Franca Valeri, ma in cartellone anche Massimo Ranieri, Elio Germano, Syria, Marco Paolini e tanti altri

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opo il grande successo delle precedenti edizioni prende il via dall’ 8 luglio al 4 agosto 2018 la quarta edizione di “Tivoli Chiama! - Il Festival delle Arti”, rassegna culturale per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico e paesaggistico attraverso lo spettacolo dal vivo, nata nel 2015 grazie a un bando del Mibact al quale il Comune di Tivoli ha partecipato con un progetto che si è posizionato al terzo posto in graduatoria. Il Festival è realizzato e finanziato dal Comune di Tivoli, con il sostegno della SIAE e di Artisti 7607 e in collaborazione con il Mibact e con l’Istituto Villa Adriana e Villa D’Este. L’organizzazione e la produzione esecutiva sono affidati all’A.T.C.L. Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio di cui il Comune di Tivoli è socio e cofondatore. Le iniziative proposte s’inseriscono in spazi in cui paesaggio, tradizione e arte rappresentano un unicum, straordinario e irripetibile. Attraverso teatro e musica gli spettatori potranno vivere un’esperienza indimenticabile nei suggestivi siti storico-archeologici di Villa D’Este, Santuario di Ercole Vincitore e Villa Adriana e nelle Piazze Rivarola e Garibaldi proseguendo il percorso di proficua collaborazione tra il Comune di Tivoli e il Mibact. “La finalità ultima – sottolinea l’Ass.re alla Cultura Urbano Barberini - è quella di creare un sistema integrato che favorisca una sinergia tra le attività culturali, turistiche e imprenditoriali e i beni culturali, al fine di promuovere uno sviluppo sostenibile, in armonia con la vocazione propria del territorio tiburtino, trasformando Tivoli in una vera e propria “Fabbrica di Cultura” per gli artisti, favorendo la crescita di un pubblico che si affezioni alla città e ai suoi luoghi. Le “Arti” in questo modo saranno lo strumento attraverso il quale accrescere e coltivare sentimenti d’identità e aggregazione, insieme ad innovazione, contemporaneità e interculturalità”. La scelta del nome è stata sinteticamente spiegata così dalla madrina del Festival Franca Valeri: ”Tivoli chiama, con il suo passato, con le sue ville, con la sua gente. Chiama perché ha molte cose da dire. Ascoltatele, la cultura è serenità”. “L’investimento sostenuto dall’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este sul progetto – ribadisce il Direttore Andrea Bruciati - è significativo perché crediamo nella elaborazione di una piattaforma territoriale comune volta alla ricerca e alla sperimentazione in ogni disciplina delle Arti. Ritengo che le sedi selezionate, il Santuario di Ercole Vincitore e Villa Adriana, rappresentino delle quinte scenografiche eccezionali uniche al mondo che evidenziano e supportano in maniera straordinaria il lavoro degli artisti, conferendo ad ogni appuntamento in programma una nota distintiva unica, indelebile nella memoria del pubblico e degli stessi operatori.” Il cartellone si presenta ricco di appuntamenti con grandi nomi della cultura e dello spettacolo. L’8 luglio l’apertura sarà affidata all’attore Elio Germano accompagnato dalla musica dal vivo di Teho Teardo, nella splendida cornice di Villa Adriana. Il Festival proseguirà con il concerto di Massimo Ranieri dal titolo Malìa Napoletana il 13 luglio al Santuario di Ercole Vincitore; l’artista sarà accompagnato da una formazione composta da perle della musica italiana quali Enrico Rava alla tromba e al flicorno, Sebi Burgio al pianoforte, Riccardo Fioravanti al contrabbasso, Marco Guidolotti ai sasso-

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foni e Stefano Bagnoli alla batteria. Sempre al Santuario di Ercole il 20 luglio andrà in scena il concerto-spettacolo di Syria “Perché non canti più” dedicato a Gabriella Ferri e il 1 agosto “Tecno –Filò” di e con l’attore Marco Paolini. Quest’anno per la prima volta, il 28 luglio, si terrà un concerto a Piazza Rivarola, con alle spalle la splendida cornice del Tempio della Sibilla e Ponte Gregoriano Enrico Capuano e la Tammurriata Rock si esibiranno in un concerto indimenticabile, ad ingresso libero. Il 31 luglio serata speciale a Villa d’Este “Auguri Franca!” in onore della madrina del festival, la grande attrice-autrice Franca Valeri in occasione del suo compleanno. La chiusura del Festival il 04 agosto sarà affidata al concerto di Demo Morselli e Marcello Cirillo accompagnati da una Big Band che si terrà in Piazza Garibaldi, concludendo la kermesse con una grande festa di piazza.


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FOOD #food

A CENA CON UNA STELLA A cura di #thefoodvoice

CARBONARA DI MARE 2006 INGREDIENTI PER 4 PERSONE:

PER ME

“Per Me” è il riassunto professionale delle esperienze e del vissuto dello chef Giulio Terrinoni, concentrato in un nuovo concept interamente ricamato sull’ospite. Nel cuore di Roma, tra via Giulia e Via dei Banchi Vecchi, prende vita una cucina che rispecchia la filosofia di Terrinoni: incentrata sulla ricerca di una grande materia prima, sulla valorizzazione del pescato selvaggio e su un’attitudine culinaria espressa e quotidiana. Un format innovativo, “materico” a partire dall’ambiente studiato ed arredato per trasferire una sobria ma raggiungibile eleganza , con il comfort di casa. Il Per Me contempla un’offerta dinamica ed eclettica tipica di una grande capitale europea: piatti di pesce e di carne, fruibili a pranzo e a cena. Un locale in continuo divenire, modellato sulle esigenze del cliente, conservando professionalità in chiave puntuale ed informale. “Per Me” è la cucina di Giulio Terrinoni modulata esclusivamente “Per Voi”.

500 gr di Super spaghettone Verrigni, 350 gr di uova di pesce (per esempio sogliola, spigola, muggine, maccarello), 200 gr di bottarga, 4 cucchiai di parmigiano, 30 gr di vino bianco, 1 spicchio d’aglio, pepe nero, sale, olio extra vergine

ESECUZIONE:

Privare le uova di pesce della pellicola esterna. In padella far scaldare l’olio e aggiungere la bottarga precedentemente tagliata a listarelle. Quando è divenuta croccante, toglierla dal fuoco e posarla su un panno di carta. Nella stessa pentola mettere uno spicchio di aglio e le uova di pesce, far prendere calore, bagnare con il vino bianco fino a farlo evaporare. Cuocere la pasta in abbondante acqua bollente, scolarla al dente e mantecare. Fuori dal fuoco aggiungere il pepe macinato fresco e servire in un piatto fondo, decorando con fettine di bottarga croccante e parmigiano, aggiungere un filo d’olio.

GIULIO TERRINONI Classe ‘75, cresciuto tra i fornelli a contatto con la cucina tradizionale laziale nel ristorante di Famiglia: Giulio Terrinoni si forma presso l’Istituto alberghiero di Fiuggi assecondando un impeto viscerale d’amore per la gastronomia, che trova subito riscontro con esperienze dirette al Grand Hotel Palazzo della Fonte; Hotel Sheraton di Roma e nuovamente nella “sua” Fiuggi presso il Ristorante La Torre, al fianco di Antonio Ciminelli. Prosegue il suo percorso di formazione, ampliando punti di vista manageriali ed apprendendo nuove tecniche culinarie grazie all’esperienza con il Maestro Fabio Tacchella; per poi mettere in pratica il suo processo di crescita con il ruolo di Executive Chef del ristorante Panda nell’elegante quartiere Parioli. La chiave di volta a livello professionale arriva con Acquolina Hostaria: ristorante di pesce a Collina Fleming, dove Giulio prende in mano le redini della cucina e del team in sala. Un locale segnato da successo e soddisfazioni unanimi con pubblico e stampa: coronato nel 2009 dalla prestigiosa

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Stella Michelin. Nel 2010 entra nel circuito dei JRE Giovani Ristoratori d’Europa, mettendo a segno un altro traguardo professionale, per poi pubblicare il suo primo libro autobiografico nel 2013: L’Importanza del Riccio. Il suo vissuto professionale lo porta a consolidare il ruolo di docente presso le più prestigiose scuole d’Italia; oltre a prendere in incarico numerose consulenze di spessore a Roma e all’estero: come in Islanda, Mosca e New York. Ambizioni, passione e voglia di crescita personale però non si fermano qui: Giulio decide di assecondare il suo slancio creativo, alla ricerca di un’esperienza individuale. Lascia Acquolina nell’estate 2015 per lanciarsi in un nuovo ed entusiasmante progetto al centro di Roma: Per Me - Giulio Terrinoni in Vicolo del Malpasso, premiato dal Gambero Rosso a giugno 2016 come novità dell’anno e dalla Guida Michelin 2017 con l’ambito riconoscimento della Stella Michelin dopo soli 11 mesi dall’inizio di questa nuova esperienza.


REDAZIONALE

L’ESTATE È ARRIVATA ... e per molti si è fatta irrefrenabile la voglia di mare e sole.

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istendersi su un comodo lettino o sulla calda sabbia ammirando l’orizzonte dove l’azzurro del mare va a fondersi con quello del cielo e lasciare a casa pensieri e frenesia, anche solo per qualche ora. Un sogno che può diventare realtà. Da Roma, infatti, è possibile raggiungere in breve tempo tante località balneari che si affacciano sul mar Tirreno. Così, in attesa delle meritate vacanze estive, si può optare per una gita nei luoghi di villeggiatura che si trovano lungo la costa della nostra Regione. Per chi vive a nord della Capitale e vuole concedersi un break facendosi cullare dal rumore del mare, può scegliere una delle diverse località che si incontrano una volta abbandonata la città fino ad arrivare al confine con la Toscana. Tra queste possiamo ricordare Fregene, Maccarese, Marina di San Nicola, Ladispoli, Santa Severa, Santa Marinella, Lido di Tarquinia. La più vicina al confine nord di Roma è Fregene. Nonostante sia comune di Fiumicino, Fregene dista dalla Capitale appena 25 chilometri. Raggiungere questa località balneare non è difficile. E se lungo la strada il traffico è scorrevole, in poco tempo ci si può ritrovare sulla spiaggia, comodamente sdraiati su un lettino proprio di fronte al mare. Ma Fregene non è conosciuta solo per la sua movida notturna, degna di nota è anche la sua bella pineta e il suo caratteristico “Villaggio dei Pescatori”, nato spontaneamente nella parte settentrionale della località alla fine della seconda guerra mondiale e diventato negli anni Cinquanta luogo esclusivo, in quanto frequentato da letterati e cineasti.

MACCARESE

Più a nord è possibile trovare Maccarese, frazione del comune di Fiumicino. Qui, tra i vari stabilimenti, si trova La Rambla Primo lido del litorale di Maccarese, gode di una vista mare unica sulla costa, la più ampia di qualsiasi altro stabilimento in zona. Nel suo genere la Rambla si distingue per l’atmosfera rilassante e informale del luogo, le sue strutture di legno, i gazebo, le palme, un bar panoramico che apre su ampie pedane di legno che si fondono in un prato verso l’ampissima spiaggia, dove ammirare incredibili tramonti la sera o sognare sotto la luna di notte, una scenografia ideale per celebrare eventi indimenticabili. Con il tempo la moda delle discoteche ha ceduto il passo a quella degli aperitivi e ora, al tramonto, i vari stabilimenti offrono ogni tipo di cocktail da degustare mentre il sole si tuffa nel mare… la Rambla, abilmente diretta da Carlo e Paolo, è tutto questo.

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BRAND EXPERIENCE #brandexperience

MUSEO NAZIONALE FER

BENVENUTI NELLA STORIA Il 31 marzo 2017 il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inaugurato il completamento del restauro architettonico dell’intero complesso del Museo, il quale ha interessato sia le imponenti e affascinanti architetture ottocentesche dei padiglioni, sia gli ampi spazi aperti affacciati sul mare del famoso Golfo di Napoli. di Marco Oddino

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l Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa rappresenta oggi una delle eccellenze del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ed è gestito dalla Fondazione FS Italiane. Sul sito in cui sorge ha origine la storia delle ferrovie italiane: il 3 ottobre 1839 nel Regno delle Due Sicilie veniva, infatti, inaugurata la prima strada ferrata lunga 7.411 metri che congiungeva Napoli a Portici. Il tragitto fu percorso in 11 minuti da due convogli progettati dall’ingegnere Armand Bayard de la Vingtrie, su prototipo dell’inglese George Stephenson. L’anno successivo fu emanato il Decreto Reale per

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BRAND EXPERIENCE #brandexperience

ROVIARIO DI PIETRARSA

DELLE FERROVIE ITALIANE l’acquisizione di una prima parte del terreno su cui sarebbe sorto il complesso delle grandi officine di Pietrarsa. Fino al 1975 le officine furono utilizzate per la manutenzione delle locomotive a vapore, per venire poi definitivamente abbandonate per via della dismissione della trazione a vapore. L’area venne successivamente scelta dalle FS per ospitare un grande Museo Nazionale dei trasporti ferroviari: a partire dei primi anni ’80, da tutta Italia, vennero ricoverati numerosi esemplari di rotabili che avevano caratterizzato la storia del trasporto su rotaia nel nostro paese. L’inaugurazione del Museo avvenne il 7 ottobre 1989 in occasione del 150º anniversario delle ferrovie italiane. Dopo alcuni interventi di restauro conservativo volti a garantire la fruibilità degli spazi interni ed esterni, Pietrarsa oggi è uno dei più importanti complessi di archeologia industriale italiana nonché uno dei maggiori musei ferroviari d’Europa. Una sede espositiva unica nel suo genere, sia per la suggestione degli ambienti che per la ricchezza dei materiali, al cui interno è custodita una collezione unica nel suo genere di 55 rotabili tra locomotive a vapore, diesel ed elettriche, oltre a numerosi cimeli. Lo scorso anno (2017) i visitatori sono stati oltre 100.000 con un incremento di circa il 40% rispetto al periodo precedente. A contribuire in maniera determinante a questo successo di pubblico, oltre ai numerosi eventi culturali organizzati settimanalmente, sono stati i numerosi treni storici di Fondazione FS denominati Pietrarsa Express che per due domeniche al mese, la prima e la terza, consentono di arrivare direttamente al Museo partendo dalla stazione di Napoli Centrale. Per info museopietrarsa.it / Tel. 081.472003

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VINO #vino

L’ENOFILO Rubrica a cura di Roberto Coggiatti

PARLIAMO DEL LAGO DI BOLSENA L’estate è ormai arrivata e quindi l’argomento vacanze è diventato uno dei principali temi di conversazione. Da queste pagine vorrei suggerire un luogo da visitare e a cui abbinare una gita enologica.

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l Lago di Bolsena è un luogo relativamente vicino alla Capitale, che ha tante cose da offrire. È il lago vulcanico più grande d’Italia, la qualità delle sue acque è di altissimo livello perfetto per una piacevole nuotata, ha due isole da visitare, tant’è che è meta di vacanza da decenni di tedeschi, olandesi e nord europei. Questo perché oltre ad offrire ospitalità legata a sole e bagni è integrato in un territorio, quello della Tuscia viterbese ricchissimo di storia, tradizioni culturali ed enogastronomiche. I paesi assolutamente da visitare che si affacciano sullo specchio d’acqua sono Marta, Capodimonte, Bolsena, Gradoli, Valentano, Grotte di Castro, San Lorenzo Nuovo e Montefiascone che è il più popolato. Tutti con dei luoghi interessanti e impregnati di storia, con moltissime cose da vedere. Qual è il collegamento tra il lago, le vacanze e appunto il vino? Molto semplice, ci troviamo in un luogo magico che produce da secoli dei grandissimi vini. E addirittura due dei paesi sopra nominati danno il nome ad un vino: l’Aleatico di Gradoli un incredibile vino passito dolce, dal meraviglioso colore rosso rubino ideale accompagnamento ai dolci secchi come i “tozzetti” alle mandorle e alle crostate di frutta che sono tipici della zona; e l’EST EST EST DOC di Montefiascone un vino bianco che ha una incredibile storia da raccontare. Intorno all’anno 1100 Enrico V di Germania si doveva recare a Roma per ricevere dalle mani di Papa Pasquale ll la corona di Imperatore del Sacro Romano Impero. Viaggiava con lui il Vescovo Johannes Defuk, che si vantava di essere un grande esperto di vini. Il vescovo aveva in qualche modo deciso di trovare i luoghi dove si producevano dei vini buoni, e per far questo aveva stabilito che il suo scudiero Martino andasse in avanscoperta per segnalare con un segnale prestabilito i luoghi dove bere questi vini. Martino scriveva la parola latina EST (c’è) accanto alla porta delle locande dove si trovava un buon vino, se il vino fosse stato particolarmente buono doveva scriverlo due volte (EST EST).

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VINO #vino

Ebbene quando arrivò a Montefiascone Martino provò il vino locale e non poté che scrivere tre volte la parola est ( EST EST EST!!!!!!) con l’aggiunta di sei punti esclamativi. All’arrivo del vescovo questi decise di rimanere tre giorni, prima di proseguire per Roma, per godere al meglio di questo nettare. Al ritorno dalla missione a Roma Defuk si fermò a Montefiascone e lì rimase fino alla sua morte, avvenuta tre anni dopo. Venne sepolto nella chiesa di San Flaviano dove sulla lapide c’è scritto: “Per il troppo EST! Qui giace morto il mio signore Johannes Defuk”. Per ricordare questo avvenimento ogni anno a Montefiascone nella prima quindicina del mese di Agosto si svolge la tradizionale sagra del vino. Una rievocazione in costume dei fatti accaduti. Questo spiega anche la grande presenza di turisti nord europei e il perché oggi questo vino sia ancora tra i più richiesti tra Germania, Olanda e Scandinavia. Quest’anno ci sarà l’edizione numero 60. La storia di Martino l’ho appresa da Stefano Stefanoni un produttore di Montefiascone, che possiede una delle aziende storiche di Montefiascone la Cantina Stefanoni che quest’anno celebra i 70 anni di attività di famiglia. Una storia che è iniziata con il nonno e che sta proseguendo con il figlio Francesco. Ho conosciuto Stefano alcuni anni fa e mi aveva subito colpito la qualità dei suoi vini. Con mano ho toccato la costante evoluzione dei suoi vini, che annata dopo annata sono costantemente migliorati e hanno raggiunto punte di eccellenza. Parliamo di una realtà famigliare e con un numero limitato di bottiglie, ma ripeto di grande livello se consideriamo poi il rapporto tra prezzo e qualità. Proprio il prezzo del vino mi colpì nel primo incontro. Dopo aver provato i vini e chiesto i prezzi, dissi che mi sembravano bassi. Stefano i rispose che purtroppo l ‘EST EST EST aveva subito la deleteria politica commerciale della grande Cantina sociale, ovvero grandi quantità di bottiglie di basso livello vendute a poco prezzo, di conseguenza un produttore che puntava sulla qualità non riusciva ad uscire sul mercato ad un prezzo troppo distante. Questo leggero handicap, ha però consentito a moltissime persone di avvicinarsi ai vini degli

Roberto Coggiatti - Tel.+39 068809953 - www.rgsvini.it Blog: http://rgsblog.projectware.eu - Mail: info.rgsconsulting@gmail.com #twittevino

rgsblogtv

Stefanoni e a decretarne il successo commerciale. Producono infatti una completa gamma di vini, valorizzando benissimo le uve autoctone locali e concedendosi digressioni con quelle internazionali che hanno piantato. Hanno ben due espressioni di EST EST EST, il CAMPOLONGO prodotto con le vigne vicino al lago e di impronta più tradizionale, ed il FOLTONE prodotto con le uve dei vigneti di collina di impronta innovativa e più elegante. Hanno ottenuto riconoscimenti importanti con il loro moscato secco, assolutamente da provare per il suo equilibrio perfetto tra la nota aromatica e la sapidità di provenienza vulcanica. Io sono un fan del loro “ Roscetto” una delle uve che si impiegano da sempre nell ‘EST EST EST, che in purezza permette di creare un vino assolutamente di livello. Il ROSCETTO IGP è un trebbiano giallo, che ricordo sempre ha avuto la sua massima notorietà nella versione campana dove prende il nome di Greco di Tufo. Stefano e Francesco ne producono due tipi. Una versione ferma e maturata nei legni, che trovo per la sua personalità uno dei migliori bianchi del Lazio. E una versione spumantizzata con il metodo classico, il ROSCETTO BRUT che matura nelle grotte di tufo scavate nel centro di Montefiascone per almeno due anni. Completano la gamma due vini rossi, il ROSSO DI MONTANELLO più semplice ed immediato nella bevuta e un grande rosso come il FANUM un taglio bordolese maturato in barrique, di grande spessore dove la nota del cabernet franc lo eleva a livelli di eccellenza. Non poteva mancare l’Aleatico dolce che loro chiamano LEATICO vincitore anche del premio Calix Aureus della Regione Lazio, un vino immancabile per chiudere in dolcezza un pasto, magari in uno di quei piacevoli ristoranti che sono attorno al lago in una splendida serata d’estate. Salute!

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ESTATE #estate

LA CONQUISTA IN VACANZA?

ATTENTI A NON FA Vacanza? Tempo di viaggi, sole, mare, divertimento. Ma anche “terra di conquista”. E perché “l’avventura” abbia inizio, e successo, attenzione a non sbagliare! di Elena Oddino

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erché ogni paese, anche in fatto di “appuntamenti”, ha usi e abitudini diversi. Ovvero regole non scritte da rispettare, per non fare figuracce e perdere ogni speranza di “approccio”. Come ci dice la ricerca svolta dall’app di dating “Jaumo”, che forte dei suoi oltre 30 milioni di utenti in tutto il mondo, in fatto di flirt la sa davvero lunga. Ecco dunque tutti i consigli per avere successo in amore quando siamo in giro per il mondo.

BRASILE - Preparatevi a conoscere la famiglia e… pochi complimen-

ti! Se esci con un brasiliano aspettati di ricevere molti complimenti. Se invece sei un “gringo” sii cauto con smancerie e apprezzamenti, le donne brasiliane conoscono bene il genere, e penseranno che sei solo in cerca di una scappatella. Quando si vive una relazione, in Brasile sappiate che è normale mostrare affetto in pubblico. La famiglia, poi, gioca un ruolo molto importante fin dall’inizio. È piuttosto normale incontrarla già dopo il primo appuntamento. Siete avvisati!


ESTATE #estate

RE ERRORI! USA - Niente sesso dopo un bicchiere di troppo, e stabi-

lire i confini. Negli Stati Uniti le regole e i principi per un buon appuntamento sono piuttosto chiari. La cosa più importante è non avere rapporti sessuali da ubriachi, poiché ciò può portare facilmente a conseguenze penali in alcuni Stati. È comune invece uscire con qualcuno e nel frattempo vedere altre persone: finché non si ufficializza la cosa, infatti, non si tratta di una relazione esclusiva. In genere al primo appuntamento si evitano posti come pub o bar, ed è l’uomo a pagare. E se molti americani aspettano fino al matrimonio per avere il primo rapporto, tenete a mente che la regola è “sesso al terzo appuntamento”: se non capita, è segnale di mancanza d’interesse da parte dell’altro.

OLANDA - Cavalleria? No grazie! In Olanda la tolleranza nei costumi e la parità tra sessi è evidente e si riflette ovviamente sui codici relazionali. Non è raro, ad esempio, che siano le donne a fare il primo passo. Il dress-code per il primo appuntamento nel Paese dei tulipani è piuttosto casual, e il conto generalmente si divide a metà. FRANCIA - Parlare chiaro e non arrendersi . In Francia un bacio signi-

fica tendenzialmente “da adesso in poi siamo una coppia”. Quando invece sia il momento giusto per andare a letto insieme, dipende dalle sensazioni dei singoli e non si seguono regole predefinite. Se un francese è interessato a una donna sarà lui a invitarla a uscire. Può però capitare che vi sia un iniziale rifiuto. In questo caso l’uomo deve far almeno un secondo tentativo, mostrando così il proprio interesse e la serietà nell’intento. I francesi sono piuttosto diretti. Se volete chiudere una relazione o interrompere un appuntamento in corso, siate chiari e sinceri. Non rispondere al telefono, ad esempio, non è considerato sufficiente per interrompere un rapporto.

GIAPPONE - Massima educazione e niente baci in pubblico. La cultura giapponese segue molte regole per quanto concerne cortesia ed educazione. Lo stesso vale, ovviamente, per quanto riguarda appuntamenti e relazioni affettive. La maggior parte dei giapponesi dà grande importanza alla puntualità, per cui cercate di non arrivare in ritardo a un appuntamento. Le relazioni in Giappone avanzano molto lentamente. Inizialmente vi troverete sempre in gruppo e tra amici, poi, nel caso di reale interesse reciproco, inizierà la fase vera e propria degli appuntamenti. Il tutto si sancirà con le parole “ti amo”, dato che non esiste in giapponese un corrispettivo per “mi piaci”. E ricordate: in Giappone le coppie non si scambiano segni di affetto di nessun genere quando sono in pubblico. SVEZIA - Non chiamatelo appuntamento - In Svezia non esistono veri

e propri appuntamenti. Ci si incontra con amici e potenziali flirt qualche volta ai “fika”, cioè i bar dove prendere un caffè o un tè nel pomeriggio

e mangiare un panino o un dolce. Dopo qualche incontro si pianifica un’attività insieme, come andare al cinema, cucinare o cenare al ristorante. Comunque, qualsiasi cosa succeda, nessuno parla mai di “appuntamento” in Svezia!

AUSTRALIA - Niente regole fisse. Gli australiani non hanno regole

specifiche per quanto riguarda gli appuntamenti o l’uscire insieme. Spesso da un’amicizia nasce una relazione vera e propria e non è raro che una relazione inizi nel bel mezzo di svariati appuntamenti, durante i quali non è chiaro quando e quante volte si debba finire a letto prima di potersi definire una coppia a tutti gli effetti. In Australia sia gli uomini sia le donne possono fare il primo passo. E… attenzione! Sarà la persona invitata all’appuntamento a pagare il conto… ma fortunatamente alla fine è probabile che si decida di dividere le spese!

MESSICO -

Rispettate la tradizione. In Messico la tradizione gioca ancora un ruolo fondamentale nella definizione dei ruoli. Gli uomini tendono a mostrare la propria mascolinità ad ogni costo, mentre ci si aspetta dalle donne un atteggiamento fortemente femminile. Le donne ricevono assidue attenzioni da parte dei partner e anche moltissime telefonate. Naturalmente questi comportamenti sono sempre meno presenti nelle giovani generazioni. Nonostante ciò, permane l’usanza secondo cui è l’uomo a chiedere alla donna di uscire e sarà sempre lui che si offrirà di pagare il conto. RUSSIA - Vestiti eleganti e regali già dal primo appuntamento. Le regole per un buon appuntamento in Russia non possono prescindere dalla netta distinzione dei ruoli tra uomo e donna. Di solito gli uomini portano piccoli regali e molti fiori. In nessun modo si permetterà ad una donna di portare pesi o borse ingombranti, le portiere saranno aperte e chiuse per lei e non c’è dubbio che sarà l’uomo a pagare il conto. Per ogni appuntamento il dress-code rimane molto elegante e le donne indossano spesso tacchi alti.

Buon viaggio e… Buon flirt!

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TURISMO #turismo

ESTATE 2018

ECCO LE TOP DESTINATION

In collaborazione con il tour operator Going e con Vivere&Viaggiare con Bluvacanze: la più grande agenzia di viaggi d’Italia

SARDEGNA PERDEPERA E LA ZONA BLU DELL’OGLIASTRA Pietra a forma di pera. È questo il significato di Perdepera (Sa Perda ‘e Pera in sardo) che assieme alle spiagge di Marina di Cardedu e Tramalitza forma un unico arenile di circa 8 km complessivi (il più lungo di tutta l’isola) con acque cristalline, sabbie fini e ricco di luoghi da scoprire. Siamo nella parte meridionale dell’Ogliastra: questa è una Sardegna diversa: più selvaggia e autentica puntellata da panorami impervi con boschi di macchia mediterranea e il rumore dei corsi d’acqua presenti che levigano le rocce calcaree. Le persone che popolano i paesi circostanti ai piedi del Gennargentu scandiscono le giornate all’insegna della lentezza: Lanusei, Gairo Sant’Elena e Bari Sardo sono esempi di borghi dove natura, cultura e buon cibo sono diventati un unico elemento. Non a caso questa zona è diventata famosa nel mondo per l’elevato numero di persone ultracentenarie che la popolano. Questo fenomeno ha assunto il nome di Zona Blu e identifica un’area geografica in cui la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media mondiale. Ed è proprio il blu il colore che domina quest’area: il blu del mare pulitissimo ed incontaminato che permette di scoprire le diverse spiagge e i caratteristici fondali così variegati e ricchi di popolazione; il blu del cielo che si spicca sopra i numerosi sentieri da trekking che attraversano tutta la vegetazione dell’Ogliastra, costeggiando

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i nuraghi, il Gennargentu e i cosiddetti “tacchi”, formazioni roccia che si stagliano impetuosamente verso il cielo. Semplicemente blu Perdepera. Quote a partire da euro 1.310 per il mese di luglio in pensione completa per 7 notti al Perdepera Resort. Prezzo finito a persona (include volo, assicurazione annullamento, medico bagaglio). Per info: www. going.it - www.bluvacanze.it


MIAMI IL MITO DI OCEAN DRIVE Guidare lungo un sogno chiamato Ocean Drive. A bordo di un’auto decappottabile si viaggia attraverso questa scenografia cinematografica a cielo aperto chiamata Miami che ancora regala il sapore di essere nel bel mezzo del mito americano. Spiagge e lungomare, edifici ed alberghi in stile Art Déco, boutique e ristoranti, Scarface e Dexter: colori, odori e frammenti di una città così unica e diversa da tutte le altre dove diverse culture si sono mescolate tra di loro in uno scenario naturale unico al mondo. Ne è un esempio Little Havana, cuore pulsante della cultura ispanica a Miami e il parco nazionale delle Everglades, un’area naturale grande come il Molise dominata da mangrovie e alligatori. La metropoli della Florida sarà anche il vostro punto di riferimento per un tour della nazione: da non perdere la frizzante Orlando con i suoi parchi divertimento e il Kennedy Space Center a Cape Canaveral per provare l’emozione di essere astronauti anche per un solo giorno. Quote a partire da euro 1.550 per il mese di luglio in solo soggiorno per 6 giorni e 4 notti al Pestana Resort South Beach. Prezzo finito a persona (include volo, assicurazione annullamento, medico bagaglio). Per info: www.going.it - www.bluvacanze.it

OCEANO INDIANO MALDIVE PER TUTTI - ISOLA DI THODDOO Se pensate che l’Oceano Indiano possa essere una destinazione costosa vi state sbagliando di grosso. Grazie ad un’offerta alberghiera che offre diverse possibilità di soggiorno Maldive, Mauritius e Seychelles rappresentano tre sogni ad occhi aperti che, per queste vacanze estive, si possono tranquillamente trasformare in realtà. Per vivere questo sogno però, occorre uscire dai classici itinerari del turismo di massa per tuffarsi nelle isole che ospitano ancora pochi turisti: è il caso dell’isola di Thoddoo, un piccolo lembo di terra a nord dell’isola di Ari dove una coppia di italiani gestisce una piccola struttura ricettiva: la Ale Sara Guesthouse dispone di dieci camere con tutti i comfort a non più di cento metri dalla bellissima spiaggia bianca di “Bikini Beach”. Thoddoo in lingua divehi significa “isola dal grande reef” e una moltitudine di colori tra coralli e pesci attende il visitatore che si è spinto fin qui per vivere finalmente un’esperienza autenticamente maldiviana. Quote a partire da euro 1.490 per il mese di luglio in pensione completa per 10 giorni e 7 notti all’Ale Sara Guesthouse. Prezzo finito a persona (include volo, assicurazione annullamento, medico bagaglio). Per info: www.going.it - www.bluvacanze.it

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EQUITAZIONE #equitazione

Il Top dell’equitazione mondiale per il quarto anno allo Stadio dei Marmi Pietro Mennea. Save the date, 6/9 settembre

TORNA IL LONGINES GLOBAL CHAMPIONS TOUR

di Francesca Pasquini - Foto Guia Pavese

Eleonora Di Giuseppe e Marco Danese

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migliori saltatori del mondo, location mozzafiato, premi in denaro senza precedenti. Questo è il Global Champions, circuito di salto ostacoli che si concluderà a Doha (8/10 novembre) passando per Città del Messico, Miami, Shanghai, Madrid, Amburgo, Saint Tropez, Cannes, Cascais, Estoril, Monaco, Parigi, Chantilly, Berlino, Londra, Valkenswaard e Roma. La tappa capitolina vestirà da concorso ippico lo Stadio dei Marmi Pietro Mennea dal 6 al 9 settembre. La novità dell’edizione 2018 del Global Champions è l’appuntamento con i Play Off di Praga, in programma dal 13 al 16 dicembre. Nella cornice natalizia della capitale ceca, tutti i vincitori dei Gran Premi del 2018 si fronteggeranno nel Super Gran Prix per aggiudicarsi il montepremi finale di 1.250.000 euro. Altrettanto spetta ai primi sedici team della classifica della Global Champions League dopo la tappa di Doha. Per loro, un montepremi pari a 10.150.000 euro. Per capire meglio i meccanismi di questo circuito, ci siamo fatti guidare dal direttore sportivo Global Champions, Marco Danese. Come nasce l’idea del Longines Global Champions Tour e del Global Champions League?

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Eleonora di Giuseppe, coordinatrice del Global di Roma: il “dietro le quinte” Cosa si nasconde dietro le tribune e il campo gara? Tanto lavoro e passione che accomunano coloro che vi operano, primi tra tutti i grandi cavalieri e i loro groom, e che sono le ragioni del successo perché il talento è importante ma da solo non basta. É bello vedere che più sono grandi e più sono umili. Sono fiera di aver contribuito a portare il Longines Global Champions Tour in Italia, perché significa anche promuovere in maniera straordinaria il cavallo a 360° e tutta l’ampia filiera collegata oltre agli sport equestri come risorsa sociale. Anche per questo l’evento e tutte le iniziative collegate sono gratuite per il pubblico.

Marco Danese: “Da un’idea di Jan Tops, il campione olimpico olandese, che arrivato al vertice della sua carriera sportiva, si è reso conto che mancava qualcosa a questo sport, qualcosa che permettesse ai cavalieri di divenire veri professionisti. E così nel 2006 creò un circuito “top”: dai premi, alle location, alla qualità dei terreni di gara, ai dettagli nella scuderizzazione, al benessere del cavallo, al livello dei giudici e di tutti i tecnici coinvolti. Lanciato il format, lo step successivo fu quello di portare i top cavalieri in top locations. La crescita del circuito è stata esponenziale. Basti pensare che nel 2006 il Longines Global Champions Tour partì con sei tappe ed oggi ne ha diciassette. Dai centri ippici permanenti alle locations più affascinanti del pianeta, l’equitazione viene accolta sotto la Tour Eiffel, nel fiabesco castello di Chantilly, al Sommergarten di Berlino, sulla spiaggia di Miami, al China Art Palace di Shanghai, al Club de Campo Villa di Madrid, al Derby-Park Klein Flottbeck di Amburgo, nella Pampelonne Beach di Saint Tropez e nello Stadio of Esperides di Cannes. Per tradurla in moneta, la stagione 2018 ha a disposizione un salvadanaio di 35.000.000 euro da spartire nelle diciassette tappe.


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BASKET #basket

UBI BANCA PER LA RIQUALIFICAZIONE DEI QUARTIERI DI ROMA Prima iniziativa in partnership con la NBA al parco della Cecchina alla presenza di Danilo Gallinari

U

di Marco Oddino

no spazio completamente rinnovato e restituito alla cittadinanza, dedicato agli appassionati di basket: UBI Banca e NBA, con il patrocinio del Comune di Roma, hanno inaugurato il nuovo campo da pallacanestro all’interno del Parco della Cecchina, a Roma, ristrutturato interamente grazie al contributo della Banca. Si tratta di un intervento coerente con la responsabilità sociale che caratterizza da sempre l’istituto di credito e che è in linea con la vicinanza al mondo dello sport negli anni consolidata dalla banca, che sostiene in tutta Italia diverse iniziative grazie a sponsorizzazioni e erogazioni liberali. Dal ruolo di official bank di NBA in Italia ha preso vita l’iniziativa Enjoy NBA del 29 giugno con l’apertura del Village dove un pubblico di oltre 4mila persone, prevalentemente ragazzi appassionati di basket, ha assistito agli eventi organizzati nel nuovo campo da pallacanestro. Ospite d’onore è stato Danilo Gallinari, titolare dei Los Angeles Clippers e ala della nazionale italiana di basket. Un evento reso possibile anche dalla collaborazione con la Federazione Italiana Pallacanestro di cui UBI Banca è sponsor ufficiale. Alla giornata di inaugurazione hanno partecipato anche venti atleti Special Olympics venuti da Arezzo. “Abbiamo scelto di riqualificare un campo da basket utilizzato quotidianamente dai ragazzi del quartiere e dalle scuole”, ha spiegato Silvano Manella, Responsabile della Macro Area Territoriale di Lazio, Toscana e Umbria UBI Banca. “Il nostro intervento ha un doppio valore: sociale, perché riteniamo che lo sport rappresenti un’attività aggregante e positiva per i giovani; sportivo, perché abbiamo reso regolamentare il campo, migliorandone la fruizione anche da parte degli atleti che lì si potranno allenare.” Un’attenzione dimostrata dal sostegno a numerose società amatoriali ma anche dall’aver scelto di affiancare il brand UBI Banca a importanti club come Juventus Football Club, Atalanta Bergamasca Calcio (per entrambi UBI è Official Bank) e Brescia Calcio.

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La priorità di UBI Banca ovviamente rimane offrire attività bancarie tramite i propri qualificati professionisti che nella Macro Area Lazio, Toscana, Umbria, sono operativi con 266 sportelli, 8 centri impresa con oltre 540mila clienti. In particolare a Roma l’istituto è organizzato attraverso tre direzioni territoriali che gestiscono 106 filiali e oltre 220mila clienti. Clientela a cui viene offerta la possibilità di sostenere i propri progetti futuri attraverso l’erogazione di finanziamenti all’insegna di efficienza, innovazione e rispetto del cliente. Soggetti che possono riscontrare questo stile anche grazie alle attività realizzate in merito a interventi culturali, come ad esempio la sponsorizzazione del Teatro Olimpico a Roma, attività sociali e sportive come la citata partnership con NBA.


CANOTTAGGIO #canottaggio

LA “FOSSA” È PRONTA AD ACCLAMARE IL NUOVO VINCITORE DELLA 54MA COPPA DEI CANOTTIERI

Al CC Aniene la categoria under 15

LE NOVITA’ DELLA 54MA EDIZIONE TORNEO UNDER 15: la Next generation che lo scorso anno scalpitava e primeggiava, quest’anno ha un torneo dedicato. Cinque i circoli che hanno aderito: CC Aniene (vincitore 2018), CC Lazio, CC Roma, CT Eur, RCC Tevere Remo. MAN OF THE MATCH CORRIERE DELLO SPORT: Al termine di ogni partita verrà decretato l’Uomo partita che riceverà un abbonamento gratuito per 90 giorni al Corriere dello sport on line. PREMIO “GUANTO HAI PARATO-HO SOCCER”: Anche i portieri avranno il loro momento di gloria: durante le partite i migliori numeri uno verranno premiati con un paio di guanti professionali “Ho Soccer”. Non solo calcio a 5, comunque. Proprio accanto alla “Fossa”, si disputa anche la terza edizione della “Coppa dei Canottieri di Padel – Trofeo Peroni 3.5” riservato alla sola classe Over 35.

T

rentacinque squadre, quattro partite al giorno e nove circoli storici in gara. La 54ma Coppa dei Canottieri è tornata ad infiammare la “Fossa” del Circolo Canottieri Lazio. Fino al 23 luglio i Circoli più prestigiosi della capitale si daranno battaglia per conquistare il trofeo “Babbo” Valiani. Circolo Canottieri Lazio, Circolo Canottieri Aniene, Circolo Canottieri Roma, Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, Circolo Magistrati Corte dei Conti, Sporting Club Eur, Circolo Tennis Eur, Tennis Club Parioli e new entry di quest’anno Circolo Canottieri Tirrenia Todaro (cat. Assoluti). In attesa di conoscere il vincitore possiamo già congratularci con il CCAniene che battendo il Reale Circolo Tevere Remo per 2-1 si aggiudica la categoria “Under 15”. Una delle grandi novità di questa edizione. «Dopo il tutto esaurito dello scorso anno – dichiara Paolo Sbordoni Presidente del Circolo Canottieri Lazio - puntiamo allo stesso obiettivo in questa edizione, proseguendo sulla via delle novità e dell’ampliamento della manifestazione. Quest’anno, dopo l’introduzione del padel nella 52esima edizione, abbiamo per la prima volta un torneo dedicato agli Under 15. E non si tratta di novità da poco: cercavamo un modo per esaltare il concetto di famiglia e il respiro generazionale tipico del tessuto sportivo di un circolo e così abbiamo pensato di farlo aprendo alle squadre dei nostri figli. E sarà un piacere per tutti noi assistere all’al-

ternarsi di padri e figli nella leggendaria “fossa” del C.C. Lazio. I Circoli in gara appartengono all’associazione dei Circoli Storici della Capitale, rappresentano le oltre novemila famiglie che si impegnano nella diffusione della pratica sportiva». Il CT dell’Italia Roberto Mancini è nella formazione del C.C. Aniene, non è ancora sceso in campo, ma a far brillare il cognome ci ha pensato Mancini Jr, autore di numerosi gol nella categoria Assoluti. Non hanno resistito al richiamo del torneo l’ex laziale Mimmo Caso, in campo con la Tevere Remo nel torneo Over 60. In campo anche due altri ex biancocelesti come Stefano Fiore (CC Roma) e Dario Marcolin (TC Parioli), mentre il CT Eur potrebbe schierare ‘ex Empoli e vice di Luciano Spalletti all’Inter, Daniele Baldini. Rilevante la partecipazione di un’istituzione del calcio a 5 come Andrea Rubei, che giocherà nel Ct Eur sia il torno Over 40 che Over 50, mentre Paolo Minicucci, fuoriclasse della disciplina ed ex ct della Nazionale Under 21 di calcio a 5 vestirà la maglia della Canottieri Roma. Tra i giocatori che hanno fatto la storia del calcio a 5 internazionale, prenderanno parte al anche Marco Angelini (Sporting Eur), Luca Ippoliti con la (C.C. Lazio) e Diego Tavano(C.C: Aniene).

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CIRCOLIADI #circoliadi

VINCE IL A

lla linea del traguardo l’ha spuntata il Forum. Dopo una giornata intensa, ricca di sfide testa a testa in cui non sono mancati i colpi di scena, il sodalizio del Forum Sport Center si è aggiudicato le Circoliadi 2018. La manifestazione ha visto scendere in campo otto tra i più rappresentativi circoli romani: Forum Sport Center, Due Ponti Sporting Club, Juvenia Sporting Club, Villa Aurelia Sporting Club, Villa York Sporting Club,Tuscolo Sporting Club, Nettuno Club e Flaminio. L’iniziativa è stata ideata dai presidenti dei sodalizi, Walter Casenghi del Forum e da Emanuele e Pietro Tornaboni del Due Ponti, con un ottimo Davide Troiani a coordinare lo svolgimento delle gare. « Siamo doppiamente felici di questa vittoria - ha dichiarato Casenghi - per il titolo conquistato dal nostro circolo e per il successo dell’iniziativa che abbiamo lanciato tre anni fa per consentire agli atleti amatoriali e alle persone che frequentano i circoli di cimentarsi nel proprio sport preferito con tanta passione ed uno giusto spirito olimpico” Le squadre dei circoli si sono date battaglia in sette diverse discipline: nuoto, tennis, calcetto, running, padel, fitness e burraco. Sfide dense di emozioni hanno caratterizzato questa edizione delle Circoliadi, tanto che si è dovuto attendere fino all’ultima giornata (in cui si svolgeva il concentramento finale di tennis e la staffetta di running) per decretare il circolo vincitore. E per la prima volta, si è assistito a un pari merito tra i Campioni del Due Ponti e il Forum che alla fine delle gare è riuscito a salire sul gradino più alto del podio, grazie al numero maggiore di vittorie nelle singole competizioni. Nel tennis il successo è andato al Villa York seguito dal Due Ponti, che così conquistava punti importanti, mentre i propri runner si misuravano contro i diretti concorrenti al podio finale del Forum. Alla fine i padroni di casa del Forum sono riusciti a spezzare il predominio del Due Ponti sia nel running, sia nella classifica finale (con il terzo posto della new entry Flaminio Sporting Club) e poi vincitori e vinti hanno festeggiato al Forum con premiazioni e fuochi d’artificio.

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CIRCOLIADI #circoliadi

FORUM SPORT CENTER AL FOTOFINISH Grandi emozioni fino all’ultimo minuto tra i circoli sportivi della Capitale nella terza edizione della manifestazione Foto di Daniele Grasso

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FITNESS #fitness

POLE SPORT DANCE MANIA

FITNESS, FASHION & LIFE STYLE “Se la pole dance e la lap dance sono uguali perché c’è un palo, allora anche il calcio e la pallavolo sono la stessa cosa perché c’è una palla…”.

C

on queste frase una celebre attrice con la passione della pole dance è riuscita a fotografare la differenza tra questi due mondi. La pole sport dance è un mix di ginnastica e danza con la pertica. Spesso erroneamente confusa con la lap dance, si differenzia invece profondamente da essa in quanto, mentre quest’ultima nasce come spettacolo ludico e d’intrattenimento, la pole dance è uno sport a tutti gli effetti. La sua storia ha radici lontane. Dal Giappone, alla Cina, all’antico Egitto per poi arrivare ora nelle palestre e nei circoli sportivi con una nuova veste: quella del fitness. Uno sport in grandissima ascesa oggi molto in voga che ha come obiettivo quello di entrare a far parte delle discipline del panorama olimpico. Per saperne di più abbiamo incontrato Eleonora Zacchini, 21 anni, Pole Sport Dancer, studentessa di Scienze Biologiche, fotomo-

della con un piede nel mondo della comunicazione. Eleonora come si può definire in poche parole la Pole Sport Dance? “La Pole Sport Dance è una disciplina sportiva a tutti gli effetti, un mix di ginnastica artistica e danza acrobatica che richiede notevoli doti di forza, scioltezza, coordinazione, agilità e resistenza”. Dicono sia uno sport molto duro. È così? “Assolutamente si, richiede molto spirito di sacrificio. In

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tutte le evoluzioni c’è un forte attrito della pelle sul palo e, come prevede il regolamento, non si possono usare protezioni. Bisogna avere una soglia del dolore abbastanza alta per andare avanti”. Come sono i punteggi? C’è una Giuria? “Si, ci sono dei Giudici. Le performances sono suddivise in quattro parti: Coreografia, Livello di Difficoltà, Esecuzione e Presentazione e il punteggio va da 0 a 10 in base al grado di difficoltà della performance”. Come hai cominciato a praticare questo sport? “Ho sempre amato la ginnastica artistica e la ginnastica ritmica, che racchiudono tanta dedizione, potenza e grazia, ma erano rimasti come sogni nel cassetto. Un giorno poi mi capitò di vedere il video di una pole dancer e ritrovai nella sua eleganza, nella sua estrema forza, tutto quello che avevo sempre ammirato nella ginnastiche acrobatiche. Da quel momento ho iniziato, ho avuto la fortuna di incontrare la mia bravissima trainer Sara Iannelli e non sono più riuscita a smettere”. Cosa rappresenta per te questa disciplina? “Per me è arte, eleganza, libertà di espressione. Mi piace

esprimere con spontaneità tutta la forza che ho dentro. È una sfida continua con me stessa. Mi “formo” sempre di più dopo ogni allenamento: imparo e sono contenta se faccio bene una figura, così come imparo ad accettare una caduta, una scivolata improvvisa”. Pole Sport Dance&Eleonora Zacchini: fitness, eleganza, follia ed equilibrio. In purezza . . .


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MOVIE #movie

LE NUOVE USCITE SELEZIONATE DA SPORTCLUB

LUGLIO AL CINEMA di Marta Angelucci

Drammatico Stronger con Jake Gyllenhaal, Tatiana Maslany, Miranda Richardson Jake Gyllenhaal torna nella straordinaria rappresentazione della storia vera (e autobiografica, essendo presa dal libro omonimo) di Jeff Bauman, ora autore americano che nel 2013 fu vittima dell’attentato alla Maratona di Boston. Jeff partecipava alla maratona con la sua fidanzata Erin Hurley e i suoi due coinquilini: li stava aspettando alla linea di traguardo quando esplose la bomba che cambiò per sempre la sua vita. Lo scoppio violentissimo ebbe degli effetti traumatici e definitivi su Bauman: venne immediatamente soccorso da Carlos Arredondo (portatore di bandiere la cui foto mentre soccorre Bauman con un cappello da cowboy rimane storica) e operato chirurgicamente lo stesso giorno. Jeff perse entrambe le gambe, amputate sopra il ginocchio: è da questo evento che il film prende vita. Stronger parla del difficile percorso attraversato da Bauman a seguito della sua perdita d’identità: non riconoscersi nel proprio corpo e quindi nella propria persona, dovendo quindi ricostruirsi come individuo, a livello mentale e fisico, trovando un nuovo “bello” e un nuovo modo di vivere ogni giorno. Erin, la fidanzata di Jeff, avrà un ruolo preponderante nel tardivo passaggio di Jeff, Peter Pan un po’ inconsapevole, all’età adulta. Jake Gyllenhaal, acclamato dalla critica, convince nel difficile ruolo della riabilitazione post-traumatica, sempre senza sfociare nell’enfasi e nel sentimentalismo, ma mantenendo un dignitoso dolore, di cui solo Erin si accorgerà veramente, nonostante ogni media del mondo sia concentrato su di lui.

Thriller, Azione Ocean’s 8 con Sandra Bullock, Cate Blanchett, Helena Bonham Carter, Anne Hathaway La saga di Ocean’s 11 è al suo quarto capitolo, sequel e spin-off insieme della fortunata trilogia. Le quote rosa esplodono in questo film che vede protagonista Sandra Bullock nei panni di Debbie Ocean, sorella di Danny. Ad affiancarla saranno nomi come Cate Blanchett, Helena Bonham Carter, Anne Hathaway e Rihanna; a fare dei cameo anche Dakota Fanning, Matt Damon, Carl Reiner, Adriana Lima, Katie Holmes, Kim Kardashian e molti altri. Ci troviamo quindi di fronte ad un quesito: la pellicola è un escamotage pieno di effetti speciali e volti noti al femminile per sopperire all’impossibilità di un Ocean’s 14 (George Clooney si tirò infatti indietro, decidendo di chiudere col terzo film) o un reale e riuscito

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reboot della saga? Per scoprirlo bisognerà seguire l’ennesimo colpo, stavolta organizzato da Debbie al Met Gala di New York: per la rapina del secolo dovrà però ricomporre la squadra perfetta.

Commedia Prendimi! con Ed Helms, Jake Johnson, Isla Fisher, Jeremy Renner Incredibile storia vera di cinque amici che fin dalle elementari si sfidano ad acchiapparella (Tag, nel titolo originale) e che continuano a farlo anche dopo trent’anni. Per un mese all’anno il gruppo mette in pausa qualsiasi cosa, mettendo a rischio lavoro, relazioni, anche salute a volte, pur di giocare e, ovviamente, vincere. Questa volta però il gioco scatta nel mese del matrimonio dell’unico giocatore finora imbattuto: rischierà il tutto per tutto per mantenere il primato o sceglierà l’amore?

Horror Hereditary

con Toni Colette, Gabriel Byrne, Alex Wolff Esordio cinematografico per Ari Aster, Hereditary è stato presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival 2018 nella sezione Midnight. Quando Ellen Graham, matriarca silenziosa e riservata, muore, i suoi discendenti cominciano ad essere perseguitati da fenomeni inspiegabili, legati alla loro ascendenza: il testamento di Ellen sembra essere quello di una maledizione demoniaca. Forse su questo gioca il thriller-horror dal taglio psicologico di Aster: spesso ad essere ereditati sono i demoni (mentali, in questo caso) e le problematiche dei propri genitori più che i beni terreni; come se ci facessimo carico noi di zaini che non sono nostri. Che il film sia una metafora di come i figli spesso confondano ciò che appartiene a noi e ciò che appartiene ai nostri genitori? O magari di come i genitori facciano fatica a non scaricare i propri pesi sulle spalle dei figli.


MUSICA #musica

Le selezioni musicali di Sportclub di Marta Angelucci - Foto in esclusiva di Tamara Casula (Caparezza) e Francesca Romana Abbonato (Alessandro Pieravanti)

LE NOTE DI LUGLIO Ringo Starr – 11/07 – Auditorium Parco della Musica

L’ex Beatles finalmente a Roma in una delle uniche tre date italiane (le altre a Vicenza e Lucca); l’ultima volta di Ringo in Europa è stata infatti nel 2011. Dopo sei anni con la stessa formazione Ringo dà il benvenuto al ritorno nel gruppo di Colin Hay e al nuovo membro Graham Goudman dei 10CC. Hay e Gouldman si uniscono così ai componenti storici della All Starr: Steve Lukather, Gregg Rolie, Warren Ham e Gregg Bissonette. Ringo e la sua band hanno appena concluso un tour che è cominciato a Las Vegas ed è terminato con la performance al Beacon Theater di New York. La band sta promuovendo il nuovo album di Ringo Starr, Give More Love. Sono promesse emozioni per il concerto di uno dei volti più caratteristici e amati del mondo della musica.

Lo Stato Sociale – 13/07 – Ippodromo delle Capannelle

Dopo la fortunata avventura Sanremese con un “Una vita in Vacanza” la band torna a fare quello per cui si è distinta negli anni: esibirsi di fronte al proprio pubblico portando sul palco ogni volta qualcosa di completamente inaspettato. Sarà un viaggio a spasso per il tempo dalle origini della band fino ad “Una vita in vacanza” attraverso i diciassette brani contenuti in Primati, la raccolta differenziata da poco pubblicata. Aspettatevi pezzi nostalgici come “Amore ai Tempi dell’IKEA”fino a canzoni più recenti come “Amarsi Male” e “Buona Sfortuna”: ce ne sarà per tutti i gusti.

Caparezza – 16/07 – Rock in Roma

20 sold nei palazzetti, 9.000 km da Nord a Sud Italia, 125.000 biglietti venduti: questi solo alcuni dei numeri ottenuti da “Prisoner 709”, settimo album del rapper italiano Caparezza, artista dell’anno consacrato da pubblico e critica. Torna sui palchi quest’estate all’interno di rassegne estive (Goa Boa, Sherwood Festival, Onda D’Urto, Collisioni) e in località tanto metropolitane quanto di villeggiatura. A quarantaquattro anni Michele Salvemini pubblica il disco più intimo e personale della propria carriera, lasciando nel segno come solo lui e la sua chioma indomabile sanno fare. Foto di Tamara Casula.

Fabri Fibra – 26/07 – Rock in Roma LE VACANZE TOUR sarà l’occasione per saltare al ritmo di alcune delle più grandi hit di Fabri Fibra e cantare insieme a lui i grandi successi del 2017: “Fenomeno” (certificato doppio platino da Fimi/Gfk Italia), “Stavo Pensando a te” (certificato doppio platino da Fimi/Gfk Italia) e “Pamplona” (feat. Thegiornalisti), quest’ultimo reduce dall’enorme successo estivo e da 4 certificazioni platino.

Le Scelte di Sound Meeter – Alessandro Pieravanti

Alessandro Pieravanti, cantastorie per eccellenza, voce narrante e percussionista de Il Muro del Canto, è la scelta di Sound Meeter per la puntata di questo mese (che potrete trovare a breve su tutti i loro canali): icona musicale romana, Pieravanti riesce a dar vita alla tradizione e alla narrativa in una chiave personalissima, unendole nel quadro dalle molteplici facce della Città Eterna. Si è raccontato in un’intervista all’interno dello scenario di molti luoghi chiave della sua vita, tutti gravitanti attorno a Piazza Bologna. Il 7 giugno lo troveremo a Villa Ada con Il Muro del Canto e il 29 Luglio di nuovo al fianco di Roberto Angelini per “Mestieri in Musica”, nella splendida atmosfera di ‘Na Cosetta, Pigneto. Foto di Francesca Romana Abbonato.

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MOTORI Rubrica a cura della redazione di Hurrymagazine.it

www.the-hurry.com

Forse è una donna il committente del bolide “One-Off” presentata dal Cavallino sul Lago di Como di Fabrizio Lubrano Lavadera

U

n esemplare unico in tutti i sensi, disegnato dal Centro Stile Ferrari su telaio e meccanica della 488 GTB, modello precedente. Al centro lo stile, lo stile Ferrari, volendo parafrasare il nome con cui viene indicato il gruppo di menti che l’ha progettata. La Ferrari SP38 può essere guidata sia in strada che in pista, perché riflette la profonda passione di un cliente, a cui è destinata, per le corse automobilistiche. Proprio in pista è stata messa alla prova con una serie di giri lanciati. Test superato a pieni voti. La Ferrari SP38, figlia come detto della 488 GTB, ha però una carrozzeria che si allontana non poco dalla vettura da cui trae origine. Tre strati di rosso metallizzato, design cuneiforme che si estende sulla parte posteriore e architettura biturbo con doppi intercooler ispirata alla leggendaria F40, raccontano l’unicità dell’ultimo risultato dell’ingegno del Cavallino. Vista dall’alto poi, appare ancora più agile e potente, grazie al frontale affusolato che sfoga sull’esterno mostrandone i “muscoli”. Da qui si snodano le fiancate, che infine ripiegano internamente, nascondendo le prese d’aria. Il design dinamico e ricercato, ragione principale che distingue davvero La Ferrari SP38,si estende sopra il cofano motore,privo di lunotto, che si fonde in un unicum in

SP

UNA FERRARI ESCLUSIVA PE

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fibra di carbonio. Tre lamelle trasversali fendono quest’ultimo per disperdere il calore generato dal propulsore. Il bordo di fuga dello spoiler confluisce invece nel parafango e nel diffusore aerodinamico sottostante, creando una cornice attorno al volume della coda che ruba l’occhio. Gli interni sono a cura del programma Tailor Made. Curati nei minimi dettagli, reggono alla grande il confronto con l’esterno. Il risultato finale è una macchina speciale, esposta per la prima volta al pubblico in occasione del Concorso d’Eleganza Villa d’Este, sul Lago di Como lo scorso 26 maggio. Il nome SP sta per Special Project. Un progetto speciale perché rivolto per la trentottesima volta (da qui 38) ad un unico cliente (One-Off). Tra coloro che hanno usufruito di questo speciale trattamento anche il chitarrista Eric Clapton nel 2012. Il valore stimato di quella vettura fu di 3,8 milioni di euro, prezzo da cui probabilmente la SP38 non si discosta molto. Non sappiamo con certezza chi sia il facoltoso cliente a cui è destinata la Ferrari SP38. Certamente non nascondiamo per lui, o per lei, un pizzico d’invidia. Su Instagram sono circolate alcune immagini dell’auto, con indizi che portano a Deborah Mayer, pilota francese del team svizzero Kessel Racing, che gareggia nei campionati Ferrari Challenge e Michelin Le Mans Cup. Che sia davvero lei?

ER UN CLIENTE MISTERIOSO

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MOTORI Rubrica a cura della redazione di Hurrymagazine.it

VELAR: LA PIÙ BELLA DEL 2018 Range Rover Velar è l’auto più bella del mondo. La commissione del World Car Awards quest’anno ha scelto un SUV come icona di stile.

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di Fabrizio Lubrano Lavadera

l nuovo SUV di Range Rover ha vinto uno dei concorsi più importanti al mondo nel settore automotive, convincendo una giuria composta da 82 giornalisti specializzati provenienti da 24 diversi paesi. Dal punto di vista estetico, grazie al suo look elegante e allo stesso tempo moderno, Velar si è aggiudicata così il premio World Car Design of the Year. Ultima evoluzione stilistica di Land Rover, la Velar succede alla Jaguar F-Pace, vincitrice lo scorso anno anche del premio Car of the Year. Nelle parole di Ralph Speth, CEO di Jaguar Land Rover, tutta la soddisfazione di una vittoria che si somma ai riconoscimenti ottenuti negli anni passati dalla Jaguar F-Type, Range Rover Evoque e Jaguar F-Pace, e un fiume di ringraziamenti: “Mi sento di dire grazie ai membri della giuria per la loro fiducia ed il sostegno che incoraggia il Team Land Rover a perseguire un proprio stile unico. Range Rover Velar è un SUV eccezionale, di classe superiore, dotato di un’irresistibile modernità, un design affascinante, tecnologie innovative, e una grande attenzione alla sostenibilità.”

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L’attenzione al design in termini di business, per Land Rover,ha assunto maggiore importanza quando nel 2004 Gerry McGovern è diventato Chief Design Officer dell’azienda. Fino ad allora l’”engineering”si poneva all’apice di una scala di valori che col tempo ha compreso come non si potesse prescindere dalla “bellezza” per attrarre fette sempre più ampie di pubblico. Quando parliamo di design è scontato che si pensi subito agli esterni, ma è sugli interni che il guidatore sviluppa il suo rapporto intimo con l’auto. In tal senso si inscrive l’effetto “navicella spaziale”dato dalla plancia della Range Rover Velar: concentrato di tecnologia, total control e modernità. La sfida più importante per i designer di Land Rover, e non solo, riguardo al tema dell’elettrificazione, è che l’ingegneria possa procedere a braccetto con il concepimento di forme e linee sempre più varie ed accattivanti, in modo da segnare una rottura non solo con l’alimentazione tradizionale, ma anche con una visione fin troppo familiare del concetto di auto. Affinché la bellezza non sia vana, ma rappresenti, com’è nella sua condizione primordiale, portatrice di cambiamento.


MOTORI Rubrica a cura della redazione di Hurrymagazine.it

NISSAN DÀ L’ADDIO AL DIESEL L’obiettivo della casa giapponese: abbandonare la motorizzazione diesel e portare quella elettrica al 50% entro il 2025.

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di Tommaso Armati

l diesel è sempre più nell’occhio del ciclone. Dopo gli annunci di alcune città, tra cui Roma, di voler bandire l’ingresso in centro a questo tipo di vetture, molte case automobilistiche stanno rivedendo le loro strategie produttive. Dopo gli annunci di Toyota e FCA, ora è Nissan a voler interrompere la produzione delle auto diesel in Europa per focalizzarsi sulle auto elettriche. È l’agenzia Kyodo a riportare la notizia, basandosi su un dossier interno dell’azienda in cui viene dichiarato l’obiettivo di arrivare entro il 2025 a una proporzione di 50% di auto elettriche prodotte tra tutte le vetture immatricolate. La strada dell’elettrico è tracciata e rafforzata dai dati incoraggianti che vengono dal mercato: le vendite di auto elettriche Nissan sono aumentate del 10% nell’ultimo anno fiscale, trainate dal successo di Nissan Leaf, che nel 2017 è stata l’auto elettrica a zero emissioni più venduta al mondo, registrando una crescita solida in Giappone, Stati Uniti e Europa. In Italia la nuova Nissan Leaf, lanciata lo scorso dicembre, in pochi mesi ha raggiunto già un numero di immatricolazioni e ordini pari a quanto fatto nei due anni precedenti dal vecchio modello.

La nuova Leaf rappresenta il fiore all’occhiello della Nissan Intelligent Mobility: è stata premiata come “Electric Car of The Year” durante l’ultimo Salone di New York e ha ottenuto la certificazione di 5 stelle di sicurezza secondo gli standard Euro NCAP per i suoi sistemi avanzati di assistenza alla guida quali video videocamere e radar per il rilevamento dei pedoni. Nissan Leaf è stata presentata al Salone di Pechino, ad aprile, insieme ad altri 3 modelli. Nissan Silphy Zero Emission è l’auto costruita appositamente per il mercato cinese, che integra la struttura e le tecnologie di Nissan Leaf, con un’autonomia di percorrenza di 338 km e opzioni di ricarica rapida. Nissan IMx Kuro è il crossover elettrico dotato di tecnologia Brain to Vehicle che permette di apprendere lo stile di guida del guidatore, interpretando i segnali emessi dalle onde cerebrali del conducente. Nissan Terra, invece, è un SUV caratterizzato da un’estetica moderna e un abitacolo accogliente, predisposto ad affrontare qualsiasi tipo di terreno. Nissan corre veloce sulla strada dell’elettrico e l’orizzonte è sempre più verde.

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MOTORI Rubrica a cura della redazione di Hurrymagazine.it

UN’AUTO SU VENTI

È UN NLT

Secondo i dati di ANIASA, 30.000 italiani in due anni sono passati al Noleggio a Lungo Termine, e il car sharing è cresciuto in un anno del 21%.

NUOVA REVISIONE:

CHE COSA CAMBIA? Stessi intervalli di revisione ma più dati sulla carta di circolazione: “truccare” i km sarà impossibile. di Tommaso Armati

di Tommso Armati

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l Noleggio a Lungo Termine? Ormai non è più una novità ma una realtà consolidata. A testimoniarlo sono i dati emersi dalla ricerca “Noleggio a lungo termine ai privati -La nuova frontiera dell’auto”, realizzata da Aniasa (Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici) in collaborazione con Bain & Company e presentata a Milano a fine maggio. Tra il 2015 e il 2017, circa 30.000 persone sono passate a questa formula provenendo dalla proprietà o dal leasing; oggi, infatti, un’auto ogni 20 in circolazione, tra quelle fino a 7 anni di anzianità, è un noleggio a lungo termine. Un successo crescente che ha portato l’NLT a pesare circa il 13% sulle immatricolazioni totali nel 2017, grazie anche a una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori. Un italiano su 4, infatti, dichiara di conoscere approfonditamente il noleggio a lungo termine, mentre il 51% sa cos’è ma solo in maniera superficiale; il 5% dichiara di aver già noleggiato un’auto, mentre il 40% si dichiara pronto a sperimentare questa formula in futuro. Ma quali sono i fattori che suscitano più interesse? Il più apprezzato è quello della certezza dei costi, grazie alla formula “tutto compreso” che include assicurazione, bollo, manutenzione e soccorso stradale. D’altra parte, gli utenti ancora scettici vorrebbero maggiore chiarezza sulle clausole contrattuali e la possibilità di sospendere il contratto prima del tempo. I risultati di questa ricerca rappresentano un segnale forte dei tempi che cambiano: la recente crisi del mercato automotive e l’avvento di formule innovative di sharing mobility hanno portato anche molti privati a considerare l’auto come un mero strumento di mobilità. Per questo motivo sono in tanti a scegliere di rinunciare alla proprietà per privilegiare soluzioni di accesso “senza pensieri” al veicolo che vanno dal brevissimo, al breve, fino al lungo termine. Lo testimonia anche il successo del car sharing che secondo i dati Aniasa è cresciuto del 21% nel 2017 nel nostro paese con 820.000 utenti attivi. Anche il successo del noleggio a lungo termine va in questa direzione: piuttosto che scegliere un’auto che ci accompagni per buona parte della nostra vita, si preferisce cambiarla dopo pochi anni, così da non vederla svalutare nel tempo e guidare una vettura sempre nuova al passo con gli standard tecnologici e ambientali. Insomma, gli italiani stanno cambiando mentalità e forse l’auto di proprietà sarà presto solo un ricordo.

78 l Luglio/Agosto 2018 l Sport Club

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al 20 maggio è in vigore il nuovo certificato di revisione, che ha l’obiettivo di rendere più scrupolosi i controlli tecnici per far circolare solo vetture conformi agli standard di sicurezza. Quali sono le novità? Oltre alla fustella adesiva applicata sulla carta di circolazione, le officine rilasceranno una sorta di pagellino con la valutazione dell’efficienza del mezzo, riportando eventuali carenze individuate e categorizzandole in tre livelli: lievi, gravi e pericolose. Inoltre le officine saranno tenute a certificare i chilometri percorsi dal veicolo al momento della revisione. Questa misura ha l’obiettivo di contrastare i tentativi di truffa delle “schilometrate”, ovvero l’abbassamento artefatto dei chilometri percorsi per poter rivendere l’auto a un prezzo più alto. Sempre in ottica di trasparenza, d’ora in poi, tutti i dati delle revisioni, compresi i chilometri, saranno consultabili in tempo reale sul Portale dell’Automobilista (www.ilportaledell’automobilista.it). L’introduzione di questo certificato è conseguenza di una direttiva europea che è stata poi recepita nel nostro paese attraverso un decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 19 maggio 2017. Quindi la natura della revisione cambia, ma i tempi rimangono gli stessi: la prima si effettua a quattro anni dalla prima immatricolazione, mentre le successive vanno fatte ogni due anni. Anche i costi rimarranno invariati: 45 euro se la revisione è effettuata presso la Motorizzazione Civile e 66,88 euro se fatta in un centro autorizzato. E chi non la fa? Rischia una multa salatissima tra i 169 euro e i 680 euro.


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