Libro geo finito

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INTRODUZIONE Certo che c’è il verde in questo viaggio in Italia, il verde delle pianure e delle colline, dei prati e dei boschi. E poi c’è il blu dei fiumi e dei mari, il blu d’un cielo incantevole. Giallo, arancione e rosso spiccano nei cibi che imbandiscono le tavole italiane, delizie al palato e agli occhi. Ma neanche il grigio manca, il grigio delle strade e delle fabbriche, grigio d’industria e sudore. Ci sono tanti colori, allora, dentro questa ricerca, così come si deve, perché ogni volta che si scopre, ogni volta che si impara c’è un arcobaleno pronto a sollecitare e solleticare. Questa ricerca che è un viaggio lungo il nostro paese è stata condotto proprio nel modo che si deve. Prima di tutto ci sono state le conoscenze che ognuno già possedeva, che è poi come muoversi negli spazi noti e consueti. Queste conoscenze sono state condivise, il sapere è un pane che è più buono se gustato insieme. Poi il salto. Da sé verso il mondo. Quindi una ricerca certosina di altre notizie, altre informazioni, altre strade, altri itinerari. Non sempre senza difficoltà. Ma muoversi verso terre sconosciute è così: puoi incappare nella montagna difficile da superare o nel fiume quasi impossibile da guadare. Ma si è arrivati alla fine e ne è uscita una ricerca sull’Italia divisa per argomenti da vedere, da sentire e da gustare. Con tanti colori, come sono i giorni passati a scoprire, a riflettere, a dire. A ritrovare un paese che ci accoglie, dentro tanti tesori troppo spesso dimenticati, ma ricordati qui. -

Alunni di classe 5^ a.s. 2016-2017 -


Il territorio dell’Italia viene diviso in 20 parti che vengono chiamate regioni. Infatti una regione è pezzo di territorio con caratteristiche ambientali, flora e fauna, cultura, clima simili. Queste regioni, unite fra loro, formano un puzzle speciale: l’Italia.

Grazie alle storie dei nostri genitori abbiamo scoperto queste diverse regioni dell’Italia:

Guardando la cartina, rispetto alle regioni che conosciamo possiamo dire che: •

Due sono isole, cioè terre circondate completamente dall’acqua

Una è circondata da altre regioni e si trova all’interno dello stivale e confina per una parte con altri Stati

Le altre regioni sono bagnate da mari diversi


GUARDA LA CARTINA E RISPONDI ALLE DOMANDE

1. QUALI REGIONI ITALIANE SONO ISOLE? ………………………………………………………………………………………

2. QUALE REGIONE CONOSCIAMO CHE NON È AFFACCIATA DAL MARE? ……………………………………………………………………………………

3. QUANTE SONO LE REGIONI BAGNATE DAL MARE? ……………………………………………………………………………………

4. QUANTE SONO LE REGIONI NON BAGNATE DAL MARE? ……………………………………………………………………………………

5. TRA LE REGIONI CHE CONOSCIAMO, QUAL È QUELLA PIÙ A SUD E QUELLA PIÙ A NORD? ……………………………………………………………………………………


Nella nostra classe alcuni di noi hanno potuto visitare delle città in regioni diverse. Portando poi in classe le loro esperienze hanno favorito la conoscenza all’intero gruppo.

REGIONI VALLE D’AOSTA PIEMONTE

LOMBARDIA

LIGURIA TRENTINO ALTO ADIGE VENETO FRIULI VENEZIA GIULIA

EMILIA ROMAGNA

TOSCANA UMBRIA

MARCHE

LAZIO

CITTÀ Aosta Torino – Novara – Alessandria Sondrio – Milano – Bergamo – Lecco – Como – Varese – Brescia – Monza – Lodi – Cremona - Pavia – Mantova Desenzano Genova – Savona la Spezia Spotorno - Alassio Trento – Merano - Bolzano Treviso - Padova – Venezia Vicenza - Verona Udine - Trieste Bologna - Parma - Ferrara Modena – Piacenza - Rimini – Riccione – Lido degli Scacchi – Imola – Ravenna – Fidenza – Carpi Firenze – Pisa – Empoli – Livorno – Siena – Prato Perugia – Terni – Città di Castello Ancona – Pesaro - Urbino – Senigallia – Macerata - Fermo – Ascoli Piceno - San Benedetto del Tronto Roma – Città del Vaticano – Rieti – Frosinone – Latina – Viterbo


ABRUZZO MOLISE

CAMPANIA

PUGLIA BASILICATA CALABRIA

SICILIA

SARDEGNA

L’Aquila - Teramo – Pescara – Chieti – Lanciano – Sulmona – Tronto – Avezzano - Silvi Marina - Vasto – Castel di Sangro Campobasso – Isernia – Agnone Napoli – Salerno – Avellino – Pompei – Isola d’Ischia – Benevento – Eboli – Caserta – Angri – Pozzuoli – Castellabate – Gragnano - Ercolano Lecce – Bari – Monopoli Taranto – Foggia – Trani – Andria -Barletta Potenza - Agri Catanzaro - Crotone - Vibo Valenzia - Reggio Calabria Palermo – Catania – Siracusa – San Vito Lo Capo - Trapani – Taormina – Ragusa Lampedusa Nuoro - Sassari – Cagliari – Olbia – Oristano – Tortolì – Cuglieri – Villa Simius

Il binomio di questo ultimo nostro anno ha orientato la didattica di questa disciplina. L’intero percorso è stato costruito da noi, partendo dalle nostre riflessioni attorno al primo elemento del binomio. In sintesi ti riportiamo la conclusione a cui siamo giunti dopo un dibattito di classe: PASSEGGIARE, CAMMINARE, MUOVERSI A PIEDI: per vivere in un territorio, per conoscerlo bene e a fondo nelle sue vicende storiche e geografiche. Farlo insieme, con tutti i miei compagni, permette di vivere emozioni, volgere lo sguardo su particolari mai visti, sentire gli odori, provare sensazioni che creano legami. Così abbiamo deciso di camminare attraverso l’Italia per conoscerla secondo queste tematiche: o Le città italiane attraversate dai fiumi o Le città costiere o Le città d’arte o Le città enogastronomiche o Le città industriali Questo libro, quindi, è un viaggio lungo l’Italia a partire dalle conoscenze che ognuno già possedeva come hai già avuto modo di capire nelle pagine precedenti.


Abbiamo scelto le città attraversate dai fiumi importanti perché è stata la nostra preferenza di gruppo. In questa ricerca viaggeremo per le curiosità che ci piacciono di più. Anche perché i fiumi hanno molte cose da raccontare e sono molto importanti in geografia. Ci sono aspetti che ravvivano i fiumi, la flora e la fauna ad esempio e a noi è sempre piaciuta la natura. Le città ci hanno sempre ispirato perché hanno molto da offrire: dalla più antica alla più moderna. Crediamo che il fiume sia molto significativo ed è per questo che lo vogliamo navigare virtualmente per scoprire la differenza tra una città senza il fiume con una città attraversata da un fiume. VEDREMO,QUINDI, i vantaggi e gli svantaggi. Pronto a navigare con noi? Si parte…


Prima un po’ di conoscenza sul fiume Eccoti uno schema riassuntivo che devi guardare con attenzione per saperlo raccontare.

Il fiume è un lungo corso d'acqua continuo, che forma un unico ambiente di collegamento tra la montagna, la pianura, il lago e il mare. L'acqua del fiume proviene, infatti, dalle acque di scioglimento di nevi o ghiacciai e dai ruscelli che raccolgono l'acqua piovana. La pioggia o il caldo sciolgono i ghiacci e le nevi, una parte dell’acqua viene assorbita dal terreno, ma se trova strati di rocce impermeabili torna in superficie, creando le sorgenti (sorgente: punto in cui nasce il fiume). Man mano che riceve nuova acqua, la sua portata (portata: quantità d'acqua trasportata da un fiume) aumenta. Dalla sorgente nasce un ruscello che, unendosi ad altri, si ingrossa e diventa un torrente e poi un fiume vero e proprio. Nel suo primo tratto, quando è ancora vicino alla sorgente, il fiume scorre in forte pendenza, tra le rocce di monti e colline; il suo corso è veloce e irruento e le sue acque sono fredde e ricche di ossigeno. Dirigendosi verso valle il fiume scava un solco sempre più ampio: il letto (letto: è la parte dove passa il fiume) o alveo, delimitato da due sponde o rive. Scorrendo più a valle, la pendenza del terreno diminuisce, il fiume rallenta, le acque si


fanno più calme e più calde. Durante il suo viaggio, raccoglie a volte le acque di altri torrenti o fiumi, gli affluenti. (affluente: corso d'acqua che si unisce ad un altro fiume di portata maggiore o più lungo), oppure si allarga a riempire un ampio spazio tra le colline, formando un lago. Giunto in pianura scorre sempre più lento in un grande letto, può formare ampie curve, le anse, fino a gettarsi nel mare in un punto chiamato foce. Quando il fiume ha una eccessiva abbondanza d’acqua si dice che è in piena. Allora esce dal proprio

letto,

cioè

dal

solco

in

cui

scorre

abitualmente, e allaga il territorio intorno. Per evitarlo, gli uomini hanno costruito gli argini, grandi accumuli di terra lungo le sponde del fiume.

ACQUE PERICOLOSE Molti Paesi, tra cui l'Italia, negli ultimi anni sono stati colpiti da disastrose alluvioni. In periodi molto piovosi (di solito in autunno) le acque di alcuni fiumi sono uscite dal loro letto abituale e hanno invaso i terreni circostanti. In brevissimo tempo, hanno causato danni ai terreni agricoli, hanno distrutto edifici e, a volte, hanno provocato la morte di persone e animali. L'uomo è in parte responsabile di tutto ciò. Per esempio, le rive dei fiumi, che un tempo erano lasciate libere proprio per evitare danni a cose e persone nel caso di piene più abbondanti, sono oggi abitate e vi si svolgono molte attività permanenti. Anche il diboscamento e l'eccessiva costruzione di strade e aree asfaltate hanno contribuito, in ambienti fluviali, alla creazione di una situazione di dissesto idrogeologico (situazione in cui si rompe l’equilibrio esistente in un territorio e, in particolare, tra le acque fiumi, pioggia- e il suolo) pericoloso per il territorio e per la popolazione che lo abita. I danni provocati dalle alluvioni sono spesso molto gravi sia per le persone sia per gli animali.


PAESAGGIO D’AUTORE Il fiume estroso, spumeggia freddo a11’ inizio, gorgoglia fra l'erba, s'affaccia titubante e scende saltellando dalle rocce, con risucchi improvvisi e risatine liquide, s’intrufola nelle gole, scava il suo itinerario, corre, si nasconde, ricompare e si getta nel mare. Bruno Barilli


Cosa ci racconta la cartina dei fiumi italiani? Noi abbiamo scoperto questo: ➢ I fiumi italiani nascono dalle Alpi o dagli Appennini ➢ Sfociano: •

Nel Mar Adriatico

Nel Mar Ionio

Nel Mar Tirreno

Nel Mar Ligure

➢ L'Italia è molto ricca di fiumi. ➢ Ci sono due tipi di fiumi: •

Fiumi lunghi

Fiumi che hanno un corso breve

➢ I fiumi lunghi nascono dalle Alpi, anche se ci sono alcuni fiumi che nascono dall’Appennino (come come l'Arno o il Tevere) che hanno un percorso lungo e pieno di curve prima di arrivare al Mar Tirreno. ➢ I fiumi che si gettano nel Mar Adriatico sono invece brevissimi perché su quel versante le montagne giungono quasi sulla costa. ➢ La maggior parte dei fiumi italiani si trova nell'Italia del Nord. ➢ II Po è il più lungo fiume italiano e quasi tutti gli altri fiumi dell'Italia settentrionale sono suoi affluenti. ➢ Il Po percorre l’Italia settentrionale da ovest a est, dalle Alpi piemontesi, dove ha la sorgente(monte Monviso) e sfocia nel Mar Adriatico con un'ampia foce a delta. Nel suo lungo percorso accoglie le acque degli affluenti alpini che provengono da nord e di quelli appenninici che provengono da sud. ➢


Gli affluenti di sinistra del Po, che provengono dalle Alpi sono: Dora Riparia, Dora Baltea, Sesia, Ticino, Adda, Oglio e Mincio. Gli affluenti di destra del Po, che provengono dagli Appennini sono: Tanaro, Trebbia, Taro, Secchia e Panaro. Gli affluenti di sinistra, poiché provengono dalle Alpi hanno dimensioni più grandi, portate maggiori e più regolari di quelli di destra che invece provengono dagli Appennini.

FIUMI

REGIONE Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto. Trentino-Alto Adige, Veneto. Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio.

LUNGHEZZA

ADDA

Lombardia.

Km 313

OGLIO

Lombardia.

Km 280

PO

ADIGE TEVERE

TANARO TICINO

Piemonte, Liguria. Piemonte, Lombardia.

Km 652

Km 410 Km 405

Km 276 Km 248

ARNO

Toscana.

Km 241

PIAVE

Veneto Toscana, Emilia Romagna. Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia. Campania, Molise. Emilia Romagna, Lombardia. Friuli Venezia Giulia, Veneto. Toscana. Trentino Alto Adige, Veneto. Valle d’Aosta, Piemonte.

Km 220

RENO MINCIO VOLTURNO SECCHIA TAGLIAMENTO OMBRONE BRENTA DORA BALTEA

Km 211 Km 194 Km 175 Km 172 Km 170 Km 161 Km 160 Km 160


VIVERE SUL FIUME Come sai, le rive dei fiumi sono sempre state luoghi ideali per costruire villaggi o città. Infatti vivere su un fiume permette un buon rifornimento d'acqua sia per i bisogni della gente sia per irrigare i campi e gli orti. Inoltre il fiume è sempre stato utilizzato come facile via di comunicazione per trasportare le persone o i prodotti da commerciare con le barche. Oggi tutto ciò ha meno importanza perché con gli acquedotti l'acqua si può portare anche molto lontano (case, città ecc.) e le vie d'acqua sono spesso meno usate delle strade o delle ferrovie. Fin dall'antichità molte città sono sorte sulle sponde dei fiumi: Roma sul Tevere, Firenze sull'Arno, Pavia sul Ticino, Mantova sul Mincio ecc. E questo non solo in Italia ma in tutto il mondo.


CURIOSITĂ€ Le chiatte sono barconi a fondo piatto, molto adatte a navigare con carichi pesanti sulle lente acque di un fiume.

Gli

animali

dell'ambiente

fluviale

sono

soprattutto i pesci d'acqua dolce, piÚ sani e numerosi dove minore è l'inquinamento: sono, partendo dalla montagna e andando verso il mare, le trote, i salmoni, i lucci, le carpe, le tinche, le anguille e tanti altri. Sulle sponde vivono roditori, rettili, insetti e, nelle zone dove il fiume rallenta il suo corso,

molte

specie

di

uccelli

acquatici, come i bellissimi aironi.


Come vedi abbiamo messo questa cartina per farti capire che il fiume, se non è tenuto bene dall’uomo, può portare a delle grandi catastrofi come testimoniato qui sopra.


LE CITTÀ SCELTE DA NOI Per noi le città che nascono sui fiumi sono romantiche, affascinanti e bellissime, hanno molto da raccontare ai viaggiatori più attenti, che amano scoprire mete inedite, magari anche centri più piccoli e meno conosciuti rispetto alle grandi città. Noi abbiamo fatto un’attenta ricerca in internet: ci sono molti siti che indicano varie città sui fiumi. Noi abbiamo scelto di riportare ciò che indica il sito Skyscanner perchè ha deciso di sedersi sulle rive di questi fiumi, attraversando 20 posti magici in Italia, per ascoltare le trame cantate dall’acqua che, scorrendo verso il mare senza sosta, racconta storie bellissime. Dal nord al sud Italia, noi troviamo che le città attraversate dal fiume sono mete perfette per le atmosfere suggestive, i colori e i riflessi di luce che solo i fiumi sanno regalare. Canoa, equitazione, mountain bike e lunghe, lunghissime, passeggiate sono solo alcune delle mille attività all’aria aperta praticabili in questi luoghi bellissimi, tra paesaggi mozzafiato e monumenti storici di valore Inestimabili. Noi vi diamo lo spunto per scoprirne qualcuna e chissà mai che qualcuno di voi vada a visitarle veramente.


Ivrea, Dora Baltea Piemonte Cominciamo col Piemonte e andiamo a Ivrea: lungo l’antico percorso della Via Francigena e della Via Romea, che conducevano i pellegrini del nord Europa a Roma, questa cittadina vi saprà stupire in ogni periodo dell'anno. Attraversata dalla Dora Baltea, che dalle pendici del Monte Bianco confluisce dolcemente nel Po, Ivrea gode di bellezze naturali uniche, come l’Anfiteatro Morenico, che è un rilievo di origine glaciale creato dal trasporto di sedimenti nel bacino della Dora Baltea. Imperdibile. A dominare il paesaggio circostante, proprio nel centro, inerpicato su una collinetta, il Castello Sabaudo “dalle rosse torri” fornisce vedute eccezionali e in alcuni periodi dell’anno viene aperto al pubblico. Tra antichi resti romani e storia più recente legata alla casata Savoia, Ivrea saprà saziare anche la vostra sete di cultura! E non dimenticate neppure lo storico Carnevale, con la battaglia delle arance. Chi più ne ha più ne metta!


Rovereto, Adige - Trentino A sud di Trento, lambita dal secondo fiume più lungo d’Italia, l’Adige, Rovereto, a partire dalla fine della Prima Guerra Mondiale, divenne città simbolo di pace: un sacerdote ebbe l’idea di costruire una campana con la fusione del bronzo dei cannoni di tutte le nazioni partecipanti al conflitto. Oggi la Campana dei Caduti, sul Colle di Miravalle, è una delle attrazioni principali della cittadina. Tante altre sono le storie legate a Rovereto, come quella che ricorda il primo concerto di Mozart in Italia proprio nella Chiesa di San Marco, nel pittoresco centro storico. Ma Rovereto è anche città d’arte, con i numerosi musei e palazzi importanti, come il Mart, la Biblioteca Civica o la Casa d’Arte Futurista Depero, unico museo futurista. Noi siamo già stati là, andate anche voi perché ne vale la pena!


Cividale del Friuli, Natisone - Friuli Venezia Giulia Al confine con la Slovenia, a pochi chilometri da Udine, il piccolo Comune di Cividale del Friuli accompagna per un tratto il fiume Natisone nella sua corsa verso l’Isonzo. Fondata nientemeno che da Giulio Cesare, successivamente passata in mani longobarde, venete ed infine austriache, molti sono i luoghi d’interesse a Cividale, dalle dimore nobiliari al Museo Cristiano, dal Duomo fino al leggendario Ponte del Diavolo, costruito, secondo la tradizione, dal diavolo in cambio dell’anima di un passante. Non vi farete mica suggestionare? Buon viaggio!


Comacchio, Po - Emilia Romagna C'è uno spettacolo imperdibile da visitare assolutamente una volta giunti nei paraggi del Delta del Po, in provincia di Ferrara: è Comacchio, bellissimo borgo circondato dalle famosi Valli e dal fantastico Parco Naturale del Delta del Po. L'antica e affascinante realtà lagunare è un incrocio fittissimo di canali e ponti, così, appena finito di visitare i suoi monumenti e il centro storico, programmate assolutamente di fare un giro sulle tipiche imbarcazioni chiamate batane: un esperienza indimenticabile! Una cosa è certa: questo posto merita la vostra visita.


Pisa, Arno - Toscana Basta nominarla per immaginare fin subito cartoline meravigliose: la Torre Pendente, Piazza dei Miracoli, Piazza dei Cavalieri, il Camposanto monumentale e chi piÚ ne ha piÚ ne metta. Ma Pisa è nota anche per gli amatissimi e molto noti passaggi accanto al fiume Arno, i Lungarni appunto. Qui potrete ammirare la Chiesa di Santa Maria della Spina sul Lugarno Gambacorti, ad esempio, lasciandovi conquistare dal vivace passaggio dei turisti e dei residenti, che sono i primi a non disdegnare queste passeggiate! Mancate solo voi!


Visso, Nera - Marche Il piccolo comune di Visso, poco più di 1200 abitanti, nelle Marche meridionali, compare, a ragione, nella classifica dei Borghi più belli d’Italia e, dal 1993, è sede del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Attraversato dal fiume Nera, a Visso è possibile visitare il Museo dei Manoscritti Leopardiani, con oltre 100 manoscritti originali tra i più famosi del notissimo poeta italiano. Vietato andare via senza aver assaggiato le cordelle, andate a scoprire cosa sono!


Verona, Adige - Veneto Nasce da una rientranza dell'Adige, il secondo fiume italiano per lunghezza dopo il Po, la stupenda Verona, che vi ammalierà sin da subito. Appena arrivati, rendete il vostro omaggio al balcone più famoso d'Italia e poi godetevi un bel concerto all'Arena di Verona. Fatto ciò, non dimenticate di passare per i famosissimi Ponte Scaligero e Ponte Pietra, due monumenti di rara bellezza e importanza storica, due gemme da aggiungere a questo capolavoro di città. Buona esplorazione!


Sora, Liri - Lazio Al confine tra Lazio e Abruzzo, Sora è attraversata nella sua interezza dal bellissimo fiume Liri menzionato da Dante due volte nella Divina Commedia e anticamente noto come "Verde" per via del vivido color smeraldo delle sue acque. Il centro storico di Sora, segnato dal lungo Corso Volsci, è un Reame di piazze assolate (la piazza di Santa Restituta delimitata da 4 palme affusolate è un incanto), chiese e vicoli che si inerpicano fino alle rocce del Monte San Casto, dove poter ammirare le rovine del Castello dei Santi Casto e Cassio affacciato sulla Piana del Liri. Le piccole viuzze della città vecchia (Canceglie), le stesse in cui nacque nel 1901 il grandissimo Vittorio de Sica, e le antiche botteghe di artigiani e commercianti, che si fondono con le arterie più grandi per lo shopping, hanno un fascino unico, che non dovete perdere. A regalare luce ai profili meravigliosi della città il Fiume Liri, che sinuoso conduce le sue acque fino al mar Tirreno.


Dolce acqua, Nervia - Liguria C'è un borgo in Italia reso immortale dal celebre pittore francese Claude Monet: è Dolce acqua, in Liguria, che sorge sul fiume Nervia. Arte e natura qui si sposano alla perfezione, tra le stradine del paese dominate dal Castello Doria sullo sperone roccioso. L'atmosfera è davvero da sogno e se ha catturato Monet potete star certi che sorprenderà anche voi. Andate a vedere!


Mantova, Mincio - Lombardia Il Duomo, il Palazzo Te e il Palazzo Ducale, la Basilica di Sant'Andrea, la Rotonda di San Lorenzo: questi e molti altri i luoghi da vedere assolutamente nella magica Mantova. E pensate a che scenari spettacolari può racchiudere un luogo attraversato da diversi e importanti corsi d'acqua come il Mincio, l'Oglio, il Chiese e il Secchia e quanti meravigliosi tour fluviali si possono organizzare passando attraverso i numerosi canali. State già fantasticando, vero? Tra natura e cultura, Mantova è da vedere il prima possibile!


Firenze, Arno - Toscana Il centro storico, disseminato di palazzi storici e di meraviglie rinascimentali, cattura ogni visitatore al primo sguardo, così come le bellissime casette colorate su Ponte Vecchio, strette tra loro come ad abbracciarsi: l'Arno, romantico, cullerà le vostre passeggiate e renderà la visita della città ancor più speciale! Se siete stanchi, concedetevi una sosta in uno degli ottimi ristoranti in cui provare una prelibata fiorentina che vi restituirà tutta l'energia di cui avete bisogno: la Toscana non delude mai!


Torino, Po - Piemonte L'intrigante Torino continua ad ammaliare i suoi numerosissimi visitatori con le immense meraviglie che racchiude: la Mole Antonelliana, Piazza Castello, il Palazzo Reale, il Museo del Cinema e quello Egizio. Sono quattro i fiumi che la attraversano: Stura, Sangone, Po e Dora Riparia. Sono molte le leggende legati a questi due fiumi, tra antichi re egiziani e contesti magici ed esoterici che caratterizzano la cittĂ . Tra le tante cose bellissime da fare qui, non possiamo non consigliarvi un giro sulla tratta navigabile del Po a bordo di Valentino II e Valentina II, ovvero i due battelli a disposizione per i turisti e i cittadini! Una scelta strategica per godere al meglio tutta questa bellezza. Fateci un pensierino!


Torino di Sangro, Sangro - Abruzzo In provincia di Chieti, nel basso Abruzzo, il piccolo Comune di Torino di Sangro gode di bellezze naturali strabilianti. La Riserva Naturale Regionale “Lecceta di Torino di Sangro”, area protetta dal 2001, si estende per 175 ettari a sud della foce del fiume Sangro, con flora e fauna tipiche della macchia mediterranea, ed è candidata a diventare Patrimonio Unesco. Nelle vicinanza dell’area, lungo la costa sono invece visibili i trabocchi, antiche costruzioni in legno, fissate sulla spiaggia o sugli scogli, adibite alla pesca, stupende da visitare al tramonto, magari con la vostra dolce metà! Imperdibile!


Bosa, Temo - Sardegna Nella valle del fiume Temo, nella Sardegna occidentale, Bosa è un piccolo comune lugodurese dalla bellezza incredibile. A dominare l’abitato, fino al mare, c’è il Castello di Serravalle, sull’omonimo colle, edificato dai Malaspina nel XIII secolo. La visuale, dopo la faticosa scalinata per raggiungerlo, vi ripagherà di ogni sforzo. Imperdibile anche la Torre di Bosa, sull’Isola Rossa: costruita a scopo difensivo e collegata alla terraferma da una bellissima passeggiata, oggi ospita un museo. Entrate!


Roma, Tevere - Lazio Quante bellezze offre Roma? Innumerevoli, lo sapete già , come dimostrano le continue ed ininterrotte file ai Musei Vaticani o al Colosseo, ma anche alle numerose mostre d'arte o ai mille eventi che vivacizzano la città . Questa volta ci focalizziamo sul Tevere, fiume tra i piÚ importanti in Italia, celebrato anche recentemente dalla lunghe carrellate de La Grande Bellezza. C'è chi lo ama per via delle lunghe e rilassanti corse, chi ne approfitta per una romantica passeggiata al tramonto, chi per un aperitivo vicino i barconi ormeggiati, chi per passarci un bella serata tra cibo e buon bere, visti i tantissimi stand che popolano il fiume d'estate! Senza dimenticare che, qualora lo vogliate, troverete sempre un battello da affittare per attraversarlo...


Allora ti è piaciuto questo meraviglioso giro sui fiumi? Noi ti abbiamo fatto navigare su e giù per l’Italia. Ora mettiti alla prova! Prova a collocare sulla cartina queste città.


MISURATI Adesso faremo un quiz molto interessante e tu dovrai rispondere.

❖ Qual è il fiume più grande d’Italia? ………………………………………………………

❖ Ci sono più fiumi al nord o al sud? ……………………………………………………….

❖ Perché i fiumi che sfociano nel mar Tirreno sono più lunghi di quelli che sfociano nel mar Adriatico ? ……………………………………………………….

❖ È vero che il fiume ha un letto? ……………………………………………………….

❖ Cosa sono gli affluenti? ……………………………………………………….

❖ L’Adda è l’affluente di quale fiume? ……………………………………………………….


Notizie storiche sul fiume Per concludere il nostro viaggio, vogliamo anche ricordare che il fiume fa parte della storia dell’uomo. Le prime civiltà sono sorte sul fiume, ricordi? I Sumeri, gli Egizi, i Babilonesi, la civiltà del Fiume Giallo sono solo alcuni esempi.

La maggior parte delle antiche civiltà è sorta lungo le sponde di un fiume perché da sempre l’acqua dei fiumi ha avuto grandissima importanza. I fiumi oltre a favorire l’agricoltura servivano come fonte di cibo (la pesca) e per un tipo di commercio molto redditizio: il commercio fluviale. Questo commercio si sviluppò perché era più facile trasportare le merci, addirittura in quantità superiori rispetto al trasporto via terra. Così, nel tempo, l’uomo domina il fiume. I grandi fiumi, però, ponevano anche seri problemi: talvolta le acque erano troppo scarse, altre volte erano così abbondanti che allagavano anche i villaggi e trasformavano i campi in paludi. I Sumeri, ad esempio, a poco a poco modificarono tutta la zona: mediante la costruzione di dighe, argini, bacini e canali di irrigazione, imprigionavano le acque nella stagione delle piogge per “liberarle” nei campi nei periodi di siccità. In Egitto, il Nilo straripava ogni anno, allagando villaggi e campi: quando le acque si ritiravano, restava lungo le rive uno strato di fango molto fertile, il limo che, se coltivato garantiva ricchi raccolti. Anche qui gli abitanti dei villaggi costruirono dighe, canali, laghi artificiali riuscendo a dominare (controllare) il fiume e a favorire l’agricoltura. SAI CHE IL FIUME HA FAVORITO ANCHE LA DIVISIONE DEL LAVORO? LEGGI QUI SOTTO E LO SCOPRIRAI Le grandi opere di controllo e di canalizzazione delle acque dei fiumi vennero realizzate, nei primi tempi, dai contadini, nelle pause di lavoro nei campi. Quando però i raccolti divennero sufficienti non solo a sfamare tutta la popolazione, ma anche a costituire scorte alimentari, non fu più necessario che tutti si dedicassero all’agricoltura. Così, accanto a coloro che continuavano a coltivare la terra, nacquero i costruttori che scavavano e costruivano, i geometri che misuravano e progettavano, i ministri che organizzavano, i guerrieri che sorvegliavano. Tutti obbedivano ad un capo assoluto chiamato re.


Noi abbiamo deciso di affrontare le città costiere perché: • • • •

l’ Italia è una penisola e per questo è circondata da coste ; le città costiere attirano il turismo ; ci sono spiagge molto belle ; le città costiere sono ricche di tradizioni e culture diverse ;

Attraverso questo viaggio noi intendiamo anche scoprire come sono le coste. Iniziamo con una cartina fisica dell’Italia perché da qui si può capire bene quanto stiamo per dire.


INTRODUZIONE Ti è mai capitato di andare al mare? Se è sì, sarai di sicuro andati in una costa e ora ti spiegheremo cos’ è. Nei motivi della nostra scelta abbiamo accennato che la maggior parte dell’ Italia è bagnata dal mare. Con i suoi 7500 km di costa, l'Italia è il paese ideale per gli amanti del mare. L'estrema diversità delle sue coste infatti la rende perfetta per ogni tipo di vacanza e di viaggio all'insegna della natura, del divertimento e del relax.

Le coste possono essere: alte e rocciose: con scogliere, faraglioni e scogli (Liguria) basse: con sabbia e ghiaia come sull’Adriatico o in alcuni tratti laziali rettilinee: con pochi porti e un entroterra pianeggiante articolate: con golfi, insenature, promontori adatti alla costruzione di porti Nel tempo le coste si modificano principalmente a causa di due fenomeni: erosione: provocata dalle correnti marine deposito di sabbia: proveniente dai detriti fluviali accumulati sulla costa dal mare. A causa di questo fenomeno, alcune isole del passato sono ora promontori collegati alla terraferma (Argentario, Circeo), mentre alcune città prima sul mare (Pisa) ora si trovano nell’entroterra.


E per capire meglio abbiamo ritrovato in internet questa mappa:


ANCORA SULLE COSTE ITALIANE

SE SORVOLASSIMO a bassa quota con un elicottero le coste della Penisola Italiana, noteremmo che esse mostrano aspetti molto diversi . Qui, ci sono coste alte e frastagliate; là, basse e sabbiose; altrove paludose. Questa grande varietà di aspetti è il risultato di trasformazioni avvenute lungo i secoli nelle zone costiere. Le acque del mare, che corrodono senza fermarsi la costa, i fiumi, che lasciano frammenti di rocce alla loro foce, e i movimenti della crosta terrestre sono le cause di tutte le trasformazioni. COSTE ITALIANE - PIATTE ora sono pochissime le città d'Italia che si trovano su una laguna. Tra queste, là più pittoresca è certamente Venezia. Anticamente, numerose altre città (Aquileia, Adria, Ravenna, ecc.) sorgevano su lagune. Infatti tutta la zona costiera compresa, tra Trieste e Rimini era fiancheggiata da lagune. Esse sono scomparse tutte, perché i fiumi che sfociano nell'Adriatico le hanno man mano « interrate » con i loro detriti. L'unica laguna che ancora rimane oltre a quella veneta è costituita dalle Valli di Comacchio. Essa si estende per oltre 400 chilometri quadrati. I Veneziani sono riusciti a conservare la loro laguna perché hanno provveduto a deviare con dighe e canali il corso dei fiumi (Po, Piave e Brenta) che vi sarebbero sfociati. Anche il Tavoliere delle Puglie ha coste piatte, sabbiose e lagunose. A settentrione del Tavoliere, però, la costa cambia aspetto. Qui, il promontorio del Monte Gargàno si protende in mare con coste alte e dirupate.

LE COSTE SICULE Le coste della Sicilia sono diversissime di aspetto su ognuno dei tre versanti (tirrenico, mediterraneo e ionico). Lungo tutta la costa tirrenica corre una catena montuosa, che termina sul mare con erti sproni. Essa è solcata da impetuose « fiumare », che depositano ai suoi piedi una grande quantità di detriti. Questi hanno formato estese pianure costiere. La costa tirrenica della Sicilia è la più fertile, la più popolosa e la più pittoresca. La costa mediterranea è piuttosto bassa ed è incisa da insenature larghe, ma poco profonde. Sul versante ionico invece, a nord della grande Piana di Catania, si erge l'imponente cono dell'Etna. La base di questo vulcano giunge fino alla costa.

ALCUNE CIFRE Sviluppo costiero della penisola: km 4315 Sviluppo costiero della Sardegna: km 1340 Sviluppo costiero della Sicilia: km 1115 I GOLFI PIÙ IMPORTANTI Sul Mar Ligure: Golfi di Genova e di La Spezia. Sul Mar Tirreno: Golfi di Gaeta, di Napoli, di Salerno, di Policastro, di Sant'Eufemia, di Cagliari. Sul Mar Ionio: Goffi di Squillace, di Taranto, di Catania. Sul Mar Adriatico: Golfi di Manfredoriia, di Venezia, di Trieste.


LE COSTE SARDE Sulle coste della Sardegna si trovano quattro ampie insenature : i golfi di Cagliari, Orosei, Oristano e dell'Asinara. A nord-est, le aspre montagne della Gallura terminano sul mare con erti sproni rocciosi. Le isole di Caprera, della Maddalena e altre minori sono un prolungamento di questi sproni costieri. A sud è ad ovest, i golfi di Cagliari e di Oristano sono piatti e paludosi. Tra questi due golfi si stendeva anticamente un braccio di mare. Colmato da depositi alluvionali, esso si è trasformato in un'estesa pianura: il Campidano. Ma lungo le coste dei golfi sono rimasti ancora laghi e acquitrini non del tutto colmati.


Ora ti raccontiamo il clima, per farti capire meglio perché le coste italiane sono molto ricercate.

CLIMA Il Clima mediterraneo si sviluppa nei paesi del Bacino mediterraneo, in alcune zone della California, in Sudafrica, in alcune zone del Cile, nella parte meridionale dell'Australia . È un clima subtropicale ha estati calde e secche ed inverni non molto freddi ma spesso piovosi. La vegetazione mediterranea, la cosiddetta macchia mediterranea, è composta principalmente da arbusti e cespugli, come il rosmarino, il ginepro, il cisto, la ginestra l'oleandro, il pino marittimo, il leccio e l'olivo. Nelle zone turistiche è stata affiancata dall'introduzione di specie esotiche quali cactus,aloe, palme ed agavi. Il clima mediterraneo italiano, può a sua volta essere diviso in tre microclimi: il clima adriatico, il clima tirrenico e il clima mediterraneo propriamente detto.


Clima adriatico Si sviluppa nella zona dell'Italia orientale affacciata sul mar Adriatico, da Trieste fino al Molise, e si limita a una stretta fascia costiera. Non riesce difatti quasi mai a penetrare nelle zone interne, a causa rispettivamente dell'influenza della pianura padano-veneta e della vicinanza al mare delle alture dell'Appennino. Le temperature invernali sono abbastanza miti solo dove la costa è alta, con fondali relativamente profondi anche sottocosta, e riparata dai venti orientali, ovvero principalmente lungo la costiera tra Duino e Trieste, intorno ad Ancona e tra Grottamare e San Benedetto. Al contrario sono piuttosto freddi e molto esposti ai venti orientali tutto il litorale veneto, quello romagnolo, e vaste parti di quello marchigiano e abruzzese. In queste zone d'inverno spesso si può scendere sotto lo zero nelle ore notturne, e l'umidità invernale è elevata. In genere queste zone a costa bassa risultano appena meno fredde e nebbiose delle limitrofe zone interne, vista la ridotta influenza del mare, profondo solo un paio di metri. Le estati sono ovunque relativamente calde, con punte sopra i 30 gradi in luglio e agosto. Clima tirrenico Il clima tirrenico si sviluppa lungo la costa occidentale della penisola, da Ventimiglia al Golfo di Gaeta, al confine tra Campania e Lazio. Questo clima interessa lo stretto litorale della Liguria, la fascia costiera della Toscana, con le isole, la parte del Lazio più vicina al mare. La costa tirrenica ha inverni più miti della corrispondente costa adriatica: particolarmente favorite risultano la costa del ponente ligure da Ventimiglia a Capo Mele e la zona da Quarto dei mille (GE) a Sestri Levante, con temperature invernali inaspettatamente miti. Le zone più piovose risultano il levante ligure e la Versilia, in particolare nel trimestre autunnale. Le estati lungo il Tirreno sono calde ma in genere non troppo afose; solo in alcune zone della costa Ligure l'umidità estiva è invece spesso elevata. Clima Mediterraneo È il clima più caldo d'Italia. Si sviluppa lungo le coste e nelle zone vicine al mare della parte più meridionale della penisola italica, più o meno dalla costa campana in giù sul lato tirrenico, e dalla penisola del Gargano in giù sul lato adriatico nonché sulle due grandi isole, Sicilia e Sardegna. È caratterizzato da inverni miti e brevi, sebbene alcuni anni assai piovosi, in cui le temperature presso le coste molto raramente scendono sotto gli 0 °C e estati torride, lunghe e secche. In Sicilia il clima mediterraneo coinvolge anche gran parte delle zone interne. Le estati sono quasi completamente secche mentre le primavere, gli inverni e gli autunni sono invece piuttosto piovosi. In particolare sono molto aumentati i fenomeni di rovesci intensi, con relativi danni ed inondazioni.

Per capire meglio eccoti un’altra bella mappa:


Ora confronta i climi nelle coste con questi clima nell’entroterra italiano e capirai come mai le coste italiane sono le più ambite. Clima continentale È il clima caratteristico delle zone interne dei continenti, paesaggi tipici di questo clima sono la prateria, la steppa, la foresta di latifoglie. In Italia si trova principalmente nella pianura padana, quindi nelle zone pianeggianti del Piemonte, della Lombardia, del Veneto, dell'Emilia, della Romagna interna e del Friuli occidentale. È caratterizzato da inverni lunghi, umidi e nebbiosi e da estati calde e afose. A causa della lontananza dal mare l'escursione termica tra estate e inverno risulta assai elevata. La piovosità in questa zona è moderata. Clima alpino È il clima caratteristico della fascia montana alpina, il paesaggio tipico di questo clima varia in base all'altitudine. Alle basse quote si trova la foresta di latifoglie, che, più in alto, lascia il posto alla foresta di conifere. Gli inverni sono lunghi e assai rigidi e le estati brevi e fresche. Le precipitazioni piovose sono abbondanti e prevalentemente estive, quelle nevose abbondanti gli inverni.


Clima appenninico È il clima caratteristico degli appennini, che coinvolge gran parte dell'Italia peninsulare dalla Liguria alla Calabria: il paesaggio di questo clima è molto vario e poco definito e cambia in base a diversi fattori. Nel clima appenninico gli inverni sono rigidi e le estati calde, la piovosità è variabile in base alla zona, ma è più abbondante a ovest; la neve è frequente d'inverno. Alle basse quote il clima è ovviamente meno rigido ed assume i caratteri di quello continentale, infine è di tipo mediterraneo avvicinandosi alle coste.

ALLORA HAI CAPITO PERCHÉ LE CITTÀ COSTIERE SONO LE PIÙ AMATE?

Perché il clima e il mare con le acque smeraldine rendono le spiagge le più belle mete d'Italia! La nostra penisola, col suo snodarsi romantico di calette e baie paradisiache che punteggiano la costa, da nord a sud dello Stivale e poi a salire di nuovo, è il posto perfetto per godersi la bella stagione tra colori vividi, acque intense e profumi pungenti della macchia mediterranea. C’è solo l'imbarazzo della scelta poiché sono davvero molte le località balneari italiane che meritano la tua attenzione. Cosi come non sarà facile scegliere la tua meta tra dolci spiagge di sabbia finissima e coreografiche insenature rocciose a picco sul mare: la varietà paesaggistica dell'Italia è davvero notevole e restare delusi da questo punto di vista è praticamente impossibile.

MA LA COSTA NON OFFRE SOLO MARE E SOLE E PAESAGGI FANTASTICI. NON CI CREDI? LEGGI CIÒ CHE SEGUE…


Approfondiamo ciò che ruota intorno alle città costiere

ECONOMIA Vivere sulle coste significa… Che l’agricoltura si sviluppa in prossimità di terreni pianeggianti e di foci fluviali. Si coltivano vite, ulivo, fiori, agrumi, ortaggi. Anche l’industria si sviluppa nelle pianure e comprende: industrie di estrazione del sale e di lavorazione del pesce, cantieri navali, impianti siderurgici e raffinerie. C’è anche un aspetto negativo: il turismo balneare è spesso causa di inquinamento con rifiuti, gas di scarico, rumore eccessivo, edilizia abusiva che deturpa il paesaggio.

POPOLAZIONE Le coste oggi sono densamente popolate, mentre una volta i villaggi crescevano su promontori per difendersi dalla malaria e dagli attacchi dei pirati. Nell’ ‘800 la popolazione ha iniziato a stanziarsi sulla costa e dagli antichi borghi in collina ne sono derivati altri in riva al mare: le “marine” (Massa e Marina di Massa).

AREE PROTETTE Sono numerose e proteggono sia la superficie che le zone subacquee, difendendo flora e fauna dei fondali. Fra essi ci sono: il Parco del Circeo, dell’Arcipelago Toscano, dell’ Asinara.


ABBIAMO DECISO DI COMPIERE IL NOSTRO VIAGGIO IN QUESTO MODO: PRIMA TOCCHEREMO LE VARIE REGIONI ITALIANE CON LE LORO PRINCIPALI CITTÀ TURISTICHE COSTIERE, POI CI DEDICHEREMO AD APPRONFONDIRE LE 5 CITTÀ COSTIERE PIÙ BELLE D’ITALIA.

Iniziamo questo percorso della nostra penisola attraverso le principali città, cittadine e località turistiche sul mare da una costa all’altra. In Liguria – dalla Riviera di Ponente a quella di Levante – c’è Sanremo, famosa anche per il suo Festival della canzone italiana, e a seguire Imperia, Savona, Alassio, Genova, Rapallo, Chiavari e La Spezia. La Toscana ha spiagge bianche, spiagge adatte ai bambini, spiagge solitarie e spiagge del divertimento. Al Nord, in Versilia si trova la spiaggia di Marina di Pietrasanta. Castiglioncello è chiamata “la perla del Tirreno” ed è considerata il paradiso dei surfisti. Castiglione della Pescaia, Grosseto, l’Isola del Giglio, Capraia e Marciana La Calabria, con le sue splendide spiagge e il mare cristallino ci regala città e località turistiche famose sul mar Tirreno e sul Mar Ionio come Scalea, Diamante, Paola, Tropea, Reggio Calabria, Locri, Soverato e Crotone. La Basilicata con Maratea ha il suo unico comune che guarda al Mar Tirreno, mentre le cittadine di Policoro e Metaponto con i loro Lidi sono affacciate sul Golfo di Taranto. La Puglia è bagnata dal Mar Ionio e dall’Adriatico, tra le sue città sul mare troviamo Taranto, Gallipoli, Leuca, Castro, Otranto, Brindisi, Bari, Molfetta, Bisceglie, Ba rletta, Manfredonia, Vieste e Peschici. Il Molise ha la città di Termoli sul mare, mentre in Abruzzo sono Vasto, Pescara, Roseto degli Abruzzi, tra spiagge e coste rocciose, a essere lambite dal Mar Adriatico e a proseguire nelle Marche la lunga linea della costa con San Benedetto del Tronto, Cittanova Marche, Ancona, Senigallia, Fano e Pesaro. L’Emilia Romagna ha fatto del mare una delle sue eccellenze turistiche con Riccione, Rimini, Cesenatico, Cervia e Comacchio, mentre in Veneto abbiamo Chioggia, Venezia – che tutto il mondo ci invidia – e Caorle. In Friuli Venezia Giulia troviamo Lignano Sabbiadoro, Grado, Monfalcone e infine la bella Trieste.


Ultime ma non ultime le isole principali con la Sardegna e la Sicilia, circondate da un mare che poco ha da invidiare a mete più esotiche. In Sardegna i principali centri sul mare sono Olbia, Budoni, Arbatax, Cagliari, Bosa, Alghero, Porto Torres, Santa Teresa di Gallura, Palau e Porto Cervo. In Sicilia troviamo affacciate sul mare Messina, Taormina, Catania, Siracusa, Gela, Sciacca, Mazara del Vallo, Marsala, Trapani, Palermo, Cefalù, Patti e Milazzo nell’omonimo Golfo. Tra le tante bellezze della nostra Terra ricordiamo due fiori all’occhiello famosi in tutto il mondo: •

la Costiera Amalfitana, che è il tratto di costa campana, situato a sud della penisola sorrentina, che si affaccia sul golfo di Salerno. È nota anche per alcuni prodotti tipici, come il limoncello, liquore ottenuto dai limoni della zona (sfusato amalfitano), le alici e le conserve di pesce prodotte a Cetara, e le ceramiche realizzate e dipinte a mano a Vietri. le Cinque Terre sono un frastagliato tratto di costa della riviera ligure di levante situato nel territorio della provincia di La Spezia tra Punta Mesco e Punta di Montenero, nel quale si trovano cinque borghi o, come si diceva anticamente, terre: Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore. Dal 1997 fanno parte della lista dei Patrimoni dell'umanità dell'Unesco con la seguente motivazione: "La riviera ligure orientale delle Cinque Terre è un paesaggio culturale di valore eccezionale che rappresenta l'armoniosa interazione stabilitasi tra l'uomo e la natura per realizzare un paesaggio di qualità eccezionale, che manifesta un modo di vita tradizionale millenario e che continua a giocare un ruolo socioeconomico di primo piano nella vita della società".

Avendo viaggiato tra le coste italiane, abbiamo avuto modo di conoscere alcune città come hai ben potuto vedere. Se dovessimo scegliere alcune città questa sarebbe la nostra classifica delle 5 città costiere più significative e belle LE 5 CITTÀ COSTIERE PIÙ BELLE D’ITALIA L’Italia vanta una ricchezza di città costiere da cartolina, ognuna con il suo panorama mozzafiato. Le città sono bellissime alla vista anche dal mare, con file di case colorate a ricoprire le scogliere. Ecco una lista dei 5 posti più belli.


PORTOFINO

Portofino e il suo distintivo porto a mezza luna si trova sulla costa ligure, nella provincia di Genova sulla Riviera italiana. Diventata sempre piĂš esclusiva negli ultimi anni, è famosa per i ricchi e i famosi e potrete vedere dei super-yacht lussuosi solitamente all’orizzonte. Cammina fino al Castello Brown, il castello del 16esimo secolo di Portofino, per una vista spettacolare.


POLIGNANO A MARE

Nella provincia di Bari, nel sud Italia, Polignano a Mare è in bilico su scogliere calcaree che guarda verso il mare azzurro. La città vecchia è considerata uno degli antichi insediamenti più importanti in Puglia e presenta un labirinto di case e stradine strette, così come molte terrazze panoramiche che offrono viste bellissime sul Mar Adriatico. Insieme alla sua ricca storia, Polignano è conosciuta per ospitare cliff diving di livello mondiale e ha precedentemente ospitato il campionato Red Bull Cliff Diving.


RIOMAGGIORE

Riomaggiore è parte delle Cinque Terre ed è il più grande e più ad east dei cinque paesini. Seduto sulle serene ed incontaminate acque blu del Golfo di Genova, Riomaggiore è famoso per il suo vino dolce, il Sciacchetra, prodotto dall’uva Bosco, Fermentino e Albarola. La gola multicolore di palazzi scrostati color pastello di Riomaggiore è dove il famoso Sentiero Azzurro inizia. Da qui ci si può avventurare nella prima sezione tra Riomaggiore e Manarola, conosciuta anche come Via dell’Amore.


AMALFI

Amalfi si trova sulla bocca di una profonda gola, ai piedi del Monte Cerreto nella provincia di Salerno. Circondato da incredibili scogliere e paesaggi costieri, Amalfi è di media grandezza e i visitatori possono camminare da un margine del paese all’altro in 20 minuti. Il paese vanta piazze baciate dal sole e piccole spiagge, le sue numerose piazze sono collegate da strade pedonali piene di negozi di souvenir, perfette per rifornirsi di spille e Limoncello. Non dimenticare anche di visitare il Duomo di Sant’Andrea Apostolo, una struttura Romana Cattolica del nono secolo. Scendi le scale e ammira i bellissimi mosaici e i magnifici dettagli del soffitto.


CAGLIARI

Capoluogo della Sardegna, il nome in sardo di Cagliari, ‘Casteddu’ significa ‘Castello’. Per avere la vista migliore dei suoi palazzi tinti d’oro e delle cupole che d ominano l’orizzonte, assicurati di arrivare a Cagliari via mare. Cagliari vanta il meglio di entrambi i mondi, una ricca storia e una città vivacizzata dalle rovine romane, insieme alla piacevole e giovane atmosfera dell’elegante spiaggia Poetto.

Tutto positivo e tutto va bene? E NO…ECCO UN BEL PROBLEMA. RIPORTIAMO UN ARTICOLO DI REPUBBLICA DEL 28 GIUGNO 2016


In Italia il cemento "mangia" le coste al ritmo di 8 km all'anno

Il 51% dei litorali italiani è stato trasformato da case e palazzi. Il litorale minacciato anche da mala depurazione e erosione. La denuncia di Legambiente 28 giugno 2016

ROMA - In Italia ci sono oltre 7mila km di coste con bellezze storiche, ambientali, geomorfologiche. Ma oggi il 51% dei litorali italiani è stato trasformato da case e palazzi e la cifra, senza un cambio delle politiche, è destinata a crescere: negli ultimi decenni al ritmo di 8 km all'anno, più della metà dei paesaggi costieri sono stati letteralmente 'mangiatì da palazzi, alberghi e ville e i cosiddetti ecomostri. È, questa, la fotografia della nostra costa scattata dal rapporto Ambiente Italia 2016, a cura di Legambiente e edito da Edizioni Ambiente, presentato oggi a Roma. Non solo cemento. Un terzo delle spiagge è interessato da fenomeni erosivi in espansione; 14.542 sono le infrazioni accertate nel corso del 2014 tra reati inerenti al mare e alla costa in Italia, 40 al giorno, 2 ogni km. L'habitat marino è costantemente messo alla prova dall'inquinamento, con il 25% degli scarichi cittadini ancora non depurati (40% in alcune località) e ben 1.022 agglomerati in procedura di infrazione europea.


La pagella di Goletta Verde. Il 45% dei prelievi realizzati da Goletta Verde nel 2015 è risultato inquinato, mentre la plastica continua a invadere spiagge e fondali marini. Solo il 19% della costa (1.235 km) è sottoposta a vincoli di tutela. Questa la fotografia della nostra costa scattata dal rapporto Ambiente Italia 2016, a cura di Legambiente e edito da Edizioni Ambiente, presentato oggi a Roma. I cambiamenti climatici. Ad emergere dal rapporto è anche un'aggravante che si va ad aggiungere alle tante criticità: quella dei cambiamenti climatici "con impatti significativi sugli ecosistemi, sulla linea di costa e sulle aree urbane", sottolinea Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente. Una sfida, aggiunge, che "deve portare a una nuova e più incisiva visione degli interventi. Occorre rafforzare la resilienza dei territori ai cambiamenti climatici e spingere verso la riqualificazione e valorizzazione diffusa del patrimonio costiero". Le criticità idrogeologiche. Le ragioni della fragilità delle aree costiere italiane risiedono in problemi idrogeologici e nelle conseguenze di urbanizzazioni, sia legali che abusive. A questo si aggiungono fenomeni meteorologici come temporali, alluvioni e esondazioni che si stanno ripetendo con nuova intensità e frequenza. I cambiamenti climatici insomma rendono i nostri territori costieri più fragili e mettono in pericolo le persone, insieme al fenomeno dell'innalzamento dei mari. L'erosione costiera. Tra le minacce, l'erosione costiera: oggi più di un terzo delle nostre spiagge è in erosione e il futuro sembra ancora più arduo per l'innalzamento del livello del mare e l'intensificarsi dei fenomeni climatici estremi. In molti casi si è intervenuti con la costruzione di scogliere aderenti alla costa che hanno, di fatto, solo spostato il problema, col risultato che oggi abbiamo interi tratti di costa coperti da scogliere artificiali, che non permettendo il ricambio idrico e la sedimentazione delle sabbie, contribuiscono al progressivo abbassamento dei fondali e ai possibili crolli. La tecnica del ripascimento dei litorali è più efficace ma anche più costosa. Il consumo del suolo. A peggiorare la situazione ci si mette il consumo di suolo: dei 6.477 km di costa da Ventimiglia a Trieste e delle due isole maggiori, 3.291 km sono stati trasformati in modo irreversibile. Nello specifico 719,4 km sono occupati da industrie, porti e infrastrutture, 918,3 sono stati colonizzati dai centri urbani. La diffusione di insediamenti a bassa densità, con ville e villette, interessa 1.653,3 km, pari al 25% dell'intera linea di costa. Una media di 8 km all'anno. Tra le regioni, la Sicilia ha il primato assoluto di km di costa caratterizzati da urbanizzazione meno densa ma diffusa (350 km), seguita da Calabria e Puglia; la Sardegna è invece la regione più virtuosa per quantità di paesaggi naturali e agricoli ancora integri. Dal 1988 ad oggi, sono stati trasformati da case e palazzi ulteriori 220 km di coste, con una media di 8 km all'anno, cioè 25 metri al giorno.


Le Regioni più devastate. Tra le regioni più devastate la Sicilia con 65 km, il Lazio con 41 e la Campania con 29. Nelle aree costiere, secondo i dai Istat, nel decennio 2001-2011 sono sorti 18mila nuovi edifici. Ben 700 edifici per chilometro quadrato sia in Sicilia che in Puglia, 600 in Calabria ma anche 232 per chilometro quadrato in Veneto, 308 in Friuli Venezia Giulia, 300 in Toscana, Basilicata e Sardegna. Il modello delle Aree Protette. "Per il futuro delle aree costiere - ha dichiarato Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente - abbiamo la possibilità di ispirarci e scegliere un modello che si è già rivelato di successo. Quello delle Aree Protette e dei territori che hanno scelto di puntare su uno sviluppo qualitativo e che stanno vedendo i frutti positivi anche in termini di crescita del turismo". In Italia ci sono 32 aree protette nazionali con misure di tutela a mare (pari a oltre 2milioni e 800mila ettari di superficie protetta a mare), 27 aree marine protette (o riserve marine), 2 parchi marini sommersi, 2 perimetrazioni a mare nei parchi nazionali e un santuario internazionale per la tutela dei mammiferi marini. Inoltre oggi sono individuate ben 54 aree marine di reperimento dove istituire riserve marine.

GIOCO INTELLIGENTE

Ora che hai letto prova a rispondere a queste domande: •

Quale fra queste è una città costiera ? o o o o

MILANO VENEZIA CAGLIARI ROVERETO


SCRIVI PER OGNI REGIONE COSTIERA LE SUE LOCALITÀ TURISTICHE PIÙ IMPORTANTI CHE HAI LETTO IN QUESTO VIAGGIO


Ora ti faremo un elenco delle città costiere che per noi vale la pena visitare. Scrivi se ci sei mai stato • • • • • • • • •

Camogli Manarola Portofino Toscana Scalea Genova Cagliari Taormina Sambuca

Secondo te cosa rende speciale la Lombardia? ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………


MISURA QUI LE TUE CONOSCENZE DOPO QUESTO VIAGGIO

Quali sono i climi dei mari italiani? ……………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………

Quale è la vegetazione del Italia? ……………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………

Come è la popolazione dell’ Italia? ……………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………….

Come è

l’ economia in Italia?

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Quali sono le aree protette? ……………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………

Quali sono le città costiere più popolate? ……………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………


CITTÀ D’ARTE Noi abbiamo scelto di fare un viaggio nelle città d’arte perché era l’argomento su cui eravamo più curiosi. Infatti ci permette di scoprire le città con una conoscenza in più. L’Italia è un paese con molti turisti, quindi abbiamo deciso di approfondire questo punto. Infatti oltre a molte città con molti monumenti, musei e opere molto originali e maestose, ha anche tanti borghi affascinanti e imponenti. Un altro motivo che ci ha spinti a fare questo viaggio sono le diverse culture che gli italiani hanno in ogni città. In questo cammino scopriremo le diverse storie delle città e delle relative opere d’arte, quindi faremo un collegamento tra le maestose città e le diverse opere, cioè scopriremo se le opere hanno una storia legata alla città. Un altro motivo della nostra scelta è l’interesse dei bambini per le città d’arte principali e più importanti del nostro Stato.


INTRODUZIONE

L’Italia è considerata una meta turistica ideale per fare un viaggio attraverso le città d’arte. Infatti molti stranieri e italiani continuano a visitare il luogo italiano, perché in Italia ci sono molti musei monumenti e centri storici interessanti e molto diversi fra loro. Ma l’Italia è famosa anche per le diverse strutture delle città o anche per i diversi borghi. Ciò significa che ha un grande patrimonio storico e architettonico. È un’Italia tutta da scoprire, quindi, è un territorio unico e originale. Le città d’arte si distinguono dalle altre perché hanno delle opere d’arte molto particolari. Sono chiamate così perché sono molto amate per l’arte, la storia e la loro architettura. Noi siamo partiti dal porci alcune domande per noi utili per impostare il nostro viaggio virtuale. Siamo quindi andati in internet per cercare le risposte. Eccole:

Cosa significa oggi essere una città d’arte? Quali connessioni ha l’arte con l’economia dei territori e quali strategie si possono delineare? A queste domande di fondo ha trovato prime risposte “Modelli di sviluppo delle città d’arte”, il primo rapporto nazionale sul tema promosso dal Ministero dei Beni culturali e dal Comune di Lucca. È stata fatta un’indagine tramite un questionario online su un campione di 116 città italiane, delle quali sono stati indagati gli aspetti socio-economici più caratterizzanti: il centro storico, la vita culturale, i luoghi naturalistici, i beni culturali, l’enogastronomia, le tradizioni, l’artigianato, il turismo. Inoltre sono state fatte 34 interviste dirette a testimoni privilegiati della Pubblica amministrazione locale, centrale e del mondo delle imprese. Ecco cosa ha concluso questa indagine: 1. La prima notizia è che non esiste una definizione ufficiale di “città d’arte”. 2. La seconda è che il turismo culturale è in continuo aumento. In tutto il mondo il prodotto turistico più venduto è l’arte; il mare, ad esempio, viene solo al secondo posto. Per dare un’idea, in Italia le città d’arte rappresentano il 57% delle offerte vendute dai tour operator; il mare ottiene il 53%, mentre siti archeologici e montagna si collocano rispettivamente al 26% e al 23% delle vendite.


Quindi l’arte è una forte attrazione, che però pone anche problemi da risolvere: trovare il punto di equilibrio tra consumo turistico e vivibilità, in altre parole non rischiare di ‘snaturare’ le città. Problema che riguarda città di grandi flussi turistici come ad esempio Firenze. Inoltre la città d’arte, prima che una meta turistica, deve essere una città viva per i suoi cittadini. Su questo fronte entrano in gioco le energie produttive e creative, dal punto di vista economico: non basta avere testimonianze di un passato illustre per essere città di arte e cultura, la cultura deve essere ‘prodotta’ continuamente. Un esempio? ROVERETO, città che abbiamo potuto visitare e apprezzare durante la nostra gita.

Ma cosa significa arte? Arte è qualsiasi forma di creatività e di espressione ed è strettamente connessa alla capacità di trasmettere emozioni. Nel corso dei secoli tutto si evolve, dalla cultura al pensiero umano, dalle civiltà alla tecnologia, ma per fortuna le splendide opere d'arte sono testimoni del mondo e del trascorrere del tempo. L'Italia è particolarmente ricca d’arte, e custodisce su e giù per la Penisola, una serie di città che hanno saputo fare della loro millenaria storia la maggiore attrattiva turistica. Dalla Toscana al Lazio, dal Veneto al Friuli-Venezia Giulia, fino alla Sicilia e alle altre regioni italiane il turista a caccia di storia e sensazioni legate all'arte può scoprire il creativo estro di artisti che hanno segnato la cultura e la storia dello Stivale. Basta solo scegliere la struttura più adatta alle proprie esigenze e in un attimo tutta la bellezza delle città d'arte italiane sarà a portata di mano.

Abbiamo cercato dei dati statistici che ci facessero ben capire come è vissuta l’Italia come meta turistica. La nostra fonte è stata l’ISTAT

INTERESSE TURISTICO Questa Tabella ISTAT racconta LA DESTINAZIONE ITALIA NEL CONTESTO INTERNAZIONALE


Osservando questa tabella abbiamo capito che l’Italia è una grande meta turistica perché ha tanti posti da visitare, monumenti, musei, borghi, castelli e teatri, come lo dimostra l’aerogramma qui sotto:

Quali sono le città italiane più belle da visitare? Avete mai pensato di fare una classifica delle Città più Belle d'Italia? Noi si, ci siamo chiesti: Qual è, fra tutte, la città più bella? Fare una classifica delle più belle città italiane da visitare non è facile, considerando la mole del patrimonio artistico italiano,


incrociando le migliori città d'arte, con quelle più visitate.

Ci abbiamo provato…


Questa bella città nelle Alpi combina due frazioni diverse ma complementari, la parte superiore e quella inferiore. La città bassa, è la zona moderna di Bergamo, mentre la parte superiore coincide con il centro storico.

MOTIVI PER VISITARLA: •

Bergamo Bassa Bergamo bassa è Arte, storia e bellezze architettoniche: fulcro storico della città e luogo in cui si concentrano le principali attrattive. Dalla piazza vivace, con la fontana in marmo bianco ed i negozietti, fino alla Torre Civica (Campanone), senza dimenticate il museo fortezza conosciuta come la Rocca.

Capolavori artistici A Bergamo si trovano alcuni capolavori d'arte eccezionali. Nell'Accademia Carrara è infatti possibile ammirare opere di Beato Angelico, Botticelli, Bellini, Mantegna, Tiziano, Rubens…

Oasi di verde... La città nasconde bellissimi angoli di verde come ad esempio l'Orto Botanico Enzo Rota.


Ecco 3 motivi per cui vale la pena immergersi in questa deliziosa cittadina.

MOTIVI PER VISITARLA: •

Perla del rinascimento. A causa del potere e dell'influenza della dinastia dei Gonzaga, che hanno "dominato" sul territorio per oltre 400 anni, Mantova è stata una delle più importanti città culturali nel Rinascimento e mantiene ancora un sacco di edifici realizzati in quel periodo.

I Grandi Palazzi Palazzo Ducale e Palazzo Te sono due fra i più bei palazzi Signorili di tutta Italia, Creati per volere della Famiglia Gonzaga

Immersa nella Campagna Mantova si trova immersa nel verde, in un territorio naturale suggestivo e godibile, particolarmente consigliato il soggiorno in agriturismo.


Milano e Parigi si contendono il titolo di capitale europea della moda. Questo la rende la città più importante d'Italia economicamente parlando.

MOTIVI PER VISITARLA: •

Capitale della Moda La più grande attrazione di Milano è la settimana della moda, evento annuale che riempie la città di stilisti di fama, modelle, personaggi dello show e paparazzi. E' il pretesto ideale per fare shopping e informarsi sulle nuove tendenze.

Le Meraviglie artistiche-culturali Dal dipinto di Leonardo da Vinci l'Ultima Cena, al Teatro La Scala, passando per il Castello Sforzesco, e il Duomo, una delle più grandi cattedrali gotiche del mondo.

Una realtà dinamica e in fermento Milano è una metropoli enorme, dinamica e piena di opportunità. Una città che non va mai a dormire, in cui le cose da fare sono pressoché infinite.


Tra le più prospere d'Italia, Parma è la città che ha dato il nome a due dei prodotti culinari più esportati ed apprezzati all'estero: il prosciutto di Parma ed il Parmigiano Reggiano.

MOTIVI PER VISITARLA: •

La cucina prelibata Al di là del Prosciutto e del Parmigiano, Parma vanta una serie di piatti e specialità culinarie di fama mondiale come ad esempio i Tortelli. La cucina parmigiana è sicuramente una delle migliori dell'interno panorama italiano.

Cimeli inestimabili Dal Museo Glauco Lombardi, a Piazza Duomo senza dimenticare teatro dell'opera Regio.

Piccola e romantica Parma è una cittadina a misura d'uomo, con graziosi vicoli romantici da visitare in coppia o magare da percorrere in bici.


Situata sul mare Adriatico e quasi interamente circondata dalla Slovenia, Trieste è una città che geograficamente e storicamente isolato dal resto della penisola italiana.

MOTIVI PER VISITARLA: •

Il Cuore d'Europa E' un luogo storico, importante porto commerciale che per secoli ha fatto da tramite fra il mediterraneo e il popolo slavo e germanico.

Le Architetture Trieste è ricca di architetture religiose, civili e militari fantastiche, come il Castello di Miramare, il Faro della Vittoria o la Cattedrale di San Giusto, senza dimenticare la bellissima Piazza Unità d'Italia.

Atmosfera magica E' una località molto affascinante, con un'atmosfera tranquilla da città dell’Europa dell'Est, piena di caffè e con una splendida vista sul mare.


La città degli Este occupa la decima posizione.

MOTIVI PER VISITARLA: •

Fascino Storico Ferrara è medievale e rinascimentale, caratterizzata da piccole e intricate vie medievali e luminosi slarghi ariosi e geometrici, una città elegante e a misura d'uomo, in cui la vita scorre lenta a cavallo di una bicicletta, fra palazzi, case nobiliari, chiese e castelli.

Cibo e specialità culinarie Siete nel cuore dell'Emilia Romagna, approfittatene per deliziare il palato

Le sue attrattive il museo ebraico e la cella in cui fu rinchiuso Torquato Tasso, l'Addizione Erculea e la Basilica di San Giorgio fuori le mura, senza dimenticare il Castello Estense: Ferrara è ricca di must da non perdere.


La città col balcone più famoso del mondo

MOTIVI PER VISITARLA: •

Architettura Urbana l'UNESCO, l'ha dichiarata Patrimonio dell'Umanità per la sua struttura e architettura urbana.

L'Arena Degna di nota è anche la famosa Arena, che ospita spesso spettacoli sia televisivi che di opera classica, fornendo una location decisamente suggestiva!

Città Romantica E' sicuramente fra le città più romantica del Bel Paese, grazie al suo fascino che si esalta soprattutto al calar del sole, famosa per aver fatto da sfondo ad una delle storie d'amore più belle e tragiche della letteratura: Romeo e Giulietta di William Shakespeare


Restiamo ancora in basso alla classifica con una delle città del Sud dalla storia lunga e complessa, come lo sono i suoi monumenti e le sue strade: l'attuale Corso Vittorio, l'asse dell'antico Cassaro, è la prima antica strada attorno alla quale ha avuto origine lo sviluppo della città.

MOTIVI PER VISITARLA: •

Melting-Pot di culture Elegante e contraddittoria, Palermo racchiude in sé tratti arabi, normanni, con macchie gotiche-catalane e opulenze barocche.

Un carattere Unico E' una città rumorosa e colorita dal carattere unico; esattamente come la Vucciria, lo storico mercato che si allunga nelle stradine del centro storico. Palermo cela bene i suoi segreti, mostrandosi generosa con chi la visita, ma mantenendo il suo mistero!

Street Food Dalle arancine alle Panelle, senza dimenticare cannoli e cassata: Palermo è una città ricca di odori e di sapori antichi che si ritrovano nei cibi di strada e nei dolci.


Saliamo un po' la classifica e risaliamo anche la penisola fino in Toscana, nel cuore della Val d'Elsa, più che una città troviamo un borgo: San Gimignano!

MOTIVI PER VISITARLO: •

Carattere Medievale Attraversando le mura di San Gimignano si torna indietro al due-trecento, in pieno medioevo, perché qui nulla è cambiato da allora: uno dei migliori esempi di architettura urbanistica medievale d'Europa, per questo ha meritato il titolo di Patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO.

Architetture imponenti Da vedere la Chiesa Collegiata, la Loggia del Battistero e le Torri degli Ardinghelli: sapevate che la ricchezza e il potere di una famiglia si manifestavano nell'altezza delle torri delle loro dimore? E se si voleva ledere l'orgoglio di qualcuno bastava far crollare, durante la notte, la torre di famiglia!

Ottima Posizione Il Paese è situato in ottima posizione: tra il Chianti, la Valdesa, Firenze e Siena; inoltre sorge su una delle direttrici della Via Franchigena.


Ritorniamo in Sicilia, alla scoperta di una città sorprendente, candidata a capitale europea della cultura: Siracusa.

MOTIVI PER VISITARLA: •

Perla del Barocco Siciliano A Siracusa è il barocco siciliano che la fa da padrona, e la piazza di Ortigo è folgorante per la sua bellezza, grazie alla Presenza del Duomo, una delle chiese italiane più belle.

Testimonianze storiche ed archeologiche L'architettura urbana è di impianto greco e romano e nel territorio sono diverse le testimonianze archeologiche del periodo ellenico: dal Museo Archeologico al Teatro Greco nella Neapolis.

Paesaggio Sublime Il mare crea paesaggi mozzafiato e il gusto è solleticato dagli odori tipici del saporito cibo siciliano. Siracusa è una chicca fra le città più belle della nostra Penisola anche grazie alle sue spiagge ed a luoghi come la stupenda Fonte Aretusa.


Non poteva mancare in classifica la città del Palio. Siena è splendida proprio nel suo essere città, non solo per i tesori artistici che conserva.

MOTIVI PER VISITARLA: •

Antiche Tradizioni Siena è una città ricca di tradizioni, la cui bellezza sta tutta nelle sue antiche strade e vicoli. Il fiore all'occhiello è Piazza del Campo, una delle più belle al mondo, dalla peculiare forma a conchiglia, su cui si svolge il Palio. È anche una delle 10 piazze più belle d’Italia.

Il Centro Storico Passeggiare per il centro storico, anche qui Patrimonio UNESCO, è piacevole e sorprendente, fra negozi e botteghe, gustando un ciaccino, tipico cibo da strada toscano. Un'esperienza da provare...

La cucina Toscana La tradizione culinaria toscana è apprezzata in tutto il mondo, e Siena è sicuramente uno dei luoghi migliori in cui apprezzarla. Ricordate di assaggiare i "Pici", le "Pappardelle al sugo di Pinta" o la "Ribollita".


Ad un passo dal podio troviamo la più grande e la più visitata tra le città del Sud Italia. Si dice "Vedi Napoli e poi muori" perché non si può lasciare questa terra senza essere stati almeno una volta a Napoli; sarà per questo che è al quinto posto fra le città più visitate d'Italia MOTIVI PER VISITARLA: •

Fascino segreto Napoli ha un fascino segreto, tutto da scoprire, che si rispecchia molto nel carattere allegro e colorito dei suoi abitanti. I "must" Il Golfo, il Vesuvio, le splendide rovine di Ercolano e Pompei, la musica, ma soprattutto... la pizza! Le Attrattive insolite Napoli è un luogo magico capace di stupire sempre: Noi vi consigliamo una visita nella Città Sotterranea, per scoprirne l'anima più intima!


Ed Eccoci a salire il gradino più basso del podio, dominato dalla città toscana simbolo del Made in Italy nel mondo.

MOTIVI PER VISITARLA: •

Culla del Rinascimento Firenze è la culla della cultura rinascimentale, un concentrato di monumenti e opere d'arte, Qui si trova il museo italiano più visitato: La Galleria degli Uffizi.

Patria di artisti e Poeti Firenze è stata patria dei maggiori artisti e poeti italiani, da Dante Alighieri a Petraca, da Michelangelo a Leonardo da Vinci; per questo può considerarsi principale meta del turismo culturale italiano.

Panorama che lascia interdetti E per restare senza fiato basta dare una sbirciata dall'alto del piazzale Michelangelo e godere della splendida vista che domina la città.


La seconda delle magnifiche tre è la città più visitata d'Italia

MOTIVI PER VISITARLA •

Museo a cielo aperto Roma Caput Mundi è letteralmente un museo a cielo aperto: dai Fori Imperiali al Pantheon, lanciando una monetina nella Fontana di Trevi per restare a bocca aperta davanti al Colosseo, passando per Piazza Navona.

Fascino storico millenario La storia di Roma trasuda da ogni suo angolo e si perde nella notte dei tempi: chi la visita non può che saziarsi di bellezza e cultura.

Destinazione Poliedrica Roma è una città che offre di tutto, adatta a chi desidera fare vita mondana, o semplicemente fare shopping, oppure godere della rinomata cucina italiana


Essendo la nostra capitale, abbiamo voluto spendere ancora un poco di tempo per darti notizie approfondite ROMA, LA CITTÀ ETERNA La capitale dell’Italia è considerata in tutto il mondo un vero e proprio museo all’aria aperta. Nella città laziale sono innumerevoli i monumenti e le bellezze che si possono vedere e ammirare per conoscere e apprezzare la grandiosità passata e presente di Roma e del suo Impero. La storia 21 Aprile 753 a.C: questo è il giorno in cui secondo la leggenda, Romolo tracciò, dal colle Palatino, un solco con un aratro per segnare le mura della città. In realtà Roma sorse lentamente, partendo dal colle Palatino ed estendendosi solo in seguito sui colli vicini, diventando poco alla volta la “città dei sette colli”. Questi villaggi, riunitisi in una lega sacra, iniziarono la millenaria storia della città eterna. Dal 753 al 509 a.C. Roma fu governata dai re, diventando successivamente Repubblica con una serie di norme che regolavano il funzionamento dello Stato stesso. Nei secoli a cavallo della nascita di Cristo la città acquistò quel carattere di grandiosità e splendore che l’hanno resa celebre, divenendo capitale di un impero e raggiungendo l’apice nei secoli II e III. È nel 476 d.C. però, che le invasioni dei Goti e dei Vandali portarono alla fine dell’Impero Romano d’Occidente. Dopo il saccheggio della città da parte dei Saraceni, Papa Leone IV fortificò una parte della città situata alla destra del Tevere, dando vita alla cosiddetta ”città Leonina” e affermandosi come vero signore di Roma. Nella sua storia millenaria, la città subì anche l’annessione da parte della Francia, che nei suoi progetti vedeva Roma come seconda grande città dell’impero Napoleonico. Nel 1815 con Pio VII la città tornò a diminuire d’importanza e a chiudersi in se stessa per tutto il secolo fino al 1870, data in cui ci fu la sua annessione all’Italia. Roma crebbe sempre più nonostante le distruzioni e gli stenti delle due guerre mondiali. Furono realizzate strade di vitale importanza e si svilupparono nuovi e importanti quartieri. Nella seconda metà del secolo scorso ha vissuto fasi alterne e ha visto l’espansione della città verso le borgate e l’hinterland. Attualmente Roma è la capitale d’Italia e il centro mondiale della cristianità, grazie alla presenza del Stato Pontificio. La città e i suoi monumenti Descrivere la città e i suoi monumenti risulta particolarmente difficile, tante sono le opere d’arte a testimonianza della grandezza passata di Roma: l’Anfiteatro Flavio, conosciuto


come Colosseo sede di lotte tra gladiatori e con una capienza di circa 45 mila spettatori, i Fori Imperiali, il Circo Massimo, la Città del Vaticano con i Palazzi Vaticani, l’Altare della Patria, il Campidoglio, il Pantheon, le innumerevoli chiese e vie come via Condotti e via del Corso, i palazzi disseminati in tutta la città come Palazzo Borghese, Palazzo Montecitorio, il Palazzo della Borsa e infine la Fontana di Trevi. Roma va guardata e ammirata con i propri occhi passeggiando nelle sue vie è possibile rivivere il passato e immaginare quella che era la maestosità di una città che per secoli è stata il centro del mondo antico, “caput mundi”. Il territorio La provincia di Roma è di riflesso un territorio ricco di storia e di località che richiamano la grandezza del mondo antico, ma anche di infiniti panorami naturali. Ostia, antico porto romano in epoca imperiale, Tivoli e Frascati, considerate luogo di villeggiatura degli antichi e ricche di stupende ville; Velletri e Castel Gandolfo, residenza estiva dei papi. Ma il territorio è costituito anche da note località marittime come Fregene, la spiaggia più elegante di Roma, Anzio, Nettuno, Santa Severa e Fiumicino. Più a nord invece il lago di Bracciano, con la classica forma circolare dei bacini vulcanici e con i paesi ricchi di storia adagiati sulle sue rive, tra cui Bracciano stesso, Cerveteri e Anguillara.


Chi vince è la città più romantica del mondo con la gondola! MOTIVI PER VISITARLA: •

La città dei primati La terza città più visitata in Italia, la principale città d'arte italiana, al 6 posto tra le città più belle del mondo. Ha una delle piazze più belle del mondo: piazza San Marco e nel 1987 è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall' UNESCO

Semplicemente Venezia... Con una tale presentazione non poteva che essere al primo posto tra le città più belle d'Italia. Venezia una delle città più romantiche al mondo e il suo punto di forza è proprio il fascino unico e caratteristico: i suoi canali con le tradizionali gondole, i palazzi signorili, la laguna... visitarla non delude certo le aspettative.

La magia del Carnevale Ovviamente non può mancare una menzione alla tradizione incredibile e coinvolgente del Carnevale Veneziano, un tripudio di colori, maschere e burle, che trascende il tempo e regala emozioni a tutte le generazioni.


COME SI CONCLUDE IL NOSTRO CAMMINO TRA LE CITTÀ D’ITALIA? Ci sembra giusto, visto che abbiamo parlato di città d’arte e di monumenti, finire facendo una breve carrellata tra i monumenti più famosi di Italia.

LA TORRE DI PISA Si trova a Pisa ed è un campanile vicino al Duomo in piazza dei Miracoli che è un bene protetto dall’UNESCO. Secondo la leggenda sarebbe stata fondata dai mitici troiani provenienti dall’omonima città di Pisa che era posta a Elide nel Pelopponneso.

GALLERIA VITTORIO EMANUELE Si trova al centro di Milano e collega piazza Duomo a piazza della Scala. Sul pavimento è realizzato a mosaico lo stemma dei Savoia e ai lati ci sono gli stemmi di Milano, Torino, Firenze, Roma.

PIAZZA DEL CAMPO Si trova al centro della città di Siena e ha la forma di una conchiglia. Due volte all’anno si svolge il Palio delle Contrade che altro non è che una corsa di cavalli molto particolare con tutto un suo rituale.


FONTANA DI TREVI Si trova a Roma. Il tema della scultura è il mare. Nel cocchio è adagiata la grande statua di Oceano e ai lati ci sono le statue della Salubrità e dell’Abbondanza. Il cocchio è trainato da cavallucci marini, a loro volta preceduti da tritoni.

LA MOLE ANTONELLIANA Si trova a Torino ed è la più alta costruzione. Oggi è sede del museo del cinema. Torino è famosa per il cioccolato e per il gelato artigianale.

SANTA MARIA DEL FIORE Si trova a Firenze ed è la quarta chiesa d’Europa per la grandezza. La costruzione della cupola ha avuto inizio nel 1420 dal celebre architetto Brunelleschi.


LE DUE TORRI Si trovano a Bologna e sono i monumenti simbolo della città. Le torri nel medioevo sarebbero 90100 a Bologna. La cucina bolognese è famosa per i tortellini, il ragù, la mortadella, le lasagne. L’università è la più antica del mondo occidentale.

IL MASCHIO ANGIOINO Si trova a Napoli ed è uno dei simboli della città. Napoli si chiama città partenopea perché fu fondata probabilmente dalla colonia greca Partenope. È famosa per la pizza, la musica e il teatro.

LA VALLE DEI TEMPLI Si trova ad Agrigento in Sicilia e lì ci sono i resti di ben 7 templi

I BRONZI DI RIACE Si trovano a Reggio Calabria e sono considerati tra le due testimonianze bronzee dei maestri scultori dell’arte classica greca. Reggio Calabria era una colonia fondata dai Calcidesi.


Abbiamo fatto questo viaggio perché l’Italia è una zona favorevole per l’uomo. Per questo sono nate molte culture enogastronomiche. Infatti in ogni regione che vai c’è un cibo tipico. Questa ricerca ci servirà a capire come l’uomo ha iniziato a coltivare la terra. L’uomo ha anche stabilito un rapporto con il territorio, cioè lo ha capito, amato, utilizzato per farne un lavoro, una ricchezza e una cultura. Viaggiare attraverso i cibi è camminare nella cultura e nelle tradizioni degli italiani.


INTRODUZIONE Il turismo enogastronomico è una forma di turismo che permette di conoscere i cibi tipici di un determinato territorio. Infatti questo tipo di turista cerca il sapore e le tradizioni di quel posto che vuole conoscere e approfondire. In questo modo valorizza il cibo, perché lo ritiene un valore legato alla terra. L’enogastronomia in Italia è molto diffusa in quanto ci sono tantissimi piatti tipici in una grandissima produzione di ricette regionali. Infatti questo tipo di turismo è il vero motore made in Italia perché offre 4396 specialità tradizionali e 477 vini D.O.C. Dire che l’enogastronomia italiana è importante è dire anche che è uno stile di vita. Per questo ci sembra che ci siano due parole chiave per far capire questo concetto: •

QUALITÀ dei prodotti

Rispetto delle TRADIZIONI

In altre parole il cibo deve essere preparato seriamente rispettando la ricetta tradizionale. Conoscere la cucina italiana vuol dire conoscere la storia dell’Italia. Il turista enogastronomico presta particolare attenzione nel trovare ristoranti che offrono piatti, prodotti tipici e vini del territorio oltre che visitare le cantine per degustare il vino. L’Italia ha 20 regioni e ognuna ha una propria storia del cibo. Grazie alla pizza e alla pasta siamo diventati famosi nel mondo, ma le più rinomate zone enogastronomiche per la produzione del vino sono: •

Le LANGHE in Piemonte

Il CHIANTI in Toscana

La FRANCIACORTA in Lombardia nelle zone di Brescia e del lago d’Iseo

Non dobbiamo dimenticare, però, che accanto ai vini ci sono paste, risotti, formaggi, pizze e carni pregiate. Il cibo è vissuto, a livello internazionale, come cultura ed esperienza da condividere, attraverso la quale entrare in contatto con un luogo, in un modo più desiderabile e immediato di attività tradizionali, legate al patrimonio artistico e storico per esempio.

Come

può

essere

esattamente

definito

un

Ecco le attività che lo contraddistinguono: •

andare in un ristorante per un'esperienza indimenticabile,

Mangiare / bere in un ristorante/bar famoso o di riferimento,

Mangiare Street food" presso un food truck/bancarella,

Mangiare in un raffinato ristorante gourmet,

Partecipare a corsi di cucina,

‘Food

Traveller’?


Partecipare a un tour enogastronomico,

Partecipare a un food festival,

Visitare fattorie o frutteti,

Visitare mercati o fiere agricole,

Partecipare ad una festa della birra,

Partecipare ad una festa del vino,

Fare un tour di cantine con degustazione di vino,

Fare un tour di fabbriche di birra con degustazione,

Fare un tour di distillerie con degustazione di alcoolici.

il cibo è un veicolo di auto-presentazione e di scambio culturale. Attraverso codici di comunicazione trasmette, infatti, un insieme di valori simbolici e di significati di varia natura. Il sistema alimentare contiene e trasporta la cultura, le tradizioni e l’identità di un gruppo e costituisce il primo modo per entrare in contatto con culture diverse.

Ora parti con noi in questo viaggio tutto da gustare…


Ci siamo posti questa domanda: Come viene percepita all’estero l'Italia in quanto destinazione per il cibo? Abbiamo cercato delle interviste in Internet e questo è ciò che abbiamo capito: •

L'Italia è percepita in modo molto positivo come destinazione relativa al turismo enogastronomico. Infatti è nominata da parte di tutti gli intervistati. Addirittura supera la Francia e la Spagna.

Chi è stato intervistato in Cina risponde che l’Italia è l’unico posto che riconoscono al di fuori dell’Oriente.

Per gli Stati Uniti, il nostro Paese è la sola destinazione estera che riconoscono come meta di enogastronomia.

Anche la Germania dà il primo posto all’Italia, addirittura classifica a parte la Toscana (4° posto) e Roma (10° posto) come mete enogastronomiche d’eccellenza.

Secondo noi tutto questo è favorito anche dalla DIETA MEDITERRANEA, molto equilibrata. Ma cos’è la DIETA MEDITERRANEA? Scoprilo con noi… La Dieta mediterranea è un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari tradizionali di tre Paesi europei e uno africano del bacino del Mediterraneo: Italia, Grecia, Spagna e Marocco. Nel 2008 l’Italia presentò richiesta all’UNESCO affinché la dieta mediterranea venisse inserita fra i patrimoni culturali immateriali dell’umanità, riconoscimento che riceve nel 2010. Questo modello nutrizionale è stato abbandonato nel periodo del boom economico degli anni sessanta e settanta perché ritenuto troppo povero e poco attraente rispetto ad altri modelli alimentari provenienti in particolare dalla ricca America. Ora la dieta mediterranea sta sicuramente riconquistando, tra i modelli nutrizionali, l’interesse dei consumatori e sta conoscendo una grande diffusione, specie dopo gli anni novanta, in alcuni paesi americani fra cui l’Argentina, l’Uruguay, alcune zone degli Stati Uniti d’America e in Australia. Il primo a intuire la connessione tra alimentazione e malattie come il diabete, la bulimia, l’obesità, fu il medico nutrizionista italiano Lorenzo Piroddi (Genova 1911-1999). Considerato il “padre” della dieta mediterranea è anche autore del libro Cucina Mediterranea. Ingredienti, principi dietetici e ricette al sapore di sale.


Il 16 novembre 2010, l’Unesco ha incluso la Dieta Mediterranea nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, accogliendo la proposta presentata – nel 2009 – dal Gruppo di lavoro Unesco del Ministero delle Politiche Agricole coordinato dal professor Pier Luigi Petrillo. Tutto ciò parte dal territorio italiano. Nei decenni successivi, vennero condotti altri studi in questo campo ed i nutrizionisti americani pensarono di riassumere i risultati della dieta mediterranea con un modello grafico semplice, chiaro e comprensibile da tutti: la piramide alimentare mediterranea.

LA PIRAMIDE ALIMENTARE ITALIANA Cosa è esattamente? Si tratta di una rappresentazione grafica utilizzata per descrivere un certo tipo di dieta, che permette di capire a colpo d’occhio quali siano i principi fondamentali del modello alimentare raffigurato. Esistono diversi tipi di “piramide alimentare” e ogni nutrizionista ne può ideare uno ma, in generale, il principio con cui sono costruite è lo stesso.

Alla base si trovano gli alimenti che devono essere consumati

tutti

i

giorni e, via via che si sale verso l’apice, la frequenza di assunzione dei vari cibi si dirada. Ad ogni alimento, delle

inoltre,

frequenze

corrispondono di

assunzione

consigliate. Salvo alcune eccezioni, quando si osserva una piramide alimentare, basta tenere a mente il principio che segue per capirne il significato. Per esempio, i ricercatori dell’Istituto di Scienze dell’Alimentazione dell’Università “La Sapienza” di Roma, ne hanno recentemente elaborata una nuova, adattata allo stato di salute, alle abitudini alimentari ed allo stile di vita della popolazione italiana di oggi. Infatti, la precedente piramide alimentare mediterranea, era adatta per gli italiani degli anni Cinquanta, che erano molto meno sedentari di oggi e, soprattutto, non abituati a grosse


disponibilità alimentari, ai fast-food e alle varie “schifezze” tipo patatine, merendine, snack confezionati, ecc. Invece, la piramide alimentare italiana moderna è diversa dalla precedente in quanto si è ormai adattata alle abitudini moderne ed allo stato di vita della popolazione odierna. La piramide alimentare italiana è costituita da sei livelli: 1)Al piano terra della piramide troviamo frutta e verdura; 2)Al primo piano sono presenti gli alimenti ricchi di carboidrati complessi: pane, pasta e riso, patate e biscotti; 3)AL terzo piano ci sono i cibi ricchi di proteine di alta qualità biologica: carne e salumi, pesce e prodotti ittici, legumi, uova; 4) Al quarto piano si trovano invece i grassi da condimento (olio extravergine d’oliva e burro) ed i latticini (latte, yogurt e formaggi); Ma come mai i latticini si trovano qui e non sotto, con gli altri alimenti proteici? Perché, rispetto a questi ultimi, latte e derivati contengono più grassi (soprattutto i formaggi) e devono essere consumati con moderazione; 5)Al quinto piano compaiono gli alimenti non fondamentali per la dieta, ovvero gli alcolici (vino e birra) e i dolci da condimento (miele e zucchero); 6)Nell’attico, infine, troviamo invece l’acqua. Al riguardo, ti chiederai: come mai l’acqua sta così in alto nella piramide, visto che è estremamente importante nell’alimentazione di tutti i giorni? Si trova qui perché, se non ci fosse, la piramide non sarebbe completa. Ma si ricorda anche che non esiste alimentazione corretta senza un giusto apporto di acqua. Se guardi l’immagine della piramide alimentare, vedi che ci sono illustrati diversi sport. Non è un caso. Infatti alle abitudini alimentari descritte dalla Piramide sono state abbinate anche delle abitudini di attività fisica: non si può parlare di stile di vita attiva e alimentazione sana se non c’è la pratica quotidiana, costante e moderata, di un po’ di movimento.


I ricercatori de “La Sapienza” hanno definito dei livelli anche per l’attività fisica che si basano sul principio “Più sforzo, meno tempo; meno sforzo, più tempo”. In basso, si trovano attività leggere, che richiedono sforzi meno intensi e devono essere praticate più frequentemente durante la settimana. Man mano che si sale verso l’alto troviamo attività più intense da svolgere più raramente.

Secondo noi c’è anche un altro motivo che rende l’Italia famosa anche dal punto di vista ENOGASTRONOMICO e sai qual è? IL SUO DIFFERENTE TERRITORIO CHE È UN’ENORME RICCHEZZA. Perché? Non ti resta che scoprirlo con noi nelle pagine che seguono….

SEI PRONTO?

ANDIAMO ALLA SCOPERTA DEL TERRITORIO ITALIANO…


IL CLIMA IN ITALIA

DIVERTITI CON NOI CON QUESTO ESERCIZIO TROVATO SU CIAOMAESTRA.IT COMPLETA INSERENDO IL NOME DELLA REGIONE CLIMATICA ITALIANA •

Kristiana ama il caldo, vorrebbe fare il bagno in mare da aprile a fine settembre: detesta la pioggia e l’umidità. Dovrebbe vivere nella regione ……………………………….

Martina si è trasferita in una località marittima dove gli inverni sono freddi, le estati calde e in autunno piove molto. Vive nella regione ……………………………………

Giovanni non soffre il freddo. Ama le abbondanti nevicate e le estati fresche. Dovrebbe vivere nella regione …………………………………….

Matteo fa il contadino in una zona umida e fredda in inverno e calda e afosa in estate. L’autunno è molto piovoso e spesso nebbioso. Vive nella regione …………………..


Andrea vive in una località di mare dove gli inverni sono miti, le estati calde ma ventilate e le piogge si concentrano per lo più in autunno. Vive nella regione …………………………

Simone lavora in una zona dove gli inverni sono freddi, le estati calde ma non afose. In estate le piogge sono scarse, mentre sono più abbondanti in primavera e autunno. Lavora nella regione ………………………..

LE COLLINE ITALIANE


LE PIANURE ITALIANE

Come vedi in Italia ci sono molte pianure. La pianura più estesa è la pianura padana. Tocca ben 5 regioni: Piemonte, Lombardia, EmiliaRiomagna, Veneto e FriuliVenezia Giulia). È attraversata dal fiume Po che le dà il nome. È stata formata dai detriti trasportati dal fiume Po e dai suoi affluenti. In quasi tutte le regioni c’è una pianura. Le pianure al nord sono più estese rispetto a quelle al sud e del centro.

La maggior parte delle pianure sono situate vicino al mare. In una regione ci può essere una o più pianure. Alcune pianure italiane sono state originate dal sollevamento del fondo marino, come il Tavoliere delle Puglie. Altre sono nate in seguito all’accumulo di materiali fuoriusciti dai vulcani come la Pianura Campana e la Piana di Catania. Altre ancora sono state create da materiale alluvionale trasportato dai fiumi come la Maremma e l’Agro Pontino.


LE MONTAGNE ITALIANE


I MARI ITALIANI

Come vedi il territorio italiano offre: • •

Molti campi per coltivare verdure, frutta e ortaggi diversi,quindi molti cibi che il turista enogastronomico potrà consumare La collina offre molti vigneti e uliveti quindi…..(completa tu il ragionamento)

Quindi è risultato difficile, per noi, trovare delle città specifiche rispetto ai cibi. Più che altro possiamo parlare di zone caratterizzate da quei cibi particolari. Quindi abbiamo deciso di offrirti uno sguardo sull’Italia del cibo che ogni regione racconta, per poi scegliere, invece, 10 zone che noi abbiamo trovato significative


ITALIA POLITICA RACCONTATA DAL PUNTO DI VISTA DEL PIATTO REGIONALE PIÙ TIPICO.

Cercando su internet abbiamo trovato l’immagine qui sopra e ci è sembrato bello metterla nella nostra ricerca per far capire che noi abbiamo associato ad ogni regione un suo piatto tipico. Andando in giro per il mondo si fa presto a scoprire quanto l’Italia sia conosciuta per il suo buon cibo. Ma dietro a questo importante concetto, c’è molto di più. La qualità italiana del buon mangiare non è solo dovuta alla cucina ma soprattutto alla qualità dei prodotti che l’Italia offre.


PARMA Il parmense è un territorio tutto da scoprire ed assaporare. Chi non conosce il Parmigiano Reggiano, il prosciutto di Parma ed i vini dei colli? Nella tradizione degli insaccati spiccano anche il culatello ed il salame di Felino, da gustare con la torta fritta. Fra i primi piatti le paste ripiene (dai tortellini agli anolini, rigorosamente con sfoglia tirata a mano), i tagliolini al tartufo e gli gnocchi. Per i secondi non c'è che l'imbarazzo della scelta: dai lessi alla trippa, dallo stracotto di cavallo al ventaglio di faraona. Come dessert deliziatevi con la classica ciambella, col castagnaccio, la torta torronata e, nel periodo di carnevale, con le tipiche chiacchiere. Il tutto bagnato da un ottimo calice di Malvasia o Fortana del Taro.

ALBA Località d'elezione dei buongustai, offre un'immensa varietà enogastronomica, essendo ubicata in una regione dove materie prime ed elevata qualità di produzione hanno dato vita alla nota associazione Slow Food. Pregiate qualità di riso, funghi e l'apprezzatissimo tartufo bianco la fanno da padrone, comunque in ottima compagnia di polenta, agnolotti, paste caserecce e gnocchi. La zona è poi nota per il brasato al barbera o al barolo, la torta di cardi, la bagna cauda e la fricassà mescià (sorta di fritto misto di frattaglie). I dolci tipici della pasticceria locale sono tantissimi e assai noti: canestrelli, crumiri, cioccolato gianduia e baci di dama, tanto per fare qualche esempio. Anche la scelta di vini (di cui moltissimi DOCG) è davvero ampia: Barolo, Barbera, Grignolino, Nebbiolo, Moscato e Malvasia non sono che alcuni dei più noti, senza dimenticare spumanti, grappe e vermouth, esportati in tutto il mondo.

SASSARI Imperdibili le Panadas, il piatto tipico a base di pasta aromatizzata e ripiena di carne o anguilla, da gustare con un Vermentino; la Ciogga minuta a base di lumache di terra; la favata, piatto povero fatto con cavoli o fave e cotechino; agnello ed asino nelle piú svariate presentazioni e lo zimino o ziminata, arrosto di frattaglie di vitello, che si accompagna alla perfezione con un buon bicchiere di Cannonau.


VERONA Vi si coltiva il pregiato riso vialone nano, pertanto non potete perdervi un ottimo risotto con la luganega o l'anguilla e risi e bisi, preceduto da insaccati tipici, sovente insaporiti con spezie ed erbe. Fra le zuppe vanno citate quella ai fegatini, il manai e la sopa coada. Da provare sono il timballo di selvaggina e la polenta bianca o gialla, alimento per antonomasia, da gustare con gli osei o (uccelli) o col baccalá. Per gli amanti delle carni citiamo: faraona col midollo di bue, anatra, lepre ed il celeberrimo fegato alla veneziana con cipolle, e per chi predilige il pesce: sarde, aringa a scopeton e baccalá mantecato, il tutto accompagnato da un bicchiere di vino (ombra). Fra i rossi degni di nota troviamo: Valpolicella, Bardolino ed Amarone, fra i bianchi: Bianco di Custoza e Soave, senza dimenticare i passiti, il prestigioso Prosecco di Conegliano e le grappe, ottimi con un dessert di frittole, tiramisù o il classico pandoro.

REGGIO CALABRIA Potrete apprezzarvi una gastronomia caratterizzata da aromi e spezie, dal temibile peperoncino alle cipolle di Tropea, passando attraverso una produzione casearia infinita e salumi tipici, fra cui spiccano soppressata e 'nduja. E poi, sardelle, pasta fatta in casa (dagli gnocchetti ai maccarruni al ragú agli strangugghi), melanzane ripiene o alla parmigiana, purpetti, stocco e trippa. La tradizione enologica vanta eccellenze quali il Cirò, il Bivongi, il Greco di Bianco, tutti vini DOC.

BARI In tavola potrete deliziare il palato con la rinomata burrata di Adria, il caciocavallo, la scamorza, il pecorino, la ricotta di pecora e mucca, tanto per citare qualche esempio della vasta produzione casearia. La disponibilità di pesce, carne, frutta e verdura garantisce una varietà infinita, capace di soddisfare tutti i gusti. Fra le specialità culinarie ricordiamo: le orecchiette al suco con gli involtini e quelle alle cime di rapa, le braciole di cavallo, le cozze fritte, i polpetti in umido, i lampascioni al forno. Per chiudere in bellezza con i prodotti della pasticceria quali scarcelle, zeppole, sporcamuss e cartellate. Tra i vini DOC troviamo il Gioia del Colle, l’Aleatico, il Castel del Monte, il Rosso Canosa.


PALERMO La rassegna di sapori del territorio è eccezionale. Potete osare coi babbaluci (lumache) o gustare i classici quali la caponatina (a base di melanzane, peperoni e pinoli), le sarde a beccafico e le polpette di sarde al sugo, la pasta alla Norma o al nero di seppia, i mitici arancini di riso al ragù, il celebre sfincione (una sorta di pizza al sugo con sarde e caciocavallo) e rinfrescare il palato con un'insalata alle arance. La pasticceria tradizionale vanta dolci universalmente apprezzati quali cannoli alla ricotta, cassata, sfinci di San Giuseppe o una fresca granita al caffé. La secolare produzione vinicola da uve bianche include qualitá autoctone quali Carricante, Insolia, Grecanico; fra i vini dolci liquorosi celebri sono lo Zibibbo, il Passito, la Malvasia.

MILANO La cucina milanese si caratterizza per i suoi piatti consistenti, prevalentemente a base di carne e dai sapori autunnali. Si aprono le libagioni con un'insalatina di nervetti, cui segue il celeberrimo risotto alla milanese (o giallo, con zafferano), che va preparato col brodo di manzo o ginocchietto e servito con l'ossobuco. D'obbligo terminare con un assaggio di formaggi (tipo caprino, gorgonzola o bitto), per pulire la bocca. La cassoeula è un piatto unico a base di scarti della lavorazione del maiale (date le sue povere origini), fra cui costine, cotenne, codino, cotti a lungo con le verze e le verzine. Concedetevi anche la cotoletta o bistecca impanata, preferibilmente cotta nel burro e, in occasione delle feste natalizie, l'anguilla in carpione ed una bella fetta di panettone. I vini da tavola piú rappresentativi della regione sono il Lambrusco, l'Oltrepó Pavese Bonarda, il Botticino, il Valtellina ed il Collina del Milanese.


L'AQUILA L'Abruzzo è terra di produzione dello zafferano, per cui non perdetevi le cozze allo zafferano, cosí come i maccheroni alla chitarra col ragù di carne, i maccaruni alla mulinara, le fregnacce, i cannarozzetti al sugo con le lumache e, se amate il piccante, col peperoncino. In alternativa potete sempre deliziarvi con le classiche zuppe contadine (dette virtú) o un ottimo brodetto di pesce. Come secondi piatti nell'entroterra si prediligono coniglio, agnello (dalle budelline al cosciotto) e pecora, senza disdegnare la porchetta e le cotiche coi fagioli. Notevole anche la scelta di pesce, ad esempio baccalà all'aquilana e pesce fritto con zafferano. Assaporate il tutto con un Montepulciano d'Abruzzo o un Trebbiano d'Abruzzo e terminate con un amaro distillato Centerbe.

BRESCIA Il protagonista della tavola è il pesce d'acqua dolce: trota, anguilla, tinca. Per coloro che prediligono le carni, oltre ad un'ampia scelta di ottimi insaccati, fra i primi piatti tipici spiccano i casoncelli ed i caicc (tortelli ripieni di fegatini, formaggio, verdure) ed il risotto alla pitocca (fatto con le interiora del pollo), entrambe si accompagnano bene ad un Chiaretto del Garda. Sempre sulla scia delle tradizioni contadine, la polenta taragna (col formaggio, ottimo il Bagoss e comunque tutti i formaggi d'alpeggio) o pasticciata e gli uccelli scappati si assaporano al meglio con un Cellatica o un Botticino.


IMPORTANTE SAPERE ANCHE CHE…. La Comunità Europea, per tutelare e riconoscere le culture e le tradizioni legate al territorio,prevede tre diversi tipi di tutela dei prodotti alimentari:

DOP (ex DOCG e DOC) e IGP (ex IGT). A queste si aggiungono i STG che riguardano i prodotti di nicchia. •

Denominazione di Origine Protetta, DOP, tutela un prodotto la cui produzione, trasformazione ed elaborazione devono aver luogo in un’area geografica determinata

Indicazione Geografica Protetta, IGP, indica che il prodotto gode di una certa fama e che almeno uno degli stadi della produzione avviene nel territorio di provenienza

Specialità Tradizionali Garantita, STG, sono un biglietto da visita dell’agricoltura italiana di qualità. Sono quei prodotti che vengono lavorati, conservati e stagionati secondo regole tradizionali per un periodo di almento 25 anni


Per concludere vogliamo mettere questo interessante articolo tratto da REPUBBLICA del 22 agosto 2016. Ăˆ un articolo scritto da Agnese Ferrara. Racconta di come l’Italia oggi è anche meta ambita per coltivare le erbe officinali, che, nel nostro tema trattato, ci pare stia bene. Un altro motivo per essere orgogliosi della nostra bella Italia. Buona lettura!


L’ ITALIA DELLA SALUTE: ERBE OFFICINALI


LA SALUTE CHE VIENE DALLE PIANTE

PER CUCINARE, PER LIQUORI, INFUSI E BEVANDE. Per integratori, farmaci e cosmetici. L’Italia è oggi, a sorpresa, una fra le più ambite terre per le coltivazioni di piante officinali, spesso biologiche e di qualità superiore a quelle prodotte in molti altri paesi. I nostri “vegetali” famosi non sono solo i pomodori Pachino, il basilico genovese o i limoni amalfitani, ci sono la menta, la lavanda, l’aloe vera, il gruppo delle genepi (incluso l’assenzio)e molte altre piante. “Si tratta di un settore dinamico, professionalmente avanzato, molto promettente per un’agricoltura alternativa e redditizia – spiega Andrea Primavera, presidente della Federazione italiana produttori piante officinali (Fippo). La superficie coltivata in Italia è di 7000 ettari e sono 120 le specie di piante officinali.

Degli agrumi del sud Italia si potrebbe non buttar via nulla, ogni parte ha proprietà salutistiche. Infine il rinomato olio e succo di bergamotto, con effetto perfino ipocolesterolemizzante”.

Importiamo circa 35/40.000 tonnellate di solo prodotto greggio dall’estero perché più economico. L’80% delle nostre piante officinali, circa 1500-2000 tonnellate, va invece verso mercati esteri più remunerativi e attenti alla qualità, come quello tedesco, giapponese e americano.

“L’interesse nella produzione di materia prima italiana è tale da aver spinto la più grande azienda agricola italiana, la Società Bonifiche Ferraresi con 5.500 ettari di piante officinali recentemente acquisita da una cordata di imprenditori italiani, ad investire nel settore, - precisa Primavera – È italiana d’adozione, seppure di origini subtropicali, l’aloe vera, come la senna, la cannella e il ginseng. Le piante di genepi si coltivano sopra i 1.500 metri delle nostre Alpi, in Valle d’Aosta e Piemonte. Il basilico siciliano, coltivato con metodi biologici, essiccato e lavorato è destinato soprattutto al mercato tedesco” conclude l’agronomo.

Le nostre piante sono spesso biologiche e la manodopera costa di più” “Le piante officinali sono largamente usate nell’ambito della cosmesi, degli integratori per la salute ed il benessere – precisa Marinella Trovato, presidente società scienze applicate alle piante officinali e prodotti per la salute, Siste. Gli estratti hanno proprietà idratanti, emollienti, cicatrizzanti, perfino antidepressivi e lassativi naturali.

È italiana doc la menta piperita che dà freschezza alle famose minicaramelle a confetto vendute in 120 paesi. I coltivatori, una ventina nella “Cooperativa Erbe Aromatiche Pancalieri”, sono nei pressi di Torino. Sono invece 50 le aziende agricole della cooperativa Agronatura che coltivano la lavanda, biologica e con metodi biodinamici, per oltre 400 ettari tra le provincie di Alessandria, Asti e Cuneo. Qui gran parte del lavoro nei campi viene svolto manualmente e le piante, raccolte in primavera e in estate, vengono trasformate in oli essenziali puri, con metodi green.


Noi ti conduciamo tra le città italiane industriali. Siamo sicuri che alla fine tu capirai bene cos’è l’industria, cosa ci offre ma soprattutto a cosa serve. PERCHÉ QUESTO VIAGGIO? Abbiamo scelto l’industria per sapere cosa offre, dove si trovano le varie industrie sul territorio italiano, qual è la più importante, quale la più grande e quale la più famosa. Ci interessa l’industria per sapere che popolo siamo e cosa l’industria lavora. Così camminiamo nell’industria per scoprire quanto lavoro c’è dietro un semplice materiale. Capiremo quanti italiani lavorano nell’industria e se hanno delle opinioni negative o positive.


INTRODUZIONE Ma che cosa vuol dire la parola INDUSTRIA? Riportiamo le tre definizioni che dà il vocabolario: 1. Complesso di attività volte a produrre beni o servizi con fini di guadagno. 2. Fabbrica, luogo dove si produce qualcosa. 3. Insieme di aziende che operano in un settore. Si può dire che l’industria è un’attività che trasforma il materiale che proviene dall’agricoltura, cioè dal settore primario, per produrre dei beni per l’uomo. Questa parola è basata sul fatto che dentro questa struttura ci sono macchinari dove i lavoratori si organizzano per usarli al fine di fornire dei beni. Le attività industriali si differenziano in base al tipo di produzione e di materie prime lavorate. Per cui il settore secondario comprende: •

attività di trasformazione, cioè viene detta industria manifatturiera

attività legate all’estrazione di minerali, cioè l’industria mineraria

l’industria energetica, cioè quella che si occupa della trasformazione e della distribuzione delle materie prime

l’industria chimica e petrolchimica

attività di costruzione, cioè l’edilizia

INDUSTRIA MANIFATTURIERA Comprende le attività di trasformazione dei prodotti primari in beni destinati al consumo o a produrre altri beni. Queste attività si dividono in: •

industria di base che trasforma le materie in semilavorati, cioè non finiti. Quindi queste industrie mandano i loro prodotti ad altre industrie che li lavorano definitivamente (producono acciaio, lamiere, tubi…)

industrie che realizzano prodotti finiti, pronti da vendere

Tra le industrie di prodotti finiti quelle più tradizionali sono le industrie meccaniche. INDUSTRIA MINERARIA Si occupa di estrarre minerali dal terreno (dal sottosuolo) ed è legata, quindi, dalla presenza di grandi giacimenti (=grandi quantità) di minerali. In questo settore operano imprese private e/o statali di grandi dimensioni perché richiedono tanti soldi. Infatti analizzare il terreno, estrarre o raffinare i minerali costa molto.


INDUSTRIA ENERGETICA Questa trasforma le fonti di energia per lo più in elettricità. Inoltre provvede a distribuire le materie prime utilizzate nei processi industriali o nelle varie abitazioni per usi domestici. INDUSTRIA CHIMICA Produce benzina e gasolio, materie plastiche, fibre chimiche, fertilizzanti o prodotti farmaceutici, quindi per la nostra salute. INDUSTRIA EDILE È un’industria che si muove, infatti i cantieri (=luogo dove si lavora) sorgono in luoghi sempre diversi, perché si aprono proprio dove si deve costruire qualcosa e sono attivi fino al completamento dell’opera. Questa industria comprende sia la costruzione di edifici sia la realizzazione di grandi opere pubbliche INNOVAZIONE TECNICA Lo sviluppo industriale dipende molto dalle innovazioni tecnologiche poiché possono sostituire il lavoro dell’operaio con quello svolto dai macchinari o dai robot. Per innovazione si intende un cambiamento utilizzato per migliorare un prodotto già esistente per essere competitivi sul mercato e per essere capaci di sostenere il confronto con le industrie concorrenti. Le industrie che vogliono fare innovazione tecnica sono obbligate a: •

destinare una quota per la ricerca e per lo sviluppo di nuovi prodotti e modi di produrre

disporre di tecnici altamente qualificati e di soldi che permettono loro di realizzare investimenti a lungo termine.

Si capisce, quindi, che solo le imprese molto grandi riescono a svolgere la ricerca e lo sviluppo.


UN PO’ DI STORIA… In Italia le prime industrie nacquero dopo l’unità d’Italia Dopo la seconda guerra mondiale le industrie hanno continuato a crescere fino ad arrivare a un progresso economico molto forte detto BOOM ECONOMICO negli anni ’50 – ’70. Negli ultimi 40 anni c’è stato uno sviluppo ineguale dell’industria perché il Nord Italia ha avuto maggiori disponibilità di soldi e perché più vicino all’Europa. Infatti qui si trovano le grandi e medie industrie mentre il Sud non è molto sviluppato dal punto di vista industriale, cioè ci sono poche industrie importanti. Negli anni ’70 le regioni del centro-nord-est hanno sviluppato le loro industrie, piccole e medie arrivando a favorire l’esportazione. Sempre negli anni ’70 è iniziato il processo di deindustrializzazione, cioè la tendenza a ridurre l’attività industriale a vantaggio dello sviluppo del settore terziario. In Italia sono presenti 3 modelli di produzione: 1. nord-ovest. Comprende le regioni dove è presente la grande impresa nei settori automobilistico, chimico, elettromeccanico. Queste industrie richiedono impianti di grandi dimensioni, specializzazione elevata, uso di tecnologie moderne e innovative

2. centro-nord-est. È la seconda grande area economica italiana, è presente la piccola e media industria in questi settori: alimentare, tessile, abbigliamento, meccanico, del mobile. Negli anni ’90 ha rafforzato i rapporti economici con l’est europeo. 3. Mezzogiorno. Per lungo tempo ha avuto industri di base ma con risultati poco positivi. Negli ultimi anni sono sorte industrie tessili, alimentari e dell’abbigliamento, ma rimane uno sviluppo disordinato .

Perché c’erano diversi livelli di sviluppo economico prima dell’Unità d’Italia

Perché ci sono discrete disponibilità di energia al nord

Perché il nord Italia è più vicino ai mercati europei e perché è efficiente nei trasporti

Gli industriali nel nord fanno investimenti importanti e sono dinamici


Ora l’industria italiana è ferma perché c’è una forte crisi economica mondiale. In questo contesto la Cina e la Tailandia hanno conquistato il mercato mondiale con i loro prodotti realizzati a prezzi molto bassi. Perciò l’Italia ha deciso di costruire industrie fuori stato, cioè all’estero.

Un’industria nasce se quel luogo ha queste caratteristiche: • • •

C’è disponibilità di materie prime ed energetiche C’è la presenza di un bacino di forza lavoro , cioè di tante persone che possono lavorare C’è la presenza di un bacino di mercato, cioè si può vendere e diffondere il prodotto


L’ITALIA INDUSTRIALE

L’industria italiana, come detto, non è sviluppata allo stesso modo in tutto il Paese. Come vedi dalla cartina, infatti, si concentra soprattutto nel Nord e al Centro.

Prova a rispondere in base a quanto hai letto , pensando anche al territorio italiano ………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………


In Italia ci sono anche imprese multinazionali che impiegano migliaia di persone. Una multinazionale è un’impresa che opera in tutto il mondo e che ha stabilimenti che producono in Paesi diversi. Esempi di multinazionali: GOOGLE, MARS, NESTLE, COCACOLA, MCDONALD’S … L’Italia possiede poche grandi industrie come la FIAT, la più importante e diffusa è quella alimentare, proprio perché il territorio italiano offre prodotti di grande qualità. Altri tipi di industrie si trovano soprattutto al Nord, intorno alle città di Torino, Genova, Milano e Brescia. L’Italia ha, invece, buon numero di piccole e medie imprese che producono merci di alta qualità famose in tutto il mondo.

L’Italia è uno degli

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paesi più industrializzati del mondo.

In Italia, però, ci sono poche materie prime, quindi vengono comprate all’estero. Poi i prodotti finiti vengono esportati in tutto il mondo. Infatti i prodotti MADE IN ITALY sono molto richiesti. LE INDUSTRIE ITALIANE SONO PRINCIPALMENTE DI 2 TIPI: INDUSTRIA PESANTE cioè trasforma le materie prime in materiale di uso industriale INDUSTRIA LEGGERA cioè trasforma le materie prime in prodotti di consumo come, ad esempio, i generi alimentari, le auto e le scarpe C’è anche L’ARTIGIANATO che a differenza dell’industria, segue tutti i passaggi del prodotto e L’EDILIZIA che, come detto, è l’industria delle costruzioni.


L’ARTIGIANATO Un ambito importantissimo dell'economia italiana è rappresentato dall'infinita varietà delle attività artigianali diffuse sul territorio. Si definiscono imprese artigiane quelle in cui l'imprenditore esercita l'attività professionale, organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei familiari e con un numero di addetti non superiore a 19. L'artigianato italiano ha alle spalle secoli di tradizione e si è sviluppato quasi ovunque sfruttando le risorse presenti nei diversi luoghi (pietre, legno, argille, ecc.). A questo tipo di artigianato, legato ad una produzione manifatturiera tradizionale, si devono aggiungere anche le attività che riguardano l'edilizia, i servizi di riparazione e manutenzione, il piccolo trasporto e le altre prestazioni che forniscono servizi (barbiere, sarto, creatore di software, ecc.). UNA RAPIDA EVOLUZIONE: LE ESIGENZE DI UN MERCATO GLOBALE Nell'arco degli ultimi decenni l'industria italiana ha subito profonde trasformazioni; la più vistosa è l'informatizzazione e la robotizzazione dei processi produttivi. I robot hanno sostituito in buona parte gli operai; gli strumenti e i metodi informatici hanno consentito di gestire macchine e fasi di lavorazione riducendo notevolmente i costi. L'evoluzione dei servizi di supporto (marketing pubblicità, ecc.) ha infine permesso alle aziende di rispondere rapidamente alla domanda del mercato. Le dimensioni medie delle aziende si sono ridotte, non solo per la diminuzione degli addetti, ma anche perché si sono divise le fasi del processo produttivo. Le grandi imprese (meccanica, automobilistica, chimica, elettronica) hanno affidato la costruzione dei componenti, ad esempio le strumentazioni di un'automobile, alle piccole e medie aziende, ormai in grado di organizzarsi in modo sempre più efficiente grazie ai continui sviluppi della tecnologia. L'industria si è così diffusa sul territorio ed ha interessato zone lontane dai suoi insediamenti tradizionali come il triangolo industriale Torino-MilanoGenova.

INDUSTRIE DI BASE •

• •

Le industrie siderurgiche e metallurgiche lavorano materie prime per produrre ghisa, acciaio, leghe metalliche, lamiere, tubi, ecc. Gli stabilimenti siderurgici oggi sono prevalentemente ubicati in aree ad elevata concentrazione industriale, perché utilizzano come materia prima materiali riciclati (rottamazione) e sono di supporto alle altre industrie. L'industria siderurgica è attualmente in crisi a livello europeo, in quanto la produzione è eccedente rispetto al fabbisogno. Le industrie che lavorano i minerali non metalliferi producono materiali usati nelle costruzioni (laterizi, cemento, ceramica, vetro, ecc.). L'industria chimica e petrolchimica produce benzina e gasolio, materie plastiche, fibre chimiche, fertilizzanti, prodotti farmaceutici. Fino a qualche anno fa in gran parte di proprietà pubblica, le aziende delle industrie di base hanno iniziato un processo di privatizzazíone e sono state sottoposte ad una profonda ristrutturazione dei processi produttivi. Le industrie meccaniche ed elettroniche hanno un'elevata diffusione, perché comprendono, oltre alla produzione di veicoli (compresi aerei e navi), una gamma di lavorazioni che spaziano dal materiale elettrico agli elettrodomestici, dalle macchine


per ufficio agli utensili, dagli strumenti di precisione ai computer. In Italia le dimensioni maggiori sono raggiunte dall'industria automobilistica FIAT che possiede anche altri marchi (Alfa Romeo, Ferrari, ecc.). La sede d'impresa si trova a Torino, ma la FIAT ha unità locali diffuse in tutta Italia (Cassino, Pomigliano d'Arco, Sulmona, Termoli, Melfi) e nel mondo (Brasile, Polonia, ecc.). • Le industrie tessili e calzaturiere (tessile, abbigliamento, calzaturiera e conciaria). L'industria tessile e dell'abbigliamento è uno dei comparti tradizionali e di più antica origine, sviluppato per lo più in unità produttive di piccole e medie dimensioni. Il settore tessile lavora sia fibre naturali (cotone, lino, lana e seta), in gran parte importate, sia artificiali (nylon, terital e rayon); attualmente deve fronteggiare la concorrenza dei Paesi in via di sviluppo, che producono a costi ridotti. In costante crescita è il comparto dell'abbigliamento che, trainato dall'immagine della moda italiana, produce in buona parte per l'esportazione. Collegata all'industria della moda e dell'abbigliamento è quella calzaturiera e conciaria (lavorazione di pelli), per le quali l'Italia vanta primati a livello europeo e mondiale. • L'industria alimentare è un altro comparto industriale particolarmente fiorente, con aziende di piccole medie dimensioni diffuse su tutto il territorio. Significative sono le industrie conserviere e casearie, che hanno mantenuto e rivitalizzato le tradizionali produzioni agro-alimentari italiane. Nelle fabbriche entrano le materie prime ed escono i prodotti finiti. Le fabbriche sorgono soprattutto in pianura perché c'è abbondanza d'acqua, di spazio, di manodopera. Sorgono più numerose dove ci sono molte vie di comunicazione come autostrade e ferrovie, perché i prodotti delle fabbriche devono essere trasportati nei posti dove vengono consumati. Inoltre alle fabbriche devono giungere le materie prime. L'INDUSTRIA DEL MEZZOGIORNO D'ITALIA L'industrializzazione è stata frenata da vari fattori, come la viabilità difficile e la scarsità delle fonti di energia elettrica. Mentre sono pochissime le aziende di grandi dimensioni, negli ultimi decenni si sono moltiplicate le realtà produttive piccole e medie. Attive specialmente in comparti come il tessile, l'abbigliamento, la pelletteria e l'elettronica. Queste industrie si sono concentrate nei fondovalle. • Nel Napoletano, motore economico di tutto il Sud, negli ultimi anni si è sviluppata anche una rete produttiva basata su aziende piccole e piccolissime, sovente irregolari e "sommerse". I comparti più importanti sono quelli del tessile, dell'abbigliamento, della meccanica. • In Basilicata sembrano avere un futuro promettente le attività legate allo sfruttamento di giacimenti di petrolio e metano. • Il turismo è certamente il settore con le maggiori prospettive di sviluppo. Ancora limitato quello invernale a causa dell'innevamento incostante, il turismo culturale ed estivo può invece contare su notevoli attrattive naturalistiche, storiche, architettoniche, archeologiche, religiose e termali. • In forte espansione è l'agriturismo, una forma di vacanza presso aziende agricole, che permette, ad esempio, di valorizzare centri, paesaggi rurali, tradizioni e patrimoni culturali altrimenti destinati all'abbandono.


Nel complesso, però, nel mezzogiorno l'industria ha una presenza meno diffusa rispetto al Nord e una localizzazione prevalentemente costiera essendo strettamente legata all'importazione ed all'esportazione della merci. La sua struttura si è diversificata in due tipologie principali: 1. un tessuto di piccole e medie aziende di tipo leggero: conserve alimentari, tessuti, maglieria, mobili che raggiunge una certa diffusione solo nella pianura campana e in provincia di Bari; 2. alcuni grandi stabilimenti come gli impianti petrolchimici di Ragusa e Gela in Sicilia, le acciaierie di Taranto, l'industria chimica a Porto Empedocle, le raffinerie a Ragusa o le imprese meccaniche come la FIAT a Termini Imerese. Questi complessi sono sorti con capitale pubblico (= soldi dello Stato) o comunque promossi dall'iniziativa pubblica negli anni Sessanta nella speranza di innescare un processo di sviluppo industriale del mezzogiorno, che però, non ha ancora avuto gli esiti sperati.


Qui sotto abbiamo deciso di costruire questa tabella per far capire i nomi specifici di alcune industrie, che materie prime trasformano per arrivare al prodotto che vendono. Nome industria italiana Rcs, Mondadori, editoriale Repubblica, Sole24 ore… Benetton, Geox, Tod’s, abbigliamento Calzedonia, Colmar, Intimissimi… De Fonseca, Diadora, Geox, Hogan,Lotto, calzaturiera Legea, Superga, Vibra, Frau, Tod’s… Perugina, Bauli, Mulino dolciaria bianco, Venchi, Motta Artemide, Flou, Foppa del mobile Pedretti, Poliform… industria

materia prima

prodotto finito

carta

libri,riviste…

tessuto

gonne,pantaloni…

cuoio

scarpe…

zucchero,farina,uova

torte.brioche…

legno

sedie,tavoli…


A proposito del mobile, poiché siamo vicini, ci sembra bello raccontarti come la Brianza è nota per il mobile. Leggi qui. Il territorio brianzolo legato alla filiera del mobile si divide in tre parti: 1. la prima è la Comasca che comprende sia famoso centro di CANTÙ sia Arosio, Cabiate, Inverigo e Mariano Comense. 2. La seconda è la BRIANZA mobiliera ex Milanese con LISSONE, Barlassina, Bovisio-Masciago, Briosco, Cesano Maderno, Desio, Giussano, Lentate sul Seveso, Limbiate, Macherio, Meda, Seregno, Seveso, Verano Brianza. Dopo il 1967 Lissone da importante Centro di produzione Italiano del Mobile artigianale, diventa Centro Europeo dell'Arredamento. Non solo una città esposizione di prodotti brianzoli, ma provenienti anche dalle altre regioni italiane, dall'Europa e dagli altri continenti. 3. La terza è la BRIANZA dei settori ‘collaterali' a quello più propriamente mobiliero. Il loro fulcro è nel MERATESE: il tessile d'arredamento (Costa Masnaga dal 1800) e quello della meccanica-plastica (Osnago).

A questo punto è necessario, per noi, fare un breve schema di sintesi prima di parlare delle principali città industriali italiane.



Nel nostro viaggio tra le industrie abbiamo avuto difficoltà a trovare città specifiche famose per l’industria, in quanto si parla più che altro di zone industriali o meglio di aree industriali. Noi, però, prima di riportare i dati presi da internet, abbiamo deciso di riportare almeno due città industriali famose:

MILANO milano è il più importante centro industriale, commerciale e finanziario d’Italia. L’industria milanese è famosa per molti settori tra i quali: la moda, il design, l’automobile. Milano è divenuta famosa come “città della moda” e oggi, insieme a Parigi è una delle capitali mondiali della moda. A Milano, infatti, ci sono le case di molti stilisti famosi: Giorgio Armani a cui è dedicato un grandissimo multiconcept store, Dolce & Gabbana, Versace con il suo design stravagante e lussuoso o Valentino che veste l’alta società e le star di Hollywood.. Oltre alla moda questa città è al vertice con numerose aziende che esportano nel mondo il Design italiano. Non a caso in città è presente il Museo del Design e nelle vie del centro sono diversi gli showroom che espongono oggetti di prestigio. Altre importanti marche di industrie sono: • • •

Bugatti, il cui nome rappresenta la storia dell’automobile Pirelli, la compagnia specializzata nella produzione di gomma fondata nel 1872 Nel settore editoriale il CORRIERE DELLA SERA e la GAZZETTA DELLO SPORT

TORINO Torino è uno dei centri economici maggiori d’Italia. Oggi Torino è nota soprattutto per la produzione metalmeccanica con la fabbrica automobilistica FIAT. Fiat è sempre stata protagonista dell’economia. Sotto la guida di Gianni Agnelli la Fiat è diventata un colosso economico, importantissimo a livello mondiale tra la Ferrari, l’AlfaRomeo, la Piaggio… A Torino sono nate altri importanti aziende italiane: • •

La SIP , diventata TELECOM ITALIA La EIAR (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche) poi diventata RAI

Negli ultimi anni è stato un boom del settore informatico ed elettronico. A Torino c’è la OLIVETTI che è una delle più famose aziende italiane di elettronica e di pc. Altri settori in cui spicca Torino sono la produzione della cioccolata e del cioccolatino gianduiotto, specialità torinese.


I MIGLIORI DISTRETTI INDUSTRIALI Sono il vero punto di forza dell’industria del nostro Paese e le imprese dei migliori distretti industriali hanno una marcia in più rispetto alle altre. Secondo il report di Intesa Sanpaolo che ha analizzato 147 distretti del nostro Paese, i primi tre distretti sono: • • •

l’occhialeria di Belluno, il prosecco di Conegliano-Valdobbiadene e al terzo posto il marmo di Carrara.

Sono questi i tre migliori distretti d’Italia per performance di crescita e redditività secondo la classifica realizzata da Intesa Sanpaolo.

Ricordiamo anche altri distretti principali.

• • • • • • • • • • •

l’oreficeria di Valenza Po (in provincia di Alessandria) e di Vicenza, i mobilifici della Brianza, del basso Veronese e di Pesaro, le seterie di Como, i distretti vinicoli delle Langhe e del Monferrato, i lanifici di Biella e di Prato, i calzaturifici di Vigevano, Macerata e Barletta, la maglieria di Carpi, le armi in Val Trompia (in provincia di Brescia), le vetrerie di Venezia (a Murano) e di Empoli, le ceramiche e piastrelle di Sassuolo, gli strumenti musicali di Castelfidardo,


• • •

le concerie di Santa Croce sull’Arno (in provincia di Firenze), i salotti di Santeramo, i conservifici di pomodoro a Salerno e in numerosi comuni in provincia di Napoli.

Forse i distretti industriali potrebbero costituire la soluzione più idonea per coinvolgere in un vasto processo d’industrializzazione anche il Mezzogiorno d’Italia, nel quale invece la politica economica dei grandi poli di sviluppo, proseguita sino a tutti gli anni Ottanta, ha conseguito esiti molto inferiori alle aspettative. La Puglia, che tra l’altro ha già un buona specializzazione nel settore dell’arredamento, si propone oggi come la regione del Sud meglio avviata a uno sviluppo dei distretti industriali. Oggi, tuttavia, anche questo modello è in crisi, dovuta alla concorrenza delle imprese straniere, soprattutto quelle asiatiche, e alle difficoltà della piccolo-media azienda di investire in ricerca e di innovazione.

Con grande stupore abbiamo trovato che Lecco fa parte delle province industriali che stanno emergendo. Guarda cosa dice il giornale di economia IL SOLE 24ORE. Il Sole 24 Ore ha stilato una classifica di province emergenti (tra il 20 e il 30%)e una di province in coda alla classifica (sotto il 20%), su dati Istat e Unioncamere.


Terminiamo il nostro libro con un viaggio nella creativitĂ e nella fantasia. Ăˆ un lavoro che abbiamo fatto in classe 2^. Cosa ci suggeriva la forma delle varie regioni italiane? Guarda un poco cosa abbiamo fatto‌e scopri di quale regione si tratta. Ne abbiamo messo solo alcuni esempi. Attento: a volte sono state girate le regioni‌







Speriamo ti sia piaciuto questo libro e che ti abbia aiutato ad aumentare le conoscenze ma soprattutto il tuo amore per l’Italia.


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