LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE DEI PACKAGING FARMACEUTICI
Il packaging nel settorore farmaceutico
Tav. 3 / 1
Il packaging nel settorore farmaceutico
IL PACKAGING NEL SETTORE FARMACEUTICO
01
Definizione packaging Il packaging farmaceutico Le componenti del packaging farmaceutico Il packaging primario Packaging primario e forme farmaceutiche Il packaging secondario Le tipologie di packaging
Tav. 5 / 1
IL PACKAGING
Il packaging nel settorore farmaceutico
UNA DEFINIZIONE L’imballaggio (o packaging) è definito come il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere e a proteggere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all’utilizzatore, e ad assicurare la loro identificazione relativa a ciò che contengono. Semplificando, il packaging è l’involucro per imballare un determinato prodotto. Esistono tre grandi tipologie di packaging: primario (per la vendita) secondario (multiplo) terziario (per il trasporto) Le funzioni del packaging sono diverse, ma possono comunque essere riassunte in due grandi concetti. Da un lato, il packaging è un oggetto di uso comune che ha una funzione ben specifica: contenere, conservare e preservare un determinato prodotto/alimento. Dall’altro lato, il packaging è una sorta di oggetto che produce senso: deve riuscire a trasmettere le peculiarità del prodotto, a comunicare la brand identity e a “convincere” il possibile acquirente, affinché il packaging possa essere considerato uno strumento di comunicazione efficace, deve avere e utilizzare al meglio tre elementi chiave: stiamo parlando del colore (che deve essere coerente con il prodotto), dell’etichetta (che deve riportare tutte le informazioni stabilite dalla legge) e dei simboli (che possono, in un solo colpo d’occhio, comunicare la brand identity). Da quanto detto fino a questo momento, è evidente la grande importanza strategica e comunicativa del packaging. Un buon packaging può migliorare la percezione del brand e aumentare le vendite. Un cattivo packaging può addirittura rivelarsi dannoso per l’azienda stessa.
Tav. 3 / 1
IL PACKAGING NEL SETTORE FARMACEUTICO
Il packaging nel settorore farmaceutico
Le funzioni cui deve assolvere l’imballaggio farmaceutico sono: • una perfetta adattabilità al medicinale, per salvaguardare l’integrità del prodotto e scongiurare la possibilità di penetrazione di agenti esterni • un’efficace resistenza alle condizioni ambientali esterne; in particolare si fa riferimento alla necessità di un packaging primario in grado di resistere alla luce e all’aria • unadeguata protezione del prodotto farmaceutico; l’imballaggio primario deve avere precise caratteristiche per garantire l’incolumità del farmaco nel corso dei diversi spostamenti. • una corretta comunicazione sulla natura del contenuto e le modalità di somministrazione. I criteri per la progettazione sono comprensibilmente rivolti alla massima tutela del prodotto contenuto; ciò comporta la presenza di sigilli anticontraffazione e adeguati sistemi di chiusura in grado di confermare la piena integrità del farmaco. Ma la sicurezza risulta una prerogativa essenziale anche nell’efficacia comunicativa del packaging farmaceutico. In questo senso i meccanismi di risposta agli stimoli associati ai materiali, alle forme e allo stile del packaging soggiacciono a questo principio. L’utente deve ricavare dalla confezione l’impressione di un involucro stabile e sicuro.
SCENARI: Il packaging farmaceutico dovrebbe tener conto delle esigenze e delle capacità del maggior numero possibile di potenziali utenti, in particolare gli anziani e gli utenti ipovedenti, e come interagiscono con il farmaco nella quotidianità. Si deve anche prendere in considerazione le esigenze dei farmacisti e gli operatori sanitari e, il modo in cui identificano, classificano e distinguono i diversi packaging farmaceutici.
Tav. 4 / 1
LE COMPONENTI DEL PACKAGING
Il packaging nel settorore farmaceutico
Packaging primario (per ovvi motivi di sicurezza, una doppia protezione scongiura la possibilità di danneggiare in qualche modo o forma, il contenuto).
Packaging secondario (risiede nell’esigenza di collegare al packaging secondario un cospicuo numero d’informazioni che guidino l’utente all’approccio al farmaco, La struttura dell’imballaggio deve infatti rendere riconoscibile il farmaco in quanto tale, scongiurando possibili fraintendimenti con altre categorie merceologiche.
Packaging secondario
Packaging primario
Tav. 5 / 1
PACKAGING PRIMARIO
Il packaging nel settorore farmaceutico
L’imballaggio primario è a diretto contatto con il medicinale, comprende una vasta gamma di contenitori, quali:
• Forme farmaceutiche liquide: Fiale Flaconi Strip
• Forme farmaceutiche Fluido-liquide: Tubetti Suppositori
• Forme farmaceutiche solide: Blister
Tav. 6 / 1
FORME FARMACEUTICHE LIQUIDE
Il packaging nel settorore farmaceutico
FIALA
STRIP
FLACONI
MATERIALI Polietilene
MATERIALI Polietilene
MATERIALI HDPE Polietilene alta densità Polipropilene PP
Tav. 7 / 1
FORME FARMACEUTICHE FLUIDO-LIQUIDE
Il packaging nel settorore farmaceutico
TUBETTI
SUPPOSITORI
MATERIALI Alluminio rivestito in polietilene
MATERIALI Sigillati con nastri in alluminio
Tappo: PE PP
Tav. 8 / 1
FORME FARMACEUTICHE SOLIDE
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BLISTER
MATERIALI PVC e foglio di alluminio cotto o crudo Composte da un foglio di materiale plastico imbottito nei cui alloggiamenti sono disposte le singole forme farmaceutiche solide da un nastro metallico saldato da una parte in materiale plastico.
Tav. 9 / 1
PACKAGING SECONDARIO
Il packaging nel settorore farmaceutico
Il packaging secondario deve:
• Proteggere il prodotto
• Assicurare l’assenza di interazioni negative tra contenitore e sostanza
• Rendere facile e funzionale l’uso
• Impedire manomissioni e usi impropri (esempio bambini)
• Garantire l’immediata identificazione visiva del farmaco
• Impedire scambi dovuti a imballaggi o grafica non chiari
Tav. 10 / 1
TIPOLOGIE DI PACKAGING
Il packaging nel settorore farmaceutico
Per la progettazione grafica del packaging è consigliabile prendere in considerazione quattro dimensione standard che possono variare in base a ciò che possono contenere ossia il packaging primario. Le fustelle prese in esempio si sviluppano due in verticale e due in orizzontale. Ecco alcuni esempi:
ESEMPIO ORIZZONTALE
ESEMPIO ORIZZONTALE
ESEMPIO VERTICALE
ESEMPIO VERTICALE
Tav. 11 / 1
PACKAGING ORIZZONTALE: ESEMPIO
Il packaging nel settorore farmaceutico
Lo sviluppo del packaging avviene in orizzontale con dimensioni che possono variare in base al packaging primario che contiene al suo interno. Come linee guida per la progettazione del packaging sono state prese in considerazione dimensioni di 165x205 mm le quali ci consentono di avere nei capitoli che seguono maggiore margine per poter posizionare le informazioni nelle diverse facciate della fustella e variare la loro posizione sempre nei litimi del loro ordine gerarchico eseguito per ogni facciata.
Tav. 12 / 1
PACKAGIN ORIZZONTALE: ESEMPIO
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Sviluppo orizzontale packaging: Dimensione: 235x227 mm
Tav. 13 / 1
PACKAGING VERTICALE: ESEMPIO
Il packaging nel settorore farmaceutico
Sviluppo verticale packaging Dimensione: 288x297 mm
Tav. 14 / 1
PACKAGING VERTICALE: ESEMPIO
Il packaging nel settorore farmaceutico
Sviluppo verticale packaging Dimensione: 235x181 mm
Tav. 15 / 1
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Tav. 33 / 1
Il packaging nel settorore farmaceutico
02
LE INFORMAZIONI
Informazioni generali Il Gruppo Terapeutico Anatomico Principale Ordine Gerarchico Le aree del packaging Criteri per la progettazione grafica Elementi di progetto
Tav. 35 / 1
LE INFORMAZIONI SECONDO LA NORMATIVA
Le informazioni
INFORMAZIONI GENERALI
ALTRE INFORMAZIONI
• nome
• La data di scadenza indicata si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato
• principio attivo • somministrazione • conservazione
• Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini
• scadenza
• Componenti
• caratteri braille
• Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica • Leggere attentamente il foglio illustrativo prima dell’uso • Conservazione • Tiotolare A.I.C.
Tav. 3 / 2
INTRODUZIONE NUOVA INFORMAZIONE
Le informazioni
SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE ANATOMICO TERAPEUTICO E CHIMICO: ATC L’ATC è un sistema di classificazione dei farmaci curato dal Nordic Council on Medicine e dal WHO/OMS Collaborating Centrefor Drug Statistics Methodology di Uppsala (Svezia). Nel sistema ATC i farmaci sono suddivisi in diversi gruppi in rapporto all’organo bersaglio, al meccanismo di azione e alle caratteristiche chimiche e terapeutiche ciascun gruppo principale è suddiviso in 5 livelli gerarchici secondo lo schema: • I LIVELLO • II LIVELLO • III LIVELLO • IV LIVELLO • V LIVELLO
esempio
Paracetamolo N
02
B
E
01
SISTEMA NERVOSO
ANAGESICI
ALTRI PIRETICI
ANILIDI
PARACETAMOLO
Tav. 4 / 2
ORDINE GERARCHICO
Le informazioni
Principio attivo • Principio attivo
Logo
• Dosaggio
Dosaggio
• forma farmaceutica • Braille • Scadenza • Codice ATC
forma farmaceutica
Nome
• Nome • Logo
Braille
Codice ATC Scadenza
Tav. 5 / 2
AREE DEL PACKAGING
Le informazioni
Nel packaging farmaceutico vengono suddivide le diverse facciate in aree in base al grado di importanza delle informazioni che devono riportare: • Area primaria ci sono le informazioni principali quali il principio attivo, dosaggio, forma farmaceutica e nome del farmaco insieme al logo della casa farmaceutica • Area secondaria vengono riportate le 3 informazioni principali, mentre in quella di servizio abbiamo informazioni quali somministrazione, conservazione, avvertenze e bollino farmaceutico.
Area di servizio
Area primaria
Area secondaria
Tav. 6 / 2
CRITERI PER LA PROGETTAZIONE GRAFICA
Le informazioni
La scelta di utilizzare un layout di progettazione orizzontale o verticale è determinata dalle dimensioni del pannello frontale o laterale del packaging. Nel packaging, il layout verticale, si applica a tutte le facciate la cui altezza supera la larghezza o quelle la cui larghezza è uguale all’altezza. Il punto di transizione tra il layout verticale e orizzontale si verifica quando la larghezza del contenitore supera l’altezza. Le pagine seguenti illustrano come i layout delle quattro forme base sono estesi all’intero packaging e forniscono le linee guida dettagliate per l’applicazione delle informazioni.
layout 1
layout 2
layout 3 layout 4
Tav. 7 / 2
ELEMENTI DI PROGETTO
Le informazioni
Quali informazioni riportare nell’area primaria Principio attivo Dosaggio Forma farmaceutica Braille Codice ATC Nome
PRINCIPIO ATTIVO
Scadenza
Dosaggio
Logo
forma farmacautica
Scadenza
n.
Nome del farmaco
Tav. 8 / 2
LeggibilitĂ
Tav. 49 / 3
Il packaging nel settorore farmaceutico
03
LA LEGGIBILITĂ€
Elementi di base per la progettazione tipografica Classificazione delle font consigliate Suddivisione per classi Varianti tipografiche Ipovisione Simulazione del disturbo ottico Il corpo del testo
Tav. 51 / 1
ELEMENTI DI BASE PER LA PROGETTAZIONE TIPOGRAFICA
L’ area del packaging è quella parte più visibile per il visualizzatore quando il packaging è collocato nella sua normale posizione di visione. Il progetto di base viene creato per mantenere una continuità di base attraverso una varietà di formati e forme di packaging. Il tutto è strutturato in quattro formati di base.
Layout di base Gli elementi di progettazione di base sono controllati dalla proporzione dell’altezza alla larghezza della faccia principale del packaging vedi layout del progetto di base). è importante ricordare che il layout ha un’applicazione tridimensionale, qualunque spazio che viene consigliato per apporre delle parti grafiche qualora non viene delineato soltanto nella parte principale del packaging continuerà nelle altre facciate di servizio. Al contrario ove la copia rimanente sul pannello di visualizzazione è limitata alla formulazione e alle dimensioni del packaging apparirà solamente nella facciata principale, questo per garantire un facile riconoscimento delle informazioni chiave relative al packaging e garantire un ordine di informazioni testuali e grafiche per agevolare la lettura e non indurre in confusione l’utilizzatore. In alcuni casi, i requisiti normativi possono dettare maggiori informazioni e questo dovrebbe essere incluso, ove possibile, rispettando l’integrità e senza affollare gli elementi di progettazione di base che interferiscono con la loro leggibilità.
Leggibilità
Linee guida Inserire informazioni critiche nello stesso campo visivo su almeno tre facce non contrapposte: un packaging farmaceutico standard ha sei facce su cui è possibile visualizzare le informazioni. Le informazioni critiche dovrebbero essere nello stesso campo visivo su almeno tre facciate. È consigliato mettere le informazioni sulla faccia superiore o inferiore, una delle facce laterali, e su una delle facce di estremità. Se è possibile, visualizzare una descrizione del prodotto su più di tre facce non opposte. Il testo orientato nella stessa direzione: se il testo non è orientato nella stessa direzione, il farmacista e il paziente devono leggere sia a testa in giù o capovolgere il packaging per leggere le informazioni. Utilizzare lo spazio in bianco per enfatizzare le informazioni critiche quale il principio attivo e il dosaggio. Verificare che il principio attivo sia riportato in modo chiaro leggibile e distinguibile dalle altre informazioni.
Codice braille L’uso del testo in braille per l’etichettatura dei prodotti farmaceutici è obbligatorio ai fini di una regolamentazione normativa. Se il codice braille viene utilizzato per il principio attivo e dosaggio, tali elementi braille deve essere posizionato nello spazio bianco disponibile sul layout principale del packaging in modo da non interferire con le altre facciate di servizio che includono informazioni secondarie ma non di minore importanza.
Tav. 3 / 3
CLASSIFICAZIONE DELLE FONT
Leggibilità
I caratteri tipografici vengono classificati in due grandi famiglie: Serif e Sans-Serif. Studi hanno costatato che i caratteri tipografici senza grazie (Sanserif) sono quelli più utilizzati per testi di poche parole e soprattutto di una grandezza importante mentre font con le grazie è bene utilizzarli per testi lunghi con una grandezza inferiore. Prendendo in considerazione i packaging farmaceutici i quali nella facciata principale contengono poche ma fondamentali informazioni che necessitano di una dimensione maggiore è consigliabile utilizzate font san-serif, nelle altre aree di servizio che contengono indicazioni quelli avvertenze scadenza e conservazione si possono utilizzare font san serif con dimensioni minori fruttando le varianti regular, light...
Times New Roman
Helvetica Pill Gothic Din Century gothic Universe Futura
Arial Tav. 4 / 3
SUDDIVISIONE PER CLASSI
La tipologia delle font è stata suddivisa in due classi di riferimento; • Font più utilizzati dalle aziende farmaceutiche. • Font senza grazie più comuni di facile lettura e comprensione. Oltre al fattore dei caratteri senza grazie da prendere in considerazione bisogna tra i tanti font san serif prendere in considerazione degli aspetti importanti. Per maggiore chiarezza e leggibilità è preferibile non usare gli stili condensed che rendono difficile la lettura delle informazioni, un altro aspetto è quello di giocare sulle maiuscole e minuscole intensificando l’ importanza di alcune informazioni a differenza di altre e infine ogni packaging deve utilizzare un solo carattere tipografico giocando sulle sue varianti. Di seguito sono riportati alcuni esempi di font suddivisi per classi; le font più utilizzate dalle aziende farmaceutiche tra cui Helvetica Universe e Century Gothic e altri esempi di font San Serif come il Bell Centennial, Times New Roman, Arial e Din. Nelle schede successiva vengono descritte alcune varianti tipografiche in base al loro stile e alla dimensione da un minimo di 12 pt a un massimo di 45.
Leggibilità
Aziende farmaceutiche
Helvetica Universe Century gothic Altre font San Serif
Bell centennail Times New Roman Arial Din Futura
Tav. 5 / 3
VARIANTE TIPOGRAFICA
LeggibilitÃ
Arial
Aa
abcdefghijklmnopqrstuvwxj ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ 1234567890(!%$&/?^*)
12 regular
14 regular
16 regular
18 regular
20 regular
24 regular
30 regular
36 black
40 black
45 black Tav. 6 / 3
VARIANTE TIPOGRAFICA
LeggibilitÃ
Helvetica Neue LT Com
Aa
abcdefghijklmnopqrstuvwxj ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ 1234567890(!%$&/?^*) 12 roman
14 roman
16 roman
18 roman
20 roman
24 roman
30 roman
36 bold
40 bold
45 bold Tav. 7 / 3
VARIANTE TIPOGRAFICA
LeggibilitÃ
Century Gothic
Aa
abcdefghijklmnopqrstuvwxj ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ 1234567890(!%$&/?^*)
12 regular
14 regular
16 regular
18 regular
20 regular
24 regular
30 regular
36 bold
40 bold
45 bold Tav. 8 / 3
VARIANTE TIPOGRAFICA
LeggibilitÃ
Futura Std
Aa
abcdefghijklmnopqrstuvwxj ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ 1234567890(!%$&/?^*)
12 light
14 light
16 light
18 light
20 light
24 light
30 light
36 bold
40 bold
45 bold Tav. 9 / 3
IPOVISIONE
La condizione visiva dell’ipovedente è quella di una persona che, seppure non totalmente cieca, ha subito una tale riduzione della funzione visiva da risentirne pesantemente nella vita quotidiana. Pur conservando una residua acuità visiva, l’ipovedente ha subito un grave ed irreversibile danno funzionale (menomazione), che implica un impedimento (disabilità) a svolgere compiti che richiedono una certa capacità visiva.
GRADI DI IPOVISIONE Ipovedenti gravi Coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 1/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione.
Ipovedenti medio-gravi Coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 2/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione.
Ipovedenti lievi coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 3/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione.
TIPI DI IPOVISIONE Scotoma Centrale A questo primo gruppo appartiene la maggior parte delle persone con minorazione visiva; non potendo utilizzare la macula, la parte centrale della retina
Leggibilità
a più alta risoluzione del dettaglio, non riescono a leggere o a vedere dettagli a distanza
Ambliopia Appartengono a questa categoria le persone affette da ambliopia dovuta a strabismo non curato e a vizi refrattivi trascurati, come miopi o ipermetropi gravi non corretti, e la maggior parte dei portatori di retinopatia diabetica.
Perdita della Visione Periferica Nella lettura l’impedimento più grave è dato dal loro vedere soltanto poche lettere alla volta (talvolta anche solo una parte di lettere) in ogni campo di fissazione, cosa che riduce notevolmente la velocità di lettura.
Nistagmo Anomalo Difficoltà di movimento degli occhi che implica il movimento della testa invece che degli occhi nel momento della lettura
Deficit Paracentrali Le difficoltà che avvengono nella lettura non consentono la percezione di un numero sufficiente di lettere contigue.
Di seguito sono riportate delle simulazioni del disturbo ottico da un grado di ipovisione lieve al grado massimo. Questo permette di poter individuare quale font è di più facile lettura anche nei casi dei disturbi visivi che possono variare da casi di ipovisione lieve al grado massimo.
Tav. 10 / 3
SIMULAZIONE VISIVA DEL DISTURBO OTTICO: IPOVISIONE
IPOVISIONE LIEVE
IPOVISIONE MEDIO -GRAVE
LeggibilitÃ
IPOVISIONE GRAVE
Helvetica
Principio attivo = 21 pt Bold Dosaggio = 24 pt Bold F. farmaceutica = 18 pt.Roman
Universe
Principio attivo = 21 pt Black Dosaggio = 24 pt Black F. farmaceutica = 18 pt.Roman
Century Gothic
Principio attivo = 21 pt Bold Dosaggio = 24 pt Bold F. farmaceutica = 18 pt.Regular
Tav. 11 / 3
IL CORPO DEL TESTO
Leggibilità
Tutte le informazioni riportate sul packaging hanno un ordine gerarchico di importanza. Come corpo di base è consigliabile non scendere al di sotto di 10 punti come per esempio nelle descrizioni delle componenti, avvertenze e conservazione. Nelle altre informazioni quali principio attivo e dosaggio si può arrivare anche a una grandezza di 20/30 punti il tutto proporzionato alle dimensioni del packaging. La forma farmaceutica può essere riportata sia testualmente che numericamente con dimensioni di 16 punti mentre il nome del prodotto disposto vicino al logo della casa farmaceutica è riportato dai 14 ai 16 punti di grandezza. Nota: ogni grandezza di testo descritta precedentemente è approssimata e deve essere proporzionata alla forma e alle dimensione del packaging farmaceutico preso in questione.
20/25 pt
Minime 10 pt
30 pt
16 pt
14/18 pt
Tav. 12 / 3
Colore
Tav. 73 / 4
Il packaging nel settorore farmaceutico
04
IL COLORE
Packaging farmaceutico e colore Gruppo ATC e colore Dosaggio Classificazione cromatica del gruppo ATC Sfondo e contrasti
Tav. 75 / 1
PACKAGING FARMACEUTICO E COLORE
Colore
Colore Nel packaging farmaceutico il colore è un elemento fondamentale per l’identificazione del medicinale da parte sia del consumatore che dell’operatore sanitario, farmacista o medico. La differenziazione delle informazioni avviene grazie anche all’ utilizzo di un linguaggio cromatico; è stato ipotizzato un codice cromatico visivo di identificazione che suddivide le diverse patologie del gruppo ATC ( Anatomico Terapeutico Chimico) che oltre alla classificazione grazie all’ utilizzo del primo livello dello stesso ( esplicato tramite una lettera) che rimanda direttamente alla patologia alla quale il farmaco e destinato, un colore di destinazione. Attraverso lo studio di cromatismi già utilizzati per alcuni farmaci in commercio i quali indirettamente sono diventati linguaggi universali di identificazione e non solo, tramite lo studio dei cromatismi usati più frequentemente nei diversi reparti ospedalieri si è scelto un codice cromatico da destinare alla patologia in questione. Il Gruppo di Classificazione Anatomica Terapeutica è consigliabile inserirlo in ogni facciata del packaging con apposito colore di riferimento. In seguito verranno riportate delle schede tecniche dove è evidenziato un area del packaging che è destinata alla parte grafica compreso l’inserimento del determinato livello del Gruppo. Questa introduzione porterà il farmacista, medico a poter identificazione immediatamente il farmaco diminuendo i casi di scambi di farmaci per errore causati da una cattiva progettazione grafica e cromatica della confezione. Una volta memorizzato il gruppo ATC anche il paziente stesso sarà agevolato ad identificare il farmaco nella quotidianità.
Dosaggio Il dosaggio mostrato nelle schede successive è un altro elemento in più che aiuterà l’utilizzatore a identificare sono solo il farmaco ma dello stesso farmaco e quindi principio attivo le sue dose che variano da farmaco a farmaco e non solo un elemento di secondaria importanza, anzi sarà poi un elemento che verrà riportato grazie a font e appunto con l’aiuto di una gradazione cromatica in maniera diretta e il più possibile di immediato riconoscimento del dosaggio.
Tav. 3 / 4
ATC
Colore
LA CLASSIFICAZIONE ANATOMICA TERAUPETICA CHIMICA
A apparato gastrointestinale e metabolismo B sangue e organi emopoietici C sistema cardiovascolare D dermatologici G sistema genito-urinario e ormoni sessuali H preparati ormonali sistemici J antimicrobici generali per uso sistemico L farmaci antineoplastici e immunosoppressori M sistema muscolo scheletrico N sistema nervoso centrale P farmaci antiparassitari R sistema respiratorio S organi di senso V vari
Tav. 4 / 4
DOSAGGIO
Colore
Ogni gradazione cromatica corrisponde ad una quantità di dosaggio differente che varia da un minimo di 0,25 gm ad un massimo di 5 gm e oltre. Ciò agevola l’immediata identificazione di quantità di dosaggio del medicinale non solo riportata testualmente a livello numerico ma anche cromatico. Le tavole proposte di seguito descrivono le variazioni cromatiche in base ad ogni patologia del gruppo terapeutico con rispettiva gradazione dell’intensità del colore relativa al dosaggio.
0,25gm
0,
g
m
5m
g
2
100 mg
1 mg
0
50 0
25
m
g
5+ mg
g
m
400 mg
Tav. 5 / 4
CLASSIFICAZIONE CROMATICA DEL GRUPPO ATC
A
apparato gastrointestinale metabolismo
Colore
C
M
Y
K
6 6 5 3 26 33 33 40 44
1 2 5 9 27 33 33 38 42
76 84 100 100 100 100 100 100 100
0 0 0 0 0 0 3 10 16
P
C
M
Y
K
7618 C 7619 C 7620 C 7620 C 7621 C 7622 C 7628 C 7624 C
17 16 19 21 21 27 27 30
67 84 95 97 100 95 95 89
74 86 95 90 95 86 86 81
3 5 8 12 13 24 24 33
P 100 C 101 C 102 C Yellow C 103 C 104 C 112 C 105 C
B sangue e organi emopoietici
Tav. 6 / 4
CLASSIFICAZIONE CROMATICA
C sistema cardiovascolare
Colore
P 40-6 C 37-7 C 40-7 C 40-8 C 45-8 C 45-7 C 48-7 C 48-8 C
D dermatologici
P 2563 C 2573 C 2583 C 513 C 2593 C 2603 C 2613 C 2623 C
C
M
Y
K
0 0 0 0 0 0 0 0 0
83 68 72 83 91 85 87 99 99
92 80 80 92 92 86 80 91 92
0 0 0 0 0 0 0 0 0
C
M
Y
K
18 28 41 49 57 68 71 71
39 54 74 94 94 100 100 100
0 0 0 5 0 11 20 28
0 0 0 0 0 2 37 16
Tav. 7 / 4
CLASSIFICAZIONE CROMATICA
G
sistema genito-urinario e ormoni sessuali
H preparati ormonali sistemici
Colore
P
C
M
Y
K
68-1 C 68-2 C 68-3 C 68-4 C 68-5 C 68-6 C 68-7 C 68-8 C
0 0 0 0 0 0 0 0
34 42 52 60 70 80 89 99
11 14 17 20 23 26 29 30
0 0 0 0 0 0 0 0
P
C
M
Y
K
163-1 C 163-2 C 163-3 C 163-4 C 163-5 C 163-6 C 163-7 C 163-8 C
3 5 7 10 12 15 18 23
0 0 0 0 0 0 0 0
12 21 32 42 54 65 80 100
0 0 0 0 0 0 0 0
Tav. 8 / 4
CLASSIFICAZIONE CROMATICA
J antimicrobici generali per uso sistemico
L farmaci antineoplastici immunosoppressori
Colore
P
C
M
Y
K
80-9 C 80-10 C 80-11 C 80-12 C 80-13 C 80-14 C 80-16 C
6 9 8 9 100 11 12
44 45 59 67 84 92 100
0 3 0 0 0 0 0
5 0 7 8 10 11 12
P
C
M
Y
K
25-9 C 25-10 C 25-11 C 25-12 C 25-13 C 25-14 C 25-14 C 25-16 C
0 0 0 0 0 0 0 0
23 28 33 37 42 47 52 57
41 49 57 66 74 83 91 100
14 17 20 23 26 29 32 35
Tav. 9 / 4
CLASSIFICAZIONE CROMATICA
M sistema muscolo scheletrico
N sistema nervoso centrale
Colore
P
C
M
Y
K
101-9 C 101-10 C 101-11 C 101-12 C 101-14 C 101-15 C 101-16 C 101-17 C
21 29 37 44 52 64 79 100
20 28 35 41 49 60 74 94
0 0 0 0 0 0 0 0
13 18 22 26 31 38 47 60
P
C
M
Y
K
0 0 0 0 0 0 12 0
11 14 22 25 39 45 52 57
42 53 50 59 69 79 92 100
0 0 0 0 0 0 0 0
10-4 C 10-5 C 10-6 C 17-6 C 25-5 C 24-6 C 24-7 C 24-8 C
Tav. 10 / 4
CLASSIFICAZIONE CROMATICA
P farmaci antiparassitari
R sistema respiratorioco
Colore
P
C
M
Y
K
151-19 C 151-10 C 151-11 C 151-12 C 151-13 C 151-14 C 151-15 C 151-16 C
18 25 32 39 46 54 64 71
0 0 0 0 0 0 0 0
25 36 46 55 65 76 90 100
4 5 6 8 9 11 13 14
P
C
M
Y
K
112-9 C 112-10 C 112-11 C 112-12 C 112-13 C 112-14C 112-15 C 112-16 C
22 32 42 54 67 78 90 100
4 6 8 10 12 14 16 18
0 0 0 0 0 0 0 0
3 4 5 6 8 9 11 12
Tav. 11 / 4
CLASSIFICAZIONE CROMATICA
S organi di senso
V vari
Colore
P
C
M
Y
K
127-1 C 127-2 C 127-3 C 127-4 C 127-5 C 127-6 C 127-8 C
20 31 42 53 63 78 90
0 0 0 0 0 0 0
11 16 22 28 36 42 48
0 0 0 0 0 0 0
P
C
M
Y
K
170-1 C 170-2 C 170-3 C 170-4 C 170-5 C 170-6 C 170-7 C 170-8 C
27 32 37 41 45 50 54 58
25 30 34 38 42 46 50 54
25 30 30 38 42 46 50 54
0 0 6 0 0 0 0 0
Tav. 12 / 4
SFONDO E CONTRASTI
L’utilizzo del colore nel packaging farmaceutico agevola la lettura delle informazioni ma soprattutto la loro importanza o appartenenza. Può essere utilizzato sia per quanto riguarda le informazioni testuali che numeriche o grafiche. Il codice cromatico preso in considerazione utilizza colori di diverse gradazioni da una tonalità più chiara ad una più scura; questo fa si che è consigliabile utilizzare come contrasto un testosfondo molto accentuato mettendo il contrapposizione le diverse tonalità
Colore
cromatiche. Eccco di seguito alcuni esempi di contrasti cromatici dove si può notare che il contrasto tra colori freddi o caldi o colori pastello con uno sfondo bianco è ben visibile.
Tav. 13 / 4
Linguaggio iconico e simbolico
Tav. 99 / 5
Il packaging nel settorore farmaceutico
05
IL LINGUAGGIO ICONICO E SIMBOLICO
Apparati e organi Nuovo linguaggio di identificazione Il linguaggio iconico e simbolico
Tav. 101 / 1
APPARATI E ORGANI
Linguaggio iconico
Sistema centrale nervoso
Organi di senso
Sistema cardiovascolare Sistema respiratorio
Apparato gastrointestinale Sistema genito urinario e ormoni sessuali
Tav. 3 / 5
NUOVO LINGUAGGIO DI IDENTIFICAZIONE
Linguaggio iconico
Il linguaggio iconico e simbolico rappresenta uno strumento in più per quanto riguarda l’identificazione del farmaco e quindi il rapporto che intercorre tra l’utente finale e l’utilizzo del medicinale stesso. Come per il colore si è pensato di creare per ogni patologia del Gruppo Terapeutico ATC un’icona o simbolo che identificasse l’organo a cui fa riferimento. Per le icone sono consigliati diversi esempi che rimandano direttamente all’organo in questione, ciò ha un valore di maggiore identificazione e rimando alla patologia, essendo l’icona e quindi la raffigurazione della parte del corpo più facile da individuare. Per i simboli invece è stato studiato un metodo che potesse rimandare in maniera più secondaria ma diretta l’anatomia del corpo creando sempre un linguaggio di ausilio all’utilizzo del farmaco. È consigliato utilizzare qualora è possibile nel packaging il linguaggio iconico/simbolico tendendo presente sempre i criteri di rispetto tra le informazioni di primaria importanza e ciò che riguarda la gabbia grafica descritta nelle sezioni precedenti. Per ogni simbolo del gruppo terapeutico è possibile anche unire al linguaggio iconico quello di identificazione cromatica utilizzando i colori delle rispettivi patologie. Di seguito sono riportati alcuni esempi di icone e simboli che possono essere impiegati per identificare gli apparati dell’organismo in relazione all’azione dei farmaci (codice ATC).
Tav. 4 / 5
IL LINGUAGGIO ICONICO E SIMBOLICO
Linguaggio iconico
Apparato gastrointestinale e metabolismo Simboli e icone
sangue e gruppi eritroproiettici Simboli e icone
Tav. 5 / 5
IL LINGUAGGIO ICONICO E SIMBOLICO
Linguaggio iconico
Apparato cardiovascolare Simboli e icone
farmaci dermatologici Simboli e icone
Tav. 6 / 5
IL LINGUAGGIO ICONICO E SIMBOLICO
Linguaggio iconico
apparato genito urinario e ormonisessuali Simboli e icone
preparazioni ormonali sistemiche Simboli e icone
Tav. 7 / 5
IL LINGUAGGIO ICONICO E SIMBOLICO
Linguaggio iconico
anti infettivi per uso sistematico Simboli e icone
anti neo-plastici e immonumodulatori Simboli e icone
Tav. 8 / 5
IL LINGUAGGIO ICONICO E SIMBOLICO
Linguaggio iconico
apparato muscolo-scheletrico Simboli e icone
sistema nervoso Simboli e icone
Tav. 9 / 5
IL LINGUAGGIO ICONICO E SIMBOLICO
Linguaggio iconico
antiparassitari, insetticidi e repellenti Simboli e icone
apparato respiratorio Simboli e icone
Tav. 10 / 5
IL LINGUAGGIO ICONICO E SIMBOLICO
Linguaggio iconico
organi sensori Simboli e icone
Tav. 11 / 5
Foglio illustrativo
Tav. 121 / 6
Il packaging nel settorore farmaceutico
06
IL FOGLIO ILLUSTRATIVO
Introduzione Informazioni principali Tipologie di fogli illustrativi Conformazioni consigliate Tipografia e impaginazione Foglio illustrativo e packaging Dimensioni consigliate
Tav. 123 / 1
INTRODUZIONE
Foglio illustrativo
Il foglio illustrativo Il foglio illustrativo, deve essere presente in ogni confezione, ed è fondamentale per un appropriato utilizzo del farmaco. Contiene tutte le informazioni relative alla composizione del farmaco, alle patologie per le quali è indicato, alle modalità di somministrazione e di conservazione, ai rischi che potrebbero verificarsi in caso, ad esempio, di sovradosaggio o di interazione con altri farmaci che si stanno assumendo. Ecco le principali informazioni contenute nel foglietto illustrativo:
INTERAZIONI Elencano tutti i farmaci, gli alimenti, le bevande che possono inficiare l’efficacia del farmaco oppure che possono addirittura arrecare danno all’Organismo se assunti insieme al farmaco. POSOLOGIA Fornisce indicazioni su come (ad esempio disciolto in acqua, se si tratta di bustine), quando (prima o dopo i pasti oppure ogni quanto tempo) e quanto farmaco (in grammi o milligrammi e/o millilitri) bisogna assumerlo.
COMPOSIZIONE PRINCIPIO ATTIVO ED ECCIPIENTI Il principio attivo è la sostanza curativa vera e propria serve ad evitare di prendere due o più farmaci con nomi commerciali differenti, ma con lo stesso principio attivo (soprattutto con la messa sul mercato sempre più diffusa di farmaci generici) e poi è essenziale per evitare allergie nelle persone predisposte.
FORME FARMACEUTICHE (compresse, bustine, fiale, sciroppo, ecc.), per ognuna di essere verrà illustrata la posologia.
INDICAZIONI Le indicazioni spiegano invece per quali malattie o condizioni è utile e viene somministrato il farmaco.
Altre indicazioni possono riguardare:
CONTROINDICAZIONI Ossia tutto ciò a cui porterebbe un uso sbagliato del farmaco. PRECAUZIONI D’USO Sotto questa voce vengono indicate tutte le condizioni in cui si può assumere il farmaco oppure no.
EFFETTI INDESIDERATI Sono le condizioni e/o i disturbi che possono insorgere assumendo il farmaco in questione.
CONSERVAZIONE DEL FARMACO Alcuni vanno ad esempio conservati in frigorifero. CATEGORIA FARMACOTERAUPETICA Le diverse forme farmaceutiche, se ne esistono diverse (compresse, sciroppo, bustine, supposte, capsule, fiale, granulati, ecc.). SCADENZA DEL FARMACO La data dell’ultima revisione. Se necessaria viene specificato a cosa si va incontro qualora si fa un uso spropositato del farmaco.
Tav. 3 / 6
INFORMAZIONI PRINCIPALI
Foglio illustrativo
Cos’è e a che cosa serve il farmaco Cosa sapere prima di prendere il farmaco Come prendere il farmaco
Possibili effetti indesiderati
Come conservare il farmaco
Contenuto della confezione e altre informazioni
Tav. 4 / 6
TIPOLOGIE DI FOGLI ILLUSTRATIVI
Foglio illustrativo
Foglio pre-piegato in due Ăˆ possibile utilizzare fogli illustrativi piegati sul lato della lunghezza o della larghezza in modo da raddoppiare la superficie rimanendo all’ interno dei limiti dimensionali. Per esempio un foglio aperto ha dimensione di 600x180 mm pre-piegato 300x180mm
Tav. 5 / 6
TIPOLOGIE DI FOGLI ILLUSTRATIVI
Foglio illustrativo
Foglio piegato a croce Pre-piegati sui due lati lunghezza e larghezza in modo da quadruplicare la superficie e ottimando le dimensioni da chiuso. Per esempio un foglio aperto ha dimensioni di 300x450 mm pre-piegati 150x225 mm.
Tav. 6 / 6
CONFORMAZIONI CONSIGLIATE
Foglio illustrativo
Foglio rilegato a libro Due o più fogli uniti sul lato corto del foglio tramite piegatura. Si possono usare un massimo di 4 o 5 fogli. È facile da prendere ma soprattutto è possibile avere più spazi per il testo e questo consente un aumento delle font e di conseguenza una facile lettura delle informazioni. dimensioni esempio 250x150mm.
Tav. 7 / 6
TIPOGRAFIA E IMPAGINAZIONE
Foglio illustrativo
Parole principali in grassetto
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Tav. 8 / 6
FOGLIO ILLUSTRATIVO E PACKAGING
Foglio illustrativo
La lunghezza del foglio illustrativo aperto determina il suo spessore finale da piegato e la larghezza della piega. Questi due parametri interferiscono con l’altezza e la larghezza dell’astuccio. La larghezza del foglietto aperto determina la lunghezza finale da piegato. Quest’ultima interferisce con l’altezza e la profondità dell’astuccio.
Tav. 9 / 6
DIMENSIONI CONSIGLIATE
Foglio illustrativo
È preferibile aumentare la larghezza del foglio illustrativo e della piega finale per evitare di avere un foglio troppo lungo e poco maneggevole, di avere un foglio piegato con troppi strati che determina un elevato spessore e rigidità e di difficile introduzione nell’astuccio. Con l’aumento delle dimensioni soprattutto della lunghezza è consigliabile ridurre la grammatura della carta per evitare che il figlio diventi troppo rigido causando diverse problematiche quale per esempio il danneggiamento del packaging primario. Larghezza
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Tav. 10 / 6
ESEMPI APPLICATIVI
PROGETTAZIONE GRAFICA LAYOUT VERTICALE
Esempi applicativi
UNITÀ DI RIFERIMENTO A B A = 10 mm B = 10 mm
l= 15A
Sezione grafica = 15Ax7B Principio attivo = 11Ax1B Dosaggio= 6Ax1B Nome del farmaco = 8Ax1B Logo = 2Ax2B Forma farmaceutica = 5Ax4B Margine superiore = AxB Margine inferiore = AxB Distanza min. tra le informazioni = 1A 1B
PRINCIPIO ATTIVO
Dosaggio
h = 25B
forma farmacautica
Scadenza
n.
Nome del farmaco
Tav. Tav.143 2 /1/ 7
PROGETTAZIONE GRAFICA LAYOUT ORIZZONTALE
Esempi applicativi
UNITÀ DI RIFERIMENTO A B A = 10 mm B = 10 mm Sezione grafica = 9Ax9B Principio attivo = 10Ax1B Dosaggio= 8 Ax1B Nome del farmaco = 7Ax1B Logo = 2Ax2B Forma farmaceutica = 4Ax3B Margine superiore = AxB Margine inferiore = AxB Distanza min. tra le informazioni = 1A 1B
l = 29 A
h= 9 B
Dosaggio
n.
forma farmacautica
Scadenza
Principio attivo
Nome del farmaco
Tav. Tav.145 3 /1/ 7
PROGETTAZIONE GRAFICA SVILUPPO PACKAGING
Esempi applicativi
UNITÀ DI RIFERIMENTO A B Tutte le copie testuali devono essere allineate e sinistra e allineate verticalmente da facciata a facciata dove è possibile. Sulla la facciata laterale è utile riportare la copia del corpo delle facciate principali per informazioni dettagliate sempre allineate a sinistra. principio attivo. Tutte le altre informazioni quali composizione scadenza avvertenze e conservazione hanno ugualmente un margine relativo all’ unità di misura e sono allineate tra di loro in modo tale da creare un unità testuale avendo il packaging dimensioni tridimensionali. La zona superiori è la parte variante dove è possibile creare la grafica in modo tale da non entrare in contrapposizioni con le altre informazioni.
Dosaggio
Scadenza
forma farmaceutica
A = 10 mm B = 10 mm
Principio attivo Principio attivo
Avvertenze
Componenti
Conservazione
A.I.C. n.
Scadenza
Icona forma farmaceutica
Scadenza
n.
forma farmaceutica
Scadenza
Scadenza
Dosaggio
Nome prodotto
Scadenza Prezzo N.lotto
Tav. Tav.147 4 /1/ 7
PROGETTAZIONE GRAFICA SVILUPPO PACKAGING
Esempi applicativi
UNITÀ DI RIFERIMENTO A B A = 10 mm B = 10 mm
Nome del farmaco
Dosaggio
Dosaggio
n.
forma farmacautica
Scadenza
Principio attivo
Principio attivo
Tutte le copie testuali devono essere allineate e sinistra e allineate verticalmente da facciata a facciata dove è possibile. Sulla facciata laterale è consigliato riportare almeno il principio attivo e il dosaggio e in alternativa anche la forma farmaceutica. Tutte le altre informazioni Sono state posizionate in spazi che hanno in margine sempre relativo all’ unità di riferimento. Il rettangolo grigio delimita la zona variabile dove è possibile creare pattern colori o inserirci icone senza dover influenzare lo spazio delle informazioni principali.
Scadenza
Componenti
Icona forma farmaceutica
Scadenza
A.I.C. n.
Conservazione Scadenza
Scadenza Prezzo N.lotto
Avvertenza
Tav. Tav.149 5 /1/ 7
ESEMPI APPLICATIVI
Esempi applicativi
n.
forma farmacautica
1 compressa contiene 0,25 mg di x. Eccipienti ad effetto noto: lattosio, monoidrato.
Leggere attentamente il foglio illustrativo prima dell’ uso
scadenza
Nome prodotto
scadenza lotto prezzo
10 mg
scadenza
Principio attivo
scadenza
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica Non disperdere nell’ambiente il contenitore vuoto TENERE FUORI DALLA VISTA E DALLA PORTATA DEI BAMBINI
scadenza
Principio attivo
10 mg
Conservare nella confezione originale per proteggerere il medicinale dalla luce. Conservare a temperatura inferiore a 30 C.
A.I.C. n. 02337257892655
Tav. Tav.151 6 /1/ 7
Esempi applicativi
Tav. 153 / 7
Esempi applicativi
Tav. 155 /7
ESEMPI APPLICATIVI
Esempi applicativi
10 mg
10 mg
Principio attivo
Principio attivo A.I.C. n. 02337257892655
Principio attivo 10 mg forma farmaceutica
scadenza
Non disperdere nell’ambiente il contenitore vuoto
La data di scadenza indicata si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato Leggere attentamente il foglio illustrativo prima dell’ uso
scadenza
scadenza
forma farmaceutica
Conservare nella confezione originale per proteggerere il medicinale dalla luce. Conservare a temperatura inferiore a 30 C.
1 compressa contiene 0,25 mg di x. Eccipienti ad effetto noto: lattosio, monoidrato.
scadenza
Principio attivo 10 mg scadenza
La data di scadenza indicata si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato Leggere attentamente il foglio illustrativo prima dell’ uso
scadenza
scadenza
Non disperdere nell’ambiente il contenitore vuoto
scadenza
Conservare nella confezione originale per proteggerere il medicinale dalla luce. Conservare a temperatura inferiore a 30 C.
1 compressa contiene 0,25 mg di x. Eccipienti ad effetto noto: lattosio, monoidrato.
Nome prodotto A.I.C. n. 02337257892655
scadenza lotto prezzo
Nome prodotto
scadenza lotto prezzo
Tav. Tav.157 9 /1/ 7
Esempi applicativi
Tav. 159 / 7
ESEMPI APPLICATIVI
Esempi applicativi
n.forma farmaceutica
500 mg Principio attivo Conservare nella confezione originale per proteggerere il medicinale dalla luce. Conservare a temperatura inferiore a 30 C.
La data di scadenza indicata si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato
Non disperdere nell’ambiente il contenitore vuoto TENERE FUORI DALLA VISTA E DALLA PORTATA DEI BAMBINI
1 compressa contiene 0,25 mg di x. Eccipienti ad effetto noto: lattosio, monoidrato.
Leggere attentamente il foglio illustrativo prima dell’ uso
Principio attivo
500 mg n.forma farmaceutica
scadenza
scadenza
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica
A.I.C. n. 02337257892655
Nome prodotto
scadenza prezzo lotto
Principio attivo n.forma farmaceutica
Tav. /7 Tav. 161 11 /1
ESEMPI APPLICATIVI
forma farmacautica
Nome prodotto
10 mg
scadenza
10 mg
scadenza lotto prezzo
Principio attivo
Principio attivo
Esempi applicativi
scadenza
Conservare nella confezione originale per proteggerere il medicinale dalla luce. Conservare a temperatura inferiore a 30 C.
scadenza
Non disperdere nell’ambiente il contenitore vuoto TENERE FUORI DALLA VISTA E DALLA PORTATA DEI BAMBINI A.I.C. n. 02337257892655
1 compressa contiene 0,25 mg di x. Eccipienti ad effetto noto: lattosio, monoidrato. Leggere attentamente il foglio illustrativo prima dell’ uso
scadenza
Principio attivo
10 mg
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica
Tav. /7 Tav. 165 13 /1
ESEMPI APPLICATIVI
Esempi applicativi
5 mg
n.
forma farmacautica
1 compressa contiene 5 mg di x. Eccipienti ad effetto noto: lattosio, monoidrato. Leggere attentamente il foglio illustrativo prima dell’ uso
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica Non disperdere nell’ambiente il contenitore vuoto TENERE FUORI DALLA VISTA E DALLA PORTATA DEI BAMBINI A.I.C. n. 02337257892655
B
Conservare nella confezione originale per proteggerere il medicinale dalla luce. Conservare a temperatura inferiore a 30 C. scadenza
Principio attivo 5 mg
B
scadenza
B
scadenza
Nome del farmaco
scadenza lotto prezzo
Principio attivo
scadenza
B
Tav. /7 Tav.169 15 /1
Esempi applicativi
Tav. 171 /7
Esempi applicativi Il packaging nel settorore farmaceutico
Tav. Tav.175 1/1 /7
ESEMPI NEGATIVI PROGETTAZIONE (LASA)
Farmaci Look Alike-Sound Alike o LASA (sembra simile-suona simile) acronimo utilizzato nello scambio dei farmaci durante la terapia o l’utilizzo, per cause dovute alla confezione simile nelle sue vesti grafiche e/o fonetiche del nome o per l’aspetto esterno del packaging.
Tav. 19 /7
MATERIALI
Polietilene
Esempi applicativi
Il POLIETILENE (PE) é un materiale molto leggero e uno dei materiali più presenti nella nostra vita quotidiana, costituisce il 40% del volume totale della produzione mondiale di materie plastiche. Questo materiale possiede una elevata resistenza agli agenti chimici, è resistente all’acqua, a soluzioni saline, ad acidi, alcali, alcool e benzina. Il Polietilene non assorbe acqua o liquidi, infatti viene intaccato solamente da acidi ossidanti quali acido Nitrico, acido solforico e dagli alogeni. Per le sue proprietà di tossicità e basso assorbimento d’acqua e largamente utilizzato nel settore alimentare. Si utilizza normalmente con temperature tra i – 40°c ed + 80°c. E’ un materiale facilmente saldabile, ma difficile da incollare, è caratterizzato da elevata resistenza all’urto (anche a basse temperature) e basso coefficiente d’attrito con eccellenti proprietà di antiaderenza. Il suo utilizzo è diffuso nei settori meccanico, chimico, elettrico ed alimentare Le principali caratteristiche sono: • • • • • • •
Resistenza eccellente della corrosione e ai prodotti chimici Resistenza eccellente all’abrasione Resistenza agli urti Basso coefficiente d’attrito Facilmente saldabile Buona lavorabilità alle macchie utensili Stabilità dimensionale
Tav. /7 Tav.181 21 /1
Polipropilene
Esempi applicativi
È un materiale termoplastico, semicristallino come il Polietilene (PE), però è più resistente e rigido e fonde ad una temperatura più elevata. Il Polipropilene possiede elevate caratteristiche di resistenza agli agenti chimici, è saldabile e si utilizza normalmente con temperature tra i +5°c e + 90° c. Grazie alle caratteristiche di non polarità, il PP è molto resistente dal punto di vista chimico: fino a 120° c mantiene le proprie caratteristiche di resistenza in presenza di soluzioni acquose contenenti sali, acidi e alcali forti. Rispetto ai tecnopolimeri ha basse resistenze meccaniche: trazione, flessione, compressione, abrasione ecc. Rispetto al Polietilene (PE) è più rigido e meno resistente agli urti. Il Polipropilene (PP), per l’elevata resistenza agli acidi e alcali e per la superiore resistenza alla temperatura rispetto al PVC è largamente impiegato nella realizzazione di componenti per industria chimica galvanica e petrolchimica . Principali caratteristiche del Polipropilene: • elevate resistenze chimiche • facilità di lavorazione sia alle macchine utensili sia per la saldatura • buona resistenza alla temperatura
Tav. /7 Tav.183 22 /1
Polietilene alta densità
Esempi applicativi
Tossicità, resistenza chimica, basso assorbimento igroscopico, autolubrificazione, basso coefficiente di attrito, buona resistenza all’usura, largo intervallo di temperature di impiego, fanno di questo materiale un prodotto versatile idoneo per la realizzazione di pezzi destinati ad impieghi meccanici e per scorrimenti antiusura. Viene prodotto con vari pesi molecolari in base ai quali le caratteristiche subiscono leggere, ma in certi casi determinanti, variazioni prestazionali. E’ facilmente lavorabile e saldabile. Rifiuta qualsiasi tipo di colla. I semilavorati sono principalmente lastre e tondi. I colori tipici sono il naturale (bianco) il verde e il nero. PE300 = è il più economico ed è destinato alla produzione di particolari in cui non sono essenziali le alte prestazioni meccaniche. PE500 = è un compromesso tra economicità e prestazioni di resistenza meccanica. PE1000 = ha buone prestazioni meccaniche ed un basso coefficiente d’attrito. PE1000 (UHMW) = nei polietileni ad alta densità per impieghi industriali è quello in cui spiccano tutte le caratteristiche tecniche, in particolare la purezza, la resistenza all’abrasione, il basso coefficiente di attrito e la resistenza alla bassa temperatura.
Tav. /7 Tav.185 23 /1
Alluminio
L’alluminio si presta a molteplici processi di lavorazione grazie alle particolari proprietà tecnologiche che lo rendono particolarmente duttile e malleabile. L’alluminio può essere infatti lavorato a caldo o a freddo, può essere estruso o pressofuso in una grande quantità di forme, può essere trasformato in lamine sottilissime fino a 0,005 mm. Può inoltre essere brasato, saldato o unito con tutti i normali sistemi meccanici.
Esempi applicativi
produzione. La realizzazione dei profilati di avviene attraverso il processo di estrusione. I profili e gli estrusi di alluminio hanno caratteristiche meccaniche migliori rispetto al pressofuso e consentono, grazie alla possibilità di ottenere facilmente elementi e prodotti di lunghezza variabile, il massimo grado di componibilità modulare oltre ad un assemblaggio rapido e semplice conservando grande flessibilità e robustezza. Per questo sono utilizzati soprattutto nella produzione dei serramenti.
Le lavorazioni più comuni dell’alluminio sono: • Estrusione • Laminazione • Pressofusione
Nei processi di laminazione si producono laminati, nastri, piastre, sbozzati in alluminio e sue leghe, attraverso i cicli produttivi di fresatura e preriscaldo placche; laminazione a caldo e a freddo; finitura delle piastre e lavorazioni finali delle lamiere e dei nastri di alluminio. La pressofusione è una tecnica relativamente giovane (le prime presse sono state costruite in questo secolo), ma ha avuto una evoluzione molto rapida. In certe condizioni essa è il mezzo più rapido ed economico per trasformare metalli in manufatti aventi un elevato grado di finitura. Gli estrusi, infatti, rappresentano la maggior parte dei semilavorati ottenibili dalla lavorazione dell’alluminio poichè il processo di estrusione garantisce una grande libertà progettuale e soprattutto una notevole rapidità ed economicità di
La lavorazione dell’alluminio comprende anche il processo di riciclo. E’ riciclabile al 100% senza che diminuiscano le sue proprietà, oltretutto a basso costo. I prodotti in alluminio smantellati, generalmente porte, auto, contenitori, pentole, stampi per dolci e lattine, possono essere rifusi e trasformati nelle billette e nei lingotti per i nuovi prodotti estrusi. Il riciclo ha non soltanto implicazioni economiche importanti, ma inoltre contribuisce a protezione dell’ambiente. Il 60% dell’alluminio usato in Italia proviene dal riciclo. L’alluminio, grazie alle sue caratteristiche intrinseche, è il materiale ideale per gli imballaggi perché permette di spostare, nel tempo e nello spazio, il consumo delle merci e dei beni, oltre ad offrire un alto rapporto prestazioni-peso, che garantisce la massima protezione aggiungendo peso minimo a quello del prodotto imballato. Il risultato è anche quello della ottimizzazione dei costi di trasporto. Inoltre gli imballaggi in alluminio garantiscono un ottimo effetto barriera che protegge il contenuto dalla luce, dall’aria, dall’umidità. Queste proprietà permettono lunghi periodi di conservazione senza far perdere la qualità ai prodotti.
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PVC
Esempi applicativi
Il polimero si ottiene dalla polimerizzazione del cloruro di vinile monomero. Il polimero che è formato dal 57% di cloro, proveniente dal sale da cucina, e per il restante 43% da carbonio ed idrogeno, viene additivato con altre sostanze, come stabilizzanti e lubrificanti, per conferirgli specifiche caratteristiche fisico-meccaniche allo scopo di dare le idonee caratteristiche prestazionali necessarie ai molti tipi di manufatti per la cui produzione il PVC può essere usato. Il PVC viene prodotto principalmente attraverso processi in sospensione ed in emulsione. Viene prodotto anche con il processo in massa ed il monomero utilizzato per produrre copolimeri cloruro di vinile – acetato di vinile, in ambedue i casi la richiesta di mercato è poco significativa. Questo materiale viene ottenuto da diverse tecniche di lavorazione: • • • • • • • • • •
calandratura estrusione soffiaggio metallizzazione iniezione-soffiaggio stampaggio a iniezione espansione termoformatura riverstimento stampaggio rotazionale
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MATERIALE PACKAGING SECONDARIO
Esempi applicativi
Carta Invercote 300 /400 gr
Invercote è un cartone multistrato di cellulosa sbiancata (Solid Bleached Board, SBB), realizzato esclusivamente con pasta chimica ottenuta con il metodo della cellulosa al solfato. L’utilizzo di fibre vergini e del metodo della cellulosa al solfato assicura un prodotto igienico, inodore ed insapore. La composizione delle fibre varia in ogni strato del cartone. Le fibre sono selezionate in base a forma e lunghezza e trattate in modi differenti per adattare la struttura del cartone all’uso richiesto. Il beneficio della struttura multistrato SBB, se paragonata a prodotti mono o doppio strato, è quello di offrire la possibilità di ottimizzare la superficie dei diversi strati in modo da creare un’eccellente supporto per la patinatura finale. Quest’ultima viene applicata in due o tre fasi per garantire la levigatezza richiesta nelle applicazioni di stampa e laminazione. Una struttura multistrato, rispetto ad una monostrato, permette di comporre e trattare i diversi strati in modo differente per ottimizzare le caratteristiche del cartone, quali rigidità e resistenza, assicurando produttività in fase di trasformazione ed una buona funzionalità del prodotto finito.
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