MARZO 2016
SOLO
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Backpacker è un progetto di gruppo che nasce dalla passione per il viaggio che ci accomuna, in particolare per quel tipo di percorso che ti porta a visitare Paesi e scoprire luoghi in modo genuino, a contatto con la natura e con il mondo che ci circonda, per cogliere al meglio ogni minima sfumatura che questo meraviglioso pianeta ci offre. La rivista affronta quindi l’argomento del viaggio, analizzato ed affrontato dal punto di vista del backpacker, colui che ama viaggiare con lo zaino in spalla. Per rendere al meglio il concetto, il progetto si struttura in diversi capitoli che richiamano le fasi fondamentali: PLANNING: la parte più difficile di un viaggio è sempre il primo passo. Questo capitolo ha la funzione fondamentale di aiutare al meglio il viaggiatore nelle varie decisioni che si trova ad affrontare prima di partire. BEFORE LEAVING: nel momento prima di partire, ciò di cui il viaggiatore ha bisogno sono esperienze e consigli di altri backpacker, per esser pronto a partire con tutto ciò che è necessario, senza incorrere in rischi. DEPARTURE: il momento della partenza è uno dei più emozionanti, e perciò questo capitolo contiene una condivisione di emozioni. TRAVEL: il viaggio è una porta che si apre su nuove esperienze ed emozioni. Travel è il capitolo centrale di questo progetto, una raccolta di esperienze in cui il backpacker potrà immedesimarsi e confrontarle con le sue. RETURN: questo capitolo analizza le sensazioni che i viaggiatori provano al termine del loro viaggio. MEMORY: la fine di un viaggio è l’inizio di un altro. Ecco quindi perchè questo capitolo è strutturato come una raccolta di fotografie, pensieri, ispirazioni.
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IN P.4
Cosa significa essere un Backpacker
P.6
Viaggiare soli ci rende piĂš forti
P.8
Il decalogo del Backpacker
P.10 PLANNING P.12
Organizzare un viaggio da Backpacker
P.14
Le classifiche del Backpacker
P.42 BEFORE LEAVING P.44
Le mie emozioni prima di partire
P.46
Un nuovo viaggio e la solita amica ansia
P.48
Un mondo nello zaino
P.50 DEPARTURE P.52
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Departure - Le foto piĂš postate della partenza
P.56 TRAVEL P.58
La storia di Christopher Mccandless
P.62
Salento on the road
P.64
Un medico backpacker
P.66
Micheal gira il mondo
P.68
Follow me to
P.72
Marrakech in 10 scatti
P.74
Viaggiatore vs Turista
P.78
Eat well travel often
P.80
Music on the road
P.82 RETURN P.84
Com’è davvero il rientro?
P.86
Effetto ritorno
P.88 MEMORY P.90
Foto di viaggio più postate
P.94
Ritoccare e migliorare
P.98
I filtri più usati su Instagram
P.102 DIY
DEX 5
COSA SIGNIFICA ESSERE UN BACKPACKER? “Backpacking”: Viaggiare con lo zaino, fare un viaggio senza rispettare un piano prestabilito. “Backpacker”: Viaggiatore con lo zaino.
Il backpacker si prefigge una destinazione da raggiungere con mezzi di trasporto low-cost, poiché non vuole decidere immediatamente se raggiungere solo un determinato luogo. Il backpacker non pianifica il proprio viaggio: potrebbe intraprendere varie strade da percorrere all’”ultimo secondo”. Il viaggiatore con lo zaino è uno spirito libero, non è ostacolato da “minime” difficoltà (ad esempio sciopero dei trasporti), e non è legato a quegli “stati di comodità” che potrebbero divenire “situazioni di disagio” (raggiungere alberghi o località costosi, obbligare se stessi ad “uno svago forzato”, tornando a casa più stanchi di quando si era partiti) che sono vere e proprie torture. Il backpacker è un cosmopolita travesti-
SIMONA MURA 6
to da viaggiatore, che si trasforma in abitante di ogni città del mondo, appropriandosi degli usi, dei costumi, delle lingue e della storia di quel determinato paese. Il backpacker non è necessariamente un viaggiatore solitario, quasi sempre parte con altre persone, per esempio amici o familiari. Partire in gruppo risulta più sicuro: i componenti del gruppo stesso hanno cura l’uno dell’altro. Dopo queste delucidazioni è chiaro che il Backpacking è una vacanza low cost fuori dal comune, con la possibilità di distrarre la mente venendo catturati totalmente dalla magia del viaggio, consumando poco denaro. Una vacanza per tutti, divertente e istruttiva allo stesso tempo.
“ I VERI VIAGGIATORI,
NON SONO PERSONE RICCHE MA CURIOSE. NON SONO ALLA RICERCA DI COMODITÀ, MA DI NOVITÀ, SORPRESE.
“
PAOLO CREPET
VIAGGIARE SOLI CI RENDE PIÙ FORTI
QUALI SONO I MOTIVI?
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SOLITUDINE
PAURA
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Prima di partire fai previsioni catastrofiche. Riesci a immaginarti mentre perdi bus e aerei, qualcuno che ti scippa, non sai come muoverti. Invece poi succede che, appena varcata la soglia di casa, segui il flusso degli eventi e non resta il tempo per preoccuparsi, il mondo ha già aperto le sue braccia e tu cerchi di goderne il più possibile. Forse ti chiederai se sei tu ad aver superato la paure o se loro, in realtà, non sono mai esistite. Non te ne ricorderai nemmeno più.
sprezzanti del pericolo. Significa mettersi in viaggio nonostante la paura e superarla viaggiando. Tutti i viaggiatori che ho intervistato alla domanda: “qual è stata la reazione delle persone alla tua idea di partire in solitaria?” hanno risposto: “pensavano fossi matto”. Poi, per fortuna, la storia di ognuno, parla da sé.
STEFANIA CASSANI
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AUTONOMIA
In realtà la domanda non è tanto ‘viaggiare da soli ci rende più forti?’ quanto: viaggiano da soli soltanto i più forti? Dipende. Quello che invece è una certezza è che chi resta a casa, e guarda qualcuno allontanarsi nell’atto di partire da solo per un numero preciso o impreciso di giorni, ha molte più paure di chi prende di mira un orizzonte lontano e fa di tutto per raggiungerlo. Partire da soli non significa essere impavidi, temerari e
Qualcuno la chiama autogestione anche se il termine risulta un po’ freddo e poco adatto a degli umani. Tradotto infatti significa che, se viaggi da solo, puoi decidere l’andamento del tuo viaggio, cosa vedere, dove fermarti, con chi fare un pezzo di strada, con quale mezzo. Impari a mediare con te stesso, cosa che abitualmente ti tocca fare al lavoro, in famiglia e, a volte, neanche troppo volentieri. Il viaggio è tuo. E autonomia è quello di cui sarà pieno il tuo bagaglio, quando sarai di nuovo sulla strada di casa.
Molto facile pensarsi soli e sperduti dall’altra parte del mondo, in città e paesi sconosciuti dove nessuno, ahimè, ti rivolge la parola. La realtà dei fatti smentisce questo timore da subito. Ovunque tu vada incontrerai persone, altri viaggiatori, gente del posto, qualche strambo personaggio che ti resterà nella memoria più di altri. Scopri così che puoi scegliere. Alterni momenti in cui decidi di essere solo con quelli in cui scegli di condividere tempo ed esperienze con altri.
ammalarsi
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ISTINTO
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E se poi mi ammalo e sono solo? Uno dei dubbi che porta come conseguenza quella di avere sempre almeno un compagno di viaggio. Qualche piccolo inconveniente legato alla salute è da mettere in conto e il fatto di essere soli non peggiora la situazione. Anzi. Si scopre che anche nei più remoti angoli della terra c’è qualcuno disposto ad aiutarci e che si sopravvive, si diventa più forti, in virtù di una ‘prova’ superata da soli.
Più viaggi da solo e più il tuo istinto si affina. Riesci a captare il pericolo e sai come evitarlo. I tuoi sensi sono attivi e ciò ti permette di goderti l’esperienza ovunque ti trovi. Ti allontani dai soliti circuiti del turismo e puoi contare sul tuo orientamento che hai sviluppato negli anni, a suon di smarrimenti. Alcuni del tutto volontari.
SCOPERTA DI Sè
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SOCIALItà
OBIETTIVI
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Hai scelto la meta, hai deciso di partire solo e quando arrivi a destinazione puoi, idealmente, piantare la bandiera. Puoi esserci arrivato per gradi, scegliendo mete via via sempre più impegnative, oppure esserti buttato subito in un sogno che tenevi nel cassetto. A quanti altri settori della vita puoi applicare questa procedura? Praticamente tutti.
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TRASPORTI
IMPREVISTI
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Imprevedibile è sinonimo di viaggio. Col tempo, e qualche esperienza in solitaria nel tuo curriculum di giramondo, impari a destreggiarti e a reagire trovando soluzioni in tempi sempre più brevi. Sviluppi la tua capacità decisionale e organizzativa. Sai che l’imprevisto non è solo un ostacolo, potresti dover cambiare i tuoi piani anche in risposta a qualcosa di positivo: un bell’incontro, un luogo dove decidi di vivere, un’opportunità di lavoro.
La strada è una buona maestra. Mentre davanti ai tuoi occhi scorrono oceani, montagne e foreste e sembra che tutto si debba ridurre alla pura contemplazione del bello, lentamente, scopri chi sei. Ed è proprio l’essere solo con te stesso, senza la distrazione dell’altro, che ti permette di aprire quello spazio interiore per guardare, come se avessi una lente di ingrandimento, e capire cosa ti piace, in cosa riesci, dove fatichi. Scoprire te stesso significa accettare i tuoi punti forti e, perché no, le tue debolezze.
Viaggiare da soli cura la timidezza. Magari non subito, probabilmente non alla tua prima esperienza,ma la capacità di socializzare è una delle abilità che si sviluppano nelle esperienze in solitaria. Ti prendi per mano e ti porti fuori dal guscio. La grande sfida dell’essere soli lontani da casa e da tutto ciò che, solitamente, ti contiene e ti è familiare.
Pensavi che fosse difficile muoverti con i mezzi locali, da dove partono, quando arrivano, da che parte vanno. La metro, gli autobus, i taxi collettivi, i treni da prendere al volo diventano invece una delle parti più divertenti del viaggio. Diventi esperto in spostamenti e sai muoverti in ogni direzione e con qualsiasi mezzo a tua disposizione. Non hai più bisogno della business, di andare veloce, di un posto che sia solo tuo.
E tu, hai mai viaggiato da solo? 9
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IMPARA LA LINGUA LOCALE E INTERAGISCI
1 VIAGGIA MOLTO LEGGERO
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NON TI FIDARE E CREDI NEL TUO ISTINTO
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ACITI R A I L GIU
10 regole essenziali che renderanno il viaggio un'avventura senza intoppi!
âž³ IL DECALOGO DEL BACKPACKER
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DORMI SPESSO IN OSTELLI
NON FARTI COGLIERE IMPREPARATO DAI LUOGHI ISOLATI
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PARTI CON ALMENO DUE CARTE DI CREDITO
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STABILISCI IL BUDGET DI VIAGGIO E RISPETTALO
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PROPONITI COME COMPAGNO DI VIAGGIO
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SEGUI IL TUO ISTINTO
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NON DIMENTICARE IL KIT DI SOPRAVVIVENZA
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PLANNING
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PLANNING
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PLANNING
ORGANIZZARE UN VIAGGIO DA BACKPACKER
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CLIMA
BUDGET
VACCINI
In base al clima ne deriverà il peso del nostro zaino. Mai dimenticare una giacca impermeabile e una felpa, così come delle scarpe da ginnastica.
Difficile da prevedere. http://www.budgetyourtrip. com/ è un sito che aiuta a considerare costi approssimativi di viaggio in base a budget di viaggio creati da altri viaggiatori.
Nella maggior parte dei Paesi non c’è obbligo di vaccino ma prima di partire è necessario sapere se c’è l’esigenza o no, in particolare per malattie come la Febbre Gialla o l’Epatite.
VISTO
PRENOTARE LE PRIME NOTTI
PARTIRE CON PIÙ CONTANTI
Per buona parte dei Paesi non c’è bisogno di visto (o almeno noi italiani non ne abbiamo bisogno) ma in molto altri Paesi il visto è necessario. In alcuni casi si può acquistare direttamente alla frontiera ma in altri casi il visto è da fare prima di arrivare nel Paese.
Dopo 15 o più ore di viaggio non è divertente decidere dove andare a dormire e non avere la più pallida idea di dove si è. Prenotare almeno per le prime notti.
I dollari americani sarebbero meglio in quanto più facili da cambiare.
PLANNING
Viaggiare con lo zaino in spalla richiede una pianificazione non indifferente e che fa sembrare complicata anche la più semplice decisione. Ecco una lista di cose che io controllo sempre prima di partire e che seguita, mi rassicura e che spero possa essere utile anche a voi.
GIULIA RACITI
ASSICURAZIONE
DOCUMENTI E FOTOCOPIE
CARTE DI CREDITO
Qualcosa senza la quale non si può partire e che in alcuni Paesi, come Cuba, è d’obbligo. I costi all’estero per i turisti sono altissimi.
Le fotocopie dei documenti sono da non dimenticare. Controllare che il passaporto non sia vicino alla scadenza.
Avvertire la propria banca del viaggio che si sta per intraprendere e accertarsi che le carte funzionino anche all’estero.
MEDICINALI
GUIDE DI VIAGGIO
ITINERARIO DI VIAGGIO
A parte quelli che si portano in generale, se avete delle esigenze speciali andate dal dottore e fatevi prescrivere i medicinali che altrimenti all’estero potrebbero essere molto più costosi o difficili da trovare.
Se si parte per viaggiare attraverso alcuni Paesi e lo si fa in budget si potrebbe comprare una guida che accorpa i Paesi di una certa zona. La Lonely Planet on a shoestring è consigliata.
Pianificare a grandi linee e cominciare a pensare a cosa non perdersi e cercare informazioni su come spostarsi.
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7 siti di viaggi low cost
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MUSEI PARTICOLARI
LUOGO MISTERIOSO
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LUOGHI colorati
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a cura di elisabetta intini
DEL BACKPACKER
Le classifiche PLANNING
9 LUOGHI romantici
10 luoghi abbandonati
6 LUOGHI da vertigine
5 LUOGHI DA EVITARE
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LUOGhi spaventosi
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LUOGhi caldi e freddi
PLANNING
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1 luogo misterioso
24°29’12.4”S 46°40’28.0”W 18
PLANNING
QUEIMADA GRANDE L’ISOLA DEI SERPENTI +2000
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BOTHROPS INSULARIS A vederla dall’aereo, sembra un piccolo paradiso incastonato nell’Oceano Atlantico, a 40 chilometri da San Paolo, in Brasile. L’approdo ideale di ogni Robinson Crusoe. Ma se c’è un posto al mondo dove non conviene naufragare è proprio Queimada Grande, l’isola che, secondo lo Smithsonian Institute, ospita tra i 2.000 e i 4.000 serpenti velenosi su una superficie di poco più di 4.000 metri quadrati. Soprannominata comprensibilmente Snake Island (l’isola dei serpenti) vanta un poco invidiabile primato: è l’habitat naturale del Ferro di lancia dorato (Bothrops insularis), un crotalo considerato tra i serpenti più pericolosi al mondo, visto che il suo veleno potenzialmente può uccidere una persona in meno di un’ora ed è mortale nel 7% dei casi (senza contare che un altro Bothrops è responsabile del 90% dei morsi in tutto il Brasile). Questo spiega perché l’isola sia fonte di numerose leggende e storie paurose che si tramandano tra i pescatori della costa. Qualcuno per esempio sostiene che
BRASILE 430000 m²
i serpenti siano stati introdotti sull’isola dai pirati per proteggere il loro oro. Ma la verità è probabilmente un’altra: Queimada Grande ha iniziato a popolarsi di serpenti circa 11.000 anni fa, quando era ancora collegata alla terraferma, prima cioè dell’innalzamento del livello del mare. L’incredibile proliferazione del Ferro di lancia dorato è dovuta al fatto che non ha predatori naturali sull’isola. Gli unici animali che la visitano sono gli uccelli migratori, e in ogni caso sono i loro nidi a essere predati visto che i serpenti di Queimada sono scaltri cacciatori arboricoli. L’isola e il Ferro di lancia sono oggetto di studio, ma in modo controllato: il governo brasiliano controlla infatti rigorosamente gli accessi all’isola. La marina militare vi fa una tappa annuale per la manutenzione del faro, ma Queimada Grande non è certo incontaminata: è frequentata da bracconieri, che catturano i serpenti e li vendono sul mercato nero a prezzi tra i 10.000 e i 30.000 dollari.
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PLANNING
2 musei particolari
52°15’02.0”N 21°03’45.9”E
MUSEO DEI NEON P O Varsavia L O N I A
COLORI E STORIA
Torniamo in Europa, questa volta nella fredda e affascinante Polonia (ma ci sono alberghi bellissimi in cui potrete riscaldarvi). All’interno della Soho Factory, cuore creativo di Varsavia, si trova questo museo interamente dedicato alle insegne al neon, in particolare quelle risalenti al periodo della Guerra Fredda. Iniziato come progetto fo-
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tografico dei due curatori e fondatori, che volevano restaurare e preservare questi splendidi artefatti, il Neon Muzeum si è presto trasformato in un’attrazione internazionale. Lasciatevi affascinare dai colori brillanti e dalle grafiche retrò di queste luci del passato: vi sembrerà di compiere un vero viaggio nel tempo.
PLANNING
MUSEO SUBAQUEO IL TESORO SOMMERSO Nascosto tra i fondali di Isla Mujeres, vicino a Cancun, c’è un vero e proprio tesoro: un museo sottomarino che contiene quasi 500 sculture che raccontano l’evoluzione della cultura Maya. Stiamo parlando del Cancun Underwater Museum, il più grande museo sottomarino del mondo. Tra le opere che i visitatori - rigorosamente armati di bombole e maschere - possono ammirare ci
M Isla E S Mujeres S I C O
sono diverse sculture dell’artista britannico Jason De Caires Taylor. Tutte le opere sono realizzate in calcestruzzo a PH neutro, così da armonizzarsi all’ambiente locale e favorire la crescita dei coralli sulle strutture stesse. Qui di seguito un tour fotografico per chi non se la sente di calarsi nel blu. O magari per chi ha bisogno di un po’ d’ispirazione per prendere il coraggio.
21°06’41.9”N 86°45’50.1”W
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PLANNING
3 LUOGhi spaventosi
La particolarità che rende unica quest’isola è che su tutta la sua area, vi sarebbero un numero incredibile di bambole impiccate. È uno dei luoghi più terrificante di tutto il Messico e la sua storia inizia nel 1950. In quell’anno un uomo misterioso, Julian Santana Barrera, occupò uno degli isolotti del lago, vivendo in una capanna, da lui stesso costruita. La particolarità fu che il misterioso individuo non usò l’isola per coltivare, ma bensì per produrre combustibile. Barrera si trovò ad assistere all’annegamento di una giovane ragazza nei pressi dell’isola da lui abitata. Questo evento turbò l’uomo, che affermava di essere perseguitato dallo spirito della giovane sventurata. Successivamente il comportamento dell’uomo, già molto strano, andò via via peggiorando assumendo sempre più atteggiamenti insoliti. Un giorno Barrera, vide una bambola alla deriva, e la interpretò come un segno, decise quindi di rac-coglierla ed appenderla, credendo che avrebbe cosi allontanato lo spirito della ragazza che lo tormentava. Ossessionato dagli incubi, iniziò a collezionare moltissime
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bambole, appese su tutta l’isola. La leggenda narra che le famigerate bambole di notte prendano vita, proteggendo l’isola ed il suo custode. Testimonianze affermano che Barrerra parlasse e cantasse con le bambole, prendendosi cura di loro come fossero esseri umani. Questo andò avanti per anni, finché un giorno Barrera, fu trovato morto. La cosa strana fu che il suo corpo fu ritrovato nello stesso posto dove morì quella ragazza molti anni prima. La leggenda locale narra che il fantasma di Barrera continui ad abitare l’isola, insieme alle sue bambole. Ogni anno centinaia di persone affollano l’isola per vedere le sue bambole. Per i veri coraggiosi, oggi è relativamente facile da prenotare un tour per vedere l’isola, ed è facilmente raggiungibile in traghetto. Gli ospiti possono andare e venire, le bambole rimangono, i loro corpi contorti appesi sugli alberi e gli occhi piccoli e luccicanti fissano tutte le genti che passano come ad intimarle di andarsene il più velocemente possibile. Forse Barrera è ancora lì, tra le sue amate bambole.
19°16’22.4”N 99°05’17.3”W
PLANNING
ISLA DE LAS MUÑECAS E S de S I Tlilac C O L'ISOLA DELLE BAMBOLE MLaguna
“Ci sono luoghi che hanno la capacità di sconvolgerci davvero, al punto di tormentarci durante il sonno.” 23
PLANNING
CATACOMBE DI PARIGI F R AParigi N C I A
L’OSSARIO DELLA CITTÀ
50°05’28.7”N 14°24’08.5”E
Lukova è una città della Repubblica Ceca, nella regione di Pilsen. L’edificio più celebre è la chiesa di San Giorgio, edificata nel 1352, che nei secoli ha costruito intorno a sé l’infamia di chiesa maledetta. Nel 1796 un enorme incendio distrugge la maggior parte della struttura, lasciando in piedi solo parte del presbitero e della sacrestia a sorreggere le ossa morenti della chiesa. Quattro anni dopo, e per i successivi cinquantotto, si avvicendano enormi lavori di restauro, che la trasformano completamente in uno stile gotico. Esattamente un secolo dopo, nel 1958, viene dichiarata monumento culturale nazionale. L’ar-
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tista locale Jakob Hadrava vede quella struttura ed ha un’idea tanto folle quanto inquietante: nel 2012 crea all’interno della chiesa numerose statue di gesso, grottescamente illuminate e posizionate come fedeli silenti tra i banchi. Le statue, a detta dell’autore, rappresentano i fantasmi dei tedeschi di Luková che venivano durante la Seconda Guerra Mondiale a pregare nella chiesa, affinché il conflitto terminasse. Le opere d’arte attraggono ogni anno numerosi turisti, e l’intera struttura è da poco in ristrutturazione, grazie soprattutto ai suoi muti, inquietanti fedeli silenti.
PLANNING L’origine delle Catacombe di Parigi (che sarebbe meglio chiamare «Ossario municipale») risale alla fine del XVIII secolo. Le Catacombe dipendono dal museo Carnavalet, museo della storia di Parigi, situato vicino Place des Vosges. Per far fronte alla saturazione di alcuni cimiteri ed in particolare quello degli Innocenti (vicino Saint-Eustache, nel quartiere des Halles) che causava il diffondersi di epidemie, il Consiglio di Stato decise di spostare le ossa contenute nelle fosse comuni in delle cave sotterranee. Parigi é infatti dotata di un vero e proprio mondo parallelo sotterraneo costituito da un fitto percorso di cave di cui le Catacombe rappresentano solo una piccola parte. Viene stimato approssimativamente a 6 milioni il numero delle spoglie che sono state spostate in tutta una serie di ossuari sotterranei che esistono ancora oggi a Parigi. Le ossa d’illustri personaggi conobbero questa sorte, tra questi: Mon-
tesquieu, Desmoulins, Danton, Fouquet, Colbert e tanti altri ancora. Fin dalla loro creazione le catacombe hanno destato la curiosità dei parigini. Numerosi sono gli aneddoti e le leggende che rendono più colorata e pittoresca la visita delle catacombe: tra queste una vuole che le catacombe siano la dimora di Cibele, dea della terra, e di un uomo verde metà diavolo metà fantasma, dalla lunga coda. Curioso é poi l’aneddoto riguardante Philibert Aspairt che si intrufolò nelle catacombe per cercare di accedere, di nascosto, ad una cantina che conteneva dell’ottimo vino; l’uomo non è mai più uscito. Undici anni dopo, alcuni operai hanno ritrovato il suo corpo, facilmente identificabile per il mazzo di chiavi. Il povero uomo aveva vagato nelle catacombe fino alla morte lasciandosi cadere proprio vicino alla cantina di vino che voleva raggiungere.
48°50’01.9”N 2°19’56.5”E
CHIESA DI SAN GIORGIO LA CHIESA MALEDETTA
REPUBBLICA CECA Lukovά
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PLANNING
4 LUOGhi caldi e freddi
DESERTO DI LUT G A N D O M B E RYA N
70.7C° M A X
Il deserto di Lut (Dasht-e Lut) è il più grande deserto Iraniano e si trova ai confini tra Iran e Afghanistan. È una delle zone più aride della Terra. Nel 2005 il MODIS (Moderate-Resolution Imaging Spectroradiometer) installato sul satellite della NASA “Aqua” dal 2003/2005 ha rilevato nel Dasht-e-Lut una temperatura della superficie terrestre pari a 70,7°C, la temperatura più calda mai registrata prima d’ora sul nostro pianeta. Tale incredibile dato termico, fu ottenuto con l’aiuto di innovativi sistemi satellitari, mai utilizzati prima di quel momento. La zona più calda di questo deserto è Gandom Beryan un pianoro coperto da lava solidificata vasto all’incirca 480 km².
30°48’68.37”N 58°48’92.37”E
ANTARTIDE L A T E RRA G H I AC C I ATA
-93.2C° M I N
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74°01’02.3”S 10°14’33.2”E
Se il freddo di questi giorni vi infastidisce, pensate che ci sono luoghi, anche sul nostro pianeta, dove si sta molto molto peggio. Il National Snow Data Center ha confermato i valori relativi alla più bassa temperatura mai rilevata sulla Terra, -93,2 °C: è successo in Antartide nell’agosto del 2010, quando al polo Sud è pieno inverno. «Sono temperature che solitamente si registrano in estate ai poli di Marte» spiega Ted Scambos, ricercatore del National Snow and Ice Data Center e responsabile dello studio. A temperature così basse sopravvivere è impossibile e l’aria è così fredda che non può nemmeno essere respirata, perché causerebbe il congelamento praticamente istantaneo di trachea e polmoni.
PLANNING
Lo stato del Queensland si trova nella parte nord-orientale dell’Australia. Secondo i risultati di una ricerca effettuata da molti scienziati dell’Università del Montana, mediante registrazioni satellitari di moltissime temperature superficiali terrestri, il Queensland è il secondo posto più caldo del pianeta. Nel 2003, infatti, è stata registrata una temperatura record di quasi 69°C, la seconda mai misurata sul nostro pianeta. Se si intende visitare il Paese si può preferire l’inverno, da giugno ad agosto, per evitare il caldo che può colpire nelle altre stagioni, soprattutto al centro-nord, ma anche per evitare la stagione delle piogge e dei cicloni che possono colpire il nord in estate.
QUEENSLAND I DE S E RTI AUS TR AL I ANI
68.9C° M A X
23°01’01.5”S 142°58’44.8”E
Se pensate che la vostra città sia il bersaglio preferito dal freddo e non sopportate l’idea di dover trascorrere un altro gelido inverno, magari troverete un sollievo nel conoscere che esiste una località in cui la morsa del gelo non allenta mai la presa. Oymyakon è il luogo abitato più freddo del mondo. È un villaggio localizzato presso il fiume Indigirka nel Nord-est della Repubblica di Sacha nell’est della Siberia, Russia. Ha circa ottocento abitanti. Anche se fa molto freddo in inverno, le persone continuano a vivere la loro vita e gli studenti frequentano la scuola, a meno che la temperatura non diventi inferiore a -52 gradi Celsius (-61,6 Fahrenheit). A volte diventa così freddo di notte che gli uccelli congelano.
OYMYAKON I L F R E DDO R US S O
-71.2C° M I N
63°27’51.1”N 142°46’25.4”E
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5 LUOGhi DA EVITARE
Credete di abitare in un luogo pericoloso? Allora date un’occhiata a questi luoghi e vi ricrederete. Si tratta di una selezione di posti nel mondo in cui non conviene proprio andare, a meno che non si vogliano correre pericoli che arrivano direttamente dalla natura.
LAGO KIVU È conosciuto anche come “lago della morte”. Si tratta di uno dei più grandi laghi africani, situato lungo il confine con il Rwanda, che si trova a 1460 metri sul livello del mare e ha una superficie di 2700 km². Al di sotto della sua superficie, ci sarebbero almeno due trilioni di metri cubi di gas metano e di biossido di carbonio. Se rilasciati liberamente dalle profondità del lago, i gas sarebbero in grado di distruggere le popolazioni che vivono nei dintorni dello specchio d’acqua.
2°01’09.2”S 29°11’56.1”E
NAGOYA In questo tour del pericolo, come non sbarcare in Giappone? Si tratta di una città della regione di Chubu nell’isola di Honshu. È uno dei luoghi a più alto rischio di tsunami, che qui potrebbero essere devastanti. Nagoya, come molte altre città giapponesi, si trova lungo l’Anello di Fuoco, cioè una serie continua di linee di faglia attive che rappresentano circa il 90% dei terremoti mondiali.
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74°01’02.3”S 10°14’33.2”E
PLANNING
LOS ANGELES E andiamo ora negli USA, in California. Perché anche la bella e lussuosa Los Angeles è considerata tra le città più pericolose al mondo, a causa della sua posizione sulla faglia di Sant’Andrea, che la rende una delle città a più alto rischio sismico. Gli apocalittici film americani che prevedono catastrofi in queste zone, dunque, non sono poi così tanto lontane dalla realtà.
34°03’48.3”N 118°15’28.7”W
FUKUSHIMA Il rischio che si verifichi un terremoto è alto, ma anche le radiazioni sono un serio problema. Nel 2011, infatti, la cittadina è stata colpita da un sisma che ha causato la fuoriuscita di materiale tossico da una centrale nucleare. Con una magnitudo di 9.0 nella scala Richter, ha creato anche un gigantesco tsunami, provocando più di 15 mila vittime accertate, e circa 10 mila tra dispersi e feriti. I danni conseguiti all’emissione di radiazioni sono tuttora incalcolabili.
37°45’52.5”N 140°28’36.0”E
AZERBAIJAN Il territorio è disseminato di vulcani di fango, in apparenza non pericolosi e “dormienti”. Ma nel 2001 uno di questi vulcani è esploso con forza, sputando lingue di fuoco alte centinaia di metri, e spargendo tonnellate di fango nelle zone circostanti. L’esplosione fu visibile fino a 15 km di distanza. L’Azerbaijan conta quasi la metà di tutti i vulcani di fango di tutto il mondo.
40°12’22.3”N 48°03’09.6”E
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6 LUOGhi DA VERTIGINE
La cosa strana ma che mi piace dei precipizi è che mi fanno girare la testa, e a me piace proprio questa sensazione di vertigine, purché io stia in sicurezza.
Alcune cose non cambiano mai. Tre secoli più tardi, sembra che troviamo ancora qualcosa di sublime, nell’andare in alto e spaventarci con una vista vertiginosa. E grazie alla moderna ingegneria, possiamo fare quello che Rousseau e i suoi compagni romantici del 18° secolo non avrebbero mai neppure potuto sognare: dalle piattaforme di osservazione ad alta tecnologia, appollaiati precariamente sui bordi di precipizi o sulle sporgenze dei grattacieli a più di un migliaio di metri sopra i marciapiedi. 1. Il punto panoramico più vertiginoso e sublime è il Passo nel vuoto, una piattaforma panoramica che ha aperto recentemente a 3.856 metri sulle Aiguille du Midi, nel cuore delle Alpi francesi. Stare in piedi in cima alla guglia rocciosa sarebbe già sufficientemente vertiginoso, ma questo skywalk permette di passeggiare in un cubo di vetro, con niente sotto i piedi. È costituito da cinque strati di vetri speciali ed è progettato per resistere a venti di 225 km all’ora. I visitatori devono indossare delle pantofole speciali in modo che il pavimento rimanga lucido, pulito e non che non venga graffiato. 2. Fare una passeggiata sul bordo del Grand Canyon su una passerella con il pavimento in vetro non è per i deboli di cuore. La vista del fiume Colorado da lassù lascia senza fiato. La passerella a forma di ferro di cavallo consente ai visitatori di passeggiare per circa 21 metri al di là del bordo del canyon. 3. Una vista vertiginosa del centro di Chicago dallo Skydeck Chicago, e più di 80 chilome-
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Jean-Jacques Rousseau
tri di campagna circostante. I quattro balconi di vetro situati a 412 metri di altezza sporgono dal 103° piano della Torre Wills (ex Sears Tower). In una giornata limpida si possono vedere quattro stati: Illinois, Wisconsin, Michigan e Indiana. Se avete il coraggio, è possibile organizzare colazioni, cene private e matrimoni sui tavoli allestiti su questi pavimenti in vetro. 4. Il Titlis Cliff Walk è conosciuto come il ponte più alto d’Europa ed è sicuramente il più spaventoso per la sospensione nel vuoto, la passerella stretta (appena 91 centimetri, in tutto), nelle Alpi svizzere si estende sopra un abisso glaciale per più di 457 metri. 5. Gli architetti norvegesi Tommie Wilhelmsen e Todd Saunders hanno progettato un’elegante e meravigliosa piattaforma di osservazione, Aurland Lookout, utilizzando classici legni scandinavi e linee eleganti. Si affaccia sul maestoso fiordo norvegese di Aurland da un’altezza di oltre 600 metri. Quando ci si avvicina alla fine, la passerella in legno liscio, si tuffa verso il basso di fronte a voi e tutto ciò che vi impedisce di precipitare è una lastra di vetro. 6. Il Dachstein Skywalk, conosciuto anche come il “Stairway to Nothingness”, è una passarella a 2.743 metri nelle Alpi austriache ha aperto lo scorso luglio. Per arrivarci occorre seguire una strada lungo un ponte stretto e vertiginoso che ha una vista su un precipizio di 396 metri di profondità, e infine scendere 14 gradini lungo una parete rocciosa sulla Hunerkogel.
PLANNING
PASSO NEL VUOTO
TITLIS CLIFF WALK
45°52’45.2”N 6°53’17.3”E
46°46’21.5”N 8°26’15.7”E
GRAND KANYON SKYWALK
AURLAND LOOKOUT
36°00’43.8”N 113°48’40.3”W
60°54’29.5”N 7°12’46.8”E
SKYDECK CHICAGO
DACHSTEIN SKYWALK
41°52’44.0”N 87°38’09.4”W
47°26’40.9”N 13°36’48.8”E
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PLANNING
7 siti di viaggi low cost
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VOLI
ALLOGGI
SKYSCANNER
HOSTELWORLD
Un sito di comparazione prezzi che fa acquistare direttamente sulle piattaforme delle compagnie aeree che offrono il passaggio. Non ci sono costi aggiuntivi. Interfaccia semplice e pulita. Offre anche la pos-sibilità di scegliere la destinazione in base al prezzo.
Ottimo sito per la prenotazione ostelli. Quello che più conviene è l’assicurazione di cui dispone, se infatti al vostro arrivo all’ostello prenotato non comparirà la vostra prenotazione, allora HostelWorld vi riaccrediterà 50 euro da potere utilizzare per una prossima prenotazione.
SKYpicker
BOOKING
Ultimo nato tra i siti di comparazione voli ma che si contraddistingue per una par-ticolarità, cerca le migliori soluzioni low cost tra le compagnia budget. Il sito riconosce la posizione e propone alcune offerte di volo a bassi costi.
Chi non lo conosce? Un colosso della prenotazione alberghiera che negli anni continua ad offrire ottimi standard, il sito è semplice da navigare ed intuitivo. Uno dei miei preferiti con dei last minute molto vantaggiosi.
5 CONSIGLI PER UN VIAGGIO LOW COST
PLANNING
1. Eliminare tutti i vincoli di periodi e destinazioni per viaggiare low cost è uno dei consigli principali per poter cogliere al volo le vere offerte che si presentano. 2. È importante conoscere bene i siti in cui più spesso si trovano gli errori di prezzo e quelli specializzati su particolari destinazioni.
3. Ogni paese, ogni luogo, ogni zona ha delle proprio tariffe aeree. Vuoi pagare la metà il volo da Colombo alle Maldive? Geolocalizzati in Sri Lanka. 4. Aspetta il tardo pomeriggi, per la sera. Tanti hotel, piuttosto che restare con le camere invendute le venderanno con sconti fino al 70%.
5. Oggi il dollaro vale quasi come l’euro. Non sono lontani i tempi in cui il cambio era addirittura a 1.40. Non sottovalutare questa possibilità né per acquistare dollari da tenere da parte per il viaggio, né per scegliere quale valuta utilizzare tra euro e dollari per acquistare valuta locale per le spese quotidiane.
TRASPORTI
ASSICURAZIONI
FLIXBUS
COLUMBUS DIRECT
Nato in Germania. Autobus nuovi, comodi, con wifi e che permettono di portare fino a 2 grandi bagagli per persona ed un bagaglio a mano. I Paesi in cui la compagnia lavora sono: Italia, Germania, Francia, Olanda, Belgio, Danimarca, Cecoslovacchia, Austria, Svizzera e Slovenia.
Un nome importante nel settore delle assicurazioni in Italia, ottimi prezzi e buon servizio clienti. Oltre ad offrire un’assistenza in lingua italiana, il centro di assistenza è in grado di fornire aiuto in varie lingue e ciò è particolarmente utile quando si è all’estero.
rentalcars Un portale che collabora con i maggiori fornitori del mondo e che offre sconti anche last minute. Servizio in italiano, assistenza in lingua ed ottimi prezzi fanno di questa compagnia la migliore al momento sul mercato. Utilizzato in più occasioni risparmiando fino al 20% sul costo dei competitor.
Viaggiare oggi non è più complicato come forse poteva esserlo qualche anno fa. L’avvento di internet ha decisamente reso più facile la prenotazione di biglietti e l’organizzazione viaggio in generale, i costi si sono drammaticamente abbassati, sono nate com-pagnie low cost, la competizione lì fuori è spietata e le offerte sono talmente tante che ci si può confondere.
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PLANNING
8 LUOGhi colorati
ITALIA Procida è un’isoletta italiana in provincia di Napoli, caratteristica per le sue case dipinte in tonalità color pastello. Una leggenda racconta che la policromia caratteristica di questa zona sia dovuta al fatto che i pescatori volessero riconoscere la propria casa anche mentre erano in mare aperto.
40°45’34.5”N 14°00’53.5”E
Francia Se il colore rende tanto quanto il profumo, immaginate la fragranza di questi campi di lavanda a Valensole, nell’Alta Provenza francese. Una distesa infinita di lilla sotto a un cielo blu.
TURCHIA Il tramonto sopra alle bianchissime terrazze di calcare e travertino a Pamukkale, Turchia. Il sito, protetto dall’Unesco, si è formato grazie all’acqua calda, ricca di carbonato di calcio, che sgorga da fonti termali sotterranee.
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37°55’10.2”N 29°06’36.6”E
PLANNING
TANZANIA Il lago Natron è un bacino d’acqua caratterizzato da un colore rosso intenso che deriva da cicli di evaporazione dell’acqua che fanno aumentare il livello di salinazione, contribuendo alla proliferazione di batteri caratterizzati da un pigmento rosso. Le sue acque contengono un composto naturale che non permette a flora e fauna di svilupparsi.
2°18’18.3”N 36°02’39.5”E
FRANCIA Se il colore rende tanto quanto il profumo, immaginate la fragranza di questi campi di lavanda a Valensole, nell’Alta Provenza francese. Una distesa infinita di lilla sotto a un cielo blu.
44°12’00.8”N 6°13’18.5”E
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PLANNING
CINA I campi di riso terrazzati della contea dello Yuanyang, nella provincia cinese dello Yunnan, permettono di sfamare milioni di persone, e offrono uno spettacolo cromatico di rara bellezza per i fotografi che si avventurano fino a qui. Nella foto, le terrazze di Honghe Hani, coltivate da 1200 anni e protette dall’Unesco.
23°10’42.1”N 102°49’48.3”E
STATI UNITI I colori abbaglianti della Grand Prismatic Spring, la sorgente termale più grande degli Stati Uniti nonché la terza più grande al mondo, sono dovuti alla presenza di particolari batteri nelle sue acque altamente mineralizzate. La sorgente si trova nel Parco Nazionale dello Yellowstone.
44°31’30.7”N 110°50’17.5”E
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PLANNING
OLANDA Sembrano arazzi colorati, ma sono fatti di fiori: siamo in volo sopra all’Olanda e questo è lo spettacolo offerto dai campi di tulipani.
52°30’49.8”N 5°05’28.7”E
GIAPPONE Un tappeto rosa ricopre il suolo dell’Hitsujiyama Park, a Chichibu, nella prefettura di Saitama in Giappone. Lo spettacolo è visibile in primavera, tra aprile e maggio, quando il muschio rosa fiorisce in diverse tonalità di bianco, rosa tenue o pastello, rosa ciclamino e magenta. Il parco si trova proprio alle pendici del Monte Fuji.
35°59’10.5”N 139°05’21.3”E
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PLANNING
9 LUOGhi romantici Una pausa romantica per visitare luoghi in cui il romanticismo è nell’aria e la bellezza ci fa vedere tutto attraverso delle lenti rosa. Quali sono queste location da innamorati? Il magazine Life ha stilato la classifica delle località più romantiche del mondo:
1. Al primo posto c’è la stazione termale con il panorama più bello del Pianeta, Wild Flower Hall, in India: niente di meglio che immergersi nella natura incontaminata del posto con l’aiuto dell’acqua calda e la persona amata. 2. Al secondo posto invece la meraviglia della natura si unisce a quella della tradizione: spiagge bianche, una riserva naturale, cattedrali e cittadine medievali danno vita alla Camargue, regione francese dal fascino antico e impareggiabile. 3. Medaglia di bronzo per Kyoto: la città giapponese in cui gli antichi templi con i loro colori e giardini immacolati parlano di un tempo lontano. 4. Come non citare le Cinque Terre con la loro tradizionale e romantica Via dell’amore? Paesini
WILD FLOWER HALL
31°06’49.9”N 77°14’53.8”E
CAMARGUE
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43°59’12.0”N 6°11’23.0”E
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simili a bomboniere in cui innamorarsi è praticamente d’obbligo. 5. Montreal è invece la perfetta meta per chi vuole un San Valentino all’insegna della diversità: culture di ogni genere, quartieri dalle mille sfaccettature e un fermento incessante che coinvolge anche il più pigro dei visitatori. 6. L’intimità invece è di casa a Bruxelles dove piccoli ristoranti e botteghe senza tempo creano un clima davvero degno di San Valentino. 7. Saint Lucia, isola dei Caraibi, caratterizzata dalla sabbia candida e dalla natura rigogliosa è davvero l’icona della vacanza romantica ai tropici, meta di molti innamorati.
8. Per una vacanza all’insegna dell’enogastronomia itinerante c’è invece la Napa Valley, California: camminare mano nella mano tra le viti e sorseggiare i vini californiani. 9. Infine, per ammirare la potenza della natura c’è il Lago Vanaka in Nuova Zelanda, terra dove domina la quiete della natura. Viaggiare in coppia è un’esperienza intensa ed emozionante, che fa crescere il sentimento, unisce e permette di condividere sensazioni uniche con una persona speciale. Se siete degli inguaribili romantici che vedono il mondo dietro il filtro dell’amore e che cercano sempre la cornice perfetta per dolci dichiarazioni, questi luoghi fanno assolutamente per voi.
KYOTO
34°59’17.6”N 135°45’32.6”E
CINQUE TERRE
44°06’09.8”N 9°43’58.4”E
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PLANNING
MONTREAL
45°30’53.4”N 73°33’40.2”W
BRUXELLES
50°51’02.2”N 4°20’56.2”E
SAINT LUCIA
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13°50’48.6”N 60°59’09.6”W
PLANNING
NAPA VALLEY
38°17’38.6”N 122°17’55.5”W
LAGO VANAKA
44°30’23.6”S 169°07’10.3”E
“Una pausa romantica è quanto di meglio ci possa essere per visitare mete dove il romanticismo è nell’aria e la bellezza ci fa vedere tutto attraverso lenti rosa. “ 41
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10 LUOGhi abbandonati
Costruisci, consuma, abbandona. Queste potrebbero essere tre parole adatte a descrivere l’attività dell’uomo in tantissimi luoghi intorno al mondo, prima realizzati e poi abbandonati definitivamente agli agenti atmosferici. La selezione seguente esplora 10 luoghi iconici abbandonati dall’uomo, simboli di un grande passato o di un distorto presente. Il fascino della decadenza avvolge tutti questi posti, e li rende dei veri e propri paradisi fotografici per tanti appassionati da tutto il mondo. 1. Kolmanskop, una città abbandonata nel deserto del Namibia. Il villaggio aveva negozi, un ospedale, una sala da ballo, un teatro, un palazzetto dello sport... oggi tutti completamente invasi dalla sabbia. 2. Il mulino abbandonato a Sorrento, in Italia, usata per la macinzione del grano, nel Vallone dei Mulini, in funzione sino al 1866. La quasi totale chiusura di quest’area rese il clima talmente umido da facilitare la crescita di piante molto particolari. 3. Il Tunnel dell’amore, Ucraina, la ferrovia più verde e romantica del mondo. Un tunnel di foglie in cui passa un treno privato che trasporta legno.
4. La metropolitana abbandonata a New York, sotto la City Hall Plaza, costruita e completata nel 1904, ornata di pregiati lampadari e di un’elegante architettura, che venne chiusa nel 1945. 5. Hotel del Salto in Colombia. Fu costruito a strapiombo sul fiume Bogotà, dinanzi alle sue splendide cascate alte ben 157 metri. 6 L’isola di Holland nella baia di Chesapeake, Olanda, fondata nel 1600 e un tempo abitata da una comunità di pescatori con più o meno 70 edifici. Furono poi costretti ad evacuare perché il vento stava velocemente erodendo la parte ovest dell’isola che fu progressivamente abbandonata. 7. I resti della SS Ayrfield nella baia Homebush in Australia. 8. Il Tempio di Angkor in Cambogia, costruito dal re Suryavarman II (1113-1150). 9. Il Castello Bodiam nell’East Sussex, in Inghilterra. 10. Lo Yacht “Mar Sem Fim” affondato nel mar Antartico nell’aprile del 2012.
KOLMANSKOP
VALLONE DEI MULINI
26°41’56.5”S 15°14’15.6”E
40°37’29.0”N 14°22’32.3”E
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PLANNING
TUNNEL DELL’AMORE
SS AYRFIELD
50°45’01.6”N 26°02’38.0”E
50°51’02.2”N 4°20’56.2”E
METROPOLITANA
TEMPIO DI ANGKOR
40°45’41.1”N 74°12’38.9”W
13°24’45.2”N 103°52’01.0”E
HOTEL DEL SALTO
CASTELLO BODIAM
4°36’47.3”N 74°04’14.3”W
51°00’08.2”N 0°32’36.7”E
HOLLAND ISLAND
MAR SEM FIM
38°07’16.7”N 76°05’23.3”W
73°25’34.0”S 0°13’22.2”W
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BEFORE LEAVING
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LE MIE EMOZIONI PRIMA DI PARTIRE
Marika Laurelli
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Ci sono persone che preparano il bagaglio all'ultimo minuto, infilandoci dentro le prime cose che incrociano il loro sguardo. Solitamente non stilano liste e non creano itinerari dettagliati, ma si lasciano sorprendere stabilendo la rotta giorno dopo giorno. Ci sono persone che amano viaggiare tanto quanto me ma che sono più pragmatiche: prima di partire per un viaggio non avvertono quel "brivido", ma poi quando arrivano sul posto a volte si commuovono pure.
E poi ci sono io. Io che faccio ogni cosa prima del previsto e penso ai viaggi del duemilaventi come se dovessi intraprenderli domani. Io che pianifico tutto anche se poi cambio idea, io che tuttavia mi aggrappo alla Lonely Planet perchè così la partenza si avvicina un po’ di più. Tante volte vengo presa in giro per questo ma non importa, per me il viaggio è qualcosa che va oltre, è la cosa più importante, il viaggio è la mia vita. Sono qui di fronte ad un computer con l’intento di far capire cosa voglia dire per me essere nuovamente sul punto di buttarsi in un turbine di emozioni che si estendono dai momenti che precedono la partenza fino all’eternità, prendendo poi le sembianze di ricordi mai sfocati. Ma non ci riesco. Qualcuno potrebbe pensare che il mio viaggiare tanto renda il viaggio stesso meno emozionante: non è così, affatto! Chi nutre il mio stesso amore per il mondo sa bene che non è paragonabile ad una semplice abitudine, ogni aereo è solo una piccola dose di una dipendenza che ci spinge a volerne sempre di più. Non è importante il quanto, ma il come. Io vivo ogni esperienza a tre-centosessanta gradi perchè non smetterò mai di stupirmi e soprattutto non mi abituerò mai al batticuore inarrestabile dettato dalle bellezze di un luogo sconosciuto. Avete presente la frase “Ogni passo che ho fatto da quando cammino è un passo verso di te”? Ecco, nel mio caso si trasformerebbe in “Ogni passo che ho fatto da
quando cammino è un passo verso il prossimo viaggio”. Quando leggerete questo post sarò a New York e un po’ mi tremano le mani. Probabilmente avrò un sorriso perenne e stringerò forte i miei amici e compagni di questa avventura, probabilmente raccoglierò la solita lacrimuccia che mi scende quando osservo Times Square di notte, probabilmente troverò un altro tassello di quel puzzle meraviglioso che prende il nome di felicità. Io da tempo ho deciso di dare priorità a ciò che amo, senza farmi schiacciare da quel nichilismo che sta invadendo la vita di tanti individui. Ho deciso di tapparmi le orecchie e se qualcuno dovesse dirmi che viaggiare è superficiale, gli risponderei: “Hei tu, per te sarà pure così, ma non siamo tutti uguali. Inoltre io sto rincorrendo ciò che amo, tu oltre a lamentarti cosa fai?”.
Fate ciò che amate e fatelo con tutto il cuore. Le parole degli altri, appunto, sono solo chiacchiere. Capito? Chiacchiere.
E voi come vi comportate quando siete in procinto di partire?
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BEFORE LEAVING
Manuela Vitulli
UN NUOVO VIAGGIO E LA SOLITA AMICA ANSIA
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BEFORE LEAVING
Sono in partenza per un nuovo viaggio. Mi porterà in Belgio con l’Ente del Turismo, mi porterà alla scoperta dei mercatini di Natale e delle città di Bruxelles, Liegi e Mons (la Capitale Europea della Cultura 2015). Se sono felice? Sì, tantissimo. Non sono mai stata in Belgio e non vedo l’ora di scoprirlo per poi parlarvene qui. Anche stavolta devo fare i conti con una cara vecchia amica: l’Ansia. Probabilmente state pensando che io abbia paura di volare. No, niente affatto. Adoro prendere l’aereo, adoro l’adrenalina che percorre il mio corpo e mi elettrizza al momento del decollo, adoro isolarmi guardando dal finestrino le soffici nuvole che sembrano batuffoli di cotone su cui saltare. Per me il volo è una delle parti più belle e importanti del viaggio. All’andata mi accompagna alla meta carica di aspettative, mentre al ritorno mi riporta a casa carica di ricordi. Da quando ho iniziato a viaggiare frequentemente, assieme alla mia voglia implacabile di esplorare, c’è sempre lei a farmi compagnia. L’ansia. Da tempo cerco di scriverne ma non è semplice. Non è così facile ammettere i propri limiti e parlarne liberamente, almeno per me. Quando descrivo questa mia inspiegabile ansia da viaggio puntualmente mi viene detto “Ma come? Proprio tu? E perché mai?” Già. E’ una cosa folle. Qualche giorno prima della partenza avverto una stretta allo stomaco e mi ritrovo in uno stato di sovraeccitazione nervosa. La voglia di partire è talmente tanta da causare un effetto opposto: l’entusiasmo irrefrenabile attanaglia mente e corpo. Perché non riesco a gestire in maniera serena le cose belle che mi offre la vita. Come rimediare? Non lo so, non conosco rimedi. L’unica cosa che so con certezza è che, una volta in aereo, l’ansia inizia a perdere terreno. Allaccio la cintura, respiro a pieni polmoni, guardo fuori dal finestrino. E finalmente mi sento libera. E di nuovo serena. Se non posso combattere i miei limiti, posso imparare a conviverci. Tutto qui.
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BEFORE LEAVING
Lo zaino è il primo compagno di viaggio da scegliere, la propria casa, un punto di riferimento, per questo, sapere come organizzarlo è fondamentale.
A CURA DI ALESSANDRO CONTI 50
CAPPELLINO
IMPERMEABILE
GUANTI
FORBICE
CUFFIE
T-SHIRT
CARICA BATTERIE PORTATILE
SACCO A PELO
COLTELLINO SVIZZERO
TORCIA ADATTATORE UNIVERSALE
OCCHIALI
FELPA
CEROTTI
BORRACCIA
DIARIO DI VIAGGIO
D E PA RT U R E
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D E PA RT U R E
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D E PA RT U R E
@DEPARTURE
L E # F O T O P I Ù # P O STAT E D E L L A # PA R T E N Z A
SHARE
A CURA DI
FRANCESCA MOLINARO 54
D E PA RT U R E
@EMA_NUELA
#DEPARTURE #SKY #BAG #READY #GO #PASSAPORT 88
80 78
46
@CARLETT_O
#DEPARTURE #BOOK #LONDON #READY #GO #HARRYPOTTER 99
50
@GIN_4O
#DEPARTURE #COFFEE 300
15 0
@GIN_4O
#DEPARTURE #BAG #READY #STICKERS 85
70 55
D E PA RT U R E
@CARLETT_O
#DEPARTURE #PASSPORT #USA 240
15 0
@PEPPE90_YO
#CARS #STUFF #BAG #DEPARTURE #READY 98
86
@ANGY_ART
#DEPARTURE #FRIENDS #READY #GO #TRAIN 19 9
@KEKKA_BLOG
#DEPARTURE #READY #WAITING #PLANE 300 56
200
90
D E PA RT U R E
@MIRY_PHOTO
#DEPARTURE #SKY #WAITING #READY #GO #AIRPORT 78
46 78
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@IAMANNIE
#DEPARTURE #TRAIN #WORLD #VIEW #GO 10 9
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@GIN_4O
#DEPARTURE #COFFEE 300
15 0
@BONNY
#DEPARTURE #GO #BACKPACKERS #LOVE 10 5
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TRAVEL
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TRAVEL
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TRAVEL
LA STORIA DI CHRISTOPHER MCCANDLESS Christopher Johnson McCandless è nato il 12 febbraio 1968 in una famiglia benestante della Virginia e cresciuto in un ricco sobborgo di Washington DC. Chris aveva tutti i presupposti per continuare la sua vita da bravo ragazzo e formare la classica famiglia a stelle e strisce: la casetta con lo steccato bianco, il barbecue alla domenica e qualsiasi altro stereotipo americano dovesse venirvi in mente. Invece durante gli ultimi anni di università per Chris si fa sempre più acuto e consistente il rifiuto per il materialismo americano. Chris era un ragazzo molto profondo, il cui forte idealismo era difficilmente compatibile con la vita moderna. Devolve tutto ciò che aveva in banca, si sbarazza di tutte le sue cose e dei documenti, inventandosi una nuova esistenza ai margini della società: non si sarebbe più chiamato Chris McCandless ma Alexander Supertramp, il vagabondo padrone del suo destino. Parte per la natura selvaggia dell’Alaska, dapprima con la sua vecchia Datsun B210 per poi terminare il viaggio a piedi e in autostop. Dopo aver lasciato Atlanta, il 6 luglio era giunto in Arizona nel National Recreation Area del lago Mead. Aveva guidato quasi 3 Km in direzione della sponda meridionale del lago alla temperatura di quasi 50 gradi, ma ignorò i cartelli di pericolo. Proprio due giorni dopo l’arrivo di Chris ci fu una inondazione, non così potente da provocare danni al veicolo ma tanto da bagnarne il motore.
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Foto tratta dal film “Into the Wild” di Sean Penn
A CURA DI CARLA GALVANO
Foto originali di Christopher McCandless
TRAVEL
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TRAVEL
C' è tanta gente infelice che tutt avia non prende l' iniziativa di cambiare la pro pria situazione perché è condizionata dalla sicu rezza, dal conformismo, dal tradizionalism o, tutte cose che sembrano assicurare la pace del lo spirito, ma in realtà per l' animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Dalla lettera di McCand
less scritta all’amico Ron
McCandless non riuscì più a mettere in moto la vecchia auto, e l’impazienza lo portò infine a scaricare la batteria. Come spiegare ai Ranger che in qualità di novello seguace di Henry David Thoreau -considerava suo vangelo il saggio “Disobbedienza Civile“- era sua precisa responsabilità morale beffarsi delle leggi dello Stato, tra cui ignorare i cartelli che gli impedivano il transito in quella zona? Abbandonò la vecchia Datsun e continuò l’odissea a piedi, per Chris non esistevano altre alternative. Il nuovo corso degli eventi non fu motivo di afflizione: camuffò l’auto come meglio poté sotto una tela cerata marrone, tolse le targhe, poi con un gesto che avrebbe inorgoglito sia Thoreau che Tolstoj ammucchiò nella sabbia il proprio denaro (quel poco che gli restava) e appiccò il fuoco. Molte furono le sue avventure dopo questi eventi, ed è difficile poterle citare tutte. Dopotutto si tratta di due anni pienamente vissuti, e basta cercare un pò in rete per trovare storie ed aneddoti su McCandless e sul suo lungo viaggio, come la sua permanenza a Carthage, nel Sud Dakota, dove lavorò per un certo Wayne Westerberg, e da cui nacque una profonda amicizia, senza dimenticare la sua discesa in canoa dal Colorado al Golfo della Cali-
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ald Franz
fornia, e le moltissime cose che ha fatto e le persone che ha conosciuto… Il 27 aprile 1992 raggiunse Fairbanks, da lì le sue ultime notizie. Spedì cartoline agli amici che conobbe in questi due anni di avventura e si addentrò nelle terre ghiacciate dell’Alaska a nord del monte McKinley. Da qui inizia l’epilogo della sua purtroppo tragica avventura. Dopo circa tre mesi di permanenza vicino al Denali National Park, vivendo nel cuore della foresta e nutrendosi di quello che riusciva a cacciare e a raccogliere da piante e arbusti, il 18 agosto del 1992 Christopher Johnson McCandless si spegne, a soli 24 anni. Il suo corpo venne ritrovato nel sacco a pelo cucitogli dalla madre Billie circa due settimane dopo da alcuni cacciatori, dentro il vecchio bus 142, un pullman di linea abbandonato, usato proprio dai cacciatori di alci come rifugio. La causa ufficiale della morte è “starvation“, ovvero fame. Sulla sua persona è stato detto di tutto: visionario, asceta, sognatore, sprovveduto, pazzo, idealista, rivoluzionario, idiota, suicida. Il successo della sua storia denuncia il bisogno di sentimenti assoluti che gli uomini dei nostri tempi nascondono dietro la ricerca di ogni tipo di comodità e omologazione sociale.
TRAVEL
FAIRBANKS, ALASKA FAIRBANKS BUS 142 LIARD RIVER HOTSPRINGS
DAWSON CREEK, BRITISH COLUMBIA
SEATTLE, WASHINGTON CUT BANK, MONTANA ASTORIA, OREGON ORICK, CALIFORNIA
CARTHAGE, SOUTH DAKOTA
GRAND JUNCTION, COLORADO
DETRITAL WASH, ARIZONA EL GOLFO DE SANTA CLARA
ATLANTA, GEORGIA
HUSTON, TEXAS
Percorso di Christopher McCandless
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TRAVEL
SALENTO ON THE ROAD I MUST-SEE
NOME Alessia Molinaro
JOB Contabile
ETÀ 27
TRAVEL CV Villaggi turistici, Puglia
ALESSIA MOLINARO Decidiamo di vivere il Salento on the road. Personalmente, abituata ad andare oltre oceano, mi sono sentita un pò vincolata nella scelta, ma devo ammettere di essermi ricreduta. Due novità quindi: prima di tutto un viaggio da backpacker in Italia e cosa più importante, non da sola. Come tutti sanno, negli ultimi anni il Salento ha avuto un boom turistico notevole, questo è uno dei principali motivi per cui inizialmente ero scettica riguardo alla destinazione. Abbiamo cercato di rendere la nostra avventura più wild possibile, e direi che ci siamo riuscite. Per una decina di giorni, abbiamo investito all’incirca 50 euro per spostarci e fare un giro di tutta la regione, quindi la scelta è stata low cost rispetto all’opzione di noleggiare un’auto. Un viaggio da backpacker
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TRAVEL
PERCORSO LECCE
TORRE DELL’ORSO
GAGLIANO DEL CAPO
TORRE SAN GIOVANNI
SANT’ISIDORO
X
X
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X
X
X
X
X
X
X
X BRINDISI
SAN FOCA
OTRANTO
SANTA MARIA DI LEUCA
GALLIPOLI
PORTO CESAREO
“Ventisette anni, contabile, due settimane di ferie l’anno escluse le feste comandate e sorriso sulle labbra. “
nel Salento è il giusto compromesso tra relax, avventura e scoperte all’italiana. Abbiamo optato per un percorso lungo la costa, sapendo che le spiagge sui due mari sono leggermente differenti, ma spettacolari a loro modo.
non voglio fare una recensione di questa avventura con occhio critico e turistico, ma vorrei accennare solo ai must-see del caso: Bar Moro di Lecce, luogo di ritrovo di giovani Leccesi, per niente turistico e davvero locale. San Foca, una spiaggia modesta, poco affollata, ma tranquilla in cui fermarsi zaino in spalla a bere
un mojito prima di riprendere l’autobus. Otranto, la città sul mare più bella che io abbia mai visto, la spiaggia agibile ai piedi del centro storico, le vie anguste e ristorantini arroccati, biciclette a noleggio che permettono di raggiungere la bellissima Baia dei Turchi poco a nord della città, tutto coronato dalla meravigliosa signora Pina, titolare del piccolo hotel in cui abbiamo dormito per due notti, affezionandoci. Baia Verde, la spiaggia di Gallipoli in tutt’altro stile, acqua trasparente, colori meravigliosi ma mood da vacanzieri con trolley, giusto per spezzare un po’ l’avventura. Sant’Isidoro e la calma piatta: il paese è privo di ogni attrazione, ma la spiaggia è qualcosa di meraviglioso con rete da beach volley in acqua!
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TRAVEL
UN MEDICO BACKPACKER LO STORYTELLING DI ALEIX NOME Aleix Herlduin
JOB Medico ortopedico
ETÀ 25
TRAVEL CV Turchia, Egitto, India, Perù, Cile, Marocco, Bolivia, Argentina, Nepal.
TERESA MONTEBIANCO 66
Ho conosciuto Aleix durante il campo di lavoro a Kushalnagar , in India. Eravamo nello stesso gruppo di volontari che si impegnavano a restaurare una scuola locale e si occupavano delle varie attività ricreative per i piccoli stud enti. È stato uno dei pochi che, con disinvoltura, è riuscito a farsi amare subito. Tutti i piccolix stud enti lo cercavano, volevano essere presi in spalla, gli saltellavano intorno felici con uno sguardo intenso. L' ho guardato, l' ho studiato, e devo dire che da lui ho imparato ad essere ancora spon tanea, come una bambina.
TRAVEL
INTERVISTA
D.: aleix, perchè ami i viaggi da backpacker? Veramente, i motivi sono tanti. Viaggiare da backpacker significa essere desiderosi di imparare giorno dopo giorno e avere la mente aperta ad ogni situazione. Amo il fatto di essere padrone del mio viaggio, senza ritmi fissi e statici, di poter cambiare la meta successiva nel giro di pochi minuti grazie a un consiglio ricevuto da un altro viaggiatore o semplicemente per intuito. Lo stesso intuito che ti costringe a prendere decisioni, molte volte senza avere le basi per farlo, entusiasmandomi se la scelta è stata corretta e imparando se non lo era. Amo godermi ogni singolo momento del viaggio: essere in grado di apprezzare l’angolo più bello del mondo, ma anche il viaggio in autobus più lungo e scomodo della storia. Sapere che la tua giornata può cambiare completamente perché incontri qualcuno di inaspettato o perché sorge qualche problema che stravolge tutti i piani. Impari a sbarazzarti dei pregiudizi, a conoscere nuove culture, modi di vivere e capisci che, in fondo, non siamo così diversi gli uni dagli altri. Troverai sempre qualcuno pronto ad aiutarti e a darti la forza quando più ne avrai bisogno.
D.: ricordi una situazione particolare, un fatto che non ti sarebbe mai accaduto se non fossi stato in viaggio? Ero in Perù. Ho perso il portafogli e tutti i documenti. Se non fossi stato in viaggio avrei chiamato un amico o la mia famiglia, ma essendo in isolamento dall’altra parte del mondo potevo solo sentirmi in balia di me stesso. Alla stazione di polizia ho conosciuto un ragazzo brasiliano, anche lui derubato recentemente di tutto ciò che aveva. Sicuramente la situazione e l’esperienza comune ci hanno avvicinati, ma in quei giorni abbiamo stretto un legame fortissimo e ci siamo confidati tutti i dubbi e le preoccupazioni del momento. Trasformare un perfetto sconosciuto nel tuo migliore amico, per qualche ora o giorno, nel momento in cui avresti veramente bisogno di qualcuno al tuo fianco, ma non puoi. Dopo due giorni ci siamo separati, tornando ad essere sconosciuti. Non ho più saputo nulla di lui.
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TRAVEL
MICHEAL GIRA IL MONDO
CURIOSO E AVVENTURIERO NOME
ETÀ
Michael Gigliotti
23
JOB
TRAVEL CV
Barista/ Speedy Pizza
Germania, Spagna, Inghilterra, Slovenia, Olanda, Belgio, Francia, Russia, Giappone
REBECCA MANTOVANI 68
TRAVEL
“Ora sto guadagnando facendomi toccare i capelli! Per ora in due mesi ho fatto più di 600€.”
D.: viaggi con un budget low cost? come sei riuscito a guadagnare in viaggio? D.: Ciao michael, perchè hai deciso di partire? Ho deciso di partire per vari motivi: prima di tutto perché penso che l’Italia non sappia sfruttare le sue qualità, anzi le sa solo distruggere o comunque sopprimere, sta raggiungendo un livello d’ignoranza insopportabile, poi sono sempre stato un tipo curioso e avventuriero. Sin da piccolo ero una mina vagante, avevo bisogno di muovermi, esplorare e di conoscere. I miei genitori mi hanno sempre spinto a fare scambi culturali, mandandomi di tanto in tanto in Inghilterra a studiare l’inglese, fino a convincermi ad andare per 6 mesi in Nuova Zelanda all’età di 17 anni. Così ho deciso di partire per quella che sarebbe stata la mia prima e vera avventura da solo. Da quel giorno non ho smesso di viaggiare: lavoravo, risparmiavo quel che potevo e ripartivo.
D.: da quanto tempo sei in viaggio? Dalla prima volta che sono partito per la Nuova Zelanda, sono sei anni che viaggio.
Sto sempre attento alle spese e cerco di spendere il meno possibile in alloggio e cibo. Viaggio quasi sempre facendo Couchsurfing e autostop quando riesco. Comunque lavoro spesso quando viaggio, per esempio in Australia ho lavorato quasi tutto il tempo in una banana farm e in un bar, mentre in America ho lavorato come giardiniere.
D.: come guadagni? Ora sto guadagnando facendomi toccare i capelli! Sono italo-africano e la mia ex fidanzata è taiwanese e passava ore a toccarmeli, quando un giorno mi disse che avrebbe pagato pur di potermeli toccare tutto il giorno. Mi è venuta così l’idea, un pò per scherzo e un pò per divertimento, di provare a farmeli toccare a pagamento. Per ora in due mesi ho fatto più di 600€. Potrete vedere il video sul mio canale Youtube verso fine agosto!
D.: non pensi mai di fermarti da qualche parte? A volte si, ma poi decido di proseguire. Penso di avere tempo per capire dove mi dovrò fermare un giorno. Quando sento che sarà il momento e troverò il posto giusto, mi fermerò.
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TRAVEL
#FOLLOWMETO
UN VIAGGIO MANO NELLA MANO
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TRAVEL
«Dai basta fotografare. Andiamo!» e senza pensarci lo trascina via. Ma lui continua a scattare. Era il 18 ottobre 2011. La prima foto della serie #followme è nata così. Un misto di impazienza e romanticismo, tra le vie di Barcellona. Lui è Murad Osmann, fotografo e produttore musicale, lei è Nataly Zakharova, la sua dolce metà, blogger appasionata di moda. Entrambi vivono a Mosca e appena possono girano il mondo insieme. Da allora la stessa posa li accompagna in tutti i loro viaggi. Ogni volta un look diverso, una location scelta tra tante possibili. I colori vi sembrano troppo saturi? A tal punto da pensare che alcuni siano fotomontaggi? Non è così. Sono solo “overphotoshopped” come spiega Murad. «Gioco con i colori e modifico il contrasto ma gli scatti sono sempre veri, ricordi dei luoghi visitati».
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TRAVEL
FRANCESCA TESTA
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TRAVEL
Marrakech in 10 scatti A CURA DI CARLA BONACCI
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Forno comunitario di quartiere
Quartiere artigiano
I colori del souk
Geometrie e colori alle Tombe Saudiane
TRAVEL
Mercatino vintage
Asinello in una piazza del souk
Le stradine della Mellah
Il minareto della Koutoubia
I minareti e i nidi di cicogna
Ăˆ pieno di specchi il souk di Marrakech 75
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ALLOGGIARE
FOTOGRAFARE
TRAVEL
DIREZIONI
COMPAGNIA
GIROVAGARE
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PERCORSI
DORMIRE
BAGAGLIO
E TU, COSA SEI?
HOLIDIFY.COM
VIAGGIATORE O TURISTA?
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ORGANIZZARE
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EAT WELL TRAVEL OFTEN LA CORRETTA ALIMENTAZIONE DURANTE IL VIAGGIO
Evitare lo stress da viaggio è possibile. Cibi e bevande: tutto ciò che c’è da sapere in merito a fabbisogni e necessità di ogni viaggiatore.
Cibi
Grandi e piccini hanno bisogno indistintamente di una giusta ali-mentazione durante gli spostamenti in auto. Lo studio evidenzia che anche stando fermi in auto, si consumano circa 100 calorie all’ora, che salgono di qualche decina nel caso di chi è alla guida.
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Il caldo potrebbe giocare brutti scherzi: le temperature salgono all’inverosimile e la colonnina impazzisce. La naturale conseguenza è una traspirazione della pelle, che ci fa perdere sali minerali.
come comportarsi
Evitare i grassi. Oltre ad essere di difficile digestione, potrebbero causare sonnolenza: un vero e proprio rischio per la sicurezza dei viaggiatori.
Bere tanta acqua. Sembra scontato, ma è bene ricordarlo: è importante avere con sé una buona scorta d’acqua. Attenzione che non sia troppo fredda: potrebbe causare congestioni.
SPuntini e merendine
caffè e the
QUALI PREDILIGERE?
Molto meglio affidarsi a soluzioni leggere, quali tramezzini o salatini: l’importante è che siano altamente digeribili e che prevengono un fastidioso senso di pesantezza.
frutta a volontà FRANCESCA TESTA
bevande
Conservatela in un luogo fresco, di modo che non si alterino i valori nutrizionali. Prediligi gli agrumi ai frutti dolci e dal maggior apporto calorico.
Una buona idea è avere sempre con sé un thermos appositamente preparato a casa. In alternativa, quale migliore occasione per concedersi una pausa e sgranchirsi un po’ le gambe? Si ricorda inoltre che in casi di caldo eccessivo, potrebbero verificarsi cali di pressione e palpitazioni. Un caffé o un bicchiere di the sono rimedi utili.
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TRAVEL
MUSICA ON THE ROAD 10 CANZONI PERFETTE PER UN VIAGGIO
1 The Passenger - Iggy Pop I am the passenger and I ride and I ride I ride through the city’s backsides I see the stars come out of the sky Yeah, the bright and hollow sky You know it looks so good tonight...
Eddie Vedder - Guaranteed Wind in my hair, I feel part of everywhere underneath my being is a road that disappeared...
2
Red Hot Chili Peppers - Road Trippin' Let’s go, get lost anywhere in the USA...
La scelta della colonna sonora non è per nulla semplice e scontata. Deve essere un sottofondo che tenga attivi, faccia sognare e allo stesso tempo permetta di dialogare e scambiarsi aspettative o impressioni con i compagni di viaggio. Noi abbiamo scelto dieci brani che si sposano perfettamente con strade lunghe e distese di campi intorno a voi.
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kid rock - All Summer Long
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We couldn’t wait for night to come To hit that sand and play some rock and roll.
john mayer - queen of california I’m headin’ out west with my headphones on Boarding a flight with a song in the back of my soul.
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Mountain Sound - Of Monsters and Men Alone we traveled on with nothing but a shadow. We fled far away...
Willie Nelson - On The Road Again On the road again Going places that I’ve never been Seeing things that I may never see again And I can’t wait to get on the road again...
8 Tracy Chapman - fast car I want a ticket to anywhere Maybe we make a deal Maybe together...
10Vampire Weekend - Holiday To go away on a summer’s day never seemed so clear...
The Royal On Our Way We are young, we are one Let us shine for what it’s worth
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CARLO FIAMMA 83
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86 Inizierò ad usare i mezzi pubblici
Non avete idea di cosa significhi: delle attese, delle persone che non vorreste mai incontrare...... Non lo farete, fidatevi!
No, non li indosserete mai. E nemmeno il kimono giapponese o l’Hanbok coreano. Pensandoci bene potreste organizzare una festa in maschera!
COM’È DAVVERO IL RIENTRO ??? Voglio assolutamente indossare i pantaloni da pescatore thailandesi una volta a casa!!
R E RT EU TRUNR N
SARAH KATIN
ALCUNE SENSAZIONI CHE POTRESTE PROVARE TORNATI DA UN LUNGO VIAGGIO, SPIEGATE IN MANIERA IRONICA DA
Non vedo l’ora di tornare a casa!!!! Chissà quante cose sono cambiate.......
Chi fa più album fotografici a mano? Nessuno sfoglierà il vostro album. Non c’è nemmeno un bottone per un like!
Apprezzeranno moltissimo il mio album fotografico cartaceo
24 ore dopo: Tutto è lo stesso. Gli amici sono sempre occupati, fa freddo e vi siete già stufati. Inizierete a organizzare la prossima meta.
Non lo farete mai! Forse qualcuno di loro sarà ancora vostro amico su Facebook.
Io e i miei nuovi amici conosciuti in viaggio ci incontreremo in Marocco entro 5 anni!
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PERCHÈ AL RITORNO LA STRADA È SEMPRE PIÙ BREVE
Capita un po’ a tutti, sia durante la partenza in grande stile per le vacanze, sia nei brevi weekend fuori porta: il viaggio di ritorno sembra sempre più rapido di quello di andata. Accade perché abbiamo imparato meglio la strada? Nient’affatto. Per gli scienziati, si tratta di uno scherzo della mente, come dimostrano tre diversi esperimenti di uno studio compiuto tra Olanda e Stati Uniti. Il “return trip effect” (letteralmente “effetto da viaggio di ritorno”) è una sensazione diffusa che fa percepire la strada del rientro più breve del 17-22% rispetto a quella dell’andata, anche se il tempo trascorso in viaggio e i chilometri percorsi sono identici. Questa errata percezione si verifica anche quando il viaggio di ritorno avviene su una tratta diversa: la prova che il fenomeno non dipende dal tragitto ma dalle nostre aspettative. All’andata la smania di arrivare ci porta a sottostimare la distanza da percorrere e il tempo sembra dilatarsi; al ritorno aggiustiamo le attese in base al reale percorso da compiere, e le nostre previsioni divengono così più realistiche. I tre diversi esperimenti hanno confermato che l’effetto si verifica sia nei viaggi in autobus, sia in quelli in bicicletta, sia quando guardiamo il video di qualcun altro che viaggia, mentre si attenua durante i viaggi frequenti - come quelli dei pendolari costretti a spostarsi ogni giorno per lavoro. In quest’ultimo caso, probabilmente, la ripetitività dei tragitti dà luogo ad aspettative più veritiere dalla distanza da percorrere. La scoperta potrebbe aiutare a studiare come le nostre attese modellino il tempo percepito, e non solo quando si tratta di viaggi. Un simile effetto è stato osservato anche sui film rivisti di nuovo o sulle fiabe rilette ai bambini: la seconda visione (o il secondo ascolto) sembrano sempre più veloci delle prime volte.
ELISABETTA INTINI 89
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#FOTO DI #VIAGGIO #PIÙPOSTATE SHARE
A CURA DI 92
MICHELE MALARA
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#1K #CLOTHES #MESS #NOTREADYYET @LAPERRINACOLCAFFÈ
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#TRAVEL #SKY #CLOUDS #IMCOMING @ANNIEAVOCA
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# L A S V E G A S # O N LY 72 M I L E S # F I N A L LY @RUSSIANREADY
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#FOODPORN #FIRSTMEAL #GNAM @BUZZTRONAL
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#JUMP #LIFE #GOHIGHT #YOLO @JOSHV2
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#SUNSET #ROMANTIC #FANTASTIC #RED @ICECREAMMY
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#NIGHT #BLURRY #CITY #LIGHTS #SKYSCRAPERS @ L E X F I 11
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ritoccare & migliorare Le foto di viaggio NEOMAM STUDIOS IN COLLABORAZIONE CON WIMDU 96
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strumenti INSTAGRAM
GIMP
iOS & Android
Windows, Mac, Linux
Con l’ultimo aggiornamento, Instagram è adesso molto più che semplici filtri: gli utenti possono creare tonalità cromatiche di base e applicare radiazioni di sfumatura alle fotografie prima di condividerle.
Strumento potente di ritocco fotografico gratuito che offre un’ampia gamma di funzionalità. Essendo leggermente più tecnico ci vuole il giusto tempo per saperlo utilizzare con dimestichezza.
VSCO CAM
PIXLR EDITOR
iOS & Android
iOS & Android
Windows, Mac, Web
Include filtri (sia gratuiti sia acquistabili) e strumenti avanzati per ritoccare le immagini.
Strumento di ritocco a 360° che include la caratteristica di creare livelli.
GOOGLE PHOTOS
FOTOR
iOS & Android
Web
Condivisione, ritocco e spazio di archiviazione. É richiesto un account di Google.
iOS & Android
Windows, Mac, Web
Programma facile da utilizzare per ritoccare le immagini che lavora come multipiattaforma e spazio di archiviazione.
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ritagliare
Ritaglia ed evidenzia il soggetto dell’immagine o elimina gli intrusi.
Dividi l’immagine in tanti tre. Quali sono gli elementi più di rilievo nell’istantanea? Allineali vicino alle intersezioni della rete.
Mai tagliare all’altezza di gomiti ginocchia, anche ecc...
Ravvivare i colori
Quando si tratta di fotografia paesaggistica è un obbligo accendere le tonalità del blu del cielo e verde dei prati, senza però esagerare!
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Regola la luminosità quando nell’immagine ci sono persone, in modo da ravvivare i colori ed eliminare il colorito chiaro della carnagione.
Regola la saturazione se la fotografia immortala un paesaggio: in questo modo saranno ravvivate tutte le tonalità cromatiche presenti.
MEMORY
correggere l'illuminazione
Se l’esposizione fosse disattivata, illumina la zona in ombra oppure sfuma i principali punti luce con il computer.
Filro Levels permette di modificare le singole tonalità cromatiche grazie a “Channel”.
Modificare le ombre e i punti luce dell’intera immagine, utilizzando il filtro Levels.
aggiungere effetti
Aggiungi l’effetto drammatico e ambience alle fotografie insieme ad effetti di texture e di luce.
Un’illustrazione tenue può aumentare l’interesse alle fotografie con una vasta porzione di cielo azzurro o a qualsiasi altra dove la luce predomina.
Se la fotografia dovesse ritrarre alcuni oggetti in pieno stile vintage, allora è consigliato aggiungere un filtro pellicola o grana.
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I FILTRI PIÙ USATI SU INSTAGRAM A CURA DI STEFANO DISASTRO
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AMARO
HUDSON
4%
3%
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I filtri da applicare alle foto sono, senza dubbio, la grande “rivoluzione” di Instagram, il suo vero e proprio tratto distintivo, il fattore principale del suo successo. La possibilità di caratterizzare le immagini attraverso effetti predefiniti ha permesso a tutti di creare foto artistiche e, quindi, di sentirsi un po’ artisti. A tutti, anche a quelli che non dispongono di un autentico talento per la fotografia. Il segreto di questa funzione si riassume in tre concetti: semplicità, immediatezza e divertimento. Basta, infatti, premere uno degli effetti disponibili e in un attimo vedremo la nostra fotografia cambiare radicalmente aspetto. I filtri a disposizione sono circa una ventina, ma dato il loro utilizzo costante da parte di milioni di persone, da tempo si è diffusa la pratica di applicare altri filtri con diverse applicazioni e in seguito, caricarle su Instagram.
INSTAGRAM INSANITY
100 MILIONI utenti attivi al mese
40 MILIONI foto al giorno
8500 like al secondo
1000 commenti al secondo
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104 5. Essere creativi.
4. Scegliere il metodo con cui appendere le foto.
3. Creare lo schema per la composizione perfetta.
2. Scegliere il supporto da utilizzare e i colori.
1. Scegliere la parete.
5 regole
appendere le foto
DIY MEMORY
Cristina Saglietti
occorrente
MEMORY
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106 Non sono oggetti, sono porte: sono il punto di accesso per ritornare lĂ , in quel momento della nostra vita, durante quel viaggio, con quelle persone, con quella felicitĂ . Sono pezzi di vita e di mondo. Li conserviamo per conservare il ricordo.
1000 porte
conservare decorare
DIY MEMORY
chiara costa
non buttare
MEMORY
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108 Torni dalle vacanze con ancora impresse nella mente tutte le magiche atmosfere vissute durante il viaggio, e non vuoi perderle? Tenere un diario di viaggio ti consentirĂ di sfogliare e rivivere i bei momenti vissuti, senza dimenticare i dettagli.
scopo
diari e fotolibri
DIY MEMORY
Titty e Flavia
it.blurb.com/travel-photo-books
www.pixum.it/idee-regalo/viaggi.
sito casa
5. Incollare e annotare impressioni in ordine cronologico.
4. Conservare il materiale in bustine trasparenti.
3. Decorare la copertina.
2. Acquistare un’agenda.
1. Raccogliere tutti i ricordi.
procedura
MEMORY
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Lo stile grafico adottato per la rivista è semplice e delicato, con lo scopo di dare risalto e carattere ad ogni articolo. Gli elementi caratteristici sono, l’utilizzo variegato di colori, font lineari e calligrafici, ampio spazio a fotografie e illustrazioni, ma quello che ancora di più identifica la rivista sono le varie icone utilizzate che rispecchiano l’argomento trattato nel articolo. Backpacker è disponibile anche per iPad.
I PROSSIMI NUMERI: Motociclista | Giugno 2016
Coppia | Settembre 2016
VIAGGIARE ALLA SCOPERTA DI SE STESSI E DEL MONDO.
Euro 20.00