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Dealer / La rete Iveco investe Autorama / Novità, fatti ed eventi
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IL MONDO DEI TRASPORTI
Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto FONDATO E DIRETTO DA PAOLO ALTIERI
€ 5,00
Vega Editrice - Monza, Italy - Anno XIX - N. 178 - APRILE 2009
In margine al convegno organizzato da Il Mondo dei Trasporti
“Controlli fiscali per difendere le aziende” Poste Italiane Spa -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano
È quanto ha sollecitato, a nome delle aziende di trasporto virtuose, Alberto Riboni in occasione del convegno sull’autotrasporto che ha preceduto la presentazione della prima edizione dell’Annuario. Molto apprezzati anche gli interventi di Franco Miniero, Giancarlo Codazzi e Bartolomeo Giachino rappresentanti nell’ordine di Servizi di Massimiliano Campanella da pagina 2 Iveco, Mercedes-Benz e Governo. Ben 4.500 esemplari del piccolo Iveco per le poste tedesche
Daily über alles Cristina Altieri a pagina 14
TORINO - Deutsche Post ha scelto Iveco come partner per la fornitura di veicoli postali a basso impatto ambientale. Attualmente DHL utilizza in Germania circa 7.500 veicoli, che, secondo quanto previsto dal contratto stipulato a fine febbraio, verranno sostituiti nei prossimi tre anni con circa 4.500 nuovi veicoli Iveco.
ON THE ROAD / Mercedes-Benz Actros 1848 LS Euro 5
Tecnologia Volvo Trucks
Un bel regalo di venti cavalli
Più potenza meno consumi
L’Actros da 480 cv, che si affianca alla versione da 460 cv, ha tutte le migliori carte per soddisfare quegli autisti che amano guidare e per rispondere alle esigenze di trasporto su percorsi che prevedono anche frequenti cambi di pendenze.
U
na delle caratteristiche vincenti della gamma dei veicoli da lavoro Mercedes-Benz è rappresentata dalla varietà delle potenze disponibili: partendo dal piccolo Atego fino all’Actros a 8 cilindri, non c’è nessun “buco” significativo, più o meno ogni 20 cv è stata predisposta una motorizzazione. Lo conferma la più recente tra le versioni del Nuovo Actros, che monta il classico sei cilindri a V con potenza portata a 480 cv, che ha affiancato ormai da qualche tempo il 460 cv precedentemente utilizzato. Il perché di questa ennesima
differenziazione è presto detto: agli autisti italiani la potenza piace e infatti non c’è regalo migliore che si possa fare a un camionista che l’affidargli un camion come questo. E in effetti quel po’ di cavalleria in più a volte serve, anche se a precise condizioni, per chi fa trasporti nazionali ad esempio, e quindi sta sempre vicino alle 44 ton di pieno carico, e magari deve confrontarsi con percorsi difficili come quelli appenninici. Chi fa tutti i giorni Milano-Roma (o con i nuovi orari il segmento di tale tratta che riesce a completare) ne
sfrutta in pieno le caratteristiche. Chi invece traversa le Alpi in direzione Europa e di conseguenza scende alle 40 ton può invece farne benissimo a meno, e così anche chi si muove su strade essenzialmente pianeggianti. In quel caso se si sceglie un 480 è per gratificare chi guida. Acquistarlo del resto non è un gran sacrificio neppure per una flotta, dato che la differenza di prezzo è davvero minima e con la versione Euro 5 i consumi si avvicinano a quelli della motorizzazione da 460 cv. Zola a pag. 8
Continua l’escalation dei leggeri Piaggio
Piccolo sempre più attuale PONTEDERA - Il Gruppo Piaggio ha registrato nel mese di febbraio un incremento sia dei volumi di vendita sia della propria quota di mercato, in netta controtendenza, dunque, rispetto all’andamento del settore che a febbraio ha fatto segnare un calo del 37,03 per cento nelle consegne. La crescita delle immatricolazioni Piaggio è risultata del
6,46 per cento rispetto al febbraio 2008, con 478 minivan Porter consegnati ai clienti, mentre dall’inizio del 2009 la crescita è stata del 6,16 per cento rispetto ai mesi di gennaio e febbraio dello scorso anno, con 775 veicoli commerciali Piaggio complessivamente consegnati. Reggi a pag. 23
ZINGONIA - Aumentare la potenza e ridurre i consumi. Questa la mission delle nuove catene cinematiche Volvo. Il costruttore svedese ha iniziato l’an no in corso lanciando il truck più potente del mondo, un Volvo FH16 con una potenza di 700 cv. Ora sta rinnovando l’intera gamma delle catene cinematiche.
Sinari a pag. 18
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SPECIALE GRANDE SUCCESSO DEL FORUM SULL’AUTOTRASPORTO IN OCCASIONE DEL DEBUTTO DELL’ANNUARIO REALIZZATO DA IL MONDO DEI TRASPORTI
Governo e autotrasporto a tu per tu a cura di Massimiliano Campanella
M ONZA - L’obiettivo era: far dialogare trasportatori, costruttori e governo. Ed è stato pienamente raggiunto, alla presenza di una cinquantina di ospiti intervenuti. Il mese scorso, all’interno del Parco di Monza, una giornata primaverile ha accolto i partecipanti alla presentazione dell’Annuario de “Il Mondo dei Trasporti”. Un evento cui volutamente il nostro Direttore ha voluto affiancare una tavola rotonda, un convegno “per poter guardare - ha dichiarato Paolo Altieri - al futuro con maggiore fiducia”. Al tavolo dei relatori, a confrontarsi sul tema “Il settore dell’autotrasporto alle prese con la pesante congiuntura e co nomica: problematiche e prospettive”, erano Franco Miniero, Vice Presidente Iveco, Giancarlo Codazzi, Direttore Generale Mercedes-Benz Veicoli Industriali, l’Onorevole Bartolomeo Giachino, Sottosegretario al Ministero dei Trasporti, Alberto Riboni, titolare Gruppo Riboni Trasporti, e Lorenzo Raffo, opinionista ed esperto del settore. ED È STATO UN VERO e proprio confronto a tu per tu. Non sono mancati toni accesi, pur col massimo del rispetto reciproco, e le istanze rivolte all’Onorevole Giachino, che da parte sua ha risposto in rappresentanza del Governo. Nel pubblico erano presenti numerosi colleghi della stampa specializzata, della stampa nazionale e locale, nonché autorevoli manager delle principali Case costruttrici di veicoli industriali e commerciali. Da più parti sono venuti apprezzamenti, rivolti ad Altieri e del suo staff, per l’elaborazione dell’Annuario, un vero e proprio compendio delle caratteristiche tecniche di tutti i veicoli industriali e commerciali nonché dei vans derivati da vetture e dei pick-up disponibili sul
mercato italiano. Un utile vademecum che ha il pregio di costituire la prima pubblicazione del genere nel nostro Paese, che in questo modo si è allineato ad altri Paesi europei, dove già da tempo esistono pubblicazioni simili. Esse consentono all’operatore un’opportunità in più per una scelta ragionata, visto che l’acquisto di un mezzo di lavoro è pur sempre un investimento, un momento importante nel la vita dell’azienda. Al costruttore consentono di avere la percezione reale dell’offerta di oggi (e quella di ieri) sul mercato. A chi opera nel settore, dà l’idea di quanto dinamismo e del volume che ha raggiunto il settore del trasporto su gomma. Su questi elementi si sono soffermati un po’ tutti i relatori, in particolare Miniero, che ha salutato l’Annuario con un “finalmente anche in Italia esiste uno strumento di consultazione come in altri Paesi europei”. Il Sot tosegretario Giachino ha poi sottolineato come la mattinata di presentazione abbia rappresentato “un inno all’ottimismo: 400 pagine dimostrano le effettive dimensioni del settore”. Anche Codazzi ha definito l’evento “un’opportunità di dialogo tra costruttori e Governo dal quale emerge una positività. È questo il regalo che noi tutti, oggi, facciamo al Mondo dei Trasporti per i suoi vent’anni”. MA NIENTE RETORICA inutile. Quelle due ore di dibattito hanno lasciato il segno in tutti i partecipanti, relatori e ospiti. Riboni, in particolare, ha sottolineato come la sua categoria abbia bisogno di far conoscere le proprie istanze. “Oggi finalmente ha dichiarato in apertura del suo intervento - un trasportatore viene interpellato per far conoscere le sue esigenze e le sue problematiche. Non basta, e in alcuni casi è persino fuorviante,
interloquire con le organizzazioni sindacali. Esiste un mondo imprenditoriale composto di giovani, un’imprenditoria buona e dinamica, che ha voglia d’investire ma chiede anche di essere protetta, chiede di poter rispettare le regole nel momento in cui tutti siano chiamati a rispettarle, chiede di poter essere competitiva. Non chiede soldi ma più controlli”. NE È SEGUITO UN BOTTA e risposta cui l’esponente del Governo di Silvio Berlusconi si è tutt’altro che sottratto. Anzi. Va detto che l’Onorevole Giachino prendeva accuratamente nota, scriveva appunti pedissequamente. “Questi incontri - ha detto al cronista al termine della tavola rotonda - servono innanzitutto a me, così come al Governo, per poter recepire delle istanze. Come si può legiferare, assumere provvedimenti se non si conoscono le problematiche da parte di chi le sta vivendo? In prima analisi, sono loro stessi che possono avanzare delle proposte. Oggi di queste ne sono state fatte, e più di una. Posso assicurare che tutte saranno prese in considerazione nelle riunioni di Governo. È nostro interesse e nostro obiettivo dare linfa al settore. Quello del trasporto su gomma è uno dei motori dell’economia mondiale. Se vogliamo essere pronti, più forti e competitivi di prima una volta usciti dalla crisi, dobbiamo tenerne conto. E il Governo sta facendo tutto il possibile”. Soddisfatti della mattinata anche i due rappresentati dei costruttori, che se ne sono andati non a mani a vuote, ma con in tasca la promessa del Sottosegretario che quelle proposte saranno valutate. Quali? Dalla rottamazione per l’acquisto di un veicolo usato alle agevolazioni fiscali, dalla riapertura dei crediti bancari ad un nuovo ragio-
namento sulla portata utile nel caso dei veicoli a metano, sono state tante le ipotesi prospettate. Una giornata non fine a se stessa, dunque, ma dalla qua le si spera possa tornare un’at tenzione al settore che per molti è venuta a mancare negli ultimi anni. In particolare, ad esporre la sua tesi in modo appassionato e veemente è stato Riboni, che ha sollecitato tutti i presenti a fare ciascuno la sua parte. “Il sistema - ha dichiarato - può marciare da solo. Si tratta di apportare ciascuno il suo contributo: chi trasporta con investimenti, chi ci governa facendo vivere le nostre imprese, chi fa informazione a dare notizie veritiere e oggettive e comunicare ogni tipo di aggiornamento e novità possa aiutare le aziende italiane a stare sul mercato in maniera
competitiva”. È quanto da vent’anni si pone l’obiettivo di realizzare “Il Mondo dei Trasporti”, facendosi portavoce anche delle istanze dei trasportatori, che rappresentano una larga fetta dei nostri lettori. Allo stesso Riboni abbiamo rivolto l’invito a non tralasciare di farci avere le sue riflessioni, in rappresentanza della categoria: il nostro obiettivo è quello di rappresentare il loro veicolo per destinarle a costruttori e Governo. T ERMINATO IL CONVEGNO , Altieri ha voluto che accanto a sé vi fosse lo staff che ha consentito, mediante un lavoro di gruppo, con affiatamento e spirito di amicizia, la realizzazione dell’Annuario: il Presidente di Vega Editrice, Luisella Crobu, Cristina e Michele Altieri, Silvia Bianchi, Marco Vismara, il co-
ordinatore redazionale del volume Mauro Zola, i redattori Fabio Basilico e Massimiliano Campanella, per l’impaginazione grafica Renato Montino e Renzo Varano. NON SONO MANCATI FACCIA a faccia e riflessioni, tra giornalisti e relatori. Nessuno di questi ultimi si è sottratto a domande e sollecitazioni, compreso il Sottosegretario Giachino, intervistato da colleghi della stampa specializzata e della cronaca nazionale e locale. È stata quindi l’occasione per fare il punto, per nutrirsi di un po’ di ottimismo o, meglio, di sano realismo. “Fa male dentro - ha dichiarato l’Onorevole prima di congedarsi - sentirsi dire dai trasportatori che non si sentono ascoltati. Ma questa sensazione non ci allontana dal considerare i problemi
Alcuni membri dello staff di Vega Editrice che ha consentito, grazie a un intenso lavoro di gruppo, la realizzazione dell’Annuario Trucks & Vans 2009.
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N° 178 / Aprile 2009 Il Mondo dei Trasporti
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Sono intervenuti Giancarlo Codazzi, Direttore Generale Mercedes-Benz Veicoli Industriali, Lorenzo Raffo, opinionista ed esperto del settore, l’Onorevole Bartolomeo Giachino, Sottosegretario al Ministero dei Trasporti, Paolo Altieri, Direttore de Il Mondo dei Trasporti, Franco Miniero, Vice Presidente Iveco e Alberto Riboni, titolare Gruppo Riboni Trasporti. Un botta e risposta sul tema “Il settore dell’autotrasporto alle prese con la pesante congiuntura economica: problematiche e prospettive”. Unanimi consensi sulla validità e sulla originalità dell’Annuario Mdt 2009
del settore. Da bambino ricordo che, in macchina con i miei genitori, ebbi a lamentarmi per il traffico causato dai camion. Mio padre, che aveva studiato fino alla quinta elementare, mi rispose: “Non lamentarti, perché se circolano i ca mion, vuol dire che gira l’economia”. Questo è lo spirito con cui vogliamo interfacciarci con tutti gli operatori del settore: quello del trasporto su gomma deve essere visto come un amico del Paese. Per arrivare a questo risultato occorre un dialogo, che gli operatori tornino ad avere fiducia in chi governa, che propongano loro stessi delle risposte. Nel 2002 questo dialogo, tra committenza e trasportatori, era stato avviato. E si diede il via alla riforma del settore, al Piano della logistica. Poi, le circostanze politiche
hanno rimesso tutto nel cassetto e in due anni la committenza ha sovrastato il trasporto. Una lotta a spallate che ha cagionato danni agli operatori e al Paese più di quanto si immagina. Chi ha vinto? Se qualcuno pensa di essere un vincitore, siamo di fronte alla vittoria di Pirro. Per tentare di avvicinarci di nuovo al trasporto, nel luglio 2008, per evitare il blocco dei Tir, accettammo in-toto il pacchetto di proposte della categoria, facendolo diventare legge dello Stato. Poi ci si è accorti che quelle nor me sono impraticabili, le stiamo cambiando. Ma se non ci si torna a sedere attorno a un tavolo, ogni cambiamento rischia di provocare ulteriori dannosi stravolgimenti. Ecco perché incontri come questo possono rappresentare un valido aiuto, dare
un ulteriore input a un percorso che va certamente seguito se vogliamo che da questa crisi il settore ne esca rafforzato”. SI TRATTA, A QUESTO PUNTO, di capire se vi sia effettivamente la volontà, da ciascuna parte, di tornare al dialogo. E quando questo avverrà. Il tempo stringe. Le aziende chiudono. Anche quelle del trasporto. Sarà il caso di dare un’accelerata. Che è poi è quanto ha voluto sottolineare in apertura del convegno e alla sua chiusura Lorenzo Raffo che, dall’alto della sua esperienza e competenza nel settore dei trasporti, non ha mancato di toccare le corde più nascoste di una realtà, quella appunto dell’autotrasporto, che molto spesso siede ingiustamente sul banco degli imputati rispetto all’opinione pubblica.
Numerosi i giornalisti e gli operatori professionali che sono intervenuti al Forum sull’autotrasporto, preziosa occasione di dibattito e confronto sull’attualità del settore.
Nuova pubblicazione di Vega Editrice per gli operatori dell’autotrasporto
Identikit di 7.000 trucks e vans nella prima edizione dell’Annuario I
l prossimo anno Il Mondo dei nica di tutti i veicoli da lavoro Trasporti compie 20 anni, un disponibili sul mercato italiano. traguardo importante al quale VEGA EDITRICE è consapeci avviciniamo purtroppo in un vole che avrebbe potuto fare clima di grande incertezza domeglio e di più. Inevitabili gli vuta alla pesante crisi dell’ecoerrori, le manchevolezze, le ineANNUARIO Trucks & Vans sattezze. È lo scotto che bisonomia reale, diretta conseguenza di quella del mondo della figna pagare quando si realizza nanza. In una simile contingenper la prima volta un nuovo lavoro editoriale. Ma l’intero za c’è chi tira in remi in barca in attesa di tempi migliori. Il team de Il Mondo dei Trasporti Mondo dei Trasporti vuole inha anche la certezza di aver reavece credere che le difficoltà lizzato una base che nel futuro potrà solo essere migliorata ed del momento verranno superate È un volume di anche se ci vorrà un po’ di temarricchita per offrire agli utenti dell’Annuario de Il Mondo dei po. È questo ragionato ottimioltre 400 pagine, Trasporti uno strumento di consmo che ha spinto Vega Editrice ad affiancare a Il Mondo dei sultazione immediata ancora ricco di Trasporti un Annuario che, più utile. illustrazioni e con dopo la prima edizione del UN GRAZIE PARTICOLARE di Vega Editrice per la realizzazio2009, assumerà una cadenza retutti i dati tecnici ne dell’Annuario va, oltre che a golare per offrire a chi opera dei veicoli tutti i collaboratori e in particonel mondo dell’autotrasporto su lare a Mauro Zola che ha messo gomma un vero e proprio comindustriali, in campo competenza, passione pendio degli strumenti che uticommerciali e e precisione nel districarsi nella lizzano per il loro lavoro, ovveselva di dati tecnici, anche agli ro i veicoli industriali e comvans presenti sul uffici stampa delle varie Case merciali nonché i vans derivati mercato italiano che hanno garantito una prezioda vetture, ognuno destinato ad sa assistenza controllando ogni una precisa missione per il trarigo del volume. La nascita dell’Annuario alla sporto e la distribuzione delle merci dal luogo vigilia dei 20 anni de Il Mondo dei Trasporti è di produzione fino al negozio sotto casa. sicuramente un motivo di orgoglio per Vega NON È STATO FACILE METTERE insieme un volume di oltre 400 pagine, con l’identik di Editrice che, nell’anno appena concluso, ha fequasi 7.000 veicoli tra trucks e vans, ma la passteggiato le Nozze d’Argento della sua attività. sione, che ha sempre sostenuto i collaboratori Un quarto di secolo vissuto all’insegna di un di Vega Editrice nel seguire a 360 gradi anche dinamismo la cui continuità è oggi rappresentatutta la realtà che si muove attorno al mondo ta, da Il Mondo dei Trasporti, nella sua nuova del trasporto su gomma, ha consentito di supetrasformazione con gli allegati “Dealer” e “Aurare le tante inevitabili difficoltà incontrate per torama”, dell’agenzia stampa quotidiana online dare un’apprezzabile organicità alla massa dei Asa Press e del settimanale televisivo Yellow dati tecnici e realizzare così una radiografia tecche va n onda su Odeon TV.
2009 VEGA EDITRICE
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SPECIALE
N° 178 / Aprile 2009 Il Mondo dei Trasporti
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LA VOCE DEL GOVERNO L’INTERVENTO DEL SOTTOSEGRETARIO AI TRASPORTI BARTOLOMEO GIACHINO
“Dialogo, prima di tutto” L’esponente dell’Esecutivo ha sottolineato più volte la necessità che tutti gli operatori del settore (committenza, trasportatori, enti pubblici e associazioni di categoria) tornino a sedersi attorno a un tavolo, “affinché ogni decisione assunta abbia effetti immediati”. Esponente del Movimento per l’Autonomia, Giachino ha anche avanzato alcune sue proposte concrete che sono ora al vaglio di un vertice interministeriale MONZA - Tirato per la giacchetta dai due costruttori, dai giornalisti e dal trasportatore, il rappresentante del Governo non si è scomposto. Pacato, fermo ma determinato, ha preso appunti con cura, ha raccolto le istanze, esaminato le proposte. E anche quando queste non gli apparivano chiare non esitava a chiedere all’interlucore un cortese “Me lo ripeta, per favore”. Come quando Miniero gli ha suggerito di rivedere il limite della portata massima nei veicoli alimentati a metano. DEL RESTO LUI, BARTOLOMEO GIACHINO, classe 1945, originario di Canale, in provincia di Cuneo, non è nuovo al settore. Esponente del Movimento per l’Autonomia, è stato componente del Consiglio del Cnel designato da Confetra, ha esperienza gestionale in organizzazione e direzione, maturata in qualità di Dirigente del gruppo Tnt, ed è stato segretario generale dell’Associazione nazionale “Trasporto Amico”, nonché componente, come esperto nel settore dei Trasporti e della Logistica, in numerose commissioni. Ha partecipato attivamente a tutti i lavori, a livello ministeriale e governativo, che portarono agli accordi, Presidenza del Consiglio-Autotrasporto, negli anni 2001-2006. Tra gli ideatori del “Patto per la logistica”, l’accordo di settore per l’autotrasporto, sottoscritto nel 2005, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi l’anno scorso lo ha confermato nella sua squadra di governo e il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Altero Matteoli gli ha affidato la delega a Trasporti e Logistica. “Inutile nascondere - ha dichiarato l’Onorevole Giachino - che stiamo vivendo il momento peggiore dal dopoguerra. Quello dei trasporti è un settore che soffre per più elementi, dal costo del gasolio alla carenza delle infrastrutture. Ma il primo è l’assenza di una governance. Operatori, committenza, enti pubblici e associazioni di categoria devono tutti tornare a sedersi attorno a un tavolo per decidere di operare in vista di uno scopo: governare in modo coordinato il sistema dei trasporti. Perché quando si discute della sua competitività, si discute della competitività di un terzo del sistema paese”. La necessità di un dialogo è un elemento sul quale il Sottosegretario è tornato più volte nel suo intervento, prima però ha dato conto di alcuni elementi che contraddistinguono il settore. “In Italia - ha proseguito Giachino il costo della congestione del traffico è pari a un punto del Pil: oltre a soffrirne chi trasporta, ne soffre l’intero paese. Dalla metà del 2007 fino a otto-
bre 2008 il settore ha pagato sulla sua pelle l’alto costo del gasolio. Solo le aziende di maggiori dimensioni e più strutturate riuscivano a contrattare un prezzo più favorevole. Il precedente Governo chiuse la vertenza del blocco dei Tir con una serie di promesse, poi non mantenute per la crisi di Governo e le elezioni anticipate. Una situazione quindi già difficile, sulla quale si è abbattuta la crisi economica. Quest’ultima ha fatto scendere il prezzo del gasolio, ma nel contempo ha ridotto del 10 per cento il trasporto alimentare, del 40 quello di auto”. Una descrizione del panorama attuale “che il Governo si trova a gestire. Rispetto a chi mi ha preceduto, oltre alle difficoltà endemiche di un settore che è cresciuto e si è evoluto dal dopoguerra, ma non è mai stato governato seriamente e in modo continuativo, mi trovo a dovermene occupare in un momento in cui il Pil cala prima dell’1 poi del 2,6 per cento”. COME STA REAGENDO IL GOVERNO a questa situazione? “Siamo consapevoli - ha ribadito Giachino - di uno status quo che è sotto gli occhi di tutti: basta guardare le nostre strade per accorgerci che ci sono molti meno Tir che circolano. Il Governo ha aperto un tavolo di crisi sul settore, un vertice interministeriale si occuperà del trasporto e in quella sede sarò portavoce delle vostre istanze e delle vostre proposte”. Di fronte a un’emergenza “che dura da oltre un anno” e consapevoli che “il trasporto, come quello dell’energia, è un settore basilare per la ricrescita”, l’Onorevole ha poi sottolineato un impegno e avanzato delle proposte pratiche. “Vogliamo difendere - ha detto Bartolomeo Giachino - il settore affinché la ripresa dell’economia possa viaggiare sull’autotrasporto. Il problema è come riuscire a governare questo periodo di crisi. Quali i provvedimenti che possono rendere più forte il settore? Personalmente ritengo essenziale difendere l’occupazione. Ad esempio, visto che molte aziende chiudono per un calo della domanda, si possono dare incentivi alle aziende di maggiori dimensioni e più strutturate affinché incorporino quelle più piccole. Nel caso dei piccoli padroncini, che non possono godere di strumenti di ammortizzazione sociale, come la cassa integrazione, si possono offrire loro corsi di formazione, a livello regionale o provinciale, con l’obiettivo di insegnare come crescere ed evolvere. Corsi da realizzare insieme all’Unione industriali, che possono durare anche venti giorni durante i quali, se l’auti-
IL COSTRUTTORE IVECO L’INTERVENTO DEL VICE PRESIDENTE FRANCO MINIERO
“Si aggiorni la normativa” L’alto manager del costruttore italiano ha pubblicamente rivolto proposte concrete all’indirizzo del Sottosegretario: equiparare la portata effettiva dei veicoli a metano con quelli alimentati a diesel, professionalizzare i conducenti dei leggeri con una patente C-light per guidare mezzi di portata superiore. Ma prima di tutto, occorre che il Governo dia un supporto economico ed elargisca finanziamenti MONZA - Un intervento appassionato e pragmatico quello di Franco Miniero, vicepresidente di Iveco, che non ha mancato, come nel suo stile, di entrare “nella sostanza delle cose” e proporre soluzioni concrete. L’alto manager del costruttore italiano è partito da una riflessione sul volume dell’offerta attuale di veicoli industriali e commerciali, che si evince dal nostro Annuario, per sottolineare come questi ultimi siano stati per il settore del trasporto su gomma anni di crescita esponenziale. “Una crescita - ha dichiarato Miniero - che ci ha spinto a strutturarci, per dare una risposta all’onda crescente della domanda. Parallelamente, non sono mancate le istanze di aspetto ecologico, le normative antinquinamento, che pure abbiamo recepito per costruire mezzi più rispettosi dell’ambiente e parchi nei consumi”. Poi, cos’è accaduto? “Nel 2008 - ha proseguito il vicepresidente Iveco il sistema ha avuto il raffreddore. L’epidemia è iniziata negli Stati Uniti e pensavamo che lì si fermasse. Poi è arrivata in Spagna, e anche in quel caso si è ritenuto si trattasse di un fatto nazionale. Poi è arrivata in Irlanda, nel giro di 30 giorni. E abbiamo capito che l’influenza la cominciava a prendere tutta Europa. E non solo: ovunque si parla di crisi. Viaggio molto per lavoro e mi capita di rilasciare interviste: tutti, dal Marocco alla Russia, mi chiedo-
no: quando finirà? Quando si riparte? Nessuno per la verità ha ancora temporizzato con esattezza la durata di questa crisi, ma il problema vero è che occorre dare delle risposte sin da subito, senza attendere oltre”. Di fronte a un mercato che scende “Iveco ha risposto con una serie di processi. Primo fra tutti la riduzione dei costi, per concentrarsi sulle sue attività peculiari di costruttore e adeguarsi alla domanda. Nei confronti dei clienti abbiamo garantito prodotti di qualità e di performance tali da poter consentire loro di stringere partnership di gran valore, come nel caso di Deutsche Post in Germania, che in tre anni ha chiesto a Iveco una fornitura di 4.500 nuovi Daily a basso impatto ambientale per la consegna della corrispondenza. In Italia, questo mese inaugureremo contemporaneamente dieci nuove sedi da Lecco a Cuneo, da Novara a Salerno, da Caserta a Bari, da Colico a Catania più due nuovi dealer a Treviso e Modena-Reggio Emilia. Una risposta tangibile di quale sia la reazione di Iveco alla crisi: avvicinarsi ai clienti. È una nostra primaria responsabilità aiutarli a venir fuori dalla situazione attuale. Come? Con un livello di servizi e nuove strutture a loro disposizione”. MINIERO SI È POI SOFFERMATO sull’aspetto creditizio. “I clienti - ha detto l’alto manager del costruttore italiano - hanno difficoltà in alcuni casi a pa-
sta guadagna zero euro, si può riconoscergli un voucher di 1.500 euro, ad esempio. La partecipazione può poi essere estesa ai dipendenti in cassa integrazione e a loro si darà un contributo integrativo dell’indennità di cassa già percepita, ad esempio di 750 euro. L’obiettivo è far crescere in qualità lavoratori e imprese. Questa a mio avviso è una risposta sociale al settore, da attuare in attesa della ripresa. Quando quest’ultima arriverà, a quel punto si sarà più forti e competitivi sul mercato nazionale e internazionale”. Il sottosegretario ai Trasporti ha poi aperto al dialogo anche nella più delicata - e altrettanto importante - questione dell’accesso al credito e delle difficoltà legate ai rapporti con gli istituti bancari. “Per mettere in moto la capacità di credito - ha annunciato Giachino - stiamo per stanziare 500 milioni di euro. Occorre però confrontarsi per capire quale possa essere la giusta modalità di adoperarli, affinché tali risorse vengano effettivamente utilizzate per venire incontro alle esigenze degli operatori del settore. La decisione va assunta insieme a chi rappresenta il settore del trasporto, in modo da avere effetti positivi già il giorno dopo. Altre proposte sono in fase di analisi, come il rinvio delle rate del leasing, nel caso in cui un’azienda si trovi in temporanea difficoltà economica, o il rinvio dei versamenti dei contributi previdenziali o la riduzione del costo dell’Inail per 700 o 800 euro. Vi assicuro che è in corso, da parte del vertice interministeriale, un’accurata riflessione su queste idee”. ALTRO PROBLEMA SUL QUALE L’ESPONENTE del Governo si è soffermato è quello relativo alla carenza delle infrastrutture. “Si stanno sbloccando - ha aggiunto Giachino - gli investimenti, per consentire a chi viaggerà nel futuro di farlo nel modo più rapido e sicuro possibile. Abbiamo messo in campo nel settore 800 milioni di euro per spostare il traffico dalla Sicilia verso nord. Abbiamo evitato e cercheremo di fare il possibile per evitare il blocco del trasporto. In che modo questo è possibile? Solo trovando insieme delle risposte. Datemi i vostri suggerimenti, fatemi capire come dobbiamo muoverci: stiamo facendo l’impossibile, ma abbiamo bisogno di un feed-back per sapere se ci stiamo muovendo nella giusta direzione e come poter fare di più e meglio”. Al trasportatore Alberto Riboni, che chiedeva più controlli, il sottosegretario ha replicato: “i controlli sulle strade sono aumentati del 25 per cento, quest’anno li aumenteremo del 50. In particolare, è la loro modalità oggetto della nostra attenzione. Non più controlli slegati tra loro, ma sotto il coordinamento di un tavolo organizzato dalla Prefettura, in vista di obiettivi precisi. Ad esempio, a Torino vengono eseguiti di concerto col Centro di motorizzazione regionale, in modo che vengano controllati tutti i documenti e lo stato anagrafico dell’azienda titolare del veicolo fermato”. GIACHINO HA PIÙ VOLTE ASSICURATO il suo interesse e si è detto disponibile a rappresentare una trade-union col Governo, in modo che tutte le proposte e le istanze non abbiano il valore di mere interlocuzioni, ma siano effettivamente prese in esame da chi ci governa. A tal proposito, è stato avvicinato dal cronista del Mondo dei Trasporti per chiedere un parere sulla mattinata trascorsa a Monza. “Il momento è difficile, inutile nasconderlo, ma ciascuno - ha dichiarato l’esponente del Governo - è chiamato a fare la sua parte. Le aziende, soprattutto quelle di più piccole dimensioni, soffrono. Ma possono cogliere un’opportunità: quella di investire su se stesse e sulle proprie risorse umane, almeno quelle più giovani e dinamiche, o ritenute più all’altezza del compito, che è infine quello di stare sul mercato in modo competitivo. Se si riesce a compiere questo sforzo, si potrà ripartire, dopo la crisi, con maggiore forza e competitività. Capisco che è uno sforzo importante, ma il Governo è al loro fianco. Il mio compito è quello di farlo capire e dimostrarlo. Spero, oggi, di esserci riuscito. Almeno in parte”.
gare un veicolo nuovo o a dilazionare l’acquisto che hanno pianificato per affrontarlo nel modo più efficiente possibile. Normalmente le Case possiedono le cosiddette finanziarie captive, che fanno parte del costruttore ed hanno una determinata quota di mercato rispetto al sistema finanziario di tutti i veicoli che vendono. Si tratta di un modo per soddisfare la responsabilità di venire incontro ai clienti con proprie società che offrono agevolazioni creditizie. Ebbene, la nostra finanziaria dedicata sta raddoppiando la sua quota di mercato. Abbiamo come responsabilità l’urgenza di supportare i clienti nell’acquisto del nuovo o nel riscadenzare le rate. In questo momento stanno affrontando grosse difficoltà e hanno la necessità di un costruttore che consenta loro, se necessario, anche di ridiscutere i termini di un contratto”. A seguire, Miniero si è rivolto direttamente al Sottosegretario Giachino per lanciargli delle sue idee personali sull’azione del Governo per aiutare il settore. “Il primo aspetto - ha aggiunto - è discutere dei finanziamenti: la leva forte deve essere come le aziende possono trovare soldi per andare avanti. Alcuni Paesi come la Francia questo tipo di supporto l’hanno elargito, se n’è già parlato e hanno provveduto in maniera tangibile. Questo crea un aspetto operativo diverso: che passi attraverso costruttori come in Francia o attraverso altri sistemi, occorre dare una boccata d’ossigeno se si vuole che le aziende continuino ad investire su ricerca e sviluppo. Solo in questo modo potranno essere pronte a ripartire. Un aiuto da parte del Governo aiuterebbe sensibilmente”. MA NON È SOLO QUESTIONE ECONOMICA. Il vicepresidente Iveco ha dato anche alcuni suggerimenti al rappresentante del Governo, possibili soluzioni normative per ridare fiato al settore. “Parliamo - ha continuato Franco Miniero - dei carburanti alternativi. Oggi esistono varie soluzioni per affrontare l’aspetto ecologico e la congestione del traffico, che sono questioni alla nostra attenzione: una responsabilità sociale notevole per i costruttori. Una delle tecnologie sicuramente più industrializzate che esistono oggi e che i costruttori hanno è il sistema metano: nel trasporto dei veicoli commerciali oggi il sistema metano permette a qualsiasi Casa di avere una costruzione in linea e di offrire garanzie pari a quelle di altri carburanti. Ma oggi questi veicoli, una volta omologati, hanno un surplus di peso dovuto al sistema di bombole che si portano dietro, che caratterizzano il veicolo e lo penalizzano. Concedere una detrazione di questa soluzione, che comporta soltanto 250 chili nel caso dei veicoli da 3,5 tonnellate, secondo me permetterebbe di equiparare questo tipo di veicolo alla possibilità di avere un qualsiasi altro mezzo alimentato a diesel. Si tratta di un carburante conosciuto e disponibile in Italia. La rete italiana del metano non è assolutamente ancora sufficiente ma come network è più diffusa e capillare ad esempio della Germania, che pure ha sviluppato questo tipo di carburante. Visto anche il boom che stanno avendo le vetture alimentate a metano, questo tipo di supporto aiuterebbe ancora di più il sistema di distribuzione logistico con carburante alter-
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N° 178 / Aprile 2009 Il Mondo dei Trasporti
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IL COSTRUTTORE MERCEDES-BENZ L’INTERVENTO DEL DIRETTORE GENERALE GIANCARLO CODAZZI MONZA - Si è allineato al costruttore italiano, Giancarlo Codazzi, Direttore Generale di Mercedes-Benz Veicoli Industriali, che è intervenuto al convegno anche nelle vesti di componente del Consiglio d’Amministrazione dell’Unrae, l’Associazione che rappresenta le Case estere in Italia. Un intervento dunque anch’esso pragmatico, che ha voluto rivolgere al Governo - rappresentato dal Sottosegretario Bartolomeo Giachino - le istanze che, poi, sono le stesse dei costruttori italiani. Il manager della Casa della Stella ha innanzitutto rivolto i complimenti al nostro Direttore Paolo Altieri per la realizzazione dell’Annuario, “un importante riassunto - lo ha definito Codazzi - di quanto siano operative le Case in termini di tecnologia e sicurezza. Del resto da vent’anni lei è un attento osservatore del settore, come si descrive nell’introduzione dell’Annuario. Oggi tutti noi abbiamo l’onore di partecipare a un compleanno, quello del suo mensile Il Mondo dei Trasporti, al quale gli invitati offrono in omaggio una positività: positività da parte dei costruttori, del Governo, della sapienza rappresentata da Lorenzo Raffo, che essendo da tanti anni nel settore può avere una visione ampia del passato e del futuro”. CODAZZI HA POI SOTTOLINEATO LA VALENZA dell’Unrae, che coi propri produttori “rappresenta circa il 63 per cento dei veicoli industriali venduti sul territorio nazionale, quindi è portatrice e rappresentante di una forte esperienza sul mercato italiano. Noi tutti, costruttori esteri, vogliamo partecipare insieme allo sviluppo economico e siamo pronti a fare la nostra parte perché l’Italia e l’Europa escano da questo periodo buio”. Unrae è spesso chiamata a partecipare a tavole rotonde col Governo e altre associazioni di categoria per decidere in che modo agevolare i trasportatori a migliorare ed essere più efficienti. “Oggi - ha dichiarato il Direttore Generale di Mercedes-Benz Veicoli Industriali - c’è bisogno di dare ai trasportatori la voglia e la volontà di acquistare, di fare in modo che essi possano guardare al futuro in modo positivo. Quali le nostre proposte? Quelle di cui si è parlato oggi raccolgono il nostro favore: incentivi, Tremonti ter, rottamazione degli Euro 0, 1 e 2 a vantaggio degli Euro 5, al fine di agevolare la crescita e la fuoriuscita del nostro settore dalla situazione attuale. Sono proposte concrete, che vogliamo portare avanti tutti insieme”. A seguire, Codazzi ha effettuato un breve excursus sulle dinamiche di questi anni vissute dal settore del trasporto su gomma. “In passato - ha proseguito l’alto manager della Mercedes - il suo andamento era legato al Pil nazionale o, meglio, le vendite dei veicoli industriali rappresentavano una variabile allineata al Pil. Da qualche anno quest’andamento si era modificato: a fronte di un Pil debole, si registravano invece vendite molto forti. Perché le merci si trasportano anche quando l’economia di un paese è debole, si vende e si produce dove c’è più convenienza e questo obbliga alla circolazione delle merci da un paese all’altro. Oggi questo scenario non c’è più e questo porta a vivere un momento non positivo del mercato”. QUALI LE POSSIBILI SOLUZIONI? “La principale azione che deve intraprendere il Governo - ha illustrato la sua tesi Giancarlo Codazzi - è agevolare noi consumatori a consumare di più, perché se tutti quanti noi consumiamo di più aiutiamo le aziende a produrre, aiutiamo le aziende di trasporto a trasportare di più, si creano posti di lavoro. Credo che la principale variabile sia da ricercare nell’aiutare il sistema ad avere più fiducia”. Sull’aspetto della fiducia Codazzi si è soffermato in particolare. Laureato in Economia, ritiene sia opportuno tornare ad attribuire valore ad una variabile che troppo spesso gli economisti e gli analisti sottovalutano. “L’indice di fiducia dei consumatori - ha dichiarato il rappresentante del-
nativo. Credo che la modifica di un aspetto del genere, già attuata in Francia, permetterebbe di non modificare le normative di circolazione ma, anzi, di rispettarle senza danneggiare costruttori e trasportatori”. Perché dunque non considerare quest’aspetto nel calcolare la portata complessiva del mezzo? Perché non permettere al trasportatore di incrementare la sua portata dei 250 chili di differenza? Una proposta che il Sottosegretario Giachino si è fatto poi illustrare in modo compiuto, per poterla indirizzare al responsabile della Motorizzazione civile. “Un veicolo a metano da 3,5 tonnellate - ha precisato Miniero - portando il sistema di bombole ha un peso superiore di 250 chili a un pari veicolo da 3,5 tonnellate a diesel, insomma, gli porta via una portata utile di 250 chili, a parità di portata totale che sono 3,5 tonnellate: la tara del veicolo è aumentata di 250 chili. Se si potesse derogare a 3,8 o 4 tonnellate questo veicolo avrebbe l’opportunità di trasportare la stessa portata utile ma, chiaramente, avrebbe un vantaggio ecologico notevole in fatto di emissioni di CO2 rispetto a un veicolo alimentato a diesel. In conclusione, per l’utilizzo urbano e interurbano oggi esistono, da parte di Iveco e di tutti i costruttori, soluzioni che possono dare una risposta concreta alle istanze di rispetto dell’ambiente”. ALTRA PROPOSTA DI MINIERO UN’IPOTESI per favorire il minor congestionamento del traffico, ovvero il surplus di veicoli che nelle aree urbane e interurbane generano traffico e congestione e, di conseguenza, inquinamento. “Oggi - ha illustrato il numero due di Iveco - i costruttori hanno dei veicoli con caratteristiche tecniche e capacità di sicurezza limitate a 3,5 tonnellate per il fatto che solo da questa portata in giù è possibile la guida con patente B. Perché non aumentare la licenza di guida inserendo una categoria tipo Clight? Si potrebbero individuare autisti che hanno la possibilità di fare corsi di formazione o possono dimostrare che non sono mai stati coinvolti in un incidente stradale grave negli ultimi dieci anni, per esempio. Costoro potrebbero guidare un veicolo con portata superiore e con caratteristiche tecniche assolutamente e nettamente superiori se confrontate col passato e col parco circolante. Si pensi a come migliorerebbe la distribuzione a urbana a livello d’ingombro: oggi i nostri veicoli di 3,5 o di 6, 6,5 e 7 tonnellate sono di uguale ingombro ma evidentemente questi ultimi hanno maggiore capacità di carico. Questa legislazione permetterebbe a parità di ingombri, a parità di dimensioni e a parità di emissioni, poiché su questi veicoli sono montati gli stessi motori, di avere automaticamente mezzi più efficienti per la distribuzione in ambito urbano o interurbano, dotati di sistemi a metano Cng che darebbero notevoli vantaggi. Oggi in Italia la certificazione Cqc permette di professionalizzare i conducenti, ma è fatta per veicoli di portata superiore. Permettendo una professionalizzazione anche degli autisti di veicoli da 3,5 tonnellate potremmo dare loro la possibilità di utilizzare veicoli con portata superiore e il ridurre il parco circolante. Queste sono possibili risposte da dare tutti insieme, nel breve periodo, se si vuol davvero dare un supporto decisivo al settore”.
“Pronti a fare la nostra parte” Anche in qualità di rappresentante dell’Unrae, l’Associazione che rappresenta i costruttori esteri in Italia, l’alto manager della Casa della Stella ha dichiarato la sua disponibilità a collaborare con Iveco e con il Governo per uscire dal “momento non positivo del mercato”. Al Sottosegretario ha chiesto interventi semplici: estendere la rottamazione all’usato pulito, favorire l’accesso al credito, stimolare i consumi l’Unrae - è un parametro oggi di enorme importanza: dà il termometro della situazione. Ci sono parametri positivi sul mercato: bassi tassi d’interesse, basso valore delle case, basso costo del petrolio. Un sistema che potrebbe essere addirittura più positivo rispetto ad un anno fa. Che cosa manca? Manca la serenità del consumatore, la sua fiducia. Quindi, tutto quello che agevola il consumatore ad acquistare beni darà al settore una positività molto forte”. DI FRONTE A QUESTO SCENARIO DI CRISI, anzi, per usare le parole di Codazzi, a questo “momento non positivo del mercato”, quali risposte danno le case estere come Mercedes-Benz? “Rispettiamo le necessità dei trasportatori - ha detto il Direttore Generale della Casa della Stella - agevolandoli con offerte che vanno in linea con quelle che sono le necessità peculiari del momento: difficoltà di accesso al credito, necessità di una valutazione del mercato dei veicoli usati da dare in permuta, offerta di un prodotto sicuro e con bassi consumi. Le finanziarie delle Case offrono ai clienti la possibilità di ottenere del credito a condizioni corrette e, diciamo pure, agevolative. Perché conosciamo il lavoro del trasportatore, che ha esigenze specifiche: non si tratta di pagare una rata mensile, a volte la catena di distribuzione non è costante, occorre tenerlo presente e sapere che dunque il trasportatore può essere costretto a interrompere i pagamenti. Le Case hanno le risposte a questa istanza e hanno prodotti efficienti, tecnologici e sicuri. Hanno risposte anche per la gestione di quella che oggi è diventata una problematica sensibile sul mercato, che è appunto la valutazione del veicolo usato attraverso dei Centri di eccellenza e competenza della valutazione di questi prodotti. Siamo pronti ad accettare le sfide future e, per affrontare ed uscire dal momento attuale, vogliamo collaborare anche col costruttore nazionale per cercare soluzioni che agevolino il trasporto”. Per finire, un invito rivolto al Direttore Altieri e alla stampa specializzata: “Si scriva sempre positivo - ha concluso Giancarlo Codazzi - perché l’economia ha bisogno di nuove idee, di nuove proposte e positività. Questo aiuterà tutti quanti noi a migliorare, ad andare avanti e a superare questo momento delicato”. PRIMA CHE SI CONGEDASSE IL CRONISTA del Mondo dei Trasporti ha ri-
volto alcune domande al rappresentante dell’Unrae e Mercedes-Benz, al fine di vedere completato il suo pensiero. Innanzitutto, com’è composta la fetta di truck venduti dalle aziende che aderiscono all’Unrae? “I costruttori esteri - ci ha risposto Codazzi - vantano in Italia una quota del 63 per cento dei veicoli industriali, che sale al 71 per cento per i veicoli a lungo raggio e al 65 per cento per i mezzi da cantiere e movimento terra, mentre nel mercato dei veicoli che operano nella distribuzione la quota è del 52 per cento. Mercedes-Benz Veicoli Industriali rappresenta l’11,8 per cento della quota dell’Unrae. Siamo presenti in tutti i settori e segmenti, dai leggeri Vito, Sprinter e Mitsubishi Canter alla più ampia gamma di veicoli per il lungo raggio, per la distribuzione e per il cantiere, come Atego, Axor e Actros, fino all’estrema specializzazione: gli Unimog, che hanno una notevole altezza da terra (più di 40 cm), resa possibile dall’utilizzo di ponti a portale. Né va dimenticato l’Econic, un veicolo base ideale, grazie alla sua speciale concezione, per i servizi municipali, di raccolta e distribuzione”. QUESTO PER QUANTO RIGUARDA L’OFFERTA della Casa della Stella. Quanto alle ipotesi possibili per uscire dal momento di difficoltà del mercato Codazzi ha ribadito quelle già dichiarate ma in modo più articolato. “Vanno benissimo una Tremonti ter e la campagna di rottamazione - ha aggiunto il manager della Mercedes-Benz - ma quest’ultima potrebbe essere estesa al mercato dell’usato: un autista potrebbe rottamare il suo vecchio Euro 0, 1 o 2 e acquistare uno degli Euro 4 o 5 che già sono in circolazione. Occorre pensare ad un tasso d’interesse agevolato da parte degli istituti bancari, che possono proporre condizioni economiche di maggior interesse per i trasportatori. Si potrebbe ridurre il periodo d’ammortamento fiscale per chi investe su un truck nuovo o incentivare la dotazione di strumenti di sicurezza. Questi ultimi sono tutt’altro che di secondaria importanza, si pensi solo al costo sociale inferiore che deriverebbe dall’avere meno incidenti sulle strade e conducenti meno stanchi alla guida”. Insomma, nulla di fantascientifico. I costruttori chiedono solo che istanze molto semplici ed empiriche vengano prese in seria considerazione da chi ci governa. È questo l’unico modo per venire loro incontro in attesa che gli orizzonti si schiariscano.
IL TRASPORTATORE L’INTERVENTO DI ALBERTO RIBONI
“Ci vogliono più controlli” Senza nascondere rabbia e preoccupazione, l’imprenditore novarese, titolare del Gruppo Riboni Trasporti, si è rivolto al rappresentante del Governo per chiedere che siano applicate le leggi nei confronti delle aziende che non si comportano lecitamente, rendendo oltremodo difficile la permanenza sul mercato delle imprese “sane” che insistono sulla necessità assoluta dei controlli sulle strade non a parole ma con i fatti MONZA - Un intervento molto atteso, che non ha deluso le aspettative. Concreto come nello stile di un trasportatore, di uno che si rimbocca le maniche al mattino per mettersi a lavorare ogni giorno, anche in questo periodo così buio, l’intervento di Alberto Riboni, titolare del Gruppo Riboni Trasporti, un’azienda che, con una flotta di oltre 200 truck e grazie alle sue filiali sul territorio europeo, nord africano e russo, è in grado di rispondere alle diverse esigenze del mercato, sia in termini di trasporto merci sia per pianificazione e organizzazione logistica. Il suo è stato un intervento che in alcuni passaggi ha assunto un tono arrabbiato, preoccupato. “Oggi - ha esordito l’imprenditore piemontese - è stato compiuto un passo importante: finalmente al tavolo dei relatori c’è un utente, un trasportatore che tutti i giorni sul mercato si confronta con la realtà odierna e difficile. Una voce che finora non era stata ascoltata, se non attraverso il filtro di organizzazioni sindacali o di categoria”. RIBONI SI È SUBITO RIVOLTO AL SOTTOSEGRETARIO Bartolomeo Giachino. “Al Governo - ha dichiarato - non chiediamo assistenzialismo, ma controlli. Non chiediamo soldi, ma che si eseguano controlli sul territorio. Solo così si possono salvare le nostre imprese. L’economia va male? Non è del
tutto vero. I costruttori ci tutelano e ci aiutano, oggi il manager di Iveco ci ha dato ottimismo nell’esprimere la sua vicinanza alle imprese anche attraverso agevolazioni creditizie. Ma è inutile avere un supporto economico se il Governo non aiuta a far rispettare le leggi. Diciamocelo chiaro: viviamo in un mondo dove operano imprese che utilizzano personale sommerso, che anziché combustibili alternativi usano gasolio agricolo per movimentare i loro mezzi. Perché la nostra è una categoria nata su radici semplici, si è evoluta solo perché la committenza ci ha permesso di realizzare belle aziende. Ma non c’è l’eccellenza, perché non c’è la cultura dell’eccellenza: si pensa a fare quattrini e non a rafforzare la propria struttura interna. Del resto il trasportatore comprava i camion sulla base delle richieste della committenza. E questo non ci ha permesso di fare sistema, di confrontarci tra noi e darci, insieme, un obiettivo: realizzare imprese eccellenti in grado di competere sul mercato globale”. A seguire, Riboni ha analizzato le difficoltà dell’attuale congiuntura. “Oggi - ha proseguito l’imprenditore - crisi vuol dire per chi ci governa essere obbli-
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N° 178 / Aprile 2009 Il Mondo dei Trasporti
“Ci vogliono più controlli” Segue da pagina 5 gati a fare scelte mirate, responsabili, ma in particolar modo applicabili. Le leggi in Italia ci sono. Basta guardare trasmissioni come “Striscia la notizia” per sincerarsi del fatto che esse vengano poi puntualmente violate. Nessuno scandalo se i conducenti viaggiano con le calamite e il cronotachigrafo manomesso: è la committenza che ci obbliga a questo, è lei la padrona del mercato. Ecco perché noi imprenditori paghiamo a caro prezzo l’economia attuale”. QUELLO ATTUALE È PERÒ UN PERIODO che può portare ad una riflessione da parte degli imprenditori, in particolare di quelli giovani, ai quali manca però un interlocutore. “È importante - ha continuato Alberto Riboni - vivere questa crisi pensando al fatto che essa faccia riflettere: io rappresento la terza generazione di questo mestiere e vi assicuro che noi giovani imprenditori crediamo in quel che facciamo. Ma non abbiamo mai avuto un confronto con chi ci governa. Sempre e solo i nostri rappresentanti sindacali sono stati chiamati al confronto, col risultato che sono stati raggiunti compromessi politici, senza rappresentare gli interessi dell’impresa. Oggi c’è bisogno di gente nuova, di ragazzi che possono e vogliono salvare le aziende e dare continuità all’attività italiana”. Riboni concorda con il sottosegretario Giachino nel considerare il trasporto, insieme ai settori di energia e logistica, come uno dei pali reggenti. “Se vogliamo - ha aggiunto - essere pronti per quando riparte l’economia, dobbiamo uscire di qui consapevoli che ci siamo scambiati pareri sulla realtà, su come stanno le cose: non tutti gli imprenditori si piangono addosso, qualcuno investe, poco nella pubblicità e nell’ammodernamento della flotta, più nelle risorse interne. Per adeguarsi alle grosse imprese europee si analizzano i costi, le risorse, e si guarda al mercato futuro: come sarà? Professionale o con regole astratte che non si possono rispettare? Avremo al nostro fianco Governo e costruttori? Un esempio: nel 1990 eravamo leader di mercato in Russia, avevamo in mano tutto il made in Italy per la Russia. Siamo tornati in Italia dopo quattro anni con le ossa rotte perché non abbiamo
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avuto nessun aiuto dagli organi di controllo. Le imprese dei Paesi extracomunitari ieri, comunitari oggi, aumentavano le flotte di 200 camion al mese e noi non avevamo alcun aiuto. Risultato: non c’è più alcuna azienda italiana che opera nel settore dei trasporti sul mercato russo, che rappresenterebbe oggi una grossa opportunità in tempi di crisi”. È responsabilità degli imprenditori guardare al futuro, ma Riboni ha anche sottolineato alcune scelte fatte nel recente passato. “Negli anni 19971998 - ha proseguito il titolare della Riboni - mi dicevano “tutti delocalizzano in Polonia, in Cechia, in Ungheria. Perché voi continuate ad avere 150 dipendenti di cui 148 italiani?” Perché credevamo e crediamo tuttora nella nostra professione, nell’eccellenza d’impresa. Oggi rappresentiamo l’eccellenza, ma ci confrontiamo in un mercato senza regole e anche noi abbiamo grosse difficoltà. Ma questo non ci scoraggia, anzi è motivo d’orgoglio per andare avanti. E dico grazie a Iveco e ai costruttori che ci seguono e ci danno una mano. Oggi siamo tutti uguali: per aziende che hanno 50 anni o cinque giorni di partita Iva l’accesso al credito è lo stesso: zero. Oggi nessuno ci dà credito, mentre aziende basate sulla truffa, sul non pagare l’Iva e contributi sono i nostri competitor. Questa è una vergogna a livello imprenditoriale e per tutti noi che lo permettiamo”. POI RIBONI HA PARLATO DI AIUTI, DI OPPORTUNITÀ che potrebbero arrivare dal Governo. “Con onestà e col cuore in mano ricordo - ha dichiarato - che sono state consegnate le chiavi delle aziende alle organizzazioni sindacali. Ci è stato detto che se si voleva rinnovare il contratto di lavoro occorreva confrontarsi con la parte sindacale. Questi sono i mali delle nostre imprese: dobbiamo competere sul mercato globale ma il primo male ce lo facciamo da soli, con leggi molto complesse e di non facile interpretazione e soprattutto con l’essere costretti a scendere a compromessi con una parte che sicuramente oggi non fa bene al sistema Italia. Non tutti i nostri dipendenti sono seri, c’è chi causa incidenti. Un altro esempio: noi facciamo il test antidroga, ma sapete qual è il punto? Non possiamo lasciarli a casa. È una grossa beffa: facciamo una visita, constatiamo la positività del test, ma stando ai sindacati dobbiamo tenerli in azienda. Dobbiamo sempre discutere col sindacato per licenziare un dipendente. All’opposto, pensate che se l’autista subisce troppe vibrazioni ci chiede il danno biologico. Oggi come oggi questo non possiamo permettercelo ed è veramente preoccupante. Chiediamo e confidiamo nel go-
verno: fate i controlli, perché i dati sono allarmanti. L’80 per cento dei mezzi che controlliamo non sono in regola sulla base di quei pochi controlli che facciamo. Figuriamoci se li facessimo sistematici e mirati”. Insomma, i lati deboli nell’imprenditoria italiana del settore non mancano e questo non le consente di essere competitiva. “Le aziende italiane - ha detto ancora Riboni - hanno i loro problemi, non sono i migliori operatori a livello europeo. Ma c’è tanta impresa italiana buona, che crede nel fondamento dell’imprenditoria, si mette in discussione tutti i giorni, esce dai convegni con tanti bei propositi. Poi l’ignoranza retrograda dei competitor che vogliono il lavoro diretto porta al fallimento. La colpa non è solo del Governo o dei costruttori, a volte anche nostra. Ma lancio un appello: fate di tutto perché rimanga quella buona fetta di imprenditori virtuosi, ne va del futuro di noi tutti”. UN PENSIERO È POI ANDATO AL PROBLEMA delle infrastrutture. “Ci abbiamo messo 50 anni - ha commentato Riboni - per realizzare il passante di Mestre. Discutiamo e facciamo interventi mirati, facili da realizzare. Abbiamo bisogno di soldi ma anche che tutto il sistema giri. Un’altra beffa è stata rappresentata dall’adeguamento del costo del gasolio: riceviamo mail con 20 o 30 fornitori in cui la grande committenza chiede dal 1° aprile il 5,68 per cento di sconto su tutti i trasporti che andremo a effettuare. Dobbiamo restituire dei soldi che non abbiamo mai preso prima, poiché la legge è stata applicata dopo mesi e il prezzo del gasolio è passato da 1,48 a 0,90 euro! E il trasportatore sta ancora pagando. Siamo la spina dorsale dell’economia ma se ne accorgono solo quando c’è lo sciopero. L’imprenditore del trasporto non vuole creare problemi alla collettività, ma dare il suo contributo per costruire il futuro, fiducioso che solo col supporto dei costruttori si può far qualcosa. È una partita difficile ma possiamo farcela. Non vogliamo chiacchiere, ma imprenditori che facciano il loro mestiere e un Governo che fissi un obiettivo, leggi che non vengano più messe in discussione. Questo per il mantenimento delle nostre imprese. Chi vede eccellenza e qualità come elemento distintivo sa che possiamo farcela, abbiamo grossi costruttori d’impatto sociale ed economico, tutti i presupposti per farcela. Il sistema marcia da solo se si eseguono controlli regolari. Un solo e semplice esempio: com’è possibile che un’azienda chieda il rimborso di carbon tax per 100 camion e poi paghi Inps e Inail per 10 dipendenti?”
L’OPINIONISTA L’INTERVENTO DI LORENZO RAFFO ESPERTO DEL SETTORE
“L’onda si è fermata” Nel suo intervento Raffo ha eseguito un excursus storico e in parallelo con gli Usa del mondo del trasporto su gomma, definito come un “fuoco che brucia il parco e tutti gridano allo scandalo; poi però la natura si ricrea”. Una chiave di lettura che amplia la visione e da una parte mette in dubbio l’efficacia d’interventi di ristrutturazione e dall’altra lascia presupporre un rinnovamento delle aziende che operano nel settore MONZA - Autentica memoria storica del settore del trasporto su gomma, Lorenzo Raffo, giornalista e consulente aziendale del settore, nel suo intervento ha fatto un excursus completo dell’andamento del trasporto, offrendo una chiave di lettura utile sia per leggere la situazione attuale vissuta dagli operatori del settore ma, anche, per dare un’occhiata all’orizzonte in maniera più concreta e, forse, anche ottimistica. L’opinionista è partito da una domanda che un po’ tutti si pongono in questo periodo turbolento: che succederà al mondo dei trasporti? “Se si esegue un’analisi di quanto accaduto negli ultimi mesi - ha esordito Lorenzo Raffo - il trasporto lo si vede assolutamente inserito nel mondo della logistica, possiamo tranquillamente affermare che ha la stessa funzione ed importanza del sangue nel corpo umano. Quindi, per sapere che succede nel mondo dei trasporti, occorre vedere che cosa succede in quello della logistica”. DUE LE CONSIDERAZIONI DI RAFFO. “Il mondo finanziario - ha proseguito l’esperto - ha subito un crollo ma continua a funzionare, e questo aspetto spesso viene taciuto. Allo stesso modo, non so spiegare tecnicamente il perché, anche il trasporto, a dispetto di un mondo turbolento, continua a funzionare. Per fortuna, il rischio blocco ed effetti molto più negativi previsti in realtà non si sono realizzati. La seconda considerazione è che, a fronte di un’economia mondiale in difficoltà, di esportazioni che crollano, di fabbriche che chiudono, il sistema logistico continua a operare e anche bene. Di fatto non ci sono gruppi logistici che stiano attraversando difficoltà né si ha notizia di rallentamenti dei flussi di traffico, nonostante il fosco quadro economico”. Qualcosa di tendenzialmente preoccupante però si sta verificando. “È il caso di General Motors - ha raccontato il relatore - che ha dovuto posticipare il lancio di una sua nuova auto perché l’operatore logistico cui era stato affidato il montaggio di alcuni componenti interni era fallito. È un primo segnale. Ancora negli Stati Uniti, un grosso produttore di computer ha mandato una lettera ai clienti che aspettavano dei nuovi modelli: non potevano essere distribuiti a causa di non meglio precisate difficoltà nella catena logistica. Sono dei casi, evidentemente. Ma occorre tenerne conto, perché vuol dire che il quadro poi non è poi proprio del tutto roseo”. FIN QUI LA LOGISTICA, DUNQUE: preoccupazione per alcuni casi ma, tutto sommato, il settore continua a lavorare e a lavorare bene. Che succede invece nei trasporti? “Pensiamo - ha detto ancora l’opinionista Raffo - al trasporto marittimo: ci sono navi che viaggiano a costo zero, viene fatturato al caricatore solo il costo del petrolio per la movimentazione della nave e fatturate le operazioni di handling portuale. Quel che è la gestione della nave non viene fatturato. Questo evidentemente perché i flussi dall’Asia si sono dimezzati. Le navi ci sono, c’è stata negli scorsi anni una rincorsa al potenziamento delle flotte e, oggi, c’è un eccesso di offerta rispetto alla domanda. Ecco, questo è quanto sta oggi accadendo nel settore del trasporto più in ge-
nerale”. Raffo ha poi offerto una chiave di lettura che guarda al settore in relazione a quanto accaduto in passato e amplia la visione in maniera più globale. “Da sempre - ha aggiunto il giornalista - il mondo del trasporto soffre, si è evoluto dal dopoguerra in poi ma non è riuscito a fare un balzo in avanti in termini di redditività. È in crisi ovunque nel mondo per le stesse ragioni. È uno dei serbatoi sociali, in grado di creare occupazione insieme ai settori di edilizia, commercio e mondo dell’industria e delle attività correlate. Ma come si caratterizza nella sua composizione? È in realtà sempre stato un bacino per lavoratori e imprenditori: 100 aziende escono ed altrettante ne entrano. Un dinamismo che si è sempre registrato ovunque nel mondo, perché il settore attrae persone che cercano lavoro, o che vogliono inserirsi nel sistema. Un bacino nel quale c’è quindi un turn-over continuo ed elevatissimo. Questo aspetto rappresenta un’ulteriore difficoltà nell’uscire dalla crisi, perché riuscire a condurre in porto, come si tenta, operazioni di ristrutturazione, di riduzione del numero degli operatori non si riesce, né in Italia né altrove. In Italia si è iniziato a parlare di ristrutturazione negli anni Settanta e Ottanta, ma questi tentativi non hanno mai portato a nulla di significativo”. SI PUÒ ANDARE DUNQUE NELLA DIREZIONE della ristrutturazione aziendale come proponeva il Sottosegretario Bartolomeo Giachino nel suo intervento? “È un pio desiderio irrealizzabile. Si può e si deve - ha continuato il suo intervento Lorenzo Raffo - arrivare realmente a compattare gli operatori, realizzando consorzi, cooperative forti alla stregua di quelle che già esistono ed hanno un peso reale sul mercato italiano. Bisogna però domandarsi se questi fenomeni di riduzione abbiamo reale rispondenza. Oggi il trasportatore è il braccio armato della logistica, è colui che muove operativamente le merci. Il mercato logistico invece va nell’opposta direzione: ha bisogno di un numero sempre maggiore di trasportatori in concorrenza tra loro. È una guerra eterna, che si è sempre determinata. Chi ha cercato di fare pulizia, come in Francia alla metà degli anni Ottanta, quando il 30 o 40 per cento delle aziende crollarono e sparirono di colpo dal mercato, si è poi accorto che subito dopo ne arrivano delle altre. Perché evidentemente c’è un continuo bacino che si ricrea. La stessa scena si è prodotta negli Usa con la deregulation: la norma obbligava non solo a trasportare all’interno di singoli stati, ma anche specifici tipi di merce. C’erano quindi trasportatori che trasportavano per esempio solo acqua minerale. Questo portò al depauperamento del settore, che si è cercato di contrastare con la deregulation. Ebbene, il 50 per cento delle aziende sparì dal mercato ma poi ne arrivarono altre nuove, con nuove logiche. Un po’ come il fuoco in un parco: quando il parco brucia tutti gridano allo scandalo, poi però la natura si ricrea e nascono nuove aziende, che hanno anche logiche diverse, più produttive, più moderne e adeguate ai cambiamenti intervenuti”.
A seguire, Raffo è entrato nel merito dell’aspetto commerciale, ovvero della vendita di veicoli industriali. “Il ciclo - ha spiegato il relatore - è sempre stato, fino alla fine degli anni Novanta, molto regolare. Il Pil determinava la produzione di veicoli industriali. C’era un flusso regolare, un’onda che ha trovato riscontro per vent’anni: una crescita legata al Pil. Dall’inizio del 2000 tutto questo non è più successo. C’è stata una specie di effetto leva, forse esasperata, dovuta a tanti motivi, primo tra tutti la svolta nell’outsourcing. Ovvero, le aziende industriali e commerciali hanno sempre più terziarizzato e stanno terziarizzando. Si tratta di un processo che, stante anche la crisi, si accentuerà. Da tutto questo è nata una maggiore richiesta di veicoli da trasporto merci”. UN CAMBIAMENTO RIVOLUZIONARIO NEL SETTORE, del quale a beneficiarne non sono stati però i diretti interessati: i trasportatori. “Di fatto - ha subito dopo precisato Raffo - la produttività è peggiorata, la capacità di trasporto unitario si è abbassata, perché le merci non sono aumentate in maniera esponenziale: c’è stato solo un maggiore giro di merci. Ciò ha comportato un effetto depressivo dal punto di vista finanziario, economico, di risultato di gestione dei trasportatori, positivo solo per i costruttori. Nel 2007 siamo arrivati al punto che si ordinava un camion e lo si aspettava per un anno. Adesso non è più così: l’onda si è fermata”. Al Sottosegretario Giachino il giornalista ha lanciato un messaggio chiaro: “Occorre assumere provvedimenti che vadano in difesa della categoria. L’Onorevole Giachino si sta muovendo in questa direzione, ma occorre accelerare i tempi”. Su un aspetto Raffo concorda con l’esponente del Governo: la necessità di un dialogo tra le forze che operano nel settore: committenza, trasportatori e associazioni di categoria. “È solo con una visione ampia - ha concluso - e articolata che ogni provvedimento potrà avere effetto. Solo passando al vaglio le opinioni e le esperienze di tutti coloro che, col proprio ruolo, agiscono nel settore si potranno prendere decisioni in grado effettivamente e tempestivamente di ridare fiato al mondo dei trasporti”.
Un’attenta platea ha seguito con interesse il dibattito sulle problematiche e le prospettive del settore dell’autotrasporto.
Mercedes-Benz è un marchio Daimler.
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Nuovo Actros. La fiducia si conquista senza compromessi. Mercedes-Benz, grazie alla sua affidabilità, sicurezza, redditività, tecnologia e comfort, è da oltre 100 anni leader mondiale nel settore veicoli industriali. E conquista ogni giorno di più la fiducia di chi guida un veicolo con la Stella. Questi valori sono più che mai presenti nel Nuovo Actros, vincitore del Truck of the Year 2009. Ancora più performante, ancora più parco nei consumi, sempre più Actros. Un veicolo di cui ti puoi fidare: Trucks you can Trust. truck.mercedes-benz.it
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ON THE ROAD
Mercedes-Benz ACTROS 1848 LS EURO 5
Mauro Zola
U
na delle caratteristiche vincenti della gamma dei veicoli da lavoro Mercedes-Benz è rappresentata dalla varietà delle potenze disponibili: partendo dal piccolo Atego fino all’Actros a 8 cilindri, non c’è nessun “buco” significativo, più o meno ogni 20 cv è stata predisposta una motorizzazione. Lo conferma la più recente tra le versioni del Nuovo Actros, che monta il classico sei cilindri a V con potenza portata a 480 cv, che ha affiancato ormai da qualche tempo il 460 cv precedentemente utilizzato. Il perché di questa ennesima differenziazione è presto detto: agli autisti italiani la potenza piace e infatti non c’è regalo migliore che si possa fare a un camionista che l’affidargli un camion come questo. E in effetti quel po’ di cavalleria in più a volte serve, anche se a precise condizioni, per chi fa trasporti nazionali ad esempio, e quindi sta sempre vicino alle 44 ton di pieno carico, e magari deve confrontarsi con percorsi difficili come quelli appenninici. Chi fa tutti i giorni Milano-Roma (o con i nuovi orari il segmento di tale tratta che riesce a completare) ne sfrutta in pieno le caratteristiche. C HI INVECE TRAVERSA le Alpi in direzione Europa e di conseguenza scende alle 40 ton può invece farne benissimo a meno, e così anche chi si muove su strade essenzialmente pianeggianti. In quel caso se si sceglie un 480 è per gratificare chi guida. Acquistarlo del resto non è un gran sacrificio neppure per una flotta, dato che la differenza di prezzo è davvero minima e con la versione Euro 5 i consumi si avvicinano a quelli della motorizzazione da 460 cv. Un lungo preambolo per
L’Actros che abbiamo provato è la nuova versione da 480 cavalli che si affianca a quella con motorizzazione da 460. L’incremento di potenza rappresenta un vero e proprio omaggio per quegli autisti che amano la guida ma risponde anche alle esigenze di chi con frequenza attraversa gli Appennini. Le grandi performance del cambio Powershift2
Un regalo di 20 cavalli I numeri della prova
211,6
I chilometri percorsi con partenza e arrivo ad Arluno, lungo l’Autostrada A4 e passando per Carisio, Biella e Santhià
66,2
I litri di gasolio consumati
3,19
I chilometri percorsi in media con 1 litro di gasolio
quella che è la nostra seconda prova con il Nuovo Actros. Dopo l’8 cilindri del mese scorso ci dedichiamo al 6, che effetti merita a sua volta qualche nota di approfondimento, perché l’architettura è sempre a V, con la Casa tedesca che è rimasta ormai l’unica a scegliere questa soluzione, rimpiazzata nel caso dei diretti concorrenti da meno complessi propulsori in linea. Il punto chiave è che costruire un motore a V è indubbiamente più complicato e anche più costoso (infatti non sappiamo fino a quando anche Mercedes Benz resisterà), pur se i vantaggi ci sono: si tratta infatti di un blocco motore più basso, più compatto, più leggero, con quelle forme ridotte non richiede che sotto la cabina venga ricavato un tunnel per ospitarlo e poi essendo le testate singole la ma-
nutenzione viene facilitata. IN CONFRONTO con l’8 cilindri, se la rotondità di questo è ineguagliabile, dal canto suo il 6 a V può vantare un miglior peso, circa 200 kg in meno del fratello maggiore, oltre che una miglior equilibratura delle masse. Per quanto riguarda la potenza, il top attuale è rappresentato da questi 480 cv, ma non fosse per problemi di affidabilità i limiti sarebbero ancora molto lontani e infatti la versione per le corse Truck Race ha raggiunto agevolmente i 1.200 cv. E che il costruttore tedesco sia sicuro della qualità della sua catena cinematica è confermato dalla garanzia, di serie, portata a tre anni, oppure a 450mila km. D ETTO DEL PROPULSORE , prima di prendere il via per il nostro test, che in questa occasione comprende anche la rilevazione del consumo di carburante, diamo un’occhiata a ciò che ci sta intorno, partendo dalla cabina in versione Megaspace, equipaggiata con due lettini davvero comodi; quello superiore inoltre, caso fino a ora unico quando si parla di camion, è stato dotato della regolazione del livello per la posizione orizzontale. In pratica su qualsiasi terreno ci si trovi, il letto, grazie alle pratiche fascette di fissaggio, rimane perfettamente in posizione orizzontale garantendo un riposo ideale anche se il veicolo è inclinato. A ciò si aggiunge la rete ortopedica elastica modello Comfort, la stessa che equipaggia anche il lettino inferiore. MA È TUTTO l’allestimento
Dettagli del frontale del Mercedes-Benz Actros con cabina in versione Megaspace.
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Un gran lavoro è stato fatto sullo sterzo (in alto) che consente all’autista di manovrare il mezzo in tutta tranquillità sfruttando tutta la potenza del 6 cilindri a V da 480 cavalli (sopra).
tutti i trattori stradali. Chi quindi vuole ricorrere al classico 16 marce deve appositamente richiederlo. Ma in realtà è difficile trovare motivi per preferire il manuale a questo 12 marce automatizzato senza frizione, che prima di tutto pesa ben 50 kg in meno del precedente, il che non guasta mai, e poi ha tempi di cambiata che soltanto un autista esperto può sperare di eguagliare con il manuale. IL RISULTATO FINALE è che sia in autostrada che sul percorso misto, che fa parte del nostro test, si mantiene un’eccellente progressione senza troppo far andare su di giri il motore, che per i consumi vuol dire un bel risparmio. Se poi ci si trova in zone più favorevoli dell’autostrada Torino - Milano e quindi si riesce a far inserire la funzione Eco Roll, che mette le marce in folle quando si viaggia sui falsipiani, il consumo si riduce ulteriormente in maniera sensibile. Per motivi di opportunità (non volevamo sballare i risultati relativi al carburante), non abbiamo approfittato della funzione Power, che consente di tirare le marce fino a 1.900 giri quando occorre, per spuntare in una partenza impegnativa, oppure quando si deve sorpassare e se a pieno carico si sente la necessità di quel minimo di brillantezza in più. Abbiamo invece approfittato degli ampi spazi dell’area di stoccaggio dei camion Mercedes-Benz ad Arluno per sfruttare a fondo la funzione Manovra, quella riservata al parcheggio, che ha posto fine a una delle maggiori problematiche
a condizione che... dell’Actros a rivelarsi particolarmente curato. Sul mercato italiano è infatti di serie la configurazione Advantage, che comprende aria condizionata, il sedile pneumatico per il conducente, il già citato lettino, il Cruise control e una radio con
lettore Cd di ottima qualità. A tutto questo si aggiunge naturalmente il cambio automatizzato Powershift, di cui però parleremo diffusamente più avanti. Per chiudere il discorso riguardante la cabina, un ultimo cenno va riservato ai vani portaoggetti, che
La carta d’identità COGNOME - Mercedes-Benz NOME - Actros 1848 LS Euro 5 CABINA - MegaSpace. MOTORE - OM 501 LA, Euro 5, 11.946 cc, 6 cilindri a V, 24 valvole, diesel sovralimentato, interrefrigerato con sistema di iniezione PLD per singolo cilindro. Con gestione elettronica Telligent dell’iniezione, convertitore catalitico SCR, potenza 350 kW (476 cv) a 1.800 giri/min., coppia 2.300 Nm a 1.080 giri/min. CAMBIO - Powershift a prestazioni ottimizzate a 12 marce + 4 retromarce. PNEUMATICI - 315/80 R22,5. SOSPENSIONI - anteriori a balestre paraboliche con ammortizzatori e barra stabilizzatrice, posteriori pneumatiche con ammortizzatori. FRENI - a disco sulle quattro ruote, con ABS, ASR, ESP. DIMENSIONI - passo 3.600 mm, altezza interna cabina 1.920 mm, larghezza interna cabina 2.260 mm, lunghezza interna cabina 2.070 mm. MASSE - massa max ammessa asse anteriore 7.100 kg, massa max ammessa asse posteriore 12.000 kg, massa complessiva 18.000 kg, massa totale combinazione 44.000 kg. SERBATOIO CARBURANTE - 450 litri.
comprendono un’am pia zona frigo sistemata nella piccola torre tra i due sedili, e i classici tre scomparti sopra il lunotto, che sono in grado di soddisfare qualsiasi esigenza. Per motivi di spazio (durante la prova siamo naturalmente in due, con le necessarie attrezzature) abbiamo dovuto in vece smontare e lasciare a terra il pratico tavolino piazzato da vanti al sedile del passeggero, che permette di trasformare la cabina dell’Actros in una piacevole zona in cui consumare i pasti, oltre che riposare o semplicemente rilassarsi in attesa del carico. APPENA PARTIAMO, notiamo subito il gran lavoro che è stato fatto sullo sterzo o almeno su quello che è montato sui trattori stradali con sospensioni pneumatiche. Con una barra di torsione dal diametro ridotto, un braccio dell’assale modificato, la curva caratteristica di apertura delle valvole ottimizzata e l’adozione di un rapporto di trasmissione ridotto, si è ottenuto un risultato eccellente, uno dei migliori dell’intero panorama dell’autotrasporto. E i vantaggi non si vedono soltanto nella migliorata maneggevolezza dello sterzo, ma anche la stabilità nella guida autostradale ha raggiunto livelli ottimali. Il vero punto di forza di questo nuovo Actros, oltre all’eccellente propulsore, è comunque rappresentato dal cambio Po wershift 2 che, con una buona dose di coraggio (ma anche di sicurezza sulle qualità del proprio prodotto), Mercedes-Benz ha deciso di rendere di serie su
relative ai cambi automatici o automatizzati del passato. La risposta anche in questo caso è incredibile, si riesce a muovere il veicolo di po chi centimetri semplicemente usando l’acceleratore e questo grazie al sistema che cambia la risposta dell’acceleratore a veicolo fermo, passando da una condizione normale, tra gli 0 e i 2.000 giri, a una ridotta, da 0 a 1.000 giri. Meritano poi una citazione anche se non le abbiamo utilizzate, la funzione Docking, che consente di “sfrizionare” usando soltanto l’acceleratore e il sensore di inclinazione, che rileva quella del manto stradale, adeguandovi i rapporti. UNENDO LE CARATTERISTI CHE del propulsore a quelle del Powershift 2, guidare un cavallo di acciaio da 44 tonnellate diventa facile come stare nel salotto di casa. Ci si può concentrare sulla strada, lasciando che la generosa dotazione elettronica, che comprende anche Telligent Stability Control, Active Brake As sist e assistente alla guida, fac cia (quasi tutto) il resto, limitando il nostro impegno a lievi correzioni sul volante. E anche sulle più impegnative strade provinciali lo sterzo di precisione millimetrica permette di guidare in tutta sicurezza, approfittando poi della brillantezza del propulsore, che non deve neppure essere troppo stimolato, per garantire medie interessanti. Il risultato è un dato di consumo che supera i 3 km con un litro, che per un colosso di questa portata è davvero confortante.
N° 177 / Marzo 2009 Il Mondo dei Trasporti
Questi i concorrenti Daf FT XF 105.510 Cabina Super Space Motore 6 cilindri in linea, 12.900 cc, potenza 340 kW/462 cv da 1.500 a 1.900 giri/min., coppia 2.300 Nm da 1.000 a 1.410 giri/min.
Iveco Stralis AS 440S50 T/P Cabina Active Space Motore 6 cilindri in linea, 12.880, potenza 368 kW/500 cv a 1.900 giri/min., coppia 2.300 Nm da 1.000 a 1.525 giri/min.
Man TGX 18.480 BLS Cabina XXL Motore 6 cilindri in linea, 12.419 cc, potenza 353 kW/480 cv a 1.900 giri/min., coppia 2.300 Nm da 1.050 a 1.400 giri/min.
Renault Magnum 460 18T Cabina Magnum Motore 6 cilindri in linea, 12.800 cc, potenza 339 kW/460 cv da 1.400 a 1.800 giri/min., coppia 2.300 Nm da 1.050 a 1.400 giri/min.
Renault Premium Strada 450 18T Cabina Global Motore 6 cilindri in linea, 10.800 cc, potenza 331 kW/450 cv a 1.900 giri/min., coppia 2.140 Nm da 1.100 a 1.300 giri/min.
Scania LA480MLA Cabina CR19 TopLine Motore 6 cilindri in linea, 12.700 cc, potenza 353 kW/480 cv a 1.900 giri/min., coppia 2.500 Nm da 1.100 a 1.300 giri/min.
Volvo Trucks FH 42T Cabina Globetrotter XL Motore 6 cilindri in linea, 12.800 cc, potenza 353 kW/480 cv da 1.400 a 1.800 giri/min., coppia 2.400 Nm da 1.050 a 1.400 giri/min.
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ESTERO
N° 178 / Aprile 2009 Il Mondo dei Trasporti
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DAIMLER / INAUGURATO UN NUOVO IMPIANTO PRODUTTIVO NEL NORD AMERICA Massimiliano Campanella
STOCCARDA/SALTILLO - Un investimento di 300 milioni di dollari, che porterà nuovi 1.400 posti di lavoro diretti e 200 indiretti e genererà altri 1.100 posti di lavoro nell’indotto presso i fornitori locali. A tanto ammonta la cifra investita da Daimler per la realizzazione del nuovo impianto di produzione Daimler Trucks North America, inaugurato il mese scorso a Saltillo, città capitale dello stato del Coahuila, nel nord del Messico. Presente alla cerimonia di inaugurazione anche il presidente messicano Felipe Calderón. AVVIATA NEL MESE di gennaio 2007, la costruzione del nuovo impianto è stata portata a termine entro i tempi e i costi previsti. L’impianto di Saltillo, ubicato a 900 chilometri a nord di Città del Messico, ha una superficie di quasi 400.000 mq, nella quale sono dislocati impianti di produzione, centro logistico, edificio amministrativo e centro di formazione. “Con il nuovo impianto messicano di Saltillo ha spiegato nel corso della cerimonia d’inaugurazione Andreas Renschler, componente del Daimler AG Board of Management e Head of Daimler Trucks Daimler Trucks North America - intende rafforzare la propria posizione nel con tinente nord-americano nel lungo periodo. È stata scelta la sede di Saltillo sulla base delle precedenti esperienze positive di Daimler Trucks in Messico. Sulla decisione di insediarsi nel la parte settentrionale del Paese hanno influito notevoli vantaggi logistici tra i quali una rete stradale e ferroviaria efficiente, la vicinanza alle fonti di materie prime, ai fornitori e ai clienti”. Nell’impianto sarà prodotto il mezzo simbolo di Freightliner, il nuovo Cascadia, veicolo pesante di Classe 8. La struttura realizzata a Saltillo è in grado di produrne sino a 30.000 unità l’anno, destinate ai mercati di Stati Uniti, Canada e
Cascadia nasce in Messico Investiti 300 milioni di dollari per realizzare una struttura da 1.600 posti di lavoro, con un indotto locale di altri 1.100, ubicata a Saltillo, città capitale dello stato del Coahuila. Per Andreas Renschler il sito messicano fisserà nuovi parametri di riferimento per gli impianti di produzione Daimler Trucks nel mondo. Lì saranno prodotte le unità (fino a 30.000 l’anno) del veicolo pesante simbolo di Freightliner
Andreas Renschler, componente del Daimler AG Board of Management e Head of Daimler Trucks e Daimler Trucks North America.
Un veicolo del marchio Freightliner in una fase del processo produttivo all’interno della fabbrica di Saltillo ubicata a 900 chilometri a nord di Città del Messico su una superficie di quasi 400mila mq.
Messico. Il Cascadia sarà lanciato sul mercato interno messicano alla fine di quest’anno. L’ IMPIANTO DI S ALTILLO rappresenta la seconda sede produttiva di Daimler Trucks North America in territorio mes sicano, dopo quella di Santiago Tianguistenco, che produce i veicoli pesanti e medi con marchio Freightliner destinati al mercato interno messicano e al l’e sportazione in altri Paesi dell’America Latina, negli Stati Uniti e in Canada. “Siamo certi - ha conti-
IL MONDO DEI TRASPORTI Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto Direttore responsabile Paolo Altieri Direzione, redazione e amministrazione Via Ramazzotti 20 - 20052 Monza tel. 039/493101 - 493103 - fax 039/493102 e-mail: info@vegaeditrice.it Sede Legale Via Stresa 15 - 20125 Milano Editore Vega Editrice Presidente Luisella Crobu Direttore editoriale Cristina Altieri Condirettore editoriale Vincenzo Lasalvia Pubblicità Co.Prom: Via Ramazzotti 20 - 20052 Monza tel. 039/493101-2 - fax 039/493102 Promozione Piero Ferrari Art Director Renato Montino Impaginazione e Fotocomposizione Varano, Busto Garolfo (Milano) Stampa Graphicscalve, Vilminore di Scalve (BG) Il Mondo dei Trasporti è registrato presso il Tribunale di Milano numero 327 del 4/5/1991 - Abbonamento annuo: Italia Euro 50,00, estero: Euro 100,00 - Versamento sul c/c postale n. 40699209 intestato a Vega Editrice Srl, Milano Poste Italiane Spa - Sped. in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano - Distribuzione MA-FA: Cologno M.se (MI).
spondere a standard di qualità molto elevati”. GLI STANDARD di efficienza e di qualità presso l’impianto di produzione del nord del Messico si basano sul Tos (Truck O pe rating System) di Daimler Trucks, un programma gestionale, introdotto in tutti gli impianti del mondo nell’ambito del programma Global Excellence, il cui
obiettivo è di realizzare un’organizzazione del l’im pianto produttivo estremamente snella, secondo la teoria del “lean manufacturing”, con lo scopo di perseguire in ogni settore aziendale l’eliminazione degli sprechi, di tutte le attività che non generano valore per il cliente. Il nuovo impianto di Saltillo si avvale dei più moderni processi di produzione lean oggi in uso nell’industria dei pesanti, con l’obiettivo di conseguire una qualità perfetta senza ritardi né rilavorazioni e con il massimo livello di efficienza in ogni processo. PRIMA DI ANDARE a occupare il loro ruolo nel nuovo impianto, i dipendenti altamente qualificati dell’impianto di Saltillo hanno seguito corsi di formazione specifici. Il team direzionale è stato formato già due anni prima della costruzione dell’impianto. Il personale addetto alla produzione è stato selezionato e ha seguito corsi di formazione e di specializzazione. Naturalmente l’impianto di Saltillo ottempera agli standard ambientali estremamente elevati di Daimler Trucks North America. Oltre il 90 per cento dei materiali residui e degli scarti di lavorazione sono riciclati. Per i trasporti all’interno dell’impianto vengono impiegati esclusivamente treni ad alimentazione elettrica, mentre finestre solari a risparmio energetico e un centro di trattamento per le acque, realizzato in sede, ribadiscono quanto la tutela ambientale sia centrale per questo impianto.
nuato Renschler - che i Cascadia che usciranno dall’impianto di Saltillo saranno in grado di soddisfare anche i clienti più esigenti per quanto riguarda qualità, costi di manutenzione e affidabilità. Saltillo presenta, inoltre, caratteristiche di flessibilità produttiva e spazio per eventuali espansioni future e, inoltre, fisserà nuovi parametri di riferimento per gli stabilimenti di produzione di Daimler Trucks nel resto del mondo. Moderno ed innovativo, Saltillo potrà ri-
Nella prospettiva a lungo termine prevista la produzione di auto e veicoli industriali
Inaugurato un nuovo impianto anche in India PUNE - Alla presenza di numerosi funzionari politici e amministrativi, il mese scorso Mercedes-Benz India ha inaugurato un nuovo impianto produttivo a Chakan, nella località di Pune. Le opere di costruzione sono state concluse in soli 13 mesi dall’inizio dei lavori: quasi un record per i tempi di realizzazione di uno stabilimento produttivo completamente nuovo. La superficie complessiva è di circa 400 ettari, gli impianti di produzione per autovetture e veicoli industriali sono indipendenti e sono state realizzate le infrastrutture per un’eventuale futura espansione. “Un marchio forte, una manodopera entusiasta, una valida rete post-vendita. Un mercato in crescita, una domanda in ascesa e prodotti convincenti: sono questi gli ingredienti della storia di successi di Mercedes-Benz India”, ha dichiarato Joachim Schmidt, Chairman of the Board Mercedes-Benz India. LA QUALITÀ FA PARTE DA SEMPRE dei punti di forza dell’azienda, il nuovo stabilimento ha superato egregiamente tutti i controlli di qualità e presenta alcune delle attrezzature più moderne oggi disponibili nel settore. La fabbrica è stata configurata per produrre l’attuale gamma locale, ovvero i modelli Mercedes-Benz Classe C, Classe E e Classe S, ma potrà anche estendere in modo flessibile la produzione ad altri modelli Mercedes-Benz. “Come responsabile della più grande fabbrica Mercedes-Benz a Sindelfingen, in Germania - ha affermato Eberhard Haller, Director of the Board Mercedes-Benz India - sono rimasto colpito dalla flessibilità e dalle possibilità di ampliamento di questa sede produttiva. Nella sua pianificazione, le prospettive a lungo termine sono state determinanti, e sono certo che in futuro da queste catene di montaggio usciranno molti nuovi prodotti, sia nel ramo delle autovetture che in quello dei veicoli industriali”. “Nel corso degli anni siamo cresciuti molto - ha aggiunto Wilfried Aulbur, Managing Director and Ceo Mercedes-Benz India -
passando da 600 unità nel 1999 a 3.600 unità nel 2008. Sono convinto che questa sede segni l’inizio di una nuova era per la nostra azienda in India, e pertanto oggi è un giorno assolutamente speciale per tutti noi”. COME CITTADINO RESPONSABILE, Mercedes-Benz India è impegnata anche in numerose iniziative a sfondo sociale. Ad esempio, il progetto Jatropha Biodiesel si concentra sulla creazione di posti di lavoro nell’agricoltura, sulla mobilità ecosostenibile e sul recupero di terreni coltivabili. Il progetto Mobile Kids dedicato alla sicurezza stradale per bambini e il programma Automotive Mechatronics contribuiscono, con un’opera di informazione e formazione, a creare migliori prospettive per il futuro. L’azienda sostiene anche gli aiuti all’infanzia con borse di studio che consentono ai bambini più svantaggiati di conseguire un’istruzione di base ed eventualmente proseguire gli studi. In collaborazione con l’organizzazione umanitaria Cleft viene fornita, inoltre, assistenza medica alle famiglie disagiate di Gujarat e Maharashtra. In questo contesto, Mercedes-Benz India ha anche annunciato l’intento di ristrutturare le aule scolastiche ed offrire migliori strutture agli studenti di una scuola a Chakan. MERCEDES-BENZ VANTA UN IMPEGNO pluriennale in India. I primi passi vennero compiuti già nel 1954 con una collaborazione con la Tata Motors per la produzione di truck; in seguito, la Casa di Stoccarda ha collaborato anche con Force Motors. Nel 1995, Mercedes-Benz è stata la prima Casa automobilistica del segmento Premium ad insediare un proprio impianto di produzione sul suolo indiano. Un anno dopo, a Bangalore è stato creato un Centro Ricerca e Sviluppo. L’ufficio acquisti del gruppo Daimler, che qui opera dal 1998, è partner di un gran numero di imprenditori e industrie indiane che offrono prodotti e servizi all’azienda in tutto il mondo.
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Nuovo Unimog U20. Piccolo nelle dimensioni e nel prezzo. Grande nelle prestazioni. Il piccolo Unimog U20 dalle dimensioni ridotte mantiene inalterate tutte le caratteristiche Unimog. Trazione integrale permanente con tre differenziali bloccabili, freni a disco su tutte le ruote con ABS, assi a portale e passo di 2700 mm che garantisce la massima maneggevolezza.
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ESTERO
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DAIMLER TRUCKS / SUL MERCATO NIPPONICO OLTRE 500 TRUCK MITSUBISHI FUSO CANTER ECO HYBRID Fabio Basilico STOCCARDA/KAWASAKI - A oggi, Mitsubishi Fuso Truck and Bus Corporation ha venduto più di 500 unità di truck del modello Fuso Canter Eco Hybrid in Giappone. Parte di questi (circa 250 unità) sono stati venduti nel solo 2008, con un incremento del 64 per cento rispetto alla quota registrata l’anno precedente. Questo sviluppo dinamico viene incentivato dalla crescente domanda di mezzi che rispettino l’ambiente e di veicoli commerciali efficienti dal punto di vista dei consumi. I TRUCK IBRIDI stanno avendo, dal loro lancio sul mercato, nel 2006, un utilizzo prevalentemente urbano. Ciò perché l’efficienza di consumi di un truck ibrido fa sentire realmente i suoi effetti soprattutto nel traffico stop-and-go, nelle operazioni di consegna di plichi o nel caso di grossisti, per esempio. Col sistema diesel-elettrico del Canter Eco Hybrid, guidare vuol dire rispettare l’ambiente e l’economicità. Il Canter Eco Hybrid è in fase di test in Europa con la più grande flotta di truck ibridi. Questo sin dall’agosto 2008, quando un totale di dieci modelli ibridi sono stati consegnati a otto clienti a Londra per l’utilizzo in normali operazioni di lavoro. Il test di tre anni è stato predisposto non solo per fornire nuove opinioni nell’uso dei truck ibridi da 7,5 tonnellate da parte dei clienti, ma anche per dimostrare l’alto livello d’efficienza della guida di un ibrido diesel-elettrico. I VEICOLI ADOPERATI nelle serie di test sono stati adattati ai requisiti europei in fatto di emissioni, ovvero fanno parte della
Ai giapponesi l’ibrido piace Circa 250 ibridi leggeri consegnati nel solo 2008, con un incremento del 64 per cento rispetto al 2007. Con circa 2.500 unità, la Casa della Stella ha la flotta circolante più grossa di veicoli commerciali alimentati con sistema diesel-elettrico. Intanto l’azienda nipponica continua a essere produttore leader in Asia: l’anno scorso ha venduto un totale di 197.700 mezzi, tra truck leggeri, medi, pesanti e bus produzione di Fuso Canter da 7,5 tonnellate con motore elettrico che rispettano i limiti Euro 4. I truck sono equipaggiati an che con un sistema di misurazione per mettere insieme i risultati determinati dai test. A oc cuparsi della manutenzione di ogni veicolo sono due service center Mercedes-Benz specializzati e ubicati nell’area metropolitana di Londra. LE VASTE ATTIVITÀ di Daimler relative all’ibrido rappresentano un’importante pietra miliare dell’iniziativa “Shaping Future Transportation” (Plasmare il futuro del trasporto) del Gruppo, che venne lanciata nel novembre 2007 con l’obiettivo di dare vita a sistemi di guida efficienti, puliti e fare in modo che veicoli commerciali con sistemi di carburazione alternativi a zero emissioni diventino nel futuro una realtà. Daimler è leader sul mercato globale nei veicoli commerciali con guide ibride. Oltre 1.700 bus ibridi Orion sono già stati consegnati a clienti negli Stati Uniti e in Canada e oltre 1.100 sono in
Il Canter Eco Hybrid è in fase di test in Europa con la più grande flotta di truck ibridi. La sperimentazione di tre anni mira a raccogliere opinioni sull’uso dei veicoli ibridi da 7,5 tonnellate.
DAIMLER / Mitsubishi Fuso in vetta a un sondaggio d’opinione
Il massimo per il cliente
fase di ordinazione. Inoltre, più di 200 truck ibridi Freightliner sono già operativi e altri 200 modelli del genere saranno consegnati a Ups in questi primi mesi del 2009. In tutto, Freightliner metterà sulla strada oltre 1.500 truck ibridi di medie dimensioni nel corso dei prossimi tre anni. Intanto, anche Mitsubishi Fuso offre i bus Aero Star Eco Hybrid, e 25 di questi veicoli vengono già utilizzati dai clienti. MITSUBISHI FUSO TRUCK and Bus Corporation, il cui quartier generale si trova a Kawasaki, in Giappone, è uno dei produttori di veicoli commerciali leader in Asia. L’azienda ha venduto, nel 2008, un totale di 197.700 unità, tra truck leggeri, medi, pesanti e bus. Vendite che sono cresciute del cinque per cento rispetto all’anno precedente. Daimler possiede l’85 per cento di Mitsubishi Fuso; il rimanente 15 per cento è nelle mani di va rie aziende all’interno del Gruppo Mitsubishi. Mitsubishi Fuso è parte di Daimler Trucks, divisione di Daimler AG.
Il piccolo Mercedes-Benz in concorrenza con i famosi Black Cabs
Il Vito con la bombetta
La classifica, svolta tra i clienti, ha colto di sorpresa i più esperti. Secondo i sondaggisti, trattasi del cosiddetto fenomeno del “campione nascosto”, le cui performance vengono sottovalutate ma non dai diretti utilizzatori S TOCCARDA /M ONACO - La classifica di quest’anno della rivista di settore “Verkehrsrundschau” ha prodotto una grande sorpresa alla categoria “immagine cliente”: Mitsubishi Fuso si piazza al primo posto in questa disciplina. Mitsubishi Fuso, brand noto in Europa per il suo truck leggero Canter, ha sbara-
gliato con 900 punti tutti gli altri produttori di veicoli commerciali. Stando al sondaggio d’o pinione, questo risultato una classificazione tra clienti, diversa da quella svolta tra nonclienti - è l’emersione del fenomeno del cosiddetto “campione nascosto”, ovvero sottovalutato dagli esperti ma non dai diretti
utilizzatori. “U NA CLASSIFICAZIONE d’immagine da parte dei clienti evidentemente più alta indica che il fornitore più che mantiene le promesse fatte ai clienti (sorpresa piacevole)“, è la spiegazione sulla questione data dall’Istituto di ricerca Tnd Emnid, con sede a Bielefeld.
Mitsubishi Fuso, brand noto in Europa per il suo truck leggero Canter, ha sbaragliato con 900 punti tutti gli altri produttori di veicoli commerciali presenti nel sondaggio della rivista “Verkehrsrundschau”.
Stan do alla rivista di settore “Verkehrsrundschau”, la ricerca di mercato ha interessato un totale di 400 direttori di ufficio acquisti selezionati e dirigenti esecutivi di aziende di trasporto e imprese commerciali e industriali con propria flotta di veicoli commerciali. Il truck leggero Canter li ha colpiti più di tutto per la sua eccellente capacità di carico e uno chassis ottimizzato in base al peso: con un veicolo da 7,5 tonnellate, ad esempio, lo chassis trasporta all’incirca 4.920 chili. Il Canter dimostra un alto livello di funzionalità con la sua varietà di modelli e l’utilizzo dello spazio. Un notevole volume di carico può essere realizzato grazie al design con la cabina sopra il motore. Q UATTRO CABINE , quattro classi di peso (da 3,5 a 7,5 t ammissibili Gross Vehicle Weight) e sette lunghezze interasse (da 2.500 mm alle varianti più lunghe con 4.470 mm interasse) sono prova di estrema versatilità. Una cabina ampia e confortevole sia nella versione singola che in quella doppia consentono al Canter di soddisfare le richieste praticamente di ogni settore d’affari.
STOCCARDA - A Londra non c’è più solo il classico taxi nero. A circolare è anche il Mercedes-Benz Vito, di cui entro fine anno arriveranno nella capitale inglese ben 500 unità. L’impresa cui è riuscita la Casa di Stoccarda è tutt’altro che cosa semplice. I taxi londinesi devono possedere precisi requisiti in termini di maneggevolezza. Ad esempio, un diametro di volta contenuto entro valori ben definiti determinati in base all’ampiezza delle strade della capitale inglese. A oggi, questi requisiti erano soddisfatti soltanto dal modello TX4, il classico e immutabile “Black Cab”, autentica tradizione per i londinesi. La ditta “One80” ha sviluppato per Vito un sistema sterzante posteriore che consente al Van Mercedes-Benz di soddisfare questi severi standard e circolare a Londra come unico concorrente del TX4. MERCEDES-BENZ VITO È RIUSCITO a superare i concorrenti grazie alle caratteristiche tecniche superiori e al sistema di trazione posteriore, che permette un diametro di volta ulteriormente ridotto. La versione “compact” offre una lunghezza esterna contenuta e un abitacolo generoso, con accesso facilitato per disabili. I circa 21.000 “Black Cabs” attualmente in servizio a Londra dovranno confrontarsi per la prima volta con un rivale: i 120 Vito taxi introdotti recentemente sono destinati a diventare circa 500 entro la fine dell’anno.
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ATTUALITÀ La carta d’identità
Lavoratore instancabile
“
L’abbiamo provato nella cornice di una cava in versione cassonato, che è l’allestimento più idoneo con una tara molto favorevole per chi deve caricare sabbia o ghiaia. Ma la sua polivalenza lo fa preferire per molti altri utilizzi che richiedono alta manovrabilità e la grande robustezza Mauro Zola
I
n attesa della nuova versione del Master che dovrebbe arrivare a fine anno, Renault Trucks si gode il successo del Maxity, il piccolo camion, copia riveduta e corretta del Cabstar di Nissan, il cui ingresso nel listino del costruttore francese ha fatto molto piacere ai concessionari, soprattutto a quelli delle zone a ridosso di Alpi e Appennini, habitat in cui il Maxity si trova decisamente a suo agio. PER QUESTO TEST su strada, anzi, in fuoristrada, dato che è stato in gran parte realizzato in una cava alla periferia di Milano, abbiamo scelto una versione dotata del cassone Joy dell’allestitore Cantoni, che viene fornita in questa configurazione di-
COGNOME - Renault Trucks NOME - Maxity 130.35/6 AC L1 CABINA - Corta. MOTORE - DXi 2.5 130, Euro 4, 2.488 cc, 4 cilindri in linea, 16 valvole, con turbocompressore e iniezione diretta Common Rail, potenza 96 kW (130 cv) a 3.600 giri/min., coppia 270 Nm a 1.800 a 3.000 giri/min. CAMBIO - a sei marce + retromarcia. PNEUMATICI - 195/70 R15. SOSPENSIONI - anteriori indipendenti a doppia triangolazione trasversale con ammortizzatori idraulici e barra stabilizzatrice, posteriori a lame paraboliche rinforzate con ammortizzatori idraulici e barra stabilizzatrice. FRENI - a disco sulle quattro ruote, con ABS. DIMENSIONI - passo 2.500 mm, lunghezza 5.308 mm, larghezza 1.870 mm, altezza cabina 2.116 mm, lunghezza cassone 3.150 mm, larghezza cassone 1.800 mm, altezza sponde 400 mm. MASSE - P.T.T. 3.500 kg; tara veicolo allestito 2.460 kg, portata 1.040 kg. Durante il test realizzato in una cava alla periferia di Milano, abbiamo verificato le qualità di una versione del Maxity dotata del cassone Joy dell’allestitore Cantoni. rettamente da Renault Trucks a un prezzo di listino di 28.490 euro, che si rivela conveniente soprattutto perché la garanzia comprende in questo caso l’intero mezzo. La dotazione studiata da Cantone è di stampo classico: comprende un cassone ribaltabile trilaterale di generose dimensioni, con sponde alte 40 cm in acciaio, così come il fondo, zincato e spesso 3 cm. Il sollevamento è affidato a un pistone centrale telescopico. Q UELLA DEL CASSONATO è forse l’allestimento più idoneo al Maxity, che ha tra le sue migliori doti una tara molto più bassa dei normali furgoni a ruote posteriori gemellate, il che per chi deve caricare sabbia o ghiaia è sicuramente una buona notizia. In realtà sempre la stessa caratteristica fa sì che altre categorie si siano interessate al
piccolo camion con la losanga, utilizzandolo come base per allestimenti gran volume. Tra questi vanno annoverati i mobilieri e i corrieri che lavorano in ambito prettamente urbano anche se in questo caso manca al Maxity quel Filtro Antiparticolato che molte amministrazioni giudicano ormai indispensabile per poter concedere l’accesso al centro città. È una piccola pecca a cui verrà posto rimedio prima della fine dell’anno. Q UALUNQUE SIA l’impiego scel to, supporta il Maxity un motore potente, di derivazione camionistica, fornito da Nissan Diesel, lo stesso utilizzato anche sul Mascott, che è in grado di sviluppare in questo caso 130 cv (ma c’è anche una versione da 150 cv), che sono abbastanza per garantire velocità di crociera adeguate anche nel caso di
trasferimenti medio lunghi. E la cabina, rinnovata e migliorata da Renault Trucks rispetto alla versione originale, è abbastanza comoda perché il tragitto non si trasformi in un supplizio, anche se in tre ci si sta un po’strettini, soprattutto se si tratta di persone di buona stazza. Per esigenze ulteriori è comunque disponibile anche una versione a doppia cabina. NEL NOSTRO CASO, i 130 cv si so no rivelati più che sufficienti per garantire una adeguata mobilità su terreni difficili, soprattutto in abbinata con le sospensioni a balestre rinforzate che sono praticamente la norma per questo veicolo. Se con il cassone scarico la leggerezza della struttura costringe a qualche sal tello, basta caricare i 1.040 kg di portata utile legale per questa configurazione (tra-
SERBATOIO CARBURANTE - 90 litri. guardo che gran parte dei diretti concorrenti può vedere soltanto da lontano) perché la tenuta si stabilizzi. Il motore fa il resto, potente e progressivo tanto da far dimenticare che ci troviamo su un 3,5 tonnellate. Invece bisogna tenerlo bene a mente, altrimenti si rischia di caricare molto più di quel che si dovrebbe. A COMPLETARE IL QUADRO è il cambio a sei marce, molto più
gettonato del classico a cinque rapporti, che dispone di un primino piuttosto “corto”, utile per affrontare anche qualche salita più impegnativa. VISTE LE CARATTERISTICHE e la cilindrata del propulsore è logico non aspettarsi che il Maxity si riveli un campione nei consumi, ma questo è un particolare che non sembra turbare i sonni della particolare clientela per cui è stato pensato.
Questi i concorrenti Nissan Cabstar 35.13-6s RG Cabina Singola Motore 4 cilindri in linea, 2.488 cc, potenza 96 kW/130 cv a 3.600 giri/min., coppia 270 Nm a 1.800 giri/min.
Mitsubishi Canter 3C 13 Cabina Standard Motore 4 cilindri in linea, 2.997, potenza 92 kW/125 cv a 3.200 giri/min., coppia 294 Nm a 1.700 giri/min.
Isuzu LS35 E Cabina Easy Motore 4 cilindri in linea, 2.999 cc, potenza 110 kW/150 cv a 2.800 giri/min., coppia 375 Nm da 1.600 a 2.800 giri/min.
Quello del cassonato è forse l’allestimento più idoneo al Maxity, che vanta una tara molto più bassa dei normali furgoni a ruote posteriori gemellate, il che per chi deve caricare sabbia o ghiaia è sicuramente una buona notizia.
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IVECO / FORNITURA DI BEN 4.500 FURGONI ALLA DEUTSCHE POST
La posta tedesca viaggia in Daily Attualmente DHL utilizza in Germania circa 7.500 veicoli, che, secondo quanto previsto dal contratto stipulato a fine febbraio, verranno sostituiti nei prossimi tre anni con circa 4.500 nuovi Iveco Daily Agile Cristina Altieri T ORINO - Deutsche Post ha scelto Iveco come partner per la fornitura di veicoli postali a basso impatto ambientale. Attualmente DHL utilizza in Germania circa 7.500 veicoli, che, secondo quanto previsto dal contratto stipulato a fine febbraio, verranno sostituiti nei prossimi tre anni con circa 4.500 nuovi veicoli Iveco. I nuo vi mezzi forniti da Iveco rappresentano una migliore soluzione di trasporto rispetto ai modelli attuali, sono stati sviluppati appositamente per Deutsche Post e finalizzati alla spedizione di pacchi. Il veicolo base è il Daily da 3,5 tonnellate equipaggiato con motore Diesel da 116 cv. I veicoli sono dotati di un cambio automatizzato Agile per ridurre al minimo i consumi e la fatica di chi conduce il veicolo, grazie alla piena gestione della guida, con la corretta selezione delle marce, dalla partenza e per l’intero viaggio, risultando così molto più efficace rispetto a un semplice cambio automatico. GRAZIE AL CATALIZZATORE di ossidazione di serie, il motore da 2,3 litri, già conforme di serie alla normativa Euro 4, evidenzia valori di emissioni decisamente ridotti. I Daily so no inoltre dotati di filtro antiparticolato, che abbatte le emissioni di particolati, portandole nettamente al di sotto degli attuali valori limite, li rende i modelli più ecologici attualmente disponibili sul mercato adibiti a questa missione. L’impiego di questi veicoli rappresenta per Deutsche Post un importante passo avanti nell’ambito del program-
ma “GoGreen” finalizzato a ridurre del 10 per cento, entro il 2012, le emissioni di CO2 per tutti i veicoli della flotta. SULLA SCELTA DI DEUTSCHE Post hanno inciso soprattutto le caratteristiche di estrema robustezza del veicolo base Iveco, che contribuiscono a incrementarne la durata nel tempo. Rispetto al normale fur gone, la speciale struttura, particolarmente ergonomica, è realizzata su misura per soddisfare le esigenze dettate dal trasporto della posta. L’ampio passaggio dal sedile conducente al vano di carico immette direttamente in un sistema di scaffalature aperte posizionate su entrambe i lati e realizzate nel rispetto di tutti i
requisiti di sicurezza del carico. Il portellone scorrevole laterale per la salita e la discesa facilita le attività degli addetti ai lavori grazie alla sua ergonomicità. “PER IVECO - ha osservato Franco Miniero, vicepresidente della holding di via Puglia a Torino - si tratta, oltre che di una commessa molto importante soprattutto in un periodo difficile come l’attuale, della ennesima conferma delle qualità di un veicolo, il Daily appunto, che nella sua lunga evoluzione ha sempe saputo mantenere le caratteristiche di grandissima attualità sotto il profilo sia della funzionalità, sia delle prestazioni, sia della sicurezza, sia della redditività. Oggi, in più, sa in-
Sui 4.500 Daily Agile per la DHL la trasmissione eTronic di ZF
Garantito il risparmio di carburante TORINO - Tutti i Daily, che fanno parte della commessa della società DHL all’Iveco per ben 4.500 unità da consegnare nel giro dei prossimi tre anni, saranno dotati della trasmissione a 6 marce ZF-eTronic. Questo cambio automatizzato, particolarmente economico, è ottimamente indicato per l’impiego su veicoli da distribuzione, perché contribuisce a ridurre ulteriormente i consumi. “Il fatto che ZF - ha dichiarato Rolf Lutz, Direttore della Divisione ZF Trasmissioni per veicoli industriali e speciali - sia riuscita ad aggiudicarsi questa grande commessa da parte di Iveco ha un’enorme importanza per la nostra Divisione. Dimostra che, grazie a prodotti di altissima qualità, anche in tempi difficili, rappresentiamo la prima scelta per i nostri clienti”. IL CAMBIO AUTOMATIZZATO ZF-eTronic, che equipaggia il Daily Agile, è un sistema di trasmissione automatizzata particolarmente indicato per l’impiego su furgoni e van con peso totale ammesso fino a sette tonnellate. L’ottimale rapporto peso/potenza ed il rendimento massimo di questa trasmissione innovativa contribuiscono ad ottimizzare le caratteristiche dinamiche del veicolo. Nell’uso quotidiano sui veicoli dei vettori logistici questo sistema di trasmissione consente di aumentare la redditività del mezzo perché fa girare il motore sempre nel range di giri di massima economia. Sui veicoli da distribuzione, poi, grazie alla funzione di cambio marce completamente automatico, l’eTronic mostra tutti i suoi pregi. Infatti, il fatto di non dover cambiare marcia né azionare la frizione, signifi-
ca per il conducente, soprattutto nel denso traffico cittadino, un aumento considerevole del livello di comfort e di sicurezza, perché gli permette di concentrarsi completamente sulla strada. QUESTA TRASMISSIONE di tecnologia avanzata non contribuisce soltanto a ridurre in modo significativo il consumo di carburante, anche la sua integrazione nella catena cinematica del veicolo è estremamente semplice. Tutti i componenti, incluso il cablaggio, sono integrati in una sola unità. Questa struttura compatta facilita gli interventi di manutenzione, che vengono comunque assicurati dai più di 700 punti di appoggio internazionali del Gruppo ZF. L’alimentazione elettrica del modulo di comando e del modulo frizione elettromeccanici avviene attraverso la rete di bordo.
terpretare al meglio le esigenze legate al l’impatto ambientale grazie all’offerta di motorizzazioni che fanno proprio dei ridotti con sumi e delle basse emissioni le loro carte vincenti”. NATO NEL 1978 con la struttura di un vero camion, il Daily, che in periodi successivi (prima generazione dal 1978 al 1990, seconda generazione dal 1990 al 2000, terza generazione dal 2000 al 2006, quarta generazione dal 2006 a oggi) è stato continuamente ripensato, riprogettato, affinato per rispondere sempre al meglio alle mutevoli esigenze della clientela, è il commerciale Iveco che si guida con patente B. Furgone per tra-
sporto cose, passeggeri e impieghi speciali, fin dal primo esemplare ha conservato la sua concezione di progetto vincente con un telaio e una struttura robusta e affidabile, mentre sono cambiati gli allestimenti, l’impiantistica e i motori. L’elettronica ha fatto la sua comparsa progressivamente in misura rilevante e ciò ha portato il Daily ad arricchirsi di tutti I dispositivi d’avanguardia come ABS, EBD, il sistema di controllo elettronico di stabilità (ESP) e l’ASR, che limita lo slittamento delle ruote motrici in accelerazione. I NFINITE LE VERSIONI , con passi da 3.000 a 4.750 mm per i telai cabinati, da 3.000 a 3.950
per i furgoni, con volumi di carico da 7 a 17 metri cubi e tre altezze di tetti (1.545. 1900 e 2.100 mm), per una massa totale a terra da 2,8 a 6,5 tonnellate. Veicolo classico a trazione posteriore, il Daily ha ruote singole o gemellate al retrotreno in funzione della portata, con sospensioni pneumatiche per mantenere sempre l’assetto ben livellato, indipendentemente dal carico. Le versioni passeggeri (fino a 28 posti) sono realizzate dalla Irisbus. I MOTORI SONO DUE turbodiesel common rail, un 2,3 litri e un tremila. Tre le potenze del 2.300 cc, 96, 116 e 136 cavalli, mentre il più grande dei 4 cilindri ha 146 o 176 cv. Per I cambi si va dal 5 marce con il motore più piccolo a quello a 6 rapporti sul 3.000, fino all’automatico /sequenziale (la versione si chiama Daily Agile ed è quella che equipaggia i 4.500 Daily per Deutsche Post) ugualmente a 6 rapporti. Completa la gamma un propulsore a metano dalle emissioni ancora più basse dei diesel Euro 4. Più di recente si è aggiunta la versione a trazione integrale permanente, che ha sensibilmente allargato la fascia di utenza del popolare furgone torinese. Nell’ultimo restyling ci ha messo le mani Giorgetto Giugiaro che ne ha ammorbidito le linee e armonizzato gli interni con una plancia ridisegnata e divisa in due zone che accolgono strumenti completi e di facile lettura. Molto efficace il climatizzatore automatico e buona la visibilità attraverso il parabrezza e i grandi specchi laterali sdoppiati, con la sezione wide-angle per vedere anche gli ostacoli vicini.
IVECO / Massif per il Parco della Villa Reale di Monza
Sentinella ecologica MONZA - Un Iveco Massif a tre porte, di colore bianco, è stato consegnato in questi giorni alla Direzione del Parco della Villa Reale del Comune di Monza, da Audio Pro Group, azienda leader nel settore audio professionale. Il veicolo è stato acquistato presso la Concessionaria Tentori, filiale di Monza. Il nuovo fuoristrada leggero Iveco, dotato del generoso motore 3,0 litri da 146 cv HPI, sarà utilizzato all’interno del Parco sia per lavori di manutenzione sia per necessità di soccorso e protezione civile. A tal proposito, tra gli optional installati, esso dispone di un amplificatore per chiamate utilizzabile durante situazioni d’emergenza. La cerimonia di consegna si è tenuta all’interno del Parco alla presenza del Direttore, l’Architetto Fabio Berti, dell’Assessore al Parco e Villa Reale Pierfranco Maffè e dei rappresentanti della Concessionaria Tentori Spa, filiale di Monza, importante realtà parte della rete Iveco in Italia. IL MASSIF, LANCIATO IN OCCASIONE del Samoter di Verona un anno fa, si inserisce in una significativa nicchia di veicoli da lavoro a trazione integrale e rientra nel segmento dei fuoristrada professionali leggeri. È adatto a qualsiasi terreno e offre il comfort di una vettura. L’offerta Iveco prevede tre modelli a tre e cinque porte nelle versioni station wagon, pick up e cabinato. Tentori SpA è Concessionaria Iveco dagli anni ’70 e ha una sede principale a Molteno in provincia di Lecco, una filiale importante a Monza e 18 officine autorizzate che rientrano nel suo territorio di presidio assicurando la copertura del servizio di assistenza 24 ore. IL PARCO DELLA VILLA REALE DI MONZA, progettato e realizzato dell’Architetto Luigi Canonica nel 1805,
è considerato per la sua estensione il più grande parco d’Europa recintato. Si snoda infatti su un terreno di 700 ettari. All’interno di esso oltre alla Villa Reale - grande complesso di stile neoclassico costruito per volontà di Maria Teresa d’Austria nel 1777 e utilizzato dai reali austriaci e da quelli italiani successivamente, per poi essere donato da Vittorio Emanuele III nel 1934 ai Comuni di Monza e Milano - trovano spazio da tempo anche il celebre Autodromo di Monza, un campo da golf a 27 buche, oltre a boschi, prati, il bacino fluviale del Lambro, 13 cascine e 3 mulini.
Lo staff del Parco di Monza, di Audio Pro Group e della Concessionaria Iveco Tentori Spa filiale di Monza.
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la mia vita Dal 1 gennaio 2009 i principali dispositivi per la sicurezza attiva saranno montati di serie su tutti i veicoli Volvo Trucks della gamma FH. Sistema di controllo della corsia di marcia (LSS) Assistenza al cambio di corsia (LCS) Controllo della stabilità (ESP) Avviso al conducente stanco (DAS)
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VOLVO TRUCKS / RINNOVATA L’INTERA GAMMA DELLE CATENE CINEMATICHE
Massima potenza, consumi al minimo Lino Sinari ZINGONIA - Aumentare la potenza e ridurre i consumi. Questa la mission delle nuove catene cinematiche Volvo. Il costruttore svedese ha iniziato l’an no in corso lanciando il truck più potente del mondo, un Volvo FH16 con una potenza di 700 cv. Ora sta rinnovando l’intera gamma delle catene cinematiche. Il risultato è maggiore potenza, riduzione del consumo di carburante fino al tre per cento e il 40 per cento in meno di emissioni di CO2. “Lavoriamo - ha dichiarato Ricard Fritz, capo della pianificazione strategica in Volvo Trucks - per offrire ai nostri clienti prodotti che aumentino la redditività e riducano i costi. Le nostre nuove catene cinematiche con motori potenti, economici e affidabili, il cambio automatizzato I-Shift e il freno motore Veb+ consentono di mantenere una velocità media superiore e di ottenere così una maggiore produttività in meno tempo. Allo stesso tempo, i consumi sono notevolmente ridotti”. I L PROGRAMMA di rinnovo copre tutte le varianti dei motori Volvo Trucks da 7, 11 e 13 litri, disponibili ora in configurazione Euro 5. Diversi miglioramenti tecnici incentrati sull’ottimizzazione della combustione e un nuovo convertitore catalitico Scr hanno permesso di combinare potenza elevata ed emissioni ridotte senza incrementare il consumo di carburante. Per i motori da 11 e 13 litri, la rumorosità ai bassi regimi è stata ridotta di 2 dB. Inoltre, un’ulteriore evoluzione del cambio automatizzato I-Shift contribuisce alla riduzione dei consumi e a un più elevato comfort di guida. Per i veicoli con motore da 13 litri e cambio I-Shift, il consumo di carburante è stato ridotto del tre per cento rispetto alla versione precedente. “Abbiamo raggiunto - ha dichiarato Ricard Fritz - una posizione di leadership nell’efficienza nei consumi grazie alla prima generazione del motore da 13 litri. Con la nuova generazione di motori abbiamo rafforzato ulteriormente questa posizione”. La nuo va gamma di motori consente di ridurre il consumo di carburante ma produce anche maggiore potenza e coppia. La gamma di motori Volvo Trucks comprende ora potenze da 240 a 700 cv. Vediamoli nel dettaglio i nuovi propulsori.
“
Dopo aver lanciato il truck più potente del mondo (un FH16 da 700 cv) il costruttore svedese punta al rinnovo dei modelli, Volvo FH e FM con motori da 13 e 11 litri fino alla variante da 7 litri montata su FE e FL, ora tutti disponibili in configurazione Euro 5. Si può arrivare a risparmiare carburante fino al tre per cento rispetto alla precedente versione, mentre le emissioni di CO2 vengono ridotte del 40 per cento
IL MOTORE VOLVO D13 può essere montato sia sul Volvo FH che sul Volvo FM ed è ora disponibile con una potenza da 540 cv, 20 cv in più rispetto al modello precedente. Il picco di coppia è ora di 2.600 Nm, con un aumento di 100 Nm, già a partire da 1.000 giri/minuto. Ciò fornisce al motore un più ampio raggio operativo nonché maggiore stabilità e reattività. In combinazione con la coppia aumentata, consente di ridurre il consumo di carburante e i cambi marcia. Sia il Volvo D13 che il Volvo
Le nuove catene cinematiche consentono di mantenere una velocità media superiore e una maggiore produttività in meno tempo. Inoltre, i consumi sono notevolmente ridotti.
D11 sono disponibili in versioni in grado di soddisfare gli standard Eev (Enhanced Environmentally friendly Vehicle), ovvero le normative di applicazione volontaria che prevedono
emissioni di fumi e particolati ulteriormente ridotte rispetto a quanto stabilito dalle leggi vigenti per favorire l’introduzione di veicoli con minore impatto ambientale. “In molti paesi eu-
ropei - ha aggiunto Fritz - i proprietari di truck sono incoraggiati a passare a veicoli conformi allo standard Eev. Per questo motivo ora offriamo sia il Volvo D13 che il Volvo D11 in versio-
ne Eev”. N ELL’ ESTATE 2008, Volvo Trucks ha lanciato un motore completamente nuovo da 11 litri per il modello Volvo FM. L’obiettivo era rispondere alle parti-
Arriva anche un nuovo cambio I-Shift
L’obiettivo è sempre lo stesso: risparmiare carburante ZINGONIA - Nuove catene cinematiche ma, per risparmiare carburante, anche un nuovo cambio. Volvo Trucks ha introdotto un’ulteriore evoluzione del sistema di cambio automatico IShift che dispone di diverse funzionalità intelligenti per la riduzione dei consumi, il miglioramento della trazione e il comfort di guida. “Volvo I-Shift - ha dichiarato Ricard Fritz - è già il miglior cambio automatizzato del mercato e grazie alle nuove funzionalità consolida ulteriormente la sua posizione”. Volvo Trucks ha operato notevoli investimenti nella riduzione dei consumi e nel miglioramento delle prestazioni dei propri veicoli, intervenendo non solo sui motori ma sull’intera catena cinematica. E in questo ambito, I-Shift ricopre un ruolo centrale. Più della metà dei veicoli Volvo FH e Volvo FM venduti in Europa ha ora in dotazione il cambio I-Shift. Questo cambio automatizzato è stato ora adattato in base alle superiori prestazioni dei nuovi motori e per ridurre al minimo le perdite di potenza nella catena cinematica. Inoltre, l’ambito operativo dell’I-Shift è stato ulteriormente ampliato attraverso nuove funzionalità. VEDIAMO LE PRINCIPALI FUNZIONALITÀ introdotte, a cominciare dalla funzione ruota libera migliorata “I-Roll”. IRoll riduce i consumi e entra in funzione automaticamente nei casi in cui non siano necessari né la potenza motore né il freno motore. A seguire, abbiamo una riduzione dei consumi per trasporti eccezionali. Per l’efficienza nei consumi e il
comfort di guida migliori, il conducente può segnalare se un veicolo è a pieno carico o meno. In questo modo è possibile ottimizzare i cambi marcia. Quando il veicolo non è a pieno carico, il consumo è basso quanto quello dei veicoli dotati del pacchetto software Long Haul, Fuel & Economy (Lungo raggio, carburante ed Economy). ALTRA CARATTERISTICA INNOVATIVA è l’elevato comfort di guida su fondo allentato o scivoloso. Diverse nuove funzionalità aiutano il conducente durante la guida in condizioni difficili. Ad esempio, “Prestazioni avanzate in fuoristrada” ottimizza il cambio marcia e lo rende più efficiente, migliorando la capacità di spunto e il comfort di guida su superfici stradali difficili o accidentate. Queste funzionalità sono progettate per applicazioni pesanti, come la cantieristica e il trasporto di legname. Infine, maggiore facilità di guida nel traffico. Per evitare cambi marcia inutili e adattare più facilmente la velocità quando il veicolo si muove nel traffico, è possibile utilizzare il regolatore del minimo. “Volvo I-Shift - ha spiegato Ricard Fritz - contribuisce a migliorare il risparmio di carburante in diversi altri modi. Il progresso è più sicuro. I costi di manutenzione e riparazione sono più bassi. E, non da ultimo, è facile trovare bravi conducenti. Grazie a I-Shift, non è necessario cambiare marcia manualmente. I-Shift facilita notevolmente la guida, per questo è il sistema preferito da molti conducenti”.
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Entusiasta Staffan Jufors, Presidente e Ceo
“Siamo leader nell’efficienza dei consumi” ZINGONIA - “La riduzione del consumo di carburante è una delle principali priorità dei nostri clienti. La nuova gamma di motori e trasmissioni ci consente di rafforzare la nostra leadership nel campo dell’efficienza dei consumi”. Con queste parole Staffan Jufors, Presidente e Ceo di Volvo Trucks, commenta l’introduzione da parte del costruttore svedese della nuova gamma di motori e trasmissioni che consentono di ridurre il consumo di carburante fino al tre per cento, con il 40 per cento in meno di emissioni di diossido di azoto e, per di più, erogando maggiore potenza. Questa volta l’attenzione è stata posta sui modelli Volvo Trucks più venduti, Volvo FH e Volvo FM con motori da 13 e 11 litri.
Anche il motore Volvo da 7 litri, montato su Volvo FE e Volvo FL, verrà lanciato in una nuova versione. GRAZIE A DIVERSE MODIFICHE TECNICHE che consentono di ottimizzare la combustione e a un’ulteriore evoluzione del cambio automatizzato I-Shift, Volvo ha ridotto notevolmente i consumi. Per i veicoli con motore da 13 litri e il Volvo I-Shift, il consumo di carburante è stato ridotto del tre per cento rispetto alla versione precedente (Euro 5 incentivi). Per il motore da 11 litri, la riduzione corrispondente è dell’uno-due per cento. La gamma di potenza è stata notevolmente ampliata e il motore rappresenta ora la soluzione più efficace per il risparmio di carburante disponibile nell’intera gamma Volvo FM. In una prospettiva di 20 anni, il consumo di carburante e l’impatto ambientale di un tipico veicolo Volvo sono stati ridotti del 20 per cento. “Si tratta - ha aggiunto Jufors - di migliora-
menti concreti, che aumentano la profittabilità dei clienti. Un risparmio di carburante di pochi punti percentuali rappresenta un’ingente quantità di denaro, particolarmente nei trasporti a lungo raggio, dove spesso si percorrono oltre 200.000 km l’anno”. I VEICOLI SONO DIVENTATI PIÙ EFFICIENTI dal punto di vista del consumo di carburante ma anche più potenti allo stesso tempo. La potenza del motore da 13 litri è ora di 540 cv mentre il picco di coppia è ora di 2.600 Nm, con un aumento di 100 Nm. Il Volvo D11 è disponibile nelle potenze fino a 450 cv, con coppie fino a 2.150 Nm. Il Volvo D7 è disponibile anche nella variante da 340 cv e 1.300 Nm di coppia. I nuovi motori sono anche i più puliti di sempre e sono conformi ai requisiti sulle emissioni Euro 5 in vigore dal 1 ottobre 2009. Il nuovo standard prevede una riduzione delle emissioni di ossidi di azoto del 40 per cento.
A destra e qui sopra in centro attorniato dagli altri veicoli della gamma Volvo, il truck più potente del mondo, l’FH16 con potenza di 700 cv. Il nuovo step tecnologico del costruttore svedese consiste nel rinnovo dell’intera gamma delle catene cinematiche. colari esigenze delle applicazioni in cui il peso è un fattore fondamentale, ad esempio i trasporti di merci sfuse o con au tocisterne. Ora la gamma è stata ampliata con maggiori potenze per rendere il Volvo D11 un’alternativa ancora più interessante per applicazioni di cantieristica, servizi di trasporto regionali e raccolta rifiuti. IL VOLVO D11 è disponibile con potenze da 330 a 450 cv e consente di ridurre i consumi di circa il due per cento rispetto alla versione Euro 5 precedente. Il Volvo D11 in combinazione con I-Shift e Veb offre prestazioni elevate e consumi ridotti. Il Volvo D7, che si colloca nel segmento medio coperto dai
Volvo FL e Volvo FE, è ora disponibile in ulteriori classi di potenza. “Una gamma più ampia di potenze - ha spiegato il capo della pianificazione strategica in Volvo Trucks - facilita l’ottimizzazione di ciascun veicolo in base alle diverse esigenze. E con una potenza fino a 340 cv, il Volvo FE rappresenta ora un’eccellente alternativa non solo per la distribuzione regionale ma anche per la cantieristica pesante e la raccolta rifiuti”. PIÙ DELLA METÀ dei veicoli Volvo FH e Volvo FM ha ora in dotazione il cambio I-Shift. La nuova versione di I-Shift offre funzionalità e software più intelligenti che consentono di ri-
durre i consumi e migliorare il comfort. È dotato di un’ulteriore evoluzione della funzione ruo ta libera, la possibilità di
scegliere cambi marcia efficienti quando si guida in assenza di carico e di agire sul regolatore del minimo per evitare inutili
VOLVO D13C - EEV 420, 460, 500 cv per Volvo FM o Volvo FH. Trattamento gas di scarico Scr. Coppia max 2.100 - 2.500 Nm Potenza max Veb di 300 kW a 2.300 giri/min (opzione per 420 cv). Potenza max Veb+ di 375 kW a 2.300 giri/min (opzione per tutte le potenze). Presa di forza coppia massima prelevabile di 1.000 Nm con veicolo fermo o 650 Nm con veicolo in movimento. Se si utilizza olio Vds4, l’intervallo di sostituzione è di 100.000 km. VOLVO D11C - EURO 5 330, 370, 410, 450 cv per Volvo FM. Trattamento gas di scarico Scr.
ca e il trasporto di legname, IShift offre una nuova funzionalità che migliora la trazione su fondo allentato o scivoloso.
Meno emissioni di agenti inquinanti
Veicoli 100 volte più puliti in 20 anni
In dettaglio le caratteristiche tecniche dei nuovi motori VOLVO D13C - EURO 5 380, 420, 460, 500 cv per Volvo FM. 420, 460, 500, 540 cv per Volvo FH. Trattamento gas di scarico Scr. Coppia massima 1.900 - 2.600 Nm. Potenza max Veb di 300 kW a 2.300 giri/min (opzione per 380 e 420 cv). Potenza max Veb+ di 375 kW a 2.300 giri/min (opzione per tutte le potenze). Presa di forza coppia massima prelevabile di 1.000 Nm con veicolo fermo o 650 Nm con veicolo in movimento. Se si utilizza olio Vds4, l’intervallo di sostituzione è di 100.000 km.
scalate di marcia. Ad esempio, è facile regolare la velocità quando si guida nel traffico. Per applicazioni come la cantieristi-
Coppia massima 1.600 - 2150 Nm. Potenza max Veb di 290 kW a 2400 giri/min (opzione per tutte le potenze). Presa di forza coppia massima prelevabile di 1.000 Nm con veicolo fermo o 650 Nm con veicolo in movimento. Se si utilizza olio Vds4, l’intervallo di sostituzione è di 100.000 km. VOLVO D11C - EEV 330, 370, 410 cv per Volvo FM. Trattamento gas di scarico Scr. Coppia massima 1.600 - 1.950 Nm. Potenza max Veb di 290 kW a 2.400 giri/min (opzione per tutte le potenze). Presa di forza coppia massima prelevabile di 1.000 Nm con veicolo fermo o 650 Nm con veicolo in movimento. Se si utilizza olio Vds4, l’intervallo di sostituzione è di 100.000 km. VOLVO D7F - EURO 5 240, 260, 290 cv per Volvo FL. 240, 260, 300, 340 CV per Volvo FE. Trattamento gas di scarico Scr. Coppia massima 940 - 1.300 Nm. Freno motore con potenza max di 188 kW a 2.800 giri/min (opzione per tutte le potenze). Presa di forza coppia massima prelevabile di 600 Nm. Se si utilizza olio Vds3 o Vds4, l’intervallo di sostituzione è di 100.000 km.
ZINGONIA - La nuova generazione di motori diesel introdotta da Volvo Trucks è caratterizzata da una notevole riduzione delle emissioni di agenti inquinanti. Negli ultimi venti anni, i veicoli Volvo sono diventati 100 volte più puliti. “Abbiamo ridotto le emissioni di agenti inquinanti - ha dichiarato Lars Mårtensson, direttore delle problematiche ambientali in Volvo Trucks - tanto da raggiungere livelli di sostenibilità a lungo termine. Di conseguenza, possiamo concentrarci completamente sul ridurre ulteriormente i consumi e l’impatto sul clima dei nostri veicoli. Persino oggi un truck con motore diesel è estremamente efficiente in termini di risparmio di carburante. Rispetto a una normale autovettura, un veicolo Volvo da 40 tonnellate consuma appena cinque volte più carburante, anche se trasporta un peso venti volte maggiore”. INSIEME ALLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI di gas di scarico, il consumo di carburante e le emissioni di CO2 sono state ridotte di circa il 20 per cento. L’obiettivo del costruttore svedese è proseguire questo trend, riducendo il consumo di carburante almeno dell’uno per cento ogni anno. La più recente generazione di motori Volvo è la più pulita ed efficiente nei consumi mai prodotta. Attraverso l’ottimizzazione della combustione e il trattamento efficace dei gas di scarico, i motori Volvo abbinano un basso consumo di carburante a basse emissioni. In un veicolo dotato di motore Volvo da 13 litri e di cambio automatico I-Shift, il consumo di carburante e l’impatto ambientale sono stati ridotti del tre per cento. ANCHE GLI ALTRI MOTORI SONO più efficienti di prima dal punto di vista dei consumi. Le emissioni inquinanti soddisfano i requisiti per le emissioni Euro 5, il nuovo standard europeo per il controllo dell’inquinamento, in vigore dall’autunno del 2009. Molti dei nuovi motori Volvo D13 sono disponibili in versioni in grado di soddisfare gli standard Eev. “Con il rinnovo dell’intera gamma di motori - ha aggiunto Mårtensson - tutti questi miglioramenti avranno un impatto notevole sull’ambiente. Oltre a migliorare costantemente i nostri motori, stiamo investendo notevoli risorse nello sviluppo di veicoli ibridi e in altre tecnologie che offrano un potenziale di riduzione drastica dei consumi e dell’impatto ambientale”.
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ATTUALITÀ Massimiliano Campanella CEREA - Come affrontano l’annus horribilis in casa Isuzu? Con veicoli robusti, pronti a fare la loro parte nell’azienda del cliente. E con una serie di facilitazioni che vengono incontro all’autista che, diciamocelo chiaro, in questo periodo così nero ci pensa su due volte prima di cambiare il camion. Alla sede di “Midi Europe”, gruppo al quale appartiene il marchio nipponico, funzionari e dirigenti parlano volentieri al cronista. Chi vi si avvicina per la prima volta, però, rimane all’inizio per plesso: “Chi è il direttore commerciale? Vorrei parlarci...”. Niente da fare. Alla “Midi Europe” la classica scala gerarchica, tipicamente burocratica, non esiste. “Guardi - è la cortese risposta - qui siamo estremamente flessibili. Ciascuno di noi sa qual è il suo compito e lavora per occuparsene nel migliore dei modi”. Chissà, forse è questo il segreto per affrontare la crisi. Tant’è che i fun zionari che incontrano il cronista alla fine sono due. E proprio non ne vogliono sapere di essere “etichettati” con un ruolo. A PARLARCI SONO Albino Ambroso e Lucio De Poli. Il primo ci parla dell’andamento generale del mercato e del momento tutt’altro che facile che attraversa anche il settore dei leggeri. Il secondo pone l’accento sugli aspetti tecnici, ma è anche Responsabile della rete. Certo non prenderà molto bene il fatto che l’abbiamo “etichettato”, ma di fatto è colui che, in Isuzu, segue le concessionarie, affianca il management dei dealer nelle proposte di vendita, cerca nuovi partner per estendere la rete. Insomma, ha il polso della situazione. Com’è andata nel 2008 in casa Isuzu Italia? “Abbiamo consegnato - ci ha detto De Poli - in totale 1.435 veicoli, di cui in massima parte, ovvero 1.038 unità, veicoli leggeri, da 35 quintali. Il resto è relativo a modelli di portata superiore, con una buona quota del 75 quintali, del quale abbiamo con segnato 397 unità. Si tratta del P 75 Evolution, che viene particolarmente apprezzato nel settore dell’ecologia. È dotato di cambio robotizzato Nees 2, ovvero meccanico ma con servomeccanismi che eliminano di fatto l’utilizzo della frizione, e ha la guida a destra. È molto apprezzato per le sue dimensioni, per una tara decisamente leggera in raffronto alla concorrenza e per la motorizzazione: viaggia con un propulsore da 5,2 litri che eroga una potenza di 190 cv. Per ridurre le emissioni è dotato di filtro antiparticolato di tipo chiuso autorigenerante”. Insomma, par di capire che il P 75 Evolution è un po’ la punta di diamante del marchio giapponese. I risultati del 2008 però lasciano a desiderare. “Occorre tenere presente - ha proseguito De Poli - che non abbiamo volutamente forzato la mano con consegne ai concessionari di stock superiori alle previsioni di vendita. Stante il momento congiunturale difficile e il calo del mercato, la politica è stata quella di non caricare troppo i dealer”. “Piuttosto - ha aggiunto Ambroso - siamo vicini alle concessionarie e cerchiamo di fare del nostro meglio perché il momento attuale venga affrontato nel modo più dinamico possibile”. VENIAMO ALLA RETE. Com’è composta quella di Isuzu Italia? “Contiamo complessivamente -
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ISUZU / AL MARCHIO NIPPONICO AFFRONTANO LA CRISI CON FLESSIBILITÀ E VICINANZA ALLA RETE
“ Più vicini ai nostri dealer
A promuovere i veicoli del marchio Isuzu sul mercato italiano ci pensa una rete vasta, consolidata e diversificata. “Siamo orgogliosi della nostra rete - dice Lucio De Poli - ma nel contempo siamo pronti a cogliere occasioni per renderla ancora più capillare”. ci ha risposto Lucio De Poli 54 concessionarie e 120 officine autorizzate. In ogni Regione abbiamo uno o più punti di assistenza. Il centro nord è molto ben coperto, ma anche nel sud Italia registriamo realtà consolidate e dinamiche: il numero dei dealer è evidentemente proporzionale alle richieste e al mercato. Il P 75 si vende un po’ ovunque, laddove serve un’eccezionale disponibilità di carico. Per guidarlo occorre la patente C, ma la nostra gamma propone veicoli per ogni esigenza, dalle 3,5 alle 12 tonnellate con diverse possibili motorizzazioni. Si va dal 3 litri common rail per i mezzi fino a 60 quintali al 5,2 litri per i mezzi da 75 a 100 quintali e fino al 6 cilindri per il P 75, per il quale disponiamo di un propulsore da 7,8 litri. Il dato nazionale - ha continuato il funzionario di Midi Europe - rispecchia le vendite un po’ o vunque. I leggeri, ovvero l’L 35 q a cabina stretta e l’N 35 q a cabina larga, sono quelli che si vendono di più”. LA RETE DI CONCESSIONARIE del marchio Isuzu è basata in
genere su dealer multimarca. Ma ultimamente la politica aziendale ha cambiato un po’ il corso de gli eventi, puntando sulla necessità di una concessionaria di avere un’ampia gamma piuttosto che sulla concorrenza diretta. “Ci appoggiamo ad altri marchi - ci ha detto Lucio De Poli - in prevalenza Volvo Trucks, Man, Daf e Scania, ovvero i colossi che costruiscono truck pesanti. In questo modo andiamo a rappresentare un complemento, mettendo a disposizione della clientela la nostra gamma di veicoli commerciali. In qualche caso abbiamo dealer monomarca, che vendono però sia veicoli commerciali che pick-up Isuzu”. U NA RETE DUNQUE VASTA , consolidata e diversificata, che passa anche attraverso nomi di prestigio, quali Nord Diesel di Mondovì, Diesel 80 di Brescia, Barolo Veicoli Industriali di Magenta, Csa di Bologna, Avi di Rimini, Gianluca Bondatti di Roma, Campania Truck di Salerno, Rufcar in Calabria, Covei in Sicilia, Ribatti Veicoli Industriali di Andria, Covi Servizi di
Chieti, Covi Ovest di San Benedetto del Tronto e Agos di Treviso. “Siamo orgogliosi della nostra rete - ha concluso il manager De Poli - ma nel contempo sempre pronti a cogliere al volo occasioni per renderla massimamente capillare. Ma soprattutto l’importante è che la clientela abbia un punto di rife-
rimento qualificato. Per quanto ci riguarda siamo in grado di offrire mezzi robusti, adatti alle esigenze di chi lavora: ma sta poi a coloro che si interfacciano col cliente dimostrare sul campo tali competenze e dare il giusto indirizzo perché l’acquisto, specie oggi, rappresenti un ottimo investimento”.
Nel 2008 sono stati consegnati in Italia 1.435 veicoli commerciali, in massima parte leggeri da 35 quintali. Ma va molto forte anche il P 75 Evolution, particolarmente apprezzato nel settore ecologico. Nell’anno buio che stiamo vivendo i manager del marchio nipponico sono in più stretto contatto con le 54 concessionarie sparse sul territorio, perché siano sempre più aggressive sul mercato
Troppe le difficoltà di accesso al credito
“Occorre superare la stretta creditizia” CEREA - “Occorre superare le difficoltà di accesso al credito, altrimenti le imprese medio piccole non escono da questo stato di sofferenza”. Sono le parole con cui Albino Ambroso, manager di “Midi Europe”, commenta l’attuale fase di stagnazione. Rispetto al 2007 nel 2008 Isuzu ha perso il 30 per cento, ma sui numeri, non nella sua quota di mercato, che rimane stabile. “Questo è segno - ha spiegato Ambroso di un mercato che si riduce: i dati non possono che rispecchiare questa realtà. Il nostro target è il mondo dell’edilizia, parallelamente alla crisi di questo settore anche quello dei veicoli commerciali ne risente: dalla cantieristica all’idraulico all’artigiano, è tutto questo mondo che ruota attorno all’edilizia in stato di sofferenza. Si tratta di lavoratori che chiedono e hanno bisogno di veicoli robusti, funzionali e affidabili: ma prima di cambiare il camion con uno nuovo ci pensano su”. In che modo Isuzu viene incontro ai trasportatori, soprattutto per superare le difficoltà di acceso al credito? “È proprio questo il vero nodo: le banche, sia che si basino sui vincoli di Basilea 2 sia che prestino attenzione a indici di bilancio che prima neanche guardavano, oggi manifestano sempre meno disponibilità a dare credito alle aziende. Per quanto ci riguarda abbiamo dato il via ad un’operazione di finanziamento a tasso zero, dimostrando coi fatti che la nostra disponibilità è totale. Ma poi è la stessa
società finanziaria che fatica a erogare i finanziamenti”. QUALE POTREBBE ESSERE una soluzione possibile? “Tra le varie possibilità di dare incentivi, una proposta intelligente è quella di dare la possibilità di ammortizzare il bene in un periodo più breve. Se un artigiano con un buon bilancio sa che può scaricare in tre anni, anziché in cinque, l’investimento attuato per l’acquisto di un mezzo nuovo, ciò rappresenterebbe un ulteriore incentivo a dotarsi di un camion più funzionale e moderno, e che inquina di meno. Ai nostri concessionari stiamo dando un supporto totale, per essere più aggressivi sul mercato, e monitoriamo l’andamento, facendo sentire al dealer che siamo al suo fianco, che in questo momento difficile non è solo. È questa stessa impressione che vogliamo abbiano i clienti finali quando si recano in una concessionaria Isuzu. Abbiamo dalla nostra tutti gli elementi per proporre offerte estremamente vantaggiose, si tratta solo di risvegliare un mercato che è tuttora sopito”. E LA ROTTAMAZIONE sta ridando fiato o no? “Troppo presto per dirlo. Stiamo ricevendo qualche richiesta, ma occorre qualche settimana per verificare il tipo d’impatto che avranno i provvedimenti governativi. D’altronde, l’acquisto di un bene strumentale è da sempre oggetto di attenta valutazione. A maggior ragione lo è oggi”.
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Renault Trucks e lo sport: passione e impegno a 360 gradi
Dal calcio al rugby passando per l’hockey TORINO CALCIO - L’accordo siglato quasi a sorpresa nel settembre dell’anno scorso, vede Renault Trucks come sponsor principale di una delle più storiche compagini del calcio italiano. L’accordo è valido per tre anni, anche se bisogna aspettare il risultato di questo campionato difficile per la squadra granata che potrebbe retrocedere in serie B. In quel caso tutto potrebbe essere ridiscusso. TRUCKRACE - Dopo qualche esperienza affidata a piloti totalmente privati, in particolare dal trasportatore, e cliente Renault Trucks, Vojtisek, supportato fin dal 2000 dalla filiale della Repubblica Ceca del marchio, a partire dal 2007 il costruttore francese ha voluto entrare direttamente nel mondo delle corse di camion, supportando in ricerca e logistica il team Frankie Truck Racing, di cui è pilota e manager lo stesso Frantisek Vojtisek. Un impegno quello di Renault Trucks confermato anche per il 2009 e premiato dal terzo posto finale nell’edizione 2008. F1 - È un ruolo di supporto ma di buona visibilità quello di Renault Trucks
nella massima serie automobilistica, il costruttore francese fornisce infatti i 18 Magnum utilizzati dal team ING Renault. DAKAR - Il Kerax è ormai un mezzo tra i più gettonati per chi decide di mettersi alla prova nel raid più famoso del mondo. Anche nell’ultima edizione, la prima svoltasi in Sudamerica i mezzi da cantiere del marchio transalpino hanno garantito l’assistenza a buona parte della carovana. Per la precisione hanno partecipato alla Dakar sette Kerax in assetto gara, con altri dieci impegnati nell’assistenza e uno Sherpa utilizzato come veicolo stampa. HOCKEY SU GHIACCIO - Per la seconda volta in due anni il Ritten Sport sponsorizzato Renault Trucks si gioca in queste settimane la finale play off contro gli eterni rivali del Bolzano. L’anno scorso fu quest’ultimo a prevalere, ma in questa stagione le premesse per la squadra del piccolo comune di Renon sono decisamente buone, ha chiuso infatti la regular season al primo posto e superato agevolmente i primi turni dei play off. La sponso-
rizzazione per il Ritten, che se dovesse aggiudicarsi il titolo parteciperà quest’anno alla Contrinental Cup, è confermata anche per la prossima stagione. OLYMPIQUE LYON - Una cavalcata trionfale, soltanto così può esser definitivo così il rapporto tra la squadra calcistica di Lione, città in cui la sede principale Renault Trucks, e il costruttore. Sei scudetti in sei anni sono del resto un record difficile da superare, con la chicca del settimo titolo consecutivo conquistato la scorsa stagione con Renault Trucks sempre presente, anche se come sponsor tecnico. Un esordio nel mondo del calcio che difficilmente potrà essere ripetuto. LOU RUGBY - Il Lyon Olympique Universitarie è squadra che milita nei quartieri alti del campionato ProD2 l’anticamera del Top14, l’élite del rugby francese. Sempre presente negli ultimi anni nelle finale per il salto di categoria, la squadra annovera tra i suoi sponsor Renault Trucks a completare un quadro di impegno sportivo che non ha paragoni nei costruttori dei mezzi da lavoro.
RENAULT TRUCKS / CLIENTI E DEALER COINVOLTI NELLA “PASSIONE” DEL DERBY TORINESE
Per la Losanga comunque un trionfo La sponsorizzazione del Torino Calcio da parte di Renault Trucks consente quest’anno a clienti e dealer dei veicoli che portano il marchio della Losanga di vivere momenti di grande socialità, rafforzando quello spirito di corpo che è anche alla base del successo del marchio francese in Italia Mauro Zola
TORINO - Diciottomila coppie di bastoni gonfiabili, innocui ma di grande effetto, battono incessanti, con altrettanti tifosi che improvvisano una vera e propria coreografia, martellando uno sulla schiena dell’altro. È uno dei momenti clou di un derby, Torino-Juventus, che se è stato sfortunato per i granata ha comunque riservato al main sponsor della squadra, Renault Trucks, molte soddisfazioni dal punto di vista mediatico. Non c’è infatti sport in Italia che possa in questo campo anche soltanto reggere il paragone con il campionato di calcio di serie A. Per questo resta unica, almeno nel segmento dei veicoli da lavoro, l’operazione di marketing compiuta da Renault Trucks, che dallo scorso settembre è lo sponsor principale della squadra granata. Un impegno forte a livello economico, che vale due milioni di euro a cui si assommano i premi per i vari risultati utili, ma che vale anche una visibilità unica nel mercato italiano, visti i continui passaggi televisivi e il pubblico che affolla gli stadi italiani in occasione di trasferte e incontri casalinghi. È UN ’ OCCASIONE che Renault Trucks pare intenzionata a sfruttare fino in fondo, non limitandosi a invitare clienti e concessionari, che comunque af follano i salottini riservati allo stadio olimpico di Torino e i posti a disposizione in tutte le altre trasferte. Lo si è visto con le iniziative intraprese in occasione del derby di marzo, l’evento che scuote la Torino del pallone ma anche una delle clas siche del calcio italiano, ben coperta da servizi televisivi oltre che trasmessa in diretta da Sky, il cui esisto sfortunato per i granata, sconfitti per 1 a 0, non ha toccato quello che può essere definito un successo per Renault Trucks. Difficile infatti quantificare il numero degli spettatori televisivi che hanno seguito stralci del match oppure le conferenze stampa a esso legate, tutti
eventi in cui il marchio del costruttore risulta in bella evidenza. E poi lo stadio ha rappresentato una cornice di prestigio per i mezzi, uno per ogni gamma che sono stati posizionati là dove l’afflusso dei ti fosi in entrata e uscita dal l’Olimpico torinese è più massiccio. Ma più in generale tutto lo stadio era griffato con i tra dizionali colori Renault Trucks. UN RISULTATO CHE premia l’investimento, deciso dalla Casa ma dre che, dopo aver collezionato successi a iosa nel campionato maggiore francese comparendo sulle maglie del Lione dei record (di cui è competente tifoso l’Amministratore Delegato della filiale italiana Yves Garin, fresco appassionato del campionato italiano), ha deciso di presentarsi anche nel campionato italiano, trovando un accordo qua si a sorpresa con Urbano Cairo, uomo forte
della pubblicità, editore e da qualche anno patron della squadra granata. DEL RESTO la frequentazione con lo sport più amato dagli italiani rappresenta per il costruttore un modo elegante e funzionale di mantenere i con-
tatti con quelli che oggi sono le sue più importanti risorse e cioè i clienti. Per loro il derby è stato molto di più di una partita, piuttosto una giornata di full immersion nel mondo del calcio, iniziata nel pomeriggio con un’apprezzata visita al-
l’impianto, dal cam po fino agli spogliatoi della squadra, e conclusasi al termine della partita con l’incontro con i giocatori. Il tutto come già det to riservato a una fetta di clienti selezionati accompagnata dai rispettivi dealer, un
Yves Garin, a sinistra, Amministratore Delegato di Renault Trucks Italia, in una foto di gruppo allo Stadio Olimpico di Torino. Renault Trucks è da settembre sponsor principale della squadra granata.
elenco che comprendeva nomi di aziende importanti, come quello del Gruppo Gavio, che da qualche anno ha conquistato a suon di ma xi ordini un posto di rilievo nel l’agenda delle direzioni commerciali di tutti e sette i costruttori di veicoli pesanti. IN QUESTO CASO si trattava naturalmente di imprenditori piemontesi, ma il campionato di settimana in settimana tocca gran parte delle regioni italiane e quindi l’iniziativa può essere ampliata alle altre zone, a partire dalla Lombardia, in cui il Torino ha fatto tappa due volte, a prendo ai clienti Renault Trucks le porte della tribuna di San Siro. Quanto di tutto ciò si concretizzi in risultati pratici è ancora presto per poterlo quantificare, azioni di questa portata possono portare con il tempo frutti importanti, certo è che nei salottini dello stadio la sera del derby non si è parlato soltanto di calcio.
IVECO / Porta il nome di Genlyon il pesante nato dalla joint venture con la cinese Saic
Lo Stralis dagli occhi a mandorla PECHINO - Si chiama Genlyon il nuovo veicolo della gamma pesante della Saic-Iveco Hongyan Commercial Vehicle (SIH) destinato al mercato interno cinese è stato presentato lo scorso mese a Pechino nello splendido scenario dello Stadio Nazionale, vicino ai più famosi siti Olimpici del “Nido d’uccello” e del “Cubo d’Acqua”. Alla manifestazione hanno preso parte l’Ambasciatore d’Italia in Cina Riccardo Sessa, il Vice President di Saic Xiao Guopu e l’Amministratore De legato di Iveco Paolo Monferino, oltre al General Manager della SIH (Saic-Iveco Hongyan ) Yang Shuyi. GENLYON È IL PRIMO frutto della joint-venture tra Saic e Iveco che, progettato direttamente in Cina, ha portato l’eccellenza tecnologica e la qualità
europea di Iveco nel mercato cinese, consentendo un ingresso strategico nel segmento premium dei veicoli pesanti. Prodotto nello stabilimento SIH di Chongqing, nel cuore della Cina, il Genlyon sfrutta la combinazione tra il design aerodinamico della cabina e l’alto
rendimento del motore di ultima generazione per presentarsi come un veicolo alto di gamma che garantisce un consumo ridotto di carburante rispetto alla migliore concorrenza mondiale. L’ ECCELLENZA tecnologica di Genlyon si mostra subito grazie alla cabina ereditata
dallo Stralis Active Space, caratterizzata da allestimenti interni e un design esterno appositamente studiati per il mercato locale, con condizionatore d’aria e sedile lato guidatore a sospensione d’aria di serie. I sistemi elettronici di tipo CAN sono usati per gestire i sistemi di sicurezza e di funzionamento del veicolo, garantendo un elevato livello di assistenza alla guida. I L CUORE DI G ENLYON è il motore Cursor, collegato a un cambio 12 marce sincronizzate attraverso una frizione di 430 mm di diametro. Il lancio del veicolo corrisponde an che al debutto mondiale del nuovo motore Cursor 9. Derivato dalla gamma Cursor di FPT, questo nuovo motore, con cilindrata 9 litri, dotato di common rail di ultima generazione, è prodotto
localmente in Cina. Il motore è disponibile in quattro versioni con una potenza che varia dai 270 ai 400 cv, ed è certificato secondo le norme Euro 3 relative alle emissioni e progettati per una possibile evoluzione a Euro 4 ed Euro 5, in linea con la politica dei trasporti cinese. L’OFFERTA PER IL GENLYON prevede per adesso oltre 800 diverse combinazioni, che andranno ad ampliarsi progressivamente garantendo così una vasta gamma di versioni in grado di rispondere alle diverse esigenze dei clienti per ogni tipo di missione. Il veicolo è progettato con 49 t di massa totale combinata, con capacità di 7 t anteriore e 26 t per i ponti posteriori. La capacità tecnica degli assali è studiata per l’uso di pesi maggiorati laddove le circostanze lo permettano.
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LIGHT COMMERCIAL VEHICLES FORD / A FEBBRAIO REGISTRATA UNA CRESCITA DI CONTRATTI DEL 14,7 PER CENTO Massimiliano Campanella
ROMA - Dire che tutte le Case co struttrici si dibattono con una crisi economica difficilmente prevedibile in tali dimensioni è or mai retorica. L’annus horribilis è appena cominciato, che un po’ tutte le aziende - siano esse grandi, medie o piccole - hanno iniziato a ridimensionarsi, a tagliare i costi di produzione, a riorganizzare i processi produttivi. Il Mondo dei Trasporti, da sempre attento alle dinamiche economiche e aziendali del settore, sta incontrando un po’ tutti i rappresentanti dei maggiori produttori, per fare il punto su tali processi, capire come si muo vono in questo momento contingente di estrema difficoltà e, in ultima analisi, quali so no le aspettative per il futuro. Abbiamo bisogno un po’ tutti di saperlo: imprenditori, concessionarie, trasportatori. IN CASA FORD ne abbiamo parlato con Marco Alù, un manager di provata esperienza. Si è laureato in Economia e Commercio all’Università di Roma, dopodiché la sua carriera è cominciata nel 1990 in Nissan Italia e dal 1999 è in Ford Italia, dove ha ricoperto diversi incarichi: Sales Planning & Distribution Manager e dal 2003 District Manager per il Centro-Sud. Dal 2 febbraio 2006 occupa invece la posizione di Responsabile Fleet e Remarketing. Parla fluentemente inglese e francese ed è profondo conoscitore del mercato italiano, così come di quelli dei Paesi dell’Unione Europea. Com’è andato il 2008 per i veicoli commerciali? Quali i dati di Ford a consuntivo dell’anno? “Stando ai dati Unrae/Anfia il 2008 - ci ha risposto il Responsabile Fleet e Remarketing del costruttore statunitense - ha fatto registrare, rispetto al 2007, una flessione dell’8,6 per cento nel mercato consegne e del 18,5 nel mercato contratti. Nel 2008 Ford ha totalizzato 18.421 consegne con uno share del 7,98 per cento, conservando la leadership tra gli importatori”. La crisi ha iniziato a farsi sentire dall’autunno 2008. In che modo ha inciso su Ford e sul segmento dei veicoli com-
Eppur qualcosa si muove Ma è troppo presto per gioire, alla luce di una crisi che nel costruttore statunitense ha iniziato ad avvertirsi nel febbraio 2008 con un calo progressivo del mercato, per appesantirsi nel mese di maggio nelle consegne. A fine anno la flessione è stata nel primo caso del 18,5 per cento, nel secondo dell’8,6. Quale la reazione? Lo chiediamo a Marco Alù, dal febbraio 2006 Responsabile Fleet e Remarketing di Ford Italia
Marco Alù, Responsabile Fleet e Remarketing di Ford Italia.
tamazione statale ha certamente creato interesse e stimolato il mercato. Nel nostro caso, abbiamo rilevato un forte incremento del traffico presso i nostri Ford Partners e, su febbraio 2009, abbiamo registrato una crescita nel l’acquisito, ovvero di contratti, pari al 14,7 per cento rispetto allo stesso mese del 2008. Tuttavia, è ancora prematuro affermare se e quanto durerà, così come fornire dati attendibili sul mercato. Per saperlo occorre attendere, siamo ancora solo agli inizi dell’entrata in vigore dei provvedimenti governativi”. QUALI A QUESTO PUNTO le previsioni per Ford relative al 2009? “La nostra stima per il 2009 è di 215.000 immatricolazioni nel segmento da zero a 35 quintali di Ptt”. merciali? Quali a suo giudizio le categorie che più ne hanno risentito? “La crisi è iniziata già dal febbraio 2008 con un calo pro gressivo del mercato contratti, mentre nel mercato consegne ha iniziato a manifestarsi da maggio 2008. Ford ha subito il calo del mercato. Le categorie che più ne hanno risentito so no state e sono le piccole aziende, quelle relative al settore dell’edilizia e del suo indotto e le aziende produttrici di camper”. Q UALI I PROVVEDIMENTI assunti da Ford per venire incontro ai clienti in un momento di estrema difficoltà come quello attuale? Si stanno studiando, o sono già state attuate, promozioni par ticolari, sconti, facilitazioni, supporto nelle vendite...? “Ford ha anticipato il governo, mettendo a disposizione
della clientela il proprio incentivo rottamazione, quello che i nostri clienti ben conoscono, ovvero l’Eco Incentivo Ford da 1.250 euro più Iva. Questo già a partire dal 1° gennaio 2009. Così come finanziamenti a tasso agevolato. In aggiunta, Ford propone il suo noleggio a lungo termine Fbp (Ford Business Partner, ndr) quale soluzione mo derna e completa per la gestione delle flotte aziendali”. Uno degli elementi scatenati dalla crisi è la difficoltà di accesso al credito. In che modo Ford viene incontro ai suoi clienti? “Abbiamo collaborato con la nostra finanziaria (la Fce Bank, ndr) per offrire ai nostri clienti un tasso agevolato”. L A ROTTAMAZIONE ha ridato fiato al settore? Come si è mosso il mercato? “La rot-
“La rottamazione statale ha certamente creato interesse e stimolato il mercato. - dice Marco Alù - Nel nostro caso, abbiamo rilevato un forte incremento del traffico presso i Ford Partners”.
Obiettivo: superare le aspettative dei clienti del segmento
Punta di diamante la nuova Fiesta Van ROMA - Punta di diamante dei leggeri Ford è la nuova Fiesta Van, che ha fatto il suo debutto l’anno scorso, portando praticità, stile e divertimento nel segmento europeo dei veicoli commerciali leggeri. Derivata dalla nuova Ford Fiesta, che viene distribuita in Europa dall’autunno 2008, la Fiesta Van è stata progettata per soddisfare le esigenze di clienti che ne fanno un uso professionale o privato e, dall’inizio di quest’anno, è disponibile nella maggior parte dei mercati europei. “Con la sua ultima versione ha spiegato Alù - la nuova Fiesta Van punta a superare le esigenze e le aspettative dei clienti commerciali che desiderano un veicolo furgonato di dimensioni ridotte. L’ingombro esterno compatto, il pratico vano di carico e i costi ridotti di possesso rendono Fiesta Van la scelta ideale per consegne espresse in città, parchi macchine di servizio e per gli artigiani, grazie alla sua capacità di coniugare la praticità di un furgone con lo stile e la fruibilità di un’autovettura”. I L NUOVO MODELLO mantiene molte delle qualità della nuova Ford Fiesta, a partire dalla quale è stato sviluppato. La carrozzeria a 3 porte solida, ma leggera, garantisce una guida sicura e agile, livelli elevati di durevolezza, bassi consumi di carburante ed emissioni ridotte, oltre a una capacità di carico che risponde alle esigenze del segmento dei veicoli commerciali leggeri. La nuova Fiesta Van può anche vantare una notevole eleganza, grazie al kinetic design che sta alla base della scocca a 3 porte. I vetri laterali posteriori sono ora pannelli metallici in tinta con la carrozzeria, mentre i sedili posteriori non ci sono: al loro posto un vano di carico pulito e senza soluzione di continuità. Il volume del vano di carico supera i 1.000 litri, con una lunghezza massima di utilizzo pari a 1.292 mm, larghezza massima di carico di 1.278 mm (1.004 mm fra gli archi passaruota) e altezza fino a 936 mm. Lo spazioso compartimento di carico è separato dal vano passeggeri tramite una paratia standard a mezza altezza. MA DI QUESTI TEMPI occorre tenere d’occhio i costi di possesso. Da questo punto di vista la nuova Fiesta Van è disponibile in una gamma
ben bilanciata di motori, per offrire ai clienti del segmento commerciale un eccellente risparmio di carburante. Tra i sistemi propulsori disponibili si contano il motore a benzina Duratec 16 valvole da 1,25 litri (82 cv/60 kW), il parsimonioso Duratorq TDCi turbo diesel da 1,4 litri (68 cv/50 kW), oltre al motore di punta della gamma, il Duratorq TDCi turbo diesel da 1,6 litri (90 cv/66 kW) con filtro antiparticolato Dpf (Diesel Particulate Filter) standard a ciclo chiuso con catalizzatore ossidante. Con un consumo di carburante combinato pari a soli 4,2 l/100 km (67,3 mpg) e una media di emissioni di Co2 pari a 110 g/km, entrambi i motori diesel offrono un rapporto qualità-prezzo ecocompatibile e garantiscono un risparmio reale di carburante ai clienti del segmento commerciale rispetto ad altri sistemi propulsori diesel precedenti. O LTRE ALLA F IESTA VAN , la gamma Ford propone ovviamente gli ampiamente collaudati Ford Transit e Transit Connect. Per tutti i Transit con trazione anteriore è disponibile il nuovo motore Duratorq TDCi da 2,2 litri con una potenza massima in uscita di 115 cv (85 kW) e cambio manuale a 6 rapporti di serie, in sostituzione della precedente combinazione da 110 cv (81 kW) con 5 rapporti. Il nuovo motore da 115 cv raggiunge il picco di potenza a 3.500 giri/min e ha una coppia massima di 300 Nm a 1.800-2.000 giri/min, con un miglioramento di ben 15 Nm rispetto alla versione precedente.
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N° 177 / Marzo 2009 Il Mondo dei Trasporti
MERCATO COMMERCIALI / NONOSTANTE IL BILANCIO DEI PRIMI DUE MESI PIÙ NEGATIVO DI SEMPRE IN FATTO DI IMMATRICOLAZIONI
Le vendite Piaggio continuano a volare La gamma dei veicoli commerciali dell’azienda di Pontedera non conosce la parola crisi. In gennaio e febbraio, in un mercato in flessione del 37,03 per cento, ha registrato un incremento del 6,46 per cento rispetto al risultato già record dello stesso periodo dello scorso anno. Le prospettive del settore nell’immediato futuro al vaglio dei nuovi incentivi Remo Reggi
PONTEDERA - Il mercato dei vei coli commerciali con un Ptt fino a 3,5 tonnellate, come era nelle previsioni, ha chiuso i pri mi due mesi dell’anno con una pesantissima caduta del 37,03 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una déblacle ancora più seria rispetto alle stesse pessimistiche previsioni. Un solo marchio si è sal vato e, dobbiamo dire, alla gran de: Piaggio. Sì, perché l’azienda di Pontedera non solo ha dimostrato di essere l’unica in controtendenza, ma la sua crescita del 6,46 per cento costituisce un risultato straordinario se paragonato al bilancio dei primi due mesi del 2008 che era da considerare record rispetto allo stesso periodo del 2007. Come a dire che l’escalation di Piaggio Veicoli Commerciali, avviata sotto la nuova guida di Franco Fenoglio, non solo non era un fuoco di paglia ma progressivamente si è rivelata e si sta rivelando come il concreto risultato di una strategia vincente, che poggia sull’offerta di una gamma di modelli, perfettamente rispondenti alle attuali richieste del mercato, ovvero veicoli economici, parchi nei consumi, rispettosi delle esigenze ambientali, funzionali alle caratteristiche del traffico e della viabilità nei centri storici. MA VENIAMO al dettaglio. Il Gruppo Piaggio ha registrato nel mese di febbraio un incremento sia dei volumi di vendita sia della propria quota di mercato, in netta controtendenza, dunque, rispetto all’andamento del settore che a febbraio ha fatto segnare un calo del 37,03 per cento nelle consegne. La cre scita delle immatricolazioni Piaggio è risultata del 6,46 per cento rispetto al febbraio 2008, con 478 minivan Porter consegnati ai clienti, mentre dall’inizio del 2009 la crescita è stata del 6,16 per cento rispetto ai mesi di gennaio e febbraio dello scorso anno, con 775 veicoli com merciali Piaggio complessivamente consegnati. Quanto alla quota di mercato del Gruppo, nei primi due mesi del 2009, è stata pari al 3,04 per cen to rispetto all’1,77 per cento dell’analogo periodo del 2008. In febbraio, addirittura, è ulteriormente salita al 3,55 per cento. “Tali positivi risultati - osserva Franco Fenoglio - sono il frutto del crescente interesse dei clienti per la gamma Piaggio Porter, che offre veicoli commerciali specializzati per la mission intracity, con grande at tenzione all’ecocompatibilità. Il successo della strategia del Gruppo Piaggio nel campo delle mo-
Franco Fenoglio, direttore generale di Piaggio Veicoli Commerciali.
I risultati positivi ottenuti da Piaggio sono il frutto del crescente interesse dei clienti per la gamma Porter, che offre veicoli commerciali specializzati per la mission intracity, con grande attenzione riservata all’ecocompatibilità.
torizzazioni a basso impatto ambientale è testimoniato dal peso crescente delle versioni “Eco-solution” (modelli bifuel benzina/GPL e benzina/ me tano, nonché il modello “Electric Power”) sulle vendite di Piaggio Porter, che rappresentano i due terzi circa dei volumi totali. Su tali versioni è inoltre attesa, a partire dal mese di marzo, la piena efficacia degli incentivi statali per i veicoli commerciali a basso impatto ambientale”. QUANTO ALLE ALTRE marche italiane, a febbraio sono stati consegnati circa 13.450 veicoli contro i quasi 21.400 dello stesso mese del 2008, riportando un calo del 37 per cento che si scosta di poco dal risultato negativo dello scorso gennaio (-39,8 per
cento). Nonostante siano entrati in vigore gli incentivi al rinnovo del parco circolante che avrebbero potuto risollevare l’andamento delle vendite nel la seconda parte del mese - permane il grave problema del razionamento del credito, che continua a mettere in difficoltà gli operatori del settore e sul quale è necessario un intervento a breve da parte delle istituzioni. Per rilanciare il settore occorre anche, come già richiesto da Anfia e Unrae, ripristinare i provvedimenti che consentono l’ammortamento anticipato, da 5 a 3 anni, per alcune categorie di beni strumentali e introdurre la defiscalizzazione degli utili reinvestiti nell’acquisto di beni strumentali tramite una Tremonti Ter,
così da agevolare gli investimenti delle imprese e favorire il miglioramento della do tazione di beni strumentali dell’azienda. SECONDO L’INDAGINE condotta dall’Isae (Istituto di Studi e Analisi Economica) per il mese di febbraio, l’indice di fiducia delle imprese manifatturiere ed estrattive si attestava a 63,2 con un ulteriore ribasso rispetto ai minimi raggiunti nel mese di gennaio (65,4). La flessione è dovuta soprattutto alla contrazione del portafoglio ordini, comune sia ai mercati interni sia a quelli esteri, e al calo delle aspettative di produzione. È tornata in febbraio ad aumentare la quota di imprese che dichiarano di soffrire un razionamento del credito: il
Il successo della strategia del Gruppo Piaggio nel campo delle motorizzazioni a basso impatto ambientale è testimoniato dal peso crescente delle versioni “Eco-solution” sulle vendite di Porter.
6,6 per cento del cam pione considerato - circa 4.000 imprese - si è visto negare un prestito indipendentemente dalle condizioni di finanziamento proposte, mentre l’1,4 per cento le ha rifiutate con il risultato di un mancato accesso al fido. PER LE MARCHE ITALIANE la contrazione delle consegne nel mese di febbraio è stata del 38,5 per cento per un totale di poco più di 7.000 unità, mentre nel primo bimestre dell’anno le consegne hanno sfiorato le 13.400 unità, pari al 38,4 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2008. Fiat Professional ha sfiorato le 5.500 consegne nel mese, registrando un calo del 40,9 per cento rispetto a febbraio 2008, ma continuando a mantenere la leadership di mercato con il 41 per cento di quota da inizio anno. I volumi dei primi due mesi si attestano a 10.450 unità (-40,8 per cento rispetto ai primi due mesi del 2008). Si segnala il forte interesse della clientela per i veicoli “Natural Power” dotati di doppia alimentazione metano/benzina che, grazie anche agli incentivi governativi, realizzano un incremento degli ordini del 66 per cento, in particolare Panda Van NP con 350 unità e Doblò Cargo NP con ol tre 300 unità nel mese. Con oltre 1.100 veicoli consegnati nel mese, Iveco è riuscita a contenere la flessione (- 37,6 per cento sugli stessi livelli del mercato nel suo complesso. Nel primo bimestre 2009 i volumi hanno sfiorato le 2.200 unità (-35,8 per cento rispetto al primo bimestre 2008). Iveco ha confermato comunque l’inversio-
ne di tendenza già evidenziata alla fine dello scorso mese di gennaio, rispetto al quale a febbraio si è registrata una crescita dell’8,5 per cento. Si consolida anche la quota di mercato, che si attesta all’8,5 per cento nel bimestre con un leggero aumento rispetto al pari periodo del lo scorso anno. L’INCREMENTO delle consegne rispetto a gen naio è frutto di una politica commerciale vincente, con azioni mirate che, unitamente alla riconosciuta qualità del prodotto, hanno consentito soddisfacenti risultati di vendita e il consolidamento della leadership nella fascia alta di mercato (che rappresenta circa il 40 per cento della domanda). Per quel che riguarda i costruttori esteri, tutti insieme hanno consegnato in febbraio 6.376 veicoli, con una flessione del 35,29 per cento, portando il consuntivo dei primi due mesi a 12.074 unità pari ad un calo del 38,31 per cento e ad una quota del 47,41 per cento. Da questa débacle non si salva praticamente nessuno dei maggiori protagonisti del mondo dei veicoli commerciali, anche se c’è chi ha contenuto meglio le perdite e chi invece ha registrato un calo nettamente superiore a quello accusato dall’intero mercato. I N Q U E S TA S I T U A Z I O N E Ford mantiene la leadership fra le Case estere ma riducendo la sua quo ta dall’8,31 al 7,28 per cento, Citroën rinforza la piazza d’onore passando dal 6,21 al 7,09 per cento di penetrazione davanti alla consorella Peugeot con il 6,34 (era del 5,66 nei pri mi due mesi del 2008), quindi Renault con il 5,04, MercedesBenz con il 5,01, Nissan con il 4,61, Volkswagen con il 3,70, Opel con il 3,31. Tutti gli altri costruttori figurano con una quota inferiore all’1 per cento. Anche Mitsubishi e Renault Trucks che nei primi due mesi del 2008 vantavano rispettivamente una quota dell’1,73 e del l’1,16 per cento.
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N° 178 / Aprile 2009 Il Mondo dei Trasporti
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MAHINDRA / SCATTANO GLI INCENTIVI PER TUTTI GLI AUTOCARRI DELLA CASA INDIANA Pietro Vinci ROMA - Incentivi statali pari a 2.500 euro per tutti coloro che acquistano un pick-up o un fuoristrada Mahindra (omologato autocarro) e al tempo stesso rottamano il loro vecchio veicolo commerciale. Con i tempi che corrono, al giorno d’oggi è più che mai opportuno meditare bene le proprie spese e valutare con la massima attenzione il rapporto prodotto/prezzo di quanto si va ad acquistare. Da questo punto vista il costruttore indiano Mahindra parte indubbiamente avvantaggiato. Il pubblico italiano ha scoperto da tempo i pregi di una gamma di pick-up e di fuoristrada moderni e affidabili, che puntano sulla concretezza senza rinunciare peraltro a tutti quei piccoli comfort che sono ormai considerati irrinunciabili dalla clientela. I PREZZI POI SONO estremamente competitivi, visto che con soli 8.757 euro (Iva esclusa, al netto degli incentivi statali) è possibile acquistare il pickup Bolero Loader, un veicolo da lavoro in grado di trasportare una tonnellata di merci o di attrezzature su un cassone lungo 2.190 mm e largo 1.440 mm. La convenienza dei veicoli Mahin dra diventa oggi ancora maggiore con l’introduzione dei nuovi incentivi statali per la rottamazione di veicoli Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 immatricolati prima del 31 dicembre 1999. Tutti i clienti Mahindra possono contare sui 2.500 euro di incentivi previsti per l’acquisto di autocarri Euro 4 ed Euro 5 aventi una massa complessiva non superiore a 3,5 tonnellate. A beneficiare dei nuovi incentivi statali per la rottamazione sono soprattutto artigiani, agricoltori, imprese edili, società di ma nutenzione ed in genere tutte le piccole imprese che per svolge-
Si compra low cost
Se si rottama un vecchio veicolo commerciale e si acquista un pick-up o un fuoristrada omologato autocarro, lo sconto è pari a 2.500 euro. Se si considera la già alta competitività dei prezzi, portarsi a casa un Bolero Loader o un mezzo della gamma Goa è un affare. I veicoli sono equipaggiati con un moderno quattro cilindri turbodiesel di 2.500 cc a iniezione diretta common-rail con intercooler progettato in Europa dall’austriaca Avl in collaborazione con la tedesca Bosch re la loro attività hanno bisogno di un veicolo robusto, affidabile, flessibile e anche conveniente. Q UESTO È OVVIAMENTE il caso del già citato Bolero Loader, ma anche dei pick-up e dei fuoristrada a due e quattro ruote
motrici della gamma Mahindra Goa. Linea moderna, allestimento completo, telaio in acciaio, sospensioni anteriori indipendenti e posteriori ad assale rigido ed elevata altezza da terra fanno di Goa Pick-Up un vero fuoristrada, versatile e di a-
van zata concezione, come il pubblico si aspetta. È disponibile in versione a trazione posteriore oppure integrale inseribile elettricamente con carrozzeria a doppia cabina a cinque posti e cabina singola a due posti che gli permettono di rispondere al-
le esigenze di un pubblico molto eterogeneo. MAHINDRA GOA PICK-UP si segnala per le misure del cassone largo 1.520 mm e lungo rispettivamente 1.489 mm e 2.294 mm a seconda del tipo di cabina doppia oppure singola.
La dotazione di serie comprende fra le altre cose chiusura centralizzata con telecomando, alzacristalli elettrici, differenziale autobloccante, antifurto elettronico, climatizzatore, pedane laterali e volante regolabile. I prezzi al pubblico partono da 13.470 euro (Iva e incentivi statali esclusi). La gamma Goa Pick-Up comprende anche pratiche versioni con cassone ribaltabile trilaterale (lungo 2.460 mm e largo 1.760 mm) proposte a prezzi al pubblico che partono da 16.970 Euro (Iva e incentivi statali esclusi). Tutti i veicoli Mahindra distribuiti in Europa sono equipaggiati con un moderno quattro cilindri turbodiesel di 2.500 cc a iniezione diretta commonrail con intercooler, progettato in Europa dall’austriaca Avl in collaborazione con la tedesca Bosch e prodotto in India. Questi propulsori sviluppano una potenza di 107 cv (79 kW) a 3.800 giri/minuto e hanno una coppia massima di 25,5 kgm (250 Nm) a 1.800-2.200 giri/ minuto. MOBILITÀ CONTINUA e assistenza tempestiva in qualsiasi situazione sono servizi fondamentali per tutti coloro che utilizzano un veicolo per motivi di lavoro. In caso di difficoltà, i clienti dei pick-up e dei fuoristrada Mahindra immatricolati in Italia dal 1° gennaio 2008 possono chia mare la centrale operativa di “Axa Assistance” con un numero verde dedicato. Le prestazioni fornite riguardano interventi di assistenza tecnica su strada, traino, recupero difficoltoso, veicolo sostitutivo e/o biglietto ferroviario o aereo in caso di guasti gravi che precludano la prosecuzione del viaggio. Il servizio è compreso nel prezzo dei fuoristrada e dei pick-up Mahindra venduti in Italia e ha una durata di due anni.
RENAULT ITALIA / Risposta concreta alla congiuntura economica
Mercedes-Benz ha lanciato un’importante iniziativa
Parola d’ordine: semplificazione
Vito e Sprinter a un euro al giorno
New Kangoo Express, New Kangoo Express Compact, Trafic e Master costituiscono ora una gamma semplificata con livelli di equipaggiamenti unificati e soprattutto con prezzi sensibilmente ridotti
Una proposta finanziaria che, in tempi di crisi e di restrizione dei canali di erogazione del credito alle imprese, rappresenta un indubbio vantaggio per le aziende che vogliano garantirsi le qualità dei mezzi con la Stella ma che non hanno a disposizione denaro per l’anticipo
R OMA - A partire dallo scorso mese di marzo, Renault Italia ha rinnovato interamente la gamma dei veicoli commerciali con l’obiettivo di fornire una risposta concreta ai clienti professionali costretti a misurarsi con l’attuale crisi economica. Il risultato è una gamma semplificata nell’offerta di versioni ed e quipaggiamenti e competitiva in termini di prezzi. Nell’ottica della semplificazione, i livelli di equipaggiamento dei tre modelli sono stati ridotti e uniformati. Così New Kangoo Express, Trafic e Master presentano si presentano ora con due livelli di equipaggiamento, Generique e Ice, mentre all’interno di ciascuna gamma dei tre modelli, sono stati unificati gli scarti prezzo tra il livello Ice ed il livello Generique (1.000 euro). L A RISTRUTTURAZIONE della
gam ma ha portato anche a una maggiore competitività, ottenuta attraverso un arricchimento degli equipaggiamenti di serie e associata a una riduzione dei prezzi di listino. In particolare, New Kangoo Express Compact ha arricchito il contenuto prodotto con l’inserimento, di serie sul livello Ice, di numerose dotazioni (climatizzatore manuale, radio 2x15W RDS, alzacristalli elettrici a impulso, retrovisori esterni elettrici, cassetto chiuso in plancia, contagiri, ripiano portaoggetti sopra il parabrezza, bracciolo anteriore portaoggetti, tappetino zona di carico). I prezzi partono da 9.950 iva esclusa. Nell’equipaggiamento del New Kangoo Express (prezzi a partire da 10.950 iva esclusa), invece, viene offerto, di serie sul livello Ice, il climatizzatore manuale e il bracciolo anteriore portaoggetti. Ridu-
zione dei prezzi di listino di oltre il 6 per cento (ora si parte da 18.300 euro iva esclusa) per il Trafic, mentre per il Master la riduzione dei prezzi è stata di oltre il 4 per cento (ora si parte da 17.250 euro iva esclusa). “IN UN CONTESTO economico e di mercato particolarmente difficile - osserva Giovanni Portanova, responsabile della Divisione Veicoli Commerciali in Renault Italia - Renault, che si conferma leader in Europa per i veicoli commerciali, si dimostra ancora una volta sensibile alle esigenze dei clienti professionali, rinnovando prontamente la propria gamma in base all’evoluzione delle loro necessità. Con i veicoli commerciali Renault, le piccole e medie aziende possono beneficiare, oggi, di un’offerta completa, dall’eccellente rapporto qualità/ prezzo.
R OMA - I veicoli commerciali Mercedes-Benz si confermano i partner ideali per imprenditori e aziende e, in una fase particolarmente delicata dell’economia, si schierano al loro fianco “facendosi carico della crisi”. La Casa della Stella ha escogitato una proposta finanziaria particolarmente
vantaggiosa, con l’obiettivo di fare in modo che Vito e Sprinter rappresentino, a maggior ragione oggi in una fase di recessione dell’economia, un investimento sicuro cui il trasportatore può affidarsi con fiducia. GRAZIE ALL’INNOVATIVA e inedita iniziativa di Mercedes-Benz
Italia, in collaborazione con Mercedes-Benz Financial Services Italia, i Vans con la Stella sono oggi disponibili con un minimo anticipo e solo a un euro al giorno per i primi dieci mesi. Oltre ad affidabilità, durata nel tempo e sicurezza esemplare, MercedesBenz conferma quindi anche il valore della versatilità dell’offerta tipica del marchio. In un momento caratterizzato dalle ben note difficoltà di accesso al credito, l’inizio dei pagamenti standard è quindi posticipato al 2010. PER CHI USUFRUISCE del contributo alla rottamazione, questa offerta consente di acquistare un veicolo senza alcun anticipo, ad esclusione dell’Iva. L’offerta è valida fino al 15 maggio su tutta la gamma Vito e Sprinter, compresa la versione ad alimentazione bivalente benzina/metano.
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NISSAN / IL NUOVO NV200 PROPONE SOLUZIONI ALL’INSEGNA DELLA VERSATILITÀ
Small van global Funzionalità ed efficienza ma anche dotazioni e comfort d’impostazione automobilistica. Il nuovo small van global di Nissan, disponibile sia in configurazione furgone che nelle due varianti fino a sette posti Combi e “autovettura”, ha una soluzione per tutte le esigenze di trasporto e mobilità. Sarà in vendita in Europa dal prossimo autunno Fabio Basilico G INEVRA - “Il mercato degli LCV Nissan è in forte espansione, perfino in questo momento d’incertezza finanziaria. Il nostro obiettivo è allargare il nostro business con prodotti e servizi innovativi e intelligenti, che possano soddisfare le esigenze dei nostri clienti sia in Europa che nel resto del mondo”. Così si esprime Andy Palmer, Senior Vice President di Nissan Motor e Capo della Divisione Globale LCV. Detto, fatto: a dimostrazione della validità di questa strategia arriva il nuovo membro della competitiva famiglia dei veicoli commerciali Nissan, l’NV200. “È la nostra proposta di small van globale - aggiunge Andy Palmer - offre straordinarie possibilità di utilizzo e un’eccezionale convenienza grazie ai suoi costi di gestione incredibilmente bassi, il tutto contenuto in un design altamente funzionale. Con questo veicolo, Nissan mira a venire incontro alle esigenze di clienti che cercano un veicolo commerciale leggero pratico e funzionale. Lanceremo NV200 in Giappone prima dell’estate, in Europa nell’autunno 2009 e, successivamente, in Cina e negli altri mercati”. SPAZIOSO MA COMPATTO: in estrema sintesi, è questo il messaggio che NV200 lancia alla sua potenziale clientela. Lungo 4,4 metri, largo poco meno di 1,7 metri, alto 1,85 metri e con un passo che supera di poco i 2,7 metri, NV200 si propone con tre diverse configurazioni, facilità di accesso grazie alle porte laterali scorrevoli, spazio di carico di 4,1 metri cubi nella versione van, parsimoniose motorizzazioni benzina e diesel,
costi di gestione ridotti e versione a sette posti per famiglie. Le tre differenti versioni sono: un furgone dotato del maggiore spazio di carico della categoria e due varianti fino a sette posti, cioè il pratico allestimento Combi, per merci e passeggeri, e la più confortevole versione “autovettura”. “NV200 PRESENTA innovative idee di configurazione che si tra ducono nell’area di carico più spaziosa e pratica della categoria - spiega il numero uno della divisione LCV di Nissan Pur avendo una lunghezza di 4,4 metri, la versione furgone di NV200 vanta un pianale di carico lungo oltre 2 metri (2.040 mm). Grazie alla trazione anteriore e all’adozione di sospensioni posteriori estremamente compatte, l’area di carico di NV200 può contenere due Euro pallet standard. Con 1,85 m di altezza, NV200 non è più alto dei rivali, ma i 520 mm di altezza dal suolo regalano il pianale di carico più basso della categoria, a tutto vantaggio della facilità di carico, portando il volume di carico a ben 4,1 metri cubi. Il carico utile è di 771 kg”. Le generose dimensioni interne di NV200 si traducono anche in una grande abitabilità sulla versione Combi. Dice Andy Palmer: “A differenza di altri veicoli con sedili removibili - che risultano inesorabilmente pe santi da sollevare e che, quando non utilizzati, devono pur essere riposti da qualche par te - i sedili della versione Combi non si possono sganciare dal veicolo. Lo schienale della fila centrale è regolabile 60/40 per una maggiore versatilità e l’intero gruppo si ribalta in avanti e si appiattisce contro i sedili anteriori, mentre i due
Produzione al via nell’ultima parte del 2009
A Barcellona la culla di NV200 Andy Palmer, Senior Vice President di Nissan Motor e Capo della Divisione Globale LCV. sedili posteriori si ripiegano singolarmente ai lati del bagagliaio. L’intero processo di crea zione di NV200 ha posto l’accento sulla massima cura, per offrire finiture di qualità automobilistica, come si vede - ad esempio - dalle linee di giunzione e dagli spazi tra i pannelli”. IL FURGONE, DISPONIBILE in opzione con finestrino laterale, si differenzia dalle varianti passeggeri per la coppia di porte posteriori “francesi” con cerniera laterale. I due allestimenti a sette posti hanno un portellone totalmente in vetro incernierato alla sommità (anche se la versione Combi può essere richiesta con porte “francesi”), mentre i finestrini di entrambe le porte laterali offrono una sezione scorrevole per migliorare l’aerazione. Costruito su una versione modificata della Piattaforma B di Nissan, NV200 ha sospensioni anteriori indipendenti di tipo McPherson, montate su telaio ausiliario, e sospensioni poste-
BARCELLONA - Il nuovo Nissan NV200 per il mercato europeo sarà prodotto a Barcellona a partire dall’ultima parte del 2009. Nissan NV200 è in realtà un veicolo globale, la cui produzione interesserà diversi impianti Nissan in tutto il mondo. Il lancio in Giappone è previsto per questa primavera, in Europa nella seconda metà del 2009 e, a seguire, in Cina e in altri mercati internazionali. Per il vecchio continente, NV200 verrà assemblato a Barcellona insieme ai veicoli attualmente in produzione: Pathfinder, il pick-up Navara e Primastar (prodotto anche come Trafic per il marchio Renault). Nissan Spanish Industrial Operations (Nsio) adatterà le due linee di produzione per accogliere il nuovo veicolo. “In tempi di crisi economica, siamo lieti che lo stabilimento Nissan di Barcellona sia stato in grado di adattarsi alle mutevoli condizioni del mercato, per accogliere la produzione riori con molle a balestra leggere e compatte, ma estremamente robuste. Le motorizzazioni disponibili sono due, un benzina e un diesel. La versione benzina è alimentata dal rinomato motore Nissan HR16 1.6 interamente in alluminio, lo stesso montato su Micra, Note e Qashqai. Con 1.598 cc di cilindrata, l’unità 16 valvole sviluppa 79 kW/108 cv e 153 Nm di coppia; è abbinata a un cambio manuale a cinque marce. IL MOTORE DIESEL, lo stesso
di questo importante veicolo destinato all’Europa - ha dichiarato Andy Palmer, Senior Vice President, Nissan Motor e Capo della Divisione Globale LCV - il primo passo è stato reso possibile dagli sforzi dedicati e appassionati del management dell’impianto di Barcellona, ma anche grazie all’approccio cooperativo delle autorità spagnole e catalane e dei sindacati. Speriamo che questo spirito venga mantenuto anche in futuro per essere certi che lo stabilimento di Barcellona prosegua il suo cammino verso una maggiore competitività e la conquista di nuovi prodotti per la sua sostenibilità”. Il management di Nsio ha annunciato che, per essere competitivo e acquisire nuovi prodotti, l’impianto di Barcellona deve conformarsi a una serie di condizioni inclusa la sostenibilità del grado di utilizzazione della capacità produttiva, conservando al contempo una certa flessibilità.
di Note e Micra, è il prestazionale dCi (K9K) 1.5 8 valvole da 1.461 cc prodotto dall’alleata Renault. Con 200 Nm di coppia e 63 kW/86 cv di potenza, offre un cocktail ideale di performance, raffinatezza ed economia dei consumi; è anch’esso accoppiato a un cambio a cinque marce. Per creare più spazio a bordo, la leva del cambio non è installata a pavimento ma sporge dalla consolle centrale bicolore avvolgente. Al di sopra della leva, la sezione centrale ospita l’alloggiamento per l’autoradio a doppio DIN e i comandi del sistema di riscaldamento/ventilazione. Quest’ultimo si estende a tutte e tre le file di sedili. NV200 È DISPONIBILE in opzione con telecamera posteriore di assistenza al parcheggio - del tutto inedita su un furgone di questa categoria - mentre l’abitacolo è ricco di ingegnose soluzioni portaoggetti, tasche e portabicchieri/portabottiglie. Nella parte superiore del cassetto in plancia c’è anche un comparto segreto abbastanza capiente da contenere fotocamera, telefoni cellulari o documenti importanti. Oltre alla telecamera per le manovre di parcheggio, la dotazione di serie e opzionale offre altri sistemi e accessori di categoria automobilistica, come la funzione Intelligent Key di Nissan, gli alzacristalli elettrici e l’ESP. Continuando il capitolo sicurezza, troviamo di serie l’ABS con si-
stema di assistenza alla frenata (BA) e ripartitore elettronico della forza frenante (EBD). Anche gli airbag frontali sono di serie, mentre gli airbag laterali rientrano nella dotazione opzionale. NEMMENO LA SICUREZZA dei pedoni è stata trascurata: il cofano è a elevato assorbimento di energia, sia in termini di struttura che di materiale impiegato. Con NV200 si profilano costi di gestione tra i più bassi della categoria, merito dei ridotti costi d’esercizio, dell’elevata efficienza di motori e trasmissioni, ma anche della scocca di sicurezza che contribuisce a proteggere dai danni le parti meccaniche più vulnerabili sotto il cofano, come il radiatore. L’arrivo sul mercato europeo del nuovo NV200 contribuirà ad aumentare la forza del marchio Nissan, che, nonostante la crisi, è riuscita nel 2008 a raggiungere un risultato straordinario: le vendite di autovetture e veicoli commerciali nel vecchio continente hanno raggiunto la cifra record di 601.647 unità, ovvero il 5,5 per cento in più rispetto al 2007. A questo successo ha contribuito la popolarità di Qashqai (183.294 le u ni tà vendute). Va anche sottolineata la crescita della quota di mercato di Nissan in Russia, dal 4,7 al 5,3 per cento. Lo scor so anno, Nissan ha prodotto complessivamente 539.580 veicoli negli stabilimenti situati in Spagna e Gran Bretagna.
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MELIAN ITALIA / INTERVISTA AL CEO JULIA WILSON SULL’ANDAMENTO DEI PICK-UP TATA
Spiraglio di luce
Il marchio indiano sbarca in Italia nel 1995
Pick-up per ogni necessità di lavoro SALORNO - La commercializzazione del marchio Tata sul mercato nazionale ha avuto inizio nel 1995. Oggi la rete commerciale - costituita da concessionari a ciclo completo (vendita e assistenza) e da Centri di assistenza ufficiali - è consolidata e copre capillarmente tutto il territorio. Melian Italia gestisce anche un ampio magazzino ricambi che fornisce giornalmente i concessionari Tata di tutto il Paese. In Italia, tutti i mezzi Tata sono coperti da tre anni di garanzia (o 100.000 km di percorrenza) e da tre anni di servizio EuropAssistance “Tata Buon Viaggio” 24 ore su 24. PER QUANTO RIGUARDA la gamma, Tata propone modelli di pick-up adatti a soddisfare qualsiasi necessità di lavoro o di tempo libero, disponibili sia a cabina singola (2 posti) che cabina doppia (5 posti), due o quattro ruote motrici. Una vasta gamma di accessori ne permette la personalizzazione: rivestimenti interni per il cassone in plastica, per proteggere il cassone da urti e graffi, il copri cassone in alluminio anodizzato che consente di chiudere completamente il vano di carico, il tettuccio rigido che permette di trasformare il pick-up in un pratico van.
Il marchio indiano, tra i pochi ad aver aumentato le vendite rispetto all’anno precedente, ha chiuso il 2008 con 1.230 unità commercializzate pari a un incremento del 12 per cento. Pur nei foschi scenari d’inizio anno, l’alto manager ha la sensazione che con aprile si possa guardare al mercato con maggiore fiducia. Intanto, l’azienda dà il suo supporto alla rete commerciale, per far sì che i mezzi siano competitivi Massimiliano Campanella
SALORNO - Che il momento in corso sia nero per il settore automotive è risaputo. Pure il segmento dei veicoli commerciali, che aveva dimostrato notevole dinamismo negli anni scorsi, è piombato in una fase di calo drastico del mercato. Le aziende si difendono come possono: stimolano i clienti e i potenziali tali con offerte vantaggiose, si pongono quale alternativa agli istituti bancari proponendo, tramite proprie finanziarie, condizioni d’acquisto particolarmente vantaggiose, si rinnovano e fortificano con corsi di formazione del personale. Insomma, intanto che si intravveda un angolo di luce non se ne stanno a guardare a braccia conserte. A BBIAMO INTERVISTATO Julia Wil son, Ceo di Melian Italia, società specializzata nellla importazione e distribuzione dei veicoli Tata. In particolare la Melian Italia ha sviluppato una grande professionalità nell’importazione e distribuzione, curandone tutti i servizi connessi, quali i trasporti intercontinentali, le operazioni doganali, le o mo logazioni europee, il servizio tecnico e ricambi, l’assistenza commerciale e marketing, i servizi finanziari e tutto quanto necessario all’assistenza di una rete di concessionari che garantisce la copertura di tutto il territorio Italiano. Melian Italia è anche attiva nel campo delle consulenze commerciali, sui relativi accessori e sul marketing e dispone di uffici con annesso ampio magazzino ricambi e officina per lo studio e collaudo dei veicoli. Julia Wilson è nata a Exeter, in Gran Bretagna. Risiede in Italia da molto tempo, dove ha
Julia Wilson, Ceo di Melian Italia.
iniziato a intraprendere la propria carriera in ambito automobilistico. Dopo una lunga esperienza lavorativa presso l’importatore e distributore per l’Italia della Suzuki Automobili, nel 1992, insieme al socio Adriano Doriguzzi, ha fondato a Salorno, in provincia di Bolzano, Melian Italia, importatore e distributore ufficiale per l’Italia di Tata Motors, maggiore società del Gruppo motoristico indiano. Le abbiamo chiesto innanzitutto di riassumere com’è andato il 2008 per i veicoli commerciali. Q UALI I DATI DI TA TA a consuntivo dell’anno? “Il 2008 - ci ha detto il Ceo di Melian Italia - era cominciato bene per i veicoli commerciali leggeri ma, da maggio, è iniziato un calo delle vendite che, rispetto al 2007, sono rimaste in negativo per tutto il resto dell’anno. Per quanto riguarda la nostra gamma di pick-up Tata, tuttavia, l’anno è stato positivo ed il totale venduto nel 2008 è
di 1.230 unità”. LA CRISI HA INIZIATO a farsi sentire dall’autunno 2008. In che modo ha inciso su Tata e sul segmento dei veicoli commerciali? quali a suo giudizio le categorie che più ne hanno risentito? “A dire il vero - ha risposto Wilson - i veicoli commerciali leggeri hanno iniziato a segnare risultati negativi già da maggio, peggiorando man mano che passavano i mesi. Per i leggeri, mi sembra che tutti abbiano risentito del calo di domanda. Nel settore dei pick-up c’è stata una forte contrazione sin dall’inizio dell’anno e, in effetti, tutti i mesi hanno dato ri sultati negativi già da gennaio 2008. Il totale del mercato dei pick-up (inclusi Fiat e Piaggio) è calato quasi del 24 per cento. Questo non ha inciso però sulla gamma Tata, che ha chiuso l’anno con un 12 per cento circa in più rispetto all’anno prima. Sono poche le marche che, nel 2008, hanno aumentato le vendite rispetto all’anno precedente”. Q UALI I PROVVEDIMENTI assunti da Tata per venire incontro ai clienti in un momento di estrema difficoltà? “Melian Italia - ha proseguito l’alto manager della società - ha lavorato tanti anni in Italia con i propri pick-up e, di conseguenza, è conosciuta nel settore dei veicoli commerciali. Offriamo un mezzo di lavoro a un prezzo interessante e tanti modelli per tutte le esigenze. I modelli di base sono 5 mentre 12 sono le versioni dotate di allestimenti speciali e sono tutti omologati. Il Pick-Up Tata non vuole essere un mezzo di “moda” anche se, oggigiorno, le linee del nostro Xenon sono senz’altro moderne e piacevoli”. Si stanno studiando, o sono
già state attuate, promozioni particolari, sconti, facilitazioni, supporto nelle vendite...? “Il nostro supporto in questo momento - ha risposto Julia Wilson - è rivolto alla rete commerciale, per far sì che i mezzi Tata siano competitivi. Poi, come tutti, agevoliamo i concessionari per vendite speciali”. UNO DEGLI ELEMENTI scatenati dalla crisi è la difficoltà di accesso al credito. In che
PUNTA DI DIAMANTE DELLA GAMMA è il pickup Xenon, motorizzato dal prestante turbodiesel common rail 2.2 Dicor 16v. Mostra linee morbide con equilibrate rotondità che prendono avvio da un frontale corposo, dove spiccano i fari quadrangolari, la mascherina a barre, il consistente e protettivo paraurti e, più sotto, la piastra in alluminio con la sua duplice funzione: estetica e di protezione della parte inferiore. Il cassone, con le sue linee arrotondate, si integra bene con il design d’insieme e offre un piano di carico pratico e di generose dimensioni. Per soddisfare tutte le esigenze, sia nell’utilizzo professionale che per il tempo libero, Xenon si propone in una gamma ben articolata di versioni a due e a quattro ruote motrici con cabina singola (2 posti) o doppia (5 posti). XENON PUÒ ESSERE FORNITO anche con allestimenti speciali come il cassone fisso o ribaltabile posteriormente o sui tre lati, con sponde ad apertura trilaterale. Particolarmente adatta alla realizzazione di versioni speciali da lavoro (dalle scale auto-montanti ai mezzi operativi stradali) è la versione autotelaio cabinato 4x2 a cabina singola e passo lungo.
modo Ta ta viene incontro ai suoi clienti? “Purtroppo - ha dichiarato il Ceo di Melian Italia - non possiamo fare niente in questo campo. Al momento, la maggior parte dei clienti ha bisogno di finanziamenti ma sono le finanziarie a decidere se accettarne la richiesta o meno. Sappiamo di tante pratiche rifiutate...”. La rottamazione ha ridato fiato al settore? Come si è mosso il mercato? “È ancora difficile dirlo: gen-
naio e febbraio 2009 - ha proseguito la manager - sono stati ancora più negativi del 2008. Comunque, ho la sensazione che forse marzo 2009 avrà risultati un po’ migliori. Almeno così pare per Tata”. QUALI A QUESTO PUNTO le previsioni per Tata relative al 2009? “Per quest’anno - ha concluso Wilson - prevediamo di vendere circa 1.300 unità, di cui circa il 20 per cento sono allestimenti speciali”.
Debutto del Volkswagen Multivan passo lungo
Trionfo dello spazio GINEVRA - Il recente Salone di Ginevra è stata l’occasione per Volkswagen Veicoli Commerciali per presentare la versione del Multivan allungata di ben 40 cm, offrendo così il più lungo vano passeggeri di tutto il segmento dei grandi MPV. Il rinnovato allestimento del Multivan Comfortline passo lungo arricchisce l’ampia gamma dei veicoli commerciali leggeri per il trasporto di persone della Casa tedesca. LA VOLKSWAGEN VEICOLI COMMERCIALI realizza così il desiderio di molti clienti: un bagagliaio più generoso e un maggiore spazio per le gambe dei passeggeri. La versione allungata del Multivan risponde con un passo di 3.400 millimetri e una lunghezza totale di 5,29 metri, come a dire che i 40 cm in più regalano alla zona abitabile un’area ora di circa 5 metri quadrati. L’ELEMENTO CARATTERISTICO DI QUESTO modello è il pavimento con i binari inseriti. Questo accorgimento permette di modificare a proprio piacimento la posizione del normale divanetto, dei due sedili individuali posteriori, dell’ulteriore sedile individuale optional, del tavolo multifunzione o del box termico. Grazie a uno spe-
ciale allestimento di sedili disposti su 4 file, poi, si possono trasportare fino a 8 passeggeri. TRE PROPULSORI TURBODIESEL formano la gamma motori. La versione base è dotata di un parsimonioso quattro cilindri 102 cv (75 kW) con una coppia massima di 250 Nm. Ancora più straordinari sono i due motori TDI 2,5 litri 130 cv (96 kW) o 174 cv (128 kW). Questi motori cinque cilindri generano una coppia massima rispettivamente di 340 Nm e 400 Nm e possono essere combinati con cambio automatico o con la trazione integrale 4MOTION. ALTRA NOVITÀ DEL SALONE, è il Caddy 4MOTION. Lanciato recentemente sul mercato, il versatile “tuttofare” a trazione integrale gode dell’ultima generazione della frizione Haldex a regolazione elettronica. La trazione integrale 4MOTION è disponibile sulle versioni Van, Kombi e Life. I prezzi partono da 16.885,58 Euro (IVA esclusa) per il Van e da 22.905,00 Euro (IVA inclusa) per il Life. Entrambi hanno di serie il controllo elettronico della stabilizzazione (ESP) e il sistema di assistenza per le partenze in salita (Hill Holder).
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Mercedes-Benz è un marchio Daimler.
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Ci facciamo carico della crisi. Vito e Sprinter possono essere vostri con 1 euro al giorno per tutto il 2009. Mercedes-Benz si dimostra il partner ideale per il vostro business permettendovi di pagare solo 1 euro al giorno nel 2009 e la prima rata nel 2010*. Offerta valida anche per Sprinter a metano. *Esempio di leasing su Vito 111CDI Furgone Compact: prezzo di listino 20.980 euro, anticipo 2.500 euro, riscatto 5.419 euro, durata 60 mesi con i primi 9 canoni mensili da 30 euro ed i rimanenti 50 canoni mensili da 340 euro, spese di istruttoria pratica 230 euro, T.A.N. 5,19% T.A.E.G. 6,25%. I valori presentati sono IVA e mss esclusi. Il valore di riscatto è valido con un chilometraggio di 150.000 km. L’esempio include la polizza Feel Care (credito protetto). Offerta valida fino al 15/05/2009 sulle principali versioni e cumulabile con gli eco-incentivi attualmente in vigore. Salvo approvazione Mercedes-Benz Financial Services Italia S.p.A.
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RENAULT / CON GIOVANNI PORTANOVA ALLA SCOPERTA DELLA NUOVA BEBOP
Stile fuori dagli schemi Nato per il segmento privato e trasformato in commerciale, con questa versione, Kangoo torna alle origini. Per piacere e per conquistare un pubblico probabilmente elitario, certamente di nicchia Mattia Eccheli BORDEAUX - Nipote di Scénic, figlia di Kangoo: è il grado di pa rentela di BeBop con altre vetture del gruppo Renault. Que sto nuovo maodello dal prezzo non esattamente “popolare” (si parte da 17.250 euro: non sono pochi per un’auto a 4 posti) è anticonformista e, almeno nella strategia della comunicazione, i vertici della Casa francese presentano come fuori dagli schemi quelle soluzioni che sembrerebbero limitare l’appeal di BeBop. Ad esempio sulla capacità del bagagliaio (sacrificato per ricavare uno spazio quasi salottiero dietro i sedili anteriori, ovviamente asportabili) o, per l’appunto, sul posto in meno disponibile nella fila posteriore: “Non sarebbe BeBop” taglia cor to un sorridente Giovanni Portanova, brand manager di Kangoo. Nato per il segmento privato e trasformato in commerciale, con questa versione, Kangoo torna alle origini. Per piacere e per conquistare un pubblico pro babilmente elitario, certamente di nicchia. Perché BeBop è, nella felice e completa definizione dell’ingegnere che ne ha seguito lo sviluppo (e che di ce anche che dopo la crisi le au to non saranno più quelle di prima), una miscela tra una cabriolet, un Suv e una monovolume. Ma, soprattutto, è la più piccola vettura del segmento delle ludospace: misura appena 3,87 metri di lunghezza. Allora Portanova, che veicolo è BeBop? “È un veicolo certamente particolare e sicuramente destinato a un cliente abbastanza specifico”. Il suo profilo? La sua identità? “Può essere una donna, fra i trentacinque e i quarantacinque anni, anche single oppure con un figlio, però autonoma ed economicamente indipendente. Una donna che ama considerare l’auto come un prolungamento
ferisce sicurezza”. Da dove nasce la scelta di puntare su soli 4 posti? “È un’auto particolare. Altrimenti l’avremmo fatta in un altro modo... E poi con questa soluzione, grazie anche ai 25 centimetri di spazio tra i due sedili posteriori, è possibile accedere anche da dietro. Non è mai stato pensato di costruirla a cinque posti”. Questo modello è particolare fin dal nome, BeBop... è musicale. Ma è comunque una Kangoo... “In effetti il BeBop è uno stile del jazz, ma non so se il nome arrivi da lì. Sicuramente rientra nell’ambito del concetto generale che vuole esprimere il nostro veicolo. Cioè una nicchia di un certo tipo di musica che, a sua volta, è una nicchia nel più vasto panorama artistico. Pur facendo parte della gam ma Kangoo, nel cui programma di sviluppo si inserisce, questa se ne differenzia in maniera sostanziale: quindi chiamiamola con il suo nome: BeBop si inserisce nel programma Kangoo studiato da Renault”. Ma è un’altra cosa rispetto al veicolo commerciale. “Condivide l’impianto di base, ma le caratteristiche non han no nulla a che fare con il commerciale”.
Kangoo BeBop è, nella felice e completa definizione dell’ingegnere che ne ha seguito lo sviluppo, una miscela tra una cabriolet, un Suv e una monovolume. Soprattutto è la più piccola vettura del segmento delle ludospace, con soli 3.87 metri di lunghezza. del la propria personalità, del proprio carattere”.
stato un arduo lavoro perché in realtà non esiste un sottosegmento specifico. Abbiamo invece cercato di individuare quei modelli che si rivolgono al target del quale ci siamo occupati prima. Magari C3 pluriel, anche se questa è un auto che va tra le donne più giovani, ma io penso an che alla Jimny, che vedo spesso guidata da donne perché è alta. Il nostro veicolo si adatta a queste caratteristiche perché, appunto, è alto e ha un’ampia superficie vetrata. Quindi ha una grande visibilità che le con-
Niente uomini? “Perché no? BeBop può piacere anche ai maschi dinamici. Comunque a persone cui apprezzano la vita all’aperto, che fanno sport e che magari hanno anche un cagnolino”. E la famiglia? “Non è un’auto per la famiglia intesa in senso tradizionale. Noi pensiamo che possa essere la seconda auto di un nucleo che abbia uno o al massimo due figli. E che va benissimo per le piccole gite all’aperto”. Insomma: una vettura di nicchia. “Sì”. Con obiettivi di nicchia? “Per l’anno in corso pensiamo di venderne seicento unità in Italia. Diciamo poi circa il doppio in un anno intero”.
Anche il prezzo, a partire da oltre 17mila euro, sembra molto esclusivo... “Perché non considera i contenuti con cui è equipaggiata. E poi, guardi, in Italia ci sono vetture che si avvicinano alla nostra ma costano di più”. Chi possono essere i concorrenti di BeBop? “Individuare i concorrenti è
Una vettura così fuori dagli schemi richiederà anche una campagna promozionale “diversa”? “I normali schemi non possono essere utilizzati per Be Bop: quindi cercheremo di andare i comunicazione su quei canali. Ad esempio potremmo puntare sulla stampa life style, su terreni un po’ diversi. Ma ci stiamo ancora lavorando”. Se è una vettura anticonvenzionale, che è anche di 2 centimetri più alta dal suolo di new Kangoo, potrebbe diventare anche 4x4... “BeBop non avrà la trazione. E nemmeno l’alimentazione a gpl o metano: non c’è lo spazio sufficiente”. Un appello? “Non chiamatela Kangoo”.
Al volante di Renault BeBop sulle strade nei dintorni di Bordeaux
Une vrai joy de vivre BORDEAUX - Luminosa e colorata, ma difficile da “interpretare” malgrado provi ad ammiccare trasversalmente in diversi segmenti. BeBop, un’invenzione stilistica di Renault, ha appena 2 porte e 4 posti ma, seduti dietro, sembra di viaggiare in treno guardando fuori dagli enormi vetri laterali e perfino rialzati rispetto alla fila anteriore, malgrado un passo “tagliato” di 38 centimetri rispetto a new Kangoo. PENSATA IN POCHE TINTE (sempre con una proposta bicolore), BeBop intende esprimere ottimismo: il sale della vita, la “joy de vivre” transalpina. Una determinazione al sorriso comunicata, ad esempio, dall’arancio favilla o dal rosso papavero (due delle quattro proposte cromatiche: le altre sono il nero metallo e il bianco bitono). Ma, soprattutto, dagli inserti colorati degli allestimenti e della selleria. BeBop è quasi trasparente: vanta poco meno di 4 metri quadrati di superficie vetrata. Dispone di due tetti apribili parzialmente (e manualmente) che illuminano i passeggeri dei sedili anteriori, di un ulteriore tetto fisso centrale e anche di un tetto vetrato scorrevole posteriore e di un lunotto a scomparsa. UNA CONFIGURAZIONE INSOLITA, certamente esclusiva: “È un concentrato di spazio e luminosità” dicono i manager della losanga. Lo spazio è soprattutto laterale e ricavato in alto, anche se
il bagagliaio, con i sedili eliminati, ha una capacità potenziale di 1.462 dm cubi. Ma è difficile immaginare BeBop per il trasporto di giocatori di pallacanestro. DUE I MOTORI E DUE LE VERSIONI proposte a un prezzo che oscilla tra i 17.250 (in Francia il prezzo d’attacco è i 16.990) e i 18.590 euro, praticamente con tutto ciò che la caratterizza di serie. Le unità sono l’1.6 litri benzina da 105 cavalli e un dCi di analoga potenza, disponibile con e senza filtro antiparticolato, tutti Euro 4, nessuno dei quali si distingue per emissioni d CO2 particolarmente basse. BEBOP È ESTREMAMENTE ergonomica: comoda da guidare e da abitare. Vanta freni eccellenti ed un cambio fluido. Si avvertono forse un po’ troppo i fruscii e la rumorosità del motore, soprattutto a gasolio. Davanti si sta larghi. Dietro pure anche se non è facilissimo accedere dalle porte laterali (è un po’ più semplice attraverso il portellone posteriore, ma lo sbalzo è notevole) né, semmai, allungare le gambe. Dalla sua, però, BeBop ha una straordinaria luminosità e una dotazione di serie completa (4 airbag, abs, afe, msr, esc, asr csv, fendinebbia e molto altro ancora, inclusi tutti gli elementi del design come i tetti e gli interni e gli esterni bicolore): gli optional disponibili sono solo 7.
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N° 177 / Marzo 2009 Il Mondo dei Trasporti
MOBILITÀ EVOBUS / LA SECONDA EDIZIONE DEI CORSI DI GUIDA SICURA SULLA PISTA DI VALLELUNGA
Pronti all’emergenza Lino Sinari VALLELUNGA - Presso il Centro Guida Sicura Aci di Vallelunga, dopo il successo della prima edizione tenutasi lo scorso anno, Omniplus After Sales Training ha organizzato anche quest’anno corsi di guida sicura per conducenti di autobus in cinque aree distinte, dove si sono effettuati test individuali come frenata emergenza e controllo della sbandata, percorrenza in curva (test Esp), slalom a scarto ostacolo, traiettorie in curva, salita e discesa. Ognuno dei 41 partecipanti tra noleggiatori e dipendenti di aziende operative nel trasporto di linea - era munito di tesserino identificativo consegnato all’inizio. Tutti in possesso della patente di guida di categoria D oppure DE, dovevano rispettare i limiti di velocità comunicati dall’istruttore e la segnaletica stradale posta internamente al centro di prova durante i trasferimenti da un’area all’altra, segnalando la manovra ai conducenti che lo seguivano. “La sicurezza - ha spiegato l’ingegner Riccardo Cornetto, Direttore After Sales e Responsabile del reparto formazione di Evobus è un valore fondamentale per Evobus, la formazione dei conducenti alla guida sicura è uno strumento molto ef ficace per prevenire gli incidenti stradali e le loro conseguenze. Per questo i corsi di guida sicura rappresentano un investimento per il futuro da parte dei clienti MercedesBenz e Setra, che li considerano giustamente un elemento di formazione alla sicurezza. L’obiettivo primario è preparare il conducente a riconoscere tempestivamente le situazioni critiche e a reagire in modo corretto, evitando i possibili pericoli”. G RAZIE A SISTEMI di serie qua li controllo della stabilità Esp, antibloccaggio Abs, antislittamento Asr, assistente alla frenata Ba, regolatore della distanza Art, assistente alla carreggiata Spa e sistema frenante elettropneumatico Ebs, gli autobus con la stella offrono già un’elevata sicurezza sulla strada. “Ma tale livello di sicurezza - ha ag-
giunto Cornetto - può essere ulteriormente aumentato con il training di guida sicura Omniplus. I corsi di guida sicura, svolti da trainer esperti, offrono formazione teorica nel campo dei pericoli e della fisica di marcia e la possibilità di effettuare esercitazioni pratiche, come slalom, sterzate in spazi ridotti, frenate d’emergenza e manovre in situazioni estreme. Tut to ciò grazie a test individuali svolti in aree dedicate. Inoltre, per una maggiore sicurezza nella guida di un autobus è importantissimo avere un’informazione dettagliata sul funzionamento e sull’utilizzo dei sistemi di sicurezza installati nel veicolo”. Insomma, approfittando della due-giorni di corso a Vallelunga, gli autisti partecipanti sono diventati dei veri maestri della strada, e la loro guida rassicurerà e renderà più soddisfatti i clienti. E VENIAMO ALL’EVENTO. La due-giorni si è svolta su un circuito che utilizza strumenti e tecnologie tra le più evolute ed efficaci possibili, già adottati con successo in Europa, per responsabilizzare i conducenti a una guida corretta e ad avere confidenza con le manovre da effettuare nelle più frequenti situazioni critiche di gui da. Il Centro guida sicura Aci Vallelunga è attrezzato al punto da garantire ai partecipanti la possibilità di esercitarsi su più aree in totale sicurezza. Inoltre per la parte teorica è presente una moderna struttura dotata di tutte le tecnologie multimediali. Formatori dell’After sales Training di Omniplus e istruttori del centro guida sicura, coordinati da Iuri Malavasi, responsabile di Omniplus Trading Center, dopo la registrazione dei partecipanti e la verifica delle patenti di guida, hanno dato il via alla parte teo rica in aula, trattando su diversi argomenti: normative vigenti, il conducente (stress psicofisico, abitudini, postura, alimentazione), posizione di guida, primo intervento, cause d’incidenti, norme per la manutenzione del veicolo e utilizzo in piena sicurezza, nozioni tecniche sui principali sistemi di controllo dei veicoli (Abs, Asr, Esp, Ba, Art, Spa) e illustrazione teo-
rica degli esercizi pratici che il giorno dopo si sarebbero dovuti affrontare. Anche la pausa pranzo ha fatto parte del training, visto che il menu offerto è stato studiato appositamente sulla base dei concetti comportamentali espressi nella parte teorica: alla guida occorre preparasi
anche a tavola, con alimenti che non rappresentino un problema per l’apparato digerente, quindi, non abbiano a interferire con le capacità e la prontezza di riflessi. LA PARTE PRATICA è iniziata con una prova propedeutica di posizione di guida al volante.
Tra sbandate, slalom a scarto ostacolo e frenata in discesa su fondo bagnato, autisti di noleggiatori e aziende di trasporto di linea hanno sperimentato le situazioni più critiche che possano verificarsi sulla strada. Obiettivo: imparare a rispettare il Codice, a saper utilizzare le moderne strumentazioni tecnologiche, a essere maggiormente consapevoli dei propri limiti, ad affrontare l’emergenza reagendo in modo corretto. Insomma, a diventare veri e propri maestri della strada Sono seguite poi le successive sessioni di esercitazioni, partendo dalla frenata d’emergenza per evitare un ostacolo al controllo della sbandata, dalla percorrenza in curva (test Esp) allo slalom tra i birilli posti a distanza differenziata, dalla frenata su fondo bagnato al so vra sterzo/ sot -
tosterzo su tornante allo scarto dell’ostacolo, per finire con le traiettorie in curva, sia in salita che in discesa, con una pendenza del 10 per cento. Non sono mancati ostacoli ad acqua variabili, per mettere alla prova le competenze acquisite dai novelli “maestri del volante” e i rilevatori di velocità, atti a tenere monitorata la capacità di stare nei limiti indicati dagli istruttori. Infine, sulle piste con piastra di sbandamento, per mettere alla prova, testare e dimostrare di saper bene utilizzare le moderne strumentazioni tecnologiche che la Casa della Stella mette a disposizione delle attività di servizio bus, a protezione della salvaguardia e sicurezza del l’utenza. A TUTTI I PARTECIPANTI è stato consegnato alla fine un attestato di partecipazione e l’intera documentazione tecnica servita come supporto didattico durante le lezioni.
Pienamente soddisfatto l’ingegner Riccardo Cornetto
“Continueremo e ci saranno novità” VALLELUNGA - “Un giudizio totalmente positivo: le adesioni di quest’anno ci confortano. Proseguiremo su questa strada e abbiamo in serbo importanti novità”. Nelle parole dell’ingegner Riccardo Cornetto è espresso non solo l’orgoglio della Casa della Stella per l’ottimo numero di corsisti alla due-giorni di Vallelunga, ma anche il proposito di andare avanti sulla formazione, per raggiungere uno scopo ben preciso: diffondere una cultura della sicurezza. Riccardo Cornetto “I CORSI DI GUIDA SICURA ha spiegato l’ingegner Cornetto - sono stati inseriti nel programma standard di corsi di formazione che proponiamo alla clientela. Le adesioni alla seconda edizione sono state confortanti, così come la diversificazione della provenienza dei partecipanti: molti dal centro e sud Italia. Ma anche dai clienti riceviamo un feed-back confortante. Già l’anno scorso è iniziata una collaborazione col Gruppo Arriva, che quest’anno ha inviato un discreto numero di partecipanti, dimostrando l’interesse dell’azienda. Del resto, non si tratta solo di approfondire e ben conoscere il codice della strada. Certo, l’aspetto teorico è importante. Ma l’obiettivo è fare in modo che gli autisti prendano consapevolezza di cosa vuol dire una guida sicura, a partire dall’alimentazione e dalla po-
sizione. Una consapevolezza tanto più necessaria in quanto guidano mezzi per motivi professionali, quindi non solo viaggiano sulla strada con altri veicoli, ma trasportano passeggeri, della cui sicurezza sono pure responsabili. I nostri corsi tendono a fare in modo che essi conoscano i propri limiti personali, non che possono tranquillamente superare i limiti e che la loro guida non conosce ostacoli o pericoli. Anzi, occorre la massima responsabilità: essere semmai in grado di non sorprendersi se lungo la strada si presenta una situazione di emergenza. L’hanno già vissuta una situazione simile, quindi sanno meglio di altri come reagire nel migliore dei modi”. PARTICOLARMENTE SODDISFATTO il manager Evobus anche della collaborazione con Aci Vallelunga. “Il personale - ha dichiarato Cornetto - ha dimostrato competenza in fatto di sistemi di sicurezza e le loro strutture consentono di esercitarsi in sicurezza pur sperimentando delle situazioni critiche di cui parlavo prima. Pur procedendo a velocità ridotte, viaggiando su piste con pavimentazione a basso coefficiente di aderenza, sperimentano quel che accade su un fondo meno critico ma a velocità più elevate”. QUANTO ALLE PROVE, SI CONFERMA anche quest’anno che quelle di frenata sono le più ardue per i corsisti. “Forse perché - ha affermato l’ingegner Cornetto - si rendono conto che non sempre, di fronte ad un’emergenza, il pedale del freno viene utilizzato come si dovrebbe. Per fortuna i sistemi tecnologici odierni sono più potenti di un utilizzo meccanico del pedale del freno da parte dell’autista, sia esso più o meno esperto. Tra le prove di quest’anno, la frenata in discesa su fondo bagnato è sicuramente quella che ha richiesto più concentrazione, dose di competenza tecnica e forte tensione”.
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MOBILITÀ Lino Sinari STOCCARDA/NUOVA ULM - Sulle strade di montagna lungo cui passano le tratte auto postali della Svizzera, un passeggero “novizio” non può non notare un segnale acustico a tre note. Si tratta del tipico corno a tre suoni dell’autopostale, che risuona per consuetudine. Il motivo a tre note è tratto dall’andante dell’ouverture del “Guglielmo Tell” di Rossini e comprende le note sol diesis-mi-la, in la maggiore. Siamo a bordo di un S 412 UL della serie Setra MultiClass 400. Non un autobus qualsiasi. SI TRATTA DEL CINQUECENTESIMO Setra bus consegnato all’azienda svizzera PostBus. La consegna del veicolo numero 500 - apice di una partnership, tra l’operatore di servizio bus svizzero e il produttore basato a Ulm, che ha dimostrato la sua forza per oltre trent’anni - è stata festeggiata il mese scorso al Centro clienti Setra di Nuova Ulm, con una cerimonia organizzata per dare enfasi alla consegna ufficiale. Dopo aver percorso alcuni chilometri sulle strade svizzere, Holger Suffel, managing director sales di Daimler Buses, ha posto l’accento sul fatto che le due aziende sono legate non solo da una lunga tradizione ma an che dalla stessa filosofia: “Questo rifiuto di compromettere i nostri standard di qualità, sicurezza, efficienza, comfort e percezione ambientale - ha dichiarato - dà beneficio a voi e ai vostri passeggeri e assicura successo e competitività per un lungo periodo”. Werner Blatter, componente del team management di the PostBus responsabile della logistica, ha sottolineato il valore di
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SETRA / CONSEGNATO A POSTBUS IL MULTICLASS NUMERO 500
Partner ad alta fedeltà Il 500simo veicolo rappresenta l’apice di una partnership consolidata tra le due società, che hanno in comune obiettivi programmatici ma anche la filosofia aziendale, di rispetto degli standard di qualità e sicurezza e di percezione dell’ambiente. L’S 412 UL non manca di farsi notare, facendosi strada sulle montagne svizzere col caratteristico corno a tre suoni Setra quale partner leale e innovativo: “Le grandi fondamenta di fiducia e rispetto reciproco - ha aggiunto ricambiando le parole di Suffel - rappresentano anche la base per un’ottima relazione di lavoro nel futuro”. LA “PRIMA PIETRA” di tale solida base fu posizionata nel 1976, anno della consegna di due modelli S 120 A da 2,30 metri e un modello S 140 ES. L’ottima collaborazione con l’Au toPostale Svizzera ha poi portato allo sviluppo di Setra dell’S 213 UL, un bus da 11,30 metri a pianale ribassato che è stato adeguato perfettamente per un utilizzo su ristrette strade alpine. Dal 1987 sono state con segnate, solo di questo tipo speciale di veicolo, un totale di 155 unità. E grazie alle sue dimensioni compatte e allo spazio interasse relativamente breve, il cinquecentesimo bus da 10,80 metri S 412 UL è anche un’attraente alternativa per operatori di linee di bus nelle montagne svizzere, dove le strade spesso consentono piccole libertà d’azione nel traffico. Tre anni fa PostBus ha celebrato il suo centennale. Nel corso di tutti questi anni, i bus gial li
Werner Blatter (a sinistra), responsabile della logistica di the PostBus, e Holger Suffel di Daimler Buses. sono diventati un simbolo della confederazione elvetica per la gente di tutto il mondo. Già da vari decenni PostBus è al servizio della società e fornisce un prezioso contributo all’apertura e allo sviluppo del Paese. All’incirca 2.970 collaboratori di PostBus permettono quotidianamente a 300.000 pendolari, viaggiatori e turisti di giungere a destinazione
con l’autopostale in modo sicuro e affidabile. Con una rete di circa 10.000 chilometri (oltre 3,3 volte maggiore di quella delle Ferrovie svizzere) e con quasi 2.000 veicoli, PostBus primeggia nel trasporto regionale di persone sulle strade svizzere. Si profila sempre più come leader del sistema di trasporti pubblici e sta ampliando la sua presenza nelle città, negli
agglomerati e all’estero. A questo scopo occorrono specialisti competenti e flessibili per sviluppare offerte innovative e garantire un’eccellente qualità: elementi che l’azienda svizzera ha ritrovato nel partner Setra. POSTBUS PROMUOVE la soddisfazione dei collaboratori attraverso una formazione mirata, misure di sviluppo e un clima di la-
voro motivante. Obiettivo dei suoi servizi di linea: avvicinare ciascun residente al proprio posto di lavoro, sia che si abiti in città o in campagna. E abbreviare le distanze fra gli utenti e i centri commerciali, quelli culturali e i servizi adibiti al tempo libero. Sulle circa 750 linee di PostBus vengono trasportati circa 120 milioni di viaggiatori. Con i suoi 89 milioni di km/veicolo percorsi dagli autopostali si potrebbe fare ogni giorno sei volte il giro del mondo. POSTBUS NON GESTISCE linee di autobus e reti di trasporto urbano solo in Svizzera, ma anche all’estero, ad esempio in Francia. La sua entrata nel mercato francese è stata un successo. Nel 2006 per la prima volta il fatturato annuo realizzato in Francia ha superato i 10 milioni di franchi. Si tratta di una cifra cinque volte superiore a quella raggiunta l’anno precedente e corrispondente a circa il due per cento del fatturato complessivo di PostBus. La positiva evoluzione di tutte le reti francesi per quanto riguarda i passeggeri e i ricavi dei biglietti confermano che l’azienda ha ingranato la marcia giusta. Nei Paesi confinanti con la Svizzera, PostBus persegue una strategia di nicchia. In base a un’approfondita analisi della strategia, il futuro sviluppo del mercato in Francia verrà esteso all’intero territorio del Paese. A tale riguardo alle regioni che riscuotono maggiore interesse sono otto. Nel 2009 PostBus non si concentrerà solo sulle reti urbane, ma parteciperà anche alle gare d’appalto per il traffico regionale. Intanto si stanno effettuando i primi concreti approcci per entrare anche nel mercato italiano.
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