IL MONDO DEI TRASPORTI
Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto FONDATO E DIRETTO DA PAOLO ALTIERI
€ 4,00
Vega Editrice - Monza, Italy - Anno XVIII - N. 165 - FEBBRAIO 2008
IVECO
MAN SCAVINO
DAF
Rete e prodotti prim’attori anche in Ungheria
Dealer dalle grandi ambizioni
XF105 in serie limitata per il centenario dell’Atalanta
Altieri a pag. 4
Campanella a pag. 14
Sinari a pag. 8
Renault Trucks / Innovazioni sull’ammiraglia francese
Dimensione Magnum Il rinnovato Magnum, più potente e con un design più incisivo, è decisamente orientato verso un miglior comfort di vita a bordo grazie a una cabina ancora più spaziosa.
Poste Italiane Spa -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano
IVECO
Sterpone: “I risultati di una grande offensiva”
PERO - Renault Trucks prosegue la storia del successo di Renault Magnum proponendone, dall’inizio del 2008, una nuova versione. Il nuovo Renault Magnum, più potente e con un design più incisivo, è decisamente orientato verso un miglior comfort di vita a
bordo grazie a una cabina ancor più spaziosa. Prestazioni tecniche eccezionali e un’ampia offerta di servizi confermano Renault Magnum quale riferimento del comfort, del design e dell’efficacia. Già precursore fin dal 1991 con la proposta di una cabina
a pavimento piano e dal design unico, l’ammiraglia del trasporto con la Losanga si presenta ora alla clientela con uno spazio interno completamente rivisto. I responsabili del progetto di Renault Trucks, nel costruire il capitolato del nuovo Magnum, han-
no semplicemente dato ascolto ai conducenti, interrogandoli sulle loro necessità, su ciò che un camion dovrebbe apportare loro perché la vita a bordo divenga un vero piacere quotidiano. Altieri a pagina 12
TORINO - Il cammino non è stato facile, ma alla fine il traguardo è stato ottenuto. Iveco non è più solo Daily e EuroCargo, i veicoli che da sempre nel mondo dei leggeri e dei medi godono di grandissima considerazione con conseguenti risultati commerciali di grandissima soddisfazione, ma Iveco oggi è anche Stralis e Trakker, i pesanti che nei segmenti degli stradali e degli off-road non hanno più nulla da invidiare alla migliore concorrenza, che semmai sta cercando di correre ai ripari per poter riaffermare con certezza l’antico primato. I risultati che Iveco ha ottenuto nel 2007 stanno a confermare la straordinaria performance del gruppo industriale torinese lanciato anche sul breve e medio termine verso traguardi ancora più ambiziosi. Ne parliamo con Stefano Sterpone, vice presidente Iveco con la responsabilità del marketing e delle vendite in un incontro nel suo ufficio al quarto piano di via Puglia a Torino in un mattino in cui la nebbia la faceva da padrona. Sole splendente invece sul viso di Sterpone quando gli chiediamo se è soddisfatto dei risultati conseguiti da Iveco nell’anno appena andato in archivio. Altieri a pagina 2
Mercedes-Benz a caccia di nuovi primati
Irisbus presenta nuove tecnologie
Il nuovo Actros pronto ai nastri di partenza
Jean Plenat: “Il futuro passa dall’autobus”
STOCCARDA - Essere campioni non significa adagiarsi sugli allori. La regola vale in tutti i campi di attività. E lo sanno bene in Mercedes-Benz e soprattutto in quel di Ulm, dove nascono i veicoli della gamma pesante. A pagina 10
FIAT PROFESSIONAL
Potenza a quattro fuochi A pagina 20
LIONE - Sfoderando una grande competenza in materia, Jean Plenat, numero uno di Irisbus, ha approfittato dell’incontro tra i giornalisti italiani e il management della Casa costruttrice del gruppo Iveco, nella sede di Lione, per parlare a largo raggio di strategie.
A pagina 30
Attualità
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2008
IVECO / SU TUTTI I MERCATI POSIZIONI MIGLIORATE E IMMAGINE PIÙ FORTE
Sterpone: “I risultati di una grande offensiva”
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Lo scorso anno il costruttore torinese ha messo in portafoglio un totale di 204mila ordini relativi ai mercati dell’Europa dell’Ovest e dell’esportazione con un incremento del 18 per cento rispetto al 2006. In particolare la crescita è stata del 12 per cento con 151mila ordini in Europa Occidentale, del 60 per cento con 39mila ordini nell’Europa dell’Est e del 2 per cento con 10.500 ordini nei mercati dell’Africa e del Middle East. Buone prospettive per il 2008, anno che vedrà il debutto del Massif e del nuovo EuroCargo oltre che l’avvio della nuova identity della rete.
di Paolo Altieri TORINO - Il cammino non è stato facile, ma alla fine il traguardo è stato ottenuto. Iveco non è più solo Daily e EuroCargo, i veicoli che da sempre nel mondo dei leggeri e dei medi godono di grandissima considerazione con conseguenti risultati com merciali di grandissima soddisfazione, ma Iveco oggi è anche Stralis e Trakker, i pesanti che nei segmenti degli stradali e degli off-road non han no più nulla da invidiare alla migliore concorrenza, che semmai sta cercando di correre ai ripari per poter riaffermare con certezza l’antico primato. I risultati che Iveco ha ottenuto nel 2007 stanno a confermare la straordinaria performance del gruppo industriale torinese lanciato anche sul breve e medio termine verso traguardi ancora più ambiziosi. Ne parliamo con Stefano Sterpone, vice presidente Iveco con la responsabilità del marketing e delle vendite in un incontro nel suo ufficio al quarto piano di via Puglia a Torino in un mattino in cui la nebbia la faceva da padrona. Sole splendente invece sul viso di Sterpone quando gli chiediamo se è soddisfatto dei risultati conseguiti da Iveco nell’anno appena andato in archivio. “Sì, pienamente soddisfatto è il suo esordio - in quanto ovunque abbiamo consolidato le nostre quote e soprattutto abbiamo riscontrato una sensibile valorizzazione dei nostri prodotti. Quanto alle cifre, lo scorso anno abbiamo messo in portafoglio un totale di 204mila ordini relativi ai mercati dell’Europa dell’Ovest e dell’esportazione con un incremento del 18 per cento rispetto al 2006. In particolare la crescita è stata del 12 per cento con 151mila ordini in Europa Occidentale, del 60 per cento con 39mila ordini nell’Europa dell’Est, dove non va compresa la Russia che rappresenta un capitolo a parte, e del 2 per cento con 10.500 ordini nei mercati dell’Africa e del Middle East”. Sono numeri che parlano da soli, ma con Stefano Sterpone abbiamo voluto approfondire con tutta una serie di domande. Scendiamo nel dettaglio. Un breve esame del risultato del Daily. È in linea con le vostre aspettative? Quali sono state le versioni e le motorizzazioni che hanno raccolto più consensi? E quali le forniture più importanti? Quali i
Paesi dove Daily ha riscontrato i migliori successi? “Il Daily da sempre è una garanzia assoluta per i successi dell’Iveco. Lo scorso anno abbiamo consuntivato nell’Europa Occidentale 115mila ordini con un incremento del 10 per cento rispetto all’anno precedente. L’ul tima generazione, poi, ha ulteriormente rafforzato l’immagine e l’interesse per questo veicolo, non solo in Italia, mercato tradizionalmente forte ma anche nei principali mercati europei. Soprattutto in Francia e Inghilterra dove sono stati ottenuti risultati assolutamente soddisfacenti”. Quanto all’EuroCargo la sua leadership in Italia è sempre incontrastata. Ma come si è mosso nella grande Europa? Quale il bilancio dell’anno? Quali sono le sue caratteristiche ancora premiate dalla clientela? “Ancor più del Daily, l’EuroCargo, pur in un segmento di mercato non da grandissimi numeri, è il campione assoluto nonostante il peso degli anni nel corso dei quali in ogni caso è stato continuamente affinato sot to ogni profilo. In Europa Oc cidentale l’EuroCargo ha chiuso il 2007 con 21.500 immatricolazioni, pari a un incremento del 2 per cento, e con una quota del 26 per cento il che è un premio soprattutto alle sue straordinarie qualità. Che
vengono confermate dalle ottime perfomance realizzate in Germania con una quota del 21 per cento, in Spagna con una penetrazione del 30 per cento, per non parlare dell’Italia dove il nostro campione dei medi ha chiuso l’anno con una quota di oltre il 65 per cento”. Per quel che riguarda i pesanti, un primo commento sullo Stralis. Il risultato commerciale del 2007 è in linea con le vostre previsioni? Al successo italiano si può dire che ha fatto riscontro anche quello europeo? E in che dimensione? “Il 2007 ha rappresentato per Iveco soprattutto la grande offensiva del nuovo Stralis, che abbiamo voluto esaltare abbinando la sua immagine a quella forte e determinata degli All Blacks, i famosi campioni di rugby della nazionale neozelandese. La clientela Italiana, come quella europea, ha preso piena consapevolezza delle rinnovate qualità dello Stralis, giudicato ormai da tutti i trasportatori come il pesante stradale dai consumi più interessanti. Con il nuovo Stralis abbiamo potuto recuperare molti clienti che nel passato avevamo perso per strada e soprattutto abbiamo potuto mettere nelle mani dei clienti un veicolo che tutti sono orgogliosi di possedere e di guidare. Abbiamo potuto toccare con mano l’entusiasmo per il nuovo
Stralis nel corso dello “Stralis & All Blacks Road Show” che ha attraversato le strade di tutta Europa e nel corso del quale oltre 30mila clienti hanno voluto provarlo per rendersi conto direttamente delle sue qualità in termini di prestazioni, comfort, sicurezza, consumi e contenuti. Va anche sottolineato il notevole successo che lo Stralis sta registrando nell’ambito dei clienti con importanti flotte e questo pur in presenza di un prezzo che rende giustizia alle sue complessive qualità. Significa che il nuovo valore dello Stralis viene riconosciuto e questo per noi è motivo di grande soddisfazione oltre che un’importante carta per la redditività dell’azienda. I 52mila ordini del nuovo Stralis nel 2007, pari a un incremento del 45 per cento rispetto al 2006, stanno a confermare che ormai sul terreno dei pesanti ce la possiamo giocare alla pari con la migliore concorrenza”. Veniamo al Trakker. Anche il mercato del cava-cantiere si è mantenuto in crescita. In che modo il Trakker ha sfruttato la favorevole tendenza del mercato in Italia come in tutta Europa? “Sicuramente il favorevole andamento del mercato dei veicoli off-road ha giocato in maniera positiva sui risultati commerciali del Trakker del quale abbiamo venduto 15mila unità
Nel segmento degli stradali lo Stralis non ha più nulla da invidiare alla migliore concorrenza. Nel 2007 il pesante dell’Iveco ha incrementato del 45 per cento la raccolta ordini, arrivati a 52mila unità.
Stefano Sterpone, vice presidente Iveco con la responsabilità del marketing e delle vendite. con un sensibile incremento rispetto all’anno precedente. Dunque, il tutto è in linea con i nostri programmi. Le prospettive sono ancora più interessanti soprattutto per quanto riguarda i mercati dell’Europa Centrale, dove sono in essere molte opere pubbliche, soprattutto in fatto di realizzazione di nuove strade e autostrade, e dove grazie anche a una rete Iveco di assoluto valore, abbiamo tutte le risorse per inseguire con il Trakker risultati ancora più prestigiosi”. Il 2008 segnerà il debutto di un nuovo veicolo Iveco, il Massif. Quali sono le ambizioni di Iveco legate a questo nuovo prodotto sul piano internazionale? “Il Massif rappresenta per Iveco una nuova e stimolante sfida. Con questo veicolo andiamo a scoprire un nuovo mercato, nuovi clienti, nuove opportunità. Il veicolo ha caratteristiche da vero off-road, con una robustezza che gli deriva proprio dal suo DNA di camion. A regime contiamo di produrne, nella fabbrica Santa di Linares in Andalusia, almeno 5mila unità l’anno dei quali metà per usi militari e metà per uso civile. Abbiamo previsto an che una versione Massif Cam pagnola, decisamente più sofisticata nell’allestimento, con la quale vogliamo recuperare la tradizione della gloriosa Fiat Campagnola. Il Massif, già presentato al Salone di Amsterdam lo scorso autunno, vedrà il suo debutto ufficiale in marzo al Samoter di Verona, quando si potranno conoscere tutti i dettagli del suo lancio commerciale”. Quali previsioni si sente di fare per il 2008 a livello di mercato generale in Europa e di Iveco? “A livello di mercato globale, le prospettive fanno pensare ad un immatricolato complessivo di 950mila unità. Con il Daily vogliamo rafforzare la sua attuale quota del 9 per cento e quella del 17 per cento nel segmento oltre le 3,5 tonnellate. Teniamo conto che nel segmento del Daily, se aggiungiamo le performance del Ducato, la quo ta totale complessiva del Gruppo Fiat in Europa sale a oltre il 25 per cento. Sul fronte dei medi, un mercato da 80mila unità, l’EuroCargo continuerà a recitare la parte del protagonista, soprattutto con il nuovo modello che debutterà nella se-
conda parte dell’anno. Infine nel segmento principe del mercato, quello dei pesanti, con un immatricolato nell’ordine delle 265mila unità, la nostra ambizione è quella di fare un altro piccolo importante portando la nostra quota dall’attuale 11,5 al 12 per cento”. Quali altre importanti novità ci dobbiamo aspettare da Iveco per quest’anno? “Sul fronte del prodotto, i lanci del Massif, del nuovo EuroCargo e una più decisa azione per promuovere l’offensiva del Daily 4x4 costituiscono un importante segnale del dinamismo che caratterizza l’intera attività dell’Iveco. Ma il 2008 ci vedrà impegnati anche sul fronte della rete, fatta di operatori di grande affidabilità e professionalità, che hanno saputo cogliere al meglio valorizzare l’intera rinnovata gamma Iveco e che noi monitoriamo giorno per giorno per poterla indirizzare ancora meglio. Quest’anno procederemo a un’operazione che porterà a una nuova identity della rete, con rinnovati standard estetici cui tutti si dovranno adeguare, in Italia come in Europa. Si trat ta di un processo che dovrebbe durare tre anni per arrivare al termine di questo periodo a un nuovo look dell’immagine Iveco, sia delle concessionarie sia delle officine autorizzate. In pratica puntiamo ad una vera e propria rigenerazione dell’immagine Iveco, in linea con la forte personalità dei nuovi prodotti”. Quanto ha influito in Europa sull’immagine dell’Iveco l’abbinamento con gli All Blacks? “È stata un’operazione di grande coraggio di cui siamo perfettamente soddisfatti. È importante aver concretizzato un percorso passato da una parte attraverso il rinnovamento della gamma dei prodotti e soprattutto delle nuove qualità che distinguono i nostri Stralis e Trakker, dall’altra con la consapevolezza della professionalità degli uomini tutti della rete, che hanno saputo soffrire e resistere nei momenti più difficili per poi riconquistare con determinazione la fiducia dei clienti. Ecco è proprio questa capacità di rigenerazione di uomini e prodotti è stato il risultato più entusiasmante. Che si è sposato magnificamente con i forti valori che da sempre distinguono gli All Blacks”.
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Attualità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2008
IVECO / ANCHE IN UNGHERIA UN SOLIDO RADICAMENTO
Daily ed EuroCargo prim’attori Ma anche la gamma dei pesanti, con i nuovi Stralis e Trakker, sta conquistando gradualmente le simpatie e l’apprezzamento dei trasportatori ungheresi, anche se l’economia del Paese sta vivendo una fase di recessione. di Paolo Altieri B UDAPEST - Una pattuglia di una quindicina di persone presiede da Budapest le fortune dell’Iveco in Ungheria, un mercato che vede impegnati nella conquista di posizioni sempre più importanti tutti i maggiori costruttori di veicoli industriali e commerciali dell’Europa Occidentale. Nel Paese attraversato per 420 km dal Danubio (poco più di 93mila km quadrati, nessun sbocco sul mare, una popolazione appena superiore ai 10 milioni dei quali quasi 1,7 a Budapest, moneta ufficiale il fiorino e ce ne vogliono oggi quasi 260 per un euro) non esiste un’industria locale del settore e anche i costruttori russi e cechi, che fino a tutto gli anni ’80 la facevano da padroni, sono stati letteralmente spazzati via dal mercato con gli inizi degli anni ’90, quando anche in Ungheria lo sviluppo dell’iniziativa privata ha portato alla nascita di aziende soprattutto nel settore della distribuzione, attente fin da subito a dotarsi di veicoli affidabili e sicuri anche se più costosi. UNA SQUADRA VINCENTE Area Manager per l’Ungheria, oltre che per Slo venia e Croazia, è Istvan Gyongyossy, nativo di Budapest, 47 anni, 2 figli (Nora di 20 anni e Istvan di 19), laurea in economia e commercio conseguita nel 1982 dopo aver frequentato il Liceo Classico. I suoi più diretti collaboratori sono Peter Kasztileiner, responsabile commerciale, Andreas Medveczki (marketing
Il Daily ha acquisito una grande popolarità e un’elevata considerazione sul mercato ungherese. In particolare, tutte le più importanti aziende di distribuzione si affidano al veicolo Iveco. e comunicazione), Tomas Bratina (rete) e Roland Horvath al quale è affidata la responsabilità del custode service. Subito dopo la laurea, Istvan Gyongyossy entrava nel 1983 in un’azienda statale specializzata nel commercio estero occupandosi soprattutto di autobus e per la quale avrebbe maturato anche un’utile esperienza di due anni in Iraq. Quando rientra dall’Iraq, le sue competenze si allargano anche agli allestimenti per veicoli industriali e sarà proprio questo compito
IL MONDO DEI TRASPORTI Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto Direttore responsabile Paolo Altieri Direzione, redazione e amministrazione Via Ramazzotti 20 - 20052 Monza tel. 039/493101 - 493103 - fax 039/493102 e-mail: info@vegaeditrice.it Sede Legale Viale E. Stefini 2 - 20125 Milano Editore Vega Editrice Presidente Luisella Crobu Direttore editoriale Cristina Altieri Condirettore editoriale Vincenzo Lasalvia Pubblicità Co.Prom: Via Ramazzotti 20 - 20052 Monza tel. 039/493101-2 - fax 039/493102 Promozione Piero Ferrari Art Director Renato Montino Impaginazione e Fotocomposizione Varano, Busto Garolfo (Milano) Il Mondo dei Trasporti è registrato presso il Tribunale di Milano numero 327 del 4/5/1991 - Abbonamento annuo: Italia Euro 40,00, estero: Euro 77,44 - Versamento sul c/c postale n. 40699209 intestato a Vega Editrice Srl, Milano Poste Italiane Spa - Sped. in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano - Distribuzione Cellofanedit: Cologno Monzese (MI) - Stampa: Graphicscalve, Vilminore di Scalve (BG).
che lo porterà a entrare in contatto con personaggi dell’Iveco, in particolare Cesare Sandretto, allora responsabile dei mercati dell’Est, e uno dei suoi giovani collaboratori più dinamici, Stefano Albarosa. È il 1° ottobre del 1991 quando Istvan Gyongyossy lascia l’azienda di stato e viene assunto in Iveco dove farà copia fissa proprio con Stefano Albarosa. “Con Stefano ricorda - l’intesa fu immediata, diventammo come fratelli. Dalla mattina alla sera e spesso anche di notte cominciammo su-
bito a battere ogni angolo dell’Ungheria per cercare di capire e conoscere la realtà dell’autotrasporto, che allora stava muovendo i primi passi, in modo da individuare i possibili operatori destinati a diventare dealer Iveco oltre che le officine di assistenza cui conferire il marchio di autorizzato Iveco. Sono stati anni di duro lavoro, di grandi sacrifici ma anche di graduali grandi soddisfazioni”. “Il punto di partenza - prosegue - può essere indicato nell’azienda di trasporti statale Hun-
garo Camion, la cui flotta in un paio anni si arricchì di ben 500 veicoli Iveco. Il primo dealer Iveco fu Truck Italia con sede a Miskoll a circa 200 km a nord di Budapest. Nel giro di un paio di anni avevamo già messo insieme una rete di una decina di dealer in grado di garantire un buon volume di vendite e soprattutto una assistenza qualificata e professionale alla crescente clientela. Già nel 1995 potevamo consuntivare un volume di 300 veicoli nuovi venduti. Mi fa anche piacere ricordare che il primo cliente privato Iveco fu Szucs Kalman di Budapest, che nel 1991 decise di iniziare l’attività di trasportatore con un nostro EuroCargo. Quello stesso anno realizzammo il primo contratto importante con la Hungaro Camion per una fornitura di oltre 200 veicoli”. Sul finire degli anni ’90, mentre Stefano Albarosa esce dall’Iveco per dar vita, insieme al torinese Girolamo Orecchia a un vero e proprio network per la vendita e l’assistenza dei prodotti Iveco prima in Ungheria, poi in Romania, quindi in Bulgaria, Istvan Gyongyossy viene nominato responsabile del mercato ungherese, incarico che verrà esteso nel 2005 anche ai mercati della Slovenia e della Croazia. L’escalation dell’Iveco, forte di una rete di vendita e assistenza ben organizzata, diventa inarrestabile. Nel 2000 in Ungheria si vendono quasi 1.300 Iveco, che diventano 1.500 nel 2005. “Il Daily e soprattutto l’EuroCargo - sottolinea Istvan Gyongyossy - acquisiscono una grande popolarità e un’elevata considerazione presso tutte le più importanti azien-
Venduti complessivamente quasi 2.500 veicoli
Iveco protagonista anche in Slovenia e Croazia
BUDAPEST - Responsabile Iveco anche per l’area della Slovenia e della Croazia, Istvan Gyongyossy (nella foto), nell’incontro che abbiamo avuto a Budapest, ha voluto sintetizzarci anche l’andamento dell’Iveco in questi due mercati. Dove il costruttore torinese, forte anche di una collaudata tradizione, vanta oggi una posizione di assoluta leadership. In Slovenia, dove operano due dealer, Dumida a Maribor e Trgotemna a LubianaCapo d’Istria, insieme a una decina di officine autorizzate, lo scorso anno Iveco ha ven-
duto 1.003 veicoli con una quota del 18 per cento in un mercato complessivo di circa 5.600 veicoli. In particolare sono stati immatricolati 429 Daily (16,5 per cento di quota nel segmento da 3,5 a 6 tonnellate), 166 EuroCargo (46,4 per cento di quota nel mercato dei medi) e 408 pesanti pari a una quota del 15,4 per cento nel suo segmento. Per il 2008 si punta ad una ulteriore crescita, in un Paese dall’economia molto sana, nell’ordine almeno del 10 per cento. Altrettanto positivo l’andamento di Iveco in Croazia, dove operano 4 dealer: Euro Camion della famiglia Lucioli e la società Strada a Zagabria, Daus Truck a Spalato e Benussi a Fiume cui fanno da importante corollario una decina di officine autorizzate. Lo scorso anno sono stati venduti in Croazia 1.450 veicoli Iveco (pari a una quota del 26 per cento del totale delle immatricolazioni nel mercato da 3,5 tonnellate e oltre) dei quali 700 Daily (24,6 per cento di quota), 380 EuroCargo (54,9 per cento di quota) e 215 tra Stralis e Trakker pari a una quota del 14,8 per cento. Come in Ungheria e Slovenia anche in Croazia i più forti competitor sono Man e Mercedes-Benz.
de di distribuzione, soprattutto le Poste Ungheresi”. Oggi la rete Iveco, profondamente rinnovata e qualificata, conta 5 dealer, ovvero Ets della Cefin di Stefano Albarosa e Levantex a Budapest, Truck Savaria a Szombathelyl, Szalay Autowaz a Kecskemet e Besso a Pecs nonché una ventina di pun ti di assistenza, molti dei qua li dotati di Daily Center. Complessivamente nella rete Iveco sono occupate oltre 500 persone, che hanno seguito e seguono costantemente corsi di formazione, per la vendita, l’assistenza e la gestione dei ricambi e dunque in grado proporsi nei confronti dei clienti con la più alta professionalità, il che è garanzia di assoluta soddisfazione per chi opera la scelta Iveco. “Non siamo noi a dirlo sot tolinea l’area manager Gyongyossy - ma soprattutto i clienti, anche quelli della concorrenza, e cioè che la rete Iveco è indubbiamente la migliore non solo per la capillarità quando per la serietà e la professionalità con cui i clienti vengono seguiti e gestiti in tutte le loro problematiche. Tutti e cinque i dealer vantano strutture importanti, attrezzature di diagnosi e riparazione d’avanguardia, in grado di venire incontro alle necessità dei clienti in maniera rapida e soprattutto con estrema correttezza. Certo, sotto questo profilo non ci si può mai adagiare. È fondamentale migliorarsi giorno per giorno. Tenuto conto delle potenzialità del mercato, che sono estremamente interessanti, nonostante l’attuale periodo di stagnazione economica, la rete andrà sicuramente a svilupparsi nei prossimi anni”. CON IL VENTO IN POPPA Intanto i numeri dicono che Iveco viaggia sulla cresta dell’onda. Il 2007 si è chiuso con un volume di vendite di 1.733 vei coli (erano stati 1.366 nel 2006) dei quali 878 Daily, 441 EuroCargo, 414 pesanti, questi ultimi costituiti per l’80 per cento da Stralis e per il 20 per cento da Trakker. “Il Daily - sottolinea Istvan Gyongyossy - vanta una quota del 17 per cen to nel suo segmento che conta circa 5mila immatricolazioni, preceduto di poche spanne soltanto da Ford Transit e Fiat Ducato. Leadership assoluta, con una quota del 44 per cento, invece, per l’EuroCargo, anche se il segmento dei medi vanta appena un migliaio di immatricolazioni. Nel mercato dei pesanti, che nel 2007 ha registrato complessivamente 4.650 immatricolazioni, Iveco con lo Stralis e il Trakker vanta una quota del 9,5 per cento. È in questo importante mercato che Iveco sta portando la sua offensiva per ridurre il ritardo accumulato ne gli anni passati nei confronti soprattutto di Man, Mercedes-Benz e Volvo, che qui vantano da sempre una grande tradizione. I nuovi Stralis e Trakker stan no già guadagnando anche qui le simpatie della clientela, che lo scorso anno nel corso della Carovana all’insegna de gli All Blacks, ha potuto toccare con mano la grande innovazione che li distingue, sotto il profilo della qualità globale ma anche e soprattutto dei consumi ridotti, giudicati ormai i migliori rispetto alla migliore concorrenza. Per il 2008 ci siamo posti un obiettivo di 1.850 veicoli nuovi da vendere. Siamo convinti di poter ottenere una crescita importante proprio nel settore dei pesanti”.
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Attualità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2008
VOLVO TRUCKS / INSIEME AL CLIENTE PER TROVARE LE MIGLIORI SOLUZIONI
Un piano per ridurre i consumi
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di Massimiliano Campanella ZINGONIA - Ottimizzare i consumi del proprio autocarro è il sogno nel cassetto di qualunque trasportatore e non si contano i “battage” pubblicitari che invitano i conducenti - di camion, bus e auto - ad utilizzare un tipo di carburante, piuttosto che una precisa strategia tecnologica o, ancora, precise tecniche di guida. In casa Volvo la pensano diversamente. Ovvero: esistono sul mercato tecnologie innovative, che possono e devono essere utilizzate per ottimizzare i consumi. Ma visto che ciascun autista ha un proprio stile, che esiste una gamma così eterogenea di autocarri e, ancor più, di utilizzi (carico e scarico, stradale a lunga percorrenza, sui cantieri ecc.), non c’è altra strada che trovare una soluzione personalizzata. Ecco perché il management del costruttore svedese punta, come fattore chiave, sul dialogo col cliente. Un dialogo dal quale devono evincersi tutti gli elementi utili per escogitare la soluzione migliore. “Un autocarro dai consumi ottimizzati adatto a tutti - ha affermato Joakim Nilsson, Product Manager di Volvo FM e Volvo FH - non esiste. Ogni cliente ha requisiti e richieste particolari. È necessario collaborare per individuare la migliore combinazione possibile per soddisfare ogni singolo cliente”. Una combinazione che, in ogni caso, deve fare leva sulla tecnologia e sul la gamma di motori e trasmissioni che Volvo Trucks, anche attraverso la divisione Volvo Italia, ubicata a Zingonia, alle porte di Bergamo, propone sul mercato. Ma partiamo dall’inizio. Vediamo che succede quando un trasportatore si rivolge a Volvo e desidera ordinare un nuovo veicolo più economico. Il primo passaggio consiste nell’analisi dei requisiti, il cui scopo è di individuare da subito la giusta specifica. Il segmento e le condizioni generali di impiego del veicolo vengono studiati attentamente. Come verrà caricato il mezzo? Quale aspetto ha la topografia del territorio sul quale il veicolo si troverà abitualmente a lavorare? Di quali distanze e velocità stiamo parlando? Tutte queste considerazioni determinano la scelta dei componenti della catena cinematica. Lo scopo è una combinazione di motore, trasmissione, dimensioni e battistrada dei pneumatici adatti, unitamente al rapporto al ponte ottimale. Mediante una giusta specifica del veicolo, una ma nutenzione appropriata e un’assistenza regolare, i clienti di Volvo Trucks possono ottenere notevoli riduzioni del consumo di carburante, che oltre a rappresentare un risparmio di costo si traducono anche in un contributo alla tutela dell’ambiente. Si tratta di risparmi che diventeranno sempre più importanti in considerazione del continuo aumento del prezzo dei combustibili e dell’attenzione crescente alla riduzione delle emissioni di biossido di carbonio. “Con la specifica giusta ha spiegato Nilsson - l’autista di spone di tutti i presupposti per guidare in modo economico e ottenere efficienze di costo. Migliore è la preparazione del-
Quando un autotrasportatore decide di acquistare un Volvo truck diventa protagonista di una vera e propria strategia individuale tesa a ottimizzare i consumi: sistema di cambio I-Shift a 12 velocità, freno motore potenziato VEB o VEB+, sistema di controllo della velocità I-Cruise e pianificatore del traffico Dynafleet. Ma non basta: “È necessario collaborare per individuare la migliore combinazione possibile per soddisfare ogni singolo cliente”, afferma Joakim Nilsson, Product Manager Volvo FM e FH.
Due alfieri Volvo Trucks: l’FM (sopra) e l’FH (a destra). l’autista, maggiore sarà il vantaggio ottenibile dai diversi componenti del veicolo. Al fine di massimizzare le riduzioni di costo, tuttavia, è importante che il cliente venga coinvolto nella scelta di questi componenti”. Nella catena cinematica del veicolo dai consumi ottimizzati, la trasmissione automatizzata di Volvo, I-Shift, gioca un ruolo fondamentale. I-Shift è il sistema di cambio Volvo a 12 velocità senza sincronizzazione e a selettore di gamma, dotato di sistema di cambio a controllo elettronico, presentato per la prima volta nel 2003. Il cambio della velocità è completamente automatizzato con brevi intervalli di coppia, ma il conducente ha comunque la possibilità di scegliere i cambi di marcia in modalità manuale. Questo sistema è più leggero di circa 70 kg rispetto al corrispondente cambio manuale. Il software di controllo I-Shift è disponibile in diverse versioni per le differenti necessità di trasporto. Il sistema I-Shift viene utilizzato per com-
binazioni di pesi fino a 60 tonnellate (130 tonnellate per trasporti speciali) e offre un comfort elevato nonché una notevole riduzione dei consumi. I-Shift fornisce, dunque, sem pre prestazioni elevate quanto quelle del migliore autista. Ma ottimizzare i consumi vuol dire pensare anche alla frenata. Grazie al Volvo Engine Brake o alla sua versione ancora più potente VEB+, l’autista dispone di tutto il supporto di frenata necessario. VEB è un freno motore ausiliare particolarmente efficace, VEB+ un freno motore potenziato ad elevata efficienza. I-Shift abbinato a VEB+ offre un’accoppiata ottimale. Spoiler e copricerchio aerodinamici riducono la resistenza all’aria sul tetto, sui lati e attorno ai pneumatici. Quale ulteriore elemento per ottimizzare i consumi a mezzo in movimento troviamo I-Cruise, un prodotto supplementare completamente nuovo che è sta to lanciato nell’autunno 2007. È un sistema intelligente
di controllo della velocità che regola la velocità del veicolo all’inizio di una pendenza, al fine di evitare accelerazioni non necessarie. Installando I-Cruise, l’autista può ridurre i costi del carburante con un investimento contenuto. I-Cruise è parte dell’importante aggiornamento in tema di riduzione del consumo di carburante realizzato sui motori D13 di Volvo.
La tecnologia Volvo offre infine il sistema informativo per il trasporto Dynafleet, un pianificatore del traffico che può prendere decisioni basate sull’utilizzo dell’intera flotta, riducendo al minimo i percorsi a vuoto. L’azienda può gestire un maggior numero di ordini con il personale e i veicoli esistenti. Al tempo stesso, lo stress viene ridotto e l’ambiente di lavoro
Una consulenza globale per aiutare a ridurre i consumi
Fuelwatch ha fatto strada ZINGONIA - Utilizzare la tecnologia per ottimizzare i consumi, come rimarcato anche da Joakim Nilsson, è di assoluta importanza ma non è sufficiente. Tali e tante sono le variabili relative al singolo autotrasportatore, che Volvo Trucks ritiene, quale fattore chiave, il dialogo col cliente. Per questo motivo il management della Casa svedese offre ai clienti una vera e propria consulenza sul consumo di carburante. In sostanza, il cliente di Volvo Trucks non acquista solo un autocarro, ma ha a disposizione dei consulenti che, recandosi da lui, lo aiutano a ridurre i consumi di carburante. Questi consulenti portano con sé il concetto Volvo “Fuelwatch”, lanciato poco più di due anni fa. “Fuelwatch” è un nome collettivo con cui in casa Volvo identificano prodotti e servizi che aiutano i clienti a ridurre i consumi di carburante. Un veicolo correttamente equipaggiato, un’assistenza regolare e un monitoraggio costante del consumo di carburante sono fattori cruciali. Questo concetto ha riscosso notevole successo e diversi clienti con un parco veicoli di grandi dimensioni hanno confermato di avere ottenuto riduzioni di costo a fronte di un minore consumo di carburante fino all’8 per cento. L’aggiunta più recente al concetto Fuelwatch è Fuel Management Service, un servizio completamente nuovo di consulenza che arriverà in Italia e nel resto d’Europa entro due anni. Grazie all’FMS i clienti ricevono assistenza professionale da un consulente Volvo su come ridurre il consumo di carburante, contenere i costi e ridurre
l’impatto ambientale tramite la funzionalità Fuelwatch. Il programma prevede tempi di implementazione dai 12 ai 36 mesi e, oltre al supporto di gestione, comprende formazione per gli autisti, verifiche regolari e il trasferimento al cliente delle competenze in materia. “Lo scopo - ha spiegato Wim Van Horen, project manager di Fuelwatch, Volvo Trucks - è consentire al cliente di assumere il controllo completo di Fuelwatch e di eseguirlo autonomamente”. La società di trasporti olandese Van Dongen è tra i clienti che hanno sottoposto Fuelwatch a una fase di test per verificarne il potenziale. “I test da noi fatti - ha affermato l’imprenditore Gijs Van Dongen - mostrano che Fuelwatch può ridurre il consumo di carburante per ogni veicolo dal 6 al 7 per cento. Applicando il sistema a tutta la nostra flotta, composta di 260 autocarri, potremmo ridurre di ben 800.000 euro l’anno la spesa complessiva per il carburante. L’investimento potrebbe quindi essere recuperato entro 12 mesi, il che si traduce in un notevole risparmio. Senza dimenticare che la riduzione del consumo di carburante contribuisce a diminuire le emissioni di biossido di carbonio. Il fatto di contribuire allo stesso tempo alla tutela dell’ambiente è una sensazione sicuramente appagante”. Gli ingegneri di Volvo Trucks hanno stimato che la riduzione di questo impatto sull’ambiente corrisponde a 1.900 tonnellate di biossido di carbonio l’anno. Dato tutt’altro che trascurabile, considerando che, secondo un’indagine dell’Unione Europea, una singola persona produce una media di 11 tonnellate l’anno.
risulta migliorato. Volvo Dynafleet aiuta l’autista a monitorare il consumo di carburante, realizza grafici sui modelli di guida, rapporti sul carburante, include piani di assistenza ed è dotato di una funzione GPS. Nella primavera dell’anno scorso Dynafleet è stato ulteriormente potenziato, grazie all’introduzione di una vasta gamma di servizi e funzioni ed è ancora più semplice da utilizzare. Il nuovo Dynafleet include una funzione che aumenta i livelli di sicurezza e protezione: il conducente può contattare un centro di pronto intervento premendo un pulsante o tramite telefono cellulare. È disponibile come soluzione completa in tre diversi pacchetti, in grado di soddisfare le esigenze dei vari clienti: “Perform”, “Perform & Locate” e “Operate”. La funzione “Geofencing” permette di individuare automaticamente la posizione di un veicolo in una determinata area geografica, mentre “Driver time justification” permette al conducente di segnalare il tempo non trascorso alla guida. L’azienda di trasporti può quindi tenere traccia di tutte le attività compiute dal conducente. L’hardware a bordo del veicolo è nuovo e si basa su una piattaforma approvata ADR. Questo rende Dynafleet utilizzabile anche dalle aziende che trasportano merci pericolose. Lo strumento può connettersi a Internet, oltre che a unità esterne quali laptop o palmari, e può essere aggiornato da remota, con un conseguente risparmio di tempo in officina. Il conducente viene identificato automaticamente tramite il tachigrafo digitale. Negli autocarri dotati di tachigrafo analogico, l’accesso è reso ancor più semplice e rapido dall’uso di un codice PIN.
VOLVO TRUCKS. DRIVING PROGRESS www.volvotrucks.it
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Attualità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2008
DAF / SERIE LIMITATA DELL’AMMIRAGLIA OLANDESE PER IL CENTENARIO DELL’ATALANTA di Lino Sinari
B ERGAMO - Lodotruck srl, concessionaria con mandato Daf dal 2006, ha voluto celebrare il suo primo anno di presenza sul territorio bergamasco con la creazione di un veicolo dedicato al centenario dell’Atalanta Ber gamasca Calcio. Progettata e realizzata esclusivamente in 30 unità nell’inedito colore Blue Special, questa serie limitata è destinata ai più selezionati e qualificati operatori del settore dei trasporti che condividono non solo la passione e l’ammirazione per una squadra capace da sempre di regalare tante emozioni ai propri tifosi - e anche quest’anno la regola viene ri spettata - ma anche i comuni valori imprenditoriali di serietà, impegno e ricerca di nuovi traguardi.
L’XF105 scende in campo Il Daf XF105 dedicato al centenario dell’Atalanta è disponibile con la motorizzazione Paccar MX da 460 cv: affidabilità e durata sono gli elementi decisivi nello sviluppo di questo motore, per il quale in fase di progettazione è stato previsto un chilometraggio complessivo di 1,6 milioni di chilometri, il doppio della percorrenza media normalmente coperta da questi veicoli. Il motore Paccar MX è caratterizzato da una combinazione di consolidate tecnologie all’avanguardia e numerose innovazioni tecnologiche, utilizzo di materiali hitech, quali Compact Graphite Iron, e massima integrazione delle funzioni. Nella progettazione del monoblocco e della testata, ad esempio, sono stati integrati dei condotti per mantenere quanto più possibile pulito l’esterno del motore e ridurre al minimo il numero di componenti.
CABINA SUPER-SPACE-CAB
“Daf - ha affermato Ivan Ruggeri, Presidente del l’A talanta - è un marchio importante che ha scelto noi per promuovere la propria immagine e soprattutto, ed è proprio il caso di dirlo, per andare ancora più lontano in tutto il mondo. E di questo siamo orgogliosi, perché un nome di grande prestigio come Daf si va ad aggiungere ai sempre più numerosi amici della nostra squadra”. L’XF105 “nerazzurro” è un veicolo dalle dotazioni a dir poco eccezionali. Esso è in-
SEDE SU UN’AREA DI 6.000 METRI QUADRATI
Si tratta di 30 veicoli esclusivi, messi a punto dalla Concessionaria Daf Lodotruck per celebrare il suo primo anno di attività e dedicati a tutti gli appassionati dello storico Club bergamasco.
La squadra dell’Atalanta posa davanti a uno dei trenta esclusivi Daf XF105.
fatti e qui paggiato esternamente con cabina SuperSpace-Cab, fari skylight antinebbia, spoiler, fender e minigonne in tinta azzurra che richiamano la pelle del volante e dei sedili. Il design esterno della cabina è caratterizzato da una livrea molto elegante studiata assieme al team di marketing della squadra per dare al veicolo la veste di ufficialità: serigrafia del logo del centenario sul fronte cabina, mentre sulle carrozzerie laterali saranno immortalate l’immagine del logo dell’Atalanta Bergamasca Calcio e della storica maglia della stagione 1962/63, una delle più gloriose nella storia di questo Club, caratterizzata dalla
splendida vittoria in Cop pa Italia. Gli interni, oltre alla ricchissima dotazione già presente di serie su tutti gli XF 105, sono arricchiti da equipaggiamenti esclusivi quali la colorazione bicolore nerazzurra sui sedili in pelle, sul volante, sul bracciolo e sui pannelli delle portiere. Massima tecnologia e multimedialità a bordo, grazie alla TV digitale terrestre con schermo da 17”, al lettore DVD, all’impianto stereo con 6 altoparlanti, al navigatore satellitare e al telefono Nokia 6080. Inoltre la plancia con effetto alluminio e il frigorifero soddisferanno anche le richieste dei più esigenti.
Situata a Filago (BG), a pochi chilometri dal casello di Capriate sulla Milano Venezia, Lo dotruck sorge su un’area complessiva di 6.000 mq circa di cui 1.800 coperti che nel 2008 diventeranno 3.100. La struttura, di recente costruzione, consta di un’area commerciale composta di uffici e un salone espositivo, e dall’area assistenza e post vendita. Qui è stato realizzato un magazzino ricambi su 3 piani da 200 mq ciascuno e un’officina dotata di un avanzato sistema centralizzato per la sostituzione dei lubrificanti, con 11 postazioni di lavoro che diventeranno 18 nel prossimo anno. Inoltre, effettua il servizio ITS 24 ore, come previsto dagli standard Daf. Titolare e Amministratore della Lodotruck è Elio Lodovici, che conta un’esperienza trentennale nel campo automotive, dove si è occupato sia del settore automobilistico che di quello dei veicoli industriali.
Daf Veicoli Industriali T REZZANO SUL N AVIGLIO Daf Veicoli Industriali ha registrato nel 2007 il suo miglior anno di sempre in Italia ottenendo la storica quota di mercato del 9 per cento nel segmento sopra le 6 tonnellate. “Un successo senza precedenti - ha sottolineato Roberto Giorgi, amministratore delegato di Daf Veicoli Industriali - per la Casa di Eindhoven che ha chiuso inoltre con un incremento del 30 per cento rispetto al 2007 per ordini ricevuti. Un risultato importante che testimonia il sempre crescente apprezzamento del pubblico italiano verso la gamma di veicoli LF, CF e XF”. Protagonista assoluta di tale risultato è senz’altro la serie XF105, il veicolo icona del marchio Daf insignito del prestigioso premio di Camion dell’Anno 2007. Nel 2007 la serie XF 105 ha registrato una
Il 2007 un anno da ricordare Il miglior anno di sempre per il marchio Daf in Italia con 4.250 veicoli ordinati e una quota di mercato del 9 per cento nel segmento oltre le 6 tonnellate di Ptt. crescita del 25 per cento rispetto al 2006. “Il successo dell’XF 105 sul mercato italiano - ha aggiunto Roberto Giorgi - è dovuto innanzitutto alla sua affidabilità e alla capacità di contenere i costi di gestione in un settore con margini sempre più esigui. Nel contempo però l’XF 105, soprattutto nella versione trattore, è un veicolo di grande immagine, e sempre più operatori lo scelgono anche per la sua capacità di emozionare. Grazie all’XF 105 oggi Daf è in grado di proporsi a tutta la clientela più esigente, che non
è disposta a scendere a compromessi per quanto riguarda prestazioni, comfort e immagine”. Anche la serie CF, disponibile nelle versioni 65 / 75 / 85, ha dato un importante contributo alla crescita del marchio Daf in Italia: l’incremento degli ordini ricevuti è stato del 52 per cento rispetto all’anno precedente. La serie CF è sicuramente quella che meglio di ogni altra rappresenta il concetto di versatilità: il due assi nella versione trattore è ideale per il trasporto nazionale; la versione auto-
carro 6x2 è dedicata alla distribuzione regionale; infine il quattro assi Mezzo d’Opera è destinato ai lavori in cava e in cantiere ed è dotato di un motore resistente alle più gravose sollecitazioni. Complessivamente la quota del marchio olandese sopra le 16 tonnellate è passata dal 9,4 del 2006 al 10,2 per cento del 2007, altro record storico di Daf in Italia. Passando, infine, alla serie LF, il veicolo per la distribuzione urbana con livelli di emissioni a norma Euro 5 e tecnologia SCR, gli ordini del 2007 testimoniano un trend di
crescita di mezzo punto percentuale (dal 3,7 al 4,2 per cento) che Daf punta ad incrementare nel medio periodo. Grazie a un’organizzazione integralmente orientata al cliente ed ai massicci investimenti intrapresi negli ultimi anni nello sviluppo di prodotti eccellenti e nella realizzazione di infrastrutture all’avanguardia, Daf si propone sul mercato europeo tra i marchi leader nella progettazione e produzione di veicoli industriali leggeri, medi e pesanti di alta qualità. In Italia la Casa olandese sta attuando
Roberto Giorgi, amministratore delegato di Daf Veicoli Industriali.
una politica di rafforzamento dei concessionari di vendita e assistenza. Un potenziamento che non si ferma solo alla capillarità della rete su tutto il territorio nazionale, ma soprattutto alla loro professionalità e competenza nell’assistere clienti sempre più numerosi ed esigenti.
Più potenza per i miei camion. Più forza al mio business. Autotrasportatori per tradizione: con una storia di oltre 60 anni, abbiamo una bella esperienza in fatto di mezzi di trasporto. Da 15 anni, inoltre, acquistiamo solo veicoli Scania. Perché? Cercavamo mezzi in grado di affrontare impieghi impegnativi, con un vantaggioso rapporto prestazioni/consumi, qualità che troviamo oggi esaltate nella potenza, nella coppia e nell’efficienza dei motori V8. Altro aspetto a cui teniamo è la certezza di veicoli sempre al top. Per questo abbiamo scelto il contratto di manutenzione e riparazione Scania: la risposta che ci serviva. Sommando innovazione, affidabilità dei mezzi e qualità del servizio, la redditività dell’offerta Scania ci ripaga pienamente. E ci aiuta a programmare il nostro futuro con la stessa energia che ha caratterizzato la nostra storia.
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Attualità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2008
“ A caccia di nuovi primati MERCEDES-BENZ / IL NUOVO ACTROS PRONTO AI NASTRI DI PARTENZA
di Cristina Altieri STOCCARDA - Essere campioni non significa adagiarsi sugli allori. La regola vale in tutti i campi di attività. E lo sanno bene in Mercedes-Benz e soprattutto in quel di Ulm, dove nascono i veicoli della gamma pesante, che per rispondere sempre al meglio alle esigenze continuamente in evoluzione dei trasportatori, occorre impegnarsi continuamente per affinare i veicoli, renderli sempre più competitivi, dotarli di soluzioni innovative, capaci di migliorare continuamente la redditività delle aziende di trasporto. Così, ecco pronta la terza generazione della famiglia Actros, campione indiscusso dei pesanti, con ulteriori perfezionamenti rea lizzati attraverso 37 interventi finalizzati a migliorare redditività, comfort, sicurezza e design. Per la prima volta in questo segmento, i nuovi Actros adotteranno di serie il cambio ulteriormente automatizzato PowerShift Mercedes-Benz. Questo passo importante testimonia la leadership dell’Actros, che dal 1996, anno del suo esor dio, è diventato un vero e proprio trendsetter nel segmento e che, con 550.000 esemplari
in circolazione in più di 100 Paesi, è salito in testa alle classifiche come veicolo industriale più venduto. Il cambio PowerShift Mercedes-Benz ulteriormente evoluto diventa oggi di serie per tutti i trattori stradali Actros. Mercedes-Benz è dunque la prima Casa di veicoli industriali ad offrire di serie su un autocarro pesante un cambio completamente automatizzato. PowerShift Mercedes-Benz associa il cambio a un sistema di comando elettronico che, oltre al cambio marcia automatico e all’azionamento del la frizione, prevede anche numerose altre funzioni. Per il cliente tutto questo si traduce in una guida più confortevole, redditizia e sicura. Su strade sempre più congestionate il cambio automatizzato rappresenta un ulteriore contributo a una maggiore sicurezza nel traffico. Ricordiamo anche che l’Actros adotta motorizzazioni Blue Tec collaudate su più di 100.000 veicoli e dai consumi estremamente ridotti. Esse si suddividono in sei classi di potenza, da 320 a 476 cv, per i V6 e in tre classi di potenza, da 510
Il nuovo Actros si presenta sul mercato con un bagaglio di perfezionamenti che consentiranno di aumentare il suo appeal presso la clientela. Dal suo esordio nel 1996 Actros è salito in testa alle classifiche come veicolo industriale più venduto.
a 598 cv, per i V8. La tecnologia BlueTec coniuga in maniera esemplare ecologia ed economia. I veicoli industriali BlueTec Mercedes-Benz finora in circolazione hanno permesso di risparmiare fino a circa 300 milioni di litri di gasolio, riducendo le emissioni di biossido di carbonio nell’ordine di 700.000 tonnellate. Non solo, ma ancora una volta il nuovo Actros fissa nuovi parametri di riferimento anche in termini di comfort. Novità assoluta nei veicoli industriali è la possibilità di regolazione del livello per la posizione orizzontale del letto Comfort superiore, che permette un son no ideale anche quando il veicolo si trova su terreni accidentati. D’ora in avanti anche il letto inferiore sarà dotato di una rete ortopedica elastica Comfort. Il climatizzatore indipendente a temperatura controllata, ulteriormente perfezionato, assicura una temperatura costante e un migliore microclima a bordo. Nei trattori stradali con sospensioni pneumatiche lo sterzo è stato ottimizzato e reso più diretto, garantendo una migliore
precisione nella traiettoria e una minor sensibilità agli avvallamenti della carreggiata. Oltre al comfort, esso concorre a garantire anche maggior sicurezza. Anche in termini di abitabilità, l’Actros è stato arricchito di pratici dettagli come, ad esempio, il grande specchio da barba orientabile, il tavolino ribaltabile facile da montare e due portasciugamani e portabiancheria. Il nuovo Actros sarà disponibile con i pacchetti comfort Basic, Classic e Top, che migliorano benessere e condizioni psicofisiche del conducente. Oltre ad assicurare una guida confortevole e sicura, le dotazioni per il comfort supplementari favoriscono anche l’identificazione del conducente con il proprio posto di lavoro. L’introduzione di un attacco per l’aria compressa permette, inoltre, una semplice pulizia della cabina di
guida. I principali miglioramenti a livello di comfort servono anche ai fini della sicurezza del traffico. Nel nuovo Actros i sistemi di assistenza alla guida so no ora disponibili nei pacchetti di sicurezza Classic Safety o Top Safety. Il pacchetto Top Safety è la versione più completa e comprende tutti i sistemi di assistenza alla guida disponibili, compreso l’ineguagliabile Active Brake Assist. Sul fronte dei costi di esercizio, che rappresentano sempre più un fattore critico per la sostenibilità delle aziende di autotrasporto in Italia, il nuovo Actros risponde alle nuove esigenze mettendo a disposizione dei pacchetti Economy. Il pacchetto Economy Classic, per esempio, comprende dispositivi di sicurezza automatici, deflettori regolabili ed un retarder supplementare Voith, che concorre a
ridurre l’usura dei freni aumentando comfort di guida e sicurezza nei lunghi tratti in discesa. Il trattore stradale adotta anche una ralla compatta o a bassa manutenzione. Per il modello cassonato il pacchetto Economy prevede un serbatoio d’aria supplementare ed un serbatoio per l’aria compressa in alluminio particolarmente leggero. Oltre ai nuovi e più ricchi contenuti tecnici, il nuovo Actros si distingue anche per la rin novata immagine, esaltata ulteriormente da un design emo zionale e al tempo stesso funzionale. Il frontale del nuovo modello trasmette una sensazione di assoluto dinamismo. Rispetto al modello precedente, i lati longitudinali della mascherina del radiatore sono arcuati e proseguono armonicamente con una leggera curvatura fino alla visiera parasole. Pur
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Diventato fin dal 1996 un vero e proprio trendsetter nel segmento dei pesanti.
Actros, con 550.000 esemplari in circolazione in più di 100 Paesi, si ripresenterà in autunno alla clientela ulteriormente perfezionato in termini di redditività, comfort, sicurezza e soprattutto per un design ancor più emozionale e funzionale.
essendo state ridotte nel numero, le lamelle della griglia di fronte al radiatore presentano ora una forma più incisiva e, grazie alle estremità rivolte verso l’alto, conferiscono all’Actros un profilo dinamico. L’impressione di potenza e dinamismo è ulteriormente accentuata dalla nuova aletta parasole a tre elementi. La parte centrale cromata sottolinea qualità e leggerezza. La parte bassa del frontale è caratterizzata da una nuova grembialatura che, con un discreto spoiler a tre aperture conferisce al veicolo straordinaria potenza e solidità. Il nuovo Actros sarà disponibile in Italia a partire dal prossimo autunno, mentre la sua consacrazione ufficiale, di fronte al grande pubblico, avverrà a settembre in occasione del Salone Internazionale dei Veicoli Industriali di Hannover.
La terza generazione della famiglia Actros adotta il cambio ulteriormente automatizzato Mercedes-Benz PowerShift. Quella tedesca è la prima Casa di veicoli industriali a offrire di serie su un autocarro pesante un cambio di questo tipo.
La nostra forza, la vostra passione. I Truck Mercedes-Benz vi aspettano al Samoter 2008, Pad. 11 - stand A1/B2.
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Attualità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2008
RENAULT TRUCKS / ANCORA INNOVAZIONI SULL’AMMIRAGLIA FRANCESE
La nuova dimensione del Magnum di Lino Sinari PERO - Renault Trucks prosegue la storia del successo di Renault Magnum proponendone, dall’inizio del 2008, una nuova versione. Il nuovo Renault Magnum, più potente e con un design più incisivo, è decisamente orientato verso un miglior comfort di vita a bordo grazie a una cabina ancor più spaziosa. Prestazioni tecniche eccezionali e un’ampia offerta di servizi confermano Renault Magnum quale riferimento del comfort, del design e dell’efficacia. Già precursore fin dal 1991 con la proposta di una cabina a pavimento piano e dal design unico, l’ammiraglia del trasporto con la Losanga si presenta ora alla clientela con uno spazio interno completamente rivisto. I responsabili del progetto di Renault Trucks, nel costruire il capitolato del nuovo Magnum, han no semplicemente dato a scolto ai conducenti, interrogandoli sulle loro necessità, su ciò che un camion dovrebbe apportare loro perché la vita a bordo divenga un vero piacere quotidiano.
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Il nuovo Renault Magnum, più potente e con un design più incisivo, è decisamente orientato verso un miglior comfort di vita a bordo grazie a una cabina ancora più spaziosa. Prestazioni tecniche eccezionali e un’ampia offerta di servizi confermano Renault Magnum punto riferimento dei professionisti del trasporto.
CI SONOANCHE LE OPTIFUEL SOLUTIONS Renault Magnum va oltre offrendo ai trasportatori la possibilità di risparmiare sui carburanti fino al 5 per cento attraverso l’offerta evolutiva di prodotti e servizi complementari Optifuel Solutions: Optifuel Technology, con il cambio robotizzato Optidriver+ riconosciuto da tutti i clienti preoccupati della gestione dei loro consumi; Optifuel Infomax, per consentire un controllo preciso dell’utilizzo del veicolo e dei consumi
PIÙ IN ALTO DI 20 CENTIMETRI La nuova cabina, rialzata di 20 centimetri, raggiunge una altezza interna di oltre 2 metri: i con ducenti si spostano eretti, senza essere impediti dai differenti equipaggiamenti che, per l’occasione, sono stati ottimizzati. I conducenti non si sentono stretti nemmeno quando viaggiano in coppia. Per quanto concerne i vani porta oggetti, la cabina offre un volume fino a due volte superiore a quello di un grande mezzo classico. Lo spazio anteriore, a portata di mano del conducente quando guida, ha triplicato il suo volume. Renault Trucks, ispirandosi alle tecnologie dell’industria aeronautica, ha aggiunto anche uno spazio posteriore di 95 litri. I conducenti, con tutte queste nuove soluzioni possono partire per i loro lunghi viaggi di lavoro in tutta serenità.
nica. Forte all’esterno, caloroso all’interno, Renault Trucks fa del nuovo Magnum un riferimento del design sulla strada. La redditività e l’ansia di ottimizzare, al di là del piacere del la vista, restano al centro del le preoccupazioni del Renault Magnum. Il motore Dxi13, disponibile sul Renault Magnum dal 2006 nelle versioni da 460 cv e 500 cv, apporta briosità e prestazioni per una velocità commerciale elevata, superiore a quella dei suoi predecessori (fino a 4 km/h in più, secondo gli utilizzi). L’Optibrake, il miglior freno motore del mercato, sviluppa potenze di rallentamento alla ruota di 332 kW e l’Optibrake+, disponibile in opzione, consente una potenza di rallentamento di 381 kW.
Per rendere lo spazio abitabile più gradevole e caloroso, le finiture sono state perfezionate affinché il conducente ritrovi all’interno del suo mezzo tutto il comfort di casa sua, ovvero una illuminazione interna modulabile in funzione del momento della giornata, secondo l’attività del conducente; un autentico materasso a molle, di maggior spessore, (nella versione Classic) per garantire un buon riposo; una nuova radio per sfruttare appieno le ultime tecnologie disponibili sul mercato (CD + Bluetooth, mp3, con nessione USB secondo la versione); materiali da alto di gamma, di serie, per rispondere meglio all’esigenza di qualità dei conducenti sulle lunghe distanze.
Tutto questo si inserisce con molto equilibrio nelle nuove armonie interne alla cabina, la firma dello stile Magnum: da un lato lo spazio di lavoro, con materiali tecnici e colori che richiamano il mondo dello sport automobilistico, dall’altro lo spazio di vita, con tonalità più ri lassanti. Renault Magnum rappresenta veramente tutto il savoir-faire di Renault Trucks in tema di comfort di guida grazie alle numerose innovazioni che semplificano la gestione quotidiana quale il cambio Optidriver+ con comandi al volante o, anche, l’alzacristalli a impulsi che consentono di rimanere concentrati sulla guida: la sicurezza è garantita, il piacere rimane intatto. Per i conducenti che hanno già avuto il privileForte all’esterno, confortevole all’interno, il nuovo Magnum è un punto di riferimento del design al servizio della funzionalità.
Renault Trucks nel settore cava e cantiere
Debutto di nuovi Kerax e Premium Lander
PERO - Dopo avere completamente rinnovato le gamme dei veicoli, e in particolar modo la gamma per l’edilizia, Renault Trucks prosegue l’ottimizzazione dell’offerta proponendo, dall’inizio del 2008, due nuove versioni del Kerax e del Premium Lander con una motorizzazione da
500 cv per il primo ed un profilo 8x4 per il secondo. In particolare, a completamento della motorizzazione Dxi11 e dei cambi robotizzati Optidriver+, il Renault Kerax è, da ora, equipaggiato anche con il motore Dxi13, con potenze di 460 e 500 cv (2.300 Nm e 2.450 Nm i valori delle rispettive coppie). La gamma Renault Kerax ottimizza, in questo modo, le prestazioni globali dei modelli che la compongono nei settori di utilizzo più severi. La gamma Premium Lander, invece, con un nuovo profilo di 8x4, completa un’offerta già molto ricca. Il Premium Lander 8x4 consente un maggior carico utile nel settore dell’approvvigionamento ai cantieri e per utilizzi specifici: trasporto di cemento pronto all’uso, piattaforma-gru, ribaltabile leggero, raccolta degli scarti industriali. Con l’adozione di nuove predisposizioni per il montaggio di gru e di pompa per calcestruzzo, i Renault Kerax e Premium Lander sono più che mai in linea con le attività che gli vengono attribuite. Così, Renault Trucks, con le gamme Renault Premium Lander e Renault Kerax, rimane un punto di riferimento nell’universo dell’edilizia e delle costruzioni, particolarmente nel settore degli sbancamenti e delle cave, del trasporto di calcestruzzo e dei materiali da costruzione.
gio di vedere in anteprima la cabina, i risultati sono palpabili: di giorno come di notte, Renault Magnum si impegna come autentico riferimento del comfort di vita a bordo. Renault Trucks ha mantenuto le sue promesse. Renault Trucks, con il Magnum, esprime le proprie idee del design: esso non è soltanto un elemento essenziale d’identità e un forte valore d’immagine; il design è posto al servizio della funzionalità dell’oggetto. Il profilo del veicolo, riconoscibile fra tutti, è reso più moderno attraverso equipaggiamenti esterni che gli conferiscono este tica, sicurezza e facilità di manutenzione. Cromature, leds, parasole di serie con fari di ingombro incorporati, gradino di salita al parabrezza, calandra a due tonalità di colore e paraurti diviso in tre parti, ogni dettaglio conferisce al nuovo Renault Magnum una identità particolarissima, una personalità u-
di gasolio; Optifuel Training, la formazione alla guida economica che conduce ad una differenza nei conti di gestione dei trasportatori. Gli altri servizi sviluppati per l’insieme della gamma “Lunghe distanze” di Renault Trucks quali i Contratti di manutenzione Start&Drive o Renault Trucks 24/24, così come la rete d’assistenza messa a disposizione dei conducenti e dei trasportatori, una rete di professionisti del trasporto, consentono di viaggiare in tutta tranquillità e serenità. Inoltre, per completare l’offerta, il Magnum viene proposto con una nuova gamma di accessori originali studiati appositamente e orientati sul comfort di vita a bordo, sulla sicurezza, la personalizzazione e l’ottimizzazione delle prestazioni del veicolo. Renault Magnum 2008 sarà disponibile per la consegna alla clientela nel secondo semestre dell’anno.
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2008
“ Dealer dalle grandi ambizioni MAN NUTZFAHRZEUGE / SCAVINO STA PER COMPIERE UN LUSTRO
SAN GIULIANO MILANESE - Il cronista raggiunge in anticipo la sede di San Giuliano Milanese. Ne approfitta per ben osservare, con curiosità, la nuovissima reception, gli ambienti dedicati all’officina e assistenza, gli ampi spazi aperti. Del resto, quello che fino alla primavera 2006 era un capannone usato per i “rave party”, quelli - per intenderci - dove adolescenti e non tentano d’imitare (spesso con scarso successo) i loro coetanei degli anni Sessanta, tra sballo, fumo e musica rock, è oggi una struttura dalla moderna concezione. Che i camionisti raggiungono senza fatica, e con agilità compiono le manovre necessarie per raggiungere l’officina. E - giacché anche l’occhio vuole la sua parte - la struttura è decorata da una serie di quadri di pittura contemporanea. Alcuni raffiguranti auto in coda, ma uno su tutti troneggia all’ingresso, impossibile non ve derlo. Riproduce un truck (ovviamente Man) che sta raggiungendo una via addobbata a festa, dove gente qualunque passeggia, sorride, come se attendesse un grande evento. Come se, in qualche modo, attendesse l’arrivo del protagonista: il camion Man.
La moderna struttura dove è ubicata la sede milanese della Scavino s.r.l., uno dei principali dealer Man. TGM e TGL rendono la gamma talmente ampia da soddisfare tutte le esigenze di trasporto. È inoltre una Casa che ha ambizioni importanti per un mercato, come quello italiano, che ritiene essere strategico. Di conseguenza, per me era importante operare con un costruttore che avesse voglia di crescere sul mercato, per loro credo di aver rappresentato una concreta pos-
UN MANAGER VERSATILE A fondare la Scavino è stato un uomo la cui versatilità è dimostrata dai quadri scelti, ma la si intuisce senza troppa fatica dopo i primi minuti di conversazione. Duilio Scavino, classe 1960, nasce da padre produttore di vino in quel delle Langhe. Pre cisamente a Grinzane Cavour, un comune di 1.804 abitanti della provincia di Cuneo. Duilio cresce in quest’ambiente e decide di dedicarsi a quello che è il settore più naturale per lui come per tutti i giovani “langheroli”: il vino. Segue gli studi di enotecnica per sei anni, poi negli anni Ottanta approda al mondo dei truck. Il perché è presto detto. “Volevo cimentarmi in qualcosa di diverso”, ci ha detto il presidente della Scavino S.r.l. Alle sue spalle, un altro quadro contemporaneo. “Ho iniziato come venditore - ha proseguito - ma parallelamente continuavo a dare un aiuto ai miei genitori”. Il padre Mario continua infatti a produrre un ottimo vino che porta il loro cognome. Il fratello Enzo, 38 anni, gestisce invece il pastificio “Langhe”, altra azienda di famiglia operante nel settore alimentare. Ma torniamo ai truck. Il settore a Scavino piace e decide di investire. Nasce la società “Garelli & Scavino”, concessionaria Iveco per la provincia di Cuneo. I due restano insieme fino al 2001, poi la divisione. “Mi sono preso un anno sabbatico - ha aggiunto scherzando il manager langherolo - durante il quale sono proseguiti i contatti. Man ha trovato in me capacità e mezzi finanziari e insieme abbiamo scelto d’iniziare una strada comune. Del resto la Casa tedesca è sempre stata un ottimo costruttore di veicoli industriali, di mezzi d’elevata qualità. Oggi, i nuovi modelli TGS e TGX insieme ai
Duilio Scavino, fondatore della Scavino s.r.l. sibilità d’incrementare le quote”. I risultati non hanno tardato ad arrivare. Nel primo anno di vita, il 2003, esisteva la sola sede di Alba, un comune in provincia di Cuneo, secondo al capoluogo per numero di abitanti, una città situata al centro di un vasto circondario collinare, considerata la capitale storica delle Langhe. 35mila metri quadrati, che oggi sono diventati 45mila, 3.500 dei quali coperti, dove quell’anno si sono contate cento unità vendute. Nella zona di competenza di Scavino, Man aveva una quota pari al 4 per cento. Con l’arrivo della nuova concessionaria si è passati al 9 e oggi si viaggia attorno al 10 per cento. LE AMBIZIONI NON MANCANO Ma Scavino non si sente per questo un “grande”, quanto piuttosto continua ad avere ambizioni. “Come diceva Woody Allen - confida al cronista - occorre sempre un modello al quale ispirarsi. E io mi ispiro sempre a chi sta più in alto di me, molto più in alto di me...”.
Ambizioni, dunque. Si guarda al futuro, dunque. Piuttosto che ad un passato comunque di risultati rilevanti. E si guarda al futuro sulla scorta di dimensioni che, in un lustro, sono aumentate a livello esponenziale. Oltre alla sede di Alba, nel 2005 Scavino S.r.l. ha rilevato un’officina a Genova Campi, realizzando un’area operativa Man nell’ambito del riassetto del bacino portuale. Lo stesso an no viene rilevata la filiale Man di Milano, che precisamente si trovava ad Assago, e ac quistato l’immobile di San Giuliano Milanese, dove nel maggio 2006 viene inaugurata la nuova sede milanese: 10mila metri quadrati di cui 3.800 coperti. Nel 2007 viene aperta la sede di Rivalta, un comune di 17.565 abitanti della provincia di Torino, situato a sud-ovest di Torino nella valle del torrente Sangone. Un impianto nuovo rea lizzato all’interporto. E a marzo sarà aperta la sede di Vaprio d’Agogna, un comune di
948 abitanti della provincia di Novara. Da quei cento Man nuovi venduti nel 2003, l’anno scorso si è passati a quota 550 veicoli venduti, chiudendo l’anno con un fatturato di tutto rispetto: 52 milioni di euro. Per complessivi ottanta dipendenti, cinquanta dei quali operativi nel settore tec nico e dell’assistenza post ven dita, e il resto nella rete commerciale. Inoltre, Scavino ha un brand nel noleggio di truck a medio e lungo termine (la società Scarent Spa, con sede a Torino) e dallo scorso maggio 2007 è anche concessionario, per la sola provincia di Cuneo, di Volkswagen Veicoli Commerciali. “Credo - ha precisato il presidente - che siamo l’unico concessionario che riveste il ruolo di “progetto pilota” della nuova politica aziendale Man per la complementarietà di gamma. L’anno scorso abbiamo venduto circa cento unità di veicoli commerciali Volkswagen”. Ma
ormai abbiamo imparato a conoscere il pensiero di Scavino e quindi gli chiediamo senza remore, certi di avere una risposta “che guarda in alto”: nel 2008 come andrà? “Abbiamo un budget di 600 veicoli Man - ci ha detto il presidente della società - che riteniamo sia una ragionevole prospettiva di vendita. Considerando la nuova apertura di Novara, una fetta tutt’altro che trascurabile legata ai ricambi, per i quali l’anno scorso abbiamo fatturato 5,5 milioni di euro circa, e 200 veicoli commerciali Volkswagen che riteniamo di vendere, credo sia naturale che superiamo quota sessanta milioni di euro e che, nel giro di due anni, avremo in tutto un centinaio di dipendenti”. MODELLI DI RIFERIMENTO Al suo fianco, nelle scelte amministrative e “di cassa”, la moglie Maria Chiola, che due anni fa ha lasciato l’impiego in
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di Massimiliano Campanella
Sorta nell’aprile 2003 per volontà di Duilio Scavino, classe 1960, attuale presidente, originario delle Langhe, il concessionario che fa più volumi per la Casa di Monaco festeggerà i cinque anni con l’apertura di una nuova sede: a Novara nel mese di marzo. Quest’ultima andrà ad affiancarsi alle sedi di Alba, Milano, Genova e Torino.
banca per essere pienamente operativa in azienda. I due figli, Francesco, 20 anni, e Camilla, 17, studiano: l’uno all’Università, alla facoltà d’Ingegneria meccanica, l’altra al liceo scientifico. Forse il primo seguirà le orme del padre. Se ne ha ereditato ambizione e versatilità, potrà continuare con la medesima energia sulla strada tracciata da Duilio, fatta di successi ma, soprattutto, di sguardi rivolti sempre al futuro. E ispirandosi a modelli che sono in alto, molto in alto.
L’assistenza è la vera “punta di diamante”
Professionalità a 360 gradi
SAN GIULIANO MILANESE - Ormai è un feeling più che consolidato, quello tra Man e Scavino S.r.l. Particolarmente importante il ruolo del concessionario per il nord ovest nell’area di Milano. Nel capoluogo meneghino l’arrivo di Scavino ha consentito alla Casa tedesca di recuperare tre punti percentuali sulla sua quota, che ora si attesta nella media di Scavino (dieci per cento). “Su Milano - ha confermato il presidente della società - abbiamo eseguito e stiamo eseguendo un lavoro importante. Quest’anno prevediamo di vendere, solo in quell’area, duecento autocarri”. Un po’ tutta la gamma Man viene richiesta dalla clientela: il TGX, l’autocarro Man per i servizi pesanti, con tre cabine disponibili (XL, XLX e XXL) che offrono un’abitabilità ottimale per
guidare, rilassarsi e pernottare in tutto comfort; il TGM, il truck dalle molteplici possibilità, con un peso massimo da 12 a 18 t, soluzione ottimale per il trasporto leggero a breve e lungo raggio e come veicolo da cantiere; il TGS, che risponde a specifici requisiti in materia di servizi pesanti come veicolo da trazione, da cantiere, per il trasporto a breve raggio e il servizio di distribuzione, disponibile in tre cabine compatte (M, L e LX); il TGL, soluzione versatile, ideale per il traffico urbano, il servizio di distribuzione e per il cantiere, premiato come “Truck of the Year 2006”, convincente per le sue prestazioni nella classe da 7 a 12 t. Un po’ tutti i truck Man hanno, dunque, la loro parte considerevole nella strategia aziendale di Scavino, che però ha come punta di diamante essa stessa: l’azienda. Spazi ampi ed accoglienti, magazzini ricambi altamente forniti, a San Giuliano come ad Alba, dotati delle più moderne attrezzature e con personale specializzato e di lunga esperienza. Già: l’esperienza. Forse è questo il vero “trucco” del presidente”. “Non ho fatto nulla di eccezionale - ha concluso Duilio Scavino - se non far leva sulle competenze acquisite e, soprattutto, scegliendo dei collaboratori che avessero anch’essi un’esperienza qualificata nel settore. Il personale è sottoposto alla continua formazione tecnica, in modo da poter intervenire, con tempestività ed efficacia, su tutte le gamme di veicoli industriali”. Qualunque genere d’intervento è possibile richiederlo in anticipo, prenotandosi telefonicamente all’officina Scavino, in modo da garantirsi il rifornimento immediato di ricambi nel giro di poche ore o, al massimo, entro le ventiquattro ore successive. Ma esiste anche un recapito d’urgenza per la clientela, affinché sia possibile il pronto intervento tecnico su tutto il territorio del nord ovest Italia, con ampia disponibilità di ricambi originali Man.
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THERMO KING / LANCIATA SLX, NUOVA GAMMA DI UNITÀ PER SEMIRIMORCHI
Quando il freddo non è un problema Nuova avveniristica soluzione proposta dall’azienda blega ,leader nella produzione di sistemi per il trasporto a temperature controllate. di Cristina Altieri DIEGEM (Belgio) - Avere mezzi validi e che diano il massimo delle prestazioni, con un occhio all’ambiente così come ai bassi costi di manutenzione. Spesso un sogno per gli autisti del trasporto a temperature controllate, costretti a rinunciare a grandi prestazioni o a dover guidare in condizioni di stress o a dover mettere mano ad apparecchiature spesso complesse. Il tutto a scapito di una guida agevole e rilassata. È per far fronte a tali inconvenienti e sulla scorta delle segnalazioni in tale senso arrivate dai clienti che Thermo King, leader su scala globale nel la produzione di soluzioni per il trasporto a temperature controllate, ha lanciato la nuova gamma di unità di refrigerazione per semirimorchi SLX: a detta del management della Casa belga, l’evento più importante nella storia della società. PRIMO OBIETTIVO MASSIMO RISPARMIO Derivata dalla gamma leader di mercato SL, la gamma SLX risponde direttamente alle esigenze dei clienti in termini di mas sime prestazioni, minimo impatto ambientale e basso costo di proprietà. “Tutte le innovazioni dei nostri prodotti - ha affermato Bill Roxby, Direttore marketing per la nuova gamma - si basano sulle esigenze dei nostri clienti. Siamo certi che nessun altro sistema diesel consente un’affidabilità e un risparmio di carburante pari a quelli offerti dalla nuova gamma. È semplicemente il prodotto più avanzato nel proprio genere nel mercato odierno e, dunque, l’evento più importante nella storia della nostra azienda”. Il team di progettazione della gamma SLX ha aumentato notevolmente le dimensioni dei componenti di refrigerazione che incidono sulle prestazioni. Ciò significa che i regimi di funzionamento del motore sono stati ridotti senza tuttavia intaccare il rendimento. Regimi ridotti consentono di ottenere una maggiore silenziosità del motore e un minore utilizzo di carburante, prolungando nel contempo la durata delle parti mobili e aumentando così l’affidabilità. Per poter garantire l’eccellenza della gamma SLX sul mercato, Thermo King ha ideato un rigoroso programma di
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Derivata dalla gamma leader di mercato SL, la nuova unità di refrigerazione per semirimorchi SLX va incontro alle esigenze dei clienti in termini di massime prestazioni, minimo impatto ambientale e basso costo di proprietà. valutazione che prevede anni di funzionamento ininterrotto per la verifica della resistenza, test sul campo e test di funzionamento in condizioni di stress. Le unità sono state utilizzate nei più remoti angoli della Terra a una temperatura compresa tra +50 e -35 gradi centigradi ed esposte a polvere, sale, scosse e vibrazioni. Il processo di sviluppo e valutazione della gamma è durato quattro anni. “Adesso la certezza dell’affidabilità di queste unità è tale - ci ha detto Alberto Crippa, 38 anni, Responsabile vendite per l’Italia - che per ciascuna di esse Thermo King offre una garanzia completa di due anni”. Durante la fase di ricerca e sviluppo, i clienti coinvolti dallo staff tecnico di Thermo King hanno messo in evidenza le difficoltà legate all’addestramento dei conducenti al corretto utilizzo del l’apparecchiatura. Per questo motivo, tutte le unità della gam ma SLX sono state dotate del sistema di controllo Smart Reefer 2 (SR-2). Tale sistema, a prova di errori e che dunque rende l’unità di facile utilizzo, è completato da Cargo-
Watch, un registratore dati dalle elevate prestazioni che consente la piena conformità alle normative europee. L’utilizzo dei due strumenti di moderna tecnologia risolvono il problema della difficoltà di mettere mano ad apparecchiature complesse, spesso senza averne adeguata competenza. CONSUMO RIDOTTO DEL 20 PER CENTO Ridurre al minimo il consumo di carburante e le emissioni è stato uno degli obiettivi principali del team di progettazione, il quale ha valutato cosa potesse essere risparmiato senza compromettere le prestazioni. “Il lavoro del team - ha precisato l’ingegner Bruno Fusciani, Direttore vendite per il sud Europa - ha reso possibile la riduzione del consumo di carburante del 20 per cento rispetto alla gamma SL, già di per sé riconosciuta quale punto di riferimento anche per il risparmio di carburante. Inoltre, i nostri clienti lavorano sempre più per stabilire le proprie credenziali ecologiche, per adeguarsi alle norma-
Strumenti tanto affidabili che viene offerta una garanzia completa di due anni. Il segreto? Un programma di valutazione che prevede anni di funzionamento ininterrotto per la verifica della resistenza, test sul campo e di funzionamento in condizioni di stress, unità utilizzate a una temperatura compresa tra +50 e -35 gradi centigradi ed esposte a polvere, sale, scosse e vibrazioni.
tive sempre più rigide in materia di emissioni. Sono state accolte queste istanze e si è pensato anche a questo. La nuova gamma SLX consentirà infatti di dimostrare una minore emissione di carbonio ai propri azionisti, ai clienti e a chiunque sia importante farlo presente. Del resto, i vantaggi non sono solo ambientali: l’aumento del prezzo del petrolio ha reso la riduzione del consumo di carburante una necessità sempre più impellente. Sono state prese le caratteristiche più solide e comprovate della nostra acclamata gamma SL e sono state perfezionate affinché raggiungessero nuovi livelli di affidabilità e
rendimento. La filosofia Thermo King è evoluzione, non rivoluzione: fare tesoro di ciò che è stato realizzato nel recente passato ma anche adeguarsi e accogliere la spinta della modernizzazione, della nuova tecnologia e delle nuove necessità”. Thermo King rifornisce il mercato mondiale da 11 sedi di produzione e oltre 800 distributori in tutto il mondo. La società offre una gamma di unità di refrigerazione e riscaldamento per veicoli di tutte le dimensioni, dai furgoni piccoli ai rimorchi di grandi dimensioni, nonché container per il trasporto aereo e marittimo. La nuova
nata di unità per semirimorchi SLX, pur essendo molto diversa dalla precedente SL, mantiene la distinzione per potenza di refrigerazione sviluppata, ovvero come la SL sarà disponibile in tre modelli: SLX 100, SLX 200 e SLX 400. “La gamma è però del tutto diversa, i mezzi sono frutto dell’innovativa progettazione dello staff tecnico che ha lavorato alla loro realizzazione. Siamo quindi su valori ben differenti in fatto di minor consumo, bassi costi d’esercizio e anche prestazioni”, ha precisato Crippa. Thermo King, inoltre, fornisce sistemi di riscaldamento, ventilazione e climatizzazione per autobus e vagoni ferroviari e offre anche programmi di manutenzione e soluzioni di finanziamento, nonché una gamma di accessori e sistemi di controllo e rilevamento delle temperature. Il primo frigorifero per semirimorchio risale al 1937 ed era montato su trailer. Da quella prima invenzione è nata tutta una serie di prodotti a uso del mondo dei truck, dei bus e del trasporto marittimo e su rotaia. La sede principale è ubicata a Minneapolis, la più grande città dello stato americano del Minnesota, ma le nuove u nità saranno prodotte nello stabilimento dei semirimorchi che si trova a Mervue Galway, in Irlanda. La sede direzionale eu ropea (il Branch Office) si trova a Diegem, a 8 km dal centro di Bruxelles, a 5 km dal quartiere europeo e a 3 km dall’aeroporto. In Italia sono presenti otto concessionari, uno dei quali presta solo servizio assistenza (a Caponago) e gli altri assistenza e vendita (a Piacenza, Parma, Verona, Cesena, Roma, Bari e Catania). VENDITE AUMENTATE DEL 10 PER CENTO Oggi, nel nostro Paese Thermo King ha una quota di mercato che nel segmento del trasporto refrigerato su semirimorchio viaggia attorno al 65-70 per cento. “Abbiamo un’aspettativa - ha aggiunto il Responsabile vendite per l’Italia - di un’ulteriore crescita nell’anno in corso. Già il 2007 si è chiuso mol to bene, visto che siamo cre sciuti sfiorando il 10 per cento in più di vendite rispetto all’anno precedente”. Thermo King è un’unità commerciale del gruppo industriale diversificato Ingersoll Rand, fornitore globale di prodotti, servizi e soluzioni integrate alle industrie, che oltre al settore dei trasporti copre settori quali produzione, edilizia e agricoltura. L’offerta di prodotti e servizi per ambienti a temperatura controllata per generi alimentari e altri prodotti deperibili del settore Climate Control Technologies di Ingersoll Rand comprende soluzioni per la refrigerazione sia per il trasporto che fisse. Oltre a Thermo King, il marchio include Hussmann, produttore di attrezzature per la refrigerazione e l’esposizione di generi alimentari, e Koxka, brand attivo nel settore della refrigerazione statica (distributori di bevande e similari).
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ZF FRIEDRICHSHAFEN / NEL 2007 IL FATTURATO IN SENSIBILE CRESCITA
Record di vendite dei cambi per truck e bus di Andreas Ritter F RIEDRICHSHAFEN - Il primo anno di Hans-Georg Härter come presidente del consiglio d’amministrazione della società ZF Friedrichshafen AG è stato caratterizzato dall’espansione delle attività del gruppo in tutto il mondo. Questo il suo bilancio alla conferenza stampa ZF di fine anno, tenutasi a Stoccarda: “L’in ternazionalizzazione del gruppo procede positivamente e abbiamo acquisito alcuni nuovi clienti nei principali mercati in crescita. In particolare, abbiamo realizzato un forte aumento del fatturato nei paesi BRIC con la loro economia prospera, quali Brasile, Russia, India e Cina. La congiuntura decisamente solida nei settori dei veicoli industriali e delle macchine edili dà forti impulsi alla crescita delle attività del gruppo”.
GROSSI INVESTIMENTI IN RICERCA E SVILUPPO “ZF investe nel futuro”. Con questa frase il presidente Härter ha spiegato l’aumento a circa 700 milioni di euro nel 2007 delle spese per la ricerca e lo svi luppo, che anche nel 2008 supereranno il 5 per cento del fatturato del gruppo. Inoltre, ZF assume nuovo personale nei settori legati allo sviluppo e per gestire la domanda. Come già avvenuto nel 2007, anche nel 2008 ZF intende assumere circa 3.000 persone, fra cui oltre 1.000 in Germania, il che porterà il totale dei dipendenti del gruppo a quota 60.000. “La ricerca di personale specializzato - ha ulteriormente sottolineato Härter - sta diventando sempre più difficile, in generale per il calo del numero di persone in cerca di lavoro e in particolare per la carenza di ingegneri e altri specialisti. Per questi motivi abbiamo percorso nel 2007 nuove strade alla ricerca di personale, per esempio rafforzando le nostre cooperazioni con istituti universitari. In particolare, vedo con molte speranze l’apertura dell’Officina del Sapere. In questa istituzione di Friedrichshafen, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e l’Associazione degli ingegneri tedeschi VDI, intendiamo risvegliare la passione di bambini e ragazzi per il mondo della tecnica e la curiosità di imparare una professione in questo settore”.
NEL 2007 NUOVO RECORD DI VENDITE Nel settore dei veicoli industriali, ZF ha prodotto circa 480.000 cambi per autobus e autocarri, realizzando un nuovo record di vendite. Dal maggio 2007 contribuisce a questo sviluppo anche ZF Kama, una joint venture di ZF e Kamaz, leader del mercato russo degli autocarri pesanti. Il gruppo ZF è in forte crescita anche nel campo dei sistemi di assali per veicoli industriali e in quello degli assi e trasmissioni per mac chine edili. Un altro contributo all’aumento degli utili del gruppo ZF è venuto nuovamente dai suoi prodotti innovativi ed ecologici per autovetture. Nel 2007 sono stati prodotti oltre un milione di cambi automatici a 6 marce, che permettono di risparmiare circa l’8 per cento del carburante rispetto a quelli a 5 marce. Anche il numero dei sistemi di regolazione elettronica degli ammortizzatori CDC, che migliorano la stabilità di guida e quindi la sicurezza su strada, ha superato quota un milione. Nel 2007 sono stati prodotti fra l’altro oltre due milioni di sterzi elettrici, che contribuiscono ai risparmi di carburante. Tutte le Divisioni del gruppo ZF, a eccezione dei telai per autovetture, hanno aumentato il loro fatturato nel 2007. Ben 2,067 miliardi di euro, con un aumento del 4 per cento, è il risultato raggiunto dalla Divisione Trasmissioni per autovetture. Effetti particolari sono all’origine del calo del 2 per cento del fatturato della Divisione Telai per autovetture, per un totale di
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damento delle operazioni interne fra le varie Divisioni, si prevede per il 2007 un fatturato del gruppo di 12,6 miliardi di euro. “Si può già prevedere - ha dichiarato Hans-Georg Härter una crescita anche nel 2008, anche se non avrà la stessa dinamica dell’anno 2007. Dovremo fare degli sforzi enormi per aumentare la produttività nel 2008”. Intanto, ZF sta operando forti investimenti in nuovi prodotti, impianti e macchinari utilizzati per la produzione in tutte le sue sedi. Il gruppo investe in Germania, fra l’altro, nella costruzione de gli impianti per cambi automatici a 8 marce e nella produzione legata alla tecnologia ibrida. All’estero, ZF sta ampliando le sue sedi in tutto il mondo, dal Brasile alla Cina, e sta costruendo nuove fabbriche, come in India, Slovacchia e nella Repubblica Ceca. Il programma d’investimenti prevede inoltre l’ampliamento e la costruzione di nuovi centri di sviluppo a Shanghai, Tokyo e nella città ceca di Polzen.
Hans-Georg Härter, presidente del consiglio d’amministrazione della ZF Friedrichshafen AG. 2,288 miliardi di euro, mentre il fatturato delle Divisioni Trasmissioni per veicoli industriali e speciali ha raggiunto i 2,088 miliardi di euro con un incremento del 18 per cento rispetto al 2006. Trasmissioni per macchine operatrici e sistemi di assali (1,873 miliardi di euro e aumento dell’11 per cento) e Componenti di trasmissioni e telai (2,383 miliardi di euro con crescita del 12 per cento) hanno tutte registrato un aumento a
due cifre del fatturato. I vari settori del gruppo sono cresciuti nel complesso dell’8 per cento, per un totale di 1,800 miliardi di euro. Il settore della tecnologia degli sterzi ha raggiunto 2,622 miliardi di euro, con un aumento del 12 per cento. Il 50 per cento del fatturato di questa joint venture con Bosch (1,311 miliardi di euro) fa parte del bilancio del gruppo ZF. Dopo avere sottratto l’importo di 1,210 miliardi di euro per il consoli-
Il gruppo tedesco, che ha raggiunto un fatturato di circa 12,6 miliardi di euro con una crescita dell’8 per cento, sta accelerando la sua internazionalizzazione, con importanti investimenti in Germania e all’estero, mentre il suo organico di circa 3.000 dipendenti è destinato a crescere ulteriormente.
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GRUPPO MARANGONI / IN VISITA ALLO STABILIMENTO DI FERENTINO
Ricostruire il futuro spalla e all’eccezionale aderenza delle alette alla carcassa - e il cemento plus, che porta come conseguenza un’alta aderenza della fascia e l’eliminazione del rischio distacco battistrada. I MIRACOLI DEL SISTEMA RINGTREAD Interessante si è rivelata la visita all’impianto Ringtread di Ferentino. Lo slogan che Marangoni ha coniato per definire il sistema Ringtread è: “il primo e unico pneumatico con sistema ad anello che ti offre le prestazioni del nuovo e i vantaggi del ricostruito”. Ogni anno, con il sistema Ringtread vengono prodotti nel mondo oltre un milione di pneumatici. “Ringtread - spiega Giuseppe Ferrari, Executive Vice President Marangoni Retreading Systems - è l’unico sistema di ricostruzione che utilizza batti-
di Fabio Basilico F ERENTINO - Bisogna recarsi presso lo stabilimento di Ferentino, in località Colle Baiocco, provincia di Frosinone, per vedere da vicino in cosa consistono i più recenti sviluppi tecnologici del gruppo Marangoni relativi ai prodotti e ai macchinari nell’ambito della ricostruzione pneumatici per autocarro. La Retreading Systems è una business unit molto importante di Marangoni. Ne fanno parte le società Marangoni Tread, Ellerbrock, Eurorubber, che, con la loro offerta ampia e integrata, hanno raggiunto in Europa la leadership assoluta nel mercato della ricostruzione con prestampato. Una divisione in espansione in America, dove realizza una parte consistente del suo fatturato con le società Marangoni Tread N.A. e Marangoni do Brasil. “Nel mercato mondiale dei pneumatici per autocarro - dice Massimo De Alessandri, CEO del gruppo Marangoni - è importante il ruolo giocato dai ricostruiti. Nel post-vendita, ogni anno vengono commercializzati 180 milioni di gomme, di cui 120 milioni sono nuove e 60 milioni ricostruite. In Europa, dal 2003 al 2007, la tendenza relativa ai ricostruiti ha mostrato un aumento del mercato del 2,2 per cento”. Le complesse dinamiche che caratterizzano il mondo dei trasporti a livello internazionale e che stanno delineando il quadro futuro e gli sviluppi di un segmento così vitale per l’economia globale, trovano il gruppo Marangoni pronto ad affrontare le sfide generate dall’andamento del mercato. Cinquant’anni d’e sperienza nel settore dei pneumatici e soprattutto nello specifico campo dei ricostruiti non sono certamente cosa da poco. A questa si aggiunge la competenza e il know how (riguardante non solo i prodotti ma anche le tecnologie per realizzarli) nonché la presenza in tutti i segmenti della ricostruzione, dalle auto agli aerei passando da veicoli commerciali e industriali. “Marangoni è oggi un vero
global player - precisa il dottor De Alessandri - con fabbriche presenti non solo in Italia (Parma, Rovereto, Feltre, Ferentino e Anagni) ma anche nel continente americano (Usa e Brasile) e in Europa (Amburgo, Germania), e uffici commerciali a Newcastle (Gran Bretagna), Iz-
Elevata tecnologia e consistenti investimenti caratterizzano il settore dei prodotti e dei macchinari per la ricostruzione dei pneumatici, dove il gruppo Marangoni, attraverso la Business Unit Retreading Systems, mantiene una posizione di leadership a livello internazionale.
Massimo De Alessandri, CEO del gruppo Marangoni. mir (Turchia) e Shanghai (Cina)”. LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DEL PNEUMATICO Il ruolo giocato a livello internazionale, stimola il management Marangoni a investire risorse per il continuo aggiornamento tecnologico. Tra le innovazioni firmate dalla società veronese c’è Kontur, una fascia innovativa con profilo concavo, progettata per le esigenze di una perfetta ricostruzione, fedele all’originale. La tecnologia Kontur offre un profilo interno che riprende in modo esatto la curvatura della carcassa, mentre il profilo esterno mantiene la geometria originale del disegno battistrada. Senza dimenticare che il sistema di alette laterali offre una miglior adesione alla spalla del pneumatico, senza tensioni sui fianchi. Le ricerche Marangoni Tread puntano decisamente sulla continua evoluzione del prodotto Kontur, che oggi offre prestazioni di assoluto rilievo, sia in termini di rendimento e sicurezza che di rispetto dell’ambiente. Per riguarda le evoluzioni delle componenti, Marangoni ha mes so a punto mescole “zero
oil”, ovvero mescole totalmente prive di oli e analoghe a quelle utilizzate per la produzione dei pneumatici nuovi di altissimo livello. Diversi i vantaggi che si ottengono: nessun residuo inquinante da oli, maggior resa elastica (quindi miglior trazione per le versioni invernali), risparmio energetico per la ridotta resistenza al rotolamento, miglior resa chilometrica, maggior protezione della carcassa grazie al basso surriscaldamento. Ci so no anche le mescole “low oil”, all’avanguardia nel rispet-
to dell’ambiente, che utilizzano oli ecologici al posto degli oli aromatici. Oltre che un miglior impatto sull’ambiente, le mescole “low oil” assicurano una maggior resa elastica, specie a bas se temperature, e conseguente aumento della trazione sulle superfici invernali. Due importanti evoluzioni tecnologiche sono la spazzolatura esterna delle alette laterali che assicurano un risultato esteticamente ottimale e prestazioni e affidabilità migliorate grazie al la maggior continuità della
Ringtread di Marangoni è l’unico sistema di ricostruzione che utilizza battistrada prestampati prodotti in forma circolare e senza giunte, come il pneumatico nuovo.
strada prestampati prodotti in forma circolare e senza giunte, come il pneumatico nuovo, abbinati a una tecnologia di ricostruzione rivoluzionaria che si avvale dell’ispezione shearografica per individuare qualsiasi difetto della carcassa e di una tecnologia esclusiva per la raspatura e la confezione dell’anello”. L’ispezione shearografica garantisce la totale idoneità del pneumatico da ricostruire e l’assoluta integrità del prodotto finito; l’operazione di raspatura Ringtread a doppio raggio del residuo di battistrada segue in maniera uniforme la curvatura della carcassa ed è specifica per il profilo dell’anello che verrà applicato. Questo permette una perfetta adesione senza tensioni fra la carcassa stessa e il battistrada, riducendo così il surriscaldamento del pneumatico e i rischi di danneggiamenti in esercizio. L’assenza di giunte in fase di ricostruzione assicura inoltre l’eliminazione di qualsiasi punto debole, e quindi elimina qualsiasi rischio di cedimento del battistrada. L’anello Ringtread è prodotto in stampi radiali di acciaio, come i pneumatici nuovi, e questo garantisce una perfetta definizione di incavi e lamelle e l’assenza di deformazioni del disegno battistrada in fase di applicazione. Ne risulta che il pneumatico mantiene pienamente le sue caratteristiche prestazionali garantendo un’usura lenta e regolare. Va anche detto che le mescole (“zero oil” e “low oil”) sono specificamente formulate per un’alta resistenza all’abrasione su qualsiasi tipo di superficie, ottimizzando così il consumo del battistrada. “L’assoluta assenza di deformazioni o interruzioni del disegno battistrada Ringtread, dovuta alla sua conformazione circolare e all’assenza di giunte
Giuseppe Ferrari, Executive Vice President Marangoni Retreading Systems. - continua il dottor Ferrari - si traduce nel totale rispetto delle caratteristiche originali di ogni disegno. Il pneumatico così concepito assicura un appoggio a terra ottimizzato e quindi aderenza assoluta anche sulle superfici più scivolose”. Ringtread si distingue anche per una ridotta e uniforme resistenza al rotolamento, dovuta alla totale assenza di difformità sia nel disegno battistrada che nel sottofondo tra battistrada e carcassa, grazie ancora alla sua conformazione circolare e all’assenza di giunte. Inoltre, l’utilizzo di mescole ad alta elasticità assicura una maggiore spin ta all’avanzamento del pneumatico. Il risultato pratico? Minor consumo di carburante e consistente risparmio soprattutto sulle medie e lunghe distanze. “Ringtread - aggiunge Giuseppe Ferrari - ha sviluppato una gamma che comprende oltre 50 disegni battistrada, ognuno in tutte le varianti di misure richieste per il tipo di applicazione specifica. Una gamma di pneumatici per ogni asse e per qualsiasi percorso, dai trasporti internazionali a quelli regionali e locali, dal cava/cantiere al trasporto leggero e ai trasporti speciali. Una gamma superiore a qualsiasi offerta anche dei migliori produttori di pneumatici nuovi”. IL BUSINESS RETREADING SYSTEMS Le attività relative ai retreading systems costituiscono oltre il 60 per cento del giro d’affari del gruppo Marangoni, che nel 2006 ha consuntivato 340 milioni di euro. Più nel dettaglio, l’analisi dei movimenti per area di business rivela che il 37 per cento del totale riguarda appunto i sistemi di ricostruzione, il 23 per cento i pneumatici per veicoli commerciali e industriali, di cui il 60 per cento ottenuto attraverso la ricostruzione, il 21 per cento i pneumatici per auto, il 15 per cento la rete distributiva di Marangoni, il 4 per cento le tecnologie e i macchinari, di cui il 40 per cento relativo alle apparecchiature per il settore ricostruzione. “Per Marangoni - afferma Massimo De Alessandri - le attività concernenti i pneumatici ricostruiti rappresentano l’asse strategico della crescita internazionale. Il mercato italiano, che rappresenta il 34 per cento del nostro business, è caratterizzato da un 40 per cento di attività relativa alla ricostruzione. In Europa Occidentale, che rappresenta un altro 34 per cento del giro d’affari, la percentuale di core business del ricostruito è del 50 per cento, che arriva all’80 per cento in Europa del l’Est (area geografica che incide per l’11 per cento sui movimenti) e addirittura al 90 per cento nelle Americhe (il 15 per cento del nostro business totale)”.
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FIAT PROFESSIONAL / L’OFFENSIVA DUCATO, SCUDO, DOBLÒ E FIORINO IN GRANDE STILE SU TUTTI I MERCATI
Potenza a quattro fuochi Fiorino, Doblò, Scudo e Ducato, un micidiale quartetto per attaccare ovunque il mercato dei veicoli commerciali. Il 2007 archiviato con dati di crescita eccezionali: 432.500 unità vendute rispetto alle 369.000 del 2006. L’ingegner Antonino Mannina e il coordinatore di prodotto Vittorio Bussi concordano: “Sono quattro strumenti di lavoro con i quali i clienti realizzano un vero e proprio conto economico di assoluto valore”. Intanto si lavora sull’ulteriore potenziamento della rete, su una più proficua collaborazione con dealer dell’Iveco, sulla conquista di nuovi mercati. di Paolo Altieri TORINO - L’entusiasmo è palpabile in ogni anfratto di casa Fiat Professional: tra i vertici è evidente, si sente in ogni frase dei manager. Ma è lo stesso entusiasmo col quale si affacciano a un 2008 - che promette più che bene - i 1.440 dealer della Casa italiana sparsi in tutta Europa, 740 dei quali specializzati nel proporre alla clientela solo i veicoli commerciali di casa Fiat. Protagonisti indiscussi dell’entusiasmo sono loro: i “quattro moschettieri” di Fiat Professional: Fiorino, Doblò, Scudo e Ducato. Una gamma praticamente nuova. Appena partito il lancio del nuovo Fiorino, proiettata verso ancora più ambiziosi traguardi la nuova generazione dello Scudo che ha debuttato lo scorso anno guadagnandosi subito il titolo di “Van of
Antonino Mannina, direttore di prodotto di Fiat Commercial Vehicles. Sopra, Vittorio Bussi. the Year”, sugli altari del successo il Ducato e il Doblò che, nella più recente interpretazione hanno debuttato rispettivamente nel 2006 e nel 2005. Abbiamo voluto farci raccontare le sfide che attendono già quest’anno Fiat Professional direttamente dai componenti della
squadra che presiede ai vari prodotti. Così, in una bella mattinata di gennaio, ci siamo ritrovati intorno a un tavolo, nel palazzo Fiat al numero 200 di Corso Agnelli a Torino, tutto il gruppo guidato dall’ingegnere Antonino Mannina, ovvero il coordinatore Vittorio Bussi e i responsabili di prodotto Daniela Boetto per il Fiorino, Carla Fontanella e Marco Martinetto per il Doblò, Nikolaos Nikokyroulis per lo Scudo e Roberto Loiacono per il Ducato. “Coi nuovi veicoli - ha dichiarato l’ingegnere Antonino Mannina, direttore prodotto di Fiat Professional - puntiamo a vendere, in totale ed entro il 2010, 500.000 unità come già annunciato dal nostro amministratore delegato Franco Miniero. Un obiettivo che se non è dietro l’angolo è comunque alla portata, consapevoli come siamo non solo dei punti di forza, che abbiamo consolidato
e potenziato, ma soprattutto dei risultati relativi all’anno appena trascorso. Considerati tutti gli elementi che vanno nella direzione di una ripresa dell’economia in Europa e le nuove realtà di mercato alle quali andremo a proporre i nostri veicoli, studiati in base alle esigenze specifiche, credo proprio che si tratti di una meta reale e raggiungibile senza difficoltà”. OFFENSIVA SENZA CONFINI E vediamoli, sia i punti di forza, sia i dati, sia le prospettive di Fiat Professional, da dicembre 2006 diretta da Franco Miniero. Nel corso del 2007 sono state 432.500 le immatricolazioni di veicoli Fiat Professional, 63.500 in più rispetto all’anno precedente, quando si erano fermate a quota 369.000. Costanti le vendite italiane, a far
Ducato
Scudo
Versatile per tradizione
Quando la razionalità
TORINO - Affidabile, instancabile, con una capacità di carico al top e 25 anni di esperienza alle spalle. Non si risparmiano le parole per tessere le lodi del Ducato, compagno di lavoro ideale proposto in un numero di varianti tale da soddisfare ogni necessità professionale. Delle qualità di Ducato ci parla la persona che in Fiat Professional ne è il responsabile Prodotto: Roberto Loiacono, 41 anni, ingegnere meccanico, nel gruppo Fiat dal 1996, dove ha maturato anche un’esperienza di due anni all’Alfa Romeo, e dal 2002 in Fiat Professional. “Pur sapendo che sul mercato la nostra clientela ha da tempo a disposizione un veicolo con ottime carte vincenti, abbiamo investito molto per ampliare la già proverbiale versatilità del Ducato, per renderlo ancora più attraente e sfruttarne maggiormente le molte potenzialità”. Ciò che è scaturito da questo continuo processo di sviluppo e miglioramento è la più recente versione del Ducato, totalmente riprogettato per rendere di più e abbassare i costi di gestione. Un veicolo “disegnato dal business per il business”. “Da sempre - aggiunge l’ingegner Loiacono - Ducato deve il suo successo al fatto di non inseguire i bisogni del mercato ma di anticiparli. Il trasportatore europeo manifesta diverse esigenze: trasportare di più, sia in termini di volume che di portata; disporre di mezzi più potenti; abbassare i costi d’esercizio; essere facilitato nell’operatività e nel business; vivere meglio a bordo, anche con l’ausilio delle nuove tecnologie; proteggere se stesso e i suoi passeggeri, il veicolo e il carico. Esigenze che sono diventate altrettante linee guida per il progetto Nuovo Ducato”. La versatilità di gamma come tradizionale punto di forza di Ducato ha naturalmente portato alla creazione di soluzioni ottimali: trasporto merci (furgoni e autocarri), trasporto persone (Panorama, Combi, Minibus e Scuolabus), basi per trasformazioni e allestimenti, basi per veicoli tempo libero. “L’obiettivo del progetto Nuovo Ducato era duplice: disporre di maggiori volumetrie, Ptt e portate nonché tenere conto delle diverse tipologie di carico, ovvero carichi voluminosi ma relativamente leggeri, carichi compatti e pesanti, carichi concentrati prevalentemente sull’asse posteriore. Il risultato è una doppia gamma: Ducato e Ducato Maxi”. Il Ducato “normale” offre un range di volume da 8 a 13 metri cubi, una portata da 1,1 a 1,7 tonnellate, un Ptt da 3 a 3,5 tonnellate. Si rivolge soprattutto ad artigiani, aziende di servizi, commercianti all’ingresso e al dettaglio, corrieri, enti pubblici, noleggiatori, allestitori per trasformazioni leggere. La gamma Ducato Maxi è specializzata per i carichi concentrati prevalentemente sull’asse posteriore; il volume varia da 10 a 17 metri cubi, la portata da 1,4 a 2 tonnellate, il Ptt da 3,5 a 4 tonnellate. Qui entrano in gioco categorie come edilizia, agricoltura, industria oppure gli allestitori per trasformazioni pesanti. “Con le nuove basi da trasformazione, la proverbiale allestibilità di Ducato fa un altro passo avanti - continua Roberto Loiacono - Tutte le basi sono più lunghe, per una maggiore carrozzabilità totale; inoltre, presentano carichi massimi ammessi sui due assi più elevati, consentendo trasformazioni con sbalzi posteriori più lunghi”. Ducato è evoluto sia in termini di design, con uno stile che unisce modernità e funzionalità, sia in termini di contenuti tecnologici: basti pensare alle tre motorizzazioni Multijet 16 valvole Euro IV da 100 a 160 cv, progettati seguendo i criteri della massima razionalità, comfort, efficienza e affidabilità. Il nuovo Ducato è anche cresciuto come dimensioni, a garanzia di una
TORINO - È vero: chi si mette alla guida di un veicolo commerciale, lo fa per motivi di lavoro. Deve dunque prestare attenzione a variabili come sicurezza, praticità, comodità d’uso, capacità di carico. È risaputo e lo si dice e scrive in tutte le salse. Ma se ci si potesse mettere alla guida anche con la consapevolezza che il veicolo è bello? Che si distingue? Ha il passo lungo e dunque s’impone? Non è un sogno. È quello che hanno pensato gli ingegneri di Fiat Professional nel dare vita al Nuovo Scudo. Chi si reca presso un dealer Fiat Professional, infatti, difficilmente trova un addetto alle vendite che, a proposito di Scudo, cominci dalle dimensioni, o dal frontale, o dagli accessori. No: il primo passo è il confronto. “Siamo talmente convinti - ha dichiarato il product manager Nikolaos Nikokyroulis, 45 anni, greco, dal 1992 in Fiat, al suo attivo una laurea in Fisica e un master in Ingegneria automobilistica conseguito in Gran Bretagna - della validità del nostro veicolo, che non temiamo confronti coi principali competitor. Scudo è bello e si distingue, pur messo al fianco di Renault Trafic, Mercedes Vito o Volkswagen Transporter. Basta che un cliente raggiunga uno dei nostri dealer e lo guardi! Lo guardi all’esterno ma non solo: si sieda al posto guida, che è più ergonomico degli altri! Si metta alla guida, ne metta alla prova la silenziosità, il benessere climatico, le numerose dotazioni! Certo, non possono passare in secondo piano altre caratteristiche. Ma stiamo parlando di un veicolo destinato a chi tiene in debita considerazione anche l’estetica, a chi ha bisogno di spazio ma non vuole passare al segmento superiore”. Il Nuovo Scudo è bello sin dalla prima occhiata, all’esterno: un paraurti ampio, sporgente e arrotondato, fanali di tipo automobilistico eleganti e tecnologici, parabrezza ampio e inclinato. “Un veicolo bello - ha continuato Nikokyroulis - contribuisce al prestigio di se stessi e dell’azienda, denota il gusto di chi l’ha scelto. Senza dimenticare che questi particolari, per così dire, di natura estetica, hanno però anche un’altra valenza: il paraurti è molto protettivo, riesce a limitare gli eventuali danni in caso di urto, quindi riduce anche i costi di riparazione. I fanali sono posti in alto, quindi sono anche limitati i rischi di rottura. Il parabrezza aumenta la luminosità in cabina, la visibilità dell’autista, l’aerodinamicità del veicolo”. Per completare l’aspetto estetico, il cliente ha a disposizione una serie di colori disponibili per la carrozzeria in grado di soddisfare tutti i gusti: il furgone è disponibile anche in rosso Nizza o blu line, il Combi anche in blu lago azzurro, golden white o grigio aster, oltre ad una gamma di cinque combinazioni (crema parthenon, bianco banchisa, blu imperiale, grigio alluminio e grigio ferro) per tutta la gamma. Vestendo ancora i panni del cliente che si reca presso un dealer Fiat Professional a chiedere informazioni sul Nuovo Scudo, l’addetto alle vendite proseguirà, dopo il frontale, a parlare dei motori. “La gamma - ha precisato il product manager Scudo - è stata studiata con due obiettivi principali: aumentare la produttività e mantenere il piacere di guida. Quest’ultima è una variabile alla quale non abbiamo voluto rinunciare sin dall’inizio: è un punto di forza dello Scudo. Il tutto, ovviamente, nel rispetto delle norme Euro 4”. Il Nuovo Scudo è disponibile in 2 passi, 2 lunghezze, 2 altezze e 3 volumetrie. Propulsori solo diesel e in tre versioni: 1.6 Multijet 16 V da 90 cv e 180 Nm; 2.0 Multijet 16 V da 120 cv e 300 Nm; 2.0 Multijet 16 V da 136 cv e 320 Nm con filtro antiparticolato. “Corrieri espresso, artigiani per consegne in città, aziende del terziario - ha precisato il manager della squadra di Anto-
Protagonista storico dell’offerta Fiat tra i veicoli commerciali, il Ducato della nuova generazione è un concentrato di modernità. maggiore capacità di trasporto: rispetto al modello precedente è più lungo, più alto, più largo e con più spazio fra i passaruote. Se poi pensiamo al Ducato impegnato nel trasporto persone, dobbiamo aggiungere caratteristiche come il maggiore comfort, le maggiori prestazioni e uno stile originale che evoca dinamismo e personalità. “L’ambiente interno caratterizzato da eleganti finizioni ed equipaggiamenti funzionali rende piacevole ogni trasferta - spiega l’ingegner Loiacono - L’ampia porta laterale scorrevole e la pedana di salita estraibile rendono agevole l’accesso a bordo: un segno di benvenuto che è il primo indice della qualità del viaggio”. All’interno del progetto Nuovo Ducato si è voluto tenere conto fin dall’impostazione tecnica/tecnologica delle esigenze specifiche dei camping car, un settore dove Ducato detta legge, in quanto risulta essere il veicolo più richiesto a livello europeo. “La leadership Ducato ha origine nelle scelte operate da Fiat già molti anni fa - precisa Roberto Loiacono - come comprendere fin dall’inizio l’importanza dei veicoli per tempo libero e approfondire le esigenze degli utenti in ogni fase della vacanza e durante tutta la vita del camper. Inoltre, Fiat studia insieme alle case costruttrici il modo migliore di integrare base e cellula abitativa e si impegna per essere al fianco del cliente su tutte le strade delle vacanze, con la propria capillare e apprezzata rete di assistenza. Il risultato è che due clienti su tre in Europa scelgono un camper su base Ducato. Senza contare che tutti i 20 più importanti marchi di Camping Car in Europa presentano gamme prodotto su base Nuovo Fiat Ducato”. Si può quindi dire che Ducato sia nato per essere un camper: la gamma è infatti ampia e completa, composta da ben 5 differenti lunghezze dello chassis, con oltre 200 versioni che permettono di trovare la soluzione su misura per qualsiasi tipo di camping car.
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salire verso l’alto il numero delle immatricolazioni soprattutto il Sud America: 99.900 nel 2007, rispetto alle 78.100 del 2006. In Europa il dato è pari a 283.000 nel 2007, 243.100 l’anno prima, comunque con una crescita sensibile. 40.600 le unità immatricolate in Turchia, cresciute di 1.000 rispetto al 2006. 144.600 delle 435.500 unità Fiat Professional vendute nel mondo nel 2007 sono Ducato, che quindi si conferma leader della gamma. Lo era già stato nel 2006 (113.00 u nità vendute), ma c’era il nuo vo Doblò (appena rinnovato) che a quota 103.000 poteva far immaginare l’approssimarsi del “sorpasso”. Invece il Doblò, che pure è cresciuto, ha però raggiunto quota 110.900: la “forbice” si è dunque ampliata. Cresciuto anche lo Scudo, passato dalle 21.000 unità del 2006 alle 36.800 del 2007. E va benissimo pure la Strada, il pick up di Fiat Professional: 56.000 unità vendute nel 2006, 72.800 nel 2007. Resta comunque all’apice della gamma il Ducato, sempre più apprezzato anche in Italia, dove le unità vendute sono passate dalle 32.940 del 2006 alle 38.644 del 2007, con una quota di mercato rispettivamente del 34,4 e del 36 per cento, aumentata quindi di due punti. Una crescita che del resto rispecchia quella registrata in Europa Occidentale: 95.941 Ducato venduti nel 2006, 118.711 nel 2007 (la quota di mercato è passata dal 15,1 al 16,4 per cento). Ma che il veicolo venga apprezzato anche all’estero è evidente dal
cifici relativi alle strutture di vendita e post-vendita, al livello di professionalità della rete, al servizio di qualità e alla relazione con i clienti”. MASSIMA ATTENZIONE PER I PROFESSIONISTI
La squadra prodotto di Fiat Professional. Da sinistra, Daniela Boetto, Carla Fontanella, Nikolaos Nikokyroulis, Antonino Mannina, Marco Martinetto, Vittorio Bussi, Roberto Loiacono e Mario Giannini. da to relativo alla Germania (20.793 unità nel 2006, 23.842 nel 2007, con una quota di mercato pari rispettivamente al 18,3 e al 18,2 per cento), alla Francia (14.243 nel 2006, 20.534 nel 2007, quota di mercato passata dall’11 e al 14,3 per cento), alla Spagna (5.740 nel 2006, 8.080 nel 2007, quota di mercato dal 9,2 al 12,2 per cento) e al Regno Unito (6.291 nel 2006, 7.506 nel 2007, quota dal 5,3 al 5,6 per cento). Anche fuori Continente Ducato ha ottimi ri-
scontri: in Brasile sono 7.000 le unità vendute nel 2007. Ed è apprezzata anche la versione per il tempo libero: 7.000 anche le unità vendute di Ducato Camper. Insomma, il 2007 è stato un anno eccezionale per la Divisione di Miniero. Lo è stato sulla scorta di un mercato che in Europa è cresciuto costantemente dal 2004 in avanti, con un tasso di crescita che arriva al l’11,9 per cento. Dunque le basi di partenza per un ulteriore slancio nel 2008 ci sono tutte. Ma quali
i punti di forza e quali le prospettive di Fiat Professional? “Una gamma totalmente rinnovata - ha risposto Mannina - definisce una nuova identità per Fiat Professional nel mercato dei veicoli commerciali. Il risultato ottenuto da Scudo è segno evidente che questo cambiamento sta avvenendo, che in un contesto competitivo di prim’ordine, quale quello dei veicoli commerciali, Fiat Professional si sta affermando. Quello ottenuto da Scudo è il terzo Van of
the Year e segue quello ottenuto da Doblò nel 2006. Ma il successo di Fiat Professional si sta confermando ovunque e con tutti e quattro i protagonisti della nostra offerta. Gli autisti guardano a Fiat Professional come a un costruttore in grado, sì, di rispondere con i suoi quattro veicoli alle pratiche esigenze di carico e scarico, ma guardano anche a un costruttore che presta attenzione al comfort e all’estetica, alla sicurezza di merci e passeggeri, a standard spe-
Dunque, l’ingegner Mannina crede in un 2008 di ulteriore rilancio. “Ci credo - ha aggiunto consapevole di una gamma sempre più adatta alle esigenze professionali, in termini di versatilità d’uso, capacità di carico e attenzione ai costi d’esercizio e al comfort di bordo. Ma consapevole anche degli investimenti industriali avviati nei nuovi mercati emergenti. Penso all’Europa dell’est, dove la crescita economica farà emergere senza dubbio una forte istanza di trasporto, cui Fiat Professional sarà in grado di rispondere”. Aggressiva, dunque, la Casa italiana nell’est Europa ma non solo. “Stiamo potenziando - ha precisato Mario Giannini, argentino, 37 anni, ingegnere elettrotecnico, dal ’93 nel Gruppo Fiat e dal 2002 in Fiat Professional - la nostra presenza nei mercati extraeuropei, ad esempio in Australia e Singapore, ed è prevista un’ulteriore e span sione in mercati completamente nuovi: in Messico e nel Nord Africa è in corso un’analisi tesa a comprendere quali sia no le esigenze dei trasportatori, quali le istanze di trasporto, le condizioni stradali, il carburante utilizzato eccetera. L’obiettivo è poter rispondere in maniera ade-
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Fiorino
diventa bellezza
Nato per sedurre
nino Mannina - sceglieranno il primo, preferibilmente nella versione a passo corto tetto basso, che trasporta 5 m3 e 10 quintali: trasportare un m3 per 100 km costa il 26 per cento in meno rispetto alla versione precedente da 69 cv! Trasportare un quintale per la stessa distanza costa dal 22 al 28 per cento in meno!” Più adatto a trasportatori professionali, invece, il 120 Multijet. “In questo caso - ha proseguito il manager Fiat Professional - suggeriamo la versione passo lungo tetto basso, che trasporta 6 m3 e 12 quintali. In questa configurazione, lo Scudo è ancora più conveniente del 90 Multijet: trasportare un m3 per 100 km costa il 13 per cento in meno! Trasportare un quintale per 100 km costa dal 7 al 15 per cento in meno!” Per chi cerca il massimo delle prestazioni c’è poi il 140 Multijet, un motore che non sfigurerebbe su un furgone di segmento 2. “È adatto - ha sottolineato il manager greco - a industrie e aziende, soprattutto a chi trasporta beni deperibili a temperatura controllata o valori”. Tornando all’estetica, va sottolineata anche la nuova filosofia di Fiat Professional in relazione alla versione Persone. “Scudo Trasporto Persone - ha affermato Nikokyroulis - non è il classico furgone vetrato con sedili inseriti nel vano di carico, magari un po’ più confortevole e curato rispetto all’originario veicolo commerciale. Siamo di fronte ad un mezzo ben distinto da quello per il trasporto merci, adatto ad una famiglia numerosa o allargata, a chi pratica sport o hobby che prevedono l’uso di attrezzature ingombranti, ma anche ai grandi alberghi per il servizio navetta o le ambasciate o le agenzie per l’organizzazione di fiere e sfilate di moda o le aziende per il trasporto di squadre di operai”. Disponibile in tre livelli di offerta (Combi, Panorama family e Panorama Executive), Scudo Trasporto Persone ha una decisa ambizione: costituire un sotto-segmento a sé.
TORINO - Il nuovo Fiorino ha da subito dimostrato di avere le carte in regola per essere in sintonia con gli umori e gli andamenti del mercato. Ce lo conferma Daniela Boetto, Product Manager Fiorino, 29 anni, laurea in Ingegneria Gestionale, Master in Logistica e Markting, dal 2003 in Fiat Group Automobiles e dal 2007 nell’attuale incarico in Fiat Professional. “Si, la commercializzazione del nuovo Fiorino è partita bene e sta continuando in modo positivo - dice l’ingegner Boetto - la clientela ne ha percepito le doti di maneggevolezza e le qualità di veicolo particolarmente funzionale e versatile in ambito urbano”. Per Fiat Professional è importante tenere presenti quattro fattori che si rivelano determinanti per capire il contesto in cui Fiorino si propone come risposta a precise esigenze che stanno sempre più delineando all’interno del settore veicoli commerciali. “Il primo fattore è presto detto: in alternativa alla consolidata tendenza generata dai grandi ipermercati - spiega Daniela Boetto - dove “il cliente va dalle merci”, l’aumento di acquisti su internet o per corrispondenza e i piccoli negozi nei centri storici stanno creando una crescente richiesta di piccole consegne personalizzate; in questo caso si può dire che “le merci vanno dal cliente.” Proprio le esigenze connesse a queste piccole consegne rende appetibile un mezzo come il Fiorino”. Il secondo fattore chiama in causa proprio i piccoli veicoli da lavoro come il Fiorino, e le loro potenzialità: “La tendenza generale seguita in questi anni da tutte le Case costruttrici nei nuovi modelli, verso un incremento delle volumetrie e delle portate - prosegue l’ingegner Boetto - lascia spazi interessanti nella parte bassa del segmento 1B, quello relativo a 2-3 metri cubi di volumetria e 500-600 kg di portata”. Il terzo fattore riguarda la numerosa clientela da soddisfare. “Negli ultimi dieci anni - continua Daniela Boetto - la richiesta di veicoli commerciali piccoli, ma con caratteristiche da vero LCV (porte laterali scorrevoli, porte posteriori a due battenti, ridotta altezza da terra del piano di carico), è costantemente aumentata. Fino ad oggi i clienti hanno dovuto scegliere tra i van derivati da autovetture del segmento A o B, quasi sempre troppo piccoli e scomodi, e veicoli troppo grandi (quindi più costosi e ingombranti) per le loro esigenze. Il risultato sono clienti non completamente soddisfatti, a cui posiamo provvedere fornendo loro la soluzione ottimale. Così, Fiorino diventa l’ideale complemento per la flotta del cliente, essendo più grande e comodo di un van e, allo stesso tempo, più compatto ed economico rispetto agli altri veicoli del segmento 1B”. Quarto e ultimo fattore: il parco veicoli pronti da sostituire. “In Europa oggi circolano ancora 1 milione e seicentomila piccoli LCV vecchi o vecchissimi - analizza Daniela Boetto - di cui la metà sono ancora Euro 0 o Euro 1. In Italia, la presenza di questi vecchi veicoli è significativa: 250mila unità. Logico quindi attendersi positive potenzialità di mercato per il Fiorino”. Fiorino è stato pensato da Fiat Professional per rispondere alle esigenze dei clienti di oggi, in uno scenario che cambia rapidamente. Come già per Panda o 500, c’è un forte richiamo, molto significativo, a un modello del passato, del quale si fanno rivivere le caratteristiche già allora vincenti. Oggi come allora Fiorino si presenta al pubblico come un veicolo innovativo nei contenuti, distintivo nello stile, efficiente e affidabile, economico, trasformabile su misura per specifiche esigenze. “Dal punto di vista dei costi di gestione - aggiunge l’ingegner Boetto - aspetto sempre più rilevante, Fiorino
Estetica e spaziosità: il Nuovo Scudo è disponibile in due passi, due lunghezze, due altezze e tre volumetrie.
A suo agio nell’ambiente urbano, il nuovo Fiorino si caratterizza per la grande capacità di carico abbinata alla compattezza. ha veramente le carte in regola per vincere: un partner generoso e davvero poco esigente. Nel ciclo misto, equipaggiato con il 1.3 Multijet, consuma 4,5 litri per 100 km; l’autonomia con un pieno di gasolio è di ben 1000 km; il tagliando di manutenzione ordinaria è ogni 30mila chilometri. Sempre tenendo come punto di riferimento il 1.3 Multijet, le emissioni di CO2 risultano pari a 119 g/km. In molte città Fiorino circola anche se ci sono limitazioni di traffico, grazie alla disponibilità del filtro antiparticolato”. Accanto al Multijet 1.3 16V da 75 cv, Fiorino propone la motorizzazione 1.4 benzina da 73 cv, anch’essa Euro IV. Il 2008 vedrà completarsi l’offerta Fiorino: se inizialmente il commerciale Fiat è stato infatti proposto solo nella configurazione Cargo per il trasporto merci, la gamma si arricchisce quest’anno anche delle versioni Combi per il trasporto persone e merci nonché degli allestimenti Adventure destinati al trasporto persone. Lungo 3,86 metri, alto 1,72 e largo 1,71 metri, Fiorino ha le “misure” tipiche di una vettura del segmento B. Ma, nonostante queste dimensioni esterne contenute, è un veicolo commerciale a tutti gli effetti, come dimostra la capacità del suo vano di carico. La volumetria è, infatti, di 2,5 metri cubi, che diventano addirittura 2,8 con sedile passeggero abbattuto a livello pavimento. Questa operazione consente di aumentare la lunghezza interna di circa un metro e raggiungere così quasi 2,5 metri di spazio utile, grazie ai quali si possono caricare oggetti molto ingombranti. La portata di ben 610 kg. “Le caratteristiche di veicolo commerciale - conclude Daniela Boetto sono sottolineate anche dall’estrema facilità di carico e scarico delle merci: la soglia di carico di appena 53 cm è un valore al top del mercato. C’è anche disponibilità delle porte laterali scorrevoli e delle porte posteriori a due battenti asimmetrici, la cui apertura può arrivare fino a 180 gradi”.
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Potenza a quattro fuochi segue da pag. 21 guata con prodotti specifici alle loro esigenze”. Altro punto di forza sul quale contano in casa Fiat Professional è la capacità di gruppo tipicamente italiana, ovvero la collaborazione con Iveco. “Fun ziona bene - ha sottolineato Vittorio Bussi, coordinatore della squadra che risponde all’ingegnere Antonino Mannina, da 17 anni in Fiat - ed è gradita dai trasportatori la possibilità di reperire mezzi, informazione e assistenza sui veicoli commerciali anche nei dealer Iveco. Alcuni concessionari che hanno da to questa disponibilità sono soddisfatti anche del numero di richieste pervenute, in particolare in relazione al Ducato. Con una rete solida come la nostra, che già conta 1.440 dealer in tutta Europa e 6.500 officine specializzate distribuite sul territorio europeo, e la collaborazione di Iveco, non possiamo che proseguire sull’onda dell’anno eccezionale che è stato il 2007. Del resto nel 2008 è previsto il lancio del nuovo Doblò, del Fiorino con nuovi allestimenti, del Ducato 4x4. Molte energie saranno spese per far conoscere il Fiorino, ultimo nato della famiglia. Ha una soglia di carico di appena 53 centimetri, valore al top del mercato. Questa e altre caratteristiche che ne dimostrano l’estrema facilità di carico e scarico delle merci appena saranno pienamente diffuse tra i clienti, a mio avviso spingeranno ulteriormente all’insù la vendita del Fiorino, che comunque si situa in un segmento di mercato nuovo, ovvero è destinato a esigenze di trasporto che richiedono dimensioni compatte, un mezzo adatto all’utilizzo urbano, facile da guidare e parcheggiare, efficiente in termini di costi d’utilizzo (consumo, riparazione, manutenzione) e anche rispettoso dell’ambiente. Secondo me in tanti non hanno ancora avuto l’opportunità di scoprirlo veramente: il 2008 e i nuovi rivestimenti rappresentano l’occasione giusta”.
IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2008
Doblò Cargo
Lo provi e ti innamori TORINO - Doblò Cargo era un furgone già noto e ampiamente utilizzato per quattro elementi: spazio interno cabina, accessibilità al vano di carico, volumetria utile, piacere di guida. Come fare per proporre alla clientela un veicolo commerciale che potesse avere il medesimo successo? Mettendo mano ai punti di forza e, se possibile, consolidarli ancora di più. Questa la filosofia con cui in casa Fiat Professional si è data vita al Nuovo Doblò Cargo. “Quando un cliente si rivolge a un dealer per ricevere informazioni sul Nuovo Doblò Cargo - ha spiegato il product manager Carla Fontanella, 30 anni, in Fiat Group Automobiles dal 2001, una laurea in Ingegneria gestionale - innanzitutto viene invitato alla scoperta dello stile col quale è stato progettato il veicolo: un design moderno e automobilistico e nuovi interni. A seguire, viene dato risalto ai motori: tutti Euro 4, a basse emissioni, alte prestazioni, economia d’esercizio. Ovviamente, un posto di rilievo hanno le portate, che sono state aumentate: fino a un quintale in più, grazie alle nuove ruote da 15” e da 14”, senza aumentare l’altezza da terra del piano di carico. Infine viene dato il massimo risalto alla versione Doblò Maxi: 4 metri cubi, 850 kg, oltre 2 m di lunghezza interna. Inutile dire che la cosa migliore è il test drive: provare dal vivo il comfort di guida e la potenza delle motorizzazioni, che garantiscono ottime doti di spunto e ripresa unite ai bassi consumi”. Quattro le tipologie che compongono la nuova gamma: furgone passo corto tetto basso, con portata standard o maggiorata; furgone passo corto tetto alto con portata standard o maggiorata; furgone passo lungo maxi; combinato 5 posti. Ciascuna tipologia offre la scelta fra diverse soluzioni di carrozzeria e diverse combinazioni di tessuti, rivestimenti, particolari neri o verniciati, a seconda degli allestimenti. Quanto allo stile, è stata seguita la logica delle parti funzionali sempre in nero e quelle estetiche verniciate nel colore scelto o in nero, a seconda degli allestimenti che sono anch’essi 4: Cargo, Cargo SX, Combi, Combi SX. Degno di nota lo spazio utile. “Nessuno può carica-
re altrettanto - ha affermato Fontanella - e nessun atro veicolo commerciale ha tanto spazio utile: 850 kg e fino a 4 m3! E per gli oggetti lunghi 2 metri non sussistono difficoltà: è di 206 centimetri la lunghezza totale del vano di carico”. E veniamo ai motori. Anticipati i limiti di emissioni Euro 4, non si rinuncia però alle prestazioni e all’economia d’esercizio. La gamma è ora così La nuova gamma migliora ulteriormente le già apprezzate doti del Doblò Cargo. composta: 1.3 Multijet da 75 cv e 190 Nm; 1.9 Multijet da 105 cv; 1.3 Multijet con filtro antiall’alimentazione a metano. Tre bombole con capacità particolato da 85 cv; 1.9 Multijet con filtro antiparticocomplessiva di 111 lt e un serbatoio di benzina da 30 lt lato da 120 cv; 1.4 Fire benzina da 77 cv; Torque 16 V consentono un’autonomia di 630 km (300 a metano, natural power benzina/metano. “Col motore diesel - ha 330 a benzina). precisato il product manager Doblò Cargo - il veicolo è E veniamo al nuovo arrivato nella gamma, sul quale estremamente versatile, perfetto nell’impiego cittadino la Divisione di Franco Miniero punta in particolare per come sui percorsi extra urbani. I due 1.3 e 1.9 con FAP volumetria e portata. “Il Dolblò Maxi è un vero camassicurano un supplemento di potenza e la possibilità di pione: al momento - ha dichiarato con convinzione la circolare anche in presenza di norme antinquinamento trentenne manager di Fiat Professional - nel segmento particolarmente restrittive. Mentre il 1.9 è adatto a chi 1B nessuno lo supera. Non teme confronti e, anche di percorre lunghe distanze, con carichi pesanti o lungo fronte all’addetto vendite, il cliente può e deve chiedere percorsi impegnativi: ovunque ci sia bisogno di lavoraun raffronto coi principali competitor, da Renault Kanre molto contenendo i costi e i tempi. Il motore benzina goo Gran Volume a Ford Transit Connect passo lungo”. è molto silenzioso e ha basse emissioni, quindi va bene Rispetto alla versione precedente, Doblò Cargo Maxi ha per i percorsi cittadini e i tratti extraurbani. Evidente38 cm in più sia di passo che di lunghezza. “Ma in realmente, invece, il motore a metano più benzina consente tà - ha concluso Carla Fontanella - Doblò Cargo si è l’ingresso nei centri urbani anche quando scattano i lisempre comportato con onore nella difficile arena rapmiti di circolazione per motivi ecologici”. Il motore presentata dal paniere dei nostri competitor a livello euviene avviato a benzina, poi automaticamente passa ropeo. Da oggi, ha nuove armi per vincere. E vincerà”.
Sogeda-Ivs, Fae-Tecnifor e Morini Rent soddisfatti per la scelta
Ducato, Scudo e Doblò giudicati dai clienti
ALLA RICERCA DELLA CONVENIENZA “Sul piano generale - ha osservato ancora Vittorio Bussi noi siamo consapevoli che il veicolo commerciale e dunque il Fiorino come il Doblò, lo Scu do come il Ducato sono delle vere e proprie unità operative, dove la parte anteriore funziona da ufficio, quella posteriore per il carico, ma l’una e l’altra van no a rappresentare un conto economico che deve risultare il più conveniente possibile per il cliente. Di qui il lavoro quotidiano della straordinaria squadra di Fiat Professional, che da una parte deve recepire tutte le richieste e le tendenze del mercato, dall’altra saperle trasmettere all’area tecnica per procedere agli studi di fattibilità. Siamo una sorta di centrocampisti capaci di intervenire in ogni zona del nostro campo che è il mercato, pronti a intervenire in difesa o all’attacco con l’unico e determinato obiettivo del successo di Fiat Professional”. Una visione a 360 gradi, con gli occhi ben puntati sul cliente.
In alto, Fabio Bigo, amministratore del gruppo Morini; sopra, Fioravante Allegrino, direttore generale di Sogeda.
TORINO - Che i veicoli commerciali Fiat Professional garantiscano alto livello di prestazioni non lo dicono solo i manager. Abbiamo voluto sentire l’opinione degli utilizzatori finali, ovvero di una rappresentanza della clientela di Fiat Professional. A possedere una buona fetta di Ducato è la realtà aziendale, operativa nel settore dell’installazione e gestione di distributori automatici per bevande e snack, amministrata da Fioravante Allegrino, 41 anni, direttore generale di Sogeda, azienda operativa in Abruzzo e in particolare nelle province di Pescara, Chieti e Teramo, e di IVS, azienda operativa nel resto d’Italia. Sogeda conta un parco mezzi di circa cento unità, al cento per cento Fiat Professional. IVS ne conta 1600, al 35 per cento italiane. Di tutte queste, il 90 per cento sono Ducato, utilizzati per il personale tecnico e gli addetti al rifornimento. “Il livello di soddisfazione - ci ha detto il dottor Allegrino - è ottimo. Nel caso degli ultimi mezzi abbiamo notato una piccola debolezza: la cerniera laterale da rifare dopo sei mesi. Ma direi che, a fronte dell’alto livello garantito, è davvero piccola cosa. Continueremo a servirci dei Ducato e, anzi, è previsto un acquisto di altre unità proprio di Ducato”. Massima soddisfazione anche per l’uso del Doblò. In proposito abbiamo contattato il responsabile amministrativo di due aziende, la Fae Spa e la Tecnifor Spa, punto di riferimento nel settore della produzione e noleggio di prefabbricati leggeri. Per entrambe, il dottor Roberto Bececco, responsabile amministrativo, ha curato l’acquisto di parte del parco mezzi. “In totale - ci ha detto Bececco contiamo circa un centinaio di veicoli, tra quelli adibiti per la movi-
mentazione e i veicoli commerciali e industriali. Circa una decina sono i Doblò, che usiamo per attività di assistenza e manutenzione, quindi per spostamenti frequenti, in tragitti che coprono la distanza Brindisi-Venezia, quindi medio lunghi. Debbo dire francamente che non abbiamo mai avuto alcun problema. Chi li utilizza non ha problemi di abitabilità e spazio né di capacità di carico, sia nel caso del furgone a tre posti che in quello a cinque posti”. E lo Scudo? Ne abbiamo chiesto il parere alla Morini Rent, gruppo leader nel settore del noleggio a medio e breve termine, che con Fiat Professional ha instaurato un legame decisamente importante. “Siamo noi stessi - ci ha confermato Fabio Bigo, 34 anni, amministratore del Gruppo Morini - spesso a proporre un veicolo Fiat Professional a clienti magari abituati ad altri marchi. Risultato: in gran parte tornano da noi per essere indirizzati a un dealer Fiat e acquistarne uno. Tant’è che in molti concessionari Fiat Professional il Gruppo Morini ha un suo spazio per il noleggio, indice del legame forte che si è instaurato. Il nostro parco conta circa mille veicoli, tra i quali un centinaio di Scudo, in tutte le versioni. Va molto quella a 9 posti, ma anche altre versioni. Clienti? D’ogni tipo, dallo studente all’azienda di grosse dimensioni, proprio perché si tratta di un veicolo versatile a 360 gradi e in grado di rispondere, positivamente, alle esigenze più diverse”.
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PSA PEUGEOT CITROËN / A MAGGIO ARRIVANO I NUOVI PARTNER E BERLINGO
Vigo, nuova frontiera dei leggeri di Massimiliano Campanella VIGO (Spagna) - Vigo è una moderna città della Spagna nord-occidentale, situata nella comunità autonoma della Galizia, di cui è il centro più popoloso. È in quest’area economicamente attiva e caratterizzata da estrema vivacità che prendono vita i gioielli della nuova gamma commerciale PSA Peugeot Citroën, tanto che lo stabilimento di Vigo diventerà punto di riferimento industriale in Europa occidentale. Sia per la comodità e la facilità di raggiungerlo; sia per le infrastrutture di cui è dotata la cittadina spagnola; sia perché, diciamola tutta, sui nuovi Berlingo e Partner, la cui commercializzazione è prevista a partire dal prossimo mag gio, le due Case francesi puntano tutto per il ritorno a un formidabile successo dei leggeri. Realizzato nel 1958, stabilimento Citroën in origine, quello di Vigo copre una superficie di 66 ettari, di cui due terzi coperti. Fino a fine 2007 ha sfornato oltre 9 milioni di veicoli. Il record di produzione si è registrato l’anno scorso: 547.000 unità quale primo sito produttivo PSA Peugeot Citroën. Ma potrebbe addirittura fare di più, visto che la capacità massima è stimata da 620.000 a 640.000 veicoli montati l’anno. Una pro duzione giornaliera di
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L’innovativa filosofia aziendale delle due Case francesi trova la sua empirica realizzazione nello stabilimento di Vigo, moderna città della Spagna nord-occidentale, situata nella comunità autonoma della Galizia: fabbrica di 66 ettari storicamente specializzata nella produzione dei veicoli commerciali Partner e Berlingo.
Con il nuovo Partner, Peugeot completa il processo iniziato nel giugno 2006 quando venne dato il via alla fase di ampliamento e rinnovamento della gamma veicoli commerciali del Leone.
2.300 veicoli su tre turni. Nel 2007 sono state tre le grandi famiglie di veicoli prodotte a Vigo su due linee diverse: Berlingo e Part ner (denominato in Italia Ranch) per 1.035 veicoli al giorno; Grande C4 Picasso & C4 Picasso (925 veicoli al giorno); Xsara Picasso (340 veicoli al giorno). Inoltre, lo stabilimento viene utilizzato per l’assemblaggio Berlingo/Partner in Marocco e Partner in Turchia e l’attività di fabbricazione di elementi della carrozzeria pez zo per pezzo (Xsara Picasso per la Cina e il Brasile e Berlingo Partner per l’Argentina). Conta un organico di 9.700 persone, per l’85 per cento operai, il 15 quadri e capireparto. Il 16 per cento è costituito da donne. 200.000 le ore di formazione impartite ogni anno, 38 anni l’età media. Fabbrica storicamente specializzata nella produzione di veicoli commerciali, il primo commerciale fabbricato è stato l’AZU (2CV furgoncino) fino al 1970 (106.000 unità prodotte). A seguire Citroën C15 (1982-2005): 1,2 milioni di unità prodotte; Citroën Berlingo/Peugeot Partner (dal 1996): 2,6 milioni di unità prodotte a fine dicembre 2007. Ha dunque una competenza specifica nella produzione dei veicoli commerciali sin dall’origine della fabbrica. Una forte specializzazione che oggi rappre-
PEUGEOT / Il nuovo Partner disponibile in due varianti di lunghezza
Campioncino del trasporto leggero Disponibile in due lunghezze, erede del Ranch, grazie ai nuovi equipaggiamenti, alla qualità dell’insieme ruote-sospensioni e al comportamento su strada, il nuovo Partner, dinamico e sicuro, vuole diventare punto di riferimento nel suo segmento.
LIONE - Erede del Ranch, lanciato nel 1995 - le cui vendite totali sono passate dalle 60.000 unità del 1997 a più di 150.000 del 2007 - con il nuovo Partner Peugeot completa un processo iniziato nel giugno 2006, allorché ebbe inizio la fase di ampliamento e rinnovamento della gamma di veicoli commerciali. Col nuovo modello la gamma è ora articolata in un’offerta che propone volumi di carico compresi tra 2,5 e 17 m3, dal Bipper, il piccolo furgoncino pratico da città, al Boxer, il grande furgone, passando per il furgone compatto Expert, e appunto, il nuovo Partner. Disponibile in due lunghezze, il nuovo leggero di casa Peugeot offre prestazioni che costituiscono un punto di riferimento nel segmento dei furgoncini. Le linee fluide ed equilibrate conferiscono al veicolo, sin dal primo sguardo, un aspetto dinamico ma anche robusto. Gli stilisti Peugeot hanno disegnato un frontale espressivo, che evidenzia la robustezza del nuovo Partner. Il fascione paracolpi avvolgente contribuisce appieno a questa percezione, rafforzata dalla presa d’aria, caratteristica dello stile del Marchio. La parentela con il resto della gamma è confermata dal piano inclinato anteriore, sistemato proprio sopra lo scudo, su cui spicca l’emblema Peugeot. La fiancata è caratterizzata da un taglio nell’angolo inferiore dei vetri, che conferisce una personalità specifica, in armonia con lo stile anteriore. Il posteriore, dalle forme leggermente arrotondate, ha 2 diversi tipi di porte (a battente o a portellone) e suggerisce la presenza di uno spazio generoso, facile da caricare. I fari specifici sono posizionati in alto per evitare i piccoli urti quotidiani. Infine, le cerniere delle porte a battente sono nascoste ed evidenziano la volontà di curare la qualità sin nei minimi dettagli. Il nuovo Partner è disponibile in due varianti di 4,38 m e 4,63 m di lunghezza, per un unico passo di 2,73 m. L’altezza varia tra 1,80 m e 1,86 m in base a versioni ed equipaggiamenti. Nella versione corta, il volume utile è di 3,3 m3, la capacità di carico di 625 o di 850 kg, la lunghezza interna è di 1,80 m, la larghezza interna massima è di 1,62 m, la larghezza interna in corrispondenza dei passaruota è di 1,23 m, il che permette di caricare un euro pallet; l’altezza interna è di 1,25 m, la soglia di carico è di 0,584 m. Nella versione lunga, il nuovo Partner permette di offrire prestazioni ancora superiori. Il volume utile è di 3,7 m3, la capacità di carico di 756 kg, la lunghezza utile è di 2,05 m. Pur offrendo capacità di carico elevate, il nuovo Partner conserva comunque dimensioni relativamente compatte, che gli assi-
curano un utilizzo polivalente e lo rendono adatto a muoversi facilmente nei centri delle città e nelle zone industriali. Lo spazio di carico è stato progettato con una cura particolare per offrire facilità di utilizzo e robustezza. Le pareti laterali sono dotate di un rivestimento completo sotto la linea di cintura della carrozzeria e un tappeto sintetico protegge le rifiniture superiori del pianale. La preoccupazione di salvaguardare lo spazio di carico contro i piccoli urti permette di mantenere intatto l’aspetto della carrozzeria esterna, importante vettore d’immagine per il proprietario del veicolo. Il pianale ha 6 anelli di ancoraggio solidi e pratici per il fissaggio della merce trasportata ed una paratia, con la parte bassa in lamiera e la parte alta con griglia, separa la cabina di guida dal vano di carico. La praticità è abbinata anche alla sicurezza grazie alla chiusura selettiva delle porte. Un pulsante sulla plancia, con led di visualizzazione, consente di bloccare o sbloccare la zona di carico indipendentemente dalla cabina. Questo pulsante completa quello di sbloccaggio centralizzato. Il sedile Plan Facile offre ottima modularità. La parte laterale del sedile, una volta ripiegata, offre un volume supplementare di carico di 400 litri; alla stregua di uno strapuntino, la seduta della parte laterale del sedile può essere sollevata, per liberare spazio nella zona anteriore della cabina. In questo modo si può trasportare un carico con un’altezza importante al posto del passeggero. Lo schienale della parte centrale del sedile si ribalta, mettendo a disposizione un tavolinetto scrittoio completo di cinghia di fissaggio per i documenti. È possibile sollevare la seduta corrispondente, per dare accesso a un vano richiudibile. Il sedile Plan Facile permette di accogliere, per brevi percorsi, una terza persona nella zona centrale. Questo posto è dotato di cin-
tura di sicurezza a tre punti ed è protetto da un doppio airbag passeggero. Le aperture sono state dimensionate per ottimizzare l’accesso a bordo e offrire la massima ergonomia possibile ai professionisti che hanno bisogno di caricare e scaricare la merce dal veicolo. Così, il nuovo Partner può avere una o due porte laterali scorrevoli. Con una larghezza utile di 640 mm e un’altezza utile di 1100 mm, queste porte danno accesso ad un ampio spazio nella zona di carico. Su richiesta del cliente, possono essere lamierate o vetrate. Posteriormente, le porte a battente asimmetriche permettono di posizionare un carico largo fino a 1.250 mm e con un’altezza di 1.200 mm. Lo spazio liberato ha dunque forma quadrata, per agevolare le operazioni di carico e scarico. Lamierate o vetrate in opzione, le porte a battente hanno un’apertura compresa tra 90 e 180 gradi, che rende più facile la movimentazione delle merci a bordo marciapiede. È disponibile anche un portellone posteriore vetrato, dotato in opzione di lunotto apribile, e di uno sportello sul tetto (giraffone) per il trasporto di oggetti lunghi. Infine, la cura con cui è stato realizzato il taglio delle porte posteriori e delle aperture permette al nuovo Partner di avere una soglia di carico di soli 584 mm. La plancia ha forma alta e larga. La consolle centrale, di grandi dimensioni e ben strutturata nella presentazione, sottolinea il carattere dello stile interno. Due aereatori e due aperture di forma circolare delimitano i contorni della consolle. Il cruscotto di dimensioni generose, con i quadranti ben leggibili, contribuisce alla sensazione di sicurezza percepita a bordo del nuovo Partner. Grazie all’ampia apertura delle porte e all’accurata ergonomia dei comandi e dell’abitacolo, il conducente trova facilmente una comoda posizione di guida. È aiutato, in questo, dal volante regolabile in altezza e in profondità e da un sedile registrabile in altezza, in base al livello di allestimento. Sul nuovo Partner viene proposta una gamma di 4 motori, composta dal benzina 1.6 litri da 90 cv, e da tre 3 diesel (1.6 litri HDi da 75 e 90 cv e 1.6 litri HDi FAP da 90 cv disponibile a fine 2008), per soddisfare tutte le esigenze di utilizzo. Queste motorizzazioni associano prestazioni e rendimento ecologico, il che si traduce soprattutto in consumi contenuti ma anche nella disponibilità di un FAP con additivo sulla motorizzazione 1.6 litri HDi FAP da 90 cv, ai fini di un maggiore rispetto dell’ambiente. L’intervallo di manutenzione è di 20.000 km o 2 anni per i motori diesel e 30.000 km o 2 anni per i motori benzina. La cinghia di distribuzione deve essere sostituita dopo 240.000 km sulle motorizzazioni diesel e dopo 160.000 sulle motorizzazioni benzina. Destinato al trasporto di un carico che può raggiungere 850 kg, il nuovo Partner ha ammortizzatori dimensionati per rispondere all’esigenza di peso a bordo, ma anche per resistere a utilizzi in condizioni di guida su strade dissestate, come ad esempio quelle di un cantiere. Per manovrare senza difficoltà il veicolo in ogni situazione di carico, vengono proposti due tipi di servosterzo, in funzione delle motorizzazioni. Per assecondare il guidatore nella sua azione di frenata, il veicolo è dotato di serie di ABS con ripartitore elettronico di frenata e assistenza alla frenata d’emergenza. L’accensione automatica delle luci di emergenza, in caso di forte decelerazione, è presente anche con il sistema ABS. Consente di limitare i rischi di collisione avvisando tempestivamente i veicoli che sopraggiungono, in caso di frenata brusca o di frenata di emergenza. Infine, l’ESP è disponibile in opzione su tutte le motorizzazioni.
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senta quasi un veicolo prodotto su quattro nell’attività di Vigo. Uno stabilimento pronto per l’arrivo dei nuovi Berlingo e Partner, ma anche uno stabilimento pilota per altri siti industriali. Il miglioramento delle postazioni di lavoro (ergonomia, sicurezza) riduce al minimo gli sprechi e aumenta anche la qualità grazie ad una maggiore serenità riguardo alla gestione della postazione. I pezzi consegnati a bordo linea arrivano in piccole quantità facili da ma neggiare per l’operatore. Queste postazioni “verdi” sono presenti oggi nel 70 per cento delle stazioni di montaggio di Vigo. L’obiettivo PSA Peugeot Citroën è una produzione snella (“Lean”) ma anche un sistema di fabbricazione che sia accelerato: controllo unitario sistematico Rvcv (Referenziale di Verifica della Conformità del Veicolo) su ogni veicolo prodotto, a livello statico e dinamico; adozione del sistema Andon (gestione dell’arresto linea) e della gestione visiva basata sulle migliori prassi; scuole di formazione per le varie competenze nelle diverse Unità produttive (abilità manuale e ripetibilità); adozione degli standard nelle postazioni (di lavoro e di controllo) e delle Vrs (Verifica del Rispetto degli Standard); applicazione della logica del Pdca (Plan-Do-Check-Act) per il trattamento dei problemi o dei guasti. Per concludere, quattro presupposti fondamentali riassumono la produzione snella: il miglioramento continuo, l’eliminazione dello spreco, la qualità del pezzo valida da subito e la gestione visiva. Certo lo stabilimento di Vigo ha un ruolo essenziale, è punto più rilevante della filosofia aziendale con cui PSA Peugeot Citroën
puntano al ritorno al successo per Berlingo/Partner. Ma anche gli elementi principali, il volume, la progettazione, gli spazi, il rodaggio e, non da ultimo, la telematica lasciano intuire il passaggio a una nuova frontiera del veicolo commerciale. I due modelli, oltre alla produzione realizzata a Vigo, hanno in comune caratteristiche di comfort, volume, praticità e robustezza. Motori diesel HDi 1,6 litri 55 kW, 66 kW con e senza FAP, 80 kW FAP, benzina 1,6 litri 66 kW e 80 kW. PSA Peugeot Citroën sono i primi costruttori automobilistici a ottenere una convalida CMMI (Capability Maturity Model Integration), nato negli anni Ottanta su iniziativa del DoD (Department of Defense) americano: uno standard delle migliori prassi di sviluppo, noto a livello mondiale, che completa la norma ISO 9001 per lo sviluppo dei software e dei sistemi elettronici. CARICO UTILE DA 625 A 850 CHILI La base tecnica è derivata dalla piattaforma 2 (Grande C4 Picasso). Lunghezza: 4,38 m. Prestazioni da veicolo commerciale migliorate: volume utile di 3,3 m3. Larghezza utile sufficiente per caricare un europallet tra i passaruota. Carico utile da 625 a 850 kg. Lunghezze di carico utili da 1,80 a 3 m (a seconda dei Paesi di destinazione). Sicurezza degli occupanti ai massimi livelli: ABS, AFU, REF di serie, ESP, allarme di calo di pressione dei pneumatici, limitatore e regolatore di velocità. Sicurezza delle merci (chiusura separata abitacolo/vano di carico, chiusura delle porte a veicolo in marcia, superchiusura). Alta riparabilità in se-
assorbimento degli urti e una migliore protezione della cellula dell’abitacolo), l’ABS, il ripartitore di frenata e l’assistenza alla frenata di emergenza abbinata all’accensione delle luci di emergenza, l’airbag conducente. Il comfort si ispira a quello delle più recenti proposte automobilistiche di gamma media di PSA Peugeot Citroën, soprattutto perché riprende l’avantreno del la piattaforma 2. UNA FLOTTA PER IL RODAGGIO
Il nuovo Berlingo sarà commercializzato al fianco del modello attuale, prodotto da 12 anni e campione delle vendite Citroën. guito ai piccoli urti. Equipaggiamenti di comfort: climatizzazione regolata con filtro a carbone attivo, accensione automatica dei proiettori, tergicristallo con sensore di pioggia. Innovazioni significative: sedile anteriore modulare multifunzione che consente di ospitare tre persone o può trasformarsi in un ufficio mobile; portapacchi interno che permette di trasportare oggetti lunghi in totale sicurezza; modulo di gestione delle flotte a distanza (centralina after-market). Alle soluzioni collaudate della prima generazione, ossia la polivalenza di utilizzo nella forma di un familiare compatto, e ottimi comportamento su strada e comfort, PSA Peugeot Citroën hanno aggiunto elementi tesi a soddisfare le crescenti aspettative dei professionisti e dei privati, a partire dallo stile esterno che, senza tradire i “basics” (ossia i valori tipici dei commerciali, come praticità, capacità di carico, robustezza, qualità), suggerisce un immaginario più ricco, rappresentato da
modernità, dinamismo, innovazione, attenzione ai dettagli: innanzitutto il volume interno doveva essere impressionante. “Disegnate un bel veicolo intorno a questo volume e proponeteci un nuovo design compatibile con il mondo dei veicoli commerciali”. Questo, per sommi capi, il capitolato che era sta to affidato alle equipe di design. Risultato: uno stile sofisticato, con linee esterne arrotondate e linee interne squadrate per ottimizzare la zona di carico. Il capitolato prevedeva an che che ogni modello esprimesse la propria identità attraverso uno stile maggiormente differenziato tra i due Marchi. A queste richieste decise, i nuovi Citroën Berlingo e Peugeot Partner forniscono risposte in linea con il veicolo della prima generazione. Valga come esempio l’importante lavoro effettuato sulla superstruttura del veicolo per una maggiore sicurezza (linee di trasmissione degli urti, longherone, traverse, tunnel, montante centrale, con, in più, un maggiore
Come per la Peugeot 308 e la nuova Citroën C5, è stato introdotto un piano di sviluppo dell’affidabilità che ha per obiettivo il raggiungimento del livello di qualità prefissato sin dall’inizio della commercializzazione. Ai 2 milioni di chilometri percorsi durante lo sviluppo del progetto, se ne aggiungeranno altri 3 milioni fino al momento della commercializzazione, nelle condizioni di guida reali dei clienti. Una flotta di 180 veicoli (90 veicoli commerciali e 90 autovetture) è sulle strade da 5 mesi per effettuare i vari rodaggi in 3 Paesi (Francia, Germania, Spagna) al fine di individuare possibili difetti. Oltre ai tradizionali percorsi di guida dei professionisti, 75 artigiani francesi, spagnoli e tedeschi hanno dato il loro contributo per risalire, attraverso il loro utilizzo reale, a eventuali difetti di qualità. Queste azioni, volte ad individuare preventivamente possibili problemi, sono accompagnate da procedure di qualità presso i fornitori e dal potenziamento dei controlli in fase di produzione. In fabbrica, i controlli avvengono dopo ogni modulo e a fine montaggio, ogni singolo veicolo è oggetto di un
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controllo di verifica attraverso il Referenziale di Verifica della Conformità del Veicolo statico e dinamico, adottato nella maggior parte degli stabilimenti di PSA dalla metà del 2007. Ogni Berlingo e Partner, prima dell’uscita dalla fabbrica, è oggetto di un controllo sistematico in più di 1.200 punti affinché ne sia garantita la qualità prevista. Se il guidatore è stato oggetto di tutte le attenzioni, i gestori delle flotte aziendali dispongono ora di un prezioso alleato con il servizio di gestione flotte disponibile come optional. Con lo sviluppo di questo servizio, gli ingegneri telematici di PSA Peugeot Citroën hanno cercato di dare una risposta a una problematica ricorrente presso i gestori dei parchi aziendali: come aiutare, in modo semplice, l’ottimizzazione a distanza del le flotte di veicoli, senza dover sottoporre i mezzi a controlli ad hoc e senza richiedere una partecipazione attiva dei conducenti? Il servizio di gestione delle flotte fornisce una risposta idonea a questa domanda. Il veicolo viene equipaggiato con una centralina autonoma di piccole dimensioni (come una scatola di fiammiferi) posta sulla plancia. Installata dalla rete postvendita, si collega, senza contatto, alla rete multiplex del veicolo e integra un’antenna e una scheda SIM GSM. Alcune informazioni sui veicoli come il chilometraggio, le scadenze degli intervalli di manutenzione, i consumi medi sono inviati, in base a una frequenza predefinita e parametrabile, a un server via e-mail. Le principali indicazioni (temperatura del motore, livello dell’olio del motore, usura delle pastiglie dei freni) so no trasmesse in tempo reale.
CITROËN / Pratico e robusto il nuovo Berlingo
Versatile, sicuro e comodo Obiettivo: “bissare” il successo del Berlingo attuale. Rispetto al fratello maggiore, guadagna in lunghezza, larghezza e passo. Disponibile in due versioni, è possibile scegliere tra una o due porte laterali scorrevoli.
PARIGI - Certo è tutt’altro che facile pensare di “bissare” il successo di un veicolo commerciale che, prodotto da dodici anni, viene tuttora apprezzato dai professionisti. Berlingo rappresenta oggi il 48 per cento delle vendite di veicoli commerciali Citroën in Europa, tenendo conto che quasi 1 veicolo Citroën su 5 in Europa è un veicolo commerciale leggero. Nel mondo, dal lancio, ne sono state vendute oltre 800.000 unità in versione veicolo commerciale. Nuovo Berlingo sarà commercializzato al fianco del Berlingo attuale. Quest’ultimo, con la denominazione Berlingo First, in alcuni Paesi farà sempre parte dell’offerta Citroën, con finiture della fascia d’ingresso della gamma e con le motorizzazioni HDi 75 e 1.4i 75 cv. E veniamo al nuovo modello. Che rappresenta un grande salto di qualità rispetto alla precedente generazione. Le aspettative fondamentali di un professionista sono volume disponibile, modularità e abitabilità? Ebbene Nuovo Berlingo, realizzato sulla piattaforma della C4 Picasso, diventa più grande, guadagna 24 cm in lunghezza (4,38 m), 8 cm in larghezza (1,81 m) e 3,5 cm di passo (2,73 m). La versione lunga offre uno sbalzo posteriore allungato di 25 cm rispetto alla versione corta e misura 4,63 m di lunghezza. Oltre alle nuove dimensioni, Nuovo Berlingo offre un maggior volume di carico, per trasportare 2 Europallet, uno davanti all’altro, sistemati in larghezza. Può ospitare 3,3 m3 di carico (3,7 m3 sulla versione lunga), contro i 3 m3 di Berlingo First, e può accogliere un carico utile di 625 o 850 kg (750 kg sulla versione lunga). Grazie alle sue nuove dimensioni, diventa il nuovo punto di riferimento nel segmento dei furgoni per capacità di carico. Per garantire una grande versatilità d’uso e rispondere alle aspettative più svariate, il professionista potrà scegliere tra vari tipi di cabina. Extenso Citroën è una cabina modulabile che offre numerosi vantaggi. Può ospitare 3 persone nella parte anteriore, grazie al posto anteriore aggiuntivo, che si adatta rapidamente e senza sforzo alle varie esigenze dei suoi utilizzatori. Il sedile del passeggero laterale è a scomparsa, per creare un pianale completamente piatto e trasportare carichi fino a 3 metri di lunghezza. Lo schienale del sedile del passeggero a scomparsa è in lamiera, per sostenere senza difficoltà fino a 50 kg di carico. Il sedile del passeggero può essere anche configurato come le poltrone dei cinema, vale a dire con il cuscino sollevato contro lo schienale, per trasportare in cabina dei carichi alti. La cabina Extenso permette di proporre un volume aggiuntivo di 0,4 m3, per un volume totale
di 3,7 m3 in versione corta e 4,1 m3 in versione lunga. In presenza di una cabina tradizionale, vale a dire con 2 posti nella fila 1, lo schienale del sedile del passeggero è ripiegabile, per ottimizzare il carico del veicolo. La soglia di carico è situata a 58,4 cm da terra nella versione corta 625 kg, a 60,9 cm sulla versione corta 850 kg e a 61,2 cm sulla versione lunga. Il vano di carico è dotato di porte a battente 2/3-1/3, che facilitano il trasporto di carichi lunghi, dal momento che il veicolo può viaggiare con la porta più stretta aperta, mentre la porta più larga serve da supporto per la targa d’immatricolazione. Inoltre le porte posteriori a battente si aprono a 177 gradi, permettendo a Nuovo Berlingo di arrivare molto vicino al punto di carico della merce. Il lunotto apribile sullo sportello posteriore offre un facile accesso al bagagliaio, senza necessità di aprire lo sportello, ma soprattutto permette di trasportare carichi lunghi, dal momento che la targa d’immatricolazione è fissata sullo sportello posteriore e resta sempre visibile. Infine, per facilitare l’accesso e il carico del veicolo è possibile scegliere tra 1 o 2 porte laterali scorrevoli. La carrozzeria interna è stata studiata con cura del dettaglio, senza inutili recessi, per renderla elegante ma adatta all’utilizzo professionale. Lo schienale del sedile centrale della cabina Extenso si può ripiegare e si trasforma in scrittoio, completato da una cinghietta di fissaggio per i documenti e da un appoggiagomito. Per il cruscotto Nuovo Berlingo si ispira ai SUV, con uno stile valorizzante per il conducente, ma anche robusto e facile da vivere. Il conducente beneficia di un posto ergonomico, con comandi a portata di mano, come la leva integrata nel cruscotto, e il volante regolabile in altezza e profondità. Inoltre, i sedili di Nuovo Berlingo offrono un comfort assimilabile a quello
di una berlina e sono concepiti con materiali di facile manutenzione. Il conducente può regolare il suo sedile in altezza, e beneficia di un appoggiagomito. Per facilitare l’attività professionale, nella gamma sono disponibili numerosi equipaggiamenti, come l’assistenza posteriore al parcheggio, il limitatore e il regolatore di velocità, o l’accensione automatica delle luci (compresi nel pack Visibilità). Su Nuovo Berlingo è disponibile la partenza assistita su pendenza, nuova funzione abbinata all’ESP, se previsto sul veicolo. L’ESP blocca automaticamente il veicolo in pendenza per un breve lasso di tempo (fino a 2 secondi da quando si rilascia il pedale del freno), per lasciare al conducente il tempo di passare tranquillamente dal pedale del freno a quello dell’acceleratore, senza rischiare che il veicolo arretri o si sposti in avanti seguendo la pendenza, accorgimento particolarmente utile quando il veicolo è caricato. Questa funzione si attiva a partire dal 5 per cento di pendenza (con marcia in avanti o con retromarcia). Il nuovo leggero può disporre di computer di bordo con schermo multifunzione, di sistema audio con comandi al volante, compatibile con file mp3, di caricatore a 5 CD e ancora di kit vivavoce Bluetooth. Nuovo Berlingo può essere equipaggiato di ASR, abbinato all’ESP, ma anche della rilevazione bassa pressione pneumatici. Come tutti i modelli della Marca è commercializzato con pneumatici Michelin di serie, garanzia di qualità. Il passo allungato, le ruote da 15” (195/65 R15), le carreggiate ampie, l’avantreno e il retrotreno sono dimostrazione della competenza tecnologica Citroën in termini di comportamento su strada. È dotato di ABS di serie, di ripartitore elettronico di frenata e di aiuto alla frenata d’emergenza. Inoltre, per migliorare la sicurezza in frenata, il segnale d’emergenza si accende automaticamente in caso di decelerazione improvvisa. Sono disponibili 6 airbag: un airbag per il conducente (di serie), un doppio airbag per i passeggeri anteriori, per la protezione del terzo passeggero nella cabina Extenso, ma anche 2 airbag laterali. Sin dal lancio sono disponibili 3 motorizzazioni: 1 benzina e 2 diesel, tutte abbinate a un cambio manuale 5 rapporti. Il motore 1.6i 16V 90 cv, nuovo motore benzina previsto su Nuovo Berlingo, con coppia modificata a basso regime (132 Nm a 2500 giri/min) per un’efficacia inalterata, offre il giusto compromesso tra prestazioni soddisfacenti e costi d’utilizzo contenuti. Sviluppa una potenza di 66 kW CEE a 5.500 giri/min (90 cv DIN). Il motore HDi 75 viene proposto nella fascia d’ingresso della gamma diesel e assicura una coppia sufficiente a basso e medio regime, che arriva a 185 Nm a 1750 giri/min. Consente confort d’utilizzo, con costi contenuti, e sviluppa una potenza di 55 kW CEE a 4.000 giri/min (75 cv DIN). Il motore HDi 92 offre una coppia maggiore (215 Nm a 1.750 giri/min) e soprattutto maggiore potenza (66kW CEE a 4.000 giri/min). I motori HDi possono funzionare senza alcuna modifica con carburanti con tenore di biodiesel che arriva al 30 per cento, per limitare le emissioni di CO2 e favorire l’utilizzo di energie rinnovabili. Inoltre, a partire da dicembre 2008, sul motore HDi 92 sarà disponibile il FAP. Grazie a questa nuova motorizzazione, Nuovo Berlingo potrà fregiarsi del marchio Airdream, che contraddistingue i veicoli più puliti della gamma Citroën. La periodicità di manutenzione è di 20.000 km o 2 anni per le versioni diesel e di 30.000 km o 2 anni per le versioni benzina, nell’ambito di un utilizzo normale.
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2008
MERCEDES-BENZ / DARIO ALBANO ILLUSTRA IL SUCCESSO DELLA GAMMA VANS di Pietro Vinci ROMA - Nella galassia dei veicoli commerciali, brilla la Stella Mercedes-Benz. La Casa tedesca, con un totale di 289.076 unità vendute a livello mondiale nel settore (nel 2006 si era raggiunta la cifra di 256.895), ha chiuso il 2007 con un nuovo consistente record. “Sì - conferma Dario Albano, Direttore com merciale e Responsabile Vans di Mercedes-Benz Italia nel 2007 abbiamo registrato vendite record in quasi tutti i mercati. A questo risultato hanno contribuito tutti i veicoli della Stella. In Italia, abbiamo chiuso lo scorso anno totalizzando un immatricolato di 12.284 unità, in crescita del 17,97 per cento rispetto alle 10.413 unità del 2006. La nostra quota di mercato è cresciuta dal 4,44 al 4,86 per cento. Se però prendiamo il dato relativo al retail, l’incremento è addirittura del 20 per cento. Per quanto riguarda gli ordini, anche qui mietiamo un buon raccolto, con un aumento del 7 per cento. Siamo quindi molto soddisfatti dei risultati conseguiti, e non possiamo che guardare con favore al 2008”. Sempre a livello mondiale, il maggiore incremento è stato registrato dal nuovo Sprinter, con un balzo fenomenale del 179 per cento a 165.900 unità. Il 2007 è stato per il popolare modello Mercedes-Benz il primo anno pieno di commercializzazione della nuova generazione, presentata nel 2006. SPRINTER GRANDE PROTAGONISTA “I motivi di questa notevole crescita delle vendite di Sprinter - spiega il dottor Albano so no da un lato l’elevata domanda del mercato e dall’altro il raggiungimento della totale capacità di produzione dopo il restyling del modello nel 2006. Il nuovo Sprinter si presenta oggi arricchito di numerose innovazioni che lo rendono ancora una volta un punto di riferimento nella categoria. Oltre ai massimi livelli di sicurezza e di ergonomia, va annoverata tra i suoi punti di forza l’enorme varietà di modelli, compresa la versione 4x4 a trazione integrale. Sprinter è disponibile in tre versioni di passo e in quattro lunghezze, con tetto normale, alto e il nuovo extra-alto. Nelle versioni da 3 a 5 tonnellate di peso totale a terra, Sprinter copre tutti i segmenti più significativi della categoria”.
Sotto la buona Stella Anche i modelli Vito e Viano hanno incrementato i rispettivi volumi di vendita, al punto che in tutto il mondo ne sono state vendute 99.270 unità, contro le 94.051 dell’anno precedente. “Questo dato - continua Dario Albano - si traduce in un nuovo record di produzione e in una crescita pari al 6 per cento rispetto al 2006. In particolare, in questo segmento va notato l’andamento decisamente positivo delle vendite del Viano, salite del 18 per cento“. Presentato nell’estate del 2003 insieme al Viano, Vito viene proposto in numerose versioni di carrozzeria, di trazione (tra cui l’integrale) e di allestimento, e soddisfa tutti i requisiti richiesti a un commerciale compatto nella classe di peso totale a terra fino a tre tonnellate. Più di recente, un nuovo quadro strumenti, proposto in due versioni, valorizza ulteriormente il posto di guida di Vito e Viano. È basato su due grandi strumenti circolari di facile lettura che visualizzano la velocità e il numero di giri. Tra di essi possono essere sistemati un display a cristalli li quidi oppure due display a matrice di punti che forniscono, tra l’altro, informazioni su chilometraggio, temperatura del liquido di raffreddamento, ora, temperatura esterna e livello del carburante. Caratteri grandi e un’illuminazione chiara garantiscono un’ottima leggibilità. Risultati positivi anche per Vario, il classico tra i furgoni gran volume (capacità massima del vano di carico di 17,4 metri cubi), che completa con pesi totali a terra da 6 a 7,5 tonnellate la gamma delle portate utili dei veicoli commerciali e degli autocarri leggeri. Nel 2007, Vario è stato venduto in quasi 5.300 unità, aumentando considerevolmente il dato, relativo al 2006, di poco oltre le 4.700 unità. Un risultato che rappresenta la miglior performance da sei anni a questa parte. “La nuova generazione di Vario - dice Dario Albano - è incentrata su potenti motori diesel perfettamente conformi ai requisiti della normativa Euro 4 e su nuove trasmissioni, cui si aggiungono gli interni rinnovati delle cabine di guida”. La gamma motorizzazioni comprende motori turbodiesel a quattro cilindri di 4.2 litri di cilindrata e potenze di 129 cv, 156 cv e 177
stema di alimentazione a emissioni ridottissime (il motore bivalente a 4 cilindri risponde agli standard Euro 4 ed EEV, ovvero Enhanced Environmentally Friendly Vehicle), che sfrutta due carburanti, metano e benzina. La configurazione bivalente esprime ancora una volta l’impegno a ottenere vantaggi pratici ottimali. Al conducente basta premere un pulsante per passare dall’alimentazione a gas a quella a benzina e viceversa. LA FORZA DEL METANO “Questa dualità - spiega Dario Albano - rende NGT la soluzione ideale per chi deve guidare in grandi centri urbani e città, ma anche per chi percorre lunghe distanze, dove risulta più pratica l’alimentazione a benzi-
Dario Albano, Direttore commerciale Vans di Mercedes-Benz Italia. cv. Tutti i Vario sono dotati di serie di un cambio manuale a sei marce, con possibilità di scelta di un automatico a cinque rapporti con convertitore di cop pia (in precedenza era a quattro rapporti) disponibile a richiesta per tutte le gamme di potenza. “Secondo le attuali stime aggiunge il dottor Albano - il 2008 sarà caratterizzato per noi da una domanda ancora più sostenuta nel settore dei veicoli commerciali. Prevediamo che al successo delle vendite Mercedes-Benz contribuirà ancora lo Sprinter, che verrà commercializzato anche in una nuova variante con motore a gas metano. Grazie a Sprinter NGT, Mercedes-Benz sottolinea ancora una volta la propria responsabilità nei confronti di uno sviluppo sostenibile ed eco-compatibile. La sensibile riduzione delle emissioni, ad esempio dell’ossido di azoto (NOx), degli idrocarburi (HC) e del particolato, il contenimento della spesa per il carburante e l’ampliamento della gamma, offrono molti vantaggi, veri e propri punti forza”. La tecnologia a gas di Mercedes-Benz rappresenta un si-
Protagonista tra i più forti del mercato, Mercedes-Benz propone una famiglia di veicoli commerciali particolarmente competitivi, tra cui spicca il nuovo Sprinter, che nel 2007 ha vissuto il suo primo anno pieno di commercializzazione.
l’esistenza di una competenza offroad in più applicazioni. Anche i veicoli commerciali, utilizzati prevalentemente su strada, possono rendersi disponibili con la trazione integrale che, in condizioni difficili, costituisce un vantaggio decisivo in termini di trazione e sicurezza di marcia. Sprinter 4x4 è disponibile con un peso totale a terra da 3,5 a 5 t, con trazione integrale inseribile o permanente. Grazie alla gestione intelligente Adaptive 4Esp/4Ets (che comprende le funzioni Esp del modello 4x2 integrate con le funzioni di regolazione della trazione integrale) non sono necessari complessi bloccaggi del differenziale. Un rapporto ridotto inseribile, disponibile a richiesta, agevola la marcia sulle pendenze particolarmente ripide. La coppia motrice viene suddivisa dal ripartitore di coppia per il 35 per cento sull’asse anteriore e per il 65 per cento su quello posteriore. Per quanto riguarda gli allestimenti, Sprinter 4x4 offre la stessa gamma del modelli 4x2. La polivalenza della gamma Sprinter, unitamente alle possibilità offerte ai clienti professionali da tutti gli altri modelli della famiglia dei commerciali Mercedes-Benz, fanno della Casa tedesca un competitor di rilievo sul mercato. “È nostra intensione - prosegue Dario Albano - potenziare ulteriormente e migliorare la nostra presenza sul territorio, investendo tempo e risorse per favorire una maggiore copertura nazionale e potenziare la forza vendita. Inol-
La nuova generazione del Mercedes-Benz Vario (sopra) è incentrata su potenti motori diesel conformi alla normativa Euro 4. Sotto, un esemplare del nuovo Sprinter. na. Il sistema NGT riduce l’impatto ambientale ed elimina quasi totalmente l’emissione di particolato, contribuendo positivamente a ridurre la concentrazione di ozono a basso livello”. Come alternativa ecologica, Sprinter a metano offre: emissioni di CO2 inferiori del 25 per cento rispetto alla benzina, una rete distributiva in costante espansione, risparmio di carburante fino al 50 per cento rispetto alla benzina, autonomia elevata, fino a 1.220 km, grazie all’alimentazione bivalente, un’elevata capacità di carico (il serbatoio è collocato sotto il pavimento del veicolo), ottimali condizioni di sicurezza. Interessante è anche la proposta Sprinter 4x4. All’interno del l’ampia gamma di veicoli Mercedes-Benz la trazione integrale vanta una lunga tradizione: veicoli da cantiere, fuoristrada classici e Suv dimostrano
tre, vogliamo rivolgere ancora più attenzione al settore delle flotte, dove sappiamo di poter avere molto da offrire”. “Nel campo dei servizi e dell’assistenza - conclude Dario Albano - intendiamo incrementare le proposte a disposizione della clientela, come leasing, finanziamenti, noleggio a breve, medio e lungo termine. Proprio nel campo del noleggio, la leadership del marchio MercedesBenz nel campo dei veicoli commerciali, unita all’esperienza della sua rete di vendita e assistenza, ci consente di fornire un servizio contratti di noleggio ad alto livello. Sono questi i pun ti di forza di MercedesBenz Charter Way: mirato ai veicoli commerciali e industriali della Stella, Charter Way dà ai suoi utenti un efficiente servizio sia dal punto di vista dei costi che da quello del supporto”.
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riori asimmetriche o portellone, con o senza giraffone, in versione normale o lunga, con carrozzeria lamierata o vetrata, con paratie grigliata o vetrata. Con una soglia di carico di appena 535 mm e una superficie perfettamente piana, Kangoo Express semplifica qualunque operazione di manutenzione. Senza contare - prosegue Stefano Faustini - che la frequenza degli interventi di manutenzione si riduce sia per i motori a benzina che per quelli diesel: 30mila km per i primi, 20mila per i secondi. La garanzia anticorrosione è di 12 anni, quella sulla verniciatura di 3 anni”. Kangoo Express propone due motori a benzina: 1.2 16V da 75 cv e 1.6 16V da 95 cv. Per quanto riguarda i diesel viene proposto il 1.5 dCi nelle versioni da 60, 70 o 85 cv (che registra un consumo di soli 4,9 litri per 100 km nel ciclo extraurbano e 5,3 litri nel misto). Kangoo Express è disponibile anche con alimentazione a gas metano e in versione 4x4, che permette di arrivare proprio dovunque.
di Fabio Basilico ROMA - Prima furgonetta europea, Renault Kangoo Express è da sempre un modello di successo, al pari della versione vettura, vero e proprio punto di riferimento nel mercato delle multispazio. Ora è arrivata in Italia la nuova generazione del popolare commerciale della Losanga. Renault Italia ha acceso i riflettori sul nuovo modello, nominando il 2008, senza paura di smentite da parte del mercato, “l’anno del nuovo Kangoo”. Ce lo conferma Stefano Faustini, responsabile della Divisione Commercial Vehicles di Renault Italia: “L’arrivo in Italia del nuovo Kangoo Express è senza ombra di dubbio la novità più importante che Renault presenta ai suoi clienti in questo anno da poco iniziato. Il nuovo Kangoo Express è innanzitutto più grande e più confacente alle esigenze del segmento di riferimento. Un vero e proprio mezzo da lavoro che nel corso del se condo semestre 2008 verrà proposto anche in versione passo corto, per rispondere ancora meglio alle esigenze degli utilizzatori. L’offerta Kangoo Express - continua il dottor Faustini - sarà infatti declinata in tre differenti modalità: il nuovo mo dello versione lunga (4,2
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PER TUTTE LE ESIGENZE Il nuovo Kangoo Express è più grande e più confacente alle esigenze del segmento di riferimento. Un affidabile mezzo da lavoro che nel secondo semestre 2008 verrà propostoda Renault Italia anche in versione passo corto.
Il top di gamma per Renault veicoli commerciali è il Master, disponibile in versione furgone
RENAULT ITALIA / STEFANO FAUSTINI FA IL PUNTO SULLE STRATEGIE DELLA LOSANGA
L’anno del nuovo Kangoo Express metri), il nuovo modello normale (3,83 m) e il vecchio modello (lungo 4 metri), che continuerà a rimanere sul mercato, ribadendo la validità di un concetto che nel corso degli anni si è conquistato una reputazione nel settore dei veicoli commerciali”. C’è però un’altra interessante novità in casa Renault: da gennaio è disponibile la Twingo Van, che propone ai clienti anche l’alternativa diesel (1.5 dCi da 65 cv). Una derivata che sembra non soffrire di alcun problema di identità, essendo ora più che mai orientata alla sua missione di veicolo da lavoro in tutto e per tutto, con in più le caratteristiche e le qualità vincenti che appartengono alla gamma automobilistica Twingo. Twingo Van fa parte di una ricca famiglia di derivate che comprende Clio Storia Van, New Clio Van, Modus Van e Mégane Van. Tutte assicurano lo stesso livello di prestazioni e comfort che caratterizza le versioni vettura, unitamente a una ottimale capacità di carico propria di un veicolo commerciale. UN GRANDE FERMENTO Insomma, un grande fermento muove le strategie Renault per i veicoli commerciali. “Il mercato complessivo - aggiunge Stefano Faustini - ha totalizzato nel 2007 un immatricolato di 252.894 unità, il 7,83 per cen to in più rispetto alle 234.527 unità del 2006. Un risultato significativo, soprattutto se si tiene conto che le marche e stere hanno aumentato del 16,36 le loro consegne e hanno incrementato la loro quota dal 43,44 al 46,88 per cento, arrivando quasi a toccare la metà del totale immatricolazioni del nostro Paese. In questo scenario ottimistico, Renault Italia ha
fatto la sua parte, aumentando dell’11,54 per cento le immatricolazioni, una percentuale maggiore di quella registrato dal mercato nel suo complesso. In termini di unità, abbiamo immatricolato 15.529 unità contro le 13.922 del 2006. La quota mercato è passata dal 5,94 al 6,14 per cento“. La crescita di Renault Italia è stata registrata in tutti i segmenti, soprattutto tra le van, dove la Losanga si è portata a casa un ragguardevole aumento del 60 per cento, grazie in particolare al successo di Clio Van. “Rispetto al 2006 - dice Stefano Faustini - Kangoo Express ha chiuso il 2007 con un +20 per cento di immatricolato. Un numero che indica chiaramente come il modello sia un autentico punto di riferimento del mercato. Circa 5.000 i pezzi consegnati ai clienti. Crescita anche per Trafic, arrivato a 3.900 unità, ovvero il 10 per cento in più. Master ha chiuso a 3.800 unità, di cui 200 in versione Propulsion. Nel 2006 hanno avuto successo le versioni del Master allestite a camper, mentre nel 2007 questo particolare settore di mercato ha segnato un calo. In calo anche i risultati della gamma autocarri, con 2.300 unità (-20 per cento), anche se abbiamo mantenuto la quota di penetrazione nel mercato, che ora è del 7,53 per cento“.
vendita e all’after-market dei commerciali Renault conta oggi su 75 operatori capillarmente distribuiti sul territorio nazionale. UN VOLUME FINO A 3,5 METRI CUBI Il nuovo Kangoo Express offre da 2,75 fino a 3,5 metri cubi di volume di carico massimo con il sedile del passeggero e la paratia di operazione ripiegati. Il carico utile è di 720 kg e la lunghezza di carico varia da 1,67 a 2,79 metri nel caso della versione Gran Volume. Que st’ultima mette a disposizione l’eccezionale rapporto di lunghezza interna/esterna pari al
Stefano Faustini, responsabile della Divisione Veicoli Commerciali di Renault Italia. Sulla spinta dell’introduzione di importanti novità, Renault Italia stima un 2008 di risultati positivi. Anche sul fronte dei servizi alla clientela e del postvendita, Renault punta sulle performance dei Business Center, al cui potenziamento e perfezionamento viene continuamente riservata una grande attenzione. La rete dedicata alla
Punta di diamante della nuova offensiva Renault nel combattuto mercato dei veicoli commerciali, il nuovo Kangoo Express è pronto a bissare il successo del predecessore, puntando a fare ancora di più e meglio. Non sono da meno tutti gli altri veicoli da lavoro proposti dalla Casa francese. 65 per cento. Il volume di carico qui può anche raggiungere i 3,5 metri cubi, ripiegando la paratia e il sedile del passeggero. Su Kangoo Express Gran Volume cinque posti è possibile attrezzare un ingegnoso sedile posteriore a 3 posti; il volume di carico è qui di 2,3 metri cubi. “Kangoo Express - spiega il dottor Faustini - si adatta perfettamente alle esigenze professionali: zero, una o due porte laterali scorrevoli, porte poste-
(volume da 8 a 13,9 metri cubi), telaio cabina semplice o doppia, pianale cabinato, combi, minibus/bus (fino a 16 passeggeri), e ora anche nella nuova versione Trabus, che può avere la struttura di base di un furgone o di un pianale cabinato. Trabus furgone è disponibile nelle versioni passo lungo tetto rialzato, con Ptt da 3,5 o 3,9 tonnellate. Il Trabus pianale è invece disponibile nelle versioni passo medio o passo lungo, sempre con Ptt da 3,9 tonnellate. Master è equipaggiato con il nuovo diesel 2.5 common rail iniziazione diretta, disponibile in tre potenze: 100, 120 e 150 cv, con possibilità di scegliere un cambio robotizzato Quickshift o uno manuale, entrambi a sei rapporti. Master Propulsion, con Ptt che varia da 3,5 a 6,5 t, è l’altro volto del Master, ideato a partire dalla tecnologia dei veicoli pesanti e primo commerciale a sfruttare il concetto di camion. Progettato per accogliere da 3 a 5 passeggeri, nella versione telaio cabinato o doppia cabina, Master Propulsion adotta un motore dCi 3.0 da 130 o 150 cv. Un altro dei gioielli di casa Renault è il Trafic, che propone una gamma con due lunghezze, due altezze, un volume utile che va da 5 a 8 metri cubi e un carico utile di 1.000 o 1.200 kg. Trafic Furgone 6 posti offre contemporaneamente fino a 6 posti e 4,13 metri cubi di carico utile: è la soluzione ideale per il trasporto misto, un’unione vincente di monovolume e furgone. Trafic propone una gamma di motorizzazioni moderna ed efficiente, abbinate a un cambio manuale a 6 rapporti: diesel 2.0 dCi da 90 cv e da 115 cv (anche con cambio robotizzato Quickshift a 6 rapporti), diesel 2.5 dCi da 150 cv (anche con cambio robotizzato Quickshift) e il benzina 2.0 16v da 120 cv.
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GM ITALIA / MICHELE CREANZA ILLUSTRA IL TREND POSITIVO DEI COMMERCIALI OPEL di Guido Prina ROMA - Quarto anno consecutivo di crescita e 38 per cento di incremento sul 2003, con una media del 10 per cento annuo. Cifre che parlano in modo chiaro del successo del marchio Opel sul mercato italiano dei veicoli commerciali. “Un risultato indubbiamente positivo conferma Michele Creanza, dallo scorso febbraio Manager dei Veicoli Commerciali Opel all’interno di General Motors Italia - che ci fa ben sperare in questo 2008 da poco iniziato. Nel 2007 abbiamo immatricolato 9.481 unità, il 4,9 per cento in più rispetto alle 9.038 del 2006. La quota di mercato Opel è attualmente del 3,75 per cento. Siamo quindi soddisfatti dell’andamento del 2007 e avendo piena fiducia nel potenziale Opel, ci siamo posti uno storico e ambizioso obiettivo: raggiungere le 10.000 unità immatricolate e arrivare al quinto anno di crescita consecutiva”. VANNO FORTE VIVARO E CORSA VAN Tutti i modelli della famiglia dei commerciali Opel hanno contribuito al successo del marchio. “Vivaro è il nostro modello di maggior successo - spiega il dottor Creanza - nel corso del 2007 ne abbiamo immatricolate circa 5.000 unità e la quota di mercato nel segmento di riferimento è del 13,2 per cento. Bisogna tener conto che Vivaro ha immatricolato lo scorso anno 200 unità in più rispetto al 2006, a fronte di una maggiore anzianità del modello. Evidente dimostrazione della validità e qualità del prodotto presso i clienti. Importante anche la performance della Corsa Van, lanciata nel marzo 2007 e immatricolata in oltre 1.000 unità nell’arco di soli 9 mesi. Se ipotizziamo un anno pieno di commercializzazione, Corsa Van, che attualmente detiene il 3 per cento di quota nel suo segmento, potrebbe essere nel 2008 il primo modello estero nella categoria delle derivate”. Movano ha registrato una leggera crescita. “Qui dobbiamo considerare che si tratta di un mezzo più difficile da proporre sul mercato perché le esigenze della clientela che chiede veicoli di questo tipo sono molto più complesse - dice Michele Creanza - Movano si dimostra però in grado di reggere le sfide del mercato, sfruttando appieno la sua polivalenza e versatilità. Nel 2008, Movano contribuirà al successo Opel grazie alle novità che lo caratterizzano: i cam bi robotizzati Easytronic, introdotti nel 2007, e la nuova versione doppia cabina sei posti, introdotta in gennaio”. La linea moderna e il comfort interno di Movano dimostrano che, anche in un grande furgone come questo, forma e funzionalità possono andare d’accordo fra loro, dando vita a un veicolo per trasporto di persone e merci esteticamente piacevole ed estremamente funzionale. Sul mercato Movano è famoso per la sua gamma vasta: alla base troviamo tre misure di passo, tre differenti masse complessive, tre altezze di tetto; ampia è la scelta di combinazioni possibili, che permette di trovare il veicolo su misura per ogni esigenza di lavoro, che si tratti di furgone, combi (fino a 9 persone), minibus (fino a 16), autotelaio cabinato, doppia cabina e pianale cabinato.
Voglia di record Tutte le versioni furgone, tranne quelle a tetto alto, hanno due portelloni posteriori a tutta altezza, con o senza finestrini, che si aprono con un’angolazione massima di 180° (270° a richiesta). In optional, Movano può essere dotato di una seconda porta laterale scorrevole, che si aggiunge a quella già di serie, larga 1,1 metri. Per facilitare il carico di pedane europallet (fino a 4), l’altezza da terra del piano di carico (che con 537 o 543 mm rappresenta già un valore al vertice della categoria) può essere ulteriormente ridotta fino a 355-390 mm, a seconda della misura del passo e del carico a bordo (adottando le sospensioni pneumatiche a richiesta). Il combi, disponibile con due misure di passo e due altezze differenti, ha le carte in regola per trasportare persone oppure merci. La versione passo corto/tetto normale trasporta 9 persone con un vano di carico di 3 metri cubi, lungo 1.145 mm. In alternativa, può invece trasportare 6 persone (con una capacità di carico di 5,2 metri cubi e lun ghezza del vano di 1.891 mm) oppure solo 3 persone (con una capacità di 8 metri cubi e un vano lungo 2.714 mm). La versione passo lungo ha di serie il tetto alto e consente una capacità di trasporto persone e merci ancora superiore. Il minibus può trasportare 16 persone in un ambiente spazioso e confortevole. La grande porta laterale scorrevole, la bassa pedana di accesso, le maniglie di sostegno e lo spazioso corridoio centrale permettono ai passeggeri di salire a bordo e raggiungere facilmente i loro posti. Le tre mo torizzazioni disponibili su Movano (2.5 CDTI da 100 cv, 120 cv e 146 cv) combinano efficienza, affidabilità e guidabilità. L’AFFIDABILE COMBO Abbiamo già accennato al Vivaro, veicolo commerciale di classe media, che unisce il comfort di un’auto a una notevole efficienza e funzionalità. I clienti possono scegliere tra due altezze per il tetto, due misure di passo, due differenti masse
Combo unisce costi di gestione molto contenuti e grande affidabilità. “Questo modello si è ritagliato un suo spazio importante all’interno del mercato - commenta il Manager dei Veicoli Commerciali Opel - grazie alla qualità percepita dai clienti. Il vano di carico è caratterizzato da una notevole altezza interna e l’abitacolo è ampio con molti scomparti portaoggetti. Il vano di carico ha una capacità di 2,7 metri cubi e un piano abbastanza lungo per trasportare una pedana normalizzata. Vi si accede attraverso un’ampia apertura posteriore oppure dalla porta laterale scorrevole (con o senza finestrini). Combo ben sintetizza la filosofia adottata da tutti i costruttori di garantire anche su un veicolo adibito a lavoro, i com fort e le funzionalità che
Michele Creanza, Manager dei Veicoli Commerciali Opel all’interno di General Motors Italia. complessive, quattro motorizzazioni (2.0 16V da 117 cv, 2.0 CDTI da 90 cv, 2.0 CDTI da 114 cv e 2.5 CDTI da 146 cv) e una serie di versioni: furgoni, doppia cabina 6 posti, combi, cassone, cassone fisso e pianale cabinato. “L’originale tetto Jumbo continua il dottor Creanza - è al tempo stesso elegante e pratico, ed estendendosi verso il vano di carico permette di sfruttare ogni millimetro di spazio disponibile. La versione doppia cabina consente di trasportare i passeggeri su due file di sedili, mentre una paratia d’acciaio a tutta altezza, con finestrino interno, li protegge dal carico a bordo. Interessante si dimostra la versione Combi che può trasportare da 2 a 9 persone in modo estremamente flessibile. Quando è necessaria una maggiore capacità di carico, la terza fila di sedili può essere completamente rimossa: in questo caso la capacità arriva a 3 o 4 metri cubi, a seconda della misura del passo. Eliminando anche i sedili della seconda fila, la capacità di carico sale a 5 e a 5,9 metri cubi”.
La Casa tedesca del gruppo General Motors ha lanciato la sua sfida al mercato dei veicoli commerciali con l’obiettivo di raggiungere nel 2008 le 10.000 unità immatricolate e di archiviare il quinto anno di crescita consecutiva.
Due protagonisti dell’offerta Opel sul competitivo mercato dei veicoli commerciali: il Combo (sopra) e la scattante Corsa Van.
caratterizzano i moderni abitacoli delle automobili”. È equipaggiato con tre motorizzazioni Ecotec: 1.3 CDTI da 75 cv, 1.7 CDTI da 100 cv e 1.6 CNG a metano da 94 cv. Nel segmento delle derivate Opel è presente con le nuove Astra Van e Corsa Van. Astra Van è disponibile con tre efficienti turbodiesel Ecotec common rail (1.3 CDTI da 90 cv, 1.7 CDTI da 101 cv e 1.9 CDTI da 120 cv), ognuno dei quali abbinato a un cambio manuale a sei marce. In aggiunta c’è il benzina 1.4 Twinport Ecotec da 90 cv, abbinato al cambio manuale a cinque marce. Astra Van ha una capacità di carico di 1,6 metri cubi e dotazioni di serie da vera automobile. UN’IMMAGINE ORIGINALE La nuova Corsa Van dà un’immagine assolutamente originale ed efficiente all’attività commerciale in ambito cittadino. Al suo interno c’è un vano di carico della capacità di 0,9 metri cubi. Anche in questo caso la dotazione di serie è particolarmente ricca e comprende airbag lato guida e Abs. Tre i propulsori Ecotec, due benzina e uno diesel: 1.0 Twinport da 60 cv, 1.2 Twinport da 80 cv e 1.3 CDTI da 75 cv. “Le derivate Opel - afferma Michele Creanza - sono state trainate dal successo riscontrato sul mercato dalle vetture da cui derivano. Infatti, conservano tutte le qualità delle loro sorelle “automobilistiche” con l’aggiunta delle caratteristiche proprie di un vei-
colo da lavoro”. La rete di vendita Opel Veicoli Commerciali in Italia si avvale della collaborazione di 113 concessionarie. Degli oltre 6.000 punti di assistenza tecnica Opel in Europa, circa 2.000 sono quelli specializzati sui veicoli commerciali, pronti a fornire un servizio professionale e puntuale e in grado di intervenire con la massima efficienza. Particolare attenzione è riservata, come è tradizione in casa Opel, agli allestitori. Di recente, la Casa tedesca ha creato la Opel Certified Conversion per gli allestimenti. Una vera e propria “gold selection” che include quegli allestimenti che, a vendo superato il test di certificazione, vengono inseriti in un apposito catalogo a disposizione dei concessionari e quindi proposti come valide soluzioni alla esigente clientela. Una garanzia di qualità pensata appositamente per gli utilizzatori professionali.
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2008
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FIAT PROFESSIONAL / ALLA GUIDA DEL DUCATO CON L’INNOVATIVO “COMFORT-MATIC”
I tecnici motoristi della Casa italiana hanno studiato il nuovo cambio pensando a un autista in una “giornata come le altre”: su e giù nei magazzini, nel caotico traffico di città o in coda in autostrada. Con ogni traffico e su ogni strada, il “Comfort-Matic” cambia, apre e chiude la frizione, va in folle, sale di marcia, scala...
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di Gloria Oggioni TORINO - Su e giù dalle rampe di carico nei magazzini, nel cao tico traffico cittadino con semafori, stop-and-go, oppure in coda in autostrada, tra lunghe salite, strade di montagna tutte curve e discese ripide col freno motore. La classica giornata di un autotrasportatore, insomma. I tecnici motoristi di casa Fiat hanno pensato proprio a lui, e alla sua “giornata come le altre”. Immaginandolo al volante del suo Ducato, hanno studiato un cambio che “fa la differenza”, che può diminuire enormemente la fatica, almeno quella relativa alla guida. Combinare ottime prestazioni e consumi contenuti con la semplicità e il comfort di utilizzo di un cambio automatico è l’o biettivo del “Comfort-Ma tic”, studiato dagli ingegneri di Fiat Professional - la Divisione veicoli commerciali e industriali della Casa italiana - per “alleggerire il lavoro”, come sottolinea in modo semplice e chiaro l’ingegnere Antonino Mannina, direttore di prodotto di Fiat Commercial Vehicles, “Il nuovo dispositivo - ha dichiarato l’alto manager italiano - è un optional di grande interesse sia per i professionisti del settore sia per gli amanti del tempo libero che, tra l’altro, potranno apprezzare l’esclusivo abbinamento con il volante e il pomello del cambio rivestiti di pelle”. I tecnici motoristi di casa Fiat sono riusciti a impostare un programma di gestione dei cambi marcia che, pur non diminuendo le prestazioni, e quindi il piacere di guida della vet tura, permette un abbattimento dei consumi. Non da ultimo, tutti questi contenuti tecnologici sono offerti a un prezzo sensibilmente inferiore a
Un cambio che lavora al tuo posto vo manuale. Per esempio, offre il massimo comfort di guida, soprattutto in condizioni di traffico urbano elevato, oltre che un grande piacere di guida grazie alla dolcezza di cambio mar cia”. Premendo il tasto “UP” di cui si accennava prima, è possibile usufruire di un profilo specifico per la guida in montagna o in condizioni di carico gravose, mentre i sistemi di controllo del comando e del cambio garantiscono la massima riduzione della rumorosità di trasmissione. Senza contare che il nuovo dispositivo protegge l’albero di trasmissione da sovraccarichi e consente una minore usura dei freni. Rispetto ai tradizionali cambi automatici, il dispositivo “Comfort-Matic” di Fiat Ducato offre un minor peso (circa il 30 per cento in meno), una maggiore economia di carburante, una migliore efficienza energetica, oltre che una sensibile riduzione dei costi di manutenzione e di riparazione. SA ANCHE “LEGGERE”
Il cambio robotizzato “Comfort-Matic” è disponibile su Fiat Ducato dall’inizio di quest’anno. Il cambio combina le ottime prestazioni del 160 Multijet Power e i consumi contenuti della trasmissione meccanica con la semplicità di utilizzo di un cambio automatico. quello di un cambio automatico tradizionale. Cambio robotizzato di nuova generazione, il “Comfort-Matic” a partire dall’inizio di quest’an no è disponibile su Fiat Ducato, equipaggiato con il potente motore 160 Multijet Power (3 litri di cilindrata) da 157 cv di potenza massima e 400 Nm di coppia massima. In sintesi, il cambio “Comfort-Matic” combina le ottime prestazioni del 160 Multijet Power e i consumi contenuti della trasmissione meccanica con la semplicità e il comfort di utilizzo di un cambio automatico. “In questo modo - ha spiegato Mannina - il nuovo cambio risponde alle richieste di tutti quei clienti interessati alle caratteristiche specifiche delle trasmissioni automatiche, contribuendo ad incrementare i già consolidati valori di flessibilità e versatilità del mo dello Ducato”. Il cambio “Comfort-Matic” fornisce una risposta concreta per diversi impieghi: dai veicoli “ricreazionali” (autocaravan, motor-home, camper) ai furgoni per “city delivery”, dal trasporto di persone in ambito cittadino (panorama, minibus) alle flotte pubbliche (servizi postali, municipalità, corrieri urbani). UN CAMBIO PER I “RICREAZIONALI” In particolare, durante la fase di sviluppo, grande attenzione è stata posta nell’adattamento e personalizzazione del cambio per i veicoli “ricreazionali”. Co me dimostra l’impiego di prototipi simili ai camper per la fase di messa a punto e testing, con fedele riproduzione delle configurazioni di superficie frontale, massa totale a terra e condizioni di utilizzo tipiche di questa classe di veicoli. Inoltre, come spesso accade proprio ad autocaravan e motor-home che,
per loro natura, vengono utilizzati in condizioni di massimo carico, sulla mostrina del cambio “Comfort-Matic” è presente un apposito tasto denominato “UP”, che consente di ottimizzare automaticamente i punti di cambio marcia, garantendo regimi motore ottimali in ogni cir costanza e migliorando le prestazioni in condizioni particolarmente impegnative o di forte pendenza. Tecnicamente, il cambio è de finito come Manual Transmission Automated e consiste in un cambio meccanico tradizionale, sul quale il leveraggio manuale è sostituito da un attuatore controllato elettronicamente da una Transmission Control Unit. Attraverso un asservimento di tipo elettroidraulico, il cambio “Comfort-Matic” automatizza i comandi della frizione e della leva delle marce, mantenendo tutti i pregi della frizione a sec co e del cambio meccanico (pesi, robustezza e affidabilità, basso consumo energetico). In dettaglio, il cambio offre 6 marce (più la retromarcia) con modalità sia totalmente automatica sia manuale sequenziale con attuazione. E vediamo in pratica come funziona. In modalità manuale il conducente può scegliere liberamente il rapporto da inserire agendo sulla leva del cambio “a joystick” montata sulla plancia. Ovviamente non è presente il pedale della frizione. Tale modalità è in sostanza molto simile ad un funzionamento manuale, solo che l’inserimento delle marce avviene attraverso il joystick posizionato sulla plancia. Infatti, non essendoci più il pedale della frizione, i comandi avvengono solo spostando la leva: in avanti (verso il simbolo “+”) per passare a una marcia superiore, indietro (verso il simbolo “-“) per scalare. È suf-
ficiente quindi un semplice impulso perché la trasmissione esegua il cambio marcia in maniera precisa e veloce. UTILI FUNZIONALITÀ In modalità automatica, l’autista può contare su numerose e utili funzionalità proprie della gestione elettronica del cambio: Uphill - Downhill Mode, logiche di cambio marcia gestite dal software per assicurare il rapporto migliore in funzione del la pendenza della strada; Warm Up Mode, strategia di ab battimento delle emissioni nelle partenze a freddo; Brake Assistance Mode, riduzione dei rapporti a supporto delle decelerazioni del veicolo; Kick Down Mode, riduzione del rapporto a seguito di una brusca azione sul pedale dell’acceleratore (ad esempio durante un sorpasso); Fast Off Detection, inibizione del cambio marcia se l’acceleratore viene rilasciato rapidamente. Con questa modalità, inoltre, il sistema riconosce la pendenza stradale e modifica il punto di cambio marcia in
modo da ottenere sempre il migliore compromesso tra le esigenze del guidatore, la condizione del terreno e la situazione del veicolo (velocità e regime motore). Per dirla in parole povere, in salita o discesa assicura il miglior cambio di marcia in funzione della pendenza della strada. A motore freddo regola le cambiate, in modo da tenere basse le emissioni. Nelle brusche frenate scala marcia per agevolare il rallentamento o l’arresto. Nelle brusche accelerate a fondo, ad esempio nei sorpassi, scala marcia per fornire più ripresa. Se invece l’acceleratore viene rilasciato di colpo evita d’innestare la marcia superiore, per non togliere freno motore e agevolare al massimo il rallentamento. In conclusione, la modalità automatica permette di impostare i cambi marcia nel momento di massima resa del motore e, quindi, anche di sfruttare tutta la potenza e la coppia del 160 Multijet Power. “Utilizzato in modalità automatica - ha precisato Antonino Mannina Comfort-Matic offre diversi vantaggi rispetto a un dispositi-
Ma il “Comfort-Matic” ha un altro vantaggio rispetto ai cambi manuali e automatici tradizionali: può “leggere” le domande del guidatore e adattarsi al suo stile di guida. Per farlo, prende in esame la mappatura della posizione del pedale e la rotazione motore (interpretate come richieste di prestazione). Per garantire la sicurezza e prevenire cambi marcia indesiderati, se si è aperta la porta provvede a mettere in folle quando il motore è ancora acceso. Infine, attraverso avvisi visivi e acustici, il dispositivo segnala situazioni di emergenza o manovre che potrebbero danneggiare il motore o il cambio. Guida rilassata su ogni strada e con ogni traffico, dunque. I tecnici motoristi di casa Fiat quel trasportatore che, alla guida del suo Ducato, affronta la “giornata come le altre”, nei magazzini, in coda in autostrada o nel caotico traffico di città, col “Comfort-Matic” lo immaginano invece col dorso ben appoggiato allo schienale, le due mani sul volante, il piede sinistro in riposo (lavora solo il piede destro, che accelera e frena). Il “Comfort-Matic” lavora al suo posto: cambia, apre e chiude la frizione, va in folle, sa le di marcia, scala. Proprio come farebbe quell’autista durante la sua “classica giornata” ma, evidentemente, con maggiore precisione.
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Mobilità
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IRISBUS / IL PRESIDENTE JEAN PLENAT PARLA DI NUOVE TECNOLOGIE
Il futuro passa dall’autobus Dalle parole del numero uno di Irisbus si comprende fino in fondo l’attenzione che il management della Casa costruttrice riserva alle tematiche ambientali. Innovazione e ricerca sono di fondamentale importanza per garantire lo studio e l’applicazione pratica di nuove soluzioni per la mobilità. pubblico e della necessità di sostenere attraverso le gare i processi di rinnovo del parco mezzi con l’entrata in funzione di autobus più moderni e meno inquinanti. Nel contempo, vengono chiamate in causa tutte le strategie concernenti le alternative al petrolio, sicuramente il principale imputato per quanto riguarda l’inquinamento causato dai mezzi motorizzati. “Il metano - prosegue il dottor Plenat - è sicuramente una valida alternativa. Il metano ha un prezzo che equivale al 50 per cento di quello del gasolio, al netto delle imposte e dopo la raffinazione. Inoltre, il sovrap-
di Fabio Basilico LIONE - Sfoderando una grande competenza in materia, Jean Plenat, numero uno di Irisbus, ha approfittato dell’incontro tra i giornalisti italiani e il management della Casa costruttrice del gruppo Iveco, nella sede di Lione, per parlare a largo raggio di strategie. Il discorso del Presidente di Irisbus Iveco ha posto l’accento sulle nuove tecnologie del mondo degli autobus, con particolare riferimento alle tematiche ambientali, ormai diventate asse strategico per tutti i costruttori. MAGGIORE ATTENZIONE AL TRASPORTO PUBBLICO Punto di partenza di ogni seria discussione in merito al futuro della mobilità è la sfida rappresentata dal petrolio, sia dal punto di vista della prevista crisi delle riserve nel giro di una quarantina d’anni, sia per quanto riguarda le possibili alternative. “L’introduzione delle normative antinquinamento, fino al livello Euro 6 previsto per il 2013 - ha spiegato Jean Plenat - stanno contribuendo a un’effettiva riduzione della presenza nell’atmosfera di perico-
Jean Plenat, numero uno di Irisbus. A destra, Jean-Marie François, responsabile del Product Development. losi agenti inquinanti, tra cui l’ossido di azoto e il particolato. Ma ciò non basta, dal momento che bisogna considerare la composizione e l’età media del parco circolante autobus. Il 30 per cento degli autobus in circolazione sono infatti ancora Euro 0 ed Euro 1, senza contare che il 60 per cento delle emissioni di ossido di azoto sono procurate da mezzi Euro 0 ed Euro 1. Ciò chiama in causa direttamente l’età media di questi mezzi. Più ecologica in Europa
si dimostra la Finlandia, con un’età inferiore ai 6 anni. L’Italia, purtroppo, non è ben posizionata: mentre l’età media del parco europeo è di 7 anni, con i suoi oltre 8 anni il Belpaese è superato da Repubblica Ceca, Ro mania e dalla stragrande maggioranza dei maggiori mercati dell’Europa Occidentale”. Analisi che chiamano direttamente in causa le politiche del le amministrazioni pubbliche in direzione di una maggiore attenzione verso il trasporto
prezzo del 20 per cento del veicolo alimentato a metano viene compensato dal risparmio sul carburante nel corso della vita del veicolo. Ovviamente, c’è poi la variabile ecologica: il metano assicura una riduzione delle emissioni di ossido di azoto e di particolato nettamente superiore”. Si parla anche di biocarburanti, come il biodiesel di prima generazione, ovvero l’estere me tilico di olio vegetale, e quello di seconda generazione nel prossimo futuro, ovvero la biomassa. Agli indubbi vantaggi in termini ambientali e di riduzione delle emissioni di CO2,
una delle questioni in campo a proposito di biocarburanti sono la gestione e la programmazione della produzione delle materie prime in terre agricole. ELOGIO DELL’AUTOBUS A proposito di CO2, Jean Plenat elogia l’autobus: da 2 a 3 volte più efficace di un’automobile in media, e 10 volte più ef ficace nelle ore di punta, quan do il traffico esplode in tutte le sue più negative espressioni. “Indubbiamente - continua il numero uno di Irisbus l’autobus è una modalità di trasporto virtuosa: mentre l’auto media ha un’emissione di CO2 per viaggiatore che supera i 200 g/km, l’autobus si caratterizza per valori nettamente inferiori. Di particolare interesse è anche la trazione elettrica del filobus, sulla quale continuiamo i nostri studi di fattibilità. Sappiamo che il filobus propone una riduzione del 50 per cento circa delle emissioni di CO2 e di 20 dB per quanto riguarda le emissioni di rumore, senza contare il livello zero di agenti inquinanti a livello urbano”. Un’altra alternativa positiva viene dagli autobus ibridi, sui quali Irisbus ha molto da dire. A
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IRISBUS / Danilo Martelli illustra i positivi risultati commerciali
Potenzialità da sfruttare
LIONE - C’è grande fermento in Irisbus Iveco. La riorganizzazione societaria va di pari passo con i crescenti risultati conseguiti sui mercati internazionali. Logico, quindi, che la divisione Sales & Marketing, capitanata da Danilo Martelli, sia in prima linea nell’affrontare nuove sfide commerciali. I numeri del resto parlano chiaro. “Nei primi undici mesi del 2007 - dice Danilo Martelli - nei cinque principali mercati europei (Francia, Gran Bretagna, Germania, Italia e Spagna), Irisbus detiene la leadership con una quota del 24,1 per cento, davanti a Evobus con il 23,8 per cento. Noi e Evobus deteniamo praticamente la metà del mercato, essendo gli altri concorrenti in possesso di quote inferiore al 10 per cento ciascuno. Va anche notato che in questi major market il totale immatricolato è aumentato del 4,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2006, passando da 25.198 a 26.246 unità. La Gran Bretagna guida la classifica con 7.612 unità (+16,6 per cento), seguita da Francia con 5.755 (+6,2), quindi Germania con 4.752 (-5,7), Italia con 4.149 (-11,3) e Spagna con 3.978 (+12,6)”. RICOPRIRE UN RUOLO DI PRIMO PIANO
Se diamo un occhiata più da vicino ai singoli segmenti, si evince il ruolo di primo piano rivestito da Irisbus. “Nel segmento dei minibus, che nel 2007 ha totalizzato 8.616 immatricolazioni, il 21,1 per cento in più delle 7.113 del 2006 - aggiunge il dottor Martelli - Irisbus detiene una quota del 23,7 per cento, dietro a Ford con il 27,2 e davanti a Evobus con il 21,1. Nel segmento dei city, Irisbus è risultata seconda con il 22,6 per cento, subito dietro Evobus con il 25,5. Qui il mercato nel suo complesso ha registrato una contrazione del 4,1 per cento, passando da 7.894 a 7.569 immatricolazioni. Leadership per Irisbus nel segmento intercity, con il 25,5 per cento di quota, seguita da Evobus con il 24,9 per cento. Anche in questo caso, i volumi si sono contratti, ma di un più modesto 1,3 per cento, passando da 10.191 a 10.061 unità”. Nell’Europa Occidentale nel suo complesso, da gennaio a novembre 2007, sono stati immatricolati 33.149 autobus, il 3 per cento in più dei 32.186 dei primi undici mesi del 2006. La quota Irisbus è risultata del 20,5 per cento, al secondo posto dietro Evobus (24,9). Terzo posto per Neoman con 10,6. “Anche in questo caso - continua Danilo Martelli - possiamo ritenerci soddisfatti. Nel segmento minibus, che ha registrato un aumento delle immatricolazioni del 19,5 per cento a 10.547 unità, contro le 8.829 del 2006, abbiamo registrato una quota del 22,2 dietro a Evobus (25,7) e Ford (24,1). Secondo posto nel segmento city con il 19,2, con Evobus al primo posto (24,3). Qui il mercato ha subito un calo del 3,1 per cento da 9.693 a 9.396 unità. Secondo posto anche tra gli intercity, che in Europa Occidentale sono stati immatricolati da gennaio a novembre 2007 in 13.206 unità, il 3,4 per cento in meno rispetto alle 13.664 del 2006. Irisbus ha chiuso il periodo di riferimento con una quota del 20,1, dietro il 24,8 di Evobus”. Interessanti nella prospettiva Irisbus si rivelano i mercati dell’Europa dell’Est: Polonia, Romania, Croazia, Repubblica Ceca ed Estonia. In base ai dati disponibili, relativi al periodo gennaio-settembre 2007, pur in un mercato in calo del 3,5 per cento rispetto al 2006 (da 3.650 a 3.521 unità), Irisbus detiene la leadership con una quota del 17,9. Evobus si deve accontentare della seconda posizione con il 16,1. “Siamo primi nei segmenti minibus, city e intercity rispettivamente con il 20,3, il 14 e il 20,9
56,9 per cento, contro il 56,1 per cento - spiega Danilo Martelli - Nel primo segmento il mercadell’anno prima. Evobus segue to è cresciuto (+3,4 per cento da 901 a 932 unità), nel secondo è a distanza, con il 27,5. Negli diminuito (-22,1 da 1.351 a 1.052 unità) e per quanto riguarda gli urbani, la diminuzione delle intercity c’è stato un aumento del 9,9 per cento da 1.398 a 1.537 immatricolazioni si è fatta parunità”. ticolarmente sentire: il calo del Dal 2005 al 2008, Irisbus aumenterà le sue vendite: dalle 8.595 26,4 per cento ha portato il todel 2005 si è passati alle 10.075 del 2007 e alle 10.500 stimate per tale a 1.063 unità contro le il 2008. Un risultato che apre importanti prospettive di crescita, precedenti 1.444 unità. Irisbus non solo in Europa. Bisogna infatti tener conto che il costruttore detiene la metà esatta del merdel gruppo Iveco sta accrescendo la sua presenza in diversi mercaDanilo Martelli, cato, con il 50 per cento di ti al di fuori del vecchio continente. Ce lo conferma lo stesso redirettore Marketing e Vendite quota, mentre l’anno prima sponsabile della divisione Sales & Marketing: “In Iran abbiamo di Irisbus. venduto 500 chassis Eurorider citybus, in Marocco abbiamo contratti per 600 Eurorider citybus mentre in Tunisia l’Office du Commerce ha ordinato 210 Eurorider citybus e intercity line. Interessanti le prospettive relative al mercato sudafricano, dove sono stati venduti 100 Eurorider intercity”. La rete Irisbus conta su 118 dealer, di cui 84 in Europa Occidentale, 21 in Europa Orientale e 13 nei mercati dell’Africa e del Medio Oriente. I punti di servizio sono 607, di cui 363 in Europa, 73 in Europa Orientale e 171 in Africa e Medio Oriente. Cinque gli stabilimenti produttivi: Valle Ufita (Italia), ubicato su una superficie di 975mila metri quadrati, di cui 105mila coperti, Annonay (Francia), 271.635 metri quadrati, di cui 115.573 coperti, Rorthais (Francia), 233.583 metri quadrati, di cui 28.300 coperti, Vysoke Myto (Repubblica Ceca), 321.781 metri quadrati, di cui 109.610 coperti, Barcellona (Spagna), Qui sopra, il Domino (in livrea All Blacks), uno dei protagonisti dell’offensiva internazionale di Irisbus. 61.823 metri quadrati, di cui 22.366 coperti. Irisbus conta attualmente su poco meno di 5.600 aveva raggiunto il 53,3. Infine, segnale positivo per gli intercity, dipendenti, di cui oltre 4.600 impiegati nei cinque siti produttivi. le cui immatricolazioni sono aumentate del 3,2 per cento da 1.905 Nel 2007, Irisbus ha registrato un fatturato di 1,3 miliardi di euro, a 1.967 unità. La quota Irisbus è salita dal 23,7 al 29,5. Qui la di cui 300 milioni sono relativi al mercato italiano. “Per quanto strategia di Irisbus è riuscita a scalzare dalla leadership Evobus, riguarda il nostro Paese - prosegue il dottor Martelli - i dati sulle che dal precedente 34,6 per cento è scesa al 27,3”. immatricolazioni cumulate a dicembre 2007 ci indicano che IriL’Italia è uno dei Paesi dove Irisbus ha una presenza forte; gli sbus ha una quota mercato di assoluta predominanza, con il 43,1 altri sono Francia, Spagna e Repubblica Ceca. “La nostra strateper cento del totale, in aumento rispetto al 42,6 del 2006. Nel gia commerciale - dice ancora Danilo Martelli - prevede di mancorso dell’ultimo anno sono stati immatricolati complessivamente tenere la quota attuale in questi mercati e rafforzare la presenza sul mercato italiano 4.414 autobus, il 9,4 in meno rispetto alle del marchio in Germania, Gran Bretagna e nel Nord Europa. Inol4.874 unità del 2006. Più nel dettaglio, nel segmento minibus, tre, vogliamo rafforzare la presenza nei mercati dell’Est Europa, sono state immatricolate complessivamente 1.384 unità, il 9,2 in sviluppare opportunità sulle aree export come l’Iran e perfezionameno rispetto alle 1.525 del 2006. Qui abbiamo una quota del re i processi finalizzati all’attenzione al cliente”.
cominciare dal fatto che è stata annunciata per il 2009 un’offerta di serie di un bus lungo 12 metri. “Sugli ibridi - dice ancora Jean Plenat - le sfi de che vanno vinte sono quelle relative al peso e alla capacità di carico, all’affidabilità, alla sicurezza e al prezzo (l’equazione economica acquisto/manutenzione)”. Rimane più avvolta nell’incertezza l’opzione idrogeno, sulle quali gravano ancora perplessità e dubbi pratici relativi alle questioni della distribuzione e della produzione. Resta il fatto che il futuro non può attendere: anche all’idrogeno, Iris bus, come tutti i grandi costruttori del settore autobus, guarda con attenzione. L’IMPORTANZA DELLA R & D
Il settore Ricerca e Sviluppo di Irisbus è costantemente impegnato per raggiungere nuovi traguardi sul fronte dell’innovazione.
In definitiva, il settore Ricerca e Sviluppo di Irisbus è costantemente impegnato sul fronte dell’innovazione. Lo ha ribadito a margine del discorso di Jean Plenat, Jean-Marie François, responsabile del Product Development: “Irisbus ha una grande esperienza nello sviluppo di catene cinematiche innovative e attualmente studiamo e consideriamo tutti i modi di propulsione ibrida. Abbiamo
anche già sviluppato degli autobus con trazione elettrica”. Un veicolo ibrido, ha spiegato l’ingegner François, recupera l’energia della frenata e la restituisce per favorire il movimento del veicolo stesso o l’utilizzo dei componenti del veicolo che richiedono energia. Uno dei pro blemi da affrontare è lo stoccaggio dell’energia: le possibili soluzioni di cui i tecnici Irisbus stanno studiando le applicazioni sono di natura idraulica ed elettrica (batterie e super capacitatori). Ci sono in corso esperienze di abbinamento tra motore diesel e motore elettrico, motore diesel e motore i draulico, motore elettrico con complemento di ricarica durante l’utilizzo. “Altre filiere di studio e applicazione - ha continuato JeanMarie François - riguardano la miscela idrogeno metano (80 per cento metano e 20 per cento idrogeno) e la pila a combustibile, di cui abbiamo già fatto test su due veicoli ma che al momento, pur essendo tecnicamente fattibile la messa in strada, non consente la sua implementazione a causa del negativo bilancio economico derivante dall’utilizzo della pila stessa”. La ricerca per l’innovazione continua...
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Mobilità
Sora
La carrozzeria friulana punta sulle stelle O SOPPO - Grosse novità per quanto riguarda il mercato scuolabus e continua la “navigazione interstellare”. È la strategia di Sora, costruttore che ha sede a Osoppo, alle porte di Udine. È stata battezzata Calliope - il nome della musa della musica nella mitologia greca la nuova proposta per il mercato degli scuolabus. Lo scuolabus in versione per trasporto alunni delle scuole medie, elementari e materne, è in grado di ospitare a bordo fino a 60 studenti seduti più accompagnatore e conducente. Viene realizzato a partire dal telaio del veicolo industriale di Mercedes Benz Atego 1022 con passo da 4.820 mm e con 218 cv di potenza massima a 2.200 giri/min. Diverse le varianti disponibili per quanto riguarda la capacità di trasporto per alunni delle scuole medie, elementari e materne più accompagnatori e conducente. A richiesta è possibile l’installazione di un sollevatore per il trasporto di alunni disabili. Nella gamma scuolabus a fare compagnia a Calliope ci sono uno Sprinter MB 415 CDI F 43/46 da 28 posti più accompagnatore e conducente ed un Vario, entrambi con allestimento per il trasporto alunni delle scuole medie, elementari e materne. Il settore del trasporto persone diversamente abili è rappresentato da un allestimento su Fiat Ducato Combi 2.3 JTD per il trasporto di cinque passeggeri più il conducente e due carrozzine. Il sollevatore posteriore è della Braun, modello a due bracci VL 995 Vista. Per agevolare la salita dei passeggeri normo dotati è presente un gradino a scomparsa installato sotto la porta laterale scorrevole e un pratico maniglione d’appiglio. Intanto, continua la navigazione interstellare nella denominazione dei propri modelli: dopo Pegaso, Andromeda e Sirio ora tocca ad Orione. Con una capacità di 19 posti a sedere più conducente sarà presentato il nuovo allestimento turistico sul veicolo commerciale Volkswagen Crafter 50 SL con motorizzazione da 136 cv e con cambio semi automatico 6 marce + retromarcia. L’allestimento Orione si caratterizza per le vetrature di ampie dimensioni, selleria Gianangeli con velluti Micromotion della “Cav. Vittorio Scipioni”, impianto di climatizzazione Autoclima RT 165 da 13.000 Kcal/h rivestimenti degli interni in velluto, una bauliera posteriore maggiorata dotata di sportello con sistema di apertura a pantografo e una vasta scelta di dotazioni opzionali disponibili a richiesta. La Carrozzeria Sora dal 1964 realizza elaborazioni di veicoli commerciali delle più diffuse marche. Dal 1969 la Mercedes Benz la autorizza ad allestire e modificare i propri veicoli nelle versioni scuolabus, autobus e minibus. Da allora Sora costruisce, modifica ed allestisce veicoli delle maggiori marche europee quali Fiat, Renault, Mercedes, Ford, Volkswagen e Iveco, sia nuovi che usati.
IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2008
DAIMLER BUSES / SEMPRE PIÙ LEADER NEL SETTORE DEGLI AUTOBUS IBRIDI
Più di 1.000 Orion ibridi per New York e Ottawa di Cristina Altieri MISSISSAUGA (Canada) - La società Daimler Buses North America ha recentemente ricevuto un ordine complessivo di 1.052 autobus urbani a motorizzazione ibrida, modello Orion VII Next Generation, da parte di due delle maggiori aziende di trasporti del nord America. La Mta New York City Transit ne ha ordinati 850, mentre la Oc Transpo di Ottawa ne ha richiesti 202. Questi autobus, dotati di sistema di propulsione ibrido diesel-elettrico HybriDrive della Bae Systems, saranno consegnati entro il 2010. Con i 1.100 autobus ibridi già in circolazione nel nord America, altri 460 veicoli non ancora consegnati e i 1.052 recentemente commissionati, sale a oltre 2.600 il numero complessivo degli Orion ordinati a partire dal 2003, anno del loro lancio sul mercato.
Si tratta del modello Orion VII Next Generation che in 850 unità è andato ad arricchire la flotta della Mta New York City Transit e in 202 esemplari quella della Oc Transpo della città canadese, due delle maggiori aziende di trasporto passeggeri del Nord America.
OTTIMIZZARE I CONSUMI “Noi della Daimler - ha dichiarato Andreas Renschler, membro del Consiglio d’Amministrazione di Daimler AG e capo di Daimler Trucks - vogliamo plasmare il trasporto del futuro con iniziative volte a ottimizzare i consumi di carburante e a ridurre le emissioni inquinanti dei veicoli per il trasporto merci e passeggeri. Nell’America del Nord, dove grazie alle partnership pubblicoprivato si sono create condizioni favorevoli per lo sviluppo di queste tecnologie, i nostri autobus ibridi hanno potuto dimostrare di essere la soluzione ideale agli attuali problemi connessi al traffico stradale. Con l’ultima, importante commessa mettiamo nuovamente alla prova la nostra posizione di leadership del mercato e il nostro sen-
TRE NOTE MARCHE DI AUTOBUS Qui sopra, un Orion VII Next Generation in circolazione per le strade di New York. so di responsabilità in questo settore”. Con l’ultimo ordine, la flotta di autobus ibridi della Mta raggiunge quasi quota 1.700, diventando la flotta ibrida più numerosa al mondo. I bus urbani Orion di questo ultimo ordine costituiranno quasi il 50 per cento di tutti gli autobus della Mta New York City. La Società OC Transpo di Ottawa ha ordinato 202 autobus urbani ibridi Orion VII Next Generation che saranno consegnati entro il 2009, ordine che porterà presto la OC Transpo al terzo posto in Canada quanto a flotte di autobus ibridi. Gli Orion VII Next Genera-
tion di Daimler viaggiano con sistema di propulsione HybriDrive della BAE Systems. Il sistema ibrido seriale è alimentato da un motore elettrico che trae energia da un generatore diesel e da un accumulatore. BATTERIE AGLI IONI DI LITIO Gran parte dei mezzi recentemente ordinati è dotato di batterie di accumulo dell’energia agli ioni di litio. Il motore diesel a basse emissioni, inoltre, è più piccolo rispetto a quelli in dotazione agli autobus tradizionali e, grazie a un numero di giri pressoché costante, garanti-
Record di produzione per il TopClass 400 a due piani
Setra a quota 500 ULM - Setra ha prodotto e consegnato il cinquecentesimo autobus da turismo modello S 431 DT. L’autobus a due piani è stato consegnato a Ulm da Michael Frey, responsabile vendite estero, alla società lussemburghese “Voyages Demy Cars”. L’inizio della produzione di serie dell’ammiraglia della generazione di autobus da turismo Setra TopClass 400 risale al 2003. Ora questo modello è distribuito in 25 Paesi. In futuro, il veicolo numero cinquecento verrà impiegato prevalentemente per gruppi turistici in viaggio attraverso l’Europa. Secondo Laurent Schandeler, il quale da alcune settimane gestisce la società “Voyages Demy Cars” insieme ai cugini Gastron e Joël (terza generazione), questo veicolo è il segno della gran-
del 30 per cento ed una considerevole diminuzione delle emissioni inquinanti, nella misura del 90 per cento per particolato fine, del 40 per cento per l’ossido di azoto e del 30 per cento per le emissioni di gas serra. Inoltre, conducenti e passeggeri possono beneficiare di una guida più silenziosa, fluida ed ecologica. “Orion - ha aggiunto Andreas Strecker, Presidente e Amministratore Delegato di Daimler Buses North America - si è affermata nel Nord America come prima casa costruttrice di autobus urbani ibridi a motorizzazione diesel. Come costruttori, datori di lavoro e imprenditori responsabili e consapevoli, siamo molto orgogliosi di poter contribuire alla ri duzione dei consumi di energia e delle emissioni inquinanti nelle aree urbane. Siamo inoltre molto lieti di queste nuove commesse e della fiducia che la clientela ripone nella nostra a zien da e nei nostri prodotti. Prevediamo di consegnare i nuovi autobus già nei prossimi mesi”.
de fiducia che l’azienda di famiglia nutre per Setra da decenni. Ciò è dimostrato anche dal fatto che l’azienda, fondata nel 1949 da Dominique Schandeler dal cui soprannome “Demy” deriva il nome della ditta, vanta nel proprio parco mezzi veicoli di tutte e cinque le serie costruttive Setra. Secondo Laurent Schandeler, la consegna ufficiale si identifica anche con un simbolico nuovo inizio: “Sono certo che il modello S 431 DT assicurerà un buon inizio alla nuova direzione”. L’azienda, con sede a Keispelt (Lussemburgo), ha attualmente 170 dipendenti, e il suo parco mezzi comprende 90 autobus. Oltre che per viaggi internazionali, la ditta “Voyages Demy Cars” gestisce anche una rete di mezzi di linea molto ramificata.
sce bassi livelli di emissioni e un ottimale grado di efficienza. Per un’efficienza ancora maggiore, il veicolo dispone inoltre di un sistema frenante di recupero dell’energia che riduce la velocità del mezzo mediante il motore di propulsione, trasformando questo motore in un efficace generatore in grado di alimentare con la corrente aggiuntiva l’accumulatore di energia. Ciò comporta inoltre una minore usura dei freni, con conseguente minore necessità di controllo e manutenzione. Se paragonati ai modelli diesel tradizionali, gli autobus ibridi consentono una riduzione del consumo di carburante quasi
La Daimler Buses North America, con sede a Greensboro, nel North Carolina (Usa), è un’azienda del gruppo Daimler AG che raggruppa sotto lo stesso tetto tre note marche di autobus: Orion (autobus urbani), Se tra (autobus da turismo) e Dodge (bus navetta). L’azienda beneficia della competenza tecnologica, dell’esperienza e della forte posizione finanziaria della casa madre Daimler, leader del mercato dei veicoli per il trasporto di merci e passeggeri. La Daimler Buses North Ame rica offre un’ammirevole combinazione di know-how del prodotto, risorse finanziarie e sistemi/servizi di assistenza per il mercato degli autobus.
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2008
di Gloria Oggioni BASTIA UMBRA - Chi l’ha detto che per conseguire il massimo della funzionalità si debbano fare necessariamente ingenti spese? E che per acquistare un bus di lusso si debba mettere in conto un notevole investimento? Mettere a disposizione delle aziende di trasporto passeggeri mezzi confortevoli, con ampi spazi e garantendo tranquillità nelle fasi di manutenzione si può fare anche tenendo bassi i prezzi. La pensano così alla Lexea, azienda con se de a Bastia Umbra, un comune di 20.760 abitanti della provincia di Perugia, situato nella pia na tra Perugia e Assisi, lungo il fiume Chiascio. Si tratta di una cittadina di origini antiche ma di aspetto moderno: la realtà odierna è quella di un centro attivo e vivace che si traduce in una situazione com merciale, artigianale e industriale in continuo sviluppo. Inoltre, Bastia Umbra è gemellata con tre città: Hochberg in Germania, Sant Sadurnì in Spagna e LuzSaint-Sauveur in Francia. Una vivacità industriale e un’ambizione all’internazionalizzazione che caratterizzano anche Lexea: immerso in una matrice industriale mo-
città moderna e in continua espansione che si affaccia sul Pacifico di fronte ad Hong Kong, nel sud della provincia di Guangtong. Da qui prende il nome la fabbrica di autobus Zhuhai Guangtong Automobile Company Ltd. Un insediamento sorto nel 2002, dopo la privatizzazione nel 1999
Stabilimento e uffici oggi occupano una superficie di 236.000 metri quadrati. E l’a zienda è tutt’oggi in fase di ulteriore espansione, con la realizzazione nell’area adiacente di un nuovo palazzo uffici più uno adibito a dormitorio per i dipendenti (già operativi) e un ulteriore capanno-
dai portelloni del vano bagagli motorizzati alle ampie vetrature grigio scuro a filo carrozzeria in tutto il veicolo, dalla telecamera per assistenza alla retromarcia ai grandi fari allo Xeno di ultima generazione, dall’ampio vetro parabrezza con parasole sfumato ai coprimozzi in acciaio cromato, il
mente più basso (3,54 metri d’altezza) e in versioni da 45+1+1 a 51+1+1 con posti in piedi. È dotato di motore Man (1.800 giri) o Cummins (1.400 giri) da 360 cv 6 cilindri in li nea con turbocompressore e cambio ZF a 6 marce più retromarcia e rallentatore Intarder. A seguire troviamo
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anche nel modello Mi ni, lungo 5,95, largo 2,23, alto 2,89. Il primo sul mercato è presente in versioni rispettivamente da 20+1+1, adatto per le scuole medie, a 25+1+1 per le scuole elementari. Il secondo da 16 a 19 posti. Lexea considera di primaria importanza l’affidabilità dei propri veicoli e, quindi, la loro redditività: alle aziende di trasporto passeggeri Lexea assicura che esse possono contare su mezzi affidabili, che non richiedono che la manutenzione ordinaria presso i servizi assistenza e che sono altamente sicuri anche sulle lunghe distanze e che quindi sono idonei per il segmento dei bus turistici. Tutti gli autobus Lexea sono dotati di freni a disco anteriori e posteriori e infrastrutture resistenti e sicure che garantiscono l’ottima stabilità su strada e l’agevole controllo del mezzo anche in situazioni d’emergenza, senza che questo vada a discapito della comodità. Prezzo contenuto, dicevamo, per distinguere i bus Lexea nella loro categoria, ma anche elevato livello tecnologico. L’insonorizzazione interna è il fiore all’occhiello della comodità e dell’abitabilità offerta dagli interni degli autobus. L’apertura dei portelloni
LEXEA / L’AZIENDA DI BASTIA UMBRA GIOCA LA CARTA DEL PAESE ASIATICO EMERGENTE
Il 12 metri che arriva dalla Cina Il management dell’impresa perugina ha stretto un accordo con il costruttore di automobili Guangtong, che ha sede a Zhuhai, una città moderna e in continua espansione che si affaccia sul Pacifico, di fronte a Hong Kong. derna, intraprendente e desiderosa di andare oltre i confini, il management Lexea ha deciso di andare ben oltre anche quelli europei. L’azienda è infatti intervenuta direttamente presso il costruttore cinese di automobili Guangtong, che ha sede a Zhuhai, col quale ha stretto un accordo commerciale. Zhuhai Guangtong Automobile è un produttore automobilistico che comprende due compagnie sussidiarie: la Zhuhai Granton Automobile Ltd e la Zhuhai Antong Air Conditioner. L’azienda ha sede a Zhuhai, una
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A Zhuhai vengono prodotti ogni anno circa duemila autobus di lusso, di grandi e medie dimensioni, nelle taglie da 7 a 12 metri. Cavallo di battaglia il Phoenix, proposto sul mercato con motore Man o Cummins da 360 cv a 6 cilindri in linea con turbocompressore.
della originaria fabbrica statale Shao Gran Guangtong, nata nel 1978 nell’omonima città, a 400 chilometri più a nord. Sotto la direzione di Zhihui Luo e della sua signora, conta su un primo stabilimento nella zona industriale di Zhuhai, esteso su di un’area di cir ca 73.000 metri quadrati (32.000 quelli coperti) che occupa 300 dipendenti, compreso il personale impiegato nella palazzina uffici, particolarmente pittoresca e realizzata in stile coloniale. Qui vengono prodotti ogni anno circa 2.000 autobus di lusso, di grandi e medie dimensioni, nelle taglie da 7 a 12 metri, compresi degli insoliti “sleeping coach”, ovvero autobus con tre file di letti a castello al posto dei sedili, ancora poco noti in Europa ma invece molto usati in Cina nei servizi su lunga distanza. A questo si aggiunge un secondo insediamento distaccato di 46.000 metri quadrati (20.000 coperti) dove è concentrata la produzione dei telai da 10-12 metri e degli impianti di climatizzazione per tutti gli autobus prodotti, realizzati con grande impiego di mano d’opera (i filtri, ad esempio, vengono cuciti a mano) ma anche con criteri di affidabilità attraverso collaudi generali del sistema e di tenuta idraulica delle tubazioni di tutti i gruppi.
ne da 22.000 metri quadrati dove vengono eseguite le lavorazioni di carpenteria, nonché la produzione dei componenti in plastica e vetroresina e dei gruppi clima. Quest’ultimo fabbricato, più moderno rispetto alle tecniche produttive dell’attuale primo insediamento, che affida gran parte delle lavorazioni alla cura artigianale, vede già la presenza delle colonne di tesatura delle lamiere e di un nuovo stabilimento, completo di reparto di verniciatura ed essiccazione a quattro cabine per i veicoli completi. Zhuhai Granton è stata eletta una delle “Aziende riconosciute per l’avanzamento tecnologico”, divenendo la prima impresa automobilistica cinese a conseguire il certificato italiano per pullman, e si è affermata, per tre anni consecutivi, come leader nell’industria di pullman nella provincia di Guangdong. Nel commercializzare in Italia e in Europa i veicoli della Zhuhai Guangtong Automobile, la filosofia di Lexea è proporre alta qualità, prezzi contenuti e innovazione: andare alla ricerca dell’eccellenza garantendo comfort, affidabilità ma anche redditività e prezzi competitivi. Anche nei modelli proposti, inoltre, il management ha optato per scelte stilistiche che uniscono tecnologia ed eleganza:
tutto armonizzato da morbide linee arrotondate. Cavallo di battaglia è senza dubbio il Phoenix GT/HD, un bus lungo 12 metri, largo 2,5 e alto 3,72, disponibile in due versioni da 45+1+1 a 51+1+1 (con toilet). Comfort e sicurezza sono ben rappresentati, un “binomio inscindibile” per usare le parole dei manager Lexea. Il Phoenix è piacevole sia per il guidatore che per i passeggeri: sedili estensibili con braccioli in radica, schermi piatti LCD a scomparsa, uscita aria condizionata e aria calda individuale, frigorifero da 80 litri, tendine in tinta, volante in pelle e radica. Il modello viene proposto sul mercato con un motore Man (1.800 giri) o Cummins (1.400 giri) da 360 cv 6 cilindri in linea con turbocompressore, cam bio ZFS6-90 a 6 marce più retromarcia sincronizzate e rallentatore Telma Intarder. Nella gamma Lexea troviamo poi l’Acquarius, un bus lungo e largo come il precedente, legger-
l’Aries, un bus di dimensioni lievemente inferiori, lungo 10,5 metri ma largo come i precedenti. Versioni da 36+1+1 a 45+1+1 (con toilet). Motore Man (1.900 giri) o Cummins (1.400 giri) da 360 cv 6 cilindri in linea con turbocompressore e cambio ZF a 6 marce più retromarcia sincronizzate e rallentatore Voith. Due invece i mezzi medi: il Lynx, lungo 9 metri, largo 2,55 e alto 3,68 metri, in versioni da 25+1+1 a 35+1+1; il Delphinus, uno scuolabus lungo 7,47 metri, largo 2,4, alto 3,12, in versioni da 25+1+1 a 35+1+1. Il primo è dotato di motore Man da 280 cv e 1.800 giri o Cummins da 285 cv e 1.700 giri e cambio a 5 marce più retromarcia sincronizzate. Il secondo ha motore VM R 756 IE3 a 4,5 L di cilindrata. Della categoria fa parte anche il modello principale del Pegasus, che ha medesimi dimensioni e motore del Delphinus ma è disponibile in versioni da 25+1+1 posti. Delphinus e Pegasus sono disponibili
Alcuni dei modelli che compongono la variegata gamma di autobus proposti sul mercato dalla Lexea.
e degli sportelli con telecomando agevola tutte le manovre di carico e scarico. Lo sbrinamento automatico dei vetri anteriori provvede a fornire la miglior visibilità in ogni situazione climatica. Anche i servizi hanno la loro importanza. Lexea offre ai clienti un’ampia gamma di servizi che garantiscono un notevole risparmio e un’assistenza tecnica completa durante tutta la vita operativa del veicolo. Alcuni esempi: un servizio di numero verde attivo 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno, per tutti i clienti che necessitano di risolvere i problemi più urgenti, quali quelli tecnici o avarie del mezzo, e in tutti i casi di necessità, quali manutenzioni, servizi di traino, sostituzione pneumatici o quant’altro possa servire affinché il veicolo raggiunga la propria destinazione in tempo; servizio manutenzione e fornitura dei pezzi di ricambio, con oltre 26 punti di assistenza in Italia ed altri nei Paesi europei. I pezzi di ricambio degli autobus sono disponibili presso il magazzino di Bastia Umbra e in alcune altre officine pilota dislocate sul territorio nazionale. Se un autobus necessita di un pezzo di ricambio, Lexea tramite corriere o trasporto personale lo fa giungere nel luogo di destinazione in 24 ore circa. A questo Lexea aggiunge l’elevata convenienza dei prezzi di tutta la sua componentistica, con un notevole risparmio sui costi annuali di manutenzione rispetto a quelli della concorrenza. Infine, gli autobus Lexea si distinguono nella loro categoria non solo per il prezzo contenuto d’acquisto, ma anche per il risparmio sul consumo. Giusto per fare un esempio: il Phoenix GT/HD, grazie alle prestazioni del motore Man o Cummins a emissioni Euro 4, riesce ad avere un risparmio sui consumi del 12 per cento, l’equivalente di 4,3 km/litro.
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2008
CARROZZERIA CACCIAMALI LE DIFFICOLTÀ DEL MERCATO NON FERMANO IL DINAMISMO DELL’AZIENDA BRESCIANA di Lino Sinari MAIRANO - Con le forniture in portafoglio il lavoro nei capannoni della Carrozzeria Cacciamali andrà avanti con una certa tranquillità almeno fino all’apri le del 2008. È un periodo troppo breve per non preoccupare Sergio Cacciamali che, all’ennesimo appuntamento del Salone di Verona, vede il mondo dell’autobus in Italia ancora alle prese con una crisi profonda, che diventa ancora più drammatica se riferita al mercato degli autobus finanziati.
La forza del destino
UNA MISSIONE CHIAMATA LAVORO
OLTRE LA CRISI “Le esperienze del passato osserva Sergio Cacciamali non hanno insegnato nulla. La lunga crisi degli anni 70 e 80 portò in Italia alla chiusura di numerose carrozzerie che pure vantavano una bella tradizione in fatto di costruzione di autobus. E con il fallimento di tante aziende si ebbe anche la perdita di un gran numero di posti di lavoro. La crisi attuale, che dura ormai da quasi 10 anni, con brevi periodi di respiro per i costruttori, è figlia di una mancanza di programmazione a favore del trasporto pubblico, a parole giudicato vitale per liberare le strade dei centri urbani dalla morsa sempre più stretta del traffico automobilistico privato, ma per il quale si attende ancora una seria politica di fi-
nanziamenti che consenta alle aziende di trasporto pubblico di migliorare il loro servizio con autobus moderni, confortevoli, sicuri, a basso impatto energetico e ambientale, e ai costruttori di poter programmare investimenti e produzione con un minimo di razionalità e di tranquillità”.
La perdurante crisi del mercato degli autobus finanziati rappresenta un grave handicap per lo sviluppo e la solidità delle Case produttrici orientate soprattutto a questo segmento di mercato, come per esempio la Carrozzeria Cacciamali.
“Ma se è vero - prosegue Sergio Cacciamali - che le prospettive per una ripresa del mercato degli autobus finanziati, che è il segmento di maggior riferimento per la nostra produzione, sono ancora tutte da decifrare, noi continuiamo a credere nel nostro lavoro e soprattutto ad aver fiducia in un settore, quello dell’autobus, che nel futuro sarà sempre più fondamentale e determinante, anche per la convenienza dei costi e per i vantaggi sul piano del risparmio energetico e della difesa dell’ambiente. Quello del l’autobus è il nostro mondo, un mondo nel quale siamo cresciuti con tanti sacrifici e nel quale vogliamo continuare a fare la nostra parte, garantendo la tranquillità di alcune centinaia di collaboratori che operano con il nostro stesso entusiasmo. La partecipazione della Carrozzeria Cacciamali al Salone di Verona offre una chiara visione del la nostra determinazione, pur con le gravi difficoltà del mercato, nel guardare avanti in
IERI È IL 1974 QUANDO SERGIO E ANGELO CACCIAMALI PARTONO PER LA GRANDE AVVENTURA
Gli specialisti delle nicchie di mercato La collaborazione con Irisbus Iveco determinante per la crescita delle attività aziendali. M AIRANO - Per i colossi del mondo dell’autobus, che nella generalità sono grandi costruttori di truck che estendono la loro attività anche agli autobus, le fasi alterne del mercato, anche quando le difficoltà durano per un lungo periodo, vengono in qualche modo superate grazie anche alle sinergie produttive oltre che alla forza della rete di vendita e assistenza che si estende in tutto il mondo. Non è la stessa cosa per i “piccoli” costruttori per i quali una lunga stasi del mercato molto spesso può pregiudicare la loro stessa sopravvivenza. Dal panorama dell’autobus sono sparite molte “carrozzerie” che pure vantavano una brillante tradizione. La Carrozzeria Cacciamali è uno dei pochi costruttori italiani che ha saputo resistere sul mercato superando anche periodi tempestosi e, certo, questo è già un motivo di grande merito per i fratelli Sergio e Angelo Cacciamali, fondatori dell’azienda. La loro sto ria è da libro Cuore. Sergio, oggi 55enne, due figli (Marika 31 anni e Andrea 24), e Angelo 58 anni, due figli (Stefano 29 anni e Gabriele 24), nascono in un’umile famiglia, quella del bracciante agricolo
Battista Cacciamali che, insieme alla moglie Maria, all’epoca battagliera esponente di Alleanza Contadina, sa quanto sia dura la fatica della terra e dei campi. DAI CAMPI AI MOTORI “Fu proprio mamma Maria ricorda Sergio Cacciamali che, fin da quando eravamo ragazzini, ci fece capire che dovevamo impegnarci seriamente per evitare di fare la loro stessa pe sante vita dei campi e che quindi ci dovevamo mettere nella condizione di imparare un mestiere meno duro e faticoso. Così, dopo le elementari, mentre ci appassionavamo sempre più, io alla meccanica e mio fratello Angelo ai lavori di carrozzeria, abbiamo frequentato le scuole serali a Brescia presso l’Istituto Pavoniano. Sono stati cinque anni di scuola professionale serviti soprattutto a temprare il nostro carattere e a darci la molla per cercare di venire incontro alle aspirazioni della mamma”. Il primo a partire per il servizio militare è Angelo che, quando si congeda, viene letteral-
mente costretto da mamma Maria ad aprire una carrozzeria per auto in località Caprianella sulla statale Brescia-Cremona a poca distanza dalla cascina Castello a Pontegatello, dove i due fratelli erano nati e a una distanza ancora inferiore dall’al-
trettanto modesta casa al numero 13 di via Quinzano, dove poi la famiglia Cacciamali si sarebbe trasferita per rimanerci fino al 1978. “La carrozzeria - prosegue Sergio Cacciamali - occupava appena una stanza per cui si lavorava praticamente
sulla strada. Ma Angelo, che già aveva lavorato da apprendista in una carrozzeria per autobus, era un ragazzo sveglio, entusiasta del suo lavoro, per cui ben presto allargò la sua clientela”. Intanto anche per Sergio arriva la partenza per il servizio mili-
tare. Farà il carabiniere, ma ormai il suo orizzonte era ben delineato. C’era la carrozzeria che aspettava il suo aiuto. I clienti non avevano bisogno solo di riparare carrozzerie. C’era da intervenire anche sulle parti meccaniche e se Angelo era il
Una veduta dall’alto dei capannoni della sede Cacciamali prima della ristrutturazione.
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2008
“ nologici rispondono al meglio alle esigenze della clientela”. Punto fermo e fiore all’occhiello dell’attività della Carrozzeria Cacciamali è la collaborazione con Irisbus Iveco che nel 2008 festeggerà il decennale. Per conto del costruttore torinese l’azienda bresciana provvede alla produzione fin dal 1998 dell’ormai popolarissimo Europolis. Al momento prosegue la produzione dell’Europolis nelle versioni da 7.90 e 9.21 metri mentre si sta avviando anche quella dei nuovi Proxys e Pro way, anch’essi costruiti a Mai rano e commercializzati, come l’Europolis, direttamente da Irisbus Iveco. Sergio Cacciamali, titolare dell’omonima Carrozzeria. In alto, uno scorcio dello stand Cacciamali all’ultimo Salone di Verona.
SEMPRE AL FIANCO DI IVECO
un futuro migliore. Una visione fatta di concretezza e sottolineata da un profondo rinnovamento della nostra produzione, che strategicamente vuole con-
tinuare a essere orientata verso segmenti specializzati del mercato con modelli che per impostazione formale, allestimenti interni e contenuti tecnici e tec-
Sia il primo da 26 posti sia il secondo da 36 sono realizzati su telaio Iveco EuroMidi 100E22 e vantano la motorizzazione Iveco Tector Eu ro 4 da
ma go della carrozzeria, ben presto i clienti si sarebbero accorti che Sergio conosceva ogni segreto della meccanica. Purtroppo mamma Maria muore nel 1974, un anno prima di poter vedere i due figli sistemati per la loro attività in un nuo vo piccolo capannone a Mairano, cittadina che Angelo e Sergio frequentavano già da un po’ di tempo perché lì abitavano le ragazze con le quali si
erano fidanzati. Inizia in questo periodo una collaborazione dei fratelli Cacciamali con la Om di Brescia per la verniciatura delle cabine e successivamente con la Carrozzeria Ruggeri di Montichiari per lavori di verniciatura e lastratura di parti di autobus. Si va avanti per circa sei anni fino ad arrivare a gli inizi del 1980, quando la Ruggeri si ritrova in una profonda crisi che la porterà al fallimento. Identiche difficoltà causano, qualche anno dopo, la chiusura di un’altra carrozzeria per autobus, la Portesi di Rezzato. Ed è in questo periodo che soprattutto Sergio Cacciamali ha l’intuito di fare un passo che forse poteva sembrare molto più lungo della sua gamba ma che il coraggio di osare, insito nel carattere di Sergio, giustificava ampiamen-
te. “Eravamo giovani ed entusiasti - confessa - magari anche un po’ idealisti; pensai che si po teva recuperare quanto di buono le due aziende fallite sapevo che avevano, ovvero l’esperienza della Ruggeri nel settore degli scuolabus e quella del la Portesi nel campo degli urbani a struttura portante”.
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In più di 30 anni di attività l’azienda di Mairano, che oggi ha anche un’appendice in Polonia, si è affermata sul mercato per una produzione specializzata di autobus mirata a soddisfare le esigenze di precise nicchie di mercato.
ARRIVA VEZZOLA, UOMO DI GESTIONE Così, la Carrozzeria Cacciamali fa un primo salto di qualità con l’assunzione del direttore generale della Ruggeri, Lucio Vezzola, uomo di gestione con una visione globale dell’azienda e che diventerà il vero braccio destro del più giovane dei Cacciamali. E sarà, infatti, con Vezzola che nascerà il primo
I fratelli Sergio e Angelo Cacciamali ancora una volta dimostrano di credere nel loro lavoro e di avere fiducia in un settore, l’autobus, dove la loro azienda vanta una esperienza ultratrentennale. La conferma viene dal Salone dell’Autobus di Verona dove il costruttore bresciano ha presentato una vera e propria cascata di novità.
217 cavalli. Elegante e armoniosa la linea della carrozzeria dei due nuovi interurbani della Classe II, così come all’insegna della razionalità, del comfort, della sicurezza la disposizione degli interni, il tutto frutto del lavoro intelligente e appassionato del giovane team della Cacciamali Engineering. Per il 2008 viene prevista una produzione complessiva di circa 200 unità. Ma non sono solo il Proxys e il Proway le novità di Cacciamali per il Salone di Verona. La recente rassegna di Verona ha messo ancora una volta in evidenza l’intera produzione rinnovata della Cacciamali. A partire dal segmento degli scuolabus, dove l’azienda bresciana vanta una vera e propria leadership e che oggi si rinnova con l’Ur bi Euro 4, splendida trasformazione del telaio Iveco 65C18 e che ha portato alla realizzazione di un urbano a pianale superibassato, disponibile
furgone-negozio e sarà sempre lui a progettare il primo scuolabus su meccanica Iveco EuroCargo 70.12. Il secondo salto di qualità, questa volta sul terreno della visibilità nazionale, avviene con l’ingresso in azienda di Gianni Gualeni, ex progettista della Portesi, che darà un sensibile impulso all’intera attività della Carrozzeria Cacciamali e che ancora oggi ne è l’anima commerciale. Con gli inizi degli anni ’90, la Carrozzeria Cacciamali è proiettata verso un sicuro sviluppo. I problemi non mancano, ma la clientela è in continuo aumento e il nome Cacciamali varca anche i confini nazionali con forniture di autobus, soprattutto scuolabus, in molti Paesi europei ed extraeuropei. Ormai erano lontani i tempi quando i
con motorizzazione Diesel o CNG, quanto mai indicato per l’utilizzo nelle strette strade dei centri storici. Altra novità, nel seg mento degli scuolabus, il modello Thema 65, anch’esso su telaio Iveco 65C18, profondamente rinnovato soprattutto nel frontale ma con dei ritocchi estetici anche negli interni. Nuovo è anche il granturismo Thesi, su telaio Iveco 65C18, caratterizzato da un design moderno e ricco di personalità, sia per quanto riguarda la linea esterna, sia nelle finiture e nei dettagli degli interni, capaci di esprimere e garantire un immediato senso di comfort per i passeggeri. INTERURBANI CARTE VINCENTI Nel settore degli autobus corti e medi con cassa portante, le novità Cacciamali sono rappresentate dalle “sigle” TCI 9.70 e TCI 8.40, eleganti e con-
due fratelli si dividevano una Fiat 500 D di colore verde, comprata usata, ma anche quando comprarono la prima automobile nuova, una MercedesBenz 240 D, anch’essa utilizzata a turno ora da Sergio, l’uomo della passione e del coraggio, ora da Angelo, l’uomo della prudenza e della razionalità. A metà degli anni ’90, mentre anche le strutture dell’azienda vengono potenziate, avviene la grande svolta della Carrozzeria Cacciamali con la progettazione di un nuovo veicolo, l’Europolis, caratterizzato dalla struttura portante e dagli stessi concetti dei moderni autobus, naturalmente il tutto sempre su meccanica Iveco. La nuova realizzazione è talmente innovativa che i responsabili dell’allora Bus Division dell’Iveco decidono nel 1998 di acquistarne la proprietà in e sclu siva, inserendo il veicolo nel proprio listino e curando direttamente la commercializzazione, ma affidando la produzione allo stabilimento Cacciamali di Mairano. Sarà, questa, la base di partenza per un nuovo grande sviluppo dell’azienda bresciana che nel frattempo concentra l’attività della Cacciamali Engineering all’interno dello stabilimento per poter più direttamente seguire le indicazioni della dirigenza e lavorare a stretto contatto con la produzione. NEL 2000 LO SBARCO IN POLONIA
I fratelli Angelo e Sergio Cacciamali, oggi a capo di un colosso da 500 dipendenti che produce circa un migliaio di veicoli all’anno e fattura quasi 100 milioni di euro.
Il 2000 segna un’altra importante tappa nella strategia di espansione della Carrozzeria Cacciamali con l’acquisizione in Polonia nella città di Slupsk, situata a 120 km da Danzica, di
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fortevoli interurbani della Classe II, nonché dal modello TCI 8.40 GT, un granturismo che fa della qualità, come l’intera produzione Cacciamali, la sua carta vincente. “Abbiamo allo studio anche un TCI 7.75 - aggiunge il titolare dell’azienda di Mairano - che dovrebbe vedere la luce in tempi molto brevi. Tutte le novità sono il frutto ancora una volta di quel coraggio che ha distinto sempre l’attività di Cacciamali. Ho la convinzione che il mercato saprà premiare questi nostri sforzi, questo impegno affrontato con senso di responsabilità ma anche con grande entusiasmo da tutti i miei collaboratori. Voglio sperare che da parte della politica arrivi finalmente un segnale forte che consenta alle aziende di trasporto pubblico di poter rinnovare le loro flotte, in molti casi fatti di veicoli con un’anzianità nettamente superiore alla media europea, il che significa purtroppo alti costi di manutenzione e riparazione, prestazioni scadenti per i clienti passeggeri, consumo di carburante esagerato, emissioni inquinanti che penalizzano l’ambiente. Il trasporto pubblico è un’esigenza sociale che reclama priorità di interventi. Noi costruttori continuiamo a investire per offrire al mercato autobus più confortevoli, più sicuri, più parchi consumi, più puliti. Tocca alla politica fare la sua parte per consentire alle aziende di trasporto pubblico di offrire un servizio di qualità, l’unico che può invogliare la gente a lasciare la macchina in garage e raggiungere il posto di lavoro o comunque muoversi stando seduta comodamente su un autobus”.
una vecchia fabbrica utilizzata dalla Scania per il montaggio dei veicoli della Serie 4. Quattro anni dopo Sergio Cacciamali vende l’impianto all’azienda svedese e con un investimento di 5 milioni di euro si insedia in una nuova fabbrica su un terreno di 10 ettari che inaugura ufficialmente nel luglio del 2006. Intanto nel 2003, in quel di Mairano dove è il cuore pulsante dell’azienda dei fratelli Cacciamali, si procede a una profon da razionalizzazione e ristrutturazione degli impianti concentrando la produzione in un fabbricato di nuova costruzione. Ancora una volta Sergio Cacciamali, sicuramente con fortato dalla collaborazione con Iveco, dà comunque prova di grande coraggio nell’affrontare impegni finanziari importanti. “Eravamo arrivati a un punto che si rendeva necessario rivedere tutto il processo legato alla progettazione e alla produzione, per poter meglio rispondere alle esigenze del mercato ma anche per poter dare una più precisa identità alla nostra azienda”. Sì perché in qualche modo i due cavalli di battaglia che hanno fatto grande la Carrozzeria Cacciamali, ovvero la leadership assoluta nel settore degli scuolabus e la produzione per conto dell’Iveco, alla fine hanno limitato in qualche modo l’immagine dell’azienda bresciana. La partnership industriale con Iveco è sicuramente fondamentale ma è anche vero che la Carrozzeria Cacciamali vanta un’e spe rienza ormai più che trentennale e certo oggi ha risorse e ambizioni per poter affermare sui mercati una moderna gamma di prodotti di assoluta qualità.
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OGGI LE ATTUALI DIMENSIONI DELL’AZIENDA DI MAIRANO, NEL BRESCIANO
Cacciamali punta a nuovi traguardi Poco meno di un migliaio di veicoli prodotti in un anno, tra l’impianto bresciano e quello che dal 2000 opera in Polonia, circa 500 dipendenti, un fatturato complessivo vicino ai 100 milioni, la Carrozzeria Cacciamali è proiettata verso un consolidamento che poggia sulla qualità dei prodotti e sull’ormai storica collaborazione con Irisbus Iveco. M AIRANO - Guidata dai fratelli Sergio e Angelo Cacciamali, oggi la Carrozzeria Cacciamali è una delle più interessanti realtà nel panorama della produzione di autobus destinati a precise nicchie di mercato. La sede storica di Mairano, in provincia di Brescia, estende i suoi impianti su un’area di 75mila metri quadrati, dei quali 22mila coperti, e conta 240 dipendenti, impegnati nelle attività di progettazione, sviluppo, produzione, marketing e vendita. La produzione que st’anno tocca le 600 unità delle quali 200 Europolis, circa 40 tra Urbanino e Grifone, 220 scuolabus Thesi su telaio Iveco Daily, 120 Thema interurbano su telaio Iveco EuroCargo, per un fatturato vicino ai 45 milioni di euro. La filiale polacca, che porta il nome “Kapena”, guidata da Angelo Cacciamali, è anche dealer di Irisbus Iveco per l’intera Polonia. Occupa 260 dipendenti, produce in media 200 veicoli l’anno tra piccoli e medi e commercializza circa 350 veicoli propri e a firma dell’azienda torinese. Per il 2007 il bilancio delle vendite in Polonia toccheranno le 400 unità delle quali 200 con il marchio Irisbus Ive co e l’altra metà con quello Cacciamali, per un fatturato che dovrebbe aggirarsi intorno ai 40 milioni di euro”. La collaborazione con Irisbus Iveco rimane un pilastro fondamentale per l’attività della Cacciamali, che infatti continua a produrre l’Europolis e ha già avviato, sempre per conto del costruttore torinese, la costruzione dei nuovi Proxys e Proway. Ma nello stesso tempo l’azienda bresciana è determinata a qualificare sempre di più e meglio la sua immagine e la sua produzione, che certo avrà sempre il caposaldo nel settore degli scuolabus, di cui è leader incontrastata, ma che sarà mirata ancora di più con gli urbani e gli interurbani alle nicchie di mercato senza entrare mai in competizione con le misure con le quali operano i grandi costruttori. La Carrozzeria Cacciamali di-
spone oltretutto di un team di giovani progettisti quanto mai creativi, che sanno recepire le indicazioni che arrivano dal mercato e tradurle in soluzioni assolutamente innovative sotto il profilo del design, della funzionalità, della qualità progettativa e costruttiva. Non di poco conto, grazie alla partnership con Irisbus Iveco, la possibilità per Cacciamali di usufruire della rete di vendita e di assistenza di una grande casa costruttrice, ma in quel di Mairano c’è la determinazione nell’essere ancora più propositivi sul mercato per affermare il marchio con l’identità che si merita. Ecco, è questo il passo importante che attende la Carrozzeria Cacciamali nei prossimi anni, ovvero la conquista di un ruolo preciso con una completa gamma di prodotti tali da coprire ancora meglio le nicchie di mercato dove i grandi costruttori non hanno un forte interesse. I segreti per riuscire sono gli stessi che hanno consentito alla Carrozzeria Cacciamali di superare tutte le tempeste di questi tre decenni, ovvero la caparbietà e l’entusiasmo di Sergio
Cacciamali, la duttilità della progettazione, la capacità di produrre una gamma di autobus completa per soddisfare qualunque tipo di richiesta specifica, un’evoluzione costante nella ricerca e nel lo sviluppo del prodotto, una più forte presenza diretta sul mercato, un lavoro a più stretto contatto con i clienti. “Sono convinto - aggiunge Sergio Cacciamali, giustamente orgoglioso per essere stato nominato quando aveva solo 40 anni Commendatore della Repubblica Italiana - che abbiamo oggi le strutture e le risorse per consolidare la nostra attività e puntare a risultati ancora più ambiziosi. I nostri veicoli, siano essi scuolabus, da 7,50 a 9,70 metri, urbani, da 6,80 a 10,5 metri, o interurbani, da 7,75 a 10 metri, ai quali sono da aggiungere i veicoli destinati all’esportazione con misure su richiesta, vantano una qualità che non teme alcun confronto e alla quale non è estranea la collaborazione con la Cacciamali Carpenteria, un vero e proprio gioiello per la qualità della lavorazione supportata da attrezzature di assoluta avanguardia”.
DOMANI Al fianco della Carrozzeria dal 2000 anche la Carpenteria
Laddove nasce la qualità “CC”
Una vera e propria clinica meccanica dove le lavorazioni sono garantite da personale specializzato e dall’utilizzo di sofisticate macchine e taglierine elettroniche oltre che da robot per la saldatura.
La qualità dei mezzi prodotti è uno dei punti di forza della Carrozzeria Cacciamali.
MAIRANO - Uno dei segreti della qualità della produzione Cacciamali lo si può scovare a poche centinaia di metri dai capannoni della Carrozzeria Cacciamali, in un elegante complesso, anch’esso con le insegne della doppia C, solo che in questo caso la doppia C sta per Carpenteria Cacciamali. Che il “patron” dell’azienda bresciana considera, a buon diritto, come “il fiore all’occhiello” dell’intera sua attività. Fino al 1999 della carpenteria Sergio Cacciamali è letteralmente innamorato. Prima della nascita della Carpenteria Cacciamali, i locali accoglievano la Cacciamali Engineering trasferita e integrata nella fabbrica di autobus a partire dal 1998. In pochi anni la Carpenteria Cacciamali ha saputo specializzarsi e crescere con una lavorazione estremamente specializzata e di assoluta avanguardia, a garanzia della qualità strutturale dei veicoli cui sono destinate le lavorazioni della carpenteria. Vi lavorano una trentina di persone che si muovono con competenza e determinazione in una sorta di clinica meccanica, dove non si scorge un granello di polvere e dove la lavorazione delle parti metalliche si avvale anche di taglierine elettroniche, di una macchina rivoluzionaria per il taglio laser e di isole di saldatura che vedono all’opera numerosi robot. Attualmente l’80 per cento delle lavorazioni è per conto della Carrozzeria Cacciamali, ma già un 20 per cento avviene per conto terzi. “È qui - sottolinea Sergio Cacciamali - che nasce la qualità dei nostri prodotti. Ho fiducia che per il futuro la Cacciamali Carpenteria avrà un grande sviluppo perché non è facile trovare nella zona una concorrenza che possa vantare una lavorazione di qualità come la nostra”. Intanto il fatturato è già salito in poco tempo a 5 milioni di euro. L’obiettivo è far crescere la quota delle lavorazioni per conto terzi.
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DE SIMON / IN VIAGGIO CON IL MILLEMIGLIA 10 CON MOTORE MERCEDES DA 354 CV di Pietro Vinci MILANO - Punto di riferimento della produzione Made in Italy, la friulana De Simon continua ad essere protagonista del mercato, nonostante questo sia sottoposto a ogni genere di pressione: gli elevati costi che spingono sempre di più verso la delocalizzazione della produzione, il crollo delle commesse pubbliche che costringe i produttori a rivedere e ripianificare le loro strategie commerciali, gli elevati costi di ricerca e sviluppo di nuovi modelli, le basse quotazioni di vendita, dovute ai prezzi più alti determinati dalla concorrenza di quei produttori che producono delocalizzati all’estero a costi inferiori. Ma il management De Si mon non ne esce intimorito, anzi... in quel di Osoppo (Ud) si sta portando avanti una campagna di comunicazione a largo raggio, il cui scopo è quello di presentare al pubblico prodotti di qualità in grado di soddisfare le molteplici esigenze degli utilizzatori. Uno di questi prodotti è il nuovo Millemiglia 10, autobus interurbano lungo 10,87 m che abbiamo provato in un piccolo test drive a sud di Milano, percorrendo la rotta Basiglio-Vigevano e ritorno, per un totale di poco meno di 100 km.
La dimensione interurbana Lungo 10,870 m ed equipaggiato con un potente propulsore firmato dal marchio della Stella, il nuovo interurbano della Casa di Osoppo testimonia con le sue dotazioni tecnologiche il valore della produzione italiana nel settore autobus.
Alcune immagini che ritraggono gli esterni e gli interni del nuovo Millemiglia 10 equipaggiato con motore Mercedes da 354 cavalli. TECNOLOGIA DIESEL BLUETEC Il motore Mercedes è un sei cilindri in linea di 11.967 cc con potenza massima di 354 cv a 2.000 giri/min e coppia massima di 1.600 Nm a 1.100 giri/min. È sistemato longitudinalmente in posizione orizzontale e adotta il sistema d’iniezione a pompa singola regolato da una centralina elettronica. Grazie alla tecnologia Diesel BlueTec di Mercedes-Benz, il propulsore montato sul Millemiglia 10 è in grado di ridurre del 30 per cento il livello di emissioni di NOx e dell’80 per cento quelle di articolato. Mercedes-Benz ha ottenuto questi risultati senza eseguire sostanziali modifiche al motore e abbinando la dotazione di un catalizzatore con l’utilizzo di AdBlue. BlueTec, oltre a essere efficace nell’abbattimento dei livelli di emissioni inquinanti al di sotto del limite previsto della normativa Euro 4, può essere utilizzato anche nei riguardi della più severa normativa Euro 5. Come risultato della continua ricerca su tutte le opzioni tecnologiche, alla quali appartengono anche le soluzioni come la riduzione degli ossidi di azoto già all’interno del motore mediante il ricircolo dei gas di
scarico, DaimlerChrysler ha deciso per BlueTec che implica l’adozione del sistema SCR.Gli ossidi di azoto e il particolato sono le componenti più critiche nelle emissioni del motore diesel. Sino a oggi una riduzione degli ossidi di azoto an dava sempre a carico del consumo di carburante e delle emissioni di articolato. Grazie al principio della tecnologia BlueTec è possibile risolvere questa difficoltà, grazie a una nuova tecnologia di trattamento a val le dei gas di scarico. In definitiva, i motori Mercedes dotati di tecnologia diesel BlueTec uniscono una rilevante riduzione delle emissioni di ossidi di azoto e particolato alla diminuzione dei consumi di carburante rispetto alla generazione Euro 3. Un ulteriore vantaggio è dato dal fatto che i motori non richiedono carburante a basso tenore di zolfo. BlueTec, infine, è dimensionato in modo adeguato alla durata del veicolo e praticamente esente da manutenzione. La trasmissione è realizzata con cambio automatico a 6 marce avanti + retromarcia ZF modello 6 HP 592, con retarder incorporato. Millemiglia 10 è dotato di sospensioni integrali, con assale anteriore a ruote indipendenti.
Inoltre, l’autobus De Simon è equipaggiato con dispositivo “alzo/abbasso” delle sospensioni. L’impianto frenante prevede dischi autoventilati e l’integrazione dell’Ebs, il sistema frenante elettropneumatico, a due circuiti. Il sistema Ebs gestisce l’armonizzazione dell’usura delle pastiglie ripartendo la forza frenante in funzione dei segnali di usura presenti; in più, gestisce la regolazione di decelerazione nelle frenate non critiche. Infine, il sistema consente una notevole riduzione dei percorsi di frenata grazie all’eliminazione dei ritardi di reazione dei condotti di comando pneumatici. Pertanto i dispositivi di frenatura garantiscono sicurezza di funzionamento e massima durata in relazione al tipo di servizio interurbano. Millemiglia 10 è anche dotato di Abs e dispositivo Asr antipattinamento. VIAGGI PRATICI E CONFORTEVOLI La struttura della carrozzeria del Millemiglia 10 è d’ideazione, progettazione e costruzione originale De Simon. Allo scopo di ottenere la massima affidabilità essa è integralmente autoportante, costruita da una cassa realizzata mediante utilizzo e-
sclusivo di tubi in acciaio inossidabile, fino al livello del padiglione, di particolare resistenza ed elevata capacità anticorrosiva. Millemiglia 10 è dotato di nuo ve porte di accesso per i passeggeri, di maggior larghezza e miglior accessibilità. L’apertura è a espulsione con comando elettropneumatico e nuovo azionamento. Tutti i sedili dei passeggeri,
di tipo reclinabile, sono rivestiti in velluto di lana Aunde Selva, di colore blu, con retroschienale in moquette, poggiapiedi regolabile, bracciolo reclinabile cen trale e lato corridoio. Un moderno impianto di climatizzazione è a disposizione di tutti gli occupanti del mezzo: Millemiglia 10 è dotato di 70 posti, di cui 47 a sedere, 22 in piedi e 1 di servizio. Il sedile dell’auti-
sta è dotato di appoggiatesta, cintura a tre punti, regolazione profondità cuscino, basculazione tutto sedile, regolazione avanzamento tutto sedile, regolazione pneumatica altezza, abbassamento rapido, regolazione inclinazione schienale, sostegno lombare pneumatico, seduta e schienale riscaldati. L’autista ha a disposizione tut to lo spazio necessario per lo svolgimento della sua mansione e i comandi disposti sul cruscotto sono di facile apprendimento e utilizzo. Il volante è regolabile in altezza e inclinazione, il piantone di guida dotato di sblocco a comando pneumatico. De Simon produce ogni anno 200 autobus sia su base Scania che Mercedes-Benz. L’azienda di Osoppo ha chiuso il primo se mestre 2007 con 68 veicoli consegnati, pari al 2,9 per cento di quota del mercato nazionale. Nello stesso periodo del 2006, i veicoli consegnati erano stati 52, con una quota mercato dell’1,7 per cento. De Simon ha di recente vinto una parte della ma xigara d’appalto regionale indetta dall’Eav, Ente autonomo Volturno Napoli, per un totale di 1.950 veicoli. De Simon fornirà 50 Millemiglia 10 su telaio Mercedes, pari al 50 per cento del primo contratto applicativo, corrispondente a oltre 10 milioni di euro. Altre importanti commesse del 2007 sono state: 26 Millemiglia HD forniti al CTP di Taranto e 44 Millemiglia 12 HD su telaio Scania comprensivi di pedana disabili per il gruppo Ferrovie del Gargano di Bari. De Simon ha avviato una profonda trasformazione interna sia per quanto riguarda la produzione che per il servizio al cliente. In particolare, la direzione De Simon ha avviato una collaborazione tecnica con il costruttore macedone ACCorp, di Skopje. Nella capitale della Macedonia viene attualmente costruita una parte delle casse portanti della gamma Millemiglia che sono poi assemblate al telaio, rifinite e collaudate ad Osoppo. Ciò si è reso necessario per contenere i costi e ipotizzare il futuro con maggior competitività: una scel ta che molti competitor hanno già affrontato e concretizzato e alla quale guarda con fiducia anche De Simon.
Mauri
Dai sidecar ai bus del costruttore e importatore brianzolo DESIO (Milano) - Dai sidecar ai veicoli urbani a pianale ribassato passando per gli autobus classe II e III. Questa la strategia commerciale del 2008 di Mauri Bus System, società ubicata a Desio, nella Brianza milanese, che, in un settore dominato da grandi gruppi industriali, grazie al suo dinamismo e all’impegno imprenditoriale di tre generazioni, è presente sul mercato del trasporto pubblico e privato sia come costruttore sia come importatore. Tra i veicoli sui quali punta troviamo il City One di Kutsenits, Casa produttrice austriaca che fabbrica i mezzi in Slovenia, esportandoli in Giappone, Scandinavia, Svizzera, Germania e, attraverso Mauri, oggi anche in Italia. Disponibile nelle versioni diesel, metano e gpl, il City One è largo 2.140 mm, lungo 6.230 mm e alto 2.590 mm. Posti a sedere 9+3, in piedi massimo 3 (6 nella versione diesel) e uno per disabile. Il motore diesel sviluppa una potenza di 130 cv, 200 cv quelli a metano e gpl. Il cambio è automatico a 6 marce. Tra gli autobus di maggiore ampiezza, la società di Desio punta su Alina e Bravo I. Il primo è un autobus di classe III di Italica, azienda modenese nata l’anno scorso. Alina ha telaio Mercedes Benz Atego 1022, con bagagliere da 5,5 m2. La propulsione è generata da un motore diesel MB OM924 LA Euro 4, che sviluppa una potenza di 218 cv. Cambio manuale a 6 rapporti, freni a disco con ABS, impianto Telligent integrato con ASR e rallentatore Telma su richiesta. Due le versioni: a 1 o 2
porte. Passeggeri seduti ce ne stanno 31 (33 nella versione a una porta) + 1 + 1. Bravo I è invece realizzato dalla spagnola Ayats, fondata nel 1905. Ha motore Man o Scania Euro 4, cambio automatizzato a 12 rapporti più retro, rallentatore idraulico, freni a disco con Ebs. Ben sette le versioni, per una lunghezza da 12.450 a 13.950 mm, posti da 77 a 81, bagaglio da 6,5 a 16 m3. Mauri commercializza inoltre due mezzi della slovena Tovarna Vozil: il B3 090, un autobus classe II e III, lungo 9.580 mm, con motore Man Euro 4 da 280 cv, cambio manuale ZF 6S1600 e rallentatore idraulico; tre le versioni: per noleggio, interurbano o superlinea. Infine, nella gamma troviamo Viveo, stessa classe, con motore Man Euro 4 da 205 cv, cambio automatico ZF 5 HP 502 e rallentatore idraulico. Lunghezza 7.950 mm, passeggeri seduti da 28 a 30. Conosciuta a livello Europeo come un costruttore sempre proiettato verso il futuro, l’esperienza della Mauri Bus System ha le sue radici nel lontano 1921, quando Carlo Mauri iniziò l’attività con strutture artigianali occupandosi della costruzione di motocarrozzette, carrozzerie fuori serie e della riparazione di autovetture. Nel 2004 è iniziata la commercializzazione per il mercato italiano dei minibus e il graduale spostamento del baricentro operativo verso la commercializzazione e progettazione di veicoli speciali. Per la Mauri Bus System il futuro sarà all’insegna di nuove entusiasmanti sfide.
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2008
ZF FRIEDRICHSHAFEN AG / OTTIMIZZARE PARTENDO DAI SISTEMI DI TRASMISSIONE
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ZF-EcoLife è il nome della nuova gamma di cambi automatici del fornitore tedesco. Trovano applicazione prevalentemente in autobus urbani, ma anche su bus di linea e veicoli speciali e sono dotati dell’innovativo programma TopoDyn, una strategia d’innesto che imposta i diversi programmi del cambio in modo dinamico.
Scure sui costi d’esercizio Gruppo ZF - le aziende di trasporto pubblico e le agenzie di viaggi che operano a livello internazionale devono fare calcoli accurati. Il cambio per veicoli industriali è da tempo divenuto un importante fattore economico per i clienti finali. I prodotti ZF tengono conto da an ni di questa evoluzione. Già nello sviluppo di nuovi prodotti miriamo a consentire all’utilizzatore finale vantaggi in termini di costi d’esercizio del veicolo. Ed è per poter continuare a competere con successo anche in futuro grazie a prodotti innovativi che il Gruppo ZF investe in ricerca e sviluppo”. AS TRONIC PER 12.000 BUS DA TURISMO Il sistema di trasmissione automatizzato per veicoli industriali ZF AS Tronic, che a oggi equipaggia circa 12.000 autobus da turismo in tutto il mondo, si è affermato come cambio estremamente economico, che si contraddistingue non soltanto per la sua longevità e per l’assenza di manutenzione. Trasmettendo in modo ottimale la potenza del motore agli assi motore consente significativi risparmi di carburante durante la marcia. I rapporti vengono innestati in modo completamente automatico, senza strappi né colpi dovuti a eventuali variazioni di carico, il che permette
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di Guido Prina ASSAGO - Già uno dei più importanti fornitori dell’industria automobilistica, presente a livello internazionale e specializzato nel settore delle trasmissioni e dei sistemi autotelaio, con circa 55.000 dipendenti in 120 siti sparsi in 25 Paesi, forte di investimenti annuali nella ricerca e nello sviluppo pari ogni anno al 5 per cento del suo fatturato (che nel 2006 è stato pari a 11,7 miliardi di euro), da quest’anno il Gruppo ZF punta in par ticolare sui sistemi di trasmissione che, per ogni tipo di autobus, sia che si tratti di autobus urbani ed extraurbani che di autobus da turismo che percorrono lunghe distanze, garantiscano risparmio sui costi d’esercizio grazie ad affidabilità, assenza di manutenzione e ridotti consumi di carburante.
ZF / Gli assali ribassati consentono di dimezzare i tempi di sosta alle fermate
Destinati al trasporto pubblico urbano
MIGLIORANO I COSTI D’ESERCIZIO In che modo? Ottimizzando i costi d’esercizio dei veicoli. In sostanza, le aziende di trasporto pubblico e le agenzie di viaggi possono approfittare della longevità dei prodotti ZF e del fatto che i nuovi cambi ZF per veicoli industriali sono praticamente esenti da manutenzione e svolgono con affidabilità il loro compito. I cambi automatici per veicoli industriali, come le trasmissioni automatizzate della gamma ZF AS Tronic, consentono inoltre una notevole riduzione dei consumi di carburante. “I prezzi delle materie prime e del carburante aumentano. Per questo motivo - ha dichiarato Wolfgang Schilha, membro della direzione della Divisione trasmissioni per veicoli industriali e speciali e Direttore del Settore trasmissioni per autobus del
ASSAGO - Dimezzare i tempi di sosta alle fermate? Un desiderio di tutti gli autisti. Nel caso dei bus, i sistemi a pianale ribassato studiati da ZF possono avere un ruolo di primo piano: la sospensione a ruote indipendenti contribuisce a ottimizzare il comportamento di rotolamento, di sterzata e il comfort di marcia e lo sterzo Servocom consente la massima manovrabilità. “Nelle grandi città e metropoli - ha commentato Wolfgang Schilha - il trasporto pubblico deve affrontare sfide sempre nuove. Oggi vengono richiesti sistemi di trasporto di persone altamente efficaci e flessibili, la cui spesa d’investimento deve essere rapidamente ammortizzata. Tenendo conto di queste esigenze, l’autobus urbano rappresenta un mezzo di trasporto imbattibile. Lo è ancor di più se lo scambio di passeggeri alle fermate avviene rapidamente. A questo mirano gli assi ribassati ZF, grazie all’altezza di salita più bassa. Gli autobus dotati di questa tecnologia si sono già imposti con successo presso le aziende di trasporto pubblico europee. Ed anche le metropoli asiatiche e sudamericane in continua espansione puntano sempre più sulla tecnologia a pianale ribassato. In queste regioni, la tendenza è orientata addirittura al pianale completamente ribassato, in quanto permette un rapido scambio di passeggeri riducendo così i tempi di attesa alle fermate e di conseguenza i tempi di percorrenza. Inoltre, diminuisce il traffico individuale e quindi la probabilità di un collasso della circolazione stradale”. L’utilizzo di autobus a pianale ribassato permette non soltanto di rinunciare ai sistemi di trasporto su rotaia più costosi e poco flessibili, ma anche di evitare la costruzione complessa di piattaforme supplementari. Oltre all’idroguida ZF-Servocom, che si contraddistingue per l’elevata comodità e maneggevolezza d’uso (facile da usare
con pochi giri del volante e minimo ingombro), sono soprattutto i sistemi assale ZF che consentono di realizzare veicoli a pianale ribassato. I sistemi assale a pianale ribassato ZF permettono di costruire autobus con salite e discese senza gradini e un corridoio centrale senza pedane e gradini, consentendo di eliminare possibili fonti di pericolo e garantendo un rapido scambio dei passeggeri. Ciò permette di ridurre quasi della metà i tempi di attesa alle fermate. E gli autobus possono percorrere i tragitti molto più velocemente. Oltre al classico asse anteriore ZF RL 85 A Wolfgang Schilha, Direttore con scatola del ponte rigida - caratterizzato del settore Trasmissioni soprattutto per la resistenza e la facilità di per autobus del Gruppo manutenzione e disponibile come asse posteZF Friedrichshafen AG. riore aggiunto sterzante attivo o passivo per autobus urbani a 3 assi - ZF propone un altro sistema innovativo: la sospensione a ruote indipendenti RL 75 EC per autobus a pianale ribassato. Soprattutto sugli autobus snodati doppi più lunghi, grazie all’elevato angolo di sterzata, la sospensione a ruote indipendenti RL 75 EC assicura una maggiore manovrabilità. Inoltre, la sospensione a ruote indipendenti incrementa il comfort di rotolamento, di sterzata e di marcia nonché la sicurezza in quanto si riducono le masse non sospese e si incrementano al tempo stesso le corse di compressione. L’elevata resistenza al rollio favorisce la maneggevolezza e la manovrabilità, caratteristiche irrinunciabili per autobus fino a 25 metri di lunghezza che vengono spesso impiegati in grandi città del Sudamerica e dell’Asia. L’architettura particolare dell’assale a portale rovesciato ZF AV 132, inoltre, ha permesso di realizzare il pianale ribassato anche nella zona dell’asse motore e quindi su tutta la lunghezza del veicolo. L’altezza del pianale di soli 405 millimetri permette una discesa senza gradini, anche se la terza porta si trova dietro l’asse motore. Ed infine l’asse a portale non motore AVN 132 rappresenta il complemento perfetto come asse centrale per autobus snodati con una lunghezza massima di 25 metri. Per quanto riguarda la catena cinematica, il cambio automatico a sei marce ZF Ecomat 4 rappresenta il complemento ideale dell’assale a pianale ribassato. Rispetto ad un cambio a cinque marce, la nuova trasmissione a sei rapporti offre due vantaggi essenziali: maggiore forza di trazione e ottimizzazione del funzionamento a velocità massima quando il motore gira a basso regime con utilizzo del convertitore di coppia. La nuova generazione di cambi non comporta soltanto l’ottimizzazione delle caratteristiche di marcia e dell’efficienza, ma anche considerevoli risparmi sul carburante e la minimizzazione delle emissioni di sostanze nocive. La funzione NBS (Neutral at Bus Stop, folle automatico a veicolo fermo) consente di ridurre ulteriormente i consumi di carburante. Esempio eccellente: lo attestano i test eseguiti dall’azienda di trasporto pubblico di Roma con autobus urbani del marchio Irisbus equipaggiati con il cambio automatico Ecomat 4, nel corso dei quali si è registrata una riduzione media dei consumi di carburante del sei per cento, comportando un risparmio tangibile per l’azienda di trasporto e una riduzione delle emissioni nocive nell’ambiente cittadino.
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di ridurre la sollecitazione della frizione e di tutti i componenti della catena cinematica e di aumentare il comfort per l’autista ed i passeggeri degli autobus granturismo. La centralina di comando elettronica sovraintende a tutte le operazioni del cambio, evitando qualsiasi manovra errata che comporterebbe elevati consumi. E la modalità di funzionamento completamente automatica consente anche agli autisti meno esperti di ridurre il consumo di carburante. Così, il conducente può concentrarsi completamente sul traffico. ZF-EcoLife è il nome del nuovo cambio automatico a sei marce per veicoli industriali. Il neonato del fornitore tedesco la cui sede italiana, sorta nel 1990, si trova ad Assago, alle porte di Milano - trova applicazione prevalentemente in autobus urbani, ma anche in autobus di linea e veicoli speciali. Durante lo sviluppo del nuovo sistema di trasmissione, l’obiettivo principale è stato quello di aumentare la redditività e accrescere i benefici per i clienti. Il cambio ZF-EcoLife è stato studiato in modo da poter trasmettere le coppie elevate dei motori di nuova generazione. Le versioni sviluppate per le applicazioni su autobus urbani, ad esempio, sono in grado di fornire una coppia massima di 2.000 Nm. Tra gli ulteriori vantaggi del cambio ZF-EcoLife di nuova generazione rientrano la facilità di manutenzione, il basso consumo di carburante e quindi anche la riduzione delle emissioni di CO2. “Quest’ultimo - ha aggiunto Schilha - è un fattore molto importante nelle applicazioni urbane, essenziale per soddisfare i requisiti in termini di emissioni, come ad esempio quelli stabiliti dalla norma Euro 5. Questo è uno dei mo tivi per i quali in futuro i nuovi cambi della gamma ZFEcoLife troveranno un’applicazione sempre più estesa nei principali segmenti di veicoli”. IL 25 PER CENTO DI COPPIA IN PIÙ Con l’ultima generazione di cam bi EcoLife, ZF introduce molteplici innovazioni sotto molti punti di vista. Rispetto al collaudato cambio automatico ZF-Ecomat, il nuovo cambio automatico a sei marce ZF-EcoLife trasmette il 25 per cento di coppia in più ed è progettato per una durata del 40 per cento superiore. A seconda del campo di applicazione, ZF prevede delle significative riduzioni del consumo di carburante pari a circa il 5 per cento, il che contribuisce, inoltre, a ridurre ulteriormente le emissioni di CO2. Il sistema di raffreddamento sopporta senza problemi le temperature di funzionamento delle motorizzazioni moderne, che in certi casi superano anche del 15 per cento quelle dei motori attuali. Per poter soddisfare le esigenze elevate in termini di lubrificazione, ZF ha sviluppato inoltre un nuovo tipo di olio più longevo. Rispetto al suo predecessore ZF-Ecomat, lo ZF-EcoLife è un cambio automatico sviluppato ex novo. Più di 60 elementi importanti del cambio sono stati rinnovati. Grazie all’integrazione di un nuovo convertitore di coppia, anche a bassi regimi motore con il nuovo cambio automatico a sei marce ZF-EcoLife si ottengono valori di accelerazione migliori. Un ammortizzatore torsionale è integrato con il minimo ingombro nel convertitore di coppia e contribuisce anche a ottimizzare la silenzio-
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sità di funzionamento e a ridurre il consumo di carburante nelle partenze che di solito comportano consumi elevati. Inoltre, il nuovo rallentatore integrato e ulteriormente potenziato, caratterizzato inoltre da una capacità di raffreddamento più elevata, fornisce la sua forza frenante non solo in fase di decelerazione. Oltre al radiatore dell’olio integrato nel cambio, l’Intarder contribuisce in abbinamento a uno scambiatore di calore al potenziamento del sistema di raffreddamento del cambio ZF-EcoLife. Pertanto il nuovo cambio automatico ZFEcoLife può funzionare anche con temperature nella coppa dell’olio pari a 120 gradi: una caratteristica importante soprattutto in vista dei motori diesel a norma Euro 5. Grazie al miglior bilancio termico si allungano anche gli intervalli di cambio dell’olio e la durata, il cambio è ancora più affidabile e di facile ma nutenzione e non solo per questo presenta vantaggi economici. ADATTI SOPRATTUTTO AI BUS URBANI I nuovi cambi della gamma ZF-EcoLife, dotati di serie con l’innovativo programma topodinamico TopoDyn, si prestano soprattutto per l’impiego sugli autobus urbani di qualsiasi azienda di trasporto pubblico. A seconda dei requisiti topografici la nuova strategia d’innesto TopoDyn imposta i diversi programmi del cambio (modalità economica, normale e power) in modo dinamico durante la marcia. Il software intelligente calcola sulla base dei dati prestazionali i requisiti che il cambio deve soddisfare a seconda della topografia del percorso. A tale scopo, non sono necessari dati d’ingresso supplementari, co me ad esempio un segnale GPS. Perché il sistema funziona in modo indipendente e, quindi, non deve essere alimentato con ulteriori informazioni esterne. Soprattutto per quanto riguarda i cicli tipici degli autobus urbani, caratterizzati da poche ma percettibili variazioni della topografia, il programma TopoDyn contribuisce a ridurre ulteriormente il consumo di carburante e di conseguenza anche a abbattere le emissioni di CO2. “L’impiego dei motori a combustione ecologici sui veicoli industriali - ha precisato il direttore del Settore trasmissioni per autobus del Gruppo ZF continuerà a prevalere per almeno altri dieci, quindici anni, in particolare sugli autobus urbani. Allo stesso tempo, questo mercato richiede sistemi di trasmissione più potenti e più economici che permettano di salvaguardare le risorse naturali. Per soddisfare tutte queste esigenze si è reso necessario lo sviluppo di un sistema di trasmissione completamente nuovo”. Durante lo sviluppo dello ZF-EcoLife gli ingegneri ZF hanno prestato particolare attenzione anche all’ottimizzazione dell’architettura del sistema. La centralina elettronica, ad esempio, che è stata completamente ridisegnata e ulteriormente potenziata, è stata applicata lateralmente sulla scatola del cambio. Evitando complessi collegamenti elettrici e grazie a una netta riduzione del numero di interfacce, l’installazione è stata ulteriormente semplificata. Per le case costruttrici di veicoli e il personale addetto all’assistenza tecnica ciò rappresenta una notevole semplificazione, soprattutto per quanto riguarda gli interventi di manutenzione.
VERA E PROPRIA CAPITALE IN USA PER IL MARCHIO DI ULM
Successo di Setra alla fiera di San Francisco SAN FRANCISCO - Al motto “Experience success”, l’azienda Setra of North America si è presentata al Motorcoach Expo di San Francisco con due autobus di lusso S 417. Nell’edizione di quest’anno tutti i riflettori sono stati puntati sullo storico marchio Daimler, dal momento che San Francisco è proprio la “capitale di Setra”, ovvero il suo quartier generale negli Stati Uniti. I clienti Setra che risiedono a San Francisco o nelle zone limitrofe sono ben 12, con una flotta totale di oltre 80 autobus da turismo Setra. Corredato dallo slogan “Setra - Un punto di riferimento per i viaggi di lusso”, il marchio si propone al mercato americano degli autobus con una vasta gamma di equipaggiamenti innovativi tra cui il tettuccio in vetro “TopSky”, il sistema di navigazione satellitare, le prese di connessione per i computer portatili e il monitor da 19” a scomparsa con comando elettrico.
L’eleganza dei sedili e la comodità delle imbottiture garantiscono un comfort eccezionale. I moderni sistemi radio e video offrono una qualità sonora superiore, mentre l’esclusiva cucina di bordo con vari scomparti, piano di lavoro e frigobox situata nella parte posteriore dei veicoli offre il massimo comfort durante i viaggi più lunghi. I veicoli sono dotati di motore DDC serie 60 DDEC da 339 kW, terzo asse a sterzo passivo con sospensioni a ruote indipendenti e cambio a 12 marce ZF AS-Tronic completamente automatizzato. Entrambi gli autobus sono conformi alle disposizioni statunitensi sui gas di scarico EPA 07. L’altissimo livello qualitativo dei veicoli Setra trova riscontro in uno stand dal design spazioso ed elegante, il luogo ideale in cui accogliere clienti e operatori del settore. I due S 417 presentati a San Francisco sono stati consegnati agli operatori.
Setra of North America si è presentata al Motorcoach Expo di San Francisco con due autobus di lusso S 417. Il marchio si propone sul mercato americano non solo con apprezzati prodotti ma anche con una vasta gamma di equipaggiamenti innovativi.