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UN'AMPIA PROPOSTA PER I GESTORI IN LINEA CON I TREND DI CONSUMO
In soli 15 anni i fratelli Luca, Nicola e Mattia Zaniboni hanno saputo costruire un’azienda di successo, punto di riferimento per le imprese di gestione, seguendo soprattutto il proprio intuito. Un intuito fatto di capacità di interpretare - e spesso anticipare - i trend di consumo; di selezionare - in Italia e all’estero - le aziende che potessero offrire la miglior risposta - in termini di gusto e valori nutrizionali - alle mutate esigenze; di individuare prodotti di nicchia per fasce di consumatori particolari; di trovare in buona sostanza “nuove idee negli snack” come recita il claim dell’azienda.
Grazie a queste capacità, quello che nel 2008 era un catalogo costituito da sole 10 referenze è diventata un’ampia offerta dedicata a chi si rivolge al distributore automatico per soddisfare la voglia di uno snack o di un pasto veloce quando è fuori casa. Evidentemente, dietro a tutto questo si nasconde una vera e propria passione per il mondo del Vending, come ci racconta Nicola Zaniboni nell’intervista che segue.
Come nasce Dispensa Zaniboni?
Dispensa Zaniboni inizia la sua attività nel 2008. Nasce da una intuizione frutto di anni di esperienza nel settore alimentare. Nostro padre aveva fondato nei primi anni 60 un’azienda di produzione nel settore dei salumi, IBIS spa. L’azienda è stata la nostra scuola. Ci ha consentito di fare esperienza e di imparare cosa significasse la vita imprenditoriale, anche con esperienza all’estero, in particolare negli Stati Uniti.
Quando il nostro ciclo con IBIS è terminato, abbiamo deciso di ripartire con una nuova iniziativa nel settore alimentare che ben conoscevamo. Il Vending era un settore emergente, pieno di spunti ed opportunità. Abbiamo pensato che forse c’era spazio anche per noi.
Quali sono i vostri numeri oggi?
Il primo prodotto è stato il COMBO, pane e salame, eredità culturale di tanti anni nel mondo dei salumi. Poi abbiamo aggiunto altri prodotti, sempre spinti dai suggerimenti che ci trasmettevano i gestori e gli addetti del vending che via via conoscevamo. Oggi ne abbiamo a catalogo più di 200. La nostra è una struttura molto snella. Io e Luca ci occupiamo del commerciale, Mattia della logistica e del rapporto con i fornitori. Abbiamo due dipendenti e un’organizzazione di agenti che coprono tutto il territorio nazionale e da qualche tempo anche il vending all’estero. Tutte le altre attività sono terziarizzate. Abbiamo aumentato i nostri spazi in magazzino con oltre 2000 mq di area coperta e condizionata più una cella frigorifera per i prodotti freschi come lo yogurt. Nel 2022 abbiamo fatturato oltre € 8 milioni, superando di gran lunga il fatturato del 2019. L’auspicio è di proseguire questo trend di crescita e le sensazioni in questo senso sono positive.
Non vi piace essere definiti una rivendita. Perché?
Il nostro è un lavoro di ricerca e selezione. Non abbiamo mai cercato marchi conosciuti, ma partiamo dalla valutazione della qualità intrinseca dei prodotti, delle loro caratteristiche e dal fabbisogno dei consumatori. Ogni prodotto che introduciamo sul mercato non ha storia e non ha fatturato. La nostra è sempre una scommessa alcuni anni abbiamo deciso di sviluppare una strategia di nostra marca, una scelta che è importante ma che ci re sponsabilizza ancora di più. Per questo pensiamo di svol gere un mestiere diverso. Le rivendite sono i nostri clienti quando riconoscono la validità della nostra offerta.
La vostra dispensa è ben organizzata: lo scaffale del dolce, quello del salato, i piatti pronti, i funzionali, i superfood e, di grande tendenza oggi, i proteici. Quali sono i top sellers di ognuno?
Individuare i momenti di consumo e le svariate richieste che il vending deve soddisfare è alla base della nostra ricerca. I prodotti della linea dolce sono senz’altro quelli che hanno un maggior consumo, e il waffle YOOHOO ha rappresentato una vera e propria novità in assoluto. Ancora oggi non replicato da alcun'altra azienda
Ma negli ultimi anni abbiamo constatato come l’offerta avesse bisogno di un innalzamento qualitativo e per questo abbiamo creato la selezione dei prodotti artigianali, prodotti che alla base hanno materie prime più qualitative e processi produttivi più lenti.
Gli snack salati sono sempre più richiesti e in questo senso siamo stati fra gli artefici dello sviluppo di prodotti non conosciuti nel mercato italiano, come prodotti panificati con i semi di girasole, che nel giro di qualche anno sono diventati un best seller assoluto.
Oggi però le nuove tendenze sono verso i prodotti proteici, sostitutivi nelle diete delle proteine della carne, e tutti i free from, come i prodotti senza glutine, senza zuccheri e senza lattosio. In questa direzione va lo sviluppo delle barrette in particolare, sia di frutta secca che di cereali senza glutine.
Quanto ha contato nella vostra crescita l’incontro con la spagnola Grefusa?
L’azienda Grefusa non era presente sul mercato italiano e i suoi prodotti completamente sconosciuti. Dalla collaborazione con loro siamo riusciti a sviluppare degli articoli adatti al nostro mercato e perciò siamo diventati il numero uno dei loro clienti esteri. Grefusa è importante per noi e noi lo siamo per Grefusa.
Siete nati col Vending, ma oggi vi rivolgete anche ad altri canali, utilizzando soprattutto il vostro e-shop. Come mai questo ampliamento?
Il Vending è il nostro canale di vendita privilegiato. La scelta di ogni nuovo prodotto passa dal potenziale di sviluppo che ci può dare la distribuzione automatica. La vendita nell’horeca è consequenziale in quanto prodotti di impulso. Abbiamo sviluppato anche degli espositore da banco adatti alle esigenze dei bar. Oggi abbiamo opportunità anche in altri canali, ma non intendiamo snaturare la nostra attività. Il vending rimane il nostro primo mercato di riferimento e di sviluppo.
Il Vending è fatto soprattutto di piccole e medie gestioni. Sono loro il vostro target principale e perché?
Il nostro obiettivo è quello di fornire tutti i gestori, dai più grandi ai più piccoli, cercando di dare ad ognuno la massima attenzione possibile. Per noi è fondamentale in questo senso la presenza e l’assistenza dei nostri agenti senza i quali cadrebbe l’efficacia della nostra offerta.
Accompagnate i gestori ormai da 15 anni. Secondo voi, come e cosa è cambiato nel mondo del Vending?
Il mondo del vending sta cambiando perché cambiano le abitudini del consumatore. La pandemia ha avuto un effetto molto importante in questo senso. Molte regole del gioco sono mutate e le strutture che hanno saputo interpretarle in ogni singolo ambito sono quelle che per prime sono ripartite. L’impressione netta è che il presidio del territorio e la forza del servizio siano tornati ad essere gli elementi vincenti. Un ritorno alle origini e una nuova scommessa da vincere.
Avete in cantiere nuovi prodotti?
Abbiamo un cantiere sempre aperto…il consumatore cambia, il vending cambia e noi dobbiamo sempre essere pronti ad intercettare questi mutamenti Crediamo che il vending sarà utilizzato sempre di più dai consumatori non solo per i break della giornata, ma anche nei momenti della pausa per i pasti principali. In questo senso ci saranno nuove opportunità.
Un’ultima domanda: a quali obiettivi puntate per i prossimi 15 anni?
La nostra evoluzione passa dal miglioramento del servizio e da scelte di prodotti sempre adatti Contiamo di rappresentare per i gestori un riferimento nei loro acquisti e di essere per la produzione un partner molto importante per lo sviluppo dei prodotti per il canale. Il lavoro non è finito.
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