VENEZIA PORTO VERDE Iniziative ambientali per il Porto di Venezia
AutoritĂ Portuale di Venezia
a cura della Direzione Tecnica - Area Ambiente Venezia, gennaio 2010
Sommario
PREMESSA DI PAOLO COSTA
MOTO ONDOSO E VIBRAZIONI
1
STUDI E RILEVAZIONI COMMISSIONATI DALL'AUTORITÀ' PORTUALE SUGLI EFFETTI ÌDRODINAMICI DEL TRANSITO DELLE NAVI DA CROCIERA IN BACINO S.MARCO E CANALE DELLA GIUDECCA 5
1.1
La prima campagna di misure. (Protecno 2000) - moto ondoso generato da navi in Giardini - San Marco - Giudecca 5 La seconda campagna di misure. (Protecno 2003) - moto ondoso generato dalle grandi navi nei rii 5 Studio relativo alla sicurezza della navigazione delle navi passeggeri nei canali marittimi del centro storico di Venezia (Aprile 2004) 6 Studio relativo alle vibrazioni indotte dal traffico marittimo nel canale della giudecca sul fabbricato storico della sede APV ( Panchetti - Modena - luglio 2006 ) 7 Studio del moto ondoso mediante misure stereometriche - Protecno 2008... .. 7
1.2 1.3 1.4 1.5
QUALITÀ' DELL'ARIA - RUMORE
2 2.1 2.2 2.3 3
INQUINAMENTO ATMOSFERICO: STUDIO DELL'INFLUENZA DEL TRAFFICO NAVALE PASSEGGERI SULLA QUALITÀ DELL'ARIA PER LA CITTÀ DI VENEZIA 9 Università' Ca' Foscari Venezia, ISAC-CNR, IDPA-CNR campagna di indagine 2007 9 Inquinamento atmosferico: studio dell'influenza del traffico navale passeggeri sulla qualità dell'aria per la città di Venezia ISAC-CNR, IDPA-CNR campagna di indagine 2008 11 Inquinamento atmosferico: studio dell'influenza del traffico navale passeggeri sulla qualità dell'aria per la città di Venezia ISAC-CNR, IDPA-CNR campagna di indagine 2009 12 CARATTERIZZAZIONE ACUSTICA DELL'ATTIVITÀ' PORTUALE -PROGETTO ECO.PORT (cod.41) 14
PIANO ENERGETICO E PROTOCOLLO DI KYOTO
4
STUDI RELATIVI ALL'IMPLEMENTAZIONE DI NUOVE TECNOLOGIE PER RISPARMIO ENERGETICO
16
4.1 4.2 4.3 4.4 4.5
Piano Energetico Del Porto Di Venezia Progetto Cold Ironing Fotovoltaico Impianto di illuminazione del Porto di Venezia Impianto Pilota per Centrale Elettrica ad alghe
16 17 19 21 21
CARATTERIZZAZIONI AMBIENTALI E BONIFICHE
5
PIANI DI CARATTERIZZAZIONE E BONIFICHE IN CORSO DI ESECUZIONE NELLE AREE DI COMPETENZA DELL'AUTORITĂ€' PORTUALE DI VENEZIA
5.1 5.2 5.3 5.4
Piano di Caratterizzazione dell'area Ex Alumix 22 Piano di Caratterizzazione di Via dell'Elettronica 22 Bonifica dell'area interessata dal progetto di ampliamento del Parco ferroviario di Marghera 23 Bonifica dell'area interessata dal progetto di realizzazione punti di ormeggio presso la Darsena del Canale Ovest 23 Bonifica dell'area ex RFI di Venezia 23 Bonifica dell'area ex VIT di Venezia 24 Marginamenti come Messa in Sicurezza per la Laguna di Venezia 24
5.5 5.6 5.7
22
GESTIONE DEI SEDIMENTI - DRAGAGGI
6
CARATTERIZZAZIONE E BONIFICA DEI SEDIMENTI CONTAMINATI ED ACCORDO MORANZANI
6.1
Piano di Caratterizzazione dei sedimenti dei Canali Malamocco - Marghera Bacini Evoluzione e Canali Interni 25 Scavo dei canali portuali di grande navigazione sino alla quota intermedia di -11 m 25 Dragaggio Canale Ovest e Sud 26 Bio2remediation 27 L'Accordo Moranzani... ..27
6.2 6.3 6.4 6.5
25
GESTIONE DELLE ACQUE METEORICHE
7
SISTEMI DI RACCOLTA E TRATTAMENTO ACQUE DI PRIMA PIOGGIA
28
7.1 7.2
Sistema di raccolta acque meteoriche del porto commerciale di Marghera II trattamento delle acque di prima pioggia a Marittima - Stormwaterfilter
28 28
RIFIUTI DA NAVE
GESTIONE DEI RIFIUTI DA NAVE
...27
CERTIFICAZIONE
CERTIFICAZIONE AMBIENTALE ISO 14001...
... 31
INTRODUZIONE DI PAOLO COSTA
La prospettiva di metter mano a un riordino infrastrutturale e organizzativo dell'attività dentro il porto di Venezia al fine di aumentarne la competitivita su scala regionale, nazionale e globale è occasione da non perdere per aumentare la compatibilita ambientale. La definizione di una strategia di "porto verde" costituisce pertanto uno degli obiettivi primari per il Porto di Venezia acquisibile tramite il perseguimento di più linee di lavoro: quella della efficienza energetica dell'attività dentro porto, che utilizzi ogni possibilità di generazione e/o stoccaggio energetico proveniente da fonti alternative ai combustibili fossili; quella che migliora la raccolta e il riciclo delle acque meteoriche e dei rifiuti a bordo; quella che punta a "emissioni zero" dentro il porto da raggiungere a partire dalla sostituzione della energia autoprodotta dalle navi passeggeri all'attracco in Marittima con energia loro fornita da terra, andando così oltre il pur meritevole accordo "blu flag" già raggiunto; e infine quella di garantire alle attività portuali piena operatività e prospettive di sviluppo senza danneggiare il delicato ecosistema lagunare. Un programma ambizioso che si ispira alla consapevolezza acquisita dall'Autorità Portuale di Venezia di monitorare le esternalità ambientali generate dalle attività portuali e minimizzarne l'impatto sul territorio. L'impegno per il conseguimento di uno sviluppo portuale sostenibile, concretizzatosi in azioni già in corso e in programmi ambientali ambiziosi in fase di ultimazione o già programmati, non si esaurisce nell'adozione di buone pratiche di contenimento degli impatti ambientali, ma sempre più frequentemente si incarna in progetti concreti volti ad ottimizzare l'uso delle risorse e, al contempo a dar corso a nuove attività economicamente redditizie. Gli studi sul moto ondoso, il sistema Hydra, la caratterizzazione acustica del Porto di Venezia sono in questo senso azioni concrete tese a rendere compatibile le attività di una realtà, quella portuale, tutt'altro che avulsa dal tessuto economico e sociale della città. Ma lo sviluppo sostenibile delle attività portuali si concretizza anche in politiche attive volte all'armonizzazione dello sviluppo delle attività portuali in linea con le politiche ambientali ed energetiche più avanzate in ambito europeo ed internazionale. L'Autorità Portuale di Venezia infatti, oltre a predisporre lo sviluppo di parchi fotovoltaici, ha raggiunto anche un accordo con ENEL per l'avvio del progetto di "cold ironing" e provvedere alla realizzazione della prima centrale elettrica italiana a Biomasse funzionante tramite l'utilizzo di alghe autoctone in grado di produrre 52 MW di energia elettrica a impatto zero con il primario obiettivo di garantire l'autosufficienza energetica del porto di Venezia. Una strategia di porto verde quindi che ispira in toto la prospettiva di sviluppo di attività portuali pienamente operative e aperte 24 ore su 24, sette giorni su sette. È innegabile infatti che uno dei capitoli più consistenti - tanto per l'impegno finanziario profuso quanto per la salute dell'ambiente lagunare - riguarda in assoluto la bonifica dei sedimenti inquinati dalle attività industriali di Porto Marghera resa possibile in gran parte dal mantenimento delle profondità originariamente previste per i canali lagunari in conformità al PRP del 1965 con l'obiettivo di recuperare i volumi di traffico marittimo e determinare una crescita delle attività portuali e logistiche senza per questo
compromettere l'equilibrio ambientale. Una attività che consente di portare in superficie ed allontanare dall'ecosistema lagunare fanghi altamente inquinati e pericolosi per fauna e flora e, al contempo, garantisce l'invarianza dei livelli di marea. Il mantenimento delle profondità originariamente previste per i canali lagunari infatti non incide in alcun modo sui volumi di interscambio mare-laguna, e quindi sul fenomeno dell'acqua alta, che sono al contrario determinati dall'ampiezza delle bocche di porto una delle quali è stata peraltro leggermente ridotta proprio grazie alla realizzazione del sistema MoSE. In assenza delle operazioni di mantenimento delle profondità originariamente previste per i canali lagunari, alcuni dei programmi di recupero e bonifica ambientale messi in atto dall'Autorità Portuale di Venezia - l'ampliamento dell'Isola delle Tresse per lo stoccaggio di 3 milioni di metri cubi di materiali, il progetto Moranzani e le azioni di decontaminazione dei fanghi inquinati (il progetto "Rised e il progetto "BiO2Remediation") - non avrebbero avuto luogo. Se a questo si aggiunge il riavvio della procedura per l'estromissione extra-lagunare del terminal petrolifero, si può affermare che la realizzazione di un "Porto Verde" costituisce, di per sé, una soluzione doppiamente vincente: per l'ambiente lagunare e per lo sviluppo economico delle attività portuali.
1
1.1
STUDI E RILEVAZIONI COMMISSIONATI DALL'AUTORITÀ' PORTUALE SUGLI EFFETTI ÌDRODINAMICI DEL TRANSITO DELLE NAVI DA CROCIERA IN BACINO S. MARCO E CANALE DELLA GIUDECCA La prima campagna di misure. (Protecno 2000) - moto ondoso generato da navi in Giardini - San Marco - Giudecca
Le misure, svolte nel mese di giugno 1999 in concomitanza degli arrivi e delle partenze delle navi di maggiore dislocamento, sono consistite nel rilievo del moto ondoso della superficie libera dell'acqua contigua al marginamento in due punti ritenuti rappresentativi: uno in Bacino San Marco ai Giardini, vicino alla rotta seguita dalle navi; il secondo sul Canale della Giudecca, di fronte alla sede dell'Autorità Portuale. In totale sono stati registrati 22 passaggi di navi. Il risultato più evidente delle prove è stato che le onde provocate dalle grosse navi sono assolutamente indistinguibili dal "rumore di fondo" delle onde presente nell'acqua. Al contrario, si è potuto vedere chiaramente come dal rumore di fondo emergessero le onde provocate dal passaggio di natanti di minore dislocamento, come alcuni mezzi ACTV, quella della polizia e alcuni adibiti al trasporto di merci. La conclusione cui portano le misure eseguite è che le grandi navi non modificano in modo apprezzabile il moto ondoso di per sé rilevante che attualmente è presente negli specchi d'acqua esaminati, per cui non vi è alcun maggior pericolo per la stabilità delle fondamenta adiacenti. Le misure hanno rivelato un altro fenomeno, per altro atteso: al passaggio della nave di grande tonnellaggio si verifica un abbassamento del pelo libero che, in dipendenza delle caratteristiche del passaggio, si è mostrato variare da alcuni centimetri a 18 centimetri. D'altra parte, la variazione percentuale della sezione del canale per effetto dì tale abbassamento è di qualche unità percentuale, e perciò i suoi effetti sulle velocità della corrente, sono da ritenersi trascurabili.
1.2
La seconda campagna di misure. (Protecno 2003) - moto ondoso generato dalle grandi navi nei rii
Lo studio si proponeva di stimare le caratteristiche del moto ondoso generato dalle navi traghetto e da crociera in transito nel canale della Giudecca e nel canale dì S. Marco, valutando gli effetti che si propagano lungo i canali minori ad essi afferenti. Il fenomeno è stato analizzato: in via teorica, derivata da metodi teorico-empirici reperiti in letteratura; in via sperimentale, attraverso una campagna di misure dirette condotta nel periodo dal 31 agosto all'11 novembre 2002, all'interno dei tre canali minori Rio del Ponte Piccolo, Rio della Fornasa e Rio di S.Martino, afferenti, i primi due al Canale della Giudecca, l'ultimo al Bacino di S, Marco. Si sono effettuate tre misure per le principali tipologie di natante. In condizioni di alta e bassa marea ed in condizioni intermedie, ovvero in situazione di maggior dinamicità della corrente di marea. Tutte le misure eseguite hanno mostrato che il bacino di San Marco e il canale della Giudecca sono sede di un sensibile moto ondoso generato dai numerosi natanti dì ogni genere che li percorrono. Il moto ondoso generato dal passaggio delle navi di grande tonnellaggio si e rivelato molto contenuto, tale da non poter essere distinto dal resto del moto ondoso. Gli effetti di tale agitazione sulle opere di conterminazione di recente
realizzazione e costituite da muri in c.a. fondati su pali, appaiono del tutto trascurabili. Il passaggio della carena di queste navi comporta un abbassamento medio della superficie libera nei canali di transito che non comporta effetti apprezzabili vicino alle rive. Da una prima analisi delle misure sperimentali si è osservato che l'abbassamento del pelo libero registrato nello studio precedente, lungo le sponde del Canale della Giudecca e del Bacino S. Marco, è con buona approssimazione confrontabile a quello restituito dalle misure all'interno dei canali minori limitrofi. L'abbassamento di livello, una volta arrivato alla sezione iniziale dei canali minori, genera un'onda negativa che si propaga lungo i canali stessi, provocando un abbassamento del pelo libero e un incremento della velocità della corrente. Le variazioni dì livello sono sempre minori di 20 cm e di difficile percezione diretta. Le variazioni di velocità sono anch'esse contenute in limiti tali da essere confrontabili con le normali velocità di marea e da non provocare pericoli per i marginamenti o erosioni del fondo; esse possono essere percepite soltanto a bordo di una piccola barca a remi e possono comportare spostamenti visibili del materiale galleggiante presente nel canale. Per quanto riguarda gli incrementi di velocità, si sono registrati valori compresi tra 3 cm/s e 50 cm/s. I maggiori incrementi (50 cm/s e 45 em/s) si manifestano durante il passaggio di una delle navi di maggior stazza ed in condizioni di bassa marea,
1.3
Studio relativo alla sicurezza della navigazione delle navi passeggeri nei canali marittimi del centro storico di Venezia (Aprile 2004)
Lo studio è stato ordinato dall'Autorità Portuale di Venezia nel gennaio 2004 alla S.p.l.i.n.e s.c.r.l. e consiste in: - analisi sulla sicurezza della navigazione nei canali marittimi del centro storico condotta sia con riferimento agli aspetti teorici del comportamento detta nave in situazioni di navigazione in acque limitate sia con riferimento a simulazioni effettuate presso il simulatore della società Transas a Portsmouth con le quali è stato verificato il comportamento di 3 navi tipo (traghetto, nave da crociera media, nave da crociera grande) per l'ingresso/uscita Lido/Marittima anche in condizioni meteomarine avverse; - studio del comportamento delle navi in seguito a possibili avarie o atti volontari in bacino di S. Marco. Tutte le simulazioni effettuate hanno dato esito positivo ed hanno evidenziato l'importanza di un corretto utilizzo della strumentazione esistente nelle moderne navi da crociera per raggiungere standard di sicurezza sempre più elevati. Lo studio sul comportamento delle navi in seguito a possibili avarie o atti volontari ha permesso di individuare, nell'area di S. Marco, in riva degli Schiavoni e in riva Sette Martiri, le distanze dalla banchina dei punti di impatto in caso di avaria in funzione della tipologia della nave e della sua velocità. I risultati ottenuti per l'area di S. Marco hanno evidenziato, anche nelle condizioni estreme considerate, che le distanze minime dalla banchina dei punti di impatto sono variabili (per le navi più piccole) dai 60 ai 100 m.
1.4
Studio relativo alle vibrazioni indotte dal traffico marittimo nel canale della Giudecca sul fabbricato storico della sede dell'Autorità Portuale di Venezia (Panchetti - Modena - luglio 2006 ).
Obiettivo: indagine sulle vibrazioni indotte dal traffico marittimo e determinazione degli effetti sulle strutture storiche di Venezia. Campagna di indagine: 30 luglio 2006 attraverso una serie di rilievi sperimentali (accelerometri) con modalità di prova standardizzate da normative e misurazioni delle vibrazioni alla base, in prossimità delle fondazioni e ai livelli più alti della struttura dell'edificio dell'Autorità Portuale di Venezia - Zattere. L'indagine è stata condotta in assenza di traffico, passaggio di navi da crociera e traffico vario (traghetti, taxi, etc), vibrazioni indotte da calpestio. Conclusioni "Sulla base dei dati è possibile concludere che gli eventi rilevati non inducono vibrazioni di entità tale da provocare danni alle strutture e disturbo alle persone che occupano l'edificio".
1.5
Studio del moto ondoso mediante misure stereometriche - Protecno 2008
Per comprendere in modo più dettagliato gli effetti del traffico navale sul moto ondoso, l'Autorità Portuale di Venezia ha deciso di approfondire gli studi effettuati in passato, utilizzando tecniche innovative, sviluppate negli ultimi anni dalla ricerca scientifica. Obiettivo dello studio è stato quello di integrare i risultati già ottenuti in precedenza, determinando, mediante una tecnica definita "stereo-fotogrammetrica", non solo l'ampiezza dell'onda, ma anche la sua direzione di propagazione, ottenendo così la distribuzione spazio-temporale del moto ondoso, a partire dalle navi che lo generano fino alla linea di riva. La tecnologia adottata, utilizza un sistema di visione stereoscopico costituito da due telecamere digitali, installate in posizioni vicine tra loro, che inquadrano la stessa porzione di superficie di mare. Tra i risultati dell'indagine sono state anche prodotte alcune mappe tridimensionali, rappresentati l'evoluzione della superficie dell'acqua nel tempo legata transito dei natanti. Viene sostanzialmente confermato, anche in questo caso, quanto emerso nel corso degli studi precedenti. Le misure eseguite e le riprese effettuate hanno evidenziato che il moto ondoso nel canale della Giudecca è caratterizzato da onde di breve periodo, con altezze massime fino a 1 m. Le navi ed i traghetti non concorrono a tale moto, principalmente invece dovuto alle imbarcazioni, pubbliche e private, di piccola stazza e veloci, che certamente transitano ad una velocità molto più elevata rispetto a quella delle grandi navi. Dalle analisi eseguite è emerso che l'effetto principale del passaggio delle navi e dei traghetti attraverso il canale della Giudecca è quello di generare un abbassamento del piano medio dell'acqua che dalla chiglia della nave si propaga verso le sponde del canale.
In generale questo abbassamento dipende da: 1. rapporto tra la sezione corrente della nave e la sezione e liquida del canale; 2. velocità della nave; 3. profondità del canale. Considerato che, sia dall'analisi teorica che da quella sperimentale, l'abbassamento del piano medio dell'acqua risulta correlato al quadrato della velocità della nave si ritiene che: debba essere rigorosamente verificato il rispetto dei limiti di velocità esistenti; debba essere studiata con la Capitaneria di Porto la possibilità e l'opportunità di una riduzione ulteriore dei limiti stessi.
1300 200
400
€00
800
1000
120D
1400
1000
Immagini registrate al passaggio della nave
Times series dell'elevazione della superficie dell'acqua
200
4CO
600
800
1000
1200
HDD
1800
INQUINAMENTO ATMOSFERICO: STUDIO DELL'INFLUENZA DEL TRAFFICO NAVALE PASSEGGERI SULLA QUALITÀ DELL'ARIA PER LA CITTÀ DI VENEZIA
2.1
Università' Ca' Foscari Venezia, ISAC-CNR, IDPA-CNR campagna di indagine 2007
Nel mese di Gennaio 2007 sono stati presentati al pubblico i dati relativi agli esiti dello studio ARPAV sulle emissioni del traffico marittimo internazionale in atmosfera rispetto alle altre fonti emissive (impianti energetici, industrie, il traffico su gomma e acqueo) in grado di incidere sostanzialmente sulla qualità dell'aria a livello provinciale. L'opinione pubblica è stata particolarmente colpita dai dati forniti relativamente all'incidenza che il Porto di Venezia avrebbe sulla qualità dell'aria per la quantità di polveri sottili emesse dalle grandi navi. Considerati gli esiti dello studio ARPAV e la rilevanza dell'argomento in oggetto, la Capitaneria di Porto e l'Autorità Portuale di Venezia si sono fatto promotori dell'Accordo volontario "Venice Blue Flag", siglato in data 27/04/2007 per la regolamentazione di: qualità di carburanti (zolfo < 2,5%) da utilizzare nel porto di Venezia (con relativa attività di vigilanza della Capitaneria di Porto di Venezia - archivio fotografico e analisi dei bunker con laboratorio dogana); i '. ,. buona gestione ambientale delle macchine durante le fasi di manovra e di accosto, per limitare le emissioni di Ossidi di azoto. L'Autorità Portuale di Venezia, nell'accordo volontario, si è impegnata a realizzare uno studio per il monitoraggio della qualità atmosferica nel centro storico in relazione alla presenza delle navi per la stagione crocieristica 2007. L'elevato impegno tecnico-scientifico e la sensibilità dell'opinione pubblica verso questo problema hanno richiesto la messa in azione di un gruppo interdisciplinare con il coinvolgimento del Dipartimento di Scienze Ambientali dell'Università Cà Foscari Venezia, dell'Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali -- CNR di Venezia, dell' Istituto Scienze dell'Atmosfera e del Clima - CNR di Bologna. Il costo per tali attività è stato di 282.000 €.
Risultati I risultati dello studio effettuato, sintetizzati nella Tabella di seguito riportata, si riferiscono al contributo diretto delle immissioni dei vari inquinanti dovuti al traffico navale passeggeri della Stazione Marittima di Venezia nel periodo estivo. I contributo diretto delle grandi navi alle polveri sottili è stimato essere compreso fra il 2% e 8% in transito, e il 14%-15% in stazionamento. A cui si aggiunge il 10% per gli IPA e 15% per anidride solforosa. L'effetto diretto è stato stimato quando la direzione del vento è tale che il sito di misura si trova sottovento alla fonte emissiva, per cui risulta essere il contributo massimo. Contributo diretto
PM10
IPA
nel periodo estivo
PM2.5
Frazione gassosa
Transito navi
2% - 8 %
S02
Dalla Direzione Stazione Marittima a
14% - 15%
10%
15%
Sacca San Biagio Dalle telemisure con tecniche remote si sono ricavate le stime delle emissioni di gas (NO2 e SO2) dovute al traffico delle grandi navi (> 40.000 tonnellate); tali contributi risultano pari a circa il 30% del traffico totale nel Canale della Giudecca. Questo valore risulta essere di estremo interesse poiché l'emissione delle grandi e medie navi può essere ulteriormente ridotta, utilizzando un combustibile BTZ per ridurre le emissioni di SO2 o applicando la migliore tecnologia nei processi di combustione per ridurre le emissioni di NO2.
io
2.2
Inquinamento atmosferico: studio dell'influenza del traffico navale passeggeri sulla qualità dell'aria per la città di Venezia ISAC-CNR, IDPA-CNR campagna di indagine 2008
Nel 2008 è stata rinnovata la sigla dell'accordo volontario Venice Blue Flag che prevede un'ulteriore riduzione del contenuto di zolfo nei carburanti utilizzati dalle navi nel porto crocieristico (max 2 %), con relativa vigilanza della Capitaneria di porto di Venezia. L'Autorità Portuale di Venezia, nell'accordo volontario, si è impegnata a reperire i fondi per mettere in atto il monitoraggio per il 2008-2009 della qualità atmosferica nel centro storico, in relazione agli effetti del Venice Blue Flag. Anche in questa campagna di indagine, come nel corso del 2007, si è fatto ricorso alle più avanzate metodologie e tecniche di determinazione analitica allo scopo di valutare l'influenza del traffico navale passeggeri sulla qualità dell'aria per la città di Venezia. Vista l'attività di ricerca svolta in questo campo, l'Autorità Portuale è stata chiamata a far parte del tavolo tecnico relativo all'inquinamento atmosferico nell'ambito della città di Venezia. Nel mese di marzo 2009 è stata consegnata, da parte del gruppo, la relazione finale relativa a "Misurazioni del PM10, del PM2.5 e di gas nell'area portuale della Laguna di Venezia" condotta nel corso del 2008 dal CNR- Istituto Dinamiche Processi Ambientali per conto dell'Autorità Portuale di Venezia. Lo studio aveva lo scopo primario di verificare l'efficacia della sottoscrizione dell'Accordo Venice Blue Flag 2008, in relazione all'utilizzo di carburanti a basso tenore di zolfo da parte delle compagnie firmatarie. Il costo per la campagna di indagine del 2008 è stato di 65.000 €.
11
L'indagine, condotta nel periodo compreso tra settembre e novembre 2008, evidenzia quanto segue: è confermato anche dalla misure indirette di gas (SO2) (remote sensing) che alcune delle grandi o medie navi utilizzano combustibili a basso tenore di Zolfo; la quantità in massa dovuta alle emissioni delle grandi e medie navi nel canale della Giudecca corrisponde ad 1/4 sul totale delle emissioni di SO2 e a circa 1/3 per quelle di NO2; il contributo diretto del traffico navale sul PM-|0 è essenzialmente analogo a quello sul PM2.5; nel periodo di misurazione, nella stazione di San Marco - Capitaneria di porto, il contributo delle emissioni della navi al PMio e PM2.5 è risultato pari a circa 1%. È stato possibile inoltre evidenziare che l'efficacia del Venice Blue Flag 2008 è misurabile nella diminuzione della quantità di massa giornaliera che, da 236 Kg di SO2 e 327 Kg di NO2 della campagna 2007, si riduce ai 186 Kg di SO 2 e 320 Kg di NO2 della campagna 2008. • • La condivisione di tali evidenze analitiche con il Tavolo di Coordinamento Tecnico, che vede la partecipazione del Comune di Venezia, ARPAV, Autorità Portuale di Venezia, Ente Zona, Università di Venezia e Consorzio Venezia Ricerche, ha permesso la verifica congiunta dei risultati e la relativa approvazione lo scorso 16 luglio 2009.
2.3
Inquinamento atmosferico: studio dell'influenza del traffico navale passeggeri sulla qualità dell'aria per la città di Venezia ISAC-CNR, IDPA-CNR campagna di indagine 2009
Anche nel 2009 si è deciso di affidare al gruppo di lavoro costituito da Università Ca' Foscari e CNR la campagna di indagine. Tale indagine è stata basata anche sui risultati ottenuti nel corso delle precedenti campagne (2007 e 2008). In particolare sono previsti rilevamenti da effettuarsi in due stazioni del territorio urbano di Venezia per la determinazione in continuo delle particene fini (PM2,5), per la determinazione di idrocarburi policiclici aromatici in fase "gassosa" e "particolata" e, infine, di gas (NO2, SO2) come di seguito indicato: 1) presso la stazione "Isola di San Biagio" sono state effettuate due campagne di misure della durata indicativa di circa tre settimane ciascuna. Sono state determinate le concentrazioni di Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) nella frazione "gassosa" e "particolata" dell'aerosol atmosferico nel periodo agosto-settembre. Per tali determinazioni sono stati posizionati due campionatori per fornire indicazioni sul contributo derivante dall'attività di navigazione lungo il Canale della Giudecca e quello dovuto alle attività di navigazione, manovra e sosta nella stazione Marittima. Sempre nell'ambito di tale stazione sono state eseguite le seguenti attività: v' posizionamento di una stazione meteorologica per la determinazione delle componenti direzionali del vento, per l'acquisizione dati di temperatura e dell'umidità relativa; posizionamento di un campionatore di PM2|5 in tempo reale; 12
s installazione di una telecamera per visualizzare i passaggi delle singole navi in modo da integrare il database dell'Autorità Portuale con le immagini acquisite e sincronizzate con il dato di concentrazione. 2) Presso la banchina di Santa Marta sono stati rilevati in continuo i gas presenti (NO2, SO2) mediante un rivelatore DOAS (Differential Optical Absorption Spectroscopy) durante la stagione crocieristica. I dati così ottenuti nelle due stazioni saranno elaborati considerando la circolazione delle navi e i parametri meteorologici (piovosità, temperatura, intensità e direzione del vento) seguendo lo schema delle precedenti ricerche (2007-2008) al fine di permettere un confronto con i risultati già ottenuti. Le attività sono attualmente in corso di validazione.
13
CARATTERIZZAZIONE ACUSTICA DELL'ATTIVITÀ' PORTUALE -PROGETTO ECO.PORT(cod.41).
Il progetto Eco.Port (cod.41), inserito nel Nuovo Programma di Prossimità Adriatico Interreg-Cards/Phare, è stato condotto congiuntamente all'Autorità Portuale di Rijeka (Croazia) e in collaborazione con l'Università degli Studi di Padova (Dipartimento di Fisica Tecnica). Il budget totale di progetto è stato di € 260.000,00 (di cui € 205.000 a favore di APV), finanziato con fondi INTERREG/CARDS-FARE, co-finanziato al 15% da dall'Autorità Portuale di Venezia. Lo studio, concluso il 4 giugno 2008, ha condotto alla conoscenza e comprensione dell'inquinamento acustico prodotto dalle grandi navi (ferry, navi da crociera e imbarcazioni fluviali) sia durante il transito nel canale della Giudecca sia durante le fasi d'ormeggio nel Porto Commerciale sezione di Marittima. Per la prima volta a livello nazionale è stato condotto uno studio ottenendo la potenza sonora (energia acustica) della grandi navi. Attraverso il progetto Eco.Port è stato possibile ottenere risultati che potrebbero avere un forte potenziale per l'elaborazione del decreto attuativo per le infrastrutture portuali che dovrà essere predisposto sulla base di precisi elementi di calcolo, modalità di misurazione e soprattutto dovrà stabilire le fasce di pertinenza (di rispetto) delle infrastrutture portuali. Inoltre gli stessi dati potranno trovar utilizzo negli strumenti di previsione acustica per i porti italiani e comunitari. Ad oggi, la necessità di un approccio sistematico al problema del rumore nelle aree portuali è particolarmente pressante soprattutto alla luce del fatto che la Legge Quadro in tema di inquinamento acustico (L.447/95), che pur prevede specifici decreti attuativi per la regolamentazione della rumorosità prodotta da strade, ferrovie e aeroporti, non regolamenta ancora le attività portuali. Lo studio ha quindi portato alla caratterizzazione e descrizione del rumore portuale ottenendo i seguenti risultati: a) messa a punto di una tecnica di caratterizzazione acustica di sorgenti sonore costituite da navi in transito e all'ormeggio; b) elaborazione di una tecnica di modellizzazione a calcolatore delle tipiche situazioni oggetto di studio (transito e ormeggio). In particolare, si è costruito a calcolatore il modello non solo delle aree portuali ma dell'intera città di Venezia, così come dell'isola della Giudecca. Si è potuto constatare che relativamente al transito, lo studio ha evidenziato l'assenza di problemi dovuti al passaggio delle navi nel canale della Giudecca. I risultati della caratterizzazione e modellizzazione acustica potranno altresì essere riscontrati ed affinati, con riguardo alla evoluzione temporale delle specifiche situazioni analizzate, sia mediante monitoraggi in continuo sia mediante mirati rilievi strumentali in corrispondenza di selezionati punti significativi. L'insieme delle attività tecniche sopra descritte potranno, inoltre, essere utilizzate ai fini della corretta pianificazione delle trasformazioni delle aree portuali, con particolare riferimento alle ricadute acustiche delle stesse. Si evidenzia che in data 20 giugno 2008 il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del 14
Territorio e del Mare - Direzione IV: Inquinamento Acustico, Elettromagnetico e da Radiazioni Ionizzanti- ha richiesto la documentazione prodotta dal Progetto a chiara manifestazione di interesse. Infine, il 14 novembre 2008 con prot. APV n. 14448, sono stati trasmessi ad ARPAV i dati acustici del Porto di Venezia sottolineando le condizioni per l'utilizzo, la diffusione e la pubblicazione degli stessi dati. I risultati dello studio sono stati utili ad ARPAV per l'aggiornamento e adeguamento della mappa acustica del Comune di Venezia.
15
STUDI RELATIVI ALL'IMPLEMENTAZIONE DI NUOVE TECNOLOGIE PER IL RISPARMIO ENERGETICO
La sostenibilità energetica del Porto di Venezia è fra gli obiettivi del Porto Verde previsti dal Piano Operativo Triennale 2008-2011 dell'Autorità Portuale ed ha come azione cardine la maggiore efficienza dei processi portuali. Una maggiore efficienza energetica consegue un duplice obiettivo: la tutela ambientale secondo il protocollo di Kyoto, EC - "Climate action and renewable energy package"; la riduzione dei costi energetici con la conseguente riduzione dei costi industriali. . L'Autorità Portuale di Venezia è attualmente impegnata in una serie di iniziative per una più efficiente sostenibilità energetica delle attività portuali che riguardano: il piano di riqualificazione del sistema energetico dell'area di pertinenza dell'Autorità Portuale di Venezia, la progettazione di un parco fotovoltaico sui tetti degli edifici portuali e nelle aree portuali, la valutazione della possibilità di attrezzare la Marittima con il sistema Cold Ironing per abbattere l'inquinamento atmosferico e la valutazione dell'utilizzo delle biomasse algali per la produzione di energia e calore.
4.1
Piano Energetico del Porto di Venezia
Tra le azioni per la sostenibilità energetica del Porto di Venezia c'è la riduzione delle emissioni atmosferiche gas-serra in linea con gli impegni presi dall'Italia a livello internazionale attraverso al ratificazione del Protocollo di Kyoto. In tale ottica l'Area Ambiente si è attivata per l'individuazione degli elementi più critici, nell'ambito dei consumi e dell'attuale sistema energetico dell'area portuale, identificando possibili interventi per il miglioramento dell'efficienza e l'impiego di fonti rinnovabili. Tali informazioni saranno raccolte attraverso uno studio coordinato dal Prof. Butera, professore di Fisica Tecnica Ambientale presso il Politecnico di Milano. Lo studio prevede: a) b)
un'analisi dello stato di fatto; l'identificazione delle possibili tipologie di intervento mirate alla riduzione dei consumi di energia primaria e delle emissioni;
e)
la valutazione di prima approssimazione degli effetti degli interventi.
Lo studio descrive una serie di soluzioni mirate all'abbattimento della risparmio energetico attraverso:
e al relativo
sostituzione delle caldaie a gas con caldaie a biocombustibile ; cogenerazione, termico/elettrico a guidare, negli edifici; -
azioni per la riduzione del 20% dei consumi; installazione di impianti fotovoltaici. 16
4.2
Progetto Cold Ironing - Protocollo di Intesa
Secondo la raccomandazione della Commissione Europea dell'8 maggio 2009 sull'uso della shore side electricity per le navi ormeggiate nei porti e considerato che, ai sensi dell'art 2 e. 215 della L. Finanziaria 2008 (L. 244/'07), il Ministero dei trasporti promuove la realizzazione di accordi con le Autorità Portuali e i fornitori di energia elettrica per l'approvvigionamento di elettricità alle navi a prezzi convenzionati e compatibili con le attuali modalità di approvvigionamento in porto, l'Autorità Portuale si è attivata per la realizzazione di uno studio di fattibilità per l'elettrificazione delle banchine dedicate alla crocieristica a Venezia Marittima. Sono state fatte valutazioni circa la possibilità di collaborazione con altre Autorità Portuali (nello specifico Civitavecchia), e soprattutto con ABB ed Enel per la predisposizione di un progetto che porti, per fasi successive, a fornire energia ad alcuni ormeggi della Marittima, risolvendo così il problema dell'inquinamento atmosferico legato all'autoproduzione di energia. . In seguito ad alcune riunioni con ENEL è emersa la necessità di capire quali e quanti ormeggi attrezzare per il cold ironing in funzione del calendario navi, dell'effettiva permanenza e dei possibili abbattimenti degli inquinanti atmosferici. L'Area Ambiente ha pertanto eseguito una dettagliata analisi dei dati relativi al calendario navi 2009 finalizzata a comprendere stagionalità, frequenza e tempi di permanenza delle navi presso i vari ormeggi della Marittima. Dall'analisi dei dati è emerso che, attrezzando quattro ormeggi per la fornitura della corrente elettrica alle navi con il sistema cold ironing, si arriverebbe a coprire il fabbisogno energetico di circa l'80% delle navi attraccate in Marittima; considerando solo le grandi navi (con stazza maggiore di 30.000 ton), tale percentuale supera il 90%. È infatti emerso che, nel corso della stagione 2009, ci sono solo 11 giorni con presenza contemporanea di più di 4 grandi navi ormeggiate in Marittima, mentre in media nell'anno attraccano 3/4 grandi navi contemporaneamente. In seguito a questa analisi, pertanto, risulterebbe necessaria una potenza di circa 80 MW (4 ormeggi da 20 MW di potenza ciascuno). Sempre relativamente alle grandi navi, si è verificato che il 75% circa sosta per 12 ore in banchina, mentre il 25 % staziona circa 32/34 ore (rimanendo 1 giorno e una notte e ripartendo la sera del giorno dopo). Considerando i dati relativi alle emissioni, è stato quindi calcolato che, attrezzando per il cold ironing 4 degli ormeggi della Marittima, ci potrebbe essere più dell'82% di abbattimento delle polveri emesse dalle grandi navi. Sono state poi individuate alcune possibili soluzioni per l'ubicazione della stazione di conversione primaria, sebbene sia ancora da definire da parte di ENEL quali siano effettivamente le potenze disponibili, tenendo conto che si tratterebbe quasi di raddoppiare le potenze attualmente rese disponibili per la città di Venezia. In base al numero di ormeggi da attrezzare si potranno definire in dettaglio i costi per la realizzazione del progetto (stimato in oltre 15.000.000 € per 4 ormeggi), che dovrà tenere conto della scarsità di potenza disponibile erogata per Venezia per far fonte ad esigenze del Porto che potrebbero duplicare le richieste alla rete nazionale. L'APV ed ENEL hanno recentemente sottoscritto un Protocollo di Intesa secondo cui sarà avviato un tavolo di lavoro congiunto per lo sviluppo di una strategia e di un progetto volti a minimizzare gli impatti ambientali del traffico portuale. 17
Obiettivi primari di tale progetto sono quelli di predisporre: -
lo studio e la progettazione di un impianto di elettrificazione delle banchine (cold ironing) destinate alle navi da crociera del Porto di Venezia;
-
uno studio sulla mobilità interna di passeggeri e merci nel porto di Venezia, finalizzato a realizzare un sistema di infrastruttura di ricarica intelligente per i veicoli elettrici destinati al trasporto dei passeggeri e delle merci (con particolare attenzione ai servizi alle persone con mobilità ridotta) e, compatibilmente con le esigenze dei concessionari dell'Autorità Portuale di Venezia, a valutare uno studio per il trasporto sostenibile delle merci all'interno dell'area portuale; lo studio di un sistema di impianti di illuminazione innovativi e ad alta efficienza energetica nelle aree indicate dall'Autorità Portuale di Venezia, da realizzarsi utilizzando le migliori tecnologie, tenendo in considerazione la Legge Regionale 17/2009 della Regione Veneto "Nuove norme per il contenimento dell'inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell'illuminazione per esterni e per la tutela dell'ambiente e dell'attività svolta dagli osservatori astronomici";
ENEL e l'Autorità Portuale di Venezia studieranno, inoltre, le opportunità di realizzazione di un impianto fotovoltaico nelle aree del porto di Venezia, mentre ENEL presterà la propria collaborazione per monitorare i consumi di energia elettrica all'interno del porto di Venezia, al fine di valutarne il potenziale efficientamento energetico. Nell'ambito del Progetto, infine, verrà delineato un piano di comunicazione specifico per diffondere l'iniziativa oggetto del protocollo d'intesa: considerata l'importanza ambientale dei risultati conseguibili, l'impegno sarà anche quello di svolgere, ciascuno negli ambiti e nei settori di propria competenza, un ruolo proattivo per la diffusione delle tecnologie innovative sperimentate e per l'eventuale adeguamento normativo che ne favorisca la diffusione.
SEATTLE, WA Tensione H/6.6KV, 50Hz, 16.25MVA __._^__^^^^_^__^^—^
**
«hi»
18
4.3
Fotovoltaico
Valutazione delle soluzioni tecniche e del percorso amministrativo necessario alla creazione di parchi fotovoltaici nelle aree di pertinenza dell'Autorità Portuale a Venezia, a Porto Marghera, nonché della potenzialità offerta da altre aree della laguna veneziana. Lo studio prevede un approfondimento tecnico-scientifico sulle tecnologie e sul regime normativo degli incentivi di legge e dell' iter autorizzativo, finalizzato ad una progettazione preliminare dal punto di vista tecnico-economico-finanziario, con la comparazione in termini di costo-efficacia tra diverse tipologie di fotovoltaico. Dopo una serie di attività preliminari, è stato consegnato il rapporto relativo allo studio in oggetto: in tale rapporto sono state riportate valutazioni circa le superfici effettivamente disponibili e l'idoneità di strutture/edifici da utilizzare, nonché una stima dei costi per un'eventuale sistemazione delle strutture (tetti degli edifici) che consenta di posizionarvi i pannelli fotovoltaici. Sono state inoltre compiute delle ipotesi riguardanti altre aree della laguna di Venezia. • Sono state quindi fatte valutazioni circa il rapporto costi/benefici sia relativo agli interventi da attuare per rendere idonei gli edifici esistenti (o per il semplice sfruttamento di quelli che sono già idonei), sia relativo all'efficacia o meno di un impianto di questo tipo a Marghera, tenendo in considerazione quelli che dovranno essere i futuri interventi necessari per la manutenzione dei pannelli dovuta alla presenza di polverosità nei terminal operativi di rinfuse.
Autorità Portuale di Venezia Studio preliminare per l'installazione di tecnologie fotovoltaiche
/ Porto commerciale fì Marghera
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UNITAPARAMETRO MISURA MARITTIMA MARCHERÀ TRESSE Superficie utile metri quadri 19.000.00 8.700,00 200.000,00 Potenza in stali ala MWp 2,40 1,00 25.00 Producibilita annua 0,85 MWh 2,20 26,40 Valore investimento milioni € 11,90 4,50 112,50 Ricavi totali 20 anni 28,90 milioni € 11,30 220,00
TRESSE PRIMO LOTTO 12.000,00 1.00 0.85 4.50 8.80
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4.4
Impianto di illuminazione del Porto di Venezia
La recente Legge Regionale 17/2009 della Regione Veneto, "Nuove norme per il contenimento dell'inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell'illuminazione per esterni e per la tutela dell'ambiente e dell'attività svolta dagli osservatori astronomici", ha imposto l'osservanza di stringenti parametri tecnici circa la progettazione dei nuovi impianti di illuminazione pubblica nonché l'adeguamento di quelli esistenti. L'Autorità Portuale di Venezia, nella progettazione illuminotecnica delle aree di propria competenza, ha sempre previsto l'ottemperanza alla Legge anche rispetto alle precedenti disposizioni normative. Oltretutto, come riportato nel Piano Operativo Triennale 2008-2011, l'Autorità prevede tra gli obiettivi primari l'utilizzo efficiente dell'energia in relazione alle esigenze delle diverse utenze portuali ricomprendendo anche l'illuminazione. Proprio in relazione a questo obiettivo è in corso uno specifico studio finalizzato ad individuare la migliore integrazione fra la tecnologia a LEO in grado di garantire gli elevati standard di sicurezza per i lavoratori e i passeggeri, nonché l'ottemperanza alle prescrizioni di security ISPS in ambito portuale.
4.5
Impianto Pilota per Centrale Elettrica ad alghe
Studio di fattibilità e realizzazione di un impianto pilota e successiva progettazione esecutiva per la costruzione di una centrale a biomasse algali. La progettazione sarà relativa ad un impianto industriale in grado di garantire ca 52 Mw di potenza. Le attività sono in capo alla società Enave. L'Autorità Portuale di Venezia è coinvolta per quanto riguarda l'individuazione delle aree e infrastrutturazione necessarie. Sulla base di alcune valutazioni preliminari è stato stabilito di utilizzare parte dell'Isola delle Tresse, localizzata nell'area nord dell'isola stessa. La prima fase (pilota + progetto esecutivo) è stimata in 4.000.000 € in capo alla società Enave.
21
PIANI DI CARATTERIZZAZIONE E BONIFICHE IN CORSO DI ESECUZIONE NELLE AREE DI COMPETENZA DELL'AUTORITÀ' PORTUALE DI VENEZIA 5.1
Piano di Caratterizzazione dell'area Ex Alumix
II Progetto, trasmesso alla Conferenza di Servizi per il Sito di Interesse Nazionale di Venezia-Porto Marghera, è stato approvato in data 10/10/2007. L'indagine ha previsto l'investigazione ambientale, ai sensi del D.LgsI 52/06, dei 35 ettari dell'area del ex Alumix, stabilimento di produzione primaria di alluminio. L'investigazione ambientale è propedeutica alla progettazione piattaforma logistica.
e realizzazione della
Il costo del servizio è pari a circa 410.000 €.
5.2
Piano di Caratterizzazione di Via dell'Elettronica
II Progetto, trasmesso alla Conferenza di Servizi per il Sito di Interesse Nazionale di Venezia Porto Marghera in data 30/04/2009, è stato approvato dalla Conferenza di Servizi Istruttoria del 28/07/2009 con alcune richieste di integrazioni. Il piano di caratterizzazione prevede l'investigazione del sedime interessato ai lavori di trasformazione di via dell'Elettronica per adeguarla ai flussi di traffico stradale e ferroviario che verranno generati dal nuovo terminal di Fusina. Il costo per la realizzazione 22
dell'indagine, secondo quanto stabilito dal computo metrico è pari a 125.795,00 €. Il Piano di Caratterizzazione risulta propedeutico alla progettazione di sistemazione della viabilità co-finanziato con fondi TEN-T.
5.3
Bonifica dell'area interessata dal progetto di ampliamento del Parco ferroviario di Marghera
Nell'ambito della realizzazione di due interventi infrastrutturali a Porto Marghera (ampliamento del Parco ferroviario e sistemazione di via dell'Azoto), si è reso necessario procedere alla bonifica del sito, data la contaminazione dei terreni nell'area interessata dagli interventi. L'intervento si inserisce in un contesto di sistemazione e di riqualificazione dell'area, di realizzazione di una viabilità in grado di fornire maggiore qualità in termini di sicurezza lungo le vie di accesso al Porto Commerciale, nonché di ammodernamento del sistema ferroviario di collegamento tra il Porto e la rete ferroviaria italiana. Il progetto di bonifica, redatto ai sensi del D.lgs 152/06, è stato istruito dalla Conferenza di Servizi del 28/07/2009; sono state richieste integrazioni e formulate prescrizioni a cui è stata data risposta. La revisione del progetto di bonifica dei suoli è ora in fase di valutazione da parte degli Istruttori della Conferenza di Servizi. Il costo stimato per la bonifica dell'area è pari a 2.378.625 €.
5.4
Bonifica dell'area interessata dal progetto di realizzazione punti di ormeggio presso la Darsena del Canale Ovest
Nell'ambito dell'intervento di realizzazione di punti di ormeggio presso la Darsena terminale del Canale Ovest, si è reso necessario predisporre il progetto di bonifica dei suoli e delle acque di falda risultati contaminati, in seguito alle caratterizzazioni effettuate in sito. Il progetto, approvato dalla Conferenza di Servizi decisoria prevedeva lo scavo e lo smaltimento dei terreni contaminati (con il successivo riempimento con materiale di cava) e la costruzione di una rete drenante per la raccolta delle acque di falda a tergo del marginamento. I lavori sono stati autorizzati con Decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare n. prot. 6050/QDV/M/Di/B del 7/11/2008 e sono ora in fase di ultimazione. Il costo per la bonifica è di 594.190,50 €.
5.5
Bonifica dell'area ex RFI di Venezia
Terminati i lavori per la bonifica dei suoli dell'area ex RFI, dove dovrà essere realizzato il nuovo parcheggio multipiano, si è reso necessario predisporre la variante al progetto di bonifica con indicati gli interventi finalizzati alla bonifica delle acque di falda, risultate contaminate. Per la bonifica dei terreni sono stati spesi 1.654.413 €, per le analisi e le campagne di monitoraggio, circa 65.000 €. Per la realizzazione degli interventi finalizzati alla bonifica 23
della falda secondo le specifiche previste dalla variante al progetto di bonifica, si è stimato un costo di circa 513.783 € (costruzione del sistema di drenaggio e successivi smaltimenti delle acque contaminate). Il totale supera 2.200.000 €.
5.6
Bonifica dell'area ex VIT di Venezia
L'Autorità Portuale ha provveduto a realizzare il Progetto di Bonifica, approvato con Protocollo 2003/0067221 del 14/02/2003 dal Comune di Venezia, Direzione Centrale Ambiente e Sicurezza del Territorio. Il costo per la bonifica dei terreni e la costruzione del sistema drenante finalizzato alla bonifica della falda è risultato pari a circa 1.270.000 €. Secondo quanto previsto, si sta provvedendo a spurgare e smaltire le acque di falda raccolte dalla rete drenante messa in opera nel sito. Prima di procedere allo spurgo e allo smaltimento, sono state effettuate alcune campagne di indagine relative alle qualità delle acque raccolte dalla rete drenante, una delle quali in contraddittorio con ARPAV in data 25/06/2008. Le analisi effettuate in contraddittorio con l'Agenzia hanno evidenziato il superamento del VCLA stabiliti dal D.M. 471/99 per le acque sotterranee per il parametro Arsenico. Visti i superamenti riscontrati e considerato che il progetto di bonifica non prevedeva un periodo definito di monitoraggio delle acque di falda, al fine di pianificare le attività di analisi e smaltimento si è provveduto ad eseguire un'indagine idrogeologica con lo scopo di delineare le caratteristiche dell'area parzialmente modificate in seguito alla rimozione dei terreni contaminati e al successivo riempimento degli scavi. Sulla base delle analisi è stata effettuata una stima del quantitativo di acqua di impregnazione del riporto presente nel sito, che dovrà essere smaltita, e una stima dei tempi necessari per il raggiungimento degli obiettivi di qualità delle acque. In considerazione dei costi di smaltimento, l'Autorità Portuale provvedere ad esperire una procedura pubblica per procedere ai conferimenti per un importo stimato di circa 80.000 €.
5.7
Marginamenti come Messa in Sicurezza per la Laguna di Venezia
L'Autorità Portuale di Venezia, nei circa 9 km di sponde di propria competenza, nella Macroisola Portuale, prevede di eseguire alcuni interventi per migliorare l'efficacia dei marginamenti ai fini portuali e ambientali. È in corso una campagna conoscitiva per la valutazione della tenuta idraulica delle banchine e dell'eventuale necessità di un loro adeguamento. Le competenze dell'Autorità Portuale di Venezia nell'ambito della macroisola di Fusina sono relative ad opere di adeguamento o di costruzione di nuove banchine portuali (terminal ALUMIX), stimabili complessivamente in 1,5 km di lunghezza. Ammontare degli interventi previsti: 166.400.000,00 € Interventi Finanziati: 54.000.000,00 € Spesi: 29.900.000,00 € Finanziamenti necessari: 82.500.000,00 € 24
6
CARATTERIZZAZIONE E BONIFICA DEI SEDIMENTI ACCORDO MORANZANI
CONTAMINATI ED
L'Autorità Portuale è da sempre impegnata nella ricerca e nella sperimentazione di nuove tecnologie di bonifica che permettano di risolvere il problema dei sedimenti contaminati.
6.1
Piano di Caratterizzazione dei sedimenti dei Canali Malamocco - Marghera Bacini Evoluzione e Canali Interni
Nell'ambito della predisposizione del progetto di dragaggio alla quota -12.00 del Canale Malamocco Marghera, dei Bacini dell'Evoluzione, dei Bacini Molo A e B e di un tratto del canale Ovest, è necessario procedere alla caratterizzazione dei sedimenti che saranno scavati, per determinarne le caratteristiche chimico-fisiche ed individuarne la destinazione. Per tale motivo si provvedere all'esecuzione di 95 sondaggi per il prelievo di sedimenti da pontone e la realizzazione di prove ambientali e geotecniche. Il costo dell'appalto è pari a circa 53.000 €.
6.2
Scavo dei canali portuali di grande navigazione sino alla quota intermedia di 11 m.
Il progetto include l'affidamento in concessione (durata 5 anni), la progettazione definitiva ed esecutiva, l'esecuzione dei lavori e la gestione secondo quanto previsto dal progetto preliminare presentato dal Promotore, dichiarato di pubblico interesse con Decreto del Commissario Delegato n.13 in data 28.07.06. I lavori da realizzare prevedono: Progettazione definitiva ed esecutiva; Realizzazione degli scavi dei canali Malamocco-Marghera, dei tratti iniziali del Canale Sud ed Ovest e del Molo A e Molo B, entro il termine massimo di 2 anni, sino alla quota di -11 m s.l.m.m.; Ampliamento planimetrico dell'Isola delle Tresse, per la messa a dimora dei sedimenti dragati. La gestione delle opere consiste nel mantenimento della quota di -11 m s.l.m.m. per il periodo di 3 anni; L'importo della Concessione è di circa 37 milioni €.
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6.3
Dragaggio Canale Ovest e Sud
II progetto prevede l'intervento, in 600 giorni, dell'escavo manutentivo a -10.50 m s.l.m.m dei tratti compresi tra la Darsena della Rana (esclusa) e l'ingresso alla darsena terminale del Canale Industriale Ovest e dei relativi accosti in sponda Ovest, cosĂŹ come il tratto del Canale Sud compreso fra la banchina Alcoa e la darsena terminale. Gli interventi termineranno nel giugno del 2011. Il progetto prende in considerazione l'esecuzione dei seguenti interventi: Progettazione Esecutiva Dragaggio, trasporto e scarico sedimenti entro C - Prot. '93 e/o Isola delle Tresse Dragaggio, trasporto e scarico sedimenti da sottoporre a verifica e/o Isola delle Tresse Dragaggio, trasporto e scarico sedimenti oltre C - Prot. '93 purchĂŠ non pericolosi a Molo Sali, ai fini del successivo refluimento in cassa di colmata previa caratterizzazione dei non pericolosi; Caricamento, trasporto e scarico sedimenti oltre C - Prot. '93 non pericolosi (dopo verifica) da Tresse a Molo Sali Salpamento e reinfissione briccole, Infissione palancole; Bonifica bellica Le indagini di caratterizzazione dei sedimenti sui fondali, hanno evidenziato la presenza di materiali in classe "C" e in classe "oltre C" (Protocollo 1993). L'intervento di escavo prevede alcuni accorgimenti di carattere ambientale e di sicurezza, atti a garantire che i materiali movimentati non producano migrazione della contaminazione al di fuori dell'area di intervento. Le volumetrie stimate, in base alle caratteristiche qualitative sono pari a: Sedimenti entro C - Prot. '93
m3 409.91 2
Sedimenti oltre C - Prot. '93
m3 179.707
Sedimenti presumibilmente entro C - Prot. '93 3 m 200.61 2 da sottoporre a ulteriore verifica qualitativa
La gestione dei sedimenti dragati individua tre soluzioni di conferimento a seconda della loro qualitĂ . L'appalto prevede la messa a dimora dei sedimenti dragati, definita sulla base delle caratteristiche di contaminazione previste dal Protocollo 1993. I costi sono pari a circa 40 milioni diâ&#x201A;Ź.
26
6.4
Bio2remediation
II progetto riguarda la messa a punto di una tecnologia in situ per la bonifica di sedimenti contaminati della Laguna di Venezia, mediante utilizzo di areazione forzata per stimolare l'attività biodegradativa dei microrganismi autoctoni presenti nel sedimento stesso. La Bio2Remediation è già stata sperimentata nella Darsena Terminale del canale Industriale Sud e nel Bacino dell'Arsenale Vecchio. L'Area Ambiente si è attivata per individuare il potenziale sito dove sperimentare tale tecnologia in base anche al tipo di inquinanti su cui risulta essere maggiormente efficace. In seguito all'individuazione dell'area di intervento è stato possibile dimensionare l'impianto ed è stata presentata da parte dell'Università di Venezia e della Sapio una proposta preliminare dal costo di circa 950.000 €. Attualmente, l'Autorità Portuale si è attivata per la ricerca di finanziamenti (programma 2007-2013).
6.5
L'Accordo Moranzani
Si tratta di un Accordo fra APV e Enti Locali e nazionali per risolvere il problema dei fanghi oltre C. Nell'ambito di tale accordo si prevede la costruzione di impianti per il trattamento e lo smaltimento per i sedimenti per un totale di 3,2 milioni metri cubi. Il destino dei sedimenti sarà differenziato in funzione delle loro caratteristiche chimiche, secondo quanto definito dal protocollo 1993 per la gestione dei fanghi a Venezia, nonché della vigente normativa in tema di rifiuti. I materiali pericolosi dovranno essere scavati e inertizzati in impianti appositamente messi in funzione presso l'area "43 Ettari", e poi inviati a discarica nelle aree del Moranzani. In seguito a tale accordo si provvedere inoltre alla sistemazione viaria di Malcontententa/ Marghera, alla regimazione idraulica di Marghera, all'interramento di alcuni elettrodotti, allo spostamento della S.Marco Petroli, e alla creazione di parchi urbani, ove attualmente sono presenti vecchie discariche. L'impegno di APV dal punto di vista economico è calcolato in oltre 120 milioni di €.
27
SISTEMI DI RACCOLTA E TRATTAMENTO ACQUE DI PRIMA PIOGGIA
7.1
Sistema di raccolta acque meteoriche del porto commerciale di Marghera
L'Autorità Portuale di Venezia, ha realizzato le opere necessarie alla gestione delle acque di prima pioggia, secondo quanto presentato al Magistrato alle Acque con il progetto preliminare del "Sistema di raccolta delle acque meteoriche del porto commerciale di Venezia - sezione di Marghera" con nota TEC 266 del 10/01/2003. La superficie dei terminal è stata suddivisa in bacini scolanti di diverse dimensioni; per ognuno dei bacini si è prevista la raccolta dei primi 7 mm di ogni evento piovoso in apposite vasche, da dove poi le acque vengono portate all'impianto di depurazione. Le acque di seconda pioggia vengono invece sfiorate e scaricate in laguna attraverso scarichi autorizzati. Nel caso dei bacini con deposito di carbone, le vasche verrano dimensionate per raccogliere tutta l'acqua che poi verrà avviata a depurazione. La realizzazione dei progetti avviene per stralci successivi. Attualmente sono state realizzate ed autorizzate 7 vasche di prima pioggia; altre due sono state realizzate e rimangono in attesa di autorizzazione.
7.2
II trattamento delle acque di prima pioggia a Marittima - Stormwaterfilter
L'Autorità Portuale di Venezia sta realizzando numerosi interventi di riqualificazione e sistemazione nell'area della Marittima. Nell'ambito di tali interventi si è reso necessario predisporre anche il Piano di adeguamento degli scarichi delle acque meteoriche di dilavamento dei Terminal Passeggeri sia al Molo di Ponente che al Molo di Levante. Tali Piani di adeguamento sono stati presentati al Magistrato alle acque per la necessaria approvazione, tramite apposita conferenza di servizi. Il Piano di adeguamento del Molo di Ponente, approvato nel gennaio 2006, prevede la raccolta delle acque di prima pioggia, attraverso un sistema di caditoie e il loro invio ad un impianto di trattamento, opportunamente dimensionato, tramite una rete di condotte dedicate. L'impianto che è stato realizzato adotta una tecnologia "Stormfilter". Tale sistema è indicato dall'Agenzia per protezione Ambientale degli Stati Uniti EPA tra le BAT (Best Available Technology) in materia di trattamento di pioggia; in particolare è da sottolineare l'utilizzo di tale sistema nel trattamento con risultati altamente positivi nel trattare le acque di pioggia dei cantieri di costruzione navali caratterizzati da una grande concentrazione di inquinanti e metalli pesanti. L'approccio funzionale del sistema StormFilter è assolutamente innovativo ed interessante. Si tratta di in un sistema di filtraggio passivo dell'acqua, basato su un effetto sifone, realizzato per mezzo di un alloggiamento in cemento che ospita delle cartucce filtranti ricaricabili. Lo StormFilter funziona con il passaggio dell'acqua attraverso le 28
cartucce filtranti che trattengono il particolato ed adsorbono le sostanze inquinanti come metalli disciolti, nutrienti e idrocarburi. Durante il filtraggio vengono inoltre rimossi le schiume superficiali, gli olii e i grassi. Una volta filtrata l'acqua viene scaricata per mezzo di una condotta oppure attraverso un canale di scarico aperto. Tale scelta è stata dettata dal fatto di trovare un alternativa al sistema di accumulo e trattamento previsto dal Piano di Tutela Acque della Regione Veneto del 2005, considerate le oggettive difficoltà legate alla mancanza nella zona di una rete di fognatura dinamica collegata ad un impianto di depurazione, in grado di trattare le acque di prima pioggia. Lo stesso sistema sarà impiegato anche per il Piano di adeguamento del Molo di Levante. Il progetto è stato presentato al Magistrato alle Acque ed è in corso di valutazione. Il costo per la realizzazione del sistema del Molo di Ponente è pari a 540.000 € (opere edili) più 415.000 € per la fornitura delle cartucce Stormfilter. L'impianto per il Porto di Venezia è il maggiore in Europa per soluzione tecnologica adottata.
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8
GESTIONE DEI RIFIUTI DA NAVE
Con il decreto legislativo 24 giugno 2003, n° 182 il legislatore ha affidato ai porti il compito di provvedere a tutti quei servizi che siano in grado di assicurare l'efficienza e l'efficacia della raccolta dei rifiuti da navi e di residui del carico nel rispetto di standard di sicurezza per l'ambiente e per la salute dell'uomo raggiungibili con le migliori tecnologie a disposizione. L'entrata in vigore del provvedimento ha attribuito alle Autorità Portuali nuove competenze in materia di programmazione nella gestione dei suddetti rifiuti nell'ambito di propria competenza ed ha richiesto alla scopo la redazione di uno specifico Piano di Raccolta e Gestione dei rifiuti. Il Piano è stato approvato con Deliberazione Consiglio Regionale n. 42 del 10 luglio 2008. In seguito all'adozione del Piano, individuata la necessità di dotare il Porto di un impianto per il trattamento delle acque di sentina, grigie e di lavaggio, è stata bandita la gara "Finanza di progetto, ex Art. 153, commi 1-14, del D.lgs. n. 163/2006, per l'affidamento della concessione di progettazione definitiva, progettazione esecutiva, costruzione e gestione funzionale ed economica di un impianto di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico, ai sensi dell'Ari. 4 del D.lgs. n. 182/2003" La Concessione prevede, oltre alla progettazione definitiva ed esecutiva, alla costruzione e alla gestione funzionale ed economica di un impianto di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico, anche i seguenti servizi: 1.
Servizio di raccolta, trasporto, stoccaggio, pretrattamento e smaltimento presso impianti di trattamento dei seguenti rifiuti liquidi prodotti dalle navi: Acque di lavaggio e di sentina prodotte dalle navi; Slop risultanti dal lavaggio di cisterne per cambio della qualità di idrocarburi da trasportare; Acque nere e acque grigie (sewage) prodotte dalle navi.
2.
Servizio di raccolta, trasporto, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti solidi prodotti dalle navi, nonché dei rifiuti del carico, presso impianti di trattamento.
L'impianto, che dovrà essere progettato, realizzato e gestito, ha come scopo principale il recupero degli oli provenienti dalle sentine, dei fondami di serbatoio prodotti durante il lavaggio, nonché delle acque grigie delle navi nell'ambito del porto di Venezia. L'importo di gara è di circa 11 milioni di euro.
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CERTIFICAZIONE AMBIENTALE ISO 14001
II progetto prevede la predisposizione dei documenti richiesti dalla norma UNI EN ISO 14001:2004, al fine di ottenere la certificazione ambientale. In particolare si prevede di predisporre un'Analisi Ambientale Iniziale, di elaborare e sottoscrivere una Politica Ambientale, di individuare Obiettivi, Traguardi e Programmi, Procedure, Registrazioni, con un approccio volto all'integrazione del Sistema di Gestione Ambientale con il Sistema di Gestione qualitĂ . Ă&#x2C6; ultimata ad oggi la stesura del documento di progettazione che individua soggetti, tempi e risorse interne ed esterne per l'implementazione del SGA nell'ambito dell'APV. I costi stimati per l'implementazione del sistema di gestione Ambientale ammontano circa a â&#x201A;Ź 108.000 (risorse esterne e interne).
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