VENETO WEDDING SETTEMBRE 2018

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WEDDING VENETO

VILLAS

©Antonio Tafuro

© Antonio Tafuro

VILLE VENETE - DIMORE STORICHE - CASTELLI - CASALI - PALAZZI

VENETOVOGUE EDIZIONI www.venetovogue.org

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FLORAL DESIGNER

PATRIZIA BRAIDA Wedding Studio’s a Valeggio sul Mincio

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L’ETERNA PRIMAVERA

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DELLE VILLE VENETE

3 Tutte le provincie del Veneto offrono scenografie uniche e incon-

nomico, sociale e culturale raggiunto dalla famiglia nobiliare.

fondibili per incorniciare il giorno del matrimonio. Padova con le

E’ nella vita di villa, affrescata con motivi mitologici da grandi

sue meraviglie medioevali, dai castelli alle città murate; Verona

pittori come Tiepolo, Veronese, Fasolo e Zelotti, che si afferma

teatro dell’eterno amore di Romeo e Giulietta e dell’estetica ro-

quell’umanesimo platonico fondato sulla conoscenza del cuore e

mantica; Vicenza con le sue ville palladiane e la preziosa Basili-

dell’intelletto della Donna, innalzata nel Rinascimento veneto e

ca; Treviso con i suoi palazzi d’epoca e il mirabile tessuto urbano;

fiorentino a modello di virtù umane e spirituali.

Rovigo culla della civiltà veneta; Belluno ponte verso la bellezza

Educate alla sublimazione delle passioni, le dame del Rinasci-

incomparabile delle Dolomiti; per finire in bellezza con il gioiello

mento ebbero modo di coltivare la ‘Bellezza estetica’, il ‘Piacere

di Venezia, inimitabile sogno di luce che ogni coppia romantica

sensoriale’ e la ‘Castità morale’, le Tre Grazie dipinte da Botticelli

desidera ammirare almeno una volta nella vita.

nell’Allegoria della Primavera, che da sempre conducono le don-

Cattedrali, chiese, oratori e palazzi storici sono ovviamente i luo-

ne al matrimonio. “Trafitto” dalle frecce di Cupido, il cuore femmi-

ghi deputati per celebrare il rito religioso e civile, ma se desiderate

nile inizia a “danzare” alla ricerca del partner in grado di suscitare

che il giorno più importante della vostra vita sia davvero “da so-

l’emozione e l’intuizione dell’Anima, celebrata dal pittore nella fi-

gno”, dalla cerimonia al banchetto, dal taglio della torta alla festa

gura di “Venere Humanitas” dipinta al centro della scena, simbolo

con gli amici, le Ville Venete rappresentano il luogo ideale festeg-

dell’amore coniugale che dispensa gioia, felicità e ricchezza mate-

giare il matrimonio immersi nella bellezza della natura e dell’ar-

riale all’interno di una concezione della famiglia, e per esteso della

chitettura, circondati da arte, storia e cultura del buon vivere.

società, improntata su valori morali della donna, moglie e madre.

La civiltà di villa, scaturita dalla necessità di gestire i fondi agricoli

Per questo sottile legame estetico con l’Anima Mundi delle donne,

e la produzione della seta, rappresenta uno degli aspetti costitutivi

la “bellezza morale” delle Ville Venete suscita da sempre una mi-

dell’identità veneta, proiettata da sempre nella ricerca del benes-

riade di emozioni che si rinnovano puntali a ogni primavera.

sere attraverso il duro lavoro.

Nel matrimonio in villa si materializza “per incanto” tutto ciò che

Il modello di villa agricola inventato dal genio di Andrea Palladio,

il cuore di una donna possa immaginare per sentirsi una “princi-

evolve nel corso dei secoli successivi in simbolo del prestigio eco-

pessa” almeno per un giorno, il più importante della vita.

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LE VILLE VENETE

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La civiltà delle

VILLEVENETE

Storia ed evoluzione - Architettura e Funzione

Da fattoria MAPPA a simbolo dell’egemonia VENETO VILLE NEL economica, VENETO politica e culturale

DISCOVER

Censimento I.R.V.V. Oltre 200 tra le più belle, tra cui molte Le Ville Venete censite 3803: al visiVille Palladiane, oggi sono si svelano Provincia di Treviso : 787 Ville tatore attraverso visite guidate, eventi, Provincia Vicenza: 683 Ville soggiorni di e ristorazione Provincia di Verona: 673 Ville su ben il Le Ville Venete sono presenti Provincia di Padova. 638 Ville 93% dei comuni veneti. Tutti i comuni ne hannodialmeno una loro interno, Provincia Venezia. 573nel Ville ma parecchi comuni hanno molte Provincia di Rovigo: 251ne Ville decine: undifenomeno di dimensioni imProvincia Belluno: 185 Ville ponenti che non ha riscontro altrove e che contribuisce in modo determinante Mappa: alla costruzione dell’identità culturale In rosso il numero complessivo di ville suddel nostro territorio. divise per provincia che svolgono attività culturali, produttive, sociali; attività di accoglienza (Resort, Hotel, B&B, agriturismi), organizzazione eventi In mappa sonodiinserite in rosso il numeaziendali congressuali e di allestimento ro di villeeche svolgono attività culturali di e feste di matrimonio. e banchetti congressuali, attività di accoglienza (Hotel, B&B e agriturismi) e di organizzazione Open daye eallestimento fiere weddingeventi, in partiquelli matrimoniali. -colari Villa Bevilacqua / Settembre

Distribuzione in Veneto delle 3.803 Se Ville Venete censite: Provincia di Treviso : 787 Ville Provincia di Vicenza : 683 Ville Provincia di Verona: 676 Ville Provincia di Padova: 638 Ville Provincia di Venezia: 573 Ville Provincia di Rovigo : 251 Ville Provincia di Belluno : 195 Ville

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- Villa Contarini / Settembre - Villa Foscarini / Ottobre - Villa Emo / Ottobre - Villa Braida / Ottobre - Villa Curti / Novembre - Villa Pacchierotti / Marzo - Villa Montruglio / Aprile

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STORIA ED EVOLUZIONE

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Dotata di anima e forza propria, presenza onerosa che può stritolare, indifferente alle vicende umane che la attraversano. Eppure si continua ad amarla, carica com’è di storie, vissuti, bellezza. La villa veneta nasce come forma mirabile di presidio sul territorio, funzione all’origine agricola, poi di diletto, svago e di rappresentanza, fulcro di un sistema così consolidato e duraturo che qualificando nel tempo una società, la eleva al rango di civiltà.

L’elogio petrarchesco legittima la campagna come luogo di armonia con la natura, spazio di produzione e di rappresentanza, più tardi anche di meditazione e di villeggiatura nella bella stagione. Dal 1540 Andrea Palladio, scalpellino e poi architetto, diventa l’interprete massimo di questi bisogni, dando vita con il suo genio a ville concepite per aristocratici che devono stare in campagna per produrre.

Per accostarsi a questo universo, bisogna tornare indietro, al cambiamento di orizzonte culturale che si produce nella seconda metà del Trecento, quando Petrarca abbandona Padova per andare a vivere tra i Colli Euganei. Fino ad allora, per gli uomini del Medioevo che vivevano protetti dalla cinta muraria delle città - la campagna circostante, attraversata da fiumi e torrenti e intersecata da boschi e paludi, era qualcosa di ostile da evitare, mentre le terre del contado erano territori presidiati dal feudatario che dimorava nel castello. Petrarca, con l’occhio lungo del poeta, rompe questo schema, si ritira in campagna, vive nella natura e la modifica pure perché si ingegna a fare il contadino. Con lui ha inizio il ritorno agli ideali classici della vita agreste, prende forma l’ideologia funzionale al movimento ampio che si prepara.

«Come tutti i grandi architetti, Palladio è colui che realizza i sogni dei suoi committenti», spiega Guido Beltramini, storico dell’architettura, direttore del Centro Internazionale di Studi di Architettura (Cisa) Andrea Palladio di Vicenza. «La rivoluzione palladiana è aver saputo tradurre in forma architettonica queste esigenze, trasformando elementi funzionali già esistenti: la casa e le adiacenze, i giardini». Grazie a Palladio che crea un sistema di regole, basate su numeri e proporzioni, aperto, riproducibile, la villa veneta assume la sua forma matura, poi molto imitata. Gli epigoni saranno molti, anche all’estero, dove la fortuna del Palladio è immensa. Gli esempi nel mondo di edifici d’ ispirazione palladiana sono infiniti: dall’Inghilterra del Seicento e Settecento alla Russia di Caterina II, dalle plantation houses americane del genere Via col Vento alla stessa Casa Bianca di Washington, fino ai parlamenti irlandese e indiano e ai palazzi sparsi in Brasile o a Shanghai.

Con l’apertura dei mercati orientali e lo straordinario sviluppo della produzione e commercializzazione della seta che avviene nelle piccole città dell’entroterra, la repubblica Veneziana sembra perdere interesse per il dominio sul mare e si volge verso terra. Si espande, espropria e acquista terreni, li trasforma anche grazie a un intelligente governo delle acque, impone la pax veneziana rendendo sicuri i luoghi conquistati. Costruisce presidi, aziende, abitazioni. Le ville, dotate di barchesse per il ricovero degli attrezzi agricoli e di cappelle per il culto, sono l’emblema della riorganizzazione della potenza veneziana, l’avamposto della trasformazione del territorio e del paesaggio generato dalle nobili famiglie che adottano la nuova filosofia imprenditoriale, probabilmente d’ ispirazione calvinista.

Se il fenomeno propriamente detto delle ville venete è collocabile tra il Cinquecento e il Settecento, l’orizzonte temporale della civiltà delle ville venete è più vasto e arriva ai nostri giorni. L’Istituto Regionale delle Ville Venete ha censito oltre 4.000 ville tra Veneto e Friuli (per il 90 per cento di proprietà privata, per il 50 per cento immobili monumentali vincolati), un sistema di beni culturali straordinario ma problematico. Andando in giro in bicicletta, attraverso i nuovi collegamenti che la Regione sta finanziando tra le diverse aree di interesse turistico, si comprende come le ville siano diventate “centri nevralgici” di attrazione culturale e di produzione vitivinicola, location ideale per l’allestimento di eventi culturali, aziendali, congressuali e matrimoniali.

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La “cultura di villa” storia ed evoluzione dal Petrarca al Tiepolo

Il mondo romano genera la “cultura di villa”, che rinasce secoli dopo come ideale letterario con Francesco Petrarca. Essa comincia a prendere forma architettonica nella Firenze di Lorenzo il Magnifico, per dare vita poi a diverse sperimentazioni nella Roma di Bramante e Raffaello. Ma è Palladio a inventare la villa moderna, mettendo d’accordo esigenze funzionali, strutturali ed estetiche, per creare questi meravigliosi centri di attività e di residenza che ancora oggi riflettono la bellezza e la cultura della terra veneta e testimoniano la genialità visionaria dei suoi artisti.

Veduta da Villa dei Vescovi

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DALL’ OZIO LATINO ALLA CULTURA DELLA VILLA VENETA FAMA, GLORIA E LE VIRTU’ CARDINALI La “cultura dell’ozio” descritta nelle ville affrescate di Pompei, ci racconta la perenne ricerca dell’uomo di spazi domestici dove poter condividere il lusso dei piaceri sensoriali. Petrarca inaugura lo stile di vita di campagna e il primo modello di villa agreste come luogo di studio e meditazione. Lo stesso concetto di luogo di ritiro dalla vita mondana viene esemplificato in Villa dei Vescovi a Luvigliano sulle colline euganee sul finire del Quattrocento, per volere del vescovo Jacopo Zeno, come luogo di riposo e soggiorno estivo per i vescovi padovani. Tuttavia è Caterina Cornaro, la prima ad edifica nel 1491 ad Altivole (Asolo) la residenza come luogo di incontro, dove far convivere il piacere dei sensi e quelli

dell’intelletto. La dimora estiva di Caterina non sarà nel Castello di Asolo, sede del potere ufficiale della corte che l’ex regina di Cipro ricevette dal doge Agostino Barbarigo quale “indennizzo” per aver abdicato a favore della Repubblica di San Marco, ma è un “barco”, cioè un luogo di delizie dove cacciare, divertirsi e incontrare filosofi e artisti come Bembo e Giorgione. Solo nel 1537 Palladio, ispirato probabilmente dalla struttura di Villa dei Vescovi e dall’estetica del castello di Thiene, realizza a Lonedo di Lugo (Vicenza) la prima villa di campagna in cui avviene la transizione dall’idea di villa-castello a quello di villa-abitazione che pone la famiglia e l’attività agricola al centro degli interessi del committente. In questo diverso contesto economico-sociale nasce la “civiltà di villa”, caratteriz-

WEDDING VILLAS zata dal rapporto quotidiano con la terra, i contadini, i fittavoli, la servitù e dal nuovo ruolo assunto dalla donna che, oltre a gestire le faccende domestiche e la vita famigliare, diventa custode dei valori etici e morali che sono a fondamento della ‘cultura umanistica” di ispirazione platonica. La filosofia umanistica sarà il tema centrale dei 12 affreschi che nel 1734 Giambattista Tiepolo realizza a Villa Zileri In particolare l’allegoria della “Fama, Gloria e Virtu’ cardinali”, rappresenta la sintesi di quei valori di discriminazione (le quattro virtù cardinali) che permettono all’uomo di mantenere l’equilibrio tra desideri materiali e passioni, tra vita operosa e vita contemplativa, tra le ambizioni sociali (la Fama), e l’anelito all’amore, alla felicità e alla pace che sono prerogativa dell’Anima (la Gloria).

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VENETOWEDDING 1734. La Fama, La Gloria e le Virtù cardinali - Giambattista Tiepolo - ciclo di affreschi a Villa Loschi Zileri (Monteviale - Vicenza)


LA CULTURA DI VILLA: MEDITAZIONE E VITA FAMIGLIARE

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1334. Casa Petrarca: la prima villa di campagna Con Francesco Petrarca ha inizio il recupero della tradizione letteraria della vita in campagna e della villa come luogo di ritiro e meditazione descritta dagli autori latini, e in particolare Virgilio. La cultura dell’antica Roma ispirerà in seguito i trattati di agricoltura e le tipologie dell’architettura che saranno studiate e imitate per secoli. La casa che Petrarca costruì per sé ad Arquà, è “gotica nello stile ma antica nello spirito”, come si apprende dalle lettere in cui il grande scrittore descriveva la casa e

la sua messa in opera. Nella sua dimora rivive l’ideale classico della vita a contatto con la natura: la campagna non è più un luogo ostile, ma ambiente privilegiato per l’attività intellettuale. L’edificio originario pare che sia stato donato al poeta dall’amico Francesco I da Carrara, signore di Padova. Il Petrarca decise di occuparsi personalmente della ristrutturazione dell’abitazione; la parte inferiore (dominicale) fu pensata per sé e i suoi familiari, mentre quella superiore (rustico)

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venne destinata alla servitù. Il poeta si dedicò all’abbellimento del suo studio, alla cura del giardino e del brolo; in questo orticello il Petrarca amava trascorrere parte delle sue giornate. Dopo la morte, avvenuta nel 1374, l’edificio e la sua biblioteca vennero ereditati dall’amato genero Francescuolo da Brossura. Successivamente la proprietà passò alla famiglia Giustinian ed altre famiglie veneziane, per essere infine donata dal Cardinale Silvestri al Comune di Padova nel 1875.


DAL PETRARCA ALLA VILLA-CASTELLO

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1444. Da Porto Colleoni: La villa castello Dal Quattrocento comincia l’insediamento dell’ aristocrazia veneziana nelle campagne venete. Le residenze diventano i “centri direzionali” di vaste aziende agricole, ma sono ancora prive di una immagine architettonica specifica: le forme sono debitrici da un lato del palazzo di città e dall’altra del castello, memoria di quando le campagne erano pericolose. Villa Da Porto Colleoni a Thiene rappresenta in questo senso un unicum architettonico, dal momento che riassume in sé le carat-

teristiche gotiche del castello e del palazzo veneziano. Il risultato è un complesso ibrido, significativo della transizione che un secolo più tardi porterà alla nascita della villa palladiana. Il progetto si deve probabilmente a Domenico da Venezia, attivo a Vicenza dal 1448 al 1453 per la costruzione del Duomo e del Palazzo della Ragione. La fronte principale della villa presenta una loggia a cinque arcate leggermente ogivali, sopra la quale si aprono una pentafora e due monofore

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gotiche. Il prospetto si completa nelle due torri d’angolo, con merli e appariscenti comignoli alla veneziana. Oltre il colonnato d’accesso si sviluppa un grande atrio a T, forma ripetuta nella vasta sala al piano superiore. Al piano terreno una sala è interamente affrescata da Battista Zelotti (1526-1578) e Giovanni Antonio Fasolo (1530-1572), i due più importanti allievi di Paolo Veronese. Tra le adiacenze spicca la scuderia, elegante lavoro della prima metà del Settecento, attribuito al Muttoni.


LA CULTURA DI VILLA: RITIRO SPIRITUALE E CONTEMPLAZIONE

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© Sttefano Maruzzo

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1501. Dei Vescovi: la villa nel teatro della natura Sulla sommità di un colle, dove la tradizione voleva sorgesse la villa di Tito Livio, la villa dei Vescovi rappresenta la rinascita della villa degli antichi in Veneto. Il modello è la villa di Plinio il Giovane, circondata da colline che le fanno corona come “un molto grande teatro”. Una prima costruzione fu presumibilmente eretta ai piedi del monte Solone sul finire del Quattrocento, per volere del vescovo Jacopo Zeno, come luogo di riposo e soggiorno estivo per i vescovi padovani. Il nucleo

architettonico originario venne in seguito ampliato nel 1501 per volontà del vescovo Pietro Barozzi . IL concepimento dell’opera fu affidato ad Alvise Cornaro dal Vescovo di Padova, che qui individuò la sede per un circolo intellettuale raccolto attorno al valore del paesaggio e al suo ruolo di stimolo verso riflessioni e pensieri elevati. Progettata su questi ideali dall’architetto veronese Falconetto con una concezione rigidamente geometrica, la Villa fu oggetto di successivi interventi di Giulio Romano e

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si presenta come un raffinato esperimento della cultura umanista in cui architettura, arte e paesaggio giocano fra loro in continui rimandi visivi negli spazi delle logge e delle terrazze per realizzare il benessere fisico e spirituale dell’uomo. Avvicinandosi alla Villa, una distesa di vigneti lascia il posto alle geometrie verdeggianti del brolo, poi la bellezza del paesaggio reale torna a rispecchiarsi nei panorami idealizzati delle logge e degli interni interamente affrescati dal pittore fiammingo Lambert Sustris.


DALLA VILLA-CASTELLO ALLA PRIMA TIPOLOGIA DI VILLA FAMIGLIARE

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1537. Godi: la prima villa di Andrea Palladio Il progetto palladiano di una villa per i fratelli Girolamo, Pietro e Marcantonio Godi a Lonedo iniziò nel 1537 per concludersi nel 1542. Con ogni probabilità non si trattò di un incarico autonomo, ma piuttosto di una commissione ottenuta dalla bottega di Gerolamo Pittoni e Giacomo da Porlezza, all’interno della quale il giovane Andrea rivestiva il ruolo di specialista per l’architettura. Prima opera certa di Andrea, che ne dichiara la paternità nei Quattro Libri, villa Godi segna la tappa iniziale del tentativo di

costruire una nuova tipologia di residenza in campagna, dove è evidente la volontà di intrecciare temi derivanti dalla tradizione costruttiva locale con le nuove conoscenze che Palladio stava via via acquisendo attraverso i suoi viaggi. Probabilmente ispirato da Villa dei Vescovi, l’esito è quello di un edificio severo, in cui è bandito ogni preziosismo decorativo tipico della tradizione quattrocentesca. Chiaramente simmetrico, l’edificio è impostato su una netta definizione dei volumi, ottenuta arretrando la

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parte centrale della facciata, aperta da tre arcate in una loggia. La stessa forte simmetria organizza la planimetria dell’edificio, impostata lungo l’asse centrale costituito da loggia e salone, al quale si affiancano gerarchicamente due appartamenti di quattro sale ciascuno. Successivamente Palladio interviene nuovamente sul corpo dell’edificio, modificando l’apertura posteriore del salone e realizzando il giardino retrostante a emiciclo e la splendida vera da pozzo.


L’innovazione palladiana

La carriera di un genio I Palazzi e leVille per la nobiltà veneta Meno vincolata dal sito o da preesistenze di quanto non fossero i palazzi nei centri urbani, la villa costituiva per Palladio un vero laboratorio di sperimentazione. Numericamente i progetti di villa costituiscono la gran parte della sua produzione, e ad essi deve larga parte della sua fama. Ma l’invenzione palladiana si comprende ancora meglio se inseriamo il suo immenso contributo creativo e intellettuale nella storia di lunga durata delle residenze di campagna nel Veneto.

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LA CARRIERA DI UN GENIO

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La villa veneta si affermò grazie ad una richiesta crescente di prodotti agricoli; alla disponibilità di terra adatta alla coltivazione intensiva di grano e vite; alla domanda e ai prezzi contenuti della seta grezza, prodotta principalmente nei possedimenti; alle condizioni di pace e di relativa sicurezza rurale, garantite dallo Stato veneziano; alla presenza di proprietari terrieri dal fiuto imprenditoriale, pronti a controllare il rendimento e il lavoro dei loro fittavoli e a investire le proprie risorse ed energie per incrementare la produzione; al buon senso di questi proprietari, che in generale non forzarono lo sfruttamento dei fittavoli fino al punto di provocare ribellioni o vendette; e soprattutto ad una cultura che vedeva la vita di campagna come meno logorante e più salutare di quella di città, in grado di contribuire maggiormente alla pace dell’anima e alle attività del pensiero. Questo naturalmente era l’incoraggiante luogo comune riaffermato da Palladio e da molti altri; in realtà i proprietari di villa per la maggior parte non erano studiosi o filosofi – come l’amico e committente di Palladio, Daniele Barbaro – ma semplicemente persone desiderose di incrementare le proprie entrate facendo scavare canali e piantumare vitigni, amanti della caccia della pesca e del mangiar bene, a cui piaceva intrattenere amici e mecenati e primeggiare nel loro piccolo mondo, senza essere troppo strettamente osservati dai vicini e dai nemici come avveniva in città. Ma neanche tutto questo avrebbe portato alla creazione della villa veneta se non ci fosse stato da parte loro un profondo apprezzamento dell’architettura o, in altre parole, la consapevolezza di un prestigio aggiunto, cioè il piacere e l’interesse che una casa progettata in maniera razionale e artistica avrebbe offerto al suo proprietario. In questo la figura di Palladio, e dopo

la sua morte, il suo esempio, fu di fondamentale importanza. È Andrea Palladio ad aver inventato la villa moderna, e con essa un nuovo modo di vivere in campagna. Molto più dei suoi predecessori, Palladio ha saputo mettere in accordo esigenze funzionali, strutturali, estetiche, per creare case a un tempo comode e belle. Per la sua architettura domestica, la villa costituiva un vero laboratorio, dove egli era meno vincolato dal sito o da preesistenze di quanto non fosse nei centri urbani. Numericamente, i progetti di villa costituiscono la gran parte della sua produzione, e ad essi deve larga parte della sua fama. Ma l’invenzione palladiana si comprende ancora meglio se inseriamo il suo contributo nella storia di lunga durata delle residenze di campagna nel Veneto. Palladio riuscì nell’impresa di dare forma concreta alla visione antica del vivere a contatto con la natura, un programma culturale già presente nella mente di Petrarca e degli umanisti veneti suoi successori, fino al grande Pietro Bembo. Ma per tutti costoro la villa era un sogno letterario, che associavano alle case di tipo tradizionale in cui abitavano, ed è solo con Palladio che la visione antica della vita ideale in campagna viene pienamente coniugata con le forme antiche di pronao, di colonnati, di sale a volta e lunghe scalinate che collegano il piano nobile con il giardino antistante, o la vera da pozzo. Un altro aspetto del suo straordinario successo è dovuto alla capacità di adattare il progetto alle preesistenze mediovali , all’interno di di una logica produttiva che mirava all’economia e al riuso, aspetto che si adeguava perfettamente alle esigenze dei committenti che desideravano ricollocare il manufatto residenziale al centro del fondo agricolo e recuperare le fondamenta gotiche. VENETOWEDDING

LE VILLE DI ANDREA PALLADIO 1. Villa Trissino (1534) - partecipazione 2. Villa Godi Malinverni (1537) 3. Villa Piovene Porti Godi (1539) 4. Villa Valmarana Bressan (1541) 5. Villa Gazzotti Curti (1542) 6. Villa Thiene (1542) - incompiuta 7. Villa Pisani Bonetti (1542) 8. Villa Saraceno (1543) 9. Villa Pojana (1546) 10. Villa Caldogno (1545) 11. Villa Contarini (1546) 12. Villa Angarano (1548) 13. Villa Chiericati (1550) 14. Villa Cornaro (1552) 15. Villa Pisani (1552) 16. Villa Badoer (1554) 17. Villa Barbaro (1554) 18. Villa Porto Pedrotti (1554) - incerta 19. Villa Foscari (1554) 20. Villa Emo (1556) 21. Villa Trissino Rossi (1558) - incompiuta 22. Villa Sarego a Miega (1562) 23. Villa Valmarana Zen (1563) 24. Villa Forni Cerato (1565) 25. Villa Sarego a S. Sofia (1565) 26. Villa Capra (1566) 27. Villa Porto (1570) - incompiuta GUIDA ALLE VILLE DI ANDREA PALLADIO

PALLADIO DISCOVER

© Ruggero Acqua

LA VILLA MODERNA

PATRIMONIO giunta regionale – 9^ legislatura

UNESCO

ALLEGATO A Dgr n. 418 del 31/3/2015

Marchio Turistico Regionale per l’Italia

LA CARRIERA E LE OPERE DI ANDREA PALLADIO

88 pagine 22x22 prezzo 10,00 € prezzo scontato bookshop 30% info: segreteria@venetovogue.it

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L’INNOVAZIONE PALLADIANA

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© Sergio Vezzaro

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Villa Caldogno

Le Ville di Andrea Palladio Andrea Palladio, pseudonimo di Andrea di Pietro della Gondola (30 novembre 1508 – 19 agosto 1580), è stato l’architetto più importante della Repubblica di Venezia nel cui territorio progettò numerose ville che lo resero famoso, oltre a chiese e palazzi, questi ultimi prevalentemente a Vicenza. Nella città berica il giovane scalpellino venne istruito all’arte antica, si formò come architetto e visse realizzando l’anelito degli umanisti di far rinascere i canoni dell’armonia codificati da Vitruvio, ispiratore di una visione di perfezione che Palladio ricercò per tutta la sua vita.

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LA CARRIERA DI UN GENIO Nel panorama dell’architettura del sedicesimo secolo, Palladio è una figura d’eccezione. Non comune anche il suo tirocinio, che non fu da pittore, né da scultore, ma da tagliapietra. Infatti, se non fosse stato per i suoi contatti, a partire dalla seconda metà degli anni trenta, con il nobile e scrittore vicentino GianGiorgio Trissino (1478-1550), Palladio sarebbe probabilmente rimasto un abile ed intelligente artigiano, capace forse di disegnare portali e monumenti funebri, ma senza la cultura e l’abilità intellettuale che in questo momento erano necessarie ad un vero architetto. Guido Piovene scrisse che la genialità di Palladio è nell’aspetto visionario della gente veneta: “L’autentico genio veneto, in molte delle sue espressioni più grandi, è appunto qualità visionaria... e prima di Palladio, lo fu col Mantegna, e dopo col Piranesi; tutti visionari attraverso il mezzo loro offerto, che era un’ idea del mondo antico.”


LA CARRIERA DI UN GENIO

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© Antonio Tafuro

Villa Trissino

1537/1549 - Ville rurali produttive Tra il 1537 e il 1549 Andrea Palladio progettò numerose ville di campagna che rispondevano alla necessità di un nuovo tipo di residenza rurale. I suoi disegni riconoscono implicitamente che non era necessario avere un grande palazzo in campagna modellato direttamente su quelli di città: qualcosa di più piccolo, spesso con un unico piano principale abitabile, era adatto come centro per controllare l’attività produttiva, da cui derivava probabilmente la maggior parte del reddito del proprietario,

e per impressionare gli affittuari e i vicini oltre che per intrattenere gli ospiti importanti. Queste residenze stabilivano una presenza sociale e politica nelle campagne ed erano adatte per il riposo, la caccia, e per sfuggire dalla città, sempre potenzialmente malsana. Le facciate, dominate da frontoni di solito decorati con le insegne del proprietario, annunciavano una potente presenza in un vasto territorio pianeggiante. Negli interni Palladio distribuiva le funzioni sia vertical-

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mente che orizzontalmente. Cucine, dispense, lavanderie e cantine si trovavano al piano terreno: l’ampio spazio sotto il tetto veniva impiegato per conservare il prodotto più prezioso della tenuta: il grano, che incidentalmente serviva anche per isolare gli ambienti abitabili sottostanti. Al piano principale, abitato dalla famiglia e dai suoi ospiti, le stanze più pubbliche (la loggia e il salone) si trovavano sull’asse centrale mentre a destra e a sinistra vi erano delle infilate simmetriche di stanze.

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L’INNOVAZIONE PALLADIANA

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© Sergio Vezzaro

Palazzo Chiericati

1540/1542 - Palazzi e ville per la nobiltà vicentina Dal 1540 al 1552 Palladio è completamente dedito alla progettazione di importanti palazzi di città, tutti a Vicenza: il palazzo Thiene, il palazzo Porto, e il palazzo Chiericati. Se la base economica delle principali famiglie delle città venete derivava dalla campagna, la vita politica convergeva invece nei centri urbani, dove la maggior parte di coloro che costruivano e possedevano palazzi controllavano gli affari cittadini come consiglieri. Il primo tra i più importanti palazzi di cui Palladio si occupò, il

palazzo Thiene, venne iniziato nel 1542 per Marcantonio Thiene e suo fratello, che in quel momento erano i personaggi più ricchi della città. Poco dopo Palladio progettò il palazzo per Iseppo Porto,, ma è con palazzo Chiericati che egli “si laurea” definitivamente architetto: inventa qualcosa che prima non esisteva, un palazzo integrato con il tessuto urbano tanto da avere al piano terreno un portico pubblico, che si ispira direttamente alle grandi architetture antiche, con poderose colonne che sorreg-

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gono i piani superiori. Se palazzo Chiericati rappresenta un tipo inedito di dimora urbana, con le logge del palazzo della Ragione Palladio realizza il più imponente palazzo pubblico dell’Italia settentrionale. Egli crea una quinta monumentale di particolare magnificenza intorno ad un nucleo pre-esistente (con le botteghe al piano terra, e la grande sala dei consiglio. La struttura, realizzata in solida pietra, è, nonostante il suo aspetto romano, quasi gotica nel combinare leggerezza e solidità.


LA CARRIERA DI UN GENIO

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© Stefano Maruzzo

Villa Barbaro

1552/1564 - Ville per la nobiltà patrizia veneziana Con la realizzazione degli straordinari palazzi vicentini, Palladio è pronto per salire un gradino più alto: diventare l’architetto dei grandi aristocratici veneziani. Per tutti gli anni Cinquanta Palladio realizza ville per i grandi patrizi della capitale: villa Cornaro a Piombino Dese, villa Emo a Fanzolo, villa Barbaro a Maser, villa Foscari a Mira, villa Badoer a Fratta Polesine. Non si tratta più delle piccole ville degli anni vicentini, ma dei poderosi complessi edilizi, per altro decorati da sontuose cam-

pagne decorative affidate ai grandi pittori del momento, come Paolo Veronese o Battista Zelotti. Inokltre questo periodo la sua fama si estende verso Verona e progetta grandiose ville agriole per i ricchi possidenti ai piedi delle colline. Con le “ville per i veneziani”, Palladio compie altresì un percorso di avvicinamento alla capitale: dopo averlo sperimentato nelle proprie residenze in campagna, i patrizi veneziani cominciano a coinvolgere

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Palladio in progetti a Venezia. Va detto che la maggior parte di essi fa parte di un preciso gruppo di potere che punta alla razionalizzazione della vita politica e amministrativa veneziana, anche a costo di cambiamenti radicali. Palladio, con la sua architettura razionale basata sulla ragione e la proporzione numerica, diviene la metafora di un futuro possibile per una Venezia riformata nel diritto, nella organizzazione amministrativa e persino militare.

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L’INNOVAZIONE PALLADIANA

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1564/1580 - L’arrivo a Venezia e la consacrazione Sono i potenti fratelli Daniele e Marcantonio Barbaro a procurare a Palladio i primi progetti per Venezia: il rifacimento della facciata di San Pietro di Castello, ma soprattutto un intervento complessivo sul monastero benedettino dell’isola di San Giorgio, che porta alla realizzazione del grande Refettorio, e quindi della chiesa e del chiostro. Quasi contemporaneamente i Canonici Lateranensi gli commissionano la fabbrica del loro convento della Carità. Palladio si trova quindi a lavorare per due potentissime compagini religiose in città. Ormai è una figura emergente nel panorama della capitale, tanto da riuscire a scalzare il potente Jacopo Sansovino dalla realizzazione della facciata della chiesa di San Francesco della Vigna. Giorgio Vasari include le opere di Palladio nella seconda edizione delle sue Vite degli artisti nel 1568: è la consacrazione.

Due anni più tardi Palladio stesso dà alle stampe il suo trattato “I Quattro Libri dell’Architettura” che tanta parte avrà nella sua fortuna internazionale. Anche se Palladio non riesce a conseguire un incarico formale come architetto della Repubblica veneta, di fatto per le sue mani passano tutti i progetti più importanti: a lui è affidata la costruzione della chiesa del Redentore dopo la peste del 1576, e il rifacimento di sale in palazzo Ducale. Palladio muore improvvisamente nell’agosto del 1580: non sappiamo esattamente in che giorno, né dove e nemmeno per quale causa. Non è chiaro nemmeno dove sia stato sepolto il suo corpo, come se avesse voluto cancellare ogni traccia di sé e vivere attraverso la fama dei suoi edifici e nelle pagine dei suoi libri.

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LA CARRIERA DI UN GENIO

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Thomas Jefferson progetta la propria dimora (sopra) e l’Università della Virginia (sotto) utilizzando –i principi compositivi palladiani codificati nei Quattri Libri

1570 - I Quattro Libri dell’Architettura Palladio iniziò a scrivere il trattato a soli 22 anni e lo arricchì poi con le proprie opere. La prima edizione de I quattro libri dell’architettura vide la luce a Venezia nel 1570. Seguono varie edizioni e rifacimenti posteriori, oltre a traduzioni in francese, olandese e inglese. All’interno di questo testo sono presenti illustrazioni atte a dimostrare le idee del Palladio circa la purezza e la semplicità dell’architettura classica, disegnate di suo pugno. Il trattato è suddiviso in quattro libri che trattano argomenti diversi. Primo libro: tratta la scelta dei materiali, le tecniche costruttive, le forme degli ordini architettonici. Secondo libro: riporta una serie di progetti architettonici di Andrea Palladio ed una serie di progetti di costruzioni non realizzate. Le raffigurazioni delle tavole talvolta si discostano dall’edificio costruito in quanto risentono di

un processo di idealizzazione e adeguamento al maturo linguaggio del maestro. Terzo libro: descrive la maniera di costruire le strade rettilinee lastricate in pietra, i ponti in legno ed in pietra con numerosi progetti palladiani, le piazze antiche realizzate dai greci e dai latini ed infine le basiliche fra cui la basilica progettata da Vitruvio a Fano e l’importante Basilica Palladiana di Vicenza. Quarto libro: contiene i rilievi di 26 edifici romani antichi fra cui 18 templi a pianta rettangolare dei fori repubblicano e imperiale. Nei Quattro libri sono indicate regole sistematiche per il costruire ed esempi di progetti, cosa che all’epoca non era usuale. Anziché modelli da copiare, le tipologie architettoniche assumono la fisionomia di schemi compositivi dove poter esercitare infinite varianti.

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LEVILLE DI PALLADIO

Architettura e Funzione Forme archetipiche e bellezza estetica Il senso della proporzione è il principio fondativo della bellezza estetica, ed è innegabile che Palladio sia riuscito nell’operazione di recuperare il linguaggio dell’architettura classica, di adattarlo alle nuove esigenze funzionali mantenendo, e forse andando oltre, quell’immagine di perfezione tramandata dalla civiltà greca e romana

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FORME ARCHETIPICHE E BELLEZZA ESTETICA

WEDDING VILLAS TIPOLOGIE PALLADIANE LA VILLA DIDATTICA Villa Trissino (1534) LA VILLA FAMIGLIARE Villa Godi Malinverni (1537) LA VILLA NOBILIARE Villa Piovene Porti Godi (1539) Villa Thiene (1542) Villa Porto Pedrotti (1554) Villa Barbaro (1554)

ALL’ORIGINE DEL MITO Villa Trissino non è sicuramente opera di Palladio, ma è uno dei luoghi del suo mito, anzi ne è l’origine. La tradizione vuole infatti che proprio qui, nella seconda metà degli anni ’30, il nobile vicentino Giangiorgio Trissino (14781550) incontri il giovane scalpellino Andrea di Pietro impegnato nel cantiere della villa. Intuendone in qualche modo le potenzialità e il talento, Trissino ne cura la formazione, lo introduce all’aristocrazia vicentina e, nel giro di pochi anni, lo trasforma in un architetto cui impone l’aulico nome di Palladio. Giangiorgio Trissino era un letterato, autore di opere teatrali e di grammatica. Abile dilettante di architettura e responsabile in prima persona della ristrutturazione della villa di famiglia a Cricoli, appena fuori Vicenza, Trissino guida Palladio alla conoscenza di Vitruvio, il filosofo latino vissuto nel I sec. d.C. che per primo codifica gli ordini dell’architettura greca e detta le regole dell’armonia universale esistente da una singola parte dell’edificio con il tutto, prendendo come modello le proporzioni esistenti nel corpo umano. Non è semplice comporre in archittettura le forme geometriche archetipiche quali il cerchio, il quadrato, la sfera mantenendo il senso della proporzione tra le diverse parti dell’edificio da strutturare sia in pianta che nel prospetto.

Il senso della proporzione è il principio fondativo della bellezza estetica, ed è innegabile che Palladio sia riuscito nell’operazione di recuperare il linguaggio dell’architettura classica, di adattarlo alle nuove esigenze funzionali mantenendo, e forse andando oltre, quell’immagine di perfezione tramandata dalla civiltà greca e romana. Non è privo di significato il commento che espresse Wolfang Goethe, il massimo esponente della percezione sensoriale-estetica dell’Ottocento, ammirando le opere palladiane a Vicenza:

“Sono qua da poche ore e ho già percorso la città, ho visto il teatro Olimpico e gli edifici del Palladio. (…) Se queste opere non si vedono di persona, uno non può farsene un’dea. Il Palladio è stato un uomo del tutto interiore, che ha saputo esternare la grandezza della propria interiorità. Nell’architettura civile la maggior difficoltà sta sempre nella disposizione degli ordini di colonne.. (...). Ma con quale perizia egli ha saputo associare il tutto, com’è riuscito ad imporsi con l’immanenza delle sue opere, facendo dimenticare quanto c’è in loro di spropositato. C’è veramente qualcosa di divino nelle sue strutture, c’è tutta la forza del grande poeta che dalla verità e dalla menzogna ricava un terzo elemento, che ci affascina” (Viaggio in Italia 1786 - 1788). Forma, Funzione e Bellezza nascono della discriminazione cognitiva che caratterizza il genio inventivo di Palladio, capace di fondere immagine e contenuto in una perfetta sintesi generata dall’immaginazione creativa. VENETOWEDDING

LA VILLA FATTORIA Villa Valmarana Bressan (1541) Villa Gazzotti Curti (1542) Villa Saraceno (1543) Villa Emo (1556) LA VILLA TEMPIO Villa Chiericati (1550) Villa Badoer (1554) 21

LA VILLA SANTUARIO Villa Capra la Rotonda (1566) LA VILLA ESTETICA Villa Pojana (1546) Villa Forni Cerato (1565) LA VILLA SCENOGRAFICA Villa Foscari (1554) LA VILLA IN STILE CLASSICO 7. Villa Pisani Bonetti (1542) LA VILLA IN STILE MODERNO Villa Caldogno (1545) LA VILLA PADRONALE DI CAMPAGNA Villa Angarano (1548) Villa Sarego (1665) LA VILLA PADRONALE SUBURBANA Villa Cornaro (1552) Villa Pisani (1552)


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ARCHITETTURA E FUNZIONE

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1554. Barbaro - La Villa Status All’inizio degli anni ’50, la realizzazione della villa per i fratelli Barbaro a Maser costituisce per Palladio un punto di arrivo importante nella definizione della nuova tipologia di edificio di campagna. Per la prima volta infatti (anche se la soluzione ha precedenti in ville quattrocentesche) la casa dominicale e le barchesse sono allineate in un’unità architettonica compatta. A Maser ciò probabilmente è da collegarsi alla particolare localizzazione della villa sulle pendici di un colle: la disposizione in linea garantiva una migliore visibilità dalla strada sottostante, e del resto l’orografia del terreno avrebbe imposto costosi terrazzamenti a barchesse disposte secondo l’andamento del declivio. Se è vero che per molti versi la villa mostra marcate differenze rispetto alle altre realizzazioni palladiane, ciò è senza dubbio frutto dell’interazione fra l’architetto e una committenza d’eccezione.

Daniele Barbaro è un uomo raffinato, profondo studioso d’architettura antica e mentore di Palladio dopo la morte di Trissino nel 1550: sono insieme a Roma nel 1554 per completare la preparazione della prima traduzione ed edizione critica del trattato di Vitruvio, curata da Barbaro e illustrata da Palladio, che vedrà le stampe a Venezia nel 1556. Marcantonio Barbaro, energico politico e amministratore, ha un ruolo chiave in molte scelte architettoniche della Repubblica e col fratello Daniele è instancabile promotore dell’inserimento di Palladio nell’ambiente veneziano. Intendente d’architettura egli stesso, riceve un esplicito omaggio da Palladio nei Quattro Libri per l’ideazione di una scala ovata. Nella costruzione della villa Palladio interviene con abilità, riuscendo a trasformare una casa preesistente agganciandola alle barchesse rettilinee e scavando sulla parete del colle un ninfeo con una peschiera VENETOWEDDING

dalla quale, grazie a un sofisticato sistema idraulico, l’acqua viene trasportata negli ambienti di servizio e quindi raggiunge giardini e brolo. Nella didascalia della pagina dei Quattro Libri che riguarda la villa, Palladio mette in evidenza proprio questo exploit tecnologico che si richiama all’idraulica romana antica. È evidente che, piuttosto che le venete ville-fattoria, il modello di villa Barbaro sono le grandi residenze romane che enfatizzano l’immagine di uno status sociale-intellettuale molto elevato, come villa Giulia o quella che Pirro Ligorio realizzava a Tivoli per il cardinale Ippolito d’Este All’interno della villa Paolo Veronese realizza quello che è considerato uno dei più straordinari cicli di affreschi del Cinquecento veneto, ed è probabilmente dello stesso Veronese l’ideazione del fantasioso disegno della facciata che difficilmente può essere attribuito ad Andrea Palladio


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1556. Emo - La Villa Fattoria La villa palladiana quale esito di una nuova tipologia, dove le necessità pratiche della vita agricola sono tradotte in forme inedite e in un linguaggio nuovo ispirato all’architettura antica, ha senza dubbio un punto di approdo definitivo in villa Emo. Gli edifici funzionali alla conduzione delle campagne, che nella villa quattrocentesca sono casualmente disposti intorno all’aia, in villa Emo raggiungono una sintesi architettonica mai vista prima, che riunisce in un’unità casa dominicale, barchesse e colombare. Nella sua composizione, così sobria e lineare da essere paragonata a un progetto razionalista, Palladio sviluppa la tipologia della “fattoria rurale”, adeguata alla conduzione del fondo e in tutte le sue diverse articolazioni, al punto da configurarsi come nel prototipo di Villa “aziendale”. La datazione della fabbrica è controversa, ma dovrebbe fissarsi al 1558, dopo le ville

Barbaro e Badoer, con le quali condivide l’impostazione generale. Ormai accettato dalle grandi famiglie aristocratiche veneziane, Palladio costruisce la villa per Leonardo Emo, la cui famiglia possedeva proprietà a Fanzolo dalla metà del Quattrocento. La zona era attraversata dall’antica via Postumia, e la trama dei campi seguiva la griglia della centuriazione romana. La villa è orientata secondo tale trama antica, come si può ben cogliere dagli ingressi all’edificio, allineati in una lunghissima prospettiva. La composizione del complesso è gerarchica, dominata dall’emergenza della casa del padrone, innalzata su un basamento e collegata al suolo da una lunga rampa di pietra; ai fianchi due ali rettilinee e simmetriche di barchesse sono concluse da altrettante torri colombare. Il purismo del disegno è sorprendente quanto calibrato: basti guardare come le colonne estreme della loggia sono assorVENETOWEDDING

bite dal muro per 1/4 del loro diametro e graduano il passaggio dalla cavità in ombra alle pareti in piena luce. L’ordine scelto è il dorico, il più semplice, e persino le finestre sono prive di cornici. Alla logica stereometrica degli esterni corrisponde una decorazione interna straordinaria, opera di Battista Zelotti, che era già intervenuto nei cantieri palladiani di villa Godi e della Malcontenta.


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1554. Badoer - La Villa Tempio Ai confini meridionali dei territori della Serenissima, nelle piatte e nebbiose lande del Polesine, Palladio progetta nel 1554 una villa per il nobile veneziano Francesco Badoer, destinata a diventare il baricentro della vasta tenuta agricola di quasi cinquecento campi da questi ricevuta in eredità sei anni prima. Costruita e abitata nel 1556, la villa doveva quindi essere funzionale alla conduzione dei campi e insieme segno visibile della presenza, per così dire feudale, dei Badoer sul territorio: non a caso l’edificio sorge sul sito di un antico castello medievale. Palladio riesce a unire in una sintesi efficace entrambi i significati, collegando il maestoso corpo dominicale alle due barchesse piegate a semicerchio che schermano le stalle e altri annessi agricoli. Probabilmente sfruttando le sottostrutture del castello medievale, il corpo dominicale della villa sorge su un alto basamento, ri-

chiamando precedenti illustri come villa Medici a Poggio a Caiano di Giuliano da Sangallo, o la poco lontana villa dei Vescovi a Luvigliano di Falconetto. Ciò rende necessaria una scenografica scalinata a più rampe, la principale a scendere nella corte, e le due laterali a connettersi con le testate delle barchesse, ricordando così la struttura di un tempio antico su terrazze. Le elegantissime barchesse curvilinee sono le uniche concretamente realizzate da Palladio fra le molte progettate (per esempio per le ville Mocenigo alla Brenta, Thiene a Cicogna o villa Trissino a Meledo) e la loro forma — scrive lo stesso Palladio — richiama braccia aperte ad accogliere i visitatori: fonte antica di riferimento sono molto probabilmente le esedre del tempio di Augusto a Roma. Nelle barchesse Palladio usa l’ordine tuscanico, adeguato alla loro funzione e alla possibilità di realizzare intercolumni molto VENETOWEDDING

ampi che non intralcino l’accesso dei carri. La loggia della villa mostra invece un elegante ordine ionico a enfatizzare il ruolo di residenza dominicale. Il fuoco visivo dell’intero complesso è calibrato proprio sull’asse dominato dal grande frontone triangolare retto dalle colonne ioniche, su cui campeggia lo stemma familiare, tanto che i fianchi e il retro della villa non sono assolutamente caratterizzati e presentano un disegno semplicemente utilitario. Per il resto la struttura distributiva del corpo dominicale presenta la consueta organizzazione palladiana lungo un asse verticale, con il piano interrato per gli ambienti di servizio, il piano nobile per l’abitazione del padrone e infine il granaio. Tutte le sale sono coperte da soffitti piani e sulle pareti Giallo Fiorentino ha disegnato complessi intrecci di figure allegoriche dai significati in parte ancora oscuri.


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1566. Capra“la Rotonda” - La Villa Santuario Icona universale delle ville palladiane, la Rotonda in realtà è considerata dal suo proprietario come una residenza urbana o, più propriamente, suburbana. Paolo Almerico vende infatti il proprio palazzo in città per trasferirsi appena fuori le mura e lo stesso Palladio, nei Quattro Libri, pubblica la Rotonda fra i palazzi e non già fra le ville. Del resto è isolata sulla cima di un piccolo colle e in origine era priva di annessi agricoli. Il canonico Paolo Almerico, per il quale Palladio progetta la villa nel 1566, è uomo di alterne fortune, rientrato infine a Vicenza dopo una brillante carriera alla corte papale. La villa è già abitabile nel 1569, ma ancora incompleta, e nel 1591, due anni dopo la morte di Almerico, viene ceduta ai fratelli Odorico e Mario Capra che portano a termine il cantiere. Subentrato a Palladio dopo il 1580, Scamozzi in sostanza completa il progetto

con interferenze che studi recenti tendono a considerare molto limitate. Non certo villa-fattoria, la Rotonda è piuttosto una villa-tempio, un’astrazione, specchio di un ordine e di un’armonia superiori. Orientata con gli spigoli verso i quattro punti cardinali, vuole essere letta innanzitutto come un volume, cubo e sfera, quasi si richiamasse alle figure base dell’universo platonico. Certo le fonti per un edificio residenziale a pianta centrale sono diverse, dai progetti di Francesco di Giorgio ispirati a villa Adriana o dallo “studio di Varrone”, alla casa di Mantegna a Mantova (o la sua “Camera degli sposi” in palazzo Ducale), sino al progetto di Raffaello per villa Madama. Sta di fatto che la Rotonda resta un unicum nell’architettura di ogni tempo come se, costruendo una villa perfettamente corrispondente a se stessa, Palladio avesse voluto costruire un modello ideale della VENETOWEDDING

propria architettura, e quindi il manifesto visibile dell’ Architettura Universale. La decorazione dell’edificio è sontuosa, con interventi di Lorenzo Rubini e Giambattista Albanese (statue), Agostino Rubini, Ottavio Ridolfi, Bascapè, Fontana e forse Alessandro Vittoria (decorazione plastica di soffitti e camini), Anselmo Canera, Bernardino India, Alessandro Maganza e più tardi Ludovico Dorigny (apparati pittorici).


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1549. Pojana - La Villa Estetica La villa è commissionata a Palladio dal vicentino Bonifacio Poiana, di famiglia fedelissima alla Repubblica di San Marco, che possedeva sin dal Medioevo una giurisdizione di tipo feudale sui territori che portano il suo nome. Per altro, nell’area dove sorgerà la villa esisteva già una corte quattrocentesca dominata da una torre, dove campeggia tuttora l’insegna familiare. Palladio probabilmente progetta la villa sul finire degli anni ’40, il cantiere procede a rilento e in ogni caso i lavori sono terminati entro il 1563, quando è compiuta la decorazione interna eseguita per mano dei pittori Bernardino India e Anselmo Canera e dello scultore Bartolomeo Ridolfi. Sia nei Quattro Libri sia nei disegni autografi palladiani conservati a Londra, la villa viene sempre trattata come parte di un globale progetto di riorganizzazione e regolarizzazione dell’area attorno ad ampi

cortili. Di tale progetto tuttavia è stata costruita solamente la lunga barchessa a sinistra della villa, con capitelli dorici ma intercolumni tuscanici. Il complesso è completato nel Seicento, quando i discendenti di Bonifacio adattano l’edificio al loro gusto e alle loro necessità, con l’addizione di un corpo edilizio sulla destra della villa che ne riprende le modanature delle finestre. Disposta lontana dalla strada, all’interno di una profonda corte, e fiancheggiata da giardini, la villa si innalza su un basamento destinato agli ambienti di servizio. Il piano principale è dominato da una grande sala rettangolare voltata a botte, ai cui lati si distribuiscono simmetricamente le sale minori, coperte con volte sempre diverse. Evidentemente la fonte dell’ispirazione palladiana sono gli ambienti termali antiVENETOWEDDING

chi, anche per gli alzati: il cornicione, che in facciata disegna una sorta di timpano interrotto deriva dal recinto esterno delle terme di Diocleziano a Roma, così come la serliana, che pure risente di sperimentazioni bramantesche nella configurazione a doppia ghiera con cinque tondi. Più in generale sembra che Palladio ricerchi la logica per così dire utilitaria dell’architettura termale antica, con un linguaggio straordinariamente sintetizzato nelle forme e astratto, quasi metafisico. Privo di capitelli e trabeazioni, l’ordine è appena accennato nell’articolazione essenziale delle basi dei pilastri. L’assenza di ordini e di parti in pietra lavorata (se non nei portali della loggia) deve avere assicurato una globale economicità nella realizzazione dell’opera, confermata dall’uso del mattone intonacato e del cotto sagomato, sul quale il recente restauro ha trovato traccia di policromie.


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1554.Foscari - la Malcontenta - La Villa Scenografica La villa che Palladio realizza per i fratelli Nicolò e Alvise Foscari intorno alla fine degli anni ’50 sorge come blocco isolato e privo di annessi agricoli ai margini della Laguna, lungo il fiume Brenta. Più che come villa-fattoria si configura quindi come residenza suburbana, raggiungibile rapidamente in barca dal centro di Venezia. La famiglia dei committenti è una delle più potenti della città, tanto che la residenza ha un carattere maestoso, quasi regale, sconosciuto a tutte le altre ville palladiane, cui contribuisce la splendida decorazione interna, opera di Battista Franco e Gian Battista Zelotti. Studi recenti hanno documentato un intervento dei fratelli Foscari a favore di Palladio per la progettazione di un altare per la chiesa di San Pantalon nel 1555, che testimonierebbe un rapporto precedente alla progettazione della villa. La villa sorge su un alto basamento, che

separa il piano nobile dal suolo umido e conferisce magnificenza all’edificio, sollevato su un podio come un tempio antico. Nella villa convivono motivi derivanti dalla tradizione edilizia lagunare e insieme dall’architettura antica: come a Venezia la facciata principale è rivolta verso l’acqua, ma il pronao e le grandi scalinate hanno a modello il tempietto alle fonti del Clitumno, ben noto a Palladio. Le maestose rampe di accesso gemelle imponevano una sorta di percorso cerimoniale agli ospiti in visita: approdati davanti all’edificio, ascendevano verso il proprietario che li attendeva al centro del pronao. La villa è una dimostrazione particolarmente efficace della maestria palladiana nell’ottenere effetti monumentali scenografici utilizzando materiali poveri, essenzialmente mattoni e intonaco. Come è ben visibile a causa del degrado delle superfici, tutta la villa è in mattoni, colonne comprese (tranne quegli elemenVENETOWEDDING

ti che è più agevole ricavare scolpendo la pietra: basi e capitelli), con un intonaco a marmorino che finge un paramento lapideo a bugnato gentile, sul modello di quello che compare talvolta sulla cella dei templi antichi. L’aspetto innovativo consiste nella disposizione di numerose finestre, di varie forme e dimensioni, accostate o distanziate con sapienza, al fine di ottenere la massima quantità di luce alla sala crociata, alle stanze laterali, alle scale, ai mezzanini e il sottotetto. La facciata posteriore è uno degli esiti più alti fra le realizzazioni palladiane, con un sistema di forature che rende leggibile la disposizione interna; si pensi alla parete della grande sala centrale voltata resa pressoché trasparente dalla finestra termale sovrapposta a una trifora che diventerà uno dei motivi dominanti dell’architettura delle chiese realizzate da Palladio negli anni seguenti a Venezia.


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1542. Pisani - La Villa in stile classico La realizzazione di villa Pisani a Bagnolo, a partire dal 1542, costituisce per la carriera del giovane Palladio un vero punto di svolta. I fratelli Vettore, Marco e Daniele Pisani fanno infatti parte dell’élite aristocratica veneziana, con conseguente netto salto di scala nella committenza palladiana sino ad allora soprattutto vicentina. La vasta tenuta agricola di oltre 1200 campi era di proprietà Pisani sin dal 1523, e su di essa insisteva una casa dei precedenti proprietari, i vicentini Nogarola, probabilmente assorbita nella nuova costruzione. Nel 1545 il corpo padronale risulta realizzato, e in una mappa del 1562 è visibile sul fondo del cortile una grande barchessa conclusa da due colombare, ammirata dal Vasari ma successivamente distrutta e sostituita dall’attuale struttura ottocentesca localizzata sul lato lungo, estranea al progetto palladiano. Nel progetto di villa Pisani l’obiettivo di Palladio è ambizioso: realizzare una dimo-

ra di campagna che sia adeguata ai raffinati gusti dei fratelli Pisani e al tempo stesso in grado di offrire una risposta concreta e razionale in termini di organizzazione di tutto il complesso degli annessi agricoli. Palladio infatti inserisce in un disegno unitario casa padronale, stalle, barchesse e colombare, vale a dire quegli elementi che nella villa quattrocentesca si affacciavano sull’aia in un disegno casuale, privo di gerarchie funzionali e formali. Al tempo stesso, le necessità pratiche della vita agricola sono tradotte in forme inedite, in un nuovo linguaggio ispirato all’architettura antica. Per accentuare la suggestione di tempio romano, la villa sorge su un alto basamento che dà slancio all’edificio e accoglie gli ambienti di servizio. La grande sala centrale a “T” è coperta a botte come gli edifici termali antichi, riccamente decorata e illuminata da un’ampia finestra termale: uno spazio radicalmente VENETOWEDDING

diverso, per dimensioni e qualità formale, dalle sale delle ville prepalladiane, tradizionalmente più piccole e coperte da un soffitto piano con travi di legno. Una ricca decorazione pittorica ad affresco, con scene tratte dalle Metamorfosi di Ovidio dovute probabilmente alla mano di Francesco Torbido (1482/84-1561), dialoga con lo spazio architettonico esaltandone la monumentalità. Un ricco dossier di disegni autografi, oggi conservati a Londra, documenta l’evolversi del progetto palladiano. Nelle prime ipotesi si affollano suggestioni derivanti dalle architetture antiche e moderne visitate nel viaggio a Roma appena compiuto (da villa Madama di Raffaello al Belvedere bramantesco, sino alla cappella Paolina di Sangallo) accanto a elementi più specificamente veneti: la disposizione delle stanze, la loggia serrata da due torrette o il potente bugnato della facciata sul fiume.


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1548. Caldogno - La Villa in stile moderno Nel 1541 Losco Caldogno, aristocratico vicentino e attivo commerciante di seta, ottiene in eredità una corte agricola e numerosi campi a Caldogno, a pochi chilometri a nord di Vicenza. Legato da stretti vincoli di parentela a committenti palladiani come i Muzani e successivamente i Godi, con buona probabilità commissionò a Palladio la ristrutturazione della corte agricola. Non si hanno elementi precisi circa la datazione dell’intervento: è possibile fissare l’inizio dei lavori al 1542, la casa è certamente abitabile nel 1567 e la data “1570” incisa sulla facciata indica probabilmente la fine delle opere di decorazione. Non esistono prove documentarie della paternità palladiana della villa, che non è inclusa nei Quattro Libri, ma è evidente la somiglianza della facciata con quella di villa Pisani (1542) e Villa Saraceno (1548) La planimetria è molto semplice e le stanze non sono perfettamente proporzionate,

ma molto probabilmente ciò deriva dal riutilizzo di murature preesistenti. Le fondamenta infatti risalgono a una torre quattrocentesca abbattuta per far posto alla nuova dimora Ricchissima è la decorazione pittorica degli interni (loggia, salone centrale, stanze lato ovest) dovuta in gran parte alla mano di Giovanni Antonio Fasolo (1530-1572), Giovanni Battista Zelotti (1526-1578), Giulio Carpioni (1613-1679). La presenza dei tre artisti, molto conosciuti a aopprezzati all’epoca, denota la disponibilità economica della famiglia Caldogno che si era arricchita con il commercio della seta. I temi scelti per le decorazioni lasciano intendere che la villa fosse utilizzata per scopi ludici. Nelle pareti della loggia, sono infatti rappresentate in maniera impareggiabile gli svaghi e le delizie della vita in villa. Nella parete a sinistra sono rappresentati, VENETOWEDDING

attorno ad un tavolo, fanti e donzelle (“Il gioco delle carte” e “L’invito alla danza”; nella parete a destra, un gruppo di suonatori di vari strumenti musicali (“Il concerto” e “La merenda”). Sulla volta a botte, entro un grande ovale, è raffigurato “Il Concilio degli dei”.


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1548. Angarano - La Villa Padronale di campagna Della villa che Palladio progettò per il suo grande amico Giacomo Angarano nei dintorni di Bassano del Grappa esiste ben poco: solamente due barchesse che affiancano un corpo padronale dall’aspetto chiaramente seicentesco. La tavola dei Quattro Libri (II, p. 63) ci restituisce la planimetria del complesso nelle intenzioni dell’architetto: due barchesse piegate a “U” che serrano un corpo padronale fortemente sporgente. Dai documenti sappiamo che sul sito preesisteva un edificio abitato da Giacomo: probabilmente fu per questo che si iniziarono i lavori dalle barchesse, lavori che si arrestarono prima di coinvolgere la ristrutturazione dell’antica casa, attuata in seguito, non certo secondo il progetto palladiano. In realtà non è sicura nemmeno la data di progettazione della villa. Tradizionalmente viene fatta risalire alla fine degli anni ’40, con solide argomentazi-

oni, ma è possibile che sia invece connessa all’improvvisa eredità del fratello Marcantonio che Giacomo ottiene nel 1554, anche considerando che due anni più tardi questi acquisirà importanti cariche pubbliche a Vicenza. Angarano è un appassionato di architettura e stretto amico di Palladio, il quale nel 1570 gli dedica la prima metà dei Quattro Libri. Purtroppo, 18 anni più tardi Giacomo è costretto a restituire alla famiglia di sua nuora, rimasta vedova, l’intera dote, e ciò provoca un collasso finanziario che lo costringe a vendere la villa al patrizio veneziano Giovanni Formenti. Come altre ville padronali, dotate di estesi appezzamenti terrieri destinati all’agricoltura o alla coltivazione della vite, e quindi fonte di redddito per le famiglie che vi dimoravano, i passaggi di proprietà erano frequenti determinando nel tempo ampliamenti, trasformazioni e modifiche anche VENETOWEDDING

sostanziali della struttura originaria. Un’altra villa simile a questa, progettata da Palladio nel 1552 per i fratelli Ragona che possedevano una cospicua proprietà terriera alle Ghizzolle di Montegaldella, ha subito pesanti manomissioni che non consentono di valutare se siano stati fatti dei lavori, né tantomeno la loro entità.


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1552. Cornaro - La Villa Padronale suburbana Insieme alla pressoché contemporanea Pisani di Montagnana, la villa realizzata a Piombino Dese per un altro potente patrizio veneziano, Giorgio Cornaro, segna un netto salto di scala nel prestigio e nella capacità di spesa della committenza palladiana, sino ad allora essenzialmente vicentina. Il cantiere è già in piena attività nel marzo del 1553, e nell’aprile dell’anno seguente l’edificio — pur incompleto — è abitabile, tanto da esservi documentato Palladio “la sera a zena” col padrone di casa. Quest’ultimo, con la novella sposa Elena, nel giugno dello stesso anno prende formalmente possesso della villa, o meglio del suo cantiere: a questa data risulta infatti realizzato solamente il blocco centrale, ma non le ali né il secondo ordine delle logge. A ciò si provvede in due campagne successive, nel 1569 e nel 1588, la seconda condotta da Vincenzo Scamozzi, probabilmente responsabile anche del coinvolgi-

mento di Camillo Mariani nella realizzazione delle statue del salone. Le ville Pisani e Cornaro sono legate da molto più di una semplice coincidenza cronologica e dall’alto status del committente. Infatti anche la Cornaro ha una struttura e un decoro molto simili a un palazzo ed è più residenza di campagna che villa: isolata rispetto alla tenuta agricola e alle dipendenze, la sua posizione preminente sulla strada pubblica ne rimarca il carattere ambivalente. Del resto i camini presenti in tutte le stanze ne provano un uso non solo estivo, e non a caso una struttura assai simile sarà replicata pochi anni più tardi per il palazzo “suburbano” di Floriano Antonini a Udine. Come per la Pisani, anche la planimetria di villa Cornaro è organizzata intorno a un grande ambiente con quattro colonne libere, qui per altro spostato più al centro della casa e quindi più propriamente salone, a cui si accede con la mediaVENETOWEDDING

zione della loggia o di uno stretto vestibolo. I due livelli della villa sono connessi da due eleganti scale gemelle che separano nettamente un piano terra, per l’accoglienza di ospiti e clientes, dai due appartamenti superiori riservati ai coniugi Cornaro. Lo straordinario pronao aggettante a doppio ordine riflette la soluzione palladiana della loggia di palazzo Chiericati a Vicenza, ultimata negli stessi anni, con il tamponamento laterale a dare rigidezza alla struttura, come nel Portico di Ottavia a Roma. Va considerato del resto che il tema della doppia loggia in facciata è frequente anche nell’edilizia gotica lagunare, così come colonne libere sostengono i pavimenti dei saloni delle grandi Scuole di Venezia. Si tratta quindi di una rivisitazione di un tema veneziano che ispirò nei secoli successivi la progettazione di edifici di grandi dimensioni divenute nel tempo sedi di istituzioni comunali.


L’EREDITA’ PALLADIANA Tra puristi e intepreti da Scamozzi a Muttoni

L’eredità palladiana raccontata dai libri come Palladianesimo e Neopalladianesimo, è un fenomeno ambiguo ed eterogeneo. Ciò che si dimentica è che il lascito di Palladio è immaginare e poi costruire relazioni a partire dall’esistente, dal paesaggio circostante e dalla luce di quel particolare sito. Ogni sua opera nasce dall’intuizione congiunta alla discriminazione, prerogativa dei grandi maestri come Tiziano, Tintoretto, Veronese e Tiepolo che fecero della “luce veneta” la prima materia da plasmare.

© Loris Guerrato

VENETOWEDDING Villa Da Porto Pedrotti a Dueville: la prima villa in stile palladiano

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TRA PURISTI E INTERPRETI LE VILLE DI SCAMOZZI

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1568-1575: Villa Ferramosca, Barbano 1575-1578: Villa Pisani detta la Rocca, Lonigo 1580: Villa Priuli, Treville di Castelfranco Veneto 1580-1584: Villa Nani Mocenigo a Canda (Rovigo) 1580-1592: Villa Almerico Capra detta La Rotonda, - completò la costruzione della struttura riprogettandone la cupola, le stalle e gli annessi rurali 1586-1605: Villa Foscarini Rossi a Strà [attribuita] 1588: Villa Cornaro, Poisolo di T. (ricostruzione)

Vincenzo Scamozzi Vincenzo Scamozzi è l’ultimo dei grandi architetti del Rinascimento, stretto fra la tradizione trionfale della generazione di Palladio e il mondo nuovo di Galileo Galilei. Cerca una propria dimensione in una visione dell’architettura come pratica razionale, attenta agli aspetti funzionali, all’economia dei mezzi, ma anche a un nuovo rapporto con il paesaggio, producendo capolavori come la Rocca Pisana di Lonigo, il teatro di Sabbioneta, le Procuratie Nuove in piazza San Marco a Venezia. Di quarant’anni più giovane del Palladio, dovette sviluppare un rapporto complesso (e in parte ancora da esplorare) con il più grande architetto del tempo. Sembra esserne assieme discepolo e avversario, ammiratore e critico. Oscurato dalla fama di uno dei più celebri architetti di tutti i tempi, a lungo la figura di Vincenzo Scamozzi è stata trattata dalla critica in modo non molto dissimile da quella del musicista Salieri nei confronti di Mozart (in Amadeus): un elemento di secondo piano, che non riuscì a brillare di luce propria. Scamozzi fu al contrario un vero protagonista dell’architettura del suo tempo e un architetto eccezionalmente erudito. Interpretando senza dubbio la lezione del Palladio, sviluppò un proprio linguaggio, meno scenografico ed improntato volutamente ad un maggiore rigore e austerità assai apprezzato nel suo tempo.

Francesco Muttoni architetto di Vicenza N.N. Francesco Muttoni ebbe la fortuna di lavorare per una committenza determinata a ritrovare un interprete in grado di declinare la tradizione con le proprie nuove istanze di fasto e autocelebrazione. Nei primi decenni del Settecento occorreva infatti mediare tra la nuova tendenza del neopalladianesimo ormai alle porte e il desiderio di introdurre quelle novità che da quasi un secolo circolavano nelle maggiori città italiane ed europee. I continui contatti con i viaggiatori del nord Europa che giungevano in Veneto alla ricerca delle opere di Palladio, divenute universalmente note grazie alla diffusione dei Quattro Libri, facevano di Vicenza una capitale indiscussa, bisognosa di un professionista competente al servizio del genius loci. Muttoni è il più competente ed esperto dal punto di vista tecnico-operativo e realizza, o riqualifica, ville padronali di grandi dimensioni, dove il rapporto con la natura, il paesaggio e l’organizzazione della proprietà in giardino, parco e peschiera diviene fattore essenziale per consolidare il prestigio della famiglia nobiliare. Pur non possedendo una cultura umanistica come quella di Scamozzi, Muttoni si rivela un attento interprete delle invenzioni palladiane che adatta con eleganza nelle barchesse di Villa Fracanzan e nel prospetto di Villa Negri e Villa Porto a Sarego. VENETOWEDDING

1591-1597: Villa Duodo, Monselice 1596: Villa Ferretti, Dolo (Venezia) 1597: Villa Molin, Mandria, Padova 1597-1598: Villa Priuli, Carrara di Due Carrare 1597-1598: Villa Godi, Sarmego di Grumolo 1609: Villa Trevisan, San Donà di Piave (Venezia)

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V. Scamozzi: Villa Duodo

F. Muttoni: Villa Negri LE VILLE DI MUTTONI 1708: Villa Negri a Bertesina 1710: Villa Fracanzan Piovene, Orgiano 1714 - 1716: Villa Da Porto , Monticello di Fara 1715: Villa Monza, Dueville 1717-18: Villa Trento di Costozza 1718-1722 : Villa Trissino Marzotto, Trissino 1722: Villa Cerchiari a Isola Vicentina 1724:. Villa Valmarana Morosini, Altavilla Vic. 1728: Villa Capra a Santa Maria di Camisano 1734. Villa Loschi Zileri dal Verme, Monteviale 1736: Foresteria e scuderie di Villa Valmarana


L’EREDITA’ PALLADIANA TRA PURISTI E INTERPRETI

© Stefano Maruzzo

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Le Ville“su Misura” di Vincenzo Scamozzi Vincenzo Scamozzi (1548-1616) inaugura la professione di architetto inteso in senso moderno. Figlio di un facoltoso impresario edile, Vincenzo non si forma nella bottega di uno scalpellino come Andrea Palladio, ma attingendo il sapere dalle biblioteche. I libri saranno i mattoni del suo progetto: fare architetture fondate su una visione teorica rigorosa, capace di includere conoscenze nuove, proenienti da altri paesi e altre culture e dagli stimoli delle nuove scienze. Dopo la morte di Andrea Palladio completa il Teatro Olimpico con una geniale scenografia prospettica e inizia una carriera in cui anticipa la figura del designer contemporaneo capace di personalizzare la ville sulla base dell’immagine che il committente desidera offrire di sè.

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LE VILLE DI VINCENZO SCAMOZZI

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1576. Rocca Pisana- La Villa Universale L’opera si pone nel periodo iniziale della sua attività, ma già testimonia in pieno le sue capacità tecniche e formali, e si pone tra le più belle realizzazioni di tutta la sua produzione. La villa si erge sulla collina dominandola con l’austera purezza dei suoi volumi, realizzando una perfetta composizione geometrica che si caratterizza per una struttura quadrata sormontata da una cupola ottagonale e da un unico centro “vitale”, ben progettato e vissuto, dove le stanze si affacciano alle direttrici fondamentali (corridoi, percorsi…).

Per Villa Capra “la Rotonda” , il modello scelto da Scamozzi per Rocca Pisana, Palladio aveva realizzato una rigida geometria modulare di pianta e una curata scenografia degli ambienti simmetrici e speculari, in un certo senso affine alla visione tolemaica, prediligendo organismi perfetti, omogenei, ortogonali, distribuiti in modo uniforme attorno al suo centro tanto da ispirare “una perfezione ideale”. Viceversa Scamozzi abbraccia una visione “copernicana” aperta a ”soluzioni più organiche e vivibili“ all’uomo.

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Nel progettare Rocca Pisana, il cerchio, assimilabile simbolicamente alla posizione del sole al centro dell’Universo, diventa il punto di rotazione di tutti gli elementi architettonici comunicanti tra loro, il cuore pulsante dell’abitazione che “riscalda” la vita dell’uomo. Rocca Pisani inaugura quindi un modello di villa da abitare, intesa come casa in cui vivere, soggiornare con confort, dotata di tutti quegli spazi necessari agli usi quotidiani, ideonea per tutti gli uomini, nobili e meno nobili, e quindi universale.


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1596. Molin - la Villa dell’ambasciatore La villa affonda le sue origini nell’epoca feudale: pare infatti che qui sorgesse il castello della Mandria, eretto nel 905 da Gauslino Transalgardi. Nel 1597 Nicolò Molin di Vincenzo, all’apice della sua carriera come ambasciatore della Repubblica di Venezia, affida a Vincenzo Scamozzi, il progetto di una residenza di campagna degna della sua famiglia. Le esigenze di lavoro e di rappresentanza della famiglia Molin richiedevano una villa che dominasse il paesaggio e fosse in stretto contatto con il fiume.

L’edificio progettato da Scamozzi si affaccia direttamente sugli argini del canale Battaglia, senza alcuna mediazione rispetto al territorio: la grande loggia, alta sul pianterreno, è allineata ai muri che chiudono la proprietà lungo la via pubblica. La planimetria della villa mostra una straordinaria coerenza geometrica, basata sul quadrato, che determina la forma sia della villa che della sala centrale. La struttura dei volumi è particolarmente nitida, articolata nel blocco principale, la copertura emergente dalla sala centrale e la loggia

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sul fiume. Quest’ultima è una vera e propria sala aperta, una sorta di belvedere da cui ammirare l’esterno, senza però che vi siano scale che consentano di scendere. La sala centrale è maestosa, ottenuta con due cubi sovrapposti, una sorta di cortile esterno, illuminato dall’alto non da un oculo ma da quattro grandi finestre termali. Il pianoterreno è un vero e proprio corpo di fabbrica in sé compiuto, articolato intorno a una vasta sala quadrata con una virtuosistica volta ribassata.


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1597. Piovene Porto Godi - la Villa dell’imprenditore Già prima del ‘500, nel sito dell’attuale Villa, esisteva una casa dominicale dei conti Godi. Su questo edificio, per incarico del conte Camillo Godi, venne edificato nel 1597, su disegno dell’architetto Vincenzo Scamozzi, l’attuale Villa Piovene. La semplicità architettonica che domina la costruzione nulla toglie alla maestosità della Fabbrica: tale austerità è la ricerca della semplicità voluta dallo stile di vita del conte Camillo e di suo padre Pietro. La villa infatti, non solo aveva la funzione di residenza estiva, ma rappresentava il

centro amministrativo della proprietà e, in quanto tale, Scamozzi la progettò essenziale nelle forme e priva di decorazioni architettoniche, ma perfettamente strutturata per essere utilizzata al meglio per la gestione degli affari e i ricevimenti. Al piano terra la villa è composta da un grande salone di 180 mq. fiancheggiato da sei sale di circa 60 mq. ciascuna, mentre non è presente il piano nobile, ma solo un piano sottotetto destinato a granaio, il minimo indispensabile per svolgere l’attività agricola e commerciale.

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Per i fratelli Camillo e Alessandro Godi, Scamozzi aveva progettato nello stesso periodo un palazzo a Vicenza, raffigurato in pianta e in alzato nel suo trattato “L’Idea dell’architettura universale” come esempio di palazzo concepito per un sito irregolare.. Anche la villa è documentata all’interno della versione olandese del trattato scamozziano (1713), seppure con alcune differenze, mancando in particolare tutto l’ultimo piano e il timpano che sono invece ben visibili nella stampa. Una specie di abbellimento postumo ad uso editoriale.


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L’EREDITA’ PALLADIANA TRA PURISTI E INTERPRETI

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Villa Fracanzan Piovene (1710)

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Le Ville Giardino di Francesco Muttoni Muttoni a giudizio della critica, «il più originale architetto di giardini attivo nel Veneto nella prima metà del Settecento». Tre episodi, in particolare, ne sugellano le capacità linguistiche: villa Fracanzan Piovene (1710), villa Trissino Marzotto a Trissino (1711-46) e villa Loschi Zileri Dal Verme al Biron (1728-34). Alcune mappe autografe evidenziano, accanto all’intervento architettonico sulla villa padronale dei Loschi Zileri, la sapiente trasformazione della campagna circostante. Nella valorizzazione del sito, esaltato attraverso soluzioni scenografiche, giochi d’acqua, fontane, parterres e percorsi alberati, Muttoni attesta di essere informato delle tendenze europee, mentre nella progettazione architettonica Muttoni si fa libero interprete di alcuni temi palladiani e scamozziani che arricchisce con soluzioni tecniche-stilistiche divenute importanti e impriscindibili, come l’estensione

della cornice in pietra su tutto il perimetro dell’apertura della porta o della finestra. Le Ville giardino Nel progetto di Villa Fracanzan Piovene, la pianta riprende la tipologia veneziana del salone passante con le stanze d’abitazione distribuite simmetricamente sui due lati, formula a cui Muttoni rimase fedele anche per i palazzi di città. Come di consueto dedicò grande rilievo alle scale tra cui quelle di servizio, a rampe incrociate, che rinviano a quanto progettato da Vincenzo Scamozzi nelle procuratie nuove di piazza S. Marco a Venezia. Nelle barchesse è chiaro invece il riferimento al cortile del palladiano palazzo Thiene a Vicenza. Degna di nota l’ipotesi progettuale solo parzialmente realizzata, in cui, coinvolgendo buona parte della tenuta agricola, Muttoni si mostra capace di ridefinire il paesaggio circostante, uscendo VENETOWEDDING

dagli schemi della rigida simmetria, inglobando le preesistenze, organizzando blocchi tra loro diversi ma coerenti, collegati da percorsi alberati. Villa Trissino Marzotto è ritenuta oggi tra le più belle dimore del Settecento vicentino anche per la felice integrazione tra il costruito e i giardini. Infatti, la sistemazione realizzata da Muttoni, si caratterizza soprattutto per la creazione di viali e cammini tracciati ai diversi livelli della collina e di passaggi coperti e scoperti. L’obiettivo era creare dei belvedere, rivolti a diversi punti dell’orizzonte, e giardini pensili con funzione di terrazze panoramiche. Per massimizzare il dialogo tra edifici e natura Muttoni è ricorso anche a reminiscenze di forme orientali nel gioco delle figurazioni floreali e nei pinnacoli al sommo dei pilastri, come nel cancello d’ingresso al giardino.


LE VILLE DI FRANCESCO MUTTONI

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Villa Trissino Marzotto (1711) Cancello di ingressoVilla Trissino

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L’EREDITA’ PALLADIANA TRA PURISTI E INTERPRETI

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Villa Loschi Zileri (1729)

38 Villa Loschi Zileri Nel 1729 avvenne un fatto eccezionale per la famiglia Loschi: finalmente dopo lunghi anni di attesa, il casato entrò a far parte del patriziato della Serenissima Repubblica, con l’iscrizione nel Libro d’Oro della nobiltà veneziana concessa ai cugini Alfonso e Nicolò. Nicolò Loschi in occasione del prestigioso riconoscimento ottenuto dalla Repubblica di Venezia, ritenne necessario adeguare la struttura e l’immagine della dimora di Biron al nuovo status sociale della famiglia. Da uomo colto e impegnato nella vita civile della città di Vicenza qual era, il conte Nicolò decise di impiegarla per realizzare un articolato ed erudito programma edilizio e decorativo. Interpellò l’architetto Muttoni con la richiesta di riprogettare l’assetto sia degli edifici sia della corte del complesso. L’architetto presentò un disegno di impostazione monumentale grandiosa, che prevedeva un nuovo vastissimo parco all’italiana con frutteti e peschiere antistante il nuovo palazzo signorile e

una scenografica scalinata per l’accesso al piano nobile. Ma questo progetto subì una profonda revisione. La parte signorile, dalla facciata simile a quella di un palazzo cittadino, estesa nei volumi in profondità verso nord e separata dagli annessi rustici da una nuova muratura continua di divisione tra la corte nobile e il cortile rurale, si impose decisamente come elemento dominante dell’intero complesso e divenne riferimento centrale di un assetto in qualche modo ordinato secondo uno schema simmetrico. La proposta muttoniana riguardante il parco rimase tutta sulla carta, il giardino con belvedere del retro non fu mai realizzato. Nicolò Loschi ebbe il grande merito di intuire il talento del giovane Giambattista Tiepolo in quegli anni pittore emergente che aveva cominciato a farsi conoscere con interventi di rilievo. Muttoni e Tiepolo, architetto e e pittore integrano secondo uno studiato equilibrio la loro opera dando origine ad un insieme di straordinaria VENETOWEDDING

armonia in cui trovava perfetta realizzazione il desiderio di celebrazione di sé e del casato del committente. Il ciclo pittorico, incentrato sul tema delle virtù rappresentate mediante la cadenzata proposizione di maestose figure allegoriche, comunica con forza ed efficacia i valori e i meriti che la famiglia dichiarava di possedere e soprattutto desiderava fossero a tutti noti. Villa Valmarana Morosini In questo progetto Francesco Muttoni sperimenta una sintesi tra il nuovo stile barocco che si stava imponendo a Roma in tutta Europa e lo stile palladiano. Dal barocco deriva l’impostazione della fabbrica che con i due emicicli (quello di destra non sarebbe mai stato costruito) è aperto verso il grande cortile; da Palladio deriva la bordatura degli ordini della facciata, il timpano e la pianta della residenza padronale. Villa Negri Bertesina (a destra)


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LE VILLE DI FRANCESCO MUTTONI

Villa Valmarana Morosini (1724)

Villa Porto“la Favorita” e Barchessa (1714) 39

Villa Porto “la Favorita” Dal 1714 Muttoni fu impegnato nella costruzione di villa Porto a Monticello. Di inequivocabile derivazione dalla scamozziana villa Pisani di Lonigo, dilatata nelle dimensioni e semplificata nella struttura planimetrica, la villa non ha la forza espressiva dell’archetipo sebbene il contesto paesaggistico e la sistemazione del belvedere retrostante creino un episodio di sicuro rilievo. La casa dominicale è composta da tre piani fuori terra. La facciata principale, che si trova ad ovest, è formata da un’alta scalinata che porta al pronao in stile ionico che

si conclude con un timpano triangolare sormontato dalle statue di Apollo, Minerva e Marte. La facciata orientale è composta nella parte principale da tre semplici aperture con mascheroni sulle chiavi di volta, chiuse da eleganti logge. Nella sommità si erge il frontone triangolare sormontato dalle statue di Mercurio, Ercole e Onfale. La pianta della villa si articola attorno alla grande sala centrale a doppia altezza formando due ali di stanze minori. Distaccate dall’abitazione padronale si trovano due barchesse porticate, con al centro un’apertura serliana.

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Villa di Montruglio (sotto) Commissionata dalla famiglia vicentina degli Arnaldi, che a metà del Cinquecento era entrata in possesso dei terreni della proprietà grazie a un apparentamento con i Pigafetta, la villa viene rimodernata a cavallo da Muttoni che inserisce elementi sia palladianio che scamozziani. Il segno palladiano si riconosce nel portico della Barchessa (1710-1714). Nello stesso periodo vennero aggiunti il particolare timpano che sovrasta la sommità della facciata della villa e la cappella rivolta verso la valle a Sud di ispirazione barocca.


LAVILLAVENETA

La trasformazione della villa: da strumento di controllo territoriale a simbolo dell’egemonia politica, economica e culturale

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Nel Settecento si afferma in tutta Europa la tipologia della Reggia, fenomeno che già si era manifestato a Villa Contarini dove la villa assume dimensioni tali da fungere da centro propulsore dell’economia, della politica e della cultura, senza mai perdere tuttavia i valori della tolleranza e giustizia peculiari della Repubblica di Venezia. Ma è nello splendore di Villa Pisani che culmina la parabola ascendente della “Civiltà di Villa” documentata dalle oltre 4000 ville censite nel Veneto e Friuli.

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LA TRASFORMAZIONE DELLA VILLA IN REGGIA

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SIMBOLO DELLA REPUBBLICA VENETA La Villa Veneta inventata dal genio di Palladio, evolve nel tempo, si trasforma, si adatta per essere contemporaneamente palazzo che veicola l’immagine sociale dei committenti, palcoscenico per feste e incontri mondani fino a diventare vera e propria residenza estiva dove godere degli svaghi e dei piaceri della bella stagione. Nei due secoli successivi all’epopea palladiana, le ville di rappresentanza come Villa Contarini, diventano sempre più ampie e maestose perdendo progressivamente la funzione di presidio agricolo della nobiltà veneziana per ergersi invece a simbolo dell’egemonia politica-territoriale. Nel Settecento si afferma in tutta Europa la magnificenza della reggia monarchica, e quindi anche nel Veneto la villa assume dimensioni tali da fungere da centro propulsore dell’economia, della politica e della cultura, senza mai perdere tuttavia i valori della tolleranza e giustizia che erano stati propri della Repubblica di Venezia, la cui costituzione anticipa di due secoli quella francese e americana. Villa Pisani, affacciata sul naviglio del Brenta, è una reggia di 168 stanze che copre una superficie di 15.000 metri quadrati. La progettazione degli spazi e della facciata del palazzo evidenziano un rinnovato rigore architettonico neopalladiano. I Pisani furono mecenati dell’arte e della cultura attraverso l’organizzazione di conviti e la creazione di una Accademia. Dopo la caduta della Repubblica Veneta nel 1797, la vila fu acquistata da Napoleone per passare successivamente all’Austria.

41 © Stefano Maruzzo

Villa Contarini a Piazzola S. Brenta (1546 - 1650) Villa Pisani a Stra sulla Riviera del Brenta (1721)

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LA VILLA NEOPALLADIANA

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Villa Barbarigo Rezzonico a Noventa Vic. (1548) Villa Foscarini Rossi a Mira (1599)

1598 - Villa Barbarigo VENETOWEDDING


LA TRASFORMAZIONE DELLA VILLA IN DIMORA PADRONALE

Villa Cà Marcello a Piombino Dese (1560 circa) Villa Sigurtà a Valeggio sul Mincio (1697)

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LA VILLA NEOPALLADIANA

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Villa Giovannelli a Noventa Padovana (1690 circa) Villa Cordellina a Montecchio Maggiore(1735)

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LA TRASFORMAZIONE DELLA VILLA IN SEDE DI RAPPRESENTANZA

Villa Capra a Sarcedo (1764) Villa Cornèr della Regina a Cavasagra di Vedelago (1740 circa)

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LAVILLA DI RIVIERA La villeggiattura dei nobili veneziani lungo la Riviera del Brenta

I ricchi veneziani, in prossimità della bella stagione, lasciavano Venezia per trascorrere i mesi più caldi nella Riviera del Brenta. Quasi come fosse un trasloco, caricavano il “Burchiello”, con tutto quello che poteva servire a loro e al personale, e navigavano verso Fusina da dove risalivano poi il fiume con le barche trainate dai cavalli. Furono i nobili veneziani attratti da clima a far erigere lungo il canale le proprie dimore. All’inizio tali costruzioni erano case padronali e rustici,ma poi ben presto divennero i luoghi delle “gioie della villeggiatura” descritte dalle commedie di Carlo Goldoni.

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LA RIVIERA DEL BRENTA

WEDDING VILLAS LE VILLE DEL BRENTA MIRA: Villa Allegri von Ghega, Oriago Villa Gradenigo, Oriago Villa Priuli, Oriago Villa Sceriman Widman Villa Querini Stampalia, Mira Porte Villa Valmarana la Barchessa Villa Venier Villa Alessandri DOLO: Villa Badoer-Fattoretto Villa Soranzo Villa Brusoni Scalella Villa Ferretti Angeli Villa Bon Villa Donà Priuli Villa Fini Villa Grimani Villa Tito Villa Velluti Villa Valier

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LE VILLEGGIATURA ESTIVA La Riviera del Brenta mette in comunicazione Padova e la laguna di Venezia attraverso 36 km di bellezza paesaggistica unica: un quadro in grado di fondere arte e cultura, natura e storia da Stra fino a Fusina. La canalizzazione del fiume in questo tratto risale al XVI secolo: il nuovo naviglio diede in breve vita ad una sorta di ‘civiltà bucolica’ di cui ancora oggi risuona l’eco nelle barchesse delle ville, nelle distese di verde e nei burchielli che approdano a queste rive. Furono i nobili veneziani, attratti dalla campagna, a far erigere lungo il canale le proprie dimore. All’inizio la funzionalità di tali costruzioni era rivolta esclusivamente alla loro collocazione e al ruolo agricolo, ma poi ben presto si trasformarono in lussuosi edifici che diedero vita alla ‘cultura edonistica’ condivisa in tutte le Regge europee. Questa zona, tra mondanità e ozio, presto si popolò e divenne di uso comune tra l’aristocrazia lagunare possedere una villa sul Brenta e giungervi tramite battello - il burchiello, da San Marco. Qui in Riviera, dove nobili e patrizi si dedicavano alla “villeggiatura”, gareggiando nel gioco e nel lusso, furono costruite tra il 1400 e il 1700 oltre 70 residenze estive, alcune progettate da grandi architetti, quali Palladio, Scamozzi e Frigimelica. Con le loro facciate principali rivolte verso il Naviglio, le Ville accoglievano visite d’affari e di cortesia, giochi all’aperto, passeggiate nei lussureggianti giardini, sontuosi ricevimenti, ma celavano anche piccanti avventure e gioco d’azzardo nelle ore più tarde. Le ville aperte al pubblico oggi non sono molte, ciò nonostante una gita lungo la riviera consente di ammirarne parecchie. Le dimore patrizie, ammantate di eleganza immortale, corrono a decine soprattutto nella zona di Stra, Dolo e Mira. Di queste sono visitabili: Villa Foscarini Rossi, Villa Pisani e Villa Widman a Mira; infine, nei pressi di Fusina, Villa Foscari detta La Malcontenta, costruita su progetto del Palladio. Una visita, anche solo esterna, la meritano pure La Barbariga, sull’altra riva nei pressi di Dolo, la cinquecentesca Villa Querini Stampalia a Mira e Villa Gradenigo a Oriago. L’escursione più affascinante resta probabilmente quella sul Burchiello lungo il fiume, da Padova a Venezia o viceversa. VENETOWEDDING

FIESSO D’ARTICO: Villa Recanati-Zucconi Villa Barbarigo-Fontana Villa Corner-Vendramin Villa Contarini di S. Basegio Villa Marchese De Seynos STRA: Villa Pisani Villa Foscarini Rossi Villa Benzi Smania Casa Venier-Tiepolo MALCONTENTA: Villa Foscari detta la Malcontenta VIGONOVO: Villa Sagredo

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LA VILLA DI RIVIERA

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1. Villa BarchessaValmarana - 2. Villa Querini Stampalia - 3. Villa Badoer Fattoretto- 4. Villa Benzi Smania 5. Villa Bon Tessier - 6. Villa Ferretti Angeli - 7. Villa Fini - 8. Villa Valier - 9. Villa Recanati Zucconi - 10. Villa Soranzo

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LA RIVIERA DEL BRENTA

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1. Villa Widmann - 2.Villa Tito - 3. Villa Venier - 4.Villa Gradenigo 5. Villa Bon - 6.Villa Sagredo - 7. Villa Velluti

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LAVILLA NOBILIARE

Da villa fattoria a dimora di prestigio Dalla corte agricola all’arte dei giardini Verso la metà del Seicento si diffonde il desiderio di affrescare le ville con i classici temi della mitologia e trasformare il giardino in un in un percorso di meditazione tra figure simboliche, sacre e profane. Durante il Settecento si afferma un metodo progettuale attento a codificare non solo le tecniche costruttive, ma anche le regole di abbellimento dei giardini con disegni geometrici e simmetrici (giardini all’italiana e alla francese), o con la costruzione di belvedere, viali, canali e modifiche paesaggistiche (giardini all’inglese).

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Villa Da PortoVENETOWEDDING Casarotto a Dueville

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DIMORE DI PRESTIGIO

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DA VILLA FATTORIA A DIMORA DI PRESTIGIO La villa di campagna, inizialmente intesa come fattoria autosufficiente, diventa una grande dimora agricola-aziendale grazie alla crescente richiesta di prodotti dai paesi limitrofi; alla disponibilità di terra adatta alla coltivazione intensiva di grano e vite; alla domanda e ai prezzi contenuti della seta grezza e alle condizioni di pace e di relativa sicurezza rurale garantite dallo Stato veneziano. Al desiderio di ampliare la villa e le dimensioni degli annessi agricoli per soddisfare l’incremento della produzione, si accompagna la necessità di disporre di risorse idriche per irrigare i campi e abbellire i giardini con fontane, peschiere e viali alberati, per cui numerose ville diventano nel corso di un secolo, dal 1550 al 1650, dimore famigliari molto estese e complesse, dotate di due ali di barchesse, di cappelle private e, in alcuni casi, di oratori aperti alle funzioni religiose pubbliche. Verso la metà del Seicento diventa imperativo per il prestigio sociale affrescare le ville con i classici temi della mitologia e trasformare il giardino in un in un percorso di meditazione tra figure simboliche, sacre e profane. Pochi decenni più tardi, all’inizio del Settecento, si fa strada un metodo progettuale attento a codificare non solo le tecniche costruttive, ma anche le regole di abbellimento dei giardini con disegni geometrici (giardini alla francese), o con la costruzione di belvedere e modifiche paesaggistiche (giardini all’inglese). Nel progetto della nuova dimora nobiliare viene eliminato il pronao palladiano con la lunga scalinata al fine di stabilire un accesso diretto dal piano terra e si afferma la tipologia a due piani con un piano sottotetto per offrire una maggiore illuminazione alle stanze che si affacciano sul giardino, su cui si investe per conferire prestigio e suscitare ammirazione.

© Stefano Maruzzo

DIMORE DI PRESTIGIO 1. Villa Da Porto Casarotto 2. Villa Valmarana ai Nani 3. Villa Barbarigo Pizzoni 4. Villa Curti 5. Villa Piovene da Schio 6. Villa Sagramoso 7. Villa Farsetti 8. Villa Tiepolo Passi 9. Villa Emo Capodilista 10. Villa Gallarati Scotti 11. Villa il Galero 12. Villa Trissino Marzotto 13. Villa Mosconi Bertani 14. Villa Widmann-Borletti 15. Villa Albrizzi 16. Villa Giustinian Molon 17. Villa Loschi Zileri 18. Villa Arvedi

VENETOWEDDING Il giardino simbolico-iniziatico di Valsanzibio a Villa Barbaricgo Pizzoni

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LA VILLA STATUS

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VillaValmarana - il giardino con i nani e il bosco di lecci (1669) Villa Giustinian Molon - le piantagioni di gelsi per la bachicoltura(1652)

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DIMORE DI PRESTIGIO

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© Stefano Maruzzo

Villa Curti - il giardino all’inglese (1684) Villa Piovene da Schio - il parco settecentesco (1650)

1564 -Villa Dudo: sacro e profano

© Stefano Maruzzo VENETOWEDDING

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LA VILLA STATUS

WEDDING VILLAS

© Stefano Maruzzo

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Villa Perez Pompei Sagramoso - il giardino all’italiana (1730) Villa Farsetti - il giardino con l’orto botanico (1749)

© Stefano Maruzzo VENETOWEDDING


DIMORE DI PRESTIGIO

WEDDING VILLAS

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Villa Tiepolo Passi e il parco con il lungo viale prospettico (1590 -1774) Villa Emo Capodilista e il giradino all’italiana (1568 - 1750)

© Stefano Maruzzo

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WEDDING VILLAS

VENETO GUIDE WEDDING BREVE GUIDA AL MATRIMONIO IN VILLA

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VENETO WEDDING VILLE VENETE - CASTELLI - DIMORE STORICHE LE PIU’ BELLE LOCATION DEL VENETO

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Ph. Enrico Celotto

WEDDING LOCATION VICENZA Villa Da Schio - Castelgomberto Villa Trissino Marzotto - Trissino Villa Ghislanzoni Curti - Bertesina Villa Tacchi - Quinto Vic.no Villa Valmarana ai Nani - Vicenza Villa Canal - Vicenza Villa Manin Cantarella - Noventa Vicentina Villa Giiusti del Giardino - Bassano La Corte di Casale - Vicenza VERONA Castello di Bevilacqua - Bevilacqua Villa Sigurtà - Valeggio sul Mincio Dogana Veneta - Lazise Villa Gritti - Villabella di S. Bonifacio

TREVISO Villa Emo - Fanzolo di Treviso Villa Villa Cornèr della Regina - Vedelago CastelBrando - Cison di Valmarino PADOVA Villa Ottoboni - Padova Castello del Catajo - Battaglia Terme Villa Pisani Bolognesi Scalabrin VENEZIA Villa Foscarini Rossi - Mira Barchesse Villa Valmarana - Mira Casale Agnoletto - Spinea

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PLANNING 1. QUESTIONI DI TEMPO - TEMPISTICHE DA RISPETTARE - 5 REGOLE PER EVITARE IMPREVISTI 2. LISTA DELLE SPESE - STABILISCI UN TETTO MASSIMO - STABILISCI LE PRIORITA’

CONTRACT 1. QUESTIONI DI BUDGET - SCELTE PRELIMINARI - RACCOLTA PREVENTIVI 2. IL MATRIMONIO IN VILLA - 5 CONSIGLI PER RISPARMIARE - 5 ASPETTI DA VALUTARE

STYLE 1. QUESTIONI DI STILE - IL GALATEO MATRIMONIALE - IL PROGRAMMA 2. IL GRANDE GIORNO - LA CERIMOMONIA E IL RITO - IL RICEVIMENTO E LA FESTA


DECIDI IL TUO STILE

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PRIMA DI ENTRARE NEL VORTICE DEI PREPARATIVI 6 CONSIGLI PER DEFINIRE IL TUO WEDDING STYLE SIATE CIO’CHE SIETE Trovate un fonte di ispirazione che rifletta la personalità di entrambi. Prestate attenzione alle cose che vi piace fare insieme, ai vestiti che indossate alle feste, ai colori che utilizzate più frequentemente, alle cose che fate per divertivi, tra di voi o con gli amici. Ognuno di noi ha uno stile personale che si riflette in uno stile di coppia. Non copiate gli altri e non seguire le ultime tendenze alla moda. Siate voi stessi e tutti lo apprezzeranno con simpatia e con affetto per chi vi conosce e vi vuole bene.

SCEGLI LA LOCATION Scegli la villa o la dimora che meglio si adatta alla tua visione. Se abiti in un paese del Veneto sai già dove andare, perchè ci sono ville, castelli, barchesse dovunque, in quasi tutti i comuni e vicino alle chiese di paese. La tipologia location aiuta a esaltare e declinare il tono stilistico che più vi si addice. Lo stile classico, romantico e glamour, che si rifletta già dall’abito nuziale, si colora di diverse e originali sfumature a seconda della location e della stagione. Guardatevi le foto di altri matrimoni in villa.

IL TEMA DOMINANTE

COSA VI IMMAGINATE? Fate una lista di aggettivi che descrivono in generale le Sensazioni del grande giorno,dalla cerimonia alla festa. Formale. Tradizionale.Originale.Chic. Romantico. Glamour. Intimo, Grandioso. Riservato. Ecc... Dicutete tra di voi sugli aggettivi più condivisi che emergono dalla lista.. Vi forniranno le linee-guida per le scelte successive.

Così come ad ogni abito è possibile abbinare una serie ben definita di accessori, allo stesso modo lo stile di un matrimonio richiede di osservare una particolare armonia estetica per le decorazioni e le bomboniere, per il bouquet e gli addobbi floreali, per i mezzi di trasporto e gli effetti scenografici, che vi guiderà nelle scelte.

SCEGLI LA STAGIONE

QUANDO FINIRE?

Può Influire sul tuo stile e fornire una nuova ispirazione. La stagione può essere poco influente sulla cerimonia, mentre diventa essenziale per definire il programma e lo stile del banchetto e della festa. Il questo senso il matrimonio in villa offre tutta la gamma di possibili varianti in base al tempo atmosferico, la temperatura, la dimensione degli spazi, la convivialità e la possibilità di utilizzare il giardino e il parco per le fotografie, il buffet, i fuochi d’artificio, gli addobbi e le scenografie luminose notturne. VENETOWEDDING

Decidere già da subito se concludere il ricevimento nel tardo pomeriggio, o finire a tarda notte con una festa in villa con gli amici. Ciò influisce non solo sulle previsioni di spesa, ma anche sulle diversa organizzazione della giornata. In tal caso l’unico consiglio è di delegare la pianificazione della giornata a un consulente eventi che vi può aiutare a definire con accuratezza gli spazi, i tempi e le scenografie giuste per un bellissimo servizio fotografico.

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TEMPISTICHE

PLANNING WEDDING UN ANNO PRIMA Avete deciso di sposarvi, quindi la prima cosa da fare è fissare subito la data e il luogo della cerimonia. Se volete sposarvi in Chiesa dovrete incontrare il parroco e informarvi sulle date libere, il corso prematrimoniale. Se invece volete sposarvi al Comune, dovrete organizzarvi con il Sindaco. Iniziate a farvi una lista del budget che avete a disposizione e delle divisioni delle spese. Per le Spose: per l’abito è ancora troppo presto.

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9-10 MESI PRIMA Una volta fissata la data del matrimonio, iniziate ad informarvi sui documenti necessari per le pubblicazioni di matrimonio. Iniziate anche a vedere il luogo del ricevimento, perchè non è così semplice da trovare. Lavorate anche sulla lista degli invitati e su quanti ospiti ci saranno al vostro ricevimento. 8 MESI PRIMA Arrivati qui dovreste sapere già la data della cerimonia e individuato il luogo del ricevimento. La lista degli invitati deve finalizzata e completa. 7-8 MESI PRIMA E’ arrivato il momento di pensare alla scelta dei testimoni, ai canti della Chiesa e le letture. Le spose possono iniziare a vedere il proprio abito da sposa, anche se siamo sicure alcune di voi si saranno già portate avanti su questo punto!

6 MESI PRIMA A questo punto dovreste aver già messo a punto la questione cerimonia e ricevimento. In questo periodo potrete aprire la lista nozze e scegliere il fotografo. Iniziate a vedere i fiori per la Chiesa e per il bouquet. Pensate anche alle partecipazioni, a chi darle, dove metterle e quante stamparle. Non dimenticate che se volete fare il viaggio di nozze, questo è il periodo giusto per andare in agenzia viaggi e prenotare la vacanza. 4-5 MESI PRIMA Questo è il periodo giusto per comprare i vestiti, finire di versare gli acconti ancora in sospeso e raccogliete i preventivi dei fornitori di servizi, il fioraio e il fotografo. Controllate le partecipazioni, le bomboniere, la lista degli invitati, fate in modo di avere la situazione sotto controllo.

3 MESI PRIMA E’ giunto il momento di ordinare le fedi nuziali. Per la cerimonia pensate già a chi poter far leggere le letture ed eventualmente i canti. La Sposa deve aver già scelto chi le farà il trucco e il parrucchiere. Per quanto riguarda il fotografo, fissate un appuntamento per concordare il tutto.

1-2 MESI PRIMA Dovete spedire gli inviti e raccogliere le adesioni e conferme degli invitati, in modo da avere un numero preciso per il ricevimento. Controllate di avere tutti i documenti per il matrimonio e se vi sposate in Comune ricordatevi di predisporre la documentazione necessaria per le pubblicazioni. VENETOWEDDING

2-3 SETTIMANE PRIMA Ritirate le fedi e i vestiti. Stampate le cartine per il ricevimento, controllate il parcheggio per gli invitati, avvisate il banqueting sul numero degli invitati. Fissate l’incontro con il parroco che vi sposa per gli ultimi preparativi.

1-2 SETTIMANE PRIMA Chiudete la lista degli invitati, chiamando chi ancora non vi ha risposto. Se volete fare l’addio al nubilato/celibato questo è il momento giusto per organizzarvi. .Se ancora non l’avete fatto, preparate i segnaposto nei tavoli del ricevimento e cosa importante, iniziate a preparare ciò che avete intenzione di portare con voi in “luna di miele”.

QUALCHE GIORNO PRIMA Controllate l’architettura del locale per il ricevimento, dalla disposizione dei tavoli al posizionamento dei segnaposti. Saldate i conti con i fornitori. Confermate gli appuntamenti del giorno seguente con parrucchiere, truccatore, fotografo, autista. Date alla mamma o ad un’amica un paio di calze di riserva e tutto l’occorrente per ritoccare il make-up al ricevimento.

IL GIORNO DEL MATRIMONIO Acconciatura e trucco. Convocate il fotografo almeno tre ore prima della Cerimonia. Adesso rilassatevi, sorridete...anche perchè ormai è troppo tardi per preoccuparvi se qualcosa dovesse andare storto!

DUE MESI DOPO LA LUNA DI MIELE Spedite i ringraziamenti ad amici, parenti e famigliari. Consegnate la bomboniera a chi non è stato invitato, ma ha inviato un regalo.


QUESTIONI DI TEMPO

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PRIMA DI INIZIARE A PREOCCUPARVI 5 REGOLE PER EVITARE IMPREVISTI O CONTRATTEMPI UNA COSA ALLA VOLTA Affronta una cosa per volta, in ordine di priorità. Si può pensare che le cose vadano prenotate un po’ a caso o che prenotare l’abito da sposa sia importante quanto occuparsi del fotografo o della location. Questo è un modo di pensare errato, in quanto ci sono delle tempistiche per ogni aspetto delle nozze

PRENOTA PER TEMPO

ORDINE CONTATTI

DIMENSIONE LOCATION

Ti consigliamo di procedere con i fornori con il seguente ordine: A. Chiesa o comune, per verificare la loro disponibilità per la cerimonia nella data da voi scelta. B. Location del matrimonio (villa, ristorante o eventuale catering). C. Fotografo e/o video per il matrimonio. D. Musicisti per la cerimonia ed il ricevimento. E. Vestito da sposa e da sposo. F. Inviti e partecipazioni. G. Viaggio di nozze. H. Bomboniere per il matrimonio. I. Addobbi e fiori per cerimonia civile o religiosa e per il ricevimento. J. Eventuale mezzo di trasporto K. Eventuale torta nuziale L. Eventuale animazione per i bambini, fuochi d’artificio, lanterne e altre idee carine per il giorno del matrimonio. M. Eventuale camera per la prima notte di nozze. N. Qualsiasi altro fornitore per rendere ancora più bello il giorno del vostro matrimonio. . . VENETOWEDDING

I più importanti da prenotare sono i fotografi ed i musicisti per la cerimonia ed il ricevimento. Questi sono la priorità in quanto non possono fare più di un matrimonio lo stesso giorno e, se hanno talento, potreste trovarli già impegnati, allo stesso modo del luogo del ricevimento o della chiesa.

Il fattore principale da considerare per scegliere la location perfetta è innanzitutto il numero degli invitati che parteciperanno; il fatto che desideriate un matrimonio intimo con pochi amici e parenti o un lussuoso matrimonio principesco sopra i trecento invitati cambia tutto. Scegliete una villa che disponga di spazi di dimensioni adeguate al numero degli invitati.

DOPO LA CERIMONIA

Se optate per un matrimonio in chiesa, assicuratevi che la location dove si terrà il ricevimento non sia troppo distante, in modo da non perdervi il cinquanta per cento degli invitati per strada, e rendere la giornata stressante in mezzo al traffico, invece che un giorno lieto e rilassante per tutti. Se vi sposate in estate potete scegliere di celebrare nozze e ricevimento all’aperto, magari di sera per non rischiare che il caldo vi sia nemico. Se preferite primavera o autunno forse è meglio non rischiare che la pioggia rovini il vostro giorno più importante, quindi scegliete una villa con le barchesse delle ville,

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Ci piace viaggiare, ci piace accompagnarvi, esserci dal momento in cui il viaggio viene immaginato e sognato a quello in cui diventa realtà. Ci piace ascoltarvi e creare viaggi unici in cui voi siate la tela dipinta e noi gli artigiani creatori della vostra cornice perfetta. Siamo donne con la valigia, specializzate in viaggi di nozze e viaggi su misura, crediamo che l’esperienza di un viaggio sia l’emozione di farlo davvero vostro, senza che questo significhi spendere di più. 62

Abbiamo creato una formula di lista nozze romantica e originale che no vediamo l’ora di mettere a vostra disposizione e proponiamo le destinazioni dove siamo state di persona, per essere sicure che quello che vi stiamo raccontando sia vero..

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Emozioni e dettagli anche a tavola

Il mondo è un luogo stupendo.. Se questa frase non togliesse poesia al loro straordinario lavoro, attraversiamolo insieme! potrebbe esserne la sintesi descrittiva: “cordialmente fantasiosi, operativamente organizzati e orgogliosamente determinati”. Già, poichè loro sono professionisti della ristorazione per gli eventi e la affrontano con una grande forza d’animo, con obiettivi chiari e una invidiabile esperienza. Stiamo parlando di sperimentazione e tradizione che si incontrano, un servizio di catering che avvicina l’alta ristorazione ai piatti tipici del territorio in un connubio di sapori e profumi di rara ricchezza. La qualità del servizio è frutto di una costante attenzione per i dettagli, in un percorso che passa attraverso le papille gustative, definendo l’aspetto visivo dei piatti, la loro disposizione e gli allestimenti, per rimanere a lungo nell’album dei ricordi. Quando ti metti nelle mani di Benedetto ed Eva sei consapevole che ti stai giocando forse l’occasione più importante della tua vita, ma lo fai con le spalle coperte: lo fai insieme a professionisti specializzati, che giocano per vincere. Una partita alla volta: loro sono li solo per te, al tuo fianco, senza delegare.

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ura dei dettagli, personalizzazione, odotti freschi e stagionali per un Costabissara (VI) - Via Volta, 24 Tel. 0444 1565113 atrimonio o un evento indimenticabile info@foodcogroup.it www.foodcogroup.it

è chi quando lo inviti ad un matrimonio pensa subito alla fatica, al caldo, alla scomodità delle scarpe col tacco, chi invece, pensa intensamente

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SERVIZI INTERIORS

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Castelgomberto (VI)

WEDDING LOCATION

VILLA DA SCHIO

WEDDING VILLAS

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Il corpo centrale, la cui costruzione risale alla seconda metà del ‘600, presenta la classica struttura delle ville venete: un cortile interno caratterizzato da un imponente colonnato con le barchesse e la Cappella. La Villa è contornata dal parco settecentesco con grandi viali di piante secolari e un importante presenza di statue dell’Officina del Marinali. Il progetto della Villa è attribuito all’Architetto Antonio Pizzocaro che seguì le orme palladiane. EVENTI- Villa da Schio è la location ideale per l’organizzazione di eventi privati quali convegni e conferenze, appuntamenti aziendali e workshop, feste a tema e matrimoni. Per opportuna

VIC ENZ A

MATRIMONIO IN VILLA DA SCHIO capienza: da 80 a 300 invitati ambienti: sala ricevimenti, terrazza, giardini, cucina ad uso del catering, sala da ballo, parcheggio Servizi: ricevimento, cerimonia in loco, allestimenti matrimonio civile

scelta di privacy è prevista l’organizzazione di un solo evento nel corso della giornata a questo dedicata. VISITE- Si visitano gli esterni e tutto il parco. Condizioni particolari per scuole, università ed enti culturali. Gruppi minimi di 15 persone. SOGGIORNI-La Villa dispone di quattro residenze di diverse dimensioni, rifinite in ogni dettaglio, per periodi di media durata o vacanze. MATRIMONI- In Villa da Schio è possibile celebrare matrimoni con rito civile. CONTATTI Villa da Schio Via Villa 117 Castelgomberto (VI) info@villadaschio.com www.villadaschio.com

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Trissino (VI)

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VILLA TRISSINO MARZOTTO

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Villa Trissino Marzotto fa parte del percorso delle ville venete ed è ritenuta tra le più belle dimore del Settecento vicentino anche per la felice integrazione tra il costruito e i giardini. Infatti, la sistemazione settecentesca, dovuta all’architetto Francesco Muttoni, si caratterizza soprattutto per la creazione di viali e cammini tracciati ai diversi livelli della collina e di passaggi coperti e scoperti. L’obiettivo era creare dei belvedere, rivolti a diversi punti dell’orizzonte, e giardini pensili con funzione di terrazze panoramiche. Per massimizzare il dialogo tra edifici e natura si è fatto ricorso anche a reminiscenze di forme orientali nel gioco

VIC ENZ A

MATRIMONIO IN VILLA TRISSINO MARZOTTO Capienza: Da 50 a 400 invitati Ambienti: Sala ricevimenti, giardini, cucina ad uso del catering, sala da ballo, parcheggio, portico, parco Servizi: ricevimento, cerimonia in loco, fotografia, musica, trasporto, allestimenti

delle figurazioni floreali e nei pinnacoli al sommo dei pilastri. La Villa può ospitare all’interno fino ad un massimo di 800 persone e dispone inoltre di un ampio spazio esterno, un grande parco di 22 ettari curato ed elegante in cui potrete godere della compagnia dei vostri ospiti, con decorazioni raffinate e ricche di dettagli speciali. Area parking attigua alla Villa fino a 300 posti macchina. Per quanto riguarda la ristorazione, presso Villa Trissino Marzotto sarà possibile affidarsi a un servizio di catering concordando con gli chef ogni dettaglio del vostro menu nuziale affinché ogni particolare richiesta sia soddisfatta. CONTATTI Villa Trissino Marzotto Piazza Giangiorgio Trissino 2 Trissino (VI) info@villatrissinomarzotto.it www.villatrissinomarzotto.it

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PIANIFICA LE SPESE

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PLANNING BUDGET ESEMPIO STIMA COSTI WEDDING BUDGET

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Qualsiasi sia la scelta del rito, dello stile della cerimonia, del ricevimento, del catering, i costi che gli sposi devono affrontare per organizzare le proprie nozze possono essere molto elevati. Dal Rinascinento quando veniva celebrato un matrimonio tra nobili e meno nobili, molte famiglie si indebitavano fino alla rovina per organizzare un matrimonio all’insegna del lusso e dell’eleganza. L’aspetto sociale dell’evento ha ancora oggi un certo rilievo, ma in questi primi decenni del XX° sec. l’infliuenza dei genitori e dell’immagine pubblica è diventata sempre più marginale, mentre prevale nelle giovani coppie il desiderio di celebrare il matrimonio all’insegna della gioia e del divertimento da godere insieme all’amici in un luogo ideale, come ad esempio all’interno o nei giardini di una Villa Veneta La cultura del matrimonio come evento tipicamente femminile nasce nel Rinascimneto, epoca in cui la donna assume un ruolo cardine nella gestione della casa e degli affari domestici. Nelle pareti di Villa Caldogno affrescate da Giovan Antonio Fasolo l’artista mette in rilievo il ruolo della donna nel definire le scelte di natura estetica e funzionale (quale musica suonare!), mentre il marito, opportunamente defilato dal gruppo, aspetta pazientemente di conoscere l’enrtità della spesa economica da sostenere. Il matrimonio prevedeva fino al secolo delle regole precise su come devono essere suddivise le spese matrimoniali tra i genitori della sposa e dello sposo, ma, salvo rari casi, non è più così.

DEFINIZIONE DEI COSTI

L’entità del costo del matrimonio tradizionale è cresciuta in questi ultimi anni per la voce inererente l’organizzazione dell’evento, di quell’unico giono in cui ogni cosa deve essere vissuta al massimo livello. di emozione e gratificazione Una delle cose più importanti quando si organizza il matrimonio, è avere la situazione sotto controllo, soprattutto per quanto riguarda le spese principali. Il nostro consiglio è quello di inziare a valutare indicativamente una stima approssimativa dei costi del matrimonio e. in base di questa prima valutazione, definire un budget di spesa a priori, considerando le proprie disponibilità finanziarie (e dei genitori). Generalmente i costi maggiori si hanno nel pranzo di nozze ai quali bisogna aggiungere il costo di affito della Villa, per cui è importante calcolare con una certa precisione il numero dei famigliari, dei parenti e degli amici da invitare. Invece per il ricevimento come per gli abiti degli Sposi, gli addobbi e tutte le altre voci di spesa, i costi matrimonio variano per la qualità dei servizi scelti. Per questo motivo definire subilto il costo principale è indispensabile al fine di mantenere il giusto equilibrio con le altre spese, per non trovarsi a sacrificare, ad esempio, la destinazione del viaggio di nozze La prima cosa è indispensabile contattare chi gestisce la villa (generalmente l’azienda di banqueting) per valutare la parte più consistente di spesa e disposrre diun elenco dei servizi al fine di affrontare, budget alla mano, la fase di conftonto fra i vari preventivi dei vari professionisti del wedding.

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Sposa Abito 1000/10000 euro Velo 300/800 euro Calzature e guanti 200/800 euro Lingerie 100/500 euro Acconciatura, trucco e trattamenti estetici 500/1000 euro Bouquet 100/500 euro Sposo Abito 600/1500 euro Accessori 150/300 euro Calzature 200/500 euro Cerimonia auto nuziale 500/1500 euro Fedi 200/900 euro Cuscino portafedi 50/100 euro Servizio foto-video 1600/4000 euro Musica 500/1500 euro Offerta per la chiesa 250/500 euro Cartoleria Partecipazioni, inviti e biglietti di ringraziamento, menu e segnaposti 200/1000 euro Ricevimento per 100 invitati Affitto location 1500/10000 euro Catering e torta 5000/10000 euro Intrattenimento musicale 500/1500 Bomboniere 500/2000 euro Addobbi floreali Per l’auto degli sposi 100/200 euro Per la chiesa 500/1500 euro Per il municipio 100/1000 euro Per il ricevimento 1000/4000 euro Allestimenti in giardino tavoli, gazebo, parasole 2000/4000 Luna di Miele 1500/7000 euro


VILLA GIUSTI DEL GIARDINO

WEDDING VILLAS

WEDDING LOCATION

Bassano del Grappa (VI)

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Villa Giusti del Giardino sorge ai margini del centro storico di Bassano del Grappa, nella zona di Santa Croce, e gode di un facile accesso alle principali vie di comunicazione. Il compendio, ampiamente ristrutturato è divenuto cornice di eventi di grande successo. Il parco , uno dei più suggestivi del Vicentino , sede da anni di importanti eventi botanico floreali, conta oltre 1300 alberi, più di cento diverse specie di piante, numerosi esemplari secolari ed un’area destinata a roseto. Villa Giusti del Giardino, che già tra il 1700 e 1800 fu salotto culturale per letterati e naturalisti (Pindemonte, Vittorelli, Brocchi, Parolini e altri) è luogo ideale di incontro. L’antica magione è al-

VIC ENZ A

MATRIMONIO IN VILLA GIUSTI DEL GIARDINO Capienza: fino a 250 invitati Ambienti: sala ricevimenti, giardini, cappella, cucina ad uso del catering, sala da ballo, parcheggio, Parco secolare Servizi: matrimonio civile

tresì piacevole cornice per l’organizzazione di congressi, meeting, riunioni aziendali e matrimoni. Villa Giusti è la location ideale per il vostro matrimonio grazie all’ampio e curato giardino che la circonda, agli ambienti interni ricchi di storia, eleganti e romantici, che fanno da cornice ideale al ricevimento. La sala principale può ospitare fino a 190 coperti, mentre altre sale adiacenti possono essere utilizzate a supporto oppure per creare ambientazioni alternative. Immancabile uno spazio per il ballo per concludere la vostra giornata in allegria. Per le cerimonie più intime, la Villa dispone anche di una graziosa Chiesetta per la celebrazione della cerimonia nuziale. CONTATTI

Villa Giusti del Giardino Strada Travettore, 30 Bassano del Grappa info@villagiusti.net www.villagiusti.net

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PIANIFICA LE SPESE BUDGET BREAKDOWN

STABILIRE UN TETTO MASSIMO DI SPESE SIGNIFICA DEFINIRE IN ANTICIPO L’INCIDENZA PERCENTUALE DI OGNI VOCE DI COSTO In Chicago, the average cost of a 150-person wedding and your respective families will be to openly discuss is approximately $42,000 with downtown weddings how much everyone will be able to contribute. Today, Ogni coppia conosce bene il tetto masUna volta stabilito il costo del ricevimento contrattare è quello di “tirare sui prezzi”, costing ($51,000) and suburban weddings costingl’impegno it is not uncommon the bride andche groom foot scarsamenthe simo di spesa che simore ottiene sommando su cui si concentra maggiore, di- for atteggiamento poi sitorivela le proprie risorse finanziarie con you quelle venta your possibile definire dei limitibill, perorogni te proficuo e soddisfacente. less ($33,000). When start planning wedding, entire for the families to share the expenses. When dei genitori che (per tradizione) si fanno voce di spesa, facilitando in tal modo la Se proprio volte risparmiare, inziate dal one of the very first things you’ll need to create is a discussing your expenses with your loved ones, be sure carico del costo più elevato, quello del scelta dei fornitori sulla base della qualità costo del ricevimento e valutate dai preThe most helpful approach dei for you, your partner, remain courteous and realistic. ricevimentobudget. che comprende anche l’affitto servizi offerti, più cheto dell’economicità. ventivi se vale la pena dirottare la scelta su della villa. L’aspetto caratteristico di chi si appresta a un ristorante o un agriturismo. PER 100 INVITATI RECEPTIONS ........40-45% Reception venue, food, beverages & rentals Alta stagione

3 2 5

Budget PHOTOmin./max. & VIDEO.....................10-20% 20.000/60.000 Photo & video

Ricevimento 42% ATTIRE & WEDDING BANDS .......................8-12% dai 8.400 ai 25.200 € Bride and groom attire & wedding bands

Cerimonia 14% FLOWERS dai 2.8oo .................8-12% ai 8.400 € Flowers & décor

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%

%

BEAUTY

INVITES

8

dai 4.000 ai 12.000 €

CAKES.......................... 3-6% Cakes & sweet tables

Varie 10% OVER SPEND ................. 5% dai 2.000 ai 6.000

OVER SPEND

3

%

TRANSPORTATION & GIFTS

%

7

ATTIRE & WEDDING BANDS

%

MUSIC

MUSIC........................5-10% Addobbi 14% Ceremony & dai 2.800 ai 8.400 € reception music PLANNING ..............0-10% Sposo/sposa 20% Planner or coordinator

%

2

CEREMONY

10

%

10

PHOTO & VIDEO

3

CEREMONY ............... 2-4% Bassa stagione - 30% Ceremony dai 14.000 ai 42.000 €

Stagione estiva: TRANSPORTATION Matrimonio in giardino AND GIFTS................. 2-4% buffet&cocktail Gifts & transportation animazione e musica BEAUTY ...................... 2-3% Allestimenti e addobbi makeup & pampering +Hair, 30%

%

FLOWERS & DÉCOR

Overspend Fund

INVITES ....................... 2-4% Stationery

%

42

%

RECEPTIONS

VENETOWEDDING

5

%

CAKES

%

PLANNING


Bertesina (VI)

WEDDING LOCATION

VILLA GHISLANZONI CURTI

WEDDING VILLAS

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Immersa in un parco secolare di oltre 30.000 mq e facilmente raggiungibile, Villa Ghislanzoni è una villa veneta risalente al XVIII secolo, inserita in un complesso architettonico ampio ed articolato, di cui è parte anche Villa Gazzotti Marcello, progettata da Andrea Palladio. Pregiate statue settecentesche arricchiscono la facciata della villa e la imponente cancellata in ferro battuto che separa l’antico giardino in due ordini di livelli. Dopo un lungo periodo di restauro, Villa Ghislanzoni, dimora privata della famiglia Curti da oltre due secoli, è stata riportata all’antico splendore ed oggi, grazie alla passione e all’entusiasmo dei proprietari, è destinata all’ospitalità agrituristica, oltre che essere

VIC ENZ

MATRIMONIO IN VILLA GHISLANZONI Capienza: da 30 a 200 invitati Ambienti: Sala ricevimenti, terrazza, giardini, cucina ad uso del catering, parcheggio, suite nuziale Servizi: Ricevimento, cerimonia civile

sede di concerti, manifestazioni teatrali ed eventi culturali di rilievo. L’azienda si estende a stretto ridosso della facciata Nord della Villa, inserita dunque in un contesto naturalistico che garantisce il più stretto contatto con la natura e la massima quiete. In un’ottica di rispetto dell’ambiente e di sfruttamento delle energie rinnovabili, è in progetto la riutilizzazione dell’antico mulino ad acqua che conserva tuttora i vecchi meccanismi per la macinazione del grano e la produzione di energia elettrica. La villa ospita: › Eventi culturali › Pranzi e cene di gala per privati e aziende › Matrimoni
 › Riunioni e convention aziendali › Servizi fotografici
 CONTATTI

A

Villa Ghislanzoni Curti Via S. Cristoforo 73 (loc. Bertesina) Cell. +39 347 5232100 info@villaghislanzoni.com www.villaghislanzoni.com

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SCELTE PRELIMINARI

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CONTRACT WEDDING SERVICES La data è fissata. La chiesa è prenotata. I fiori sono quelli giusti, anche l’atmosfera e il futuro sposo...ma rimane da considerare una delle questioni più strategiche e spinose della festa del matrimonio: come strutturare il momento del buffet matrimonio Il convivio, il pranzo, la cena, insomma il momento topico della “mangiata” è l’elemento strategico e funzionale alla buona riuscita della vostra festa di matrimonio. Potete essere la sposa più bella, rilucere dei colori opalescenti del grigio perla sugli occhi, indossare il sorriso più dolce che avete per smussare i tratti della tensione, ornare i tavoli con quel centrino vintage davvero originale, ma se gli invitati non mangiano bene al vostro buffet matrimonio, allora, siete a rischio “allarme rosso”! Il fattore “noia”, ore seduti al tavolo in attesa di camerieri solerti che portino pietanze su pietanze, incombe come una nube. Ecco perché organizzare un buffet per il matrimonio può essere l’arma vincente rispondendo in maniera creativa al momento conviviale del vostro giorno del sì. Tradizionalmente la contesa tra servizio per il matrimonio a buffet e servizio

per il matrimonio placée si basa sul numero degli invitati, ma con i dovuti aggiustamenti questo “limite” della tradizione può essere superato. Le coppie più giovani, solitamente con un numero di invitati più elevato composto prevalentemente da amici, prediligono il buffet nel giardino della villa. Occorre però tener presente che per assicurare la possibilità di un posto seduto a tutti gli invitati, lasciando loro la possibilità di accomodarsi dove meglio credono, richiede un l’allestimento delle isole gourmet nell’area dedicata con tavoli addobbati e sedie e ciò impatta anche sui costi. D’altro canto, il buffet per matrimonio è una modalità di servizio che lascia libertà di momento agli invitati e spazio alla creatività, secondo la logica di un approccio informale e più allegro e in cui la sposa non dovrà sottostare a dilemmi stressanti sull’elemento tableau o sul tema più originale per nominare i tavoli. Non avendo limiti nel budget, la tendenza è di allestire il pranzo nuziale con i parenti, e aggiungere il buffet serale in giardino con gli amici, per poi dare sfogo alla gioia con la musica, le danze e la festa fino a notte tardi.

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SPESE ALLESTIMENTI IN GIARDINO Allestimenti gazebo teli di protezione tensostruttura SPESE SCENOGRAFIE Light Design Giochi di luce in giardino Illuminazione facciata villa fuochi di artifico SPESE INTRATTENIMENTO Musica festa Intrattenimento bambini SPESE MATERIALE GRAFICO Non sottovalutate la scelta delle piccole cose: i matrimoni di successo si vedono nei dettagli e le partecipazioni sono proprio il primo…di una lunga serie! Seguiranno infatti i menù, il tableau mariage, i biglietti di ringraziamento e tutto il materiale grafico. Scegliere il font giusto porterà uniformità, equilibrio e bellezza in tutto il matrimonio.


Vicenza

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VILLA VALMARANA AI NANI

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Villa Valmarana ai Nani è lo straordinario complesso monumentale composto da Palazzina e Foresteria, affrescate nel da Giambattista e Giandomenico Tiepolo, dalla Scuderia e da un parco storico; Vi si può ammirare l’arte del padre, Giambattista (in Palazzina), accanto a quella del figlio, Giandomenico (in Foresteria) chiamati nel 1757 da Giustino Valmarana La Villa prende il nome dalle statue im pietra di nani dell’epoca, un tempo disseminati nel giardino, ora disposti sul muro di cinta che circonda la proprietà, protagonisti di numerose leggende.

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MATRIMONIO IN VILLA VALMARANA Capienza: da 30 a 200 invitati Ambienti: Sala ricevimenti, terrazza, giardini, cucina ad uso del catering, parcheggio, suite nuziale Servizi: Ricevimento, cerimonia in loco, servizi fotografici e video

Undici stanze interamente affrescate dove è possibile ospitare eventi unici, a pochi minuti dal centro storico. › Eventi culturali › Pranzi e cene di gala per privati e aziende › Matrimoni
 › Riunioni e convention aziendali › Servizi fotografici
 › Spot pubblicitari e riprese cinematografiche

CONTATTI Villa Valmarana ai Nani Stradella dei Nani, 8 - Vicenza tel. +39 0444 321803 info@villavalmarana.com www.villavalmarana.com

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QUESTIONI DI BUDGET

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PUR NON RINUNCIANDO AI MIGLIORI SERVIZI 4 CONSIGLI PER RISPARMIARE ED EVITARE STRESS INUTILI CONTA L’ESPERIENZA Una regola importante per quanto riguarda i preventivi e fornitori è: mai ingaggiare persone alle prime armi o improvvisati solo perchè vi fanno un preventivo molto basso. Questo errore potrebbe costarvi caro, il giorno del vostro matrimonio dovrà essere unico ed indimenticabile. Anche risparmiare sui servizi meno costosi non conviene.

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SCEGLIETE UN GIORNO INFRASETTIMANALE La prima cosa che dovete sapere è che i preventivi e prezzi variano soprattutto in base alla stagione e al giorno in cui volete svolgere il vostro matrimonio. Il periodo in cui spenderete di più è quello in alta stagione che va da Aprile a Ottobre. Per risparmiare potete prendere in cosiderazione di sposarvi in bassa stagione (da Novembre a Marzo) e di scegliere un giorno che non sia di domenica. In questo caso tutti i forniori potrebbero applicarvi uno sconto dal 15 al 20% e una tariffa ridotta per l’affitto della vlla e il ricevimento a buffet. DURATA DELL’EVENTO Uno dei fattori più rilevanti sui costi

complessivi è la durata dell’evento: se vi sposate di mattina e volete che i festeggiamenti continuino fino a notte inoltrata (pranzo e cena), il preventivo di tutti i fornitori salirà. Una delle soluzione più economiche è di affittare un salone della villa al sabato sera per allestire una cena di nozze con un numero di invitati pari a quallo disponibilile nei tavoli, e di invitare gli amici per la festa dopo cena.

AFFIDATEVI A UN WEDDING PLANNER Il wedding planner, sin dal primo incontro, è in grado di fornire consigli sulle soluzioni più adatte alla realizzazione del matrimonio che rispecchierà la personalità, l’esigenza e il budget della coppia prossima alle nozze. Mentre voi futuri sposi potrete stare comodamente seduti in poltrona, il Wedding Planner lavorerà con voi e per voi, senza mai sostituirsi a voi; sarete sempre voi i protagonisti con le vostre scelte e le vostre decisioni. Il wedding planner ricercherà i più esclusivi fornitori, proporrà le offerte più convenienti in fatto di location, catering, banqueting, allestimento scenografico, servizio fotografico e floreale, animazione musicale e teatrale, partecipazioni e inviti, bomboniere, abiti da sposa e tanto altro ancora. Il vantaggio che un Wedding Planner può offrire è che potete affidarle anche uno solo dei numerosi servizi indispensabili alla realizzazione della vostra cerimonia nuziale; ad esempio seguire gli ultimi ritocchi o scegliere i fornitori che mancano o semplicemente coordinare le attività del giorno delle nozze. Riepilogando, ecco 7 motivi per i quali conviene affidarsi ad un wedding planner per l’organizzazione delle vostre nozze: Per risparmiare denaro Per evitare lo stress da matrimonio Per lasciare ad altri la risoluzione di tutte le complicazioni Per ottimizzare il vostro tempo che è sempre molto scarso Per ottenere il meglio e realizzare pienamente il vostro sogno Per avere appuntamenti mirati con i vari operatori del settore Per pensare con tranquillità ai preparativi della cerimonia e del ricevimentocInoltre, fate attenzione alla scelta della persona che organizzerà il vostro giorno più bello. Scegliete il wedding planner affidandovi al vostro istinto, non lasciatevi condizionare da nomi altisonanti, o da mega uffici di rappresentanza. La cortesia, la disponibilità, la competenza e l’esperienza devono essere le prime qualità che noterete nel wedding planner. Se dal primo incontro il wedding planner intuisce i vostri desideri prima ancora che voi scendiate nei dettagli, ma vi lascia il tempo per elaborare eventuali proposte alternative, potrete stare tranquilli. In conclusione: per una raffinata eleganza nel vostro giorno più bello fatevi accompagnare dalla vostra o dal vostro wedding planner. A voi resterà tutta la gioia e l’allegria della festa insieme ai vostri invitati.

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VILLA DI MONTRUGLIO

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Mossano (VI)

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Villa di Montruglio si sviluppa con grazia su una propaggine dei Colli Berici, in posizione dominante sopra un ampio spazio verde di boschi, campi e vigneti. Commissionata dalla famiglia vicentina degli Arnald, la villa venne costruita a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo dall’architetto e paesaggista Francesco Antonio Muttoni. Le statue della facciata della villa sono attribuite alla bottega di Orazio Marinali, mentre gli affreschi che decorano il salone del piano nobile sono di Francesco Aviani. Grazie alla posizione che domina l’incantevole panorama collinare, al fascino degli ambienti storici e alla funzionalità degli spa-

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MATRIMONIO IN VILLA DI MONTRUGLIO Capienza: Da 50 a 800 invitati Ambienti: Sala ricevimenti, giardini, cucina ad uso del catering, sala da ballo, parcheggio, portico, parco Servizi: ricevimento, cerimonia in loco, fotografia, musica, trasporto, allestimenti

zi, ampi e ben organizzati, Villa di Montruglio è luogo ideale per qualsiasi tipologia d’evento. Matrimoni, ricevimenti, feste private, meeting, congressi, mostre, spettacoli, sfilate di moda, rassegne, concerti, manifestazioni. Il prato antistante è un’area privilegiata per spettacoli pirotecnici, giochi di luce e allestimenti originali. Il portico dispone di una pedana per ballare e tende per ripararsi da sole, vento e pioggia. All’interno il Salone dell’Olimpo. per le sue grandi dimensioni (347 mq), difficili da trovare in antichi edifici, è un ambiente molto apprezzato da chi non vuole dividere i propri ospiti in sale separate. CONTATTI Villa di Montruglio Via Montruglio, 9 - Mossano tel. +39 0444 886222 info@villadimontruglio.it www.villadimontruglio.it

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PREVENTIVI

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Scegliere di organizzare un matrimonio simbolico è una perfetta soluzione per ricreare nella location desiderata un momento celebrativo in cui è possibile, intorno ad amici e parenti, scambiarsi le promesse del proprio eterno amore. Spesso è difficile riuscire a convincere il proprio parroco a celebrare il matrimonio in una struttura che non sia la chiesa della propria parrocchia. La tradizione vuole, infatti, che le nozze a rito religioso si svolgano nella chiesa del quartiere di residenza della futura sposa. Molti parroci sono ormai flessibili rispetto questa prassi ma, difficilmente, potrà essere celebrato un matrimonio religioso in una location particolare come su un prato o in una dimora storica, anche se il luogo è fortemente significativo per i felici fidanzati. Anche il rito civile ha molte restrizioni sul luogo della celebrazione, Spesso infatti la lettura degli articoli del nostro codice civile devono essere fatti all’interno delle sale comunali perché i registri ufficiali non possono essere portati al di fuori della struttura comunale. Viste queste restrizioni nel rito civile e quello religioso organizzare una cerimonia simbolica diviene un’ottima soluzione per creare un momento personale e unico in un posto altamente significativo per gli sposi. Il matrimonio simbolico è un momento fortemente sentito dagli sposi e dagli invitati che trascende il momento burocratico per far posto all’amore e ai sentimenti delle persone. Vista la definizione del matrimonio simbolico “il matrimonio simbolico è quella cerimonia nuziale in cui l’aspetto cerimoniale e quello burocratico sono separati e avvengono in luoghi e tempi diversi” è possibile, il giorno delle proprie nozze, dividere i due aspetti della celebrazione separando l’aspetto legale da quello dei sentimenti, creando due momenti distinti.

Il matrimonio simbolico può essere organizzato anche per altre esigenze come ad esempio se i futuri sposi sono di confessioni religiose diverse e quindi non è possibile celebrare il matrimonio a rito religioso oppure se gli sposi sono dello stesso sesso e, dunque, l’unione non è prevista dal nostro ordinamento giuridico. Se l’amore però va oltre le differenze culturali e religiose delle persone e supera le limitazioni giuridiche il matrimonio simbolico è un ottima modalità per rendere sincero e profondo lo scambio delle promesse d’amore. Il matrimonio in villa, dalla celebrazione del rito alla festa finale, permette inoltre di eliminare lo stress causato dagli spostamenti, dai parcheggi, e dagli eventi atmosferici, come l’innalzamento delle temperture o un acquazzone improviso. Rispetto a qualche decenjnio fa, è più difficile conciliare la gioia dell’evento con la perfetta riuscita della cerimonia, del banchetto e della festa in luoghi diversi. Il matrimonio in villa permette di raggoungere il massimo livello di confort/relax e, se ben studiato, il miglior rapporto qualità/prezzo. Dopo aver compreso le voci di costo più significative e messo a fuoco il programma del ricevimento e della festa, stilate una lista precisa dei servizi e delle forniture, degli addobbi e degli allestimenti che desiderate e richiedete una offerta a forfait agli esperti del settore per confrontare le offerte con quella del gestore della villa che oltre al noleggio della location, si avvale di fornitori che da anni operano in quella specifica villa, conoscendo quindi ogni aspetto logistico e organizzativo. Gli esperti del wedding da consultare sono sostanzialmente tre: Il proprietario della villa, gli specialisti del banqueting e il consulente wedding che può gestire il matrimonio in tutti i suoi aspetti, oppure occuparsi degli aspetti estetici ed edonistici. VENETOWEDDING

GLI ESPERTI DEL WEDDING PROPRIETARIO DELLA VILLA Contratto a forfat comprendente: 1. Affitto villa 2. Affitto cappella privata - oppure Allestimento cerimonia in giardino 3. Rinfresco - Buffet - Banchetto compreso allestimenti e addobbi Solitamente viene stabilito una quota a forfait per invitato. AZIENDA BANQUETING 1. Ristorazione senza allestimenti Valutazione proposte menù 2. servizi aggiuntivi - Allestimento sala con materiale messo a disposizione dall’azienda di banqueting - Realizzazione del servizio di sala - Addobbi floreali - Allestimenti personalizzati - Strutture mobili (tensostrutture, pannelli parasole, ombrelloni...) Solitamente l’offerta è studiata in base al budget disponibile CONSULENTE WEDDING 1. Organizzazione completa 2. Organizzazione parziale Valutazione proposte stile e pianificazione della giornata servizi richiesti: - addobbi floreali - addobbi tavoli e decorazioni - musica in chiesa e in villa - Illuminazione villa e giardino - Allestimenti scenografici


VILLA TACCHI

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Quinto (VI)

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La residenza storica Villa Tacchi di Quinto è da sempre avvolta da un alone di romanticismo. Il complesso architettonico, immerso nella tipica atmosfera di un parco all’inglese, è un compiuto esempio di villa veneta, eretta nel 1713 su una costruzione preesistente, integrata con gli alberi che fronteggiano, monumentali, l’edificio. La costruzione centrale avvolta dall’abbraccio delle barchesse, due portici laterali la cui forma a L, è una peculiarità architettonica dela Villa. Un grande portale ad arco separa il giardino dall’interno della residenza signorile. Al piano nobile si possono ammirate gli affreschi settecenteschi, tenui dipinti di rappresentazioni

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MATRIMONIO IN VILLA TACCHI capienza : fino a 300 invitati ambienti: Sala ricevimenti, tensostrutture, cucina ad uso del catering, sala da ballo, parcheggio, portici, verande riscaldate, scuderia allestita, ludoteca Servizi: Ricevimento, cerimonia in loco, fotografia

mitologiche. Dalle ampie finestre del salone e di ogni suite della dimora si contempla sullo sfondo il suggestivo parco e il romantico laghetto, utilizzato come peschiera, sul quale si librano in volo indisturbati stormi di aironi. Villa Tacchi è la cornice perfetta per ogni evento: un luogo incantevole dove potrete passeggiare lungo i vialetti che costeggiano il lago, in cui si specchiano le forme e i colori del parco. Il giorno del matrimonio potete ancora divertirvi con una festa estiva in giardino con musica, danze e fuochi d’artificio senza limiti di orario, perché l’orologio di Villa Tacchi si è fermato secoli fa! CONTATTI

Villa Tacchi Via Quintarello 18 - Quinto Vicentino T: +39 0444 356511 info@villatacchi.it www.villatacchi.it

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IL MATRIMONIO IN VILLA

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CONFORT - BELLEZZA - ELEGANZA - LIBERTA’ - DIVERTIMENTO 5 BUONI MOTIVI PER SCEGLIERE LA VILLA VENETA CONFORT Le ville venete sono spesso collocate in luoghi ameni, circondate da parchi e giardini che hanno l’effetto di abbassare di qualche grado la temperatura e l’umidità nella stagione estiva. La dimensione dei saloni delle ville garantiscono il massimo confort, mentre nella stagione autunnale valutate la disponibili ambienti seminterrati. BELLEZZA La bellezza della location nel suo complesso non è un fattore determinate nell’economia del matrimonio, m risulta invece un fattore gratificante sul piano dell’immagine in sè, evidenziata dal fotografo, e dei complimenti ricevuti dagli invitati. Per quanto riguarda le Ville, la loro bellezza è un fattore intrinseco, oggettivo, che non mancherà di stimolare emozioni romantiche, specie al tramonto o passeggiando nei giardini. 76

ELEGANZA L’’architettura e la struttura delle ville non sono mai vincolanti per la scelta di uno stile rispetto ad un altro. Anche i matrimoni in stile country-chic bohemien-chic e shabby-chic attualmente in auge, sono apprezzati dai giovani proprio perchè la villa crea una scenografia ideale per ogni “esperienza emotiva” non tradizionale. LIBERTA’ La libertà di movimento concessa dagli ampi spazi interni ed esterni delle ville è una qualità che viene apprezzata dagli sposi,e dagli invitati, specie se il programma del riceminto si prolunga fino al tardo pomeriggio. Ma la villa non permette non solo una certa libertà di azione durantela giornata, ma offre quella libertà di espressione e manifestazione delle emozioni che il banchetto tradizionale in ristorante spesso comprime attorno a un unico tavolo. DIVERTIMENTO La festa con gli amici, in giardino o all’interno della villa, rappresenta uno dei momenti più magici, specie se illuminato da fuochi d’artifico e scenografie luminose che creano una atmosfera di incredibile suggestione. VENETOWEDDING


VILLA CANAL

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Vicenza

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Grumolo delle Abb.(VI)

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Immersa in un intimo ed appartato angolo di pianura veneta, Villa Canal, a Grumolo delle Abbadesse, è una prestigiosa dimora del ‘600 di ispirazione palladiana. Fu progettata per essere la residenza estiva della famiglia nobile veneziana Badoer - Canal, nella campagna vicentina tra le risaie e le rogge di risorgiva. Villa Canal è il luogo ideale per organizzare ogni tipo di evento. Che sia un ricevimento, un meeting, una cena, un matrimonio, un evento aziendale, una mostra, uno shooting fotografico, questa dimora sa conquistare l’attenzione, creando per ciascun momento, l’atmosfera semplicemente perfetta.

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MATRIMONIO IN VILLA CANAL Capienza: fino a 600 invitati Ambienti: sala ricevimenti, terrazza, cucina ad uso del catering, sala da ballo, parcheggio, suite nuziale Servizi: ricevimento, cerimonia in loco, allestimenti in giardino

La storia, l’arte, la natura e le emozioni disegnano l’indimenticabile scenografia di questa villa, dolcemente cullata dalla pianura veneta. La location dispone di esclusivi spazi, all’interno si trovano quattro saloni affrescati con pitture cinquecentesche e adornate di colonne in stile classico. Gli spazi interni hanno una capienza massima di 400 persone sedute e 600 in piedi. All’esterno si trova lo spettacolare parco all’italiano arricchito da particolari che ne aumentano il fascino, tra cui statue, fontane e siepi. Lo spazio per la sua bellezza si presta ad ospitare il ricevimento all’aperto CONTATTI Villa Canal Via Piave 25 Grumolo delle Abbadesse (VI) info@villacanal.it www.villacanal.it

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IL GALATEO

STYLE WEDDING GALATEO MATRIMOMIALE Se volete evitare di fare brutte figure ad un matrimonio è importante sapere e conoscere le regole del galateo del matrimonio, semplici ma che spesso si ignorano o non si conoscono. Le abbiano suddivise in due parti: 1. Regole di cerimonia 2. Regole di comportamento

PARTECIPAZIONI DI NOZZE:

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In merito alle partecipazioni, il galateo impone che siano scritte in grigio o in nero e che si debba personalizzare la busta che le contiene, scrivendo gli indirizzi a mano. Piccola nota: la data va scritta mettendo prima il giorno della settimana, seguito dal numero, poi dal mese e dall’anno. In questo modo i vostri inviti matrimonio saranno impeccabili e seguiranno il protcollo, anche se non ciò non toglie che potrete, se volete, comunque personalizzarli con frasi matrimonio che raccontino di voi... Il galateo del matrimonio prevede che le partecipazioni debbano essere invitate due mesi prima. Questo per permettere agli invitati di organizzarsi e confermare in tempo la loro presenza

LA CERIMONIA Nel galateo del matrimonio, i parenti e gli amici aspettano la sposa all’interno della Chiesa. I parenti della sposa devono disporsi alla sinistra della chiesa, mentre quelli dello sposso si disporranno a destra guardando l’altare.

LA LISTA NOZZE Sebbene secondo il bon ton non sono gli sposi a segnalare cosa vorrebbero ricevere, data la sua innegabile praticità, anche il galateo si è

adattato a questa tradizione purché gli sposi seguano determinate regole per compilare la lista nozze al meglio, mentre agli invitati è richiesto di mettere da parte il proprio gusto personale e attenersi strettamente alle istruzioni dettate dagli sposi.

ABITO DA SPOSA La sposa entrerà in Chiesa accompagnata dal padre che le darà il braccio sinistro. L’abito può avere la schiena scoperta ed avere ricami e sfumature di colore. Il make-up può essere naturale: smalto trasparente o leggermente rosato, trucco appena accennato e naturale. La sposa può avere un tocco di abbronzatura in estate. La sposa può avere i guanti, il velo, la stola, un morbido scialle da tenere anche durante la celebrazione e può indossare orecchini piccoli che illuminano il viso, ma non orecchini a cerchio. Le calze devono esserci sempre, anche d’estate, perché sono il simbolo di eleganza e di stile.

ABITO DA SPOSO Lo Sposo indossa rigorosamente abbottonato il Tight (per un matrimonio giovane, può azzardare un mezzo-tight), con un fiore bianco all’occhiello, obbligatorio anche per i testimoni, il padre della sposa e dello sposo. Il collo della camicia deve essere rigido e ripiegato se la camicia è a plastron Lo sposo può indossare un abito di lana, in qualunque stagione. D’estate si consiglia ovviamente un abito di fresco-lana. La cravatta può essere in seta. Lo sposo può indossare un’orologio da polso, purché sia nascosto dal polsino della camicia. VENETOWEDDING

LE BOMBONIERE Nel galateo del matrimonio, le bomboniere vengono consegnate 20 giorni dopo il matrimonio. Spesso però vengono consegnate personalmente durante il ricevimento come ringraziamento dagli sposi. L’importante in questo caso, è che le bomboniere siano tutte uguali, eccetto per i testimoni.

IL BOUQUET Per il galateo del matrimonio, lo sposo deve consegnare il bouquet alla sposa la mattina stessa delle nozze.

MUSICA NUZIALE La musica nuziale deve essere adatta e consona al periodo liturgico, alla natura del rito e alle singole fasi. È senza dubbio preferibile che non si suoni durante la preghiera eucaristica e che il cantante solista si esibisca solo al termine della cerimonia.

I FIORI L’addobbo floreale dentro la Chiesa deve essere sobrio, essendo un’offerta alla Chiesa da lasciarsi alla fine del rito.


VILLA MANIN CANTARELLA

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Noventa Vicentina (VI)

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Villa Manin Cantarella fu costruita tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘600 da nobili veneziani e venne in possesso della famiglia Manin alla metà del ’700. CIrcondata da un vasto parco secolare la Villa offre una suggestiva scenografia naturale per le foto di matrimonio, senza che gli sposi si debbano allontanare dai festeggiamenti e può al contempo ospitare l’allestimento di tavoli a buffet per il rinfresco iniziale degli invitati. Il rinfresco di benvenuto per la festa di matrimonio, immancabile inizio di ogni banchetto nuziale, può essere infatti allestito nel grande Portico delle Barchesse a lato della Villa e nella sua grande

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MATRIMONIO IN VILLA MANIN CANTARELLA Capienza: Da 20 a 220 invitati - 450 a buffet Ambienti: sala ricevimenti, terrazza, tensostrutture, cucina ad uso del catering, sala da ballo, parcheggio Servizi: Ricevimento, fotografia, musica, allestimenti in giardino.

Sala interna: i due spazi sono collegati tra loro da quattro ampie porte vetrate, che permettono agli ospiti di conoscere il giardino anteriore, passeggiando tra le aiuole fiorite, sui sentieri del parco, accanto alle rovine romantiche dell’antica ghiacciaia o sul sovrastante ponticello in mattoni. Da oltre un decennio organizziamo ed ospitiamo banchetti nuziali per feste di matrimonio, ma anche pranzi e cene di gala: grazie alla collaborazione con un noto Ristoratore dei Colli Berici e all’attrezzata Cucina interna, siamo a Vostra disposizione per elaborare il menù più adatto al Vostro evento. CONTATTI Villa Manin Cantarella Via Umberto Masotto, 60 Noventa Vicentina info@villamanincantarella.it www.villacantarella.it

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QUESTIONI DI STILE

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NON DIMENTICARE LE 9 REGOLE CERIMONIALI E LE 6 REGOLE DI COMPORTAMENTO

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IL BANCHETTO: DI GIORNO E DI SERA A seconda dell’ora in cui verrà celebrata la cerimonia, il galateo richiede diverse soluzioni in merito al rinfresco. Il banchetto ai tavoli con precedente banco del buffet per gli aperitivi è preferibile per i pranzi di giorno e su ogni tavolo dovrà esserci il menù, mentre un buffet in piedi è l’ideale per un matrimonio di pomeriggio/sera. Per quanto riguarda la disposizione non ci sono regole in merito a quello degli invitati che possono sedersi in base alle loro preferenze o a seconda di a quelle degli sposi, nel caso in cui predispongano un tableau de mariage assieme a dei segnaposto matrimonio originali per ogni tavolo, a differenza del tavolo degli sposi, soggetto invece a precisi dettami. Il bon ton infatti, impone che ci sia una precisa disposizione del tavolo degli sposi rispetto ai parenti: nello specifico, la seduta della sposa va alla sinistra del marito e alla sua destra a scalare il padre, la madre e il testimone. Viceversa per lui: sposo, madre, padre e testimone. Non ci sono regole invece se gli sposi decidono di sedersi da soli a un tavolo a parte.

della figlia e sarà l’ultima a sedersi durante la cerimonia.

CERIMONIA: LA MADRE DELLA SPOSA. Figura cruciale nel giorno del matrimonio, la madre della sposa deve raggiungere per prima il luogo della cerimonia, insieme ai testimoni, e accogliere gli invitati che aspetteranno l’arrivo degli sposi dentro la chiesa. La madre attenderà sulla porta l’arrivo della figlia e sarà l’ultima a sedersi durante la

SPOSI: DRESS CODE E COMPORTAMENTO. Secondo il galateo è bene che, durante il banchetto, gli sposi abbiano l’accortezza di passare tra i tavoli e parlare con tutti gli ospiti. In merito a questi ultimi, prima di inviare le partecipazioni, non devono dimenticare di invitare chi li ha invitati al loro matrimonio, anche se non vi avete partecipato o non ne

CORTEO: IL PRIMO È LO SPOSO L’ordine da seguire deve essere il seguente: prima entra lo sposo insieme alla madre o una parente alla sua destra, poi i paggetti e le damigelle con gli abiti da cerimonia da bambina prescelti e, subito dopo, la sposa, accompagnata alla sua destra sottobraccio al padre. INVITATI: DRESS CODE E COMPORTAMENTO Per gli invitati, ci sono regole ben precise solo per quanto riguarda il loro abbigliamento: il bianco è, per ovvie ragioni da evitare, giacchè è il colore della sposa e il nero è accettato solo nel caso di ricevimento serale. Inoltre, il bon ton e il buon gusto sconsigliano di vestire mise troppo appariscenti ricordandovi che i portagonisti sono gli sposi. Gli invitati devono arrivare alla cerimonia prima della sposa e attenderli all’uscita per gli auguri e il lancio del riso. Devono inoltre evitare il suono del clacson, che seppur famoso da tradizione, non è ben visto dal galateo.

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avete estremo piacere. Per quanto riguarda l’abbigliamento, il galateo chiede alla sposa di avere le spalle coperte in chiesa, un solo gioiello, un piccolo bouquet alla sinistra, capelli raccolti e velo di famiglia. Lo sposo invece, dovrebbe evitare lo smoking alla James Bond e preferire il tight o mezzo tight in colori scuri, o il classico abito da cerimonia da uomo a tre pezzi con camicia bianca e cravatta in seta. Se il suo outfit prevede un cappello, questo va rigorosamente tolto durante la cerimonia.

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RINGRAZIAMENTI L’etichetta vuole che gli sposi abbiano cura di spedire i ringraziamenti a tutti gli invitati che li hanno omaggiati con un pensiero, al rientro dalla luna di miele, rigorosamente scritti a mano e personali. Si consiglia quindi di annotarli su una lista man mano che si ricevono i regali, per non rischiare di dimenticare nessuno.


Casale (VI)

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LA CORTE DI CASALE

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Situata nella prima periferia di Vicenza est a cinque minuti dal centro cittadino, “LA CORTE DI CASALE”, rappresenta un caratteristico sito rurale abitativo del territorio Veneto sorto agli inizi del 1800. Il complesso si affaccia su un giardino di circa 3.000 mq. ed il tutto è situato all’interno di un fondo agricolo di circa 17 ettari nel quale la “Azienda Agricola il Casale” sviluppa la propria attività con varie coltivazioni frutticole ed orticole i cui prodotti sono commercializzati direttamente attraverso il proprio punto vendita.

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MATRIMONIO IN VILLA MANIN CANTARELLA Capienza: Da 30 a 350 Ambienti: Sala ricevimenti, terrazza, giardini, cucina ad uso del catering, sala da ballo, barchessa Servizi: Ricevimento, cerimonia in loco, fotografia, musica, trasporto, allestimenti

E’ una tipica struttura agricola Veneta composta da un corpo centrale, Villa padronale, con adiacenti annessi rustici, a suo tempo destinati al ricovero di animali e dei raccolti, nonché di piccole dimore che furono le abitazioni dei fattori. L’intervento di riqualificazione ha riguardato essenzialmente la ristrutturazione delle barchesse, dei granai, la rivitalizzazione del portico della villa padronale ed il rifacimento del giardino interno. Oggi la struttura può offrire oltre 500 mq. di spazi dotati di condizionamento, riscaldamento, di illuminazione e l’attrezzatura per ogni occasione di incontro. CONTATTI La Corte di Casale Strada Casale, 744 - 36100 VICENZA Arianna ricevimenti :cell. 347 3592525 arianna@lacortedicasale.com www.lacortedicasale.com

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ILPROGRAMMA

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STYLE WEDDING VILLAS L’ORGANIZZAZIONE di Claudia Carrara - organizzatrice eventi

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GLI SPAZI : il bello sta proprio in questo. A seconda della stagione e delle condizioni meteo possiamo strutturare il nostro ricevimento sfruttando la vasta scelta di spazi che la villa propone. Quando fa caldo un bel buffet (il rinfresco) di benvenuto in giardino (spesso più che giardini sono parchi con piante secolari) per poi decidere di passare a fare il ricevimento o al suo interno o ancora in giardino oppure sotto a meravigliosi porticati che in caso di pioggia possono ripararci. Per l’inverno non avremo problemi : favolose sale affrescate faranno da cornice alla nostra festa. L’ESCLUSIVA : consiglio sempre di domandare alla proprietà della location se è solita accogliere più eventi durante la giornata o se è solita ospitarne solo uno. Non è una cosa scontata. Se è solita ospitarne solo uno non avrete problemi a chiedere l’esclusiva perchè quella è la sua prassi. Se, al contrario, è solita ospitare più eventi chiedere l’esclusiva ha un costo maggiore. E’ una questione di scelte … ad alcuni non importa sapere che nell’altra sala ci siano altre persone, ma ad altri fa molto fastidio

vedere estranei che si soffermano a guardare la loro festa … Io, se mi posso permettere, consiglio ai miei clienti ville che ospitino di norma solo il loro matrimonio.Visto che ci si sposa con fasto una sola volta nella vita, almeno che sia veramente una favola in esclusiva : questo è il mio ragionamento. Inoltre, dal lato professionale, vedo che si lavora nettamente meglio. QUANTE SALE A DISPOSIZIONE?: mi raccomando, quando siete in fase di trattativa fatevi ben dire quali sono le sale e gli spazi che sono compresi nel prezzo di affitto. Se la villa è molto grande o molto antica alcune sale o aree sono considerate extra. Rispetto lo spazio a disposizione, una sala in aggiunta varia dai 300 a 600 euro. E’ vero che spesso quello che è compreso nell’affitto base è più che sufficiente ma se vi innamorate di una stanza in particolare e potete permettervelo sappiate che c’è questo surplus. IL NOLEGGIO DEL TENDONE : nella stagione estiva gli ospiti vanno riparati non solo dalla pioggia ma anche dall’umidità. Certo: bisogna vedere com’è strutturata la villa e potrebbe essere che non sia necessario. Io consiglio di analizzare molto bene questo aspetto. Se vedete che non ci sono

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condizioni di riparo noleggiatelo: non potete veramente rischiare. La cifra varia in base alla dimensione. Tenete conto che il prezzo di una struttura per circa 80 persone è di 1500 – 2000 euro. Molto spesso queste tendostrutture creano un’atmosfera magica. UBICAZIONE E PARCHEGGIO: per una questione di tempi è importantissimo che la location non sia distante dal luogo dove si svolgerà la cerimonia e che disponga di un ampio parcheggio. SPAZIO ALLA CREATIVITA’: rispetto al classico ristorante saremo molto più liberi di allestire gli ambienti a nostro piacimento ( fiori, tavoli, sedute, tovagliato, piatti …). Il ristorante non ci da gli stessi margini di scelta e ci dobbiamo adattare alle sue caratteristiche. Inoltre in villa abbiamo più possibilità di fare festa : le stanze sono più ampie, si può installare la consolle per il deejay, sistemare un maxischermo e spesso la festa si trasferisce anche nel giardino o a bordo piscina. IL SERVIZIO FOTOGRAFICO Il servizio fotografico in villa rappresenta lo sfondo ideale senza che ve ne andiate a zonzo alla ricerca di location particolari lasciando in attesa i vostri ospiti


Bevilacqua (VR)

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CASTELLO BEVILACQUA

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Nel cuore della pianura veronese il Relais Castello Bevilacqua si rivela un posto magico sospeso fra presente e passato, una dimora storica ricca di fascino che ospita eventi e soggiorni particolarmente suggestivi. Nella cornice del Relais Castello Bevilacqua ogni evento è unico e di successo, grazie ad un contesto inedito ed esclusivo dove lusso e funzionalità lavorano insieme nel rispetto di un’ospitalità di alto livello. Una location esclusiva per matrimoni, ricevimenti e banchetti. Gli eleganti saloni e i giardini pensili sono una cornice unica e suggestiva in tutte le stagioni, anche in inverno.

VER ON A

MATRIMONIO IN CASTELLO BEVILACQUA Capienza: Da 2 a 700 invitati Ambienti: sala ricevimenti, sala da ballo, parcheggio, suite nuziale, cucina Interna. Servizi: ricevimento, cerimonia rito civile, fotografia, musica, trasporto, allestiment, suite prima notte

Particolarmente attento alla clientela business, il Relais Castello Bevilacqua accoglie meeting ed eventi di grande charme. Le sale, modulabili e attrezzabili con la miglior tecnologia, possono ospitare dal più informale incontro alla cena di gala, trovando nei saloni affrescati del castello una location inedita ed esclusiva. A disposizione del cliente la professionalità di tutto il nostro staff. La qualità della cucina interna, disponibile anche per servizi banqueting e catering, e la personalizzazione di ogni dettaglio, sono gli ingredienti che vi offriamo per il successo di ogni evento. L’Hotel del Castello Bevilacqua dispone inoltre di 7 junior suite, completamente diverse l’una dall’altra e dotate di tutti i comfort. CONTATTI CASTELLO BEVILACQUA Via Roma, 50 - Bevilacqua (VR) Tel. +39 0442 93 655 info@castellobevilacqua.com www.castellobevilacqua.com

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MUSICA MATRIMONIO

wwww. mucicamatrimonioverona.com

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I PROFESSIONISTI DEL WEDDING DI VERONA

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Fumane-Verona


Lazise (VR)

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DOGANA VENETA

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La Dogana Veneta è un celebre edificio del 1300 che sorge nella piazza principale di Lazise (Verona), a ridosso dell’antico porto e affacciata direttamente sulle rive del Lago di Garda. La prestigiosa struttura di epoca Veneziana, era adibita a Dogana per il transito delle merci tra la Lombardia e la Repubblica di Venezia.Oggi è divenuta sede di importanti Congressi, Meeting, Cene di Gala, Road show, nonché prestigiosi Matrimoni ed eventi culturali e mondani. Grazie ai suoi ampi spazi interni, può ospitareesclusivi ricevimenti nuziali, da 40 ad oltre 300 persone in sala unica.

VER ON A

MATRIMONIO IN DOGANA VENETA Capienza: Da 80 a 400 invitati Ambienti: sala ricevimenti, terrazza, sala da ballo, parcheggio Servizi: Ricevimento, cerimonia in loco, fotografia, musica, trasporto, allestimenti

Il fascino naturale del Lago fa da cornice alla terrazza fronte lago, che è il setting ideale dell’aperitivo e del taglio della torta nuziale. Potrete celebrare il rito civile legale direttamente all’interno di Dogana Veneta, mentre la chiesa parrocchiale di Santi Zenone e Martina dista solo 200 metri. Dogana Veneta e lo scenario del Lago è la location ideale in ogni stagione, dotata di aria condizionata e di riscaldamento per garantire la giusta atmosfera tutti i giorni dell’anno.

CONTATTI DOGANA VENETA di D. Event srl Piazzetta A. Partenio, 13 - Lazise VR Tel. +39 348 8639608 email: info@doganaveneta.it www.doganaveneta.it

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WEDDING DAY

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UN PROGRAMMA DETTAGLIATO PER FESTEGGIARE AL MASSIMO IL GRANDE GIORNO IN VILLA IL GRANDE GIORNO ore 10,00 Cerimonia ore 11.00 All’uscita lancio del riso ore 11.15 foto davanti alla chiesa ore 11,30 Partenza verso la villa dalle 12,00 alle 13,00 Rinfresco nell’ingresso della villa Gli sposi accolgono gli invitati per un brindisi. Il bacio della sposa e consegna dei regali di nozze servizio fotografico per gli invitati Dalle 12,30 alle 13,30 Servizio fotografico degli sposi nel parco, in giardino, nelle sale della villa Dalle 13,30 alle 15,30 Banchetto all’interno della villa, oppure nelle barchesse o in giardino a seconda della stagione e del tempo metereologico

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Dalle 15,30 alle 17,30 Taglio della torta Intrattenimento bambini - Musica e fotografie con parenti, amici, bambini Dalle 17.30 alle 19,30 Al tavolo della confettata Distribuzione dei confetti e delle bomboniere Lancio de bouquet spazio relax nei gazebo Reportage fotografico ore 19,30 arrivano altri amici per la festa serale dalle 20,00 alle 24,00 Buffet-cocktail musica dal vivo Musica Dj piscina estiva Reportage fotografico con gli amici VENETOWEDDING


VILLA SIGURTA’

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Valeggio sul Mincio (VR)

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Foto Studio Galante

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La costruzione della dimora veronese, creata su progetto di Vincenzo Pellesina, discepolo del Palladio, per conto del Conte Antonio Maffei, si concluse nel 1693 arricchita dagli affreschi di Biagio Falcieri. Nel periodo risorgimentale fu dimora degli imperatori Francesco Giuseppe d’Austria e Napoleone III. La Villa ha sale e giardini privati che sono teatro di prestigiose cerimonie, serate di gala, convegni ed eventi, sia privati che aziendali. Le sale di Villa Sigurtà, con arredi originali del XVII secolo, sono un ambiente magico ed elegante per ricevimenti e servizi fotografici e cinematografici. Il grande parco giardino privato e lo scenografico anfiteatro delle piscine sovrastato da cascate e circondato

VER ON

MATRIMONIO IN VILLA SIGURTA’ Capienza: Da 10 a 400 invitati Ambienti: sala ricevimenti, terrazza, giardini, sala da ballo, parcheggio, suite nuziale, Servizi: Cerimonia rito civile

da piante tropicali, permettono diverse opzioni per celebrare riti civili, aperitivi e ricevimenti all’aperto. In caso si voglia allestire il proprio ricevimento nel giardino, è possile disporre di coperture e tensostrutture che garantiscono una capienza massima di 450 coperti. Eleganza ed alta professionalità nell’allestimento del ricevimento con particolare dovizia dedicata alla mise en place ispirata ai ricevimenti nobiliari. I migliori servizi di catering saranno messi a disposizione degli sposi che vorranno celebrare le loro nozze in questa incantevole cornice. La rara bellezza dei giardino esterno è la cornice ideale per feste di gran gala e concerti.

A

CONTATTI Villa Sigurtà Piazzetta Conte Carlo Sigurtà, 3 Valeggio sul Mincio (Verona) info1@villasigurta.org www.villasigurta.org

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#WOMANPOWER wedding specialist

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CREDIAMO NELLA CONNESSIONE! Siamo donne, siamo esperte di matrimoni, siamo attente ai dettagli. Crediamo nel VERO AMORE e vogliamo aiutarti a celebrare il TUO! Siamo convinte che le PERSONE CONTANO DAVVERO e che con i giusti consigli potrai realizzare il tuo SOGNO! Alice, location manager e designer è l’ideatrice di Mémoire Events & Wedinng Service. Con lei potrai progettare NEL DETTAGLIO il tuo matrimonio curando ogni particolare. Il suo team è inoltre specializzato nella realizzazione di inviti di nozze, wedding gadget e bomboniere uniche e originali. SI RICEVE SU APPUNTAMENTO - MÉMOIRE EVENTS & WEDDING SERVICE - Tel.340.9669010 - LABEVENTS STUDIO PHOTOGRAPHY -Tel.340.3798339 - AGOR & AMIGHINI SRL - Via Leone Pancaldo 100 Verona – Tel.045.8005954 - MARINA MAZZI – Tel.348.6080997 presso Welcome Travel Verona - Corso Porta Nuova 11

Camilla ed Elisa fotografe di LABEVENTS STUDIO PHOTOGRAPHY entrano in gioco per preservare quei fugaci, inaspettati momenti che raccontano DAVVERO la vostra STORIA. Quei SEGNI quasi invisibili ad occhi inesperti, che raccontano i LEGAMI impagabili tra voi e le persone a voi più care! Elisa Amighini, Titolare della Gioielleria Agor & Amighini, crea il primo Atelier con un ufficio dedicato al mondo sposi, dove poter scegliere l’anello della vostra promessa tra più di 300 modelli. LA FEDE sarà l’oggetto che vi accompagnerà tutta la vita e merita importanza. Marina è agente di viaggio da oltre trent’anni di Welcome Travel Verona. Per lei il viaggio di nozze è un evento UNICO che va costruito su MISURA perché solo così sarà indimenticabile. #WOMANPOWER non è solo un nome, non è solo un gruppo, è un GRANDE progetto che nasce da un’idea ambiziosa. Lasciate che la nostra passione e professionalità vi guidi lungo il percorso che vi porterà alla realizzazione del vostro sogno.................IL VOSTRO MATRIMONIO!

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VILLA GRITTI

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Villabella di S.Bonifacio(VR)

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Le foto sono gentilmente concesse dai fotografi Francesco Bognin - Labeventstudio photography - Valentina Canestri.

Villa Gritti rappresenta un esempio unico nella zona. Le sue origini risalgono al 1408 quando Pietro Cavalli acquista queste terre in seguito allo scioglimento della fattoria scaligera. Nel 1480 Bianca Malaspina, marchesa di Fosdinovo, risulta esserne la nuova proprietaria fino al 1522, Villabella diviene poi proprietà del patrizio Alvise Gritti. La famiglia Gritti custodirà questo luogo fino al 1830, quando verrà ceduta a Giulio Camuzzoni. Dal 1973 è di proprietà dei signori Conforti di Verona. A caratterizzare le varie epoche storiche vi sono le differenti influenze architettoniche rimaste fortunatamente integre a testimo-

VER ON A

MATRIMONI IN VILLA GRITTI Capienza: da 50 a 250 invitati. Ambienti: Sala Nobile, Sala Rosa, Salone Granaio, Giardino all’italiana, Barchessa e Aia, cappella, parco secolare, mulino, sala da ballo. Servizi: ricevimenti, cerimonie con rito civile, cucine ad uso del catering e molto altro.

nianza di un lustro passato che rivive nel presente. L’edificio padronale rappresenta il corpo centrale della dimora cinta a nord da un bellissimo giardino che digrada verso un parco romantico confinante con il fiume Tramigna. Nell’area sud della villa si apre la corte rustica, cinta da una magnifica barchessa porticata che custodisce il fascino di un nobile luogo rurale. Il corpo centrale della villa si apre allo sguardo con le sue quattro semicolonne ioniche a reggere il frontone triangolare e con la sua scenografica scalinata che conduce al piano nobile.

CONTATTI Villa Gritti - via Villabella 74/76, Villabella di San Bonifacio - San Bonifacio (VR). matrimoni@villagritti.com informazioni@villagritti.com Tel: +39 392 9096037

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Hotel - Congress - Restaurants - Catering - Spa

via Brandolini, 29 - 31030 Cison di Valmarino (TV) Italy q +39 0438 976720 E banchetti@castelbrando.it


Un matrimonio principesco in una cornice romantica ed esclusiva

w w w. c a s t e l b r a n d o . i t


RISTORANTE PICCOLO MONDO

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Il “Piccolo Mondo” di Zovencedo è una location unica e incantevole, il luogo perfetto per rendere indimenticabile il vostro giorno più bello! Immerso nello splendido scenario dei Colli Berici il nostro ambiente sarà in grado di offrirvi tutto ciò che state cercando. Passione, professionalità e tradizione si fondono insieme dando vita ad un ambiente raffinato e moderno ma al contempo caldo e familiare, tocco in più che viene regalato dai titolari Gino e Luisa che non lasciano nulla al caso. L’esperienza quarantennale del nostro Chef Gino costituisce una garanzia per gli occhi e per il palato. Una grandissima cura per i dettagli e la possibilità di poter personalizzare l’ambiente in base ai vostri gusti e alle vostre

necessità faranno si che il vostro matrimonio sia esattamente come l’avete sempre desiderato. Ad incorniciare il tutto, 5000 metri quadrati di parco e rigoglioso verde dove ridere, scherzare, ballare ed immortalare il vostro grande SI! Questo e molto altro ancora è il “Piccolo Mondo”. Cosa aspetti? Contattaci e insieme renderemo il vostro sogno d’amore, realtà! CONTATTI Piccolo Mondo Ristorante via Marconi 13 - Zovencedo - Vicenza www.piccolomondo.vi.it info@piccolomondo.vi.it +39 0444 893 053

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VILLA CORNER DELLA REGINA

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Casavagra di Vedelago (TV)

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Villa Cornér della Regina, gioiello cinquecentesco immerso nel parco naturale del fiume Sile, offre agli sposi una libertà di spazi, varietà degli ambienti e disponibilità di servizi che renderanno il matrimonio un evento indimenticabile. Grazie alle splendide camere della parte storica, gli sposi possono godere interamente della giornata di festave poi pernottare comodamente in Villa. L’ingresso alla Villa attraverso un viale alberato che porta ad un’imponente scalinata, le colonne e le statue mitiche che ornano la facciata, gli spazi armoniosi e ampi rendono il parco di Villa Cornér la location perfetta per il cocktail di benvenuto, la cerimonia civile o per il taglio della torta

TRE VIS O

MATRIMONIO IN VILLA CORNER Capienza: da 50 a 230 invitati Ambienti: Sala ricevimenti, giardini, tensostrutture, sala da ballo, parcheggio, suite nuziale Servizi: ricevimento, cerimonia in loco, fotografia, musica, trasporto, allestimenti, addobbi floreali.

A disposizione oltre 20.000 mq. di giardino caratterizzato da angoli nascosti in grado di regalare ambientazioni suggestive per il servizio fotografico. Il Salone Nobile regala ai suoi ospiti momenti magici. Salendo la maestosa scalinata si entra direttamente nel salone che, durante i fasti della repubblica veneziana, veniva utilizzato per feste di corte. Soffitti alti oltre tredici metri ed affreschi risalenti alla seconda metà dell’ 800, illuminati da un imponente lampadario in cristallo, creano un’atmosfera romantica. Il salone può ospitare fino a 100 persone a banchetto e 150 a cocktail; la tensostruttura immersa nel parco, ideale per la festa serale, può ospitare fino a 220 persone a banchetto ed oltre 250 a cocktail. CONTATTI Villa Cornèr della Regina Via Corriva, 10 Cavasagra di Vedelago (TV) info@villacorner.it www.villacorner.it

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ATELIER FABIO GRITTI

www.fabiogritti.it

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Villorba (TV)

Un vasto assortimento, centinaia di abiti da sposa, sapientemente esposti per linea e gusto per aiutarti a capire prima ancora di provare, quale potrebbe essere il tuo abito da sogno. Proverete più abiti diversi tra loro per stile e tessuto, in modo da capire quale si avvicina di più al vostro gusto. Lo staff saprà seguirvi e consigliarvi con professionalità nelle eventuali modifiche per rendere il modello ancora più personalizzato. L’abito da sposa “su misura” secondo le tue esigenze nella nostra sartoria interna, l’alta qualità a prezzi vantaggiosi, l’esclusiva in più che ti può offrire le spose di G e G – Atelier Fabio Gritti, abiti da sposa, sposo e abiti da cerimonia donna a Treviso.

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I PROFESSIONISTI DEL WEDDING DI TREVISO

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Fanzolo (TV)

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VILLA EMO

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Villa Emo è una location esclusiva ricca di numerosi spazi attrezzati per ogni tipo di evento. Le barchesse - esterno. Villa Emo possiede due ampie barchesse speculari di 232,65 mq ciascuna, entrambe possono ospitare 280 posti a sedere per convegni, conferenze ed iniziative culturali con il supporto di un’ottima risoluzione audio visiva, che si estende su tutta la lunghezza delle stesse. In particolare la barchessa ovest è dotata di una cabina di regia con la possibilità di proiettare slides o inquadrare gli oratori, regolare microfoni e suono nonché registrare l’evento in corso.

TRE VIS O

MATRIMONIO IN VILLA EMO Capienza: Da 50 a 800 invitati Ambienti: Sala ricevimenti, giardini, cucina ad uso del catering, sala da ballo, parcheggio, portico, parco Servizi: ricevimento, cerimonia in loco, fotografia, musica, trasporto, allestimenti

L’ambiente è particolarmente bello e fruibile tutto l’anno: nella stagione estiva è completamente aperto; mentre nella stagione fredda è chiuso da finestre in plexiglas trasparente e riscaldato da appositi termoconvettori, regalando al pubblico la sensazione di sedere tra il verde del parco. Le barchesse - interno. La barchessa est è particolarmente usata come spazio catering o di ristorazione al tavolo o a buffet, sia all’esterno sotto i portici, sia internamente nelle tre stanze adiacenti ad essa, climatizzate in ogni stagione, della capienza di cinquanta posti ciascuna: per ogni locale si possono disporre cinque tavoli. CONTATTI Fondazione Villa Emo Onlus Via Stazione 5, Fanzolo di Vedelago (TV) T (+39) 0423 476 334 - F (+39) 0423 487 info@villaemo.tv.it www.villaemo.org

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GUIDAWEDDING

SEDE DI PADOVA

SEDE DI VENEZIA

Via Bolzano, 4 Sestiere Dorsoduro, 3197 Albignasego PD Venezia VE

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Villa Foscarini Rossi

Castello del Catajo

IL LIGHT DESIGN PER IL MATRIMONIO Ravaservice è una solida realtà divenuta tra i punti di riferimento del settore; opera da più di dieci anni nel campo dei set-up audio, video e luci per noti wedding ed event planner, oltre che per società operanti in Italia e all’estero. Andrea Ravenni, Light Designer di Ravaservice realizza ogni progetto lasciandosi liberamente ispirare dalla location nella quale si svolgerà l’evento, dallo stile e dal carattere del ricevimento; con sapienti giochi di luce e differenti cromie vengono fatte risplendere le facciate di ville e palazzi storici, così come gli ambienti interni, i giardini e i cortili arricchendoli di pregio ed eleganza. Si tratta di un progetto completo, che ha come intento quello di studiare i preesistenti canoni artistici ed architettonici, andando a ricreare con continuità una nuova percezione e valorizzazione dell’estetica.

La passione, la ricerca del bello ed un’estrema attenzione al dettaglio diventano così pietre miliari nel processo creativo, il cui principale obiettivo è quello di elevare la luce a vero e proprio elemento decorativo come gli allestimenti floreali e scenografici. Ogni progetto di Light Design è unico e personalissimo, in grado di suscitare piacevoli emozioni negli occhi e nel cuore di sposi ed invitati, così da rendere indimenticabile il giorno più bello.

CONTATTI tel. +039 049.711167 info@ravaservice.com www.ravaservice.com

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Battaglia Terme (PD)

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CASTELLO DEL CATAJO

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CASTELLO DEL CATAJO, LA REGGIA DEI COLLI EUGANEI Una delle più grandi e prestigiose dimore storiche italiane, immersa nel verde dei Colli Euganei il Castello del Catajo è luogo ideale dove organizzare un indimenticabile ricevimento di matrimonio, per rendere davvero speciale il giorno più bello della vita. Il piano nobile, costruito nel ‘500 per ospitare imponenti feste è ancora oggi la storica cornice dove organizzare un indimenticabile matrimonio, circondati alle pareti da uno dei più importanti capolavori ad affresco dell’arte del ‘500 veneto. Grandi terrazze panoramiche con viste mozzafiato sui colli, cortili e un parco secolare possono accogliere fino a 250 persone, per un

PAD OV A

MATRIMONIO AL CASTELLO DEL CATAJO Capienza: fino a 250 invitati Ambienti: salone principale fino a 120 persone e altre 5 saloni laterali per altre 130 persone. Grande terrazza panoramica per 250 persone Parco monumentale

ricevimento di nozze memorabile, negli stessi spazi dove nei secoli hanno festeggiato reali ed imperatori. VISITE Il Castello del Catajo è regolarmente aperto al pubblico da marzo a novembre nei pomeriggi di domenica, martedì, giovedì e venerdì. E’ inoltre disponibile pecome prestigiosa sede di eventi aziendali e ricevimenti . Seguici su facebook e instagram per essere aggiornato su numerosi eventi stagionali a tema per adulti e bambini CONTATTI

Castello del Catajo Via Catajo, 1 - Battaglia Terme (PD) www.castellodelcatajo.it info@castellodelcatajo.it +39 349 9347190

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STEFANO BRANDALEONE DESIGNER

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VILLA PISANI BOLOGNESI SCALABRIN

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Vescovana (PD)

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La villa fu eretta nella prima metà del’500 su committenza del Cardinale Francesco Pisani, patrizio veneziano, Vescovo di Padova, quale sede amministrativa delle proprietà fondiarie acquisite dalla famiglia nel 1478 nella Bassa Padovana. In seguito allo spostamento degli interessi economico-finanziari della famiglia in terraferma, il nobile Patrizio veneziano commissionò ad Andrea Palladio e ai maggiori architetti e pittori del tempo la costruzione e la decorazione di numerose ville e palazzi nella zona, tra cui il Palazzo di Montagnana e quello di Monselice.

PAD OV A

MATRIMONIO IN VILLA PISANI BOLOGNESI Capienza: fino a 300 invitati Ambienti: sala ricevimenti, giardino, pergola,cucina ad uso del catering, sala da ballo, parcheggio Servizi: Ricevimento, allestimento rito civile. Rito religioso nella Chiesa parrocchiale di fronte alla Villa.

Per la sognata festa di nozze, per ricevimenti e feste in genere, Villa Pisani mette a disposizione le splendide sale affrescate, tutte sullo stesso piano, tutte collegate e di differenti misure. In grado di ospitare fino a 300 persone sedute, fino a 180 nella stessa sala. Le sale sono assolutamente riscaldate e, se necessario, condizionate. Il giardino, sapientemente illuminato, offre un’atmosfera straordinariamente romantica, e le feste all’aperto possono esprimersi con allestimenti diversi e creativi. La lunghissima pergola di uva fragola, illuminata a candele ospita splendidi buffet e la lunghissima Barchessa porticata consente un gradito riparo dal sole cocente, dal caldo o dalla brezza serale. CONTATTI Villa Pisani - Bolognesi - Scalabrin Via Roma, n°25-19-31 Vescovana (PD) www.villapisani.it info@villapisani.it

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Mestre

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Stra (VE)

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VILLA FOSCARINI ROSSI

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Lungo le rive del fiume Brenta sorge Villa Foscarini Rossi, un prestigioso complesso seicentesco, costituito da tre edifici: Villa padronale, Foresteria e Scuderia. L’insieme fu realizzato, nel tardo ‘500 dall’architetto Vincenzo Scamozzi per volere della nobile famiglia veneziana Foscarini. La Foresteria, nacque come luogo destinato ad ospitare gli ospiti illustri, che animavano l’elegante Salone delle Feste, decorato nel 1652 da Domenico De Bruni e Pietro Liberi. Oggi, dopo un accurato restauro, Villa Foscarini Rossi è tornata a nuova vita. La Foresteria vive di eventi aggregativi di diverso genere: concerti, meeting, esposizioni, eventi aziendali,

VEN EZIA

MATRIMONIO IN VILLA FOSCARINI Capienza: da 20 a 500 invitati Ambienti: sala ricevimenti, terrazza, tensostrutture, cucina ad uso del catering, sala da ballo, parcheggio Servizi: ricevimento, cerimonia in loco, fotografia, musica, trasporto, allestimenti in giardino

eventi culturali e matrimoni. La Villa padronale ospita il Museo della Calzatura; percorrendo le numerose sale, il visitatore può ammirare più di 1500 esemplari di calzature, prodotte dall’Azienda Rossimoda dalla seconda metà del Novecento fino ai giorni nostri per alcune delle più famose case di moda internazionali, quali Dior, Yves Saint Laurent, Fendi, Givenchy, Porsche, Lacroix, ecc. Il complesso è visitabile tutti i giorni da lunedì a martedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle 14,00 alle 18,00, sabato e domenica dalle 14,30 alle 18,00. CONTATTI

Villa Foscarini Rossi Via Doge Pisani Stra - Venezia Tel. +039 049 9800335 info@villafoscarini.it www.villafoscarini.it

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Mira (VE)

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BARCHESSE VILLA VALMARANA

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Barchessa Valmarana, splendida Villa di nobili origini seicentesche lungo la Riviera del Brenta, si offre come location ideale per la vostra festa di nozze, splendida cornice per un sogno che diventa realtà. Il fascino delle storiche sale interne, affrescate e decorate con gusto, si unisce alla grazia caratteristica del giardino all’italiana e agli spazi armoniosi dell’ampio parco sul retro, dando vita ad atmosfere di gioiosa bellezza. Tutti gli ambienti si prestano ad allestimenti originali e dinamici, per rendere unico e memorabile ogni momento del vostro matrimonio. L’approdo esclusivo direttamente sul Brenta vi permetterà di vivere un’esperienza unica e originale, risalendo il fiume a bor-

VEN EZIA

MATRIMONIO IN BARCHESSA VILLA VALMARANA Capienza: a 20 a 200 invitati Ambienti: sala ricevimento, cucina ad uso del catering, sala da ballo, parcheggio, suite nuziale, piscina e suite nuziale, pontile, parco ottocentesco, giardini. Servizi: Ricevimento, cerimonia in loco, fotografia.

do di una tipica gondola veneziana e facendo il vostro ingresso trionfale in villa come i nobili Dogi della Serenissima. Nel salone principale avrete l’opportunità di utilizzare il magnifico tavolo imperiale in puro larice, al secolo scorso, in grado di accogliere comodamente fino a 22 posti a sedere, creando così scenografie inedite di sicuro effetto. per un accompagnamento musicale di particolare classe, su richiesta sarà messo a disposizione lo storico pianoforte dell’omonima sala. Il brindisi nuziale potrà arricchirsi di magia se accompagnato da splendidi spettacoli pirotecnici, predisposti sul grande giardino posteriore. CONTATTI BARCHESSA VALMARANA Via Valmarana 11Mira (VE) info@villavalmarana.net www.villavalmarana.net

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CASALE AGNOLETTO Marcon (VE)

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Casale Agnoletto è la location ideale per feste private, matrimoni e eventi aziendali. Tutti gli spazi a disposizione all’interno del Casale e all’esterno possono essere allestiti in modo diverso e originale, valorizzando la connotazione campestre del luogo o creando con essa un contrasto originale. Tutti gli eventi di Casale Agnoletto sono curati da Sale e Pepe - Il Catering che lo gestisce in esclusiva. Matrimonio: se cercate una location in un contesto rurale, Casale Agnoletto potrebbe essere perfetto per voi. I diversi ambienti possono essere allestiti per seguire i vari momenti della giornata del vostro matrimonio. Sale e Pepe – Il Catering saprà offrirvi diverse proposte di menù, personalizzandolo secondo le vostre esigenze e occupandosi anche delle decorazioni. Inoltre nella struttura sono presenti due stanze da letto con arredi d’epoca che possono essere messe a disposizione della coppia o degli ospiti. Feste private: il pregio di questa villa è aver mantenuto un’atmosfera intima di casale di campagna pur offrendo ampi spazi e tutti i servizi necessari per accogliere voi e i vostri ospiti. Ideale per festeggiare ricorrenze o eventi come battesimi, comunioni, cresime, ma anche lauree e compleanni. Eventi aziendali: Casale Agnoletto si presta come location di cene aziendali, gala, congressi o meeting, offrendo ai vostri ospiti un contesto rurale. Sale e Pepe - Il Catering progetterà insieme a voi un menù studiato apposta per l’occasione e potrà proporvi occasioni di intrattenimento o supporto tecnico.

www.casaleagnoletto.it

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