Stadio nuovo

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prima di “entrare in campo” un doveroso ringraziamento a:

Anja Cantagalli

per aver curato la traduzione in inglese di tutti i testi del libro

Giorgio Di Giovangiacomo

assessore allo Sport del Comune di Teramo per la ricerca documentale

Elisabetta Di Carlo

caporedattrice de La Città per la ricostruzione dell’iter amministrativo

Stefano Canzio

console italiano ad Istanbul e a suo padre Guido, per aver contattato Pelè

Alessandro Misson redattore de La Città per la foto di copertina

Pietro Polione

grafico de La Città per la veste grafica e l’impaginazione


il nuovo

S

tadio

storia della costruzione di un’emozione

Antonio D’Amore Giampiero Marcocci

testi foto




éxito y

S

ucesso Edson Arantes do Nascimento - Pelè

Infelizmente no podré aceptar vuestra invitacion para el evento de inauguraciòn del estadio de fùtbol en la ciudad de Teramo, en virtude de numerosos compromisos firmados en varios paises. Agradezco por atenciòn y envio cordiales saludos, asi como deseo éxito y sucesso al nuevo estadio de Teramo

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l’anima dello

Costruire uno stadio è diverso, molto diverso da ogni altro tipo di costruzione. No, non solo, ovviamente, nella tipologia, nelle soluzioni di cantiere, nelle elaborazioni progettuali, ma nella percezione dell’ “anima”. Ogni progetto, ha un’anima Ce l’ha una casa, perché intuisce quello che sarà il suo destino di farsi albergo della crescita di una famiglia; ce l’ha un ufficio, perché sa di dover essere partecipe di un processo di crescita di un’attività lavorativa; ce l’ha una strada, perché sa di essere un ponte tra l’inizio e la fine di un viaggio. Quella dello stadio è un’anima diversa. E’ l’anima vera, profonda, viscerale di un popolo intero, di una città. Uno stadio nasce senza sapere quale sarà il suo destino, senza sapere di quanta gioia si potrà riempire e di quanta tristezza l’agone sportivo lo farà testimone. Uno stadio nasce senza sapere di quali trionfi sarà spettatore e di quante disfatte dovrà patire i dolori. Uno stadio nasce per farsi ombelico delle emozioni, teatro vero di un sentirsi vivi che è possibile solo in funzione di una condivisione della passione. Essere il sindaco della città che l’ha costruito, è, e lo dico senza falsa modestia, provare l’emozione superiore di aver creato una casa delle emozioni, avere cioè la consapevolezza serena di aver costruito un qualcosa che non appartiene agli occhi o alla vista, ma al cuore di chi lo vivrà. Già, perché uno stadio non si frequenta, si vive. Sull’erba moderna di questo tappeto di tecnologia e natura, si scriveranno pagine di lacrime e sudore, di gioia e di delusione, simili a tutte le altre che, in ogni stadio, in ogni attimo, qualcuno sta scrivendo. E le scriveranno non solo i professionisti dello sport, gli eroi della domenica, ma tutti quelli che, nel loro momento, potranno vivere l’emozione di salire lentamente, uno ad uno, quei gradini che dallo spogliatoio svelano il campo. Su questi seggiolini, generazioni di teramani costruiranno un loro, personalissimo bagaglio di ricordi, come io, e come me tanti della mia generazione, ho costruito i miei di tifoso e appassionato su quelli del vecchio stadio. E non solo, perché il “Nuovo Comunale” non sarà solo un tempio dello sport, ma un luogo aperto ad ogni genere di emozione, ad ogni evento che pretenda lo spazio “aperto ma chiuso” di un teatro da migliaia posti. E mi piace pensare che, tra qualche anno, qualcuno possa ricordare i momenti iniziali di un amore scoppiato, magari, proprio tra le note di un concerto vissuto in questo stadio. Da sindaco, voglio ringraziare tutti quelli che hanno lavorato alla costruzione di questo stadio, dalla Verdebosco alla ForumInvest, tutti gli operai, i progettisti, tutti quelli che in un modo o nell’altro hanno contribuito alla realizzazione di un’opera che Teramo aspettava da troppi anni. Da teramano, guardo il nuovo presentarsi della mia città all’occhio di chi la raggiunge. E mi piace.

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tadio Gianni Chiodi - sindaco di Teramo

Working on a stadium is something different, really different from any other buildings. Obviously it is not just concerning typology, yard’s solutions or planning process. It is something about “soul”. Every plan has its own soul. A house has one, because it knows that its destiny is being as a shelter for the growing of a family; an office has a soul, because it will be part of the increase process of a working activity; and also a road has its own soul, because it is as a bridge between the beginning and the end of a journey. The soul of a stadium is quite different. It is the true and deep soul of a whole population and its city. A stadium is created without knowing its destiny, without knowing how much joy it will have or how much sadness it will testify. A stadium is created to be the centre of emotions, sharing a passion in order to feel alive. Being the mayor of the city that built it, is, without false modesty, like feeling that we have created the house of emotions, something that it is not just beautiful or elegant, but something that will touch the hearts of those who want to. A stadium is not attended... it is lived. And on this modern green of both nature and technology, pages of tears and sweat, of joy and delusion will be written, as well as so many others pages that someone is writing. And they will not be written just by professional footballers, the heroes of our Sundays, but also by all those people that rising slowly the steps will discover the field. On these seats, generation of “teramani”¹ will create their personal baggage of memoirs, as I did, together with many other people. The new stadium will be not just a sport place, but also a spot opened to any kind of emotions, to each event pretending an open place, close at the same time such as a theatre with thousands of seats. And I like to imagine that someone in the future will remember that song heard in one concert in this stadium, with which he fell in love. As the mayor, I would like to thank everyone who worked on this project, from Verdebosco to ForumInvest, all the workers and planners and generally to all those people that in their own way realized this dream, which was waited for so long. As a “teramano”, I admire new ideas arriving in the city. And I like them. 9


avventura

S

Bello lo stadio vero? Una splendida avventura che è bello anche raccontarla in questo libro da chi, Teramo, non la conosceva fino a tre anni fa. A metà dell’ottobre 2004, mi segnalano l’opportunità di realizzare un project financing che prevedeva la realizzazione di uno stadio e un centro commerciale in un’area dell’Abruzzo, a Teramo. Non nego di non essere stato entusiasta, al momento, ma mi trovavo a Roma, e Teramo in fin dei conti non è poi così distante, un’ora e quindici minuti sulla A24, un’autostrada splendida immersa nel verde. Dopo aver passato il tunnel del Gran Sasso, ho girato lo sguardo sulla sinistra, ho accostato la macchina e ammetto di essere stato stregato dalla bellezza di questo scoglio in granito piantato nel mezzo di una valle verdissima. Arrivo sull’area, posso dire di averne viste parecchie in Italia, ed era perfetta, visibilità, viabilità, area vasta anche se leggermente scoscesa, abbandonata, con quattro baracche militari al centro, sopra la superstrada vedo un sovrappasso appena realizzato che lascia intuire la realizzazione di un ingresso diretto sull’area, tutto perfetto, cercavo un’area in una grande città, da almeno un milione di abitanti, e mi dico: perché no? Perchè non iniziare da qui l’avventura di Foruminvest in Italia? In successione incontro Sabatino Cantagalli e Marco Fraticelli, stavano cercando un partner per realizzare un sogno, quello di costruire lo stadio di Teramo, insieme al presidente del Teramo Calcio, Romy Malavolta e a Graziano Figliola, il progettista, che ha raccolto tutti i suggerimenti e ha studiato un progetto che ora è bellissimo. Il project financing, niente di più complicato, mai visto uno realizzato, tutti arenati, complessi, pieni di ricorsi ai tribunali amministrativi, ma vedo la sicurezza di Sabatino Cantagalli, che mi snocciola la procedura, tutti i passaggi fino ad allora effettuati. Eravamo a metà del cammino, ma in sostanza, come una tappa del giro che passa spesso da queste parti, era probabilmente la metà più semplice: la salita doveva ancora iniziare. Quando riparto, mi porto a Milano uno scatolone di documenti e mi riprometto di studiarli nel week end e di dare una risposta sull’interesse entro la settimana successiva. Dopo aver confermato l’interesse a proseguire lo studio di fattibilità dell’operazione, e aver verificato la veridicità dei documenti, analizzati con i nostri legali, e dopo aver verificato anche i già numerosi ricorsi alla procedura, proseguiamo lo studio e andiamo in profondità. 10

plendida Marco Mutti - amministratore delegato ForumInvest

Is the stadium beautiful, isn’t it? It is nice telling this beautiful adventure in this book, from a person who did not know Teramo till three years ago. In the middle of October 2004, it indicated me the opportunity of realizing a project financing, with the building of a stadium and of a shopping centre in one part of Abruzzo, in Teramo. I can not lay that I was not overjoyed, but I was in Rome at that moment and Teramo was not so far away, just an hour and a quarter with the A24, a beautiful motorway in the middle of nature. After going through the Gran Sasso tunnel, I turned my head on the left and I decided to draw my car up; I have to say I was bewitched from the beauty of that granitic rock, surrounded by nature. I can say I saw so much building lots in Italy, but when I arrived on that site I thought it was perfect, with visibility and practicability. A large and deserted area, lightly steep, with four military huts in the middle. Above the highway, I saw an underpass just finished, which was a sign that the area would have been its own entrance. It was perfect, I was looking for a building lot in a big city, almost a million inhabitants, so why not? Why do not we start from here ForumInvest adventure in Italy? I met Sabatino Cantagalli and Marco Fraticelli, they were looking for a partner to realize a dream, that of building the new stadium in Teramo, together with the Teramo Football President Romy Malavolta and the planner Graziano Figliola, who get together all the suggestions and studied a beautiful project. The project financing was very complicated, I had never seen one before: due to their complexity, none of them were been realized and all were full of petitions in the administrative tribunals; but I noticed Sabatino Cantagalli talking with certainty, telling me about the action and all the phases already done. They were in the middle of the journey, but it was the easiest part, because like a cycle lap, the slope had to begin. When I returned to Milan, I brought with me all the documents, in order to study them in the weekend and give an answer of our interest. After confirming it, analysing the truthfulness of the documents and all


A questo punto l’incontro con Gianni Chiodi, il sindaco, gli assessori Paolo Albi ed Enrico Mazzarelli, e tutti i dirigenti Lucio Di Timoteo, Mimma Cafforio, Cosma Di Gesualdo, perché parlare con tutti era necessario per capire se gli ostacoli fossero insormontabili e se la volontà del Comune fosse in favore o contro. Dopo aver avuto il sentore che per il Sindaco e l’amministrazione il progetto doveva essere una delle pietre “miliari” del mandato, abbiamo proseguito le negoziazioni. Che guerre con loro! Hanno garantito gli interessi del Comune fino all’ultimo, facendoci quasi crollare. Quante discussioni! Gli ultimi tre passaggi in consiglio comunale, sofferti, ma decisivi, per definire i complicati ed incerti passaggi della convenzione. Arriviamo al dunque, 14 aprile 2006, la firma della convenzione, anche qui in pochi credevano che l’operazione avesse davvero un seguito, ma firmiamo il protocollo formale di intesa, il primo passo è stato fatto. Foto di rito, tutti felici, pacche sulle spalle come per spingerci a Piano d’Accio a iniziare i lavori. In quella seduta abbiamo promesso che per la fine dell’estate del 2007 lo stadio sarebbe stato ultimato e che il 22 novembre 2007 avremmo festeggiato tutti insieme l’apertura del centro commerciale più bello d’Italia. Quattordici mesi, 14, non mi sembra vero, avevo scommesso che ci saremmo riusciti. Una grande squadra, fatta di veri professionisti ha fatto il miracolo. Un grazie a tutti, a Sabatino in particolare. Sono felice di poter dire, tre anni dopo, di avere a Teramo ormai tanti amici.

the petitions to the action, we continued our study. At that moment it was necessary a meeting with the mayor, Gianni Chiodi, with the town councillors Paolo Albi and Enrico Mazzarelli, with the managers Lucio Di Timoteo, Mimma Cafforio, Cosma Di Gesualdo, to know how may impediments we had and if the Commune was on our side. According to them, the project financing would have been one of the most important purposes of their task, so we continued to talk. How many wars with them! They safeguarded the Commune’s interests until the end, almost collapsing us. What a discussion! Then the last three phases in the town council were difficult but decisive to define our project. On 14th April 2006, we had the signature on the agreement with a lot of people who did not believe our true interest on the project and the first step was completed. Pictures, everyone happy, slaps on the shoulders as a push to begin the works. In that moment we have promised that the stadium would have been completed in the summer of 2007 and the most beautiful shopping centre in Italy would have been opened on 22nd November 2007. Fourteen months, 14, and I have betted we would have succeeded. A great team, with true professional people performed the miracle. Thank you to everyone, especially Sabatino. I am happy to say that now I have a lot of friends in Teramo, three years later. 11


una notte l’ho

Sabatino Cantagalli

«Io, lo stadio l’ho sognato… nel vero senso della parola, in una notte all’inizio del 2002, è stata come una specie di visione, netta, nitida, già chiara…»

“I dreamed of it.. truly.. it was one night at the beginning of 2002. It was like a vision, a clear sharp image..”

E’ dunque il sogno di una notte di mezzo inverno, che spinge l’imprenditore teramano Sabatino Cantagalli a pensare che sì, quel desiderio antico della nostra città, quella voglia di avere un nuovo tempio dello sport nel quale celebrare il rito calcistico domenicale, e non solo, il bisogno stesso di avere uno “spazio” da destinare anche agli eventi, possa davvero diventare un progetto. Ma tra i sogni degli imprenditori e l’apertura di un cantiere c’è sempre la politica, che in questo caso si fa subito sprone dell’iniziativa, grazie all’allora vicesindaco. «Sono andato a parlarne con Gianni Di Pietro, e lui mi ha subito detto che sull’idea di un nuovo stadio stava lavorando da tempo, anche perché erano appena state introdotte le nuove regole del project financing, che consentivano la creazione di efficaci sinergie tra pubblico e privato».

So it was a midwinter night dream pushing the builder Sabatino Cantagalli to think about our ancient desire could be possible, that wish to create a new sport temple where our Sunday football rite could be celebrated, together with having a space where great events could be organised. But there is always policy between a builder’s dreams and his building yard opening and, in that case, it promoted the idea, thanks to the assistant mayor. “I talked to Gianni Di Pietro and he told me he was thinking to a new stadium since so much time, also because new rules on project financing were just introduced and they allowed the relationship between public and privates.”

E’ il “la” a tutta l’operazione, Di Pietro invita Cantagalli a lavorare al progetto e ad elaborare una proposta di “project financing” che comprenda appunto sia la costruzione dello stadio a spese di un privato, sia una adeguata contropartita per il privato che si farà carico dell’investimento. E la contropartita c’è, perché quel sogno di mezz’inverno era completo, in ogni dettaglio, anche in quello del possibile sviluppo operativo del project: «La prima idea progettuale, che era necessariamente un po’ nebulosa nelle impostazioni, era per così dire una bozza, ma si reggeva su due cardini precisi: i parametri del Coni per la realizzazione dello stadio e l’ipotesi di realizzare un grande centro commerciale come contropartita».

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ognato

It was the beginning of the whole operation , Di Pietro requested Cantagalli to work on the project, drawing up a “project financing proposal”, which contained both the building of the stadium from a private and a compensation for the private himself. And the compensation was still known, because that midwinter dream was completed in every detail, also in the operative development of project: “The first idea of the project was a little vague, it was kind of a proof, but it stood on two essential points: the Coni’s parameters for the realization of a stadium and the hypothesis of a shopping centre as compensation.”

Con quella bozza, solo un mese dopo il primo incontro, Sabatino Cantagalli torna dal vicesindaco Di Pietro, che valuta la fattibilità dell’operazione e organizza un incontro tra Cantagalli e il sindaco, Angelo Sperandio: «Al sindaco l’idea piacque subito, e moltissimo, l’appoggiò senza condizioni, ma sulle prime non sembrò convintissimo della contropartita centro commerciale, anzi: mi chiese di prevedere nel project il riutilizzo del vecchio stadio Comunale, come teatro magari, o con una parte ad edilizia residenziale… insomma, Sperandio vedeva l’operazione nuovo stadio strettamente interconnessa con quella del vecchio Comunale».

After a month, Sabatino Cantagalli came back to the assistant mayor with that proof, who decided if all was possible and he organised a meeting with the mayor, Angelo Sperandio: “He liked the idea so much and he supported it without reservation, but at the beginning he was not so sure about the shopping centre as compensation: in fact he asked me having the old stadium as part of the project, as a theatre or a house building.. so Sperandio saw the whole operation connected with the old stadium.”

Cantagalli raccoglie le indicazioni del primo cittadino e comincia a lavorare al progetto dei due stadi, anzi: viene addirittura creato, con la partecipazione del Comune, un pool di tecnici che elaborano una serie di possibili ipotesi di trasformazione del vecchio Comunale, quasi tutte orien-

Cantagalli put together the suggestions and started working on the two stadiums project: a team of experts is created in order to study various hypothesis of transformation of the old stadium, mostly oriented toward


tate ad una trasformazione “teatrale”. Ma, ad un tratto, il progetto si arena: «A maggio, in un ulteriore incontro preparatorio all’elaborazione della proposta definitiva, Sperandio mi chiede di stralciare il progetto del vecchio stadio e metterlo da parte, probabilmente recependo anche le mie indicazioni sulla necessità di offrire al privato, a fronte dell’investimento considerevole per la costruzione dello stadio, una contropartita economicamente allettante».

the theatre solution. But suddenly the project stranded: “In May during a meeting before the official proposal, Sperandio told me to cancel the project on the old stadium and saved it, probably listening to my indications of offering an inviting economically compensation to the private who has to build the new stadium.”

Così, in quel momento, il progetto del teatro al vecchio stadio finisce in un cassetto del sindaco, fino a quando, quattro anni dopo, sarà il successore di Sperandio, Gianni Chiodi, a rispolverarlo, lanciando il project del nuovo teatro. Intanto, però, si torna a parlare del nuovo centro commerciale. «Sì, un centro commerciale che, nelle mie intenzioni, era la sintesi di due diverse autorizzazioni, urbanistica e commerciale, senza grandi intrecci burocratici, con una efficacia e una semplicità operativa tali da rendere, fin da subito, il progetto realizzabile. E così formulo la mia idea progettuale».

So in that moment the project of the theatre replacing the old stadium went in the mayor’s drawer, until, four years later, Gianni Chiodi, Sperandio’s successive, decided to brush it up. Meanwhile the shopping centre is in the talks again: “Yes, in my opinion it was founded on both a town planning and commercial licence, without bureaucratic problems and with effectiveness and simplicity, so that the project could be immediately feasible. So I propose my idea.”

E mentre Cantagalli elabora i dettagli del project, cercando soprattutto di chiarire quegli aspetti particolari che riguardavano la presenza delle banche, per le quali, in virtù di un problema interpretativo – poi risolto – sembrava che l’aderire al project le costringesse a non poter più uscire dall’operazione (e alle banche non piace sentirsi vincolate), la politica fa una fuga in avanti e annuncia: “Project financing da 6 milioni di euro per il nuovo stadio”. «A quel punto mi devo adeguare, eravamo già andati molto avanti con le fasi progettuali, così devo necessariamente presentare la proposta, che è quella di uno stadio senza i distinti e una contropartita che doveva essere un “pezzo di carta” con l’autorizzazione a realizzare urbanisticamente e commercialmente il nuovo centro». Alla scadenza dei termini della gara, le proposte in tutto saranno quattro, quella della Verdebosco di Cantagalli, quella della Sparaco Spartaco, quella della DeBeCo di Castellalto e quella della veneta Synerghia. «E lì cominciano le peripezie, le valutazioni, le analisi, fino a quando il Consiglio Comunale approva la mia proposta e, da quel momento, comincia il travaglio, perché contro l’ipotesi di realizzare un nuovo centro commerciale si muovono le associazioni di categoria, arrivano gli esposti, i ricorsi, l’iter rallenta, i mesi passano e intanto cambia la legge sul project financing, che facilita l’operatività delle banche, ma questo non significa per noi accelerare i tempi, visto che la proposta aveva approvato Centro Commerciale e Stadio come un “unicum”, paralizzandoci di fatto…» Con quella scelta, infatti, non è più un project con contropartita, ma un unico project da 56 milioni di euro, e questo rende tutto enormemente più complesso, più farraginoso, più macchinoso e più lento. Fino quasi a renderlo impossibile. «A questo punto l’operazione è quasi persa, ma io non mi perdo d’animo, cerco di trovare tutte le soluzioni possibili per risolvere i problemi che incontriamo, e intanto parte la gara per la realizzazione del progetto, che andrà deserta, anche perché una delle possibili concorrenti non presenterà un’offerta ma una denuncia alla Procura, così come continuano a fare le associazioni dei commercanti, mentre, nel silenzio generale, prende forma il progetto di un altro centro commerciale a Bellante…». Contro le denunce e i ricorsi, la Verdebosco risponde da pari a pari, e infatti tutto si risolverà con un nulla di fatto, se non si considera il tempo perduto. E a proposito di tempo, i mesi passano, siamo al 2004 e sta cambiando l’amministrazione comunale, mentre il promoter Cantagalli incontra per la prima volta Marco Mutti amministratore delegato della ForumInvest, filiale italiana della multinazionale olandese. «Io propongo il progetto agli olandesi e loro cominciano a valutarlo, con un percorso di strategia aziendale che durerà quasi un anno, nel corso del quale sono stato praticamente l’unico a spingere sul progetto, visto che anche la nuova amministrazione comunale era un po’ fredda». Sulle prime, infatti, la neonata giunta Chiodi non sembra essere “lanciatis-

Cantagalli elaborates the details about the project, trying to clarify the banks presence: in fact due to an interpretative problem, it seemed that connecting to the project would have meant they could not split up from the project itself (and they don’t like ties); meanwhile policy stepped forward by announcing: “Project financing of 6 millions euros for the new stadium”. “At that moment I had to adapt, because we were ahead in planning stages, so I had to present my proposal of a stadium without gold seats and with an authorization to realize urbanely and commercially the new area as compensation.” On tender maturity, there were four proposals: that of Verdebosco by Cantagalli, of Spartaco Spartaco, that of DeBeCo from Castellalto and the Venetian one from Synerghia. “From that point on vicissitudes, judgements and analysis started, till when the town council approved of my proposal and a toil began: trade associations moved against the realization of the trading centre as well as petitions and claims arrived; the procedure slowed down, time passed, while laws about project financing changed and it was easier the banks employment. This did not mean to speed up our work, because stadium and trading centre were been approved together, paralysing us..” With that choice it was no more a stadium plus a compensation, but an only project of 56 millions euros and this was more difficult, more confused, more complicated and slow. Almost impossible. “At that moment the whole operation is almost lost, but I did not lose heart, I tried to find every solutions to the problems, while the tender started with no offerings, also because one of the competitor presented a complaint to the Public Prosecutor’s office, as well as the trade associations, while another shopping centre project took place in Bellante, in absolute silence.” Against complaints and petitions, Verdebosco reacted in the right way, in fact nothing concrete came out and it was just a lost of time. Talking about this, months passed, in 2004 local authority was changing and Cantagalli met for the first time Marco Mutti, ForumInvest managing director of the Italian branch of Dutch multinational. “I proposed the project to the Dutchmen and they started analysing it; it took a – year – company strategy, during which I was the only one wanting the project, also because the new local authority was a little bit cold towards it.” 13


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sima” sul project dello stadio, anzi, si avvicina al project con grande circospezione. «Non ci credevano, sulle prime non lo considerevano un progetto sul quale impegnarsi, perché c’erano problemi con le licenze, intrecci burocratici ed è stato solo grazie alla straordinaria insistenza mia, di Marco Mutti e di uno stuolo di avvocati che siamo riusciti a sbloccare la situazione e sciogliere tutte le riserve che ancora palesava l’ufficio legale del Comune nei confronti del quale, lo voglio dire, ci sentivamo sempre in dovere di dimostrare di voler fare una cosa seria, sempre messi sotto esame come se avessimo messo in piedi chissà quale progetto con un fine segreto…».

In fact at the beginning the newborn Chiodi council looked at the project in a suspicious way: “They did not believe in it, they did not consider it a project on which they could work, because there were problems on trade licenses, on bureaucracy and only thanks to Marco Mutti’s insistence, to many lawyers and to my insistence, we were able to open up the situation and dissolved the Commune law firm’s reserves, because we always had to prove we were serious, always under examination, like we had a secret purpose…”

Anche se più degli avvocati potè una cena, nel corso della quale cambia tutto. E non è una cena politica, anzi: è una cena di classe. Perché c’è sempre un momento, anche in una grande opera, in cui il caso gioca un ruolo determinante. «La figlia di Marco Mutti frequenta un collegio romano ed è compagna di scuola della figlia di Paolo Albi, così, nel corso di una cena coi genitori, Albi sente parlare di Teramo e chiede chi e perché ne stia parlando. E’ la chiave di volta: in quella cena, tramite Albi, il Comune, che pure aveva già tutte le carte della ForumInvest in mano, scopre la validità e la serietà delle persone che guidano quell’azienda e, come per magia, cambia tutto l’atteggiamento sul progetto stadio e centro commerciale». E’ la svolta vera, la politica si libera di tutti gli ultimi “pensieri negativi” sul progetto e grazie ad Albi, all’epoca assessore e non ancora presidente del Consiglio Comunale, l’iter accelera e tutti si mettono a cercare le soluzioni per risolvere ogni problema. Così come, fino a quel momento avevano fatto pochi altri politici, ma per uno di questi Cantagalli sente di dover spendere una parola di ringraziamento: «Paolo Tancredi ha fatto da subito una scelta di campo, e per un politico, in un momento così convulso, non è mai facile, ma Tancredi ci mette la faccia e si batte per risolvere ogni problema, per questo credo di poter dire senza timore di smentite che l’amministrazione raccoglie soprattutto i frutti del lavoro fatto da Tancredi e da Albi e, in un secondo momento, da Chiodi, che spingerà in maniera efficace sul progetto, specie nei rapporti con la Regione».

But we have to say that a dinner was more important than lawyers, during which all changed. Not a policy dinner, but a school one. Because chance is decisive in all the greatest works: “Marco Mutti’s daughter attends a roman boarding school and she is schoolfellow of Paolo Albi’s one. So during this school dinner with all parents, Albi heard talking about Teramo and he asked who was talking about and why. It was the keystone: with that dinner, through Albi, Commune understood the ForumInvest’s value and reliability, though it already had all the information about the company. By magic the whole behaviour about stadium and trading centre changed,” It is the true turning point, policy freed itself from all negative thoughts about project and thanks to Albi as town councillor at that moment, not Town Council President yet, the procedure quickened and all people tried to solve problems. Cantagalli has to say something about a politician: “Paolo Tancredi did immediately a precise choice and it is hard for a politician in a so confused moment. He did all for oneself and he fought in order to solve every problem, so I do say without any fear of denials that local authority sees the results of Tancredi and Albi’s efforts, and then, of Chiodi’s, decisive for the project especially with Region.”

Così, la politica si muove e preme, mentre le associazioni di categoria continuano ad avere atteggiamenti di assoluta contrarietà, pur nulla dicendo sul nascente centro di Bellante. Ma, ormai, questa è storia del passato, recente ma passato.

So policy speeded up, while trade associations kept going with petitions against the project, ignoring the Bellante’s one. But this is past, a recent past.

Perché adesso il progetto della ForumInvest è un Centro Commerciale già premiato. Perché adesso, quel sogno di mezz’inverno di Cantagalli è uno stadio alle porte della città.

Now the ForumInvest’s project is already prize. Now that midwinter dream is a stadium, near the city.

«Ho realizzato un mio sogno segreto, e l’ho fatto grazie alla collaborazione di una squadra di progettisti, tecnici, operai… amici, che hanno messo in questo progetto molto più del loro lavoro, offrendo sempre, in questi anni lunghissimi e brevissimi, la loro piena, totale disponibilità. L’ho fatto anche grazie alla spinta emozionale ed emotiva, mai venuta meno, della mia famiglia, che ha sempre creduto con me in questo sogno, anche quando sembrava che tutto remasse contro e che sfumasse, anche quando l’impresa si faceva così grande da sembrare impossibile. Non mi è mai mancata, in questi anni di attese e di progetti, la rinnovante vicinanza dei miei figli e di quella ragazza che, solo un pugno di anni fa, mi accompagnava a giocare, aspettava che finissi e poi accoglieva il mio riposo tra le sue braccia. Anche lei ha sognato con me».

“I achieved my secret dream, thanks to the collaboration of a team of designers, engineers, workers… and friends. They put in this work much more of their application, always offering an absolute availability, in all these long but short years. I also did it thanks to the emotional and emotive incentive of my family: they always believed in this dream with me, even when all was against us and all seemed impossible. I never missed my sons’ closeness in these years of waiting and plans and that of a girl, who saw me playing just few years ago: she waited for me and then she put up my rest in her arms. She dreamt with me too.”


un intreccio di

S

pazi

Descrizione dell’opera

Work’s description

A)

A.

Terreno di gioco

Il terreno di gioco è un rettangolo della lunghezza di m. 105 e della larghezza di m. 68 e ha una superficie in erba artificiale conforme alle disposizioni contenute nel Regolamento-Manuale allegato al Comunicato Ufficiale FIGC secondo la licenza rilasciata nell’ambito della “Raccomandazione FIFA 2-Star” e conformemente al “Regolamento per la realizzazione di campi di calcio in erba artificiale di ultima generazione” della Lega Nazionale Dilettanti. B)

Attrezzature

La separazione fra pubblico e terreno di gioco è costituita da un dislivello pari a 1,10 metri misurata tra il piano di calpestio del pubblico e lo spazio di attività sportiva e parapetti soprastanti. Per ogni settore sono presenti due varchi, verso il campo da gioco, di larghezza minima di metri 2,40. Lungo la recinzione interna è previsto un varco di larghezza di 4,0 m per l’accesso diretto all’area di gioco dei veicoli in servizio d’urgenza e dei mezzi per la manutenzione. L’ingresso in campo dei giocatori avviene attraverso un sottopassaggio che è ubicato in corrispondenza della linea del centrocampo e sarà dotato di protezione mobile. I tabelloni pubblicitari troveranno sistemazione lungo il muretto perimetrale e quindi alle distanze previste dal Regolamento L.N.P. C)

Spazi e servizi di supporto all’attività sportiva

Tutti gli spazi e i servizi di supporto sono situati al di sotto della tribuna principale e superano le dimensioni e le quantità minime previste. I servizi di supporto dell’impianto sportivo sono costituiti da: ingresso atleti e personale di servizio, una palestra, spogliatoi atleti, spogliatoio direttori di gara maschi, spogliatoio direttori di gara femmine, sala massaggi, locale di controllo antidoping, pronto soccorso e sala medica, magazzini rimessa attrezzi, garage, sala interviste, sala stampa, spogliatoio personale, ufficio Società Calcio, laboratorio didattico, impianti tecnici, spazi a disposizione, bar posto di ristoro, ascensore per disabili, servizi igienici di servizio. Inoltre sono previsti servizi igienici per gli spettatori siti in tutti i settori dello stadio. Sotto la curva sud saranno realizzati spazi per attività complementari per complessivi 5000 mq circa, distribuiti su tre livelli e destinati ad attività quali, palestre, sedi di società o federazioni, beauty farm, medicina sportiva, formazione sportiva, uffici, foresteria, ristorazione, commercio, ecc.), come da indicazioni contenute nelle “Norme CONI per l’impiantistica sportiva”.

Graziano Figliola - progettista

About field

The field is a rectangle of 344,49 ft long and 223,10 ft large; it has an artificial grass surface, in accordance with the dispositions of the Manual Regulation, enclosed to the Official Notice of the Italian Football Federation, according to the licence concerning “Recommendation FIFA 2 – Star” and in compliance with the “Regulation for football fields achievement with last generation artificial grass”, of Amateur National League. B.

Equipments

The separation between the audience and the field is constituted by a drop of 3,61 ft, estimated from the trampling level of the audience and the sport activity place and parapet above. There are two passages towards the field for each sector, of a minimum large of 7,87 ft. It is expected a passage of 13,12 ft along the internal fencing, in order to have a direct access to the field for emergencies and maintenance. The field doorway for players takes place trough a pedestrian, which is situated near the midfield and it will be provided by a moving protection. The advertising boarding will be located along the main barrier, as the Regulation L. N. P. established. C.

Spaces and support services in sport

All spaces and support services are located under the main stand and they exceed the minimum sizes and amounts expected. Support services are: players doorway and service staff, gym, players changing room, male and female referee changing rooms, massage hall, antidoping check room, first aid and medical room, warehouses for tools, garages, interview and press room, staff changing room, Football Association office, didactic laboratory, technical plants, available spaces, bar, lift for disabled people, sanitary services. The latter can be found in each stadium’s sector. Spaces for complementary activities will be created under the south bend for about 5.979,95 yd² overall, allocated in three different levels, for gyms, companies or associations, beauty farm, sporting medicine, sporting formation, offices, guestroom, restaurants, trade etc., as indicated in “CONI rules for sporting plant engineering”. D.

Capacity 15


D) Capienza La capienza dello stadio sarà pari a 7498 posti a sedere numerati e quindi superiore a quelle previste dal Regolamento LPSC pari a un minimo di 4000 posti per la serie C1. Il settore ospiti, localizzato sull’intera curva NORD, avrà 1110 posti a sedere e quindi superiore al 10% della capienza complessiva. Nel complesso i posti a sedere saranno così ripartiti: tribuna principale OVEST n° posti 3358 tribuna distinti EST n° posti 1440 curva ospiti NORD n° posti 938 curva SUD n° posti 1762 TOTALE n° posti 7498 E)

Posti per disabili

I posti per portatori di handicap saranno 22 e in uguale misura quelli per gli accompagnatori. Sul totale di 22 posti, 18 saranno sulla tribuna principale e 4 nel settore ospiti e saranno dotati tutti di servizi igienici dedicati. Tutti i percorsi di accesso ai posti riservati ai portatori di handicap e ai relativi servizi sono stati realizzati a norma di legge. L’accesso alla zona bar-posto di ristoro sarà garantito da un elevatore omologato. F)

Bar-posto di ristoro

Tale spazio, situato al secondo livello della tribuna principale, è dotato di bar, tavola calda, sala tv, ristorante. G)

Servizi igienici per il pubblico

I servizi di supporto della zona spettatori sono stati dimensionati in maniera da soddisfare quanto previsto dell’art. 10 del D.M. 18/03/1996. H)

Stampa,radio e telecronisti

Un apposito settore della tribuna principale è posto a disposizione della stampa sportiva. Sono state inoltre realizzate cabine per dirette radio e una postazione per riprese televisive. La sala stampa e la sala interviste e conferenze stampa saranno site allo stesso livello degli spogliatoi atleti ma in zona separata. I) Impianti tecnici Sulla tribuna principale e con completa visione dell’impianto saranno installate: una cabina di regia con comandi del sistema acustico amplificato e presidio per emergenza, posto di controllo e impianto di videosorveglianza. In tutti i locali destinati a supporto dell’attività sportiva saranno garantite idonee condizioni ambientali di temperatura, umidità relativa, illuminazione e ricambi d’aria, nonché di livello di rumore rispettando gli standards. L)Parcheggi A contorno dello stadio, su una superficie di circa 51.000 MQ, verranno realizzati i parcheggi ad uso esclusivo dello stesso. Considerando che lo stadio sarà servito da linee urbane di autobus e, in prossimità dello stadio, dalla prevista stazione di fermata delle Ferrovie dello Stato sulla linea Teramo-Giulianova che, recentemente elettrificata, assumerà funzioni simili ad una metropolitana di superficie, si può ipotizzare che circa 1193 spettatori (il 15,9%) potrà recarsi allo stadio facendo uso di tali servizi pubblici. Per il restante numero di spettatori pari a circa 6305 sono disponibili: - posti autopullman n° 19 x 60 utenti = 1140 - posti motocicli e cicli n° 437 x 1 utente = 437 - posti autovetture n° 1576 x 3

16

utenti

= 4728

utenti totali = 6305

di cui per gli spettatori ospiti: - posti autopullman n° 9 x 60 utenti = 540 - posti motocicli e cicli n° 80 x 1 utenti = 80 - posti autovetture n° 218*x 3 utenti = 654 utenti ospiti = 1274 L’accesso veicolare all’impianto e i parcheggi degli ospiti saranno separati da quelli dei sostenitori della squadra locale e collegati direttamente col settore dello stadio ad essi riservato. L’area a disposizione del parcheggio degli atleti e degli arbitri, ubicata all’interno della recinzione, sarà tale da garantire lo stazionamento e la movimentazione di almeno due autobus, un’ambulanza e cinque auto di cui una per disabili. M)

I materiali da costruzione e l’arredo

In fase di progettazione sono stati scelti materiali idonei, facilmente pulibili, non igroscopici, né porosi, senza lesene, scuretti, modanature e altro e soluzioni costruttive che possono rappresentare fonte di rischio da questo punto di vista. Negli ambienti caratterizzati da un elevato contenuto d’umidità saranno adottati pavimenti non igroscopici, per non favorire l’eccessivo assorbimento d’umidità. Inoltre nelle normali condizioni d’uso, i pavimenti devono essere tali da non liberare, durante le operazioni di pulizia e manutenzione, sostanze maleodoranti o gas tossici. Il pavimento degli spogliatoi oltre a essere rivestito con materiali resistenti all’azione dei disinfettanti in uso, impermeabili e antisdrucciolevoli, sarà dotato di griglie di scarico in grado di smaltire rapidamente le acque di lavaggio. In ogni caso i materiali impiegati per la costruzione dovranno soddisfare il requisito essenziale d’igiene e salute. A tal fine i materiali che costituiscono gli elementi strutturali e tecnici delimitanti spazi chiusi di fruizione dell’utenza (porte, pareti, solai, pavimenti, controsoffitti), gli impianti di fornitura dei servizi, in particolare l’impianto idrosanitario, saranno tali da non sviluppare gas tossici, emettere inquinanti chimici, fisici, biologici, polveri o particelle, nocivi o fastidiosi per gli utenti, sia in condizioni normali, sia particolari. Il pronto soccorso sarà localizzato e dimensionato in modo da consentire le prestazioni mediche agli infortunati e il diretto collegamento con i mezzi di soccorso. N)

I materiali delle strutture

La progettazione strutturale ha voluto rispettare le forme architettoniche essenziali dei vari corpi di fabbrica che costituiscono il complesso edilizio. Sono state così evitate, per quanto possibile, le forme rigide ed esclusivamente strutturali di elementi prefabbricati in elevazione preferendo adottare strutture in c.a. da realizzare in opera. La copertura della tribuna è realizzata mediante una struttura reticolare in acciaio che nel caso di grandi spazi offre un favorevole rapporto costo/prestazione e una leggerezza di forma proprie di questo materiale.


The stadium capacity is about 7498 numbered seats, so above to the indications of the LSPC Regulation, which establishes 4000 seats for C1 championship. The guest sector, which is the north bend of the stadium, has 1110 seats, so above the 10% of maximum capacity. So seats are: • • • •

West principal stand East stand North bend South bend

TOTAL E.

n° seats 3358 n° seats 1440 n° seats 938 n° seats 1762 n° seats 7498

Disabled places

Disabled seats are 22 as well as those for companions. 18 seats are in the principal stand and the last 4 are on the guests bend; all have sanitary services. All the ways to entry the stadium were been built in conformity with the law. The admission to the bar – refreshment room will be possible by a homologated lit. F.

Bar – refreshment room

This is situated on the second level of the principal stand and there are bar, TV hall, restaurant and snack bar. G.

Sanitary services for public

All the supporting services to the spectator zone were been measured according to the paragraph 10 del D. M. 18/o3/1996. H.

Press, radio and commentators

A part of the principal stand is available for sport press. Boxes for radio live events were been built as well as a place for television shooting. Press and interview room with press conference will be located on the same level with players changing room, but separated each others. I.

Technical plants

After checking, it will be installed on the principal stand: a director booth with controls on acoustic system and emergency aid, checkpoint and video surveillance plant. In all rooms that support sport activity, suitable conditions about temperature, relative humidity, lighting and air exchange will be guaranteed, as noise level. J.

Parking

Car parks will be carried out around the stadium, on a global sur-

face of 60.995,49 yd², Thinking about the stadium will be reached by bus and train, all area will seem as a surface metropolis and about 1193 spectators will use them, in order to go to the stadium. For the others 6305 spectators will be available: • n° 19 bus parks, each for 60 spectators = 1140 • n° 437 motorcycle parks for 1 spectator = 437 • n° 1576 car parks, each for three spectators= 4728 Total

6305

For guests: • n° 9 bus park for 60 spectators = 540 • n° 80 motorcycle park = 80 • n° 218 car parks, each for three spectators = 654 Total guests 1274

Changing room floor, built with materials which are proof against disinfectants, is waterproof and anti – slip and it will have dumping grids to unload wash water rapidly. In all cases the employed materials have to respect the essential requirement about wealthy and hygiene. In order to do so, those which are structural and technical elements in the users spaces (doors, walls, floors, attics, false ceilings), the services furniture plants, particularly sanitary plant, will not emit toxic gases, polluting, physical, and biological substances as well as dusts or particles, which are hurtful for humans in normal and particular conditions. First aid will be placed and measured, in order to allow medical service to the injured and direct connection to the aid means of transport. L.

Frameworks’ materials

The structural planning respected the essential architectural shapes of the various parts which constitute the building complex. When possible, rigid and structural shapes of prefabricated have been avoided and structures in … have been get under way. Stand’s roof is realised through a steel grid structure, in order to have both a good relation price/service and lightness of that material.

Guests entrance is separated from the supporters one and it is connected directly with stadium. The parking zone for referees and players is situated inside enclosures: bus moving, ambulance and cars for disabled people will be guaranteed. K. Building materials and furnishing During the planning phase suitable materials have been chosen: they are easy to wash, neither hygroscopic nor porous; they have not pilaster strip, shutter, moulding and other material that could be a risk for everyone’s life. A non – hygroscopic floor will be used in all rooms with a high degree of humidity, in order to avoid its absorption. In normal conditions, floors must not give smally essences and toxic gases, during cleaning and maintenance. 17





la

S

toria ufficiale cronistoria di un project che resterà irripetibile

Questa è la storia di una sfida. Di una città che ha deciso, in un momento preciso del suo percorso, di fare un passo avanti lunghissimo… nella cultura dell’amministrazione, nello sport, nell’organizzazione urbanistica, nel commercio e nell’idea stessa di uno sviluppo possibile. Questa è la storia di un Comune che ha saputo dimenticare colori e schieramenti e lavorare, a cavallo di due sindaci, per un’ «occasione irripetibile». Questa è la storia di un’imprenditoria locale sana, coraggiosa, che ha saputo farsi promotrice di un progetto che è molto più di un disegno e di un cantiere, tanto da attrarre i capitali e le idee di un’imprenditoria internazionale di altissimo livello, che ha guardato verso Teramo e l’ha considerata un buon posto nel quale lanciare una sfida. Questa è la storia di una città che non ha mai considerato il calcio soltanto uno sport, ma un rito, intimo e collettivo, elitario e popolare, in una miscellanea di passioni che pretendevano una giusta ribalta, un palcoscenico adeguato.

This is the story about a challenge. About a city that chose in a particular moment to make a great step.. in the cultural administration, in sport, in town planning, in commerce and in the idea of a possible development. This the story about a Commune that forgave colours and formations and worked on a unrepeatable occasion with two different mayors. This is the story about a brave and sound contracting class, that sponsored a project which is much more of a plan or a building yard, in order to attract money and ideas of international entrepreneurs, who looked forward Teramo and considered it a good place for a challenge. This is the story about a town, which never considered football only a sport, but an intimate and collective rite, elitist and popular, with a mix of passions asking for a good limelight and an adequate stage.

Questa è la storia dello stadio.

This is the story about the stadium.

Di un nuovo stadio, a Teramo, si parlava da anni. Anzi: per un tratto della nostra storia pubblica, se ne era addirittura individuata una localizzazione, quella di Villa Tordinia, lungo la strada che sale verso il Gran Sasso e non lontano dalla nuova motorizzazione. Non se ne fece nulla. Se ne parlò, è vero, a lungo, ai tempi del sindaco Pietro D’Ignazio e, soprattutto sul fare di quel 1990, che

It has been talking for years about a new stadium in Teramo. In fact a location was indicated for a while, Villa Tordinia, along the road towards Gran Sasso and not so far away from the new traffic control authority. Nothing was realized. It is true that it has been talking for a long time with Pietro D’Ignazio as mayor and most of all in 21


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avrebbe portato in Italia i campionati del Mondo di calcio e, con quelli, una legge che finanziava gli impianti sportivi. In quella legge si sperava di far rientrare il nuovo stadio di Teramo, trovando i finanziamenti necessari a costruirlo. Così non fu, il rito domenicale del campionato si continuò a celebrare sull’erba sempre meno verde del vecchio Comunale e i tifosi continuarono a seguire le sorti della squadra, arroccati sulle tribune ormai scolorite di uno stadio che per dimensioni e localizzazione era, ormai, inadeguato. Intanto, di un nuovo stadio si continuava a parlare, ma era più un progetto iscritto nella categoria degli “impossibili” che una vera e propria idea da realizzare. Passeranno, così, più di dieci anni e una dozzina di campionati, per arrivare (anche simbolicamente) fino al nuovo secolo quando, quasi all’improvviso, la parola “nuovo stadio” comparirà nel piano triennale delle opere pubbliche, che il Comune approva il 15 aprile del 2002. E’ in quel momento che, grazie allo spirito d’intrapresa di un’azienda teramana, la Verdebosco, la città scoprirà un termine con il quale, da quel momento in poi, tutti i teramani dovranno imparare a confrontarsi. Quel termine è il project financing e, in parole povere, è un accordo tra un ente pubblico e un privato, nel quale il privato si impegna a realizzare un qualcosa (che l’ente pubblico difficilmente o mai potrebbe realizzare di suo), e in cambio l’ente concede qualcosa che compensi l’investimento del privato. Si tratta di una procedura nuova, di una prassi che richiede anche un certo “coraggio” sia amministrativo sia imprenditoriale, e va ascritto all’allora vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici, Gianni Di Pietro e al sindaco Angelo Sperandio il merito di averla creduta possibile. I vantaggi per l’ente sono quelli di poter avere l’opera senza nulla spendere, per il privato il rischio imprenditoriale di poter avere un guadagno futuro dalla contropartita. Era doverosa, questa precisazione, perché è proprio sulle contropartite che si giocherà la prima sfida del nuovo stadio. Dopo la proposta della Verdebosco, infatti, il Comune apre una gara pubblica e diffonde un avviso al quale rispondono quattro aziende, con quattro progetti diversi e, ovviamente, quattro diverse contropartite. L’avviso viene pubblicato il 28 maggio del 2002 e il 17 luglio dello stesso anno il Comune di Teramo crea un gruppo di lavoro che avrà il compito proprio di valutare le quattro proposte pervenute e le quattro contropartite richieste. Sulla scrivania di quel gruppo di lavoro c’è la proposta della “DeBeCo” di Castellalto, che prevede la realizzazione di uno stadio da ottomila posti, in cambio di «immobili e aree, compresa quella del vecchio stadio comunale, la messa a disposizione dell’area per costruire il nuovo stadio e il pagamento di canone annuale di affitto rivalutabile al tasso del 24

7% annuo». Sull’area del vecchio stadio, in particolare, la DeBeCo vorrebbe realizzare immobili. Dal Nord Italia viene la proposta della “Sinerghia”, impresa veneta che propone la costruzione di uno stadio e che chiede in cambio: «immobili comunali da riqualificare e la realizzazione e gestione di parcheggi a supporto del centro storico». Terza è la poposta di un’azienda, in quegli anni, già pratica delle cose teramane, la Sparaco Spartaco, la stessa che all’epoca stava realizzando il Lotto Zero. L’impresa romana propone uno stadio da cinquemila posti nell’area dell’ex polveriera e, in cambio, chiede «l’area del vecchio stadio da destinare ad edilizia privata e, in parte, ad alloggi per studenti universitari». La storia dirà, poi, quanto sfortunato sarebbe stato scegliere questa proposta, visto che la Sparaco Spartaco sarà, di lì a pochi mesi, travolta da un ciclone finanziario che la porterà non solo ad abbandonare la costruzione della tangenziale teramana (con quel che ne è derivato poi), ma anche alla messa in liquidazione. Appare subito diversa, fin nelle impostazioni, la proposta della Verdebosco: «uno stadio da ottomila posti completo di parcheggi e viabilità relativa, nonché verde attrezzato, in un’area limitrofa a quella dell’ex polveriera». In cambio: «..il diritto di superficie dell’area dell’ex polveriera, con i costi dell’esproprio a carico della Verdebosco, per realizzarvi un grande centro commerciale…». Il 2 agosto del 2002 l’Unità di progetto incaricata di prendere in esame le quattro proposte chiede al sindaco di potersi avvalere di due esperti in materie finanziarie, proprio per la novità della procedura e per valutare approfonditamente tutti gli aspetti del project. Così avviene, il 17 ottobre, con la nomina da parte del sindaco Sperandio di due consulenti esperti in finanza di progetto. Scartata, quasi fin da subito, la proposta delle Sinerghia, per problemi di completezza della documentazione, la commissione convoca i rappresentanti delle altre tre aziende in gara, quindi, il 25 novembre, rimette al sindaco una relazione tecnica, economica e finanziaria sui progetti. Con tre bocciature e una promozione. La proposta della DeBeCo viene scartata perché «… manifestamente elusiva della logica di rischio imprenditoriale…» viste le spese che dovrebbe sostenere il Comune per viabilità, parcheggi, espropri. La proposta della Sinerghia, come detto, viene scartata perché «non valutabile in quanto la documentazione è del tutto insufficiente», basti pensare che lo stadio proposto reca, sul progetto, l’indicazione “nuovo stadio di Giulianova” essendo stato, evidentemente, proposto anche all’amministrazione comunale giuliese. La proposta della Sparaco Spartaco viene scartata per-


1990, when the World Football Championship would be arrived in Italy with a law financing sport plants. There was the hope of utilising that law to build the new stadium. This did not happen and the rite was still celebrated on the less green grass of the stadium, with supporters all together on those discoloured stands; a stadium almost inadequate for size and place. Meanwhile it kept talking about a new stadium, but it was a kind of a dream than a true idea. Ten years passed as well as championships, until the new century (symbolically), when suddenly the words “new stadium” appeared in the triennial programme of public works, which Commune approved on 15th April 2002. In that moment thanks to a teramana company called Verdebosco and its undertaking spirit, the town will discover those words with which all inhabitants have to deal with: these are “project financing” and simply they concern an agreement between a public body and a private citizen, where the latter undertakes to realise something – because the public body can not do it – and it has something else as compensation. It is something new, a new procedure asking for a certain brave both administrative and entrepreneurial and it is thanks to then assistant mayor and Public Works town councillor Gianni Di Pietro, together with the mayor Angelo Sperandio that the project was possible. Advantage for the public body is having a work without spending; the private has the entrepreneurial risk of having an income from the compensation. It is dutiful this specification on compensations because it will be the field of a future battle, concerning the new stadium. In fact after the Verdebosco’s proposal, Commune opens a public tender and spreads an advice to which four companies answer, with four different projects and, obviously, four different compensations. The advice is published on 28th May 2002 and on 17th July of the same year Teramo Commune creates a working party, which has the task of valuing the projects and their compensations. They have on their desk the “DeBeCo” proposal from Castellalto, concerning the realization of the new stadium with 8000 seats, in exchange for “premises and areas, included that of the old stadium and that to build a new one, with the payment of a year’s rent of 7% tax.” Particularly in the old stadium’s area, DeBeCo wants to realise pre-

mises. The proposal from Sinerghia comes from the Northern part of Italy: it is a Venetian company that proposes to build a new stadium, in exchange for “municipal premises to requalify and a parking realization and managing, near to the historic centre”. Third proposal comes from a company already known in Teramo, because of the Lotto Zero building in that period: the Sparaco Spartaco. The Roman company wants a stadium with 5000 seats in the ex powder magazine area; in exchange for “the old stadium area, in order to have private building and partly university students flats”. Time will tell how unfortunate could have been choosing this proposal, because in few months Sparaco Spartaco will be destroyed by a financial hurricane and it will be forced to leave the Lotto Zero building – with now these consequences – and also wound up. From the beginning, the Verdebosco’s proposal appears different: “a 8000 seats stadium with parking, urban road condition, equipped open spaces near to the ex powder magazine area”. In exchange for: “ the building lease of that area, with the expropriation costs charged to Verdebosco, in order to realize a big shopping area..” On 2nd August 2002 a Project Unit is created to study the four proposals and it asks for two investment advisers to the mayor, due to the novelty of the procedure and to consider deeply all aspects. So on 17th October the mayor Sperandio designated two advisers. Almost from the beginning the Sinerghia proposal is rejected, because of problems concerning the documentation completeness and the commission convokes the delegates of the other three companies; on 25th November it gives to the mayor a technical, economic and financial account of the proposals. Three rejections and a promotion. DeBeCo’s proposal is rejected because: “it is manifestly elusive from the logic of entrepreneurial risk..”, considering charges that Commune would have to realize urban road condition, parking and expropriations. Sinerghia’s proposal is discarded, as said before, because “impossible to consider due to its incomplete documentation”. Just think that the indication “New Giulianova stadium” is present on the project that company brought to the commission; 25


ché «sottodimensionata (5000 posti) e incentrata sulla cessione dell’area del vecchio stadio che non è prevista dal piano delle opere né da quello Particolareggiato del Centro Storico». Nessun dubbio, invece, sulla proposta della Verdebosco: «…appare tecnicamente completa… e a costo nullo per l’amministrazione comunale». Mancano due settimane al Natale del 2002, quando il Consiglio Comunale incarica la Giunta Comunale di approfondire il progetto della Verdebosco e di “formulare una proposta definitiva con conseguente bozza di convenzione”. E la Giunta approfondisce, incaricando a sua volta, il 16 dicembre, l’avvocato Vincenzo Cerulli Irelli di fornire la propria consulenza sulla proposta della Verdebosco, e a seguire il 31 gennaio quello stesso incarico viene esteso all’avvocato Fabrizio Luciani. L’opera dei due legali si concluderà con la stesura della bozza finale di convenzione, così che il Consiglio Comunale, il 25 febbraio del 2003 potrà finalmente approvare, con 26 voti favorevoli e 11 astenuti, la delibera che riconosce «di pubblico interesse la proposta della Verdebosco», così come di adottare «la variante al Prg, visto che le aree oggetto dell’intervento non sono destinate a pubblici servizi» e soprattutto, particolare che avrà un’importanza decisiva nel prosieguo di questa storia: «di recepire le disposizioni regionali per l’adeguamento degli standards di insediabilità urbanistica, individuando l’area destinata agli insediamenti delle grandi strutture commerciali». Il senso più profondo e vero di quella frase è l’articolo quindici della convenzione: «…il Comune si impegna a compiere tutte le attività amministrative di propria competenza necessarie per l’esecuzione della concessione e il mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario del progetto, ivi compreso il rilascio delle autorizzazioni commerciali e licenze d’uso necessarie per lo svolgimento delle attività previste nell’offerta…». Il che significa, per amor di chiarezza, che il Comune avrebbe dovuto fornire tutte le licenze, necessarie all’apertura del centro commerciale. Non sarà facile, anzi: sarà, e lo vedremo nello scorrere di questa storia, lo scoglio forse più pericoloso di tutta la navigazione del progetto, tale da mettere addirittura a rischio l’esito di tutto il project. Ma ne parleremo poi, adesso torniamo alla delibera con cui il Comune approva il progetto della Verdebosco e la nomina “promoter” del project. Il prossimo passo è bandire la gara d’appalto per la costruzione “fisica” dello Stadio. Anzi: prima ancora c’è da adottare il Prg, e il Consiglio Comunale lo farà il 16 luglio del 2003, quindi c’è da approvarne la variante, e questo avverrà più di un anno dopo, il 14 settembre del 2004. E’ passato più di un anno, perché la vita pubblica e politica cittadina ha dovuto celebrare il rito elettorale. Quando il Consiglio adotta la variante, infatti, da quattro mesi è completamente cambiato lo scenario politico cittadino. Teramo,infatti, nelle urne ha trovato un nuovo sindaco, 26

Gianni Chiodi e una coalizione, quella di Centrodestra, che anche dai banchi dell’opposizione aveva partecipato fattivamente alla redazione della convenzione e allo studio del project, come ebbe a sostenere lo stesso vicesindaco Di Pietro nel consiglio che di fatto schiudeva le porte al progetto del nuovo stadio. Quindi, e i fatti lo dimostreranno, non ci sono rischi che il procedimento si areni. Anzi: è necessario dargli nuovo impulso e infatti, su proposta del consigliere regionale forzista Paolo Tancredi, sembra sciogliersi anche il nodo delle licenze commerciali, quando compare nella Finanziaria Regionale del 2005, pubblicata il 25 febbraio, quell’articolo 120 che recita: «In deroga alla L.R. 62/1999 è autorizzato l’insediamento di mq. 15.000 di nuova grande distribuzione nel Comune di Teramo». E’ un passo avanti, ma non è ancora quello decisivo, necessario a sbloccare l’iter. E vedremo perché. Intanto, torniamo alla gara, che si chiude di fatto sei mesi più tardi, l’otto agosto del 2005, con l’aggiudicazione definitiva all’Associazione temporanea di imprese costituita dalla stessa Verdebosco, dalla Cantagalli appalti e dalla Di Vincenzo Dino & C. Dunque, è deciso: Teramo avrà il suo nuovo stadio, una bomboniera da 8000 posti progettata dall’ingegnere Graziano Figliola e un Centro Commerciale alle porte della città. Non è solo un project. E’ molto di più. «E’ un’occasione irripetibile per Teramo – spiegherà al Consiglio Comunale l’assessore Mazzarelli – l’occasione irripetibile di avere trenta milioni di euro in opere pubbliche senza spendere un euro, l’occasione di creare non solo lo stadio, ma tutta la viabilità di servizio di una zona che ospiterà la Facoltà di Veterinaria, il Polo Agroalimentare. L’occasione di segnare un nuovo percorso dello sviluppo». Tutto pronto per la posa della prima pietra? Sembra di sì, tanto che sulla stampa locale rimbalzano, più volte, interviste di esponenti della pubblica amministrazione che si dicono convinti di poter vedere aperto il cantiere di lì a pochi mesi. Purtroppo, non sarà così, perché dall’acqua tranquilla sulla quale viaggia la nave del project, affiora di nuovo lo scoglio delle licenze commerciali, che è un problema tanto semplice da spiegare, quanto difficilissimo da risolvere. Le licenze a disposizione del Comune e quelle acquistate o opzionate dal concessionario, non sono sufficienti a garantire la possibilità di aprire il grande Centro Commerciale del quale si farà carico, entrando nel capitale della Verdebosco, la Foruminvest di Milano, sede italiana di un colosso del settore, una società olandese che da vent’anni costruisce in tutto il mondo centri commerciali dall’altissimo valore aggiunto. Quello che progetta per Teramo, affidandone la creazione allo studio madrileno RTKL, dell’architetto Carlos Martinez, considerato una delle più ispirate firme mondiali del settore, è il primo intervento in Italia, per questo vuole che sia un vero e proprio biglietto da visita . Il “Gran Sasso Gran Shopping” è un “gioiellino” da 29.200 metri quadrati, con 2000 parcheggi e una scelta di soluzioni avveniristiche che privilegiano la vivibilità, non solo la com-


the same proposal was already showed to Giulianova local authority. Sparaco Spartaco’s project is rejected because: “underestimated (5000 seats) and concentrated on the old stadium area assignment, which is not considered neither in the works plan nor in the historic centre Detailed one.” No doubts instead on Verdebosco’s proposal: “.. appears technically completed and without charges for the local authority.” Two weeks before Christmas 2002, the Municipal Council entrusts the Town Council to evaluate Verdebosco’s project and “to formulate a definitive proposal with a draft agreement.” The Town Council does and on 16th December it entrusts in its turn the lawyer Vincenzo Cerulli Irelli to provide his advice concerning Verdebosco’s project; on 31st January the same work was extended to the lawyer Fabrizio Luciani. The two lawyers’ work ends with the draft agreement, so that the Municipal Council finally approves the resolution on 25th February 2003 with 26 favourable votes and 11 abstentions; according to it, “Verdebosco’s project is a public interest work” and it decides to adopt “ the change on Master Plan, considered that the interested areas are not assigned to public services” and, most of all, something that will be decisive for the future: “to acknowledge the regional dispositions, conforming standard for urban settlement and choosing the area for commercial facilities.” The deepest and true sense of that phrase is the item fifteen of the agreement: “.. Commune undertakes to fulfil all administrative operations of its own competence, needed for building licence carrying out and for the maintenance of economic and financial balance of the project. Trading licences and use permissions are included for the execution of the activities in the proposal..” That means, to be sincerely, Commune would have to provide all licences needed for the trading centre opening. It will not be easy, rather, it will be the most dangerous obstacle of the whole project – we will see more over – and it risked to collapse. But we will talk about this later, let’s go back to the resolution with which Commune approves Verdebosco’s project and it designates the latter “project promoter”. Next step is establishing the competitive tender for the stadium’s building. On the contrary: first of all Master Plan has to be accepted and it will happen on 16th July 2003 as well as its change adopts on 14th September 2004. A year passed because of electoral rite. In fact four months before the Municipal Council adop-

ted the change, the political background is already completely different: Teramo finds in polls a new mayor, Gianni Chiodi and his coalition between centre and right – wing parties. As opposition, it effectively took part in the agreement and in project’s analysis, as the assistant mayor Gianni Di Pietro said in the Municipal Council which opens up to the new stadium. So there are no risk of destroying the project and facts will show. On the contrary: it is necessary giving to it a new impetus and in fact, thanks to the right - wing party regional councillor Paolo Tancredi, it seems that problems concerning trading licences are resolved: item 120 in the Regional Financial Act said: “Making an exception to regional law 62/1999, a settlement of 17.939,85 yd² of a new large – retail trade is authorised in the Commune of Teramo”. A step forward but not the decisive one to unblock the procedure. We will see why. Meanwhile let’s go back to the tender: it ends six months later, on 8th August 2005 with the definitive award to the temporary employers’ Association, set up by Verdebosco itself, by Cantagalli Appalti and by Di Vincenzo Dino & C. So it is settled: Teramo will have a new stadium, a box of sweets of 8000 seats, planned by the engineer Graziano Figliola and a trading centre near the city. It is not just a project. It is much more. “It’s an unrepeatable chance for Teramo – town councillor Mazzarelli will explain in the Municipal Council – the unrepeatable chance of having 30 millions euros of public works without spending, the chance of creating not just a stadium, but a whole service road network, in a place that will house the Faculty of Veterinary Science and the Agricultural and Food Pole. The chance to mark a new development run”. Is all ready for the laying of the foundation stone? It seems so, in fact interviews of public authority representatives spread on the local press, telling how much sure they are of seeing the building yard opened in few months. Unfortunately it will not be like that, because from the calm sea where the project ship sails, once again the rock of trading licences surfaces, a problem as easy to explain as hard to resolve. Licences available by the Commune and those buy by the licensee are not enough to guarantee the opening of the big trading centre. ForumInvest from Milan will build it by entering in Verdebosco’s capital: it is the Italian seat of a colossus in that sector, a Dutch company which builds high – value trading centres all over the world since twenty years. Teramo’s plan is the their first building in Italy, so that 27


merciabilità degli spazi. Perché nasca, però, è necessario che il Comune trovi quei quindicimila metri quadrati commerciali, ovvero le licenze che mancano. E deve trovarli in Regione. E’ vero, c’è già l’emendamento Tancredi alla Finanziaria, ma quel “nuova distribuzione” ha fatto nascere, tra i banchi del Consiglio Regionale, forse ad arte per privilegiare altre realtà provinciali, il timore che non si possa procedere ad un accorpamento dei 15 mila metri con quelli delle licenze già acquistate dalla Verdebosco. Per essere più chiari, c’è una fronda “antiteramana” della politica regionale che sostiene: «Sì ad un nuovo centro commerciale da 15 mila metri quadri, no ad un centro che accorpi quei 15 mila e altri delle licenze acquistate sul territorio». E’ uno scoglio fastidioso, ma che sarà enorme da aggirare, tanto che per tredici volte il problema della concessione dei “metri quadrati commerciali” al Comune di Teramo, e quindi al project dello stadio, si affaccerà alle porte dell’aula del massimo Consiglio abruzzese e per tredici volte, tra rinvii, ritardi, posticipi o ripensamenti, il provvedimento non sarà discusso. Intanto passa il tempo, si perde quasi un anno, con tutti i rischi di raffreddamento dell’entusiasmo iniziale che questo potrebbe provocare nell’investitore privato, anche perché all’orizzonte vicinissimo si affacciano progetti di altre strutture commerciali. C’è da fare presto. E la politica lo sa, per questo si comincia a tessere una ragnatela di contatti che, il 16 novembre del 2005 vedrà nascere, e sarà a modo suo una riproposizione di quella collaborazione cui il vicesindaco Di Pietro faceva riferimento, una sorta di “lobby teramana” guidata, nei rispettivi schieramenti, dallo stesso consigliere regionale Paolo Tancredi, di Forza Italia, e dalla consigliera, nonché segretaria regionale Ds Stefania Misticoni. Il loro, lo si può dire col senno di poi, sarà un vero e proprio blitz, che in gioco trasversale scardinerà le inevitabili pressioni di altre province, che hanno nei centri commerciali una loro precisa vocazione economica, e porterà all’approvazione di quella “interpretazione autentica” contenuta nell’articolo 6 della legge regionale 33 del 2005, che recita: «… l'autorizzazione dell'insediamento di 15.000 mq. di nuova grande distribuzione nel Comune di Teramo concerne la possibilità di accorpamento di tale contingente con altri esercizi commerciali… ». E’ l’anello che mancava alla chiusura di tutto il lavoro preparatorio. Giusto il tempo di festeggiare Natale, e intanto, siamo arrivati al 2006 e di anni, da quel 2002 in cui si cominciò a parlare davvero di un nuovo stadio, ne sono passati tanti. Troppi. Bisogna firmare la convenzione, celebrare la posa della prima pietra e poi, davvero, correre. Ed è una corsa a tappe fissate: «Sarà tutto pronto in un anno», dicono progettisti e costruttori. Solo dodici mesi per fare uno stadio da ottomila posti e un centro Commerciale da 30 mila metri quadrati, con tutti i parcheggi, le strade, le rotonde, i marciapiedi, i 28

cancelli d’ingresso, i seggolini, l’erba, le porte, i lampioni, gli spogliatoi, i negozi? Tutto in soli dodici mesi? Sembrava una sfida impossibile. La convenzione viene sottoscritta, finalmente, il 13 aprile del 2006, ed è l’inizio di quella sfida. Le ruspe affonderanno i loro denti di ferro nella terra dell’ex polveriera, che è anche già stata bonificata, sul far dell’estate, preparando la “grande spianata” di terra bianca sulla quale, in pompa magna, il 14 settembre si celebrerà la posa della prima pietra del project. E in quell’occasione, tagliando a quattro mani la torta, il costruttore teramano Sabatino Cantagalli e il direttore generale della ForumInvest, Marco Mutti, dicono per la prima volta la data del traguardo “impossibile”: «Inauguriamo il 22 novembre del 2007». Un anno o poco più. Appunto. Un anno nel quale, con il malcelato orgoglio di essere in qualche modo protagonisti di una storia nuova che si andava scrivendo, i teramani hanno visto nascere, giorno per giorno, sia la struttura squadrata del Centro Commerciale, sia quella, a suo modo unica, dello stadio. Ed è stato un continuo rincorrersi di commenti, di stupori, di attese, man mano che cresceva la curva, che s’alzava la tribuna, che si cominciava ad intuire il disegno del rettangolo di gioco. Un anno scandito da quelli che, nella mente del tifoso, ma soprattutto del teramano che ha vissuto le scomodità del vecchio stadio, erano i “punti cardinali” della costruzione: la prima accensione dell’illuminazione, il montaggio dei seggiolini, la copertura della tribuna e, soprattutto, l’erba. Già, l’erba del nuovo stadio, questo incredibile intreccio di tecnologia e natura che consentirà di giocare su un prato che è sia sintetico sia reale, con una morbidezza e una risposta al tatto che non ha nulla di innaturale, ma allo stesso tempo non subiranno gli attacchi che penalizzano i prati solo naturali. Ecco, di quell’erba in città si è parlato così a lungo, anche in dibattiti accesi che hanno coinvolto, magari in una pausa del consiglio comunale o nell’attesa di un concerto in piazza, amministratori e cittadini, calciatori veri e improbabili. Tutti a discutere dell’erba, della risposta del pallone al tocco, del rimbalzo, con teorie e prove più o meno scientifiche, più o meno verificabili. E parlando di quello spicchio di verde sospeso tra le tribune e le curve, steso davanti ad un intarsio di seggiolini che disegna il nome di una città e di una squadra e, soprattutto, di una grande passione, i teramani si sono appropriati, con il cuore, del loro nuovo stadio. Dimenticando, d’un tratto, tutto il viaggio fatto fin qui, perché, in fondo, quello che conta davvero è che quello stadio, in quel posto c’era già. C’era da molto prima che Sabatino Cantagalli lo costruisse. C’era da molto prima che il project lo considerasse possibile. Era scolpito nei cuori e nei sogni di questa città strana, controversa, meravigliosa e unica. Qui finisce la storia, perché torna a farsi passione.


it must be a jewel: they entrusted the creation to Madrilenian office RTKL, of architect Carlos Martinez, considered one of the most important representative in the sector. “Gran Sasso Gran Shopping” is a jewel of 29.200 mq², with 2.000 parking and solutions which favoured liveability of spaces, not just saleability. However, it is necessary the Commune finds those trading 15.000 mq², that is the licences miss. And it has to find them in the Region. It is true there is already the Tancredi amendment to the Financial Act, but that “large – retail trade” provoked a certain fear, maybe to prefer other provincial realities, that missing licences can not be put together with those bought by Verdebosco. To be clearer, there is an “antiteramo” part in the Region which says: “Yes to a new trading centre of 17.939,85 yd², no to a centre that has those 15.000 plus other licences bought on the land”. It is a fastidious rock and it will be huge to go round: in fact 13 times the licence problem will be presented in the higher Abruzzese Council and for 13 times it will not be discussed, due to postponements, delays and reflections. Meanwhile time passes, a year is lost with all risks of cooling the initial joy of the private investor, also because other trading plans are scheduled. Policy knows it, so it started weaving a contacts web and on 16th November 2005 it leads to what the assistant mayor Gianni Di Pietro calls “lobby teramana”; it is guided from their respective alliances by the Regional Councillor Paolo Tancredi, from centre – right party Forza Italia and by the Regional Secretary Stefania Misticoni, centre – left party Democratici di Sinistra. Now we can say they actually did a blitz, which destroyed pressures from other provinces because of their economic calling in trading centres, until arriving to the approval of the “true interpretation” of item 6 from regional law 33/2005. It says: “… it is possible to put together other trade licences with the settlement authorization of 15.000 mq² for a new large – trade retail in the Commune of Teramo..”. It was the missing link to the whole preliminary work. Just in time to celebrate Christmas, we are in 2006: years are passed since 2002, when it started talking about a stadium for the first time. Too many years. The agreement has to be signed, the laying of the foundation stone has to be celebrated and then it needs to rush. It is a race in laps. “All will be ready within a year”, planners and builders tell. Just twelve months to build a 8.000 – seat – stadium, a 35.879,70 yd² - trading centre, with parking,

roads, round terraces, pavements, entrance gates, seats, grass, goals, street lamps, changing rooms and shops? All this stuff in twelve months? It looked like an impossible challenge. Finally the agreement was signed on 13th April 2006 and it is the beginning of that challenge. Scrapers drive their steel teeth in the land of the ex powder area, which has already been drained, in summer, in order to prepare the “big levelling”, where on 14th September the laying of the foundation stone is celebrated in full regalia. In that occasion, cutting the cake for four hands, the teramano builder Sabatino Cantagalli and the ForumInvest managing director Marco Mutti tell the date of the “impossible” goal for the first time: “We unveil on 22nd November 2007”. Exactly about a year. A year where, with a ill – concealed pride of being protagonists of a new story, the teramani saw the growing day by day both of the trading centre’s squared structure and of the stadium’s unique one. And it was a continuous running after each other of comments, astonishments and waits as the bend grew, the stand raised and the field design was easy to guess. A year scanned by the essential points in the supporters’ minds and, generally, for all teramani who lived the lack of comfort of the old stadium: the first lighting’s starting, seats’ assembly, stand’s covering and, most of all, the grass. Yes, the grass of the new stadium, this incredible interlacement of both technology and nature, that will allow playing on a meadow which is synthetic and true at the same time, but with a softness and a touch so natural, avoiding the problems of true fields. People talked so much about this grass, involving managers, citizens, footballers and not, with heated arguments in the Municipal Council or waiting a concert in square. Everyone was talking about the grass, about the ball’s answering to the touch, about the rebound with more or less scientific theories. And discussing about this piece of green between stands and bends, in front of so many seats which designed a city or team name, teramani took possession of their new stadium with all their hearts. Suddenly forgetting all the journey done this far, because the stadium was already there, in that place. A long time before Sabatino Cantagalli built it. A long time before the project allowed it. It was in hearts and dreams of this strange, controversial, wonderful and unique city. The story ends here. Here comes the passion. 29


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Il glorioso Campo sportivo comunale di Teramo, inaugurato domenica 27 ottobre 1929 con la partita di calcio A.S. Teramo-U.S. Osimana (risultato finale 2-1), compiuti i 78 anni e si prepara ad andare in pensione, come molti pensano, o a morire, come molti temono. La sua età si vede, come i suoi acciacchi. Ce l’ha messa tutta per stare al passo. Si è modernizzato come ha potuto nel corso degli anni. Le tribune di legno sono diventate di cemento armato, le curve, che non sono state mai curve, hanno tentato di crescere in altezza e in solidità. Poi il suo vecchio cuore si è arreso e il Comunale si accomiata. Fu difficile per i teramani realizzarlo. Il regime politico lo voleva ad ogni costo, le autorità cittadine ricorsero ad ogni mezzo, partendo da una cessione a titolo gratuito da parte del Comune all’Opera Nazionale Balilla del terreno sul quale il campo sportivo doveva essere realizzato. Ma, se gratuita era la cessione del Comune, non gratuita fu l’acquisizione delle aree, avvenuta mediante un piano di esproprio che era stato avviato ben nove anni prima, nel 1920. Fu lungo e tormentato il cammino percorso per far diventare un campo di calcio l’orto dove “Ciccille de porte” coltivava i suoi finocchi e le aree circostanti, la cui proprietà era assai frazionata. Mentre il terreno da gioco stava per essere completato, erano ancora in corso le trattative per allestire la squadra di calcio che avrebbe dovuto giocarvi e per costituire la Società Sportiva che avrebbe dovuto organizzarla e gestirla. Il 30 agosto del 1929 la società fu costituita e due mesi dopo sul campo non ancora del tutto completato 32

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aluto

(mancavano le tribune e l’annessa Palestra era ancora in fase di costruzione) si disputò la prima partita. I giocatori teramani avevano (disdetta !) le maglie gialle e rosse, perché quelle bianche e rosse sarebbero venute solo qualche anno più tardi. Straordinaria coincidenza: proprio quello stesso anno erano in fase di avanzata progettazione alcuni edifici che avrebbero caratterizzato urbanisticamente Piazza Dante (il Liceo Ginnasio e il Convitto Nazionale), sotto cui oggi si è cominciato a scavare. Nel contempo stavano per iniziare i lavori per la realizzazione dell’Istituto Magistrale ed era stato completato il nuovo Palazzo delle Poste, che fu inaugurato due giorni prima del campo sportivo, il 27 ottobre. Il 17 novembre dello stesso anno, dopo un’altra amichevole disputata il 3 novembre contro il Cluana di Portocivitanova, la squadra calcistica teramana disputò il primo incontro di campionato (Terza Divisione Marche Abruzzo) pareggiando 1-1 con la Emilio Bianchi di Ancona. Sono le cifre a darci il senso della dimensione del coinvolgimento popolare. La partita dell’inaugurazione fruttò un incasso di 1231 lire, la prima partita di campionato 1413 lire. Questi i prezzi dei biglietti d’ingresso: primi posti biglietto intero 8 lire, biglietto ridotto 5 lire, secondi posti biglietto intero 5 lire, biglietto ridotto 3 lire. Le donne avevano diritto all’ingresso gratuito, purché “accompagnate”. Per il vecchio “Comunale” 78 anni di età sono tanti. E’ stato a lungo nel cuore della città e della gente. E’ giunto il momento del commiato. Non pochi si augurano che non sia “estremo”.


Elso Simone Serpentini - storico teramano

The glorious municipal sports ground of Teramo was opened on Sunday 27th October 1929 with the football match A.S. Teramo – U.S. Osimana (final result 2 – 1) ; it is now 78 years old and it gets ready to retire, as a lot of people think, or to die, as others fear. Its age is visible as its infirmities. It forced itself to be behind the times. It modernized itself as it could during years. Wood stands became reinforced concrete ones, the bends, which were never been bends, tried to grow in high and solidity. Then its old heart gave up and the “Municipal” takes leave of us. It was difficult to build for the teramani. Policy truly wanted it, town authorities resorted to every means, started by a free of charge transfer from the Commune to the “Opera Nazionale Balilla” for the place where the stadium had to be built. Commune transfer was free, but it was not the same concerning the areas acquisition, happened by a – nine – year - expropriation plan, in 1920. It was a long and tormented way to transform a vegetable garden into a football field. While it was completing, negotiations were still pending to form the football team that would have played on it and the Sports Society which would have managed and organized it. On 30th August 1929 the society was established and two months later the first match was played in a structure still under construction (stands and gym were still in developing). The teramani players had –

what a shame! – yellow and red T – shirts, because the white and red ones would be arrived later. Incredible coincidence: in that year other buildings, which would have characterized urbanely Piazza Dante, were in advanced planning phase, where now it is excavating. Meanwhile works for the “Istituto Magistrale”² building was beginning and the new “Post Palace” was finished and it was unveiled two days before the sports ground, on 27th October. On 17th November of the same year, after another friendly match on 3rd November versus Cluana from Portocivitanova, the teramano football team played the first championship match (Third Division Marche Abruzzo), drawing 1 – 1 versus Emilio Bianchi From Ancona. Numbers talked about the popular involvement: the unveiling match had a taking of 1.231 lire, the first championship match 1.413 lire. These are the tickets’ prices: first places entire ticket 8 lire, reduced ticket 5 lire, second places entire 5 lire, reduced ticket 3 lire. Women had free entrance but if “accompanied”. Seventy – eight years old are so much for the old “Municipal”. It was for a long time in the heart of city and citizen. It is time for the leave taking. Maybe not “extreme”.

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catti fotocronaca di una grande avventura


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