Verona BW to Hellas
Verona BW to Hellas
Verona Birdwatching è di ritorno da un viaggio in Grecia, tra il 29 aprile e il 6 maggio 2017, dapprima in Attica e poi nel nord-est del paese fino al confine con la Bulgaria prima e la Turchia poi. Tappe classiche, non tanto per la visita dell’Acropoli... ma classiche per il birdwatching: il Lago Kerkini, il Delta dell’Evros e la foresta di Dadia, ma anche i dintorni del Lago Karla e le colline intorno ad Atene come il Monte Ymittos… Una serie di emozioni personali e di gruppo, un’incredibile armonia che ha coinvolto le nostre guide di Birding Greece, facendole commuovere alla nostra partenza: vi è mai capitato di far piangere una guida al saluto di commiato? Noi ci siam riusciti, con le mie consuete battute improbabili, gli scherzi e le facezie di Roberto, il metaxaro Vito col nuovo mostro birdwatcher che si è rivelato Cinzia, con le fantasie e gli schizzi su carta di Mario “dove veto?!?”, il riposare (dormire!) di Ugo ad ogni partenza del bus, il salto della fila di Laura (Maga.), il “fame star davanti” di Maurizio “mozzecane” che lascia da sola la povera Stefi, il super-twitcher Giacomo, l’emozione di Vittorio davanti al culbianco isabellino, la tenacia del ginocchio di Laura (Manc.), il germanico Arno... sempre ultimo, il serafico Giampaolo, la tuttofare Carla, il poliedrico Massimo, e certo mia moglie “sia beata in eterno” Roberta, eterna vittima dei miei sfoghi…
Ho stimolato il gruppo per un mese prima della partenza facendo assaporare quello che avremo potuto vedere attraverso ripetuti messaggi in una chat whatsapp, per creare aspettativa; e alla fine abbiamo visto quasi tutto, mancando ahimè la balia caucasica l’ultimo giorno (intra-sentita da 3-4 di noi ma non considerata) e l’usignolo d’Africa il primo giorno (nessuna osservazione nel 2017 in Grecia continentale fino a metà maggio per quanto ne so…)… Ma quel che abbiamo visto credo che sia stato più che soddisfacente. Sveglia ogni giorno tra le 06.00 e le 07.00, spesso lunghi tragitti in bus (l’ultimo giorno circa 10-11 ore di bus per tornare ad Atene!), rientri per cenare quasi sempre verso le 20.30-21.00 ormai stremati ma felici, cene quasi tutte di carne (souvlaki, kalamaki) e pita… riposi notturni assai ridotti… Abbiamo visto 187 specie di uccelli, limitandoci a guardare solo dal bus (“non ti curar di lor ma guarda e avanza”) specie come ghiandaia marina, albanella minore, falco cuculo, grillaio… Metto qui una foto di una delle specie più numerosa ma assai bella: lo zigolo capinero con sfondo greco, uccello che interrogandoci nel lungo ritorno ad Atene è stato indicato come una delle specie più belle. I più hanno votato per la PAVONCELLA ARMATA, altri i due PELLICANI, altri ancora le due bigie (GROSSA ORIENTALE e RÜPPELL), …
DAY 0 (chiamiamolo così) - 29.04: Da Verona ad Atene Siamo in 17: Ugo Monicelli, Laura Maganzini, Laura Mancuso, Mario Spezia, Massimo Cavallini, Giampaolo Pastorello, Vito Solieri & Cinzia Marconi, Stefania Barugola & Maurizio Cordioli, Arno Schneider, Carla Chiappisi, Roberto Lerco, Vittorio Fanelli, quindi Roberta Vignola con Giacomo Sighele e il sottoscritto. Ci troviamo al casello autostradale di Verona Sud. Partiamo con bus noleggiato andiamo all’areoporto di Bergamo da dove voliamo in perfetto orario per Atene. All’arrivo in Grecia troviamo Dimitris, una delle nostre guide di Birding Greece, organizzazione alla quale ci siamo rivolti sia per l’assistenza ornitologica, sia per la logistica, cioè bus, alberghi, cene, ingressi, boat trip… Spostate le lancette avanti di un’ora, è ormai sera. Preso il possesso delle camere dell’ hotel Golden Age of Athens non distante dal centro storico di Atene, è già ora della prima pita con souvlaki, quindi subito a nanna!
DAY 1 - 30.04: Dintorni di Atene Con l’eccezione di 3-4 di noi che preferiscono visitare con calma la capitale ellenica, il gruppo all’alba si ritrova fuori della hall, dove incontriamo colui che si rivelerà giorno per giorno una esperta e splendida guida: Nikos. Rondoni pallidi e maggiori volano sopra di noi, anche qualche parrocchetto dal collare! Partiamo per una collina subito ad est della città, il Monte Ymittos. Da qui si gode di uno spettacolare panorama su Atene, col Partenone che la domina. Siamo qui per cercare una silvia, la BIGIA DI RÜPPELL, e la troviamo quasi subito: una sorta di occhiocotto col bavaglino che molti finora non avevano mai visto, bellissima! Una clip: https://youtu.be/TGbLBLOjEnw
Cantano anche la sterpazzolina (ssp. albistriata), l’occhiocotto e sentiamo distanti anche il canto di PICCHIO MURATORE DI ROCCIA OCCIDENTALE e ORTOLANO GRIGIO, ma Nikos ci dice che a loro penseremo più avanti.
Più vicini cantano invece un passero solitario e qualche COTURNICE ORIENTALE (il CHUKAR). Una di queste ci si avvicina e si dimostra piuttosto predisposta a farsi osservare e fotografare, distraendoci un po’ dalla Rüppell… Vediamo le prime monachelle e una falena assai bella: Arctia villica. Una clip del chukar: https://youtu.be/ckMcYAHIJgY. Queste colline sono completamente fiorite, con la ginestra che la fa da padrona e i papaveri di colore diverso dai nostri, più intenso…
Scendiamo dalla collina per portarci a nord della capitale e risalire dolcemente (verso Penteli). Lungo una strada un po’ trafficata vediamo e ascoltiamo l’ORTOLANO GRIGIO, con un maschio che pensa bene di avvicinarsi al gruppo per evitare il gran numero di “dov’è? dov’è?”. Qui il primo biancone, un lodolaio, poi gruccioni, zigoli, fringillidi, numerose passere (europee e sarde oltre a qualche mattugia), rondini e rondoni… Tra le farfalle Euchloa ausonia, Pontia edusa, Colias crocea.
Tutto è finora bellissimo quindi non può che andare male l’appuntamento con l’usignolo d’Africa che quest’anno in Grecia continentale sembra tutt’oggi latitare. Scopriamo che fa e farà anche molto caldo, superiamo anche i 30°C, il ristoro degli alberi di pistacchi non è sufficiente… Vediamo una civetta, diversi saltimpali e cappellacce, upupa, la prima averla capirossa e i primi zigoli capineri, oltre a beccamoschino e molte cutrettole (quasi tutte ssp. feldegg).
Dopo il doveroso ristoro (per me ancora pita e souvlaki) puntiamo verso la piana di Maratona, verso il Parco Schinia Maratona. Siamo sulla costa e Arno e Giacomo possono sfogarsi con i limicoli, tutti piuttosto comuni: Nikos ci spiega che l’Attica offre poco nelle zone umide. Vediamo comunque albastrello, gambecchi, altre Tringae, diversi falchi di palude, i primi mignattai, sterna zampenere, marzaiola e il target per questo sito: la moretta tabaccata.
Concludiamo in zona nel bacino che durante le olimpiadi è stato creato per le gare di cannottaggio, oggi in degrado. I tuffetti hanno già i piccoli, cantano i cannareccioni, vediamo le prime sgarze ciuffetto, i gabbiani reali sono moltissimi ma distanti e anche Arno per la stanchezza rinuncia a inseguirli… Tra le falene Synaphe moldavica e notando da distante un ramarro (Lacerta trilineata?) pensiamo che nonostante la zona sia molto assolata finora non abbiamo visto neanche una lucertola…
Si torna all’albergo e i 17 si riuniscono. Alcuni cedono al letto, ma la maggior parte prende la metro per cenare in centro alla Plaka, sotto il Partenone, e festeggiare con pressante musica sirtaki il compleanno di Cinzia (mi pare siano 24 anni, giusto?). Il sirtaki: https://youtu.be/2qrPhUoem1Q.
DAY 2 - 1.05: Da Atene al Lago Kerkini passando per il Lago Karla Partenza all’alba, oggi abbiamo un lungo tragitto: da Atene al Lago Kerkini sono circa 600 Km... La prima tappa è però molto prossima alla capitale greca, sulle colline nei dintorni di Avlonas, dopo circa un’ora di viaggio. Ci fermiamo e passeggiamo lungo una collina assai più verde dell’Ymittos; in alto un biancone, poi un falco pecchiaiolo, intorno a noi occhiocotti, anche qui zigoli capineri... Ci avviciniamo all’abitazione di un contadino, stupito di incontrare italiani “non-cacciatori”, visto che i nostri connazionali amanti della doppietta frequentano la zona assiduamente. Ci concentriamo su alcune conifere attorno alla casa: nidificano una cinciallegra e una CINCIA DALMATINA! Eccola! Col suo avanti-indietro è chiaro che sta alimentando dei nuovi nati, vediamo anche un sacco fecale; decidiamo quasi subito di allontanarci, anche se le cince sembrano del tutto indifferenti alla nostra presenza.
E poi lì in fianco sta cantando, restando nascosta, una BIGIA GROSSA ORIENTALE. La sentiamo e la vediamo passare da un albero all’altro, ma decide di restare elusiva e di non farsi ammirare... Intorno ci sono un paio di averle capirosse, qualche zigolo nero, si sente anche un assiolo.
Decidiamo di cercare la bigia in un altro versante; in effetti la sentiamo di nuovo in canto, ma ahimè oggi non avremo nessuna osservazione decente... In compenso si fa vedere a lungo un biancone in hanging e passa in volo una freccia imprevista: un USIGNOLO MAGGIORE!
Riprendiamo il bus, il viaggio di oggi è ancora lungo. Proseguiamo verso nord attraversando la Grecia centrale e fermandoci in Tessaglia dopo circa tre ore, all’angolo sud-est del Lago Karla. Il gruppo si anima subito, sale il fermento... si scende al volo dal bus un po’ per il lungo tempo seduti e un po’ perché lì c’è da guardare di tutto: sui pali le cicogne bianche stanno nidificando (e del nido approfittano le passere sarde), ma in volo c’è anche una cicogna nera, le rondini rossicce si fan vedere per bene, poi grido “POIANA CODABIANCA” indicando un rapace che ci passava sulla testa; e là in fondo c’è il lago... limicoli, anatre, aironi, sterne, svassi, folaghe... e poi pernice di mare, PELLICANO COMUNE, PELLICANO RICCIO! E i falchetti che girano qui sono grillai.
Nikos ci fa premura, a fatica torniamo nel bus; ripartiamo costeggiando il lago e fermandoci qualche Km più a nord, dove tra i mandorli nei dintorni di un piccolo centro abitato cerchiamo un’altra delle specie target di oggi: in questa zona nidifica il CANAPINO LEVANTINO, ma anche questo, come la bigia del mattino, si fa sentire ma non vedere... si vede che è giornata no! Nell’attesa siamo comunque fortunati nel vedere una civetta, strillozzi, zigoli capineri e soprattutto un’AVERLA MASCHERATA, forse l’averla più bella che ci sia... Ecco una miniclip: https://youtu.be/I5tyae1gFSI.
Facciamo qualche Km ancora lungo la costa orientale del Lago Karla e ci fermiamo per scutare i pendii rocciosi prospicienti il lago. Eccolo: il PICCHIO MURATORE DI ROCCIA OCCIDENTALE, non è vicinissimo, ma lo vediamo per bene a cannocchiale mentre sta allestendo il suo nido. Sulla testa ci passa un altro biancone e poi ancora una splendida POIANA CODABIANCA.
L’umore è alto, ripartiamo. Il viaggio è ancora lungo, attraversando le vaste pianure della Tessaglia per arrivare in Macedonia Centrale dove diventa montuoso: a est costeggiamo l’Egeo, a ovest vediamo anche il Monte Olimpo, sfiorando le Termopili e percorrendo un lungo tunnel aperto solamente da un paio di settimane.
Scopriamo che in ogni “autogrill” nidificano abbondanti, sotto le verande, passere e rondini. È ormai sera quando arriviamo all’hotel Villa Belles, che domina il Lago Kerkini: cantano usignolo e assiolo, per terra un cervo volante (Lucanus cervus)... ma è tempo di cena con pita e souvlaki, ovviamente, al ristorante ci stanno aspettando! Una clip di questa parte del viaggio: https://youtu.be/4rk2b2BpbJc.
DAY 3 - 2.05: Lago Kerkini e arrivo al Delta dell’Evros Questa mattina c’è una strana atmosfera, come quando sai che sta per succedere qualcosa ma non sai esattamente cosa aspettarti. È strano, c’è un po’ di agitazione e nello stesso tempo più pace, nessuno fa qualcosa in più, perché si sta aspettando quello che potrebbe essere il clou del viaggio: l’escursione in barca sul Lago di Kerkini per avvicinare la garzaia e i pellicani. E come potrebbe essere altrimenti: dalla finestra dell’hotel Villa Belles, che è dominato dalle montagne che ci separano dalla Bulgaria, vediamo perfettamente il lago e vediamo la colonia dei pellicani e un sacco di “moscerini” che sono in realtà uccelli che volano ovunque!
Questa mattina ci è andata ricca, ci siamo alzati più tardi del solito (7:30) e dal balcone, oltre a vedere gli uccelli sul lago, ascolto strillozzi, cappellacce, vedo rondini e passere che nidificano proprio qui vicino alle nostre teste. Un breve tragitto (nel quale vediamo 2-3 faine vittime della strada) ci porta sulla sponda occidentale del lago, dove, muniti di sgargianti salvagenti arancio, saliamo su una imbarcazione e salpiamo.
Sulla sponda e sulle boe vediamo parecchie sgarze ciuffetto, garzette, marangoni minori, sterne comuni che si corteggiano, qualche germano reale, qualche svasso maggiore. Il lago è una tavola. Navighiamo verso nord e incontriamo un paio di moriglioni e controluce le prime sagome di pellicani...
Si sente che sale la nostra frenesia, cosĂŹ come sono frenetici i voli dei cormorani laggiĂš, contro sole... ma quanti sono in fila? 100, 200, 500? E quella moltitudine posata lĂŹ sotto i cormorani cosa sono? sembrano rosa... ma sono tutti pellicani! E quanti sono anche quelli? Pazzesco!
Ci avviciniamo alla garzaia formata su alberi quasi tutti ormai morti: ci sono un’incredibile numero di coppie di cormorani e marangoni minori. Vediamo tante nitticore, sgarze ciuffetto, garzette. “Quelle là sono spatole! E dietro ci sono inoltre alcune cicogne nere!”.
Un PELLICANO RICCIO sosta placido lì, tra la nostra barca e la garzaia. Giampaolo giustamente invita a fare un po’ di silenzio per gustare anche le voci di questa miriade di uccelli... Dura poco perché Stefania avvisa “ma quella è...” “...un’AQUILA DI MARE” termino io... Imponente, se ne sta lì in pace finchè non decide di alzarsi e contemporaneamente fare impazzire tutti gli abitanti della garzaia.
È un via vai di uccelli ovunque, pellicani in fila indiana che sfiorano l’acqua scivolando sulla superficie per arrivare alla colonia, 500 metri più in là della garzaia. Alcuni ci passano sopra e vediamo chiaramente individui di varie età, soprattutto ricci ma molti sono anche i PELLICANI COMUNI. Altre sterne comuni donano il pesciolino alla partner, guardate a vista da gabbiani comuni. Passano mignattini piombati, qualche falco di palude, verso riva anche aironi bianchi maggiori e bufali d’acqua.
Vedo intorno a me amici con la beatitudine in viso, penso che è proprio bello condividere tutto questo. Non so quanto tempo sia passato, ma è passato intensamente. Nikos mi chiede “da che parte torniamo?” Come “torniamo”... tornare a riva è quasi una violenza... Un gelato di latte di bufalo d’acqua si rivela la ciliegina sulla torta!
Il programma prevede un tour del lago in senso orario. Ci fermiamo sulla sponda a nord della garzaia e della colonia di uccelli acquatici che abbiamo avvicinato in barca in mattinata. Anche da qui vediamo bene il gran movimento di uccelli, mentre a riva vediamo una testuggine palustre (Emys orbicularis) in compagnia di una rana dei Balcani (Pelophylax kurtmuelleri) mentre intorno cantano raganelle, cannaiole comuni e cannareccioni.
Passeggiando lungo il lago incontriamo un pendolino che sta rinforzando il nido e sotto di lui canta un CANAPINO PALLIDO ORIENTALE, che aspettiamo a lungo fino a che non si fa anche vedere! I prati sono pieni di fiori (papaveri, fiordalisi, ...) e la temperatura favorisce l’osservazione di farfalle come Melitea trivia. Tra gli alberi si fanno sentire e vedere i rigogoli, vediamo anche un picchio rosso minore e Roberto che deve fare pipi ci fa passare davanti il PICCHIO CENERINO che ha cantato poco prima. In cielo, piuttosto alta, si mostra un’AQUILA ANATRAIA MINORE...
Grazie a un ponte assai stretto attraversiamo il fiume Strimonas e ci fermiamo a pranzare dove il fiume si butta nel Lago Kerkini. Mentre mangiamo uno snack di pura e semplice sussitenza (...) alcuni CANAPINI PALLIDI ORIENTALI cantano vicino a noi. Mentre qualcuno si riposa, sul fiume vediamo anche tarabusino, martin pescatore, gallinelle e un beccaccino, ma è un mammifero che nuota quello che mi fa correre... per niente: non è un lontra, ahimè, ma una nutria (anzi due), e sì che qui in Grecia sono una realtà ancora poco diffusa!
Mentre alcuni si soffermano a guardare uno stormo di gruccioni che sta cacciando su un prato, con il resto del gruppo passeggio lungo la sponda del fiume tra fiori, farfalle (tra queste Gonepteryx cleopatra) e libellule (Libellula fulva); incontriamo averle piccole e pigliamosche. Ci fermiamo a osservare il cielo verso il Monte Kerkini: vediamo un’AQUILA ANATRAIA MINORE, poi lodolaio, nibbio bruno, un paio di bianconi, cicogna bianca e persino un’aquila reale. Il canto del CANAPINO PALLIDO ORIENTALE e i voli dei PELLICANI RICCI e COMUNI ci accompagnano al bus.
Recuperate le valigie in hotel, facciamo un’ultima tappa all’angolo sud-est del lago, alla diga che permette che questo lago esista, e che da quando è stata fatta permette ai pellicani di venire qui a nidificare invece di abbandonare il sito per l’impossibilità di alimentarsi. Un nibbio bruno è in caccia, mentre una grande colonia di balestrucci si è stabilita proprio sulla diga.
Beviamo una birra o un freddo cafè (così si chiama!) confontando la resa dei binocoli. Poi lasciamo il volo delle rondini ripartendo verso est, verso il confine con la Turchia, verso il Delta dell’Evros. Una giornata splendida ma con i ritmi incalzanti, i Km che ci separano dal nostro hotel all’Evros, l’Hotel Isidora, sono circa 300... Per strada anche qualche gabbiano corallino, una ghiandaia marina, ma non ci si ferma: arriviamo dopo le 21: al ristorante ci aspettano con insalata greca, pita e souvlaki, sì!!! Dopo cena alcuni preferiscono fermarsi a ricordare ancora le emozioni della giornata, sorseggiando più di una metaxa...
DAY 4 - 3.05: Delta dell’Evros “Per chi se la sente di svegliarsi presto e andare a cercare qualche uccello qua intorno domattina, appuntamento fuori dell’hotel alle 6.00”. Così ci siamo detti ieri sera. E del gruppo di 17 siamo in 9, più le due guide; gli altri dormono qualche ora in più, è l’unica occasione della settimana... Le passere sarde e quelle europee impazzano lì sugli alberi dell’hotel. Partiamo indossando felpe o giubbotto che abbiamo in abbondanza quando invece le temperature durante il giorno non li rendono necessari. Ci dirigiamo a piedi verso la collina di Loutros, distante qualche Km, dove un ambiente ad alti arbusti dovrebbe ospitare alcune delle specie che abbiamo mancato in Attica. Non uno, ma due cani ci accompagnano: scopriamo presto che allontanarli e impossibile, ma non sarà un problema... Alzo la testa e sopra di noi passano 3 SPARVIERI LEVANTINI!!! Ai primi alberi incontriamo il primo CANAPINO PALLIDO ORIENTALE che in tutta la Tracia si dimostrerà specie assai numerosa. Camminiamo tra molti canti di cappellaccia, strillozzo, usignolo. Ecco un’averla capirossa, poi un picchio che arriva a un nido: è un PICCHIO ROSSO DI SIRIA.
Le osservazioni sono tutte interessanti: upupa, due CASARCHE in volo si posano sulle rocce della collina che abbiamo ormai raggiunto, incredibile, che ci fanno qui. “Nidificano” dice Nikos. E poi AVERLA MASCHERATA, e ancora un’altra... E moltissimi zigoli capineri che si posano sugli arbusti intorno a noi, curiosi, litigando tra loro, cantando... Vedere 6 zigoli capineri sullo stesso arbusto non è cosa da tutti i giorni e vanno immortalati...
Sproniamo i fotografi, sentiamo un canto che avevamo sentito qualche giorno prima: è una BIGIA GROSSA ORIENTALE, che con un po’ di pazienza questa volta si fa anche vedere per bene, finalmente! Cantano altri canapini pallidi orientali, canta l’averla mascherata, ancora molti zigoli capineri, anche un luì grosso e più sommesso un canto “da cannareccione”, è il CANAPINO LEVANTINO... canta sì, si muove tra i cespugli, ma non si fa vedere... Invece da un cespuglio Giacomo e Massimo vedono saltar fuori quello che non può essere che un gatto selvatico!!!
Un guizzo improvviso ci fa voltare: è un vicinissimo e stra-fantastico SPARVIERE LEVANTINO! Mammamia, quanta roba a due passi dalle camere... È tardi, dobbiamo fare colazione; torniamo tra i canti dei canapini pallidi, cani sempre al seguito, soddisfatti nonostante il canapino levantino non si sia fatto vedere (tanto è vicino all’hotel, si fa presto a tornare).
Dopo colazione il gruppo al completo passa il ponte sul fiume che separa l’Hotel Isidora dal centro visite del Parco dell’Evros, dove oltre a comperare gadget vediamo (impagliati) quali sono gli uccelli più caratteristici di questa zona e leggiamo dei progetti LIFE in corso. Certo non possiamo non lasciare il nostro segno anche qui, un bell’adesivo a fianco di tutti gli altri.
Partiamo con un bus nuovo, all’altro si è rotta l’aria condizionata e durante il giorno è quasi obbligatoria, superando spesso i 30° C. Arriviamo in pochi minuti a un posto di blocco: questa è zona militarizzata di confine tra Grecia e Turchia, si entra solo col permesso che le nostre guide di Birding Greece hanno chiesto circa un mese fa. Tutto è a posto, con noi c’è anche una terza guida, del Parco dell’Evros, i soldati ci guardano tutti sorridenti ma col mitra spianato, sembra quasi irreale...
Proseguiamo su una sterrata e ci fermiamo quando iniziamo a vedere diverse lodole, in particolare la calandrella in volo canoro. Vediamo cicogna nera, biancone, falco di palude, tra i cespugli cantano i canapini pallidi orientali, qui sono ovunque... Ecco a terra 2-3-10 pernici di mare, si alzano e girano in tondo prima di posarsi nuovamente. Passa sopra di noi uno splendido maschio di SPARVIERE LEVANTINO e si fa ammirare da tutto il gruppo.
Proseguiamo arrivando all’Evros, il fiume che disegna il confine tra Grecia e Turchia, incontrando pastori al pascolo, molte volpoche, mignattai, aironi rossi, spatole, qualche limicolo come combattente, piovanello pancianera, piro piro boschereccio e pittima reale; in volo mignattini comuni e anche un mignattino alibianche, gabbiani corallini, falchi di palude, rondini e topini, ... Sulla strada si posano diverse cutrettole (feldegg), cappellacce, calandrelle e anche un calandro, ma è dalla parte opposta della strada che si materializza una delle specie target di oggi: la PAVONCELLA ARMATA! E una coppia si presenta subito, in copula!
Dopo aver osservato questo bellissimo animale, proseguiamo lungo l’Evros, verso il mare. Ci fermiamo a vedere alcuni limicoli con ardeidi e mignattai; un cuculo canta a squarciagola non distante da noi. Si avvicina in volo un rapace, anzi due. Ci passano sopra: sono un’AQUILA ANATRAIA MINORE e una poiana. Mentre i falchi di palude sono numerosi, vediamo di sfuggita un’unica albanella minore.
L’area lagunare da visitare è vastissima. Arriviamo in un’ampia zona d’acqua dove d’inverno, Nikos ci dice, svernano a migliaia oche e anatidi. “E come li censite?” mi è venuto da chiedere, immaginando le difficoltà... Oggi qui vediamo una sterna maggiore con gabbiani comuni, volpoche, cigni reali, cavalieri d’Italia e beccacce di mare. Anche qui ci sono diverse PAVONCELLE ARMATE. In volo si avvicina la grande sagoma di un’AQUILA DI MARE adulta che ci pregia di un’osservazione ravvicinata...
Ci spostiamo e ci fermiamo un paio di volte incontrando, a parte gli unici 3-4 birder oltre a noi, alcuni gambecchi comuni, qualche pavoncella (“disarmata”), piro piro piccolo, cormorani, aironi. E finalmente possiamo osservare il secondo dei principali target di oggi: una coppia di CULBIANCHI ISABELLINI che sta nidificando su una piccola radura a bordo della zona lagunare.
Giunge l’ora di mettere qualcosa nello stomaco, ma sempre con l’occhio vigile: ecco prima una, poi altre 4-5 pispole golarossa che si posano su un arbusto non distante dalla torretta di osservazione che abbiamo scelto per il ristoro.
Usciamo dalla zona lagunare del Delta dell’Evros e ci dirigiamo verso ovest, puntando poi verso il mare. Fermiamo improvvisamente il bus perchÊ sta attraversando la strada una tartaruga, una bellissima Testudo graeca.
Arrivati al mare, passeggiamo in una lunga spiaggia sabbiosa tra canti di strillozzo e anche di calandra, ma non troviamo molti limicoli come si sperava: voltapietre, chiurlo piccolo e maggiore, combattente, piovanello comune e pancianera, pivieressa, fratino, poi beccapesci e fraticello. Il mare ci regala anche uno skua, probabilmente uno stercorario mezzano, ma... troppo distante. Proprio dal mare arrivano dei falchi, sono 2-3 falchi cuculi, che giunti sulla terraferma iniziano subito a cacciare insetti.
Lasciata la spiaggia e fatta un’altra sosta poco produttiva per limicoli, torniamo all’hotel. Mentre una parte del gruppo preferisce riposare, alcuni di noi si riportano alla collina visitata in mattinata. Incontriamo ancora canapini pallidi orientali, zigoli capineri, usignoli, averla mascherata, ora anche zigolo nero e ortolano. Passa anche adesso uno sparviere levantino e ascoltiamo nuovamente in canto l’altro levantino... il canapino... ma ancora una volta non si farà vedere...
Saliamo fino alla cima della collina dove in fianco la minuscola chiesa di Agios Kostantinos e sotto la bandiera ellenica godiamo uno splendido panorama verso il Delta dell’Evros e là in fondo si vedono chiaramente le prime luci turche... Le luci, è sera, è ora di cena: il piatto forte fatto di pastina e maiale lesso è una sorpresa, mentre birra, ouzo e metaxa sono scontati controllando le foto e la lista degli uccelli osservati finora.
DAY 5 - 4.05: Foresta di Dadia Siamo in pochi all’alba stamattina. I più tenaci son qua che resistono alla stanchezza e vogliono trovare questo benedetto canapino levantino... Siamo io, Giacomo, Massimo, Arno, Vittorio e le due guide, Nikos e Dimitris. Usciamo dall’albergo e vediamo volar via un picchio nero, mentre su un albero c’è un picchio rosso maggiore in alimentazione. Cento metri più avanti troviamo per terra una piccola vipera infreddolita, una vipera ottomana (Montivipera xanthinaera). I canti sono sempre tanti, i più interessanti sono quelli del CANAPINO PALLIDO ORIENTALE, dello zigolo capinero, della BIGIA GROSSA ORIENTALE... e del CANAPINO LEVANTINO... che anche stavolta si fa sentire ma non vedere, mannaggia... La coppia di PICCHIO ROSSO DI SIRIA fa la spola al suo nido. Che posto!
Dopo colazione si parte in bus per la foresta di Dadia, un parco nazionale a nord del Delta dell’Evros, non distante dal nostro hotel. Arrivati all’ingresso del parco sentiamo qualche specie “nuova” per il tour, come verzellino e pigliamosche, ma ci colpisce un richiamo del tutto nuovo e continuo: è quello del LUÌ BIANCO ORIENTALE! Lontano vediamo la caratteristica sagoma di alcuni GRIFONI. Già, perché questa zona è famosa per il gran numero di specie di rapaci diurni, gli avvoltoi tra questi, e nel parco è in corso un progetto di reintroduzione dell’avvoltoio monaco.
Col minibus del parco arriviamo all’osservatorio sugli avvoltoi: ci sono diversi AVVOLTOI MONACI (alcuni marcati sulle ali) e qualche GRIFONE. Intorno a noi canti di ghiandaia, tordela, rampichino comune e fringuello, che qui emette uno strano “call” che sembra un cigolio. Poi arriva qualche altro rapace come poiana e nibbio bruno, ma soprattutto ecco posarsi un CAPOVACCAIO. Tra loro anche una minuscola upupa, mentre distante vediamo altri avvoltoi e anche un’aquila reale.
Torniamo passeggiando nel bosco verso l’ingresso del parco ascoltando canti di pettirossi, usignoli, sterpazzoline e occhiocotti; ma quello che ci interessa maggiormente è ascoltare il richiamo e il canto del LUĂŒ BIANCO ORIENTALE, che si fa volentieri sentire e anche vedere. Incontriamo anche qualche ramarro, sia il ramarro orientale (Lacerta viridis) che il ramarro gigante (Lacerta trilineata).
Massimo trova una piccola pozza dove oltre a qualche rana (probabilmente Pelophylax ridibundus) c’è anche una testuggine palustre che non abbiamo mai visto, è una testuggine palustre dei Balcani (Mauremys rivulata).
Ci spostiamo col bus restando in zona collinare forestale, fermandoci per un panino e per osservare altri rapaci. Vediamo in effetti altri avvoltoi monaci, nibbi bruni, bianconi, poiane, poi ecco un’AQUILA MINORE. Anche qui sono presenti molti LUÌ BIANCHI ORIENTALI, mentre alcune rondini rossicce raccolgono il fango da una pozza. Nikos ci chiama: sotto un cespuglio, placido e quasi immobile c’è un sauro: è un ofisario europeo (o lucertola di vetro o pseudopo, insomma Pseudopus apodus), meraviglioso.
Facciamo poi una sosta presso una piccola diga dove oltre alla ballerina bianca osserviamo qualche libellula come la Cordulia aenea e la piccola Sympecma fusca.
Si torna verso Loutros, verso l’hotel e la sua collina delle meraviglie. Saliamo insieme a godere nuovamente il panorama da lassÚ. Qualcuno entra a visitare la chiesetta; all’esterno, sul muro, un bruco di Nymphalis polychloros, per terra un gruppo di formiche sta sbranando una scolopendra!
Nikos, Giacomo, Massimo e Vito trovano una incredibile ortottero rosa (in eritrismo, penso), una precoce Argynnis pandora e un paio di colubri azzannatori (o colubri del Caspio, Dolichophis caspius). Io, Roberta e Ugo vediamo distante una volpe attraversare un prato e cacciare qualcosa, forse un uccello. Roberto e altri più in giù incontrano alcune tartarughe di Hermann (Testudo hornemanni boettgeri) e testuggini greche (Testudo graeca), arriviamo anche noi e le vediamo un po’ tutti. Scendendo la collina, ricominciano a sentirsi i canti di questi giorni: ecco l’ortolano, lo zigolo nero, poi lo zigolo capinero, passa uno SPARVIERE LEVANTINO, c’è pieno di usignoli ovunque, canta anche un’AVERLA MASCHERATA, ed eccolo... il canto del CANAPINO LEVANTINO. È l’ultima occasione per cercare di vederlo, aspettiamo, aspettiamo... “eccolo di qua!”, “adesso è uscito di qua!”. Eccolo finalmente, lo vediamo!!!!
Ma sentiamoli questi canti! • • • • •
Il canapino pallido orientale: http://www.xeno-canto.org/369742 Il canapino levantino: http://www.xeno-canto.org/369743 La bigia grossa orientale: http://www.xeno-canto.org/369721 Lo zigolo capinero: http://www.xeno-canto.org/369724 L’averla mascherata: http://www.xeno-canto.org/369723
Lasciamo la coppia di picchi rossi di Siria sempre lì al lavoro genitoriale e torniamo verso l’hotel accompagnati dai canti dei canapini pallidi orientali, mentre storni, cardellini e passere sono in frenetici conciliaboli.
È ora del souvlaki, delle ultime metaxa, quindi rifacciamo le valigie e subito a nanna, domani sarà lunga fino ad Atene... Che posto, la zona dell’Evros...
DAY 6 - 5.05: Ritorno ad Atene Oggi ci attende una lunga giornata di viaggio: senza deviazioni sono oltre 800 Km, cioè circa 10 ore di solo bus... Carichiamo le valigie e partiamo lasciando il Delta dell’Evros dopo aver fatto una veloce pausa caffè ad Alexandroupoli, sopra di noi volano molti rondoni pallidi. Puntiamo verso ovest e ci fermiamo per una prima sosta dopo un centinaio di chilometri, nei pressi di Porto Lagos, nel Parco Limnis Vistronidas.
Dapprima vediamo in laguna fenicotteri, avocette, pettegole e fraticelli, poi ci fermiamo in spiaggia. Anche oggi i limicoli latitano: vediamo solo qualche beccaccia di mare, fratino e poco altro. In compenso, oltre a pendolini e rondini rossicce, anche qui sono numerosi i CANAPINI PALLIDI ORIENTALI!
Riprendiamo il bus, direzione sempre verso ovest, uscendo dalla strada veloce dopo due ore per svoltare verso Sochos. Ci fermiamo nelle colline subito ad est di questa località per cercare divisi in gruppi quella che è l’ultima delle nostre specie target: la balia caucasica. Restiamo in zona per un’oretta e tutto intorno vediamo un sacco di tartarughe di Hermann (Testudo hornemanni boettgeri). Intorno a noi cantano LUÌ BIANCHI ORIENTALI, usignoli, si fan sentire (un po’ meno vedere) il picchio rosso minore e il picchio rosso mezzano, sopra la testa ci passa una formazione a V: sono 10 PELLICANI RICCI! Ma della balia pare non esserci traccia...
In realtà Carla, Vittorio e Massimo, in compagnia di Nikos, potrebbero averla sentita e forse anche intravista, ma il tutto senza dar loro alcuna soddisfazione. Più interessante il loro incontro con una bellissima Zerynthia polyxena! Noi ci siamo accontenati di altre farfalle, tra le più interessanti Lycaena tityrus e Melithaea cinxia. In una pozza 3-4 testuggini palustri (Emys orbicularis) con molte rane dei Balcani (Pelophylax kurtmuelleri). Su un masso troviamo anche l’unica lucertola muraiola del viaggio e assai elusive incontriamo anche alcune lucertole del Tauro (Podarcis tauricus).
Vediamo Giacomo arrivare di corsa gridando “CINGHIALI!” e dietro a lui due famiglie, madri con pargoletti al seguito che per fortuna ci evitano... forse eravamo troppi! Dopo alcuni minuti in silenzio in attesa di un versetto di balia, dobbiamo rinunciare, il tempo stringe. Torniamo al bus per un panino un po’ melanconici. Sì, un po’ per non aver visto la balia, ma soprattutto perché ci rendiamo conto che il nostro viaggio ormai è agli sgoccioli... per il birdwatching! In realtà abbiamo ancora moltissime ore di viaggio prima di arrivare ad Atene, sono oltre 600 Km...
Riprendiamo quindi la strada passando Salonicco, le Termopili, attraversando la Grecia centrale. Qualcuno dorme... Ma abbiamo la check-list da controllare e verificare, qualcuno comincia a mostrare le proprie foto e a ricordare i momenti di questi giorni. Eleggiamo “la più bella specie del viaggio” e molti votano per la pavoncella armata. Mentre il momento di maggior emozione è stato per tutti il giro in barca sul Lago Kerkini.
È anche tempo di ringraziare le guide e l’autista, così Mario prepara per loro tre splendidi disegni. Io prendo parola e ringrazio Nikos e Dimitris e l’autista. Nikos ci tiene a ringraziarci a sua volta perché ci siamo rivelati ai suoi occhi non come gruppo, ma come una famiglia, è commosso! Chiamo uno ad uno i partecipanti al tour e riesco a far parlare quasi tutti: leggo l’emozione nelle loro parole. Siamo riusciti a fare buona parte dei 600 Km in gruppo, anzi “in famiglia” direbbe Nikos. Arriviamo ad Atene a sera inoltrata, allo stesso hotel Golden Age of Athens delle prime due notti di questo viaggio. Così sappiamo subito dove andare per mangiare l’ultima pita e souvlaki, per bere le ultime birre greche!
DAY 7 - 6.05: Atene e ritorno a Verona Ci svegliamo con calma. Colazione con calma. Poi prendiamo direzioni diverse. Io, Giacomo, Roberta e Arno visitiamo la collina Licabetto, vicina all’albergo. Scopriamo che anche qui è pieno di CANAPINI PALLIDI ORIENTALI, ma anche di occhiocotti, oltre che di tartarughe: queste sono tartarughe marginate (Testudo marginata). Troviamo anche una famiglia di codibugnoli, che qui sono della ssp. macedonicus, e alcune farfalle, tra le quali Hipparchia senthes.
Buona parte del gruppo torna al quartiere storico di Atene, la Plaka, per gli acquisti di rito e per osservare il cambio della guardia davanti al Parlamento greco. Incontrano anche alcuni parrocchetti monaci, che si aggiungono ai parrocchetti dal collare che abbiamo visto davanti all’ingresso dell’hotel Golden Age of Athens.
All’areoporto di Atene dove salutiamo le guide, Nikos è decisamente commosso, noi invece lo salutiamo festosi e col sorriso, contenti di questo viaggio ben riuscito, nonostante i lunghi trasferimenti. Partiamo in orario e torniamo da Bergamo a Verona col bus noleggiato. Piove e fa decisamente più freddo, motivi per salutarci più velocemente ed evitare la nostalgia.
CHECK-LIST Uccelli Oca selvatica Cigno reale Volpoca Casarca Fischione Germano reale Mestolone Marzaiola Moriglione Moretta tabaccata Coturnice orientale Fagiano comune Tuffetto Svasso maggiore Fenicottero Cicogna nera Cicogna bianca Mignattaio Spatola Tarabusino Nitticora Sgarza ciuffetto Airone guardabuoi Airone cenerino Airone rosso Airone bianco maggiore Garzetta Pellicano comune Pellicano riccio Marangone minore Cormorano Capovaccaio Falco pecchiaiolo Grifone Avvoltoio monaco Biancone Aquila anatraia minore Aquila minore Aquila reale Sparviere levantino Falco di palude Albanella minore Nibbio bruno Aquila di mare Poiana codabianca Poiana Gallinella d’acqua Folaga Beccaccia di mare Cavaliere d’Italia Avocetta Pavoncella Pavoncella armata Pivieressa Corriere piccolo Fratino Beccaccino Pittima reale Chiurlo piccolo
Anser anser Cygnus olor Tadorna tadorna Tadorna ferruginea Anas penelope Anas platyrhynchos Anas clypeata Anas querquedula Aythya ferina Aythya nyroca Alectoris chukar Phasianus colchicus Tachbaptus ruficollis Podiceps cristatus Phoenicopterus roseus Ciconia nigra Ciconia ciconia Plegadis falcinellus Platalea leucorodia Ixobrychus minutus Nycticorax nycticorax Ardeola ralloides Bubulcus ibis Ardea cinerea Ardea purpurea Ardea alba Egretta garzetta Pelecanus onocrotalus Pelecanus crispus Microcarbo pygmeus Phalacrocorax carbo Neophron percnopterus Pernis apivorus Gyps fulvus Aegypius monachus Circaetus gallicus Clanga pomarina Hieraaetus pennatus Aquila chrysaetos Accipiter brevipes Circus aeroginosus Circus pygargus Milvus migrans Haliaeetus albicilla Buteo rufinus Buteo buteo Gallinula chloropus Fulica atra Haematopus ostralegus Himantopus himantopus Recurvirostra avosetta Vanellus vanellus Vanellus spinosus Pluvialis squatarola Charadrius dubius Charadrius alexandrinus Gallinago gallinago Limosa limosa Numenius paheopus
Chiurlo maggiore Totano moro Pettegola Albastrello Pantana Piro piro culbianco Piro piro boschereccio Piro piro piccolo Voltapietre Combattente Piovanello comune Gambecchio nano Piovanello pancianera Gambecchio comune Pernice di mare Gabbiano comune Gabbiano corallino Gabbiano reale Sterna zampenere Sterna maggiore Beccapesci Fraticello Sterna comune Mignattino piombato Mignattino alibianche Mignattino comune Piccione Tortora selvatica Tortora dal collare Cuculo Assiolo Civetta Succiacapre Rondone maggiore Rondone comune Rondone pallido Ghiandaia marina Martin pescatore Gruccione Upupa Picchio rosso mezzano Picchio rosso minore Picchio rosso di Siria Picchio rosso maggiore Picchio nero Picchio verde Picchio cenerino Grillaio Gheppio Falco cuculo Lodolaio Parrocchetto monaco Parrocchetto dal collare Averla piccola Averla capirossa Averla mascherata Rigogolo Ghiandaia Gazza Taccola Corvo comune Cornacchia grigia Corvo imperiale Cincia dalmatina
Numenius arquata Tringa erythropus Tringa totanus Tringa stagnatilis Tringa nebularia Tringa ochropus Tringa glareola Actitis hypoleucos Arenaria interpres Calidrix pugnax Calidris ferruginea Calidris temminckii Calidris alpina Calidris minuta Glareola pratincola Chroicocephalus ridibundus Ichthyaetus melanocephalus Larus michahellis Gelochelidon nilotica Hydroprogne caspia Thalasseus sandvicensis Sternula albifrons Sterna hirundo Chlidonias hybrida Chlidonias leucopterus Chlidonias niger Columba livia Streptopelia turtur Streptopelia deacocto Cuculus canorus Otus scops Athene noctua Caprimulgus europeaus Tachymarptis melba Apus apus Apus pallidus Coracias garrulus Alcedo atthis Merops apiaster Upupa epops Dendrocoptes medius Dryobates minor Dendrocopos syriacus Dendrocopos major Dryocopus martius Picus viridis Picus canus Falco naumanni Falco tinnunculus Falco vespertinus Falco subbuteo Myiopsitta monachus Psittacula krameri Lanius collurio Lanius senator Lanius nubius Oriolus oriolus Garrulus glandarius Pica pica Coleus monedula Corvus frugilegus Corvus cornix Corvus corax Poecile lugubris
Cinciarella Cinciallegra Pendolino Allodola Cappellaccia Calandrella Calandra Topino Rondine Balestruccio Rondine rossiccia Usignolo di fiume Codibugnolo Luì grosso Luì piccolo Luì bianco orientale Luì verde Cannareccione Forapaglie comune Cannaiola Canapino pallido orientale Canapino levantino Beccamoschino Capinera Bigia grossa orientale Sterpazzola Sterpazzolina Occhiocotto Bigia di Rüppel Picchio muratore Picchio muratore di roccia Rampichino comune Storno Merlo Tordo bottaccio Tordela Pigliamosche Pettirosso Usignolo maggiore Usignolo Balia nera Passero solitario Stiaccino Saltimpalo Culbianco isabellino Monachella Passera europea Passera sarda Passera mattugia Cutrettola Ballerina bianca Calandro Prispolone Pispola golarossa Fringuello Verdone Fanello Cardellino Verzellino Strillozzo Ortolano Ortolano grigio Zigolo nero Zigolo capinero
Cyanistes caeruleus Parus major Remiz pendulinus Alauda arvensis Galerida cristata Calandrella brachydactyla Melanocorypha calandra Riparia riparia Hirundo rustica Delichon urbicum Cecropis daurica Cettia cetti Aegithalos caudatus Phylloscopus trochilus Phylloscopus collybita Phylloscopus orientalis Phylloscopus sibillatrix Acrocephalus arundinaceus Acrocephalus schoenobaenus Acrocephalus scirpaceus Iduna pallida Hippolais olivetorum Cisticola juncidis Sylvia atricapilla Sylvia crassirostris Sylvia communis Sylvia cantillans Sylvia melanocephala Sylvia rueppelli Sitta europaea Sitta neumayer Certhia brachydactyla Sturnus vulgaris Turdus merula Turdus philomelos Turdus viscivorus Muscicapa striata Erithacus rubecula Luscinia luscinia Luscinia megarhynchos Ficedula hypoleuca Monticola solitarius Saxicola rubetra Saxicola rubicola Oenanthe isabellina Oeananthe hispanica Passer domesticus Passer hispaniolensis Passer montanus Motacilla flava Motacilla alba Anthus campestris Anthus trivialis Anthus cervinus Fringilla coelebs Chloris chloris Linaria cannabina Carduelis carduelis Serinus serinus Emberiza calandra Emberiza hortulana Emberiza caesia Emberiza cirlus Emberiza melanocephala
Mammiferi Nutria Cinghiale Bufalo d’acqua Gatto selvatico Volpe rossa Faina Pipistrello sp.
Myocastor coypus Sus scrofa Bubalis bubalis Felis silvestris Vulpes vulpes Martes foina Pipistrellus sp.
Rettili Testuggine pal. europea Testuggine pal. dei Balcani Tartaruga di Hermann Testuggine greca Testuggine marginata Colubro del Caspio Ofisario orientale Ramarro gigante Ramarro orientale Lucertola muraiola Lucertola del Tauro Vipera ottomana Natrice sp.
Emys orbicularis Mauremys rivulata Testudo hermanni Testudo graeca Testudo marginata Dolichophis caspius Pseudopus apodus Lacerta trilineata Lacerta viridis Podarcis muralis Podarcis tauricus Montivipera xanthinaera Natrix sp.
Anfibi Raganella comune Rana dei Balcani Rana verde maggiore
Hyla arborea Pelophylax kurtmuelleri Pelophylax kl. ridibundus
Falene
Farfalle
Eriogaster rimicola Camptogramma bilineata Ematurga atomaria Arctia villica Acontia lucida Synaphe moldavica
Pyrgus serratulae Iphiclides podalirius Papilio machaon Zerynthia polyxena Anthocaris cardamines Pieris rapae Pontia edusa Colias crocea Gonepteryx cleopatra Euchloe ausonia Lycaena tityrus Callophrys rubi Plebejus argus(?) Polyommatus icarus Argynnis pandora Issoria lathonia Melitaea cinxia Melitaea trivia Vanessa atalanta Vanessa cardui Nymphalis polychloros Coenonympha pamphilus Hipparchia senthes
Libellule Sympecma fusca Ischnura elegans Cordulia aenea Libellula fulva Orthetrum brunneum Orthetrum cancellatum