rassegna stampa GFTUJWBM vicino/lontano 11a edizione udine 7 10 maggio 2015
dialoghi sul mondo che cambia
confronti incontri storie spettacoli
RAI: Rai FVG: 26 aprile - servizio con intervista ad Alessandro Verona per il TGR 7 maggio - Alessandro Verona e Paola Colombo ospiti di Buongiorno Regione 10 maggio - servizi al TGR con interventi di Massimo Recalcati, Angela Terzani e David Van Reybrouck 11 maggio - servizio sul bilancio della manifestazione al TGR
TG2: 11 maggio - servizio di Marinella Chirico
Rai News 24: 11 maggio (con repliche) - servizio di Marinella Chirico
Telecapodistria: 24 aprile - servizio con intervista a Franca Rigoni
Udinese Channel: 31 marzo - Paolo Ermano ospite dell’approfondimento del martedì 10 aprile - servizio al TG sulla riapertura dell’Odeon 20 aprile - servizio al TG sulla conferenza stampa 30 aprile - Franca Rigoni ospite di Friuli Week End
Telepordenone: 10 aprile - servizio al TG sulla riapertura dell’Odeon 20 aprile - servizio al TG sulla conferenza stampa
Telefriuli: 10 aprile - servizio al TG sulla riapertura dell’Odeon 20 aprile - servizio TG sulla conferenza stampa
Web tv Messaggero Veneto: 6 maggio - intervista a Paola Colombo
Radio RAI: Radio Rai 3 Fvg: 27 aprile - Paola Colombo ospite a Sconfinamenti con Elio Velan 6 maggio - puntata di Radio a occhi aperti dedicata al festival. Ospiti Paola Colombo, Alessandro Verona, Gianni Cianchi, Angela Terzani, Fabio Chiusi, Riccardo Iacona e Franca Rigoni
Radio Rai 2: 10 maggio - servizio GR2 a cura di Anna Longo
Radio Capodistria: 16 aprile - intervista a Paola Colombo di Miro Dellore 22 aprile - intervista a Franca Rigoni, Fabio Chiusi, Giuliana Musso e Nicola Gasbarro
Radio Spazio: 17 aprile - intervista a Michele Biasutto sulla riapertura dell’Odeon 20 aprile - intervista a Franca Rigoni
Radio Onde Furlane: 21 aprile - intervista a Paola Colombo 7, 8 e 9 maggio - speciali sul Festival con vari ospiti
Radio Punto Zero: 7, 8 e 9 maggio - servizi e interviste dedicati al Festival
Trs Radio: 9 maggio - trasmissione Il Posto delle Parole dedicata al festival, con interviste a Paola Colombo, Pino Roveredo, Angela Terzani e Massimo Recalcati
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Sabato sera
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fascicolo nazionale
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Giovedì 7 maggio 2015
UDINE
Vicino/Lontano: sesso, cibo e terrorismo UDINE - Si apre oggi alle 19 nella chiesa di San Francesco a Udine l’11ma edizione del festival Vicino/Lontano 2015, in cartellone fino a domenica 10 maggio sul tema Totem e Tabù: 100 incontri nuotando controcorrente nel mare del conformismo, attraverso parole chiave come sesso, cibo, terrorismo, guerra, democrazia, immigrazione, povertà, America, Europa. Sabato al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, la consegna del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani: il vincitore David van Reybrouck dialogherà con Loredana Lipperini.
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Cultura & Spettacoli
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Cultura Uomini e viaggi
Festival vicino/lontano
Il premio Terzani domani a Udine
Il viaggio porta a Udine. La città friulana è da ieri, per l’undicesima volta, teatro del festival «vicino/lontano», nell’ambito del quale verrà consegnato domani sera il premio Terzani. Il vincitore è il belga David van Raybrouck, autore di Congo (Feltrinelli) che riceverà il riconoscimento da Angela Terzani, vedova del grande giornalista, e dal sindaco Furio Honsell prima di dialogare con Domenico Quirico.
Tiziano Terzani (1938-2004)
Venerdì 8 Maggio 2015 Corriere della Sera
Il cartellone si prolunga fino a domenica 10 e prevede anche la consegna del premio Terzani riservato alle scuole (domani mattina, con Folco Terzani). Tra gli altri appuntamenti: Alen Loreti (sulla figura di Terzani, domani, Casa Cavazzini, 11.30), il critico Daniele Giglioli (domenica, Oratorio del Cristo, 10.30), Stefano Righi (su La città illuminata, domenica, Casa Cavazzini, ore 18).
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fascicolo nazionale Sabato 9 maggio 2015
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VICINO/LONTANO
Oggi la consegna del premio Terzani a Van Reybrouck
UDINE – A Vicino/Lontano 2015 la giornata di oggi è dedicata all’XI edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani. "Congo", l’emozionante reportage del giornalista belga David Van Reybrouck, edito in Italia da Feltrinelli, ha vinto l’edizione 2015 perché «rappresentazione "decisiva" ed esemplare di quel grande Paese e dell’intero continente africano». L’autore sarà premiato oggi.
Ma ci saranno anche grandi momenti di spettacolo, perché si può raccontare l’integrazione anche attraverso le coreografie di una crew multirazziale composta da dieci ballerini. Hip hop contro il razzismo, come dimostrerà a Vicino/Lontano il progetto Mnai’s danzando sui passi di "Africa", uno dei quadri tematici dello spettacolo "Around", che coinvolge danzatori di altissimo livello in ambito internazionale.
LA COPERTINA Il libro di Van Reybrouck
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fascicolo nazionale Domenica 10 maggio 2015
CULTURA & SPETTACOLI
UDINE - «Il problema dei migranti attraverso il Mediterraneo è una delle più grosse criticità del nostro tempo e mi spiace vedere che viene assunto dal mondo politico e dalla stampa come un mero problema gestionale e pratico, mentre serve un'azione dell'Europa coordinata e decisa». Lo ha dichiarato a Udine David Van Reybrouck, premio letterario internazionale Tiziano Terzani 2015 con il volume 'Congo'.
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VICINO/LONTANO. PREMIO TERZANI
Van Reybrouck: Italia sola con gli immigrati «Dietro questo problema - ha proseguito l'autore del reportage - c'è una questione morale e di giustizia. Se gli africani non riescono a esportare i loro prodotti in Europa perché ci sono troppe barriere, allora esportano se stessi per cercare una vita migliore e noi non possiamo certo dar loro torto».
Pensando a una possibile soluzione, Van Reybrouck ha affermato che «l'Italia ovviamente fa molta fatica a gestire questo problema da sola: serve un'azione europea coordinata e congiunta. Ma non tutti gli europei sono disposti ad accettare un ruolo forte dell'Europa».
PREMIATO David Van Reybrouck
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“L’Europa più avanza più inquieta” 09/05/2015
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Bruno Giurato
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Auguri Europa, finora ne hai azzeccate poche, pochissime, quasi nessuna. Il nove maggio è il Giorno europeo, ma gli animi sono come minimo freddi. L’Europa è magari un auspicio, una tendenza, forse (un male?) inevitabile. Ma sul fatto che sia una realizzazione politica piena, ad essere magnanimi, è dubbio. A cominciare dall’Euro e dalla situazione della Il sociologo francese Marc Abélès Grecia, continuando con il guazzabuglio sulle politiche per gli immigrati (ognuno per sé, l’Italia cerca i morti e si accolla i vivi per tutti) gli esteri e le politiche energetiche (la Russia è un amico o un nemico?), le strategie militari (che si fa con la minaccia Isis? E con l’Afghanistan?), le prospettive di allargamento (che si fa con la Turchia?). “L’Europa più avanza più inquieta” spiega al Giornaleoff.it il sociologo francese Marc Abélès, che domani, al festival Vicino Lontano di Udine, terrà una lezione dal titolo: “Costruzione europea, democrazia e storicità”. La tesi di Abélès, che insegna a Parigi e a Buenos Aires ed è stato allievo di Claude Lévi-Strauss, è che l’Europa è una sorta di cambialona in bianco. Siamo costretti ad avallarla fidando nel fatto che, un dì, si realizzerà. E’ un dovere imposto. Non una realtà. Dipenderà dal fatto che è nata come unione solo economica? In fin dei conti la cosiddetta festa dell’Europa cade il nove maggio perché proprio quel giorno nel 1950 vi fu la dichiarazione Schumann, primo embrione di accordo economico europeo. “L’Europa è stata concepita per stabilire relazioni tra i popoli che avevano combattuto duramente tra di loro, e costruire un grande mercato eliminando le barriere doganali. Ma fin dall’inizio la maggior parte dei governi non ha voluto l’integrazione politica” spiega. “Non c’è una rappresentazione comune dell’identità europea, che del resto non sarebbe stata in contrasto con la reale diversità delle culture e delle identità nazionali e regionali”. Ha scritto che con l’Ue: “L’urgenza viene eretta a principio”… Il funzionamento dell’Unione ha sempre privilegiato il breve termine: è più facile ottenere tutti a concordare su un obiettivo limitato e vicino nel tempo, che lavorare in una prospettiva più ambiziosa ma che avrebbe comportato un vero dibattito politico. L’Unione sembra allergica alla Storia. Da qui la sensazione tra i cittadini di essere spogliati dei loro averi e gettati in un sistema a loro estraneo. La de-territorializzazione della politica sta portando alla nascita di vari
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11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 09/05/2015 pagina: 2/2 localismi, a destra (in Italia abbiamo, abbiamo il fenomeno Lega) e sinistra. Come li giudica? Come fenomeno mi sembra abbastanza positivo, a condizione che non si trasformi in una riproduzione dei vecchi nazionalismi. Abbiamo bisogno di spazi di cittadinanza e di iniziativa su altri livelli rispetto al nazionale e sovranazionale. Su internet c’è la sensazione che tutti possono partecipare al processo deliberativo. Quella di Matteo Renzi è stata definita la politica dei tweet… Non credo che internet sia necessariamente un vettore democratico. E’ un mezzo. Dipende da come si usa… Le varie radici culturali, per esempio quella ”latina” e quella tedesca fino a che punto sono compatibili? Ciò che colpisce oggi è che queste divisioni riemergono. Si può pensare che il problema non è di queste differenze, ma proprio la difficoltà di costruire insieme una cultura politica comune. La diversità deve essere un arricchimento, non un handicap. Potrebbe essere che l’Europa sia troppo sbilanciata a favore dei paesi del Nord, e dimenticare le esigenze dei paesi mediterranei? Il caso della Grecia, e la solitudine che è stata lasciata l’Italia sulla questione dei migranti fa sospettare… La tragedia dei migranti illustra l’incapacità dell’Europa di diventare un player internazionale. A proposito di Grecia: è preoccupante che l’Europa segua, senza alcuna discussione, la linea del Fmi e della Banca Mondiale. Allo stesso tempo, che un paese si erga contro il mainstream economico è forse la prima indicazione di declino del dogmatismo di bilancio europeo. Che cosa significa: “Pensare al di là dello stato” (titolo del suo ultimo libro)? E ‘il momento di liberarsi di un modo di pensare prigioniero di paradigma dello stato. L’antropologia politica ci ha dimostrato la straordinaria creatività degli esseri umani in termini di istituzioni e poteri. E’ ora di prendere in considerazione tutte le potenzialità aperte dai cambiamenti della realtà. Come antropologo delle istituzioni, misuro quanto abbiamo sottovalutato la dimensione della politica globale. Mentre è chiaro che problemi come l’economia, la sicurezza, il clima, non possono essere trattati a livello nazionale. Lei dice di essere contro l’ottimismo. Perché? Si dovrebbe diffidare del proprio entusiasmo: molti intellettuali sono rimasti intrappolati dalla prospettiva del “domani”. Claude Lévi-Strauss mi ha insegnato che il pessimismo, lungi dall’essere negativo, permette di sviluppare un approccio critico essenziale per capire meglio il mondo, e partecipare alla sua trasformazione. � festa dell'europa marc abeles vicino lontano 2015
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Congo by Belgian journalist David Van Reybrouck wins international literature prize
The 2015 Tiziano Terzani international literature prize held in Udine, Italy, has been awarded to Congo by Belgian journalist David Van Reybrouck. Described as “the greatest African reportage from the times of Ryszard Kapuściński” – the renowned Polish journalist and writer deceased in January 2007, and one of the founders of Terzani's Prize board – Congo is a voluminous work: 700 pages that come to life by the river Congo, point of access to the continent for colonists, missionaries and marauders of every kind for centuries. By Oscar Schneider (Source: Belga)
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L’undicesimo festival fa luce sulle troppe contraddizioni di oggi Verona e Colombo: voce al pensiero critico per non omologarsi di MATTIA PERTOLDI
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innovarsi, pur restando sempre fedeli al “concept” originale che ha rappresentato, sin dall’anno zero, il volano attraverso il quale sviluppare il proprio successo non è mai un’operazione né semplice né sicura di poter cogliere il risultato sperato. Specialmente se, rispetto al 2004, sembra essere passata un’era geologica dal momento in cui il denaro scorreva a fiumi nelle casse delle istituzioni pubbliche e i contributi per la cultura potevano essere molto piú consistenti di quelli attuali. Lo sa bene anche Alessandro Verona, presidente dell’associazione Vicino/lontano, che inevitabilmente deve trovare la quadratura del cerchio tra le necessità di mantenere un target di riferimento alto per la manifestazione udinese e la contingenza di un budget – o meglio un bilancio come preferisce chiamarlo lui – che non è certo quello dei tempi in cui in Friuli sbarcava, a esempio, l’ex presidente iraniano Muhammad Khatami. Ma Verona non demorde, anzi guarda avanti e affronta la sfida con l’animo di chi si rimbocca le maniche per creare – sotto la regia di Paola Colombo e Franca Rigoni – un prodotto finale che colga l’essenza di quello che è sempre stato Vicino/lontano: un prodotto culturale di primo livello. «Quello su cui puntiamo – ha spiegato – è l’approfondimento di personalità di indiscussa competenza, ma che, magari, rispetto ad altre perso-
oggi alle 19
L’inaugurazione e poi Sexmachine Oggi, alle 19, nel largo Ospedale vecchio, si terrà l’inaugurazione dell’undicesimo festival Vicino/lontano quest’anno dedicato al tema dei “Totem e Tabú” che affliggono la società contemporanea. Alle 19.45 nella chiesa di San Francesco si aprirà ufficialmente la manifestazione con lo spettacolo “Sexmachine”di e con Giuliana Musso e con Gianluigi Meggiorin, regia di Massimo Somaglino. Da oggi pomeriggio sarà attivo l’infopoint di Largo Ospedale Vecchio, di fronte alla chiesa di San Francesco. Info: www.vicinolontano.it
ne stanno meno sotto le luci della ribalta e quindi ci permettono di contenere i costi. La nostra, però, è una riflessione continua che ci porta a ridefinire i concetti del festival secondo quel connubio di stili che ha come obiettivo primario creare nuove modalità di interazione con l’esterno». Quella dimensione liquida dell’associazione, in altre parole, che guarda con orgoglio al suo passato, senza tuttavia sottovalutare le insidie del futuro. «Oggi qualsiasi festival – ha detto Verona – ha di fronte a sé il tema di come far evolvere, continuamente, i propri progetti iniziali e nemmeno noi ci sottraiamo da questo compi-
to. Tanto è vero che Vicino/ lontano è sí nato da un’iniziativa privata di cittadini con un alto senso di inclusione sociale, ma negli anni si è sempre declinato aprendo una profonda riflessione assieme agli operatori del territorio». E in un’edizione che organizza e costruisce i percorsi del suo undicesimo anno di vita a partire dal binomio “Totem e tabú” – come sempre per porsi una serie di domande di cui non si conosce l’esito e non per dare risposte, sottolineano gli organizzatori – all’interno di una realtà vicina globalizzata e lontana fortemente parcellizzata e sfaccettata, il “core business” della
manifestazione è quello di guardare oltre al conformismo. Superare gli steccati canonici e classici che si respirano nella società contemporanea per regalare al pubblico friulano un punto di vista diverso da quelli che lo inebria quotidianamente. «Lo spirito è immutato nel tempo – ha spiegato Paola Colombo – e punta decisamente alla volontà di dare spazio al pensiero critico, all’abbattere i pregiudizi che permeano il nostro mondo». Uno spazio di riflessione e di discussione «per riflettere oltre l’omologazione mediatica imperante» perché «abbiamo bisogno di discutere assieme, coinvolgendo il
maggior numero possibile di persone per non avere paura di nuotare controcorrente». Colombo, in altre parole, vuole «trovare sintesi e definizioni diverse dai teoremi tradizionali che ci vengono proposti» lasciando «al pubblico il giudizio e la sintesi finale». E farlo, anzi continuare a farlo, a Udine, non in una grande metropoli, si traduce nel classico carico da undici che va “smazzato” prontamente, magari anche ampliando il proprio raggio d’azione. «È chiaro che in tutti questi anni – ha continuato Colombo – ci siamo chiesti come poter garantire una ricaduta effettiva, ed economica, al territorio,
ma dobbiamo sempre tenere in considerazione il fatto che Udine soffre di una sua marginalità geografica. Siamo una Regione di grandi eccellenze, ma di piccole dimensioni, con pochi abitanti, soprattutto se paragonati ad altre realtà e, onestamente, mal collegata con il resto di Italia». L’idea, quindi, è quella di guardare a Nord e a Est approfittando in primo luogo della vicinanza «di Austria e Slovenia», ma anche «degli altri Paesi» per garantire al festival «un taglio e un sapore sempre piú internazionali». Come di sapore prettamente estero, e profondamente anglosassone, è la sezione – inaugurata lo scorso anno – “Digital”. «Un concetto che rientra perfettamente – ha concluso Colombo – nel quadro di quell’assestamento del festival che continuiamo a portare avanti edizione dopo edizione. Al giorno d’oggi non si può non parlare di rete, di internet e di sistemi di controllo online. L’opinione pubblica deve prendere consapevolezza di come le rivelazioni di Snowden siano una battaglia di libertà. Nessuno, o quantomeno in pochi, hanno recepito i rischi, in termini di sorveglianza, a cui stiamo andando incontro anche qui, in Occidente, in nome della lotta la terrorismo. A Udine parleremo dell’essenza stessa della democrazia moderna. Tornando sulla materia piú e piú volte perché alcuni argomenti sono talmente complessi e profondi che non possono essere esauriti in una manciata di giorni». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Speciale vicino/lontano
MESSAGGERO VENETO GIOVEDÌ 7 MAGGIO 2015
V/L DIGITAL
Workshop e dibattiti sulla cybersicurezza
Il direttore di Agl, Andrea Iannuzzi tra i protagonisti a v/l digital
Sicurezza, rete, mondo digitale. Mettiamoci l’anima in pace, non possiamo piú ignorare la commistione tra queste parole. È per questo che Vicino/lontano, per il secondo anno consecutivo, offre al pubblico una serie di workshop per imparare a gestire al meglio l’uso della rete. Sotto la sapiente cura di Fabio Chiusi, già alla guida del progetto nell'edizione 2014, al Friuli Future Forum saranno proposti, dall'8 al 10 maggio ogni giorno dalle 10 alle 13, i momenti
"operativi" di V/L Digital, che si ripresenta al pubblico forte dell'urgenza di un dibattito approfondito intorno ad un tema di grande attualità, quello della rete appunto. La partecipazione ai workshop è gratuita, fino a esaurimento dei 12 posti disponibili. Per l'iscrizione basta inviare una email a info@vicinolontano.it, ricordando che è necessario utilizzare il proprio computer/tablet/smatphone.Tra
gli appuntamenti da non perdere spicca quello di sabato 9 maggio, alle 17, nella Chiesa di San Francesco intorno a "Terrorismo e propaganda in rete. Sopra o sotto il tappeto?" durante il quale si confronteranno l'esperta di cyber sicurezza Francesca Bosco e il direttore di Agl Andrea Iannuzzi, che guida una redazione che fornisce servizi nazionali ai 18 quotidiani del gruppo editoriale Espresso, integrando il lavoro per le edizioni cartacee e digitali. Domenica 10 maggio, alle 15, nella Chiesa di San Francesco sarà invece l'autorevole voce di Arianna
Ciccone, fondatrice del Festival del giornalismo di Perugia, a proporre un punto di vista intorno alla "battaglia per essere liberi". La conclusione di Vicino/lontano Digital spetterà di diritto a Fabio Chiusi, domenica 10 maggio, quando alle 17 nell'Oratorio del Cristo parlerà di "Sorveglianza di massa. Una risposta al terrore?", un intervento che metterà a fuoco i rischi di un regime di sorveglianza indiscriminata di massa, inefficace nella lotta al terrorismo ma efficacissimo nel violare la privacy di miliardi di cittadini innocui in tutto il globo. (Anna Dazzan)
Tra i mali della modernità Caracciolo, Recalcati e altri intellettuali interpretano i totem e i tabú del terzo millennio di Giulia Zanello Sesso come merce di scambio, cibo come spia delle disuguaglianze tra popolazioni povere e ricche, terrorismo come minaccia contro la libertà d'espressione. Ma anche globalizzazione tra Europa e America, così lontane e così vicine in uno scenario internazionale in cui vanno redistribuiti e rinegoziati ruoli e pesi, senza scordare, infine, i grandi “crucci” della nostra modernità tra immigrazione, povertà, democrazia e capitalismo. Udine apre le porte all’edizione 2015 di Vicino/lontano. Lo fa, ancora una volta, nuotando controcorrente, esplorando l’alfabeto dei totem e dei tabù del nostro tempo, attraverso eventi che da giovedì a domenica suggeriranno nuovi spunti di riflessione. L'alfabeto inizia con la lettera S come sesso, e sarà proprio un focus sul tema a inaugurare 19.45, chiesa di San Francesco – quest’edizione. Protagonisti di “Sesso potere sentimenti. Cosí amiamo noi”, che esplora il microcosmo delle identità sessuali degli italiani, saranno il giornalista Riccardo Icona e il sociologo Marzio Barbagli. Il confronto sarà introdotto dallo spettacolo “Sexmachine. Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri” di e con Giuliana Musso e con “Igi” Meggiorin, per la regia di Massimo Somaglino, sul fenomeno dei rapporti sessuali a pagamento che in Italia sono piú di 25 mila al giorno. A pochi giorni di distanza dall’avvio dell’Expo, l’edizione 2015 a cura di Paola Colombo, Franca Rigoni e, per la se-
zione V/l Digital di Fabio Chiusi, affronterà poi il tema del cibo. Venerdí (8.15, San Francesco) saranno illustrati i risultati del progetto scolastico “Il piacere della legalità? Mondi a confronto”, centrato sul tema “Cibo e solidarietà”, al quale interverranno Salvatore Inguí, Pierluigi Di Piazza, Simmaco Perillo e l’agroeconomista Andrea Segré, che alle 21 sarà protagonista del confronto “Sprecare conviene?” con il sociologo Vittorio Capecchi e l’economista Antonio Massarutto, coordinati dal conduttore di Caterpillar, Massimo Cirri e il focus si completa con l‘incontro “Nutrire il pianeta o nutrire i ricchi?”, in programma domenica alle 16.30 (chiesa San Francesco). Non mancheranno le “lezioni” nella chiesa di San Francesco. Appuntamento venerdí alle 19 con il direttore di Limes, Lucio Caracciolo, che interverrà su “U.S. Confidential. Cosí funziona l’America”, mentre sarà dedicata a “L’Europa, la globalizzazione e la politica della sopravvivenza” la lezione dell’antropologo Marc Abélès, introdotto da Nicola Gasbarro (domenica, alle 18). Da anni la kermesse si contraddistingue come momento di riflessione sui “mali” con cui la modernità è costretta a confrontarsi, primo fra tutti il terrorismo. Saranno i giornalisti Valerio Pelizzari e Riccardo Cristiano a dialogare de “Il grande Califfato”, domenica alle 10, mentre “Terrorismo e propaganda in Rete. Sopra o sotto il tappeto?” è il tema del confronto (sabato, ore 17) tra l’esperta di cybercrime France-
sca Bosco, il direttore di Agl Andrea Iannuzzi e il giornalista Fabio Chiusi. “Giornalismo. La battaglia per essere liberi” è invece il titolo dell’intervista che Vicino/lontano proporrà domenica con Arianna Ciccone, a cura di Chiusi (ore 15, San Fran-
cesco). E ancora, di “Democrazie in guerra” converseranno (sabato, 11.30) Vincenzo Camporini, dell’Istituto Affari Internazionali, e il filosofo Carlo Galli, mentre "Mercato politica società: un equilibro (im)possibile" sarà al centro
della lezione - sabato alle 15.30 - del politologo Colin Crouch, docente all’Università di Warwick, introdotto dalla giornalista Roberta Carlini. E se il totem infrangibile per l’uomo d’ogni tempo sono le madri, protagoniste della lectio magi-
stralis a cura dello psicoanalista Massimo Recalcati (sabato, 18.30), tabú incurabile della società umana è la povertà, spettro che oggi allunga la sua ombra su porzioni sempre piú ampie della popolazione (sabato, alle 10). Infine, di emergenza
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Speciale vicino/lontano
GIOVEDÌ 7 MAGGIO 2015 MESSAGGERO VENETO
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SEXMACHINE
Musso e il Nord-Est del sesso a pagamento
Giuliana Musso protagonista stasera a Vicino/lontano con “Sexmachine”
Vicino/lontano chiama una delle attrici italiane di maggiore talento e spessore e regala al suo pubblico lo spettacolo che dopo 200 repliche ha girato nei maggiori teatri italiani. “Sex machine” di e con Giuliana Musso e con “Igi” Gianluigi Meggiorin, regia Massimo Somaglino, collaborazione al soggetto Carla Corso, suono e luci di Claudio Poldo Parrino, in una produzione “La Corte Ospitale”, sarà in scena nella ex chiesa di San Francesco, oggi, giovedí, alle 19.45,
in sintonia con i temi dell’undicesima del festival che riflette su “Totem e Tabú” del nostro tempo. Una vera forza del palcoscenico, Giuliana Musso, amatissima dal pubblico regionale, capace di calarsi in profondità nelle zone oscure del quotidiano vivere sociale, esplorandone zone d’ombra e contraddizioni. In “Sexmachine”, l'attrice e il musicista danno voce e anima a sei personaggi che, visti in sequenza, formano un quadro di contemporanea umanità,
complessa, multiforme, ridicola, sincera. Dino, pensionato, nostalgico delle case chiuse. Vittorio, agente di commercio, il cliente perfetto. Monica, mamma di Cristian, castigatrice dei costumi. Silvana, una professionista. Igor, ventenne, magazziniere, un arlecchino appassionato di lap-dance. Sandro, imprenditore fallito. Una indagine sul mondo della prostituzione: dalla marchetta delle “case chiuse” al cliente depresso che cerca nella “donna di strada” una consolazione del suo fallimento. L’analisi profonda del mondo del sesso a
pagamento nel Nord-Est, ricca e opulenta regione con il primato di avere il maggior numero di locali notturni in cui trovare facilmente sesso mercenario è frutto di un lavoro che ha richiesto per la scrittura tre anni, e fornisce dati statistici reali e fatti di cronaca studiati anche con il contributo di Carla Corso fondatrice del “Comitato dei diritti civili delle prostitute”. Giuliana Musso, con il suo spettacolo definisce la meretrice e i suoi clienti come paradosso dei nostri tempi. Da non perdere. Fabiana Dallavalle
Lucio Caracciolo (in alto a sinistra) e Massimo Recalcati sono i principali protagonisti di Vicino/ lontano 2015 dedicato al tema dei “Totem e tabú” della società contemporanea in costante mutamento David Van Reybrouck vincitore del premio Terzani con il libro sul “Congo”, visto dal fotografo Stefan Vanfleteren
David, il nuovo Kapuscinski Il Terzani al belga Van Reybrouck col reportage dal paese piú sfruttato al mondo di Michela Zanutto
immigrazione si parlerà domenica alle 11.30, col sociologo Maurizio Ambrosini, il giurista Andrea Saccucci, l’economista Fadi Hassan e il presidente di Medici Senza Frontiere Italia, Loris De Filippi. ©RIPRODUZIONERISERVATA
David Van Reybrouck, giornalista belga quarantatrenne, vincitore dell’edizione 2015 del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani sabato salirà sul palco di Vicino/lontano per parlare del suo reportage “Congo”. Durante la serata condotta dall’attore Andrea Gherpelli, Van Reybrouck dialogherà con Loredana Lipperini voce notissima di Radiotre con “Fahrenheit”. Appuntamento al Giovanni da Udine alle 20.45 per conoscere la firma del quotidiano belga di lingua fiamminga De Morgen. Van Reybrouck è autore di molti libri ed è laureato in architettura e ricercatore all’università di Lovanio. La sua ultima fatica, “Congo”, è stata definita «il più grande reportage africano dai tempi di Ryszard Kapuscinski», il grande giornalista e scrittore polacco morto nel gennaio 2007, fra i fondato-
ri della giuria del Premio Terzani. “Congo” è un’opera voluminosa: 700 pagine che muovono dal gigantesco estuario del fiume Congo, per secoli area di accesso al continente africano di colonizzatori, missionari e predatori di ogni risma. Pagina dopo pagina, attraverso centinaia di interviste con congolesi di tutte le età e le etnie, attraverso indagini storiografiche e archeologiche, l’autore ci conduce con una scrittura asciutta e coinvolgente nel cuore del Paese e del continente africano. «Avorio, argento, oro e dia-
manti; e poi carbone, stagno, rame e caucciú; e infine petrolio, uranio e coltan per i nostri telefonini… e naturalmente schiavi: tutte queste ricchezze immense e maledette – spiega la giuria del premio Terzani 2015, nelle motivazioni della scelta del vincitore – hanno segnato il destino tragico del “Congo”, la terra forse piú sfruttata al mondo, non solo dall’uomo bianco. La colonizzazione belga prima, lo sfruttamento delle multinazionali poi, e ora la Cina; le lotte fra diverse etnie votate al massacro reciproco, i genocidi di regimi tirannici e sanguinari o di pre-
MOSTRE IN RICORDO DI
NOEMI COLLINI
datori senza scrupoli; la fame, la guerra, le malattie endemiche e la piaga dell’aids formano un paesaggio apocalittico nella vita quotidiana dei congolesi. Da sempre». Ma la forza del libro “Congo”, una cronaca di sventure senza fine, è data dal fatto che ascoltiamo il racconto dalla voce dei testimoni diretti. In centinaia di interviste, personaggi talvolta molto longevi raccontano all’autore e ai lettori, con la forza di una verità vissuta, i loro ricordi personali, fin dall’arrivo dell’uomo bianco in una terra non sua, mentre tutt’intorno, misteriosa nella sua incomparabile bellezza, si sente respirare la giungla equatoriale del gigantesco fiume che dà nome al Paese. Una narrazione a piú voci, ma essenziale e potente, ricostruisce così l’immagine, tra passato e presente, di un intero popolo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
all’infopoint
Ancora biglietti per la serata
I biglietti numerati per la serata di sabato 9, data di assegnazione del premio Terzani, sono ritirabili gratuitamente, per un massimo di 2 a persona, all’infopoint di Largo Ospedale Vecchio, di fronte alla chiesa di San Francesco, fino alle 14 di sabato 9 maggio. Gli "Amici di vicino/lontano" in possesso della tessera 2015 hanno già potuto ritirarli. Ai soci sostenitori sono riservati 2 biglietti, che restano a loro disposizione, sempre presso l'infopoint di Largo Ospedale Vecchio, fino alle 14 di sabato 9 maggio. Chi risiede fuori regione può prenotare il proprio posto via mail, scrivendo a info@vicinolontano.it e allegando alla richiesta la fotocopia della carta d'identità.
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IV
Speciale vicino/lontano
MESSAGGERO VENETO GIOVEDÌ 7 MAGGIO 2015
V/l Off disegna l’identikit del furlan lover Un sondaggio online descrive le nuove abitudini degli under 35. E c’è perfino chi vuole legalizzare la prostituzione Lipperini da Fahrenheit al festival La giornalista Loredana Lipperini, voce di Fahreneit su Radio3 Rai, sarà protagonista sabato 9 maggio della serata conclusiva del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani: al Teatro Nuovo Giovanni da Udine dialogherà con il vincitore, lo scrittore belga David van Reybrouck, autore di "Congo", in sostituzione del giornalista della Stampa Domenico Quirico, che a malincuore ha dovuto rinunciare al suo intervento a Udine perchè inviato su un fronte di guerra. Domenica 10, alle 10 nella Chiesa di San Francesco, sul tema “L'ombra lunga del Califfo” converseranno i giornalisti Valerio Pelizzari e Riccardo Cristiano.
di Anna Dazzan «I media hanno volgarizzato e commercializzato l’argomento sesso, al punto che la società pensa che i giovani d’oggi siano irresponsabili e disinformati. È per questo che abbiamo ideato un questionario da diffondere in rete, per indagare le abitudini, le pratiche e le problematiche legate alla sessualità, cosí com’è vissuta oggi, in particolare dalle nuove generazioni». Paolo Ermano, del gruppo V/l off (di cui fanno parte anche Luigi Montalbano, Francesco Clochiatti, Antonello Dinapoli ed Elena Tammaro), spiega cosí la genesi di “In my bed”, un questionario stilato con la collaborazione
Il gruppo V/l Off ha predisposto un sondaggio online sul comportamento sessuale degli under 35 in Friuli Vg
del Dipartimento di Scienze umane dell’università di Udine, composto di domande esplicite divise per tematiche (approccio, pratiche sessuali, sesso e social network, autoerotismo, prevenzione), divulgato principalmente in
provincia di Udine, ma aperto a tutto il Friuli Vg. E i friulani hanno risposto, sfiorando la quota 2 mila compilazioni che hanno fatto emergere come, almeno qui, si creda ancora molto nel sesso con sentimento, quello legato a un
partner stabile. Gli altri dati saranno presentati oggi, giovedí 7 maggio alle 22.30 nella Chiesa di San Francesco, anche se già nei giorni scorsi è emerso l’identikit del tipico furlan lover. Under 35, che non ha bizzar-
re abitudine se non, talvolta, quella di aiutare il rapporto con riprese audio e video, che spesso finisce a letto sotto gli effetti dell’alcol e che piú raramente lo fa dopo aver fatto uso di droghe. Un intervistato su 3, esatta-
mente il 33%, dichiara invece di tradire il partner, anche se la percentuale si alza notevolmente con l’età del dichiarante: il 50% degli intervistati fra 41 e 45 anni ammette di tradire o di aver tradito. La serata di oggi si aprirà alle 19.45 con il focus sul tema del sesso, protagonisti il giornalista Riccardo Iacona e il sociologo Marzio Barbagli che discuteranno intorno a "Sesso potere sentimenti. Così amiamo noi". Il confronto sarà introdotto dallo spettacolo "$exmachine. Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri", di e con Giuliana Musso e con "Igi" Meggiorin, per la regia di Massimo Somaglino, uno spettacolo che parla di sesso e potere. I rapporti sessuali a pagamento in Italia sono, ogni giorno, più di 25.000 e quasi 10 milioni di rapporti all'anno esprimono in modo chiaro ed inequivocabile un bisogno di sesso che i rapporti gratuiti e reciproci o non possono o non sanno soddisfare. "In my bed" ha registrato, ad esempio, che il 52% degli intervistati si dichiara favorevole a legalizzare la prostituzione. Per la presentazione dettagliata dei risultati appuntamento dunque stasera a Udine nella Chiesa di San Francesco. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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oggi alle 19
L’inaugurazione e poi Sexmachine Oggi, alle 19, nel largo Ospedale vecchio, si terrà l’inaugurazione dell’undicesimo festival Vicino/lontano quest’anno dedicato al tema dei “Totem e Tabú” che affliggono la società contemporanea. Alle 19.45 nella chiesa di San Francesco si aprirà ufficialmente la manifestazione con lo spettacolo “Sexmachine”di e con Giuliana Musso e con Gianluigi Meggiorin, regia di Massimo Somaglino. Da oggi pomeriggio sarà attivo l’infopoint di Largo Ospedale Vecchio, di fronte alla chiesa di San Francesco. Info: www.vicinolontano.it
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015 pagina: II
V/L DIGITAL
Workshop e dibattiti sulla cybersicurezza
Il direttore di Agl, Andrea Iannuzzi tra i protagonisti a v/l digital
Sicurezza, rete, mondo digitale. Mettiamoci l’anima in pace, non possiamo piú ignorare la commistione tra queste parole. È per questo che Vicino/lontano, per il secondo anno consecutivo, offre al pubblico una serie di workshop per imparare a gestire al meglio l’uso della rete. Sotto la sapiente cura di Fabio Chiusi, già alla guida del progetto nell'edizione 2014, al Friuli Future Forum saranno proposti, dall'8 al 10 maggio ogni giorno dalle 10 alle 13, i momenti
"operativi" di V/L Digital, che si ripresenta al pubblico forte dell'urgenza di un dibattito approfondito intorno ad un tema di grande attualità, quello della rete appunto. La partecipazione ai workshop è gratuita, fino a esaurimento dei 12 posti disponibili. Per l'iscrizione basta inviare una email a info@vicinolontano.it, ricordando che è necessario utilizzare il proprio computer/tablet/smatphone.Tra
gli appuntamenti da non perdere spicca quello di sabato 9 maggio, alle 17, nella Chiesa di San Francesco intorno a "Terrorismo e propaganda in rete. Sopra o sotto il tappeto?" durante il quale si confronteranno l'esperta di cyber sicurezza Francesca Bosco e il direttore di Agl Andrea Iannuzzi, che guida una redazione che fornisce servizi nazionali ai 18 quotidiani del gruppo editoriale Espresso, integrando il lavoro per le edizioni cartacee e digitali. Domenica 10 maggio, alle 15, nella Chiesa di San Francesco sarà invece l'autorevole voce di Arianna
Ciccone, fondatrice del Festival del giornalismo di Perugia, a proporre un punto di vista intorno alla "battaglia per essere liberi". La conclusione di Vicino/lontano Digital spetterà di diritto a Fabio Chiusi, domenica 10 maggio, quando alle 17 nell'Oratorio del Cristo parlerà di "Sorveglianza di massa. Una risposta al terrore?", un intervento che metterà a fuoco i rischi di un regime di sorveglianza indiscriminata di massa, inefficace nella lotta al terrorismo ma efficacissimo nel violare la privacy di miliardi di cittadini innocui in tutto il globo. (Anna Dazzan)
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SEXMACHINE
Musso e il Nord-Est del sesso a pagamento
Giuliana Musso protagonista stasera a Vicino/lontano con “Sexmachine”
Vicino/lontano chiama una delle attrici italiane di maggiore talento e spessore e regala al suo pubblico lo spettacolo che dopo 200 repliche ha girato nei maggiori teatri italiani. “Sex machine” di e con Giuliana Musso e con “Igi” Gianluigi Meggiorin, regia Massimo Somaglino, collaborazione al soggetto Carla Corso, suono e luci di Claudio Poldo Parrino, in una produzione “La Corte Ospitale”, sarà in scena nella ex chiesa di San Francesco, oggi, giovedí, alle 19.45,
in sintonia con i temi dell’undicesima del festival che riflette su “Totem e Tabú” del nostro tempo. Una vera forza del palcoscenico, Giuliana Musso, amatissima dal pubblico regionale, capace di calarsi in profondità nelle zone oscure del quotidiano vivere sociale, esplorandone zone d’ombra e contraddizioni. In “Sexmachine”, l'attrice e il musicista danno voce e anima a sei personaggi che, visti in sequenza, formano un quadro di contemporanea umanità,
complessa, multiforme, ridicola, sincera. Dino, pensionato, nostalgico delle case chiuse. Vittorio, agente di commercio, il cliente perfetto. Monica, mamma di Cristian, castigatrice dei costumi. Silvana, una professionista. Igor, ventenne, magazziniere, un arlecchino appassionato di lap-dance. Sandro, imprenditore fallito. Una indagine sul mondo della prostituzione: dalla marchetta delle “case chiuse” al cliente depresso che cerca nella “donna di strada” una consolazione del suo fallimento. L’analisi profonda del mondo del sesso a
pagamento nel Nord-Est, ricca e opulenta regione con il primato di avere il maggior numero di locali notturni in cui trovare facilmente sesso mercenario è frutto di un lavoro che ha richiesto per la scrittura tre anni, e fornisce dati statistici reali e fatti di cronaca studiati anche con il contributo di Carla Corso fondatrice del “Comitato dei diritti civili delle prostitute”. Giuliana Musso, con il suo spettacolo definisce la meretrice e i suoi clienti come paradosso dei nostri tempi. Da non perdere. Fabiana Dallavalle
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015 pagina: III
David Van Reybrouck vincitore del premio Terzani con il libro sul “Congo”, visto dal fotografo Stefan Vanfleteren
David, il nuovo Kapuscinski Il Terzani al belga Van Reybrouck col reportage dal paese piú sfruttato al mondo di Michela Zanutto David Van Reybrouck, giornalista belga quarantatrenne, vincitore dell’edizione 2015 del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani sabato salirà sul palco di Vicino/lontano per parlare del suo reportage “Congo”. Durante la serata condotta dall’attore Andrea Gherpelli, Van Reybrouck dialogherà con Loredana Lipperini voce notissima di Radiotre con “Fahrenheit”. Appuntamento al Giovanni da Udine alle 20.45 per conoscere la firma del quotidiano belga di lingua fiamminga De Morgen. Van Reybrouck è autore di molti libri ed è laureato in architettura e ricercatore all’università di Lovanio. La sua ultima fatica, “Congo”, è stata definita «il più grande reportage africano dai tempi di Ryszard Kapuscinski», il grande giornalista e scrittore polacco morto nel gennaio 2007, fra i fondato-
ri della giuria del Premio Terzani. “Congo” è un’opera voluminosa: 700 pagine che muovono dal gigantesco estuario del fiume Congo, per secoli area di accesso al continente africano di colonizzatori, missionari e predatori di ogni risma. Pagina dopo pagina, attraverso centinaia di interviste con congolesi di tutte le età e le etnie, attraverso indagini storiografiche e archeologiche, l’autore ci conduce con una scrittura asciutta e coinvolgente nel cuore del Paese e del continente africano. «Avorio, argento, oro e dia-
manti; e poi carbone, stagno, rame e caucciú; e infine petrolio, uranio e coltan per i nostri telefonini… e naturalmente schiavi: tutte queste ricchezze immense e maledette – spiega la giuria del premio Terzani 2015, nelle motivazioni della scelta del vincitore – hanno segnato il destino tragico del “Congo”, la terra forse piú sfruttata al mondo, non solo dall’uomo bianco. La colonizzazione belga prima, lo sfruttamento delle multinazionali poi, e ora la Cina; le lotte fra diverse etnie votate al massacro reciproco, i genocidi di regimi tirannici e sanguinari o di pre-
datori senza scrupoli; la fame, la guerra, le malattie endemiche e la piaga dell’aids formano un paesaggio apocalittico nella vita quotidiana dei congolesi. Da sempre». Ma la forza del libro “Congo”, una cronaca di sventure senza fine, è data dal fatto che ascoltiamo il racconto dalla voce dei testimoni diretti. In centinaia di interviste, personaggi talvolta molto longevi raccontano all’autore e ai lettori, con la forza di una verità vissuta, i loro ricordi personali, fin dall’arrivo dell’uomo bianco in una terra non sua, mentre tutt’intorno, misteriosa nella sua incomparabile bellezza, si sente respirare la giungla equatoriale del gigantesco fiume che dà nome al Paese. Una narrazione a piú voci, ma essenziale e potente, ricostruisce così l’immagine, tra passato e presente, di un intero popolo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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I biglietti numerati per la serata di sabato 9, data di assegnazione del premio Terzani, sono ritirabili gratuitamente, per un massimo di 2 a persona, all’infopoint di Largo Ospedale Vecchio, di fronte alla chiesa di San Francesco, fino alle 14 di sabato 9 maggio. Gli "Amici di vicino/lontano" in possesso della tessera 2015 hanno già potuto ritirarli. Ai soci sostenitori sono riservati 2 biglietti, che restano a loro disposizione, sempre presso l'infopoint di Largo Ospedale Vecchio, fino alle 14 di sabato 9 maggio. Chi risiede fuori regione può prenotare il proprio posto via mail, scrivendo a info@vicinolontano.it e allegando alla richiesta la fotocopia della carta d'identità.
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I biglietti numerati per la serata di sabato 9, data di assegnazione del premio Terzani, sono ritirabili gratuitamente, per un massimo di 2 a persona, all’infopoint di Largo Ospedale Vecchio, di fronte alla chiesa di San Francesco, fino alle 14 di sabato 9 maggio. Gli "Amici di vicino/lontano" in possesso della tessera 2015 hanno già potuto ritirarli. Ai soci sostenitori sono riservati 2 biglietti, che restano a loro disposizione, sempre presso l'infopoint di Largo Ospedale Vecchio, fino alle 14 di sabato 9 maggio. Chi risiede fuori regione può prenotare il proprio posto via mail, scrivendo a info@vicinolontano.it e allegando alla richiesta la fotocopia della carta d'identità.
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Lipperini da Fahrenheit al festival La giornalista Loredana Lipperini, voce di Fahreneit su Radio3 Rai, sarà protagonista sabato 9 maggio della serata conclusiva del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani: al Teatro Nuovo Giovanni da Udine dialogherà con il vincitore, lo scrittore belga David van Reybrouck, autore di "Congo", in sostituzione del giornalista della Stampa Domenico Quirico, che a malincuore ha dovuto rinunciare al suo intervento a Udine perchè inviato su un fronte di guerra. Domenica 10, alle 10 nella Chiesa di San Francesco, sul tema “L'ombra lunga del Califfo” converseranno i giornalisti Valerio Pelizzari e Riccardo Cristiano.
11a edizione udine 10 7 maggio '15 DA SABATO IL GIRO D’ITALIA
» Otto pagine speciali sui protagonisti
■ ALL’INTERNO
GIOVEDÌ 7 MAGGIO 2015
€ 1,20 ANNO 70 - NUMERO 107
GIORNALE DEL FRIULI
■ www.messaggeroveneto.it
È SCESO A VALLE LUNGO IL TAGLIAMENTO
di Viviana Zamarian
Codroipo, avvistato un orso L’esperto: evento eccezionale
◗ CODROIPO
■ A PAGINA 34
Dalle montagne l’orso è sceso nella pianura del Medio Friuli. Un evento che probabilmente non si era mai verificato negli ultimi 100 anni. I primi ad avvistarlo, ieri mattina, verso le 6.30, sono stati due automobilisti che
POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 CONVERTITO IN LEGGE 27/02/2004 N. 46 ART. 1, C. 1) DCB UDINE SEDE: 33100 UDINE, VIALE PALMANOVA, 290 - TEL. (CENTRALINO) 0432/5271, FAX 0432/527256-527218
y(7HB1C0*QKSOKR( +\!"!\!"!/
stavano transitando sulla strada provinciale 99. Lo hanno visto attraversare la strada e poi alzarsi in prossimità della recinzione di un deposito militare. Quarantacinque minuti dopo, in via dei Bas, nella frazione di Goricizza, la seconda segnalazione: l’orso era in un campo di mais a 150 metri dallle case.
Altri profughi, il Fvg non ce la fa più Torrenti: «Li mandano dal Sud senza avvisarci». A Udine 63 arrivi DELEGHE DEL VICE
GLI ALPINI DELLA JULIA CITTADINI ONORARI DELLA CAPITALE DEL SISMA
■ BUTTAZZONI A PAGINA 1O
Rimpasto, gelo tra Serracchiani e Bolzonello
■ BULIAN E CESCHIA ALLE PAGINE 2 E 3
un friulano e un belga
Nozze gay, nuovo caso: «Riconoscete la nostra unione»
IERI IL VERTICE A MONACO
Trasporti e cultura nasce un asse con la Baviera
■ PELLIZZARI ALLE PAGINE 16 E 17
A LIGNANO
Gemona, occhi puntati sulla torre del castello dove splendeva di nuovo l'orologio ■ BUTTAZZONI A PAGINA 9
DOPO IL Sì ALL’ITALICUM
Civati lascia il Pd e si spacca la corrente friulana ■ A PAGINA 7
Gemona ricorda 39 anni dopo Anche Zamberletti alla celebrazione per le vittime del terremoto CERVIGNANO: IN PIAZZA O AL CIMITERO?
Un secolo dopo la Grande guerra lite per il cippo austro-ungarico Il cippo contestato
■ MICHELLUT A PAGINA 35
ALL’INTERNO UN INSERTO DI 4 PAGINE
Riparte l’avventura di Vicino/lontano di MARIO BRANDOLIN
domenica AL FRIULI
S
i intitola “U.S. Confidential” l’ultimo numero di Limes, la rivista italiana di geopolitica che sarà presentata dal suo direttore Lucio Caracciolo nel corso della lectio magistralis, domani sera alle 19,30 nella chiesa di San Francesco, momento clou dell’undicesima edizione di Vicino/lontano. Ne abbiamoparlatocon Caracciolo. ■ APAGINA 40
■ CARGNELUTTI E DELLE CASE ALLE PAGINE 26 E 27
Cani in spiaggia Ci sono già le prime proteste
Una mega festa con 206 bimbi per Totò-gol di Massimo Meroi Pronta la festa per Totò-gol. Domenica al Friuli sfilata con 206 bimbi prima della gara. Totò ha superato Baggio
■ A PAGINA 44
◗ GEMONA
La città assurta a simbolo del terremoto che 39 anni fa sconvolse il Friuli, ha ascoltato in silenzio, ieri sera, i rintocchi del campanone del castello con i quali sono state ricordate le vittime del sisma.
■ ZAMARIAN A PAGINA 37
11a edizione udine 10 7 maggio '15
MESSAGGERO VENETO GIOVEDÌ 7 MAGGIO 2015
di MARIO BRANDOLIN
S
i intitola “U.S. Confidential” l’ultimo numero di Limes, la rivista italiana di geopolitica che sarà presentata dal suo direttore Lucio Caracciolo nel corso della lectio magistralis, domani sera alle 19,30 nella chiesa di San Francesco, momento clou dell’undicesima edizione di Vicino/ lontano. Come funziona l’America ovvero anatomia del potere a stelle e strisce, tra falsi miti e verità nascoste: ne abbiamo parlato con Caracciolo, e gli abbiamo chiesto di raccontarci alcuni di questi falsi miti. «Il falso mito piú importante è quello che a decidere in America sia il Presidente. In realtà i suoi poteri sono molto piú limitati di quanto noi amiamo raccontarci. E lo sono particolarmente nel campo della politica estera perché molte sono le agenzie che interferiscono con il potere presidenziale. Innanzitutto vi sono le quelle governative che spesso seguono agende divergenti: mi riferisco al Dipartimento di Stato rispetto al Pentagono, alla Cia rispetto all’Fbi e alle varie agenzie di intelligence. E questo potremmo classificarlo quasi come un dato strutturale organico a tutti gli Stati, però con un effetto moltiplicato dalla potenza americana. Altri fattori magari piú specifici rispetto al sistema politico? Per esempio il potere del Congresso, che è spesso sottovalutato. Il Senato ha di fatto un potere di veto sui trattati internazionali, e nel Congresso in generale (Senato e Camera dei rappresentanti) sono rappresentati in maniera piuttosto robusta interessi lobbistici che appartengono sia al sistema americano, in particolare quello industriale, sia ad altri paesi, in quanto i rappresentanti del Congresso americano sono avvicinabili da interme-
vicino/lontano
Caracciolo e i falsi miti Usa: «Non decide tutto Obama» Il direttore di Limes terrà domani la lectio magistralis sul potere in America «Non è il paese della democrazia per eccellenza e il suo primato è in declino»
Lucio Caracciolo atteso domani alle 19.30 in san Francesco a Udine per la lectio magistralis di Vicino/lontano sul tema “Cosí funziona l’America”
diari portatori di pressioni esterne. Come nel caso delle vicende iraniane, in cui la lobby israeliana e quella saudita hanno avuto e lo hanno ancora un ruolo determinante. Del resto anche a livello di politica interna, il peso del Presidente è condizionato dalle lobby, vedi riforma sanitaria? Non a caso su Limes pubblichiamo un articolo di Dario Fabbri, intitolato “La repubblica degli oligarchi”, abbastanza
indicativo del fatto che questi interessi lobbistici sono molto forti e soprattutto poco visibili. Ma le lobby in America non erano registrate? Molte delle lobbies fortemente operanti non sono registrate, anche perché una recente sentenza della Corte Suprema ha tolto praticamente ogni vincolo di tipo quantitativo all’apporto anche esterno ai candidatati. L’occupazione privilegiata dei politici americani è quella di raccogliere fondi
per essere rieletti. Modello verso cui sembra tendere anche il nostro Paese? Nel nostro paese le oligarchie sono poche e poco potenti, nel senso che in termini tecnici sono sottocapitalizzate. In America stiamo parlando di movimenti di denaro assolutamente incomparabili con quelli presenti sul mercato italiano. Primo. E secondo in Italia vive piú la Repubblica delle corporazioni, che non sono necessa-
riamente delle oligarchie, ma sistemi di protezione degli interessi di gruppo e di interdizione delle decisioni. Quali le verità nascoste: c’è qualcuna di cui dovremmo essere piú consapevoli? Intanto ci sono una quantità di verità nascoste che lo sono anche al sottoscritto e quindi mi è difficile dare una risposta definitiva in merito. Per quello che possiamo vedere e che non corre normalmente sui nostri media, si possono fare de-
Bolzonello all’apertura dell’undicesimo festival Da oggi a domenica 100 incontri controcorrente. Sul palco alle 19 il vicepresidente Fvg e Torrenti casa cavazzini
La app e il teatro sulla Shoah Raccontare la Shoah ai bambini? Perché no: basta usare parole delicate, un tocco di leggerezza, le immagini giuste, la capacità del teatro di far sorridere e pensare. Questo lo scopo del laboratorio di teatro che paragrafo blu e Teatrino del Rifo, in collaborazio ne con il Css Teatro stabile di innovazione del FVG, proporranno domani alle 15.30, a Casa Cavazzini a Udine, nelle giornate di Vicin/lontano. L L’incontro prende il via dalla app Auschwitz, una storia di vento di Franco A. Grego (illustrazioni di Giulia Spanghero, musiche di Giovanna Pezzetta e Leo Virgili, paragrafo blu, 2015).
◗ UDINE
Si apre oggi, alle 19, nella Chiesa di San Francesco, l’undicesima edizione del festival Vicino/lontano 2015, in cartellone fino a domenica 10 maggio sul tema “Totem e Tabú”: cento incontri nuotando controcorrente nel mare del conformismo, attraverso parole chiave come sesso, cibo, terrorismo, guerra, democrazia, immigrazione, povertà, America, Europa. All'inaugurazione interverranno, con il presidente dell' Associazione culturale Vicino/ lontano Alessandro Verona, il vicepresidente della giunta regionale Fvg Sergio Bolzonello, l'Assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti e l'assessore comunale Federico Pirone. Fra i protagonisti di Vicino/ lontano, Massimo Recalcati, Colin Crouch, Vincenzo Paglia, Riccardo Iacona, Andrea Segrè, Guido Crainz. Pino Roveredo, Irene Cao, Marino Niola, Angela Terzani, Marc Abélès, Lucio Caracciolo, Monica Bulaj, Massimo Cirri,
Il vicepresidente del Fvg Sergio Bolzonello inaugurerà oggi Vicino/lontano
Marco Aime, Marco Tarchi, Gianfranco Pasquino Sabato 9 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, la consegna del premio letterario internazionale Tiziano Terzani: il vincitore David van Reybrouck dialogherà con Loredana Lipperini. L'alfabeto dei Totem e Tabú di Vicino/lontano 2015 parte dalla lettera esse: esse come sesso, tabú ma anche totem nel flusso delle immagini che ci arrivano da ogni schermo. Eppure il sesso sem-
bra essere scomparso nella dialettica sociale, compresso ai minimi termini nelle istituzioni, nelle scuole, nei consultori, nei servizi sociali. A inaugurare il cartellone alle 19.45, lo spettacolo “$exmachine. Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri”, scritto e interpretato dall'attrice Giuliana Musso, in scena con "Igi" Gianluigi Meggiorin, diretti da Massimo Somaglino. I rapporti sessuali a pagamento in Italia sono - ogni giorno piú di 25 mila. “ Sexmachine”
parla dei bisogni sessuali dei maschi del Nord-Est, e del potere che il denaro dà talvolta a chi non sa o non desidera soddisfarli nei rapporti gratuiti. Una chitarra Gibson semiacustica è suonata dal vivo e senza sosta. La musica offre allo spettatore spazio per ascoltare ciò che non si può raccontare, è sostegno e contrappunto alla rivelazione dei personaggi, insegue, precede, provoca e rivela il lavoro di drammaturgia di Giuliana Musso, cui ha collaborato Carla Corso. Alle 21.30 il dialogo che vedrà protagonisti Riccardo Iacona, volto televisivo fra i piú noti del panorama del giornalismo d'inchiesta italiano, e Marzio Barbagli, sociologo tra i piú qualificati del mondo scientifico italiano, autore di una imponente ricerca sulla sessualità degli italiani. "Sesso potere sentimenti. Così amiamo noi" esplora il microcosmo del sentire, delle relazioni di coppia, dei comportamenti e delle identità sessuali degli italiani, a partire dalla ricerca “La sessualità degli italiani” (il Mulino 2010) di
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gli esempi. Un aspetto forte e singolare dell’approccio americano alla democrazia è il sistema di redistricting, sostanzialmente la geopolitica delle circoscrizioni elettorali che rende praticamente scontato nel 90% dei casi il risultato delle elezioni.” È davvero, l’America il paese della democrazia per eccellenza? Direi di no, e lo dimostriamo in questo numero di Limes con una mappa delle famiglie che comandano in America. negli ultimi decenni i Bush e i Clinton, alternatisi alla guida della Casa Bianca. Non esistono, che io ricordi, delle democrazie piú o meno significative al mondo in cui due famiglie si spartiscano per tanto tempo il potere. Ed è probabile che se lo ripartiscano anche al prossimo giro. Nel nuovo panorama geopolitico mondiale, l’America ha ancora il primato? Sí, ma è primato declinante. Essere primi in un mondo ordinato come quello della guerra fredda apriva delle possibilità, molto improbabili in un mondo caotico come quello attuale. L’Unione Europea è o potrebbe essere un valido interlocutore dell’America? No, perché non è soggetto politico. Alcuni paesi europei hanno un potere contrattuale, penso alla Germania, ma in una situazione di relativa subordinazione. Non c’è nessuno in Europa che che possa guardare negli occhi l’America. È d’accordo con quanti sostengono che il nostro premier abbia portato a casa poco o nulla dal suo recente viaggio negli States? Non saprei quantificare: certamente nulla di significativo. In questo non distinguendosi dai suoi predecessori e, temo, anche dai suoi successori. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Barbagli, Dalla Zuanna e Garelli, condotta su un campione di 7 mila persone fra i 18 e i 70 anni. La ricerca ha evidenziato in maniera netta il diffondersi di una visione più fluida, disinibita e individualistica del sesso: la cultura sessuale è profondamente mutata, cosí come sono profondamente cambiati i comportamenti delle generazioni del terzo millennio. Ma Riccardo Iacona ha registrato nel suo ultimo libro inchiesta, “Utilizzatori finali” (Chiarelettere 2014), la voce piú inconfessabile dei maschi italiani, la vita parallela e segreta di padri di famiglia, mariti all'apparenza integerrimi, fidanzati premurosi che frequentano abitualmente escort di lusso, prostitute di strada o bordelli oltreconfine. Milioni di clienti. O ancora uomini che farebbero carte false pur di portarsi a letto una minorenne, fregandosene di rischi, denunce, controlli. E ancora i tantissimi ragazzi e ragazze, incontrati fuori dalle scuole, per i quali il sesso è ormai pura merce di scambio, usa e getta. Un' emergenza che, nel silenzio generale, non smette di popolare di mostri il nostro quotidiano. (r.c.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015 pagina: 40
di MARIO BRANDOLIN
S
i intitola “U.S. Confidential” l’ultimo numero di Limes, la rivista italiana di geopolitica che sarà presentata dal suo direttore Lucio Caracciolo nel corso della lectio magistralis, domani sera alle 19,30 nella chiesa di San Francesco, momento clou dell’undicesima edizione di Vicino/ lontano. Come funziona l’America ovvero anatomia del potere a stelle e strisce, tra falsi miti e verità nascoste: ne abbiamo parlato con Caracciolo, e gli abbiamo chiesto di raccontarci alcuni di questi falsi miti. «Il falso mito piú importante è quello che a decidere in America sia il Presidente. In realtà i suoi poteri sono molto piú limitati di quanto noi amiamo raccontarci. E lo sono particolarmente nel campo della politica estera perché molte sono le agenzie che interferiscono con il potere presidenziale. Innanzitutto vi sono le quelle governative che spesso seguono agende divergenti: mi riferisco al Dipartimento di Stato rispetto al Pentagono, alla Cia rispetto all’Fbi e alle varie agenzie di intelligence. E questo potremmo classificarlo quasi come un dato strutturale organico a tutti gli Stati, però con un effetto moltiplicato dalla potenza americana. Altri fattori magari piú specifici rispetto al sistema politico? Per esempio il potere del Congresso, che è spesso sottovalutato. Il Senato ha di fatto un potere di veto sui trattati internazionali, e nel Congresso in generale (Senato e Camera dei rappresentanti) sono rappresentati in maniera piuttosto robusta interessi lobbistici che appartengono sia al sistema americano, in particolare quello industriale, sia ad altri paesi, in quanto i rappresentanti del Congresso americano sono avvicinabili da interme-
vicino/lontano
Caracciolo e i falsi miti Usa: «Non decide tutto Obama» Il direttore di Limes terrà domani la lectio magistralis sul potere in America «Non è il paese della democrazia per eccellenza e il suo primato è in declino»
Lucio Caracciolo atteso domani alle 19.30 in san Francesco a Udine per la lectio magistralis di Vicino/lontano sul tema “Cosí funziona l’America”
diari portatori di pressioni esterne. Come nel caso delle vicende iraniane, in cui la lobby israeliana e quella saudita hanno avuto e lo hanno ancora un ruolo determinante. Del resto anche a livello di politica interna, il peso del Presidente è condizionato dalle lobby, vedi riforma sanitaria? Non a caso su Limes pubblichiamo un articolo di Dario Fabbri, intitolato “La repubblica degli oligarchi”, abbastanza
indicativo del fatto che questi interessi lobbistici sono molto forti e soprattutto poco visibili. Ma le lobby in America non erano registrate? Molte delle lobbies fortemente operanti non sono registrate, anche perché una recente sentenza della Corte Suprema ha tolto praticamente ogni vincolo di tipo quantitativo all’apporto anche esterno ai candidatati. L’occupazione privilegiata dei politici americani è quella di raccogliere fondi
per essere rieletti. Modello verso cui sembra tendere anche il nostro Paese? Nel nostro paese le oligarchie sono poche e poco potenti, nel senso che in termini tecnici sono sottocapitalizzate. In America stiamo parlando di movimenti di denaro assolutamente incomparabili con quelli presenti sul mercato italiano. Primo. E secondo in Italia vive piú la Repubblica delle corporazioni, che non sono necessa-
riamente delle oligarchie, ma sistemi di protezione degli interessi di gruppo e di interdizione delle decisioni. Quali le verità nascoste: c’è qualcuna di cui dovremmo essere piú consapevoli? Intanto ci sono una quantità di verità nascoste che lo sono anche al sottoscritto e quindi mi è difficile dare una risposta definitiva in merito. Per quello che possiamo vedere e che non corre normalmente sui nostri media, si possono fare de-
gli esempi. Un aspetto forte e singolare dell’approccio americano alla democrazia è il sistema di redistricting, sostanzialmente la geopolitica delle circoscrizioni elettorali che rende praticamente scontato nel 90% dei casi il risultato delle elezioni.” È davvero, l’America il paese della democrazia per eccellenza? Direi di no, e lo dimostriamo in questo numero di Limes con una mappa delle famiglie che comandano in America. negli ultimi decenni i Bush e i Clinton, alternatisi alla guida della Casa Bianca. Non esistono, che io ricordi, delle democrazie piú o meno significative al mondo in cui due famiglie si spartiscano per tanto tempo il potere. Ed è probabile che se lo ripartiscano anche al prossimo giro. Nel nuovo panorama geopolitico mondiale, l’America ha ancora il primato? Sí, ma è primato declinante. Essere primi in un mondo ordinato come quello della guerra fredda apriva delle possibilità, molto improbabili in un mondo caotico come quello attuale. L’Unione Europea è o potrebbe essere un valido interlocutore dell’America? No, perché non è soggetto politico. Alcuni paesi europei hanno un potere contrattuale, penso alla Germania, ma in una situazione di relativa subordinazione. Non c’è nessuno in Europa che che possa guardare negli occhi l’America. È d’accordo con quanti sostengono che il nostro premier abbia portato a casa poco o nulla dal suo recente viaggio negli States? Non saprei quantificare: certamente nulla di significativo. In questo non distinguendosi dai suoi predecessori e, temo, anche dai suoi successori. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Bolzonello all’apertura dell’undicesimo festival Da oggi a domenica 100 incontri controcorrente. Sul palco alle 19 il vicepresidente Fvg e Torrenti casa cavazzini
La app e il teatro sulla Shoah Raccontare la Shoah ai bambini? Perché no: basta usare parole delicate, un tocco di leggerezza, le immagini giuste, la capacità del teatro di far sorridere e pensare. Questo lo scopo del laboratorio di teatro che paragrafo blu e Teatrino del Rifo, in collaborazio ne con il Css Teatro stabile di innovazione del FVG, proporranno domani alle 15.30, a Casa Cavazzini a Udine, nelle giornate di Vicin/lontano. L L’incontro prende il via dalla app Auschwitz, una storia di vento di Franco A. Grego (illustrazioni di Giulia Spanghero, musiche di Giovanna Pezzetta e Leo Virgili, paragrafo blu, 2015).
◗ UDINE
Si apre oggi, alle 19, nella Chiesa di San Francesco, l’undicesima edizione del festival Vicino/lontano 2015, in cartellone fino a domenica 10 maggio sul tema “Totem e Tabú”: cento incontri nuotando controcorrente nel mare del conformismo, attraverso parole chiave come sesso, cibo, terrorismo, guerra, democrazia, immigrazione, povertà, America, Europa. All'inaugurazione interverranno, con il presidente dell' Associazione culturale Vicino/ lontano Alessandro Verona, il vicepresidente della giunta regionale Fvg Sergio Bolzonello, l'Assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti e l'assessore comunale Federico Pirone. Fra i protagonisti di Vicino/ lontano, Massimo Recalcati, Colin Crouch, Vincenzo Paglia, Riccardo Iacona, Andrea Segrè, Guido Crainz. Pino Roveredo, Irene Cao, Marino Niola, Angela Terzani, Marc Abélès, Lucio Caracciolo, Monica Bulaj, Massimo Cirri,
Il vicepresidente del Fvg Sergio Bolzonello inaugurerà oggi Vicino/lontano
Marco Aime, Marco Tarchi, Gianfranco Pasquino Sabato 9 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, la consegna del premio letterario internazionale Tiziano Terzani: il vincitore David van Reybrouck dialogherà con Loredana Lipperini. L'alfabeto dei Totem e Tabú di Vicino/lontano 2015 parte dalla lettera esse: esse come sesso, tabú ma anche totem nel flusso delle immagini che ci arrivano da ogni schermo. Eppure il sesso sem-
bra essere scomparso nella dialettica sociale, compresso ai minimi termini nelle istituzioni, nelle scuole, nei consultori, nei servizi sociali. A inaugurare il cartellone alle 19.45, lo spettacolo “$exmachine. Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri”, scritto e interpretato dall'attrice Giuliana Musso, in scena con "Igi" Gianluigi Meggiorin, diretti da Massimo Somaglino. I rapporti sessuali a pagamento in Italia sono - ogni giorno piú di 25 mila. “ Sexmachine”
parla dei bisogni sessuali dei maschi del Nord-Est, e del potere che il denaro dà talvolta a chi non sa o non desidera soddisfarli nei rapporti gratuiti. Una chitarra Gibson semiacustica è suonata dal vivo e senza sosta. La musica offre allo spettatore spazio per ascoltare ciò che non si può raccontare, è sostegno e contrappunto alla rivelazione dei personaggi, insegue, precede, provoca e rivela il lavoro di drammaturgia di Giuliana Musso, cui ha collaborato Carla Corso. Alle 21.30 il dialogo che vedrà protagonisti Riccardo Iacona, volto televisivo fra i piú noti del panorama del giornalismo d'inchiesta italiano, e Marzio Barbagli, sociologo tra i piú qualificati del mondo scientifico italiano, autore di una imponente ricerca sulla sessualità degli italiani. "Sesso potere sentimenti. Così amiamo noi" esplora il microcosmo del sentire, delle relazioni di coppia, dei comportamenti e delle identità sessuali degli italiani, a partire dalla ricerca “La sessualità degli italiani” (il Mulino 2010) di
Barbagli, Dalla Zuanna e Garelli, condotta su un campione di 7 mila persone fra i 18 e i 70 anni. La ricerca ha evidenziato in maniera netta il diffondersi di una visione più fluida, disinibita e individualistica del sesso: la cultura sessuale è profondamente mutata, cosí come sono profondamente cambiati i comportamenti delle generazioni del terzo millennio. Ma Riccardo Iacona ha registrato nel suo ultimo libro inchiesta, “Utilizzatori finali” (Chiarelettere 2014), la voce piú inconfessabile dei maschi italiani, la vita parallela e segreta di padri di famiglia, mariti all'apparenza integerrimi, fidanzati premurosi che frequentano abitualmente escort di lusso, prostitute di strada o bordelli oltreconfine. Milioni di clienti. O ancora uomini che farebbero carte false pur di portarsi a letto una minorenne, fregandosene di rischi, denunce, controlli. E ancora i tantissimi ragazzi e ragazze, incontrati fuori dalle scuole, per i quali il sesso è ormai pura merce di scambio, usa e getta. Un' emergenza che, nel silenzio generale, non smette di popolare di mostri il nostro quotidiano. (r.c.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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casa cavazzini
La app e il teatro sulla Shoah Raccontare la Shoah ai bambini? PerchÊ no: basta usare parole delicate, un tocco di leggerezza, le immagini giuste, la capacità del teatro di far sorridere e pensare. Questo lo scopo del laboratorio di teatro che paragrafo blu e Teatrino del Rifo, in collaborazio ne con il Css Teatro stabile di innovazione del FVG, proporranno domani alle 15.30, a Casa Cavazzini a Udine, nelle giornate di Vicin/lontano. L L’incontro prende il via dalla app Auschwitz, una storia di vento di Franco A. Grego (illustrazioni di Giulia Spanghero, musiche di Giovanna Pezzetta e Leo Virgili, paragrafo blu, 2015).
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Giovedì 7 maggio 2015
A UDINE
Al via oggi gli incontri di Vicino/ Lontano UDINE – Si apre oggi alle 19 nella Chiesa di San Francesco, l’11^ edizione di Vicino/Lontano, in cartellone fino a domenica sul tema Totem e Tabù: 100 incontri nuotando controcorrente nel mare del conformismo, attraverso parole chiave come sesso, cibo, terrorismo, guerra, democrazia, immigrazione, povertà, America, Europa. Fra i protagonisti Massimo Recalcati, Colin Crouch, Vincenzo Paglia, Riccardo Iacona, Andrea Segrè, Guido Crainz. Pino Roveredo, Irene Cao, Marino Niola, Angela Terzani, Marc Abélès, Lucio Caracciolo, Monica Bulaj, Massimo Cirri, Marco Aime, Marco Tarchi, Gianfranco Pasquino. Sabato al Teatro Giovanni da Udine, la consegna del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani: il vincitore David van Reybrouck dialogherà con Loredana Lipperini. A inaugurare il cartellone sarà oggi alle 19.45 lo spettacolo $exmachine. Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri, di e con l’attrice Giuliana Musso, in scena con “Igi” Gianluigi Meggiorin, diretti da Massimo Somaglino. Alle 21.30 il dialogo che vedrà protagonisti Riccardo Iacona, volto televisivo fra i più noti del panorama del giornalismo d’inchiesta italiano, e Marzio Barbagli, sociologo tra i più qualificati del mondo scientifico italiano, autore di una imponente ricerca sulla sessualità degli italiani. Alle 22.30 saranno presentati i risultati del questionario online “InMyBed. Indagine sul sesso e l’amore".
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DA DOMANI IL GIRO Aru ci crede: «Posso battere Contador»
■ IL SERVIZIO DELL’INVIATO ANTONIO SIMEOLI A PAGINA 50
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GIORNALE DEL FRIULI
POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 CONVERTITO IN LEGGE 27/02/2004 N. 46 ART. 1, C. 1) DCB UDINE SEDE: 33100 UDINE, VIALE PALMANOVA, 290 - TEL. (CENTRALINO) 0432/5271, FAX 0432/527256-527218
L’ECCEZIONALE AVVISTAMENTO A CODROIPO
di Viviana Zamarian
«Mi sono ritrovato l’orso davanti alla finestra»
Ha aperto la finestra di prima mattina e l’ha visto. Stava avanzando nel campo di mais davanti casa. E allora Angelo Pittoni ha chiamato subito la moglie e il figlio: di fronte a lui, a poco meno di 150 metri, c’era un orso. «Un esemplare bellissimo – af-
■ A PAGINA 31
y(7HB1C0*QKSOKR( +,!z!\!"!:
ferma – e molto grande». Non ha avuto paura, ma solo meraviglia e stupore. È rimasto a guardarlo per qualche istante, incantato. Nelle campagne che circondano il piccolo centro di Goricizza non è difficile imbattersi in fagiani, lepri, a volte anche in cinghiali. Ma mai avrebbe immaginato di ammirare un orso.
Più profughi dai Balcani che dal mare
Unflussocontinuo diclandestininascostinei tir. E ilFriulisi ritrova inprimalinea ROGO IN AEROPORTO
LA VISITA NEI LUOGHI DEL SISMA
Caos Fiumicino Disagi a Ronchi e a Venezia
Zamberletti: così si è avverato il sogno friulano
◗ ROMA
Migliaia di passeggeri bloccati per ore e disagi in tutta Italia a causa dell’incendio che ha devastato il Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino. ■ A PAGINA 8
RISCHIO TUMULTI
di Maura Delle Case
Nuovi arrivi di profughi alla sede della Croce rossa di Udine
■ PECILE, DEL GIUDICE, CESCHIA E TALLANDINI ALLE PAGINE 2, 3 E 4
Cinque kg di droga nel parco
«Senza rimborsi esploderà l’ira dei soci CoopCa» La Polizia arresta tre marocchini nell’area verde di via della Faula di Lodovica Bulian
ARRIVA LA POLIZIA: ARRESTATO LA POLEMICA A CERVIGNANO
Duro faccia a faccia tra i soci prestatori di CoopCa e il vice presidente della Regione Sergio Bolzonello.
Maltratta il coniglio «Il cippo asburgico? che tiene al guinzaglio Lo portiamo ad Aiello»
■ A PAGINA 14
■ ROSSO A PAGINA 21
■ MICHELLUT A PAGINA 39
VICINO/LONTANO
Furlan sex, dossier choc sulle molestie di Giulia Zanello
LA LIBERAZIONE
Più di un quinto dei nati dopo il 1980 – donne in particolare (27% contro il 10% di uomini) – dichiara di aver ricevuto, al di sotto dei 18 anni, attenzioni sessuali da parte di un adulto e di non averne mai fatto parola con nessuno. È un risvolto choccante dell’indagine sul comportamento sessuale dei friulani realizzata dal gruppo Vicino/Lontano Off. ■ APAGINA46
«Cividale 1945, vi dico come andò davvero» di Mattia Pertoldi La “vulgata”, da 70 anni a questa parte, dice che Cividale fu liberata dagli osovani. Partigiani garibaldini
■ A PAGINA 32
di Anna Rosso Tre marocchini che nascondevano cinque chili di droga nell’area verde Dalla Chiesa, in via della Faula, sono stati arrestati dalla Mobile. ■ APAGINA 17
Gli occhi sono quelli di un uomo innamorato del Friuli, di una terra che gli deve molto, forse tutto, e che ieri è tornato ad ammirare da una prospettiva inedita anche a lui, che pure di Gemona e dintorni conosce ogni angolo. Giuseppe Zamberletti (a sinistra nella foto, con l’ex sindaco Ivano Benvenuti) ieri è salito a piedi fino al restaurato castello. ■ A PAGINA 30
dal castello al parco moretti
Un parassita sta distruggendo le siepi di Udine ■ CESCHIA A PAGINA 23
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vicino/lontano Inaugurata ieri l’undicesima edizione. Il presidente Alessandro Verona: «Siamo un laboratorio territoriale in evoluzione» di Gian Paolo Polesini
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ura darla sempre per morta, la cultura. Il detrattore del sapere lo si identifica facilmente nell’era della restrizione. Anni fa, lo ricorderete, pareva che il futuro dei festival friul-giuliani fosse legato a un filo talmente sottile da prevedere uno strappo. Al diavolo gli iettatori e anche la politica di allora, ben poco disposta a mandare avanti una baracca complessiva di gran solidità e tradizione. Comunque sia vicino/lontano al numero undici è giunto, l’indagine sul giro di vento contemporaneo continua, gli sparring partner garantiscono fiducia - e mettiamoci anche i nomi e i cognomi, Crup e Cassa di Risparmio - la chiesa di San Francesco si riempie con facilità, tutto sommato l’effetto funziona ancora. E via che si va con “Totem e Tabù”, l’approfondimento 2015. Ce n’è da sviscerare. I miti cartonati abbondano e l’Italia è il regno del preconcetto. Dunque, il titolo sposa il flusso. Okay. Ieri sera s’è innescato il meccanismo con un Largo Ospedale Vecchio formato inaugurazione e pronto al doppio ascolto: prima il rito, poi tutti dentro per il teatro della Musso, in accordo con i buoni propositi festivalieri. Il presidente Alessandro Verona rovista nella storia decennale della rassegna udinese, agguantando un’intuizione del 2005: i flussi migratori. «Una delle tante, grazie alle quali vicino/lontano - un laboratorio territoriale in continua evoluzione - non ha mai staccato lo sguardo dalle possibili domande da porre
«Dietro i cambiamenti c’è una sfida culturale» Il presidente Serracchiani: «Il sapere scongiura i Totem e i Tabù» Bolzonello: «I festival sono un must della regione». Pirone: «No ai pregiudizi»
per analizzare il trend contemporaneo». La sintesi dell’oratore ha prevalso sull’abituale lungaggine. Evviva. La regione schiera i centravanti titolari: Serracchiani-Bolzonello. Il governatore, conoscendo la malizia del giornalista, anticipa l’eventuale qui pro quo ed entra in scivolata: «Non vorrei che la presenza mia e del vice presidente assie-
me scatenasse supposizioni sbagliate. Io non avrei dovuto esserci stasera, poi mi dispiaceva mancare e ce l’ho fatta». Serracchiani è tutt’altro che indifferente alla difficoltà d’imporsi dell’istruzione. «La mancanza di conoscenza è tanta - dice - e il fare cultura è una delle migliori scelte possibili. Un’insegna quanto mai intrigante quella di quest’anno che contribuisce a
evitare di costruire solamente totem e di guardare con sospetto i tabù. Dietro ai cambiamenti c’è sempre una sfida culturale». La tesi di Bolzonello fa quadrato attorno al concetto di crisi «difficile da rimuovere senza l’apporto indispensabile di rassegne di profondità intellettuale come questa. I festival rappresentano un must del Friuli
Venezia Giulia, eventi di grande caratura che aiutano a creare prospettive e produzione, contribuendo all’incremento delle nostre casse. Cultura e turismo sono un binomio ormai imprescindibile». «Un’occasione per fermarci», chiarisce il vicesindaco Giacomello. «Una sosta utile, quella di vicino/lontano, a focalizzare i pensieri e a scoprire, nel
Cibo&legalità
Andrea Segré: in Italia si spreca ancora troppo Il fondatore di “Last Minute Market” stasera in San Francesco con Massimo Cirri ◗ UDINE
Lo chiamano il Robin Food della filiera agroalimentare: per quella sua costanza nell’impedire che gli alimenti ancora buoni finiscano nella pattumiera ‘restituendoli’ invece ai bisognosi. Attenzione, però: ad Andrea Segrè, fondatore di “Last Minute Market”, emblema della lotta allo spreco alimentare in Italia e in Europa, la parola ‘consumatore’ piace poco: «Totem e tabù dei mercati, è una delle parole più abusate negli ultimi decenni – spiega il professore dell’Università di Bologna –
Un termine infelice perché sopprime l’azione del nutrirsi per crescere in salute, surrogandola con l’accezione negativa del consumare, ovvero distruggere, cancellare. Per questo preferisco il termine ‘fruitori’: perché riporta al diritto al cibo». Oggi lei declinerà la parola cibo fra ‘piacere della legalità’, in mattinata, e indagine sullo spreco in serata (dalle 21 con Massimo Cirri, Vittorio Capecchi e Antonio Massarutto in San Francesco). Qual è il trait d’union? «Certamente la necessità di restituire al cibo il suo valore.
Abbiamo perso, purtroppo, la consapevolezza dell’“oro” nei nostri piatti. Il cibo non è una “cosa” o una merce qualsiasi, non si sostituisce, non rottama, non si deve buttare via ancora buono. E invece se ne spreca ancora tanto. È il leit motiv del suo ultimo saggio intervista, “L’oro nel piatto”, uscito da poco per Einaudi. Corredato, nel libro, da monitoraggi precisi: ogni famiglia getta in media due etti di cibo a settimana, il che fa quasi un chilo al mese e vale ben 8,1 miliardi di euro all'anno: lo 0,5 % del PIL.
italiano Sono dati dell’Osservatorio Waste Watcher e testimoniano la necessità di riconoscere al cibo un valore che abbiamo dimenticato. Questione di educazione, in primo luogo: educazione alimentare, intendo». Ma dove comincia la svolta sul cibo? Ogni giorno siamo in grado di esercitare un grande potere, semplicemente spingendo un carrello, reggendo la borsa della spesa, tenendo in mano una forchetta. Ma se davvero pensiamo di “nutrire il pianeta”, non possiamo pensare solo al cibo
Il professor Andrea Segré
‘alto’ spadellato da qualche chef stellato o al chilometro zero: è necessario elevare il valore delle produzioni di massa piú largamente distribuite. A migliorare, insomma, dovranno essere i prodotti disponibili sugli scaffali della distribuzione, grande o piccola che sia: è il cibo basso, il
contempo, una parte della città poco frequentata che improvvisamente riprende a pulsare». L’assessore Federico Pirone insiste sul concetto di «scambio e di condivisione», cercando di allontanare l’ovvietà, spesso rimarcata, «del passato sempre meglio del presente». Concludendo: «Cerchiamo gli aspetti più intriganti della globalizzazione, evitando i pregiudizi».
junk food come si dice, che dobbiamo migliorare. Anche perché spesso finisce nella spazzatura. Insomma in quella fascia di cibi medi, che saremo in grado di imporre al mercato produttivo, che troveremo la giusta via tra un prodotto di qualità bassa e un cibo ricercato. Che poi medio, dalle nostre parti, significa Mediterraneo, una dieta che sbandieriamo ai quattro venti ma che non seguiamo per niente. Nel libro lo dimostro con numeri alla mano. Ed Expo, che parte avrà? Lei è fra gli autori della Carta di Milano … È un passaggio determinante: perché assume la lotta allo spreco alimentare come cruna dell’ago per affermare il diritto al cibo, vera sfida del nostro tempo. (r.c.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA
11a edizione udine 10 7 maggio '15 Copia di ba7d172f93cd6d8bb0cfe61ba4d00e13
don di piazza
LUCIO CARACCIOLO
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LORIS VESCOVO
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“Cosí funziona l’America”, alle 19.30 in San Francesco
“Cibo e solidarietà”, dalle 8.15 alle 12.30 in San Francesco
“Penisolati”, oggi alle 21, al teatro San Giorgio
il programma
Il piacere della legalità con don di PIazza e Ingui, l’America di Caracciolo, gli adolescenti secondo Scarcelli Vicino/lontano parte oggi alle 8.15 nella Chiesa di San Francesco, con una mattinata dedicata alle scuole nel segno de “Il piacere della legalità, mondi a confronto”. Interverranno Salvatore Inguì, assistente Sociale per i Minorenni a Palermo, referente di Libera; don Pierluigi Di Piazza, fondatore e direttore del Centro di accoglienza Ernesto Balducci a Zugliano; Simmaco Perillo, presidente della cooperativa sociale "Al di là dei sogni", nata nel 2004 su un terreno confiscato al clan Moccia in una località Le autorità intervenute ieri all’inaugurazione dell’undicesima edizione di Vicino/lontano e il pubblico (Foto Petrussi)
vicino a Napoli; e l’agroeconomista Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market che alle 21 parteciperà anche al confronto “Sprecare conviene?”: con lui il sociologo Vittorio Capecchi e l’economista Antonio Massarutto, coordinati dal conduttore di Caterpillar Massimo Cirri. Parlare di Totem e tabú significa anche approfondire: e molte saranno le lezioni magistrali di Vicino/lontano sui temi e le parole chiave del nostro tempo. A cominciare dall’intervento del
direttore di Limes Lucio Caracciolo, che proprio oggi, alle 19, interverrà su “U.S. Confidential. Cosí funziona l’America”. Al Friuli Future Forum i momenti “operativi” di V/L Digital. "Fondamenti di sicurezza digitale per neofiti" titola appunto il workshop che insegnerà a tutelare i propri dati sul web. I partecipanti troveranno due grandi esperti di sicurezza informatica: Yvette Agostini, project manager di Globaleaks, e Alessandro Luongo.
Alle 18 in San Francesco, il dialogo su WLa scomoda eredità: un paese di primule e caserme” con Moreno Baccichet, Paolo Fedrigo, Luca Marchesi e Alessandro Santarossa, coordinati da Sergio Sichenze. Alle 18.30 a Casa Cavazzini: “Intimità digitali. Adolescenti, amore e sessualità ai tempi di Internet”: ciò che gli adolescenti fanno con internet e come i digital media possano cambiare il loro modo di relazionarsi: converseranno il digital media educator Cosimo Marco Scarcelli e
il sociologo Nicola Strizzolo. Di Marco Scarcelli è in uscita proprio in questi giorni, per Franco Angeli, il saggio “Intimità digitali”. Infine alle 21 al teatro San Giorgio, “Penisolâti”, Targa Tengo 2014 nella categoria album in dialetto. L’autore, Loris Vescovo - voce, chitarra, armonica, guzheng, bunkula – sarà affiancato dalla cantante Claudia Grimaz, da Leo Virgili trombone e chitarra, Simone Serafini contrabbasso. Special guests Mark Harris pianoforte e tastiere, Ivan Ciccarelli batteria e percussioni.
Marco Scarcelli
David e quell’ideale dimenticato: «Venga il secolo della fraternità» Il vincitore del premio Terzani, Van Reybrouck, rispolvera un valore della Rivoluzione francese «L’uomo ha dimostrato che non è solo capace di violenza ed egoismi. Può sperimentare l’altruismo» David Van Reybrouck, vincitore del premio Terzani con “Congo” (Feltrinelli) ha scritto questa “Ode a un appassionato (ma dimenticato) ideale: la fraternità”. Osannata dalla Rivoluzione francese, trascurata dall'Europa, professata dal Buddismo. Eccola in sintesi aspettando la serata del premio Terzani.
di DAVID VAN REYBROUCK
©RIPRODUZIONE RISERVATA
PROGRAMMA
Le «divinità fasulle» da identificare e possibilmente da eliminare sono il traguardo sperato del professor Vianello dell’università di Udine. Avremo tre giorni ben serrati per farci un’idea sulla tipologia dell’attimo in attraversamento: filosofica, politica, economica, digitale. Poi ognuno ci ragioni sopra.
Dalla Rivoluzione del 1789, Fraternité è uno dei tre valori cardine della Repubblica francese. Nel 1823, Ludwig Van Beethoven completa la sua “Nona sinfonia”: aveva composto l'apoteosi ispirandosi a una poesia di Schiller. Al culmine della drammaticità, il coro scandisce con tutta la forza che ha in petto: “Alle Men-schen wer-den Brüüü-der, tutti gli uomini diventano fratelli”. Ma cosa è successo da allora? La fraternità non gode certo di ottima salute. Quando l’“Inno alla gioia” di Beethoven diventò l'inno d'Europa, nel 1985, fu subito privato del testo originale tedesco, ma che dico, fu privato di qualsiasi testo. Neutrali-
tà linguistico-politica… eccetera, eccetera. L'Europa è l'unica costellazione politica al mondo il cui inno si può appena canticchiare. Cosa ci dice tutto questo sul progetto politico dell'Europa? Chi cerca gli ideali della Rivoluzione francese su Google ottiene quanto segue: Libertà: 45.500.000 risultati; uguaglianza: 2.140.000 risultati; fraternità: 603.000 risultati. Anche la variante piú comune di questo termine, fratellanza, totalizza il punteggio piú basso fra i tre ideali. Ma torniamo alla fraternità, dal mio punto di vista l'ideale piú appassionante della Rivoluzione francese. L'ex Primo ministro del mio Paese, il Belgio, Mark Eyskens, ha scritto che i tre valori della Rivoluzione francese sono stati proiettati nella storia in fasi diverse: cosí, se il diciannovesimo secolo è stato il secolo dell' uguaglianza e il ventesimo quello della libertà, il ventunesimo dovrebbe essere il secolo della fraternità. La trovo una splendida riflessione. Solo un dubbio: questa previsione si avvererà mai? Caratterizzato dalla lotta per la conquista del suffragio universale, il dician-
VENERDÌ 8 Ore 17.00 . Apertura stand con i prodotti tipici friulani Ore 19.00 . Concorso “Perchè venire a Corno 2015” con lancio dei palloncini . Inaugurazione della Fiera dei Vini con la Filarmonica locale, autorità Regionali, Provinciali e locali . Consegna del 27° Premio Cornium d’oro, con la collaborazione e il contributo della Camera di Commercio di Udine i vini, primi classificati, nelle tre categorie saranno posti in degustazione, presso i ristoranti: da Nando a Mortegliano ed Elliott a Manzano . Consegna del 30° premio “Mostra Concorso del Formaggio Montasio” Ore 19.30 . Spettacolo per bambini con la compagnia Solfrini Ore 21.00 . Ballo al coperto con l’orchestra I Fantasy SABATO 09 Ore 16.00 . Apertura Stand con i prodotti tipici friulani
David Van Reybrouck
novesimo secolo è stato, in effetti, il secolo di una maggiore uguaglianza, ma Thomas Piketty ci ricorda anche che nel ventunesimo secolo si dovrà ancora combattere contro nuove forme di disuguaglianza. E con tanta strada ancora da percorrere, dobbiamo davvero iniziare sin d'ora a parlare di fratellanza? Nel linguaggio politico dell'Occidente, questo ter-
. Partenza 3^ Marcia dei Vini FIASP km. 6-12 camminata non competitiva tra le cantine e le colline di Corno aperta a tutti gli amatori Ore 18.00 . Convegno: Il “Savignon”, une storie Furlane - Il Sauvignon, una storia Friulana a cura del prof. Enos Costantini e dell’agronomo Giovanni Bigot, salone dei “Cavalirs” Villa Nachini Cabassi Ore 20.30 . Serata Country con i Western Airlines DOMENICA 10 Ore 08.00 . Gara di pesca alla trota organizzata da A.S.D.P. Corno Ore 09.00 . Apertura Stand con i prodotti tipici friulani . Mostra mercato di “Campagna Amica” . Gara ciclistica 44° Trofeo Diego Granzotto
mine è totalmente in disuso. Ovviamente, con il termine fraternità si intende legame tra fratelli e sorelle, ma non si sa mai. In inglese si è dovuto sostituire “mankind”, il genere umano, con “humanity”, l'umanità, e in America, terreno di coltura della neutralità di genere, una persona viene definita sinteticamente a “human being”, un essere umano. O forse l’ideale di solidarietà fondamentale risulta troppo aulico in quest’era cosí pragmatica? Mentre la libertà e l’uguaglianza attengono alla sfera dei diritti, e per di piú ai diritti dell’individuo, la fraternità è un valore intrinseco di una comunità. Questo è fastidioso. Rispetto, a esempio, alla giurisprudenza africana, il diritto europeo è sempre stato molto piú a disagio quando è in gioco la posizione giuridica di una comunità. Ma ciò che sembra politicamente irraggiungibile, non deve necessariamente essere socialmente indesiderabile. Il francese Matthieu Ricard, ha pubblicato il suo “Appello all'altruismo”. Ricard ha conseguito il Ph.D in biologia molecolare sotto la guida del pre-
mio Nobel François Jacob ed è figlio del filosofo Jean-François Revel. Nel 1972 si è recato in India e Nepal per immergersi nello studio della filosofia non-occidentale e oggi è il traduttore francese del Dalai lama.Il libro di Ricard è un unico, lungo appello a coltivare attivamente la compassione, non soltanto tra esseri umani ma anche tra esseri umani e animali ed elementi della natura. Nella stessa misura in cui il divario tra ricchi e poveri non rappresenta uno sviluppo naturale, bensí il risultato di azioni politiche coscienti poste in essere da una generazione all' altra, cosí il comportamento caratterizzato da violenza ed egoismo non è soltanto l'unica cosa che l'essere umano sia in grado di fare. Quindi, esiste un' altra via. Con il suo straordinario libro sull'altruismo Ricard ha ridefinito in maniera sorprendente il vecchio e dimenticato ideale di fraternità, traghettandolo nel ventesimo secolo. Prima o poi, farà ritorno nell'agenda politica. (traduzione di Giuliana Ardito) ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Ore 10.30 . 1° Concorso Regionale a premi per cori Pietro Nachini . Pedalata enoturistica di Mountain Bike per le colline di Corno . Esibizione del gruppo sbandieratori di Cordovado Ore 15.00 . Associazione Assi Magici animazione, clown, palloncini, micromagie Ore 15.30 . Esibizione della scuola di ballo Ily dance di Monfalcone Ore 17.00 . Esibizione di Hip Hop con l’Associazione ADS. Zeus Ore 18.00 . Premiazioni Concorso Regionale per cori Pietro Nachini Ore 20.30 . Ballo al coperto con l’orchestra Happy Days
Ore 19.30 . Cena di beneficenza con “Il comitato difesa Osterie Friulane” Sosteniamo la ricerca contro la SLA presso Villa Nachini salone Cavalirs presenzierà il presidente AISLA Massimo Mauro
LUNEDÌ 11 Ore 17.00 . Apertura Stand con i prodotti tipici friulani Ore 18.30 . Esibizione di Pattinaggio con il G.S. Pattinaggio Corno
Ore 21.00 . Selezione Regionale del concorso Miss Mondo con Mec Foryou; seguirà dèfilè di moda nel corso della serata verrà eletta “Miss Blanc di Cuar” 6^ edizione
Ore 20.30 . Ballo al coperto con “Renè e la sua orchestra” Ore 24.00 . Tradizionale Pasta in carriola tra i chioschi MARTEDÌ 12 Ore 17.00 . Apertura Stand con i prodotti tipici friulani Ore 19.00 . Spettacolo per bambini con l’illusionista Albert&Partner
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Cultura e Spettacoli
MESSAGGERO VENETO VENERDÌ 8 MAGGIO 2015
VICINO/LONTANO
Furlan sex, le molestie mai denunciate I dati definitivi del sondaggio “In my bed”: uno su 5 le avrebbe subite. La prima volta: rapporti non protetti per uno su 3 di Giulia Zanello
L’INIZIATIVA
◗ UDINE
Sano, bello, soddisfacente, romantico. Ma anche “traditore”, tecnologico e ancora troppo poco protetto. Dal 2000 al 2012 il numero di malattie sessualmente trasmissibili è aumentato di ben quattro volte e un terzo del campione delle 1772 persone intervistate dall’indagine “In my bed” a Udine e in provincia - uomini e donne - non ha usato alcuna protezione durante il primo rapporto sessuale, nonostante l’età media si aggiri intorno ai 18 anni. Senza contare che piú di un quinto dei nati dopo il 1980 - donne in particolare (27% contro il 10% di uomini) - dichiara di aver ricevuto attenzioni sessuali da parte di un adulto in età minorenne e di non averne mai fatto parola con nessuno, mentre se internet e gli amici sono la principale fonte di consultazione per ottenere informazioni legate al sesso, la ricerca mette in luce come la masturbazione sia una pratica universalmente condivisa, un piacere che “confessa” l’84 per cento degli intervistati, con un altissimo tasso femminile che raggiunge il 78 per cento (contro i 93 su 100 dei maschi coinvolti), infrangendo cosí uno dei piú evidenti tabú della nostra società. Eccola qui, nero su bianco, la “mappatura” delle abitudini sessuali dei “furlan lovers” disegnata dall’indagine “In My Bed” sul sesso e sull’amore, realizzata dal gruppo Vicino/Lontano Off con la collaborazione del dipartimento di Scienze Umane dell’università di Udine e il sostegno di Federfarma Udine. A illustrare i dati Paolo Ermano, docente all’università di Udine e coordinatore del gruppo V/l Off, con Francesco Pascolini e Alberto Asquini, presidente e vicepresidente di FederFarma Udine. Il questionario - girato attraverso social e passaparola come occasione per gettare luce sulle consuetudini, ma anche avvicinare al festival un pubblico piú giovane ha indagato le abitudini sessuali di oltre 1700 persone, di cui l’80 per cento sotto i 35 anni e la maggior parte dei rispondenti rientra nella fascia d’età tra i 20 e 25 anni. Insomma il sesso, nella vita dei friulani, conta, ma
E ora 177 farmacie informano i giovani
quello che appaga di piú, aldilà del piacere fisico, è la complicità e l’intimità affettiva che si riesce a creare ed esprimere con il proprio partner (80 per cento), seguita dalla soddisfazione che si può dare all’altra persona (circa il 75 per cento). Tuttavia, non mancano traditori e traditrici: uno su tre dichiara di avere tradito il partner e la percentuale sale in relazione all’età dell’intervistato. Tra tecnologia che irrompe tra i rapporti sessuali - un partecipante su quattro spesso si filma e si fotografa - e chi si fa trascinare in preda all’effetto dell’alcol (2 su 3) o di droghe (1 su 5), soste-
La squadra di Vicino/lontano Off nell’incontro con i giornalisti per illustrare i risultati del sondaggio “In my bed”
nendo che le sostanze migliorino il rapporto, un altro tasto piuttosto “dolente” è la prevenzione. Certo, i dati parlano chiaro e dimostrano come le nuove generazioni siano maggiormente consapevoli e informate, grazie ai corsi di educazione sessuale seguiti a scuola (l’80% degli over 40 non ha mai seguito corsi, contro il 16% degli un-
der 19), ma soprattutto alla rete, divenuta oggi l’incubatore e lo strumento principale per il reperimento di qualsiasi notizia, oltre, naturalmente alla cerchia di amici. Non ultimo, infine, il tema della protezione: circa il 20 per cento non si pone alcun problema quando si parla delle malattie sessualmente trasmissibili, e se il 99 per cento è
a conoscenza che l’Aids lo è, solo il 56 pensa lo sia anche l’epatite. Una comunità che si definisce libera da tabú legati alla sfera sessuale dunque, ma con ancora parecchia strada davanti sul fronte della protezione e della consultazione di esperti quando si tratta di temi legati alla salute. ©RIPRODUZIONERISERVATA
Riccardo Iacona protagonista ieri a Vicino/lontano accolto da Alessandro Verona (F. Petrussi)
«Nel porno cultura complice» Iacona: In questo paese i corpi sono merce, manca il rispetto di Anna Dazzan Pensateci bene. Qual è l'argomento piú difficile da trattare al giorno d'oggi, in Italia, nonostante la sua diffusa esasperazione? Già, il sesso. Abituati a vedere soubrette che compaiono mezze nude sugli schermi della tv, immerse in nuvole di doppi sensi travestiti da battute che dagli anni Ottanta non sono mai cambiate, facciamo invece una fatica bestiale a parlare dei nostri corpi in modo intelligente. «L’accesso alla comunicazione pornografica è cosí facile che l'età media di chi ci si avvicina si è abbassata notevolmente eppure, quegli stessi ragazzini per cui è cosí
facile entrare nelle aziende della pornografia e della prostituzione, non hanno spazi narrativi per parlare con persone competenti di amore e rispetto della fisicità». Riccardo Iacona è uno di quei giornalisti che non si nasconde dietro a un dito e parla solo di cose che il pubblico vuole sentirsi dire, anzi. Riccardo Iacona, ieri sera sul palco della Chiesa di San Francesco per l’incontro “Sesso potere sentimenti. Cosí amiamo noi”, è uno di quei giornalisti che i tabú li vuole rovesciare, per scoprirne la natura e risolverne gli intoppi. «Il primo tabú legato al sesso -ammette- è il sesso stesso. Non se ne parla in famiglia, non se ne
parla a scuola, non ne parlano le istituzione né i media. Il secondo tabú, invece, riguarda il comportamento degli uomini. Ciò che fanno i maschi non è oggetto di interesse, di attenzione pubblica, perché semplicemente si pensa che lo possano fare basta che non lo si dica». Bum! La bomba che abbiamo avuto sotto il naso fino a oggi ci esplode cosí, senza giri di parole. Perché? «Intanto qui in Italia c'è una grande militanza attiva di gruppi cattolici, che continua a tratteggiare un paese in bianco e nero e poi c’è una complicità culturale enorme, che ci permettere di vedere tette e culi tutto il giorno e che ci fa solo considerare la
«Una finestra di dialogo con il mondo giovanile attraverso una ricerca semplice, ma allo stesso tempo chiara, puntuale e rigorosa». Ecco il motivo per il quale Federfarma Udine ha deciso di sostenere il progetto dell’associazione culturale di Vicino/Lontano Off, rimarcando il ruolo della farmacia come luogo di incontro, sportello di ascolto e fulcro del sistema di prevenzione. Da lunedì in tutte le 177 farmacie della provincia di Udine sarà possibile trovare una brochure con una sintesi dei dati di ''In my bed'' e altre informazioni riguardanti i temi di giovani, sesso, salute e prevenzione. Solo l’8 per cento del campione afferma di rivolgersi al personale medico/sanitario per informarsi sulle malattie sessualmente trasmissibili o sui farmaci: un dato preoccupante che ha spinto le farmacie ad avvicinarsi per la prima volta a questo delicato tema. (giu.zan.)
donna come merce». Per Iacona, autore del libro “Utilizzatori finali” che parla proprio dei numeri della prostituzione in Italia, il problema principale legato al tabú del sesso nel nostro paese, è soprattutto il disequilibrio nel rapporto uomo/donna. Il supermarket del sesso, lo ha definito. Forse discount, aggiungiamo noi. Dove i corpi sono merce e a mancare del tutto è il rispetto. «Passi in avanti non ce ne sono, anzi. La soluzione? Seguire il modello olandese, a esempio, paese dove l’educazione sessuale a scuola non è stata voluta dal Ministero dell' Istruzione, ma da quello della
Sanità, per prevenire le malattie e le gravidanze indesiderate, ma anche per affrontare l'argomento dal punto di vista sociale e non solo fisico. Qui da noi, invece, quei pochi progetti scolastici che ci sono finiscono nel cestino dopo pochi mesi, le ragazzine continuano a rimanere incinte e i casi di malattie sessualmente trasmissibili sono aumentati». Urge, dunque, un cambio di rotta. Per rompere un silenzio, sí, ma soprattutto per riportare in una dimensione di rispetto e amore un argomento alla mercé della speculazione e dell' ignoranza. ©RIPRODUZIONERISERVATA
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Cibo&legalità
Andrea Segré: in Italia si spreca ancora troppo Il fondatore di “Last Minute Market” stasera in San Francesco con Massimo Cirri ◗ UDINE
Lo chiamano il Robin Food della filiera agroalimentare: per quella sua costanza nell’impedire che gli alimenti ancora buoni finiscano nella pattumiera ‘restituendoli’ invece ai bisognosi. Attenzione, però: ad Andrea Segrè, fondatore di “Last Minute Market”, emblema della lotta allo spreco alimentare in Italia e in Europa, la parola ‘consumatore’ piace poco: «Totem e tabù dei mercati, è una delle parole più abusate negli ultimi decenni – spiega il professore dell’Università di Bologna –
Un termine infelice perché sopprime l’azione del nutrirsi per crescere in salute, surrogandola con l’accezione negativa del consumare, ovvero distruggere, cancellare. Per questo preferisco il termine ‘fruitori’: perché riporta al diritto al cibo». Oggi lei declinerà la parola cibo fra ‘piacere della legalità’, in mattinata, e indagine sullo spreco in serata (dalle 21 con Massimo Cirri, Vittorio Capecchi e Antonio Massarutto in San Francesco). Qual è il trait d’union? «Certamente la necessità di restituire al cibo il suo valore.
Abbiamo perso, purtroppo, la consapevolezza dell’“oro” nei nostri piatti. Il cibo non è una “cosa” o una merce qualsiasi, non si sostituisce, non rottama, non si deve buttare via ancora buono. E invece se ne spreca ancora tanto. È il leit motiv del suo ultimo saggio intervista, “L’oro nel piatto”, uscito da poco per Einaudi. Corredato, nel libro, da monitoraggi precisi: ogni famiglia getta in media due etti di cibo a settimana, il che fa quasi un chilo al mese e vale ben 8,1 miliardi di euro all'anno: lo 0,5 % del PIL.
italiano Sono dati dell’Osservatorio Waste Watcher e testimoniano la necessità di riconoscere al cibo un valore che abbiamo dimenticato. Questione di educazione, in primo luogo: educazione alimentare, intendo». Ma dove comincia la svolta sul cibo? Ogni giorno siamo in grado di esercitare un grande potere, semplicemente spingendo un carrello, reggendo la borsa della spesa, tenendo in mano una forchetta. Ma se davvero pensiamo di “nutrire il pianeta”, non possiamo pensare solo al cibo
Il professor Andrea Segré
‘alto’ spadellato da qualche chef stellato o al chilometro zero: è necessario elevare il valore delle produzioni di massa piú largamente distribuite. A migliorare, insomma, dovranno essere i prodotti disponibili sugli scaffali della distribuzione, grande o piccola che sia: è il cibo basso, il
junk food come si dice, che dobbiamo migliorare. Anche perché spesso finisce nella spazzatura. Insomma in quella fascia di cibi medi, che saremo in grado di imporre al mercato produttivo, che troveremo la giusta via tra un prodotto di qualità bassa e un cibo ricercato. Che poi medio, dalle nostre parti, significa Mediterraneo, una dieta che sbandieriamo ai quattro venti ma che non seguiamo per niente. Nel libro lo dimostro con numeri alla mano. Ed Expo, che parte avrà? Lei è fra gli autori della Carta di Milano … È un passaggio determinante: perché assume la lotta allo spreco alimentare come cruna dell’ago per affermare il diritto al cibo, vera sfida del nostro tempo. (r.c.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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David e quell’ideale dimenticato: «Venga il secolo della fraternità» Il vincitore del premio Terzani, Van Reybrouck, rispolvera un valore della Rivoluzione francese «L’uomo ha dimostrato che non è solo capace di violenza ed egoismi. Può sperimentare l’altruismo» David Van Reybrouck, vincitore del premio Terzani con “Congo” (Feltrinelli) ha scritto questa “Ode a un appassionato (ma dimenticato) ideale: la fraternità”. Osannata dalla Rivoluzione francese, trascurata dall'Europa, professata dal Buddismo. Eccola in sintesi aspettando la serata del premio Terzani.
di DAVID VAN REYBROUCK Dalla Rivoluzione del 1789, Fraternité è uno dei tre valori cardine della Repubblica francese. Nel 1823, Ludwig Van Beethoven completa la sua “Nona sinfonia”: aveva composto l'apoteosi ispirandosi a una poesia di Schiller. Al culmine della drammaticità, il coro scandisce con tutta la forza che ha in petto: “Alle Men-schen wer-den Brüüü-der, tutti gli uomini diventano fratelli”. Ma cosa è successo da allora? La fraternità non gode certo di ottima salute. Quando l’“Inno alla gioia” di Beethoven diventò l'inno d'Europa, nel 1985, fu subito privato del testo originale tedesco, ma che dico, fu privato di qualsiasi testo. Neutrali-
tà linguistico-politica… eccetera, eccetera. L'Europa è l'unica costellazione politica al mondo il cui inno si può appena canticchiare. Cosa ci dice tutto questo sul progetto politico dell'Europa? Chi cerca gli ideali della Rivoluzione francese su Google ottiene quanto segue: Libertà: 45.500.000 risultati; uguaglianza: 2.140.000 risultati; fraternità: 603.000 risultati. Anche la variante piú comune di questo termine, fratellanza, totalizza il punteggio piú basso fra i tre ideali. Ma torniamo alla fraternità, dal mio punto di vista l'ideale piú appassionante della Rivoluzione francese. L'ex Primo ministro del mio Paese, il Belgio, Mark Eyskens, ha scritto che i tre valori della Rivoluzione francese sono stati proiettati nella storia in fasi diverse: cosí, se il diciannovesimo secolo è stato il secolo dell' uguaglianza e il ventesimo quello della libertà, il ventunesimo dovrebbe essere il secolo della fraternità. La trovo una splendida riflessione. Solo un dubbio: questa previsione si avvererà mai? Caratterizzato dalla lotta per la conquista del suffragio universale, il dician-
David Van Reybrouck
novesimo secolo è stato, in effetti, il secolo di una maggiore uguaglianza, ma Thomas Piketty ci ricorda anche che nel ventunesimo secolo si dovrà ancora combattere contro nuove forme di disuguaglianza. E con tanta strada ancora da percorrere, dobbiamo davvero iniziare sin d'ora a parlare di fratellanza? Nel linguaggio politico dell'Occidente, questo ter-
mine è totalmente in disuso. Ovviamente, con il termine fraternità si intende legame tra fratelli e sorelle, ma non si sa mai. In inglese si è dovuto sostituire “mankind”, il genere umano, con “humanity”, l'umanità, e in America, terreno di coltura della neutralità di genere, una persona viene definita sinteticamente a “human being”, un essere umano. O forse l’ideale di solidarietà fondamentale risulta troppo aulico in quest’era cosí pragmatica? Mentre la libertà e l’uguaglianza attengono alla sfera dei diritti, e per di piú ai diritti dell’individuo, la fraternità è un valore intrinseco di una comunità. Questo è fastidioso. Rispetto, a esempio, alla giurisprudenza africana, il diritto europeo è sempre stato molto piú a disagio quando è in gioco la posizione giuridica di una comunità. Ma ciò che sembra politicamente irraggiungibile, non deve necessariamente essere socialmente indesiderabile. Il francese Matthieu Ricard, ha pubblicato il suo “Appello all'altruismo”. Ricard ha conseguito il Ph.D in biologia molecolare sotto la guida del pre-
mio Nobel François Jacob ed è figlio del filosofo Jean-François Revel. Nel 1972 si è recato in India e Nepal per immergersi nello studio della filosofia non-occidentale e oggi è il traduttore francese del Dalai lama.Il libro di Ricard è un unico, lungo appello a coltivare attivamente la compassione, non soltanto tra esseri umani ma anche tra esseri umani e animali ed elementi della natura. Nella stessa misura in cui il divario tra ricchi e poveri non rappresenta uno sviluppo naturale, bensí il risultato di azioni politiche coscienti poste in essere da una generazione all' altra, cosí il comportamento caratterizzato da violenza ed egoismo non è soltanto l'unica cosa che l'essere umano sia in grado di fare. Quindi, esiste un' altra via. Con il suo straordinario libro sull'altruismo Ricard ha ridefinito in maniera sorprendente il vecchio e dimenticato ideale di fraternità, traghettandolo nel ventesimo secolo. Prima o poi, farà ritorno nell'agenda politica. (traduzione di Giuliana Ardito) ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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il programma
Il piacere della legalità con don di PIazza e Ingui, l’America di Caracciolo, gli adolescenti secondo Scarcelli Vicino/lontano parte oggi alle 8.15 nella Chiesa di San Francesco, con una mattinata dedicata alle scuole nel segno de “Il piacere della legalità, mondi a confronto”. Interverranno Salvatore Inguì, assistente Sociale per i Minorenni a Palermo, referente di Libera; don Pierluigi Di Piazza, fondatore e direttore del Centro di accoglienza Ernesto Balducci a Zugliano; Simmaco Perillo, presidente della cooperativa sociale "Al di là dei sogni", nata nel 2004 su un terreno confiscato al clan Moccia in una località
vicino a Napoli; e l’agroeconomista Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market che alle 21 parteciperà anche al confronto “Sprecare conviene?”: con lui il sociologo Vittorio Capecchi e l’economista Antonio Massarutto, coordinati dal conduttore di Caterpillar Massimo Cirri. Parlare di Totem e tabú significa anche approfondire: e molte saranno le lezioni magistrali di Vicino/lontano sui temi e le parole chiave del nostro tempo. A cominciare dall’intervento del
direttore di Limes Lucio Caracciolo, che proprio oggi, alle 19, interverrà su “U.S. Confidential. Cosí funziona l’America”. Al Friuli Future Forum i momenti “operativi” di V/L Digital. "Fondamenti di sicurezza digitale per neofiti" titola appunto il workshop che insegnerà a tutelare i propri dati sul web. I partecipanti troveranno due grandi esperti di sicurezza informatica: Yvette Agostini, project manager di Globaleaks, e Alessandro Luongo.
Alle 18 in San Francesco, il dialogo su WLa scomoda eredità: un paese di primule e caserme” con Moreno Baccichet, Paolo Fedrigo, Luca Marchesi e Alessandro Santarossa, coordinati da Sergio Sichenze. Alle 18.30 a Casa Cavazzini: “Intimità digitali. Adolescenti, amore e sessualità ai tempi di Internet”: ciò che gli adolescenti fanno con internet e come i digital media possano cambiare il loro modo di relazionarsi: converseranno il digital media educator Cosimo Marco Scarcelli e
il sociologo Nicola Strizzolo. Di Marco Scarcelli è in uscita proprio in questi giorni, per Franco Angeli, il saggio “Intimità digitali”. Infine alle 21 al teatro San Giorgio, “Penisolâti”, Targa Tengo 2014 nella categoria album in dialetto. L’autore, Loris Vescovo - voce, chitarra, armonica, guzheng, bunkula – sarà affiancato dalla cantante Claudia Grimaz, da Leo Virgili trombone e chitarra, Simone Serafini contrabbasso. Special guests Mark Harris pianoforte e tastiere, Ivan Ciccarelli batteria e percussioni.
Marco Scarcelli
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Riccardo Iacona protagonista ieri a Vicino/lontano accolto da Alessandro Verona (F. Petrussi)
«Nel porno cultura complice» Iacona: In questo paese i corpi sono merce, manca il rispetto di Anna Dazzan Pensateci bene. Qual è l'argomento piú difficile da trattare al giorno d'oggi, in Italia, nonostante la sua diffusa esasperazione? Già, il sesso. Abituati a vedere soubrette che compaiono mezze nude sugli schermi della tv, immerse in nuvole di doppi sensi travestiti da battute che dagli anni Ottanta non sono mai cambiate, facciamo invece una fatica bestiale a parlare dei nostri corpi in modo intelligente. «L’accesso alla comunicazione pornografica è cosí facile che l'età media di chi ci si avvicina si è abbassata notevolmente eppure, quegli stessi ragazzini per cui è cosí
facile entrare nelle aziende della pornografia e della prostituzione, non hanno spazi narrativi per parlare con persone competenti di amore e rispetto della fisicità». Riccardo Iacona è uno di quei giornalisti che non si nasconde dietro a un dito e parla solo di cose che il pubblico vuole sentirsi dire, anzi. Riccardo Iacona, ieri sera sul palco della Chiesa di San Francesco per l’incontro “Sesso potere sentimenti. Cosí amiamo noi”, è uno di quei giornalisti che i tabú li vuole rovesciare, per scoprirne la natura e risolverne gli intoppi. «Il primo tabú legato al sesso -ammette- è il sesso stesso. Non se ne parla in famiglia, non se ne
parla a scuola, non ne parlano le istituzione né i media. Il secondo tabú, invece, riguarda il comportamento degli uomini. Ciò che fanno i maschi non è oggetto di interesse, di attenzione pubblica, perché semplicemente si pensa che lo possano fare basta che non lo si dica». Bum! La bomba che abbiamo avuto sotto il naso fino a oggi ci esplode cosí, senza giri di parole. Perché? «Intanto qui in Italia c'è una grande militanza attiva di gruppi cattolici, che continua a tratteggiare un paese in bianco e nero e poi c’è una complicità culturale enorme, che ci permettere di vedere tette e culi tutto il giorno e che ci fa solo considerare la
donna come merce». Per Iacona, autore del libro “Utilizzatori finali” che parla proprio dei numeri della prostituzione in Italia, il problema principale legato al tabú del sesso nel nostro paese, è soprattutto il disequilibrio nel rapporto uomo/donna. Il supermarket del sesso, lo ha definito. Forse discount, aggiungiamo noi. Dove i corpi sono merce e a mancare del tutto è il rispetto. «Passi in avanti non ce ne sono, anzi. La soluzione? Seguire il modello olandese, a esempio, paese dove l’educazione sessuale a scuola non è stata voluta dal Ministero dell' Istruzione, ma da quello della
Sanità, per prevenire le malattie e le gravidanze indesiderate, ma anche per affrontare l'argomento dal punto di vista sociale e non solo fisico. Qui da noi, invece, quei pochi progetti scolastici che ci sono finiscono nel cestino dopo pochi mesi, le ragazzine continuano a rimanere incinte e i casi di malattie sessualmente trasmissibili sono aumentati». Urge, dunque, un cambio di rotta. Per rompere un silenzio, sí, ma soprattutto per riportare in una dimensione di rispetto e amore un argomento alla mercé della speculazione e dell' ignoranza. ©RIPRODUZIONERISERVATA
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Cultura e Spettacoli
IL PICCOLO VENERDÌ 8 MAGGIO 2015
Caracciolo: «Tanti i miti da sfatare sugli Usa» Stasera l’esperto di geopolitica presenta a Udine, a “Vicino/Lontano”, il nuovo volume che arriva in edicola per Limes di Alberto Rochira ◗ UDINE
Sugli Stati Uniti, tanti miti da sfatare. Il primo è che “il presidente sia il vero capo”. Parola di Lucio Caracciolo, editorialista de “la Repubblica”, direttore di “Limes” e “Heartland”, esperto di geopolitica. Tra i protagonisti dell’edizione n.11 di “Vicino/Lontano”, il festival su “Totem e tabù” del nostro tempo, apertosi ieri a Udine, dove proseguirà fino a domenica (cento gli incontri), Caracciolo oggi, alle 19.30 nella ex chiesa di San Francesco, dialogherà con il docente Guglielmo Cevolin, per presentare l’ultimo volume di Limes, “U.S. Confidential, così funziona l’America” (oggi in edicola), «che analizza i meccanismi politico-istituzionali che generano le azioni internazionali della potenza a stelle e strisce». Rispetto alla macchina statale americana, la prima falsa credenza riguarda, dunque, il potere del presidente. «Sì. Il potere del presidente Obama, come quello di qualsiasi altro presidente, è limitato dal ruolo del congresso. Questo è emerso nella recente trattativa sul nucleare tra Usa e Iran. Il Congresso, che ha un potere importante sui trattati internazionali, è stato oggetto di forti pressioni da parte di lobby arabe e saudite, che si sono così ga-
Lucio Caracciolo, editorialista de “la Repubblica”, direttore di “Limes” e “Heartland”, esperto di geopolitica
rantite la non efficacia di eventuali trattati internazionali e soprattutto la sopravvivenza delle sanzioni contro l’Iran. L’accordo Iran-Usa è rimasto vago e lasco, dato che la maggioranza del parlamento statunitense era contraria». Altri pregiudizi da superare sulla “forza” degli Usa nello scacchiere internazionale? «Gli Usa sono una confederazione di Stati, molti dei quali mantengono, anche sul profilo internazionale, un profilo di notevole indipendenza. Il
Texas, la California e New York, ad esempio, applicano loro autonome sanzioni nei confronti dell’Iran, contro le quali il presidente poco o nulla può fare. Inoltre c’è il crescente potere delle lobby da quando non ci sono più limiti ai finanziamenti per le campagne elettorali. I candidati, spesso costretti a indebitarsi fino al collo, sembrano più impegnati nella ricerca di fondi che nella costruzione di strategie politiche. Così il potere politico appare sempre più condizionato dal denaro: lo si
Non uccidiamo il cibo due volte Segre: serve maggior educazione alimentare nelle scuole di ANDREA SEGRE*
S
e ogni cittadino comunitarioconsumassedavverole 5 porzioni diortofrutta al giorno, si eviterebbero piú di 135000 morti all’anno per malattie cardio-cerebrovascolari. L’educazione alimentare è come l’educazione civica, non se ne può fare a meno. Ma in Italia questa materia è lasciata alla buona volontà, peraltro molto estesa, degli insegnanti e dei dirigenti scolastici, e resta senza un indirizzo preciso e risorse dedicate. Per questo insieme a Susanna Tamaro lo scorso 5 giugno – Giornata Mondiale dell’Ambiente – abbiamo lanciato un appello per introdurre l’educazione alimentare nelle ‘buone’ scuole italiane. E ci siamo chiesti cosa abbiamo fatto per ridurre concretamente lo sperpero di risorse nel mondo, in Europa, in Italia: certo, sono stati avviati i programmi della Fao e le campagne di altri organismi internazionali; è stata approvata una risoluzione del Parlamento europeo per dimezzare gli sprechientroil2025ededicareun Anno europeo alla lotta allo spreco; poi tanti studi, rapporti, convegni, tavole rotonde, comunicati ... Tutto utile, certo: ma il tempo passa, le perdite e gli sprechi alimentari aumentano, gli affamati pure ma anche e soprattutto gli obesi. Stime recenti confermano che il 30% della popolazione mondiale è sovrappeso: il paradosso, quindi, è che si spende più per dimagrire e curarsi che per mangiare. Nonostante la crisi continuiamo ad acquistare più alimenti di quanto realmente ci occorre, spesso di bassa o pessima qualità; usiamo più risorse naturali di quante sarebbe necessario; produciamo più rifiuti di quanti riu-
appuntamenti
Oggi con DiPiazza e Massimo Cirri Andrea Segrè sarà oggi protagonista di tre incontri a Vicino/Lontano. Dalle 8.15 prenderà parte al progetto "Il piacere della legalità? Mondi a confronto", promosso con Pierluigi Di Piazza; dalle 21 sarà nella Chiesa di San Francesco per il dialogo sullo spreco alimentare, con Massimo Cirri, Vittorio Capecchi e Antonio Massarutti; alle 18 presenterà alla Libreria Friuli il suo libro "L'oro nel piatto". info www.vicinolontano.it Andrea Segre
sciamo a smaltire; e quando li smaltiamo sosteniamo altri costi economici ed ambientali, costi che paghiamo direttamente noi e indirettamente chi verrà dopo di noi. Per evitare che il cibo finisca nella spazzatura, e venga ucciso due volte, bisogna (ri)dargli valore. Ecco il “valore” dello spreco nell’educazione alimentare. Non sprecaresignificarestituirealcibo il valore che ha. Riconoscimento fondamentale, perché poi si può, anzi si deve estendere, a tutti gli altri beni: pubblici, comuni, privati che siano. Su questo è illuminantela Cartadi MilanoperExpo,che il 16 ottobre sarà ufficialmente consegnata al Segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon. Anche attraverso l’eredità di Expo può e deve passare l’impegno per preservare l’oro nei nostri piatti e tramandare ai giovani il valore del cibo. Del resto, l’educazione alimentare è il primo motore del Parco Agroalimentare italiano, noto come Fabbrica Italiana Contadi-
na (Fico), che a Bologna sarà proprio staffetta di Expo nella valorizzazione delle eccellenze agroalimentari nazionali: l’obiettivo è di coniugare educazione e intrattenimento, coltura e cultura, storia e futuro, salute e ambiente. Un Parco tematico che si estenderà come un Expo permanente attraverso la ricostruzione delle principali filiere produttive su un’area di oltre 80mila metri quadrati, insediata al Centro Agroalimentare di Bologna. Un modo per esplorare e conoscere l’enogastronomia italiana dalla genesi alla fruizione, in una sequenza di alta suggestione con orti e campi, stalle e acquari, officine di produzione, laboratori, banchi serviti, grocery e stazioni di degustazione. Perché con l’educazione alimentare non solo si mangia e si sta bene, ma si fa ancheeconomia. * fondatore Last Minute Market, presidente Caab Bologna e Fem Trento, autore con Simone Arminiode"L'oronel piatto"(Einaudi)
può definire plutocratico». Come valuta la politica a stelle e strisce nei confronti dell’Isis? «L’America lo considera un fenomeno piuttosto secondario, soprattutto perché l’amministrazione Obama ha tracciato una linea rossa, che delimita l’area in cui non andare a immischiarsi. Così il presidente è costretto ad affidarsi ai potentati locali. Per esempio facendo leva sull’Iran. Tuttavia deve essere molto cauto, poiché così rischia di creare fortissime ten-
sioni nei rapporti con Israele o con l’Arabia Saudita». Perché Obama tende a sfilarsi dalla questione mediorientale? «Perché è più interessato agli equilibri con Pechino. Vuole evitare che si arrivi a un’Asia completamente controllata dalla Cina, quindi tenta di isolarla e contenerla: la partita è ancora aperta, ma gli Usa finora hanno fatto poco». Spostiamo lo sguardo sulle elezioni nel Regno Unito: che scenari vede? «In ballo c’è soprattutto il rapporto tra Londra e l’Europa. Se dovesse vincere Cameron, c’è un alta probabilità che si tenga un referendum sul destino europeo del Regno Unito nel 2017, con probabile vittoria degli euroscettici. E qualora il Regno Unito dovesse uscire dall’Eu, potrebbe innescarsi un effetto domino, specie negli stati che da sempre gli gravitano attorno, come i Paesi baltici e nordici». Emergenza immigrazione: ce la farà l’Italia a gestirla? «Solo se imparerà a convivere con questo dramma, cominciando da un lato a considerarlo in modo più umano, e dall’altro a combattere con più decisione ed efficacia i traffici di esseri umani nel Mediterraneo, che vengono gestiti anche con il supporto di organizzazioni criminali italiane».
CINEMA
Battiston nei panni del fondamentalista Parlare dell'Islam, «con un po’ di distanza, con un sorriso, per battere la paura». È stata l'idea alla base, per il regista curdo iraniano, da anni attivo in Italia, Fariborz Kamkari (I fiori di Kirkuk), di “Pitza e datteri”, commedia ironica con una spruzzata di romanticismo sull'incontro fra culture, con Giuseppe Battiston (nei panni di un tragicomico fondamentalista), Maud Buquet, Mehdi Meskar, Esther Elisha e Hassani Shapi, in sala dal 28 maggio. È stato «inevitabile per me fare una commedia, pensando al cinema italiano, su questo tema estremamente delicato e drammatico - spiega Kamkari -. Il film è un invito a riflettere senza panico su un argomento che oggi viene molto manipolato dalla politica». La comunità islamica «fa molta paura a tutti, e molti membri sentono il disagio di essere considerati un pericolo, spesso perché presi in ostaggio da una minoranza aggressiva, estremista e fondamentalista, che parla a nome di tutti. Un musulmano simpatico e moderato non fa notizia».
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 08/05/2015 pagina:
Non uccidiamo il cibo due volte Segre: serve maggior educazione alimentare nelle scuole di ANDREA SEGRE*
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e ogni cittadino comunitarioconsumassedavverole 5 porzioni diortofrutta al giorno, si eviterebbero piú di 135000 morti all’anno per malattie cardio-cerebrovascolari. L’educazione alimentare è come l’educazione civica, non se ne può fare a meno. Ma in Italia questa materia è lasciata alla buona volontà, peraltro molto estesa, degli insegnanti e dei dirigenti scolastici, e resta senza un indirizzo preciso e risorse dedicate. Per questo insieme a Susanna Tamaro lo scorso 5 giugno – Giornata Mondiale dell’Ambiente – abbiamo lanciato un appello per introdurre l’educazione alimentare nelle ‘buone’ scuole italiane. E ci siamo chiesti cosa abbiamo fatto per ridurre concretamente lo sperpero di risorse nel mondo, in Europa, in Italia: certo, sono stati avviati i programmi della Fao e le campagne di altri organismi internazionali; è stata approvata una risoluzione del Parlamento europeo per dimezzare gli sprechientroil2025ededicareun Anno europeo alla lotta allo spreco; poi tanti studi, rapporti, convegni, tavole rotonde, comunicati ... Tutto utile, certo: ma il tempo passa, le perdite e gli sprechi alimentari aumentano, gli affamati pure ma anche e soprattutto gli obesi. Stime recenti confermano che il 30% della popolazione mondiale è sovrappeso: il paradosso, quindi, è che si spende più per dimagrire e curarsi che per mangiare. Nonostante la crisi continuiamo ad acquistare più alimenti di quanto realmente ci occorre, spesso di bassa o pessima qualità; usiamo più risorse naturali di quante sarebbe necessario; produciamo più rifiuti di quanti riu-
appuntamenti
Oggi con DiPiazza e Massimo Cirri Andrea Segrè sarà oggi protagonista di tre incontri a Vicino/Lontano. Dalle 8.15 prenderà parte al progetto "Il piacere della legalità? Mondi a confronto", promosso con Pierluigi Di Piazza; dalle 21 sarà nella Chiesa di San Francesco per il dialogo sullo spreco alimentare, con Massimo Cirri, Vittorio Capecchi e Antonio Massarutti; alle 18 presenterà alla Libreria Friuli il suo libro "L'oro nel piatto". info www.vicinolontano.it Andrea Segre
sciamo a smaltire; e quando li smaltiamo sosteniamo altri costi economici ed ambientali, costi che paghiamo direttamente noi e indirettamente chi verrà dopo di noi. Per evitare che il cibo finisca nella spazzatura, e venga ucciso due volte, bisogna (ri)dargli valore. Ecco il “valore” dello spreco nell’educazione alimentare. Non sprecaresignificarestituirealcibo il valore che ha. Riconoscimento fondamentale, perché poi si può, anzi si deve estendere, a tutti gli altri beni: pubblici, comuni, privati che siano. Su questo è illuminantela Cartadi MilanoperExpo,che il 16 ottobre sarà ufficialmente consegnata al Segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon. Anche attraverso l’eredità di Expo può e deve passare l’impegno per preservare l’oro nei nostri piatti e tramandare ai giovani il valore del cibo. Del resto, l’educazione alimentare è il primo motore del Parco Agroalimentare italiano, noto come Fabbrica Italiana Contadi-
na (Fico), che a Bologna sarà proprio staffetta di Expo nella valorizzazione delle eccellenze agroalimentari nazionali: l’obiettivo è di coniugare educazione e intrattenimento, coltura e cultura, storia e futuro, salute e ambiente. Un Parco tematico che si estenderà come un Expo permanente attraverso la ricostruzione delle principali filiere produttive su un’area di oltre 80mila metri quadrati, insediata al Centro Agroalimentare di Bologna. Un modo per esplorare e conoscere l’enogastronomia italiana dalla genesi alla fruizione, in una sequenza di alta suggestione con orti e campi, stalle e acquari, officine di produzione, laboratori, banchi serviti, grocery e stazioni di degustazione. Perché con l’educazione alimentare non solo si mangia e si sta bene, ma si fa ancheeconomia. * fondatore Last Minute Market, presidente Caab Bologna e Fem Trento, autore con Simone Arminiode"L'oronel piatto"(Einaudi)
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Oggi con DiPiazza e Massimo Cirri Andrea Segrè sarà oggi protagonista di tre incontri a Vicino/Lontano. Dalle 8.15 prenderà parte al progetto "Il piacere della legalità? Mondi a confronto", promosso con Pierluigi Di Piazza; dalle 21 sarà nella Chiesa di San Francesco per il dialogo sullo spreco alimentare, con Massimo Cirri, Vittorio Capecchi e Antonio Massarutti; alle 18 presenterà alla Libreria Friuli il suo libro "L'oro nel piatto". info www.vicinolontano.it
11a edizione udine 10 7 maggio '15
Udine
Venerdì 8 maggio 2015 Lisa Zancaner UDINE
Anche in Friuli il Viagra si compra su internet. Può essere imbarazzante varcare la soglia di una farmacia per acquistare un "aiutino" e la rete diventa la grande star. È uno degli aspetti emersi alla presentazione dei risultati di "In my bed", il questionario progettato dal gruppo V/L Off che ha aperto il ciclo di incontri di vicino/lontano. «Ma attenzione - dicono i farmacisti -, i prodotti acquistati su internet possono causare seri danni alla salute». On line non ci si va solo per comprare il farmaco del buon sesso, ma anche anche per cercare prestazioni sessuali e non solo a pagamento. «L'80%
PPN
13
Carezze proibite, uno su due non ne parla L’indagine: un quarto delle intervistate ha subito attenzioni sessuali da un adulto quando era minore
MOLESTIE Un’immagine simbolica
sostiene di non usare internet come strumento per cercare sesso - spiega Paolo Ermano del gruppo V/L Off -, ma sul 20% che invece lo fa, 3 persone su 5 ammettono che funziona». Le difficoltà delle performance sessuali non sono, però, l'unico tabù quando si parla di sesso. Fra i dati "choc" emersi, la percentuale (il 22%, che diventa 27% fra le intervistate, contro il 10% fra i maschi) di persone che hanno ricevuto attenzioni sessuali da un adulto
quando erano minorenni. Dai questionari raccolti risulta che, di queste persone, il 49% non ne ha parlato con nessuno, il 25% lo ha fatto con gli amici e il rimanente 25% con la famiglia. Dal sondaggio, però, emergono anche dati confortanti sull’affettività: i più giovani, ovvero gli under 25, affermano di aver avuto pochi partner e di dare grande attenzione alla sfera affettiva, tanto da indicare come primi motivi di appagamento durante il rapporto la sinto-
nia con l’altro e il desiderio di dare piacere al proprio partner. L'autoerotismo è una pratica diffusa non solo tra i maschi (93%), a dispetto di quanto si possa pensare: il 78% delle femmine intervistate ammette di ricorrervi, anche se parlarne è una prassi molto meno comune. C'è infine un timido 1% che almeno una volta si è concesso in cambio di regali o di denaro e un altro 1% che l'ha fatto più volte. © riproduzione riservata
LA STORIA Originaria di Palmanova, si è formata a Udine. Domenica si esibirà a vicino/lontano
La Cenerentola nera torna a casa da star
Lidia Carew ballerina professionista, in Friuli era "emarginata" Per sconfiggere gli stereotipi è dovuta emigrare negli Stati Uniti David Zanirato PALMANOVA
La sua pelle è nera ma è nata e cresciuta in Friuli. La sua passione è sempre stata la danza eppure quel fattore "epidermico" l'ostacolava a tal punto che è dovuta emigrare all'estero per vincere gli stereotipi e i pregiudizi di chi la guardava comunque con occhio diverso. Ora che ha conquistato rispetto, considerazione a livello internazionale e soprattutto sicurezza in se stessa, ora che è diventata una paladina degli «italiani di colore», è prossima a tornare a Udine per esibirsi con la sua crew multirazziale "Mnaìs", in occasione della cerimonia di consegna del premio Terzani 2015, domenica a vicino/lontano. Lei è Lidia Carew, ha 25 anni, è nata a Palmanova da mamma napoletana trapiantata sin da giovane nella città stellata e da papà nigeriano d'origine. «Ballo da quando ho 7 anni, sono cresciuta artisticamente alla scuola Axis di Udine e a 17 anni mi sono trasferita in Accademia a Milano - ci racconta -, ma mentre maturavo e mi miglioravo leggevo negli sguardi di chi assisteva agli spettacoli distacco, etichettatura, pregiudizio. E mi chiedevo: ma come? Sono nata qui, sono cresciuta qui, sono italiana a tutti gli effetti come loro eppure qualcosa non torna per colpa del colore della mia pelle». Una sera Lidia assiste proprio a Milano ad uno spettacolo di della celebre compagnia di danza "Alvin Ailey", composta quasi solo da afroamericani. A quel punto decide di prendere il biglietto per New
York e tentare di entrare in quel gruppo. Obiettivo raggiunto grazie ad un’apprezzata audizione dell'agosto 2007. «Quando mi hanno accolta - ricorda - scherzavano sul mio inglese maccheronico, domandandomi inoltre "da quando ci sono italiani neri?", ma mai nessun preconcetto si è più fatto sentire ed io per la
prima volta mi sono sentita al pari di tutti gli altri». Da allora è stato un crescendo di successi: le esibizioni nei videoclip musicali di Alicia Keys, di Calvin Harris e Pharrell Williams, quindi modella per il reality show Skin Wars o per la linea di vestiti di Shamar Moore; attrice nella serie Real Housewives of
ITALIANA Un intenso ritratto della ballerina venticinquenne Lidia Carew
RICORDI AMARI
«La mia baby-sitter mi diceva: se fossi bianca, saresti perfetta» UDINE - (d.z.) «Ricordo una babysitter che si prendeva cura di me e a cui volevo un gran bene, come del resto lei ne voleva a me. Lei mi diceva che ero bellissima, ma che se avessi avuto la pelle bianca sarei stata perfetta», racconta la ballerina Lidia Carew, origina-
ria di Palmanova e ora giunta al successo grazie agli Usa. Un altro episodio che Lidia ricorda è successo all'età di 15 anni «quando racconta -infatuata di un ragazzo più grande che ricordo come incredibilmente bello e popolare, ho chiesto ad un amico in comune
di presentarci. Questo mio amico, che conoscevo da sempre e che non mi aveva mai trattata male prima, in quell'occasione mi risponde: "Lui non uscirebbe mai con te: sei nera". Tutto ciò mi faceva credere che la pelle nera, fosse una condizione terribile da avere. Purtroppo in Italia, avere la pelle nera, è legato ha uno stigma negativo - conclude e ballare è stata la mia maniera per distinguermi».
I trofei del Gazzettino I trofei del Gazzettino Caccia Caccia al campione al campione 2
2 29
COME SI VOTA:
IL COUPON DE IL GAZZETTINO VALE 10 PUNTI COME SI VOTA:
PREFERENZA IL COUPON DEDIIL GAZZETTINO VALE 10 PUNTI DI PREFERENZA Barrare una sola casella vicino al nome del persoBarrare una sola casellaprescelto vicino al nomeoppure del personaggio prescelto- oppure - nello naggio indicare nello indicare spazio lispazio liberobero - nome-enome cognomeedicognome un altro personaggio del mondo calcistico regionale, di un altro personaggio del Maicol Battistella (Gravis) mondo calcistico regionale, chePrima militi in squadre che militi in squadre dei campionati di Eccellenza, Promozione, categoria o Seconda di Eccellenza, Prima categoria. Nondeisonocampionati ammesse fotocopie, ma solo tagliandi Promozione, originali. I coupon dovranno Leonardo Cojaniz (Sangiorgina) categoria o Seconda categoria. Non sono ammesessere consegnati direttamente, o spediti per posta, alla redazione di Udine (corte se fotocopie, ma solo tagliandi originali. I coupon Savorgnan 28,dovranno 33100 Udine) essere o di Pordenone (corso Vittoriodirettamente, Emanuele 2, 33170 Pordenone), ________________________________ consegnati o speentro le ore 12diti del per lunedìposta, della settimana successiva. all’uffi cio di corrispondenza di Udine
________________________________
(corte Savorgnan 28, 33100 Udine) o di Pordenone (corso Vittorio Emanuele 2, 33170, Pordenone), entro le ore 12 del lunedì della settimana successiva.
New York e nel film Divergent fino al ritorno in Italia. L'abbiamo potuta ammirare nello show "Resto Umile" di Checco Zalone, nel corpo di ballo di Zelig ed ora è una delle protagoniste dello spettacolo "Around". Nel suo gruppo, Mnaìs, che si esibirà al Teatro Nuovo Giovanni Da Udine il 9 maggio dalle 20.45, ci sono artisti come Carlos, italiano originario del Congo, oppure Imad, musulmano nato in Marocco, Sly, italiano innamorato della Giamaica,e Xu Ruichi, ballerino cinese devoto all'hip pop. «Siamo la metafora del "come" si possano sconfiggere le barriere erette dagli stereotipi negativi, siano essi costruiti sul colore della pelle, sulla lingua, sulla classe sociale», riflette ancora Lidia, che nel proprio futuro vede già altri tabù da abbattere, così come ha spiegato nei giorni scorsi da relatrice alla Bocconi di Milano. «Sogno di continuare a lavorare nell'ambito dell'intrattenimento, ho avuto recentemente offerte per recitare in teatro, di sicuro non abbandonerò il cinema e la tv e la vittoria più grande - immagina - sarebbe quella di veder recitare le nere non più solo nelle parti della suora o della domestica ma anche in quelle della protagonista della storia». © riproduzione riservata
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Udine
Venerdì 8 maggio 2015 Lisa Zancaner UDINE
Anche in Friuli il Viagra si compra su internet. Può essere imbarazzante varcare la soglia di una farmacia per acquistare un "aiutino" e la rete diventa la grande star. È uno degli aspetti emersi alla presentazione dei risultati di "In my bed", il questionario progettato dal gruppo V/L Off che ha aperto il ciclo di incontri di vicino/lontano. «Ma attenzione - dicono i farmacisti -, i prodotti acquistati su internet possono causare seri danni alla salute». On line non ci si va solo per comprare il farmaco del buon sesso, ma anche anche per cercare prestazioni sessuali e non solo a pagamento. «L'80%
PPN
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Carezze proibite, uno su due non ne parla L’indagine: un quarto delle intervistate ha subito attenzioni sessuali da un adulto quando era minore
MOLESTIE Un’immagine simbolica
sostiene di non usare internet come strumento per cercare sesso - spiega Paolo Ermano del gruppo V/L Off -, ma sul 20% che invece lo fa, 3 persone su 5 ammettono che funziona». Le difficoltà delle performance sessuali non sono, però, l'unico tabù quando si parla di sesso. Fra i dati "choc" emersi, la percentuale (il 22%, che diventa 27% fra le intervistate, contro il 10% fra i maschi) di persone che hanno ricevuto attenzioni sessuali da un adulto
quando erano minorenni. Dai questionari raccolti risulta che, di queste persone, il 49% non ne ha parlato con nessuno, il 25% lo ha fatto con gli amici e il rimanente 25% con la famiglia. Dal sondaggio, però, emergono anche dati confortanti sull’affettività: i più giovani, ovvero gli under 25, affermano di aver avuto pochi partner e di dare grande attenzione alla sfera affettiva, tanto da indicare come primi motivi di appagamento durante il rapporto la sinto-
nia con l’altro e il desiderio di dare piacere al proprio partner. L'autoerotismo è una pratica diffusa non solo tra i maschi (93%), a dispetto di quanto si possa pensare: il 78% delle femmine intervistate ammette di ricorrervi, anche se parlarne è una prassi molto meno comune. C'è infine un timido 1% che almeno una volta si è concesso in cambio di regali o di denaro e un altro 1% che l'ha fatto più volte. © riproduzione riservata
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MESSAGGERO VENETO SABATO 9 MAGGIO 2015
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vicino/lontano
«Sesso&giovani, manca un linea guida ideale» Cosimo Marco Scarcelli
di Gian Paolo Polesini
L
o scavo, stavolta, è determinato e scende laddove spesso la pala non osa. Di gioventù se ne parla poco (e male) e quando emerge un pretesto per sviscerare i contenuti, solitamente parte una selva di dita puntate contro la generazione violenta. Raro leggere o ascoltare analisi costruttive, più facile è condannare dopo il fatto. Uno pronto per la cronaca cannibale, fra l’altro, lo si trova sempre. E con le accuse il mondo non migliora. Il sociologo Cosimo Marco Scarcelli ha soltanto spostato il punto di vista usuale, scegliendo lo sguardo preventivo. Un’indagine «con i ragazzi, non sui ragazzi», spiega. Tutto, e per tutto s’intende anni di studio, è scivolato dentro un libro Intimità digitale - Adolescenti, amore e sessualità ai tempi di internet (FrancoAngeli editore), finito sui banchi di Vicino/Lontano. «La tendenza globale è demonizzare ciò che si ritiene male. Non è detto, poi, lo sia. Magari sono vecchi tabù resistenti al cambio delle atmosfere. Invece di approfondire e di risolvere si sceglie la via più comoda, ovvero il silenzio. E i teenager che fanno? Non avendo interlocutori si lanciano su internet alla ricerca di risposte. Il mio progetto, non facile da innescare per alcune resistenze di certe scuole e di certi genitori, prevedeva libere chiacchierate con gli studenti dai sedici ai diciotto anni giusto per mi-
Il sociologo Cosimo Marco Scarcelli firma il libro-indagine “Intimità digitali” «Su certi temi caldi i ragazzi cercano interlocutori che spesso non trovano» il piacere della legalità
Segré, Di Piazza e Perillo agli studenti: cibo-solidarietà binomio contro lo spreco Quante declinazioni può avere la parola “spreco”? La sua definizione principale è «consumo eccessivo, senza criterio o inutile», ma se anche la prima associazione che facciamo è quella con il cibo, dobbiamo renderci conto di essere sempre piú soggetti a forme di spreco: di energia, di umanità, di vita. È per sottolineare la forza di queste argomentazioni, che ieri si sono riunite nell'ex Chiesa di San Francesco alcune delle voci piú battagliere nel campo della solidarietà, a completare il percorso compiuto da alcune scuole di Udine legato alla legalità e alla sostenibilità. Davanti ai 150 studenti e ai 25 insegnanti dei 5 istituti scolastici cittadini, protagonisti delle musiche live della mattinata, sono intervenuti Clara Braidotti del Banco alimentare Fvg, Salvatore Inguí referente di Libera, Simmaco Perillo presidente della coop “Aldilà dei sogni”, Pierluigi Di
Piazza del centro Balducci e il professor Andrea Segré, fondatore di Last Minute Market. «Quando ho iniziato il percorso per rimediare allo smaltimento degli alimenti scartati dai supermercati perché “imperfetti”, ci ho messo un po' di tempo a capire che la soluzione del dono era la piú sensata, perché per un economista è difficile capire il valore di un “bene relazionale”». «Il miglior rifiuto è quellol che non viene generato, ma –ha concluso Segrè – l'obiettivo è quello di raggiungere un equilibrio nella produzione tra domanda e offerta». Difficile mettere nella stessa frase spreco e legalità, eppure Simmaco Perillo è riuscito a far capire alla platea di ragazzi come anche una terra, al pari delle persone, debbano godere del diritto di una seconda chance, parlando delle attività di economia sostenibile realizzate sui beni confiscati alla mafia. (Anna Dazzan)
surare la temperatura corporea della situazione». Il punto è generare un «vocabolario appropriato» affinché l’adolescente non sia preda di voci svianti o di incertezze. Ebbene sì, ignoravamo un aspetto: nelle aule di sesso si tratta sporadicamente. Eravamo certi che nel 2015 l’argomento fosse affrontato con la stessa leggerezza di una battaglia di Za-
ma qualunque. «Dipende dai professori e soprattutto dai presidi se mettere a registro la lezioncina sessuale. E quando ciò avviene, a sentire gli studenti, la freddezza della biologia cerca di coprire gli eventuali rossori». Il non parlarne acuisce il desiderio di soluzioni alternative. Magari in famiglia. Scarcelli scuote la testa.
«Molti genitori conservano su pelle il concetto di peccato, raccolto nelle loro gioventù quando non si poteva dire e non si poteva fare. E, per questo, sperano che i propri figli raccolgano informazioni altrove. Dalla scuola, appunto. Vede, è un palleggio inutile e dannoso. E chi ci rimette? Ecco». Internet è un catino immenso dove pescare la qualunque.
La preoccupazione degli educatori è la trappola subdola. «Certo - spiega il professore anche camminare per strada non è poi così sicuro. La gioventù 2.0 è piuttosto sveglia e sa distinguere il pericolo. Mamma e papà vigilano. Dev’essere, però, un’occhiata equa e scoccata con la giusta distanza, altrimenti s’innesca la vendetta. “Tu mi impedisci
oggi l’annuncio al festival
Cao: farò “Social love” sulla Effe tv
Irene Cao ospite oggi del festival, dialogherà con lo scrittore Alberto Garlini, alle 15. nell’Oratorio del Cristo, sul tema “Letteratura di genere, un tabú da sfatare”
L’autrice della triologia erotica racconterà sei relazioni virtuali di Gabriele Giuga Eccolo il salto. Dalla scrittura al format tv. Quel passaggio che segna la svolta da un ruolo confinato in una definizione, scrittrice, e di successo se proprio si vuole essere piú precisi, a quello piú indeterminato, inesistente in un lessico di etichette preconfezionate e che sottolinea l'avvenuto passaggio alla fama vera e propria. Irene Cao, autrice da mezzo milione di copie con la prima trilogia erotica pubblicata da Mondadori ospite di Vicino/ lontano oggi alle 15 nell’Oratorio del Cristo, sarà la protagoni-
sta di 2Social love” in prima tv da mercoledì 27 maggio su Laeffe, canale 50 del digitale terrestre. Due puntate che guidano lo spettatore in un viaggio inedito alla scoperta dell’intreccio fra eros e relazione. «Sono sei storie - ci dice Cao - che abbiamo raccolto e che racconto insieme ad Alberto D’Onofrio che non è solo il regista, ma anche la voce fuori campo, autore con me dell’indagine che ho voluto fare in un mondo apparentemente sommerso e che mi ha particolarmente incuriosito. A cosa si riferisce quando parla di curiosità?
Vede, l’idea ce l’avevo già diversi mesi fa riflettendo sul fatto che le relazioni di oggi vengono vissute principalmente sulla rete, ma con un’intensità che è tutt’altro che virtuale. Certo c’è una differenza rispetto agli incontri tradizionali, anni fa c’era uno stile nel corteggiamento che arrivava magari allo scambio dei numeri di telefono, oggi ci si chiede subito se si è su questo o su quell’altro social. Si va comunque sul virtuale. Ma non è cosí per chi lo vive. In tutte le storie che raccontiamo in “Social Love” chi ce le rivela parla di un’intensità di emo-
zioni paragonabili a quelle di un incontro di persona, forse amplificate proprio dal fatto che ci sia una “rete” di mezzo e per questo piú forti. E di un sesso che inizia anche prima dell’incontro fisico. Poi ovvio, non ci si ferma ai
classici social, ma ci sono quelli progettati apposta per questo genere di relazioni. Ci dica. Ce ne sono di tutti i tipi, noi raccontiamo tre storie per ogni puntata, ognuna con una preci-
di accendere il computer? Bene, vado dal mio amico e sto tutto il giorno lì davanti”. E perché, invece, non accompagnarli in questo viaggio?». Adolescenti, web, sesso. Un tris bollente. Siamo in Italia, non in Svezia. La morale, una certa morale è un retaggio di tempi superati, è in atto un confronto nuovo, accettiamolo. Negli anni Venti si ballava il
sa caratteristica con cui si lega alla rete. C’è quella di due lesbiche che usano il social “Brenda”, oppure quella di due gay che si frequentano su “Grinder”, tutti social con dei codici di corteggiamento e regole ben precise. Poi raccontiamo anche di storie a lieto fine come quella di una coppia che si è conosciuta in rete tredici anni fa e che si è sposata proprio il 2 maggio scorso. Senta, andrete in onda in prime time, come raccontare bene certe storie in una fascia oraria come questa? Racconteremo tutto e faremo capire tutto quello che c’è da capire con onestà e rispetto, per chi ha accettato di raccontarsi alle telecamere e per chi le segue a casa. E con onestà nei confronti del tema che abbiamo scelto di affrontare. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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v/l digital
Bosco e il terrorismo in rete: contrastare senza ledere i diritti fondamentali L’esperta di cybercrime dialoga oggi con Iannuzzi. «Servono politiche di educazione che coinvolgano i media e orientino i governi» Oggi alle 17 in San Francesco, Francesca Bosco esperta di cybercrime e Andrea Iannuzzi direttore dell’Agl animeranno il dibattito di V/l digital sul tema “Terrorismo e propaganda in rete. Sopra o sotto il tappeto?” Modererà Fabio Chiusi. Anticipiamo in sintesi i temi su cui si soffermerà Francesca Bosco.
di FRANCESCA BOSCO Da quando lo Stato Islamico ha costretto il mondo a confrontarsi con la sua articolata strategia propagandistica sui social media, infuria il dibattito su come contrastarla senza per questo inficiare la libera espressione e il diritto di croLucio Caracciolo ieri in San Francesco a Udine su invito di Historia e del professor Cevolin per la lectio magistralis “U.S. Confidential” come titola l’ultimo numero della rivista di geopolitica “Limes” (Foto Petrussi)
naca e di informazione. Gli esperti sono divisi: alcuni sostengono che la propaganda terroristica vada completamente rimossa dal web, altri che debba essere mostrata piú o meno integralmente, altri ancora che serva una virtuosa via di mezzo. Quali percorsi imboccare? Il rapporto delle Nazioni Unite “L’uso di Internet per fini terroristici” del 2014 spiegava come gruppi terroristici utilizzassero Internet per arruolamento, finanziamento, addestramento a distanza e, chiaramente, propaganda”. Ciò a cui stiamo assistendo ora rappresenta una sorta di “evoluzione” dell’uso di questi strumenti. L’intento dichiarato dello Stato islamico è ora un
Francesca Bosco, esperta di cybercrime e project officer della Emergin Crimes Unit per le Nazioni Unite sarà oggi protagonista con Andrea Iannuzzi dell’incontro di V/l digital
controllo reale del territorio anche con una strategia aggressiva di utilizzo della propaganda. Come si può combattere e contrastare un fenomeno cosí complesso? Occorre in primo
luogo studiarlo attentamente per capirlo. Un recente articolo di Luca De Biase presenta in modo chiaro il dilemma su cui sta dibattendo da tempo la comunità internazionale: il problema del bilanciamento di in-
di Francesca Gatti
©RIPRODUZIONE RISERVATA
dibattito, per creare una efficace counter narrative. L’Unicri per cui lavoro si occupa da tempo di ricerca sull’utilizzo terroristico di Internet e sul contrasto dell’odio in rete, con iniziative progettuali concrete, finanziate dall’Ue. Inoltre, Unicri ha sviluppato un programma per i professionisti dell’informazione sulle nuove minacce agli stati e ai cittadini, che tra le altre cose si focalizza sull’uso terroristico di internet. Coinvolgere i professionisti dell’informazione è di cruciale importanza. I media svolgono infatti un ruolo essenziale nell’orientare il dibattito pubblico, che condiziona le opinioni dei cittadini e le azioni e le politiche dei governi. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
«Per questa America Crouch e la ricetta fermare gli eccessi l’Europa è marginale» per del libero mercato Lucio Caracciolo e la lectio sugli States nell’era di Obama «La tensione tra i poteri ne fa un impero senza imperatore»
charlerston, oggi il paso doble dalla Carlucci. Insomma, chiudendo il libro, peraltro ricchissimo di dati e di pensieri, resta una mancanza: «Gli interlocutori affidabili latitano, questo vien fuori dalle confessioni. E il gruppo vive un po’ allo sbando. Nel terzo millennio è un controsenso».
teressi. Da una parte la sicurezza nazionale, dall’altra i diritti fondamentali, privacy e libertà di espressione. L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani si è espresso ribadendo che il diritto alla riservatezza e alla privacy nel mondo digitale va tutelato contro le invasive politiche di sicurezza dei Governi. Lo scenario resta quindi molto complesso. Nel frattempo, quali sono le soluzioni alternative? Si può e deve agire su quello che viene definito “engagement”, con politiche di educazione degli utenti della Rete, con il coinvolgimento della società civile, dei rappresentanti religiosi, degli attori tecnologici che necessariamente devono fare parte del
L’interesse che l’America può nutrire nei confronti dell’Europa è da tempo sovrastimato: il Vecchio Continente è ormai percepito dagli Usa come molto periferico rispetto agli anni della Guerra Fredda ed è chiaro che le priorità degli Stati Uniti oggi sono altre: essi guardano verso altri paesi, soprattutto alla Cina, alla Russia e a Israele. Emerge questo nuovo equilibrio nel rapporto Usa-Europa dalla lectio magistralis che il direttore di Limes, Lucio Caracciolo, ha tenuto ieri dinanzi al pubblico di Vicino/lontano per ragionare sui meccanismi del potere americano in occasione dell’uscita dell’ultimo numero della rivista che dirige. Numero che non a caso è stato intitolato proprio “U.S. Confidential”. Ma qual è il ruolo dell’Italia oggi nella percezione americana? È quello di controllare la situazione nel Mediterraneo, in particolare la Libia dove il presidente Obama vorrebbe scongiurare l’apertura di un conflitto come ha detto a chiare lettere al premier Renzi durante la recente visita a Washington. La lucida definizione degli Stati Uniti ricavata ieri da Caracciolo è di «un impero senza
imperatore». Secondo Caracciolo la repubblica americana si basa su un fitto circuito di poteri e contro-poteri spesso in contrasto tra loro che tolgono autorevolezza e libertà decisionale al presidente trasformandolo piú in un portabandiera che in un vero leader. Le ragioni - ha spiegato Caracciolo - sono molteplici, a partire dall’azione delle lobbies americane e del sistema della raccolta dei fondi elettorali: la sentenza della Corte suprema del 2010 ha tolto ogni limite alla quantità di denaro donabile ai candidati. Risultato: 3,3 miliardi di dollari che circolano nel meccanismo politico senza contare quelli generati dalle lobby “stealth”, ovvero quelle invisibili. Un’altra causa della difficile governabilità del presidente va nel profondo della politica americana: «Gli Stati Uniti sono non sono una federazione organica, ma una confederazione asimmetrica - ha spiegato Caracciolo – in cui i singoli stati si muovono autonomamente non solo nella produzione e nell’economia, ma anche nel disegno politico che spesso non è coordinabile dal potere centrale: basti pensare alla pena di morte». Ma allora esiste un centro di
potere in America? «No - ha risposto Caracciolo –, ma forse quello che piú gli si avvicina è il potere del congresso che, in questo momento, è dominato dai repubblicani anti Obama». Una volta - ha proseguito - tra democratici e repubblicani «si formava una condivisione di centro, un compromesso per governare; oggi invece è molto difficile che si trovi un terreno comune soprattutto nelle politiche finanziarie, in tema di bilancio e di politica estera». Basti pensare che la grande maggioranza del congresso vorrebbe sabotare l’accordo quadro che Obama intende siglare con l’Iran togliendo allo stato islamico le sanzioni. Anche le priorità di presidente e congresso appaiono ormai molto diverse: al primo posto per Obama ci sono gli aspetti sociali (la riforma della sanità in primis) e il contenimento della Cina che rischia di superare gli Stati Uniti e diventare la prima potenza mondiale. Le priorità del congresso invece sono Israele, con cui c’è una sorta di fratellanza, e la Cina, ma non per le motivazioni economiche di Obama, bensí perché è percepita come la “red China”, il vecchio nemico comunista. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
il programma
Il Terzani a Van Reybrouck e la lectio di Recalcati sulle Madri Giornata clou, oggi a Udine per l’undicesimo festival Vicino/lontano. Momento culminante sarà la cerimonia di premiazione, oggi alle 19.45, al Teatro Nuovo, dello scrittore belga David Van Reybrouck (foto), che con il reportage “Congo” si è visto assegnare il premio Terzani. Altri protagonisti della giornata sarano l’arcivescovo di Terni, Vincenzo Paglia, alle 10 in San Francesco, sul tema “Essere poveri”; Pier Aldo Rovatti, alle 10 a Casa Cavazzini con la lectio magistralis su “Gli equivoci del sapere”; Andrea Iannuzzi con
Francesca Bosco, alle 17 in San Francesco sul “Terrorismo e la propaganda in rete” e alle 18.30 Massimo Recalcati con la lectio magistralis in San Francesco sulle “Madri”.
Oggi alle 15.30 in San Francesco, Colin Crouch, professore emerito dell’univesità di Warwick terrà una lectio magistralis su “Mercato, politica, società: un equilibrio (im) possibile?”. Anticipiamo in sintesi il suo ragionamento.
di COLIN CROUCH Pochissime persone credono davvero nella superiorità generale del libero mercato senza ostacoli come il miglior modo di organizzare gli affari umani. La maggior parte, sia che siano esperti o persone comuni, sarebbe probabilmente d’accordo con l’affermazione che sebbene il mercato sia uno strumento molto utile, esso può avere conseguenze negative e dannose contro le quali abbiamo bisogno di varie forme di protezione. In pratica, tutti i governi democratici devono perseguire un qualche equilibrio di questo tipo. Ciononostante, nel mondo moderno sono i partiti (i Conservatori) che prendono come modello la spinta verso sempre piú mercato, quelli che sono convinti di rappresentare lo spirito dei tempi. Quelli che sostengono esplicitamente la necessità di perseguire l’equilibrio (Laburisti, Socialdemocratici, Verdi) sono invece depressi. È necessario correggere questa situazione assurda. Certamente, i problemi che quasi tutti abbiamo con i mercati senza restrizioni sono vari e non necessariamente reciprocamente compatibili. A volte alcuni di noi hanno bisogno di protezione dalla minaccia di poter perdere il lavoro senza ragione, o, se la perdita del lavoro è inevitabile, vogliono la sicurezza di una generosa indennità di disoccupazione mentre ne cercano un altro (con assistenza). Talvolta, qualcun altro di noi vuole che l’ambiente locale venga protetto dai danni causati da un grosso progetto di sviluppo edilizio; in ogni momento tutti noi abbiamo bisogno che il nostro ambiente globale venga protetto da varie minacce causate dall’uomo. Altre volte ancora, alcuni di noi vogliono sapere che il personale medico, le badanti, gli insegnanti con cui entriamo in contatto siano motivati dall’impegno professionale, piuttosto che dal bisogno di ricavare da noi quanti piú soldi possibili. E vorremmo avere
qualche motivo per credere che qualcosa là fuori ci garantisca che le banche che usiamo non siano governate da coloro che ricercano il profitto attraverso pratiche disoneste. I lettori possono pensare a esempi propri per allungare l’elenco. Dietro a tutto ciò si trova il fatto che la globalizzazione sta estendendo il raggio d’azione dei mercati, senza che si estenda la protezione dalla distruzione che essi causano. Per quanto disparati possano essere i problemi che tutti abbiamo con i mercati, c’è un tema unificante nell’affermazione generale: “piú mercato, sí grazie; politiche creative per umanizzarne e mediarne gli effetti, sí anche queste, grazie”. Il termine tecnico economico che unisce questi temi è “esternalità negative”: sono le conseguenze dell’azione economica che nuocciono ad alcuni interessi, ma che non appaiono nei calcoli del costo delle transazioni di mercato interessate. L’idea stessa è potente e unificante e ci porta a un’ulteriore importante necessità per la sinistra politica: riscoprire la potenza delle idee di cittadinanza e dei bisogni condivisi. Considerando le questioni in questo modo, si affronta un ulteriore problema: i socialdemocratici sembrano bloccati in un orientamento verso ciò che è “collettivo”, mentre le persone stanno diventando piú “individualiste”. I politici devono rivolgersi alle persone come cittadini, non come consumatori, con diritti e responsabilità che permettano e richiedano loro di pensare seriamente alle cose di cui hanno bisogno che non possono essere raggiunte attraverso il mercato, o che effettivamente saranno danneggiate se lasciate in mano al mercato. Il dibattito sulle “esternalità negative” deve diventare centrale. (traduzione di Laura Rossa) ©RIPRODUZIONE RISERVATA
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 09/05/2015 pagina: 44
oggi l’annuncio al festival
Cao: farò “Social love” sulla Effe tv
Irene Cao ospite oggi del festival, dialogherà con lo scrittore Alberto Garlini, alle 15. nell’Oratorio del Cristo, sul tema “Letteratura di genere, un tabú da sfatare”
L’autrice della triologia erotica racconterà sei relazioni virtuali di Gabriele Giuga Eccolo il salto. Dalla scrittura al format tv. Quel passaggio che segna la svolta da un ruolo confinato in una definizione, scrittrice, e di successo se proprio si vuole essere piú precisi, a quello piú indeterminato, inesistente in un lessico di etichette preconfezionate e che sottolinea l'avvenuto passaggio alla fama vera e propria. Irene Cao, autrice da mezzo milione di copie con la prima trilogia erotica pubblicata da Mondadori ospite di Vicino/ lontano oggi alle 15 nell’Oratorio del Cristo, sarà la protagoni-
sta di 2Social love” in prima tv da mercoledì 27 maggio su Laeffe, canale 50 del digitale terrestre. Due puntate che guidano lo spettatore in un viaggio inedito alla scoperta dell’intreccio fra eros e relazione. «Sono sei storie - ci dice Cao - che abbiamo raccolto e che racconto insieme ad Alberto D’Onofrio che non è solo il regista, ma anche la voce fuori campo, autore con me dell’indagine che ho voluto fare in un mondo apparentemente sommerso e che mi ha particolarmente incuriosito. A cosa si riferisce quando parla di curiosità?
Vede, l’idea ce l’avevo già diversi mesi fa riflettendo sul fatto che le relazioni di oggi vengono vissute principalmente sulla rete, ma con un’intensità che è tutt’altro che virtuale. Certo c’è una differenza rispetto agli incontri tradizionali, anni fa c’era uno stile nel corteggiamento che arrivava magari allo scambio dei numeri di telefono, oggi ci si chiede subito se si è su questo o su quell’altro social. Si va comunque sul virtuale. Ma non è cosí per chi lo vive. In tutte le storie che raccontiamo in “Social Love” chi ce le rivela parla di un’intensità di emo-
zioni paragonabili a quelle di un incontro di persona, forse amplificate proprio dal fatto che ci sia una “rete” di mezzo e per questo piú forti. E di un sesso che inizia anche prima dell’incontro fisico. Poi ovvio, non ci si ferma ai
classici social, ma ci sono quelli progettati apposta per questo genere di relazioni. Ci dica. Ce ne sono di tutti i tipi, noi raccontiamo tre storie per ogni puntata, ognuna con una preci-
sa caratteristica con cui si lega alla rete. C’è quella di due lesbiche che usano il social “Brenda”, oppure quella di due gay che si frequentano su “Grinder”, tutti social con dei codici di corteggiamento e regole ben precise. Poi raccontiamo anche di storie a lieto fine come quella di una coppia che si è conosciuta in rete tredici anni fa e che si è sposata proprio il 2 maggio scorso. Senta, andrete in onda in prime time, come raccontare bene certe storie in una fascia oraria come questa? Racconteremo tutto e faremo capire tutto quello che c’è da capire con onestà e rispetto, per chi ha accettato di raccontarsi alle telecamere e per chi le segue a casa. E con onestà nei confronti del tema che abbiamo scelto di affrontare. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 09/05/2015 pagina: 44
il piacere della legalità
Segré, Di Piazza e Perillo agli studenti: cibo-solidarietà binomio contro lo spreco Quante declinazioni può avere la parola “spreco”? La sua definizione principale è «consumo eccessivo, senza criterio o inutile», ma se anche la prima associazione che facciamo è quella con il cibo, dobbiamo renderci conto di essere sempre piú soggetti a forme di spreco: di energia, di umanità, di vita. È per sottolineare la forza di queste argomentazioni, che ieri si sono riunite nell'ex Chiesa di San Francesco alcune delle voci piú battagliere nel campo della solidarietà, a completare il percorso compiuto da alcune scuole di Udine legato alla legalità e alla sostenibilità. Davanti ai 150 studenti e ai 25 insegnanti dei 5 istituti scolastici cittadini, protagonisti delle musiche live della mattinata, sono intervenuti Clara Braidotti del Banco alimentare Fvg, Salvatore Inguí referente di Libera, Simmaco Perillo presidente della coop “Aldilà dei sogni”, Pierluigi Di
Piazza del centro Balducci e il professor Andrea Segré, fondatore di Last Minute Market. «Quando ho iniziato il percorso per rimediare allo smaltimento degli alimenti scartati dai supermercati perché “imperfetti”, ci ho messo un po' di tempo a capire che la soluzione del dono era la piú sensata, perché per un economista è difficile capire il valore di un “bene relazionale”». «Il miglior rifiuto è quellol che non viene generato, ma –ha concluso Segrè – l'obiettivo è quello di raggiungere un equilibrio nella produzione tra domanda e offerta». Difficile mettere nella stessa frase spreco e legalità, eppure Simmaco Perillo è riuscito a far capire alla platea di ragazzi come anche una terra, al pari delle persone, debbano godere del diritto di una seconda chance, parlando delle attività di economia sostenibile realizzate sui beni confiscati alla mafia. (Anna Dazzan)
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 09/05/2015 pagina: 45
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Bosco e il terrorismo in rete: contrastare senza ledere i diritti fondamentali L’esperta di cybercrime dialoga oggi con Iannuzzi. «Servono politiche di educazione che coinvolgano i media e orientino i governi» Oggi alle 17 in San Francesco, Francesca Bosco esperta di cybercrime e Andrea Iannuzzi direttore dell’Agl animeranno il dibattito di V/l digital sul tema “Terrorismo e propaganda in rete. Sopra o sotto il tappeto?” Modererà Fabio Chiusi. Anticipiamo in sintesi i temi su cui si soffermerà Francesca Bosco.
di FRANCESCA BOSCO Da quando lo Stato Islamico ha costretto il mondo a confrontarsi con la sua articolata strategia propagandistica sui social media, infuria il dibattito su come contrastarla senza per questo inficiare la libera espressione e il diritto di cro-
naca e di informazione. Gli esperti sono divisi: alcuni sostengono che la propaganda terroristica vada completamente rimossa dal web, altri che debba essere mostrata piú o meno integralmente, altri ancora che serva una virtuosa via di mezzo. Quali percorsi imboccare? Il rapporto delle Nazioni Unite “L’uso di Internet per fini terroristici” del 2014 spiegava come gruppi terroristici utilizzassero Internet per arruolamento, finanziamento, addestramento a distanza e, chiaramente, propaganda”. Ciò a cui stiamo assistendo ora rappresenta una sorta di “evoluzione” dell’uso di questi strumenti. L’intento dichiarato dello Stato islamico è ora un
Francesca Bosco, esperta di cybercrime e project officer della Emergin Crimes Unit per le Nazioni Unite sarà oggi protagonista con Andrea Iannuzzi dell’incontro di V/l digital
controllo reale del territorio anche con una strategia aggressiva di utilizzo della propaganda. Come si può combattere e contrastare un fenomeno cosí complesso? Occorre in primo
luogo studiarlo attentamente per capirlo. Un recente articolo di Luca De Biase presenta in modo chiaro il dilemma su cui sta dibattendo da tempo la comunità internazionale: il problema del bilanciamento di in-
teressi. Da una parte la sicurezza nazionale, dall’altra i diritti fondamentali, privacy e libertà di espressione. L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani si è espresso ribadendo che il diritto alla riservatezza e alla privacy nel mondo digitale va tutelato contro le invasive politiche di sicurezza dei Governi. Lo scenario resta quindi molto complesso. Nel frattempo, quali sono le soluzioni alternative? Si può e deve agire su quello che viene definito “engagement”, con politiche di educazione degli utenti della Rete, con il coinvolgimento della società civile, dei rappresentanti religiosi, degli attori tecnologici che necessariamente devono fare parte del
dibattito, per creare una efficace counter narrative. L’Unicri per cui lavoro si occupa da tempo di ricerca sull’utilizzo terroristico di Internet e sul contrasto dell’odio in rete, con iniziative progettuali concrete, finanziate dall’Ue. Inoltre, Unicri ha sviluppato un programma per i professionisti dell’informazione sulle nuove minacce agli stati e ai cittadini, che tra le altre cose si focalizza sull’uso terroristico di internet. Coinvolgere i professionisti dell’informazione è di cruciale importanza. I media svolgono infatti un ruolo essenziale nell’orientare il dibattito pubblico, che condiziona le opinioni dei cittadini e le azioni e le politiche dei governi. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 09/05/2015 pagina: 45
«Per questa America l’Europa è marginale» Lucio Caracciolo e la lectio sugli States nell’era di Obama «La tensione tra i poteri ne fa un impero senza imperatore» di Francesca Gatti L’interesse che l’America può nutrire nei confronti dell’Europa è da tempo sovrastimato: il Vecchio Continente è ormai percepito dagli Usa come molto periferico rispetto agli anni della Guerra Fredda ed è chiaro che le priorità degli Stati Uniti oggi sono altre: essi guardano verso altri paesi, soprattutto alla Cina, alla Russia e a Israele. Emerge questo nuovo equilibrio nel rapporto Usa-Europa dalla lectio magistralis che il direttore di Limes, Lucio Caracciolo, ha tenuto ieri dinanzi al pubblico di Vicino/lontano per ragionare sui meccanismi del potere americano in occasione dell’uscita dell’ultimo numero della rivista che dirige. Numero che non a caso è stato intitolato proprio “U.S. Confidential”. Ma qual è il ruolo dell’Italia oggi nella percezione americana? È quello di controllare la situazione nel Mediterraneo, in particolare la Libia dove il presidente Obama vorrebbe scongiurare l’apertura di un conflitto come ha detto a chiare lettere al premier Renzi durante la recente visita a Washington. La lucida definizione degli Stati Uniti ricavata ieri da Caracciolo è di «un impero senza
imperatore». Secondo Caracciolo la repubblica americana si basa su un fitto circuito di poteri e contro-poteri spesso in contrasto tra loro che tolgono autorevolezza e libertà decisionale al presidente trasformandolo piú in un portabandiera che in un vero leader. Le ragioni - ha spiegato Caracciolo - sono molteplici, a partire dall’azione delle lobbies americane e del sistema della raccolta dei fondi elettorali: la sentenza della Corte suprema del 2010 ha tolto ogni limite alla quantità di denaro donabile ai candidati. Risultato: 3,3 miliardi di dollari che circolano nel meccanismo politico senza contare quelli generati dalle lobby “stealth”, ovvero quelle invisibili. Un’altra causa della difficile governabilità del presidente va nel profondo della politica americana: «Gli Stati Uniti sono non sono una federazione organica, ma una confederazione asimmetrica - ha spiegato Caracciolo – in cui i singoli stati si muovono autonomamente non solo nella produzione e nell’economia, ma anche nel disegno politico che spesso non è coordinabile dal potere centrale: basti pensare alla pena di morte». Ma allora esiste un centro di
potere in America? «No - ha risposto Caracciolo –, ma forse quello che piú gli si avvicina è il potere del congresso che, in questo momento, è dominato dai repubblicani anti Obama». Una volta - ha proseguito - tra democratici e repubblicani «si formava una condivisione di centro, un compromesso per governare; oggi invece è molto difficile che si trovi un terreno comune soprattutto nelle politiche finanziarie, in tema di bilancio e di politica estera». Basti pensare che la grande maggioranza del congresso vorrebbe sabotare l’accordo quadro che Obama intende siglare con l’Iran togliendo allo stato islamico le sanzioni. Anche le priorità di presidente e congresso appaiono ormai molto diverse: al primo posto per Obama ci sono gli aspetti sociali (la riforma della sanità in primis) e il contenimento della Cina che rischia di superare gli Stati Uniti e diventare la prima potenza mondiale. Le priorità del congresso invece sono Israele, con cui c’è una sorta di fratellanza, e la Cina, ma non per le motivazioni economiche di Obama, bensí perché è percepita come la “red China”, il vecchio nemico comunista. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Madri
11a edizione udine 10 7 maggio '15
Crouch e la ricetta per fermare gli eccessi del libero mercato Oggi alle 15.30 in San Francesco, Colin Crouch, professore emerito dell’univesità di Warwick terrà una lectio magistralis su “Mercato, politica, società: un equilibrio (im) possibile?”. Anticipiamo in sintesi il suo ragionamento.
di COLIN CROUCH Pochissime persone credono davvero nella superiorità generale del libero mercato senza ostacoli come il miglior modo di organizzare gli affari umani. La maggior parte, sia che siano esperti o persone comuni, sarebbe probabilmente d’accordo con l’affermazione che sebbene il mercato sia uno strumento molto utile, esso può avere conseguenze negative e dannose contro le quali abbiamo bisogno di varie forme di protezione. In pratica, tutti i governi democratici devono perseguire un qualche equilibrio di questo tipo. Ciononostante, nel mondo moderno sono i partiti (i Conservatori) che prendono come modello la spinta verso sempre piú mercato, quelli che sono convinti di rappresentare lo spirito dei tempi. Quelli che sostengono esplicitamente la necessità di perseguire l’equilibrio (Laburisti, Socialdemocratici, Verdi) sono invece depressi. È necessario correggere questa situazione assurda. Certamente, i problemi che quasi tutti abbiamo con i mercati senza restrizioni sono vari e non necessariamente reciprocamente compatibili. A volte alcuni di noi hanno bisogno di protezione dalla minaccia di poter perdere il lavoro senza ragione, o, se la perdita del lavoro è inevitabile, vogliono la sicurezza di una generosa indennità di disoccupazione mentre ne cercano un altro (con assistenza). Talvolta, qualcun altro di noi vuole che l’ambiente locale venga protetto dai danni causati da un grosso progetto di sviluppo edilizio; in ogni momento tutti noi abbiamo bisogno che il nostro ambiente globale venga protetto da varie minacce causate dall’uomo. Altre volte ancora, alcuni di noi vogliono sapere che il personale medico, le badanti, gli insegnanti con cui entriamo in contatto siano motivati dall’impegno professionale, piuttosto che dal bisogno di ricavare da noi quanti piú soldi possibili. E vorremmo avere
qualche motivo per credere che qualcosa là fuori ci garantisca che le banche che usiamo non siano governate da coloro che ricercano il profitto attraverso pratiche disoneste. I lettori possono pensare a esempi propri per allungare l’elenco. Dietro a tutto ciò si trova il fatto che la globalizzazione sta estendendo il raggio d’azione dei mercati, senza che si estenda la protezione dalla distruzione che essi causano. Per quanto disparati possano essere i problemi che tutti abbiamo con i mercati, c’è un tema unificante nell’affermazione generale: “piú mercato, sí grazie; politiche creative per umanizzarne e mediarne gli effetti, sí anche queste, grazie”. Il termine tecnico economico che unisce questi temi è “esternalità negative”: sono le conseguenze dell’azione economica che nuocciono ad alcuni interessi, ma che non appaiono nei calcoli del costo delle transazioni di mercato interessate. L’idea stessa è potente e unificante e ci porta a un’ulteriore importante necessità per la sinistra politica: riscoprire la potenza delle idee di cittadinanza e dei bisogni condivisi. Considerando le questioni in questo modo, si affronta un ulteriore problema: i socialdemocratici sembrano bloccati in un orientamento verso ciò che è “collettivo”, mentre le persone stanno diventando piú “individualiste”. I politici devono rivolgersi alle persone come cittadini, non come consumatori, con diritti e responsabilità che permettano e richiedano loro di pensare seriamente alle cose di cui hanno bisogno che non possono essere raggiunte attraverso il mercato, o che effettivamente saranno danneggiate se lasciate in mano al mercato. Il dibattito sulle “esternalità negative” deve diventare centrale. (traduzione di Laura Rossa) ©RIPRODUZIONE RISERVATA
data: 09/05/2015 pagina: 45
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 09/05/2015 pagina: 45
il programma
Il Terzani a Van Reybrouck e la lectio di Recalcati sulle Madri Giornata clou, oggi a Udine per l’undicesimo festival Vicino/lontano. Momento culminante sarà la cerimonia di premiazione, oggi alle 19.45, al Teatro Nuovo, dello scrittore belga David Van Reybrouck (foto), che con il reportage “Congo” si è visto assegnare il premio Terzani. Altri protagonisti della giornata sarano l’arcivescovo di Terni, Vincenzo Paglia, alle 10 in San Francesco, sul tema “Essere poveri”; Pier Aldo Rovatti, alle 10 a Casa Cavazzini con la lectio magistralis su “Gli equivoci del sapere”; Andrea Iannuzzi con
Francesca Bosco, alle 17 in San Francesco sul “Terrorismo e la propaganda in rete” e alle 18.30 Massimo Recalcati con la lectio magistralis in San Francesco sulle “Madri”.
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 09/05/2015 pagina: 35
A Vicino/Lontano la satira 2.0 di Spinoza.it Stasera al Teatro Nuovo di Udine la consegna del Premio Terzani a Van Reybrouk ◗ UDINE
La satira sarà anche un po’ spuntata, «perché non riesce più a infastidire nessuno», ma Spinoza. it, blog satirico collettivo ideato da Stefano Andreoli e Alessandro Bonino, cerca di mettercela tutta in termini di “sana cattiveria”. «E se con qualche battuta riusciamo a farci detestare da qualcuno - esordisce Stefano allora festeggiamo, perché abbiamo tagliato un traguardo e siamo stati in grado di dire veramente qualcosa». Andreoli, 35 anni, sarà oggi a Udine per Vicino/Lontano, la rassegna su “Totem e tabù” del nostro tempo, con un’interessante sezione dedicata alla rivo-
luzione “digital”. Spinoza.it, che oggi conta 750.000 fan su Twitter e 600.000 su Facebook, esiste dal 2005, e nel 2009, nel 2010 e nel 2011 è stato nominato Miglior blog italiano. «La realtà è molto complessa - spiega Stefano -, noi spesso ci schieriamo, ma coltiviamo sempre il dubbio». Il blog ha avuto successo perché «ha introdotto un linguaggio nuovo su Internet: ha fatto community prima di Facebook e ha inventato il tweet prima di Twitter». L’attesa per le “battute” al vetriolo di Spinoza. it sui temi in agenda è sempre molto alta. «Noi da sempre centelliniamo le battute - afferma Andreoli -; dietro ad ogni pubblicazione c’è molta cura e tantissi-
mo lavoro, in cui sono coinvolte numerose persone. Si discute a lungo e ci si confronta fino all’ultima virgola, prima di pubblicare qualcosa». Poi Stefano lancia a sorpresa qualche strale inedito. «L'Italicum è legge, le opposizioni lasciano l'aula. Proprio come prevede l'Italicum»; «Il padiglione Italia è il più visitato dell' Expo. Ma non vale contare gli operai!»; «Renzi: "Expo rappresenta il futuro dell'Italia". Sei mesi e poi non resterà più niente». Chiunque può presentare le sue proposte a Spinoza.it, inserendosi nel Forum/laboratorio. «Il blog è aperto e gratuito - sottolinea Stefano - così come è gratuito il nostro lavoro»Andreoli,
che oggi sarà protagonista di un incontro con il pubblico a Casa Cavazzini (ore 16), annuncia che tra una settimana sarà presentata al Salone del Libro di Torino la prima edizione del Diario scolastico di Spinoza.it. «Una sfida perché cerchiamo di adattare il nostro linguaggio al mondo degli adolescenti». Entro fine anno, poi, uscirà la consueta agendina 2016 con le battute di Spinoza.it. «La nostra è una satira che non si pone limiti - conclude -: è pungente, può essere anche 'volgare', ma mai gratuita». Questa sera al Teatro Nuovo, la consegna del Premio Letterario internazionale Tiziano Terzani a David Van Reybrouck, per il reportage “Congo”. Sul palco ci
Angela Terzani e, a destra, l’immagine del logo di Spinoza.it
sarà anche Angela Terzani, consorte del reporter scomparso nel 2004 e presidente della Giuria del prestigioso riconoscimento. «Entro l’anno uscirà un nuovo libro che raccoglierà le testimonianze di numerosi colleghi giornalisti che lavorarono con Tizia-
no in Asia», annuncia. E spiega: «Ricordi di Tiziano, ma soprattutto uno scorcio su un mestiere, quello del reporter di quegli anni, ormai quasi sparito, spazzatO via dalle tecnologie degli ultimi anni». Alberto Rochira
occorre città per e divertiro 16 anni aze, altri enee, cohe vanno usica per momenti e Badsunvolta in tti hanno dal vivo gnano di le Dark agazze e state pro-
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to anche n bronzo, lla calcotecniche rilevante. sposto è della sua istico. Se uramente iudere la bro Adriare, affrein ambiotta della
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11a edizione udine 10 7 maggio '15
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Cultura&Spettacoli
MUSICA
Vicino/Lontano Premio Terzani, danza e lezione di Recalcati sul totem delle madri
UDINE - Intensa la giornata odierna del festival Vicino/Lontano, innanzitutto dedicata all’XI Premio letterario internazionale Tiziano Terzani. Congo, l’emozionante reportage del giornalista belga David Van Reybrouck, edito in Italia da Feltrinelli, ha vinto l’edizione 2015 perché «rappresentazione esemplare del Paese africano». L’autore sarà premiato dalla presidente di giuria, Angela Terzani Staude, nella serata-evento del Premio, condotta dall’attore Andrea Gherpelli e incentrata sul dialogo fra Van Reybrouck e la giornalista Loredana Lipperini. Ma ci saranno anche spettacoli, intercalati dalla lettura di alcuni passi tratti da Congo: Hip hop contro il razzismo, come dimostrerà il progetto Mnai’s danzando sui passi di “Africa”, uno dei quadri tematici dello spettacolo “Mnai’s Around”, che coinvolSCRITTORE Pino Roveredo ge danzatori di livello internazionale. Madri, totem infrangibile per l’uomo d’ogni tempo, ma soggette anch’esse alle trasformazioni sociali: lo psicoanalista Massimo Recalcati terrà sul tema una lectio magistralis (Chiesa di San Francesco, alle 18.30) presentando in prima assoluta il libro Feltrinelli, “La mani sulle madri”. Della povertà converseranno in Chiesa di San Francesco alle 10 mons. Vincenzo Paglia e l’antropologo Nicola Gasbarro. Di carceri, di giustizia e giustezza della pena si parlerà invece alle 18 a Casa Cavazzini con lo scrittore Pino Roveredo. Alle 15 nell’Oratorio del Cristo incontro curato da pordenonelegge, “Letteratura di genere. Un tabù da sfatare”, dialogo fra gli scrittori Irene Cao e Alberto Garlini. Dal romanzo agli aforismi: quelli di un cult di tanti giovani, il blog satirico Spinoza.it, riuniti nella raccolta “La crisi è finita”, che Stefano Andreoli, co-curatore di Spinoza.it, presenterà alle 16 a Casa Cavazzini. E alle 21 al San Francesco la proiezione del documentario “Un paese di primule e di caserme”.
Sabato 9 maggio 2015
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Sabato 9 maggio 2015
VICINO-LONTANO
Angela Terzani: «Sull’Isis allora Tiziano fu profetico» UDINE - «Su come l'Occidente dovrebbe affrontare l'Isis, è difficile sapere che cosa direbbe oggi Tiziano: non posso rispondere per lui, ma all'indomani degli attentati alle Torri Gemelle, scrisse profeticamente che rispondendo con la violenza alla violenza si produce solo una spirale di violenza senza fine». Lo ha detto Angela Terzani, che oggi a Udine per l'11. edizione del festival Vicino/Lontano consegnerà a David Van Reybrouck, autore del reportage "Congo" il Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, intitolato al reporter e scrittore scomparso nel 2004.
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IL FRIULI FESTEGGIA TOTÒ
» L’omaggio al capitano e la sfida alla Sampdoria
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DOMENICA 10 MAGGIO 2015
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SANITÀ
IL PREMIO
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Pronto soccorso, troppi bimbi Il primario: applicate i ticket
Santuz: Moro fu ucciso perché voleva l’intesa col Pci
Terzani, la festa al Nuovo per Van Reybrouck
Autonomia a rischio, duello nel Pd Serracchiani: nel partito c’è chi rema contro, ma faremo un patto L’INTERVIsta
VIAGGIO NELLA TENDOPOLI DELLA CAVARZERANI
parla IL COSTITUZIONALISTA michele ainis
■ BUTTAZZONI A PAGINA 2
UDINE
Bandiere bruciate sotto la Loggia Indaga la Digos
«Le Speciali? Ci son nato ma quell’epoca è finita» di Domenico Pecile ◗ UDINE
Michele Ainis, costituzionalista (docente a Roma Tre) è anche editorialista del Corriere della Sera e dell’Espresso. Siciliano, proveniente cioè da una regione a Statuto speciale, ritiene che le ragioni storiche che hanno portato alla nascita delle cinque regione speciali «siano oggi venute decisamente meno». La bandiera del Friuli esposta davanti a Palazzo Chigi
■ A PAGINA 3
■ ROSSO A PAGINA 21
L’agricoltura dopo Bolzonello
abita a cividale
Le categorie a Shaurli: «Troppi nodi irrisolti» di Maura Delle Case ◗ UDINE
Viaggio tra i profughi arrivati in Friuli dall’Austria e ospitati nella tendopoli allestita nell’ex caserma Cavarzerani
POSTO CHIAVE DA COMELLI AL CARROCCIO
Gli riconoscono impegno. Dedizione. Attitudine all’ascolto. Ma anche una certa incapacità a far sintesi. A prendere decisioni, se necessario impopolari. A dettare la linea in un campo, quello dell’agricoltura, dove ognuno tende ad andare per conto proprio. È quello che gli addetti ai lavori non dichiarano apertamente dell’ex assessore Sergio Bolzonello.
na poltrona bollente. A tratti sottovalutata e marginale, ma non dai politici di professione. Perché fino al termine degli Anni 80 chi aveva l’ambizione di approdare alla Camera o al Senato, doveva passare da lì.
■ A PAGINA 12
■ A PAGINA 12
di ANNA BUTTAZZONI
«Così viviamo da profughi» Il racconto: a piedi dall’Austria. Lega in piazza: basta immigrati
U
◗ UDINE
DOPO L’AVVISTAMENTO AL TIARE
È orso-mania, tutti lo cercano L’esperta: non attacca l’uomo
Il racconto dei profughi ospitati dentro l’ex caserma Cavarzerani. Fuori la protesta della Lega contro il loro arrivo.
■ PERTOLDI A PAGINA 31
■ BULIAN, PELLIZZARI, PIGANI E PIGHIN ALLE PAGINE 4, 18 E 19
LA STORIA DELLA CITTà DELLE VACANZE
Lignano, la piccola Florida inventata di PAOLO MOSANGHINI Scoprire e capire un luogo osservando le molteplici facce, come quelle di un prisma. Scoprire e capire un luogo magico, legato all’infanzia, alle vacanze di famiglia, ai periodi trascorsi in colonia, alle notti in discoteca, alla vita da spiaggia, al divertimento e al relax. Lignano si scopre e si racconta grazie al contributo della Società Filologica friulana . ■ APAGINA28 La terrazza di Lignano
PARLA IL NIPOTE
«E mio nonno Hemingway s’innamorò» di Viviana Zamarian Rimase per poche ore a Lignano. Ma bastò a Hemingway per innamorarsene. ■ A PAGINA 28
Giù nel burrone sul Glemine Bancario grave ■ CESCHIA A PAGINA 34
aiello
Anziano ferito sotto il trattore che si ribalta ■ MICHELLUT A PAGINA 42
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MESSAGGERO VENETO DOMENICA 10 MAGGIO 2015
VICINO/LONTANO
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Àlen Loreti
«Ho riordinato l’archivio di un testimone della Storia» di Anna Dazzan
nella gestione privata. Ripeto: serve un’azione europea coordinata e congiunta per gestire una pluralità di aspetti: sviluppo, aiuti e scambi. Gli africani faticano a esportare i loro prodotti e, quindi, esportano se stessi». Il viaggio prende velocità dal gigantesco estuario del fiume Congo, «Un getto possente di detriti, terra, alberi che trasforma l’oceano in un brodo torbido per centinaia di chilometri. Le immagini del satellite lo mostrano chiaramente: una macchia brunastra che, durante il picco della stagione dei monsoni, si estende verso ovest per ottocento chilometri. Così, quindi, comincia un paese: diluito in una grande quantità di acqua di oceano».
Se non ci fosse Tiziano Terzani non ci sarebbe, probabilmente, nemmeno Vicino/lontano. Ma Terzani è diventato Terzani grazie alla sua tenacia, certamente, ma anche a quella del suo professore delle scuole medie, Ernesto Cremasco, che nel 1952 convinse i suoi genitori a farlo proseguire negli studi. Un piccolo aneddoto, per raccontare chi era veramente l’uomo Terzani, oltre che il grande giornalista. Uno dei tanti che ieri sono stati raccontati da Àlen Loreti, curatore di alcune opere di Terzani e del bellissimo “Guardare i fiori da un cavallo in corsa”. Per capire la straordinaria vita di questo straordinario uomo, forse proprio il titolo di questo volume, che raccoglie tante testimonianze scritte e fotografiche della vita del giornalista toscano, è la piú evocativa: «È un detto cinese, che lui ha usato per sottolineare come gli piaceva cogliere la fortuna, il caso che lo ha portato fuori dal suo solito punto di osservazione, costringendolo a essere testimone della storia». Loreti, introdotto dal sociologo Paolo Pecile, ha presentato con sincera emozione al pubblico il suo lavoro di catalogazione dell’archivio Terzani. «Nel 2012, la famiglia di Tiziano ha donato alla Fondazione Cini l’intera biblioteca “asiatica” di Terzani e il suo archivio personale, con la speranza che non faccia la polvere». Il lascito comprende anche borse di studio per studenti, magari gli stessi premiati ieri nel concorso 2015, frequentanti la primaria XXX ottobre, il liceo Marinelli, il collegio Salesiano "Don Bosco", la primaria Duca d'Aosta di Monfalcone, la media di Tarcento, la Rodari di Udine, la scuola Andervolti di Majano, il Bertoni di Udine, il Gortani di Comeglians, l'Isis Magrini Marchetti e il D'Aronco di Gemona.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Lo scrittore e giornalista belga David Van Reybrouck con il sindaco Honsell e Angela Staude sul palco del Giovanni da Udine dove ha ricevuto il premio Terzani per il reportage “Congo”
di GIAN PAOLO POLESINI
S
emmai ci fosse un dubbio Angela Terzani lo spegne con un sorriso: «Congo è il libro che mio marito avrebbe voluto scrivere». Trattiene i respiri profondi dell’Africa e vive di realtà, resistenze, ricchezza, povertà, morte, speranze, l’opera del fiammingo David van Reybrouck, e di umanità senza remore. «Il regime di Kabila non poteva amarlo - puntualizza l’autore - ma siamo riusciti a far scivolare nel Paese tremila copie rigorosamente a dieci dollari l’una. Il prezzo dei volumi laggiù è altissimo, improponibile per un congolese. I feedback sono stati confortanti». David è un ragazzone piuttosto alto, palleggia tre lingue come Ronaldo una sfera e adesso, il vincitore del Terzani 2015, si è rifugiato nella poesia e nel teatro, sebbene - ammette - «il Congo non lo mollo e soprattutto il Congo non molla me». Il gala di ieri sera ha lambito una scelta molto in simbiosi col grande saggio toscano. Il significato crudo del reportage, di quel “io c’ero”. Sì, uno legge, uno s’infila negli archivi, va bene, ma finché quel qualcunonon piglia la valigia e parte, il romanzo vive in un limbo virtuale. Soltanto in quel poi si riempirà di energia vitale. L’edizione undici di vicino/
Van Reybrouck: «Azione Ue per risolvere la migrazione» L’autore di “Congo”, vincitore del premio Terzani, festeggiato ieri sera al Nuovo Angela Staude: «Questo è il libro che avrebbe voluto scrivere mio marito Tiziano» lontano ha affidato il coordinamento scenico ad Andrea Gherpelli, attore multitasking che ha rilasciato in giro per il Nuovo, affollatissimo of course, il senso primitivo di una narrazione vigorosa e vissuta su pelle. «Sapete perché l’ho scritto?», provoca il belga. «Semplicemente perché nessuno lo aveva fatto prima. Mi sono messo pure nei guai, per lui. Un incidente aereo sfiorato, una guerra attraversata con i bimbi soldato al fianco, un mare di violenza a tiro di sguardo, ma anche incontri magnifici, personaggi che un premio Nobel se lo meriterebbero e grazie a loro non straccio la speranza». Terra dai cromosomi opposti, il Congo. Trattiene una ricchezza sfacciata e mostra una
povertà disarmante. «Un luogo di estremi», ragiona David. Irrompe dalle quinte il tambureggiare secco dell’hip hop, una musica contro il razzismo. Il gruppo danzante Mnai’s mostra i muscoli e il sound si piglia lo spazio e s’impone la legge del ritmo. La regia della serata è di Gianni Cianchi, è bene ricordarlo. In un breve flashback pre cerimoniale, van Reybrouck riavvolge le sensazioni della scrittura - «ora la mia anima è più ricca e non m’importa del dopo. Non penso affatto a ripetere un successo letterario (vendute cinquecento mila copie e si sta per aprire la porta della Cina, ndr). Cerco di vivere felice, basta» - non sottraendosi al ruolo di osservatore privilegiato di un continente sempre più in
stretta relazione con l’Europa. «Nella criticità emerge una priorità sbagliata. Si bada alla soluzione delle problematiche tecniche - dove mettere gli immigrati, che fare nella prima accoglienza - forse non volendo concentrarsi sulla motivazione primaria, sulla madre delle cause: l’indifferenza europea sempre più distante dall’individuare una linea solida per affrontare la tragedia del terzo millennio». Scivola un’ipotesi: gli ex colonizzatori potrebbero assistere le loro colonie? «La conoscenza del territorio è indubbiamente profonda - dice David - ma non credo che ciò gioverebbe realmente. Mi viene in mente la Germania. Non ha colonie. Sarebbe uno spreco, con tutti i soldi che ha. L’Italia arranca
«Povertà, Renzi aiuti di piú le famiglie» L’appello da Udine del presidente del Consiglio Pontificio Paglia. Nuove politiche di Giulia Zanello In un mondo globalizzato, come quello che noi tutti oggi viviamo, è giunto il momento di scendere in profondità e riscoprire l’amore per il Cristianesimo. Quell’amore che toglie alle parole la polvere dell’egoismo, che permette l’incontro con l'altro e promuove il rispetto delle altre identità. E se è vero che «solo con la fede si sconfigge le mentalità terroristiche», il Cristianesimo ha allora quella marcia in piú rispetto a religioni diverse per potersi mettere al servizio degli altri. È uno sguardo
profondo quello di monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, ospite ieri al festival Vicino/ Lontano per il dialogo “Essere poveri. Tabú del nostro tempo” con il presidente del comitato scientifico di V/l, Nicola Gasbarro. «La nostra contemporaneità, inserita in uno scenario globale contraddistinto da paure e minacce dettate anche dalla presenza di diverse religioni, che non trovano margini di dialogo l’una con l’altra, ecco che il Cristianesimo non mette in atto un’opera di convincimento tra i fedeli, ma attrae per la grandez-
za del suo amore», ha affermato don Paglia, e proprio per questo Papa Francesco è apprezzato, «perché fa riscoprire questo piacere di attrarre e non imporre, di far sí che ci si innamori di una prospettiva, piuttosto che venga imposta». Don Paglia spazia poi dal tema della povertà a quello della famiglia, due concetti cardine rispetto ai quali la nostra comunità, compresa la classe politica, non può piú, ormai, guardare con occhio miope. Ispirandosi alle parole del Papa, il presidente del Pontificio Consiglio pone cosí al centro della riflessione gli “ultimi”
cari a padre David Maria Turoldo: «Se si vuole risanare la società bisogna iniziare da coloro i quali proprio la società esclude – argomenta – perché dimenticarli significa avviarsi all’inesorabile moltiplicazione di conflitti». “Amor sui” dunque, che deve piegarsi all’“amor publicus”, e innescare il cambiamento del modo di vivere delle persone, contraddistinto da un individualismo imperante. Ma vero nodo non solo della vita dell’individuo, ma dell’intera società è il nucleo familiare: «Bisogna riequilibrare e ridare centralità alla famiglia». E proprio in vista
Monsignor Paglia ieri in San Francesco per il festival Vicino/lontano
dell’incontro mondiale delle famiglie, quest’anno a Philadelphia, e anche del Sinodo dei vescovi che si terrà il prossimo ottobre a Roma, sempre incentrato sullo stesso tema, monsignor Paglia ha detto che «a Obama, cosí come a Renzi, suggerirei di
ricordare che la famiglia è il cardine della società: oggi sopporta pesi enormi e non viene sostenuta». È tempo di rimetterla al centro, la famiglia, «spazio – ha concluso – dove si apprende a vivere in pace, tra diversi». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Cultura e Spettacoli
MESSAGGERO VENETO DOMENICA 10 MAGGIO 2015
vicino/lontano
Il libro di Massimo Recalcati e al centro il sociologo ieri al festival
di Michela Zanutto È imperturbabile, Massimo Recalcati. Voce ferma, guarda dritto negli occhi. Entrando nel suo mondo tutto ha un ordine preciso. Perché a parlare è l’esperienza sul campo di uno psicanalista lacaniano, del fondatore della onlus Jonas (il Centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi), del direttore scientifico dell’Irpa (l’Istituto di ricerca di psicoanalisi applicata). Recalcati si concentra sulla famiglia e dà un ordine preciso alle figure di madre e padre, emancipate da sesso, biologia e sangue. Bene inteso, il pensiero di Recalcati è agli antipodi rispetto alla «marmellata confusa della genitorialità». No dunque, all’«appiattimento di madre e padre», ma sí a una visione nuova, che viaggia attraverso le funzioni. Funzioni che possono essere svolte da chiunque, indipendentemente dal sesso. Purché restino distinte. Recalcati ha bene in mente il quadro completo. Perché alle spalle c’è «la ricerca sul campo che ha caratterizzato il lavoro degli ultimi anni», spiega. Ha approfondito il processo di filiazione, «cosa rende umana la vita, cosa la umanizza». C’è l’approfondimento sulla figura del padre, c’è quella sul figlio. E ora approda alla madre. Un approdo che avviene attraverso un libro, “Le mani della madre. Desiderio, fantasmi ed eredità del materno”, presentato ieri a Udine in prima nazionale con una lectio magistralis ospitata nell’ex chiesa di San Francesco. Un po’ di gel fra i capelli, una giacchetta e un paio di jeans. Piú gli immancabili occhiali dalla montatura pesante. Cosí, con semplicità, rimette ordine in temi complessi e viene fuori che la maternità non è altro se non «libertà». «È rinuncia al potere – spiega –, è il dono della libertà per chi è stato nostro. Parte di noi, senza essere noi. In questo senso tutte le madri sono Maria, perché portano in sé un figlio che non è loro. Il dono della maternità è rinunciare al
Recalcati: essere madri vuol dire donare libertà Il noto psicanalista ieri a Udine con la prima nazionale sul suo nuovo saggio Genitori per funzioni distinte, ora che la famiglia non è piú tradizionale IL PROGRAMMA
Rovatti
La Ciccone e a teatro con Patui e Antonutti Sapere è ancora libertà se è sapere critico Giornata conclusiva oggi per l’undicesimo festival Vicino/lontano dedicato quest’anno al tema dei Totem e Tabú della contemporaneità. Tanti gli appuntamenti in agenda tra i quali si segnalano, alle 11.30 nella Chiesa di San Francesco “Emergenza immigrazione. Con quali diritti?” su cui dibatteranno il sociologo Maurizio Ambrosini, il guirsta Andrea Saccucci l’economista Fadi Hassan e il presidente di Medici Senza Frontiere Italia, Loris De Filippi. Alle 15, sempre in San Francesco, il progetto V/l digatal affronterà il tema del “Giornalismo, la battaglia per essere liberi”, lectio magistralis affidata ad Arianna Ciccone fondatrice del festival del giornalismo di Perugia, introdotta da Fabio Chiusi. Alle 18, nella stessa sede, l’antropologo delle istituzioni Marc Abélès, introdotto da Nicola Gasbarro, terrà la sua lectio su “L’Europa, la globalizzazione e la politica della sopravvivenza”. Ma nella giornata
potere. Il dono della maternità è ospitare la vita senza vantare il diritto di proprietà». E i papà? «La paternità è una responsabilità senza proprietà». I diversi ruoli di papà e mamma si rispecchiano anche nelle funzioni utili al bambino. «Non è importante chi sostiene una o l’altra funzione – sottolinea Recalcati –, l’importante è che siano due ruoli distinti indipendentemente dal sesso. Andiamo verso un tempo in cui la famiglia non sarà piú quella che abbiamo conosciuto. Veniamo da una coppia bianca di eterosessuali con uno o due figli, ma le famiglie sono altro. Sono mono-
conclusiva il festival ha in serbo anche due spettacoli di assoluto interesse: alle 19, all’Oratorio del Cristo, andrà in scena “Il tunnel” lettura scenica firmata da Paolo Patui da un testo del grande scrittore svizzero Friedrich Durrenmatt. Introdurranno Angelo Floramo, Paolo Medeossi e lo stesso Patui. E alle 21, in San Francesco, “Strolic, Almanacco in musica” lettura di testi di Pietro Zorutti con musiche di Valter Sivilotti e tra i protagonisti Omero Antonutti (nella foto).
La realtà cambia, così come le sue coordinate sulle quali siamo abituati a orientarci. Tra queste ci sono sicuramente le coordinate spazio-temporali, ma anche quelle cognitivo-emotive. Gli avanzamenti tecnologici consentono a uno spettro sempre piú ampio di persone di rimanere costantemente connessi, facendo in modo che la rete renda disponibile a chiunque e subitaneamente un numero incredibilmente grande di informazioni. Allora l'equazione “sapere significa libertà” è ancora valida? Ha provato a rispondere a questa domanda Pier Aldo Rovatti, direttore della rivista "aut aut" e membro del comitato scientifico di Vicino/lontano. «Innanzitutto declinerei il concetto di “libertà” con quello di “criticità”. Forse possiamo intendere l’essere liberi, lo stato in cui ciascuno di noi riesce a creare dentro di sé uno spazio di filosofia critica». Rovatti vuole dirci, in buona
sostanza, che una sola verità non esiste, ovviamente, ma a noi è concessa la possibilità di avvicinarci tenendo e assorbendo in noi quante piú informazioni possibile, senza da queste farci schiacciare. «Esiste però una sequenza da seguire -ha proseguito Rovatti- che mette in collegamento il sapere con il potere, come ci ha sempre detto Jacques Lacan. A differenza sua, però, la sequenza che noi identifichiamo mette al primo posto il potere e poi il sapere, che come indicato invece da Michel Foucault, dev’essere necessariamente declinato al plurale». Siamo dunque in un contesto di saperi, e non di un sapere unico. La questione rimane quella di indagare criticamente sugli effetti della “padronanza” dei saperi. «Come a esempio succede - ha concluso Rovatti - nelle scuole, luoghi come altri tipici di verità indotte». (Anna Dazzan)
parentali, omogenitoriali, frutto di incontri fra chi genitore lo è già». Il focus dunque non è sulle figure, ma sui compiti. «La funzione paterna è veicolare il senso della legge. Anche il desiderio deve avere una legge, altrimenti è godimento distruttivo – spiega Recalcati –. La madre invece ha il compito di incarnare una cura diversa da tutte le altre, la cura per il particolare che sa rendere unico il figlio. La seconda funzione della madre è trasmettere il sentimento della vita, il senso. E infatti è provato che le depressioni materne ostacolano il desiderio vitale del figlio».
Ed è cosí che si approda alle patologie. «L’infanticidio è presente nel libro – dice l’autore –, in particolare nel capitolo del complesso di Medea. Medea è una figura tragica del teatro di Euripide, uccide i propri figli perché non è rispettata come donna da Giasone. Un’evidenza che la maternità può scompensarsi in modo patologico quando non sono integrate bene la funzione femminile e quella materna». Se prevale la funzione materna, «allora si cade nella “madre coccodrillo” che divora i propri figli, il corrispettivo del padre padrone. Ma la madre coccodrillo, mentre uccide il
proprio frutto, uccide anche la donna che è in lei», precisa Recalcati. Se invece a prevalere è la funzione femminile, scopriamo una nuova patologia, propria dei nostri tempi. È la madre Narciso, «la madre che uccide la madre – chiarisce lo psicanalista – perché vive la maternità come un handicap. E come Medea uccide i propri figli, la madre Narciso uccide il suo essere madre». Al netto di patologie e devianze, «esiste una buona madre – rassicura Recalcati –. Una madre sufficientemente buona è una madre che continua a esistere anche come donna». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Cultura e Spettacoli
DOMENICA 10 MAGGIO 2015 MESSAGGERO VENETO
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colin crouch
«Cameron ha vinto con rivendicazioni contrarie alla sua ideologia di mercato» di Mario Brandolin Teorico della postdemocrazia, idea che teorizza come le democrazie avanzate pur rimanendo democrazie si avviino inesorabilmente verso un’inedita oligarchia, il politolo inglese Colin Crouch, è stato ieri per Vicino/ lontano protagonista di un incontro non molto affollato in vero, sul tema “Mercato politica società: un equilibrio (im)possibile?”. Tema di cogente attualità, viste le contraddizioni generate dalla crisi economica, con un forte incremento delle disuguaglianze, di fronte alla quali non c’è stata una reazione effica-
ce da parte delle politiche socialdemocratiche. Da una parte dunque un capitalismo neoliberista che rivendica un mercato senza regole e limiti, e dall’altra un pensiero socialdemocratico nell’affannosa, e stando ai risultati ancora infruttuosa, ricerca di un compromesso tra mercato e politiche sociali, tra sviluppo ed equità. Chiedendosi «quanto capitalismo può sopportare la società», (che è poi anche il titolo del suo ultimo libro) Crouch si è detto convinto che a questa domanda urge una risposta, pena la degenerazione del sistema, e che questa sorta di impasse tra chi chiede piú mercato e chi in-
vece piú welfare, la si dovrà comunque risolvere, perché la situazione rischia di esplodere, se anche organismi non sospetti di simpatie progressiste come il Fondo monetario internazionale (Fmi) e l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) sono arrivati alla consapevolezza che tanta disparità di reddito ha raggiunto livelli estremi, in grado di dissestare l’economia. In un momento in cui l’ideologia, quella marxista soprattutto, è praticamente scomparsa sotto le macerie dei sistemi comunisti, spetta alla socialdemocrazia, sostiene Crouch, uscire da una posizione
difensiva e farsi assertiva, in grado cioè di progettare e costruire un sistema di mercato che incontri i bisogni dei cittadini: insomma coniugare rigore nella spesa e investimenti nel sociale. «Si tratta – ancora Crouch – in parte di adottare nuove posizioni sul cambiamento e l’innovazione, di stringere alleanze e formare unioni piú solide con gli ambientalisti, a esempio, con i nuovi movimenti critici, ma anche di riconoscere e fronteggiare il potere politico della ricchezza accumulata, che è il risultato negativo prodotto dal neoliberismo». E a questo proposito Crouch non ha mancato di sot-
tolineare il potere “creativo” delle donne, «genere prevalente in una socialdemocrazia rinnovata», capace di coniugare lavoro e quotidianità, di costituire quindi una valida alternativa. A coronamento del suo intervento Crouch si è a lungo soffermato sui risultati delle elezioni in Gran Bretagna, di cui ha sottolineato alcuni aspetti per cosí dire paradossali, primo fra i quali, quello che i partiti vincitori pongano con forza rivendicazioni di tipo identitario nazionale, che vanno in senso opposto alle regole, sin qui vincenti, del mercato globalizzato. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
L’Isis fa propaganda in rete il buon giornalista non cede
Colin Crouch
Cao: la trilogia figlia di un libro che bruciai
Confronto a tre voci ieri a V/l Digital con Francesca Bosco, Chiusi e Iannuzzi Il direttore Agl: «Sempre meglio pubblicare, verificando e contestualizzando» di Giulia Zanello Una comunicazione sofisticata, organizzata nei minimi dettagli, strategica tanto quanto strumentale. Si potrebbe definire un meccanismo “ben congegnato”, la propaganda messa in piedi sui social media e in rete dall’Isis e con la quale siamo “costretti” a confrontarci ormai da molti mesi. In questo scenario si inserisce il meccanismo dell’informazione dove, quotidianamente, di fronte alla notizia, il giornalismo rischia di inciampare e cadere in tranelli astutamente architettati da veri e propri professionisti della comunicazione, finendo cosí per diventare null’altro che una mera pedina di una battaglia che lo Stato Islamico sta giocando sui media. Tra libertà d’espressione, diritto di cronaca e dovere d’informazione, diventa necessario, oggi piú che mai, capire quale ruolo rivestono gli organi di stampa nei confronti della propaganda del Califfato, per tentare di evitare di divenirne una mera cassa di risonanza. “Terrorismo e propaganda in rete. Sopra o sotto il tappeto?” è stato ieri il confronto tra il direttore dell’Agl -
DISCOMOS EX MOSCHIONE
Iannuzzi sul palco (e sullo schermo) con Bosco e Chiusi a V/l Digital
Agenzia giornali locali del gruppo L’Espresso, Andrea Iannuzzi e l’esperta di cybercrime e cybersecurity, Francesca Bosco, moderato dal giornalista e scrittore Fabio Chiusi. «Sempre meglio pubblicare con il rischio di far propaganda» secondo Iannuzzi, che nel suo intervento ha articolato una riflessione partita dai difficili anni Settanta del
terrorismo in Italia. «Il rapimento di Aldo Moro - ha spiegato - mandò in tilt il mondo dell’informazione italiana, che non era culturalmente preparata e non mostrò il suo lato migliore, andando incontro alla spettacolarizzazione e valorizzando aspetti piú emotivi». Anni in cui, ha proseguito Iannuzzi, l’informazione era solo “quella” dei giornali e
della Rai, mentre oggi le Brigate Rosse avrebbero certamente sfruttato il canale dei social e della rete. Un mezzo che il terrorismo di matrice islamica conosce piuttosto bene, visto che già dal nuovo millennio fu sapientemente utilizzato da Al-Qaida e Bin Laden, ha chiarito Francesca Bosco. «Cambia la narrativa, non lo strumento: c’è piú sensazionalismo, un utilizzo piú strategico e professionale con un’attenzione quasi maniacale ai dettagli». Non solo propaganda, dunque, ma la definizione di un ideale nel quale le persone possano identificarsi. Come riuscire allora a non abboccare, a distinguere la propaganda dall’informazione nell’era dei tweet e della velocità a cui viaggiano le notizie, e districandosi tra il timore di enfatizzare un fatto e “l’ansia di prestazione” di non stare al passo con il flusso degli altri media? «Verificare l’attendibilità delle notizie – replica Iannuzzi – cercando di contestualizzarle. Al di là dei canali ufficiali di informazione - “sopra o sotto il tappeto” - le notizie e la propaganda comunque viaggiano da sole attraverso la rete». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pasquino e camporini
«È guerra quando il clan prevale sull’individuo» di Margherita Terasso Accendi la tv, leggi i giornali, ti siedi davanti a un pc: la guerra c’è, è una costante antropologica. E la guerra, nella sua essenza, contrasta con il concetto di democrazia. Allora, come affrontano questo tema, oggi, i sistemi democratici? «Le democrazie non si fanno guerra, ma cercano un accordo afferma il politologo Gianfranco Pasquino, intervenuto ieri in San Francesco -. Il conflitto nasce quando gli squilibri di potere tra Stati sono talmente forti da non consentire una soluzione, quando uno Stato vuole piú prestigio».
L’autore di “Cittadini senza scettro”, nel confronto moderato da Giovanni Leghissa, ha ripercorso la storia delle democrazie, tra errori («Bush ha sbagliato a far uccidere Saddam Hussein non considerando le conseguenze del suo gesto»), buoni esempi («il Giappone e la Germania, democrazie esportate con le armi»), e guerre civili impossibili («quella tra ricchi e poveri: questi ultimi devono pensare a sopravvivere»). In Italia l’atteggiamento della politica rispetto alla guerra sembra quasi superficiale. Dati ufficiali dimostrano che i soldi per la difesa sono malamente spesi: l’80% del denaro è utilizzato per gli stipen-
di, il restante è diviso tra esercitazioni militari, innovazione e ricerca. La soluzione, dal punto di vista economico, potrebbe essere un esercito europeo. Vincenzo Camporini, già Capo di stato Maggiore dell'Aeronautica, conferma: «L’integrazione c’è, ma senza una politica estera europea...». Camporini ha la sua idea di democrazia: «Il singolo è il pilastro fondamentale. Se educato e consapevole di sé, non vuole di certo rischiare la vita con una guerra». Tutto questo non esiste negli Stati antidemocratici, dove al posto dell’individuo c’è il clan e prevale il pensiero «lotto per la mia famiglia». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
«Il genere erotico è servito piú all’editore e al marketing che al libro stesso». È cosí che Irene Cao, la “risposta italiana a 50 sfumature di grigio”, parla della sua opera e in particolare della trilogia “Io ti guardo”, “Io ti sento”, “Io ti voglio” (Rizzoli, 2013). «Le definizioni sono limitanti, piú che includere escludono. Quando scrivo, la mia preoccupazione è raccontare con verità e rispetto una storia che sto covando dentro», aggiunge parlando con il papà di Pordenonelegge Alberto Garlini, ieri nell’Oratorio del Cristo. Una fortuna, quella delle sue opere, che passa da forti crisi personali. Basti pensare alla trilogia, opera venduta in 14 paesi nel mondo, che ha una genesi a dir poco travagliata: «Nasce dalle ceneri di un romanzo presentato a Rizzoli nel 2010 – rivela –. La risposta arriva il 29 dicembre del 2011, ma non era proprio positiva». L’editor dice «sí, il libro è scritto bene, ma manca qualcosa. Riparti dal personaggio femminile». la lettera si conclude piú o meno cosí. Cao è a un bivio: «Abbandonare tutto o ripartire da zero?». Sceglie la seconda strada: «Una notte del gennaio 2012 getto il manoscritto nel fuoco. Rimango a guardare bruciare le ceneri fino all’ultima. Quasi un rito di passaggio: avevo capito che non sarei dovuta restare arroccata su una posizione. Noi siamo in continua evoluzione e dobbiamo sapere accogliere i nostri cambiamenti. Io stessa nell’arco di due o tre anni ero cambiata. E cosí, dopo la sofferenza, ho ripreso in mano il file e ho cominciato a tagliare. Da lí nasce il manoscritto che ho presentato alla casa editrice. E soltanto a quel punto è nata l’idea della trilogia. Non avevo mai letto “50 sfumature di grigio”, non avevo neanche mai pensato al genere, mi sono lasciata trasportare». (mi.za.)
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Cultura e Spettacoli
IL PICCOLO DOMENICA 10 MAGGIO 2015
Van Reybrouck è Premio Terzani «Il mio Congo piace alla sua gente»
Irene Cao racconterà il “Social Love” per la televisione
Il giornalista e scrittore belga premiato a vicino/lontano di Udine per il suo libro-inchiesta «Sui migranti l’Italia non può essere lasciata sola, ma un’azione europea non è scontata» di Alberto Rochira ◗ UDINE
Ha commosso Angela Terzani, perché “davvero ne sono sicura – ha detto la presidente della giuria - questo è un libro che Tiziano avrebbe voluto scrivere”. David Van Reybrouck, giornalista e scrittore belga, vincitore del Premio letterario internazionale Terzani 2015, consegnatogli ieri sera a Udine nell’ambito del festival Vicino/Lontano (oggi ultima giornata), è fatto di una “pasta” che ha convinto immediatamente i giurati: stanco di leggere sempre le stesse storie accademiche e paludate sul Congo, ha deciso di «toccare il Paese con mano, mettendo al centro le storie delle persone, il loro vissuto». «Sono onorato di questo premio: ammiro Terzani e a lui mi sono sempre ispirato», esordisce. E poi confessa: «Volevo scrivere io il libro sul Congo che non avevo mai trovato». Alle spalle dodici viaggi nel Paese, un incidente aereo scampato e tante disavventure, l’incontro con più di 500 persone, «per ascoltare le loro storie e i loro sogni». Ne è nato un reportage intenso (edito in Italia da Feltrinelli), tradotto in diverse lingue (anche cinese), osteggiato dal regime di Kabila in Congo. «Alla presentazione del volume in lingua francese a Bruxelles – racconta l’autore – l’ambasciatore del Congo è venuto, suo malgrado, storcendo il naso. Ma nel paese africano il regime ha fatto di tutto per boicottarlo». «Quando scrivi dello stato debole, della corruzione dell’amministrazione, del livello bassissimo dei servizi - spiega David - allora il regime non è disposto a tollerare. Ma io dovevo, come giornalista, raccontare la verità». Oggi l’autore è felice, perché finalmente 3.500 copie del libro hanno raggiunto il Congo e sono vendute (in accordo con l’editore) a un prezzo abbordabile. «Le persone leggono, ogni copia passa a venti persone, ho raccolto molti feedback positivi, attraverso Facebook». David racconta due secoli di Congo, toccando anche il tema del neocolonialismo. «Oggi in Belgio è un assioma provare vergogna per il passato coloniale e si pensa che il Congo debba es-
Un format in due puntate da 45 minuto ciascuna, intitolato “Social Love”, in arrivo su laeffe, la tv selezionata e garantita dal gruppo Feltrinelli, sul Canale 50 digitale terrestre. Obiettivo, raccontare come sono cambiate le relazioni amorose ai tempi di Internet e dei social media. È un’idea della scrittrice Irene Cao, che sta prendendo corpo in questi giorni. Cao autrice, Alberto D’Onofrio co-autore e regista. «Tutto è partito quando mi sono chiesta seriamente quanto siamo cambiati negli ultimi anni – spiega la scrittrice -; ci si corteggia e si portano avanti le storie via social. Siamo sempre connessi, siamo schiavi della rete». Il progetto, ancora in fieri, proporrà nelle due puntate un «affondo con le storie di sei personaggi veri, residenti tra Roma e Milano»”. Storie di incontri sul web, precisa Irene Cao. «Come quella di due persone che si sono conosciute tredici anni fa via chat e da poco si sono sposate». Cuore della trasmissione il mondo “amoroso” virtuale, «che però – conclude Cao – resta ancora, per fortuna, un ponte verso il mondo reale». Irene Cao, nata a Pordenone, che vive per molti mesi a Caneva, è arrivata al successo editoriale con la trilogia erotica “Io ti guardo, “Io ti sento”, “Io ti voglio”. In seguito ha pubblicato, sempre con Rizzoli, “Per tutti gli sbagli” e “Per tutto l’amore”. David Van Reybrouck, che ha ricevuto ieri a Udine il Premio Terzani, fotografato da Luca d’Agostino
sere lasciato libero di percorrere la sua strada», dice. «Tuttavia, sul posto mi sono accorto che questo atteggiamento, basato sul senso di colpa, agli africani importa poco. Loro sono molto più interessati alla nostra presenza e vicinanza ora». Con la scusa del voler evitare tentazioni neocoloniali, insomma, l’Occidente sviluppato non può egoisticamente “lavarsene le mani”. Van Reybrouck non si sottrae
a una riflessione sulle migrazioni attuali. «Il problema dei migranti attraverso il Mediterraneo è una delle più grosse criticità del nostro tempo», conviene. «Mi spiace soprattutto vedere che viene assunto dal mondo politico e dalla stampa come un mero problema gestionale e pratico. Dietro c’è, invece, una grossa questione morale e di giustizia». Se è ovvio, secondo l’autore che «l’Italia faccia molta fatica a
gestire questo problema da sola», non è scontata, invece, «un’azione europea coordinata e congiunta», che è però esattamente quello che serve, insieme a una nuova «diplomazia multilaterale». Pietra d’inciampo, l’euroscetticismo. «Non tutti i cittadini europei sono disposti ad accettare un ruolo forte dell’Europa, come si vede anche con i recentissimi risultati delle elezioni in Gran Bretagna, dove i
vincitori stanno già pianificando un referendum per portare il Regno Unito fuori dall’Unione». Un altro reportage in arrivo? «No, sono appagato da questo successo assolutamente inaspettato: ora mi sto dedicando a poesia e teatro». E sul Congo, David resta ottimista: «Un paese con una risorsa straordinaria, la sua popolazione. So che può farcela». ©RIPRODUZIONERISERVATA
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Le "debolezze" degli Usa sullo scacchiere internazionale Lucio Caracciolo alla 11/a edizione di Vicino/Lontano a Udine: potere del presidente, mito da sfatare - - Redazione ANSA - - 07 maggio 2015 17:05
“L’accordo Iran-Usa sul nucleare è rimasto vago e lasco, dato che la maggioranza del Congresso statunitense era contraria. E ciò evidenzia quanto il potere del presidente possa essere limitato”. Lo ha detto il docente ed editoralista Lucio Caracciolo, direttore delle riviste di geopolitica Limes e Heartland, membro del comitato scientifico di Vicino/Lontano, il festival in corso a Udine fine al 10 maggio. Caracciolo è tra i protagonisti dell’edizione n. 11 della rassegna, quest’anno dedicata al tema “Totem e tabù” del nostro tempo. Caracciolo, che domani presenterà a Udine l’ultimo volume di Limes, “U.S. Confidential, così funziona l’America”, ha sottolineato come il potere del presidente sia il "primo mito da sfatare”. “Il potere di Obama - ha spiegato - così come quello di qualsiasi altro presidente, è limitato ad esempio dal ruolo del Congresso”.
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Soffermandosi sulla recente trattativa nella recente trattativa sul nucleare tra Usa e Iran, Caracciolo ha rimarcato come “il Congresso, che ha un potere importante sui trattati internazionali, sia stato oggetto di forti pressioni da parte di lobby arabe e saudite, le quali si sono così garantite la non efficacia di eventuali trattati internazionali e soprattutto - ha aggiunto - la sopravvivenza delle sanzioni contro l’Iran”. Tra gli altri aspetti emersi analizzando i meccanismi politico-istituzionali che generano le azioni internazionali della potenza a stelle e strisce, “il crescente potere delle lobby - ha affermato Caracciolo -, sempre più influenti da quando non ci sono più limiti ai finanziamenti per le campagne elettorali. Così i candidati, spesso costretti a indebitarsi fino al collo - ha proseguito sembrano più impegnati nella ricerca di fondi che nella costruzione di strategie. La politica - ha concluso - appare, dunque, fortemente condizionata dal denaro”.
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A Vicino/Lontano “In my Bed”, focus sul sesso Indagine su giovani , primo rapporto non protetto per un terzo - - Redazione ANSA - - 07 maggio 2015 14:57
Un terzo del campione di 1.172 persone intervistate in provincia di Udine – uomini e donne, di cui l’85% under 35 – non ha usato alcuna protezione sperimentando il primo rapporto sessuale, benché l’età media in cui è avvenuta la prima esperienza superi i 18 anni. E’ uno dei dati emersi dal questionario “In my Bed”, progettato dal gruppo “Vicino/Lontano Off” per un’indagine sulla sessualità vissuta in particolare dai giovani friulani, effettuata in collaborazione con l’Università di Udine e presentata oggi nel capoluogo friulano alla prima giornata del festival “Vicino/Lontano”, rassegna culturale quest’anno dedicata al tema “Totem e Tabù” del nostro tempo che si apre proprio con un focus sul sesso. Il 30% degli intervistati non si protegge adeguatamente dalle malattie a trasmissione sessuale, il 22% (1 intervistato su 5) ha raccontato di aver subito attenzioni sessuali dagli adulti quando era piccolo: si tratta in prevalenza di donne, 27%, contro il 10% di uomini. L’80% degli over 40 non ha mai seguito corsi di educazione sessuale, contro il 16% degli under 19. Il 99% sa che l’AIDS è sessualmente trasmissibile, ma solo il 56% pensa che lo sia anche l’epatite. Questi e altri dati sono stati
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presentati oggi da Paolo Ermano, docente all’Università di Udine e coordinatore del gruppo Vicino/Lontano Off, con Alberto Asquini e Francesco Pascolini di FederFarma Udine e Friuli Venezia Giulia. “Un dato preoccupante a nostro avviso – hanno sottolineato – è che solo l’8% del campione ha detto di rivolgersi al personale medico e sanitario per informarsi ad esempio sulle malattie sessualmente trasmissibili o sui farmaci, mentre Internet e la cerchia amicale sono le principali fonti di informazioni legate alla sfera sessuale”. Per sottolineare il ruolo della farmacia come luogo di ascolto e di incontro, grazie alla partnership tra il festival e FederFarma, da lunedì 11 maggio in tutte le farmacie della provincia di Udine sarà possibile trovare una brochure (10.000 i pezzi stampati) con una sintesi dei dati di “In my bed”, e informazioni in tema di giovani, sesso, salute e prevenzione. “Argomenti importanti – hanno commentato i farmacisti – a fronte di una sempre maggiore incidenza della malattie sessualmente trasmissibili negli ultimi anni”. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
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Expo passaggio determinante per preservare 'l'oro' nei nostri piatti Andrea Segrè, impegno per ridare valore del cibo contro lo spreco - - Redazione ANSA - - 08 maggio 2015 14:34
“L’Expo 2015 è un passaggio determinante, in quanto assume la lotta allo spreco alimentare come cruna dell’ago per affermare il diritto al cibo, vera sfida del nostro tempo. Anche attraverso l’eredità di Expo può e deve passare l’impegno per preservare l’oro nei nostri piatti e tramandare ai giovani il valore del cibo”. Ne è convinto il fondatore e presidente di “Last minute market” Andrea Segrè, direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna, autore con Simone Arminio del saggio “L’oro nel piatto” (Einaudi). Tra gli autori della Carta di Milano, l’alfiere della lotta allo spreco alimentare in Italia e in Europa ha sottolineato, intervenendo al festival Vicino/Lontano, che “sul pianeta lo spreco di cibo vale ogni
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della Carta di Milano, l’alfiere della lotta allo spreco alimentare in Italia e in Europa ha sottolineato, intervenendo al festival Vicino/Lontano, che “sul pianeta lo spreco di cibo vale ogni anno una volta e un terzo l’intero PIL italiano, ovvero circa 2060 miliardi. Non sprecare – ha commentato - va dunque assunto come un nuovo comandamento, del resto anche il Papa ne ha parlato”. Citando i dati dell’ultimo rapporto curato dall’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/SWG, Segrè ha poi ricordato che “ogni famiglia getta in media due etti di cibo a settimana, il che fa quasi un chilo al mese e vale 8,1 miliardi di euro l'anno, cioè lo 0,5 % del PIL”. “Per evitare che il cibo finisca nella spazzatura e venga ucciso due volte – ha proseguito bisogna ridargli valore: una questione di educazione alimentare”. Segrè sarà protagonista di tre incontri nella seconda giornata del festival, dedicata a “Totem e Tabù del nostro tempo” e oggi con focus sul tema del cibo. Conclusione in serata con il dialogo-confronto sullo spreco alimentare tra Segrè, Massimo Cirri, Vittorio Capecchi e Antonio Massarutti. “La svolta sul cibo – ha precisato Segrè – comincia dall’elevare il valore delle produzioni di massa largamente distribuite, quelle che più spesso finiscono nella spazzatura. A migliorare – ha proseguito Segré dovranno essere i prodotti disponibili sugli scaffali della distribuzione, grande o piccola che sia: quella fascia di cibi ‘medi’ - ha precisato - che saremo in grado di imporre al mercato produttivo e nella quale dovremo trovare la giusta via tra un prodotto di qualità bassa e un cibo ricercato”. L'agroeconomista, coordinatore di progetti nazionali di prevenzione e riduzione dello spreco alimentare avviati dal Ministero dell’Ambiente, ha infine evidenziato che “realizzare una convivenza sostenibile e solidale sul pianeta significa assumersi alcune responsabilità in prima persona, prendendo coscienza – ha concluso - degli effetti delle nostre azioni sugli ecosistemi e sui sistemi economici e sociali”. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 09/05/2015
Premio Terzani 2015 a David Van Reybrouck Angela Terzani, presidente giuria: "Congo" opera in piena sintonia con approccio di Tiziano" - - Redazione ANSA - - 09 maggio 2015 14:28
La giuria dell’11a edizione del Premio Letterario internazionale Tiziano Terzani è stato assegnato dalla giuria presieduta da Angela Terzani al reportage “Congo”, edito in Italia da Feltrinelli. Il premio è consegnato al giornalista belga David Van Reybrouck per la "rappresentazione decisiva ed esemplare di quel grande Paese e dell’intero continente africano". “Congo - ha affermato Angela Terzani, presidente della giuria - è completamente in sintonia con l’approccio di Tiziano al suo mestiere: quello dello studioso, dell’esploratore e del cercatore della verità”. La cerimonia di consegna, realizzata a cura di Gianni Cianchi, prevede anche momenti di spettacolo, intercalati dalla lettura di alcuni passi tratti dall’opera vincitrice, con le coreografie di una crew multirazziale composta da dieci ballerini. Sono gli artisti che metteranno in scena il progetto MNAI’S danzando sui passi di “Africa”, uno dei quadri tematici dello spettacolo “Mnai’s Around”, primo lavoro teatrale in cui una storia viene raccontata con il linguaggio hip hop: metafora dell’integrazione, esorcizza la “paura del diverso” ed esalta la cultura della conoscenza. Di Tiziano Terzani si è parlato anche con un viaggio nella biblioteca del grande scrittore e reporter, attraverso le fotografie, gli oggetti e i libri amati, contenuti nel volume di Àlen Loreti, “Tiziano Terzani. Guardare i fiori da un cavallo in corsa” (Rizzoli, 2015). Premi anche per il Concorso Scuole Tiziano Terzani 2015, che ha valutato oltre 100 elaborati, sui quali hanno lavorato oltre mille studenti, con Folco Terzani.
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Fahrenheit
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Totem e tab첫 vicini e lontani Apre l'XI edizione del Festival Vicino Lontano di Udine, dedicata a Totem
tab첫.
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sesso - freenewspos Totem e Tabu' alla 11/a edizione di Vicino/Lontano - Friuli Venezia Giulia Cento incontri per leggere il mondo che cambia parlando di sesso, terrorismo, democrazia, guerra, capitalismo, cibo, povertà, immigrazione, America, Europa. A proporli è la 11/a edizione del festival Vicino/Lontano, in programma a Udine dal 7 al 10 maggio, con la consegna, il 9 maggio nel capoluogo friulano, del premio letterario internazionale Tiziano Terzani, cuore della manifestazione. Focus inaugurale del festival curato dall’omonima associazione culturale sarà il sesso: ne (ansa.it - 2015-05-06 10:46:22)
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EDIZIONE
SASSARI UDINE
Premio Terzani, vince il reportage sul Congo di Van Reybrouck UDINE. Cento incontri per leggere il mondo che cambia parlando di sesso, terrorismo, democrazia, guerra, capitalismo, cibo, povertà, immigrazione, America, Europa. A proporli è la 11esima edizione... GIORNALISMO 07 maggio 2015 UDINE. Cento incontri per leggere il mondo che cambia parlando di sesso, terrorismo, democrazia, guerra, capitalismo, cibo, povertà, immigrazione, America, Europa. A proporli è la 11esima edizione del festival Vicino/Lontano, in programma a Udine dal oggi al 10 maggio, con la consegna, sabato 9 nel capoluogo friulano, del premio letterario internazionale Tiziano Terzani, cuore della manifestazione. Focus inaugurale del festival sarà il sesso: ne parleranno il giornalista Riccardo Iacona e il sociologo Marzio Barbagli, ma il tema sarà declinato anche con lo spettacolo “Sexmachine” di e con Giuliana Musso, e con la presentazione dei risultati di “inmybed”, questionario sulle abitudini sessuali dei giovani under 35. Nell’anno dell’Expo, Vicino/Lontano affronterà i paradossi del cibo, tra eventi e dibattiti. Non mancherà un focus geopolitico con un forte taglio di attualità: si indagherà il peso di America ed Europa attraverso le lezioni del politologo Lucio Caracciolo e l’antropologo delle istituzioni Marc Abélès. Sul rapporto tra terrorismo e libertà di espressione si confronteranno il giornalista Fabio Chiusi, Arianna Ciccone, fondatrice del Festival di giornalismo di Perugia, l’esperta di cybersecurity Francesca Bosco e il giornalista Andrea Iannuzzi. “Congo”, il reportage del giornalista belga David Van Reybrouck, edito in Italia da Feltrinelli, è l’opera vincitrice dell’edizione 2015 del Premio Letterario Internazionale intitolato a Tiziano Terzani.
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La cerimonia di premiazione, alla presenza di Angela Terzani, il 9 maggio nella serata clou incentrata sul dialogo fra il vincitore del Premio 2015 e la giornalista Loredana Lipperini.
GIORNALISMO 07 maggio 2015
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A Udine apre oggi Vicino/lontano Serata dedicata ai costumi sessuali Lo spettacolo $exmachine e il dialogo tra Iacona e Barbagli Cento gli incontri nel centro storico cittadino fino a domenica PER APPROFONDIRE: Udine , Sesso , Vicino , Lontano
di Lo. Ma. UDINE – Si apre oggi alle 19 nella Chiesa di San Francesco, l’11^ edizione di Vicino/Lontano, in cartellone fino a domenica sul tema Totem e Tabù: 100 incontri nuotando controcorrente nel mare del conformismo, attraverso parole chiave come sesso, cibo, terrorismo, guerra, democrazia, immigrazione, povertà, America, Europa. Fra i protagonisti Massimo Recalcati, Colin Crouch, Vincenzo Paglia, Riccardo Iacona, Andrea Segrè, Guido Crainz. Pino Roveredo, Irene Cao, Marino Niola, Angela Terzani, Marc Abélès, Lucio Caracciolo, Monica Bulaj, Massimo Cirri, Marco Aime, Marco Tarchi, Gianfranco Pasquino. Sabato al Teatro Giovanni da Udine, la consegna del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani: il vincitore David van Reybrouck dialogherà con Loredana Lipperini. A inaugurare il cartellone sarà oggi alle 19.45 lo spettacolo $exmachine. Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri, di e con l’attrice Giuliana Musso, in scena con “Igi” Gianluigi Meggiorin, diretti da Massimo Somaglino. Alle 21.30 il dialogo che vedrà protagonisti Riccardo Iacona, volto televisivo fra i più noti del panorama del giornalismo d’inchiesta italiano, e Marzio Barbagli, sociologo tra i più qualificati del mondo scientifico italiano, autore di una imponente ricerca sulla sessualità degli italiani. Alle 22.30 saranno presentati i risultati del questionario online “InMyBed. Indagine sul sesso e l’amore". © RIPRODUZIONE RISERVATA
Giovedì 7 Maggio 2015, 11:46 - Ultimo aggiornamento: 11:50
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I LAICI TENDONO A DIFENDERSI, E' ORA DI ATTACCARE !
L’irreversibile declino dell’Impero americano Articolo di Lucio Caracciolo (Repubblica 7.5.15): ”Ecco perché gli Usa sono geopoliticamente potenti ma politicamente indeboliti dalla forza delle lobby”
“”PER quasi tutti America è sinonimo di impero. Persino alcuni intellettuali americani, per un paio di secoli educati a pensare l’impero come negazione assoluta dei propri valori, se non come Satana (“Impero del Male” era il nome del Nemico), ora pronunciano questo sostantivo con agio. In senso descrittivo, financo positivo — l’Impero del Bene. L’opposto della valutazione corrente nella bocca dei peggiori critici degli Stati Uniti, usi a bollare l’”imperialismo amerikano” quale centro d’irradiamento di una (pre) potenza incivile e arrogante. In un modo o nell’altro, l’equazione “America=impero” pare ovvia. Lo è davvero? Nelprossimo volume di Limes ( U. S. Confidential, in uscita l’8 maggio), che sarà presentato a Udine nel corso dell’XI edizione del Festival Vicino/Lontano (7-10 maggio), tentiamo di verificare la pregnanza di questo accostamento. In ossequio al titolo del Festival, dedicato a Totem e Tabù . Per questo conviene scavare contemporaneamente nella sfera semantica della parola “impero” e nella pancia dello Stato americano. Quanto all’impero: non ne esiste definizione univoca. Né sarebbe possibile, essendo questo nome accostato indifferentemente all’Egitto dei faraoni e alla Roma dei Cesari, alla Francia di Napoleone e alla Russia (degli zar prima, dei soviet poi), dal Giappone espansionista al Reich hitleriano, per concludere con i dominatori a stelle e strisce del secondo Novecento, dei quali molti pronosticano l’irreversibile declino. Ma fra i caratteri comunemente assegnati ai diversi imperi spiccano la multietnicità, a partire da una nazione fondante e/o dominante, e la conquista di ampi spazi geopolitici. Sotto questi profili gli Stati Uniti d’America possono essere senz’altro ascritti alla famiglia degli imperi. Con una fondamentale differenza: salvo la parentesi delle Filippine, detenute per mezzo secolo (1898-1946), Washington non ha mai avuto vere e proprie colonie. Non ne ha bisogno, perché da un secolo almeno la sua ragione di esistenza non è l’espansione territoriale ma la protezione dell’American way of life, il suo stile di vita. Peculiare miscela di soft e hard power. Alla quale concorrono fattori immateriali — i valori americani di libertà e progresso, reputati universali, quasi l’America li custodisse a nome dell’umanità intera — e materiali — la conquista dei mercati esterni grazie al signoraggio del dollaro, all’egemonia tecnologica e alla strapotenza militare, decisiva per il controllo delle vie marittime di comunicazione e dei relativi flussi commerciali. Sotto specie geopolitica, gli Stati Uniti d’America possono quindi rientrare, a modo loro, nella categoria imperiale. È sotto il profilo politico, ovvero del modo di gestione della potenza imperiale, che sorgono i problemi. Non solo semantici. Siamo infatti in regime repubblicano. Una repubblica che si vuole modello di democrazia, anche se serba alcuni tratti oligarchici con cui i padri fondatori vollero proteggerla dalla “tirannia delle masse”. Se guardiamo poi alla costituzione materiale — ovvero a come lo Stato funziona — notiamo tre caratteri che segnano la democrazia americana e ne condizionano la stessa geopolitica “imperiale”. Primo: gli Stati Uniti non hanno un imperatore, hanno un presidente. Il quale non è leader assoluto né centro del sistema, come leggenda vorrebbe. Il cuore politico della repubblica resta il Congresso. Dal Campidoglio si possono condizionare in modo decisivo le scelte della Casa Bianca, specie (ma non solo) quando le due istituzioni sono di diverso colore partitico. La stessa iniziativa geopolitica del presidente è fortemente delimitata dal Congresso, come il caso del faticoso accordo con l’Iran, voluto da Obama e osteggiato dalla maggioranza dei parlamentari, dimostra ad evidenza. Secondo: i poteri del centro federale sono sfidati dai cinquanta Stati dell’Unione, alcuni dei quali, come la California o il Texas, di dimensioni tali da farne delle rispettabili potenze globali in caso di indipendenza. Gli Usa sono una confederazione, non una federazione organica. La frattura Nord-Sud, germe della guerra civile (1861-65), non è del tutto sanata, come confermano le nostalgie sudiste e le relative diffidenze nordiste. Alcuni Stati, poi, conducono vere e proprie politiche estere alternative a Washington. Terzo: il potere delle lobby sta diventando incontrollabile, al di là dei tentativi di regolamentarne l’invadenza. In un sistema nel quale i professionisti della politica dedicano gran parte del tempo alla raccolta dei fondi per vincere le elezioni, il lobbismo minaccia di rendere le istituzioni largamente disfunzionali. E di facilitare l’intrusione di interessi esterni (antiamericani) nel motore a stelle e strisce, per limitarne o deviarne la potenza. Sarà anche per questo che nel mondo ingovernato e ingovernabile agli Stati Uniti riesce sempre più arduo agire da impero. Per illudersi, forse, di potersi occupare degli affari di casa, lasciando che gli altri si scannino fra loro. Quanto di meno americano (e di meno imperiale) si possa immaginare.”"
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La Giunta regionale 07.05.2015 20:41
CULTURA: SERRACCHIANI E BOLZONELLO, È NECESSARIA SEMPRE PIÙ CULTURA Udine, 08 mag - "Attraverso conoscenza e sapere evitiamo di costruire totem e tabù" ha commentato oggi a Udine la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani che ha partecipato alla cerimonia di avvio del Festival vicino/lontano, giunto nel capoluogo friulano alla sua XI edizione e quest'anno dedicato proprio ad una riflessione sui nostri totem e tabù attraverso un centinaio di eventi programmati da oggi sino a domenica prossima.
0:00 Apre a Udine Vicino/Lontano per riflettere su totem e tabù scarica il video | durata 2 min | [18MB]
"Un titolo indubbiamente intrigante e quanto mai attuale" ha osservato Serracchiani, indicando che proprio "la conoscenza e il sapere possono aiutarci a evitare di costruire solo e soltanto totem e di guardare con sospetto solo e soltanto a dei tabù: la cultura fatta in questo modo, come proposto da vicino/lontano, è il mezzo migliore, forse il più popolare e opportuno per riuscire a superare queste nostre differenze". "È dunque necessario fare sempre più cultura, avere ancora più cultura - ha indicato la presidente Serracchiani - ma soprattutto accettare le sfide culturali che stanno dietro ai cambiamenti, in qualsiasi settore". "Questi festival, le grandi espressioni artistiche che caratterizzano la nostra regione, rappresentano un must del Friuli Venezia Giulia, conosciuti e apprezzati in tutta Italia e a livello internazionale", ha quindi sottolineato il vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello. "Eventi di grande caratura e di eccellenza che aiutano a seminare bene nei nostri territori: a creare prospettiva e produzione, facendo crescere la comunità regionale e contribuendo, allo stesso tempo, attraverso i flussi generati, all'incremento delle nostre casse". "Oggi cultura e turismo, vere attività economiche - ha concluso Bolzonello - sono un binomio imprescindibile e in questo senso c'è l'esigenza di una proposta culturale elevata e importante in tutto il Friuli Venezia Giulia". ARC/RM
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Uno su cinque ha subìto da piccolo molestie sessuali Svelati tutti i risultati della ricerca 'In my bed'. Sulla masturbazione tra gli under 35 è un vero prebiscito
07/05/2015
Come amano gli under 35? A Udine il sesso e’ romantico perchè molto legato al partner stabile, e si ‘aiuta’ spesso con additivi tecnologici come le riprese audio e video del rapporto. Quando non sono invece l’alcol e le droghe a fungere da detonatore per l’alchimia dei sensi. Si chiama “In my bed” il questionario progettato dal gruppo V/L Off (Paolo Ermano, Luigi Montalbano, Francesco Clochiatti, Antonello Dinapoli ed Elena Tammaro), nato da una costola dell'associazione vicino/lontano. L'indagine, costruita con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università di Udine, non si proponeva una finalità scientifica, ma voleva piuttosto essere un tentativo, anche provocatorio, di gettare luce sulle abitudini, le pratiche e le problematiche legate alla sessualità, così come è vissuta oggi, in particolare dalle nuove generazioni. Dal questionario, pensato per gli under 35 della provincia di Udine, ma aperto a tutti, compilato online ed elaborato su un campione di 1772 risposte, emergono senz’altro riscontri rilevanti: 2 intervistati su 3 (il 62%) dichiarano di aver fatto sesso sotto l’effetto di alcol e 1 su 5 (il 19%) sotto l’effetto di droghe. Un intervistato su 3 (il 32%) si e’ ripreso con foto e video durante il rapporto. Per l’83% dei partecipanti al questionario il sesso ha un ruolo centrale nella vita e la maggior parte si dichiara soddisfatta dell’andamento di questo aspetto della propria vita. La chiave romantica è forse quella più adatta a interpretare questa dichiarata centralità del sesso: per l’80% degli intervistati la piacevolezza della sfera sessuale è legata alla complicità affettiva ed emozionale che si stabilisce col partner e per il 75 % alla possibilità di dare piacere all’altro. Però 1 intervistato su 3, esattamente il 33%, dichiara di aver tradito il partner e la percentuale si alza notevolmente con l’età del dichiarante: il 50% degli intervistati fra 41 e 45 anni ammette di tradire o di aver tradito. Colpisce particolarmente il dato legato agli abusi e alle esperienze infantili traumatiche: 1 intervistato su 5, il 22%, racconta di aver subito attenzioni dagli adulti quando era piccolo. Si tratta in prevalenza di donne (circa il 27% delle intervistate, contro il 10% degli uomini). E quando le subiscono, non ne parlano con chi potrebbe proteggerli: solo 1 su 4 parla con un genitore, mentre la metà (50%) non ne parla con nessuno.
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015 pagina: 2/2
Internet e gli amici sono le fonti principali di approvvigionamento delle informazioni legate al sesso: ma quando c’è stata, l’educazione sessuale a scuola ha giovato soprattutto per una maggiore conoscenza in tema di malattie sessualmente trasmissibili: circa l'80% degli over 40 non ha mai seguito corsi di educazione sessuale, contro il 16% degli under 19. Il 99% sa che l'Aids è sessualmente trasmissibile; solo il 56% pensa che l'epatite sia trasmissibile per via sessuale. A sorpresa, la masturbazione, e’ una pratica quasi plebiscitaria: la dichiara l’84% degli intervistati, con un’altissima percentuale anche femminile (78% contro il 93% dei maschi). Infine, per quanto il 92% dichiari di non aver mai pagato per ottenere prestazioni sessuali (un 6%, invece, paga con una certa regolarità), l'87% pensa che la prostituzione debba essere organizzata: il 52%, in particolare, si auspica la legalizzazione. “La scelta di utilizzare lo strumento digitale per il questionario – sottolinea Paolo Ermano dell’Università di Udine e coordinatore del gruppo VL/Off – nasceva dalla volontà di garantire il completo anonimato a chi ha partecipato. Anche per questa ragione, i dati raccolti non hanno una valenza statistica, non essendo basati su un campione pre-selezionato con metodologie scientifiche”. Tuttavia si possono evidenziare diversi cluster, dettagliando i 1.772 questionari elaborati, ma ne sono pervenuti oltre 2.170 incompleti o parzialmente compilati. L’età media dei partecipanti è di 29 anni, e l’80% rientra nella fascia under 30. In particolare, il 7% ha meno di 19 anni, il 32% si trova nella fascia 20/25 anni, il 21% ha 26/30 anni e infine il 19% ha 31/35 anni. Rispetto ai titoli di studio (il 56% degli intervistati lavora e il 30 % rientra nella fascia studenti universitari), il 51% è laureato, il 42% diplomato, il 5 % possiede la licenza di scuola media. Inoltre, il 67% degli intervistati è nubile o celibe, il 13 % è sposato, il 16% convivente e il 4% divorziato. Infine, il 20% ha provato un'esperienza alternativa al proprio orientamento sessuale. “Questo esperimento non mancherà di suscitare curiosità e interesse – osserva ancora Ermano - e ci auguriamo possa attivare, al di là di ogni pregiudizio, un dialogo aperto intorno a una delle attività più importanti nella vita di ogni persona e segnalare alla comunità scientifica, e a chiunque ne vorrà tener conto, aspetti, problemi o emergenze degni di indagine e approfondimento”.
11a edizione udine 10 7 maggio '15
DAL 7 AL 10 MAGGIO A UDINE SI PARLERÀ ANCHE DI TERRORISMO, GUERRA, CAPITALISMO, CIBO, POVERTÀ
«Vicino/Lontano» apre con una denuncia contro la prostituzione 6.05.2015 Cento incontri per leggere il mondo che cambia, parlando di sesso, terrorismo, democrazia, guerra, capitalismo, cibo, povertà, immigrazione, America, Europa. A proporli è la 11ª edizione del festival Vicino/Lontano, in programma a Udine da domani, giovedì 7 maggio a domenica 10 maggio, con la consegna, sabato 9 nel Il giornalista Riccardo Iacona apre "Vicino/Lontano" capoluogo friulano, del premio con una riflessione sulla prostituzione letterario internazionale Tiziano Terzani, cuore della manifestazione. Focus inaugurale del festival curato dall'omonima associazione culturale sarà il sesso: ne parleranno il giornalista Riccardo Iacona e il sociologo Marzio Barbagli, ma il tema sarà declinato anche con lo spettacolo "Sexmachine" di e con Giuliana Musso, e con la presentazione dei risultati di "inmybed", questionario sulle abitudini sessuali dei giovani udinesi under 35. Nell'anno dell'Expo, a Vicino/Lontano si parlerà dei paradossi del cibo, tra eventi e dibattiti con Andrea Segrè, Marino Niola, Massimo Cirri, Roberto Barbieri, Michele Morgante. Poi, un focus geopolitico di attualità: si indagherà il peso di America ed Europa nel nuovo scacchiere internazionale attraverso le lezioni del politologo Lucio Caracciolo e l'antropologo delle istituzioni Marc Abélès. Sul rapporto tra terrorismo e libertà di espressione, anche digitale, si confronteranno il giornalista Fabio Chiusi, Arianna Ciccone, fondatrice del Festival di giornalismo di Perugia, l'esperta di cybersecurity Francesca Bosco e il giornalista Andrea Iannuzzi. Totem infrangibile, "le madri", nella lezione di Massimo Recalcati, psicoanalista, e il tabù incurabile della povertà, nella riflessione di Mons. Vincenzo Paglia. Su democrazia e guerre parleranno l'esperto di politica internazionale Vincenzo Camporini e l'editorialista Carlo Galli. Analisi del capitalismo nella lezione del socio- economista e politologo Colin Crouch, e, sull'immigrazione Maurizio Ambrosini, Loris De Filippi, Fadi Hassan e Andrea Saccucci. "Congo", il reportage del giornalista belga David Van Reybrouck, edito in Italia da Feltrinelli, è l'opera vincitrice del Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani 2015. La cerimonia di premiazione, alla presenza di Angela Terzani, il 9 maggio nella serata clou del Festival Vicino/ Lontano, condotta dall'attore Andrea Gherpelli, incentrata sul dialogo fra il vincitore del Premio e la giornalista Loredana Lipperini. Non mancheranno momenti di spettacolo, intercalati dalla lettura di alcuni passi tratti dal volume di Van Reybrouck.
data: 07/05/2015
11a edizione udine 10 7 maggio '15
Vicino/Lontano giorno due: la parola chiave sarà il cibo UDINE. E’ cibo la parola chiave della seconda giornata al festival Vicino/Lontano 2015, domani – venerdì 8 maggio: si parte allle 8.15 nella Chiesa di San Francesco, con una mattinata dedicata alle scuole nel segno de Il piacere della legalità? Mondi a confronto, appuntamento interistituzionale che si rinnova per l’8^ edizione. Il progetto coinvolge quest’anno i docenti e gli studenti degli istituti d’istruzione secondaria di primo e di secondo grado di Udine: Valussi, Percoto, Sello e Stringher. È compreso anche un gruppo di persone detenute della Casa Circondariale di Udine, che da gennaio si confrontano settimanalmente su temi di rilevanza sociale con i ragazzi delle scuole superiori. Il termine legalità fa da guida ai percorsi: ragazzi e docenti, insieme, si interrogano sugli effetti delle proprie azioni e delle scelte individuali e collettive. Filo conduttore 2015 è appunto il cibo, indagato attraverso il suo uso, abuso e spreco. Interverranno domani Salvatore Inguì, assistente Sociale presso l’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni (Ministero della Giustizia) di Palermo, referente provinciale di Libera a Trapani; Pierluigi Di Piazza, fondatore e direttore del Centro di accoglienza e di promozione culturale Ernesto Balducci di Zugliano; Simmaco Perillo, presidente della cooperativa sociale “Al di là dei sogni”, nata nel 2004 su un terreno confiscato al clan Moccia in una località vicino a Napoli; e l’agroeconomista Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market, coordinatore dei progetti nazionali di prevenzione e riduzione dello spreco alimentare avviati dal Ministero dell’Ambiente. Alle 21 Andrea Segrè sarà protagonista del confronto “Sprecare conviene?”: con lui il sociologo Vittorio Capecchi e l’economista Antonio Massarutto, coordinati dal conduttore di Caterpillar Massimo Cirri. Lo spreco alimentare domestico – cibo ancora commestibile che finisce direttamente nei rifiuti – vale oltre 8 miliardi di euro, circa mezzo punto di PIL. Restituire valore al cibo è l’obiettivo di progetti, come Last Minute Market, che hanno insegnato concretamente come si può prevenire lo spreco di cibo e Andrea Segrè alimentare circoli virtuosi di recupero. La questione spreco passa dal cibo all’acqua, all’energia, al consumo del suolo e chiama in causa categorie economiche, etiche, ecologiche. Il focus sul cibo si completa con l‘incontro “Nutrire il pianeta o nutrire i ricchi?”, in programma domenica 10 maggio con l’antropologo Marino Niola, il direttore di Oxfam Italia Roberto Barbieri e il genetista Michele Morgante, coordinati dal giornalista Pietro Greco. Di homo dieteticus parlerà poi alla libreria Tarantola Marino Niola, per spiegarci cosa succede “Quando la dieta è una religione”. Parlare di Totem e Tabù significa anche approfondire: e molte saranno le lezioni magistrali di Vicino/Lontano 2015, sui temi e le ‘parole’ chiave del nostro tempo. A cominciare dall’intervento del direttore di Limes Lucio Caracciolo, che proprio domani, alle 19, interverrà su “U.S. Confidential. Così funziona l’America”, una lectio che ci porterà nel cuore degli Stati Uniti e dei meccanismi politicoistituzionali dai quali sono generate le azioni internazionali della potenza a stelle e strisce. Al Friuli Future Forum si aprono domani i momenti “operativi” di V/L Digital. “Fondamenti di sicurezza digitale per neofiti” titola appunto il workshop che insegnerà a tutelare i propri dati sul web. I partecipanti troveranno due grandi esperti di sicurezza informatica: Yvette Agostini, project manager di Globaleaks, e Alessandro Luongo. Sempre domani, a Casa Cavazzini (ore 15.30) l’appuntamento dedicato ai più piccoli, “Auschwitz, una storia di vento”, Laboratorio della Memoria progettato da paragrafo blu e Teatrino del Rifo in collaborazione con CSS Teatro stabile di innovazione del FVG. Dai giovani agli adulti, per parlare, alle 17 nell’Oratorio del Cristo, di “Trasparenza e segreto” nella tavola rotonda organizzata in collaborazione con le Sezione FVG della Società Filosofica Italiana con Vincenzo Sorrentino, Andrea Tagliapietra, Tiziano Sguazzero ed Enrico Petris coordinati da Beatrice Bonato. Attualità strettissima per il dialogo concomitante che, alle 17 a Casa Cavazzini porterà l’attenzione sul “popolo delle partite IVA” raccontato dal web designer Fulvio Romanin, introdotto da Giorgio Jannis. Il tema del viaggio sarà leit motiv di due incontri: alle 18, nella Sala Valduga della Camera di Commercio si parlerà di “Migrazioni in rotta: storie di uomini e di frontiere” con i fotografi Monika Bulaj e Giulio Piscitelli, in un
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incontro a cura di Ospiti in arrivo. Per inquadrare tutti i non-luoghi del nostro tempo che diventano perfetta metafora della paura e incarnazione di quella “clandestinità” che fa del migrante un criminale a priori. Alle 18 in Chiesa di San Francesco, il dialogo su La scomoda eredità: un paese di primule e caserme, che vedrà protagonisti Moreno Baccichet, Paolo Fedrigo, Luca Marchesi e Alessandro Santarossa, coordinati da Sergio Sichenze. Paolo Fedrigo è l’ideatore del progetto “Un paese di primule e caserme”, portato a compimento con la realizzazione dell’omonimo film documentario sulla scomoda eredità degli anni della Guerra fredda: 1,3 % del territorio della Regione Friuli Venezia Giulia, pari a 102 Kmq, è occupato da ex aree militari, passate dallo Stato alla Regione. Come ripensare, riprogettare e riutilizzare queste aree? E alle 21 nell’Oratorio del Cristo gli antropologi Marco Aime e Gian Paolo Gri dialogheranno di “Un incontro mancato: lo sguardo del turista”, in un appuntamento a cura di Multiverso. Alle 18.30 a Casa Cavazzini si parlerà di “Intimità digitali. Adolescenti, amore e sessualità ai tempi di Internet”: di ciò che gli adolescenti fanno con internet e di come i digital media possano cambiare il loro modo di relazionarsi converseranno il digital media educator Cosimo Marco Scarcelli e il sociologo Nicola Strizzolo. Di Marco Scarcelli è in uscita proprio in questi giorni, per Franco Angeli, il saggio “Intimità digitali”, in anteprima nazionale a Vicino/Lontano 2015. Infine alle 21 al Teatro S. Giorgio, un appuntamento condiviso con l’Ente Regionale Teatrale FVG, dedicato a “Penisolâti”, Targa Tengo 2014 nella categoria album in dialetto. L’autore, Loris Vescovo – voce, chitarra, armonica, guzheng, bunkula – sarà affiancato dalla cantante Claudia Grimaz, da Leo Virgili trombone e chitarra, Simone Serafini contrabbasso. Special guests Mark Harris pianoforte e tastiere, Ivan Ciccarelli batteria e percussioni. Alla sua quarta prova discografica, Loris Loris Vescovo Vescovo aggiunge nuovi scenari al formidabile affresco di storie che corrono tra le sue canzoni. Penisolâti (Nota Music) è in piena continuità con Borderline (già finalista al Premio Tenco nel 2009) e raccoglie il testimone della perenne ricerca sonora dell’autore, che non ha mai smesso di portare la sua lingua e la sua musica a misurarsi col mondo, saltando con disinvoltura da un continente all’altro.
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015
Indagine sul sesso tra gli eventi di apertura a V/L UDINE. Come amano gli under 35? A Udine il sesso è romantico perché molto legato al partner stabile, e si ‘aiuta’ spesso con additivi tecnologici come le riprese audio e video del rapporto. Quando non sono invece l’alcol e le droghe a fungere da detonatore per l’alchimia dei sensi. “In my bed” è il questionario progettato dal gruppo V/L Off (Paolo Ermano, Luigi Montalbano, Francesco Clochiatti, Antonello Dinapoli ed Elena Tammaro), nato da una costola dell’associazione vicino/lontano. L’indagine, Riccardo Iacona costruita con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Udine, si propone di gettare luce sulle abitudini, le pratiche e le problematiche legate alla sessualità, così come è vissuta oggi, in particolare dalle nuove generazioni. E i risultati del questionario saranno al centro di un incontro della serata inaugurale di Vicino/Lontano 2015, giovedì 7 maggio, alle 22.30 nella Chiesa di San Francesco. Si aprirà alle 19.45 il focus sul tema del sesso, protagonisti il giornalista Riccardo Iacona e il sociologo Marzio Barbagli che discuteranno intorno a “Sesso potere sentimenti. Così amiamo noi”. Il confronto sarà introdotto dallo spettacolo $exmachine. Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri, di e con Giuliana Musso e con “Igi” Meggiorin, per la regia di Massimo Somaglino. Sexmachine parla di sesso e potere: i rapporti sessuali a pagamento in Italia sono, ogni giorno, più di 25.000. Quasi 10 milioni di rapporti all’anno esprimono in modo chiaro ed inequivocabile un bisogno di sesso che i rapporti gratuiti e reciproci o non possono o non sanno soddisfare. Il sondaggio di vicino/lontano 2015 registra che il 52% degli intervistati si dichiara favorevole a legalizzare la prostituzione. Il questionario schiude riscontri Una scena di Sexmachine rilevanti sin dalle prime risposte: 2 intervistati su 3 (il 62%) dichiarano di aver fatto sesso sotto l’effetto di alcol e 1 su 5 (il 19%) sotto l’effetto di droghe. Un intervistato su 3 (il 32%) si è ripreso con foto e video durante il rapporto. E un intervistato su 3, esattamente il 33%, dichiara di tradire il partner: la percentuale si alza notevolmente con l’età del dichiarante: il 50% degli intervistati fra 41 e 45 anni ammette di tradire o di aver tradito.
11a edizione udine 10 7 maggio '15 A Udine il festival Vicino/Lontano: totem e tabù nella undicesima edizione
Udine - L'appuntamento è per giovedì 7 maggio, alle 19 nella Chiesa di San Francesco. L’11ª edizione del festival Vicino/Lontano 2015, in cartellone fino a domenica 10 maggio indaga su "Totem e Tabù": 100 incontri nuotando controcorrente nel mare del conformismo, attraverso parole chiave come sesso, cibo, terrorismo, guerra, democrazia, immigrazione, povertà, America, Europa. All’inaugurazione sono attesi il presidente dell’Associazione culturale Vicino/Lontano Alessandro Verona, il vicepresidente della Giunta regionale FVG Sergio Bolzonello, l’Assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti e l’Assessore comunale alla cultura Federico Pirone. Fra i protagonisti di Vicino/Lontano 2015 Massimo Recalcati, Colin Crouch, Vincenzo Paglia, Riccardo Iacona, Andrea Segrè, Guido Crainz. Pino Roveredo, Irene Cao, Marino Niola, Angela Terzani, Marc Abélès, Lucio Caracciolo, Monica Bulaj, Massimo Cirri, Marco Aime, Marco Tarchi, Gianfranco Pasquino… Sabato 9 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, la consegna del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani: il vincitore David van Reybrouck dialogherà con Loredana Lipperini. L’alfabeto dei Totem e Tabù di Vicino/Lontano 2015 parte dalla lettera esse: esse come Sesso, Tabù ma anche totem nel flusso delle immagini che ci arrivano da ogni schermo. Eppure il sesso sembra essere scomparso nella dialettica sociale, compresso ai minimi termini nelle istituzioni, nelle scuole, nei consultori, nei servizi sociali. A inaugurare il cartellone dell’11ª edizione di Vicino/Lontano sarà, domani alle 19.45, lo spettacolo "$exmachine. Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri", scritto e interpretato dall’attrice Giuliana Musso, in scena con “Igi” Gianluigi Meggiorin, diretti da Massimo Somaglino. I rapporti sessuali a pagamento in Italia sono - ogni giorno - più di 25.000. Sexmachine parla dei bisogni sessuali dei maschi del Nordest, e del potere che il denaro dà talvolta a chi non sa o non desidera soddisfarli nei rapporti gratuiti. Una chitarra Gibson semiacustica è suonata dal vivo e senza sosta. La musica offre allo spettatore spazio per ascoltare ciò che non si può raccontare, è sostegno e contrappunto alla rivelazione dei personaggi, insegue, precede, provoca e rivela il lavoro di drammaturgia di Giuliana Musso, cui ha collaborato Carla Corso. Alle 21.30 il dialogo che vedrà protagonisti Riccardo Iacona, volto televisivo fra i più noti del panorama del giornalismo d’inchiesta italiano, e Marzio Barbagli, sociologo tra i più qualificati del mondo scientifico italiano, autore di una imponente ricerca sulla sessualità degli italiani. “Sesso potere sentimenti. Così amiamo noi” esplora il microcosmo del sentire, delle relazioni di coppia, dei comportamenti e delle identità sessuali degli italiani, a partire dalla ricerca "La sessualità degli italiani" (il Mulino 2010) di Barbagli, Dalla Zuanna e Garelli, condotta su un campione di 7 mila persone fra i 18 e i 70 anni. La ricerca ha evidenziato in maniera netta il diffondersi di una visione più fluida, disinibita e individualistica del sesso: la cultura sessuale è profondamente mutata, così come sono profondamente cambiati i comportamenti delle generazioni del terzo millennio. Riccardo Iacona ha registrato nel suo ultimo libro-inchiesta, "Utilizzatori finali" (Chiarelettere 2014), la voce più inconfessabile dei maschi italiani, la vita parallela e segreta di padri di famiglia, mariti all’apparenza integerrimi, fidanzati premurosi che frequentano abitualmente escort di lusso, prostitute di strada o bordelli oltreconfine. Milioni
di clienti. O ancora uomini che farebbero carte false pur di portarsi a letto una minorenne, fregandosene di rischi, denunce, controlli. E ancora i tantissimi ragazzi e ragazze, incontrati fuori dalle scuole, per i quali il sesso è ormai pura merce di scambio, usa e getta. Un’emergenza che, nel silenzio generale, non smette di popolare di mostri il nostro quotidiano. Alle 22.30 Vicino/Lontano presenterà i risultati del questionario online “InMyBed. Indagine sul sesso e l’amore”, un progetto a cura di VL/Off, costola “giovane” dell’associazione che organizza il festival. Realizzata con la consulenza scientifica del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Udine, l’indagine è incentrata sulle abitudini sessuali dei giovani under 35 della provincia di Udine. Obiettivo dell’iniziativa è suscitare una riflessione collettiva su un tema tradizionalmente considerato uno dei tabù più inossidabili: non una finalità scientifica, quindi, ma piuttosto un tentativo, anche provocatorio, di gettare luce sulle abitudini, le pratiche e le problematiche legate alla sessualità, così come è vissuta oggi, in particolare dalle
data: 07/05/2015
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015
VICINO/LONTANO 2015: PRESENTATO A UDINE IN MY BED, SESSO UNDER 35 MA ANCHE MOLESTIE: UNO SU QUATTRO DICHIARA DI AVERLE SUBITE DA PICCOLO
UDINE - Come amano gli under 35? A Udine il sesso e’ romantico perchè molto legato al partner stabile, e si ‘aiuta’ spesso con additivi tecnologici come le riprese audio e video del rapporto. Quando non sono invece l’alcol e le droghe a fungere da detonatore per l’alchimia dei sensi. Si chiama “In my bed” il questionario progettato dal gruppo V/L Off (Paolo Ermano, Luigi Montalbano, Francesco Clochiatti, Antonello Dinapoli ed Elena Tammaro), nato da una costola dell'associazione vicino/lontano. L'indagine, costruita con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università di Udine, non si proponeva una finalità scientifica, ma voleva piuttosto essere un tentativo, anche provocatorio, di gettare luce sulle abitudini, le pratiche e le problematiche legate alla sessualità, così come è vissuta oggi, in particolare dalle nuove generazioni. Giovedì 7 maggio i risultati del questionario saranno al centro di un incontro della serata inaugurale di Vicino/Lontano 2015, dedicato non a caso a Totem e tabù. Dal questionario, pensato per gli under-35 della provincia di Udine ma aperto a tutti, compilato online ed elaborato su un campione di 1772 risposte, emergono senz’altro riscontri rilevanti: 2 intervistati su 3 (il 62%) dichiarano di aver fatto sesso sotto l’effetto di alcol e 1 su 5 (il 19%) sotto l’effetto di droghe. Un intervistato su 3 (il 32%) si e’ ripreso con foto e video durante il rapporto. Per l’83% dei partecipanti al questionario il sesso ha un ruolo centrale nella vita e la maggior parte si dichiara soddisfatta dell’andamento di questo aspetto della propria vita. La chiave romantica è forse quella più adatta a interpretare questa dichiarata centralità del sesso: per l’80% degli intervistati la piacevolezza della sfera sessuale è legata alla complicità affettiva ed emozionale che si stabilisce col partner e per il 75 % alla possibilità di dare piacere all’altro. Però 1 intervistato su 3, esattamente il 33%, dichiara di aver tradito il partner e la percentuale si alza notevolmente con l’età del dichiarante: il 50% degli intervistati fra 41 e 45 anni ammette di tradire o di aver tradito. Colpisce particolarmente il dato legato agli abusi e alle esperienze infantili traumatiche: 1 intervistato su 5, il 22%, racconta di aver subito attenzioni dagli adulti quando era piccolo. Si tratta in prevalenza di donne (circa il 27% delle intervistate, contro il 10% degli uomini). E quando le subiscono, non ne parlano con chi potrebbe proteggerli: solo 1 su 4 parla con un genitore, mentre la metà (50%) non ne parla con nessuno. Internet e gli amici sono le fonti principali di approvvigionamento delle informazioni legate al sesso: ma quando c’è stata, l’educazione sessuale a scuola ha giovato soprattutto per una maggiore conoscenza in tema di malattie sessualmente trasmissibili: circa l'80% degli over-40 non ha mai seguito corsi di educazione sessuale, contro il 16% degli under-19. Il 99% sa che l'AIDS è sessualmente trasmissibile; solo il 56% pensa che l'epatite sia trasmissibile per via sessuale. A sorpresa, la masturbazione, e’ una pratica quasi plebiscitaria: la dichiara l’84 % degli intervistati, con un’altissima percentuale femminile (78% contro il 93% dei maschi). Infine, per quanto il 92% dichiari di non aver mai pagato per ottenere prestazioni sessuali (un 6%, invece, paga con una certa regolarità), l'87% pensa che la prostituzione debba essere organizzata: il 52%, in particolare, si auspica la legalizzazione. «La scelta di utilizzare lo strumento digitale per il questionario – sottolinea Paolo Ermano, docente di Economia all’Università di Udine e coordinatore del gruppo VL/Off – nasceva dalla volontà di garantire il completo anonimato a chi ha partecipato. Anche per questa ragione, i dati raccolti non hanno una valenza statistica, non essendo basati su un campione pre-selezionato con metodologie scientifiche». Tuttavia si possono evidenziare diversi cluster, dettagliando i 1772 questionari elaborati (ma ne sono pervenuti oltre 2170 incoompleti o parzialmente compilati). L’età media dei partecipanti è di 29 anni, e l’80% rientra nella fascia under 30. In particolare, il 7% ha meno di 19 anni, il 32% si trova nella fascia 20/25 anni, il 21% ha 26/30 anni e infine il 19% ha 31/35 anni. Rispetto ai titoli di studio (il 56% degli intervistati lavora e il 30 % rientra nella fascia studenti universitari), il 51% è laureato, il 42% diplomato, il 5 % possiede la licenza di scuola media. Inoltre, il 67% degli intervistati è nubile o celibe, il 13 % è sposato, il 16% convivente e il 4% divorziato. Infine, il 20% ha provato un'esperienza alternativa al proprio orientamento sessuale. «Questo esperimento non mancherà di suscitare curiosità e interesse – osserva ancora Paolo Ermano - e ci auguriamo possa attivare, al di là di ogni pregiudizio, un dialogo aperto intorno a una delle attività più importanti nella vita di ogni persona e segnalare alla comunità scientifica, e a chiunque ne vorrà tener conto, aspetti, problemi o emergenze degni di indagine e approfondimento». Info www.vicinolontano.it
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015
VICINO/LONTANO DIGITAL, come proteggere i propri dati in rete. Workshop 8/9/10 maggio 2015, partecipazione gratuita con prenotazione
VICINO/LONTANO DIGITAL, COME PROTEGGERE I PROPRI DATI IN RETE? DAL FESTIVAL UNA RISPOSTA OPERATIVA, GRAZIE AI TRE WORKSHOP IN PROGRAMMA VENERDI' 8, SABATO 9 E DOMENICA 10 MAGGIO. PARTECIPAZIONE GRATUITA DIETRO PRENOTAZIONE, TUTTE LE INFO PER ISCRIVERSI VICINO/LONTANO DIGITAL SI APRE MERCOLEDI' 6 MAGGIO: DALL’11^ EDIZIONE DEL FESTIVAL L’APPELLO CONTRO LE DERIVE SPESSO RETORICHE DI CONTROLLO E CENSURA. PRESIDIARE LA SOSTANZA DELLE DEMOCRAZIE E TUTELARE LA LIBERTA’ DEI CITTADINI: NE DIBATTERANNO A UDINE, CON IL CURATORE DELLA SEZIONE VL/DIGITAL FABIO CHIUSI, PERSONALITÀ DI RIFERIMENTO DEL SETTORE:ARIANNA CICCONE, FONDATRICE DEL FESTIVAL DI GIORNALISMO DI PERUGIA, L’ESPERTA DI CYBERSECURITY FRANCESCA BOSCO, IL DIRETTORE DI AGLANDREA IANNUZZI E GUIDO SCORZA, PRESIDENTE DELL’ISTITUTO PER LE POLITICHE DELL’INNOVAZIONE. UDINE – Cosa significa proteggere i propri dati in rete? Come è possibile farlo davvero e come cautelarsi da chi dice di volerli proteggere e invece sta solo facendo marketing? Per il secondo anno il festival Vicino/Lontano offre al pubblico una serie di workshop per saperne di più e imparare a gestire al meglio l’uso della rete: l’iniziativa rientra nel percorso Vicino/Lontano Digital, curato da Fabio Chiusi e organizzato nell’ambito dell’edizione 2015 di Vicino/Lontano, in programma a Udine dal 7 al 10 maggio. Al Friuli Future Forum saranno proposti, dall’8 al 10 maggio, ogni giorno dalle 10 alle 13, i momenti “operativi” di V/L Digital: "Fondamenti di sicurezza digitale per neofiti" titola appunto il workshop dedicato alla crittografia in rete, che insegnerà a tutelare i propri dati sul web. I partecipanti troveranno due grandi esperti di sicurezza informatica: Yvette Agostini, project manager di Globaleaks, e Alessandro Luongo. La partecipazione è gratuita, fino a esaurimento dei 12 posti disponibili per ogni sessione del workshop, che si ripeterà, con lo stesso programma nelle tre giornate. Per l’iscrizione, obbligatoria, basta inviare una email a info@vicinolontano.it , indicando nome, cognome e un recapito telefonico. Si segnala che è necessario utilizzare il proprio computer/tablet/smatphone. Vicino/Lontano Digital si ripresenta al pubblico forte dell’urgenza di un dibattito approfondito intorno ad un tema di grande attualità, quello della rete appunto: cosa significa essere liberi nell'era iperconnessa? Il programma della sezione si aprirà con la proiezione del documentario “The Internet’s Own Boy: The Story Of Aaron Swartz” (mercoledì 6 maggio, cinema Visionario ore 20), di Brian Knappenberger, che ha ricostruito la vita e le battaglie di Aaron Swartz, uno dei più geniali innovatori della rete. Sabato 9 maggio, alle 11.30 all’Oratorio del Cristo, “Internet non è libero, questa è l'emergenza” sarà il tema del dialogo tra Fabio Chiusi e Guido Scorza, presidente dell’Istituto per le politiche dell’innovazione ed esperto di diritti civili in Internet. Sempre sabato, alle 17, nella Chiesa di San Francesco intorno a “Terrorismo e propaganda in rete. Sopra o sotto il tappeto?” si confronteranno l’esperta di cyber sicurezza Francesca Bosco e il direttore di AGL Andrea Iannuzzi. Domenica 10 maggio, alle 15, nella Chiesa di San Francesco della “battaglia per essere liberi” parlerà la fondatrice del Festival del giornalismo di Perugia, Arianna Ciccone. A ideale suggello di Vicino/Lontano Digital le conclusioni saranno tratte da Fabio Chiusi, domenica 10 maggio alle 17 nell’Oratorio del Cristo: “Sorveglianza di massa. Una risposta al terrore?” è il tema del suo intervento, che metterà a fuoco i rischi di un regime di sorveglianza indiscriminata di massa, inefficace nella lotta al terrorismo ma efficacissimo nel violare la privacy di miliardi di cittadini innocui in tutto il globo. Info www.vicinolontano.it , tel. 0432 287171
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Glauco Venier inaugura il Festival Vicino/Lontano 2015 Glauco Venier inaugura il Festival Vicino/Lontano 2015 Un viaggio tra i Ferri del Mestiere, il suo ultimo progetto discografico
Glauco Venier non ha bisogno di presentazioni. Jazzista sopraffino, pianista ispirato, artigiano della musica come ama - a ragione - definirsi. Artista puro, dalla sua bottega prendono vita progetti dotati tutti di un distinguo naturale ed i suoi lavori, premiati sempre da un crescente consenso internazionale, sono riconoscibili tra tutti. Il suo stile è inconfondibile e sentirlo e vederlo ogni volta con la sua semplicità disarmante, rapisce ed appaga. Così è stato al concerto inaugurale dell’11° edizione del Festival Vicino/Lontano nella chiesa di S. Francesco a Udine. Pubblico rapito ed appagato. Glauco Venier, un grancoda Steinway & Sons e dietro lui un scelto allestimento di strumenti idiofoni e membranofoni: campane tubolari, gong, piatti cinesi, piastre di metallo, legni africani, vasi in terracotta, djembe. Ecco i “Ferri del Mestiere”, un concerto anticipazione apprezzatissimo del suo ultimo lavoro discografico realizzato per la prestigiosa etichetta ECM e di prossima uscita.
Musica cesellata, miniature sonore che prendono spunto da suggestioni minime per poi animarsi ed autoalimentarsi in più compiute essenze. Emozioni dell’udito che prendono forza dall’antico, melodie ancestrali dal sapore d’oriente, arabeschi e melismi, modalità bizantine, arie senza tempo. Ecco la materia tra gli utensili dell’artigiano di Sedegliano, levigata, incisa, sbalzata, limata, ricreata, con una vena poetica e pianistica che è divenuta scuola.
Un programma riflessivo di sue composizioni, come la bellissima Byzantine Icon, Gunam (con Alessandra Franco), Màdiba, in una danza di veli con il ricordo sonoro, rivisitato da un’improvvisazione mai paga. Discanti cividalesi (Ave gloriosa Mater Salvatoris), arie popolari serbe e balcaniche, il Messico di Armando
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Manzanero, Tigran Mansurian, la Bulgaria di Martin Georgiev (Assyrian women mourners)…per un viaggio d’incontri tra vite presenti e passate, vicine e lontane.
Il pubblico rapito in un’ambientazione visiva e sonora sognante, ha ricambiato a lungo con caldi applausi, stemperandosi nei diversi momenti del concerto tra sorrisi e consensi alle parole di Venier, conduttore in quest’orfico viaggio musicale della reminiscenza. Si attende con ansia l’uscita del CD. InstArt © Scream
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Re o gi ne G FV
Published on maggio 7th, 2015 | by redazione
XI EDIZIONE DEL FESTIVAL VICINO/LONTANO Si apre giovedì 7 maggio alle 19 nella Chiesa di San Francesco, l’11^ edizione del festival Vicino/Lontano 2015, in cartellone fino a domenica 10 maggio sul tema Totem e Tabù: 100 incontri nuotando controcorrente nel mare del conformismo, attraverso parole chiave come sesso, cibo, terrorismo, guerra, democrazia, immigrazione, povertà, America, Europa. All’inaugurazione interverranno, con il presidente dell’Associazione culturale Vicino/Lontano Alessandro Verona, il vicepresidente della Giunta regionale FVG Sergio Bolzonello, l’Assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti e l’Assessore comunale alla cultura Federico Pirone. Fra i protagonisti di Vicino/Lontano 2015 Massimo Recalcati, Colin Crouch, Vincenzo Paglia, Riccardo Iacona, Andrea Segrè, Guido Crainz. Pino Roveredo, Irene Cao, Marino Niola, Angela Terzani, Marc Abélès, Lucio Caracciolo, Monica Bulaj, Massimo Cirri, Marco Aime, Marco Tarchi, Gianfranco Pasquino Sabato 9 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, la consegna del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani: il vincitore David van Reybrouck dialogherà con Loredana Lipperini. L’alfabeto dei Totem e Tabù di Vicino/Lontano 2015 parte dalla lettera esse: esse come Sesso, Tabù ma anche totem nel flusso delle immagini che ci arrivano da ogni schermo. Eppure il sesso
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015 pagina: 2/2 sembra essere scomparso nella dialettica sociale, compresso ai minimi termini nelle istituzioni, nelle scuole, nei consultori, nei servizi sociali. A inaugurare il cartellone dell’11^ edizione di Vicino/Lontano sarà, domani alle 19.45, lo spettacolo $exmachine. Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri, scritto e interpretato dall’attrice Giuliana Musso, in scena con “Igi” Gianluigi Meggiorin, diretti da Massimo Somaglino. I rapporti sessuali a pagamento in Italia sono – ogni giorno – più di 25.000.
Sexmachine parla dei bisogni sessuali dei maschi del Nordest, e del potere che il denaro dà talvolta a chi non sa o non desidera soddisfarli nei rapporti gratuiti. Una chitarra Gibson semiacustica è suonata dal vivo e senza sosta. La musica offre allo spettatore spazio per ascoltare ciò che non si può raccontare, è sostegno e contrappunto alla rivelazione dei personaggi, insegue, precede, provoca e rivela il lavoro di drammaturgia di Giuliana Musso, cui ha collaborato Carla Corso. Alle 21.30 il dialogo che vedrà protagonisti Riccardo Iacona, volto televisivo fra i più noti del panorama del giornalismo d’inchiesta italiano, e Marzio Barbagli, sociologo tra i più qualificati del mondo scientifico italiano, autore di una imponente ricerca sulla sessualità degli italiani. “Sesso potere sentimenti. Così amiamo noi” esplora il microcosmo del sentire, delle relazioni di coppia, dei comportamenti e delle identità sessuali degli italiani, a partire dalla ricerca La sessualità degli italiani (il Mulino 2010) di Barbagli, Dalla Zuanna e Garelli, condotta su un campione di 7 mila persone fra i 18 e i 70 anni. La ricerca ha evidenziato in maniera netta il diffondersi di una visione più fluida, disinibita e individualistica del sesso: la cultura sessuale è profondamente mutata, così come sono profondamente cambiati i comportamenti delle generazioni del terzo millennio. Ma Riccardo Iacona ha registrato nel suo ultimo libro inchiesta, Utilizzatori finali (Chiarelettere 2014), la voce più inconfessabile dei maschi italiani, la vita parallela e segreta di padri di famiglia, mariti all’apparenza integerrimi, fidanzati premurosi che frequentano abitualmente escort di lusso, prostitute di strada o bordelli oltreconfine. Milioni di clienti. O ancora uomini che farebbero carte false pur di portarsi a letto una minorenne, fregandosene di rischi, denunce, controlli. E ancora i tantissimi ragazzi e ragazze, incontrati fuori dalle scuole, per i quali il sesso è ormai pura merce di scambio, usa e getta. Un’emergenza che, nel silenzio generale, non smette di popolare di mostri il nostro quotidiano. Alle 22.30 Vicino/Lontano presenterà i risultati del questionario online “InMyBed. Indagine sul sesso e l’amore”, un progetto a cura di VL/Off, costola “giovane” dell’associazione che organizza il festival. Realizzata con la consulenza scientifica del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Udine, l’indagine è incentrata sulle abitudini sessuali dei giovani under 35 della provincia di Udine. Obiettivo dell’iniziativa è suscitare una riflessione collettiva su un tema tradizionalmente considerato uno dei tabù più inossidabili: non una finalità scientifica, quindi, ma piuttosto un tentativo, anche provocatorio, di gettare luce sulle abitudini, le pratiche e le problematiche legate alla sessualità, così come è vissuta oggi, in particolare dalle nuove generazioni.
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Vicino/Lontano 2015: "Totem e Tabù" Vicino/Lontano 2015, a Udine da giovedì 7 a domenica 10 maggio esplora "Totem e Tabù" del nostro tempo: 100 incontri per leggere il mondo reale e quello virtuale nuotando controcorrente nel mare del conformismo. Sesso, cibo, terrorismo, guerra, democrazia, immigrazione, povertà, America, Europa: sono alcune delle parole chiave dell’indagine 2015 di Vicino/Lontano e accompagneranno il pubblico nell'edizione 2015 a cura di Paola Colombo, Franca Rigoni e, per la sezione V/L Digital, di Fabio Chiusi. La dedica speciale di questa edizione del festival è per Pier Paolo Pasolini, nei 40 anni dall’assassinio dell’intellettuale di Casarsa. Sarà un omaggio discreto, ma costantemente presente, attraverso la lettura di scritti e versi di Pasolini, selezionati per introdurre gli incontri in programma. L’alfabeto dei "Totem e Tabù" di Vicino/Lontano 2015 parte dalla lettera esse: esse come Sesso, tabù per antonomasia. Tabù ma anche totem, imperante nel flusso di immagini del nostro tempo, mentre sembra essere compresso ai minimi termini in istituzioni, scuole, consultori, servizi sociali. A inaugurare l’11^ edizione di Vicino/Lontano sarà, giovedì 7 maggio nella Chiesa di San Francesco (dalle 19.45) un focus sul tema del sesso che vedrà protagonisti Riccardo Iacona, volto televisivo fra i più noti del panorama del giornalismo d’inchiesta italiano, e il sociologo Marzio Barbagli, da molti anni impegnato nella ricerca sui temi legati a sesso e affettività. “Sesso potere sentimenti. Così amiamo noi” esplora il microcosmo del sentire, delle relazioni di coppia, dei comportamenti e delle identità sessuali degli italiani, a partire dalla imponente ricerca La sessualità degli italiani (il Mulino 2010) di Barbagli, Dalla Zuanna e Garelli, condotta su un campione di 7 mila persone fra i 18 e i 70 anni. Il confronto sarà introdotto dallo spettacolo "Sexmachine. Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri", di e con Giuliana Musso e con “Igi” Meggiorin, per la regia di Massimo Somaglino. "Sexmachine" parla di sesso e potere: i rapporti sessuali a pagamento in Italia sono, ogni giorno, più di 25.000. E alle 22.30 Vicino/Lontano presenterà in anteprima i risultati del questionario online “InMyBed. Indagine sul sesso e l’amore”. Realizzata con la consulenza scientifica del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Udine, l’indagine è incentrata sulle abitudini sessuali dei giovani under 35 della provincia di Udine. Nel 2015 dell’Expo milanese c’è un’altra parola che si gioca, con “sesso”, il primato sui motori di ricerca, nei giornali, nelle conversazioni di ogni giorno, alla radio e alla tv: è la parola cibo. Vicino/lontano 2015 affronta i paradossi del cibo, la sua intrinseca dialettica di ‘totem’ e ‘tabù’: la giornata di venerdì 8 maggio si aprirà con l’edizione 2015 del progetto interistituzionale per le scuole “Il piacere della legalità? Mondi a confronto”, quest’anno incentrato sul tema “Cibo e solidarietà” (Chiesa di San Francesco, dalle 8.15). Interverranno Salvatore Inguì, Pierluigi Di Piazza, Simmaco Perillo e l’agroeconomista Andrea Segrè, che alle 21 sarà protagonista del confronto “Sprecare conviene?”: con lui il sociologo Vittorio Capecchi e l’economista Antonio Massarutto, coordinati dal conduttore di Caterpillar Massimo Cirri. Lo spreco alimentare domestico - cibo ancora commestibile che finisce direttamente nei rifiuti - vale oltre 8 miliardi di euro, circa mezzo punto di PIL. Restituire valore al cibo è l’obiettivo di progetti, come Last Minute Market, che hanno insegnato concretamente come si può prevenire lo spreco di cibo e alimentare circoli virtuosi di recupero. La questione spreco passa
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dal cibo all’acqua, all’energia, al consumo del suolo e chiama in causa categorie economiche, etiche, ecologiche. Il focus sul cibo si completa con l‘incontro “Nutrire il pianeta o nutrire i ricchi?”, in programma domenica 10 maggio: ne discuteranno l’antropologo Marino Niola, il direttore di Oxfam Italia Roberto Barbieri e il genetista Michele Morgante, coordinati dal giornalista Pietro Greco. Parlare di "Totem e Tabù" significa anche approfondire: e molte saranno le lezioni magistrali di Vicino/Lontano 2015, sui temi e le ‘parole’ chiave del nostro tempo. A cominciare dall’intervento del direttore di Limes Lucio Caracciolo, che venerdì 8 maggio, alle 19, interverrà su “U.S. Confidential. Così funziona l’America”, una lectio che ci porterà nel cuore degli Stati Uniti e dei meccanismi politicoistituzionali dai quali sono generate le azioni internazionali della potenza a stelle e strisce. Sarà invece dedicata a “L’Europa, la globalizzazione e la politica della sopravvivenza” la lezione magistrale dell’antropologo delle istituzioni Marc Abélès, introdotto da Nicola Gasbarro, presidente del comitato scientifico di vicino/lontano (domenica 10 maggio, ore 18). E’ il terrorismo il vero e catastrofico tabù dell’Occidente: a Vicino/Lontano 2015 si guarderà alle radici del problema, drammaticamente previsto e preannunciato dal giornalista di guerra Domenico Quirico, vittima di un lungo sequestro in Siria: si confronterà a Udine con il sociologo Stefano Allievi e ricorderà il giorno in cui, per la prima volta, gli parlarono del Califfato, un pomeriggio di battaglia ad alQuesser. Oggi il Grande Califfato è una realtà politica e militare con cui i governi e i popoli di tutto il mondo sono drammaticamente costretti a misurarsi. Terrorismo e libertà di espressione, anche digitale: “Terrorismo e propaganda in Rete. Sopra o sotto il tappeto?” titola il dialogo che metterà a confronto (sabato 9 maggio, ore 17) l’esperta di cybercrime e cybersecurity Francesca Bosco, il direttore di AGL Andrea Iannuzzi e il giornalista e scrittore Fabio Chiusi, curatore della sezione VL/Digital. “Giornalismo. La battaglia per essere liberi” è invece il tema dell’intervista che Vicino/Lontano propone domenica 10 maggio con Arianna Ciccone, a cura di Fabio Chiusi: nell’era della democratizzazione digitale dei contenuti siamo più liberi e più informati. Del totem democrazia, di quanto potrà reggere a confronto con l’avanzare dei fondamentalismi e soprattutto di “Democrazie in guerra” converseranno al festival (sabato 9 maggio, ore 11,30) Vincenzo Camporini, vice presidente dell’Istituto Affari Internazionali, e il filosofo politico Carlo Galli. E quanto capitalismo può ancora sopportare la democrazia? Dobbiamo adattare la società all’economia, o l’economia alla società? Sempre sabato (ore 15.30) a questi interrogativi risponderà con una lezione il socioeconomista e politologo Colin Crouch, professore emerito all’Università di Warwick, introdotto dalla giornalista Roberta Carlini. Le madri, totem infrangibile per l’uomo d’ogni tempo, ma soggette anch’esse ora alle trasformazioni sociali che hanno investito recentemente il legame familiare, saranno protagoniste della lectio magistralis proposta al festival dallo psicoanalista Massimo Recalcati (sabato 9 maggio, ore 18.30). Tabu’ incurabile della società umana di ogni tempo è la povertà: uno spettro che oggi allunga la sua ombra su porzioni sempre più ampie della popolazione. A Vicino/Lontano 2015 ne converseranno (sabato 9 maggio, alle 10) Vincenzo Paglia e l’antropologo Nicola Gasbarro. Lo scarto tra ricchi e poveri è una sfida tra le più serie per il futuro del mondo. Nell’immaginare un mondo nuovo, o almeno diverso, la povertà è una delle soglie da attraversare con audacia, intelligenza e generosità da parte di tutti, credenti e non credenti. Abbiamo un’emergenza immigrazione? È vero che l’Italia sopporta più di tutti gli altri paesi europei il carico dell’accoglienza dei rifugiati? Ne parleranno, domenica 10 maggio alle 11.30, il sociologo Maurizio Ambrosini, il giurista Andrea Saccucci l’economista Fadi Hassan e il presidente di Medici Senza Frontiere Italia Loris De Filippi.
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VICINO LONTANO Premio letterario internazionale Tiziano Terzani 7 >> 10 maggio 2015 vicino/lontano 2015 - da giovedì 7 a domenica 10 maggio, ma il calendario delle anteprime parte da lunedì 4 maggio costruisce e organizza i percorsi dell’11^ edizione del festival a partire dal binomio Totem e tabù: come sempre non per dare risposte, ma per porre le domande di cui non conosciamo l’esito. 100 incontri per leggere il mondo che cambia, nuotando controcorrente nel mare del conformismo. Sesso, terrorismo, guerra, democrazia, immigrazione, cibo, povertà, America, Europa: sono alcune delle parole chiave dell’indagine 2015 di vicino/lontano e accompagnano il pubblico nel tentativo di recuperare la possibilità di orientarsi, distinguere, selezionare, alzare la testa e guardare un po’ più in là di ogni facile stereotipo. Tra gli ospiti i giornalisti Riccardo Iacona, Domenico Quirico e Massimo Cirri, il politologo Colin Crouch, l’esperto di geopolitica Lucio Caracciolo, il sociologo delle istituzioni Marc Abélès, Adrea Segrè, il presidente di MSF Loris De Filippi. Come sempre, cuore del festival è la serata-evento - sabato 9 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine - per la consegna del Premio Terzani, assegnato quest’anno a David Van Reybrouck per Congo (Feltrinelli). Visita il sito ufficiale di vicino/lontano (link esterno)
Per informazioni: Associazione culturale vicino/lontano Via Crispi, 47 33100 Udine tel +39 0432 287171 e-mail: info@vicinolontano.it Infopoint: A partire dal 4 maggio sono attivi in via Cavour e in piazza Matteotti due infopoint, dove è possibile ritirare materiale informativo e sottoscrivere la tessera degli Amici di vicino/lontano. Dal pomeriggio di martedì 5 maggio è attivo un infopoint in Largo Ospedale Vecchio, di fronte alla chiesa di San Francesco.
ultimo aggiornamento: 07/05/15 -
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1 friulana su 4 dichiara di aver subito molestie in tenera età, i risultati sul sesso under 35 2 giovani udinesi su 3 dichiarano di aver fatto sesso sotto l'effetto di alcol e 1 su 5 sotto l'effetto di droghe. 1 su 3 si e' ripreso con foto e video durante il rapporto mentre 1 su 3 dichiara di aver tradito il partner. La masturbazione? E' quasi un plebiscito: la praticano 84 su 100 intervistati, donne comprese. Ecco i risultati di "In my bed", l'indagine sulla sessualità degli under 35 della provincia di Udine condotta dal gruppo V/L off. Al questionario hanno risposto in maniera anonima oltre 1772 persone
Come amano gli under 35? A Udine il sesso e’ romantico perchè molto legato al partner stabile, e si ‘aiuta’ spesso con additivi tecnologici come le riprese audio e video del rapporto. Quando non sono invece l’alcol e le droghe a fungere da detonatore per l’alchimia dei sensi. Si chiama “In my bed” il questionario progettato dal gruppo V/L Off (Paolo Ermano, Luigi Montalbano, Francesco Clochiatti, Antonello Dinapoli ed Elena Tammaro), nato da una costola dell'associazione vicino/lontano. L'indagine, costruita con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università di Udine, non si proponeva una finalità scientifica, ma voleva piuttosto essere un tentativo, anche provocatorio, di gettare luce sulle abitudini, le pratiche e le problematiche legate alla sessualità, così come è vissuta oggi, in particolare dalle nuove generazioni. Questa sera i risultati del questionario saranno al centro di un incontro della serata inaugurale di Vicino/Lontano 2015 , dedicato non a caso a Totem e tab Dal questionario, pensato per gli under-35 della provincia di Udine ma aperto a tutti, compilato online ed elaborato su un campione di 1772 risposte, emergono senz’altro riscontri rilevanti: 2 intervistati su 3 (il 62%) dichiarano di aver fatto sesso sotto l’effetto di alcol e 1 su 5 (il 19%) sotto l’effetto di droghe. Un intervistato su 3 (il 32%) si e’ ripreso con foto e video durante il rapporto. Per l’83% dei partecipanti al questionario il sesso ha un ruolo centrale nella vita e la maggior parte si dichiara soddisfatta dell’andamento di questo aspetto della propria vita. La chiave romantica è forse quella più adatta a interpretare questa dichiarata centralità del sesso: per l’80% degli intervistati la piacevolezza della sfera sessuale è legata alla complicità affettiva ed emozionale che si stabilisce col partner e per il 75 % alla possibilità di dare piacere all’altro. Però 1 intervistato su 3, esattamente il 33%, dichiara di aver tradito il partner e la percentuale si alza notevolmente con l’età del dichiarante: il 50% degli intervistati fra 41 e 45 anni ammette di tradire o di aver tradito. Colpisce particolarmente il dato legato agli abusi e alle esperienze infantili traumatiche: 1 intervistato su 5, il 22%, racconta di aver subito attenzioni dagli adulti quando era piccolo. Si tratta in prevalenza di donne (circa il 27% delle intervistate, contro il 10% degli uomini). E quando le subiscono, non ne parlano con chi potrebbe proteggerli: solo 1 su 4 parla con un genitore, mentre la metà (50%) non ne parla con nessuno. Internet e gli amici sono le fonti principali di approvvigionamento delle informazioni legate al sesso: ma quando c’è stata, l’educazione sessuale a scuola ha giovato soprattutto per una
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maggiore conoscenza in tema di malattie sessualmente trasmissibili: circa l 80% degli over 40 non ha mai seguito corsi di educazione sessuale, contro il 16% degli under 19. l 99% sa che l S è sessualmente trasmissibile solo il 56% pensa che l epatite sia trasmissibile per via sessuale. sorpresa, la masturbazione, e’ una pratica quasi plebiscitaria la dichiara l’84 % degli intervistati, con un’altissima percentuale femminile (78% contro il 93% dei maschi). Infine, per quanto il 92% dichiari di non aver mai pagato per ottenere prestazioni sessuali (un 6%, invece, paga con una certa regolarità), l 87% pensa che la prostituzione debba essere organizzata il 52%, in particolare, si auspica la legalizzazione. «La scelta di utilizzare lo strumento digitale per il questionario – sottolinea Paolo Ermano, docente di Economia all’Università di Udine e coordinatore del gruppo VL/ ff nasceva dalla volontà di garantire il completo anonimato a chi ha partecipato. Anche per questa ragione, i dati raccolti non hanno una valenza statistica, non essendo basati su un campione preselezionato con metodologie scientifiche . Tuttavia si possono evidenziare diversi cluster, dettagliando i 1 2 questionari elaborati (ma ne sono pervenuti oltre 21 0 incompleti o parzialmente compilati). L’età media dei partecipanti è di 2 anni, e l’ 0 rientra nella fascia under 30. In particolare, il ha meno di 1 anni, il 32 si trova nella fascia 20/25 anni, il 21 ha 2 /30 anni e infine il 1 ha 31/35 anni. ispetto ai titoli di studio (il 5 degli intervistati lavora e il 30 rientra nella fascia studenti universitari), il 51 è laureato, il 2 diplomato, il 5 possiede la licenza di scuola media. Inoltre, il degli intervistati è nubile o celibe, il 13 è sposato, il 1 convivente e il divorziato. Infine, il 20 ha provato un'esperienza alternativa al proprio orientamento sessuale. Questo esperimento non mancherà di suscitare curiosità e interesse – osserva ancora Paolo Ermano - e ci auguriamo possa attivare, al di là di ogni pregiudizio, un dialogo aperto intorno a una delle attività più importanti nella vita di ogni persona e segnalare alla comunità scientifica, e a chiunque ne vorrà tener conto, aspetti, problemi o emergenze degni di indagine e approfondimento .
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Vicino/Lontano 2015: inaugurazione 7 maggio
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Si apre giovedì 7 maggio, alle 19 nella Chiesa di San Francesco, l’11^ edizione del festival Vicino/Lontano 2015, in cartellone fino a domenica 10 maggio sul tema Totem e Tabù: 100 incontri nuotando controcorrente nel mare del conformismo, attraverso parole chiave come sesso, cibo, terrorismo, guerra, democrazia, immigrazione, povertà, America, Europa. All’inaugurazione interverranno, con il presidente dell’Associazione culturale Vicino/Lontano Alessandro Verona, il vicepresidente della Giunta regionale FVG Sergio Bolzonello, l’Assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti e l’Assessore comunale alla cultura Federico Pirone. Fra i protagonisti di Vicino/Lontano 2015 Massimo Recalcati, Colin Crouch, Vincenzo Paglia, Riccardo Iacona, Andrea Segrè, Guido Crainz. Pino Roveredo, Irene Cao, Marino Niola, Angela Terzani, Marc Abélès, Lucio Caracciolo, Monica Bulaj, Massimo Cirri, Marco Aime, Marco Tarchi, Gianfranco Pasquino… Sabato 9 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, la consegna del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani: il vincitore David van Reybrouck dialogherà con Loredana Lipperini. L’alfabeto dei Totem e Tabù di Vicino/Lontano 2015 parte dalla lettera esse: esse come Sesso, Tabù ma anche totem nel flusso delle immagini che ci arrivano da ogni schermo. Eppure il sesso sembra
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essere scomparso nella dialettica sociale, compresso ai minimi termini nelle istituzioni, nelle scuole, nei consultori, nei servizi sociali. A inaugurare il cartellone dell’11^ edizione di Vicino/Lontano sarà, domani alle 19.45, lo spettacolo $exmachine. Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri, scritto e interpretato dall’attrice Giuliana Musso, in scena con “Igi” Gianluigi Meggiorin, diretti da Massimo Somaglino. I rapporti sessuali a pagamento in Italia sono – ogni giorno – più di 25.000. Sexmachine parla dei bisogni sessuali dei maschi del Nordest, e del potere che il denaro dà talvolta a chi non sa o non desidera soddisfarli nei rapporti gratuiti. Una chitarra Gibson semiacustica è suonata dal vivo e senza sosta. La musica offre allo spettatore spazio per ascoltare ciò che non si può raccontare, è sostegno e contrappunto alla rivelazione dei personaggi, insegue, precede, provoca e rivela il lavoro di drammaturgia di Giuliana Musso, cui ha collaborato Carla Corso. Alle 21.30 il dialogo che vedrà protagonisti Riccardo Iacona, volto televisivo fra i più noti del panorama del giornalismo d’inchiesta italiano, e Marzio Barbagli, sociologo tra i più qualificati del mondo scientifico italiano, autore di una imponente ricerca sulla sessualità degli italiani. “Sesso potere sentimenti. Così amiamo noi” esplora il microcosmo del sentire, delle relazioni di coppia, dei comportamenti e delle identità sessuali degli italiani, a partire dalla ricerca La sessualità degli italiani (il Mulino 2010) di Barbagli, Dalla Zuanna e Garelli, condotta su un campione di 7 mila persone fra i 18 e i 70 anni. La ricerca ha evidenziato in maniera netta il diffondersi di una visione più fluida, disinibita e individualistica del sesso: la cultura sessuale è profondamente mutata, così come sono profondamente cambiati i comportamenti delle generazioni del terzo millennio. Ma Riccardo Iacona ha registrato nel suo ultimo libro inchiesta, Utilizzatori finali (Chiarelettere 2014), la voce più inconfessabile dei maschi italiani, la vita parallela e segreta di padri di famiglia, mariti all’apparenza integerrimi, fidanzati premurosi che frequentano abitualmente escort di lusso, prostitute di strada o bordelli oltreconfine. Milioni di clienti. O ancora uomini che farebbero carte false pur di portarsi a letto una minorenne, fregandosene di rischi, denunce, controlli. E ancora i tantissimi ragazzi e ragazze, incontrati fuori dalle scuole, per i quali il sesso è ormai pura merce di scambio, usa e getta. Un’emergenza che, nel silenzio generale, non smette di popolare di mostri il nostro quotidiano. Alle 22.30 Vicino/Lontano presenterà i risultati del questionario online “InMyBed. Indagine sul sesso e l’amore”, un progetto a cura di VL/Off, costola “giovane” dell’associazione che organizza il festival. Realizzata con la consulenza scientifica del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Udine, l’indagine è incentrata sulle abitudini sessuali dei giovani under 35 della provincia di Udine. Obiettivo dell’iniziativa è suscitare una riflessione collettiva su un tema tradizionalmente considerato uno dei tabù più inossidabili: non una finalità scientifica, quindi, ma piuttosto un tentativo, anche provocatorio, di gettare luce sulle abitudini, le pratiche e le problematiche legate alla sessualità, così come è vissuta oggi, in particolare dalle nuove generazioni.
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data: 07/05/2015
SI APRE DOMANI A UDINE L’XI EDIZIONE DEL FESTIVAL VICINO/LONTANO, DEDICATO A TOTEM E TABU’ Scritto da: Redazione 6 maggio 2015 Inserisci un commento
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Si apre domani, giovedì 7 maggio, alle 19 nella Chiesa di San Francesco, l’11^ edizione del festival Vicino/Lontano 2015, in cartellone fino a domenica 10 maggio sul tema Totem e Tabù: 100 incontri nuotando controcorrente nel mare del conformismo, attraverso parole chiave come sesso, cibo, terrorismo, guerra, democrazia, immigrazione, povertà, America, Europa. All’inaugurazione interverranno, con il presidente dell’Associazione culturale Vicino/Lontano Alessandro Verona, il vicepresidente della Giunta regionale FVG Sergio Bolzonello, l’Assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti e l’Assessore comunale alla cultura Federico Pirone. Fra i protagonisti di Vicino/Lontano 2015 Massimo Recalcati, Colin Crouch, Vincenzo Paglia, Riccardo Iacona, Andrea Segrè, Guido Crainz. Pino Roveredo, Irene Cao, Marino Niola, Angela Terzani, Marc Abélès, Lucio Caracciolo, Monica Bulaj, Massimo Cirri, Marco Aime, Marco Tarchi, Gianfranco Pasquino… Sabato 9 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, la consegna del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani: il vincitore David van Reybrouck dialogherà con Loredana Lipperini. L’alfabeto dei Totem e Tabù di Vicino/Lontano 2015 parte dalla lettera esse: esse come Sesso, Tabù ma anche totem nel flusso delle immagini che ci arrivano da ogni schermo. Eppure il sesso sembra essere scomparso nella dialettica sociale, compresso ai minimi termini nelle istituzioni, nelle scuole, nei consultori, nei servizi sociali. A inaugurare il cartellone dell’11^ edizione di Vicino/Lontano sarà, domani alle 19.45, lo spettacolo $exmachine. Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri, scritto e interpretato dall’attrice Giuliana Musso, in scena con “Igi” Gianluigi Meggiorin, diretti da Massimo Somaglino. I rapporti sessuali a pagamento in Italia sono – ogni giorno – più di 25.000. Sexmachine parla dei bisogni sessuali dei maschi del Nordest, e del potere che il denaro dà talvolta a chi non sa o non desidera soddisfarli nei rapporti gratuiti. Una chitarra Gibson semiacustica è suonata dal vivo e senza sosta. La musica offre allo spettatore spazio per ascoltare ciò che non si può raccontare, è sostegno e contrappunto alla rivelazione dei personaggi, insegue, precede, provoca e rivela il lavoro di drammaturgia di Giuliana Musso, cui ha collaborato Carla Corso. Alle 21.30 il dialogo che vedrà protagonisti Riccardo Iacona, volto televisivo fra i più noti del panorama del giornalismo d’inchiesta italiano, e Marzio Barbagli, sociologo tra i più qualificati del mondo scientifico italiano, autore di una imponente ricerca sulla sessualità degli italiani. “Sesso potere sentimenti. Così amiamo noi” esplora il microcosmo del sentire, delle relazioni di coppia, dei comportamenti e delle identità sessuali degli italiani, a partire dalla ricerca La sessualità degli italiani (il Mulino 2010) di Barbagli, Dalla Zuanna e Garelli, condotta su un campione di 7 mila persone fra i 18 e i 70 anni. La ricerca ha evidenziato in maniera netta il diffondersi di una visione più fluida, disinibita e individualistica del sesso: la cultura sessuale è profondamente mutata, così come sono profondamente cambiati i comportamenti delle generazioni del terzo millennio. Ma Riccardo Iacona ha registrato nel suo ultimo libro inchiesta, Utilizzatori finali (Chiarelettere 2014), la voce più inconfessabile dei maschi italiani, la vita parallela e
segreta di padri di famiglia, mariti all’apparenza integerrimi, fidanzati premurosi che frequentano abitualmente escort di lusso, prostitute di strada o bordelli oltreconfine. Milioni di clienti. O ancora uomini che farebbero carte false pur di portarsi a letto una minorenne, fregandosene di rischi, denunce, controlli. E ancora i tantissimi ragazzi e ragazze, incontrati fuori dalle scuole, per i quali il sesso è ormai pura merce di scambio, usa e getta. Un’emergenza che, nel silenzio generale, non smette di popolare di mostri il nostro quotidiano. Alle 22.30 Vicino/Lontano presenterà i risultati del questionario online “InMyBed. Indagine sul sesso e l’amore”, un progetto a cura di VL/Off, costola “giovane” dell’associazione che organizza il festival. Realizzata con la consulenza scientifica del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Udine, l’indagine è incentrata sulle abitudini sessuali dei giovani under 35 della provincia di Udine. Obiettivo dell’iniziativa è suscitare una riflessione collettiva su un tema tradizionalmente considerato uno dei tabù più inossidabili: non una finalità scientifica, quindi, ma piuttosto un tentativo, anche provocatorio, di gettare luce sulle abitudini, le pratiche e le problematiche legate alla sessualità, così come è vissuta oggi, in particolare dalle nuove generazioni.
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Auschwitz, una storia di vento. Laboratorio della Memoria VenerdĂŹ 8 maggio ore 15.30 a Casa Cavazzini a Udine nell'ambito di vicino/lontano verrĂ presentato il progetto di paragrafo blu e Teatrino del Rifo in collaborazione con CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia via Crispi 65 33100 Udine
venerdĂŹ 8 maggio ore 15.30 Udine, Casa Cavazzini vicino/lontano Auschwitz, una storia di vento Laboratorio della Memoria proiezione della app e laboratorio teatrale per bambini dai 9 anni un progetto di paragrafo blu e Teatrino del Rifo in collaborazione con CSS Teatro stabile di innovazione del FVG ingresso libero
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015 pagina: 2/2 Raccontare la Shoah ai bambini? Perché no: basta usare parole delicate, un tocco di leggerezza, le immagini giuste, la capacità del teatro di far sorridere e pensare. Questo lo scopo del laboratorio di teatro che paragrafo blu e Teatrino del Rifo, in collaborazione con il CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, propongono venerdì 8 maggio, ore 15.30, a Casa Cavazzini a Udine, nelle giornate di vicino/lontano. L’appuntamento è rivolto a bambini e ragazzi dai 9 anni ed è a ingresso libero (non è necessario iscriversi). L’incontro prende il via dalla app Auschwitz, una storia di vento di Franco A. Grego (illustrazioni di Giulia Spanghero, musiche di Giovanna Pezzetta e Leo Virgili, paragrafo blu, 2015), che racconta con parole, illustrazioni e musica la storia di due bambini ebrei deportati ad Auschwitz. La vicenda di Jou Jou e Didier è la prima tappa di un cammino a piccoli passi che segue il corso grande della Storia. A guidare il viaggio sono gli attori Roberta Colacino e Manuel Buttus del Teatrino del Rifo, che segnano le tappe, seminano lungo il percorso storie e indizi, coinvolgono i bambini nel gioco del teatro, raccogliendo grandi dubbi e piccole certezze, per costruire insieme a loro una memoria su misura. Auschwitz, una storia di vento è un libro multimediale e interattivo da sfogliare su tablet che sfrutta le potenzialità del digitale per avvicinare i lettori più giovani a un tema difficile come l’Olocausto. La possibilità di interagire con le scene toccando lo schermo, le animazioni, le musiche aggiungono emozione al testo e alle illustrazioni, accompagnando con delicatezza i bambini nella pagina più buia della nostra storia. La app è stata selezionata come finalista al Bologna Ragazzi Digital Award 2015, premio dedicato ai contenuti digitali per l’infanzia organizzato dalla Fiera internazionale del libro per ragazzi di Bologna e dalla Children’s Technology Review, voce fra le più autorevoli sui prodotti digitali per i più giovani. Auschwitz, una storia di vento inaugura il progetto editoriale di paragrafo blu, marchio dello studio udinese il Paragrafo, che da vent’anni lavora con i maggiori editori nazionali offrendo servizi di grafica e redazione. Per informazioni: pragrafo blu, tel. 0432 509196, press@paragrafoblu.it www.paragrafoblu.it Teatrino del Rifo È una compagnia teatrale friulana guidata da Giorgio Monte e Manuel Buttus. Assieme, sono autori e interpreti di spettacoli per adulti, scrivono per il cinema, la radio e la tv, curano un’attività di pedagogia teatrale per bambini e ragazzi con un metodo molto coinvolgente. Sono gli autori di una Trilogia di spettacoli per ragazzi prodotta dal CSS e pensata per parlare di rispetto e bullismo, guerra e bambini soldato, democrazia e Costituzione italiana. www.teatrinodelrifo.it
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Vicino/Lontano 2015: inaugurazione 7 maggio Udine 20 Udine20.it
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Si apre giovedì 7 maggio, alle 19 nella Chiesa di San Francesco, l'11edizione del festival Vicino/Lontano 2015, in cartellone fino a domenica 10 maggio sul tema Totem e Tabù: 100 incontri nuotando ... Leggi la notizia Persone: vicino riccardo iacona Organizzazioni: mulino 2010 associazione culturale Luoghi: udine nordest Tags: tabù sessualità
ALTRE FONTI (392)
Il nostro tempo senza tabù ...anche l'allestimento dello spettacolo 'Sexmachine' di e con Giuliana Musso e dell'incontro 'Sesso ... A Vicino/lontano si guarderà alle radici del problema, preannunciato dal giornalista di guerra ... IlFriuli.it - 6 ore fa
Persone: stefano allievi riccardo iacona Organizzazioni: isis medici senza frontiere Prodotti: inchiesta Luoghi: udine pordenone Tags: tema sociologo
Vicino/Lontano: sesso under 35, romantico e traditore - Udine 20 Al centro del lavoro teatrale, il rapporto tra sesso e potere, che si gioca anche nei rapporti sessuali a pagamento. A questo proposito fanno sapere i curatori dell'indagine il sondaggio di 'Vicino/... Udine20.it - 6-5-2015
Persone: riccardo iacona sexmachine Organizzazioni: università Luoghi: udine Tags: rapporto effetto
VICINO LONTANO FESTIVAL, GIOVEDI' 7 MAGGIO SI PRESENTA IN MY BED, INDAGINE SUL SESSO E L'AMORE 1 SU 3 TRADISCE, ALCOL E SELFIE COME '... www.vicinolontano.it In-My-Bed-fra-sesso-e-amorevicino-lontano-2015-ANTICIPAZIONI.docx
Tags: sesso amore
Il Giornale del Friuli - 6-5-2015
Sesso under 35 in Friuli: corna, vino e videoclip UDINE. Due su tre fanno sesso dopo un'abbondante bevuta, uno su cinque sotto l'effetto di droghe. Uno su tre indulge anche ... piatto forte dell'undicesimo festival Vicino/lontano. I risultati completi ... Messaggero Veneto - 6-5-2015
Persone: riccardo iacona giuliana musso Organizzazioni: dipartimento Luoghi: udine friuli venezia giulia Tags: ricercatori risultati
Prostituzione a Roma: sesso nei giardini e in strada, Eur assediato da squillo Le strade e il sesso Adesso all'Eur i rapporti sessuali avvengono nei giardini, vicino all'ingresso delle scuole, per strada accanto agli edifici; a pochi passi dalle vie dello shopping di lusso di ... Il Corriere della Sera - Roma - 6-5-2015
Persone: andrea santoro gianni alemanno Organizzazioni: ix municipio polizia locale Prodotti: twitter Luoghi: roma Tags: prostituzione degrado
Sesso e abitudini degli udinesi: un incontro a Vicino/Lontano Quasi 10 milioni di rapporti all'anno esprimono in modo chiaro ed inequivocabile un bisogno di sesso che i rapporti gratuiti e reciproci o non possono o non sanno soddisfare. Il sondaggio di vicino/... Udine Today - 5-5-2015
Persone: riccardo iacona sexmachine Organizzazioni: v/l off dipartimento Luoghi: san francesco udine Tags: questionario vicino
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015
associazione vicino lontano Sex toys, videocamere e trasgressione. A letto con gli under 30 ... è l'indagine 'In my bed', studio coordinato al dipartimento di scienze umane dell'università di Udine, pensato e messo a punto dall' Associazione Vicino Lontano che organizza l'omonimo festival che ...
Persone: paolo ermano Luoghi: udine Tags: partner letto associazione vicino lontano sex
La Repubblica - 2 ore fa
Under 30 tra le lenzuola, un'indagine sfata i luoghi comuni ... è l'indagine 'In my bed', studio coordinato al dipartimento di scienze umane dell'università di Udine, pensato e messo a punto dall'associazione 'vicino/lontano' che organizza l'omonimo festival che ...
Persone: paolo ermano Luoghi: udine Tags: partner questionario
La Repubblica - 20 ore fa
MOGHERINI, SCÀNSATI! SELVAGGIA LUCARELLI VA IN VISITA A UN CAMPO ... ... e della struttura in cui l'associazione Terre des hommes Italia ... Il campo profughi di Ein El Helweh (vicino Saida) è una specie di ...troppo grandi o troppo piccoli e qualche sguardo lontano, di chi ...
Persone: leon selvaggia lucarelli Luoghi: libano beirut Tags: palestinesi campo profughi terre des hommes terre des hommes italia
DagoSpia.com - 2 giorni fa
Sesso, tradimenti e prostituzione: i giovani friulani si confessano ... Luigi Montalbano, Francesco Clochiatti, Antonello Dinapoli ed Elena Tammaro), nato da una costola dell'associazione vicino/lontano, il cui festival animerà il capoluogo friulano fino a domenica. L'... Il Mattino - 2 giorni fa
Persone: riccardo iacona sexmachine Luoghi: san francesco udine Tags: questionario effetto v/l off dipartimento
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015
Vicino/Lontano: pronti per l'11a edizione del festival udinese (Camera di Commercio di Udine)
(Source (http://wn.com/Source): Camera (http://wn.com/Camera) di Commercio di Udine (http://wn.com/Udine)) Si apre oggi, giovedĂŹ 7 maggio , alle 19 nella Chiesa di San Francesco (http://wn.com/Chiesa_di_San_Francesco) , l'11a edizione del festival Vicino/Lontano (http://wn.com/Lontano) 2015 (http://wn.com/2015) , in cartellone fino a domenica 10 maggio sul tema Totem (http://wn.com/Totem) e TabĂš: 100 (http://wn.com/100) incontri...
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015 pagina: 1/2
VENERDI’ 8 MAGGIO, FESTIVAL VICINO/LONTANO XI EDIZIONE 7 maggio, 2015
CIBO, TOTEM E TABU’ NELL’ANNO DI EXPO: VICINO/LONTANO AFFRONTA I PARADOSSI DEL CIBO, SPIA DELLE DISEGUAGLIANZE TRA PAESI RICCHI E PAESI POVERI. EVENTI E DIBATTITI DOMANI, A PARTIRE DALL’APPUNTAMENTO CON “IL PIACERE DELLA LEGALITA’”. FRA I PROTAGONISTI DOMANI ANDREA SEGRÈ, ANTONIO MASSARUTTO, VITTORIO CAPECCHI, MASSIMO CIRRI, SALVATORE INGUÌ, PIERLUIGI DI PIAZZA, SIMMACO PERILLO, MORENO BACCICHET. AMERICA. LA LECTIO DI LUCIO CARACCIOLO SU “U.S. CONFIDENTIAL. COSÌ FUNZIONA L’AMERICA”, PRESENTAZIONE IN ANTEPRIMA DEL NUOVO NUMERO DI LIMES, ILLUSTRA I MECCANISMI POLITICO-ISTITUZIONALI DAI QUALI SONO GENERATE LE AZIONI INTERNAZIONALI DELLA POTENZA A STELLE E STRISCE. ALLE 18.30 A CASA CAVAZZINI SI PARLERÀ DI “INTIMITÀ DIGITALI. ADOLESCENTI, AMORE E SESSUALITÀ AI TEMPI DI INTERNET”: IN ANTEPRIMA NAZIONALE IL VOLUME DELLO STUDIOSO MARCO SCARCELLI (FRANCO ANGELI EDITORE). “MIGRAZIONI IN ROTTA: STORIE DI UOMINI E DI FRONTIERE” CON I FOTOGRAFI MONIKA BULAJ E GIULIO PISCITELLI; GLI ANTROPOLOGI MARCO AIME E GIAN PAOLO GRI DIALOGHERANNO DI “UN INCONTRO MANCATO: LO SGUARDO DEL TURISTA. AL VIA DOMANI GLI WORKSHOP DI VICINO/LONTANO DIGITAL E NEL POMERIGGIO LO SPAZIO EVENTI DELL’ARLEF. ALLE 21 AL TEATRO S. GIORGIO, IL CONCERTO DI LORIS VESCOVO PROMOSSO CON L’ERT FVG, “PENISOLÂTI”, TARGA TENGO 2014 NELLA CATEGORIA ALBUM IN DIALETTO. UDINE – E’ cibo la parola chiave della seconda giornata al festival Vicino/Lontano 2015, domani – venerdì 8 maggio: si parte allle 8.15 nella Chiesa di San Francesco, con una mattinata dedicata alle scuole nel segno de Il piacere della legalità? Mondi a confronto, appuntamento interistituzionale che si rinnova per l’8^ edizione. Il progetto coinvolge quest’anno i docenti e gli studenti degli istituti d’istruzione secondaria di primo e di secondo grado di Udine: Valussi, Percoto, Sello e Stringher. È compreso anche un gruppo di persone detenute della Casa Circondariale di Udine, che da gennaio si confrontano settimanalmente su temi di rilevanza sociale con i ragazzi delle scuole superiori. Il termine legalità fa da guida ai percorsi: ragazzi e docenti, insieme, si interrogano sugli effetti delle proprie azioni e delle scelte individuali e collettive. Filo conduttore 2015 è appunto il cibo, indagato
11a edizione udine 10 7 maggio '15 attraverso il suo uso, abuso e spreco. Interverranno domani Salvatore Inguì, assistente Sociale presso l’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni (Ministero della Giustizia) di Palermo, referente provinciale di Libera a Trapani; Pierluigi Di Piazza, fondatore e direttore del Centro di accoglienza e di promozione culturale Ernesto Balducci di Zugliano; Simmaco Perillo, presidente della cooperativa sociale “Al di là dei sogni”, nata nel 2004 su un terreno confiscato al clan Moccia in una località vicino a Napoli; e l’agroeconomista Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market, coordinatore dei progetti nazionali di prevenzione e riduzione dello spreco alimentare avviati dal Ministero dell’Ambiente. Alle 21 Andrea Segrè sarà protagonista del confronto “Sprecare conviene?”: con lui il sociologo Vittorio Capecchi e l’economista Antonio Massarutto, coordinati dal conduttore di Caterpillar Massimo Cirri. Lo spreco alimentare domestico – cibo ancora commestibile che finisce direttamente nei rifiuti – vale oltre 8 miliardi di euro, circa mezzo punto di PIL. Restituire valore al cibo è l’obiettivo di progetti, come Last Minute Market, che hanno insegnato concretamente come si può prevenire lo spreco di cibo e alimentare circoli virtuosi di recupero. La questione spreco passa dal cibo all’acqua, all’energia, al consumo del suolo e chiama in causa categorie economiche, etiche, ecologiche. Il focus sul cibo si completa con l incontro “Nutrire il pianeta o nutrire i ricchi?”, in programma domenica 10 maggio con l’antropologo Marino Niola, il direttore di Oxfam Italia Roberto Barbieri e il genetista Michele Morgante, coordinati dal giornalista Pietro Greco. Di homo dieteticus parlerà poi alla libreria Tarantola Marino Niola, per spiegarci cosa succede “Quando la dieta è una religione”. Parlare di Totem e Tabù significa anche approfondire: e molte saranno le lezioni magistrali di Vicino/Lontano 2015, sui temi e le parole’ chiave del nostro tempo. A cominciare dall’intervento del direttore di Limes Lucio Caracciolo, che proprio domani, alle 19, interverrà su “U.S. Confidential. Così funziona l’America”, una lectio che ci porterà nel cuore degli Stati Uniti e dei meccanismi politico-istituzionali dai quali sono generate le azioni internazionali della potenza a stelle e strisce. Domani alle 14 nella Chiesa di San Francesco si apre lo spazio ARLeF – Agenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane: si parte con Âf blu, il breve video di animazione in lingua friulana per bambini dai 4 agli 8 anni prodotto da CTA Centro Regionale di Teatro d’Animazione e di Figura Gorizia, ideato e realizzato da Giorgio Cantoni (animazione), Serena Di Blasio (scrittura e sceneggiatura), Giulia Spanghero (illustrazione grafica) e da Michele Polo (traduzione in friulano), Matteo Sgobino (musiche originali) assieme a Nicoletta Oscuro (voci), Didier Ortolani e Alessandro Turchet (esecuzione musicale). Il progetto racconta le avventure di un’ape blu: un messaggio di speranza perchè “talor nella convivenza è forza la differenza”. Seguiranno S_cûr sotsore / D_heart_k upside down, lettura interattiva sulla tragedia della Costa Concordia e la proiezione de La Pimpa, tredici episodi del cartone animato di Altan in lingua friulana. Al Friuli Future Forum si aprono domani i momenti “operativi” di V/L Digital. “Fondamenti di sicurezza digitale per neofiti” titola appunto il workshop che insegnerà a tutelare i propri dati sul web. I partecipanti troveranno due grandi esperti di sicurezza informatica: Yvette Agostini, project manager di Globaleaks, e Alessandro Luongo. Sempre domani, a Casa Cavazzini (ore 15.30) l’appuntamento dedicato ai più piccoli, “Auschwitz, una storia di vento”, Laboratorio della Memoria progettato da paragrafo blu e Teatrino del Rifo in collaborazione con CSS Teatro stabile di innovazione del FVG. Dai giovani agli adulti, per parlare, alle 17 nell’Oratorio del Cristo, di “Trasparenza e segreto” nella tavola rotonda organizzata in collaborazione con le Sezione FVG della Società Filosofica Italiana con Vincenzo Sorrentino, Andrea Tagliapietra, Tiziano Sguazzero ed Enrico Petris coordinati da Beatrice Bonato. Attualità strettissima per il dialogo concomitante che, alle 17 a Casa Cavazzini porterà l’attenzione sul “popolo delle partite IVA” raccontato dal web designer Fulvio Romanin, introdotto da Giorgio Jannis. Il tema del viaggio sarà leit motiv di due incontri: alle 18, nella Sala Valduga della Camera di Commercio si parlerà di “Migrazioni in rotta: storie di uomini e di frontiere” con i fotografi Monika Bulaj e Giulio Piscitelli, in un incontro a cura di Ospiti in arrivo. Per inquadrare tutti i non-luoghi del nostro tempo che diventano perfetta metafora della paura e incarnazione di quella “clandestinità” che fa del migrante un criminale a priori. Alle 18 in Chiesa di San Francesco, il dialogo su La scomoda eredità: un paese di primule e caserme, che vedrà protagonisti Moreno Baccichet, Paolo Fedrigo, Luca Marchesi e Alessandro Santarossa, coordinati da Sergio Sichenze. Paolo Fedrigo è l’ideatore del progetto “Un paese di primule e caserme”, portato a compimento con la realizzazione dell’omonimo film documentario sulla scomoda eredità degli anni della Guerra fredda: 1,3 % del territorio della Regione Friuli Venezia Giulia, pari a 102 Kmq, è occupato da ex aree militari, passate dallo Stato alla Regione. Come ripensare, riprogettare e riutilizzare queste aree? E alle 21 nell’Oratorio del Cristo gli antropologi Marco Aime e Gian Paolo Gri dialogheranno di “Un
incontro mancato: lo sguardo del turista”, in un appuntamento a cura di Multiverso. Alle 18.30 a Casa Cavazzini si parlerà di “Intimità digitali. Adolescenti, amore e sessualità ai tempi di Internet”: di ciò che gli adolescenti fanno con internet e di come i digital media possano cambiare il loro modo di relazionarsi converseranno il digital media educator Cosimo Marco Scarcelli e il sociologo Nicola Strizzolo. Di Marco Scarcelli è in uscita proprio in questi giorni, per Franco Angeli, il saggio “Intimità digitali”, in anteprima nazionale a Vicino/Lontano 2015. Infine alle 21 al Teatro S. Giorgio, un appuntamento condiviso con l’Ente Regionale Teatrale FVG, dedicato a “Penisolâti”, Targa Tengo 2014 nella categoria album in dialetto. L’autore, Loris Vescovo – voce, chitarra, armonica, guzheng, bunkula – sarà affiancato dalla cantante Claudia Grimaz, da Leo Virgili trombone e chitarra, Simone Serafini contrabbasso. Special guests Mark Harris pianoforte e tastiere, Ivan Ciccarelli batteria e percussioni. Alla sua quarta prova discografica, Loris Vescovo aggiunge nuovi scenari al formidabile affresco di storie che corrono tra le sue canzoni. Penisolâti (Nota Music) è in piena continuità con Borderline (già finalista al Premio Tenco nel 2009) e raccoglie il testimone della perenne ricerca sonora dell’autore, che non ha mai smesso di portare la sua lingua e la sua musica a misurarsi col mondo, saltando con disinvoltura da un continente all’altro. INFO www.vicinolontano.it
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11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015
ULTIMISSIME NOTIZIE IL GAZZETTINO DI UDINE A Udine apre oggi Vicino/lontano Serata dedicata ai costumi sessuali (gio, 07 mag 2015) UDINE – Si apre oggi alle 19 nella Chiesa di San Francesco, l'11^ edizione di Vicino/Lontano, in cartellone fino a domenica sul tema Totem e Tabù: 100 incontri nuotando controcorrente nel mare... >> leggi di più
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giovedì 7 maggio 2015
Repubblica 7.5.15 L’irreversibile declino dell’Impero americano Ecco perché gli Usa sono geopoliticamente potenti ma politicamente indeboliti dalla forza delle lobby di Lucio Caracciolo PER quasi tutti America è sinonimo di impero. Persino alcuni intellettuali americani, per un paio di secoli educati a pensare l’impero come negazione assoluta dei propri valori, se non come Satana (“Impero del Male” era il nome del Nemico), ora pronunciano questo sostantivo con agio. In senso descrittivo, financo positivo — l’Impero del Bene. L’opposto della valutazione corrente nella bocca dei peggiori critici degli Stati Uniti, usi a bollare l’”imperialismo amerikano” quale centro d’irradiamento di una (pre) potenza incivile e arrogante. In un modo o nell’altro, l’equazione “America=impero” pare ovvia. Lo è davvero? Nelprossimo volume di Limes ( U. S. Confidential, in uscita l’8 maggio), che sarà presentato a Udine nel corso dell’XI edizione del Festival Vicino/Lontano (7-10 maggio), tentiamo di verificare la pregnanza di questo accostamento. In ossequio al titolo del Festival, dedicato a Totem e Tabù . Per questo conviene scavare contemporaneamente nella sfera semantica della parola “impero” e nella pancia dello Stato americano. Quanto all’impero: non ne esiste definizione univoca. Né sarebbe possibile, essendo questo nome accostato indifferentemente all’Egitto dei faraoni e alla Roma dei Cesari, alla Francia di Napoleone e alla Russia (degli zar prima, dei soviet poi), dal Giappone espansionista al Reich hitleriano, per concludere con i dominatori a stelle e strisce del secondo Novecento, dei quali molti pronosticano l’irreversibile declino. Ma fra i caratteri comunemente assegnati ai diversi imperi spiccano la multietnicità, a partire da una nazione fondante e/o dominante, e la conquista di ampi spazi geopolitici. Sotto questi profili gli Stati Uniti d’America possono essere senz’altro ascritti alla famiglia degli imperi. Con una fondamentale differenza: salvo la parentesi delle Filippine, detenute per mezzo secolo (1898-1946), Washington non ha mai avuto vere e proprie colonie. Non ne ha bisogno, perché da un secolo almeno la sua ragione di esistenza non è l’espansione territoriale ma la protezione dell’American way of life, il suo stile di vita. Peculiare miscela di soft e hard power. Alla quale concorrono fattori immateriali — i valori americani di libertà e progresso, reputati universali, quasi l’America li custodisse a nome dell’umanità intera — e materiali — la conquista dei mercati esterni grazie al signoraggio del dollaro, all’egemonia tecnologica e alla strapotenza militare, decisiva per il controllo delle vie marittime di comunicazione e dei relativi flussi commerciali. Sotto specie geopolitica, gli Stati Uniti d’America possono quindi rientrare, a modo loro, nella categoria imperiale. È sotto il profilo politico, ovvero del modo di gestione della potenza imperiale, che sorgono i problemi. Non solo semantici. Siamo infatti in regime repubblicano. Una repubblica che si vuole modello di democrazia, anche se serba alcuni tratti oligarchici con cui i padri fondatori vollero proteggerla dalla “tirannia delle masse”. Se guardiamo poi alla costituzione materiale — ovvero a come lo Stato funziona — notiamo tre caratteri che segnano la democrazia americana e ne condizionano la stessa geopolitica “imperiale”. Primo: gli Stati Uniti non hanno un imperatore, hanno un presidente. Il quale non è leader assoluto né centro del sistema, come leggenda vorrebbe. Il cuore politico della repubblica resta il Congresso. Dal Campidoglio si possono condizionare in modo decisivo le scelte della Casa Bianca, specie (ma non solo) quando le due istituzioni sono di diverso colore partitico. La stessa iniziativa geopolitica del presidente è fortemente delimitata dal Congresso, come il caso del faticoso accordo con l’Iran, voluto da Obama e osteggiato dalla maggioranza dei parlamentari, dimostra ad evidenza. Secondo: i poteri del centro federale sono sfidati dai cinquanta Stati dell’Unione, alcuni dei quali, come la California o il Texas, di dimensioni tali da farne delle rispettabili potenze globali in caso di indipendenza. Gli Usa sono una confederazione, non una federazione or- ganica. La frattura Nord-Sud, germe della guerra civile (186165), non è del tutto sanata, come confermano le nostalgie sudiste e le relative diffidenze nordiste. Alcuni Stati, poi, conducono vere e proprie politiche estere alternative a Washington. Terzo: il potere delle lobby sta diventando incontrollabile, al di là dei tentativi di regolamentarne l’invadenza. In un sistema nel quale i professionisti della politica dedicano gran parte del tempo alla raccolta dei fondi per vincere le elezioni, il lobbismo minaccia di rendere le istituzioni largamente disfunzionali. E di facilitare l’intrusione di interessi esterni (antiamericani) nel motore a stelle e strisce, per limitarne o deviarne la potenza. Sarà anche per questo che nel mondo ingovernato e ingovernabile agli Stati Uniti riesce sempre più arduo agire da impero. Per illudersi, forse, di potersi occupare degli affari di casa, lasciando che gli altri si scannino fra loro. Quanto di meno americano (e di meno imperiale) si possa immaginare.
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015
Rai Podcast Radio3
FAHRENHEIT del 07/05/2015 - XI edizione Festival Vicino/Lontano
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015
Historia a Vicinolonatono 2015 – venerdì 8 maggio – Come funziona l’America, lectio magistralis di Lucio Caracciolo HISTORIA Gruppo Studi Storici e Sociali Pordenone nell’ambito di Vicinolontano – Premio Tiziano Terzani Udine 2015 presenta Lectio magistralis di Lucio Caracciolo Come funziona l’America Introduce e modera Guglielmo Cevolin A cura di LiMes e... Leggi l'articolo completo su www.ilgiornaledelfriuli.net
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015
USA: CARACCIOLO, INTESA IRAN FERMA PER LOBBY ARABE E SAUDITE 07/05/2015 17:18:00 \\ POLITICA \\ 5 Visite A Vicino/Lontano, sfatare mito potere presidente Stati Uniti (ANSA) - UDINE, 07 MAG - «L'accordo IranUsa sul Nucleare è rimasto vago e lasco, dato che la maggioranza del Congresso statunitense era contraria. E ciò evidenzia quanto il potere del presidente possa essere limitato», e dunque è «il primo mito da sfatare». Lo ha detto Lucio Caracciolo, direttore delle riviste di geopolitica LiMes e Heartland, docente e membro del comitato scientifico di Vicino/Lontano, in corso fino al 10 magg...
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015
Camera di Commercio di Udine 07/05/2015 | Press release
Vicino/Lontano: pronti per l'11a edizione del festival udinese distributed by noodls on 07/05/2015 07:07
Si apre oggi, giovedì 7 maggio , alle 19 nella Chiesa di San Francesco , l' 11a edizione del festival Vicino/Lontano 2015 , in cartellone fino a domenica 10 maggio sul tema Totem e Tabù: 100 incontri nuotando controcorrente nel mare del conformismo , attraverso parole chiave come sesso, cibo, terrorismo, guerra, democrazia, immigrazione, povertà, America, Europa. All'inaugurazione interverranno, con il presidente dell'Associazione culturale Vicino/Lontano Alessandro Verona , il vicepresidente della Giunta regionale FVG Sergio Bolzonello , l'Assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti e l'Assessore comunale alla cultura Federico Pirone . Fra i protagonisti di Vicino/Lontano 2015 Massimo Recalcati , Colin Crouch , Vincenzo Paglia , Riccardo Iacona , Andrea Segrè , Guido Crainz , Pino Roveredo , Irene Cao , Marino Niola , Angela Terzani , Marc Abélès , Lucio Caracciolo , Monica Bulaj , Massimo Cirri , Marco Aime , Marco Tarchi , Gianfranco Pasquino … Sabato 9 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, la consegna del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani: il vincitore David van Reybrouck dialogherà con Loredana Lipperini . Anche la Camera di Commercio collabora alla riuscita del festival, convinta che iniziative culturali come questa siano fondamentali anche per la crescita economica della città e del territorio. Alcuni degli eventi in programma si terranno infatti nelle sedi camerali, in particolare Sala Valduga e Friuli Future Forum. Tutte le informazioni sull'11a edizione di Vicino/Lontano sono sempre aggiornate su www.vicinolontano.it (link esterno) . Ultimo aggiornamento: 07 maggio 2015
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11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015
Leggermente a Vicino Lontano
IL TUNNEL di Friedrich D端rrenmatt lettura scenica di Paolo Patui accompagnato dall Orchestra Ritmica Senza Strumenti dell ISIS MANZINI di S Daniele diretta da Juri Dal Dan con una insolita presentazione di Angelo Floramo Paolo Medeossi e Paolo Patui
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015
07/05/2015 - repubblica.it - CATERINA PASOLINI
UNDER 30 TRA LE LENZUOLA, UN'INDAGINE SFATA I LUOGHI COMUNI Un questionario elaborato dall'università di Udine rivela che due degli interpellati su dieci hanno avuto rapporti omosessuali, che l'85% pratica abitualmente il piacere solitario, che la stragrande maggioranza preferisce il sesso legato a una relazione affettiva. Poche differenze tra uomini e donne, contrariamente a quanto si pensa
Sono complessi e dai comportamenti fluidi, niente luoghi comuni tra le lenzuola per i ragazzi della generazione X, gli under 30 che amano sperimentare in cerca di novità e trasgressione. Due su dieci hanno avuti rapporti omosessuali per semplice curiosità, usano sex toys e videocamera con nonchalance quando fanno l'amore ma restano dei romantici che, almeno fino a 25 anni, preferiscono il sesso se c'è un vero rapporto. Senza contare che, a quanto raccontano, sembrano aver finalmente dimenticato storici sensi di colpa e minacce di cecità legate al piacere solitario: lo pratica infatti abitualmente l'85 per cento (93 maschi, 78 femmine). A raccontare i figli degli anni Ottanta, grazie a un questionario di oltre 80 domande messo online, è l'indagine "In my bed", studio coordinato al dipartimento di scienze umane dell'università di Udine, pensato e messo a punto dall'associazione "vicino/lontano" che organizza l'omonimo festival che parte in questi giorni nel capoluogo friulano. "Abbiamo usato un linguaggio diretto, esplicativo, niente domande paludate, perché si sentissero liberi di rispondere sinceramente e dai risultati direi che l'obiettivo è stato raggiunto", spiega Paolo Ermano, docente di economia internazionale all'università di Udine che con i ricercatori dell'ateneo ha esaminato più di duemila profili di giovani che hanno risposto al questionario. Raccontando, nascosti dall'anonimato, anche di aver subito nel 22 per cento dei casi attenzioni sessuali da adulti quando erano minorenni. Ma ecco i risultati dell'indagine. Soddisfatti della loro vita erotica - il 40 per cento le dà un voto tra il 7 e il 10 - gli under 35 hanno in media sette rapporti sessuali al mese, a 30 anni hanno avuto cinque partner stabili e solo nel 33 per cento dei casi hanno tradito. Anche qui tra uomini e donne lo scarto è minimo, la parità una pratica quotidiana: 34 per cento a 32 per cento i fedifraghi maschi e femmine. Sesso e amore? Il 37 per cento dei giovani che hanno risposto al questionario pensa che per fare sesso debba esistere un legame affettivo, il 41 per cento assolutamente no, e tra maschi e femmine le risposte praticamente si equivalgono, a dispetto dei luoghi comuni. Idee chiare, soddisfazione e altruismo: tra le cose che li appagano di più c'è dare piacere all'altro (75 per cento), che supera il proprio orgasmo (61 per cento). Ma in cima, con l'80 per cento delle preferenze, ci sono la complicità e l'intimità affettiva che si riesce a creare col partner. Alla domanda cosa preferisci fare a letto il sesso orale (68 per cento) batte la penetrazione, superata anche dai baci sul corpo (66 per cento) mentre parlare a letto tocca il 28 per cento, dieci punti in più del rapporto anale. Tecnologici, nel 32 per cento dei casi si sono fotografati o filmati mentre facevano sesso, un due per cento scatta o filma abitualmente in camera da letto per condividerlo nel 7 per cento dei casi solo col partner. In rete ci vanno, ma solo il 20 per cento ammette di andarci più o meno spesso per cercare incontri sessuali. Chi lo fa racconta di aver avuto rapporti solo una volta nel 40 per cento dei casi, una volta al mese o più nel 34 per cento. Se uno su tre ha tradito il partner l'idea di tradimento ha molte sfumature per i giovani del terzo millennio: se per il 36 per cento basta un bacio a considerare violato il patto di fedeltà o se ci provi con un altro (28 per cento) c'è un altro 24 per cento per cui non è il rapporto sessuale a identificare il tradimento, "perché è solo questione di testa" a sancire il legame.
11a edizione udine 10 7 maggio '15
Roveredo, Irene Cao, Marino Niola, Angela Terzani, Marc Abélès, Lucio Caracciolo, Monica Bulaj, Massimo Cirri, Marco Aime, Marco Tarchi, Gianfranco Pasquino… Sabato 9 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, la consegna del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani: il vincitore David van Reybrouck dialogherà con Loredana Lipperini. L’alfabeto dei Totem e Tabù di Vicino/Lontano 2015 parte dalla lettera esse:
Sesso e altri tabù al Festival Vicino/Lontano (Udine)
esse come Sesso, Tabù ma anche totem nel flusso delle immagini che ci arrivano da ogni schermo. Eppure il sesso sembra essere scomparso nella dialettica sociale, compresso ai minimi termini nelle istituzioni, nelle scuole, nei consultori, nei servizi sociali. A inaugurare il cartellone dell’11^ edizione di Vicino/Lontano sarà lo spettacolo $exmachine. Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri, scritto e interpretato dall’attrice Giuliana Musso, in scena con “Igi” Gianluigi Meggiorin, diretti da Massimo Somaglino. I rapporti sessuali a pagamento in Italia sono – ogni giorno – più di 25.000. Sexmachine parla dei bisogni sessuali dei maschi del Nordest, e del potere che il denaro dà talvolta a chi non sa o non desidera soddisfarli nei rapporti gratuiti. Una chitarra Gibson semiacustica è suonata dal vivo e senza sosta. La musica offre allo
Si apre giovedì 7 maggio a Udine l’11^ edizione del festival Vicino/Lontano 2015, in cartellone fino a domenica 10 maggio sul tema Totem e Tabù: 100 incontri controcorrente nel mare del conformismo, attraverso parole chiave come sesso, cibo, terrorismo, guerra, democrazia, immigrazione, povertà, America, Europa. Fra i protagonisti di Vicino/Lontano 2015 ci sono grossi nomi della cultura e dello spettacolo: Massimo Recalcati, Colin Crouch, Vincenzo Paglia, Riccardo Iacona, Andrea Segrè, Guido Crainz. Pino
spettatore spazio per ascoltare ciò che non si può raccontare, è sostegno e contrappunto alla rivelazione dei personaggi, insegue, precede, provoca e rivela il lavoro di drammaturgia di Giuliana Musso, cui ha collaborato Carla Corso. Alle 21.30 il dialogo che vedrà protagonisti Riccardo Iacona, volto televisivo fra i più noti del panorama del giornalismo d’inchiesta italiano, e Marzio Barbagli, sociologo tra i più qualificati del mondo scientifico italiano, autore di una imponente ricerca sulla sessualità degli italiani.“Sesso potere
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sentimenti. Così amiamo noi” esplora il microcosmo del sentire, delle relazioni di coppia, dei comportamenti e delle identità sessuali degli italiani, a partire dalla ricerca La sessualità degli italiani (il Mulino 2010) di Barbagli, Dalla Zuanna e Garelli, condotta su un campione di 7 mila persone fra i 18 e i 70 anni. La ricerca ha evidenziato in maniera netta il diffondersi di una visione più fluida, disinibita e individualistica del sesso: la cultura sessuale è profondamente mutata, così come sono profondamente cambiati i comportamenti delle generazioni del terzo millennio. Ma Riccardo Iacona ha registrato nel suo ultimo libro inchiesta, Utilizzatori finali (Chiarelettere 2014), la voce più inconfessabile dei maschi italiani, la vita segreta di padri di famiglia, mariti all’apparenza integerrimi, fidanzati premurosi che frequentano abitualmente escort di lusso, prostitute di strada o bordelli oltreconfine. Milioni di clienti. O ancora uomini che farebbero carte false pur di portarsi a letto una minorenne, fregandosene di rischi, denunce, controlli. E ancora i tantissimi ragazzi e ragazze, incontrati fuori dalle scuole, per i quali il sesso è ormai pura merce di scambio, usa e getta. Un’emergenza che, nel silenzio generale, non smette di popolare di mostri il nostro quotidiano.
Sesso e altri tabù al Festival Vicino/Lontano
Alle 22.30 Vicino/Lontano presenterà i risultati del questionario online “InMyBed.
(Udine)
Indagine sul sesso e l’amore”, un progetto a cura di VL/Off, costola “giovane” dell’associazione che organizza il festival. Realizzata con la consulenza scientifica del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Udine, l’indagine è incentrata sulle abitudini sessuali dei giovani under 35 della provincia di Udine. Obiettivo dell’iniziativa è suscitare una riflessione collettiva su un tema tradizionalmente considerato uno dei tabù più inossidabili: non una finalità scientifica, quindi, ma piuttosto un tentativo, anche provocatorio, di gettare luce sulle abitudini, le pratiche e le problematiche legate alla sessualità, così come è vissuta oggi, in particolare dalle nuove generazioni. Festival vicino lontano 7/10 maggio Udine www.vicinolontano.it
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015
Historia a Vicinolontano – sabato 9 maggio ore 10 – A che serve la Nato Il Giornale del Friuli
Gruppo Studi Storici e Sociali Historia di Pordenone ( www.eurohistoria.eu ) in collaborazione con LiMes Rivista italiana di geopolitica nell’ambito di Vicinolontano – Premio Tiziano Terzani 2015 presenta l’incontro A che serve la Nato Con Roberto Bernardini, Lucio Caracciolo, Marco Tarchi Modera Guglielmo Cevolin Sabato 9 maggio 2015, ore 10.00-11.30 UDINE, Piazza Vernerio, Oratorio del Cristo (entrata di fronte alla ex Chiesa di San Francesco) La fine della Guerra Fredda ha lasciato in piedi l’Alleanza Atlantica e il suo braccio militare, la Nato – persino in fase espansiva nei territori che avevano fatto parte dell’area di influenza sovietica – con il risultato di disseminare il suolo europeo di basi e di truppe a stelle e strisce. Questa organizzazione serve ancora agli Stati Uniti, dato che le basi Nato europee assicurano la logistica e i servizi di tutte le forze militari americane dislocate in Europa, Africa e Asia occidentale. E a noi (europei, Italia) serve ancora? Dopo il datagate, Parigi e Tunisi la Nato ci serve forse meno? L’Europa non ha sviluppato la politica di difesa comune e persino sullo scenario mediterraneo, è a rimorchio, da molti punti di vista, del potente alleato. Una condizione che ha finora deresponsabilizzato l’Europa, che dovrebbe cercare di riprogrammare la comune politica atlantica, anche per fronteggiare le minacce del fondamentalismo islamico. Pacifismo e antiamericanismo pongono questioni concrete difficilmente eludibili con l’indicazione del pericolo del solito inimicus (Stato islamico o Putin) che tende a giustificare un sostegno agli obiettivi degli Stati Uniti. Notizie sui relatori: Roberto Bernardini Nel 2006, come vicecomandante delle forze Nato in Kosovo, ha gestito il processo di transizione verso l’indipendenza della provincia in collaborazione con la missione Unmik delle Nazioni Unite. Generale di Corpo d’Armata, già comandante delle Forze operative terrestri dell’Esercito Italiano, svolge ora attività di conferenziere come esperto di geopolitica. Lucio Caracciolo Dirige le riviste di geopolitica LiMes e Heartland. È caporedattore di MicroMega ed editorialista di Repubblica. Insegna Studi strategici all’Università Luiss Guido Carli di Roma. È membro del comitato scientifico di vicino/lontano. Marco Tarchi Insegna Scienza politica all’Università di Firenze. Membro dello standing group ECPR-Extremism and Democracy, collabora a ricerche internazionali sui partiti neopopulisti in Europa. Dirige l’Osservatorio sulla trasformazione dei partiti italiani e le riviste Diorama letterario e Trasgressioni. Tra le sue pubblicazioni: Contro l’americanismo (Laterza, 2004) e Italia populista. Dal qualunquismo a Grillo (Il Mulino, 2015). Guglielmo Cevolin Professore aggregato di Diritto Pubblico all’Università di Udine. Insegna Legislazione dei beni culturali all’Università di Bologna. È presidente di Historia e coordinatore del LiMes club Pordenone-Udine-Venezia.
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015 XI Edizione
Vicino/Lontano sul tema Totem e Tabù 07-10 Maggio 2015 Udine (UD)
GIOVEDI' 7 MAGGIO (ORE 19) L'INAUGURAZIONE DEL FESTIVAL NELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO. VICINO/LONTANO 2015 APRE CON LO SPETTACOLO "SEXMACHINE", ALLE 21.30 IL DIALOGO FRA RICCARDO IACONA E MARZIO BARBAGLI SU "SESSO POTERE SENTIMENTI. COSÌ AMIAMO NOI". E ALLE 22.30 LA PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DI 'INMYBED', QUESTIONARIO SULLE ABITUDINI SESSUALI DEI GIOVANI UNDER 35 DELLA PROVINCIA DI UDINE. VICINO/LONTANO 2015: FINO AL 10 MAGGIO 100 INCONTRI SU SESSO, CIBO, TERRORISMO, DEMOCRAZIA, GUERRA, CAPITALISMO, POVERTA', IMMIGRAZIONE, AMERICA, EUROPA. FRA I PROTAGONISTI MASSIMO RECALCATI, COLIN CROUCH, VINCENZO PAGLIA, RICCARDO IACONA, ANDREA SEGRÈ, GUIDO CRAINZ, PINO ROVEREDO, IRENE CAO, MARINO NIOLA, ANGELA TERZANI, MARC ABÉLÈS, LUCIO CARACCIOLO, MONICA BULAJ, MASSIMO CIRRI, MARCO AIME, MARCO TARCHI, GIANFRANCO PASQUINO... SABATO 9 MAGGIO AL TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE LA CONSEGNA DEL PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE TIZIANO TERZANI: IL VINCITORE DAVID VAN REYBROUCK DIALOGHERÀ CON LOREDANA LIPPERINI. Si apre giovedì 7 maggio, alle 19 nella Chiesa di San Francesco, l'11^ edizione del festival Vicino/Lontano 2015, in cartellone fino a domenica 10 maggio sul tema Totem e Tabù: 100 incontri nuotando controcorrente nel mare del conformismo, attraverso parole chiave come sesso, cibo, terrorismo, guerra, democrazia, immigrazione, povertà, America, Europa. All'inaugurazione interverranno, con il presidente dell'Associazione culturale Vicino/Lontano Alessandro Verona, il vicepresidente della Giunta regionale FVG Sergio Bolzonello, l'Assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti e l'Assessore comunale alla cultura Federico Pirone. Fra i protagonisti di Vicino/Lontano 2015 Massimo Recalcati, Colin Crouch, Vincenzo Paglia, Riccardo Iacona, Andrea Segrè, Guido Crainz. Pino Roveredo, Irene Cao, Marino Niola, Angela Terzani, Marc Abélès, Lucio Caracciolo, Monica Bulaj, Massimo Cirri, Marco Aime, Marco Tarchi, Gianfranco Pasquino... Sabato 9 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, la consegna del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani: il vincitore David van Reybrouck dialogherà con Loredana Lipperini. L'alfabeto dei Totem e Tabù di Vicino/Lontano 2015 parte dalla lettera esse: esse come Sesso, Tabù ma anche totem nel flusso delle immagini che ci arrivano da ogni schermo. Eppure il sesso sembra essere scomparso nella dialettica sociale, compresso ai minimi termini nelle istituzioni, nelle scuole, nei consultori, nei servizi sociali. A inaugurare il cartellone dell'11^ edizione di Vicino/Lontano sarà, domani alle 19.45, lo spettacolo $exmachine. Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri, scritto e interpretato dall'attrice Giuliana Musso, in scena con "Igi" Gianluigi Meggiorin, diretti da Massimo Somaglino. I rapporti sessuali a pagamento in Italia sono ogni giorno - più di 25.000. Sexmachine parla dei bisogni sessuali dei maschi del Nordest, e del potere che il denaro dà talvolta a chi non sa o non desidera soddisfarli nei rapporti gratuiti. Una chitarra Gibson semiacustica è suonata dal vivo e senza sosta. La musica offre allo spettatore spazio per ascoltare ciò che non si può raccontare, è sostegno e contrappunto alla rivelazione dei personaggi, insegue, precede, provoca e rivela il lavoro di drammaturgia di Giuliana Musso, cui ha collaborato Carla Corso. Alle 21.30 il dialogo che vedrà protagonisti Riccardo Iacona, volto televisivo fra i più noti del panorama del giornalismo d'inchiesta italiano, e Marzio Barbagli, sociologo tra i più qualificati del mondo scientifico italiano, autore di una imponente ricerca sulla sessualità degli italiani. "Sesso potere sentimenti. Così amiamo noi" esplora il microcosmo del sentire, delle relazioni di coppia, dei comportamenti e delle identità sessuali degli italiani, a partire dalla ricerca La sessualità degli italiani (il Mulino 2010) di Barbagli, Dalla Zuanna e Garelli, condotta su un campione di 7 mila persone fra i 18 e i 70 anni. La ricerca ha evidenziato in maniera netta il diffondersi di una visione più fluida, disinibita e individualistica del sesso: la cultura sessuale è profondamente mutata, così come sono profondamente cambiati i comportamenti delle generazioni del terzo millennio. Ma Riccardo Iacona ha registrato nel suo ultimo libro inchiesta, Utilizzatori finali (Chiarelettere 2014), la voce più inconfessabile dei maschi italiani, la vita parallela e segreta di padri di famiglia, mariti all'apparenza integerrimi, fidanzati premurosi che frequentano abitualmente escort di lusso, prostitute di strada o bordelli oltreconfine. Milioni di clienti. O ancora uomini che farebbero carte false pur di portarsi a letto una minorenne, fregandosene di rischi, denunce, controlli. E ancora i tantissimi ragazzi e ragazze, incontrati fuori dalle scuole, per i quali il sesso è ormai pura merce di scambio, usa e getta. Un'emergenza che, nel silenzio generale, non smette di popolare di mostri il nostro quotidiano. Alle 22.30 Vicino/Lontano presenterà i risultati del questionario online "InMyBed. Indagine sul sesso e l'amore", un progetto a cura di VL/Off, costola "giovane" dell'associazione che organizza il festival. Realizzata con la consulenza scientifica del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università di Udine, l'indagine è incentrata sulle abitudini sessuali dei giovani under 35 della provincia di Udine. Obiettivo dell'iniziativa è suscitare una riflessione collettiva su un tema tradizionalmente considerato uno dei tabù più inossidabili: non una finalità scientifica, quindi, ma piuttosto un tentativo, anche provocatorio, di gettare luce sulle abitudini, le pratiche e le problematiche legate alla sessualità, così come è vissuta oggi, in particolare dalle nuove generazioni. INFO www.vicinolontano.it
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015
XI Edizione
Vicino/Lontano In my bed 07-10 Maggio 2015 Udine (UD)
Come amano gli under 35? A Udine il sesso è romantico perchè molto legato al partner stabile, e si 'aiuta' spesso con additivi tecnologici come le riprese audio e video del rapporto. Quando non sono invece l'alcol e le droghe a fungere da detonatore per l'alchimia dei sensi. "In my bed" è il questionario progettato dal gruppo V/L Off (Paolo Ermano, Luigi Montalbano, Francesco Clochiatti, Antonello Dinapoli ed Elena Tammaro), nato da una costola dell'associazione vicino/lontano. L'indagine, costruita con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università di Udine, si propone di gettare luce sulle abitudini, le pratiche e le problematiche legate alla sessualità, così come è vissuta oggi, in particolare dalle nuove generazioni. E i risultati del questionario saranno al centro di un incontro della serata inaugurale di Vicino/Lontano 2015, giovedì 7 maggio, alle 22.30 nella Chiesa di San Francesco. Si aprirà alle 19.45 il focus sul tema del sesso, protagonisti il giornalista Riccardo Iacona e il sociologo Marzio Barbagli che discuteranno intorno a "Sesso potere sentimenti. Così amiamo noi". Il confronto sarà introdotto dallo spettacolo $exmachine. Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri, di e con Giuliana Musso e con "Igi" Meggiorin, per la regia di Massimo Somaglino. Sexmachine parla di sesso e potere: i rapporti sessuali a pagamento in Italia sono, ogni giorno, più di 25.000. Quasi 10 milioni di rapporti all'anno esprimono in modo chiaro ed inequivocabile un bisogno di sesso che i rapporti gratuiti e reciproci o non possono o non sanno soddisfare. Il sondaggio di vicino/lontano 2015 registra che il 52% degli intervistati si dichiara favorevole a legalizzare la prostituzione. Il questionario schiude riscontri rilevanti sin dalle prime risposte: 2 intervistati su 3 (il 62%) dichiarano di aver fatto sesso sotto l'effetto di alcol e 1 su 5 (il 19%) sotto l'effetto di droghe. Un intervistato su 3 (il 32%) si e' ripreso con foto e video durante il rapporto. E 1 intervistato su 3, esattamente il 33%, dichiara di tradire il partner: la percentuale si alza notevolmente con l'età del dichiarante: il 50% degli intervistati fra 41 e 45 anni ammette di tradire o di aver tradito. Per la presentazione dettagliata dei risultati appuntamento dunque giovedì sera a Udine - Chiesa di San Francesco. Anticipazione per la stampa in un incontro alle 12 al Friuli Future Forum. Info: www.vicinolontano.it
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 07/05/2015
11^ EDIZIONE VICINO/LONTANO
MAG
07
Event Time: 18pm / Event Location: Udine
11^ Edizione Vicino/lontano – dal 7 al 10/05/2015 a Udine Calendario eventi Si segnala…di scena la crew di street dance degli Mnais Around, con il loro manifesto teatrale sull’ #integrazione . Con Giuliana Musso, $exmachine, prima tappa dell’indagine su totem e tabù a partire dalla parola “sesso”. Omero Antonutti sarà voce narrante di “Strolic”, l’evento scenico conclusivo del festival Vicino/lontano!
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 08/05/2015 pagina: 1/2
EDIZIONE
UDINE L’INTERVENTO
David e quell’ideale dimenticato: «Venga il secolo della fraternità» Ilvincitore del premio Terzani, Van Reybrouck, rispolvera un valore della Rivoluzione francese «L’uomo ha dimostrato che non è solo capace di violenza ed egoismi. Può sperimentare l’altruismo» VICINO/LONTANO 08 maggio 2015 Dalla Rivoluzione del 1789, Fraternité è uno dei tre valori cardine della Repubblica francese. Nel 1823, Ludwig Van Beethoven completa la sua “Nona sinfonia”: aveva composto l'apoteosi ispirandosi a una poesia di Schiller. Al culmine della drammaticità, il coro scandisce con tutta la forza che ha in petto: “Alle Men-schen wer-den Brüüü-der, tutti gli uomini diventano fratelli”. Ma cosa è successo da allora? La fraternità non gode certo di ottima salute. Quando l’“Inno alla gioia” di Beethoven diventò l'inno d'Europa, nel 1985, fu subito privato del testo originale tedesco, ma che dico, fu privato di qualsiasi testo. Neutralità linguistico-politica… eccetera, eccetera. L'Europa è l'unica costellazione politica al mondo il cui inno si può appena canticchiare. Cosa ci dice tutto questo sul progetto politico dell'Europa? Chi cerca gli ideali della Rivoluzione francese su Google ottiene quanto segue: Libertà: 45.500.000 risultati; uguaglianza: 2.140.000 risultati; fraternità: 603.000 risultati. Anche la variante piú comune di questo termine, fratellanza, totalizza il punteggio piú basso fra i tre ideali. Ma torniamo alla fraternità, dal mio punto di vista l'ideale piú appassionante della Rivoluzione francese. L'ex Primo ministro del mio Paese, il Belgio, Mark Eyskens, ha scritto che i tre valori della Rivoluzione francese sono stati proiettati nella storia in fasi diverse: cosí, se il diciannovesimo secolo è stato il secolo dell'uguaglianza e il
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 08/05/2015 pagina: 2/2 ventesimo quello della libertà, il ventunesimo dovrebbe essere il secolo della fraternità. La trovo una splendida riflessione. Solo un dubbio: questa previsione si avvererà mai? Caratterizzato dalla lotta per la conquista del suffragio universale, il diciannovesimo secolo è stato, in effetti, il secolo di una maggiore uguaglianza, ma Thomas Piketty ci ricorda anche che nel ventunesimo secolo si dovrà ancora combattere contro nuove forme di disuguaglianza. E con tanta strada ancora da percorrere, dobbiamo davvero iniziare sin d'ora a parlare di fratellanza? Nel linguaggio politico dell'Occidente, questo termine è totalmente in disuso. Ovviamente, con il termine fraternità si intende legame tra fratelli e sorelle, ma non si sa mai. In inglese si è dovuto sostituire “mankind”, il genere umano, con “humanity”, l'umanità, e in America, terreno di coltura della neutralità di genere, una persona viene definita sinteticamente a “human being”, un essere umano. O forse l’ideale di solidarietà fondamentale risulta troppo aulico in quest’era cosí pragmatica? Mentre la libertà e l’uguaglianza attengono alla sfera dei diritti, e per di piú ai diritti dell’individuo, la fraternità è un valore intrinseco di una comunità. Questo è fastidioso. Rispetto, a esempio, alla giurisprudenza africana, il diritto europeo è sempre stato molto piú a disagio quando è in gioco la posizione giuridica di una comunità. Ma ciò che sembra politicamente irraggiungibile, non deve necessariamente essere socialmente indesiderabile. Il francese Matthieu Ricard, ha pubblicato il suo “Appello all'altruismo”. Ricard ha conseguito il Ph.D in biologia molecolare sotto la guida del premio Nobel François Jacob ed è figlio del filosofo Jean-François Revel. Nel 1972 si è recato in India e Nepal per immergersi nello studio della filosofia non-occidentale e oggi è il traduttore francese del Dalai lama.Il libro di Ricard è un unico, lungo appello a coltivare attivamente la compassione, non soltanto tra esseri umani ma anche tra esseri umani e animali ed elementi della natura. Nella stessa misura in cui il divario tra ricchi e poveri non rappresenta uno sviluppo naturale, bensí il risultato di azioni politiche coscienti poste in essere da una generazione all'altra, cosí il comportamento caratterizzato da violenza ed egoismo non è soltanto l'unica cosa che l'essere umano sia in grado di fare. Quindi, esiste un'altra via. Con il suo straordinario libro sull'altruismo Ricard ha ridefinito in maniera sorprendente il vecchio e dimenticato ideale di fraternità, traghettandolo nel ventesimo secolo. Prima o poi, farà ritorno nell'agenda politica.
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FURLAN SEX, LE MOLESTIE MAI DENUNCIATE
I dati definitivi del sondaggio “In my bed”: uno su 5 le avrebbe subite. La prima volta: rapporti non protetti per uno su 3 di Giulia Zanello
08 maggio 2015
UDINE. Sano, bello, soddisfacente, romantico. Ma anche “traditore”, tecnologico e ancora troppo poco protetto. Dal 2000 al 2012 il numero di malattie sessualmente trasmissibili è aumentato di ben quattro volte e un terzo del campione delle 1772 persone intervistate dall’indagine “In my bed” a Udine e in provincia - uomini e donne non ha usato alcuna protezione durante il primo rapporto sessuale, nonostante l’età media si aggiri intorno ai 18 anni. Senza contare che piú di un quinto dei nati dopo il 1980 - donne in particolare (27% contro il 10% di uomini) - dichiara di aver ricevuto attenzioni sessuali da parte di un adulto in età minorenne e di non averne mai fatto parola con nessuno, mentre se internet e gli amici sono la principale fonte di consultazione per ottenere informazioni legate al sesso, la ricerca mette in luce come la masturbazione sia una pratica universalmente condivisa, un piacere che “confessa” l’84 per cento degli intervistati, con un altissimo tasso femminile che raggiunge il 78 per cento (contro i 93 su 100 dei maschi coinvolti), infrangendo cosí uno dei piú evidenti tabú della nostra società. Eccola qui, nero su bianco, la “mappatura” delle abitudini sessuali dei “furlan lovers” disegnata dall’indagine “In My Bed” sul sesso e sull’amore, realizzata dal gruppo Vicino/Lontano Off con la collaborazione del dipartimento di Scienze Umane dell’università di Udine e il sostegno di Federfarma Udine.
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Cultura, Serracchiani-Bolzonello: necessaria sempre di più
(A E PA L) Udine, 0 mag “Attraverso conoscenza e sapere evitiamo di costruire totem e tabù” ha commentato ieri a Udine la presidente della egione Debora Serracchiani che ha partecipato alla cerimonia di avvio del festival “Vicino/Lontano”, giunto nel capoluogo friulano alla sua 11 edizione e quest’anno dedicato proprio ad una riflessione sui nostri totem e tabù attraverso un centinaio di eventi programmati da oggi sino a domenica prossima. “Un titolo indubbiamente intrigante ma quanto mai attuale”, ha osservato Serracchiani, indicando che proprio “la conoscenza e il sapere ci possono aiutare ad evitare di costruire solo e soltanto totem e di guardare con sospetto solo e soltanto a dei tabù: la cultura fatta in questo modo, come proposto da Vicino/Lontano, è il mezzo migliore, forse il più popolare e opportuno per riuscire a superare queste nostre differenze”. “ dunque necessario fare sempre più cultura, avere ancora più cultura ha indicato la presidente Serracchiani ma soprattutto accettare le sfide culturali che stanno dietro ai cambiamenti, in qualsiasi settore”. “Questi festival, le grandi espressioni artistiche che caratterizzano la nostra regione, rappresentano un must’ del Friuli Venezia iulia, conosciuti e apprezzati in tutta Italia e a livello internazionale”, ha quindi sottolineato il vicepresidente della egione e assessore alle Attività produttive Sergio olzonello. “Eventi di grande caratura e di eccellenza che aiutano a seminare’ bene nei nostri territori: a creare prospettiva e produzione, facendo crescere la comunità regionale e contribuendo, allo stesso tempo, attraverso i flussi generati, all’incremento delle nostre casse'”. “ ggi cultura e turismo, vera attività economica ha concluso olzonello sono un binomio imprescindibile ed in questo senso c’è l’esigenza di una proposta culturale elevata ed importante in tutto il Friuli Venezia iulia”. quanto rende noto la egione Autonoma Friuli Venezia iulia.
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Festival vicino/lontano: domani a Udine anche l’xi edizione del premio internazionale Terzani Il Teatro Nuovo Giovanni da Udine ospiterà domani 9 Maggio l’XI edizione del Premio Letterario internazionale Tiziano Terzani: il vincitore David Van Reybrouck dialogherà con la giornalista e scrittrice Loredana Lipperini. Conduce la serata l’attore Andrea Gherpelli. In scena domani sera anche “Africa”, performance di street dance della crew Mnai’s, un manifesto teatrale dell’integrazione raccontato dall’Hip Hop. Il programma della giornata di Sabato A Vicino/Lontano 2015 la giornata di domani, sabato 9 maggio, è innanzitutto dedicata all’XI edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani. Congo, l’emozionante reportage del giornalista belga David Van Reybrouck, edito in Italia da Feltrinelli, ha vinto l’edizione 2015 perché «rappresentazione “decisiva” ed esemplare di quel grande Paese e dell’intero continente africano». L’autore sarà premiato domani dalla presidente di Giuria, Angela Terzani Staude, nella serata-evento del Premio, condotta dall’attore Andrea Gherpelli e incentrata sul dialogo fra Van Reybrouck e la giornalista Loredana Lipperini. Ma ci saranno anche grandi momenti di spettacolo, intercalati dalla lettura di alcuni passi tratti da Congo: perché si può raccontare l’integrazione anche attraverso le coreografie di una crew multirazziale composta da dieci ballerini. Hip hop contro il razzismo, come dimostrerà a Vicino/Lontano il progetto MNAI’S danzando sui passi di “Africa”, uno dei quadri tematici dello spettacolo “Mnai’s Around”, che coinvolge danzatori di altissimo livello in ambito internazionale. “Around” è il primo spettacolo teatrale in cui una storia viene raccontata con il linguaggio hip hop: metafora dell’integrazione, dipana un viaggio a tratti gioioso e doloroso, spesso ironico, sempre spettacolare, esorcizza la “paura del diverso” ed esalta la cultura della conoscenza. «Congo– ha affermato Angela Terzani – è completamente in sintonia con l’approccio di Tiziano al suo mestiere: quello dello studioso, dell’esploratore e del cercatore della “verità”». Sempre domani, dalle 8.30 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine il Concorso Scuole Tiziano Terzani 2015 che ha valutato oltre 100 elaborati, sui quali hanno lavorato oltre 1.000 studenti. Sarà Folco Terzani a premiare i vincitori nella cerimonia condotta da Chiara Donada. A seguire la rappresentazione di “Soldatini pieni di piombo. La guerra e i bambini”, una produzione Teatrino del Rifo/prospettivaT di e con Giorgio Monte e Manuel Buttus. A proposito di Tiziano Terzani, domani alle 11.30 a Casa Cavazzini il viaggio fantastico nella biblioteca del grande scrittore e reporter, attraverso le fotografie, gli oggetti e i libri amati: se ne parla nel libro di Àlen Loreti, Tiziano Terzani. Guardare i fiori da un cavallo in corsa (Rizzoli, 2015). Il libro sarà presentato in dialogo con Paolo Pecile. Con oltre trenta incontri, prosegue domani l’esplorazione di Vicino/Lontano 2015 attraverso Totem e Tabù: a cominciare dalle madri, totem infrangibile per l’uomo d’ogni tempo, ma soggette anch’esse ora alle trasformazioni sociali che hanno investito recentemente il legame familiare. Lo psicoanalista Massimo Recalcati terrà sul tema domani una lectio magistralis (Chiesa di San Francesco, ore 18.30) presentando in prima assoluta a Vicino/Lontano 2015 il nuovo libro Feltrinelli, “La mani sulle madri”. Della ‘povertà’ converseranno domani a Vicino/Lontano 2015 (Chiesa di San Francesco, ore 10) mons. Vincenzo Paglia e l’antropologo Nicola Gasbarro. Lo scarto tra ricchi e poveri è una sfida tra le più serie per il futuro del mondo. Nell’immaginare un mondo nuovo, o almeno diverso, la povertà è una delle soglie da attraversare con audacia, intelligenza e generosità da parte di tutti, credenti e non credenti. Del totem democrazia, di quanto potrà reggere a confronto con l’avanzare dei fondamentalismi e quindi di “Democrazie in guerra” dialogheranno domani (Chiesa di San Francesco,
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ore 11,30) Vincenzo Camporini, vice presidente dell’Istituto Affari Internazionali, e il filosofo politico Carlo Galli: è ineludibile una riflessione su una crisi globale di fatto permeata dalla guerra, dal conflitto violento, sia pure per la difesa dei valori sui quali si fonda l’Occidente moderno. E quanto capitalismo può ancora sopportare la democrazia? Sia nella crisi che nella ripresa, la diseguaglianza sociale non si è ridotta, anzi è aumentata. Nonostante lo choc della Grande Recessione, il capitalismo reale non si è riformato. Dobbiamo adattare la società all’economia, o l’economia alla società? Sempre domani (Chiesa di San Francesco, ore 15.30) a questi interrogativi risponderà con una lezione il socioeconomista e politologo Colin Crouch, professore emerito all’Università di Warwick, introdotto dalla giornalista Roberta Carlini. Libertà di espressione, anche digitale: “Terrorismo e propaganda in Rete. Sopra o sotto il tappeto?” titola il dialogo che metterà a confronto (Chiesa di San Francesco, ore 17) l’esperta di cybercrime e cybersecurity Francesca Bosco, il direttore di AGL Andrea Iannuzzi e il giornalista e scrittore Fabio Chiusi, curatore della sezione VL/Digital. E in mattinata, alle 11.30 all’Oratorio del Cristo, “Internet non è libero, questa è l'emergenza” sarà il tema del dialogo tra Fabio Chiusi e Guido Scorza, presidente dell’Istituto per le politiche dell’innovazione ed esperto di diritti civili in Internet. Di carceri, della giustizia e giustezza della pena e di restituzione della dignità ai detenuti si parlerà alle 18 a Casa Cavazzini con lo scrittore Pino Roveredo, Garante per il Friuli Venezia Giulia delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, in dialogo con Irene Iannucci, direttore della casa circondariale di Udine e Gorizia. Interverranno anche i giuristi Andrea Saccucci e Maddalena Bosio. A proposito di guerre e di geopolitica “A che serve la Nato?”. Alle 10, nell’Oratorio del Cristo, se lo chiederanno Roberto Bernardini, Lucio Caracciolo e Marco Tarchi, coordinati da Guglielmo Cevolin, presentando il nuovo numero di LiMes. Ancora alle 10, a Casa Cavazzini, appuntamento con il filosofo Pier Aldo Rovatti, membro del comitato scientifico di vicino/lontano, per “Gli equivoci del sapere”, una lezione dedicata a sapere, potere e conoscenza. Alle 15 nell’Oratorio del Cristo il testimone passerà all’incontro curato da pordenonelegge, “Letteratura di genere. Un tabù da sfatare”, dialogo fra gli scrittori Irene Cao e Alberto Garlini. Il romanzo, da quando è nato, è vittima dei confini imposti alla letteratura di genere, spesso considerata un sottoprodotto: tabù che va scardinato per ritrovare appieno la vitalità e la forza del romanzo di genere, che ha favorito una pratica artigianale sempre più smaliziata, che sa rivolgersi e coinvolgere un pubblico di lettori vasto e tutt’altro che sprovveduto. Dal romanzo agli aforismi: quelli di un cult di tanti giovani, il blog satirico Spinoza.it, riuniti nella raccolta “La crisi è finita”, che l’autore Stefano Andreoli, co-curatore di Spinoza.it, presenterà insieme a Paolo Ermano alle 16 a Casa Cavazzini. Alle 16.30 all’Oratorio del Cristo si parlerà de “Le ombre della pace: le molte Istrie d'Europa” nella lezione di Guido Crainz, in collaborazione con èStoria e con l’intervento del docente Gaetano Dato. Alle 18, all’Oratorio si conclude il ciclo di incontri “Le parole per dirlo”: appuntamento con il quarto e ultimo incontro del ciclo “Le parole per dirlo. Come cambiano le forme dei legami sociali” realizzato in collaborazione con la Sezione FVg della Società Filosofica Italiana e a cura di Beatrice Bonato. “Il totem del mercato” è tema su cui si confronteranno l’antropologo Nicola Gasbarro e i filosofi Giovanni Leghissa e Andrea Zhok, coordinati da Beatrice Bonato. Se la fiducia nel mercato resiste, ma il solo mercato “sano” – in termini economici – è quello illegale, viene spontaneo chiedersi quali altre regole potrebbe rispettare il mercato, se non quelle della massimizzazione dei profitti. Per lo spazio di Vicino/Lontano 2015 dedicato alla collaborazione con ARPA Fvg – LaREA, Laboratorio Regionale di Educazione Ambientale anche domani fra le 14 e le 15 saranno proiettati documentari, cortometraggi e spot sui temi dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. E alle 21 nella Chiesa di San Francesco la proiezione del documentario di Diego Clericuzio “Un paese di primule e di caserme”.
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Cibo, totem e tabù dei tempi moderni Vicino/lontano affronta uno dei paradossi della società moderna
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08/05/2015
E’ cibo la parola chiave della seconda giornata al festival Vicino/Lontano 2015, domani – venerdì 8 maggio: si parte allle 8.15 nella Chiesa di San Francesco, con una mattinata dedicata alle scuole nel segno de Il piacere della legalità? Mondi a confronto, appuntamento interistituzionale che si rinnova per l’8^ edizione. Il progetto coinvolge quest’anno i docenti e gli studenti degli istituti d’istruzione secondaria di primo e di secondo grado di Udine: Valussi, Percoto, Sello e Stringher. È compreso anche un gruppo di persone detenute della Casa Circondariale di Udine, che da gennaio si confrontano settimanalmente su temi di rilevanza sociale con i ragazzi delle scuole superiori. Il termine legalità fa da guida ai percorsi: ragazzi e docenti, insieme, si interrogano sugli effetti delle proprie azioni e delle scelte individuali e collettive. Filo conduttore 2015 è appunto il cibo, indagato attraverso il suo uso, abuso e spreco. Interverranno domani Salvatore Inguì, assistente Sociale presso l'Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni (Ministero della Giustizia) di Palermo, referente provinciale di Libera a Trapani; Pierluigi Di Piazza, fondatore e direttore del Centro di accoglienza e di promozione culturale Ernesto Balducci di Zugliano; Simmaco Perillo, presidente della cooperativa sociale "Al di là dei sogni", nata nel 2004 su un terreno confiscato al clan Moccia in una località vicino a Napoli; e l’agroeconomista Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market, coordinatore dei progetti nazionali di prevenzione e riduzione dello spreco alimentare avviati dal Ministero dell’Ambiente. Alle 21 Andrea Segrè sarà protagonista del confronto “Sprecare conviene?”: con lui il sociologo Vittorio Capecchi e l’economista Antonio Massarutto, coordinati dal conduttore di Caterpillar Massimo Cirri. Lo spreco alimentare domestico - cibo ancora commestibile che finisce direttamente nei rifiuti - vale oltre 8 miliardi di euro, circa mezzo punto di PIL. Restituire valore al cibo è l’obiettivo di progetti, come Last Minute Market, che hanno insegnato concretamente come si può prevenire lo spreco di cibo e alimentare circoli virtuosi di recupero. La questione spreco passa dal cibo all’acqua, all’energia, al consumo del suolo e chiama in causa categorie economiche, etiche, ecologiche. Il focus sul cibo si completa con l‘incontro “Nutrire il pianeta o nutrire i ricchi?”, in programma domenica 10 maggio con l’antropologo Marino Niola, il direttore di Oxfam Italia Roberto Barbieri e il genetista Michele Morgante, coordinati dal giornalista Pietro Greco. Di homo dieteticus parlerà poi alla libreria Tarantola Marino Niola, per spiegarci cosa succede “Quando la dieta è una religione”. Parlare di Totem e Tabù significa anche approfondire: e molte saranno le lezioni magistrali di Vicino/Lontano 2015, sui temi
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 08/05/2015 pagina: 2/2 e le ‘parole’ chiave del nostro tempo. A cominciare dall’intervento del direttore di Limes Lucio Caracciolo, che proprio domani, alle 19, interverrà su “U.S. Confidential. Così funziona l’America”, una lectio che ci porterà nel cuore degli Stati Uniti e dei meccanismi politico-istituzionali dai quali sono generate le azioni internazionali della potenza a stelle e strisce. Domani alle 14 nella Chiesa di San Francesco si apre lo spazio ARLeF - Agenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane: si parte con Âf blu, il breve video di animazione in lingua friulana per bambini dai 4 agli 8 anni prodotto da CTA Centro Regionale di Teatro d’Animazione e di Figura Gorizia, ideato e realizzato da Giorgio Cantoni (animazione), Serena Di Blasio (scrittura e sceneggiatura), Giulia Spanghero (illustrazione grafica) e da Michele Polo (traduzione in friulano), Matteo Sgobino (musiche originali) assieme a Nicoletta Oscuro (voci), Didier Ortolani e Alessandro Turchet (esecuzione musicale). Il progetto racconta le avventure di un’ape blu: un messaggio di speranza perchè “talor nella convivenza è forza la differenza”. Seguiranno S_cûr sotsore / D_heart_k upside down, lettura interattiva sulla tragedia della Costa Concordia e la proiezione de La Pimpa, tredici episodi del cartone animato di Altan in lingua friulana. Al Friuli Future Forum si aprono domani i momenti “operativi” di V/L Digital. "Fondamenti di sicurezza digitale per neofiti" titola appunto il workshop che insegnerà a tutelare i propri dati sul web. I partecipanti troveranno due grandi esperti di sicurezza informatica: Yvette Agostini, project manager di Globaleaks, e Alessandro Luongo. Sempre domani, a Casa Cavazzini (ore 15.30) l’appuntamento dedicato ai più piccoli, “Auschwitz, una storia di vento”, Laboratorio della Memoria progettato da paragrafo blu e Teatrino del Rifo in collaborazione con CSS Teatro stabile di innovazione del FVG. Dai giovani agli adulti, per parlare, alle 17 nell’Oratorio del Cristo, di “Trasparenza e segreto” nella tavola rotonda organizzata in collaborazione con le Sezione FVG della Società Filosofica Italiana con Vincenzo Sorrentino, Andrea Tagliapietra, Tiziano Sguazzero ed Enrico Petris coordinati da Beatrice Bonato. Attualità strettissima per il dialogo concomitante che, alle 17 a Casa Cavazzini porterà l’attenzione sul "popolo delle partite IVA" raccontato dal web designer Fulvio Romanin, introdotto da Giorgio Jannis. Il tema del viaggio sarà leit motiv di due incontri: alle 18, nella Sala Valduga della Camera di Commercio si parlerà di “Migrazioni in rotta: storie di uomini e di frontiere” con i fotografi Monika Bulaj e Giulio Piscitelli, in un incontro a cura di Ospiti in arrivo. Per inquadrare tutti i non-luoghi del nostro tempo che diventano perfetta metafora della paura e incarnazione di quella “clandestinità” che fa del migrante un criminale a priori. Alle 18 in Chiesa di San Francesco, il dialogo su La scomoda eredità: un paese di primule e caserme, che vedrà protagonisti Moreno Baccichet, Paolo Fedrigo, Luca Marchesi e Alessandro Santarossa, coordinati da Sergio Sichenze. Paolo Fedrigo è l’ideatore del progetto “Un paese di primule e caserme”, portato a compimento con la realizzazione dell’omonimo film documentario sulla scomoda eredità degli anni della Guerra fredda: 1,3 % del territorio della Regione Friuli Venezia Giulia, pari a 102 Kmq, è occupato da ex aree militari, passate dallo Stato alla Regione. Come ripensare, riprogettare e riutilizzare queste aree? E alle 21 nell’Oratorio del Cristo gli antropologi Marco Aime e Gian Paolo Gri dialogheranno di “Un incontro mancato: lo sguardo del turista”, in un appuntamento a cura di Multiverso. Alle 18.30 a Casa Cavazzini si parlerà di “Intimità digitali. Adolescenti, amore e sessualità ai tempi di Internet”: di ciò che gli adolescenti fanno con internet e di come i digital media possano cambiare il loro modo di relazionarsi converseranno il digital media educator Cosimo Marco Scarcelli e il sociologo Nicola Strizzolo. Di Marco Scarcelli è in uscita proprio in questi giorni, per Franco Angeli, il saggio “Intimità digitali”, in anteprima nazionale a Vicino/Lontano 2015. Infine alle 21 al Teatro S. Giorgio, un appuntamento condiviso con l’Ente Regionale Teatrale FVG, dedicato a “Penisolâti”, Targa Tengo 2014 nella categoria album in dialetto. L’autore, Loris Vescovo - voce, chitarra, armonica, guzheng, bunkula – sarà affiancato dalla cantante Claudia Grimaz, da Leo Virgili trombone e chitarra, Simone Serafini contrabbasso. Special guests Mark Harris pianoforte e tastiere, Ivan Ciccarelli batteria e percussioni. Alla sua quarta prova discografica, Loris Vescovo aggiunge nuovi scenari al formidabile affresco di storie che corrono tra le sue canzoni. Penisolâti (Nota Music) è in piena continuità con Borderline (già finalista al Premio Tenco nel 2009) e raccoglie il testimone della perenne ricerca sonora dell’autore, che non ha mai smesso di portare la sua lingua e la sua musica a misurarsi col mondo, saltando con disinvoltura da un continente all’altro. INFO www.vicinolontano.it
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8 maggio 2015
La biodiversità del Friuli Venezia Giulia è straordinaria UDINE. Venerdì 8 maggio il Direttore del Museo friulano di storia naturale, dott. Giuseppe Muscio, parlerà della straordinaria biodiversità del Friuli Venezia Giulia. Il Friuli per la sua posizione geografica è terra di incontro tra il mondo mediterraneo, mitteleuropeo e balcanico. La presenza di elementi faunistici tipici di ciascuna di queste aree geografiche si traduce in una biodiversità straordinaria. Tale unicità è un valore che deve essere preservato, riconosciuto e comunicato. Dagli studi sull’entomofauna della valle di Cialla nasce il progetto dei Ronchi di Cialla di fare viticoltura nel rispetto della biodiversità mantenendo un agrosistema a elevato grado di naturalità ed operando con processi produttivi a minimo impatto ambientale. Questo approccio agronomico ha permesso di ottenere vini che si sono affermati per la loro longevità, eleganza e complessità. La conferenza si tiene alle 18 nella storica Libreria Tarantola, Via Vittorio Veneto n. 20, Udine, ed è organizzata nell’ambito di Vicino/Lontano. Non solo si entra gratuitamente, ma alla fine ci sarà anche un brindisi ad allietare i partecipanti.
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"Congo" di David Van Reybrouck è il libro premiato nella XI edizione di vicino lontano Dettagli Categoria: Eventi Pubblicato Venerdì, 08 Maggio 2015 12:43 Scritto da Fabiana Dallavalle Visite: 56
Appuntamento, domani sera, al teatro Nuovo Giovanni da Udine con il Premio letterario internazionale Tiziano Terzani. "Congo", l’emozionante reportage del giornalista belga David Van Reybrouck, edito in Italia da Feltrinelli, ha vinto l’edizione 2015 perché «rappresentazione “decisiva” ed esemplare di quel grande Paese e dell’intero continente africano». L’autore sarà premiato domani dalla presidente di Giuria, Angela Terzani Staude, nella serata-evento del Premio, condotta dall’attore Andrea Gherpelli e incentrata sul dialogo fra Van Reybrouck e la giornalista Loredana Lipperini. Ma ci saranno anche grandi momenti di spettacolo, intercalati dalla lettura di alcuni passi tratti da Congo: perché si può raccontare l’integrazione anche attraverso le coreografie di una crew multirazziale composta da dieci ballerini. Hip hop contro il razzismo, come dimostrerà a Vicino/Lontano il progetto MNAI’S danzando sui passi di “Africa”, uno dei quadri tematici dello spettacolo “Mnai’s Around”, che coinvolge danzatori di altissimo livello in ambito internazionale. “Around” è il primo spettacolo teatrale in cui una storia viene raccontata con il linguaggio hip hop: metafora dell’integrazione, dipana un viaggio a tratti gioioso e doloroso, spesso ironico, sempre spettacolare, esorcizza la “paura del diverso” ed esalta la cultura della conoscenza. «Congo– ha affermato Angela Terzani – è completamente in sintonia con l’approccio di Tiziano al suo mestiere: quello dello studioso, dell’esploratore e del cercatore della “verità”». Sempre domani, dalle 8.30 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine il Concorso Scuole Tiziano Terzani 2015 che ha valutato oltre 100 elaborati, sui quali hanno lavorato oltre 1.000 studenti. Sarà Folco Terzani a premiare i vincitori nella cerimonia condotta da Chiara Donada. A seguire la rappresentazione di “Soldatini pieni di piombo. La guerra e i bambini”, una produzione Teatrino del Rifo/prospettivaT di e con Giorgio Monte e Manuel Buttus. A proposito di Tiziano Terzani, domani alle 11.30 a Casa Cavazzini il viaggio fantastico nella biblioteca del grande scrittore e reporter, attraverso le fotografie, gli oggetti e i libri amati: se ne parla nel libro di Àlen Loreti, Tiziano Terzani. Guardare i fiori da un cavallo in corsa (Rizzoli, 2015). Il libro sarà presentato in dialogo con Paolo Pecile. Con oltre trenta incontri, prosegue domani l’esplorazione di Vicino/Lontano 2015 attraverso Totem e Tabù: a cominciare dalle madri, totem infrangibile per l’uomo d’ogni tempo, ma soggette anch’esse ora alle trasformazioni sociali che hanno investito recentemente il legame familiare. Lo psicoanalista Massimo Recalcati terrà sul tema domani una lectio magistralis (Chiesa di San Francesco, ore 18.30) presentando in prima assoluta a Vicino/Lontano 2015 il nuovo libro Feltrinelli, “La mani sulle madri”. Della ‘povertà’ converseranno domani a Vicino/Lontano 2015 (Chiesa di San Francesco, ore 10) mons. Vincenzo Paglia e l’antropologo Nicola Gasbarro. Lo scarto tra ricchi e poveri è una sfida tra le più serie per il futuro del mondo. Nell’immaginare un mondo nuovo, o almeno diverso, la povertà è una delle soglie da attraversare con audacia, intelligenza e generosità da parte di tutti, credenti e non credenti. Del totem democrazia, di quanto potrà reggere a confronto con l’avanzare dei fondamentalismi e quindi di “Democrazie in guerra” dialogheranno domani (Chiesa di San Francesco, ore 11,30) Vincenzo Camporini, vice presidente dell’Istituto Affari Internazionali, e il filosofo politico Carlo Galli: è ineludibile una riflessione su una crisi globale di fatto permeata dalla guerra, dal conflitto violento, sia pure per la difesa dei valori sui quali si fonda l’Occidente moderno. E quanto capitalismo può ancora sopportare la democrazia? Sia nella crisi che nella ripresa, la diseguaglianza sociale non si è ridotta, anzi è aumentata. Nonostante lo choc della Grande Recessione, il capitalismo reale non si è riformato. Dobbiamo adattare la società
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all’economia, o l’economia alla società? Sempre domani (Chiesa di San Francesco, ore 15.30) a questi interrogativi risponderà con una lezione il socioeconomista e politologo Colin Crouch, professore emerito all’Università di Warwick, introdotto dalla giornalista Roberta Carlini. Libertà di espressione, anche digitale: “Terrorismo e propaganda in Rete. Sopra o sotto il tappeto?” titola il dialogo che metterà a confronto (Chiesa di San Francesco, ore 17) l’esperta di cybercrime e cybersecurity Francesca Bosco, il direttore di AGL Andrea Iannuzzi e il giornalista e scrittore Fabio Chiusi, curatore della sezione VL/Digital. E in mattinata, alle 11.30 all’Oratorio del Cristo, “Internet non è libero, questa è l'emergenza” sarà il tema del dialogo tra Fabio Chiusi e Guido Scorza, presidente dell’Istituto per le politiche dell’innovazione ed esperto di diritti civili in Internet. Di carceri, della giustizia e giustezza della pena e di restituzione della dignità ai detenuti si parlerà alle 18 a Casa Cavazzini con lo scrittore Pino Roveredo, Garante per il Friuli Venezia Giulia delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, in dialogo con Irene Iannucci, direttore della casa circondariale di Udine e Gorizia. Interverranno anche i giuristi Andrea Saccucci e Maddalena Bosio. A proposito di guerre e di geopolitica “A che serve la Nato?”. Alle 10, nell’Oratorio del Cristo, se lo chiederanno Roberto Bernardini, Lucio Caracciolo e Marco Tarchi, coordinati da Guglielmo Cevolin, presentando il nuovo numero di LiMes. Ancora alle 10, a Casa Cavazzini, appuntamento con il filosofo Pier Aldo Rovatti, membro del comitato scientifico di vicino/lontano, per “Gli equivoci del sapere”, una lezione dedicata a sapere, potere e conoscenza. Alle 15 nell’Oratorio del Cristo il testimone passerà all’incontro curato da pordenonelegge, “Letteratura di genere. Un tabù da sfatare”, dialogo fra gli scrittori Irene Cao e Alberto Garlini. Il romanzo, da quando è nato, è vittima dei confini imposti alla letteratura di genere, spesso considerata un sottoprodotto: tabù che va scardinato per ritrovare appieno la vitalità e la forza del romanzo di genere, che ha favorito una pratica artigianale sempre più smaliziata, che sa rivolgersi e coinvolgere un pubblico di lettori vasto e tutt’altro che sprovveduto. Dal romanzo agli aforismi: quelli di un cult di tanti giovani, il blog satirico Spinoza.it, riuniti nella raccolta “La crisi è finita”, che l’autore Stefano Andreoli, co-curatore di Spinoza.it, presenterà insieme a Paolo Ermano alle 16 a Casa Cavazzini. Alle 16.30 all’Oratorio del Cristo si parlerà de “Le ombre della pace: le molte Istrie d'Europa” nella lezione di Guido Crainz, in collaborazione con èStoria e con l’intervento del docente Gaetano Dato. Alle 18, all’Oratorio si conclude il ciclo di incontri “Le parole per dirlo”: appuntamento con il quarto e ultimo incontro del ciclo “Le parole per dirlo. Come cambiano le forme dei legami sociali” realizzato in collaborazione con la Sezione FVg della Società Filosofica Italiana e a cura di Beatrice Bonato. “Il totem del mercato” è tema su cui si confronteranno l’antropologo Nicola Gasbarro e i filosofi Giovanni Leghissa e Andrea Zhok, coordinati da Beatrice Bonato. Se la fiducia nel mercato resiste, ma il solo mercato “sano” – in termini economici – è quello illegale, viene spontaneo chiedersi quali altre regole potrebbe rispettare il mercato, se non quelle della massimizzazione dei profitti. Per lo spazio di Vicino/Lontano 2015 dedicato alla collaborazione con ARPA Fvg – LaREA, Laboratorio Regionale di Educazione Ambientale anche domani fra le 14 e le 15 saranno proiettati documentari, cortometraggi e spot sui temi dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. E alle 21 nella Chiesa di San Francesco la proiezione del documentario di Diego Clericuzio “Un paese di primule e di caserme”. Succ >
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Vicino Lontano: le foto dell’inaugurazione
May Ecco le immagini dell’inaugurazione di Vicino/Lontano a Udine
data: 08/05/2015
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vicino/lontano 11^ edizione DETTAGLI APPUNTAMENTO
quando
(da) giovedì 07 maggio 2015 (a) domenica 10 maggio 2015
dove Udine (UD)
contatti http://www.vicinolontano.it
David Van Reybrouck
Totem e tabù. Con la consegna del Premio Terzani.
info 100 incontri per leggere il mondo che cambia, nuotando controcorrente nel mare del conformismo. l’XI edizione del festival riflette su “Totem e Tabù” del nostro tempo in tema di sesso, terrorismo, democrazia, guerra, capitalismo, cibo, poverta’, immigrazione, america europa. Dialoghi, dibattiti, lezioni magistrali, spettacoli, proiezioni, workshop, percorsi espositivi. Sesso: imperante nel flusso mediatico di immagini il sesso è diventato pura merce di scambio. un’emergenza di cui pochi si curano. vicino/lontano 2015 apre col dialogo fra Riccardo Iacona e Marzio Barbagli, con lo spettacolo “Sexmachine” di Giuliana Musso e con la presentazione dei risultati di ‘InMyBed’, questionario sulle abitudini sessuali dei giovani under 35 della provincia di Udine. Cibo: nell’anno dell’Expo a Milano, vicino/lontano affronta i paradossi del cibo, spia delle diseguaglianze tra paesi ricchi e paesi poveri. Eventi e dibattiti con Andrea Segrè, Marino Niola, Massimo Cirri, Roberto Barbieri, Michele Morgante. Terrorismo: l’inviato Domenico Quirico e il sociologo Stefano Allievi ci portano nel cuore del “Grande Califfato”. Terrorismo e liberta’ di espressione, anche digitale: il curatore di vicino/lontano digital, Fabio Chiusi, ne discute con Arianna Ciccone, fondatrice del festival di giornalismo di Perugia, Francesca Bosco e Andrea Iannuzzi. America, Europa: il loro peso nel nuovo scacchiere internazionale in un mondo sempre più globalizzato nelle lectio di Lucio Caracciolo e dell’antropologo delle istituzioni Marc Abélès. Totem infrangibili: le ‘Madri’ nella lezione di Massimo Recalcati. Tabu’ incurabile: la poverta’, ne parla mons. Vincenzo Paglia. Totem a occidente: la democrazia, ma quante guerre potrà ancora sopportare? se lo chiederanno Vincenzo Camporini, Carlo Galli. e quanto capitalismo? risponde con una lezione il socioeconomista e politologo Colin Crouch. emergenza immigrazione: ne discutono Maurizio Ambrosini, Loris De Filippi, Fadi Hassan e Andrea Saccucci. Sabato 9 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine l’XI edizione del Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani: il vincitore David Van Reybrouck dialogherà con l’inviato Domenico Quirico.
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Cronaca Udine: Vicino/Lontano, interviene Segrè
Continua la kermesse Vicino/Lontano a Udine. Andrea Segrè, direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna, intervenendo al festival ha affermato: “L‘Expo 2015 è un passaggio determinante, in quanto assume la lotta allo spreco alimentare come cruna dell’ago per affermare il diritto al cibo, vera sfida del nostro tempo. Anche attraverso l’eredità di Expo può e deve passare l’impegno per preservare l’oro nei nostri piatti e tramandare ai giovani il valore del cibo“, ha affermato il fondatore e presidente di “Last minute market” . “La svolta sul cibo – ha concluso Segrè – comincia dall’elevare il valore delle produzioni di massa largamente distribuite, quelle che più spesso finiscono nella spazzatura“.
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Serracchiani: «Necessaria sempre più cultura per capire evoluzione del mondo» Lo ha a riferito la presidente della egione ebora erracchiani che ha partecipato alla cerimonia di avvio del festival "Vicino/Lontano", giunto nel capoluogo friulano alla sua 11.ma edizione ttraverso conoscenza e sapere evitiamo di costruire totem e tab ha commentato oggi a Udine la presidente della egione ebora Serracchiani che ha partecipato alla cerimonia di avvio del festival Vicino/Lontano , giunto nel capoluogo friulano alla sua 11.ma edizione e quest'anno dedicato proprio ad una riflessione sui nostri totem e tabù attraverso un centinaio di eventi programmati da oggi sino a domenica prossima. Un titolo indubbiamente intrigante ma quanto mai attuale - ha osservato Serracchiani, indicando che proprio - la conoscenza e il sapere ci possono aiutare ad evitare di costruire solo e soltanto totem e di guardare con sospetto solo e soltanto a dei tab la cultura fatta in questo modo, come proposto da Vicino/Lontano, è il mezzo migliore, forse il più popolare e opportuno per riuscire a superare queste nostre differenze . dunque necessario fare sempre pi cultura, avere ancora pi cultura - ha indicato la presidente Serracchiani - ma soprattutto accettare le sfide culturali che stanno dietro ai cambiamenti, in qualsiasi settore . Questi festival, le grandi espressioni artistiche che caratterizzano la nostra regione, rappresentano un 'must' del Friuli Venezia iulia, conosciuti e apprezzati in tutta Italia e a livello internazionale , ha quindi sottolineato il vicepresidente della egione e assessore alle Attività produttive Sergio olzonello. venti di grande caratura e di eccellenza che aiutano a seminare bene nei nostri territori a creare prospettiva e produzione, facendo crescere la comunità regionale e contribuendo, allo stesso tempo, attraverso i flussi generati, all'incremento delle nostre 'casse .. ggi cultura e turismo, vera attività economica - ha concluso olzonello - sono un binomio imprescindibile ed in questo senso c'è l'esigenza di una proposta culturale elevata ed importante in tutto il Friuli Venezia iulia .
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enrico.liotti@ildiscorso.it
data: 08/05/2015
XI EDIZIONE, UDINE, 7/10 MAGGIO 2015 FESTIVAL VICINO/LONTANO Scritto da: Redazione
8 maggio 2015
in Attualità , Cultura , HOT , Udine e provincia
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UDINE – A Vicino/Lontano 2015 la giornata di domani, sabato 9 maggio, è innanzitutto dedicata all’XI edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani. Congo, l’emozionante reportage del giornalista belga David Van Reybrouck, edito in Italia da Feltrinelli, ha vinto l’edizione 2015 perché «rappresentazione “decisiva” ed esemplare di quel grande Paese e dell’intero continente africano». L’autore sarà premiato domani dalla presidente di Giuria, Angela Terzani Staude, nella serata-evento del Premio, condotta dall’attore Andrea Gherpelli e incentrata sul dialogo fra Van Reybrouck e la giornalista Loredana Lipperini. Ma ci saranno anche grandi momenti di spettacolo, intercalati dalla lettura di alcuni passi tratti da Congo: perché si può raccontare l’integrazione anche attraverso le coreografie di una crew multirazziale composta da dieci ballerini. Hip hop contro il razzismo, come dimostrerà a Vicino/Lontano il progetto MNAI’S danzando sui passi di “Africa“, uno dei quadri tematici dello spettacolo “Mnai’s Around“, che coinvolge danzatori di altissimo livello in ambito internazionale. “Around” è il primo spettacolo teatrale in cui una storia viene raccontata con il linguaggio hip hop: metafora dell’integrazione, dipana un viaggio a tratti gioioso e doloroso, spesso ironico, sempre spettacolare, esorcizza la “paura del diverso” ed esalta la cultura della conoscenza. «Congo– ha affermato Angela Terzani – è completamente in sintonia con l’approccio di Tiziano al suo mestiere: quello dello studioso, dell’esploratore e del cercatore della “verità”». Sempre domani, dalle 8.30 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine il Concorso Scuole Tiziano Terzani 2015 che ha valutato oltre 100 elaborati, sui quali hanno lavorato oltre 1.000 studenti. Sarà Folco Terzani a premiare i vincitori nella cerimonia condotta da Chiara Donada. A seguire la rappresentazione di “Soldatini pieni di piombo. La guerra e i bambini”, una produzione Teatrino del Rifo/prospettivaT di e con Giorgio Monte e Manuel Buttus. A proposito di Tiziano Terzani, domani alle 11.30 a Casa Cavazzini il viaggio fantastico nella biblioteca del grande scrittore e reporter, attraverso le fotografie, gli oggetti e i libri amati: se ne parla nel libro di Àlen Loreti, Tiziano Terzani. Guardare i fiori da un cavallo in corsa (Rizzoli, 2015). Il libro sarà presentato in dialogo con Paolo Pecile. Con oltre trenta incontri, prosegue domani l’esplorazione di Vicino/Lontano 2015 attraverso Totem e Tabù: a cominciare dalle madri, totem infrangibile per l’uomo d’ogni tempo, ma soggette anch’esse ora alle trasformazioni sociali che hanno investito recentemente il legame familiare. Lo psicoanalista Massimo Recalcati terrà sul tema domani una lectio magistralis (Chiesa di San Francesco, ore 18.30) presentando in prima assoluta a Vicino/Lontano 2015 il nuovo libro Feltrinelli, “La mani sulle madri”. Della ‘povertà’ converseranno domani a Vicino/Lontano 2015 (Chiesa di San Francesco, ore 10) mons. Vincenzo Paglia e l’antropologo Nicola Gasbarro. Lo scarto tra ricchi e poveri è una sfida tra le più serie per il futuro del mondo. Nell’immaginare un mondo nuovo, o almeno diverso, la povertà è una delle soglie da attraversare con audacia, intelligenza e generosità da parte di tutti, credenti e non credenti. Del totem democrazia, di quanto potrà reggere a confronto con l’avanzare dei fondamentalismi e quindi di “Democrazie in guerra” dialogheranno domani (Chiesa di San Francesco, ore 11,30) Vincenzo Camporini, vice presidente dell’Istituto Affari Internazionali, e il filosofo politico Carlo Galli: è ineludibile una riflessione su una crisi globale di fatto permeata dalla guerra, dal conflitto violento, sia pure per la difesa dei valori sui quali si fonda l’Occidente moderno. E quanto capitalismo può ancora sopportare la democrazia? Sia nella crisi che nella ripresa, la diseguaglianza sociale non si è ridotta, anzi è aumentata. Nonostante lo choc della Grande Recessione, il capitalismo reale non si è riformato. Dobbiamo adattare la società all’economia, o l’economia alla società? Sempre domani (Chiesa di San Francesco, ore 15.30) a questi interrogativi risponderà con una lezione il socioeconomista e politologo Colin Crouch, professore emerito all’Università di Warwick, introdotto dalla giornalista Roberta Carlini.
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 08/05/2015
iografia
Madri Incontri pubblici
L'incontro si terrĂ all'interno del festival Vicino/lontano edizione 2015 Sabato 9 maggio 2015 Ore 18.30 Ex Chiesa di San Francesco Via Beato Odorico Da Pordenone 1, Udine
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 08/05/2015
Udine, 8 maggio: un venerdì da cartoni con il promo di Lodovica Comello per ARLeF
Sarà un video inedito di Lodovica Comello ad aprire il primo evento pubblico del progetto FûrxFur, finanziato dall’ARLeF e realizzato dalla Cooperativa Informazione Friulana di Udine, venerdì 8 maggio, all’interno del nutrito cartellone di vicino/lontano. L’attrice e cantante televisiva friulana, stella della telenovela argentina “Violetta”, ha accettato di fare da testimonial al progetto FûrxFur realizzando un video promozionale di alcuni secondi nella sua lingua madre: il friulano: «O soi simpri ator pal mont cu la mê musiche, ma us parial che o stedi fevelant par inglês?». «Il nuovo progetto – spiega il presidente dell’Agenzia regionale, Lorenzo Fabbro – è stato ideato per promuovere e veicolare l’utilizzo della lingua friulana come strumento di comunicazione normale in manifestazioni ed eventi di carattere trasversale, aperti al pubblico. Allo scopo, sono state individuate una decina di manifestazioni che si svolgono nelle tre province friulane durante il corso dell’anno. Incominciamo da Udine, con vicino/lontano». Quello dell’8 maggio, con inizio alle ore 14.00, sarà un divertente pomeriggio aperto a tutti (con ingresso gratuito), ma dedicato espressamente ai bambini. Alla presentazione del video-promo di Lodovica Comello, nella chiesa di San Francesco, a Udine, farà seguito la proiezione del film di animazione “Âf blu”, ideato e realizzato da Giorgio Cantoni, Serena Di Blasio e Giulia Spanghero: la prima produzione tutta friulana sostenuta dall’ARLeF. Alla 14.30 ci sarà la lettura interattiva in più lingue, con giochi e videoproiezione, di “S_cûr sot sore/D_heart_k upside down” (un libro per l’infanzia che racconta la tragedia della Costa Concordia vista con gli occhi di una bambina), di Laura Nicoloso, Silvia Ganzitti e Daniele Frattolin. La parte musicale sarà curata da Domenico e Daniele Ursella alla fisarmonica e al contrabbasso. Il programma pomeridiano si chiuderà con l’atteso ritorno del cartone animato de La Pimpa, amatissimo dai bambini di ogni età. Il fumetto, che ha per protagonista la famosa e simpatica cagnolina bianca a pallini rossi, è stato ideato da Francesco Tullio Altan nel 1975. Nel 2002 è diventato un cartone animato prodotto e trasmesso dalla sede Rai del Fvg, in lingua friulana, con un successo travolgente. La Pimpa, infatti, è stata tradotta anche in inglese, spagnolo, tedesco, francese e in altre lingue minorizzate come il ladino e il sardo. Per l’occasione, a tutti i bambini che parteciperanno al pomeriggio di FûrxFur, verranno distribuiti dei simpatici omaggi “parlanti” friulano.
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 08/05/2015
[Friuli Venezia Giulia] CULTURA: SERRACCHIANI-BOLZONELLO, NECESSARIA SEMPRE PIU' CULTURA giovedì 7 maggio 2015 "Attraverso conoscenza e sapere evitiamo di costruire totem e tabù" ha commentato oggi a Udine la presidente della Regione Debora Serracchiani che ha partecipato alla cerimonia di avvio del festival "Vicino/Lontano", giunto nel capoluogo friulano alla sua 11.ma edizione e quest'anno dedicato proprio ad una riflessione sui nostri totem e tabù attraverso un centinaio di eventi programmati da oggi sino a domenica prossima. "Un titolo indubbiamente intrigante ma quanto mai attuale", ha osservato Serracchiani, indicando che proprio "la conoscenza e il sapere ci possono aiutare ad evitare di costruire solo e soltanto totem e di guardare con sospetto solo e soltanto a dei tabù: la cultura fatta in questo modo, come proposto da Vicino/Lontano, è il mezzo migliore, forse il più popolare e opportuno per riuscire a superare queste nostre differenze". "E' dunque necessario fare sempre più cultura, avere ancora più cultura - ha indicato la presidente Serracchiani - ma soprattutto accettare le sfide culturali che stanno dietro ai cambiamenti, in qualsiasi settore". "Questi festival, le grandi espressioni artistiche che caratterizzano la nostra regione, rappresentano un 'must' del Friuli Venezia Giulia, conosciuti e apprezzati in tutta Italia e a livello internazionale", ha quindi sottolineato il vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello. "Eventi di grande caratura e di eccellenza che aiutano a 'seminare' bene nei nostri territori: a creare prospettiva e produzione, facendo crescere la comunità regionale e contribuendo, allo stesso tempo, attraverso i flussi generati, all'incremento delle nostre 'casse'". "Oggi cultura e turismo, vera attività economica - ha concluso Bolzonello sono un binomio imprescindibile ed in questo senso c'è l'esigenza di una proposta culturale elevata ed importante in tutto il Friuli Venezia Giulia".
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BeppeBlog
data: 08/05/2015
SPETTACOLI, TEATRO, CINEMA E DANZA
LEGGERMENTE E VICINO/LONTANO PRESENTANO LO SPETTACOLO “IL TUNNEL”
Vicino/Lontano e LeggerMente presentano IL TUNNEL di Friedrich Dürrenmatt lettura scenica di Paolo Patui accompagnata dall’Orchestra Ritmica Senza Strumenti dell’ISIS MANZINI di S.Daniele, diretta da Juri Dal Dan con una insolita introduzione a cura di Angelo Floramo, Paolo Medeossi e Paolo Patui. Domenica 10 maggio ore 19 presso l’ Oratorio del Cristo Largo Ospedale Vecchio 10/2, a UDINE INGRESSO LIBERO C’è un tunnel che ci aspetta. E’ il passaggio inevitabile che attraversa il corso della storia, è quel tragitto obbligato dal noto all’ignoto che riguarda i passaggi epocali della storia, ma anche le tante, minime (in apparenza) fasi di transizione della vita di ognuno di noi. Segna il passaggio dalla morte alla vita, dalla vita alla morte, dalla luce al buio e dal buio alla luce. Seppur angoscioso e angosciante un tunnel buio e oscuro tanto quanto coatto e inesorabile lo dobbiamo attraversare tutti. Senza sapere se finirà o meno, né quello che ci sorprenderà all’uscita dal tunnel. Con asciutta lucidità la metafora di Dürrenmatt viaggia sui binari di un treno in apparenza normale, in realtà metaforicamente capace di alludere agli infiniti misteri della nostra esistenza sospesa.
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 08/05/2015
Soldati Dell'armata Rossa AL Confine Orientale 1941 45 di Marina Rossi
All interno della manifestazione Vicino lontano 2015 ed in collaborazione con ANPI Udine presentazione dell ultimo libro della storica triestina uscito nella collana Novecento della LEG L autrice ne discuterĂ con Alberto Buvoli presidente dell Istituto Friulano per la storia del Movimento di Liberazione
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 08/05/2015
David e quell’ideale dimenticato: «Venga il secolo della fraternità» 8 Maggio 2015
11:48
Ilvincitore del premio Terzani, Van Reybrouck, rispolvera un valore della Rivoluzione francese «L’uomo ha dimostrato che non è solo capace di violenza ed egoismi. Può sperimentare l’altruismo» Leggi la notizia integrale su: Messaggero Veneto
Il post dal titolo: «David e quell’ideale dimenticato: «Venga il secolo della fraternità»» è apparso il giorno 08/05/2015, alle ore 11:48, sul quotidiano online Messaggero Veneto dove ogni giorno puoi trovare le ultime notizie dell'area geografica relativa a Friuli-Venezia Giulia.
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XI Edizione
Vicino/Lontano In My Bed 07-10 Maggio 2015 Udine (UD)
IN MY BED FRA SESSO E AMORE indagine del festival vicino/lontano sulla sessualità degli under 35 della provincia di Udine IL SESSO? E' ROMANTICO E TECNOLOGICO, ALCOL E SELFIE SONO GLI 'ADDITIVI' PIU' GETTONATI: 2 GIOVANI UDINESI SU 3 DICHIARANO DI AVER FATTO SESSO SOTTO L'EFFETTO DI ALCOL E 1 SU 5 SOTTO L'EFFETTO DI DROGHE. 1 SU 3 SI E' RIPRESO CON FOTO E VIDEO DURANTE IL RAPPORTO. IN MY BED - INDAGINE SUL SESSO E SULL'AMORE E' IL QUESTIONARIO IDEATO DAL GRUPPO V/L OFF DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE VICINO/LONTANO CON LA COLLABORAZIONE DELL'UNIVERSITA' DI UDINE PER INDAGARE LE ABITUDINI SESSUALI DEGLI UNDER 35 DELLA PROVINCIA DI UDINE. I DATI SONO STATI ELABORATI SU UN CAMPIONE DI 1772 INTERVISTE PER GLI UNDER 35 (MA AL QUESTIONARIO HANNO PARTECIPATO ANCHE MOLTI OVER 40) IL SESSO HA UN RUOLO CENTRALE NELLA VITA E NELLE DINAMICHE DI COPPIA. 1 SU 3 DICHIARA DI AVER TRADITO IL PARTNER E 1 SU 5 DI AVER SUBITO ATTENZIONI DAGLI ADULTI QUANDO ERA PICCOLO. MASTURBAZIONE, E' QUASI PLEBISCITO: LA PRATICANO 84 SU 100 INTERVISTATI, donne comprese. Come amano gli under 35? A Udine il sesso e' romantico perchè molto legato al partner stabile, e si 'aiuta' spesso con additivi tecnologici come le riprese audio e video del rapporto. Quando non sono invece l'alcol e le droghe a fungere da detonatore per l'alchimia dei sensi. Si chiama "In my bed" il questionario progettato dal gruppo V/L Off (Paolo Ermano, Luigi Montalbano, Francesco Clochiatti, Antonello Dinapoli ed Elena Tammaro), nato da una costola dell'associazione vicino/lontano. L'indagine, costruita con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università di Udine, non si proponeva una finalità scientifica, ma voleva piuttosto essere un tentativo, anche provocatorio, di gettare luce sulle abitudini, le pratiche e le problematiche legate alla sessualità, così come è vissuta oggi, in particolare dalle nuove generazioni. Giovedì 7 maggio i risultati del questionario saranno al centro di un incontro della serata inaugurale di Vicino/Lontano 2015, dedicato non a caso a Totem e tabù. Dal questionario, pensato per gli under-35 della provincia di Udine ma aperto a tutti, compilato online ed elaborato su un campione di 1772 risposte, emergono senz'altro riscontri rilevanti: 2 intervistati su 3 (il 62%) dichiarano di aver fatto sesso sotto l'effetto di alcol e 1 su 5 (il 19%) sotto l'effetto di droghe. Un intervistato su 3 (il 32%) si e' ripreso con foto e video durante il rapporto. Per l'83% dei partecipanti al questionario il sesso ha un ruolo centrale nella vita e la maggior parte si dichiara soddisfatta dell'andamento di questo aspetto della propria vita. La chiave romantica è forse quella più adatta a interpretare questa dichiarata centralità del sesso: per l'80% degli intervistati la piacevolezza della sfera sessuale è legata alla complicità affettiva ed emozionale che si stabilisce col partner e per il 75 % alla possibilità di dare piacere all'altro. Però 1 intervistato su 3, esattamente il 33%, dichiara di aver tradito il partner e la percentuale si alza notevolmente con l'età del dichiarante: il 50% degli intervistati fra 41 e 45 anni ammette di tradire o di aver tradito. Colpisce particolarmente il dato legato agli abusi e alle esperienze infantili traumatiche: 1 intervistato su 5, il 22%, racconta di aver subito attenzioni dagli adulti quando era piccolo. Si tratta in prevalenza di donne (circa il 27% delle intervistate, contro il 10% degli uomini). E quando le subiscono, non ne parlano con chi potrebbe proteggerli: solo 1 su 4 parla con un genitore, mentre la metà (50%) non ne parla con nessuno. Internet e gli amici sono le fonti principali di approvvigionamento delle informazioni legate al sesso: ma quando c'è stata, l'educazione sessuale a scuola ha giovato soprattutto per una maggiore conoscenza in tema di malattie sessualmente trasmissibili: circa l'80% degli over-40 non ha mai seguito corsi di educazione sessuale, contro il 16% degli under-19. Il 99% sa che l'AIDS è sessualmente trasmissibile; solo il 56% pensa che l'epatite sia trasmissibile per via sessuale. A sorpresa, la masturbazione, e' una pratica quasi plebiscitaria: la dichiara l'84 % degli intervistati, con un'altissima percentuale femminile (78% contro il 93% dei maschi). Infine, per quanto il 92% dichiari di non aver mai pagato per ottenere prestazioni sessuali (un 6%, invece, paga con una certa regolarità), l'87% pensa che la prostituzione debba essere organizzata: il 52%, in particolare, si auspica la legalizzazione.
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«La scelta di utilizzare lo strumento digitale per il questionario - sottolinea Paolo Ermano, docente di Economia all'Università di Udine e coordinatore del gruppo VL/Off - nasceva dalla volontà di garantire il completo anonimato a chi ha partecipato. Anche per questa ragione, i dati raccolti non hanno una valenza statistica, non essendo basati su un campione pre-selezionato con metodologie scientifiche». Tuttavia si possono evidenziare diversi cluster, dettagliando i 1772 questionari elaborati (ma ne sono pervenuti oltre 2170 incoompleti o parzialmente compilati). L'età media dei partecipanti è di 29 anni, e l'80% rientra nella fascia under 30. In particolare, il 7% ha meno di 19 anni, il 32% si trova nella fascia 20/25 anni, il 21% ha 26/30 anni e infine il 19% ha 31/35 anni. Rispetto ai titoli di studio (il 56% degli intervistati lavora e il 30 % rientra nella fascia studenti universitari), il 51% è laureato, il 42% diplomato, il 5 % possiede la licenza di scuola media. Inoltre, il 67% degli intervistati è nubile o celibe, il 13 % è sposato, il 16% convivente e il 4% divorziato. Infine, il 20% ha provato un'esperienza alternativa al proprio orientamento sessuale. «Questo esperimento non mancherà di suscitare curiosità e interesse - osserva ancora Paolo Ermano - e ci auguriamo possa attivare, al di là di ogni pregiudizio, un dialogo aperto intorno a una delle attività più importanti nella vita di ogni persona e segnalare alla comunità scientifica, e a chiunque ne vorrà tener conto, aspetti, problemi o emergenze degni di indagine e approfondimento». Info www.vicinolontano.it Volpe&Sain
Festival Vicino/Lontano XI Edizione Venerdì 08 Maggio 2015 Udine (UD)
Cibo, Totem e Tabù nell'anno di Expo: Vicino/Lontano affronta i paradossi del cibo, spia delle diseguaglianze tra paesi ricchi e paesi poveri. Eventi e dibattiti, a partire dall'appuntamento con "il piacere della legalita'". Fra i protagonisti domani Andrea Segrè, Antonio Massarutto, Vittorio Capecchi, Massimo Cirri, Salvatore Inguì, Pierluigi Di Piazza, Simmaco Perillo, Moreno Baccichet. America. La lectio di Lucio Caracciolo su "U.S. Confidential. Così funziona l'America", presentazione in anteprima del nuovo numero di Limes, illustra i meccanismi politico-istituzionali dai quali sono generate le azioni internazionali della potenza a stelle e strisce. Alle 18.30 a Casa Cavazzini si parlerà di "Intimità Digitali. Adolescenti, Amore e Sessualità ai tempi di internet": in anteprima nazionale il volume dello studioso Marco Scarcelli (Franco Angeli Editore). "Migrazioni in Rotta: storie di uomini e di frontiere" con i fotografi Monika Bulaj e Giulio Piscitelli; gli antropologi Marco Aime e Gian Paolo Gri dialogheranno di "un incontro mancato: lo sguardo del turista. Al via domani gli workshop di vicino/lontano digital e nel pomeriggio lo spazio eventi dell'Arlef. Alle 21 al Teatro S. Giorgio, il concerto di Loris Vescovo promosso con l'Ert fvg, "Penisolâti", Targa Tengo 2014 nella categoria Album in Dialetto. UDINE - E' cibo la parola chiave della seconda giornata al festival Vicino/Lontano 2015, domani venerdì 8 maggio: si parte allle 8.15 nella Chiesa di San Francesco, con una mattinata dedicata alle scuole nel segno de Il piacere della legalità? Mondi a confronto, appuntamento interistituzionale che si rinnova per l'8^ edizione. Il progetto coinvolge quest'anno i docenti e gli studenti degli istituti d'istruzione secondaria di primo e di secondo grado di Udine: Valussi, Percoto, Sello e Stringher. È compreso anche un gruppo di persone detenute della Casa Circondariale di Udine, che da gennaio si confrontano settimanalmente su temi di rilevanza sociale con i ragazzi delle scuole superiori. Il termine legalità fa da guida ai percorsi: ragazzi e docenti, insieme, si interrogano sugli effetti delle proprie azioni e delle scelte individuali e collettive. Filo conduttore 2015 è appunto il cibo, indagato attraverso il suo uso, abuso e spreco. Interverranno domani Salvatore Inguì, assistente Sociale presso l'Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni (Ministero della Giustizia) di Palermo, referente provinciale di Libera a Trapani; Pierluigi Di Piazza, fondatore e direttore del Centro di accoglienza e di promozione culturale Ernesto Balducci di Zugliano; Simmaco Perillo, presidente della cooperativa sociale "Al di là dei sogni", nata nel 2004 su un terreno confiscato al clan Moccia in una località vicino a Napoli; e l'agroeconomista Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market, coordinatore dei progetti nazionali di prevenzione e riduzione dello spreco alimentare avviati dal Ministero dell'Ambiente. Alle 21 Andrea Segrè sarà protagonista del confronto "Sprecare conviene?": con lui il sociologo Vittorio Capecchi e l'economista Antonio Massarutto, coordinati dal conduttore di Caterpillar Massimo Cirri. Lo spreco alimentare domestico - cibo ancora commestibile che finisce direttamente nei rifiuti - vale oltre 8 miliardi di euro, circa mezzo punto di PIL. Restituire valore al cibo è l'obiettivo di progetti, come Last Minute Market, che hanno insegnato concretamente come si può prevenire lo spreco di cibo e alimentare circoli virtuosi di recupero.
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La questione spreco passa dal cibo all'acqua, all'energia, al consumo del suolo e chiama in causa categorie economiche, etiche, ecologiche. Il focus sul cibo si completa con l'incontro "Nutrire il pianeta o nutrire i ricchi?", in programma domenica 10 maggio con l'antropologo Marino Niola, il direttore di Oxfam Italia Roberto Barbieri e il genetista Michele Morgante, coordinati dal giornalista Pietro Greco. Di homo dieteticus parlerà poi alla libreria Tarantola Marino Niola, per spiegarci cosa succede "Quando la dieta è una religione". Parlare di Totem e Tabù significa anche approfondire: e molte saranno le lezioni magistrali di Vicino/Lontano 2015, sui temi e le 'parole' chiave del nostro tempo. A cominciare dall'intervento del direttore di Limes Lucio Caracciolo, che proprio domani, alle 19, interverrà su "U.S. Confidential. Così funziona l'America", una lectio che ci porterà nel cuore degli Stati Uniti e dei meccanismi politicoistituzionali dai quali sono generate le azioni internazionali della potenza a stelle e strisce. Domani alle 14 nella Chiesa di San Francesco si apre lo spazio ARLeF - Agenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane: si parte con Âf blu, il breve video di animazione in lingua friulana per bambini dai 4 agli 8 anni prodotto da CTA Centro Regionale di Teatro d'Animazione e di Figura Gorizia, ideato e realizzato da Giorgio Cantoni (animazione), Serena Di Blasio (scrittura e sceneggiatura), Giulia Spanghero (illustrazione grafica) e da Michele Polo (traduzione in friulano), Matteo Sgobino (musiche originali) assieme a Nicoletta Oscuro (voci), Didier Ortolani e Alessandro Turchet (esecuzione musicale). Il progetto racconta le avventure di un'ape blu: un messaggio di speranza perchè "talor nella convivenza è forza la differenza". Seguiranno S_cûr sotsore / D_heart_k upside down, lettura interattiva sulla tragedia della Costa Concordia e la proiezione de La Pimpa, tredici episodi del cartone animato di Altan in lingua friulana. Al Friuli Future Forum si aprono domani i momenti "operativi" di V/L Digital. "Fondamenti di sicurezza digitale per neofiti" titola appunto il workshop che insegnerà a tutelare i propri dati sul web. I partecipanti troveranno due grandi esperti di sicurezza informatica: Yvette Agostini, project manager di Globaleaks, e Alessandro Luongo. Sempre domani, a Casa Cavazzini (ore 15.30) l'appuntamento dedicato ai più piccoli, "Auschwitz, una storia di vento", Laboratorio della Memoria progettato da paragrafo blu e Teatrino del Rifo in collaborazione con CSS Teatro stabile di innovazione del FVG. Dai giovani agli adulti, per parlare, alle 17 nell'Oratorio del Cristo, di "Trasparenza e segreto" nella tavola rotonda organizzata in collaborazione con le Sezione FVG della Società Filosofica Italiana con Vincenzo Sorrentino, Andrea Tagliapietra, Tiziano Sguazzero ed Enrico Petris coordinati da Beatrice Bonato. Attualità strettissima per il dialogo concomitante che, alle 17 a Casa Cavazzini porterà l'attenzione sul "popolo delle partite IVA" raccontato dal web designer Fulvio Romanin, introdotto da Giorgio Jannis. Il tema del viaggio sarà leit motiv di due incontri: alle 18, nella Sala Valduga della Camera di Commercio si parlerà di "Migrazioni in rotta: storie di uomini e di frontiere" con i fotografi Monika Bulaj e Giulio Piscitelli, in un incontro a cura di Ospiti in arrivo. Per inquadrare tutti i non-luoghi del nostro tempo che diventano perfetta metafora della paura e incarnazione di quella "clandestinità" che fa del migrante un criminale a priori. Alle 18 in Chiesa di San Francesco, il dialogo su La scomoda eredità: un paese di primule e caserme, che vedrà protagonisti Moreno Baccichet, Paolo Fedrigo, Luca Marchesi e Alessandro Santarossa, coordinati da Sergio Sichenze. Paolo Fedrigo è l'ideatore del progetto "Un paese di primule e caserme", portato a compimento con la realizzazione dell'omonimo film documentario sulla scomoda eredità degli anni della Guerra fredda: 1,3 % del territorio della Regione Friuli Venezia Giulia, pari a 102 Kmq, è occupato da ex aree militari, passate dallo Stato alla Regione. Come ripensare, riprogettare e riutilizzare queste aree? E alle 21 nell'Oratorio del Cristo gli antropologi Marco Aime e Gian Paolo Gri dialogheranno di "Un incontro mancato: lo sguardo del turista", in un appuntamento a cura di Multiverso. Alle 18.30 a Casa Cavazzini si parlerà di "Intimità digitali. Adolescenti, amore e sessualità ai tempi di Internet": di ciò che gli adolescenti fanno con internet e di come i digital media possano cambiare il loro modo di relazionarsi converseranno il digital media educator Cosimo Marco Scarcelli e il sociologo Nicola Strizzolo. Di Marco Scarcelli è in uscita proprio in questi giorni, per Franco Angeli, il saggio "Intimità digitali", in anteprima nazionale a Vicino/Lontano 2015. Infine alle 21 al Teatro S. Giorgio, un appuntamento condiviso con l'Ente Regionale Teatrale FVG, dedicato a "Penisolâti", Targa Tengo 2014 nella categoria album in dialetto. L'autore, Loris Vescovo voce, chitarra, armonica, guzheng, bunkula - sarà affiancato dalla cantante Claudia Grimaz, da Leo Virgili trombone e chitarra, Simone Serafini contrabbasso. Special guests Mark Harris pianoforte e tastiere, Ivan Ciccarelli batteria e percussioni. Alla sua quarta prova discografica, Loris Vescovo aggiunge nuovi scenari al formidabile affresco di storie che corrono tra le sue canzoni. Penisolâti (Nota Music) è in piena continuità con Borderline (già finalista al Premio Tenco nel 2009) e raccoglie il testimone della perenne ricerca sonora dell'autore, che non ha mai smesso di portare la sua lingua e la sua musica a misurarsi col mondo, saltando con disinvoltura da un continente all'altro. Info: www.vicinolontano.it Si apre giovedì 7 maggio, alle 19 nella Chiesa di San Francesco, l'11^ edizione del festival Vicino/Lontano 2015, in cartellone fino a domenica 10 maggio sul tema Totem e Tabù: 100
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 09/05/2015
David Van Reybrouck Writer
David Van Reybrouck
David Van Reybrouck
Yesterday at 09:18 ·
Yesterday 09:18 · Tonight I have the very big at honour to receive the Premio Letterario internazionale Tiziano Terzani in Udine, Italy. I am truly humbled by the distinction. namedthe aftervery the most of Italian journalists. the Premio Letterario TonightIt was I have bigmythical honour to receive Terzani's curiosity and humanity in covering Asia made him one Europe's internazionale Terzani in Udine, Italy. I am truly humbled by greatest reporters of ourTiziano time.
the distinction. It was named after the most mythical of Italian journalists. http://www.vicinolontano.it/premio-terzani/edizione-2015/ Terzani's curiosity and humanity in covering Asia made him one Europe's greatest reporters of our time. http://www.vicinolontano.it/premio-terzani/edizione-2015/
Edizione 2015 Motivazione del Premio Letterario internazionale Tiziano Terzani 2015 a David Van Reybrouck WWW.VICINOLONTANO.IT
Posca Fozzar
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11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 09/05/2015 pagina: 1/3
CARACCIOLO: PER QUESTA AMERICA L’EUROPA È MARGINALE
Lucio aracciolo e la lectio sugli States nell’era di Obama: La tensione tra i poteri ne fa un impero senza imperatore di Francesca Gatti
09 maggio 2015
UDINE. L’interesse che l’ merica pu nutrire nei confronti dell’Europa è da tempo sovrastimato: il Vecchio ontinente è ormai percepito dagli Usa come molto periferico rispetto agli anni della Guerra Fredda ed è chiaro che le priorità degli Stati Uniti oggi sono altre: essi guardano verso altri paesi, soprattutto alla ina, alla ussia e a Israele. Emerge questo nuovo equilibrio nel rapporto Usa-Europa dalla lectio magistralis che il direttore di Limes, Lucio aracciolo, ha tenuto ieri dinanzi al pubblico di Vicino/lontano per ragionare sui meccanismi del potere americano in occasione dell’uscita dell’ultimo numero della rivista che dirige. Numero che non a caso è stato intitolato proprio “U.S. onfidential”.
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 09/05/2015 pagina: 2/3
Vicino/Lontano, l'incontro con Andrea Segre
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Ma qual è il ruolo dell’Italia oggi nella percezione americana quello di controllare la situazione nel Mediterraneo, in particolare la Libia dove il presidente Obama vorrebbe scongiurare l’apertura di un conflitto come ha detto a chiare lettere al premier enzi durante la recente visita a ashington. La lucida definizione degli Stati Uniti ricavata ieri da aracciolo è di un impero senza imperatore . Secondo aracciolo la repubblica americana si basa su un fitto circuito di poteri e contro-poteri spesso in contrasto tra loro che tolgono autorevolezza e libertà decisionale al presidente trasformandolo piú in un portabandiera che in un vero leader. Le ragioni - ha spiegato aracciolo - sono molteplici, a partire dall’azione delle lobbies americane e del sistema della raccolta dei fondi elettorali: la sentenza della orte suprema del 2010 ha tolto ogni limite alla quantità di denaro donabile ai candidati. isultato: 3,3 miliardi di dollari che circolano nel meccanismo politico senza contare quelli generati dalle lobby “stealth”, ovvero quelle invisibili.
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Un’altra causa della difficile governabilità del presidente va nel profondo della politica americana: Gli Stati Uniti sono non sono una federazione organica, ma una confederazione asimmetrica - ha spiegato aracciolo in cui i singoli stati si muovono autonomamente non solo nella produzione e nell’economia, ma anche nel disegno politico che spesso non è coordinabile dal potere centrale: basti pensare alla pena di morte . Ma allora esiste un centro di potere in merica No - ha risposto aracciolo , ma forse quello che piú gli si avvicina è il potere del congresso che, in questo momento, è dominato dai repubblicani anti Obama . Una volta - ha proseguito - tra democratici e repubblicani si formava una condivisione di centro, un compromesso per governare oggi invece è molto difficile che si trovi un terreno comune soprattutto nelle politiche finanziarie, in tema di bilancio e di politica estera . Basti pensare che la grande maggioranza del congresso vorrebbe sabotare l’accordo quadro che Obama intende siglare con l’Iran togliendo allo stato islamico le sanzioni.
nche le priorità di presidente e congresso appaiono ormai molto diverse: al primo posto per Obama ci sono gli aspetti sociali (la riforma della sanità in primis) e il contenimento della ina che rischia di superare gli Stati Uniti e diventare la prima potenza mondiale. Le priorità del congresso invece sono Israele, con cui c’è una sorta di fratellanza, e la ina, ma non per le motivazioni economiche di Obama, bensí perch è percepita come la “red hina”, il vecchio nemico comunista.
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 09/05/2015
Lo scrittore Pino Roveredo parla della sua esperienza di carcere al Festival Vicino/Lontano
Udine - Lo scrittore Pino Roveredo, divenuto Garante dei detenuti della regione Friuli Venezia Giulia, presenterà il 9 maggio a Udine, all'interno del Festival "Vicino/Lontano", una sua testimonianza sull'universo del carcere. Tratti dal giornale online Ristretti Orizzonti, pubblichiamo alcuni stralci del testo, rimandando al sito per la lettura completa. "Il carcere: scatola vergognosa dove nascondere i disgraziati! Disgraziato io, disgraziato tu, disgraziati tutti quelli che si fanno sporcare le dita col colore scuro delle impronte digitali". "Io sono uno di quelli che, tanti anni fa, si è fatto sporcare le dita con le impronte digitali, ero un ragazzino, che maldestramente aveva intrapreso la strada dello sbaglio. Quando entrai nel carcere di Trieste ricordo che mi scontrai con l'aria pesante della tragedia, quello era un periodo di rivolte carcerarie e due giorni prima, la sezione minorile aveva inscenato la protesta incendiando i materassi, e dentro il fuoco e il fumo erano morti tre ragazzi". "Il carcere è una scuola dove si insegna la cattiveria, e dove bisogna imparare immediatamente la materia altrimenti rischi di essere stritolato dalla violenza istituzionale e da quella dei compagni più feroci. Io mi salvai con la scrittura, scrivendo e vendendo lettere per gli altri detenuti". "Due pacchetti di sigarette per le scritture a madri, mogli, fidanzate, e cinque pacchetti per le richieste al Magistrato perché ne andava della mia incolumità se la risposta era negativa". "Ricordo di aver scritto tanto e fumato come mai in vita mia! Ricordo anche, e lo faccio da più di quarant'anni, che io al carcere non devo mezza virgola della mia salvezza, anzi, sono convinto che abbia aumentato le mie capriole e le mie salite". www.ristretti.org www.vicinolontano.it/ Succ >
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 09/05/2015
Poveri Cristi: il tabù della povertà a Vicino/Lontano (e due parole sulle famiglia) “Anche i laici, se saranno buoni, avranno aperte le porte del paradiso”, assicura Monsignor Paglia. Un sospiro di sollievo, le professioni di fede archiviate nei cassetti e via. Ci si mette il cuore in pace, almeno su questo. Sulla povertà un po' meno. Perché a dare un occhio ai dati si rimane interdetti. Nel 2015 vengono ancora contati un miliardo di poveri, dato drammatico nella sua rotondità. A leggerlo poi in relazione, nei rapporti di produzione avrebbe suggerito qualcuno, non si può che sussultare: per il 2016 l'Oxfarn prevede che l'1% della popolazione globale deterrà più ricchezza del restante 99%. E l'Oxfarn, questo dato, lo associa a parole come “fondamentalismo del mercato”, “deregulation”, “privatizzazioni”, “taglio del welfare”. Ma anche a guardarsi un po' l'ombelico le cose non vanno meglio: in Italia il 10% detiene il 50% delle ricchezze, l'equivalente del restante 90%, nel paradosso di una redistribuzione – possibile “solo” attraverso la tassazione – che non riesce. Verrebbe da chiedersi quale siano allora le priorità, i temi del dibattito pubblico. Ovvero quale sia il problema: il troppo o il troppo poco mercato? In fondo di fronte ad una delle più grandi asimmetrie del nostro presente, ancora non riusciamo a riconoscerne la portata. C'è come un tabù sulla povertà. “Di fronte ad una struttura del reale, c'è una proibizione del pensiero”, suggerisce l'antropologo, Nicola Gasbarro. A fianco a lui, Monsignor Paglia non ha dubbi. Di povertà bisogna parlare, frase più che felice ai tempi di un Papa, che già del nome Francesco, chiama ad una nuovo sensibilità nei confronti dei poveri e degli emarginati. “Il papa ci indica che la riforma della vita inizia quando facciamo vicino il lontano”. Il prossimo, insomma. Ma tra Vangeli e realtà c'è sempre uno scarto, che ha a che fare con l'istituzione, con i dogmi, con la città terrena avrebbe detto Sant'Agostino. E la stonatura alle volte si sente: Paglia parla di Aids, dei primi passi compiuti dalla carità cristiana nel superamento dei pregiudizi nei confronti dei primi malati, ma poi dimentica che ci sarebbe tutta la questione della prevenzione. E dei preservativi, per esempio. La polemica possibile si supera in fretta. Perché la riflessione aggredisce il nocciolo, la povertà all'interno di un certo ordine del mondo. Si cita Gregorio di Nissa: “la ricchezza è usurpazione”. Parole forti, che non girano troppo attorno alle cose. Ma quando si fa strada la formula, cioè Giustizia sociale, si finisce per indebolirla, perché prima viene la carità: “anche in una società giusta ci sarà bisogno di carità, altrimenti sarebbe solo una matematica”. Cioè una distribuzione equa della risorsa, ma troppo fredda per i dettati evangelici. Sulla “ dittatura dei mercati” quindi si concorda, sulle soluzioni, o sul “che fare” di quel mangiapreti di Lenin, un po' meno. Restano le opportunità di inedite alleanze tra laici e credenti, suggerisce Gasbarro, o anche una prospettiva diversa, che dia alla folle normalità in cui viviamo il senso che merita. Come per quel arcivescovo salvadoregno, il Romero ormai sulla via della beatificazione, per cui la predica evangelica era direttamente - senza mediazioni – denuncia delle ingiustizie. Slowsky/Instart © A margine. Nel mezzo si incontra ovviamente anche il tema della famiglia. “Ferita, maltrattata, in crisi, rimane ancora l'architrave della società”, dice Monsignor Paglia. La famiglia è il buon samaritano del mondo, che sempre più sopperisce all'erosione dei sistemi di welfare. E' l'arma, anche se un po' spuntata, che la carità resuscita per cercare di arginare le emergenze dei nostri tempi. Chi si può prendere cura dei disoccupati, dei disabili, degli anziani, altrimenti? Domanda - che messa così - un po' inquieta. Poco più in là, e qualche ora dopo, Recalcati – ormai una celebrità della psicanalisi – sta presentando il suo ultimo libro alla stampa, dedicato alle madri ( a chiudere il circolo che aveva iniziato con le figura dei padri e dei figli). Tra le molte e interessanti riflessioni, c'è una che entra in una certa risonanza. Riguarda le famiglie mono-genitoriali. Recalcati sostanzialmente avverte il rischio di una famiglia che diventa rapporto a uno – genitore/figlio. “Se apriamo la relazione al due [cioè alla funzione paterna e a quella materna, preservandole], si può evitare che il rapporto diventi troppo soffocante”. Insomma la famiglia resiste. La famiglia è resistenza. Chissà cosa ne avrebbero pensato Deleuze e Guattari, autori dell'Antiedipo, ovvero della più spietata critica alla famiglia come organo di repressione e riproduzione di un certo ordine sociale. Proprio quello che produce ricchezza attraverso la povertà...
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Vicinno/Lontano 2015: al Teatro Nuovo Giovanni da Udine l'11° Premio "Tiziano Terzani" Udine (UD) - A Vicino/Lontano 2015 la giornata di sabato 9 maggio, è innanzitutto dedicata all’XI edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani. Congo, l’emozionante reportage del giornalista belga David Van Reybrouck, edito in Italia da Feltrinelli, ha vinto l’edizione 2015 perché «rappresentazione “decisiva” ed esemplare di quel grande Paese e dell’intero continente africano». L’autore sarà premiato domani dalla presidente di Giuria, Angela Terzani Staude, nella serata-evento del Premio, condotta dall’attore Andrea Gherpelli e incentrata sul dialogo fra Van Reybrouck e la giornalista Loredana Lipperini. Ma ci saranno anche grandi momenti di spettacolo, intercalati dalla lettura di alcuni passi tratti da Congo: perché si può raccontare l’integrazione anche attraverso le coreografie di una crew multirazziale composta da dieci ballerini. Hip hop contro il razzismo, come dimostrerà a Vicino/Lontano il progetto MNAI’S danzando sui passi di “Africa”, uno dei quadri tematici dello spettacolo “Mnai’s Around”, che coinvolge danzatori di altissimo livello in ambito internazionale. “Around” è il primo spettacolo teatrale in cui una storia viene raccontata con il linguaggio hip hop: metafora dell’integrazione, dipana un viaggio a tratti gioioso e doloroso, spesso ironico, sempre spettacolare, esorcizza la “paura del diverso” ed esalta la cultura della conoscenza. «Congo– ha affermato Angela Terzani – è completamente in sintonia con l’approccio di Tiziano al suo mestiere: quello dello studioso, dell’esploratore e del cercatore della “verità”». Sempre domani, dalle 8.30 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine il Concorso Scuole Tiziano Terzani 2015 che ha valutato oltre 100 elaborati, sui quali hanno lavorato oltre 1.000 studenti. Sarà Folco Terzani a premiare i vincitori nella cerimonia condotta da Chiara Donada. A seguire la rappresentazione di “Soldatini pieni di piombo. La guerra e i bambini”, una produzione Teatrino del Rifo/prospettivaT di e con Giorgio Monte e Manuel Buttus. A proposito di Tiziano Terzani, domani alle 11.30 a Casa Cavazzini il viaggio fantastico nella biblioteca del grande scrittore e reporter, attraverso le fotografie, gli oggetti e i libri amati: se ne parla nel libro di Àlen Loreti, Tiziano Terzani. Guardare i fiori da un cavallo in corsa (Rizzoli, 2015). Il libro sarà presentato in dialogo con Paolo Pecile. Con oltre trenta incontri, prosegue domani l’esplorazione di Vicino/Lontano 2015 attraverso Totem e Tabù: a cominciare dalle madri, totem infrangibile per l’uomo d’ogni tempo, ma soggette anch’esse ora alle trasformazioni sociali che hanno investito recentemente il legame familiare. Lo psicoanalista Massimo Recalcati terrà sul tema domani una lectio magistralis (Chiesa di San Francesco, ore 18.30) presentando in prima assoluta a Vicino/Lontano 2015 il nuovo libro Feltrinelli, “La mani sulle madri”. Della ‘povertà’ converseranno domani a Vicino/Lontano 2015 (Chiesa di San Francesco, ore 10) mons. Vincenzo Paglia e l’antropologo Nicola Gasbarro. Lo scarto tra ricchi e poveri è una sfida tra le più serie per il futuro del mondo. Nell’immaginare un mondo nuovo, o almeno diverso, la povertà è una delle soglie da attraversare con audacia, intelligenza e generosità da parte di tutti, credenti e non credenti. Del totem democrazia, di quanto potrà reggere a confronto con l’avanzare dei fondamentalismi e quindi di “Democrazie in guerra” dialogheranno domani (Chiesa di San Francesco, ore 11,30) Vincenzo Camporini, vice presidente dell’Istituto Affari Internazionali, e il filosofo politico Carlo Galli: è ineludibile una riflessione su una crisi globale di fatto permeata dalla guerra, dal
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 09/05/2015 pagina: 2/2 conflitto violento, sia pure per la difesa dei valori sui quali si fonda l’Occidente moderno. E quanto capitalismo può ancora sopportare la democrazia? Sia nella crisi che nella ripresa, la diseguaglianza sociale non si è ridotta, anzi è aumentata. Nonostante lo choc della Grande Recessione, il capitalismo reale non si è riformato. Dobbiamo adattare la società all’economia, o l’economia alla società? Sempre domani (Chiesa di San Francesco, ore 15.30) a questi interrogativi risponderà con una lezione il socioeconomista e politologo Colin Crouch, professore emerito all’Università di Warwick, introdotto dalla giornalista Roberta Carlini. Libertà di espressione, anche digitale: “Terrorismo e propaganda in Rete. Sopra o sotto il tappeto?” titola il dialogo che metterà a confronto (Chiesa di San Francesco, ore 17) l’esperta di cybercrime e cybersecurity Francesca Bosco, il direttore di AGL Andrea Iannuzzi e il giornalista e scrittore Fabio Chiusi, curatore della sezione VL/Digital. E in mattinata, alle 11.30 all’Oratorio del Cristo, “Internet non è libero, questa è l'emergenza” sarà il tema del dialogo tra Fabio Chiusi e Guido Scorza, presidente dell’Istituto per le politiche dell’innovazione ed esperto di diritti civili in Internet. Di carceri, della giustizia e giustezza della pena e di restituzione della dignità ai detenuti si parlerà alle 18 a Casa Cavazzini con lo scrittore Pino Roveredo, Garante per il Friuli Venezia Giulia delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, in dialogo con Irene Iannucci, direttore della casa circondariale di Udine e Gorizia. Interverranno anche i giuristi Andrea Saccucci e Maddalena Bosio. A proposito di guerre e di geopolitica “A che serve la Nato?”. Alle 10, nell’Oratorio del Cristo, se lo chiederanno Roberto Bernardini, Lucio Caracciolo e Marco Tarchi, coordinati da Guglielmo Cevolin, presentando il nuovo numero di LiMes. Ancora alle 10, a Casa Cavazzini, appuntamento con il filosofo Pier Aldo Rovatti, membro del comitato scientifico di vicino/lontano, per “Gli equivoci del sapere”, una lezione dedicata a sapere, potere e conoscenza. Alle 15 nell’Oratorio del Cristo il testimone passerà all’incontro curato da pordenonelegge, “Letteratura di genere. Un tabù da sfatare”, dialogo fra gli scrittori Irene Cao e Alberto Garlini. Il romanzo, da quando è nato, è vittima dei confini imposti alla letteratura di genere, spesso considerata un sottoprodotto: tabù che va scardinato per ritrovare appieno la vitalità e la forza del romanzo di genere, che ha favorito una pratica artigianale sempre più smaliziata, che sa rivolgersi e coinvolgere un pubblico di lettori vasto e tutt’altro che sprovveduto. Dal romanzo agli aforismi: quelli di un cult di tanti giovani, il blog satirico Spinoza.it, riuniti nella raccolta “La crisi è finita”, che l’autore Stefano Andreoli, co-curatore di Spinoza.it, presenterà insieme a Paolo Ermano alle 16 a Casa Cavazzini. Alle 16.30 all’Oratorio del Cristo si parlerà de “Le ombre della pace: le molte Istrie d'Europa” nella lezione di Guido Crainz, in collaborazione con èStoria e con l’intervento del docente Gaetano Dato. Alle 18, all’Oratorio si conclude il ciclo di incontri “Le parole per dirlo”: appuntamento con il quarto e ultimo incontro del ciclo “Le parole per dirlo. Come cambiano le forme dei legami sociali” realizzato in collaborazione con la Sezione FVg della Società Filosofica Italiana e a cura di Beatrice Bonato. “Il totem del mercato” è tema su cui si confronteranno l’antropologo Nicola Gasbarro e i filosofi Giovanni Leghissa e Andrea Zhok, coordinati da Beatrice Bonato. Se la fiducia nel mercato resiste, ma il solo mercato “sano” – in termini economici – è quello illegale, viene spontaneo chiedersi quali altre regole potrebbe rispettare il mercato, se non quelle della massimizzazione dei profitti. Per lo spazio di Vicino/Lontano 2015 dedicato alla collaborazione con ARPA Fvg – LaREA, Laboratorio Regionale di Educazione Ambientale anche domani fra le 14 e le 15 saranno proiettati documentari, cortometraggi e spot sui temi dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. E alle 21 nella Chiesa di San Francesco la proiezione del documentario di Diego Clericuzio “Un paese di primule e di caserme”.
11a edizione udine 10 7 maggio '15
L’Itse "Deganutti" vince “Impresa in azione” e vola a Milano È stato l'Assessore all'Innovazione del Comune di Udine Gabriele Giacomini a proclamare in sala Ajace, la classe vincitrice dell'edizione 2014/15 della fiera regionale di "Impresa in azione", il programma di educazione imprenditoriale giovanile promosso da Junior Achievement Italia, prima associazione no profit per la diffusione della cultura economicoimprenditoriale tra i giovani e portato in FVG con la collaborazione di Friuli Innovazione e del suo incubatore Techno Seed . Una giornata intensa di competizione a colpi di business plan e stand fieristici, inserita nella cornice della manifestazione Vicino/Lontano, che ha visto i ragazzi presentare le proprie imprese in Loggia del Lionello e privatamente alla giuria e centocinquanta studenti presenziare in Sala Ajace a un workshop sull'imprenditorialità. Per la grande capacità di ascoltare i ritorni del marcato per arrivare ad un prodotto finito e commercializzabile, la giuria - composta da rappresentanti di Friuli Innovazione, gruppo giovani di Confindustria Udine, Rotary Club Udine Nord e della Regione FVG - ha premiato la classe 4C RIM dell'Itse Cecilia Deganutti che, con il progetto Solar Sia Ja, ha sviluppato "Sun Connection", un kit composto da due pannelli fotovoltaici collegati tramite USB integrata, che viene applicato al parasole dei lettini da spiaggia e permette di ricaricare comodamente e velocemente il proprio smatphone o tablet. Questi studenti parteciperanno alla competizione nazionale Biz Factory, in programma a Milano il 3-4 giugno prossimi e si contenderanno il titolo di Migliore Impresa JA 2015, rappresentando l'Italia alla JA Europe Company of the Year Competition di Berlino. Una menzione speciale è stata data anche a Udinbox JA, progetto della classe 3A Legno dell' I.T.G. Marinoni di Udine, per la volontà di creare uno strumento efficace per la rivalutazione del centro storico della città di Udine. Il prodotto finale consiste in un contenitore in legno che ricorda la struttura del palazzo del Lionello, edificio storico di Udine, contenente un profumo con un essenza del luogo. Oltre alla vincitrice Solar Sia JA e Udinbox JA, le altre classi coinvolte nel progetto in Friuli Venezia Giulia sono state la 4A e 4B del convitto nazionale "Paolo Diacono" di Cividale del Friuli con Cnpd Moda Ja, la 4A dell'ITE Paolo Sarpi di San Vito al Tagliamento con Hi-Help Ja, la 4AS dell'IT Zanon di Udine con MaSh.ja e la 4A dell'ISIS della Bassa Friulana - sede dell'ITT di San Giorgio di Nogaro - con Sanzotech Ja. Nel corso dell'anno scolastico, gli studenti hanno partecipato a un percorso formativo in cui dovevano creare e gestire la propria "mini impresa", realizzando un prodotto o servizio innovativo concreto grazie al supporto del docente coordinatore e degli esperti d'impresa del Rotary Club Udine Nord e del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Udine che volontariamente hanno deciso di donare alcune delle loro ore lavorative affiancando gli studenti. Impresa in azione è un programma che ha coinvolto oltre 22.000 studenti italiani dal 2003 a oggi, rivolto alle classi III, IV e V delle Scuole Superiori volto a sviluppare competenze e attitudini imprenditoriali negli studenti tra i 16 e i 19 anni. Riconosciuto dalla Commissione Europea come "la più efficace strategia educativa di lungo periodo per la crescita e l'occupabilità dei giovani.", attraverso una metodologia didattica basata sull'imparare facendo e un curriculum ricco di iniziative e contenuti, offre agli studenti gli strumenti giusti per trasformare una semplice idea in una vera e propria impresa. Nota - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday
data: 09/05/2015
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Vicino/lontano: il programma di sabato 9 maggio resso
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A Vicino/Lontano 2015 la giornata di domani, sabato 9 maggio, è innanzitutto dedicata all’ edizione del Premio letterario internazionale iziano erzani. ongo, l’emozionante reportage del giornalista belga avid Van e brouc , edito in Italia da eltrinelli, ha vinto l’edizione 2015 perch rappresentazione “decisiva” ed esemplare di quel grande Paese e dell’intero continente africano . L’autore sarà premiato domani dalla presidente di iuria, ngela erzani Staude, nella serata-evento del Premio, condotta dall’attore ndrea herpelli e incentrata sul dialogo fra Van e brouc e la giornalista Loredana Lipperini. Ma ci saranno anche grandi momenti di spettacolo, intercalati dalla lettura di alcuni passi tratti da ongo: perch si può raccontare l’integrazione anche attraverso le coreografie di una cre multirazziale composta dadieci ballerini. ip hop contro il razzismo, come dimostrerà a Vicino/Lontano il progetto ’S danzando sui passi di “ frica”, uno dei quadri tematici dello spettacolo “ nai’s round”, che coinvolge danzatori di altissimo livello in ambito internazionale. Around” è il primo spettacolo teatrale in cui una storia viene raccontata con il linguaggio hip hop: metafora dell’integrazione, dipana un viaggio a tratti gioioso e doloroso, spesso ironico, sempre spettacolare, esorcizza la “paura del diverso” ed esalta la cultura della conoscenza. «Congo ha affermato Angela Terzani è completamente in sintonia con l’approccio di Tiziano al suo mestiere: quello dello studioso, dell’esploratore e del cercatore della “verità” . Sempre domani, dalle 8.30 al eatro uovo iovanni da Udine il Concorso Scuole iziano erzani 2015 che ha valutato oltre 100 elaborati, sui quali hanno lavorato oltre 1.000 studenti. Sarà olco erzani a premiare i vincitori nella cerimonia condotta da Chiara onada. A seguire la rappresentazione di “Soldatini pieni di piombo. La guerra e i bambini”, una produzione Teatrino del ifo/prospettivaT di e con iorgio Monte e Manuel uttus. A proposito di Tiziano Terzani, domani alle 11.30 a Casa Cavazzini il viaggio fantastico nella biblioteca del grande scrittore e reporter, attraverso le fotografie, gli oggetti e i libri amati: se ne parla nel libro di len Loreti, iziano erzani. uardare i fiori da un cavallo in corsa ( izzoli, 2015). Il libro sarà presentato in dialogo con Paolo Pecile. Con oltre trenta incontri, prosegue domani l’esplorazione di Vicino/Lontano 2015 attraverso otem e abù: a cominciare dalle madri, totem infrangibile per l’uomo d’ogni tempo, ma soggette anch’esse ora alle trasformazioni sociali che hanno investito recentemente il legame familiare. Lo psicoanalista assimo ecalcati terrà sul tema domani una lectio magistralis (Chiesa di San Francesco, ore 1 .30) presentando in prima assoluta a Vicino/Lontano 2015 il nuovo libro eltrinelli, La mani sulle madri . Della povertà’ converseranno domani a Vicino/Lontano 2015 (Chiesa di San Francesco, ore 10) mons. Vincenzo Paglia e l’antropologo icola asbarro. Lo scarto tra ricchi e poveri è una sfida tra le più serie per il futuro del mondo. ell’immaginare un mondo nuovo, o almeno diverso, la povertà è una delle soglie da attraversare con audacia, intelligenza e generosità da parte di tutti, credenti e non credenti. Del totem democrazia, di quanto potrà reggere a confronto con l’avanzare dei fondamentalismi e quindi di emocrazie in guerra dialogheranno domani (Chiesa di San Francesco, ore 11,30) Vincenzo Camporini, vice presidente dell’Istituto Affari Internazionali, e il filosofo politico Carlo alli: è ineludibile una riflessione su una crisi globale di fatto permeata dalla guerra, dal conflitto violento, sia pure per la difesa dei valori sui quali si fonda l’ ccidente moderno. E quanto capitalismo pu ancora sopportare la democrazia? Sia nella crisi che nella ripresa, la diseguaglianza sociale non si è ridotta, anzi è aumentata. onostante lo choc della rande ecessione, il capitalismo reale non si è riformato. Dobbiamo adattare la società all’economia, o l’economia alla società Sempre domani(Chiesa di San Francesco, ore 15.30) a questi interrogativi risponderà con una lezione il socioeconomista e politologo Colin Crouch, professore emerito all’Università di ar ic , introdotto dalla giornalista oberta Carlini. Libertà di espressione, anche digitale: “ errorismo e propaganda in ete. Sopra o sotto il
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 09/05/2015 pagina: 2/2 tappeto? titola il dialogo che metterà a confronto (Chiesa di San Francesco, ore 1 ) l’esperta di cybercrime e cybersecurity rancesca osco, il direttore di A L ndrea annuzzi e il giornalista e scrittore abio Chiusi, curatore della sezione VL/ igital. E in mattinata, alle 11.30 all’Oratorio del Cristo, nternet non è libero, questa è l emergenza sarà il tema del dialogo tra abio Chiusi e uido Scorza, presidente dell’Istituto per le politiche dell’innovazione ed esperto di diritti civili in Internet. i carceri, della giustizia e giustezza della pena e di restituzione della dignità ai detenuti si parlerà alle 18 a Casa Cavazzini con lo scrittore Pino overedo, arante per il Friuli Venezia iulia delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, in dialogo con rene annucci, direttore della casa circondariale di Udine e orizia. Interverranno anche i giuristi ndrea Saccucci e addalena osio. A proposito di guerre e di geopolitica “ che serve la ato?”. lle 10, nell’Oratorio del Cristo, se lo chiederanno oberto ernardini, Lucio Caracciolo e arco archi, coordinati da uglielmo Cevolin, presentando il nuovo numero di LiMes. ncora alle 10, a Casa Cavazzini, appuntamento con il filosofo Pier ldo ovatti, membro del comitato scientifico divicino/lontano, per “ li equivoci del sapere”, una lezione dedicata a sapere, potere e conoscenza. lle 15 nell’Oratorio del Cristo il testimone passerà all’incontro curato da pordenonelegge, Letteratura di genere. Un tab da sfatare , dialogo fra gli scrittori rene Cao e lberto arlini. Il romanzo, da quando è nato, è vittima dei confini imposti alla letteratura di genere, spesso considerata un sottoprodotto: tabù che va scardinato per ritrovare appieno la vitalità e la forza del romanzo di genere, che ha favorito una pratica artigianale sempre più smaliziata, che sa rivolgersi e coinvolgere un pubblico di lettori vasto e tutt’altro che sprovveduto. Dal romanzo agli aforismi: quelli di un cult di tanti giovani, il blog satiricoSpinoza.it, riuniti nella raccolta La crisi è finita , che l’autore Stefano ndreoli, cocuratore di Spinoza.it, presenterà insieme a Paolo rmano alle 16 a Casa Cavazzini. lle 16.30 all’Oratorio del Cristo si parlerà de Le ombre della pace le molte strie d uropa nella lezione di uido Crainz, in collaborazione con èStoria e con l’intervento del docente aetano ato. Alle 1 , all’ ratorio si conclude il ciclo di incontri “Le parole per dirlo”: appuntamento con il quarto e ultimo incontro del ciclo Le parole per dirlo. Come cambiano le forme dei legami sociali realizzato in collaborazione con la Sezione FVg della Società Filosofica Italiana e a cura di eatrice onato. l totem del mercato è tema su cui si confronteranno l’antropologo icola asbarro e i filosofi iovanni Leghissa e ndrea ho , coordinati da eatrice onato. Se la fiducia nel mercato resiste, ma il solo mercato “sano” in termini economici è quello illegale, viene spontaneo chiedersi quali altre regole potrebbe rispettare il mercato, se non quelle della massimizzazione dei profitti. Per lo spazio di Vicino/Lontano 2015 dedicato alla collaborazione con P vg La , Laboratorio egionale di Educazione Ambientale anche domani fra le 1 e le 15 saranno proiettati documentari, cortometraggi e spot sui temi dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. E alle 21 nella Chiesa di San Francesco la proiezione del documentario di Diego Clericuzio “Un paese di primule e di caserme”.
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Vincitori concorso scuole Tiziano Terzani 2015
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Sabato 9 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine la cerimonia di premiazione del Concorso Scuole “Tiziano Terzani”, iniziativa strettamente collegata al Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, che – con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale – coinvolge ogni anno centinaia di studenti delle scuole elementari, medie e superiori del Friuli Venezia Giulia. Nel corso della intensa mattinata, coordinata da Gianni Cianchi e condotta da Chiara Donada, Angela Terzani ha consegnato ai vincitori delle tre sezioni del concorso – elementari, medie e superiori – le targhe realizzate dal Laboratorio Arab Mosaico, i premi in denaro, garantiti dalle Banche di Credito Cooperativo (Bcc Basiliano, Credifriuli, Bcc di Fiumicello, Bcc Friuli Centrale, Banca Manzano, Banca di Udine), alcuni libri – messi a disposizione dal Gruppo Editoriale Mauri Spagnol – e simpatici giochi, offerti da Trudi e da Sevi. Per la categoria testi sono state premiate le classi IV B e IV C della Scuola Primaria XXX Ottobre Istituto Comprensivo di Pozzuolo del Friuli (UD); ex equo per Anna Floreani e Chiara Zilli della classe 1^N del Liceo Scientifico “G. Marinelli” di Udine e la 1^ U del Collegio Salesiano “Don Bosco” di Tolmezzo (Udine); infine Giacomo Molinari del Liceo Scientifico “G. Marinelli” di Udine. Per la categoria immagini primo premio per la classe V A della Scuola Primaria Duca D’Aosta di Monfalcone (GO) e per il Gruppo rosso della Scuola Secondaria di Primo Grado di Tarcento (Udine). Premio anche per le produzioni musicali e canore, assegnato alle classi 1^A, 2^A-B, 3^A-B, 4^ A-B, 5^ A-B della Scuola Primaria “Gianni Rodari” di Udine. Per la categoria produzioni audiovisive realizzate con il cellulare è stato premiato il lavoro delle classi 2^A, 3^A, 3^B, 3^C della Scuola Media “L. Andervolti” di Majano (UD) e la classe 4^A del Liceo Scientifico “G. Bertoni di Udine Per le produzioni musicali e canore premi alla classe 3^A della Scuola Secondaria di Primo Grado “M. Gortani” di Comeglians (UD) e a Luca de Iure del Liceo Scientifico “G. Marinelli” di Udine. Nella categoria Social Network, hanno vinto gli studenti della redazione del “Blog Fuori dal Comune”, in collaborazione con “Isis Magrini Marchetti” e “Istituto R. D’Aronco” di Gemona del Friuli. Alla cerimonia di premiazione è seguito lo spettacolo Soldatini pieni di piombo – la guerra e i bambini, una produzione Teatrino del Rifo/prospettivaT in collaborazione con TIG teatro per le nuove generazioni del CSS.
data: 09/05/2015
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Vicino lontano 2015. Galleria Fotografica
May Vicino Lontano 2015: una galleria fotografica del pubblico. La volontà di approfondire le questioni cruciali del nostro tempo è alla base della undicesima edizione del festival vicino/lontano che si svolge a Udine dall’7 al 10 maggio 2015. Nel corso delle diverse giornate, incontri, dibattiti, conversazioni, conferenze, lezioni, letture, mostre, spettacoli e proiezioni “occupano” il centro storico e alcuni dei suoi edifici più suggestivi. Studiosi, giornalisti, scrittori e artisti di prestigio internazionale si confrontano tra loro per analizzare in pubblico – da punti di vista e con approcci disciplinari diversi – i processi di trasformazione in corso nel mondo globalizzato, in campo economico, sociale, culturale e geopolitico, allo scopo di indagarne le ragioni, i meccanismi, i significati, le prospettive. Uno spazio rilevante è come sempre riservato al Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani, promosso dall’associazione vicino/lontano insieme alla famiglia del giornalista-scrittore e “cuore” del festival fin dalla sua prima edizione.
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09 May
VICINO/LONTANO: terrorismo, califfato, immigrazione, cibo, europa, libertà
L’attualità e i grandi temi del nostro tempo – a partire da terrorismo, immigrazione e Califfato, Totem e tabù fra i più inquietanti dei giorni che stiamo vivendo – saranno al centro dell’indagine nella giornata conclusiva del festival Vicino/Lontano 2015 domani, domenica 10 maggio a Udine. Come sappiamo è il terrorismo il vero e catastrofico tabù dell’Occidente: a Vicino/Lontano 2015 si guarderà alle radici del problema, drammaticamente previsto e preannunciato dal giornalista di guerra Domenico Quirico, vittima di un lungo sequestro in Siria: a Udine si confronteranno sul tema il giornalista Riccardo Cristiano e il sociologo Stefano Allievi (domenica 10 maggio). Oggi il Grande Califfato è una realtà politica e militare con cui i governi e i popoli di tutto il mondo sono drammaticamente costretti a misurarsi. Strettamente connessa è l’emergenza immigrazione. È vero che l’Italia sopporta più di tutti gli altri paesi europei il carico dell’accoglienza dei rifugiati? Quanti sono gli immigrati in Italia? Portano criminalità? Terrorismo? Malattie? Ci rubano il lavoro? Ottengono dal “nostro” stato sociale più vantaggi di “noi”? In un mondo drammaticamente sperequato, le migrazioni internazionali pongono sfide inedite alla convivenza sociale e ci obbligano a interrogarci sul rapporto tra la nostra convenienza economica e la marginalità giuridica degli ultimi arrivati. Ne parleranno, domani alle 11.30 nella Chiesa di San Francesco, il sociologo Maurizio Ambrosini, il giurista Andrea Saccucci l’economista Fadi Hassan e il presidente di Medici Senza Frontiere Italia Loris De Filippi. Si completa domani il focus sul cibo di Vicino/Lontano: a “Nutrire il pianeta o nutrire i ricchi?” sarà dedicato l’incontro in programma alle 16.30 nella Chiesa di San Francesco con l’antropologo Marino Niola, il direttore di Oxfam Italia Roberto Barbieri e il genetista Michele Morgante, coordinati dal giornalista Pietro Greco. Parlare di Totem e Tabù significa anche approfondire: sarà invece dedicata a “L’Europa, la globalizzazione e la politica della sopravvivenza” la lezione magistrale dell’antropologo delle istituzioni Marc Abélès, introdotto da Nicola Gasbarro, presidente del comitato scientifico di vicino/lontano (Chiesa di San Francesco, ore 18). Si completano domani anche gli appuntamenti di Vicino/Lontano Digital: alle 15, nella Chiesa di San Francesco della “battaglia per essere liberi” parlerà la fondatrice del Festival del giornalismo di Perugia, Arianna Ciccone. Nell’era digitale, nell’era della democratizzazione dei contenuti siamo più liberi, più forti, più informati. Ma al tempo stesso sono notevolmente aumentate le intimidazioni, le violenze, le minacce. A ideale suggello di Vicino/Lontano Digital le conclusioni saranno tratte da Fabio Chiusi, domenica 10 maggio alle 17 nell’Oratorio del Cristo: “Sorveglianza di massa. Una risposta al terrore?” è il tema del suo intervento, che metterà a fuoco i rischi di un regime di sorveglianza indiscriminata di massa, inefficace nella lotta al terrorismo ma efficacissimo nel violare la privacy di miliardi di cittadini innocui in tutto il globo. Al Friuli Future Forum ultimo appuntamento con il workshop sulla crittografia, momenti “operativo” di V/L Digital.
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genetista Michele Morgante, coordinati dal giornalista Pietro Greco. Parlare di Totem e Tabù significa anche approfondire: sarà invece dedicata a “L’Europa, la globalizzazione e la politica della sopravvivenza” la lezione magistrale dell’antropologo delle istituzioni Marc Abélès, introdotto da Nicola Gasbarro, presidente del comitato scientifico di vicino/lontano (Chiesa di San Francesco, ore 18). Si completano domani anche gli appuntamenti di Vicino/Lontano Digital: alle 15, nella Chiesa di San Francesco della “battaglia per essere liberi” parlerà la fondatrice del Festival del giornalismo di Perugia, Arianna Ciccone. Nell’era digitale, nell’era della democratizzazione dei contenuti siamo più liberi, più forti, più informati. Ma al tempo stesso sono notevolmente aumentate le intimidazioni, le violenze, le minacce. A ideale suggello di Vicino/Lontano Digital le conclusioni saranno tratte da Fabio Chiusi, domenica 10 maggio alle 17 nell’Oratorio del Cristo: “Sorveglianza di massa. Una risposta al terrore?” è il tema del suo intervento, che metterà a fuoco i rischi di un regime di sorveglianza indiscriminata di massa, inefficace nella lotta al terrorismo ma efficacissimo nel violare la privacy di miliardi di cittadini innocui in tutto il globo. Al Friuli Future Forum ultimo appuntamento con il workshop sulla crittografia, momenti “operativo” di V/L Digital. Si intitola Strolic – dal latino astrologus: astrologo, ma nella variante lombardo-veneta anche strambo, lunatico, cocciuto – l’evento scenico conclusivo di Vicino/Lontano 2015. Domani, nella Chiesa di San Francesco alle 21, appuntamento con l’anteprima assoluta, in questa nuova veste arricchita dalle immagini. Per celebrare i 25 anni dalla nascita della sede di Udine della Rai, lo spettacolo è accompagnato da immagini tratte dalla fiction Pieri Zorut. Storia di un poeta -autrice e sceneggiatrice, Claudia Brugnetta, regia di Giancarlo Deganutti – prodotta nel 1992 da RAI FVG. Lo spettacolo, nato da un’idea di Luca Bonutti, su testi di Pietro Zorutti (1792-1867) per le musiche originali di Valter Sivilotti, si realizza a Vicino/lontano in collaborazione con Arlef, Mittelfest, Rai FVG e Società Filologica Friulana. Saranno affidate all’attore Omero Antonutti le narrazioni poetiche e alla voce solista di Dorina Leka, accompagnata dal Coro Natissa di Aquileia diretto da Luca Bonutti. Musiche eseguite dal vivo da Marko Feri chitarra, Mauro Meroi contrabbasso, Igor Zobin fisarmonica. Strolic come il temperamento di Pietro Zorutti, poeta friulano dell’800 e arguto antropologo della sua gente. Il suo Strolic, una sorta di almanacco o calendario dei 12 mesi in forma di poesia, canta lo scorrere dell’anno nell’instancabile avvicendarsi delle stagioni che trasformano incessantemente uomini e cose. Dopo quasi due secoli di silenzio, mentre sullo schermo rivivono le
immagini di un piccolo mondo antico alla friulana che ha per protagonista l’umoroso/strolegant “sior Pieri”, cui dà voce Omero Antonutti, Strolic riceve un nuovo respiro e un nuovo ritmo, grazie al coraggioso lavoro compositivo del maestro Valter Sivilotti, che lo ha modellato, come un coro greco del terzo millennio, sulle voci aquileiesi del Coro Natissa e sul virtuosismo di strumenti opportunamente legati alla cultura popolare, incrociando l’antica saggezza di quei versi con la sua moderna sensibilità musicale, che spazia dai Balcani all’America Latina, da Berlino alla Parigi di Django, dalle Isole britanniche al musical americano. La serata è a invito (per informazioni 0432287171). Domani all’Oratorio del Cristo alle 10 si converserà dell’uso delle nuove tecnologie e della “Formazione nel futuro”, con Raffaella Bombi e Simon Nelson e con gli ex allievi della Scuola Superiore dell’Università di Udine. Introduce l’assessore alla Cultura del Comune di Udine, Federico Pirone. A Casa Cavazzini, alle 10 “Play your rights”: con esperti e cittadini scopriamo il nostro grado di consapevolezza in tema di diritti europei. All’evento partecipano i rappresentanti delle nazioni coinvolte nel progetto europeo Enjoy Your Rights: Italia, Germania, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia. Ci guideranno Matej Cepin Direttore della Social Academy di Lubiana, Renato Damiani, esperto di integrazione europea e vicepresidente della Casa per l’Europa di Gemona, e Francesco Rossi, project manager del progetto europeo Enjoy Your Rights. Alle 11.30 all’Oratorio del Cristo si esamina “Il tabù del dissenso / il totem del consenso” in un incontro a cura di Multiverso: Daniele Giglioli e Adriano Zamperini, moderati da Giampaolo Borghello, ridisegnano dissenso e consenso sulla base di una nuova prassi e di un nuovo dire, con altre forme e altre narrazioni, a livello individuale e collettivo. Alle 11.30 a Casa Cavazzini “Vino&vinili”, un viaggio sentimentale nelle terre del vino ritmato dalla selezione più alta della storia del rock: guida all’ascolto di alcuni dei più grandi classici del rock d’autore abbinati a una collezione di vini naturali prodotti con genio e poesia dalle piccole grandi aziende del nostro Paese. Con Maurizio Pratelli, introduce Lorenzo Marchiori. Alle 15.30 all’Oratorio del Cristo l’anteprima di Cormònslibri 2015: “Vivi. Ultime notizie di Luciano D” è il titolo dell’ultima fatica dell’autrice Nicoletta Bidoia. Il libro, che esplora in modo insolito l’universo della malattia mentale, sarà presentato in dialogo con Francesco Tomada, e con letture di Pierluigi Pintar e Sabrina Vidon. Alla fisarmonica Aleksander Ipavec. A Casa Cavazzini alle 16 si parla di basket: “La palestra a Nord Est. La pallacanestro, perno sostanziale di uno sviluppo economico nel nord est” offrirà l’occasione per una riflessione a 360 gradi sullo sport, ma anche su cultura, valori etici, integrazione, uguaglianza e perfino economia: tutto questo, infatti, è stato il basket friulano al tempo in cui il Friuli Venezia Giulia riusciva ad avere in serie A le quattro squadre rappresentanti tutti i capoluoghi di provincia. Ne dialogheranno Flavio Pressacco, Andrea Fadini, il telecronista Sergio Tav?ar e altri protagonisti legati al mondo del basket, Benito Zollia e Roberto Paviotti, coordinati dal giornalista Gianpaolo Carbonetto.Una iniziativa a cura di ApuIeri. Alle 18, sempre a Casa Cavazzini, si parlerà del 2015 “International Year Light”, Anno internazionale della luce e delle tecnologie basate sulla luce”: inevitabile, dunque, che al festival di Udine si finisca per parlare di Arturo Malignani (1865-1939), l’uomo che con le sue intuizioni fece della sua città la terza in Europa dotata di illuminazione elettrica dopo Milano e Londra. Ne dialogheranno il giornalista Stefano Righi e la curatrice dell’archivio storico degli eredi Malignani, Elena Commessatti. Alle 19 nell’Oratorio del Cristo appuntamento con LeggerMente e con “Il tunnel”, lettura scenica da Friedrich Dürrenmatt a cura di Paolo Patui accompagnato dall’Orchestra ritmica senza strumenti dell’Isis Manzini di San Daniele diretta da Juri Dal Dan, con una insolita introduzione a cura di Angelo Floramo, Paolo Medeossi, Paolo Patui. Il tunnel è il passaggio inevitabile che attraversa il corso della storia: quel tragitto obbligato dal noto all’ignoto che riguarda i passaggi epocali della storia, ma anche le tante, minime (in apparenza) fasi di transizione della vita di ognuno di noi. Senza sapere se finirà o meno, né quello che ci sorprenderà all’uscita dal tunnel. Con asciutta lucidità la metafora di Dürrenmatt viaggia sui binari di un treno in apparenza normale, in realtà metaforicamente capace di alludere agli infinti misteri della nostra esistenza sospesa. L’Orchestra ritmica senza strumenti è nata per iniziativa di un gruppo di studenti, per adesione volontaria a un’idea insolita: produrre ritmi e suoni utilizzando non strumenti, ma oggetti, utensili e ammennicoli vari.
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SI CONCLUDE DOMANI A UDINE L’XI EDIZIONE DEL FESTIVAL VICINO/LONTANO: TERRORISMO, CALIFFATO, IMMIGRAZIONE, CIBO, EUROPA, LIBERTA’ Il Giornale del Friuli
SI CONCLUDE DOMANI A UDINE L’XI EDIZIONE DEL FESTIVAL VICINO/LONTANO: TERRORISMO, CALIFFATO, IMMIGRAZIONE, CIBO, EUROPA FRA I ‘TOTEM E TABU’ DI CUI DIALOGHERANNO – FRA GLI ALTRI – IL GIORNALISTA RICCARDO CRISTIANO, I SOCIOLOGI MAURIZIO AMBROSINI E STEFANO ALLIEVI, IL GIURISTA ANDREA SACCUCCI, L’ECONOMISTA FADI HASSAN E IL PRESIDENTE DI MEDICI SENZA FRONTIERE ITALIA LORIS DE FILIPPI L’ANTROPOLOGO DELLE ISTITUZIONI MARC ABÉLÈS. LIBERTA’: NE PARLA DOMANI A VICINO/LONTANO LA FONDATRICE DEL FESTIVAL DEL GIORNALISMO DI PERUGIA, ARIANNA CICCONE. VICINO/LONTANO 2015, GRAN FINALE: STROLIC, ALMANACCO IN MUSICA. OMERO ANTONUTTI E’ VOCE NARRANTE DELL’EVENTO SCENICO SU MUSICHE ORIGINALI DI VALTER SIVILOTTI E TESTI DI PIETRO ZORUTTI. UNA PRODUZIONE IN SINERGIA CON ARLEF, MITTELFEST, RAI FVG E SOCIETÀ FILOLOGICA FRIULANA PER CELEBRARE I 25 ANNI DALLA NASCITA DELLA SEDE RAI DI UDINE. DISSENSO E CONSENSO: NE PARLANO DOMANI DANIELE GIGLIOLI E ADRIANO ZAMPERINI. E SEMPRE DOMANI A CASA CAVAZZINI SI PARLERÀ DEL 2015 “INTERNATIONAL YEAR LIGHT”, E DI ARTURO MALIGNANI, IL GENIALE INVENTORE CHE FECE DI UDINE LA TERZA CITTÀ EUROPEA DOTATA DI ILLUMINAZIONE ELETTRICA DOPO MILANO E LONDRA. NE DIALOGHERANNO IL GIORNALISTA STEFANO RIGHI E LA CURATRICE DELL’ARCHIVIO STORICO DEGLI EREDI MALIGNANI, ELENA COMMESSATTI. UDINE – L’attualità e i grandi temi del nostro tempo – a partire da terrorismo, immigrazione e Califfato, Totem e tabù fra i più inquietanti dei giorni che stiamo vivendo – saranno al centro dell’indagine nella giornata conclusiva del festival Vicino/Lontano 2015 domani, domenica 10 maggio a Udine. Come sappiamo è il terrorismo il vero e catastrofico tabù dell’Occidente: a Vicino/Lontano 2015 si guarderà alle radici del problema, drammaticamente previsto e preannunciato dal giornalista di guerra Domenico Quirico, vittima di un lungo sequestro in Siria: a Udine si confronteranno sul tema il giornalista Riccardo Cristiano e il sociologo Stefano Allievi (domenica 10 maggio). Oggi il Grande Califfato è una realtà politica e militare con cui i governi e i popoli di tutto il mondo sono drammaticamente costretti a misurarsi. Strettamente connessa è l’emergenza immigrazione. È vero che l’Italia sopporta più di tutti gli altri paesi europei il carico dell’accoglienza dei rifugiati? Quanti sono gli immigrati in Italia? Portano criminalità? Terrorismo? Malattie? Ci rubano il lavoro? Ottengono dal “nostro” stato sociale più vantaggi di “noi”? In un mondo drammaticamente sperequato, le migrazioni internazionali pongono sfide inedite alla convivenza sociale e ci obbligano a interrogarci sul rapporto tra la nostra convenienza economica e la marginalità giuridica degli ultimi arrivati. Ne parleranno, domani alle 11.30 nella Chiesa di San Francesco, il sociologo Maurizio Ambrosini, il giurista Andrea Saccucci l’economista Fadi Hassan e il presidente di Medici Senza Frontiere Italia Loris De Filippi. Si completa domani il focus sul cibo di Vicino/Lontano: a “Nutrire il pianeta o nutrire i ricchi?” sarà dedicato l’incontro in programma alle 16.30 nella Chiesa di San Francesco con l’antropologo Marino Niola, il direttore di Oxfam Italia Roberto Barbieri e il genetista Michele Morgante, coordinati dal giornalista Pietro Greco. Parlare di Totem e Tabù significa anche approfondire: sarà invece dedicata a “L’Europa, la globalizzazione e la politica della sopravvivenza” la lezione magistrale dell’antropologo delle istituzioni Marc Abélès, introdotto da Nicola Gasbarro, presidente del comitato scientifico di vicino/lontano (Chiesa di San Francesco, ore 18). Si completano domani anche gli appuntamenti di Vicino/Lontano Digital: alle 15, nella Chiesa di San Francesco della “battaglia per essere liberi” parlerà la fondatrice del Festival del giornalismo di Perugia, Arianna Ciccone. Nell’era digitale, nell’era della democratizzazione dei contenuti siamo più liberi, più forti, più informati. Ma al tempo stesso sono notevolmente aumentate le intimidazioni, le violenze, le minacce. A ideale suggello di Vicino/Lontano Digital le conclusioni saranno tratte da Fabio Chiusi, domenica 10 maggio alle 17 nell’Oratorio del Cristo: “Sorveglianza di massa. Una risposta al terrore?” è il tema del suo intervento, che metterà a fuoco i rischi di un regime di sorveglianza indiscriminata di massa, inefficace nella lotta al terrorismo ma efficacissimo nel violare la privacy di miliardi di cittadini innocui in tutto il globo. Al Friuli Future Forum ultimo appuntamento con il workshop sulla crittografia, momenti “operativo” di V/L Digital. Si intitola Strolic – dal latino astrologus: astrologo, ma nella variante lombardo-veneta anche strambo, lunatico, cocciuto – l’evento scenico conclusivo di Vicino/Lontano 2015. Domani, nella Chiesa di San Francesco alle 21, appuntamento con l’anteprima assoluta, in questa nuova veste arricchita dalle immagini. Per celebrare i 25 anni dalla nascita della sede di Udine della Rai, lo spettacolo è accompagnato da immagini tratte dalla fiction Pieri Zorut. Storia di un poeta -autrice e sceneggiatrice, Claudia Brugnetta, regia di Giancarlo Deganutti – prodotta nel 1992 da RAI FVG. Lo spettacolo, nato da un’idea di Luca Bonutti, su testi di Pietro Zorutti (1792-1867) per le musiche originali di Valter Sivilotti, si realizza a Vicino/lontano in collaborazione con Arlef, Mittelfest, Rai FVG e Società Filologica Friulana. Saranno affidate all’attore Omero Antonutti le narrazioni poetiche e alla voce solista di Dorina Leka, accompagnata dal Coro Natissa di Aquileia diretto da Luca Bonutti. Musiche eseguite dal vivo da Marko Feri chitarra, Mauro Meroi contrabbasso, Igor Zobin fisarmonica. Strolic come il temperamento di Pietro Zorutti, poeta friulano dell’800 e arguto antropologo della sua gente. Il suo Strolic, una sorta di almanacco o calendario dei 12 mesi in forma di poesia, canta lo
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scorrere dell’anno nell’instancabile avvicendarsi delle stagioni che trasformano incessantemente uomini e cose. Dopo quasi due secoli di silenzio, mentre sullo schermo rivivono le immagini di un piccolo mondo antico alla friulana che ha per protagonista l’umoroso/strolegant “sior Pieri”, cui dà voce Omero Antonutti, Strolic riceve un nuovo respiro e un nuovo ritmo, grazie al coraggioso lavoro compositivo del maestro Valter Sivilotti, che lo ha modellato, come un coro greco del terzo millennio, sulle voci aquileiesi del Coro Natissa e sul virtuosismo di strumenti opportunamente legati alla cultura popolare, incrociando l’antica saggezza di quei versi con la sua moderna sensibilità musicale, che spazia dai Balcani all’America Latina, da Berlino alla Parigi di Django, dalle Isole britanniche al musical americano. La serata è a invito (per informazioni 0432-287171). Domani all’Oratorio del Cristo alle 10 si converserà dell’uso delle nuove tecnologie e della “Formazione nel futuro”, con Raffaella Bombi e Simon Nelson e con gli ex allievi della Scuola Superiore dell’Università di Udine. Introduce l’assessore alla Cultura del Comune di Udine, Federico Pirone. A Casa Cavazzini, alle 10 “Play your rights”: con esperti e cittadini scopriamo il nostro grado di consapevolezza in tema di diritti europei. All’evento partecipano i rappresentanti delle nazioni coinvolte nel progetto europeo Enjoy Your Rights: Italia, Germania, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia. Ci guideranno Matej Cepin Direttore della Social Academy di Lubiana, Renato Damiani, esperto di integrazione europea e vicepresidente della Casa per l’Europa di Gemona, e Francesco Rossi, project manager del progetto europeo Enjoy Your Rights. Alle 11.30 all’Oratorio del Cristo si esamina “Il tabù del dissenso / il totem del consenso” in un incontro a cura di Multiverso: Daniele Giglioli e Adriano Zamperini, moderati da Giampaolo Borghello, ridisegnano dissenso e consenso sulla base di una nuova prassi e di un nuovo dire, con altre forme e altre narrazioni, a livello individuale e collettivo. Alle 11.30 a Casa Cavazzini “Vino&vinili”, un viaggio sentimentale nelle terre del vino ritmato dalla selezione più alta della storia del rock: guida all’ascolto di alcuni dei più grandi classici del rock d’autore abbinati a una collezione di vini naturali prodotti con genio e poesia dalle piccole grandi aziende del nostro Paese. Con Maurizio Pratelli, introduce Lorenzo Marchiori. Alle 15.30 all’Oratorio del Cristo l’anteprima di Cormònslibri 2015: “Vivi. Ultime notizie di Luciano D” è il titolo dell’ultima fatica dell’autrice Nicoletta Bidoia. Il libro, che esplora in modo insolito l’universo della malattia mentale, sarà presentato in dialogo con Francesco Tomada, e con letture di Pierluigi Pintar e Sabrina Vidon. Alla fisarmonica Aleksander Ipavec. A Casa Cavazzini alle 16 si parla di basket: “La palestra a Nord Est. La pallacanestro, perno sostanziale di uno sviluppo economico nel nord est” offrirà l’occasione per una riflessione a 360 gradi sullo sport, ma anche su cultura, valori etici, integrazione, uguaglianza e perfino economia: tutto questo, infatti, è stato il basket friulano al tempo in cui il Friuli Venezia Giulia riusciva ad avere in serie A le quattro squadre rappresentanti tutti i capoluoghi di provincia. Ne dialogheranno Flavio Pressacco, Andrea Fadini, il telecronista Sergio Tavčar e altri protagonisti legati al mondo del basket, Benito Zollia e Roberto Paviotti, coordinati dal giornalista Gianpaolo Carbonetto.Una iniziativa a cura di ApuIeri. Alle 18, sempre a Casa Cavazzini, si parlerà del 2015 “International Year Light”, Anno internazionale della luce e delle tecnologie basate sulla luce”: inevitabile, dunque, che al festival di Udine si finisca per parlare di Arturo Malignani (1865-1939), l’uomo che con le sue intuizioni fece della sua città la terza in Europa dotata di illuminazione elettrica dopo Milano e Londra. Ne dialogheranno il giornalista Stefano Righi e la curatrice dell’archivio storico degli eredi Malignani, Elena Commessatti. Alle 19 nell’Oratorio del Cristo appuntamento con LeggerMente e con “Il tunnel”, lettura scenica da Friedrich Dürrenmatt a cura di Paolo Patui accompagnato dall’Orchestra ritmica senza strumenti dell’Isis Manzini di San Daniele diretta da Juri Dal Dan, con una insolita introduzione a cura di Angelo Floramo, Paolo Medeossi, Paolo Patui. Il tunnel è il passaggio inevitabile che attraversa il corso della storia: quel tragitto obbligato dal noto all’ignoto che riguarda i passaggi epocali della storia, ma anche le tante, minime (in apparenza) fasi di transizione della vita di ognuno di noi. Senza sapere se finirà o meno, né quello che ci sorprenderà all’uscita dal tunnel. Con asciutta lucidità la metafora di Dürrenmatt viaggia sui binari di un treno in apparenza normale, in realtà metaforicamente capace di alludere agli infinti misteri della nostra esistenza sospesa. L’Orchestra ritmica senza strumenti è nata per iniziativa di un gruppo di studenti, per adesione volontaria a un’idea insolita: produrre ritmi e suoni utilizzando non strumenti, ma oggetti, utensili e ammennicoli vari.
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Giustizia: il delirio dell'universo carcerario di Pino Roveredo Il Manifesto, 9 maggio 2015 Pubblichiamo il testo che lo scrittore, divenuto Garante dei detenuti della regione Friuli Venezia Giulia, presenterà oggi a Udine all'interno del Festival "Vicino/Lontano". Il carcere: scatola vergognosa dove nascondere i disgraziati! Disgraziato io, disgraziato tu, disgraziati tutti quelli che si fanno sporcare le dita col colore scuro delle impronte digitali. Io sono uno di quelli che, tanti anni fa, si è fatto sporcare le dita con le impronte digitali, ero un ragazzino, che maldestramente aveva intrapreso la strada dello sbaglio. Quando entrai nel carcere di Trieste ricordo che mi scontrai con l'aria pesante della tragedia, quello era un periodo di rivolte carcerarie e due giorni prima, la sezione minorile aveva inscenato la protesta incendiando i materassi, e dentro il fuoco e il fumo erano morti tre ragazzi. Di quella volta mi ricordo anche dell'ufficio matricola dove consegnai la vita, ricordo il rumore terrificante del ferro e delle serrature, ricordo l'angoscia nell'abbandono della cella d'isolamento, e ricordo l'avvocato d'ufficio che informato della mia indisponibilità finanziaria mi affiancò nell'interrogatorio davanti al giudice col silenzio assoluto. Ferro batte ferro e sbarra chiama sbarra: mettete via i deliri e conservateli per stanotte. La chiave ha fame di serrature e i cancelli hanno voglia di musica. Sveglia, delinquenti, che è ora di scontare. Tirate fuori le condanne e togliere le lancette agli orologi... Andare, camminare, e girare sopra il rammarico e sui frammenti di catena! Il carcere è una scuola dove si insegna la cattiveria, e dove bisogna imparare immediatamente la materia altrimenti rischi di essere stritolato dalla violenza istituzionale e da quella dei compagni più feroci. Io mi salvai con la scrittura, scrivendo e vendendo lettere per gli altri detenuti. Due pacchetti di sigarette per le scritture a madri, mogli, fidanzate, e cinque pacchetti per le richieste al Magistrato perché ne andava della mia incolumità se la risposta era negativa. Ricordo di aver scritto tanto e fumato come mai in vita mia! Ricordo anche, e lo faccio da più di quarant'anni, che io al carcere non devo mezza virgola della mia salvezza, anzi, sono convinto che abbia aumentato le mie capriole e le mie salite. Popolo delle fedine penali pulite, se non avete il fisico disperato, un carattere disgraziato, la referenza tormentata o il talento criminale no, non pensate alla galera, non vi venga mai in mente di fare i delinquenti, comportatevi bene e andate per la vostra strada. Girando tra quella folla di inutili, capireste che se la paura è una sensazione umana, è umana solo oltre le mura. La paura carceraria, invece, fa parte dell'istinto bestiale, lei ti cattura, ti stravolge, e, con il pretesto di un piccolo errore, ti stritola nell'impasto sbagliato. Dimenticavo, casomai vi dovesse succedere, non vi venga in mente di tirare fori le vostre referenze oneste, perché, là dentro, non conta niente il futuro, figuratevi il passato. Perciò, gente per bene e popolo delle fedine pulite... Ripeto, non fatevi venire la voglia del detenuto, se prima, non vi siete imparentati con la disgrazia! Le ultime percentuali dicono che il 75 % del popolo carcerario italiano tornerà a delinquere. Una percentuale che continua a non spaventare e allarmare le istituzioni e che viene dalla mancanza del senso carcerario, quello rieducativo e riabilitativo (Art. 1 ordinamento penitenziario: Nei confronti dei condannati e degli internati deve essere attuato un trattamento rieducativo che tenda, anche attraverso i contatti con l'ambiente esterno, al reinserimento degli stessi.), e che invece, proprio per l'imbarbarimento del luogo, produce un rancore che si sfoga verso scelte negative ed episodi di recidività. D'altronde il carcere, per la politica, è sempre stato un motivo impopolare, meglio, molto meglio frequentare il populismo dei giustizialisti, quello senza ragione, fingendo d'ignorare che la mamma degli arrabbiati continuerà a partire storie sbagliate, storie che continueranno a pesare sulla collettività e a soffiare dentro una paura senza guarigione. Ferro batte ferro e sbarra chiama sbarra.
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UN'ALTRA (S)VOLTA
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LA LECTIO MAGISTRALIS DI RECALCATI A UDINE: CHI È LA MADRE? In occasione della Festa della Mamma, proponiamo una messa a fuoco sulla conferenza di Massimo Recalcati a Udine, nella quale ha concentrato la sua riflessione sulla figura della madre e della sua funzione prettamente psico-educativa. L’articolo è di Irene Topan
Udine, 9 maggio 2015 Negli ultimi cinque anni, lo psicanalista lacaniano Massimo Recalcati si è dedicato, tra le varie attività, alla stesura di testi riguardanti perlopiù la figura del padre nella psicanalisi. Ma oggi, in occasione dell’undicesima edizione del festival “Vicino/Lontano” (Udine, 7à15 maggio 2015), ha tenuto una lectio magistralis incentrata sulla figura della madre. Udine calza a pennello per il dottor Recalcati che, prima di cominciare, ci rivelerà che proprio sua madre nacque in questa città. Manca più di mezz’ora all’inizio dell’evento, ma a giudicare dalla fila chilometrica di spettatori, in attesa di accaparrarsi una sedia nella chiesa di San Francesco dove si terrà la lezione, capisco che sarà molto difficile trovare un posto all’interno. Il mio presentimento viene presto confermato, e assieme a molti altri finisco per seguire il percorso dello psicanalista all’esterno, dove almeno è stato predisposto un proiettore. C’era da aspettarselo: Recalcati è ormai da tempo un affermato divulgatore della psicanalisi. Personalmente trovo positivo il suo intento, che considero coerente, tra l’altro, con il principio etico del suo centro di ricerca psicoanalitica per i nuovi sintomi “Jonas”, fondato nel 2007: quello cioè di portare la psicanalisi tra le masse, nel sociale, per esempio rendendo il costo delle terapie accessibili a tutti – in controtendenza con l’andazzo generale, secondo cui la psicoterapia sarebbe un vizio elitario di quei pochi fortunati che possono permetterselo. Entriamo ora nel vivo dell’argomento in questione. È appurato che la psicanalisi non può prescindere dalle condizioni socio-economiche e ambientali in cui l’individuo è inserito, ecco perché per parlare del ruolo della madre oggi dobbiamo essere consapevoli del dominio del “discorso del capitalista”, prima causa di incuria verso cose e persone.
11a edizione udine 10 7 maggio '15 Perché parlare della madre? Che lezione possiamo ricavare da lei?
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Ciò che ereditiamo dalla madre è la cura verso il sentimento della vita, ovvero la cura del particolare di fronte all’universale – mentre nei discorsi precedentemente affrontati da Recalcati, si è visto come l’eredità del padre sia invece l’unione della legge con il desiderio. Come giungiamo a questa conclusione? Individuando quattro funzioni della madre, rappresentate dalle mani, dal volto, dal seno e dall’assenza. (Attenzione: il concetto di madre non è strettamente collegato a quello biologico di genitrice). Vediamole una per volta. 1. Mani: la prima funzione della madre è evitare che la vita precipiti nel non-senso, nel
vuoto. Infatti Recalcati inizia la sua lezione con un aneddoto personale. Quand’era bambino, gli capitò di assistere ad una scena che lo colpì indelebilmente: un bambino sul punto di precipitare nel vuoto da un balcone, soccorso e trattenuto dalle mani della madre accorsa in aiuto.
Il primo contatto che il neonato ha, avviene con le mani della madre. Già Freud aveva individuato due elementi di primaria importanza nell’inizio della vita: il grido e la madre–soccorritrice senza la quale la vita morirebbe. Secondariamente, le mani, oltre a svolgere funzioni corporali-gestuali (lavare, toccare, reggere…) sono fondanti del linguaggio (qui Recalcati rimanda al discorso di Lacan su “lalingua”: l’essere umano è infatti “corpo parlante”). 2. Volto: la funzione del volto materno come specchio. Per il neonato, il mondo coincide con
il volto della madre, che è la prima cosa che si palesa al bambino. Il piccolo, se in un futuro esplorerà il mondo, in primis si ritrova ad esplorare il volto della madre. Il volto permette al figlio di vedersi rispecchiato nell’altro. Se il volto risponde con un sorriso allo sguardo del bambino, ecco che lui ne trarrà un’esperienza amabile. Viceversa, ne trarrebbe un’esperienza spiacevole. Il modo in cui ci vediamo rispecchia l’atteggiamento con cui siamo stati guardati dalla madre. I concetti di “bello” e di “brutto” si fondano in questo preciso momento. Io sono come sono stata guardata da lei (a maggior ragione se pensiamo che c’è stato un tempo in cui, troppo piccoli, non potevamo conoscere le nostre sembianze). A seconda di come si è guardati, attraverso il volto della madre o vedremo il mondo, oppure sarà steso un velo tra il mondo e noi. 3. Seno: contrapposizione tra madre del seno e madre del segno. Il bambino si attacca al
seno della madre per bisogno di nutrimento, perché ha fame: succhia la vita dalla madre, ma capita che rimanga attaccato al capezzolo anche quando il bisogno è soddisfatto. Perché? Questo comportamento è segno di un bisogno ulteriore, quello della presenza
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dell’amore della madre. Nel caso il bambino abbia dei dubbi sull’amore della madre verso di lui, si verifica patologia: l’anoressia è la malattia del rifiuto, della non-presenza. Il bambino ha bisogno di sentire il segno della presenza. L’amore, sostiene Lacan, consiste nel donare ciò che non si ha. Com’è possibile dare qualcosa che non si ha? Donando qualcosa che implichi in noi mancanza (per esempio, il tempo), il che si differenzia dalla carità (che è dono di ciò che si ha). La domanda dell’amore, infatti, è: ti sono mancato? 4. Assenza: è importante che la madre, pur facendo dono della sua presenza e del suo amore,
doni la sua assenza. Secondo Lacan, una madre sufficientemente buona è colei che continua ad essere donna, non esaurendo la sua femminilità nella maternità. Ella non deve commettere l’errore di identificare il figlio con il mondo (il che si contrappone all’antica ideologia patriarcale), altrimenti la salute mentale è compromessa. Il fatto di essere tutta madre, comporterebbe una relazione di assorbimento reciproco. È necessario che la madre, oltre al figlio, ami anche altro (persone, cose, attività). Altrimenti, si avrebbe un imprigionamento, tanto che la madre finirebbe per “coricarsi sul figlio fino a soffocarlo”.
Sin dal concepimento, il figlio è allo stesso tempo immanente (è nella madre) che trascendente (è straniero nella madre). La madre incinta porta la vita dentro di sé, sapendo che non è la propria. Ecco perché dopo il travaglio può essere si verifichi la depressione post-partum: la madre sperimenta la perdita della vita dentro di sé, spingendola fuori, perdendola. E quel che mi viene spontaneo pensare parlando di depressione, malattia dei nostri tempi, è questo: se è vero che il figlio eredita la visione del mondo dalla madre, emerge un grande problema. Come evitare che i figli ereditino le depressioni? Come impedire che gli occhi depressi e senza vita della madre finiscano per non trasmettere al figlio la voglia di vivere? Recalcati ci comunica che in quest’epoca di dominio del “discorso capitalista”, in cui imperano incuria, dispersione, dissoluzione, la madre deve rimettere al centro la cura del figlio nella sua unicità. Per Lacan, l’amore è amore del nome: l’amore, cioè, di quel figlio particolare.
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CULTURA: A VICINO/LONTANO LA LECTIO MAGISTRALIS DI RECALCATI 09/05/2015 13:55:00 \\ SPETTACOLO \\ 7 Visite (ANSA) - UDINE, 09 MAG - «Ciò che rende una madre sufficientemente buona è che continua a esistere anche come donna. Quelle che non sono sufficientemente buone, sono sbilanciate o sul lato della madre, sono 'tutte madrì, o sul lato della donna, e dunque rifiutano la maternità». È quanto ha dichiarato oggi a Udine lo psicoanalista Massimo Recalcati, protagonista di una «lectio magistralis» sul tema al festival Vicino/Lontano. Anche guardando a molti fatti di cronaca si assiste, ha proseg...
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UDINE
In alcuni luoghi aperti e in diversi edifici storici di Udine, personalità pubbliche, studiosi, scrittori, giornalisti e artisti di prestigio internazionale partecipano a incontri, dibattiti, conversazioni, conferenze, lezioni, letture, mostre, spettacoli, concerti e proiezioni, per analizzare in pubblico – da punti di vista e con approcci disciplinari diversi – i processi di trasformazione in corso nel mondo globalizzato, in campo economico, sociale, culturale e geopolitico, allo scopo di indagarne le ragioni, i meccanismi, i significati, le prospettive. Il Festival è articolato in una serie di sezioni: • Confronti: dibattiti in pubblico tra studiosi e specialisti delle diverse discipline. Costituiscono il nucleo fondativo della rassegna e si svolgono nella chiesa sconsacrata di San Francesco, fin dalla prima edizione sede degli eventi principali del Festival. Personalità del mondo della cultura, della scienza, dell’economia e dell’informazione sono invitati da un moderatore a discutere sui temi cruciali del nostro tempo, sulle sfide che lo caratterizzano e sulle domande che esse pongono alle società e ai singoli. • Incontri: momenti di approfondimento in forma di conferenza, lezione o ciclo di lezioni di carattere più specialistico, spesso di taglio filosofico, antropologico o scientifico. • Storie: protagonisti e testimoni raccontano in prima persona esperienze di particolare intensità esistenziale e umana, attivando un dialogo più “confidenziale” con il pubblico. • Premio Terzani: in una serata-evento collocata nella giornata centrale della manifestazione e costruita in forma di performance/spettacolo intorno ai temi trattati dall’opera premiata, Angela Terzani consegna il premio al vincitore. • Concorso Scuole Tiziano Terzani: la mattina dello stesso giorno, alla presenza di studenti, insegnanti e genitori, ha luogo la cerimonia di premiazione dei vincitori del concorso. Nel corso della mattinata i ragazzi hanno anche l’opportunità di incontrare il vincitore del Premio Terzani e altri autorevoli ospiti della manifestazione. • Mostre, spettacoli e proiezioni: nell’ottica di intrecciare modalità espressive e linguaggi diversi, vengono proposti reportage fotografici, film o documentari, spettacoli o performance musicali legati ai temi evocati dal Premio Terzani o affrontati nell’ambito del Festival. • In libreria: nelle librerie della città il pubblico ha modo di incontrare da vicino alcuni degli ospiti della manifestazione. Incontri/confronti fra culture diverse, storie e spettacoli.
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VicinoLontano, l'incontro con Andrea Segre Messaggero Veneto
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Sprecare conviene? Ne hanno parlato Vittorio Capecchi, Antonio Massarutto e Andrea Segre, moderati da Massimo Cirri, nell'ambito di Vicino Lontano, alla Chiesa di san Francesco a Udine (Foto Luca d'... Leggi la notizia
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VicinoLontano, l'incontro con Andrea Segre Messaggero Veneto 9 Mag 2015 10:16
Sprecare conviene? Ne hanno parlato Vittorio Capecchi, Antonio Massarutto e Andrea Segre, moderati da Massimo Cirri, nell'ambito di Vicino Lontano, alla Chiesa di san Francesco a Udine (Foto Luca... Leggi tutta la notizia
Categoria: Cultura e Spettacolo
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EVENTO 09/05/2015 - 09/05/2015
PASQUINO AL FESTIVAL VICINO/LONTANO
Sabato 9 maggio Gianfranco Pasquino, autore di "Cittadini senza scettro ", parteciperà al Festival Vicino/Lontano a Udine. Democrazie in guerra Ex Chiesa di S. Francesco - ore 11.30 Con Vincenzo Camporini e Giovanni Leghissa Cittadini senza scettro. Le riforme sbagliate Libreria Friuli - ore 17.00 Con Gianpaolo Camporetto
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Vincitori concorso scuole Tiziano Terzani 2015
Fonte immagine: Udine 20 - link
Sabato 9 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine la cerimonia di premiazione del Concorso Scuole “Tiziano Terzani”, iniziativa strettamente collegata al Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, che – con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale – coinvolge ogni anno centinaia di studenti delle scuole elementari, medie e superiori del Friuli Venezia Giulia. Nel corso della intensa mattinata, coordinata da Gianni Cianchi e condotta da Chiara Donada, Angela Terzani ha consegnato ai vincitori delle tre sezioni del concorso – elementari, medie e superiori – le targhe... Leggi la notizia integrale su: Udine 20
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UDINE, IL FESTIVAL VICINO LONTANO AL CLOU 09 maggio 2015 Oggi giornata 'clou' del festival Vicino/Lontano a Udine con la cerimonia di consegna, al Teatro Nuovo del capoluogo friulano, dell'11/o Premio Letterario internazionale Tiziano Terzani, assegnato dalla giuria presieduta da Angela Terzani, al reportage "Congo", edito in Italia da Feltrinelli. Sul palco l'autore, il giornalista belga David Van Reybrouck, dialogherà con la giornalista e scrittrice Loredana Lipperini. A condurre la serata-evento sarà l'attore Andrea Gherpelli. "Rappresentazione decisiva ed esemplare di quel grande Paese e dell'intero continente africano" - così si legge nella motivazione della Giuria - Congo, ha affermato Angela Terzani "è completamente in sintonia con l'approccio di Tiziano al suo mestiere: quello dello studioso, dell'esploratore e del cercatore della verità". Nel corso dell'evento, realizzato a cura di Gianni Cianchi, ci saranno anche momenti di spettacolo, intercalati dalla lettura di alcuni passi tratti dall'opera vincitrice, con le coreografie di una compagine multirazziale composta da dieci ballerini. Sono gli artisti che metteranno in scena il progetto Mnai's danzando sui passi di "Africa", uno dei quadri tematici dello spettacolo "Mnai's Around", primo lavoro teatrale in cui una storia viene raccontata con il linguaggio hip hop: metafora dell'integrazione, esorcizza la "paura del diverso" ed esalta la cultura della conoscenza.
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Limes al Festival vicino/lontano di Udine
10/05/2013
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 10/05/2015 pagina: 2/2
Sabato 11 maggio a Udine Lucio Caracciolo e Guglielmo Cevolin, in collaborazione con il Gruppo Historia Pordenone, presentano il nuovo numero di Limes. Nell’ambito della manifestazione vicino/lontano – premio Tiziano Terzani. L’Italia di nessuno , il nuovo numero di Limes Appuntamento sabato 11 maggio alle ore 10 in piazza Vernerio, presso la chiesa di San Francesco, a Udine. Si parlerà del nuovo numero di Limes , disponibile in edicola, in libreria e presto su iPad.
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 10/05/2015
The Brussels Times Media/News/Publishing
The Brussels Times 10 May at 09:29 路
Congo by Belgian journalist David Van Reybrouck wins international literature prize
The Brussels Times - Congo by Belgian journalist David Van Reybrouck wins international... The 2015 Tiziano Terzani international literature prize held in Udine, Italy, has been awarded to Congo by... BRUSSELSTIMES.COM | BY TBT NEWS
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Po
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 10/05/2015 pagina: 1/2
Van Reybrouck: «Azione Ue per risolvere la migrazione» L’autore di “ ongo”, vincitore del premio erzani, festeggiato ieri sera al Nuovo uesto è il libro che avrebbe voluto scrivere mio marito iziano di GI N OLO OLESINI
ngela Staude:
10 maggio 2015
di GI N
OLO OLESINI
Semmai ci fosse un dubbio ngela erzani lo spegne con un sorriso: . ongo è il libro che mio marito avrebbe voluto scrivere . rattiene i respiri profondi dell’ frica e vive di realtà, resistenze, ricchezza, povertà, morte, speranze, l’opera del fiammingo David van eybrouc , e di umanità senza remore. Il regime di abila non poteva amarlo puntualizza l’autore - ma siamo riusciti a far scivolare nel aese tremila copie rigorosamente a dieci dollari l’una. Il prezzo dei volumi laggi è altissimo, improponibile per un congolese. I feedbac sono stati confortanti . David è un ragazzone piuttosto alto, palleggia tre lingue come onaldo una sfera e adesso, il vincitore del erzani 2015, si è rifugiato nella poesia e nel teatro, sebbene ammette - il ongo non lo mollo e soprattutto il ongo non molla me . Il gala di ieri sera ha lambito una scelta molto in simbiosi col grande saggio toscano. Il significato crudo del reportage, di quel “io c’ero”. S , uno legge, uno s’infila negli archivi, va bene, ma finch quel qualcunonon piglia la valigia e parte, il romanzo vive in un limbo virtuale. Soltanto in quel poi si riempirà di energia vitale.
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 10/05/2015 pagina: 2/2 L’edizione undici di vicino/lontano ha affidato il coordinamento scenico ad ndrea Gherpelli, attore multitas ing che ha rilasciato in giro per il Nuovo, affollatissimo of course, il senso primitivo di una narrazione vigorosa e vissuta su pelle. Sapete perch l’ho scritto , provoca il belga. Semplicemente perch nessuno lo aveva fatto prima. Mi sono messo pure nei guai, per lui. Un incidente aereo sfiorato, una guerra attraversata con i bimbi soldato al fianco, un mare di violenza a tiro di sguardo, ma anche incontri magnifici, personaggi che un premio Nobel se lo meriterebbero e grazie a loro non straccio la speranza . erra dai cromosomi opposti, il ongo. rattiene una ricchezza sfacciata e mostra una povertà disarmante. Un luogo di estremi , ragiona David. Irrompe dalle quinte il tambureggiare secco dell’hip hop, una musica contro il razzismo. Il gruppo danzante Mnai’s mostra i muscoli e il sound si piglia lo spazio e s’impone la legge del ritmo. La regia della serata è di Gianni ianchi, è bene ricordarlo. In un breve flashbac pre cerimoniale, van eybrouc riavvolge le sensazioni della scrittura - ora la mia anima è pi ricca e non m’importa del dopo. Non penso affatto a ripetere un successo letterario (vendute cinquecento mila copie e si sta per aprire la porta della ina, ndr). erco di vivere felice, basta - non sottraendosi al ruolo di osservatore privilegiato di un continente sempre pi in stretta relazione con l’Europa. Nella criticità emerge una priorità sbagliata. Si bada alla soluzione delle problematiche tecniche - dove mettere gli immigrati, che fare nella prima accoglienza - forse non volendo concentrarsi sulla motivazione primaria, sulla madre delle cause: l’indifferenza europea sempre pi distante dall’individuare una linea solida per affrontare la tragedia del terzo millennio . Scivola un’ipotesi: gli e colonizzatori potrebbero assistere le loro colonie La conoscenza del territorio è indubbiamente profonda - dice David - ma non credo che ci gioverebbe realmente. Mi viene in mente la Germania. Non ha colonie. Sarebbe uno spreco, con tutti i soldi che ha. L’Italia arranca nella gestione privata. ipeto: serve un’azione europea coordinata e congiunta per gestire una pluralità di aspetti: sviluppo, aiuti e scambi. Gli africani faticano a esportare i loro prodotti e, quindi, esportano se stessi . Il viaggio prende velocità dal gigantesco estuario del fiume ongo, Un getto possente di detriti, terra, alberi che trasforma l’oceano in un brodo torbido per centinaia di chilometri. Le immagini del satellite lo mostrano chiaramente: una macchia brunastra che, durante il picco della stagione dei monsoni, si estende verso ovest per ottocento chilometri. os , quindi, comincia un paese: diluito in una grande quantità di acqua di oceano . I
ODUZIONE ISE V
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 10/05/2015 pagina: 1/2
Ho riordinato l’archivio di un testimone della Storia
Se non ci fosse iziano erzani non ci sarebbe, probabilmente, nemmeno Vicino/lontano. Ma erzani è diventato erzani grazie alla sua tenacia, certamente, ma anche a quella del suo professore delle... di nna Dazzan
10 maggio 2015
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 10/05/2015 pagina: 2/2
Se non ci fosse iziano erzani non ci sarebbe, probabilmente, nemmeno Vicino/lontano. Ma erzani è diventato erzani grazie alla sua tenacia, certamente, ma anche a quella del suo professore delle scuole medie, Ernesto remasco, che nel 1952 convinse i suoi genitori a farlo proseguire negli studi. Un piccolo aneddoto, per raccontare chi era veramente l’uomo erzani, oltre che il grande giornalista. Uno dei tanti che ieri sono stati raccontati da len Loreti, curatore di alcune opere di erzani e del bellissimo “Guardare i fiori da un cavallo in corsa”. er capire la straordinaria vita di questo straordinario uomo, forse proprio il titolo di questo volume, che raccoglie tante testimonianze scritte e fotografiche della vita del giornalista toscano, è la piú evocativa: un detto cinese, che lui ha usato per sottolineare come gli piaceva cogliere la fortuna, il caso che lo ha portato fuori dal suo solito punto di osservazione, costringendolo a essere testimone della storia . Loreti, introdotto dal sociologo aolo ecile, ha presentato con sincera emozione al pubblico il suo lavoro di catalogazione dell’archivio erzani. Nel 2012, la famiglia di iziano ha donato alla Fondazione ini l’intera biblioteca “asiatica” di erzani e il suo archivio personale, con la speranza che non faccia la polvere . Il lascito comprende anche borse di studio per studenti, magari gli stessi premiati ieri nel concorso 2015, frequentanti la primaria ottobre, il liceo Marinelli, il collegio Salesiano Don Bosco , la primaria Duca d osta di Monfalcone, la media di arcento, la odari di Udine, la scuola ndervolti di Ma ano, il Bertoni di Udine, il Gortani di omeglians, l Isis Magrini Marchetti e il D ronco di Gemona. I
ODUZIONE ISE V
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 10/05/2015
Van Reybrouck è Premio Terzani «Il mio Congo piace alla sua gente» Il giornalista e scrittore belga premiato a vicino/lontano di Udine per il suo libro-inchiesta Sui migranti l’Italia non pu essere lasciata sola, ma un’azione europea non è scontata di lberto ochira
10 maggio 2015 UDINE. a commosso ngela erzani, perch “davvero ne sono sicura ha detto la presidente della giuria - questo è un libro che iziano avrebbe voluto scrivere”. David Van eybrouc , giornalista e scrittore belga, vincitore del remio letterario internazionale erzani 2015, consegnatogli ieri sera a Udine nell’ambito del festival Vicino/Lontano (oggi ultima giornata), è fatto di una “pasta” che ha convinto immediatamente i giurati: stanco di leggere sempre le stesse storie accademiche e paludate sul ongo, ha deciso di toccare il aese con mano, mettendo al centro le storie delle persone, il loro vissuto . Sono onorato di questo premio: ammiro erzani e a lui mi sono sempre ispirato , esordisce. E poi confessa: Volevo scrivere io il libro sul ongo che non avevo mai trovato . lle spalle dodici viaggi nel aese, un incidente aereo scampato e tante disavventure, l’incontro con pi di 500 persone, per ascoltare le loro storie e i loro sogni . Ne è nato un reportage intenso (edito in Italia da Feltrinelli), tradotto in diverse lingue (anche cinese), osteggiato dal regime di abila in ongo. lla presentazione del volume in lingua francese a Bru elles racconta l’autore l’ambasciatore del ongo è venuto, suo malgrado, storcendo il naso. Ma nel paese africano il regime ha fatto di tutto per boicottarlo . uando scrivi dello stato debole, della corruzione dell’amministrazione, del livello bassissimo dei servizi - spiega David - allora il regime non è disposto a tollerare. Ma io dovevo, come giornalista, raccontare la verità . Oggi l’autore è felice, perch finalmente 3.500 copie del libro hanno raggiunto il ongo e sono vendute (in accordo con l’editore) a un prezzo abbordabile. Le persone leggono, ogni copia passa a venti persone, ho raccolto molti feedbac positivi, attraverso Faceboo . David racconta due secoli di ongo, toccando anche il tema del neocolonialismo. Oggi in Belgio è un assioma provare vergogna per il passato coloniale e si pensa che il ongo debba essere lasciato libero di percorrere la sua strada , dice. uttavia, sul posto mi sono accorto che questo atteggiamento, basato sul senso di colpa, agli africani importa poco. Loro sono molto pi interessati alla nostra presenza e vicinanza ora . on la scusa del voler evitare tentazioni neocoloniali, insomma, l’Occidente sviluppato non pu egoisticamente “lavarsene le mani”. Van eybrouc non si sottrae a una riflessione sulle migrazioni attuali. Il problema dei migranti attraverso il Mediterraneo è una delle pi grosse criticità del nostro tempo , conviene. Mi spiace soprattutto vedere che viene assunto dal mondo politico e dalla stampa come un mero problema gestionale e pratico. Dietro c’è, invece, una grossa questione morale e di giustizia . Se è ovvio, secondo l’autore che l’Italia faccia molta fatica a gestire questo problema da sola , non è scontata, invece, un’azione europea coordinata e congiunta , che è per esattamente quello che serve, insieme a una nuova diplomazia multilaterale . ietra d’inciampo, l’euroscetticismo. Non tutti i cittadini europei sono disposti ad accettare un ruolo forte dell’Europa, come si vede anche con i recentissimi risultati delle elezioni in Gran Bretagna, dove i vincitori stanno già pianificando un referendum per portare il egno Unito fuori dall’Unione . Un altro reportage in arrivo No, sono appagato da questo successo assolutamente inaspettato: ora mi sto dedicando a poesia e teatro . E sul ongo, David resta ottimista: Un paese con una risorsa straordinaria, la sua popolazione. So che pu farcela .
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 10/05/2015 pagina: 1/2 IN EDICOLA!
Vicino/Lontano chiude a quota 35mila presenze Si è conclusa positivamente l'edizione 2015 del festival. Un primo bilancio degli organizzatori
10/05/2015
A poche ore dalla conclusione di Vicino/Lontano 2015 c’è soddisfazione fra i promotori del festival di Udine: qualità della proposta e successo di pubblico sono i riscontri più evidenti di una prima lettura di questi giorni. «Le stime ad ora parlano di oltre 35mila presenze, distribuite in un centinaio di eventi, e in una trentina di location cittadine – anticipa Alessandro Verona, presidente dell’associazione Vicino/Lontano – Un dato testimoniato dalle code, quest’anno evidenti e numerose nei quattro giorni del festival. Ma anche dalla nuova e più ‘informale’ sede di incontro, nel largo antistante alla Chiesa di San Francesco: una ulteriore location con maxi schermo, divenuta familiare al pubblico del festival che l’ha presa d’assalto persino sotto il diluvio di sabato pomeriggio, pur di seguire in diretta l’incontro con lo psicanalista Massimo Recalcati, a Vicino/Lontano in anteprima nazionale col nuovo libro “Le mani della madre” (Feltrinelli)». «Altrettanto entusiasmo abbiamo registrato nella serata di sabato al Teatro Giovanni da Udine – spiega ancora la curatrice del festival Paola Colombo - L’XI serata del Premio Terzani ha regalato al pubblico due ore emozionanti con l’intenso dialogo fra il vincitore David Van Reybrouck e la giornalista Loredana Lipperini, intessuto fra letture, proiezioni e il travolgente hip hop degli Mnai’s, giocato sulle corde dell’integrazione. Ancora una volta ringraziamo la presidente di Giuria, Angela Terzani, per la fortissima sinergia del Premio con Vicino/Lontano e la città di Udine». In cartellone a Udine da giovedì 7 a domenica 10 maggio - anche se diversi eventi hanno scandito l’inaugurazione ufficiale del festival nelle settimane precedenti – Vicino/Lontano 2015 deve certamente il suo successo alla forza del tema, “Totem e tabù”: «Una cornice nella quale abbiamo inscritto l’indagine sulle questioni centrali del nostro tempo - osserva Alessandro Verona – con protagonisti di riferimento: Colin Crouch, Vincenzo Paglia, Riccardo Iacona, Arianna Ciccone, Andrea Segrè, Guido Crainz. Pino Roveredo, Irene Cao, Alberto Garlini, Marino Niola, Alen Loreti, Angela Staude Terzani, Marc Abélès per fare solo alcuni nomi». «Ma Vicino/Lontano resta anche un laboratorio, uno sguardo attento all’evoluzione del mondo e dei suoi ‘narratori’ – aggiunge Paola Colombo - Quest’anno abbiamo giocato scommesse importanti su relatori di valore, benchè meno conosciuti: una scelta premiata dal riscontro del pubblico».
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 10/05/2015 pagina: 1/2
Novità travolgente, per l’ottima risposta a suo esordio, è stato il questionario Inmybed: un’indagine sul tema del sesso coordinata da Paolo Ermano, nata per iniziativa di Vicino/Lontano off, costruita con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università di Udine: «Il sondaggio – sottolinea Verona - ha inventato una nuova modalità di relazione territoriale attraverso il web. Più vicino che lontano, per una volta, grazie a Internet. L’edizione 2016 confermerà questo format, estendendolo a nuovi temi: nel convincimento che internet possa e debba costruire sul territorio relazioni utili a far esprimere la comunità di riferimento». Inmybed non finisce qui: avrà un’utilità a breve operativa: «Per iniziativa di Federfarma il questionario entrerà con materiale specifico in 170 farmacie della provincia di Udine e non è escluso che possa diventare pratica formativa, oltre che informativa, anche al di fuori della regione: magari attraverso modalità nuove e alternative al sistema formativo istituzionale». Una considerazione a sé merita infine la riapertura del Cinema Odeon, che dal 18 aprile ad oggi ha ospitato, con notevole successo di visite, la mostra “Tokyo Beyond”, una personale dell’artista Michele Biasutti curata da Sabrina Zannier. Quale futuro per l’Odeon? «Ci piacerebbe che la sua riapertura non fosse evento estemporaneo – spiega ancora Alessandro Verona, ma una importante scommessa giocata per il futuro culturale di Udine – Vicino/Lontano da undici edizioni lavora in rete con le realtà culturali udinesi e può essere motore di un coordinamento finalizzato a restituire permanentemente il Cinema Odeon alla città. Auspichiamo, come primo passo, la rimozione del vincolo d’uso che impone all’Odeon di fungere solo da cinema, o da teatro. Prefiguriamo che in quello spazio possa trovare sede il cuore multiculturale della città di Udine: Vicino/Lontano si propone come sintesi territoriale per i progetti e le realtà che all’Odeon potrebbero essere accolte. Non dubito che un progetto forte e concreto possa raccogliere partnership adeguate a sostenerlo». Hanno curato l’edizione 2015 di Vicino/Lontano Paola Colombo e Franca Rigoni, con l’apporto di Fabio Chiusi per la sezione V/L Digital. Il festival è promosso dall’ associazione culturale Vicino/Lontano presieduta da Alessandro Verona. IL comitato scientifico del festival è presieduto da Nicola Gasbarro. Info www.vicinolontano.it
11a edizione udine 10 7 maggio '15
LANCIATO ANCHE UN PROGETTO DI VALORIZZAZIONE DELL'EX CINEMA ODEON, SITO DI VALORE ARCHITETTONICO
Vicino/Lontano chiude superando le 35 mila presenze 10.05.2015 Oltre 35.000 presenze all'undicesima edizione del festival Vicino/Lontano, la rassegna di cultura sui ''Totem e Tabù del nostro tempo'' che si chiude oggi a Udine dopo quattro giorni con oltre 100 incontri, tra confronti-dibattiti, spettacoli, proiezioni, mostre, presentazioni di libri e conferenze. Si è detto soddisfatto il presidente Udine, 07-05-2015 - VICINO LONTANO 2015 - Largo dell'associazione promotrice, Ospedale Vecchio INAUGURAZIONE VICINO / LONTANO 2015 - Cerimonia di Inaugurazione del Alessandro Verona, ''sia per la Festival Vicino Lontano 2015 alla presenza delle crescita numerica di questa Autorit? - © 2015 Luca d'Agostino / Phocus Agency edizione rispetto alla precedente, che aveva totalizzato 30.000 presenze, sia per la qualità delle proposte''. Per il prossimo anno, Verona e la curatrice Paola Colombo hanno anticipato che ''sui temi specifici sarà come sempre il comitato scientifico a decidere, ma sempre all'interno di una cornice, come è stato quest'anno, perché la formula ha funzionato benissimo''. Verona ha poi lanciato una proposta per l'ex cinemateatro Odeon, struttura privata chiusa da dodici anni nel capoluogo friulano in un edificio di notevole pregio architettonico, riaperto temporaneamente dal festival per l'allestimento della mostra fotografica ''Tokyo Beyond'' di Michele Biasutti: ''La nostra associazione - ha detto - si candida a diventare 'capofila' di un progetto di valorizzazione culturale di questo spazio, per trasformarlo in un epicentro di iniziative e progetti a vantaggio di tutti gli operatori culturali di questa città. Per quanto riguarda i fondi, avremo bisogno di un partner molto forte, ma qualche idea in questo senso c'è già''. Continuità nel 2016 anche per l'indagine interattiva, quest'anno svolta sul sesso tra gli under 35, sviluppata attraverso il sondaggio web ''In my bed'' che ha coinvolto ben 1170 persone della provincia di Udine. I risultati si sono anche tradotti in un pieghevole (10.000 copie) con una sintesi e alcuni messaggi riguardanti l'informazione e la prevenzione, distribuito in 70 farmacie della provincia grazie alla collaborazione con Federfarma. ''Per il prossimo anno, sempre con la collaborazione di Federfarma, potremmo estendere l'indagine a livello nazionale - ha annunciato il presidente - sviluppando un altro tema che tocchi da vicino la nostra vita quotidiana''.
data: 10/05/2015
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 10/05/2015
VICINO/LONTANO, Gran finale con oltre 35mila presenze, 10 maggio 2015
VICINO/LONTANO 2015: CODE PER GLI INCONTRI DI CARTELLO E OLTRE 35MILA PRESENZE PER GLI EVENTI DI QUESTI GIORNI. 100 APPUNTAMENTI FRA TOTEM E TABU’ IN OLTRE 30 LOCATION DELLA CITTA’, L’EMOZIONANTE SERATA DEL PREMIO TERZANI SALUTATA DA UN GRANDE PUBBLICO, LA RIAPERTURA DEL CINEMA ODEON CON L’OBIETTIVO DI RESTITUIRE PER SEMPRE QUESTO SPAZIO ALLA CITTA’. NEL FORMAT VICINO/LONTANO PROSEGUIRA’ L’ESPERIENZA LEGATA AL QUESTIONARIO WEB E ALL’INDAGINE DELLA RETE: INTANTO FEDERFARMA DISTRIBUIRA’ I RISULTATI DI INMYBED IN 170 FARMACIE DELLA PROVINCIA DI UDINE, VALUTANDO DI FARNE UN PROGETTO PILOTA NAZIONALE SUI TEMI DELL’EDUCAZIONE SESSUALE. AMICI DI VICINO/LONTANO: PARTE DOMANI LA CHIAMATA AL CROWFUNDING, IN VISTA DELL’EDIZIONE 2016. “GESTIRE VIRTUOSAMENTE I BUDGET EROSI DAI TAGLI E’ UN DOVERE – SPIEGA IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE, ALESSANDRO VERONA - MA ANCHE I PRIVATI E IL PUBBLICO POSSONO ESSERE DETERMINANTI NEL SOSTEGNO AL FESTIVAL». UDINE – A poche ore dalla conclusione di Vicino/Lontano 2015 c’è soddisfazione fra i promotori del festival di Udine: qualità della proposta e successo di pubblico sono i riscontri più evidenti di una prima lettura di questi giorni. «Le stime ad ora parlano di oltre 35mila presenze, distribuite in un centinaio di eventi, e in una trentina di location cittadine – anticipa Alessandro Verona, presidente dell’associazione Vicino/Lontano – Un dato testimoniato dalle code, quest’anno evidenti e numerose nei quattro giorni del festival. Ma anche dalla nuova e più ‘informale’ sede di incontro, nel largo antistante alla Chiesa di San Francesco: una ulteriore location con maxi schermo, divenuta familiare al pubblico del festival che l’ha presa d’assalto persino sotto il diluvio di sabato pomeriggio, pur di seguire in diretta l’incontro con lo psicanalista Massimo Recalcati, a Vicino/Lontano in anteprima nazionale col nuovo libro “Le mani della madre” (Feltrinelli)». «Altrettanto entusiasmo abbiamo registrato nella serata di sabato al Teatro Giovanni da Udine – spiega ancora la curatrice del festival Paola Colombo - L’XI serata del Premio Terzani ha regalato al pubblico due ore emozionanti con l’intenso dialogo fra il vincitore David Van Reybrouck e la giornalista Loredana Lipperini, intessuto fra letture, proiezioni e il travolgente hip hop degli Mnai’s, giocato sulle corde dell’integrazione. Ancora una volta ringraziamo la presidente di Giuria, Angela Terzani, per la fortissima sinergia del Premio con Vicino/Lontano e la città di Udine». In cartellone a Udine da giovedì 7 a domenica 10 maggio - anche se diversi eventi hanno scandito l’inaugurazione ufficiale del festival nelle settimane precedenti – Vicino/Lontano 2015 deve certamente il suo successo alla forza del tema, “Totem e tabù”: «Una cornice nella quale abbiamo inscritto l’indagine sulle questioni centrali del nostro tempo - osserva Alessandro Verona – con protagonisti di riferimento: Colin Crouch, Vincenzo Paglia, Riccardo Iacona, Arianna Ciccone, Andrea Segrè, Guido Crainz. Pino Roveredo, Irene Cao, Alberto Garlini, Marino Niola, Alen Loreti, Angela Staude Terzani, Marc Abélès per fare solo alcuni nomi». «Ma Vicino/Lontano resta anche un laboratorio, uno sguardo attento all’evoluzione del mondo e dei suoi ‘narratori’ – aggiunge Paola Colombo Quest’anno abbiamo giocato scommesse importanti su relatori di valore, benchè meno conosciuti: una scelta premiata dal riscontro del pubblico». Novità travolgente, per l’ottima risposta a suo esordio, è stato il questionario Inmybed: un’indagine sul tema del sesso coordinata da Paolo Ermano, nata per iniziativa di Vicino/Lontano off, costruita con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università di Udine: «Il sondaggio – sottolinea Verona ha inventato una nuova modalità di relazione territoriale attraverso il web. Più vicino che lontano, per una volta, grazie a Internet. L’edizione 2016 confermerà questo format, estendendolo a nuovi temi: nel convincimento che internet possa e debba costruire sul territorio relazioni utili a far esprimere la comunità di riferimento». Inmybed non finisce qui: avrà un’utilità a breve operativa: «Per iniziativa di Federfarma il questionario entrerà con materiale specifico in 170 farmacie della provincia di Udine e non è escluso che possa diventare pratica formativa, oltre che informativa, anche al di fuori della regione: magari attraverso modalità nuove e alternative al sistema formativo istituzionale». Una considerazione a sé merita infine la riapertura del Cinema Odeon, che dal 18 aprile ad oggi ha ospitato, con notevole successo di visite, la mostra “Tokyo Beyond”, una personale dell’artista Michele Biasutti curata da Sabrina Zannier. Quale futuro per l’Odeon? «Ci piacerebbe che la sua riapertura non fosse evento estemporaneo – spiega ancora Alessandro Verona, ma una importante scommessa giocata per il futuro culturale di Udine – Vicino/Lontano da undici edizioni lavora in rete con le realtà culturali udinesi e può essere motore di un coordinamento finalizzato a restituire permanentemente il Cinema Odeon alla città. Auspichiamo, come primo passo, la rimozione del vincolo d’uso che impone all’Odeon di fungere solo da cinema, o da teatro. Prefiguriamo che in quello spazio possa trovare sede il cuore multiculturale della città di Udine: Vicino/Lontano si propone come sintesi territoriale per i progetti e le realtà che all’Odeon potrebbero essere accolte. Non dubito che un progetto forte e concreto possa raccogliere partnership adeguate a sostenerlo». Hanno curato l’edizione 2015 di Vicino/Lontano Paola Colombo e Franca Rigoni, con l’apporto di Fabio Chiusi per la sezione V/L Digital. Il festival è promosso dall’ associazione culturale Vicino/Lontano presieduta da Alessandro Verona. IL comitato scientifico del festival è presieduto da Nicola Gasbarro. Info www.vicinolontano.it
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 10/05/2015
Le Madri secondo Recalcati a Vicino/Lontano 2015
Ci devono essere strane forze nell'aria: ipnosi, mesmerismo, qualcosa Recalcati dovrà pur farlo al suo pubblico. Assiepato fuori dalla Chiesa di San Francesco, aspetta in una coda lunghissima. Ma anche quando prende la parola – sarà la prosa perfettamente interpretata, quello sguardo appassionato, la ricerca del termine giusto che quasi gli contrae il volto – l'effetto è di rapimento. Si rimane incollati: un po' perché il suo ragionamento fila, è coerente, forse un po' semplificatorio, ma in un senso che gli dà una strana profondità, un po' perché gli esempi che porta a suo sostegno sono efficaci. Beh, vado alla fine: applausi scroscianti dopo un'ora di trance collettiva, qualcuno che si alza per acclamarlo. Insomma, un successo. Che meriterebbe una sorta di seduta di analisi collettiva. Ora quella massa si posi sul lettino, che ascoltiamo la catena dei suoi significanti fluire, e alt, eccolo il significante padrone. Grazie, son 100 euro e alla prossima volta. Si può scherzare, ovviamente, ma Recalcati resta un autore, di quelli letti, di quelli ascoltati. E il suo discorso, ripeto, tiene e convince, ma forse, più in là, a sguazzare un po' nel torbido, appare un po' consolatorio. Ecco, uno potrebbe chiedersi: l'intellettuale che deve fare? Capire la realtà e consegnartene una versione coerente e prêt-à-porter, o sovvertirne continuamente i significati, sospenderla, rimestarne le contraddizioni e mostrarle? Il libro, che Recalcati presenta praticamente in esclusiva, è Le Mani della Madre. Dopo aver affrontato la figure del padre, quella del figlio come Telemaco (ma “la generazione di Telemaco” non è stata citata anche da Renzi? E sì), arriva il momento del confronto con la madre. E qui le tare di un'ideologia patriarcale non scherzano. L'affresco che Recalcati ne offre ha il merito di evitarle, ed anzi in alcuni passaggi di farle notare. Il ritratto che disegna è suggestivo, a tratti impressionista. Le mani che “trattengono la vita che precipita nel vuoto, nel non senso”. Parte dalle mani, Recalcati, non dal seno, perché la madre, spiega, “non è solo quello come ci ha fatto intendere una certa cultura”. Le mani della madre sono il primo linguaggio del mondo, quello dell'accudimento, del lavaggio, del toccaggio del bambino. Poi il volto, che è il primo mondo che si incontra e nel rispecchiare lo sguardo del bambino è la possibilità stessa della conoscenza. Un sorriso o una risposta della madre condizionano il bambino, ne fondano l'esperienza. Quindi il seno, da cui discende il bisogno – sotto forma di nutrimento – e un surplus – che è desiderio. Il seno e il segno: da una parte un bisogno fisiologico, dall'altra la presenza, che è poi mancanza, dell'altro. Ed è proprio l'assenza l'ultimo carattere che compone il ritratto. Come insegnava anche Lacan – la madre deve sapersi fare assente, per essere anche donna, e cioè desiderare altro oltre al figlio. E' come nella storia di Salamone: l'autentica madre è quella che sa rinunciare. Recalcati conclude mostrandone l'eredità: la madre è insegnamento della cura, in tempi – dice – dove regna l'incuria, la proliferazione di oggetti e merci. E' cura del particolare, dell'assoluta singolarità del nome proprio di ognuno. E' questo il vero sentimento della vita. Et voilà: madri.
11a edizione udine 10 7 maggio '15
Successo di V/L con 35 mila presenze per oltre 100 eventi UDINE. A poche ore dalla conclusione di Vicino/Lontano 2015 c’è soddisfazione fra i promotori del festival di Udine: qualità della proposta e successo di pubblico sono i riscontri più evidenti di una prima lettura di questi giorni. «Le stime ad ora parlano di oltre 35 mila presenze, distribuite in un centinaio di eventi, e in una trentina di location cittadine – anticipa Alessandro Verona, presidente dell’associazione Vicino/Lontano –. Un dato testimoniato dalle code, quest’anno evidenti e numerose nei quattro giorni del festival. Ma anche dalla nuova e più ‘informale’ sede di incontro, nel largo antistante alla Chiesa di San Francesco: una ulteriore location con maxi schermo, divenuta familiare al pubblico del festival che l’ha presa d’assalto persino sotto il diluvio di sabato pomeriggio, pur di seguire in diretta l’incontro con lo psicanalista Massimo Recalcati, a Vicino/Lontano in anteprima nazionale col nuovo libro “Le mani della madre” (Feltrinelli)». «Altrettanto entusiasmo abbiamo registrato nella serata di sabato al Teatro Giovanni da Udine – spiega ancora la curatrice del festival Paola Colombo -. L’XI serata del Premio Terzani ha regalato al pubblico due ore emozionanti con l’intenso dialogo fra il vincitore David Van Reybrouck e la giornalista Loredana Lipperini, intessuto fra letture, proiezioni e il travolgente hip hop degli Mnai’s, giocato sulle corde dell’integrazione. Ancora una volta ringraziamo la presidente di Giuria, Angela Terzani, per la fortissima sinergia del Premio con Vicino/Lontano e la città di Udine». In cartellone a Udine da giovedì 7 a domenica 10 maggio – anche se diversi eventi hanno scandito l’inaugurazione ufficiale del festival nelle settimane precedenti – Vicino/Lontano 2015 deve certamente il suo successo alla forza del tema, “Totem e tabù”: «Una cornice nella quale abbiamo inscritto l’indagine sulle questioni centrali del nostro tempo – osserva Alessandro Verona – con protagonisti di riferimento: Colin Crouch, Vincenzo Paglia, Riccardo Iacona, Arianna Ciccone, Andrea Segrè, Guido Crainz. Pino Roveredo, Irene Cao, Alberto Garlini, Marino Niola, Alen Loreti, Angela Staude Terzani, Marc Abélès per fare solo alcuni nomi». «Ma Vicino/Lontano resta anche un laboratorio, uno sguardo attento all’evoluzione del mondo e dei suoi ‘narratori’ – aggiunge Paola Colombo -. Quest’anno abbiamo giocato scommesse importanti su relatori di valore, benchè meno conosciuti: una scelta premiata dal riscontro del pubblico».
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11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 10/05/2015 pagina: 2/2 Novità travolgente, per l’ottima risposta al suo esordio, è stato il questionario Inmybed: un’indagine sul tema del sesso coordinata da Paolo Ermano, nata per iniziativa di Vicino/Lontano off, costruita con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Udine: «Il sondaggio – sottolinea Verona – ha inventato una nuova modalità di relazione territoriale attraverso il web. Più vicino che lontano, per una volta, grazie a Internet. L’edizione 2016 confermerà questo format, estendendolo a nuovi temi: nel convincimento che internet possa e debba costruire sul territorio relazioni utili a far esprimere la comunità di riferimento». Inmybed non finisce qui: avrà un’utilità a breve operativa: «Per iniziativa di Federfarma il questionario entrerà con materiale specifico in 170 farmacie della provincia di Udine e non è escluso che possa diventare pratica formativa, oltre che informativa, anche al di fuori della regione: magari attraverso modalità nuove e alternative al sistema formativo istituzionale». Una considerazione a sé merita infine la riapertura del Cinema Odeon, che dal 18 aprile a oggi ha ospitato, con notevole successo di visite, la mostra “Tokyo Beyond”, una personale dell’artista Michele Biasutti curata da Sabrina Zannier. Quale futuro per l’Odeon? «Ci piacerebbe che la sua riapertura non fosse evento estemporaneo – spiega ancora Alessandro Verona -, ma una importante scommessa giocata per il futuro culturale di Udine. Vicino/Lontano da undici edizioni lavora in rete con le realtà culturali udinesi e può essere motore di un coordinamento finalizzato a restituire permanentemente il Cinema Odeon alla città. Auspichiamo, come primo passo, la rimozione del vincolo d’uso che impone all’Odeon di fungere solo da cinema, o da teatro. Prefiguriamo che in quello spazio possa trovare sede il cuore multiculturale della città di Udine: Vicino/Lontano si propone come sintesi territoriale per i
progetti e le realtà che all’Odeon potrebbero essere accolte. Non dubito che un progetto forte e concreto possa raccogliere partnership adeguate a sostenerlo». Hanno curato l’edizione 2015 di Vicino/Lontano Paola Colombo e Franca Rigoni, con l’apporto di Fabio Chiusi per la sezione V/L Digital. Il festival è promosso dall’associazione culturale Vicino/Lontano presieduta da Alessandro Verona. IL comitato scientifico del festival è presieduto da Nicola Gasbarro.
Le foto sono di Luca d’Agostino.
11a edizione udine 10 7 maggio '15
V/L chiude con terrorismo, Zorutti, basket e tanto altro UDINE. L’attualità e i grandi temi del nostro tempo – a partire da terrorismo, immigrazione e Califfato, Totem e tabù fra i più inquietanti dei giorni che stiamo vivendo – saranno al centro dell’indagine nella giornata conclusiva del festival Vicino/Lontano 2015 domani, domenica 10 maggio a Udine. Come sappiamo è il terrorismo il vero e catastrofico tabù dell’Occidente: a Vicino/Lontano 2015 si guarderà alle radici del problema, drammaticamente previsto e preannunciato dal giornalista di guerra Domenico Quirico, vittima di un lungo sequestro in Siria: a Udine si confronteranno sul tema il giornalista Riccardo Cristiano e il sociologo Stefano Allievi (domenica 10 maggio). Oggi il Grande Califfato è una realtà politica e militare con cui i governi e i popoli di tutto il mondo sono drammaticamente costretti a misurarsi. Strettamente connessa è l’emergenza immigrazione. È vero che l’Italia sopporta più di tutti gli altri paesi europei il carico dell’accoglienza dei rifugiati? Quanti sono gli immigrati in Italia? Portano criminalità? Terrorismo? Malattie? Ci rubano il lavoro? Ottengono dal “nostro” stato sociale più vantaggi di Riccardo Cristiano “noi”? In un mondo drammaticamente sperequato, le migrazioni internazionali pongono sfide inedite alla convivenza sociale e ci obbligano a interrogarci sul rapporto tra la nostra convenienza economica e la marginalità giuridica degli ultimi arrivati. Ne parleranno, domani alle 11.30 nella Chiesa di San Francesco, il sociologo Maurizio Ambrosini, il giurista Andrea Saccucci l’economista Fadi Hassan e il presidente di Medici Senza Frontiere Italia Loris De Filippi. Si completa domani il focus sul cibo di Vicino/Lontano: a “Nutrire il pianeta o nutrire i ricchi?” sarà dedicato l’incontro in programma alle 16.30 nella Chiesa di San Francesco con l’antropologo Marino Niola, il direttore di Oxfam Italia Roberto Barbieri e il genetista Michele Morgante, coordinati dal giornalista Pietro Greco. Parlare di Totem e Tabù significa anche approfondire: sarà invece dedicata a “L’Europa, la globalizzazione e la politica della sopravvivenza” la lezione magistrale dell’antropologo delle istituzioni Marc Abélès, introdotto da Nicola Gasbarro, presidente del comitato scientifico di vicino/lontano (Chiesa di San Francesco, ore 18).
Loris De Filippi
Si completano domani anche gli appuntamenti di Vicino/Lontano Digital: alle 15, nella Chiesa di San Francesco della “battaglia per essere liberi” parlerà la fondatrice del Festival del giornalismo di Perugia, Arianna Ciccone. Nell’era digitale, nell’era della democratizzazione dei contenuti siamo più liberi, più forti, più informati. Ma al tempo stesso sono notevolmente aumentate le intimidazioni, le violenze, le minacce. A ideale suggello di Vicino/Lontano Digital le conclusioni saranno tratte da Fabio Chiusi, domenica 10 maggio alle 17 nell’Oratorio del Cristo: “Sorveglianza di massa. Una risposta al terrore?” è il tema del suo intervento, che metterà a fuoco i rischi di un regime di sorveglianza indiscriminata di massa, inefficace nella lotta
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11a edizione udine 10 7 maggio '15
al terrorismo ma efficacissimo nel violare la privacy di miliardi di cittadini innocui in tutto il globo. Al Friuli Future Forum ultimo appuntamento con il workshop sulla crittografia, momenti “operativo” di V/L Digital.
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Si intitola Strolic – dal latino astrologus: astrologo, ma nella variante lombardoveneta anche strambo, lunatico, cocciuto – l’evento scenico conclusivo di Vicino/Lontano 2015. Domani, nella Chiesa di San Francesco alle 21, appuntamento con l’anteprima assoluta, in questa nuova veste arricchita dalle immagini. Per celebrare i 25 anni dalla nascita della sede di Udine della Rai, lo spettacolo è accompagnato da immagini tratte dalla fiction Pieri Zorut. Storia di un poeta – autrice e sceneggiatrice, Claudia Brugnetta, regia di Giancarlo Deganutti – prodotta nel 1992 da RAI FVG. Lo spettacolo, nato da un’idea di Luca Bonutti, su testi di Omero Antonutti Pietro Zorutti (1792-1867) per le musiche originali di Valter Sivilotti, si realizza a Vicino/lontano in collaborazione con Arlef, Mittelfest, Rai FVG e Società Filologica Friulana. Saranno affidate all’attore Omero Antonutti le narrazioni poetiche e alla voce solista di Dorina Leka, accompagnata dal Coro Natissa di Aquileia diretto da Luca Bonutti. Musiche eseguite dal vivo da Marko Feri chitarra, Mauro Meroi contrabbasso, Igor Zobin fisarmonica. Strolic come il temperamento di Pietro Zorutti, poeta friulano dell’800 e arguto antropologo della sua gente. Il suo Strolic, una sorta di almanacco o calendario dei 12 mesi in forma di poesia, canta lo scorrere dell’anno nell’instancabile avvicendarsi delle stagioni che trasformano incessantemente uomini e cose. Dopo quasi due secoli di silenzio, mentre sullo schermo rivivono le immagini di un piccolo mondo antico alla friulana che ha per protagonista l’umoroso/strolegant “sior Pieri”, cui dà voce Omero Antonutti, Strolic riceve un nuovo respiro e un nuovo ritmo, grazie al coraggioso lavoro compositivo del maestro Valter Sivilotti, che lo ha modellato, come un coro greco del terzo millennio, sulle voci aquileiesi del Coro Natissa e sul virtuosismo di strumenti opportunamente legati alla cultura popolare, incrociando l’antica saggezza di quei versi con la sua moderna sensibilità musicale, che spazia dai Balcani all’America Latina, da Berlino alla Parigi di Django, dalle Isole britanniche al musical americano. La serata è a invito (per informazioni 0432-287171). Domani all’Oratorio del Cristo alle 10 si converserà dell’uso delle nuove tecnologie e della “Formazione nel futuro”, con Raffaella Bombi e Simon Nelson e con gli ex allievi della Scuola Superiore dell’Università di Udine. Introduce l’assessore alla Cultura del Comune di Udine, Federico Pirone. A Casa Cavazzini, alle 10 “Play your rights”: con esperti e cittadini scopriamo il nostro grado di consapevolezza in tema di diritti europei. All’evento partecipano i rappresentanti delle nazioni coinvolte nel progetto europeo Enjoy Your Rights: Italia, Germania, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia. Ci guideranno Matej Cepin Direttore della Social Academy di Lubiana, Renato Damiani, esperto di integrazione europea e vicepresidente della Casa per l’Europa di Gemona, e Francesco Rossi, project manager del progetto europeo Enjoy Your Rights.
Pirone. A Casa Cavazzini, alle 10 “Play your rights”: con esperti e cittadini scopriamo il nostro grado di consapevolezza in tema di diritti europei. All’evento partecipano i rappresentanti delle nazioni coinvolte nel progetto europeo Enjoy Your Rights: Italia, Germania, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia. Ci guideranno Matej Cepin Direttore della Social Academy di Lubiana, Renato Damiani, esperto di integrazione europea e vicepresidente della Casa per l’Europa di Gemona, e Francesco 11a edizione Rossi, project manager del progetto europeo Enjoy Your Rights. udine
10 7 maggio '15
Alle 11.30 all’Oratorio del Cristo si esamina “Il tabù del dissenso / il totem del consenso” in un incontro a cura di Multiverso: Daniele Giglioli e Adriano Zamperini, moderati da Giampaolo Borghello, data: 10/05/2015 ridisegnano dissenso e consenso sulla base di una nuova prassi e di un nuovo dire, con altre forme e pagina: 3/3 altre narrazioni, a livello individuale e collettivo.
Maurizio Ambrosini
Alle 11.30 a Casa Cavazzini “Vino&vinili”, un viaggio sentimentale nelle terre del vino ritmato dalla selezione più alta della storia del rock: guida all’ascolto di alcuni dei più grandi classici del rock d’autore abbinati a una collezione di vini naturali prodotti con genio e poesia dalle piccole grandi aziende del nostro Paese. Con Maurizio Pratelli, introduce Lorenzo Marchiori. Alle 15.30 all’Oratorio del Cristo l’anteprima di Cormònslibri 2015: “Vivi. Ultime notizie di Luciano D” è il titolo dell’ultima fatica dell’autrice Nicoletta Bidoia. Il libro, che esplora in modo insolito l’universo della malattia mentale, sarà presentato in dialogo con Francesco Tomada, e con letture di Pierluigi Pintar e Sabrina Vidon. Alla fisarmonica Aleksander Ipavec.
A Casa Cavazzini alle 16 si parla di basket: “La palestra a Nord Est. La pallacanestro, perno sostanziale di uno sviluppo economico nel nord est” offrirà l’occasione per una riflessione a 360 gradi sullo sport, ma anche su cultura, valori etici, integrazione, uguaglianza e perfino economia: tutto questo, infatti, è stato il basket friulano al tempo in cui il Friuli Venezia Giulia riusciva ad avere in serie A le quattro squadre rappresentanti tutti i capoluoghi di provincia. Ne dialogheranno Flavio Pressacco, Andrea Fadini, il telecronista Sergio Tavčar e altri protagonisti legati al mondo del basket, Benito Zollia e Roberto Paviotti, coordinati dal giornalista Gianpaolo Carbonetto. Una iniziativa a cura di ApuIeri. Alle 18, sempre a Casa Cavazzini, si parlerà del 2015 “International Year Light”, Anno internazionale della luce e delle tecnologie basate sulla luce”: inevitabile, dunque, che al festival di Udine si finisca per parlare di Arturo Malignani (1865-1939), l’uomo che con le sue intuizioni fece della sua città la terza in Europa dotata di illuminazione elettrica dopo Milano e Londra. Ne dialogheranno il giornalista Stefano Righi e la curatrice dell’archivio storico degli eredi Malignani, Elena Commessatti. Alle 19 nell’Oratorio del Cristo appuntamento con LeggerMente e con “Il tunnel”, lettura scenica da Friedrich Dürrenmatt a cura di Paolo Patui accompagnato dall’Orchestra ritmica senza strumenti dell’Isis Manzini di San Daniele diretta da Juri Dal Dan, con una insolita introduzione a cura di Angelo Floramo, Paolo Medeossi, Paolo Patui. Il tunnel è il passaggio inevitabile che attraversa il corso della storia: quel tragitto obbligato dal noto all’ignoto che riguarda i passaggi epocali della storia, ma anche le tante, minime (in apparenza) fasi di transizione della vita di ognuno di noi. Senza sapere se finirà o meno, né quello che ci sorprenderà all’uscita dal tunnel. Con asciutta lucidità la metafora di Dürrenmatt viaggia sui binari di un treno in apparenza normale, in realtà metaforicamente capace di alludere agli infiniti misteri della nostra esistenza sospesa. L’Orchestra ritmica senza strumenti è nata per iniziativa di un gruppo di studenti, per adesione volontaria a un’idea insolita: produrre ritmi e suoni utilizzando non strumenti, ma oggetti, utensili e ammennicoli vari.
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Vicino/Lontano – Premio Terzani – Udine quando: da giovedì 7 a domenica 10 maggio 2015 dove: Udine
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11a edizione udine 10 7 maggio '15 enrico.liotti@ildiscorso.it
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OBIETTIVO PER VICINO/LONTANO RIAPRIRE L’ODEON CON L’OBIETTIVO DI RESTITUIRE PER SEMPRE QUESTO SPAZIO ALLA CITTA’. Scritto da: Enrico Liotti Comments Off
10 maggio 2015
in Attualità , Cultura , L'arte di comunicare , Libri , Udine e provincia
– A poche ore dalla conclusione di Vicino/Lontano 2015 c’è soddisfazione fra i promotori del festival di Udine: qualità della proposta e successo di pubblico sono i riscontri più evidenti di una prima lettura di questi giorni. «Le stime ad ora parlano di oltre 35mila presenze, distribuite in un centinaio di eventi, e in una trentina di location cittadine – anticipa Alessandro Verona, presidente dell’associazione Vicino/Lontano– Un dato testimoniato dalle code, quest’anno evidenti e numerose nei quattro giorni del festival. Ma anche dalla nuova e più ‘informale’ sede di incontro, nel largo antistante alla Chiesa di San Francesco: una ulteriore location con maxi schermo, divenuta familiare al pubblico del festival che l’ha presa d’assalto persino sotto il diluvio di sabato pomeriggio, pur di seguire in diretta l’incontro con lo psicanalista Massimo Recalcati, a Vicino/Lontano in anteprima nazionale col nuovo libro “Le mani della madre” (Feltrinelli)». «Altrettanto entusiasmo abbiamo registrato nella serata di sabato al Teatro Giovanni da Udine – spiega ancora la curatrice del festival Paola Colombo - L’XI serata del Premio Terzani ha regalato al pubblico due ore emozionanti con l’intenso dialogo fra il vincitore David Van Reybrouck e la giornalista Loredana Lipperini, intessuto fra letture, proiezioni e il travolgente hip hop degli Mnai’s, giocato sulle corde dell’integrazione. Ancora una volta ringraziamo la presidente di Giuria, Angela Terzani, per la fortissima sinergia del Premio con Vicino/Lontano e la città di Udine».In cartellone a Udine da giovedì 7 a domenica 10 maggio – anche se diversi eventi hanno scandito l’inaugurazione ufficiale del festival nelle settimane precedenti – Vicino/Lontano 2015 deve certamente il suo successo alla forza del tema, “Totem e tabù”: «Una cornice nella quale abbiamo inscritto l’indagine sulle questioni centrali del nostro tempo – osserva Alessandro Verona – con protagonisti di riferimento: Colin Crouch, Vincenzo Paglia, Riccardo Iacona, Arianna Ciccone, Andrea Segrè, Guido Crainz. Pino Roveredo, Irene Cao, Alberto Garlini, Marino Niola, Alen Loreti, Angela Staude Terzani, Marc Abélès per fare solo alcuni nomi». «Ma Vicino/Lontano resta anche un laboratorio, uno sguardo attento all’evoluzione del mondo e dei suoi ‘narratori’ – aggiunge Paola Colombo – Quest’anno abbiamo giocato scommesse importanti su relatori di valore, benchè meno conosciuti: una scelta premiata dal riscontro del pubblico».Novità travolgente, per l’ottima risposta a suo esordio, è stato il questionario Inmybed: un’indagine sul tema del sesso coordinata da Paolo Ermano, nata per iniziativa di Vicino/Lontano off, costruita con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Udine: «Il sondaggio – sottolinea Verona – ha inventato una nuova modalità di relazione territoriale attraverso il web. Più vicino che lontano, per
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una volta, grazie a Internet. L’edizione 2016 confermerà questo format, estendendolo a nuovi temi: nel convincimento che internet possa e debba costruire sul territorio relazioni utili a far esprimere la comunità di riferimento». Inmybed non finisce qui: avrà un’utilità a breve operativa: «Per iniziativa di Federfarma il questionario entrerà con materiale specifico in 170 farmacie della provincia di Udine e non è escluso che possa diventare pratica formativa, oltre che informativa, anche al di fuori della regione: magari attraverso modalità nuove e alternative al sistema formativo istituzionale». Una considerazione a sé merita infine la riapertura del Cinema Odeon, che dal 18 aprile ad oggi ha ospitato, con notevole successo di visite, la mostra “Tokyo Beyond”, una personale dell’artista Michele Biasutti curata da Sabrina Zannier. Quale futuro per l’Odeon? «Ci piacerebbe che la sua riapertura non fosse evento estemporaneo – spiega ancora Alessandro Verona, ma una importante scommessa giocata per il futuro culturale di Udine – Vicino/Lontano da undici edizioni lavora in rete con le realtà culturali udinesi e può essere motore di un coordinamento finalizzato a restituire permanentemente il Cinema Odeon alla città. Auspichiamo, come primo passo, la rimozione del vincolo d’uso che impone all’Odeon di fungere solo da cinema, o da teatro. Prefiguriamo che in quello spazio possa trovare sede il cuore multiculturale della città di Udine: Vicino/Lontano si propone come sintesi territoriale per i progetti e le realtà che all’Odeon potrebbero essere accolte. Non dubito che un progetto forte e concreto possa raccogliere partnership adeguate a sostenerlo». Hanno curato l’edizione 2015 di Vicino/Lontano Paola Colombo e Franca Rigoni, con l’apporto di Fabio Chiusi per la sezione V/L Digital. Il festival è promosso dall’ associazione culturale Vicino/Lontano presieduta da Alessandro Verona. IL comitato scientifico del festival è presieduto da Nicola Gasbarro. Infowww.vicinolontano.it
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Un incontro mancato: lo sguardo del turista Marco Aime e Gian Paolo Gri a vicino/lontano Pubblichiamo il video di uno degli appuntamenti che si sono tenuti nell’ultima edizione di vicino/lontano. Relatori su Un incontro mancato: lo sguardo del turista’ sono stati gli antropologi Marco Aime e Giampaolo Gri. La vista, il senso che la cultura occidentale ha reso egemonico, è stato definito il senso della lontananza, rispetto a tatto, gusto, odorato e udito, sensi della prossimità. «L’occhio dello straniero vede solo ciò che già conosce», recita un proverbio africano. Molto spesso partiamo per un viaggio con un carico di immaginario che ci conduce a vedere ciò che già avevamo in mente prima di partire. Il viaggio così si trasforma da scoperta in verifica, condotta spesso sulla base di stereotipi e pregiudizi, che raramente coincidono con le realtà locali. Che cosa succede quando l’esperienza della diversità si affida soprattutto allo sguardo culturalmente orientato, e quando la riflessione sulla diversità delle culture, prima di entrare nel registro del linguaggio, viene ricondotta ai fondamenti percettivi e sensoriali?
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Un incontro mancato: lo sguardo del turista con Marco Aime e Gian Paolo Gri Vicino/Lontano, Udine, Oratorio del Cristo, venerdì 8 maggio 2015 a cura di Multiverso Marco Aime è docente di Antropologia culturale presso l’Università di Genova. Ha condotto ricerche sulle Alpi e in Africa occidentale. Ha pubblicato numerosi articoli scientifici e testi di carattere antropologico, tra i quali, nel 2014: Etnografiadel quotidiano (éleuthera); La fatica di diventare grandi (con G. Pietropolli Charmet, Einaudi); Tra i castagni dell’Appennino. Conversazioni con Francesco Guccini (UTET); Je so’ pazzo. Pop e dialetto nella canzone d’autore italiana, da Jannacci a Pino Daniele (con Emiliano Visconti, EDT). Gian Paolo Gri, già docente di Antropologia culturale presso il nostro Ateneo, la sua ricerca, sul campo e in archivio, è volta a indagare saperi che sintetizzino cultura materiale e valori simbolici e rimandino al rapporto fra tradizione e modernità.
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OLTRE 35MILA PRESENZE PER VICINO/LONTANO 2015 – OBIETTIVO V/L: RIAPRIRE L’ODEON COME RIFERIMENTO CULTURALE DELLA CITTA’ DI UDINE Il Giornale del Friuli
VICINO/LONTANO 2015: CODE PER GLI INCONTRI DI CARTELLO E OLTRE 35MILA PRESENZE PER GLI EVENTI DI QUESTI GIORNI. 100 APPUNTAMENTI FRA TOTEM E TABU’ IN OLTRE 30 LOCATION DELLA CITTA’, L’EMOZIONANTE SERATA DEL PREMIO TERZANI SALUTATA DA UN GRANDE PUBBLICO, LA RIAPERTURA DEL CINEMA ODEON CON L’OBIETTIVO DI RESTITUIRE PER SEMPRE QUESTO SPAZIO ALLA CITTA’. NEL FORMAT VICINO/LONTANO PROSEGUIRA’ L’ESPERIENZA LEGATA AL QUESTIONARIO WEB E ALL’INDAGINE DELLA RETE: INTANTO FEDERFARMA DISTRIBUIRA’ I RISULTATI DI INMYBED IN 170 FARMACIE DELLA PROVINCIA DI UDINE, VALUTANDO DI FARNE UN PROGETTO PILOTA NAZIONALE SUI TEMI DELL’EDUCAZIONE SESSUALE. AMICI DI VICINO/LONTANO: PARTE DOMANI LA CHIAMATA AL CROWFUNDING, IN VISTA DELL’EDIZIONE 2016. “GESTIRE VIRTUOSAMENTE I BUDGET EROSI DAI TAGLI E’ UN DOVERE – SPIEGA IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE, ALESSANDRO VERONA – MA ANCHE I PRIVATI E IL PUBBLICO POSSONO ESSERE DETERMINANTI NEL SOSTEGNO AL FESTIVAL». UDINE – A poche ore dalla conclusione di Vicino/Lontano 2015 c’è soddisfazione fra i promotori del festival di Udine: qualità della proposta e successo di pubblico sono i riscontri più evidenti di una prima lettura di questi giorni. «Le stime ad ora parlano di oltre 35mila presenze, distribuite in un centinaio di eventi, e in una trentina di location cittadine – anticipa Alessandro Verona, presidente dell’associazione Vicino/Lontano – Un dato testimoniato dalle code, quest’anno evidenti e numerose nei quattro giorni del festival. Ma anche dalla nuova e più ‘informale’ sede di incontro, nel largo antistante alla Chiesa di San Francesco: una ulteriore location con maxi schermo, divenuta familiare al pubblico del festival che l’ha presa d’assalto persino sotto il diluvio di sabato pomeriggio, pur di seguire in diretta l’incontro con lo psicanalista Massimo Recalcati, a Vicino/Lontano in anteprima nazionale col nuovo libro “Le mani della madre” (Feltrinelli)». «Altrettanto entusiasmo abbiamo registrato nella serata di sabato al Teatro Giovanni da Udine – spiega ancora la curatrice del festival Paola Colombo – L’XI serata del Premio Terzani ha regalato al pubblico due ore emozionanti con l’intenso dialogo fra il vincitore David Van Reybrouck e la giornalista Loredana Lipperini, intessuto fra letture, proiezioni e il travolgente hip hop degli Mnai’s, giocato sulle corde dell’integrazione. Ancora una volta ringraziamo la presidente di Giuria, Angela Terzani, per la fortissima sinergia del Premio con Vicino/Lontano e la città di Udine». In cartellone a Udine da giovedì 7 a domenica 10 maggio – anche se diversi eventi hanno scandito l’inaugurazione ufficiale del festival nelle settimane precedenti – Vicino/Lontano 2015 deve certamente il suo successo alla forza del tema, “Totem e tabù”: «Una cornice nella quale abbiamo inscritto l’indagine sulle questioni centrali del nostro tempo – osserva Alessandro Verona – con protagonisti di riferimento: Colin Crouch, Vincenzo Paglia, Riccardo Iacona, Arianna Ciccone, Andrea Segrè, Guido Crainz. Pino Roveredo, Irene Cao, Alberto Garlini, Marino Niola, Alen Loreti, Angela Staude Terzani, Marc Abélès per fare solo alcuni nomi». «Ma Vicino/Lontano resta anche un laboratorio, uno sguardo attento all’evoluzione del mondo e dei suoi ‘narratori’ – aggiunge Paola Colombo – Quest’anno abbiamo giocato scommesse importanti su relatori di valore, benchè meno conosciuti: una scelta premiata dal riscontro del pubblico». Novità travolgente, per l’ottima risposta a suo esordio, è stato il questionario Inmybed: un’indagine sul tema del sesso coordinata da Paolo Ermano, nata per iniziativa di Vicino/Lontano off, costruita con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Udine: «Il sondaggio – sottolinea Verona – ha inventato una nuova modalità di relazione territoriale attraverso il web. Più vicino che lontano, per una volta, grazie a Internet. L’edizione 2016 confermerà questo format, estendendolo a nuovi temi: nel convincimento che internet possa e debba costruire sul territorio relazioni utili a far esprimere la comunità di riferimento». Inmybed non finisce qui: avrà un’utilità a breve operativa: «Per iniziativa di Federfarma il questionario entrerà con materiale specifico in 170 farmacie della provincia di Udine e non è escluso che possa diventare pratica formativa, oltre che informativa, anche al di fuori della regione: magari attraverso modalità nuove e alternative al sistema formativo istituzionale». Una considerazione a sé merita infine la riapertura del Cinema Odeon, che dal 18 aprile ad oggi ha ospitato, con notevole successo di visite, la mostra “Tokyo Beyond”, una personale dell’artista Michele Biasutti curata da Sabrina Zannier. Quale futuro per l’Odeon? «Ci piacerebbe che la sua riapertura non fosse evento estemporaneo – spiega ancora Alessandro Verona, ma una importante scommessa giocata per il futuro culturale di Udine – Vicino/Lontano da undici edizioni lavora in rete con le realtà culturali udinesi e può essere motore di un coordinamento finalizzato a restituire permanentemente il Cinema Odeon alla città. Auspichiamo, come primo passo, la rimozione del vincolo d’uso che impone all’Odeon di fungere solo da cinema, o da teatro. Prefiguriamo che in quello spazio possa trovare sede il cuore multiculturale della città di Udine: Vicino/Lontano si propone come sintesi territoriale per i progetti e le realtà che all’Odeon potrebbero essere accolte. Non dubito che un
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 10/05/2015 pagina: 2/2 progetto forte e concreto possa raccogliere partnership adeguate a sostenerlo». Hanno curato l’edizione 2015 di Vicino/Lontano Paola Colombo e Franca Rigoni, con l’apporto di Fabio Chiusi per la sezione V/L Digital. Il festival è promosso dall’ associazione culturale Vicino/Lontano presieduta da Alessandro Verona. IL comitato scientifico del festival è presieduto da Nicola Gasbarro. Info www.vicinolontano.it
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 10/05/2015
Rassegna "Vicino/Lontano - Premio Terzani 2015" Bruno Trampuz è di Trieste ed è sloveno. Detenuto e internato dal regime di Mussolini, è spedito in Africa a combattere per il duce; Prigioniero degli inglesi, passa nell'esercito regio jugoslavo attraverso Egitto, Palestina e Dalmazia, torna finalmente a casa. I continui cambi di appartenenza, l'identità rinegoziata a seconda degli interlocutori non nascono solo da uno scaltro calcolo di pro e contro: ogni volta Burno spera di concretizzare il suo ideale: dare dignità e dirittti a un popolo discriminato come quello sloveno. Con Marta Verginella. Interviene Guido Crainz.
11a edizione udine 10 7 maggio '15
data: 10/05/2015 10.05.2015
Il tab첫 del dissenso il totem del consenso Udine, Oratorio del Cristo, ore 11.30
Nell'ambito di Vicino/Lontano 2015 Udine, Oratorio del Cristo domenica 10 maggio 2015, ore 11.30
11a edizione udine 10 7 maggio '15 data: 10/05/2015
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Massimo Recalcati indaga sulla figura della "madre" Creato il 10 maggio 2015 da Gaetano61
Ieri pomeriggio, a Udine, nell'ambito del festival vicino/lontano , Massimo Recalcati ha presentato il suo ultimo libro: "Le mani della madre " (), nel quale lo psicoanalista, come recita il sottotitolo, indaga su "desiderio, fantasmi ed eredità del materno". Così si legge, tra l'altro, nelle note di presentazione dal sito di Feltrinelli: "Dopo aver indagato la paternità nell'epoca contemporanea con Il complesso di Telemaco e altri libri di grande successo, Massimo Recalcati volge lo sguardo alla madre, andando oltre i luoghi comuni, anche di matrice psicoanalitica, che ne hanno caratterizzato le rappresentazioni più canoniche. Attraverso esempi letterari, cinematografici, biblici e clinici, questo libro racconta i volti diversi della maternità mettendo l'accento sulle sue luci e le sue ombre. La sua eredità non è quella della Legge, ma quella del sentimento della vita; il suo dono è quello del respiro; il suo volto è il primo volto del mondo."