Portfolio Architettura IUAV | Stefano Vidotto

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UNIVERSITĂ I U A V DI V E N E Z I A

Architettura Costruzione eConservazione 2

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1

7

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2

0

1

8

P O R T F O L I O

StefanoVidotto 2 8 1 3 5 5


1

Prof. Francesco Cacciatore Prof. Matteo Ballarin Prof. Matteo Guardini A.A. 2014/2015

RILIEVOSTRUMENTALEE RAPPRESENTAZIONEDIGITALE

4

Prof. Caterina Balletti

indi ce .

LABORATORIOINTEGRATO1

A.A. 2016/2017

LABORATORIODIRESTAURO

5

8

Prof. Emanuela Sorbo

A.A. 2016/2017

W O R K S H O P - W . A . V E. 2 0 1 6 Prof. Fernanda De Maio

A.A. 2015/2016

W O R K S H O P - W . A . V E. 2 0 1 7

9

Prof. Fernanda De Maio

A.A. 2016/2017


S T O R I A D E L L’A R C H I T E T T U R A 2

portfoli o

2

Prof. Marko Pogacnik

A.A. 2017/2018

LABORATORIOINTEGRATO3

3

Prof. Francesco Cacciatore Prof. Dario Trabucco A.A. 2018/2019

S T O R I A D E L L’A R C H I T E T T U R A 3

6

Prof. Marko Pogacnik

A.A. 2017/2018

7

LABORATORIOINTEGRATO2 Prof. Sandro Pittini Prof. Sandra Bullo

A.A. 2018/2019

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ESPERIENZAINBIENNALE Tezuka Architects

A.A. 2017/2018




L A B O R A T O R I O I N T E G R A T O 1 Prof.FrancescoCacciatore,Prof.MatteoBallarin,Prof.MatteoGuardini

La prima esperienza progettuale si colloca sulle colline dell’Alentejo, in Portogallo. Il tema da affrontare era la progettazione di una casa per le vacanze da sviluppare all’interno di un’area quadrata di 196 mq, ponendo particolare riguardo all’ambiente in cui si andava ad inserire. Nell’affrontare tale compito, l’architettura di Aires Mateus viene attentamente presa a modello e diventa la fonte d’ispirazione principale.

Inquadramento, scala 1:3000


Planimetria, scala 1:2000


A

B’

B

A’

Planimetria, scala 1:500

Sezioni notevole AA’, scala 1:500

Sezioni notevole BB’, scala 1:500


C

C’

Pianta, scala 1:200

Sezione CC’, scala 1:200


Modello scala 1:50

5.20

4.70

1.50

3.30

3.30

3.30

1.50

2.90

2.30

2.30

8.20

2.00 3.50

3.50

5.80

2.00

D

2.50

3.70

2.60

3.70

2.50

5.10

5.10

Imapalcato, scala 1:100

D’


0.60 1.50 0.90 2.70

0.30

+3.35

+0.35 +0.15 +0.00

Sezione tecnologica DD’, scala 1:50


v

S T O R I A D E L L’A R C H I T E T T U R A 2 P

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L’esercitazione del corso consisteva nell’analisi di un’ architettura tra il ‘700 e ‘900. Il caso preso in esame è il Walhalla di Leo von Klenze situato a Ratisbona. L’enfasi nello studio di quest’opera si è concentrata sulla soluzione adottata per la copertura. La necessità di aver un ambiente luminoso al suo interno, costringe l’architetto ad avvalersi di molteplici capriate metalliche che nel loro insieme compongono un primo antenato delle strutture reticolari.

k


Pianta, scala 1:1000


Prospetto sud, scala 1:500


Sezione trasversale, scala 1:100


Esploso assonometrico, scala 1:1000


Ipotesi di un dettaglio della copertura, scala 1:20

Dettagli tecnologici della copertura


L A B O R A T O R I O I N T E G R A T O 3 P r o f . F r a n c e s c o C a c c i a t o r e , P r o f . D a r i o T r a b u c c o

Un’esperienza di gruppo che mi ha visto impegnato con altri due studenti a Massanzago, un piccolo comune di Padova. Il tema era lo sviluppo di tre aspetti della vita cittadina, ossia, quello privato, pubblico e commerciale. L’ambito preso in esame nel mio caso è stato quello commerciale, il quale mi ha impegnato nella riflessione della progettazione di un supermercato.

Inquadramento, scala 1:3000


Masterplan, scala 1:2000


Modello masterplan, scala 1:1000

Il primo compito affidato al gruppo è stato quello di ragionare a livello di masterplan. Con l’ausilio di diversi modelli e l’uso di numerose “tessere” che inserivamo nel vuoto occupato dal lotto, siamo riusciti a definire le prime volumetrie. Dopo aver deciso le collocazioni dei diversi ambiti, i progetti sono stati definiti dai singoli individui del gruppo.

Modello masterplan, scala 1:1000


Modello planimetria, scala 1:500

Dopo la definizione delle volumetrie, il progetto poteva occupare solo un lembo di terra molto stretto e profondo. Il suo affaccio principale si apre nella piazza che collega tutti e tre gli aspetti della vita cittadina. La sua particolarità sta nell’essere un edificio totalmente introverso, infatti, non ci sono aperture che consentono il dialogo con l’esterno ma l’unica fonte di luce proviene dall’alto.

Modello planimetria, scala 1:200


Sezione AA’, scala 1:500

Sezione BB’, scala 1:500

Sezione CC’, scala 1:500

Prospetto ovest, scala 1:500

Prospetto sud, scala 1:500

Prospetto nord, scala 1:500

Sezione DD’, scala 1:500

Prospetto est, scala 1:500


D

A’

C

C’

B

B’

D’

A

Attacco a terra, scala 1:500


Sezione modello architettonico, scala 1:50

Particolare modello architettonico, scala 1:50

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24

strato di finitura interna, cartongesso, 2 cm travetto in legno di abete, 10x5x200 cm strato di supporto in multistrato, 2cm barriera al vapore, 0.6 cm strato di isolamento termico, EPS, 8 cm doppia guaina bituminosa impermeabilizzante, 0.4+0.4 cm strato protettivo in ghiaino lavato, 5 cm profilo a “U� in acciaio corten, 15 cm scossalina in rame griglia di ventilazione antipioggia finestra in alluminio taglio termico scossalina in rame lamiera grecata, 0.1cm (altezza, 20 cm) riempimento in sabbia fine, 2 cm strato di supporto in multistrato, 2cm strato di isolamento termico, EPS, 8 cm manto impermeabilizzante e tenuta antiradice, 0.4+0.4 cm strato drenante, 5 cm strato filtrante in tessuto geotessile, 0.1 cm strato di terreno per coltivazione del sedum, 10 cm griglia in acciaio inox a protezione canale di scarico, 2 cm spalla in tuffo per cotenimento strato di colutura 10x15 cm drenaggio perimetrale, 5 cm piastrella da esterno sospesa su piedini metallici, 30x 30 cm

25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48

scossalina in rame pannello di tamponamento tipo sandwich, 5 cm profilo di supporto in acciaio strato di finitura esterna in acquapanel, 2 cm trave alveolare tipo “Angelina�, 1.07 m tubature per impianti di condizonamento, 90x60 cm strato termoisolante in schiuma poliuretanica, 5 cm impianto di condizionamento esterno strato di finitura interna in cartongesso, 2 cm strato di isolamento termico, EPS, 10 cm strato di finitura esterna in acquapanel, 5 cm trave in acciaio, tipo IPE 450, 45 cm profilo in acciaio forato, struttura di supporto, 18x6 cm clip di supporto in acciaio profilo in alluminio per telaio del controsoffitto strato di finitura interna in cartongesso, 2 cm piastrella con con anima di solfato di calcio, 3.5 cm telaio per pavimentazione flottante, 40 cm soletta armata in calcestruzzo, 10 cm casseri modulari a perdere in polipropilene, 35 cm magrone in calcestruzzo, 10 cm plinto di fondazione in c.a, 140x 70 cm sottofondo di riempimento in materiale arido terreno compattato


1 2 3 4 5 6 7

8 9 10 11

33 34 35 12 36 25 26 27 28

13 24

14 23

15 37

16

22

38

17

21 20

39

18

40

19

29 30 31 32

41 42 43 44 45 46 47 48

Sezione assonometrica, scala 1:50


R I L I E V O S T R U M E N T A L E E RAPPRESENTAZIONEDIGITALE P

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C

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A

B A’

B C

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E’ D

D’ F

Il rilievo è senz’altro una pratica fondamentale per l’architetto. Nella mia esperienza accademica più volte mi sono trovato nella situazione in cui padroneggiare le diverse tecniche del rilievo era fondamentale, in particolar modo nell’affrontare i temi trattati nei laboratori, ma soprattutto nel corso di restauro. L’esercizio principale dell’intero corso si è sviluppato presso il campo di S. Nicolò dei Mendicoli, a Venezia, dove, oltre a doverne restituire la planimetria, ci è stato chiesto di riprodurre graficamente i diversi prospetti del campo solo dopo aver ottenuto i fotoraddrizzamenti con l’ausilio di diverse tecniche. Tra i principali software di cui abbiamo fatto uso spiccano RDF e Photoscan, due strumenti molto potenti che si sono dimostrati utilissimi nelle fasi successive del mio corso di studi, E’ stimolando inoltre la mia passione per la fotografia e condizionando il mio approccio all’architettura.

Planimetria, scala 1:300 F’


Vista AA’, scala 1:200

Vista FF’, scala 1:200

Restituzione vettoriale

Restituzione vettoriale

Vista BB’, scala 1:200

Restituzione vettoriale


Vista DD’, scala 1:200

Restituzione vettoriale

Vista EE’, scala 1:200

Vista CC’, scala 1:200

Restituzione vettoriale

Restituzione vettoriale


Fotoraddrizzamento realizzato con Photoscan, scala 1:50


Restituzione vettoriale della facciata, scala 1:50


L A B O R A T O R I O D I R E S T A U R O P

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E

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Appena fuori dalla città di Rovigo troviamo l’ex OPP (ospedale psichiatrico provinciale) nato nei primi del ‘900. Operativo per più di 90 anni, oggi risulta essere abbandonato a se stesso. L’obiettivo del corso è di riqualificare l’impianto psichiatrico facendo leva sulle sue qualità, tra le quali si riconoscono il forte valore storico, e le potenzialità che potrebbe offrire ai cittadini di Rovigo.

Inquadramento, scala 1:3000


Masterplan stato di fatto, scala 1:2000


Il primo contatto con l’impianto è stato fatto con l’opportuno sopralluogo. Questa esperienza ci ha permesso di comprendere le conseguenze dell’abbandono subito dall’ospedale. Il verde lasciato incolto ha invaso i manufatti non diversamente da come un virus farebbe con la sua vittima. In un secondo momento abbiamo deciso i temi che avremo voluto approfondire sintetizzandoli in una “wordcloud” capace di riassumere i concetti chiave del nostro progetto.

Individuati i temi, abbiamo cominciato a sviluppare il nostro ragionamento, elaborando un’analogia tra il paziente con la sua malattia e l’edificio con il suoi degradi. Simulando il rapporto tra medico e paziente, abbiamo pensato di proporci come i dottori del nostro edificio, concentrando le nostre attenzioni nel riconoscimento dei sintomi provocati dai degradi e ad agire con interventi mirati alla sanazione di tali “patologie”.


Pianta primo piano stato di fatto, scala 1:200


v

Prospetto nord stato di fatto, scala 1:100


Prospetto ovest stato di fatto, scala 1:100


L’obiettivo dell’intervento è quello di recuperare l’impianto trasformandolo in un campus universitario dedicato agli studi di psicologia. Il masterplan mira alla riqualificazione dell’incolta vegetazione e alla sua trasformazione in un grande parco, fruibile sia dagli studenti che dagli abitanti di Rovigo. Il parco è disseminato da piazze esagonali che creano dei nuovi punti di ritrovo, offrendo anche la possibilità di allestire piccoli totem che mantengano viva la memoria di quel che ha rappresentato l’ospedale. La forma esagonale di lato pari a 8 metri, è giustificata dall’aspetto che accomuna ogni padiglione, ovvero la presenza constante della pavimentazione a celle esagonali, e il modulo quadrato di 8 metri su cui si erge ogni padiglione. Dalle piazze nasce anche il nuovo sistema di percorsi che connettono gli edifici tra di loro creando cosi una nuova tessitura.

Concept piattaforme del parco


Masterplan simulazione d’intervento, scala 1:2000


RES01 RIM04

INT02 SAB01 PUL02

INT02

PUL01 RIM01

INT01 RIM03 SOS01 RIM03 RIM02 SOS01


Materiale Retino

Degrado Mancanza

Muratura in mattoni

Intonaco di calce idraulica

Efflorescenza

Scuro in legno d’abete

Pluviale in ghisa e alluminio

Formazione di una patina salina biancastra dovuta alla risalita capillare dell’umidità

RIM01:Rimozione della patina con apposite spazzole

Polverizzazione

Il materiale è eroso dall’azione di agenti atmosferici e organici

Distacco

Colatura

RIM02:Rimozione delle parti danneggiate PUL01:Pulizia con acqua a bassa pressione

Grosse porzioni di materiale di RIM02:Rimozione delle parti distaccano completamente dalla danneggiate muratura a causa dell’infiltrazione RIM03:Rimozione della vegetazione infestante della vegetazione Infestazione sulla superfice di muschio e microrganismi

Colatura della pittura ad opera dell’acqua piovana Fasce di pittura danneggiate formano croste che si distaccano dalla superficie

PUL02:Pulizia con spazzole abrasive SAB01:Sabbiatura con sabbia fine INT02:Intergrazione con nuovo strato di pittura

Rottura

Presenza di crepe e distaccamenti del materiale dovuta all’infiltrazione della vegetazione

INT02:Intergrazione con nuovo materiale cementizio

Infestazione

L’assenza di manutenzione permette alla vegetazione di infestare i prospetti dell’edificio

RIM03:Rimozione dell’edera infestante

Carbonizzazione

Il legno è stato danneggiato da un incendio doloso

RIM04:Rimozione degli elementi carbonizzati

Alterazione cromatica

L’azione congiunta delle piogge e del sole scoloriscono il legno

RES01:Restauro degli scuri recuperabili

Rottura Finestra con telaio in alluminio

Mancanza di materiale causata da SOS01:Sostituzione degli elementi agenti atmosferici ed assenza di danneggiati manutenzione

INT01:Intergrazione con una Parziale rimozione del materiale mistura di cocciopesto o sotituzione dovuta a fenomeni di erosione dell’elemento

Esfoliazione

Marcapiano in cemento portland

Soluzione

Sgretolamento

Patina biologica

Pittura

Descrizione

Infestazione

Ossidazione

Rottura

L’infisso è stato rotto probabilmente SOS01:Sostituzione degli elementi danneggiati in seguito ad un atto vandalico L’assenza di manutenzione permette alla vegetazione di infestare i prospetti dell’edificio

RIM03:Rimozione dell’edera infestante

La vegetazione avvolge i pluviali impedendone il corretto funzionamento stagnando il flusso d’acuqa SOS01:Sostituzione degli elementi danneggiati L’azione congiuta dell’ossidazione e della vegetazione infestante compromette l’integrità dei pluviali


Prospetto ovest, degradi e simulazione d’intervento, scala 1:200

Prospetto nord, degradi e simulazione d’intervento, scala 1:200

Il progetto di ristrutturazione del padiglione è stato pensato in reazione alla sua storia. Originariamente l’edificio era destinato agli alloggi dei dottori, perciò abbiamo deciso di riconvertire gli uffici esistenti in nuovi alloggi per studenti. Il progetto divide in tre parti principali l’edificio, dove a nord si concentrano le aree dedicate allo studio, nel corpo centrale gli alloggi, e sud l’insieme dei servizi comuni. Sfruttando l’altezza del vecchi uffici si pensa a ricavare degli alloggi con un piccolo soppalco sul modello dei Crociferi di Venezia.


Pianta simulazione d’intervento, scala 1:200



S T O R I A D E L L’A R C H I T E T T U R A 2 P

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Planimetria, scala 1:1000

Il Cenim è il centro nazionale per la ricerca metallurgica di Madrid ed è stato progettato dall’architetto Alejandro de la Sota nel 1963. La ricchezza di quest’opera sta precisamente nella sua povertà. Sebbene l’acciaio e la muratura ci trasmettano a primo impatto un forte senso di pesantezza, la maestria con la quale vengono fusi tra di loro dona una leggerezza innaturale all’edificio, facendolo sembrare l’intero fabbricato esser sostenuto da un esile nastro di finestrelle. Analogamente al precedente corso di storia, dopo una prima fase di raccolta delle informazioni è seguita la fase di ridisegno, un procedimento essenziale per l’analisi di un architettura. Sono state numerose le difficoltà incontrate, dovute soprattutto alla scarsità del materiale ritrovato e alla sua stessa lacunosità, incapace di rispondere a diverse questioni e lasciando largo spazio ad ipotesi personali e supposizioni.

k


Prospetto sud, scala 1:200

Sezione AA’, scala 1:200


A

A’

Pianta piano terra, scala 1:200

Prospetto est, scala 1:200


C

B

C’

B’

In sequenza: sezione BB’, prospetto esterno e sezione CC’, scala 1:100


Dettaglio connessione, scala 1:20

Dettaglio connessione, scala 1:20


0.80

0.45

0.31

1.25

3.20

1.68

0.27

1.25 3.20

1.68

14.28

0.27

1.25 3.20

1.68

0.27

1.25 3.20

1.68

0.27 0.68


Data la particolarità della soluzione angolare dell’edificio ho deciso di approfondire l’argomento. Solo attraverso il ridisegno dell’opera mi è stato possibile formulare un’ipotesi dell’estrema complessità con cui l’architetto chiude il prospetto. É molto interessante osservare come le sezioni dei diversi elementi si riducano progressivamente ai piani superiori e quali siano le conseguenze che si ripercuotono sull’angolo.


L A B O R A T O R I O I N T E G R A T O 2 P r o f . S a n d r o P i t t i n i , P r o f . S a n d r a B u l l o

All’interno del borgo storico di Venzone è possibile trovare un vuoto confinato da un alto muro di pietra che aspetta di trovare un suo utilizzo. Lo scopo del corso mira proprio alla risoluzione di questo. Il programma consisteva nel creare un nuovo spazio urbano capace di inserirsi nel contesto storico e di rispondere sia alle esigenze pubbliche che a quelle private.

Inquadramento, scala 1:3000


Schwarzplan, scala 1:2000


2

1

Fotoraddrizzamento della facciata del municipio storico e nuovo

A

B

C


1.00

0.80

1.10

0.80

1.10

0.60

3

4.00

1.00

1.30

1.00

1.00

1.30

1.25

3.95

0.40

0.70

0.50

1.75

11.00

3.65

3.55

1.15

1.30

0.45

3.15

0.45

3.60

Rilievo della campata del municipio nuovo

4

Il primo passo nell’affrontare tale compito è stato quello di analizzare con cura il contesto, soffermando in particolar modo le mie attenzioni sul municipio dell’architetto Pirzio Biroli. Totalmente slegato dal contesto storico, mi ha fatto sollevare numerose questioni, portandomi alla conclusione che si trattasse si un intervento incompiuto. Partendo da questa ipotesi le scelte progettuali hanno cercato di giustificare la sua presenza, avvicinando il suo registro architettonico al lessico di Venzone. Dopo aver riconosciuto molti elementi dell’architettura classica, si veda la colonna, la termale e il fregio composto da triglifi e metope, ho voluto riproporli in modo tale da creare uno spazio pubblico dominato da un registro architettonico dal carattere aulico, capace di enfatizzare l’importanza della nuova piazza pubblica. Dal rilievo di una campata ho riconosciuto la modularità dell’edificio e ho cominciato ad elaborare la mia proposta partendo dalla stesura di una a maglia griglia quadrata. Il lavoro intensivo sui prospetti e sui fotoinserimenti mi ha dato la possibilità di tenere sempre sotto controllo il lessico architettonico del mio edificio e la prerogativa che avesse un corretto dialogo con il contesto di Venzone.


+0.00

+0.40

+0.00 +0.40

+0.40

+0.40

+0.40

Attacco a terra, scala 1:250


+5.04

+5.68

+5.04

+0.40

+4.40

+5.68

+0.40

+1.76

+7.95

+3.60

+6.80

+3.60

+6.80

+3.60

+6.80

Pianta primo piano, scala 1:200

Pianta secondo piano, scala 1:200



Prospetto est, scala 1:200

Prospetto nord, scala 1:200

Prospetto ovest, scala 1:200


Fotoinserimento edificio privato

Primo fotoinserimento

Secondo fotoinserimento

Modello architettonico, scala 1:100


Fotoinserimento finale


2.40

2.40

0.40

2.40 2.40

0.40

5.10

10.60

Primo impalcato, scala 1:200

2.40

2.40

0.40

2.40

2.40

0.40 2.40

2.40

0.40

2.00 2.40 2.00

6.35

4.70 0.40 2.00

4.70

4.70

4.70

5.10

10.60

Secondo impalcato, scala 1:200 6.70

14.00

1.50

2.00

6.40

14.00

2.40 2.00

10.60 4.70

7.20

2.40

2.00

5.20

2.00

3.80

2.00

1.20

6.40

6.70

2.00

1.50

4.90

6.40

1.50

0.40

1.00

3.00

6.70

4.90

3.00

1.50

0.40

3.00

2.00

6.40

1.00

2.00

6.40

2.40

20.80

3.00

2.00

0.40

1.50

4.90

6.40

2.40

3.00

1.50

2.00

2.00

1.20

3.00

2.00

13.60

0.40

13.60

0.40

3.00

2.00

3.00

2.00

6.40 6.40

2.40

6.40

2.40

3.00

2.00

3.00

2.00

0.40

0.40

2.00

1.00

4.70

2.40

1.50

0.40

2.00

1.50

0.40

7.20

2.40

4.00

6.40

6.40

2.40

20.80

7.20

1.50

2.00

6.30

2.40 2.00

1.20

2.00

3.00

2.00

3.00

6.30

3.00 1.80

0.40

0.40

0.40

6.30

2.40

3.00

3.50

6.70

1.50

2.00

3.80

3.50

2.40

6.40

2.40

6.80

3.50

3.20

4.70

3.20

4.70

1.80

4.70

6.70

2.00

1.50

4.70 0.40

6.70

2.00

6.40

1.50

3.00 0.40

0.40

0.40

4.90

2.00

1.50

2.40

1.00

4.90

2.00

1.50

0.40

0.40

1.00

4.90

1.80

0.40

1.50

6.30

3.50

3.00 2.00

1.50

3.20

3.00

1.50

6.30

3.50

2.40

1.50

3.20 1.25

6.30

3.50 0.40 2.00

1.00

1.80 0.40 7.20 0.40

6.40

3.00

6.40 6.80 3.00

3.00


0.40

1.80

5.10

10.60

Terzo impalcato, scala 1:200

2.40

1.50

2.40

0.40

2.40

2.40

0.80

7.10

6.70

1.50

3.90

0.80

2.40

0.80

0.40

6.40 3.00

2.00

10.60 4.70

1.20

2.40 7.20

0.20

3.00

4.

3.20 3.20

2.00

6.50 5.10

10.60

13.00

1.20

Impalcato copertura, scala 1:200

7.60

13.60

8.80

13.20

0.40

3.00

2.00

2.40

13.60

9.20

8.80

2.00

2.00

3.00

6.80 2.00

3.00

2.00

2.00

2.40

3.00 0.40

21.20

2.40

20.80

2.00

0.40

3.20

2.00

3.00

2.00

2.00

2.10

53

4.

2.00

6.40

2.00 3.00

2.00

20.90

2.40

0.40

0.40

2.00

1.50

2.40

3.00

2.00

3.00

2.00

2. 97

2.00

0.40

0.40

0.40

6.70

3.50

6.70

1.50

2.40

7.10

2.40

2.00

3.20

0.40

0.40

6.40

2.40

3.80

3.50

2.40

4.70 0.40

6.70

4.90

2.00

1.50

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1.50

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1.50

0.40

6.40

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2.40

4.90

1.80

0.40

1.50

6.30

3.50

2.00 2.00

1.50

3.20

3.00

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6.30

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2.40

1.50

6.30

3.20

7.20

2.40 97

0.40 2.00

2.

3.50

97 2.

1.80 0.40 7.60

2.00 2.00

2.40

3.00 6.80

2. 97

53

2.00

2.00

14.00 14.40

5.10 6.50


0.40 1.90

2.40 6.70

2.40 1.00

1.80

2.40

D2

1.50

1.50

1.50

6.30

3.50

7.10

4.90

2.40

4.70

4.70

0.40

D4

Primo impalcato, scala 1:100

Per l’esercizio di predimensionamento è stato preso in considerazione il primo impalcato delle abitazioni, ed in particolare modo sono state studiate le travi D2 e D4. Definito il pacchetto del solaio è stata svolta l’analisi dei carichi e successivamente verificati i calcoli per la capacità di prestazione delle travi.

2 4 3 5

2 4 3 5

10

10

5 3

5 3

20

20

24 14 14

24 14 36 14 50

14 36 50

36 14 50

24 36 50

24

Pacchetto del solaio, scala 1:25

2

12

40 13

12

33

33

24 40

2

24 40

14

28

30

28

0.31

18

18

25

28

Dettaglio connessioni, scala 1:25


ZV

PROVA DI PREDIMENSIONAMENTO TRAVE D2

TRAVE D4

L’area che grava sulla singola trave misura 2.35mq, pari alla lunghezza dell’interasse per la luce (0.5 * 4.70)m. G1=2.07kN/4.70m= G2=5.44kN/4.70m= Q=

G1=3.57kN/4.70m= G2=1.63kN/4.70m= G3=38.38k/N4.70m= Q=

0.44kN/m 1.16kN/m 1kN/m

0.76kN/m 0.34kN/m 8.26kN/m 0.28kN/m

Per il particolare caso studiato si adottano i seguenti coefficienti parziali di sicurezza • carichi permanenti, sfavorevoli • carichi permanenti non strutturali, sfavorevoli • carichi variabili, sfavorevoli • classe di servizio: permanente, più di 10 anni

YG1: 1.3 YG2: 1.5 YQ: 1.5 kmod = 0.6

Determinazione del valore caratteristico di progetto XD XD=(kmod * XK) / yM Xk= yM= kmod=

valore caratteristico del materiale coeff. parziale di sicurezza coeff. correttivo sui parametri resistenza

per legno lamellare GLC24 per legno lamellare incollato per classe servizio permanente, classe di servizio 1

24MPa 3.5MPa 11500MPa

flessione taglio modulo elastico

valori caratteristici per legno lamellare GLC24

24 1.45 0.6

In caso di travi di legno lamellare incollato che presentino lati inferiori ai 600 mm i valori caratteristici possono essere aumentati di un valore kh=min{(600/h)0.1 ; 1.1} . Nel caso studiato l’altezza della trave si ipotizza 240 mm, ottenendo un kh minore di 1.1 (1.09)

In caso di travi di legno lamellare incollato che presentino lati inferiori ai 600 mm i valori caratteristici possono essere aumentati di un valore kh=min{(600/h)0.1 ; 1.1} . Nel caso studiato l’altezza della trave si ipotizza 240 mm, ottenendo un kh minore di 1.1 (1.04)

La tensione normale massima vale XD=[(kmod * XK) / yM]* 1.09 = [(0.6*24)/1.45] * 1.09 =

La tensione normale massima vale XD=[(kmod * XK) / yM]* 1.04 = [(0.6*24)/1.45] * 1.04 =

10.82 MPa

10.32 MPa

Valutazione della domanda di prestazione a Flessione Si svolgono i calcoli ipotizzando la condizione di carico più sfavorevoli: q=YG1*G1*+YG2*G2+YQ*Q q=1.3*0.44+1.5*1.16+1.5*1=3.81kN/m

Si svolgono i calcoli ipotizzando la condizione di carico più sfavorevoli: q=YG1*G1*+YG2*G2+YG3*G3+YQ*Q q=1.3*0.76+1.5*0.34+1.5*8.16+1.5*0.28=14.16kN/m

Lo schema statico della trave è rappresentato in figura a lato. Il suo momento massimo si colloca in mezzeria e vale ql2/8, con l pari a 4.70m.

Lo schema statico della trave è rappresentato in figura a lato. Il suo momento massimo si colloca in mezzeria e vale ql2/8, con l pari a 4.70m. 4.70

ql2/8

σprog =M/W W =(b*h2)/6 M=ql2/8

tensione di progetto modulo di resistenza momento massimo

σprog =M/W W =(b*h2)/6 M=ql2/8

tensione di progetto modulo di resistenza momento massimo

M=ql2/8 =(3.81kN/m * 4.70m2)/8= 10.52 kNm W=(b*h2)/6 =(140mm * 2402mm2)/6= 1’344’000mm3 σprog =M/W=10520000/1344000= 7.82MPa

M=ql2/8 =(14.16kN/m * 4.70m2)/8= 39.10 kNm W=(b*h2)/6 =(280mm * 4002mm2)/6= 7466666.667mm3 σprog =M/W=39100000/7466666.667= 5.23MPa

σprog =7.82MPa < XD = 10.82 MPa

σprog =5.23MPa < XD = 10.82 MPa

La capacità di prestazione è largamente inferiore alla domanda di prestazione, quindi risulta VERIFICATA.

La capacità di prestazione è largamente inferiore alla domanda di prestazione, quindi risulta VERIFICATA.


W O R K S H O P - W . A . V E. 2 0 1 6 P

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Intitolato “L’onere dei sogni�, il tema del workshop proponeva agli studenti una riflessione su diverse aree dismesse della zona industriale di Porto Marghera. Lungo i bordi dei canali sono numerose le architetture che suggeriscono analogie con alcuni capolavori dell’architettura degli ultimi cento anni dal carattere eminentemente industriale. Agli studenti veniva chiesto di pensare ad una trasformazione di queste aree in modo tale da dar loro un nuovo utilizzo, approcciandosi al tema progettuale come se si trattasse di un nostro sogno nel cassetto.

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PORTO MARGHERA - MARGHERA

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Inquadramento area progettuale, scala 1:1000


Schizzi di progetto


Modello architettonico, scala 1:250

L’area assegnatami era un piccolo borghetto industriale, una delle poche aree che si prestasse ad una scala umana. La peculiarità del borgo è la sua ampia variazione nelle coperture, aspetto che si è voluto preservare in fase di progetto. L’idea era di trasformare il borghetto in un piccolo studentato sul modello dei Crociferi di Venezia, nella quale ogni tipologia di copertura potesse determinare una specifica funzione.


W O R K S H O P - W . A . V E. 2 0 1 7 P

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Intitolato “Out of Focus. The Aleppo’s Scar ”, il tema del workshop proponeva agli studenti di riflette sulle conseguenze del conflitto in Siria e alle cicatrici che questo paese avrebbe dovuto sopportare. Per tale riflessione è stato preso in considerazione il quartiere della città di Aleppo Karm Al Jabal. L’area costituiva il confine di guerra tra le due fazioni e tale motivo porta le cicatrici più profonde.

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KARM AL-JABAL - ALEPPO

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Baball

209

Inquadramento area progettuale, scala 1:1000

Il collage come strumento di analisi.



Nelle immagini degli edifici squarciati dai bombardamenti si manifestano i solai ed i muri che ricordano molto i disegni in sezione, e da questo spunto è stato preso a riferimento Plot#183 di Bernard Khoury. L’idea di fondo è quella di creare sul filo sul vecchio confine di guerra un lungo fronte utilizzando questa particolare facciata, simulando la cicatrice che questo quartiere ha subito durante il conflitto.


E S P E R I E N Z A I N B I E N N A L E T

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Progetto per il supporto del modello, scala 1:20


La partecipazione all’allestimento della mostra di Tezuka Architects è stata un’esperienza molto formativa. Oltre ad aver progettato e realizzato il supporto per il modello in scala 1:15, io ed altri due studenti abbiamo avuto un ruolo attivo nella sua realizzazione, aiutando a procurare diversi elementi e realizzandone altri. Il team di 15 persone era composto da diversi studenti provenienti da tutto il mondo che hanno permesso di creare un ricco scambio culturale.

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