JAPANIMANDO N. 26

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WEBZINE FREE DOWNLOAD by A.C. JAPANIMATION - Anno III - n. 26

NEWS COSP LAY

CULTURA MUSIC A

PATRIZIA CORTEGGIANI - Foto di SALVATORE ALFANI

EVENTI


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EDITORIALE

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iao a tutti, carissimi lettori di JAPANIMANDO! Eccoci ancora una volta qui pronti per proporvi questo nuovo, intrigante numero della vostra webzine del cuore. Questo nuovo mese di agosto ci vedrà come al solito (se non di più) impegnati su più fronti per continuare la nostra “mission” tra i fans e le famiglie in genere: infatti, oltre a preparare il nuovo numero di settembre, siamo seriamente dedicati al prossimo raduno PARCOSPLAY che ha raggiunto il suo quarto anniversario! Abbiamo in mente di presentare tante belle cose, oltre al puntuale cosplay contest con premiazioni: seguiteci sulle nostre pa-

gine di Facebook e ne saprete di più! Come dite? Volete un’anteprima? Ehm... va bene dai... ci sarà anche un raduno StreetPass Meeting TOP Animal Crossing e poi... basta... altrimenti che sorprese sono? Intanto, mentre noi ci impegnamo nella riuscita di questo 46° raduno, gustatevi queste pagine: come potrete vedere non abbiamo perso il vizio di stupirvi e di regalarvi sempre nuove emozioni, alternandoci tra il proporvi tutto ciò che di nuovo ci si presenta sotto gli occhi tra artisti ed eventi ed il riproporvi ciò che è la storia della cultura del fantastico, grazie alla quale non saremmo qui con voi a condividerla. V. D’Amico

SOMMARIO Alessio “Trepicomics” Trepiccione................ “Evangelion Night”............................................ Ecco a voi il “Cusplay Pisa 4” ......................... “Barriera Comics 2013” - Prima Edizione .. Il ritorno di “FirenzeGioca”............................ Enrico Cantino e gli eroi degli anime tv... ... “Mira Photo Art” si presenta! ........................ Ecco il nuovo fantasy “Seventh Son” ............ “Neromantico”: la graphic novel ................... “Interiora mostra cosa hai dentro ................ L’indimenticabile... Lon Chaney Junior ......... “Resident Evil Project Eva” ............................. Ecco a voi... Sara “SAX” Guidi ....................... “Final Fantasy Italian Project”......................... Space Ghost e Dino Boy ................................. L’arte di Andrea “Buong” Buongiorno......... “In compagnia dei lupi”.................................... Intervista a Lorena Laurenti ........................... Alla riscoperta di “Felix the cat” ................... “K-Ble Jungle” Japan Tour su Neko TV......... “PQ Editor” presenta Enzo Troiano ............. “Topolino” fa 3.000! ......................................... E’ in arrivo “Lunatica Fiera” - 4a Edizione ... “Roxane”: la mostra di Serra e Buffa” .......... Puella Magi Madoka Magica............................. Cristina Stifanic e la “Diabolik Pop Ikon”.... E’ on-line il n. 10 di “Sbam! Comics”............ “Cosplay Summer Party” all’Aqualandia ...... Il fumetto intellettuale...................................... Anime Classics: “Jenny la tennista” ............... DaishŌ Studio di Saverio Tenuta .................... “Transformers”: Modello MP-12 “Lambor” “Aversa Street Comix Winter Edition” .......

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ALESSIO “TREPICOMICS” TREPICCIONE www.trepicomics.com - Su Facebook:TrepiComics

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i chiamo Alessio Trepiccione, classe ‘86, ma molti mi conoscono con lo pseudonimo “TrepiComics”, con il quale ho esordito nel mondo dei webcomics circa due anni fa. Esordio che nasce dalla mia grande passione per il disegno e per i fumetti, una passione che porto avanti fin da bambino, quando riempivo i quaderni di scuola con disegnini invece che ascoltare i professori che spiegavano!

Frequento il Liceo Artistico spinto da questa mia attitudine e continuo il mio percorso formativo iscrivendomi e laureandomi alla Facoltà di Architettura. In tutti questi anni continuo a disegnare tra le mura di casa, fino a che con l’avvento dei social network decido di far vedere anche al pubblico i miei “pasticci” e soprattutto di confrontarmi con la miriade di altri artisti che popolano questo ambiente. Per quanto mi ri-

guarda mi diletto in caricature, ritratti (solo su commissione perché non è il mio genere preferito!) e lavori di grafica, ma è nei fumetti che riesco ad esprimermi al meglio (credo!). Il mio stile infatti non è sicuramente classificabile come “realista”, ma è più una rielaborazione di alcuni stili che ho conosciuto negli anni e che ho fatto miei fondendoli tra loro: dai manga di Akira Toriyama (DragonBall, Dr. Slump e Arale), alle influenze americano-canadesi (Scott Pilgrim, alcuni disegnatori della DC Comics) fino ad arrivare ad alcune autoproduzioni italiane degli ultimi anni che ho conosciuto più sul web che su carta.

Nel 2010, come già accennato in precedenza, esordisco con il mio primo fumetto: SdA Aversa, una avventura umoristica/autobiografica che racconta del mio percorso di studi (molto romanzato) all’Università di Architettura di Aversa, appunto, la città che da il titolo all’intera storia. Un fumetto ancora incompiuto, ma che ho deciso di produrre autonomamente portandone in stampa il primo volume, sperando che nei prossimi anni sia seguito da altri. Successivamente mi occupo delle illustrazioni di “Mino Maialino, l’investigatore”, una serie di volumi editi dalla Rogiosi Editore destinato ad un pubblico di bambini/ragazzi che potete


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trovare nelle migliori librerie e che parla di un simpatico maialino che sogna di diventare detective. Accompagnato a questo impegno, continuo a pubblicizzarmi via web tenendo una rubrica settimanale sul sito acidi.biz dal titolo “Trepi-

Box”, dove racconto attraverso delle strisce la vita di tutti i giorni (e non solo) condita sempre da un pizzico di umorismo che non guasta mai! Visto che però non mi piace stare con le mani in mano, prossimamente (ma non so dirvi

quando) esordirò con alcuni miei amici/colleghi in un collettivo ora segreto dove svilupperemo storie, racconti e vicende (sempre disegnate) dai risvolti demenziali e pieni di non-sense. (L’immagine del colombo che trovate qui ne è un esempio...

nonchè una preziosa anteprima!). Nonostante questi impegni, trovo anche un po’ di tempo per realizzare illustrazioni, poster e magliette personalizzate sia per gli amici che per coloro che confidano nelle mie capacità. Sfortunatamente tutto questo per me non è ancora classificabile come un lavoro, ma è solo un piacevolissimo hobby che ogni tanto mi porta anche delle gratificazioni economiche, oltre a quelle morali che non mancano mai e sono innumerevoli. Se avete voglia di farmi una visita, potete trovarmi tranquillamente sul mio sito o ancora meglio su FB! A presto! ;) Alessio “TrepiComics” Trepiccione


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“EVANGELION NIGHT” Su Facebook: Animangagroup

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inalmente anche in italia sarà possibile vedere al cinema, grazie alla Nexo Digital, la quadrilogia basata sul famosissimo anime giapponese di Hideaki Anno Evangelion. Giorno 4 settembre si inizia con la maratona legata ai

primi due capitoli. Il primo capitolo “Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone” risulta essere un riassunto dei primi sei episodi della serie e pur non introducendo particolari nuovi per chi ha già seguito la serie televisiva è fonda-

mentale per meglio comprendere il secondo capitolo “Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance”. Secondo capitolo che cambia completamente registro. Hideaki anno introduce un nuovo pilota, con tanto di nuovo Eva e la storia di-

viene oltre che più drammatica anche per certi versi maggiormente introspettiva. Il tutto sorretto da un ottima animazione, regia e un incredibile commento musicale! Per l’occasione siamo contenti di darvi la possibilità di avere una riduzione alla cassa presentando il nostro coupon. L’Animangagroup, come sempre, introdurrà gli spettatori alla visione dei due film e alla fine guiderà un dibattito in sala, in cui ci confronteremo sull’opera, daremo le nostre opinioni anche in vista del terzo capitolo in sala il 25 Settembre. Vi aspettiamo numerosi e approfittate della promozione per avere il biglietto ridotto per l’evento scaricando il coupon promozionale. Esclusiva Animangagroup solo per i propri fans!!! Massimiliano Golino


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ECCO A VOI IL “CUSPLAY PISA 4”

www.cusplaypisa.it - Su Facebook: CUSplay PISA 4 (EVENTO UFFICIALE)

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usplay Pisa 4” è in arrivo! Apertura al pubblico dalle 11:00 alle 20:00. La manifestazione offrirà: - Area Videogames & Retrogames; - Area alimentare giapponese; - Numerosi stands di fumetti e gadgets; - Corso di fotografia professionale “Askthepixel.net”; - Aree fotografiche interne/esterne; - Concerti e spettacoli; - Concorsi di disegno; - Tornei Mario Kart (Wii); - Tornei FIFA 14 (PS3 e XBOX 360); - Tornei “Magic the gathering”; - Tornei “YU-GI-OH” Trading Card Game; - Animal crossing new leaf days; - Sfilata e gara cosplay;

- Karaoke e giochi musicali; - Lotterie e giochi con premi. Servizi: - Ristorazione e panineria; - Parcheggio gratuito; - Servizi igenici, spogliatoi e guardaroba; - Convenzioni con alcuni hotel della zona. Ospiti: - Clara Serina la mitica voce de “I Cavalieri del Re” autrice ed interprete delle più grandi sigle dei cartoni animati come Lady Oscar, L’uomo Tigre,Yattaman e molti altri! - Luigi “BIGIO” Cecchi autore di “Drizzit” ed altri webcomic di grandissimo successo! La manifestazione si impegna in una raccolta fondi in favore del Telefono Azzurro. CP Staff


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“BARRIERA COMICS 2013” - PRIMA EDIZIONE Su FB: Barriera Comics 2013

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a prima edizione di “Barriera Comics” si terrà su Corso Vercelli (Torino) da Piazza Crispi a Via Sempione durante la festa di via. Sabato 28 Settembre 2013 Dalle ore 17 in poi, sfilata per il corso del gruppo “I pirati della Tortuga”, gruppo che impersona pirati tratti da videogames, libri, film e telefilm. Potrete vedere Capitan Uncino passeggiare con Jack Sparrow e LeChuck mentre il Corsaro Nero si intrattiene con Angelica Teach. Domenica 29 Settembre 2013 Ore 15.00: sfilata su Corso Vercelli. I Cosplayers daranno mostra dei loro fantastici costumi sfilando per il corso chiuso al traffico, tra bancarelle, gruppi musicali, animazioni e giochi.

Ore 16.30: Gara di Cosplay. Sul palco posizionato in Corso Vercelli, direttamente dalla trasmissione televisiva SOCIAL KING (Rai 2), il ladro del tempo Vincent Kosmos, accompagnato dal suo compagno di webserie, l’alieno con volto di gatto, McCoy, presenteranno la grande sfida tra cosplayers che saliranno sul palco accompagnati da musica scelta da loro stessi. Una giuria premierà i costumi più belli e originali. Per iscriversi alla gara contattare via e-mail: studio@chris-heaven.com o recarsi direttamente nel negozio “Alladio” Corso Vercelli 131 (Torino), indicando nome e cognome, personaggio e fornendo il file mp3 con la base di sottofondo. I singoli avranno a disposizione 1 minuto per sfilare mentre i gruppi 2 minuti. BC Staff


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IL RITORNO DI “FIRENZEGIOCA” www.firenzegioca.it

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irenzeGioca “Festa del gioco per tutti” è una manifestazione ludica, culturale e ricreativa, in cui socializzazione e creatività si amalgamano in un evento unico nel proprio genere per qualità di proposte e affluenza di pubblico. FirenzeGioca è un appunta-

mento consolidato che si articola su due intere giornate, (sabato dalle 12 alle 24 e domenica dalle 10 alle 20) all’insegna del divertimento intelligente e dell’interattività, dedicate ai giochi di tutti i tipi e per tutte le età. Un evento sempre più speciale con centinaia e centi-

naia di giochi diversi, oltre a laboratori, dimostrazioni, concorsi, tornei, ospiti, anteprime, conferenze e altre attività. FirenzeGioca da anni si svolge presso il Teatro ObiHall, importante spazio eventi della ribalta fiorentina, su un’area di circa 3500

metri quadrati. La rassegna ha due livelli espositivi: il principale e tradizionalmente dedicato ai giochi di società all’interno, l’altro nell’ampia area verde attrezzata all’esterno della struttura. Questa area espositiva in particolare, che ospita anche lo spazio Junior, è in consistente aumento rispetto alle precedenti edizioni e sarà dotata di un nuovo e funzionale punto ristoro. FirenzeGioca è nata negli anni ‘90, è un’idea di ProGioco Firenze, associazione culturale di persone accomunate dalla passione per il gioco intelligente e per famiglie, e ha conosciuto un crescente successo. L’edizione 2012 ha richiamato 14 mila spettatori in due giornate, segnalandosi come uno degli eventi (non solo di gioco) più frequentati e popolari nella città di Firenze. Per questa 18° edizione si punterà ad accogliere un pubblico ancora più vasto. L’ingresso all’evento è gratuito. Ormai FirenzeGioca è una tradizione del panorama ludico che ha ampiamente varcato i confini della città, un prestigioso evento che richiama pubblico da ogni parte d’Italia ma ugualmente tanto atteso e partecipato da tutti i fiorentini per le sue peculiarità di festa gratuita del gioco per tutti, dove è possibile giocare finché se ne ha voglia, scoprendo sempre nuovi giochi e nuovi amici. “FirenzeGioca e io la fo giocare!” è lo slo-


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gan che pienamente racchiude in sé l’orgoglio e la vera anima della manifestazione. Il successo della manifestazione è reso possibile grazie ad associazioni, gruppi, case editrici, autori di giochi e community che vengono attivamente coinvolti nella realizzazione dell’evento, apportando così un preziosissimo e vario contributo al programma delle due giornate ludiche. Dal 2009 Fi-

renzeGioca è aperta anche alle realtà commerciali di settore ampliando sempre di più l’offerta per il pubblico e permettendo l’acquisto in loco di tutti i giochi proposti e provati, anche di quelli artigianali o autoprodotti che normalmente non trovano spazio sugli scaffali della distribuzione tradizionale italiana. FirenzeGioca è organizzata e promossa col sostegno del Consiglio di Quartiere2

del Comune di Firenze; con l’edizione 2012 ProGioco Firenze ha dato a FirenzeGioca un ulteriore slancio, proponendola, per la prima volta, come Manifestazione Fieristica a tutti gli effetti e in questo 2013 le ha permesso di acquisire un maggior livello di risonanza regionale e nazionale, presentando una edizione speciale primaverile, che ha raccolto ampi consensi, all’interno del Florence Fantastic Festival alla Fortezza da Basso. Sarà la diciottesima edizione e come tale rappresenta un altro traguardo molto importante. La concomitanza con i Campionati Mondiali di Ciclismo, darà l’opportunità di sfruttare al meglio l’esposizione mediatica e il nostro piano di promozione e marketing, che già prevede simpatici eventi per invitare tutti i fiorentini a raggiungerci in bicicletta. FirenzeGioca proporrà giochi a tema per l’occasione e allo stesso tempo proporrà e ospiterà eventi di carattere nazionale, come la Finale Nazionale del Campionato Italiano di Coloni di Catan; e allargherà gli orizzonti del proprio bacino di collaborazioni proponendo, oltre all’Area Junior già tanto apprezzata, nuovissimi scenari

ludici nel parco esterno del Teatro, chiamando per la prima volta i Cosplay ad animare le rive dell’Arno con la loro festosa presenza. FirenzeGioca 2013 si propone quindi come un’oasi di svago e divertimento alternativa, di assoluta qualità e tranquillità anche per famiglie, invitando a trascorrere in piacevole compagnia due intere giornate full immersion tra giochi e fantasia a pochi passi dai riflettori puntati sui mondiali. FirenzeGioca ha da sempre suscitato l’interesse di svariati media, testate e community sia tradizionali che on line, di settore e non. Per questa edizione verrà potenziata l’attività di ufficio stampa e promozione, ulteriormente migliorato il sito internet e gli altri canali web, incentivate le pubbliche relazioni con istituzioni, aziende, associazioni e realtà nazionali e internazionali legate al gioco. E’ in programma inoltre una conferenza stampa di presentazione a Palazzo Vecchio, in contemporanea con un emozionante e coinvolgente media event ospitato nelle strade del centro di Firenze. ProGioco Firenze


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ENRICO CANTINO E GLI EROI DEGLI ANIME TV http://imagorecensio.blogspot.it

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anti (per fortuna) sono, ormai, i libri su anime e manga. Quasi tutto è stato scritto, specialmente sui nostri amati robottoni. Eppure, talvolta nei contenuti, talvolta nella forma, qualcosa di piacevole ed interessante si trova ancora. Questo libro, nella sua brevità, direi che è una piccola occasione persa. Nel leggere il sottotitolo (“dal semplice al complesso: tipologie di robottoni dell’animazione giapponese”) avevo pensato a contenuti assai complessi, infatti fa parte della collana “Il caffè dei filosofi”, però la sessantina di pagine mi avevano rincuorato, per quanto complesso sarei riuscito a finirlo. Ed invece il contenuto è alla portata di tutti, cosa positiva, scritto in maniera fin colloquiale, peccato che gli spunti interessanti delle prime pagine si perdano un po’ diventando un serie di sinossi di anime robotici. L’autore ci spiega il codice linguistico del genere robotico, benché non siano informazioni uniche, strutturarle come fa l’autore nelle prime pagine del saggio rende l’idea originale. Inoltre si cerca di addentrarsi moderatamente nella filosofia, per esempio spiegando le influenze del confucianesimo sulla ripetitività della trama.

L’uscita dalla base del robottone, l’agganciamento, l’uso dell’arma finale, l’esplosione etc etc derivano dall’importanza che il confucianesimo conferisce ai riti, la sacralità della ripetizione. Purtroppo queste considerazioni sono largamente minoritarie, sono i riassunti delle serie la parte più corposa del libro. A questo punto ci si dovrebbe domandare a chi

fosse dedicato il libro, se era indirizzato ad appassionati come me il riassunto era superfluo. Se, invece, il target erano non appassionati attirati dalla copertina, che avevano visto questi cartoni animati giapponesi da bambini, riassumere Neon Genesis Evangelion è inutile, perché è una serie troppo complessa (incasinata?), oltre al fatto che questo gruppo di po-

DA GOLDRAKE A SUPERCAR GATTIGER Dal semplice al complesso: tipologie di robottoni dell’animazione giapponese di Enrico Cantino, casa ed. Mimesis, pagine 65, costo € 4,90, anno 2013, formato 17 cm x 11 cm Codice ISBN: 9788857515854

tenziali acquirenti manco sanno che la serie esista. Volendo fare l’otaku mi è parso di notare alcune imprecisioni, magari sbaglio, ognuno potrà valutare: A pagina 8 si afferma la chiamata delle armi da parte dei piloti è mutuata dall’arte marziale chiamata sumo, ma nel sumo chiamano il colpo? A pagina 12 c’è scritto che una delle regole del genere robotico è che si affronti un solo mostro per volta, tranne per: inizio della serie, morte del capo dei cattivi, episodio finale. Sinceramente a me non pare. A pagina 44 si elencano i componenti aggiuntivi di Jeeg, manca il Bazooka Spaziale. A pagina 59 si afferma che Seira non ricorda bene il fratello perché forse ha perso la memoria, cito “Non è molto chiaro, ma lei deve avere perso la memoria. O qualcosa del genere”. Posso anche sbagliare, nonostante il Gundam l’abbia visto più volte, ma mi pare che lei ricordi poco solo perché era piccola. Riguardo la serie di Devilman (scelto per avere una struttura narrativa simile a quella dei robottoni) c’è scritto: “Secondo alcune fonti, la serie proseguirebbe, mentre secondo altre il cartone animato viene in-


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terrotto a causa dei dissapori sorti fra Nagai e la Toei Animation.”. In che senso “proseguirebbe”? Quando si tratta di affrontare la serie Supercar Gattiger, presente nel titolo, nel raccontarne la trama l’autore scrive: “Da quanto posso ricordare non c’è un lieto fine”. Forse rivedersela poteva essere una buona idea. Riguardo a questa serie lo spazio dedicatovi e di circa 2 paginette. Il saggio, comunque, non è brutto, è scritto in maniera piacevole, a tratti divertente, considerandone anche il prezzo può essere un simpatico excursus sulle trame dei robottoni. Ma passiamo al secondo libro. Gli anime guerrieri e di combattimento non sono un mero susseguirsi di scontri, svolti contro avversari sempre più forti, ma rappresentano una crescita dell’individuo. Nel Bushido e in altri scritti si esalta il “non attaccamento” alla vita, nulla è durevole, solo l’onore del guerriero resta eterno. L’emblema di questa filosofia nipponica è un concetto abba-

DA KENSHIRO A SASUKE Gli anime guerrieri e il codice d’onore degli antichi samurai di Enrico Cantino, casa ed. Mimesis, pagine 67, costo € 4,90, anno 2013, formato 17 cm x 11 cm Codice ISBN: 9788857515847

stanza noto: “Il guerriero deve comportarsi come se dovesse morire da un momento all’altro”. L’altra parola d’ordine del vero guerriero è “sacrificio”: per il suo signore; per il suo onore; per i più deboli.

L’eroe di questi anime ha un destino, è affidabile, vive spesso in solitudine, non finisce mai di perfezionare la propria tecnica di combattimento, ha uno spiccato senso dell’onore, ha tanto potere quanto è imbranato nella

ISCRIZIONI APERTE MASTER IN EDITORIA LIBRARIA “A.VICINANZA” Corsi: REDATTORE WEB - CORRETTORE BOZZE, GRAFICO EDITORIALE DI BASE, REDATTORE EDITORIALE, EDITING, APRIRE UNA CASA EDITRICE. FORMULA ON-LINE A DISTANZA CERTIFICAZIONE EDITORIALE PER TUTTI GLI ISCRITTI Infoline: info@masterineditoria.it - 06.33.61.08.00 (Ore 10-14)

quotidianità. Dopo una introduzione che continua col taglio che ho riportato, l’autore passa in rassegna le situazioni più classiche in cui si ritrova l’eroe di questo genere di anime: La persona da salvare; il carattere del nemico; la strategia per vincere; le fasi dello scontro; le tecniche di animazione usate in queste serie etc etc. Purtroppo questa parte iniziale è minoritaria, sostituita dalla sinossi di alcune serie animate, serie ampiamente conosciute: Ken il guerriero; le tre versioni anime della leggenda cinese su Son Goku (The Monkey; Starzinger; le serie su Dragon Ball); I cavalieri dello zodiaco; Capitan Harlock; Sailor Moon; Sasuke il piccolo ninja; Il piccolo guerriero. Questo libro ha la medesima impostazione e autore di “Da Goldrake a Supercar Gattiger, dal semplice al complesso: tipologie di robottoni dell’animazione giapponese”, ne ripete anche le pecche e i lati positivi, cambia solo il soggetto. Stefano “Stengo”


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“MIRA PHOTO ART” SI PRESENTA! http://miraphotographer.jimdo.com

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iao a tutti, mi chiamo Martina e ho 24 anni. Posso dire di aver sempre apprezzato l’arte, il fantasy e tutto ciò che è magico, ma solo da quattro anni circa mi sono avvicinata al mondo della fotografia in maniera seria. Prima non ne avevo le possibilità e devo dire che mi sto riscattando bene, almeno credo.  Ho scelto il nome Mira perché è un semplice diminutivo del mio nome, mentre il PhotoArt deriva dal fatto che non mi reputo una fotografa professionista, in quanto sto ancora imparando tante cose (anche se nessun fotografo ha la voglia di insegnarmele). Come avrete capito sono un autodidatta; le mie condizioni economiche non mi permettono di affrontare dei corsi purtroppo. Ma parliamo di cose più allegre.  Ho tanti, forse troppi progetti per la mente e alcuni sono riuscita a realizzarli, mentre per gli altri mi sto attrezzando e organizzando. Ho realizzato un servizio

di nudo artistico, diversi servizi di body painting, riproduzioni in chiave fotografica di quadri famosi e lavorato con alcuni artisti emergenti. Ora sto realizzando un servizio sui cosplayer, nella speranza di far conoscere questo mondo meraviglioso. :D Però, come dicevo, sono davvero tante le cose che vorrei fare, come riprodurre i tarocchi, fare un servizio in stile wiccan, realizzare un libro gotico fotografico. Insomma, tante, tante cose.  Spero di non avervi annoiato troppo. ^^” Martina Mira PhotoArt


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ECCO IL NUOVO FANTASY “SEVENTH SON” www.isolaillyon.it

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ovità sul film tratto dal primo libro della serie “Wardstone Chronicles” di Joseph Delaney. Il trailer ufficiale vi attende! Seventh Son sarà la pelli-

cola fantasy del 2014? Il settimo figlio, Seventh Son, questo il titolo dell’atteso film fantasy strutturato sulla storia de “La Maledizione del Mago”, primo libro della saga

“Wardstone Chronicles” di Joseph Denaley. In tempi non sospetti voci di corridoio parlavano della Warner Bros. impiastricciata nel progetto, ed infatti oggi è

stato confermato che proprio lei e la Legendary Pictures distribuiranno questo film. La regia è stata affidata al russo Sergei Bodrov (conosciuto ai più, o forse ai meno, per aver girato Mongol) e nel cast spuntano Jeff Bridges nei panni del mago Gregory, quel giovane dalla faccia pulita di Ben Barnes, rinomato al cinema e anche al letto come il principe Caspian de “Le Cronache di Narnia”, nel ruolo del suo apprendista, e la stupenda Julianne Moore come la crudele strega arrizzamazze negromante Madre Malkin. Il sempreverde (si fa per dire) Jeff Bridges, alias incantatore gandalfico Gregory, si troverà dinanzi ad una situazione pericolosa per lui e per l’equilibrio ancestrale tra bene e male. Nel suo passato, utilizzando la magia, aveva intrappolato Madre Malkin, ma questa, un po’ perché tremendamente sexy, ed anche per altri motivi, decisamente più narrativi, è riuscita a liberarsi, cercando ovviamente vendetta. Creature di ogni sorta la seguiranno e circonderanno, pronte a schiacciare purezza ed armonia e sopratutto a vendicare chi ha sconfitto la loro regina secoli ad-


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dietro. Il grande mago Gregory capirà presto che solo una persona potrà fermare il male che si cela nei nuovi poteri della strega, il suo apprendista. Riuscirà in così poco tempo a fermare la megera grazie ai poteri del giovane Settimo figlio? E questo film, sarà un prodotto che dopo qualche anno finirà alle 16.00 su Italia 1 o l’epicità trasparirà nella pellicola?

L’uscita è comunque prevista per Gennaio 2014 nelle sale americane ed europee, quindi presto potremo dare una valutazione più attenta e ragionata. Sarà un film degno di entrare nella lista dei migliori film fantasy del 2014? E “Lo Hobbit” come se la caverà dinanzi a questa pellicola? Luca Scelza


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“NEROMANTICO”: LA GRAPHIC NOVEL www.efedizioni.com - Su Facebook: Neromantico

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incent Zardi, giovane abitante della fiabesca Midian, evoca un demone molto potente per ottenere ricchezza e successo con le donne. Il demone esaudisce il suo desiderio e Zardi viene trascinato in un labirinto erotico, tra donne bellissime che soccombono al suo fascino, omicidi efferati e inquietanti creature uscite dal più nero degli Inferni. Quando Vincent incontra Cassandra, bellissima e algida modella che sfila per le persone agiate della città, la sua vita è destinata a cambiare per sempre... È disponibile in tutte le migliori fumetterie e sul sito dell’editore, Neromantico per i testi di Gianfranco Staltari (Schegge) e i disegni di Paolo Massagli (O.Z.), graphic Novel a mezza via tra Stardust di Neil Gaiman e Hellraiser di Clive Barker, pubblicata da Smart Comics la nuova etichetta di E.F. Edizioni. Il disegno di copertina è

NEROMANTICO di Gianfranco Staltari e Paolo Massagli, casa ed. Smart Comics, pagine 64 b/n, costo € 9,00, formato 16,5 cm x 24 cm

opera di Dario Viotti, i colori di Andrea Celestini. Dalla prefazione di Paolo Di Orazio: “Quando l’erotismo si avviluppa al nero e all’orrore in una sensuale mistica da cui il lettore non ha altra scelta, se non quella di lasciarsi andare e cedere l’anima a grandi autori, veri alchimisti di storie come questa che state per leggere, pregna di quelle formule che servono per restare vive nel tempo. E nel tempo. E nel tempo”.

GLI AUTORI - Gianfranco Staltari Scrittore, giornalista pubblicista e curatore della rivista telematica “Horror Magazine”. Autore di comics e racconti ha collaborato con realtà italiane (Coniglio Editore, Tunuè, Cut-Up, Delos Books, Nero Press, Perrone Lab) e straniere (il magazine “Heavy Metal” tra tutti). Ha curato le graphic novel “El Brujo Grand Hotel” di Stefano Fantelli (Cut Up), “Blodymilla” di Barbara Baraldi (Delos Books) e “Morbo

Veneziano” di Danilo Arona (Cut Up). Ha pubblicato il volume antologico a fumetti “Schegge” (E.F. Edizioni / ADM Editore) ed è creatore della serie a fumetti di prossima uscita “Shapeshifter” (Bordermind - Ute Libri). - Paolo Massagli Disegnatore e autore di fumetti ha esordito nei primi anni 90 partecipando a diverse iniziative di quegli anni (tra cui “Il Fulmicotone”, “Lenin”). Recentemente ha pubblicato una breve storia come autore sulla fanzine “Fatece Largo” e ha dato alle stampe un volumetto “Le Minifiabe”, serializzato in precedenza sul web insieme ad “Alice Nel Paese Degli Orrori”. A partire dal 2010 inizia a serializzare O.Z, versione molto personale de “Il Mago di Oz” autoproduzione in quattro volumetti. Con lo sceneggiatore Gianfranco Staltari ha già collaborato disegnando la breve storia “Un giorno dopo l’altro”, per l’antologia “Schegge”.


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“INTERIORA MOSTRA CIO’ CHE HAI DENTRO” www.interiora.it

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NTERIORA mostra ciò che hai dentro”, da ora in avanti il Festival, è una manifestazione organizzata e promossa dall’Associazione Culturale Impulsi onlus realizzata in collaborazione con il C.A.R.M.A. Centro di Arti e Ricerche Multimediali Applicate. La quarta edizione del Festival si terrà a Roma presso il c.s.o.a. Forte Prenestino, via Federico Delpino, nei giorni 31 ottobre, 1 e 2 novembre 2013 durante i quali verranno proposti incontri, proiezioni, performance, mostre ed eventi speciali. Il Festival propone uno sguardo esteso alle varie

possibilità comunicative, esprimendo tutte le declinazioni artistiche dedicate al tema dell’orrore. Lo scopo principale del festival è quello di dare visibilità e sostegno alla creatività horror, pro-

muovendo opere capaci di rinnovarne lo stile e i contenuti. Il Festival nasce infatti per sondare le nuove tendenze artistiche del panorama internazionale ed individuarne i talenti. L’evento vuole

essere inoltre un’occasione per stimolare la collaborazione tra i giovani artisti internazionali, proponendosi come momento d’incontro e di scambio per le produzioni indipendenti. Il nostro concetto di Horror seziona l’attualità per trovare nell’orrore quotidiano la spinta per espellere il malessere ed il degrado. L’elaborazione di concetti di critica sociale traduce le emozioni individuali rendendole universalmente esperibili grazie ai linguaggi dell’arte. Per questo il Festival, giocando con l’ambiguità del titolo, richiama un senso di nascosto e profondo -


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quasi intimo - accompagnato dalla volontà di esplorare collettivamente le paure per conoscerle ed esorcizzarle.

Il Festival si articola in cinque sezioni, da considerarsi parti integranti del presente bando: - CINEMA relativo al

Concorso dei Cortometraggi e a opere fuori concorso; - ARTI VISIVE relativo all’esposizione di opere di

Pittura, Scultura, Illustrazione, Fumetto, Fotografia,Video-arte e Sound-art; - MUSICA relativo a performance di Gruppi musicali, Solisti, Cantautori, Colonne sonore originali e Musica sperimentale; - ARTI PERFORMATIVE relativo a performance Sportive, di Danza, Teatro, Circo e Body art; - LETTERATURA relativo a reading di Poesie e Racconti brevi. La partecipazione è limitata ad artisti ed autori indipendenti, saranno perciò escluse opere esclusivamente destinate al circuito commerciale, nonché pubblicitarie ed industriali.


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Non saranno ammesse proposte già presentate alle precedenti edizioni di questo Festival. Per le opere in lingue diverse dall’italiano saranno richiesti sottotitoli in italiano o in inglese. La partecipazione al Festival è gratuita ed implica la totale accettazione del presente Regolamento in tutti i suoi punti. Per iscriversi è necessa-

rio compilare la scheda di partecipazione online disponibile sul sito www.interiora.it (vedi punto 2 del presente Regolamento). Per la modalità d’inoltro dei materiali si fa riferimento alle singole schede di partecipazione per ciascuna sezione (vedi punto 2 del presente Regolamento). L’invio dei materiali è interamente a carico dei

partecipanti. La Direzione del Festival non è in alcun caso responsabile della perdita o del danneggiamento del materiale inviato. Le opere sono giudicate per la loro creatività e originalità, per la loro attinenza al tema del Concorso e per la qualità tecnica ed estetica. Opere giudicate di particolare interesse potranno

essere selezionate su invito. La decisione della Giuria è inappellabile e non può essere oggetto di discussioni. La Direzione del Festival, in caso di necessità, può prendere decisioni relative a questioni non previste dal presente Regolamento. Interiora Staff


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L’INDIMENTICABILE... LON CHANEY JUNIOR Su Facebook: Walt Disney e il suo magico mondo

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el numero precedente, ho parlato del grande Lon Chaney, l’uomo dai mille volti; questo, invece, lo dedico a suo figlio, Creighton Tull Chaney, detto Lon Chaney junior. Creighton nacque nel febbraio del 1906 ad Oklahoma City da Lon Chaney e Francis Cleveland Creighton che si separarono quando lui era appena un bambino. Egli trascorse la sua infanzia vivendo in diverse case e nei dormitori scolastici fino al 1916

quando il padre sposò Hazel Hastings e gli diede una stabilità fissa. Come Lon, anche Creighton abbracciò la carriera di attore, ma solo dopo la morte del padre poiché quest’ultimo non era d’accordo che il figlio seguisse la carriera cinematografica. Il primo film in assoluto che egli interpretò fu “The Galloping Ghost” nel 1930 per poi recitarne in molti altri fino al suo debutto in film dell’orrore come “Man Made Monster” del 1941


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per la Universal Pictures e continuando in questo genere a lui confacente. Ricordiamo il film “The wolf man” (L’uomo lupo) del 1941, “The Mummy’s Tomb” (La tomba della mummia) del ‘42, “Frankenstein Meets the Wolf Man” (Frankenstein incontra l’uomo lupo) del ‘43, “Son of Dracula” (Il figlio di Dracula) del ‘43, “House of Dracula” (La dimora di Dracula) del ‘45, ecc.! Creighton recitò anche in film western, per la televisione e in film a basso costo. Il produttore Stanley Kramer lo volle per sè, per “Not as a Stranger” con Robert Mitchum and Frank Sinatra del 1955 e per “The Defiant Ones” del 1958 con Tony Curtis e Sidney Poitier. Creighton si sposò due volte ed ebbe due figli: Lon Ralph Chaney e Ro-

nald Creighton Chaney. A causa del suo continuo bere e fumare, a Creighton fu diagnosticato un cancro alla gola seguito da malattie coronarie. L’ultimo film che recitò fu nel 1971 “Dracula vs. Frankenstein”, distribuito da Troma Entertainment e diretto da Al Adamson in cui interpreta Groton, l’assistente muto del dottor Frankenstein. Morì all’età di 67 anni nel luglio del 1973 a San Clemente in California. Nella Walk of Stars, a Palm Springs in California, si trova una palma d’oro a lui dedicata, mentre nel 1997 una serie di francobolli con l’effige dell’uomo lupo, che interpretò, uscì negli Usa per onorare la memoria di questo grande attore. Ermelinda Tomasi


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“RESIDENT EVIL PROJECT EVA” www.fantasiasognorealta.com

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Associazione senza fini di lucro per la Sartoria e lo Spettacolo FANTASIA – SOGNO – REALTA’, è lieta di presentarVi il grande progetto su cui sta da tempo lavorando, la realizzazione del cortometraggio: “Resident Evil: Project EVA (Fan-Film)”. Il progetto, realizzato con i Patrocini delle Provincie di Ancona, di Pesaro e Urbino, e del Comune di San Lorenzo in Campo, a cui si è aggiunto anche quello della stessa Regione Marche per la pubblicizzazione, nasce dall’idea di mettere in

campo tutte le potenzialità artistiche associative e di convogliarle in un’unica grande esperienza collaborativa. Come fan della saga originaria (da cui abbiamo estrapolato numerose esibizioni presentate su palchi di molte città e manifestazioni) abbiamo voluto cimentarci in questa grande opera che sarà il frutto disinteressato, autofinanziato, e totalmente senza fini di lucro delle nostre passioni e delle nostre arti. Abbiamo unito insieme: costumisti, truccatori, parrucchieri, operatori audio/video e

luci, fotografi e quant’altro la nostra associazione aveva da offrire. La nostra idea è stata accolta con entusiasmo da numerosi ragazzi e ragazze di tutte le età che si sono voluti unire al gruppo (come collaboratori, attori, comparse ecc...), ragazzi provenienti da molte provincie marchigiane quali Pesaro, Ancona e Macerata totalmente senza interessi se non quello di avervi partecipato. Il Cortometraggio è stato realizzato con soli tre giorni di riprese, senza alcun budget e arrivando ad avere fino a 40

persone presenti sul set. La sceneggiatura, come il soggetto, è totalmente originale e prevede di essere uno “spin-off” delle trame originali prendendo spunto sia dalla saga videoludica che da quella cinematografica. In “Project EVA” troveremo personaggi cult come Wesker (Lorenzo Susannini), Chris (Luca Postorino), Jill (la bellissima Erika Stroppa) e il temibile Majini Boia (Raffaele Pierdicca) ma anche molte new entry ideati e caratterizzati di nostro pugno come la stessa EVA. Per essere un corto-


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metraggio la trama è molto ricca, articolata e crediamo anche ben congeniata, molte le scene d’azione e diversi colpi di scena. La trama è scaturita da un’idea di Annamaria Quaresima a cui sono stati affidati il soggetto e la direzione. Per la sceneggiatura si sono affiancati Stefano Montalbini (tra l’altro autore del montaggio audio/video e

degli effetti digitali), Francesca Scarponi e Daniele Legramante. Il responsabile di produzione, quale Presidente dell’Associazione Fantasia Sogno Realtà produttrice del cortometraggio, è stata lasciata in mano a Daniele Legramante.


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Le riprese sono terminate lo scorso aprile, attualmente sono in corso i lavori di post produzione. La quantità di effetti speciali, sonori e visivi che troveremo in alcune scene stanno assorbendo molto tempo e per chi come noi lo fa per puro divertimento significa utilizzare il tempo libero che rimane al di fuori del lavoro, degli impegni familiari e considerando anche gli altri molteplici impegni associativi. Le locations utilizzate sono ubicate in diverse

città tra cui: Fossombrone (PU), San Lorenzo in Campo (PU), Chiaravalle (AN) e Senigallia (AN). A tal proposito ringraziamo la Croce Gialla di Chiaravalle per aver

fornito spazi e attrezzature ed il Sig.re Adriano Antonietti per aver concesso l’utilizzo dell’ex stabilimento “Snam Progetti” di San Lorenzo in Campo. Lo scopo finale sarà quello di presentare il cortometraggio alle manifestazioni ufficiali e concorsi dedicati (come avviene all’interno dell’Ankon Film Fest ed altri eventi e manifestazioni di genere come il Fano International Film Festival). Oltre a portare avanti i numerosi impegni associativi (per i dettagli vi invitiamo a visitare il sito

ufficiale dell’Associazione) e continuare la post produzione di “Project EVA”, stiamo progettando una “Premiere” che probabilmente verrà realizzata ad Ancona, vi terremo aggiornati. Inoltre, notizia flash, abbiamo qualche idea per un ipotetico prequel, probabilmente a puntate in stile web series, provando stavolta a coinvolgere numerosi partner tra cui la stessa CAPCOM. Chissà magari rimarrà solo un sogno, ma va bene così, ci siamo divertiti e continueremo sicuramente a farlo e poi lo dice il motto associativo: “Con la Nostra Fantasia Realizziamo i Vostri Sogni” ;) FSR Staff


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QUESTO PUO’ DIVENTARE IL TUO SPAZIO.

COME? CONTAT TACI: JAPANIMATION@LIBERO.IT


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ECCO A VOI... SARA “SAX” GUIDI http://saraguidi.blogspot.it - Su Facebook: SAX Guidi

su commissione dai ragazzi del Servizio Civile Nazionale di Cervia che vestono i panni di una banda di manigoldi alla ricerca dell’Oro Bianco sull’isola di Acervus. Le tavole sono state visionate e corrette grazie ai consigli di Davide Fabbri, un maestro che lavora per la Marvel, e Marco Verni, uno dei pilastri della Bonelli, disegnatore di Zagor. Entrambi concittadini! Poi “Hansel & Gretel Zombie” che fece la sua prima apparizione sulla fanzine Nuovemani, e ora pubblicato dalla Teke Editori nella raccolta “Once Upon A Time II”, in alteprima disponibile al Rimini Comics 2013 presso il loro stand.

S

ono Sara Guidi, per gli amici SaX, da qui il nome d’arte! Sono nata nel 1987 a Forlì ed ho sempre avuto sin dai primi anni una forte passione per il disegno nel quale ho trovato il mezzo ideale per

esprimere le mie emozioni. Ho frequentato l’Istituto d’Arte e nel frattempo ho seguito vari corsi di fumetto con grandi professionisti quali: Guglielmo Signora, Davide Fabbri e Denis Medri. Il primo lavoro a fumetti l’ho pubblicato nel 2006 su "Caterina a Fumetti", un progetto promosso dal Comune di Forlì, intitolato “Storia di una Cavia”, con Caterina Sforza nei panni di un Topo da laboratorio! Finita la scuola ho portato avanti la mia passione da autodidatta nonostante il lavoro. In questo periodo durato 5 anni ho avuto modo di far parte di un’autoproduzione chiamata Op-

pipolla, con cui abbiamo esposto alla VI edizione del BilBolBul a Bologna presso L’Accademia di Belle Arti. Ho iniziato a far parte anche di un collettivo artistico chiamato Ecate, un gruppo di ragazzi forlivesi amanti della pittura con cui abbiamo esposto e fatto dei lavori assieme nella zona del forlivese. L’ultimo lavoro collettivo attualmente in esposizione da gennaio 2013 è intitolata “Pangea” per la mostra “Galleria a Cielo Aperto”, in via Regnoli a Forlì, insieme ad altri artisti locali. Gli ultimi progetti realizzati riguardano: “La Ciurma del Terrore dei Mari”, un fumetto realizzato


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Oltre al fumetto amo tantissimo la lettura e questo mi ha avvicinato all’illustrazione sia pittorica che digitale. Ho avuto la gioia e la soddisfazione di aver ricevuto qual-

che riconoscimento tra cui: - La selezione di un paio di opere per la pubblicazione del catalogo relativo al Concorso Internazionale di Illustrazione “Cavoli a

Merenda” del 2011 e “We are the future” del 2013 un progetto che promuove i diritti dei bambini. - Il 1° posto nel Concorso Nazionale “L’abbraccio” per la Farnedi Edizioni. (2011) - Il 1° premio per la creazione dell’attuale logo per l’“Associazione della Pace Annalena Tonelli” di Forlì, il Premio e menzione speciale per il concorso “Un logo per la polizia provinciale” del 2007. Dal 2012 ho deciso di fondare e dirigere con la Fanzi-

noteca d’Italia, la fanzine “NUOVEMANI”; uno spazio per aspiranti fumettisti, liberi di sperimentare, scambiare consigli e collaborare insieme. E per cocludere: ad ottobre 2013 inizierò un nuovo percorso presso l’accademia di Arti Digitali NEMO NT a Firenze, seguendo il corso di Web Graphic Design.... l’attesa uccide, non sto più nella pelle! Sara “SAX” Guidi


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“FINAL FANTASY ITALIAN PROJECT”

www.ffitalianproject.com - Su Facebook: Final Fantasy Italian Project

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ignore e signori, ho il piacere di presentarvi il “Final Fantasy Italian Project”, il primo tributo ufficiale italiano alla mitica saga videoludica giapponese! Ecco... Questo è il momento dove tutti diranno... “Oh no! Il solito gruppo di ragazzi che fanno il cosplay dei personaggi!”... NO!! Il Final Fantasy Italian Project è uno spettacolo musicale che comprende molteplici elementi. A fare da padrone della scena è la MUSICA: 8 musicisti ripropongono i mitici brani di uno dei più

grandi compositori contemporanei, Mr. Nobuo Uematsu, il quale è riuscito ad emozionare generazioni di videogiocatori nel mondo con i suoi indimenticabili ed eclettici temi. Durante lo spettacolo, se la musica non bastasse, vengono proiettati sullo sfondo i video dei momenti salienti della saga! Ultimo elemento, ma non meno importante, sono i nostri cosplayers i quali si cimentano non solo nel riproporre i personaggi del gioco, ma anche nella preparazione di scene


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teatrali e coreografie. L’idea di mettere in piedi questo tipo di show è relativamente nuova: il progetto nasce nell’estate del 2012 a Trieste da Samuele Orlando e Lorenzo Visintin (entrambi pianisti) spinti dalla passione per Final Fantasy, per le sue musiche e dalla voglia di proporre qualcosa di nuovo nell’ambiente musicale italiano. Da subito parte la ricerca dei componenti che avrebbero dovuto avere 2 qualità principali: sia una buona preparazione tecnica, sia essere dei veri fan della saga! Una volta messo in piedi

il progetto intero c’era da trovare un posto dove poterlo proporre e così partono le chiamate verso tutte le fiere del gioco e del fumetto italiane. Inizialmente abbiamo dovuto fare i conti con lo scetticismo generale degli organizzatori perché... in fin dei conti un gruppo di ben 15 sconosciuti che ti chiama e ti dice “Ciao! Facciamo cover di videogiochi.. ci fai suonare???” lascerebbe perplesso chiunque! MA ATTENZIONE, un bel giorno, Trieste e l’EtnaComics di Catania dicono SI. Da questi due appunta-


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menti parte l’avventura “FFIP”! L’emozione (sopratutto sul palco di Catania) è stata incredibile! Un’esperienza così coinvolgente che ci ha fatto capire le potenzialità del progetto, spronandoci a migliorare sia l’aspetto musicale che scenico e ad apportare sempre qualcosa di nuovo ad ogni esibizione! Attualmente presentiamo il “Mako Energy show”, un misto di 4 saghe: FFVII, FFVIII, FFIX, FFX. I veri fan della saga potranno intuire dal nome che un po’ più di spazio è stato concesso al settimo capitolo! Ci sono dei concerti già fissati in alcune fiere italiane che ancora non si

possono svelare ma a breve pubblicheremo le news! Per chi abbia piacere di seguirci c’è il nostro gruppo facebook ed il nostro sito! FFIP Staff


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SPACE GHOST E DINO BOY

Gruppo su Facebook: I FUMETTI SONO UNA COSA SERIA!

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roseguendo nella carrellata degli eroi Hanna e Barbera degli anni ‘60 questa volta ci occupiamo di Space Ghost. Creato da Alex Toth nel 1960 è stato protagonista di vari serial. Nella sua incarnazione originale, era un supereroe che, con due aiutanti adolescenti, Jan, Jace e Blip la scimmia, combatte supercriminali nello spazio esterno. La serie originale ha debuttato nel 1966, i segmenti del “fantasma dello spazio” erano inframezzati da un segmento non correlato della serie “Dino Boy nella Valle Perduta”. Space Ghost pattuglia lo spazio esterno a bordo della sua Phantom Cruiser e da la caccia ad un assortimento di cattivi che minacciano l’Universo elaborando piani

malvagi. Al suo fianco ci sono una coppia di bonari giovanotti umani di nome Jan e Jace, che alla fine abbiamo scoperto che sono fratelli gemelli, e a completare i buoni e che spesso accompagna Jan e Jace c’è una scimmia di nome Blip, che spesso arriva a salvare la situazione abbastanza regolarmente durante la serie. “Dino Boy nella valle perduta” narra le vicende di Dino Boy, un lentigginoso ragazzo dai capelli rossi, che, sopravvissuto a un incidente aereo, finisce in una “misteriosa valle preistorica”. Lì, ha stretto amicizia con Ugh, un uomo delle caverne che non sa parlare, ma è pieno di risorse e un brontosauro di nome Bronto, simile ad un animale domestico che sembra molto simile a Scooby-Doo. La valle è piena di pericoli. La maggior parte dei loro vicini sono insetti giganti, dinosauri ostili, esseri umani selvaggi, o antropomorfici rettili mutanti. Sarebbe materiale abbastanza spaventoso se non fosse un cartone adattato per bambini. Per ciascuna delle due serie non vengono applicate due formule molto diverse. In “Space Ghost”, Jan e Jace finiscono puntualmente nei guai e sta a Space Ghost a salvarli una volta che viene contattato tramite


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il pulsante silhouette che hanno sui costumi. L’eroe senza macchia è quasi-invincibile ed è dotato di quasi ogni tipo di super forza che si possa immaginare: la forza di calore, forza congelante, forza di energia, forza megaton. Con una semplice pressione delle fasce di potenza che ha agli avambracci, Space Ghost è in grado di sconfiggere ogni tipo di “cattivi” raggi laser, raggi Paralyzer (paralizzanti), di distruggere razze impotenti e malvagie. Quando è necessario, Jan, Jace, Blip, e Space Ghost possono anche utilizzare il loro potere di rendersi invisibili, che non solo ha aiutato gli animatori risparmiando loro lo sforzo di colorare (disegnando solo i contorni), ma anche la maggior parte dei malfattori ne rimangono confusi. Una volta ogni tanto, la procedura standard è invertita e Space Ghost diventa il personaggio da salvare, ma le cose vengono risolte quasi allo stesso modo. Anche in “Dino Boy” la struttura è quella del personaggio in pericolo da salvare, con Dino Boy che di solito rimane intrappolato e Ugh a lanciarsi al salvataggio, con occasionali variazioni sul tema. E come Blip, Bronto da il tocco comico alla serie. In ogni serie, il dialogo spiega tutto - compreso il perfettamente ovvio – e in termini molto chiari. Nel 1966, tuttavia, le immagini di

questa serie ai telespettatori che si sintonizzavano il sabato mattina, sarebbero potuti rimanere abbagliati. La stagione 1966-1967 è stata la prima a vantare il colore nella scaletta primetime, anche se le TV a colori non avrebbero superato quelle in bianco e nero per qualche altro anno. Per gli standard di oggi, sembrano essere seri di cartoons abbastanza ordinarie per la Hanna-Barbera in un momento in cui la società stava spingendo la sua produzione come mai prima. Mentre i personaggi sembrano fuori dal tempo, traspare veramente un senso di vitalità tra le immagini e la riduzione dei costi non sembra ostacolare sensi-

bilmente le narrazioni. “Space Ghost” soprattutto si distingue per il suo cast curioso di cattivi, I pià comuni sono i cattivi insettoformi e quelli robotici. Tuttavia, gran parte di questa classe di cattivi decenni più tardi verrano riutilizzati nel cast del finto talk show “Coast to Coast”. La mantide-come Zorak divenne direttore d’orchestra, Moltar assume il ruolo di un produttore, e così via. Nel 1981 il nostro “Fantasma dello Spazio” ritorna in tv nel serial Space Stars al fianco di Herculoidi, e altri eroi fantascentifici. Nei 22 episodi cui è composta la serie la struttura non cambia, viene aggiunto un

nuovo assortimento di cattivi incluso una sua versione “cattiva”, Space Spectre, proveniente da un altro universo. Space Ghost spesso viene in aiuto degli Herculoidi e viceversa. Essi hanno inoltre spesso incrociato la Teen Force, altra serie presente in Space Stars, e sembrava che Jan e il membro della Teen Force Kid Comet uscivano pure insieme. Nel 1990, il personaggio è stato riportato in tv come ospite per un talk show immaginario di tarda notte, nella serie Space Ghost Coast to Coast, su Cartoon Network e Adult Swim. Space Ghost Coast to Coast è stato creato da Mike Lazzo dopo che gli fu chiesto di creare un cartone animato che facesse presa anche sugli adulti. Il nome originale dello show uscì fuori già nei primi mesi del 1993, quando Andy Merrill e Jay Edwards stavano cercando un nome da dare ad una maratona televisiva della serie originale di Space Ghost, messa in onda in blocco. Nell’episodio pilota, Lazzo intervallò al materiale della serie Hanna-Barbera un video promozionale di Denzel Washington intervistato circa gli Oscar. Quando lo show fu stato ripreso, si pensò di orchestrare interviste simili con gli ospiti per ottenere lo stesso effetto comico. Parte della natura surreale dello spettacolo è data, infatti, dalle rispo-


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ste a volte goffe e sconnesse degli ospiti alle domande di Space Ghost, che presenta lo show. Prima del montaggio degli episodi, gli ospiti venivano intervistati da un autore televisivo o dal produttore. All’inizio era Andy Merrill, che faceva le interviste indossando un costume da Space Ghost. Space Ghost Coast to Coast ha debuttato il 15 aprile 1994 ed andava in onda inizialmente alle 11:00 di sera il venerdì, con una replica nella notte di sabato su Cartoon Network. Successivamente il programma è stato spostato in varie fasce orarie notturne, in genere nei fine settimana. Il 2 settembre del 2001, i nuovi episodi della serie, insieme con le repliche degli episodi esistenti sono stati spostati su Adult Swim. La serie finì la sua avventura televisiva nel 2004, anche se,

nel 2006, la serie è ripartita sul web con episodi di cinque minuti su GameTap servizio a pagamento on-line di Turner Broadcasting in cui Space Ghost intervista personaggi del settore dei videogiochi e l’artista di GameTap del mese. La serie si è conclusa ufficialmente il 31 maggio 2008. Nel Regno Unito, lo show è stato trasmesso su Cartoon Network UK nel corso di una prima serata Nel 2000, è stato rinnovato ancora una volta in una miniserie DC Comics. La miniserie di sei numeri raccolta poi in forma di Graphic Novel è stata scritta da Joe Kelly e disegnata da Ariel Olivetti, rende giustizia al mito di uno dei primi eroi dei cartoni animati della televisione. La mini-serie ci presenta Space Ghost in modo serio, approfondendo le sue origini.

Thaddeus Bach è un membro della forza di una polizia d’elite conosciuta come Commandment, ma impara presto che la corruzione nel suo corpo è dilagante. Bach incorruttibile e alla continua ricerca della giustizia viene assassinato insieme alla moglie incinta. Si risveglia sul Pianeta dei Morti, incerto se è morto o sopravvissuto. Qui stringe amicizia con un alieno; Saloman il Monaco Ingegnere, che mostra e insegna a Bach come utilizzare un veicolo spaziale e una uniforme dotata di braccialetti in grado di dargli grandi poteri. Nel frattempo, un altro alieno sta devastando tutto l’universo... Zorak. Mentre Bach cerca vendetta nei riguardi del suo vecchio Corpo di polizia, finisce per incrociarsi con Zorak, e Space Ghost (come Bach ormai si fa chiamare) dopo averlo af-

frontato capisce che la sua navicella e le armi servono molto meglio a salvare vite umane che a prenderne. Così Space Ghost finisce per ostacolare e debellare il piano di schiavizzazione di Zorak, che nel frattempo è diventato un eroe. L’uomo Thaddeus Bach; che amareggiato e pieno di rabbia e in cerca di vendetta, è cambiato. Ora è Space Ghost, protettore dei deboli, eroe per i deboli e gli oppressi. Joe Kelly e Ariel Olivetti fatto un ottimo lavoro nel prendere un personaggio comico tv degli anni ‘60 e un talk show dal ‘90 e trasformandolo in un eroe raccontandoci le sue drammatiche origini. Non sarebbe male vederlo a pieno titolo nell’Universo DC a fianco di personaggi come Lanterna Verde o Superman. Alfonso Verdicchio


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L’ARTE DI ANDREA “BUONG” BUONGIORNO www.buong.it - Su Facebook: BUONG - Comunicazione & Cartoons

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ndrea Buongiorno (“Buong” al tavolo da disegno), monopolitano classe ’80, opera attivamente dal 2000 come grafico e disegnatore freelance. Buong è stato vignettista per il Barisera e per il progetto editoriale “Orecchiette e dintorni”, nonché caricaturista e illustratore per siti web, pubblicazioni editoriali, trasmissioni TV e personaggi dello spettacolo. Nel 2007 firma il kit didattico “Puglia che Avventura” in collaborazione con Antonio Stornaiolo, presentato alla BIT di Milano dall’Assessorato alle Risorse Agro Alimentari della Re-

gione Puglia. Nel 2011 partecipa alla collettiva internazionale “Great

Romanian Personality” a Bucarest e nel 2012 è ospite della rassegna

“Sarno a Fumetti” (per la quale realizza uno dei due poster ufficiali). In questa occasione presenta il suo progetto parodistico “Piccoli Eroi” incentrato sulle vignette di baby eroi dei fumetti. Questo progetto nasce dall’idea di mostrare la vulnerabilità che tutti gli eroi del fumetto hanno vissuto quando erano bambini: marachelle, rimproveri, canzonature, disagi, problemi e avventure. Il desiderio dell’autore, ideando le varie scenette, è stato quello di portare i ragazzi e i lettori non più a vedere l’eroe come un mito inarrivabile, quanto a un


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amico, un coetaneo, un qualcuno con il quale condividere le medesime emozioni, sogni ed esperienze. I “Piccoli Eroi” hanno ricevuto un ottimo

riscontro a Sarno e anche nel web, dove vengono periodicamente pubblicate le nuove illustrazioni, suscitano vivo interesse tanto nei naviganti,

quanto negli addetti ai lavori. Nel 2013 Buong è ospite di “Nocera Comics and Games” a Nocera Inferiore (Sa) e di “Levantecon” (Bari) in veste di giurato per il “Premio Cometa”. Fon-

datore del gruppo “Monopoli & Comics” con il quale organizza eventi e laboratori di fumetto nella provincia di Bari, Andrea Buongiorno a Luglio è ospite della terza edizione di “Nero di Seppia” a Mola di Bari (Ba). Specializzato nel disegno umoristico, ha creato graficamente oltre un centinaio di mascotte destinate al web, allo sport e alla comunicazione. Inoltre in collaborazione con agenzie sparse sul territorio nazionale ha realizzato illustrazioni e grafiche per linee d’abbigliamento casual e materiale coreografico per le curve sportive italiane delle quali è riconosciuto come principale illustratore. Andrea Buongiorno


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“IN COMPAGNIA DEI LUPI” http://nanune13.deviantart.com

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a quanto dura questa cantilena. Non correre da sola nel bosco, non fermarti da sola per la strada. Non devi mai fidarti dell’estraneo che si avvicina a te con gentilezza; la beltà si accompagna alla saggezza, il lupo assume le più strane forme con l’ambigua parola che ti inganna, mai lui rivelerà i propri intenti. Più dolce la sua lingua, più aguzzi i denti.” Sfruttando gli elementi della cornice narrativa (pensate al Decameron di Boccaccio) Angela Carter e Neil Jordan, rispettivamente sceneggiatrice e regista ci ripropongono la fiaba di Cappuccetto Rosso in chiave onirica immergendo i loro protagonisti all’interno di un ambientazione gotica e assai lugubre. Tutto inizia ai giorni nostri, la protagonista (una adolescente nel pieno dei suoi problemi puberali interpretata dalla giovanissima Sarah Patterson) è nel bel mezzo di un sogno assai agitato. Nel suo segno lei è Rosaleen, una ragazza corag-

giosa di un villaggio nel bosco in un epoca imprecisata che ricorda molto il XV secolo. La sorella maggiore di Rosaleen è appena morta, questo perché, da brava sprovveduta, è andata da sola nella foresta

ed è stata attaccata da un branco di lupi. Per far si che la storia non si ripeta, la nonna della protagonista (Angela Lansbury, si, esattamente la stessa Jessica Fletcher della Signora in Giallo) inizia a raccontarle una serie di favole tutte incentrate sulla pericolosità dei lupi. Ma i lupi delle favole della nonna non sono le bestie normali che attaccano in branco, quanto “i figli del diavolo” coloro che si mascherano da uomini ma che nel cuore sono

dei lupi; metaforicamente i delinquenti, nella realtà della storia i licantropi. A mano a mano che il film prosegue saltando da una cornice narrativa all’altra (la ragazza che sogna, Rosaleen che vive la sua vita nel villaggio e i racconti della nonna) scopriamo che non siamo niente meno che davanti alla fiaba di Cappuccetto Rosso. Ma se pensate che la cosa possa, a questo punto, apparire banale, vi informo che esistono più di 5 versioni diverse della fiaba di Perrault, con altrettante sfaccettature: a quale si saranno ispirate la Carter e Jordan? La pellicola, datata 1984, è stata inserita fra il genere horror, ma come ha tenuto a precisare sia il regista che la sceneggiatrice, in ciò non vi è nulla di più fuorviante. Si tratta dell’intreccio tra il mondo onirico e quello delle fiabe classiche (quelle senza censura), un mondo quindi crudele, magari inquietante e tenebroso che meriterebbe a mio giudizio un genere a parte, qualcosa come “dark fantasy” o simile.


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Dal punto di vista delle regia e della direzione artistica, il film può essere tranquillamente annoverato tra i “titoli d’autore”. Per quanto l’intreccio causato dall’uso della cornice narrativa possa indurre un tantino in confusione lo spettatore (in particolare negli ultimi 30 minuti), ciò non toglie che sia, oltre ad un colpo

di genio relativamente originale, anche un ottimo sfoggio di talento da parte della regia. La recitazione, quasi totalmente “british”, è impeccabile e assai coinvolgente. Il ruolo della nonna di Rosaleen, interpretato da Angela Lansbury, è uno dei ritratti più belli e particolari della pellicola. Grazie ai suoi occhietti

vispi dietro le lenti e alla sua capacità mimica di trasformare un dolce sorriso in uno sguardo diabolico, ritrae perfettamente la figura della nonna cantastorie delle fiabe popolari, ovvero la gentile signora che narra storie della buonanotte da incubo al fine di dare lezioni di vita ai bambini. E si aspetta pure che que-

sti riescano anche a dormirci!!! Una nota positiva va inoltre annoverata per gli effetti speciali i quali, pur limitati per l’epoca, sono ottimamente sfruttati e, se contestualizzati, appaiono oltre che interessanti anche belli. Per non parlare poi dei costumi per cui la costumista si aggiudicò la nomination per i British Academy Film Awards. Insomma, un film assai ricco di sorprese, sia visive che intellettuali, tanto che alcuni critici ci hanno scritto sopra dei saggi per analizzare la corrente femminista intrinseca, lo sfondo onirico e alcune manifestazioni freudiane dell’età puberale: roba da cervelloni. Per chi invece il suo quoziente intellettivo lo ha nella media, non vi è nulla di cui preoccuparsi, basta un pizzico di curiosità e un latente amore per le fiabe per farci appassionare a questa pellicola. Francesca Rita Loi


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INTERVISTA A LORENA LAURENTI https://www.facebook.com/CosplayOnAir

sono stati ripagati con l’enorme successo derivato dalla trilogia fantasy di TRI dimostrando che alla fine, tutto ciò che conta è la passione per la scrittura e la capacità di raccontare delle storie in grado di suscitare emozioni nell’animo dei lettori.

Ogni mercoledì dalle ore 20.20 in FM ed in streaming su

Radio Dimensione Musica

www.radiordm.it/live

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el corso degli anni la rivoluzione tecnologica innescata dal web ha sostanzialmente cambiato diversi settori della nostra vita. Le nuove applicazioni presenti sul mercato sono nate con il preciso scopo di semplificare i nostri gesti permettendoci,con un solo click, di organizzare al meglio lavoro e tempo libero. Per quanto riguarda quest’ultimo settore,che si tratti ad esempio di musica o nel caso del nostro articolo di libri, la tecnologia ha compiuto passi da gigante. Con la nascita degli ebook e del formato digitale che ormai sta sostituendo pian piano la carta stampata,stiamo assistendo a un enorme cambiamento. Una grossa fetta di lettori infatti, acquista sempre di più in rete, avendo la possibilità di scegliere tra i generi più disparati e sicuramente, a un prezzo molto

inferiore rispetto a quello proposto dalle normali case editrici. Lorena Laurenti è una delle scrittrici che ha deciso di percorrere questo

tipo di strada promuovendo il proprio lavoro attraverso il web senza avere alle spalle nessun editore. La sua determinazione e i suoi sforzi

V.P.: Ho letto la tua biografia e l’ho trovata piuttosto interessante... ti va di dirci qualcosa in più su di te? Magari qualche curiosità in più sui tuoi interessi, sui motivi che ti hanno spinto a scrivere e su quello che significa per te la scrittura. L.L.: Ciao e grazie per questa intervista! Che dire di me... è vero, ho tanti interessi, a volte quando li elenco la gente si spaventa! Pratico discipline olistiche e ho una filosofia di vita molto particolare, decisamente fuori dal comune. Credo nei personaggi della fantasia, nei mondi paralleli, nella possibilità di cambiare la nostra vita a comando e nei sogni. Mi piace sperimentare cose nuove e circondarmi di persone positive. Amo recitare, creare, disegnare e mille altre attività. E poi, ovviamente, amo scrivere. La scrittura è arrivata a me come un mezzo: avevo una storia da far uscire e scriverla mi sem-


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brava il modo più veloce ed efficace. In realtà, però, con il tempo, scrivere è diventata la forma per esprimere le mie emozioni. A volte solo pensieri confusi, altre vere e proprie storie. V.P.: Raccontaci della trilogia di Tri: come nasce, da cosa trae ispirazione, la sua storia, com’è avvenuto il processo di pubblicazione e a quali canali ti sei appoggiata per pubblicizzarla. L.L.: Domanda lunghissima! Vediamo di procedere per gradi. L’idea è nata tra i banchi di scuola decenni fa (eh sì, sono vecchia), disegnavo i personaggi sugli angoli di libri e quaderni invece di

ascoltare le lezioni. Era il periodo de Il mistero della pietra azzurra (Fushigi no umi no Nadia), SailorMoon e Ranma in tv. Credo che la mia Saira (protagonista della saga) sia odiosa quanto Nadia, e forse anche di più! Le fonti d’ispirazione sono molte, anche perché l’idea è maturata per tanto tempo e varie fasi della mia vita. Sicuramente il primo libro (La Profezia) ha un sapore manga, mentre il secondo e il terzo diventano via via più adulti. La storia inizia in mezzo a un deserto, Saira si trova lì e non sa il motivo. Da una comoda vita d’appartamento tra pc e dvd, si trova in un mondo che sembra fermo al me-

dioevo. Sembra. In realtà su Ebdor, questo nuovo pianeta, ci sono molti misteri, alcuni dei quali svelati solo nel terzo libro. È una saga che parla di un viaggio, di amicizia, di amore e sentimenti ma, soprattutto, di evoluzione interiore... lasciando spazio anche a qualche battuta comica qua e là. Dopo aver finito di scrivere il primo e quasi tutto il secondo volume, ho deciso di auto-pubblicarmi su Amazon, grazie al consiglio di un amico, scelta davvero felice. Ero una delle prime in Italia e il riscontro è stato molto positivo: nel giro di un paio di mesi mi sono trovata ai primi posti dei bestseller fantasy. Ho scelto di pubblicizzarmi soprattutto su internet, attraverso il mio sito, i social network e poi con un blog personale. Ho ricevuto tante recensioni positive e il passaparola tra i lettori è stato fantastico. Devo soprattutto a loro i miei risultati. V.P.: Nella tua biografia affermi di essere una persona dalla mille sfaccettature: è possibile affermare che nei personaggi del tuo libro ritroviamo queste qualità? Se sì, in che modo, e soprattutto, c’è una figura (o anche più di una) nella quale ti rispecchi in maniera particolare e a cui sei particolarmente affezionata? L.L.: Nei tre libri tutti i

personaggi fanno un percorso evolutivo, una grande maturazione che li porta a cambiare il modo in cui vedono le cose. A tutti gli effetti, oltre a romance fantasy, si potrebbe parlare di romanzi di formazione. Io, senza alcun dubbio, mi rispecchio in Saira, la protagonista, che fa dei cambiamenti drastici nell’arco della storia. Lei li ha fatti nei libri, io nella vita reale. Ma non mi rispecchio solo in lei, vedo tante sfaccettature di me ed esperienze di vita in diversi personaggi. Mi sento un po’ Ryala, un po’ Zora, un po’ Ebraim. Credo che alla fine ogni scrittore sia parte dei suoi personaggi e viceversa. V.P.: Oltre al fantasy legato alla trilogia di Tri, ci sono altri generi letterari in cui vorresti cimentarti e su cui magari hai già in mente qualche progetto? L.L.: Attualmente sto scrivendo un urban fantasy, con citazioni storiche e temi decisamente più horror rispetto a TRI. Si parla di stregoneria, spettri e riti sciamanici. Una bella sfida! Finito questo, vorrei ributtarmi sul genere fantasy e creare un nuovo mondo... qualcosa di travolgente. Meglio fare un passo alla volta, però! V.P.: Quale tipo di consigli vorresti dare a coloro che decidono d’intraprendere questa


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strada? L.L.: Di scrivere con passione, senza un obiettivo. Di investire in editing e in una bella immagine di copertina e, soprattutto, di essere pronti a ricevere molte critiche e a mettersi completamente in mostra e in gioco. V.P.: Parliamo ora dell’associazione culturale... Com’è nata l’idea di creare la SELECTED SelfPublishing? Cosa vi ha spinto a realizzare tutto questo? L.L.: Vista la mia esperienza come self e le difficoltà riscontrate, volevo creare uno “strumento” che potesse aiutare, valorizzare e spronare gli altri scrittori come me. Allo

stesso tempo, volevo dare ai lettori un metro di giudizio obiettivo. Il problema dei libri self è che si comprano al buio, non c’è una casa editrice a garantirne la qualità. A volte si può leggere un’opera d’arte, altre un disastro letterario. SSP permette di avere una recensione neutrale e il lettore può, leggendola, decidere se acquistare o meno il libro. I libri che pubblicizziamo, infatti, rispondono a criteri e parametri di qualità decisi da un team di lettori imparziali. V.P.: Che tipo di riscontro hanno avuto coloro che hanno deciso di prendere parte a questa iniziativa?

L.L.: Siamo in assoluto i primi in Italia a fornire un servizio simile esclusivamente ai self, i primi che vedono l’auto-pubblicazione come una scelta e non come un’alternativa scomoda. Noi amiamo gli scrittori self, non li consideriamo una fonte di guadagno, e questa passione s’intuisce da tutto quello che facciamo... per questo il riscontro è ottimo! V.P.: C’è un genere che va per la maggiore tra i vostri autori o possiamo affermare che è possibile trovare racconti di vario tipo? L.L.: Ce ne sono di vario genere ma abbiamo notato che in tanti scelgono il fantasy. Questo è positivo: tutti gli amanti del genere credono che gli scrittori italiani non sappiano scrivere vero fantasy... si sbagliano! Abbiamo degli autori fantasy da medaglia di platino. Leggere per credere! V.P.: Ho notato che è possibile trovare autori giovani e meno giovani nella vostra Associazione... pensi che ci sia un limite d’età per questo tipo di progetti o, a prescindere da essa, se si ha in mente un’idea valida è giusto condividerla? L.L.: Credo si possa scrivere a tutte le età, forse l’unico limite lo detta l’esperienza personale: è ovvio che se hai quindici anni non puoi avere accumulato le stesse espe-

rienze di un trentenne. Nei romanzi questo fattore conta molto. Per quanto riguarda le idee, credo che ognuno debba provare a esprimere le proprie, a tempo debito. A volte un’idea ronza in testa per anni e poi di colpo deve uscire... quello è il momento giusto. Mai forzare i tempi. V.P.: Che tipo di riscontro avete avuto nel mercato dell’editoria italiana? Si tratta comunque di un mondo molto competitivo e c’è chi storce il naso di fronte a progetti di questo tipo pensando magari che, solo perché non si ha un grosso nome alle spalle, non valga la pena scrivere... L.L.: Noi non vogliamo avere riscontri dall’editoria, noi vogliamo far capire ai lettori che oggi c’è un’alternativa valida alla classica editoria. Proponiamo autori che meritano la stessa attenzione di quelli proposti dalle grosse case. Le loro storie valgono quanto le loro... e forse anche di più, per un semplice motivo: non c’è scopo commerciale. Le storie non vengono pianificate a tavolino, come molti libri fenomeni di marketing, ma sono frutto della passione per la scrittura. L’alternativa alle case editrici c’è, è fatta con amore ed è molto più economica! Cosa pensano loro di noi? Ci stanno già copiando, case molto fa-


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mose tentano di offrire servizi similari, ma sempre con quella piccola/grande differenza: noi ci mettiamo reale e disinteressata passione, loro, vista la crisi del settore, vogliono solo guadagnare sul “fenomeno del momento”. Ad autori e lettori trarne le conclusioni! Riguardo all’ultimo punto, sulle motivazioni che spingono a scrivere, posso dire solo questo: non è la fama a fare uno scrittore, né il nome alle sue spalle. Ringraziamo Lorena per averci concesso il suo prezioso tempo ed essersi prestata a rispondere alle nostre domande. Invito tutti i

lettori di Japanimando a leggere le opere di quest’autrice: avrete la possibilità di conoscere un aspetto diverso del fantasy e rendervi conto che quando si è spinti da una passione autentica (è proprio il caso di ripeterlo perchè senza di essa non è possibile creare qualcosa di vero e genuino),il lavoro che ne deriva non potrà che essere di ottima qualità. Valentina Podda Redazione Cosplay OnAir


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ALLA RISCOPERTA DI “FELIX THE CAT” Gruppo su Facebook: I FUMETTI SONO UNA COSA SERIA!

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oveva chiamarsi Master Tom. In realtà poi fu ribattezzato Felix e divenne il gatto più celebre del mondo. Felix the Cat è il primo vero divo dei cartoni animati. Pat Sullivan lo aveva ideato nel 1917 (facendolo esordire in uno short intitolato Felix the Cat), solleticato dalla notevole fortuna che stavano ottenendo in quel tempo alcuni personaggi del cartoon e anche dalla insistente richiesta che l’industria del cinema rivolgeva ai disegnatori perché dessero vita a nuovi characters cui affidare l’intrattenimento del cosiddetto “complemento di programma”. Sullivan, scelse Il nero felino, tra i molti comprimari che aveva riunito nelle sue strisce di pellicola e lo rifinì quel tanto che era necessario per dargli una personalità riconoscibile. Questo gatto surreale, furbo e ingegnoso, conobbe un successo quasi immediato in tutto il mondo, raggiun-

gendo negli anni ‘20 del secolo scorso una fama pari a quella del grande Charlot. Nel 1923 il King Features Syndicate contattò Sullivan, proponendogli di adattare le avventure di Felix per i quotidiani e così Otto Messmer (1892-1983), un animatore che lavorava nel suo studio e che aveva dato un contributo determinante al successo del personaggio (tanto che molti critici lo ritengono il vero creatore del popolarissimo gatto), incominciò ad occuparsene, anche se tutto il materiale era firmato da Sullivan. Felix approdò nel mondo dei fumetti il 1° agosto del 1923 sulle pagine del giornale inglese The Daily Sketch. La pubblicazione statunitense iniziò invece il 19 agosto 1923 con la distribuzione,

ovviamente, del King Features Syndicate. Dal 1943, le comic strips di Messmer furono pubblicate sulla testata Felix the Cat, edita prima dalla Dell Comics, poi dalla Toby Press e, infine, dalla Harvey Comics. Gatto Felix comparve nelle tavole disegnate da Otto Messmer fino al 1954. Sia nei cortometraggi a disegni animati che nei fumetti, Felix è un gatto dotato di una logica assurda e surreale che non ha molto in comune con quella umana, anche se certe volte sembra più uomo che gatto: come quando cammina preoccupato, con la testa infossata nelle spalle e le zampe anteriori dietro la schiena. Nelle sue storie diventa protagonista di vicende ambientate indifferentemente sulla Luna o

nella vita di tutti i giorni. Si tratta di vicende, dai ritmi scatenati che stravolgono il reale, intrise di un particolarissimo humour grazie al quale un punto esclamativo può diventare una pagaia, un quarto di Luna una comodissima culla, il numero quattro una sedia, una bolla di sapone gelata un tranquillo igloo, due nuvole di polvere altrettante ruote di bicicletta, due punti interrogativi un paio di pattini e così via. Rispetto agli altri gatti del fumetto, il primo Felix manteneva pienamente fede alle caratteristiche della propria specie, rimanendo sostanzialmente un felino, anche se la intelligenza, personalità e sensibilità sconfinavano spesso nell’umano. Tuttavia, il bello di questo personaggio, al di là degli aspetti onirici e surrealisti delle sue storie, è il trapasso continuo dall’atteggiamento umano a quello animale. Ai suoi inizi, Felix. infatti, non ha mani, ma zampe che alla bisogna possono diventare


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tali e servire ad appendersi. Allo stesso modo se deve correre, non si fa scrupolo di mettersi a quattro zampe e filare via come una lepre e quando un oggetto lo incuriosisce, il suo atteggiamento circospetto è quello tipico di un felino. Per converso, se è assorto nei suoi pensieri passeggia come un uomo con le braccia dietro la schiena e se deve salire le scale utilizza le due gambe. Il successo cosmico di Felix durò fino alla fine degli anni Venti, prima di essere appannato dall’arrivo del cinema sonoro e di Topolino. Pat Sullivan si rifiutò di far parlare Felix e anzi per protesta bloccò la serie, ma nel 1933 annunciò di voler cominciare a produrre la serie cinematografica sonora. Pur-

troppo morì di lì a poco lasciando il progetto incompiuto. Felix, però, si ripropose alla grande alla fine degli anni Cinquanta, quando Joe Oriolo, che lavorava come assistente di Messmer, ricevette l’incarico di dare un nuovo assetto al personaggio. Joe decise di produrre piccoli episodi filmati, della durata di cinque minuti, per la televisione. Alla fine vennero realizzati qualcosa come 264 cortometraggi per la Trans Lux TV che andarono in onda, con enorme successo, per vent’anni di seguito e furono comprati dalle televisioni di tutto il mondo decretando definitivamente la nuova affermazione su scala planetaria del “gatto”. La serie TV diede nuova vita al personaggio, ma nello stesso tempo lo banalizzò parecchio, riducendolo a una “macchietta” per bambini. La sua ambivalenza uomo\felino scomparve con il restyling di Joe Oriolo, che ne fece un “umano” surreale, con l’inseparabile borsa magica capace di risolvere ogni situazione. Suoi nemici ricorrenti erano Il Professore (ennesimo scienziato pazzo di una lunga serie) e suo nipote Poindexter, occhialuto e dal quoziente d’intelligenza altissimo. Entrambi cercavano di catturare Felix per usarlo nei propri esperimenti in una formula che, a gioco lungo, divenne piuttosto ripetitiva. Un capitolo a

parte va riservato alla storia italiana del personaggio. In Italia Felix the Cat venne pubblicato dal Corriere dei Piccoli, con il nome di Mio Mao, tra il 1926 e il 1940. Nel dopoguerra fu ripreso da Giovedì negli anni 1945-1946. Tuttavia il vero successo sarebbe arrivato in virtù di una profonda revisione diretta alla sua modernizzazione e a un abbassamento dell’età di fruizione, ideata dell’editore Renato Bianconi. L’autorizzazione statunitense, espressa anche per Braccio di ferro consentì un’ampia produzione italiana di largo successo, che venne esportata in altri Paesi. Tra gli autori all’opera su quel progetto meritano almeno un cenno Alberico Motta (che curò le sceneggiatura) e Sandro Dossi (che si occupò della parte grafica. Successivamente l’immagine del gatto Felix venne curata dal figlio di Joe Oriolo, Don, che, alla metà degli anni Ottanta, produsse il film Felix the Cat, the Movie, distri-

buito da Buena Vista nel settore cinematografico e da Disney Channel in quello televisivo. Sull’onda del successo ottenuto, a parte la vendita di oggetti con l’immagine del celebre gatto va registrata la nascita di Baby Felix, personaggio che cercò di sfruttare la moda delle versioni infantili dei grandi eroi dei cartoons. Certo, la popolarità del gatto nero non è più quella dei tempi d’oro ma le tracce che ha lasciato devono essere ancora notevoli se un artista come Todd McFarlane pensò di inserire Felix nello sfondo delle tavole del suo Uomo Ragno. In fondo è vero, i grandi eroi non vanno mai in pensione, al massimo si concedono qualche anno sabatico. Pietro Zerella


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“K-BLE JUNGLE” JAPAN TOUR SU NEKO TV www.cultura-giapponese.it - Su Facebook: Italia-Giappone Ochacaffè

Neko TV: un nome che è un programma, una TV che si arricchisce di programmi!

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eko TV propone nuovi programmi, con contenuti realizzati dall’Associazione Ochacaffè. Chi segue Neko TV (canale 45 del digitale terrestre), sa che il suo palinsesto è in gran parte dedicato agli amanti e conoscitori del mondo nipponico, in particolare alle serie tv giapponesi, anime, fan video sui personaggi di comics e manga e alla vita cosplay e otaku, oltre a programmi come ‘80 Nostalgia. Neko TV si è di recente arricchito di programmi nuovi: un corso base di lingua giapponese e due programmi di informazione sul mondo musicale nipponico, di cui uno itinerante, direttamente dai maggiori festival del fumetto. GIAPPONESE CON ERIKO: la cantante del duo K-ble Jungle presenta questo corso di lingua, scritto da Yoshie Nishioka e diretto da DJ Shiru, in collaborazione con l’Istituto Il Mulino. Ogni lezione dura circa mezzora, con una spiegazione divertente e leggera perché adattata al format televisivo, ma anche adeguata all’apprendimento della base della grammatica e

scrittura giapponesi: il corso è infatti organizzato seguendo il metodo didattico di Ochacaffè. K.J. SHOW: questo programma vuole dare un’idea approfondita e dettagliata sulla musica giapponese, presentando molti musicisti J-Pop e JRock attraverso interviste in cui parlano dei loro lavori. A introdurli ci sarà DJ Shiru che, in stile quasi da programma radiofonico, propone una carrellata di artisti che non comprende solo cantanti, ma anche musicisti, ballerine, pittori, fotografi e creativi in genere, per

dare un’idea totale dell’arte giapponese. K.J. SHOW on the ROAD: In questo show Eriko e DJ Shiru diventano dei corrispondenti per Neko TV, direttamente da quei festival in cui sono sempre invitati in qualità di artisti. Faranno un resoconto sugli eventi più interessanti e aggiorneranno il pubblico sulla musica presente ai maggiori festival dedicati ad anime, manga e al cosplay italiani, europei e giapponesi. K-ble Jungle on tour & on TV!|

Dietro a questo nome nuovo, K-ble Jungle, lavorano in realtà due artisti noti al pubblico dei festival di musica giapponese: si tratta della cantante e idol Eriko e di DJ Shiru, che si sono uniti in questo nuovo gruppo per dare vita a nuovi pezzi e nuovi concerti, ma mantenendo la stessa energia e lo stesso stile originale con cui sono conosciuti dai loro fan. A proposito di nuove canzoni, possiamo citare Akai Uta, un brano dal ritmo vivace e dal sound elettronico e il perfetto JPop di Charming Girl. Ma nei concerti del loro nuovo tour non mancheranno cover di sigle di anime (spesso in versione originale remixata), ma anche brani giapponesi tradizionali. Non ultimi i classici del duo, come Oikakete Summer e Alive, che sono anche diventati sigle di programmi TV. I K-ble Jungle hanno iniziato la loro serie di concerti come duo nel 2012, col tour intitolato “ERIKO + DJ Shiru LIVE!” che ha toccato moltissime città italiane, ma anche Svizzera, Francia e Giappone. I loro spettacoli si caratterizzano non solo per le canzoni, ma per il ritmo originale, per le coreografie di Eriko, per il mix di arti portate sul palco e per gli abiti colorati e stravaganti. Durante la loro tappa in


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Giappone nel 2012 hanno collaborato con gli Za Goninbayashi, un gruppo di musica tradizionale giapponese, con cui hanno inciso una versione remixata del pezzo scritto da DJ Shiru, Murasaki no Uta. Il tour del 2013 ha visto nuove collaborazioni e ospiti di eccezione. Eriko mostra le sue doti di cantante tradizionale nelle date di Treviso e Bellinzona, quando sale con lei sul palco la suonatrice di koto Miho Yamaji, per una performance “unplugged”, mentre per la data di Napoli i K-ble Jungle hanno invitato il collega suonatore di shamisen Keisho

Ohno. Ci saranno molti altri ospiti nel corso del tour, ma non vogliamo ancora svelare troppe sorprese! Di seguito le date del tour giapponese 2013: “ERIKO + DJ Shiru = Kble Jungle!” Queste le date del tour in Giappone 2013, intitolato “ERIKO + DJ Shiru = K-ble Jungle!” Per quelli di voi che questa estate saranno in Giappone, un’occasione unica di vedere ERIKO e DJ Shiru in patria! - July 27th Japan TOKYO Speak Easy: SuzuyaBuilding3F 14-1 Kita Otsuka 2-chome,Toshimaku,Tokyo-to 170-

0004,JAPAN - 〒170-0004

筋1-3-5, Osaka, Japan

東京都豊島区北大塚2-14-1 鈴矢ビル3F http://spea-

keasy-tokyo.com/ - August 4 Japan TOKYO (Hell’s Bar, Heavy Pop Party) 東京都世田谷区太

5420085 http://www.circomitali.com/ Al più presto vi aggiorneremo sulle date in Francia e Giappone, che sono ancora in via di definizione.

子堂2-12-1 ダイムタワー 2F http://www.go-to-

Ochacaffè Staff

hell.jp/ - August 10 Japan TOKYO Speak Easy: SuzuyaBuilding3F 14-1 Kita Otsuka2-chome,Toshima-ku,Tokyo-to 1700004,JAPAN 〒170-0004 東京都豊島区北大塚214-1 鈴矢ビル3F http://speakeasytokyo.com/ - August 16 Japan OSAKA Circo Mitalì feat. RUMI 大阪市中央区心斎橋


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“PQ EDITOR” PRESENTA ENZO TROIANO http://pqeditor.altervista.org

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nzo Troiano: a soli sei anni, partecipa e vince un premio nella categoria bambini, per il concorso televisivo dedicato alla sceneggiato TV: “Pinocchio”. In seguito a soli undici anni, ad un altro concorso scolastico aperto ad alunni e familiari, finisce terzo alle spalle di un architetto e di un ragazzo diciottenne. Sempre piccolo, nei vari anni, è premiato da “Radio Antenna Capri” per un concorso: “disegna il tuo calciatore preferito” e dal “Guerin Sportivo” per un concorso sempre indetto

per i lettori. Inoltre a ventuno anni, riceve una targa di merito, per il primo concorso di Pittura indetto dal C.R.A.L. ACI di Caltanisetta. Nasce professionalmente nel 1988 sulle pagine di un bisettimanale sportivo campano, “Sport Sud” supplemento al quotidiano: “IL MATTINO”. Per Sport Sud, disegna caricature e vignette sportive. Subito dopo lavora per il settimanale sportivo pugliese “ILFOGGIA” e per il mensile sportivo campano “Super Sport 2000”. Per entrambi disegna carica-

ture, moviole sportive e tattiche di squadre di calcio, basket e rugby. In quel periodo realizza una copertina-proposta per un disco “live” di E. Avitabile senza però avere risposta. Nel 1990 la prima esperienza come fumettista sulla fanzine “REJECTS” che annovera fra i suoi disegnatori ancora in erba anche il bonelliano G. Ricciardi. In questi anni suoi disegni vengono sottoposti a vari editori e addetti ai lavori. Gli manifestano stima e si complimentano per il suo disegno B. Bozzetto, M. Bartoletti (allora diret-

tore del “Guerin Sportivo”) G. Brunoro, Luca Scatasta (Star Comics), O. De Angelis (Comic Art) R. Traini e molti altri. In Questi anni realizza molte prove per la Sergio Bonelli Editore. Nel 1992 viene contattato da Ade Capone per la serie a fumetti: “Lazarus Ledd”. Dopo un primo approccio interlocutorio, viene mandato da Roberto De Angelis a perfezionare il segno. Nel 1993 viene contattato dalla “Micro Art” di Napoli, allora nascente, per divenirne socio ed art director. Nel 1994 esce il


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numero zero di “Engaso 0.220” primo fumetto interamente realizzato a Napoli. E. Troiano realizza per questa testata, tutte le copertine della serie (nove numeri in tutto) il numero zero, il numero uno. Due tavole nello speciale di Lucca e otto tavole per lo speciale “Game Over”. Nel 1995 vince Prato, classificandosi secondo all’unico e più importante concorso nazionale per fumettisti esordienti. Nel 1997 la sua storia vincitrice a Prato, viene pubblicata sulla rivista della Micro Art: “Balto”. Nel 1998 sempre la stessa storia con il titolo di “Land of Azor”, viene pubblicata dalla presti-

giosa rivista americana “Heavy Metal”. Nel 2000, la casa editrice “Eidos” gli pubblica il fumetto “Berlino 1999” su testi di Riccardo Bruno. In quegli stessi anni realizza vari libri per l’Editore “Isola dei Ragazzi”, per il Giffoni Film Festival” e per l’Editore “DiMauro”. Nel 2001 presso l’Università di Fisciano (Salerno) tiene lezioni di fumetto ad alunni universitari alternandosi nella 4 giorni con D. Bigliardo, G. Palumbo e S. Tamiazzo. Nel 2002 conclude un contratto per la pubblicazione di cinque tomi(cartonati) con l’Editore francese Pointe Noire. Purtroppo l’editore fallisce subito dopo la prima pubblicazione dal titolo

“Shinedome”. Nel 2003 la “Jet Stream Productions” altra casa editrice francese, compra i diritti di “Shinedome” ed “Helrod”, ma a tutt’oggi non li ha ancora pubblicati. Nello stesso periodo, proprio ad Angouleme in Francia conosce Claude Moliterni, di cui era un grandissimo estimatore e ne diventa anche un grande amico. In quel frangente conosce anche S. Bonelli, che rimane affascinato dai suoi lavori e gli propone di lavorare per lui per la testata “Brendon”. Poi stranamente non se ne fa più nulla. Nel 2004 esce il libro “La Profezia d’Arcadueò” per L’Editore italiano “Albatros” e da allora in poi inizia una

proficua collaborazione che porterà nei due anni successivi all’uscita di altri tre libri (“Alberi”, “Taoma” e “Da grande voglio fare il viaggiatore”) illustrati da E. Troiano in collaborazione con il fratello Gianmaria e tre fumetti dal titolo “Korea 2145” (2005) e “Lufer” (2006) ed “Eracle 91” (2007). Nel 2007 inizia una fattiva collaborazione che ha portato alla pubblicazione di 26 libri, con la “Beehive Illustrations” inglese. Nel settembre del 2005 vince il premio rivelazione italiana dell’anno all’importante “Fumetti in TV” di Treviso, premio Carlo Boscarato. Nel 2006 riceve una nomination come miglior libro a fu-


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metti, al premio “Gran Guinigi” di Lucca per il fumetto “Lufer”. Si ripete nel 2007 con “Eracle 91” per il quale riceve nomination a Treviso e a Lucca. Pubblica per la “Nicola Pesce Editore” sulla rivista “Monstars” e nel 2009 sulla rivista “Cosplay” il fumetto “Shinedome”. Sempre nel 2009 esce per la Bottero edizione il primo Tome dell’opera HARCADYA dal titolo “L’Isola Mystere” e nello stesso anno realizza una storia per la Tunuè sulla rivista “MONO”. Nel 2011 realizza la seconda parte di HARCADYA in coedizione tra la Wombat Edizioni e la Bottero Edizioni dal titolo “La Distruzione di Babel”. Gli hanno manifestato

stima per i suoi lavori: il compianto C. Moliterni, G. Brunoro, P. Ongaro, C. Castellini, T. Liberatore, L. Picatto, Moebius, H. Altuna, Milazzo, A. Faeti, S. Bonelli, Crisse, il compianto J. Buscema, G. Camuncoli, Luca Boschi, E. Risso e molti altri. Ha esposto alle seguenti mostre: 1987 Caltanisetta (mostra collettiva di pittura e grafica); 1989 S. Giuseppe Vesuviano (mostra personale); 1990 Napoli (mostra collettiva per concorso indetto dalla “Cuen” sul Principe di San Severo); 1990 Lucca (“Lucca Comics” mostra collettiva di fumetti); 1991 Arzano (Na) (mostra collettiva di fumetti); 1992 Terzigno (mostra collettiva di fumetti); 1992 Lucca (“Lucca Comics” mostra

collettiva di fumetti); 1993 Napoli (“Galassia Gutemberg” mostra collettiva di fumetti); 1993 Napoli (presso il “Neapolis” mostra personale di fumetti); 1994 Napoli (presso il “Neapolis” mostra collettiva di Fumetti); 1995 Prato (concorso internazionale per fumettisti); 1997 Ascoli (concorso nazionale per fumettisti); 2001 Fregene (mostra collettiva di fumetti); 2001 Salerno (seminario “L’arte del fumetto” mostra collettiva di fumetti); 2002 Napoli (Comicon mostra collettiva di fumetti); 2003 Napoli (Comicon mostra collettiva di fumetti); 2005 Treviso (“Fumetti in TV” mostra collettiva di fumetti “Italiani D’Oltrealpe”); 2006 Pistoia; 2006 Treviso

(“Fumetti in TV” mostra collettiva di fumetti “Italiani D’Oltreoceano”); 2007 Napoli (“Comicon Off” mostra personale); 2008 Godega (collettiva); 2008 Parigi (collettiva alla gallerie du 9eme art); 2009 Treviso (personale su Ken il Guerriero); 2009 Campi Salentina – Lecce (Collettiva con Lele Vianello). E’ uno degli illustratori presenti alla mostra itinerante per l’Italia “Chilcren no more”. Infine è presente con tavole e schizzi, al museo della scienza di Napoli dove è esposta, in maniera permanente, la mostra su “Engaso 0.220”. PQ Editor Staff


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“TOPOLINO” FA 3.000! www.robertoromagnoli.net

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.000 Settimane; 57,49 Anni; 689,94 Mesi; 21.000 Giorni ...e mi fermo qui, altrimenti mi dilungherei troppo coi numeri. Anche se non è corretto parlare solo di settimane. Infatti, Topolino in formato libreto (figlio del già allora celebre formato giornale) ha iniziato la sua “carriera come mensile”. Correva l’anno 1949, era il mese di Aprile. Nelle edicole di tutta Italia arrivò un libretto rosso, con in copertina il topo più famoso del mondo in veste da capobanda e il libretto portava il suo nome (italiano). Nessuno avrebbe mai immaginato che, 64 anni dopo, bambini di tutte le età, da 0 a 99 anni, ancora corressero in edicola ad ogni nuova uscita a comprare la propria copia. Ma qual è il segreto del successo di questo celeberrimo giornalino? Forse il fatto che i suoi personaggi sono immortali e ci regalano sempre

un’emozione, una risata e ci fanno anche un po’ riflettere? Forse tale successo è da ascrivere al fatto che le storie sono sempre a passo coi tempi? Sarà anche per i contenuti extra che riempiono i volumetti con un po’ di cultura che non fa mai male? Personalmente, non so per quale motivo questo giornalino faccia così tanto successo in giro. Io lo leggevo da bambino in formato cartaceo, e continuo a leggerlo ancora oggi, a 32 anni, in formato digitale, scaricando la mia copia ogni settimana sul mio iPad tramite l’app di Topolino.it.

Per me il successo di questa sempreverde rivista sta nel fatto che dentro di noi ognuno è un po’ bambino. E Topolino riesce a tirar fuori quel bambino che è in noi. Sempre. Per questo non mi vergogno a dire che ancora oggi, all’età di 32 anni, il sottoscritto Roberto Romagnoli aspetta impazientemente tutte le settimane l’aggiornamento al nuovo numero sull’app nel suo tablet per poterlo acquistare. Viva Topolino. Auguri, Topolino. Roberto Romagnoli


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E’ IN ARRIVO “LUNATICA FIERA” - 4a EDIZIONE! Su Facebook: Lunatica Fiera del Fantasy

L’

associazione culturale Ma.Di.Ma è lieta di invitarvi alla quarta edizione di Lunatica, prima fiera del fantasy del Sud Italia, che tornerà anche quest’anno proponendo incontri con scrittori e fumettisti, tor-

nei, workshop dedicati all’illustrazione e al fumetto e gare Cosplay, offrendo in via del tutto eccezionale la possibilità di cimentarsi con lo sport dei maghi per eccellenza: il Quidditch! L’appuntamento è per il

7 e l’8 settembre a Lecce, presso le Manifatture Knos. Sono già disponibili alcuni dettagli sul programma previsto per la due giorni dedicata alla fantasia. Il super ospite di quest’anno è lo scrittore

Francesco Falconi, che presenterà l’ultimo suo lavoro, Muses, edito da Mondadori, una storia che mescola alla fantasia l’amore per la musica. L’offerta culturale di Lunatica sarà arricchita dalla presentazione del saggio di Antonella Albano “Vampiri, supereroi e maghi – Metafore e percezione morale nella fiction fantastica” (Aracne Editrice) con un focus specifico su “Harry Potter”, “Buffy l’Ammazzavampiri” e “I diari del vampiro”.Verranno inoltre presentati il romanzo d’esordio di Monica Cucinelli “L’isola del vento” (Booksprint Edizioni), l’antologia di beneficienza promossa dall’associazione culturale “Terre di Confine” – il cui ricavato è andato a Medici senza frontiere – “Storie di Confine” (Wildboar Edizioni), e ben due romanzi di Plesio Editore, già sponsor del Concorso di narrativa fantasy Lunatica 2013: “L’ultimo Khama” di Stefano Noventa e “DRC – Dark Rock Chronicles” di Marco Guadalupi. Torneranno inoltre i laboratori per sviluppare la creatività a cura dei fumettisti della Lupiae Comix, del modellista Juet Baldari, dell’esperto in cultura e lingua nipponica Luciano Gigante e del Reparto Sociale di Lunatica, i cui laboratori


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sono dedicati alle utenze ‘disagiate’ di case famiglia e cooperative sociali. Quest’anno grande spazio è stato dato anche

all’aspetto musicale, grazie all’opportunità offerta dalle Manifatture Knos e dalla loro attrezzatura. Sul palco si alterneranno:

Soulcity Raiders e Shiki (cartoons cover), Wings of harmony (soundtrack cover), Riff ‘n Destroy e Howarang (rock) ed è

quasi certa la partecipazione degli osannati Seahouse (prog rock), molto apprezzati all’estero e particolarmente affezionati a Lunatica). Inoltre si potrà assistere a rappresentazioni teatrali dei momenti più significativi delle opere Disney, grazie a “Fatti di sogni” e cantare con il karaoke nei (pochi) momenti liberi. Per quanto riguarda il Cosplay, le gare di quest’anno saranno molteplici: il 7 settembre si terrà il “Cosplay Original Contest” (qui la pagina su Facebook: https://www.facebook.co m/events/343626915767 132/) a cui si partecipa con costumi originali; l’8 settembre si terrà invece il “Lunatica Cosplay Con-


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test” (https://www.facebook.com/events/430831 373680987/) a cui si partecipa con costumi ispirati a manga, anime e personaggi appartenenti al mondo della fantasia in generale. Fino al 31 luglio è stato inoltre aperto il “Video Cosplay Contest”, il cui vincitore sarà premiato nel corso della fiera. Come sempre nel corso della fiera sarà possibile partecipare a gare ufficiali di GCC (giochi di carte collezionabili) come “Magic” e “Yu-Gi-Oh” e giocare di ruolo, grazie anche al team “Acchiappasogni”. Particolarmente atteso quest’anno, è lo “Streetpass”, il raduno con tor-

neo dei giocatori Nintendo a opera dello staff di “AnotherCastle.it”. I più sportivi potranno cimentarsi nel gioco del Quidditch con l’aiuto e la supervisione del “Lunatica Quidditch Club”, squadra brindisina che ha partecipato a maggio al “I Torneo Internazionale di Muggle Quidditch Lunatica”, a cui hanno preso parte giocatori francesi e inglesi, o seguire l’appassionante scherma tradizionale giapponese, grazie all’esibizione del maestro Marco Spedicato del “Toraki dojo”, che illustrerà i principi della Iaijutsu – Kenjutsu. LF Staff


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“ROXANE”: LA MOSTRA DI SERRA E BUFFA http://tenoncomics.blogspot.it

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el fine settimana tra il 5 e il 7 luglio di quest’anno lo sceneggiatore Luigi Serra e il disegnatore Umberto Buffa hanno presentato il loro recenti lavori durante una mostra svoltasi a Quartu S. Elena in provincia di Cagliari. Il prestigioso scenario dove è stata allestita la mostra era la sala teche presso il Museo “Ex Convento dei Cappuccini”, già sede di prestigiose iniziative culturali. Le opere esposte riguardavano tavole e illustrazioni del personaggio Roxane di genere romantico-avventuroso e di Tenon, una serie di ambientazione fantasy. Il pomeriggio del 6 luglio alle ore 18,00 è stata

inaugurata la mostra alla presenza di un folto pubblico di curiosi e appassionati. Nel corso della serata l’esposizione è stata visitata da alcuni

amministratori del Comune di Quartu S. Elena che si sono complimentati con i due autori. L’orario di chiusura della prima serata, previsto per

le ore 21,00 è stato rimandato in modo da permettere ai ritardatari di visitare la mostra. Sabato 7 luglio è stata aperta la seconda giornata della mostra. In programma vi era la presentazione del terzo episodio di Tenon: “Gli uomini di ferro”. L’albo è stato realizzato a tre mani, a parte Umberto Buffa che ha realizzato i disegni del riassunto introduttivo, lo stesso sceneggiatore Luigi Serra ha disegnato alcune tavole integrative che hanno completato quelle di Marco Ballò. Seppur non eccezionale, c’è stata anche una discreta vendita dell’albo, che ha sfiorato quasi il numero di 50 esemplari distribuiti. L’albo era stato prece-


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duto dal primo volume, uscito alla fine del 2012, dal titolo “La ragazza venuta dal nord”, disegnato da Umberto Buffa. Mentre nella primavera di

quest’anno era uscito il secondo volume intitolato “La Regina dei Draghi” disegnato dall’esordiente Nicola Dessì.

Buona anche in questa giornata la risposta del pubblico, caratterizzata da una numerosa presenza di giovani e simpatici visitatori che hanno apprezzato in modo particolare le tavole della serie fantasy Tenon e in particolare le tavole a mezza tinta di Umberto Buffa. Il clou della mostra è stato raggiunto domenica 7 luglio, giornata conclusiva. La serata è stata dedicata interamente a Roxane con la presenta-

zione in anteprima assoluta delle tavole inedite realizzate in questi mesi da Umberto Buffa. Prima dell’apertura della serata i due autori Buffa e Serra sono stati intervistati dalla stampa locale. I numerosi visitatori della mostra hanno fatto diverse domande sulla genesi di Roxane, incuriositi dal fatto che il personaggio fosse una ragazza brasiliana che vive le sue avventure nella città di Cagliari. In tanti hanno chiesto al disegnatore Buffa informazioni sulla sua particolare tecnica di colorazione ad acquarello. Al termine della giornata i due artisti hanno preannunciato l’uscita a fine agosto di un volume di 72 pagine a colori dedicato interamente a Roxane. Si è trattato di una manifestazione di buon successo e i visitatori hanno dimostrato interesse a che un’iniziativa del genere possa ripetersi al più presto. Roxane Staff


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PUELLA MAGI MADOKA MAGICA di Andrea De Rosa

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uella Magi Madoka Magica è un anime da cui sono state tratte tre serie manga scritte da Magica Quartet (pseudonimo di Akiyuki Shinbō,Gen Urobuchi, Ume Aoki e Studio Shaft) e disegnata da Hanokage. Quest’opera ha riscosso un grande successo, in quanto ha rotto con la precedente tradizione del suo genere: ovvero il Majokko. Esso è un genere di anime/manga prettamente femminile, le cui protagoniste sono ragazzine con poteri magici. La storia è incentrata, appunto, su un gruppo di ragazzine delle medie, che vengono in contatto con una creatura aliena di

nome Kyubey, il quale proporrà a loro un patto. L’esserino, che ha sembianze di un gatto bianco dalle orecchie molto lunghe, dà alle ragazze la possibilità di poter realizzare un loro desiderio, di qualsiasi natura, anche apparentemente impossibile, ma in cambio di ciò, riceveranno dei poteri magici necessari per combattere le streghe che, con le loro maledizioni, affliggono l’umanità. La vicenda si sviluppa attorno a Madoka Kaname, una normale studentessa da un carattere solare e dolce, sotto il quale però, si nasconde la convinzione di essere una ragazzina estremamente

ordinaria e senza qualità particolari. Una notte le appare in sogno una ragazza alle prese con una entità mostruosa che ha distrutto la città.Vedendola quasi sopraffatta dal mostro, in preda alla disperazione, cerca una soluzione per salvare la vita della giovane. Ed è qui che fa la sua prima apparizione Kyubey, che propone a Madoka di stipulare un contratto con lui per diventare una maga e salvare la ragazza. Di colpo il sogno termina, lasciando la ragazzina profondamente turbata. L’indomani si presenta a scuola una nuova studentessa, di nome Homura Akemi

che, con grande sorpresa di Madoka, si tratta della stessa ragazza del sogno, anche se, ella crede di averla già conosciuta, quasi come se si fossero incontrate in una vita precedente. Durante le lezioni, Homura chiede alla professoressa di andare in infermeria, e Madoka, essendo la responsabile, ha il compito di accompagnarla. La nuova arrivata, stranamente, era già a conoscenza dell’ubicazione dell’infermeria. Mentre si incamminavano, Homura instaura un dialogo con la nostra protagonista, in cui le domanda quanto tenesse alle persone che ama e cosa sarebbe di-


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sposta a fare per proteggerle. Madoka, sentendosi in difficoltà e non sapendo cosa rispondere, afferma di tenere tantissimo si la sua famiglia che ai suoi amici. A questa risposta Homura, le raccomanda, quasi come se fosse un ordine, di non cambiare mai per nessun motivo e di proteggere le persone che ama con le sue sole forze e non farsi ingannare da nessuno. Dopo la scuola, Madoka, si reca in un negozio di dischi, insieme alla sua migliore amica Sayaka Miki, per poter acquistare un cd di musica classica per il miglior amico di quest’ultima, ricoverato in ospedale per colpa di un incidente. Ed è li che la nostra protagonista, sente una voce che chiama il suo nome e chiede aiuto. Madoka e Sayaka, si precipitano in un magazzino fuori al negozio, per sco-

prire la provenienza di quella voce; ed è li che incontrano un esserino bianco, disteso a terra in una pozza di sangue, con il corpo ricoperto da innumerevoli ferite. Che quella richiesta di aiuto venisse da quell’esserino? Nemmeno il tempo di chiederselo, che fa la sua apparizione Homura, con uno strano abito. Ella chiede alle ragazze di farsi da parte e lasciarle uccidere quella creatura. Madoka, non avendo ben chiara la situazione, decide di proteggerla, portandola con se e scappando insieme a Sayaka. Durante la fuga, le due si troveranno in una dimensione distorta, creata da un qualcosa di anomalo. Braccate da strane entità, verranno salvate da un’altra ragazza con strani poteri magici. Ella poi impugna un moschetto ed elimina così il

mostro che le aveva attaccate. La ragazza, di nome Mami Tomoe, si presenta alle ragazze come una loro Sempai e curerà la piccola creatura ferita. L’animaletto, capace di comunicare telepaticamente, si presenta con il nome di Kyubey. Esso rivelerà alle ragazze di aver stipulato un contratto con Mami che, in cambio della realizzazione di un suo desiderio, l’ha resa una maga, con il compito di combattere le streghe e i loro famigli. Kyubey propone alle ragazze di stipulare un contratto con loro e Mami, suggerisce a Sayaka e Madoka di seguirla e assisterla durante la sua caccia alle streghe, prima di poter prendere una decisione. Purtroppo durante una delle sue missioni, Mami perderà la vita atrocemente, uccisa da una strega. La sua

morte sconvolgerà profondamente le sue amiche, che poi verranno salvate da Homura. Dopo questo dramma, quest’ultima farà capire a Madoka che questo contratto non è affatto ciò che sembra, ma possiede anche molti risvolti negativi. Infatti se una maga muore, la sua esistenza, verrà cancellata dalla memoria di tutti, come se non fosse mai esistita. Ma dietro questo contratto, ci sono molti altri enigmi. Dopo la morte di Mami, apparirà sulla scena una nuova maga, Kyoko Sakura, che si contrapporrà a Sayaka, divenuta maga, che ha stipulato il contratto con Kyubey, sia per vendicare la morte di Mami, sia per salvare il suo migliore amico di cui è innamorata. Lo scontro tra le due sarà quasi fatale, ma sarà fermato in tempo dal solito intervento di Ho-


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mura che, per non turbare la felicità di Madoka, impedisce che Kyoko uccida la sua rivale. Quali sono i misteri che ruotano attorno alle nostre protagoniste: chi è Homura e cos’ha di diverso rispetto a loro? Perché ha tentato di uccidere

Kyubey? Qual è il segreto del suo potere? Perché conosce così bene Madoka? E perché Madoka è così importante per Kyubey? In Giappone l’anime veniva trasmesso su MBS e il giorno dopo su TBS, anche se a causa del terremoto del

Tōhoku del 2011, gli ultimi due episodi, sono stati posticipati il 21 aprile 2011 su entrambe le reti. In Italia la versione doppiata è stata trasmessa dal 5 febbraio al 22 aprile 2012 ogni domenica mattina con orario variabile su Rai 4,

mentre la versione sottotitolata è stata pubblicata in streaming sul sito internet Popcorn TV al ritmo di un episodio a settimana dal 2 settembre 2011. L’anime ha ricevuto due primi premi tra cui il Japan Media Arts Festival del 2012, ed al Tokyo International Anime Fair dello stesso anno ha ottenuto il premio come miglior serie televisiva, condiviso con Tiger & Bunny, per miglior regia e miglior sceneggiatura. Dal grande successo, sono stati prodotti due film d’animazione. Il primo film “Madoka Magica – parte 1 – l’Inizio della storia” è uscito in Giappone il 6 Ottobre 2012 e corrisponde ai primi 8 episodi della serie animata. In Italia quest’ultimo è stato


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proiettato al Lucca Comics & Games il 4 Novembre 2012 a cura della Dynit e in seguito, ridoppiato in italiano e trasmesso a Giugno, per un solo giorno (26 Giugno) nelle sale italiane. Il secondo film “Madoka Magica – parte 2 – La storia Infinita, è uscito in Giappone il 13 Ottobre 2012. Un terzo film è tutt’ora ancora in produzione e narrerà il seguito della serie animata. Oltre all’anime, al manga e ai tre film, vi sono anche due Spin-off. Il primo “Puella Magi Kazumi Magica - The Innocent Malice” vede come protagonista una giovane ragazza di nome Kazumi, affetta da amnesia dopo essere stata rapita. Il secondo “Puella Magi Oriko Magica”, è ambientato in una linea temporale ove le protagoniste vi sono sempre le nostre

cinque maghette, ma quella principale sarà Kyoko. Qui ella troverà per strada una bambina di nome Yuma Chitose che, in seguito, si unirà a lei per combattere le streghe. Qui faranno la loro apparizione altre due maghe: Oriko Mikuni e Kirika Kure, (la maga bianca e la maga nera)

ove quest’ultima, anziché uccidere le streghe, da la caccia alle maghe. Il messaggio chiave, trasmessoci da quest’opera, non è solo su quanto possa valere un’amicizia profonda e sincera (in questo caso fra ragazze), ma anche sul valore della speranza, che come in quest’opera si tramuta in desiderio; de-

sideri che possono cambiare il naturale corso degli eventi, o addirittura il singolo destino di un individuo. Le cinque ragazze ci dimostrano come una grande speranza, possa purtroppo tramutarsi in una pari disperazione. ADR


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CRISTINA STIFANIC E LA “DIABOLIK POP IKON” www.sbamcomics.it - www.shop.sbamcomics.it

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iabolik Pop Ikon colpisce lo spettatore a partire dai soggetti delle tele: non i protagonisti del ce-

leberrimo fumetto noir, ma i personaggi secondari, quelli che appaiono sulla quarta copertina degli albi. Norma, Mascia,

Jonas... sono solo alcuni dei volti-icona che, per la loro funzione pop, ricordano Warhol e Lichtenstein arricchiti di sfumature ipercontemporanee: materiali, come polveri fluorescenti, smalti, glitter, colori acrilici, cristalli e tecniche pittoriche, si fondono, infatti, al linearismo del fumetto. Il fumetto noir, nato per far evadere i suoi lettori dalla loro vita quotidiana, diventa così, grazie alle sovrapposizioni materiche di Cristina Stifanic e all’inserimento di sequenze tratte dal fu-

metto, un mezzo per porsi domande inquietanti che sottendono risposte altrettanto inquietanti su temi che ci appartengono. L’artista ci spiega come è nato questo progetto. SBAM!: Cristina, raccontaci come è nata l’idea di queste opere. C.S.: Mi sono sempre trovata in mezzo a mondi che hanno linguaggi diversi e il mio obiettivo è sempre stato quello di voler far parlare a questi mondi la stessa lingua. Ritengo questo progetto l’anello di congiunzione


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tra il mondo dell’arte e quello del fumetto. Purtroppo, il primo considera il secondo un’arte di serie B: per questo ho avuto molta difficoltà anche in passato a presentarmi in gallerie e musei nel senso tradizionale del termine o a critici d’arte, perché il progetto non veniva capito. SBAM!: Chi sono i protagonisti delle tue opere? C.S.: Io ritengo che tra l’opera d’arte e l’idea sia quest’ultima a vincere; nella mia ricerca artistica non mi concentro mai sul prodotto fine a se stesso ma ritengo importante appunto l’idea. Ho sempre attinto dal mondo televisivo e dalle immagini delle riviste patinate; in questo caso ho deciso di concentrarmi sul mondo dei fumetti partendo dalle retrocopertine di Diabolik, quelle degli anni ’60 e ’70, più

belle per i miei gusti rispetto a quelle d’oggi. Collezionando questi fumetti mi sono resa conto di come si potesse ribaltare il punto di vista e poter rendere i personaggi secondari protagonisti delle mie opere. Non sono interessata né a Diabolik né a Eva Kant, che – quando compaiono – lo fanno di nascosto, diventando loro i personaggi secondari; è invece il personaggio della quarta di copertina che diventa protagonista. SBAM!: Quanto è importante lo sfondo nei tuoi quadri? C.S.: Nel ribaltamento, che è uno dei punti fondamentali della mia ricerca artistica, lo sfondo ha una parte molto importante. Per me è come la quinta di un palcoscenico parlante, che descrive ad esempio il carattere del personaggio. Le tappezzerie e carte da parati che uti-

lizzo entrano nelle opere, nei capelli del soggetto rappresentato, nei vestiti o sulla pelle, come se fossero dei tatuaggi. Lo sfondo non è secondario, al contrario è parte integrante dell’opera. SBAM!: Come li realizzi? C.S.: La mia è una tecnica mista che prevede diversi passaggi. Parto dall’analogico, fotografando oggetti esistenti nella realtà, come tappezzerie o tessuti, piuttosto che fumetti. Poi dall’analogico passo al digitale e – dopo che li ho elaborati – ritornano a prendere forma come stampe su cui intervengo con smalti, acrilici, cristalli swaroski e altro. È un intervento che completa l’opera con un tocco di umanità dopo il lavoro del computer. Il tessuto stesso, per come è composto, è organico, è qualcosa che si avvicina alla pelle e alle creature

viventi; può invecchiare, sporcarsi, rovinarsi e decadere con il tempo così come la nostra pelle. Non a caso, quando scovo nei mercatini albi un po’ malandati, quelli dove si vede l’usura del tempo, elaborandoli nei miei lavori lascio volutamente qualche graffio o sporcatura, perché rappresentano il tempo che passa. SBAM!: Le tue opere sono molto colorate... C.S.: I colori molto forti che utilizzo, spesso con accostamenti azzardati, hanno lo scopo di catturare l’attenzione del visitatore, far avvicinare anche quello più distratto in modo tale che dalla giusta distanza possa scoprire ogni minimo dettaglio, anche quello che a una prima occhiata poteva essergli sfuggito. L’importanza del colore in natura l’ho osservato per esempio in Australia, dove l’uccello Spazzino


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Seduttore è noto per i suoi nidi, dipinti con colori molto forti per attirare l’attenzione delle femmine nel periodo dell’accoppiamento; sono rimasta molto colpita da questo fenomeno riscontrato in natura e che si può ripetere anche all’interno di un museo. E quindi lo applico alle mie opere! L’ebook “Diabolik Pop Ikon” è proposto nella collana “Sbam! Book”: una serie di volumi in formato elettronico rivolti agli appassionati del fumetto, dell’illustrazione e del cartoon. Sono divisi in tre tipologie: volumi A fu-

metti, con le proposte di autori noti o emergenti; volumi SUI fumetti, per analizzare e approfondire il mondo dello Spettacolo Disegnato; volumi VARI, per conoscere altre forme d’arte visiva, comunque “parenti” del fumetto, o per scoprire altri suoi aspetti spesso trascurati. Proposti da “Sbam! Comics”, la rivista digitale gratuita A fumetti e SUI fumetti, sono disponibili sul NOSTRO sito. La redazione di Sbam!


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E’ ON-LINE IL N. 10 DI “SBAM! COMICS” www.sbamcomics.it - www.shop.sbamcomics.it

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n questo numero... abbiamo voluto puntare l’obiettivo sull’horror bonelliano extra-Dylan Dog, facendo particolare riferimento a due personaggi, uno classicissimo, l’altro relativamente recente: Zagor e Dampyr. Certo, mentre Dampyr è un “vero” horror, pieno com’è di vampiri e demoni assortiti, Zagor è un personaggio del tutto particolare, trasversale a ogni genere e quindi in nessuno di essi inscrivibile. Ma è forse l’unico character ad aver affrontato TUTTE le entità spaventevoli dell’horror classico, dai vampiri agli zombie, dai demoni alle streghe, dai fantasmi ai licantropi. Ci siamo molto divertiti quindi a ripercorrere la storia dell’uno e dell’altro eroe con i rispettivi curatori, Mauro Boselli e Moreno Burattini, che – per combinazione – negli uffici milanesi di via Buonarroti condividono lo stesso ufficio. Due parole anche con uno dei più “antichi” disegnatori di Dampyr, l’ottimo Nicola Genzianella, mentre, a coronare il tutto, ecco la nostra copertina, un bellissimo inedito di Fabiano Ambu,

l’epoca kirbyana! Tutto questo mentre Luca Enoch e Diego Cajelli ci hanno svelato le iniziative di marketing legate al lancio dei loro (rispettivamente) Dragonero e Long Wei. Un particolare ringraziamento infine ad Adriano Carnevali, il papà dei Ronfi, protagonisti per l’occasione di un inedito Sbam-fumetto. EVENTI: Wow Spazio Fumetto espone materiale dei grandi Maestri belgi e noi ci siamo fatti spiegare tutto da Willem De Graeve, direttore del Centro Belga del Fumetto di Bruxelles. autore dampyriano di lungo corso che stavolta si è cimentato anche con lo Spirito con la Scure, per il primo team-up tra i due eroi. INTERVISTE: l’edicola italica è stata generosa di nuove iniziative. Noi ci siamo concentrati su tre di esse, intervistandone gli artefici. Bellissimo sen-

tir raccontare da Francesco Artibani la genesi del Moby Dick paperoniano e da Pino Rinaldi quella di Willard the Witch, mentre Roberto Gagnor e Alberto Lavoradori ci svelano i retroscena del primo, vero, grande incontro Marvel-Disney della storia, con il loro Paperinik in battaglia con i più classici villain del-

RECENSIONI: tra le (tante) altre, anche quelle di Cico Story, The Walking Dead, Marvel Now!, il nuovo Texone e Alan Ford TNT Edition. AUTORI: per la serie “saranno famosi”, ecco i fumetti di Costantini & Forte, Lepore & Croce, Deborah Pellegrino e Tedeschi & Gamberoni, oltre alle strisce umoristiche di Rosanna “Rox” D’Arpa, Denis Battaglia e Giovanni Vinci. La redazione di Sbam!


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“COSPLAY SUMMER PARTY” ALL’AQUALANDIA www.aqualandia.it - Su Facebook: CosTrive

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omenica 25 agosto 2013 “CosTrive” presenta l’evento cosplay di fine estate nell’esclusivo parco acquatico di Jesolo (VE). Aqualandia è il Parco a tema acquatico N° 1 in Italia e riproduce una vera Isola Caraibica a due passi da Venezia, un’oasi di divertimento di ben 80.000 mq dove si sposano relax, allegria, sport estremi e attrazioni per ogni fascia d’età. Il Parco di Aqualandia è una realtà unica e speciale con: 7 aree tematizzate (tra le quali Shark Bay, l’unica piscina ad onde al Mondo con sabbia sia fuori che dentro l’acqua), 26 attrazioni acquatiche e non (tra le quali lo scivolo più alto del Mondo e la torre di bungee jumping più alta d’Europa), 6 spettacoli appassionanti e professionali, 5 attività di animazione. Nella sua magnifica cor-

Due noti cosplayer di fama internazionale, che sfileranno, poseranno per fotografi, arricchiranno la giornata di tutti i partecipanti con i loro fantastici cosplay.

nice quest’anno si svolgerà il favoloso evento cosplay targato CosTrive: la primissima edizione del “Cosplay Summer Party” con sfilate, fotoset, divertimenti e... DUE OSPITI D’ECCEZIONE!

Direttamente da Germania e Finlandia saranno con noi: Calssara (https://www.facebook.com/calssara.cosplay) Elffi (https://www.facebook.com/ElffiCosplay)

PROGRAMMA (potrebbe subire variazioni): • 9.30 - Apertura biglietterie. • 10.00 – Apertura al pubblico: l’intero parco sarà a disposizione per un simpatico e divertente raduno cosplay grazie alle particolari scontistiche che l’Aqualadia metterà a nostra disposizione. • 15.30 - Sfilata cosplay per il parco, al termine della quale verrà scelta la coppia di vincitori (un uomo e una donna) dalla giuria formata da un rappresentate Costrive e Calssara ed Elffi. Il premio consisterà in una coppa commemorativa dell’evento e biglietti per entrare gratuitamente al parco Aqulandia per la stagione 2014.


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• 16.30 - Apertura dell’esclusivo fotoset realizzato a bordo del “Galeone dei Pirati”, approfittatene per realizzare con i nostri fotografi ufficiali fantastici scatti dei vostri cosplay a tema! • Saranno inoltre rese disponibili per tutti i cosplayer e fotografi partecipanti, altre aree particolari per fotografie,

nonché la possibilità di sfruttare liberamente ogni parte dell’esclusivo parco tematico. PREZZI e SCONTI: • Per cosplayer, fotografi ed accompagnatori l’ingresso costa €20,00 invece che €29,00. Per usufruire di tale sconto basterà utilizzare il codice COSTRIVE nel sito di

Aqualandia. • Pranzo a prezzo ridotto per chi usufruisce dell’entrata a prezzo ridotto. • Pacchetti agevolati per chi vuole fermarsi a soggiornare a Jesolo (e dintorni) in quel weekend. INFO: Per saperne di più sul parco, avere informazioni su come arrivare, vedere

le attrazioni, vi consigliamo di visitare direttamente il sito ufficiale di Aqualandia. Per essere aggiornati sul programma dell’evento, ma non solo, visitate la nostra pagine facebook: https://www.facebook.co m/Costrive CosTrive Staff


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IL FUMETTO INTELLETTUALE

http://digilander.libero.it/romanzi/ - www.psicologi-italiani.it

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ontemporaneamente al nero si diffuse il fumetto intellettuale (o d’autore). Nel 1965 nacque la rivista “Linus” dei famosi Peanuts di Schultz, B.C. di Hart, Mafalda di Quino, Pogo di Kelly ecc. Queste strisce sono caratterizzate da una riflessione continua sugli aspetti esistenziali della vita contemporanea; si tratta di un’introspezione talora psicoanalitica, in cui gli

elementi inconsci non sono rappresentati come tali, cioè raffigurati in immagini dirette come avviene per esempio con le favole, ma vengono inquadrati nel filtro razionale della battuta umoristica, della parola. Il fumetto intellettuale, mediante delle tecniche di montaggio molto raffinate, riesce a trasportare il lettore nei ricordi, nell’immaginario, ed addirittura nella vita onirica dei personaggi: in Valentina di Crepax per esempio si alternano momenti di vita reale e momenti di sogno, mescolandosi in modo tale che il lettore possa distinguere soltanto in maniera del tutto soggettiva l’immaginario del reale. Un’altra caratteristica del fumetto intellettuale è la presenza di “una problematica interiore, specifica di ciascun autore, che viene comunicata attraverso un codice personale estremamente elaborato; vi è solitamente dietro queste produzioni un lavoro intellettuale notevolmente articolato paragonabile a quello delle opere letterarie d’autore. (da Manuale di psicologia del fumetto, pag. 15) Marco Minelli


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ANIME CLASSICS: “JENNY LA TENNISTA” Su Facebook: Fabio Cassella

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rimi anni ‘80. Fra volitive pallavoliste e seriosi calciatori, in tv fa capolino una comune e impacciata ragazzina con una racchetta fra le mani. Approda in Italia un nuovo anime sportivo, incentrato stavolta sul tennis. La dolce Jenny, il suo burbero allenatore e una folta schiera di comprimari hanno lasciato un segno in tutti noi, insegnandoci che lo sport è soprattutto una palestra di vita e la nostra esistenza va vissuta puntando sempre all’“Ace”.

Un’adolescente, la sua racchetta e tanti sogni Nel giovane cuore dell’insicura Jenny (Hiromi Oka) arde una forte passione per il tennis. La maggiore aspirazione della studentessa è diventare un’abile campionessa di questa disciplina sportiva. L’atletico Teddy Parker (Todo Takaiyuki) e l’attraente Reika Ross (Reika Riyuzaki), soprannominata “Madame Butterfly”per il suo stile di gioco perfetto e per le movenze eleganti da farfalla, sono i due fiori all’occhiello del Tennis

Titolo originale: Ace o nerae! (Mira all’Ace) Sceneggiatura: Mitsuru Majima, Tatsuo Tamura, Toshio Takeuchi Character designer: Akio Sugino, Takeo Kitahara Direttore artistico: Noboru Tatsuike Regia: Osamu Dezaki Musiche: Katsuhiro Mizawa Produzione: Tokyo Movie Shinsha / Mainichi Broadcasting (1973) Numero episodi: 26

Club del liceo Nishi. Entrambi sono ammirati da tutti gli studenti, in special modo “Madame Butterfly” costituisce il punto di riferimento per Jenny. Dal suo canto, quest’ultima, non crede di possedere eccezionali capacità nel tennis, al contrario, vive un profondo senso d’inferiorità e accarezza il suo sogno con sfiducia e scoramento, vedendo in Reika un modello lontano che non potrà mai eguagliare. Sarà il nuovo allenatore del Club, Jeremy O’Connors (Jin Munakata), a scoprire in Jenny doti nascoste da affinare, assumendo il ruolo di

istruttore personale, nonché guida spirituale della ragazza. Il compito di Jenny consiste nel portare a termine la promettente carriera da tennista di Jeremy, bruscamente stroncata, in età giovanile, per un grave problema di salute. La strada di un futuro da tennista si prospetta disseminata di molteplici difficoltà e sacrifici per Jenny. I duri allenamenti, i momenti di sconforto, le sconfitte, le incomprensioni, l’invidia delle compagne, le paure, i rancori, una vita privata sacrificata, gli avversari da battere, fino alla scomparsa prematura del suo amato


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TESTO: Destra-sinistra, sinistra-destra La folla guarda, grida e protesta Poi per la legge del fil di ferro si svita il collo, si stacca la testa Destra-sinistra, sinistra-destra Jeremy e Jenny storia d’amore tra le racchette le corse e il sudore Jeremy e Jenny odio e dolore che gelosia ma quanto amore Destra-sinistra, sinistra-destra La folla guarda, grida e protesta Poi per la legge del fil di ferro si svita il collo, si stacca la testa Destra-sinistra, sinistra-destra

Dalla collezione personale di Dayana Rusciano

SIGLA TV ITALIANA -------------------------Testo: Nico Fidenco (Domenico Colarossi) Musica: Nico Fidenco (Domenico Colarossi) Arrangiamento: Carlo Maria Cordio Interpreti: Nico Fidenco (Domenico Colarossi) Edizioni musicali: CAM Etichetta, Produzione e Distribuzione: WEA Durata: 4’16” Anno: 1981

coach, costituiranno ostacoli non facili da fronteggiare, che, allo stesso tempo, la faranno maturare e avvicinare sempre più alla meta.

La tenacia e la volontà di Jenny la porteranno, in seguito, al coronamento del proprio sogno, anche attraverso l’amore, riuscendo a realizzarsi sia

Inciampa, cade ma si rialza Respinge al volo si aggiusta una calza Lei prende tutto! (Smasha, rovescia!) Un po’ di tregua! (Prendila! Lasciala!) La palla guizza vola, saetta rimbalza, si schiaccia si alza, è perfetta Batte e ribatte (Allunga il braccio!) Si abbassa e scatta (Che bel colpaccio!) Destra-sinistra, sinistra-destra La folla guarda, grida e protesta Poi per la legge del fil di ferro si svita il collo, si stacca la testa Destra-sinistra, sinistra-destra

come donna, che come atleta. Questa, una breve sintesi delle avventure televisive di “Jenny la tennista”.

Jeremy e Jenny storia d’amore nemici in campo amici del cuore Jeremy e Jenny gioia e dolori ne passeranno di tutti i colori Destra-sinistra, sinistra-destra La folla guarda, grida e protesta Poi per la legge del fil di ferro si svita il collo, si stacca la testa Destra-sinistra, sinistra-destra Respinge corto Un colpo passante Non la sorprendi È pronta, scattante Mille volée (Tutte le acchiappa, tutte!) Guizza e saetta (Fermati, scappa scappa!) Inciampa, cade ma si rialza Respinge al volo si aggiusta una calza Lei prende tutto! (Smasha, rovescia!) Un po’ di tregua! (Prendila! Lasciala!) Destra-sinistra, sinistra-destra si svita il collo, si stacca la testa Destra-sinistra, sinistra-destra si svita il collo... si stacca la testa!


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Dare il massimo di se stessi In terra di origine la serie di Jenny è intitolata “Ace o nerae!” (mira all’Ace!), un titolo allegorico che è una sorta d’incitamento. Mirare all’“ace”, significa mirare, puntare sempre a dare il massimo di noi nella vita, giocando con la parola “ace”, che è poi, guarda caso, la battuta vincente del tennis. In “Jenny la tennista” lo sport è visto proprio come metafora della vita,

non come semplice risolutore dei problemi e degli ostacoli che si incontreranno. L’importante è lo spirito (anche di sacrificio) e il modo in cui si affronta la vita cercando di concretizzare i propri sogni e le proprie aspettative con quanta più forza e dedizione possibile senza mai perdersi d’animo. Dalle sconfitte, dalle perdite, dalle delusioni si matura ed è possibile ogni volta ricominciare dac-

capo. Chi cade più volte e riesce a rialzarsi (vedi Jenny) sarà mille volte più forte di chi non è mai caduto (come Madame Butterfly). La giovane Jenny ha scoperto nel tennis la strada da seguire, così come altri ragazzi, troveranno un percorso di vita altrove, non necessariamente in uno sport. Vincere è bello e gratificante ma non è l’essenziale per Jenny, come non lo è il pensiero di vincere assolutamente, bensì di mirare all’“ace”! Dare il massimo, avere fiducia nelle proprie azioni e impegnarsi giocando sempre il colpo migliore che si ha a disposizione, senza rimpianti. Come afferma l’allenatore - monaco Daigo (Robin) in una pagina del fumetto: “il Tennis significa lottare con se stessi. Per quanto l’avversario possa essere minaccioso, è sempre possibile sconfiggerlo, se sappiamo sollevarci al di sopra di lui.” L’iter tipico del protagonista che, di tappa in tappa, di partita in partita in questo caso, cresce come individuo (e come atleta, in “Jenny”) inizialmente coadiuvato da una guida (Jeremy) è presente in varie opere giapponesi e funziona a dovere anche questa volta. Ricordiamo il ruolo della signora Tsukikage ne “Il grande sogno di Maya” o dell’allenatore Danbei in “Rocky Joe”. L’etica del sacrificio e delle rinunce volta al rag-

giungimento di uno scopo è una costante negli anime sopra citati, così come in quello di Jenny, ma in quest’ultimo in misura molto inferiore di quanto si possa pensare al primo impatto, particolarmente nel manga. I risvolti educativi in “Jenny la tennista” sono quindi palesi, equilibratamente formativi e gradevoli per il pubblico di ragazzi a cui l’anime è essenzialmente destinato. Purtroppo questa positività non è stata compresa e, ad una lettura superficiale, il coraggio e la tenacia della protagonista sono stati scambiati per stupida cocciutaggine, così che un cartone “innocuo” è stato tacciato di “diseducativo”. Tv, cinema e home video per Jenny Di “Ace o nerae” esistono diverse trasposizioni animate, tutte prodotte dalla TMS, sulla base dello shoujo manga di Sumika Yamamoto. La prima serie televisiva, prodotta nel 1973/74, fu mandata in onda in Giappone in contemporanea con l’uscita del manga. La seconda serie “Shin Ace o nerae” (il nuovo “mira all’Ace!”) del 1978/79, l’unica inedita in Italia, è un rifacimento della prima serie. Animazioni e un design rinnovati (quest’ultimo decisamente poco convincente), per raccontare nuovamente dall’ inizio, ma fino alla fine stavolta,


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“Ace o nerae! 2”, è composta da 13 OAV, la seconda,il cui titolo è “Ace o nerae! Final Stage”, da 12 OAV. Del 2004 è invece una serie tv con attori in carne e ossa di 9 episodi da 45 minuti. L’attrice protagonista è Aya Ueto.

le gesta di Jenny, attenendosi, maggiormente, alla versione cartacea. Completano il tutto un film cinematografico prodotto nel 1979, (un sunto della prima parte) e nel triennio 1988/90 due serie di OAV che concludono definitivamente le vicissitudini di Jenny. La prima

Sinistra – destra, si svita il collo, si stacca la testa! Il soggetto di “Ace o nerae” è tutto sommato semplice ma estremamente intrigante grazie al fascino delle caratterizzazioni psicologiche dei personaggi, al tempo stesso fragili, complessi e ricchi di vitalità, e alla maniera in cui la storia è raccontata. Qui entra in gioco l’abilità di Osamu Dezaki, regista di storici anime (“Remì”, “Lady Oscar”, “Rocky Joe”, “Lupin”) e di tutto ciò che è legato alla epopea animata di “Ace o nerae!” (ad esclusione solamente del remake del ‘78) immancabilmente con Akio Sugino a seguito, in veste di character designer. Con la

prima serie di Jenny (1973/74), Dezaki è agli esordi ma già era visibile il suo segno distintivo, una regia dal forte carattere, vibrante e coinvolgente. La si evince dall’inusuale uso del colore e da tutti quegli accorgimenti grafici e tecnici, che esprimono metaforicamente i trascorsi e il presente dei personaggi, ancora acerbi e poco raffinati all’epoca, poiché mutuati dal gusto degli anni ‘70 e dalla optical-art caratteristici del momento: tinte e luci fortemente contrastanti ed effetti quasi psichedelici. L’apice del suo stile espressionista lo raggiungerà, nell’ ambito di Jenny, con il film e con gli OAV. Questa primissima serie tv, arrivata da noi nel 1982 su Retequattro come “Jenny la tennista”, riscosse un buon successo, ed è a tutt’oggi la più nota, sebbene penalizzata da un doppiaggio tra i più atroci mai effettuati in Italia a causa del ridotto numero di attori che vi prese parte (per esigenze di costi) e per le

interpretazioni di alcuni personaggi oltremodo artefatte e caricaturali. Tra i pochi doppiatori da salvare, è bene menzionare proprio la brava Piera Vidale, interprete della protagonista. Fra i suoi personaggi più famosi degli anime, Margot in Lupin III e Alice Asatani in “Occhi di Gatto”, di cui dirigerà ottimamente il doppiaggio. Tecnicamente la serie del ‘73 offre animazioni mediocri, ma tutto sommato guardabili e una linea grafica scarna eppure caratterizzante ed espressiva. Siamo nel 1983 e l’esito positivo della serie in tv, portò il Corriere dei Piccoli a stampare a puntate le vicende di Jenny sottoforma di anime comics, in altre parole un fumetto realizzato con i fotogrammi televisivi. Nello stesso periodo la Fabbri Editori estrapolò dagli episodi tv un libro per ragazzi dal titolo “Il romanzo di Jenny la tennista”, come di consueto in quegli anni. La Fabbri, infatti, era solita pubblicare svariati romanzi tratti da cartoni di successo come ad esempio quelli di Candy Candy, o Lady Oscar. Il libro porta la firma di Rossana Guarnieri e risulta decisamente di piacevole lettura oltreché adattissimo ad un pubblico adolescenziale poiché tratta moderatamente e in modo istruttivo, non pedante, le problematiche relative all’età della protagonista e quindi a


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quella degli acquirenti. Unica nota dolente: le illustrazioni interne, sgraziate e rozze, a cura dello Staff di If. In Giappone, mentre questa prima serie veniva trasmessa in tv, il seguitissimo manga non era ancora stato concluso cosicché la versione televisiva non seguì fedelmente il fumetto, distaccandosene in più punti per mezzo di situazioni non previste dall’autrice. L’anime fu ritenuto poco accattivante ed inferiore all’amatissimo manga, causando l’interruzione prematura della serie tv al 26°episodio. “Jenny and Jeremy” è il titolo della bizzarra e orecchiabile sigla italiana di quest’anime, cantata da Nico Fidenco. Un brano che lasciò perplessi, se non intimoriti, molti dei ragazzini di allora, per alcune espressioni presenti nel testo. “Sinistra, destra, si svita il collo, si stacca la testa!?” resterà nella storia delle sigle italiane. Il disco a 45 giri della canzone è ormai una rarità per collezionisti.

Gli “Ace” italiani di Jenny Il lungometraggio cinematografico del ‘79, come è stato detto, riprende gli avvenimenti salienti a grandi linee, dal principio fino alla morte di Jin e alla partenza dei ragazzi del Tennis Club per gli Stati Uniti. A distanza di anni, tale film, è tuttora un gioiello di animazione e di regia. La pellicola, mai approdata al cinema, verso la prima metà degli anni ‘80, viene trasmessa in tv e replicata più volte negli anni a seguire, soprattutto su emittenti locali. Pur non raggiungendo i bassi livelli della prima serie, anche in questa occasione il doppiaggio italiano è mortificato e non all’altezza, ma c’è di buono che i nomi dei personaggi non sono stati adattati, restando quelli originali giapponesi, ad esclusione del nome proprio della protagonista, Jenny. Hiromi, il suo nome originale, nel film viene fatto passare per il cognome della ragazza. A partire da questo anime la voce italiana di Jenny sarà affidata alla ca-

pace Susanna Fassetta. Arriviamo al 1991. La Fininvest (non ancora Mediaset) rimanda in onda la prima serie su Italia 1 all’interno di Bim Bum Bam, non prima di averla dotata di un accurato doppiaggio ex novo, con una Fassetta in gran forma nelle corde di Jenny. In coda alla serie del ‘73, vengono trasmessi tutti gli OAV, mai usciti in VHS, se non in Giappone, i quali danno un epilogo alle imprese tennistiche e amorose di Jenny. Il tutto, verrà fatto passare per un’unica serie sotto il titolo “Jenny Jenny”, mantenendo il medesimo ridoppiaggio della prima parte (la 1° serie). I nomi rimarranno quelli americanizzati e non originali adottati nella prima edizione italiana della serie. In effetti, gli OAV si riallacciano piuttosto efficacemente alla vecchia serie tv e vi sarebbe una certa continuità se non fosse per il divario tecnico fra le due produzioni. Gli OAV sono caratterizzati da una narrazione notevolmente intensa e da una grafica minuziosa e d’impatto, che tende al realismo, sostenuta da una colonna sonora d’effetto. Il manga: Sport e sentimenti ...«Storia d’amore, fra le racchette, le corse e il sudore!» Così riporta il testo della prima sigla italiana di Jenny cantata da

Nico Fidenco. Un’espressione che ben si addice al clima dell’anime ma che, una volta scoperto il fumetto, trova in quest’ultimo maggiore riscontro. L’aspetto sportivo e amoroso della vicenda, soprattutto quest’ultimo, sono infatti, affrontati in maniera più approfondita nel manga. «Ace o nerae!» (mira all’Ace!) è il titolo dello shoujo manga di Sumika Yamamoto da cui prendono spunto le diverse trasposizioni animate di «Jenny la tennista». Serializzato su Margaret comics della Shueisha a partire dal 1973 al 1975 e dal 1978 al 1980, il fumetto originale arriva a noi molto tardi. Praticamente passato inosservato in Italia, «Ace o nerae!» è un pilastro dello shoujo manga a tematica sportiva. Il 2003 è l’anno in cui il fumetto originale giunge in Italia grazie alla Planet Manga che lo inserisce, fiduciosa, nella collana «capolavori manga». Contrariamente al boom che ebbe in terra d’origine, il manga non ottiene il consenso di pubblico sperato e non riesce ad assestarsi su livelli di vendita accettabili arrancando fino alla chiusura della pubblicazione. Questo è purtroppo un fenomeno comune a numerosi shoujo manga classici, dovuto al ritardo della comparsa in Italia e alla conseguente scarsa attrazione che esercitano sul grande pubblico, a causa del tenore delle


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storie e del tratto adottati, non sempre in linea con i gusti dei lettori. Non ha certo aiutato la pessima qualità della stampa e della carta uti-

lizzate dalla Planet e l’occidentalizzazione del fumetto che, trattando lo sport del tennis, era preferibile evitare. A causa del ribaltamento delle ta-

vole, ci si ritrova a seguire partite di tennis in maniera illogica poiché speculare. Il fumetto si mostra molto più ricco di personaggi, nonché di avvenimenti e d’intrecci (amorosi e non), diversamente dalla prima serie tv vista da noi, dove gli sviluppi della trama si dipanavano lentamente, e dal lungometraggio animato, il quale, per ovvie esigenze di tempo, doveva condensare. I personaggi, dal punta di vista grafico, non differiscono più di tanto dal manga agli anime, ma appaiono sulla carta, ancora più sfaccettati sotto il profilo psicologico e meno inquadrati che in tv. In rapporto alla versione televisiva, la stessa protagonista, sebbene tormentata, è leggermente più intraprendente e meno fragile; Jeremy, pur mantenendo sostanzialmente il suo ruolo e carattere, non appare eccessivamente severo ed inflessibile; Reika (Madame Butterfly) risulta meno fredda e altezzosa. Il manga, inoltre, fa ripetuti riferimenti a campioni reali della scena tennistica mondiale degli anni ‘70 in avanti e ciò gli procura un fascino particolare, come se anche personaggi di fantasia come Jenny o i suoi compagni vivessero, «realmente», nel loro piccolo, quel preciso periodo. La Yamamoto è una sceneggiatrice e narratrice attenta che riesce abilmente a mescolare e

bilanciare sport, adolescenza, sentimenti e un pizzico di malinconia, senza che nessuno di questi aspetti prevarichi sugli altri. L’autrice tocca situazioni e affronta aspetti del tutto ignorati in animazione, gestendoli con sensibilità ed evitando superflue prolissità. Fra l’edizione cartacea e quelle animate, pertanto, sussistono differenze rilevanti, attraverso le quali i due media si compensano. Alcuni risvolti toccanti e significativi del manga sono stati soppressi negli anime. Le vicissitudini raccontate negli straordinari OAV con Osamu Dezaki alla regia, quasi nulla hanno in comune con il manga. Dopo aver letto quest’ultimo, si avverte non poco l’assenza di alcuni passaggi omessi in animazione, immaginandoli trasferiti sullo schermo dalle abili mani di un direttore come Osamu Dezaki. Il difetto maggiore del fumetto consiste, probabilmente, negli inserimenti di gag in seguito o anteriormente a un momento drammatico che, nelle intenzioni, dovrebbero alleggerire il clima, ma, che invero, non fanno che incrinare l’atmosfera (come accade nel manga di Lady Oscar di Riyoko Ikeda). L’espediente della sdrammatizzazione improvvisa è tipica della cultura nipponica che tende a ridicolizzare alcuni eventi per ridimensionarne l’importanza, ma ha anche


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un’origine storica-teatrale introdotta dal caposcuola Osamu Tezuka, che influenzerà molti mangaka. Grande appassionato di operette teatrali e di cinema, soprattutto quello d’animazione disneyano e dei fratelli Fleischer, Tezuka inserisce questi piccoli siparietti comici volti a interrompere, almeno per poco, i momenti di tensione. Sempre a Tezuka, che rivoluzionò la concezione di manga in patria, dobbiamo l’inserimento degli elementi tipici degli shoujo attraverso «La Principessa Sapphire»: gli occhi grandi e lucenti, le chiome fluenti delle protagoniste e l’uso abbondante di stelline e fiori,

metafore di determinati stati d’animo. Il tratto dell’autrice, peculiarmente «shoujo anni ‘70», si affinerà con l’avanzare degli albi. Sumika Yamamoto fa parte di quella scuola di autrici che si rifanno, almeno inizialmente, alla lezione di Tezuka insieme a mangaka come Riyoko Ikeda, Waki Yamato e soprattutto a Chikako Urano. E’ di quest’ultima il primo shoujo a carattere sportivo, «Attack Number One» (Mimì e la nazionale di pallavolo), in cui la protagonista dedica tutte le sue energie a una disciplina sportiva. In questo manga compaiono i requisiti, dai tiri fenomenali agli estenuanti allenamenti fino ai numerosi

incontri con temibili avversarie, che ritroveremo nelle future serie sportive, «Jenny la tennista» compresa. Il fumetto in questione è un prodotto discretamente orchestrato, a tratti corale e quasi solenne, il quale, non possedendo molto in comune con le rispettive versioni animate, è in grado di non annoiare minimamente anche chi ha seguito la storia in animazione. Un’opera che invito a leggere e rivalutare. In conclusione “Jenny la tennista” è un discreto fumetto e un buon serial che hanno fatto delle caratterizzazioni il loro fondamentale punto di forza. In barba alle mode del

momento, vi consiglio di riscoprire questo classico intramontabile e di seguire l’esempio di Jenny: impugnate quotidianamente la vostra racchetta e “Mirate all’Ace!”. Sempre. Fabio Cassella


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“DAISHŌ STUDIO” DI SAVERIO TENUTA www.tenutadaishostudio.weebly.com - Su Facebook: DAISHŌ Studio

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alve a tutti, sono Saverio Tenuta vivo a Roma e sono autore di fumetti e llustratore dal 1992. Non so quanti di voi conoscono il mio lavoro ma alcune le mie opere sono attualmente pubblicate in Francia, USA, Spagna, Germania, Italia, Giappone e Olanda. Non preoccupatevi, non starò qui ora a tediarvi con il mio personale Curriculum Vitae, anzi, sono qui per presentarvi una iniziativa già sbocciata da tre anni ed in notevole via di sviluppo. Parallelamente al mio lavoro personale, ho da sempre portato avanti l’attività di insegnamento nel campo del fumetto. Nel 2010 ho deciso di slegarmi dalle mie collaborazioni con le scuole di settore per creare una struttura diversa, più agile e con mire più specifiche e professionali per gli allievi. Ho creato quindi il

Disegno di Carita Lupattelli sul progetto Izunas

DAISHŌ STUDIO, un laboratorio dedicato al fumetto francobelga, americano e italiano. Con il Daishō Studio sviluppo progetti e propongo nuovi talenti a strutture editoriali internazionali avvalendomi della collaborazione con altri professionisti di settore. Grazie al laboratorio nel mio atelier posso seguire gli aspiranti fumettisti in modo più attento e oculato per sviluppare e veicolare al meglio le loro capacità personali. L’intento seguente è quello di inserirli all’interno di nuovi progetti di lavoro o di prepararli per poter rispondere alle richieste di agenzia che vengono rivolte allo Studio stesso. Il primo passo per diventare professionisti nel mondo del fumetto e dell’illustrazione è quello di sviluppare delle abilità grafico e/o narrative adeguate. Nei miei corsi di

Incontro con Camille Thélot-Vernoux, editor Les Humanoïdes Associés (FR)


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Le Masque de Fudo, illustrazione di Saverio Tenuta

laboratorio organizzati in piccoli gruppi (5 persone al massimo) fornisco agli allievi un supporto professionale al loro processo di apprendimento attraverso lezioni, esercitazioni e revisioni dei loro elaborati. Ora, cosa c’entra tutto questo con JAPANIMANDO ed i cultori del Giappone? Il mio lavoro di maggior successo è stato “La Légende des Nuées Écarlates” edito in Italia dalla Comma22. La storia è ambientata in un medioevo fantasy giapponese, in cui il fascino elegante di questa meravigliosa cultura si scontra con il suo aspetto duro e

Tavola di Carita Lupattelli sul progetto Izunas

spietato. Da sempre ritengo tutto questo molto poetico e un terreno fertile per sviluppare molte altre storie d’avventura. Attualmente, con il Daishō Studio sto lavorando all’ampliamento del mondo de “La Légende des Nuées Écarlates” attraverso dei cosiddetti spin-off o costole della serie. É il caso di “Le Masque de Fudo”, uno spietato shinobi e della sua maschera Oni, alla ricerca della sorella rapita dallo Shogun in persona. Una storia di vendetta che svela il passato di Nobu Fudo, l’antagonista della serie principale. Ma il progetto in lavora-


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Illustrazione di Saverio Tenuta

zione di prossima uscita sul quale vorrei spendere qualche parola in più è “Izunas” che verrà pubblicato da Les Humanoïdes Associés. Ai disegni vedremo Carita Lupattelli, una mia ex allieva e che, è il caso di dirlo, supererà il maestro in questione... aimè (sbatto la testa al muro pieno di soddisfazione). La storia parla di Aki nata umana tra gli Izunas, possenti lupi protettori del mondo dei Kami. I fantastici disegni e colori di Carita, a mio avviso, ben rappresentano la ricchezza e la poesia del Giappone pur non seguendo i tipici stilemi grafici del manga. Alberi immensi e fiere creature della foresta fanno da contrappunto alle barbarie umane. Una storia d’amore e di guerra in cui il destino del mondo dei Kami e quello degli uomini andranno a collidere rischiando di piombare nell’oscurità portata dai famelici Noggo (creature fantastiche tradizionali Giapponesi).

Molti altri progetti sono in cantiere con il Daishō Studio (JaemonKakurembo-Jaqqo, Organ, etc.) e pieno di orgoglio posso affermare che già molti editori hanno preso interesse verso gli allievi dei miei corsi. Mi auguro che tutto questo cresca ancora perchè il mio obiettivo è quello di dare ai giovani aspiranti fumettisti delle concrete opportunità nel mondo del lavoro e nello stesso tempo fornire a lettori vecchi e nuovi tanti ulteriori spunti per continuare a divertirsi e sognare. Saverio Tenuta Tutti i diritti delle immagini sono Copyright degli autori e Les Humanoïdes Associés


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“TRANSFORMERS”: MODELLO MP-12 “LAMBOR” www.facebook.com/lalabardaspaziale

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onnichiwa a tutti i lettori di JAPANIMANDO e benvenuti al consueto appuntamento con “L’Alabarda Spaziale – Modellismo robotico”. Questo mese si ritorna alle recensioni. Il modello che andrò ad illustrarvi è diverso dal solito. Non mi occuperò di maestosi Chogokin, titanici robot in Die-Cast o storici personaggi del passato, con quotazioni di mercato da capogiro. La fascia di appartenenza di questo modello è decisamente nella media, con i suoi pregi e i suoi difetti (come tutti, per carità), e fa parte di una linea uscita non troppo tempo fa, ad opera della storica giapponese Takara, ora divenuta Takara Tomy, dopo

un’azzeccata acquisizione. La serie televisiva/anime dalla quale è tratta questa fortunata linea, è la conosciutissima “Tatakae! Chorobots Seimeitai Transformers” produzione nippo-americana conosciuta in tutto il mondo come “Transformers”. Ideata dalla giapponese Tokyo Movie Shinsha e dall’americana Sunbow nel lontano 1984, è composta da un numero piuttosto consistente di “serie”. Sicuramente quella che ha fatto maggiormente breccia nel cuore di noi appassionati è la storica Generation One, abbreviata in G1. L’inizio di tutto, l’arrivo dei Transformers sulla Terra dal loro pianeta Cybertron, la rivalità dei “buoni” Autorobot contro i “cattivi” Destructors ci


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hanno tenuti incollati alla televisione per diverso tempo, e i giocattoli, derivati dallo storico marchio Takara “Diaclone” e importati in

america da Hasbro e in Italia dalla mitica GIG hanno spopolato e occupato una bella fetta di mercato, in quei tempi.

In questi ultimi anni Takara ha pensato bene di rispolverare questi vecchi characters, e riproporli in una versione nuova, molto più

elaborata, con trasformazioni diverse da quelle che conoscevamo, ma senza snaturare il vecchio concetto. Una versione che, se fosse uscita a quei tempi, avrebbe fatto gridare al miracolo tutti noi bambini all’epoca. Insomma, proprio come l’hanno definita... “Transformers Masterpiece”, veri e propri capolavori di ingegneria della trasformazione. Partita con la numerazione MP, e come primo soggetto lo storico “Convoy” (in America “Optimus Prime” e in Italia “Commander”), siamo arrivati al 2013 con la numerazione MP-18, e questo ci fa pensare ad una linea relativamente “giovane” in termini di produzione. Ritornando al discorso principale, oggi recensirò il mo-


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dello MP-12 “Lambor” conosciuto in America con il nome di “Sideswipe” e in Italia battezzato come “Freccia”. Questo eroico esponente degli Autorobot ha assunto, una volta arrivato sulla Terra, le sembianze di una mitica automobile degli anni ‘80: una magnifica Lamborghini Countach Lp500s rossa fiammante.

IL PACKAGING La scatola, sebbene non eccessivamente grande (00 x 00 cm.) ha tutto quel che serve: immagini grandi e colorate, foto dimostrative della trasformazione e delle armi disponibili, e un appetitoso confronto con l’Optimus Prime MP-10 per sottolineare le esatte proporzioni dell’anime e la possibilità di inserire Lambor, in

modalità auto, all’interno del rimorchio del leader degli Autorobot. Una nota particolarmente piacevole è lo spessore del cartoncino utilizzato per la scatola, dà un’idea di compattezza e resistenza. Per fare un confronto, quello di un Soul of Chogokin Bandai è molto più sottile. All’interno, un blister in plastica sigillato contiene Lambor, le due armi, gli accessori e le istruzioni. Un packaging minimale, ma solido e robusto. IL MODELLO Nella confezione, Lambor si presenta come auto. Sono stupito dalle dimensioni (00 x 00 x 00 cm!), dalle foto promozionali e dai prototipi sembrava simile alla versione “giocattolo” degli anni 80. Invece ci troviamo di fronte ad un modello decisamente imponente, le dimensioni rispetto alla versione originale sono praticamente raddoppiate! Mi immagino quindi l’altezza e la mole dell’MP-10 Optimus Prime! Iniziamo quindi la trasformazione in robot. Ad una prima occhiata, credetemi, non si saprebbe da dove iniziare! Quindi armiamoci di istruzioni e cer-

chiamo di non fare danno. La trasformazione inizia dalle braccia, dove troviamo almeno 4 tipi di movimenti e snodi, poi si passa al muso della macchina, che viene abbassato per far uscire la testa. Le gambe sono la cosa più complicata: occorre seguire attentamente le istruzioni e porre particolare attenzioni a tutte queste parti mobili. Il modello è interamente in plastica e sarebbe un vero e proprio colpo al cuore rimanersene con qualche pezzo in mano! Una volta completata la trasformazione rimaniamo colpiti dagli snodi e dalle posizioni che può assumere il nostro Lambor. Le dimensioni, come accennavo prima, sono notevoli per un Transformer: 00 cm di altezza per 00 cm di larghezza. Il peso non è ahimè paragonabile ai massicci Gokin made in Bandai, Max Factory o CM’S: appena 00 grammi. Del resto, questo non è un Die-Cast. Forse sarebbe meglio definirlo, utilizzando un pò di fantasia, “Full Transforming Action Figure”. Quindi questo tipo di paragone non sarebbe utile ai fini di questa recensione. La fedeltà al personaggio


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viene da storcere un pò il naso dovendo spendere 250-300 euro per un Optimus Prime interamente in plastica. Occorre valutare bene la vostra sete di robot trasformabili Takara!

originale, i particolari e la verniciatura sono più che soddisfacenti. Ovviamente, trasformandolo spesso, possiamo andare incontro a problemi come scheggiature della plastica, diminuizione della rigidità delle parti mobili o graffi nelle parti verniciate. Meglio non pacioccarlo troppo, anche se la tentazione di fronte ad

un Transformer è sempre grande... E riemerge il bambino degli anni 80 che è in noi! Eh Eh! PREGI E DIFETTI Questo modello ha le classiche “due facce della medaglia”. E’ tecnicamente perfetto, la trasformazione è geniale e articolata, i particolari sono curati e non

credo si potesse fare di meglio. Non essendo un Gokin non bisogna farsi ingannare e pensare di avere un robottone pesantissimo: è costruito interamente in PVC e non esistono parti in DieCast. Ovviamente, su un modello da 80-90 euro come il Lambor va anche bene, ma se non si è appassionati di Transformers

CONCLUDENDO Un modello ottimo, prezzo accessibile e materiali utilizzati in maniera egregia. Dimensioni più che buone, fedeltà ai massimi livelli con la serie animata. Livello tecnico molto alto, trasformazione studiata nei minimi particolari. Purtroppo niente Zamak, difetto sorvolabile se siete amanti o, meglio ancora, inguaribili nostalgici della serie G1. Da valutare attentamente se pane, Mazinger e lega pressofusa sono per voi all’ordine del giorno. In casi come questi vale la frase “de gustibus”! Ci si legge il prossimo mese! MATA NE! Roberto “Robb” Morello


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“AVERSA STREET COMIX WINTER EDITION”

http://pqeditor.altervista.org - Su Facebook: Aversa Street Comix “WinterEdition”

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l 29 e 30 Novembre 2013 presso la casa della cultura "V. Caianiello", Aversa, si terrà la terza edizione dell’Aversa Street Comix (la prima invernale), kermesse, unica per tutto il territorio casertano, dedicata al mondo del fantastico e dell’animazione. L’evento è organizzato dall’associazione culturale PQeditor, realtà attiva da oltre due anni per diffondere la cultura dell’immaginifico sul territorio nazionale; la manifestazione è realizzata con il patrocinio della Comune di Aversa ed è sostenuta dall’Osservatorio Cittadino, principale realtà in-

formativa cittadina, da Scrigno – scrittori in orbita, Media office e Emmevision. Gli organizzatori si sono impegnati nello strutturare una due giorni il più ricca ed affascinante possibile, portando nella città dei Normanni due mostre di altissimo livello, infatti, per i visitatori ci saranno in esposizione le opere di Enzo Troiano e Fabrizio Fiorentino. La sfida più complessa da affrontare da parte degli ideatori dell’evento era riuscire a portare nella cittadina campana alcuni autori di fama internazionale, in modo da garantire un risalto e un

prestigio senza precedenti per la piccola, ma assolutamente ambiziosa fiera campana. Il programma prevede ospiti dal prestigio internazionale, vi possiamo rivelare per il momento la presenza solo dei due grandi autori di cui saranno presenti le opere, ma molte oltre guest stars del mondo del fantastico arricchiranno la due giorni, ed è allo studio anche un collegamento con il Giappone per poter realizzare una conferenza con un noto mangaka. La manifestazione sarà arricchita dalla presenza della Youcomix (l’accademia casertana del fumetto), che terrà dei corsi di disegno per tutti i visitatori. Per completare il contesto descritto fino a questo punto vi indichiamo che vi sarà la presenza di una ricca area commerciale e tornei di carte; ovviamente, non dimentichiamo i cosplayers per i quali sarà realizzata un’apposita manifestazione capitanata dalla bellissima Sonya Kay. Vi lasciamo con illustrazione realizzata dal maestro Max Cimato che sarà la base per il manifesto del prossimo Aversa Street Comix. L’ingresso assolutamente Gratuito.

I GIGANTI ATTACCANO AVERSA! “ECCO IL MANIFESTO DELLO STREET COMIX WINTER EDITION” E’ il manga di Hajime Isayama, una delle rivelazioni degli ultimi anni nonchè il vincitore del premio Tezuka 2011, “L’attacco dei giganti” il tema del nuovo manifesto dello Street Comix Winter Edition. Il manifesto realizzato dalle sapienti mani del maestro Max Cimato non può che omaggiare, creando un ponte di collegamento tra fumetto e realtà, quello che è diventato il simbolo della terza edizione dello Street Comix la torre di Porta Napoli. Un’altra grande sorpresa dunque, nonché prova artistica è quest’illustrazione che accompagna l’evento portando un’altra ventata fredda in quest’ultima parte d’estate. Ivano Garofalo


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