JAPANIMANDO N. 34

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MASSIMILIANO TEDESCO - Foto di LUIGI SALVO

WEBZINE FREE DOWNLOAD by A.C. JAPANIMATION - Anno IV - n. 34

NEWS COSP LAY

CULTURA MUSIC A

EVENTI


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EDITORIALE

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alve a tutti cari amici di JAPANIMANDO! Siamo veramente orgogliosi di tutto quello che stiamo vivendo e proponendo in questo promettente periodo; infatti il 30 marzo abbiamo iniziato a proporre il nostro primo evento pubblico ufficiale presso il Porto Turistico di Roma, in collaborazione con importanti partners e sostenitori: Wondergate. Sarà un appuntamento mensile in cui i professionisti del settore e gli appassionati potranno far conoscere la cultura del fantastico alla gente comune, attraverso appuntamenti ludici vari per tutte le età. In questo numero potrete ammirare alcune foto che riassumono ciò che

abbiamo vissuto in prima persona: una splendida giornata passata in allegria in cui abbiamo ricevuto consensi come non mai da parte di grandi e piccoli. Per il sottoscritto è un sogno che si sta realizzando e che spero porterà tanta “cultura” tra la gente, affinché si dia fine (o quasi) alla disinformazione ed ai pregiudizi che molte volte queste tematiche subiscono. Cosa aggiungere? Continuate a sostenerci e a darci preziosi consigli per migliorare ancora di più ed offrirvi servizi sempre più vincenti! Intanto vi auguriamo buona lettura e, come ogni mese, vi aspettiamo anche presso il nostro raduno Parcosplay. Ciao a tutti!! V. D’Amico

SOMMARIO Il mondo di Dario Tonani................................. “AdolescenDay Comics & Games”............... “AIFF Cosplay 2014”........................................ Betta, Matilde e Daniela Mazzoni .................. Introduzione alla proiezione........................... Alessandro, Ray e “Dragon Legend”............. Raccontiamo Walt Disney (Parte 3) ............. Il progetto “Electric Sheep Comics” ............ Due chiacchiere con Alberto Pagnotta ........ Yonas ed il progetto “Anime Manga” ........... Seba: il nuovo membro degli “Echtelion” .... “Katagames 2014 - Comics and Japan”........ Il fantastico mondo di Hell-Ion ...................... L’arte grafica di Paolo Cagnotto.................... Alex Imoda e la “Micron Art experience” .. “La bugia di Natale”.......................................... “Automan”.......................................................... Concorso “Your Brian the brain ................... “1° Wondergate”: il viaggio è iniziato ........... I mondi fantastici di Nabil ............................... Un’estate in montagna ..................................... Federica Leone si presenta ............................. Umberto Sabatino presenta “Saugadget”.... “Le storie”: I combattenti................................ Quando Ender gioca alla guerra .................... “Drizzit” il demone che non ti aspetti ......... “Per il potere di Grayskull” ............................ “Sketch urbano”: maratona di disegno......... “Psychic Detective Yakumo”........................... Mitsu & “Maru Maru”....................................... Annarita Petrino: fantascienza e fede............ Daniela Trovato: J Cosplayer ........................... Il fantasy di Davide Napolitano ...................... Roberto Donadello: foto & cosplay .............. “Think Comics”: pensare a fumetti............... Claudia e un amore chiamato “fumetto” .... Anime e cinema tra alti e bassi ...................... Ecco a voi “Aeon” di Angela Vianello ........... “Ghost” ............................................................... “Sbam! Comics”: ecco il numero 14............. “Speechless” & Eleonora C. Caruso............. Oggi parliamo di... King & Saracino............... “3° Albissola Comics 2014”............................ 3° Concorso “Cover Reloaded” ................... Lari’s Saga: “I custodi della lacrima” .............

“ 4 “ 6 “ 9 “ 10 “ 13 “ 14 “ 16 “ 18 “ 23 “ 24 “ 26 “ 29 “ 30 “ 32 “ 34 “ 36 “ 38 “ 40 “ 42 “ 52 “ 54 “ 56 “ 58 “ 60 “ 62 “ 66 “ 68 “ 71 “ 72 “ 76 “ 78 “ 80 “ 82 “ 84 “ 86 “ 88 “ 90 “ 92 “ 94 “ 96 “ 97 “ 98 “ 100 “ 101 “ 103

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IL MONDO DI DARIO TONANI Su Facebook: Dario Tonani - www.dariotonani.it

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uò un autore di fantascienza (ma non solo) ambientare le proprie storie a due passi da casa? Non scrivere mai di alieni e popolare i suoi mondi lontani di vecchi catorci arrugginiti? Sì, forse sì. I miei tre Urania - “Infect@” (n. 1521, 2007), “L’algoritmo bianco” (n. 1544, 2009) e “Toxic@” (n. 1574, 2011) – ruotano tutti attorno alla mia città, Milano, in un lasso di tempo che abbraccia vent’anni, dal 2025 al 2045. L’idea che sta alla base di due dei tre romanzi (il ciclo dei +toon) è che in città sia arrivata una nuova droga da assumersi per via retinica, cioè attraverso gli occhi, guardando semplicemente le immagini che scorrono sul monitor di un computer. Quali immagini? Cartoni animati, pompati al punto da diventare altro e di contaminare realtà e coscienze. Ci vedete una critica feroce all’uso mistificatorio dell’immagine e dell’informazione? Bingo! Nel terzo, invece (in realtà due romanzi brevi, che hanno come protagonista lo stesso personaggio), immagino che ognuno di noi possa portare addosso, come una goccia di profumo, una sorta di mega Internet in grado di metterci in costante collegamento con ogni singola persona del pianeta, in modo da poterne vivere - di seconda mano – esperienze, ricordi, sogni. Giornali, libri e televisione non esistono più, l’unico sballo è entrare nella testa degli altri e assaporare una seconda identità. Ma che cosa accade a chi della propria vita ha fatto uno spet-

tacolo costante da vendere a caro prezzo. E che magari di mestiere fa il killer? Quanto agli altri mondi e ai vecchi cartorci arrugginiti,

l’idea che muove il mio ciclo di “Mondo9” è per certi versi semplicissima: mettere un cervello e uno stomaco all’interno di una nave a

ruote, una specie di “accrocchio” meccanico tra una mastodontica locomotiva in style Far West, un cargo mercantile e un gigan-


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tesco autotreno. “Mondo9” (Delos Books, 2012), recentemente pubblicato in Giappone e che presto avrà un seguito, è nato così: un pianeta ostile, selvaggio, infernale fermo all’epoca del

vapore e popolato da leviatani metallici che all’occorrenza si nutrono dei loro equipaggi. Chi mi conosce sa che ho una predilezione per le storie borderline, gli ibridi, le

contaminazioni tra generi attigui: SF, weird, horror, thriller, noir. Detesto le etichette e probabilmente nessuna rende pienamente ragione di quello che scrivo. Per cui ai miei lettori dico

semplicemente, “scarpe comode e pronti a saltare da uno steccato all’altro”… Dario Tonani


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“ADOLESCENDAY COMICS & GAMES” www.adolescenday.it - Su Facebook: AdolescenDay

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iao a tutti voi, lettori di JAPANIMANDO. Siamo Cosimo e Veronica alias Arenter e Diaspro, una coppia, in tutti i sensi, di appassionati di anime, manga e videogiochi. Ci siamo conosciuti a un evento cosplay a Lecce, ma non ci siamo né presentati e né piaciuti, neanche quando abbiamo frequentato la stessa fumetteria dove ci facevamo guerra per accaparrarci la costruzione del sito del proprietario. Mai e poi

mai ci saremmo immaginati di avere tanto in comune. Arenter – Che dire, sono sempre stato un ragazzino con la passione per la lettura e per il fantasy, ma mai un vero e proprio appassionato. L’amore vero e proprio per questo mondo è iniziato verso i sedici anni e in un modo abbastanza strano, insieme a degli amici ho iniziato a giocare a World of Warcraft (D: Lo sai che crea dipendenza? Non che io sia andata me-

glio con Metin XD) e l’avventura nel mondo virtuale mi ha portato a conoscere molti ragazzi e ragazze tra cui diversi cosplayer, sentendo i loro racconti ho iniziato a sviluppare una vera e propria passione per il mondo del cosplay, ma come si può fare cosplay se non si conosce il mondo da cui quei personaggi provengono? E ed da lì che è iniziato il mio viaggio nel mondo degli anime, dei manga e dei fumetti. Ho iniCosimo

ziato leggendo prevalentemente fumetti e libri relativi al mondo di WoW (D: Appunto! Te lo avevo detto) ma ho presto allargato i miei orizzonti anche ad altro. Ho iniziato a seguire anime del calibro di Saiyuki (D: Sanzo :-Q___), Inuyasha, Naruto, One Piece (D: e Hakuouki dov’è?!) e ho scoperto, con mia sorpresa, che anche Dragon Ball (che io seguivo dalla tenera età) era in realtà un’anime giapponese di tutto rispetto. Il “declino” vero e proprio è iniziato quando ho conosciuto Diaspro che mi ha iniziato a bombardare con serie su serie e tonnellate di volumi, e di questo non posso che esserne contento perché mi ha fatto conoscere tante cose nuove a cui mi sono subito appassionato per citarne uno su tutti Sword art Online (D: Ti sei dimenticato di Hakuouki!!! E’ inutile che lo ometti tanto lo sanno tutti che ti piace!). Diaspro – Sono stata inizializzata al mondo dei manga da Ufo Baby. Quando ero piccola mi innamorai del cartone animato che trasmettevano in televisione. Un giorno d’estate, giravo


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per l’edicola del campeggio in cui villeggiavo e vidi il “fumetto” di Ufo Baby, torturai mio padre per farmelo comprare e alla fine ci riuscii. Era l’ormai lontano 2000 e da allora ho provato, e comprato, tanti generi e tante autrici. Non c’è uno che preferisco, leggo di tutto, l’importante è il contenuto della storia. Ho un’adorazione per la mangaka Yuu Watase e per l’illustratrice Yone Kazuki (la mano del mio Otome preferito Hakuouki di cui sono un’attiva promotrice su Facebook, insieme ad Arenter e alcune fan, diventate poi nostre carissime amiche). Inoltre colleziono tutte le opere di Mayu Shinjo, Chiho Saito e delle CLAMP (anche se è un’impresa titanica). Ma non mi limito qui! Purtroppo il portafogli (A: quello mio vorrai dire) piange e molto spesso sono costretta a dover recuperare da siti di vendita online le cose che più mi piacciono... ma non dispero perché sono capace di trovare ciò che anelo anche a prezzi più che stracciati. La mia collezione, tutta rigorosamente cartacea, contiene anche diverse rarità, in lin-

Veronica gua giapponese, delle mie autrici preferite tutte comprate a prezzi “vergognosamente bassi”. Mi piace seguire, quando riesco, gli anime stagionali, mi emoziono davanti al computer e sclero (A: lo fa per davvero! Giuro) aspettando le uscite settimanali. Inoltre sto tentando di approcciarmi nel mondo del cosplay ma, per questo, mi sa che attenderò “condizioni fisiche” migliori. Tornando alle cose serie, ci riteniamo davvero fortunati, in quanto, è una vera fortuna trovare qualcuno con

Mara Romandini

cui condividere i nostri hobby... ma ancora di più qualcuno che dia peso e credito alle nostre conoscenze in questo ambito. Eppure a volte succede. Un po’ per caso abbiamo conosciuto Mara Romandini, un avvocato con tante qualifiche, impegnata da anni nell’inseguimento del benessere e dei diritti degli adolescenti e che, da quattro anni a questa parte, organizza AdolescenDay. AdolescenDay è una manifestazione sociale con lo scopo di dare occasioni agli adolescenti per mostrare al “mondo degli adulti” che i ragazzi non sono quello di cui si racconta, che i ragazzi hanno tante doti e che, al contrario di quello che si è sempre visto, sono capaci di tante meraviglie. Durante l’evento i ragazzi mostravano la loro passione per la musica, per la danza, per il volontariato e per lo sport. Ma sentivamo che qualcosa mancava! Mancava quella passione che molto spesso i ragazzi come noi nascondono, sia ai coetanei che agli adulti, perché non si sentono compresi. Quindi Ado-

lescenDay non era rivolto a tutti, ma solo alla grande maggioranza. Sappiamo tutti che la cultura degli anime giapponesi sta dilagando nelle più disparate fasce d’età e allora abbiamo deciso di proporre a Mara... perché non dare spazio anche alle nostre voci? Ci sono tanti ragazzi che disegnano come professionisti, tanti che realizzano capolavori con tessuti, legno e pvc, ci sono quelli che interpretano il loro personaggio preferito così bene da non poterli distinguere. E ci siamo chiesti, perché mai queste qualità non devono essere lodate come le altre? Così è nato: A-Day Comics. In collaborazione con alcune delle migliori organizzatrici della Puglia, A-Day Comics vuole portare alla luce i colori e le passioni dei ragazzi pugliesi con tornei di carte, gara cosplay, bancarelle a tema e tanto divertimento! Siamo davvero orgogliosi di essere i primi promotori di quest’evento che aspira a stupire i partecipanti e gli spettatori. C&V


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“AIFF COSPLAY 2014”

www.arianofilmfestival.com - Su Facebook: Ariano International Film Festival

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ei un appassionato dei cosplay? Ami l’arte di indossare un costume che rappresenti un personaggio riconoscibile? Ti piace interpretare il tuo personaggio preferito? L’Ariano International Film Festival ha aperto il bando di concorso per i migliori cosplay: miglior cosplay maschile, miglior cosplay femminile e miglior cosplay gruppo. Durante le giornate del festival le strade della città saranno allestite come un vero e proprio set cinematografico e televisivo nel quale TU potrai esserne il protagonista. Il centro di Ariano, con il suo Castello Normanno, sarà il luogo magico e misterioso per la sfilata e per la performance che verrà giudicata da una giuria di esperti del mondo cinematografico e televisivo. I vincitori si aggiudicheranno il primo premio AIFF: premio in denaro assegnato dalla giuria concorso cosplay. L’iscrizione è gratuita. I premi sono in denaro

per sostenere e incentivare l’arte cosplay, intesa non come semplice esibizione, ma come anima di un intenso lavoro artistico. Ogni partecipante dovrà allegare una o più foto del costume in formato jpg ed eventuale colonna sonora in formato mp3 da utilizzare durante l’esibizione prevista per le ore 17.00 del 3 agosto 2014. La registrazione definitiva avverrà nel piazzale antistante il Castello Comunale (Piazzale Giulio Lusi, Ariano Irpino), sabato 2 agosto e domenica 3 agosto 2014, dalle ore 10:00 alle ore 14.00. Ai vincitori, inoltre, sarà dedicata un’intera pagina sul sito ufficiale dell’Ariano International Film Festival ed esclusive interviste per varie televisioni, radio e testate giornalistiche. Vuoi essere tu il vincitore dell’AIFF COSPLAY? Per partecipare basta compilare la scheda di iscrizione riportata nel nostro sito. AIFF Staff


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BETTA, MATILDE E DANIELA MAZZONI Su Facebook: Le avventure di Betta e Matilde

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’era una volta (e forse c’è ancora) un piccolo paese di campagna, spolverato di neve in inverno e circondato da risaie ricolme d’acqua in primavera. Benvenuti nel fantastico mondo della piccola Matilde e della sua inseparabile gattina Betta, nera dalla punta delle orecchie all’ultimo pelo della coda, protagoniste della strampalatissima collana di libri per bambini “Le avventure di Betta e Matilde”, edita da La Memoria del Mondo. E io, Daniela Mazzoni, sono la loro “mamma”. Tutto ha avuto inizio non si sa bene quando, ma si sa bene come: nessuna storia, infatti, sarebbe mai stata raccontata se Betta fosse venuta al mondo col pelo di tutt’altro colore (e se io non mi fossi ritrovata con una gattina “total black” di nome Micia a gironzolare per casa!). In questo luogo dove tutti sono convinti che “i felini dalle pelurie scure siano portatori di sciagure”, Matilde deve impedire a tutti i costi che si venga a sapere di questo micetto nero che più nero non si può, altrimenti... Ma adesso mettetevi comodi e se volete sapere come va avanti questa storia, magari un nipotino potrà leggervi “Che guaio, Matilde!”, il primo libro della collana. Mi raccomando, però, non fatelo in una giornata nebbiosa perché potreste perdervi e ritrovarvi nel Bosco delle Cento Paure, covo del terribile mostro ghiotto di gatti DobrilloSeTiVedoStrillo. E non fatelo neppure in spiaggia sotto l’ombrellone, per-

ché distrattamente potreste infilarvi nel buco che porta dritto, dritto al centro della terra e lì scoprire che un popolo di omini alti non più di venti centimetri sta preparandosi per una battaglia contro un altro popolo di omini alti non più di venti centimetri.

Per dirla in breve, la povera Betta proprio non ce la fa a star lontana dai guai e così a Matilde non resta che dedicarsi al suo passatempo preferito: tirarla fuori da un pasticcio dopo l’altro! Piuttosto, siete ancora lì comodi, magari col vostro gattino sulle ginocchia? Beh,

speriamo non sia una notte da lupi con tuoni, lampi e pioggia battente, perché se state sfogliando il sequel della collana, “Un fantasma d’altri tempi”, una mano potrebbe uscire dalle pagine, acchiappare il micetto e portarlo via con sé proprio come ha già fatto con Betta. Niente paura, però: quelle che sembrano avventure “horror”, sono invece disavventure tutte da ridere... E difatti i libri, animati dalle illustrazioni di Lorella Baiardi e Vera Garavaglia, sono consigliati ai lettori tra i 6 e i 90 anni (prima e dopo qualcuno potrà aiutarvi a leggerli!). Matilde fila sempre veloce come un treno e per fortuna ad aiutarla ci sono tanti amici supercoraggiosi e un po’ scombinati, che si ritroveranno coinvolti in un salvataggio gattofilo anche nel terzo libro della collana, in uscita nelle prossime settimane. Quello di Betta e Matilde è un divertente mondo tutto da scoprire, un viaggio carico di stimoli e fantasia che educa al rispetto per i nostri amici a quattro zampe e partito alla scoperta di un grande tesoro: l’amicizia. E io invece, che da giornalista scrivo di cose fin troppo reali, ho voluto raccontare di un luogo magico dove tutte le difficoltà vengono superate, i cattivi puniti e, pensate, a farlo è una bambina che vive con un gatto… Se non è fantasy questo! Mi è stato chiesto come sia nata la mia passione per le fiabe e il fantastico... A dir la verità non so rispondere a questa domanda. La mia


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passione sono le parole, che da grande ho avuto la fortuna di trasformare in un mestiere, e se poi dovessi scegliere, sì, scelgo il fantasy perché nessuno potrà dirmi mai: “è una storia poco credibile!”. Nate per i bambini, sono Betta e Matilde a parlare direttamente ai bambini, così spesso capita che le acchiappi mentre sonnecchiano nel loro microcosmo chimerico e si vada in giro per teatrini, parchi, librerie

o biblioteche per portare tanti piccoli messaggi, a volte dimenticati, nel nostro mondo. “Che guaio, Matilde!” e “Un fantasma d’altri tempi” si possono acquistare o ordinare sia in tutte le librerie che on line e, mi raccomando, non dimenticate di seguire le nostre strampalate ed incredibili avventure su Facebook. Daniela Mazzoni


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INTRODUZIONE ALLA PROIEZIONE http://digilander.libero.it/romanzi/ - www.psicologi-italiani.it

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no dei meccansimi di difesa più importanti durante la lettura dei fumetti è la proiezione. Gli studi sulla percezione hanno dimostrato l’esistenza di meccanismi di distorsione appercettiva; il processo di decodificazione di uno stimolo non dipende esclusivamente dalla reale consistenza di esso, ma anche da fattori relativi alla personalità dell’individuo che lo percepisce: “La percezione non va considerata come una passiva assunzione di stimoli, ma come un processo di sintesi e di costruzione della figura percepita”. Gli eventi percettivi implicano fattori personali che incidono sulla comprensione, sulla ritenzione mnestica e sulla percezione stessa. Uno stimolo semplice ed univoco può essere facil-

mente categorizzabile anche in seguito ad una ricezione passiva; più lo stimolo si presenta, in-

vece, complesso ed equivoco e più necessita di essere percepito attivamente; l’individuo tende a

categorizzare uno stimolo ambiguo mediante quel processo di costruzione e sintesi che, rispecchiando il funzionamento psicologico proprio di colui che lo mette in atto, arricchisce la decodificazione di contenuti proiettivi. La natura del linguaggio iconico e l’ambiguità del messaggio che esso veicola, hanno interessato quegli psicologi che hanno costruito alcuni strumenti destinati al colloquio clinico; le tecniche proiettive sono delle “prove relativamente non strutturate che permettono una gamma quasi illimitata di possibili risposte”. Il termine “proiezione”, nella sua accezione psicoanalitica, indica uno dei meccanismi di difesa inconsci (involontari ed automatici) più precoci e primitivi che l’Io ha a disposizione per fronteggiare gli impulsi sessuali ed aggressivi; questo meccanismo consiste nel volgere all’esterno impulsi, desideri e pensieri inaccettabili dalla coscienza, attribuendoli agli altri. Marco Minelli


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ALESSANDRO, RAY E “DRAGON LEGEND” Su Facebook: Dragon Legend

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iao ragazzi sono Alessandro, un amante dei fumetti e del fantasy, e fondatore di Dragon Legend un negozio che si trova a Roma vicino alla fermata metro Colli Albani. La mia passione per il fantasy è nata giocando ai giochi di ruolo con mio fratello maggiore e seguendo la serie di libri di R.A. Salvatore. Grazie alla loro ispirazione la mia mente ha cominciato a lavorare a mille, inventando delle storie su un mio alter ego fantasy chiamato Raelan e che possiede la capacità di trasformarsi in un drago, da lì l’idea di inserire come logo del negozio il Draghetto Ray. Con i miei amici ho scoperto l’universo dei fu-

metti e degli anime, appassionandomi sempre di più ad essi tanto da cominciare a partecipare alle fiere come quella del Lucca Comics, a cui vado ogni anno sin da quando ero un quattordicenne. Dragon Legend nasce con lo scopo di diffondere in Italia la cultura del fumetto e degli anime che meritano la stessa rilevanza mediatica dei libri e dei film, poichè questi campi artistici sono in

grado di scaturire in chi li segue tante emozioni e insegnamenti. Purtroppo questa cultura non è vista di buon occhio da molte persone, i quali la reputano un hobby molto infantile e dispendioso, divertendosi magari anche a denigrare e mal giudicare. Ho notato però che basta poco per fargli ricredere, il segreto infatti è quello di fargli conoscere meglio ciò che amiamo un passettino alla

volta, in modo che possano comprendere meglio di cosa si tratta e magari appassionarsi a loro volta. Vorrei fare di Dragon Legend un luogo di ritrovo per i cosplayer, per gli amanti dei fumetti, dei giochi, delle action figure e per tutti coloro che vogliono fare parte di questo fantastico mondo. Dare l’opportunità a tutti di scambiare consigli e opinioni, ampliando le conoscenze. Sto cercando di rendere il negozio sempre più completo e fornito con la speranza di soddisfare tutti sia grandi che piccoli. Amo il mio lavoro e le soddisfazioni che mi sta dando, come per esempio veder entrare in negozio dei genitori alla ricerca


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dei capolavori italiani come Rat-Man e vederli tentar d’infondere nei loro figli la passione per un personaggio o invogliarli a iniziare a leggere un nuovo numero di qualcosa a loro ancora sconosciuto. Poichè sanno che se ti avvicini ai fumetti sin da piccolo poi non abbandoni più quest’universo. Ed è per questo che cerco di dare sempre il massimo. Mi piacerebbe che tutti riuscissero a trovare la-

voro in base ai propri hobby e alle proprie passioni. Se ho quasi raggiunto il mio obiettivo lo devo alla mia famiglia, ai fan della pagina facebook e ovviamente devo ringraziare Vincenzo D’amico per avermi dato la possibilità di presentarmi a voi con qualche parola su di me e sulla mia attività. Un saluto a tutti e spero che mi veniate a trovare! DL Staff


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RACCONTIAMO WALT DISNEY (PARTE 3) Su Facebook: Walt Disney e il suo magico mondo

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isney aveva quasi 22 anni quando arrivò a Hollywood; e, insieme al fratello Roy, che lo accolse con entusiasmo, iniziò la sua nuova vita. Con un budget di 250 dollari (più altri 500 che chiesero in prestito) lo zio mise loro a disposizione il suo garage per le loro attività. Disney desiderava portare a termine un progetto iniziato nel Kansas, ossia quello di Alice Comedies. Innanzitutto, egli aveva bisogno di un distributore e si rivolse alla produttrice (di origini ungheresi) Margareth Winkler di New York spedendole una copia del progetto. Ella, però, era più interessata a realizzare un corto basato sulla storia di Alice nel Paese delle Meraviglie. Fu scelta l’attrice Virginia Davis, interprete di Alice, che si trasferì a Hollywood dal Kansas per volontà dello stesso Walt; così fece Iwerks con la sua famiglia. Ecco l’inizio dell’attività

vera e propria della Disney Brothers’ Studio che si trovava alle spalle di Hollywood, precisamente a Hyperion Avenue nella zona del Silver Lake District, dove rimase fino al 1939. Disney assunse una giovane donna di nome Lilian Bounds per

inchiostrare e colorare la celluloide; i due si sposarono dopo una breve relazione. Alice Comedies ebbe successo fino al 1927 quando l’interesse di Walt si rivolse all’animazione: egli creò il personaggio di Julius, un gatto che somigliava a Felix, personaggio che stava avendo molto successo in quel periodo. Margareth si unì al produttore Charles Mintz che assunse il controllo dei suoi affari: egli propose subito una nuova serie animata che doveva essere distribuita dalla Universal Picture. Fu creato Oswald, il Coniglio

Fortunato, per opera di Iwerks. Ebbe molto successo e la figura del coniglio divenne molto popolare. Lo studio Disney crebbe e Walt decise di assumere i suoi vecchi collaboratori: Harman, Rudolph Ising, Carman Maxwell e Friz Freleng. Nel 1928, Disney si recò da Mintz per chiedergli un aumento del budget per ogni cortometraggio, ma egli rispose che avrebbe diminuito le spese; inoltre, egli amministrava i suoi animatori (tranne Iwkers che decise di rimanere con Disney) e avrebbe iniziato un proprio studio se Disney non avesse accettato la riduzione. La Universal acquistò il marchio e produsse il film senza Disney, che declinò l’offerta di Mintz e perse la maggior parte dei suoi collaboratori. La Compagnia riacquistò i diritti su Oswald solo nel 2006 dalla Nbc Universal. Dopo aver perso i diritti su Oswald, Disney si dedicò alla creazione di un altro personaggio: il futuro Mickey Mouse. Walt prese spunto da un topolino che egli aveva per compagnia. Disney abbozzò il primo di quello che sarebbe diventato il nostro Topolino, abbozzi che Iwerks perfezionò per consentire un’animazione fluida,


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mentre Disney gli diede voce e personalità fino al 1947. Un primo tentativo fu di rappresentare un topo che suonava una specie di violino; gli fu dato il nome di Mortimer e Iwkers dovette pensare all’animazione. Il nome, però, ben presto, fu cambiato in quello di Mickey dalla moglie di Walt alla quale Mortimer non sembrava per nulla attraente. Mortimer, così, divenne il rivale in amore di Mickey, essere cinico e senza scrupoli. Il primo corto animato (senza suono) fu Plane Crazy per il quale Disney cercò un distributore, seppur senza successo. Successivamente, egli realizzò un altro corto intitolato Steamboat Willie,

con il suono, e fu distribuito grazie a un uomo di affari di nome Pat Powers, utilizzando il Cinephone (clone del Phonofilm), un sistema che riguardava il suono sincronizzato. Il corto fu proiettato al Colony Theatre di New York il 18 novembre del 1928 ed ebbe un enorme successo. Disney decise di mettere l’audio anche ai restanti corti (Plane Crazy e The Galloping Gaucho) e a quelli futuri. Grazie al successo del suono, Mickey spiazzò anche Felix the Cat. La popolarità del topo esplode agli inizi del 1930. Ermelinda Tomasi


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IL PROGETTO “ELECTRIC SHEEP COMICS” www.escomics.com - Su Facebook: Electric Sheep Comics

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irei di iniziare subito con le presentazioni. Sono Claudio Fallani uno dei fondatori del progetto ESC assieme ad Alessandro Napolitano, Riccardo Iacono e Roberta Guardascione. Se vi stesse chiedendo di cosa si tratta, vi posso anticipare che ESC è un acronimo, l’acronimo di Electric Sheep Comics. Come potete intuire dal nome, ESC ha a che fare con in fumetti, ma non solo. È un laboratorio virtuale, nato dalla passione di quattro amici, uniti dalla voglia di

raccontare le proprie storie con qualsiasi mezzo a disposizione. Dopo un timido inizio abbiamo raccolto le prime approvazioni vincendo il premio Cometa al Levantecon di Bari per il migliore fumetto breve di fantascienza (“Lunaris”, che troverete nel mese nel numero di aprile nella rivista “Cronache di un sole lontano” e per la migliore illustrazione “Exodus”. Ma non è finita qua, perché la casa editrice il Foglio Letterario ci ha dato la possibilità di curare


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una collana aperiodica di graphic novel tutta nostra. Si tratta della ESC COLLECTION, che a oggi vede due titoli “Touch & Splat” di Alessandro Cascio e Alessandro Buffa e “Blood Washing” scritto da me, Alessandro Napolitano e Alessio Ottaviani e dise-

gnato da Riccardo Iacono, Roberta Guardascione, Sascha Ciantelli, Valerio Mezzanotte e Andrea Palloni. Si tratta di due ottimi fumetti pulp che non potete perdere! Ovvio, io sono di parte, ma cercate di fidarvi.Vi ho mai mentito? Ah, è vero, non ci conosciamo,

ottima osservazione. Allora compratelo lo stesso, è un ordine! Oltre a pubblicare le nostre graphic novel, selezioniamo per il Foglio storie scritte e inchiostrate da altri. Quindi non esitate a mandare i vostri lavori, di qualsiasi genere essi siano a electricsheepcomics@gmail.com. Lavoriamo incessantemente per assecondare la nostra passione. Infatti abbiamo in cantiere una pioggia di storie che – se deciderete di seguirci – potrete trovare anche fuori collana, in riviste come Terre di Confine, Knife, Skan Magazine, Cronache di un sole lontano. Dopo circa un anno e mezzo si sono aggiunte al nostro progetto una trentina di persone tra sceneggiatori, disegnatori, grafici, registi... Già... perché ESC non si ferma alle storie a fumetti, ma strizza l’occhio anche al mondo del cinema. Per il momento

conta una co-produzione con Essi Girano per la realizzazione di un mediometraggio horror, “La lunga notte di Victor Kowalsky” tratto da un mio racconto e diretto da Stefano Poggioni. La storia, tra l’altro, la potete trovare anche nell’albo “Blood Washing” illustrata da Riccardo Iacono con una tecnica molto particolare in bilico tra fumetto e Matte Painting. Mentre è da tempo che stiamo meditando su una serie tv horror ancora in fase di scrittura, di cui abbiamo intenzione di sviluppare la puntata pilota per presentare il progetto in cerca di un produttore che ci voglia dare fiducia. In fatto di serie tv, posso dire che siamo partner ufficiali della sitcom “Funkazzisti” per la quale io e Alessandro abbiamo scritto alcune idee, mentre Riccardo Iacono si è occupato della produzione e post-produzione, oltre a scrivere le puntate


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stesse. Il regista è Marco Limberti (lo stesso di Love Bugs) e nel cast sono presenti Niki Giustini, Sergio Forconi, Giacomo Carolei, Luca Seta, i Mammuth, Massimiliano Galligani e molti ospiti del mondo dello spettacolo come Beppe Braida, Sergio Forconi, Giacomo “Ciccio” Valenti, Massimo Olcese e chi più ne ha più ne metta. Questi sono solo alcuni dei progetti più importanti che ESC ha realizzato o sta realizzando. Sono in lavorazione storie di fantascienza, fantastiche, pulp e di ogni genere si voglia. Se sono riuscito a incuriosirvi, seguiteci alla nostra pagina facebook o sul nostro sito, abbiamo molte sor-

prese in serbo. Molti di voi, infatti, saranno sicuramente interessati a una serie a fumetti che vedrà la luce tra qualche mese, interamente dedicata a

un personaggio molto seguito dagli amanti dell’horror e della fantascienza. Ma non voglio svelarvi altro, lo scoprirete tra non molto

sulla nostra pagina facebook, mettete un “mi piace” e restate con noi! Saluti Elettrici. Claudio Fallani


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DUE CHIACCHIERE CON ALBERTO PAGNOTTA Su Facebook: Alberto Pagnotta - YouTube: Alberto Pagnotta

l nostro Simone Dilaghi ha realizzato questa breve ma intensa intervista al giovane e talentuoso YouTuber Alberto Pagnotta.

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timbro, le intonazioni ecc.... è cominciato come gioco e imitazione poi ho iniziato a studiare seriamente recitazione e doppiaggio.

S.D.: Come è iniziata la tua passione per il doppiaggio? A.P.: E’ una passione che è iniziata quando ero bambino guardando film e cartoni e che è cresciuta sempre di più con gli anni. Mi piaceva riconoscere i vari doppiatori e provare a riprodurne il

S.D.: Com’è la vita di un YouTuber? A.P.: Non so se la mia si possa considerare una vita da YouTuber... diciamo che bisogna pensare a pubblicare contenuti più o meno regolarmente, sperando di fare cose che divertano il tuo pubblico e anche per

ampliarlo, leggere i commenti, rispondere ai messaggi... ma la cosa che preferisco è partecipare agli eventi o fare esibizioni dal vivo perché incontrare di persona chi mi segue è la cosa che mi gratifica di più. S.D.: Che suggerimenti daresti a chi vuole iniziare il mestiere di imitatore? A.P.: Io non ho studiato come imitatore né ho mai avuto l’aspirazione di diventarlo, l’ho sempre

fatto per gioco quindi non saprei... penso sia fondamentale ascoltare e osservare tanto e fare molta pratica... oltre ad avere anche delle doti naturali. S.D.: Che genere di cartoons preferisci? A.P.: Preferisco i cartoni americani: su tutti i classici Disney, da piccolo vedevo molto anche i Looney Tunes, Hannah & Barbera... mentre tra i 10-12 anni ho iniziato ad amare quelli più per adulti come I Simpson, South Park e I Griffin. Sono allergico invece a quelli giapponesi e non amo particolarmente i supereroi. S.D.: Quante voci sai fare? A.P.: Non ne ho idea, non li ho mai contati! S.D.: Progetti Futuri? A.P.: Doppiaggio, nuovi video e un musical inedito che sto preparando con dei miei amici. S.D.: Manda un saluto ai lettori come farebbe Homer! A.P.: Ciao Bacarospi!!... E un saluto a tutti i lettori della webzine JAPANIMANDO dell’associazione culturale Japanimation! Japanimation Staff


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YONAS ED IL PROGETTO “ANIME MANGA” Su Facebook:Yonas Tesfamichael - Su YouTube:Tesfamichael Yonas

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iao a tutti i lettori di JAPANIMANDO!! Mi chiamo Yonas e sono nato ad Asmara (Eritrea) ma abito a Milano da quando avevo 8 anni. Nella vita faccio il videomaker, quindi realizzo e monto video di qualsiasi genere; quando non faccio il “mercenario” realizzo documentari di cui sono anche l’autore con l’aiuto di Michela, che è anche mia moglie. Io, come tutti, sono cresciuto guardando cartoni animati: li guardavo, li disegnavo, fantasticavo aspettandoli con ansia! Crescendo li ho guardati sempre meno, mutando passioni che forse reputavo meno da bambini. Qualche anno fa, mentre facevo zapping, mi sono soffermato su Rai 4: andava in onda una puntata

di “Code Geass”. Ho cominciato a seguirlo e ne sono rimasto affascinato; non poteva assolutamente essere indirizzato a bambini o, per lo meno, io da bambino non avrei mai colto tutto l’aspetto psicologico che invece colgo ora. Ho fatto una ricerca, convinto forse di scoprire che i bambini giapponesi sono mentalmente potenziati rispetto ai loro coetanei nel resto del mondo; in realtà ho scoperto che nell’animazione giapponese esistono diversi generi che trattano i temi più svariati, molti dei quali non adatti ai bambini... neanche a quelli giapponesi! “Anime Manga” è il frutto di questa mia ricerca nella quale ho notato che, nonostante sia un tema che accomuna tutti, appassionati e non,


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è una storia mai raccontata o, per lo meno, non con un linguaggio del documentario. Il progetto consiste per l’appunto in documentario seriale che racconta, attraverso delle interviste, l’impatto che i cartoni animati giapponesi hanno avuto e hanno in Italia dalla fine degli anni settanta ad oggi. La prima puntata è on-line, si intitola “I bambini di ieri” e racconta il punto di vista di persone che sono in procinto o hanno trasformato la loro passione in un lavoro! In cinque capitoli, frammezzati da video d’epoca, cortometraggi e video musicali, si trattano alcuni temi salienti di questa cultura, il tutto attraverso le storie personali degli intervistati. Per chi volesse vedere la prima puntata e rimanere aggiornato sui prossimi episodi lascio i miei contatti (in alto, sotto al titolo). Grazie e alla prossima! ;) Yonas Tesfamichael


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SEBA: IL NUOVO MEMBRO DEGLI “ECHTELION” www.jrimweb.com - Su Facebook: JRIM

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è un posto magico nel cuore di tutti noi, fatto di passione, musica, stile e amore, un piccolo mondo fatto di J-Rock che alberga dentro di noi e ci accompagna giorno per giorno. Nuovi talenti si fanno strada fino ad arrivare oltre oceano con il loro sound. Si sta facendo ora spazio nella rosa delle nuove band una formazione chiamata ECTHELION. Già apprezzati in Giappone nel 2013 con la vecchia formazione, nel 2014 si presentano con un nuovo look e un nuovo elemento, Seba che andrà a sostituire Taisei.

© Sebastiano Serafini vestiti: 99%IS, exist *accessori makeup: Matsumoto Eriko

Per farvi una sorpresa abbiamo contattato il “nuovo arrivato” Seba, facendo del nostro meglio per soddisfare le vostre curiosità. Aru chan: Ciao Seba, grazie per questa opportunità. Come stai? Seba: Tutto bene, è un piacere. Aru chan: Noi della redazione del JRIM siamo felici di poter farti conoscere non solo ai nostri utenti, amanti della J Music, ma anche a tutti gli appassionati di Giappone che leggono da molto tempo JAPANIMANDO. Vogliamo rivolgerti al-

cune domande in modo che tutti possano conoscerti non solo come musicista. Pronto? Seba: Certo!

che alla fine di tutto la cosa importante sia essere sé stessi, positivi e determinati al di là del lavoro che si svolge.

Aru chan: Sebastiano Serafini in arte SEBA, ti senti più attore, modello o cantante-musicista? Seba: Nessuno dei tre prevale sull’altro in quanto le mie esperienze nel mondo della moda, recitazione e musica sono avvenute in modo molto naturale. Non mi sarei mai aspettato che la vita mi riservasse tutto questo e sono lusingato che ci siano persone che mi amano sotto ognuno di questi aspetti. Penso

Aru chan: Per quale motivo hai deciso di trasferirti in Giappone? Seba: Il passaggio dall’Italia al Giappone non è stato diretto. Prima di essere scoperto e apprezzato nella terra del Sol Levante ho avuto l’opportunità di lavorare ad Hong Kong e Taiwan. La mia conoscenza delle lingue orientali mi ha permesso nel 2009 di poter lavorare nella magica Tokyo e realizzare così uno dei miei principali obiettivi.


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Aru chan: Con i tuoi innumerevoli impegni di lavoro riesci a ritagliare del tempo per te? Cosa fa Seba quando non lavora? Seba: Devo dire che tra il lancio della mia nuova marca di gioielli che vendo ad Harajuku e la nuova band giapponese Ecthelion di tempo libero ne ho avuto veramente poco. Però non è una cosa negativa, anzi adoro quello che faccio e le persone che ho attorno. Sinceramente non mi sembra nemmeno di lavorare.

Comunque quando posso vado in palestra, leggo o mi dedico alla scrittura di nuove canzoni. Aru chan: Cosa significa per te far parte di una J-Rock band? Seba: è un po’ come far parte di una famiglia che condivide con te le stesse passioni e ambizioni. Aru chan: Pensi che aprire le porte a musicisti stranieri sia un segno significativo di apertura mentale da parte dei giapponesi? Seba: Non saprei, nel mio caso è stato forse

© Sebastiano Serafini vestiti: jack rose, gintoki *accessori

più facile rispetto ad altri stranieri, grazie alla mia etnia e conoscenza del giapponese, tuttavia non credo che il J-Rock, così come tutti i generi musicali, sia un’arte a sé e chiunque dovrebbe poter esprimere ciò che sente. Dopotutto la musica è qualcosa che ci dovrebbe unire a prescindere dalle nostre origini. Aru chan:Ti abbiamo sentito cantare attraverso il tuo canale ufficiale di YouTube, complimenti. Credi che nella tua nuova band avremmo il piacere di sentirti “duettare” con MIU (il cantante degli Ecthelion)? Seba: Certamente! Continuerò sicuramente a scrivere e ad incidere le mie canzoni e ci saranno delle belle sorprese a breve. Un duetto con Miu? Sarebbe un’idea (Aru: sorride strizzando l’occhio, forse qualcosa sta già bollendo in pentola?). Aru chan: Ok parliamo ora della tua “nuova” band e vediamo di soddisfare un po’ di curiosità con delle notizie che sul web non è ancora possibile trovare. Puoi presentarci la band e darci qualche anticipazione? Seba: Noi siamo gli Ec-

thelion: il nostro cantante si chiama Miu, Kizasi prima chitarra, Asakura seconda chitarra, al basso Lio e poi ci sono io, Seba, al mixer. La band è attiva già da un anno. Proprio il 25 marzo abbiamo fatto un one-man live a Takadanobaba Area per festeggiare il primo anniversario dalla formazione. Conoscevo Miu da molto tempo e già avevano discusso in passato sulla possibilità di formare una band insieme. Finalmente quest’anno è stato possibile e stiamo vivendo felici al 100% questa esperienza. Il 22 maggio ci sarà un evento per festeggiare la mia unione con la band e per l’inizio dell’estate è prevista l’uscita del nuovo singolo intitolato “Play station”. Aru chan: Sappiamo che avete condiviso il palco con i Mejibray durante uno dei primi live di quest’anno. Vuoi parlaci di questa esperienza? Seba: Potermi finalmente esibire con la band è stato un’emozione stupenda e il risultato di un grande lavoro di preparazione. I Mejibray erano amici degli Ecthelion prima del mio arrivo, così i miei amici me li hanno presen-


© Sebastiano Serafini vestiti: 99%IS, exist *accessori makeup: Matsumoto Eriko

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tati e mi sono subito sentito a mio agio, sono persone davvero gentili. Sono sicuro che in futuro condivideremo ancora il palco.

Aru chan: Conosci diversi tuoi colleghi J-rocker e hai anche partecipato allo show della “bravissima “ Akemi Oshima, come hai trovato l’ambiente

“ai piani alti”? C’è molto affiatamento e amicizia fra i vari membri delle diverse band? Seba: Certamente. Sono stati tutti molto gentili ed è anche grazie a questi eventi che ho stretto un sacco di amicizie nel mondo del visual kei. Aru chan: In ottobre molto probabilmente due membri del JRIM saranno a Tokyo, così speriamo di poter sentire gli Ecthelion live e di potervi intervistare personalmente. Seba: Proprio durante l’ultimo live si è parlato di

un terzo one-man proprio in autunno. Spero proprio che le date coincidano e di potervi ospitare al nostro live. Aru chan:Ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato e ti facciamo un grande “ in bocca al lupo” per questa nuova esperienza! Seba: Grazie a voi e un saluto a tutti i lettori di JRIM e di JAPANIMANDO. Aru Chan

© Ecthelion photographer Suganuma Takahiro


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“KATAGAMES 2014 -COMICS AND JAPAN” www.katagames.it - Su Facebook: Mangames - Associazione Culturale

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atania – Al via la seconda edizione del Katagames, il festival internazionale del gioco, della cultura giapponese, del cosplay, del videogioco e dello youtuber, organizzato dall'Associazione Culturale Mangames. Con alle spalle una prima edizione riuscitissima, il Katagames riparte con tante novità e ospiti nazionali ed internazionali! Fra gli ospiti di quest'anno, la grande Mika Kobayashi, interprete delle più famose Ost di anime, fra cui Shingeki no Kyojin, Kill la Kill e Gundam Unicorn, per la prima volta in Sicilia gra-

zie alla collaborazione con Ochacaffè. Uno dei punti di forza di quest'anno, sarà quindi l'area palco, dove si susseguiranno una moltitudine di eventi e concerti, come il suggestivo spettacolo di Eriko & DJ Shiru (i K-ble Jungle), i concerti di Mika. Altra grande novità, sarà l'inserimento dell'Area Tube It, dedicata al mondo degli Youtuber che vedrà protagonisti diversi volti famosi del settore, come Dario Moccia e Croix89, e giovani aspiranti che si contenderanno “le visualizzazioni”. Per gli amanti del doppiaggio, anche quest'anno

ci saranno incontri con grandi doppiatori italiani che si esibiranno in sessioni live di doppiaggio, conferenze sul doppiaggio ed il “Dub Talent Show”, contest per giovani aspiranti che si sfideranno sul palco del Katagames di fronte ad una giuria di professionisti, fra cui Gualtiero Cannarsi, doppiatore, dialoghista e direttore di doppiaggio di tanti capolavori dello Studio Ghibli e non solo. Il Cosplay Contest di questa seconda edizione, presentato da Luca Panzieri e Gerardo Marcellino, sarà una tappa ufficiale per la qualificazione all'ICC, il Campio-

nato Italiano di Cosplay che si svolge a Milano. Infine, ci preme ricordare che il Katagames sarà anche una tappa ufficiale di Etna Comics Off, con contest collaterali, ospiti dal mondo del fumetto e tante sorprese da non perdere! Queste sono solo alcune anticipazioni di quello che il Katagames 2014 offrirà quest'anno al suo pubblico. A presto, quindi, per le altre news su attività ed ospiti. Stay tuned! Katagames Staff


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IL FANTASTICO MONDO DI HELL-ION www.hellion.it - Su Facebook: Hell-Ion la leggenda del prescelto

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alve a tutti! Mi chiamo Luciano Pellegrini e sono l’autore del romanzo Fantasy: Hell-Ion la leggenda del prescelto. Sono nato in Svizzera il 18 Maggio del 1980. Ho trascorso 22 anni in Svizzera prima di immigrare nel Paese Natale dei miei genitori. Già da piccolo ho sempre amato i racconti del genere fantasy e Ora eccomi qua! Tutto ciò per me è come un sogno a occhi aperti. Per me il genere fantasy è come una boccata d’aria fresca in una stanza chiusa. Scrivere, per me significa vivere. E quindi voglio condividere questa mia ragione di essere con chiunque abbia voglia di sognare al di fuori del mondo “normale” e di tufarsi nella magia. Il mio era solo un sogno! Soltanto un sogno e nulla di più. Eppure quella mattina del 16 aprile 2010 al mio risveglio ne avevo ancora il gusto in bocca. Fu un sogno intenso e colorito. Non come quei sogni vaporosi che facciamo dopo aver letto un buon romanzo o dopo aver visto un eccitante film e che si dissolvono poco dopo il nostro risveglio. Era come viverlo! Sembra stupido, lo so, eppure mi è capitato. Quella mattina mi sono fiondato sul mio portatile come spinto da una sensazione più grande di me, pronta

a esplodere. Dovevo scrivere! Scrivere ciò che avevo visto e sentito in quel sogno, ne avevo bisogno. Prima che il sogno si dissolvesse lasciando solo un banale senso di ”Ho fatto un sogno ma ora non ricordo...” era il mio preciso dovere scrivere tutto quello che ricordavo! Senza che me ne rendessi conto avevo scritto circa metà del primo capitolo. Non so come tutto ciò è potuto accadere, so solo che è successo. Il mondo fantastico ed esuberante di Hell-Ion era nato. Per la prima volta una mia creatura era viva. Così ho preso la decisione di narrare ciò che il mio sogno non mi ha mostrato, sperando nella congruenza del racconto. Non ho mai creduto al soprannaturale ma devo dire che è un mondo affascinante e devo ammetterlo: ne sono attratto! In vita mia ho sempre scritto storielle fantasy ma non le ho mai condivise con nessuno. Forse la ragione è la paura delle critiche, non lo so, in compenso vorrei condividere questa storia perché sento che sia giusto farlo. Non mi considero uno scrittore o un artista (anche se lo vorrei tanto). Semmai mi reputo un’inventa storie. Penso che se fossi vissuto nel medioevo avrei fatto un ottimo Bardo! Girando per il paese can-


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tando storie di maghi, draghi e principesse salvate dai loro principi azzurri. Insomma, cerco di immergere nel regno della fantasia chi ha voglia di leggere ciò che ho scritto, senza però competere con i grandi scrittori di questo genere. Sin da bambino, sono sempre stato “stregato” dal genere Fantasy, e questo lo devo molto all’animazione Giapponese! Mi ricordo che la prima

volta che ho guardato: Record of Lodoss War ho pensato: Quanto sarebbe bello poter creare un mondo così fantasioso come quello! Traggo molta ispirazione nel leggere Manga, e nel guardare degli Anime! In fatti, chi avrà voglia di leggere il mio primo romanzo: Hell-Ion la leggenda del prescelto, scoprirà che al interno del suo contesto c’è un vero e proprio legame con i Manga e la cosiddetta Japanimation! Ho voluto strizzare l’occhio a questa cultura fantastica, pur restando nei margini del classic Fantasy Europeo. Il mio libro è il primo di un Saga in cui il protagonista di nome Elion dovrà affrontare svariate imprese, e crescere sia come uomo, che come essere umano. Anche in questo contesto ho voluto un personaggio che sia: eroe suo malgrado! Infatti, Elion avrà una lenta progressione quasi da video gioco e dovrà prima o poi fare una scelta cruciale ovvero: Stare dalla parte del bene o lasciarci sedurre dal male? La storia di HellIon è stata la prima scintilla che ha innescato la mia passione per la scrittura e questo non lo dimenticherò mai! Mi ricordo che da bambino, andavo spesso in Biblioteca, un po’ perché i miei genitori non potevano comprarmi molti libri, e un po’ perché ai miei occhi, era un luogo magico. Non mi ricordo

più qual era il titolo del primo libro che ho letto ma so era un Fantasy dove il lettore aveva il “potere” di decidere quale percorso doveva imboccare l’eroe del racconto. Ogni scelta portava il lettore in un finale diverso. Quel libro mi ha sempre affascinato e posso affermare che è grazie a esso che mi sono avvicinato al mondo del Fantasy. Infatti, il mio secondo libro che ho letteralmente divorato, è stato: Il Signore Degli Anelli. Mi ricordo ancora che quando l’ho tenuto in mano era così pesante (volume unico contenente i tre racconti) che mi è quasi scivolato dalle mani. Quando l’ho portato dalla bibliotecaria, questa mi ha squadrato subito, dicendomi che forse dovevo scegliere un libro più adatto alla mia età (avevo 10 anni)! Potete immaginare la mia faccia! Ci tenevo così tanto che alla fine di una lunga “battaglia”, la bibliotecaria si è arresa di fronte alla mia testardaggine. Infine, posso solo dire che dopo la mia esperienza con questo primo libro, la mia passione per scrivere e vivere di Fantasy è aumentata in maniera esponenziale. Non sono mai stato bravo a dare consigli ma una cosa l’ho imparata dalla mia esperienza: non ci sono buone o cattive storie nel Fantasy, perché questo genere letterario (spesso sottovalutato) ha così

tante sfaccettature che prima o poi vi fa avvicinare a qualcuno che la pensa allo stesso modo! Ho sempre pensato che un romanzo non debba essere giudicato bello o brutto ma semplicemente in questione di gusti! Spero di avervi incuriositi e invogliati a scoprire il fantastico mondo di HellIon la leggenda del prescelto! E ora, mettetevi elmi, corazze. Affilate le vostre spade, e le vostre asce. Scudi avanti e in marcia per il mondo della vostra fantasia! Luciano Pellegrini


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L’ARTE GRAFICA DI PAOLO CAGNOTTO Su Facebook: Paolo Cagnotto

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aolo Cagnotto, in arte Rosato, da oltre trent’anni mi occupo di comunicazione: marchi, eventi, campagne pubblicitarie... giornalista pubblicista ho collaborato diverse testate. Ho all’attivo attivo diverse pubblicazioni. Soggettista e sceneggiatore sono e il promotore della Lecco/Lombardia Film Commission, ma qui vorrei invece far conoscere un po’ più da vicino un mio universo parallelo. Un universo popolato da personaggi disegnati. Un aspetto della mia attività è infatti rappresentato dai interventi come autore di personaggi a fumetti e caricaturali della realtà. Un vero universo parallelo, perché accanto a personaggi “storici” nati dalla sua matita, non ci sono solo i protagonisti, ma un mondo intero. Vediamo una breve carrellata di personaggi fra quelli più conosciuti e che hanno avuto qualche momento di visibilità maggiore Daniele il Bamboccione E’ il personaggio più pubblicato e più longevo. Le prime vignette sono apparse in striscia sul quotidiano Il Giorno nel 1980 e poi in varie pubblicazioni finché è approdato al web 5 anni fa con vignette quotidiane su “Spot & Web”) cinque giorni la settimana per

timidezza, imbranataggine o comodità...). Da diversi anni Daniele il Bamboccione ha anche un suo link su Facebook, e vive di luce proprio con contatti importanti che hanno chiesto “loro” il contatto.

oltre nove mesi... E’ in quell’occasione che attorno a Daniele sono nati diversi personaggi per dar corpo al mondo fuori

degli schemi di Daniele, che lavora nel mondo della comunicazione, vive con i genitori e non è sposato (non si sa se per

Il Rag. Merli del Marketing E’ probabilmente il personaggio più antipatico dell’agenzia. Ha frequentato dei master ad Oxford sul “marketing terapeutico”, sulla “semantica inglese nel periodo vittoriano” e da autodidatta si è sciroppato tutte le dispense del Sole24ore dal 1981 al 1995. Pensa di essere un genio e sfoggia sempre il suo aplomb Inglese. Pensa di scovare nelle nicchie nuove strategie di mercato, talvolta, nelle nicchie, trova solo carte di caramelle, francobolli usati e tanti fermagli... Trascorre sempre le vacanze in Grecia, dove non si muove dallo scoglio che noleggia per prendere il sole... Dice che il sole greco è Fonte di saggezza e gli permette momenti di eliomeditazione con spunti classici. In realtà Vanessa, la centralinista, un giorno ha onsiderato che il Rag. Merli, che è sempre un tipo “freddo” e ha subito fisicamente l’umidità britannica dei


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liardo. Utilizza ancora la “vecchia” 500. Oppure va in bicicletta o utilizza i mezzi dell’Atm. E’ quello che ha più feeling con Daniele,forse perché gli sottrae sempre il calendario di Max. E’ anche assicurato con la Maa, maa... non sa perché..

master ad Oxford, va in Grecia a “riscaldare” le batterie (invece che a ricaricarle, pensando che l’ing Merli Vladimiro sia dotato di batterie solari...). Ha sempre in mano quaderni e raccoglitori con analisi e analisi di dati di ogni tipo, compresi quelli del sangue e degli esami clinici. Si confronta spesso con Daniele perché è Il suo riferimento ed è l’unico che riesce a parlare di “numeri” e di analisi, senza essere uno psicanalista. Alza la testa solo davanti al capo, ma

tiene gli occhi fissi sul quadernone. Il fatto di non guardare mai dove cammina, ma di tenere la testa bassa sui fogli, ogni tanto gli procura qualche inciampo con incidenti di percorso (lividi sulle ginocchia e sui fianchi...). Non beve caffè. Si fa preparare una tazza di te alle cinque, ma poi non la beve mai tutta... Non gli piace nemmeno quello. Ha un setter inglese e lo ha chiamato “Mr. Blair”... Ugo E’ l’impiegato più vecchio dell’agenzia. Ha cominciato a lavorare quando ancora esisteva Carosello, non ha competenze specifiche, negli Anni ‘70 era un po’ il factotum dell’agenzia: fattorino, au-

tista... Archiviava all’interno della struttura i giornali, le pratiche. Andava dal copy a prendere i testi e li portava in fotocomposizione (strada facendo gli dava una lettura rapida e li correggeva a suo piacimento), tant’è che alla fina i testi da lui rielaborati erano più efficaci di quelli del copy... Faceva la spola fra lo studio del fotografo o la casa di produzione e L’agenzia... A volte sostituiva – a sua insaputa, ma anche senza che nessuno si accorgesse – l’account.., l’unica figura “romantica” dello studio... Potrebbe andare in pensione, ma non ci pensa nemmeno... E’ tifoso dell’Inter. Non è sposato ed è patito di bi-

Yacht Club Una “situation” nata per una rivista di nautica. In partenza il protagonista era Ivan il nautico, l’eroe del club... poi si è imposto Sergio, il barman dello Yacht club, che da figura comprimaria ha suscitato le simpatie dei lettori e degli altri componenti dello Yacht Club. Un club atipico (o come ce ne sono tanti, che è il pretesto per parlare della vita di tutti i giorni e prendere spunto dai fatti di costume. Sergio è il “confidente” degli avventori, ha sempre la battuta pronta ma sa stare al suo posto. Le sue risposte fanno riflettere gli interlocutori oltre che sorridere (Non si è mai incontrato con Daniele il bamboccione, perché quest’ultimo non frequenta il club dove Sergio lavora). Anche lui ha un sottolink su Facebook, ma non è frequentato come Daniele... Paolo Cagnotto


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ALEX IMODA E LA “MYCROM ART EXPERIENCE” www.mycrom.it - Su Facebook: MYCROM ART Collection

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ra il claim delle olimpiadi Torinesi del 2006. Ricordate? Mai ci fu definizione più azzeccata per definire Alex Imoda e quella parte di popolo torinese, che si nasconde tra le file della città Sabauda e che ha una grande voglia e volontà creativa di reagire con passione ed entusiasmo al nuovo mondo che avanza. La Mycrom Art è una Sua creatura ed è il frutto di un desiderio visionario: trasformare un angolo della città Torinese in un insieme omogeneo che amalgama un museo, una casa, un posto di lavoro, uno spazio vendita e un ufficio. Qui il lavoro si mescola in modo sinergico con le sue aspirazioni e le sue passioni: un modello all’americana, ma in chiave sabauda. Questo “DIABOLIKO-Rifugio-loft” si trova in zona Borgo San Paolo, adiacente alla Fondazione Sandretto; è un luogo in cui bisogna assolutamente entrare per poter respirare quell’entusia-

smo che è tipico delle persone che hanno la forza di inseguire i propri sogni. Ci vuole coraggio e molta, molta passione. Alex di passione ne ha da vendere, tanto da comparire sulla rivista Vogue, menzionato dalla signora Sozzani in persona, che lo ha definito come l’ideatore di un filone cult di oggetti di design per l’ar-

redamento. Il suo amore per il fumetto ed in particolare per i personaggi di Diabolik&Eva Kant, di cui ha un’innata somiglianza nella determinazione, lo ha portato a reinventare completamente la sua originaria azienda di “prestampa e fotolito”, trasformandola in un laboratorio totalmente made in Turin. Qui si

stampano tele a soggetto, utilizzando inchiostri ecocompatibili a base d’acqua, senza utilizzo di solventi; ma i veri protagonisti delle tele sono loro, i personaggi più amati dei fumetti, di cui Alex detiene i diritti mondiali di utilizzo. Si va da Diabolik a Valentina di Crepax, passando per fumettisti del calibro di Milo Manara, Corto Maltese e Cavandoli, con il suo personaggio “La Linea” fino a Snoopy e tutta la Famiglia Peanuts e DISNEY. Noi tutti abbiamo ben impressi nella mente le sgargianti tele dalla sfondo rosso, raffiguranti Diabolik o Eva Kant; ma quello che forse non sappiamo è che questi personaggi nascono e vivono in questo laboratorio. Ogni quadro ha una sua storia, un suo perché, che si impregna nella tela mentre Alex, per chi ha la fortuna di pasare nella Sua Sede Torinese di Via Spalato 59/A, nel suo essere un po’ Willy Wonka, ci spiega e ci trasmette le sue sensazioni dando anima alle figure. Interessante osservare la sua teoria sui super eroi. Anche Kill Bill ne aveva una, lo ricordate? Quella di Alex verte sull’ importanza del ruolo femminile


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nella società, come nel fumetto. Eva Kant ne è un esempio: in lei si può osservare l’evoluzione del personaggio nel corso del tempo, da spalla di Diabolik fino a sua comprimaria. Questo contribuisce a rendere il suo personaggio sempre più attuale e soprattutto vicino al sentire dell’intero universo femminile. Se gli ponete la domanda: “Che suggerimento daresti ai giovani e a tutti gli imprenditori che si sentono in bilico tra l’inseguire le proprie aspirazioni e il farsi trascinare dalla corrente im-

petuosa della vita quotidiana?”, lui risponde, senza batter ciglio, che il seguire le proprie passioni, i propri sogni e le proprie inclinazioni è il miglior modo per potersi realizzare e per sentirsi vivi. Insegnamento arrivatogli dal padre e che anche Alex cerca di trasmettere anche ai suoi due figli. L’importanza del libero arbitrio è fondamentale per poter crescere, senza condizionamenti famigliari, ascoltando la voce del proprio io, del proprio intuito, forti solo dell’educazione e del-

l’esperienza ricevuta. Qualcuno semplicemente direbbe “va’ dove ti porta il cuore”... Vi ho/abbiamo incuriosito abbastanza? Allora siete pronti per farvi emozionare da un giro alla Mycrom Art. Intanto godetevi un assaggio di tutto cià che potrete trovare ondine su Mycrom Art: - Evento Caccia alla LADRA (ricerca dei sosia di Diabolik e Eva Kant): Clicca qui - MARCO BERRY: Magico Testimonial per Mycrom Art: Clicca qui - GROM&MARTINETTI:

“Il Gusto di arredare con stile” Testimonial per Mycrom Art: Clicca qui - La realizzazione Artistica di un DIABOLIKO MURALES sulla facciata di Mycrom Art (un’idea, un progetto di Alex Imoda): Clicca qui - Intervista ad Alex Imoda nel Rifugio DIABOLIKO: Clicca qui - Facciata Mycrom Art illuminata: Clicca qui MyCrom Art é su Google Maps con uno stupendo VIRTUAL TOUR! Alex Imoda


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“LA BUGIA DI NATALE”

http://truefantasyitaly.blogspot.it - Su Facebook:TrueFantasy Primo secolo dopo Cristo. Il mondo è dominato dall’imperatore Cesare Augusto ed Erode il Grande, un re fantoccio corrotto e assassino, che spadroneggia in Galilea. Ma il loro potere è messo in pericolo dal cinico e feroce Balthazar, che ha giurato vendetta contro tutti i romani diventando il leggendario “Fantasma di Antiochia”, flagello dell’impero. Sfuggito all’ennesima condanna a morte, si ritrova davanti a una povera mangiatoia alle porte di Betlemme insieme a due improbabili compagni di viaggio.L’incontro con una giovane ragazza chiamata Maria, il suo devoto compagno Giuseppe e il loro figlio appena nato, cambierà per sempre il destino di Balthazar. E anche se il tempo delle grandi inondazioni e delle creature magiche è finito, la lotta fra il bene e il male continua.

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crittore, fumettista, sceneggiatore e produttore televisivo americano, Seth Grahame-Smith, è certamente un personaggio capace di creare storie di fantasia molto originali ed incredibilmente divertenti. Divenuto noto al grande pubblico soprattutto grazie al suo romanzo “Orgoglio e Pregiudizio e Zombie” (2009) in cui con un pizzico di coraggio ha mescolato il capolavoro della

LA BUGIA DI NATALE Titolo Originale: “Unholy Night” (2012) di Seth Grahame-Smith, casa ed. Multiplayer.it Edizioni, pagine 330, costo € 14,90, anno 2013, ISBN-13: 978-8863552720.

letteratura inglese Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen con la narrativa Zombie, che tanto sta emergendo in questi anni, anche grazie al successo ottenuto dai videogiochi, le serie TV e il cinema di genere. Il mix Zombie – Classico della letteratura risulta azzeccato ed esalta i lettori che mostrano un grande apprezzamento sia per il romanzo che per la gran capacità dell’autore di creare una storia che sembra perfetta per una trasposizione cinematografica. In poco tempo “Orgoglio e Pregiudizio e Zombie” diviene un bestseller. Sull’onda del successo l’autore allora sfrutta nel migliore dei modi un’altra figura della letteratura fantastica divenuta mainstream grazie ai romanzi di Stephenie Meyer e alle varie serie TV e film che stanno letteralmente invadendo il mercato: I Vampiri. Se l’unione tra un classico della letteratura e una creatura della narrativa horror come gli zombie è stato un successo allora Seth Grahame-Smith decide di puntare su un altro binomio destinato ad essere amato dal pubblico: Personaggio storico – Vampiri. Il protagonista della storia diventa allora la figura del presidente degli Stati Uniti d'America Abraham Lincoln nel-


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l’inedito ruolo di cacciatore delle creature rese note dal capolavoro di Bram Stoker, Dracula. Il libro Abraham Lincoln, Vampire Hunter viene pubblicato nel 2010 ed è tradotto in Italia con il titolo “La Leggenda del Cacciatore di Vampiri: Il diario segreto del presidente”. La fantasia dell’autore però riesce a spingersi ancora oltre nel 2012 quando nelle librerie americane esce il suo romanzo Unholy Night. Il mix questa volta è incredibile perché Seth Grahame-Smith unisce la letteratura heroic fantasy

alle vicende narrate dalla Bibbia. I protagonisti della storia sono adesso tre criminali di nome Baldassare, Gaspare e Melchiorre.Vi dicono niente questi nomi? Ebbene si. Si tratta proprio di coloro che sono destinati a diventare noti come Re Magi. Il romanzo arriva in Italia grazie a Multiplayer.it Edizioni con il titolo “La Bugia di Natale”. La fantasia dell’autore stravolge le figure di questi noti personaggi biblici che visitano per caso un bambino appena nato di nome Gesù. Protagonista principale della storia è

Balthazar (Baldassarre) che nel romanzo è un famigerato ladro capace di mettere in crisi l’esercito dell’impero romano di Re Erode tanto da diventare una figura quasi leggendaria nota con il nome di “Fantasma di Antiochia”. Balthazar grazie alle sue grandi capacità di ladro riesce sempre ad ottenere ciò che desidera e a fuggire agli inseguitori svanendo come un fantasma. Però si sa che gli imprevisti possono capitare a tutti e quello in cui si imbatte Balthazar è destinato a cambiare l’esistenza dell’umanità. Mentre il Fantasma di Antiochia era intento a rubare dalla casa di una ricca famiglia Giudea viene catturato e condannato a morte. Nella buia e sporca cella in cui viene gettato in attesa dell’esecuzione incontra altri due furfanti di nome Gaspare e Melchiorre anche loro condannati al suo stesso destino. I due rimangono del tutto allibiti quando alla richiesta di esprimere un ultimo desiderio Balthazar chiede alle guardie romane di poter ricevere visita da tre sacerdoti, uno per se e due per i suoi compagni di cella. Ma se l’uomo ha la fama di essere chiamato “Il Fantasma di Antiochia” un motivo deve pur esserci! E così avviene l’esecuzione dei tre furfanti davanti agli occhi soddisfatti di Re Erode ignaro che in realtà sotto i cappucci dei tre decapitati non ci sono i tre delin-

quenti ma i tre sacerdoti voluti da Balthazar che proprio in quel momento, abbigliato da Magio, fugge in groppa ad un cammello in compagnia di Gaspare e Melchiorre. Il destino dei tre fuggitivi però è segnato. Il segno è divino ed è proprio lassù: Una stella cometa che brilla in alto nel cielo sopra il deserto sulla via per Betlemme. Il romanzo di Seth Grahame-Smith è incredibilmente divertente. L’autore ha una grandissima capacità di rendere la narrazione sempre scorrevole e intrigante con una ironia che però riesce a donare ottimi spunti di riflessione su temi importanti come la fede, l’amore e l’amicizia. Inoltre come nella miglior tradizione heroic fantasy non mancano divertentissimi scontri a suon di spade e momenti di suspense mozzafiato. L’edizione italiana del romanzo è ben tradotta da Cristina Gamberi e ottimamente curata da Multiplayer.it Edizioni. Gli amanti dell’heroic fantasy e delle storie originali non rimarranno affatto delusi dalla lettura di questo romanzo che consiglio vivamente. Inoltre grazie al successo mondiale del romanzo verrà prodotto da Warner Bros un film tratto da questo divertentissimo libro. Alessandro Iascy


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“AUTOMAN”

Gruppo su Facebook: I FUMETTI SONO UNA COSA SERIA!

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ll’inizio degli anni ‘80 il computer e tutto quello che ad esso era legato era ancora una sorta di mistero, una specie di scatola magica che solo pochi “iniziati” erano capaci di far funzionare e capire. In quegli anni nasceva, in particolare, la curiosità di sapere come la realtà virtuale avrebbe interagito con la vita reale. A tal proposito nel 1982 fu prodotto il film “Tron” dalla Disney. Nel film il protagonista, un programmatore di videogames, viene “risucchiato” senza via di scampo in un mondo creato dai computer che ha formato un vero e proprio universo parallelo.

L’anno successivo l’ABC fece debuttare la serie televisiva Automan con l’intento di sfruttare lo stesso spunto narrativo. La serie, prodotta da Glen Larson, non ebbe grandissimo successo, tant’è che ne sono stati trasmessi solo tredici episodi ma in Italia, dove fu proposta da Italia 1 nel

1985 ebbe un discreto seguito. Il serial narra le vicende di Walter Nebicher, interpretato da Desi Arnaz Jr., che è un esperto di computer che lavora per il dipartimento di polizia di Los Angeles. La sua carriera al dipartimento è priva di soddisfazioni, dato che i suoi superiori lo ritengono un inutile peso per il distretto. Siamo lontani anni luce dai serial polizieschi odierni dove il ruolo dell’esperto in informatica è da tenere praticamente fisso, se non si vuole perdere credibilità. Walter per dimostrare di non essere inutile e che

le sue conoscenze in informatica possono essere utili anche alla lotta al crimine, crea un programma, Automan appunto, di intelligenza artificiale che lotta contro il crimine. Walter non solo ha fatto in modo che il programma sia il più grande detective di tutti i tempi, avendogli “caricato” tutte le conoscenze dei detective da Holmes a James Bond, ma ha fatto in modo che questo generi un ologramma (interpretato da Chuck Wagner) in grado di lasciare il mondo virtuale e di combattere il crimine nel mondo reale. Sfortunatamente però Automan consuma molta elettricità e per questo il programma è in grado di funzionare soltanto di notte, quando cioè c’è una minore richiesta di energia. Questo si rivelerà il punto debole più grande del nostro eroe. In aggiunta il programma crea Cursore, il compagno di Automan fatto soltanto a forma appunto di cursore luminoso. Cur-


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sore è in grado di disegnare, e quindi creare, nel mondo reale qualsiasi cosa Automan richieda, come ad esempio vestiti macchine e qualsiasi altro tipo di equipaggiamento. Essendo creati dal computer, questi mezzi non sono soggetti alle leggi

della fisica, tanto che, ad esempio, l’Autocar esegue curve ad angolo retto a tutta velocità. Introdotto al dipartimento da Walter come “Otto J. Mann” (in inglese suona molto simile ad Automan) un agente governativo che lo aiuta

nelle indagini; nessuno conosce la vera natura di Automan. L’unica oltre Walter a conoscere la sua vera identità è Roxanne la collega-quasi fidanzata di Nebicher interpretata da Heather McNair. In caso di pericolo Nebicher potrebbe anche fondersi con Automan fino a diventare un essere unico, condividendo conoscenza e competenze ma mantenendo l’invulnerabilità di Automan. Al serial hanno anche partecipato Robert Lansing, nel ruolo del tenente Jack Curtis e Gerald S. O’Loughlin in quello del capitano degli investigatori E.G. Boyd, entrambi superiori di Walter. Entrambi credono Automan un amico di Walter proveniente dall’FBI. Una serie insomma che strizza l’occhio sopratutto al genere supereroi, dato che ha molti punti in comune, dall’identità segreta del protagonista ai suoi superpoteri. Il costume di Automan sembrava brillare sullo schermo grazie al suo tessuto riflettente progettato dalla General Electric. Il tessuto è composto da minuscole palline riflettenti, ed era in grado di riflettere quasi il 100 per cento della luce che lo colpiva. La stessa tecnica è stata utilizzata diversi anni prima per i costumi kryptoniani di Superman. Il costume ha avuto in “dotazione” anche delle lastre lucidate

collegate ad esso per fornire l’aspetto olografico. Il Autocar e Autochopper sono stati i veicoli più comuni creati per il trasporto. Ogni veicolo appare o scompare come una sequenza di bozzetti disegnati da Cursore, ed erano nero con strisce di nastro riflettente messe su di loro. L’Autocar era una Lamborghini Countach LP400 mentre l’Autochopper era un Jetranger Campana capace di atterrare ovunque. Nel serial comparvero anche un aereo futuristico e moto. Lo stile della serie è tipico degli anni ‘80. Episodi autoconclusivi, spesso con uno schema fisso, con Automan che scompariva nel momento topico, per poi salvare la situazione al momento giusto. Tuttavia aveva un buon ritmo e non era esente da una buona ironia di sottofondo. Certamente risulta oggi molto datato, visti i passi avanti che la tecnologia ha fatto negli anni. Solo il fatto che un programmatore del calibro del protagonista sia visto come elemento inutile fa capire quanto siamo lontani dalla realtà che viviamo oggi, tuttavia vedendolo come un telefilm dell’epoca sui supereroi e non sulla realtà virtuale risulta ancora godibile e divertente. Alfonso Verdicchio


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CONCORSO “YOUR BRIAN THE BRAIN” www.verticalismi.it

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icola Pesce Editore, in collaborazione con la rivista Comic-Soon e il portale di webcomic Verticalismi indice il concorso nazionale per fumettisti:Your Brian The Brain, un contest per la realizzazione di un fumetto dedicato al personaggio creato da Miguel Angel Martin (che tornerà in Italia dal 6 all’8 giugno ospite di Etna Comics). Le migliori interpretazioni delle due sezione principali del concorso (una per Autori e una per Studenti delle Scuole di Fumetto) verranno pubblicate all’interno della rivista Comic-Soon, diffusa gratuitamente in 40.000

copie in tutte le fumetterie servite da Alastor distribuzione, nelle principali scuole di fumetto e durante le maggiori manifestazioni fieristiche. I vincitori e l’opera che riceverà il numero maggiore di like del pubblico sulla pagina facebook di Brian The Brain, riceveranno inoltre un buono acquisto sul catalogo NPE dal valore di Euro 50,00. Per scoprire le modalità di partecipazione troverete il regolamento completo del contest cliccando sul nome del nostro sito, in alto, sotto al titolo. Grazie! NPE Staff

http://wondergateitalia.blogspot.it Il nuovo fantablog realizzato dalla Associazione Culturale

JAPANIMATION

Se volete contribuire a questo progetto contattateci quando volete!


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“1° WONDERGATE”: IL VIAGGIO E’ INIZIATO www.japanimation.it - Su Facebook: A.C. JAPANIMATION

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marzo 2014: per noi dell’associazione culturale Japanimation è una data molto ma molto importante in quanto, finalmente, ci è stata data l’opportunità che aspettavamo da tempo, ovvero quella di promuovere la cultura del fantastico in ogni sua forma ed espressione al di fuori delle fiere di settore affinché si possa combattere la disinformazione ed i pregiudizi attraverso incontri ludici “pubblici”. Il tutto permettendo ai partecipanti di goderne gratuitamente senza alcun biglietto d’ingresso: e di questi tempi soprattutto è cosa buona e giusta. Ecco quindi il nostro “WONDERGATE”, un evento che avrà cadenza mensile (come nostra consuetudine) supportato dagli amici di “Radio Radio”!! Sotto un cielo serenissimo ed una leggera brezza primaverile, il pubblico presente nel porto, tanto per iniziare, ha potuto apprezzare i fantastici costumi dei cosplayers che di solito ci

vengono a trovare al nostro raduno mensile PARCOSPLAY presso il Parco del Canale dello Stagno di Ostia Lido, per non parlare delle esibizioni ludiche del gruppo fantasy “Xelia” nonché del gruppo Soft-Air “Delta Force”. Naturalmente questo primo appuntamento è stato soltanto

un piccolo assaggio di ciò che andremo gradualmente ad ampliare entro l’imminente estate: non penserete mica che spareremo subito tutte le cartucce a nostra disposizione! :D Per adesso è stato molto emozionante mostrare la sfilata cosplay tra il mercatino dell’antiquariato

dell’associazione culturale “Ma.Di.” e la mostra degli artisti dell’associazione culturale “Spazi all’Arte”: un mix di esperienze che sicuramente il pubblico ha apprezzato tantissimo. Il prossimo appuntamento è fissato al 27 aprile e, come anticipato, ci saranno ulteriori sorprese per grandi e piccoli che, anche stavolta, potranno partecipare “mascherati” nonché cimentarsi con piccoli tornei “in famiglia” di carte collezionabili come Magic,Yu-Gi-Oh e Pokémon in piena atmosfera “cartoons” (e non solo). Nelle prossime pagine vi proponiamo il foto-album della giornata, ringraziando per la collaborazione Luigi Salvo che ci ha permesso di pubblicare alcune delle sue foto (ma se volete vederne molte di più potete andare su Facebook, al gruppo Cosplay, Cosplayers & Events). Mi raccomando... fateci sentire il vostro sostegno. Grazie a tutti e a presto!! Vincenzo D’Amico


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I MONDI FANTASTICI DI NABIL Su Google+: Nabil651

F M

ormidabili i chiamo quegli Nabil, anni.hoO,26 meglio, anni, sono formidabile un ragazzo quel italoarabo giorno:dil’11 Roma, luglio eddel amo l’arte; 1982, data vivo della per essa vittoria e lei vive azzurra per aime... Mondiali conosco di calper cio in interezza Spagna, la ubriacante sua essenza festa popolare in quantoche sono segnò senza la simbolica limiti di svolta espresper un sione. Paese Sono uscitoun con sognatore le ossa erotte fin da e ilpiccolo moralemisotto piacei svagare tacchi dalla conplumbea la fantasia, staanche gione degli un po’ anni perSettanta. fuggire dalla Ma anche realtàil che giorno ti fadel soffrire. miticoDisegno concerto da torinese sempre edeimiRolling sono cimentato Stones, di anche nuovo su in Italia altre arti dopocome la un’assenza scultura, la chescrittura, durava dal il doppiaggio 1967, il cui inizio e al teatro era (ho iniziato stato eccezionalmente anche a cantare ed fissato a fare alleimprovvisa15, sfidando il zioni). torrido sole del pomerigConosco gio proprio tutte perleevitare saghe la più contemporaneità belle del mondo condila ogni finalissima generedel (videogiochi, Bernabeu. film, Una anime giornata e manga). a suo modo Di storica, solitoquindi, facciodidisegni cui fantasy chiunque realistici abbia superato come, ad esempio, da un po’creature i quarant’anni e guerrieri conserva di ogni sicuramente tempo in

alcuni mero potete cartonileggere o videogiol’ulchi. tima puntata. Una memoLe ria mie collettiva sculture che,sono come di creta, capita di solo solito ai bravi le coloro narraanche tori, Ricotta e, se ériesce possibile, a inmetto trecciare degli in modo elementi lieve naturali con leper memorie far si che dei semdue brino protagonisti: più realistici un ragazzo e possibile. una ragazzina che in Ho quella scritto fatidica unadata storia vivono fantasy sulla un spiaggia pò biografica di Levanto (abbastanza un incontro complicata solo appae psicologica) rentemente ebanale, vorreima che un chegiorno inveceprendesse avrà un’invita... fluenza magari decisiva facendola sul pro-diventare sieguo delle un film. rispettive Alcune vite. Anche mie se creazioni loro, alsembrano l’epoca, ovviamente dover esistere non per lo sanno. forza Enella anche miasevita, il dinon scorso so avviato perché...nell’estate e sembrano del 1982 ringraziarmi si chiuderàper solo varie qualche tecniche ricordo. pittoriche; Ed è questo propriocercando sul filo deidiricordi creare e della opere memoria originali che viagche vengono gia “Un’estate dalla mia in montamente egna”, dal ilmio belcuore graphic (anche novelse èdelsempre torinese piùVince difficile Ricotta crearne); pubblicato altri miei da Sbam! lavori,Coinvece, mics, di sono cui ripresi su questo da nu-


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essere state create. In quanto alla passione per il doppiaggio so imitare vari personaggi tra film, cartoni e videogiochi e faccio persino suoni e rumori come effetti speciali che si trovano in essi. Alcune musiche mi danno ispirazione nel realizzare attrazioni fantastiche di vari tipi: canto, danza,

mimo, arti marziali (a volte anche amalgamate fra loro) e altro. Uno dei miei sogni è conquistare ogni mondo, non so se in senso planetario o artistico... però questo è quanto: non sottovalutate il potere dell’immaginazione. Nabil El Ssakhi


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UN’ESTATE IN MONTAGNA www.sbamcomics.it - www.powerillusi.com

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ormidabili quegli anni. O, meglio, formidabile quel giorno: l’11 luglio del 1982, data della vittoria azzurra ai Mondiali di calcio in Spagna, ubriacante festa popolare che segnò la simbolica svolta per un Paese uscito con le ossa rotte e il morale sotto i tacchi dalla plumbea stagione degli anni Settanta. Ma anche il giorno del mitico concerto torinese dei Rolling Stones, di nuovo in Italia dopo un’assenza che durava dal 1967, il cui inizio era stato eccezionalmente fissato alle 15, sfidando il

torrido sole del pomeriggio proprio per evitare la contemporaneità con la finalissima del Bernabeu. Una giornata a suo modo storica, quindi, di cui chiunque abbia superato da un po’ i quarant’anni conserva sicuramente qualche ricordo. Ed è proprio sul filo dei ricordi e della memoria che viaggia “Un’estate in montagna”, il bel graphic novel del torinese Vince Ricotta pubblicato da Sbam! Comics, di cui su questo numero potete leggere l’ultima puntata. Una memoria collettiva che, come capita solo ai bravi

narratori, Ricotta riesce a intrecciare in modo lieve con le memorie dei due protagonisti: un ragazzo e una ragazzina che in quella fatidica data vivono sulla spiaggia di Levanto un incontro solo apparentemente banale, ma che invece avrà un’influenza decisiva sul prosieguo delle rispettive vite. Anche se loro, all’epoca, ovviamente non lo sanno. E anche se il discorso avviato nell’estate del 1982 si chiuderà solo una trentina di anni dopo, con un (re)incontro che per entrambi promette di rappresentare un nuovo

inizio. È una lettura che lascia soddisfatti, quella di Un’estate in montagna. Perché sa toccare con garbo e ironia le corde della nostalgia, riportandoci ad atmosfere che non possono lasciare indifferente chiunque sia nato tra la fine degli anni Cinquanta e i primissimi Settanta. Atmosfere che portavano con sé il sentore di grandi cambiamenti nel costume e nella tecnologia, la sensazione del dischiudersi di un orizzonte di infinite opportunità che Ricotta rilegge attraverso gli sguardi – ingenui ma sottilmente profetici – dei due ragazzi: possibile che, in un giorno non troppo lontano, ore e ore di canzoni si troveranno racchiuse in un minuscolo dischetto digitale? Oppure che tutti andremo a spasso con in tasca o in borsetta un telefono portatile, scambiandoci istantaneamente messaggi? O, magari, che l’Italia intera si ritroverà a essere governata dal papà della tv commerciale? No, questo no, dai: nell’82 neanche uno scrittore di fantascienza avrebbe potuto immaginarlo. Eppure... E poi c’è la musica, altra grande protagonista del graphic novel di Ricotta. Con le parole della canzone Con le mie lacrime, versione italiana del brano As tears go by


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Vince Ricotta

degli Stones, che punteggiano momenti importanti della narrazione, e che alla fine suggellano il riannodarsi di un filo apparentemente spezzato tanti anni prima. Lo stesso autore, del resto, si definisce un “fumettante”, vale a dire un fumettista-cantante, a testimoniare il ruolo cen-

trale che la musica gioca nella sua esistenza di creativo a 360°: oltre a realizzare strisce, grafica e animazioni, dal lontano 1987 suona infatti in giro per l’Italia assieme ai Powerillusi, band di rock demenziale (ma loro preferiscono definirsi utilizzando il neologismo “cabarock”) con all’attivo

diversi dischi e svariate apparizioni radiofoniche e televisive. A livello visivo, Un’estate in montagna si attesta su uno stile semplice ma non banale, che strizza l’occhio alla tradizione del fumetto umoristico (non solo italiano), e in cui ci sembra di cogliere qualche riferimento (voluto o inconsapevole?) al mondo dell’illustrazione pubblicitaria, che lo stesso Ricotta ha frequentato in passato. In anni meno difficili per l’editoria in generale, e per quella delle Nuvolette in particolare, questo graphic novel avrebbe probabilmente avuto i numeri per giocarsi una

chance cartacea e, magari, per misurarsi con la sfida delle edicole. Ma i tempi sono quelli che sono, e allora noi di Sbam! Comics – convinti come siamo delle potenzialità delle strisce digitali, oltre che della necessità di dare spazio ai migliori talenti dell’underground fumettistico nazionale – siamo fieri di averlo ospitato sulle nostre pagine, regalandogli la visibilità che merita. Lo trovate in tre puntate, sui numeri 12-13-14 della nostra rivista digitale, scaricabile gratuitamente dal nostro sito. Redazione Sbam! Comics


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FEDERICA LEONE SI PRESENTA

www.sesatedizioni.it - Su Facebook: Federica Leone - La Saga dell’intoccabile

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iao a tutti. Sono Federica Leone, autrice della saga de “L’intoccabile”. Sono nata quasi trent’anni fa in una calda notte di luglio e vivo a Garlate con il mio fidanzato con cui presto convolerò a nozze. La passione per la scrittura è cresciuta di pari passo insieme a quella per la lettura. Non esiste uno scrittore, infatti, che non sia anche un avido lettore: amo in particolare autori classici della letteratura ottocentesca come Charles Dickens, Bram Stoker, Jane Austen e George Gordon Byron. Oltre alla lettura, sono una collezionista di manga e la mia autrice preferita è Rumiko Takahashi, la creatrice di “Ranma 1/2” che adoro. Senza escludere i grandi classici di quando ero bambina, come “Lady Oscar” di Riyoko Ikeda, “Candy Candy” e “Georgie” di Yumiko Igarashi, “Batticuore Notturno” di Koi Ikeno, “Lupin III” di Monkey Punch, “Memole dolce Memole” di Yasuhiro Nagura... e molti altri, che hanno lasciato nel mio cuore un segno indelebile. E questo segno indelebile si è tramutato in passione, infatti amo disegnare in stile manga e un giorno spero di poter pubblicare anche un fumetto tutto mio! ;)

In poche parole amando il fantasy e tutti i suoi simili a dismisura non potevo non cimentarmi io stessa nella creazione di storie “magiche” e fortunatamente, ne ho anche molte in testa. Il fascino che ha esercitato su di me il genere paranormal romance mi ha spinto a dedicarmi al progetto ambizioso di scrivere sul misterioso mondo dei vampiri e delle creature leggendarie. “L’Intoccabile”, primo romanzo della saga pubblicato nel 2012 dalla Sesat Edizioni sia in ebook che in cartaceo, ha da subito riscosso un gran successo arrivando ad essere inserito da Amazon nel Meglio del 2012 della categoria Fantasy, Horror e Fantascienza e a essere l’unico romanzo italiano presente nella prestigiosa classifica. Per me è stato un onore grandissimo e inaspettato che mi ha emozionato molto. Poi, si è aggiunto il successo di Kobo: essere per mesi prima nel Paranormal Fantasy ha contribuito a rendere sempre più entusiasmante questo meraviglioso sogno che sto vivendo. Senza dimenticare il supporto dei lettori e il loro affetto, che rappresentano l’aspetto più bello e vero di questo lavoro. Il 28 febbraio di quest’anno è uscito in ebook,


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sempre per la Sesat Edizioni, “La maledizione degli Intoccabili”, secondo capitolo della saga balzato da subito in testa alle classifiche di genere

di Kobo e consigliato da Amazon fra le novità più interessanti. L’esperienza che sto vivendo è indimenticabile, riuscire a esprimere ciò

che provo è quasi impossibile: in particolare il mondo del digitale mi ha permesso di raggiungere il pubblico offrendomi la possibilità di farmi cono-

ISCRIZIONI APERTE MASTER IN EDITORIA LIBRARIA “A.VICINANZA” Corsi: REDATTORE WEB - CORRETTORE BOZZE, GRAFICO EDITORIALE DI BASE, REDATTORE EDITORIALE, EDITING, APRIRE UNA CASA EDITRICE. FORMULA ON-LINE A DISTANZA CERTIFICAZIONE EDITORIALE PER TUTTI GLI ISCRITTI Infoline: info@masterineditoria.it - 06.33.61.08.00 (Ore 10-14)

scere. E ora spero di non deludere le aspettative e di continuare su questa strada luminosa. Federica Leone


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UMBERTO SABATINO PRESENTA “SAUGADGET” www.saugadget.it - Su Facebook: Umberto Sabatino

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iao a tutti coloro che seguono JAPANIMANDO. Noi siamo Saugadget. Mi chiamo Umberto Sabatino e dopo tanti anni passati a lavorare come fotografo ho riscoperto una vecchia passione, il collezionismo. Aiutato da vecchi amici ho creato un piccolo grande negozio online: Saugadget.it Action figure, fate, draghi e oggetti cinematografici per collezionisti sono diventati in poco tempo i miei compagni di viaggio. E non solo, dopo mesi di preparazione siamo anche riusciti a realizzare

qualcosa di più, eravamo infatti presenti al CusPlay Pisa, la nostra prima manifestazione! Un sogno insomma, un obbiettivo importante che ho visto

concretizzarsi anche grazie a Valerio ed Emanuela, due amici speciali che condividono con me questa passione. Tante le persone rimaste

affascinate dai nostri modellini: dal guanto di Freddy Krueger, da una riproduzione di altissimo livello del grande Charlie Chaplin e ancora più grande è stata la nostra soddisfazione. Il vivere Saugadget come un momento non soltanto di lavoro ma di divertimento e immersione nel mondo del cinema ci rende orgogliosi e vogliosi di farci conoscere. Portare il cinema nelle nostre case e possedere una collezione di qualità sono state le motivazioni più grandi in questo progetto. Ritorno al Futuro, Harry Potter, il


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mondo del Signore degli Anelli e dello Hobbit, Alien, gli universi Marvel e DC Comics sono tra le atmosfere in cui soprattutto io Valerio ci siamo voluti immergere. Sono orgoglioso del mio Saugadget.it, sono convinto che col tempo anche i lettori impareranno ad apprezzare la

nostra trasparenza e la fantasia che ci spinge lontano, sempre alla ricerca di pezzi rari e preziosi. Saugadget.it nasce per sperimentare tutti insieme il mondo magico del cinema e dell’intrattenimento. Umberto Sabatino


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“LE STORIE”: I COMBATTENTI

Gruppo su Facebook: I FUMETTI SONO UNA COSA SERIA! “È il posto più bello del mondo, il ring. Sai quello che ti può capitare.”. Ho voluto riportare questa frase di Mike Tyson, perché mi sembrava quella più adatta per racchiudere l’intero (e credo unico) motivo dello scontro dei nostri protagonisti. TRAMA - Due uomini, il soldato Tom Madison e l’aviatore Jonas D’Arcy, combattono tra loro una guerra di boxeur, nutrita da un reciproco odio, tanto implacabile quanto apparentemente immotivato, mentre il mondo è attanagliato e piegato dalla guerra mondiale.

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uesta storia nasce da un classico della letteratura universale, intitolata “I duellanti” scritta da Joseph Conrad. Viene raccontata poi, attraverso una pellicola cinematografica firmata da Ridley Scott in un film del 1977 chiamato appunto I Duellanti, “The Duellist”. Infine, lo spunto che parte da questo classico, viene adattato e contornato attraverso un fumetto della casa editrice Bonelli Editore da Luigi Mignacco, con il ferro e il fuoco della più grande tragedia del ventesimo secolo: la seconda guerra mondiale. Una storia bella e avvincente, quella del diciotte-

simo numero de “Le Storie”. Una sceneggiatura ben pensata e ben scritta, che si legge tutta d’un fiato, con un buon ritmo incalzante e coinvolgente, ricca di scene d’azione ed eroismo, dettagli e ricostruzioni dei luoghi e degli eventi del conflitto in modo molto fedele; il tutto a contornare un incontro di boxe, che, continuamente interrotto da motivazioni molto più serie di dodici round, dura la bellezza di quattro anni. Davvero fastidioso e per giunta infantile, appare da principio il comportamento di Madison, che si incaponisce sul ripren-

dere per forza il match con Jonas, quasi non considerando che in quel momento c’erano cose ben più importanti da fare, che prendersi a cazzotti; ma alla fine la sceneggiatura dell’albo si basa anche su quello. Non importa più il vero motivo che sta alla base dello scontro fra i due uomini. Che sia futile o meno e apparentemente senza senso, resta solo la parità, l’umiltà, la testardaggine e l’ammirazione che uno prova verso l’altro (seppur non dicendoselo mai, è abbastanza evidente in alcuni momenti durante la guerra), ma diventa poi anche una

questione di principio, di rivalsa, di onore e di rispetto reciproco, perché con il passare del tempo non può più riguardare solo una disputa sportiva. Grazie a tutto questo, uno scontro irragionevole diventa qualcosa di più profondo, persino nobile e ammirevole, perché quel match rappresenta l’unica possibilità di una vita normale fra tutto quell’odio, quella guerra, quell’aria di morte; diventa la loro unica via di fuga dalla cruda e triste realtà. I disegni realizzati da Paolo Raffaelli (che conosciamo bene con l’albo numero quindici di Shanghai Devil e con l’albo numero nove di Magico Vento) sono davvero molto belli. Con il suo stile particolare ed efficace, dal tratto un po’ “sporco” e spigoloso, mi riporta alla mente lo stile di un grande disegnatore, Ivo Milazzo, che abbiamo apprezzato su Ken Parker, Nick Raider e Magico Vento. Lo stile di Raffaelli, esalta la sceneggiatura e si accoppia in maniera perfetta con l’ambiente e il clima di quell’epoca, dalle ricostruzioni delle abitazioni, a quelle degli aerei e dei paesaggi desertici, con cui il disegnatore si sposa alla perfezione. L’unica cosa che sento di dover far notare, è la troppa somiglianza nei


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volti dei protagonisti e non dell’albo; in alcuni non si nota nemmeno la differenza. In alcune vignette, ho avuto l’impressione che sia apparsa la figura di Mister No. Inizialmente credevo fosse una mia allucinazione e invece guardando attentamente, posso affermare con sicurezza che è proprio lui, e appare nella seconda striscia a pagina trentadue, sulla parte destra. A pagina ventidue invece, nell’ultima striscia, l’ul-

timo personaggio raffigurato con la camicia a righe, mi ricorda moltissimo Koinsky, il protagonista de “Gli scorpioni del deserto” di Hugo Pratt. Le note positive che vorrei riportare, sono dedicate al carattere del testo, stile “macchina da scrivere”, utilizzato per narrare gli avvenimenti della guerra e dello scontro di boxe, che risulta particolarmente in simbiosi e particolarmente azzeccato con gli anni

narrati, mentre l’altra è per una frase che mi ha fatto sorridere: “I mangiacrauti erano arrivati in soccorso dei mangiaspaghetti”. Una battuta non così spettacolare, ma di sicuro originale. Insomma, un’altra bella storia che sicuramente non cadrà nel dimenticatoio tanto facilmente. Questo continua a confermare non solo il fatto che la collana de “Le Storie” è davvero ben riuscita ed è così varia che in fin dei conti non c’è

una storia davvero brutta, ma anche il fatto che da la possibilità a noi lettori di conoscere meglio gli autori che già apprezziamo nelle serie regolari e mensili della Bonelli; si percepisce che le sceneggiature destinate a questi albi sono espressive e personali, e forse questo è dovuto al fatto che hanno molta più libertà di “pensiero e d’azione”, e questo non può che far piacere. Federica Belloni


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QUANDO ENDER GIOCA ALLA GUERRA Gruppo su Facebook: I FUMETTI SONO UNA COSA SERIA!

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entre la Marvel e (in misura minore), la DC Comics continuano a sbancare il botteghino con i loro variopinti super eroi, alcune proposte cinematografiche stanno tentando di percorrere una via alternativa che accontenti gli spettatori a cui è gradito un approccio alla SciFi meno rutilante e fracassone. E’ il caso di film come Gravity o Snowpiercer o dell’imminente Transcendence. In questo filone alternativo può essere tranquillamente inserito anche “Il Gioco di Ender” (Ender’s Game) di Gavin Hood, un film uscito nell’autunno del 2013 che non ha raggiunto iperbolici incassi ma che, a mio avviso, ha toccato vette di ottima qualità Tratto (con una discreta fedeltà narrativa) dal romanzo omonimo di Orson Scott Card, è un opera che molti hanno classificato come “Storia di formazione” (accostandola, addirittura alla saga di Harry Potter) ma che personalmente inquadrerei come storia di sentimenti che non lesina interrogativi su irrisolte questioni morali. Descriviamo, per sommi capi, la trama del film che in qualche punto si distacca da quella del romanzo originale riuscendo, però, a non stravolgerne i contenuti La vicenda è am-

bientata in un futuro in cui il genere umano ha dovuto accettare dei rigidi compromessi ed una profonda restrizione delle libertà di scelta individuali. Il progressivo depauperamento delle risorse ha spinto le Autorità ad emanare delle ferree leggi demografiche ma, nonostante ciò, l’equilibrio rimane molto precario. Poi, improvvisamente, l’auspicato e temuto contatto con gli alieni c’è stato. In due ondate successive, orde di creature spaziali, definite “Formics” hanno portato morte e distruzione sul pianeta Terra lasciandosi dietro un numero altissimo di vittime. La seconda ondata avrebbe vinto la guerra se non fosse stato per l’eroismo leggendario del comandante della Flotta Internazionale, Mazer Rackham, immolatosi per distruggere il nemico. Ora le Forze Terrestri si preparano allo scontro definitivo. Alla Flotta, servono leader, menti brillanti che sappiano fronteggiare l’attesa terza ondata. E queste menti brillanti devono avere la dinamica plasticità che solo il cervello, non appesantito dalle sovrastrutture culturali, dei bambini possiede. Il reclutamento di questi potenziali leader avviene in tempi precocissimi, a sei anni d’età i migliori prospetti vengono selezionati


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per essere avviati alla “Scuola di Guerra” una durissima Accademia militare che ha il compito di forgiarne il carattere e di esaltarne le qualità. Ciò che occorre alla Flotta è un talento fuori da ogni scala, un ragazzo che, da solo,dovrà portare alla vittoria o alla sparizione dell’Umanità. Il Colonnello Hyram Graff è sicuro che questo elemento esista, il suo nome è Andrew “Ender” Wiggin. In realtà, la famiglia Wiggin è stata già due volte al centro dell’attenzione della Flotta ma Peter, il primo figlio, si era rivelato troppo aggressivo e Valentine, la seconda figlia, poco incline alla competizione. Ora, la palla è passata nelle mani di Ender, un “terzo” figlio nato in deroga alle leggi sul controllo delle na-

scite. Sulle spalle di un ragazzo che non doveva venire al mondo grava il peso dell’intera Specie Umana Così Ender, timido, ma strategicamente brillante viene condotto alla Battle School per essere addestrato assieme ad altri bambini Senza grandi sforzi vince giochi di guerra sempre più difficili, fino ad ottenere il rispetto tra i suoi coetanei. Il suo è un viaggio solitario, dal primo momento, il Colonnello Graff comincia a favorirlo, suscitando la gelosia degli altri allievi. Questa strategia continuerà ad essere usata nel tempo, obbligando Ender ad affrontare i problemi da solo senza contare sugli altri e.ad essere perfetto in tutto ciò che fa per confermare le lodi di Graff. Tutto ciò ha un prezzo estremamente

alto: la perdita precoce dell’infanzia e quella irreversibile dell’innocenza. In virtù della sua eccezionale attitudine alla tattica e al comando, ma anche per l’avvicinarsi della guerra incombente, il ragazzo avanza nel percorso di addestramento molto più rapidamente degli altri . Nel frattempo, il suo sviluppo psicologico è tenuto sotto costante controllo attraverso un complesso gioco gestito dal sistema di computer della Scuola Ender viene promosso e assegnato direttamente all’orda delle Salamandre, sotto il comando dell’orgoglioso Bonzo Madrid che lo mette ai margini del suo gruppo, intimandogli di non partecipare alle simulazioni di battaglia a gravità zero. Quando Ender viola pla-

tealmente gli ordini per salvare la sua squadra dalla sconfitta. Bonzo, va su tutte le furie e lo rimprovera colpendolo anche fisicamente ma durante la colluttazione cade sbattendo la testa e sprofondando in un coma senza speranze. L’incidente sembra mettere fine alla sua carriera ma contrariamente a quello che dà per scontato, Ender viene promosso alla Scuola di Comando dagli insegnanti Conversando con la sorella Valentine le confessa di essere giunto a odiarsi, perché per vincere le battaglie deve entrare in empatia col suo avversario, conoscere il suo nemico talmente bene da arrivare ad “amarlo”. Nella Scuola di Comando, non viene più utilizzata una sala di


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battaglia bensì un simulatore spaziale. L’insegnante è Mazer Rackham, l’artefice del precedente successo umano contro i Formics, (che non era morto, come tutti credevano, nella sua missione contro la seconda ondata) il primo a rendersi conto che gli alieni erano guidati da una mente collettiva e potevano comunicare telepaticamente ad una velocità superiore a quella della luce. Ender viene affiancato nell’addestramento da un gruppo dei suoi migliori comandanti, amici e sottoposti della Scuola di Guerra, tra cui Alai, Petra e Bean, ai quali assegna i singoli squadroni mantenendo per sé la supervisione generale. Le battaglie proposte dal simulatore diventano sempre più stressanti: il nemico spesso è in superiorità numerica e impara ad adattarsi alle tattiche di Ender, che è sempre più perseguitato da incubi che gli ostacolano il sonno: affaticandolo fisicamente e mentalmente.

Giunto all’esame finale della Scuola di Comando, il gruppo si trova in possesso di una piccola flotta, in avvicinamento ad un pianeta, Lo spazio intorno brulica di migliaia di navi aliene. Ender, stufo di essere manipolato dagli adulti, decide di vincere con una mossa sleale e contro le regole, scavalca gli avversari ed utilizza un’arma di disgregazione molecolare contro il pianeta, dissolvendolo insieme alla flotta nemica. In questo modo ritiene di essersi dimostrato inadatto al comando di una vera flotta, invece, al termine della simulazione, scopre che lo Stato Maggiore al completo (che ha seguito in diretta la battaglia) esplode in un incontenibile entusiasmo! La realtà è agghiacciante: Rackham e Graff rivelano al ragazzo che non stava affatto giocando contro un simulatore, ma che fin dall’inizio aveva comandato la Terza Invasione. Le morti erano reali, (anche quelle degli equipaggi che aveva sacrifi-

cato per farsi strada) ed aveva appena distrutto il mondo di origine dei “Nemici”, sterminando per sempre la loro razza.Per tutti, Ender è un eroe ma nel suo intimo sa di essere stato il peggior dei killer, quello che si è reso autore di un totale genocidio! Avverte il peso delle morti che ha causato, aggravato dall’amore e rispetto che aveva imparato a provare per i Formics. Eppure ,forse, la storia non è ancora finita perchè le creature aliene hanno lasciato un messaggio telepatico proprio per il loro distruttore. Un’ultima re-

gina è sopravvissuta in forma di pupa e gli rivela che la guerra è stata il frutto di un tragico fraintendimento culturale. I Formics avevano ritenuto che gli esseri umani non fossero senzienti in quanto indipendenti l’uno dall’altro ma, una volta compreso l’errore, avevano deciso di non attaccarli mai più. L’invasione e lo sterminio erano stati assolutamente inutili!! Ad Ender spetterà il compito di riparare per quanto è possibile...: Troverà un pianeta per lei in cui potrà ridare vita alla sua specie! La figura di Orson Scott Card, scrittore statunitense nato nel 1951, è assai controversa, in particolare per la sua ostentata posizione omofoba e per il suo integralismo religioso, frutto della sua educazione secondo i principi dei Mormoni. Tuttavia dobbiamo riconoscere che “Il Gioco di Ender” e il ciclo di romanzi seguenti risentono abbastanza poco delle sue convinzioni personali. Coraggiosamente, Card va ad affrontare temi


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forti. E’ moralmente accettabile che dei bambini vengano utilizzati per la Guerra? Fino a che punto l’omicidio può essere giustificato come necessario per vincere la lotta per la sopravvivenza? Abbiamo il diritto di di distruggere gli altri solo perché non

sono come noi? Nel romanzo originale, entrano in gioco altre tematiche che il film non analizza più di tanto: anche di fronte ad una minaccia globale è lecito affidare le leve del comando ad una elite? E possibile militarizzare una intera società e

quale è la porzione di libertà che siamo disposti a sacrificare per la causa comune? Altro tema che il film non approfondisce (pur avendo una estetica da videogioco) è quello che l’autore, con notevole anticipo sui tempi (il romanzo è del 1985, ben prima dell’avvento della Rete!) e con straordinaria prospettiva visionaria affronta ovvero la possibilità a di Internet di costruire a tavolino le suggestioni e gli stati d’animo collettivi. Si tratta di questioni “epocali” che richiederebbero una trattazione specifica che, probabilmente, non spetta ad un film che ha tra i suoi propositi anche quello di intrattenere in maniera interessante e spettacolare. Il lavoro del regista che non ha un nome famoso e non è strombazzato dai media, conferisce alla trama sostanza e ritmo. In questo, la sua opera è facilitata

dalle belle interpretazioni dei due principali protagonisti. Asa Butterfield è un Ender credibile e misurato, non strizza l’occhio alla platea, “seduce” col suo faccino pulito ma “graffia” e commuove con il suo sguardo a tratti perso nel vuoto. Harrison Ford è un Graff disarmante, burbero, bonario persino comprensivo ma dietro la facciata si cela un uomo senza scrupoli morali, una perfetta macchina da guerra che troverà pace solo con l’annientamento fisico del nemico. Meno convincenti le prestazioni di Ben Kingsley e Viola Davis, (due veterani che sembrano ormai in debito d’ossigeno) mentre sono funzionali allo scopo i giovanissimi attori del cast con una particolare citazione per Abigail Breslin (la bambina di “Signs” è diventata grande!). Una annotazione finale che da buon lettore non posso tralasciare. Esiste una versione a fumetti de “Il Gioco di Ender” prodotta dalla Marvel e pubblicata in Italia dalla Panini nel 2013 Si tratta di due volumi che raccolgono le mini serie “Ender’s Game: Battle School e Ender’s Game: Command School”. La sceneggiatura è di Christopher Yost e i disegni di Pasqual Ferry. Niente male!! Pietro Zerella


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“DRIZZIT” IL DEMONE CHE NON TI ASPETTI www.shockdom-store.com

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al web alla carta, la strisca comica più divertente degli ultimi anni continua la sua corsa tra avventure, risate e ... lezioni di grammatica! Dopo lo straordinario successo del blog e della pagina Facebook, continua anche su carta l’esilarante saga fantasy seguita da decine di migliaia di lettori online, edito ancora da Shockdom Edizioni. Ancora una volta Katy riesce a convincere il gruppo ad intraprendere una missione suicida. I nostri eroi, così, parti-

ranno alla ricerca del medaglione del Re Orco, ora in possesso dei demoni di

Selbrunella. Ma quella che si preannunciava come una missione pericolosa,

si rivelerà un autentico massacro. “Drizzit è un’opera che


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continua a migliorare e il pubblico la sta premiando” dice Lucio Staiano, fondatore e responsabile di Shockdom “siamo già arrivati al quinto volume in un anno e ogni uscita è stata ristampata. Non è un caso se a Lucca 2013, la Lucca dei webcomics come tutti ormai stanno chiamando la scorsa edizione, Bigio sia stato l’autore bestseller”. Il volume è stato presentato in anteprima a Cartoomics, nel weekend del 14-16 Marzo 2014 ed è distribuito nelle migliori fumetterie, sullo Store Shockdom e nelle librerie.

Luigi Cecchi meglio noto nel sottobosco internettaro come Bigio, è un perdigiorno ben presente alleforze dell'ordine, che si spaccia per disegnatore, fotografo, fumettista, scrittore e qualche volta come master

di Dungeons&Dragons. Per coprire la sua vera attività (contrabbando di postit usati) collabora con alcune case editrici e testate giornalistiche, e cogestisce una ludoteca a Bracciano (Roma), paese dove

attualmente vive. Shockdom ha pubblicato sinora cinque volumi di Drizzit, il suo personaggio più famoso.

Shockdome Staff


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“PER IL POTERE DI GRAYSKULL” http://imagorecensio.blogspot.it

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n paio di premesse sono d’obbligo, premesse che hanno influenzato il mio idem sentire verso ciò che ha scritto Alessandro Apreda. La prima riguarda il gap generazionale che ci divide, io sono nato nel 1969, Apreda “DocManhattan” nel 1975. Sarebbero solo 6 anni per due adulti, ma quando si è bambini è come vivere in due dimensioni temporali differenti. Basti dire che per noi in cortile “i bambini piccoli”, come poteva essere Apreda, erano dei reietti, peggio, degli burakumin (o eta).Venivano accettati nelle partite di pallone a due sole condizioni: servivano a fare numero (vedi al termine “carne da macello”), erano effettivamente bravi e ti facevano vincere le partite. Per natali io sono un bambino degli anni ‘70 (quindi ho vissuto veramente l’arrivo dei cartoni animati giapponesi e dei videogiochi, gnegnegne), con una breve appendice (talvolta dolorosa...) negli anni ‘80, anche se poi altre "scoperte" li hanno rivalutati. Io e Apreda abbiamo condiviso una parte del medesimo vissuto, ed in quella parte del libro mi sono riconosciuto, ovviamente in altri punti di meno o per nulla, ma non per colpa dell’autore.

PER IL POTERE DI GRAYSKULL Meraviglie e mostruosità degli anni 80 di Alessandro Apreda, casa ed. Limited Edition Books, pagine 126, costo € 12,90, anno 2014, formato 21 cm X 14 cm, ISBN 9788890841316.

Una cosa che ho apprezzato molto è che Apreda, oltre a scrivere in maniera umoristica (anche le parti che che meno mi hanno coinvolto), si guarda bene dal fare l’agiografia degli anni ‘80, che personalmente trovo un decennio tra i peggiori del dopoguerra, la cui filosofia ci ha, alla fine, portati al disastro attuale, almeno in Italia. Come scrive Apreda per un bambino tutto il resto (paninari, reaganismo,

thatcherismo, anni del riflusso, consumismo sfrenato, la Milano da bere di Craxi etc) non conta, contano i giocattoli, i giochi, i cartoni animati, i film e gli amici. La seconda premessa riguarda il suo blog, di cui sono un lettore tardivo e saltuario (o saltuario e tardivo), per cui le parti del libro che magari erano già state trattate nel blog a me sono risultate piacevolmente nuove.

Un appunto, invece, devo farlo per quanto concerne la “consistenza” del libro. Spesso nelle mie recensioni mi permetto di fare un rapporto costo/numero di pagine, che per un libro non sarebbe la cosa più corretta. Un libro non è un panino al salame, che puoi valutare da quante fette ti ci hanno messo dentro, oltre al fatto che sia un buon salame e sia fresco il pane, però le 126 pagine de “Per il potere di Grayskull” sono un po’ “poche fette di salame”. Il motivo è principalmente uno: il carattere usato per la stampa è parecchio grande. Tanto grande che il sottoscritto, che nell’ultimo hanno si è dovuto armare di occhiali da lettura (sob...), lo ha letto tranquillamente senza. Nel libro non mancano le citazioni, quasi tutte le ho colte, alcune le ho intuite, ma una mi ha impressionato, quella del capitolo 5 a pagina 45: “Garantito al limone”. Battuta del film di guerra “Bastogne”, in cui un soldato (con dentiera, se non ricordo male) la ripete spessissimo. Se la citazione è la medesima vuol dire che oltre ai cartoni animati giapponesi e ai film di fantascienza, io e l’autore abbiamo altri ricordi in comune. So che farò la figura del pignolo, qualcuno direbbe


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nerd... però nell’intro di Apreda ho trovato un paio di inesattezze, la seconda molto più grave della prima. “Anche se erano ancora in corso gli ultimi sgoccioli della Guerra Fredda...”, se è vero che la Guerra Fredda terminò nel 1989 con la caduta

del muro di Berlino (o nel 1991 con lo scioglimento del Patto di Varsavia), non è corretto, a mio avviso, affermare che negli anni ‘80 questa era “agli sgoccioli”. Solo dal 1986 con Gorbaciov i rapporti tra le due superpotenze migliorarono, e capitò solo perché gli

Usa stavano vincendo economicamente la Guerra Fredda, ma per arrivare alla vittoria ci furono gli anni fino al 1986 (con due olimpiadi boicottate a targhe alterne, tanto per ricordare il clima). La seconda è blasfemia pura!

Riguardo agli anni ‘80 si può leggere:“... dei film di fantascienza più belli della storia dell’uomo.”. Scherziamo? E da dove mai quei, pur bellissimi film, nacquero? Intanto basterebbe ed avanzerebbe alla grande solo un titolo, “Guerre Stellari” (1977), ma visto che non mi piace vincere facile aggiungerò: “King Kong” di Rambaldi (1976); “Incontri ravvicinati del terzo tipo” (1977); “Alien”(!!!) (1979); Interceptor/Mad Max (1979); il primo film di Star Trek (1979); “The black hole” della Disney!... no... asp... questo no... e andai pure al cinema per vederlo... Nel leggere il libro ho notato molte analogie e qualche differenza rispetto al mio decennio di bambino anni ‘70 con propaggine nei primi anni ‘80. La mia enciclopedia fu acquistata con il sistema fraudolento del film al cinema con in mezzo la televendita infinita... non ricordo bene il film, mi pare uno della serie della Toei con “il Gatto con gli stivali”, però il meccanismo fu quello, e la mia povera nonnina ci casco appieno, ed io con lei... Uno dei motivi che mi fa considerare gli anni ‘70, non dico migliori, ma almeno più sani degli anni ‘80 è la moda. Noi bambini degli anni ‘70 vestivamo Upim o Standa, è lì che le nostre madri ci portavano a comprare i vestiti, al massimo alla


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bini ricchi, pur vivendo in quartieri mega popolari della periferia milanese, ma il Super Santos era bandito (non ci potevi proprio giocare...), esisteva solo il Tango. Fine; Ogni tot calci d’angolo (cosa che dimostrava una predominanza territoriale), il cui numero variava di solito in base a chi era in svantaggio e voleva recuperare in fretta il risultato, si assegnava un gol oppure un calcio di rigore. L’inserimento della regola era sempre molto, diciamo, “sofferta”. Nel raccontare l’epopea dei cartoni animati giapponesi sportivi viene dato giustamente spazio all’unico cartone valido in

campo calcistico: I Superboys ed il loro idolo Shingo Tamai. Non viene citato, cosa grave, il mitico portiere Kamioka, e, cosa ancora più grave, si passa ai bambocci della serie Holly e Benji... Riguardo ai tipi strani da sale giochi dalle mie parti era preponderante il bullo, quello che ti “chiedeva” (?) di fargli fare l’ultimo cannoncino, motivo per il quale alla fine smisi di frequentare i bar e le sale giochi. Sul cubo di Rubik non posso che concordare in toto con l’autore. Essendo io della generazione “Saltafoss”, e non di quella “BMX”, poco mi son rivisto nel relativo capitolo, però ho recupe-

rato l’articolino del Topolino 1456 che viene citato da Apreda. Nel capitolo in cui si parla delle polemiche che suscitarono i cartoni animati giapponesi si riporta che l’onorevole Corvisieri fece un’interpellanza parlamentare contro Goldrake, in realtà pare che questa cosa non sia vera. Forse Corvisieri la annunciò, ma poi non le fece, lo si può desumere da questi due post: - Un ministero per Goldrake; - Goldrake e Mazinga citati in parlamento. Stefano “Stengo”

Tratto da “Topolino”n. 1456

GAP (catena di negozi d’abbigliamento del milanese). Niente firme, niente obblighi sociale legati al vestire, ti alzavi mettevi quello che la mamma ti aveva preparato e fine. Alle otto regole delle partite di pallone in cortile, che condivido e sottoscrivo, ne aggiungerei qualche variante che era in vigore nella mia zona: i pali venivano fatti con i giubbotti accatastati, ergo si aveva un palo del diametro di circa 50 centimetri, e che se colpito con forza tendeva a sfaldarsi, creando qualche leggerissima disputa sul fatto che il tiro fosse gol o palo... Forse noi eravamo bam-

Dal 2009, ogni mese gratuitamente, in Via Mar dei Sargassi n. 68, presso il Parco del Canale dello Stagno di Ostia Lido (Roma)


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“SKETCH URBANO”: MARATONA DI DISEGNO http://disegnidiversi.wordpress.com - Su Facebook: Associazione Culturale Rule-Hot

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n occasione del 43° sketch crawl mondiale, domenica 13 aprile 2014 l’Associazione Culturale Rule-Hot invita a Fano (PU) tutti coloro che amano viaggiare con uno sketchbook in mano per Fano e i suoi spazi dismessi, maratona dedicata al disegno. Seguendo un percorso prestabilito e a tappe, ciascun disegnatore potrà riprodurre, secondo il proprio gusto, il proprio

stile e la propria visione, vere e proprie testimonianze visive della cittadina, per dare nuova visibilità e vita a luoghi e ambienti incontrati durante il cammino. I lavori prodotti durate lo sketch urbano diventeranno una video-installazione site specific durante Re-Public e una mostra dedicata durante la III edizione di Disegni Diversi. Festival del fumetto che vive il quoti-

diano. In questo modo, cittadini e non solo, potranno rivedere la città anche attraverso gli occhi e le matite di ciascun disegnatore, e prendere nuovamente coscienza degli spazi cittadini dimenticati e abbandonati. La maratona di disegno Fano e i suoi spazi dismessi è aperta a tutti: non ci sono limiti di età, di stile, di tecnica e di livello di preparazione. La partecipazione è total-

mente gratuita e libera. Ciascun partecipante porterà con sé il necessario per disegnare e riceverà una mappa del percorso della giornata. L’appuntamento è alle ore 10.00 presso la Stazione di Fano e la maratona di disegno si concluderà alle 18.00. Per questioni organizzative è necessaria la prenotazione all’indirizzo rulehot@gmail.com. Costanti e continui aggiornamenti sulla pagina Facebook dell’Associazione Culturale Rule-Hot e sul blog. Fano e i suoi spazi dismessi è inserita in #versoDD, serie di appuntanti che anticipano la III edizione di Disegni Diversi. Festival del Fumetto che vive il quotidiano e rientra nelle iniziative del progetto Generazione Re-Public a cura del collettivo re-public, cui Associazione Culturale Rule-Hot aderisce. DD Staff


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“PSYCHIC DETECTIVE YAKUMO” di Andrea De Rosa

E’

un manga disegnato da Suzuka Oda, tratto dalla serie di romanzi Psychic Detective Yakumo di Manabu Kaminaga, composta da 8 volumi, pubblicati a partire dal 2004. In questa storia, abbiamo come protagonista uno studente di un college,Yakumo Saito, un ragazzo molto riservato e anticonformista, senza alcun interesse a socializzare con i suoi coetanei. Egli possiede un’innata capacità genetica che gli permette di vedere gli spiriti grazie al suo occhio rosso, costretto a na-

sconderlo grazie a una lente a contatto, per non intimorire le persone. Ma nonostante le apparenze, egli nasconde un cuore puro e gentile, pronto ad aiutar chiunque venga a chiedergli soccorso (anche se in denaro). Ed è così che farà la conoscenza di una ragazza: Haruka Ozawa, una

studentessa del 2º anno che invoca aiuto al nostro protagonista, per salvare la sua amica Miki dagli spiriti maligni impossessatisi di lei. Tutti sanno che Yakumo ha un potere misterioso, anche se nessuno sa effettivamente di cosa si tratti. Sarà proprio lo stesso Yakumo a svelare le sue vere capa-

cità alla ragazza: “Il mio occhio sinistro vede cose che le altre persone non possono vedere.Vede le anime delle persone morte”. Come dimostrazione del suo potere, riferisce alla ragazza che, accanto a lei, c’è una bambina. Il suo nome è Ayaka, la sorella gemella di Haruka che morì da piccola, mentre giocavano insieme. La ragazza rimase pietrificata dalle parole di Yakumo, chiedendosi come faceva a sapere della sorella. Lei si è sempre sentita fortemente in colpa per quell’incidente, dato che per


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un gesto infantile di gelosia, le lanciò la palla lontano, finendo per strada, e la sorella, inseguendo la palla, venne purtroppo investita da un camion. Frustrata per aver toccato un argomento doloroso, Haruka va via, ma Yakumo la ferma dicendole di non sentirsi in colpa, che la sorella non la odiava ma che era dispiaciuta per una faccenda accaduta anni fa. Inizialmente Haruka non lo prenderà sul serio, così Yakumo decide di dimostrare le sue capacità sul campo. Gran parte del primo volume, si baserà tutto sul caso dell’amica di Haruka, che verrà risolto in modo impeccabile. Haruka sarà la prima persona a dimostrar di non aver affatto paura dello strano occhio di Yakumo né della sua capacità di vedere i fantasmi, definendo il suo occhio “meraviglioso”. Quest’affermazione colpì profondamente il nostro giovane detective, tanto da mostrare affetto per lei nel suo bizzarro modo. Con l’avanzare della storia, la ragazza inizierà a nutrire dei sentimenti ben differenti da una semplice amicizia nei confronti del giovane detective.Yakumo sarà anche in stretto contatto con l’ispettore della polizia Kazutoshi Goto. Quest’ultimo conosce il


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nostro detective da molto tempo. Egli lo salvò, quando era bambino, dalle grinfie della madre che stava attentando alla sua vita (molto probabilmente per via della sua strana eterocromia all’occhio sinistro). Lavorando al “l’unità speciale settore casi irrisolti”, l’ispettore proporrà sempre al no-

stro eroe, tanti casi dove servirà la sua piena collaborazione, sia per il suo intelletto, sia per la sua straordinaria capacità. Il nostro protagonista crede fortemente, ed è convinto, che tutti i fantasmi, non sono altro che grumi di sentimenti inespressi, tormentati dalle loro faccende in sospeso, provocando un legame

stretto (anche al di là della sua volontà) al mondo dei vivi e non riuscire a lasciarsi andare. Per questo motivo, durante numerose vicende e casi in cui Yakumo sarà a stretto contatto con loro, cercherà di trovare la risposta ed eliminare la causa emotiva che costringe gli spiriti a rimaner attaccati al nostro

mondo e a scioglierne i legami che li mantengono ancorati ai vivi, permettendogli così finalmente di riposare in pace. Il grande successo di quest’opera, ha portato alla realizzazione di un dorama live action in 13 puntate da 30 min. l'una nel 2006 e mandato in onda da TV Tokyo, due serie manga tra il 2007 e il 2009 e un anime in 13 episodi nel 2010 ed infine, addirittura, in uno spettacolo teatrale. Andrea De Rosa


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MITSU & “MARU MARU”

http://wondermitsu.wix.com/marumaruuniverse - Su Facebook: Mariagrazia Mitsu Petrino “Il Sol Levante guida la mano di Mitsu e nasce Maru Maru”

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ari lettori di JAPANIMANDO... mi chiamo Mariagrazia “MITSU” Petrino. Sarebbe stato più naturale che io nascessi in una cittadina nipponica per spiegare il mio innato amore per tutto ciò che è orientale, una passione che caratterizza anche il mio tratto tipicamente manga. Invece sono nata a Giulianova (in provincia di Teramo) il 9 gennaio 1976. Disegno fin da quanto ero piccola attratta dai cartoni animati ovviamente giapponesi, dal loro tratto e dalla loro origine. La mia passione per il disegno fa parte del mio dna e non saprei pensarmi senza. Per la mia vita di tutti i giorni, il disegno è stato importantissimo: la creatività, i cartoni animati anni ‘80, la fantasia, il mio amore innato per il Giappone e soprattutto per la sua musica, mi hanno sempre supportata e

aiutata a vedere il mondo, la realtà e tutto quello che mi accadeva intorno da un punto di vista diverso ma sempre reale. Di certo è la mia fonte di energia dove esprimo tutte mie emozioni e il mio modo di essere e di affrontare la vita. Senza il disegno e il mio modo di disegnare è difficile pensarmi. Maru Maru, il simpatico draghetto tormento da una pallina da baseball, nasce come realizzazione finale di un percorso che mi ha accompagnato per tutta la vita. Apparentemente banale e casuale come idea, la forza delle mie tavole sta al 100% nella simpatia di Maru Maru. Quello sguardo disarmante tra l’attonito e il sorpreso durante le sue disavventure. Continuamente mi viene detto che Maru Maru trasmette serenità e che soprattutto sa strapparti subito una risata. Sicuramente conta anche il fatto che è molto intuitivo, semplice, non ci sono dialoghi, nessun supporto linguistico, solo trascrizioni onomatopeiche, uno strumento uni-


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versale che ha un significato piÚ profondo di una casuale scelta stilistica. L’ho disegnato istintivamente, ma oggi riflettendo sulla mia esperienza scolastica come insegnante di sostegno, forse inconsciamente ho sentito

la necessitĂ di creare un fumetto che potesse essere letto da tutti, senza distinzione di lingua, anche per i bambini che hanno delle difficoltĂ nella lettura, e con un unico obiettivo, provocare la risata dei piccoli lettori attraverso situazioni surreali

comunicate solo attraverso la forza del segno grafico. Maru Maru parla anche di me, di quello che sono veramente, quella giusta mescolanza di forza e inadeguatezza allo stesso tempo, di sogni e sberle in faccia, di umiltĂ ed eroismo

a volte silenziosi e solitari. E voi? Siete pronti a ridere insieme a Maru Maru? Mariagrazia Petrino


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ANNARITA PETRINO: FANTASCIENZA E FEDE www.edizioniilpapavero.com - Su Facebook: Annarita Petrino - You God

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ari amici e amiche di JAPANIMANDO mi presento: mi chiamo Annarita Petrino, ho 36 anni e sono sposata da quasi 5 anni con un uomo meraviglioso. Sono insegnante di scuola dell’infanzia e ho una grande passione per la fantascienza e tutto ciò che la riguarda. La tecnologia, in particolare, mi affascina tantissimo. Si, lo so, forse non è una passione propriamente “femminile”, ma faccio parte di quella generazione che è cresciuta con i cartoni animati giapponesi degli anni ‘80 e, indovinate un po’? Io impazzivo per quelli che avevano come protagonisti i robot! Sarà per questo che quando ho letto per la prima volta dei robot di Isaac Asimov me ne sono immediatamente innamorata e ho cominciato a scri-


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vere... Scrivo fantascienza da quando avevo 13 anni, nel 2004 ho pubblicato un romanzo “Ragnatela Dimensionale”. Ma sono anche una cattolica praticante e quando nel 2006 ho riscoperto la mia fede la mia scrittura è entrata in crisi, perchè conciliare fantascienza e fede non mi sembrava possibile. Così mi sono dovuta fermare a riflettere su una sintesi. “You God” nasce proprio da questo tentativo di sintesi tra

fantascienza e fede e io ne sono molto orgogliosa! Il volumetto è stato pubblicato dalle Edizioni Il Papavero a novembre e mi sento di ringraziare di vero cuore l’editore Donatella De Bartolomeis, perché ha creduto in questo progetto e in un genere come la fantascienza cristiana. Un’espressione che può far storcere il naso, ma che in realtà racchiude un grande progetto: restituire alla fantascienza la sua originaria vocazione, cioè

quella di gettare una luce sui sogni senza Dio dell’uomo. Una fantascienza, cioè, in grado di rispondere alle provocazioni lanciate dalla fantascienza tradizionale, dove troviamo spesso scenari in cui Dio risulta assente o viene incarnato da nuove forme di religione, di solito collegate a nuove culture, a nuove razze (aliene) o a nuovi assetti sociali e governativi. Per anni anche io ho scritto questo tipo di fantascienza, ovvero di sce-

nari in cui l’uomo ha tutte le risposte, manipola tutto ciò che riguarda se stesso e la natura e prende il posto di Dio. Storie che hanno un finale “disperato”, dove risulta chiaro un senso di ineluttabilità, di catastrofe umana, morale e naturale. Nella fantascienza cristiana cerco di proporre la speranza, quella speranza che permette all’uomo di vivere nel suo tempo, senza rinnegare la sua vera natura e soprattutto senza mettersi al posto di Dio. Il volume raccoglie quattro racconti “Imperfezioni”, “Judy Bow”, “Hic et Nunc” e “You God”, che dà il titolo alla raccolta. È un gioco di parole che richiama alla mente del lettore il popolare "You Tube", il canale dove puoi trovare tutta la musica che ti serve e, soprattutto, puoi tu stesso diventare protagonista con i tuoi video. La logica di "You God" è la stessa: diventare protagonisti, questa volta con Dio. Il "Tu" che precede Dio, infatti, esprime una volontà di onnipotenza e di estromissione del Creatore dalla propria vita, poichè “Dio è tutto ciò che l’uomo non riesce a realizzare, a raggiungere o a spiegare.” Così afferma You God nel racconto, incarnando alla perfezione il pensiero dell’uomo moderno che si vede sganciato da ogni spiritualità che lo richiami al fine ultimo dell’esistenza, per proiettarsi verso un futuro di cui diventa l’esclusivo artefice. Vi saluto, sperando vivamente di avervi incuriosito quel tanto da convincervi a leggere il mio volume “You God”. Grazie! Annarita Petrino


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DANIELA TROVATO: J COSPLAYER Su Facebook: J love U

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iao amici di JAPANIMANDO!! Sono lieta di essere qui tra voi, mi presento, mi chiamo Daniela Trovato, alcuni mi conoscono anche come la Cosplayer Cristiana Evangelica: J love U. Ho 26 anni, sono di Roma, origini siciliane e faccio cosplay dal 2011. Non conoscevo affatto questo mondo di anime/manga/videogiochi, mi ero sempre soffermata ai classici “cartoni animati” su Italia 1. Capitava che mio papà, quando rientrava dal lavoro, mi portasse qualche manga cristiano (Faith Manga; The Cross) non solo erano disegnati bene, ma mi catturavano sempre l’attenzione con le loro storie e con degli insegnamenti morali per un adolescente. Bastava una matita in mano che subito avevo il desiderio di disegnare dovunque ero, per potermi rilassare, dopo una giornata lavorativa e faticosa. Comunque sia, la mia passione per quest'arte, ha

avuto inizio quando ho partecipato al mio primo evento cosplay il ROMICS 2011. Ho partecipato, per gioco, con alcuni amici, a interpretare la serie di “Naruto”: in particolare io vestivo i panni di Konan Akatsuki. La

prima cosa che mi colpì, furono i COSPLAYERS, personaggi della mia infanzia, belli, realistici, curati nel dettaglio, come se fossero usciti dalla televisione. Fù proprio questo che mi spinse ad impegnarmi a capire cos’è un “Cosplayer”. Non significa solamente assomigliare al personaggio, ma, anche rispecchiarsi nel carattere di quest’ultimo. Sebbene questo rispecchiarsi non significa che il cosplay e la tua persona siano la stessa cosa, come cristiana credo che non posso rispecchiarmi nelle cose negative, anzi

quando ne vengo a conoscenza evito di rispecchiarmi in esse. Tra il 2012 e il 2013 ho realizzato altri cosplay (Saber di “Fate stay night”; Soifon di “Bleach”; Garnet di “Final Fantasy 9”; Momoi di “Kuroko no Basket”; Annie panda di “League of Legend”) partecipando spesso a più fiere italiane (esibendomi con piccoli contest), inaugurazioni/eventi per intrattenimento. Non ho avuto la fortuna di saper realizzare da sola vestiti o costruire armi, quando qualcuno me lo chiede, lo dico senza problemi, anzi ammiro molto chi ha questa dote, ma questo non mi ha mai abbattuto, mi ha sempre di più spronato in questi anni a voler imparare, provarci e riprovarci. C’è anche un’altra cosa che sto riscoprendo: l’interpretazione; il mio sogno è poter rientrare a casa con un Trofeo, e così poter aver la soddisfazione che tutti i miei sforzi diano i loro frutti. Nel frattempo ho voluto fare qualcosa di diverso, creando questa pagina J love U, con il desiderio di condividere la mia FEDE. Ecco, io penso che non bisogna avere rivalità tra cosplayers, invidie, gelosie, fama da diventare spesso ridicoli o osceni, e quant’altro; non è ciò che mi hanno condiviso conoscenti e amici che


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fanno cosplay da molto più tempo di me; vi invito a porvi una domanda: che tipo di cosplay sei? E vi incoraggio a non buttarvi giù, siete unici e personali come persona, anche quando vi capiterà di scontrarvi con il vostro medesimo personaggio, salutatelo con un sorriso, si ricorderà di voi la prossima volta; fate foto assieme, perché le foto sono ricordi, momenti che nessuno potrà mai togliervi; dopo le fiere andatevi a mangiare una pizza, rimanendo in contatto, createvi delle belle e forti amicizie. Essere un cosplayer deve essere un hobby, fantasioso e divertente, ma

non permettete che questo svago diventi uno stile di vita, perché, oltre al divertimento, bisogna saper rimanere se stessi, perché ciò che porti è solo una maschera. Certamente uso questa passione, per poter, attraverso di essa, parlare di un grande personaggio, nel quale mi identifico e mi rispecchio al 100%, il mio Signore Gesù Cristo, che è morto per i miei peccati è mi ha dato una nuova vita, il mio obiettivo è anche quello di usare il mondo cosplay per poter condividere l’amore di Dio, per l’uomo. J cosplayer Daniela


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IL FANTASY DI DAVIDE NAPOLITANO

www.lampidistampa.it - Su Facebook: Davide Napolitano (Zeta) - Le Terre di Denangard

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ari lettori di JAPANIMANDO, sono lusingato di poter scrivere su questa webzine. Se come me amate trascorrere intere giornate immersi nella lettura di un bel romanzo, specialmente se di genere fantasy, allora ci troviamo sulla stessa lunghezza d’onda. Ricordo nitidamente il giorno in cui mi affacciai sul mondo della letteratura fantastica. Avevo 8 anni, era la sera di Natale, ricevetti in regalo il primo volume della saga di Harry Potter che, come potete supporre, divorai in pochissime set-

timane. Da quel momento in poi persi la strada del ritorno. Fui rapito da quell’affascinante Universo ricco di magia e mistero. Negli anni successivi mi

cimentai nella lettura delle opere cardini del fantasy epico, autori del calibro di Lewis, Tolkien, Brooks e molti altri ancora, ma ciò che mi affascinava non era tanto l’evoluzione armonica del

racconto, bensì dei piccoli dettagli e del peculiare stile narrativo assolutamente unico e inimitabile. Provavo un coinvolgente interesse. Superato il traguardo della Maturità come geometra, stravolsi radicalmente il percorso di studio, andando a iscrivermi nella facoltà di Lettere e Filosofia di Chieti. Fu in questo periodo di cambiamento che, armato del desiderio di raccontare, affrontai l’immane ostalo della scrittura. Realizzai una mappa delle Terre di Denangard, un Mondo simile al nostro, con i suoi pregi e i suoi difetti, abitato da Uomini,


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Elfi della Conoscenza e un nuovo popolo mitologico, battezzato con il nome “Neurato” e dotato di un linguaggio proprio. La trama sembrò tessersi da sola, la morale risaltava con prepotenza.

L’ambizioso compito prepostomi riguardava il narrare un percorso che noi tutti affrontiamo, o abbiamo affrontato nella vita, cioè un viaggio impregnato di valori quali la crescita interiore, la costante e universale tra-

sformazione che passa attraverso l’esorcizzazione delle proprie paure, del superamento dei propri limiti, la continua ricerca della vera identità personale, altamente mutevole e labile. Un incedere, passo dopo passo, verso il proprio destino e di conseguenza lo scoprire il proprio passato, le origini e la provenienza. Se poi si ha la fortuna di affrontare questo tortuoso, ma a tratti affascinante viaggio in compagnia di figure tipiche del mondo fantastico, si vive un’avventura impregnata di emozioni prettamente umane, altamente reali e concrete, alla portata di grandi e piccoli lettori. Spero di essere riuscito a realizzare questo ambizioso progetto e di coinvolgere emotivamente il lettore. Nutro grande speranza nel primo romanzo “Le Terre di Denangard – L’Armatura Perduta” e confido nella veridicità espressa in questa celeberrima frase: “Nessun libro nasce come capolavoro, lo di-

venta”. Il secondo romanzo “Le Terre di Denangard – Il Portale di Erduwen” è in fase di scrittura. Cosa potrei aggiungere in più, se non qualche informazione utile? Il libro è acquistabile in tutte le librerie e nei migliori store on-line. Sono attivo nei maggiori social network quali facebook, twiteer, wordpress, google+ Ultimamente ho iniziato a collaborare con alcuni magazine on-line, specialmente FantasyNow.it e FantasySquare.it. Ringrazio Vincenzo D’Amico, il Presidente dell’Associazione Culturale Japanimation per la disponibilità concessami, e non per ultimo, saluto affettuosamente fans, lettori e sostenitori del mondo fantastico perché senza il loro contributo, non esisterebbe altro che uno statico mondo ordinario privo di magia. Lunga vita al fantasy! Davide Napolitano


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ROBERTO DONADELLO: FOTO & COSPLAY Su Facebook: Roberto Donadello PH

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iao, sono Roberto Donadello. 3/4 anni fa, da appassionato di concerti mi sono avvicinato al mondo della fotografia con l’intento di catturare il mix di luci che si mescolano fra palco e musicisti. Credo sia normale che poi un po alla volta si sviluppino altri obiettivi, alcuni per gioco, altri per

interesse personale, per interesse lavorativo, ecc.. E nel 2012 scopro l’esistenza di eventi come Lucca Comics. M’incuriosisce subito ma non mi rendo conto immediatamente che è solo una delle tante facciate di un mondo poco conosciuto, e rimango quasi un anno in attesa, sempre di Lucca Comics, prima di

Alice Madness - Vanessa Pitzalis (Ichigo Star)

scoprire che in realtà è una cosa molto più grande di quel che immaginavo e che posso fare anche viaggi più corti per poter fotografare questi eventi. La mia esperienza in questo tipo di foto non è quindi molto estesa, anzi direi proprio che sono all’inizio, ma mi piace! E’ divertente! ...Sembra un

Lufy & Zoro - Francesca Vianello & Artem Khachatryan

deja vu che mi riporta a quando ero piccolo! Si, ci sono tanti costumi che non conosco, alcuni cosplayer sembrano anche offendersi se non ci riesco, però mi è tempesticamente impossibile riuscir ad informarmi su tutti, e in tanti casi ammetto che mi fermo al solo interesse per il vestito.

Jocker - BeatriceVianello


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Taokaka - Elisa Talamini (Nekochan cosplay)

Artorias - Emanuele Gherardi

trare troppo in questo mondo perché non è comunque il mio unico interesse, ma un po alla volta alla volta riesco a stabilire qualche collaborazione e mi lusinga quando sono felici di dedicarmi del tempo per far loro delle foto, anche al di fuori degli eventi. Sto cercando Non c’è niente da dire oltre al fatto che si spazia da menti geniali a ottime abilità nel cucito oltre che trucco e costruzione di oggetti! Ci sono persone che ti lasciano senza parole quando te le trovi di fronte! Ti limiti a sorridere! Sono incredibili! Però sarà che son giovani, o che sembrano vivere veramente nel mondo fantastico che Goan - Anonimo

rappresentano, però per quanto riguarda la fotografia sono le persone più gentili con cui ho avuto a che fare. Ringraziano sempre per le foto, sono disponibili e riconoscono facilmente il lavoro che un fotografo fa. Non mancano quasi mai le citazioni al fotografo che ha scattato l’immagine che condividono. Non mi voglio adden-

TwoFace - Jessica Ronchiato

di portar a buon fine dei progetti che troverete nella mia pagina di Facebook. Non mi reputo un artista, ne un bravo fotografo, ma ho tanta voglia di migliorare in questo stile! Roberto Donadello


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“THINK COMICS”: PENSARE A FUMETTI www.thinkcomics.it - www.lasagradeifumetti.it - www.planetcomics.it

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iao a tutti gli amici di JAPANIMANDO! Sono Think Comics, un’associazione con sede a Verona che organizza eventi a 360° in ambito Comics&Cartoon. Ma sono anche un suggerimento, ossia “pensa a fumetti!”. Perché dovresti farlo, ti chiedi? Beh, dovresti farlo perché è liberatorio, è divertente e ti allena a riconoscere il lato fantastico della vita quotidiana. Io cerco di diffondere questo messaggio in tutte le cose che organizzo: eventi,

incontri, spettacoli, viaggi. E lo faccio tutti i giorni... anzi: tutto l’anno! La formula che infatti mi contraddistingue maggiormente, tra le mie attività, è quella di Quattro stagioni nel magico mondo dei Comics & Cartoon. L’obiettivo di questo progetto è quello di portare, sul territorio veronese, una grande manifestazione a tema fumetti e cartoni animati per ogni stagione. Si parte dalla primavera con Gardaland in Cosplay, che quest’anno avrà luogo Domenica 13 Aprile. In questa

giornata, il parco divertimenti più famoso d’Italia aprirà le porte agli eroi di fumetti, cartoni animati, film, telefilm e videogiochi. Le attrazioni di Gardaland regaleranno a tutti una speciale combinazione di avventura, sogno, e fantasia: coraggio, Uomo Tigre, sfida la furia delle rapide nel cuore della giungla come se fossi Silver Surfer! Affronta il pericolo di un mare in tempesta come farebbe Conan e vivi l’emozione di volare a bordo di un jet supersonico! Se invece preferisci

non svelare la tua identità segreta di supereroe, puoi sempre venire in “abiti civili” e trascorrere la giornata con Ironman o i Ghostbusters. Potrai scattare delle fantastiche foto ricordo in veri e propri photoset allestiti per l'occasione. L’estate ospita il mio vero fiore all’occhiello: La Sagra dei Fumetti, un evento unico nel suo genere che quest’anno si terrà il 14 e 15 Giugno presso il Castello Scaligero di Villafranca (VR). Ma che cos’è questa Sagra


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dei Fumetti: è una convention per intenditori del mondo fumettistico? O è forse una sagra paesana all’aperto che ha voluto darsi un nome curioso? È l’una e l’altra cosa; ed è proprio questa caratteristica a rendere l’evento così sui generis. La Sagra dei Fumetti è infatti il primo evento dedicato al pianeta Comics & Cartoon in grado di radunare, applicando una formula del tutto originale, un pubblico molto variegato. Nei diecimila metri quadri

di spazio a disposizione, autori, espositori e cosplay si alternano a giochi, musica, spettacoli, gastronomia e fiumi di ottima birra. Il risultato è una fiera del fumetto trasposta in chiave “Oktoberfest”, una festa alla portata di tutti che non rinuncia alla cultura e all’intrattenimento di altissima qualità. Per l’autunno, il calendario prevede un’atmosfera davvero fiabesca con Il magico mondo del cosplay – Parco Giardino Sigurtà, uno dei

parchi più incantevoli al mondo. Il 7 Settembre 2014 i cosplayer ed i curiosi potranno fare del labirinto, del viale delle rose, dei diciotto specchi d’acqua e di tutti i seicento mila metri quadrati del giardino location per fantastiche avventure. La colonna sonora di questa splendida giornata sarà suonata live da ospiti veramente eccezionali; e, come ogni anno, il momento più importante sarà quello della sfilata dei cosplay presentata dalla travolgente Giorgia Vecchini, cosplayer di fama internazionale. Le quattro stagioni si chiudono dunque in Dicembre

con l’inverno di Planet Comics, una vera e propria fiera del fumetto che unisce cosplay e music contest ad ospiti, doppiatori, disegnatori, disegnatori ed espositori. Quello di planet Comics è un pianeta dallo spirito goliardico e leggero, perfettamente rappresentato dalla mascotte Yuè: un Cabbit proveniente dal pianeta TanKyo e stabilitosi sulla terra per l’occasione. Questo è, in breve, il cuore di quello di cui mi occupo; ma non finisce qui... che ne dite di venire a trovarmi per scoprire tutti i dettagli? TC Staff


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CLAUDIA E UN AMORE CHIAMATO “FUMETTO” www.shyraclode.com - Su Facebook: Shyra Close Fumettista

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iao a tutti! Piacere mi chiamo Claudia, alias Shyra Clode e da quando ho 15 anni mi diletto a fare fumetti. (Quello nella foto accanto a me è il mio schiav... pardon, Matteo (alias Dan), ossia la mia dolce metà, che funge anche da mio aiutante per quanto può :P ) All’inizio era solo un modo per evadere dalla realtà di tutti i giorni, poi invece è diventata una passione vera e propria. Premetto che ci sono stati momenti in cui volevo mollare tutto, si sa il fumetto qualche anno fa non veniva molto preso in considerazione e non vedevo alcuno sbocco... però con il supporto delle persone a me vicine, mi sono ripresa e anche alla grande! In più da qualche mese a questa parte ho fatto un sacrifi-

cio, ma che mi sta dando grandi soddisfazioni, ho acquistato la tavoletta grafica, e grazie a lei sto davvero migliorando e mi ha fatto acquistare velocità nella realizzazione del fumetto. In più ho creato

anche una pagina facebook (di cui siamo amministratori io e Matteo) che mi sta portando anche oltre i confini delle mie amicizie nel farmi conoscere. La pagina facebook si

chiama Shyra CLode Fumettista, se volete potete passare a visitarla e mi farebbe molto piacere se cliccate anche sul mi piace (Senza alcuna costrizione alcuna, vedi immagine :P ). Dando una sbirciatina potrete vedere i diversi lavori che ho realizzato, tra cui tele a tempera e olio, disegni per tatuaggi e vari ritratti. La pagina è stata creata con il compito, di fare da trampolino di lancio, in vista dell’ uscita di un progetto che sto portando avanti insieme a Matteo. Il progetto riguarda un fumetto digitale, totalmente a colori. Si intitolerà “The Resurretion of Darkness” ed è stato scritto e sceneggiato da Matteo e disegnato da me.


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Racconteremo, in chiave fantasy, le vicende legate alle profezie apocalittiche in cui Dan e altri protagonisti dovranno imbattersi nel corso della loro vita.Vi lasciamo un’immagine tratta proprio dal volume 0, spero vi piaccia :) Volevo anche informarvi che in merito all’uscita del fumetto abbiamo creato un sito, che sarà adibito alla sua pubblicazione, in quanto non abbiamo la possibilità di auto finanziarci per po-

terlo stampare. Per il momento possiamo darvi solo il link (leggere sotto il titolo, in alto) e una data di pubblicazione del primo volume 0, ossia 11/05/2014. (Che ovviamente so, visiterete volentieri u.u senza alcuna costrizione come sopra :P ). Oltre a questo progetto, ho in “cantiere” altri due fumetti. Uno lo sto facendo sotto commissione, in formato digitale, ma esclusivamente in bianco e nero.

L’ultimo è quello che più mi sta a cuore. E’ la storia da cui è nato tutto, l’amore per i fumetti, la voglia di far conoscere il

mio lavoro diventando fumettista, ma soprattutto far sognare e far provare emozioni agli altri come quelle che provo io ad ogni nuovo fumetto che leggo. So che forse non faranno l’effetto che avrei voluto, in quanto non conoscete la storia, ma voglio mostrarvi lo stesso due immagini che a me piacciono molto. P.s. Questo è stato il mio primo fumetto, interamente fatto a mano, con matita e penna bic, senza ausilio di retini. Con questo vi saluto e vi ringrazio per il tempo dedicatomi sperando di rivedervi sulla pagina fb e anche sul sito :) Un Saluto! Shyra Clode


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ANIME E CINEMA TRA ALTI E BASSI

http://elenaromanelloscrittrice.wordpress.com - http://vitadabibliofila.wordpress.com

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a Nexo Digital ha rilanciato la proposta di alcuni film d’animazione giapponese per uno o due giorni al cinema, proponendo per questa primavera titoli interessanti come “Ghost in the shell” o il film live

di Yamato e inserendo gli anime in una proposta più ampia di spettacoli di nicchia, come concerti, film d’autore e pièces teatrali, che altrimenti non troverebbero spazio nelle sale cinematografiche.

In parallelo, a maggio dovrebbe uscire nei cinema italiani Il vento si leva, l’ultima fatica di Hayao Miyazaki, con cui il maestro avrebbe dato l’addio all’animazione, e l’anno 2014 si è aperto comunque con la sorpresa del

film in CGI di “Capitan Harlock”, che ha ottenuto un risultato più che lusinghiero, tenendo conto che combatteva contro titani come Peter Jackson e Frozen. Detto questo, gli anime al cinema in Italia hanno sempre faticato ad imporsi, schiacciati dalla concorrenza dei cartoni animati della Disney e dintorni e da un mercato in cui sono privilegiati i film a stelle e strisce e il cinema italiano a scapito di altre cinematografie. E il problema non è comunque nuovo. Negli anni Sessanta uscirono alcuni film d’animazione giapponese nei cinema, complici le matinée e il doppio spettacolo per i più giovani della domenica, come il celeberrimo “Il gatto con gli stivali” o “Hols il principe del sole” ribattezzato nel nostro Paese come “La grande avventura del piccolo principe Valiant”, ma furono tutti rimaneggiati senza i veri credits, salvo poi essere riscopriti in tv durante l’anime boom di fine anni Settanta. In parallelo alle serie di culto come “Heidi”, “Atlas Ufo Robot”, “Jeeg Robot” e “Candy Candy” uscirono poi dei film di montaggio con pezzi delle serie ridoppiate e resi una storia unica, per attirare al cinema i non pochi che non avevano


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ancora la tv a colori. I risultati sono però interessanti solo per gli ultra affezionati e il filone si esaurì molto presto, anche se non mancano curiosità, come l’inserimento nel terzo film di Goldrake di un episodio inedito sul piccolo schermo (e rimasto tale, visto che l’uscita dei dvd è ormai bloccata da anni) e l’aver cambiato con un adeguato montaggio il finale al secondo film di “Candy Candy” facendola sposare con Terence. Nel 1990 in alcune città italiane ci fu una rapida apparizione di Akira di Katsuhiro Otomo, campione d’incassi negli Stati Uniti e in Francia, ma che qui fu una meteora. Negli anni successivi, al di fuori delle proiezioni a festival e fiere, si sono visti al cinema vari capolavori di Miyazaki, ma anche film come “Cowboy Bebop” e “Ken il guerriero”, ma sempre con uno spazio minimo. Gli anime piacciono in tv, piacciono in

home video, piacciono via Internet, ma sembrano avere ancora enormi difficoltà al cinema, senz’altro per una cattiva distribuzione ma anche forse per un po’ di pigrizia verso il grande schermo degli otaku, attivissimi in altre direzioni ma non in questa, e pronti poi a lamentarsi del cattivo trattamento riservato agli anime senza magari essere andati a vederli. In ogni caso, l’iniziativa di Nexo Digital è ottima per il supporto dato a prodotti di nicchia, e nelle sale cinematografiche si incontrano otaku, certo, ma anche cinefili e appassionati di storie interessanti. Quello che in definitiva sono una buona parte almeno di manga ed anime: storie interessanti raccontate con il linguaggio dell’animazione. Elena Romanello


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ECCO A VOI “AEON” DI ANGELA VIANELLO www.shockdom-store.com

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hockdom Edizioni è orgogliosa di presentare Aeon, l’opera fumettistica con record di vendite in edizione digitale e richiestissimo su carta dagli stessi lettori. L’autrice, Angela Vianello, dimostra un talento fuori dal comune sia nel dise-

gno che nella colorazione, portando avanti una storia che si basa su antichi scritti realmente esistiti e reinterpretati secondo una visione “moderna” dei fatti. Domande antiche come “Siamo davvero artefici del nostro destino? Veniamo davvero da dove

pensiamo di venire? Chi siamo? Cosa stiamo facendo qui?” avranno risposta in questo e negli altri volumi della serie. La storia corre su due binari paralleli. Davide e Giada, due ragazzi italiani, provano entrambi un senso di in-appartenenza al si-

stema che li circonda. Separati dalla quotidianità, ma uniti nel modo di pensare, si incontreranno per la prima volta in una palestra di corsi serali. I due sembrano davvero legati da un passato che non riguarda solo la loro vita, ma quella di molti, connesse tra di loro attraverso un filo invisibile, sottile, resistente, che attraversa gli eoni e la storia. Ai primi albori della nostra civiltà, una razza aliena protegge i terrestri e li guida durante l’evoluzione. Una parte di questo popolo si ribella e porta avanti uno scopo differente. Guidati dallo scienziato Semjiaza e la sua spalla destra Ninty (la migliore genetista del loro popolo), i ribelli (chiamati Vigilanti) governano i terrestri, creando incroci umani e alieni per mescolarsi meglio coi terrestri. Ignorante e inconsapevole, la nostra razza viene così governata da questi umani ibridi più intelligenti e forti. Solo un uomo potrebbe aiutare i terrestri a carpire i segreti di lunga vita per poter spezzare le catene del dominio alieno: Enoch, uno sciamano del 3000 a.c. che entra in contatto con Dio, il capo del popolo alieno, cu-


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stode remoto della Terra; insieme collaboreranno per tenere testa ai Vigilanti, poter nascondere questi segreti sulla terra e attendere il momento per rivelarli e riavere la libertà. Come in cielo, così in terra, ci sarà una guerra. La battaglia decisiva tra noi e i nostri Dei. “Siamo orgogliosi di pubblicare il primo numero di Aeon su carta, vincendo la concorrenza di altri editori molto importanti” dice Lucio Staiano, fondatore e responsabile di Shockdom. “Il successo della pubblicazione è iniziato ancora prima della

stampa. Tante fumetterie ci hanno già contattato per avere il volume e i fan dell’autrice non vedono l’ora di averlo in mano. Angela Vianello sarà la grande rivelazione del 2014”. Il volume verrà distribuito in libreria, fumetteria, sarà disponibile sullo Store Ufficiale di Shockdom e nelle fiere a cui la casa editrice parteciperà. Shockdom Staff


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“GHOST”

http://nanune13.deviantart.com

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ttenzione. La lettura di questo articolo è sconsigliata ad un pubblico debole di cuore, sotto cure ormonali o tendente al pianto nella fatidica scena della morte della mamma di Bambi. Per quanto in molti abbiano cercato di evitarne la visione, tutti abbiamo sentito parlare più volte nella nostra vista del film del 1990 targato Jerry Zucker: “Ghost - Il fantasma”. Molto spesso a tale affermazione seguono una serie di riti scaramantici che i nostri avi sembrano averci trasmesso proprio in vista di simili occasioni. La storia narra la drammatica fine di Sam Wheat (interpretato da un giovane e aitante Patrick

Swayze) uomo onesto, perdutamente innamorato della sua compagna, l’artista Molly Jensen (Demi Moore) e continuamente accompagnato dal fedele e miglior amico Carl Bruner (Tony Goldwyn). Rientrando a casa da una rilassante serata a teatro (per quanto la visione del Macbeth possa essere ritenuta rilassante), la giovane coppia viene aggredita da un rapinatore. Sam, guidato forse più dal testosterone che da un pratico istinto di sopravvivenza, decide di ribellarsi all’estorsione finendo purtroppo colpito a morte da un proiettile. Incapace di lasciar solo l’amore della sua vita, l’uomo rinuncia al paradiso per rimanere al suo


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fianco, scoprendo così che anche la vita di lei potrebbe essere in pericolo. Ora, senza profilarvi oltre la trama del film che spero sarete tanto masochisti da andarvi a guardare, mi piacerebbe rivelarvi alcune indicazioni sulla felice coppia, enunciate all’inizio della pellicola, che paiono essere state studiate dallo sceneggiatore Bruce Joel Rubin (che vinse, proprio con Ghost, il premio oscar alla migliore sceneggiatura originale nel 1991) al solo scopo di indurre un sentimento straziante nel cuore dell’innocente spettatore. In primis, la coppia si è appena trasferita nel loro appartamento da sogno (si esatto, quello che ogni bambina vagheggia mentre gioca con le bambole

all’età di 5 anni); secondo, qualche battuta prima di essere sparato, al nostro protagonista viene fatta una speranzosa proposta di matrimonio con annesso, fra le righe, il drammatico “sei quello giusto” (si esatto, il maledettissimo principe azzurro); dulcis in fundo il nostro Sam non ha mai detto alla sua innamorata “ti amo” trovando il termine, ahimè non a torto, troppo sfruttato (naturalmente arrivando a pentirsene solo post mortem). Un film assolutamente splendido dove drama, humor, e intrigo si sposano alla perfezione formando un piccolo gioiello cinematografico che ha però il brutto vizio di spingervi sulla strada della coppa gigante di gelato al cioccolato mentre i vostri singhiozzi ango-

sciati copriranno la colonna sonora “Unchained Melody” dei The Righteous Brothers che, sappiatelo, d’ora in poi vi sarà impossibile ascoltare senza avvertire una pressa sullo sterno. Per quanto l’espressività di Demi Moore lasci un poco a desiderare, questa è perfettamente controbilanciata dalla ottima performance di Patrick Swayze e dalla brillante interpretazione di Whoopi Goldberg (forse l’attrice di colore più famosa di Hollywood) nel ruolo della medium Oda Mae Brown che aiuterà il nostro giovane spirito a terminare ciò che gli resta da compiere sulla Terra per salire infine in

paradiso. Insomma un film che, almeno una volta nella vita va guardato (e non solo perché è considerato un cult) e la cui visione, per chi lo conoscesse già, è, un po’ come per Titanic, consigliata ogni tot anni in modo da dare al vostro corpo e alla vostra mente il tempo di digerire e ricostruire i dotti lacrimali ormai totalmente usurati. E’ inoltre fortemente sconsigliata la visione ai duri di cuore e a chiunque faccia pesante uso quotidiano di mascara e eyeliner a meno che non si desideri sembrare Alice Cooper a fine visione. Francesca Rita Loi


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“SBAM! COMICS”: ECCO IL NUMERO 14 www.sbamcomics.it

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l Fumetto è Arte!”. Questa affermazione, detta così, in tono stentoreo e deciso, troverà sicuramente d’accordo molti di voi Sbam-fans. E questo numero di “Sbam! Comics” pare fatto apposta per dimostrarlo: basta leggere “Lupo Alberto” – che quest’anno compie 40 primavere, e noi ce le siamo fatte raccontare tutte da Silver stesso e da tanti altri autori che hanno affilato la matita

nella fattoria McKenzie –, le novità bonelliane – con Lukas, di Michele Medda e Michele Benevento (abbiamo incontrato anche loro) –, le grandi storie di Carl Barks che la PaniniDisney ha appena rilanciato (ci racconta tutto Luca Boschi). E poi ancora, basta ascoltare chi si occupa dei fumettartisti di domani, come il direttore della Scuola del Fumetto di Milano, Giuseppe Calzolari. O, infine, che il Fumetto sia

Arte si evince anche leggendo alcune delle 32 novità editoriali di cui trovate la recensione su questo numero, o di due grandissimi classici come la Saga del Clone dell’“Uomo Ragno” o il meraviglioso “D.U.C.K.” di Don Rosa. ALTRE INTERVISTE Su questo numero di Sbam! incontriamo anche i grandi autori che hanno lavorato per Lupo Alberto in questi 40 anni

oltre Silver: Francesco Artibani, Moreno Burattini, Bruno Cannucciari, Piero Lusso, Mirco Maselli, Giacomo Michelon e Laura Stroppi. Inoltre: Raffaella Secchi, fondatrice e titolare della 1000VolteMeglio Publishing, casa editrice di “Alan Ford”, e due giovani autrici, Sora & Piski, con la loro peculiare idea del concetto di autoproduzione. RECENSIONI Tra le (tante) altre, “Age of Ultron”, “Infinity,” “Batman Anno Zero”, “Uack!”, “The Walking Dead”, “Nisekoi”, “I giorni della sposa”, “Curami”, “L’Era di Apocalisse Collection”, “300”, “Santuario”, “Josif” e bonelliani assortiti... Senza dimenticare il cinema, con “Captain America The Winter Soldier”. AUTORI L’ultima puntata di “Un’estate in montagna”, grande prova di Vince Ricotta, l’horror medioevale di Nikos Alteri, l’umorismo didattico di Fulber, il grottesco di Lara Orrico e il thriller di Luigi Mascolo. Per concludere con i nostri “Tarlo” e “Kugio & Gina”, che hanno omaggiato a modo loro il quarantennale di “Lupo Alberto”. Redazione Sbam! Comics


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“SPEECHLESS” & ELEONORA C. CARUSO www.speechlessmagazine.com - www.colored-pins.org/myhead/

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al 31 marzo è disponibile Col nostro Sangue hanno dipinto il cielo, il racconto lungo della scrittrice emergente Eleonora C. Caruso, che inaugura la collana Scintille del marchio editoriale Speechless Books. Il titolo che abbiamo deciso di attribuire alla collana allude in maniera inequivocabile alla capacità dei talenti da noi scelti di suscitare passioni e fomentare energie positive e contagianti. Il racconto può essere scaricato gratuitamente dal sito ufficiale di Speechless Books, su http://speechlessmagazine.altervista.org/pubblicazioni/. Vogliamo inoltre segnalare che la collana Scintille raccoglierà racconti lunghi di autori italiani emergenti o esordienti, tutti aventi come comune denominatore una speciale qualità nell’arte narrativa. È, quindi, possibile inviare un racconto da sottoporre alla redazione all'indirizzo mail rac-

cinismo l'immaginario pop giovanile. Dalla prefazione di Grazia Procino Di Col nostro sangue hanno dipinto il cielo colpisce la vulnerabile fragilità di uomini e donne irrisolti ma con una buona posizione nella società, volitivi e di successo, che nascondono le crepe dei loro malesseri interiori e li affondano nell’alcol e nei locali di incontri. Intorno e grazie a loro il mercato capitalistico nipponico realizza un business incredibile che fa leva proprio sulle debolezze umane fino a sostenere che l’amore è un prodotto come un altro, nient’altro che questo. conti@speechlessmagazine.com. Col nostro sangue hanno dipinto il cielo Shun ha 25 anni e vive in una Tokyo vanesia e spersonalizzata. Shun è un host, uno degli accompagnatori più richiesti del

Parfume, locale frequentato da uomini e donne, giovani e non, in cerca di affetto, comprensione e una parvenza di amore. Shun finge di amare le proprie clienti, e loro pagano per questa illusione. L’incontro con il giovane Toru potrebbe cambiare la sua vita, ma Shun è stanco e la sua storia, per sua stessa ammissione, è una di quelle nelle quali non aveva perso niente né imparato niente. “La maggior parte delle storie finisce così”. La Tokyo di Eleonora Caruso è malinconica e affascinante nella sua crudezza, e rappresenta con disincanto e

L’autrice Eleonora C. Caruso è nata nel 1986 e si è annoiata finché non è andato in onda Sailor Moon. Nel 2001 ha cominciato a scrivere in rete fan fiction sui suoi anime preferiti, conquistando in breve tempo migliaia di lettori. Ha fatto l’operaia, la commessa, l’impiegata, la centralinista di call center.Vive nella provincia di Novara e ha un blog dove parla senza soluzione di continuità di ciò che ama. Ha pubblicato per Indiana “Comunque vada non importa”. Speechless Staff


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OGGI PARLIAMO DI... KING & SARACINO www.letteraturahorror.it

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tephen King è sempre lui e non si smentisce mai. Dopo le decine di romanzi e racconti di altissimo livello da lui pubblicati e che hanno atterrito il mondo intero, è arrivato nelle librerie italiane il suo ultimo lavoro dal titolo “Doctor Sleep”. Romanzo che abbiamo avuto la fortuna di poter leggere e recensire. Secondo le intenzioni dell’autore Doctor Sleep sarebbe il continuo di uno dei suoi massimi capolavori, Shining. Ritroviamo, infatti, come protagonista intorno cui ruota la vicenda, il piccolo Dany Torrance ormai divenuto grande, alcoolizzato e in piena balia di quella che è la “luccicanza”, lo shining appunto, quell’incredibile dono che gli permette telepatia, chiaroveggenza e altri innumerevoli “poteri e giochi mentali”. Insomma proprio come il padre. Per Danny il dono della luccicanza, però non è altro che una condanna, lui è un perdente (come sono perdenti quasi tutti i protagonisti delle opere dello scrittore americano), fino al momento in cui riesce a capire come incanalare in modo positivo questa sua forza mentale. Da qui inizia la vera storia, una storia fatta di azione, mistero e

sopranaturale come di regola quando si ha a che fare con Stephen King. Il romanzo è strutturato perfettamente, come soltanto il Re dell’horror mondiale sa fare. La storia è raccontata in modo minuzioso e non vengono tralasciati neanche i più piccoli dettagli che possono sembrare insignificanti, ma che, nel complesso, portano la trama a uno sviluppo eccelso, degno delle sue migliori opere. A questo proposito ci lascia stupiti leggere e sentire in giro che – anche su media autorevoli – che

il romanzo sia prolisso e a tratti noioso ed eccessivamente biografico. Per carità ognuno può avere le sue opinioni e i gusti sono gusti, ma nelle prossime righe ci permettiamo di smontare tali pareri. Chi legge Stephen King sa che l’autore non lascia mai nulla al caso, tutto è importante e tutto ha un senso, ogni minimo particolare ritorna assordante dopo. L’eccessiva carica biografica, poi, è dettata dal fatto che “Doctor Sleep” è non solo una storia horror in piena regola

condita da forti tracce di thriller, ma è anche un vero e proprio trattato di psicologia, dove la mente e il vissuto dei personaggi è di quanto più importante ci sia. “Doctor Sleep”, inoltre, è anche e chiaramente un romanzo in cui Stephen King prova ad auto citarsi, senza auto incensarsi (e almeno lui è uno dei pochi scrittori che potrebbe anche farlo), nel senso che al suo interno riscontriamo personaggi e vicende molto simili a personaggi e vicende già incontrati in altri suoi romanzi come “Il miglio verde”, “Carrie”, “I Sonnambuli” e, ovviamente, lo stesso “Shining”. Tutti capolavori immensi della letteratura di genere. Non vogliamo svelarvi lo sviluppo della storia poiché, crediamo, meriti di essere letta e apprezzata per quello che è e per quello che rimane dentro a ogni lettore e a ogni aspirante autore, si avete capito bene anche per gli autori, chi abbia interesse a diventare uno scrittore, forse, dovrebbe prendersi qualche tempo per leggere e studiare bene questo romanzo, ne uscirebbe di sicuro “rinforzato”. C’è qualcosa per tutti. Vogliamo sottolineare in fine, che per leggere “Doctor Sleep” non sia necessario leggersi prima “Shining”, per carità sa-


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rebbe meglio, è vero, ma è un libro che “viaggia” benissimo anche da solo. Complimenti alla Sperling & Kupfer per l’ottimo lavoro svolto nella traduzione e nell’impaginazione del romanzo, come sempre di altissimo livello, è sempre un piacere leggere romanzi curati nei minimi dettagli. Stephen King non ci ha deluso, ancora una volta ed è come il vino buono, invecchiando migliora sempre di più. _____________

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rendete un romanzo horror, ma horror vero, conditelo con una spruzzata abbondante di sopranaturale e un goccio di sangue, gettato qua e la senza essere troppo sfacciatamente, inutilmente (e in modo scontato) splatter; aggiungetevi un

pizzico di tradizioni italiana e di cultura americana; shakerate il tutto e avrete in mano “Ombre di ghiaccio”, il nuovo romanzo di Mauro Saracino edito da Dunwich Edizioni. L’autore è stato in grado, compito veramente difficile, di rendere italiana una storia che affonda le proprie radici nella tradizione indigena americana (quella vera americana, non quella indotta dal colonialismo), in un ambiente tutto italiano con personaggi che più italiani non si può. Il lavoro dello scrittore romano è stato, quindi, molto certosino con una strutturazione totale della storia che ricorda, molto (qualitativamente parlando), sia H.P. Lovecraft che Stephen King, i due mostri della letteratura dell’orrore mondiale. Saracino è stato abile e

bravo a miscelare le ambientazioni e le storie, prima destrutturandole e poi ricomponendole per regalarci qualcosa di nuovo e di interessantissimo e, sopratutto, qualcosa di italiano, ecco sì, di vero horror italiano. Spesso gli autori nostrani si lasciano prendere troppo la mano dai grandi maestri americani e non riescono a uscire dai cliché e dai paletti posizionati da questi ultimi. Mauro Saracino, invece, ha fatto un’opera di tutt’altro tipo, un’opera che, secondo noi, dovrebbe essere fatta più spesso se vogliamo che la letteratura di genere italiana riemerga dalle sue ceneri e da un appiattimento generale dato dalle poche e scopiazzate idee. Il senso onirico, dettato dalla splendida e tetra ambientazione del libro, regala quel manto di mistero in più che fa terrorizzare e raggela il sangue nelle vene di chi legge, il vero terrore è questo. Un bosco, delle belve, confine tra realtà e immaginazione, sogno e tradizione, voglia di scappare e di restare, sono tutte contrapposizioni che rendono il vero terrore della storia, a tratti claustrofobica, a tratti agorafobica. E’ difficile inquadrare “Ombre di ghiaccio”, ripetiamo esce fuori dai cliché classici e crea quasi un “nuovo genere italiano”. Per quanto riguarda i personaggi c’è da dire che lo scrittore è stato abile nel

renderli veri, reali, il lettore può quasi toccarli con le proprie mani, sono eccellenti, nello sviluppo della storia. A sorprendere è, sopratutto, la loropsicologia, come uno stesso protagonista passi da “buono” a “cattivo” in una trasformazione caratteriale e comportamentale molto ben curata e non lasciata mai al caso grazie all’utilizzo saggio dei dialoghi e delle azioni, mai esagerate, mai campate in aria, sempre reali e “normali”. Nessuno resta così com’è, tutto cambia, tutto evolve. Panta rei, sembra essere il motto dello scrittore. Il finale è a sorpresa e inaspettato rispetto allo svolgimento della storia, cambia e si rimodella. Ognuno può dare una sua visione (e versione) di come concluderla. Mauro Saracino in Ombre di ghiaccio ha, così, preso con prepotenza e meritatamente il titolo “Lovecraft italiano” o, se preferite, di “Lovecraft italianizzato” (non è un’offesa, ma un complimento anche se potrebbe sembrare il contrario). Vi sembra un’esagerazione? Provate per credere e poi fateci sapere. Chi ci segue lo sa, non ci lasciamo prendere dai facili entusiasmi, anzi spesso i libri sono belli ma non ballano, Ombre di ghiaccio, invece, è bello eccome se balla! LH Staff


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“3° ALBISSOLA COMICS 2014”

www.albissolacomics.it - Su Facebook: Albissola Comics 2014

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ue anni. Sono bastati soltanto due anni all’Albissola Comics per diventare una delle realtà più apprezzate e attese nel mondo del fumetto. La terza edizione si prepara a non essere da meno delle precedenti. Il festival mantiene la sua unicità nel settore: l’Albissola Comics è stata la prima manifestazione ad osare, a non aver paura di andare controcorrente e a concentrare, così, tutta la dovuta attenzione sui fumetti e i suoi protagonisti. Altra imprescindibile costante è il diretto contatto con gli artisti, i quali si dedicheranno per l’intero fine settimana a mostrare la loro arte agli attenti occhi degli appassionati, ma anche a tutti coloro che, curiosi, si volessero avvicinare all’incantevole nona arte. Ma l’Albissola Comics è una manifestazione in continua evoluzione poiché, proprio come i fumetti dei quali è portavoce, vuole scrivere una storia che sia impossibile da dimenticare. Le novità sono tante: Albissola Comics è stata scelta per celebrare il 40esimo compleanno del Lupo blu più amato da grandi e bambini. Silver, creatore di Lupo Alberto, sarà ospite e protagonista della terza edizione, anche con una suggestiva

mostra dedicata ai suoi lavori. Albissola Comics ospiterà uno dei più grandi fumettisti mondiali: Serpieri. L’autore sarà presente tutti e due i giorni della manifestazione con una sua mostra personale in originale dedicata a tutta la sua carriera fumettistica. Per la prima volta sarà presentato e mostrato il suo ultimo capolavoro d’illustrazione. Il festival ha trovato la sua mascotte e quale modo migliore di presentarla al pubblico di un fumetto esclusivo? “I misteri di Albissola Ma-

rina. Albina e l’antico sapore di Albissola” sarà acquistabile durante la manifestazione e dal 1° aprile su internet presso i siti specializzati di vendita online (come www.amazon.it) e prenotabile contattando albissolacomics@gmail.co m È stata indetta la I edizione di “Un mare di matite. De André: disegna una canzone”, concorso nazionale per giovani talenti dai 14 ai 40. Le opere dovranno essere ispirate alle memorabili poesie in musica di Fabrizio De André e le migliori saranno premiate

domenica 11 maggio, durante la manifestazione. Non solo disegno: La nona arte non è solo in mostra, ma verrà anche discussa e approfondita grazie ad un sempre più denso programma di conferenze e incontri con autori ed esperti nel settore. Su ben 5 spiagge di Albissola Marina, sarà organizzato un grande evento cosplay, con gare, giochi musica e tanto altro. Oltre 100 fotografi saranno a disposizione per immortalare i costumi più belli ed interessanti. Biglietto sì, biglietto no: Il biglietto d’ingresso diventa, con la terza edizione, uno strumento fondamentale per poter finalmente censire l’entusiasta flusso di visitatori e raccogliere i “numeri” della manifestazione, cosicché l’Albissola Comics possa confrontarsi ad armi pari con le fiere e gli altri festival disseminati sul territorio nazionale. Ma non finisce qui: tra stand di case editrici, punti di incontro con gli artisti, mostre, conferenze e tanti altri eventi collaterali tutti da scoprire, l’Albissola Comics è pronta a donare ad Albissola Marina un’atmosfera unica, fatta di matite, chine e mille colori. AC Staff


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3° CONCORSO “COVER RELOADED” http://cover-reloaded.weebly.com

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opo il successo della prima e seconda edizione, il Forum ZTN, in collaborazione con Etna Comics, Sergio Bonelli Editore, scuola di Fumetto di Catania, Winsor & Newton, Cart Gallery e la scuola del Fumetto di Milano e Palermo, ha il piacere di annunciare l'edizione 2014 incentrata sulle copertine di NATHAN NEVER. Le regole sono le stesse dello scorso anno. I partecipanti dovranno realizzare una personale reinterpretazione delle copertine già pubblicate di Nathan Never proponendo una versione che faccia esclamare a chi la osserva “Wow, questa la vedrei in edicola!”. Il concorso offre grande visibilità ai talenti emergenti e premierà i primi tre classificati con prodotti per artisti del celebre marchio Winsor & Newton. Ai primi tre classificati sarà offerta l’opportunità di esporre le proprie opere presso la CArt gallery di Roma! Quale migliore occasione

per mettersi in mostra in una galleria specializzata nell’esposizione e vendita di tavole originali ed illustrazioni legate al mondo del fumetto? In più, per il vincitore, possibilità di frequentare gratuitamente un corso presso la Scuola del Fumetto di Milano-Palermo.

Leggi il regolamento completo per tutti i dettagli nel sito! Cover Reloaded è un contest ufficiale di Etna Comics, la kermesse fumettistica rivelazione degli ultimi anni. Durante la tre giorni del quarto appuntamento etneo (6-7-8 giugno

2014) si terrà la cerimonia di nomina dei vincitori. E anche quest’anno abbiamo assoldato una giuria di tutto rispetto! Ecco i nomi: - Roberto De Angelis (disegnatore e copertinista di Nathan Never); - Max Bertolini (disegnatore e copertinista di Nathan Never); - Glauco Guardigli (sceneggiatore di Nathan Never e curatore della serie); - Forum ZTN (promotore del contest); - Angelo Pavone (docente Scuola del fumetto di Catania e fondatore rivista Fumetti al cubo); - Giuseppe Calzolari (direttore Scuola del fumetto di Milano). Ricordiamo che il contest è rivolto a disegnatori non professionisti, che l’elaborato deve essere a colori, comprensivo del titolo ed essere inviato entro le ore 23:59 del 24 maggio 2014. E’ ammessa qualsiasi tecnica. Forum ZTN Etna Comics


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LARI’S SAGA: “I CUSTODI DELLA LACRIMA” Su Facebook: Simone Lari

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ivelazione” è il primo romanzo della saga paranormal romance “I Custodi della Lacrima”, scritto da Lari Simone. L’autore, alla sua nona pubblicazione come selfpublisher, dopo aver lanciato lo scorso maggio la saga thriller/paranormal di Kage Queen, ancora non conclusa, ci propone una nuova opera, un PR con tratti tipici dell’urban fantasy ricco di azione, sentimenti e umorismo, incentrato sul mondo dei vampiri, ma non solo. Il romanzo verrà pubblicato lunedì 7 Aprile, sia in formato e-book che cartaceo. In anteprima per voi, la sinossi del romanzo: “Un patto che non deve essere spezzato. Una pietra che non deve essere ritrovata. Un equilibro da preservare. L’eliminazione di un vampiro Anziano e il ritorno a Persepolis di un vecchio cacciatore, nel giorno in cui una forza sconosciuta si rivelerà. Nina, Jude e Angelique si troveranno catapultate in un mondo che non pensavano potesse essere reale, un mondo popolato da vampiri e cacciatori, in lotta nell’ombra dei Custodi della Lacrima.”

Alcuni estratti del romanzo: Vans e Christopher «Ehi, bello.» Nell’istante in cui Christopher si voltò, un pugno lo colpì in pieno viso, scaraventandolo a terra. Vans strattonò via la ragazza con poco garbo, mentre il vampiro, stupito e con la guancia fumante, cercava di rimettersi in piedi. «Ti piace?» domandò il ragazzo, rimirando il suo tirapugni. «Argento massiccio, con un simbolo sacro diverso per ogni paranocca, perché non si sai mai voialtri mostri di che parrocchia siete.» Christopher si rialzò di

scatto, mostrandogli gli incisivi prominenti e il volto fumante e incattivito. Nina trasalì dalla paura e si tirò indietro con le mani per allontanarsi quanto più possibile. «Scappa!» le intimò Vans, degnandola di un fugace sguardo che diede al nemico uno spiraglio per contrattaccare. ..... «Ma come, niente paletto? Non è forse il vostro gingillo preferito?» lo canzonò Christopher con tono derisorio. «No, preferisco tagliarti la testa con il machete, ma se avessi saputo che ti piace essere impalato, beh, l’avrei portato» ri-

batté Vans con un sorriso sprezzante. Nina e Vans «Non appena avremo deciso, richiameremo.» «Spero in una risposta positiva. Christopher mi è sembrato un soggetto affidabile e molto tranquillo per essere... quello che è.» «Eccone un’altra!» sbottò Vans. «Cosa?» domandò lei. «L’ennesima fan del vampiro. Così bello, tenebroso e tanto sofferente: un classico. È tipico delle ragazzine che leggono Twilight. È stata la manna dal cielo per quei vampiri del cazzo!» «Senti, bello, non so chi frequenti di solito, ma si vede che non hai grandi pretese! Non sono una fan del vampiro, ma una che ha paura d’andarsene in giro di notte perché, all’improvviso, il piccolo e insulso paesino dove vive è invaso da mostri schifosi, e l’unico che ragiona, che mi dà un po’ di sicurezza e speranza, che mi fa sentire protetta indovina un po’ chi è?... Non di certo un cacciatore!» Riattaccò. Simone Lari



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