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rm applerthorpe

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Man Ray (Emmanuel Radnitzky all’anagrafe) nacque a New York nell’Agosto del 1890 da una famiglia di origini ebraiche.

Da sempre mostrò una spiccatissima sensibilità rivolta al mondo dell’arte che abbracciò in una vasta molteplicità di forme: scultura, pittura, cinematografia, grafica ed infine fotografia, trampolino di lancio della sua carriera e scoperta fortuita.

Ray con i suoi scatti dipinge perciò un mondo a parte dove le regole e le forme canoniche sono esasperate fino ad essere quasi irriconoscibili. Ma, se si sa come guardare, non si può che apprezzare la semplicità espositiva con cui l’artista crea significati complessi.

65 MAN RAY (1890-1976)

“ALBERO DI NATALE, ANNI ‘50”

25x19 cm

Stampa alla gelatina ai sali d’argento “ALBERO DI NATALE, anni ‘50”. Timbro di Photograph Man Ray e di ADAGP, Parigi sul retro.

€ 8.000 / 10.000

67

NAN GOLDIN (1953)

“THE FRENCH FAMILY BEFORE THE BATH, NEW YEAR’S DAY, SAG HARBOR, 2000”

64,7x99 cm

Stampa cibachrome “THE FRENCH FAMILY BEFORE THE BATH, NEW YEAR’S DAY, SAG HARBOR, 2000”. Firma, titolo, data ad esemplare “A.P.3” a penna sul retro.

€ 6.000 / 8.000

68

ANDRE KERTESZ (1984-1985) “PARIGI, 1928”

Stampa alla gelatina ai sali d’argento “PARIGI, 1928”. Firma, titolo e data a matita sul retro. 19x24,5 cm su carta 20x25,5 cm.

€ 3.600 / 4.500

Vanessa Beecroft è un’artista italiana che nasce a Genova nel 1969 e si diploma a Milano all’Accademia di Belle Arti di Brera. Attiva dai primi anni ’90, è oggi conosciuta a livello internazionale per i suoi tableau vivant e attualmente vive e lavora a Los Angeles.

Gli eventi dal vivo di Beecroft sono testimoniati da fotografie e video e si inspirano alla pittura: realizza versioni contemporanee delle complesse composizioni figurative che hanno sfidato i pittori dal Rinascimento in poi. Con la sua arte, l’artista crea una struttura performativa quasi scultorea che ogni membro del pubblico può malleare per creare una sua personale composizione. Le sue opere sono incontri esistenziali tra modelle e lo spettatore, e mettono in scena tematiche quali la vergogna, i tabù sociali e il voyerismo. Ogni spettacolo è realizzato per un luogo specifico e spesso fa riferimento alla cultura e agli eventi storici ad esso legati. Il lavoro della Beecroft stimola domande sull’identità, sulla società contemporanea e sul ruolo delle donne mettendo in scena la complessa relazione tra spettatore, modelle e contesto storico-culturale del luogo.

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