Beyond Taste
Oltre il Gusto
Venezia Extraordinary Food & Wine Event African Path Safaris Unparalleled South African Tours Libros: G. Bauce, P. Germain, C. Passi & M. Pelli Spring / Summer 2018
MAST HEAD Beyond Taste, Oltre Il Gusto Publisher & Editor in Chief: Margaux Alexandria Cintrano .. Beyond Taste Graphic Art & Design: Alba Digital – Madrid, Spain Beyond Taste Consultant: Author Photographer Philippe Germain of Visions Gourmandes. Beyond Taste Italian Consultants: Gastro Eno Journalist & Photographer Claudio Mollo - Livorno, Italy and Author & Private Chef Maurizio Pelli .. Beyond Taste French Consultant: Author Photographer Philippe Germain of Visions Gourmandes. Capetown, South Africa Consultant: Author & Tourism Specialist Corrado Passi .. Zimbabwe, Southern African Consultant: Author, Conservationist, Photographer & Tourism Specialist Gianni Bauce .. Amsterdam Consultant: Author, Chef & Food Engineer Dimitri Asciutto .. Spring Edition Credits: Photographer Giovanni Panarotto - Verona, Italy .. Italian, English & French Translation: Author & Private Chef Maurizio Pelli - Dubai .. Authors: Maurizio Pelli, Philippe Germain, Corrado Passi, Gianni Bauce & Fausto Brozzi .. Event Features: Extraordinary Food & Wine - Venice, Italy .. Event Extraordinary Food & Wine Collaborators: Fausto Brozzi, Emanuela Marinello & Maurizio Pelli ..
PUBLISHER’S PAGE Publisher & Journalist Margaux Alexandria Cintrano A Taste Of Venezia Although, the Veneto region encompasses much of the fertile Po Plain, and the historic cities of Verona, Padua, Vicenza and Treviso, when most of us hear “ Veneto”, we immediately conjure Venice. The historic Queen of the Adriatic still glories in her great trade portal trhough which passed eastern spices, pastries and gastronomic techniques that spread throughout Italy and The European Continent .. Being a tourist, like the rest of us, I was sipping Bellinis at Harry´s Bar, and having Espressos in Piazza San Marco, where Rosano Brazzi and Katherine Hepburn amongst others from the silver screen, did many years ago. I savored endless varieties of shellfish and seafood and wandered along the canals, travelled the ferries and even took a gondola to Murano, munching pastries. Everyone loves authentic Italian regional cuisine. It is fresh, colorful and it is absolutely amazingly heavenly divine .. My culinary journey began at the most remarkable Event, Extraordinary Food & Wine, produced and directed by Fausto Brozzi, and collaborated upon with Emanuela Marinello and Author, Private Chef Maurizio Pelli .. The places I ate in ranged from rustic to exquisitely refined, however, they all had one thing in common. They are all run by people who are committed to cooking the most authentic traditional foods possible and the best .. As I proceeded to the Palacio of Ca´ Zanardi, in Venezia located across the Grand Canal, I had the opportunity to meet a wide variety of professional artisanal producers of the most exceptional products and stunningly gorgeous wines, that tell a story of the great Italian countryside and sea. It is impossible to leave Venezia and not leave a piece of one´s heart and soul at the Palacio Ca´ Zanardi. This edition of Beyond Taste, Oltre il Gusto is dedicated to the masters of food art and the remarkably outstanding artisanial producers and suppliers, showcasing chefs including Chef Igles Corelli, Bruno Cingolani and Claudio e Alessandra Mazzoni. Grazie Infinite .. Radoar Wines, Voerzio Martini Barolo, Upstream Salmone´s Daniele Rossetto, Aurelio Del Bono Wines, Casa Caterina, Flos Di Lanzani Cecilia, Fausto Brozzi, Le Colture Spumanti Valdobbiadene, Maramia Wines 100% Sangiovese, Alimentari Pasquinelli, Francesco Cozzi Food Business Evolution, Stefano Sacchi & Photographer Alessia Sacchi, Tenute Barzan Wines, Valerio Rossi Aceto VR 40, Angelo Capasso, Calvisius Caviar, Vestri Cioccolato, Maurizio Dio di Pentole Agnelli Cookware, Villa La Ripa Liquors, The Family Rice, Riso Goio di Rovasenda, Giovanni Minelli di Malandrone 1477, Federico Monetto di Uno 61 Pasta, Andrea Boero di Enoteca Boero, Cantina Valtidone, Ciro Flagella, Gianfranco Pasquinelli Fromaggi & Pasticeria Pinel.
CONTENTS Pg. Pg. Pg. Pg. Pg. Pg. Pg. Pg. Pg. Pg. Pg.
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Maurizio Pelli Gianni Bauce Philippe Germain Corrado Passi Fausto Brozzi Emanuela Marinello Giovanni Panarotto Ecolture Company Stefano Sacchi Dimitri Asciutto Gianfranco Pasquinelli
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MAURIZIO PELLI Scrittore, Private Chef, Consulente Della Cucina Italian, Consulente El Forum Ed Al Summit Della Cucina Italiana All´estero .. Trai I Soci Fondatori Della Icwf, La Fondazione Della Cucina Italiana Nel Mondo Margaux: Dove sei nato e cresciuto ? Maurizio: Sono nato sul Lago Maggiore in Piemonte. Margaux: Chi è Maurizio Pelli ? Maurizio: Sono un ex uomo d´ affari ritirato a Dubai dal 1999, da semrre un viaggiatore del mondo per affari e per diletto. Margaux: Il Libro: Fettuccine Alfredo, Spaghetti Bolognaise & Caesar Salad, Il Trinfo della Falsa Cucina Italiana del Mondo; Cosa o chi ti ha ispiato a scrivere un libro cosi straordinario ? Maurizio: Dopo aver girato il mondo per molti decenni sono stato obbligato mio malgrado a diver mangiare nei “presunti” ristoranti italiani al´estero .. Il 99% di questi ristoranti sono italiani, Italian sounding, si presentano come Italiani per attirare i clienti, ma autentici non sono. Non certo quelli che consideriamo autentici e che propogono i piatti e le specialtà autentiche e tradizionali italiane Per questo motivo ho scritto questo libro, dedicato agli stranieri amanti della nostra cucina che non conosciamo la vera cucina italiana. Un vademécum per difendersi dalle aggressioni di mistifcatori e falsificatori e per riuscire a distinguere la nostra autentica meravigliosa cucina, i nostri prodotti alimentari e le nostre specialità Il libro cataceo è solo in inglese e non disponibile in italiano. Tutte le versión di eBook e Kindles in inglese, Italiano sono disponibili su: Amazon. La Version caracea e tutte le versioni di eBook incluso Kindle sono disponibili in italiano y inglese anche directamente sul mio website con uno sconto speciale: www.culinaryclinic.it Il mio nuovo libro sarà pubblicato a breve e será in vendita allo stesso modo Margaux: Il tuo l´obiettivo è quello di promuovere le authentiche cucine regionali italiane, se un consigliere del Summit e del Forum mondiale della cucina italiana all´estero .. Per favore, dicci di pù su questo ? Maurizio: Dopo aver vinto un award per mio libro durante il “Italian Cuisine World Summit 2013”, sono divenato parte attia sia del Summit chef del Forum della Cucina nel Mondo, dal 2014 ho collaborato con queste organizzazione internazionali .. Del 2017, son otra i membri fondatori dell ICWF (Italian Cuisine world Foundation) Con lo quale abbiamo chiesto al´Unesco il riconoscimento del patrimono immateriale per la cucina italiana all´estero durante a Milano. Questo sara´ il punto di partenza per far conoscere e promuovere la cucina italiana autentica a livello globale
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Margaux: Palaci del tuo nuovo libro quasi pronto per essere pubblicato ? Maurizio: Purtroppo il mio nuovo libro sta subendo un ritardo, spero che presto sarà sul mercato .. È totalmente, diverso dal mio primo libro: racconta i mieli, “Dubai´s Deluxe Dinner Party”, come Chef privato in Dubai. Le Stravaganti, esigenti ed a volte folli cene del élite cosmopolita e ricca residente negli Emirati .. Una visione da dietro le quinte dei, “gourmet orented”, gastronomi veri e presunti apassionati della cucina italiana e dei loro palati gourmand .. Margaux: Cosa consiglieresti ai govani che vogliono intraprendere una carriera nelle arti culinarie ? Maurizio: Di essere pronti a mostrarer la loro personalità, sviluppare quello che hanno appreso fino ad oggi cercando di migliorarsi costantemente .. Essere authentici, non seguire le mode paseggaere mai copiare gli Chef Famosi e creare un propio stile .. Margaux: È stato affermato in tutto il mondo che “mangiamo con gli occhi”.. Quali sono I tui punti di vista sull´ arte della presentazione ? Hai uno stile ? Quali sono i tuoi colori preferiti ? Qual strumenti usi ? Cosa riteni necessario in un piatti presentato con successo ? Maurizio: Questo per me è un punto di vista controverso soprattutto per quanto riguarda i piatti italiani .. Le nostre specialità si sono evolte durante i secoli ed hanno raggunto la belleza in modo naturale le senza trucco forzato .. Ciò non significa che non possano essere visivamente più attraenti, purché non travolgano l´aninma del piatto. Specialmente, per quanto riguarda la cucina regionale italiana in quanto non è possibile aggiungere qualcosa che non sia territorialmente non reperibile e compatibile giusto per decorazione .. La presentazione è gia cambiata negli ultimi anni, le porzioni sono più piccole e quindi più facili da impiattare con stile .. I colori preferti sono sempre quelli della nostra bandiera italiana, bianco, rosso e verde .. Uso gli stessi strumenti come qualsiasi altro chef: forchete, anelli e sac a poche .. Ogni piatto è diverson, I piatti che ho creato che hanno avuto più successo sono quelli che raggiungono la loro belleza da soli, in modo naturale come una bella donna .. Grazie Infinite
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AUTHOR OF THE TRIUMPH OF THE WORLD´s FALSE ITALIAN CUISINE .. FETTUCCINE ALFREDO, SPAGHETTI BOLOGNAISE & CAESAR SALAD .. INTERVIEW WITH MAURIZIO PELLI & MARGAUX CINTRANO Margaux: Where were you born and raised ? Maurizio: I was born in Arona, on Lago Maggiore in the Piedmont Region . . Margaux: Who is Maurizio Pelli ? Maurizio: I am a former businessman who has been retired in Dubai since 1999, and a frequent traveler to my home land, Italy for business and pleasure, I am presently a penning author, private chef and Italian Cuisine consultant for passion and pleasure. Margaux: The Book: Fettucccine Alfredo, Spaghetti Bolognaise & Caesar Salad, The Triumph of the World´s False Italian Cuisine: Tell us, what or who inspired you to pen such an amazing book? Maurizio: After travelling around the world for many decades, as a businessman, I was put into a position where I had to eat in the “supposed to be” Italian restaurants abroad. 99% of those restaurants are not Italian at all, and maybe they are Italian sounding to attract customers, however, surely not, what we consider authentic traditional Italian dishes and specialties. For this reason I wrote this book, dedicated to foreigners who like our cuisine but don’t know what is really authentic Italian cuisine and to defend my viewpoints from the aggression of forgers, falsifiers, and those mystifed by our wonderful cuisine, alimentary products and specialties. The book in paperback is in English only and not in Italian. The English paperback and all the E-Book versions and Kindle are in English and Italian and are available on: Amazon. Furthermore, The English paperback and all the E-Book versions including Kindle are also available in Italian and English on my website at a special discount: www.the culinaryclinic.it .. Note, my new book to be published shortly, shall be on sale in the same manner. Margaux: With the goals to promote the true authentic classic Italian regional cuisines, you are an advisot to the Italian Cuisine World Summit in Dubai. Please tell us more about this ? Maurizio: After winning the award for my book during the "Italian Cuisine World Summit" in 2013, I have become an active part of both the Summit and the "Italian Cuisine in the World Forum" and from 2014, I have been collaborating with these international organisations. Since 2017, I am amongst the founding members of the ICWF "Italian Cuisine World Foundation" in which we have asked Unesco for intangible heritage for Italian cuisine abroad during The Expo 2015 in Milan. This has been the must quintessential starting point of the Italian cuisine promoting globally.
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Margaux: Tell us about your new book almost ready to be published .. Maurizio: Unfortunately my new book is suffering a delay, and I hope it shall be on the market soon! It Is totally different from my 1st book- It’s about my ‘Dubai’s Deluxe Dinner Party’ as a Private chef in Dubai. The craziness, demanding and extravagant dinners of the elite cosmopolitan Dubai´s affluent and rich residents and expats. A behind-the-scenes vision of the hidden Dubai gastronomic oriented and passionate culinary dining custumers and their gourmand palates. Margaux: What would you recommend to a young man or young woman who wanted to pursue a career in the culinary arts ? Maurizio: To be ready to demonstrate their personalities and learnt skills to date. To be authentic and not to follow fads or the fashion of the moment, and never ever copy somebody already famous but create your own style. Margaux: It has been stated worldwide, that “we eat with our eyes” .. What are your viewpoints on the art of plating ? Do you have a style ? Which are your color preferences ? Which tools do you use ? What do you deem as necessary in a successfully presented plate ? This, for me is a controversial viewpoint especially regarding Italian dishes. Our specialties have evolved from centuries ago and they have reached the beauty naturally without forced makeup. This does not mean that they can not be visually or more attractive as long as they do not overwhelm the soul of the dish. Especially regarding the italian regional cuisine, as it is not possible to add something that is not territorially compatible. The plating already has changed in last few years, and the portions are smaller and more easy to plate with style. The favourite colours of our dishes are always, the ones of our national flag: red, white and green! I employ the same tools like any other chef: Forks, rings and sac a poche! Every plate is different, and successfully food designed plates to me are the ones which reach their beauty naturally by themselves, like a beautiful woman !
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Gianni Bauce ZIMBABWE: viaggio tra meraviglie e sapori.
Safari: un viaggio nei segreti dell'Africa, tra il passo silenzioso di un elefante e la maestosità millenaria di un baobab, l'ondeggiare sinuoso della sagoma d'un leone, tra il giallo dell'erba e la risata grottesca di un ippopotamo nel fiume, tra il volo leggiadro dell'aquila e la magia drammatica di un tramonto o il mistero inquietante della notte. Qui in Zimbabwe, nel cuore dell'Africa Australe, c'è tutto questo e molto di più. Mistero, magia, fascino e avventura si mescolano nella straordinaria varietà di ambienti pressoché unica nel continente. Faccio la guida di safari da sedici anni e mostrare l'Africa condividendone i segreti con i viaggiatori è il mio mestiere. Ma nel mio campo, dopo una giornata di emozioni lungo le piste di terra rossa, tra i grandi animali Africani, mi spetta un altro difficle compito: la cucina. Ogni sera un menù differente, come sempre diverse sono le sorprese che l'Africa ci regala ogni giorno. In questo piccolo viaggio virtuale in cui vi condurrò attraverso lo Zimbabwe, non getteremo soltanto un fugace sguardo sulle meraviglie del paese, ma ci abbandoneremo anche a piccoli assaggi della cucina tipica locale. Scendiamo verso il sud dello Zimbabwe, costeggiando i verdi altopiani orientali ammantati di foreste lussureggianti, dove l'acqua è così limpida e pura che nelle piantagioni ai piedi delle alture cresce il tè migliore della regione. Le rovine di uno dei siti archeologici più affascinanti dell'Africa sono davanti a noi: la mitica città perduta di Great Zimbabwe. Unico monumento in pietra dell'epoca medievale nell'Africa subsahariana, le ciclopiche mura, i corridoi segreti, la torre conica hanno attraversato il tempo per raccontarci dell'antica e splendente civiltà che, nata nel IX secolo, ha dominato la regione per cinquecento anni, scomparendo poi misteriosamente nell'arco di pochi decenni. Uscendo dal grande recinto ellittico di granito, antico luogo di cerimonie e residenza delle mogli predilette del sovrano, sostiamo al villaggio, dove sul fuoco, mescolata dalle donne, bolle già una pentola di sadza, la bianca ed insipida polenta locale che costituisce il principale alimento di ogni Zimbabweano. La si mangia raccogliendola con le mani, appallottolandola con le dita e intingendola nel sugo di pomodoro e fagioli. Accompagna il pollo lessato, duro e filamentoso, ma dal sapore genuino e gustoso perché è un “road runner”, un pollo ruspante. Dopo il pasto leggero affrontiamo l'ascesa all'Acropoli, antica dimora del sovrano, dove il granito dei massi ciclopici si fonde con le opere murarie dell'uomo in un magico connubio, metafora della filosofia africana. La notte stellata ai piedi dell'antica città è una volta di diamanti sotto la quale assopirsi è un privilegio, ma non prima di aver sorseggiato un té bollente di makoni (Fadogia ancylantha), una pianta erbacea locale dalle straordinarie proprietà ricostituenti.
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Dalle antiche rovine, la strada ci porta a ponente, verso il Matatbeleland e le magiche colline di granito dorato, pennellato di rosso, grigio e verde dai licheni. Qui, tra le mastodontiche sculture di rocce in bilico che paiono posate in mirabile equilibrio dalla mano d'un gigante artista, trotta fiero il rinoceronte, che pare anch'esso una creatura sopravvissuta alle epoche. Guardandoci attorno scopriamo favolose pitture rupestri millenarie, tra le quali il vento sussurra racconti di epiche cacce, gesta di eroi e antiche battaglie. Così, la sera mentre si avvicendano i racconti intorno al fuoco, nella pentola cuociono strisce di biltong (la carne salata ed essicata secondo l'antica tradizione boera) affogate in una salsa di arachidi: si chiama umhwabha ledobi ed è un piatto tipico della cucina Ndebele, il fiero popolo guerriero che abita la regione e che da sempre considera sacre queste colline. E quando già le fiamme del bivacco si affievoliscono, un buon caffé dei Monti Vumba, sull'altopiano orientale ai confini col Mozambico, è il miglior commiato che la giornata può riservarci. Il sole non fa in tempo a sorgere che noi siamo di nuovo in viaggio verso il nord, sulla sabbia morbida dell'estrema propaggine orientale del Kalahari, fino al Parco Nazionale di Hwange, una delle più vaste aree di conservazione dell'Africa. Qui, a pochi chilometri dal campo, un leone maschio sonnecchia nel tardo pomeriggio mentre a breve distanza, la frustata di una coda tra l'erba gialla tradisce la presenza del resto del branco. Alla pozza, gli elefanti affrettano il passo, resi euforici dall'odore dell'acqua e l'aquila urlatrice plana sulla superficie germendo al volo un pesce. All'imbrunire, tornando al campo, incrociamo sei licaoni che trottano lungo la pista, diretti verso chissà quale caccia. Quale miglior conclusione per una giornata nella boscaglia. Questa sera il piatto è una zuppa di butternut, una zucca dalla caratteristica forma a pera, che dopo essere stata sminuzzata, sta bollendo nella pentola fino a diventare una densa crema arricchita con un po' di olio crudo e pepe nero. Segue uno dei cibi più tradiizionali dello Zimbabwe: un piatto di madora, grosse larve di falena (Gonimbrasia belina) abbrustolite e cucinate in soffritto di cipolla e pomodoro, dopo essere state ammorbidite in acqua calda salata. Una vera delizia, al di là dell'aspetto. Dopo la boscaglia selvaggia, lassù nell'estremo nord del paese ci attende una delle meraviglie del pianeta. Dove il quarto fiume più lungo dell'Africa, lo Zambesi, si getta in un salto di più di cento metri d'altezza lungo un fronte di quasi due chilometri, si formano le cascate più affascinanti del mondo: le Cascate Vittoria. “Questo è un luogo dove volano gli Angeli” disse stupefatto David Livingstone quando le scoprì nel 1855 e anche oggi, percorrendo il sentiero che si snoda lungo il fronte delle cascate, pare davvero di essere più vicini al Paradiso. Nella frizzante cittadina di Victoria Falls i piccoli negozi si alternano ai mercati di prodotti artigianali ed eleganti locali per turisti si contrappongono ai movimentati club dei sobborghi. Artisti di strada suonano e danzano, mentre tra hotel da sogno e modesti B&B, troviamo ristoranti d'ogni tipo perciò questa sera ci prendiamo una pausa dalla cucina da campo. Accompagnato dal folcloristico spettacolo di percussioni e danze locali, il buffet offre una selezioni di carni di selvaggina pregiate: il kudu, l'impala, l'eland, il facocero dalla saporita carne magra o la coda di coccodrillo, dal sapore tra il pesce ed il pollo. E nell'euforia dell'esuberante notte di “Vic Falls” non può mancare un ottimo vino Sudafricano, come uno Shiraz, un Pinotage o (come viene chiamato qui in Zimbabwe) un “CabSav”, un Cabernet Sauvignon.
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Lasciamo Vic Falls la mattina presto, diretti verso il grande lago Kariba, il più vasto lago artificiale del continente, con i suoi quasi trecento chilometri di lunghezza e ottanta di larghezza, formatosi nel 1966 in seguito alla costruzione della diga sullo Zambesi. Qui la pesca è un'attività fiorente ed il lago attira migliaia di pescatori sportivi ogni anno, bramosi di agganciare un pesce tighe o un persico trota. Quando il sole tramonta sullo specchio immobile del lago, la superficie si tinge d'arancio, punteggiato dalle silouette di scheletri degli alberi annegati. Accampati sulla riva erbosa, dove pascola il bufalo e grugnisce l'ippopotamo, cosa c'è di meglio che gustare un'orata di lago grigliata per cena, dopo uno snak sfizioso a base di croccanti kapenta, i piccoli pesciolini salati ed essicati al sole. L'indomani viaggiamo lungo la pista sterrata che attraversa il paese per quasi cinquecento chilometri, dove la modesta agricoltura rurale produce pomodori, patate, cipolle e a settembre inoltrato si può trovare la papaya, che qui prende il nome di popo ed ha un sapore speciale. Seguiamo il corso dello Zambesi e scendiamo infine nella valle, precipitando per più di ottocento metri di dislivello dall'altopiano. Raggiungiamo il mitico fiume e il Parco Nazionale di Mana Pools, patrimonio dell'umanità UNESCO, dove all'ombra delle folte chiome di mogani del Natal, ana tree ed alberi delle salsicce, si muovono leggiadri e silenziosi elefanti dalle zanne enormi, mentre leoni e leopardi cacciano nelle tenebre e branchi di licaoni inseguono le loro prede nella luce incerta del crepuscolo. Bufali neri e minacciosi si spostano in branchi sterminati mentre gli ippopotami contendono ai coccodrilli la sovranità del fiume. Qui tutto è contemporaneamente leggiadro e violento, tutto è magico: se dovessi immaginare il Paradiso Terrestre, lo immaginerei proprio così. Le emozioni che questo remoto angolo di Africa regala quotidianamente sono tali e tante, che la sera ci si sente quasi stremati. E sul fuoco del bivacco, la griglia si scalda alla fiamme danzanti, preparandosi ad accogliere bistecche e salsicce in quello che, adottando un vecchio termine afrikaans, si chiama braai (la grigliata). La carne bovina è di straordinaria qualità qui in Zimbabwe, dove le mandrie pascolano libere nelle vaste praterie; le salsicce, invece (boerwoer), sono prodotte secondo un'antica ricetta sudafricana. E a fine pasto, mentre la luna sorge bianca e rotonda all'orizzonte, deliziamo il palato con un dessert ricavato dalla polpa bianca e spugnosa dei frutti del baobab disciolta nel latte e zuccherata a piacere, per dar vita ad una sorta di yogurt ricco di acido ascorbico e vitamina C. Il nostro viaggio attraverso il paese è quasi terminato e rientriamo nella capitale, Harare, frizzante metropoli africana che non dorme mai. Uno sguardo ad una mostra d'arte alla National Gallery, una passeggiata ai giardini botanici, una birra fresca in un chiosco lungo la via, un viaggio in minibus, un'occhiata alle sculture in pietra di Masasa, in coda nel traffico all'ombra dei grattacieli del centro.
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Oggi a pranzo siamo ospiti di Patience, che cucina sadza alla fermata degli autobus nel sobborgo di Hatcliff. Patie ci invita a casa sua, dove cucina la miglior sadza che abbiamo mai assaggiato, accompagnata da muriwa (verdi foglie di rapa tagliate a striscie sottili e cotte in padella) e nyama (la carne bovina stufata). Per noi uomini ha riservato qualcosa di speciale: il mazondo, il piede della vacca, stracotto e riservato agli uomini perché, come vuole la tradizione, possiede proprietà afrodisiache e rinvigorenti. Nelle tazze metalliche beviamo il chibuku, la birra tradizionale, densa e dal pungente sapore acido. Quando cala la notte, la città offre ogni sorta di opzione, dai locali tradizionali ai club più esclusivi e i ristoranti sono così numerosi e vari che ci si perde nella varietà di cucine: indiana, cinese, italiana, greca, eritrea, thailandese, portogherse, turca... ce n'è per ogni gusto, ma noi scegliamo il cibo tradizionale. Così, innaffiati da una fresca Zambezi, la birra locale, assaggiamo la hanga (la faraona) e il matumbu (la trippa) serviti con l'immancabile sadza. Un bicchierino di Amarula, il liquore cremoso a base di frutti di marula (Sclerocarya birrea), e siamo pronti per perderci nell'ammiccante notte di Harare. Note: Naturalmente i menù descritti sono stati creati per seguire la traccia dell'articolo. Nel nostro campo tendato il menù, sia a colazione che a pranzo che a cena, si adatta a gusti ed esigenze dei viaggiatori, soddisfando anche vegetariani, vegani e intolleranti.
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Gianni Bauce
Interview
Margaux: Firstly, could you tell us, where were you born and raised ? Gianni: I was born in Northern Italy, about 50 kms from Turin and I grew up there. Margaux: What and who were the catalysts for your studies in Travel Toursim, Hospitality Management and the specialisation in African Safari Tourism ? Gianni: I have always been extremely passionate for wildlife since I was a kid and I started travelling in Southern Africa (first place was Zimbabwe, my current residence place) in the early 1990s. In 1998 I had decided to do something more than just simply travelling and i started looking for a way to work and live in Africa. The professional field of Wildlife and Nature Guide was the best choice, so I asked around and finally took a Field Guide course in South Africa. A friend of mine was a member of The Field Guides Association of Southern Africa and a senior instructor, operating in Kwa-Zulu Natal so I attended his courses and got my Field Guide licence. Then, during my long career as a free lance safari guide I continued to take many other courses, amongst which were: the venomous snake handling and bites treatments. When I moved to Zimbabwe I had to get my Zimbabwean licence to operate, and then I went to the University of Zimbabwe and received my Tour Guiding & Guest Relation Management certificate. Tourism and photographic safaris proved to be the best way for me to live close to wildlife, henceforth, I discovered my passion while showing the beauty of wildlife and my adopted country (Zimbabwe) to other people coupled with a never ceasing passion that is mandatory for every Guide to successfully provide our services to visitors. Margaux: Tell us about how did you first become interested in Africa, and about your passion dream profession and where do your take your tour group clients ? Gianni: A part from my passion for wildlife (when I was a kid the best gifts I received were wildlife books!), my first trip to Africa was due to a Wilburn Smith book, “The Elephant Song” .. After reading this book, I decided to visit Zimbabwe and from then on, I fell in love with Africa. The potential of this country (Zimbabwe) is enormous and I had started putting all my efforts into promoting its wonders through my Safari Operations, including bringing people to Zimbabwe and Southern Africa, which is actually my dream profession and whenever I see people fascinated by the wonders of Africa, I realize and relive my dream. As guides, we don't teach anything to our guests: we share knowledge with them and often we learn from their questions or comments. Most of my clients are from Italy. I chose this niche because Italian is my mother tongue or native language. I am able to provide them with unique service, speaking Italian so they can better understand what they are experiencing. As an Italian, I can also understand better than others the need of my Italian clients because “Our job is not to sell a trip, it is to sell a dream: your African dream.” My clients contact us, via our Italian and English website (www.african-path.com), at conferences and presentations (I'm a writer as well so presenting my books, and we also advertise the safari operations) and the majority of our clients, are recommended through word of mouth. Some of the clients are frequent clients, who used to travel in safari with us and they often bring and / or recommend friends. Our safaris are “tailor made” safaris, so we actually build the itinerary according to clients' passions and desires. Usually, during an itinerary, we spend 50% in the wilderness looking for game, from the “big five” to the smaller (but not less interesting) creatures, allowing visitors to take wonderful photographs of the unique African wildlife and at the same time to learn about it. 20
The last but not the least item, as a high conservationist, we value, the guests are learning the habits and characteristics of animals, trees and the environment in which they can empathize more with the wildlife and understand the severity of the conservation problems. “After a safari with us, most of the clients have a higher respect toward animals, even for smaller creatures and toward the environment. At our camp, in the wilderness, for example, we don't use electric light (just campfire and candles) and this assists the visitors to understand that sometimes we can do without something that seems to be essential for life, but it's not.” For the remaining 50% of the time on Safari, we visit attractions ranging from natural to historical to cultural attractions of the country we are visiting, through which visitors can know and understand better the country they are visiting. We also try to spend time with the local community to promote cultural exchange that is one of the most appreciated experiences during our safaris. “The bottom line is, we try to operate sustainable tourism at 360°, minimizing our impact on the environment and maximizing our positive impact on the hosting community. This is very effective and at the end of the journey, is the dream of every traveller.” Margaux: What has been most challenging for you, living and working in Africa ? Gianni: “Living and working in an African country is extremely difficult for a European; the challenges you face are many and it is very difficult to overcome due to uncountable reasons. To understand the varying African cultures, to deal with and integrate yourself with it, it's another challenge, but it's mandatory to do it, if you really want to operate in a proper way because we need to adapt to the hosting culture, not forcing it to adapt to us. And this is actually a wonderful journey in a new unknown world!” Margaux: Is there anything that you miss, having been raised in Italy ? Gianni: “Sometimes salame and cheese and summertime in and The Italian Alps. Margaux: Could you tell us about the gastronomy and wines in Southern Africa ? Gianni: Southern Africa is surprisingly rich in gastronomy because most of the countries are a melting pot of different cuisines coming from local traditions and colonial influences. Zimbabwe has many interesting dishes: the sadza (the unmissable white porridge, at the base of every traditional meal), the tasty stewed beef, the wide variety of vegetables, the little dried kapenta fish, the fried Lake Kariba bream or the madora (roasted or dried larvae of the Emperor moth, a big moth very common in most of the African countries) and eventually the wide variety of game meat, from hanga (the guinea fowl) to warthog to many different types of African Deer. “Despite the variety of ingredients, traditional cuisine is limited and sometimes boring due to the fact that many African cultures consider food as something to feed human beings rather than what pleases them (that is basically a European - particularly Italian – point of view). This is why the cultural mix between Italians and African food culture can achieve great results in cuisine. Come and experience it in our camp kitchen!” Concerning wines, South Africa has some of the best wines in the world. This result is due to the fact that most of the vines hail from French grape-vines, brought to S.A. during persecution of the Huguenots at the end of XVII century. The French Huguenots took refuge in the neighboring Protestant Holland and from there, The India's Dutch Company sent them to the Cape Colony. Some of them were winegrowers and often, the only thing they could bring with them was a vine. They tried to grow the vines along the Cape's mountain slopes and after some decades they eventually succeeded. The Cape's sun is the typical subtropical sun, but the weather is more like a Mediteranean weather, due to the fact that two main streams meet at the Cape, the cold tradewinds coming from Southern Pole (Benguela Stream) and the warm tradewinds, coming from Mozambique Channel (Agulhas Stream) creating an anomalous weather cell over the Cape area. 21
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So the French vines, African sun, gentle slopes and the Mediterranean type climate, created the miracles. Zimbabwe used to produce wines on eastern highlands, but they stopped in approximately 2006 due to to the social and economical crisis. I recently have seen, in the city of Harare, shops with white wines made in Marondera, a small city at the foot of eastern highlands. “Let's hope it is a fresh start in wine production in Zimbabwe. Margaux: I have noted, that you have written several books on various African countries in addition to some novels .. Could you tell our audience about your books ? Gianni: Well, some of them are just travel guide books: Mozambique, Botswana and Zimbabwe. “My last book, Zimbabwe, is now under review for re-editing due to the fact that it was published in 2006 and numerous things changed in Zimbabwe since then. It's my favourite of course because it focuses on the country I love !” There are also, two novels, both of them about journies. The first one, is the story of my “exploration” journey in Mozambique, and my experiences writing the travel guide book. During that lonely journey, I had so many experiences (nice, dramatic, funny, ...) but I could not write them in the travel guide books, because they are not relevant for that kind of book. “ So I decided to collect them in a novel entitled “Sozinho” which in Portuguese (the language spoken in Mozambique) means “lonely”. It comes from the fact that since I was travelling alone, all the people I met along my way asked me: “Vossei viaja sozinho?” meaning “Are you travelling alone?”, surprised by the fact that a white man was travelling alone in such remote areas!” “The second novel is the story of my journey to climb The Kilimanjaro Mountain, an enormous challenge with 6000 meter high altitude, and the highest mountains of Africa but above all a challenge to myself.” “I'm now working on a book about ecological conservation in Zimbabwe, a country that despite the enormous challenges it had to face after independence, it achieved incredible goals in conservation with spectacular initiatives unique in the world.” Margaux: What is your pet peeve ? Gianni: “Superficiality of people. Luckily I had very very few people in my Safari tour network, with me that didn't appreciate the African wonders due to their superficiality, but when it happened, it annoys me very much. Another thing that I hate is the lack of respect and humility, two mandatory things to visit Africa.” Margaux: After viewing your website, Facebook Like Page and having publishing an article that you wrote in Italian, I see that your are quite a good photographer as well .. Tell us, what do you enjoy taking photographs most of and what has inspired your deep interest in photography ? Gianni: “Well, I think that every human being is obsessed by the passage of time and we desperately try to stop it in many different ways. To take a picture is a way to fix a moment forever. Than from this basic instinct one can develop a passion and a sort of artistic commitment, aimed to transform a picture in something that can communicate an emotion to the public. I'm not a photographer, I'm just passionate and most of the merit of the beauty of some of my pics are due to the environment and the wildlife that I capture with my camera. Besides that, there's of course a marketing utilization of photographs and combining my passion with marketing targets is the best way to attract people to visit Zimbabwe with us.” Gianni: Thank you once again very much for all your collaboration ..
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PHILIPPE GERMAIN fotografo Philippe Germain, le sue passioni ed i suoi sua segreti per 2018 un intervista faccia un faccia da: editore & giornalista margaux Cintrano.
margaux: Raccontaci il percorso che ti ispirò a scrivere un libro sulla presentazione di piatti Philippe Germain 3 anni fa mi venne l’idea di proporre una visione gourmand riguardo la presentazione dei piatti in occasione di una competizione culinaria come presidente di giuria. Realizzai che la presentazione di un piatto meritasse di essere sviluppata di più. Quindi decisi di applicare alcuni metodi che permettessero di usare degli strumenti alla portata di tutti gli chef. Di conseguenza iniziai a postare in rete queste presentazioni sui siti gourmet presenti in rete, più tardi sviluppai un sito specifico per questa disciplina. finalmente, dopo alcuni mesi, la bozza di questa visione gourmet si trasformò in un libro che pubblicai lo scorso anno. un libro di enorme successo, l’unico libro al mondo di riferimento su questo argomento, molto apprezzato dai leader della cucina che desiderano migliorare la loro tecnica di presentazione, abbellire le loro specialità. .margaux dove sei locato? philippe germain sono di base a Montpellier (nel sud della francia), un città molto bella, molto brillante, vicina al mare, vicinanza che la rende dinamica tutto l’anno. margaux Quali i motivi, le ispirazioni del tuo profondo interesse per fotografia? philippe germain Da giovane, spesso mi divertivo a fotografare con un dispositivo istantaneo, successivamente, lavorai nella comunicazione (gestione di studio) dove le arti grafiche e la fotografia erano molto presenti. Viaggiando scoprii il piacere di scattare istanti di vita di strada con una macchina digitale, avido di scattare foto di cibo e di piatti affrontando tutti gli aspetti della fotografia per poi immediatamente dopo realizzare un libro. margaux la maggior degli chef durante il lavoro non hanno il tempo presentare i loro piatti, hai una soluzione per insegnare loro come riuscirci? Un tuo insegnamento, un corso di tecnica? philippe germain Nel mondo dei grandi ristoranti, c’è sempre attenzione alla presentazione di un piatto. Per il resto, la mancanza di tempo in cucina e certamente un impedimento alla realizzazione di una presentazione. Penso che dedicare delle attenzioni alla presentazione dei piatti è principalmente un stato di mente. con la metodologia e pochissimo tempo si può abbellire un piatto, basta seguire alcune semplici regole, la creatività e le fonti di ispirazioni. La visione gourmand si arricchirà con il tempo ed estenderà con il senso della bellezza. Il website si aggiornerà costantemente con sempre più metodi e strumenti a disposizione per il raggiungimento delle bellezza delle presentazioni. 27
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margaux stagioni, prodotti, sapori, atmosfera, colori, ristorante... quale la tua ispirazione? philippe germain Quello che maggiormente mi interessa è l’aspetto finale del piatto, certo che bisognerà ispirarsi e lavorare con tutti questi elementi combinandoli per ottenere uno stile visivo. margaux sfortunatamente la maggior parte foto che si vedono su il internet (facebook per esempio) sono scattate con un cellulare e, come tu sapere bene, il qualità dielle foto è non e certo la più alta. philippe germain certo, purtroppo la maggior parte foto dei piatti che vediamo sono di pessima qualità. non tutti sono esperti fotografi, fortunatamente, i telefoni cellulari sono sempre più sofisticati ed efficienti conseguentemente la qualità di scatti migliora sempre di più. 2 sono consigli di base per a riuscire a scattare una bella foto; Usare un piatto di qualità che sia ben definito e stare molto attenti a non muovere la macchina nel momento che si scatta la foto. margaux Raccontami dei tuoi più interessanti e memorabili viaggi, ho visto alcune tue fantastiche foto scattate in Asia. Hai in programma un viaggio / ispirazione sull’arte della presentazione dei piatti? philippe germain In Francia, patria della gastronomia, sono presenti la maggior parte dei leader della cucina che eccellono nelle presentazioni. un altro paese molto presente in il campo artistico / culinario, è il Giappone. Gli asiatici sanno guardare avanti, i giapponesi sono da sempre maestri dell’arte della presentazione capaci rendere bellissime le loro creazioni. Certo che mi piacerebbe fare un giro !;). Mi inviti tu? margaux Quale lo stile fotografico che tu preferisci? philippe germain Il campo della fotografia e della regia che mi più garba è quello della strada. Sulla strada trovo la maggiore ricchezza di situazioni ed espressioni per girare un film. quando l’opportunità è presente, quando la volontà fare un fotografia mostra il suo argomento. il cibo come immagine, amo il lavoro senza confini delimitatati, come una presentazione su fondo nero od il riflesso che produce un piatto di vetro margaux Visto che tu hai creato il concetto del bello nella presentazione dei piatti perché non aiuti gli amanti di questa arte anche con altri mezzi? Potresti insegnare, fare dei corsi tecnici, sviluppare altri strumenti per perfezionare professionalmente la presentazione philippe germain questa è un eccellente domanda ... ci ho pensato molto ed attualmente sto lavorando su un progetto in questo senso. Ci saranno delle sorprese a riguardo tra qualche tempo, mistero e pazienza !!! lol
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margaux La mia opinione personale è che tu possiedi un grande talento artistico, dimmi cosa richiedi in una presentazione prima di scattare la foto? Hai una formula specifica? I tuoi suggerimenti? philippe germain Le sole regole da applicare alla fotografia sono quelle di produrre un piatto bello, invogliante ed appetitoso. Senza fare nessun corso seguo il rispetto delle regole fondamentali della composizione della fotografia, le opzioni di valorizzazione (colori, volumi, estensioni). Per il successo di una fotografia (illuminazione, ombre, angolazioni) rispettando lo stile culinario del piatto (trucco tecnico, valorizzazione del piatto per scattare una fotografia) come deve essere quello vero servito ad un cliente. Perlomeno il piatto fotografato dovrà essere più simile possibile a quello che sarà il piatto presentato ad un ospite. Infine rimango sempre vigile sulla che volontà di scattare una bella foto; cioè: un fotografia leggibile, un fotografia "di impatto" (colori, luci, contrasti ...), una fotografia "buongustaia” noi comunque mangiamo prima di tutto con occhi. margaux Cosa fai quando stacchi dai tuoi impegni? sport, camminare sulla spiaggia, il palestra, yoga ...? philippe germain Mi sono dimenticato dire che la fotografia è per me un passione? ...;) cosa ipreferiscono a fare per allentare oppure staccare, e’ fare della fotografia ... ma sulla strada, in città, dove lì c’è il mondo, camminare, guardare la gente, monitorare le situazioni. A questo punto, il mio occhio si trasforma e vede il mondo in modo diverso ... sono io la regia! margaux Esiste qualcosa che non ami nella fotografia? philippe germain come ho già asserito adoro la fotografia di strada perché è naturale, veloce, intuitiva ed il risultato è immediato! Uno scatto può essere valido oppure non esserlo. Al contrario la fotografia in uno studio è molto complicata, noiosa, necessità una attrezzatura molto sofisticata e lunghe ore di post produzione. I risultati principalmente sono tecnici. Bisognerà aspettare l’invenzione di una macchina fotografica magica che riuscirà a scattare una foto perfetta al primo click. al contrario, riuscire a scattare una foto del cibo e’ un immagine richiede molto ingegno, tanto lavoro e molta tecnica. Con l’insorgere dei problemi e delle complicazioni e’ una permanente sfida che da molte soddisfazioni specialmente quando si riescono a trovare le soluzioni margaux Non hai mai pensato durante la tua carriera di dedicarti alla pubblicità e ai media? Diventare l’occhio del pubblico come fotografo autore? philippe germain Me lo sono spesso chiesto perché non cambio tipo di carriera professionale! A dire il vero mi trovo in questo progetto di “visione gastronomica” dove ho già tutto il necessario, il mestiere e la comunicazione che mi serve. Un cambiamento di carriera che non prevede questi presupposti “gourmand” e che probabilmente necessita di aver a che fare con la polita ed i finanziamenti di certo non mi attira
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margaux Quali sono i fotografi che ami di più e e perché? philippe germain Non ci sono fotografi che amo particolarmente. Può piacermi una foto od un fotografo per quella specifica fotografia, non ho un mentore che amo in modo particolare. margaux Con quale chef ti piacerebbe lavorare e perché? philippe germain Sono molto lontano dal conoscere tutti gli chef del mondo, ogni giorno ne scopro di nuovi, con la speranza di avere gradualmente una visione più obbiettiva della loro creatività che è la cosa più importante. Molti stili e personalità diverse, certo potrei citare quelli che più ammiro per i loro risultati, ma così a freddo... margaux Quali sono le tue città preferite? Philippe Germain parigi, bangkok ... perché sono città culturalmente ed umanamente molto ricche, dove le sorprese ti aspettano ad ogni angolo delle strade margaux un libro nel 2017 - 2018? Philippe Germain Ho pensato di scrivere prima dei fascicoli per infine completare il libro. Queste ‘opzioni’ specializzate per chefs a tema (qualche stralcio è sul sito visiongourmandes.com) Questo sarebbe un lavoro enorme e molto complesso, sto ancora cercando una soluzione più pratica per poterlo realizzare. Pertanto ho pensato più volte di tradurlo in altre lingue perché tutti potessero consultarlo. In quali lingue è disponibile? Il libro esiste nella versione in lingua francese. Le versioni digitali sono disponibili in francese, inglese, spagnolo, rumeno e recentemente anche in italiano. La prossima traduzione sarà in tedesco. dove si può acquistare questo libro? .il libro si può trovare su internet e stampare solo da il internet (su Amazon, oppure sul website visionsgourmandes.com). Le versioni in pdf sono disponibili solo su visionsgourmandes.com Il più importante viaggio del 2017? ho trascorso molto tempo questo ultimo inverno nel sud del Laos dove ho incontrato molta bella gente. Tu hai creato il concetto di “vision gourmand” perché non aiuti gli amanti del bello con atri mezzi? Qualche nuovo progetto in corso? Ho iniziato un nuovo progetto di video su youtube. Essendo un media molto seguito sia in Francia che nel mondo presto tutti gli chef si iscriveranno su YouTube per consultare questo sostegno didattico molto utile per l’insegnamento. Creerò un network che spero di sviluppare durante le prossime settimane Un viaggio sogno in programma per fare fotografia nel 2017 2018? Ho un programma un viaggio ad hong kong prima della fine dell’anno, un reportage sui mercati e la cucina di strada il mercato e il cucina strada. 33
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CORRADO PASSI Publisher & Journalist Margaux Alexandria Cintrano
Author, Doctor and Travel Tourism Operator, Corrado Passi, was born in Cremona, in northern Italy, however, grew up in the enchantingly historical romantic city of Verona where he studied Medicine and Oral Surgery and managed his private practice for many years. A passionate traveller, he decided to set up a Travel Tourism Agency, Unparalleled South African Tours, in Capetown, South Africa, wherein he creates personalised tailored travel services for Italians and foreigners alike .. Also a profilic, author and penner of uncountable books, his two latest books are Capetown and Oltre la Vita Felice .. Both are available in Italian .. This summer both books shall be available in English. Autore, medico e titolare di Tour Operator, Corrado Passi è nato a Cremona, nell’Italia del nord, ma è cresciuto nell’incantevole, romantica e storica città di Verona, dove ha studiato Medicina e Chirurgia ed ha svolto per molti anni la professione medica. Un appassionato viaggiatore, ha deciso molti anni fa di fondare una società di Tour Operator, Unparalleled South African Tour (Pty) Ltd a Cape Town, in Sudafrica,dove realizza viaggi personalizzati, su misura, per il mercato italiano e straniero. È anche autore di libri, tra i quali “Cape Town” (2017, Edizioni Polaris) e “Oltre la vita felice” (2018, Edizioni Polaris); sono entrambi disponibili in italiano e, entro l’estate, saranno tradotti in inglese. Margaux: Firstly, where were you born and raised ? Innanzitutto, dove sei nato e cresciuto? Corrado: I was born in Cremona, in the northern side of Italy, but I grew up in Verona, Veneto, where I got my Degree in Medicine & Surgery and where I managed my private practice for many years. Io sono nato a Cremona, in Lombardia, ma sono cresciuto a Verona, in Veneto, dove mi sono laureato in Medicina & Chirurgia ed ho svolto la professione medica per molti anni. Margaux: What and who were the catalysts for your decisions to study medicine, which sector of medicine and then relocate to Capetown, South Africa ? Che cosa o chi è stato il motivo che ti ha spinto a studiare Medicina e, successivamente, a trasferirti a Cape Town, in Sudafrica? Corrado: I did not decide to study medicine driven by a specific passion: at that time I was more into literature and philosophy… At that time, I was specifically involved in oral surgery and oral implantology. In 2003, during a Congress in Cape Town, South Africa, I wondered if this city would have been a nice place to live and to make a radical change in my professional life. And it was. So I decided to move to Cape Town with my life partner, Natalia, and her child, Filippo, and I started becoming involved in the tourism industry – writing in my free time as much as I could. It was a very hectic, very energetic and satisfying period of my life. Non ho studiato Medicina spinto da una forte, specifica motivazione: da giovane ero molto appassionato di narrativa, letteratura e filosofia…Poi, per vent’anni, mi sono dedicato alla chirurgia orale e all’implatologia. Nel 2003, durante un congresso a Cape Town, in Sudafrica, mi sono chiesto se questa città potesse essere un luogo piacevole per abitare e cambiare radicalmente la mia vita. E così è stato. Io, la mia compagna Natalia e suo figlio, Filippo,ci siamo trasferiti qui: mi sono dedicato pienamente al mio lavoro di tour operator e, nel contempo, ho ripreso a scrivere con regolarità. È stato un periodo estremamente impegnativo ma molto soddisfacente e ricco di emozioni.
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Margaux: Tell us about Unparalleled South African Tours . Raccontaci di Unparalleled South African Tours. Corrado: I’ve always been a traveller, so I decided to set up a Travel Company, Unparalleled South African Tours (Pty) Ltd, a tourism and travel consultancy company (Tour Operator) which provides people wishing to experience South Africa for leisure and business with personalised travel services, strictly tailor made: consulting and travel planning, transfer from airport to accommodation, a wide, complete range of accommodation establishments (from B&B/guest house to luxurious lodges, villas or apartments), half or full day sight-seeing tours, tailor made tours, self-drive tours, business travel and business networking, car, motorcycle 4x4 hire, escorted, guided tours, off the beaten track tours with experienced guides and sensational safaris. Sono sempre stato appassionato di viaggi e, nel 2005, ho deciso di fondare Unparalleled South African Tours (Pty) Ltd, una società che fornisce ai viaggiatori interessati al Sudafrica informazioni precise, dettagliate, assolutamente “su misura” in base alle attese ed agli interessi di ciascuno di loro: noi ci occupimo della pianificazione di itinerari, dei trasporti, delle strutture nelle quali soggiornare (dai B&B a lussuosi lodge, ville o appartamenti), di escursioni e/o viaggi Self/Drive e/o guidati, di consulenza per coloro che arrivano in sudafrica per business, per safari, per viaggi dedicati al paesaggio ed alla fotografia. Margaux: What has been the inspiration to pen three books in such a short time ? I am aware that you have recently published two books and you are working on a third book also to be published in 2018 .. Could you tell us briefly about the 3 books ? Qual’è stata l’ispirazione per la scrittura? So che sono stati recentemente pubblicati due libri, e che ti stai dedicando ad un terzo libro che verrà pubblicato nel 2018? Ci puoi brevemente raccontare? Corrado: I started writing when I was a high school student, and I kept doing it for almost twenty years, but only when we moved to South Africa I realised that I would have liked doing it professionaly. The first book, “Cape Town” (Edizioni Polaris, Jan 2017), is a Guide about Cape Town and the Western Cape including many fictional stories narrating of many different people; “Oltre la vita felice” (Edizioni Polaris, Dec 2017) is a novel about a trip made by a south african woman – a professional – after she looses her child, who died in a car crash; the third, which will be published by June 2018, is set in Italy during the years of terrorism (early ‘80s). All these books have been written in a ten-year period of time, but I decided to publish them only four years ago. At the moment, I write every day, on a regular basis, for three or four hours per day – I’m currently working on my next book, of which I prefer not to release any further detail until it will be on the way to be published. Ho iniziato a scrivere al liceo ed ho continuato a farlo per i successivi vent’anni, ma solo dopo il mio trasferimento in Sudafrica ho capito che mi sarebbe piaciuto dedicarmi alla scrittura ogni giorno, con l’intenzione di pubblicare i miei lavori. Il mio primo libro pubblicato è stato “Cape Town” (Edizioni Polaris, 2017), una guida di Cape Town e del Western Cape che include anche venti brevi racconti dedicati alla popolazione di questa regione del Sudafrica; il secondo, “Oltre la vita felice” (Edizioni Polaris, 2017) è un romanzo incentrato sulla vita di una donna - una professionista sudafricana – che , dopo la perdita del figlio, intraprende un viaggio in Africa Australe; il terzo lavoro, che dovrebbe essere pubblicato quest’anno, ha come sfondo l’Italia durante il periodo dei cosiddetti anni di piombo . Tutti questi libri sono stati scritti negli ultimi dodici anni, ma sono stati inviati alle case editrici solo recentemente. Attualmente io scrivo ogni giorno, con regolarità, per almeno tre o quattro ore – mi sto dedicando in questi mesi al mio nuovo romanzo, del quale, oggi, preferisco non fornire dettagli.
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Margaux: Could you tell us about your latest projects for 2018 – 2019 ? Ci racconti quali sono I prossimi progetti? Corrado: I’m currently very busy writing and travelling to attend evening events, reading and presentations of my books in Italy, managed and planned by my Italian publishing company, “Casa Editrice Polaris”, and it takes a lot of time and energy. “Oltre la vita felice” and “Cape Town” will be translated into English by the end of 2018 and I’m communicating frequently with the professional translator who is in charge of it. Hopefully I will probably complete my next book by the end of 2019/early 2020, and this is the main aim, I want to achieve by that time, my most important project. In questo periodo sono molto impegnato per il mio prossimo romanzo e, nel frattempo, volo spesso in Italia per la promozione dei miei libri: la Casa Editrice Polaris ha organizzato una serie di incontri e di presentazioni alle quali parteciperò a partire da febbraio 2018. Entrambi i libri, entro la fine dell’anno in corso, saranno tradotti in inglese e ciò comporta frequenti confronti e comunicazioni tra me ed il traduttore inglese che si occupa di ciò. Spero di completare il mio terzo romanzo entro la fine del 2019 e questo, a tutt’oggi, è il mio impegno più importante.
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FAUSTO BROZZI DI EXTRAORDINARY FOOD & WINE VENEZIA 2018
Margaux: Dove sei nato e cresciuto? Fausto: Sono nato a Colorno in provincia di Parma dove sono cresciuto e vivo attualmente Margaux: Quali e chi sono stati i catalizzatori che hanno ispirato il tuo interesse nel settore enogastronomico? Fausto: Il catalizzatore fondamentalmente è stato un mio nonno che produceva culatelli, io non volevo produrli ma visto che il Gabriele D'Annunzio ringrazio' lo stesso per i suoi culatelli,un giorno ripresi a produrli in una quantita' limitatissima : 200 pezzi all'anno!!! Chi produce culatelli non produce meno di 5000 pezzi all'anno .......da li parte la mia esperienza nel campo della gastronomia di altissimo livello con i miei amici chef di importanza internazionale. Margaux: Parlaci della creazione di questo evento Extraordinary Food & Wine Fausto: l'evento nasce per il bisogno di distinguersi nel campo enogastronomico dalla massa di esposizioni e fiere esistenti nel settore. Abbiamo creato un evento unico ed elegante dove gli espositori hanno potuto comunicare con le persone interessate ai loro prodotti, senza la ressa e con tranquillita' necessaria creando un rapporto privilegiato, senza tralasciare il lato artistico poiche' considero gli stessi produttori di arte non solo cibo o vino tout court. Margaux: Perché la scelta di Ca Zanardi, un palazzo veneziano del 700’ per l’evento di Extraordinary Food & Wine? Fausto: Ho scelto Venezia ed in particolar modo Ca' Zanardi perchè è gia sede della collaterale d'arte della Biennale di Venezia di cui io sono il direttore ed appunto volevo una location unica ed elegante nel cuore della citta piu bella al mondo come i prodotti esposti . Margaux: parlaci dei sogni, dei tuoi progetti enogastronomici e del viaggio che vuoi intraprendere. Fausto: ...non vivo di sogni ma di realta' per cui il progetto andra avanti ancora con prodotti sempre piu selezionati, probabilmente lo portero' anche in giro per il mondo per far capire che il buon cibo e vino è arte a tutti gli effetti. Margaux: hai intenzione di pubblicare qualche libro nel prossimo futuro? Fausto: Ho pubblicato un libro 20 anni fa : IL DESIGN DEL GUSTO NEL GUSTO DEL DESIGN, una cosa assoluta ed unica che parlava della quint'essenza del marketing , presentato anche a Londra, in molti hanno tentato di copiarlo ma nessuno ci è riuscito, per cui ancora oggi è un must per il settore, forse si potrei farne un altro, credo di si, vedremo!
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Margaux: Avete in programma di organizzare Extraordinary Food & Wine una volta all'anno? Oppure di ripetere l’evento su base stagionale? Un giorno ci sarà un seguito aperto al pubblico su base permanente? Fausto: Certo... sicuramente l'anno prossimo e poi vedremo se farlo anche in altre date sicuramente non sara' aperto al pubblico ma solo agli addetti del settore. Margaux: Ultimo ma non meno importante, potresti dirci cosa fai professionalmente? Fausto: Professionalmente mi occupo di marketing strategico in giro per il mondo,faccio l'artista e sono esposto in tutto il mondo, mi hanno dedicato libri e musei sono tra i 50 fotografi piu importanti al mondo sono il direttore della collaterale della biennale di venezia e tanto altro
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EMANUELA MARINELLO Versatile E Poliglotta, Dalla Gestione Alberghiera Al Commerciale Sino All' Organizzazione E Alla Gestione Di Eventi Food&wine Fashion & More
Sia che si tratti di collaborare ad eventi enogastronomici, fiere oppure gestire alberghi, le molteplici qualità di Emanuela vanno oltre la norma. Emauela è nata e cresciuta a Lido di Jesolo, in Veneto, località balneare situata vicino a Venezia. Dopo aver studiato ospitalità e turismo a Venezia , studiato lingue all'estero e aver viaggiato molto,oggi è una manager alberghiera competente, versatile, impegnata professionalmente in diversi settori. Margaux: dove sei nata e cresciuta? Emanuela: Sono nata e cresciuta a Lido di Jesolo, in Veneto, una località balneare costiera situata vicino all'incantevole città di Venezia. Margaux:Cosa o chi ti ha ispirato a studiare lingue e gestione alberghiera e turismo? Emanuela:E' stata una scelta naturale, nata in una localita' turistica e con la famiglia che si occupava di gestioni turistiche non potevo fare altro,data la stagionalita' del mio lavoro durante i periodi invernali ho potuto viaggiare molto e soggiornare a Londra, Parigi e Berlino dove ho approfondito la mia conoscenza e passione per le lingue straniere. Margaux:Parlaci dell’evento enogastronomico Extraordinary Food Wine che svolgerà a Venezia dal 17 al 19 febbraio 2018. Emanuela:The Extraordinary Food & Wine Event, e' stato ideato da un caro amico e Direttore, il Sig. Fausto Brozzi, architetto e fotografo nonche’ il creatore di The International Art in Venice Exhibition che si tiene ogni anno a Venezia in ottobre. Gli obiettivi di Mr. Brozzi sono di fornire l'opportunità a selezionati produttori di cibo e vino, di incontrare chef, ristoratori, albergatori che cercano qualcosa di esclusivo da presentare nelle loro attività. Prestigiosi chefs italiani cucineranno con i prodotti degli espositori e i partecipanti avranno la possibilità di assaggiare le loro fantastiche creazioni. Giornalisti italiani e stranieri, emittenti come Sky Television Channels, Wine TV, Venezie TV ed altre intervisteranno i produttori per scoprire tutto sui loro straordinari prodotti e con un continuo scambio di sinergie. La location dell'evento si svolgerà nel cuore di Venezia, nella zona di Rialto, in una dimora storica nell'antico quartiere di Venezia, Ca 'Zanardi. Per concludere, saranno tre giorni di affascinanti di degustazioni, discussioni e degustazioni.
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Margaux:Vedo che sei estremamente attratta dal interior design e dalla moda. Hai mai vissuto a Milano? Emanuela: In gioventÚ ho vissuto anche a Milano, capitale dalla moda e dal design di interni e li e' nato e si e' sviluppato il mio interesse e la mia passione per questi settori : made in Italy sempre e comunque! Margaux: Sei una donna affascinante, non hai mai pensato di scrivere un libro? Emanuela: Oh, mio Dio! Mi hai appena dato un'idea fantastica. Avendo viaggiato in tutto il mondo, chi lo sa...forse un giorno...avrei tante cose da raccontare. Margaux:Potresti parlarci dei tuoi piani per il 2018 - 2019? Emanuela: La mia missione è quella di continuare a crescere nel settore enogastronomico di prim'ordine, di essere maggiormente coinvolta nella gestione degli eventi, dei viaggi,privilegiando ove possibile il settore lusso e made in Italy.
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Photo credits: Morgan Slade Press office: Cinzia Luxardo
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LE COLTURE COMPANY PROFILE Azienda agricola
Situata a Santo Stefano di Valdobbiadene, nel cuore delle colline del Prosecco, Le Colture é insieme un’azienda agricola ed una cantina che dal 1500 opera alla guida della stessa famiglia. Cesare Ruggeri e i suoi tre figli; Silvia, Alberto e Veronica sono gli attuali depositari di questo straordinario patrimonio di esperienza, costituito da piccoli e grandi segreti produttivi, dalla conoscenza del territorio e delle sue uve alla sensibilità innata per la salute della vigna e degli umori della cantina. L’ingresso a pieno ritmo nell’attività di famiglia dei tre fratelli ha portato una ventata di entusiasmo e il necessario respiro innovativo tipico delle giovani generazioni, senza però dimenticare l’amore per la propria terra ed il rispetto per le tradizioni. Le 750.000 bottiglie, per la maggior parte in versione spumante, che ogni anno vengono prodotte, sono il frutto del solido affiatamento di un team familiare nel quale ogni membro è direttamente coinvolto in ogni fase della filiera produttiva: dalla conduzione delle vigne alla selezione delle uve, dalla spumantizzazione alla commercializzazione. In una parola, dalla barbatella al bicchiere. L’azienda Le Colture si estende per ca. 40 ettari di superficie vitata di proprietà diretta - cosa non comune in questo territorio - nell’area DOCG compresa tra Valdobbiadene e Conegliano. I 16 poderi sono in parte situati vicino all’azienda, in parte distribuiti in altre zone; dal territorio di Valdobbiadene, con l’area del colle del Cartizze, ai colli del Soligo fino all’altipiano di San Pietro di Feletto, alle spalle della città storica di Conegliano Veneto. Ciò consente la produzione di vini diversi con caratteristiche specifiche, legate a situazioni pedoclimatiche molto particolari. I vigneti vengono seguiti con interventi di lotta guidata utilizzando prodotti che abbiano il minor impatto ambientale ed attuando tecniche naturali di gestione della pianta. In cantina inoltre, molta attenzione viene data al risparmio energetico; sono infatti installati dei pannelli fotovoltaici per utilizzare le risorse naturali come l’energia solare. Il forte legame con la terra - l’azienda infatti trasforma quasi totalmente solo uve provenienti da vigneti di proprietà, non acquistando da terzi né uve, né mosti, né vini - permette di interpretare ogni annata con grande attenzione e sensibilità. Se l’aspetto esterno è quello tradizionale, con la casa colonica centrale e la cantina, all’interno, frutto di un recente restauro, trovano spazio le attrezzature tecnologiche più all’avanguardia. Saper sfruttare con intelligenza tali risorse, infatti, permette di ottenere vini e spumanti molto più rispondenti alla tradizione e rispettosi della naturalità. L'azienda conserva molto della tradizionalità del luogo e dei metodi, ma con un occhio sempre rivolto all'innovazione, sia nei confronti del posizionamento che nei confronti del prodotto, ottenendo così vini freschi, immediati e di facile bevibilità, con particolare attenzione alla qualità.
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Le Colture opera come Azienda Agricola, avvalendosi di una rete di importatori/distributori sia in diversi paesi dell' U.E., tra cui Svizzera, UK, Austria, Germania, Olanda, Estonia, Finlandia, Danimarca, sia in paesi extra U.E., come USA, Brasile, Messico, Russia, Kazakistan. Il 60% delle vendite è concentrato nel mercato italiano, mentre il restante 40% all'estero dove al primo posto é il mercato americano, seguito da quello inglese e tedesco/svizzero. La famiglia Ruggeri possiede inoltre l’Agriturismo Prime Gemme, una struttura ricettiva nata dal restauro di un casale degli anni ’20 situata a Nervesa della Battaglia (TV), nell’area compresa tra l’ultimo lembo della fascia collinare delle prealpi venete, il fiume Piave e i colli del Montello. Meta ideale per una vacanza all’insegna del relax e del benessere, qui è possibile soggiornare assaporando a pieno le bellezze di questa terra unica. Dall’agriturismo inoltre sono facilmente raggiungibili città d’arte come Conegliano, Treviso, Asolo, Castelfranco Veneto. Venezia e Jesolo distano solo un’ora, mentre Cortina d’Ampezzo si raggiunge in circa un paio d’ore.
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PRIME GEMME Agriturismo
L’Agriturismo Prime Gemme è nato da un’idea di Cesare Ruggeri, titolare insieme ai tre figli dell’Azienda Agricola Le Colture di Santo Stefano di Valdobbiadene (TV). Cesare si innamora di questa tenuta affacciata sul fiume Piave, al cui interno è situato un vecchio casale padronale risalente al 1925. Decide quindi di ristrutturarlo e di adibirlo ad agriturismo. La struttura si trova a soli 30 minuti da Santo Stefano di Valdobbiadene (TV), dove ha sede l’Azienda Agricola Le Colture, nell’area compresa tra l’ultimo lembo della fascia collinare della Pedemontana e Prealpi venete, il fiume Piave e i colli del Montello. Offre un servizio di B&B, e dispone di otto camere luminose ciascuna con due posti letto e bagno privato, con una splendida vista sul bosco, sui vigneti circostanti di proprietà e sul fiume Piave. A disposizione degli ospiti un ampio giardino da cui la vista domina i vigneti e il corso del Piave, un luogo soleggiato e costantemente ventilato dove nelle lunghe serate estive si può sorseggiare un calice di Prosecco Superiore DOCG lasciandosi accarezzare da una piacevole brezza. Inoltre servizio di noleggio mountain bike, degustazione e vendita vini: Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, Cabernet Colli Trevigiani e grappe. Per chi è interessato possibilità di organizzare escursioni tra i vigneti anche in periodo di vendemmia e di visitare l’azienda agricola di proprietà Le Colture a Santo Stefano di Valdobbiadene (TV). Lingue parlate: inglese, francese, tedesco Meta ideale per una vacanza all’insegna dello sport, del relax e del benessere, qui è possibile soggiornare assaporando a pieno le bellezze del territorio. Considerata la natura geografica, morfologica e storico-naturalistica nell’area del Montello proponiamo una serie di percorsi immersi nella natura da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo. Da sempre il Montello per la tranquillità che si respira, per l’ombra dei boschi e per il saliscendi dei pendii è meta ideale per gli sportivi che vogliano cimentarsi in diverse discipline. L’area collinare infatti è attraversata da una strada dorsale e da un itinerario che costeggia il Piave, e divisa in maniera trasversale da una serie di vie dette “prese”, nome storico dell’antica proprietà della Serenissima. Sul Montello sono stati realizzati quattro grandi itinerari alla scoperta dell’area storica della Grande Guerra, che conducono a bunker scavati nella roccia e a monumenti in memoria degli eventi bellici con percorsi adatti sia ai principianti che ai più esperti. Itinerario del Bosco della Serenissima, Itinerario dei Bisnent, Itinerario della Certosa e Itinerario dei Croderi. Quest’ultimo inizia e costeggia proprio il nostro agriturismo. Il Prime Gemme si trova inoltre vicinissimo alla ciclovia München–Venezia, detta ciclovia dell’Amicizia, itinerario non troppo impegnativo che si snoda attraversando tre nazioni, Germania, Austria e Italia tra paesaggi alpini e incanti collinari fino al mare. Il Montello e la Marca Trevigiana, sono riusciti a conservare nel tempo le migliori tradizioni gastronomiche basate in particolare sui funghi e le erbe spontanee che si trovano nei boschi e sulla coltivazione della patata. A pochi minuti dall’agriturismo si possono trovare numerose osterie e ristoranti tipici dove poter gustare i piatti autentici della cucina locale. Inoltre dall’agriturismo sono facilmente raggiungibili città d’arte come Conegliano, Treviso, Asolo, Castelfranco Veneto. Venezia dista solo un’ora e mezza, mentre Cortina d’Ampezzo si raggiunge in circa due ore.
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Chef Igles Corelli
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STEFANO SACCHI Salami, Salume Tradizione Eno Gastronomiche
Margaux: Dove sei nato e cresciuto ? Stefano: Sono Nato a Bergamo il 2-9-1967, dopo pochi mesi, la mia famiglia si è trasferita in Valle Camonica provincia di Brescia per lavoro, qua mio padre ritirò una macelleria che produceva salumi e da lì è nata la mia passione per l’arte norcina. Margaux: Cosa o chi ti ha isparti o entrare nel settore della salumeria ? Stefano: Nascere in una famiglia di macellai norcini da tre generazioni, vuol dire avere nel dna questa vocazione. Fin da piccolo, ho sempre seguito mio Padre quindi è lui il mio ispiratore. Si andava nelle stalle e nei mercati di bestiame per selezionare la merce migliore... poi quando si tornava a casa, aiutavo nella macellazione e nella preparazione dei salumi. Col passare degli anni, mi sono specializzato in alcuni salumi della valle Camonica. Margaux: Racconta ai nostri lettori le tipologie dei salumi che produci .. Stefano: Ho sempre prodotto i salumi che si fanno con le carni del maiale, coppe, pancette, salami, lardo. Il nostro lardo è unico, fatto con maiali pesanti e aromatizzato con una miscela di 35 erbe e fiori di montagna e lichene Islandico. Oggi la mia gamma si è spostata su carni un pò più particolari, di nicchia, riservate a persone che ricercano quei prodotti che per varie ragioni non si producono più. Io da una decina di anni ho ripreso a fare i salumi con la carne di pecora e capra. Produco i Violini di pecora e capra, ma quest’ultima è difficile reperirla sul mercato, quindi non sempre si riesce a produrla, mentre la pecora è costante. Il violino è un prosciutto con osso, si chiama così, per la sua forma che assomiglia a questo strumento musicale. Oltre a questo, produco un prosciutto di pecora senza osso che assomiglia al culatello del maiale. La carne di pecora e capra sono carni magre e povere di grassi e ricche di proteine, quindi adatte alle diete. Margaux: Quale e´ il mercato dei tuoi prodotti ? Stefano: Il mio mercato si rivolge a quelle persone che ricercano la qualità, che ricercano il prodotto artigianale, quello che non c’è nella GDO. Cerco quelle persone, negozi specializzati, ristorazione di qualità che vogliono proporre ai loro clienti o per se stessi, quei salumi particolari che un piccolo produttore di montagna sta cercando di farli riemergere e farli conoscere al mondo intero. Margaux: Quaili sono i tuoi suggerimenti per servire la tua straordinaria salumeria ? Stefano: I miei prodotti essendo sei salumi si abbinano a dei pranzi o delle cene come aperitivo abbinati a dei vini rossi corposi. Il Lardo ad esempio, può essere usato come condimento in zuppe e o minestroni, o tritato finemente rendendolo una crema e spalmato su crostini di pane nero o di segale. Il prosciutto di pecora, può essere usato come un carpaccio, tagliato finemente, condito con dell’ottimo olio extra vergine di Oliva, parmiggiano Reggiano oppure spalmare del burro francese su dei crostini e adagiare una fettina di prosciutto crudo di pecora, sublime...Poi lascio alla fantasia degli schef..
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Photo credit: Alessia Sacchi
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Margaux: Da un sogno alla realizzazione di progetto, raccontaci le motiazioni viaggio gastronómico ? Stefano: il sogno..... Il sogno che si sta realizzando è quello di poter far conoscere il mio lavoro, la mia attività, i miei prodotti e la mia terra. La parte più difficile del sogno è quella di riuscire un giorno ad avere il ciclo completo della filiera produtttiva, quindi avere un allevamento di pecore, capre, agnelli, capretti e poter lavorare le loro carni creando un Brend tutto Camuno ( valle Camonica) Consiglierei a tutti coloro che leggeranno questo articolo di venire in Valle Camonica (Brescia) a conoscere le nostre tradizioni enogastronomiche, ricche di ricette antiche del mondo contadino, oggi anche rivisionate da dei giovani chef in modo moderno ma sempre gustoso. Abbiamo ottimi salumi qua citati, formaggi di vacca, per citarne uno, il Silter d’alpeggio DOP, formaggi di capra freschi e stagionati e affumicati tipo il Fatulì, che è presidio Slow food, vini rossi, bianchi e spumanti. La Valle Camonica è una valle splendida, che parte dal lago d’Iseo fino al passo del Tonale, qua il turismo la fa da padrone, lago, montagne, nel periodo invernale abbiamo le stazioni sciistiche di Ponte di Legno Tonale, Borno e Montecampione che oltre allo sci, danno la possibilità di escursioni di treking. La valle è conosciuta anche come La Valle dei Segni, famosa per le incisioni rupestri, antiche incisioni su pietra risalenti a miglioni di anni fa. Qua vicino al mio paese (Paspardo) c’è uno dei parchi più grandi al mondo di queste incisioni che sono anche patrimonio UNESCO. In più è ricca di reperti archeologici di epoca Romana. Questa valle era l’avanposto delle legioni romane nonchè stazione di villeggiatura per i ricchi romani dell’epoca, infatti ci sono resti di templi, chiese, anfiteatri etc etc... Quindi cosa voler di più, un pacchetto completo di cultura ed enogastronomia.
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Dimitri Asciutto Author, chef, food engineer
MARGAUX: Dove sei nato e cresciuto? Dimitri: Ad Amsterdam, Paesi Bassi Mio padre è italiano e mia madre olandese MARGAUX: Quali e / o chi sono stati i catalizzatori che hanno stimolato il tuo interesse a diventare uno Chef? Dimitri: Mio padre. Nei primi anni ottanta mio padre lavorava come chef al ristorante Mario in Neck vicino a Purmerend. Questo ristorante aveva 1 stella Michelin. Ero a quei tempi circa 18 anni. Mio padre mi ha chiesto se volevo lavorare lì per imparare la cucina italiana. Ho imparato a fare la pasta fresca. In realtà, tutti i tipi di pasta e tipi di pasta. Inoltre, preparare pizze. Più tardi il fratello di Mario, Lorenzo Uva, ha anche aperto un ristorante ad Amsterdam. Mio padre ed io siamo andati ad Amsterdam per iniziare il ristorante fin dall'inizio. Dai genitori di Mario, ho preso lezioni. Ho davvero imparato a cucinare. Da antipasto, piatti principali e dessert. MARGAUX: Cosa pensi sia il migliore per cucinare o fare? Dimitri: Mi piace fare diversi tipi di pasta fresca e cucina giapponese. Alla fine degli anni '80, sono entrato in contatto per la prima volta con la cucina giapponese. Sono stato subito dipendente dal buon cibo e dalla bellezza di questa cucina. Nei primi anni Novanta ho iniziato a creare il mio sushi. Ora, guardando indietro, questo sushi era pessimo, perché non riuscivamo a trovare gli ingredienti giusti qui nei Paesi Bassi. Solo poco dopo, negli anni '90, questi ingredienti sono diventati più facili da trovare. E così, ho potuto anche prefigurarmi con il sushi. MARGAUX: Da dove prendi l'ispirazione? Dimitri: Via internet. Sono così felice che ora abbiamo internet. Ora posso conoscere rapidamente molti piatti. A causa dei video online, ho spesso idee per fare piatti esistenti che ho fatto da anni in un altro modo. Attraverso internet, sarai creativo per provare nuove cose. MARGAUX: Quali nuove cose stai provando per ora? Dimitri: Ora sto scrivendo ricette per diverse macchine da cucina De'Longhi, Braun e Kenwood. Queste macchine ti costringono a mettere le ricette esistenti in una nuova giacca. E per descrivere che tutti quelli che provano queste ricette su macchine Kenwood sono anche facili da sradicare. È molto bello da fare. Con le ultime macchine, il gourmet di Cooking Chef può persino cucinare sous-vide. Questo ha di nuovo aperto molte nuove possibilità per questa macchina da cucina.
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MARGAUX: Hai scritto libri, seminari, corsi, blog, newsletter o un sito web? Dimitri: Sì, ho aiutato su un libro "fine della privacy" dall'autore Adjiedj Bakas, lui è il trend watcher. E scrivo ricette per i siti De'Longhi, Braun e Kenwood Club olandesi e belgi. E ora il mio primo libro è finito per Kenwood, è pieno di ottime ricette Italiano, giapponese e olandese. MARGAUX: Se potessi prendere un mese per recarti in una destinazione da sogno gastronomica per te, dove andresti a viaggiare e perché? Dimitri: Oh, non è un sogno, entro pochi mesi vado in Giappone. Voglio imparare e capire se le mie abilità nel sushi sono le stesse dei veri maestri in Giappone. Penso che se vuoi crescere nelle tue capacità, allora devi capire lo sfondo della cultura. Solo così puoi crescere nelle tue capacità. MARGAUX: Quali ulteriori piani hai in futuro? Dimitri: Per scrivere più ricette e provare nuove combinazioni. In questo momento sto sperimentando la cottura molecolare, per catturare i sapori italiani nel caviale e rielaborarlo con Sous-Vide. Mi piace anche combinare il vecchio mestiere con le ultime tecnologie, come pasta fresca dalle macchine Kenwood, usando vecchi francobolli di pasta Corzetti in legno. E inoltre, ho letto molti libri di cucina e diverse cucine da tutto il mondo. Quindi, per ora, ho ancora molto da imparare e scrivere nuove ricette. Ma la cosa più importante è che la gente apprezza ciò che faccio.
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GIANFRANCO PASQUINELLI MARGAUX: Dove sei nato e cresciuto,quali sono stati i motivi che ti hanno spinto ad entrare nel mondo della produzione del formaggio? GIANFRANCO : Sono nato in un paese di montagna a 850 mt sopra il livello del mare dove una volta le mucche erano tutte brune alpine e in particolar modo d'estate venivano portate al pascolo e lasciate libere.Il ricordo particolare mi riporta ad un'immagine delle mucche in fila che uscivano dalle stalle al mattino presto e allo stesso modo rientravano alla sera dopo aver pascolato tutto il giorno.Era meraviglioso entrare nel magazzino del caseificio e vedere tutte queste forme grandi di formaggio nere. Col passare degli annitutto si e' modernizzato, le mucche ora rimangono in stalla tutto il giorno e la mungitura non viene piu' fatta a mano ma con appositi macchinari. Anche la stagionatura ora per evitare perdite di peso viene fatta a temperatura controllata mentre prima veniva fatta rivestendo le forme con olio di oliva e terra di castagno.In questi ultimi anni e' nata in me la voglia di rotrovare il prodotto che assaporavo da bambino. MARGAUX : Parla dell'incredibile formaggio che abbiamo degustato a Extraordinary Food & Wine a Venezia? Ci parli nello specifico di questo straordinario prodotto con stagionatura di 24 mesi, dove viene prodotto? GIANFRANCO : Nel ricercare i profumi e i sapori di cui parlavo, sono riuscito a trovare un piccolo caseificio del Consorzio del Parmigiano Reggiano ubicato tra Modena e Bologna a 850mt di altezza e precisamente a Rocca di Roffeno in localita' Castel d'Aiano dove vengono prodotte solo 9 forme di formaggio al giorno con latte esclusivamente di mucca bruna alpina e dove solo 2 forme vengono lavorate a nero come una volta e stagionate senza aria condizionata : in pratica questo trattamento fatto esternamente con carbone vegetale, cera e glicerina vegetale non permettono ai grassi di fuoriuscire e di conseguenza ne trae vantaggio nel gusto del sapore e nella morbidezza dando a questo formaggio denominato : Sua Maesta' il Nero un sapore unico e raro! MARGAUX:Quali sono i tuoi progetti futuri ? GIANFRANCO : I progetti per il prossimo futuro sono quelli di portare a conoscenza del grande pubblico, amante della vera qualita', prodotti d'eccellebza del nostro territorio proprio come ilSua Maesta' il Nero unico ed inimitabile grana di montagna di antica lavorazione. Voglio riportare le vecchie e sane tradizioni di una volta a conoscenza delle nuove generazioni, perche' il vero gusto, la vera qualita' italiana non devono cadere nel dimenticatoio,le ritengo infatti ingredienti fondamentali per un futuro successo nel campo alimentare e soprattutto del formaggio, Abbiamo in programma gia' da quest'anno svariati eventi simili ad Extraordinary Food & Wine in Venice legati al mondo alimentare di qualita'. Intendo insieme alla mia famiglia portare questo prodotto ai palati piu' fini, vogliasmo arrivare a toccare le paille gustative di chi ama il gusto vero della qualita'!Viviamo in un mondo oramai globalizzato, dove il cibo e' solo merce di scambio con il denaro...per noi non e' cosi...il cibo e' vita, il cibo e' amore per la materia prima, il cibo e' e deve essere tradizione. Una tradizione che non abbandoremo mai!
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