LA PROVINCIA
Barletta Andria Trani
Una Puglia che sorprende
dalle Murge al Mare
con il Patrocinio della Provincia di Barletta Andria Trani
UN PASSATO GLORIOSO E UNA NATURA GENEROSA
Castello invisibile del Garagnone
Benvenuti in Puglia Imperiale, un luogo simbolico in cui l’opera dell’uomo si confonde con la natura. Castelli, cattedrali, chiese rupestri, parchi archeologici. L’altopiano, il fiume, la salina, il mare. Monumenti grandiosi e paesaggi unici, gli stessi che incantarono Federico ll di Svevia. È un’altra Puglia, una Puglia che sorprende.
Welcome to Puglia Imperiale, a symbolic place where the work of man merges with nature. Castles, cathedrals, rocky churches, archeological areas. The plateau, the river, the salina, the sea. Magnificent monuments and unique landscapes, those who fascinated the Emperor. This is an undiscovered and surprising Puglia.
“Se il Signore avesse conosciuto questa piana di Puglia, luce dei miei occhi … si sarebbe fermato a vivere qui!” Federico II di Svevia “If the Lord had known this flat part of Puglia, light of my eyes … he would have decided to live here!”. Federico II di Svevia, dinastia degli Hohenstaufen, nipote del Barbarossa, nato a Jesi nelle Marche nel 1194 e morto in Puglia, a Castel Fiorentino, all’età di 56 anni. Sovrano del Sacro Romano Impero a soli quattro anni, il suo regno si estendeva dalla Sicilia al nord della Germania. Una figura fuori dagli schemi, uno di quei personaggi storici le cui gesta hanno inciso sul destino del mondo. Si interessò ad ogni settore della conoscenza umana, alle lingue, all’arte, alla natura e alle religioni. Fondò l’Università di Napoli, a Salerno promosse la Scuola di Medicina mentre a Palermo diede impulso alla Scuola Poetica Siciliana. Amò la Puglia e particolarmente Andria dove riposano, nella cripta della Cattedrale, le spoglie di due sue mogli, Jolanda di Brienne e Isabella d'Inghilterra.
PER CHI AMA LA PUGLIA E CHI LA AMERÀ Un itinerario ideale tra le suggestioni di una provincia eterogenea, molto cara all’ Imperatore. Un incredibile percorso di pochi km dedicato ai cittadini, che non sempre riescono a coglierne tutta la ricchezza, e ai turisti alla ricerca di spunti e nuove realtà. Paola Nisco
A metà strada tra il Gargano e il Salento c’è una terra tutta da esplorare. Fatta di profumi, sapori e colori, merita di essere vissuta appieno cogliendone ogni aspetto. Ogni suo dettaglio è unico. Dall’accoglienza che una signora intenta a tramandare la tradizionale ricetta delle orecchiette riserva a quanti vogliono ereditarne l’arte. Alle lunghe distese di sabbia e scogli a picco sul mare che, qualche chilometro più in là, portano alle alture dell’Alta Murgia. E poi quei tramonti tra storia, arte e cultura. Il territorio della provincia di Barletta-Andria-Trani è tutto questo e molto di più. Si dice che per conoscere davvero una città bisogna viverla fino in fondo. Così, tutto d’un fiato, ci si inebria di un folclore tra antico e moderno capace di riservare sorprese sempre nuove. Ma ciò che di più bello e unico c’è, resta l’esperienza personale e il ricordo che ognuno conserva dopo aver visitato questo lembo di Puglia tra costa ed entroterra. Federica Dibenedetto
La Provincia di Barletta Andria Trani è una terra ricca di sorprendenti contrasti
Trinitapoli
Canosa di Puglia
ANDRIA
Minervino Murge
Spinazzola
L’Altopiano delle Murge The Plateau of the Murge Una potente sequenza di roccia calcarea che si estende dalla BAT fino a Brindisi, Taranto e Matera. Una struttura a gradoni parallela alla linea di costa adriatica, incisa trasversalmente da lame e caratterizzata da diversi ecosistemi. Nella parte più bassa un paesaggio di ulivi, mandorli e viti; ad un’altitudine di circa 500 m s.l.m., invece, gli spettacolari scenari del Parco Nazionale dell’Alta Murgia che, a nord-ovest, interessa i comuni di Andria, Spinazzola e Minervino Murge. Un mare di pietra, fiori selvatici e profumi di erbe aromatiche.
LA CAMPAGNA DELL’IMPERATORE “…alberi di ulivo, e vigneti, si spiegano, e pare che fuggano mentre passi;…eccomi in Andria – ecco Andria la ricca, Andria l’antichissima…dalle belle ulive” (Cesare Malpica, Il giardino d’Italia – 1841).
Andria ha una storia millenaria testimoniata dalla presenza di grotte, passaggi sotterranei, splendide chiese, edicole sacre e palazzi nobiliari su cui svettano tre alti campanili. Un intreccio di piazze, archi e strade irregolari - su cui affacciano musei, ristoranti, enoteche – dà forma al centro storico più grande dell’Italia meridionale con quel 1° Vicolo San Bartolomeo, largo appena 42 cm, che ha mancato per un soffio il riconoscimento ufficiale di via più piccola del mondo. Antiche tradizioni agricole e ulivi secolari sono la ricchezza di Andria il cui territorio offre un olio extravergine di altissima qualità, certificato DOP e vincitore di premi e riconoscimenti internazionali, ottenuto da olive della monocultivar Coratina. Un prodotto ricco di profumi con un inconfondibile sapore fruttato e piacevoli note di amaro e piccante per l’alta concentrazione di sostanze fenoliche. Un alimento nutraceutico all’interno di una dieta sana ed equilibrata, prezioso alleato per la salute. Sulla fertile campagna domina Castel del Monte, la corona di pietra testimone del legame indissolubile della città fidelis con Federico II di Svevia, sancito da un’epigrafe sulla Porta S. Andrea, “l’Arco di Federico”. Un'antica credenza popolare vuole che di qua sia entrato l’apostolo Andrea venuto ad evangelizzare, ispirando il nome della città e l’usanza di recarvisi in processione una volta all’anno, lasciando una piccola croce come auspicio di abbondanza e prosperità. Di sicuro vi passarono l’Imperatore e la sua corte in un momento di ribellione verso l’Impero di tante città pugliesi per via di una scomunica.
Mario Confalone Our journey starts here. Andria is rich in history, culture and nature. Churches, aristocratic palaces and narrow streets on which three high bell towers stand. The city loved by Frederick II of Swabia who built Castel del Monte, a World Heritage Site. Among expanses of age old olive trees, vineyards and prickly pears, the masserie are very welcoming and offer typical Apulian cuisine and outdoor activities. Andria is also known for its gourmet products such as Burrata di Andria IGP, extra virgin olive oil and taralli.
Il Fanciullo di Puglia punteggiò la regione di castelli. Di alcuni ne rimangono pochi ruderi, molti altri continuano a rievocarne la presenza e la grandezza. Castel del Monte è il suo capolavoro. Il monumento più visitato in Puglia, Patrimonio dell’Umanità dal 1996; un geniale esempio di architettura medievale che in realtà racchiude elementi stilistici diversi. Una costruzione affascinante, a tratti misteriosa, che si fonda sulla ripetizione ossessiva del numero otto: l’infinito e l’unione tra Dio e l’uomo. Otto spigoli, otto torri ottagonali, otto sale per ciascun piano e un contrasto cromatico di grande impatto. Leggenda vuole che vi fosse nascosto il Sacro Graal.
La posizione centrale rende Andria strategica per visitare le città costiere e l’affascinante entroterra murgiano con il suo paesaggio di nuda pietra affiorante, divenuta materiale di costruzioni rese stabili dall’incastro e capaci di sfidare il tempo: muretti a secco, necropoli, neviere ma soprattutto jazzi che hanno custodito greggi lungo gli antichi tratturi della transumanza.
Ospitalità genuina Le masserie della zona rappresentano una grande opportunità per vivere appieno le tradizioni pugliesi. Immerse tra ulivi, vigneti e fichi d’india, essenziali nell’architettura ma dotate di ogni comfort, propongono cucina tipica e attività all’aria aperta. Il Pino Grande è un agriturismo Bio nel cuore del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, in armonia con il territorio circostante e arricchito dalla presenza di un enorme Pinus pinea di 300 anni. L’anima rurale di questa struttura è nelle camere semplici e nel ristorante ricavato da un’antica stalla. La cucina segue i tempi delle stagioni, portando in tavola prodotti coltivati in loco e pregiato olio evo.
An organic farm Il Pino Grande Agriturismo Bio Andria SP234 km 20.920, tel. +39 0883 569864 www.ilpinogrande.it
Una storia di latte e tradizioni Negli Anni Venti, proprio in una di queste masserie Lorenzo Bianchino Chieppa fece di necessità virtù e dal suo ingegno nacque la Burrata, un delizioso palloncino di mozzarella un tempo rivestito con verdi foglie di asfodelo che ne indicavano la freschezza. Eccellenza della gastronomia locale, ha ottenuto il marchio IGP. Il Gambero Rosso la annovera tra i migliori formaggi freschi d’Italia, indicando quattro artigiani casari andriesi quali punti di riferimento. Del Caseificio Olanda descrive un prodotto che non deve saziare ma emozionare: “…Gusto dolce, pieno e armonico, sapidità controllata, finale lungo e preciso. Godurioso il ripieno, con il contrasto tra la croccantezza degli sfilacci e la grassa morbidezza della panna”. Questa azienda familiare pluripremiata attrae turisti italiani e stranieri e insegna in giro per il mondo le tecniche di lavorazione del passato. Il caseificio ospita un piccolo museo dell’arte casearia tradizionale e un’accogliente sala degustazione con servizio di incoming previa prenotazione. Un locale che profuma di buono dove due gentilissimi fratelli, che hanno ereditato dalla mamma l’amore per l’arte bianca, sfornano gustosissimi taralli, la loro specialità. Olio evo, peperoncino, rape, semi di finocchio e uvetta alcuni degli ingredienti utilizzati.
An excellent dairy farm for a tasting of cheese Caseificio Olanda Andria Via S. Maria dei Miracoli, 150 tel. +39 0883 551810 www.caseificioolanda.it
A small bakery in the heart of Andria Antica Panetteria Sellitri Agata dei F.lli Pirchio Andria Via T. Tasso, 11 tel.+39 0883 563712 www.tarallipugliesipirchio.it
ALLA SCOPERTA DI MAGNIFICI SCENARI Sulla valle del torrente Locone - principale affluente del fiume Ofanto - in cima ad una Sella circondata da boschi di latifoglie, sorge Spinazzola, una città di confine dal destino legato alternativamente al versante pugliese e a quello lucano. Fuori dal centro abitato il paesaggio regala emozioni. Il sorprendente Ponte ferroviario in disuso arricchisce maestoso la campagna di Contrada Macchia con 21 arcate a tutto sesto e pilastri monumentali. Poi il Garagnone, uno sperone di roccia tra i più fotografati e i ruderi - sopravvissuti al tempo e ad un terremoto di trecento anni fa - di un castello medievale invisibile, costruito abilmente per far si che i nemici lo confondessero con la pietra. Era parte di un efficace sistema di controllo e difesa tra Puglia e Basilicata, insieme ai castelli di Monte Serico e Palazzo San Gervasio.
Floriana Colasuonno
Mario Confalone
In località Senarico c’è un luogo spettacolare più di ogni altro, il paesaggio marziano della Cava di Bauxite. Del giacimento ormai dismesso di quella che è la roccia madre dell’alluminio, resta un cratere profondo circa 50 metri in cui passeggiare avvolti da un’affascinante gioco di colori. Le sfumature rosse delle pareti rocciose si mescolano al verde della vegetazione e all’azzurro del cielo, creando meravigliose suggestioni. Il territorio è ricco di acque sotterranee e costellato di sorgenti e fontane, caratteristica insolita per un paese pugliese. Proprio questa particolarità potrebbe giustificare l’insediamento umano fin dal 291 a.C. nonché la teoria che vuole la città Statio romana “Ad Pinum” ossia luogo di sosta dei legionari sulla via Appia Antica. A beneficio di chi desidera abbandonare per qualche ora pensieri e preoccupazioni, un percorso naturalistico
conduce dal centro del paese al Santuario della Madonna del Bosco passando per 7 fontane rurali di vitale importanza fino alla costruzione dell’Acquedotto Pugliese, nell’Ottocento. La più nota è la Raica, dal nome di un valoroso condottiero saraceno che partecipò all’assedio di Spinazzola del 1023. Sulla facciata della fontana è ancora visibile una croce recante l’iscrizione "FERT", un acronimo misterioso usato anche dai Savoia, da sempre oggetto di diverse interpretazioni. Anche la più accreditata, "Fortitudo Eius Rodhum Tenuit" è incerta: la sua forza conquistò oppure preservò Rodi? Comunque sia, una leggenda locale vuole che San Sebastiano - patrono della città – apparendo agli invasori nelle vesti di un pastorello, li abbia fuorviati e mandati nel bosco per evitare che raggiungessero il paese.
Il Borgo antico Nella città natale di Papa Innocenzo XII ogni pietra trasuda storia, a cominciare dall’Ospedaletto dei Templari, il primo ospedale di Puglia per l’accoglienza e la cura di pellegrini e cavalieri crociati provenienti o diretti in Terra Santa. Silenzioso e sospeso nel tempo, l’ antico borgo medievale, scelto nel 1963 da Lina Wertmüller per il film I Basilischi, è un’oasi di tranquillità. Tra vicoli, piazzette e abitazioni che sono stati oggetto di tesi di laurea di futuri architetti del Politecnico di Bari, un albergo diffuso con le case intelligentemente ristrutturate, dotate di tutti i comfort e trasformate in mini appartamenti per gli ospiti. Un modello di ospitalità made in Italy rispettoso dell’ambiente, che avvicina i visitatori alla gente del posto e alle tradizioni. Un luogo dove rigenerarsi. Tutto quello che ci si aspetta da un’ottima struttura ricettiva qui c’è.
The heart of Spinazzola is an ancient medieval village, quiet and suspended in time, with intelligently renovated houses, equipped with all comforts and transformed into mini apartments for guests. All around springs and fountains and the Martian landscape of the Cava di Bauxite where the red shades of the rock walls mix with the green of the vegetation and the blue sky, creating wonderful suggestions.
Enzo De Felice
A deliziare il palato, la cucina di Carmine Pantone, chef apprezzatissimo che reinterpreta le specialità pugliesi in un felice connubio tra terra e mare, tradizione e innovazione, utilizzando prodotti attentamente selezionati. Da provare Cuore di baccalà e ceci e Gamberi al lardo.
Apartments, B&B, Gourmet Restaurant, Meat and Fish menu Borgo Saraceno Albergo diffuso, B&B, Ristorante Gourmet Spinazzola Via Fiore, 13, tel.+39 0883 684225 www.alborgosaraceno.it
Mario Confalone
IL BALCONE DELLE PUGLIE “Minervium in latino, sopra un ameno colle del quale come da un'orchestra l'intera Puglia si scorge quasi un ampio teatro” (Vito Carbone, Notizie storiche
sulla Città di Minervino in Provincia di Bari - 1856 ) Arroccato sull’ultimo gradino calcareo che declina dolcemente verso la Valle dell’Ofanto e l’Adriatico, Minervino Murge è un borgo fuori dai soliti itinerari turistici, tanto affascinante da fare da sfondo al portale web della maggiore compagnia aerea italiana. All’orizzonte si distinguono nitidamente l’Appennino Lucano, il Tavoliere delle Puglie, il promontorio del Gargano e il golfo di Manfredonia. Un panorama spettacolare di cui si può godere meglio dall’alto della loggetta del faro votivo. Un faro senz’acqua, lontano dal mare, con al vertice una lanterna visibile per un raggio di oltre 80 km. Fregi e fasci ne testimoniano le radici: voluto da Mussolini, oggi commemora tutti i martiri di Puglia.
Minervino Murge enjoys a panoramic position in the Murge territory. It offers a spectacular view ranging from the Gargano promontory to Monte Vulture, an extinct volcano of the Basilicata region. The simple but tasty cuisine makes the city an interesting destination for gastronomic tourism. Fresh pasta, lamb, pecorino cheese, cardoncelli mushrooms, turnip tops and the mythical fried panzerotti of Alfredo and Titina.
La Scesciola è la parte più antica del centro storico, un labirinto di viuzze strette e tortuose su cui affacciano, una vicino all’altra come a formare un muro, case dai tetti spioventi imbiancate a calce e fiancheggiate da"vignali" per l’accesso alle stanze superiori. In una di queste, la Casa delle streghe, nacque nel 1854 Eusapia Palladino, famosa medium, i cui poteri paranormali furono lodati da Arthur Conan Doyle, ideatore di Sherlock Holmes. Assistere alle sue sedute spiritiche aveva un costo elevatissimo ma vi parteciparono scienziati del calibro dei coniugi Curie – insigniti del premio Nobel per la Fisica per le loro ricerche sulla radioattività - e Cesare Lombroso, medico, antropologo, sociologo, filosofo e giurista, considerato il padre della criminologia moderna. In realtà la Palladino fu solo una grande illusionista ma a lei si rivolsero perfino gli zar di Russia.
Enzo De Felice
Dal profano al sacro, suscita incanto la Grotta di San Michele Arcangelo, un’affascinante cavità carsica scavata nella roccia, luogo di culto antichissimo dedicato al capo dell’esercito angelico affinché proteggesse gli abitanti dai demoni che abitano le viscere della terra. Una tappa obbligata a pieno titolo in un cammino micaelico cui è legata una romantica leggenda che vuole la città fondata da un legionario romano sopravvissuto alla Battaglia di Canne e da una pastorella il cui matrimonio fu celebrato proprio nella grotta.
Una pausa golosa
La cucina murgiana, semplice e saporita, raccoglie consensi tra i turisti stranieri e italiani. Pasta fresca, agnello, pecorino, cime di rape “a stelo corto”, dalle preziose proprietà depurative e antiossidanti, e funghi Cardoncelli considerati nel Medioevo un potente afrodisiaco e , in quanto tali, proibiti dal Santo Uffizio. Menzione a parte meritano i panzerotti, lo street food pugliese per eccellenza che ha conquistato anche New York: mezze lune di pasta lievitata e fritta, farcite con il classico ripieno di mozzarella e pomodoro – la ricetta autentica – ma proposte ormai in un crescendo di varietà. A Minervino se ne preparano di mitici, i più grandi di tutta la Puglia; 40 cm di bontà, leggeri e fragranti fino all’ultimo morso. Complicato mangiarli in piedi, meglio seduti in un insolito locale casalingo in cui si entra attraversando la cucina. Tasty fried panzerotti stuffed with tomato and mozzarella Il Grottino Alfredo e Titina Minervino Murge Via S. Arcangelo, 22, tel. +39 0883 694027
La Valle dell’ Ofanto e i suoi siti di grande interesse archeologico e storico The Valley of the Ofanto River and its archeological areas
Una lunga striscia di terra ai due lati dell’antico fiume Aufidus che, attraversando longitudinalmente tutto il territorio pugliese, ha reso possibili gli insediamenti umani già in epoche remote. Fertilissimi terreni segnano il confine tra l’Altopiano delle Murge e la Capitanata, fino a raggiungere il mare. Sul versante sinistro, più dolce e degradante, si affacciano San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli e Margherita di Savoia. Sulla destra domina Canosa di Puglia, avamposto della Murgia.
LA PICCOLA ROMA Centro archeologico importantissimo, depositario di gloriose testimonianze, Canosa di Puglia è un riferimento fondamentale in un itinerario alla scoperta della Puglia Imperiale. In città si passeggia nella storia, meglio se guidati da un esperto. Ogni epoca ha lasciato tracce e tesori: tombe arcaiche, ipogei ellenistici, monumenti romani, basiliche paleocristiane e musei attendono viaggiatori, studiosi e appassionati. Altri reperti raffinati impreziosiscono i musei di tutto il mondo.
Guida turistica autorizzata dalla Regione Puglia Francesco Specchio, Tel. +39 347 7078339
Situata sulla sponda destra del fiume, dai suoi sette colli la città domina tutta la Valle dell’Ofanto. Le origini della città si perdono nella notte dei tempi tanto che la leggenda ne attribuisce la fondazione all’eroe mitologico greco Diomede, acheo valoroso e amico di Achille, che dopo la conquista di Troia si imbarcò per l’Italia portando con sé, quale bottino di guerra, anche quei tralci di vite che hanno dato origine all’Uva di Troia. Qui si coltiva da sempre e rappresenta una eccezionale risorsa per la produzione di vini rinomati come il Rosso Canosa DOC. Di una particolare tecnica locale della vite “maritata” con l’albero di fico, quale sostegno vivo secondo
un’usanza etrusca, riferisce Marco Terenzio Varrone nel trattato De re rustica del 37 a.C. Sembra però che la copiosa produzione di vino e la sua qualità proverbiale permettessero già ad Annibale di farne impacchi per curare uomini e cavalli dopo le battaglie. Quando nel 318 a.C. l’espansione romana raggiunse Canusium, da tempo città-stato indipendente, fu stipulato un trattato di alleanza che suggellò la fedeltà a Roma anche dopo la sconfitta di Canne della Battaglia, quando la città accolse 10.000 romani scampati all’eccidio, fornendo loro cure e alimenti.
Il sito archeologico di Canne, a metà strada fra Canosa e Barletta, è famoso nel mondo per la battaglia gigantesca fra i Cartaginesi di Annibale e i Romani di Varrone del 2 agosto del 216 a.C. Il più sanguinoso scontro campale combattuto in occidente in un solo giorno, capolavoro delle tattiche di annientamento studiato ancora oggi in tutte le accademie militari. Lo scenario è quasi inalterato nei suoi elementi essenziali: fiume, piana dello scontro, collina e rocca della cittadella. Di grande suggestione la cornice ambientale: verde a perdita d’occhio e, all’orizzonte, la striscia azzurra del mare. La storia si intreccia con la modernità: nell’Antiquarium si compie un viaggio tra reperti storici dotati di pannelli illustrativi tecnologici e poi il video 3D che riproduce ogni fase della storica battaglia. Un’ esperienza immersiva tra passato e presente che insieme guardano al futuro.
La definitiva vittoria sui Cartaginesi, grazie alla quale Roma fu al centro del Mediterraneo, rappresentò per Canosa una nuova fase di splendore e potenza caratterizzata da un processo di romanizzazione ricco di testimonianze monumentali. Si realizzarono l’anfiteatro, un acquedotto, complessi termali, l’enorme tempio dedicato a Giove e un foro fiancheggiato da botteghe. La via Appia-Traiana passava di qua, superando l’Ofanto con un imponente ponte “a schiena d’asino” articolato in cinque arcate a tutto sesto. Rimaneggiato dopo un fortissimo terremoto e, una seconda
volta, perché distrutto dai guastatori tedeschi in ritirata, questo ponte ha segnato il destino di tanti uomini. Eppure lo si visita ancora per caso anche se molto è stato fatto dall’Associazione Ponte Romano costituita proprio per la sua tutela e valorizzazione. L’Arco Onorario - noto anche come Arco di Traiano o di Terenzio Varrone - in asse col coevo ponte, segnava l’ingresso monumentale della città da nord. La struttura, oggi caratterizzata da una cortina di laterizi, con molta probabilità era rivestita da lastre e pannelli marmorei ornamentali e celebrativi, come quello di Benevento.
La via Appia Antica da Benevento raggiungeva Taranto per terminare a Brindisi nel luogo indicato dall’imponente scalinata e dalle colonne. La Appia Traiana, invece, deviava lungo il tracciato costruito per volere dell’imperatore omonimo, fra il 108 e il 114 d.C, per arrivare più rapidamente ai fiorenti porti dell’Adriatico, superando gli ostacoli con sorprendenti viadotti.
Francesco Specchio
Canosa di Puglia is very ancient, founded according to legend by the mythological Greek hero Diomedes. It is an important archaeological center, every epoch has left traces and treasures: archaic tombs, Hellenistic hypogea, Roman monuments, early Christian basilicas and museums await travelers, scholars and enthusiasts. The city lies in the path of the Trajan Road, built by the Emperor to allow merchants and troops to reach the ports of Puglia from where they would then embark for the Holy Land.
USI E COSTUMI DI UN TEMPO PASSATO Sulla sponda sinistra dell’Ofanto, la campagna rigogliosa ha il verde intenso dei filari di uva di Troia dagli acini neri, carnosi e dolcissimi che da sempre rinvigoriscono i vini del Nord. Splendide carciofaie del Violetto che sembrano giardini regalano un prodotto celebrato in tante ricette tipiche e richiestissimo all’estero dove San Ferdinando di Puglia è conosciuta anche per la produzione di pesche pregiate.
La storia di questa piccola città è racchiusa nella sezione etnografica del suggestivo Museo Civico: la casa rurale fedelmente ricostruita, gli attrezzi dei campi, la scuola e gli antichi mestieri. Questi ultimi a volte abbinati e svolti da un’unica persona, spesso remunerati con olio e vino. In queste stanze si svela il racconto della civiltà contadina locale e il suo passato di colonia agricola.
Sull’omonimo colle sorgeva l’antico borgo di San Cassiano raso al suolo durante uno scontro tra le truppe spagnole e francesi, dopo la Disfida di Barletta. Ad inizio Ottocento Ferdinando II di Borbone decise di trasferirvi numerose famiglie provenienti dalle vicine saline dove l’aumento della popolazione e delle abitazioni non favoriva la ventilazione necessaria alla cristallizzazione del sale. Così si offrirono loro importanti incentivi: fondi, pagliai, cavalli, attrezzi e sementi; seguirono la chiesa, un mulino con forno, pozzi e case. Il re in persona pose la prima pietra e la nuova colonia prese il nome di San Ferdinando in onore del Re Santo Ferdinando III di Castiglia e Lèon - patrono del Borbone e marito di una cugina di Federico II.
The intense green of the rows of Troia grapes and violet artichokes characterize the countryside of San Ferdinando di Puglia, also known worldwide for the production of precious peaches. The history of this small town is contained in the ethnographic section of the suggestive Civic Museum.
Un sovrano modello, dai principi cristiani, che seppe accattivarsi il rispetto dei vinti e meritare la gloria degli altari, al quale è dedicata la Chiesa Madre. Sulle tre porte d’ingresso sono rappresentate ventotto tappe delle sua vita; all’interno, invece, si conservano una statua lignea e un affresco. Di fronte alla Chiesa, la Torre dell’Orologio costruita nel 1900 sulle fondamenta dell’antico pozzo di San Cassiano, l’unico da cui si attingeva acqua potabile, a ricordo imperituro di una pubblica amministrazione attenta alla crescita civile e sociale. Il suo orologio e una fortissima sirena scandivano il lavoro nei campi e la cura degli animali affetti da malaria. Nella sezione archeologica del Museo Civico sono custoditi, unitamente a testimonianze di epoca romana e medievale, i reperti dell’Età del Bronzo rinvenuti nei 5000 mq. dell’area ipogeica Terra di Corte.
LA STONEHENGE DI PUGLIA E I CAVALIERI DI MALTA
Un viaggio a ritroso nel tempo. Anche Trinitapoli vanta una storia millenaria e custodisce i segreti di una civiltà che, nel II millennio a.C., come in Inghilterra, utilizzava un calendario di pietra per scandire il passare del tempo: buche scavate nella roccia e la posizione del sole nel giorno più corto dell’anno, il solstizio d’inverno. Un Museo Civico Archeologico a misura di bambino racconta, attraverso il fumetto, credenze, riti e sepolture del popolo dei due Ipogei monumentali, dei Bronzi e degli Avori di cui custodisce preziose testimonianze. Di rilevanza mondiale, sono ancora sconosciuti ai più.
L’itinerario nel tempo non si ferma qui. Prosegue con l’antico Casale della Trinità sorto intorno a una chiesa sui tratturi della transumanza e reso sempre più popoloso dal flusso migratorio dei pastori d’Abruzzo che lo elessero a stabile dimora, diventando col tempo agricoltori. Nel 1589 la storia del Casale della Trinità si incrocia con l’Ordine di Malta che acquista dal nobile barlettano Giovanni Mattia Marulli il piccolo borgo con tutti i suoi beni, diritti e privilegi. Per ben due secoli i Cavalieri avranno un dominio pieno sul paese, con diritto di patronato sulla Chiesa della Trinità che custodisce la reliquia del Legno Santo, giunta qui grazie ai loro legami con la Terra Santa.
“Tuitio fidei et Obsequium pauperum” Nel XI sec. nacque l’ordine religioso dei Cavalieri dell’Ordine dell’Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme. Erano frati benedettini che fornivano protezione e cure ospedaliere ai pellegrini cristiani in visita in Terra Santa, costretti durante le crociate a difendere con le armi il loro hospitale. Ad essi si unirono giovani delle più ricche famiglie aristocratiche d'Europa e divennero potenti. Per varie vicissitudini i Cavalieri furono costretti a trovare rifugio altrove e nel 1530 si stabilirono a Malta. Carlo V offrì loro l'isola in cambio dell’invio di un falco, una volta ogni anno, in segno della loro fedeltà. Oggi continuano ad operare in 120 paesi secondo l’antico motto: “Alimentare, difendere e testimoniare la fede e servire i poveri e gli ammalati”.
Guida turistica autorizzata dalla Regione Puglia Fortuna Russo, tel. +39 389 0920579
Also Trinitapoli boasts a millenary history and preserves the secrets of a civilization that, in the 2nd millennium BC, as at Stonehenge, used a stone calendar to mark the time. The ancient Casale della Trinità built around e church on the sheep tracks of transhumance and made more populous by the migratory flow of the shepherds of Abruzzo who elected it to permanent residence, becoming farmers over time.
Gaia Maraia
La Zona umida delle Saline di Trinitapoli e Margherita di Savoia The umid Zone of the Saltern of Trinitapoli e Margherita di Savoia Una riserva naturale dello Stato dichiarata di valore internazionale dalla Convenzione di Ramsar del 1971. Questa zona evaporante spicca per incanto paesaggistico e straordinaria presenza di uccelli migratori. Ad essa si affianca la zona salante in cui precipita il sale. Poi il mare, più volte Bandiera blu, con i fondali sabbiosi e poco profondi e una miriade di lidi attrezzati, perfetto per famiglie e velisti accolti sempre più numerosi come in occasione della finale di Coppa Italia di wIndsurf svoltasi di recente proprio a Margherita di Savoia, “la città del vento”.
LE SALINE PIÙ GRANDI D’EUROPA Un nuovo scenario. Tra la campagna e l’Adriatico specchi di mare artificiale purissimo e ancora un’altra Puglia, fatta di silenzi, di tramonti, di uccelli e di montagne di un sale tra i meno contaminati al mondo da microplastiche. Venti chilometri di disarmante bellezza grazie ad un gioco di luci e colori riflessi nell’acqua salata rosa, come il colore dei fenicotteri che a migliaia vivono nel cuore della riserva. Un paesaggio bello e inconfondibile, tanto da essere riprodotto su più di una serie di francobolli. Impieghi e proprietà del sale, unitamente a strumenti e tavole illustrative della produzione, lavorazione e trasporto, sono oggetto di una mostra nel Museo storico delle Saline ospitato nel cinquecentesco“Torrione” di Margherita di Savoia, avente funzioni di avvistamento e doganali. Era connesso visivamente con Torre Ofanto che, sulla foce del fiume, svolgeva anche una funzione segnalatrice per le imbarcazioni di passaggio e comuni-
cava con il castello di Barletta e le altre torri della zona: Torre Pietra, Torre Rivoli e Torre Alemanna. Nel tempo furono tutte dotate di artiglieri e servizio telegrafico. La presenza di saline naturali risale a tempi antichissimi. Itinerari romani attestano l’esistenza della località Salinis, presumibilmente legata alla città di Salapia, poco più a nord. Il sale raccolto veniva imbarcato a Bardulosl’odierna Barletta- e, per facilitarne il trasporto, l’imperatore Traiano fece edificare un altro ponte sull’Ofanto. Stretto tra le saline e il mare, l’antico Casale di Santa Maria de’ Salinis di proprietà dei Templari, divenuto “Saline di Barletta” in seguito all’emigrazione dei sopravvissuti ad una epidemia di malaria, mutò nuovamente nome in onore della prima regina d’Italia. Oggi accoglie ogni anno un consistente flusso turistico termale e balneare.
Lorenzo Rana Le Terme utilizzano a scopo terapeutico sia le acque madri salso-bromo- solfo-iodiche, dal caratteristico colore rossastro e particolarmente efficaci nella cura di diverse patologie, che i relativi fanghi naturali. Il riconoscimento della Bandiera Verde qualifica Margherita di Savoia come città turistica a misura di bambino. La Bandiera blu ne certifica il mare e l’ampia spiaggia di sabbia ferrosa puntellata di stabilimenti balneari. Il lungomare invita ad una passeggiata salutare di oltre 2 km, dopo aver gustato le prelibatezze di una cucina marinara saporita ma leggera, rinomata soprattutto per i frutti di mare. Da sperimentare il sapore della salicornia- o asparago di mare- e i mille usi della Cipolla bianca di Margherita IGP, dolce e croccante, ulteriore oro bianco della città. Between the Adriatic and the countryside, there is a small artificial sea and a different Puglia, made of silences, sunsets, birds and salt mountains. Every year Margherita di Savoia welcomes a significant flow of
thermal and seaside tourism. The recognition of the Green Flag qualifies it as a tourist town for children. The Blue Flag certifies the sea and the beach, wide and of iron sand, dotted with bathing establishments.
Tra storia e leggenda. Al ponte dell’Aloisa, una delle foci che mette le saline in comunicazione con il mare, è legata l’antica tradizione di gettare con forza una pietra per scacciare l’Alma dannata, l’anima di una donna dell’antica Salapia, lapidata perchè perdutamente innamorata del cartaginese Annibale che qui riposava dopo la battaglia di Canne. Figlia del magistrato Dasio o semplice prostituta, rimasta incinta il condottiero la scacciò.
La Foce dell’Ofanto e la Fascia costiera The mouth of the Ofanto River and the Coastline
Tra Margherita di Savoia e Barletta i profili della Valle Ofantina si abbassano fino a confondersi con la piana costiera. Il fiume si allarga, le sponde si allontanano e il mare si infiltra progressivamente. Ampie spiagge sabbiose cedono il passo a litorali rocciosi e ciottoli ed è tutto un susseguirsi di città marinare che hanno costruito le loro fortune sui commerci con l’Oriente: Barletta, Trani, poi Bisceglie.
UNA PASSEGGIATA NELL’ARTE Città d’arte dal 2005, Barletta vanta un centro storico che si presta per essere esplorato a piedi in un giorno, sempre col naso all’insù. La passeggiata può cominciare in Corso Vittorio Emanuele, l’antica via della Selleria, da Eraclio, il colosso di bronzo a guardia della Basilica del Santo Sepolcro e del suo tesoro piccolo ma di eccezionale valore, soffermandosi poi ad ammirare il maestoso Teatro “Curci”, uno dei più belli di Puglia. Su Via Nazareth, tra palazzi medievali e rinascimentali, si può notare al civico 31 una curiosa “porta del morto”, un’apertura poi murata da cui si faceva passare il feretro del capofamiglia il cui spirito si voleva restasse nella casa. Si arriva alla Cantina della Disfida, luogo di suggestivo rilievo storico che fa rivivere il mito di Ettore Fieramosca. Poco più avanti, sulla destra, il trecentesco Palazzo della Marra che ospita Casa De Nittis: vale da sola un viaggio a Barletta! Alle spalle, Porta Marina, unica testimonianza dei sette accessi alla città. La scenografica scalinata della Chiesa di S. Andrea si ammira procedendo in direzione Cattedrale, l’anima della città antica, affiancata da un bel campanile sottopassato da una stradina.
Il Colosso, Eraclio o, in dialetto, Arè, è l’emblema di Barletta. Alto circa 5 metri, è impossibile non notarlo e inevitabile una foto ricordo. Identificabile con l’Imperatore Teodosio II per la presenza sul diadema di un gioiello riconducibile alla madre, sembra sia l’unica statua al mondo così grande esposta all’aperto. Tante le leggende sul suo ritrovamento: la tradizione lo vuole arrivato dal mare mentre gli storici richiamano Federico II, appassionato ricercatore di antichità. Di certo si sa che le gambe e le braccia non sono quelle originali servite invece per forgiare le campane della chiesa di Siponto.
Ecco gli imponenti bastioni a lancia del Castello Normanno-Svevo, un tempo cinto dal mare e fondamentale nel sistema di avvistamento e protezione della costa. Ridisegnato nei secoli, è il luogo cardine della vita cittadina e contenitore culturale per eccellenza nonché sede della Biblioteca e del Museo Civico che custodisce anche un presunto busto dell’Imperatore e il Sarcofago degli Apostoli, raffinata opera del IV secolo d.C. e prima testimonianza del Cristianesimo a Barletta, i cui tre frammenti incompleti erano stati riutilizzati come imboccatura di un pozzo. Il profondo fossato separa il Castello dai giardini, ideali per rilassarsi in una bella giornata di sole. Da non perdere un giro sulla terrazza da cui ammirare il porto e le lunghe spiagge sabbiose che si estendono lungo la città. Sul Lungomare Mennea tutti corrono, ricordando la “Freccia del Sud".
Asia Rita Maraia
The old town is rich in history and visitable by walk in one day. The tour can begin from Heraklion, the bronze giant guarding the Basilica of the Holy Sepulchre and its treasure. The fourteenth-century Via Nazareth leads to the Cantina della Disfida, a place of striking historical importance that revives the myth of Ettore Fieramosca and the challenge of Barletta. A little further on, the magnificent Palazzo della Marra, a remarkable palace, masterpiece of baroque architecture, the most beautiful in the city. On the second floor houses, the Pinacoteca De Nittis preserves 172 paintings donated by the painter’s wife to his hometown. Last stop, the Cathedral and the Castle.
Colazione in giardino (1884). L’ opera sublime di Giuseppe De Nittis (1846 -1884), uno degli artisti più ricercati e pagati del tempo, che frequentava Renoir e Monet, custodita proprio a Barletta, sua città natale. “Una carezza per l’occhio”, come la definì un critico. Un momento di quotidianità in cui l’artista si è ritratto in assenza: parlano di lui il posto vuoto a tavola , il tovagliolo ripiegato in fretta, quel che resta nel bicchiere. Il pittore rimarrà sempre legato alla sua terra di origine, dove trascorse i primi anni a contatto con quel paesaggio che tornerà spesso nella sua produzione artistica. Il fiume Ofanto, le sue rive, le aree palustri circostanti animano diversi quadri della pinacoteca di Casa De Nittis, vere e proprie “cartoline su tela”.
Palazzo della Marra e Casa De Nittis. Un palazzo notevole, capolavoro dell’architettura barocca ma elegantemente sobrio. Il più bello della città con preziose raffigurazioni della Vecchiaia e della Giovinezza sul balcone principale. L’edificio, costruito su tre livelli, presenta un’elegante corte interna con loggiato e colonne. Al primo piano ospita periodicamente mostre d’interesse internazionale; al secondo piano accoglie, invece, la splendida Pinacoteca De Nittis. Ben 172 opere donate dalla moglie del pittore alla città natale. Il percorso museografico parte dall’esperienza con i paesaggi per poi soffermarsi sulla modernità di Parigi e Londra, sull’amata Léontine e altre figure femminili.
La Disfida di Barletta L’anno 1500 vede il Sud Italia conteso tra Francesi e Spagnoli, questi ultimi di stanza a Barletta. Tra i comandanti anche i fratelli Colonna. Nel corso di un banchetto i francesi danno dei codardi a “les Italiens” dei Colonna guidati da Ettore Fieramosca. Ed ecco che si decide il duello tenutosi il 13 febbraio 1503 fra tredici cavalieri italiani e altrettanti cavalieri francesi nella campagna tra Trani, Andria e Corato, dove sorge l’epitaffio commemorativo. La vittoria degli italiani portò festa e gran giubilo. Questi i fatti dal racconto dell’anonimo Autore di Veduta e dal romanzo di Massimo D'Azeglio. Indipendentemente da quanto sia storia e quanto frutto di immaginazione, questo evento, la Disfida, è sicuramente molto sentito e amato. Ogni anno, in una Barletta nuovamente festosa e imbandierata, se ne rievocano tutte le tappe: dall’offesa al corteo storico trionfale, con figuranti in costumi d'epoca.
L’ARTE DEL BUON VIVERE “… eleva un duomo alto come un’acropoli e una torre che ne misura la distanza dal cielo” (Cesare Brandi, Inno a Trani -1960). La via litoranea divide la città in due parti, la più antica fronteggia il mare. Imperdibile la Cattedrale romanica, quasi un faro per i naviganti, splendida al tramonto quando, in un’atmosfera di pace e tranquillità, la luce che inonda la piazza colora di rosa la pietra. Di straordinaria bellezza la facciata e l’altissimo campanile a luci crescenti su cui si può salire ben sopra il livello delle campane: 59 metri e 277 gradini, partendo dal sagrato. Difronte, il Castello Svevo, anch’esso in riva al mare, a sorvegliare l’ingresso del porto. Meravigliosa la panoramica di cui si gode dal Fortino di Sant’Antuono, all’estremità della Villa Comunale affacciata sul mare. Tra i viali, le tavole in marmo con inciso il testo degli Statuti marittimi e sei colonne miliari della Via Appia –Traiana. "Ordinamenta et Consuetudo Maris" - Il più antico codice marittimo del Mediterraneo, una sorta di statuto dei lavoratori scritto e sancito proprio a Trani nel 1063, testimonianza eloquente della prosperità economica tranese dell’epoca e del grado di maturità civile della sua gente. Motivo di vanto per la città, un basso rilievo in bronzo posto in Piazza Quercia ne rievoca la promulgazione. Si resta stupefatti dall’attualità di questi precetti e dalla loro attitudine nel fornire risposte al caso concreto. Ad essi si è ispirata, nel 1999, una storica sentenza della Corte d’Appello americana riguardante la questione del carico di merci del celeberrimo transatlantico Titanic.
Nella storia del Castello Svevo, matrimoni importanti: Manfredi, figlio di Federico II, vi sposò la seconda moglie, Elena Comneno di Epiro il cui abito da sposa fu confezionato a Spinazzola, originando una tradizione artigianale ancora viva. E avvenimenti cruenti: l’Imperatore fece impiccare ad una torre il figlio del doge di Venezia e fece morire di stenti una sua consuocera, Siffridina. Non mancano leggende come quella del fantasma della giovane Armida che tradì il signore del castello con un giovane cavaliere. Rinchiusa in una cella e morta di dolore, apparirebbe nei sotterranei con indosso un abito grigio scuro, i lunghi capelli corvini e gli occhi di un azzurro penetrante. Per osservare e farsi quasi sfiorare.
Trani è una città che accoglie e integra. Lo testimonia la Giudecca, il quartiere nucleo della città antica, a ridosso della Cattedrale e del porto, in cui trovarono rifugio, intorno all’anno Mille, numerose famiglie di Ebrei provenienti da ogni dove dando vita ad una fiorente comunità. Oggi ben tre confessioni religiose, a distanza di pochi metri l’una dall’altra, vivono pacificamente la propria esperienza di fede. Consigliamo la visita di Scolanova - la sinagoga funzionante più antica di Europa, e il Museo Storico Ebraico - della chiesa di San Martino - che ospita la comunità ortodossa della Romania - e della piccola Moschea di via Romito - che ospita la comunità magrebina.
Guida turistica autorizzata dalla Regione Puglia Gabriele Pace, tel. +39 349 2938434
The Romanesque Cathedral is splendid at sunset, when the light flooding the square colors the stone pink and creates an atmosphere of peace and calm. Of extraordinary beauty the facade and the high bell tower that look towards the Swabian Castle, also on the sea, to guard the entrance of the port. From these docks the Crusaders left for the Holy Land. Today, picturesque and elegant, it welcomes fishing and rich recreational boats. Simply stop to look, in a sweet doing nothing, to experience the joy of a slow and quiet living. At any time of day has something fascinating. It’s a great open-air restaurant, you can eat anything, especially tasty fish dishes, and appreciate the excellent Moscato di Trani DOC wine.
Il porto, atmosfera slow Da queste banchine partivano i Crociati per la Terrasanta, dopo aver prestato giuramento nella Chiesa di Ognissanti, detta anche dei Templari, di cui sono visibili le absidi. Qui si caricavano le pregiate merci delle fertili terre pugliesi, l’olio e il vino. Oggi, pittoresco ed elegante, accoglie pescherecci e ricche imbarcazioni da diporto. Basta semplicemente fermarsi a guardare, in un dolce far niente, per sperimentare la gioia di un lento e quieto vivere. A qualsiasi ora del giorno ha qualcosa di affascinante: si passeggia, si rammendano le reti, si vende il pescato. È un luogo dello spirito e del tempo ritrovato in cui accorgersi dei colori, dei sapori e dei profumi della città. È un grande ristorante all’aperto dove si può mangiare di tutto, soprattutto gustosi piatti a base di pesce.
SCELTI PER VOI Champagnerie Piazza Quercia, 23 tel.+39 349 1857765
Appetizers and Aperitifs Un angolino all’aperto ma riservato, un tavolino vista mare, un aperitivo sfizioso, crudo, ricci, bollicine…e ti senti in vacanza! Il posto ideale per fare due chiacchiere, osservare il via vai di persone, aspettare il tramonto. I Vip qui sono di casa.
PANINART Via Statuti Marittimi, 78 tel. +39 351 5928011 Italian slow food, gourmet Panino and more
Ingredienti genuini, professionalità e passione nel creare nuovi sapori fanno di Paninart un ristorante selezionato dal Gambero Rosso. Primi di pasta fresca, tartare, insalate, fritture di pesce ma il nome è una dichiarazione d’intenti: la specialità della casa sono i panini gourmet. Di terra, vegani e senza glutine, soprattutto di mare, farciti ad arte. L’ Arrstout è una goduria: pane al nero di seppia, polpo arrosto, friarielli, mostarda di fichi e crema di ricotta agrumata.
Acqua e Farina Via Supportico La Conca, 14 tel.+39 338 8332859 Typically Apulian cuisine
Trattoria Braceria Friggitoria. Locale caratteristico sotto un porticato, sapori tradizionali di terra ma ancor più di mare. La tipica tiella di riso patate e cozze è piatto fisso del giorno, insieme agli Spaghetti alla San Giuannin. Un’atmosfera casalinga pervasa dal profumo di salsedine.
Il Moscato di Trani DOC
The famous dessert wine “Moscato di Trani” DOC Si dice sia il vino più antico e nobile della Puglia, prodotto da un vitigno di probabile origine greca. Di certo è conosciuto e molto apprezzato. Boccadoro , come l’ area naturalistica di Trani che costeggia i vitigni di uva Moscato Reale 100%, è il nome di un pregiato vino Moscato che racconta il territorio fin dalla raffinata ed evocativa etichetta con il mare Adriatico e la Cattedrale romanica. Un vino elegante ed equilibrato che ha subito incontrato i gusti dei palati più esigenti in abbina-
menti tradizionali e moderni. Perfetto come fine pasto e ottimo con gli aperitivi, è frutto di esperienza e passione tramandate di padre in figlio da quattro generazioni: i Pandalà, da qui il nome dell’azienda. Domenico Valente, il più giovane, forte della sua preparazione tecnica si è messo in gioco creando qualcosa di nuovo, investendo nella cura dei dettagli e nella ricerca continua della qualità. Con uno sguardo di ampio respiro per la promozione e distribuzione del prodotto e tanto cuore.
PANDALĀ Azienda Agricola in Puglia Via Andria, 111 tel. +39 340 4126594
TRANI TASTING SHOPPING TOUR A fine extra virgin olive oil L'olio extravergine di oliva prodotto da monocultivar Coratina è uno dei migliori al mondo fin da tempi antichissimi. Da quattro generazioni, l’Azienda Agricola Valenziano produce nell’agro di Trani un prodotto di eccellenza che ha ottenuto 4 Gocce sulla Guida BIBENDA 2019 di Fondazione Italiana Sommelier, nella categoria Aziende ed oli di Grande Livello e Spiccato Pregio. “Verde dorato, di concreta
densità. Olfatto diretto da aromi vegetali, trito d’erba, pepe nero e frutta secca… incipit morbido interrotto da sostanziosa sensazione amaro-piccante. Chiusura di mandorla fresca…Un giro a crudo sulla zuppa contadina o sul purè di fave e cicoria. Un extravergine da pietanze sostanziose… ma può valorizzare anche un bollito misto”Concorso oleario Aipo d'Argento 2019
Azienda Agricola Valenziano Corso M.R. Imbriani, 199 tel. +39 340 3887538
Walk among the olive trees Tour and tasting Passeggiata tra gli ulivi - Tour e degustazione Gli ulivi secolari di una masseria del 1600 e un percorso alla scoperta del paesaggio e dei segreti dell’oro verde di Puglia. Mini corso di degustazione di un olio evo eccellente e di altri prodotti tipici locali a cura del Dott. Francesco Valenziano Sommelier dell'Olio AISO e Tecnico esperto assaggiatore.
Cheese and much more L’Officina dei Salumi & Formaggi Via G.Bovio, 39/41 tel.+39 0883 585486 Un’ampia scelta di prodotti tipici pugliesi e tanti formaggi. Burrate, mozzarelle, scamorze, caciocavalli, canestrati e ricotta, anche nella versione forte, ottima sul pane abbrustolito e per insaporire I condimenti. Una fermata obbligatoria prima del rientro a casa.
Focaccia, taralli and traditional sweets Antonella “Bread & wine” Piazza Marconi, 28 tel. +39 338 4506898 Un panificio storico in cui c’è di tutto e tutto buonissimo, dal pane ai dolci della tradizione, alle ruote di focaccia calda a tutte le ore. Una squisitezza che in Puglia funge da colazione, pranzo, cena, merenda o snack ideale per ogni occasione. Alta o più sottile - la Barese con le olive - croccante ai bordi e deliziosamente unta, dall’inconfondibile gusto salato, addolcito dai pomodori che affondano nella pasta.
di Ripalta Iaculli
Typical Apulian Products of high quality Tutta la Puglia in un vasetto per ricordare sempre i sapori autentici di questa terra calda e accogliente. Una bottega specializzata e carinissima con in bella mostra tanti prodotti tipici di produzione propria e di alta qualità, da acquistare al dettaglio e all’ingrosso. Una coloratissima scenografia di antipasti sott’olio preparati con le verdure dell’entroterra e le migliori specialità della nostra tavola. Olio evo, taralli, passata di pomodoro e la ” Bella di Cerignola”, nota varietà di olive da tavola dalla polpa carnosa. Da gustare al momento bruschette e ottimo vino. Via Montebello, 7 348 3109314
tel. +39
LA SENTINELLA DELL’ ADRIATICO L’incantevole litorale di Bisceglie è costellato di insenature, cale e grotte naturali. Tra le più belle sicuramente Cala del Pantano, uno specchio di mare non balneabile, utilizzato per ormeggiare piccoli pescherecci. Poi le Grotte di Ripalta, alcune accessibili esclusivamente dal mare. Un’area naturalistica notevole, set per un giorno della serie TV Il Capitano Maria. Benchè sul mare, uno jazzo rievoca il paesaggio murgiano quasi a chiudere il cerchio di questo suggestivo percorso che dall’entroterra rurale è arrivato ad abbracciare la costa. La zona di ponente, con cinque chilometri di spiagge di ciottoli, si presta al turismo. L’Anfiteatro sul mare anima le estati biscegliesi con spettacoli teatrali, musica e danze. Simile a un teatro greco, con le gradinate per gli spettatori disposte a ventaglio. All’orizzonte, la Cattedrale di Trani e il promontorio del Gargano. Il nome della città potrebbe risalire al latino Vigiliae, nelle forme più antiche Vigilia e Biscilia, dal significato di sentinella. In realtà sappiamo che in epoca romana furono costruite postazioni di guardia sulla via Traiana e lungo la costa ma la maggior parte delle torri di avvistamento in Puglia risale al 1500, periodo in cui con i Turchi le incursioni arrivavano dal mare. I luoghi venivano individuati tenendo presente la distanza tra le torri, la reciproca visibilità e la possibilità di comunicare col fumo, col fuoco, con campane o anche tramite messaggeri a cavallo. Il Torrione di Margherita di Savoia, poi Torre Pietra, Torre Ofanto e, tra Trani e Bisceglie, Torre Olivieri che domina il panorama circostante regalando uno scorcio da cartolina.
Bisceglie is to be discovered. For the history that goes way back in time as you can see when you visit the Dolmen La Chianca - a prehistoric altar, just outside the city’s perimeter. For the enchanting coastline dotted with coves and natural caves, like Cala Pantano e le Grotte di Ripalta, and ancient watchtowers. For the excellent cuisine and local specialty, the Sospiro, a light muffin with cream pastry, covered with sugar icing: a sweet sigh.
Non distante si erge a picco sul mare Torre Calderina, in strategico collegamento visivo con Castel del Monte, a difesa del porto di San Giacomo, approdo medievale di Molfetta. Nelle campagne circostanti, tra ulivi, mandorli e ciliegi, residui di antichi casali e diversi dolmen, luoghi di culto e sepoltura. Dal Dolmen La Chianca, tra i più importanti monumenti megalitici d’Europa, si scorge Torre Gavetino. Nella città vecchia fortificata intra moenia - domina un’imponente Torre Maestra normanna da cui risuona ogni giorno, alle 8 e alle 12, una sirena. Una cerchia di antiche mura con torri angolari di rinforzo, ricostruite nel tempo di pari passo con la Cattedrale e il Castello federiciano, protegge le case. Stradine strette e lastricate, sovrastate da archi, puntano in direzione del porticciolo, attivissimo e pullulante di locali dediti alla ristorazione. Fuori dalle mura – extra moenia - altre chiese e palazzi. Bisceglie è da scoprire. Non solo per la storia e le risorse naturali ma anche per l’ottima cucina, le deliziose ciliegie Ferrovia e la specialità locale, il Sospiro, presidio Slow Food dal 2014. Una cupola di leggerissimo pan di Spagna velato di glassa – scelèppe - che nasconde al suo interno una squisita crema pasticcera. Una ricetta antichissima intorno alla quale si intrecciano leggende che parlano di monache, matrimoni andati a monte e pasticceri innamorati. Provate a chiedere, quale versione vi racconteranno?
Rondò Caffè Via Cala dell’Arciprete, 2/C tel.+39 080 3926268
A gourmet break and a sweet sigh Ambiente molto curato che invita a restare comodamente seduti e godersi una delizia dopo l’altra. Atmosfera rilassante. Pasticceria, gelateria e rosticceria eccellenti, all’insegna della qualità. Il posto giusto per fare una pausa golosa che preveda anche il dolce tipico della città, il Sospiro.
Osteria U’nglèsce Vico Cialdini, 16 tel.+39 348 0418220
Typically Apulian cuisine Se cercate un locale caratteristico in pieno centro dove assaporare i veri piatti della tradizione, siete nel posto giusto! Materie prime semplici e genuine e mani sapienti, quelle del sig. Elio.
Fidelio Via Marconi, 3 tel.+39 373 8205327
Good wine and delicious food Vino, salame e storie strane. Una calda atmosfera anni ’30 e il desiderio di condividere un’accurata selezione di prodotti di salumifici, caseifici, cantine davvero speciali. Quasi 200 referenze tra vini rossi, bianchi, rosati, vini biologici, passiti e bollicine. Ma Fidelio è anche drink, panini gourmet, musica, allegria, aperitivi a tema e cene spettacolo.
Brezza tra gli ulivi Via M.R. Imbriani, 441, tel. +39 345 1719400 www.brezzatragliulivi.it
A campsite on the sea-front Un agricampeggio in riva al mare. Un uliveto rigoglioso e insolito per una vacanza dedicata al benessere del corpo e dell’anima. Atmosfera bucolica, larghe piazzole per camper e tende, siepi di erbe aromatiche, piscina e spazi comuni attrezzati con cura, orto, pizzeria e ristorante a km zero: la nostra proposta su un tratto di mare impervio, rispetto alle spiagge classiche, ma caratteristico e naturale.
Sviluppiamo insieme nuovi progetti.
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