Un ritratto degli anni ‘60.
Vittoria Magnani VBM 2012/2013
Liceo Artistico A. Serpieri
Mad Men,un ritratto degli anni‘60. Mad Men è una serie TV trasmessa in prima visione assoluta negli Stati Uniti da AMC dal 19 luglio 2007. In Italia ha debuttato in prima visione satellitare il 18 marzo 2008, trasmessa prima da Cult (dalla prima alla terza stagione) e in seguito da FX e Rai 4. Regista
Matthew Weiner
Paese
USA
Genere
period drama
Riconoscimenti principali
4 premi Emmy, 3 premi Golden Globe
Breve descrizione: La Madison Avenue di New York, all’inizio degli anni Sessanta , è piena di agenzie pubblicitarie, nate grazie al boom economico e dalla nascita della televisione. Una di queste è la Sterling/Cooper, fondata da Roger Sterling e Bertram Cooper. Il direttore creativo è Don Draper, uomo di successo dal passato misterioso, riuscito ad affermarsi grazie al suo talento nel mondo della pubblicità. Don è sposato con Betty Draper, ex modella ed ora luccicante trofeo da mostrare ad amici e colleghi, con la quale ha due figli. Lo stress sul lavoro, la vita fatta di sprechi, la gestione delle questioni familiari, portano Don ad abbandonarsi ai vizi, quali: l’ alcol, donne e sigarette.
Mad Men non diventerà mai Lo spettatore critica ma rim idonea al consumo di massa, affascinato. conserva e conserverà la sua Perché ha scelto di usare la dignità, rispondendo pubblicità come principale principalmente a se stessa. soggetto della serie? Weiner Il concept di Mad Men è la risponde che, oltre ad essere u ricostruzione storica autentica degli ambienti lavorativi più della New York del tempo. diffusi del nostro secolo, è lo specchio della società tra gli a Mad Men parla del processo creativo che sviluppa le immagini 40 e 70 in America; ne rappresenta i valori e i conflitt che ci circondano. Un mondo allo stesso tempo permette di dove l’immagine è tutto e raccontare la vita delle person l’immaginario il bersaglio.
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Ci smerciano quello che desideriamo essere, un desiderio destinato a sfociare nel consumo. La produzione di massa e la conseguente crisi di coscienza dell’ individuo sono dunque figlie di quest’ epoca. L’arte a servizio del mezzo pubblicitario, ovvero la creazione ridotta a mercimonio.
Dal mondo della Pop Art,
Roy Lichtenstein.
Gli anni sessanta delineano il punto di partenza della nostra società contemporanea, una società di consumo nella quale è imposta la ricerca ossessiva del benessere materiale e la conseguente ostentazione. Il mito dell’ American dream, consolidatosi per mezzo del cinema e della televisione nell’immaginario collettivo dello spettatore mondiale, ha contribuito a creare un sistema di desideri e bisogni universale.
Vita: -
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Nasce a Manhattan nel 1923. Formazione da grafico pubblicitario e disegno industriale. Combatte in Europa nella seconda guerra mondiale fino al 1951. Esordi pittorici secondo lo stile cubista e più tardi dall’arte informale. Nel 1961 conosce Andy Warhol che lo mette in contatto con la Pop Art. Nel 1969 il Solomon R. Guggenheim Museum di New York gli dedica una retrospettiva. Dal 1972 al 1981 lavora a numerose "nature morte" e realizza opere ispirate al Futurismo, a De Stijl, alCostruttivismo russo, al Surrealismo e all'Espressionismo tedesco. Lichtenstein muore il 29 settembre del 1997 a New York.
Stile: -
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Partendo dall’analisi di una banale vignetta la ingigantisce a dismisura conferendole un nuovo significato. Numero di colori limitatissimo (proprio come nei processi di stampa). L’arte non può essere figlia d’altro se non della società dei consumi e della comunicazione di massa. Crea nuove icone che si sommano a quelle già esistenti. Fino alla fine non si sbilancia mai.
‘’Non sono molto sicuro del tipo di messaggio sociale contenuto nella mia arte, ammesso che ve ne sia uno. A dire il vero io non intendo trasmetterne alcuno. Non mi interessa una tematica che insegni qualcosa alla gente , o che cerchi, in qualche modo di migliorare la nostra società’’.
‘’SE NEGLI ANNI SESSANTA SI FACEVA ARTE ESPERIENZIALE, NEI SETTANTA ARTE POLITICO7RADICALE, GLI OTTANTA RICHIEDONO ARTE DIRETTAMENTE AL SERVIZIO DEL MERCATO, UN MIX AGGRESSIVO DI EGO E DOLLARI, FOLLIA E MARKETING.’’ (P.152 Guernica Blues – Matteo
Guarnaccia)
La ricostruzione storica di fisionomie, forme e sostanze è sicuramente uno dei punti di forza della serie.
La prima stagione inizia nel 1960, molti i riferimenti storici nella serie: - l’indomani della Guerra in Corea che opponeva gli Stati Uniti al blocco comunista - Kennedy viene eletto presidente, vincendo le elezioni contro Nixon -la morte della diva hollywoodiana Marilyn Monroe -il sentimento di paura a causa della Crisi missilistica di Cuba -discorsi di Martin Luther King e i Civil Rights Act proposti per la prima volta da Kennedy nel 1963
Betty Draper L’America in quegli anni è il campo dello scontro tra tradizioni culturali obsolete e i nuovi movimenti per l’emancipazione
Peggy Olson
Sessantotto L’emancipazione è un treno in costante ritardo, la diversità è un fattore imperante e discriminatorio.
Movimenti sociali degli in America e più tardi estesi in Europa occidentale nel 1968 • Individui di classe sociale e gruppi etnici differenti: studenti,operai, donne e neri. • Volevano una trasformazione radicale del sistema sociale obsoleto e corrotto. • Contro la segregazione razziale, il militarismo e l’autorità • Le battagli per i diritti dei neri si
possono dividere in 2 fazioni: quella pacifica di Martin Luther King e quella più violenta delle Pantere Nere guidate da Malcom X ed Angela Davis.
- forte critica verso la guerra in Vietnam(1969-1974). - nascono i movimenti hippy o ‘’figli dei fiori’’ dai caratteri pacifisti e i costumi liberi oltre all’ampia sperimentazione di sostanze stupefacenti.
Herbert Marcuse, dalla Scuola di Francoforte… • Nata nel 1923 nell’Università di Wolfgang Goethe di Francoforte sul Meno, in Germania • Prende in esame la società contemporanea, criticandola, attraverso un approccio pluridisciplinare.
L’uomo ad una dimensione <<Le capacità umane sono smisuratamente più grandi di quanto siano mai state e ciò significa che la portata del dominio della società sull’individuo è smisuratamente più grande di quanto sia mai stata>>. (p.4) -I bisogni politici della società diventano bisogni ed aspirazioni individuali. -La pace è mantenuta da una costante minaccia di guerra. -Dobbiamo trovare la via che porta dalla falsa coscienza alla coscienza autentica ed è possibile solo rifiutando e negando tutto ciò che riguarda la società. -La tecnologia non può essere neutrale.
p.102-105,
La pubblicità e il linguaggio che essa utilizza
• L’ordine costituito ammette che la pace consista nel trovarsi sull’orlo della guerra • È un universo di discorso che si chiude in sé • Accorciamento della sintassi che taglia lo sviluppo del significato creando immagini fisse • Dall’lettore o ascoltatore ci si aspetta che associ ad esse una struttura fissa di istituzioni, atteggiamenti, aspirazioni, che reagisca in modo fisso e specifico
<<Le conseguenze di tutto ciò sono piuttosto serie perché un linguaggio del genere è insieme intimidazione e glorificazione. Assumono un carattere ipnotico e al tempo stesso cariche di falsa familiarità., risultato della continua ripetizione e del tono diretto e popolare che viene abilmente impartito alla comunicazione. Questa stabilisce una relazione immediata con il destinatario senza distanze di status, di educazione, di ufficio, e lo colpisce nell’atmosfera casalinga del soggiorno, della cucina e della camera da letto. In questa maniera cose e funzioni generali, prodotte in serie ed imposte al pubblico, sono presentate come se fossero create ‘’ specialmente per voi’’>>.
Beat generation An important icon of American literature during the 50s and 60s, was Allen Ginsberg. • •
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He was born in New Jersey and grew up in a poor Jewish neighborhood. He attended Columbia • University where he became friend with Burroughs, Cassidy and Kerouac, with • whom he formed the Beat movement. In 1954 Ginsberg moved to San Francisco and took part in the ‘6 Gallery Reading’ where he read his most
famous poem Howl (which brought him world-wide fame). In the 1960s end 70s he travelled widely, from Peru to the Far East. When finally back in America he became an outspoken critic of the Vietnam War and became a professor at Brooklyn College.
« I saw the best minds of my generation destroyed by madness, starving hysterical naked, dragging themselves through the negro streets at dawn looking for an angry fix, Angel-headed hipsters burning for the ancient heavenly connection to the starry dynamo in the machinery of night [...]. »
Ginsberg and hippies • •
Ginsberg became an intellectual guru. Hippies: They believed in pacifism in contrast with the new reality of living in an atomic age. They rejected the raging materialism and competition which had begun to take hold as result of the growing consumer society. Along with this there was a rejection of all establishments and a desire to escape, either through travel or by forming their own communities, away from big city life. • Ginsberg’s style is individual and innovative. His own way breaks from the traditional poetic styles to follow in the footsteps of his mentors: William Carlos Williams, Walt Whitman and Ezra Pound. • Ginsberg’s is a spontaneous expression of thoughts and feelings in his own free and highly informal manner. • He refused any metric conformity choosing the rhythm of the language. Poetry , he believed, should follow the natural, discursive flow of speech and not be forced into structures or techniques.
Howl published in the autumn of 1966
• It was read for the first time in 1955 in the Six Gallery in San Francisco. • It is famous for the correlation between the stories and experiences of his friends and contemporaries, the tumbling hallucinatory style and the subsequent obscenity trial that it provoked. • It is dedicated to his friend Carl Solomon. • The poem is divided into three parts plus a note.
Part I: is the best known and describes scenes, characters and situations drawn from the experience of the author and those of the community of poets, artists, political radicals, jazz musicians, drug addicts and psychiatric patients whom he had met - Part II: complains against U.S. state, called as 'Moloch' in the poem. Ginsberg was inspired to write the Part II when he saw a hotel in the form of a monster called Moloch in a vision caused by peyote and a large part of the section was written under the influence of this hallucinogen. - Part III: addressed to Carl Solomon, whom Ginsberg met while he was visiting her mother in a psychiatric hospital in Rockland, in the State of New York, and describes the experiences, hopes and fears shared by the two.