Magzbox com 35yaetbest movie italia gennaio 2015

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B E S T WWW.BESTMOVIE.IT

N.1 - GENNAIO 2015 MENSILE

Brad

PITT

Angelina

JOLIE

SPARARE A ZERO LE ORIGINI DI LO HOBBIT SVELATE DA ZEROCALCARE

DOPPIA INTERVISTA SUL MITO, IL MATRIMONIO E TRE NUOVI FILM

PREVIEW

STAR WARS VII IN THE HEART OF THE SEA TERMINATOR GENISYS PAN

CHRISTOPH WALTZ SI RACCONTA DA TARANTINO A TIM BURTON ASPETTANDO BOND 24

IL MEGLIO del

2014

A TUTTO

SESSO

50

SFUMATURE

di

BACI, SCENE ACTION, GAG E CITAZIONI CULT

«NON SBAGLIO UN COLPO»

GRIGIO

I SEGRETI DEL FILM EROTICO PIÙ ATTESO DI SEMPRE

BRADLEY COOPER CECCHINO PER CLINT EASTWOOD




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cuore CINEFILO di GIORGIO VIARO @Gazz_South_Park www.facebook.com/ giorgio.viaro

L’abbraccio premuroso di Groot, DiCaprio-Braccio di Ferro in pieno delirio chimico, il primo bacio in un sottoscala tra due amanti fragili, un pianeta fatto di onde che sembrano montagne, il canto di Katniss, l’urlo di Ercole, la battaglia con le scimmie e un uomo innamorato di una voce... Faccio i conti di fine anno, ovvero compilo una lunga checklist con tutto quello che ho visto nel 2014. La stessa cosa fanno i miei compagni di lavoro qui a Best Movie, e probabilmente l’avete fatta pure voi a casa, o al lavoro, rubando cinque minuti alla pausa pranzo per partecipare al nostro sondaggio. Il risultato è lo speciale che trovate a pag. 48, una fotografia affidabile dei 12 mesi appena trascorsi, con le nostre e le vostre preferenze, e alcune Top 5 non convenzionali – dalle incongruenze di trama più assurde, alle citazioni cult, fino ai baci più romantici – che ci siamo molto divertiti a stilare. I titoli più amati e citati del 2014 sono Interstellar, Hunger Games: Il canto della rivolta, Guardiani della Galassia e Captain America: Il Soldato d’Inverno tra i blockbuster; The Wolf of Wall Street, Grand Budapest Hotel, Lei e Dallas Buyers Club per quanto riguarda il cinema d’autore. I miei preferiti, invece, sono Sils Maria e Whiplash, ovvero un film che non ha visto quasi nessuno e un altro che non ha nemmeno distribuzione in Italia, il che mi fa sembrare un critico molto impegnato e molto noioso, ma accettate il consiglio e provate a recuperarli. L’annata è stata buona, seppure senza il fenomeno divoratore di incassi stile Avatar o Zalone. L’Italia ne esce con l’Oscar di Sorrentino, il premio a Cannes per Le meraviglie di Alice Rohrwacher e un consenso quasi unanime per Il capitale umano di Virzì, un bilancio niente male. E il 2015? Diciamolo piano per scaramanzia, ma potrebbe essere un’annata senza precedenti, per lo meno in termini di hype. Torneranno James Bond, Jurassic Park, Star Wars, Hunger Games, Fast & Furious, i Minions, i Fantastici 4 e gli Avengers. E saremo invasi da immagini e clip della madre di tutti i crossover, Batman v Superman: Dawn of Justice. Il cinema italiano schiera molti dei suoi pezzi da 90 – di nuovo Sorrentino, e poi Moretti, Garrone (con un fantasy sorprendente, adulto e sanguinario) e Tornatore –, tanto che il prossimo Festival di Cannes potrebbe essere l’edizione più tricolore di sempre. Se chiedete a me, i titoli che aspetto di più sono l’horror gotico di Guillermo Del Toro, Crimson Peak; il nuovo noir di Micheal Mann, Blackhat; “Moby Dick” ripensato da Ron Howard, ovvero In the Heart of the Sea; e soprattutto il ritorno del grande George Miller alla saga post apocalittica per antonomasia, Mad Max: Fury Road, un delirio di sabbia, sangue e mitragliate che fin dal primo trailer ci ha fatto schiantare la mascella al suolo: sarà l’anno dei folli, come suggerisce il teaser? Ho tenuto per ultima la cover di questo mese, 50 sfumature di grigio, che per aprire questo 2015 nel segno dei titoli ad effetto è perfetto: sarà una straordinaria cartina di tornasole dei nostri costumi sociali, delle nostre fantasie e dei nostri tabù, così come lo è stato il romanzo. E quindi buon 2015 a tutti, noi e voi, cinefili golosi che non siamo altro, con il cuore ancora gonfio delle emozioni di questo 2014 e gli occhi aperti spalancati sui trailer pazzeschi dell’anno nuovo, promesse di felicità da verificare un sogno dopo l’altro.

© Jasin Boland © 2014 WV FILMS IV LLC AND RATPAC-DUNE ENTERTAINMENT LLC - U.S., CANADA, BAHAMAS & BERMUDA © 2014 VILLAGE ROADSHOW FILMS (BVI) LIMITED - ALL OTHER TERRITORIES /Warner Bros. Entertainment Inc.

2015: l’anno dei folli

P.S.: Nuovo anno, nuova sezione. Nasce Screen (vedi pag. 101), che in coda alla rivista accorpa e approfondisce ancor più il mondo delle visioni su tutti gli schermi che affiancano quello della sala cinematografica, ovvero tv, laptop, smartphone e tablet. Ci troverete i serial televisivi, i videogiochi, le app, il mondo del digital HD e quello dei dvd e Blu-ray. Buona lettura!

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GENNAIO 2015 BEST MOVIE 7


SOMMARIO B E S T

gennaio 2015

38 COVER STORY

Luci rosse con sfumature di grigio

Arriva nelle sale a San Valentino il film tratto dal bestseller di E. L. James, una scommessa pop erotica per rilanciare il cinema femminile di massa.

131 SPECIALE ANIMAZIONE Nuovo viaggio nella Luna

Mune è il fauno protagonista dell’omonimo film d’animazione Made in Europe che, nella veste grafica, strizza l’occhio ad Avatar.

14 LE NOSTRE INIZIATIVE

Remember, il corto nato da una collaborazione tra Best Movie e Luca Argentero e applaudito al Courmayeur Noir in Festival, è ora disponibile in esclusiva sul nostro sito.

16 PREVIEW

Star Wars: Il risveglio della forza; In the Heart of the Sea; Terminator Genisys; Pan

24 NEWS 48 FOCUS Playlist 2014

La vostra top ten, i nostri film del cuore e altre follie per raccontare un anno di cinema.

Affari di famiglia Coppia nella vita e sul lavoro: mentre escono al cinema Fury e Unbroken, i Brangelina si dedicano a un nuovo progetto insieme: By the Sea.

38

FOTO DI COPERTINA: © 2014 Universal Pictures (1)

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UNA CLIP di Come

UNO SPOT di Unbroken ci

INTERVISTA a Joel Edgerton,

UNA PHOTOGALLERY

UNA FEATURETTE

DIETRO LE QUINTE di Si

ammazzare il capo 2  svela il piano dei tre protagonisti

SCOPRI LE SPECIAL EDITION DI BEST MOVIE E MOVIE FOR KIDS 8 BEST MOVIE GENNAIO 2015

di American Sniper: dentro e fuori dal set con Clint Eastwood e Bradley Cooper

introduce il nuovo film di Angelina Jolie

di The Imitation Game ci presenta gli eroi che hanno decrittato Enigma (e i loro interpreti)

che racconta il suo personaggio in Exodus - Dei e Re

accettano miracoli, il nuovo film diretto e interpretato da Alessandro Siani

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SOMMARIO

Direttore Responsabile VITO SINOPOLI

Direttore Editoriale LUCA MARAGNO

Direttore

GIORGIO VIARO

Direttore Creativo ELISA LASAGNI

Redazione

MATTEO BONASSI SILVIA URBAN

Contributi redazionali di:

KARIN EBNET, ANDREA FACCHIN, MARITA TONIOLO

Redazione grafica

ALDA PEDRAZZINI (caposervizio), MARCELLA SAMBRUNI (senior), FABIO MERENDA

Hanno collaborato a questo numero

Cristiano Bacci, Demis Biscaro, Eva Carducci, Nicola Cupperi, Catia Donini, Matteo Maggioni, Lorenza Negri, Silvia Nicoletti, Lorenzo Ormando, Paolo Paglianti, Marta Perego, Maria Laura Ramello, Antonello Sarno, Gianni Schena, Gianmaria Tammaro, Giorgia Vecchini, Zerocalcare, Alessandro Lo Faro (grafica) da Los Angeles: Andrea Carugati, Silvia Donati, Riccardo Ferraris, Christian Fusero, Andrea Indiano, Elisa Leonelli, Ilaria M. Linetti, Massimo Rosi, Francesca Scorcucchi

72 PROTAGONISTI

28 7 parole per... Marisa Tomei Interviste impreviste/1: 30 Christian Bale

32

Interviste impreviste/2: Christoph Waltz

Interviste impreviste/3: 34 Bradley Cooper

36 Ritratti: Benedict Cumberbatch Angelina Jolie: «Ho girato un film 58 per i miei figli» 60 Brad Pitt racconta Fury

104

Coordinamento tecnico ALESSANDRA BERNOCCHI MARIELLA PAGLIARI

Traffico

ANTONELLA BARISONE - Tel. 02.27796408 abarisone@e-duesse.it PAOLA LORUSSO - Tel. 02.27796401 plorusso@e-duesse.it

Pubblicazione mensile - 12 numeri l’anno.

Prezzo di una copia 3,50 euro. Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv In L. 27/02/2004 n°46) art.1,comma 1, DCB Milano. Reg.Trib.di Milano n.12 del 14/01/2002. Iscrizione nel Registro Nazionale della Stampa n. 9380 del 11/04/2001 ROC n.6794

Frances McDormand e l’arte di saper fare gaffe (come Olive Kitteridge)

Fotolito: Target Color, Via Cassano d’Adda 13, 20139 Milano Stampa: N.I.I.A.G. S.p.A. - Bergamo Per l’Italia: Distribuzione SO.DI.P. “Angelo Patuzzi” S.p.A. via Bettola 18 - 20092 Cinisello Balsamo (MI) tel. 02660301 telefax 0266030320

RUBRICHE

13 Sparare a ZERO 99 Secondo voi 117 Superclassifica Giò 123 La must list del mese 65 AL CINEMA 96 REVIEW 101 SCREEN 118 DENTRO LE NUVOLE

Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso il Servizio Abbonamenti, Via Donatello 5/b - 20131 Milano,Tel. 02.277961, fax 02.27796300 ci si può rivolgere per i diritti previsti dal D.Lgs 196/03 Informativa ex D. Lgs. n 196/03 Editoriale Duesse S.p.A. Titolare del trattamento tratta i dati personali liberamente conferiti per fornire i servizi indicati. Per i diritti di cui all’art. 7 del D. Lgs. n. 196/03 e per l’elenco di tutti i Responsabili del trattamento rivolgersi al Responsabile del trattamento, che è il Responsabile Abbonamenti presso Editoriale Duesse S.p.A. Via Donatello 5/b - 20131 Milano. I dati potranno essere trattati da incaricati preposti agli abbonamenti, al marketing, all’amministrazione e potranno essere comunicati e a società esterne per le spedizioni della rivista e per l’invio di materiale promozionale. Copyright Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaborata con l’uso di sistemi elettronici, o riprodotta, o diffusa, senza l’autorizzazione scritta dell’editore. Manoscritti e foto, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. La redazione si è curata di ottenere il copyright delle immagini pubblicate, nel caso in cui ciò non sia stato possibile, l’editore è a disposizione degli aventi diritto per regolare eventuali spettanze.

EDITORIALE DUESSE S.p.A. Via Donatello 5/B - 20131 Milano Tel. 02.277961 Fax 02.27796300 www.e-duesse.it

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30 10 BEST MOVIE GENNAIO 2015

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© GettyImages (2), AP/LaPresse (1)

Numero chiuso in redazione il 12/12/2014

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ZERO

I FILM E LE SERIE TV SECONDO ZEROCALCARE


le nostre INIZIATIVE

O T R O UN C

A R U A P A D

NATO DA UNA COLLABORAZIONE TRA BEST MOVIE E LUCA ARGENTERO E DIRETTO DA FEDERICO ZAMPAGLIONE, REMEMBER È ORA DISPONIBILE IN ESCLUSIVA SU BESTMOVIE.IT

14 BEST MOVIE GENNAIO 2015

piena regola e una grande soddisfazione per tutti coloro che hanno partecipato a questa piccola grande impresa, nata su Bestmovie.it grazie all’amicizia e alla stima reciproca con Luca. Era il maggio del 2013 quando dalle pagine del nostro sito vi annunciavamo il vincitore del contest Best Short, una competizione a cui hanno partecipato oltre 600 aspiranti sceneggiatori. I loro elaborati sono stati vagliati dallo stesso Argentero, che ha indicato la sua top ten, tra i quali i lettori hanno poi eletto il vincitore grazie ai loro “Mi piace” via Facebook. A sbaragliare la concorrenza è stato Giuseppe Isoni con il suo Remember. Attraverso il suo blog, Luca ci ha aggiornato sull’avanzamento dei lavori e passo dopo passo abbiamo potuto seguire come una semplice idea potesse trasformarsi in realtà. A febbraio dello scorso anno l’annuncio di Federico Zampaglione alla regia e subito dopo la scelta di Rosa Enginoli, figlia di Claudia Gerini, moglie dello stesso Zampaglione, per il ruolo della protagonista. Ad aprile l’inizio delle riprese. Oggi, dopo il passaggio al festival valdostano, Remember può essere scoperto da tutti, attraverso la visione integrale disponibile su Bestmovie.it.

COURMAYEUR SI TINGE DI NOIR Dal 9 al 14 dicembre si è tenuta presso la località valdostana la XXIV edizione del Courmayeur Noir In Festival, uno degli eventi più apprezzati – citato da Variety tra i 50 appuntamenti da non perdere a livello mondiale – per l’atmosfera suggestiva. Sette le opere in concorso, valutate da una giuria internazionale che conferisce tre premi, il Leone Nero per il Miglior film, il Premio Speciale della Giuria e il Premio per la Migliore interpretazione. Quest’anno, tra le pellicole in gara, c’era il film italiano In The Box di Giacomo Lesina, il thriller Black Sea con protagonista Jude Law, il western noir The Salvation interpretato da Mads Mikkelsen, e l’irlandese Calvary con Brendan Gleeson.

GUARDA IL CORTO REMEMBER SU bestmovie.it

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© Inside Productions e Rai Cinema (4), GettyImages (1)

I

mmagini statiche e silenziose, alternate a rapidi frammenti inquietanti. Veniamo così trasportati in un’esperienza onirica, seguendo il filo dei pensieri di una bambina sfigurata che si aggira tra le fredde pareti di cemento di un edificio semidistrutto e deserto. I 9 minuti del corto ci conducono davanti a un’operazione chirurgica compiuta da dottori nascosti dietro maschere anti-gas nel vano tentativo di salvare suo fratello Yuri. L’immagine riflessa nell’acqua fa rivedere alla protagonista il suo aspetto prima della tragedia che ha colpito lei e i suoi amici. Fino ad arrivare a una chiusura senza speranza, immersa nella desolazione e nel silenzio; un vero e proprio pugno allo stomaco per gli spettatori, che svela il disastro nucleare che ha dato origine al racconto. Stiamo parlando di Remember, il corto prodotto da Rai Cinema e Inside Productions (la casa di produzione di Luca Argentero) e nato dalla collaborazione tra Best Movie e l’amatissimo attore italiano, che è venuto alla luce, raccogliendo gli applausi del Courmayeur Noir in Festival lo scorso 13 dicembre. E che ora potete vedere in esclusiva su Bestmovie.it. Un progetto portato a compimento in


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J.J. ABRAMS DIRIGE

IL RISVEGLIO DELLA FORZA SETTIMO CAPITOLO DELLA SAGA DI STAR WARS

LA LUCE... E IL LATO OSCURO

Un risveglio atteso 38 anni. Tanti ne sono passati dallo straordinario successo del primo capitolo (il IV) della trilogia originale di Star Wars, che – una volta completata con il V e il VI – diede modo a George Lucas di ripartire nel ’99 dalle origini del giovane Anakin Skywalker con altri tre episodi prequel. Ci è voluta l’acquisizione di Lucasfilm da parte di Disney (nel 2012) per recuperare il piano originale dell’ideatore della saga e dare il via alla realizzazione anche della terza trilogia. A dirigerla è arrivato J.J. Abrams, sceneggiatore di Lost e regista di Star Trek, che da meastro della suspance qual è e con la complicità degli strateghi del marketing, con un anno di anticipo rispetto all’uscita prevista in sala, ha diffuso un primo trailer dell’episodio VII che ha fatto letteralmente impazzire il web. Top secret la trama e poche le informazioni finora trapelate. Dopo la distruzione della Morte Nera l’Impero sarà caduto del tutto? E con l’espiazione di Darth Fener il lato oscuro è veramente scomparso? A giudicare dalle prime immagini, un potente nuovo nemico sembra farsi strada (sotto quel cappuccio dovrebbe esserci Adam Driver). Per il momento ci siamo dovuti accontentare di vedere i nuovi arrivi John Boyega e Oscar Isaac, rifacendoci gli occhi con un Millenium Falcon più in forma che mai, e forse ancora sotto il comando di Harrison Ford/Ian Solo, Carrie Fisher/Leila e Peter Mayhew/Chewbecca. DATA DI USCITA PREVISTA: 5 GENNAIO 2016 IL TRAILER ITALIANO SU bestmovie.it

16 BEST MOVIE GENNAIO 2015

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Š Lucasfilm Ltd. & TM. All Rights Reserved. (2)

In una delle sequenze del trailer di Star Wars: Il risveglio della forza si vede un presunto Sith attivare una spada laser con due lame laterali, oltre a quella principale. Che sia lui il villain dietro a cui si cela Adam Driver?

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GENNAIO 2015 BEST MOVIE 17


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CHRIS HEMSWORTH SFIDA MOBY DICK NEL FILM

IN THE HEART OF THE SEA

IL BELLO E IL MARE Ispirato a una storia vera, il nuovo film che riunisce l’accoppiata Ron Howard e Chris Hemsworth – già rodata in Rush, con il primo alla regia e il secondo come protagonista – racconta l’incredibile vicenda dell’Essex, baleniera del New England che trova sulla sua rotta quello che nel romanzo originale di Herman Melville viene dipinto come un vero e proprio demone marittimo, ovvero il gigantesco capodoglio Moby Dick. In the Heart of the Sea, però, non si limita allo scontro con il mammifero, ma va oltre, dilungandosi sulla prova di sopravvivenza che i superstiti hanno dovuto affrontare, consumati dalla fame, dal freddo, dal panico e dalla disperazione. Il film si ispira all’omonimo libro di Nathaniel Philbrick, basato sugli appunti di Thomas Nickerson (sullo schermo ha il volto di Tom Holland), uno dei marinai che visse in prima persona questa straordinaria avventura. Hemsworth interpreta invece Owen Chase, primo ufficiale dell’Essex: colui che, scampato al naufragio, scrisse il racconto che ispirò direttamente il romanzo Moby Dick. DATA DI USCITA PREVISTA: 19 MARZO 2015

© Jonathan Prime © 2014 Warner Bros. Entertainment Inc.

IL PRIMO TEASER ITALIANO SU bestmovie.it

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GENNAIO 2015 BEST MOVIE 19


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20 BEST MOVIE GENNAIO 2015

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ARNOLD SCHWARZENEGGER TORNA DAL FUTURO IN

TERMINATOR: GENISYS

IMMORTALE T-800 Vivo o morto tornerà al cinema: ed ecco che la fortunata saga sci-fi di Terminator resuscita indomita, proprio come il suo protagonista, per portare nelle sale questo quinto episodio che vede la razza umana ancora impegnata a combattere per la sopravvivenza contro Skynet. E con un asso nella manica: nei panni del robottone T-800 ritroveremo, infatti, l’inossidabile Arnold Schwarzenegger, che riprende il ruolo già interpretato nei primi due capitoli diretti da James Cameron, prima come villain (nel film del 1984) poi come eroe altrettanto carismatico (nel sequel Terminator 2 - Il giorno del giudizio). In questa nuova pellicola, che vede alla regia Alan Taylor, John Connor (Jason Clarke), leader della resistenza, si trova costretto a combattere Skynet non solo nel presente, ma anche nel passato e nel futuro. In questa prospettiva la priorità è quella di preservare l’incolumità di sua madre, Sarah Connor (Emilia Clarke, ovvero la Daenerys Targaryen di Il Trono di Spade), che nel frattempo vive la sua adolescenza protetta da un Terminator (proprio il T-800 interpretato da Schwarzenegger). Un cyborg che vanta la caratteristica di poter invecchiare (nell’aspetto fisico), risultando un umano credibile durante la crescita della piccola Sarah; un potenziale tecnologico che si rivela anche un ottimo escamotage per giustificare l’aspetto più “maturo” di Schwarzy. DATA DI USCITA PREVISTA: 9 LUGLIO 2015

© 2014 Paramount Pictures (2)

LE DICHIARAZIONI DI JAMES CAMERON SU bestmovie.it

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GENNAIO 2015 BEST MOVIE 21


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HUGH JACKMAN È IL PIRATA BARBANERA IN PAN

NON CHIAMATELO UNCINO © 2014 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

Lo abbiamo visto mutante con gli artigli di adamantio in X-Men, cacciatore di mostri in Van Helsing e perfino mandriano al fianco di Nicole Kidman in Australia. Stiamo parlando del poliedrico Hugh Jackman che, in questo prequel con cui il regista Joe Wright riscrive le origini dell’eterno bambino Peter Pan, si trasforma ancora per vestire i panni del pirata Barbanera. Il famigerato corsaro ruba infatti il ruolo del cattivo allo “storico” Capitan Uncino, che nel film sarà “solo” un giovane Hook, interpretato da Garrett Hedlund (visto in Tron: Legacy e On the Road, e questo mese in sala con Unbroken). Pan, che comunque mantiene parecchi punti di contatto con il romanzo originale, racconta la storia di Peter (il giovanissimo Levi Miller) a partire dal suo abbandono in orfanotrofio, istituto da cui i pirati rapiscono i bambini per ridurli in schiavitù sull’Isola che non c’è. Qui, con l’aiuto di Hook e di Giglio Tigrato (Rooney Mara), guiderà la rivolta per liberare gli altri bimbi sperduti. DATA DI USCITA PREVISTA: 15 LUGLIO 2015 IL TRAILER ITALIANO SU bestmovie.it

22 BEST MOVIE GENNAIO 2015

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news/WHAT’S UP?

«HO VISTO COSE...» di Antonello Sarno, giornalista e scrittore

GAFFE CAPITOLO SECONDO Dopo quella con Valeria Marini, ecco la seconda gaffe più clamorosa e divertente della mia carriera. Protagonisti, oltre al sottoscritto, un grande regista del nostro cinema come Pupi Avati e il suo attore “feticcio” di tanti film, Lino Capolicchio. Quattro o cinque anni fa stiamo tornando da Assisi dove, come ogni anno, si svolge la rassegna “Primo piano sull’autore”, per la seconda volta dedicata a Pupi Avati, di cui mi onoro di essere un vecchio amico. Sabato sera la grande festa per la premiazione, la domenica mattina di buon’ora si torna a Roma. Pupi mi dà gentilmente un passaggio; sul sedile posteriore Lino Capolicchio, altra vecchia

FLORINDA BALKAN CHE CANTA “METTI, UNA SERA A CENA” NON L’AVETE MAI SENTITA. SICURO! conoscenza. L’attore è un po’ assonnato e, tra una chiacchiera e l’altra a proposito del jazz di cui Pupi è un famoso esperto, finiamo per parlare della colonna sonora di Metti, una sera a cena, forse una delle più belle e indimenticabili firmate da Ennio Morricone nel 1969. Racconto a Pupi di aver usato per uno dei miei documentari sulla Mostra di Venezia una versione inedita del brano cantata da Florinda Bolkan, la protagonista del film assieme a Tony Musante, Jean-Louis Trintignant e Annie Girardot. Pupi è interessato ad ascoltarla, anche lui non l’ha mai sentita, ma dal retro dell’auto arriva una voce: «Ma io me la ricordo quella cantata da Florinda! Non è proprio un inedito…». È Capolicchio, che eccepisce la mia “scoperta”. «E come avresti fatto, scusa?» ribatto, piccato e un po’ sbrigativo. «Quel brano l’ho trovato per caso in una vecchia compilation…non è neppure rimasterizzato!». In quel momento noto Pupi che, assorto nella guida, comincia a ridere sommessamente. Capisco che qualcosa non va… «Veramente – risponde Capolicchio, con voce quasi esitante di fronte al mio tono un po’ spocchioso – io ero il PROTAGONISTA MASCHILE DI QUEL FILM!». Resto paralizzato, e solo in quel momento ricordo le scene in cui – è vero!!! – c’è Lino, il giovane attorno al quale ruota l’intera vicenda. La mia faccia impietrita dalla vergogna provoca un eccesso di risa di Pupi, e per miracolo non usciamo di strada. Capolicchio, serenamente, si riaddormenta. Io, invece, quando mi ricordo quella scena, ancora oggi non riesco a chiudere occhio!

24 BEST MOVIE GENNAIO 2015

IL NUOVO FILM DI JAMES BOND SARÀ SPECTRE OLTRE AL TITOLO SVELATI ANCHE TUTTI I MEMBRI DEL CAST

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o scorso 4 dicembre, nel corso di un evento speciale, è stato svelato il titolo del nuovo atteso capitolo della saga di James Bond (data di uscita prevista: 29 ottobre 2015) e presentato l’intero cast. Conduttore d’eccezione, Sam Mendes, il confermatissimo regista del successo Skyfall. Con lui, ci sarà nuovamente anche gran parte del team del capitolo precedente: i tre sceneggiatori John Logan, Neal Purvis e Robert Wade, con l’aggiunta al montaggio del fedelissimo di Christopher Nolan, Lee Smith, e come direttore della fotografia Hoyte Van Hoytema, già parte della troupe di Lei e Interstellar. La prima vera star da cui è stato letteralmente tolto il velo è però l’unica protagonista «non human», la nuova Aston Martin DB10, che sarà la Bondmobile del 2015. Subito dopo hanno fatto la loro comparsa tutti i membri – questa volta umani – del cast, a partire da Rory Kinnear (Tanner), Ben Whishaw (Q), Naomie Harris (Moneypenny), Ralph Fiennes (M). Poi è stata la volta della “componente” nuova del cast: e quindi ecco Andrew Scott (un probabile nuovo villain chiamato Denbigh), Dave Bautista, che sarà il cattivo Mr. Hinx, il premio Oscar Christoph Waltz (un certo Oberhauser, che dovrebbe essere legato al passato di Bond e potrebbe rivelarsi proprio l’arcinemico Blofeld; leggi l’intervista all’attore a pag. 32) e le due star femminili, Monica Bellucci (Lucia Sciarra) e Léa Seydoux (Madeleine Swann), forse costrette a contendersi il cuore del’affascinante 007, che ovviamente sarà ancora lui, Daniel Craig. Le riprese dureranno sette mesi e toccheranno splendide location come Londra, Roma, Tangeri, Città del Messico, fino alle vette delle Alpi austriache.

BREVI MA FORTI INDEPENDENCE DAY 2 SARÀ UN UNICO FILM

DA WWW.BESTMOVIE.IT

Dopo le prime notizie che volevano il sequel diviso in due parti, il produttore Dean Devlin ha annunciato il ripensamento.

FROZEN FEVER PRIMA DI CINDERELLA

Disney ha annunciato che il corto di Frozen verrà proiettato prima dell’inizio del film di Kenneth Branagh, previsto in sala a marzo.

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LETO, SMITH, HARDY, ROBBIE: LA SUICIDE SQUAD L’USCITA È ANCORA LONTANA (5 AGOSTO 2016) MA DC COMICS HA GIÀ SCOPERTO LE CARTE SULL’ATTESO FILM DI DAVID AYER

C

ome ci si aspettava, sarà Jared Leto a vestire i panni del Joker e Margot Robbie quelli della sua compagna Harley Quinn. Ci sarà anche Will Smith, ma nel ruolo di Deadshot e non in quello di Capitan Boomerang come si vociferava; a interpretare quest’ultimo sarà infatti Jai Courtney. Chiudono la squadra di super villain Tom Hardy, nel ruolo di Rick Flagg, e Cara Delavigne, che sarà Enchantress. Unico dettaglio mancante il ruolo di Amanda Waller, supervisore del team: la prima scelta di Warner sarebbe nientemeno che Oprah Winfrey.

È LA STAMPA, BELLEZZA! di Catia Donini, critico cinematografico e p.r.

TWITTER VISTA HOLLYWOOD

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robabile che ci siano dietro schiere di omini che digitano. E bisognerebbe incrociare Facebook, Twitter, Instagram, ma non siamo la CIA.Vero anche che tanti giganti come Meryl Streep non si capisce se su Twitter ci sono o meno (centinaia di account verosimili, altri di fan e adepti, da “adoring meryl” a “motherofoscars”). Ad ogni modo, incappando nelle esternazioni vip sul sito dell’uccellino, ci si diverte. Il migliore è sempre lui, Hugh Jackman. Posso sembrare di parte, perché a me sta incommensurabilmen-

FRA TUTTI I TWITTATORI (ANCHE QUELLI CHE NON T’ASPETTI) HUGH JACKMAN RIMANE IL MIGLIORE

CONFERMATA LA TRAMA DE I FANTASTICI QUATTRO

so, la Fox si è vista costretta Dopo lo script rubato il mese scor sui Fantastici Quattro: le ot rebo a confermare la trama del , che alterano la loro forma reroi supe di dra squa una di vite modificate definitivamente fisica in modi scioccanti, vengono e capacità, dovranno nuov le con ivere e, imparando a conv o fu un amico e ora è temp un che salvare la Terra da quello or Doom? Doct il diventato un nemico. Sarà mica

SUNDANCE FILM FESTIVAL, AL VIA LA 31ESIMA EDIZIONE

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l 22 gennaio prenderà il via il festival americano dedicato al cinema indipendente. Tra i 66 titoli selezionati ci sarà spazio per le risate con The D Train e Jack Black, ma anche per il romanticismo di Results (con Guy Pearce) e la fantascienza nel post-apocalittico Z for Zachariah di Craig Zobel con Margot Robbie. Un’offerta eclettica, in cui anche l’Italia sarà protagonista grazie a Lamberto Sanfelice e al suo Chlorine.

IL REMAKE DE IL CORVO NON SPICCA IL VOLO

Dopo l’annuncio del cambio di regia (Corin Hardy e non più F. Javier Gutierrez), anche Luke Evans conferma l’abbandono.

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SI ARRICCHISCE IL CAST DI CODES OF CONDUCT

Dopo la scelta di Devon Terrell, la serie d’esordio di Steve McQueen ottiene i sì di Helena Bonham Carter e Rebecca Hall.

te simpatico, ma provate voi, scorrendo i 1500 cinguettii, a trovare qualcosa di sbagliato. Bravo, bello, educato, endorsa i progetti benefici della moglie, fa le condoglianze a chi è colpito da lutti, è asciutto nel comunicare le sfighe (come il melanoma che lo ha colpito a ripetizione), e racconta quanto si diverte a vivere. È il tipo di twittante entusiasta, che promuove anche film o dischi degli amici: e uno degli amiconi è l’altro aussie Russell Crowe. Lui di tweet ne ha scritti 10 volte tanti e senza dubbio gli vengono dal cuore, anzi da tutto l’apparato muscolare. Vuole renderci partecipi della sua forma fisica, enumerando quasi ogni giorno flessioni fatte, km di bici o di jogging. Poi c’è chi su Twitter è esattamente come nella vita: svalvolato, stile Shia LaBeouf, che scrive «Mutually, reciprocally» o «A way of considering or regarding», una frase al giorno, tipo calendario dell’avvento dei picchiatelli. Si scopre che la mitica Jane Lynch è un’animalista e se le mostrate il vostro adorabile mastino sbavante di 90 chili, vi risponderà con gioia ritwittando l’immagine della belva. Quelli di Star Trek poi sono una goduria. 85 anni, twittatore dal 2008, il capitano Kirk cinguetta moltissimo, in barba alla solfa dei vecchi che si stava meglio col telefono a disco, e dall’account @WilliamShatner invita Cher a cena, manda baci a Carrie Fisher, si congratula con Brooke Shields per il suo libro, e ha fatto pure gli auguri a Snooki, la tamarra dei reality, per le recenti nozze. Una delizia anche George Takei, classe ’37, il signor Sulu dell’Enterprise: vignette, foto buffe, giochi di parole e uno sguardo ai diritti civili. Poi c’è Lindsay Lohan che posta la lasagna, o i Muccini che si litigano. Ma questo è un altro discorso...

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news

TORINO FILM FESTIVAL 2014 LA SOBRIA BELLEZZA MENO GLAMOUR E PIÙ CINEMA DI QUALITÀ: LA FORMULA VINCENTE DELLA RASSEGNA TORINESE di Cristiano Bacci

© Getty Images (6), Courtesy of 32TFF (5), Kikapress (2), Marvel (1), DC Comics (1), 1996 Centropolis Entertainment/Twentieth Century Fox Film Corporation (1), 1994 Miramax Films (1)

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he questa 32esima edizione della rassegna torinese avrebbe segnato un cambio di rotta rispetto al passato lo aveva confermato la neo-direttrice Emanuela Martini, critica cinematografica fresca di nomina dopo la rinuncia di Paolo Virzì: «Io non sono una showoman, una donna da palcoscenico. Il mio mestiere è raccontare e presentare i film». E – proseguiamo noi – dirigere un festival che, alleggerito dai fronzoli, si è concentrato esclusivamente sul cinema, con un programma forse un po’ troppo vasto (200 titoli sono davvero tanti) ma estremamente interessante. E con anteprime di tutto rispetto, vedi Magic in the Moonlight, l’ultimo film di Woody Allen. All’interno di un panorama festivaliero italiano confuso e spesso criticato, il Festival di Torino radicalizza dunque la sua linea editoriale: essenzialità e film di qualità. Via gli eventi mondani, i grandi ospiti internazionali – fatta eccezione per Eddie Redmayne, premiato per la sua interpretazione in La teoria del tutto (vedi pag. 76) – e pure il gigantesco logo che l’anno scorso campeggiava in Piazza Castello. Eppure, alla luce di un’inevitabile spending review e considerate anche due sale in meno a disposizione rispetto all’edizione precedente, il numero di 26 BEST MOVIE GENNAIO 2015

Dall’alto, in senso orario: il film vincitore, Mange Tes Morts; Gemma Arterton protagonista di Gemma Bovery, il titolo che ha inaugurato il festival; Magic in the Moonlight di Woody Allen; Nessuno siamo perfetti di Giancarlo Soldi. Sopra, Eddie Redmayne con in mano il Maserati/Torino Award.

biglietti staccati è aumentato di circa il 7%. A dimostrazione del fatto che non è necessario avere un red carpet intasato di star per realizzare un festival vincente. Piuttosto è importante averle sul grande schermo: ed è lì che hanno “sfilato” Gemma Arterton (protagonista di Gemma Bovery, il film di apertura), Tom Hardy (The Drop), due innamorati Jessica Chastain e James McAvoy (The Disappearance of Eleanor Rigby), Reese Witherspoon (Wild), J.K. Simmons (Whiplash) e ancora Hilary Swank e Tommy Lee Jones (Homesman). Il vincitore ufficiale – così ha decretato la giuria presieduta da Ferzan Ozpetek – è stato Mange Tes Morts di Jean-Charles Hue. Forse non il

miglior titolo del cartellone, considerata l’originalità di altri progetti che si sono guadagnati l’attenzione e il riconoscimento del pubblico. Sono molti, infatti, i temi affrontati nelle varie categorie, in cui il cinema fra l’altro si racconta, anche con ironia, in film come The Editor o What We Do in the Shadows. È emerso inoltre un profondo interesse nell’indagare la complessità della natura umana, sia nel documentario che nella fiction: film come l’horror The Babadook o il documentario che Giancarlo Soldi ha dedicato a Tiziano Sclavi e alla sua opera, Nessuno siamo perfetti, seppur con modalità differenti esplorano i recessi più oscuri dell’animo, offrendo interessanti chiavi di lettura. WWW.BESTMOVIE.IT


news/PREMI L’11 GENNAIO SEGUI LA PREMIAZIONE IN DIRETTA SU bestmovie.it

GOLDEN GLOBE 2015 BIRDMAN, BOYHOOD E THE IMITATION GAME IN TESTA SONO STATI GLI ATTORI KATE BECKINSALE, PETER KRAUSE, PAULA PATTON E JEREMY PIVEN AD ANNUNCIARE LE NOMINATION DELLA 72MA EDIZIONE DEI GOLDEN GLOBE, DA PARECCHI ANNI CONSIDERATI L’ANTICAMERA DEGLI OSCAR. LO SHOW, CHE SI TERRÀ L’11 GENNAIO AL BEVERLY HILTON HOTEL DI BEVERLY HILLS, SARÀ PRESENTATO DA TINA FEY E AMY POEHLER E VERRÀ TRASMESSO IN DIRETTA TV SUL CANALE NBC, DALLE 14 ALLE 17 (ORARIO ITALIANO)

LE NOMINATION I FILM

MIGLIOR COMMEDIA O MUSICAL Birdman (o l’imprevedibile virtù dell’ignoranza) Grand Budapest Hotel Into the Woods Pride St.Vincent MIGLIOR ATTORE DRAMMATICO Steve Carell Foxcatcher Benedict Cumberbatch The Imitation Game Jake Gyllenhaal Lo sciacallo - Nightcrawler David Oyelowo Selma Eddie Redmayne La teoria del tutto MIGLIOR ATTRICE DRAMMATICA Jennifer Aniston Cake Felicity Jones La teoria del tutto Julianne Moore Still Alice Rosamund Pike L’amore bugiardo - Gone Girl Reese Witherspoon Wild MIGLIOR ATTORE COMMEDIA O MUSICAL Ralph Fiennes Grand Budapest Hotel Michael Keaton Birdman (o l’imprevedibile virtù dell’ignoranza) Bill Murray St. Vincent Joaquin Phoenix Vizio di forma Christoph Waltz Big Eyes MIGLIOR ATTRICE COMMEDIA O MUSICAL Amy Adams Big Eyes Emily Blunt Into the Woods Helen Mirren The Hundred Foot Journey Julianne Moore Maps to the Stars Quvenzhané Wallis Annie

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MIGLIOR REGISTA Wes Anderson Grand Budapest Hotel David Fincher L’amore bugiardo - Gone Girl Ava Duvernay Selma Alejandro González Iñárritu Birdman (o l’imprevedibile virtù dell’ignoranza) Richard Linklater Boyhood MIGLIOR SCENEGGIATURA Alexander Dinerlaris, Alejandro González Iñárritu, Nicolas Giacobone, Armando Bo Birdman (o l’imprevedibile virtù dell’ignoranza) Wes Anderson, Hugo Guinness Grand Budapest Hotel Anthony McCarten La teoria del tutto Gillian Flynn L’amore bugiardo - Gone Girl Richard Linklater Boyhood MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA Patricia Arquette Boyhood Jessica Chastain A Most Violent Year Keira Knightley The Imitation Game Emma Stone Birdman (o l’imprevedibile virtù dell’ignoranza) Meryl Streep Into the Woods MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA Robert Duvall The Judge Ethan Hawke Boyhood Edward Norton Birdman (o l’imprevedibile virtù dell’ignoranza) Mark Ruffalo Foxcatcher J.K. Simmons Whiplash MIGLIOR FILM ANIMATO Big Hero 6 Il libro della vita Boxtrolls - Le scatole magiche Dragon Trainer 2 The Lego Movie MIGLIOR FILM STRANIERO Force Majeure Gett: The Trial of Viviane Amsalem Ida Leviathan Tangerines

MIGLIOR MINISERIE O FILM TV Fargo The Missing True Detective The Normal Heart Olive Kitteridge MIGLIOR SERIE TV COMMEDIA O MUSICALE Girls Jane the Virgin Orange Is the New Black Silicon Valley Transparent MIGLIOR SERIE TV DRAMMATICA Downton Abbey The Affair Il Trono di Spade The Good Wife House of Cards MIGLIOR ATTRICE SERIE TV DRAMMATICA Claire Danes Homeland Viola Davis How to Get Away with Murder Julianna Margulies The Good Wife Ruth Wilson The Affair Robin Wright House of Cards MIGLIO ATTORE SERIE TV DRAMMATICA Martin Freeman Fargo Woody Harrelson True Detective Matthew McConaughey True Detective Mark Ruffalo The Normal Heart Billy Bob Thornton Fargo MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA SERIE, MINI-SERIE, O FILM TV Matt Bomer The Normal Heart Alan Cumming The Good Wife Colin Hanks Fargo Bill Murray Olive Kitteridge Jon Voight Ray Donovan

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA DI UNA SERIE, MINI-SERIE, O FILM TV Uzo Aduba Orange Is the New Black Kathy Bates American Horror Story: Freak Show Johane Frogat Downton Abbey Allison Janney Mom Michelle Monaghan True Detective MIGLIORE ATTRICE SERIE TV COMMEDIA Lena Dunham Girls Edie Falco Nurse Jackie Gina Rodriguez Jane the Virgin Julia Louis Dreyfuss Veep Taylor Schilling Orange Is the New Black MIGLIOR ATTORE SERIE TV COMMEDIA Don Cheadle House of Lies Ricky Gervais Derek Jeffrey Tambor Transparent Louis C.K. Louie William H. Macy Shameless MIGLIOR ATTORE MINI-SERIE O FILM TV Clive Owen The Knick Liev Schreiber Ray Donovan Kevin Spacey House of Cards James Spader The Blacklist Dominic West The Affair MIGLIOR ATTRICE MINI-SERIE O FILM TV Maggie Gyllenhaal The Honorable Woman Jessica Lange American Horror Story: Freak Show Frances McDormand Olive Kitteridge Frances O’Connor The Missing Allison Tolman Fargo

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© Videa Cde (1), 20th Century Fox (1), Universal Pictures (1)

MIGLIOR FILM DRAMMATICO Boyhood Foxcatcher The Imitation Game Selma La teoria del tutto

LE SERIE TV


© GettyImages (2), Apatow Productions/HBO (1), 2004 Paramount Pictures. All Rights Reserved. (1), Adler Entertainment (1), 2008 Wild Bunch/Fox Searchlight Pictures/Lucky Red (1), 1992 20th Century Fox Film Corporation (1), © 1994 TriStar Pictures, Inc. All Rights Reserved (1)

7 parole PER...

MarisaTOMEI PASSAPORTO ITALIANO

Un nome e un cognome che lasciano adito a pochi dubbi: sì, nonostante sia nata a New York, nelle vene di Marisa Tomei scorre sangue italiano. Il padre Gary – di professione avvocato – ha origini toscane, mentre la madre – l’insegnante di inglese Patricia Bianchi – è messinese. L’attrice, che ha la doppia cittadinanza, usa abitualmente anche il passaporto italiano per viaggiare.

L’INCUBO DELLA “NON PROTAGONISTA”

Per il suo debutto nella soap opera Così gira il mondo è stata costretta a lasciare l’università. Un “sacrificio” ripagato da molti altri ruoli, quasi mai da protagonista, però. L’abbiamo vista accanto a Mel Gibson in What Women Want,“tradita” da Jude Law in Alfie, sedurre Steve Carell in Crazy, Stupid, Love e destreggiarsi tra Ryan Gosling e George Clooney in Le Idi di marzo, solo per citarne alcuni.

MIO CUGINO OSCAR

Ma è proprio in qualità di Miglior attrice non protagonista che nel 1993 l’Academy le assegna l’Oscar per la sua performance in Mio cugino Vincenzo, accanto a Joe Pesci. Prima della serata aveva dichiarato: «Ho il terrore di inciampare sui gradini». È quello che è successo. Negli anni successivi sono arrivate altre due nomination, sempre nella stessa categoria: nel 2002 quella per In the Bedroom e nel 2009 quella per il ruolo di sexy spogliarellista in The Wrestler.

NUDA

«Finché ero giovane non ho mai accettato di spogliarmi: credevo che avrebbe tolto credibilità al mio lavoro». E infatti Marisa è apparsa senza veli solo in età “matura”, tra l’altro esibendo un corpo mozzafiato. Prima della lap-dancer amica del wrestler Mickey Rourke, c’erano state le scene di nudo – inclusa quella molto hot con Philip Seymour Hoffman – in Onora il padre e la madre.

GIRLS

Da femminista convinta qual è («Sono felice che oggi le donne abbiano molto più spazio anche al cinema e in tv; quando io ho iniziato non era così. Negli anni ‘80 regnava ancora il testosterone»), adora Lena Dunham e Girls: «Quella ragazza è un genio! Amo la serie, il modo in cui è scritta, i tempi comici di Lena e il suo sguardo acuto sull’universo femminile. Non teme il politicamente scorretto, anzi, lo mostra con molta onestà».

IL MIO EX TONY STARK

La Tomei ha raggiunto la soglia dei 50 anni (chi lo direbbe!) senza mai sposarsi. Anche se non sono mancati molti amori: nei primi anni ’90 è stata fidanzata con Robert Downey Jr. (suo partner in Charlot e Only You), poi è stata la volta di Dana Ashbrook, Frank Pugliese, Christian Slater, Lenny Kravitz, Nicholas Carpenter e Logan MarshallGreen (di 12 anni più giovane di lei). L’ultimo uomo avvistato al suo fianco è la star di How I Met Your Mother Josh Radnor…

MAMMA… PER FINTA

«Non sono una fan del matrimonio e non capisco perché le donne sentano il bisogno di avere dei figli per sentirsi realizzate». Visto che nella vita probabilmente non lo diventerà, ci ha pensato il grande schermo a darle l’opportunità di “essere” madre. È stata la moglie incinta di Michael Keaton in Cronisti d’assalto, poi una mamma sola e in difficoltà in Una donna molto speciale e in Alfie, e tre sono i figli che ha in Parental Guidance. Questo mese è ancora una madre single in Professore… per forza, dove si innamora di Hugh Grant.

(Silvia Urban)

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28 BEST MOVIE GENNAIO 2015

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people’s choice award 2014

IL FILM CHE HA VINTO IL FESTIVAL DI TORONTO 2014


interviste IMPREVISTE/1

Christian Bale

«MOSÈ?

UNA CONTRADDIZIONE.

VIOLENTO E PACIFISTA»

L’EX BATMAN COMBATTE PER LA LIBERTÀ DEL POPOLO EBRAICO IN EXODUS: DEI E RE, IL KOLOSSAL BIBLICO DI RIDLEY SCOTT, DOVE INDOSSA L’ARMATURA DEL PROFETA. UN UOMO DI PACE MA ANCHE UN “TERRORISTA”. E FORSE NON TUTTI LO SANNO… di Andrea Carugati

L’INTERVISTA COMPLETA SU bestmovie.it

30 BEST MOVIE GENNAIO 2015

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È noto che tu hai gusti difficili e non è facile persuaderti ad accettare un ruolo. Cosa ci è voluto questa volta? «Tanta insistenza da parte di Ridley (Scott, ndr). E poi ho letto la Torah diverse volte prima di convincermi che fosse il caso di imbarcarmi in questa avventura. Non comprendevo il bisogno di fare un nuovo film su Mosè e quando me lo hanno proposto mi è sembrato ridicolo». Perché, dunque? Evidentemente hai trovato una risposta. «Perché leggendo la Torah e studiando la storia di Mosè sono rimasto affascinato dalle sue contraddizioni. Era un soldato che combatteva per la libertà e

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contemporaneamente un “terrorista” che sosteneva di agire esclusivamente nel volere di Dio, declinando ogni responsabilità. Ma se c’era una persona responsabile delle sue azioni, quella era proprio lui. Un personaggio affascinante che non avevo mai studiato bene. Oltre a essere rimasto colpito dalla sua “dicotomia” – era estremamente violento, ma anche un pacifista – mi ha incuriosito il suo rapporto con il fratello, il faraone: uno si sentiva Dio, l’altro si sentiva secondo

fisicamente e psicologicamente, era assolutamente impossibile da fare: avrei finito con l’uccidere qualcuno o con il farmi uccidere». È vero che hai rifiutato di usare la barba finta? «Certo, me la sono fatta crescere altrimenti avrei passato metà del tempo a pensare se era incollata bene. Comunque vorrei precisare che per quei settanta giorni (tanto sono durate le riprese, ndr) ho cercato di staccarmi dal ruolo più del solito, ma non ho cambiato

Ridley Scott è un genio, fa le cose più difficili con la massima semplicità. Per lui dirigere un film di queste dimensioni è facile come andare al supermercato solo a Dio». Tu sei religioso? Segui i dieci comandamenti? «No, non particolarmente, ma non sarò mai cinico sul tema religioso, anche se penso che sia estremamente abusato. La storia di Mosè ne è una perfetta sintesi. Le tre grandi religioni ebraiche seguono solo l’esempio e gli insegnamenti di quest’uomo. Ma come ci sentiremmo se lui entrasse ora in questa stanza? Io non sarei tanto a mio agio. Quello che non capisco è come mai al giorno d’oggi ci sia ancora bisogno dei comandamenti per qualcosa che dovrebbe invece essere istintivo». Come hai affrontato il ruolo? Sappiamo che di solito ti cali nel personaggio giorno e notte, fino all’ossessione. «Questa volta ho dovuto usare un approccio diverso. Cucirmelo addosso,

metodo. Giuro, però, che è stato un miglioramento: questa volta credo di essermi fatto meno nemici del solito». E Ridley Scott cosa diceva? «Mi ha aiutato a mantenermi equilibrato. Lui è un genio, fa le cose più difficili con una semplicità assoluta. Per lui dirigere e girare un film di queste dimensioni è facile come andare al supermercato. Ha la straordinaria abilità di rendere “maneggevoli” anche progetti enormi e spesso considerati proibitivi. Il suo approccio lo rende quasi artigianale, familiare. È stato capace di passare da un film come Blade Runner a Thelma & Louise, solo per citare due “estremi” del suo lavoro: non ci sono tanti registi in grado di farlo».

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©AP/LaPresse (1), 20th Century Fox (2)

L’

apparente serietà con cui si presenta e ti accoglie viene presto tradita da un sorriso luminoso. Lo stesso che abbiamo più volte ammirato al cinema, sotto le numerose maschere che hanno stravolto il suo volto e decretato il suo successo, Oscar (per The Fighter) incluso. Perché Christian Bale è un grande trasformista, oltre che un grande attore. Questa volta il mantello che indossa (sullo schermo, s’intende) non è più nero, ma bianco e ugualmente pesante. E non solo per la fattura, piuttosto per il peso simbolico e l’armatura che nasconde. Quella di Mosè, nella tradizione cristiana il profeta chiamato a guidare gli ebrei verso la Terra Promessa, liberandoli dalla schiavitù d’Egitto. Un ruolo da non sottovalutare e sicuramente rischioso, viste le implicazioni religiose di Exodus: Dei e Re, così come dimostrato dalle polemiche innescate da illustri predecessori come La passione di Cristo e il più recente Noah. «Confesso che ho accettato con un certo terrore» ci racconta Bale. «Ci sono tante persone che hanno una fortissima opinione di Mosè, sia tra i cristiani, che tra i musulmani e gli ebrei. Quindi, potenzialmente, la mia è stata una mossa suicida, e sarà impossibile che tutti apprezzino Exodus. Però io ho letto il Corano, la Bibbia e la Torah e ho capito che sono tutte interpretazioni di una singola storia. Tra l’altro nessuno di questi libri è nella lingua originale, quindi era lecito anche per noi concederci delle licenze».

LE NOSTRE IMPRESSIONI SUI 40 MINUTI DI EXODUS VISTI IN ANTEPRIMA SU bestmovie.it


interviste IMPREVISTE/2

Christoph Waltz e il fattore

B COME BURTON, COME BIG EYES, COME BOND

IL PIÙ GRANDE ISTRIONE DEL CINEMA CONTEMPORANEO SI RACCONTA TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO: IL PRIMO INCONTRO CON L’AUTORE DI EDWARD MANI DI FORBICE, L’ETERNO RUOLO DA VILLAIN HOLLYWOODIANO E L’IMMINENTE AVVENTURA NEL NUOVO 007 di Giorgio Viaro

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32 BEST MOVIE GENNAIO 2015

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Quand’è stata la prima volta che hai incontrato Tim Burton? «Eravamo in aeroporto, ma non mi pare avessimo parlato di nulla in particolare. È accaduto molti anni prima che iniziassimo a discutere di Big Eyes. Quando è successo siamo partiti ragionando di arte in generale, di cosa consideravamo kitsch e i due punti di vista generali sulla faccenda: quelli che sono completamente contro e quelli che invece sono totalmente a favore, e nessuno che stia nel mezzo. Gli dissi: “Io faccio decisamente parte del primo punto di vista”».  E lui? «Dice che ci trova qualcosa che lo ispira. Non è tanto un’ispirazione che viene dall’analizzare con cura un dipinto dal punto di vista tecnico, è un’ispirazione che deriva da ciò che rappresenta, in questo caso un’epoca. Tim è di qualche

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anno più giovane di me, ma grosso modo abbiamo la stessa età, e quest’arte che è al centro del film aveva a che fare con la nostra infanzia, un’epoca di grandi eventi che ci ha portato a vederci nel modo in cui ci vediamo».  La prima impressione è che questo non sia il classico film di Burton eppure, ho letto, tu sostieni il contrario. «Certo. Perché Tim non è un decoratore di scenografie, e solo perché questo film non ha quelle atmosfere gotiche che tutti si aspettano da lui non vuol dire che non abbia la sua impronta. Non ci sono effetti speciali, ma credo l’abbia fatto per se stesso, come se volesse fare un passo indietro. Non voleva mostrare quanto fosse bravo, sappiamo tutti di cos’è capace nei film più “esuberanti”… Sai, è come quando bevi un sacco di cocktail

Leggere quello che dice la critica è un buon modo per capire a che punto ti trovi della tua carriera e poi ti sembra una buona idea provare del gin liscio per riassaporare il gusto che ha». Parliamo del tuo personaggio. Si può considerare un bugiardo patologico? «No, io dico che non lo è. Non è la semplice storia di una povera pittrice sposata ad un bugiardo patologico. Altrimenti sarebbe una noia, non credi? C’è un solo momento di puro raggiro, uno solo. Da quell’unico momento in poi le cose esplodono, ma Margaret sa sempre chi è suo marito, chi ha di fronte. Questo è ciò che rende la storia interessante e la loro relazione realistica». Però verso la fine, quando Walter difende se stesso in tribunale, sembra un po’ schizofrenico… «Siamo tutti certi della definizione di schizofrenia? Il tentativo era piuttosto

quello di mostrare le esagerazioni di un percorso umano il cui unico scopo è il successo. Nel momento in cui Walter Keane non ce l’ha più, non riesce più nemmeno a comprendere se stesso, diventa grottesco». Riguardo alla tua carriera, hai mai paura che Hollywood ti incastri in questa figura del perfetto villain? Ti sta bene? «Non lo so. È un rischio o un’opportunità? Certamente leggere quello che dice la critica è un buon modo per capire a che punto ti trovi della tua carriera, ma non bisogna mai dimenticare che un film è pur sempre un prodotto commerciale, e anche piuttosto costoso». Allora cambio la domanda: come scegli cosa fare e cosa no? «È un insieme di molte cose: la storia, la parte che ti offrono, e devo ammettere che guardo sempre di più anche a chi produrrà il film. E poi molto dipende dalle relazioni umane. Si comincia sempre con l’intessere rapporti: lavori con un regista con cui volevi da tempo collaborare, e magari il film può non andare benissimo, ma almeno hai la possibilità di conoscerlo, di scoprire come lavora, e poi mantenerti in contatto se ci fossero opportunità future». Ok, però è facile immaginare il perché tu abbia voluto lavorare con Roman Polanski, piuttosto che con Burton, o nel nuovo 007. Più strana è la scelta di una commedia come Come ammazzare il capo 2. «Perché questa è un’altra delle cose che mi piace fare: sperimentare. Non avevo mai recitato in una commedia americana commerciale o da botteghino come questa. Tra l’altro con i tre protagonisti che, venendo da quel mondo, improvvisano moltissimo, e ci vuole una grande abilità in questo; io per esempio non sono in grado. È stata un’esperienza fantastica: mi hanno dato un’opportunità che magari non avrò più».  Un’ultima cosa… Cosa ci puoi dire sulle aspettative che hai per 007? «Sono altissime, e io sono estremamente eccitato all’idea di farne parte. Sarebbe da pazzi non esserlo!».

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© GettyImages (1), Lucky Red (1)

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uando lo incontriamo non sono passate nemmeno 24 ore dall’annuncio che sarà nel cast del nuovo James Bond, nel ruolo misterioso del probabile villain Oberhauser. Considerando che il titolo del film è Spectre, già in molti sognano che Cristoph Waltz si riveli alla fine la nuova incarnazione del mitico Ernst Stavro Blofeld, il cattivo dei cattivi, capo della potentissima organizzazione terroristica che opera su scala globale e comparso già in sette film, a partire da Dalla Russia con amore (1963) e fino a Solo per i tuoi occhi (1981). Nel frattempo, però, l’attore che si è portato a casa due Oscar grazie a Quentin Tarantino, è a Milano per raccontare il ruolo di Walter Keane che interpreta nel nuovo film di Tim Burton, Big Eyes. Non la solita fiaba gotica, ma un racconto biografico sottilmente inquietante, in cui Waltz veste i panni di un uomo che plagia la moglie Margaret (Amy Adams), autrice dei celebri quadri di bambini dagli occhi grandi, attribuendosi il merito delle opere – celebre esempio di kitsch irresistibile –, fino a costruire un vero e proprio impero finanziario sul talento altrui. Un ruolo che esalta ancora una volta il suo inconfondibile stile di recitazione ultra manierato, quasi lezioso, eppure irresistibile che – scopro – usa anche durante le interviste.


interviste IMPREVISTE/3

Bradley Cooper

CORAGGIO,

FATTI AMMAZZARE!

L’INTERPRETE DI TANTE COMMEDIE CAMBIA COMPLETAMENTE VOLTO E CARATTERE PER IL SUO RUOLO PIÙ AMBIZIOSO: QUELLO DEL CECCHINO PIÙ LETALE DELLA STORIA DEGLI STATI UNITI. E RACCONTA A BEST MOVIE LA METAMORFOSI CHE HA COMPIUTO PER CLINT EASTWOOD di Elisa Leonelli

F

accia da sberle (anzi, da Sberla, come il personaggio che interpretava nell’ATeam cinematografico), carisma da vendere, con quegli occhi color ghiaccio capaci di tagliente sarcasmo, rabbia o tenerezza a seconda dell’occasione. Un talento pieno di sfumature che Bradley Cooper sfoggia con piacere anche durante le interviste, in cui gesticola entusiasta ed elargisce la sua ormai caratteristica risata. E un talento che ora, al limitare dei 40 anni (è nato il 5 gennaio 1975), ha deciso di spendere in direzioni nuove e in un certo senso più rischiose. E così, dopo il dramma di Susanne Bier Una folle passione in cui ha recitato per la terza volta al fianco di Jennifer Lawrence, veste i panni di Elephant Man sui palchi di Broadway e quelli di Chris Kyle in American Sniper, il nuovo film di Clint Eastwood. Un ruolo, quello del cecchino più letale della storia americana, per cui si è fatto crescere la barba e ha preso 15 chili di grasso e muscoli.

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veicolare interpretando la vita dura di un veterano della guerra in Iraq? «Per me un veterano di qualsiasi guerra in qualsiasi Paese può guardare American Sniper e immedesimarsi nella situazione schizofrenica di dover tornare in famiglia, in una condizione di normalità sociale, dopo aver trascorso anni sui campi di battaglia. È qualcosa che non ho mai visto trattare in questa maniera al cinema. Se qualcuno non ha idea di ciò che questa esperienza comporta, il film lo aiuterà a pensarci su due volte la prossima volta che vedrà un veterano passare per strada».   Kyle credeva nel servire il proprio Paese, anche in una guerra che molte persone trovavano ingiusta. Cosa ne pensi? «Se parliamo di Chris, questo non lo influenza, nel senso che non è una decisione che lo riguarda: lui è arruolato come soldato e vede le cose bianche o nere. Per me, quindi, non è stato un vero problema. Infatti, per mantenere un accento texano, c’erano delle frasi rituali che ripetevo ogni mattina, e una di queste diceva: “Quando ero ragazzo, i Marine erano i più grossi e cattivi del quartiere”. E questo è quello che pensa lui; nella sua testa rimane questa fantasia di essere un cowboy e un soldato. Se dice : “Io voglio dare la vita per il mio Paese”, ci crede davvero». Cosa ti ha insegnato questo ruolo? «Ho imparato molto, a partire dall’essere in grado di porsi nuovi traguardi senza la certezza di poterli raggiungere e senza diventare nervosi per questo. Anche l’importanza della comunicazione con chi ci circonda è un

LAVORARE CON CLINT EASTWOOD È STATO UN SOGNO, LO ADORO. GLI SPIETATI È UNO DEI MIGLIORI FILM DI SEMPRE

aspetto su cui ho avuto modo di riflettere, perché è quello che Chris comprende quando torna a casa. Fino a quando non capisce quanto sia fondamentale confrontarsi con gli altri, prima con i veterani e poi con il personale del centro di recupero, non inizia a guarire. È un’idea che amo, perché sono una persona a cui piace molto comunicare con gli altri. Questo è il motivo per cui adoro New York: prendere la metropolitana circondati dalla gente è sempre fonte di ispirazione». Come è stato essere diretti da una leggenda come Clint Eastwood? «Un sogno, lo adoro: credo che Gli spietati sia uno dei migliori film in assoluto. Era da anni che desideravo lavorare con lui e siccome non fa provini gli ho mandato dei filmati in cui interpretavo alcune parti dei suoi film: Flags of Our Fathers, il prete irlandese in Gran Torino e l’amante di Hoover in J.Edgar. Clint non parla molto, ma riesce a creare un feeling naturale. Non fa nemmeno molte prove, il che mi ha fatto piacere, perché come attore credo che la prima interpretazione sia la più spontanea. E poi ha questa presenza… Voglio dire, Clint Eastwood è lì, sul set. Quindi c’è un’energia meravigliosa, molto potente». Continui a metterti alla prova: sei anche produttore di questo film, e stai recitando a Broadway in The Elephant Man. «Sì, la mia società, 22nd & Indiana Pictures, ha prodotto American Sniper e ora stiamo producendo The Elephant Man a Broadway, al Booth Theatre. Non avrei mai pensato di arrivare su quel palcoscenico nemmeno in un milione di anni, ma è stato ben recepito. Mi ricordavo bene il film perché è stata la pellicola grazie a cui ho deciso di voler fare l’attore… The Elephant Man di David Lynch. Avevo 12 anni quando l’ho visto e ha avuto un enorme impatto su di me». E se dovessi citare altri tre fra i tuoi film preferiti? «Lo scafandro e la farfalla di Julian Schnabel, Festen di Thomas Vinterberg e A qualcuno piace caldo di Billy Wilder».

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©AP/LaPresse (1), Keith Bernstein ©2014 WARNER BROS. ENTERTAINMENT INC., WV FILMS IV LLC AND RATPAC-DUNE ENTERTAINMENT LLC-U.S., CANADA, BAHAMAS & BERMUDA. ©2014 VILLAGE ROADSHOW FILMS (BVI) LIMITED, WARNER BROS. ENTERTAINMENT INC. AND RATPAC-DUNE ENTERTAINMENT LLC-ALL OTHER TERRITORIES (1)

Hai dovuto lavorare parecchio per mettere su quel fisico. Come ci si sente a essere così grossi e corpulenti? «Quando pesi più di 100 chili, e gran parte di questi sono muscoli, cambia il modo in cui approcci la vita e come le persone si rapportano con te. Mi sono reso conto di essere diventato un individuo imponente, il che si è rivelata un’esperienza interessante. Ma ha anche cambiato molto la mia vita quotidiana, perché dovevo mangiare tutto il giorno. Il cibo in questi casi diventa una priorità. Ho sempre pensato di essere una persona a cui piace cucinare e degustare, visto che sono un italo-irlandese cresciuto con italiani. Ma 6000 calorie al giorno sono proprio un altro livello. Questa è stata la parte più dura, ingerire così tanto cibo, persino più che dedicarsi agli esercizi in palestra. Mi sono ammalato le prime due settimane, il mio stomaco si era rivoltato e non riuscivo a sistemarlo; è stato un vero shock per il mio fisico, ma grazie a Dio poi si è adattato». Come ti sei allenato? «Cinque giorni alla settimana, in pratica dormivo solo nel weekend, e poi tornavo in Nord California per allenarmi a sparare con tre tipi differenti di fucile da cecchino che usava Kyle. In questo sono stato seguito da due personal trainer: Rick Wallace, che insegnò a usare l’arma allo stesso Chris, e Kevin Lace, con cui avevo già lavorato per A-Team. Ci siamo allenati molto per questo film, perché John Adamant voleva essere sicuro che durante le riprese saremmo stati in grado di correre imbracciando un M4. Alla fine mi sentivo a mio agio con il fucile; in passato avevo sempre utilizzato proiettili a salve, mentre per prepararci a questo film abbiamo usato quelli veri, e dovevo mirare obiettivi a più di 500 metri». Che messaggio hai voluto


ritratti

Benedict

CUMBERBATCH BENEDICT CUMBERBATCH SI TRASFORMA NEL “GIOCO DELLE IMITAZIONI” SU bestmovie.it

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UN PORTAMENTO DA VERO GENTLEMAN E UN’ELEGANZA

TIPICAMENTE BRITISH CHE NON LO ABBANDONA NEMMENO QUANDO SI PRESENTA CON LE SCARPE DA GINNASTICA AI PIEDI.

NON SERVE IL SUO ACCENTO INCONFONDIBILE:

BASTA UNO SGUARDO PER INTUIRE LE ORIGINI LONDINESI DI BENEDICT CUMBERBATCH. NONOSTANTE UN FISICO ASCIUTTO

MA IMPONENTE, DUE OCCHI DI UN AZZURRO INTENSO E QUEL CIUFFO TIRABACI DOMATO CON IL GEL, NON SI PUÒ DEFINIRE UN’AUTENTICA

BELLEZZA. PERÒ, COME DICE LUI, «AVERE QUESTO VOLTO

COSÌ PARTICOLARE È UNA BENEDIZIONE: NONOSTANTE Ed evidentemente ci dev’essere anche

tutti gli altri. In genere un attore fa ricorso alla

Sherlock televisivo, rilettura contemporanea

qualcosa di vagamente geniale in lui se

propria esperienza personale quando si tratta

dell’investigatore creato da Arthur Conan Doyle

cinema e televisione continuano ad affidargli

di interpretare qualcuno. Questa volta è stato

ormai prossima alla quarta stagione. I nuovi

ruoli “illuminati”. L’ultimo sulla lista risponde

Alan che mi è entrato sotto la pelle. Immaginare

episodi saranno anticipati da una puntata

al nome, forse poco noto, di Alan Turing: il

la debolezza fisica, la vulnerabilità, come gli

speciale, la cui produzione è stata annunciata

matematico britannico, nonché uno dei padri

ormoni alteravano il suo stato emotivo: tutto

ufficialmente anche da BBC One su Twitter. «Se

dell’informatica, che durante la Seconda guerra

questo è sfuggito al mio controllo».

lo show riuscirà a mantenere la stessa qualità

mondiale decrittò il codice nazista Enigma,

Una nuova sfida per un grande talento scoperto

messa in campo finora, credo che non mi

anticipando la fine della guerra e salvando

da Hollywood forse un po’ tardi (il prossimo 19

stancherò mai di lui» rassicura Benedict. E a

milioni di vite. «Gli algoritmi che usò per

luglio compirà 39 anni), ma perfettamente in

chi gli fa notare che Turing, per la sua genialità,

costruire la sua macchina sono tuttora sfruttati

tempo per contenderselo nelle produzioni più

non è poi così diverso da Sherlock, lui risponde:

dal motore di ricerca di Google» racconta

ambiziose e garantirgli una popolarità che

«In realtà lo sono: il primo ha una personalità

Cumberbatch, che è talmente coinvolto nella

ha dell’incredibile. Possiamo solo immaginare

complessa ma è più candido; il secondo è un

promozione del film da interrompere ogni

come le sue fan – ribattezzatesi Cumberbitches

estroverso che sfrutta le persone, ed è asessuale

singola domanda, salvo poi chiedere scusa.

(!) – avranno reagito alla notizia che presto

e sociopatico».

The Imitation Game (leggi la scheda a pag.

sposerà la fidanzata Sophie Hunter, (pare) in

E sempre su Twitter – dalla pagina ufficiale del

72), trionfatore al Toronto International Film

dolce attesa.

film, poi ritwittata anche da Marvel – è arrivata

Festival e – ci scommettiamo – tra i titoli che

Sullo schermo lo abbiamo visto trasformarsi

un’altra conferma attesa da mesi: sarà proprio

concorreranno all’Oscar, intende rendere

– tra gli altri – nell’astrofisico Stephen Hawking

Cumberbatch a incarnare i superpoteri di

giustizia a un eroe dimenticato, punito per la

(lo stesso personaggio che Eddie Redmayne

Doctor Strange: «Anche quando interpreti un

sua omosessualità. «La sua faccia dovrebbe

questo mese porta al cinema in La teoria del

personaggio reale avverti una certa pressione,

comparire sulle banconote come Darwin o

tutto e che Cumberbatch ha interpretato in un

perché senti la responsabilità di non snaturare

Newton, e meriterebbe la copertina dei libri di

tv movie di BBC), nel drago Smaug di Lo Hobbit,

quell’identità; ma quando hai a che fare con

storia e scienze» commenta ancora l’attore, che

nel villain di Into Darkness: Star Trek, in Julian

un supereroe devi confrontarti sempre con

al pari del regista Morten Tyldum si è innamorato

Assange (Il quinto potere), nel proprietario

le altissime aspettative del pubblico». Che

di questo personaggio. «Mi sono documentato

terriero compassionevole di 12 anni schiavo

– siamo sicuri – non saranno disattese. In fondo,

a lungo per studiarne i movimenti, il modo in

e – prossimamente – nel fratello del criminale

come dice lui,“supereroe” lo è già stato: «Mi

cui teneva la penna, i suoni che lo distraevano,

James “Whitey” Bulger in Black Mass, dove

piace pensare che Alan Turing e i suoi colleghi

l’approccio fisico che riservava solo a coloro di

reciterà accanto a Johnny Depp. Inutile dire,

siano stati gli Avengers della Seconda guerra

cui si fidava e la distanza che manteneva da

però, che il suo trampolino di lancio è stato lo

mondiale». (Silvia Urban)

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© AP/Lapresse (1)

ASSOMIGLI A UNA LONTRA, LA GENTE LO TROVA ATTRAENTE».


cover STORY

IL PRIMO SPOT TV SU bestmovie.it

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LUCI ROSSE CON

SFUMATURE DI GRIGIO ARRIVA A FEBBRAIO IL FILM TRATTO DAL PIÙ INCREDIBILE FENOMENO LETTERARIO DEGLI ULTIMI DIECI ANNI, QUELLO CHE HA RIPORTATO IN AUGE IL POP EROTICO, DECLINANDOLO PERÒ IN UNA PROSPETTIVA FEMMINILE… di Marta Perego*

*Giornalista di Class TV e conduttrice del magazine televisivo Adesso Cinema! su Iris

N

ELLE SALE ITALIANE USCIRÀ A SAN VALENTINO.

Anzi, due giorni prima, il 12 febbraio, giusto in tempo per affilare le tecniche di manipolazione mentale e convincere fidanzati, mariti o semplicemente simpatizzanti a passare la festa di Cupido non tra risotti a forma di cuore e muffin al profumo d’amore, ma in una sala cinematografica. Anche se, e lo sostengono in molti oltreoceano, l’avvento di Cinquanta sfumature di grigio sarà il fenomeno di “cinema al femminile di massa” più imponente della storia. Orde di donne di tutte le età, che

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lasciano a casa le loro adorate metà per accorrere nelle sale…

SADOMASO CHIC

Dopo aver mobilitato, quando uscì il libro, raffinate menti di sociologi, psicologi e opinionisti alla spiegazione del perché al gentil sesso oggi piaccia sadomaso, e acuito la crisi del maschio contemporaneo (Vanity Fair ha reso noto un sondaggio online secondo cui il 44% delle signore preferisce leggere Cinquanta sfumature piuttosto che fare sesso davvero…), ora il grande tema è: le donne sono pronte al primo film pop-pink-erotico scritto, girato e pensato per loro? La mamma che si è di-

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Lui, Jamie Dornan, bello e tenebroso. Lei, Dakota Johnson, una bellezza angelica, non troppo sexy, in cui è semplice immedesimarsi.

LE DONNE SARANNO PRONTE PER IL PRIMO FILM POP-PINK-EROTICO SCRITTO, GIRATO E PENSATO PER LORO?

vertita a leggere Cinquanta sfumature nel segreto della sua camera dopo aver messo i bimbi sotto le coperte, uscirà di casa per godersi due ore di cinghie e scudisciate in dolby digital? Gli ingredienti per il successo ci sono tutti: una saga letteraria pornorosa da più di 100 milioni di copie nel mondo (fenomeno, quello del passaggio da libro a film, che ha decretato il tilt del box office negli ultimi anni da Twilight ad Hunger Games); attori che piacciono: lui bello e tenebroso, lei angelica e non troppo sexy, una donna che permette una facile identificazione; e una regista, Sam Taylor Wood, artista concettuale di successo – faceva parte del gruppo della Young British Art – e orgogliosamente cougar (è sposata infatti con l’attore Aaron Johnson di Kick-Ass che ha 23 anni in meno di lei).

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SHARON STONE E LE SHOWGIRLS

La cosa interessante è che Hollywood non ha mai scommesso sul fatto che il pubblico femminile potesse essere attratto dall’argomento. Gli uomini consumano tradizionalmente materiale a luci rosse, ed è agli uomini che la cinematografia di genere, commerciale o d’autore, ha sempre guardato quando ha deciso di inserire l’elemento hot. Era il 1992 quando Basic Instinct si aggiudicò la palma tra i film che hanno incassato di più negli anni ’90. Un thriller erotico caratterizzato da un impianto noir, con morti, assassini (anzi, assassine con punteruoli di ghiaccio) e poliziotti, a cui è stata aggiunta dal regista Paul Verhoeven la portata erotica delle gambe di Sharon Stone che si accavallano lasciando intravedere tutto quello che c’è continua a pag.44

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E.L. JAMES

LA SIGNORA DELLE SFUMATURE PARLA L’AUTRICE DELLA SAGA EROTICA CHE HA VENDUTO PIÙ DI HARRY POTTER, RILANCIANDO UN GENERE DAGLI ILLUSTRISSIMI PREDECESSORI

D

i bestseller erotici per signore dai tempi di Anaïs Nin e del suo, all’epoca scabroso, Il delta di  Venere (correva il 1977), ce ne sono stati molti: Le età di Lulù di Almuneda Grandes (1989), diventato poi un film di Bigas Luna con Francesca Neri, storia di una donna ossessionata dall’erotismo; Vita sessuale di Catherine Millet, uscito nel 2002, in cui l’autrice si raccontava senza pudori; oppure Melissa P. con i suoi 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire e 3 milioni di copie vendute. Le donne amano leggere d’amore e di eros, e il successo del romanzo di E.L. James è stato straordinario (ha superato le vendite di Harry Potter), ma non una sorpresa. Il perché di questo fenomeno – ovvero perché gli uomini preferiscono il porno da vedere e le donne l’erotismo da leggere – è una questione forse culturale, storica, sociologica che sta facendo chiacchierare tutti. Esperti e non. Noi l’abbiamo chiesto direttamente all’autrice, ex producer tv sposata a un grande sceneggiatore televisivo inglese.

fare cose che mai si sarebbe immaginata. Quelle di Ana sono prove d’amore». Esistono elementi autobiografici nel libro? «Purtroppo no! Non ho mai incontrato un Mr. Grey, e ammetto che non mi sarebbe per nulla dispiaciuto. Per scrivere mi sono documentata molto su Internet». Come spiega tutto questo successo, non solo dei suoi romanzi, ma dei libri erotici per signore in generale? «Non lo so, non riesco a spiegarmi tutto questo interesse. Non voglio paragonarmi ai grandi classici della letteratura erotica. È un libro che ho scritto per divertirmi, per trovare un po’ di sollievo alla grande crisi di mezza età che stavo vivendo. I figli diventavano grandi, il mio lavoro mi annoiava e iniziavo a sentirmi inutile. Volevo scrivere una storia che facesse divertire me ma anche le altre donne. La mia non è nient’altro che una relazione d’amore, con un pizzico di pepe. Che sia femminista, o postfemminista, o controfemminista, o quello che dicono, non lo so. Non sono problemi che mi pongo io, ma gli altri».

Signora E.L. James, da cosa è nato Cinquanta sfumature? «Nel dicembre del 2008 ho visto Twilight e mi sono innamorata. Ho chiesto a mio marito di comprarmi tutti i libri e così li ho letti. Mi hanno talmente ispirata che mi è venuto naturale scrivere due romanzi che prendessero spunto dalle vicende dei IL LIBRO È STATO vampiri. Poi ho trovato un sito ISPIRATO DAL di fan fiction su Internet e ho FILM E DAI LIBRI iniziato a scrivere quello che poi è diventato Cinquanta DI TWILIGHT sfumature di grigio. Sono partita dalla storia di Bella ed Edward, ma l’ho voluta rendere più piccante… non immaginavo che avrei avuto questo successo».

Come hanno reagito suo marito e i suoi figli? «Sono molto orgogliosi di me. Mio marito mi ha supportata da subito. È stato il mio primo fan. È uno scrittore e quando gli ho fatto leggere le prime bozze è stato entusiasta». (M.P.)

Lei ha raccontato, recuperato e ampliato le scene di sesso tra Edward e Bella, mescolandole a tematiche sadomaso. Come mai ha scelto proprio la chiave BDSM? «Avevo letto altri libri e visto altri film che parlavano di questo argomento. Mi piaceva l’idea di immaginare una donna che si innamora perdutamente di un uomo e che per stare con lui deve

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ORNAN D èMR. GREY Jamie

(CHRISTIAN GREY)

C

hristian Grey ha 27 anni ma è molto più maturo della sua età. Bello, affascinante, potente, ama lo sport, la musica, gli elicotteri e le macchine di lusso. Un uomo all’apparenza perfetto che nasconde però segreti e sfumature. Una di queste è il desiderio ossessivo del controllo. Un supereroe con tendenze sadomasochiste che prima di Ana non ha mai amato una donna, ma ha solo stipulato contratti di sesso in cui lui è il Dominatore e la partner la Sottomessa. Adora ogni genere di oggetto BDSM: bende, frustini, palline d’acciaio. Per convincere Ana a utilizzare un divaricatore anale le regala una monovolume. Ha una voce “roca come il cioccolato” che la fa sciogliere come un ghiacciolo (in mezzo alle gambe).

Jamie Dornan, nato a Belfast nel 1982, ha un passato da modello per Calvin Klein e dal 2013 è sposato con l’attrice Amelia Warner, che l’ha da poco reso papà. Ha debuttato al cinema nel 2006, accanto a Kirsten Dunst in Maria Antonietta, ma è sul piccolo schermo che si è fatto notare: prima con Once Upon a Time, nel ruolo dello sceriffo Graham, alias il Cacciatore, e poi con The Fall - Caccia al serial killer, dove interpreta proprio l’omicida protagonista.

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Classe 1989 e figlia d’arte – i genitori sono infatti l’intramontabile Don Johnson e Melanie Griffith –, Dakota Johnson condivide con il suo partner nel film una carriera da modella e attrice. Il suo esordio al cinema risale al 1999, quando fu diretta dal patrigno Antonio Banderas in Pazzi in Alabama, dove, tra l’altro, si è ritrovata a recitare la parte della figlia di Lucille, interpretata da sua madre Melanie. Tra le apparizioni più recenti, quella in 21 Jump Street, la commedia comica con Channing Tatum e Jonah Hill, e in Need for Speed, con protagonisti Aaron Paul e Dominic Cooper.

A

JOHNSON èANA Dakota

(ANASTASIA STEELE)

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© GettyImages (1), Glope-ZUMA LaPresse (1), © 2014 Universal Pictures (2)

na è una ragazza innocente e sincera. Vergine fino all’incontro con Mr Grey. Da quando si conoscono, lui la segue, la controlla, le scrive mail formali ma ad alto tasso erotico, sa sempre esattamente dove lei si trovi, se prende un aereo, se ha un viaggio di lavoro. Lei ha paura di Grey ma allo stesso tempo lo venera. Quello che desidera è l’amore vero e sa che per ottenerlo, con Christian, deve stare al suo gioco. Un gioco violento che le fa “tremare le ginocchia” ma anche “sentire le farfalle nello stomaco”. Le sue gambe si fanno di gelatina mentre lui la gira e la sculaccia, legandole i polsi e mettendole una benda sugli occhi. Sa di essere in pericolo, ma tutto questo la eccita. E non riesce a resistere…


Mr. Grey svela ad Anastasia la sua stanza segreta e la introduce al mondo del BDSM (bondage, disciplina, sadismo e masochismo).

L’UOMO CHE PRIMA AMMALIA, SEVIZIA E OBBLIGA FINISCE PER INNAMORARSI, TANTO DA VOLER CAMBIARE

...continua da pag.40

sotto (vedi box a destra per scoprire come è stata girata). Di certo una scena non pensata per le signore, allietate sì dalla presenza di Michael Douglas, ma che della gamba lunga della Stone avrebbero fatto volentieri a meno. La donna del thriller erotico incarna invece i sogni segreti del maschio e aggiunge pepe al genere. Come la Elizabeth Berkley di Showgirls (1995), che dismessi gli occhiali della secchiona di Bayside School, è una ballerina di lap dance che annienta con un gioco erotico l’uomo che l’ha maltrattata, oppure la dissoluta e malvagia Linda Fiorentino nell’oscuro thriller di William Friedkin Jade (1995), entrambi ancora ad opera della penna di Joe

TRAILER STEP BY STEP

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Il primo incontro tra Anastasia e Mr. Grey avviene quasi per caso, visto che lei sostituisce all’ultimo minuto la collega che doveva fare l’intervista al milionario.

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EROTICO POP

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LA TOP 5 DELLE SCENE CULT

DAVANTI AL FRIGORIFERO - 9 SETTIMANE ½ «È stata durissima, dovevo sputare tutte le cose che mi davano in un secchio». Il bel Mickey Rourke fa accomodare Kim Basinger in accappatoio bianco per terra vicino al frigorifero e le fa ingurgitare tutto quello che trova in ordine assolutamente casuale: uova crude, fragole, peperoncino, gelatina rossa, pasta, latte che le cola sulla faccia e miele sulla lingua dal barattolo. Erotismo bulimico per stomaci forti.

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L’ACCAVALLAMENTO - BASIC INSINCT «Poco prima di girare la scena il regista mi ha chiesto di sfilare le mutandine bianche perché si vedevano nella cinepresa. Mi assicurò che non si sarebbe notato nulla» ha confessato Sharon Stone pochi mesi fa, a ventidue anni dall’uscita del film, al settimanale francese Télé Cable Sat. Una scena non concordata che nelle intenzioni dell’attrice non doveva risultare così erotica. La Stone quando la vide schiaffeggiò Verhoeven, ma senza quell’accavallamento forse non sarebbe diventata la sex symbol planetaria che è.

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5 IL BURRO - ULTIMO TANGO A PARIGI Maria Schneider, allora ventenne, ha dichiarato di non essersi mai ripresa da quella scena, tra le più discusse della storia del cinema, non prevista in sceneggiatura e improvvisata sul set. Marlon Brando/Paul, americano trapiantato a Parigi dopo il suicidio della moglie, strappa i jeans alla studentessa Jeanne, le spalma del burro sul fondoschiena e la sodomizza facendole ripetere, tra le lacrime, un ritornello sulla “sacra famiglia” che sembra una preghiera.

LA FESTA IN MASCHERA - EYES WIDE SHUT Il film di Kubrick, tratto dal romanzo breve di Arthur Schnitzel Doppio sogno, è un concentrato di erotismo e sensualità a partire dalla prima scena, durante i titoli d’apertura, quando l’abito scivola su una Nicole Kidman nuda ripresa di spalle, fino all’ultima parola dell’annoiata e turbata moglie Alice al marito Bill/Tom Cruise: «C’è una cosa che dobbiamo fare il prima possibile. Scopare». La scena più hot è forse quella della festa in maschera a cui Bill partecipa per risollevare le sorti del suo matrimonio. Tra De Sade, i riti satanici e i festini per scambisti.

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LA PRIMA VOLTA - LA VITA DI ADELE Léa Seydoux e Adèle Exarcopoulos nel film che ha steso i critici al Festival di Cannes 2014. La storia d’amore lesbo tra due adolescenti è un concentrato di erotismo e grazia che ha il suo picco nella lunghissima scena di sesso, circa dieci minuti, che immortala il primo amplesso delle due ragazze. Molto hard, qualcuno ha detto ai limiti del porno. Si è a lungo discusso sul tema: “Ma hanno usato le protesi per le parti intime o no?”. Le hanno usate, pare, ma la passione che trasuda da quella scena è tutt’altro che finta. Palma d’oro ad entrambe.

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Eszterhas, in quegli anni una vera e propria garanzia di thriller bollenti. Facciamo un passo indietro. ll capostipite del filone è Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci (1972), racconto di un’ossessione amorosa che evolve in thriller, dove la giovane e bellissima Maria Schneider da vittima si trasforma in carnefice per disperazione. Rapporto vittima-carnefice portato in chiave controversa sul grande schermo anche da Liliana Cavani ne Il portiere di notte nel 1974: lei (Charlotte Rampling) è una sopravvissuta ai campi di concentramento, lui il suo aguzzino. Si rincontrano per caso e condividono una relazione sadomasochista. Una donna è anche la scrittrice del libro da cui è stato tratto il film che ha regalato all’immaginario collettivo la scena sinonimo vivente della sensualità, o meglio, fluttuante in sottoveste dietro una tendina. Si tratta di 9 settimane e ½. Dopo accoppiamenti sotto le grondaie, giochi erotici col ghiaccio e ingozzamenti di cibo solo per compiacere il maschio, la gallerista Elizabeth molla tutto e se ne va, perché siamo negli anni Ottanta (1986) la donna è in carriera e non ha nessuna intenzione di diventare il gioco sessuale di nessuno. Sexy sì, ma per se stessa.

HISTOIRE D’ANASTASIA Ora siamo nel 2014. La donna è cambiata di nuovo. L’immagine evocata da E.L. James (vedi intervista a pag.43) nella sua trilogia è più simile a quella di un classico molto discusso, amato, poi odiato, poi amato di nuovo, dalle donne. Histoire d’O di Pauline Reage (alias la scrittrice e studiosa Dominique Aury), libro del 1954 e film, grande successo in Francia nel 1975, diventato addirittura per un certo periodo

uno dei manifesti del femminismo di quegli anni. Una donna per amore di un uomo diventa schiava del sesso di un altro, che la rinchiude e sevizia in un castello che rievoca il marchese De Sade, la corte di Versailles e il burlesque. Il castello di Roissy è il luogo di perdizione di numerosi padroni, con le rispettive schiave che si imbellettano e si fanno marchiare le natiche. E dunque sì, c’è il BDSM (acronimo di bondage, disciplina, sadismo e masochismo),

TRAILER STEP BY STEP

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c’è il desiderio della donna che si manifesta nel compiacere l’uomo per suo volere, ma non c’è il rapporto esclusivo con un partner che all’inizio sembra il principe azzurro, poi l’aguzzino, poi un mostro che vuole cambiare per amore. Perché il nocciolo del discorso, e probabilmente del successo di Cinquanta sfumature, sta in questo: l’uomo che ammalia, sevizia, obbliga a seguire regole di comportamento e poi si innamora davvero dell’innocente

Tra i due scoppia la passione: Anastasia, vergine, si concede a Christian per la prima volta. Presto però scoprirà i segreti nascosti di Mr. Grey e le sue abitudini sessuali non proprio comuni...

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SE IL FILM RIUSCIRÀ A ESSERE UNA COMMEDIA ROMANTICA CON SCENE DI SESSO CREDIBILI VINCERÀ LA SFIDA

Anastasia tanto da voler “cambiare” – che è poi la parola magica che fa capitolare tutte le donne. È un uomo dal passato misterioso Mr. Grey, con un dolore nascosto che svela nei capitoli successivi, il nero e il rosso. Ana lo compiace, ma diventa anche la sua cura. Non è una femme fatale misteriosa, né una schiava del sesso inconsapevole. È certamente più simile alla protagonista di un romanzo di Liala con elementi alla Bridget Jones, che a Sharon Stone,

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con le sue insicurezze, i suoi dubbi e il suo amore folle: la sua “voglia di cambiare ciò che è imperituro”, ovvero l’uomo.  E non è un caso che il trailer sia tutto incentrato su di lei, Anastasia/Dakota Johnson, timida, un po’ imbranata e in camicia a fiorellini all’inizio – quando entra nell’ufficio di Mr. Grey ricorda Anne Hathaway occhialuta ne Il diavolo veste Prada –, sempre più consapevole e in vestaglia alla fine, quando la lasciamo bendata e pronta a essere

frustata. Lui, Mr. Grey/Jamie Dornan, viene mostrato con tutta la sua carica misterioso-erotica. Non viene svelato troppo, le donne, se vorranno, dovranno vederlo in tutta la sua meraviglia al cinema. Insomma: se il film riuscirà a essere una commedia romantica con scene di sesso credibili e spinte (come si augura, tra le altre, Oprah Winfrey),  allora vincerà la sfida, dando inizio a un nuovo genere: il “pornoromanticismo”.

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© Getty Images (2), © 2014 Universal Pictures (25), 1986 Metro-Goldwyn-Mayer (1), 1972 United Artists/MGM (1), 1992 Carolco Pictures/Columbia TriStar Pictures (1), 1999 Warner Bros. (1), 2013 Wild Bunch/Lucky Red (1)

Anastasia è tutto fuorché una femme fatale conturbante e misteriosa, anzi per certi aspetti incarna l’esatto opposto. È più simile a una Bridget Jones piena di dubbi e incertezze


P L AY L I S T

2014

LA VOSTRA TOP 10, I NOSTRI FILM DEL CUORE E ALTRE FOLLIE... di Giorgio Viaro (hanno collaborato Maria Laura Ramello, Gianni Schena, Marita Toniolo, Silvia Urban)

CELEBRIAMO L’ANNO APPENA TERMINATO CON I TITOLI PIÙ AMATI DA VOI LETTORI, CON QUELLI DELLA REDAZIONE E CON UNA RACCOLTA DI MOMENTI INDIMENTICABILI, ASSURDI, EMOZIONANTI VISSUTI IN SALA IN QUESTI 12 MESI Non di soli cinecomic vive il lettore di Best Movie. E nemmeno di fantasy a quanto pare. In cima alla vostra classifica dei 10 film più amati del 2014, così come emersa dal sondaggio che abbiamo condotto su Bestmovie.it nella seconda metà di novembre – per questo, ovvero per esigenze di stampa, non troverete in classifica i titoli usciti a dicembre come Lo Hobbit: La battaglia delle cinque armate –, c’è infatti uno sci-fi basato su una sceneggiatura originale, pensato dal più pop tra i grandi autori viventi: Christopher Nolan. È Interstellar a trionfare, e pure con un vantaggio abbastanza netto sulla penultima avventura di Katniss e compagnia resistente, e sulla pattuglia di supereroi capeggiata dalla banda Gunn, ovvero Guardiani della Galassia. Un verdetto che dimostra una volta di più come la tanto sbandierata pigrizia del pubblico sia un mito da sfatare: oltre a voi che l’avete votato, il film è anda48 BEST MOVIE GENNAIO 2015

IL VOSTRO PARERE Dallas Buyers Club! Essenziale, diretto, ti entra nella pelle e ti resta attaccato al cuore. Annagi_

IL VOSTRO PARERE Captain America 2, film straordinario, distante dal canonico cinecomic, un vero e proprio action thriller di rara fattura. Parker 85

to benissimo in tutto il mondo e, pur non raggiungendo i numeri di corazzate come Transformers e Hunger Games, si è assestato tra i primi incassi dell’anno, andando perfino oltre le aspettative. Ha saputo fare tutto quello che dovrebbe fare una grande opera popolare: incuriosire, creare dibattito e soprattutto agire sull’immaginario collettivo, stimolando teorie, supposizioni e un’interesse sbalorditivo per questioni di scienza astronomica che generalmente non sono proprio in cima alle priorità della Rete. Un progetto ambizioso e de-brandizzato che ha saputo coinvolgere tre generazioni di spettatori facendo più o meno contenti tutti (anche chi non l’ha


IL VOSTRO PARERE

LA CLASSIFICA COMPLETA SU bestmovie.it

LA CLASSIFICA

26

11

INTERSTELLAR

HUNGER GAMES:

IL CANTO DELLA RIVOLTA PARTE I

10

GUARDIANI DELLA GALASSIA

6

TOP

CAPTAIN AMERICA: IL SOLDATO D’INVERNO

3 3

DALLAS BUYERS CLUB

IL VOSTRO PARERE Boyhood, piccolo capolavoro intimo e toccante. Le immagini scorrono e mangiano letteralmente il tempo. paulinho

IL VOSTRO PARERE Il canto della rivolta, pur essendo un film “popolare” trasmette un messaggio a una generazione che oggi è sempre più lontana e indifferente a tematiche come la libertà, la dittatura, o in generale il logoramento psicologico e fisico portato dalla guerra. Fe

apprezzato troppo, è rimasto incollato allo schermo per quasi tre ore…). Passando alle saghe fantasy, il successo di Il canto della rivolta segnala nuovamente che l’epopea della ghiandaia imitatrice non teme rivali nel panorama young adult, raggiungendo per di più questo risultato con un film a suo modo coraggioso, con poca azione e molto spazio all’evoluzione psicologica della sua protagonista, più cupo e adulto dei suoi due predecessori, ancor più diretto nel mettere in scena gli orrori che ogni totalitarismo si porta appresso. Tornando ai cinecomic, che nella top 10 sono comunque presenti in forze, si conferma il predominio dei Marvel Studios,

THE WOLF OF WALL STREET

6

X-MEN:

GIORNI DI UN FUTURO PASSATO

GRAND BUDAPEST HOTEL

LETTORI

7

3

LEI

2

DRAGON TRAINER 2

che ai Guardiani affiancano Captain America. Vi sono piaciuti anche gli X-Men in viaggio nel tempo, un po’ meno l’Uomo Ragno in versione melò. Infine il cinema d’autore, il cui vessillo sventola nella Top 5 grazie al lupo Di Caprio; ma avete applaudito convinti anche Grand Budapest Hotel, Lei e Dallas Buyers Club, cioè grandi divi impegnati in progetti coraggiosi insieme a grandi registi. In queste pagine, oltre alla classifica con le vostre preferenze, trovate anche il film più amato del 2014 per ciascuno di noi della squadra di Best Movie, con una breve motivazione, molto spesso emotiva più che razionale; e alcune top 5 “non convenzionali” che ci hanno aiutato a mettere a fuoco i momenti cult di questa annata di cinema, ovvero le sequenze che ci sono rimaste nel cuore facendoci ridere, piangere, sognare. Un modo per ribadire che il cinema è sempre un fatto personale, e parlarne assieme – scambiandoci gli sguardi e le idee, noi e voi – è il modo migliore per goderselo e celebrarlo. GENNAIO 2015 BEST MOVIE 49

© Paramount Pictures/01 Distribution (1), 2014 Marvel Entertainment (1), Melinda Sue Gordon © 2014 Warner Bros. Entertainment, Inc. and Paramount Pictures. All rights reserved. (1), 20th Century Fox (1), Murray Close © 2014 Lions Gate Entertainment Inc. All Rights Reserved./Universal Pictures (1), 2014 Marvel All Rights Reserved (1)

Vedere Cooper viaggiare nella penta-dimensione mi ha fatto letteralmente venire i brividi lungo la schiena e man mano che passavano gli ultimi minuti di Interstellar trovavo le risposte agli indizi lasciati durante il film. Dark Knight 87


playLIST 2014

Il meglio del 2014 secondo Best Movie La scelta di LUCA MARAGNO: EDGE OF TOMORROW Immaginate la sequenza dello sbarco in Normandia di Salvate il soldato Ryan in versione sci-fi. Dopo i primi minuti il gamer che è in me sembrava dirmi: “Hai visto? Finalmente degli alieni con un design originale, soldati a metà strada tra Gears of War e Warhammer 40k e una Emily Blunt che pare uscita da Final Fantasy. Il tutto assomiglia a uno dei momenti migliori di Titanfall, mio dio datemi un joypaaaaaad!”. Anche il cinefilo che è in me è stato travolto. “Geniale, un Ricomincio da capo sci-fi che conserva la linea comica! Ed emula la dinamica videoludica: muori, gamer over, reinizi”. Scena cult: Cruise, per sfuggire all’addestramento, rotola sotto un camion per passarci sotto e uscire indisturbato dall’altra parte. Ma sbaglia i tempi e – ops! – finisce schiacciato. Voto: 10

© 20th Century Fox (1), 2014 Marvel Entertainment (1), David James © 2014 WARNER BROS. ENTERTAINMENT INC. - U.S., CANADA, BAHAMAS & BERMUDA - © 2013 VILLAGE ROADSHOW FILMS (BVI) LIMITED - ALL OTHER TERRITORIES/Courtesy of Warner Bros. Pictures (1), Melinda Sue Gordon © 2014 Warner Bros. Entertainment, Inc. and Paramount Pictures. All rights reserved. (1), 2014 WARNER BROS. ENTERTAINMENT INC. & LEGENDARY PICTURES PRODUCTIONS LLC/COURTESY OF WARNER BROS. PICTURES (1)

X-MEN: GIORNI DI UN FUTURO PASSATO: QUICKSILVER NELLA CUCINA DEL PENTAGONO Solo questa scena, mostrata al ralenti per dare l’dea di un velocissimo Quicksilver in grado di compiere imprese mirabolanti, vale il prezzo del biglietto: corre sui muri, modifica la rotta dei proiettili, mette k.o. le guardie e ha il tempo di assaggiare una zuppa in una frazione di secondo.

1 GODZILLA: IL LANCIO DEI PARACADUTISTI DURANTE LA BATTAGLIA FINALE Uno squadrone di soldati è pronto allo scontro finale, un aereo da combattimento li porta sul luogo della battaglia. Il portellone si apre e i militari si lanciano fuori con dei razzi di segnalazione rossi legati ai loro piedi. Il risultato è da togliere il fiato.

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GUARDIANI DELLA GALASSIA: LA FUGA DALLA PRIGIONE

Star-Lord, Gamora, Rocket e Groot sono stati imprigionati, ma il procione ha un piano di fuga. Per attuarlo gli servono: la fascetta che le guardie portano al braccio, la gamba artificiale di un detenuto e una batteria.

SCENE

D’AZIONE

3

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INTERSTELLAR: L’ATTRACCO ALL’ENDURANCE La scena dell’inseguimento con il Dr. Mann è già carica d’emozione, ma il climax si raggiunge quando Cooper deve agganciarsi alla nave spaziale Endurance dopo che una parte di questa è esplosa.

50 BEST MOVIE GENNAIO 2015

EDGE OF TOMORROW: LA PRIMA BATTAGLIA SULLA SPIAGGIA Il meglio del 2014 secondo Best Movie La scelta di GIORGIO VIARO: SILS MARIA Forse non è in assoluto il mio film del cuore del 2014 – quello sarebbe Whiplash, che però in Italia non ha ancora distribuzione – ma è il più bello, il più compiuto, il più affascinante. Cinema che racconta il cinema in modo apparentemente letterale (un’attrice che affronta un nuovo ruolo e fa i conti con la sua carriera), fino a che non ti accorgi che sei di fronte a un teatrino di fantasmi. Ma ho amato molto anche Lo sciacallo, Locke, Grand Budapest Hotel e Snowpiercer, senza considerare che quest’anno è arrivato finalmente in sala Synecdoche, New York...

Gli alieni attaccano dal mare. La battaglia infuria, i soldati cadono come mosche, le esplosioni si rincorrono e anche Cage muore. Per la prima volta.

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Il meglio del 2014 secondo Best Movie La scelta di SILVIA URBAN: IL CAPITALE UMANO

GUARDIANI DELLA GALASSIA: IL BACIO MANCATO TRA STAR-LORD E GAMORA Si, si lo sappiamo, tra i due non c’è un vero bacio, anche se ci vanno molto vicini. Nonostante la ragazza sia «una guerriera e un’assassina» nessuno può resistere al fascino di una bella storia (quella di Footlose) e di una canzone romantica.

Premio Il capitale umano, perché non è solo un grande film: è un grande film italiano. Laddove l’aggettivo assume una valenza assertiva: il nostro cinema non è morto. Non lo è se esiste ancora un regista, Paolo Virzì, capace di tradurre un romanzo statunitense restituendoci (altro che Grande bellezza!) uno spaccato lucido dell’Italia pur dando l’impressione di “non essere in Italia”. Non lo è se per due ore vedi alternarsi sullo schermo attori (Gifuni, Bentivoglio, Bruni Tedeschi, Golino e Gioli) che fanno a gara a chi è il più bravo. Non lo è se un film diventa un caso politico. Non lo è se vieni coinvolto emotivamente in un noir che racconta la speculazione, economica e dei sentimenti, e la rovina del (tuo) paese. E nonostante tutto non lo condanna in via definitiva.

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COLPA DELLE STELLE: IL PRIMO BACIO TRA HAZEL E GUS

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Chi ha visto Colpa delle stelle sa bene che durante il film si consuma un’enorme quantità di fazzoletti. L’amore per un libro porta Hazel e Gus ad Amsterdam e lì, tra le mura della casa di Anna Frank, si scambiano il bacio più commovente.

MIGLIORI HUNGER GAMES: IL BACIO TRA GALE E KATNISS Peeta è prigioniero e Katniss passa il suo tempo con l’amico di sempre Gale. Mentre sono sulle rovine del Distretto 12 lei lo bacia. È un bacio fugace, quasi rubato, frutto più del dolore che dell’amore, ma dolcissimo e che al “Team Gale” fa sperare in qualcosa di più.

BACI

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THE AMAZING SPIDERMAN 2: L’ULTIMO BACIO TRA GWEN E PETER Cosa c’è di più dolce e romantico di una dichiarazione d’amore fatta di ragnatele appese a un ponte? Sapendo poi a quale destino i due poveri ragazzi vanno incontro… secondo posto assicurato.

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#SCRIVIMIANCORA: IL PRIMO VERO BACIO TRA ROSIE E ALEX Solo dopo anni, figli, matrimoni e separazioni, Alex e Rosie riescono a dirsi che si amano, e tra le mura di un bellissimo hotel a picco sul mare, a darsi il loro primo vero bacio.

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Il meglio del 2014 secondo Best Movie La scelta di MARITA TONIOLO: GUARDIANI DELLA GALASSIA È il film d’intrattenimento più effervescente dell’ultimo decennio, il cui passo è scandito da una comicità arguta e mai scontata. Gunn è un genio che, come i migliori chef, conosce la dose esatta degli ingredienti per realizzare il suo piatto forte. Del citazionismo ha fatto un’arte, riportandoci all’epoca d’oro del cinema sci-fi, ma rimescolandola con il gusto comic 2.0: Spielberg, Lucas e gli Avengers di Whedon si fondono, dando vita a un oggetto inedito, in cui il tappeto musicale vintage si amalgama perfettamente con l’ardita CGI. La progressione con cui la gang di loser passa dall’individualismo miope al sacrificio ultimo in nome della salvezza della galassia accarezza un’ampia gamma di emozioni. Spaccano tutti, ma il vero personaggio cult non è il procione, bensì l’adorabile Groot. E li amiamo perché sono come noi. Anzi. NOI siamo Groot.

GENNAIO 2015 BEST MOVIE 51

© 20th Century Fox (1), 2013 Columbia Pictures Industries, Inc. All Rights Reserved. (1), 2014 Constantin Film Produktion GmbH/M2 Pictures (1), Kikapress (1), Marvel 2014 (1)

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playLIST 2014

Il meglio del 2014 secondo Best Movie

© 2014 Warner Bros. Entertainment, Inc. and Paramount Pictures. All rights reserved (1), Industrial Light & Magic © MMXIV Paramount Pictures. All Rights Reserved. (1), 20th Century Fox (1), Universal Pictures (1), David James © 2014 WARNER BROS. ENTERTAINMENT INC. - U.S., CANADA, BAHAMAS & BERMUDA - © 2013 VILLAGE ROADSHOW FILMS (BVI) LIMITED - ALL OTHER TERRITORIES/Courtesy of Warner Bros. Pictures (1)

La scelta di KARIN EBNET: SI ALZA IL VENTO Il 2014 ha riservato non poche sorprese agli amanti dell’animazione: The Lego Movie, Dragon Trainer 2, Boxtrolls… Nell’operare la difficile scelta ho preferito far emergere l’ultimo capolavoro del maestro Hayao Miyazaki. Il suo commovente addio al cinema sintetizza in due ore di film tutta la poetica della sua arte (dal volo alla natura, passando per la forza dei sogni) realizzata con una qualità e una bellezza del tratto che non ha rivali. Un film testamento che emoziona, fa riflettere e comprendere l’importanza di inseguire i propri sogni. Un insegnamento difficile da dimenticare.

EDGE OF TOMORROW: LA SCENA IN CUI RITA SPIEGA LA PERDITA DEL POTERE DOPO LA TRASFUSIONE INTERSTELLAR: IL SALVATAGGIO DI COOPER VICINO A SATURNO Una volta richiuso il tesseratto, non solo Cooper non muore, ma si ritrova nell’orbita di Saturno, nel nostro universo, proprio sulla rotta della stazione spaziale. Un viaggio di ritorno decisamente troppo semplice.

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«L’ultima volta che sono rimasta ferita mi hanno iniettato il sangue di qualcun altro e ho perso il potere». Come faceva a saperlo? Il solo modo per avere la certezza di averlo ancora è quello di uccidersi. Ma, nel dubbio, lei preferisce non rischiare...

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Il meglio del 2014 secondo Best Movie La scelta di EVA CARDUCCI: LEI Futuro prossimo e atmosfere vagamente anni ’70, che sembrano virate con i filtri di Instagram. Quanto le evoluzioni tecnologiche aiutano nei rapporti umani? Passando attraverso tutti gli step di una storia d’amore il film analizza la difficoltà di superare il naufragio di sentimenti destinati a durare per sempre, il timore di andare avanti e la paura di ritrovarsi nuovamente col cuore spezzato. Se pensavamo che la tecnologia potesse risolvere qualsiasi problema Spike Jonze ci fa cambiare idea, regalandoci una pellicola dai temi universali e in parte provocatoria, sicuramente la più bella e intima di questo 2014.

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Il meglio del 2014 secondo Best Movie La scelta di GIANMARIA TAMMARO: LOCKE Non servono grandi effetti speciali per fare di un film un buon film; non servono una trama o un’ambientazione onnipresenti, non servono tanti attori e sicuramente non serve tanto tempo. Un buon film è un film che ti sa convincere, che è verosimile e non ha bisogno di essere spiegato, perché sta lì, tutto quanto. La finzione si riduce all’osso. E così è Locke, con un Tom Hardy incredibile, perfetto, semplicemente naturale. I silenzi, i primi piani, le espressioni uniche e irripetibili. Banalmente, un film così verrebbe descritto come un “one man show”. In realtà, questo è solo un buon esempio di cinema, quello che per convincerti – per emozionarti – non ha bisogno di molto. Basta una telecamera, un copione e una faccia.

PEGGIORI

INCONGRUENZE

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TARTARUGHE NINJA: LA SCENA IN CUI SPLINTER BEVE IL MUTAGENO E SI RIPRENDE Tra le tante assurdità, l’apice viene raggiunto quando il mutageno viene fatto bere al maestro Splinter per salvargli la vita. Peccato che non fosse stato avvelenato, ma semplicemente picchiato a sangue da Shredder. Liquido miracoloso o effetto placebo?

52 BEST MOVIE GENNAIO 2015

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LUCY: LA SCENA DELLA DISGREGAZIONE CELLULARE IN AEREO La disgregazione cellulare che subisce Lucy sembra non centrare assolutamente nulla con gli effetti della droga fino ad allora raccontati. Ossia, il raggiungimento del 100% delle capacità mentali improvvisamente significa donare ad ogni singola cellula dell’organismo l’autocoscienza?

THE MAZE RUNNER - IL LABIRINTO: LA SCENA IN CUI NEWT SPIEGA PERCHÉ NON SI SONO ARRAMPICATI SULLE MURA Prima di rischiare la vita, mappando il labirinto in una corsa contro il tempo e contro i Dolenti, un tentativo per costruire una scala o un’impalcatura (avendo una foresta a disposizione) o qualunque cosa permettesse di scalare le alte mura noi l’avremmo fatto.

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Il meglio del 2014 secondo Best Movie La scelta di MATTEO BONASSI: AMERICAN HUSTLE In quanto fan degli anni ’70, metto al primo posto il film di David O. Russell. Un cast eccezionale, a partire dal superbo Christian Bale per arrivare a Jennifer Lawrence – che riesce con disinvoltura a passare dall’arco di Katniss in Hunger Games ai panni della casalinga super sexy finta tonta – al servizio di una sceneggiatura che regge e incalza senza cali di ritmo dal primo all’ultimo minuto. La coppia di truffatori Rosenfeld-Edith (ovvero un Bale impeccabile trasformista e una conturbante Amy Adams) è veramente rock’n’roll, tanto da non piegarsi nemmeno sotto la pressione dei federali, anzi, riuscendo a “metterli nel sacco”. Insomma come si dice: “Go big or go home”. E poi nella colonna sonora si spazia dai Temptations a Ella Fitzgerald per arrivare a “Good Times Bad Times” degli Zeppelin. Più di così…

Se è vero che l’apparenza inganna è doveroso dedicare parecchio tempo alla “messa in piega” del tupè per nascondere la calvizie e darsi un certo tono. Peccato che basti la mano (leggi: lo sgarro) di un “amico” a distruggere l’impalcatura.

5

Ci credete che questa scena (che si è guadagnata un arrangiamento musicale: il chest thump mix) è nata per caso dopo che DiCaprio – vedendo McConaughey compiere strani gesti come rituale di concentrazione – suggerì di inserirli nel film?

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MIGLIORI

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GAG

GUARDIANI DELLA GALASSIA: LA DANZA DI BABY GROOT Potrebbe essere il nuovo, tenero personaggio di una serie per bambini, se non fosse che dietro a quell’alberello che balla sulle note di “I Want You Back” si nasconde uno dei Guardiani della Galassia.

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CATTIVI VICINI: LA SCENA DELLA “MUNGITURA”

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IL PROCURATORE - THE COUNSELOR: LA “SPACCATA” DI CAMERON DIAZ SUL COFANO DELLA MACCHINA Fare l’amore (per usare un eufemismo) con una Ferrari si può. La dimostrazione? Recuperatevi la scena in cui Cameron Diaz, inguainata in un sexyssimo vestitino leopardato, grida: «I want to f**k your car». E lo fa.

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Tra i doveri di un marito c’è anche quello di “mungere” il latte in eccesso (e contaminato dall’alcol!) dal seno della propria moglie (forse negli Stati Uniti non hanno ancora scoperto il tiralatte).

Il meglio del 2014 secondo Best Movie La scelta di ANDREA FACCHIN: THE WOLF OF WALL STREET È un vortice impetuoso, un turbinio di eccessi, sregolatezza e cattivo gusto, che parte dalla storia vera e larger than life di Jordan Belfort, lo squalo della Borsa che negli anni ’90 ha truffato mezza America. Il segreto? Saper vendere qualsiasi cosa come nessun altro. L’obiettivo? Arricchirsi a dismisura, senza limiti. Di denaro, di droga, di sesso. DiCaprio è un vulcano nel dargli volto e corpo, in una performance che ipnotizza per quanto è istrionica e senza freni. Scorsese cavalca a briglie sciolte il talento del suo pupillo, che si lascia andare come non mai, dalle arringhe motivazionali deliranti, al consumo ossessivo di stupefacenti. Irriverente, drammatico, travolgente.

GENNAIO 2015 BEST MOVIE 53

© Eagle Pictures (1), Paramount Pictures/01 Distribution (1), Marvel 2014 (1), 20th Century Fox (1), 2014 Warner Bros. Entertainment, Inc. and Paramount Pictures. All rights reserved. (1)

AMERICAN HUSTLE: LA SCENA DEL TUPÈ

THE WOLF OF WALL STREET: LA CANZONCINA DI MATTHEW McCONAUGHEY


playLIST 2014 Il meglio del 2014 secondo Best Movie La scelta di MARIA LAURA RAMELLO: LO SCIACALLO - NIGHTCRAWLER Dopo aver visto Lo sciacallo c’è una cosa che non si riesce a dimenticare: gli occhi di Jake Gyllenhaal. E nei suoi occhi folli, febbricitanti, insonni e furiosi, è racchiuso tutto il film. Nessuno vuole assumerlo, nonostante l’elevato livello di istruzione (pagato pochi dollari, su Internet). E allora è lui a inventarsi un lavoro: riprendere i luoghi di incidenti e delitti per poi vendere i filmati alle reti tv. Da qui parte un’escalation che dipinge il mondo cinico del giornalismo, impantanato in una sorta di allucinazione collettiva, dove quello che importa è far si che “gli spettatori non riescano a staccare gli occhi dallo schermo” e che crescano le percentuali d’ascolto. Dan Gilroy racconta il lato oscuro del sogno americano e la spettacolarizzazione odierna della morte, una specie di evoluzione degli snuff film.

IL GIOVANE FAVOLOSO DI MARIO MARTONE

«Io non ho bisogno di stima, di gloria o di altre cose simili. Io ho bisogno di amore, di entusiasmo, di fuoco… di vita». Giacomo Leopardi (Elio Germano) Il più tormentato dei nostri poeti reclama, nella sensibile ricostruzione a lui dedicata da Martone, la sua aspirazione di essere umano a vivere un’esistenza piena e totale.

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INTERSTELLAR DI CHRISTOPHER NOLAN

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«Un tempo per la meraviglia alzavamo al cielo lo sguardo sentendoci parte del firmamento. Ora, invece, lo abbassiamo preoccupati di far parte del mare di fango». Cooper (Matthew McConaughey) Il regista del film dell’anno Cristopher Nolan sottolinea, con questa line, la deriva dell’umanità.

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MIGLIORI

FRASI CULT

COLPA DELLE STELLE DI JOSH BOONE

«Mi sono innamorata come quando ci si addormenta: piano piano, e poi tutto in una volta». Hazel Grace (Shailene Woodley)

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Una delle citazioni più twittate dal romanzo cult di John Green, che esplicita in un attimo la naturalezza dell’atto di innamorarsi.

GUARDIANI DELLA GALASSIA DI JAMES GUNN

«Io sono Groot» Groot (Vin Diesel) La frase nasce come tormentone e, in effetti, non esiste chi non lo abbia ripetuto agli amici, giocando sulle tonalità di voce.

Il meglio del 2014 secondo Best Movie LEI DI SPIKE JONZE

Theodore: «Samantha, ma con quante persone parli mentre parli con me?». Samantha: «8316». T:«E di quanti di questi ti sei innamorata?». S: «641. Ma questo non danneggia il mio amore per te». Un dialogo che riassume in modo ironico ed efficace la disfunzionalità dei rapporti 2.0 preconizzata ed esasperata da Jonze.

54 BEST MOVIE GENNAIO 2015

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La scelta di SILVIA NICOLETTI: LEI La pellicola di Spike Jonze è come le favole dei fratelli Grimm. Da bambina ne rimasi affascinata, profondamente coinvolta. Però più ci pensi e più ti rendi conto che la morale è da brividi. Un mondo dove esseri umani s’innamorano di computer, dimenticandosi dei rapporti fra simili? Assurdo, ma solo per ora. Jonze ha abbellito l’inquietante prospettiva con una fotografia patinata e vintage, un antieroe tragico e una musica adatta ai deboli di cuore. E alla fine di tutto, veniamo quasi indotti a tifare per un amore agghiacciante. Non si smette in fretta di pensare a Lei, così come mai dovremmo smettere di chiederci che fine stiamo facendo. WWW.BESTMOVIE.IT

© Mario Spada (1), 20th Century Fox (1), Bim Distribuzione (1), 2014 Marvel Entertainment (1), Melinda Sue Gordon © 2014 Warner Bros. Entertainment, Inc. and Paramount Pictures. All rights reserved. (1)

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storie

BRANG 56 BEST MOVIE GENNAIO 2015

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Stanno insieme da dieci anni, hanno sei figli e sono la coppia più invidiata di Hollywood.

Non solo, Angelina Jolie e Brad Pitt sono ormai anche un team sul lavoro. Mentre in Italia escono in contemporanea Unbroken e Fury,

le ultime prove da regista (lei) e interprete (lui), loro si dedicano a un nuovo film assieme, By the Sea.

Che arriva a dieci anni da Mr. & Mrs. Smith, giusto in tempo per celebrare il loro matrimonio di Lorenzo Ormando (ha collaborato Andrea Carugati)

Affari di

famiglia

ELINA I

t’s a family business, verrebbe da dire guardando Brad Pitt e Angelina Jolie. Tra le centinaia di coppie di Hollywood a cui magazine e tv dedicano costantemente servizi e approfondimenti, la loro è una delle poche a non passare mai di moda, tanto da essersi guadagnata l’appellativo di Brangelina: divertito riconoscimento a un affetto e, al tempo stesso, marchio di fabbrica, simbolo di un team. Perché in fondo si tratta di una vera e propria squadra, sia nel privato che nel pubblico: dal 2005 (anno in cui si conobbero sul set dell’action comedy Mr. & Mrs. Smith, quando Pitt era ancora sposato con Jennifer Aniston) a oggi i due hanno portato avanti parallelamente le rispettive carriere, senza mai trascurare la numerosa famiglia, fino al punto di incrociare vita personale e lavoro. Nonostante siano spesso costretti a trascorrere lunghi periodi lontano da casa, i Brangelina si muovono insieme. Sarà per questo che, quando gli impegni di ciascuno lo consentono, si accompagnano e supportano a vicenda: laddove Angelina presenta un progetto – che sia in Australia, Europa o Stati Uniti – possiamo scommettere che ci sarà anche Brad, e viceversa. Due dei loro sei figli (tre naturacontinua a pag. 62

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GENNAIO 2015 BEST MOVIE 57


Dopo piÚ di 30 film come attrice, la Jolie in questi ultimi anni si è dedicata anche alla produzione e alla regia, dimostrando di non essere per il cinema soltanto un bel volto da copertina. Il 29 gennaio esce in Italia il secondo film da lei diretto, Unbroken (sopra, una foto di scena), la vera storia del reduce di guerra Louis Zamperini. Nel bollo, uno scatto che lo ritraeva con la regista prima della sua scomparsa, il 2 luglio 2014.

JOLIE 58 BEST MOVIE GENNAIO 2015

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Ho girato un film per i miei figli Da donna socialmente impegnata qual è, Angelina lo aveva già capito da tempo:

ognuno di noi può essere un eroe. Con Unbroken ha voluto dirlo a tutti di Andrea Carugati

A

scommettere che Angelina Jolie sarà tra i cinque registi nominati alla prossima edizione degli Academy Awards non si rischierebbe molto, anche se al momento in cui scriviamo non c’è ancora certezza. Quel che è certo è che è cominciata la corsa all’Oscar per il suo film, Unbroken. Una storia che ha commosso la donna e ambasciatrice dell’Onu prima ancora che la regista. Perché nella straordinaria avventura di Louis Zamperini c’è l’eroismo e la fame di vita degli ultimi, di quegli uomini e donne che la diva ha più volte incontrato nei suoi numerosi viaggi umanitari. Una storia che Angelina ha ascoltato personalmente dal suo protagonista, che ha conosciuto per caso e con cui ha stretto una relazione intima, tanto da essergli rimasta accanto anche nel momento della morte, avvenuta lo scorso 2 luglio. Sarà per questo che, quando ne parla, non riesce a trattenere l’emozione e le lacrime. «Era un uomo straordinario, ma nessuno avrebbe detto che lo sarebbe diventato quando era un ragazzo. Povero, figlio d’immigranti italiani, ha condotto una vita problematica e piena di scelte sbagliate. Ma ha avuto la forza di fare un passo avanti, e con la sua vita ha ispirato gli altri. Ha dimostrato che tutti possiamo essere eroi e che c’è una grande forza dentro di noi. Volevo rilanciare questo messaggio ai miei figli, alla gente: tutti possiamo cambiare e migliorare il mondo con l’energia che abbiamo. Poco prima di morire, nella sua stanza di ospedale, gli ho fatto vedere la versione grezza del film ed era felice che la sua storia venisse raccontata anche al cinema».

Dirigere un film è tutta un’altra storia rispetto a recitare. Tom Hanks una volta mi disse che dirigere è come essere il padrone del ranch e che recitare è come essere un cavallo all’interno del ranch. Due cose opposte. «Verissimo. È tutta un’altra faccenda e devi essere preparato su ogni aspetto della produzione: molto dipende da te, da come ti poni e dalle scelte che fai. È una grande responsabilità ma fortunatamente ho avuto un team straordinario che mi ha aiutato, dalla ILM di George Lucas per gli effetti speciali ai fratelli Coen, che hanno adattato il libro, traendone una bellissima sceneggiatura che si concentra sugli eventi cruciali e il messaggio insito nella vita di Louis». Tu che tipo di regista sei? «Credo che le due caratteristiche che meglio mi contraddistinguono siano passione e meticolosità. Devono esserci entrambe, anche se in tanti mi prendono in giro per quanto puntigliosa sono stata e quanto ho investito umanamente in questo progetto. Ma sono così: o provo a farlo bene, come va fatto, o non lo faccio». Devi essere coinvolta emotivamente per imbarcarti in un progetto del genere? «Non c’è altro modo. Un attore può decidere di partecipare a un film per mille ragioni: dal voler lavorare con un determinato attore o regista al mettersi alla prova in un ruolo inedito. Ma per un regista è diverso. Dirigere un film significa impegnare almeno due anni della tua vita, con conseguenze sulla famiglia e su tutte le tue attività private e professionali: deve valerne la pena. Dopo avere conosciuto Louis e aver letto la sua biografia, scritta da Laura Hillenbrand, ho avuto quasi una reazione fisica e mi sono buttata a capofitto in questa avventura».

Dirigere un film significa impegnare almeno due anni della tua vita: deve valerne la pena

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Cosa ti ha colpito? «Proprio il messaggio che è racchiuso nella sua vicenda: volevo imparare da lui. Sapevo che se fossi riuscita ad arrivare alla fine del progetto sarei stata una persona migliore. E avrei fatto un passo in quella che credo sia la giusta direzione, raccontando una storia che esalta la forza che abbiamo dentro, la nostra resistenza, lo spirito che è proprio di noi umani, le capacità infinite che abbiamo se solo ci mettiamo alla prova e crediamo nelle nostre potenzialità. Questa mattina leggevo i giornali, che come ogni giorno ci informano di tragedie, carestie, epidemie, violenza, e mi sono detta: “Voglio credere che gli uomini saranno in grado di garantire un futuro migliore alle prossime generazioni”. La cosa magnifica di questa storia è proprio come Louis ha superato le difficoltà che la vita gli ha messo davanti. Un esempio? Durante la prigionia, per tenere alto il morale degli altri carcerati, insegnava loro le ricette italiane imparate da sua mamma. Diceva sempre di non essere una persona eccezionale, ma di voler dimostrare agli altri quanto loro fossero speciali». Quando anche tu, nella tua vita, hai dovuto ricorrere a quest’energia? «Quando sono diventata madre per la prima volta, partorendo, e mi sono trovata davanti questa creatura che dipendeva completamente da me. Dovevo avere la forza per fare il suo bene, per assicurarle un futuro ed essere un buon esempio». Perché hai deciso di affidare il ruolo da protagonista a un attore non particolarmente famoso come Jack O’Connell? «Perché non cercavo una superstar o un attore con un nome che avrebbe permesso al film di essere approvato dagli studios più rapidamente. Cercavo l’attore giusto per interpretare Louis, e Jack lo è. Ha la mascolinità che era necessaria, un’aria da uomo antico, e soprattutto nella sua vita ha superato grandi momenti di difficoltà e sapeva dove andare a cercare certe emozioni. Ero convinta che poteva essere credibile. E poi ha lo stesso fuoco dentro che aveva Louis: credo che sia evidente anche sullo schermo».

TAP AND GO! Scheda film

GENNAIO 2015 BEST MOVIE 59


Dei suoi cambi di look ormai non riusciamo pi첫 a tenere il conto. Il baffetto che Brad Pitt sfoggia in questa foto appartiene al personaggio che interpreta in By the Sea, dove recita accanto alla moglie. I capelli, invece, sono ricresciuti rispetto al taglio da duro sfoggiato in Fury (vedi foto sotto, a destra), il film diretto da David Ayer che questo mese lo vede protagonista.

ZACH GALIFIANAKIS INTERVISTA BRAD PITT SU bestmovie.it

PITT

60 BEST MOVIE GENNAIO 2015

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Soldato Brad

Per Fury Pitt ha dovuto imparare l’arte della guerra, passando settimane in un campo di addestramento in condizioni estreme di Lorenzo Ormando

Q

uando si incontrano attori di fama mondiale, spesso si parte con un pregiudizio: li immaginiamo già sfiniti, ancor prima di cominciare a parlare con la stampa, annoiati da se stessi e dagli altri, impazienti e stanchi. Eppure, quando ci sono stile, classe e mestiere, il discorso cambia. Alla presentazione di Fury saltano subito all’occhio le differenze tra due membri del cast. Da un lato l’ex blockbuster boy Shia LaBeouf, che sorride in maniera plateale e forzata, rispondendo quasi a monosillabi, tanto da risultare indisponente e sufficientemente antipatico. Dall’altro Brad Pitt, l’attore nominato tre volte all’Oscar che da più di vent’anni continua ad attirare l’attenzione dei maggiori filmmaker per un talento indiscutibile che, oltre ad un oggettivo sex appeal, lo ha reso una delle più importanti star del firmamento hollywoodiano. Nonostante sia nel pieno di uno stressante tour europeo per la promozione del film, è sempre gentile e pacato, e riesce a mettere a proprio agio persino il più intimorito degli interlocutori. C’è una scena di Fury in cui ve le date di santa ragione: chi è quello che colpisce più forte tra voi? «Be’, dipende: Shia ha un sinistro niente male ed è bene tenersi alla larga, ma il vero boxeur del gruppo è Jon Bernthal. Se si avvicina sei finito. David Ayer ci ha fatto combattere tra noi durante le riprese per farci acquisire confidenza gli uni con gli altri». Sappiamo che prima di iniziare a

girare avete partecipato a un campo d’addestramento. Com’è andata? «Mi ha copito il modo in cui ogni cosa era stata concepita per farci crollare. Ad esempio ci tenevano al freddo, costantemente bagnati, e ci davano quindici minuti di pausa tra un allenamento e l’altro; pausa che, se non rispettata, comportava ulteriori fatiche e sfinimento. Non ci fermavamo mai: sveglia alle cinque del mattino, turni di notte. Abbiamo naturalmente imparato a muoverci sui carrarmati, perché salire e scendere non è affatto facile e richiede tempo e familiarità. Il campo era stato programmato per insegnarci a lavorare insieme, come una vera squadra». A parte la fatica è andato sempre tutto liscio? «La seconda notte la tenda in cui dormivamo è collassata completamente a causa della pioggia, ma ci siamo comportati come veri soldati e l’abbiamo rimessa in piedi». In base a cosa scegli i progetti a cui prendi parte? «Quello che è fondamentale per me è che i registi con cui lavoro abbiano una loro voce e un’unicità che li contraddistingue. Se non sanno cosa raccontare attraverso la storia che mi stanno proponendo, allora per me non c’è alcun interesse a portare avanti una conversazione. Ho delle opinioni molto forti su cosa è giusto e cosa non lo è. In questo caso ho creduto molto nel talento di David (Ayer, ndr), che apporta sempre qualcosa di originale. Si capiva che

aveva stoffa da vendere già guardando End of Watch - Tolleranza zero. Sono un attore molto istintivo e, quando ho la sensazione di avere davanti qualcosa di vero e autentico, mi lascio coinvolgere». Il lavoro sembra essere stato molto intenso. Sei riuscito a mettere il ruolo da parte una volta finite le riprese? «Ogni volta che sento di attori che non riescono a scrollarsi di dosso il personaggio penso sempre che sia una stronzata. Esci dal set, vai a casa e ti rilassi: ecco come la penso. In questo caso, però, è stato diverso. Per volere di David è stata una full immersion. Io e gli altri attori abbiamo iniziato a lavorare mesi e mesi prima di girare, fra training e pre-produzione: in quel periodo probabilmente abbiamo trascorso più tempo insieme di quanto non abbiamo fatto poi sul set vero e proprio. Amo Fury e non so se riuscirò a sentire un attaccamento e coinvolgimento così forti per un altro film». Il tuo personaggio, Wardaddy, sembra il più duro della squadra, ma in alcuni momenti rivela anche una sua fragilità. Come ci hai lavorato? «Con David ci siamo confrontati spesso sulla sua umanità rispetto all’orrore della guerra e ci siamo anche chiesti quando mostrare al pubblico il suo lato più delicato. Fury parla anche dei conflitti dentro di noi, come esseri umani. Dobbiamo ricordarci che questi uomini hanno trascorso molti anni combattendo nelle condizioni più orribili: senza cibo, privati del sonno, annientati da un mondo distrutto, dove hanno visto morire civili e fratelli. Questo era il punto di partenza. Wardaddy è il capo e in guerra non puoi farti trovare impreparato. Per questo, nei pochi momenti in cui si ritrova solo con se stesso e può lavorare sui propri fantasmi, si lascia andare, mostrandoci un aspetto inedito che i suoi soldati non conoscono. È sopravvissuto laddove altri non ce l’hanno fatta, ma a caro prezzo: sacrificando le proprie emozioni. Questo, però, è un altro tipo di tragedia». Hai spiegato ai tuoi figli il concetto di guerra? «C’è una battuta che recita: “Le idee sono pacifiche, la storia è violenta”. Non so perché continuiamo a combatterci e a cercare costantemente il conflitto. Ma è la razza umana: storicamente è sempre stato così e forse lo sarà per sempre, anche se mi auguro di no».

Ayer ha stoffa da vendere e Fury non è un semplice film di guerra

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GLI SCATTI DAL SET DI BY THE SEA SU bestmovie.it

A distanza di dieci anni da Mr. & Mrs. Smith, il film che li ha fatti incontrare e innamorare (vedi foto sotto, a destra), Angelina Jolie e Brad Pitt tornano a recitare insieme in By the Sea. Un progetto che non ha ancora una data di uscita e che li vede nei panni di produttori, oltre che in quelli di interpreti (sono una coppia in crisi). La Jolie è anche regista.

continua da pag. 57

li, Shiloh e i gemelli Knox e Due dei sei figli loro viaggio romantico verso Vivienne, e tre adottati, Madcittadina sul mare, ulgià nel cinema, una dox, Pax e Zahara) hanno già timo tentativo per salvare il nozze in gran matrimonio. iniziato a muovere i primi segreto e una passi nell’industria del cineConsiderando le recenti diluna di miele ma: Vivienne, 6 anni, ha inchiarazioni dell’attrice, che “By the Sea” terpretato la parte della gioha ammesso di non aver mai vane Aurora nel kolossal Diamato la recitazione, tanto sney Maleficent, al fianco di sua madre, da sentirsi pronta a smettere, By the Sea mentre il 13enne Maddox è stato assunto (il film non ha ancora una data di uscita) come assistente di produzione sul set di potrebbe rappresentare una delle sue ulBy the Sea, un progetto che vede coinvolti time interpretazioni. E il passo definitivo i Brangelina come interpreti (era dai temverso una carriera votata alla regia e alpi di Mr. & Mrs. Smith) e produttori e, nel la produzione, entrambe già sperimentacaso della Jolie, anche regista. E che dite con Nella terra del sangue e del miele e mostra come spesso il lavoro abbia la meUnbroken, in uscita proprio questo mese. glio sul privato: lo scorso 23 agosto i due Non così radicale sembra il futuro del masono convolati a nozze in gran segreto in rito che, pur avendo partecipato alla proFrancia, nel corso di una piccola cerimoduzione di serie tv (Resurrection) e film nia alla presenza di pochi parenti e amici. importanti come The Departed, The Tree Ma, piuttosto che partire per una vacanza of Life, World War Z e 12 anni schiavo da soli come tutti i neo-sposi, sono torna(solo per citarne alcuni), sembra intenti a Malta insieme ai figli per iniziare le rizionato a rimanere ancora davanti alla prese del film, trascorrendo quella che lo macchina da presa a lungo. L’ultima sua stesso Pitt ha definito ironicamente «una prova, Fury, per ironia della sorte approluna di miele disfunzionale ma divertenda nelle nostre sale proprio il 29 gennaio, te». Scritto da Angelina Jolie e ambientain contemporanea con Unbroken. Due tito negli anni ’70, questo dramma intimitoli molto diversi ma in fondo legati da un sta racconta la crisi di coppia di Vanessa comune filo rosso: la guerra. e Roland, lei ballerina e lui scrittore, e il Basato sul libro di Laura Hillenbrand So62 BEST MOVIE GENNAIO 2015

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Coniugare famiglia e lavoro, proteggendo sei figli dalla loro notorietà, non sempre è facile. Ma sembra che per il momento Pitt e la Jolie ci stiano riuscendo bene. Nel bollo, la coppia sul red carpet di Cannes, mentre Angelina era incinta dei due gemelli.

no ancora un uomo. Una storia epica di resistenza e coraggio e sceneggiato dai fratelli Coen, quello della Jolie è un progetto da 65 milioni di dollari che racconta l’incredibile – ma vera – storia dell’atleta olimpico Louis Zamperini, che durante la Seconda guerra mondiale sopravvisse senza acqua né cibo su un gommone per un mese e mezzo e fu poi imprigionato e torturato dai giapponesi per due anni. Ci sono voluti decenni prima che le vicende di questo eroe di guerra trovassero finalmente una trasposizione sullo schermo, dato che già negli anni ’50 presso gli studios della Universal Pictures circolava uno script ispirato alla sua vita che avrebbe dovuto avere Tony Curtis come protagonista. Negli anni sono stati associati diversi nomi al progetto (tra gli altri, Nicolas Cage, Ashton Kutcher e i registi Antoine Fuqua e Tom Shadyac), ma è stata la Jolie a spuntarla e ad affidare a Jack

Coniugi e colleghi, ma con Fury e Unbroken anche rivali al botteghino. E chissà che l’Oscar vinto dalla Jolie per Ragazze interrotte non provochi un po’ di invidia in Brad che, dopo tre nomination andate a vuoto, è riuscito a conquistare la statuetta “solo” come produttore di 12 anni schiavo.

La posa mostrata la notte degli Oscar 2012 ha fatto da modello per le statue di cera di Madame Tussauds. Sapreste riconoscere le copie dagli originali?

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O’Connell (300: L’alba di un impero) il ruolo di Louis. Fury, scritto e diretto da David Ayer, è invece ambientato nell’aprile del 1945 e si concentra su un manipolo di soldati americani che attraversano la Germania nazista a bordo di un carrarmato, il Fury del titolo. Accanto a Brad Pitt, che interpreta il comandante Wardaddy, ci sono Shia LaBeouf, Michael Peña, Jon Bernthal e Logan Lerman, a cui è affidato il personaggio più giovane e puro del gruppo. E nel cui sguardo innocente si identifica anche lo spettatore, che oltre alla violenza e agli orrori della guerra assiste alla sua, inevitabile, perdita dell’innocenza. Adesso dobbiamo solo aspettare di scoprire quale tra i due – Fury o Unbroken – avrà la meglio in un’altra guerra: quella, stavolta soltanto metaforica, del box office nostrano. GENNAIO 2015 BEST MOVIE 63

© GettyImages (9), Kikapress (1), Moviemax (1), David James/Universal Pictures (2), Universal Pictures (2), 2005 Twentieth Century Fox. All Rights Reserved (1)

L RED CARP DA ALLA CERA ET



al CINEMA

TUTTI I FILM E LE TRAME DI GENNAIO

LE ULTIME USCITE E NOVITÀ SU bestmovie.it

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THE WATER DIVINER WWW.BESTMOVIE.IT

© Eagle Pictures

RUSSELL CROWE DEBUTTA ALLA REGIA IN UN FILM SULLA GRANDE GUERRA, DOVE È UN PADRE CHE PARTE DALL’AUSTRALIA PER RITROVARE I SUOI TRE FIGLI

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MEMO Film 1 GENNAIO PAG. 68

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AMERICAN SNIPER BIG EYES THE IMITATION GAME POSTINO PAT - IL FILM SI ACCETTANO MIRACOLI

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al CINEMA

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DIFRET - IL CORAGGIO PER CAMBIARE GOLTZIUS AND THE PELICAN COMPANY THE INTERVIEW JOHN WICK MINUSCULE - LA VALLE DELLE FORMICHE PERDUTE IL NOME DEL FIGLIO PERFIDIA PICCOLI COSÌ SEI MAI STATA SULLA LUNA? STILL ALICE

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➔ NOTTE AL MUSEO 3 - IL SEGRETO DEL FARAONE 29 GENNAIO PAG. 92

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BARRY LINDON COME AMMAZZARE IL CAPO 2 OUIJA THE WATER DIVINER WHITE GOD

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FINO A QUI TUTTO BENE FURY IL GRANDE QUADERNO ITALIANO MEDIO TURNER UNBROKEN

SAVE THE DATE - IN SALA ANCHE...

➔ 10-13 GENNAIO

POKEMON - IL FILM

➔ 13 GENNAIO

LA RAGAZZA CON L’ORECCHINO DI PERLA L’opera

di Vermeer e altri tesori del Museo Mauritshuis

➔ 20-21 GENNAIO L’ORIANA

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ASTERIX E IL REGNO DEGLI DEI EXODUS - DEI E RE HUNGRY HEARTS ITALO PROFESSORE... PER FORZA LA TEORIA DEL TUTTO

➔ 26-28 GENNAIO

CORRI, RAGAZZO, CORRI

➔ 29 GENNAIO

ANDREA CHÉNIER di Umberto Giordano in diretta dalla Royal Opera House

NELLA GUIDA AI FILM DEL MESE I TITOLI SONO PROPOSTI SECONDO LA DATA DI USCITA. EVENTUALI ERRORI DIPENDONO DA VARIAZIONI COMUNICATE SUCCESSIVAMENTE ALLA NOSTRA DATA DI CHIUSURA. PER ESSERE COSTANTEMENTE AGGIORNATI CONSULTATE IL NOSTRO SITO, WWW.BESTMOVIE.IT WWW.BESTMOVIE.IT

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al CINEMA 1 GENNAIO

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Big Eyes TIM BURTON FIRMA IL SUO FILM “MENO BURTONIANO” E PORTA SULLO SCHERMO LA VERA STORIA DI MARGARET KEANE, LA PITTRICE CHE DISEGNAVA BAMBINI DAGLI OCCHI GIGANTI

TAG IN POSA PER MARGARET

(Id., Usa 2014) Regia: Tim Burton Interpreti: Amy Adams, Christoph Waltz, Krysten Ritter, Jason Schwartzman, Danny Huston, Terence Stamp Genere: biopic Durata: 106’

E

ra il 1970 quando Margaret Keane, in diretta radiofonica, annunciò al mondo di essere lei la pittrice dei famosi quadri che ritraevano bambini dagli occhi enormi. Per anni la donna aveva dovuto accettare che il marito si appropriasse delle sue opere, dei suoi meriti e dei suoi successi, diventando uno degli artisti più famosi degli anni ’50 e ’60. Quando Walter Keane dichiarò a Usa Today che l’unica ragione per cui la donna aveva fatto quella dichiarazio-

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ne era perché credeva che lui fosse morto e non potesse controbattere, lei lo denunciò per diffamazione. Prese via il processo, il giudice ordinò ai due di dipingere davanti alla corte uno dei tipici soggetti dei quadri. Walter si rifiutò lamentando un dolore alla spalla, mentre Margaret dipinse l’opera in soli 53 minuti. L’uomo fu condannato a pagare 4 milioni di dollari di danni. Quanto detto fin qui è storia, la stessa che sta per arrivare al cinema con la regia di Tim Burton, alle prese con un film già definito poco burtoniano, nonché il suo secondo biopic dopo Ed Wood. E se per la sceneggiatura il regista si (ri)affida a Scott Alexander e Larry Karaszewski, gli stessi autori del film con Johnny Depp del 1994, a portare sullo schermo i protagonisti della vicenda sono Amy Adams (American Hustle) e Christoph Waltz (Django Unchained), alla loro prima collaborazione con Burton. E subentrati dopo vari avvicendamenti in fase di casting: inizialmente erano stati scelti Kate Hudson e Thomas Haden Church, poi sostituiti da Reese Witherspoon e Ryan Reynolds. La coppia definiti-

Recentemente le opere di Margaret Keane, ormai 87enne, hanno raggiunto numeri di vendita online che non avevano mai toccato prima, e su eBay sono comparse stampe e quadri della pittrice, quotati parecchie migliaia di dollari. L’impennata è dovuta senz’altro a un rilancio d’immagine legato al film di Tim Burton, ma le opere di Margaret erano conosciute a Hollywood da parecchi anni. Vari divi hanno posato per l’artista: Kim Novak, Jerry Lewis, Joan Crawford e tanti altri. Lo stesso Burton negli anni ’90, quando incontrò per la prima volta la pittrice, gli chiese di ritrarre la sua musa e compagna dell’epoca Lisa Marie, che fu immortalata insieme al chihuahua del regista. Anni dopo è stata ritratta anche l’attuale moglie di Burton, Helena Bonham Carter.

va ha avuto l’onore di incontrare la pittrice. «Non ho modificato la mia performance dopo averla incontrata, ma mi ha aiutato a capire meglio il personaggio e a comprendere la sua brillantezza» ha dichiarato la Adams. Margaret «piangeva mentre le parlavamo» ha confessato invece il regista. I litigi, i processi e la lunga e dolorosa separazione sono tutti riproposti su grande schermo, tanto che negli Stati Uniti il film è stato vietato ai minori di 13 anni a causa delle tematiche e del linguaggio forte. (Maria Laura Ramello)

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BRADLEY COOPER E SIENNA MILLER… SPOSI SUL SET DI AMERICAN SNIPER SU bestmovie.it

American Sniper LA GUERRA IN IRAQ RACCONTATA ATTRAVERSO GLI OCCHI DEL CECCHINO PIÙ LETALE DELLA STORIA AMERICANA (Id., Usa 2014) Regia: Clint Eastwood Interpreti: Bradley Cooper, Sienna Miller, Luke Grimes, Kyle Gallner, Jake McDorman, Brian Hallisay, Sam Jaeger Genere: drammatico Durata: 134’

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pesso mi chiedono quante persone ho ucciso. La risposta fa di me più o meno un uomo? Il numero non è importante per me. Avrei solo voluto ucciderne di più. Non per vantarmi, ma perché credo che il mondo sia un posto migliore senza selvaggi là fuori che prendono vite americane. Come militare avevo un lavoro da svolgere. Il pensiero che il nemico potesse vincere mi ossessionava e anche una sola vita andata persa era una di troppo». Così scriveva nella sua autobiografia Chris

Kyle, il cecchino più letale della storia dell’esercito americano, il diavolo di Ramadi, come venne soprannominato dai suoi nemici, che posero sulla sua testa una taglia di 200.000 dollari. Eroe della democrazia o sordo esecutore di ordini? Quando si parla di guerra e violenza è sempre difficile non cadere nelle frettolose semplificazioni delle ideologie. E in questo la scelta di Clint Eastwood – subentrato alla regia dopo l’abbandono di Steven Spielberg – potrebbe rivelarsi la più azzeccata. Il regista premio Oscar ci aveva infatti già fat-

TAG LA SECONDA GUERRA DEL GOLFO IN DIRETTA SUL GRANDE SCHERMO Era la prima volta – eccezion fatta per le pellicole di propaganda durante la Seconda guerra mondiale – che un conflitto ancora in atto veniva portato sul grande schermo. La guerra durò dal 2003 al 2011, ma già tra il 2006 e il 2007 vennero realizzati numerosi film su questo tema, da Home of the Brave - Eroi senza gloria di Irwin Winkler a A Mighty Heart - Un cuore grande di Michael Winterbottom, da Redacted di Brian De Palma a Rendition - Detenzione illegale di Gavin Hood, fino a Nella valle di Elah di Paul Haggis e Leoni per agnelli di Robert Redford. Nel 2008 arrivò il pluripremiato The Hurt Locker di Kathryn Bigelow (nella foto); più tadri Green Zone di Paul Greengrass e Oltre le regole - The Messenger di Oren Moverman, senza dimenticare 20 sigarette di Aureliano Amadei.

to riflettere sulla guerra con due film sulla medesima battaglia della Seconda guerra mondiale: uno secondo il punto di vista americano (Flags of Our Fathers) e l’altro secondo quello giapponese (Lettere da Iwo Jima). Qui lavora per la prima volta con un Bradley Cooper fisicamente trasformato (15 kg di muscoli in più, dopo mesi di intenso allenamento da Marine e una dieta da 6000 calorie al giorno) che nella parte del protagonista spinge il pubblico ad empatizzare con l’aspetto più umano della vicenda, mostrandoci un soldato lasciato nella situazione di dover distinguere in pochissimi istanti il bene dal male, decidendo da solo della vita o della morte di centinaia di persone. Un compito alienante e a tratti mostruoso, le cui conseguenze hanno perseguitato il soldato Kyle anche dopo il rientro in patria e nel rapporto con la moglie, qui interpretata da Sienna Miller. Per tragica ironia della sorte, dopo un lungo periodo di terapie per controllare il suo disturbo post traumatico da stress, Kyle lo scorso anno è stato ucciso in un poligono di tiro da Eddie Ray Routh, un altro ex Marine che soffriva della sua stessa patologia. (Gianni Schena)

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al CINEMA 1 GENNAIO

The Imitation Game BENEDICT CUMBERBATCH È IL GENIO MATEMATICO ALAN TURING, EROE DIMENTICATO E ICONA GAY CHE DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE DECRITTÒ IL CODICE ENIGMA

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(Id., Gb/Usa 2014) Regia: Morten Tyldum Interpreti: Benedict Cumberbatch, Keira Knightley, Matthew Goode, Charles Dance, Mark Strong, Rory Kinnear, Allen Leech, Matthew Beard Genere: biografico/storico Durata: 114’

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letchley Park, Inghilterra, 1939. Alan Turing, neo-laureato presso la facoltà di matematica all’Università di Cambridge e futuro padre dell’informatica, varca il cancello della sede dell’intellingence militare britannica per un colloquio dove in gioco c’è il suo futuro professionale e milioni di vite umane. Insieme a una squadra di studiosi, linguisti e agenti dei servizi segreti, gli viene affidato il compito di decrittare il codice nazista Enigma. Obiettivo che porta a termine non senza essersi inimicato la metà dei compagni per via di un carattere sfuggente e introverso, e aver celato la propria omesessualità approfittando dell’intima amicizia instaurata con la collega Joan Clarke. «Alan e Joan erano due outsider: lui un genio incompreso, lei un genio donna» spiega il regista norvegese Morten Tyldum (Headhunters), rimasto ossessionato dalla storia di questo eroe dimenticato, morto suicida dopo essere stato condannato dal governo britannico alla castra-

zione chimica. Una “passione” condivisa con Benedict Cumberbatch (leggi il ritratto a pag. 36), che si è calato a tal punto nel personaggio da non riuscire a smettere di tremare e piangere durante una delle ultime scene. Una prova che il Festival di Toronto ha già premiato con il massimo riconoscimento e in odore di Oscar. «Ho sempre avuto in mente Benedict per il ruolo di Turing» confessa Tyldum. «Per fortuna tutti coloro a cui ho proposto di lavorare al film mi hanno detto di sì». Tra questi, Charles Dance (il Tywin di Il Trono di Spade interpreta il comandante che arruola Turing), Matthew Goode (campione di scacchi nonché leader del gruppo di decrittatori) e Mark Strong (capo della appena formata MI6). Una storia che sullo schermo alterna flashback e flashforward e «come un puzzle mette insieme tutti i pezzi della vita di Alan. Per me lui è stato un mistero e volevo che anche il film lo svelasse lentamente». (Silvia Urban)

ALAN TURING È STATO UN GENIO INCOMPRESO. UN EROE CHE MERITA DI ESSERE RICORDATO 70 BEST MOVIE GENNAIO 2015

TAG BLACK LIST L’idea di (ri)portare sullo schermo la storia di Alan Turing, già raccontata in altri progetti televisivi e cinematografici ma mai dalla prospettiva della sua omosessualità, risale al 2009, quando i produttori Nora Grossman e Ido Ostrowsky – ispirati da un discorso del Primo Ministro Gordon Brown, che a nome del governo britannico si scusava per il trattamento riservatogli – opzionarono la biografia di Turing scritta da Andrew Hodges e affidarono a Graham Moore la stesura della sceneggiatura. Che nel 2011 raggiunse il primo posto nella leggendaria Black List, la graduatoria stilata dai dirigenti degli Studios sugli script più apprezzati ma non ancora prodotti. «È una di quelle storie che se uno l’avesse inventata non sarebbe stata credibile. Una persona che ha vissuto così tante esperienze drammatiche: un genio, un eroe, l’uomo che ha inventato il computer, è stato perseguitato per la sua omosessualità e infine si è suicidato» ha commentato lo stesso autore.

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(Postman Pat: The Movie, Gb 2014) Regia: Mike Disa Genere: animazione Durata: 88’

Si accettano miracoli TRE FRATELLI SEPARATI DA TEMPO SI RIUNISCONO GRAZIE... A UN INTERVENTO DIVINO

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i ha fatto sorridere con la divertente commedia Benvenuti al Sud e con il sequel Benvenuti al Nord, per la regia di Luca Miniero, oltre ad aver riscosso un buon successo al botteghino nel 2013 con il suo primo film dietro la macchina da presa, Il principe abusivo. Stiamo parlando di Alessandro Siani, poliedrico artista napoletano classe 1975, che torna al cinema con una nuova commedia di cui è sia protagonista che regista. Ad accompagnarlo sullo schermo un cast formato da “don” Fabio De Luigi e Serena Autieri (interpretano i due fratelli del protagonista), oltre ad Ana Caterina Morariu, Giovanni Esposito, Giacomo Rizzo, Paolo Triestino e Maria Del Monte. Come suggerisce il titolo, proprio miracoli e santi sono al centro di una vicenda che vede la vita di Fulvio (Siani) – tagliatore di teste a sua volta licenziato dall’azienda (ironia della sorte!) – cambiare quando viene “condannato” a un mese di ser-

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vizi sociali da scontare presso la casa famiglia di suo fratello Don Germano (De Luigi). Perché non inventarsi un “miracolo” per catalizzare l’attenzione sulla comunità e risollevare gli animi e le sorti di chi ci vive? Tutto funziona a meraviglia, fino a quando non interviene il Vaticano... Sullo sfondo due piccoli paesini confinanti della costiera amalfitana (le riprese sono state effettuate tra Amalfi, Atrani, Scala, Furore e Sant’Agata dei Goti), con ritmi di vita molto lontani dalla frenesia della città, dove la devozione verso i santi e le loro opere è particolarmente sentita. (Matteo Bonassi)

Postino Pat Il film IL SIMPATICO POSTINO DI GREENDALE SI CIMENTA IN UN TALENT SHOW PER REGALARE ALLA MOGLIE LA TANTO SOGNATA LUNA DI MIELE IN ITALIA

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a serie del Postino Pat ha radici lontane: i primi episodi trasmessi dalla BBC risalgono infatti al 1981, per poi tornare in tv nel 1996 e successivamente con una terza serie nel 2004. Questo cartone dai toni squisitamente british arriva ora nelle sale, abbandonando la tecnica della stop-motion utilizzata sul piccolo schermo per adottare la più moderna computer grafica. Pat è il tipico tranquillo, gentile e meticoloso postino di provincia, adorato dalla famiglia e dai vicini, con un sogno nel cassetto: portare sua moglie Sara in viaggio per una seconda luna di miele in Italia. Vorrebbe regalarsi questa esperienza con i soldi guadagnati attraverso i bonus ottenuti sul lavoro, ma il nuovo capo delle poste, Edwin Carbunkle, decide di cancellarli, convinto che siano una perdita di tempo. Al postino però si presenta una seconda occasione: un noto talent show canoro sta per arrivare nella città di Greendale e il premio in palio potrebbe finalmente spedire Pat e consorte nel Bel Paese. Pat vince le selezioni e si prepara alla finale, ma nel frattempo Carbunkle decide di sostituirlo con un automa perfettamente identico, che presto porterà scompiglio a Greendale e costringerà il postino ad abbandonare i suoi sogni di gloria per sventare un malvagio piano di conquista. (M.B.)

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© Lucky Red (2), Keith Bernstein ©2014 WARNER BROS. ENTERTAINMENT INC., WV FILMS IV LLC AND RATPAC-DUNE ENTERTAINMENT LLC-U.S., CANADA, BAHAMAS & BERMUDA. ©2014 VILLAGE ROADSHOW FILMS (BVI) LIMITED, WARNER BROS. ENTERTAINMENT INC. AND RATPAC-DUNE ENTERTAINMENT LLC-ALL OTHER TERRITORIES. (1), © 2008 Summit Entertainment. All rights reserved (1), © Videa Cde (2), © Claudio Iannone (2), © Moviemax (1)

(Italia 2015) Regia: Alessandro Siani Interpreti: Alessandro Siani, Fabio De Luigi, Serena Autieri, Ana Caterina Morariu, Giovanni Esposito Genere: commedia Durata: 110’

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al CINEMA 8 GENNAIO

LA CLIP DA DIETRO LE QUINTE SU bestmovie.it

The Water Diviner RUSSELL CROWE DEBUTTA ALLA REGIA E RACCONTA L’AVVENTURA DI UN PADRE ALLA RICERCA DEI PROPRI FIGLI DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE

(Id., Australia/Usa/Turchia 2014) Regia: Russell Crowe Interpreti: Russell Crowe, Olga Kurylenko, Jai Courtney, Isabel Lucas, Jacqueline McKenzie, Megan Gale, Michael Dorman, Robert Mammone Genere: drammatico Durata: 111’

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ullo schermo è stato – tra gli altri – il gladiatore Massimo Decimo Meridio, il matematico John Nash (A Beautiful Mind) e il pugile James J. Braddok (Cinderella Man), ma mai aveva provato a sedersi dietro alla macchina da presa. Almeno fino a The Water Diviner, dove Russell Crowe figura appunto come interprete protagonista e regista. Anno 1919, Grande Guerra: Connor (Crowe) è un contadino con il dono della rabdomanzia (a cui fa riferimento il titolo della pellicola), ovvero la capacità e l’istinto per scovare l’acqua nelle desolate terre dell’outback australiano. La sua vita viene sconvolta quando i suoi tre figli, arruolatisi nella marina inglese, vengono dati per dispersi dopo la storica battaglia di Gallipoli, con cui gli Alleati tentarono di conquistare Costantinopoli forzando lo stretto dei Dardanelli. 72 BEST MOVIE GENNAIO 2015

TAG Russell Crowe racconta la sua prima volta dietro alla macchina da presa. La sceneggiatura di The Water Diviner lo ha conquistato immediatamente: «Appena l’ho letta è stato un colpo di fulmine, ho pensato “Se lo faccio deve essere a modo mio”, perché potevo immaginare immediatamente come sarebbe stato il film, riuscivo a vederne ogni singola parte. È una storia molto emozionante, con aspetti sentimentali bilanciati da una certa dose di brutalità. La cosa che più mi ha colpito è stata leggere il racconto della battaglia di Gallipoli vista dalla prospettiva dei turchi. Perché questo episodio storico è un classico della cultura australiana che custodiamo gelosamente». Riguardo alla scelta del cast ha inoltre commentato: «Olga Kurylenko è magnifica, una vera e propria rivelazione. È stata una scelta istintiva, sapevo che sarebbe stata la persona giusta per quel ruolo. Detto questo, lei ha persino superato le mie aspettative». E riguardo alla sua prima volta da regista: «In realtà è stata a sei anni a scuola: dirigevo una scenetta di guerra durante il gruppo teatrale del venerdì pomeriggio e pensavo: “Questo deve essere il mio lavoro, da grande farò il regista!”»

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In The Water Diviner per la prima volta Russell Crowe si siede anche dietro la macchina da presa. Sopra, con Olga Kurylenko nei panni di Ayshe. Sotto, i tre figli arruolati nell’esercito britannico, Harry, Edward e Art, interpretati da Ben O’Toole,James Fraser e Ray Corr.

(Pokémon the Movie: Diancie and the Cocoon of Destruction, Giappone 2014) Regia: Kunihiko Yuyama Genere: animazione Durata: n.d.

Pokemon Il film IL PERFIDO TEAM ROCKET RAPISCE UN POKEMON RARO E PREZIOSO: AD ASH, PIKACHÙ E COMPAGNI IL COMPITO DI RIPORTARLO IN LIBERTÀ

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CONNOR SEGUE IL SUO ISTINTO E SI METTE SULLE TRACCE DI ART, L’UNICO DEI TRE FIGLI FORSE ANCORA IN VITA Per il dolore della perdita, la moglie Eliza (Jacqueline McKenzie) si suicida e a Connor, per dare un senso alla propria vita, non resta che provare a soddisfare il suo ultimo desiderio: riportare i figli a casa. Parte così per la Turchia, ma, giunto sul posto, all’angoscia per la perdita si aggiunge l’ostruzionismo dei militari che ancora occupano e presidiano il territorio. Difficile se non impossibile riuscire a identificare i cadaveri dei tre ragazzi tra migliaia di caduti. Ma con l’aiuto di Ayshe – la locandiera che lo ospita, interpreta-

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ta da Olga Kurylenko (Oblivion, 007 Quantum of Solace e To the Wonder) – e con la complicità del colonnello Cecil Hilton (Jai Courtney, già visto in Die Hard - Un buon giorno per morire e Divergent), riesce a ritrovare i corpi Edward e Harry, mentre il terzo, Art, interpretato da Ray Corr (Wolf Creek 2), si scopre essere stato catturato e deportato in un campo di lavoro. Si riaccende così la speranza di Connor, che riparte alla ricerca del terzo figlio, con la convinzione di poterlo riabbracciare e riportare a casa ancora in vita. (M.B.)

nche se provate a spremervi le meningi difficilmente troverete un’altra serie di lungometraggi animati arrivata al diciassettesimo episodio. Tanto sono riusciti a fare i Pokemon, che continuano a catalizzare l’attenzione di milioni di fan nel mondo. Pikachù, Ash e compagni tornano sul grande schermo (solo dal 10 al 13 gennaio) con una nuova avventura il cui protagonista è il mostro tascabile Diancie, abitante del Regno dei Diamanti che compare anche nel titolo originale del film. Diancie deve riuscire a trovare il Pokemon Creazione per salvare la foresta in cui vive, ma durante la sua ricerca viene catturato dal Team Rocket. Ash e i sui Pokemon, Pikachù, Froakie e Hawlucha, dovranno tentare di liberalo e aiutarlo nella sua impresa. Il film, in cui appaiono altri poket monster leggendari come Xerneas e Yveltal, è ispirato a un cortometraggio distribuito lo scorso giugno da Nintendo sulla console portatile 3DS attraverso l’eShop, che vede appunto protagonisti Pikachu, Dedenne e Klefi. (M.B.)

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al CINEMA 8 GENNAIO

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Come ammazzare il capo 2 I LAVORATORI FRUSTRATI JASON BATEMAN, JASON SUDEIKIS E CHARLIE DAY TORNANO ALL’ATTACCO, E QUESTA VOLTA CON UN RAPIMENTO AI DANNI DI CHRISTOPH WALTZ. CON PREVEDIBILI CONSEGUENZE TRAGICOMICHE (Horrible Bosses 2, Usa 2014) Regia: Sean Anders Interpreti: Jason Bateman, Jason Sudeikis, Charlie Day, Jennifer Aniston, Christoph Waltz, Jamie Foxx, Kevin Spacey, Chris Pine Genere: commedia Durata: 108’

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i sa, quando un film stravince al botteghino è facile aspettarsi un sequel e Come ammazzare il capo… e vivere felici non fa eccezione. A tre anni di distanza dal primo, che a fronte di un budget di 35 milioni di dollari ne ha guadagnati più di 209 in tutto il mondo, sta per arrivare al cinema il secondo episodio. Confermata la squadra d’attori che ha portato al successo il franchise: Jason Bateman, Charlie Day e Jason Sudeikis tornano a vestire i panni dei lavoratori frustrati Nick, Dale e Kurt. Insieme a loro ritroveremo anche Jamie Foxx, Kevin Spacey e Jennifer Aniston, felice di riprendere il ruolo della sexy Julia, tanto da aver confessato: «Adoro mettere addosso i suoi vestiti». Per l’attrice si tratta del primo sequel della sua carriera. Ma i grandi nomi non

sono finiti: new entry di tutto rispetto sono infatti il premio Oscar Christoph Waltz (questo mese in sala anche con Big Eyes; vedi pag. 32 e 68) e Chris Pine (il Kirk di Star Trek e futuro Principe Azzurro in Into the Woods), che saranno rispettivamente Burt e Rex Hanson, padre e figlio che entrano in affari con i tre protagonisti salvo poi metterli nei guai e costringerli a un gesto folle… e ben al di là del loro controllo. Stanchi di dipendere dai capricci e dalla volontà dei loro capi, Nick, Dale e Kurt decidono infatti di mettersi in proprio. L’idea è quella di aprire un autolavaggio, ma trovare i finanziamenti non è semplice. Le cose sembrano svoltare quando si fanno avanti due nuovi investitori, il cui unico scopo in realtà è impossessarsi dell’azienda dei tre sventurati. Che fare? I tre non trovano soluzione migliore se non rapire Rex e chiedere al padre un riscatto con il quale ripagare i debiti e riprendere il controllo della loro attività. Inutile dire

TAG COPROTAGONISTI DA OSCAR Il film può contare su ben tre premi Oscar, per un totale di cinque statuine: Jamie Foxx (Oscar come migliore attore in Ray), Kevin Spacey (Oscar come miglior attore non protagonista ne I soliti sospetti e come migliore attore protagonista in American Beauty) e Cristoph Waltz (Oscar come migliore attore non protagonista in Bastardi senza gloria e Django Unchained).

che la situazione sfuggirà loro di mano… Bateman, Day, Sudeikis e la Aniston hanno anche collaborato alla sceneggiatura. «Sia la Warner che il regista Sean Anders e l’autore John Morris sono stati molto generosi e gentili a coinvolgere anche noi quattro, chiedendoci cosa pensassimo del sequel» ha dichiarato Bateman. «In genere i capitoli numero due non sono mai all’altezza dei primi. La maggior parte sono solo dei negativi dell’originale. Non volevamo ripeterci, per cui abbiamo lavorato su un intreccio più complesso, potenziando anche l’aspetto visivo». E facendo uso di un linguaggio più “ardito”, che negli States è costato al film un divieto ai minori di 13 anni. (M.L.R.)

I TRE SI METTONO IN PROPRIO E APRONO UN AUTOLAVAGGIO, MA QUALCOSA, NATURALMENTE, VA STORTO 74 BEST MOVIE GENNAIO 2015

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Ouija UN GRUPPO DI RAGAZZI CERCA DI COMUNICARE CON LO SPIRITO DI UNA LORO AMICA. TROVERANNO SOLO ORRORE E DANNAZIONE (Id., Usa 2014) Regia: Stiles White Interpreti: Olivia Cooke, Ana Coto, Daren Kagasoff, Douglas Smith, Bianca A. Santos, Matthew Settle, Lin Shaye, Shelley Henning, Vivis Colombetti, Robyn Lively Genere: horror Durata: 89’

GLI SPIRITI RISVEGLIATI DALL’ESPERIMENTO NON SARANNO PER NULLA AMICHEVOLI

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dia dall’avvicinarvi troppo a cuor leggero a ciò che in realtà non conoscete. E di un avvicinamento al mondo dell’ignoto parla anche questo nuovo film horror, in cui un gruppo di ragazzi tenta di scoprire qualcosa in più sulla misteriosa morte di una loro amica. Non c’è idea migliore che radunarsi nella casa in cui è avvenuto il decesso e utilizzare la tavola Ouija per comunicare con la ragazza. Naturalmente gli spiriti risvegliati da questo esperimento non saranno per nulla amichevoli, anzi, cercheranno di far fare a tutti i ragazzi, uno dopo l’altro, la stessa terribile fine dell’amica. Diretto da Stiles White – alla sua prima prova da regista dopo aver collaborato agli effetti speciali di Intervista col vampiro e Il sesto senso e alla sceneggiatura di Segnali dal futuro – Ouija, uscito nelle sale americane la settimana di Halloween, ha riscosso immediatamente un grande successo guadagnando 50 milioni di dollari nei soli States a fronte di un budget di circa 5. Leggenda vuole che alcuni membri del cast utilizzassero la tavoletta durante le riprese per predire i futuri incassi al botteghino. Dubitiamo che anche lo spirito più ottimista si sia mai avvicinato a quella cifra. (G.S.)

ESCONO

ANCHE White God

(Fehèr Isten, Ungheria 2014) Regia: Kornel Mundruczò Interpreti: Zsòfia Psotta, Sàndor Zsòtèr, Lili Horvat, Szabolcs Thuroczy Genere: drammatico Durata: 119’

Premiata nel corso della 67esima edizione del Festival di Cannes, questa pellicola è una metafora della brutalità e l’intolleranza che spesso si respira nella nostra società. Protagonista una bambina a cui viene sottratto il proprio cane a causa di una legge che tassa pesantemente il possesso di meticci.

Barry Lyndon

(Id., Gran Bretagna 1975) Regia: Stanley Kubrick Interpreti: Ryan O’Neal, Marisa Berenson, Partick Magee, Hardy Krüger Genere: drammatico Durata: 184’

La Cineteca di Bologna ripropone nelle sale uno dei migliori film di Kubrick, che ricostruisce meticolosamente il diciottesimo secolo per raccontare la storia del giovane Redmond Barry e delle sue avventure tra amanti, campi di battaglia e duelli d’onore.

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© Eagle Pictures (4), John P. Johnson © 2014 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.(6), Matt Kennedy © Universal Pictures (2), Bolero Film (1), (© 1975 Warner Bros. All Rights reserved. (1), © Lucky Red (1)

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bene per tutti togliere questo dubbio fin dall’inizio: si pronuncia “wigia” e nasce dall’unione del “sì” francese con quello tedesco. Gli appassionati di horror e di occultismo lo sapranno già bene, ma forse nemmeno loro sono a conoscenza del fatto che dal 1991, insieme a Micro Machines, My Little Pony, Monopoli e Forza 4, il trademark della tavola Ouija è di proprietà della Hasbro. Non diciamo tutto questo per sminuire la presunta efficacia di questa tavoletta per comunicare con l’aldilà, paragonandola a un comune gioco da tavola, piuttosto per mettervi in guar-


al CINEMA 15 GENNAIO

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UNA CLIP E UNA FEATURETTE SU bestmovie.it

La teoria del tutto

DOPO LA SERIE DELLA BBC CON PROTAGONISTA BENEDICT CUMBERBATCH, UN NUOVO RITRATTO DELL’ASTROFISICO STEPHEN HAWKING. LO INTERPRETA L’EDDIE REDMAYNE DI LES MISÉRABLES (The Theory of Everything, Gb 2014) Regia: James Marsh Interpreti: Eddie Redmayne, Felicity Jones, Harry Lloyd Genere: biografico Durata: 123’

È

una delle figure più autorevoli nel mondo scientifico contemporaneo ed è stato anche grazie ai suoi libri – in particolare Dal Big Bang ai buchi neri Breve storia del tempo, scritto con un linguaggio semplice e chiaro – che questo tipo di argomenti ha iniziato a essere fruibile anche al grande pubblico. Ma qual è la storia personale di Stephen Hawking? Con quale forza la sua mente geniale, prigioniera di un corpo reso immobile dalla SLA, ha rivoluzionato il modo di accostarsi alle teorie fondamentali dell’universo? Dopo il bel ritratto del tv movie BBC con protagonista Benedict Cumberbatch, James Marsh, apprezzato regista di documentari come il famoso Man on Wire - Un uomo tra le torri, ci racconta la vita privata di Hawking, concentrandosi sulla relazione con la prima moglie Jane Wilde, conosciuta quando entrambi erano studenti a Cambridge. «Sono stato subito colpito dall’approccio dello sceneggiatore Anthony McCarten» afferma il regista. «Mi piaceva l’idea di adottare il punto di vista di una donna che si era innamorata di un ragaz76 BEST MOVIE GENNAIO 2015

Intervista A TU PER TU CON EDDIE REDMAYNE, IN CORSA VERSO L’OSCAR Dopo il successo ottenuto con la pellicola di Tom Hooper, Les Misérables, il giovane Eddie Redmayne veste ora i panni del celebre astrofisico Stephen Hawking, imprigionato nel corpo – ma non nello spirito – dalla SLA. Umile, gentile e riservato: un profilo che stride col suo passato posh (è stato compagno di classe del principe William all’Eton College). Con i piedi ben piantati a terra, preferisce non pensare agli Academy Award che probabilmente lo vedranno protagonista, ma concentrarsi sui futuri progetti lavorativi come Jupiter Il destino dell’universo dei fratelli Wachowski e Danish Girl, in cui sarà diretto nuovamente da Hooper. Sorseggia il suo caffè seduto in maniera scomposta, ma pur sempre elegante, nell’albergo di Torino che lo ospita durante il Festival in cui è stato premiato come miglior attore emergente.

E Eddie è davvero una rivelazione, una promessa del cinema brit. Ci saluta sorridente e con un guizzo entusiasta negli occhi risponde a tutte le nostre domande, anche le più personali. Qual è stato il tuo primo pensiero quando ti hanno comunicato che saresti stato tu a interpretare Stephen Hawking ne La teoria del tutto? «Un millisecondo di emozione pura, un attimo meraviglioso, seguito da paura e farfalle nello stomaco!». Per quanto ti sei preparato per il ruolo? «Per circa quattro mesi. La parte più complessa è stata passare da una scena all’altra nello stesso giorno di riprese, perché comportava un diverso atteggiamento corporeo nel decorso della malattia di Stephen. Per questo avevo un fascicolo con tutti i riferimenti allo stadio della patologia per


A sinistra, due foto di scena di La teoria del tutto che vedono Eddie Redmayne nei panni di Stephen Hawking e Felicity Jones nel ruolo di sua moglie Jane. I due attori hanno avuto anche l’onore di incontrare di persona il celebre astrofisico e matematico britannico, scattando una foto per celebrare il momento (sotto).

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UN’INTERPRETAZIONE COMMOVENTE AL SERVIZIO DI UNA GRANDE STORIA D’AMORE E DI CORAGGIO

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(Astérix: Le domaine des dieux, Francia 2014) Regia: Alexandre Astier, Louis Clichy Genere: animazione Durata: 90’

Asterix e il Regno degli dei COME FORSE DISSE CESARE: «SE NON LI PUOI SCONFIGGERE, COSTRUISCICI INTORNO»

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ogni scena che dovevamo girare». Com’è andato il primo incontro con Hawking? «Ero incredibilmente nervoso, avevo passato mesi a fare ricerche sulla sua vita, e quando l’ho incontrato non ho fatto altro che dare fantastiche informazioni su Stephen Hawking a Stephen Hawking, rendendomi quasi ridicolo! Ma lui è stato magnifico, divertente e spiritoso. È stato senza dubbio uno dei momenti speciali della mia vita». Prossimamente ti vedremo nel ruolo del cattivo nel film dei fratelli Wachowski, Jupiter - Il destino dell’universo. Com’è passare al lato oscuro della forza? «Ero già un grande fan di Matrix e Cloud Atlas e lavorare con questi registi è sempre affascinante. Vieni catapultato nella loro straordinaria immaginazione e questo ti lascia molto libero perché perdi il controllo di te stesso. Poi odio ripetermi, mi piace cambiare personaggio, ben vengano i cattivi!». (Eva Carducci)

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zo in buona salute e aveva poi fatto la scelta cruciale di restare con l’uomo che amava anche dopo la diagnosi di una malattia terminale. In questo film cerchiamo di mostrare cosa significhi vivere al fianco di qualcuno che è allo stesso tempo disabile e geniale». È dunque proprio Mrs. Hawking la protagonista principale del film, interpretata con grazia e lucida determinazione da Felicity Jones, già vista in The Amazing Spider-Man 2. Anche se a commuovere (persino la giuria del Torino Film Festival, che gli ha attribuito il Maserati Award come Miglior attore rivelazione) è soprattutto l’interpretazione di Eddie Redmayne, famoso per il ruolo del giovane Marius in Les Misérables di Tom Hooper, che si cala con credibilità in un ruolo tanto complesso. «Quando ho letto la sceneggiatura – ha dichiarato l’attore – l’ho trovata uno studio sulle diverse forme di amore che ognuno di noi ha la possibilità di sperimentare nella vita. Questo non è un film sulla malattia di Stephen, piuttosto sul rapporto umano tra due persone». (Cristiano Bacci)

utta la Gallia era occupata. Be’, tutta no. Anche se Cesare si vantava di aver sottomesso l’intero territorio, un piccolo villaggio resisteva all’assedio romano». Così iniziò nel 1967 l’avventura di Asterix nell’universo dell’animazione con il primo film Asterix il gallico, adattamento del primo albo a fumetti del ’59. Ma a quasi cinquant’anni di distanza, isolati nel loro piccolo mondo antico, il rischio è che le avventure dei simpatici Galli non risultino più al passo coi tempi. È per questo che da un lato ci si avvia a un restyling dato per la prima volta dalla CGI e dall’altro si utilizza la storia del 17esimo albo in cui Cesare, stanco di combattere, decide di far costruire accanto al villaggio un complesso residenziale chiamato appunto “Il Regno degli dei”. Il piano prevede che la pacifica vicinanza dei Romani e dei loro sesterzi vadano a incrinare il semplice tessuto sociale gallico. Una sfida che pare decisamente contemporanea, affidata alla regia di Alexandre Astier, che aveva già avuto modo di conoscere Asterix recitando in Asterix alle Olimpiadi, e di Louis Clichy, collaboratore in importanti film di animazione come Up e Wall-E. (G.S.)

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al CINEMA 15 GENNAIO

Intervista RIDLEY SCOTT: «FARE IL REGISTA? È SEMPLICE» IL TRAILER SU bestmovie.it

DUE CLIP DEL FILM SU bestmovie.it

Exodus - Dei e Re L’ESODO SECONDO RIDLEY SCOTT. ARRIVA AL CINEMA UN NUOVO KOLOSSAL BIBLICO CON CHRISTIAN BALE NEI PANNI DI UN MOSÈ GUERRIERO (Exodus: Gods and Kings, Gb/Usa/Spagna 2014) Regia: Ridley Scott Interpreti: Christian Bale, Joel Edgerton, Ben Kingsley, Aaron Paul, John Turturro, Sigourney Weaver, Indira Varma Genere: storico/ drammatico Durata: 142’

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on sono molti i precedenti che hanno raccontato sul grande schermo la storia di Mosè, l’eroe biblico salvato in fasce sulle sponde del Nilo dalla famiglia del faraone e poi scelto da Dio per liberare il popolo ebraico dalla schiavitù egizia. Due kolossal firmati da Cecil DeMille, entrambi dal titolo I dieci comandamenti, uno muto del ’23 e l’altro con Charlton Heston e Yul Brynner del ’56. Da allora più nulla, se escludiamo le due pellicole di animazione: il successo della DreamWorks del ’98, Il principe d’Egitto, e il dimenticabile I dieci comandamenti del 2007. Ora ci prova Ridley Scott, che ha definito Exodus il suo film più grande (vedi box). Il regista ha arruolato un Mosè d’eccezione, Christian Bale, che in pochi possono permettersi, affiancandogli Joel Edgerton (Warrior, Il grande Gatsby) nei panni del fratellastro/faraone Ramses, Aaron Paul (Breaking Bad) nel ruolo del fidato Giosuè e alcuni nomi di tutto rispetto come Ben Kingsley (leader della comunità ebraica e padre di Giosuè), John Turturro e Sigourney Weaver (i genitori del faraone). Un cast stellare che a non tutti però è piaciuto, perché dettato poco dal reali78 BEST MOVIE GENNAIO 2015

smo e molto da una sorta di “colonialismo cinematografico”: protagonisti decisamente troppo bianchi per poter rappresentare nel modo migliore l’Antico Egitto. Eppure Scott non ha dato peso alle polemiche, concentrando i suoi sforzi sul phatos dello spettatore e sul forte impatto visivo: prima ha riportato la Valle dei Re allo splendore di 3000 anni fa, quindi l’ha colpita con fiumi di sangue, invasioni di rane e nugoli di cavallette, giungendo alla cruenta resa dei conti fra i due fratelli tra i maestosi muri d’acqua del Mar Rosso. (G.S.)

TAP AND GO!

Per saperne di più

Ridley Scott è una leggenda del cinema e non ha bisogno di presentazioni. Uno dei suoi segreti è la semplicità con cui affronta progetti titanici. Anche per Exodus non ha fatto eccezione. Come riesce a gestire tutto questo? «Io vedo tutto piccolo. È la storia, sono le emozioni dei protagonisti a fare la differenza. L’universo che li circonda è relativo, anche se naturalmente lo considero come un altro personaggio del film e curo molto quell’aspetto. Se un attore lavora su un set costruito e illuminato nel dettaglio, la sua performance migliora. Ma il focus è sugli attori, sono loro l’anima». Perché Christian Bale? «Ogni tanto mi incontro con qualche attore per bere un caffè insieme e discutere dei progetti che stiamo seguendo. La prima volta che ho parlato con lui di Exodus è stato sei anni fa; poi il progetto è stato accantonato e non avevo altri film che fossero appropriati a lui. Fino a quando è arrivata la sceneggiatura nuova e ho subito pensato che Christian fosse perfetto per il ruolo di Mosè e Joel Edgerton – che mi aveva già colpito in un provino per Le crociate – per quello del faraone Ramses». Lavorare con Bale è stato come se lo aspettava? «Anche meglio. È incredibilmente serio e dedicato, e durante le riprese le sue conoscenze sull’Antico Testamento sono state utili anche a me. In pratica non ho dovuto dirigerlo: è un talento naturale». (Andrea Carugati)

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Intervista A TU PER TU CON SAVERIO COSTANZO

LA NOSTRA RECENSIONE SU bestmovie.it

Hungry Hearts SAVERIO COSTANZO TRASFORMA LA NASCITA DI UN FIGLIO IN TRAGEDIA GRECA E “CONSEGNA” LA COPPA VOLPI AI SUOI ATTORI (Italia 2014) Regia: Saverio Costanzo Interpreti: Adam Driver, Alba Rohrwacher, Roberta Maxwell, Jake Weber, Natalie Gold, Victor Cartagena, Cristina J. Huie Genere: drammatico Durata: 109’

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uanto può essere accecante l’amore verso un figlio, a tal punto da confondere il confine tra bene e male? Se lo chiede Saverio Costanzo, da sempre abile osservatore della realtà contemporanea e narratore del malessere che si insinua nella quotidianità. Il regista di La solitudine dei numeri primi (prima c’erano stati Private e In memoria di me) si lascia ispirare dalle pagine di Il bambino indaco

di Marco Franzoso per raccontare la storia di Jude e Mina: ingegnere newyorkese lui, agente diplomatico presso l’ambasciata italiana lei. Un amore che nasce per caso nella toilette di un ristorante e deflagra presto in un matrimonio e nella nascita di un figlio. Una gioia che muta in tragedia, quando Mina – dopo l’incontro con una veggente e guidata dall’istinto materno – si convince di essere la madre di un bimbo speciale (“indaco”, appunto) e oltre ad imporgli un’alimentazione UN THRILLER FAMIGLIARE DOVE vegana, lo confina in casa per proL’AMORE DIVENTA OSSESSIONE teggerlo dalle impurità del mondo esterno. Una dieta e una clausura che compromettono la normale crescita del neonato e alle quali Jude si oppone, prima cercando il dialogo poi con fermezza e l’aiuto della madre. Costanzo dirige un thriller famigliare senza mai staccare l’obiettivo da Alba Rohwacher (sua compagna nella vita) e Adam Driver (lanciato da Girls e futuro villain di Star Wars VII), di fatto “consegnando” loro le meritate Coppe Volpi vinte a Venezia. (S.U.)

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Quanto c’è del libro di Franzoso e quanto della tua esperienza personale nel film? «Il romanzo fa da contenitore, è la storia dentro cui poi è inevitabilmente anche entrata la mia vita. Non l’ho nemmeno riletto per scrivere la sceneggiatura, sono andato a memoria. Credo che sia giusto che un adattamento sia diverso dal testo di partenza, nonostante abbiano la stessa origine». È chiaro che Mina non cerca questo figlio. Può aver influito sulla sua psicosi? «Lei non lo cerca perché forse sente che non sarebbe in grado di gestire tutto l’amore che ne deriverebbe, e che infatti diventa assoluto. Però non respinge Jude mentre fanno l’amore. E lui, dal canto suo, non l’ascolta e non si ferma durante l’amplesso perché ha paura di perderla». Ti sei confrontato con Alba, che oltre alla tua protagonista è anche la tua compagna, durante la lavorazione del progetto? «Certo, anche per via del rapporto che ci lega, c’è stata molta più condivisione rispetto a quanto avviene solitamente tra regista e attrice. Io ho sempre avuto in mente lei per il ruolo di Mina, e Alba ha contribuito – come fa sempre, del resto – a darle forma e anima, anche se la sceneggiatura era molto precisa e avevamo le idee chiare tutti quanti». Come avete contattato Adam Driver? «Sono stato conquistato dalla sua immagine, che mi sembrava perfetta. Per cui, insieme al direttore del casting, l’ho contattato, ma lui era impegnato in altri progetti. Per quattro mesi abbiamo cercato un sostituto, senza esito. E stavamo per tornare in Italia, quando Adam – convinto dalla sua agente – ci ha incontrati ed è entrato nel progetto. Tutto questo è successo in due giorni. Aveva a disposizione solo un mese, per cui in quattro settimane abbiamo girato il film». (S.U.)

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al CINEMA 15 GENNAIO

Italo DOPO HACHIKO E MARLEY, ECCO UN PROTAGONISTA A QUATTRO ZAMPE TUTTO ITALIANO (Italia 2014) Regia: Alessia Scarso Interpreti: Marco Bocci, Barbara Tabita, Elena Radonicich Genere: commedia Durata: 100’

© Universal Pictures (3), GettyImages (1), © 2014 20th Century Fox (3), Good Films (1), Adler Entertainment (1), Christie Mullen/01 Distribution (3), 2014 ara’ srl (4), © 2014 M6 STUDIO/ BELVISION/M6 FILMS/SNC/Les Editions Albert René/Goscinny - Uderzo (1)

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a storia raccontata dalla regista Alessia Scarso prende spunto da un “personaggio” realmente esistito, ovvero il cane Italo. E di vera e propria mascotte bisogna parlare, visto che questo randagio ha letteralmente conquistato con la sua simpatia la città siciliana di Scicli, partecipando a Messe, processioni, matrimoni, feste popolari. Secondo i racconti dei residenti era capace addirittura di mettere in fuga i malintenzionati e accompagnare come guida i turisti durante le loro visite nella splendida location che fa da sfondo anche alla pellicola. Nel film Italo, che in realtà era un meticcio color miele (purtroppo scomparso nel 2011), è interpretato da uno splendido golden retriver di nome Totò, mentre il protagonista “umano” è Marco Bocci, nel ruolo di un sindaco rimasto vedovo con un bambino da crescere. Ma soprattutto alle prese con una scomoda legge sul randagismo che lo costringe a fare i conti con gli abitanti e con il loro affetto per il quadrupede che, in breve tempo, conquista il cuore di tutti. Italo, che è stato presentato in anteprima al Festival di Taormina, coinvolge altri attori siciliani come Barbara Tabita, Tuccio Musumeci e Lucia Sardo. (M.B.) 82 BEST MOVIE GENNAIO 2015

LA STORIA DI UN CANE RANDAGIO CHE UNISCE UN PAESE INTERO IN SUA DIFESA... SE NON FOSSE TUTTO VERO, SAREBBE UNA FAVOLA BELLISSIMA

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22 GENNAIO IL TRAILER SU bestmovie.it

LA NOSTRA VIDEO-RECENSIONE DA ROMA SU bestmovie.it

(The Rewrite, Usa 2014) Regia: Marc Lawrence Interpreti: Hugh Grant, Marisa Tomei, J.K. Simmons Genere: rom-com Durata: 106’

Professore... per forza HUGH GRANT CONTINUA A REINVENTARSI, E A INNAMORARSI. QUESTA VOLTA DI MARISA TOMEI

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allito, solo e in crisi: Hugh Grant ci perdonerà, ma è evidente che Marc Lawrence lo vede così se una volta lo costringe a innamorarsi in due settimane dell’avvocato Sandra Bullock, in un’altra occasione gli mette accanto Drew Barrymore perché riaccenda il suo talento musicale (Scrivimi una canzone) e poi lo spedisce nel Wyoming per riconquistare la moglie Sarah Jessica QUANDO LA Parker (Che fine hanno fatto i Morgan?). Per il 2015 (e per CREATIVITÀ la loro quarta collaborazio- SEMBRA FINITA, ne insieme) gli ha riserva- SOLO UN AMORE to la triste storia di Ray Mi- IMPREVISTO PUÒ chaels, ex sceneggiatore preRIACCENDERLA mio Oscar, la cui creatività si è spenta ormai da tempo, così come il suo matrimonio. Messo alle strette, accetta un lavoro come docente di sceneggiatura presso un piccolo college sulla East Coast. Obiettivo: far di necessità virtù. Ovvero guadagnare un po’ di soldi e nel frattempo rimorchiare qualche giovane collega (o studentessa), senza alcuna pretesa di innamorarsi. Ma quando su uno dei banchi compare Holly (la interpreta Marisa Tomei; leggi il profilo a pag. 28), una madre single intenzionata a finire gli studi, la prospettiva cambia. E la rom-com è servita. (S.U.) 84 BEST MOVIE GENNAIO 2015

(Id., Usa 2014) Regia: Richard Glatzer, Wash Westmoreland Interpreti: Julianne Moore, Kristen Stewart, Kate Bosworth, Alec Baldwin, Hunter Parrish Genere: drammatico Durata: 99’

Still Alice

JULIANNE MOORE CONSUMATA DALL’ALZHEIMER, E IN CORSA VERSO L’OSCAR

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e dovessimo scommettere sulla vittoria come miglior attrice protagonista agli Oscar 2015, la nostra puntata andrebbe su Julianne Moore, la cui candidatura è data quasi per certa (sarebbe la quinta volta che la grande attrice viene nominata – nel 2003 ricevette ben due candidature – ma la prima vittoria ancora manca). La rossa di Hollywood (diventata grigia per il terzo capitolo di Hunger Games) è Alice Howland, professoressa di linguistica alla Columbia University di New York, moglie e madre che a pochi giorni di distanza dal suo cinquantesimo compleanno scopre di essere affetta da Alzheimer, la forma più comune di demenza degenerativa, progressivamente invalidante. Il film, scritto e diretto da Richard Glatzer e Wash Westmoreland (coppia al cinema e nella vita che nel 2006 con Quinceañera conquistò il Sundance) racconta attraverso gli occhi sempre più vacui della protagonista lo sgretolarsi dei ricordi e della vita, senza diventare mai patetico. Tratto dall’omonimo bestseller del 2007 di Lisa Genova (in Italia edito da Piemme con il titolo Perdersi) può contare anche sulle splendide interpretazioni di Alec Baldwin (marito di Alice) e Kristen Stewart (Lydia, la fiLA LOTTA DI glia minore e pecora nera delUNA DONNA la famiglia), che dimostra di PER RICORDARE LA essersi definitivamente affranPROPRIA VITA E cata dal ruolo della vampira Bella. (M.L.R.) SE STESSA WWW.BESTMOVIE.IT



al CINEMA 22 GENNAIO

L’INTERVISTA A PETER GREENAWAY SU bestmovie.it

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Goltzius and the Pelican Company I VIZI CAPITALI MESSI IN SCENA IN UN TEATRO DEL CINQUECENTO

(Id., Gb/Olanda/Francia/Croazia 2012) Regia: Peter Greenaway Interpreti: F. Murray Abraham, Giulio Berruti, Flavio Parenti, Vincent Riotta Genere: biografico/storico Durata: 117’

«I REGISTI MERITANO UNA PUNIZIONE SEVERA». LEGGI LA REAZIONE DI PYONGYANG SU bestmovie.it

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The Interview

COME DUE STAR DELLA TV SI TRASFORMANO IN ESILARANTI KILLER AL SERVIZIO DELLA CIA (Id., Usa 2014) Regia: Seth Rogen, Evan Goldberg Interpreti: James Franco, Seth Rogen, Randall Park, Lizzy Caplan, Diana Bang Genere: commedia Durata: 112’

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a coppia James Franco - Seth Rogen, già vista all’opera in Strafumati e Facciamola finita, torna in azione. Questa volta interpretano due celebrità della tv, ovvero i creatori dello show Skylark Tonight. Caso vuole che tra i fan del programma ci sia anche il dittatore nordcoreano Kim Jong-un (interpretato da Randall Park e incredibilmente somigliante all’“originale”), figura inavvicinabile, super protetta, ma deciso a rilasciare un’intervista esclusiva per poter essere protagonista di una puntata della trasmissione. I due ovviamente non vogliono lasciarsi sfuggire la ghiotta opportunità per fare il grande salto nella loro carriera. Ma il sogno si infrange quando un agente della CIA (Lizzy Caplan) bussa alla loro porta e chiede al conduttore Skylark (Franco) e al produttore Rapoport (Rogen) di sfruttare l’occasione per farlo fuori. La Corea del Nord governata da Kim Jong-un è infatti una potenza militare impenetrabile anche per il più coriaceo dei corpi speciali. Come vuole la tradizione dei film che vedono coinvolti nella produzione Seth Rogen 86 BEST MOVIE GENNAIO 2015

ed Evan Goldberg anche The Interview è pieno di gag surreali ed esplicite: da improbabili gadget tecnologici alle soluzioni decisamente “originali” che vengono proposte per togliere di mezzo l’ignaro dittatore dagli occhi a mandorla. (M.B.)

endrik Goltzius, uno dei primi grandi incisori di stampe barocche del tardo Cinquecento, è alla ricerca di un finanziatore per il suo libro di illustrazioni sul Vecchio Testamento. Una volta trovato, lo deve però convincere mettendo in scena con la sua compagnia gli episodi biblici legati ai vizi capitali. Dopo essere stato in cartellone nei più prestigiosi teatri italiani, il film di Greenaway arriva al cinema. Un viaggio nei tabù legati all’erotismo e alle sue varie forme di fruizione nel corso della storia. (G.S.)

TAG MEGLIO NON FARLI ARRABBIARE La Corea del Nord non ha accolto positivamente la divertente commedia di Rogen e Goldberg, anzi. La vendetta di Kim Jongun pare sia già iniziata lo scorso 25 novembre a colpi di hacking, prendendo di mira proprio i server di Sony Pictures, da cui sono stati rubati e messi in Rete 40 gigabyte di informazioni riservate, tra passaporti, compensi degli attori (8,4 milioni di dollari per Rogen e 6,5 per Franco) e dettagli privati sui dipendenti Sony. Oltre a questo sono stati condivisi cinque film prima della loro uscita nelle sale, tra cui Annie, To Write Love on Her Arms, Still Alice e Fury (gli ultimi due in arrivo nei cinema proprio questo mese). Nel frattempo gli organi di informazione nordcoreana hanno già definito The Interview come un «palese atto di terrorismo che richiede contromisure altrettanto spietate».

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(Italia 2014) Regia: Francesca Archibugi Interpreti: Micaela Ramazzotti, Valerio Mastandrea, Valeria Golino, Alessandro Gassman Genere: commedia Durata: n.d.

Il nome del figlio ARRIVA IL REMAKE MADE IN ITALY DEL CAMPIONE D’INCASSI (E DI RISATE) FRANCESE CENA TRA AMICI

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ome avete deciso di chiamarlo?». Quando attorno a una tavola c’è una coppia in attesa arriva sempre il momento di questa domanda, all’apparenza innocua. Ne Il nome del figlio è invece il pretesto per portare a galla antichi rancori, diversità profonde e bizzarre rivelazioni. Il film – adattamento del grande successo franco-belga Cena tra amici (in originale Le prénom), diretto da Alexandre de la Patellière e Matthieu Delaporte – segna il ritorno alla regia di Francesca Archibugi, assente dalla scena cinematografica italiana dal 2009, quando il suo Questione di cuore fu candidato a cinque Nastri d’Argento. La regista, che per la prima volta si confronta con toni brillanti, è voluta andare sul sicuro sulla scelta del cast, affidando i ruoli principali ad Alessandro Gassman e Micaela Ramazzotti – alla seconda collaborazione con la Archibugi –, rispettivamente Paolo e Simona, in attesa del primogenito. Al loro fianco Valeria Golino, che veste i panni di Betta, sorella di Paolo, e Luigi Lo Cascio, ovvero suo marito Sandro. Ma l’arduo compito di mantenere gli equilibri altrui ed evitare che un semplice nome possa compromettere un’amicizia spetta a Claudio, amiLA SCELTA co di famiglia ed DEL eccentrico musiciNOME DEL sta interpretato da PRIMOGENITO Rocco Papaleo. Un SCATENA VECCHI cast straordinario RANCORI E per una commedia RIVELAZIONI amara e sorprenBIZZARRE dente. (M.L.R.)

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(Italia 2014) Regia: Paolo Genovese Interpreti: Raoul Bova, Liz Solari, Sabrina Impacciatore, Giulia Michelini, Emilio Solfrizzi, Sergio Rubini, Neri Marcorè, Nino Frassica Genere: commedia Durata: n.d.

Sei mai stata sulla Luna? DUE MONDI COMPLETAMENTE OPPOSTI SI UNISCONO GRAZIE ALL’AMORE TRA LA MODAIOLA LIZ SOLARI E IL CONTADINO RAOUL BOVA

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uia (Liz Solari, modella e attrice argentina, forse più nota ai tifosi interisti per essere la sorella di Santiago che per la sua prima apparizione sugli schermi in Ex - Amici come prima!) è una giornalista italoIl regista Paolo Genovese e la spagnola che lavora a Paprotagonista rigi nel campo della mofemminile Liz Solari in uno scatto dal set da. Un impiego prestigioso dalle grandi prospettive, in un mondo doraUNA GIORNALISTA SNOB to e parecchio snob, ma SI SCONTRA CON LA VITA in cui lei si trova a proDI CAMPAGNA E CON UN prio agio. Lontano anni luce da quel casale nella AFFASCINANTE CONTADINO campagna pugliese ereditato dal padre, che la costringe a rientrare in Italia, accompagnata dalla sua assistente (Giulia Michelini), per sbrigare nel minor tempo possibile tutte le carte necessarie alla vendita. Ed è qui che avverrà l’incontro-scontro tra città e campagna, quest’ultima rappresentata da un affascinante contadino con il volto di Raoul Bova. A fare da sfondo alla loro crescente passione le vicende di una serie di simpatici abitanti del paese pugliese: dai proprietari dei due bar rivali (Emilio Solfrizzi e Sergio Rubini) all’emigrato siciliano (Nino Frassica), fino all’autistico con la passione per il sacerdozio (Neri Marcorè). Scrive e dirige Paolo Genovese, che torna a lavorare con Bova e la Michelini dopo il successo di Immaturi. (G.S.) GENNAIO 2015 BEST MOVIE 87


al CINEMA L’INTERVISTA A KEANU REEVES SU bestmovie.it

22 GENNAIO

(Id., Usa 2014) Regia: Chad Stahelski Interpreti: Keanu Reeves, Adrienne Palicki, Willem Dafoe, Bridget Moynahan, Ian McShane Genere: azione Durata: 96’

IL TRAILER SU bestmovie.it

John Wick ECCO COSA ACCADE QUANDO SI RUBA L’AUTO ALLA PERSONA SBAGLIATA

(Minuscule - La vallée des fourmis perdues, Francia/Belgio 2013) Regia: Hélène Giraud, Thomas Szabo Genere: animazione Durata: 89’

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Minuscule La valle delle formiche perdute QUANDO I RESTI ABBANDONATI DI UN PICNIC DIVENTANO UN TESORO DAL VALORE INESTIMABILE

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na giovane coppia si rilassa con un pranzo al sacco in mezzo alla natura; lei, incinta, ha le doglie e i due sono costretti a fuggire in tutta fretta per il lieto evento. Tra i resti del picnic c’è una scatoletta in metallo piena di zollette di zucchero, un dettaglio insignificante per molti, ma un tesoro prezioso per le piccole formiche nere che abitano la prateria: riuscire a portarlo al formicaio salvandolo dall’assalto delle temibili formiche rosse significherebbe poter contare su di un’im-

mensa riserva di cibo. Per riuscire nell’ardita impresa logistica le formiche trovano l’aiuto di una coccinella, che le accompagnerà in un viaggio pieno di imprevisti. Il film, tratto dall’omonima serie tv, utilizza una tecnica particolare che unisce scenografie e ambienti live action a insetti realizzati invece in CGI: il risultato è particolarmente spettacolare, tanto da essersi guadagnato una nomination agli Oscar 2015 come miglior film d’animazione. (M.B.)

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ubare una Ford Mustang del ’69 può essere molto pericoloso, soprattutto se il proprietario è un ex sicario, anzi, per la precisione, una vera e propria macchina da combattimento inarrestabile che, per sua scelta, aveva deciso di appendere pistole e fucili al chiodo. Questo è l’identikit di John Wick (Keanu Reeves), a cui il figlio (Alfie Allen, il Theon Greyjoy de Il Trono di Spade) forse un po’ troppo ingenuo di un boss della mafia russa sottrae l’auto e uccide il cane (per giunta ultimo lascito della moglie in punto di morte). Tanto basta per scatenare la sua sete di vendetta e riesumare il suo arsenale. Una taglia da 2 milioni di dollari sarà sufficiente a fermarlo? (M.B.)

ESCONO

ANCHE Perfidia

(Italia 2014) Regia: Bonifacio Angius Interpreti: Stefano Deffenu, Mario Olivieri, Noemi Medas, Alessanro Gazale, Andrea Carboni, Domenico Montixi Genere: drammatico Durata: 103’ Perfidia, unica pellicola italiana in concorso alla 67esima edizione del Festival del Film di Locarno, racconta la storia di un padre che, ormai prossimo alla morte, tenta invano di recuperare il rapporto con il figlio trentacinquenne, di cui prima non si era mai interessato. Questo nel frattempo trascorre un’esistenza vuota, tra disoccupazione e bar di provincia, sognando una vita normale.

88 BEST MOVIE GENNAIO 2015

Difret - Il coraggio per cambiare

(Etiopia 2014) Regia: Zeresanay Berhane Mehari Interpreti: Meron Getnet, Tizita Hagere, Haregewoin, Shetaye Abreha, Mekonen Laeake, Maeza Tekle Genere: drammatico Durata: 99’ Angelina Jolie produce un film di denuncia su una delle più barbare tradizioni africane. Difret narra infatti la storia vera di Meaza Ashnafi (Meron Getnet), la fondatrice di un’associazione legale impegnata nella lotta contro la Telefa, un’usanza etiope che prevede il rapimento delle donne con lo scopo del matrimonio.

Piccoli così

(Italia 2014) Regia: Angelo Marotta Genere: documentario Durata: 70’

Piccoli così è un documentario sul delicato tema dei bambini prematuri, che racconta quello che accade dopo le prime 25 settimane di gestazione, limite minimo di sviluppo del feto per portare a termine la gravidanza. La voce narrante del film è quella delle famiglie protagoniste di questa difficile esperienza, tra disperazione e speranza: dalle prime settimane trascorse accanto all’incubatrice, alla continua lotta accanto ai propri piccoli alla ricerca di una vita normale.

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© Ed Araquel - © 2013 CTMG, Inc. All Rights Reserved. (2), Maria Marin (2), © MMXIII Futurikon Films – Entre chien et loup Nozon Paris – Nozon Sprts 2d3D All Rights Reserved./Academy Two (1), M2 Pictures (1), Movie Factory/Il Monello Film (1), Satine Film (1), I Wonder Pictures (1), Courtesy of Kasander Film Company (1), Lucky Red (1)

IL TRAILER IN STILE “IL SIGNORE DEGLI ANELLI” SU movieforkids.it



al CINEMA 28 GENNAIO

IL TRAILER SU bestmovie.it (Night at The Museum: Secret of the Tomb, Usa 2014) Regia: Shawn Levy Interpreti: Ben Stiller, Rebel Wilson, Robin Williams, Ben Kingsley, Owen Wilson, Mickey Rooney Genere: commedia Durata: 97’

Notte al Museo 3 Il segreto del faraone NON C’È DUE SENZA TRE. SHAWN LEVY E BEN STILLER CONCLUDONO LA TRILOGIA CON UN BEL VIAGGIO AL BRITISH MUSEUM DI LONDRA. DOVE RIVEDREMO ANCHE ROBIN WILLIAMS

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ome sa bene il guardiano notturno Larry Daley (Ben Stiller), che lo ha imparato a sue spese nel primo capitolo di Una notte al museo (correva l’anno 2006), ogni notte la tavola di Ahkmenrah sprigiona un potere magico che porta in vita tutte le creature e le figure dell’antichità che si trovano custodite all’interno del Museo di Storia Naturale di New York. Ma cosa accadrebbe se la tavola iniziasse a perdere i suoi poteri magici? A otto anni di distanza dal primo film e a cinque dal secondo, Una notte al museo 2 - La fuga, il regista Shawn Levy tor90 BEST MOVIE GENNAIO 2015

na a dirigere Ben Stiller & Co. nel terzo e conclusivo episodio del fortunato franchise per famiglie (solo il capostipite, costato 110 milioni di dollari, ne ha guadagnati più di 574 in tutto il mondo, e con il secondo è stato superato il miliardo di incassi totali). Che questa volta valica i confini statunitensi e si sposta Oltreoceano, al British Museum di Londra. È proprio lì, nell’ala dedicata alla civiltà egizia, che Larry e i suoi fedeli compagni d’av-

ventura devono scoprire il segreto che si cela dietro la tavola di Ahkmenrah, la cui energia vitale è ormai agli sgoccioli. Oltre alle vecchie conoscenze (ritroveremo Owen Wilson e Ben Stiller reciterà nel duplice ruolo del guardiano Larry e dell’uomo primitivo Laa), tanti nuovi volti. L’attore inglese Dan Stevens, noto soprattutto per il suo ruolo nella serie tv Downton Abbey, veste i panni di Sir Lancillotto e lo vedremo cavalcare attorno alla colon-

IL FILM VALICA I CONFINI STATUNITENSI E SI SPOSTA NELL’ALA DEDICATA AGLI EGIZI DEL BRITISH MUSEUM DI LONDRA WWW.BESTMOVIE.IT


Intervista SHAWN LEVY

«RIDERE FA BENE ALLA SALUTE (E AL CINEMA)»

Nei panni del presidente Theodore Roosevelt ritroviamo il compianto Robin Williams (accanto a Ben Stiller nella foto in apertura). Notte al museo 3 è l’ultimo film che ha girato, ma non sarà l’ultima volta che apparirà sul grande schermo. Lo rivedremo anche in Boulevard, per la regia di Dito Montiel, che arriverà nelle sale italiane nel 2015.

na di Nelson che domina su Trafalgar Square, esperienza che lui stesso ha definito «decisamente bizzarra». Accanto a lui anche Rebel Wilson, che sarà protagonista di una atipica storia d’amore, e Ben Kingsley, alias il padre di Ahkmenrah (quest’ultimo interpretato da Rami Malek). Lo stile del film non tradisce i precedenti capitoli: a tenere incollati allo schermo gli spettatori è ancora un ritmo scoppiettante punteggiato da divertenti gag comiche, anche se nel rivedere il presidente Roosevelt incarnato da Robin Williams è inevitabile provare un po’ di malinconia. Malinconia che cresce ulteriormente se consideriamo che l’improvvisa e scioccante scomparsa dell’attore era stata preceduta dalla morte – avvenuta durante le riprese del film, poco dopo aver girato una scena con Dick Van Dyke e Bill Cobs – di Mickey Rooney, altro straordinario talento comico di Hollywood. «Non sapevo sarebbe stato il suo ultimo film» ha raccontato Shawn Levy. «Quello è stato un ciak davvero memorabile». (M.L.R.)

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Siamo alla fine di un’avventura durata quasi dieci anni. Come ci si sente? «È bellissimo, davvero una piacevole sensazione. Sono stati anni importanti: tre film molto ambiziosi che hanno dato una svolta alla mia carriera». Da dove nasce questa “saga”? «Dalla volontà di concretizzare un desiderio e un sogno collettivo: la magia. L’idea che degli oggetti inanimati prendano vita – il presupposto che sta anche alla base di Toy Story – è affascinante e condivisa. Noi l’abbiamo proiettata tra le mura di un museo». Nel secondo capitolo Amy Adams ha ricoperto il ruolo dell’avventurosa Amelia Earhart. In questo nuovo capitolo ci sarà una protagonista femminile e ci sarà l’amore? «Rebel Wilson è la risposta ad entrambe le domande. È la guardiana notturna del British Museum, fa un lavoro che reputa noioso e che la fa sentire molto sola. L’arrivo di Larry & Co. la risveglierà dal suo torpore e galeotto sarà l’incontro con il cavernicolo Laa, un personaggio non molto loquace, ma un grande ascoltatore». Perché avete deciso di spostare l’avventura a Londra? «Per cinque anni abbiamo valutato diversi script e in ognuno venivano ipotizzate diverse location. Volevamo lasciare gli Stati Uniti per rendere il fenomeno ancora più globale, ma avevamo bisogno di una destinazione che non fosse troppo lontana – per andare e tornare nel tempo prestabilito – e che avesse una famosa e ricca collezione di arte egizia. Londra rispondeva a tutti questi requisiti». Nel cast figurano tanti attori di grande talento: come si riesce a gestirli tutti sul set? «Ormai ci ho fatto l’abitudine. La mia fortuna è che li amo tutti, pur nella loro diversità, e mi piace poterli combinare in una chiassosa sinfonia». Questo è stato l’ultimo film di Robin Williams. «Purtroppo sì. Abbiamo finito di girare appena un mese e mezzo prima della sua morte. Rivederlo sullo schermo suscita un’inevitabile tristezza. Quello che vedrete sarà un tributo al grande attore che era, e un modo per ricordarlo in tutto il mondo». C’è un ricordo particolare che porterai sempre con te? «Tutte le volte che si fa un film con attori comici capaci di improvvisare, sul set si fanno tantissime risate. Mi ricorderò sempre di un giorno, in sala di montaggio, in cui ho sentito Robin infilare una battuta dietro l’altra. Era fuori scena, per cui potevamo solo sentire la sua voce, senza vederlo, il che rendeva tutto ancora più ridicolo. Ricordo anche che mentre stavamo girando a Londra, dentro il museo alle 3 di notte, mi disse quanto fosse meraviglioso trovarsi lì e avere la fortuna di fare quello che stavamo facendo: una sensazione magica». Di recente hai diretto This Is Where I Leave You, un film molto più drammatico rispetto alle commedie che giri di solito. «È vero, ho amato l’esperienza di un film più intimo e umanamente più profondo e complesso. In futuro mi piacerebbe continuare ad alternare blockbuster e progetti più piccoli, ma non abbandonerò mai la commedia. In un periodo in cui va così di moda la fruizione domestica, le persone vanno al cinema solo se possono vivere esperienze uniche e credo che condividere tante risate in mezzo a una marea di sconosciuti sia una di queste». (M.L.R.)

GENNAIO 2015 BEST MOVIE 91

© 20th Century Fox (3), © 2011 DreamWorks SKG/Walt Disney Studios Motion Pictures (1)

FORSE QUALCUNO SE LO RICORDERÀ IN BEVERLY HILLS 90210. CERTO È CHE SHAWN LEVY HA IMBOCCATO LA STRADA GIUSTA QUANDO HA SCELTO DI PASSARE DIETRO ALLA MACCHINA DA PRESA. È STATO IL REGISTA DI ALCUNE DELLE COMMEDIE AMERICANE PIÙ DIVERTENTI DEGLI ULTIMI ANNI, DA UNA SCATENATA DOZZINA A LA PANTERA ROSA (REMAKE CON STEVE MARTIN DELL’OMONIMO FILM DEL 1963), OLTRE NATURALMENTE A UNA NOTTE AL MUSEO (E SEQUEL), A CUI DEVE IL SUO GRANDE SUCCESSO.


al CINEMA 29 GENNAIO IL TRAILER SU bestmovie.it

(Id., Usa 2014) Regia: Angelina Jolie Interpreti: Jack O’Connell, Domhnall Gleeson, Jai Courtney, Garrett Hedlund Genere: biografico/ drammatico Durata: 137’

Unbroken

L’INCREDIBILE STORIA DI LOUIS ZAMPERINI ARRIVA ANCHE AL CINEMA CON LA REGIA DI ANGELINA JOLIE

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a saputo correre più forte degli altri, riscattando un’infanzia difficile e burrascosa, e lasciando senza parole anche Adolf Hitler (ospite alle Olimpiadi del 1936). È sopravvissuto in mezzo all’Oceano Pacifico per 47 giorni, dopo un tragico incidente aereo. E non si è piegato neppure di fronte alle torture – fisiche e psicologiche – impartitegli dall’esercito giapponese, quando fu fatto prigioniero. Quella di Unbroken non è solo la storia – vera – di un campione olimpico reinventatosi soldato ed eroe di guerra. Louis Zamperini (sullo schermo ha il volto di Jack O’Connell) è stato sopratutto un uomo che per tutta la vita è sempre arrivato al traguardo, senza mai arrendersi. Quello definitivo l’ha tagliato lo scorso 2 luglio, quando si è spento all’età di 97 anni, troppo presto per riuscire a vedere il film che Angelina Jolie ha voluto dedicargli, traducendo in immagini l’omonimo romanzo di Laura Hillenbrand (edito in Italia da Mondadori). (S.U.)

TAP AND GO!

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(Id., Usa 2014) Regia: David Ayer Interpreti: Brad Pitt, Logan Lerman, Scott Eastwood, Shia LaBeouf, Jon Bernthal Genere: azione Durata: 134’

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Fury BRAD PITT GUIDA CINQUE UOMINI E UN CARRO ARMATO IN UN’ULTIMA EROICA MISSIONE

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na sensazione di déjà vu potrebbe essere giustificata, ma questa volta Brad Pitt torna nelle trincee della Seconda guerra mondiale abbandonando l’ironia del tenete Aldo Raine di Bastardi senza gloria per vestire i panni di un risoluto soldato americano che risponde al nome di Don “Wardaddy” Colier, uomo al servizio del 66esimo reggimento con il suo carro armato Sherman, ribattezzato Fury per gli “amici”. Gli Alleati sono decisi a sferrare un ultimo colpo alle truppe della Germania nazista, ma il team di esperti carristi perde uno dei suoi uomini migliori sul campo ed è costretto a sostituirlo con una recluta, Norman Ellison (Lerman), che con la crudeltà della guerra ha poca confidenza e che su un carro armato non ha mai messo piede. Wardaddy e i suoi uomini sono chiamati ad aprire un varco tra le linee nemiche. Soli, con munizioni decimate e Fury danneggiato in seguito a uno scontro con un carro Tiger, dovranno scontrarsi con un plotone di 300 tedeschi. (M.B.)

TAP AND GO!

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92 BEST MOVIE GENNAIO 2015

IL TRAILER SU bestmovie.it

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(Italia 2014) Regia: Maccio Capatonda Interpreti: Maccio Capatonda, Herbert Ballerina, Ivo Avido Genere: comico Durata: n.d.

Turner IL PITTORE DEL SUBLIME, IL GRANDE MAESTRO DEL ROMANTICISMO INGLESE, MAGISTRALMENTE INTERPRETATO DA TIMOTHY SPALL (Mr. Turner, Gb 2014) Regia: Mike Leigh Interpreti: Timothy Spall, Dorothy Atkinson, Marion Bailey, Paul Jesson, Lesley Manville, Martin Savage, Ruth Sheen, Sandy Foster Genere: biopic Durata: 150’

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ike Leigh (Another Year) e Timothy Spall (il Codaliscia di Harry Potter) si ritrovano ancora una volta dopo Segreti e bugie, TopsyTurvy - Sotto-sopra e Tutto o niente, questa volta per raccontare la storia di uno dei più grandi pittori di sempre, il maestro del romanticismo inglese William Turner. «A Mike devo alcune delle parti più belle che io abbia mai fatto al cinema. Il suo sogno di realizzare un film su Turner risale a sette anni fa, anche se solo nel 2010 mi ha chiamato dicendomi: “ti ricordi di quando abbiamo parlato di quel progetto? Be’, i produttori sono qui nel mio ufficio, tu ci stai o no?”». Sembra che Spall non abbia dovuto (né potuto) pensarci troppo, ma vista la Palma d’oro come miglior attore al Festival di Cannes la sua decisione si è rivelata azzeccata. William Turner, nato da una famiglia di umili origini, dopo un’infanzia segnata dalla morte precoce di una sorella e dalla malattia mentale della madre, si dimostrò ben presto uno dei più precoci e cristallini talenti della Royal Academy. Il film vuole raccontare tutto questo, la sua vita, i suoi amori, le sue paure, le sue perdite e, naturalmente, i momenti di creazione dei suoi capolavori, concentrandosi però solo sugli ultimi venticinque anni della sua vita. A quel tempo

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Turner era un abituale frequentatore dei maggiori intellettuali del suo tempo, ma i suoi comportamenti si discostavano nettamente da quello che potreste aspettarvi. «Trascorreva gran parte del suo tempo nello studio in compagnia dell’anziano padre, era un uomo dai modi piuttosto rudi, non bello, dalle movenze quasi scimmiesche. Soprattutto – a detta di Spall – Turner era diventato famoso per questi grugniti con i quali si esprimeva, e non è stato per niente facile riassumere in pochi suoni i concetti estremamente complessi che passavano nella sua mente». (G.S.)

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ANCHE Corri, ragazzo, corri

(Lauf Junge lauf, Germania/Francia 2013) Regia: Pepe Danquart Interpreti: Andrzej Tkacz, Elisabeth Duda, Rainer Bock, Jeanette Hain Genere: drammatico Durata: 112’ Tratto dall’omonimo romanzo di Uri Orlev, il film (in sala solo dal 26 al 28 gennaio) racconta la storia di Jurek, un bambino di otto anni che, fuggito dal ghetto di Varsavia, cerca di sfuggire ai nazisti fingendosi un orfano di origini polacche.

Italiano medio

MACCIO CAPATONDA PER LA PRIMA VOLTA AL CINEMA CON UN FILM BASATO SU UNO DEI SUOI CORTI DI MAGGIOR SUCCESSO

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coperto dalla Gialappa’s Band, ha conquistato la celebrità prima online con le sue parodie (tra le più recenti E.C. L’extracomunitario oppure La terra dei morti contribuenti) per poi arrivare nel 2013 su Mtv con la serie Mario. Il comico Maccio Capatonda approda per la prima volta sul grande schermo con un film che riprende proprio uno dei suoi cortometraggi più cliccati, Italiano medio. Maccio interpreta Giulio Verme, un ambientalista in costante crisi depressiva. Perso qualsiasi interesse e obiettivo nella vita, il colpo di grazia arriva quando viene sconfitto anche nell’ultimo tentativo di evitare lo smantellamento di un parco cittadino. Solo e senza speranza, Giulio incontra Alfonzo, amico di vecchia data che gli consiglia un rimedio infallibile per tutti i suoi problemi: una pastiglia miracolosa che gli consente di usare solo il 2% del suo cervello, contro il 20% che – si dice – ogni individuo sfrutti abitualmente. Una regressione mentale che lo rende egoista, appassionato di donne, calcio e dipendente da ogni tipo di vizio, insomma, il tipico... italiano medio. (M.B.) GENNAIO 2015 BEST MOVIE 93


al CINEMA 29 GENNAIO

Fino a qui tutto bene ROAN JOHNSON RACCONTA LA CONVIVENZA UNIVERSITARIA E SI PORTA A CASA IL PREMIO DEL PUBBLICO AL FESTIVAL DI ROMA

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uando ridono anche i grigi giornalisti e critici cinematografici, dai, possiamo affrontare il pubblico più sereni». Queste le parole del regista Roan Johnson (I primi della lista) al termine della presentazione di Fino a qui tutto bene al Festival di Roma, dove è stato accolto con grande calore e ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui il Premio del pubblico – BNL Cinema Italia, il Premio Akai alla miglior regia e il Premio Akai per la migliore attrice non protagonista a Silvia D’Amico. Una storia semplice e leggera, ambientata a Pisa durante l’ultimo weekend di convivenza di cinque amici. Lo spensierato e protet-

to mondo universitario per loro sta per finire. Vincenzo (Vassallo) potrebbe andare in Islanda a fare il vulcanologo, ma la fidanzata Francesca (Bartolini) vorrebbe trasferirsi a Milano per fare teatro; Ilaria (D’Amico) sembra destinata a dover rientrare a casa dei genitori a Frosinone; Andrea (Favilla) ha deciso di raggiungere un amico in Nepal; infine c’è Cioni, un pisano che finita l’esperienza della comune tornerà anche lui all’ovile. Uno spaccato generazionale sincero e decisamente realistica, perché le emozioni possono essere raccontate anche con le risate e senza l’uso di effetti speciali. (G.S.)

Intervista TRE DOMANDE A ROAN

JOHNSON

DEBUTTA ALLA REGIA CON L’EPISODIO IL TERZO PORTIERE DEL FILM 4-4-2 - IL GIOCO PIÙ BELLO DEL MONDO. ORA TORNA A PISA, LA CITTÀ DOVE È CRESCIUTO, IN QUELL’UNIVERSITÀ CHE L’HA VISTO LAUREARSI IN LETTERE MODERNE. Come ti è nata la voglia di raccontare questa storia? «Nel 2013 mi è stato chiesto di girare un documentario per l’Università di Pisa; abbiamo iniziato a fare delle interviste agli studenti, i quali ci hanno raccontato aneddoti e storie buffe sulle loro convivenze, ma soprattutto ci hanno trasmesso una sorta di volontà di non arrendersi». È realmente possibile fare un film tutto da soli? «Ci siamo buttati un po’ alla cieca, ma i frutti indubbiamente sono arrivati. Ormai non riuscirei più a vedere questo film girato in un’altra maniera. Quella libertà che avevamo si percepisce sullo schermo e ne sono veramente contento. Questo è un film sull’amicizia ed è stato fatto grazie agli amici; alcuni professionisti del settore, altri semplicemente amici». Giovani attori, ma forse poco conosciuti… Una parola su di loro? «C’è Paolo Cioni che è buffissimo; Silvia D’Amico è meravigliosa e naturale; Alessio Vassallo è quello forse un po’ più noto grazie al suo ruolo di giovane Montalbano; Melissa Bartolini dopo le collaborazioni con i ragazzi di The Pills è al suo primo film al cinema e infine Guglielmo Favilla, che è stato veramente una scoperta».

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(A nagy füzet, Ungheria 2013) Regia: János Szász Interpreti: András Gyémánt, László Gyémánt, Ulrich Thomsen Genere: drammatico Durata: 110’

Il grande quaderno ASTENERSI IPERSENSIBILI. ARRIVA L’ADATTAMENTO CINEMATOGRAFICO DEL DURISSIMO PRIMO LIBRO DELLA TRILOGIA DELLA CITTÀ DI K.

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resentato al Toronto International Film Festival e rappresentante del cinema ungherese alle selezioni degli Academy Award per il miglior film straniero, la pellicola di János Szász ha il merito di aver fatto conoscere questa splendida storia, e il libro da cui è tratto, anche dall’altra parte dell’oceano. Si tratta infatti della trasposizione cinematografica del primo libro dell’inquietante Trilogia della città di K. della scrittrice Ágota Kristóf. Le vicende si svolgono durante la Seconda guerra mondiale in un piccolo villaggio sul confine austro-ungherese. Protagonisti due gemelli che crescono inseparabili, potendo fare affidamento solo su loro stessi, in un luogo ostile e arido. Affidati dalla madre a un nonna dispotica e spietata, imparano che la fame e i bombardamenti possono non essere le cose più terribili di una guerra. Una scelta ambiziosa, quella di Szász, ma che potrebbe valergli un seguito. (G.S.)

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© David James/Universal Pictures (1), © Moviemax (1), Simon Mein © 2014 Sony Pictures Classics/Bim Distribuzione (1), © Microcinema Distribuzione (1), Kikapress (1), © Academy Two (1), Lucky Red (1), Medusa Film (1)

(Italia 2014) Regia: Roan Johnson Interpreti: Alessio Vassallo, Paolo Cioni, Silvia D’Amico, Guglielmo Favilla, Melissa Bartolini, Isabella Ragonese, Marco Teti Genere: commedia Durata: 80’



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TUTTI I FILM IN USCITA SONO RECENSITI SU www.bestmovie.it/recensioni

Lo Hobbit: La battaglia delle cinque armate SI CHIUDE UN’AVVENTURA CINEMATOGRAFICA DURATA QUINDICI ANNI CON UN CAPITOLO ANCORA PIÙ DINAMICO DEI PREDECESSORI E CHE ESTREMIZZA IL MECCANISMO SERIALE, FAVORENDO IL CONFRONTO CON IL TRONO DI SPADE

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glia delle cinque armate esaspera quindi i horin affronta lo spettro dell’avidità disumanizzante, che stavolta invece meccanismi narrativi della serialità cinematografica, coccolando gli appassionadell’anello ha la forma di una corona. Tauriel vive fino in fondo il suo amoti e rendendosi al contempo difficilmente ricevibile da chi non conosce per bene re interrazziale con un nano. Bilbo rimane l’emblema di quella piccola ma inscal(e ama con trasporto) personaggi e premesse. Tanto che il primo metro di parafibile coerenza morale che non pretende grandi atti di eroismo ma resta la busgone per un’operazione di questo genere – fatte le dovute distinsola migliore per orientarUNA CHIUSURA si nei conflitti. Gandalf aszioni di budget – diUN PO’FATICOSA ventano alcuni episosiste e protegge mantenendo la dovuta distanza. Sono PER UNA DELLE di di Il Trono di Spade, come L’assedio (queli punti d’ancoraggio emo- AVVENTURE PIÙ tivo del maestoso spettaco- IMPORTANTI NELLA lo della Battaglia delle Acque Nere) e Il coraglo finale, raccolto attorno a STORIA DEL CINEMA due soli avvenimenti cardigio di pochi (quello in cui i Bruti cercano di conquistare la Barne, su cui l’intero film è costruito: la calariera), in cui il combattimento non è un ta di Smaug su Pontelagolungo e la battaelemento della narrazione ma il contesto glia tra orchi, elfi, nani e umani alle porte in cui avviene. Rispetto ad essi, la visiodi Erebor, preceduta dalle schermaglie tra i condottieri dei diversi eserciti. La battane del regista neozelandese è tuttavia un 96 BEST MOVIE GENNAIO 2015

pochino invecchiata, sia perché ancorata a un materiale di partenza che scambia il piacere della suspense (quello richiesto dallo spettatore “neutro”) con la gratificazione delle aspettative (quella desiderata dal “fan”), sia perché il messaggio pesa più dei personaggi, esattamente il contrario di quanto accade nei lavori ispirati ai libri di George R. R. Martin, in cui – almeno nelle figure più interessanti – l’etica segue (non precede) le passioni umane ed è spesso sacrificata ad esse. Quando poi si scatena la battaglia, la necessità di manovrare un numero infinito di comparse divise tra nani, elfi e orchi suggerisce di vestire tutti con armature integrali (diverse solo per colore e altezza) che semplificano di molto il lavoro di animazione digitale ma rendono anche il colpo d’occhio in certi casi monotono. Quello che invece viene ancora una volta be-

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MI PIACE La scontro finale tra Thorin e Azog resterà nella storia della saga

© Mark Pokorny © 2014 WARNER BROS. ENTERTAINMENT INC. AND METRO-GOLDWYN-MAYER PICTURES INC. (US, CANADA & NEW LINE FOREIGN TERRITORIES) ©2014 METRO-GOLDWYN-MAYER PICTURES INC. AND WARNER BROS. ENTERTAINMENT INC. (ALL OTHER TERRITORIES) ALL RIGHTS RESERVED (5)

NON MI PIACE Le scene di massa sono monotone, la morale prevedibile CONSIGLIATO A CHI Perfetto per chi ama ed è cresciuto con la saga, evitabile per gli altri

nissimo a Jackson sono i faccia a faccia. E se pure in La battaglia delle cinque armate non si arriva ai livelli sublimi del confronto tra Bilbo e Smaug nella montagna, lo scontro finale tra Thorin e Azog, così come quello tra Legolas e l’orco sul ponte in bilico sul burrone, sono originali e appassionanti. In conclusione, una chiusura un po’ faticosa per una delle avventure più importanti della storia del cinema, ma che soddisferà comunque i tolkeniani innamorati, facendogli versare le dovute lacrime.

Anche in quest’ultimo capitolo ritroveremo alcuni protagonisti della prima trilogia, come Legolas (Orlando Bloom) e Gandalf (Ian McKellen).

dal 17 dicembre (The Hobbit: The Battle of the Five Armies, Usa 2014) Regia: Peter Jackson Interpreti: Ian McKellen, Martin Freeman, Richard Armitage, Evangeline Lilly, Lee Pace, Cate Blanchett, Luke Evans Genere: fantasy Durata: 144’

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GENNAIO 2015 BEST MOVIE 97


la recensione DEI LETTORI

Per pubblicare la tua recensione su Bestmovie.it iscriviti al sito e inseriscila come commento alla scheda del film che hai visto. La migliore, a insindacabile giudizio della redazione, verrà proposta – interamente o in parte – ogni mese in questo spazio. © Jack English © 2014 Gravier Productions

Magic in the Moonlight W

UN AMICO MOLTO SPECIALE

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L’AMORE BUGIARDO - GONE GIRL

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BIG HERO 6

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LO HOBBIT: LA BATTAGLIA DELLE CINQUE ARMATE

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MAGIC IN THE MOONLIGHT

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MOMMY

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IL RAGAZZO INVISIBILE

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THE ROVER

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SCEMO & + SCEMO 2

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98 BEST MOVIE GENNAIO 2015

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IL RICCO, IL POVERO E IL MAGGIORDOMO

ST. VINCENT

KARIN EBNET

GIORGIO VIARO

piccola dissertazione filosofica che si specchia in un secondo livello più profondo. Quasi una critica al modo di percepire la vita da parte del regista, tutto logica ed empirismo, in cui il mistero dell’inspiegabile fa qui capolino e viene valorizzato grazie all’amore. Il punto di forza è dato dalla chimica tra i due attori protagonisti, entrambi bravissimi: un Colin Firth che indossa perfettamente le vesti del personaggio cinico, disilluso, sfrontato, scettico e sprezzante; una Emma Stone che è sicuramente all’altezza del collega, pur essendo molto più giovane, con una performance che lascia il segno. Tralasciando il finale un po’ deludente, questo film merita la visione, anche come piccolo testamento di rilettura della visione del mondo del regista. (The_Diaz_Tribe)

SILVIA URBAN

MARITA TONIOLO

LUCA MARAGNO

IL PAGELLINO DI BEST MOVIE

ANDREA FACCHIN

Tutta colpa delle stelle

EVA CARDUCCI

oody Allen incrementa la sua filmografia, giungendo quasi alla cinquantina di titoli diretti e sceneggiati. L’ultimo Magic in the Moonlight, prosegue il filone d’ambientazione europea. Dopo Barcellona, Parigi, Londra e Roma, il regista newyorkese sceglie la Costa Azzurra degli anni Venti per una commedia sofisticata che ondeggia tra magia, scienza e un romanticismo nuovo per il suo cinema. La storia comincia su un palco, tra gli applausi del pubblico, dove si sta esibendo il granvolte anche un pochino ripeIL PUNTO DI FORZA titivi). Da menzionare una de prestigiatore cinese Wei È LA CHIMICA Ling Soo, personaggio di scenografia, in linea con DELLA COPPIA l’epoca – vista la lunga ricerfinzione sotto cui si nasconPROTAGONISTA de Stanley Crawford (Colin ca che si è fatta sulle location e sui costumi indossati negli anni Venti – Firth), uomo cinico, arrogante e maestro nell’inganno, ma scettico verso le cose ule una fotografia curatissima dai toni caldi traterrene. Tramite l’amico e collega che avvolge lo spettatore facendolo rimanere incantato, divertito e frastornato dalHoward (Simon McBurney) viene a sapere dell’esistenza di Sophie Baker (Emma la relazione complicata e ironica che si va a creare tra i due protagonisti. I quali, alStone), una giovane e solare sensitiva che si sta accattivando le simpatie dell’ammeno inizialmente, sono portatori di due opposte visioni del mondo, che poi si avbiente aristocratico e che Stanley intende invece smascherare... Magic in the Moonlivicinano grazie all’amore. Visioni del mondo che fanno percepire questo film ght è la commedia più romantica mai prodotta da Woody Allen, che utilizza - come come una commedia che può essere letta su due livelli: uno superficiale, e dunque ci ha abituati - dei dialoghi brillanti, linguisticamente divertenti anche se qui non la classica commedia leggera, frizzante e rilassata, ma allo stesso tempo come una particolarmente memorabili e originali (a

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SECONDO VOI DOMANDE, OPINIONI, POLEMICHE FORUM

I LETTORI DI BEST MOVIE AMANO IL DIBATTITO. CORRETE ANCHE VOI SU FACEBOOK E TWITTER PER DIRE LA VOSTRA!

57.650 Best Movie

STAR WARS: IL PRIMO TRAILER “RISVEGLIA” ANCHE I LETTORI APPRODA ONLINE IL TRAILER DI STAR WARS: IL RISVEGLIO DELLA FORZA, SETTIMO EPISODIO DELLA SAGA SCI-FI DI GEORGE LUCAS DIRETTO DA J.J. ABRAMS. CON UN CAST ALL-STAR CHE UNISCE VOLTI STORICI DEL FRANCHISE (CARRIE FISHER, HARRISON FORD, PETER MAYHEW – ALIAS CHEWBECCA) E NEW ENTRY (LUPITA NYONG’O, OSCAR ISAAC, ADAM DRIVER, ANDY SERKIS).

›› Mamma mia! Speriamo bene… (Arrow85) ››La forza è ancora tra noi. (Boian) Scusate, credo di aver visto un attimo fa il trailer di Star Wars VII, ››oppure me lo stavo immaginando? (Grassini Giulio) …E quando compare il Millenium Falcon si prega di avere la ››macchina del tempo per catapultarvi al giorno di uscita in sala del film. (Carlomirante)

LA MARVEL CONFERMA: BENEDICT CUMBERBATCH È UFFICIALMENTE DOCTOR STRANGE. Ormai avevamo quasi smesso di crederci. La notizia che lo voleva scelto per il ruolo dello Stregone Supremo circola dalla scorsa estate, eppure fino ad ora aveva sempre subito cicliche esposizioni a smentite e riconferme. COMMENTI In barba a chi sperava il contrario, tiè! Enrico Cremonesi E vide che era cosa buona e giusta. Davide Cifarelli Pazzesco, si stanno lanciando come non mai! Jon Shannow Grande notizia, posso andare a letto felice! XD Federico Rosati Bene, lui sì che è un attorone!!! Buddi Andrea Migliori

LE TOP TEN DI MYMOVIES.IT PUBBLICHIAMO IL MYMONETRO DEL PORTALE CINEMATOGRAFICO MYMOVIES E LE RELATIVE TOP TEN DEI FILM PIÙ AMATI IN SALA E IN EDIZIONE HOME VIDEO DELL’ULTIMO MESE DISPONIBILE. IL MYMONETRO È IL SIMBOLO CHE IDENTIFICA SU WWW.MYMOVIES.IT, PER OGNI FILM, L’INDICE DI GRADIMENTO MEDIO TRA PUBBLICO, CRITICA E DIZIONARI SPECIALIZZATI E CHE TIENE INOLTRE IN CONSIDERAZIONE IL RAPPORTO INCASSI/SALA (USA). I VOTI SONO ESPRESSI TRAMITE UNA SCALA DI VALORE DA 1 A 5. SOTTO, I RISULTATI DELL’ULTIMA TORNATA (PERIODO DI RIFERIMENTO: 10 NOVEMBRE - 10 DICEMBRE 2014)

Titolo

MYmonetro

Dizionario

TEMPI MODERNI

4,78

4,88

MOMMY

3,83

VIVIANE

3,75

MIO PAPÀ

Critica

Pubblico

Uscita sale

Titolo

MYmonetro

Dizionario

Critica

Pubblico

LA CITTÀ INCANTATA

4,39

4,25

-1,00

4,41

FRANKENSTEIN JUNIOR

4,08

4,00

-1,00

4,16

PULP FICTION

4,02

3,63

-1,00

4,42

SI ALZA IL VENTO

3,93

4,00

3,88

3,90

3,77

3,00

3,17

3,90

3,76

4,00

3,08

4,20

3,67

3,00

-1,00

4,33

-1,00

4,69

08/12/2014

4,00

3,50

4,00

04/12/2014

3,50

-1,00

4,00

27/11/2014

3,75

3,00

-1,00

4,50

27/11/2014

DUE GIORNI, UNA NOTTE LO SCIACALLO I PINGUINI DI MADAGASCAR ADIEU AU LANGAGE ADDIO AL LINGUAGGIO

3,75 3,63

3,50 3,50

4,33 3,50

3,43 3,88

13/11/2014 13/11/2014

3,61

4,00

-1,00

3,22

27/11/2014

3,50

4,50

4,00

2,00

20/11/2014

IL DISCORSO DEL RE

3,63

3,75

3,58

3,67

IL MIO AMICO NANUK

3,50

3,00

-1,00

4,00

13/11/2014

AMERICAN HUSTLE

3,57

3,50

3,63

3,58

PERFIDIA

3,48

3,00

3,67

3,78

27/11/2014

IL LATO POSITIVO SILVER LININGS PLAYBOOK

3,51

3,50

3,46

3,57

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IL CAVALIERE OSCURO IL RITORNO BELLUSCONE - UNA STORIA SICILIANA THE SPECIAL NEED

GENNAIO 2015 BEST MOVIE 99

© Lucasfilm Ltd. & TM. All Rights Reserved. (1), GettyImages (1)

TOP TEN HOMEVIDEO

TOP TEN CINEMA


IL PREMIO OSCAR

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IL MONDO DI

JONAS

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SERIE TV Intervista a Frances McDormand, protagonista di Olive Kitteridge, e la recensione di Z Nation

© Indie Pictures (1), Jule Hering/HBO (1), © 2014 Syfy Media, LLC/The Asylum (1)

IL VIDEOGIOCO DEL MESE Evolve: lo sparatutto multiplayer in perfetto stile Predator

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IL FUOCO DELLA VENDETTA

ARRIVA IN DVD E BLU-RAY L’INTENSA PROVA DI CHRISTIAN BALE PRODOTTA DA LEONARDO DICAPRIO. IL SOGNO AMERICANO SI INFRANGE IN UNA TRANQUILLA CITTADINA DI PROVINCIA E LA VIOLENZA DIVENTA L’UNICA RISPOSTA

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GENNAIO 2015 BEST MOVIE 101


screen/HOME a cura di Matteo Bonassi

Il fuoco della vendetta Regia: Scott Cooper Interpreti: Christian Bale, Woody Harrelson, Casey Affleck, Zoe Saldana, Sam Shepard, Willem Dafoe, Forest Whitaker Distribuzione: 01 Distribution Formato: Dvd/Blu-ray

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razie alla collaborazione – in veste di produttori – di Leonardo DiCaprio, Ridley e Tony Scott, il regista Scott Cooper (Crazy Heart) porta sul grande schermo la storia di due fratelli, Russell e Rodney Baze (Christian Bale e Casey Afflek), ambientata nella periferia industriale della città di Braddock (Pennsylvania). Russell, operaio in una fonderia, cerca di rifarsi

PER RUSSELL BAZE L’UNICO MOTIVO DI VITA DIVENTA LA VENDETTA. A QUALSIASI COSTO 102 BEST MOVIE GENNAIO 2015

una vita dopo aver scontato in carcere la pena per omicidio colposo in seguito a un tragico incidente d’auto: ubriaco al volante aveva investito due persone. Il reintegro in società, tra l’altro, è reso ancora più duro dal ricordo della sua excompagna, che nel frattempo ha avuto una storia con il comandante del-

la polizia locale, dal quale aspetta un figlio. Il fratello di Russell, Rodney, invece è un marine congedato, rimasto sconvolto dalla guerra in Iraq. Per evadere con la mente dagli orrori del Medio Oriente e racimolare qualche soldo finisce in un giro di combattimenti clandestini (una sorta di Fight Club in cui si accettano scommesse), gestiti da Harlan DeGroat (interpretato da Woody Harrelson), personaggio con cui neppure le autorità locali osano interferire. E che per una serie di tragici eventi entra anche nella vita di Russell, sconvolgendola una seconda volta. Oltre ai prota-

CONTENUTI SPECIALI: Intervista al cast > Intervista al regista > Intervista al compositore > Le tecniche di combattimento

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Da sinistra: Christian Bale sveste i panni di Batman per diventare un eroe della provincia americana; Woody Harrelson è il violento Haran DeGroat, mentre Casey Affleck interpreta il fratello del protagonista.

Intervista TRE DOMANDE A SCOTT COOPER NEL 2010 IL SUO FILM CRAZY HEART È VALSO A JEFF BRIDGES L’OSCAR COME MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA E A RYAN BINGHAM E T-BONE BURNETT LA STATUETTA COME MIGLIOR CANZONE. DOPO QUTTRO ANNI IL REGISTA TORNA DIETRO LA MACCHINA DA PRESA E IN QUESTA INTERVISTA SPIEGA LA REALTÀ AMERICANA CHE HA VOLUTO RACCONTARE NE IL FUOCO DELLA VENDETTA E LA SUA ESPERIENZA SUL SET CON CHRISTIAN BALE.

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La pellicola si apre in un tipico drive-in con una scena piuttosto violenta. Perché questa scelta? «L’intero film è un esame della natura della violenza in una società in cui gli uomini devono risolvere da soli i loro problemi. Lo vediamo oggi in Siria, al Cairo, a sud di Los Angeles. Ma anche a Chicago e Detroit. Ho pensato subito che se avevo intenzione di raccontare la violenza, allora avrei dovuto

aprire il film in modo naturalisticamente violento. Il drive-in è un posto tipicamente americano, che consente al pubblico di realizzare fin da subito che questo è un film molto diretto. Ho pensato che fosse un’introduzione adatta per assimilare al meglio il resto della storia e presentare un personaggio che diventa fondamentale per lo svolgimento della trama». Come hai scelto il cast e come è stato lavorare con Bale? «Quando ho iniziato il casting ho creduto che con un copione basato su personaggi radicati nella realtà, fosse molto semplice trovare gli attori giusti. Non avevo immaginato che si sarebbe rivelato faticoso come invece è stato. Christian è un uomo preciso e riflessivo. Personalmente penso che questa sia la miglior performance della sua carriera. È di sicuro il ruolo più profondo e ricco che ha interpretato. Ha dimostrato di essere un attore magnetico. Chi non vorrebbe lavorare con lui? È stimato da molte persone, tra cui Casey Affleck, che è uno dei miei attori preferiti e che in questo film, nella parte di Rodney Baze, ha recitato in maniera incredibile».

GENNAIO 2015 BEST MOVIE 103

© GettyImages (1), Indie Pictures (3)

gonisti, il cast è ricco di grandi interpreti, da Willem Dafoe (Spider-Man, Nymphomaniac, Grand Budapest Hotel) a Forest Whitaker (L’ultimo Re di Scozia, La moglie del soldato, Bird), passando per Zoe Saldana (recentemente vita nei panni di Gamora nei Guardiani della Galassia) e Sam Shepard (Mud, Black Hawk Down, Codice: Swordfish). Tra i contenuti extra della versione Bluray troviamo le interviste agli attori, che rivelano i film che li hanno maggiormente influenzati, quella a Scott Cooper e uno speciale sulle scene di lotta in cui viene spiegata la coreografia e le modalità con cui sono state girate. Inoltre è incluso un approfondimento sulla colonna sonora, che vede la partecipazione dei Pearl Jam con il brano “Release”, tratto dall’album Ten.

Chi e cosa ti ha ispirato per la sceneggiatura di Il fuoco della vendetta? «Nei film di oggi i protagonisti sono spesso supereroi vestiti con costumi stravaganti. Ma per me i veri eroi sono gli uomini comuni appartenenti alla classe operaia americana. Questa è la storia di uno di loro, impiegato in un altoforno che deve affrontare vicende che lo portano a interrogarsi sul senso della giustizia, della vendetta e del coraggio. Io rispetto molto chi lavora duro per una vita intera ed è orgoglioso di ciò che fa. L’industria siderurgica in particolare mi ha sempre interessato. Il tipo di mansioni che questi uomini svolgono è, a volte, molto pericoloso e il frutto del loro lavoro è qualcosa che ci tocca quotidianamente».


screen/INTERVIEW

Frances

McDORMAND

L’ARTE

gaffe

DI SAPER FARE

NON SARÀ CINICA QUANTO LEI, MA L’ATTRICE SOMIGLIA MOLTO A OLIVE KITTERIDGE: ANCHE LA PROTAGONISTA DEL ROMANZO DI ELIZABETH STROUT SPESSO DICE LE COSE SBAGLIATE AL MOMENTO SBAGLIATO. PER QUESTO L’HA VOLUTA PORTARE IN TV di Eva Carducci

Q

uello che sorprende di lei è la naturalezza con cui porta i suoi 57 anni, senza vergogna né la necessità di nascondere i segni del tempo sotto abiti stravaganti o un make-up pesante. Frances McDormand è schietta e senza fronzoli come il suo ultimo alter ego televisivo, la Olive Kitteridge nata dalla penna del premio Pulitzer Elizabeth Strout che lei stessa ha voluto portare sul piccolo schermo, opzionando i diritti del romanzo e investendo nel progetto come produttrice esecutiva, oltre che come interprete. Quattro puntate che raccontano i 25 anni di vita coniugale di Olive – sposata al mite Henry (Richard Jenkins) e madre di Christopher (John Gallagher Jr.) – e il dolore, l’amore e i rimpianti che si fondono nel cinismo con cui affronta l’esistenza. La sua, però, è solo una maschera, 104 BEST MOVIE GENNAIO 2015

Mi ritrovo nello stoicismo di Olive. In lei ci sono parecchie caratteristiche che appartenevano a mia madre e a diverse donne che hanno fatto parte della mia vita

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Ci aveva visto giusto. «Be’, inizialmente ero contraria. Soprattutto non volevo farne un film, perché novanta minuti non sarebbero stati sufficienti per raccontare la storia di questo meraviglioso personaggio. Ma ormai mi aveva messo il tarlo in testa, così ho cominciato a ragionarci su. In quel periodo mio figlio aveva tredici anni e sapevo che avrebbe dovuto lasciare presto il “nido” per andare al college; quindi, per evitare di passare il tempo a piangere mi sono messa a pensare a varie opzioni per un eventuale adattamento. Abbiamo contattato la scrittrice la settimana prima che fosse nominata per il premio Pulitzer; qualche giorno dopo la vittoria l’ho richiamata e lei ha rispettato il nostro accordo, accettando di cedere i diritti. Da lì è cominciato tutto». Si identifica in qualche modo con Olive? «Sì, mi ritrovo nel suo stoicismo. E in lei ci sono anche parecchie caratteristiche che appartenevano a mia madre e a diverse figure femminili che hanno fatto parte – o tuttora lo fanno – della mia vita. In generale, in Olive rivedo molto le donne americane». In poche parole, come la descriverebbe? «In inglese diciamo: “Put your foot in your mouth” (l’equivalente in italiano di “Fare una gaffe”, ndr). Ecco, Olive riassume in sé questo concetto: dice le cose in maniera sbagliata e al momento sbagliato, spesso ferendo i sentimenti Olive (Frances McDormand) con il marito Henry (Richard Jenkins) e il loro cane. Nel cast figura anche Bill Murray (sotto)

OLIVE KITTERIDGE

DOVE, QUANDO E PERCHÉ Presentati in anteprima alla 71esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia i quattro episodi di cui è composta la miniserie, prodotta e distribuita negli Usa da HBO, arriveranno in Italia in esclusiva su Sky Cinema 1 HD in due serate: il 23 e il 30 gennaio. WWW.BESTMOVIE.IT

UNA STORIA DA PULITZER La miniserie è tratta dall’omonimo romanzo della scrittrice Elizabeth Strout, vincitrice del premio Pulitzer nel 2009 proprio per Olive Kitteridge. Concepita come una serie di 13 racconti – ciascuno dedicato a precisi episodi o personaggi della vita della protagonista – e ambientato nell’immaginaria cittadina di Crosby (nel Maine), l’opera si concentra su Olive, insegnante in pensione nonché moglie di un farmacista e madre di un ragazzo. Intorno alle varie fasi della sua “maturazione” gravitano le storie della sua famiglia e della sua comunità, per cui rappresenta un punto di riferimento. In Italia il romanzo è distribuito dalla Fazi Editore.

delle persone. Anche a me capita di comportarmi così». Com’è stato vestire i panni della produttrice? «Fantastico! Recito da trentacinque anni fra cinema, televisione e teatro, e al tempo stesso faccio un secondo lavoro: la casalinga. Fidatevi, è un mestiere a tutti gli effetti! Questa doppia identità lavorativa mi ha regalato gli strumenti e le energie per diventare una produttrice con i fiocchi». La serie è sempre stata concepita con questo format in quattro episodi? «In realtà quando abbiamo proposto il progetto a HBO avevamo pensato di svilupparla in tredici episodi, quanti sono i capitoli del romanzo. Scrivendo la sceneggiatura, però, ci siamo convinti che dovesse essere adattato in una miniserie da sei ore. Alla fine siamo arrivati a quattro». Per Olive la famiglia è al centro della sua esistenza. Lei vive una vita normale, lontano dai riflettori: è stata una sua scelta? «Completamente, una scelta consapevole e condivisa con mio marito. Ho avuto la mia prima assistente personale un anno fa. La chiamo la mia lady secretary e non posso vivere senza di lei!» Quanto ha influito suo figlio nell’adesione a questo stile di vita? «Lo abbiamo fatto per lui. Per me era importante crescerlo senza troppe persone intorno; volevo che potesse fidarsi di noi senza delegare ad altri questo compito». GENNAIO 2015 BEST MOVIE 105

© GettyImages (2), Jule Hering/HBO (2)

talmente ben cucita sul suo volto da non poterne più fare a meno; un modo per superare le difficoltà e l’avanzare degli anni, la lontananza dal figlio e il rimorso di non aver rischiato di più davanti alle opportunità che le erano state offerte. Non certo burbera e scostante come il personaggio che interpreta, la McDormand ci ha raccontato questa nuova avventura lavorativa e perché – nonostante l’Oscar vinto per Fargo e il matrimonio con Joel Coen – ha sempre scelto di mantenere una distanza di sicurezza dallo star-system hollywoodiano. Lo ha fatto guardandoci dritto negli occhi, interrogandoci e mettendoci alla prova, proprio come Olive. Che cosa l’ha intrigata del personaggio tanto da decidere di produrre, sceneggiare e recitare in questa miniserie? «Ho letto il libro sette anni fa senza alcun intento di opzionarlo per qualche lavoro. L’ho fatto semplicemente perché mi piace leggere libri. Vi ricordate cosa sono, vero? Quei bellissimi oggetti fatti di carta, che riponete sugli scaffali quando avete finito di sfogliarli o “divorarli”. Ecco, esattamente quelli. Il romanzo mi è piaciuto talmente tanto che ho iniziato a regalarlo anche agli amici, e una di loro mi ha detto: “Tu vuoi interpretare questa donna!”».



screen/SERIE TV

GIUDIZIO SINTETICO Svolte narrative spiazzanti, trovate originali e tanto sano splatter fanno di Z Nation una delle sorprese della stagione televisiva Made in Usa.

Z Nation - Stagione 1 DIMENTICATE THE WALKING DEAD: SU SYFY SI GIOCA (E SI OSA) CON UNA NUOVA ONDATA DI ZOMBIE di Lorenza Negri

Sonnolenza

Vago interesse

Asylum, la casa di produzione che realizza film parodia supercitazionisti dei blockbuster e ha sfornato cult inestimabilmente camp come Sharknado. Z Nation non è da meno: ogni trama è infarcita di riferimenti che rendono la fruizione una sfida intellettuale per geek – da Star Trek («Sono un dottore, non un fisico nucleare») a I Simpson (il guardiano di un reattore atomico si chiama Homer), a Terminator («Siamo in onda live via banda larga, onde radio e... Skynet»). La serie vanta una diegesi coerente e serrata, esibisce colpi di scena narrativi scioccanti – impressionante il coraggio con cui elimina senza batter ciglio personaggi chiave teoricamente intoccabili (mentre The Walking Dead, ignorando la fonte, se ne guarda bene) – e offre un approfondimento dei personaggi indagati attraverso dosati flashback ed espedienti curiosi.

Godimento

Man mano che la stagione procede, sorprende con una prospettiva compassionevole nei confronti delle creature filtrata da Murphy, ponte tra vivi e ritornanti. Z Nation fa percorrere miglia su miglia ai protagonisti, che sulla loro strada incontrano campioni di fauna umana postapocalittica degna di Mad Max, affidandosi a un cast di attori eterogenei per lo più poco noti.

TATA PUN

T CUL

1X10 GOING NUCLEAR

Zombie fosforescenti, una spremuta di citazioni da cinema e tv e un turbinio di azione, horror e dramma. Episodio esemplare di Z Nation con una originale e malinconica riflessione sulla condizione degli zombie.

Dipendenza

YO, BITCH!

Il volto iconico di Walter White al posto delle più classiche stelline è il nostro omaggio a Breaking Bad

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GENNAIO 2015 BEST MOVIE 107

© 2014 Syfy Media, LLC/The Asylum (2)

Z

ombie, vaganti, ritornanti: chiamateli come volete, sono morti deambulanti e mordono. Le premesse di Z Nation sono le medesime di ogni film, fumetto e serie di zombie: la grande maggioranza dell’umanità viene trasformata da un virus in putrefatti cadaveri semoventi che inseguono i pochi sopravvissuti per mangiarseli. Murphy, galeotto usato come cavia nell’esasperata ricerca di un vaccino, è l’unico ad avere sviluppato l’immunità: un gruppo di sopravvissuti si assume la responsabilità di scarrozzarsi il logorroico fardello attraverso tutta l’America per condurlo nei laboratori californiani, dove il suo sangue verrà utilizzato per sintetizzare un farmaco. È il pretesto per un’avventura on the road costellata di incontri con altri sopravvissuti più nocivi degli zombie e con “Z” da sterminare nei modi più stravaganti. La serie è prodotta per Syfy da The


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a cura di Karin Ebnet

IL CINEMA A MISURA DI BAMBINO

3+

L’APE MAIA – IL FILM Regia: Alexs Stadermann Distribuzione: 01 Distribution Formato: Dvd/Blu-ray

© Notorious Pictures (2)

C

hi non conosce l’Ape Maia? Celebrata in tutto il mondo ormai da 100 anni la piccola ape ribelle è volata sul grande schermo con il primo film. Che è una festa di colori, luci e allegria. La piccola Maia non è come tutte le altre, lo si capisce subito, dalla prima volta che ha posato lo sguardo sul mondo. Non è cattiva, è solo incapace di adeguarsi alle regole ferree dell’alveare che impongono di conformarsi a un unico modo di pensare e di agire. È uno spirito libero che ha bisogno di stare a contatto con gli altri per esprimere tutta la gioia di vivere che porta dentro di sé. E il film è proprio questo, un’avventura che l’aiuta a comprendere qual è il suo posto nel mondo. Per farlo deve prima sventare un “complotto di corte” ideato dall’intrigante Ronzelia ai danni della Regina e riportare 108 BEST MOVIE GENNAIO 2015

la pace tra api e calabroni. Realizzata in CGI come la nuova serie tv, la pellicola usa un’animazione molto semplice, essenziale e tondeggiante che rende subito simpatici tutti i personaggi. Su cui spiccano ovviamente Maia e Willy, che possono contare su una buona gamma di espressioni e movimenti oltre alle loro quattro zampe (altri insetti ne hanno sei). Anche la natura trova nel film il suo spazio: mostrata con colori vividi e luminosi, è celebrata in tutta la sua magnificenza come simbolo di libertà. Il film, intriso di gag e battute divertenti, cela dietro il sorriso tematiche molto importanti come l’accettazione di se stessi, la ce-

lebrazione dell’individualità e il valore della differenza. Fondamentale nel film è anche la forza dell’amicizia, rappresentata proprio da Willy, un’ape timida e fifona ma che non esita a correre dei rischi per aiutare la sua migliore amica.

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www.movieforkids.it SAI COSA VEDE IL TUO BAMBINO

3+

PONGO - IL CANE MILIONARIO Regia: Tom Fernández Distribuzione: Eagle Pictures Formato: Dvd/Blu-ray Contenuti speciali: Il meglio di Pongo

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ommedia a quattro zampe con protagonista il cane più famoso dalla penisola iberica (è testimonial degli spot della lotteria), che ha interpretato “di persona” la maggior parte delle scene, lasciando alla CGI soltanto il compito di rendere più realistici alcuni movimenti. Con uno humor frizzante e una comicità slapstick, il film strizza l’occhio alle spumeggianti commedie francesi capaci di intrattenere tutta la famiglia. Tra le scelte registiche più apprezzabili c’è l’incapacità del protagonista di proferire parola: Pongo, infatti, è un “normalissimo” cane che comunica con chi gli sta attorno abbaiando. Solo che è dotato di capacità eccezionali. E, ovviamente, è lui al centro delle sequenze più divertenti.

7+

BOXTROLLS Regia: Graham Annable, Anthony Stacchi Distribuzione: Universal P.I. Formato: Dvd/Blu-ray Contenuti speciali: Commento dei registi; Sequenze animate preliminari

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a Laika, casa produttrice di Coraline e ParaNorman, porta sullo schermo le disavventure del piccolo Trubshaw, un bimbo cresciuto dai Boxtrolls, una specie di gnomi che indossano vecchie scatole e vivono nel sottosuolo. Crisi della famiglia tradizionale e valorizzazione delle qualità di ogni individuo sono i punti cardine di una pellicola che fonde una buona dose di umorismo irriverente con una stop motion spettacolare: i mondi della Laika sono ruvidi, sporchi e affollati di personaggi dalle qualità piuttosto sgradevoli (protagonisti compresi!) ma non si riesce a fare a meno di amarli, in virtù anche di queste irresistibili imperfezioni che li rendono piú vividi e reali. Largo dunque ai Boxtrolls! (Demis Biscaro)

SIETE GENITORI CHE HANNO VOGLIA DI PROPORRE FILM IN MODO ATTENTO AI VOSTRI BAMBINI? DA OGGI CON MOVIE FOR KIDS TROVERETE UNO STRUMENTO UTILE PER ORIENTARVI NEL MARE DI PRODUZIONI, SERIE TV E PROGRAMMI PER BAMBINI Il mondo dei prodotti audiovisivi per ragazzi è un oceano sconfinato: tra serie tv, film per il cinema, uscite in dvd e Blu-ray, c’è davvero da perdersi. Attraverso le storie raccontate, i bambini assorbono il linguaggio dei protagonisti di cui imitano le gesta e ripropongono le azioni, in un processo di immedesimazione molto più forte di qualunque altro media, perché investe più sensi e non ammette interpretazioni creative. Anche attraverso i prodotti audiovisivi, i bambini vengono educati e formano un gusto per le cose del mondo. Non solo è prudente, quindi, ma è assai intelligente selezionare i film e i cartoni animati per i nostri figli. Da questi presupposti è nato MovieForKids, un sito che si propone come utile guida ai genitori per aiutarli a orientarsi. Come? Grazie a strumenti esclusivi. Innanzitutto una redazione composta da giornalisti, a loro volta genitori, che scrivono recensioni di titoli visti insieme ai loro figli (come quelle che trovate in queste pagine). Poi MovieEco, una tabella che indica il grado di violenza, sesso, paura e volgarità presente nella pellicola, ma anche l’età consigliata e il fattore Artax, l’indice del livello di drammaticità che emerge dalla visione, in modo che il genitore possa con un colpo d’occhio capire che film ha davanti. Infine MovieForKids è un utile strumento per essere aggiornati su tutte le notizie che riguardano il mondo dei film e delle serie per bambini, con preview, trailer, immagini e spesso anche contest per vincere simpatici gadget. Non perdete quindi la WEEKLY GUIDE, una guida settimanale che vi farà scoprire attraverso contenuti originali ed esclusivi (non li troverete sul sito!) i film in uscita al cinema, le serie tv in partenza sui canali dedicati ai più piccoli e i dvd e i Blu-ray da aggiungere alla vostra collezione. Per riceverla tutti i lunedì nella vostra casella di posta basta iscriversi al sito www.movieforkids.it. Non una semplice newsletter, quindi, ma un vero e proprio “settimanale” con contenuti esclusivi ed esaustivi da leggere direttamente nella propria posta. Cosa aspettate?

3+

L’INCREDIBILE STORIA DI WINTER IL DELFINO 2 Regia: Charles Martin Smith Distribuzione: Warner H.V. Formato: Dvd/Blu-ray Contenuti speciali: Dolphin Tale 2 Underwater Magic - True Story ; Look Who’s Running The Show; Bethany Hamilton Meets Winter; The Mission; Cozi Zuehlsdorff “Brave Souls”; Gavin DeGraw “You Got Me”; Blooper Reel.

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inter, il delfino senza coda che aveva commosso genitori e figli nel 2011, torna al cinema con una nuova avventura. Il cast non è cambiato – ci sono ancora Ashley Judd, Morgan Freeman, Kris Kristofferson, Nathan Gamble, Austin Stowell, Austin Highsmith, Harry Connick e Carlos Gomez – e anche la storia ha tutte le intenzioni di farvi ancora bagnare i fazzoletti di lacrime. Sono passati diversi anni da quando il giovane Sawyer e la squadra dell’Ospedale marino hanno salvato Winter. Ma ora Panama, la madre surrogato, è morta, lasciando il delfino da solo. Oltre al dolore della perdita, la squadra di Clearwater ha pochissimo tempo a disposizione per trovare un altro esemplare prima che Winter venga trasferito in un altro acquario.

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GENNAIO 2015 BEST MOVIE 109


screen/HOME esponenzialmente le capacità psicofisiche e trasformandola in un’arma inarrestabile. Una sorta di Terminator in carne e ossa che, per dirla tutta, nulla avrebbe da invidiare a un X-Men della Marvel. Dopo aver sterminato la banda di spacciatori che l’ha messa nei guai a Taipei, Lucy viaggia in Europa alla volta di Parigi, per mettersi sulle tracce del professor Samuel Norman (Morgan Freeman), l’unico in grado di aiutarla a comprendere ciò che sta accadendo al suo corpo e alla sua mente. Ma nessuna teoria è in grado di prevedere cosa accadrà quando riuscirà a sfruttare il 100% delle sue potenzialità cerebrali... lo scopriamo direttamente sullo schermo.

Lucy Regia: Luc Besson Interpreti: Scarlett Johansson, Morgan Freeman, Amr Waked, Choi Min-sik, Pilou Asbaek Distribuzione: Universal P.I. Formato: Dvd/Blu-ray

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opo Nikita, Giovanna D’Arco, Il quinto elemento e Adele e l’enigma del faraone, Luc Besson porta sul grande schermo una nuova eroina. Lucy

CONTENUTI SPECIALI: L’evoluzione di Lucy > Capacità Cerebrale: La vera scienza di Lucy

(interpretata da Scarlett Johansson), entra in contatto con un tipo di droga sconosciuta, il CPH4, che viene assimilata dal suo corpo aumentandone

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Walking on Sunshine Regia: Max Giwa, Dania Pasquini Interpreti: Annabel Scholey, Hannah Arterton, Giulio Berruti, Greg Wise, Leona Lewis Distribuzione: Eagle Pictures Formato: Dvd/Blu-ray

110 BEST MOVIE GENNAIO 2015

e avete nostalgia di Timberland e Moncler questo è il musical che potrebbe fare al caso vostro, visto che la colonna sonora pesca a piene mani da una playlist con il meglio degli anni ’80, da “How Will I Know” (Witney Huston) a “Girls Just Wanna Have Fun” (Cindy Lauper), da “Faith” di George Michael a “Wake Me Up Before You Go-Go” degli Wham. Le note accompagnano la storia del matrimonio tra Taylor (Hannah Arterton) e Raf (Giulio Berruti): tutto procede secondo i piani fino a quando si scopre che il promesso sposo in realtà è l’ex fidanzato di Maddie, la sorella della sposa (Annabel Scholey), di cui lei è ancora perdutamente innamorata. Nel cast da sottolineare la partecipazione della cantate Leona Lewis nei panni dell’amica Elena. Mentre tra i luoghi che fanno da sfondo a questo musical che strizza l’occhio a Mamma Mia! potrete riconoscere le città di Nardò e Gallipoli.

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Tartarughe Ninja Regia: Jonathan Liebesman Interpreti: Megan Fox, Will Arnett, William Fichtner, Alan Ritchson, Noel Fisher Distribuzione: Universal P.I. Formato: Dvd/Blu-ray/Blu-ray 3D

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ono in quattro, sono verdi, hanno nomi italiani, un guscio e vanno ghiotte di pizza. Stiamo chiaramente parlando delle Tartarughe Ninja Rafaello, Leonardo, Donatello e Michelangelo che, a 30 anni di distanza dalla loro creazione (nascono come fumetto edito da Mirage Studios), sono tornate sul grande schermo in questo reboot diretto da Jonathan Liebesman (La furia dei Titani, World Invasion). In realtà dal film traspare parecchio anche l’anima del suo produttore, Michael Bay, soprattutto la sua filosofia del “se non esplode non è bello”, con scene action che fanno ampio utilizzo della computer grafica, strizzando l’occhio alla saga di Transformers (il cattivo Shredder somiglia a un Decepticon). Del resto le stesse Tartarughe Ninja sono state realizzate grazie alla tecnica della motion capture e gli effetti speciali sono curati dagli artisti dell’Industrial Light & Magic. La storia riprende piuttosto fedelmente quella dei cartoon di Nickelodeon, con una New York terrorizzata dal Clan del Piede, comandato dal malvagio Shredder, e una reporter di Channel 6, April O’Neil (interpretata da Megan Fox, già vista nei panni di Mikaela in Transfor-

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mers e Transformers - La vendetta del caduto), che insieme al suo cameramen Vernon (Will Arnett) cerca uno scoop per incastrare l’organizzazione. Durante un pedinamento si imbatte nelle quattro tartarughe geneticamente

mutate, scoprendo, tra l’altro, che proprio suo padre è uno dei responsabili di quell’esperimento finito male. I cinque, insieme all’immancabile maestro Splinter, si uniscono per evitare che Shredder diffonda in città una tossina letale.

DAI TRANSFORMERS ALLE TARTARUGHE: LA QUOTA ROSA DEL FILM È RAPPRESENTATA DA MEGAN FOX

CONTENUTI SPECIALI: Realtà digitale > Alla faccia tua! Le Tartarughe in 3D > Non è facile essere verdi > Mix evolutivo > Il rock delle Tartarughe > Finale (versione integrale) > Il video musicale di “Shell Shocked” > Il dietro le quinte di “Shell Shocked”

GENNAIO 2015 BEST MOVIE 111


screen/HOME

Perez Regia: Edoardo De Angelis Interpreti: Luca Zingaretti, Marco D’Amore, Simona Tabasco, Gianpaolo Fabrizio, Massimiliano Gallo Distribuzione: Warner H.V. Formato: Dvd

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uca Zingaretti, ormai entrato nell’immaginario collettivo come il volto del Commissario Montalbano, veste questa volta i panni di un avvoca-

rie di clienti indifendibili e un matrimonio finito male. L’occasione di rivalsa arriva quando si trova ad assistere legalmente il camorrista Luca Buglione (Massimiliano Gallo), che lo sceglie come difensore sapendo che sua figlia Tea (Simona Tabasco) ha una storia d’amore con Francesco Corvino (interpretato da Marco D’Amore, il Ciro Di Marzio di Gomorra), capo del clan rivale. Buglione gli propone così un accordo: una collaborazione con la giustizia per recuperare una preziosa partita di diamanti in cambio dell’arresto di Corvino. Perez si trova così a combattere tra due fuochi: da una parte il lento e oppressivo ingranaggio della giustizia italiana, dall’altra i camorristi che minacciano la vita di Tea.

to d’ufficio, Demetrio Perez, schiacciato dal peso di una vita che sta imboccando troppe strade sbagliate, tra una carriera mediocre costellata da una se-

CONTENUTI SPECIALI: Trailer > Backstage

La sedia della felicità Regia: Carlo Mazzacurati Interpreti: Valerio Mastandrea, Isabella Ragonese, Giuseppe Battiston, Katia Ricciarelli, Raul Cremona Distribuzione: 01 Distribution Formato: Dvd/Blu-ray

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ultimo film del regista Carlo Mazzacurati prima della sua scomparsa vede protagonisti Dino (Valerio Mastandrea) e Bruna (Isabella Ragonese), un tatuatore e un’estetista messi alle strette dalla crisi economica. La madre di un noto malavitoso (Katia Ricciarelli), a cui Bruna va a fare la manicure in carcere, le rivela la presenza di un tesoro nascosto in una delle sedie che arredano il suo salotto. Quale miglior occasione per rimpinguare il conto in banca...o forse mettersi nei guai? 112 BEST MOVIE GENNAIO 2015

Sex Tape - Finiti in rete Regia: Jake Kasdan Interpreti: Cameron Diaz, Jason Segel, Rob Corddry, Ellie Kemper, Rob Lowe Distribuzione: Universal P.I. Formato: Dvd/Blu-ray

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ommedia divertente con protagonisti Cameron Diaz e Jason Sagel, ovvero i coniugi Annie e Jay, che, per riaccendere la passione in un rapporto ormai abitudinario, si filmano durante una notte ad alto tasso alcolico e sessuale. I due però non fanno i conti con la tecnologia. Prima che possano cancellare il video, queCONTENUTI SPECIALI: sto viene salvato su Errori sul set > Scene Cloud e condiviso, oleliminate > Battute sul set > Catturare l’attimo tre che in Rete, su tut> La rinascita dell’amore ti i tablet regalati dalcon il Dottor Jenn Berman la coppia per Natale.

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Quel momento imbarazzante Regia: Tom Gormican Interpreti: Zac Efron, Miles Teller, Michael B. Jordan, Imogen Poots, Mackenzie Davis Distribuzione: 01 Distribution Formato: Dvd/Blu-ray

re amici si fanno una promessa solenne: rimanere rigorosamente single affinché nessuna relazione amorosa possa rovinare il loro rapporto e annullare la loro personalità. Ovviamente il trio formato da Zac Efron (Jason), Miles Teller (Daniel) e Michael B. Jordan (Mikey) gioca a carte coperte, visto che il patto di non fidanzamento cade presto di fronte a tre donzelle che fanno vacillare i loro buoni propositi. Jason, playboy terrorizzato dalle relazioni stabili, incontra Ellie (Imogen Poots), che gli fa presto cambiare idea. Daniel, altro sciupa femmine incallito, abbandona il suo “vizio” una volta incontrata Chelsea (Mackenzie Davis), mentre Mikey riallaccia i rapporti con la sua ex-moglie Vera (Jessica Lucas) di cui si scopre ancora innamorato. Una rom-com che riprende i toni di pellicole come Amici di Letto e serial tv in stile New Girl per raccontare una Manhattan dove tutto è possibile... e dall’amore non si scappa.

Risse in alta definizione QUATTRO FILM CHE HANNO COME COMUNE DENOMINATORE BUD SPENCER ARRIVANO PER LA PRIMA VOLTA IN FORMATO BLU-RAY WWW.BESTMOVIE.IT

agle Pictures Home Entertainment porta per la prima volta in alta definizione la comicità di Bud Spencer, all’anagrafe Carlo Pedersoli, napoletano classe 1929. I quattro film, rieditati in formato Blu-ray Disc, ripropongono alcuni dei classici intramontabili per chi ama le comme4 FILM IMPERDIBILI TRA die che lo hanno reso SCAZZOTTATE, BATTUTE AD EFFETTO E PERSONAGGI famoso, tra scazzottate surreali e battute ad efINDIMENTICABILI fetto. Si parte con Bomber, che vede protagonista nei panni di un pugile insieme a Bud Spencer il compianto attore Stefano Mingardo; si passa quindi ai campi di football americano di Lo chiamavano Bulldozer per arrivare a Uno sceriffo extraterrestre… Poco extra molto terrestre, dove Spencer interpreta l’ufficiale Scott Hall, impegnato a salvare un bambino alieno (interpretato da Cay Guffey) dal comandante di una base militare. Storia che prosegue nel sequel Chissà perché capitano tutte a me, dove lo sceriffo Hall e il piccolo extraterrestre H7-25 si riuniscono per combattere una nuova minaccia aliena. GENNAIO 2015 BEST MOVIE 113

© 2014 Universal Pictures (1), Eagle Pictures (1), David Lee/Industrial Light & Magic © MMXIV Paramount Pictures Corporation. All Rights Reserved. (2), Paolo Oreste Gelfo (1), Emilia Mazzacurati (1), 2013 CTMG, Inc. All Rights Reserved. (1), Notorious Pictures (1), 1978 Tobis Filmkunst (1)

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screen/APP DEL CINEMA LA APP DEL MESE

THE HUNGER GAMES ADVENTURES

YOU TECH MAGAZINE EXPERIENCE TECHNOLOGY Cercate la App “You Tech Magazine” per scaricare i nuovi numeri. Interattiva, digitale e gratuita come sempre! Per rimanere costantemente aggiornati visitate il sito www.youtech.it

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n attesa di scoprire come si concluderà la saga cinematografica di Hunger Games – la seconda parte de Il canto della rivolta non arriverà al cinema prima del prossimo novembre – potete sempre tenervi impegnati con questa avventura virtuale per tablet e smartphone. Un gioco social che racchiude l’intero mondo di Hunger Games, o sarebbe meglio dire Panem, con tantissime missioni da compiere, tutti i personaggi più famosi della serie e la possibilità di interagire con altri utenti. Per di più, da pochissimo l’App è stata aggiornata con una grossa quantità di contenuti strettamente legati al film, giusto per non deludere le aspettative di tutti i numerosissimi fan di Katniss.

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VICKY IL VICHINGO

SHAUN THE SHEEP

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LA GARA DEI CAPI

FLEECE LIGHTNING

PINBALL

er la gioia dei più piccoli, un libro dia pecora Shaun, questa volta, è imo, non è la solita avventura di The Ppermetterà gitale ricco di elementi interattivi che L N Walking Dead: questa volta la serie a pegnata in una corsa mozzafiato con di scoprire in un modo del gli altri animali della fattoria. Un giobase di zombie fa solo da contorno a queltutto nuovo il mondo del simpatico vichingo televisivo da poco arrivato anche nelle nostre sale cinematografiche. I vostri bimbi apprezzeranno sicuramente, soprattutto se da poco li avete portati al cinema a vedere Vicky il Vichingo.

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co piuttosto semplice ma che vi terrà impegnati per ore, se vi lascerete conquistare. Merito anche della buona dose di umorismo che contraddistingue Shaun: come ormai sappiamo dal suo esordio sul grande schermo, quando c’è da divertirsi non ha rivali.

lo che è un flipper per dispositivi touch, proprio come quelli delle vecchie sale giochi, dove spendevamo gettoni su gettoni. La parte migliore? Nonostante tutto, la sensazione che regala è quella di un flipper reale, con pulsanti e “stecca” per colpire la pallina il più forte possibile.

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screen/GAMES GIOCO DEL MESE

EVOLVE

PREDA O CACCIATORE? SCEGLIETE IL VOSTRO RUOLO E GETTATEVI NELLA MISCHIA DI QUESTO SPARATUTTO MULTIPLAYER IN PERFETTO STILE PREDATOR

S PRODUTTORE 2KGAMES GENERE AZIONE/SPARATUTTO DISPONIBILE DAL 10 FEBBRAIO PER PC, PS4 E XBOX ONE

e avete nostalgia delle foreste pluviali in cui Arnold Schwarzenegger dava la caccia a un alieno yautja diretto dal regista John McTiernan, oppure vi sentite un po’ come Val Kilmer e Michael Douglas in Spiriti nelle tenebre, Evolve potrebbe essere il videogioco che fa al caso vostro. Si tratta sostanzialmente di un simulatore di caccia multiplayer in cui quattro giocatori vestono i panni del cacciatore, mentre un quinto impersona la creatura mostruosa da braccare e uccidere. Una dinamica che evita di coinvolgere in qualsiasi maniera l’intelligenza artificiale e premia, al contrario, le scelte strategiche dei giocatori sul campo. I cacciatori possono contare su quattro classi differenti,

ognuna con caratteristiche diverse e complementari: è possibile scegliere tra Intrappolatore, Supporto, Assalto e Medico. A ogni classe appartengono personaggi diversi (per un totale di dieci) e ben caratterizzati, che somigliano a una specie di ibrido tra un cowboy spaziale e un soldato cyberpunk, tutti muniti di armi e oggetti unici con cui ogni giocatore potrà affinare e personalizzare il suo stile di gioco. Chi invece sceglie di fare il cattivo potrà selezionare tra due tipi di creatura, il Kraken oppure il Goliath. Il primo sfrutta la potenza dei fulmini e volge a suo favore l’oscurità per sorprendere gli umani. Mentre il secondo è un vero e proprio mostro sputa fuoco che può addirittura strappare

enormi massi dal terreno e usarli per decimare il team dei cacciatori. Sul pianeta Shear, che la razza umana ha tentato invano di colonizzare, i mostri giganteschi non sono l’unica minaccia, visto che – mentre si tenterà di braccarli – altre creature proveranno a pasteggiare con le spoglie dei quattro eroi. Nel frattempo per il mostro, che potrà scegliere come meglio portare a termine la sua carneficina, ci saranno obbiettivi secondari, come la possibilità di distruggere il loro campo base oppure ridurre all’osso le loro risorse. Progredendo nel gioco infine, sia i cacciatori che la preda sbloccheranno nuove abilità, nuove armi e nuove skin con cui personalizzare i propri alter ego virtuali.

CURIOSI-PAD Il primo videogame da “stampare” Se siete tra i fortunati che hanno già in casa una stampante 3D, sul sito ufficiale del videogame Evolve troverete i file per creare le action figure dei cacciatori e dei mostri. Prima erano zombie I creatori del gioco, Turtle Rock Studios, vantano nel proprio curriculum Left For Dead, altro sparatutto multiplayer cooperativo diventato un cult per gli amanti del genere. I mostri sono solo “online” Per dare la caccia alle creature di Evolve su PS4 e Xbox One è necessario essere titolari rispettivamente di un abbonamento PS Plus o Xbox Live Gold. È già pluripremiato Evolve si è aggiudicato i premi Best of The Show e Best Console Game tra i titoli presentati all’E3 di Los Angeles nel 2014 (la fiera di videogame più importante al mondo).

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superclassifica GIÒ

L’INVASIONE

A cura di

GIORGIA COSPLAY

All’anagrafe Giorgia Vecchini, è la più famosa cosplayer italiana di fama internazionale. Ha una passione per tutto ciò che è anime, manga, pop e nerd.

DEI SUPER ROBOT!

DOPO L’OTTIMO RISULTATO AL BOTTEGHINO DELLE DUE NOTTI A BASE DI MANGA E ROBOT GIGANTI, KOCH MEDIA E YAMATO VIDEO PROSEGUONO LA LORO COLLABORAZIONE ANCHE NEL 2015

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e due notti dedicate ai Super Robot di Go Nagai (il papà di Goldrake, Jeeg, Devilman, Mazinga, ecc.) hanno letteralmente fatto il botto al botteghino nei due unici giorni di proiezione in sala, sia a novembre che a dicembre. Bambini di 30, anzi quasi 40 anni fa, in compagnia spesso della giovane prole preparatissima, appassionati di anime, nostalgici, ma anche semplici curiosi, non si sono lasciati scappare la possibilità di rivedere sul grande schermo quei robottoni che li hanno accompagnati per tutta la loro infanzia e oltre. È evidente che quasi 40 anni non sono passati invano, nel bene e nel male; ma è proprio con lo spirito di annullare quel gap temporale e ritrovare vecchi amici che non si vedevano da tanto, che ci si deve accostare ai film. E allora ben vengano i robot anche nel 2015! Forti del successo riscosso, anche il nuovo anno si preannuncia ricco di chicche esclusive e imperdibili, a partire dal ritorno del mitico Shin Jeeg; un sequel inedito che ci racconta, a distanza di anni, le sorti di Miwa, Hiroshi e l’iconica

regina Himika. Spazio anche al capolavoro di Mitsuteru Yokoyama: fantascienza, combattimenti e steampunk si mescolano alla perfezione nella rivisitazione moderna di un gigante di ferro e bulloni, oramai divenuto un cult, ovvero Giant Robo: Il giorno in cui la Terra si fermò. A concludere il trittico arriva l’amatissimo Yattaman: The Anime Movie, iconi-

FUNKO POP …GEEK, NERD, OTAKU E CINEFILI A RACCOLTA!

© Dynamic Planning. Toei Animation (1)

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ono piccoli, sono deliziosi e al contempo tremendamente nerd. Sono i “Pop”, modellini super deformed della ditta Americana Funko, che ormai conta all’attivo rivisitazioni di centinaia di personaggi dalla più disparata provenienza. Tutti con un unico comun denominatore, un super potere che li rende irresistibili e in grado di attivare l’oscuro lato latente del collezionista sopito in ciascuno di noi. Dalla rivisitazione Funko non si salva proprio nessuno (per fortuna!); eroi dei film Marvel e Dc, i più amati personaggi Disney, gli indimenticabili protagonisti dei film 80’s (Indiana Jones, I Goonies, Star Wars tanto per citarne alcuni...), i protagonisti dei manga più famosi di sempre (Vegeta e Goku in testa), ma anche videogame, Hanna & Barbera e Filmation (Gli Antenati, HeMan e soci…), fino ad arrivare ai telefilm cult di oggi (The Big Bang Theory, Il Trono di Spade, The Walking Dead…) e di ieri (X-Files, Star Trek, Buffy l’ammazzavampiri…). Ve ne innamorerete. Per vederli proprio tutti vi rimando al sito ufficiale http://funko.com/.

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co personaggio di casa Tatsunoko che, in compagnia del fido Yattacan, Aichan e gli strampalati “cattivi” del trio Drombo, capitanato dalla sexy e carismatica Miss Dronjo, ci rifarà vivere i fasti e i divertenti siparietti della serie, con una nuova strepitosa animazione. E allora «Yatta, Yatta...Yattaman!». SEGUITE IL BLOG DI GIORGIA COSPLAY SU bestmovie.it

Sono arrivati i “Pop”! Per una delle collezioni più nerd che possiate immaginare

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dentro le NUVOLE a cura di Gianmaria Tammaro

LO SPAZIO DEDICATO AL MONDO DEI FUMETTI. OGNI MESE INTERVISTE CON GLI AUTORI ITALIANI E INTERNAZIONALI PIÙ AMATI. E LE RECENSIONI DELLE NOVITÀ PIÙ CALDE IN LIBRERIA

Manuele

FIOR

Fantascienza

ITALIANA

all’

VINCITORE DEL PREMIO FAUVE D’OR AL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI ANGOULEME, È UNO DEGLI AUTORI PIÙ INTERESSANTI E INNOVATIVI DEL PANORAMA ITALIANO. NEL SUO ULTIMO LIBRO, L’INTERVISTA, IMMAGINA UN INCONTRO RAVVICINATO TRA IL NOSTRO PAESE E GLI EXTRATERRESTRI

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ianco e nero, tratti sfumati, tanti primi piani: un fumetto che prova a essere nuovo, innovativo, fresco. E alla fine ci riesce. L’Intervista di Manuele Fior, autore italiano tra i più apprezzati a livello internazionale, è l’ennesima prova della capacità di un artista di reinventarsi, di non dare nulla per scontato e di sapere esplorare l’inesplorato. Siamo nel futuro, in un’Italia divisa, e i protagonisti – in particolare lo psichiatra al centro della vicenda – hanno un incontro “ravvicinato” con gli alieni. Ma non è questa la storia principale, solo uno spunto narrativo che sottende l’idea secondo cui per accettarci gli uni gli altri dobbiamo prima avvicinarci. Un processo spesso favorito dalla paura verso l’ignoto, che azzera i pregiudizi dell’uomo verso i suoi simili, o quanto meno glieli fa dimenticare. Manuele Fior si concentra sui personaggi, l’amore, i tradimenti e la cultura. E da questo punto di vista L’Intervista è un’opera intima e intuitiva, che si differenzia da tanti altri fumetti per la sua originalità. Non è eccessivamente melensa né introspettiva, ma adotta una prospettiva più ampia: Fior parla di una società in conflitto, di un futuro possibile ma non certo e delle nostre reazioni davanti al diverso. «Quando abiti tanto

118 BEST MOVIE GENNAIO 2015

tempo fuori dall’Italia è vero che perdi un po’ il polso della situazione» ci racconta una mattina di fine novembre, da Parigi, dopo essere rientrato dal Festival di Bilbolbul. «Penso che l’Italia stia ancora vivendo un momento di stagnazione. Chi fa le cose è molto ostacolato». È per questo che ti sei trasferito all’estero subito dopo la laurea? «Come tanti, ho fatto l’Erasmus. E a Berlino ho trovato parecchi contatti così come i primi lavori. È partita così, come una scelta estemporanea che col tempo si è trasformata in scelta di vita. È successo a tante persone della mia generazione». Ne L’Intervista c’è molta attualità, anche se la storia è ambientata in un futuro imprecisato. «Quando fai un fumetto hai molto tempo a disposizione. Nel mio caso tre anni, durante i quali ho messo a fuoco la storia, lasciandomi influenzare dalla cronaca, vedi le ultime vicende in Spagna, Inghilterra, Scozia. Quando ho cominciato a lavorarci c’era ancora al governo Berlusconi. La fantascienza ti aiuta a superare un vicolo cieco in cui ci siamo imbucati, come in Italia». In realtà il futuro che descrivi assomiglia molto al passato. I personaggi seguono una moda new age nell’abbigliamento, c’è un approccio alle novità molto anni ’70 e un progresso che si confonde

piacevolmente con la magia. «Sarà perché sono sempre stato affascinato dalla cultura anni ‘70. In effetti ci sono diversi rimandi al ’68 e alla rivoluzione sessuale di quegli anni. La nuova Convenzione sembra un po’ una generazione hippy. Nonostante molti punti programmatici dei sessantottini non vennero attuati, molti altri cambiarono la società. E comunque è cosa risaputa che certe mode tornano ciclicamente». Abbiamo veramente bisogno degli alieni, e quindi di qualcosa di totalmente estraneo e lontano da noi, per conoscerci meglio? «Penso che il contatto con gli alieni possa essere considerato una metafora. Una sorta di aiuto che arriva dall’esterno, o – se preferite – una stretta di mano per permetterci di evolverci ed evitare di massacrarci. In molti film è una minaccia, nel mio fumetto, invece, una spinta che viene data per accelerare alcune dinamiche a livello sociale. Anch’io condivido quest’idea: serve qualcosa da fuori per unire le persone». L’intervista che dà il titolo al fumetto si trova solo alla fine, quando la protagonista femminile, Dora, si racconta. È come se “l’esperienza” dicesse “all’inesperienza” che cosa l’aspetta.

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L’Intervista vede protagonista una ragazza di nome Dora, internata in un reparto psichiatrico perché dice di essere in contatto con gli alieni, che le parlano per via telepatica inviandole segnali di luce. Il suo terapista, in piena crisi coniugale, scopre che nella sua teoria c’è del vero. Il fumetto è pubblicato in versione brossurata da Coconino Press.

IN MOLTI FILM GLI ALIENI SONO UNA MINACCIA, IN QUESTO FUMETTO INVECE SONO UNA SPINTA CHE VIENE DATA PER ACCELERARE ALCUNE DINAMICHE A LIVELLO SOCIALE

«Il taglio fantascientifico che ho voluto dare a questa storia non è alla Guerre Stellari. È un voler guardare fenomeni sociali attuali con una prospettiva futura. Solo nell’impennata finale si parla di vero e proprio futuro. È una sorta di sperimentazione che voglio continuare a perseguire, perché mi sembra che prenda molto le distanze da un tipo di fumetto più consolidato». Quanto ha influito – e influisce – il cinema sul tuo lavoro? «Lo influenza alla pari di altre discipline artistiche, andando ad ampliare e arricchire il mio immaginario. Alcuni film hanno aperto dei varchi che cerco di continuare a percorrere attraverso i miei disegni. Ma ci sono determinati aspetti che possono prendere forma solo nella

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composizione di una tavola. In alcune pagine de L’Intervista ci sono sequenze più realistiche, altre più astratte: sono esperimenti propri del fumetto». Quali sono i tuoi prossimi progetti? «Sono al lavoro su un racconto per L’età della febbre, per minimum fax. Christian Raimo mi ha invitato a dare il mio contributo grafico a questa antologia, i cui testi saranno curati da altri autori. E poi sto terminando un libro per Museo dell’impressionismo, che concluderò a giugno. Mi piacerebbe anche riprendere il personaggio di Dora, su cui ho aperto una breve parentesi che vorrei riempire, perché mi dà la possibilità di parlare dell’Italia del futuro. Piuttosto che inventare un’altra storia, preferirei ampliare questa». (G.T.)

Manuele Fior Nasce nel 1975, a Cesena. Nel 1994 vince il primo premio alla Bienal do Juvenes Criadores do mediteraneo di Lisbona - Settore fumetto. Nel 2000 si laurea in architettura a Venezia e si trasferisce a Berlino; dal 2001 inizia la sua collaborazione con l’editore Avant-Verlag per la rivista Plaque, e produce diverse storie brevi a fumetti che appaiono su Black, Bile Noir, Stripburger, Forresten e Osmosa. Lavora come illustratore per riviste e giornali come Il Sole 24 Ore, l’Internazionale, Rolling Stone e Il Manifesto. Dal 2005 si trasferisce a Parigi. Con Cinquemila chilometri al secondo vince la Fauve d’or come Miglior album al Festival Internazionale di Angouleme. Dal 2011 collabora con il New Yorker. Con L’Intervista si è aggiudicato anche il Premio Micheluzzi come Miglior fumetto al Napoli Comicon 2014.

© Ferdinando Scianna (1), Manuele Fior (4)

BIOGRAFIA MINIMA


dentro le NUVOLE a cura di Gianmaria Tammaro

Alessandro

RAK

«La felicità non ha

PREZZO»

DOPO IL SUCCESSO INTERNAZIONALE E UNA NOMINATION AGLI OSCAR EUROPEI IL FILM L’ARTE DELLA FELICITÀ DIVENTA GRAPHIC NOVEL

L’

arte della felicità è uno dei veri casi cinematografici virtuosi degli ultimi anni. Una punta di diamante di una scuola, quella dell’animazione italiana, che dopo tanto tempo torna sotto le luci della ribalta. Purtroppo non a casa sua, dove il film è uscito in pochissime sale, ma guadagnandosi meriti e riconoscimenti all’estero per aver segnato una piccola rivoluzione. Ha raccontato Napoli e i napoletani al mondo, attraverso la figura di un uomo – il protagonista – costruito attraverso l’uso del disegno, della musica e della filosofia.

Un’animazione adulta (non è un film per bambini) che aiuta a riflettere e che Roberto Saviano, forse esagerando, ha assimilato alle opere di Hayao Miyazaki. Dallo scorso 26 novembre è diventato anche un graphic novel edito da Rizzoli Lizard, che avvicina il lettore a un’esperienza sensoriale a tutto tondo. Ne abbiamo parlato con Alessandro Rak, autore e regista del film, candidato agli Oscar Europei. Com’è stato tradurre L’arte della felicità dallo schermo alla carta? «Diciamo che con i fumetti ho già avuto a che fare. Quindi non è un linguaggio a me sconosciuto. Anzi, ne tengo in considerazione anche quando faccio cinema d’animazione, perché trovo che abbiano molti punti di contatto. La trasposizione da film a fumetto è in realtà un’operazione abbastanza facile. Non lineare, perché va costruita una regia diversa, visti i modi e i tempi di fruizione diversi». Hai letto la prefazione di Saviano? Hai avuto modo di parlare con lui? «Non l’ho sentito direttamente, ma c’è stato un breve scambio di mail nel

quale gli ho chiesto se se la sentiva di scrivere questa prefazione, che trovo emozionante. Mi ha fatto molto piacere che lui abbia accettato: è stato un grande regalo e un omaggio. Oltre che la sua personale interpretazione dell’opera, così come ce ne sono state molte altre, e tutte rispettabili». Quali sono le più grandi differenze tra film e fumetto? «Tutte le immagini sono state ripensate per la carta, che pretende un tratto grafico più fresco. Ogni fotogramma del film è stato quindi rielaborato perché avesse un sapore diverso». Scriverai altri graphic novel? «Prima mi occupavo di fumetto, ma preferisco di gran lunga l’animazione. Perché è un lavoro più coinvolgente e vivace, che mi permette di interagire con altre persone e idee. È un’opera più “sociale”; dedicarsi ai comics è invece più individuale, esalta il singolo dandogli la possibilità di raccontare cose “grandiose”». La musica è uno dei protagonisti più importanti di L’arte della felicità. Come l’hai inserita nel fumetto?

L’ANIMAZIONE È UN’OPERA PIÙ “SOCIALE”; DEDICARSI AI COMICS È INVECE PIÙ INDVIDUALE, ESALTA IL SINGOLO DANDOGLI LA POSSIBILITÀ DI RACCONTARE COSE “GRANDIOSE”

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BIOGRAFIA MINIMA Alessandro Rak Classe ’77, è un fumettista, regista e animatore. Nel 2001 insieme ad Andrea Scoppetta fonda lo studio di animazione Rak&Scop proprio nel cuore dei quartieri spagnoli a Napoli. È autore dei fumetti Ark (Grifo edizioni), Zero or One e Bye Bye Jaz (Lavieri edizioni). Nel 2007, con GG Studio Edizioni, pubblica A Skeleton Story. Tra gli altri lavori più significativi ricordiamo il video Looking Death Window, con cui si aggiudica il Cylect International Prize e il primo premio al sesto Interational Festival of Film School di Mexico City (1999). Nel 2001 realizza il video del brano “Kanzone su Londra” dei 24 Grana e il videoclip di “La Paura” dei Bisca (2004). Nel 2013 dirige L’arte della felicità, film co-prodotto da Mad Entertainment, Rai Cinema e Cinecittà Luce. Vince il Premio Arca Cinema Giovane, il Premio Fedic e il Premio Miglior opera prima al Raindance Festival di Londra. Il film viene presentato in anteprima al Lucca Comics & Games e apre la Settimana Internazionale della Critica di Venezia 70.

IN LIBRERIA

L’arte della felicità è ambientato a Napoli e racconta la storia di Sergio, un tassista che cerca di metabolizzare la tragica scomparsa del fratello, partito dieci anni prima per il Tibet e mai più tornato.

«La musica aiuta a fissare e a contestualizzare delle situazioni. Ha una potenza di linguaggio che non si può pensare di riuscire a riportare nel fumetto. Questo ha un suo silenzio che può essere evocativo. Nel film musica e immagini si sono fuse, dando tantissime sensazioni; nel fumetto abbiamo cercato di riprodurre solo quelle sensazioni. È capitato che abbiamo riportato alcuni testi delle canzoni, ma perché pensavamo fossero utili alla narrazione o ci piacevano». So che al momento stai lavorando a un nuovo film. «Ci sono diversi progetti in fase di lavorazione. In questo momento mi sto dedicando a La gatta Cenerentola, di cui però non curo la regia, che è stata affidata a Ivan Cappiello». (G.T.)

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Editoriale Cosmo da gennaio riporta Fantomax in edicola con un’edizione nuova, tascabile ed economica. Perché – come ha dichiarato la stessa casa editrice – meritava di avere Editoriale una distribuzione più larga Cosmo, possibile per il grande 176 pagine, pubblico. 5,50€ Anni fa Fantomax è stato pubblicato in edizione deluxe dalla Coconino Press. La ristampa di questa raccolta coincide tristemente con la scomparsa di Luigi Bernardi, autore del volume insieme a Onofrio Catacchio, che e ha invece curato i disegni. Fantomas è uno dei personaggi più famosi della letteratura del fumetto; i suoi creatori, i francesi Marcel Allain e Pierre Souvestre, gli diedero vita nel 1911. Nel 2011 Bernardi, insieme a Catacchio, decise di rivisitarlo e attualizzarlo: Fantomas diventò così Fantomax. Pensato come un vero eroe, terrore della borghesia e idolo dei Surrealisti, nella nuova ambientazione fa i conti con le guerre e le crisi finanziare, di cui spesso è proprio l’origine. Fantomax è servo del Male – del Male assoluto. Dal '900 a oggi Fantomax ci propone una rilettura degli eventi più terribili dell’ultimo secolo, omaggiando due grandi caposaldi del fumetto italiano: Lo sconosciuto di Magnus e Zanardi di Andrea Pazienza. (G.T.)

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© Alessandro Rak (5), Courtesy of Rizzoli Lizard (1)

FANTOMAX, IL RITORNO DEL MALE ASSOLUTO DA GENNAIO 2015 ANCHE IN EDIZIONE ECONOMICA


Il fenomeno editoriale che ha ispirato il film piÚ atteso dell’anno D A L

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G E N N A I O

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a cura di Matteo Bonassi

LA MUST LIST DEL MESE Verona, 1-31 gennaio

L’iniziativa in programma fino al 10 febbraio presso il Cinema Kappadue di Verona, si concentra quest’anno sul tema del passaggio tra giovinezza ed età adulta, con un percorso che si snoda attraverso pellicole come Gioventù bruciata e Boyhood. A gennaio sono in programma anche The Deep Blu Sea di Terence Davis e Fedora di Billy Wilder. Info:www.ilmartedidelfestival.comune.verona.it

STRADE/WAYS Milano, 1-31 gennaio

E’ stata inaugurata il 2 dicembre e prosegue fino al 2 febbraio la mostra realizzata dal regista israeliano Amos Gitai che racconta storie, legami e culture nelle terre del Medio Oriente. Il percorso parte dal lungometraggio Lullaby to my father, dedicato al padre, il noto architetto Munio Weinraub. Fino al road movie Free Zone, ambientato a est della Giordania. Info: www.mostragitai.it

CINE CAMPUS MOCA FILM San Lorenzo in Banale (Tn), 8-11 gennaio

Organizzato da Moca Film in collaborazione cone APT Terme di Comano - Dolomiti del Brenta, il Cine Campus prevede un workshop rivolto a coloro che desiderano approfondire le proprie competenze e conoscenze in ambito cinematografico. Il corso coinvolge Roberto Cimatti, direttore della fotografia di Patria, film in concorso all’ultimo Festival di Venezia. Info: www.mocafilm.it

TRIESTE FILM FESTIVAL (XXVI edizione) Trieste, 16-22 gennaio

Il Trieste Film Festival è una rassegna dedicata al cinema dell’Europa Centro Orientale, all’interno del quale competono lungometraggi, cortometraggi e documentari, mettendo in palio premi in denaro per i partecipanti. Prosegue all’intrno del Festival il progetto Eastweek, un workshop internazionale di scenggiatura. Info: www.triestefilmfestival.it

UN FILM NELLO ZAINO (XIX Edizione) Bologna, 21-31 gennaio

Prosegue fino al 9 aprile la rassegna organizzata dall’associazione Gli Anni in Tasca con il patrocinio del DAMS - Università di Bologna e dedicata ai più piccoli, con una selezione di film che attinge dai principali festival di tutta Europa. In calendario The Blu Tiger, di Petr Ourkopec e The Boy With The Golden Pants, di Ella Lemhagen. Info: www.filmnellozaino.it

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RAPUNZEL - IL MUSICAL Roma, 1 - 11 gennaio

Al Teatro Brancaccio va in scena Rapunzel, con Alessandra Ferrari nei panni della principessa, Lorella Cuccarini in quelli di Madre Gothel e Giulio Corso in quelli di Phil. La regia è di Maurizio Colombini, già direttore di Peter Pan il Musical e vincitore del premio Gassman. Lo spettacolo prevede l’utilizzo di effetti speciali curati da Erix Logan, mentre le coreografie sono di Rita Pivano. Info: www.teatrobrancaccio.it

FIND THE CURE Savona, 15-31 gennaio

La manifestazione in programma fino al 19 febbraio propone sei documentari della Rassegna Mondovisioni - I documentari di Internazionale, con una selezione proveniente dai principali festival stranieri e proiettati per la prima volta in Italia. Le opere scelte riguardano in particolare l’attualità, la politica, i diritti umani e il mondo dei media. Il primo appuntamento è fissato il 15 gennaio con il film #Chicagogirl di Joe Piscatella. Info: www.findthecure.it

OFF OROBIE FILM FESTIVAL 2015 (IX edizione) Bergamo, 17-24 gennaio

La nona edizione del Festival Internazionale del documentario di montagna e del film a soggetto dedicati ai monti si terrà presso il Teatro Auditorium in piazza della Libertà a Bergamo. Si tratta di un concorso a cui possono prendere parte documentari, film e fotografie aventi come tema le montagne, l’alpinismo, l’ambiente e la natura delle Alpi Orobie, della Lombardia, d’Italia e delle terre del mondo. Info: www.montagnaitalia.com

SUDESTIVAL (XV edizione)

Conversano, Monopoli e Polignano a Mare, 24-31 gennaio Dal 24 gennaio al 21 marzo Sudestival porta in Puglia il miglior cinema d’autore, proponendo una selezione delle pellicole provenienti dai principali festival nazionali e internazionali. La caratteristica peculiare è quella di essere un evento itinerante e pensato per coinvolgere più città del sud-est barese. Info: www.sudestival.org

CORTO FILM FESTIVAL (II edizione) Torino, 24-31 gennaio

L’edizione invernale del CMFT (in programma fino al 21 febbraio) si propone come gara di corti dedicata alla memoria di Germana Erba e Gianfranco Cazzola. In attesa di conoscere i nuovi film, nella prima serata verranno riproposti i sette vincitori dell’edizione precedente. Info: www.assoattorifigucomto.altavista.org

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© Courtesy of Moka Film (1), © Courtesy of Trieste Film Festival (1), © www.mostragitai.it (1), © Courtesy of Un Film nello Zaino (1), © Courtesy of I Martedì del Festival (1), © Courtesy of Find The Cure (1), © Courtesy of Orobie Film Festival (1), © www.teatrobrancaccio.it (1), © Courtesy of Sudestival (1), © Courtesy of Corto Film Festival (1)

I MARTEDÍ DEL FESTIVAL (XV edizione)



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NON SOLO DISNEY E STUDIO GHIBLI I PROTAGONISTI DELLA GRANDE ANIMAZIONE EUROPEA

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«NEL FOGLIAME, SCRIGNO VERDE MACCHIATO D’ORO, NEL FOGLIAME INCERTO E FIORITO DI SPLENDIDI FIORI DOVE IL BACIO DORME, VIVE E LACERA IL DELIZIOSO RICAMO, UN FAUNO ATTONITO MOSTRA I SUOI DUE OCCHI E MORDE I FIORI ROSSI COI SUOI DENTI BIANCHI. BRUNITO E SANGUINANTE COME UN VECCHIO VINO IL SUO LABBRO SCOPPIA IN RISATE SOTTO I RAMI. E QUANDO È FUGGITO – COME UNO SCOIATTOLO – LA SUA RISATA TREMA ANCORA IN OGNI FOGLIA E SI VEDE SPAVENTATO DA UN FRINGUELLO IL BACIO D’ORO DEL BOSCO, CHE SI RACCOGLIE».

Testa di fauno di Arthur Rimbaud è uno dei tanti e migliori esempi possibili: i fauni – corpo di un uomo, ma corna e piedi di capra – abitano e proteggono le foreste e le campagne della fantasia umana da qualche migliaio di anni. Sin dai tempi degli antichi greci e romani sono stati buoni e cattivi, Silvani e Satiri, paladini della poesia maledetta di Stephane Mallarmé, della musica di Claude Debussy e della filosofia nietzschiana tra apollineo e dionisiaco. E sono oggi (e ieri) gli eroi di un fantasy cinematografico e letterario che affonda le sue radici nelle leggende popolari, nelle storie di spiriti che da secoli, romanticamente, accompagnano, accudiscono, istruiscono o spaventano uomini e donne, grandi e piccini. In questa visione d’insieme, il giovane fauno eponimo protagonista del cartone animato Mune - Il Guardiano della Luna è un più che degno erede di tutti i suoi illustri predecessori. Allegro, gioviale, senza pensieri, candido e puro, Mune non prende molto in considerazio-

Mune - Il Guardiano della Luna vede la collaborazione, tra gli altri, di Glen Keane, storico animatore e character designer Disney con un curriculum costellato di grandi successi: da La Sirenetta ad Aladdin, da La Bella e la Bestia a Basil l’investigatopo, oltre a Pocahontas, Tarzan e Rapunzel.

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ne le sue responsabilità: dovrebbe aiutare i suoi compagni a illuminare la foresta durante la notte ma preferisce di gran lunga esplorare i boschi, giocare con chi gli capita a tiro e godersi quella spensierata e irrequieta giovinezza che la vita concede solo una volta. Ma questo spirito libero e sognatore vive in un mondo in cui lui e i suoi amici sono investiti di

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IONE NIMAZ

ELL’A

D STORIA BREVE

er come ci appare superficialmente oggi, il mercato dei film d’animazione è (ed è sempre stato) una lotta fra due estremi monopolizzanti, fra est e ovest, fra Giappone e Stati Uniti. Da una parte Studio Ghibli, Toei Animation, robottoni e anime; dall’altra Disney, Pixar, DreamWorks e i più “giovani” Blue Sky Studios e Illumination Entertainment. In mezzo, nella cara vecchia Europa, il nulla. Mune - Il Guardiano della Luna sbarca nelle sale di tutto il mondo per dimostrare il contrario. Anche perché, storicamente, i cartoni animati nascono proprio nel vecchio continente. Il primo lungometraggio d’animazione ancora conservato è Le avventure del Principe Achmed, realizzato dalla regista tedesca Lotte Reininger, che nel 1926, in uno studio allestito sopra un garage a Potsdam e con l’aiuto di soli cinque collaboratori, diede vita a silhoutte nere su sfondi luminosi. Dopo aver aperto le danze – e prima della rinascita francofona (grazie ai Kirikù di Michel Ocelot,

I L B I GH

l’Appuntamento a Belleville di Sylvain Chomet e, perché no, anche i Minimei di Luc Besson) e inglese (i fantastici Aardman Studios di Wallace&Gromit, Galline in fuga e presto anche Shaun the Sheep) degli ultimi anni – i cartoni animati europei sono rimasti invischiati in un limbo a metà fra il cinema d’arte e d’intrattenimento, schiacciati dalla prepotenza Disney. Nel corso degli anni ci hanno provato in molti a liberarsi dal monopolio; in Italia Nino e Toni Pagot con I fratelli Dinamite, Anton Gino Domenghini con La rosa di Bagdad, passando per Bruno Bozzetto, Il flauto magico di Giulio Giani ed Emanuele Luzzati e arrivando fino a Enzo D’Alò e alla Rainbow di Iginio Straffi, che ha esportato in tutto il mondo le sue Winx. Anche i francesi si sono dati da fare, specialmente René Laloux, che con Il pianeta selvaggio nel ’73 vince un premio speciale a Cannes e nell’80 con I maestri del tempo inaugura una storica collaborazione con il grande fumettista Moebius. I sovietici, con

un compito speciale: sono loro i custodi dei cicli della natura, del continuo e regolare scambio fra giorno e notte, Sole e Luna. Una piccola svista, un astro che non si alza nel cielo al momento stabilito e l’universo intero rischia la sua incolumità. Eletto a sorpresa nuovo Guardiano della Luna, e dunque responsabile ultimo della protezione del satellite, ❯❯

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due splendidi mediometraggi, Il racconto dei racconti e Il vecchio e il mare, uno del ’79 e l’altro del ’99, uno creato dal maestro e l’altro dall’allievo,Yuri Norstein e Aleksandr Petrov, hanno forse fatto raggiungere all’arte dell’animazione vertici inarrivabili. E negli ultimi anni anche gli spagnoli hanno dato un’accelerata: è il caso di Jorge Blanco, Javier Abad e Marcos Martínez, autori dell’“alieno” Planet 51, e di Enrique Gato, che con Le avventure di Taddeo l’esploratore si è portato a casa tre Premi Goya.


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il fatuo fauno dovrà maturare e scoprire in se stesso nuovi e insperati poteri e capacità, ben consapevole che il pericolo resta sempre dietro l’angolo. Tanto che nemmeno Sohone (nell’originale francese doppiato dall’Omar Sy di Quasi amici), guerriero d’ambra e Guardiano del Sole, nonostante una forza e una sicurezza che spesso sfociano in arroganza, non riesce a impedire il furto degli astri da parte delle forze del Male. In compagnia del suo speculare collega Mune e di Glim – intelligente e solare creatura di cera, costretta a vivere isolata nella sua capanna – si lancia all’inseguimento dei ladri, con la speranza di giungere in tempo per salvare il suo mondo e tutto l’universo dal caos e l’oscurità perenni. Arriva nelle sale italiane il prossimo 5 febbraio, con mesi d’anticipo rispetto al resto del mondo (persino in Francia, sua “terra natale”, uscirà a primavera inoltrata), uno dei più attesi cartoni animati di produzione europea in-

sieme a Il Piccolo Principe, che arriverà entro la fine del prossimo anno. A fare di Mune - Il Guardiano della Luna un film d’animazione da cui aspettarsi grandi cose – in aggiunta al fascino dell’ambientazione leggendaria, così profondamente radicata nella nostra cultura, e a una veste grafica che strizza l’occhio ad Avatar – è la qualità e

il particolare amalgama dei professionisti coinvolti. Alla base, come consulente, collante e chioccia, troviamo lo storico animatore Disney Glen Keane, che è stato il character designer (il responsabile della progettazione di personaggi) dei protagonisti di La sirenetta, La Bella e la Bestia, Aladdin, Basil l’investigatopo, Pocahontas, Tarzan e Rapunzel. ❯❯

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1 LA LUNA Il corto Pixar del 2011 diretto da Enrico Casarosa si è guadagnato una nomination agli Oscar

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LA STORIA DELLA PRINCIPESSA SPLENDENTE Isao Takahata racconta la storia di una creatura lunare

4 Mune non è l’unico protagonista dell’avventura. Può infatti contare sull’aiuto di Glim (sopra), un’intelligente e solare creatura di cera e di Sohone (a destra), guerriero d’ambra e Guardiano del Sole.

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CATTIVISSIMO ME Solo un adorabile villain come Gru può pensare di... rubare la Luna!

LE 5 LEGGENDE La storia di Jack Frost inizia con il richiamo dell’Uomo nella Luna...

5 FLY ME TO THE MOON Tre mosche si infiltrano sull’Apollo 11 e iniziano la loro avventura spaziale


’ e un po s s o f e n I. che Mu N PO’ BAMB o v e l o «V AN E U i creare M R E d SPID cercato SICA» o m a i S Abb A CLA B A I F UNA A comporre il resto della squadra, una torma di giovani rampanti provenienti dalle migliori realtà professionali di tutto il mondo (DreamWorks, Pixar, Disney), che hanno collaborato con alcuni dei più grandi registi di cartoni animati in circolazione: Sylvain Chomet (Appuntamento a Belleville, L’illusionista), Genndy Tartakovsky (Hotel Transylvania) e Michel Ocelot (Azul e Asmar). Questo mélange tra classico e innovazione, che passa dalla sceneggiatura e si infiltra nella messa in scena, è ben rappresentato anche dai registi Benoît Philippon e Alexandre Heboyan. Il primo, anche sceneggiatore, viene dal live action (Lullaby for Pi) e si approccia al cartone animato con un sguardo fresco e volenteroso, oltre che con le idee chiare: «L’obiettivo era fare sia un film per tutti, e ci siamo impegnati per dare vita a personaggi e situazioni uniche e originali. Volevo che il nostro protagonista, Mune, fosse un po’ Spider-Man e un po’ Bambi. Abbiamo cercato di crea-

Ad affascinare sono soprattutto l’ambientazione leggendaria e una veste grafica - compreso il “look” dei protagonisti - che ricorda Avatar.

re una fiaba classica, nel solco della tradizione Disney, costruendola attorno a un universo e una mitologia che in qualche modo ricordano i film di Miyazaki». Heboyan, il secondo condottiero di Mune - Il Guardiano della Luna, è un giovane animatore di talento, diplomato al-

la prestigiosa école de l’image Gobelins di Parigi, che metterà a frutto l’esperienza guadagnata su film come Azul e Asmar, Kung Fu Panda e Mostri contro Alieni. Tutto per farci sognare insieme alle creature della foresta, così antiche eppure mai vecchie.

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