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Sondaggio sull’efficacia della B1 nel miglioramento della qualità della vita del parkinsoniano!
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- considerazioni preliminari sul report nr. 3 -
Buongiorno a tutti! I dati che sono stati caricati nelle ultime settimane ci consentono finalmente di fare analisi più approfondite, non definitive ma comunque molto interessanti.!
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Il campione anagrafico! Il campione è estremamente eterogeneo, non proviene da gruppi precostituiti, hanno compilato indipendentemente in momenti e luoghi diversi. Hanno età che vanno dai 40 ai 74 con esordi da 1 a 40 anni. Sono seguiti specificatamente per l’assunzione di B1 per il 40% da medici e per il 60% in dichiarata autogestione. ! ! Questi aspetti ci fanno affermare che si tratta di un campione :! - ben assortito! - non influenzabile da fattori sociali ! - che rispecchia in pieno le statistiche note circa il Parkinson, abbiamo infatti il 67,7 di popolazione maschile ed il 32,4% femminile, sovrapponibile alla distribuzione nazionale 70/30 (Dati ISTAT 2013)!
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Riteniamo importante segnalare una prima correlazione diretta : migliore efficacia percepita in soggetti di età più avanzata. Questo è spiegato dal fatto che nei soggetti giovani sicuramente l’apparato digerente è più efficiente che in un soggetto anziano, la B1 resa biodisponibile tramite alimentazione è scarsa nei parkinsoniani più grandi che dalla somministrazione percepiscono normalmente un beneficio più netto.!
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Il campione (struttura fisica)! Anche in questo aspetto il campione risulta ben assortito con pesi corporei che vanno da 45 a 120Kg su altezze da 148 a 200cm!
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Effetto placebo! Ci sentiamo di escludere una influenza dell’effetto placebo principalmente per un motivo :!
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Tempi di assunzione oltre i 12 mesi per il 74% del campione!
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Modalità di assunzione! Abbiamo individuato tre correlazioni dirette molto interessanti :!
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Fiala/compressa Il 92% dei soggetti che ha dichiarato assunzione per fiale (che in seguito chiameremo gruppo F1) dichiara di aver riscontrato un miglioramento della qualità della propria vita contro il 26% dei soggetti che la assumono in compresse (C1). Questo potrebbe far affermare che le fiale siano “migliori” delle compresse ma abbiamo scoperto una correlazione di secondo livello altrettanto importante : il sottoinsieme F1 ha delle caratteristiche comuni : mangia minimo 3 volte al giorno, mangia regolarmente frutta, verdura, zuccheri, non consuma alcool, poco caffè, poca carne e latticini, il 31% assumono integratori. Quindi direi che gli F1 sono più motivati e virtuosi adottando uno stile di alimentazione e probabilmente di vita che porta vantaggi a livello sistemico. I C1 sembrano essere meno motivati e meno attenti all’alimentazione. In generale
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comunque possiamo affermare che l’assunzione di fiale da risultati sensibilmente migliori rispetto alle compresse.! Intramuscolo gluteo/coscia! Abbiamo notato uno scostamento sull’efficacia percepita tra intramuscolo nei glutei e nelle cosce, appare statisticamente una maggiore efficacia nel primo caso per un 15,8%. Non è un dato eclatante ma ci riserviamo di monitorarlo all’aumentare del campione.! Dosaggio! Abbiamo notato una correlazione temporale che andrà indagata approfonditamente. Più che nei dati numerici abbiamo notato delle curve sovrapponibili tra maggior efficacia ed assunzioni medie (fiala 100mg x 2 volte a settimana) ma costanti nel tempo ( > 3 mesi). Questo significherebbe che l’assunzione costante di dosi medie da migliori risultati rispetto a dosi massicce per brevi periodi.!
Efficacia percepita! Ad oggi il 61,7% percepisce efficacia, il 38,2% indifferenza. Nessun effetto collaterale riconducibile alla somministrazione della B1. Si consideri che il 60% del campione non agisce sotto controllo medico. Il 35% assume la B1 per via orale. Siamo confidenti nell’affermare che se l’assunzione fosse fatta almeno seguendo un protocollo, meglio se sotto controllo medico, l’efficacia potrebbe essere estesa almeno del 15% raggiungendo il 75% del campione.!
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Fattori e sintomi maggiormente influenzati! L’umore è il fattore maggiormente influenzato che probabilmente a cascata va ad incidere sulla lucidità mentale e quindi sulla attenzione nell’assunzione dei farmaci. Rigidità, equilibrio, dolori articolari e deambulazione costituiscono l’altro “capitolo” maggiormente influenzato. Qualità del sonno e tremore sono scarsamente influenzati e rappresentano l’aspettativa maggiormente disattesa.!
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Alimentazione! Le correlazioni indicano i seguenti fattori come certi predittori di successo :!
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Una buona colazione !
- Consumo regolare di : frutta, verdura e dolci! - Moderato consumo di carne! - Scarso consumo di alcool!
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Gli integratori giocano sicuramente un ruolo importante ma estremamente soggettivo e legato a specifiche esigenze personali. Resta inteso che il classico integratore da banco (magnesio, potassio, vitamina C e D) non può che agevolare un miglior tono e quindi sensazione di benessere. Ricordiamo che detto integratore per un parkinsoniano è fortemente consigliato specialmente d’estate insieme ad una maggiore quantità di acqua (almeno 2 Lt/giorno).!
! Viterbo, 9 ottobre 2015! ! ! !
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Il Presidente dell’Associazione WeAreParky ONLUS! ! ! Giulio Maldacea