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BESANA CARPET LAB

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MAISONS DU MONDE

MAISONS DU MONDE

ANDREA BESANA, BRAND MANAGER DI BESANA CARPET LAB

La moquette è stata oggetto di critiche, perché considerata ricettacolo di acari e polvere, portatrice di allergie, anti-igienica. Vorrei, con lei, sfatare queste dicerie, anche perché, oggi, la composizione delle moquette è ben diversa…

Sicuramente tutte le ‘caratteristiche’ sopra menzionate hanno un fondo di verità e rappresentavano un luogo comune. Paradossalmente, questo è successo perché negli anni ‘60/’70, il mercato era particolarmente florido, con molta domanda e, in situazioni di altissima richiesta, entrano sul mercato anche prodotti che non rispettano degli standard qualitativi elevati. Il nostro settore è riuscito a farsi del male da solo, proponendo prodotti non sostenibili sotto tutti i punti di vista. Oggi, andare a rimuovere una convinzione così radicata, è molto difficile; tra gli over 50 è quasi impossibile: è una battaglia che facciamo da almeno sei anni, ma credo che il metodo migliore sarebbe organizzare dei work shop, delle dimostrazioni alla ‘San Tommaso’, per poter mostrare e verificare con gli occhi dei dubbiosi. Gli under 30 vivono il prodotto come una cosa nuova e questo è riscontrabile tra gli architetti più giovani: nella battaglia, sono proprio loro la chiave di volta per andare a risolvere il problema. Per il nostro tipo di business, di customizzazione, di taylor made, il tappeto è il prodotto principale, che, soprattutto nelle case grandi, ha delle dimensioni tali da coprire l’intera superficie del locale: la sensazione visiva è quella della moquette, ma si tratta di un trucco mentale.

Parliamo di certificazioni

Negli ultimi tre anni, c’è stata una forte ripresa dell’utilizzo della moquette nelle camere da letto. Oggi, tutti i prodotti sono certificati anti allergici, ignifughi e il 70% dei nostri manufatti gode della certificazione A+ per l’emissione di sostanze nocive. Una stanza con moquette ha una riduzione della sospensione delle polveri anche fino all’80%, perché, a differenza di un pavimento in legno, ad esempio, la polvere non si riesce a rimuovere totalmente e, camminandoci sopra, ‘vola’, mentre con la moquette questo non accade: la polvere viene trattenuta dal prodotto e potrà essere rimossa con normale battitappeto o aspirapolvere. Le certificazioni, i tecnicismi, implicano un lavoro di ricerca e sviluppo lunghissimo, che deve essere sottoposto a test impegnativi, che gli conferiscono caratteristiche di maggior sicurezza, igiene e questo concetto è molto difficile da trasferire: le famiglie con bambini sono molto più sensibile al tema e accettano un costo maggiore per una maggiore sicurezza, anche se è un valore non tangibile.

Tra i vostri prodotti, ce ne sono alcuni creati appositamente per gli uffici? Quali sono le loro caratteristiche? Viene richiesta anche oggi, la moquette?

La richiesta c’è, sia di moquette, sia di tappeto, ma cambia il tipo di prodotto richiesto, che deve essere più ‘tecnico’, più resistente, più compatto e rigido, proprio perché negli uffici c’è un maggior traffico di persone, ci sono le sedie con rotelle… e sono situazioni in cui è necessaria la resistenza del prodotto, più che l’estetica, intesa come effetto colore, perché questo è ciò che domina, e il massimo è quando si riesce ad abbinare entrambe.

Solitamente, per gli uffici e i luoghi pubblici in generale, la prima cosa che bisogna guardare è la classe di resistenza, che varia da 31 a 33: gran parte dei nostri prodotti, sono classe 33. Il mercato della moquette per uffici è buono e può essere diviso in ‘mercato a rotolo’ e ‘mercato a quadrotte’, ma il prodotto base è sempre lo stesso, varia la dimensione. Abbiamo dei prodotti dedicati, sia a grandi, sia a piccoli ambienti e sono: Iron, Athena, Palace e Snow, che si distinguono tra loro per la diversità di rigidità e per gusto estetico: dal lucido all’opaco… In aumento la domanda di tappeti.

Quanto è la durata di una moquette?

Premesso che non accade mai, ma se ipotizziamo che venga trattata e manutenuta correttamente, anche in termini di pulizia e lavaggio, una moquette classe 33 può durare anche 20 anni, ma bisogna sottolineare che la durata non è un dato richiesto, in quanto c’è un forte rinnovamento anche degli uffici, degli alberghi che, generalmente, subiscono un restyling ogni cinque anni.

Dopo la pandemia e con l’avvento dello smat working è diminuita la richiesta di moquette?

Il comparto che vede qualsiasi situazione di grande traffico, come i luoghi pubblici, l’hotellerie, l’ho.re.ca., le fiere, ha subito una contrazione violenta, intorno sicuramente al 35%: progetti che avevamo già avviato, sono congelati. Per quanto riguarda gli uffici, chi aveva condizioni positive o un approccio diverso, ha sfruttato la pandemia per effettuare lavori di ristrutturazione mentre, in quelle realtà in cui le entrate sono drasticamente diminuite o in cui vi erano idee poco sul futuro, si è preferito fermare i lavori. Noi abbiamo ammortizzato molto bene col residenziale: la pandemia ha alzato la richiesta residenziale, mentre gli uffici hanno avuto una forte decrescita, anche perché rimasti vuoti per molto tempo.

Parliamo di riciclo, di green, di ecosostenibilà – termini che, oggi, nessuno può ignorare –: come l’azienda si muove in questo senso?

La sostenibilità è sempre stato un tema sensibile all’azienda, anche prima che se ne parlasse in Italia ed è un argomento che è partito ‘da lontano’: in Italia, è da poco che se ne parla, mentre all’estero è una questione di lunga data e, proprio perché lavoriamo anche all’estero, abbiamo dovuto anticipare i tempi. La pandemia è stata un duro colpo per la ricerca e lo sviluppo: più che fermarli, ha rallentato tutti i processi a causa dei problemi legati alla filiera, come la mancanza di materie prime e, di conseguenza, l’impossibilità di fare esperimenti. Iron, di cui ho parlato prima, è stato immesso sul mercato due anni fa ed è 100% ecosostenibile, composto da Econyl riciclato, cioè nylon ottenuto dal recupero di vecchie moquette e scarti tessili in genere, reti da pesca dismesse, plastica, e, per ora, è l’unico prodotto a catalogo totalmente sostenibile. È realizzato con materiale riciclato che, a sua volta, è riciclabile: nel processo di produzione e di smaltimento, tecnicamente, si può affermare che si sta sempre riutilizzando per riprodurlo, ma questo, per ora, avviene ancora con tecniche standard. Si stanno studiando situazioni ibride, come l’utilizzo di collanti o sostanze di un certo tipo: sicuramente l’attenzione da parte nostra c’è, e stiamo cercando di capire come agire. Quando si parla di ecosotenibiltà c’è molta di confusione: un prodotto 100% sostenibile, deve avere un processo green al 100%, cioè si parte dal riciclo e si utilizzano energie pulite per realizzarlo.

Esatto. Tanti si definiscono sostenibili: magari il prodotto lo è, ma il processo produttivo no (come l’uso elevato di acqua...), per cui non può essere definito 100% sostenibile.

Su questo, in campo europeo, si sono mossi con alcune certificazioni – LEED, BREEAM, DGNB...–, che includono la valutazione dei prodotti edili e di arredo come componente integrante dell’edificio. Secondo me, il fatto di poter aumentare il valore di un qualsiasi immobile se costruito con prodotti certificati, è una cosa intelligente, anche se, tra la realtà e la comunicazione c’è uno spazio molto fumoso, risolvibile solo con queste certificazioni. Se realizziamo un prodotto che non deriva da materie riciclate, ma viene creato con energie pulite, o se le materie sono riciclate, ma le tecniche produttive sono standard, l’approccio è nella direzione giusta, una parte della cura è dedicata alla sostenibilità, ma arrivare a un processo produttivo totalmente ecosostenibile, è molto difficile. Magari ci si arriverà, bisogna essere ottimisti, ma certamente il covid non ha aiutato: tutti erano al lavoro, ognuno a proprio modo, ma c’è stato un forte rallentamento. In Italia sto verificando che non è tanto giustificato l’eventuale markup di un prodotto sostenibile, ma lo riscontro solo in Italia, per cui non so se il nostro Paese deve ancora apprendere e metabolizzare che un prodotto 100% ecosostenibile possa costare di più, oltre ad essere capito. La tendenza e la richiesta degli ultimi tre mesi è di avere un prodotto ecosostenibile, ma customizzabile, cioè con la possibilità di stampare disegni, fantasie, pattern su misura progettati da figure esterne all’azienda. Stampare su un prodotto ecosostenibile è più complicato, perché la fibra rigenerata non risponde alla stampa e all’inchiostro come la fibra iniziale, quindi servono più test, esperimenti, di conseguenza più tempo. Credo sia un po’ l’abbinare la forza del designer, del progettista che vuole l’unicità ma, allo stesso tempo, pretende l’ecosostenibilità: è possibile arrivare a questo tipo di prodotto speciale, ma richiede più tempo e questo si scontra con le tempistiche senza logica, che non danno il tempo necessario per lavorare sui progetti correttamente.

CARPETING HAS BEEN CRITICIZED AS A RECEPTACLE FOR DUST MITES AND DUST, AS ALLERGY-INDUCING AND UNHYGIENIC. I WOULD LIKE TO DISPEL THESE RUMORS WITH YOU, ALSO BECAUSE THE COMPOSITION OF CARPETS TODAY IS VERY DIFFERENT...

CERTAINLY ALL OF THE 'CHARACTERISTICS' MENTIONED ABOVE HAVE SOME TRUTH TO THEM AND REPRESENTED A COMMONPLACE. PARADOXICALLY, THIS HAPPENED BECAUSE IN THE '60S AND '70S, THE MARKET WAS PARTICULARLY FLOURISHING, WITH A LOT OF DEMAND AND, IN SITUATIONS OF VERY HIGH DEMAND, PRODUCTS THAT DID NOT MEET HIGH QUALITY STANDARDS ALSO ENTERED THE MARKET. OUR SECTOR MANAGED TO HURT ITSELF BY OFFERING PRODUCTS THAT WERE UNSUSTAINABLE FROM ALL POINTS OF VIEW. TODAY, IT IS VERY DIFFICULT TO REMOVE SUCH A DEEP-ROOTED CONVICTION; AMONG THE OVER50S IT IS ALMOST IMPOSSIBLE: IT IS A BATTLE WE HAVE BEEN WAGING FOR AT LEAST SIX YEARS, BUT I BELIEVE THE BEST METHOD WOULD BE TO ORGANIZE WORK SHOPS, DEMONSTRATIONS À LA 'ST. THOMAS', TO BE ABLE TO SHOW AND VERIFY WITH THE EYES OF THE DOUBTERS. THE UNDER 30S EXPERIENCE THE PRODUCT AS SOMETHING NEW AND THIS CAN BE SEEN AMONG YOUNGER ARCHITECTS: IN THE BATTLE, THEY ARE THE KEY TO SOLVING THE PROBLEM. FOR OUR TYPE OF BUSINESS, OF CUSTOMIZATION, OF TAYLOR-MADE, THE CARPET IS THE MAIN PRODUCT, WHICH, ESPECIALLY IN LARGE HOUSES, IS SO LARGE THAT IT COVERS THE ENTIRE SURFACE OF THE ROOM: THE VISUAL SENSATION IS THAT OF CARPETING, BUT IT IS A MENTAL TRICK.

LET'S TALK CERTIFICATIONS

OVER THE PAST THREE YEARS, THERE HAS BEEN A STRONG RESURGENCE IN THE USE OF CARPET IN BEDROOMS. TODAY, ALL PRODUCTS ARE CERTIFIED ALLERGY-FREE, FIRE RETARDANT AND 70% OF OUR PRODUCTS ARE A+ CERTIFIED FOR HARMFUL EMISSIONS. A CARPETED ROOM HAS A REDUCTION IN DUST SUSPENSION OF UP TO 80% BECAUSE, UNLIKE A WOODEN FLOOR, FOR EXAMPLE, THE DUST CANNOT BE TOTALLY REMOVED AND 'FLIES' AS YOU WALK ON IT, WHEREAS WITH CARPET THIS DOES NOT HAPPEN - THE DUST IS RETAINED BY THE PRODUCT AND CAN BE REMOVED WITH A NORMAL CARPET BEATER OR VACUUM CLEANER. THE CERTIFICATIONS, THE TECHNICALITIES, IMPLY A VERY LONG RESEARCH AND DEVELOPMENT WORK, WHICH MUST BE SUBJECTED TO DEMANDING TESTS, WHICH GIVE IT CHARACTERISTICS OF GREATER SAFETY, HYGIENE AND THIS CONCEPT IS VERY DIFFICULT TO TRANSFER: FAMILIES WITH CHILDREN ARE MUCH MORE SENSITIVE TO THE ISSUE AND ACCEPT A HIGHER COST FOR GREATER SAFETY, EVEN IF IT IS NOT A TANGIBLE VALUE.

AMONG YOUR PRODUCTS, ARE THERE ANY CREATED SPECIFICALLY FOR OFFICES? WHAT ARE THEIR CHARACTERISTICS? IS CARPETING STILL IN DEMAND TODAY?

THE DEMAND IS THERE, BOTH FOR CARPETING AND FOR RUGS, BUT THE TYPE OF PRODUCT REQUIRED CHANGES, AND IT HAS TO BE MORE 'TECHNICAL', MORE RESISTANT, MORE COMPACT AND RIGID, PRECISELY BECAUSE IN OFFICES THERE IS MORE TRAFFIC OF PEOPLE, THERE ARE CHAIRS WITH CASTERS... AND ARE SITUATIONS IN WHICH YOU NEED THE STRENGTH OF THE PRODUCT, MORE THAN AESTHETICS, UNDERSTOOD AS A COLOR EFFECT, BECAUSE THIS IS WHAT DOMINATES, AND THE BEST IS WHEN YOU CAN COMBINE BOTH. USUALLY, FOR OFFICES AND PUBLIC PLACES IN GENERAL, THE FIRST THING YOU NEED TO LOOK AT IS THE RESISTANCE CLASS, WHICH VARIES FROM 31 TO 33: MOST OF OUR PRODUCTS ARE CLASS 33. THE OFFICE CARPET MARKET IS GOOD AND CAN BE DIVIDED INTO 'ROLL MARKET' AND 'SQUARE MARKET', BUT THE BASIC PRODUCT IS ALWAYS THE SAME, THE SIZE VARIES. WE HAVE DEDICATED PRODUCTS, BOTH FOR LARGE AND SMALL ROOMS AND THEY ARE: IRON, ATHENA, PALACE AND SNOW, WHICH DIFFER FROM EACH OTHER IN TERMS OF STIFFNESS AND AESTHETIC TASTE: FROM GLOSSY TO MATTE... DEMAND FOR CARPETS IS INCREASING.

HOW LONG IS THE LIFESPAN OF A CARPET?

GRANTED THAT IT NEVER HAPPENS, BUT IF WE ASSUME THAT IT IS TREATED AND MAINTAINED PROPERLY, EVEN IN TERMS OF CLEANING AND WASHING, A CLASS 33 CARPET CAN LAST EVEN 20 YEARS, BUT IT MUST BE STRESSED THAT THE DURATION IS NOT A REQUIRED DATA, AS THERE IS A STRONG RENEWAL EVEN OF OFFICES, HOTELS THAT, GENERALLY, UNDERGO A MAKEOVER EVERY FIVE YEARS.

AFTER THE PANDEMIC AND WITH THE ADVENT OF SMAT WORKING HAS THE DEMAND FOR CARPET DECREASED?

THE SECTOR THAT SEES ANY SITUATION OF GREAT TRAFFIC, SUCH AS PUBLIC PLACES, HOTELS, HO.RE.CA., FAIRS, HAS SUFFERED A VIOLENT CONTRACTION, CERTAINLY AROUND 35%: PROJECTS THAT WE HAD ALREADY STARTED, ARE FROZEN. AS FAR AS OFFICES ARE CONCERNED, THOSE WHO HAD POSITIVE CONDITIONS OR A DIFFERENT APPROACH TOOK ADVANTAGE OF THE PANDEMIC TO CARRY OUT RENOVATION WORK WHILE, IN THOSE REALITIES IN WHICH INCOME HAD DRASTICALLY DECREASED OR IN WHICH THERE WERE UNCLEAR IDEAS ABOUT THE FUTURE, IT WAS PREFERRED TO STOP WORK. WE HAVE AMORTIZED VERY WELL WITH RESIDENTIAL: THE PANDEMIC HAS RAISED THE RESIDENTIAL DEMAND, WHILE OFFICES HAVE HAD A STRONG DECREASE, ALSO BECAUSE THEY HAVE REMAINED EMPTY FOR A LONG TIME.

WE TALK ABOUT RECYCLING, GREEN, ECO-SUSTAINABILITY - TERMS THAT, TODAY, NO ONE CAN IGNORE -: HOW DOES THE COMPANY MOVE IN THIS DIRECTION?

SUSTAINABILITY HAS ALWAYS BEEN A SENSITIVE ISSUE FOR THE COMPANY, EVEN BEFORE WE TALKED ABOUT IT IN ITALY, AND IT'S A SUBJECT THAT STARTED 'FROM AFAR': IN ITALY, IT'S ONLY RECENTLY THAT WE'VE BEEN TALKING ABOUT IT, WHILE ABROAD IT'S A LONG-STANDING ISSUE AND, PRECISELY BECAUSE WE ALSO WORK ABROAD, WE'VE HAD TO ANTICIPATE THE TIMES. THE PANDEMIC HAS BEEN A HARD BLOW FOR RESEARCH AND DEVELOPMENT: MORE THAN STOPPING IT, IT HAS SLOWED DOWN ALL PROCESSES DUE TO PROBLEMS LINKED TO THE SUPPLY CHAIN, SUCH AS THE LACK OF RAW MATERIALS AND, CONSEQUENTLY, THE IMPOSSIBILITY OF CARRYING OUT EXPERIMENTS. IRON, WHICH I MENTIONED EARLIER, WAS LAUNCHED ON THE MARKET TWO YEARS AGO AND IS 100% ECO-SUSTAINABLE, MADE OF RECYCLED ECONYL, I.E. NYLON OBTAINED FROM THE RECOVERY OF OLD CARPETS AND TEXTILE WASTE IN GENERAL, DISCARDED FISHING NETS, PLASTIC, AND, FOR NOW, IS THE ONLY PRODUCT IN THE CATALOG THAT IS TOTALLY SUSTAINABLE. IT IS MADE FROM RECYCLED MATERIAL WHICH, IN TURN, IS RECYCLABLE: IN THE PROCESS OF PRODUCTION AND DISPOSAL, TECHNICALLY, YOU CAN SAY THAT YOU ARE ALWAYS REUSING TO REPRODUCE IT, BUT THIS, FOR NOW, IS STILL DONE WITH STANDARD TECHNIQUES. HYBRID SITUATIONS ARE BEING STUDIED, SUCH AS THE USE OF ADHESIVES OR SUBSTANCES OF A CERTAIN TYPE: WE ARE CERTAINLY PAYING ATTENTION, AND WE ARE TRYING TO UNDERSTAND HOW TO ACT. WHEN IT COMES TO ECO-SUSTAINABILITY THERE IS A LOT OF CONFUSION: A 100% SUSTAINABLE PRODUCT MUST HAVE A 100% GREEN PROCESS, I.E. IT STARTS FROM RECYCLING AND USES CLEAN ENERGY TO MAKE IT.

EXACTLY. MANY CALL THEMSELVES SUSTAINABLE: MAYBE THE PRODUCT IS, BUT THE PRODUCTION PROCESS IS NOT (MAYBE THE AMOUNT OF WATER USED IS VERY HIGH...), SO IT CANNOT BE DEFINED 100% SUSTAINABLE

ON THIS, IN THE EUROPEAN FIELD, THEY HAVE MOVED WITH SOME CERTIFICATIONS – LEED, BREEAM, DGNB..–, WHICH INCLUDE THE EVALUATION OF BUILDING AND FURNITURE PRODUCTS AS AN INTEGRAL COMPONENT OF THE BUILDING. IN MY OPINION, BEING ABLE TO INCREASE THE VALUE OF ANY PROPERTY IF IT IS BUILT WITH CERTIFIED PRODUCTS IS A SMART THING TO DO, EVEN IF THERE IS A VERY FUZZY SPACE BETWEEN REALITY AND COMMUNICATION, WHICH CAN ONLY BE SOLVED WITH THESE CERTIFICATIONS. IF WE MAKE A PRODUCT THAT DOES NOT DERIVE FROM RECYCLED MATERIALS, BUT IS CREATED WITH CLEAN ENERGY, OR IF THE MATERIALS ARE RECYCLED, BUT THE PRODUCTION TECHNIQUES ARE STANDARD, THE APPROACH IS IN THE RIGHT DIRECTION, A PART OF THE CARE IS DEDICATED TO SUSTAINABILITY, BUT GETTING TO A TOTALLY ECO-SUSTAINABLE PRODUCTION PROCESS IS VERY DIFFICULT. MAYBE WE WILL GET THERE, WE MUST BE OPTIMISTIC, BUT CERTAINLY THE COVID HAS NOT HELPED: EVERYONE WAS WORKING, EACH IN THEIR OWN WAY, BUT THERE HAS BEEN A STRONG SLOWDOWN. IN ITALY I'M VERIFYING THAT THE POSSIBLE MARKUP OF A SUSTAINABLE PRODUCT IS NOT SO MUCH JUSTIFIED, BUT ONLY IN ITALY, SO I DON'T KNOW IF OUR COUNTRY HAS YET TO LEARN AND METABOLIZE THAT A 100% ECO-SUSTAINABLE PRODUCT CAN COST MORE, BESIDES BEING UNDERSTOOD. THE TREND AND THE REQUEST OF THE LAST THREE MONTHS IS TO HAVE AN ECO-SUSTAINABLE PRODUCT, BUT CUSTOMIZABLE, THAT IS, WITH THE POSSIBILITY OF PRINTING DESIGNS, PATTERNS, CUSTOM PATTERNS DESIGNED BY FIGURES OUTSIDE THE COMPANY. PRINTING ON AN ECO-FRIENDLY PRODUCT IS MORE COMPLICATED BECAUSE THE RECLAIMED FIBER DOESN'T RESPOND TO PRINTING AND INK LIKE THE INITIAL FIBER, SO MORE TESTING, EXPERIMENTATION, AND CONSEQUENTLY MORE TIME IS NEEDED. I THINK IT'S A BIT OF COMBINING THE STRENGTH OF THE DESIGNER, OF THE DESIGNER WHO WANTS UNIQUENESS BUT, AT THE SAME TIME, DEMANDS ECO-SUSTAINABILITY: IT'S POSSIBLE TO ARRIVE AT THIS KIND OF SPECIAL PRODUCT, BUT IT TAKES MORE TIME AND THIS CLASHES WITH THE TIMELINES WITHOUT LOGIC, WHICH DON'T GIVE THE NECESSARY TIME TO WORK ON THE PROJECTS PROPERLY.

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