100 fette di torta i racconti

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a premessa

Quando ho ideato “ 100 FETTE DI TORTA ”, il desiderio intimo era quello di scoprire chi ci fosse dentro le Cake Designers, era il tentativo di scuotere e spingere il gruppo a manifestarsi con il proprio nome e cognome, senza celarsi dietro un account facebook. Cosa pensa una CD, che esperienze ha vissuto, quali ricordi porta dentro sè e che capacità soprattutto ha di raccontarsi. Non posso dire di essere stato bombardato di racconti, era la prima volta che un contest metteva a confronto le persone e non le loro opere. Nella realtà dei fatti, anche se tre persone soltanto risulteranno vincitrici, moralmente lo sono tutte, per avere sfidato se stesse, per aver accettato un confronto fuori dai canoni, per aver saputo guardarsi dentro trovando il coraggio e la voglia di raccontarsi e raccontare. Non so se ci sarà una seconda Raccolta di Racconti. Quello che so ora è che è tutto pronto per essere messo davanti al vostro giudizio e che questa volta non sarà solo nel merito o nella qualità e ......... Vinca il migliore.

Giuseppe Patanè

Contest.weddingandcaketv.gmail.com


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’albero delle stagioni

Eccola ….. pensierosa, concentrata e sorridente, sarebbe bello avere la sua dolce espressione sul lavoro, ma lei non lavora, lei regala con amore e disinteresse piccoli pezzetti di sole, di fantasia e sorrisi , Crea Lei comprende da frasi a volte sconnesse i nostri desideri più profondi, li rielabora, li soppesa, li rende tangibili, come? È una bella domanda a cui rispondere non è facile, è un dono che lei ha, lei riesce a leggere fra le righe, ha una fantasia innata, sopita da tempo, ma che il dolce mondo ha risvegliato e le è bastato un pizzico di allenamento per farla diventare più forte, incredibilmente brillante, cangiante con la capacità di adeguarsi a persone ognuna colorata dalla sua diversità Eccola … si muove, attenta e delicata, le sue mani sono pronte a dare vita a tutte le sue fantasie, da una nuvola bianca al dolce profumo di vaniglia esce fuori un panetto candido, ancora caldo da coccolare, lo avvolge con dolcezza per conservarne la consistenza che al contatto con le sue calde mani prende vita, lo colora con ogni sfumatura suggeritale dalla sua immaginazione, come un angelo si prende cura di lui e lo stravolge, lo manipola a volte con violenza ma il più delle volte con una delicatezza tale da sembrare immobile eppure dopo pochi minuti di concentrazione ecco, prende vita … io con il fiato sospeso prendo un attimo aria, mi sono resa conto di essere in apnea presa dalla passione che permea l’aria nel momento della creazione Eccola … si ferma un attimo, osserva, guarda con amore le nuove forme, il dolce materiale diventa qualcosa, si ma cosa? Non oso guardare più da vicino perché mi renderò conto che mi avrà letto dentro e mi sentirò nuda davanti a lei, avrà letto nei miei angolini segreti la voglia di scorgere un mondo fatato, il desiderio di vivere di sogni che la fanciulla dentro di me reclama a gran voce, il bisogno di fiaba, avrà letto il mio bisogno di natura, quella certezza che la natura ci dà con il costante, lento, cadenzato, incedere delle stagioni Eccola … sembra … cosa le è successo? … ha un aspetto … ah! quegli occhi li conosco, li ho avuti anche io, lo sguardo di una mamma che osserva orgogliosa il procedere incerto della sua bimba, si lei osserva lo scorrere delle stagioni non so come, ma gli ha dato vita; l’inverno con il suo abbagliante manto che copre tutto, la primavera che con i suoi dolci e colorati profumi ci dice che è arrivato il momento di nascere di nuovo, l’estate con il suo caldo calore ci coccola e permette un momento di fermarci a riposare,


l’autunno che con un brivido di freschezza ci da’ l’abbrivio per riprendere il ciclo della vita … e come per magia si apre ai miei occhi quel mondo incantato che avevo nascosto dentro di me, popolato da occhietti curiosi manine e zampette, faccine e musetti, in una allegra sinfonia di forme e colori e svolazzante movimento d’aria Eccola … è radiosa, soddisfatta forse un po’ stanca, ha dato vita a quel mondo incantato, pronta per spiccare il volo, lei con la sua creazione, la sua creatura, va’ per dare la possibilità a chi la guarderà di pensare “ma come ha fatto a dare vita alle mie fantasie, immaginavo fosse proprio così” … e io? sono contenta orgogliosa ha creato prendendo spunto proprio da una mia fantasia come a fatto a renderla così reale, così vivida? continuerò a domandarmelo, un pensiero mi sfiora Eccomi … io! sono io? ma come ho fatto a non accorgermi, sono sorpresa, stupita quasi senza parole ancora una volta senza fiato respiro mi calmo, mi emoziono … sono io … sono stata io … è lei dentro di me, ha trovato il suo modo, ha trovato la via giusta per uscire allo scoperto, per alimentare i miei sogni, sogni di avventura e montagne da scalare e da respirare a pieni polmoni E ora si… Sogni da stravolgere e fisicamente costruire … si … Eccola …. Eccomi ho trovato la mia strada


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lla scoperta della PDZ

E’ successo a tutti di svegliarsi durante la notte con un pensiero fisso in testa e di non riuscire a riprendere sonno...per non parlare di quando, finalmente, quel tarlo si trasforma nell'idea giusta..Ecco! Questa è la torta, che voglio fare!! A me succede sempre così..mi addormento con una idea fissa che puntualmente a metà della notte mi sveglia e mi fa alzare dal letto, prendere carta e penna, ancora con gli occhi socchiusi e gonfi di sonno, aprire il pc e cercare foto che siano di ulteriore ispirazione. E 3,2,1, pronti a partire.. carta, matita, gomma, righello e.. taaanta pazienza. Trascorrono le ore e ..”Amò che stai facendo?” Arriva mio marito piuttosto sconvolto e con non troppo garbo mi riporta a letto dicendomi “ tu sei matta. Domani hai tutto il tempo per ragionare su quello che vuoi fare , la notte è fatta per dormire” Beh, cosa rispondereste voi, con una idea pungente che sta per trasformarsi in una graziosa torta? (almeno su carta) “ amore, 5 minuti ancora..” e il caro maritino.. “ci rinuncio..fai un po' come vuoi.” Si dice che la vita dei talentuosi sia così.. ti viene una idea fulminea e subito devi correre a disegnarla, scriverla, trasformarla in qualcosa che non te la faccia sfuggire. Certe volte sto facendo la fila alla posta, sto cucinando un piatto di pasta, sto semplicemente parlando con qualcuno e ..il mio cervello si distrae, comincio a pensare a quel topper che vorrei creare, magari con quella scenetta simpatica che lo renderebbe ancora più brillante..a me succede così. Sono strana, dite?! Sì. È proprio vero, sono parecchio strana ma non credo di essere unica nel mio genere. Sono una ragazza del Sud Italia, ho studiato parecchio nella mia vita perchè sia mamma che papà mi volevano laureata, “Così avrai più chance di me e tuo padre; io mi sono dovuta accontentare del posto fisso da terapista ma se avessi ascoltato le parole di tuo nonno..” dice mia madre...”mah” penso io! Il mitico posto fisso...come vincere al superenalotto, immagino. Due lauree triennali, una specialistica, una marea di corsi, abilitazioni varie e..disoccupata a tempo pieno! Tutto questo per raccontarvi, come ho iniziato questo mio nuovo percorso di vita..”alla scoperta della Pdz” così chiamerei questo mio racconto personale. Un paio di anni fa, guardavo un programma noto a tutti gli appassionati del settore..”Il boss delle torte”, ne sono rimasta folgorata, mentre guardavo questi italo-americani che preparavano torte immense, piene di colori


sgargianti, disegni improponibili, senza contare i meccanismi e le luci stile alberi di Natale, per non parlare dei topper (solo in seguito, avrei capito di cosa stessero parlando), Wow! Mi si è aperto un mondo nuovo, ancora adesso mi emoziono scrivendo e ricordando.. ho pensato “ Voglio provare anche io la pasta di zucchero, magari domani passo da.... e chiedo se la vendono” e la trovai, aggiungo, stranamente..(dovete sapere che nella mia città, è difficile trovare cose diverse da quelle che non sono ritenute “commerciali”, ancora adesso che magari ho un po' di esperienza in più e ho imparato a distinguere i tipi di pasta (copertura, pastigliaggio, modelling, flower, etc.) e che chiaramente, ho le mie preferenze riguardo alle marche, mi risulta difficile trovare ciò che cerco e sono costretta ad ordinare via internet..quindi potete immaginare). Rientrata a casa, cominciai a giocare con la pdz da copertura, cercando di colorarla, prendendo confidenza con lei. Nei giorni a seguire, quel negozio diventò la mia meta preferita. Comprai tutti i coloranti che aveva, la gelatina, l'amido e lo zucchero a velo, poi fu la volta dei miei primi attrezzini e dei cutter per i fiori, insomma ne fui travolta. Certo da allora, è passato un bel po' di tempo, neanche tantissimo a pensarci bene, comunque la mia passione è cresciuta a dismisura e ora non riesco a stare più di un giorno senza il mio hobby/lavoro. Ho conosciuto persone gentili, disponibili e valide che mi hanno permesso di imparare e a mia volta di insegnare. Vorrei spendere due parole per chi si sta avvicinando ora al mondo della Pdz, ragazzi è un mondo dolcissimo ma fate attenzione alla glicemia, scherzo ovviamente...non datevi mai per vinti e lottate sempre per raggiungere i vostri piccoli e grandi traguardi.


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‘era una Volta

DRIN, DRIN, DRIN... si.... eccomi.... sono sveglia, tra uno sbadiglio e un altro! Quella mattina, come ormai tutte le mattine da circa un anno e mezzo, aprii gli occhi convinta di essere ancora sommersa da pasta di zucchero, coloranti, ball toll, nastrini ma quelle notti erano diverse, curiose, mi vennero a trovare dei personaggi: Pinocchio, Geppetto, il Grillo Parlante... sto parlando di un sogno, un dolce, fantastico sogno che tutte le notti mi prendeva e mi portava con se in un mondo di magia, arte e meraviglie! Qualche giorno prima che succedesse tutto questo, online lessi di un concorso per diventare Cake Designer. Cosaaaaa? Non potevo perdere questa opportunità, era il destino che si prendeva gioco di me oppure era un segno per cambiare la mia vita? La risposta arrivò in men che non si dica! Cominciai ad informarmi su come iscrivermi, il concorso si teneva in un’altra regione rispetto alla mia e le ansie cominciavano a farsi sentire: come farò ad essere lì fra qualche mese? mi daranno un permesso al lavoro? avrò la macchina? La torta arriverà sana e salva? Ma non m'importava nulla, di getto mi iscrissi e da li partì la mia avventura per realizzare quel sogno al quale ero e sono aggrappata ormai da diverso tempo. Subito cominciai a pensare a cosa poter realizzare e dalla mia mente i pensieri si trasferirono nelle mie mani, comincio' a materializzarsi qualcosa, senza progettare la torta, senza riflettere su quello che poteva essere, in poco tempo, usando tutta la mia energia, ne usci' fuori un bel musetto...il mio adorato “Grillo Parlante”, che da quel momento ogni notte mi deliziava con il suo sorriso rassicurante! Ogni sera, ritornata a casa dal lavoro, mi liberavo dai panni dell'impiegata, come farebbe un supereroe, e m' immergevo nel mio vero essere e diventavo una Cake Designer. Fino a notte inoltrata lavoravo, in un subbuglio di emozioni le mie mani creavano, distruggevano e ricreavano, a volte anche tremolanti per l'eccitazione, in quei momenti a suggerire era il cuore, non più la mente e in uno stato quasi di estasi, come un incantesimo, portavo a termine quello


che per me poteva essere il biglietto d' ingresso in quel sogno dal quale non avrei più voluto svegliarmi. Arrivò il giorno della consegna, intimidita e impaurita mi avvicinai al portone con in mano il mio Grillo Parlante, entrai nel cortile del palazzo e come al solito sbagliai porta, vidi una scala che portava nel luogo dove avrei dovuto lasciare la mia creazione, entrai e in un attimo mi ritrovai in quel sogno, sommersa dai colori, guardavo le ragazze assemblare i loro lavori, ero ferma, immobile, quasi estranea assistevo a quel teatro ma felice e affascinata di sapere che quel meraviglioso sogno era diventato realtà. Mi dissero dove avrei dovuto lasciare il lavoro, poggiai il mio Grillo sul tavolo e con tanta soddisfazione lo guardai e sorridendo me ne andai. Non dimenticherò MAI la gioia di quell'esperienza e pur non avendo vinto, mi caricò di energia positiva e mi spronò a credere ancor di più che: “Se puoi sognarlo, puoi farlo!” (Walt Disney).


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me una Tela

Ho sempre fatto parte dei suoi pensieri ... li ho cullati, protetti.custoditi e preservati ma non ci siamo mai concretamente conosciuti. La ricordo come se fosse oggi ... avrà avuto si e no sette anni.seduta sull'erba con le gambe bianche e smilze, i capelli neri corvino e gli occhi blu.intenta ad intrecciare, ritagliare ed incollare nastri,bastoncini,bottoni e qualsiasi altra cosa riuscisse a rinvenire. La vita , per niente generosa con lei, le aveva donato una prerogativa ,un espediente e così cercava di obliare ... un mondo fatto di fantasie, che lei stessa forgiava con le sue piccole manine, ma allo stesso tempo così grandi da attuare, plasmare ed realizzare qualsiasi cosa .. un pregio, un dono, elargitole dalla vita, così avara con lei . L'arte era tutto il suo mondo, inviolabile e intangibile, seppur siano trascorsi molti anni da allora.mi hanno detto che essa è germogliata con lei e con i suoi figli .In un certo senso anch'io, come I'arte, ho sempre fatto parte della sua vita scrutandola, accompagnandola ,a volte discostandomi ma vivendo incessantemente nei suoi pensieri. Si è confrontata e cimentata in tante tecniche, olio su tela, disegno a carboncino, creta, mosaico, ceramica fredda, lampade Tiffany,ma senza mai conseguire un amore profondo che la legasse a qualche cosa. Mi hanno detto anche, che circa due anni fa, ha scoperto una nuova arte, il cake design ed è rimasta folgorata, incantata, ammaliata ed estasiata da tutto ciò che ne fa parte, generando voglia di studiare ed apprendere ininterrottamente, ogni sua sfaccettatura, violando e infrangendo anche il sonno e il riposo della notte. Si è logorata e consumata nel divorare libri e tutorial, si è nutrita di qualsiasi cosa, ma mai sfamata, mai saziata del desiderio di sapere. Addottrinarsi ed arricchirsi su quest'arte novella per lei è esasperante, laborioso e oneroso ma allo stesso tempo .. appaga, adempie e risarcisce, ogni sua singola fatica.. assorbe e assimila ogni cosa che stuzzica e invoglia la sua mente. La notte.quando il resto del mondo dorme nel silenzio, nella segretezza guida e le sue mani, facendosi portare in mondi lontani dalla realtà, gli stessi mondi dove approdava quando era piccola e li si attorniava di fantasie . Qui è lei a dirigere , convogliare e presiedere ... come volgere le redini di un cavallo ... eccita e invoglia la mente. Mi è stato raccontato che, come Penelope di giorno tesseva la sua tela e la notte la smontava, anche lei crea e smonta tutto ciò che erige, per accrescersi ed evolversi , alla ricerca di aspettative che si è preordinata ..e proprio come Penelope confida ed auspica


che un giorno non troppo lontano, chissà ... qualcuno bussi alla sua porta. Ha vinto alcuni concorsi ,che hanno significato per lei molte soddisfazioni, risarcendola di tanti sacrifici . Dicono sia caparbia, ostinata, irremovibile come non mai e penso proprio che abbia conseguito finalmente la sua strada risolutiva nella sua vita artistica. E' giunto il momento di conoscerci, ne abbiamo bisogno entrambi . Mi sto recando da lei ... ecco, sono arrivato ... passo davanti ad una finestra, la vedo ... la riconosco subito, è lei ... capelli neri e ocçhi blu.. seduta ad un tavolo gremito, affollato di torte ... sta lavorando. Taglia modella e incolla lo zucchero , mi sembra di rivedere quella piccola bambina seduta sull'erba ... si; ha il medesimo sguardo di allora ... sereno, disteso e fiducioso. Come Ulisse dopo aver viaggiato e spaziato per anni nei suoi pensieri.oggi torno da lei Ci siamo ... busso ... mi apre la porta, e guardandomi incredula mi dice: “ Ben arrivato SOGNO, ti stavo aspettando “.


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i fiore in fiore

Una bambina di sei anni, scende le scale di corsa, di nascosto, con un grosso fazzoletto bianco in mano, è attratta dai colori, dalla loro bellezza e piano piano raccoglie tutto quello che c’è nel giardino dietro casa. Tutta contenta risale le scale e mostra a tutti quello che ha raccolto. Il nonno sbarra gli occhi, ha un sussulto, un fremito, iniziano i rimproveri. La bambina ha distrutto il frutto di mesi di lavoro. Dei fiori cresciuti con amore nel giardino non è rimasto più nulla. La bambina cresce, s’innamora sempre più dei fiori che contornano la sua casa: rose, calle, ortensie, margherite e gelsomini, si affiaccia dal balcone e le guarda, le ammira e sente il profumo. Sono la quint’essenza dell’eleganza, dell’armonia, della poesia, della bellezza e della perfezione. Si cresce e all’amore dei fiori, un bel giorno, associa la passione per la pasta di zucchero. Poter realizzare quei fiori che tanto ama non gli sembra vero. Dalle prime esperienze di decorazione affina la sua passione e la sua tecnica per realizzare quelle “creature” che adora e che spera di saper realizzare in modo tale da renderle vive. Una profonda agitazione la pervade quando si pone alla spasmodica ricerca di fiori da ricreare. L’ansia attanaglia il suo cuore – riuscirò ad avvicinarmi alla bellezza della realtà? – si domanda prima di iniziare ogni lavoro. Prepara meticolosamente i suoi strumenti, li controlla e li verifica con lo stesso amore con cui una madre prepara i figli prima di uscire. E’ tutto pronto!!! Come un attore alla sua prima teatrale la pervade un batticuore ed una emozione inenarrabile. La concentrazione è massima e tutto quello che c’è intorno è il nulla: esiste solo lei e la sua pasta di zucchero che, attimo dopo attimo, si modella sotto le sue dita ed inizia ad assumere la forma desiderata. Il centro, un petalo e poi un altro e lentamente cresce la felicità per quella creatura che sta pigramente prendendo forma. Il cuore batte sempre più forte, come nelle passioni vere ed intense che si provano nella vita di ogni giorno, il primo amore, il matrimonio, il primo


figlio: Solo chi vive con profonda passione ed amore la realizzazione della sua creatura può capire lo stato d’animo che si prova nel vederla crescere e poi sbocciare finita. Eccola!!! E’ lei , sia una rosa, un’orchidea, una dalia o un qualsiasi altro fiore, è finalmente terminata. E’ simile alla realtà??? E’ il dubbio che vive nel suo cuore, la guarda ed è la felicità assoluta, la gioia per un lavoro fatto bene la gioia che si prova alla nascita di un figlio. Perché ogni volta che “nasce” un fiore dalle sue mani è come se partorisse una creatura vivente. Freme e brama dal desiderio di condividere la sua gioia con il WEB, non per presunzione o altezzosità ma solo per annunciare al mondo che una nuova vita è venuta alla luce, per diffondere la sua gioia, e liberare nell’etere i suoi sentimenti; per avere un parere disinteressato da amici, conoscenti e parenti che l’aiutino a migliorarsi e a realizzare nuove e più stupefacenti creazioni. E’ la realizzazione della vita, una vita densa di amore che si completa nella creazione di fiori e composizioni di ogni genere che riempiono, come un figlio, il vivere quotidiano, e come un figlio danno emozioni forti e intense.


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i torta in Torta

Solo adesso prendo anch’io il coraggio e qui con questo racconto , narro la mia avventura in questo meraviglioso mondo zuccheroso. Da brava artista amo la perfezione. Da piccola un mio parente, mi canticchiava la famosa canzone della Bertolini e ogni volta mi faceva sempre la stessa domanda “....... facciamo una torta?” Chi l’avrebbe mai detto che quelle parole sarebbero state importanti… Ho sempre pasticciato fin da piccina , inventando dolci per i genitori e amici. Sono sincera tutto cio’ che creo e’ sempre la prima volta e devo dire che non mi deludo mai. Anche questo racconto e’ molto spontaneo !! Il mio percorso e’ iniziato 8 anni fa dalla pasticceria classica e piano piano svilupparsi ad ora con le torte artistiche. Non amo copiare le opere degli altri, ma ammirarle e ispirandomi in qualche modo a loro. Il mio piu’ grande traguardo? Aver realizzato la bellezza di 12 torte per un 50° compleanno ed essere chiamata tra le tante per realizzare una torta destinata a Catania !! Non mi sento piccola, ma neanche grande e ancora la mia strada e’ lunga , ma piena di emozioni. Non ho realizzato una torta con delle difficoltà maggiori o minori e neanche ho avuto clienti difficili… sono state tutte emozionanti. Forse l’emozione piu’ grande e stata la difficoltà nel trasportare la torta a Catania!! Adrenalina a mille e grazie al mio fantastico maritino.. ho potuto consegnare la torta in modo impeccabile e ho potuto visitare la fiera dello zucchero con leggerezza e fierezza delle mie capacità. Ho partecipato a svariati contest , ma quello più emozionante e’ stato un anno fa a Villa Pantelleria e con la mia inaspettata vittoria!!! Tema emergenza arte tra passato e futuro. C’erano in gara altre torte, ma in qualche modo ho centrato il tema e sono stata apprezzata ap pieno. Non vi dico la mia emozione nel parlare davanti ad un pubblico di 200 persone e piu’ e la mia avventura non si e’ fermata qui. Rispetto alle altre cake designer , mi reputo piccina, ma piena di buona volontà. Grazie mille per avermi dato questa altra opportunità e spero che in qualche modo vi abbia incuriositi.


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olce Cambiamento

Erano ormai otto anni che lavoravo in tour operator, mi avevano anche dato una promozione, facevo il lavoro che per anni mi ero prefissata di fare, ero brava, ma cosa mancava? Perché la mattina mi alzavo senza voglia? Senza passione? Mi sentivo la vita scorrere, ed io ero lì a guardare. Poi un giorno, era quasi la fine dell’anno, chiesi ad una mia amica qual era il suo buon proposito per l’anno che sarebbe venuto. Sai cosa mi disse lei? Mi piacerebbe imparare a fare delle torte decorate. Cosa? Torte decorate? Ma che cosa sono le torte decorate, mi chiesi? Di sicuro non ne avevo mai viste, io un Italiana in Inghilterra al massimo avevo visto delle torte ricoperte di tantissima buona panna nella mia amata Sicilia, ma delle torte decorate come ne parlava lei proprio mai. Quel giorno, tornata a casa accesi subito il computer, pensai che sarebbe stata una bella idea regalarle un libro di torte decorate per Natale, non ci capivo molto ma alla fine le comprai due libri su internet, proprio in tempo per Natale. Quando li ricevetti li guardai subito. Non potevo non guardare, giusto?!?!?! Che magnifiche torte!!! Rosse, blue, gialle, di tanti colori e poi non la solita torta rettangolare o rotonda con la scritta “Buon Compleanno”, ma piani e piani di torte con pupazzetti, fiori, a forma di numero, a forma di orsetto, erano una più bella dell’altra. I libri mi piacquero così tanto che uno me lo tenni per me e l’altro lo diedi alla mia amica. Lo so non è giusto pensai, però uno solo le sarebbe bastato, no?!?!? Iniziai a fare la mia primissima rosa ed un dolcissimo orsetto, di sicuro non erano fatti bene ma mi sembravano meravigliosi e poi erano stati creati dalle mie mani. Il giorno dopo, però, dovetti ritornare alla vita di sempre e così me ne dimenticai per anni fino a quando fu il terzo compleanno di mio figlio che amava tantissimo Thomas. Per strada un giorno vidi un bellissimo libro con in copertina il beniamino di mio figlio a forma di torta. Entrai subito nel negozio, lo comprai e quella fu la mia prima torta, forse un po troppo ambiziosa come prima torta lo


so, ma tutti i bambini l’adorarono come se Thomas fosse stato lì proprio con noi. Il cuore mi si riempì di gioia e capii che quella sarebbe stata la mia strada.


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l Dodicesimo compleanno

Con grandissima attenzione, Elaborai per ore quel disegno. Nella mia mente un'unica idea: Tu, Orgoglioso di me, delle mie mani, del mio cuore. Fragole e crema, Espressione della mia voglia di far felice te. Timorosa nell'esagerare con la marmellata Ti regalai uno strato di gocce di cioccolato. Eccola pronta Da Imbellettare. Tutto sarebbe stato perfetto, Ogni minimo particolare: Ritagliai la pasta in piccoli pezzi, rivestii la base di blu cielo, Tu, stella lucente tra le mille che la decorarono, Amasti quella mia torta, regalo della tua mamma per il tuo dodicesimo compleanno.


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l giorno Sbagliato

Nell’epoca vittoriana quando sfornavo torte per tutti i miei amici golosi…phuuuui come passa il tempo!!!...quindi più o meno nel ‘900, un amico mi chiese di fargli una torta da regalare a sua moglie in occasione del suo 30-esimo compleanno. “La voglio che rappresenti un lago ..con tante ninfee bianche e con una coppia di ranocchietti come cake topper, disse” “Per quando ti servirà? “ gli chiedo io… “Per il 3 ottobre la sera…ci incontrammo dopo cena verso le ore 21 al ristorante X nella sala Gold” mi disse…e poi aggiunse: “Facciamole una sorpresa, vieni tu direttamente al ristorante a portare la torta visto che sarai tra gli invitati!” “Ok – risposi io – sarà fatto!” Per via di tanti imprevisti nelle seguenti due settimane mi rammaricai per il fatto di aver avuto poco tempo a disposizione per finire la torta. Lavorai sodo facendo le ore piccole per finirla entro la data decisa. La volevo FANTASTICA come la persona a cui sarebbe stata dedicata e così fu! Devo menzionare che si trattava di una torta a 2 piani che avrebbe servito 40-50 persone! Arrivò il grande giorno…frenetiche preparazioni per dare il meglio di me…curare gli ultimi dettagli! Ma come poteva essere diversamente? Si trattava del compleanno della mia amica! Arrivammo (io e la mia famiglia) al ristorante prima delle 7…cenammo tranquilli e sereni…e 30 minuti prima delle ore 21 tornai nel laboratorio a prendere la torta per portarla al ristorante. Guarda caso, nello stesso ristorante, avremmo festeggiato il nostro anniversario di nozze la sera del giorno dopo!!! Arrivai con la torta e andai a consegnarla al personale. “Ah buona sera – disse lo chef – ha gia portato la torta per domani sera?” Ma come per domani sera? – mi meravigliai io – “per l’evento di domani sera gliela porto domani all’ora di pranzo. Questa è per la festa dei miei amici che si terrà stasera” “Guardi che stasera non è prenotato nessun tavolo per qualche festa!” SURPRISE!!!


“Cosa?? Ma non è possibile – dissi io – stasera alle ore 21 nella sala Gold ci sarà la festa dei miei amici”........ “Aspetti un attimo che controlliamo” – mi disse lo chef. Dopo 10 minuti tornò e mi disse: “I suoi amici hanno prenotato la sala Gold ma per il 30 ottobre…oggi è il 3 ottobre… ………Stuporeeee!!! Volete sapere com’è finita? Il mio amico aveva sbagliato il giorno del compleanno di sua moglie comunicandomi una data sbagliata!!! Senza pensarci due volte decisi su due piedi di condividere la torta con tutti i clienti che si trovavano al momento nel ristorante! Tutti hanno cantato e festeggiato con noi facendoci gli auguri in anticipo per il nostro anniversario!! Alla fine tutto è bene ciò che finisce bene!! E nel mio caso non potevo desiderare diversamente!!


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l venditore di Sogni

Non ricorda il momento preciso in cui sentì quella voce. Forse stava da sempre lì e loro l’avevano solamente risvegliata, comunque è tutto collegato a loro. Le sono sempre piaciuti i fiori di campo, i profumi la riportano indietro nel tempo. Luly glieli portava sempre nel tragitto dalla scuola verso casa. Le sue manine piccole creavano dei veri bouquet minuscoli, margheritine, papaveri, foglioline varie, e fili d’erba ondeggianti. Tanti bacini e poi i fiori prendevano posto al centro del tavolo. Non mancavano Mai. Occhibelli arrivava anche lui con la sua allegria e spensieratezza, cantava sempre, come al mattino appena sveglio al punto che inondava tutta la casa con la sua gioia, si perdevano negli abbracci, Luly e Occhibelli. Loro due, due bouquet di fiori, ognuno con la sua preziosa e rara composizione. Con loro era sempre primavera e lei si sentiva in mezzo al campo coccolata fra fiori profumati venti caldi e giocosi. Fu li che sentì quella voce: “ compra un sogno..compra un sogno.. “ tese la mano e prese un papavero bianco di una bellezza unica, troppo bello per essere vero, si mise il grembiule; da li a poco sarebbero arrivati Luly e Occhibelli a pranzo. Fece anche la loro torta preferita biancaneve tanti strati morbidi con la crema di semolino come faceva la nonna, dalla finestra aperta entrava il profumo di tiglio. Si sentiva felice, in cima alla torta mise il papavero bianco e la decorò con due paia di Ali, Luly e Occhibelli entrarono con la solita allegria: “mamma che stai facendo? “ Sto cucendo le Ali alla torta cosi ovunque andrete lei vi seguirà. È un regalo.La vostra nonna ha cucito le ali per me, è la sua passione, il Suo amore mi ha seguita ovunque. Lei adora cucinare e fare i dolci per noi. Voi avete risvegliato in me la sua stessa passione e ho comprato un sogno, ogni tanto tornerò li e ne comprerò uno, voi non dimenticate mai di sognare. I sogni saranno com'è il vostro cuore. Piu puro sarà e piu I sogni si avvereranno. Il mio sogno siete voi e quello che mi ispirate a creare, per Luly i fiori, per Occhibelli aerei e canzoni stonate. Qualsiasi cosa che esprime amore e dà gioia. Ogni tanto il venditore di sogni chiama e lei prende ogni volta un fiore diverso, una scatola, un cielo carico di stelle, la luna, un aeroplano, oppure una farfalla. Poi felice li appoggia sulle sue torte. È iniziato tutto così. Il venditore di sogni regalò un magico bouquet di rose per Luly quando diventò maggiorenne. Lui si che è sempre molto generoso...


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nnamorarsi a Venezia

Venezia non era mai stata cosi bella. Una calda giornata d’estate, il sole in alto nel cielo rendeva ogni scorcio più bello del solito. Era la terza volta che mi trovavo a girare per i canali, ma era la prima volta che realmente la vedevo. Le ultime due ero un’altra persona, ero me alla ricerca di me stessa, quindi troppo presa dai miei pensieri per capirla. Quel giorno i miei piedi erano leggeri e camminavano luoghi incantati, la mia mente vuota, i miei occhi pieni di mille colori ed immagini a volte surreali, e pronti a carpire ogni particolare. Così la vidi, in una vetrina, fra altre cento piene di ghirigori e drappi. Bianca, affascinante, minimale, particolare. Una maschera di carta pesta. Semplicemente di carta pesta. Il naso quasi attaccato alla vetrina, il mio sguardo che si fissa su ogni particolare, e la sento mia. I miei occhi si chiudono e la vedo, si trasforma in soggetto per una delle mie creazioni. Mi capita spesso, ormai da due anni, di fermarmi di fronte un ad un oggetto, ad un’emozione e trasformarla in una possibile decorazione, in un fiore su una torta. Si da quando il cake design è entrato nella mia vita, nei miei pensieri. Per caso, forse, ma credo che nulla accada per caso. Era quello il momento giusto, era quello che cercavo da sempre. Prima la danza, poi la poesia, la pittura e la scrittura, sempre alla ricerca di quel qualcosa che mi facesse sentire viva, mi facesse sentire me .Per la prima volta nella mia vita, non solo amo quello che faccio, ma credo in quello che le mie mani riescono a creare. Entro nel negozio la prendo fra le mani, e senza rendermene conto sto già pensando a come realizzarla. Pasta di gomma oppure ostia. E se la realizzo in ostia come posso fare? Il commesso mi guarda fisso in attesa di capire le mie intenzioni, credo mi abbia chiesto più di una volta se avessi bisogno di aiuto, ma non lo stavo ascoltando, stavo già creando. “Grazie, prendo questa”. Esco con il mio prezioso bottino, consapevole che sarà il mio chiodo fisso fino al giorno in cui ne farò l’oggetto di qualcosa di importante. La realizzo in pasta di zucchero e rimane per circa 4 mesi in mostra, sotto un’ampolla di vetro su di una mensola bianca.


Poi una sera, una di quelle dove noi artiste della notte facciamo vincere l’insonnia e la vena creativa, la guardo, la prendo… monto cinque basi di polistirolo componendo una torta e la poggio sull’ultimo. Mi scosto, prendo dei fiori bianchi, i miei fiori in ostia, la mia visione la mia passione e li adagio sul fondo… Mi scosto e la guardo. Prendo del caffè, sono una caffeinomane, immergo il pennello nel liquido nero e inizio a colorare alcuni petali che magicamente, come tutti i fiori che dipingo, prendono forme e sfumature diverse, mai scontate. Mi sposto e la osservo. Manca ancora qualcosa… Creo una seconda maschera, questa volta tutta in ostia, dipinta sempre con il caffè, se non ci fosse lui a tenermi sveglia. Mi scosto, la guardo. E’ lei è la mia torta, è quella che mi rappresenterà al concorso più importante che abbia mai fatto. E’ la mia torta, sono io.. le maschere sono espressione del mio carattere, dietro le quali spesso mi nascondo, è il mio amore per questa magnifica arte che dona emozioni e gioia sempre, perché dietro ad una torta c’è sempre un sorriso. Così esplode il mio di sorriso quando la mia visione, dietro quella maschera bianca scoperta fra altre centro piene di ghirigori e drappi in un piccolo negozio in una calda giornata d’estate a Venezia, vince un premio che speravo ma non credevo possibile. In fondo niente è impossibile, se credi ed ami quello che fai.


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a danza nel Cuore

E ad un tratto suonarono alla porta;corsi ad aprire e dopo tanto tempo,vidi Francesca,una mia ex alunna.Dopo esserci abbracciate,mi chiese se potevo preparare una torta per il suo saggio di danza ,con uno sguardo pieno di speranza e di fiducia. Mi disse che avrebbe danzato col suo partner e mi mostrò orgogliosa alcune foto delle prove.-Certo-risposi..Subito il mio cervello cominciò ad elaborare progetti,idee,colori..cercai tra le foto che mi aveva lasciato qualche immagine o momento che potessero darmi uno spunto. Non ebbi dubbi,trovai quello che cercavo:due corpi fusi insieme in un'armonica presa,travolgente e romantica .Non era cosa da poco quel progetto! Mi misi subito al lavoro.Per la prima volta dovetti creare un'anima in ferro,altrimenti sarebbe crollato tutto e scolpire muscolo per muscolo ,seguendo scrupolosamente l'anatomia umana. Le mie mani creavano,lisciavano quasi in maniera autonoma e frenetica.Le ore passavano e vedevo nascere poco a poco,la cosa piÚ bella mai creata fino ad allora..Quando fu tutto pronto,Francesca venne a ritirare la torta.Vederla piangere dall'emozione,mi riempÏ il cuore di una gioia immensa.Sembra che danzino davvero ..- mi disse..


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a farfalla Rose’

Tutto ebbe inizio con una semplice richiesta in chat da parte della sorella della futura sposa, la quale mi chiese di riprodurre i due futuri sposi, conferendogli però anche quel tocco un po’ giocoso che li contraddistingue da sempre. Chiesi come di routine, i loro hobby e i rispettivi lavori. Lui, mi disse la cliente, lavora presso una ditta che istalla e revisiona estintori. Benissimo pensai: a lui faremo un bell’estintore nascosto dietro la schiena così che la scultura sembri seria e compìta di fronte, ma con l’effetto a sorpresa sul retro! Passammo quindi col definire i dettagli della sposa, che lavora come receptionist presso un negozio di parrucchieri. Pensai: riprodurre gli strumenti da parrucchiere no, perché parrucchiera non è… Fare un telefono? Sì… un telefono che sbuca da sotto l’abito nuziale poteva essere un’idea carina, ma forse tutto ciò era troppo poco poetico e riduttivo per una sposa... Poi la cliente aggiunse che la sposa adorava le farfalle! Bella idea fare tante farfalline svolazzanti pensai, quindi le chiesi se avessero già scelto un colore predominante. Il colore scelto dagli sposi era il rosso! Perfetto quindi, tutto sembrò combaciare alla perfezione: l’estintore calzava a pennello perché è rosso già di per sé, e le farfalle sarebbero venute carine, rosse anche loro… Le immaginai subito librarsi delicatamente in aria sollevando appena il velo nuziale, mentre una di loro si poggiava delicatamente sul dito della sposa. La cliente contentissima della mia interpretazione, esclamò scrivendomi: “Mia sorella ne sarà entusiasta visto che ha preparato delle farfalle rosse da attaccare sui coglioni!" O_o Questa fu esattamente la mia espressione quando lessi questo messaggio, perché pensai: “Ma veramente ci saranno delle farfalle da attaccare sui cosiddetti?”. Immagini strane mi si formarono nella mente, seguite ovviamente da una mia fragorosa risata prima reale poi anche virtuale… Ma vi immaginate delle farfalle rosse attaccate proprio lì su tutti gli invitati?! Avevo intuito che gli sposi fossero esuberanti, ma non fino a questo punto!!!


Poi un suo “Aspetta! ferma tutto! Cancella tutto!” In quel momento lei cercava di correggersi, spiegandomi che in realtà stava chattando grazie “all’aiuto” della scrittura vocale, che come sappiamo tutti spesso scrive “fischi” per “fiaschi” come in questo caso, in cui aveva scritto “coglioni” invece di “coni”! Quindi in realtà, voleva scrivermi che la sposa aveva preparato delle farfalle rosse da attaccare sui CONI di carta per il riso da lanciare in chiesa!!! Peccato pensai… forse alla fine avrebbe fatto ridere attaccare veramente una farfalla rossa sugli attributi dello sposo… la scultura avrebbe sorpreso tutti, proprio come voleva inizialmente la cliente… E siccome io sono pazza ma i miei clienti di più (e li adoro per questo), gli feci realmente la proposta della “farfalla rossa sui coglioni” e dopo parecchie risate da parte di entrambe, la proposta venne accolta sul serio: lo sposo avrebbe avuto anche lui la sua farfalla rossa poggiata delicatamente sulla “patta” !!! Volete sapere se gli sposi gradirono? Gli sposi non gradirono la sorpresa, ne furono stupefatti, tanto da tenere gli sposini al tavolo per tutto il ricevimento, così che gli invitati, incuriositi dalla strana macchia rossa su fondo nero, potessero domandare e ridere insieme di questa vicenda semplicemente unica e irripetibile. Come se non bastasse infine, la mamma dello sposo (testimoni alcuni scatti fotografici) mostrò la scultura al resto degli invitati passando tra i tavoli! Che ridere... Incredibile no?! Insomma tante risate e tanta soddisfazione anche in questa proposta apparentemente normale, con risvolti un tantino OSE’… ;)


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a loro Torta

Negli anni ormai passati avrebbe voluto trovare le parole giuste per esprimere tutto il sentimento che nascondeva nel suo cuore. In realtà le parole giuste le avrebbe anche avute ma le sue labbra continuavano a non rispondere al suo desiderio e sul più bello rimanevano serrate, incapaci di andare oltre un semplice ‘Grazie’… Sapeva, sentiva che il tempo non era dalla sua parte, che la vita avrebbe fatto il suo corso e che forse non le avrebbe lasciato tutto il tempo necessario per imparare a dire ciò che ad alcuni estranei aveva detto centinaia di volte… Si, lo sapeva ma…. Così sono passati gli anni, così, nella continua ricerca di se stessa e del coraggio di andare oltre quel muro invisibile; Un muro che in realtà non aveva eretto lei, un muro che era lì da sempre, sin da quando era piccina e li guardava col naso all’insù. Così è nata LA torta, la LORO torta. L’ha pensata, l’ha studiata, l’ha amata prima ancora di realizzarla. I colori, gli accostamenti, le giuste altezze per ogni piano per dare slancio e corpo.. Una torta semplice ma d’effetto. I fiori, si, i fiori dovevano assolutamente esserci… Quale fiore scegliere? Ovviamente la rosa…solo quella poteva essere scelta, non c’era ombra di dubbio. Tante rose color oro su fondo bianco… L’ha amata come amava loro, l’ha curata come avrebbe voluto fare con loro, l’ha sentita dentro di se come si può sentire un bambino in grembo. Era parte di lei, era ciò che avrebbe voluto dire… In un attimo di follia pensò che il dolce sapore su quelle labbra serrate le avrebbero magicamente dischiuse….un sol boccone di torta per riuscire a pronunciare tutto ciò che avrebbe voluto dire…. rinsavì ma dentro di sè in realtà conservò la speranza che quel boccone un po’ magico potesse esserlo davvero… Il grande giorno era alle porte, le rose erano pronte, le basi preparate….non restava altro che assemblare; Con maestria e devozione LA torta prendeva forma. Un piano sull’altro, una rosa accanto all’altra e tutto l’amore possibile si univano per dar voce ai suoi sentimenti. Cinque piani, cinque piani come i decenni che li avevano uniti…


La guardò, pensò ancora a loro, agli anni trascorsi insieme, alle rughe sui loro volti che ormai non si contavano più, a tutte le volte che li aveva delusi e a tutte quelle in cui avrebbe voluto sentire il loro caldo abbraccio. Le centinaia di chilometri che li dividevano non le permettevano di vederli ‘crescere’ pian piano ed ogni volta che riusciva a tornare al ‘nido’ sentiva che il tempo trascorreva troppo velocemente per quel che riusciva a sostenere. Era lontana, a volte assente, ma il suo amore per loro era lì, di fronte a lei, era in ciò che meglio sapeva fare, era in cinque piani di torta per i loro 50 anni di matrimonio, era in ogni petalo, in ogni foglia, in ogni granello di farina, era nelle lacrime che le solcavano il viso… era nella forza che non riusciva a trovare per dire semplicemente, dolcemente, candidamente, Mamma ti amo… Papà ti amo… immensamente! A mamma Rosa e papà Martino.


L

a mia Storia

Qual è il momento della nostra vita in cui ci rendiamo conto che una grande passione sta nascendo dentro di noi e che diventerà parte integrante della nostra esistenza stessa? Non saprei dirlo, forse arriva piano piano insieme ai gesti ed alle ritualità delle nostre nonne e delle nostre mamme che facevano del cibo preparato un dono d’amore atto a saziare non solo il corpo ma il cuore e l’anima stessa. Niente coccole o smancerie da parte delle mamme di allora ma cibo preparato come baci e carezze che compensavano la mancata affettività gestuale. Sughi che cuocevano dolcemente per ore, pane impastato la notte per essere infornato al mattino riempiendo la casa al nostro risveglio di un profumo ineguagliabile pari ad un caldo abbraccio. Festività segnate da dolci rituali che chiudevano in sé come uno scrigno l’essenza stessa della condivisione familiare. Conserve che racchiudevano il sapore dell’estate pronte a riscaldare le giornate invernali. E poi i biscotti che appena usciti dal forno venivano conservati gelosamente come bene prezioso, sognato ed agognato premio per noi bimbi concesso solo in caso di ottima condotta all’arrivo di ospiti e familiari in visita nella nostra casa. Forse è così che è nato il mio amore per la cucina e la pasticceria o forse sono talenti che “Qualcuno” di lassù ci dona al momento della nostra nascita e che con tanto amore ed umiltà dobbiamo cercare di nutrire e far crescere sempre di più. Offrire cibo da me preparato ad altri che non fossero familiari è stato sempre il sogno che mi ha accompagnato da quando ero poco più che adolescente, ma si sa i sogni in genere vengono chiusi in un cassetto e così la vita passa fra tanti problemi e vicissitudini che quasi ce ne fa dimenticare l’esistenza fino a quando un giorno quando il destino cerca di piegarti ti ricordi di riaprire quel cassetto. I sogni cominciano così a prendere ossigeno e poco per volta con tanti sacrifici e duro lavoro (e soprattutto grazie alle persone care a me vicine che mi hanno supportato e soprattutto sopportato) diventano realtà e forza creatrice che ti aiuta a piegare la vita stessa. Così mi sono ritrovata ad avere un laboratorio tutto mio, un piccolo posto magico dove produrre piccole delizie salate e torte decorate, tanti anni fa quando il termine Cake Design non era neanche sbarcato in Italia e la pasta di zucchero era materia quasi sconosciuta. Lo zucchero che nelle mie mani si trasformava in piccole deliziose creature, non sempre bellissime ma piene della mia anima, animaletti, fiori creature fantastiche ed irreali che con la loro tenerezza mi hanno sempre emozionato tanto. Più di 100 torte settimanali preparate più tanti buffet ed il successo che cresce in maniera esponenziale, inaspettato e


meraviglioso. Menzioni sulle più importanti riviste del settore, premi di Confcommercio e Confartigianato per l’Idea innovativa, inserimento in un libro sulle imprenditrici più in vista ecc. ecc. 70 corsi di aggiornamento con i più grandi maestri della pasticceria e cucina internazionale per poter offrire sempre di più e sempre il meglio agli amati clienti. Il cioccolato si fonde con burro farina uova e si trasforma in sensuali dolci che trasmettono piacere agli occhi ed al palato di chi li mangia. Il pane soffice che profuma il laboratorio di cose buone ed antiche appena uscito dal forno si sposa con ingredienti sapidi e ricercati tra i migliori produttori del territorio, piccoli finger food salati dai gusti nuovi e ricercati, vecchie ricette rivisitate e rigenerate dalla passione con cui venivano preparate. La cucina multietnica che sposa quella italiana e pugliese dove tradizione ed innovazione formano un connubio delizioso. Centinaia di prodotti preparati con amore e dedizione per rendere ancora più magico ed indimenticabile un evento. Un lavoro meraviglioso il mio che grazie all’aiuto di molti assistenti mi ha consentito di essere partecipe con i miei prodotti della gioia e felicità che racchiude un evento stesso. Ma con gli anni la stanchezza di quindici ore di lavoro al giorno cominciava a diventare sempre più difficile da gestire anche perché per noi donne è sempre tutto più pesante, il lavoro infatti ricomincia a casa essendo tutte noi mogli o madri o compagne. Ed allora la decisione molto dolorosa di vendere il laboratorio senza però dimenticare che i talenti ricevuti devono continuare a vivere ed essere restituiti. Così si reinventa la vita e si mette a disposizione degli altri tutto quello che gli anni ed il duro lavoro ti hanno insegnato. Iniziano così le mie lezioni rivolte ad appassionati ed operatori del settore in tante bellissime scuole e attività private. Per completare il percorso, il mio ingresso nella FIP nell’”Equipe delle eccellenze di Cake Design” che mi ha regalato oltre il riconoscimento di tanti anni di lavoro anche la faticosa emozione e missione di essere giudice ai Campionati Italiani per le Qualificazioni ai Mondiali di Cake Design che si svolgeranno durante l’Host di Milano nel 2015 all’interno dell’Expo. Un altro grande dono della vita di cui non posso che ringraziare umilmente e continuamente il Cielo. L a vita passa velocemente, le gioie ed i dolori familiari e lavorativi si intrecciano in un unico e grande abbraccio. L’amore per la gente, per gli animali, per Madre Natura, per tutto quello che è interiorità e Spiritualità continuano ad accompagnarmi ed ad essere ispiratori della mia vita e del mio lavoro. Piccoli animali di zucchero vestiti a festa, fiori, Folletti, creature esistenti solo nel mio cuore e nella mia fantasia, teneri umani un po’ sognanti, abitanti dei mari e dolci storie continuano a prendere vita nelle mie mani continuando a rendermi partecipe dell’Opera creatrice che ogni giorno ci circonda. E dopo tutti questi anni e tanta vita vissuta se guardo a fondo dentro di me riesco ancora a scorgere quella bimba in adorazione al cospetto dell’impasto che nelle mani della madre si trasformava in quei meravigliosi piccoli deliziosi scrigni di dolcezza che sarebbero diventato premio d’amore. Io ieri e io oggi, ancora e sempre capace di emozionarmi davanti al miracolo della creatività e di stupirmi di fronte alla bellezza di quello che le nostre mani possono creare. Io che ho attraversato le stagioni della vita saggiandone le diversità e le difficoltà, con alle spalle la grande, immensa fortuna di aver potuto coronare il proprio sogno dando sfogo alla propria creatività, e davanti a sé un piccolo, inestimabile tesoro fatto di conoscenza con persone meravigliose, tanta gente che ancora oggi mi incontra per ringraziarmi, per chiedermi un consiglio, per rimpiangere una stagione ormai decisamente alle mie spalle. Contatti umani inestimabili, per me vera ricchezza quotidiana, capaci di dirmi senza alcuna esitazione che i miei anni dedicati alla soddisfazione delle esigenze e della “gola” dei


miei clienti/amici non sono stati anni inutili ma anni di una semina feconda, impagabile, che ha segnato la mia vita in modo indelebile.


L

a torta andata in fumo

Un giorno il cielo era così cupo da mettere i brividi persino ai pipistrelli. La piccola Valérie era ancora a letto quando sentì provenire dalla cucina un profumo di cioccolata e vaniglia. Quel profumo era entrato così profondamente nella sua stanza, che non ci pensó tanto prima di alzarsi.

Rimase ferma sotto la porta ad osservare sua madre che con molta delicatezza preparava una splendida torta. Le chiese di poterla aiutare e la madre non esitó. Insieme erano così affiatate. La piccola Valérie inizió a creare con la pasta di zucchero tanti orsetti. Il suo era un dono. Così piccola, ma con tanta maestria riusciva a creare delle piccole opere. La madre intanto infornava la torta al cioccolato e vaniglia e si cimentava a colorare la pasta di zucchero di un rosa brillante. Intanto inizió a piovere ed un fulmine colpì esattamente il loro albero. Spaventate corsero in giardino per assicurarsi che nulla fosse successo al loro cane Trilly che, spaventata si era rannicchiata spaventata sua casetta. Valérie si avvicinó per prenderla in braccio, mentre la madre cercava di spostare la casetta di Trilly che era troppo vicina all'albero colpito dal fulmine. D'improvviso dalla casa usci del fumo nero, entrambe si guardarono e cominciarono a ridere. Oramai era troppo tardi. La torta era andata in fumo. Corsero così velocemente verso la porta, che Valérie scivoló sull'uscio con Trilly tra le braccia. La madre si voltó e sorprese la piccola che rideva a crepapelle. Era una bambina così allegra, che qualsiasi avvenimento le accadesse la faceva ridere. Intanto il fumo che veniva dalla cucina aumentava e Valérie seguì la madre tenendosi la mano sulla bocca imitandola, per non respirare tutto il fumo. Pensó che una torta al cioccolato non poteva creare tutto quel fumo, allora disse alla madre di aprire con cautela il forno, perché probabilmente c'era qualcosa che non andava. Intanto era rientrato dal lavoro suo padre, che accortosi del fumo gettó sul pavimento la valigetta e l'ombrello per correre in cucina. Vide Valérie e la madre che da lontano osservavano il forno, ma avevano il timore di aprirlo. Subito chiese cosa fosse accaduto, e la donna le spiegó tutto. D'improvviso anche lui scoppió in una risata. Si era ricordato che il giorno prima aveva messo nel forno un maglione ad asciugare. Aveva letto su una rivista, questo metodo alternativo per poter asciugare i maglioni. Imbarazzato guardó la moglie col timore di dirle quello che ormai era diventato fumo nel forno. Valérie capì che il padre nascondeva qualcosa e così fu lei ad aprirlo. Con stupore ed una ricca risata la moglie lo osservó e avvicinandosi al marito gli sussurró all'orecchio ,che se si


fosse azzardato un altra volta a mettere un maglione nel forno, lei non gli avrebbe mai pi霉 preparato la torta al cioccolato e vaniglia. Lo guard贸 negli occhi e lo abbracci贸,mentre Val茅rie da lontano osservava i loro sguardi innamorati,pensando che dopo tutto almeno gli orsetti di zucchero si erano salvati....


L

a torta Lecca Lecca

……. COSI’ FU CHE LA TORTA SI TRAVESTI’ DA LECCA LECCA!!!!!!!!!!!!!! Mamma mamma voglio fare la torta!!! Ma amore come la torta???!! Si si...voglio fare la torta come fanno vedere in TV col pongo!!!! Ma quella col pongo non si mangia tesoro.... perche' non ci mettiamo io e te con pazienza e proviamo a fare una sorpresa a tutti… disse la regina alla principessina… COSI' SI NARRA DELLA PICCOLA PRINCIPESSA E LA REGINA MARGHERITA ...... Il loro preludio fu disastroso!!! una soave pioggia bianca impalpabile volava nell'aria e adornava come neve ogni oggetto o mobilio che incontrasse.... sulla madia di corte generi primari troneggiavano in fila.... acqua!!!!!!! si senti' tuonare dalle cucine!!!! acqua tiepida!!! si senti' di nuovo... da principio penserete..o mamma! un incendio!!! ma no.. no.. state tranquilli! era la vocina stridula della principessina che ordinava.. ops... chiedeva il necessario per preparare l'ottimo cibo che era intenta a realizzare.... latte!!! ... burro!!! e cosi' via per tutta l'ora... le dame di corte e la regina Margherita munitesi di cotone per le loro doloranti orecchie, decisero di intervenire e dare un poco di senso al lavoro che comunque madamigella stava eseguendo con molto entusiasmo!!! IL FINE ULTIMO ERA STATO RAGGIUNTO!! un ottimo lavoro direi... espresse orgogliosa la regina.... per lei il dessert era un piatto prelibato...ed il suo nome certo non rimase nell'ombra tantomeno la sua passione!!!


A questo punto la principessina estrosa o capricciosa ... dipende tutto dall'angolazione.. dal punto di vista.. dall'interpretazione.. ecc.. ecc... decise che di torta non ne voleva piu' saper nulla!!!! La regina Margherita attonita non mosse un muscolo...non sapeva che dire..che fare....ogni mossa le sarebbe stata fatale!!! meglio attendere... non proferir parola... infatti un'altro ordine..ops..richiesta usci' stridendo dalla dolce principessina…. lecca lecca! lecca lecca!! lecca lecca!!! E FU COSI' CHE LA TORTA SI VESTI' DA LECCA LECCA I cake-pops della principessina esigente furono il piatto d’onore per la merenda regale di quel giorno, un giorno davvero fantastico per passeggiare tra i viali alberati e i profumati fiori primaverili tenendo il compagno di giochi con una mano e lo squisito cake-pops dall’altra!!! La morale della storia??? Con pazienza ed amore ogni piatto non sara’ mai un errore!!!


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a torta nel Cofano

Diplomata all’istituto d’arte con specializzazione in ceramica, ho frequentato l’Accademia delle belle Arti di Roma studiando pittura e scultura. Ho insegnato disegno nelle scuole pubbliche abbandonando molto presto per dedicarmi ai figli. Per anni ho dipinto su vetro,ero talmente appassionata che a volte dimenticavo di andare a dormire.Mi sono avvicinata a questo mondo di zucchero per puro caso e ne sono rimasta incantata, Ia mia nipotina vedendo in tv un castello di pasta di zucchero, mi chiese di farlo per lei, naturalmente non conoscendo assolutamente la materia e le dissi: “ amore ma onn saprei come fare “ ,la sua risposta fu decisa, di chi non accetta un rifiuto ,e con aria convinta disse: “ tu ce la fai, ce la fai “ !!. Davanti a cotanta sfida e non volendo deluderla mi rimboccai le maniche facendo ricerche su internet sui materiali e su come usarli. Non avendo attrezzi adatti li inventai, feci il castello con un coltellino e una cannuccia da succo di frutta. Riuscii a fare un lavoretto decente. Al momento di trasportare la torta a casa di mio figlio,mi resi conto che sul sedile non potevo trasportarla quindi decisi di metterla nel cofano,ma le torri rischiavano il crollo durante il tragitto ,presi la mia decisione senza pensarci due volte. Sotto lo sguardo di mio marito che non sapeva se ridere o piangere m infilai nel cofano insieme alla torta e feci 30 minuti di viaggio sotto lo sguardo degli automobilisti che vedendomi ridevano e mi facevano cenni strani. La sorpresa e la gioia di mia nipote nel vedere la torta furono grandi quanto il divertimento di vedermi uscire dal cofano. Da allora di strada(non nel cofano) ne ho fatta tanta, tanto lavoro, tanto impegno, studio e dedizione.


L Le

Mani

a torta Nuziale

che

creavano

con

determinazione

e

passione,

quel

giorno

si

bloccarono……………………… Ansia, aspettative di vita, nuova vita mescolata all’abitudine, un punto di arrivo, una meta dalla quale ripartire. Ricominciare

da

una

quotidianità,

ormai

conosciuta,

ma

così

piena……………………………………... Mani emozionate, che cercano di trasferire le mie sensazioni, quell’adrenalina già conosciuta, ma decisamente nuova, nuova di un amore sincero e puro! La Passione mescolata all’Amore, mi hanno portata alla realizzazione della mia torta nuziale. Così, dopo un respiro profondo, ho cominciato. Adoro i fiori dai colori tenui e dalle molteplici sfumature. Petalo su petalo, li vedevo sbocciare tra le mie mani. Potevo quasi sentirne l’odore! Ranuncoli, rose e fiori d’arancio, simbolo di grazia, in grado di ammaliare con la loro bellezza e lucentezza. Tanta emozione associata alla paura di non riuscire che alla fine, timidamente, mi hanno dato tanta soddisfazione. Infine Mani che hanno creato …., hanno creato il nostro futuro!!!!!!

Dedicato a Michele, Cristina e Mattia …..


L

a via D’uscita

Mamma, perché è così triste?”. Ahia. Cominciamo bene. Perché dovevo mettermi a creare un soggetto così difficile da spiegare proprio mentre mio figlio ha messo capo e piedi nell’età dei perché? Ah sì, un concorso, uno dei più rinomati… E ora, che mi trovo a essere fissata da quelle biglie color marrone, anziché formulare una risposta plausibile penso “Ma chi me l’ha fatto fare?” Ma d’altronde è quello che mi sono chiesta costantemente, a ogni curva che la mia vita prendeva… Potremmo vederlo come una sorta di loop di sottofondo. Il primo giorno di università, la prima volta che ho messo piede in una sala prove, per non parlare delle serate dove cantavo dal vivo. “Chi me l’ha fatto fare?” e quello sguardo come a cercare la più vicina via d’uscita… Ad ogni modo la risposta arrivava e arriva tuttora abbastanza puntuale (quell’abbastanza tuttavia determina ancora il grado di ansia crescente, eh eh eh eh). La passione. Delusi eh? Pochi fuochi d’artificio ma è solo perché è un concetto così imperativo da essere stritolato e ridotto ai minimi termini, se rinchiuso in una sola parola. Quando ho iniziato a lavorare a “Satine” mi è stato chiaro più che mai: pochissime ore di sonno, ogni momento rubato era dedicato a lei e solo con l’intento di vederla completa, di vederla vivere, il prima possibile… Ecco, non aveva nulla a che vedere con il concorso così come nulla aveva a che vedere il cantare con l’applauso del pubblico. E’ un’esigenza fisica la passione, una vocina con le mani lunghe che ti prende il viso per costringerti a guardarla. E darle modo di venire a galla anche quando si rischia l’insuccesso è l’unico modo di metterla a tacere. Così ho continuato, giorno dopo giorno, aggiungendo dettagli su dettagli, nonostante (spesso mi accade) quella bambolina, senza ancora i capelli e con qualche arto mancante, mi piacesse già così com’era. C’è qualcosa di affascinante nelle creazioni in fieri …


Ricordo ancora qualche tempo fa una “collega di zucchero”, per così dire, che parlava proprio di questo: “A un certo punto le lascerei tutte calve !” e subito mi sono riconosciuta in quell’osservazione. E poi quell’espressione così triste donava molto a quel corpo per certi versi “mutilato”. Oddio… è ancora là…devo affrettarmi e uscire da queste divagazioni e dare una risposta al nanerottolo! Penso e ripenso a cosa dirgli, non mi va di buttare giù lì qualcosa senza senso. E mentalmente ripercorro alla velocità della luce il film da cui ho preso ispirazione, il tema assegnato per il concorso ( tema assegnato? Non è da me…Cacchio, ma dove ero con la testa quando ho deciso di partecipare? Ahahahaha!) . Immagini coloratissime e argomenti troppo appuntiti da affrontare con un bimbo così piccolo, quelli di “Moulin Rouge”. Per raccontarli con una torta ho deciso di de-saturarli, quei colori… niente rosso, eccezion fatta per i capelli rosso fuoco di Lei, solo il rosa cipria …proprio come il Pink Diamonds Dress, che indossava, appannava le menti degli uomini storditi dalla sua bellezza e nascondeva sotto le piume l’orrore della vita di Satine. Solo il viso di lei, le sue lacrime e la chioma fulva a stridere con quel colore così innocente e… Oops. Credo che abbia finito la pazienza e allora: ” Forse non sa dov’è la sua mamma…” . il nanerottolo annuisce e mi guarda solenne, soddisfatto della risposta. E guardando ancora il viso in lacrime della mia bambolina mi sembra di non essermi allontanata poi tanto dalla realtà.


Q

uando i sogni diventano Realta’

Lei cercava un sogno, ma solo dopo aver conseguito la scuola d'arte e corsi di pasticceria conobbe lo splendido mondo dei dolci e lì trovò il suo sogno, nella decorazione, creazione e manipolazione dei dolci stessi. Un giorno, a 23 anni, cominciò e decise di creare... viveva in una bellissima casa che aveva bisogno di un tocco d'arte! Nella sua mente la creazione era già finita ricca di felicità e colori emozionanti. Ella sapeva come attuarla nei minimi dettagli, restava soltanto metterla in pratica con le proprie mani e i propri attrezzi, prese il trolley con tutti i materiali e piena di entusiasmo si mise a lavorare. Poco a poco la creazione prendeva forma e i colori diventavano sempre più nitidi. Passavano i giorni e niente e nessuno poteva distrarla dal lavoro in corso. Era tutto nuovo ed era tutto ciò che la rendeva felice. Finito il lavoro gli occhi le brillavano, non poteva credere a ciò che aveva creato, rallegrò tutte le persone a lei più vicine e fu soddisfatta del risultato ottenuto. Era una bimba intenta a pasticciare un dolce sul piano della cucina di mamma con occhi brillanti come quando la creatrice manipolava la propria creazione. Un augurio a lei che ha saputo poi migliorare negli anni e avere lo stesso entusiasmo e felicità della sua prima creazione.


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uando l’impossibile diventa reale

Un pomeriggio di fine Luglio mi arriva una telefonata di un'organizzatrice di eventi che con tono brillante mi chiede se fossi io, la Cake Designer...Oddio, no, non mi sento una cake designer, chiamarmi così sarebbe come sminuire la figura di professioniste "vere". Mi fa una proposta...partecipare ad un suo evento con un allestimento adatto alla serata con il quale mi sarei dovuta presentare agli invitati. Oddio e adesso?! Partecipare avrebbe significato finalmente buttarmi e farmi conoscere per quella che è la mia passione, ma comportava anche conseguenti responsabilità. Non sarei più stata la mamma che fa le torte per il compleanno dei suoi figli, ma quella che stava cercando di farsi spazio nel dolcissimo mondo del Cake Design. Se da un lato mi sentivo spaesata ed impaurita, dall'altro ero stimolata a dimostrare che una semplice passione può portare grandi soddisfazioni. Così ho deciso di accettare. I successivi quindici giorni sono stati un caos totale, petali ad asciugare ovunque, delicatissimi fiori custoditi gelosamente lontano dalle manine delle piccole pesti che giravano in agguato per la casa. Basi, pasta di zucchero ed oggetti vari avevano preso il posto di sedie, divano e soprammobili; uno speciale odore di vaniglia veniva dalla pasta di zucchero, ero inebriata da quel profumo. Trascorrevo le notti china a dipingere ed assemblare fori, ma piano piano le mie torte prendevano vita. Stavano fiorendo una ad una, tutte diverse e tutte così speciali per me. Giunse finalmente la serata tanto attesa, mi ero preparata, avevo curato tutto nei minimi particolari, ero decisa. Timidamente mi recai alla location e vidi che lo spazio era piuttosto piccolo e con il timore di dover lasciar fuori qualcosa di quello che avevo amorevolmente preparato, iniziai a mettere ad una ad una le torte sul tavolo, poi i cup cake, poi i confetti, poi cookies, i cake pop...piano piano sistemai tutto e quello che era un anonimo tavolo, si trasformò in una splendida Sweet table. Feci un passo indietro ed i miei occhi si riempirono di lacrime, il mio cuore esplose dalla soddisfazione. Fino a quel momento avevo visto tantissime immagini di tavoli allestiti...ma quello era il MIO dolce tavolo... I Iniziarono ad arrivare gli ospiti, il tempo di ricompormi dall'emozione ed iniziò il viavai di persone che si soffermavano ad osservare ed ammirare il mio allestimento. In disparte cercavo di cogliere i commenti, e sentire che erano positivi mi emozionava di nuovo...Tanti sono venuti a


complimentarsi ed a fine serata l'organizzatrice è venuta a ringraziarmi per aver reso speciale il suo evento... Ancora frastornata ma felice rimisi tutto in macchina e me ne tornai a casa...chissà forse un giorno anche io mi sentirò cosÏ preparata da potermi chiamare " Cake Designer ".....


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re ... due ... uno ...Azione

Pronta ! … tre … due … uno .... azione! … tanto tempo fa una ragazza artista di natura viveva i suoi giorni sotto ai riflettori e le telecamere nei teatri e la tv … allo stesso tempo studiava, era piena di sogni, rideva sempre ed era molto felice, aveva una bellissima famiglia. La sua mamma dava vita a tantissime forme di espressione artistiche anche ai dolci, da lì questa ragazza ha ereditato la sua abilità. Con il passare del tempo si Laurea e continua a lavorare per tanti anni come attrice, un giorno conosce l’amore, si sposa molto giovane e ha una bellissima figlia, la sua gioia !!! … Decide di lasciare il mondo dello spettacolo per dedicarsi alla sua famiglia, cambia lavoro … come commercialista sempre tra i numeri, per poter gestire meglio il suo tempo … però la felicità dopo alcuni anni svanisce … è diventata una donna molto forte e determinata e ancor più di successo, aveva con se il suo sorriso , la sua allegria, la sua famiglia e la sua gioia … sua figlia. Un giorno … si sentì come spinta dal vento verso un mondo bellissimo che dolcemente la prese per mano invitandola ad esplorarlo … Voleva realizzare una torta di compleanno per la sua figliola e realizzò una bellissima torta!!! Da quel momento in poi si buttò dentro laghi, fiumi e un mare di gelatina multicolore, volava sulle montagne piene d’alberi e fiori di zucchero, incontrando faccia a faccia ai personaggi che da piccola conosceva e che da grande aveva visto nascere. subito si innamorò decidendo di realizzare i dolci sogni di grandi e piccini con la sua fantasia e creatività infinita … Si rese subito conto che c’èra qualcos’altro di più profondo … cos’era? Non si poteva toccare e non si poteva fingere … wow! era l’allegria !!!! La felicità nel cuore e gli occhi brillanti di chi vedeva il suo sogno materializzato !!! Sentiva anche una gioia immensa di poterlo fare con tutto il suo cuore, di nuovo l’amore toccò il suo cuore ancora una volta, un amore più maturo per il quale lasciò la sua terra per andare molto lontano … in Italia, dove ha avuto un’altra figlia e ha dovuto imparare un’altra lingua, fare vita sociale diventando imprenditrice in un altro settore.


Lo studio del cake design, sconosciuto in quel nuovo Paese non si è mai fermato. Costringendola a seguire Corsi con eccellenti Maestri di altre nazioni … e quando finalmente l’Italia aprì le porte al Cake Design … quale felicità!!! Oggi dedica il suo tempo libero alla sua passione, così senza fretta si è fatta conoscere da chi ha voluto e ha continuato fino ad oggi ad esprimersi tramite lo zucchero, è apparsa sulle riviste di cake design, ha realizzato corsi, collaborato con pasticcerie, dimostrazioni nei negozi e non finisce lì, ancora per altre sfide di cui farà parte e per cui si sta preparando … oggi vi posso assicurare che è molto felice perché quella ragazza sono io … ;-)


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n dolce ritratto

La mia curiosità e creatività mi hanno spinta ad intraprendere l’arte del cake design. l’intuizione di fondere le mie due passioni, pittura e cake art ha generato un connubio unico, finalizzato alla realizzazione di ritratti su PDZ. In questo campo è fondamentale la manualità, la tenacia ma soprattutto la creatività, qualità che rende uniche le nostre creazioni. Vi confido, che pur avendo realizzato solo poche torte, decisi ugualmente di partecipare ad un contest suddiviso in tre livelli; principianti, intermedio e avanzato. Inviai la richiesta di partecipazione al livello principianti, mi fu risposto che in base alla mia manualità il livello a me più idoneo era quello avanzato. Mi sentii talmente lusingata che solo il poter partecipare con dei professionisti per me rappresentava già una vittoria. Poco dopo acquistai la rivista Torte Spettacolari, con grande stupore, osservando la foto della mia torta, appresi di aver vinto il premio della giuria Cake Design Italia livello avanzato Contest Torte Spettacolari. Una sorpresa inaspettata, partecipare pensando di essere l’ultima e scoprire di arrivare prima. Questo deve essere da stimolo ad ognuna di voi. Ho presenziato a diversi eventi dedicati al cake design, conoscendo i migliori artisti italiani, da loro ho appreso che la competitività positiva ci aiuta a migliorare, dandoci la possibilità di conoscere tantissime persone speciali. Grazie


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n mondo di Zucchero

Solo adesso prendo anch’io il coraggio e qui con questo racconto , narro la mia avventura in questo meraviglioso mondo zuccheroso e nel quale da brava artista amo la perfezione. Da piccola un mio parente, mi canticchiava la famosa canzone della della Bertolini e ogni volta mi faceva sempre la stessa domanda “..................... facciamo una torta?” Chi l’avrebbe mai detto che quelle parole sarebbero state importanti… Ho sempre pasticciato fin da piccina , inventando dolci per i genitori e amici. Sono sincera tutto cio’ che creo e’ sempre come la prima volta e devo dire che non deludo mai. Anche questo racconto e’ molto spontaneo !! Il mio percorso e’ iniziato 8 anni fa dalla pasticceria classica e piano piano si è sviluppato ad ora con le torte artistiche. Non amo copiare le opere degli altri, ma ammirarle e ispirandomi in qualche modo a loro.

Il mio piu’ grande traguardo? Aver realizzato la bellezza di 12 torte per un 50° compleanno ed essere stata chiamata tra le tante a realizzare una torta destinata alla squadra del Catania!! Non mi sento piccola, ma neanche grande e ancora la mia strada e’ lunga , ma piena di emozioni. Non ho realizzato una torta con delle difficoltà maggiori o minori sono state tutte emozionanti e neanche ho avuto clienti difficili. Forse l’emozione piu’ grande è stata la difficoltà nel trasportare la torta del Catania !! Adrenalina a mille e grazie al mio fantastico maritino.. ho potuto consegnare la torta in modo impeccabile e ho potuto visitare la fiera dello zucchero con leggerezza e la fierezza delle mie capacità. Ho partecipato a svariati contest , ma quello più emozionante l’ho vissuto un anno fa a Villa Pantelleria con la mia inaspettata vittoria !!! Tema: “ emergenza arte tra passato e futuro “. C’erano in gara altre torte, ma in qualche modo ho centrato il tema e sono stata apprezzata appieno. Non vi dico la mia emozione nel parlare davanti a un pubblico di 200 persone e piu’ e la mia avventura non si e’ fermata qui. Rispetto alle altre cake designers , mi reputo piccina, ma piena di buona volontà. Grazie mille per avermi dato questa altra opportunità e spero che in qualche modo che io vi abbia incuriositi .


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n nome tra le Stelle

Piacere, dico solitamente presentandomi con il mio nome ma tutt’altro invece è quello che mi hanno affibbiato i miei figli da quando faccio questo lavoro e visto che adoro le stelle, direi che mi si addice proprio! Nata con lo zucchero che mi scorreva nelle vene, ho sempre preso al balzo ogni occasione, anche banale, per poter realizzare un dolce, dove poter esprimere tutta la mia creatività, interpretandolo a modo mio. Gli anni passavano e internet avanzava ed è proprio li che ho scoperto la “pasta di zucchero”. Come si suol dire amore a prima vista. Potevo dare il massimo e giocare con la fantasia, lavorando con questo splendido composto. Nel momento in cui mi sono accorta di voler imparare sempre di più, ho deciso che questo sarebbe stato il mio lavoro e così ho salutato il mio passato per dedicarmi interamente a quello che sarebbe stato il mio futuro, la cake designer. Sono passati sette anni e oggi, tra un mio corso di cake design e l'altro, mi diverto accontentando amici e parenti che mi chiedono di poter festeggiare I propri compleanni e ricorrenze con le mie “ Dolci Creazioni “.


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u sogno Spezzato

L'occasione è stata inaspettata: quando per gioco decisi di mandare un’email per partecipare al casting della trasmissione Tv di grande prestigio: non avrei mai creduto che aprendo la posta elettronica, quel 6 marzo 2014, vi fosse a sorpresa per me la risposta in cui mi si invitava a presentarmi ai provini a Roma; sì, mi sembrava un sogno e vivevo l’invito con questa suggestione, ma allo stesso tempo ero agitata, perché dovevo realizzare una torta diversa dal solito. Mi misi subito a pensare a cosa avrei potuto realizzare nei soli otto giorni disponibili (davvero pochi dato che lavoro in una scuola materna: la mattina faccio sostituzioni in qualità di bidella e il pomeriggio mi spettano le pulizie; inoltre sono madre e compagna… insomma, i doveri non mancano). La realtà era che non potevo farmi sfuggire una occasione simile. Nei pomeriggi, durante il tempo impegnato alla collaborazione scolastica, mi intrattenevo con le maestre, a cui era nota la mia passione viscerale per le torte, e proprio con loro si discuteva quale potesse essere la creazione giusta per partecipare alla trasmissione. Fu una di loro a suggerirmi una ispirazione esemplare, così iniziai la realizzazione del dolce. Dolce che feci di notte, in preda ad una euforia inesprimibile: torta al cappuccino con pan di spagna al caffè bagnata al cappuccino e mousse di mascarpone con nutella con gocce di cioccolato fondente. Il tutto decorato a tema con chicchi di caffè, tazza da cappuccino e macinino da caffè. Ma, quello che io consideravo una “chicca” sbalorditiva, era l’invenzione della scritta posta su di essa: “Bake Coffie Italia”. Finitala e contenta del risultato mi avviai di mattina presto la Casina Valadier, dove si svolgeva il casting. Non credevo ci attendesse una attesa estenuante, che terminò con l’apertura dei cancelli; fu proprio in quel momento che mi prese l’agitazione (l’emozione era troppo intensa), e durò finché giunse il mio turno. La mia torta fu giudicata da uno Chef, entusiasta del risultato. I complimenti furono parecchi; poi, dopo gli apprezzamenti, mi chiese in che modo l’avessi realizzata e quanto tempo avessi impiegato per ottenere quel risultato. Infine, con una sorta misteriosa di reverenza, ne assaggiò delle parti; a suo parere era molto buona. Mi si riempì il cuore di gioia, e in questo stato di fibrillazione prese ad interrogarmi su delle altre ricette. Che dire?, io mi sentivo come a scuola, sotto esame, e per spezzare l’emozione gli risposi che conoscevo qualsiasi tipo di ricetta per la riuscita di un dolce buono, unico: fu una maniera per spezzare la tensione emotiva che stagnava dentro di me, e l’unica maniera per venirne fuori era quella di prendermi in giro, con tutta l’ironia


possibile. Fu con un sorriso sulla faccia che mi fece accomodare in una altra stanza della Casina Valadier e fu così che capii di aver superato la selezione. Fecero domande sulla mia vita, sui miei affetti, sui miei impegni lavorativi, congedandomi di lì a poco, con l’aggiunta che mi avrebbero contattato di nuovo se fossi stata scelta per lo show. Uscita, fui riempita di complimenti, in modo estremamente generoso; pure il ‘Re Del Cioccolato’ commentò “La tua torta era bellissima!”. Non pensai più di tanto alla partecipazione, certa che tutto fosse così difficile…. Ma una mattina, mentre ero al mercato a fare un po’ di spesa, fui chiamata al cellulare: dovevo recarmi a Milano con un nuovo dolce. Credevo si trattasse di uno scherzo… ed invece… Che dire?, la mia felicità, il mio appagamento, li avevo già conquistati per la partecipazione al casting romano. Tant’è che vivevo ancora l’esperienza, quando mi capitava di andarci col pensiero, come si fosse trattato di un miraggio, di una visione. Infine, il mattino del 15 aprile, esattamente alle 10.30, mi presentai a Milano presso gli studi televisivi. Lì portai dei Cup Cake con ripieno di Ferrero Rochè: con mia inaspettata sorpresa capitò ciò che accadde a Roma: un riscontro comntro ogni mia aspettativa e poi domande e domande, il tutto per la prima volta nella mia vita, innanzi alle telecamere. Non so di preciso cosa accadde, ma passai anche quella selezione. Con tutto il mio totale sbalordimento, fui scelta fra una miriadi di partecipanti, fino all’arrivo di nuove mail in cui mi si annunciava che ero stata presa, e dovevo realizzare altri nuovi dolci. Incredula stampai la corrispondenza, mi misi al lavoro.. Fui presa dal panico quando mi telefonarono per confermarmi che il 4 aprile sarebbero venuti in casa mia con le telecamere intenzionati a registrare e riprendermi con la mia famiglia. Lo shock lo avvertii quando da me non venne proprio nessuno, e non fui nemmeno avvisata che non si sarebbero presentati. Toccò a me la responsabilità di chiamarli, dovevo, volevo sapere del perché la mia felicità era stata spezzata in modo per me insensato. Risposero che sì, a detta di loro ‘ero’ nel programma, ma la produzione non era intenzionata a ripetere una sorta di personaggio già presentato nella prima edizione… e fu in quel momento specifico che mi cadde il mondo addosso. E allora? Spesi i soldi di tasca mia, speso il tempo impegnato nel prepararmi e nel realizzare una infinità di dolci, mi decisi: chiamai tutti, ma proprio tutti, gli amici che ci volevano bene, me mia figlia e la mia compagna e con gran soddisfazione mangiammo quel sogno zuccherato che era impossibile da digerire in un sol boccone.


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edding cake Mon Amour

Lo sai che ci sposiamo? A Ottobre prossimo. -Dai! Sono contenta… finalmente!! Era ora, si. E vorremmo che i nostri amici partecipassero attivamente alla cerimonia e al ricevimento, ognuno con un compito diverso. Saranno attori con noi…e indovina che farai tu? -? -La torta nuziale!!! 4 piani, ognuno un gusto diverso, tutta bianca con fiori delicatissimi sfumati con tonalità pastello e… Mentre la mia amica parlava mi era esplosa una bomba atomica nello stomaco… da una parte era felicissima, perché contribuivo alla loro felicità e perché creare wedding cakes è sempre stato il mio sogno; dall’altra ero terrorizzatissima. Tutte quelle persone.. e gli sposi da soddisfare.. che paura! Ma che gioia!! Adrenalina pura… Creare una wedding cake è armonizzare più cose insieme, è arte pasticcera sposata all’arte architettonica, condita con la fantasia e tanto estro… in teoria è la cosa più bella del mondo, ma quando devi mettere tutto questo in pratica la storia cambia! Lei parlava e rideva e mi mostrava foto di una rivista di cake design, ma la mia testa era invasa da fuochi d’artificio. Pensavo a come realizzarla, come far reggere 4 piani veri, come trasportarla, come renderli felici e contemporaneamente non sbagliare.. non troppo almeno. Per fortuna in quest’avventura mi accompagnava la mia fidata “complice” di cake design, ma i 15 giorni precedenti l’evento sono stati i più frenetici della mia vita. Neanche fosse il mio di matrimonio: prove, tentativi, assaggi (la vittima sacrificale era lo sposo) e incubi.. tanti incubi che finivano tutti malissimo. Eppure era forte in me la convinzione che la mia amica mi stesse facendo il regalo più bello di tutti: lavorare con i sogni… Grazie, perché da allora non ho più smesso di sognare…



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