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Diario segreto del mastro costruttore vol.1 - Introduzione

Introduzione

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COSA è il Domus project?

Modellismo statico? Plastico architettonico? Casa di bambola? Diorama? Arte?

Nonostante ne sia passata di acqua sotto i ponti da quando iniziai la costruzione, per quanto ci provi non riesco mai a rispondere in modo conciso ed esauriente. Anzi, se me ne viene data l’occasione travolgo il mio interlocutore con una valanga di parole che spesso, se non accompagnate da immagini, lasciano il tempo che trovano. Di solito, dopo aver sfoggiato un ampio sorriso per l’interesse dimostrato nei confronti del mio progetto, parto in quarta con la definizione ufficiale:

Il Domus project è la costruzione in miniatura di un immaginario palazzo nobiliare genovese del XIV secolo, realizzato secondo tecniche costruttive reali e con l’uso di materiali naturali.

Quindi, vedendo l’espressione del malcapitato (o della malcapitata) oscillare tra la fiduciosa ammirazione e lo smarrimento, aggiungo:

«Ovviamente, il tutto è costruito pietra su pietra, mattone su mattone.»

Ovviamente.

Per fortuna basta suggerirgli/le di digitare l’indirizzo del blog sul suo smartphone, e tutte quelle vane parole iniziano come per magia ad acquistare un senso.

«Ma quanto ci metti per fare un pezzo di questi?»

«Non so, dipende... ci lavoro nei ritagli di tempo. Ho iniziato dieci anni fa... »

Riesco quasi a sentire il peso del suo sguardo mentre cerca di capire se sono serio.

«Cavolo, chissà quanto pesa...»

«Per ora intorno ai 35Kg, ma immagino che arriverà almeno a 60.»

A quel punto resto in attesa dell’inevitabile domanda.

«Ma perché lo fai?»

Mentre farfuglio frasi sconnesse in cerca di una risposta socialmente accettabile, il suo dito continua a scorrere le immagini in preda a una sorta di frenesia, finché un’intuizione si fa strada nella sua mente:

«Sei pazzo!»

Ecco, a questo punto non c’è altro da aggiungere. Ma facciamo un passo indietro e vediamo come tutto ebbe inizio...

Genova nel XVI secolo (incisione tratta dalle Cronache di Norimberga, c.1490).

Nel 2009 avevo appena portato a termine un mio precedente progetto (la copia di un mosaico romano con scarti ceramici) durato quattro anni. Approfittando del passaggio al digitale terrestre avevo anche abbandonato l’insana abitudine di guardare la TV, per cui mi ritrovavo con una discreta quantità di tempo libero che decisi di investire in un vecchio sogno: la costruzione di un palazzo in miniatura.

Tempo prima mi ero imbattuto negli scarti di lavorazione di un marmista, che avevo raccolto senza sapere bene cosa farne. In seguito, accostando alcuni listelli di marmo bianco e ardesia grigia, iniziai a intravedere qualcosa. Era poco più di una fantasia, alimentata dall’osservazione di ciò che resta dei sontuosi palazzi della Genova medievale. Un passato ricco e sconosciuto ai più, che riaffiora da sotto gli intonaci moderni riportando alla vista le ampie arcate di logge mercantili occluse da secoli, eleganti finestre colonnate e facciate bicolori in pietra.

Spesso mi ero sforzato di immaginare il loro aspetto originale, come testimonia lo schizzo a matita che riporto in questa pagina, fatto nel 1993 durante una sessione di disegno con la mia classe del liceo. Il Domus project era ancora di là da venire, ma il seme era piantato. Ci sarebbero voluti gli scarti di qualche potenziale lapide per far sì che germogliasse!

Presa la decisione, mi dedicai a raccogliere informazioni sull’architettura medievale, facendo ricerche su internet, in biblioteca e per le strade della città. Dopo aver letto vari libri e perfino seguito (senza impegno) videocorsi di architettura, tecnica delle costruzioni e storia medievale, decisi che era il momento di passare ai fatti. La posa della prima pietra avvenne ufficialmente nel luglio del 2009 sul mio terrazzo a Granada, e pochi mesi dopo iniziai a scrivere un blog per raccontare al mondo questa mini-avventura.

Perché questo libro?

Questo ebook segue la costruzione della Domus attraverso le immagini e gli articoli (appropriatamente rielaborati) pubblicati sulla mia pagina di Patreon, ma per comprendere al meglio le mie intenzioni penso sia necessario innanzitutto specificare cosa questo libro non è:

Non si tratta di un manuale di modellismo. Ci sono metodi decisamente più pratici e veloci per realizzare ricostruzioni architettoniche per gli usi più disparati, dai modelli cinematografici alle ricostruzioni storiche, fino ai moduli componibili per scenari wargame. Non si tratta neppure di un trattato di architettura, per il quale non avrei le carte in regola né le conoscenze necessarie. È molto più semplicemente il racconto cronologico di quanto sperimentato all’interno del mio “cantiere”, includendo la descrizione dei materiali, gli strumenti usati, i procedimenti e anche gli errori che hanno portato la costruzione al punto in cui è oggi. Insomma, una sorta di diario di bordo, o come recita il sottotitolo: Il diario segreto del mastro costruttore.

Questo volume nasce come il primo di una serie che si concluderà con il completamento del progetto, che mi auguro più vicino nel tempo di quanto non lo sia l’inizio. Ove possibile fornirò le misure degli elementi realizzati nel caso qualcuno ambisse a ripercorrere i miei passi. In realtà spero che la lettura di queste pagine possa offrire agli aspiranti costruttori lo stimolo per intraprendere il proprio personale progetto, che è poi il motivo per cui iniziai a scrivere sul blog.

Per concludere, in qualità di mastro d’opera mi sento autorizzato a darvi un unico consiglio: non smettete mai di alimentare la vostra creatività, anche se quello che fate non rientra in facili categorie. Poco importa se non c’è un’etichetta già pronta, le parole arrivano sempre in ritardo. Prima nascono le idee.

Werner Maresta

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