WIRPLUS Gennaio 2014

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S u l P WIR

tiva gennaio 2014 ra e p o o c . c o s ella Banca WIR d ti n e li c i r e p Rivista

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% teresse allo 0,75 n ’i d o ss ta n o c i risparmio 60 + Novità: conto d enzia di Sierre Apertura dell’ag to del futuro? Insetti – alimen


LUWIRA 2014 dal 2 8 m a r z o a l 3 1 m a r z o 2 0 1 4 Pa d i g l i o n i f i e r i s t i c i A l l m e n d L u c e r n a

› VIE DELLO SHOPPING «AVENUES LUWIRA» › ESPOSIZIONE SPECIALE «PS GIGANTEN» ORARI D’APERTURA

› DOMENICA, 30 MARZO BRUNCH ALLE ORE 11

Venerdì, Sabato, Domenica, Lunedì,

28 marzo 29 marzo 30 marzo 31 marzo

ENTRATA LIBERA

ore 11–20 ore 10–20 ore 10–19 ore 10–17

www.luwira.ch


WIRPLUS gennaio 2014

Formiche e cicale Editoriale

Non tutti sanno che le cicale sono pigre. D’altro canto pochi sanno cosa facciano tutto il giorno. Invece tutti sanno che le formiche sono incessantemente occupate a trascinare cibo e ad ammassare terra per costruirsi un tetto sopra le loro testoline. La solerte formica e l’allegra cicala canterina sono state descritte in una delle favole di Jean de La Fontaine, «La cicala e la formica», che dimostra quanto sia importante la prevenzione. Chi negli anni di vacche grasse non risparmia per quelli di vacche magre può vacillare se nessuno arriva in suo soccorso. La Banca WIR soc. cooperativa è nota da anni per le eccezionali condizioni offerte in ambito di risparmio e previdenza. Al conto investimento, da oggi peraltro denominato conto di risparmio anche da noi, al conto TERZO (pilastro 3a) e al conto di libero passaggio si aggiunge ora un nuovo prodotto: il conto di rispar­ mio 60+ che, come dice il nome stesso, si rivolge esclusivamente a persone di oltre 60 anni. Con un tasso d’interesse attualmente pari allo 0,75% fino a 300 000 CHF, è un prodotto di punta appo­ sitamente studiato per persone che devono prelevare l’avere del pilastro 3a e intendono reinvestirlo in maniera proficua. Naturalmente non occorre aver compiuto 60 anni per godere di interessi allettanti. Con il normale conto di risparmio – con siste­ ma di bonus! – e con il già citato TERZO, le persone di qualunque età possono sentirsi un po’ come formiche (pag. 4).

Non fa distinzioni invece tra cicale e formiche chi ha inserito gli insetti nella propria dieta. Magari anche inconsciamente. Alcuni anni fa da un cioccolatino svizzero alle nocciole che stavo ad­ dentando mi ha fatto capolino un vermetto che aveva stabilito la sua piccola dimora in una nocciola, superando indenne il proces­ so di produzione del cioccolato. L’ispettore alimentare non si è mostrato sorpreso: le larve del balanino della nocciola, un co­ leottero della famiglia dei curculionidi, di tanto in tanto si tro­ vano nelle nocciole e mangiarle non ha mai ucciso nessuno... In effetti con i cornetti alle nocciole e le marmellate può accadere di ingerire anche parti di insetti. Altra faccenda è consumare vermi della farina o cavallette in grosse quantità per avere un maggiore apporto di proteine e come sostituti della carne. È proprio di questo però che l’ONU si è fatta promotrice (pag. 22) e che l’UE incentiva attraverso progetti di ricerca. Come spesso accade, per il momento la Svizzera sta a guardare, cosa che per una volta sembra opportuna anche a quelli tra di noi che si mostrano più progressisti. Daniel Flury

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Sommario

PAGINA 11

PAGINA 20

Attraverso lo sport Special Olympics vuole integrare meglio nella società le persone con disabilità mentali come Vincent Grünig. La Banca WIR soc. cooperativa sostiene la causa.

In Svizzera il mercato degli smartphone non smette di crescere. Saturazione in vista? In Corea del Sud, l’Eldorado dei venditori di smartphone, pare si stia profilando questa tendenza.

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4 CONTO DI RISPARMIO 60+, quel qualcosa in più 6 L’UCCELLO MATTINIERO… 3° pilastro: versare adesso

7 AUMENTO DI CAPITALE 2013 Riscontri positivi 8 IL CONSULENTE PIÙ VELOCE DELLA BANCA WIR 11 COLLOQUI AUTUNNALI 2013 Pura emozione

15 VASTA OFFERTA E TANTO INTRATTENIMENTO 70a edizione della fiera WIR di Zurigo

18 BIRRA ALLA SPINA E TESTE DI MEDUSA 43a edizione della fiera WIR di Berna 20 SMARTPHONE: DALL’IPERCRESCITA ALL’ETÀ ADULTA 22 BARATTARE LA PANCETTA CON LE CAVALLETTE 28 La varietà dell’offerta ci mette in crisi? 30 UN AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE MIRATO PAGINA 33 Il congedo non retribuito è in voga. Ma esso non costituisce un diritto. Se viene concesso, datore di lavoro e lavoratore devono disciplinare contrattualmente alcuni punti.

33 IL CONGEDO NON RETRIBUITO È IN VOGA 36 RIPRESA AD OSTACOLI Dott. Richard Schwertfeger 39 50 A.C. Colonna di Willi Näf 40 Cartoon 41 APPUNTAMENTI 3


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Conto di risparmio 60+, quel qualcosa in più Grazie al nuovo conto di risparmio 60+, la Banca WIR soc. cooperativa dimostra ancora una volta che i suoi investimenti fruttiferi sono particolarmente interessanti. Questo conto riservato ai privati dai 60 anni in su costituisce infatti un’integrazione ideale agli altri investimenti fruttiferi della Banca WIR.

Ecco qualcosa per cui brindare: il nuovissimo prodotto di investi­ mento fruttifero della Banca WIR. Il conto di risparmio 60+ offre condizioni trasparenti e frizzanti per tutti i privati dai 60 anni in su: tenuta del conto gratuita, un tasso d’interesse dello 0,75%* per tutti gli averi fino a 300 000 CHF nonché generose condizioni di prelevamento. Il conto di risparmio 60+ della Banca WIR è particolarmente adatto, ad esempio, per i titolari dei conti TERZO (pilastro 3a) che riscuotono i loro averi. Si sa che gli averi 3a devono essere riscos­ si in un periodo che va dai 5 anni precedenti all’età ordinaria di pensionamento, a condizione che non si svolga un’attività lavo­ rativa oltre la suddetta età. Il nuovo conto di risparmio 60+ vi consente di reinvestire tali risparmi a condizioni eccezionali. Avete la possibilità di ottimizzare i vostri investimenti fruttiferi abbinando i depositi a termine al conto investimento della Banca WIR. Ad esempio, potete ripartirli come segue: – una parte sul nuovo conto di risparmio 60+; – una parte sul conto di risparmio su cui è possibile beneficiare di tassi d’interesse bonus cumulabili fino all’1,6%* (sino al massimo 50 000 CHF); – una parte può essere collocata in depositi a termine con di- verse scadenze. Interessati? I nostri consiglieri sono disponibili da lunedì a vener­ dì dalle ore 7.30 alle ore 18 (telefono 0848 947 949) – o utilizza­ te il formulario online per l’apertura di conto. www.bancawir.ch > Clienti privati > Conto di risparmio 60+ > Domanda Roland Schaub

* Situazione a dicembre 2013

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Conto di risparmio 60+: l’essenziale in breve – Tasso d’interesse dello 0,75%* fino a 300 000 CHF – Prelievi senza preavviso: fino a 10 000 CHF per mese civile – Prelievi di entità superiore: preavviso di 6 mesi – Tenuta del conto gratuita – Chiusura annuale e relativo certificato fiscale: gratuiti – Spese di ogni bonifico: 2 CHF – Prelievi allo sportello: gratuiti – Addebito delle spese di terzi Esclusivamente per privati, possibilità di aprire un solo conto per ogni persona a partire dai 60 anni di età.

Il conto investimento cambia nome e diventa conto di risparmio Fino al 1998, in seno a quello che allora era denominato WIR Circolo economico soc. cooperativa quasi tutto ruotava intorno alla moneta complementare WIR e al sistema WIR. I clienti della cooperativa, dal 1936 soggetta alla Legge federale sulle banche, erano costituiti esclusiva­ mente da PMI svizzere. L’apertura al grande pubblico è avvenuta nel 2000. In preparazione di tale evento, già due anni prima il nome ufficiale era stato modificato in Banca WIR soc. cooperativa, o più concisamente Banca WIR. Sempre nel 1998 e in vista dell’apertura è stato inserito nella gamma di prodotti, all’epoca meno nutrita di oggi, un conto investimento in CHF. In virtù delle eccellenti condi­ zioni offerte, il conto investimento ha ben presto fatto furore. Purtroppo, però, negli articoli sulla carta stampata dedicati alla comparazione dei tassi di risparmio offerti da diversi conti, il conto investimento è stato spesso trascura­ to, poiché in ragione della sua denominazione non veniva considerato un conto di risparmio anche se naturalmente ne possedeva e ne possiede ancora tutte le caratteristiche. A partire da subito, la Banca WIR si adegua alle consuetu­ dini linguistiche in voga: il conto investimento si chiama ora conto di risparmio. Restano invece invariate le eccellen­ ti condizioni offerte: un tasso d’interesse base dello 0,4% e interessi bonus dello 0,4% per nuovo capitale e dello 0,8% all’acquisto di 25 o più parti ordinarie. Le condizioni dettagliate relative al sistema di bonus sono disponibili qui: www.bancawir.ch > Tassi > Conto di risparmio.


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+ 0 6 O I M R A P S I CONTO DI R 5% ,7 0 O l l A e S S e TASSO D’INTeR a Wir

Banc la n o c i t a r ie s n e Sp

h www.bancawir.c 49 Tel. 0848 947 9 5


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L’uccello mattiniero... 3° pilastro: versare adesso per il 2014

Con un tasso d’interesse dell’1,625% (situazione a dicembre 2013), il conto TERZO (pilastro 3a) della Banca WIR è particolar­ mente interessante. È possibile scegliere liberamente sia il mo­ mento del pagamento (al più tardi a metà dicembre, al fine di garantire la contabilizzazione entro il 2014), sia il relativo impor­ to, fino a un contributo massimo di 6739 CHF per gli assicurati con cassa pensione risp. del 20% del reddito annuo o di al mas­ simo 33 696 CHF per coloro che svolgono un’attività indipen­ dente senza cassa pensione. Anche in questo caso, naturalmente, maggiore è l’importo e prima viene effettuato il versamento, maggiori saranno i benefici che è possibile ottenere. «L’uccello mattiniero acchiappa il verme», dicono gli inglesi, e ciò vale anche per il momento in cui si inizia a risparmiare per la terza età: chi ha 18 anni di età e riceve un reddito soggetto all’AVS può aprire un conto TERZO ed effettuare i versamenti!

Deducibili dalle imposte Gli importi versati sono inoltre deducibili dal reddito imponibile e per l’intera durata sono esenti dall’imposta sulla sostanza, dall’imposta preventiva e da imposte su proventi da interessi. Il capitale può essere impiegato per finanziare proprietà di abita­ zioni ad uso proprio. Si rammenta che chi detiene più conti TERZO può estinguerli sin­ golarmente nei cinque anni che precedono il pensionamento or­ dinario. Con un pagamento scaglionato su vari anni è possibile ridurre la progressione fiscale, il che può tradursi, a seconda dell’importo e del cantone, in un risparmio di diverse migliaia di franchi. Abbiamo suscitato il vostro interesse? I nostri consulenti sono disponibili dal lunedì al venerdì (ore 7.30-18.00) al numero di telefono 0848 947 949. Per visualizzare il modulo online: www.bancawir.ch > Tassi > TERZO. Daniel Flury

Secondo il detto inglese, «The early bird catches the worm» (l’uccello mattiniero acchiappa il verme) – e ciò vale anche per il risparmio previdenziale.

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Aumento di capitale 2013: riscontri positivi L’aumento di capitale effettuato nel 2013 è stato accolto favorevolmente. Con l’acquisto delle nuove parti ordinarie, gli investitori hanno contribuito a consolidare la base di capitale proprio della Banca WIR soc. cooperativa. Si tratta di un passo importante in vista del possibile inasprimento delle disposizioni in materia di fondi propri per le banche svizzere.

L’assemblea generale del 22 maggio 2013 ha approvato l’aumen­ to di capitale e quindi l’emissione di 66 000 parti ordinarie, cia­ scuna del valore nominale di 20 CHF. Poco più di due terzi delle nuove parti ordinarie sono stati riservati agli azionisti, mentre le restanti 21800 parti ordinarie possono essere emesse dal consi­ glio di amministrazione in caso di necessità, ad esempio nel qua­ dro di un piano di partecipazione per collaboratori.

A titolo di prevenzione, ma non solo È ormai trascorso quasi un anno da quando il Consiglio federale, su richiesta della Banca nazionale, ha prescritto il margine di capitale anticiclico che impone alle banche svizzere di disporre di fondi pro­ pri supplementari per le ipoteche su immobili abitativi. L’obiettivo di tale provvedimento è di contrastare il surriscaldamento del mercato immobiliare. Il Consiglio federale non ha comunque sfruttato il cuscinetto di capitale massimo del 2,5%, ma si è limitato a fissare un requisito dell’1%. Alla luce della perdurante fase di tassi bassi, non è tuttavia escluso che si giunga a futuri adeguamenti al rialzo. L’aumento di capitale non è stato però deciso unicamente a scopo preventivo. La finalità è infatti anche quella di ampliare la base degli investitori e consentire una crescita ulteriore della società coopera­ tiva. La concessione di crediti, che in conformità allo scopo perse­ guito dalla società cooperativa vengono erogati in particolare alle PMI in Svizzera, richiede un potenziamento del capitale proprio (a fine 2012 ammontava a un totale di 359,1 milioni CHF), un risul­ tato che può essere conseguito non soltanto trattenendo gli utili, ma anche effettuando, come ora avvenuto, un aumento di capitale. Rispetto al numero dei titoli detenuti prima dell’aumento di ca­ pitale, la partecipazione alla quinta operazione di aumento di capitale ha sfiorato il 70%, che è da considerarsi un buon risul­ tato. Alla luce di ciò, l’aumento di capitale ha apportato il proprio contributo all’incremento della quota di capitale proprio* della Banca WIR (13,44% a fine 2012), a fronte di un livello previsto per legge attualmente pari all’11,2%.

Parificazione dei titoli Fino al 1° giugno 2014, quando verrà staccato il dividendo, sono temporaneamente in circolazione due diverse tipologie di parti ordinarie. Nell’ultimo giorno di contrattazione prima della chiu­ sura della redazione, le parti ordinarie vecchie sono state nego­ ziate al corso di 418 CHF, quelle nuove al corso di 412 CHF. Dopo la data di stacco del dividendo, le parti ordinarie vecchie e nuove verranno parificate. I rispettivi corsi aggiornati sono consultabili qui: www.bancawir.ch > Clienti privati (o Clienti commerciali, o Clienti WIR) > Parti ordinarie. Selezionando la scheda Downloads su questa stessa pagina è possibile accedere ai moduli per gli ordini di borsa e ai dati di contatto per eventuali richieste di con­ sulenza in merito alle parti ordinarie.

Parti ordinarie e interesse bonus Mentre il diritto di voto e il diritto di nomina durante l’assemblea generale della Banca WIR sono riservati ai soci, tutti coloro che acquistano parti ordinarie possono partecipare al successo eco­ nomico della società cooperativa. L’acquisto di parti ordinarie conferisce altresì il diritto di prendere parte ai colloqui autunna­ li a cadenza annuale (cfr. pag. 11). Inoltre, chi possiede almeno 25 parti ordinarie beneficia di un interesse bonus dello 0,8% sull’avere depositato sul conto di risparmio (in precedenza deno­ minato «conto investimento»; cfr. pag. 4). Le parti ordinarie vengono negoziate due volte al mese nella bor­ sa interna della Banca WIR e tutti i giorni lavorativi sulla piatta­ forma OTC della Banca cantonale bernese. L’ultimo dividendo pagato ammontava a 9 CHF per parte ordinaria. Se i titoli vengo­ no detenuti nel patrimonio privato, la distribuzione dei dividendi è esente da imposte (salvo modifiche legislative). Daniel Flury

* Rapporto tra il capitale proprio e gli attivi ponderati in funzione del rischio.

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Il consulente più veloce della Banca WIR Alain Andenmatten è il responsabile della nuova agenzia di Sierre

Professionalmente Alain Andenmatten ha già acquisito un notevole bagaglio di esperienze. In tutto quello che fa dà il massimo, proprio come fa quando si dedica al suo hobby preferito, il motociclismo.

Alain Andenmatten offre consulenza ai clienti della Banca WIR della Valle del Rodano – da Susten e Gletsch fino a Le Bouveret e Saint-Gingolph.

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Con alle spalle una carriera professionale dalle tante sfaccettatu­ re Alain Andenmatten possiede i requisiti migliori per offrire una consulenza competente ai clienti della Banca WIR operanti nei più svariati settori. Il suo curriculum comprende – l’apprendistato come installatore di impianti sanitari a Sierre – un corso di perfezionamento professionale come progettista e disegnatore di impianti sanitari – cinque anni di attività come consulente alla clientela presso una delle aziende leader nel settore bagni e cucine – undici anni di attività come consulente nel settore delle assicu­ razioni di persone e cose – da gennaio 2013 l’attività di consulente alla clientela presso la Banca WIR

Valais – VS – Wallis L’aspetto che Alain Andenmatten apprezza particolarmente del suo nuovo compito è il fatto che gli permette di operare su tutto il territorio del suo cantone di origine. Andenmatten è cresciuto bilingue poiché sua madre è originaria del Basso Vallese e suo padre proviene dall’Alto Vallese e quindi sotto questo aspetto è preparato al meglio per svolgere la sua nuova funzione.

La festa di Santa Caterina si svolge ogni anno a fine novembre da venerdì a lunedì. Il lunedì e il martedì c’è il tradizionale mercato nel centro città di Sierre. Quest’anno era presente anche la Banca WIR con uno stand per festeggiare l’apertura dell’agenzia a Sierre. Da sinistra: Alain Andenmatten con Pascal Marotta (EP: Marotta, Sierre) e Jenny Lambrigger (Crea-Tifs Coiffure et Beauté, Sierre).

Fino all’apertura dell’agenzia in Vallese avvenuta lo scorso 25 novembre ha lavorato presso la Banca WIR a Berna da gennaio 2013. Nel frattempo ha acquisito grande familiarità con le parti­ colarità della Banca WIR e le sue offerte in WIR e CHF. Una parte importante della sua attività di consulenza nel canton Vallese è incentrata sulla clientela commerciale e sulle caratteri­ stiche specifiche del sistema WIR con la gamma di prodotti WIR. Ovviamente Alain Andenmatten si mette tuttavia anche a dispo­ sizione della clientela privata in Vallese per tutte le questioni at­ tinenti ai prodotti previdenziali, d’investimento e di risparmio, ma anche per quanto riguarda i crediti di costruzione o ipotecari.

Attivo e dinamico Con l’apertura della nuova agenzia a Sierre la Banca WIR intende rafforzare la sua presenza su un mercato importante e promet­ tente. In passato i clienti domiciliati nel canton Vallese venivano assistiti da Berna e Losanna. «Lavorare in modo rapido e discreto è fondamentale», sottolinea Andenmatten. Le richieste di credito devono ad esempio essere trattate in tempi rapidi per poter fornire una risposta il più tempestivamente possibile. Andenmatten spiega che inizial­ mente era previsto che la nuova agenzia aprisse in orari fissi.

Avenue du Général-Guisan 4 a Sierre.

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Alain Andenmatten – davanti a Thomas Flückiger – entra nella curva. Ha vinto questa Ducati Challenge svoltasi sul circuito di Most (Repubblica Ceca) nel 2011 e dopo si è anche aggiudicato la classifica generale.

Alain Andenmatten sul circuito di Schleiz (Germania) davanti a Thomas Flückiger e Christian Frei. Andenmatten ha vinto complessivamente 8 di 12 gare nel 2011.

La prassi ha però dimostrato che oggigiorno i clienti preferiscono un contatto diretto in loco. Ma ci sarà sempre comunque la pos­ sibilità di organizzare dei colloqui in agenzia su appuntamento.

senti su tutti i circuiti delle gare non ha preoccupazioni riguardo alla sicurezza. Anche se la stagione passata non è andata come aveva auspicato continua a divertirsi.

Veloce e sicuro

Molto meno veloce, ma in compenso molto sicuro è invece quando viaggia in macchina per andare a trovare i suoi clienti. «Nelle gare come sulla strada è fondamentale reagire rapida­ mente», spiega Alain Andenmatten, «ma la velocità è altrettanto importante nell’approccio con i nostri clienti. La consulenza deve essere completa e competente, ma solo se avviene in tempi rapi­ di riusciamo ad offrire ai nostri clienti un servizio davvero di qualità.»

Alain Andenmatten abita a Venthône vicino a Sierre; da 20 anni convive con la sua compagna Annette Weidmann. Nel suo tempo libero ama sciare e praticare lo sci d’alpinismo. Spesso inforca anche la sua bici da corsa o la mountain bike. Ma il suo hobby preferito è andare in motocicletta, sport che però non pratica su strada, perché lo considera troppo noioso. Infatti la sua passione per la velocità lo ha portato a partecipare a gare di motociclismo. Già nel primo giro vengono raggiunte velocità fino a 145 km/h con punte di oltre 290 km/h. Ma Andenmatten non si limita semplicemente a partecipare; infatti ha anche otte­ nuto molti successi. Due volte, nel 2011 e nel 2012, è arrivato in testa alla classifica generale della Ducati Challenge. In questa competizione vengono utilizzate moto standard acquistabili presso qualsiasi commerciante, le quali subiscono solo poche modifiche: la sostituzione del tubo di scarico, la dotazione di un rivestimento da corsa e la rimozione dei fari. Le gare si svolgono tutte all’estero (Europa) perché la Svizzera non dispone dei trac­ ciati adatti. Alla partenza si ritrovano all’incirca 25 piloti amato­ riali provenienti da vari paesi europei. Considerati il suo ottimo equipaggiamento e le zone di fuga pre­ 10

Roland Schaub

Agenzia della Banca WIR a Sierre Avenue du Général-Guisan 4 3960 Sierre Tel. 027 303 42 60 (tedesco) Tel. 027 303 42 61 (francese) Fax 027 303 42 69 Responsabile dell’agenzia: Alain Andenmatten alain.andenmatten@wir.ch Colloqui su appuntamento.


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Pura emozione Colloqui autunnali al KKL di Lucerna Un tema che a prima vista sembra piuttosto arido – sponsoring, maledizione o benedizione? – ha dato vita a confronti interessanti e addirittura toccanti durante i colloqui autunnali della Banca WIR.

Regula Späni a colloquio con Vincent Grünig e il suo allenatore Peter Lehmann.

Festa della lotta svizzera, società ginnica o scout: fino al 2010 la Banca WIR soc. coopertiva ha sostenuto finanziariamente circa 50 eventi o società aspettandosi poco o nulla in cambio. Da tre anni persegue una politica diversa. I fondi destinati alle attività di sponsoring vengono erogati a pochi partner selezionati. Come ci spiega il presidente del direttorio, Germann Wiggli, lo scopo è di «conseguire obiettivi di immagine a lungo termine, accrescere la nostra notorietà, curare i contatti e nel complesso ottenere un effet­ to che duri nel tempo». Secondo quali criteri sono stati selezionati i partner? Come ha dimostrato il sondaggio condotto presso la clientela nel 2010 la Banca WIR è percepita come un istituto affida­

bile, degno di fiducia, orientato alla partnership e ben radicato nel ceto medio. È pertanto evidente che come partner di sponsoring vengono considerate soltanto le organizzazioni o le persone che condividono questi valori: «Dato che l’immagine degli sponsorizzati si riflette nell’immagine della Banca e viceversa, operare la scelta giusta è fondamentale per entrambe le parti», afferma Wiggli. Una scelta poco oculata può facilmente risultare controproducente, come è stato il caso del Tour de Suisse e del Tour de Romandie, come ricor­ da il presidente del consiglio di amministrazione Oliver Willimann. Una serie infinita di articoli sul doping hanno gettato un’ombra anche sugli sponsor, costringendo alcuni ad abbandonare il circuito. 11


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Circa 500 titolari di parti ordinarie hanno partecipato ai colloqui autunnali 2013 al KKL di Lucerna.

Nessuno sperpero di denaro In Svizzera ogni anno vengono spesi oltre 600 milioni CHF per attività di sponsoring. Una somma considerevole, ma pressoché identica a quella investita annualmente dalla sola Red Bull per lo sponsoring sportivo. Secondo Willimann questi fondi non sono sprecati se tra il marchio e l’oggetto dello sponsoring vi è un le­ game intrinseco: «L’autenticità è fondamentale.» Per una banca attiva sul territorio elvetico, che vive appieno la sua svizzeritudi­ ne, è più che naturale sostenere un partner altrettanto affidabile e conosciuto in tutta la Svizzera. Ma è un’impresa ardua, soprat­ 12

tutto se i mezzi a disposizione sono limitati. La Banca WIR si orienta pertanto alle regioni linguistiche e sostiene nella Svizzera tedesca il Bo Katzman Chor e in Romandia la «Banque WIR – Chorales en fête», un evento creato appositamente per la Banca WIR durante il quale due cori (ad es. coro gospel e coro maschile) alternano esibizioni individuali e collettive. Per quanto riguarda il Ticino si sta ancora cercando un partner da coinvolgere anche in manifestazioni per la clientela. Willimann ritiene sia una grande sfida «dar vita a un evento che si rivolga a clienti e pubblico pro­ venienti sia dal Sottoceneri che dal Sopraceneri».


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Oliver Willimann, presidente del CdA, e Germann Wiggli, presidente del direttorio della Banca WIR, hanno introdotto il tema dello sponsoring.

Bruno Barth (s.), direttore di Special Olympics, intervista Thomas von Arx, responsabile della succursale della Banca WIR di Basilea e volontario ai Winter Games 2012.

Special Olympics La Banca WIR ha compiuto un grande passo nello sponsoring sociale. Con Special Olympics la Banca sostiene un’organizzazio­ ne che contribuisce allo sviluppo delle persone con disabilità mentale attraverso lo sport e ne favorisce l’integrazione nella società. Il direttore Bruno Barth, relatore ospite ai colloqui au­ tunnali di Lucerna, ha subito sottolineato che proprio in Svizzera l’integrazione delle persone con disabilità mentale è ancora agli inizi. Anche Special Olympics ha ancora molta strada da fare per raggiungere gli obiettivi fissati. Pertanto non è facile convincere

club sportivi a creare offerte destinate ai disabili mentali. Gli at­ leti di Special Olympics presentano caratteristiche fondamentali: grande entusiasmo e serietà nel rispetto delle regole imposte dalle associazioni sportive internazionali. «Non organizziamo corse nei sacchi», precisa Barth. Un’attività sportiva non promuo­ ve soltanto l’integrazione, ma consente anche di vivere momenti di successo: «Quasi ognuno di noi ha vinto una coppa o una me­ daglia durante una qualche attività scolastica o sportiva, ma non è lo stesso per le persone portatrici di handicap.» In occasione delle gare le categorie vengono consapevolmente formate in modo che il maggior numero possibile di partecipanti possa con­ quistare una medaglia. Lo sport diventa quindi sinonimo di suc­ cesso, autostima, fiducia in sé, emozioni positive e fantastici mo­ menti di condivisione. Ma questa generosità nell’assegnare le medaglie ha anche uno svantaggio: i giornalisti sportivi preferi­ scono un unico grande campione, pertanto i vincitori con disabi­ lità mentale non sono considerate figure identificative e quasi mai diventano i protagonisti di articoli e reportage. La scarsa presenza mediatica è altresì dovuta al fatto che a differenza del­ le persone con disabilità fisiche, che conosciamo dalle Paralym­ pics, i disabili mentali faticano a vendere la loro persona e i loro successi a causa dei deficit linguistici.

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A pieno ritmo sulle note di «Alperose»

Il tradizionale aperitivo dei colloqui autunnali nel KKL di Lucerna.

Parte della cultura aziendale Le esperienze sportive di Special Olympics sono impressionanti e molto coinvolgenti non soltanto per gli atleti partecipanti. Nel 2012 alcuni collaboratori della Banca WIR hanno avuto la possi­ bilità di operare quali volontari ai National Winter Games di Lenk. Thomas von Arx, responsabile della succursale di Basilea della Banca WIR è stato uno di questi volontari. «Volevo conoscere que­ sta realtà e superare pregiudizi e perplessità», ha affermato nell’intervista con Bruno Barth. Un impegno di cui von Arx non si pente: «Abbiamo una vita totalmente improntata alla pianifica­ zione e alla programmazione; quando entriamo in contatto con persone con handicap mentali scopriamo di avere un cuore e di vivere emozioni. Von Arx ha spronato i titolari di parte ordinarie presenti a proporsi come volontari in occasione di un evento di Special Olympics. «Tornerete a casa con una maggiore gioia di vive­ re!» Anche la Banca WIR conferma il suo sostegno finanziario e per­ sonale a Special Olympics. Per i National Summer Games, che si ter­ ranno a fine maggio a Berna, alcuni collaboratori della Banca WIR hanno già inoltrato la loro iscrizione come volontari. La Banca si assume tutte le spese, e gli impegni che non si tengono durante il fine settimana valgono come normale tempo di lavoro. Il presidente del direttorio della Banca WIR, Germann Wiggli, è convinto che queste attività consentano di rafforzare lo spirito di gruppo all’interno della Banca, «ciò che si traduce in motivazione per il lavoro quotidia­ no». Special Olympics diventa quindi parte della cultura aziendale. 14

Regula Späni – ex giornalista sportiva e oggi ambasciatrice di Special Olympics – ha intervistato un atleta attivo di Special Olympics, Vincent Grünig, e il suo allenatore Peter Lehmann. Grünig è uno delle 130 persone con disabilità mentali assistite dalla Fondazione Sunneschyn di Meiringen. Lehmann allena fino a 20 di questi atleti per Special Olympics. Grünig è attivo nelle discipline di sci alpinismo e ciclismo. La passione con cui affron­ ta i suo allenamenti e partecipa alle gare è chiaramente percepi­ bile. E anche l’importanza di una medaglia la si avverte bene: l’argento e il bronzo conquistati ai giochi di Atene nel 2011 pen­ dono al collo di Grünig e sono stati presentati con orgoglio al pubblico. «Il podio e la festa» sono i suoi ricordi indelebili dei Winter Games di Lenk e secondo Lehmann sono sempre apprez­ zati argomenti di conversazione sul posto di lavoro. «Anche le persone con disabilità mentale nella vita di tutti i giorni discuto­ no di sport». Certo, i successi devono essere conquistati con il lavoro duro. «Ma gli atleti non vengono caricati di una pressione eccessiva?», ha chiesto Regula Späni, ex nuotatrice agonistica. Lehmann afferma che non vi è pressione esterna, che la motiva­ zione viene dal profondo. Certamente, ciò vale anche per Grünig. In futuro vuole «andare al massimo», praticare ancora più sport e allenarsi di più anche sull’hometrainer, «sulle note della mia can­ zone preferita ‹Alperose›!» Daniel Flury

www.choralesenfete.ch www.bokatzman.ch www.specialolympics.ch www.sunneschyn-meiringen.ch

I prossimi colloqui autunnali si terranno l’8 novembre 2014 nel KKL di Lucerna. Sono invitati i titolari di parti ordinarie della Banca WIR.


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Vasta offerta e tanto intrattenimento 70a edizione della fiera WIR di Zurigo Dal 22 al 25 novembre 2013 si è svolta a Zurigo la 70a edizione della più importante fiera WIR. Questo piccolo anniversario è stato tra l’altro festeggiato con un ampio programma di intrattenimento e due esibizioni speciali. Ad attendere i visitatori su una superficie lorda di all’incirca 15 000 m2 c’erano 222 espositori e una vasta gamma di prodotti dei settori professione, economia domestica e tempo libero.

Roland Hartmann, responsabile della fiera, ha sottolineato nel suo discorso inaugurale che, sebbene il numero 70 non corrispondes­ se a un anniversario vero e proprio, era comunque una buona occasione per festeggiare. Per la prima volta gli espositori hanno potuto pagare le spese per gli stand con una quota WIR del 100% e i visitatori hanno potuto beneficiare di un programma di con­ torno ampio e variegato. La direzione della fiera ha investito mol­ to nella pubblicità per attirare un numero sufficiente di visitatori. Infine Hartmann ha affermato che gli espositori erano pronti e aspettavano solo di accogliere i visitatori vogliosi di spendere. Hans Ammann, presidente del consiglio di amministrazione della società WIR-Messe Zürich AG, ha salutato molti ospiti d’onore citandoli per nome e ha avuto il piacere di annunciare l’interven­ to di eccellenza della consigliera federale Natalie Rickli.

corre puntare sul senso di responsabilità di ognuno. Secondo la consigliera federale lo Stato vuole «accudire» sempre di più i cit­ tadini, ma anche limitarne la libertà. Pare ad esempio che ci si stia impegnando per ridurre gradualmente l’utilizzo del denaro contante, al fine di ottenere un controllo sempre maggiore sui cittadini. Natalie Rickli ha inoltre sottolineato l’importanza delle PMI per l’economia svizzera. Le PMI hanno bisogno di poter con­ tare su una politica sensata e su buone condizioni quadro dal punto di vista economico, le quali però vengono continuamente messe a repentaglio. In un prossimo futuro si dovrà tra l’altro lottare contro l’iniziativa poco realistica «per un reddito di base incondizionato» e contro quella per un’«imposta di successione nazionale». Quest’ultima metterebbe a rischio la regolamentazio­ ne della successione di PMI a conduzione familiare nonché le PMI stesse.

Due società cooperative...

Un programma di intrattenimento eccezionale

Natalie Rickli ha spiegato che la Confederazione elvetica e la Banca WIR soc. cooperativa si fondano sulla stessa idea di base, ossia il senso di responsabilità e la collaborazione, valori attuali ancora oggi. Anziché pretendere sempre denaro dallo Stato, oc­

Edith Bont, presidente del Gruppo WIR Zurigo, ha attirato l’atten­ zione sull’interessante e variegato programma d’intrattenimento, di cui faceva parte ad esempio l’esposizione Lakota Sioux rea­ lizzata in collaborazione con Bettina Ambühl e Charly Juchler 15


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Consigliera nazionale Natalie Rickli e Oliver Willimann, presidente della Banca WIR.

Nel «paradiso dei bambini».

(v. www.chanteetan.com). Charly Juchler, che dieci mesi all’anno vive nel Dakota del Sud e tramite la sua agenzia viaggi cerca di avvicinare i turisti alla cultura Lakota, ha raccontato della sua vita nelle Black Hills.

– il gioco a premi WIROPOLI con molti allettanti premi da porta­ re subito a casa, premi giornalieri di 2500 CHF e un premio principale di 10 000 CHF; e tanto altro ancora…

La vetrina del sistema di compensazione WIR Il variegato programma d’intrattenimento dell’edizione zurighese della fiera WIR prevedeva tra l’altro: – esposizioni speciali «Kidz & Teens» e «Aktiv im Alter» (giovane a 70 anni) con rispettivi interventi; – l’esposizione Lakota Sioux (con gara di rodeo e canzone del flauto indiano); – giochi di prestigio, trucchi di magia e spettacolo con Hörbi Kull; – una sfilata di moda e tendenze; – lo spettacolo di Adams Medini; – l’esibizione di Claudio Rudin, artista di beat box; – l’esibizione di Daniel Hildebrand, maestro dell’armonica a bocca; – vari interventi su argomenti riguardanti l’imprenditoria; – l’esibizione di Carmen Fenk con la canzone «Ewigi Liäbi», se­ guita da una sessione di autografi; 16

Oliver Willimann, presidente della Banca WIR, ha ricordato il timi­ do debutto come fiera dei tavoli che poi si è fortemente evoluta fino a divenire l’attuale fiera professionale. Nel frattempo molto è cambiato. Immutata è però rimasta la volontà degli organizza­ tori di proporre una fiera interessante e variegata. Le fiere WIR sono importanti per il sistema di compensazione WIR e potreb­ bero pertanto essere considerate una sorta di vetrina, ha spiega­ to Willimann. La fiera WIR di Zurigo non solo apporta vantaggi agli espositori e ai visitatori, ma serve anche a dare impulsi posi­ tivi al sistema di compensazione WIR nella zona circostante di Zurigo e in tutta la Svizzera. Non si tratta tuttavia solo di acqui­ stare o vendere; importante è anche il concetto di rete. Secondo il presidente della Banca WIR non c’è posto migliore di una fiera WIR per scambiare esperienze e curare i contatti commerciali.


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Il concetto di rete è stato di fondamentale importanza anche per la nuova iniziativa «WIR on tour» svoltasi venerdì pomeriggio all’ultimo piano della fiera di Zurigo. In tale occasione è stato possibile ottenere informazioni approfondite sulle peculiarità del sistema WIR oppure una consulenza personale. Lo stesso è valso ovviamente anche per lo stand della Banca WIR, dove con un gioco di golf la Banca ha evidenziato il sostegno fornito a Special Olympics Switzerland, un’organizzazione impegnata nell’integra­ zione attraverso lo sport di persone con handicap mentali in Svizzera.

Buoni risultati Circa 16 000 persone hanno visitato la fiera WIR di Zurigo, come ha spiegato il responsabile della fiera Roland Hartmann. La mag­ gior parte degli espositori si è dichiarata soddisfatta dell’affluen­ za. Complessivamente i fatturati sono aumentati rispetto agli anni precedenti, anche se singoli espositori hanno registrato cifre stagnanti o leggermente in calo. L’idea di proporre un variegato programma d’intrattenimento è stata fondamentalmente apprezzata dagli espositori. Il rumore creato intorno al piccolo palcoscenico ha arrecato qualche di­ sturbo. E alcune manifestazioni sono state poco frequentate. Il pubblico più numeroso si è incontrato durante la tradizionale sfilata di moda e tendenze e in occasione di altre manifestazioni sul palcoscenico grande. Al gioco WIROPOLI sono state apportate alcune modifiche, ben accolte. C’erano infatti più buoni in WIR che avrebbero potuto essere utilizzati come mezzo di pagamento all’interno della fiera, anche se purtroppo singoli espositori non hanno aderito all’ini­ ziativa. La partecipazione al WIROPOLI non era legata a costi aggiuntivi per gli espositori, ma era inclusa nel prezzo normale dello stand. Solo gli sponsor del WIROPOLI hanno contribuito con 1000 WIR o premi del valore di 1500 WIR. Terminata la fiera, gli espositori potevano richiedere per i propri buoni WIROPOLI un corrispondente accredito sul loro conto WIR. «L’anno prossimo cercheremo di informare meglio sul funzionamento del gioco sperando di motivare ancora più espositori a parteciparvi», ha affermato Roland Hartmann. «Nel complesso la fiera è stata molto soddisfacente», ha dichia­ rato il responsabile della fiera Roland Hartmann.

Roland Schaub

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Birra alla spina e teste di medusa 43a edizione della fiera wir di Berna

Per una volta i bernesi sono stati più veloci: ancor prima che venisse inaugurata la vera Oktoberfest a Monaco di Baviera, la 43a edizione della fiera WIR di Berna ha aperto i battenti all’insegna del motto «festa d’ottobre».

Oliver Willimann, presidente del consiglio di amministrazione di Banca WIR soc. cooperativa, non ha rinunciato a spillare il barile e a regalare il primo boccale di birra. Qui però, a differenza della festa bavarese dove sono tradizionalmente protagoniste, la spu­ meggiante bevanda e l’offerta culinaria si sono limitate a fare da comparse. In primo piano, infatti, c’erano i 110 espositori dei rami più diversi e naturalmente i visitatori e le visitatrici desiderosi di acquistare. Tra gli stand più apprezzati sicuramente quello di Marc Ris di Ris Cigars, a Port. Il divieto di fumo in Svizzera non lo tocca minima­ mente perché oggi più che mai gli amanti del sigaro restano co­ modamente a casa propria per assaporare qualcosa di davvero speciale, magari insieme a un buon bicchiere di vino o di cognac. Numerosi anche i visitatori allo stand di Ruedi Vuillemier. Se pia­ strelle e prosciugamento edile sono la sua professione, la sua passione resta il mosaico. Il frutto di ore di paziente lavoro sono due teste di Medusa in stile Versace o interi paesaggi e motivi floreali. A portare un tocco di esotismo ci ha pensato lo stand di Antoinette e Hassan Akbarzadeh-Glatthard: bicchieri e vasi colo­ rati, gioielli e tappeti iraniani hanno destato grande interesse. Ricordiamo che l’arte e la fabbricazione di oggetti di vetro face­ vano parte della tradizione già nell’antica Persia.

Interessante mix di settori «Il mix di settori è stato molto elogiato», ha dichiarato Yves Borel, responsabile della fiera WIR di Berna. Qualche lacuna è stata ri18

Oliver Willimann, presidente del CdA della Banca WIR soc. cooperativa, ha spillato il barile.

scontrata solo sul fronte dei giocattoli e di altri articoli per i bambini. «E poi bisogna ancora promuovere l’abbigliamento da donna.» Il giorno di fiera con maggiore affluenza, anche rispetto all’anno scorso, è stato la domenica: il sabato, infatti, il bel tempo ha indotto i potenziali clienti a trascorrere la giornata all’aria aperta piuttosto che nei padiglioni di BERNEXPO, la cui eccel­ lente infrastruttura è stata ancora una volta assai decantata. «Dal punto di vista del fatturato i migliori risultati li hanno otte­ nuti gli espositori che sono andati attivamente verso i clienti», ha affermato convinto Borel. Chi si è limitato a fare atto di presenza ha avuto solo le briciole.


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Marc Ris è specializzato in sigari arrotolati a mano della Repubblica Dominicana.

Vetro iraniano per sale da pranzo svizzere.

Fiera 2014 Yves Borel pensa già alla prossima edizione della fiera WIR a Ber­ na. Dato che per l’intero mese di settembre i locali di BERNEXPO saranno occupati da un importante evento, probabilmente la fiera si terrà dal 10 al 12 ottobre 2014. Ricordiamo che l’ingresso a tutte le fiere WIR è gratuito e che, sebbene presso la maggior parte degli stand si possa pagare il 100% dell’importo in WIR, sono naturalmente accettati anche i pagamenti in franchi sviz­ zeri. Le fiere WIR, infatti, sono fiere pubbliche senza limitazioni. Daniel Flury

Il responsabile della fiera Yves Borel ha formulato l’invito alla 43a fiera WIR di Berna.

Una Medusa di Versace in bagno? Nessun problema per Ruedi Vuillemier di Wimmis!

Con il suo gioco da golf la Banca WIR metta in evidenza il suo impegno a favore di Special Olympics.

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Smartphone: dall’ipercrescita all’età adulta Da quando è uscito il primo smartphone di Apple – l’iPhone –, il web mobile ha avuto un successo strepitoso. Ma per quanto ancora? La domanda si pone in quanto un primo paese dell’OCSE, la Corea del Sud, sta registrando un sensibile rallentamento di questo mercato.

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Smartphone e tablet sono i prodotti di punta dell’internet mobi­ le. Nei Paesi sviluppati, questo mercato ha esibito lo scorso anno un grado di saturazione del mercato dell’81%. Eppure, in Co­ rea del Sud è apparsa la prima nuvola grigia, dove le cifre di vendita sono scese al 17%. Per gli analisti, questo rallentamento è indicativo di un mercato alla saturazione, o prossimo a esserlo. In Corea del Sud, l’80% della popolazione possiede un apparecchio mobile. In Svizzera, le cifre parlano dell’80% di nuclei familiari in cui almeno una persona naviga ogni giorno sul web con un apparec­ chio mobile. Bisogna dedurne che le cifre di vendita si ridurranno nella stessa misura che appena il numero di apparecchi per famiglia sarà passato da 1 a 3 anche la crescita sarà quattro volte inferiore? I fabbricanti non hanno alcun interesse a predire l’apocalisse. Alexander Tschobokdji, portavoce di Samsung Svizzera, uno dei principali player di questo mercato, parla di una crescita conti­ nua per i prossimi anni: «I tablet diventano sempre più sofistica­ ti. Erano interessanti soprattutto per la lettura, ora lo stanno di­ ventando per altre attività, specie professionali. Con ciò non intendo dire che la gente sostituirà il computer portatile con il tablet, ma quest’ultimo sarà interessante per un numero mag­ giore di persone.» La crescita non si realizzerà a scapito degli smartphone, la cui attrattiva rimarrà intatta grazie alle perfor­ mance sempre migliori. Il radioso futuro dei fabbricanti si fonda dunque sui consumatori multiconnessi che passano dallo smartphone al tablet e dal tablet al computer portatile a seconda delle esigenze e circostanze.

L’avvento delle applicazioni utili Anche Fabrice Leclerc, lettore alla Facoltà di economia (Faculté des hautes études commerciales [HEC], dipartimento marketing) dell’Università di Losanna, ritiene che questo mercato continuerà a cavalcare l’onda del successo ancora per un po’ grazie agli ap­ parecchi con prestazioni migliori. Smartphone con più potenza e memoria daranno vita a una nuova generazione di applicazioni.

«Soprattutto in materia di salute, i tablet consentiranno l’auto­ diagnosi e il coaching. Lo sviluppo sarà favorito dalla capacità degli apparecchi di dare all’individuo un senso di potere.» Ma dopo alcuni anni di consumo frenetico è inevitabile una bat­ tuta d’arresto. Già ora si sta osservando un rallentamento. Tra timori delle onde, assuefazione e la consapevolezza che l’iper­ connessione è un’attività mangiatempo, un numero crescente di persone limita già ora l’utilizzo del web al minimo indispensabile. E, infine, che vantaggio traggono i consumatori dalle centinaia di milioni di investimenti effettuati dall’industria? Risposta: gli in­ dirizzi più quotati degli svizzeri mobili sono Facebook, 20 minuti e il meteo... Fabrice Leclerc osserva che tra i siti di successo, Facebook, oggi sotto critica, ha risposto a un bisogno fondamentale degli indivi­ dui, quello di essere visti. Ma al di là si segnalano pochi successi. Il re è nudo? «Credo che in futuro dominerà la ricerca di senso. I miei studenti sono iperconnessi, ma sento sin d’ora un senso di distacco. È arrivata l’ora delle scelte.»

Un utilizzo ragionevole Dovrebbe manifestarsi un riassestamento naturale. I consuma­ tori entusiasti punteranno sulle applicazioni che apportano loro veramente dei benefici. Fabrice Leclerc azzarda una metafora ai tempi preadamitici. «In fondo restiamo delle superscimmie, a differenza che ora al posto della pietra focaia abbiamo lo smartphone. Per noi il meteo sarà sempre fondamentale, mentre far saltare piccoli personaggi da sinistra a destra su uno schermo lo è molto meno.» Tra qualche decennio, gli anni 2007–2017 saranno ricordati come quelli in cui la gente passava le giornate attaccata allo smart­ phone per un motivo tanto misterioso quanto quello che spinge i canarini a specchiarsi. Vincent Borcard

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Barattare la pancetta con le cavallette L’entomofagia, vale a dire mangiare insetti, è spesso d’attualità. La «colpa» è dell’ONU che mette in guardia contro i pericoli dell’aumento della domanda di carne. Associazioni, centri di ricerca e giovani imprese si sono già lanciati alla conquista di questa nicchia che richiederà un piccolo sforzo da parte di ognuno.

Nel 2008, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazio­ ne e l’agricoltura (FAO) appoggiava il consumo di insetti. In un certo qual modo, suonava un campanello d’allarme. Con l’au­ mento della popolazione da 7 a 9 miliardi, previsto entro il 2050, la domanda di carne subirà un’impennata. Ciò significherà più allevamenti, più cereali, più territorio, ecc. Più rischi d’inquina­ mento e più pressione sugli ecosistemi… Hollywood non ci aveva ancora pensato: l’umanità è minacciata dai liquami suini e dai gas dei bovini! Per la FAO lo sviluppo dell’entomofagia, che interessa già oltre 22

2 miliardi di esseri umani (soprattutto in Asia, Africa e America latina), è una parte della soluzione. La stampa, dapprima quella accademica, poi quella generalista, diventa cassa di risonanza delle qualità nutritive degli insetti e della modesta quantità di vegetali necessari per allevarli. Occorrono infatti da 8 a 10 kg di foraggio per produrre 1 kg di carne bovina, meno di 2 per 1 kg di carne d’insetto. L’ONU si è fatta promotrice di un programma nei paesi in cui il consumo d’insetti viene già praticato. E nel 2011 l’Unione Euro­ pea ha cominciato a finanziare dei progetti di ricerca, poiché ha


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riscontrato che anche gli allevamenti intensivi nuocciono all’am­ biente. Allora, di certo gli Europei – Svizzeri compresi! – non sa­ ranno entusiasti di barattare la pancetta con le cavallette. Ma gli esperti rammentano che nemmeno l’astice e il gambero erano un cibo tradizionale e che molti considerano le lumache una preli­ batezza.

Vincere le reticenze

quasi quotidianamente di insetti da vent’anni, decantando le «straordinarie» qualità nutritive di questo alimento. Tra una con­ ferenza e una presentazione, davanti a privati e scuole, mette in discussione le fobie. Afferma inoltre che gli Svizzeri mangiano già 500 grammi d’insetti ogni anno, ovvero i vermi della farina presenti nel pane e nella frutta. «Credete davvero che i produtto­ ri di marmellate aprano le more e le prugne per verificare che non ci siano vermi all’interno?»

Dalla regione Svizzera romanda La Côte, il naturalista Louis Champod milita a favore dell’entomofagia e sostiene di nutrirsi 23


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Il «niet» federale Uno dei problemi che si trovano ad affrontare i sostenitori dell’entomofagia è il divieto cui la stessa è sottoposta, in Europa come in Svizzera. Sabina Helfer, portavoce dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), ricorda che secondo un’ordinanza del 23 novembre 2005 gli insetti non costituiscono derrate ali­ mentari ammesse. I tentativi di cambiamento si sono incagliati sull’argomentazione, secondo cui «sarebbe molto difficile distin­ guere gli insetti dai parassiti, ad esempio nei controlli degli ali­ menti o dei vermi presenti nella farina o nelle nocciole, e inoltre il consumo di insetti non sarebbe consono all’igiene alimentare». In risposta alla posizione dell’ONU, la rappresentante dell’UFSP osserva che «le raccomandazioni della FAO poggiano più su ar­ gomenti ecologici ed economici che non su questioni di salute pubblica». La FAO ammette d’altronde che si pone il problema della sicurezza dei prodotti.

Aspettare l’EU Per Louis Champod, sta di fatto che la Svizzera non farà alcun passo o meglio non lo farà prima dell’Unione Europea. Potrà ma­ gari rilasciare qualche autorizzazione qua e là, ma la sostanza non cambia: l’entomofagia e il relativo commercio sono «fuori­ legge». Tuttavia, le ricadute ecologiche sono tali per cui Champod non si sogna nemmeno di abbandonare la causa. Tramite l’asso­ ciazione Grimiam (grimiam.ch) di cui è cofondatore, il naturalista originario del Canton Vaud, basandosi su studi scientifici, vuole tra l’altro ottenere l’omologazione di taluni insetti, tra cui le larve della farina e le cavallette domestiche. «Bisogna realizzare degli studi. Uccidere le cavallette mediante congelamento, poi verifi­ care dopo lo scongelamento se restano dei parassiti. Inoltre con­ trollare, prima e dopo la cottura, il contenuto di proteine, vitami­ ne, ferro, zinco, ecc.». Tutto ciò richiede fondi che Grimiam intende raccogliere.

Insetti per gli animali L’associazione intende inoltre favorire il ricorso agli insetti per gli allevamenti di pesce e pollame. Esiste già un mercato di insetti per animali, come dimostra la società Entomos di 24

Prelibatezze croccanti dal mondo degli insetti …

Grossdietwil (LU) creata nel 2009, la cui clientela è composta per il 50% da privati, il 30% da negozi di animali e per il 20% da zoo. La società propone una quindicina di specie diverse e ne precisa le qualità nutritive sul sito Internet. Alcune costano meno di dieci franchi al chilo, ma il piccolo verme della farina costa circa 60 franchi al kg. Urs Fanger, direttore di Entomos, parla di «un mercato in via di sviluppo, ma già molto concor­ renziale».

Verso una produzione industriale L’esempio di Entomos rivela un altro problema: i prezzi. Gli ali­ menti di qualità a base di insetti potranno imporsi solo quando saranno competitivi. Per poter rispondere a questo imperativo occorre una produzione a livello industriale. A questo scopo, l’Istituto di ricerche dell’agricoltura biologica (FiBL) di Frick (AG)


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… pietanze per buongustai in molti paesi.

ha lanciato un programma di produzione di farina di larve di mosca destinata alla piscicoltura, ricorrendo, secondo una logica sostenibile, agli scarti dell’industria alimentare per nutrire gli insetti. Il progetto pubblico-privato prevede l’intervento delle imprese e della Scuola superiore di scienze agrarie, forestali e alimentari (SSAFA) di Burgdorf (BE). Coop e Migros hanno parte­ cipato al finanziamento. L’aspetto ecologico è anche in questo caso preponderante. A li­ vello del pianeta, vengono pescati e trasformati in farina desti­ nata specificatamente alla piscicoltura 20 milioni di tonnellate di pesce. Per fare un confronto: per il consumo umano si pescano da 60 a 65 milioni di tonnellate di pesce e crostacei all’anno. L’introduzione su questo mercato di prodotti a base di insetti potrebbe quindi contribuire a diminuire in misura significativa la biomassa sottratta agli oceani.

In due anni, il FiBL e i suoi partner hanno affinato allevamen­ ti e farine e testato il prodotto nella piscicoltura. Risultato: i pesci che l’hanno provato non si distinguono affatto dagli altri e presentano una crescita normale e una polpa saporita! La tappa seguente passa attraverso una produzione più inten­ siva tra le 1000 e le 3000 tonnellate all’anno. I promotori, «ot­ timisti ma prudenti», contano inoltre su un’evoluzione della legislazione e in particolare sul riconoscimento delle farine a base di insetti.

Imprese start up Alcune start up europee affrontano anche la produzione indu­ striale. Nei dintorni di Parigi, Ynsect (ynsect.com) ha aperto un laboratorio di produzione rivolto ad acquacoltura, avicoltura e all’alimentazione degli animali da compagnia. 25


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La società moltiplica i progetti di ricerca, all’interno o in colla­ borazione con altri laboratori, tra cui il progetto Desiderable, con un budget di 3 milioni di euro, al quale partecipano il CNRS e l’INRA. «Il nostro obiettivo è giungere nel 2025 a pro­ durre diverse migliaia di tonnellate di alimenti», afferma il di­ rettore di Ynsect Jean-Gabriel Levon. Le sue bioraffinerie sono specializzate nel riciclaggio dei rifiuti (o degli scarti) di altre imprese. «Se, ad esempio, i coprodotti della fabbricazione dell’amido risultano interessanti per l’allevamento, sarà utile allestire un impianto nei pressi del sito di produzione, al fine di evitare le spese di trasporto», spiega il direttore finanziario Alexis Angot. I molteplici parametri di cui occorre tenere conto trattandosi di materiale vivente fanno dello sviluppo una questione delicata. Per il 2014 è previsto un dispositivo pilota, primo passo verso la produzione industriale. «Quest’ultima tappa richiede i maggiori investimenti; occorre dunque acquisire dimestichezza preventi­ vamente con la gestione dei processi e dei flussi», prosegue il cofondatore della società.

Legislazione incerta Nel contempo, la giovane società deve risolvere diversi quesiti di ordine normativo. Ad esempio, dal giugno 2013 in Europa è con­ sentito somministrare ai pesci alimenti ricavati da insetti, ma ciò non sempre è possibile nell’avicoltura. Lanciare un prodotto inedito su un mercato sensibile come quel­ lo agroalimentare richiede molte precauzioni. La società ha il vantaggio di poter contare tra i suoi partner lo Stato, che finan­ zia progetti di ricerca, e grandi industriali. Per anticipare le do­ mande e gli ostacoli: «Nel quadro del progetto Desirable, abbia­ mo inoltre creato un comitato di osservazione nel quale sono rappresentati i consumatori, il settore agroalimentare, gli alleva­ tori e i ministeri.» Ynsect impiega una decina di persone, soprattutto ingegneri agronomi e di processo. Circa 200 000 euro sono già stati inve­ stiti nella start up che ha ottenuto numerosi premi nel 2012 e 2013. Un primo giro di consultazioni all’esterno mira a raccoglie­ re fondi compresi tra 500 000 e 1 milione di euro. 26

Cavallette nei biscotti Il mercato dell’entomofagia, seppure ancora teoricamente vieta­ to, attira anche gli imprenditori. A Tolosa, Micronutris ha per obiettivo la fabbricazione di prodotti bio a base di farina di caval­ letta e/o di vermi della farina. L’avvio di una prima linea di pro­ duzione industriale di biscotti è appena cominciata e un gigante della distribuzione testerà il prodotto sugli scaffali di alcuni punti vendita pilota. L’impresa produce attualmente circa quindici tonnellate di insetti all’anno e punta a raggiungere l’obiettivo di dieci tonnellate al mese. «Gli insetti vengono allevati in apposite vasche. Dobbiamo otti­ mizzare la densità di popolazione di ogni vasca, agendo su cinque parametri, cioè l’alimentazione, l’idratazione, l’umidità dell’aria, la temperatura e la luce. Ciascun intervento su uno di questi fattori incide sugli altri», spiega Cédric Auriol, fondatore della società.


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euro e ha usufruito di aiuti finanziari e tecniche istituzionali. Per la fine del 2013 è in contatto, per un primo giro di consultazioni, con vari investitori, tra cui fondi specializzati in capitale d’avvia­ mento, business angel e industriali.

Chef stellato di Nizza Start up in tutto e per tutto, Micronutris gestisce autonomamen­ te il marketing, partecipando ogni settimana a tre eventi, quali dimostrazioni sui mercati, convegni, ecc. Inoltre collabora con alcuni cuochi, come lo chef stellato di Nizza David Faure. Il sito della società (http://micronutris.com/produits.html) propone al­ cuni prodotti di richiamo, soprattutto cioccolatini. Micronutris servirà quindi gli umani prima che i polli e i pesci assaggino la produzione di Ynsect. E dei suoi concorrenti. Per quanto riguarda il consumatore, può sostenere i giovani impren­ ditori provando i loro prototipi... o concedersi una costata di manzo, finché è ancora più o meno abbordabile. Vincent Borcard

Sette volte più cari della carne Nei locali oltre a quattro ingegneri, vi sono quattro tecnici inca­ ricati dell’alimentazione – bio – degli insetti, distribuiti in circa 800 vasche, la linea di produzione non è totalmente automatiz­ zata. Il perfezionamento del processo, volto a produrre di più a minor prezzo, è una delle priorità. «Attualmente, i nostri insetti sono sette volte più cari della carne, ma il nostro obiettivo è rag­ giungere la parità entro tre anni». La società ha già in preparazione altri prodotti, in particolare una barretta energetica. Altri seguiranno, sempre a base di cavallette e vermi della farina. «Non esiste ancora una lista formale degli insetti commestibili. Bruxelles deve ancora chiarire il tutto. Le cavallette e i vermi della farina sono i più noti, i più incontesta­ bili tra le 1400 specie oggi consumate nel mondo». Micronutris ha iniziato con un proprio investimento di 250 000 27


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La varietà dell’offerta ci mette in crisi?

Essere cliente diventa sempre più difficile: basti pensare alla giungla di tariffe di telefonia mobile, alle innumerevoli varianti assicurative, all’infinità di modelli di automobili in commercio e così via. Soprattutto sembra esserci troppa scelta. In che misura i consumatori si sentono messi sotto pressione?

La varietà dell’offerta cui siamo esposti oggi è riconducibile alla ge­ nerale internazionalizzazione o globalizzazione. In Svizzera il com­ mercio al dettaglio ha ampliato la varietà e la profondità del proprio assortimento per soddisfare al meglio le esigenze dei clienti. Conte­ stualmente, negli ultimi anni si è constatata una certa avversione al consumo, dovuta in parte a motivi economici, ma non solo, che ha determinato un calo generalizzato dei prezzi e la costante presenza di offerte promozionali. Per riaccendere la propensione al consumo e in risposta a una presunta esigenza dei consumatori, il commercio al dettaglio ha continuato ad aumentare le possibilità di scelta. Gli scaffali straripano di prodotti, uno praticamente uguale all’altro, sottoponendo i consumatori a troppi stimoli. Dal punto di vista im­ prenditoriale non è tuttavia stato considerato che per avere succes­ so sul mercato per un’azienda è più importante il modo in cui il cliente percepisce l’intera prestazione di mercato e che la varietà e la profondità dell’assortimento svolgono solo un ruolo secondario.

Conseguenze negative Noi tutti siamo sommersi da una moltitudine di stimoli. Gli innu­ merevoli mezzi d’informazione e comunicazione suscitano in noi tante sensazioni che spesso ci mettono sotto pressione. Pensiamo agli scaffali di un negozio strapieni di prodotti, uno praticamente uguale all’altro. Ma abbiamo in testa anche l’assor­ timento del negozio accanto. La conseguenza? Siamo confusi, insicuri e incapaci di prendere decisioni. Irritati finiamo per ri­ nunciare al nostro acquisto per poter riflettere con calma o pro­ curarci ulteriori informazioni. 28

Tendenzialmente telefonare diventa sempre meno costoso. Ma chi riesce a districarsi in questa giungla di tariffe? In più si deve sempre essere alla ricerca di aggiornamenti perché continua a cambiare qualcosa e ogni provider vuole avere la meglio sulla concorrenza. Per non parlare di tutte le tariffe speciali e gli scon­ ti pacchetto. Qui ci vorrebbe un consulente competente neutrale per aiutare i clienti nella loro confusione.

Quale offerta è richiesta? L’obiettivo è individuare le esigenze personali dei clienti e soddi­ sfarle con offerte mirate. Non si tratta di ridimensionare la gam­ ma di prodotti, bensì di offrire prodotti maggiormente in linea con le varie esigenze. L’eccessiva varietà dell’offerta spesso non viene più percepita come arricchimento, ma piuttosto come un peso che produce stress e insicurezza. Appositi studi dimostrano che minori possi­ bilità di scelta più focalizzate favoriscono le vendite. L’arte consi­ ste nell’ottimizzazione: una grande varietà comunque control­ labile, suddivisa in maniera mirata in categorie e abbinata a informazioni sintetiche. Ciò consente di aumentare non soltanto le vendite, ma anche il grado di soddisfazione e il benessere ge­ nerale dei consumatori.

Il perno della questione… – Apprezziamo la scelta messa a nostra disposizione. La varietà dell’offerta ci permette di vivere un’esperienza di acquisto av­ vincente e ricca di avvenimenti.


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– L’eccesso di offerte e informazioni può tuttavia favorire una situazione di stress. Troppe possibilità di scelta riducono la di­ sponibilità a prendere delle decisioni. – La capacità umana di elaborare le informazioni è limitata. L’uo­ mo è in grado di elaborare all’incirca sette informazioni (+/–2) contemporaneamente. Siamo noi a decidere quali stimoli vo­ gliamo e riusciamo a percepire. – Quello che un tempo funzionava, oggi porta a un eccesso di stimoli e alla mancanza di punti di riferimento. È questo il mo­ tivo per cui reagiamo positivamente alle offerte scontate orientate alle esigenze che consentono di raggiungere l’obietti­ vo molto più rapidamente. Ciò dipende di sicuro anche dal fat­ to che oggi si ha meno tempo. Dobbiamo essere veloci in tutto, spesso condizionati dai mezzi di comunicazione dei nostri gior­ ni come il cellulare o l’e-mail. Se per prendere una decisione in merito a un acquisto occorre studiare decine di pagine e inve­ stire diverse ore, spesso si preferisce rinunciare. Siamo diventa­ ti pigri, desideriamo concentrarci sugli aspetti essenziali e giungere velocemente al traguardo. Vogliamo poter entrare in un negozio, guardarci rapidamente intorno e poco dopo uscir­ ne con un prodotto su misura. Ognuno è alla ricerca di quel prodotto specifico che gli si addice perfettamente.

offerte si assomigliano tutte e non soddisfano le sue esigenze. Il consulente alla vendita impiega molto tempo per spiegargli come funziona la giungla di tariffe riguardanti servizi di cui Manuele Marconi non ha bisogno. Alla fine è semplicemente confuso, ri­ manda la sua decisione e, deluso, rientra a casa a mani vuote. E anche il consulente alla vendita non ha alcun motivo per essere soddisfatto. Un’offerta ben strutturata per varie categorie di utenti potrebbe evitare che si presentino situazioni di questo genere. I venditori e i clienti sprecherebbero meno tempo e sarebbero entrambi sod­ disfatti del contratto stipulato.

Conclusione La marea di informazioni e le innumerevoli possibilità di scelta mettono il cliente sotto pressione, rendendolo insofferente, stressato e incapace di prendere decisioni. Gli offerenti e i vendi­ tori devono immedesimarsi nel cliente. Solo chi conosce bene i propri clienti e le loro esigenze sa di cosa hanno realmente biso­ gno e quindi può fornire loro una consulenza proficua. Lo scambio di dati elettronico offre l’opportunità di formulare offerte su misura tramite profili di clienti individuali.

Esempio: nessuna connessione… Manuele Marconi* è alla ricerca di un nuovo cellulare dal facile utilizzo, abbinato a una tariffa conveniente per le telefonate na­ zionali. Quello che trova è invece una serie di tariffe forfettarie o combinate per la rete nazionale e internazionale, incl. SMS ecc. Le

MIRCO LOMBARDI WWW. LOMBARDIPARTNERS.COM

* Nome fittizio

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Un aggiornamento professionale mirato

… fa progredire l’azienda. La formazione permanente è una piattaforma importante per tutto il personale, poiché permette di ottimizzare le competenze tecniche, sociali e metodologiche. Qual è la formazione richiesta? L’addestramento va svolto internamente o esternamente? Come trarne il massimo vantaggio possibile?

Le aziende devono adeguarsi alle nuove, mutate condizioni di mercato, con spirito innovativo e flessibilità. Il continuo muta­ mento strutturale dell’economia pone anche gli operatori profes­ sionali di fronte a sempre nuove sfide.

Ti ho già iscritto!

L’aggiornamento professionale serve a promuovere e valorizzare vari ambiti come la competenza specifica metodologica e sociale. Occorre adottare misure di aggiornamento specifiche, nei settori che richiedono un intervento. Nessuna azienda può permettersi ritardi.

Giovanni Roncati*, caporeparto presso Computer and Software Solution Sarl*, durante un colloquio con il responsabile del pro­ getto Salvatore Esposito*, gli comunica: «Tra l’altro, ho notato che dovresti senz’altro organizzare meglio il lavoro, perciò ti ho iscritto al corso ‹Tecnica di lavoro lavorativa e gestione tempi›, che si terrà fra due settimane.»

Una formazione organizzata internamente permette, entro certi li­ miti, di risparmiare tempo e denaro, a patto di disporre della perso­ na adatta. D’altro canto un soggetto esterno, che quindi mantiene una certa distanza dall’azienda, può trattare determinati argomen­ ti con maggiore obiettività, permettendo ai partecipanti di acquisire nuove conoscenze. Una formazione organizzata esternamente con­ sente anche un certo distacco dal lavoro quotidiano, permettendo ai partecipanti di concentrarsi di più sul corso che frequentano. Una cosa non esclude l’altra. I corsi di formazione interni e quel­ li esterni, se combinati, permettono di creare sinergie. L’impor­ tante è valutare anzitutto la necessità della formazione, definire gli obiettivi di apprendimento e pianificare l’addestramento. Una 30

volta terminata la formazione bisognerebbe verificarne l’esito, per apportare eventuali miglioramenti.

In questo caso Giovanni Roncati pone il suo collaboratore troppo rapidamente davanti al fatto compiuto. Potrebbe ad esempio di­ scutere l’opportunità di frequentare un corso di formazione durante un colloquio di valutazione. In ogni caso è consigliabile procedere con cautela. Giovanni Roncati dovrebbe informare Salvatore Esposito più dettagliatamente e spiegargli perché ritie­ ne necessario un corso di formazione. Così, ad esempio, durante un colloquio personale Giovanni Roncati potrebbe dire: «Secondo me puoi ancora migliorare il tuo schema di organizzazione del lavoro. Ad esempio nei casi Brambilla e Fer­ rari la tua scelta delle priorità non è stata ottimale. Questo corso ‹Tecnica di lavoro e gestione tempi› secondo me fa al caso tuo.


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Che cosa ne pensi? Si svolgerà fra tre mesi e sarebbe interamente a carico dell’azienda. Dai un’occhiata alle informazioni su www.abc. gestionedeltempo.ch*, poi ne riparleremo la settimana prossima.» Salvatore Esposito si sentirà più motivato, in quanto coinvolto nella decisione, piuttosto che obbligato a frequentare un corso previsto a breve.

Il pane quotidiano Maria Rossi* ha seguito la formazione di commessa e da 6 mesi lavora nella panetteria «Farina & pane»*. Si è ambientata bene all’interno di un team giovane composto complessivamente da cinque collaboratrici, e si è abituata a un ritmo di lavoro sostenuto. La panetteria «Farina & pane» è situata in un punto di passaggio molto frequentato. La sua clientela comprende uomini d’affari, scolari e studenti, famiglie e persone anziane. Come in tutti i settori, ogni giorno il personale di vendita ha a che fare con clienti difficili ed esigenti, il che richiede tatto e sensibilità. La responsabile del team Carmela Lorusso* ritiene che Maria Rossi sia troppo poco paziente nei riguardi dei clienti difficili o delle persone anziane. Afferma che a volte si comporta in modo fred­ do, sbrigativo e un po’ brusco. Carmela Lorusso propone amiche­ volmente a Maria Rossi un colloquio personale. Insieme discuto­ no un piano da adottare allo scopo di ottimizzare i contatti con i clienti. In brevi corsi di formazione, organizzati con frequenza regolare, vengono simulate situazioni ricorrenti nell’attività di vendita in cui la responsabile del team interpreta il ruolo di una cliente difficile. Alla fine di questi contatti simulati con la cliente­ la, Carmela Lorusso dice alla sua collaboratrice che cosa è andato bene e che cosa andrebbe ulteriormente migliorato. Nel frattem­ po la responsabile del team osserva Maria Rossi un po’ più da vicino nel lavoro pratico, riservandosi di informarla al riguardo durante il successivo corso di formazione. Questo procedimento è molto più impegnativo ma, date le buone possibilità di controllo e i riscontri rapidi, può produrre ottimi risultati. 32

Un’altra possibilità sarebbe quella di organizzare un corso d’aggiornamento affidato a un soggetto esterno all’azienda. Al riguardo è particolarmente importante: – chiarire in anticipo le conoscenze specifiche e l’esperienza dell’istruttore. È consigliabile anche chiedere referenze. – scegliere un istruttore adatto a Maria Rossi, che deve poterlo accettare e fidarsi di lui. – verificare tempi e costi di un corso di aggiornamento. – la formazione deve prevedere il controllo del buon esito del­l’iniziativa.

Suggerimenti L’importante è valutare seriamente la necessità di un corso di aggiornamento. In tal caso occorre formulare un chiaro obiettivo di formazione e stabilire in quale modo realizzarlo. La motivazio­ ne dei partecipanti è determinante per il buon esito del corso. Essi devono conoscere e fare propri gli obiettivi e le aspettative del corso di formazione. Nel caso di corsi esterni di più giorni, anche interessanti pro­ grammi di contorno possono contribuire a creare nei partecipan­ ti uno stato d’animo e un atteggiamento positivi. Tuttavia non bisogna perdere d’occhio l’utilità del corso di formazione finaliz­ zato all’attività pratica. Se un’azienda dichiara nelle sue linee guida: «Noi investiamo nei nostri collaboratori», tutto ciò deve trovare riscontro nella realtà. Partendo dal principio secondo cui: «La qualità è più importante della quantità.» Enrico Lombardi intra dm ag, training & marketing, Zurigo

* Tutti i nomi sono inventati.


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Il congedo non retribuito è in voga Il congedo non retribuito è molto richiesto, ma non è disciplinato per legge. Molti lavoratori non ne conoscono le possibili conseguenze. I dipendenti – ma anche i datori di lavoro – farebbero bene a inserire nei contratti regole precise per questa forma di «vacanze».

«Insomma, tutti vogliono andare in ferie e nessuno vuole più la­ vorare?», sospira Clara da Costa*, responsabile del personale di una PMI. Sempre più collaboratori, oltre alle regolari vacanze, desiderano anche un congedo non retribuito fino a sei mesi. Tre esempi: un impiegato che, oltre a svolgere la sua professione, studia economia aziendale all’università e ora vuole fare un sog­ giorno di studio di un anno in Cina, dal quale si aspetta molto per

il suo sviluppo personale, ma anche in termini di opportunità sul mercato del lavoro; una collaboratrice brasiliana del reparto spe­ dizioni che vuole sposarsi in chiesa nella sua patria e quindi, oltre alle vacanze, ha bisogno di due mesi di congedo non retri­ buito per presentare il marito a tutta la parentela; infine anche la contabile incinta ha annunciato che le piacerebbe prolungare di sei mesi il congedo di maternità. 33


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Congedo per attività giovanili Il costo della gestione amministrativa di un congedo di questo tipo apparentemente interessa solo la responsabile del personale Clara da Costa. Ha già dimestichezza con il congedo non retri­ buito nella forma di una settimana di vacanze non pagata che si deve obbligatoriamente concedere ai collaboratori fino a 30 anni che desiderano impegnarsi in un’attività giovanile. Data la breve durata di una sola settimana, tuttavia questo congedo non retri­ buito concesso per legge non comporta problemi.

pali, vale a dire la prestazione dell’attività lavorativa da parte del dipendente e il pagamento del salario da parte del datore di lavo­ ro. Permane quindi l’obbligo di fedeltà e assistenza. Anche l’obbligo di riservatezza rimane in vigore come tutti gli altri. Tut­ to ciò causa problemi. Ad esempio è possibile licenziare un lavo­ ratore in congedo non retribuito? E inoltre, malgrado il congedo non retribuito, ha diritto a tutte le vacanze, alla tredicesima e alla successiva gratifica per anzianità di servizio? Cosa accade se du­ rante il congedo non retribuito il lavoratore subisce un infortunio o si ammala?

La legge non prevede il congedo non retribuito I congedi di più mesi sollevano invece molte questioni irrisolte. Infatti, questo tipo di congedo non retribuito non esiste nel dirit­ to del lavoro. In nessun luogo viene menzionato, né si trova una regolamentazione delle conseguenze. I dipendenti non hanno quindi alcun diritto legale al congedo non retribuito. Se però un’impresa accetta questa pratica e può o vuole adeguarsi dal punto di vista organizzativo a lunghe assenze dei collaboratori, spetta alla divisione del personale pensare a tutto. In mancanza di una regolamentazione di legge, il congedo non retribuito deve essere disciplinato contrattualmente. Le parti do­ vranno quindi attenersi ai punti concordati e in seguito non po­ tranno pretendere unilateralmente un diverso trattamento. Se ad esempio il congedo non retribuito creasse difficoltà finanziarie alla contabile, non potrebbe semplicemente interromperlo e ri­ presentarsi al lavoro, in quanto nel frattempo il datore di lavoro si è impegnato contrattualmente con la persona assunta a tem­ po determinato per la sostituzione.

Licenziamento possibile Dato che il rapporto di lavoro prosegue, lo si può anche disdire. Appare iniquo, poiché il senso e lo scopo del congedo non retri­ buito è anche quello di prendersi una pausa di breve durata con la sicurezza di avere un buon posto di lavoro. Lo studente può permettersi il suo soggiorno all’estero solo se ha la certezza del posto di lavoro. Pertanto, il licenziamento è possibile, ma il termi­ ne di preavviso decorre solo dalla fine del congedo non retribui­ to, dando così allo studente rientrato in patria almeno il tempo di cercarsi un altro posto. Anche la collaboratrice recatasi in Brasile può essere licenziata durante il congedo non retribuito, purché la si raggiunga in Bra­ sile, in quanto i licenziamenti richiedono una conferma di rice­ zione. Tuttavia anche il suo termine di preavviso inizierebbe solo dopo il rientro dal congedo. Se però in viaggio di nozze durante il congedo non retribuito resta incinta, godrà della piena prote­ zione contro il licenziamento.

Domande su domande

Diritto all’indennità di disoccupazione

In caso di congedo non retribuito, il rapporto di lavoro resta in essere per tutti gli aspetti, fatta eccezione per gli obblighi princi­

Nel caso di un congedo superiore a un anno, vanno considerati anche i problemi con la Cassa disoccupazione, in quanto non si

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raggiunge il periodo di contribuzione di due anni con almeno dodici mesi di contributi. Questo aspetto è invece irrilevante per lo studente e per la futura mamma, poiché la formazione e la maternità sono esonerate dall’obbligo del periodo di contribuzio­ ne minimo.

Congedo non retribuito e vacanze pagate? Considerato che il rapporto di lavoro prosegue normalmente, di fatto durante il congedo sono dovute le ferie abituali. Non può essere! In linea di principio, le vacanze servono a riposarsi dal lavoro. Se non si lavora, non si ha nemmeno bisogno di riposo. Quindi, niente vacanze per il periodo di mancato lavoro. Di fatto è impossibile che un lavoratore prenda undici mesi di congedo e poi si goda il dodicesimo di vacanza.

Gratifica per anzianità di servizio e tredicesima mensilità Sia la sposa che prolunga di due mesi il soggiorno in patria sia la donna in gravidanza che usufruisce di un congedo di maternità più lungo accumulano normalmente anzianità di servizio e quin­ di ricevono puntualmente la loro gratifica. Anche per gli altri di­ ritti basati sull’anzianità vale la stessa regola: si conta tutto. Invece, l’accordo relativo a un congedo non retribuito prevede che durante lo stesso decade il diritto al pagamento del salario, compresa la tredicesima mensilità. Viene pertanto retribuito pro­ porzionalmente solo il periodo effettivamente produttivo.

Malattia durante il congedo non retribuito Se un dipendente si ammala durante un congedo non retribuito, non può esigere alcun proseguimento del salario, poiché non ha diritto alla retribuzione. Qualora però, al termine del congedo non retribuito, sia ancora malato, gli o le spetta il salario dal primo giorno di lavoro.

Senza reddito niente assegno per i figli? La contabile è un genitore single e ha già due figli. Nel suo bud­ get fa conto sull’assegno per i figli che presto saranno tre, pari a 750 franchi, una cifra di cui sentirebbe fortemente la mancanza. Ma non deve preoccuparsi. Dall’inizio del congedo non retribuito, cioè al termine delle 14 settimane di assicurazione di maternità, fino alla fine del mese in corso e per altri tre mesi, l’assegno per i figli le spetta, a condizione però che, dopo il congedo non retri­ buito, riprenda a lavorare presso lo stesso datore di lavoro.

Assicurazione contro gli infortuni Chi è in congedo non può subire infortuni sul lavoro durante l’assenza. Invece l’assicurazione contro gli infortuni non professionali resta valida solo per i primi 30 giorni di congedo. Per il periodo succes­ sivo occorre tassativamente cercare una soluzione che copra i costi anche all’estero, verificando anche le prestazioni offerte dalla cassa malattia all’estero.

Cassa pensione e AVS È necessario prestare la massima attenzione alla copertura assicu­ rativa della previdenza professionale e programmare di conse­ guenza. L’obbligo assicurativo termina quando un salario è inferiore alla soglia minima di 21 060 CHF. Con una buona piani­ ficazione, l’impiegato può guadagnarsi il salario necessario prima di partire per la Cina, garantendosi così la piena copertura assicu­ rativa per il resto dell’anno. Anche per l’AVS può garantirsi gli anni di contributi con questa ripartizione ad esempio da giugno a mag­ gio dell’anno successivo. Le due donne invece, con due o tre mesi di congedo, non devono preoccuparsi della cassa pensione. Prof. Ursula Guggenbühl

* Nome fittizio

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Ripresa ad ostacoli

L’economia svizzera è ben posizionata per affrontare il nuovo anno congiunturale. Nel 2013 il prodotto interno lordo è cresciuto di circa l’1,7%. Non si tratta certo di un risultato da alta congiuntura, ma è comunque soddisfacente. Per il 2014 è atteso un aumento del 2,0%. Se le previsioni si riveleranno corrette, la Svizzera entrerebbe a far parte delle economie a maggiore espansione d’Europa.

Tra le maggiori economie, solo la Germania supererebbe di poco la Svizzera con il 2,1%.

rebbe una perdita del potere d’acquisto che frenerebbe la congiuntura in Svizzera.

Quali fattori determinano la ripresa?

Calma sui mercati finanziari?

I due principali fattori a sostegno della congiuntura sono i con­ sumi privati e l’attività edilizia. Inoltre è migliorata la situazione sul fronte degli ordini dell’indu­ stria e il turismo sembra risalire la china. Solo nel mese di agosto 2013 i pernottamenti in albergo – di svizzeri e stranieri comples­ sivamente – sono aumentati del 7,6% rispetto all’anno prece­ dente.

Certo è che il 2014 non vedrà alcun netto rialzo del li­ vello dei tassi di interesse. Dopo che la Banca centrale europea ha concesso al sistema bancario dell’UE «de­ naro gratuito» all’esiguo tasso dello 0,25%, la Banca nazionale svizzera non può permettersi alcun’altra po­ litica. I suoi timori di una «bolla immobiliare» causata dai bassi tassi si sono finora rivelati infondati e dunque non le resta altro da fare che invitare banche e casse pensio­ ni a prestare maggiormente attenzione alla solvibilità dei debito­ ri quando concedono nuove ipoteche. Alla luce dell’attuale livello di occupazione e del moderato sviluppo dei prezzi immobiliari, che già nel 2013 non sono più aumentati come negli anni prece­ denti, la situazione non è così malviagia. Gli ostacoli per la con­ giuntura risiedono quindi sicuramente non nel mercato immobi­ liare nel suo complesso, ma al massimo in parti di esso.

Non ancora soddisfacente è invece l’evoluzione del mercato del lavoro che dovrebbe rimanere invariata anche nel 2014. Tra of­ ferta e domanda di lavoro il divario è enorme. Mentre quasi ovunque – ad esempio nel settore dell’edilizia – si lamenta una carenza di quadri qualificati, coloro che sono stati licenziati per una razionalizzazione del personale hanno difficoltà a trovare nuovi posti di lavoro. Se non altro, la disoccupazione giovanile è calata. Il personale poco qualificato continua a riscontrare disagi sul mercato del lavoro. Ciò è anche dovuto all’evoluzione molto contenuta degli stipendi. Secondo UBS, nel 2014 i salari nominali aumenteranno solo dello 0,9%, il che potrebbe bastare appena a pagare i premi delle cas­ se malati ancora aumentati. Si prospetta altresì un’ulteriore ridu­ zione dello 0,2% del livello dei prezzi per il 2014. Ciò dipenderà naturalmente in maniera decisiva dal prezzo dei beni importati e quindi dal corso di cambio. Qualora l’euro – contro ogni aspetta­ tiva – dovesse apprezzarsi nei confronti del franco, si verifiche­ 36

Ritorno alla vecchia economia del debito? È difficile prevedere se nel 2014 l’economia mondiale ci porrà altri ostacoli. Certo è che la crisi del debito nei Paesi dell’Europa meridionale non è ancora superata e che la disponibilità degli Stati del Nordeuropa di aiutarli sta diminuendo, poiché faticano hanno già abbastanza a mantenere i loro bilanci pubblici in equi­ librio. Soprattutto in Germania sussiste il pericolo che le promes­ se della nuova grande coalizione nei confronti di tutti riconduca­ no alla vecchia economia del debito. Per non parlare dei grandi Paesi UE, come l’Italia, che da 35 anni non riescono più a mette­ re ordine nei loro conti pubblici.


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La Svizzera potrà continuare sicuramente ad aspettarsi un’immi­ grazione della manodopera dall’UE. Tuttavia, le relative cifre di­ minuiranno: il picco massimo di 90 000 immigranti raggiunto nel 2008 non si ripeterà di certo nel 2014. La nuova stima per il prossimo anno prevede approssimativamente 65 000 nuovi arri­ vati, che avranno bisogno di pressoché 30 000 appartamenti a fronte di una costruzione di alloggi pari all’incirca a 40 000 unità.

Riduzione del personale presso le banche Ciò dimostra nuovamente quanto sia stretta la correlazione tra economia svizzera e UE. Senza la continua immigrazione, il no­ stro sistema sanitario, ad esempio, subirebbe un crollo e molte

attività più semplici non potrebbero più essere assegnate a lavo­ ratori come oggi. Ma che vi siano chiari limiti lo dimostra il fatto che non meno del 40% dei nuovi arrivati provenienti dall’UE ha in tasca una laurea. Oltre che il sistema sanitario, questi lavora­ tori affluiscono soprattutto nel settore dei servizi tecnici di ogni tipo, ma non le banche e le assicurazioni. Le banche tagliano po­ sti di lavoro e le assicurazioni continuano a cercare collaboratori svizzeri. Per quanto riguarda le professioni artigianali che non richiedono qualifiche specifiche si fa ora ricorso in misura pre­ ponderante ai portoghesi, il che ha già causato lamentele nelle scuole elementari, poiché i bambini portoghesi sono ritenuti par­ ticolarmente restii allo studio. 37


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Infine, diamo uno sguardo ai consumi che anche nel 2014 soster­ ranno in misura determinante la congiuntura. Già nel secondo semestre del 2013 le vendite di beni durevoli come gli elettrodo­ mestici e le automobili hanno registrato un trend molto positivo. Ciò rispecchia il risultato dei sondaggi in corso secondo cui i consumatori hanno ritrovato la fiducia nel futuro e non pensano di nascondere il proprio denaro sotto al materasso per paura di perdere il posto di lavoro. Mantenere questa fiducia nel 2014 è una delle sfide politico-economiche principali per il nuovo anno.

Commento

Non produrre senza considerare il mercato e non fare passi falsi! È importante non ostacolarsi in un contesto di per sé favorevole. Un rischio del genere lo vediamo nell’edilizia residenziale: il 60% degli immigranti dall’estero è rappresentato da persone singole o da coppie senza figli che necessitano di appartamenti di uno a tre locali. Se venissero costruiti troppi appartamenti da quattro o cinque locali, questi rimarrebbero inabitati. Abbiamo inoltre un eccesso di offerta di locali commerciali e uffici che non si ridurrà tanto rapidamente. Si sente già parlare di palazzi per uffici che vengono convertiti in abitazioni. Gli investimenti devono pertanto essere ben ponderati.

Il secondo grande blocco che potrebbe ostacolare la ripresa congiunturale è rappresentato dall’ulteriore aumento, richiesto da diverse parti, dell’attività e della regolamentazione statali. Il professor Silvio Borner, il noto economista nazionale di Basilea, non a torto parla di una «concentrazione della tutela» dei cittadini da parte dello Stato e dei suoi funzionari. A suo parere, questi sviluppi sono cibo per lobby politiche di tutte le specie e in ogni caso inibiscono la crescita. La mania di regolamentazione – Borner cita esempi quali «clean tech» e tutela ambientale – comporta costi nascosti sempre più elevati per il settore privato e i nuclei fami­ liari. L’errore di considerare tutto regolamentabile e manovrabile potrebbe costarci caro. Nella stessa direzione vanno postulati politico-sociali estremi come la pretesa di un salario minimo garantito o addirittura di un reddito di base garantito. Borner si beffa anche del fatto che in Svizzera si miri a una Società a 2000 W, mentre i cinesi esigono una Società a 6000 W per recuperare terrenno in termini di benessere nei nostri confronti. Le pretese di buon senso nei confronti dei nostri elettori non diminuiranno in ogni caso.

Produrre senza considerare il mercato potrebbe rivelarsi letale in un periodo di rapidi cambiamenti strutturali come quello in cui ci troviamo. Ciò non vale solo per l’edilizia, ma per l’intera economia. Da quando sono spuntati i discount tedeschi, nel commercio al dettaglio registriamo un’eccessiva mania delle offerte speciali che in parte ricorda la concorrenza degli strozzini. Gli altri distributori specializzati indipendenti devono cercare di misurare le proprie lacune di mercato in maniera ancora più precisa e attenta rispetto al passato. Al contempo viviamo anche una fase di grande creatività: i nuovi prodotti e servizi provengono per buona parte dalle giovani PMI. Per fortuna il treno per rendersi indipendenti non è ancora passato.

«Attenzione: non dobbiamo metterci i bastoni fra le ruote!» 38

Dott. Richard Schwertfeger


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50 a.C. I fumetti di Asterix sono molto limitati, narrano solo dei Galli, mai degli Appenzellesi. Eppure, intorno al 50 a.C. anche gli Ap­ penzellesi vissero avventure degne di nota, anche se gli storici sostengono che allora il popolo degli Appenzellesi non fosse an­ cora nato. Sul versante nord del Säntis si intravedeva solo qua e là un coraggioso celta a caccia di orsi (o viceversa), ma per il re­ sto nessuna traccia di civilizzazione nella regione appenzellese. Come se gli Appenzellesi avessero avuto bisogno di civilizzazione. Ma gli storici sbagliano. Intorno al 50 a.C. l’intero territorio elve­ tico era sì occupato dai romani, ma nelle fitte foreste del Säntis vivevano, ben nascosti, i due popoli indigeni degli Appenzellesi, che già allora non andavano d’accordo. Non furono scoperti né dai Romani di origine celtica a Occidente, né dai Romani retici a Oriente, che costruivano le loro importantissime strade sempre evitando le alture, ovvero attraverso la valle del Reno e lungo il lago di Costanza.

Certamente scoprirebbero quanto gli Appenzellesi e i Galli si sono influenzati a vicenda, pur essendo due inflessibili popoli di guerrieri di piccola statura, furbi e astuti, cocciuti e amabili, liti­ giosi e festaioli. E scoprirebbero anche che la città di San Gallo risale alla visita dei Galli, come anche il gallo gallico sui cam­ panili delle chiese. E l’estinzione dei cinghiali nei boschi appen­ zellesi a Obelix, per Toutatis! E le macchie bianche del bovaro appenzellese a Idefix. E la pozione magica dei Galli all’amaro ap­ penzellese che cura i malati e fa ammalare i sani. E l’inconfondi­ bile odore dei pesci di Ordinalfabetix a una misteriosa salamoia alle erbe aromatiche.

In realtà le etnie appenzellesi furono scoperte da Asterix. Più pre­ cisamente nell’albo numero XVI, «Asterix e gli Elvezi», in cui gli Appenzellesi non figurano nemmeno. Ciò dimostra soltanto quanto poco accuratamente abbiano studiato la Svizzera i due cronisti delle avventure galliche Goscinny e Uderzo. Solo due esempi: a pagina 36 Asterix e Obelix, in fuga dai romani, si tuffa­ no nel Lacus Lemanus, due pagine dopo raggiungono la riva al Rütli. Da tempo una spina nel fianco degli appassionati di geo­ grafia svizzera. Ma ora segue il secondo e cruciale momento: a pagina 44 Asterix e Obelix cercano la stella alpina e, inaspettatamente, dal Rütli rag­ giungono il Säntis. Sorprende tuttavia che Goscinny non chiami la montagna per nome. E che anche il disegno di Uderzo non corri­ sponda per nulla al Säntis. Da questo nasce un’ipotesi spettaco­ lare: è possibile che i due autori non fossero consapevoli del­ l’esistenza del Säntis? Forse Goscinny e Uderzo non hanno capito che Asterix e Obelix nel 50 a.C. avevano scoperto gli Appenzellesi?

Willi Näf WILLi NÄF È AUTORE INDIPENDENTE, SCRITTORE e cabarettista. VIVE NELLE REGIONI DI BASILEA E DI APPENZELLO. www.willinäf.ch

Ormai è poco probabile che Uderzo e Goscinny modifichino l’albo n. XVI. Uderzo ha 87 anni e Goscinny ha lasciato la Gallia per sempre a metà strada fra l’albo n. XXII e l’albo n. XXIII. Chissà se i loro successori Didier Conrad e Jean-Yves Ferri riscriveranno la storia del piccolo Gallo alla scoperta del popolo dei piccoli Appenzellesi? 39


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Bambini! Non si gioca con il cibo! Scarafaggi stressati diventano amari!

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Manifestazioni Assemblea generale della Banca WIR 28.5.2014 a Basilea (per cooperatori/cooperatrici)

Colloqui autunnali 2014 8.11.2014, KKL Lucerna (per titolari di parti ordinarie)

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IMPRESSUM WIRPLUS Rivista per i clienti della Banca WIR Gennaio 2014, 81 annata, n. 914 Editrice/Redazione Banca WIR soc. cooperativa Marketing, casella postale 4002 Basilea www.bancawir.ch Redazione Daniel Flury (redattore capo), Annette Lempen, Roland Schaub, info@wir.ch, tel. 061 277 93 27 o 061 277 92 76

Traduzioni Daniel Gasser, Yvorne CLS Communication IBS Services AG, Frauenfeld Word + Image AG, Zufikon Layout: fischerundryser, Basilea Stampa Vogt-Schild Druck AG, Derendingen

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Pubblicata in gennaio, aprile, luglio e settembre in tedesco, francese e italiano

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