Womoms Magazine 18 - Novembre 2016

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W Moms

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Novembre

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DIRECTOR bonnie.womoms.com

Paola Agostini EDITOR IN CHIEF ART DIRECTOR & DESIGNER sissiworld.net

La redazione

Alessandra Bonadies

Ilaria Colombi

Editorial staff

contact: magazine@womoms.com

SOCIAL MEDIA Instagram: @iaiabombi

Elisa Bucci SOCIAL MEDIA libellulaecobio.com

Simona Picozzi PROGETTO GRAFICO & IMPAGINAZIONE soffionialvento.ifood.it 3


Contributors

Jessica Lai DOTT.SSA PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA psicologapsicoterapeutapadovamirano.it

Elisa Martinoli RUBRICA LIBRI Instagram: @ellymartinoli

Angela Simonelli FOOD tremuffineunarchitetto.blogspot.it

Ilaria Beghin BEAUTY lipstick-forbreakfast.blogspot.it

Eleonora Tassi TRAVEL Instagram: @eleta_

Alessandra Grigioni DOTT.SSA NUTRIZIONISTA nonsolocalorie.wordpress.com

Sara Caglieri HOME Instagram: @caglietta

Alessia Martino HANDMADE Instagram: @poistripes

Marilena Musso FLORIST giardiniepasticcini.altervista.org

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Piano piano nelle proprie città iniziamo a vedere le luci, le decorazione nelle vetrine, pensare a cosa si farà o no durante le feste natalizie, l’arrivo dei panettoni e dei pandori, insomma si respira tutta quell’aria natalizia.

L’editoriale

Un’altro mese è passato e abbiamo lasciato il mese appena passatutto che la terra tremava di nuovo. Non vogliamo essere superficiali ma vogliamo dare qualche minuto di spensieratezza parlando della magia del Natale.

Noi come sempre vogliamo stare al vostro fianco e condividere con voi questo mese! Alessandra Bonadies

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Se non volete perdere nessuna novitĂ , ma anche per interagire con la redazione del magazine, per fare domande, per proporre argomenti e per contattarci! vi aspettiamo!


In questo numero

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Lifestyle

Psico

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Beauty

Florist Travel Wedding

Fashion

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Libri Diy Food

Home


Avete scaricato il wallpaper di WoMoms? lo trovate sul sito womoms.com

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di Alessandra Bonadies

Support Syrian Children

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Lifestyle


Ho imparato che le persone possono dimenticare ciò che hai detto, le persone possono dimenticare ciò che hai fatto, ma le persone non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire. (Maya Angelou)

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Lifestyle

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n questo numero vi voglio presentare un’organizzazione no profit con sede operativa a Bergamo, nata nell’ottobre del 2014 con lo scopo di tutelare la salute di ogni bambino che viva situazioni di difficoltà, sofferenza e disagio. In particolare è volta alla sensibilizzazione e realizzazione di progetti a sostegno della popolazione profuga siriana, sempre con particolare riguardo a quella infantile. Sto parlando di SUPPORT SYRIAN CHILDREN.

www.supportsyrianchildren.org IBAN: IT87J0521651680000000090732

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di Redazione

Valigia o zaino in caso di emergenza

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Valigetta primo soccorso

• Garze • Cotone • Bende • Analgesici • Antibiotici • Medicine per febbre, antinfluenzali e antidiarroici • Alcool • Acqua ossigenata • Soluzione fisiologica


Lifestyle Alimenti, articoli di igiene e altro • Acqua imbottigliata • Bibite energetiche • Alimenti in latta o in contenitori plastici

Gli indispensabili • Coltellino • Torcia • Fiammiferi o accendino • Documenti di identità • Radio con batterie di ricambio • Cambio vestiti e coperta

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Lifestyle di Ilaria Colombi

Un tranquillo pomeriggio a casa vostra

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ccoci qua! anche se l’ inverno tarda ad arrivare per noi è già ora di passare più tempo nelle nostre casette … E’ il momento perfetto per pensare ad organizzare una bella merenda in casa con i nostri amici piu’ cari “ gli amici di sempre “… Ecco allora alcuni piccoli consigli per trasformare un semplice pomeriggio in un pomeriggio indimenticabile proprio a casa nostra! Per prima cosa cercate di invitare gli amici con un preavviso di tre quattro giorni così potranno confermarvi con comodo la loro presenza, mentre voi potrete predisporre con calma il menu’. Iniziamo con il predisporre una bella lista che comprenda per prima cosa tutto il materiale occorrente sia per le piccole decorazioni in casa sia per l’apparecchiatura della tavola che dovrete acquistare o cercare in casa.. l’atmosfera deve essere calda e accogliente non potranno mancare lucine coperte candele qualche foglia secca e perché no anche le pigne…

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L’apparecchiatura dovrà essere semplice ma d’effetto potrete quindi disporre ad esempio le posate in classici vasetti di vetro, abbinando magari su un tavolino a parte anche vasetti con biscottini fatti in casa, cioccolata ecc.: Disponete le tazze per le bevande calde, magari anche quelle per una buona cioccolata, da versarsi caldissima, ognuna col suo cucchiaino (sul piattino, a destra) e col tovagliolino ben piegato. Meglio che tovagliolini siano di carta, e che ci sia una buona scorta. Potrete mettere in un cestino tutte le bustine per infusi dai vari gusti. Se la tavola della merenda non è 18

abbastanza grande, quel che non ci sta (per esempio i piatti di portata, le caraffe delle altre bibite, e i tovagliolini di ricambio) può trovar posto sulla credenza, o meglio ancora su un carrello o su un tavolino qualsiasi, dal quale viene preso man mano ciò che occorre. Sempre in mezzo alla tavola dovra’ fare da padrona la classica torta magari insieme a una bella crostata, da un lato disponete poi gli altri dolcetti muffin biscotti ecc..


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Lifestyle


Dall’altro lato, verranno posti, in vassoi, i cibi salati. (In mancanza di vassoi, bastano i normali piatti di portata). Su un vassoio sono disposti in fila ordinata (per facilitare la scelta) le tartine che devono essere il più possibile variante: all’acciuga, al tonno, al paté, con pomodoro, con uova sode, con cetriolini e con ogni sorta di divertenti guarnizioni alla maionese; su un altro vassoio i panini imbottiti di prosciutto, salame, affettati vari. Se poi abbiamo un po’ di tempo e un buon forno a disposizione, si può preparare al momento piatti caldi di pizzette o toast. Prima della merenda, all’arrivo degli amici, aiutate i vostri ospiti a togliere il soprabito, se non tutti gli amici si conoscono tra di loro, provvedete a fare le presentazioni, dicendo i loro nomi con semplicità e con un cordiale sorriso facendoli accomodare nella stanza del buffet preoccupandovi che tutti gli amici e le amiche abbiano bibite, tartine e dolci a sufficienza. Potrete accompagnare la merenda con un po’ di musica avendo scelto magari in precedenza un tema per la giornata o una compilation che riunisca un po’ tutti i gusti dei vostri ospiti.. buon divertimento

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Lifestyle


Oggi con tanta emozione voglio farvi conoscere il mio progetto,

il mio sogno!

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Lifestyle Dopo quello che sto passando, è cambiato tutto... vedo le cose da un’altro punto di vista, sono cambiata io (e spero in meglio). Nel mese della prevenzione sto raccogliendo dei fondi da donare alla ricerca... senza l’evoluzione della quale oggi non sarei qui. Ho così creato questa maglietta... #iohogiavinto A TUTTA VITA.

Una maglietta che racchiude tutti i miei pensieri... una maglietta per il futuro delle donne e dei loro figli. Siamo donne, siamo forti, siamo vincenti!!!

Parte del ricavato dalla vendita della maglietta andrà all’ AIRC. Vorrei arrivare a donare 500 € ma da sola non ci riesco...ho bisogno di voi!!! Io la indosso sempre come una vera WONDER WOMAN indossala anche Questo è link dove si puo’ acquistare: TU! https://goo.gl/52xdGI. E fai conoscere al mondo la mia Oggi con tanta emozione voglio farvi iniziativa. conoscere il mio progetto, il mio sogno! Grazie di cuore a tutti, perchè come sempre siete speciali 23


La lettera per Babbo Natale quest’anno scrivila con noi!

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Dic

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Destinatario: Babbo Natale Polo Nord

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di Jessica Lai

Liberi dal fumo

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dipendenza. Se ci riflettono arrivano ben a pensare che il suffisso “tossico” davanti a “dipendenza” ha certamente un suo senso ma all’accostamento delle due paroline “tossico-dipendenza” scatta in una buona percentuale dei casi, quanto meno una risata accompagnata magari da “ehhh...si ...ma è diverso!”. E’ come se emotivamente si facesse fatica ad associare alla sigaretta qualcosa di profondamente negativo, magari vi è un associazione con elementi negativi a livello razionale, ma a livello preconscio-inconscio è come se per molti fumatori il fumare non rappresenti un sentirsi impregnati di “nero e sudicio fumo mortifero e asfissiante”. Anzi, il fumare spesso rievoca tutte quelle immagini di un fumo seducente e avvolgente così come quello venduto consapevolmente dalle multinazionali del tabacco attraverso splendidi attori, che fumano mentre uno dei due, uomo, con uno sfolgorante sorriso da macho conquista una meravigliosa donna che aspira con soddisfazione una sigaretta, ritrovandosi da un elegante Café a una sofisticata camera di un Hotel di lusso, le luci si dileguano, ricompare la sigaretta mentre soddisfatti si fa un giro in Cammello durante un esotico viaggio e ci si ritrova in una sorniona e noiosa domenica a guardare un avvincente gara automobilistica con sullo sfondo un enorme scritta rossa e bianca rappresentativa di una nota marca di sigarette associata al lusso, ai vincenti, a sorrisi, alla felicità di stappare bottiglie e bottiglie spumeggianti fino a che morte non ci separi. E così via,....

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ncora oggi, andando a ricercare una definizione di “tabagismo” è possibile trovarne alcune, come ad esempio quella rilevata nel sito di Garzanti linguistica (2014), che lo definisce come “intossicazione cronica da tabacco” e anche come “”l’abitudine, il vizio di fumare” . Si tratta di una definizione che ben rispecchia il significato attribuito al termine “tabagismo” nel linguaggio comune e colloquiale. Sappiamo bene che il linguaggio rimanda a costellazioni di significati che sotto-sotto rimandano a un pensiero caratteristico, a una certa mentalità e a certe emozioni associate alla parola, alle frasi, ecc.. Ebbene, ancora oggi è proprio vero che per molte persone fumare sigarette è un vizio, un abitudine. Si sa che fumare fa male, ormai è obbligatorio scriverlo in tutti pacchetti e l’informazione a proposito non manca, ma il fumo è qualcosa di abbastanza comune e ancora per qualche grado socialmente accettato pur con tutte le restrizioni presenti a più livelli da qualche anno a questa parte. Senza dubbio è difficile che nel linguaggio quotidiano e amicale qualcuno definisca il tabagismo come una tossicodipendenza e il tabagista come un tossicodipendente. Questo è un termine che tanto ha connotazioni negative nella nostra società e che a me per esempio fa venire in mente un eroinomane pronto a consumare la propria dose con il laccio emostatico sul braccio. Insomma i fumatori possono essere consapevoli a un livello razionale di tutti i danni che il fumo produce e del fatto che il tabagismo sia una

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Queste immagini, assimilate attraverso le pubblicità e i film che per anni ci hanno somministrato per puri interessi economici, oggi sono vietate nella maggioranza dei paesi del mondo. E non immaginate le lotte che sono state fatte e che vengono portate avanti dalle lobby del tabacco per poter continuare queste e altre operazioni di marketing.

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sostanza che produce dipendenza, una volta re-immessa nell’organismo con una tirata di sigaretta, richiama a fumare quella successiva e quella successiva ancora. Per smettere è importante spezzare questo circolo vizioso sapendo che queste sensazioni di astinenza devono essere gestite solo per un periodo limitato! Dopo si è più tranquilli. Le settimane di astinenza Per fortuna esiste il divorzio anche fisica più difficili sono le prime 2- 3 dalle sigarette e da tutta una serie settimane, successivamente dal punto di costrutti fasulli ad esse associati. di vista fisico si è disintossicati e Costrutti che è assolutamente necessario bisogna continuare a rinforzare la smontare con i fumatori che ne sono propria identità di liberi dal fumo. talmente impregnati tanto da neppure Esistono in commercio vari farmaci rendersene conto dopo l’influenza di e parafarmaci che possono aiutare anni e anni di pubblicità più o meno nella gestione di questa parte della subliminale ed esplicita del prodotto. Da “disintossicazione”. Le ricerche qualche tempo a questa parte iniziano a mostrano come sia però imprescindibile comparire nei pacchetti, oltre alle scritte trattare contemporaneamente la parte “il fumo uccide”, “il fumo nuoce in di dipendenza psicologica, riuscendo gravidanza”, “vivi per te e i tuoi cari, stop a trovare delle alternative alla sigaretta al fumo”, ecc..., anche delle immagini dei che diano soddisfacimento, un cambiare reali effetti a cui il fumare può condurre gli schemi/i rituali che fanno associare in alte percentuali: tumori, infarti, ecc.. certi momenti alla sigaretta, trovare delle L’uso delle immagini ha indubbiamente tecniche con cui gestire l’ansia, lo stress un impatto emotivo ed immediato più e i momenti di noia e vuoto. forte e ricorda le reali problematiche Vi sono tanti svantaggi che spingono causate dalla sigaretta. le persone, sempre di più a smettere di Smettere di fumare non è affatto facile fumare. La puzza di sigaretta, l’alitosi, (anche se qualcuno lo dice). Certo è la puzza nelle auto e in casa, il fatto che più facile se sai come farlo! Il problema non si possa più fumare nei locali e è che la sigaretta e in particolare la si è costretti ad uscire fuori, magari al nicotina da una forte dipendenza freddo per fumare, i rischi di malattie (equiparabile a quella dell’eroina in fisiche, l’essere di buon esempio per i termini di dipendenza fisica). propri figli, evitare che anche le persone In assenza della nicotina (sostanza care respirino fumo passivo nocivo, presente anche nelle sigarette il sentirsi liberi e non dipendenti, il elettroniche e la maggiore responsabile poter risparmiare soldi (per chi fuma della dipendenza fisica dalla sigaretta) un pacchetto da 20 sigarette al giorno si si può vivere una tipica sensazione di parla di 1700 euro all’anno), ecc... astinenza avvertibile come un ansia, Smettere di fumare, o meglio nervosismo e irritabilità, un senso liberarsi dal fumo è possibile. E’ che manchi qualcosa, fino ad arrivare fondamentale però avere un buon ad un craving vero e proprio con il grado di motivazione ed individuare bisogno impellente di fumare una tutti i vantaggi del diventare liberi dal sigaretta. La fregatura è che anche fumo. Sono tantissimi, sia in termini di se il fumare seda queste spiacevoli salute, di denaro, di fascino e bellezza. sensazioni al momento, è purtroppo Se noi siamo quello che mangiamo e la stessa nicotina, che essendo una che ingeriamo, immaginate ingerire


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quantitativi di fumo con dosi giornaliere a che livello di intossicazione può portare! Per una donna a che serve acquistare creme all’acido ialuronico e fondotinta illuminanti se poi si “inietta” aspirando una sostanza che ha un effetto molto più potente e contrario? Rughe assicurate, colorito ben poco luminoso! Pensate che già in 2 settimane sono visibili gli effetti dell’aver smesso sulla pelle, appare molto più luminosa, è molto più facile fare sport, il respiro è più fluido. E pensiamo che questi elementi superficiali sono solo la punta dell’iceberg di elementi ben più profondi ed importanti: la nostra salute e la nostra energia. Un buon numero di persone riescono a smettere da sole o con l’aiuto di letture e tecniche che rilevano in internet. Per altre è importante ricorrere all’aiuto di specialisti nelle ULSS o in privato e magari cogliere l’occasione per farsi un regalo che annoverano tra quelli più belli della loro esistenza, corredandolo con percorsi di aumento della consapevolezza e di miglioramento dello stile di vita. Certe donne hanno paura di ingrassare. E’ importante sapere che smettendo si registrano aumenti di peso medi di solo 1 Kg. Chi ingrassa di più è perchè nella gestione dello stress e del soddisfacimento orale che prima gestiva con la sigaretta, non ha trovato delle altre alternative. Ma trovare alternative e coltivare un ottima forma fisica è possibile e anzi facilitato dato che molte persone iniziano a fare sport e a gustarsi la vita in modo più genuino sentendone meglio il gusto e l’odore. La sigaretta sollecita le aree del piacere a livello cerebrale ma è possibile trovare delle alternative per vivere con un piacere autentico, con respiri liberi e consapevoli! Per smettere alcuni scelgono l’inizio del mese di novembre perchè rievoca un momento di passaggio tra il vecchio e il nuovo, tra chi è trapassato e chi vive e perchè iniziano i primi freddi in cui


comporta una bassa probabilità di diventare fumatori regolari in età adulta. Quindi anche per questo è fondamentale se non riuscire ad evitare, quanto meno riuscire a ritardare il più possibile il primo contatto dei giovani con le sostanze psicoattive, grazie a delle campagne di prevenzione evidence based che coinvolgano a più livelli i giovani, le scuole, le famiglie e la società. Il cervello è in via di sviluppo fino ai 21 anni circa. In un adolescente, mentre il sistema mesolimbico della gratificazione è ben costituito da tempo, la corteccia pre-frontale matura successivamente e avrà la funzione di dialogare con il sistema mesolimbico della gratificazione riuscendo a mediare con esso limitando l’esposizione a comportamenti a rischio, soprattutto quelli che nell’immediato hanno effetti piacevoli come l’uso delle droghe. In altri termini, prima dello sviluppo completo dell’ encefalo si è più soggetti a mettersi in situazioni a rischio facendo dei pensieri “a caldo” e avendo poche risorse per fare progetti a lungo termine e per valutare i pro e i contro di un certo comportamento. Sostanzialmente se un individuo sperimenta una sostanza psicoattiva in età adulta, questa agirà sul circuito del piacere detto anche sistema mesolimbico della gratificazione (Leshner 1997), ad esempio la nicotina si legherà al recettore nicotinico dell Area Ventrale Tegmentale (VTA) determinando come risposta il rilascio di dopamina a livello del Nucleo Acumbens (NAc) o stimolando direttamente il NAc, in questo modo la persona in questione sperimenterà una piacevole sensazione grazie all’attivazione dei circuiti mesocorticali e mesolimbocorticali che sostengono il meccanismo della ricompensa che induce a ricercare la sostanza (Brody et al., 2004). Ma una persona adulta che sperimenta per la prima volta l’esperienza può avere come risorsa il fatto di poter analizzare i pro e i contro grazie a un buon sviluppo della corteccia pre-frontale che può ri-

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se per fumare bisogna andare fuori ci si ritrova a fumare sotto la pioggia o digrignando i denti. Ma vi sono molte altre occasioni che si possono sentire come quella giusta: Natale, Capodanno, il proprio compleanno, o un’altra data che ha una particolare valenza simbolica per sè. Ognuno può scegliere il momento più propizio, nel quale sente di fare un passaggio evolutivo verso la libertà. In cui si leva il ciuccio/sigaretta trovando delle altre alternative più funzionali a una nuova fase evolutiva. Cresciuti prima dei divieti di pubblicizzazione del tabacco. Vari articoli (Pietrantoni & Ria, 2003) e convegni (World No Tobacco Day, 2013) mostrano la presenza di questo aspetto dell’ influenza dei media e delle pubblicità sponsorizzate dalle industrie del tabacco con il fine di associare il tabagista a un immaginario di successo e di lusso e, sottolineano l’importanza di rendere note queste associazioni e di smontarle, insieme ai fumatori, per diminuire i legami positivi che li tengono ancor più legati al fumo. Si tratta di immagini ben distanti da quella reale che può essere evocata con il termine “tossicodipendente” per definire un fumatore. Gli addetti ai lavori sanno bene che il tabagismo è una tossicodipendenza e che anzi, a differenza delle altre sostanze che inducono dipendenza, la nicotina è proprio quella che presenta il maggior potere nell’indurla: si stima che il 32% di coloro che sperimentano il tabacco una volta nella vita ne diventino dipendenti (Anthony, 1994). L’ eroina in questa classifica viene dopo (23% di sperimentatori che diventano dipendenti), seguita dalla cocaina e dall’alcool (rispettivamente con il 17% e 15% di probabilità di dipendenza). Conrad (1992) rileva che esiste una forte correlazione tra l’età d’inizio dell’abitudine al fumo e la probabilità di diventare un forte fumatore regolare, tanto che iniziare dopo l’adolescenza

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bilanciare il processo ed evidenziare gli svantaggi presenti al di là del provare piacere. Se la persona è stata iniziata alla sostanza in pre adolescenza o adolescenza, con maggiore probabilità farà più fatica di un adulto a non diventare dipendente da una sostanza psicoattiva come ad esempio la nicotina. Una buona percentuale di fumatori in età adulta ha iniziato a fumare, infatti, proprio in adolescenza. Alcuni hanno avuto il primo contatto anche prima, a 11 anni. Iniziare a fumare è un processo complesso e progressivo, nel quale intervengono e interagiscono fattori sociali, ambientali, psicologici e biologici (Haire-Joshu 1991), tutti necessari ma nessuno sufficiente per la stabilizzazione del comportamento (Faggiano et al.,2013). L’uso prolungato di nicotina produce delle modificazioni irreversibili nel sistema mesolimbico della gratificazione a carico dell’attività metabolica, della disponibilità recettoriale, dell’espressione genica e della risposta a stimoli ambientali (Leshner 1997). La nicotina è quindi una droga nel senso che è una sostanza con potere psicoattivo e che genera dipendenza (seguendo i criteri di definizione di dipendenza indicati dal DSM IV e dall’ ICD 10). I fumatori percepiscono da un lato, grazie al rilascio di dopamina legato all’auto-somministrazione di nicotina, rilassamento, piacere, gratificazione e, dall’altro, grazie a un’azione sul sistema adrenergico, attivazione, aumento dell’attenzione e della vigilanza (Tinghino B, 2013 a), aumento dell’apprendimento e della memoria e diminuzione della reazione allo stress. Anche se, come ricorda Da Ros (2010, pag. 105), “la diminuita ossigenazione cerebrale dovuta al CO agisce in senso contrario” rispetto alle reazioni presenti per l’effetto dell’ aumento della noradrenalina. Come ricordano Faggiano et al (2013, pag 33) il fumatore continua a fumare


fumare per rinsaldare il proprio senso di appartenenza e di aggregazione con un gruppo dei pari dove altri fumano (Bonino, 2005), fumare per contrastare la tensione e situazioni difficili in persone con autostima più bassa (Wills, 1986) e gestire stati di disagio, ecc... In incontri di prevenzione e focus groups che ho tenuto nelle scuole con ragazzi preadolescenti e adolescenti è stato interessante notare che alcuni ragazzi sono ben consapevoli di questi significati tanto che vengono verbalizzati da essi stessi. E’ interessante, inoltre, notare che l’incontro con la sigaretta avviene spesso in un età in cui è in corso il secondo processo di separazione- individuazione che i giovani si trovano a gestire per individuarsi e rendersi autonomi rispetto alle figure di attaccamento originarie. L’incontro con la sigaretta è per certi versi come ritrovare una sorta di “copertina di Linus”, un oggetto transizionale, che viene percepito e utilizzato come un supporto e un aiuto per gestire l’ ansia, la sensazione di sentirsi soli e spauriti in situazioni nuove, di dover essere performanti e di sentirsi sprovvisti di altre strumentazioni per gestire emozioni talvolta non ben identificabili e nominabili ecc.. Queste situazioni emotive sono ben presenti in varie fasi di vita e sono particolarmente sentite nell’adolescenza. E’ come se il fumatore adulto, non avendo avuto la possibilità di poter gestire quelle emozioni già dall’età della giovinezza in modo più funzionale e senza la sigaretta, ricorresse ad essa anche in età più avanzate. Mi sembra di rilevare una sorta di fissazione a quello

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per “mantenere il livello di nicotina nel sangue a concentrazioni sufficienti a prevenire i sintomi dell’astinenza, ma 7 anche per un effetto di ricompensa dovuto alla stimolazione sensoriale della bocca e della faringe, determinata dall’inalazione del fumo, dalla gestualità del portarsi la sigaretta alla bocca e dalla ritualità dell’atto del fumare in alcuni momenti di socializzazione. La dipendenza da tabacco riflette infatti interazioni complesse tra la nicotina, gli stimoli sensoriali associati all’inalazione del fumo e fattori comportamentali e sociali associati all’atto del fumare”. Il fumare tabacco può essere visto come un sistema di ricompensa a due livelli, nel quale il sistema di ricompensa solo raramente è attivato dall’effetto diretto della nicotina (Royal College of Physicians, 2007). Gli aspetti psicologici e comportamentali rimandano a quelli neurobiologici e viceversa, in un continuum dalle molecole ai processi psico-comportamentali (Chiamulera, 2005). Il tabagismo può essere considerato come un fenomeno appreso e rinforzato da fattori sociali e da reazioni chimiche positive con meccanismi di gratificazione che possono essere praticamente a portata di mano del fumatore che si trova ad avere la sensazione di gestire situazioni anche emotivamente difficili fumando e apprendendo questa dinamica molto spesso proprio quando si trova ad affacciarsi nel mondo separandosi dalla famiglia d’origine e trovandosi in piena crisi fisiologica adolescenziale. Sono molteplici a quell’età i significati che i giovani associano più o meno consapevolmente al fumare sperimentalmente e anche con regolarità ed è rilevante l’influenza del gruppo dei pari nei processi di iniziazione. Tra i significati si rilevano ad es. il fumare per cercare sensazioni nuove, fumare per fornire una certa immagine di sè agli altri in un momento in cui si è alla ricerca di una propria identità più definita (Ravenna, 1993),

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di Ilaria Beghin

Tendenze Capelli 16/17

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uali saranno le tendenze capelli per questa stagione 2016-17?

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Se avete prenotato un appuntamento dal parrucchiere nelle prossime settimane allora di seguito potrete trovare una carrellata di idee e dritte per essere alla moda e al passo con le tendenze.


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Beauty


CAPELLI LUNGHI

I capelli lunghi non passano mai di moda e se siete tra quelle che proprio non ce la fanno a rinunciare alla chioma lunga e fluente, non vi preoccupate perché quest’anno i capelli lunghi saranno un vero trend: portati lunghissimi, con tagli scalati, meglio se mossi o con l’effetto frisè. Anche l’effetto wet (bagnato) già visto durante l’estate, si riconfermerà l’inverno, Quali per saranno le tendenze capelli per questa stagion attenzione però ai appuntamento probabili raffreddori! dal parrucchiere nelle prossime set Il lungo farà comunque coppia fissa condi idee e dritte per essere alla m trovare una carrellata le immancabili frange: lunghe, corte o asimmetriche basta che ci siano!

CAPELLI MEDI

Il long bob anche questa stagione sarà il grande protagonista, ovviamente l’aggiunta della l’aggiunta frangia sarà d’obbligo. Il gione sarà il grande protagonista, ovviamente lungo frangiaper scalata è il taglio o. Il carrè lungo con frangia carrè scalata è con il taglio per eccellenza dell’autunno erno 2017. Anche i caschetti e i tagli medi scalati, con inverno 2017. Anche i caschetti e i tagli medi frangia e un po’ spettinata saranno d’obbligo per molto in corta voga questa stagione. Il tutto sarà ancora più scalati, con l’effetto spettinato, saranno opo’ tipo di capello ve lo permette ovviamente). cutIletutto punk-rock, molto Seventies e molto hippie. Se Pixie avete molto in voga questa stagione. acconciature in del voga per sarà le donne amano i taglisaranno essere il vostropiù taglio cuore. ancora che più bello se i capelli un po’ punk-rock, molto Seventies e hippie. Se avete capelli fini e dritti mo di ripeterlo, è il vero mustmolto su ogni taglio, quindi non potrebbe essere il vostro taglio del cuore.

ianti concesse sono tantissime: lunga, corta, asimmetrica, tta, ciò che conta è averla!

TAGLI CORTI

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I tagli corti, i carrè netti con frangia corta e un po’ spettinata saranno d’obbligo per essere alla moda (se il vostro tipo di capello ve lo permette ovviamente). Pixie cut e tagli a la CAPELLI LUNGHI garçonne sono le acconciature più in voga per le donne Iche amano i tagli capelli lunghi non passano mai di moda e se siete corti. fanno a rinunciare alla chioma lunga e fluente, non v La frangia, non ci istancheremo capelli lunghidisaranno un vero trend: portati lunghi ripeterlo, è il vero mossi must su ognil’effetto taglio, frisè. Anche l’effetto wet (bag o con quindi non abbiatericonfermerà paura e osate. perLel’inverno, attenzione però ai pro varianti concesse sono tantissime: comunque coppia fissa con le immancabili frange: lu lunga, corta, asimmetrica, spettinata o che ci siano! perfettamente dritta, ciò che conta è averla!


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e 2016-17? Se avete prenotato un ttimane allora di seguito potrete moda e al passo con le tendenze.

e tra quelle che proprio non ce la vi preoccupate perché quest’anno issimi, con tagli scalati, meglio se gnato) già visto durante l’estate, si obabili raffreddori! Il lungo farà unghe, corte o asimmetriche basta 37


I COLORI I colori per la stagione fredda saranno pieni e definiti, sarà un trionfo di castani e rossi, in tutte le loro sfumature. Il rosso ramato, sexy e molto particolare, sarà tra le tinte più amate in assoluto, per quanto riguarda i castani il colore perfetto sarà il broux, un mix tra castano scuro e rosso. Tra i biondi spiccherà il biondo platino, il colore della perfetta femme fatale, e tutta la gamma di biondi dalle tonalità fredde. Un colore che da qualche tempo sta avendo molta fortuna è il grigio, declinato nella sfumatura smokey grey, tendente al nero con effetti degradè. I tocchi eccentrici continueranno anche questo autunno-inverno e il rosa continuerà ad essere una scelta per molte ragazze pronte ad usare! Le tonalità più in voga? Il rosa gold e il rosa quarzo!

Siete pronte a fare il colpo di testa? 38


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di Marilena Musso

Romanticismo d’autunno in giardino

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Florist

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on l’arrivo della stagione fredda, almeno per buona parte dell’Italia, le piante rallentano i loro ritmi. Gli alberi si spogliano delle gloriose chiome, ma lasciano il posto a legnose opere d’arte e i piccoli cespugli erbacei particolarmente freddolosi, scompaiono alla vista, mentre la nuda terra offre alle radici, riparo dal gelo. Il giardino può, ancora riservare bellezza ed emozioni non meno intense, di quelle che dispensa il resto dell’anno. Penso, anzi, che questo sia il momento in cui il giardino mostra con grande umiltà, che la bellezza non è solo, quella sfrontata e quasi ostentata, ma anche quella forse più decadente, eppure traboccante di romanticismo.

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Affinché si produca un buon effetto, sul balcone o in piena terra, la natura va aiutata scegliendo le piante più adatte. Una di queste è senza dubbio Sedum spectabile. Già nota alle nostre nonne, che pur senza conoscerne il nome, la utilizzavano a piene mani, è forse una delle poche piante dai grandi pregi che non è mai veramente entrata nei circuiti di tendenza. In verità occorre dire che più o meno da sempre, gode di dignitose ed autorevoli attenzioni, da parte dei giardinieri e paesaggisti d’oltremanica e solo in tempi più recenti è stata (ri) scoperta, trovando terreno fertile anche nel nostro Paese. A proposito di terreno, il Sedum ha la capacità di vivere in qualunque substrato, l’importante è assicurare un corretto drenaggio, utilizzando ciottoli o cocci che facilitino lo scorrimento dell’acqua in modo da lasciare le radici prive di umidità, pena il rammollimento dei fusti e il deperimento complessivo. È una pianta dotata di foglie carnose, dai margini leggermente seghettati, di un bel verde chiaro. Dalla primavera all’autunno, gli steli si coprono alla sommità, di piatti corimbi formati da tante piccole stelle di un rosa tenue via via più carico (anche se sono ormai diffuse in commercio varietà di colori diversi), per poi assumere col freddo, un color carta da pacchi che trovo estremamente confortevole. Il Sedum, amante del sole e tuttavia capace di tollerare l’ombra, accentua il suo carattere romantico, se accostato a graminacee come Stipa tenuissima o Pennisetum orientale e ad erbacee come Salvia nemerosa, Verbena bonariensis, Vinca minor e altre ancora.

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Florist

In questo modo, in primavera potrĂ farsi notare per il colore delicato e in autunno sfoggera` un aspetto stropicciato, ma tanto charmante.

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di Eleonora Tassi

“Là dove la solitudine finisce, comincia il mercato”

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Travel

V

isitare una cittĂ non significa soltanto ricordarne i monumenti, le strade, le persone, i dialetti, significa anche custodire i profumi ed i sapori, i bei ricordi che accompagnano un pranzo in compagnia, una cena a due, una pausa in solitaria in cui fermarsi, assaporare e guardarsi intorno. Oltre alla sua indiscussa bellezza, c’è una cosa che invidiavo a Firenze: il suo Mercato Centrale, rumoroso, ma coloratissimo, ricco di piatti sfiziosi. E poi Bologna, con quel pranzetto a base di tortellini da Altro?, location dal tocco vintage situata ovviamente all’interno di un mercato al coperto - il Mercato delle Erbe.

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Finalmente dal mese scorso anche Roma ha la sua nuova fiammante food hall: il Mercato Centrale a Stazione Termini. Da un’idea dell’imprenditore della ristorazione, Umberto Montano, già ideatore del sopra elogiato mercato fiorentino, dai primi di ottobre i romani possono gustare le molteplici proposte di una ventina di botteghe presenti all’interno dell’ex sala che un tempo ospitava la mensa dei ferrovieri, in Via Giolitti 36 - 38. Duemila metri quadrati dove mangiare, bere ed acquistare, uno spazio ampio suddiviso su tre piani, con circa 500 posti a sedere, parte dei quali riservati al ristorante La Tavola, il vino e la dispensa, l’unico con servizio a tavolo e possibilità di prenotazione. Alla guida del ristorante lo chef stellato Oliver Glowing, con la sua cacio e pepe ai ricci di mare, risotto all’amatriciana,baccalà in crosta di pane con cicoria strascinata e frittelle zuccherate con crema alla vaniglia: piatti della tradizione romana corretti dall’estro dello chef di origine tedesca. Il vero divertimento resta, però, quello di girare tra le botteghe, curiosare tra le vetrine dei banchi, sbirciare le cucine a vista e lasciarsi ispirare dai profumi. All’ingresso si comincia con il panificatore romano doc: Gabriele Bonci, l’ideatore di Pizzarium, una tra le più famose pizzerie al taglio di Roma, porta a Termini le sue specialità realizzate con farine biologiche macinate a pietra. Direttamente da Campo de’ Fiori, la più antica bottega di carciofi e puntarelle, mentre per il pesce ci si affida all’Antica Pescheria Galluzzi, con il pescato da Terracina, Porto Santo Stefano e Gallipoli. Per gli amanti della carne c’è l’hamburger di Chianina di La Toraia, che i suoi animali li alleva in Toscana.

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Travel


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Travel E poi il pastificio Mondovì, con la pasta trafilata al bronzo pronta per essere buttata in pentola e condita con i diversi sughi e condimenti proposti dallo chef. Dopo l’esperienza fiorentina, approda a Roma anche Veg&Veg. Io non ho avuto dubbi: centrifuga ed hamburger preparato sul momento - buonissimo il Magnifico (burger veg, formaggio briè, radicchio in agrodolce, patate viola croccanti, mayo veg con tartufo e granella di nocciole tostate). Incuranti della glicemia, scegliere il dolce non sarà un gioco da ragazzi! Il gelato di Cremilla, che oltre ai coni offre crêpes, frappè, panna montata in

più gusti, pasticceria a base di gelato e semifreddi. Arà per la pasticceria siciliana, con cannoli farciti al momento, cassate e pasta di mandorle (oltre alle inevitabili arancine!), Stainer per la cioccolata, il tiramisù e le tavolette gluten free e nuovamente Bonci, attivo fin dalla colazione. L’appuntamento per romani e non è sotto la suggestiva Cappa Mazzoniana in marmo portoghese, dalle 7 del mattino fino a mezzanotte, uno spuntino prima di andare al binario, una pausa pranzo alternativa, una stazione finalmente valorizzata, un posticino nuovo che come al solito (stando tra amici) io vi suggerisco di segnare in agenda.

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di Elisa Bucci

10 idee per un matrimonio in inverno

Sposarsi a Dicembre

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Wedding La maggior parte delle coppie quando deve decidere la data delle nozze direziona la propria scelta prevalentemente nei mesi che vanno da aprile a settembre. Eppure i matrimoni invernali possono essere in assoluto i piĂš romantici tra luci, bevande calde e atmosfere natalizie.

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Eccovi dunque alcune idee che vi faranno dire SI a un matrimonio in inverno:

Gli allestimenti tematici realizzati con elementi naturali tipici e d’effetto quali, candele, pigne, foliage e legno creano atmosfere uniche che renderanno uniche la vostra tavola. 54


Wedding

Piccoli e semplici segnaposti aromatici abbelliranno la mise en place con eleganza e raffinatezza. E’ possibile ad esempio utilizzare un bastoncino di cannella, un rametto di rosmarino o di bacche rosse e dello spago di canapa e il gioco è fatto

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Luci e candele per scaldare l’atmosfera? Eccovi qualche spunto!

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Wedding

Che optiate per una cerimonia all’aperto o semplicemente decidiate di avere un occhio di riguardo verso gli ospiti un’idea ‘unconventional’ è sicuramente quella di offrire morbidi plaid o calde sciarpe.

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Cioccolata calda per tutti. Al posto della classica white table potrete optare per un meraviglioso chocolate bar a tema natalizio

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Wedding Bouquet di pigne per fare la differenza

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Mai come in questo periodo abbinamenti di colori quali bordeaux, verde e tartan risulteranno cosĂŹ perfetti. Accostati ai toni del grigio e marroni freddi creeranno un mix incredibilmente elegante e originale.

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Wedding

Bomboniere tematiche che ricordino agli ospiti un po’ dell’atmosfera del matrimonio e facili da realizzare per gli amanti del DYI

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Naked Cake come torta nuziale: un must anche in inverno.

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Wedding

Nessun altro periodo dell’anno vi permetterà MAI di godere dello spettacolo dei fiori di cotone come l’inverno. Questo da solo potrebbe uno dei migliori motivi per scegliere questa stagione…

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di Alessandra Bonadies

una Storia tra Recupero e Metamorfosi

Teabag1928,

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Fashion


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Fashion Il recupero . Teabag1928 è una piccola produzione artigianale di borse, ma è anche un grande progetto di recupero: recupero di materiali prima di tutto per applicare quella “economia circolare” di cui sempre di più si parla. Le borse di Teabag1928 vengono realizzate utilizzando esclusivamente scarti di produzione di tappezzerie e di pelletterie. Il risultato è un patchwork, tutt’altro che banale. La creatività trova una forma compiuta ad ogni pezzo di scarto, restituendogli dignità. Le Teabag1928 prodotte sono esclusivamente pezzi unici, numerati. Prodotto di alto artigianato, prezioso per noi a voi. . La Metamorfosi . Ispirata da “L’uomo artigiano” di Sennet e dal “Futuro artigiano” di Stefano Micelli, una nuova idea di lavoro che riflette sulla sua componente artigianale, sulla riscoperta del recupero e del riuso come valore e non come ripiego. Ho iniziato una ricerca sui modelli che circolano fuori dai circuiti dei grandi brand. Forme semplici, magari rese particolari dal fuori misura o da un modo diverso di fissare i manici, grande attenzione alle combinazioni di tessuti.

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Tutto questo nelle Marche e, in un epoca di delocalizzazioni spinte, Teabag1928 vuole invece impattare positivamente sul territorio in cui nasce coinvolgendo la manodopera locale, specialmente femminile, donne over 40 dotate di grande professionalitĂ e manualitĂ ma che fanno fatica a reimmettersi nel mondo del lavoro. Credo nella comunicazione attraverso i Social specialmente per le aziende piccole e artigiane. Se vado indietro con la memoria, alle cittĂ di quando ero bambina, erano


Fashion disseminate di botteghe artigiane dove si entrava non solo per avere un prodotto finito, ma anche solamente per fare due chiacchiere. Ecco io credo che le nuove botteghe artigiane debbano conservare l’aspetto social ma traslato al 3.0. Tutti siamo connessi, molti nuovi artigiani sono giovani e con il WiFi perennemente acceso. Facebook, Instagram sono il modo nuovo di sbirciare nelle botteghe, di chiacchierare, di acquistare un prodotto, solo che invece di una sedia sgarrupata c’è l’Ipad. Ma non si può fare tutto da soli e adesso Teabag1928 si è “duplicata”. Siamo in

due. Una sale e pepe ex mora, l’altra bionda. Una con gli occhi neri, l’altra verdi. Una bella e raffinata mai “fuori posto”, l’altra quella che: “ma com’è?” – “Simpatica!”. Una pragmatica, l’altra perennemente sopra le nuvole. Una con un marito e due figli e un cane, l’altra con un cane. Una testa creativa e sempre dietro le quinte, l’altra aperta al mondo. Ecco Federica e Stefania. Ma entrambe sappiamo cos’è la resilienza e la metamorfosi. Non in teoria ma nella quotidianità. Entrambe abbiamo avuto sogni nel cassetto che abbiamo, con coraggio, da sole, tirato fuori.

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di Paola Agostini

Welcome autumn! 70

Le proposte per la moda donna in questo autunno 2016 vedono ancora crossbody bags, l’intramontabile accoppiata nero-cammello, stivali altissimi, occhiali tondeggianti, ma anche piÚ nuovi i toni cipria e il ritorno di un grande classico: il velluto.


Fashion Velvet by Graham Spencer polo neck sweater Misha Nonoo fitted turtleneck Rag bone brown mini skirt Fratelli Karida over the knee lace up boots Diane Von Furstenberg leopard print shoulder bag Chico’s animal print stud earrings Lydell NYC petite gold necklace ZeroUV lightweight sunglasses

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Alice Olivia embellished shirt felpa MaxMara pink coat H M short khaki skirt Isabel Marant leather ballet shoes Proenza Schouler purse shoulder bag Honora stackers jewelry Jardin des Orangers cashmere hat Linda farrow glasses Givenchy lip shine

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EstĂŠe Lauder estee lauder eye liner Shu uemura lip pencil Giorgio armani perfume Publishing House: DAMIANI EDITORE Category: Photography Coach Bleecker A5 Notebook In Pebbled Leather


Prada cross body handbag

Asos velvet dress

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Miu Miu crossbody backpack

Giacca ed abito Zara

Fashion


Di Redazione

Misis, Un Natale di gioie‌

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Misis gioielli. Piccoli grandi oggetti in grado di scaldare il cuore e rendere ancora piĂš luminoso il sorriso il giorno di Natale.


Bracciale CIRCUS Cheers in argento placcato oro con zirconi, smalti e naturale. € 240

Spilla renna in argento placcato oro giall o e zirconi colorati. € 918 Orecchini EDEN - Nostalgia in argento placcato oro zirconi bianchi e velluto verde €431

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Orecchini HOTEL - Silent night Kirtzbuel in argento placcato oro giallo. Fiocco di neve inargento con zirconi bianchi. € 305

Orecchini IMPERO - Minervia in argento brunito con zirconi bianchi e agata rossa. € 237 Anello IMPERO - Minervia in argento brunito con zirconi bianchi e agata rossa. € 132 www.misis.it

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di Paola Agostini

Kids Fashion

La moda bambino si tinge d’autunno

L’autunno inoltrato accompagna i nostri bambini per mano in boschi incantati, cieli notturni stellati e fiori autunnali.

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Se il vostro budget vi permette di sognare‌ o per trarre semplicemente ispirazione, ecco le proposte dei designer luxury: 78


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Kids Fashion


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Kids Fashion

Proposte lowcost


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Kids Fashion


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Kids Fashion


di Sara Caglieri

Carta da parati: un complemento d’arredo

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Home


L

a storia delle carte da parati è lunga e affascinante. Sin dalla preistoria l’uomo ha sentito la necessità di decorare, con le pitture rupestri, le pareti che lo circondavano. Nel Medioevo le mura delle case più ricche venivano decorate con affreschi, tendaggi e arazzi, questi ultimi importati dagli arabi. Ma la vera novità arrivò dalla Cina nel XII sec con la carta da parati, dove era già utilizzata dal I sec. a.C. successivamente all’invenzione della carta: un utilizzo tanto massiccio tale da essere considerata ancora oggi una forma d’arte a tutti gli effetti. (1-2)

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Da quel momento in poi nasce l’usanza europea di dipingerla a mano o attraverso complessi rulli per poi applicarla alle pareti. Si partiva dalla riproduzione di opere originali di pittori, stampate a uno o due colori e poi rifinite a mano con i pennelli. È nell’ Ottocento però che essa si afferma in maniera definitiva come industria e la sua diffusione risente dei diversi stili artistici che si sono sviluppati nelle epoche successive e dello stile degli arredamenti dell’epoca. Dal famoso stile Chippendale, che prende il nome del famoso mobiliere londinese che fu in grado di mescolare i motivi dello stile inglese con quelli Reggenza e Luigi XV, al Liberty o Art Nouveau con le sue caratteristiche forme organiche, le linee curve, gli ornamenti a predilezione vegetale o floreale che sopravvivono ancora oggi incuranti delle mode e del tempo.


Home Il periodo d’oro della carta da parati arrivò con gli anni Venti del Novecento quando alle stampe della tradizione se ne aggiungono di nuove che incorporavano elementi provenienti dalle correnti cubista e futurista, rendendole fresche e innovative. In Italia andavano per la maggiore i grandi paesaggi, sulla scia degli artisti veneti, le pareti venivano tappezzate con vedute di porti, rovine di monumenti antichi. Con la maggiore diffusione, nel tempo, sono cambiati i disegni: si sono semplificati arrivando ad essere dei semplici motivi decorativi che potevano essere tagliati e uniti per adattarsi ad ogni tipo di stanza.

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Così sono rimasti a lungo fino a quando, dopo gli anni ’70, i progressi della stampa sono stati così ampi da poter permettere di creare carte con ogni tipo di decorazione: da grandi opere d’arte a disegni realizzati appositamente da giovani artisti. Ed è quello che ha fatto WallPepper permettendo a questa antica tradizione di trovare una nuovo dimensione espressiva, reinterpretando la decorazione di interni, con grafiche e design creati in esclusiva da autori e creativi.

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Home Con la nuova linea presentata nei cataloghi Trend - Line e Fine – Art WallPepper rievoca sulla superficie della carta da parati la complessità delle percezioni legate alla metropoli. Da New York a Rio de Janeiro, Parigi, Tel Aviv, Berlino o Milano, queste carte da parati si presentano come una guida assolutamente personale dei territori del mondo che portano in qualsiasi ambiente il fascino del sogno costruito dall’uomo.

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I progressi della stampa non hanno riguardato solo la decorazione della carta da parati ma anche i materiali con cui è realizzata. È possibile suddividere i supporti in due grandi famiglie: un supporto di carta più tradizionale e raffinato e il supporto vinicolo spalmato su base cartacea. Accanto a questi due grandi filoni esistono anche i rivestimenti murali tessili su supporto cartaceo , un particolare prodotto chiamato Fil-pose ottenuto incollando fili di stoffa su un supporto di carta. WallPepper ci propone una carta ecologica, PVC free – senza plastica – Eco Friendly per il rispetto dell’ambiente, resistente al fuoco e a base di fibre di cotone e cellulosa che la rendono simile ad un tessuto sia alla vista che al tatto. 94


Dunque se state pensando alla costruzione o alla ristrutturazione della vostra casa potete valutare se scegliere questa rifinitura al posto della piÚ nota pittura, perchÊ è in grado di conferire alle pareti della propria casa una interessante sensazione di intimità .

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Di Elisa Bucci

quando una pennellata di verde non basta

Greenwashing:

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Bio

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reenwashing è un neologismo inglese comunemente utilizzato dal 1990 che significa letteralmente “lavarsi col verde” e che indica quella pratica di marketing secondo cui determinate aziende si attribuiscono valenze di carattere ambientale improprie. Da quando infatti la sensibilità dei consumatori si è sempre più direzionata verso la ricerca di prodotti eco-friendly e biologici, facendo conseguentemente aumentare la domanda di un certo tipo di industria ecco che le aziende si sono adeguate, anche quelle produttrici di cosmetici e prodotti di personal care. Alcune lo hanno fatto solo in apparenza però, mettendo in pratica una serie di strategie di marketing e comunicazione ingannevole, che afferma la naturalità, ecologicità e il ridotto impatto ambientale dei propri prodotti e volta a far arrivare un’immagine di rinnovamento green anche quando questo rinnovamento non è reale. Si possono assistere dunque a “riformulazioni” di ingredienti in prodotti che vengono rimessi sul mercato con un nuovo accattivante packaging e formule “free from” in italiano “senza” che spesso così diversi in realtà non sono.

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Tutti i prodotti venduti come BIOLOGICI fortunatamente devono risultare conformi alle normative europee relative alle certificazioni che regolamentano la loro composizione. Devono quindi apporre il marchio dell’ente certificante: ICEA per l’Italia, Ecocert per la Francia, Bdih per la Germania, Soil Association per l’Inghilterra, AIAB l’associazione dell’agricoltura biologica che garantisce l’assenza di OGM, applica notevoli restrizioni per l’uso di sostanze chimiche e richiede l’ecocompatibilità del confezionamento. Per chi invece non si certifica non esiste una regolamentazione reale su ciò che i loro prodotti possono o non possono

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contenere, nonostante magari dichiarino naturalità ed ecologicità. Francesca Morgante, Manager di Natrue, l’Associazione Internazionale per la Cosmesi Naturale e Biologica, ha dichiarato «Packaging, colori, parole chiave fuorvianti come “bio” e persino l’ordine con cui vengono nominati gli ingredienti, tutto ciò contribuisce a ingannare il consumatore, approfittando del fatto che la sua domanda di “naturalità” è sempre più forte, anche nel settore della cosmesi». Confezioni verdi, disegni di alberi e foglie o termini come bio, naturale, nel nome del brand non sono in alcun modo indice di naturalità del prodotto.


Bio

L’unico modo dunque per non venire ingannati da pubblicità fraudolente è imparare a familiarizzare con l’INCI dei prodotti, la lista degli ingredienti riportata in quello strano ‘latinglese’ su ogni confezione. A primo impatto potrebbe risultare davvero difficile, ma con un po’ di ricerca e pratica può diventare sicuramente un mezzo per non cascare nel tranello del Greenwashing. Il fenomeno è talmente tanto diffuso che la stessa Greenpeace si impegna in prima persona nel contrastare questa pratica ingannevole. In tutto il mondo l’associazione denuncia pubblicamente chi si vanta di essere “green” senza realmente esserlo. Esiste anche un sito web di Greenpeace interamente dedicato a questa battaglia, StopGreenwashing.org

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Di Elisa Bucci

usi, utilitĂ e come prepararlo in casa

Tonico per il viso:

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Bio

T

ra tutti spesso il tonico per il viso è uno dei cosmetici meno utilizzati, forse perché ancora non tutti ne conoscono i reali benefici. Il tonico infatti svolge l’importante funzione di ristabilire il ph della pelle e mantenerne inalterato il grado di umidità affinché rimanga morbida e idratata, aiuta a eliminare residui trucco, detergente o latte struccante, donando un piacevole senso di freschezza e pulizia immediato. Sul periodo medio-lungo poi la pelle risulterà più omogenea e meno stressata. Se arricchito con adeguate sostanze attive il tonico può essere di per sé un valido e importante alleato cosmetico nella nostra eterna lotta a inestetismi quali acne, pori dilatati, punti neri, secchezza o pelle grassa (a seconda della propria predisposizione). Va da sé che per fare questo il prodotto deve poter permanere sulla pelle senza essere risciacquato altrimenti gli attivi verranno semplicemente lavati via dopo poco e il loro effetto sarà pressoché nullo. Quindi no le acque micellari poiché non sono tonici adatti a questo utilizzo, così come soluzioni contenenti tensioattivi o alcool. Il tonico può essere adoperato vaporizzandolo direttamente sul viso e lasciandolo asciugare, tamponando con dei dischetti di cotone o di microfibra, può essere aggiunto a maschere viso

all’argilla al posto della normale acqua e ancora utilizzato come maschera da solo imbevendo panni di cotone da lasciare sul viso per 15/20 min. In commercio esistono moltissimi validi prodotti ben formulati che assolvono egregiamente questa funzione. E’ anche possibile però creare da sé efficaci alternative ai prodotti in commercio. Un primo semplicissimo ma efficace metodo è quello di utilizzare infusi che, a seconda del tipo di infuso (camomilla, lavanda, rosmarino, etc..), assolvono perfettamente alla loro funzione la loro funzione. Bisogna però fare attenzione perché perchè gli infusi senza conservante diventano, nel giro di una settimana al massimo e sempre conservati in frigorifero, terreno fertile per proliferazioni batteriche. Inoltre è importante sapere che gli infusi si ossidano nel giro di un paio di giorni rilasciando radicali liberi. Per cui andrebbero fatti in quantità tale da essere utilizzati al momento o comunque nell’arco delle 24/48 ore. Per chi invece volesse cimentarsi in preparazioni più serie, potrebbe acquistare pochi semplici ingredienti presso farmacie ben fornite oppure su uno dei numerosi siti di materie prime per autoproduzione cosmetica. Fondamentale per la misurazione degli ingredienti è una bilancina di precisone.

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Tonico per pelli grasse e acneiche Idrolato di Salvia 60g Idrolato di Hamelis 32g Estratto glicerico di bardana 5g Pantenolo 2g Allantoina 0,4g Cosgard (conservante idrosolubile) 0,6g Questo tonico sia per la tipologia di idrolati scelti sia per la presenza dell’estratto di bardana è perfetto per pelli grassi e acneiche. La bardana infatti ha specifiche proprietà antiseborroiche, dermopurificanti e antibiotiche.

Tonico astringente semplice Idrolato di Hamamelis 50g Idrolato di Salvia 40g Sale fine 10g (facoltativo in caso di pelle tendenzialmente delicata) Questo tonico seppur nella sua semplicità risulta molto efficace per le proprietà astringenti dell’Hamamelis che risulta uno dei migliori alleati nella cura della pelle perchè agisce come sebo-regolatore, affina la grana della pelle e la rende più liscia e uniforme. La salvia oltre a possedere in misura minore capacità astringenti è ottima per disinfettare la pelle senza aggredirla, quindi funzionale anche in caso di acne. Infine il sale potenzia le capacità disinfettanti e purificanti ed è conosciuto sin dall’antichità per la sua proprietà cicatrizzanti, aiuta a seccare i brufoli e a levigare la pelle, donandole un aspetto più sano e luminoso.

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Idrolato di Fiori di Arancio 40g Idrolato di Malva 30g Idrolato di Calendula 25g Glicerina 2g Pantenolo 2g Allantoina 0,4g Cosgard (conservante idrosolubile) 0,6g

Bio

Tonico idratante e lenitivo

Tonico ideale per pelli sensibili, idratante lenitivo e restitutivo grazie alla presenza di allantoina e pantenolo.

Semplificando al massimo è possibile anche usare semplicemente gli idrolati anche in combinazione tra loro sfruttando le proprietà di ciascuno, ottenendo comunque tonici soddisfacenti.

Questi tonici inoltre sia nella versione semplice che arricchita di attivi funzionali potrebbero essere graditissime idee per i regali natale. 103


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Libri

Maria Antonietta e loscandalo della corona Di Elisa Martinoli

I

l libro che desidero proporvi per questo mese è “Maria Antonietta e lo scandalo della collana” della storica italiana Benedetta Craveri, nipote di Benedetto Croce, edito nel 2006 da Adelphi nella collana Biblioteca Minima. Benedetta Craveri è una della massime studiose italiane della lingua, della storia e della cultura francese ed ha pubblicato diversi scritti riguardanti, in particolare, la storia di corte di Versailles. Nello specifico il saggio tratta del celebre affaire du collier che ebbe come protagonisti la regina Maria Antonietta, moglie del Re di Francia Luigi XVI, la Contessa de la Motte, nobildonna francese erede di una famiglia decaduta ed il Cardinale di Rohan, uno dei massimi esponenti del clero alla corte del Re. I personaggi vengono presentati nella prima parte dell’opera al fine di fornire al lettore tutte le informazioni necessarie per poter comprendere le ragioni che portarono la Contessa de la Motte a concepire il proprio piano di riscatto personale e il perché della scelta del Cardinale di Rohan e della Regina Maria Antonietta nel ruolo delle vittime. Nella seconda parte del saggio; autrice ci espone la vicenda dal punto di vista

storico con attenzione ai dettagli della vita e dell’etichetta di corte che rendono la lettura interessante ed accattivante. Lo scandalo della collana è descritto in maniera precisa e non ridondante di particolari, portando il lettore a capire le motivazioni per le quali;episodio fu prodromico allo scoppio Rivoluzione francese, in quanto, nonostante la Regina Maria Antonietta non fosse colpevole o a conoscenza della vicenda, acuì il risentimento dell'opinione pubblica e del popolo nei confronti di una Regina straniera e poco partecipe alle problematiche ed alla vita delle genti comuni. Lo stile di scrittura di Benedetta Craveri è ideale per la descrizione delle vicende di corte e non risulta prolisso, fornendo le sole informazioni necessarie alla comprensione del carattere dei personaggi ed alle motivazioni delle loro azioni, senza eccedere in descrizioni di soggetti e situazioni non attinenti all’episodio. Il saggio si legge velocemente e con piacere, sia per lo stile dell’autrice, sia per la brevità dello scritto, sia per l’argomento trattato. Consigliato soprattutto per gli amanti delle vicende storiche, ma anche per tutti i lettori che desiderano conoscere nello specifico avvenimenti famosi della storia francese.

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Amici per la pelle il nuovo libro di Linea MammaBaby Di Redazione

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Libri

A

mici per la pelle è il nuovo libro di Linea MammaBaby edito da ElectaKids e disponibile da novembre 2016. Quattro incantevoli favole illustrate da Daniela Villa e scritte da Maria Elena Olcelli che dal 2014 porta avanti con successo Linea MammaBaby, azienda per la cura e l’igiene dei più piccoli e non solo. Tutti i prodotti della linea hanno un vero e proprio nome e sono immediatamente identificabili da un disegno grafico, ma affascinante: il sapone è un cuore rosso di nome Margherita, il bagnoschiuma un pesciolino azzurro che si chiama Pasqualino, lo shampoo è Giacomino un tondo orsetto, mentre l’olio di mandorle dolci una palla colorata Guendalina. Le quattro favole raccontano le avventure dell’allegra compagnia di Linea MammaBaby: Margherita la bambina che va alla ricerca della felicità perduta del suo papà; Pasqualino il pesciolino ghiotto di dolci che non si lava mai i denti; Giacomino l’orso triste che non ha un vero amico del cuore; Guendalina una palla a strisce che vive in un paese tutto a pois dal quale si sente emarginata. Quattro affascinanti storie che raccontano i preziosi valori dell’amicizia, da leggere insieme alla mamma e al papà per imparare a crescere circondati da veri amici.

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Di Alessia Martino

Sacchetti porta-doni di Natale

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Diy

È

iniziato il conto alla rovescia! Con i primi freddi e le settimane che volano..non potevamo non pensare anche noi al Natale! E pensarci in tempo è il segreto per arrivare al 25 dicembre senza ansie da regali o pensierini! Ecco perché vi propongo un facile tutorial per realizzare dei sacchetti natalizi che potrete poi riempire di dolcetti o di conserve da regalare a colleghe e amiche o anche solo da regalare come porta pane per il periodo natalizio! Siete pronte?

Prima di tutto.. l’occorrente! • stoffa a fantasia per i sacchetti (io ho scelto una fantasia rossa tartan stile scozzese, molto Christmas mood!); • stoffa a fantasia per le applicazioni (ho utilizzato una stoffa a cuoricini rossi su sfondo bianco e un’altra a fiorellini, sempre sul rosso); • nastro colorato; • ago e filo o macchina da cucire; • forbici o taglierino; • righello e matita per tessuti.

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Tutto pronto? • Per prima cosa, scegli la stoffa per i tuoi sacchetti! Prendi le misure e ritaglia un rettangolo di 25 x 35 cm; puoi scegliere una dimensione diversa a seconda di quanto grandi o piccoli vorrai realizzare i tuoi sacchetti. Io ne ho ritagliati di diverse dimensioni per fare più sacchetti a seconda dei regalini da inserire. Una volta ritagliata la stoffa, realizziamo un bordino nella parte alta del sacchetto così da evitare che il tessuto si sfilacci nel tempo: piega la stoffa di circa 1 cm lungo tutto il bordo e fissala con degli spilli per aiutarti poi a cucire il bordino. • A questo punto puoi procedere a mano cucendo con ago e filo oppure, se sei pratica, con la macchina da cucire. Io ho utilizzato dei fili di colore diverso (bianco, verde e rosso per richiamare i colori della stoffa) e una cucitura lineare o a zig zag a seconda dell’ispirazione del momento • Una volta cucito il bordino in alto, passiamo alle decorazioni! Per questi sacchetti ho pensato di decorarli con delle bandierine romantiche da applicare sulla parte frontale del sacchetto: ho recuperato degli avanzi di stoffa a cuoricini rossi su sfondo bianco e un’altra con dei fiorellini rossi così da spezzare con le fantasie rispetto allo scozzese del sacchetto, pur mantenendomi sui toni del rosso e del verde ma tu puoi scegliere quello che ti ispira la fantasia!

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Diy

• Disegna la sagoma della bandierine (o qualsiasi altra forma tu preferisca, stelle, campanelle, alberi di natale o renne.. quello che ti piace!) sulle stoffe scelte e poi ritagliale; ti suggerisco di applicare la stoffa ritagliata nella posizione prescelta poi per la cucitura fissandola con una goccia di colla per tessuti per mantenerle in posizione. Il prossimo step è cucire le bandierine al sacchetto, a me piace molto che si vedano le cuciture laterali, magari utilizzando un bel filo colorato, ma anche qui.. libera la creatività! • Una volta cucite le bandierine, ho scelto il nastro da applicare sulle bandierine per coprire la cucitura più in alto e ho utilizzato un nastro sui toni natalizi che spezzasse dalla fantasia a cuoricini o a fiori. • Una volta applicate le decorazioni, è arrivato il momento di cucire la stoffa e realizzare il sacchetto vero e proprio! Quindi piega a metà il rettangolo di stoffa posizionando la fantasia dritto contro dritto e fissa le estremità sovrapposte. Aiutati con degli spilli per fissare la posizione della stoffa e procedi cucendo il lato più lungo e la base del sacchetto. Una volta cuciti i lati, rovescia la stoffa et voilà! Sacchetto pronto!!

Adesso puoi riempirlo con i pensierini da donare e chiuderlo con un nastro colorato o un filo di spago. Spero che il tutorial ti sia piaciuto, mostraci il sacchetto che realizzerai pubblicando la tua creazione su Insagram e usando il tag #womomsmagazine. Ti aspetto! Alessia (@poistripes)

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Dott.ssa Alessandra Grigioni Biologa Nutrizionista

L’inverno a tavola

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Food

Consigli alimentari per affrontare nel modo giusto la stagione invernale

C

on l’arrivo dei primi freddi si tende ad assumere una quantità maggiore di energia rispetto ai periodi primaverili ed estivi e questa esigenza si traduce nel consumo di cibi più calorici e più elaborati. Questa tendenza deriva dalla antica convinzione popolare che vedeva come unica strategia per difendersi dal rigore dell’inverno quella di consumare una maggiore quantità di Kcal derivanti soprattutto da grassi come: il burro, il lardo, la carne di maiale, gli insaccati e simili. Questa convinzione era sicuramente valida per il passato, perché la gente svolgeva lavori manuali pesanti ed era esposta al freddo con indumenti leggeri, inoltre anche le abitazioni erano fredde. Oggi però la maggior parte delle persone svolge un lavoro sedentario in un ambiente ben riscaldato, quando esce indossa vestiti pesanti e nelle case le temperature sono decisamente più elevate. Le necessità del nostro organismo in termini di Kcal non sono quindi molto diverse in inverno rispetto a quelle delle altre stagioni. Il maggior desiderio di cibo quando fa freddo è in molti casi solo un tentativo di compensare la tristezza di certe giornate buie, grigie e piovose. Le “concessioni alimentari” della stagione invernale non devono però farci perdere di vista quelle che sono le regole base del mangiare sano.

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Un’ottima fonte di energia è indubbiamente rappresentata dai carboidrati per cui è buona norma inserire nella dieta un consumo regolare di cereali (possibilmente in forma integrale perché più ricchi di fibre). In inverno si tende erroneamente a consumare una quantità maggiore di carni rosse ma al contrario sarebbe meglio non trascurare le altre importanti fonti proteiche rappresentate da: pesce (alimento che, oltre ad essere particolarmente ricco di acidi grassi omega 3 importanti nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e di alcune forme tumorali, presenta rispetto alla carne una più alta digeribilità ed un minor apporto calorico) e dai

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legumi (ricchi di vitamine e altri micronutrienti importanti). Poiché i legumi da soli mancano di alcuni amminoacidi essenziali come lisina e cisteina è utile consumarli insieme a una porzione di cereali in forma integrale per compensare questa carenza e raggiungere un profilo nutrizionale più simile a quello della carne. Nella stagione invernale è importante dare un’attenzione particolare all’assunzione di vitamine e minerali per aiutare il sistema immunitario a difenderci dai mali di stagione. Si consiglia quindi di consumare almeno 5 porzioni tra frutta e verdura fresca al giorno, in particolare agrumi, kiwi, melagrana, peperoni,


Food pomodori, broccoli, cavolo e verza. Anche i condimenti e le spezie con cui insaporire i cibi possono riservare molti benefici: aglio e cipolla utilizzati nella preparazione dei piatti, oltre ad essere ricchi di vitamine e sali minerali, hanno proprietà antisettiche, fluidificano ed aiutano ad eliminare il catarro. Le spezie, come curry, paprica e peperoncino, sono fonti di acido acetilsalicilico, un importante principio attivo antinfiammatorio. Inoltre le spezie hanno un’azione vasodilatatoria che favorisce la sudorazione e la stabilizzazione della temperatura corporea. Un’altra buona abitudine è usare il limone per condire le pietanze in quanto facilita l’assorbimento del

ferro presente negli alimenti, che a sua volta potenzia le difese naturali contro raffreddore, mal di gola e tosse. Infine non si deve dimenticare di assumere un giusto apporto di acqua (anche in forma di infusi, tisane e minestre) e di probiotici e prebiotici che, equilibrando la flora batterica intestinale, migliorano le funzionalità dell’organismo e potenziano le difese immunitari (sono presenti nello yogurt e nei vegetali come ad esempio aglio, cipolla, pomodoro, carote, cicoria, orzo, segale, avena, ecc.).

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Risotto integrale INGREDIENTI • 320g di riso integrale • 1 cavolo rosso • 2 porri • 2 cucchiai di aceto di mele • olio EVO q.b. • sale q.b.

PREPARAZIONE Tagliare a listarelle il cavolo rosso, lavarlo e trasferirlo in una padella dove si farà stufare con un pochino d’acqua. Quando il cavolo si sarà appena ammorbidito, alzare la fiamma fino a ridurre l’acqua al minimo, aggiungere aceto e olio extravergine di oliva, e fare evaporare. Togliere il cavolo e farlo riposare. Preparare il brodo per il risotto, mettendo in una pentola la parte esterna del porro per aromatizzare l’acqua di cottura. Tagliare a fettine sottili la parte bianca del porro e farla stufare nella padella dov’era stato cotto il cavolo. Aggiungere il riso integrale e lasciare insaporire con il soffritto a fiamma moderata per pochi minuti. Aggiungere un abbondante mestolo di acqua e cominciare a mescolare. Appena l’acqua sarà assorbita, aggiungere un altro mestolo e così via fino a raggiungere una mezza cottura del riso. A questo punto unire il cavolo rosso e proseguire la cottura per altri 15 minuti circa. Il piatto è pronto! 116


Hamburger di ceci

• 350 g di ceci lessati • 1 cucchiaio di Olio EVO • Noce moscata • Erba cipollina tritata • 5 capperi dissalati • 2 cucchiai di Pangrattato senza grassi • Sale e pepe • Curcuma

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INGREDIENTI

PREPARAZIONE Schiacciare i ceci con una forchetta, se sono abbastanza morbidi, oppure passarli al mixer con un cucchiaio d’olio ed aggiungendo acqua tiepida quanto basta fino ad ottenere una purea non troppo liquida. Trasferire il composto all’interno di una ciotola ed amalgamando con un cucchiaio aggiungere le spezie (un pizzico di noce moscata e una punta di curcuma), le erbe aromatiche tritate (quantità a piacere) e i capperi dissalati e tritati. Salare poco e pepare. Regolare la consistenza del composto aggiungendo due o tre cucchiai di pangrattato senza strutto e senza condimenti. Dividere il composto in quattro parti, formare delle palline e schiacciarle dopo averle disposte su carta forno. Cuocere in forno a 180°C per 20-25 minuti girandoli a metà cottura. Il piatto è pronto!

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Di Angela Simonelli

Le ricette

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iorni fa mi era venuta voglia di preparare dei grissini per degli ospiti a cena ma avevo poco tempo per prepararli e la versione classica necessita della lievitazione che sarebbe stata troppo lunga. Allora ho ripensato ad una ricetta che avevo visto un pò di tempo fa su di una rivista, mi ricordavo solo la foto del risultato finale, non avevo gli ingredienti, quindi me li sono inventati sul momento dopo aver visto quello che avevo a disposizione in frigo e in dispensa. Sono davvero sfiziosi e velocissimi da preparare anche per chi non è tanto abituato a cucinare piatti elaborati. Bastano un rotolo di pasta sfoglia e un bel coltello affilato, il resto è lasciato alla vostra creatività e soprattutto gusto. Sono perfetti come aperitivo ma anche per accompagnare un brunch o una cena insieme al pane, anzi....i grissini di sfoglia finiranno molto prima perchè sono molto golosi. Se non volete farli al parmigiano e sesamo posso suggerirvi altre combinazioni come pomodoro aglio e origano, oppure pesto e pomodorini secchi, oppure emmental e prosciutto cotto.

Fiocco ai grembiuli!

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Grissini di sfoglia con parmigiano e sesamo INGREDIENTI Per 8 lollipop

• 1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare ( anche congelato va bene) • 100 g parmigiano reggiano grattugiato • olio evo • sesamo • 1 uovo

PREPARAZIONE Accendete il forno a 210 °C modalità statico. Srotolate la pasta sfoglia e versate il parmigiano grattugiato su di una metà dell’impasto. Versate sopra il parmigiano un pò di olio evo e poi coprite tutto con l’altro lembo di pasta sfoglia in modo da creare due strati. Con un coltello affilato tagliate una striscia alla volta di uno spessore di circa 1 cm e giratela su se stessa, come a creare una stella filante. Tirate leggermente la fettuccia arrotolata su stessa e disponetela su di una teglia coperta da della carta forno. Fate la stessa cosa con tutte le altre fettucce disponendole sulla teglia distanziate l’una dall’altra in modo che non si attacchino tra loro durante la cottura. Sbattete l’uovo in un piatto e con un pennellino colorate le fettuccie, poi cospargete di sesamo. Infornate per circa 10 minuti fino a che i grissini di sfoglia saranno belli dorati. Lasciate raffreddare e poi servite in un bel cestino coperto da un tovagliolo di cotone.​ 123


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osa c’è di meglio di una buona vellutata quando fuori inizia a far freddo e si ha bisogno di una coccola?

Cucinare una vellutata non è una cosa difficile e in base alle verdure di stagione si possono variare ingredienti e soprattutto i colori. La vellutata che prepareremo oggi insieme è un’arcobaleno di colori, che a novembre, un mese in cui non ci sono fiori e neppure foglie sugli alberi, può dare allegria alle vostre tavole oltre che tanto benessere grazie agli omega 3 delle noci e ai sali minerali e fibre degli spinaci e delle patate, oltre alla vitamina C del melograno. Una sferzata di energia, con poche calorie, per darvi la carica in queste giornate autunnali. Gli spinaci frullati sono leggermente amarognoli e contrastano bene con la dolcezza della patata però, se volete proporla ai vostri bambini vi consiglio di aggiungere del latte agli spinaci così li gradiranno di più....parola di mamma che ha fatto il test sui suoi 3 figli ;-) Se non riuscite a fare le quenelle con i cucchiai potete fare delle semplici palline di patata, usate la fantasia e portate in tavola un bel piatto creativo.

Fiocco ai grembiuli!

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Vellutata di spinaci con quenelle di patate, noci e melograno Per 2 persone

• 400 gr spinaci freschi • ½ scalogno • 160 g patate • 20 g parmigiano • 20 g latte

• qualche chicco di melograno • 4 gherigli di noce • olio evo • sale • curcuma in polvere

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INGREDIENTI

PREPARAZIONE Mettete a cuocere le patate, non togliendo la buccia, al vapore.

Trasferite gli spinaci e la loro acqua di cottura in una caraffa, un po’ di sale, e con un mixer ad immersione ricavate una purea liscia.

Intanto, in una padella versate poco olio evo e lo scalogno tritato finemente, fatelo soffriggere leggermente e poi aggiungete Se non dovesse esserci abbastanza acqua le foglie di spinaci fresche e lasciatele e la purea dovesse risultare troppo cuocere leggermente. compatta aggiungete dell’acqua poco alla volta. Con un passa patate riducete i tuberi in purea e poi versatela in un pentolino con il parmigiano, il latte e un pizzico di sale. Mescolate e fate cuocere per pochi minuti a fuoco basso. Nei due piatti di portata trasferite la purea di spinaci e con un cucchiaio ricavate delle quenelle di patata che adagerete sopra. Decorate con i chicchi di melograno e i gherigli di noce sbriciolati, versate un po’ di olio evo a crudo e servite subito il piatto caldo

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Cup cake significa letteralmente dolce in tazza e infatti si pensa che l’origine del nome derivi proprio dal modo in cui queste piccole e deliziose tortine venivano cotte prima dell’arrivo dei bellissimi e pratici pirottini di carta, anche se c’è un’altra teoria che dice che il nome derivi dal modo in cui venivano misurati gli ingredienti per farle, in tazze appunto.

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repariamo una delle tortine monoporzioni più famose e chic del mondo, la cup cake.

Onestamente mi piace pensare che la ricetta sia nata un pomeriggio in una casa di una donna che non aveva tempo per aspettare che una classica torta cuocesse in forno e si inventò questo sistema dividendola in tante piccole tazze perché così avrebbe fatto molto prima. Oppure esagerando con le dosi per una torta classica e non volendo buttare l’impasto aveva deciso di metterlo a cuocere in due tazzine. Sta di fatto che le torte monoporzioni sono molto creative, potete decorarle anche tutte una diversa dall’altra, e questo le rende davvero desiderabili. Fare le cup cake è molto semplice, così come la crema al burro, basta usare degli ottimi ingredienti. Poi dopo spetterà a voi renderle uniche e meravigliose con le decorazioni, potete aiutarvi con degli zuccherini, delle granelle di frutta secca, spolverarle di cacao amaro, oppure, come ho fatto io, arricchirle con un mush mallow.

Fiocco ai grembiuli!

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I cup cake potete prepararli anche in anticipo e poi decorarli in un secondo momento, perchÊ si possono conservare in un contenitore con tappo fino a 3 gg, mentre la crema al burro è meglio prepararla e consumarla entro 1 giorno ( mettendo i cup cake in frigo coperti in modo che non assorbano gli odori).morbida.


Cup cake al cacao, crema al burro e mush mallow INGREDIENTI Per i cup cake al cacao:

Per la crema al burro:

• 3 uova • 200 g di zucchero semolato • 160 g yogurt bianco non zuccherato • 160 g olio di semi • 250 g farina 00 • 30 g cacao amaro • 80 g fecola o frumina • 12 g lievito per dolci • 1 pizzico di sale • estratto di vaniglia

• 150 gr zucchero a velo • 75 gr burro morbido di buona qualità • 75 gr panna • semi della bacca di vaniglia

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Per 6 cup cake

Per decorare: • mush mallow

PREPARAZIONE Accendete il forno a 160°C modalità termoventilato. Montate, con le fruste elettriche, le uova intere con lo zucchero fino a che si sarà formato un composto gonfio e spumoso, ci vorranno una decina di minuti circa.

Setacciate la farina, il cacao, il lievito e la fecola e poi versateli a pioggia sopra le uova montate con lo zucchero. Con movimenti dal basso verso l’alto mescolate con una spatola, in modo da amalgamare gli ingredienti e non smontare le uova. Poi aggiungete l’olio, lo yogurt e un pizzico di sale. Mescolate con la spatola nello stesso modo fino a che otterrete un impasto liscio. Posizionate i pirottini di carta all’interno dello stampo da muffin e versate l’impasto in ciascuno riempendoli circa fino al bordo. Infornate per 25 – 30 minuti e poi sfornate per far raffreddare. Intanto dedicatevi alla crema al burro montando il burro con lo zucchero a velo, usando delle fruste elettriche, poi aggiungete la panna a filo e i semi della bacca di vaniglia e continuate a frullare fino a che si sarà formata una crema stabile. Trasferite la crema al burro in una sac a poche con una bocchetta liscia di circa 1 cm di diametro. Decorate i vostri cup cake al cacao, ormai freddi, con una generosa quantità di crema al burro e posizionate sulla cupoletta un mush mallow.

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