W Moms
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Settembre 2016
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LA REDAZIONE EDITORIAL STAFF CONTACT: magazine@womoms.com
Alessandra Bonadies D I R E C T O R bonnie.womoms.com
Paola Agostini EDITOR IN CHIEF ART DIRECTOR & DESIGNER sissiworld.net
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CONTRIBUTORS Marianna Silvone KIDS FASHION emiliasalentoeffettomoda.com
Jessica Lai DOTT.SSA PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA psicologapsicoterapeutapadovamirano.it
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Alessandra Grigioni DOTT . SSA NUTRIZIONISTA nonsolocalorie.w ordpress.com
di Paola Agostini
Una volta che sei stato dentro un terremoto, anche se sopravvivi senza un graffio, sai che esso, come un colpo al cuore, rimane in seno alla terra, nella sua orribile potenzialità, sempre pronto a tornare e colpire di nuovo, con una forza ancora più devastante. (Salman Rushdie) Questo numero di Settembre del nostro Magazine doveva essere dedicato ai nuovi inizi, al back to school, al ritorno alla normalità dopo le vacanze. Invece mentre la nostra redazione era pronta a chiudere quel numero fatto di quotidiana leggerezza, il terremoto ha scosso il Centro Italia, quel cuore della nostra Italia fatto di colline e monti, di genuinità e tradizione, di case di pietra e persone accoglienti. Abbiamo deciso lungi da noi di fare politica o trattati scientifici di dedicare questo numero al terremoto di Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto. Vogliamo ricordare questi luoghi e vogliamo fare assieme a voi ci che meglio sappiamo fare: vogliamo fare rete per un aiuto concreto a chi ha bisogno di noi. Non dimenticate e continuate a donare. Tutte le immagini di questo numero sono tratte dai siti istituzionali degli Enti menzionati.
di Paola Agostini
Donazioni per il terremoto Centro Italia
Per sostenere le popolazioni colpite dal devastante terremoto del 24 Agosto è possibile utilizzare il conto corrente attivato da Poste Italiane e Croce Rossa Italiana con le seguenti coordinate: IBAN: IT38R0760103000000000900050 BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX Beneficiario: Associazione Italiana della Croce Rossa Causale: "Poste Italiane con Croce Rossa Italiana Terremoto Centro Italia" oppure utilizzare il conto corrente della Croce Rossa Italiana con le seguenti coordinate: IBAN: IT40F0623003204000030631681 BIC/SWIFT: CRPPIT2P086 Beneficiario: Associazione Italiana della Croce Rossa Causale: "Terremoto Centro Italia" La donazione in denaro sarà interamente utilizzata da Croce Rossa Italiana per mettere a disposizione della popolazione derrate alimentari e beni di prima necessità che potremmo non avere immediatamente a disposizione nei nostri centri logistici, e per il mantenimento efficiente delle nostre strutture di accoglienza, potendo quindi rispondere prontamente ai bisogni che si manifestano di ora in ora. Informazioni e contatti: email: aiuti@cri.it Telefono: 065510
Sms solidali: raccolti quasi 12 milioni di euro al 2 settembre 2016 Attraverso il numero solidale 45500 sono stati finora raccolti quasi 12 milioni di euro. I fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, al Dipartimento della Protezione Civile che provvederà a destinarle alle regioni colpite dal sisma. E' stato attivato inoltre il conto corrente bancario dedicato con codice IBAN: IT 44P01030 03200000006366341 Beneficiario: PRES.CONS.MINISTRI DIP.PROT.CIVILE VIA ULPIANO 11 00193 – ROMA RM Causale: “Emergenza Terremoto Centro Italia”. Per i bonifici dall'estero va riportato il seguente codice BIC/SWIFT: PASCITMMROM . Su questo conto corrente potranno confluire le offerte in denaro di quanti vorranno donare dall’Italia e dall’estero a favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016.
Save The Children ha creato degli Spazi a Misura di Bambino all’interno della tendopoli di Amatrice e nel campo di Grisciano, una frazione del Comune di Accumoli. Questi sono luoghi sicuri dove bambini e ragazzi possono sentirsi protetti e affrontare il trauma appena vissuto grazie ad attività socioeducative e al supporto degli educatori appositamente formati. Donando al Fondo Emergenze di Save The Children si aiuta ad intervenire a supporto dei bambini e delle famiglie colpite dal terremoto che ha sconvolto il Centro Italia la notte tra il 23 e il 24 agosto. Sono centinaia i bambini che vivono nei tre Comuni maggiormente danneggiati dal sisma – Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto e molti di più quelli che risiedono o si trovavano in vacanza nelle province limitrofe. Si può donare online o chiamare il numero 800.98.88.10 oppure con bonifico (anche dall'estero) Banca popolare Etica IT60N0501803200000000118400 BicSwift CCRTIT2T84A Reason for payment: “Italy Earthquake”
Anche Telefono Azzurro dal giorno del terremoto è presente nei territori colpiti per aiutare bambini e adolescenti con una postazione ad Amatrice attiva fin dalle prime ore del dramma. Un’équipe specializzata di operatori e psicologi che, sul campo, assicura assistenza, ascolto e supporto psicologico a tutti i bambini e adolescenti dell’area colpita dal terremoto. Linee telefoniche e una chat di Ascolto ed Emergenza attiva 24 ore su 24 per dare un supporto emotivo e per consigliare adulti e genitori su come affrontare le paure e le reazioni dei loro figli di fronte alla tragedia e alla perdita di persone care. Un progetto, finita l’emergenza, per accompagnare i bambini dell’area nella delicata fase del ritorno a scuola, primo passo per un ritorno alla normalità. Per donare: http://www.azzurro.it/it/donaora
CODICE IBAN DEL COMUNE DI AMATRICE EMERGENZA TERREMOTO Di seguito il codice IBAN attivato dal Comune di Amatrice per l’emergenza terremoto. Banca di Credito Cooperativo di Roma IT 13 W 08327 73470 000000005050 Un futuro per Amatrice – Slow Food IT 28 M 08327 73470 000000006000
CODICE IBAN DEL COMUNE DI ARQUATA DEL TRONTO EMERGENZA TERREMOTO Di seguito causale ed il codice iban su cui effettuare le donazioni a favore del Comune di Arquata del Tronto colpito dal terremoto del 24/08/2016. Intesa San Paolo Filiale di Arquata del Tronto causale:"Solidarietà Terremoto" CODICE IBAN: IT33W0306969370100000000246
CODICE IBAN DEL COMUNE DI ACCUMOLI EMERGENZA TERREMOTO Conto PayPal dedicato: emergenzasisma@comune.accumoli.ri.it Conti Bancari: Riferimento per l’Italia: Conto di segreteria – coordinate bancarie. Iban: IT83 E030 6914 6011 0000 0046 108 Causale “CONTRIBUTO SISMA AGOSTO 2016” Conto corrente postale n. 14979025 Intestato a: “Comune di Accumoli – Servizio Tesoreria” Causale “CONTRIBUTO SISMA AGOSTO 2016” Riferimento per l’estero: codice swift: BCITITMM
REGIONE LAZIO: DONAZIONI PER AIUTARE LE POPOLAZIONI COINVOLTE DONAZIONE VELOCE CON PAYPAL CONTO CORRENTE BANCARIO Numero conto bancario: IBAN IT 60 P 02008 05255 000104428939 Beneficiario: Regione Lazio Intestazione: Regione Lazio per Amatrice e Accumoli per effettuare i bonifici dall’estero: va riportato il seguente codice BIC/SWIFT: UNCRITMM. CONTO CORRENTE POSTALE Numero CC postale: (presso Poste Italiane) 1034116671 Iban: IT 42 H 07601 03200 001034116671 Intestazione: Regione Lazio per Amatrice e Accumoli
UN CONTO CORRENTE POSTALE PER TERRITORI MARCHE COLPITI DAL SISMA E’ stato aperto dalla Regione Marche un conto corrente postale per la raccolta dei fondi a favore delle popolazioni marchigiane colpite dal sisma del 24 agosto 2016. La Regione Marche ringrazia per le numerosissime dimostrazioni di solidarietà che stanno arrivando in questi giorni, anche dall’estero. INTESTAZIONE CONTO CORRENTE POSTALE: REG. MARCHE DONAZ.FAVORE TERRITORI MARCHE COLPITI SISMA 24 AGOSTO 2016 NUMERO CONTO: 1034116044 IBAN: IT17Y0760102600001034116044 COD. BIC/SWIFT per i BONIFICI DALL’ESTERO: BPPIITRRXXX
di Alessandra Bonadies
Cosa fare in caso di terremoto La Protezione Civile nel suo sito fornisce tantissimi consigli da seguire prima, durante e dopo un terremoto. IN CASO DI SCOSSA, PRIMA DI TUTTO IDENTIFICARE POSTI SICURI ALL'INTERNO E ALL'ESTERNO: • Se sei in un luogo chiuso, mettiti sotto una trave, nel vano di una porta o vicino a una parete portante. • Stai attento alle cose che cadendo potrebbero colpirti (intonaco, controsoffitti, vetri, mobili, oggetti ecc.). • Fai attenzione all'uso delle scale: spesso sono poco resistenti e possono danneggiarsi. • Meglio evitare l'ascensore: si può bloccare. • Fai attenzione alle altre possibili conseguenze del terremoto: crollo di ponti, frane, perdite di gas ecc. • Se sei all'aperto, allontanati da edifici, alberi, lampioni, linee elettriche: potresti essere colpito da vasi, tegole e altri materiali che cadono. CHE COSA FARE DOPO LE SCOSSE: Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te e, se necessario, presta i primi soccorsi. Esci con prudenza, indossando le scarpe: in strada potresti ferirti con vetri rotti. Se sei in una zona a rischio maremoto, allontanati dalla spiaggia e raggiungi un posto elevato. Raggiungi le aree di attesa previste dal Piano di protezione civile del tuo Comune. Limita, per quanto possibile, l'uso del telefono. Limita l'uso dell'auto per evitare di intralciare il passaggio dei mezzi di soccorso. Fonte: http://www.protezionecivile.gov.it/
Chiesa di San Francesco, Amatrice
Le ferite dell’arte di Sara Caglieri
Rocca Medievale, Arquata del Tronto.
Vista di Arquata del Tronto dalla Rocca Medievale.
Borgo di Amatrice.
Torre Civica, XIII sec, Amatrice.
Chiesa di San Francesco, seconda metà del ‘300, Amatrice.
Crollo della facciata della Chiesa di San Francesco risalente alla seconda metà del ‘300, Amatrice.
Chiesa di San Francesco, ad Arquata, dove è conservato l’estratto della Sindone.
Vista della Torre Civica, Amatrice.
Particolare dell’orologio della Torre Civica, fermo alle 3:36 ora in cui si è prodotta la prima scossa.
di Paola Agostini
Un ricordo per Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto Città vicine tanto quanto basta per conoscerne ogni vicolo, odore, sapore. Città che era normale visitare più volte durante l'anno, per la gita della domenica, per un pranzo in montagna, per respirare l'aria buona. Città che non ci sono più. Città che io oggi voglio ricordare assieme a voi per come erano, nella speranza e nell'augurio che possano tornare presto in piedi.
Accumoli
Arquata del Tronto
di Jessica Lai Psicologa Psicoterapeuta
Trauma. Terremoto.
Quali naturali e ri-costruttive reazioni? Scosse come quelle che hanno colpito ancora una volta la nostra terra non possono che scuotere gli animi dell'intera umanità. Gli uomini, le donne, i bambini colpiti in prima linea si trovano a dover gestire situazioni materiali, emotive ed affettive che pongono dinanzi a prove che sembrano più grandi di noi e a crepe di case e di morti talune irriparabili. Trauma. Qualcosa che irrompe all'improvviso nella normale e più o meno prevedibile vita quotidiana. Sensazioni di forte paura, ansia, agitazione, fondamentali per avere una qualche reazione e mettersi al riparo. Al riparo seguendo delle linee guida che qualcuno, in interventi di prevenzione, ci ha magari spiegato. Se forse le abbiamo prese in considerazione pensando che sarebbe potuto capitare proprio a noi. Perché prima, talvolta, non ci si pensa. Come quando spiegano le procedure di sicurezza in caso di emergenza all' inizio di ogni volo aereo. Alcune persone leggono, altre parlano, altre pensano a come sarà bello il viaggio,...
Si è impegnati nella vita di tutti i giorni, nelle faccende, nei compiti, nelle gioie, nelle preoccupazioni che caratterizzano in un modo o nell' altro la vita di tutti gli esseri umani e poi, qualcosa accade. Qualcosa che colpisce in modo diverso ognuno a seconda dell' entità dei danni materiali e affettivi subiti. A seconda di come era stata costruita la propria casa. Sia quella di mattoni che quella relazionale. La propria famiglia. La propria rete sociale e amicale. La propria casa interna, il proprio Sè. A seconda del terreno in cui è stata costruita, a seconda dei criteri, dei materiali, a seconda della flessibilità e della tenuta, a seconda della fortuna, anche, subisce più o meno danni. Quando un trauma e quindi anche una catastrofe naturale improvvisa come un terremoto irrompe è normale sviluppare tutta una serie di sintomi di allerta, paura, panico, angoscia che l'evento possa ripetersi, sensazioni di spaesamento, insonnia, incubi, forti reazioni emotive, ... Si rileva un quadro di Disturbo Acuto da Stress. Nel momento acuto sono frequenti le reazioni di dissociazione utili per reagire in situazioni traumatiche. É importante sapere che queste reazioni in un momento vicino all'evento sono fisiologiche e naturali. I tempi di riequilibrazione sono variabili da persona a persona. Affinché però non si sviluppi, in tempi successivi all' evento, un Disturbo Post Traumatico da Stress è necessario integrare il prima possibile gli elementi cognitivi ed emotivoaffettivi dell'avvenimento e procedere alla rielaborazione del trauma con l'attivazione di costruttive strategie per far fronte prima all'emergenza e poi alla ricostruzione, oltre che materiale (della propria casa) anche di quella relativa al ricordo degli eventi traumatici, per poter riprendere in mano la propria vita. È importante favorire la tendenza salutare, che abbiamo, di integrare tutto ciò che ci accade nel mondo interno e in quello esterno, dando agli eventi (anche a quelli più dolorosi e improvvisi) e a tutto ciò che ci circonda, un senso unitario, coerente, di continuità spazio temporale, grazie alle informazioni e ai propri sistemi di credenze. A seconda delle caratteristiche personali di ognuno questo processo può essere più o meno facilitato. Un fattore protettivo fondamentale è la coesione sociale. Il gruppo. Il poter trovare sostegno in persone che hanno vissuto quell'esperienza e in altre più esterne ed esperte che hanno, forse, più energie e speranza da trasmettere in quei momenti dove tutto o molto è crollato da vari punti di vista. Il poter parlare, condividere le proprie emozioni, paure, nuove preoccupazioni e vissuti permette di integrare quanto è accaduto all' interno della propria storia di vita facilitando la ricostruzione su più fronti e la rimarginazione di ferite che altrimenti rimarrebbero aperte e disconnesse dal resto. È di fondamentale importanza che fin dalle prime fasi si possano identificare le situazioni più a rischio di sviluppo di Disturbo Post Traumatico da Stress e di cronicizzazione degli effetti del trauma sul lungo termine, che potrebbe incidere in modo pesante sulla vita di una persona e della sua famiglia.
Le persone più a rischio sono ad esempio persone che hanno subito gravi perdite materiali e affettive a seguito della catastrofe, persone che avevano situazioni di sofferenza pregresse (lutti precedenti, divorzi, perdita di lavoro, problemi finanziari, problemi psicologici,...), persone che hanno assistito in prima linea ad eventi di morte e di radicale distruzione. Altre reazioni che è importante ridimensionare nel tempo sono quelle di evitamento, di ruminazione e di sfogo disperato. Tutte utili in fasi iniziali e reattive ma che è importante far virare in modo costruttivo in fasi successive. Tra le persone a rischio vi sono anche i bambini con genitori in difficoltà. O per le difficoltà sopra descritte o che sperimentano reazioni allo stress molto intense. I bambini, avendo come punto di riferimento le figure significative, ancor di più in situazioni in cui tutta una serie di punti di riferimento anche materiali e concreti sono crollati, sono molto contagiabili dalle reazioni dei genitori. C'è un collegamento reciproco e a catena tra la risposta acuta allo stress del genitore e quella del figlio. Per cui la risposta all'evento di uno dei due amplifica quella dell'altro in modo circolare. È importante aiutare questi sistemi familiari influenzando le reazioni in modo che possano ritrovare un nuovo equilibrio dopo l' evento disequilibrante. Questo aiuto può arrivare da più fronti. Non solo nelle fasi immediatamente successive alla catastrofe ma soprattutto nei mesi e nell'anno successivo quando le persone coinvolte in prima linea si troveranno impegnate nella vera e propria ricostruzione. Quella che richiede un coraggio meno trionfale ed eroico e molto più a piccoli passi, con progetti che richiedono impegno e pazienza. Quelle fasi in cui i Media e molti si focalizzano su altri problemi più urgenti e chi è stato più colpito può sentire un senso di vuoto, di incertezza, di rabbia, ecc... Credo sia utile ricordare che spesso la sofferenza obbliga le persone a ricercare un significato più profondo alla propria esistenza e questa ricerca può far si che nascano fiori di nuove meravigliose consapevolezze anche dalle macerie più estese. Si parla in questi casi di Crescita Posttraumatica (TedeschiColhaun, 1996). Ciò avviene quando le persone, diventando più consapevoli delle proprie fragilità e aree di vulnerabilità, non si sentono più vittime o superstiti ma iniziano a Vivere la propria realtà con una maggiore fiducia di Sè e delle proprie capacità di rialzarsi. Avviene quando le persone, proprio a partire dall'evento catastrofico, si relazionano in modo affettivamente più intenso con gli altri. Magari anche con quei vicini di casa con cui a mala pena si salutavano al mattino. Si possono incrementare le relazioni salutari, si interrompono quelle infruttose. Si diventa più altruisti e più capaci di chiedere ed accettare l' aiuto di una mano amica. E ancora, quando le persone iniziano a percepire oltre a Sè stessi e agli altri, anche la vita e l' esistenza in un modo più evoluto. Come se si ampliasse la propria filosofia di vita potendo ricostruire oltre alle case anche le proprie scale di valori. Le persone che hanno visto minacciata la propria vita e quella delle persone a loro care, per non parlare di chi ha dovuto fare i conti con delle dolorose perdite, impara, a un livello profondo, a vivere intensamente la propria vita tutti i giorni, interrogandosi sul significato dell'esistenza e soprattutto sul godersela con Amore per Sè, per gli altri e per il Tutto. Questo è anche il mio personale augurio per chi si trova oggi a fronteggiare queste prove.
Terremoto
testo e foto di Eleonora Tassi
Il nostro cuore non è fatto di pietra. La pietra a un certo punto può andare in frantumi, sbriciolarsi, perdere ogni forma. Ma il cuore non può andare in frantumi. E questa cosa senza forma che ci portiamo dentro, buona o cattiva che sia, possiamo trasmetterla gli uni agli altri senza limiti. (H. Murakami)
Questo mese non si parlerà di viaggi, o forse sì, parlerò in un certo modo anche di viaggi, parleranno le immagini di una terra bellissima stravolta, parlerà il centro Italia, le montagne, i borghi arroccati, parleranno le mie Marche, che vale la pena visitare. Case in pietra immerse nel verde, avvolte nel silenzio e circondate dai soli suoni della natura, luoghi incontaminati, luoghi perfetti per lunghe passeggiate, per pranzi all’aria aperta, per conoscere gli abitanti ed i villeggianti che qui ritornano durante il periodo estivo per sfuggire alla frenesia della città. Montagne silenziose, che la notte del 24 agosto hanno spaventato chi come me si trovava in questa regione: la natura si fa sentire e noi siamo nelle sue mani. Famiglie spezzate, dolore, rabbia, case abbattute, ricordi sepolti dalle macerie, polvere, calcinacci e poi tende, vigili del fuoco, protezione civile, elicotteri, funerali e dispersi. Una natura violenta trasforma questi luoghi in campi di battaglia. Ore 3.36 Porto Recanati: sonno profondo, sono in vacanza, sono uscita ed ho fatto tardi, ma mi sveglio perché il letto si muove, mi sveglio e non capisco immediatamente, le travi di legno scricchiolano, c’è un rumore strano, un’aria strana, mi siedo e realizzo. Gli sms durati tutta una notte, le notizie in rete, il telegiornale, la gente in strada, i neonati che dormono in macchina, le luci delle finestre attorno, una felpa indossata rapidamente e giù in strada a cercare di tranquillizzarsi, perché è chiaro che sta accadendo qualcosa di grosso non troppo distante da noi. “Il terremoto non uccide. Uccidono le opere dell’uomo”, così il vescovo parla durante i funerali ad Amatrice, parla a chi vive in piccoli borghi ora da ricostruire, parla ai bambini che aspettano il primo giorno di scuola. Penso alle giovani coppie, alle mamme dei più piccoli, alle mogli che restano sole, penso a chi era là in vacanza, penso al mio Paese, a chi lo governa, alle promesse fatte e alle gru che ancora vedo sull’A24, quando da Roma raggiungo le Marche, quando capisci che a distanza di circa sette anni le ferite dell’Aquila non sono ancora rimarginate. Il cuore, almeno quello, lo governiamo ancora noi e non può andare in frantumi: c’è un ospedale da ricostruire ad Amandola, c’è chi mai avrebbe pensato di ritrovarsi nella tendopoli, c’è la prossima sagra da organizzare, c’è da riconquistare la normalità.
INFO: ad Amandola, in provincia di Fermo, è stato aperto un conto bancario per ricevere donazioni affinchè venga ricostruito l’unico ospedale presente nella zona (swift BCITITMMXXX, banca appoggio: Intesa San Paolo, filiale 40328 via Matteotti 1/3 Amandola – 63857); la prefettura di Fermo ha concesso un distaccamento temporaneo dei Vigili del Fuoco, per aiutare nelle verifiche strutturali di tutte le abitazioni private; presso il palazzetto dello sport di Amandola è stato allestito un campo base dove poter trascorrere la notte con brandine e coperte; presso il Camping Sibilla, nel cuore del Parco Nazionale dei Sibillini a pochi passi da Montefortino, la protezione civile ha installato delle tende per ospitare tutti coloro che non possono rientrare nelle proprie abitazioni (info@campingsibilla.it) chi abita in zone sismiche ed ha intenzione di ristrutturare la propria abitazione può beneficiare degli sgravi già previsti dalla finanziaria 2016. Si tratta di detrazioni fiscali pari al 65% per la riqualificazione energetica e del 50% per l’adeguamento antisismico degli edifici; PAYROLL GIVING, grazie a questo strumento i dipendenti possono donare la paga di un’ora del proprio lavoro con una trattenuta in busta paga. I versamenti possono avvenire per 12 mesi consecutivi; APERITIVO SOLIDALE a Roma: presso “Latteria Garbatella”, Piazza Geremia Bonomelli 9. Da martedì 30 agosto, per le prossime 2 settimane, per ogni tagliere di salumi e formaggi i ragazzi di Latteria Garbatella devolveranno 4 euro per supportare le popolazioni colpite dal terremoto. Il locale, infatti, deve il suo successo anche ai prodotti ed alle materie prime di un salumificio di Amatrice.
Ricordando Amatrice: la gricia
di Angela Simonelli
Il terremoto del 24 agosto ha raso al suolo un intero paese di nome Amatrice, anche altri paesi vicini hanno subito crolli ma non come in questo piccolo borgo Laziale, che ci fa subito venire in mente uno dei piatti della nostra tradizione, la pasta all'amatriciana. Un piatto semplice ma ricco di gusto che è nato nelle case dei pastori abruzzesi che trascorrevano la transumanza delle pecore nelle vallate comprese tra i monti della Laga, i Sibillini e il Gran Sasso. Il guanciale e il pecorino di Amatrice si sposavano deliziosamente tra loro per creare la Gricia, l'amatriciana originale, senza pomodoro che sarebbe stato introdotto nelle cucine solo alla fine del 1700. Si pensa erroneamente che l'amatriciana sia un piatto nato a Roma, questo perché i cuochi di Amatrice, emigrando in città, portarono questo primo piatto sulle tavole dei ristoranti romani facendolo diventare facilmente il più consumato di tutti i tempi grazie alla sua bontà e genuinità. Ho provato a fare entrambe le versioni, sia rossa che bianca, e voglio raccontarvi quella che ho preferito, ovvero la versione dell'amatriciana bianca, l'originale. Ma se non avessi acquistato il pecorino e il guanciale di Amatrice, mi raccomando non la pancetta, non avrei potuto godere di quel sapore e qui profumi che ho gustato. Se volete cimentarvi nella classica amatriciana al sugo vi basterà aggiungere alla ricetta 400 gr di pomodori san marzano senza pelle e semi, da aggiungere alla fine della cottura del guanciale. Aiutiamo le popolazioni a ricostruire i loro paesi, riaprire i loro ristoranti, rifare le sagre, riprendere la vita di tutti i giorni, cuciniamo l'amatriciana a casa nostra e doniamo al 45500. Fiocco ai grembiuli.
INGREDIENTI per 4 persone 500 g di bucatini ( o spaghetti) 125 g di guanciale di Amatrice 1 cucchiaio di olio di oliva extravergine 2 cucchiai di vino bianco secco 100 g di pecorino di Amatrice grattugiato Grani di pepe nero In una pentola di acqua bollente salata versiamo i bucatini e facciamoli cuocere 1 minuto meno rispetto al tempo indicato nella scatola. Tagliate il guanciale a listarelle lunghe sopra un tagliere con un coltello affilato. Prendete una padella grande, scaldatela sotto il fuoco e poi versate il guanciale. Rosolatelo per qualche minuto aggiungendo il vino da far sfumare, del pepe macinato sul momento, finché guanciale non risulterà leggermente dorato, facendo attenzione che non si bruci o si rosoli troppo e diventi duro e secco oltre che sgradevole di sapore.
Unite al guanciale i bucatini cotti con qualche cucchiaio di acqua di cottura e quasi tutto il pecorino grattugiato. Fate saltare i bucatini nella padella. per far amalgamare il tutto, e poi impiattate. Spolverate ogni porzione con il pecorino grattugiato rimasto e altro pepe nero. Servite subito il primo caldo.
Il vino dal cuore dell'Italia: il Falerio
di La Crusia
Parlare di vino, considerando la drammaticità della situazione, può sembrare di cattivo gusto. In realtà, acquistare un prodotto delle zone colpite dal sisma, è un altro modo per sostenere l'economia del loco. Vi porto quindi nei colli ascolani dove si produce un bianco DOC (per l’esattezza in tutta la provincia di Ascoli Piceno ed in una parte della zona di Fermo), parliamo del Falerio dei Colli Ascolani. Questo è un vino che ha un ricco passato, ne troviamo traccia già nel 1596: nel noto trattato dei vini italiani pubblicato da Andrea Bacci si trovano dei passaggi che citano vigneti e vini, anche nell'attuale tipologia vin cotto, a ridosso della città di Fermo. Nel 1975 arriva il vero riconoscimento con l'entrata del Falerio dei Colli Ascolani tra le DOC italiane, poi modificata nel 1997 quando Passerina e Pecorino entrano a far parte degli uvaggi. Considerate che la Passerina si presume sia riconducibile all'uva Psithia descritta da Virgilio. Parlando di uvaggi, il Falerio può contenere Trebbiano toscano al 2050%, Passerina al 1030%, Pecorino al 1030% e possono essere aggiunti altre uve a bacca bianca ammessi alla coltivazione all'interno della Regione Marche. Le uve vengono raccolte a mano separatamente. Il Pecorino il 392015, il Trebbiano il 4 9 e la Passerina il 99. Caratteristiche organolettiche colore: paglierino più o meno tenue; odore: lievemente profumato; sapore: secco, sapido, armonico, leggermente acidulo. E’ un “bianco da primavera”, perfetto per tutti i piatti della cucina a base delle verdure di stagione. Si accompagna bene anche con piatti delicati e carni bianche. Temperatura di servizio 8° 10°C. In bocca risulta leggermente acidulo, secco e sapido, è un vino piacevole perfetto anche per l'aperitivo.
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