Radio Maria Testimonianze

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Radio Maria

TESTIMONIANZE

Radio Maria

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TESTIMONIANZE Ascoltatori da tutto il mondo raccontano le loro esperienze


Radio Maria

TESTIMONIANZE Ascoltatori da tutto il mondo raccontano le loro esperienze


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Introduzioni

Padre Livio Fanzaga

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Vittorio Viccardi

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S. Ecc.za Mons. JosĂŠ Ignacio Munilla

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S. Em.za Card. Christoph SchĂśnborn

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Radio di vocazione

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Radio di guarigione

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Radio di conversione

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Radio che salva la vita

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Radio di consolazione

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Radio di compagnia

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Scuola di fede

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Radio che trasmette prodigi

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Radio che forma discepoli

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Cari amici, Radio Maria è un’emittente di preghiera, di evangelizzazione e di promozione umana nella quale la presenza attiva degli ascoltatori svolge un ruolo di grande importanza, per l’interesse che suscita e per l’impatto che ha sulle persone che ascoltano.

Padre Livio Fanzaga Directors’ Advisor World Family of Radio Maria

Non si tratta quasi mai di interventi banali, ma di testimonianze di vita che coinvolgono, che commuovono e che incoraggiano. Questo è possibile perché chi ascolta Radio Maria si sente partecipe di una grande famiglia, con la quale è in sintonia e alla quale non teme di aprire il suo cuore. Radio Maria è un popolo che ascolta la Parola, che prega con una sola voce e che, tenendosi per mano, percorre la tappa quotidiana del cammino di fede. In questo pellegrinaggio le situazioni spirituali delle persone sono le più diverse. C’è chi si trova nel dolore e chi nella gioia; chi nella speranza e chi nella disperazione; chi nella fiducia e chi nello scoraggiamento; chi nella certezza della fede e chi nel tormento del dubbio. Le persone si aprono e a volte persino si “confessano” trovando, non solo in chi conduce i programmi in regia, ma negli ascoltatori stessi, le parole che cercava, la comprensione che gli mancava, la riposta che lo appaga. Radio Maria è un esempio di come i mass media possano avere un duplice effetto, quello di distruggere e quello di costruire. La Madonna ha voluto scegliere per sé questo mezzo agile ed efficace come la radio per parlare al cuore di innumerevoli persone, per far sentire la sua tenerezza di Madre, per stare vicina alle persone sole, per consolare gli afflitti, per dare sollievo ai malati, per incoraggiare i giovani, per portare pace nelle famiglie e nelle comunità, per farci conoscere e amare suo Figlio e per accendere nel cuore la speranza dell’eternità. Questa presenza silenziosa ma intensa della Madonna nel cuore degli ascoltatori la avvertiamo nelle loro testimonianze e ne afferriamo il riverbero anche in queste pagine. Vostro Padre Livio

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Da più di 30 anni la presenza di Radio Maria nello spazio dell’etere, cerca di dare risposte a milioni di persone sulle domande esistenziali provenienti da ogni uomo. La partecipazione attiva degli ascoltatori e le milioni di ore di diretta mostrano come sia fondamentale questo lavoro.

Vittorio Viccardi Presidente World Family of Radio Maria

È per questo motivo che, quando parliamo di Radio Maria, lo facciamo attraverso una presenza ed un servizio all’uomo contemporaneo. Le statistiche indicano che questo cammino oggi sia più che mai attuale, e in aumento. Pertanto non è un caso che sia ormai sollecitato anche come supporto alla missione della pastorale della Chiesa Cattolica, e della promozione umana nei cinque continenti. Ad li là dei numeri, che danno pur sempre una reale indicazione del fenomeno, a dare una chiara idea del “Progetto Radio Maria” sono i piccoli miracoli quotidiani che avvengono attraverso l’ascolto della radio. Un percorso silenzioso in cui spesso opera il grande mistero della grazia di Dio, che può giungere sino a luoghi a volte imperscrutabili: il cuore dell’uomo. Le testimonianze che abbiamo raccolto in questa pubblicazione ne mostrano l’evidenza. Ringrazio tutte le redazioni di Radio Maria nei vari continenti che hanno contribuito a questo lavoro, che conferma quanto ho potuto constatare personalmente nei quasi vent’anni di viaggi e di lavoro con le Associazioni Radio Maria di tutto il mondo. Vittorio Viccardi

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Mons. José Ignacio Munilla Vescovo di San Sebastian (Spagna)

La mia collaborazione con Radio Maria è iniziata nel 2004, circa due anni prima di essere consacrato vescovo. A coloro che me lo hanno chiesto, ho sempre avuto il piacere di rispondere che non sono un vescovo che collabora con Radio Maria, ma un collaboratore di Radio Maria che è stato nominato vescovo. Anche se in linea di principio sembra lo stesso, penso che ci sia una sfumatura molto speciale. Ricordo che appena nominato vescovo, ma prima di essere consacrato, Papa Benedetto XVI ci fece visita in Spagna per la celebrazione della Giornata Mondiale delle Famiglie a Valencia. I vescovi spagnoli ebbero la fortuna di incontrarlo nella cappella dove è custodito il Santo Graal. Ricordo come se fosse oggi che, con tono fermo ma allo stesso tempo amorevole, il Papa ci chiese di difendere la fede dei semplici. Non solo non ho dimenticato quelle parole, ma le ho viste molte volte realizzate, in modo particolarmente pratico, nel ministero di Radio Maria. Non posso che ringraziare Dio per avermi permesso di condurre nel corso di diversi anni la spiegazione del Catechismo

della Chiesa Cattolica su Radio Maria Spagna. È un miracolo che la Chiesa abbia dato vita ad un Catechismo così ben sviluppato e preciso, in un contesto culturale così segnato dal relativismo! Credo di non sbagliarmi nell’affermare che la pubblicazione del Catechismo è la più grande eredità del pontificato di San Giovanni Paolo II. Quanto a me: il mandato ricevuto di spiegare questo catechismo su Radio Maria mi ha permesso di mettere in pratica le parole di Benedetto XVI: “difendere la fede dei semplici”. Il Magistero della Chiesa ha dato vita ad un Catechismo Maggiore, con la richiesta ai vescovi di adattarlo alle persone loro affidate, tenendo conto dei diversi livelli di comprensione, età, contesto culturale, ecc. Dalla mia esperienza posso dire che nella trasmissione di questa catechesi possono confluire persone di contesti socio-culturali e personali molto diversi, ma accomunati dalla semplicità di cuore. In realtà, la condizione per poter ricevere l’annuncio del Vangelo è proprio quella dell’umiltà e della semplicità di cuore. Posso testimoniare che quando la fame e la sete di Dio si nascondono nel cuore dell’uomo, la trasmissione della fede diventa uno dei ministeri più gioiosi. È una gioia immensa vedere come la Parola raggiunge i cuori che l’aspettavano e si preparavano al suo arrivo. Senza dimenticare, naturalmente, che nel Cuore di Cristo c’è anche una profonda sofferenza per il rifiuto della sua Parola Mi sento in dovere di dire pubblicamente, con gratitudine, che la cosa migliore che sia accaduta nella mia vita sia stata quella di essere testimone di come Dio abbia mosso le anime dei semplici alla conversione, avvalendosi per questo del nostro umile servizio. Di modo simile a quel miracolo della moltiplicazione dei pani, nell’evangelizzazione attraverso Radio Maria, si compie anche un miracolo di grazia. Non si può fare di più con meno! + José Munilla

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Vienna, Settembre 2019

Card. Christoph Schönborn Arcivescovo di Vienna (Austria)

Quello che è iniziato in un piccolo villaggio in Italia con una radio parrocchiale si è trasformato in una vera e propria storia di successo: oggi Radio Maria è una delle più importanti stazioni radiofoniche cattoliche. In tutto il mondo si è formata una vera famiglia di ascoltatori, alla quale anch’io appartengo. Sono felice di poter spiegare regolarmente – da 18 anni ormai – ogni domenica il vangelo e tenere catechesi su Radio Maria Austria. Il mio ringraziamento speciale va a tutti gli uomini e le donne, volontari o collaboratori a tempo pieno, che contribuiscono con tanto amore, senso dell’umorismo ed entusiasmo al successo di queste trasmissioni. Questo impressionante libro di testimonianze con storie di ascoltatori ed ascoltatrici di tutti i continenti dimostra che Radio Maria commuove davvero i cuori delle persone. Sono storie toccanti che mostrano come Dio opera nella vita degli ascoltatori e delle ascoltatrici e quale sostegno sperimentano attraverso Radio Maria ed il legame con la comunità dei credenti. Le storie sono piene di speranza e di gioia, piene di conforto e di fiducia. È una gioia leggere come ascoltatori e ascoltatrici attraverso Radio Maria scoprono la bellezza della fede, come vengono a conoscenza della propria vocazione, come sperimentano forza e consolazione attraverso la preghiera comune in ore difficili e come la loro vita fiorisce nella fiducia in Dio e nell’intercessione di Maria, Madre di Dio. Rimango sempre molto colpito quando sperimento l’amore di tante persone per Maria. Questa fiducia nella Madre di Gesù viene dal cuore, è spontanea, filiale, ma non infantile. Lei è la Madre del Signore e in modo unico la Madre degli uomini. Essa vive ed è vicina a coloro che chiedono il suo aiuto. Che la lettura di queste testimonianze di vita e di fede porti gioia, speranza e forza nella vita quotidiana! + Christoph Kardinal Schönborn

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RADIO DI VOCAZIONE

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Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: "Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini". E subito, lasciate le reti, lo seguirono. Mc 1, 16-18

Radio Maria è una radio di vocazione. Dal direttore editoriale fino al piú semplice ascoltatore nascosto nella sua ''Nazareth'' quotidiana: tutti rispondono a questa chiamata con cui la Madonna vuole condurci ad una vita in pienezza. La preghiera è fondamentale in questo percorso ed è l'attività più importante di Radio Maria. Solo attraverso di essa ognuno di noi può scoprire le meraviglie che il Signore gli ha riservato, tra queste il discernimento della propria vocazione terrena. Diverse strade che mirano tutte al fine primario per cui siamo stati creati: diventare santi.

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Suor Pauline, Nedumangad, India/Kerala Sono Suor Pauline, della città di Nedumangad, nello stato del Kerala, in India. Tra i miei fratelli, sono l’unica figlia. I miei genitori ci hanno educato con cura. Da giovane, la mia parrocchia era la mia seconda casa. A casa, a scuola e nella parrocchia, tutti si fidavano di me e mi incoraggiavano ad essere attiva in progetti come cantare nel coro, partecipare ai discorsi ed ero molto emozionata nell’ascoltare il catechismo. Quando sono cresciuta, dopo aver terminato gli studi, ho iniziato ad insegnare catechismo nella nostra parrocchia. Ero molto felice di partecipare attivamente all’Associazione Lega Missione. Nel 1990, le Suore Pallottine della Società dell’apostolato cattolico, hanno aperto una missione nella nostra parrocchia. Guardandole, sono diventata molto attratta dall’idea di diventare una religiosa consacrata. Le suore sono state molto cordiali con me. Alla fine, sono diventata la loro prima candidata dalla parrocchia Manikyapuram. Durante la mia formazione iniziale, le suore mi hanno chiesto di lavorare alla missione di Eliapuram, dove ho insegnato nella scuola materna per un anno. Poco dopo, le suore mi hanno accompagnata ad Edakochi, per la mia formazione, per diventare membro del loro ordine. Lì trovai un’atmosfera amichevole in una vita di preghiera, istruzione religiosa, pratiche della vita comunitaria e lavori di casa. Durante questo periodo, siamo state esposte ad una ricca esperienza della conoscenza di Dio e all’apprendimento di come amare e servire Dio e la Chiesa. Dopo tre anni, sono diventata suora. Il primo anno di vita religiosa è stato per me un anno di grazia ed entusiasmo. Ero felice con le sorelle della mia comunità. Tuttavia, durante quell’anno ho riconosciuto di avere

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una forte tendenza ad esprimere rabbia per ogni tipo di situazione che mi irritava. Non lo mostravo, anzi, tenevo tutto dentro. Sono stata trasferita in Andhra Pradesh, dove ho avuto difficoltà a comunicare con i bambini perché parlavano il Telugu. Era il momento delle vacanze estive, durante il mese di maggio 2003, mi trovavo con la comunità di Manikapuram per il ritiro annuale, il 3 di maggio. Il giorno precedente, avevo accusato un forte mal di testa e presto, la mattina successiva, sono entrata improvvisamente in coma. Quando poi ho riaperto gli occhi e ho recuperato la coscienza, ho scoperto che era trascorso un mese. Ero circondata dai miei genitori, fratelli, sorelle della comunità e i superiori di Edakochi. Ho saputo che mi trovavo al Policlinico Thiruvananthapuram. Tutti erano dubbiosi rispetto alla mia guarigione. Mi è stato riservato il miglior trattamento disponibile in terapia intensiva. Tutte le mie sorelle della comunità in India, a Roma, in Brasile, e negli Stati Uniti avevano offerto preghiere e novene intense. I superiori locali avevano iniziato a pianificare il mio funerale poiché sarei stata il primo membro a morire in India. Avevo avuto un’emorragia cerebrale, ma Dio aveva un altro piano per me. Non sono morta e lentamente ho cominciato a riprendermi. Dopo la mia guarigione ho sperimentato qualcosa di nuovo. Ero nervosa e infastidita, non potevo accettare la mia situazione. La mia agonia mentale era dovuta al fatto di pensare a cosa avrei potuto fare della mia vita. Ero molto depressa. Non potevo restare inattiva ed i mal di testa continuavano ad opprimermi. Diventavo estremamente stanca e sudavo facilmente. I miei genitori e le mie sorelle della comunità erano molto amorevoli e comprensive con me. Successivamente mi hanno trasferita alla reception di un

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altro convento. Inaspettatamente, però, sono stata colpita da epilessia e così mi hanno trasferito. Poi sono tornata ad Edakochi. Ho patito molti disastri. Dovevo essere operata al ginocchio, alla spalla e alla mascella che era stata dislocata. Ho avuto un problema alla tiroide e avevo il colesterolo alto. Ho provato dolore fisico e mentale. Poi, nel 2013, Radio Maria è arrivata ad Aroor, in India. La nostra comunità era stata invitata a nominare una sorella per collaborare alla santa missione di diffondere la voce di Maria. C’era una discussione nella nostra comunità. La Provvidenza ha ispirato i miei superiori a chiedermi se potevo portare a termine questa missione. Sono rimasta molto toccata. Sono convinta che si trattasse di una “vocazione nella vocazione”. Anche se ero consapevole delle mie debolezze, mi sono rallegrata per questo incarico. Quando i membri del consiglio di Radio Maria hanno sentito parlare della mia nomina, penso che anche loro dubitassero della mia perseveranza. Con la benedizione e la fiducia dei miei superiori, mi sono unita allo staff. Dal mio primo giorno a Radio Maria mi sono convinta che Dio mi aveva chiamato per annunciare la Buona Notizia del Regno di Dio e far conoscere e provare l’amore di nostra madre Maria. Mentre servivo Radio Maria, i miei occhi si sono aperti. Ho incontrato persone vittime di sofferenze estreme, peggiori delle mie. Erano stati privati anche di necessità fondamentali, ma erano così gioiosi e pregavano con grande fiducia e sicurezza. Riconosco l’amore di Dio e l’affetto di nostra Madre Maria, testimoniando e ringraziando per questa benedizione. Ho iniziato ad avere fiducia in me stessa e ho iniziato ad amare di nuovo la mia vita, dando tutta me stessa nel servizio di Dio e nell’amore per Maria. Riconosco il cambiamento e la trasformazione graduale che Dio mi sta concedendo. La

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mia tendenza ad irritarmi, ad essere irrequieta o arrabbiata sta diventando sempre più lieve, per cui ringrazio il Signore e Maria. Oggi, non sfogo la mia rabbia, ma sento più compassione verso gli altri che soffrono. Sento un grande senso di gratitudine nei confronti del direttore e di tutti i membri dello staff per avermi circondato con cordialità, pazienza, e aiuto reciproco. Riconosco con umiltà che Dio mi ha conferito talenti in modo da poterli utilizzare al suo servizio. Sono sicura che Dio mi sta proteggendo. La mia salute sta migliorando. Durante il mio servizio a Radio Maria ho avuto solo tre episodi epilettici. Mi stanco ma, con la cura della mia comunità e di Radio Maria, le mie energie sono ripristinate e rinnovate. Giorno dopo giorno mi sento ispirata ed entusiasta di amare e so che posso fare molto di più per amare Dio, nostra madre Maria, e ogni persona che incontro. So che la vita è breve. Quando Dio offre un’opportunità, è utile restituire i suoi doni, servendolo pienamente.

Suor Sylvia Atim, Uganda/Moroto Radio Maria mi ha fatto suora! Mi chiamo Suor Sylvia Atim delle Suore Missionarie di Maria, Madre della Chiesa. Da gennaio 2018 ho lavorato come amministratrice per la sottostazione di Radio Maria Uganda a Moroto. Quando ero piccola avevo il forte desiderio di voler diventare una sorella religiosa. Quando sono cresciuta però, per qualche motivo, il desiderio si è indebolito e alla fine è scomparso. Grazie a mia madre, una ascoltatrice devota di Radio Maria, mi sono incuriosita ad ascoltare la radio. Ogni giorno

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passavo il tempo a cercare il segnale di Radio Maria, perché la nostra casa si trova in una zona dove la ricezione non è molto buona. L’ho aiutata a cercare il segnale finché non abbiamo trovato un buon posto, mettendo la radio sul ramo di un albero accanto la nostra casa. Ogni volta che pioveva, però, sapevamo che la nostra giornata sarebbe stata rovinata dal fatto che non avremmo più potuto ascoltare la radio. Ho amato tanti programmi, specialmente i momenti di preghiera come la Messa in diretta, il rosario, la coroncina della Divina Misericordia, le lezioni di catechismo e il programma dei martiri ugandesi. Quando sono andata all’università di Kampala, ad oltre trecento chilometri da casa, ho avuto tutto il tempo per ascoltare la radio senza difficoltà, dato che la ricezione in città era molto chiara. Dopo aver ascoltato Radio Maria per un po’, ho iniziato a provare di nuovo quel forte desiderio di diventare una suora. In effetti, questa volta, la sensazione era così forte che ho sentito la necessità di entrare in un convento subito. Molte volte, quando viene trasmessa la Messa in diretta su Radio Maria, immagino una Messa celebrata per professare i voti per la vita religiosa. Spesso, le lacrime scendono sulle mie guance. In alcune occasioni mi sono buttata a terra, in modo che le benedizioni dalle mani del sacerdote potessero raggiungermi e farmi subito diventare una sorella religiosa! Dopo l’università ho subito chiesto di unirmi alla congregazione delle Suore Missionarie di Maria, Madre della Chiesa. Prima che potessi iniziare la mia formazione, ho dovuto aspettare altri due anni. Durante questi due anni, ho continuato ad ascoltare Radio Maria e ogni giorno il desiderio di diventare suora continuava a bruciare come un fuoco dentro di me. Alla fine ho fatto nuovamente richiesta e sono stata ammessa all’Istituto delle Suore Missionarie di Maria, Madre

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della Chiesa, nella Diocesi di Lira, nell’Uganda settentrionale. Posso dire con orgoglio che Radio Maria mi ha fatto riscoprire questa vocazione. Quando alla fine ho professato i miei voti, delle venticinque sorelle del mio gruppo, sono stata l’unica scelta per lavorare a Radio Maria Uganda a Moroto.

Christian, Diacono, Francia Adesso ho capito il motivo per cui ero in radio. Dovevo essere più vicino alla Vergine Maria. Questo periodo di sette anni alla radio mi ha arricchito spiritualmente, mi ha fatto progredire in questo viaggio verso il diaconato alla presenza del Signore e della Vergine Maria. I miei genitori sono cattolici. Eravamo praticanti, ma all’età di 18 anni ho abbandonato la mia fede e sfortunatamente mi sono allontanato dal Signore. Dopo la carriera militare, nel 1972, mi sono sposato, ho lavorato in una banca, sono rimasto lì per sette anni e durante questi sette anni ho sofferto molto perché non era ciò che volevo. C’erano problemi a tutti i livelli, i dipendenti non andavano d’accordo, non ce la facevo più. Ho gridato al Signore e mi ha ascoltato. Ora so che era presente nel mio cuore e non ne ero consapevole. Mi sono dimesso e in seguito ho lavorato in un’altra banca. Da quel momento, qualcosa è successo, ho visto il Signore pieno di misericordia e amore, e ho voluto assolutamente seguirlo. Così l’ho cercato, ho letto con entusiasmo la Bibbia e ho trovato un amico che era lì sulla mia strada, era un Testimone di Geova. Ma ho visto che non era quello il mio posto perché c’era un diffuso senso di colpa, niente amore, non si parlava di Gesù, quella situazione non corrispondeva a quello che stavo cercando. Ne sono uscito cercando il Signore attraverso, non solo la Sua parola,

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ma anche nel mio lavoro. Così sono stato spesso in un ufficio, alla scrivania, entravano molti anziani, si creavano nuovi rapporti. Mi sono anche dedicato all’assistenza umanitaria, ho tenuto corsi di sostegno in un’associazione per bambini che avevano problemi con la scuola. Tutto ciò ha fatto sì che, a poco a poco, la mia vita si ancorasse al Signore ma con una certa sofferenza, perché nel mio lavoro la pressione si faceva sentire e ne soffrivo. Più cercavo stabilità e più soffrivo, più mi preoccupavo e più mi aggrappavo al Signore. Una notte, mentre uscivo dal lavoro, ero davvero stanco, ho acceso la radio e ho ascoltato Radio Maria. Era un momento in cui c’erano i vespri e mi trafiggeva profondamente il cuore, scoppiai in lacrime, era qualcosa di sconvolgente per me. Poi c’è stato un annuncio di messa per gli ascoltatori, mi sono detto “Perché no?”. Così sono andato al monastero di Cimiez dove c’era questa messa per gli ascoltatori che mi ha toccato molto. Ho conosciuto lo staff e a poco a poco sono entrato a Radio Maria. Ogni lunedì mattina, avevo questa gioia nel mio cuore di poter annunciare il Signore, pregare ed incontrare gli ascoltatori per telefono. Voglio davvero ringraziare Maria per la sua presenza, e ringraziare Radio Maria che ha rappresentato davvero una svolta nel mio cammino.

P. Georges Garcia, Nizza, Francia S: Il Giovedì Santo, celebrazione dell’Eucaristia, è una giornata dedicata ai sacerdoti. In questa occasione, abbiamo voluto darti la parola in modo da condividere la tua testimonianza e dirci come sei stato chiamato al sacerdozio. P: Ho 56 anni e sono entrato nel seminario a 49 anni. Ho avuto una vita prima, in particolare una vita professionale,

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ma credo che tutte le cose capitino al momento giusto; questo è quello che sento. Quando è arrivato il mio momento, il cammino è stato lungo, soprattutto prima del mio arrivo qui a Nizza. Vengo dalla Drôme. Sono andato a Nizza e a Monaco nel 2002, non conoscendo nessuno. Ho avuto una vita interiore, colma di domande: qual è il significato della mia vita, cosa sto facendo su questa terra? Da lì sono diventato più aperto a ciò che sentivo. S: Qual era il tuo lavoro quando sei arrivato nella regione di Nizza? P: Ho esercitato molti mestieri nella mia vita, perché ero alla ricerca, ero davvero un ricercatore. Quello che mi ha stabilizzato di più è stata la mia attività di assistenza. Ho lavorato in una casa di riposo nella Drôme dove mi sono occupato di giardinaggio, un tuttofare. Prima ero un commerciale, possedevo un negozio, sono stato un militare, un pompiere, uno sportivo. Ho avuto una carriera di 8 anni nello sport, e tutto ciò alla fine è stato molto “esterno”. Nella mia esperienza in una casa di riposo una collega un giorno mi ha chiamato chiedendomi aiuto per una persona che non poteva badare a se stessa. Si trattava di dar da mangiare ad un’anziana, disabile, così sono andato spensierato ad aiutare. Quando ho iniziato a darle da mangiare, i suoi occhi mi hanno colpito; mi sono detto: “lei ha bisogno di me”. Poi, nei suoi occhi, ho visto che anche io avevo bisogno di questa persona. Quello che mi ha fatto tanto ridere è stato quando una mia amica mi disse qualche anno dopo: “vedi, sei passato dal cucchiaio all’ostia”. È proprio questa attività, questo incontro, che mi ha commosso molto più di tutti i mestieri che avevo praticato fino a quel momento. Questo incontro è stato per me rivelatore e mi sono detto: “Voglio prendermi cura degli altri”. E così ho avviato la prassi per entrare

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nell’ospedale. Ho iniziato con le cucine e poi sono andato in un reparto di assistenza; infine, sono andato a scuola di paramedici, pieno di formazione, per essere un istruttore nella gestione dei pazienti e anche un animatore.Ho trascorso 25 anni in ospedale. S: Quindi sei arrivato nella zona di Nizza in ricerca, c’è stata una svolta nella tua vita che ti ha spinto alla ricerca di spiritualità. È stato così? P: Sì, in effetti mi sono ritrovato da solo, di fronte a me stesso. Venendo in questa regione, ho lasciato la mia famiglia, i miei amici, la mia regione, le mie vecchie abitudini. Mi sono ritrovato in un appartamento di lavoro all’ospedale di Monaco. Anche se ci sono molte persone a Monaco, ero solo con me stesso. Ed è stato in quel momento che ho cominciato a pormi domande esistenziali. Da quel momento molte cose si sono messe a posto. Ho incontrato persone che mi hanno accolto, i cristiani. Sono diventato amico dei cristiani. Non è che gli altri non mi abbiano accolto, ma è rimasto tutto superficiale. Ho sperimentato l’amore, la carità. Un giorno un’infermiera mi ha detto, “Conosci questa radio, Radio Maria? È fantastica, la dovresti ascoltare”. Così ho iniziato ad ascoltare Radio Maria per uno o due mesi. Radio Maria faceva appello per ricerca di volontari e così mi sono recato. Ero timido. Una volta lì ho incontrato il direttore di quel tempo poi, più avanti, le persone che lavoravano in sede, la presenza degli ascoltatori, tantissimi incontri che mi hanno aperto le porte e che soprattutto hanno innescato qualcosa in me. S: Hai iniziato un incarico come volontario e hai finito per condurre due programmi e un altro chiamato “Allô les jeunes”. Questa emissione è stata condotta da Gloria e Rebecca. Poi “une voix dominicaine” con il Frate Yves-Marie Lecam, dei domenicani di Nizza. E infine un programma di vita spirituale.

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P: Sì, quello sulla vita spirituale è venuto dopo. Ho iniziato a pregare alla radio: ogni domenica pomeriggio recitavo il rosario e i vespri anche se non avevo mai pregato molto nella mia vita. Jean-Claude mi aveva chiesto di venire domenica pomeriggio perché gli mancava una persona mentre io stavo aspettando un lavoro, era l’inizio. Ho atteso domenica con impazienza di pregare in diretta il rosario e i vespri. Così ho incontrato anche persone tra cui una che lavorava a Radio Maria e che mi ha offerto di fare un ritiro per le vocazioni. Durante tutto questo tempo ho continuato a farmi molte domande. Così sono andato in ritiro spirituale seguendo gli esercizi di Sant’Ignazio, che non conoscevo. All’inizio era un po’ difficile a causa del silenzio a cui non ero abituato. Ma è stato un passo importante anche l’incontro con i frati domenicani di Nizza. Ho incontrato i Domenicani perché a Radio Maria mi è stato chiesto aiuto per trasmettere una messa in diretta nella chiesa di San Francesco da Paola. La predicazione del Frate priore all’epoca fu una rivelazione, era così forte che andai a trovarlo alla fine della messa per chiedergli se potessi ritornare. “Certamente,” mi disse, “questa casa è aperta per te”. Così sono tornato lì per più di due anni fino a quando non ho acquisito familiarità con il posto. Molti incontri belli, cose belle, grazie alla Vergine Maria e a Radio Maria. S: come è stata la tua chiamata? È stata graduale? hai parlato di un ritiro vocazionale che hai fatto. È in quel momento che l’idea del sacerdozio si è manifestata? P: Non proprio. Alla fine di questo ritiro mi sentivo pronto a vivere una vita consacrata, ma non sapevo come farlo, quale forma potevo assumere. Non mi sentivo completamente pronto a dare tutto. Dovevo ancora camminare, ma sapevo che c’era una chiamata. Ho iniziato quattro anni di formazione, invece di cinque, per il diaconato permanente.

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Mi sono ricordato che sentivo un richiamo nella mia infanzia, molto presto, senza ben capire, tutto è tornato in superficie. Avevo anche una guida spirituale, e molto rapidamente le cose si misero al posto giusto. Entrai nel seminario a Nizza. Non eravamo molto numerosi. Era un seminario a conduzione familiare e durò un anno. E poi sono stato mandato ad Aix-en-Provence ed eravamo in cinque, poi ridotti a tre. Così infine sono entrato in un grande seminario diocesano e tutto andò bene.

Pedro Antonio Acosta Isturain, Panama Attualmente direttore del programma “Vangelo, Consumo e Società”. In data 19 agosto 2008, nella città di San Paolo (Brasile) accuso un episodio cranioencefalico (aneurisma) e vengo ricoverato nell’Irmandade da Santa Casa de Misericordia de Sao Paulo, dove mi fanno una craniotomia. Già operato, ritorno a Panama il 28 agosto. Un mese dopo essere stato curato a Panama, sono stato ricoverato all’ospedale Santo Tomás a causa di un’infezione da Staphylococcus aureus alla ferita chirurgica che mi ha tenuto in quel centro fino alla fine di dicembre. Durante il mio soggiorno in ospedale, soggetto a trattamento rigoroso in Neurochirurgia e Malattie Infettive, avevo sempre in mano il mio telefono cellulare nel quale ascoltavo a qualsiasi ora Radio Maria, soprattutto i momenti di preghiera con il Santo Rosario. Ascoltavo quasi ogni programma, perché il mio trattamento con diversi antibiotici era ogni tre o quattro ore, il che mi permetteva di rimanere connesso a Radio Maria sempre, fino al giorno delle mie dimissioni. Curiosamente, e sempre lo dico, era il Salve nella

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preghiera del Rosario quello che aspettavo e mi rendeva felice ogni volta che pregavo, e questo indirizzava di nuovo i miei passi verso la mia chiesa, ma attraverso Radio Maria, verso la quale sentivo attaccamento. Quando sono tornato a casa e alle mie attività regolari, ho cercato di integrarmi nella mia parrocchia, ma la morte del parroco mi ha fatto attendere e lì, ancora una volta, Radio Maria era sulla mia strada. Era la Mariathon 2009 e seguivo gli eventi, ascoltavo gli annunci per le donazioni. Mi sono deciso a donare anche se, dopo l’incidente, le mie finanze non erano più le stesse, ma volevo contribuire anche io alla Mariathon. Radio Maria, l’avevo solo sentita e non la conoscevo. Chiamo il centralino, in piena Mariathon, per annunciare la mia donazione e al telefono risponde padre Víctor Atencio. Il giorno in cui sono andato a Radio Maria per consegnare la mia donazione, ho chiesto di Padre Victor, mi sono presentato e abbiamo parlato per non più di venti minuti, ma quando sono uscito dal suo ufficio, mi ero già impegnato a condurre un programma. Così è iniziato il programma “Parliamo di consumo”, il lunedì sera, ogni quindici giorni. “Parliamo di consumo”, nell’atmosfera nuova ed eccellente che Radio Maria mi ha offerto, è stato in continua evoluzione nei contenuti e nei temi, diffondendo il messaggio del Vangelo e della nostra Chiesa. Un paio di anni fa il programma ha cambiato titolo diventando: “Vangelo, Consumo e Società”. Sono state alcune parole del Santo Padre Benedetto XVI ad ispirare il nuovo nome della trasmissione: “È compito di tutti i fedeli annunciare il Vangelo là dove crescono il secolarismo, l’indifferenza e il consumismo”. Il mio ruolo di conduttore, volontario di un programma, mi ha anche portato a collaborare con la radio il più possibile, con i miei mezzi, senza risparmiare alcuno sforzo, poiché mi sento totalmente identificato con il ruolo e la funzione di

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Radio Maria, nel paese e nel mondo. Dono tutta la mia esperienza, affidandomi sempre alle linee guida di Radio Maria.

Anonimo, El Salvador Ascoltando Radio Maria, il figlio ha seguito il processo per entrare nell'ordine francescano. Voglio dare la mia piccola testimonianza per raccontare come Radio Maria mi ha aiutato nella mia casa soprattutto con i miei figli. Una volta ho acceso la radio e mi sono sintonizzata su Radio Maria. Non la ascoltavo fino a quando ho iniziato a frequentare il Rinnovamento Carismatico. Allora i miei figli erano un po’ riluttanti ad andare in chiesa, nonostante ci fossero sempre andati, perché hanno studiato in un collegio cattolico salesiano. Io ci andavo ma loro erano già grandi quasi adolescenti e non volevano più saperne della Chiesa. Improvvisamente è iniziato ad andare il più grande, che aveva ormai diciannove anni, e poi il piccolo di sette anni. Mi accompagnavano, e il più piccolo mi diceva che gli piaceva la Messa, gli piaceva quello che dicevano, ciò che predicavano e voleva saperne di più. A volte litigava con me perché voleva ascoltare la sua musica, e io non gliela lasciavo, o litigavo con lui e gli dicevo che era il mio turno di ascoltare la radio. Poi quando era nella 9° classe mi disse: “Mamma io vorrei farmi prete”. Ed io gli ho detto tutta sorpresa, - in quel tempo erano arrivate le reliquie di Don Bosco alla sua scuola e lui era molto emozionato- gli ho detto: “ ... ma, amore mio. Stai finendo proprio adesso l’anno scolastico e stiamo cercando il liceo per l’anno prossimo”, (lui voleva studiare Architettura e nel collegio non

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c’era quella scuola). Allora ha risposto ... “Mamma io voglio essere sacerdote” ed io gli ho detto “ Va bene, hai tutto l’anno per pensarci”. Mio figlio rispose: “Mamma, il desiderio di diventare sacerdote non mi andrà via”. Nel primo anno di studi non ha detto nulla, ma nel secondo anno mi dice: “Mamma voglio essere prete”. Allora l’ho portato al gruppo di Rinnovamento Carismatico e ha fatto il suo primo ritiro. È stato allora che è iniziato quel suo fervore e mi sono sentita bene per quello che viveva. Non smetteva di ascoltare Radio Maria e mi diceva: “Mi piace ascoltare le prediche, anche il programma “Porta della fede” alle 10 del mattino e mi ha detto ancora: ... “Mi piace sentirlo; di notte l’ascolto di nuovo perché con la radio riesco a dormire molto tranquillamente. A un certo punto mio figlio mi disse: ... “Mamma voglio essere francescano, voglio entrare nell’Ordine Francescano, desidero cominciare il processo”. Dopo avergli chiesto se veramente ne fosse sicuro lui altrettanto convinto disse: “Sì, sì, mamma”. Allora io mi sono sentita bene, ma ero anche un po’ incredula perché era giovane e la sua giovinezza lo porta spesso a cambiare idea. Cominciò il processo e andava sempre agli incontri del Rinnovamento e alla fine gli dissero: “Hai superato tutte le prove e oggi sei pronto per entrare nell’ordine francescano”. Per questo mi sento di dire che l’evangelizzazione di Radio Maria è molto “potente”. Come vorremmo che molti giovani ascoltassero e prendessero esempio. Nella famiglia è importante che noi come genitori li appoggiamo, seminiamo il seme piccolo ed il nostro Padre celeste farà il resto. Questa è una grande benedizione e mi sento benedetta perché la radio è molto importante, Radio Maria è molto importante, ha aiutato mio figlio a fare il passo di diventare sacerdote.

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RADIO DI GUARIGIONE

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“Voi conoscete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, incominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazareth, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.” Atti 10, 37-38

Gesù è venuto per liberare e guarire il suo popolo. Anche oggi il Signore agisce nella sua Chiesa e concede grazie di guarigione attraverso la Sua parola, i sacramenti e la preghiera dei fedeli. Radio Maria vive tutto questo 24 ore al giorno, una continua presenza di Gesù risorto. Innumerevoli grazie di guarigioni corporali e spirituali lo testimoniano.

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Valentina Nekhoroshevak, Ucraina Mi chiamo Valentine. Mi piacerebbe condividere la mia storia di conversione e guarigione. Nel 2010 sono caduta e mi sono fatta male. Successivamente mi sono anche ammalata di leucemia. A causa della mia caduta, sono stata operata per inserire delle placche nella mia gamba e così sono stata costretta di rimanere a letto. Soffrivo molto in quelle condizioni psicologiche e fisiche così difficili. Il mio peso era arrivato a soli 39 kg. Durante questo periodo, mia sorella mi ha chiamato e mi ha consigliato di accendere Radio Maria. Non volevo nemmeno ascoltarla, ma il giorno in cui l’ho fatto ho sentito in radio le intenzioni di preghiera ed ho avuto come l’impressione che qualcuno stesse pregando per me. Questo mi ha molto toccato e da quel momento sono diventata un’ascoltatrice fedele di Radio Maria. In breve tempo, sono guarita dalla malattia; è stato veramente miracoloso. La prima cosa che ho fatto è stato visitare la sede della Radio Maria. Quel giorno, celebravano il secondo anniversario di Radio Maria Ucraina. Non ero una persona che andava in chiesa ed ero lontana dai sacramenti, ma chiesi una confessione al direttore, padre Alexei Samsonov. Lui non mi ha rifiutato e mi ha detto che avrei dovuto studiare il catechismo con Radio Maria. Ho seguito il suo consiglio ed ora, dopo la confessione, ho ricevuto la Santa Comunione, e fatto una novena mensile. Anche mio figlio mi ha seguito nella conversione. Ringrazio di cuore il nostro Dio per Radio Maria, uno strumento per diffondere la Buona Notizia.

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Tetiana, Ucraina Vorrei dare testimonianza di Radio Maria nella mia vita. Durante la mia gravidanza, ho improvvisamente iniziato a perdere sangue. I dottori dicevano che, per salvarmi la vita, dovevo accettare di interrompere la gravidanza. Ero depressa; non volevo farlo. Ho chiamato la nostra Radio Maria, che trasmetteva dal vivo durante la preghiera della Coroncina della Divina Misericordia, e ho chiesto delle preghiere. Non so chi ha pregato per me, ma Dio mi ha ascoltato. Mentre parlo ho la mia bambina tra le mie braccia. Fortunatamente, è nata ed è in salute. Che Dio benedica tutti gli ascoltatori di Radio Maria! Grazie per aver pregato insieme per me. Dio ascolta le nostre preghiere.

Dr. Dubravka Šimunović, Zagabria, Croazia Il mio nome è Dr. Dubravka Šimunović e sono una collaboratrice della prima ora di Radio Maria. Organizzo e conduco programmi di salute. All’inizio, mi chiedevo spesso se Maria mi avesse scelto o se ero io che volessi imporre i miei desideri a Maria. Spesso ripensavo a questa domanda, fino a quando, un venerdì, ero in trasmissione per il mio programma. Qualche giorno prima avevo mangiato carne contaminata proveniente da un centro di rifornimento e avevo subìto uno shock anafilattico. Sebbene numerose complicazioni erano state evitate grazie ad un rapido intervento medico, i medici mi hanno spiegato che, se lo shock avesse colpito il mio sistema respiratorio, non sarei sopravvissuta. Mi sono ricordata così del momento in cui ero sdraiata sulla

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barella, cercando che uno degli operatori sanitari mi coprisse con una coperta. A quel punto, il mio lavoro, le mie mansioni lavorative, e tutte le mie altre attività programmate non avevano alcun significato. La mia mente era completamente presa dall’idea di riscaldarmi. Mentre un’infermiera copriva il mio corpo stanco con una coperta mi resi conto di quanto poco fosse necessario per raggiungere la tranquillità. Così, mentre il calore si diffondeva per il mio corpo, mi è diventato chiaro che tutti i miei impegni e i miei piani per quella settimana erano spariti. Il mio buon senso aveva capito che da mercoledì a venerdì non ci sarebbe stato abbastanza tempo per recuperare abbastanza e fare il programma. In alcune situazioni, tuttavia, non sappiamo davvero cosa pensiamo di sapere. La Madonna mi ha fatto un miracolo. Attraverso la mia dolorosa e pericolosa esperienza, mi è stato inviato un messaggio molto chiaro. Quel messaggio diceva: “non mi hai scelto, ma sono io che ho scelto te”. Oggi ricordo quel momento che è stata una conferma ed una chiamata, il motivo per cui mi offro volontaria alla radio. Ci sono momenti in cui impazzisco con tutti i miei impegni lavorativi e venire alla radio in quelle situazioni è un’ulteriore fonte di stress. Ma ogni volta che penso di smettere di fare il volontariato una nuova chiamata da parte di Maria arriva per aiutarmi, supportandomi ed offrendomi una risposta rapida. Maria ha mandato, e continua a mandarmi persone che sono lì quando ho bisogno di un incentivo per non mollare. Siamo tutti invitati a testimoniare il Suo amore. Mi ha dato l’interessante compito che sto svolgendo oggi, felicemente e per fortuna. Per quanto tempo, non lo so. Mi abbandono tra le sue braccia materne. L’unica cosa che so è che mi permette di cadere e poi mi solleva dal fango, mi accetta con tutte le mie virtù e i miei vizi, e mi ama come nessuno è mai stato amato in tutto il mondo.

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Sofia Harutyunyan, Gyumri, Armenia Apprezzo molto il lavoro di Radio Mariam. Ascolto i programmi di diversi canali radio, ma la vostra radio mi attrae molto ed è piacevole da ascoltare. Soffro di problemi di salute e, da quando ascolto i vostri programmi spirituali, sono guarita e mi sento più forte. La vostra radio mi dà la forza. Ascoltando i vostri programmi, mi sono resa conto che ho commesso un grave errore nel non aver battezzato mio figlio fino ad ora. Ora penso di battezzarlo il prima possibile.

Miroslav Vukmanov Šimokov, Subotica, Serbia Apro gli occhi e la prima cosa che vedo è il calendario: maggio del 2011. C’è la pioggia leggera di primavera fuori la finestra aperta, il muro è verde, e mi rendo conto di non essere a casa. Sono in ospedale! Ho delle cinghie attorno ai miei polsi e sono “inchiodato” al letto. Apro la bocca, ma non ho voce, sento che anche le mie gambe sono “intrappolate”. Chiudo i miei occhi. Riapro gli occhi e vedo mio padre, accanto alle mie gambe. Vedo mia madre, accanto alle mie braccia. Sento le mie sorelle felici perché ho aperto gli occhi! Mio padre, mia mamma, e le mie sorelle stanno piangendo di gioia! Non ho la forza... Medici e infermieri vengono a trovarmi durante il giorno. Fanno domande e mi incoraggiano. Rido e mi sento orgoglioso delle loro parole... Il 6 maggio di sette anni fa, ho avuto un’aneurisma, un’emorragia al cervello. Ho dovuto fare una TAC lo stesso giorno in cui l’ambulanza mi ha trasportato da Subotica a Novi Sad per un interven-

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to chirurgico. Al mio fianco c’erano i dottori e sopra di me solo Dio. Quel giorno, migliaia di persone hanno pregato per la mia vita. Su Radio Maria hanno pregato per giorni, in tutti i continenti. Un prete venne a visitarmi e mi diede l’unzione degli infermi. Dio ha mostrato pietà di me. Mi ha dato una nuova vita e lo ringrazio ogni giorno. Dio ha fatto meraviglie con me: non avevo una voce ed ora canto; non avevo le gambe e ora corro: non avevo le braccia e ora sto aiutando. Sì, Dio è fantastico! lode a Gesù! Radio Maria è la mia seconda casa. Sono lì più volte ogni settimana come volontario. Cammino e lodo la Provvidenza di Dio. Mi siedo e sento la presenza di Gesù. Parlo e onoro la fede infinita! Mi chiamo Miroslav Vukmanov-Šimokov, ho 35 anni e so che la mia vita è un dono prezioso e che Dio dovrebbe essere lodato! È una lotta per camminare ma la nostra anima è un miracolo. Anche quando cado, non mi sento umiliato. Il Suo potere mi solleva! Amen, alleluia!

Sig.ra Evelesi, Malawi Non poteva prevedere che la questione del matrimonio interreligioso potesse diventare una questione scottante nel suo matrimonio, che poteva portare lei e suo marito al divorzio. Ha amato suo marito e lui ha ricambiato quell’amore. Quale potrebbe essere la radice del loro problema? Potrebbe essere la malattia che l’ha portata ad essere fragile? Potrebbe essere l’aver sposato un protestante? Inizialmente pensava che suo marito sarebbe stato un partner duraturo, ma scoprì che, per sostenere la loro rela-

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zione, era necessaria un aiuto per tenere a galla il rapporto, che nessuno dei due era in grado di dare all’altro. Da qui le sue continue richieste al marito di andare insieme in chiesa. Il marito si rifiutava costantemente di accompagnarla e le disse di diventare cattolico. Pensava di aver trovato il marito giusto in John; non ha mai pensato che lui avrebbe chiesto il divorzio! Questa è la storia di Evelesi. Una donna cattolica di circa trent’anni. Lei sapeva che suo marito non era cattolico, ma le aveva promesso che si sarebbe convertito al cattolicesimo una volta sposati. Dopo il matrimonio sono stati benedetti con quattro figli, dopodiché le cose hanno iniziato a prendere la strada sbagliata. Lei ha iniziato a soffrire di una malattia sconosciuta. Era malata e non poteva completare le faccende domestiche. John a quel punto non voleva più vivere con una moglie malata. Per questo più tardi ha divorziato da Evelesi ma il divorzio non ha infranto la sua fede. Lei ha continuato a pregare Dio per la salute e il recupero dalla sua malattia. Affranta e sola, Evelesi si rivolge a Dio attraverso la preghiera del rosario e, in particolare, ama seguire la preghiera quando viene trasmessa sulla sua stazione radio preferita: Radio Maria Malawi. La radio diviene la sua compagna. Puoi seguire le preghiere su Radio Maria insieme ai vari volontari ai microfoni. Attraverso l’intercessione della sua amabile amica e confidente, la nostra santa Madre Maria, la salute di Evelesi migliora. Adesso sta bene. Dal giorno in cui è stata guarita fisicamente ed emotivamente, ha iniziato a essere coinvolta nelle attività di Radio Maria come amica della radio. Ora non soffre per il dolore fisico né per quello emotivo, solo gioia e pace grazie al rapporto con la Beata Vergine Maria. La sua vita sta cambiando in meglio ogni giorno con Radio Maria Malawi.

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Juls S. Abalosù, Filippine Amare la vita con Radio Maria Il 1° luglio ho avuto un legame speciale con Radio Maria. La mia amica mi ha chiamato per unirmi a lei nel suo programma. Era una puntata serale e mi sono affrettata per arrivare per tempo, anche senza sapere quale sarebbe stato il mio ruolo nel programma. È stata una risposta al mio lungo desiderio di andare a Radio Maria. Era il mio regalo di compleanno, un modo per aiutare a portare Cristo in ogni casa attraverso Radio Maria. Sono stata male dall’infanzia e mi era stato detto che sarei morta presto. Mi è stato proibito lavorare, giocare, sposarmi o avere figli. Non mi divertivo molto da bambina, ma ciò che rendeva la mia fede più forte era la preghiera costante e gli atti d’amore. Queste cose si sono intensificate quando ho iniziato ad ascoltare Radio Maria e ho partecipato a “Happy Hour con Kalakbay Flora, Bing, Lina, Babes e Tess”. I 15 anni trascorsi con Radio Maria sono stati pieni di miracoli. Essere fedeli alla chiamata della Madre Maria produce una vita di speranza, e Cristo ha toccato e segnato ogni parte del mio essere. Mi è stato diagnosticato che non sarei stata in grado di camminare a causa del mio midollo spinale. Avevo bisogno di una protesi all’anca, ma mi era stato detto che sarei stata costretta a stare a letto per anni se avessero potuto operarmi. Così non sono stata operata a causa della mia età avanzata e della forte anestesia che avrebbe potuto avere effetti negativi sulla mia malattia cardiaca, il diabete, la creatinina, ed il livello basso di emoglobina. Sopporto le sofferenze silenziosamente ma sono molto fiduciosa con ogni alba e tramonto della mia vita. Sono stata molto grata per il miracolo quando mi è stato concesso di

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partecipare in un programma a Radio Maria. Non solo ascoltando i programmi ma anche ospitando l’Happy Hour con le mie Kalakbay. Dopo due mesi, sono stata in grado di camminare. Il mio grande desiderio di servire attraverso Radio Maria mi ha reso forte. Ora condivido il mio amore per gli altri attraverso quel programma a Radio Maria, portando Cristo nelle case delle persone e imparando la spiritualità più profondamente con ogni programma. Grazie ai doni e alle benedizioni di Dio e di sua madre Maria, con Radio Maria, il lavoro prolunga la mia vita e mi dà la forza per affrontare le mie prove. Grazie per l’incoraggiamento e l’amore dello staff di Radio Maria e le mie Kalakbay. “Sono felice di servire Radio Maria e di portare Cristo nella tua casa”

Anonimo, Francia Ecco una testimonianza di quanto accaduto nella famiglia di una delle mie cugine, Judith, a seguito della mia partecipazione, attraverso Radio Maria, alla messa del 19 gennaio 2017, presieduta da P. Jean-Michel Tour, durante la quale ci sono state preghiere di guarigione. A metà gennaio, apprendo che un figlio di mia cugina Judith, Henri, un giovane papà di circa trent’anni, ha avuto un intervento chirurgico per una protuberanza sulla lingua. La biopsia rivelava cellule tumorali. Una seconda operazione era quindi prevista per il 23 gennaio. Faccio mia l’intenzione di questo giovane Henri nel mio cuore e faccio fare delle messe per lui. Giovedì 19 gennaio, a seguito di un appuntamento che era appena stato can-

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cellato, scelgo di occupare questo momento per ascoltare Radio Maria. Viene annunciata la messa durante la quale si sarebbe pregato specialmente per gli ammalati, con intercessione per la loro guarigione. Poiché il mio programma era appena stato cancellato, decido di partecipare presentando internamente il mio cuginetto Henri, così come i suoi genitori e nonni, che non si parlavano più da qualche anno. Dopo la comunione il sacerdote ha proposto che i malati che lo desideravano, toccassero con la mano il punto che li faceva soffrire. Mi sono messa quindi la mano in bocca per toccarmi la lingua. Ho iniziato allora varie parole di conoscenza pronunciate dal sacerdote e mi unii alla preghiera per le persone a cui queste parole erano indirizzate. Ad un certo punto udii: “Il Signore viene a visitare qualcuno per la sua bocca, le sue guance. Non so se queste sono piccole cose, oppure un’infezione o un cancro in bocca, il Signore viene a visitarvi ora in questi posti”. Come per le precedenti preghiere, mi associai a questa, quando mi accorsi che stavo toccando la mia lingua, si scatenò dentro di me come un forte grido: “È per Henri!” Una grandissima gioia mi colse allora, e in un intenso ringraziamento non smisi di ringraziare Dio ripetendo: ”Sì, Signore, credo che tu venga a guarire Henri! Lo voglio, voglio che Henri sia guarito, e che tu possa guarire anche la non-comunicazione tra mia cugina e i suoi genitori! Amen, grazie Signore!“ Mentre la messa finiva ho ricevuto un messaggio da mia cugina: “Henri ha appena fatto una radiografia, le cellule tumorali non si sono diffuse, grande sollievo!” Questo messaggio è stato per me una bellissima conferma che il Signore aveva effettivamente operato in Henry. Il lunedì successivo, 23 gennaio, quindi la seconda operazione. Con grande stupore dei medici, non ci furono più cellule tumorali nei test, nessuna necessità di radio o chemioterapia!

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Ho condiviso quindi con Judith quello che avevo vissuto direttamente attraverso Radio Maria dicendole anche che questo cancro della lingua mi aveva fatto subito pensare alla relazione chiusa tra lei e i suoi genitori e lei subito ha accettato di fare un cammino per un perdono interiore. Un anno e mezzo dopo questo evento, mentre chiamavo mia cugina per avere notizie di Henri, per prima cosa mi ha raccontato del rapporto con i suoi genitori: alcuni tentativi con i suoi genitori per ripristinare la comunicazione, ma senza successo. Sebbene questa situazione sia ancora dolorosa, ora è in pace, avendo compiuto tutto ciò che poteva fare. Per quanto riguarda Henri, deve superare un esame di controllo ogni mese per ancora qualche anno. Finora, i risultati sono buoni. Grazie, Signore, per le meraviglie che hai compiuto in questa famiglia attraverso Radio Maria e di tutti coloro che ci lavorano! Grazie per la forza della preghiera degli ascoltatori!

Anonimo, Germania Una volta al mese Radio Horeb trasmette una messa con le preghiere per la guarigione. In una di queste messe Don Kocher ha citato l’atto di abbandono a Dio di Don Dolindo (18821970). Eccone un estratto: “Abbandonarsi a me non significa arrovellarsi, sconvolgersi e disperarsi, volgendo poi a me una preghiera agitata perché io segua voi, e cambiare così l’agitazione in preghiera. Abbandonarsi significa chiudere placidamente gli occhi dell’anima, stornare il pensiero dalla tribolazione, e rimettersi a me perché io solo vi faccia trovare, come bimbi addormentati nelle braccia materne, nell’altra riva.”

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Come reazione a questa trasmissione, Padre Kocher, ricevette la seguente lettera di un medico (professore e dirigente medico): “Vorrei ringraziarla per il Suo lavoro molto importante. Proprio in tempi di spazzatura audiovisiva sono necessari dei contenuti cristiano-cattolici per mandare avanti l’evangelizzazione. Vorrei condividere con Lei l’accoglimento di una preghiera. All’inizio dell’anno mi hanno diagnosticato un tumore; l’intervento chirurgico è stato fatto all’inizio di maggio. In una fase di disperazione ho cercato e trovato sostegno nella preghiera. Accanto alla Sua omelia su Don Dolindo, anche i tanti esempi nel nuovo testamento (Mc 2,3-4) mi hanno dato coraggio. Mia moglie ed io abbiamo pregato per un referto medico positivo. Essendo medici entrambi abbiamo pregato per il referto concreto ‘R0, N0, M0’ (il miglior referto possibile in questa situazione). E infatti: Ieri ho ricevuto il referto dell’intervento chirurgico con esattamente questa diagnosi positiva. Sono rimasto senza parole e pieno di gratitudine. Mi vengono tantissime domande: perché a me e non con altri che stanno molto peggio? Cosa accadrebbe se si pregasse sempre così intensamente? Senza la preghiera il referto sarebbe stato più negativo? Ma anche l’insinuazione dell’avversario: certamente è stata una coincidenza… per me però è stato l’accoglimento di una preghiera.

Nelson Herrera, Santiago del Cile, Cile Era il 13 ottobre 1999. Io e mia moglie Cristina abbiamo avuto la terribile notizia che alla nostra figlia Savka di tre anni e mezzo era stata diagnosticata la leucemia linfoblastica acuta al massimo grado.

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Di fronte a questo dolore e angoscia io, Nelson Herrera sottufficiale dei Carabinieri del Cile, ho trovato un giorno il canale di Radio Maria che trasmetteva, solo da un paio di giorni in via sperimentale qui a Santiago del Cile, una musica cattolica che ho riconosciuto subito e ho chiesto disperatamente, dove si trovasse quella radio. Ho raggiunto il giorno dopo la radio con la mia motocicletta di servizio, con la fede e la grande speranza che avrei trovato sollievo e grande sostegno di fronte al dolore che provavo. Sono stati tutti sorpresi nel vedere un poliziotto e hanno pensato che fossi andato a controllare, ma io gli ho detto: “Io sono uno di voi e ho bisogno del vostro sostegno e le vostre preghiere per mia figlia”. Da quel giorno è iniziato un patto di amore e di fede tra il direttore della radio e tutti i volontari che erano presenti in quel momento. Loro hanno sempre ricordato mia figlia nella preghiera, specialmente durante il Santo Rosario e nei vari programmi di quell’epoca. Di fronte alla grande accoglienza e amore che mi hanno dato, io mi sono impegnato, secondo i miei tempi, ad andare a pregare il rosario – indossando anche l’uniforme –. Questa esperienza di dolore e di speranza è durata due anni e mezzo, pregando Dio e la Beata Vergine in compagnia dei miei fratelli in radio perché avvenisse un miracolo. Mentre progrediva la malattia di mia figlia, i medici si stupivano dei suoi miglioramenti perché aveva soltanto il 25% di possibilità di salvezza. Ci sono stati anche dei momenti in cui pensavano che non avrebbe passato la notte e poi la vedevano mangiare il giorno dopo come nulla fosse. Persino il personale medico credeva che ci fosse qualcosa di più alto che la stava guarendo. In uno di quei giorni senza speranza, sono andato all’ospedale accompagnato da un altro collega e mi dissero che mia figlia non aveva più alcuna possibilità

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di vivere. Sono uscito piangendo dell’ospedale. Sono andato in una delle strade di Santiago, chiamata Avenida Matta con San Diego, ho parcheggiato la mia motocicletta e ho detto al mio collega che non volevo più niente dalla vita. Poi ho messo le mani nelle tasche della mia giacca, ho trovato un rosario e ho cominciato in quello stesso momento in strada a supplicare la Vergine che guardasse mia figlia. In che modo? Con il cuore e con molte lacrime, come un bambino, senza sapere cosa fare, ma speranzoso nella fede e nella preghiera. Erano circa le 10 del mattino; dopo due ore chiamo l’ospedale, e mia moglie mi dice che Savka non aveva più la febbre, stava mangiando ed era felice. Nel 2002, l’ultimo mielogramma e scoprirono che la leucemia non esisteva più nel suo sangue: i medici non si spiegavano come ciò fosse accaduto poiché quel decorso della malattia aveva portato alla morte molti altri bambini. Sono già trascorsi quindici anni dal grande miracolo di mia figlia, grazie all’amore e al sostegno che ho trovato a Radio Maria. Dicono che potrebbe essere il primo miracolo radiofonico qui in Cile. Ora mia figlia Savka ha ventuno anni e ha uno stato di salute molto buono ed è anche al terzo anno della Scuola dei Carabinieri come candidata ufficiale per diventare, se Dio vuole, una grande Carabiniera.

Gladys Leticia Granda, Ecuador Io, Gladys Leticia Granda Alvear, desidero condividere con voi un miracolo che si è realizzato in me ascoltando e visitando la cappella di Radio Maria. Nell’oggi della mia vita, risuona sempre quella realtà biblica... “chiedete e vi sarà dato”. Sono cattolica. Il mattino sempre mi affido a Dio e

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alla Vergine Maria affinché sia Lei colei che copre con il suo manto la mia casa, i miei figli, la mia famiglia, il mio paese e il mondo, e che tutte le attività svolte durante il giorno siano secondo la Volontà di Dio. Ascoltare Radio Maria mi ha aiutato nella mia guarigione, per la quale ringrazio pubblicamente Dio e la Vergine Maria. Quattro anni fa, nel 2014, ho avuto un forte dolore alla schiena che non mi permetteva di fare attività come sedermi, accovacciarmi, salire o scendere le scale, vestirmi. Lo facevo anche se con grande difficoltà. Raramente ascoltavo Radio Maria. Ogni volta che volevo andare a visitare la radio, mi succedeva qualcosa che mi impediva di farlo e di conoscere questo luogo. Erano le tre di un giovedì pomeriggio nel giugno 2015 quando finalmente ho raggiunto la radio. Sono entrata. Una signora gentilissima mi ha invitato ad andare in cappella, ho trovato un gruppo di signore che pregavano, mi sono inginocchiata con grande difficoltà e ho detto al Santissimo Sacramento esposto “grazie per avermi portato qui”. In quel momento, provavo pace, tranquillità, gioia, eccitazione per essere in quel posto, che avevo tanto desiderato visitare. Per un momento il mio dolore alla colonna vertebrale è scomparso. Ho pregato Dio per questo e di concedermi la salute fisica, spirituale e mentale. Ho fatto la promessa che da quel momento avrei continuato ad ascoltare la radio e che il giovedì avrei sempre partecipato all’ora santa. A causa della malattia alla colonna vertebrale, ero in cura da specialisti e non vedevo miglioramenti, facevo esami su esami, risonanze magnetiche. Ogni volta sembrava che la malattia progredisse. Il mio medico privato e quello del Servizio Sanitario mi dicevano che avrei dovuto sottopormi a un intervento chirurgico finché c’era ancora tempo, altrimenti la

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situazione sarebbe peggiorata. L’operazione era inevitabile. La diagnosi era grave lesione della colonna vertebrale nella quarta e quinta vertebra dorsale. Ogni volta che i medici mi dicevano dell’operazione, respingevo mentalmente quell’idea e mi dicevo che Dio con la sua infinita potenza, saggezza e amore, e la Vergine Maria che è la madre di Gesù e madre nostra, mi avrebbero guarito senza dover subire un intervento chirurgico. Ho continuato le visite e i check-up con i medici per un anno. Sono tornata a casa mia con le medicine e il foglio delle terapie che dovevo fare. Il mio disturbo continuava. Tuttavia, le preghiere e l’ascolto di Radio Maria mi davano speranza, e andavo una volta la settimana, secondo la mia promessa, alla cappella della Radio. La situazione era complicata perché il dolore era più forte. Sentivo che la mia salute si deteriorava con il passare del tempo. Per camminare ho dovuto indossare una cintura che calmava un po’ il dolore della colonna vertebrale. Il medico mi aveva raccomandato di non farlo perché avrebbe avuto conseguenze per altri organi del mio corpo e questo aveva poi causato un effetto peggiore sulla mia salute. Un sabato sono andata da un altro medico specialista nella città di Otavalo, nella provincia di Imbabura, a nord dell’Ecuador. Mi ha controllato e ha visto i miei esami. Il mio caso non era da operare. E ‘stato bello sentire quelle parole dopo tanto tempo. Il trattamento che ho seguito con lui poco dopo migliorava il mio stato di salute. Il dolore alla spina dorsale è scomparso a poco a poco. Il giovedì seguente sono andato alla cappella della radio. Ho partecipato alla messa e all’ora santa. Ho ringraziato Dio e la Vergine perché mi sentivo meglio e i miei dolori erano quasi svaniti.

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Una settimana dopo sono tornata nello studio del medico per proseguire il trattamento. Sorpreso, mi ha chiesto cosa avessi fatto perché la mia colonna vertebrale era in buone condizioni. Per un momento mi sono sentita spaventata da quella domanda. “Se lei è credente, questo è un miracolo” mi ha detto. “La sua colonna è normale e non ha nulla.” Ho risposto che ero credente e che Dio e la Vergine mi avevano guarito. Adesso faccio tutte le attività in modo normale, come prima. Mio marito e la mia famiglia sono testimoni di questa storia. L’ho raccontata a diverse persone. Ringrazio Dio e Radio Maria perché ascoltarla ogni giorno, mi aiuta ad avere più fiducia in Dio e nella Vergine Maria. Posso dire che esistono i miracoli e che io ne sono la prova. Gladys Granda.

Ramón Rodríguez, Luque, Paraguay ''Due anni fa ho smesso di bere'' Dieci anni fa ho smesso di bere con l’aiuto di Dio e Radio Maria. Sono un uomo di poca fede, invece mia moglie ha sempre pregato. Bevevo molto, e due anni fa ho smesso di bere e ho iniziato a scrivere canzoni per Dio. Radio Maria ti insegna. Dico sempre alle persone di ascoltare perché imparino. Tante volte non volevo pregare, non sapevo come pregare. L’ho imparato da Radio Maria. Ho imparato il coraggio, ho imparato a recuperare la fede, a credere ancora. Sembra di essere rinato, grazie a Dio e grazie a Radio Maria. Questo è molto importante, sono felice.

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Sig.ra Rösch, Austria Disturbi del sonno spariti tramite RM Ho avuto sempre dei gravi disturbi del sonno. Da ottobre ho cominciato a lasciare accesa Radio Maria tutta la notte a volume bassissimo. Entra così profondamente nel subconscio che da allora dormo molto bene. Mi tranquillizza tanto, e svaniscono tutte le paure e le preoccupazioni, mi sento portato nel sonno. Anche se dormo sento che intorno a me c’è una buona atmosfera.

Maria, Vienna - Liberata dai dolori Alcuni anni fa dovevo fare un importante intervento chirurgico ad Innsbruck, lì ho conosciuto Radio Maria. Dopo l’intervento ho sentito Radio Maria tutta la notte con l’auricolare, e le tenere melodie mi hanno liberato da tutti i dolori, e per questo vorrei ringraziare tutti.

Sig.ra Anna Maria, Austria RM ha aiutato più di tutti i medici insieme In quaresima mio marito è stato in ospedale per una settimana. Lì ha per caso ascoltato Radio Maria, e per tutta la settimana ha tenuto acceso Radio Maria 24 ore al giorno. Ha detto che lo ha aiutato tanto. Lo ha detto anche alla psicologa la scorsa settimana. Radio Maria lo ha aiutato più di tutti i medici insieme. Dice che è così rilassante e dà tanta speranza. C’erano le conferenze degli esercizi che lo hanno aiutato molto. Non vorrei continuare a vivere come abbiamo vissuto

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gli ultimi 20 anni, è stata una convivenza molto superficiale, con parolacce e bestemmie, è stato molto brutto. Da quando è stato in ospedale ho guadagnato tanta speranza.

Sig.ra Heidi, Austria Preghiera di liberazione Mi sto prendendo cura di mia zia di 90 anni. È stata dimessa dall’ospedale ed ha bisogno di cure. In ospedale giorno e notte non ha trovato riposo. Non c’era quasi speranza che avremmo potuto curare la zia a casa. Nei primi giorni non ha trovato riposo. Un giorno quando era tempo di andare a dormire, stavo ascoltando Radio Maria, e c’era la preghiera della sera nella famiglia degli ascoltatori, ho chiamato ed ho chiesto al sacerdote di pregare per questa intenzione. Il sacerdote ha detto una preghiera di liberazione. Da quella notte la zia è libera da quelle vessazioni demoniache che le hanno causato tanta inquietudine e le hanno fatto gridare di notte.

Christa, Austria - Radio Maria aiuta ad uscire dal burnout Da anni sono invalida professionale. Ho avuto un esaurimento nervoso, un burnout, ed ero finita. Solo Radio Maria mi ha aiutato a rialzarmi.

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RADIO DI CONVERSIONE

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“Mio Signore e mio Dio!”

Gv 20, 28

Radio Maria attraverso il proprio palinsesto chiama gli uomini alla conversione, affinché possano camminare nella luce di Dio e vivere nella pace. La programmazione di ogni Radio Maria vuole essere un unico invito per ogni creatura di ritornare al suo Creatore. Questo è l´unico modo di ristabilire una vera pace sulla terra e di permettere al regno di Dio di espandersi in tutto il mondo, ''perché il regno di Dio è in mezzo a voi!'' (Lc. 17,21)

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Valery Lewandowski, Kiev, Ucraina Mi chiamo Valery e vivo a Kiev. Mi piacerebbe raccontarvi la storia della mia conversione al Signore. La prima volta che ho incontrato Dio è stato tramite Radio Maria, che ho sentito per caso. Mi hanno invitata a fare un pellegrinaggio in autobus al Santuario di Nostra Signora di Fatima a Dovbysh. È stato un vero miracolo per me perché mia zia (che ha sempre visitato la basilica e si è presa cura di mio padre quando era malato) è sepolta in quella città. Ho potuto così finalmente visitare la sua tomba. Avevo i miei dubbi e non sapevo se mi avessero portato in pellegrinaggio perché non frequentavo la chiesa. Non solo mi hanno portato in viaggio con loro, ma, durante il pellegrinaggio, ho anche sperimentato la preghiera e la comunione cristiana. È stato un viaggio straordinario. Tornata a casa, parlavo con mio padre malato dei miei sentimenti e di cosa avevo sperimentato durante quella esperienza. Una settimana dopo, mio padre è morto in pace. Da quel momento in poi, ascolto sempre Radio Maria. Vado in chiesa regolarmente, mi sono confessata ed ho ricevuto la santa comunione. Vi amo e vivo con voi!

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col programma “Catechismo serale”, che mi aiuta a sistemarmi e poter dormire. Non sono cresciuto con nessuna educazione religiosa, ma la saggezza sembra venire con l’età. La scorsa primavera sono stato battezzato insieme a mio figlio. Vi ringrazio molto e offro le mie preghiere

Ararat Manukyan, Carcere di Ararat, Armenia Sono un prigioniero nel penitenziario di Ararat. Ho sentito la vostra radio per la prima volta quando, come al solito, stavo cambiando canale e mi sono fermato sul vostro canale e parlava Padre Anton. Sono ormai quasi 2 anni che ascolto e molto è cambiato in me grazie alla vostra radio. La mia fede si era indebolita moltissimo ma, grazie alla vostra radio, è stata risvegliata. Ogni giorno ascolto e attendo le vostre preghiere notturne. Ci sono stati giorni in cui non ho dormito perché vi ascoltavo, pregando con voi per rinnovare la mia fede. Oggi siamo andati così lontani da Dio ed abbiamo bisogno di programmi come il vostro, che possano far ritrovare la fede. Sono già due anni che vivo secondo i comandamenti. Questo è grazie ai vostri programmi. Lo scorso dicembre, infine, ho chiesto il battesimo e sono stato battezzato in carcere.

Maurice, 41 anni, Belgio Vesna Gatara, Wojwodina, Serbia Cara Radio Maria, Voglio ringraziarvi con tutto il mio cuore. Per me, c’è solo un tipo di mass media: Radio Maria. Il suo messaggio di speranza è edificante e non c’è pubblicità. Purtroppo, ho una malattia cronica, ma grazie a voi, posso concludere le mie serate

Durante tutta la mia vita, non ero solo atea, ma ho accusato anche la Chiesa, sostenendo che era l’oppio dei popoli ed una grande frode. Ero sbalordita da quante persone ne fossero così deluse. Poi, circa dieci anni fa, ho incontrato una

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donna con cui sono diventata amica ed ho iniziato un percorso per unirmi ai Testimoni di Geova. Ho trascorso sei anni con quell’organizzazione e ho imparato molta teoria, ma non c’erano tracce d’amore. All’età di 56 anni, ho iniziato ad andare alla catechesi per adulti nella Chiesa cattolica ed è là che ho sentito parlare per la prima volta di Radio Maria. Ho iniziato ad ascoltare alcuni programmi per curiosità, cosa che mi ha dato nuova vita. Poi ho cominciato a seguire tutta la programmazione. Attraverso Radio Maria ho incontrato una meravigliosa musica spirituale che ha avuto un effetto magico su di me, attirandomi sempre più vicino a Gesù. Tutti i programmi erano qualcosa di nuovo, illuminando la mia strada e guidandomi più profondamente nella fede. Si sono risvegliati in me, non solo la fede in Dio, ma anche un amore enorme e una grande fiducia in Lui. Ho iniziato ad amare Gesù sempre di più. Ero grata, confidando in lui e mettendo tutti i miei problemi nelle Sue mani. Una nuova, diversa vita era iniziata per me. È iniziata una nuova vita per Gesù. Ora gli do tutto il mio tempo ed i miei pensieri. Ho iniziato a fare volontariato a Radio Maria, e l’atmosfera che è presente lì, le persone che ho incontrato, hanno reso il mio amore per e la mia fiducia in Dio molto più forti. Ho iniziato a prendere parte all’impegno caritatevole di Radio Maria e dell’Associazione “Betlemme”. Ho preso parte all’iniziativa “40 giorni per la vita”. Adesso guardo le persone con occhi diversi. Tutto nella mia vita è cambiato negli ultimi quattro anni e sono diventata una persona diversa grazie a Radio Maria e alla sua programmazione. La ascolto ancora e sperimento modi nuovi e più profondi. Mi sta ancora cambiando, rendendo il mio amore e la mia fede ancora più profondi, e la musica rimane con me anche quando non sono in grado di ascoltare.

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Radio Maria ha cambiato me e la mia vita. È l’unica stazione radio che ascolto, la televisione non è più interessante e non potrei più immaginare la mia vita senza Radio Maria. Grazie!

Stela Vojković, Subotica, Serbia Radio Maria mi ha cambiato la vita Nel 2007, dopo una infanzia turbolenta, il mio vicino mi ha fatto conoscere Radio Maria. Purtroppo, ho avuto un po’ di difficoltà a prendere il segnale. Ero malata, con una diagnosi psichiatrica. Mia madre stava morendo e, mia sorella non accettava la mia malattia. Ho dovuto così prendermi cura di nostra madre malata. La situazione era più difficile perché non mi permetteva di chiamare un prete per somministrare i sacramenti a nostra madre. In quel momento, ho messo tutto nelle mani di Dio per l’intercessione della Madre Maria. Con grande difficoltà ed ansia, mi sono presa cura della mamma, privandomi del cibo e del sonno a sufficienza. Mi sentivo sola e abbandonata. Dopo la morte di mia madre, lasciai la casa di famiglia e trovai un piccolo appartamento. Presi di nuovo una radio e trovai Radio Maria. Il primo programma che sentii era sulle intenzioni di preghiera. Chiesi agli ascoltatori di Radio Maria di pregare per me. Fu un assaggio di speranza. Ascoltando la radio, in particolare il direttore in quei tempi, Padre Tadej, capì che sapevo molto poco del cristianesimo. Il programma “La lettura del vangelo del giorno” mi portò a conoscere, poco a poco, il Vangelo di Cristo e la mia fede è diventata più profonda. Anche la musica spirituale che ascolto giorno e notte mi tocca molto, così come tutti i programmi di preghiera.

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In quel tempo non ero sposata e il tempo passava. Mi sentivo ancora più sola perché comunicavo a malapena con la mia famiglia e i miei parenti. Poi la casa di uno dei miei vicini prese fuoco, e la Provvidenza di Dio riuscì a trarre da quella tragedia una strada verso il mio futuro marito, il figlio della mia vicina. Attraverso Radio Maria, ho potuto aiutare questa famiglia sfortunata ed ho incontrato Andrej, che ora è diventato mio marito. Nonostante ciò, era lontano dall’essere un marito ideale. Non aveva lavoro ed era dipendente dall’alcool. Nonostante tutto però, ho sempre mantenuto la fede. Ho raccomandato mio marito e la nostra situazione alle intenzioni di preghiera di Radio Maria ogni giorno. Presto ha trovato un lavoro fisso e la nostra vita è iniziata a cambiare. Tanti programmi su Radio Maria, come quello per gli ammalati, “La visita dei fratelli”, la catechesi quotidiana, ed altri, mi aiutano a diventare più forte nella fede e a sopportare tutte le difficoltà della vita. Attraverso Radio Maria, ho incontrato molte persone meravigliose chi mi hanno aiutato molto. Questi sono solo alcuni estratti brevi del romanzo della mia vita, intitolato: Come diventare e rimanere una buona persona e un buon cristiano con Radio Maria.

Kasule Maria Justine Nakiganda, Makindye, Uganda Mi chiamo Kasule Maria Justine Nakiganda, la mia storia con Radio Maria è molto sorprendente e molto interessante. Questa radio è un dono perché ci è stata data gratuitamente e i servizi che offre sono davvero mirati a nutrirci spiritualmente. Vivo a Makindye, nella Parrocchia di Sant’Agnese. Radio Maria è stata una vera dimostrazione che sta

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facendo un lavoro meraviglioso nella mia vita. È stato un momento triste quando mio marito è morto. Molto doloroso che è avvenuto improvvisamente. Tante persone mi hanno consolato, e Radio Maria ha fatto tutto. È stata la principale fonte di consolazione per me. Ho lodato i programmi che ascoltavo ogni giorno, che erano ben pubblicizzati. Quando mio marito era ancora vivo, avevo meno tempo per ascoltare la radio, e quindi non conoscevo molti programmi. Ora Radio Maria è diventata parte della mia vita in misura tale da incoraggiare i suoi amici, che sono cattolici e non-cattolici, ad ascoltarla. Ho convinto la signora Kakooza, una delle mie amiche più strette che apparteneva a una chiesa protestante, ad ascoltare la radio. Quando anche lei ha perso il marito, Radio Maria è diventata fonte di consolazione anche per lei e la abbiamo ascoltata insieme ogni giorno. La sig.ra. Kakooza si è quindi convertita alla Chiesa cattolica ed ora è nell’apostolato della Legione di Maria. Questa Radio riporta in vita gli emarginati, gli ammalati, e i depressi. Prepara le persone a tutti gli aspetti della vita, compresi famiglia e matrimonio. È per questo motivo che secondo me c’è la necessità di supportare la radio in tutte le sue forme. La preghiera è la chiave e che il sostegno finanziario è anche un aspetto che favorisce il buon funzionamento della radio, visto che non è commerciale. Si tratta di capire i valori della radio e la nostra responsabilità individuale. Il mantenimento di Radio Maria è una responsabilità collettiva e dovrebbe essere volontario. Ho inoltre ricevuto un sostegno finanziario dalla Caritas per pagare le tasse scolastiche, così ho avuto lo stesso coraggio di sostenere gli altri, in particolare Radio Maria, con il poco che avevo. Ci sono momenti in cui qualcuno non ha sol-

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di, ma questo non significa che noi accusiamo quella persona e Dio non lo accusa neanche. Ma quando Dio ha provveduto, dobbiamo ringraziarlo per la sua provvidenza e sostenere anche il suo lavoro.

Josephat Lucas Mwananyamala, Tanzania In passato, non ho mai ascoltato Radio Maria. Un giorno stavo cambiando canale, non cercavo una stazione particolare, solo qualcosa per poter ascoltare in quel momento. Quando sono arrivato alla frequenza di Radio Maria Tanzania ho iniziato a chiedermi perché non avevo mai sentito una stazione cattolica come quella prima. Così ho deciso di continuare ad ascoltarla e sono rimasto davvero colpito dal fatto che ho ascoltato molte lezioni che miravano a cambiare la vita, ed aiutare le persone a raggiungere la santità ed aspirare al paradiso alla fine della nostra vita. In particolare, mi piace un programma chiamato “Domande relative alla fede”. Ho imparato molto, ad esempio, come rispondere alle domande delle persone sulle statue e sulle storie di culto. Ora sono in grado di rispondere alle persone in merito a diverse questioni della fede. Radio Maria Tanzania mi ha aiutato a imparare molte cose.

Stevan Kassim, Machinga, Malawi Dall’islam Al Cattolicesimo E Poi Il Seminario: Sulla Strada Verso Sacerdozio Grazie A Radio Maria Malawi Era il maggio del 1989. C’era un giovanotto che forse non aveva avuto la possibilità di ascoltare l’omelia del Santo Pa-

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dre, ma lo Spirito Santo vide che accadde attraverso le opere della Vergine Maria e della sua Radio Maria. Quel giovane era un ascoltatore di Radio Maria Malawi e ha goduto di vari programmi e preghiere. È così che ha ricevuto il messaggio di conversione! Vi presentiamo Steven, un seminarista che si è convertito dall’islam al cattolicesimo. Ora è un cattolico orgoglioso e un gioioso e umile servitore della Vergine Maria grazie a Radio Maria Malawi. Steven è uno dei sei figli della famiglia musulmana dei signori Kassim di Machinga, una città che si trova nella parte meridionale del Malawi, un’area in cui Radio Maria ha un’ampia copertura. Nacque e fece la sua prima scuola elementare a Machinga. Dopo aver completato la scuola secondaria, decise di unirsi alla Chiesa cattolica, andando contro i desideri dei suoi genitori e parenti. Nel luglio di 2012, Steven ha ricevuto il Sacramento della Confermazione. Da allora è stato un ascoltatore fedele di Radio Maria. Ha deciso di essere coinvolto nelle sue attività come volontario. È entrato in Radio Maria Malawi nel 2013 e da allora si è offerto volontario e ha servito nostra madre Maria come annunciatore e produttore. Mentre faceva volontariato a Radio Maria Malawi, ha iniziato a sentire una chiamata al sacerdozio e ha partecipato a una formazione spirituale di un anno presso il centro Kasina di Dedza. Quel posto fu istituito dai vescovi cattolici per aiutare i giovani a prepararsi ad entrare nel Seminario maggiore di Sant’Antonio, popolarmente noto come Kachebere, a Mchinji. Ora, Steven è nel Seminario maggiore di Kachebere per gli studi di sacerdozio. Sabato, il primo aprile 2017, Steven ha indossato la tonaca per la prima volta. Lui viene dalla piccola comunità cristiana di San Martino della parrocchia

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di Nsanama nella diocesi di Mangochi. Gode ancora del rapporto con la Beata Vergine Maria come volontario per Radio Maria Malawi. Che Dio lo aiuti a realizzare il suo sogno di diventare sacerdote!

Lea Tomka, Ungheria Ho conosciuto Radio Maria nel 2006, proprio quando la stazione stava iniziando a trasmettere. Mentre cercavo qualcosa di interessante sulla radio, ho trovato Radio Maria per caso. p. Jenő Gaál, SVD, un padre Verbita, stava insegnando su Radio Maria. Il mio spirito si è sentito veramente nutrito dal suo insegnamento. Prima di quell’esperienza non ero religiosa, ero alla ricerca della mia strada. Dopo averla ascoltata, sentii che dovevo immediatamente scrivere al capo di Radio Maria per conoscere il nome del prete che stava parlando. Il presidente di Radio Maria, Tomás Szabó, è stato davvero gentile. Mi ha dato l’indirizzo e-mail di Padre Gaál e, in questo modo, abbiamo iniziato a scriverci. È stato l’inizio della mia conversione e il mio rapporto con Radio Maria. Nonostante Padre Jenő avesse 85 anni, mi ha inviato lettere piene di pensieri e la mia vita è cambiata completamente, sono diventato molto diversa da prima. Sono stata molto felice di ricevere le sue lettere e gli ho risposto molto velocemente. Ha continuato a seguirmi fino a farmi partecipare ad un ritiro dei Cursillos. Non mi interessavano affatto i Cursillos o qualsiasi esercizio spirituale. Cosa avrei fatto tra tante persone che non conoscevo? Ma Padre Jenő non si arrese. Un anno dopo, nel 2007, durante l’Avvento, ho partecipato in un ritiro Cursillos femminile a Tihany. Ho trascorso quattro bei giorni e mi sono fatto ottimi amici con alcune

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donne della mia età. Il tempo è passato e, quando siamo diventate madri, abbiamo iniziato a pensare e parlare di domande sulla fede: come possiamo renderlo coerente con la vita di tutti i giorni? E con la maternità? Il direttore dei programmi di Radio Maria ci ha invitato a creare un programma su questi temi. È così che è iniziato il nostro programma, “Mammy’s Club”, dieci anni fa in cui partecipano diverse madri, neonati e bambini piccoli. In questo modo, Radio Maria aiuta noi e le altre madri a rafforzare reciprocamente la nostra fede, e ad affrontare i problemi della maternità.

Zoja Markovich, Skopje, Macedonia Ho ascoltato Radio Maria per la prima volta all’inizio del 2016. Monsignor Antun Cirimotich, che era il direttore in quel periodo, me la raccomandò. Ho iniziato ad ascoltarla e, fin dall’inizio, mi piaceva la programmazione. Ascoltavo la radio ogni giorno, cercando sempre il tempo per poter ascoltare. In quel tempo, ho anche iniziato a pregare il rosario con la Madonna da casa, insieme a tutte le persone che stavano pregando alla radio. Ascoltavo programmi dell’archivio ogni giorno e scrivevo tutto ciò che ascoltavo su un quaderno. Dopo quattro mesi sono stata invitata a visitare Radio Maria. Sono stata presentata alle persone che preparavano i programmi, alle persone coinvolte in diverse trasmissioni e alle persone che pregavano regolarmente sulla radio. Sono stata quindi invitata ad unirmi come volontaria in uno dei programmi. Ho deciso così di prendere parte alla preghiera del mattino, pregando il rosario con la Madonna. Così, il 3 luglio,

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ho iniziato il mio impegno alla radio. Ero molto felice; il rosario aveva un significato così importante per me. Pregare il rosario mi ha dato nuova vita. Al mattino mi alzavo presto e aspettavo con impazienza il momento di andare alla radio. A causa di questa esperienza, ho raccomandato ai miei amici intimi e ai miei parenti di ascoltarla. Alcuni di loro hanno iniziato ad ascoltare e hanno provato un grande piacere. Erano persone anziane, per le quali la programmazione era Buona Notizia. Col passare del tempo, partecipai di più al lavoro dell’emittente, iniziando con piccoli cicli del programma “Chiamato a santità” e un altro ciclo, che è ancora in onda una volta alla settimana, intitolato “Meditazione”. Ora, dopo due anni, ancora raccomando Radio Maria a molte altre persone. Li invito a pregare durante il programma del mattino in cui offro la mia piccola parte con la mia partecipazione. Radio Maria può cambiare la vita di chiunque. Radio Maria è per tutte le persone di tutte le età, nazionalità, e persino tutte le religioni. Ci unisce, soprattutto se siamo pronti a dare il nostro tempo libero per partecipare, direttamente o come ascoltatori. Che Dio benedica tutti coloro che contribuiscono a lavorare per il Progetto Radio Maria. La Madonna, nostra Madre è con noi tutti i giorni e, con il suo amore materno e la sua dolcezza, ci guida, ci rinnova e ci dà pace. Può fare miracoli nella vita di ogni persona, non importa se quella persona è anziana o giovane. Lei fa miracoli nella vita di molte persone malate e isolate. Venite e provate questa Benedizione che è un regalo dal Cielo!

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Hagenimana Agathe, Ruanda Hagenimana Agathe è nata disabile a tutti gli arti inferiori e superiori. Durante tutti i suoi 30 anni, non si è mai seduta. È sempre stata sdraiata sul suo lettino. Per mangiare, bere e fare chiamate, usa solo la lingua e i denti. Miracolosamente, può leggere, scrivere e tessere piccole stuoie. Nella sua vita, non dimenticherà mai due eventi: la visita alla sua famiglia di Sua Eccellenza Monsignor Smaragdo Mbonyintege, Vescovo di Kabgayi e il primo ascolto di Radio Maria Ruanda. La madre di Hagenimana Agathe, Kubwimana Primitiva, dice che ha accolto la sua bambina come un dono di Dio. Alla nascita, l’entourage e persino i suoi stessi familiari le hanno impedito di allattarla, convincendola di aver dato alla luce un animale. Ma riuscì a superare l’odio e l’isolamento amando profondamente sua figlia che è la maggiore della famiglia. Il suo nome Hagenimana significa «È Dio che provvede a tutto». Hagenimana Agathe ascolta spesso Radio Maria Ruanda senza poter lasciare il suo letto. Prega il rosario e tutte le preghiere; segue la messa e tutti i programmi perché rimane a casa da sola quando sua madre e suo fratello sono impegnati nei lavori nei campi. È una fedele ascoltatrice. Ascoltando Radio Maria Ruanda, non è più isolata, ma si sente sempre in contatto con Dio e sotto la protezione materna della Vergine Maria. Attraverso varie testimonianze trasmesse, ha trovato la forza dell’anima. Inoltre, Radio Maria Ruanda l’ha resa famosa. Non sa esattamente quanti amici ha ricevuto grazie a Radio Maria. Ha un certo numero di amici con cui parla al telefono, altri la chiamano per ascoltare la sua testimonianza o pregare con lei, specialmente i malati e gli altri infermi che sono costretti a rimanere sempre al letto; molte persone la visitano per soddisfare la loro curiosità ... Lei è una missionaria da casa sua.

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In riconoscimento, Agathe supporta ogni mese Radio Maria Ruanda e partecipa alle campagne speciali come il mese di solidarietà e la Mariathon grazie alle donazioni che riceve da persone di buona volontà durante le loro visite o da chi l’ha semplicemente ascoltata. Radio Maria è la sua famiglia: è sempre con la sua piccola radio. Hagenimana Agathe vive a Centrale Jandari, parrocchia di Kabacuzi, diocesi di Kabgayi. Ringrazia i sacerdoti che l’accompagnano e le danno i sacramenti. Esprime la sua immensa gratitudine a Radio Maria Ruanda che l’ha tirata fuori dall’isolamento e con la quale si rigenera spiritualmente. Possa Dio proteggerla e benedirla!

Congregazione ''Amici dei poveri'', Gitikinyoni, Ruanda Gli anziani che vivono con le Sorelle «Inshuti z’Abakene» (Amiche dei Poveri) esprimono la loro stima a Radio Maria Ruanda. Alcuni di loro hanno famiglie che non hanno potuto prendersi cura di loro e sono stati recuperati dal Centro delle Suore “Inshuti z’Abakene « (CSIA) che si trova nella località di Gitikinyoni. Altri non hanno più famiglie, questa categoria include le persone che sono venute a finire la loro vita al CSIA. Accanto all’accompagnamento spirituale, il Centro fornisce terapie diverse e assistenza sanitaria a questi anziani che sono attualmente 17 persone: 12 donne e 5 uomini. Radio Maria Ruanda li accompagna nelle loro piccole attività quotidiane. Quando Radio Maria ha visitato questa comunità, tutti hanno dimostrato la gioia che riflette il legame intimo con la Radio. Grazie ai suoi programmi, gli occupanti del CSIA riprendono

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l’abitudine della preghiera e recitano il rosario insieme. Si alzano presto la mattina per collegarsi alla trasmissione della messa. Possono persino ricevere la comunione attraverso la cura di una delle sorelle che li accompagna. Il suo nome è Charles Gaétan; è nato nel 1963. Ha vissuto in Uganda come rifugiato. Un giorno, decise di tornare in Ruanda. Sei mesi a piedi per arrivare in Ruanda dopo mille difficoltà sulla via del ritorno. Non avendo nessuno che si prendesse cura di lui, ha vagato per le strade del paese per 3 mesi, fino a quando la polizia lo ha preso di mira. Dopo il suo ingresso casuale al CSIA, ha abbracciato la fede cattolica anche se era stato battezzato protestante in Uganda. La sua conversione proviene dall’ascolto permanente di Radio Maria Ruanda, la sua radio, che gli ha ridato la gioia di vivere. “Come formazione scolastica, ho fatto 7 anni di scuola elementare in Uganda”, dice. “Con gli insegnamenti di Radio Maria, ho riconquistato la pace del cuore. Nelle questioni spirituali, il Centro beneficia delle visite regolari dei sacerdoti che regolarmente ci danno i sacramenti. Trovo grande sostegno nella preghiera che recitiamo nella nostra cappella. Sono passato dalla morte alla vita grazie alla compassione del Centro e grazie a Radio Maria”.

Marguerite Nyirakarasi, Kibuye, Ruanda Marguerite è nata nell’ovest del Paese (Kibuye). Ha poi sposato un uomo di Kingogo (Centro Nord). Suo marito è morto prima che la coppia ricevesse il battesimo. Rimasta sola con i suoi figli, che purtroppo morirono tutti più tardi, fu battezzata. Successivamente, è stata introdotta al CSIA dalla Comunità di Saint Vincent de Paul. La sua età è intorno ai 65 anni.

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«Al Centro», dice, «ho ricevuto una radio con cui poter seguire Radio Maria. All’inizio ero sempre ansiosa e arrabbiata. Nessun aveva il coraggio di avvicinarsi quando ero in quello stato. A poco a poco, il mio carattere è cambiato e attualmente condivido la stanza con altre due signore anziane che sono arrivate dopo di me. «Al Centro, grazie all’ascolto di Radio Maria, ho imparato molto. Nonostante la malattia cronica di cui soffro, accetto la mia situazione. « Marguerite esprime anche la sua guarigione rispondendo a certe domande: Qual è per lei il segno di guarigione nel suo comportamento? - Ho la gioia dentro di me e mi prendo anche cura degli altri pensionati, anche se soffro. Conosce altre persone in questo Centro che sono cambiate interiormente grazie a Radio Maria? - Sì, con altri pensionati, ci incontriamo regolarmente per pregare. Quando mi sentirò meglio fisicamente, pregherò con gli altri nella cappella. Con Radio Maria, possiamo anche seguire la messa a distanza. In che cosa è particolarmente grata alle Sorelle religiose “Amiche dei poveri” che si prendono cura di lei? - Qui possiamo lavarci facilmente per una questione di igiene del corpo. La vita di preghiera si alterna a piccoli lavori che ciascuno fa secondo il proprio stato. Abbiamo chiesto a Suor Christine come nei suoi occhi vede il lavoro delle Sorelle “Amiche dei poveri”. Riusciamo ad aiutare i nostri pensionati a rimanere in contatto con Dio. Con le loro piccole radio che ci sono state date da Radio Maria Ruanda, seguono i programmi e li adorano

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per questo motivo. Notiamo una graduale trasformazione del loro carattere, che consente loro di vivere in armonia l’uno con l’altro. Con gli anni migliorano in modo visibile. Recitiamo il Rosario tutti insieme e seguiamo la Messa a distanza o assistiamo sul posto quando c’è un prete, sentono la presenza di Dio in mezzo a loro e rimangono di buon umore. In Gitikinyoni – che letteralmente significa l’albero degli uccelli – gli anziani hanno davvero trovato un posto dove conservare la speranza per il futuro. Radio Maria Ruanda, da parte sua, è stata in grado di trovare la sua parte nel mantenere il contatto con il mondo esterno i cui effetti della guarigione interiore diventano evidenti.

Burimi di Prizrem, Kosovo Sono Burimi di Prizren (identità cambiata) (B. R.) sono albanese di tradizione musulmana. Tramite RMK ho scoperto un mondo nuovo, la fede dei nostri antenati, il cristianesimo. Adesso non mi separo più da lei, perché mi ha portato alla Luce di Gesù Cristo. A tutti quelli che lavorano in questa Radio, Dio possa aiutarvi e ricompensarvi. Là suona la voce di Dio, della Chiesa Cattolica, la fede dei nostri antenati da duemila anni. Grazie per tutto. Dio vi aiuti e ricompensi con ogni bene. Da quando ascolti e segui RMK? Non da molto tempo. Un mio amico mi ha suggerito questa radio. È stato un vero dono per la mia vita, per la ricerca della mia strada. Spero di continuare la mia ricerca sulla nostra “fede antica” cioè il cristianesimo. Cosa vuol dire per te RMK? È difficile esprimerlo con poche parole. RMK vuol dire una

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porta, una finestra, una fonte nuova, un respiro diverso. Solo adesso in qualche modo capisco cosa vuol dire essere cristiano, credere, amare, vivere e testimoniare la vita nuova che ci viene donata da Dio. Intravedo da lontano una luce che mi avvolge e mi guida verso sentieri nuovi... Qual è la tua esperienza con RMK ed il tuo messaggio? È una bella esperienza, che mi fa sperare, che mi aiuta a capire meglio me stesso, la mia vita passata ed attuale. Proporrei a miei amici e conoscenti di ascoltare RMK, perché è una Radio diversa dalle altre, porta un messaggio di luce e speranza non solo per noi, ma anche per il mondo intero.

Anonimo, Medio Oriente Una persona ci ha contattato da un Paese Mediorientale tramite Facebook Messenger e tramite WhatsApp sul numero che utilizziamo per i programmi in diretta. Voleva convertirsi con tutta la sua famiglia dall’Islam al Cristianesimo. Secondo la sua testimonianza, ascoltando Radio Mariam, ha scoperto la bellezza di Nostro Signore Gesù Cristo ed è stato colpito dall’importanza dell’amore nel Cristianesimo in particolare verso i nostri fratelli. Radio Mariam è entrata in contatto con lui e gli abbiamo dato il contatto di un sacerdote nel suo Paese con il quale potrà riferirsi per iniziare il suo cammino nel conoscere il Cristo.

Anonimo, Reggio Emilia, Italia Conversione di un’ascoltatrice marocchina islamica, ora cattolica (telefonata) A: Pronto ?

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R: Ciao come ti chiami? A: Sono F. R: Come va? Da dove chiama? A: Sono felice, da Reggio Emilia, sono felicissima perché ho chiamato per 5, 6 anni Radio Maria e non sono mai riuscita a parlare con voi R: Allora benvenuta F. Raccontati! A: Sono nata in Marocco, ma mi sono convertita a Gesù! Gesù è tutto!. Ma guarda Roberta io adoro Gesù e Maria. E sono emozionata da morire guarda, da impazzire, da impazzire R: Ma F. come hai conosciuto il Signore Gesù? Che cosa hai scoperto con Gesù e con Maria? A: Oh … mi è entrato nell’anima perché era un giorno di festa in onore di Maria passavano per strada e pregavano Maria R: lntendi la processione con la statua della Madonna? A: si si e da quel giorno mi è entrato nell’anima Gesù, mi è entrato nell’anima! R: Ti ringraziamo… nemmeno noi cattolici oramai usiamo più queste espressioni, dire Gesù mi è entrato nell’anima A: Si stare davanti a lui. Spero che aiuti il mondo intero e soprattutto coloro che non comprendono i Suoi insegnamenti. E Radio Maria è tutto questo! Fa questo nelle case! R: grazie F. A: grazie cara, grazie sei una forza, che Dio ti benedica! R: Benedica anche te, 10 volte di più, che il Signore aiuti sempre la tua famiglia! A: Sì Roberta che Dio aiuta il mondo! R: bella questa testimonianza, ecco voi pensate a questa sig.ra marocchina che si è convertita proprio nell’istante del passaggio della statua della Madonna in processione. Dobbiamo riscoprire le processioni.

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Peter Schilling, Monaco, Germania Il noto musicista e cantautore Peter Schilling – all’inizio degli anni ’80 con la sua famosa canzone “Major Tom” occupò per diverse settimane il primo posto nelle classifiche in Germania, Austria, Stati Uniti e Giappone – dopo un burnout e vari colpi del destino personali stava riorganizzando la propria vita. Quando una notte del 2005 stava girando il sintonizzatore della sua radio all’improvviso sentì risuonare musica sacra da coro nel suo appartamento. Inizialmente fu sorpreso e si chiese quale emittente potesse essere. Quando Padre Buob tenne una catechesi, all’improvviso si calmò ed ascoltò le sue parole che lo toccarono profondamente. Fu per lui come se qualcuno stesse continuando la sua terapia, alla quale si era sottoposto dopo il burnout, e allo stesso tempo lo stesse riaccompagnando a Dio. Quella sera si pose delle domande: “Dove è finita la mia fede? Perché ho lasciato Dio sulla strada della mia vita?”. Da quella sera in poi Radio Horeb lo aiutò a condurre di nuovo una vita con Dio e nella fede. Da allora la sua vita è cambiata in meglio, gli sono successe cose incredibili in cui ha potuto sperimentare la vicinanza di Dio e che lo hanno riempito di una profonda gratitudine. Oggi dice che Radio Horeb lo ha riconfermato nello spirito e nella fede e l’ha portato avanti come nessuna altra radio sarebbe stata in grado di fare. Da allora Radio Horeb è diventata una delle sue radio preferite in assoluto che lo accompagna continuamente.

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Josué Romero, Culiacán, Messico Josué Romero è un giovane architetto che due anni fa si è unito a Radio Maria a Culiacán, Sinaloa, come volontario presso la reception, dove risponde alle telefonate e dà incoraggiamenti a chi ha bisogno. Ciò che rende speciale questo giovane è che da quando ha abbandonato la sua carriera di architetto tutta la sua vita è cambiata: “Ho perso la vista, ma ho guadagnato un’altra vita, ho visto per ventidue anni della mia vita ... ma ora sono cieco, e sono già quasi sette anni che vivo questa vita meravigliosa. È stato per grazia di Dio, per la sua misericordia, che ho trovato la forza di cui avevo bisogno per andare avanti “. Vissuto in un ambiente di attività illegali e cattive compagnie, Josué è stato immerso nella droga e nell’alcool per undici anni, fino a quando un’overdose l’ha portato a perdere la vista. Questa esperienza, l’ha portato a dare un approccio diverso alla sua vita, al servizio degli altri. Il suo volontariato è un grande esempio di vita per i suoi colleghi e radioascoltatori che visitano gli studi. Per il senso positivo di consolazione che offre agli ascoltatori tiene anche una trasmissione. Questo cibo nella sua anima l’ha portato a decidere di intraprendere la carriera in psicologia, “Devo essere più preparato ad accompagnare le persone e svilupparmi professionalmente e spiritualmente nella mia vita. Ora sono più felice perché mi conosco meglio, e tutto grazie a Radio Maria”.

Lesbia Inés Cubas de Castillo, Panama Sono la signora Lesbia Inés Cubas de Castillo e ho sessantuno anni. Ho incontrato Radio Maria quando avevo quaran-

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totto anni e mi sono ammalata gravemente. Un giorno, mentre ero sola, accesi la radio e iniziai a cercare una stazione. Ho ascoltato il Rosario e ho lasciato sintonizzata la radio in quella stazione. Da quel giorno Radio Maria è la mia compagna, la ascolto tutto il giorno. Nella mia malattia Radio Maria è stata la mia guida: ho incontrato Gesù e la Vergine Maria. La mia salute peggiorava ogni giorno; non potevo reggermi da sola, mio marito doveva aiutarmi perché non potevo camminare e mi dovevano sostenere. Sono andata da diversi specialisti ma in due anni non ci fu nessun miglioramento. Tuttavia, ascoltavo sempre Radio Maria. Quando avevo crisi di dolore, recitavo il rosario nei diversi orari di trasmissione e, così facendo, sentivo tanta pace. Ho deciso di non andare più dai medici e di smettere di prendere farmaci perché non vedevo miglioramenti. Sentivo però che l’ascolto delle catechesi, della Messa, delle ore di preghiere e dell’ Ora Santa del giovedì, mi fortificavano ogni giorno. Attraverso Radio Maria ho imparato a recitare il Rosario, ho imparato a pregare e a cercare il cammino verso Dio. Poiché non avevo ricevuto tutti i sacramenti, ma soltanto quello del battesimo, cominciai a preoccuparmi di riceverli. Nei momenti più difficili, ho solo chiesto a Dio di permettermi di ricevere i sacramenti. Col passare del tempo sono migliorata a poco a poco. Ho iniziato a camminare e le mie pene diminuivano. Andavo in chiesa ogni volta che potevo, ma mi sentivo triste perché non potevo ricevere la comunione. Ho visitato Gesù nel tabernacolo ogni volta che potevo e un giorno ho parlato con mio marito e gli ho chiesto di aiutarmi a ricevere i sacramenti che mi mancavano, e di sposarmi in chiesa. Ci siamo sposati con la benedizione di Dio e oggi siamo una famiglia, in cui Dio è al centro. Abbiamo cercato di guidare tutta la famiglia. Anche mio marito ha imparato a recitare il rosario. A casa mia ascoltiamo solo Radio Maria.

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Andiamo a messa la domenica e grazie a Dio la mia malattia sta scomparendo. Ogni giorno chiedo a Dio di essere il Suo strumento, di fare la Sua volontà in me e non in me. L’ho imparato grazie a tutti i programmi di Radio Maria, la mia fedele compagna. Quando mio marito ha visto che ascoltavo giorno e notte Radio Maria, mi ha comprato una radio a batterie. Un giorno la radio si è spenta ed ho chiesto a mio marito se poteva controllare cosa stesse accadendo. Lui ha osservato: “La radio ha un anno e le batterie sono durate un anno, solo Dio ha potuto permetterlo!”. Oggi sono una catechista e cerco di essere al servizio della casa di Dio, la nostra Chiesa. Non prendo i farmaci, le preghiere e il Rosario sono le mie medicine. Grazie a Radio Maria, strumento di Dio che raggiunge migliaia di persone come me, che ci guida e ci insegna a comunicare con Dio e con la nostra Madre celeste.

Anonimo, Spagna Radio Maria, la forza di una speranza quasi dimenticata Non importa dove ci perdiamo o da quanti canti di sirene siamo distratti, la Vergine Maria trova sempre il piccolo spazio attraverso il quale inserire la luce nella notte della nostra solitudine piena di ululati. In uno dei miei numerosi viaggi su strade solitarie, dopo quasi trent’anni lontana dalla Chiesa, dopo anni di insoddisfazione, infelicità, malattia e un cuore pieno di rabbia e tristezza, una voce “scivolò” nel silenzio della mia auto. Era la voce di un prete di Radio Maria ... Invecchiando, la vita inesorabilmente ci mette di fronte alla realtà dei nostri numerosi errori e delusioni. Nella mia cinquantina mi sono ritrovata con la realtà dei figli che non sono arrivati, un matrimonio fallito, una salute che si stava

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incrinando, una professione in cui i princìpi sembrano contare meno degli interessi, ecc… Eppure, in quei momenti, nonostante gli episodi di depressione e scoraggiamento, c’era ancora un profondo desiderio di continuare a cercare un significato per tutto e un “qualcosa” che riempisse il vuoto profondo che regnava nella mia vita. Per questo motivo, ho finito per cercare le ragioni a tutto ciò negli ambienti della New Age, un sostituto della Verità molto diffuso ai nostri giorni. Era mezzogiorno di una luminosa mattina dell’aprile 2009, mentre guidavo attraverso una delle zone semivuote della Spagna interna, quando una voce che parlava degli angeli “scivolò” nella mia autoradio; ma questa volta gli angeli non erano amuleti per proteggere le porte o decorare ambienti, ma la loro missione, disse quella voce, era “lodare e dare gloria a Dio”. Quest’affermazione era il lampo che illuminava l’oscurità attraverso cui il mio cuore aveva trascorso tutta la vita a esplorare senza direzione e mi ha piantato di fronte alla vera ragione della mia esistenza. Che cosa dire di ciò che ho vissuto? Sorpresa, stupore, emozione ... Sorpresa del fatto che qualcosa di così vero mi fosse arrivato attraverso una stazione radio chiamata Radio Maria, di cui avevo poche notizie e dalla quale non mi ero mai interessata, e che quello che stavo ascoltando aveva toccato qualcosa dentro di me che cercavo da tutta la vita. A partire da quel giorno la mia strada è stata accompagnata dalla famiglia di Radio Maria. Qualche volta come ascoltatrice, a volte come volontaria, ora come formichina, ma mi sono sempre sentita a casa e ben accolta, come un membro della famiglia che avesse lasciato la sua casa in cerca di avventure in terre lontane, che è stata aspettata a lungo tempo e che è finalmente tornata ... Grazie di cuore a RM e a tutti quelli che formano questa

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grande famiglia nel mondo per essere la Forza di una Speranza, sempre antica e sempre nuova. Sia benedetto e lodato il Signore, Dio dell’universo, che è Padre, Figlio e Spirito Santo e che ci ha donato una MADRE!

Juana de Vega, Madrid, Spagna Alcuni anni fa, ho avuto un grande schiaffo nella mia vita. Il mio matrimonio, sul quale avevo scommesso tutto, si è rotto. Mio marito era affezionato a me, ma aveva altri piani per la sua vita. Gli ho chiesto del tempo e ho fatto del mio meglio, sperando che fosse una crisi temporanea ... ma niente. Non mi sentivo lontana dalla Chiesa, mi ero persino offerta come catechista per la Prima Comunione, ma ero senza sacramenti da anni. Mi sentivo ipocrita ogni domenica alla messa: avevo paura della domanda di mio figlio: “Mamma, perché non ricevi mai la comunione?”. Radio Maria si era già intrufolata nella mia vita. Avevo dei bambini in macchina e alla radio parlavano dell’arca di Noè. Pensai: “Sarà una trasmissione protestante?” Il momento cruciale è arrivato una notte; il bambino si era già addormentato, potevo finalmente riposare. Ho guardato la radio, ho sorriso con ironia: “Almeno non devo ascoltare le trasmissioni sportive, metterò Radio Maria”. E ho sentito queste parole: “Lui è quello che ci cerca prima di noi ... lui viene al tuo incontro nella situazione in cui ti trovi, in grazia o nel peccato ... oggi Gesù viene a incontrarti e lo fa perché ti ama ... “. Continuavo ad ascoltare, è stato una scossa che “mi ha svegliato”. Sono rimasta ferma durante quella meditazione degli Esercizi Spirituali che Radio Maria offre in Quaresima.

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Se qualcuno mi avesse visto in quel momento sarei sembrata una persona silenziosa e calma, invece un incendio era scoppiato dentro di me. Non ho visto il Signore, ma ho potuto vedere che era lì, al mio fianco, che mi sosteneva. Che non aveva smesso di esserci, anche se io guardavo dall’altra parte. Nella mia anima ci fu un’enorme gratitudine e serenità, mescolata a un’immensa vergogna. Non potevo aspettare, ho pregato e ho sentito l’impulso di ritrovare la grazia. Nella piccola cappella della confessione, davanti a Cristo sulla croce, non smisi di piangere. Sono tornata ad ascoltare quegli esercizi, il primo CD che ho chiesto alla Radio. Tempo un mese e mezzo ed ero diversa. Come appena innamorata. Con quella sensazione di essere tornata a casa, e allo stesso tempo di entrare in un luogo nuovo e insospettato. Sono sempre grata al Signore. Nell’Eucaristia quotidiana, mi emoziono in ogni consacrazione, devo trattenermi dal non gridare: “Grazie, Gesù, per essere con noi!” Infine, sono passata dal crederci, al viverci. Vedo la vita come un’opportunità per imparare la via del Cielo, per prepararci a essere alla Sua presenza per sempre. Mio Dio, grazie per aver scelto Radio Maria come mezzo per tornare alla mia vita. Dio non ci abbandona mai

Mario Arriola, tassista, Città del Guatemala Mi chiamo Mario e vorrei che la mia testimonianza aiutasse altre persone che stanno vivendo gli stessi problemi che ho vissuto io. Appartengo a una famiglia cattolica, mia madre è una

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donna molto buona così come mio padre, anche se ha sofferto di alcolismo e quando era ubriaco era molto violento. Sono stato il primo figlio e cinque anni dopo è nata mia sorella. Oggi ho quarantaquattro anni e ho avuto una vita molto difficile a causa delle dipendenze che mi hanno portato anche all’alcool, alla droga e all’infedeltà. Ho iniziato a consumare alcol e droghe in gioventù. A ventidue anni avevo già la mia famiglia e stavamo aspettando l’arrivo del mio primo figlio. Ho reso la vita di mia moglie molto difficile a causa delle mie infedeltà, ed ho provocato in lei molto dolore. Sono tornato a vivere con mia madre per un po’; poi sono tornato con mia moglie, ho cercato aiuto in gruppi di supporto come Alcolisti Anonimi. Per un certo periodo ha funzionato, poi ho voltato di nuovo le spalle a Dio e sono tornato a condurre la vita di prima fatta di alcool, droghe ed infedeltà. Mia moglie non ce la faceva più ed io andai via di casa, abbandonando di nuovo la mia famiglia. Vivevo da solo e sono stato licenziato da diversi lavori. Avevo debiti e a poco a poco il mio corpo si ammalò. La mia situazione stava diventando sempre più disperata e non riuscivo a trovare una via d’uscita. Mia madre mi consigliava sempre di ascoltare Radio Maria, dicendo che avrei trovato consolazione e guida. A volte l’ho sintonizzata, ma sentivo che i messaggi non erano per me e cambiavo stazione, per continuare ad ascoltare la musica di gruppi e bande che era quella che mi ha trascinato di più nei vizi. Il 25 dicembre ho subito un grave incidente automobilistico; sono rimasto molto male... il veicolo che noleggiavo per lavorare come tassista ha subito molti danni e ho dovuto pagare mille dollari ai proprietari. La mia salute peggiorò ulteriormente e quando consultai il dottore, mi disse che avevo

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il fegato malato, la pressione del sangue molto alta, i valori di colesterolo e trigliceridi elevati, e che il mio corpo era così deteriorato che sembrava quello di un vecchio. In quei giorni con così tanti problemi mi sono anche depresso, avevo perso di nuovo la mia famiglia e tutto era grigio. Dopo tanti problemi mi sono ricordato il consiglio di mia madre, ho sintonizzato Radio Maria e ascoltato il programma di un sacerdote che in quel momento stava dando un messaggio che parlava di tutto ciò che stavo attraversando e ho sentito speranza, Dio stava parlando direttamente a me. A poco a poco ho iniziato a rinunciare all’alcol e alle droghe e sono riuscito a far cadere la barriera che avevo creato verso Dio. Ho pregato di nuovo all’Ora Santa e ho sentito la presenza della Vergine di Guadalupe che mi accompagnava. Senza che io lo sapessi, Gesù aveva lavorato anche nel cuore e nell’anima di mia moglie, che frequentava un gruppo cattolico e faceva digiuni e sacrifici per la mia conversione. Quando le ho chiesto di riprovare, mi ha dato l’opportunità e il suo carattere era di nuovo quello della ragazza di cui mi ero innamorato. Da sette mesi ho recuperato il mio matrimonio e i miei figli. Adesso, la sera preghiamo in famiglia e cerchiamo di condurre una vita sacramentale, perché sappiamo che solo con la mano di Dio e della Vergine Maria possiamo andare avanti nella nostra santificazione.

Joel, Paraguay Mi chiamo Joel. All’età di quindici anni ho iniziato ad andare alle feste, bevevo alcol, fumavo sigarette e marijuana. All’età di diciotto anni mi sono ricordato di aver subito un

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abuso da parte di mio zio che amavo da bambino. Da grande, sono arrivato a confondere il mio orientamento sessuale, e allo stesso tempo volevo distruggere me stesso e gli altri. Ho commesso crimini e volevo uccidere i miei parenti. Sono arrivato ad avere episodi molto violenti di aggressività, automutilazione e suicidio. Così sono stato ricoverato all’Ospedale Neuropsichiatrico. È stato orribile. Un giorno mi sono ricordato che un altro zio ci diceva sempre di ascoltare Radio Maria. Quando è uscita sui giornali la notizia della rinuncia di Papa Benedetto XVI ero curioso e ho cercato la stazione. Ho riconosciuto la voce del direttore Padre Vicente, quel giorno stava parlando della parabola del figliol prodigo. Diceva che il nostro passato non dovrebbe più essere preso in considerazione perché nostro Padre non ne tiene conto, ci sta aspettando. Mi ricordai così di quando lasciai l’ospedale neuropsichiatrico e trovai l’abbraccio dei miei fratelli, dei miei genitori ed il ritorno a casa. Quindi sono andato a confessarmi, e la gente della chiesa mi ha chiesto di fare il catechista, Radio Maria mi ha aiutato a dare dinamicità ai bambini e ho imparato molto dal programma per bambini “Lumini di fede”. Una volta in “Chiesa oggi” hanno menzionato gli abusi, e lì ho imparato a perdonare, a sciogliere quel rancore. Ero imbarazzato di parlarne con la mia ragazza, ma lei mi ha ascoltato. Ora sono sposato con lei. Quando ero piccolo, mamma e papà andavano a lavorare ed io restavo nelle mani di altri. E Radio Maria ci insegna a essere attenti in questi casi. Se i miei genitori fossero stati avvisati! Radio Maria è il mio bastone. Non voglio cadere, perché non mi costerà cadere ma rialzarmi. Dio può curare l’omosessualità. Dio ha creato l’uomo e la donna per essere uno. Dio si è avvalso di mio zio che era un ascoltatore e oggi sono io che lo dico sempre agli altri.

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Anonimo, Ateo, Venezuela Ci racconta la conduttrice del programma “Pregare con Gesù e Maria”, che ha ricevuto una telefonata da un signore che si è identificato come agnostico, affermando che il programma gli piaceva moltissimo. Sentendo questo, la conduttrice l’ha invitato a rimanere in sintonia con la programmazione della stazione per fare in modo che a poco a poco potesse conoscere Dio e sua Madre. Mesi dopo durante un’attività della Radio in cui invitavamo gli ascoltatori a chiamare e raccontare le loro testimonianze sulla radio, questo signore chiamò raccontando con grande emozione che per lui quella stazione era la più grande scoperta che avrebbe potuto sperimentare nella sua vita, che gradualmente ha conosciuto ciò di cui parlano la Chiesa e la sua dottrina, e ha conosciuto e sperimentato l’amore di Maria. Dice che è ancora un po’ difficile per lui recitare il Rosario, che non è in grado di pregare da solo, ma si lascia accompagnare di Radio Maria che lo guida per come farlo

José, carcere di San José, Uruguay Dalla sua cella nel carcere di San José, José ascoltava la sua radio per passare le giornate. Improvvisamente si è trovato sul canale di Radio Maria. Nella sua solitudine e scetticismo, ha trovato una voce amichevole nella radio di Nostra Madre che l’ha portato a chiamare un programma in diretta alla radio. Parlando con i conduttori del programma, ha espresso il bisogno di vedere un prete. Il giorno dopo José ha accettato il sacramento della riconciliazione e della comunione. Radio Maria Uruguay era stato il collegamento per ristabi-

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lire la comunione tra José e Dio. Otto mesi dopo, José sta scontando la sua pena, torna a chiamare Radio Maria per Natale per raccontare la sua storia e ringraziare la radio per averlo aiutato a superare quel momento complicato e rincontrare Dio

Eduardo Delgado Rodríguez, Costa Rica Don Eduardo Delgado, ascolta Radio Maria Costa Rica da un anno, quando dopo aver frequentato un ritiro spirituale, ha deciso di smettere di ascoltare una stazione e ha iniziato a cercare un altro canale. Si è imbattuto in 100.7 F.M. e lì è rimasto. Adesso è coordinatore del progetto “La corona di stelle” e afferma di essere convinto che Radio Maria abbia cambiato la sua vita per sempre, perché lo accompagna e lo consiglia nelle sue decisioni. È padre di otto figli, due di loro sono già partiti per la Casa del Padre, un dolore che è riuscito a sopportare grazie al suo incontro con Dio. Inoltre, si è convertito grazie alla radio, e alla sua determinazione, a cambiare molte cose nella sua vita.

Maggiore Guillermo Solórzano, Cauca, Colombia Il maggiore Guillermo Solorzano è stato rapito dalle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) il 4 giugno 2007, a Cauca. Era un comandante di polizia in una municipalità che cercavano di trasformare in uscita al Pacifico per facilitare un accordo umanitario e il rilascio degli ostaggi. Durante i primi giorni di prigionia, il maggiore ha avuto difficoltà ad adattarsi ed è caduto in una grave depressione.

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Sette giorni dopo il rapimento, una giovane guerrigliera le chiese se le sarebbe piaciuto ascoltare la messa alla radio. In preda alla tristezza acconsentì e questo cambiò la sua vita. Sotto minaccia lei l’aveva avvertito che poteva ascoltare la radio ma non toccarla. Prima di andarsene, la lasciò su Radio Maria. Dopo di ché non ha potuto più lasciarla, ha imparato a pregare, ha letto tutta la Bibbia, ha messo in discussione la sua vita. Passarono quindi quattro anni di sequestro e, insieme al suo compagno, il caporale dell’Esercito Salín Sanmiguel Valderrama, consacrarono la loro vita alla preghiera, ricordando l’invito del Vangelo: “Prendi la tua croce e seguimi”. Il 16 febbraio 2011 sono tornati alla libertà. Otto settimane dopo ha visitato Radio Maria. Ha raccontato cosa aveva significato la radio durante il suo sequestro. La sua testimonianza è diventata una meditazione sull’opera di Dio durante la prigionia, una mirabile storia per il dono di fede che Dio ha concesso a questi uomini attraverso la radio. Dalla sua storia è nato il libro “Dalla prigionia alla libertà”. Adesso va per la terza edizione.

Sig. Manfred dal Mühlviertel, Austria RM è una Pasqua perenne “Sono Manfred. Due settimane fa ho scoperto Radio Maria per caso. Per me è stata come una Pasqua anticipata. Tramite Radio Maria mi sono incamminato di nuovo e ho trovato di nuovo senso nella vita. Sono proprio entusiasta di voi e ho ritrovato piena forza nella fede, e spero che la Pasqua continui fino alla beata fine che un tempo verrà. Grazie ancora!”

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Richard, Vienna - Testimonianza di un ex-alcolizzato che tramite RM ha trovato di nuovo la fede e si è liberato dall'alcol “Ho sempre creduto in Dio. Però ero alcolizzato, e Dio per me era sparito in qualche modo. Solo tramite Radio Maria ho pian piano ritrovato Dio e anche tutte quelle cose che sono importanti per un cristiano. Se poi si ritrova la strada giusta, questo è una gioia interiore. Ho potuto di nuovo imparare a pregare – oggi per la prima volta da anni ho pregato di nuovo il rosario. Molte cose che sapevo già nella vita le avevo dimenticato a causa dell’alcol. Ma è tanto bello ritrovare la strada del ritorno, una esperienza incredibile.”

Cristina 24 anni, Austria Testimonianza dal carcere CIAO MAMMA! Un venerdì pomeriggio ho potuto accompagnare dal mixer dello studio una trasmissione dal carcere di Hirtenberg presso Vienna. Era prima della festa della Mamma, e i carcerati avevano organizzato il programma con il tema “Ciao Mamma”. Dopo alcuni canti e il rosario seguivano parole personali degli uomini alle loro madri tramite la radio. Hanno usato la radio come mezzo per ringraziare le loro madri in maniera semplice e cordiale, ma anche per chiedere perdono. Uno di loro ha elencato i modi in cui finora avevo ferito sua madre e disse che la cosa peggiore per lui era vedere i suoi occhi tristi. Un figlio amato che sa chi è sua madre e chi è lui stesso negli occhi di sua madre. In quel momento qualcosa è cambiato nel mio cuore. An-

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che se non ho commesso delitti e non ho mai avuto problemi di alcool o di droga, mi sono resa conto all’improvviso quale dignità ho ricevuto da mia madre, ma allo stesso momento quanto questo costa a mia madre fino ad oggi. Le parole degli uomini mi hanno colpito nel cuore e mi hanno aperto gli occhi. Hanno cambiato qualcosa dentro di me. Per me questo ha significato che non bastava scrivere a mia mamma il solito “Grazie che sei mia mamma” nel giorno della sua festa, ma ho riflettuto sulle qualità che mi piacciono particolarmente di mia madre e quanto sono grata di averla. Le nostre madri hanno dato la vita a te e a me.

Andreas, Austria - Testimonianza dal carcere Ciao Mamma! Chi parla è tuo figlio Andreas. Prima di tutto ti auguro ogni bene per la festa della mamma! Ti voglio molto bene, e vorrei ringraziarti con tutto il cuore. So che è molto duro per te poiché da tanti anni non sono più vicino a te, ma presto verrà il momento in cui ritornerò da te. È sempre una gioia per me quando vieni a trovarmi, ma mi rende anche molto triste quando guardo nei tuoi occhi e sento quanto sei infelice. Anche se dici sempre che è tutto a posto, come tuo figlio sento che non è così. Durante la detenzione ho avuto abbastanza tempo per riflettere, e ti prometto che dopo il mio rilascio non ti darò più nessuna preoccupazione. Ti voglio fare felice, e voglio vedere i tuoi occhi brillare di nuovo. Concludendo ti auguro ancora tutto il bene per la festa della mamma, e ringrazio Dio che ti protegge e ti da la forza. Ti voglio molto bene.

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RADIO CHE SALVA LA VITA

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“Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto” Lc 19,10

Per quanto l'uomo di oggi si sforzi di andare avanti, basandosi solo sulle proprie forze, non può in nessun modo, riuscire a salvarsi da solo. Solo Dio può dare la vita e, di conseguenza, la salvezza. Radio Maria annuncia come la pienezza di Dio si è rivelata ed è presente in Gesù Cristo che è l´unico salvatore dell´umanità. Questa Radio ha il potenziale di cambiare radicalmente l'esistenza di una persona, specialmente in momenti in cui la vita è messa a dura prova.

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Robin, ingegnere, Filippine Una volta un uomo tra i venti e i trent’anni è arrivato a Radio Maria Filippine con i suoi genitori per condividere una testimonianza molto forte. Lo chiameremo semplicemente “Robin”. Robin è laureato in ingegneria civile e attualmente lavora in un’impresa edile. È ancora single. Un anno fa era con una ragazza che amava e l’aveva amata fin dai tempi del liceo. Erano felici nella loro relazione fino al fatidico giorno in cui lei lasciò Robin. Da parte sua, Robin non capiva il perché e questo lo ferì molto, fino al punto di avere una depressione molto forte che è passata inosservata a tutti, persino a sé stesso. Il suo dolore e la sua depressione influenzarono così tanto il suo lavoro e le sue relazioni familiari da ricevere sempre rimproveri dai suoi capi e incomprensioni da parte dei suoi genitori e fratelli, che non fecero altro che amplificare la sua sofferenza. Trascorreva giorni e notti a bere alcolici come se non ci fosse un domani. Disse che, durante quei giorni, la depressione lo possedeva, soprattutto perché non aveva nessuno con cui poteva parlare del suo calvario. Poi, un giorno, si svegliò con un senso di calma, come se tutto fosse sistemato, come la quiete in un giorno dopo la tempesta. Eppure, nel bel mezzo della calma apparente, c’era dentro un dolore che non poteva essere domato. Era chiaro nella sua mente che l’unico modo per fermare la sofferenza era attraverso il suicidio. Così cercò su internet informazioni su come suicidarsi. Era fermo nella sua decisione e sembrava che nulla potesse fermarlo. Quando non ci fu nessuno in casa, Robin preparò silenziosamente tutto per il suo suicidio. Aveva progettato di

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commetterlo impiccandosi nella sua stanza a mezzanotte di quello stesso giorno. Provvidenzialmente aveva portato la radio nella sua stanza in modo che, quando si sarebbe suicidato, potesse essere accesa in modo che nessuno della sua famiglia avrebbe potuto sentire alcun suono sospetto che potesse ostacolare la sua decisione di togliersi la vita. Quella notte, dopo cena, andò nella sua stanza chiudendosi a chiave. Robin si preparò alla sua morte scrivendo lettere malinconiche per i suoi genitori, fratelli, e la sua ex-ragazza. Quando tutto era a posto, accese la radio alzando il volume. Prese una sedia e accuratamente legò la corda intorno al suo collo. Ma mentre lo faceva…una voce dalla radio. Non era musica o conversazione, ma una preghiera. Quella preghiera aveva attirato la sua attenzione e, mentre finiva di legare la fune, le parole della Compieta del martedì (Salmo 143: 1-11),

Signore, ascolta la mia preghiera! Per la tua fedeltà, porgi l’orecchio alle mie suppliche e per la tua giustizia rispondimi. Non entrare in giudizio con il tuo servo: davanti a te nessun vivente è giusto. Il nemico mi perseguita, calpesta a terra la mia vita; mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi come i morti da gran tempo. In me viene meno il respiro, dentro di me si raggela il mio cuore.

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Ricordo i giorni passati, ripenso a tutte le tue azioni, medito sulle opere delle tue mani. A te protendo le mie mani, sono davanti a te come terra assetata. Rispondimi presto, Signore: mi viene a mancare il respiro. Non nascondermi il tuo volto: che io non sia come chi scende nella fossa. Al mattino fammi sentire il tuo amore, perché in te confido. Fammi conoscere la strada da percorrere, perché a te s’innalza l’anima mia. Liberami dai miei nemici, Signore, in te mi rifugio. Insegnami a fare la tua volontà, perché sei tu il mio Dio. Il tuo spirito buono mi guidi in una terra piana. Per il tuo nome, Signore, fammi vivere; per la tua giustizia, liberami dall’angoscia. Per la tua fedeltà stermina i miei nemici, distruggi quelli che opprimono la mia vita, perché io sono tuo servo.

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Udendo quelle parole dalla radio, Robin si ricordò di Dio. Pensò a quanto fosse buona la sua vita e la sua famiglia. Ricordò la bontà di Dio che aveva ricevuto per così tanti anni. Le lacrime sgorgavano dai suoi occhi involontariamente e in abbondanza. Immediatamente, si tolse la corda al collo e scese dalla sedia. Iniziò a piangere chiedendo perdono per aver dimenticato Dio e il suo grande amore quando stava pensando di suicidarsi. Robin disse che quella fu la sua prima volta che provò un’emozione e un sentimento di essere salvato e di essere amato. “Mi sentivo come se Dio mi avesse abbracciato”. Per lui fu una sensazione di essere trattato di nuovo con valore e importanza. A quel punto vide la sua vita come qualcosa di più del dolore. C’era qualcosa di più nella sua vita. Mentre poi singhiozzava, iniziò a seguire in radio la preghiera del Santo Rosario. In quel momento pregò, sentendosi sempre più in pace mentre il dolore nel suo cuore si dissolveva gradualmente. Ricordava le preghiere anche se era la prima volta che le recitava per davvero dopo tanti anni. Quando la preghiera fu terminata, Robin si diresse nella stanza dei suoi genitori, svegliandoli e raccontando loro quella storia. Giorni dopo quella notte, i tre sono vennero in radio per esprimere la loro gratitudine e la loro esperienza potente della missione di Radio Maria, grazie alla quale Robin è stato salvato dal commettere un errore decisivo, semplicemente sintonizzando la frequenza di una stazione che era a lui totalmente sconosciuta. Ora, Robin e la sua famiglia sono ascoltatori e sostenitori di Radio Maria Filippine. È loro ferma convinzione che la grazia che hanno ricevuto tramite la radio è a disposizione di tutti là fuori che sono affetti da qualsiasi forma di dolore come lo era Robin.

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Anonimo, Venezuela Il programma “Conversando fino all’alba” trasmesso un sabato al mese su Radio Maria Venezuela, da mezzanotte alle sei di mattina, era fatto per portare sostegno alle persone che per qualche tipo di difficoltà avevano disturbi del sonno o non erano in grado di riposare nelle prime ore del mattino. In una delle puntate del programma, condotta dalla Sig.ra Marlene Croce, alle due circa arrivò la chiamata di un uomo di trentadue anni che non voleva essere identificato e la prima cosa che chiese fu che la sua non fosse trasmessa perché non voleva che qualcuno sentisse la conversazione. Una volta rassicurato disse all’operatore, che si trovava sul terrazzo della sua casa situata nell’Estado Vargas e stava fumando una sigaretta, ma era molto preoccupato per la sua situazione economica e familiare. Questo giovane lavorava per il Ministero della Pubblica Istruzione, ma il suo stipendio non era sufficiente a coprire i bisogni della sua famiglia. Lui viveva con i suoi genitori e si sentiva molto depresso e fallito perché alla sua età non era stato in grado di diventare indipendente e dare alla sua famiglia la stabilità voluta. Con voce rotta e molto triste disse all’operatore che quella notte era salito sul terrazzo con l’intenzione di porre fine alla sua vita gettandosi nel vuoto, ma quando aveva pensato al suicidio, aveva sentito qualcosa internamente che le diceva di accendere la radio e muovendo il sintonizzatore aveva trovato il canale 1450 a.m. di Radio Maria così aveva incominciato ad ascoltare ciò che i conduttori stavano dicendo e si era reso conto che il programma era trasmesso in diretta, e si sentì incoraggiato a chiamare. Il giovane aveva bisogno solo di sfogare la sua angoscia e allontanare da sé ciò che lo

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tormentava insistentemente perché aveva una bambina di due anni. L’operatore al mixer aveva la sua stessa età, incoraggiandolo gli disse che eravamo tutti là per sentirlo, ma soprattutto per pregare per lui e per i suoi bisogni. Il ragazzo ci salutò poi con gratitudine e dopo questo episodio chiamò altre tre volte e, anche se non è mai voluto andare in onda partecipando al programma, ha detto che, grazie a Dio, non ha commesso la pazzia che aveva in mente la notte di quel sabato per finire la sua vita ed è grato di aver trovato Radio Maria Venezuela in quel momento e tutto per la gloria di Dio.

Roberto Veloz, Ecuador Sono figlio unico, mia madre mi ha cresciuto da sola, da bambino ho perso parte delle tre dita della mano destra dopo un incidente. Questo mi ha fatto sentire molto un complessato, ma soprattutto sono stato oggetto di maltrattamenti nella scuola, dove studiavo. Alle elementari, ad esempio, dove una insegnante mi picchiava di fronte a tutti i miei compagni di classe dicendomi che ero anormale. Tutto questo perché non ero in grado di suonare il flauto. L’impatto è stato talmente forte che ho avuto compagni che alle feste dicevano di non farmi ballare perché, come diceva l’insegnante, ero anormale. Senza dubbio, quelli sono stati anni di silenzio su ciò che stava accadendo e sulla violazione dei miei diritti. Tutto ciò ha causato un periodo di totale dissolutezza - lo chiamo così - circa quindici anni- tutta la mia adolescenza e gioventù. Ho cercato vendetta, per vendicarmi della società che mi vedeva “anormale”, contro la comunità che si era beffata di me. Per tutti quegli anni ho avvolto la mia mano in un fazzoletto da rocker, per coprirla, e nasconderla.

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Ho fatto molte cose. Ho causato molto dolore, sono diventato violento contro me stesso, non mi amavo, volevo anche provare dolore per l’odio che avevo. Sono passato, in pochi anni, da essere un bravo studente ad essere un adolescente che usciva tutto il tempo. Ho lasciato per un po’ anche gli studi. A quell’epoca stavo già studiando in un’altra scuola. Quando ero adolescente, avevo delle motociclette, poi anche una macchina, che apparteneva a mia madre e sapevo già come guidare, quindi potevo usarla. Avevo uno standard di vita per cui, grazie al lavoro di mia madre, potevo permettermi molte cose. Coloro che vivevano e vedevano i cambiamenti nei miei abiti, nel mio modo di essere, nei miei capelli lunghi, nell’iniziare a bere e a fumare, hanno iniziato, oltre a vedermi come un essere umano negativo, anche come uno che non aveva una “buona influenza” sugli altri, a negarmi, a rendermi invisibile, a sparlare di me e criticarmi alle spalle. Sono arrivati anche a discriminarmi e a convertirmi in uno stereotipo. Sono stati anni difficili, di durezza esterna e pianto interiore. Per tutto questo tempo, la mia famiglia, oltre a non capire il mio cambiamento radicale, è stata la più critica. Ero quello chiamato “la pecora nera” della famiglia, per la mia estetica, le mie azioni, le omissioni, le mancanze, la violenza, ecc… Solo una persona non mi ha mai lasciato solo: mia madre. Lei, tra pianti e preghiere, non ha mai smesso di fidarsi del fatto che il suo unico figlio, potesse convertirsi, potesse cambiare e riprendere il suo modo di essere. Continuava a pregare nel suo spazio e oratorio personale in casa, con una fede incrollabile, unica, come solo una madre fa, e come solo una madre è sicura che il giorno della conversione sarebbe arrivato. Mia madre, da bambina, mi

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aveva affidato alla Madre Dolorosa, e a lei e a Gesù della grande Potenza, la sua fede era diretta. Successivamente l’intensità delle mie azioni diminuì un po’. Avevo deciso di riprendere gli studi. Riuscì a prendere il diploma e ad iniziare l’università. Inoltre, il mio sogno era studiare presso la Pontificia Università Cattolica dell’Ecuador. L’avevo esaudito. In quegli anni, all’incirca nel 2002, incontrai un grande essere umano che si chiamava Galo. Diventammo molto amici, iniziammo a considerarlo il migliore tra i miei amici, per la sua qualità umana, per il suo carattere e per il suo aiuto incondizionato. Galo aveva circa cinque anni meno di me. Era stato adottato, aveva genitori adottivi eccellenti, che lo riempivano di amore, ma anche una situazione economica assolutamente privilegiata e benestante. Galo mi confessò la sua vita, il suo aiuto ai bambini e alle bambine povere, ma anche il ricatto di sua madre biologica, quando seppe che lui aveva soldi. Un giorno non riuscì più a sopportare la pressione, il ricatto, le parole denigratorie come “scagnozzo” e, dopo un paio di drink, avendo una pistola, decise di spararsi e uccidersi. È stato uno dei momenti più terribili, più difficili, più significativi della mia vita. Il mio migliore amico era morto e non avevo potuto fare niente. Caddi in depressione, iniziai a bere e piangevo per la sua assenza. Un giorno mentre uscivo dall’università -a quel tempo portavo sempre con me un walkman in cui ascoltavo le mie canzoni rock-, pensai di fare lo stesso, di togliermi la vita. Tornato a casa, mi sedetti in salotto, volevo togliermi la vita. Tra pianti e pensieri negativi, vigliacchi, il walkman smise di funzionare e non cambiava stazione. All’improvviso sentii una canzone che in seguito seppi che si intitolava “Nessuno ti ama come me” del grande Martín Valverde.

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Nel giro di pochi minuti, ho sentito accanto a me la presenza di una figura molto bianca, molto luminosa; mi abbracciava, come fa una madre, sentii protezione, sentii che mi calmava e mi accompagnava. A quel punto la canzone continuava e non fu possibile cambiare la stazione. Era Radio Maria Ecuador, una stazione che non avevo mai sentito, non sapevo nemmeno che esistesse. Era così impressionante, che quella figura materna mi ha messo a letto e mi ha lasciato riposare. Quando mi sono svegliato il giorno dopo, non avevo fatto ciò che volevo e mi ricordavo solo della canzone. Sono andato a vedere il mio walkman e incredibilmente, quando l’ho acceso, c’era Radio Maria e di nuovo la bellissima canzone di Martín Valverde. Era la prima volta che sentii parlare di Radio Maria, sentii i numeri di telefono e decisi di chiamare e di raccontare l’esperienza vissuta. Andai lo stesso giorno per dire loro cosa mi era successo. Andai alla radio, ricordo che mi sono inginocchiato nella cappella e piansi per l’emozione. So che la Madonnina mi ha salvato, mi ha portato da suo figlio e Gesù mi ha teso la mano per sollevarmi. Dopo quell’esperienza, io, il ragazzo complessato, arrogante, di carattere forte, la pecora nera, ho deciso che avrei dovuto ricompensare per questa meravigliosa esperienza di vita. Ho deciso di fare volontariato per Radio Maria Ecuador. Oggi difendo i diritti umani. Il mio progetto di vita mi permette di avvicinarmi agli anziani, alle persone con disabilità. Mi sveglio ogni giorno, orgoglioso, non importa che abbia già quarantacinque anni, non posso lasciare la mia casa per servire gli altri, senza chiedere la benedizione di mia madre, come ho detto, il mio unico capitolo di vita perfetto. È profondamente meraviglioso aver vissuto quell’esperienza.

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Anonimo, Spagna Anni fa è stato trasmesso un programma notturno dalla nostra radio. La sua conduttrice, Margarita, ripeteva spesso: “Caro ascoltatore, chiunque tu sia, non dubitare che Dio ti ami. Non dimenticarlo, in qualsiasi situazione ti trovi, Dio ti ama. “ Ciò che Margarita non poteva immaginare è che quella notte un uomo stava guidando la sua auto con l’intenzione di provocare un incidente che avrebbe posto fine alla sua vita. Il giorno dopo si presentò alla stazione e disse che, senza sapere perché, la frequenza di RM entrò nella radio della sua auto, e così sentì quella dolce voce ripetere: “… Non dimenticare, nella situazione in cui ti trovi Dio ti ama. “ Fermò la macchina, iniziò a piangere, rinunciò alla sua intenzione suicida e tornò a casa. Quella notte, la Radio della Vergine ha salvato una vita.

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RADIO DI CONSOLAZIONE

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“Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio” 2 Cor, 1, 4

La sofferenza, la malattia e la morte sono tra le paure più temute dall'uomo ma anche le semplici preoccupazioni e dissipazioni appesantiscono i nostri cuori. Attraverso i programmi Radio Maria incoraggia e accompagna ogni ascoltatore a portare la propria croce insieme a Gesù, proprio come il Cireneo sulla salita che conduce al Golgota. Nella grande e reale presenza della famiglia degli ascoltatori nessuno si sente piú solo, ma consolato da Gesù, rassicurando: ''Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero'' (Mt 11,30)

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Aldona Bendoriute, attrice teatrale e cinematografica, Lituania Radio Maria ha completamente superato tutte le altre stazioni radio e programmi TV della mia vita. Luminosità, calma, purezza, conoscenza, esperienze, consolazione, preghiera, comunità e vitalità sono tutte parole che associo a questa radio. Posso dire che, senza dubbio, questa è una dipendenza che non ha un effetto negativo, e ne sono decisamente dipendente. Non ha vanità, sporcizia, o consumismo. Desidero la forza e la benedizione di Dio per tutta la Radio Maria e per i suoi ascoltatori!

Božo Barun, Zagabria, Croazia Posso avere l’onore di dire che faccio parte del gruppo fondatore di Radio Maria in Croazia, ero e sono rimasto parte del suo successo, che ora è scolpito nei miei ricordi. Si tratta di ricordi molto profondi, per questo è difficile trovare le parole giuste per spiegarle. Sono sempre più convinto del fatto che il Progetto Radio Maria nella nostra Croazia sia una cooperazione tra il cielo e la terra, guidata dallo Spirito Santo e dalla Vergine Maria. Le trasmissioni sono iniziate alcuni anni dopo l’ultima guerra in Croazia. La sofferenza e le ferite della nazione, le anime sofferenti e le ferite del popolo croato avevano bisogno di consolazione. Avevamo bisogno di guarire le ferite del nostro spirito, dell’anima e del corpo. Tutti avevamo bisogno di speranza e consolazione nei nostri cuori. Avevamo bisogno di qualcosa di speciale per superare quei giorni di dolore, quei giorni in cui i sentimenti di sofferenza e di angoscia si mescolavano alla gioia della libertà che era stata concessa. Sebbene il

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Progetto Radio Maria sia partito in Italia nel 1983, sembrava che fosse stato creato per noi, per la nostra situazione di quei tempi. E ora è più che evidente che lo Spirito Santo ci stava guidando. Lo ricordo ancora chiaramente quel momento in cui ci siamo riuniti ed abbiamo pregato il rosario per la conversione e la pace. Attraverso l’intero processo siamo stati guidati dall’invisibile, ma potente, mano di Dio. Questo è l’unico modo per capire tutto quello che è successo in quei giorni. C’è qualcun altro, se non lo Spirito Santo, che potrebbe dirigere tutto ciò che è accaduto? Stavamo seguendo le sagge parole di San Benedetto: lavorare e pregare! Abbiamo lavorato nel miglior modo possibile. Era come un sogno alle 12:00 di quel 22 di febbraio del 1997, quando ci siamo riuniti in Kajzerica con Franjo Kuharić e abbiamo iniziato la nostra trasmissione radiofonica nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo. Fu una sensazione di grande importanza, ogni individuo voleva mettersi all’opera per il progetto di Dio e di Maria. Ciò che conta è che ti metti al servizio dello Spirito Santo e della Vergine Maria. Come? Sulla via di Maria, nella verità e nell’umiltà, nella perseveranza e nell’amore.

Anonimo, Irlanda Lettera di un ascoltatore gravemente traumatizzato da bambino a causa di abusi Ciao Padre Eamonn, Ho ascoltato alcuni dei tuoi programmi di catechesi stamattina e la bella discussione sulla fede. Mentre stavi parlando, pensavo al viaggio della mia vita. Ho sempre saputo che avrei trovato la mia fede dove il mio viaggio di guarigione e perdono sarebbe iniziato, ma i miei

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dubbi mi hanno sempre impedito di fare quel passo. Le semplici parole della Scrittura che hai usato, Padre Eamonn, “Signore, io credo, aiuta la mia incredulità” descrive molto semplicemente come Gesù mi ha portato accanto a lui come era necessario. Quello che ho perso non può essere capito e non può essere descritto in parole. Ci sono stati tanti giorni bui e difficili in cui ho pensato che non avevo nient’altro da perdere. La fiducia è sempre stata così difficile per me. L’unica cosa che potevo fare era raggiungere Gesù e dirgli: “Non so cosa fare”. La sua croce sta lentamente diventando la mia comprensione. Nella sua sofferenza sulla croce, Gesù vede e comprende la mia sofferenza come può solo Lui, e come io non posso. Nell’umiltà, ho dovuto accettare che Gesù mi ama e mi accetta per quello che sono e ora sta diventando una dolce accettazione reciproca. Ciò che ho perso è stato così prezioso, ma ora sto iniziando a vedere che Gesù mi sta dando qualcosa di altrettanto prezioso. Piccole cose che mi stanno guidando a poco a poco nel mio viaggio e che sono semplicemente la grazia di Gesù. La risposta al mio “Perché?” sta diventando una risposta diversa da quella che pensavo sarebbe stata. Gesù mi sta guidando lentamente nel mio viaggio con dolcezza e mi aiuta a capire che quello che posso dargli della mia frattura, per quanto piccola, verrà sempre accettata con amore. Quindi, ho voluto esprimere i miei più sinceri ringraziamenti per tutta la vostra gentilezza, bontà e l’accoglienza calorosa che ho ricevuto durante la mia visita a Radio Maria Irlanda. Quando ho deciso di venire a trovarvi, ho pensato che tutto quello che avrei fatto era vedere lo studio e capire come funzionasse. Non avrei mai pensato che avrei parlato in diretta. Radio Maria è una famiglia, e potete essere molto orgogliosi di ciò che è stato raggiunto finora da tutti. È così ne-

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cessario nelle nostre vite occupate di oggi di permettere alle persone di parlare della loro fede. Continuerò a pregare per Radio Maria e chiedere a Dio di benedire ciascuno di voi per il meraviglioso lavoro che state facendo.

Angela, Veneto, Italia Telefonata in diretta Spero di aiutare un po’ di gente con la mia testimonianza. Torno un po’ in dietro negli anni: nel 2008, ero in macchina con mio figlio che aveva 17 anni; ascoltavo musica anni 80 perché io una volta andavo sempre in discoteca. Ero un po’ così... come tutta la gente che non va in chiesa: non andavo in chiesa, non pregavo, non facevo niente. Cosa succede? Eravamo in macchina con mio figlio, e io ascoltavo musica anni 80. Ad un certo punto è venuta fuori Radio Maria e ci siamo messi a ridere e ho detto:” Oddio, Radio Maria”. Aspetta che cambiamo perché non è.... e a mio figlio ho detto: “Cambia, cambia”. Un anno dopo mio figlio, di 17 anni, muore su un incidente e io ero... morta; non sapevo dove aggrapparmi perché, non essendo...non avendo la fede, non andando in chiesa, non sapevo dove aggrapparmi. Ho provato a mettere, non so perché, Radio Maria. Dopo tre mesi che il mio figlio è morto, Radio Maria mi ha salvata. Mi ha salvata dalla disperazione.

Frank Pöpsel, caporedattore della rivista Focus Money, Germania Dov’è Dio quando lo cerco? “Dio vuole sopprimere i mali, e non può. O può, e ingenua-

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mente non vuole. O non può e non vuole. Se lo vuole e non può, è impotente, cosa contraria alla sua natura. Se può e non vuole, è cattivo, cosa ugualmente contraria alla sua natura. Se non vuole e non può, è insieme cattivo e debole, e dunque non è Dio. Ma se vuole e può, sola cosa che si addice a ciò che Egli è, da dove viene il male, e perché non lo elimina?” Il 29 luglio 2013 mio figlio Julian è morto a soli dieci anni per un aneurisma – da allora lotto con queste domande che il Padre della Chiesa Lattanzio ha formulato già 1700 anni fa. “Perché Dio permette che ci sia il male?” Potrei odiare Dio, ma so che Julian sta con Lui. Perciò voglio amare Dio, perché voglio andare da Julian. Radio Horeb è l’unica voce della Chiesa che conosco che assume la sofferenza degli uomini giorno per giorno. Radio Horeb consola, dà forza e aiuta a dare un senso alla sofferenza. Dio si è fatto uomo. Gli uomini lo hanno schernito e condannato. Nelle sue ultime ore è stato solo, abbandonato da quasi tutti i discepoli, è stato tormentato e martorizzato. Ha sopportato tutta la sofferenza immaginabile. “Avere fiducia in Dio significa anche”, mi disse un collega di lavoro il cui figlio è morto della sindrome della morte improvvisa del lattante, “imparare a vivere con delle domande a cui in questa terra non si trovano risposte.” Radio Horeb mi aiuta. Non sempre, ma spesso riesco a credere grazie a Radio Horeb: Dio è morto per noi per mostrarci che esiste una via attraverso la sofferenza. Io credo in Dio!

Testimonianza tassista di Vienna Ho conosciuto Radio Maria come tassista a Vienna. Cambio spesso canale, e Radio Maria spesso è un diversivo piacevole nei confronti della monotonia che proviene dagli altri canali.

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Esce uno spirito diverso, e questo mi ha toccato spesso in modo piacevole e rilassante. E anche i miei clienti lo hanno sentito in maniera molto piacevole, e hanno potuto rilassarsi nel taxi.

Sig.ra Helene, Austria su RM Elaborazione del lutto Sono molto felice di aver trovato questa radio tramite un’amica. Siccome mio marito è morto, mi ha consolato molto. La ascolto anche di notte, quando non riesco a dormire, e lo consiglierei a tutti coloro che sono in lutto.

Elisabeth, Austria Figlia handicappata/sorgente di forza Ho una figlia disabile, di cui mi prendo cura, e anche mio marito è piuttosto anziano – è una relazione un po’ difficile, ma da più di sei mesi ho scoperto Radio Maria, ed è per me una sorgente di forza, soprattutto la comunione con gli altri. Quando sento le telefonate che Lei fa con altri, vedo me stessa. E anche questa è una specie di comunione per me, e lo sento come una consolazione nella mia situazione.

Martin, camionista, Austria Mi chiamo Martin. Vorrei ringraziarvi tanto per la vostra trasmissione, mi ha toccato profondamente nel cuore. Sono stato in una fase in cui ero completamente distrutto. Sono giovane, e mi impegno a fare questa strada. Vorrei ringraziarvi di cuore, mi ha aiutato davvero tanto.

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RADIO DI COMPAGNIA

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“…e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre” Gv 14, 16

Testimonianze e preghiera comunitaria sono solo piccoli esempi di ciò che è la ''comunione dei Santi''. Questo viene reso possibile grazie a Radio Maria: un'enorme comunità religiosa distribuita nei cinque continenti che dall'alba al tramonto non smette mai sostenersi a vicenda con la preghiera reciproca ed incessante. Con Radio Maria non si è mai soli.

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Dr. Aurimas M. Juozaitis, terapista, educatrice indipendente, Lituania Se qualcuno vuole capire in che Lituania viviamo, basta ascoltare Radio Maria! Non solo è l’unica radio che presenta l’intero spettro della vita del nostro paese, ma è anche una fonte di comunicazione unica tra tutti i media. Non mi riferisco alla varietà dei temi trattati, ma nel modo in cui tutto viene presentato. In Radio Maria c’è un posto per tutti: dalla nonna della campagna, all’intellettuale della città, dalla giovane studentessa, alla lavoratrice semplice fino alla sognatrice artistica...

Valdas Adamkus, Ex-presidente della Repubblica di Lituania Radio Maria ha il pubblico più ampio della nazione. È una radio che predica la Buona Novella. Spero che, in questo mondo pieno di eventi e di sfide, tutti possano trovare le vere virtù di speranza, pace, e amore che vengono continuamente diffuse da Radio Maria in tutta la Lituania ed oltre i suoi confini.

Lylyani Sutrisno, Lange Vonder, Amsterdam Sono Lilyani Sutrisno e vivo a Lange Vonder, Amsterdam. Ascolto Radio Maria Indonesia tramite lo streaming online. Quello che mi piace di più di Radio Maria sono le preghiere. I programmi mi incoraggiano a pregare sempre di più. Apprezzo molto le Sante Messe trasmesse in diretta. È importante, per le persone che non possono andare in chiesa,

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sentire l’atmosfera della Messa. I programmi di catechismo mi aiutano a capire di più sulla fede.

Veerle, Belgio Cari fratelli e sorelle, cari collaboratori di Radio Maria, Essendo stata in ospedale per un breve periodo, sono arrivata a realizzare ancora di più il valore dell’Eucaristia con Radio Maria. Questa mattina, prima di essere operata, ho potuto pregare le preghiere mattutine della Chiesa, poi ascoltare la Messa e pregare insieme. È una grazia immensa per me. L’antidolorifico è ancora sul comodino: non ne ho bisogno perché il Signore è così vicino. Prego per voi e proverò a parlare con l’operatore pastorale qui di Radio Maria.

Pieter, padre di famiglia, Belgio Cari volontari e collaboratori di Radio Maria, Sono un giovane padre di due bambini piccoli di 5 e 7 anni. Sono cresciuto in una casa molto religiosa, ma purtroppo con la mia famiglia non andavo quasi mai in chiesa e non ho trasmesso esplicitamente la fede ai miei figli. Sono molto felice quando ascolto la vostra radio! Mi permette di mantenere il collegamento con la mia fede! Voglio farvi sapere quanto apprezzo i vostri programmi e anche la scelta musicale! Spero che possiate continuare con questo lavoro caloroso, e unificante nel mondo così frenetico.

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Emma Harutyunyan, Gyumri, Armenia La radio ha rafforzato la mia fede in Dio. Spiegate tutto in modo così profondo che è possibile avvicinarsi a Dio e conoscerlo. I vostri programmi sono così incoraggianti. In particolare, mi piacciono quelli sull’assistenza sanitaria, che mi aiutano molto nella vita di tutti i giorni. Mi piacciono le canzoni e la musica scelta. Sono grata per il programma “Eco Mattina” e per la saggezza che trasmettete.

Gohar Karapetyan, Gyumri, Armenia Avete programmi che arricchiscono l’anima ed è piacevole ascoltarli. Durante i colloqui spirituali, riflettete su argomenti di cui non sapevamo nulla prima. Grazie a questi programmi spirituali sono diventata più pacifica, silenziosa, e tollerante. Sono grata a Radio Mariam per questo cambiamento.

Aloyce Mbuya, Tegeta, Dar-Es-Salaam Non avevo mai ascoltato Radio Maria, ma ho avuto un incidente d’auto e mi sono rotta una gamba. Non potevo fare nulla, incluso andare in chiesa. Non riuscivo a camminare bene ma, con l’aiuto delle stampelle, riuscivo a farcela. Questa situazione mi ha spinto ad ascoltare le preghiere della mattina e le Sante Messe trasmesse da Radio Maria ogni giorno. Radio Maria Tanzania è stata molto utile e consolante per tutto il tempo in cui non ho potuto assistere alle preghiere in chiesa. Giorni dopo, ho recuperato, ma ancora adesso ascolto Radio Maria Tanzania. Dio benedica Radio Maria Tanzania.

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Joseph, Mwanza, Tanzania Prima di iniziare ad ascoltare Radio Maria Tanzania, tendevo a non andare in chiesa la domenica. Dopo averla conosciuta ed aver iniziato ad ascoltarla, mi ha spinto a cominciare a partecipare alle Messe ed anche a donare alla radio tutto quello che avevo. Mi ha dato anche l’opportunità di imparare a pregare con le preghiere quotidiane che vengono trasmesse al mattino e alla sera. Prima, non le conoscevo ed ora posso recitarle anche senza leggere il libro. Grazie agli insegnamenti che ho ricevuto da Radio Maria Tanzania tutta la mia famiglia frequenta la chiesa anche di domenica. Che Radio Maria Tanzania continui a diffondere la Buona Novella nelle aree interne della Tanzania.

Ferenc Kiss, Ungheria Ho sentito Radio Maria per la prima volta mentre guidavo la mia macchina. Poco a poco mentre la ascoltavo ho sentito un’atmosfera intima e familiare intorno a me, nella mia piccola auto. Ho preso così l’abitudine di ascoltarla. Questo è successo intorno al 2010, quando ho perso il lavoro. Avevo 35 anni ed ero capo di una grande azienda a Budapest. Mio padre aveva lavorato lì per 54 anni ed io per 20 anni. Poiché ero uno dei capi dell’azienda, pensavo che non sarebbe stato molto difficile trovare un nuovo lavoro. “Ho una buona esperienza professionale, delle referenze...” pensai. Ma cosi non successe. Nell’estate del 2011 finii di lavorare con l’azienda e diventai disoccupato. Quella situazione è durata per due anni e mezzo. Spesso ho pensato anche alla cosa peggiore. Non riuscivo a vedere nessun modo per

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uscire dalla mia profonda disperazione. La mia fede e Radio Maria mi hanno salvato dal commettere un errore gravissimo quell’estate. La radio annunciò un lavoro da tecnico volontario. Ero molto felice e sono andato immediatamente a vedere di cosa si trattasse. Sapevo benissimo che “volontario” voleva dire senza salario, così prestavo servizio solo al mattino presto e poi andavo a cercare lavoro. Quando arrivai a Radio Maria, fui sorpreso che una simile comunità potesse esistere in questo mondo. Mi sono trovato in una comunità basata sull’amore, dove le persone lavorano per un obiettivo comune e nobile. Sono stato aiutato molto dai tecnici, anch’essi volontari. Non ero abituato a questo tipo di aiuto professionale e spirituale da parte di colleghi in altri luoghi di lavoro. L’orario regolare del mio servizio (martedì, giovedì, sabato e domenica) ha restituito alla mia vita un ritmo normale, il ritmo del lavoro. Questo “semplice” fatto ha ridato fiducia in me stesso, nella mia anima, ed ho iniziato a credere che avrei trovato un altro lavoro: dovevo solo cercarlo. Mia moglie ed io abbiamo pregato insieme per molti giorni e notti. Alla fine, dopo due anni e mezzo, squillò il mio telefono. Per prima ho avuto un piccolo lavoro, poi un lavoro più importante, e ora posso dire con gioia di avere un lavoro molto importante dal 2015. Professionalmente mi trovo nello stesso livello di prima: sono manager per un ospedale gestito dalla Chiesa. Non è nel settore privato, ma è un posto di lavoro spirituale. Ho trovato il mio posto nel lavoro e il mio rapporto con mia moglie si è rinnovato. Ora abbiamo un bel bambino e la nostra vita si è stabilizzata. Vorrei sottolineare che, senza il sostegno di Radio Maria, non sarei stato in grado di sopravvivere.

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Andrea Könnyid, Ungheria A dire il vero, vorrei parlare non solo di me, ma anche della mia famiglia, di mio marito e dei miei figli, perché la forza morale di Radio Maria tocca tutta la mia famiglia e sentiamo che questo spirito fa parte della nostra vita. Mia figlia aveva solo tre mesi quando abbiamo iniziato il Mammy’s Club insieme ad altre madri volontarie di Radio Maria. Poi ho avuto altre due figlie, anche loro volontarie perché sono venute alle trasmissioni quando avevamo programmi radiofonici. I bambini si sono abituati a quell’ambiente e ci è piaciuto molto visitare la stazione con i nostri bambini piccoli. Sento come se la forza morale di Radio Maria scorre attraverso il centro della mia anima. Ad esempio, in un viaggio all’estero abbiamo cercato di sintonizzarci su Radio Maria da Csíksomlyó, Romania. Abbiamo avuto successo. È stato incredibile! È stata una bellissima sensazione! Questa radio è una piccola casa nel mio cuore. Quando ascolto, sento che non sono a Budapest, ma in una parte qualsiasi del nostro paese o in qualsiasi parte del mondo, eppure sono ancora a casa. Questa radio è una vera meraviglia. Penso che la forza morale che riceviamo dall’ascolto sia grande. Radio Maria ci dà la possibilità di parlare e approfondire questioni con un grande significato umano in studio. La storia inizia con gli addetti alla reception, che sono sempre gentili ed educati. I tecnici sono sempre disponibili, facendoti sentire a tuo agio. Lo studio, le sue trasmissioni, la programmazione: devi solo ascoltare le note iniziali e ti senti già a casa.

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Gli ascoltatori danno testimonianza al telefono (Russia) Buona giornata! Sono molto felice e contenta di sentire le vostre voci perché il vostro ministero mi ha aiutato costantemente con la mia malattia. Soffro di sclerosi multipla e gradualmente sto cominciando a camminare con le stampelle. Così tante cose sono cambiate! Grazie, Signore, per una stazione radio come questa! Sono grata a Radio Maria per il sostegno spirituale e in particolare per la santa Messa in lingua russa. Quando le parole di nostro Signore sono pronunciate, penetrano nel cuore. Inoltre, la catechesi di P. Yuri Dorogin ci aiuta a praticare questi ideali nella nostra vita reale. Quando la radio è silenziosa a causa della manutenzione, la mia anima sente il bisogno di ascoltarla. Sono grato a tutti coloro che lavorano in questa stazione radio per il loro impegno sodo nella Vigna del Signore. Adoro le vostre voci pacifiche e confortanti. Miei cari, vi auguro ogni successo! Buona giornata! Sono Kuzmin Ivan Ivanovich. Sono un pensionato e frequento la chiesa di San Pietro nell’Arcidiocesi Metropolitano di Mosca. La mia chiesa è formata da: liturgia, comunità, comunione e anche Radio Maria. È molto educativa ed illuminante. Come sono venuto a conoscenza di questa stazione radio? Ho preso un piccolo set wireless, ho cominciato a cercare tra i canali e si è sintonizzata su Radio Maria, ecco tutto. Da allora, è diventata parte della mia giornata, la voce nella mia cucina, ed è sempre accesa. A volte la ascolto fino alle 2 del mattino. State facendo un ottimo lavoro! Direi uno splendido lavoro. È anche educativo,

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sia per i bambini che per gli adulti. Ho dei nipoti e, dato che la mia radio è accesa in cucina in modo permanente, anche loro ascoltano Radio Maria con piacere.

Anonimo, Sarajevo, Bosnia-Erzegovina Sarebbe impossibile parlare di Radio Maria, senza menzionare Medjugorje, dove tutto ebbe inizio. Tutti questi anni, i messaggi della Beata Vergine hanno ispirato milioni di visitatori e pellegrini a venire da tutto il mondo. La scuola spirituale di Maria è diventata una guida nella vita di molte persone. Quella scuola ha influenzato la fondazione della missione mondiale di Radio Maria. L’influenza positiva della nuova evangelizzazione che viene diffusa dalla radio e dai nuovi mezzi di comunicazione, aiuta a diffondere la Parola di Dio. Nei suoi otto anni di esistenza, Radio Maria Bosnia-Erzegovina ha aiutato i suoi ascoltatori a crescere più profondamente nella loro spiritualità e a riacquistare la speranza. Mio padre è morto nell’agosto del 2011 ed è stata una grande perdita per la nostra famiglia. In quel tempo, ho trovato conforto nell’ascoltare la programmazione spirituale di Radio Maria così come la musica spirituale, le preghiere quotidiane e tutto ciò che trasmetteva. Il nostro paese ha una storia unica, soprattutto dopo la terribile guerra che abbiamo sofferto alla metà degli anni ‘90. Un sacco di persone hanno lasciato il paese in quel momento, e solo una minoranza di loro sono tornati nelle loro case. Io vivo in una parte del paese dove i cattolici sono una minoranza e vivere qui come cattolico, nel senso pieno del termine, richiede molta forza spirituale. La mia forza viene

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dal frequentare la Messa quotidiana e ascoltare i programmi di Radio Maria. Il nostro modo di vivere può anche aiutare gli altri nella ricerca delle loro speranze. Con piena fiducia posso dire di aver notato molti cambiamenti positivi nelle persone che hanno aderito alla famiglia di Maria. Radio Maria e le sue preghiere quotidiane, le storie di spiritualità e i santi, mi aiutano a superare tutti quei brutti momenti che occasionalmente incontro nella mia giornata quotidiana e nella vita in generale. Ecco perché abbiamo bisogno di imparare, pregare, e lavorare per tutta la vita, e Radio Maria ci dà esattamente questo: la guida spirituale dei cari figli della Chiesa, da Maria nostra madre, e da suo figlio Gesù Cristo, che è la via della vera fede e salvezza per tutti noi.

Veronica Farcǎu, Romania Dopo aver partecipato ad un pellegrinaggio a Sighetu Marmației (dove c’è il Memoriale delle Vittime del comunismo e della Resistenza) ho conosciuto questa emittente perché mio marito mi ha comprato una radio e da quando c’è Radio Maria, la mia radio è sempre accesa. Da quando mio marito è tornato al Padre, ho trovato sollievo con Radio Maria che giorno e notte è sempre con me. Prego sempre per voi, per coloro che lavorano a Radio Maria, perché mi portate tanta gioia. Ascoltando Radio Maria sono molto felice. Soprattutto da quando mio marito non è più con me, con la voce di Radio Maria non mi sento sola. Da quando ho Radio Maria a casa mia, sento che ho Dio a casa con me. Ed anche se sono vedova, quando posso e quando Dio mi aiuta, do qualcosa per sostenere Radio Maria. Grazie!

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Agimi, Klina, Kosovo Sono Agimi di Klina (identità cambiata) (A. L.) Ero ormai convinta che la mia vita non avesse più nessun senso: la malattia, la vecchiaia, la solitudine. Improvvisamente ho scoperto una VOCE, una Radio, Radio Maria nel Kosovo, la quale mi ha dato un nuovo senso alla vita, alla malattia, alla vecchiaia, alla solitudine. Tutti mi hanno dimenticato ed abbandonato, ma Dio tramite RMK ha cura di me. Non posso più uscire, fare qualche lavoro o visita fuori, ma RMK viene regolarmente da me e mi ridona la speranza, la vita, mi fa compagnia. Dio vi ricompensi! Da quando ascolti e segui RMK? Da un po’ di tempo, soprattutto da quando ci sono le nuove frequenze. Adesso con più facilità riesco a sentire e seguire i diversi programmi, che mi riempiono con gioia la mia vita ed il mio cuore. Dire GRAZIE è troppo semplice e poco... Cosa vuol dire per te RMK? Vuol dire molto, tutto, perché mi fa tanta compagnia, mi offre la possibilità di essere unito con molte persone che ascoltano e pregano la Madonna per noi. La propongo a tante persone sole, abbandonate, anziane, ma anche ai giovani, alle nostre famiglie di fare parte di RMK, per non essere soli, tristi, isolati e dimenticati. La tua esperienza con RMK ed il tuo messaggio? Sono rinato e ho trovato un senso bellissimo della mia vita, della malattia, vecchiaia e solitudine. Adesso, grazie a Dio e alla RMK, tutto è diverso, più bello.

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Il mio messaggio è questo: ascoltate RMK, per poter esser un membro vivo ed attivo di questa famiglia di Maria. Per me è una meraviglia, perché non provate anche voi?

Dedë Palokaj, Kosovo Da quanto tempo ascolti Radio Maria del Kosovo (RMK)? La ascolto sin dall’inizio, quando iniziò a promuovere il messaggio della pace e dell’amore anche tra di noi nel Kosovo. Proponendo ed allargando il tesoro dell’eredità archeologica cristiana, la divulgazione della Parola di Dio, tramite l’evangelizzazione dei giovani, dei genitori, delle famiglie, dei malati, della gente spiritualmente ferita ed abbandonata. Come laico impegnato nella vigna del Signore: “Andate anche voi nella mia vigna” (Mt 20, 4), mi sento felice che tramite le onde di RMK, sono presente in mezzo ai nostri ascoltatori, diventando così una voce cristiana in mezzo a loro. Oltre ai diversi impegni quotidiani. Che cosa significa per te RMK? Per me il significato ed il messaggio primario è: “Seguimi” (Gv 1, 43). Rispondendo a questa chiamata, niente mi sembra più difficile e trovo sempre del tempo per dare il mio contributo alla Chiesa, a RMK. Nella mia vita tutto viene legato con la chiamata primaria. Tramite le onde di RMK ho trovato tanti amici ed amiche in ogni parte del mondo. Una cosa è molto importante: posso avere pochi o tanti amici, è uguale. Se non vivo una amicizia con Dio, con me stesso, non ho nessun vero amico. La tua esperienza con RMK ed il tuo messaggio? Tutta la mia vita è stata condotta dalla regola d’oro di San Benedetto: Ora et labora.

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Il mio messaggio è questo: non dite mai arrivederci RM, ma dite: grazie Signore per la grazia che dai a me, alla famiglia, tramite la grande famiglia di RM. Quelli che vogliono essere forti e efficaci, preghino sempre, siano credenti, amino senza aspettare nulla dagli altri “Pregate senza interruzioni” (1 Tes 5, 17). Quando perdiamo la superbia, non perdiamo niente; quando perdiamo la salute, perdiamo a metà; quando perdiamo la volontà, perdiamo tutto. Un uomo invecchia quando perde la voglia per la vita. “Io sono la vita” (Gv 14, 5). Il successo comincia con la volontà forte. Torna a te stesso, mentre hai ancora il tempo a farlo. “Vigilate, state saldi nella fede, siate uomini forti. Tutto fra voi si faccia con carità” ( 1 Cor 16, 13). Se volete avere il successo nella vita e nella RMK, hai bisogno degli strumenti: “la fede, la speranza e la carità” (1 Cor 13, 13).

Elvira Arana, Caacupé, Paraguay Mi chiamo Elvira Arana, sono vedova e vengo da Caacupé. Sedici anni fa mio marito è morto ed io mi sentivo molto sola ed orfana. Poi tramite un sacerdote della città di Pirayú, che veniva sempre a casa nostra mi parlò di Radio Maria “nigo oĩ” (C’è Radio Maria). Allora ho cercato, ho trovato e non ho mai più lasciato questa radio. E quando è stata inaugurata ufficialmente, ero lì alla radio. Questo mi ha rafforzato, è stato il mio conforto. La Vergine mi ha dato un cuore nuovo, mi ha confortato. Non capivo quello che mi era successo, non capivo la morte, e dopo aver ascoltato, ho capito che dovremmo andarcene tutti e che dovremmo prepararci per quel viaggio. E tutto ciò che sento da Radio Maria, è una cosa meravi-

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gliosa. È una grazia per la nostra salvezza, perché il mondo offre altre soluzioni. E per questo motivo a coloro che incontro, li invito ad ascoltare Radio Maria perché è la via che ci conduce al Padre attraverso Gesù. E tutti i programmi sono meravigliosi. Per me è un tesoro perché è la mia compagna per tutta la vita. Ora, a quelle persone che sono disilluse dalla vita, gli raccomando di ascoltare Radio Maria perché apre la via al Cielo. Chiedo al Signore e a Maria Santissima che tutti possiamo essere ascoltatori della radio. Prima contribuivo, davo la mia piccola quota, e andavo a fare volontariato. Ora che non posso, offro la mia preghiera. È sempre utile per me ascoltare, perché nessuno può dire “ho imparato tutto”. Tutti i programmi ti aiutano, ogni giorno senti qualcosa di nuovo, poi è troppo bello. Spero che tutti siano coinvolti e quelli che possano, che lavorano per Radio Maria perché è necessario.

Hugo, Montevideo, Uruguay A Hugo furono diagnosticati gravi problemi respiratori, lui non era credente ma sua moglie Marta, sì. Era inoltre una volontaria di Radio Maria Uruguay. Vedendo peggiorare la salute di suo marito, Marta usò la preghiera come sostegno per fronteggiare le avversità. La recita del Santo Rosario come un pilastro fece sentire a poco a poco una forte pace interiore a Hugo. In quel tempo Marta partecipava a un programma nel pomeriggio che finiva sempre con una canzone di ringraziamento al Signore. Col progredire della malattia, Hugo trovò sempre più pace ascoltando Radio Maria, fino al punto da stabilire un legame di amicizia con i conduttori del programma. Il processo della malattia è stato lungo. Alla fine Hugo è salito alla casa del Padre con un Rosario fra le mani e in pace.

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Suor Mariana, carmelitana nel monastero di San José, Córdoba, Argentina Mani che danno luce Suor Mariana de Jesús ha costruito, grazie alle intenzioni di preghiera degli ascoltatori di Radio Maria, una statuina, copia della Vergine Regina della Pace. La bellissima immagine è alta quasi 60 cm ed è interamente realizzata con le cartine in cui sono state registrate le intenzioni di preghiera degli ascoltatori della Radio. Mariana ha impiegato due anni per finirla. Il primo anno ha lavorato a casa sua, e non aveva pensato nemmeno di farsi suora. Più tardi ha incontrato le suore del Carmelo e fu nel monastero di San José, dove finì la sua opera. “È stata La Madre, attraverso la Radio, quella che ha mobilitato il mio cuore e mi ha aiutato a scoprire la mia vocazione”, ha detto molto convinta. “Il dolore della gente mi ha catturato” “Di notte recitavo il rosario insieme agli ascoltatori e sapevo che mettevano tutte le petizioni ai piedi della Madre. Il dolore e le lacrime delle persone mi hanno catturato e l’immagine della Vergine ha cominciato a formarsi nella mia mente “, ha spiegato. Poi, ha chiesto a padre Javier l’autorizzazione per creare l’immagine e dopo, lo staff della Radio, ha iniziato a raccogliere buste e buste di intenzioni di preghiera. Quando progettava la sua opera, doveva addirittura tagliare i bordi bianchi dei fogli di carta in modo che nessuna intenzione rimanesse esclusa. “È stata una grande emozione”, ha detto. Come sogno per il futuro, Mariana ha detto: “Da quando ho iniziato a formare l’immagine, il mio più grande sogno era

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di che fossi vicina alla gente, dove ciascuno potessi esprimere a Maria le loro gioie e le sofferenze”. L’immagine è stata consegnata al direttore della radio il 15 ottobre 2001, durante la messa della festa di Santa Teresa. Con umiltà, suor Mariana ha rivelato che l’immagine è interamente opera di Dio e che è Lui che merita tutte le lodi.

Anonimo, Puno, Perù Questo è il caso di un ascoltatore della città di Puno, nella Sierra del Sur del Perù, che ci ha ascoltato per molti anni. Era costretta a rimanere a letto per una malattia incurabile e dolorosa. Dalla fragilità che ha vissuto nella sua delicata situazione, ha cercato di comunicare con Radio Maria; non l’ha fatto in onda perché aveva chiesto assoluta discrezione. Così, abbiamo saputo che era profondamente grata alla radio. Ogni giorno si rafforzava con la Santa Messa e la comunione spirituale, che l’aiutavano a mitigare le sofferenze della fase terminale della sua malattia. Abbiamo anche appreso della morte dalla persona che si è presa cura di lei, un fatto che ha accentuato la sua solitudine. In quest’altro dolore, ci ha detto, Radio Maria è stata la sua consolazione e forza di preghiera. Commossi, tutti nella nostra sede abbiamo pregato per questa sorella e l’abbiamo messa in contatto con il direttore, che l’ha sostenuta spiritualmente nelle sue ultime settimane, fino al giorno in cui è salita alla Casa del Padre. Tuttavia; il miracolo è che l’URGENZA di cercare un contatto discreto per comunicare con Radio Maria non era per parlare di se stessa, era una persona con una fede granitica.

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La preoccupazione di questa sorella era di aver sentito dire che Radio Maria stava attraversando gravi difficoltà tecniche e che il bisogno economico era grande. Lei, sapendo che il suo tempo era limitato, chiamò per accelerare il suo aiuto e non ebbe pace finché non riuscì a fare due importanti offerte, in momenti di profonda necessità per la sua Radio Maria. La nostra coraggiosa sorella è ora nella casa del Padre, lei è testimone della donazione della sofferenza e della generosità dei nostri malati e della grazia e dell’abbraccio di Dio attraverso Radio Maria. Partì per la casa del Padre nella pace di essersi sentita molto accompagnata dalla sua CARISSIMA RADIO.

Maria Lidia Hernandez, San Salvador, El Salvador Mi chiamo María Lidia Hernández e vengo dalla parrocchia di San Luigi Gonzaga. Per me la radio ha significato molto; direi che è stata il motore più forte per superare la morte di mio figlio perché attraverso quell’evento sono venuta in sede per conoscerla per la prima volta. Sono venuta con mia madre, lei è un’ascoltatrice radiofonica fedele e voleva sapere, dove fossero le installazioni di Radio Maria. Anche io la ascoltavo a volte, ma non tanto quanto lei. Mio figlio è morto il 13 agosto 2017, lì ho sentito di più il bisogno di cercare Dio e di cercare Maria, la nostra Beata Madre, la prima fra le sofferenti, perché ha visto suo Figlio soffrire per amore di tutta l’umanità. Allora ho detto che anch’io dovevo avvicinarmi di più a nostra madre Maria. Sono sempre stata cattolica e molto serva di Dio nella parrocchia. Ho avuto bisogno di cercare Dio e così ho detto a mia madre che saremmo andate a conoscere le strutture della Radio.

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Non so come ci si arriva, le dissi, ma chiedendo arriveremo. Arrivate alla radio, è stato lì che ho condiviso il mio dolore con il fratello Marvin Lopez e la sorella Iris. Ho condiviso quello che era successo a me: la morte di mio figlio e come stavo lottando per superarlo, ma che aspettavo la Volontà di Dio, che mi avrebbe aiutato a superare quel dolore, che ci sarei riuscita dalla mano di Nostra Madre Santissima Maria, perché Lei ci porta a suo Figlio con la forza dello Spirito Santo. Ce la sto facendo, ed è quello che ho detto a molte persone che stanno passando il mio stesso momento. Invito tutte le persone, tutti i fratelli, le sorelle che ascoltano la Radio e specialmente quelle persone che stanno attraversando ciò che io attraverso e ho attraversato, che prendano veramente la mano di Nostra Madre Maria e di questa radio perché per me è stata un motore molto speciale. Mi ha condotto la Madonna stessa. Vi invito: fratelli e sorelle che state attraversando questo momento di lutto, accendete questa radio, riempitevi di Dio, perché senza di Lui non si riesce a riempire quel vuoto. Radio Maria è stata una consolazione per me, mi ha aiutato a superare la mia sofferenza.

Sig. Engelbert, contadino, Austria Radio Maria in stalla “Anch’io vorrei ringraziare Radio Maria. Sono un contadino e persino nella stalla ho fatto installare la Radio tramite un vecchio impianto satellitare. Così posso sentire Radio Maria nella casa e nella stalla. Già la mattina presto prego con voi – che grande regalo!”

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Anonimo, Svizzera Un’ascoltatrice ha ordinato al servizio informazioni una radiolina che voleva regalare ad una conoscente. Era già la quinta che voleva regalare. Durante la telefonata chiese: “Lei ha un po’ di tempo? Vorrei raccontarle come ho conosciuto Radio Maria.” Certo che avevo tempo! E continuò: “Un po’ più di tre anni fa mi hanno regalato una comune radio DAB. E così ascoltai il mio solito programma con la nuova radio. Qualche tempo dopo mio nipote venne a trovarmi. Era contento della mia nuova radio e mi spiegò che si potevano memorizzare più canali. Non ne sapevo niente, visto che avevo allora quasi 80 anni. Così abbiamo scelto i programmi, e mio nipote memorizzava quei canali che volevo: notizie, regionali, musica classica ecc. Poi mio nipote disse: ‘Dunque, nonna, c’è ancora un posto libero.’ Poi abbiamo ancora sentito qua e la qualche canale che stava a disposizione. ‘Stop!’ dissi, ‘Sto sentendo bene? Qui si sta pregando?’ ‘Radio Maria’, disse mio nipote. ‘Radio Maria?’ Non ne avevo davvero mai sentito parlare. Abbiamo continuato un po’ ad ascoltare, e per me fu subito chiaro: questo canale lo volevo nell’ultimo posto ancora a disposizione nella memoria della radio. Da allora Radio Maria è diventato il mio canale preferito. È così bello poter pregare insieme, tramite molte trasmissioni la mia fede viene approfondita, e posso imparare cose nuove. Mi sento sempre collegata con così tante persone. E sa”, mi disse la Signora anziana, “Dio stesso mi ha regalato che ora posso ascoltare Radio Maria! È così meraviglioso!” Sì, risposi, “Dio fa così tanti miracoli”, e fui proprio toccata dalla gioia che mi venne da quella ascoltatrice – gioia per l’opera di Dio e gioia per Radio Maria!

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SCUOLA DI FEDE

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“Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” Mt 11, 25

Rispetto agli attuali mass media la radio è uno strumento semplice, che si basa sulla parola. Teniamo sempre in mente le parole dell'apostolo Paolo: ''La fede viene dall'ascolto e l'ascolto riguarda la Parola di Dio'' (Rm 10, 17). Gli insegnamenti della Chiesa e la fedeltà al Magistero del Papa fanno di ogni Radio Maria una sorgente di conoscenza spirituale. Tutto ciò porta ad un arricchimento religioso che fa crescere ogni ascoltatore e porta così a mitigare l'anima di ogni uomo, sempre troppo assetato di Dio.

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Anonimo, Belgio Radio Maria è la mia stazione radio preferita. È dedicata alla Madre di Dio, la Vergine Maria. Ogni giorno, quando accendi la radio, puoi sentirlo; ogni giorno, a qualsiasi ora! Per me è una “Chiesa vivente”, prova che il Signore può avvicinarsi al tuo cuore, alla tua anima, e alla tua mente, a prescindere che tu sia a casa, in macchina o al lavoro. Siamo molto grati a Radio Maria e a tutti i suoi collaboratori e volontari. Abbiamo ricevuto innumerevoli grazie e benedizioni, specialmente durante la trasmissione della santa Messa, che cerco di seguire in unità con il sacerdote e in unità con il Signore, che vive nella mia anima. La Santa Messa è il momento culmine della mia giornata. È il più importante perché, silenziosamente nel mio cuore, posso adorare Dio nella Santa Eucaristia. Tanta meditazione e così tante preghiere sono possibili grazie a Radio Maria. Inoltre, le testimonianze ed altri programmi mi portano una grande gioia. Tutto ciò mi avvicina a Dio e alla nostra cara Madre Celeste! Spesso soffro molto, ma grazie all’opera divina di Radio Maria, vivo per vedere le grazie speciali del Signore. La Madonna mi sostiene nella vita e apprendo molto su di lei attraverso le testimonianze dei santi. Ringrazio Radio Maria anche per la bellissima musica scelta, spesso celestiale! Mi sento commosso, specialmente dopo la Santa Messa, quando mi sento in unità con il Signore. La grazia della musica sacra è importante per l’anima! Quindi, sì, Radio Maria funziona. Ringrazio la radio anche per avermi aiutato ad avere una relazione personale più profonda con il Signore e la Madonna, radicata nella bellezza e nella ricchezza della nostra fede. È una vera grazia del Padre

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che tanti fedeli possano godere del Suo amore vero per ciascuno di noi attraverso Radio Maria! Che grazia! Anonimo

Rita, Gyumri, Armenia Ogni giorno, a tutte le ore, ascolto i vostri programmi. Radio Maria è un libro per me. Voglio leggerlo tutto il tempo. Ho anche dedicato una poesia a Radio Maria: È arrivato il giorno in cui devo lodarti, Apro il mio cuore e lo metto davanti a te Mi nutri e divento più forte Con la tua speranza e la tua luce. Qualunque cosa io non so, imparerò da te, Imparerò da te, le tue parole mi soddisferanno, Non sarò sola in questo mondo vuoto. Chiunque ascolti i tuoi programmi, Sicuramente un giorno tornerà da te. Sei diventata l’acqua della mia vita. Sei appropriata quando sono turbata, Tu sei la mia consolazione, Che tu possa vivere moltissimi anni. Ascolto la vostra radio indipendentemente dal fatto che io sia al lavoro o a casa. La vostra radio è sempre con me. Il programma “Eco Mattina”, ad esempio, è la mia scuola. La pace dell’anima viene dai programmi spirituali. I programmi sullo Spirito Santo mi hanno insegnato che, nei momenti più difficili, quando stai per cadere in un abisso, dovresti avere fiducia in lui, e la vita diventerà l’eternità.

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Ho una collega che apparteneva ad una setta, ma sono riuscita a convincerla ad ascoltare la vostra radio. La radio mi ha insegnato come vivere più semplicemente. Voglio assorbire ogni parola come una spugna. Ogni mattina prego con voi. Qualunque cosa mi preoccupi, quando ascolto la vostra radio, è come se quel programma fosse diretto a me, fosse fatto per me. Sono sicura che centinaia di persone hanno sperimentato questo sentimento. Ho sempre dato gloria a Dio, anche nei momenti in cui stavo per commettere un grave errore, quando volevo ferire qualcuno con le mie parole, sono stata paziente e non l’ho fatto. Radio Maria mi ha dato questa pazienza. Quella pazienza, che è la vita, che ho ricevuto da Radio Maria. Lo dico in tutta onestà e responsabilità. Quando pregate che i nostri leader politici diventino gentili e che i cuori delle persone malvagie si convertano, penso che i cambiamenti positivi che vediamo oggi nel nostro paese siano il risultato di quelle preghiere. Sono state le nostre preghiere alzate a Dio. Sono grata per i vostri programmi.

Tumwesigye Proscovia, Kampala, Uganda L’esperienza di Tumwesigye Proscovia con Radio Maria è un’altra storia che la gente vorrà leggere. Questa signora, residente a Mutungo a Kampala, è una cattolica molto attiva che ama totalmente la sua fede. Si poteva ascoltare Radio Maria nel negozio di Prossy. “Sono molto onorato che Radio Maria mi faccia visita questo pomeriggio. Ogni volta che incontro e interagisco con i presentatori di Radio Maria mi sento privilegiata.” Fu così che espresse la sua gioia quando la radio le fece una visita di

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cortesia. Proscovia era entusiasta di testimoniare che Radio Maria Uganda ha cambiato la sua vita in tutti i suoi aspetti. Ci disse che la radio ha i migliori programmi per aiutare i cristiani in tutte le aree della loro vita. Lei stessa ha riconosciuto che, in questo momento della sua vita, non può fare a meno di Radio Maria nella sua famiglia e nella sua vita e desidera che tutti possano ascoltare ed anche sostenere la radio. Un giorno, ricorda, suo padre accese la radio senza motivo. Era la prima volta che ascoltava la radio. Era felice del programma che stava ascoltando perché la sua famiglia in quel momento, stava attraversando un momento difficile. Prima di aver conosciuto Radio Maria, avevano già deciso di andare nelle Chiese pentecostali, ma questo non li ha aiutati. Poi, ricordando quella prima volta in cui suo padre accese Radio Maria, c’era un programma meraviglioso che parlava di liberazione e guarigione. Fu un momento speciale perché tutti a casa ascoltavano la radio. Si stava insegnando come i buoni cattolici dovrebbero comportarsi spiritualmente in tutte le situazioni della loro vita. Da quel giorno, tutta la famiglia iniziò ad ascoltare la radio ogni giorno e ora non lei può farne a meno. È grazie a Radio Maria che è tornata ad essere una cattolica convinta dopo una deviazione alla Chiesa pentecostale. Proscovia, invita tutti a sostenere l’apostolato di Radio Maria perché rende i cristiani consapevoli della fede che ci è stata conferita da nostro Signore Gesù Cristo. Tutti dovrebbero prendere parte per sostenere la radio, poiché non è commerciale. C’è anche bisogno di pregare per tutti i beneficiari di Radio Maria Uganda e specialmente per i presentatori che lavorano sempre per fornire buoni programmi quotidiani.

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Perpetua Bernhard, Mtwara, Tanzania Ringrazio Radio Maria Tanzania, a lei sono molto grata. Attraverso questa emittente ho imparato tante cose. La prima volta che l’ho ascoltata è stato quando sono andata all’Arcidiocesi di Songea con WAWATA (la nostra associazione delle donne cattoliche). Allora mi sono chiesta come avrei potuto continuare a ricevere questi insegnamenti perché Radio Maria non era disponibile a Mtwara. Qualche tempo dopo, è stata creata una stazione di Radio Maria Tanzania anche a Mtwara e io sono stata tra coloro che hanno partecipato all’apertura. Ero così felice e da quel momento in poi non ho mai smesso di ascoltare Radio Maria Tanzania, in particolare il programma mattutino de “Il santo del giorno” (Mtakatifu wa leo). Quel programma mi insegna quasi tutto ciò di cui ho bisogno di sapere perché desidero anche io diventare santa. Sono un’infermiera e consolare le persone fa parte del mio lavoro. Il programma mi insegna a fare al meglio il mio lavoro. Questo è possibile perché padre John Maendeleo, con il suo programma, ci insegna come possiamo essere migliori nel nostro lavoro per raggiungere la santità. Faccio un invito a tutte le persone di ascoltare Radio Maria Tanzania e prego affinché questa emittente si diffonda in tutto il paese per raggiungere più persone possibili. Dio benedica Radio Maria Tanzania e i suoi collaboratori.

Sabrina, cieca, isolata e solitaria, Irlanda Mi è davvero piaciuto essere andata in onda questa sera, Padre Eamonn. È stata sicuramente una discussione stimo-

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lante e mi ha messo in dubbio. Dio, lo Spirito Santo e la Nostra Benedetta Signora sanno cosa c’è nel mio cuore. Conoscono i miei bisogni e i miei desideri. Gesù è il mio migliore amico, ho affidato a Lui ed alla Madonna tutto. Di recente ho anche iniziato con la terapia. Al mio primo ciclo, ho accennato come Radio Maria sia così importante per me. La mia difficoltà è avere paura che le persone si allontanino da me quando vedranno o scopriranno che sono cieca. Immagino che questo sia qualcosa su cui bisognerà lavorare anche con Dio, in particolare quando la mia fede mi insegna che Gesù si trova in ogni persona. Sarebbe come dire a me stessa che anche Gesù mi rifiuterebbe solo perché sono cieca, ma so che questo non è vero. Ho sentito davvero la gioia di Cristo risorto questa Pasqua, specialmente come cantrice nella mia chiesa parrocchiale. Ora sto organizzando un piccolo programma per la comunità cieca e Radio Maria mi ha ispirato molto a farlo. Mi diverto per davvero e sto imparando così tanto da Radio Maria e dai suoi insegnamenti spirituali e dal potere della preghiera. Mi ha anche dato il coraggio di tornare a frequentare il coro della chiesa. Grazie, Padre Eamonn e Dio vi benedica Sabrina

Belén, Argentina Creare ponti d’unione. Belén, una sorella cristiana evangelica, ha ascoltato Radio Maria Argentina durante il suo lavoro e ci ha lasciato la sua testimonianza.

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“Abbiamo la nostra radio, ma nel mio lavoro volevo sintonizzarla ma non potevo, è così che ho trovato Radio Maria. La ascolto da un po’ di tempo, e mi riempie di gioia e pace. Perché io, appartenendo ad un’altra religione – chiamiamola così fra virgolette – ad un’altra fede, non potevo parlare di Maria”. Belén considera Maria come intercessore, sebbene non possa condividere questo con la sua comunità. Suo marito è stato colui che l’ha incontrata con Maria attraverso la radio. “La ascolto solo durante l’orario di lavoro perché non posso ascoltarla in un altro momento, ma quanto sarebbe bello fare ponti di unione tra voi e noi”, dice Belén. Maria abbraccia i suoi figli in modi diversi. Lei stessa condivide con noi come l’amore di Maria abbia toccato il cuore del suo pastore: “Ho sempre pregato perché lui potesse credere in Maria, non come una donna normale. In Maria intercessore, in Maria madre, in Maria soccorso. In Maria, colei che ci ha donato suo figlio Gesù per noi. Ora sono molto felice perché il mio pastore, a causa di un problema di salute, ha potuto credere in Maria, e non parla di Lei come fosse una donna qualsiasi, e non c’è più disprezzo per la Vergine!”. Belén desidera creare ponti tra tutti i credi, ama Maria e la ringrazia per “averla scelta e per essere stata in grado di sintonizzarsi sulla sua radio”.

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educazione spirituale l’ho ricevuta da Radio Maria. Allora la mia fede era così tiepida. In qualche modo ho pensato che ci doveva essere di più, non può essere stato tutto, è troppo poco. Poi ho trovato tutto in Radio Maria. La mia vita è cambiata. Prima eravamo una famiglia un poco caotica. La radio ha portato ordine nella famiglia, e preghiamo anche insieme.

Sig.ra Waltraud, Austria RM ha cambiato la fede, la vita e la famiglia Sono arrivata a Radio Maria circa 5 anni fa tramite un annuncio nel giornale diocesano. Non mi ha lasciato più, sono rimasta così affascinata da Radio Maria. Tutta la mia

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RADIO 8 CHE TRASMETTE PRODIGI

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“Gli rispose Gesù: Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste! Poi gli disse: In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo”. Gv 1, 50-51

Migliaia di intenzioni di preghiera ogni giorno vengono affidate a Radio Maria in tutto il mondo. Il nostro compito non è solo di sperare nel ''dopo'', ma di credere che il Signore, attraverso l'intercessione della Madonna, compia grandi prodigi per ognuno di noi, sempre ed ovunque. Egli risponde con infinita misericordia ad ogni preghiera, spesso anche in modo del tutto inaspettato. Gli ascoltatori lo testimoniano ogni giorno.

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Wajdi Nassraween, Giordania Il 26 aprile 2016 è successo qualcosa di insolito, durante la processone del crocifisso del Venerdì Santo al Monastero della Vergine Maria, Fontana della Vita a Debeen, in Giordania. Erano circa le 11:00 del mattino quando stavo controllando il collegamento tra la sala regia del monastero e lo studio di Radio Mariam di Roma con il tecnico Samaan. Abbiamo iniziato ad agganciare la linea per andare in diretta, ma, sfortunatamente, il segnale audio non era stato riconosciuto tra i due dispositivi. All’improvviso, senza alcun collegamento tra i due dispositivi, abbiamo ricevuto il segnale da Amman e ci siamo collegati per iniziare a trasmettere la Santa Messa dal vivo a Roma. Samaan mi ha poi confermato che la trasmissione è andata a buon fine, ma si trattava di una connessione stranissima poiché il cavo del collegamento non era affatto connesso, poiché il filo era nella mia mano, invece di essere agganciato. Successivamente il tecnico a Roma mi ha telefonato per dirmi che tutti i suoi dispositivi avevano smesso di funzionare tranne la diretta di Amman. La trasmissione era in diretta mentre il filo non era ancora collegato. La connessione ha così continuato per cinque ore, ed abbiamo trasmesso la Santa Messa e le preghiere del Venerdì Santo.

Nicolás e Constanza, Santiago, Cile Nella prima metà del 2009, dopo molte attese e desideri Constanza, mia moglie, ha avuto la bellissima notizia di aspettare un bambino. Questa notizia, naturalmente, ci ha

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riempito di gioia perché era qualcosa che desideravamo tanto. Constanza aveva avuto prima un’importante operazione per rimuovere un grande fibroma ed in seguito aveva avuto una gravidanza tubarica che le aveva fatto perdere una tuba di falloppio, rendendo così ancora più difficile il fatto che potesse rimanere incinta. Così questa gravidanza, che apparentemente si presentava tranquilla, ci fece subito pensare che tutte le precedenti difficoltà fossero soltanto un amaro ricordo. Ma, alla dodicesima settimana di gestazione, durante un’ecografia di controllo, il medico ci ha avvertito che qualcosa non sembrava essere nella norma: un tipo di malformazione che avrebbe potuto compromettere la vita del feto e quindi era probabile che la gravidanza non arrivasse a termine, o che una volta nato il bimbo ci fosse la possibilità di una morte prematura. La notizia fu devastante, ma dovevamo lottare perché nostro figlio stesse bene ed abbiamo iniziato a chiedere aiuto a Dio nella preghiera. Radio Maria è stata fondamentale. Siamo stati accolti dal direttore della Radio in quel momento, Padre Raul Arcila e da tutti i volontari. Nel Rosario, nella Messa e in tutti i momenti dove quotidianamente si pregava comunitariamente, le nostre intenzioni erano sempre condivise. Da quel momento è successo qualcosa: la mia fede è diventata più forte che mai, sentivo davvero la potenza dello Spirito Santo presente nella nostra vita. Così sono successi una serie di eventi, segni ed esperienze insolite. Da lì a qualche settimana il medico ci avrebbe dato la diagnosi definitiva. Il giorno dell’incontro con il medico eravamo molto preoccupati ma la fede era così grande che avevamo la convinzione che sarebbe successo qualcosa. È stato un momento unico, difficile da spiegare; eravamo in pace perché sapevamo che non importava quello che avrebbe potuto dire. Eravamo

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convinti che Dio aveva già operato in qualche modo. Alla fine della visita il ginecologo ci disse che non vedeva nulla di strano, che le immagini non presentavano più tracce di malformazioni e che il feto era completamente normale. La gioia di chi aveva vissuto tutto questo da vicino era piena, la certezza di un miracolo era totale. Senza dubbio la Vergine e San Giuseppe avevano interceduto in questa impresa sovrannaturale. Nostro figlio Jose Santiago è nato l’1 ottobre 2009, completamente sano, e oggi è un bambino felice che ci riempie di gioia con i suoi tre fratelli che compongono la nostra famiglia benedetta.

Mayra Ribadeneira, Ecuador Al mio ritorno dal Convegno di Famiglia Mondiale nel 2015, ho sperimentato dei disturbi, così sono andata dal mio medico, che mi ha ordinato di fare vari esami, tra cui uno allo stomaco. Quando sono uscita dall’anestesia, ho visto che il mio oncologo mi guardava con tristezza. Ho capito subito che qualcosa non andava. Sorrisi e dissi: “Bene, dimmi che cosa hai trovato.” Lui, molto affettuoso, mi prese la mano e mi disse: “Hai un cancro, abbiamo prelevato dei campioni per fare una biopsia e confermare ciò che temiamo.” Entrarono altri medici e chiesi loro quanta vita avessi ancora davanti. Essi scossero la testa, si guardarono e dissero: “Così come stanno le cose, da sei settimane a sei mesi.” Io ero piena di pace. Pensavo che avrei avuto il tempo per riordinare i miei affari. Gli ho chiesto di non rattristarsi, perché ero disposta ad avere il mio incontro con il Signore. Forse non era la risposta che si aspettavano, ma per chi proclama Dio nella radio che porta speranza, non possiamo

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che rendere grazie a Dio per tutto quello che viviamo. Siamo invitati a cambiare la nostra prospettiva e farlo attraverso gli occhi del nostro Dio, di vedere oltre l’oggettività degli eventi. La biopsia ha confermato quanto detto dai medici. E siccome il mio medico è il mio genero, si sono riuniti e hanno parlato con le mie figlie e mi hanno chiesto di fare la chemioterapia. Ho rifiutato, ma su insistenza delle mie figlie, ho accettato. Ho iniziato così la procedura e messo la mia speranza nelle mani del Signore e nella preghiera dei miei familiari. È stata una grande esperienza di comunione. La preghiera si è estesa al nostro pubblico, ai conventi, alle comunità. E, in una grande prova di solidarietà e di amore, si sono inginocchiati tutti per chiedere l›intercessione delle nostre sante, Mariana di Gesù Torres y Beriochoa delle Concezioniste, Santa Narcisa di Gesù e Nostra Madre del Buon Successo. Riflettevo sulla nostra missione che è quella di mantenere gli altri nella speranza, e che in quel momento mi sosteneva grazie al filo invisibile della fede e dell’amore presente nella nostra grande famiglia. La terza seduta di terapia mi ha causato un’occlusione intestinale, mi avrebbero dovuta operare di nuovo, perché sicuramente il tumore si era esteso all’intestino. Nel mio io sapevo che non era così. Mi dissero che l’operazione sarebbe durata circa cinque ore e che poi mi avrebbero portata in terapia intensiva. Alla fine, l’intervento durò solo un’ora e mezza. Erano stupiti: i miei organi erano completamente puliti, non c’era traccia della malattia. Credo che il Signore abbia voluto che loro vedessero, cosi che due o tre medici hanno esclamato: “Questo è un miracolo”. Ora, dopo tre anni, è arrivato il tempo di dare testimonianza dell’amore del nostro Dio, che è la fonte dove sgorga ogni grazia, e che, come Padre amorevole veglia per quelli che lo servono.

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RADIO CHE FORMA DISCEPOLI

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“Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” Mt 28, 19

La missione più importante della Chiesa è certamente quella di salvare le anime. La missione di Radio Maria è quella di risvegliare e consolidare in ogni battezzato il senso missionario della nostra adesione di fede a Cristo, cioè a vivere il proprio battesimo e ''crescere e fortificarsi nello spirito'' (Lc 1,80). Radio Maria insegna ogni giorno come pregare, agire, rispondere, testimoniare e vivere una vita da buon cristiano.

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Vikica Gašpar-Radak, Sarajevo, Bosnia-Erzegovina Mi chiamo Vikica Gašpar-Radak e sono di Sarajevo, Bosnia-Erzegovina. Sono nata in Croazia nel 1951. Quando avevo 20 anni, ho sposato un uomo di un anno più grande di me e siamo venuti a vivere a Sarajevo. Abbiamo avuto un figlio. Dopo 10 anni di matrimonio, un giorno, mio marito tornò a casa dal lavoro e mi disse che si era innamorato di un’altra donna e che stava per andarsene. La sua idea era di togliermi nostro figlio e costringermi a lasciare Sarajevo. Riuscì a portare via nostro figlio perché non avevo un appartamento ed i mezzi per sostenerlo. Dopo questo trovai un lavoro e presi in affitto una casa, ma lui voleva ancora che lasciassi Sarajevo e cercò di farmi pressione in diversi modi. Veniva per minacciarmi, ed io chiamavo la polizia quasi tutti i giorni. Una sera, quando arrivò, e la polizia dovette intervenire di nuovo, il mio padrone di casa mi disse che non poteva più tollerare la situazione e che dovevo lasciare l’appartamento. Mi sono detta ad alta voce: “Alza la testa verso l’alto, Dio ti aiuterà. Puoi trovare un posto sotto un ponte per stasera e domani sarà un giorno nuovo!” Il mio capo mi sentì, visto che era lì quando accadde quell’incidente, e mi disse: “Non andrai a dormire sotto un ponte. Puoi dormire a casa mia.” Il giorno dopo decidemmo che avrei preso cura della sua casa e avrei cucinato, in cambio di vivere lì. Questo era l’unico modo in cui sarei stata protetta da mio marito. Da allora, sono passati trent’anni che vivo in questa casa con un uomo che è esattamente il contrario di me. Era comunista, di 20 anni più grande di me, ed ha vissuto la sua vita seguendo il motto: “Il partito comunista, i miei compa-

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gni, e nessun altro!” Io sono una credente praticante e il mio motto di vita è: “Devi amare il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, e tutta la tua mente e il tuo prossimo come te stesso”. I cittadini di Sarajevo amano quest’uomo, visto che era un umanista anche se ateo, ma i suoi genitori l’avevano battezzato in una chiesa ortodossa quando era bambino. A lui non importava se andavo in chiesa e facevo persino venire il prete a benedire la nostra casa, ma non voleva pregare: era una cosa fuori discussione. Nel 1992 scoppiò la guerra in Bosnia ed Erzegovina e il suo figlio maggiore fu gravemente ferito. Era una questione di vita e di morte, persino i medici gli dissero che c’erano poche possibilità che suo figlio sarebbe sopravvissuto. Mi sono inginocchiata a pregare e mi ha chiesto: “Pensi davvero che ciò lo salverebbe?” Ho risposto “Sì, ci credo e dovresti pregare insieme a me e vedrai. Gesù ci ha lasciato sua madre Maria per essere nostra madre e ogni madre si prende cura dei suoi figli. Anche tuo figlio è suo e si prenderà cura di lui se solo lo chiedi a lui con tutto il cuore”. Dio era al lavoro. Il comunista e l’ateo convinto iniziò così a pregare il rosario tre volte al giorno con me. Dopo 10 giorni, i medici gli dissero che suo figlio si stava riprendendo e che sarebbe stato in grado di lasciare presto l’ospedale. Quando lo senti inizio a piangere di gioia e a chiedersi quanti anni aveva trascorso in conflitto e vanità? Da quel momento fino alla sua morte, venne con me la domenica a messa nella Chiesa cattolica. Mi chiese di promettergli, che quando sarebbe morto, di assicurargli un funerale cristiano, ed ho mantenuto la promessa. Decisi di sposarmi civilmente, così ho potuto eredita-

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re il suo appartamento. Il mio primo marito era già morto e subito dopo anche il mio secondo marito morì. Ero sola, visto che mio figlio era andato negli Stati Uniti, e così sono diventata pensionata e vedova. Nel 2014, quando stavo andando a messa, ho notato un cartello di Radio Maria su un edificio ed è così che ho scoperto questa radio a Sarajevo. Sono diventata un’ascoltatrice fedele che chiama ogni giorno durante i programmi. Raccomando anche di ascoltare i programmi di Radio Maria ad altri, specialmente agli anziani, a coloro che vivono soli e alle persone che sono state abbandonate. Molti di loro hanno seguito il mio consiglio e sono diventati ascoltatori che supportano il lavoro di Radio Maria. Alcuni di loro hanno ricominciato a tornare in chiesa dopo molti anni. Dio ha toccato le loro anime e sono tornati da lui. Non sono soltanto una fedele ascoltatrice e benefattrice di Radio Maria, ma sono anche una volontaria. Da quattro anni, una volta alla settimana, regolarmente sistemo la cappella e la sede di Radio Maria. Sono gioiosa e felice di avere la possibilità di fare del bene e, in questo modo, creare un’opportunità per gli altri chi ascoltano Radio Maria per vivere il loro momento di vita gioiosa.

Luigi, Catanzaro, Italia Un caloroso ringraziamento, innanzitutto, per la preziosa opera di evangelizzazione che la Radio da decenni sta portando avanti nel mondo. Grazie, per essere guida, sostegno e conforto a tante persone ammalate o il cui handicap non consente una normale vita di inserimento nella società e, di conseguenza, di collaborazione con le istituzioni che si pren-

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dono cura dei poveri, degli emarginati, di quanti versano in ogni altra situazione di bisogno. Sono un giovane affetto da tetraparesi spastica fin dalla nascita, costretto a vivere su una carrozzina perché non ho l’uso delle gambe e di una mano. Il mio più vivo desiderio sarebbe stato quello di collaborare attivamente con Radio Maria che ascolto da sempre tutti i giorni e dalla quale traggo non solo tanto conforto ma anche tanto lume nella crescita nella fede. Non potendolo fare, a causa del mio impedimento fisico, faccio ricorso alla quotidiana preghiera e ad un’assidua frequentazione del sacramento della Comunione. Ho pregato e continuerò a pregare tanto per una sempre maggiore diffusione di Radio Maria nel mondo, perché il suo insegnamento sotto la guida materna della Vergine Maria illumini e accompagni sempre più gente nel cammino di conversione. Potendo fare almeno questo, provvederò a inviare un mio modestissimo contributo alle spese di apertura di una Radio Maria nel paese in cui è nata e vissuta la Madre di Nostro Signore. Radio Maria è una ricchezza per le famiglie cristiane che non solo attraverso l’ascolto delle funzioni sacre, ma anche attraverso quello delle tante rubriche impostate su di una visione cristiana del mondo, e delle sue necessità rappresenta una guida sicura. Personalmente posso dire di aver tratto, anche dal suo quotidiano ascolto, la forza interiore per accettare in pieno la mia condizione in obbedienza a quei divini disegni salvifici che ci sono per il momento imperscrutabili. Mi viene spesso da pensare che se con il sacrificio della mia esistenza e con le mie preghiere possa salvarsi anche una sola anima, allora la mia esistenza non sarà stata né vuota né vana. Vostro fratello in Cristo

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Nicolas Romero, Tassista, Messico Da diversi anni, Nicolas Romero è volontario nella promozione di Radio Maria e lo fa a bordo del suo taxi, veicolo che è diventato uno strumento di evangelizzazione. «Ho sempre ascoltato Radio Maria; mi sono avvicinato quando ho iniziato a lavorare con il taxi. Sono andato a Radio Maria e insieme con un altro collega abbiamo iniziato a fare il gruppo di tassisti di Maria. Ho cominciato invitando tutte le persone che trasportavo ad ascoltare Radio Maria. Mi ha molto aiutato perché mi sono impegnato con la Beata Vergine Maria e ho sentito il suo sostegno spirituale e, nel concreto, il bisogno di fare le cose per Dio”. Come si fa a promuovere Radio Maria nel tuo taxi? In primo luogo vedo i clienti e comincio a chiacchierare brevemente con loro. Poi, se magari mi accennano a qualche loro problema, consiglio di ascoltare Radio Maria. Con molte persone, soprattutto con le donne che hanno dei problemi, quello che faccio è portarle al Santissimo Sacramento e piangono davanti alla presenza di Dio

Maria Elena Barrios de Mujica, Caracas, Venezuela “Quando ero nella Chiesa evangelica, sentivo un grande vuoto; mi mancava qualcosa, non mi sentivo completa. Ma di fronte a quel vuoto e bisogno di Dio che ha ogni essere umano, qualcuno mi ha detto: C’è una stazione radio chiamata Radio Maria, ascoltala e recita il Rosario! Ho sintonizzato la stazione quando erano circa sei mesi che era in onda, e sono stata subito catturata dal prete che dirigeva il programma “Sulla via del catechismo”.

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Racconta la testimonianza Maria Elena Barrios de Mujica, attuale presidentessa di Radio Maria Venezuela. Lei, come altri ascoltatori, è il risultato della prima evangelizzazione di questa emittente cattolica a Caracas. In un primo momento prestava più attenzione agli insegnamenti del programma sul Catechismo della Chiesa, ma “quando iniziavo la recita del Rosario, in segno di rispetto per Maria, abbassavo il volume” perché questo è quello che mi aveva insegnato la Chiesa Evangelica, che era contraria alla recita del Rosario. Così è andata avanti per otto mesi, ma “la Vergine ha fatto il suo lavoro”, dice con fede. “In un’occasione hanno detto che avevano bisogno di volontari e, poiché io avevo lavorato nel settore della pubblicità e del marketing, ho detto, “beh, forse dal mio campo di lavoro posso dare un contributo a questa stazione che mi ha affascinato e trasformato la vita”. Più tardi ha conosciuto più profondamente la stazione, la Madre di Dio, e ho iniziato a pregare e promuovere il Santo Rosario. Poco dopo, è stata invitata a diventare membro associato per sostenere meglio la radio e dopo tre anni come volontaria e membro associato, María Elena Barrios è divenuta membro del consiglio di amministrazione. In seguito, è stata proposta come presidentessa della stazione, la cui posizione la ricopre dal novembre 2011, e da allora ha lavorato duramente per rivitalizzare questa emittente. Senza ignorare l’identità, tuttavia, “ho cercato di rinfrescarla e aprire le porte a tutti quelli che vogliono venire alla Casa di Maria”, dice. Oggi è piena di gioia per servire Dio attraverso la Madre nella stazione che ha aiutato tante persone ed è anche un mezzo di compagnia per molti che sono soli. Racconta che ha sperimentato l’amore di Maria nella sua vita e nel suo

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apostolato e spera che molte persone arrivino a conoscere e ad amare di più la Madre di Gesù.

Marcelo, General Alvear, Mendoza, Argentina Marcelo e sua moglie, Liliana, hanno partecipato alla Mariathon pregando, facendo conoscere la radio nella loro zona e ottenendo donazioni per i progetti di Radio Maria in tutto il mondo. Ci racconta che per trent’anni è stato in un’altra chiesa, ma dopo la morte di suo padre ha trovato Radio Maria e questo l’ha portato alla conversione. “Mio padre era molto devoto e ascoltava Radio Maria ogni giorno. Quando fu ricoverato in ospedale, mi parlava dei santi, di Maria e di quello che ascoltava su Radio Maria, del Rosario… ma io non gli prestavo attenzione e non ero credente. Un giorno, dopo la morte di mio padre, mentre mi occupavo della pulizia della sua casa, accesi la radio e Radio Maria era lì. Ho iniziato ad ascoltarla e a poco a poco ho iniziato a pregare con la radio”, ha detto Marcelo. In quel momento capisce che le preghiere di sua madre, di suo padre, di sua sorella, di sua moglie e della Vergine, l’hanno portato a convertirsi. In Marcelo, ciò che inizialmente era poco importante è stato trasformato, attraverso la radio, in un apostolato quotidiano, che condivide con sua moglie. Ora, sia Liliana sia Marcelo partecipano attivamente alla Mariathon. “Mia moglie era già una collaboratrice di Radio Maria e quando abbiamo ricevuto la lettera della radio invitandoci alla Mariathon, anche se non ne sapevamo molto,

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abbiamo iniziato a parlarne con parenti e conoscenti. Abbiamo fatto fotocopie del materiale, abbiamo pregato, e siamo usciti con Liliana a visitare i vicini, con un’immagine della Madonna che mi aveva dato mia sorella. Abbiamo anche parlato con il sindaco e gli assessori, in parrocchia, con molte persone, e raccolto donazioni per i progetti di Radio Maria nel mondo. Usciamo quasi tutti i giorni per pubblicizzare la radio e fare Mariathon”. Abbiamo chiesto che cosa avrebbe detto a qualcuno per incoraggiarlo a partecipare: “Fate una preghiera, chiedete alla mamma Maria e a Gesù che vi dia lo slancio. Ci sono molte persone che soffrono in tutto il mondo, ci sono persone che sono perseguitate per essere cristiani e cattolici. Abbiamo martiri per la fede. Ecco perché dobbiamo uscire, con fede, all’incontro dei nostri fratelli “, ha detto, dando grande incoraggiamento per gli ascoltatori di Radio Maria in Argentina.

Francisca del Carmen Aburto Largaespada, Managua, Nicaragua Il mio nome è Francisca del Carmen Aburto Largaespada, vivo a Managua. Posso dire di essere la fondatrice di Radio Maria perché la ascolto da quando ha iniziato a trasmettere. Mi piacciono molto i programmi di Radio Maria, vanno in fondo alla vita, aiutano tutti i consigli. Passo le ventiquattro ore ad ascoltare la radio e non la spengo mai; ascolto tutti i programmi e mi piacciono molto. Mi piacciono inoltre le belle testimonianze che le persone condividono in radio; mi piace tutto quello che dicono perché evangelizzano attraverso i programmi e grazie a ciò, la mia

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vita è cambiata. Ero una persona molto orgogliosa, ma quando ti trovi in crisi orribili come quelle che ho passato, reagisci, ma a poco a poco sono cambiata con l’aiuto di Radio Maria. Provo con forza a recitare il Rosario tutti i giorni con la radio alle 6 del mattino, a mezzogiorno e alla sera; ma dalle cinque ascolto la radio e sono contenta di sentire “Il caffè con Maria”, perché i ragazzi trasmettono la loro gioia e ci insegnano sempre cose nuove. Ascolto anche tutti i programmi che trasmettono durante il giorno e resto allegra perché Padre José Antonio riesce a contagiarci con il suo entusiasmo. Quando mi hanno invitato a dare la mia testimonianza sono stata felice perché il Signore ci chiede di dire quello che fa per noi e sono lieta di sapere che la mia Radio Maria dà spazio agli ascoltatori per condividere con gli altri le opere di Dio in noi. Sto anche insegnando ai miei nipoti l’amore per la Vergine e per Radio Maria in modo che loro potranno condividere le loro testimonianze e collaborare perché la radio possa continuare per molti anni ad andare in onda.

Detenuto, Carcere di San Juan de Lurigancho, Lima, Perù Madre Rosa Inés (Domenicane della Presentazione) conduce “Tessendo il manto di María”, un programma per pregare per le intenzioni degli ascoltatori. Riportiamo parte di una lettera scritta, nell’agosto 2016, da uno dei suoi ascoltatori: “Mi chiamo Juan José (pseudonimo), sono detenuto dal 2011. Ciò che importa è che Dio possa fare delle persone buone nonostante il loro passato burrascoso ...

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Cara Madre Rosa Inés, da un anno e mezzo, ascolto il suo bel programma: “Tessendo il manto di Maria”. Ogni volta che lo ascoltavo, pregavo nel mio cuore per mia moglie Nella, per mio figlio Fabrizio, per mio padre ed i miei fratelli, i miei zii, i miei suoceri, ecc. Ma per me era strano pregare per delle persone che non conosco (era così all’inizio) finché un pomeriggio, ascoltando il programma, ho sentito una telefonata di una donna adulta. Lei chiese preghiere per il suo nipote di undici anni, dicendo che il ragazzo aveva perso la gioia di vivere, non voleva studiare, né fare nulla ed aveva paura. Lei le ha chiesto: “E dov’è la madre?”. E la nonna ha risposto: “È lei che maltratta il bambino”. In quel momento ho potuto identificarmi in quel caso, il mio cuore si ruppe dal dolore ed iniziai a piangere... appena sono tornato, presi l’impegno di pregare sempre per gli altri... Così tanto dolore può essere causato quando non conosci Dio.” Sono convinto che la preghiera sia un’arma potente nelle circostanze della nostra vita, quando tutto sembra perduto, dove non c’è via d’uscita, allora arriva la fede per aprire una strada (lo dico per la mia esperienza...). Credo e sono convinto che Dio è l’unico che può trarre vantaggio da una situazione difficile. Madre Rosa Ines, ho fatto per lei un lavoro su un tessuto di iuta che ha 7.500 buchi; mentre lo tessevo, pensavo a così tante intenzioni che riceve il suo programma e ogni volta che tessevo, anch’io pregavo per quelle persone e per tutti voi, anche se non li ho mai conosciuti. Ma voglio che sappiate che siete nelle mie preghiere”. Dopo questa lettera, Madre Rosa Inés ha visitato Juan José: “Siamo andati a trovarlo, ci siamo abbracciati ed entrambi abbiamo pianto, ora è ancora in prigione; ma è diven-

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tato una Formichina di Radio Maria e un apostolo di Maria in quell’ambiente. Lui recita il rosario con chi vuole farlo. Ed io gli ho detto: “La Madonna ti ha portato qui per qualcosa e da qui non te ne vai finché non lasci un gruppo di preghiera che continui a pregare il rosario “.

Nidia Calvo e Yamileth Espinoza, Costa Rica Poco dopo che Radio Maria aprisse le sue porte nel Costa Rica, tredici anni fa, donna Nidia e donna Yamileth, cercando di consolidare la loro fede e la speranza, bussarono alla porta della nostra Casa e si sono unite alla famiglia di volontari. Da quel momento, hanno svolto funzioni diverse, testimoniando la crescita della nostra radio, vivendo passo dopo passo ciascuna delle sue fasi. Ci raccontano la loro gioia nel vedere la stazione passare da una frequenza AM a una FM, lo stimolo generato dai miglioramenti nella sede o nella cappella che accoglie coloro che ci visitano. Ora sono volontarie, donatrici, svolgono lavori di formichine e fanno parte delle famiglie missionarie. Entrambe rivelano quanto Radio Maria Costa Rica sia stata uno strumento che ha consolidato la loro fede e la loro speranza, li ha accompagnati nei diversi percorsi della vita ed è diventata parte di esse. Donna Nidia e donna Yamileth, hanno accompagnato la crescita della Radio, così come una volta hanno visto crescere diverse generazioni di bambini, perché erano delle insegnanti. Sono madri, mogli e donne dedite al progetto della nostra Madre.

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Curatori editoriali Bernhard Mitterrutzner (bernhard.m@radiomaria.org ) Michela Burdino (michela.burdino@radiomaria.org) Daniele Trenca (daniele.trenca@radiomaria.org) Hanno collaborato a questa pubblicazione Padre Livio Fanzaga (Directors‘ Advisor WFRM) Vittorio Viccardi (Presidente WFRM) S.Ecc.za Mons. José Ignacio Munilla (Vescovo della Diocesi di San Sebastian) S.Em.za Card. Christoph Schönborn (Arcivescovo Metropolita di Vienna) … e tutti gli ascoltatori di Radio Maria nel mondo! Impaginazione e Grafica Creative Hub Materiale Fotografico Archivio storico di World Family of Radio Maria Onlus Traduzioni Teresa Bustelo (ESP) Ingrid Courbet (FRA) Susan Dawson Vásquez (ENG) Claudia Köck (DEU) Stampa Tipografia Ferrari-Auer (BZ) 2019 Tutti i diritti riservati Vietata la riproduzione anche parziale

EUROPA Via Valassina, 40 22036 Erba (CO) – ITALIA Tel: +39 031 2073350 E-mail: info.wf@radiomaria.org Via Rusticucci, 13 00193 Roma – ITALIA Tel: + 39 06 64005701 Fax: +39 06 64005707 E-mail: roma.wf@radiomaria.org AFRICA P.O. Box 38655 Ursino Street, Plot 55 Dar Es Salaam – TANZANIA Tel/Fax +255 222700871 E-mail: africa@radiomaria.org AMERICA 21 Oliver Street, New York NY 10038 – USA Tel: +1 212 2338040, +1 718 4170550 Fax: +1 212 2338046 E-mail: wfny@radiomariainternet.us www.radiomaria.org

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