LIBERETICA Una filosofia di vita per una nuova società
L’Italia, per la sua storia e la sua arte, il suo territorio ed il suo popolo, può considerarsi ‘museo del mondo’: il Paese della cultura e della bellezza.
30 proposte di legge a favore del popolo
Franco Caminiti
ITALIA paradisopossibile Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Se una persona sola sogna qualcosa, essa resta soltanto un sogno; se un gruppo di persone sognano la stessa cosa, essa diventa un progetto; se migliaia di persone sognano la stessa cosa, essa diventa un programma; se milioni di persone sognano la stessa cosa, essa diventa realtà.
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Idea originaria e testi FRANCO CAMINITI ha collaborato Raimondo Sabatino realizzazione Real Arti Lego s.a.s - Corbetta (Mi), via Picasso 21/23 www.liberetica.it caminiti@liberetica.it Tutti diritti dell’autore sono riservati, è vietata ogni riproduzione anche parziale dei testi contenuti in questo opuscolo. I parlamentari che volessero trarre ispirazione da quanto in esso suggerito sono liberi di farlo purché dichiarino pubblicamente la paternità dell’idea.
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
ITALIA PARADISO POSSIBILE da un’idea a un programma
Ho pensato all’Italia come il primo Paese del mondo. Primo per storia e cultura, per bellezze naturali ed artistiche, per intelligenza e generosità del suo popolo; primo nell’accoglienza, nella giustizia sociale, nella salvaguardia dei diritti di ognuno, nella libertà. Cosa ci manca per esserlo? Ci manca forse l’intelligenza? la capacità nel fare? una storia da cui attingere fierezza? una base infrastrutturale sufficiente a presupporre un adeguato sviluppo? Non ci manca nulla di tutto questo! Non siamo forse il Paese che ha dato di più al mondo? non solo in termini di civiltà ed arte, ma anche in tecnologia, innovazioni, brevetti. Immaginate la nostra vita senza radio, senza telefono! centinaia di invenzioni, senza le quali sarebbe inimmaginabile il mondo così come lo conosciamo, sono nate in Italia, frutto di menti italiane. Il retaggio di cotanto sapere, di coraggio, di spirito di sacrificio, di capacità di guardare al futuro, deve stimolarci e spingerci ad uno scatto di orgoglio. Ritrovare il nostro ‘essere italiani’, riconquistando il posto che ci compete nel mondo, si può, e si deve! Per questo ho nominato questa bozza di programma: ‘Italia Paradiso Possibile’, perché penso ad un Paese che, partendo dal concetto di ‘etica’, fa della bellezza il suo punto di forza, dell’arte e della cultura il suo primo merito, della capacità imprenditoriale sintetizzata nel prestigioso ‘Made in Italy’ la sua primaria fonte di benessere. Un Paese senza furbizia, senza corruzione, senza povertà; un Paese dove chi vale va avanti, e chi è debole non viene lasciato indietro; un Paese in cui le ragioni non devono essere subordinate al fatto di avere un buon avvocato ma dove siano garantite ‘per quel senso di giustizia che è dettato dalla logica delle cose’. Ecco: sogno un’Italia che ruoti attorno all’asse dell’onestà intellettuale, dove ognuno ha a cuore i diritti degli altri, cosciente che così saranno sicuramente garantiti i propri. Un’Italia che ‘pensa e vola alto’, che non ammette le meschinità dettate dall’arrivismo, le ingiustizie e lo spreco dettati dall’ingordigia; un’Italia dove il senso comune di riprovazione verso le piccole e grandi furbizie quotidiane che sviliscono l’esistenza e ci indignano, arrivi prima della legge, e ne sia un naturale deterrente. Sogno un’Italia in cui il popolo riconquista il senso dell’onore e del rispetto, della condivisione e della carità, del diritto e della libertà vera; il senso dello Stato come ente che protegge e tutela, uno Stato giusto e non vessatorio, in cui i rappresentanti scelti dal popolo, per onestà e moralità, per merito e trasparenza, siano davvero degni del ruolo che occupano. Io credo che tutto ciò sia possibile, se il processo per arrivarci partirà da ognuno di noi. Serve solo un gesto di buona volontà: migliorare l’Italia cominciando col migliorare noi stessi.
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
LINEE GENERALI Ogni individuo è diverso dall’altro ma deve avere pari rispetto e uguale trattamento da parte delle Istituzioni e davanti alla legge.
Nell’aderire a questo movimento mi impegno a... 1. Difendere con tutti i mezzi la persona umana nei suoi diritti fondamentali: alla vita, alla salute, alla libertà, al rispetto, alla dignità personale e di popolo, alla realizzazione di se stessi, alla felicità. 2. Combattere ogni espressione ed atteggiamento di furbizia considerando la furbizia un cancro sociale da estirpare ed il furbo una persona non degna di rispetto e considerazione. 3. Porre l’onestà intellettuale come regola di vita difendendo le ragioni degli altri ancor prima che le proprie. 4. Combattere ogni forma di povertà che privi l’individuo della sua dignità personale. 5. Porre il bene comune come prioritario sugli interessi personali, di lobby, o di partito. 6. Combattere i privilegi di casta al fine che si realizzi l’equità sociale sulla base di una giustizia non discriminante. 7. Considerare la libertà, intesa in ogni sua forma ed espressione, come bene primario e inalienabile della persona, difendendola con ogni mezzo, purché essa resti entro i limiti del rispetto della libertà altrui. 8. Affermare il senso dell’onore, della identità culturale e di patria, secondo i princìpi di etica e di laica moralità. 9. Impegnarsi affinché tutti i meritevoli abbiano la possibilità di realizzarsi e progredire secondo le proprie attitudini; i più deboli siano difesi e messi in condizione di avere un’esistenza dignitosa e di perseguire al meglio gli obiettivi di affermazione secondo la propria indole. 10. Garantire parità di trattamento davanti alle istituzioni e alla legge a tutte le persone prescindendo dal loro stato sociale, dalla capacità economica, razza, origine, religione, fede politica e intellettualità.
“Onestà intellettuale”
principio ispiratore di ogni nostra azione Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
PRINCÌPI ETICI Scrivere le leggi di un Paese è la più alta prova di responsabilità, prima di accingersi a farlo bisogna misurare le proprie capacità, e il proprio senso dell’onore. Nell’accettare la candidatura mi impegno a... 1. Mi impegno a mantenere nella mia vita pubblica e privata una impeccabile condotta etica e morale nel rispetto del principio primo e imprescindibile di ‘onestà intellettuale’. 2. Mi impegno ad amministrare la cosa pubblica nell’esclusivo interesse del popolo desistendo da ogni situazione che abbia implicazioni personali, di lobby e di parte, che possano configurarsi come conflitto di interesse, o interesse privato. 3. Mi impegno a non accettare, né per me, né per persone a me riconducibili, privilegi o prebende che possano essere legati alla mia attività politica o al mio ruolo amministrativo, ed a non perseguire arricchimento che possa originare da essi. 4. Mi impegno a rispettare i miei simili e le istituzioni, a difendere con tutte le mie capacità e competenze i diritti di tutte le persone e le loro libertà individuali, a promuovere, anche contro i miei stessi interessi, il merito e le capacità degli altri, specialmente quando ciò potrà essere di beneficio per la comunità. 5. Mi impegno a contrastare tutte le situazioni di favoritismo, o familismo, che dovessero avvantaggiare qualcuno a discapito di altri più meritevoli. 6. Mi impegno fermamente a contrastare lo spreco di denaro pubblico favorendo e sostenendo le disposizioni che tendano ad una ottimizzazione delle spese ed una maggiore oculatezza. 7. Mi impegno a non fare della politica un ‘mestiere’, a lasciare spazio ad altri meritevoli, pur non diminuendo il mio impegno nei confronti del popolo. 8. Mi impegno a sostenere le azioni di volontariato messe in campo da cittadini attivi, a favore di persone o di beni comuni, adoperandomi nei limiti delle mie possibilità e competenze, in particolare nel ruolo assegnatomi dalla politica, affinché le strutture associative e di solidarietà abbiano accesso alle risorse necessarie per il loro sostentamento.
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
MANIFESTO IDEOLOGICO Il termine ‘Liberetica’ nasce dalla fusione delle parole ‘libertà’ ed ‘etica’, ed esprime ‘la capacità di gestire autonomamente la propria libertà nel totale rispetto degli altri’. L’etica, come si sa, si differenzia dalla morale, che è l’insieme di norme e valori stabiliti all’interno di un gruppo (popolo, etnia, associazione, partito politico, ecc.); il concetto di liberetica va oltre: è filosofico e, al tempo stesso, razionale, consiste nel concepire l’esistenza individuale improntata a precise regole dettate dalla propria coscienza sulla base di una scelta consapevole di vita. Liberetica, codice morale La liberetica si contrappone drasticamente alla teoria machiavellica espressa nella frase: ‘il fine giustifica i mezzi’; secondo la logica di liberetica un’azione va giudicata per se stessa nel momento in cui si compie, a prescindere dal fine che persegue. Pertanto il mezzo (e l’azione) non deve trovare avallo nel fine né giustificazione nelle condizioni che ne determinano la scelta. La tendenza ad un fine deve obbedire a dei principi morali, una sorta di codice d’onore. Sia il fine che il mezzo devono rispondere a quello stesso codice. Si tende, quindi, ad un concetto di giustizia che sia insito nella persona, una sorta di autoregolamentazione che controlla e orienta il comportamento individuale, ne consegue un rispetto dei princìpi morali inteso come virtù personale e non indotto dal timore delle sanzioni previste dai codici. La filosofia liberetica ribalta il luogo comune: ‘l’occasione fa l’uomo ladro’, in ‘l’occasione evidenzia l’uomo onesto’. Parafrasando l’imperativo categorico di Kant, diremo ‘tu non devi, perché non devi’, non perché altrimenti verrai punito. La coscienza liberetica individuale è intesa come il primo, e più autorevole, giudice delle azioni della persona. La concezione filosofica di Liberetica si basa su un rigoroso atteggiamento mentale, normalmente definito ‘onestà intellettuale’, quella predisposizione che spinge a riconscere e difendere i diritti degli altri come se fossero i propri, improntando ogni comportamento non ad un immediato ed egoistico utilitarismo personale, ma ad un bene comune di cui, di riflesso, si è parte. Quindi ne consegue una visione olistica della società: nessun individuo è fine a se stesso, la realizzazione personale passa attraverso l’inserimento libero ed etico nel tessuto sociale. Il valore di una società nella quale ogni individuo è adeguatamente integrato è di molto superiore alla somma dei valori degli individui che la compongono presi singolarmente. Di conseguenza: la limitazione della libertà di un individuo riduce il valore complessivo della società in cui l’individuo è inserito. Liberetica e fede La liberetica è un valore prettamente laico che non ha condivisioni con l’etica religiosa, laddove l’orientamento religioso impone una qualche limitazione della libertà individuale. Il comportamento liberetico, quindi, dal momento che prescinde dal timore della sanzione terrena, altrettanto non deve essere stimolato dalla speranza di una ricompensa cele-
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
ste, o limitato dall’idea di una punizione nell’aldilà. I concetti di amore per il prossimo, carità, solidarietà ecc. non fanno parte del concetto filosofico di liberetica, ma restano ascritti alla sfera personale dell’individuo. Lo stesso concetto di bontà, non è contemplato come condizione necessaria, mentre è condizio sine qua non il concetto di giustizia reciproca. La ricerca della verità, secondo la logica liberetica, è condotta attraverso la verifica imparziale dei fatti e delle situazioni, mentre il percorso cristiano verso la verità conduce direttamente a Dio. Di conseguenza la verità intesa da Liberetica è una verità da ricercare e dimostrare, la verità intesa per fede è, invece, rappresentata da Dio stesso (verità rivelata). Liberetica come atteggiamento virtuoso Le virtù, anche quelle teologali, fede speranza e carità, sono viste come qualità migliorative dell’individuo liberetico, la stessa bontà d’animo è considerata certamente un ulteriore elemento positivo, ma riaffermando il concetto che essere liberetico significa essere ‘giusto’, ancor prima che buono. La virtù non è innata, se non a livello di minime predisposizioni genetiche; in massima parte è un habitus che va ricercato, raggiunto e coltivato; la moralità liberetica, che non diventa mai moralismo, deve essere intesa come un modo di essere; i comportamenti ne sono la diretta conseguenza e testimonianza. Liberetica e felicità Il primo passo per avvicinarsi al concetto di Liberetica è la fiera affermazione della propria individualità e contemporaneamente il deciso rifiuto dell’egoismo. Ne consegue un atteggiamento di consapevolezza sociale, di autocoscienza, e quindi di responsabilità. L’adesione al movimento liberetico impone il ripudio assoluto della guerra, di ogni forma di prevaricazione, e l’impegno alla costruzione dei presupposti per una società basata sul rispetto e sulla pace. Una società liberetica rappresenta un modello di convivenza senza ingiustizie e senza conflitti. Uno stato mentale di serenità, conseguenza di un percorso di pacificazione con gli altri e la convinzione di aver operato il giusto, sono la base per il raggiungimento della felicità, obiettivo finale della filosofia liberetica.
Le 4 domande che la filosofia liberetica impone prima di agire 1. La mia azione produrrà beneficio anche per la società o soltanto per me stesso? 2. Che cosa succederebbe se tutti gli altri facessero la stessa cosa che sto per fare io adesso? 3. Vorrei per me le conseguenze che la mia azione produrrà per gli altri? 4. Che cosa in futuro potrei rimproverarmi se faccio quello che adesso sto pensando di fare? Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
PRESENTAZIONE
Questo che segue non è il solito programma elettorale: di quei programmi in cui tutto viene affrontato con mere enunciazioni di principi, lodevoli, certo, ma che restano tali, espressione di sbandierate buone intenzioni che non vanno al di là della consultazione elettorale. In queste pagine, invece, ho tentato di immaginare alcuni provvedimenti che, a mio modesto avviso, potrebbero determinare dei profondi cambiamenti nella vita del popolo italiano. Vogliono essere l’esempio concreto di una nuova politica, l’inizio di una strada da percorrere. Certo, mi rendo conto che le cose da fare, oltre a queste, sarebbero molte altre, perché i problemi da affrontare sono molteplici e complessi, tuttavia ho cercato di dare priorità a quegli aspetti che oggi più assillano gli italiani: l’economia, la giustizia sociale, i privilegi, il lavoro, l’istruzione, le carceri, i lavori pubblici, ecc. Ho così cercato di immaginare alcune cose da fare subito, le ho esposte in modo sintetico e chiaro, e le sottopongo alla vostra attenzione, ben sapendo che lo spirito di un disegno di legge poi viene stravolto in sede di Commissione, modificato da decine di emendamenti, indebolito nella sua efficacia da continui rimaneggiamenti fra Camera e Sena-
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to; ma voglio sperare almeno che, sugli argomenti esposti, venga affermata in Parlamento la linea di principio. Ripeto: sono poche cose, quelle che seguono, me ne rendo conto, ma il tempo di una legislatura forse sarà appena sufficiente a fare queste, alle quali si aggiungeranno gli impegni per l’ordinaria amministrazione. Tuttavia, se anche soltanto alcuni di questi provvedimenti arrivassero al vaglio del Parlamento, sono certo che il Paese ne ricaverebbe una fortissima spinta alla speranza ed una maggiore fiducia nelle Istituzioni. Se poi essi dovessero trovare il consenso e la loro conseguente approvazione, il panorama socioeconomico verrebbe profondamente mutato: l’Italia, e specialmente i nostri giovani, si avvierebbero verso un benessere ed una fiducia nel futuro, nelle Istituzioni, nella vita stessa, un ‘nuovo corso’ che indurrebbe altri politici ad avviare provvedimenti ispirati dagli stessi princìpi e nella stessa linea, allora questo nostro Paese potrebbe candidarsi, con le sue bellezze e le sue intelligenze, con la sua arte e la sua storia, a modello per il mondo.
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Leva di avviamento al lavoro Tutti i giovani, al compimento del 18° anno, se non proseguono negli studi, saranno chiamati a svolgere 12 mesi di ‘avviamento al lavoro’, affiancando un lavoratore anziano all’ultimo anno prima di andare in pensione, il quale trasmetterà le sue competenze al punto che il giovane, se necessario, possa sostituire il suo istruttore. Questo anno di avviamento al lavoro (seppure non obbligatorio) sarà considerato motivo fortemente preferenziale in un curriculum vitae. Il giovane riceverà un minimo di rimborso spese per i suoi spostamenti da parte dello Stato. Si può pensare ad una retribuzione minima per il giovane, che potrebbe essere prelevata dallo stipendio del lavoratore anziano ed a questo, la stessa somma, integrata dal fondo pensioni. Il lavoro, innanzitutto...! ‘L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro’ recita l’Art. 1 della nostra Costituzione, ma il lavoro resta sempre più una utopia per milioni di giovani. Se pensiamo che solo nel 2012 sono state oltre 350mila le aziende che hanno chiuso i battenti. La crisi mondiale ha una buona dose di responsabilità in questo, ma ciò non toglie che vanno riviste le normative con uno sguardo a quello che succede negli altri Paesi, tipo gli USA, cercando di adottare quelle formule laddove si siano rivelate efficaci. Il costo del lavoro in Italia è altissimo e scoraggia chi pensa di intraprendere (specialmente imprenditori esteri); oltretutto sono esagerate le garanzie per i lavoratori a tempo indeterminato, mentre sono lasciati senza alcuna garanzia i disoccupati ed i precari. La famosa ‘flessibilità’ è stata avviata ma solo ‘in uscita’, non vi è altrettanta flessibilità ‘in entrata’. Noi suggeriamo che il costo del lavoro sia drasticamente ridotto così da invogliare a nuovi investimenti. Un regime di detassazione totale nei primi anni per chi investe in Italia capitali stranieri (è una formula che funziona benissimo in tantissimi Stati del mondo). Una detassazione degli utili reinvestiti da parte di aziende nazionali e una più favorevole fiscalità potrebbe davvero, in tempi brevi, smuovere il mercato del lavoro ed avviare alla ripresa economica tanto auspicata. 10
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Positivi effetti del provvedimento L’Italia sta perdendo il suo impareggiabile patrimonio di creativa manualità, ogni artigiano che va in pensione porta con sé, e lascia che si estingua, l’esperienza di una vita lavorativa. Dai vetrai di Murano, ai ceramisti di Deruta, dall’abbigliamento all’alimentare, ogni settore della vita produttiva italiana ha una peculiarità affidata ai sempre più rari artigiani. Questa è la vera ricchezza del nostro paese: va salvaguardata e trasferita alle nuove generazioni. • • • •
Centinaia di migliaia di giovani potranno imparare un mestiere qualificato e coltivare la speranza di trovare un lavoro; si salvaguarderà il patrimonio nazionale di ‘sapere’; si potrà continuare a produrre in Italia quei manufatti che hanno reso famoso nel mondo il ‘Made in Italy’; si eviterà che tantissimi giovani vivano senza studiare e senza lavorare in una sorta di ‘torpore’ giustificato dal fatto che il lavoro non c’è.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento •
Nessuna.
Una idea per regolarizzare i lavori saltuari: il “work book”. Per le persone che svolgono lavori occasionali abbiamo pensato ad un sistema pratico e veloce di assicurazione e versamento degli oneri contributivi. Lo Stato potrebbe determinare una quota giornaliera che comprenda un po’ tutto e farla pagare attraverso l’acquisto di una marca da bollo emessa dalle normali ricevitorie, quelle del Superenalotto. Sulla marca sarebbe riportato il nome del lavoratore, il nome del committente (ditta o privato), il luogo di lavoro e le date di inizio e fine. La marca riporterebbe la somma del contributo giornaliero moltiplicato per il numero dei giorni. Questa marca verrebbe incollata sul work book, un libretto emesso dalla istituzione competente, e metterebbe in regola sia il lavoratore che il committente. Questo nuovo sistema di gestione del lavoro interinale porterebbe a scavalcare le agenzie che gestiscono questi rapporti lavorativi, a tutto vantaggio del lavoratore che incasserebbe di più, dello Stato che incasserebbe più oneri, e del committente che pagherebbe di meno. Le agenzie di lavoro interinale svolgono un buon servizio ma c’è un grande divario fra quanto si fanno pagare per la prestazione d’opera e quanto destinano al lavoratore. Sappiamo che tanta gente non vuole ricorrere alle agenzie e si fa fare il lavoro in nero, senza garanzia alcuna per il lavoratore.
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Debito dello Stato verso privati ed enti A pagamento dei propri debiti nei confronti di società private ed enti, lo Stato emetterà titoli di debito di differenti tagli (100, 500, 1000, 10.000 euro), i titoli saranno intestati a nome del creditore e potranno essere trasferiti, dati in pagamento e in garanzia (una sorta di cessione del credito). Non potranno essere incassati che alla scadenza ma le banche potranno scontarli in quanto titoli di Stato a tutti gli effetti. Alla loro scadenza, su richiesta del detentore, potranno essere convertiti in titoli di Stato. Potranno inoltre essere dati in pagamento ad Equitalia, o istituto equivalente.
(Il provvedimento varato dal Governo Monti che prevede la liquidazione di 40 miliardi di debiti alle aziende in 2 anni, porterà (quando sarà operativo) un po’ di ossigeno nel mondo dell’imprenditoria, ma lo Stato per racimolare i 40 miliardi emetterà dei titoli che saranno gravati da interessi ed andranno ad aggiungersi al già altissimo debito pubblico, la nostra idea invece non comporterebbe interessi e consentirebbe di immettere 100 miliardi di liquidità in circolazione anche se con titoli di debito.) Garanzia di pagamento fra aziende/ Compensazione/ IVA su fatture non pagate - Molto spesso recuperare i propri crediti comporta avviare processi che richiedono anni di attesa, questo crea una sorta di impunità per chi ‘truffaldinamente’ non onora i propri debiti (altra cosa sono i casi di impossibilità oggettiva). Lo Stato (decorsi i termini di pagamento stabiliti liberamente dalle parti) potrebbe rendersi ‘garante’, prevedendo procedure d’urgenza per il recupero dei crediti che siano documentati con un ‘Incarico di avvio lavori o forniture (IALF)’ e un ‘Documento di gradimento(DDG)’ sui lavori svolti o sulle forniture, redatti su appositi moduli. - Tutti i debiti da parte delle aziende e dei privati nei confronti dello Stato devono poter essere compensati con i crediti vantati senza alcun limite di cifra. - L’IVA su fatture non pagate (e divenute crediti inesigibili) andrà rimessa a credito dell’azienda che l’ha già versata e riscossa dallo Stato direttamente dal committente. 12
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Positivi effetti del provvedimento MESSA IN CIRCOLAZIONE DI CIRCA 100 MILIARDI DI EURO • Da stime attendibili viene valutato in circa 100 miliardi di euro il debito che lo Stato italiano ha nei confronti di imprese private. Una vera montagna di denaro difficile da esigere da parte dei fornitori che spesso, proprio per questo, soccombono e falliscono. • Questo provvedimento, seppur non indentificabile come ‘debito pubblico’ (attualmente i debiti nei confronti dei privati non vengono computati), consentirebbe una immediata immissione di liquidità sul mercato nazionale. Si tratterebbe di ‘certificati di debito’ non esigibili prima della scadenza ma trasferibili, alla stessa stregua di una cambiale. CENTINAIA DI AZIENDE EVITEREBBERO IL FALLIMENTO • Sono stimate in migliaia (forse decine di migliaia) le aziende creditrici dello Stato le quali, nell’impossibilità di riscuotere le somme relative alle forniture, spesso subiscono interruzione degli approvvigionamenti, restrizione del credito bancario, abbassamento del rating, pignoramenti e, nei casi estremi, istanze di fallimento, magari proprio da Equitalia, la società di riscossione delle imposte.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento • •
Non dovrebbero esserci difficoltà salvo che lo Stato ‘non voglia’ garantire il pagamento dei propri debiti; l’Europa potrebbe vedere i titoli come una sorta di moneta parallela, e temendo che qualche altro Stato possa decidere di adottare lo stesso sistema.
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Banche e ‘cattivi pagatori’ Agli istituti bancari, agenzie CRIF ecc. sarà richiesto di cancellare dalle loro banche dati tutti i nominativi dei clienti considerati ‘cattivi pagatori’ per insoluti, protesti o altri disguidi sino a 5.000 euro per i privati e 20.000 euro per le aziende. Le banche non potranno rifiutare l’accensione di un conto corrente e l’eventuale erogazione di crediti appellandosi a dette situazioni di insolvenza se il richiedente dimostrerà di avere le giuste caratteristiche di moralità e onestà. Nel caso di rifiuto del credito, le banche, dietro richiesta dell’interessato, saranno tenute a motivare per iscritto e documentare la loro decisione negativa.
Lira o euro? I guai degli italiani sono cominciati quando nel cambio lira/euro la nostra moneta è stata sottovalutata. I furbetti poi hanno fatto il resto alzando i prezzi del 100% contando sull’effetto 1euro=1000 lire. Lo Stato non ha controllato, e quando si è reso conto di ciò che stava accadendo, non è intervenuto per punire i furbi. Tornare alla lira vorrebbe dire rischiare ancora una volta lo stesso effetto di sottovalutazione ed un’altra eventuale furba manovra da parte di alcuni commercianti ed artigiani senza scrupoli. In termini strettamente economici, il ritorno alla lira potrebbe avere effetti positivi e negativi, e tutto dipenderebbe dalla situazione in cui si troverebbe il Paese: in ogni caso è certo che gli altissimi interessi che paghiamo sul debito pubblico si aggraverebbero con una moneta nazionale svalutata, e non crediamo che una lira debole sarebbe sufficiente per riconquistare competitività nel mondo globale del lavoro: di certo non potremmo competere con paesi dell’Africa o dell’Oriente. Bisogna tendere, invece, ad una stabilizzazione dei conti, a far sì che l’Europa diventi una realtà politica, e non solo monetaria, e che i Paesi che ne fanno parte non debbano più pagare un interesse alla BCE per avere le banconote, un’anomalia assurda che si chiama ‘signoraggio’. 14
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Positivi effetti del provvedimento È vergognoso che chi ha protestato un assegno o una cambiale, anche per pochi euro, venga segnalato come ‘cattivo pagatore’, e non possa, di conseguenza, più accedere al credito, addirittura gli venga negata l’apertura di un conto. Mentre la tendenza, anche per ragioni fiscali, è di effettuare i pagamenti passando attraverso un conto corrente bancario, ostacolare le persone ed, in particolare, le aziende che hanno avuto piccoli disguidi nei pagamenti vuol dire rallentare, e spesso bloccare, le attività economiche e produttive e incentivare, quasi rendere necessari, i pagamenti ‘in nero’. • • • • •
Migliaia di piccole aziende che non hanno più accesso al credito a causa di piccoli disguidi sarebbero messe nella condizione di rivitalizzare la loro attività; migliaia di attività che oggi vengono svolte ‘in nero’ per il semplice fatto che sarebbe impossibile movimentare un pagamento con assegno, emergerebbero alla legalità; effetto dòmino di ripresa di fiducia e di entusiasmo da parte dei piccoli imprenditori; possibilità per tanti anziani di avere un conto corrente dove accreditare la pensione anche a fronte di piccoli passati disguidi bancari; la motivazione per iscritto del rifiuto del credito eviterebbe casi possibili di omonimia, e che le banche rifiutino comunque senza dare spiegazioni, trincerandosi dietro la legge della privacy.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento •
Resistenza da parte delle banche.
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Detrazione al 50% di tutte le spese documentabili Tutte le fatture di acquisto (di beni o servizi), ricevute e scontrini fiscali, potranno essere detratti dalle tasse, anche dai privati, in misura del 50%. (Questa quota sarà aumentata di anno in anno sino a raggiungimento del 100% di detraibilità).
Redditometro e riccometro Varie e sempre più fantasiose sono le idee del Ministero delle Finanze per scoprire gli evasori, queste ultime, sebbene possano avere una loro efficacia statistica, non crediamo che siano poi destinate a raggiungere lo scopo. Salvo creare un clima di terrore che non invoglia gli investimenti e non induce i cittadini a spendere, contribuendo ad una sempre più grave crisi di liquidità che spinge sull’acceleratore della recessione. La nostra idea di far detrarre tutte le spese a tutti i cittadini è un metodo adottato da tanti Paesi con ottimi risultati. Un mercato che ha paura di operare perché si sente sotto una lente inquisitoria, è un mercato che non gira, che non crea opportunità, che non crea ricchezza. 16
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Positivi effetti del provvedimento MESSA IN LUCE DELLE ATTIVITÀ SOMMERSE CON FORTE AUMENTO DEL GETTITO FISCALE • Si potrà ottenere lo scopo di far emergere le attività ‘in nero’, senza tuttavia adottare sistemi coercitivi, inquisitori, da regime di polizia: saranno gli utenti stessi a pretendere un documento fiscale dal momento che sanno di poter scaricare l’importo dalle loro tasse. INCORAGGIAMENTO A SPENDERE • Ogni cittadino sarà invogliato a spendere di più con evidente rivitalizzazione del mercato interno. CREAZIONE DI LAVORO PER I GIOVANI • Ogni contribuente avrà la possibilità di trasmettere la propria documentazione di spesa attraverso un software ed un codice segreto e personale di accesso al Ministero. Giovani diplomati saranno, tuttavia, reclutati per redigere la registrazione dei documenti fiscali per conto di chi non intenda farlo personalmente (ad es. persone anziane o poco avvezze a lavorare col computer) e trasmetterli al Ministero tramite un semplice software. • Dal Ministero in breve tempo si riceverà, di volta in volta, un report di convalida con un codice che sarà poi menzionato nella dichiarazione dei redditi per la detrazione. Ai giovani abilitati, attraverso un breve corso, sarà assegnato un software e un codice di accesso personalizzato. Per evitare speculazioni, i giovani addetti potranno richiedere in compenso non più di 10 cent. di euro per ogni documento fiscale registrato (es. 100 scontrini della spesa = 10 euro per la registrazione). Questa somma, per quanto sia irrisoria per gli utenti, consentirà comunque a decine di migliaia di giovani di mettere insieme un discreto stipendio mensile.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento •
Timori che il gettito fiscale diminuisca ma l’esperienza dei paesi dove questa detrazione esiste per il 100% dimostra il contrario.
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Difesa del ‘Made in Italy’ e delocalizzazione - Le aziende italiane delocalizzate in paesi ‘non euro’ che avranno beneficiato di aiuti di Stato, per ottenere il permesso all’importazione sul territorio nazionale dei loro prodotti fabbricati altrove, dovranno impegnarsi a restituire la somma ricevuta a fondo perduto. - Tutti i prodotti recanti il marchio ‘Made in Italy’ devono essere fabbricati ‘interamente’ in Italia. - Le aziende italiane che delocalizzano in paesi esteri, dove il prezzo della manodopera e gli oneri sono di molto inferiori a quelli italiani, non potranno vendere sul mercato italiano i loro prodotti mantenendo lo stesso marchio allo stesso prezzo degli analoghi prodotti fabbricati in Italia; il prezzo dei beni prodotti all’estero (in paesi non euro), dovrà essere almeno il 50% più basso.
Lotta alla contraffazione La contraffazione causa un danno gravissimo alla nostra economia: non solo discredita il nostro ‘Made in Italy’, ma le merci contraffatte vengono prodotte in massima parte all’estero, quindi con nessun beneficio per le aziende italiane. Si tratta di una concorrenza sleale che dà al consumatore finale l’impressione di un guadagno immediato ma che aggredisce l’economia nazionale con grave danno per tutti. La lotta alla contraffazione, tuttavia, si fa attualmente praticando una guerra a poveri, dal momento che ad essere colpiti sono sempre stranieri, magari clandestini, che vivono in condizioni che rasentano l’accattonaggio. Inutile inseguire i poveri negri sui marciapiedi delle nostre città, quando si possono benissimo controllare le entrate dei container alle nostre frontiere e colpire gli importatori. Importantissima sarebbe anche un’opera di educazione all’acquisto che, senza togliere la libertà ai cittadini, spiegasse quanto sia poco sicuro e deleterio per la nostra economia e l’immagine del Paese alimentare coi nostri acquisti questo commercio clandestino. 18
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Positivi effetti del provvedimento La delocalizzazione all’estero, in paesi dove la manodopera è molto più bassa che in Italia, è uno degli inevitabili effetti della globalizzazione. Le aziende private, pertanto, devono essere libere di andare a produrre le loro merci dove il mercato del lavoro è più vantaggioso. Tuttavia non è normale che lo facciano aziende che hanno ricevuto contributi statali a ‘fondo perso’ , quindi ‘soldi pubblici’. Così come non è normale che manufatti realizzati in paesi ‘in via di sviluppo’, a costi irrisori, e senza alcuna garanzia per i lavoratori locali, vengano importati e venduti in Italia agli stessi prezzi delle analoghe merci ‘Made in Italy’. • • •
salvaguardia del prestigio del Made in Italy; demotivazione alla delocalizzazione all’estero; aumento della produzione in Italia.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento • •
Disapprovazione di grosse aziende che hanno fatto della delocalizzazione all’estero la loro principale fonte di arricchimento; risentimento da parte dei Paesi che ospitano la delocalizzazione.
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Lotta alla povertà Nessun nucleo familiare, anche se formato da una sola persona, dovrà vivere con meno di 1.000 euro al mese. Lo Stato si farà carico di integrare le risorse esistenti in quelle famiglie dove i componenti non sono in condizione di produrre sufficiente reddito. Le persone disoccupate, ma in età e stato di capacità lavorativa, che usufruiranno dei sussidi di Stato, saranno chiamate a svolgere mansioni di utilità pubblica adeguate e cònsone alle proprie capacità psicofisiche (ad esempio l’impegno nel corpo di volontari guardians of beauty di cui parleremo alla fine di questo programma). Il parametro economico deve prevedere che, pagato l’affitto di casa e destinate 100 euro a persona per il vitto mensile, debbano restare almeno 500 euro a disposizione per tutte le altre incombenze. Lo Stato provvederà a fare in modo che ad ognuno sia garantito il pagamento dell’affitto e il necessario per gli alimenti (adottando il sistema di pagare l’affitto direttamente al proprietario dell’appartamento e fornendo ‘buoni spesa’).
La differenza con il ‘reddito di cittadinanza’. C’è chi nell’ultima campagna elettorale ha proposto il ‘reddito di cittadinanza’, una sorta di ‘pensione’ che garantisca a tutti un minimo di entrata. La proposta parrebbe simile alla nostra ma vi sono delle differenze sostanziali: noi non pensiamo ad una nuova forma di ‘assistenzialismo’ ma ad una integrazione del reddito esistente sino al raggiungimento di una quota che garantisca una dignitosa esistenza (ad es. 1000 euro), e questo, nel caso che il beneficiario sia nella condizione di farlo, a fronte di un suo impegno part-time nel sociale. 20
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Positivi effetti del provvedimento LA POVERTÀ E’ INAMMISSIBILE IN UN PAESE CIVILE Si stima che in Italia una famiglia su 5 vive in stato di indigenza. È una realtà inaccettabile in un paese dove da parte di alcune ’caste’ viene ostentata una spudorata ricchezza e manager di Stato percepiscono stipendi da centinaia di migliaia di euro. Ci sono cose che si fanno quando si può e cose che si debbono fare ‘a prescindere’: eliminare la povertà dall’Italia è un impegno imprescindibile. La libertà e la dignità dell’individuo partono dall’autonomia finanziaria, che poco ha a che vedere con il benessere, o con l’agiatezza, parliamo dei bisogni primari: il tetto e il pane, questo non può e non deve mancare ad una famiglia; lo Stato, come un buon padre, deve provvedere a che nessuno muoia di fame o resti senza una casa. Il diritto all’abitazione, all’alimentazione ed alla salute, sono ‘diritti primari e irrinunciabili’. • • • •
Ripristino della dignità degli individui che versano in situazioni di difficoltà economica; gli italiani in difficoltà non si sentiranno più trattati peggio degli immigrati e dei nomadi che invece godono di considerevoli sostegni economici; le risorse immesse nelle famiglie ritorneranno nel mercato attraverso le nuove spese; le persone che riceveranno sostegni si adopereranno in lavori socialmente utili specialmente in cura e difesa dell’ambiente.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento •
Reperimento delle risorse necessarie (ma per avere un’idea: le auto blu costano quanto 1.000 euro al mese per 2 milioni di famiglie, quindi la lotta alla povertà presuppone cifre ‘possibili’).
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Assegno per le casalinghe A tutti coloro, di ambo i sessi, che si occupano delle faccende domestiche e non hanno nessuna entrata economica, sarà garantito da parte dello Stato un assegno mensile. Questo assegno, una sorta di ‘pensione minima’, sarà corrisposto soltanto a quelle persone che si occupano delle faccende domestiche e dei figli ‘a tempo pieno’. L’assegno si perde al momento di immissione o reimmissione in un ruolo lavorativo o nel caso intervengano altre entrate pari o superiori all’importo dell’assegno.
Coppie gay Accese discussioni sulla regolamentazione delle coppie gay. Noi crediamo che si tratti di una questione di terminologie: la definizione di ‘matrimoni gay’ fa scattare tutta una serie di implicazioni che investono la sensibilità di una società di tradizioni cattoliche. Il nostro parere è che, esclusa la dizione di ‘matrimonio’, che è un istituto previsto dalla natura e dalla società fra un maschio ed una femmina, la convivenza fra gay deve essere accettata e regolamentata nel pieno della garanzia dei diritti della persona e dei cittadini. 22
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Positivi effetti del provvedimento Questo provvedimento segnerebbe una svolta ‘epocale’ nella società del nostro Paese, un vero esempio di civiltà con risvolti economici e sociali di portata storica. Di certo comporterebbe un impegno notevole dal punto di vista economico e presupporrebbe ‘tagli’ consistenti in altri settori. Una stima molto approssimata valuterebbe in circa 50 mld di euro un assegno di circa 500 euro per 10 milioni di ‘casalinghe’. Cifre importanti, di certo, ma che non spaventano se si guarda alle cifre impiegate per acquisti di forniture militari o per sostenere missioni ‘di pace’ all’estero. L’importante, in una prima fase di presentazione del progetto di legge, è che si affermi il principio che ‘la donna che si dedica alla casa svolge un ruolo fondamentale di cui non solo si avvantaggiano il marito o i figli ma ne beneficia la società tutta’. Per cui: garantire un minimo di autonomia economica alle casalinghe è da considerare un ‘dovere sociale’. • • • • • •
Più autonomia per le donne (dal momento che, in massima parte, sono loro che si occupano delle faccende domestiche); maggiore dignità e rispetto verso chi si prende cura della casa e la famiglia; stimolo ad una maggiore natalità; più risorse economiche in circolazione; molte donne saranno stimolate a lasciare il posto di lavoro per occuparsi a tempo pieno della famiglia e dei figli creando nuova occupazione; maggiore tranquillità lavorativa per il coniuge.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento •
Reperimento delle risorse necessarie.
Garantire un minimo di autonomia economica alle casalinghe è da considerarsi un ‘dovere sociale’.
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Volontariato e principio di sussidiarietà - A tutte le associazioni di volontariato che operano in aiuto delle persone o a salvaguardia dei beni comuni, sarà garantita la copertura delle spese vive sostenute per il mantenimento e l’esercizio della propria attività. Deve valere il concetto che il volontario mette a disposizione della società il suo tempo e le sue competenze, non può sobbarcarsi anche dell’onere del reperimento dei fondi necessari all’attività. L’istituzione più vicina all’associazione (ad esempio il Comune) si incaricherà di monitorarne l’attività, di valutarne le esigenze economiche e di erogare le somme necessarie. Nel caso il Comune non disponesse di fondi potrà richiederli, sulla base di documentazioni di spesa, alla istituzione immediatamente superiore (Provincia, Regione, Stato). - Riconoscimento del credito d’imposta per tutte le somme donate da aziende a favore di associazioni di volontariato riconosciute e certificate. - Detassazione per le somme donate dai privati cittadini e finalizzate a spese documentate.
Quando la buona volontà diventa impegno Sono centinaia di migliaia le persone che aderiscono alle associazioni di volontariato e dedicano il loro tempo ad assistere i più deboli, a dare una mano ai diversamente abili. È la dimostrazione pratica che siamo un popolo altruista e generoso. Tuttavia le associazioni di volontariato tendenti al bene comune, non sono sufficientemente sostenute, dal punto di vista economico, dallo Stato. Non si tiene conto che le associazioni suppliscono in maniera massiccia alle carenze statali e ‘guai se non ci fossero’. Conosco Vigili del fuoco volontari che, dopo aver acquistato l’automezzo grazie alle offerte della popolazione, sono costretti a pagarsi non solo le riparazioni ed il carburante, ma anche le scarpe antiinfortunistiche, i guanti e quant’altro. Credo che questo sia assolutamente inaccettabile in un paese civile. 24
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Positivi effetti del provvedimento Il principio di ‘sussidiarietà’ esiste nel pensiero filosofico sin dall’antica Grecia, ripreso poi con forza e promosso dalla Chiesa Cattolica. Il princìpio si basa su una visione gerarchica della vita sociale: le funzioni pubbliche devono competere in prima istanza a chi è più vicino alle persone e ai loro bisogni. Il principio di sussidiarietà è regolato dall’articolo 118 della Costituzione italiana il quale prevede che “Stato, Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio della sussidiarità”. Tale principio implica che le diverse istituzioni debbano creare le condizioni necessarie per permettere alla persona e alle aggregazioni sociali di agire liberamente nello svolgimento della loro attività. Il principio di sussidiarietà può quindi essere visto sotto un duplice aspetto: - in senso verticale: la ripartizione gerarchica delle competenze deve essere spostata verso gli enti più vicini al cittadino e, quindi, più vicini ai bisogni del territorio; - in senso orizzontale: il cittadino, sia come singolo sia attraverso i corpi intermedi, deve avere la possibilità di cooperare con le istituzioni nel definire gli interventi che incidano sulle realtà sociali a lui più vicine. • • • •
Maggiore presenza di associazioni di volontariato; crescita del numero di volontari nelle associazioni; più massiccio trasferimento delle azioni di sostegno sociale dalle istituzioni al mondo dell’associazionismo; ottimizzazione delle spese di intervento sociale affidandole all’onestà individuale dei cittadini.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento •
Reperimento dei fondi necessari.
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Richiamo in patria dei ‘cervelli’ Gli scienziati ed i ricercatori italiani attualmente operanti all’estero saranno ‘richiamati’ in patria. Non potendo, ovviamente, ‘obbligarli’ ad un rimpatrio, saranno offerte loro condizioni particolarmente vantaggiose: un allettante trattamento economico e garanzie di inserimenti in adeguate strutture di ricerca.
Per una scuola pubblica migliore Gli stipendi degli insegnanti dovranno essere adeguati a quelli dei paesi del Nord Europa, così anche le ore di insegnamento che saranno tenuti a fare. Alla fine di ogni anno scolastico saranno chiamati a frequentare corsi di aggiornamento tenuti da docenti universitari per almeno 15 giorni di full-immersion, alla fine sosterranno un esame scritto. Sulla base del risultato dell’esame, e sui risultati di apprendimento ottenuti dalla scolaresca durante l’anno, si deciderà l’avanzamento di carriera e del trattamento economico dell’insegnante. Saranno istituiti dei cospicui premi in denaro per gli alunni più meritevoli e per i rispettivi docenti. Verranno istituiti, almeno uno per ogni provincia, istituti medi di primo e secondo grado per alunni particolarmente dotati; le selezioni rigorosissime tenderanno ad evidenziare eccezionali capacità intellettive o particolari attitudini. I professori universitari che aspirano alla cattedra dovranno presentare, oltre alle pubblicazioni, anche ‘lettere di presentazione’ da parte di colleghi di chiara fama ed autorevolezza internazionale, titolari di cattedre in atenei anche di paesi esteri. Saranno evitate drasticamente situazioni di ‘familismo’ nelle università. 26
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Positivi effetti del provvedimento È accertato che, molto spesso, i nostri migliori ‘cervelli’ non emigrano per volontà di trasferirsi altrove ma per ragioni molto più serie e, nella maggior parte dei casi, tali decisioni sono ‘sofferte’ ed a lungo rinviate. Lo scienziato formatosi in Italia in fondo non chiede che di essere inserito in strutture adeguate di ricerca, di avere un trattamento economico dignitoso ed un riconoscimento a livello di carriera. Molto spesso le università italiane formano dei giovani talenti che poi brillano nel mondo della ricerca in università estere, il nostro patrimonio di intellettualità diventerà sempre più povero se non verrà garantito un adeguato ricambio generazionale. Un paese che non investe nella ricerca è destinato a contare sempre di meno sullo scacchiere internazionale. • • •
Forte ricaduta in termini di immagine: l’idea di un paese che richiama in patria i propri ‘cervelli’ è dirompente dal punto di vista mediatico; opportunità di introdurre in Italia altro ‘sapere’, un bagaglio di conoscenze, altrimenti inaccessibili, messe al servizio del Paese; possibilità concreta di realizzare in patria nuovi brevetti con evidente beneficio economico.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento • •
Nessuna. Gli scienziati non vengono pagati quanto i calciatori, 100 scienziati ci costerebbero quanto un centravanti di serie A, si invertirebbe così la disonorevole consuetudine, tutta italiana, di ‘esportare cervelli ed importare piedi’.
L’esempio dell’Argentina di Cristina Fernandez “...Al di là della congiuntura un merito certo spetta al Governo e ad alcune scelte puntuali. Per esempio quella inerente la politica scientifica: “il rientro dei cervelli” è uno dei punti cardine. Il programma si chiama “Raices”, Radici, è stato lanciato nel 2003 e ha come obiettivo il rimpatrio dei ricercatori che lavorano all’estero, negli Stati Uniti e in Europa. È stato un successo. Ne sono già rientrati 820 e il “Plan Raices” è diventato Legge. L’obiettivo è diventato ancora più ambizioso: far tornare a casa 7mila “cervelli” che lavorano all’estero...” (Da internet: ‘Gli incentivi argentini fanno rimpatriare i cervelli‘- Roberto Da Rin/ Il sole 24 Ore/ 16 aprile 2011).
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Scambi commerciali con i paesi esteri - La bilancia commerciale non potrà superare un divario del 30% a favore del paese estero (100 esportato/130 importato). - L’importo delle forniture militari non potrà essere cumulato con le altre voci di export. - Le grosse commesse all’estero ottenute da aziende nazionali potranno essere computate nella voce export nella misura in cui i pagamenti rientreranno in Italia.
Spese per armamenti Le spese militari sono determinate da logiche e dinamiche nelle quali intervengono svariati fattori; le buone intenzioni di ridurle, laddove ci fossero, si scontrano con interessi occulti. Tuttavia una riduzione delle spese per armamenti sarebbe auspicabile, giacché si tratta di cifre importanti che impiegate in altri settori (sanità, assistenza, istruzione, cultura, ricerca, ecc.) migliorerebbero di molto la qualità della vita di tutti i cittadini. Per ciò che sarà nelle nostre possibilità e competenze, noi ci impegneremo con forza nel sollecitare interventi di riduzione delle spese per gli armamenti. 28
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Positivi effetti del provvedimento L’Italia è invasa da merci prodotte in paesi dove le garanzie per i lavoratori sono quasi inesistenti ed i loro salari sono bassissimi. Ciò crea una concorrenza sleale. Si deve trovare un equilibrio per arginare l’importazione selvaggia che finisce con l’arricchire pochi importatori senza scrupoli e fa fallire le nostre aziende impoverendo il nostro tessuto sociale. L’ideale sarebbe che i mercati esteri, che ci inondano con i loro prodotti sottocosto, importassero l’equivalente del valore in prodotti di qualità ‘made in Italy’. Spesso la bilancia commerciale import/export risulta equilibrata dalla vendita di armamenti o grazie a commesse ottenute da grossi gruppi imprenditoriali italiani. Il popolo italiano però non trae vantaggio da questi grossi lavori che aziende italiane vanno a realizzare all’estero perché la manodopera è reperita in loco e gli utili spesso restano detassati nei paradisi fiscali. • • •
Maggiore export di prodotti italiani; limitazione delle importazioni con conseguente aumento del lavoro in Italia; lieve aumento delle entrate di capitali da parte di aziende italiane che operano all’estero.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento • •
Proteste da parte degli importatori; proteste da parte dei paesi esportatori verso l’Italia.
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Auto blu Verrà abolito l’istituto di auto blu. Sarà, comunque, garantita un’autovettura con autista alle più alte cariche dello Stato per gli spostamenti di servizio. Nessun manager pubblico avrà diritto alla vettura tranne nei casi di avanzata età, di handicap evidente, di impossibilità alla guida, di rinuncia allo stipendio, di ruoli ad elevata pericolosità che presuppongano auto blindate e scorta o, saltuariamente, nei casi di emergenza che prevedano corsie preferenziali ed autisti abilitati alla guida veloce. Tutti gli autisti in eccedenza saranno impiegati in altre mansioni mantenendo lo stesso trattamento economico. Il ricavato della vendita delle auto blu, (che potranno essere acquistate a prezzo di mercato dagli stessi utilizzatori), servirà in parte per acquistare ambulanze, mezzi per trasporto disabili, ecc. da donare alle istituzioni che ne hanno bisogno e che dimostrino di avere la capacità di sostenerne le spese di gestione. In merito alle auto di servizio si tenderà ad acquistare automezzi di produzione italiana, in ogni caso si dovrà tener conto di una logica di scambio fra Stati.
I privilegi dei politici - rimborsi elettorali I cittadini si indignano quando apprendono che il caffè alla buvette di Montecitorio costa meno che in un qualunque bar, noi crediamo che le ragioni per le quali indignarsi siano ben altre. Ad esempio i soldi erogati dalle Regioni per spese che, come sta emergendo, sono del tutto personali e nulla hanno a che vedere con l’azione o la promozione politica. I rimborsi elettorali, inoltre, (già annullati con referendum quando si chiamavano ‘Finanziamento pubblico ai partiti’) possono avere un senso se si intendono come sostegno ad un nuovo partito nel coprire le spese per un minimo di visibilità, ed a fronte di fatture reali. In ogni caso il ‘rimborso’ per spese elettorali deve essere erogato a fronte di spese realmente sostenute e documentate e prevedendo un ‘tetto’. 30
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Positivi effetti del provvedimento L’auto blu è un vezzo tutto italiano, un vergognoso privilegio, che tanti politici mantengono anche quando non sono più in carica. Abolire le auto blu non risolverà i problemi del bilancio statale ma sarà un concreto segnale di una reale razionalizzazione della spesa pubblica ed un congruo risparmio. Al 31 marzo scorso, le auto blu risultavano essere 629.120. Uno scandalo mondiale, ancora più grave se si pensa che sono pure aumentate rispetto al 2009 (erano 607.918), per non dire del 2007 (574 mila) e del 2005 (198.596). Per rendersi conto di questa autentica nefandezza della politica italiana, bisogna proprio dare i numeri. Vi basti pensare che questo esercito costa ai contribuenti 21 miliardi di euro all’anno (42 mila miliardi delle vecchie lire) fra stipendi degli autisti, carburante, pedaggi autostradali, leasing, noleggio. E ancora: negli Stati Uniti le auto blu sono 73 mila, in Francia sono 65 mila, in Gran Bretagna 55 mila, in Germania 54 mila, in Spagna 44 mila, in Giappone 35 mila, in Grecia 34 mila, in Portogallo 23 mila. (fonte: ‘Quotidiano.net’ 27.5.2010) • • • •
Risparmio di oltre 10 miliardi di euro l’anno; il taglio delle auto blu consentirebbe di garantire 1000 euro al mese a 1 milione di famiglie oggi in stato di povertà; aumento di mezzi e personale a disposizione di ospedali, enti caritatevoli, ecc.; effetto moralizzatore sull’immagine dello Stato.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento • •
I politici tenderebbero a non approvare la legge, i manager di Stato cercherebbero di boicottarla; gli autisti si opporrebbero ad una diversa collocazione perché perderebbero anch’essi una situazione di privilegio.
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Stipendi d’oro e cumulo di incarichi Nessun manager pubblico, o di aziende a partecipazione pubblica, potrà percepire un compenso superiore di 10 volte lo stipendio minimo di un dipendente della struttura che dirige. Lo stipendio del manager potrà essere aumentato nel caso che il bilancio della struttura sia in attivo e a condizione che nella stessa percentuale vengano aumentati tutti gli stipendi dei suoi dipendenti (in misura percentuale non superiore all’indice ISTAT). Queste disposizioni saranno applicate anche ai trattamenti pensionistici. Saranno abolite le liquidazioni d’oro; il dirigente pubblico avrà diritto alla liquidazione secondo gli stessi parametri adottati per i dipendenti e solo se la struttura da esso diretta, al momento della sua uscita, risulterà coi bilanci in ordine ed in attivo. I manager e i dirigenti pubblici, o operanti presso aziende a partecipazione pubblica, potranno svolgere solo una mansione, sarà vietato ricoprire più incarichi, anche qualora risultassero svolti a titolo non oneroso. L’inserimento in un nuovo incarico comporterà le dimissioni dal precedente. Ai manager pubblici sarà permesso svolgere eventuali consulenze professionali verso aziende private, purché non in forma continuativa e soltanto nei casi in cui non si ravviseranno situazioni di ‘conflitto di interessi’ e che non compromettano, anche per ragioni di tempo, l’ottimale svolgimento del proprio lavoro nell’azienda pubblica.
Stipendi a confronto Che il nostro capo della Polizia, percepisca 4 volte lo stipendio del capo dell’FBI , o che il nostro Ambasciatore a Berlino guadagni più di Angela Merkel, sono solo esempi di un andazzo retributivo che si è sviluppato come un cancro e che, come tale, va estirpato se si vuole riaffermare in Italia un senso di giustizia sociale. 32
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Positivi effetti del provvedimento A fronte di una disastrosa situazione economica nazionale, i nostri dirigenti pubblici risultano i più pagati del mondo! Questo si configura come uno schiaffo morale al nostro popolo. Se l’Italia vorrà considerarsi un paese civile dovrà trovare il coraggio di smantellare le caste, tagliare i vergognosi privilegi degli apparati. Non si comprende come un manager pubblico possa assumere contemporaneamente molteplici incarichi ed essere presente in svariati Consigli d’Amministrazione, ciò comporta necessariamente una scarsa attenzione e competenza nello svolgimento di codeste mansioni. • • • •
Un risparmio immediato ed altissimo di tutte le strutture pubbliche o partecipate da enti pubblici; un drastico segnale di moralizzazione e di ‘cambiamento’ con un effettivo ritorno di immagine e di consenso sia in Italia che nel giudizio dei Paesi esteri; un ricambio generazionale ai vertici delle aziende pubbliche con immissione di risorse umane probabilmente con una visione più efficiente del management; maggiore giustizia sociale (a un dipendente pubblico non è consentito avere doppio stipendio).
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento • •
Rivolta delle alte sfere degli apparati di Stato; emigrazione di qualche importante quadro dirigente verso aziende private o estere.
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Sostegno alle aziende ma non a ‘fondo perduto’ Lo Stato sosterrà le aziende in difficoltà finanziaria allo scopo di evitarne la chiusura con conseguente disagio per i dipendenti. Detto sostegno non sarà più erogato sotto forma di ‘fondo perduto’ ma attraverso acquisto di azioni dell’azienda e ponendo un ufficiale della Guardia di Finanza a controllo della gestione finanziaria, sino a ripristino del pareggio di bilancio. Le azioni di dette aziende saranno considerate ‘patrimonio pubblico’; la proprietà privata dell’azienda avrà comunque diritto di prelazione, a prezzo di mercato, per il riacquisto delle azioni detenute dallo Stato. (Quanto sopra è in linea con quanto già previsto dalle direttive dell’Unione Europea).
Il caso Monte dei Paschi / Banche di credito e banche d’affari È comprensibile che il fallimento di una grande banca sia una eventualità da scongiurare, tuttavia che una ‘allegra’ gestione, sciagurate scelte operative e speculazioni finanziarie poco accorte debbano poi gravare sulle spalle di tutti i cittadini è inaccettabile. Il Governo Monti ha deciso di erogare un ‘prestito’, in ‘nuovi strumenti finanziari’, alla banca MPS per 3,9 Mld di euro, quasi l’intero ammontare dell’IMU del 2012. È vergognoso che milioni di cittadini debbano essere tassati sulla casa e che tutti i loro sacrifici per pagare l’IMU servano poi per sostenere una banca sola. Tanto più che non si sa se MPS restituirà agli italiani i 3,9 Mld, o che, almeno, pagherà regolarmente gli interessi previsti, per cui c’è il rischio, con tutto il rispetto per l’autorevolezza di MPS, specialmente nel caso di nuove e più gravi congiunture economiche, che l’intervento diventi, anche ‘stavolta, una sorta di ‘fondo perduto’ (un altro caso Alitalia). Si stabilisca, dunque, una netta distinzione fra banche di credito e banche d’affari, laddove le prime fanno il lavoro che è congeniale ad una banca: raccogliere depositi ed erogare credito, e le seconde restano libere di operare sui mercati finanziari ma a totale loro rischio. 34
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Positivi effetti del provvedimento Sono tantissime le aziende sostenute con denaro pubblico, si tratta di finanziamenti a fondo perso che, nella maggior parte dei casi, tamponano la situazione ma non risolvono il problema strutturale. Così assistiamo a situazioni come Alitalia, dove la linea aerea di bandiera è stata smembrata lasciando i debiti sulle spalle dei cittadini e vendendo a prezzo non congruo la parte buona ad una cordata di ‘soliti noti’, salvo poi apprendere che la situazione di crisi si è ricreata e che probabilmente, se non interverrà ancora lo Stato con apporto massiccio di capitali, l’Alitalia sarà svenduta ad operatori esteri (in pratica quello che si è voluto evitare anni addietro). • • • • •
Le grandi aziende saranno spinte ad una gestione più oculata delle proprie risorse; i manager avranno responsabilità più chiare e pregnanti e risponderanno del proprio operato in modo più trasparente e diretto; enorme risparmio di risorse pubbliche e destinazione delle stesse verso utilizzi più produttivi; coinvolgimento responsabile, ma anche vantaggioso, del popolo nella gestione delle aziende considerate strategiche; quello che il popolo paga diventa proprietà del popolo per intermediazione dello Stato.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento •
Fortissime resistenze delle lobbies e dei potentati economici abituati a ‘prendere’ dallo Stato sempre e comunque.
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
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Opere pubbliche - Divieto di subappalto per le opere pubbliche (ogni azienda che partecipa alla gara di appalto dovrà dimostrare di avere mezzi economici, strumentali, e risorse umane per poter portare a termine l’opera autonomamente, salvo per ciò che concerne forniture di materie prime, semilavorati, ecc.). - Il costo dell’opera al quale ci si è aggiudicati la gara non potrà subire aumenti in corso di realizzazione. - La data di consegna dei lavori dovrà essere fissata in modo fermo e senza possibilità di slittamenti se non per cause di calamità naturali, guerre, ecc. Ad ogni giorno di ritardo saranno applicate penali altissime. I tempi saranno stimati secondo parametri europei. I grossi lavori pubblici saranno ‘spacchettati’ in più tronchi in modo da garantire la loro realizzazione in tempi brevi ed uniformi. - Le ditte che falliscono lasciando lavori incompiuti resteranno debitrici nei confronti dello Stato e saranno monitorate al fine di evitare che esse riprendano l’attività sotto altro nome. - L’azienda che non completa un lavoro affidatole dallo Stato sarà considerata insolvente nei confronti di tutti i cittadini e per 10 anni non potrà esercitare; la ripresa dell’attività sotto falso nome sarà considerata truffa ai danni del popolo e tutti i beni riconducibili alla proprietà dell’azienda fallita saranno confiscati sino a totale risarcimento del danno subìto, anche se intestati a terzi.
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Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Positivi effetti del provvedimento Il problema delle opere pubbliche che richiedono tempi biblici e, molte volte, vengono lasciate a metà, è un vero cancro tutto italiano. Le grosse società spesso vincono le gare d’appalto grazie a favoritismi per poi affidare ad aziende subappaltatrici i lavori ad un prezzo molto più basso. Queste aziende subappaltatrici non riescono a portare avanti le opere a quel prezzo e, quindi, tendono a rallentare attendendo un adeguamento dei costi che vada, in qualche modo, ad equilibrare la situazione. Un caso simbolo di questa situazione è l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, dove interessi anche mafiosi stanno prolungando i tempi di realizzazione dell’opera oltre ogni ragionevole giustificazione sino a raggiungere il ‘ridicolo’. Tutto il Paese è disseminato di opere incompiute: uno spreco enorme di denaro pubblico per opere di cui il popolo non trae alcun beneficio. Una vera vergogna da stroncare drasticamente! • • • • • •
Opere pubbliche completate nei termini ed ai costi previsti; riconquista di fiducia da parte dei cittadini nei confronti dello Stato e della sua efficienza; sterzata moralizzatrice nei rapporti con lo Stato e rispetto per le sue risorse; più giustizia nei confronti delle medie imprese che sinora sono state costrette a subappaltare a prezzi non congrui; credibilità in Italia ed all’estero per l’autorevolezza delle nostre istituzioni; argine all’intervento di associazioni mafiose negli appalti pubblici.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento •
Proteste da parte delle grandi aziende abituate a vincere le gare ed affidare i lavori in subappalto.
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
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Stranieri - Gli stranieri (extra UE) che intendessero soggiornare nel nostro paese in cerca di un’occupazione, potranno entrare in Italia regolarmente depositando in una banca italiana una somma pari a 8 mensilità dello stipendio minimo di un dipendente italiano (1.000 euro) + un biglietto aereo aperto per il ritorno ed un’assicurazione sanitaria stipulata con compagnia italiana o operante in Italia. - La somma depositata dovrà essere ritirata dalla banca mese per mese, come fosse uno stipendio, sino ad esaurimento dei fondi. Il permesso di soggiorno sarà rinnovato se lo straniero avrà trovato un’occupazione e dimostrerà di beneficiare di uno stipendio minimo garantito che dovrà essere accreditato in banca. - Dopo 5 anni di regolare permanenza in Italia nel rispetto delle nostre regole avrà diritto al permesso di soggiorno illimitato. - Dopo 10 anni, se avrà costituito un nucleo familiare ed avrà figli nati in Italia e regolarmente frequentanti le nostre scuole, avrà diritto alla cittadinanza. - I clandestini saranno accolti e rifocillati, dopodiché saranno rimpatriati in tempi brevissimi, salvo che non dimostrino di avere possibilità di creare la suddetta situazione bancaria. Per essere considerati ‘rifugiati’ non basterà provenire da un Paese in guerra ma sarà necessario dimostrare concretamente di essere perseguitati per motivi ideologici e rischiare la perdita della vita o della libertà.
Bambini nati in Italia I bambini di immigrati che nascono in Italia devono acquisire, sin dalla nascita, lo status di ‘cittadini italiani’, status che si perde se non risiedono in Italia almeno sino al compimento dei 18 anni (salvo brevi spostamenti), questo per evitare che stranieri facciano nascere i loro figli in Italia solo per acquisire il diritto di cittadinanza e ciò che ne consegue. 38
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Positivi effetti del provvedimento Si tenga conto che i clandestini arrivano a pagare anche 8.000 euro per un passaggio su fatiscenti battelli che, senza alcuna garanzia, li scaricano sulle nostre coste o li gettano in mare a centinaia di metri dalla riva. A volte il viaggio non li condurrà alla meta agognata ma essi troveranno la morte in mare. Spesso questi clandestini hanno parenti in Italia che potrebbero versare per loro la somma in banca ed entrare in Italia serenamente e con dignità. • • • •
Si stroncherà l’ignobile traffico di esseri umani salvando la vita a migliaia di persone vittime della disperazione; si otterrà un controllo capillare sugli stranieri che arrivano in Italia; si creerà un nuovo movimento di denaro tutto a vantaggio della nostra economia; si salvaguarderà l’immagine di Paese che non solo non nega l’accoglienza, anzi la pratica nella legalità e garantendo i diritti.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento •
Eventuali proteste da parte di gruppi politici xenofobi.
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
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Giustizia Gli avvocati che andranno in pensione con almeno 20 anni di attività forense saranno chiamati (salvo casi di impedimento per motivi di salute) a svolgere per almeno 1 anno un servizio di ‘conciliazione extragiudiziale’ nelle cause civili di lievi entità. Gli avvocati convocheranno le parti contendenti e, forti della loro esperienza giuridica, spiegheranno quale potrebbe essere il giudizio della Corte, invitando le parti ad un accomodamento amichevole. La pratica verrà così chiusa. Se una delle parti non dovesse accettare la soluzione amichevole e vorrà proseguire nel processo, qualora il verdetto sarà analogo a quello proposto dall’avvocato conciliatore, tutte le spese processuali saranno a suo carico anche nel caso che il verdetto sia a suo favore. Per questa attività gli avvocati saranno retribuiti con una cifra forfettaria (es. 50€) per ogni procedimento affrontato da pagarsi in parti uguali dai contendenti.
Riforma della Giustizia - Giudici in politica Ciò che abbiamo immaginato non deve essere considerato nell’ottica di una ‘riforma della Giustizia’ provvedimento che ha bisogno, invece, di ben altre riflessioni e competenze, con le quali affrontare argomenti strutturali, si è voluto semplicemente immaginare un modo per eliminare milioni di pratiche pendenti. Riteniamo che i nostri giudici facciano un buon lavoro, se hanno il tempo e la serenità necessari. Non escludiamo, però, il fatto che la separazione delle carriere, ed una più ‘sobria’ visibilità possa aumentare l’autorevolezza dei giudici e la loro autonomia nei giudizi. La discesa in politica di un giudice, ad esempio, cosa sempre più frequente, dovrebbe comportare una scelta drastica: l’abbandono definitivo della carriera giudiziaria. La disponibilità alla politica crea un atteggiamento di parzialità che non si annulla alla fine della campagna elettorale solo perché si ritorna a fare il giudice: la forma mentis, le frequentazioni e gli inevitabili compromessi, quelli restano! 40
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Positivi effetti del provvedimento Sono milioni le pratiche giudiziarie pendenti nei tribunali italiani, una mole di lavoro che i nostri giudici non potranno mai smaltire da soli, per quanto sia stata accertata la loro solerzia ed il numero dei processi da essi chiusi sia in linea, ed a volte superiore, alla media di tanti altri Stati europei. Questo rallenta la nostra giustizia civile, aumenta i costi per lo Stato, scoraggia gli investitori esteri, esaspera i cittadini che, sempre più spesso tendono a non attivare un procedimento sapendo che ‘tanto, ci vorranno minimo dieci anni’. Rendere giustizia è fra le peculiarità dello Stato, un dovere primario in una società civile. Se manca la certezza di poter ottenere giustizia viene meno la fiducia nelle istituzioni. • • • • • •
Nel giro di alcuni anni si eliminerebbe tutto il lavoro regresso giacente negli scaffali dei tribunali; si accorcerebbe drasticamente il tempo per arrivare a sentenza; si darebbe ai cittadini la certezza di ottenere giustizia in tempi rapidi; più sicurezza agli investitori stranieri; si recupererebbe in immagine per il Paese; ricambio generazionale nella professione forense.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento •
Probabile protesta da parte degli avvocati.
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
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Carceri Saranno stipulati accordi con i paesi esteri in base ai quali i cittadini stranieri che verranno condannati in Italia per pene superiori ai 6 mesi, saranno trasferiti nei paesi di origine dove sconteranno la detenzione nel carcere più vicino al territorio di provenienza. Le spese per il loro mantenimento saranno a carico dello Stato italiano ma calcolate in base ai parametri del paese di origine del condannato. Le guardie carcerarie del Paese estero saranno affiancate, anche per una funzione di controllo, da agenti italiani.
Un nuovo reato: ‘Danno di immagine al proprio Paese’. Noi riteniamo che se Paesi come il Marocco, l’Albania, la Romania ecc. (ma anche l’Italia), istituissero il reato di ‘Danno di immagine al Paese’, di cui dover rispondere nella nazione di origine, (ma ciò potrebbe essere fatto a livello di ONU, cioè da tutti i paesi del mondo), questo si rivelerebbe un fortissimo deterrente per gli stranieri che delinquono, i quali saprebbero che, saldati i conti con la giustizia nel Paese che li ospita, si troverebbero a dover affrontare un secondo processo nel loro Paese. Sono accordi che, per cominciare, potrebbero essere avviati fra singoli Stati con l’istituzione congiunta di questo nuovo reato. 42
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Positivi effetti del provvedimento Sono 45.700 i posti disponibili nelle carceri italiane, mentre il totale dei detenuti presenti supera del 46% la soglia prevista, circa 67.000. Nel 2011 la capienza regolamentare è aumentata di 678 unità rispetto al 2010. La situazione peggiore si registra in Puglia (182 detenuti presenti ogni 100 posti disponibili). Scendendo nello specifico della situazione carceraria, emerge inoltre che i detenuti stranieri crescono del 36% rispetto agli anni precedenti. Il dato è riferito al 2011: gli stranieri sono il 43% e “provengono per la maggior parte dall’Africa (50,4%), in particolare dal Marocco, dalla Tunisia, e dall’Europa (38,4%)”. (dati ISTAT 2011) • • • • •
I costi per il mantenimento dei detenuti saranno drasticamente abbattuti con enormi risparmi per le casse dello Stato; i detenuti stranieri avranno la possibilità di essere visitati ed assistiti dai propri familiari; l’idea di scontare la pena nel proprio paese funzionerà da deterrente in tanti casi di immigrati tendenti alla delinquenza; si ridurrebbero i casi di suicidio in cella molto spesso di detenuti in attesa di giudizio; lo sfoltimento delle nostre carceri darà più spazio vivibile ai detenuti italiani con conseguente recupero di qualità della vita e dignità personale.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento •
Malcontento da parte dei fornitori delle carceri.
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
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Una idea di legge elettorale Al primo turno (uninominale secco): chiunque potrà candidarsi anche se non fa parte di alcuno schieramento politico: basterà disporre di 1000 firme di sostenitori della candidatura. Vince chi prende più voti. Al secondo turno gli eletti al primo turno decideranno uno schieramento in cui collocarsi. Affinché lo schieramento possa essere riconosciuto e concorrere alla tornata elettorale, dovranno aderirvi almeno 63 deputati (il 10% della Camera) e 32 senatori (10% del Senato) fra quelli eletti al primo turno. Lo schieramento che otterrà più voti potrà designare il premier e formare il Governo. Ogni eletto, nel rispetto della Costituzione, opererà ‘senza vincolo di mandato’, quindi in totale autonomia, anche se dovesse trovarsi in dissenso dalla linea del proprio schieramento, ma non potrà transitare da uno schieramento all’altro sino alla fine del mandato. Non ci si può candidare in più collegi ma solo nel collegio dove si è residenti da almeno 2 anni. All’atto della candidatura ci si dimette dall’eventuale incarico politico ricoperto sino a quel momento, la scelta su quale ruolo occupare va fatta prima ed a proprio rischio, non dopo essere stati eletti *. Quote rosa Le donne continuano ad essere in netta minoranza sia alla Camera che al Senato. Ciò è ingiusto. L’idea delle ‘quote rosa’ è un primo cenno di consapevolezza sulla necessità di dare alle donne una capacità rappresentativa adeguata alla reale consistenza numerica delle donne nella società. L’idea, applicata nella legge regionale della Lombardia, che prevede l’alternanza di genere nelle liste di candidati è un ulteriore passo avanti verso il riconoscimento del diritto delle donna alla equa rappresentanza, pur nel rispetto del diritto di scelta elettorale da parte degli elettori. Il nostro auspicio è che un giorno, sia alla Camera che al Senato, si possa constatare, a colpo d’occhio, una parità numerica fra uomini e donne così da beneficiare del valore aggiunto che la sensibilità femminile porta in una discussione. 44
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Positivi effetti del provvedimento Questa norma spingerà a coalizioni sempre più numerose sino a formare 2/3 grossi schieramenti. Con questo sistema si darà a tutti i cittadini la possibilità di accedere alla politica, mentre si garantirebbe la governabilità grazie alla formazione di grossi schieramenti resi ancora più solidi. • • • •
Si garantisce il ricambio generazionale della politica intaccando lo strapotere della ‘casta’; stimola la partecipazione alla politica da parte di tutti i cittadini; i candidati al primo turno, che non fossero militanti di partiti, sarebbero diretta espressione della società civile; sarebbe salvaguardata la libertà di pensiero dei politici che potrebbero operare all’interno di un gruppo ma senza condizionamenti dei partiti.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento •
Opposizione da parte delle nomenclature dei partiti che si vedrebbero private del diritto di ‘nominare’ listini bloccati per come previsto dalla legge Calderoli.
* È vergognoso che i politici ad ogni nuova elezione tentino un migliore collocamento, mantenendo, tuttavia, l’incarico già ricoperto: una vera assicurazione di stabilità nel caso non venissero eletti. Ad esempio, Emma Bonino, quando si presentò candidata alla presidenza della Regione Lazio disse pubblicamente che, nel caso non venisse eletta, sarebbe comunque rimasta all’opposizione in Regione a difesa delle istanze dell’elettorato. Invece, battuta dalla Polverini, se ne ritornò a fare la vice presidente del Senato. Questo atteggiamento suona come un vero tradimento dei propri elettori e ben lontano dai princìpi di etica. Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
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Stop ai pignoramenti ignobili - Non sarà più possibile vendere all’asta l’abitazione in cui vive la famiglia, né i mobili e gli effetti personali in essa contenuti. Verrà, comunque, salvaguardato il diritto ipotecario da parte delle banche che erogano il mutuo. - Superato il pagamento del 30% del valore dell’immobile, in caso di difficoltà di pagare il mutuo per cause non dipendenti dalla volontà del debitore (malattia invalidante, perdita del posto di lavoro, ecc.), la famiglia potrà continuare ad abitare, pagando un canone di affitto determinato dagli interessi sulla somma ancora da pagare e le spese di gestione dell’immobile, per un numero di anni che sarà stabilito di volta in volta, sino a quando lo stato di indigenza che impedisce il pagamento non si sarà risolto e il debitore potrà riprendere il pagamento delle rate. - Nel caso di impossibilità permanente a riprendere il pagamento del mutuo, la banca concorderà con l’intestatario l’eventuale vendita della casa ai normali valori del mercato immobiliare e riconoscendo una quota del ricavato in percentuale a quanto già versato. - Il domicilio sarà ritenuto sacro e inviolabile, anche per gli Ufficiali giudiziari, i quali potranno avere accesso soltanto in caso di procedimenti per reati penali, laddove ci sia il motivato sospetto che i beni custoditi nel domicilio siano di provenienza furtiva o frutto di azioni criminali, comprese le attività di truffa e bancarotta. (Art. 7 Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea; Art. 14 Costituzione Italiana).
IMU L’abitazione è un bene primario, riteniamo, quindi, che l’IMU sia una tassa iniqua quando colpisce la prima casa, frutto dei sacrifici di una vita. Potrebbe essere giustificata una imposta di possesso sulle grandi residenze, qualora la loro dimensione le configurasse come un bene di lusso e solo per la parte eccedente le reali necessità della famiglia che le abita stabilite secondo parametri comuni. 46
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Positivi effetti del provvedimento Quasi 46 mila famiglie costrette a lasciare la propria casa perché non sono riuscite più a far fronte alle rate del mutuo, è il drammatico bilancio dei pignoramenti ed esecuzioni immobiliari con cui si è concluso il 2012. Oltre 100mila case messe all’asta negli ultimi 5 anni. I dati sono sconfortanti e prostrano il morale di centinaia di migliaia di famiglie che, private del sostentamento avendo perso il posto di lavoro, si ritrovano anche senza una casa in cui vivere. La difesa della casa di abitazione è uno dei princìpi inalienabili di un paese civile. Nessun debito, di nessuna natura, dovrà dare il diritto al pignoramento della casa di abitazione, dei mobili e degli effetti personali in essa custoditi. In merito ai mutui bancari, si tratta di un prestito garantito dall’immobile stesso, fintantoché il titolare del mutuo potrà pagare almeno gli interessi bancari sulla somma restante e sopperire alle spese di gestione dell’immobile, non vediamo perché si debba privare del proprio diritto ad avere una casa in cui abitare. • • • • •
Si eviterà che centinaia di migliaia di famiglie restino senza abitazione; si rivitalizzerà il mercato immobiliare delle nuove case dal momento che non ci saranno più in commercio abitazioni pignorate e rimesse sul mercato tutto a vantaggio di speculatori immobiliari senza scrupoli; si eviteranno casi di disperazione che, a volte, si spingono sino alle estreme conseguenze; si ripristinerà la serenità di milioni di famiglie, la fiducia nelle istituzioni, la speranza in un futuro migliore; si toglierà una importante voce di business alle organizzazioni criminali che, molto spesso, stanno dietro le aste giudiziarie.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento •
Nessuno (le banche che hanno erogato il mutuo riscuoteranno comunque gli interessi come se si trattasse di uno sconfino di cassa).
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
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Retribuzioni di funzionari e politici - Tutte le retribuzioni dei funzionari pubblici e dei politici, saranno adeguate a ribasso parametrandole a quelle degli Stati Uniti. - Assoluto divieto di ricoprire più incarichi, di qualunque natura: il politico o il funzionario, appena eletto o nominato, deve immediatamente scegliere quale carica mantenere e presentare le dimissioni da quella a cui rinuncia (Meglio e più etico sarebbe prevedere una dimissione all’atto della candidatura e quindi una scelta cosciente che comporti un rischio). - Assoluto divieto per i funzionari pubblici e per i politici di accettare doni del valore superiore a 100 euro. Tutti i doni di valore superiore ai 100 euro ricevuti nell’esercizio delle proprie funzioni pubbliche, anche privatamente, se saranno comunque riconducibili all’attività pubblica, saranno ritenuti doni fatti allo Stato, quindi al popolo. Chi li avrà ricevuti potrà tenerli versando nelle casse dello Stato il controvalore in denaro certificato da fatture di vendita.* - I parlamentari possono svolgere altra attività professionale per il periodo del mandato se questa attività non comporterà assenze per oltre il 15% delle sedute parlamentari computate su base mensile e ripetutesi per tre mensilità, in tal caso saranno tenuti a sospendere l’attività professionale o a dimettersi dall’incarico parlamentare. LE SPESE PAZZE DEI ‘PALAZZI ITALIANI’ Palazzo Chigi costa quindici volte la Casa Bianca, in termini di costo degli stipendi. Se Palazzo Chigi costa infatti 463.584.458 euro all’anno, la Casa Bianca si ferma a 29.850.000 euro, Downing Street addirittura 6.600.000 sterline, cioè 8.187.799 euro. Le differenze non finiscono qui. Come riporta La Stampa, nell’Europa in crisi e senza lavoro i costi lievitano anche a causa del numero dei dipendenti. Alla Casa Bianca sono 468, a Palazzo Chigi quasi dieci volte tanto: 4.600. Anche in questo superiamo la Francia, che all’Eliseo ha 941 dipendenti, e la Gran Bretagna, con i suoi 1.337 dipendenti a Downing Street. Sulla via della recessione un dipendente del Palazzo di Governo può prendere fino a 207.000 euro all’anno, due terzi di quanto prende il presidente degli Stati Uniti (315.893 euro), alla Casa Bianca lo stipendio massimo di un dipendente non supera i 135.834 euro annui. (Fonte: blitizquotidiano.it) 48
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Positivi effetti del provvedimento • • • •
Si metterà fine alle vergognose e ignobili differenze di trattamento tra dipendenti e funzionari pubblici; si metterà fine alla ignobile consuetudine di detenere una moltitudine di incarichi pagati dal popolo; i parlamentari dovranno scegliere fra l’attività politica e lo svolgimento della professione. Se il dono sarà considerato illecito, illegale, e quindi reato, la corruzione avrà una più chiara identificazione e collocazione all’interno di un’etica nazionale ed una regolamentazione giuridica. * Questo provvedimento ricalca una norma già in uso nei paesi anglosassoni e, in genere, nei paesi ‘civili’, e raggruppa tutte le possibili situazioni di corruzione, dalle più ‘innocenti’, dove il piccolo dono agevola una pratica, ai casi eclatanti di mazzette milionarie o appartamenti pagati ‘a insaputa’ del beneficiario.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento •
Nessuna (a parte la volontà dei politici di adeguarsi ad un più etico comportamento).
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
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Detassazione degli utili prodotti da nuovi investimenti - Detassazione totale sugli utili per gli imprenditori stranieri che vengono ad investire in Italia per un numero di anni stabilito sulla base dell’ammortamento delle spese per i beni strutturali e strumentali (acquisto di capannoni e macchinari) a condizione che i capitali siano di provenienza estera e che i finanziamenti vengano concessi da banca non italiana. -Detassazione degli utili reinvestiti, anche da aziende italiane, con documentata creazione di nuovi posti di lavoro, adottando lo stesso regime di agevolazioni degli investimenti esteri, cioè per il periodo di ammortamento delle spese sostenute per acquisizione di strutture e beni strumentali. In entrambi i casi il beneficio fiscale sarà ripartito in più anni di attività.
Il problema dell’occupazione è il cuneo fiscale Attualmente la somma dei contributi che gravano sul costo di un operaio supera in Italia il 45%, negli Stati Uniti si attesta intorno al 29%. Noi crediamo che un tetto del 30% del cuneo fiscale possa essere adeguato, il raggiungimento di questo obiettivo passa necessariamente attraverso una migliore e più oculata gestione delle spese, che preveda anche un taglio alle retribuzioni degli alti dirigenti degli enti statali preposti alla gestione. 50
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Positivi effetti del provvedimento Che paesi in via di sviluppo facessero una politica di totale o parziale detassazione per attrarre investimenti dall’estero era noto, tra questi, ad esempio, il Marocco continua in questa politica e progredisce anno dopo anno, malgrado la crisi mondiale, con un aumento del PIL che non è lontano dalle due cifre. Ma che questa politica sia messa in atto da paesi europei come la Slovenia, l’Austria e addirittura la Svizzera, è una realtà che dovrebbe far riflettere chi ci governa. Molte aziende del Nord Italia stanno ‘delocalizzando’ la loro produzione non in Cina o in India ma semplicemente al di là della frontiera, nel Canton Ticino, dove in appena 3 mesi aprono l’azienda, non trovano intralci burocratici, anzi in questo sono facilitati al massimo e si vedono proporre un trattamento di detassazione progressiva. Non c’è altra strada per l’italia se vogliamo attrarre investimenti dall’estero, e favorire la ripresa economica delle nostre aziende. • • •
Apertura di nuove aziende con immissione di capitali stranieri; si metteranno le aziende italiane in condizione di effettuare nuovi investimenti con creazione di nuovi posti di lavoro; ripresa dell’economia e dell’entusiasmo imprenditoriale.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento •
Nessuna. Gli investimenti esteri con utili detassati non sottraggono nulla alla nostra economia, visto che di fatto oggi non ci sono.
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
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Creazione a Roma di una city policy e dismissioni di tutti gli stabili in affitto ad uso dei politici Costruzione di un quartiere residenziale, in zona ben servita da mezzi pubblici, con mini appartamenti ed uffici da mettere a disposizione dei politici durante le loro trasferte a Roma. Naturalmente, avendo a disposizione alloggio ed ufficio, non dovrebbero più percepire la relativa indennità. I locali verrebbero assegnati all’atto della nomina e riconsegnati in perfetto stato al momento dello scioglimento delle Camere. I rieletti potrebbero chiedere che gli venga riassegnato lo stesso appartamento. I non rieletti non avrebbero, per nessun motivo, diritto a tenere l’utilizzo dei locali.
Giusto per capire come funziona il sistema degli affitti di Stato Al costruttore romano Sergio Scarpellini, che ricambia con affettuosi finanziamenti ai partiti senza fare lo schizzinoso sul loro colore, hanno fatto fare ad esempio un affare fantastico. Scelti quattro palazzi nel cuore della capitale, il cosiddetto «complesso Marini», invece che comprarli direttamente hanno deciso di entrarci come inquili ni. Garantendo un affitto così alto, per 9 anni più altri 9, da permettere al nostro di pagare comodamente, senza affanni, le rate dei mutui accesi per acquistare gli edifici in questione. Uno sposalizio alla fine del quale la Camera si ritroverà ad aver pagato complessivamente in 18 anni, al valore della moneta attuale, per la sola locazione, la bellezza di 444 milioni e mezzo di euro senza esser diventata proprietaria di un solo mattone. E il fortunato locatore, estinto il mutuo, si ritroverà padrone dell’intero complesso. (Sergio Rizzo/ Gian Antonio Stella ‘La casta’) 52
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Positivi effetti del provvedimento Uno spreco immane di soldi pubblici per favorire palazzinari amici. Se proprio si vuole garantire ai nostri onorevoli e senatori un luogo dove alloggiare ed un ufficio per le loro trasferte romane, ebbene si costruisca un complesso edilizio razionale, funzionale e sobrio, ho ragione di supporre che, con le cifre che lo Stato paga attualmente per affitti la costruzione della città dei politici si pagherebbe in alcuni anni. • • • • •
Un risparmio enorme di soldi pubblici. Una comodità per i politici che avrebbero una sorta di ‘campus’ in cui risiedere a Roma. Un maggiore controllo sulle spese dei politici. I palazzi storici, attualmente occupati dai politici, potrebbero diventare nuovi musei ed ospitare la moltitudine di opere giacenti negli scantinati delle pinacoteche. Creazione di un elevato numero di nuovi posti di lavoro.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento •
Opposizione da parte dei proprietari degli immobili attualmente affittati allo Stato.
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
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Ridimensionamento dell’INPS, trasparenza sugli Enti Statali L’INPS andrà rivoltata come un calzino da esperti di gestione finanziaria non collusi con nessuna forza politica o istituzione. Si tratterà di ‘fare le pulci allo Stato’ ed andare a scoprire cosa si nasconde dietro una sigla che dovrebbe rappresentare la garanzia massima per i cittadini. Stesso discorso andrà fatto per la Cassa depositi e prestiti ed altri enti di Stato che per decenni hanno elargito stipendi milionari a dirigenti, manager e consulenti, spesso incompetenti e inadatti, lautamente retribuiti soltanto per il fatto di avallare certe manipolazioni dei conti. La gestione delle pensioni potrà essere affidata, in regime di libera concorrenza, a compagnie assicurative che diano valide garanzie di solidità e continuità e sotto il diretto e costante controllo dello Stato.
La casta degli intoccabili Una casta di manager, che passano dal pubblico al privato e viceversa ma restano sempre nelle stesse logiche di potere, ha governato l’Italia negli ultimi decenni. I Governi hanno camuffato i loro errori di gestione e le spese pazze con la connivenza di questi dirigenti, i deficit di bilancio sono stati caricati sulle spalle dei cittadini ignari con l’introduzione di nuove tasse ed ignobili balzelli. Una sorta di impunità di Stato è stata garantita a tutti coloro che gestiscono la cosa pubblica, tanto più sicura quanto più alto è l’incarico, nessun dirigente pubblico è mai stato perseguito, punito, o chiamato a rispondere economicamente della sua cattiva gestione, questa è la dimostrazione che, mentre la politica, in qualche modo, è posta davanti al giudizio popolare, la casta degli intoccabili manager non risponde a nessuno del proprio operato, dei propri errori o delle proprie incompetenze. Un esempio scandaloso è proprio l’attuale Presidente dell’INPS Antonio Mastrapasqua che cumulando decine di incarichi, tra cui quello di vicepresidente di Equitalia, arriva a percepire qualcosa come 1milione e 200mila euro l’anno! 54
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Positivi effetti del provvedimento La creazione della struttura definita Superinps è un esempio di come i governi italiani tendano alla creazione di scatole cinesi nelle quali occultare le risultanze di una pessima gestione della cosa pubblica. Inserire nell’INPS la struttura INPDAP è un modo di camuffare il buco nero dell’Inpdap (stimato in circa 30 miliardi di euro) e dovuto al fatto che lo Stato non ha versato all’istituto di previdenza per i dipendenti pubblici gli oneri previdenziali. In pratica, mentre le aziende private che forniscono beni e servizi agli enti pubblici, quindi allo Stato, per poter incassare le loro fatture devono essere in regola con il versamento dei contributi producendo il DURC (documento unico di regolarità contributiva), lo Stato da anni non versa i contributi relativi ai dipendenti pubblici accumulando così un debito di decine di miliardi di euro che, tra l’altro, non risulta nemmeno come debito pubblico. Se mettiamo questa manchevolezza accanto al fatto che lo Stato ha debiti nei confronti dei privati per oltre 100miliardi di euro, ne emerge la sconfortante realtà di uno Stato inadempiente, ma brutalmente vessatorio nei confronti dei cittadini. • •
Una chiarezza sugli istituti pubblici dovuta a tutti i cittadini; una migliore gestione degli enti previdenziali con meno sprechi e maggiore efficienza.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento •
Nessuna. Basta volerlo fare.
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
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Pannelli fotovoltaici e copertura totale e gratuita wi-fi - Prevedere l’installazione di pannelli fotovoltaici lungo la rete autostradale. L’investimento può essere fatto direttamente dalla società concessionaria delle autostrade che venderebbe autonomamente l’energia prodotta o in collaborazione con lo Stato o con altri investitori. - Reale liberalizzazione del mercato di vendita e produzione dell’energia, nel senso che chi produce energia pulita dovrà poterla vendere direttamente al consumatore, specialmente nel caso di produzione accanto a centri industriali che ne siano consumatori. L’energia potrà essere trasportata dalla rete Enel esistente oppure da reti a corto raggio realizzate dal produttore di energia. - La rete Wi-Fi per l’accesso ad internet dovrà essere libera e gratuita per tutti i cittadini senza limitazioni di quantità di dati o di ubicazione geografica.
Internet negli aeroporti Nei grandi aeroporti italiani collegarsi ad internet è un problema, richiede una procedura ed il pagamento di una quota oraria. Nell’aeroporto di Chisinau, capitale della Repubblica Moldova, invece è libero, efficiente, e gratuito. L’accesso ad internet è diventato un’esigenza per la maggior parte dei cittadini, e per la quasi totalità dei giovani, che si collegano per ragioni di studio o di semplice connessione. Internet gratuito sarà un messaggio di rinnovamento per il nostro Paese, una dimostrazione di svecchiamento e di volontà di proiettarsi in un futuro che è già oggi. 56
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Positivi effetti del provvedimento Che i pannelli fotovoltaici siano antiestetici è opinione di tutti, specialmente quando vengono piazzati nel bel mezzo di una natura rigogliosa e diventano un vero ‘pugno negli occhi’. Ma la corsa ai contributi pubblici sulle energie alternative ha fatto sì che tanti disonesti pseudoimprenditori corressero ad accaparrarsi migliaia di ettari di terreno agricolo da dedicare all’installazione di campi fotovoltaici. Ebbene noi proponiamo che sia prevista l’installazione dei pannelli lungo la rete autostradale, collocati in modo che non creino disturbo o distrazione per gli automobilisti ed esposti in modo efficace al soleggiamento. Parliamo di migliaia di chilometri sufficientemente protetti. C’è chi nel mondo già pensa ad una coperturta delle autostrade con pannelli solari, noi proponiamo, più realisticamente, che vengano posizionati ai bordi o fra i guard-rail. (Foto) La Santa Monica freeway è la classica strada americana a scorrimento veloce, di quelle che siamo abituati a vedere nei telefilm: larghe distese di asfalto inondate dal sole e percorse da migliaia di veicoli al giorno. Il progetto prevede l’installazione di un tunnel di pannelli solari che dall’alto fanno sembrare la strada un’enorme serpente lungo quasi 24km e largo in media 40m che si snoda dal centro di Los Angeles alla spiaggia di Santa Monica, circa 960.000m2 in grado di produrre qualcosa come 115MW di energia elettrica, sufficienti per servire gli oltre 40.000 abitanti della vicina cittadina di Venice. La proposta di Tham risulta essere una più che valida alternativa applicabile in quelle aree urbane e suburbane dove per restrizioni di spazio le uniche superfici disponibili per l’installazione di pannelli fotovoltaici risultano essere i tetti delle abitazioni private, ma dove non mancano grandi arterie di scorrimento che potrebbero essere utilizzate allo stesso scopo. (da internet)
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Un enorme parco fotovoltaico che alimenterebbe l’illuminazione delle autostrade, e fornirebbe energia alle zone limitrofe.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento • •
Per quanto riguarda i pannelli nelle autostrade: nessuna difficoltà. Per internet gratuito, invece, prevediamo l’opposizione da parte degli attuali gestori telefonici che si vedrebbero sottrarre una quota importante di entrate.
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
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Ricerca farmaceutica pubblica Saranno creati alcuni nuovi centri di eccellenza per la ricerca farmaceutica attrezzati con le più moderne e sofisticate tecnologie, in questi centri saranno ospitati e messi in condizione di lavorare i nostri migliori ricercatori compresi quelli espatriati che sceglieranno di tornare in Italia. I brevetti saranno di proprietà del popolo italiano e le medicine saranno prodotte da aziende farmaceutiche a partecipazione statale o statalizzate, il prezzo sarà quello determinato dai costi di produzione e di distribuzione, quindi senza l’aggravio della quota relativa al brevetto. All’estero i brevetti potranno essere venduti per contribuire al sostentamento dei centri di ricerca, o barattati con altri brevetti farmaceutici di pari livello.
Obbligo di utilizzo dei farmaci generici Come si sa, una volta scaduti i brevetti, le medicine si posso fabbricare e vendere ad un prezzo decisamente più basso con un grande risparmio per i cittadini e per il Servizio Sanitario Nazionale, tuttavia i medici, spesso stimolati dagli informatori sanitari (i rappresentanti dei medicinali) tendono a prescrivere i farmaci ‘di marca’, o perché vogliono favorire le grandi aziende farmaceutiche, oppure perché non si prendono la briga di verificare se esiste il corrispondente farmaco generico. I medici dovranno chiedere al paziente se preferisce il generico o il farmaco di marca, lo stesso faranno i farmacisti chiedendo, a fronte dei due prezzi, se il cliente preferisce il farmaco di marca dal momento che esiste il generico e costa di meno. 58
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
Positivi effetti del provvedimento Così il popolo pagherà la ricerca di eccellenza ma avrà i medicinali a prezzi bassissimi o gratuitamente se non può pagarli. Una quota di medicinali prodotti sarà somministrata gratuitamente ai paesi poveri che, quindi, non riceveranno denaro ma beni fondamentali quali sono i medicinali. I ricercatori saranno pagati adeguatamente ed inoltre avranno in dotazione gratuita presso il centro di ricerche l’abitazione, e tutti i servizi inerenti la vita quotidiana (luce, gas, telefono, ecc) perché ‘chi ha la mente impegnata in una ricerca scientifica non può pensare al pagamento delle bollette’. Ogni anno i ricercatori produrranno una relazione sul proprio operato, se dopo 3 anni non ci saranno risultati brevettabili o elementi di un percorso che giustifichino la permanenza nel centro di ricerche saranno dimessi. • • • • • •
Un importante contributo alla ricerca scientifica nel campo medico; la possibilità di concretizzare brevetti di nuovi farmaci a salvaguardia della salute pubblica; auspicabile scoperta di nuove terapie per malattie invalidanti ed oggi incurabili; drastico abbattimento del prezzo di alcuni importanti medicine a carico degli enti regionali; creazione di nuovi posti di lavoro qualificati; importante ritorno di immagine in campo internazionale.
Difficoltà nell’attuazione del provvedimento •
Strenua opposizione da parte delle multinazionali del farmaco.
Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
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L’UTOPIA CHE VORREMMO Un Paese di pace Ci rendiamo conto che certe cose non si possono fare. Accordi internazionali tipo la nostra adesione al Patto Atlantico, conseguenti alla seconda guerra mondiale, ci obbligano ad una partecipazione militare, con basi sul nostro territorio ed interventi più o meno di supporto, o definiti ‘missioni di pace’, che tuttavia vedono i nostri militari armati, e spesso vittime di conflitti in svariate parti del globo. La pace del mondo è una utopia da concorso di bellezza, noi tuttavia guardiamo ad una Italia smilitarizzata, dove le spese per armamenti siano solo quelle relative all’ordine pubblico gestito da corpi di assoluta eccellenza. Una Italia di pace riconosciuta da tutti i Paesi dell’ONU che interviene negli scenari di guerra soltanto con sostegni medici e di supporto solidale alle popolazioni inermi. Un tricolore che diventi sinonimo di pace e di amicizia, perché chi viene in pace non deve venire armato. Mecenatismo di Stato Un supporto agli artisti meritevoli permetterà una nuova fioritura di opere d’arte e di letteratura, di pittura e di filosofia, permettendo e favorendo un Rinascimento nuovo di pensiero libero e consapevole. Noi crediamo che il vero investimento per una ‘Italia paradiso possibile’ sia proprio nella cultura e nell’arte, nelle bellezze del nostro ambiente e nella nostra storia. - Gli artisti, valutata la loro potenzialità ed i loro meriti, avranno un sostegno equo affinché possano dedicarsi con serenità alla realizzazione delle loro opere. Guardians of beauty Solleciteremo la valorizzazione dell’ambiente con la creazione di un Corpo di ‘Guardiani della bellezza’ (guardians of beauty) costituito da volontari e da quanti, bisognosi di un aiuto economico da parte dello Stato per adeguare le proprie entrate alla soglia minima di dignità, ricambiano il Paese con il loro impegno in questo Corpo. Ogni zona sarà presidiata da questi volontari che si occuperanno del controllo segnalando le irregolarità. Il rispetto della vita L’eutanasia è un argomento molto dibattuto e che divide l’opinione pubblica, noi crediamo che sia da affidare all’etica ed alla libertà la ricerca di una scelta consapevole. Nessuno ha il diritto di togliere la vita, nemmeno lo stesso individuo, tuttavia a volte l’accanimento terapeutico è esagerato ed estremo e non ci si rende conto che si impongono atroci sofferenze allo sfortunato malato. La coscienza dei medici e una valutazione scientifica della possibilità concreta di una ripresa delle funzioni vitali, nonché la decisione amorosa dei familiari e la posizione espressa dallo stesso malato dovrebbero portare ad una decisione che sappia di logica scientifica e di commiserazione, di rispetto anche fideistico della vita, e di comprensione 60
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compassionevole per la sofferenza. A questo punto la scelta di lasciare che la natura faccia il suo corso può essere la migliore. Unità nazionale nel rispetto delle identità La stessa idea di Liberetica, ponendo al centro di ogni discorso l’individuo, non può che essere d’accordo su una visione federale dello Stato. Un federalismo inteso come riconoscimento delle identità regionali e delle diverse esigenze sociali. Non troviamo equilibrato, ad esempio, un contratto unico nazionale per i lavoratori di un certo settore, perché il metalmeccanico di Torino ha esigenze diverse dal metalmeccanico di Palermo. Anche la difesa dei diritti può essere adeguata alle realtà locali. Quindi siamo per una Italia federale. Tuttavia laddove lo stato è federale, come in Germania, o negli USA, è perché i vari Stati, si sono messi insieme, pur mantenendo le proprie identità, con il proposito di creare uno stato unitario. Quindi noi siamo per il mantenimento e la difesa dello stato-nazione Italia e contrari ad ogni suo smembramento. Il concetto di ‘Patria’ Casi di vilipendio alla patria, spinti da un generale malessere e malcontento, sono comprensibili e, tuttavia, ugualmente imperdonabili. Noi siamo per il ripristino dell’idea forte di Patria, rappresentata dai suoi simboli, a partire dalla bandiera, e dai suoi valori, a partire dalla famiglia. Un individuo senza patria è come un albero senza radici né foglie, una persona senza passato né futuro, un essere senza identità. La Patria è come la madre, va amata, rispettata e difesa, ancorché si mostri ‘matrigna’. La Patria rappresenta la nostra storia; qualunque sia lo stato attuale della sua gestione e per quanto politici inetti ne possano sporcare l’immagine, l’onore del cittadino è strettamente legato all’onore della sua Patria. L’atteggiamento nei confronti della religione La fede è qualcosa di personale ed intimo, il rapporto con Dio attiene all’individuo e non può, né deve, in alcun modo essere regolato o condizionato. Ognuno è libero di credere e professare una fede religiosa, qualunque essa sia, purché non inneggiante a modelli e simboli contro l’etica, o che spingano alla violenza. Liberetica è un movimento laico, ma che riconosce il valore della fede e ne rispetta i princìpi ed i riti, che devono comunque essere svolti nel rispetto delle altre credenze. Tuttavia siamo consapevoli che la maggioranza del popolo italiano professa la fede cattolica, pertanto riteniamo che le altre fedi religiose, professate dagli immigrati, debbano essere praticate nel rispetto della nostra religione di Stato. Non riteniamo, quindi, giustificato che si debba togliere il crocefisso dai luoghi pubblici perché frequentati anche da musulmani, in nessun paese islamico toglierebbero i simboli musulmani per rispetto ad un immigrato cattolico. Massima tolleranza e rispetto, chi professa una religione diversa dalla cattolica deve essere assolutamente libero di farlo purché non imponga le sue regole a chi non vuole riconoscerle. Franco Caminiti • Italia Paradiso Possibile
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indice
Da un’ idea a un programma.............................................................................................................3 Linee generali.........................................................................................................................................4 Princìpi etici.............................................................................................................................................5 Manifesto ideologico...........................................................................................................................6 Presentazione.........................................................................................................................................8
Agenda liberetica Leva di avviamento al lavoro......................................................................................................... 10 Debito dello Stato verso privati ed enti..................................................................................... 12 Banche e ‘cattivi pagatori’................................................................................................................ 14 Detrazione al 50% di tutte le spese documentabili............................................................... 16 Difesa del ‘Made in Italy’ e delocalizzazione............................................................................. 18 Lotta alla povertà............................................................................................................................... 20 Assegno per le casalinghe.............................................................................................................. 22 Volontariato e sussidiarietà............................................................................................................ 24 Richiamo in patria dei ‘cervelli’....................................................................................................... 26
Movimento politico di opinione. Chiunque può farne parte se condivide il manifesto ideologico ed i princìpi etici.
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Scambi commerciali con i paesi esteri........................................................................................ 28 Auto blu................................................................................................................................................. 30 Stipendi d’oro e cumulo di incarichi............................................................................................ 32 Sostegno alle aziende ma non a ‘fondo perduto’................................................................... 34 Opere pubbliche................................................................................................................................. 36 Stranieri.................................................................................................................................................. 38 Giustizia................................................................................................................................................. 40 Carceri..................................................................................................................................................... 42 Una idea di legge elettorale........................................................................................................... 44 Stop ai pignoramenti........................................................................................................................ 46 Retribuzioni di funzionari e politici.............................................................................................. 48 Detassazione degli utili da nuovi investimenti........................................................................ 50 Creazione di una ‘city policy’.......................................................................................................... 52 Ridimensionamento dell’INPS e trasparenza........................................................................... 54 Pannelli fotovoltaici e wi-fi gratuito............................................................................................. 56 Ricerca farmaceutica pubblica...................................................................................................... 58 L’utopia che vorremmo.................................................................................................................... 60
Se condividi le idee espresse in questo opuscolo, comunicalo direttamente a Franco Caminiti, scrivendo a caminiti@epinet.it o telefonando al numero 339 4143431. I tuoi suggerimenti saranno graditi e serviranno ad arricchire e perfezionare questo progetto.
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Se una persona sola sogna qualcosa, essa resta soltanto un sogno; se un gruppo di persone sognano la stessa cosa, essa diventa un progetto; se migliaia di persone sognano la stessa cosa, essa diventa un programma; se milioni di persone sognano la stessa cosa, essa diventa realtĂ . (F. Caminiti)
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