2 Servizio curato dall’esperta in crescita ed evoluzione personale
Francesca Ferrari
Disegno onirico, il disegno dell’anima Il disegno è il gesto più semplice ed automatico che gli esseri umani fanno per lasciare traccia di sé. L’umanità sapeva disegnare 20000 anni prima dell’invenzione della scrittura. Le fasi dell’evoluzione del disegno sono state registrate così in profondità nel nostro DNA, che i bambini ripercorrono nell’espressività grafica tutte le fasi impresse sin dal tempo delle incisioni rupestri, quando una traccia simbolica, essenziale, aveva la funzione di descrivere il mondo, le persone, la realtà di vita degli uomini primitivi. Carl Jung parla di inconscio collettivo, come di un contenitore psichico universale, dove sono state registrate tutte le esperienze del genere umano, i corsi e i ricorsi storici, le conquiste fatte. Queste memorie sono registrate in noi, nel nostro patrimonio genetico e si manifestano in forma simbolica. Una valigia del tesoro cui attingiamo ogni volta che sognia-
mo, o che disegniamo. Ogni volta che leggiamo favole, o raccontiamo miti o leggende. Herbert Read parla della funzione del simbolo, come un ampliamento di coscienza. Sigmund Freud afferma che il linguaggio simbolico è la strada maestra per la conoscenza dell’inconscio. Carl Jung afferma che il simbolo è un ponte tra diversi piani dell’esistenza. Mentre la mente funziona secondo una dinamica continua di apprendimento e cancellazione di informazioni, la nostra memoria cellulare registra tutto. Ogni evento, oggetto, visione, pensiero, sguardo, parola, sensazione. La memoria si stratifica nel corpo e conserva ogni informazione. Il Disegno Onirico è un disegno simbolico che porta alla luce la propria saggezza interiore e apre uno sguardo sull’Anima, portandoci i suoi messag-
gi. L’atto creativo permette di accedere alle proprie rappresentazioni interiori. Il bagaglio esperienziale-emotivo viene rappresentato sul foglio in modo automatico, fuori dal controllo razionale. Nasce da una trama di linee da cui si riverberano forme e colori. Non è necessario essere pittori per trarre giovamento dall’utilizzo di tale metodologia: lo scopo non è tanto produrre un’opera d’arte, quanto utilizzare l’arte per crescere, per evolvere lungo il cammino della propria vita. Il colore emette una vibrazione energetica che si diffonde per propagazione cellulare istantanea. Il colore è in connessione con le emozioni, manifesta gli stati d’animo e guarisce strati dell’essere. La forma porta a ricontattare l’energia archetipica del
simbolo, nella sua declinazione personale. Al tocco della mano sul disegno, quasi per magia, la memoria cellulare viene risvegliata, portando alla mente ricordi che affondano radici in tempi anche molto lontani. Quei ricordi che hanno il compito di portare un messaggio importante per la persona nel momento presente. Una volta riconosciuto, se necessario, il ricordo può essere trasformato. Il disegno allo stesso tempo svela e permette di compiere trasformazioni. Per trasformare le ferite dell’anima in nuove potenzialità, incontrare i propri talenti e sperimentare nuove meravigliose possibilità di vita. *La tecnica del Disegno Onirico fu ideata dai proff. Alberto Bermolen e Maria Grazia dal Porto, una coppia
italo-argentina di curiosi ricercatori, appassionati d’arte, antropologi, psicoterapeuti di formazione Junghiana. Negli anni ’70 del secolo scorso, affiancarono per diversi anni il pittore Abel Luis Raggio, studiarono il disegno simbolico e compresero il significato delle forme nello spazio grafico delle opere d’arte. Utilizzarono il Disegno Onirico rivolto alla formazione e crescita personale, sposando la visione olistica dell’essere umano, nell’integrazione delle diverse dimensioni dell’Essere. Portarono il loro contributo anche in Italia per oltre quarant’anni.
Francesca Ferrari Pedagogista clinica Formatrice in Disegno Onirico Riceve a Brescia cell. 3334105539 info@ferrarifrancesca.it www.ferrarifrancesca.it
4 Sezione dedicata alle news
News
Anna Grazia Academy & Talent AnnaGrazia Academy ha strutturato ed organizzato un Master di “Comunicazione & Immagine Business” per un gruppo di manager di un’importante Azienda romana che opera nel settore energetico. Il Master è stato programmato in sei incontri settimanali, di otto ore ciascuno, nel corso dei quali sono state fornite ai partecipanti indicazioni precise - basate su parametri scientifici - sul modo di camminare, di vestirsi, di comportarsi a tavola e in società, su come assumere posture che conferiscano sicurezza, “apertura”, autorevolezza e come comunicare con abilità le proprie competenze per la loro massima valorizzazione. Il tutto rivolto all’acquisizione di un’immagine ben definita, coerente con il ruolo personale e l’immagine aziendale.
I manager, hanno frequentato con entusiasmo e ammirevole determinazione e desiderio di miglioramento, insolito per dei giovani, le lezioni e lavorato con grande volontà e concretezza, cambiando decisamente il loro modo di proporsi e di interagire.
Nel Master è stato più volte ribadito il concetto che la “prima impressione” positiva o negativa, è determinata principalmente dall’impatto visivo, come già il grande filosofo Seneca affermava nel 50 d.C. “Gli uomini credono di più ai loro occhi che alle loro orecchie”.
Il CEO dell’azienda - dirigente di grande apertura mentale e lungimiranza - che aveva scelto personalmente l’Accademia bresciana, ha espresso vivi apprezzamenti a tutto il team AnnaGrazia Academy, che si è alternato nelle lezioni teoriche e pratiche. Egli ha riscontrato una autentica trasformazione dei suoi manager nell’approccio professionale, nella comunicazione, nell’acquisizione di una personalità forte e ricca, coerente con la filosofia aziendale, funzionale ai loro obiettivi.
AnnaGrazia Academy al Rotary Club Milano Villoresi per una serata a scopo benefico a favore della eradicazione della “Polio” dal mondo. Il presidente dott. Gianpaolo Macario, ha invitato Anna Grazia Giacomelli a tenere una relazione sul modo di “Camminare con Stile”. I numerosi Soci presenti, tutti di spiccata signorilità e classe, hanno visibilmente apprezzato il tema trattato e seguito con attenta partecipazione e cordialità. La relatrice ha spiegato e dimostra-
to che, per godere dei benefici e dei vantaggi che la camminata e le posture fisiologicamente corrette offrono, basta osservare ed applicare semplici regole, come stare ben diritti, distribuire in modo armonioso il peso del corpo, appoggiare i piedi al suolo con la successione tallone – pianta – punta – spinta. La camminata “fisiologica” è un requisito di fondamentale importanza per l’acquisizione dello stile, ma ancor più perché infonde una profonda azione di benessere e una disinvolta sicurezza. Inoltre, rende le persone più slanciate, il passo più fluido e sicuro, favorisce la circolazione sanguigna, previene numerosi malesseri e microtraumi generali. Camminare in modo armonioso è indice di benessere, equilibrio psico-fisico, eleganza e stile. Il Presidente, dottor Gianpaolo Ma-
cario, ha sottolineato che il tema della serata ha sollecitato interessanti spunti di riflessione ed offerto contributi concreti, utili per il miglioramento della vita quotidiana. Anna Grazia Giacomelli è stata gratificata dal Rotary Club Milano Villoresi per la sua relazione appassionata e competente, sia con apprezzamenti sia con concrete testimonianze.
Per info: 030.27 31 421 338. 60 99 458 Via Zanardelli, 23 Castenedolo - Brescia www.annagrazia.com
6 Servizio curato dall’esperta in crescita ed evoluzione personale
Agostino Gazzurelli
Intolleranze Alimentari Pancia gonfia? Stop al lievito! La disbiosi è un’infiammazione del tratto intestinale che causa flatulenza, spasmi, stitichezza. Una volta accertata la causa con appositi test, occorre evitare i prodotti da forno e assumere integrazioni di prebiotici e probiotici. E si può panificare senza effetti collaterali. Gonfiore addominale, crampi, stitichezza, accompagnati da un malessere indistinto, spossatezza e cali di energia: a volte l’origine di tutti questi disturbi è un’intolleranza al lievito. Si tratta di un infiammazione delle mucose intestinali precisa il natu-
ropata ed esperto di alimentazione Agostino Gazzurelli, meglio chiamata disbiosi, favorita appunto dalla presenza dei lieviti. Questa difficoltà dell’apparato digerente è causata dai residui alimentari non assorbiti a livello dell’intestino tenue, come gli zuccheri e i carboidrati raffinati. Dall’intestino tenue la difficoltà digestiva passa all’intestino crasso, dove si forma un’ alterazione microbica intestinale. Gli effetti possono essere diarrea oppure stitichezza, spasmi, flatulenze, gonfiori, sino ad arrivare a infezioni genitali e urinarie. Altri sintomi in apparenza meno diretti sono emicranie, debolezza, apatia sia negli adulti che nei bambini. Le risposte agli alimenti sono diverse da individuo a individuo, spiega Gazzurelli, poiché c’è una predi-
sposizione genetica che determina questa difficoltà. In generale è diminuita la nostra impronta genetica immunitaria, ovvero siamo più reattivi a rispondere a virus e batteri ma diventiamo meno forti a rispondere alle infiammazioni. Una delle cause è il tipo di alimentazione: mettiamo insieme troppi alimenti in uno stesso pasto, mentre dovremmo tornare alla cultura del piatto unico. Di fronte ai sintomi della disbiosi, avvalorati dall’ esito positivo ad alcuni test che misurano le intolleranze, come occorre procedere? La cura è sospendere totalmente i lieviti per alcune settimane. Parliamo di pane, focacce e pizze, ma anche di tutti cosi detti prodotti da
forno, come brioche, piadine, torte, anche quelli secchi, come cracher e biscotti. Nessuna limitazione, invece, per pasta e cereali, soprattutto se integrali. Occorre inoltre sapere, avverte l’esperto, che gli additivi del pane prodotto nella catena industriale, detti migliorativi, hanno accorciato i tempi della lievitazione, ma si sono rivelati peggiorativi per chi li mangia. E’ bene eliminare l’ aceto e la birra, i funghi, il dado e il tè. L’ astensione deve essere associata a un’ integrazione di prebiotici e probiotici. I prebiotici si possono trovare negli alimenti. Per esempio l’inulina che è un prebiotico, si trova in cicoria, cipolle, carciofi, asparagi, porri, banane. Tra i probiotici è bene scegliere i
ceppi batterici non in cultura di latte, poiché chi spesso soffre di disturbi intestinali causati dai lieviti è anche intollerante ai latticini. Dopo il periodo di astensione, conclude Gazzurelli, si tende a educare il soggetto a una maggiore consapevolezza alimentare. Deve cioè disciplinarsi e capire da solo ciò da da cui deve stare rigorosamente alla larga ( come per esempio le brioche surgelate, in cui viene bloccata la fermentazione che riprende quando vengono scongelate e continuano a fermentare, soprattutto se ingerite calde, nel nostro stomaco). Mentre ci sono alimenti lievitati che ci si può concedere una o due volte alla settimana.
Contatti: gazzurelli.a@libero.it Tel. 0376-630389 (resp. Letizia) Puoi contattarmi direttamente al: Tel. 339.4583233 non rispondo a messaggi Sms - Messanger - Whatsapp
8 Servizio curato dal
Dott. Sergio Perini
Medico, Psicoterapeuta, Agopuntore e Presidente della Scuola Superiore di Agopuntura UMAB.
Agopuntura e psicosomatica Il moderno approccio della Medicina Psicosomatica ha permesso di ritrovare il denominatore comune tra le varie culture mediche e psicologiche ed, in particolare, con la Medicina Tradizionale Cinese (MTC) di cui l’Agopuntura è uno degli aspetti. È sorprendente constatare come, pur con diversi paradigmi scientifici ed una metodologia non deduttiva ma analogica, la MTC affermi gli stessi concetti della moderna medicina psicosomatica, vale a dire il primato dell’unità Mente-Corpo, in cui il principio fondamentale risulta essere l’armonia tra i due opposti Yin e Yang eternamente complementari ed in divenire. Non solo nella diagnosi ma anche nella terapia l’agopuntura prevede un continuo intreccio di elementi psichici e somatici, non esistendo per il medico Agopuntore una
mente o un corpo, ma solo una persona ammalata in cui le energie hanno perso il loro equilibrio . Ma chi è il paziente psicosomatico o alessitimico? Molti Autori lo definiscono come un paziente che presenta sintomi di conversione somatica per la incapacità di “insight” del medesimo, cioè la mancata capacità di comprendere la eziopatogenesi psichica e conflittuale della sfera emozionale rispetto ai disturbi somatici . Il paziente psicosomatico è una persona che non può permettersi di ridiscutere il proprio sé intrapsichico pena il crollo del proprio precario equilibrio. Molti Autori (Bion, Maltzer, Winnicott, Ammon, Pankof) individuano come eziopatogenesi della malattia psicosomatica una alterazione della rappresentazione inconscia del
proprio corpo, dovuta ad un rapporto deficitario con la madre nel periodo in cui si forma l’immagine del sé corporeo, vale a dire dai due agli otto mesi. In particolare, il bambino, dai due ai quattro mesi, esprime un interesse spiccato verso il corpo materno sul quale proietta ogni suo bisogno primario, mentre dai quattro agli otto mesi viene a strutturare l’immagine del proprio corpo e dell’unità di processi maturativi quali terapie di rilassamento o terapie di gruppo o terapie somatiche come l’agopuntura. Altro aspetto da evidenziare è l’utilizzo dell’ Agopuntura in relazione al vissuto del paziente psicosomatico. Tutti i medici Agopuntori sanno perfettamente che all’agopuntura sottende un modello metodologico unitario ed è giocoforza che la triade comunicativa Medico-Ago-Pa-
ziente si occupi ed agisca sull’unità psicosomatica. Il corpo esprime un linguaggio extra-verbale che è collegato sia con i vissuti ed i conflitti intra-psichici sia con manifestazioni somatiche vere e proprie e, considerando la valenza emozionale del tutto peculiare del paziente, è ovvio che il contatto del terapeuta col corpo del paziente favorisca il dialogo psicologico ed il rapporto fiduciario che, in sostanza, crea l’empatia tra Medico e Paziente. Rogora ci ricorda che l’agopuntura può essere spesso vissuta dal paziente come un occuparsi del proprio corpo analogamente all’accudimento materno, e la terapia serve, se non altro, ad eliminare il dolore. Il “setting” agopunturale vede il paziente in una situazione di passività.
nella quale subisce l’ago, viene penetrato, e, in fondo, prova un dolore il “De Qi”. Ciò può favorire una “regressione” del paziente che può vivere l’agopuntura secondo valenze psico-dinamiche relative alle sue esperienze libidiche della prima infanzia: Dunque, nella relazione triadica Medico-Ago-Paziente, giocano fattori simbolici e comunicazionali, investimenti libidici sull’ago che, inteso come “medium” tecnico gioca un ruolo fondamentale nella dialettica tra “Transfert” e “Contro-transfert”. È ovvio ritenere dunque che l’agopuntura non è solo e semplice infissione di aghi, ma permette, grazie alla relazione e alla comunicazione analogica ed extra-verbale, di agire dal soma alla psiche. Dalla mia esperienza, sia di Ago-
puntore che di Psicoterapeuta, sottolineo che, una volta impostato il contratto terapeutico in una direzione, è teoricamente logico perseguire una modalità coerente di intervento. Ma ormai è chiaro che, lavorando sul somatico, possano emergere dei vissuti psichici anche profondi e, perciò, è prioritario che un medico Agopuntore abbia una formazione sufficiente anche in campo psico-dinamico almeno per “leggere” ciò che emerge dallo psichico, inviando il paziente, qualora si ritenga opportuno, anche da uno psicoterapeuta. Da quanto esposto si intuisce come l’agopuntura possa agire dal soma alla psiche senza per altro dover forzatamente affrontare una psicoterapia, cortocircuitando in tal modo le resistenze del paziente. Si può concludere che per affronta-
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re il paziente psicosomatico necessiti una formazione professionale di largo respiro dove l’interazione Terapeuta-Pazienteelle sue varie componenti anche grazie all’utilizzo dello specchio. Dotti esprime le difficoltà del paziente psicosomatico ad affrontare una terapia di tipo analitico perché può vivere l’analista come un pericoloso fantasista che vuole complicargli la vita e, dall’altro, esprime la difficoltà dell’analista che trova il paziente psicosomatico di una “ottusità desolante” che lo fa sentire impotente. A fronte di queste difficoltà nel gestire il “contro-transfert”, Buffa sottolinea la necessità di modificare certe caratteristiche del paziente mediante appropriati diviene un elemento prioritario del sapere e del vivere medico.
Solo quindi dall’intelligenza del Medico e dalla sua formazione continua, può giungere una risposta efficace per ricomporre la disarmonia e lo squilibrio del paziente riportandolo al suo Dao, inteso come la via che porta al benessere psico-fisico permettendo di vivere appieno la qualità della vita.
Studio: Via De Amicis 35, 25013 Carpenedolo (BS) Tel. 030 9966393 e-mail: dottore@sergioperini.it Poliambulatorio San Giovanni Via Cremona,139/B 25100 Brescia
Giorgio Bertazzoni
Scuola nazionale Shiatsu Nima
Scuola di Shiatsu Nima Verona
12 Servizio curato dall’ osteopata
Dott. Giorgio Piccioli
Derivazione e formazione olistica, equilibrio mente e corpo 1.1 UNA MEDICINA OLISTICA
La medicina occidentale e la Medicina Tradizionale Cinese (MTC) rappresentano due modi diversi di vedere il mondo: il primo è quello in cui gli oggetti si influenzano tra di loro, ma sono visti come separati, l’altro è quello che considera ogni cosa come parte di uno schema generale. Quest’ultimo approccio viene definito “Olistico”. La medicina olistica (dal greco òlos, completo) mette in relazione tutti i fattori somatici, psichici, e ambientali che possono essere causa di un disturbo: valuta e cerca di curare non solo i sintomi, ma anche e soprattutto lo stato globale della persona. Ciò significa che il medico raccoglie l’insieme dei sintomi e dei segni del paziente per giungere ad
una conclusione diagnostica e quindi alla terapia più adeguata. Durante la fase diagnostica vengono esaminati anche lo sguardo, il modo di muoversi, lo stato della pelle, dei muscoli e delle ossa, i canali energetici, gli odori, i suoni emessi dal malato, lo stato mentale, le sue preferenze, la lingua, il polso radiale. L’organismo viene sempre considerato come un tutto unico, indivisibile: questo atteggiamento diagnostico assicura il paziente dal pericolo che, per andare a curare una parte, il medico non provochi danni da un’altra. Quando si cerca di curare una parte dell’organismo, bisogna pensare ad equilibrarne il tutto. La medicina olistica, pertanto, cura la malattia e il malato nel suo insieme e mira
all’equilibrio delle sue funzioni; non esiste la patologia, la disfunzione, il dolore mirato, la disarticolazione, ,lo strappo, lo stiramento, esiste il “PAZIENTE”. La concezione olistica pone l’accento sulla totalità dell’individuo, sull’indivisibilità, di corpo e mente riconoscendo l’importanza del rapporto tra Uomo e Natura, dell’interazione tra parti diverse dello stesso organismo e dei diversi organismi tra loro.
1.2 UNIVERSO E MACROCOSMO
Ogni parte dell’Universo racchiude, jn quanto Microcosmo, lo schema dell’universo nella sua interezza (il Macrocosmo) e, di converso, i singoli Microcosmi sono in qualche modo presenti in ogni parte del
Macrocosmo; ciò che è infinitamente grande è contenuto nell’infinitamente piccolo. Facciamo l’esempio dell’Acqua, presente in ogni luogo, dentro e fuori di noi: è assieme Micro-Macrocosmo. In ogni goccia d’Acqua, nuota un intero pianeta composto di sostanze, forze vibrazioni ed esseri viventi: la concezione del Macrocosmo composto da vari microcosmi compenetrati e simili tra loro era già presnte non solo nelle Scienze Cinesi, ma anche nella radizione Vedica Indiana, nella Cosmologia Cabalistica, nelle culture delle popolazioni native d’America e d’Australia. Il corpo umano è a sua volta un microcosmo nel macrocosmo: è un piccolo pianeta, replica del Pianeta Terra: i dodici Canali dove scorre l’energia del corpo umano hanno
la stessa funzione dei canali fluviali che nutrono la Terra. I Canali principali corrispondono nel tempo ai dodici settori orari delle ventiquattrore ore, ai dodici mesi dell’anno e alle dodici costellazioni dello Zodiaco. Per la Medicina Tradizionale Cinese (MTC), ogni parte del corpo, per quanto piccola, contiene il tutto: per questo si può esaminare lo stato di tutti gli organi e dei tessuti guardando “solo” l’orecchio, la lingua, o palpando il polso arterioso radiale. La biologia studia una delle strutture modulari più importanti: il DNA, che racchiude in codice l’informazione su tutte le strutture e le funzioni enzimatiche dell’organismo. Anche la biologia moderna considera la cellula come un struttura modulare microcosmica, un orga-
nismo in tutto e per tutto, con i suoi organi interni, che al suo interno contiene un’altra struttura microcosmica: i Mitocondri, strutture organiche autonome, con il proprio corredo genetico.
1.3 BENESSERE PSICOFISICO
Per l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) il concetto di salute viene definito come: uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia o di infermità. Quando si decide di impostare un protocollo di riabilitazione, si deve tenere conto della costituzione del paziente, del suo stato psicoemotivo, delle cause remote che hanno messo in moto il processo pato-
14 Servizio curato dall’ osteopata
Dott. Giorgio Piccioli
Equilibrio tra mente e corpo logico, dei sintomi presenti e delle possibili future complicanze. Tutto questo cercando un dialogo che faccia comprendere al malato le cause del suo stato e fornisca alla fine della cura quelle utili correzioni nelle abitudini di vita che prevarranno i malanni e gli garantiranno il benessere. L’armonia tra le diverse componenti del nostro organismo fonda la salute: va da sé che, se si ha un problema in una parte del corpo, questo prima o poi andrà a disturbare altri settori alterando l’equilibrio dell’intero sistema. A questo punto è necessario l’intervento del terapeuta, che dovrà dapprima preoccuparsi di riparare ciò che è stato danneggiato e, in un secondo momento, ristabilire il giu-
sto assetto energetico dell’organismo, consentendo ad ogni sua parte di assolvere il proprio compito in armonia e assonanza con le altre. L’armonia psicofisica garantisce la resistenza dell’organismo agli attacchi che possono provenire da un ambiente esterno a sua volta disturbato e squilibrato; è importante perciò che anche l’ambiente che sta attorno a noi sia il più possibile “armonico”. Mantenere la salute non significa soltanto garantire l’armonia del corpo con la mente, ma anche assicurarsi che ci sia armonia tra il nostro organismo e l’ambiente che ci circonda: per imparare a stare bene, dobbiamo imparare ad osservarci e ad osservare il nostro ambiente per poter cogliere fin dal suo nascere ciò che non va; dobbiamo imparare ad utilizzare con saggezza le nostre forze senza arrivare
[continua]
ad esaurirle.
1.4 DETTI, PROVERBI E AFORISMI “Ogni fisico contemporaneo riconosce che la Fisica moderna ha trasceso la visione cartesianomeccanicistica del mondo e ci sta guidando verso una concezione dell’universo olistica e intrinsecamente dinamica” - FRITJOF CAPRA “La medicina assorbe l’intero essere del medico, poiché riguarda l’intero essere umano” - J. W. GOETHE “Per curare una persona bisogna interrogarla attentamente
differenziare le caratteristiche del polso e osservare accuratamente lo stato emozionale, psicologico e spirituale, come le altre manifestazioni fisiche del paziente. Se un paziente è superstizioso e non crede nella medicina, o se si rifiuta di curarsi, o accettare qualsiasi trattamento, allora qualsiasi cosa faccia il terapeuta, il paziente non migliorerà” - NEIJING SUWEN
preventivamente. Questa è la via per un avita lunga e felice”. - NEIJING SUWEN
“Si possono raggiungere salute e benessere solo rimanendo centrati nello spirito, guardandosi dallo spreco di energie, promuovendo il costante flusso di Qi e sangue, mantenendo un armonioso equilibrio tra yin e yang, adattandosi al cambiamento delle stagioni ed alle influenze cosmiche annuali e rafforzando se stessi
“Quando si applica un trattamento medico bisogna tenere conto innanzitutto della psiche dei pazienti” -LINGSHU
“Il medico è come il tavolo: protegge dallaz pioggia, ma non dal cartone” - ANTICO PROVERBIO CINESE
“I bravi medici curano le persone sane, quelli scadenti le persone malate” - JIN YUIREN
Per info: Via napoleonica, 4 - Villongo (BG) Tel. 035 929417 Fax. 035 9169056 Cell. 348 30 47490 Cell. 347 47 32841 giorgiopiccioli@libero.it
16 Articolo curato da
Oliviero Tomasoni
La bottega del legno, Più di 25 anni dedicati agli arredi naturali Il nostro motto è: “Porta la natura a casa tua con serramenti, pavimenti e mobili privi di sostanze tossiche. Oliviero Tomasoni, classe 1955, corona la sua passione per il legno fondando La Bottega del Legno nel 1983, dopo 9 anni trascorsi come progettista in un’industria bresciana. Nel 1989 partecipa alla creazione dei primi gruppi di bioedilizia in italia e fonda la prima associazione biedile bresciana Bioarca diventandone presidente. Nello stesso periodo la bottega del legno diventa la prima falegnameria lombarda che nel suo ciclo produttivo utilizza solo sostanze naturali.
Nel 1995 apre un piccola esposizione di arredamento naturale sedute e letti ergonomici. Nel 2000 la bottega del legno cambia sede e si trasferisce in un ambiente più grande con esposizione annessa alla falegnameria ed introduce la vendita di vernici naturali disgiuntori di corrente e vitalizzatori di acqua. Salvaguardare l’ambiente attraverso il nostro lavoro artigianale è’ l’obiettivo che ci siamo posti parecchi anni fa, consapevoli che anche in una piccola falegnameria entrano abitualmente, nel ciclo produttivo, attraverso i materiali, le colle e le vernici, centinaia di sostanze chimiche nocive. Fare in modo che l’energia positiva contenuta in un albero continui a vivere nel manufatto costruito è diventato per noi un traguardo e un
valore etico del nostro operare. II legno è sicuramente il materiale più in sintonia con la nostra filosofia: è ecologico, necessita di poca energia per essere trasformato. la natura ne produce sempre, l’approvvigionamento della materia prima, se regolato da leggi lungimiranti e rispettose, non provoca squilibri ambientali e deforestazioni. Il legno in una casa svolge funzioni biologiche importanti: ne limita l’umidità, assorbe i rumori e le tossine, non si carica elettrostaticamente; ma perchè svolga queste funzioni positive NON DEVE ESSERE AVVELENATO DA VERNICI CHIMICHE, altrimenti muore e inquina la casa. Un mobile costruito con legno naturale accompagna diverse generazioni, può essere modificato o re-
staurato ed alla fine della sua vita ritorna terra e quindi nutrimento per altri alberi celebrando così il rito della vita. Un mobile truciolare alla fine della sua breve vita finirà (o meglio dovrebbe finire) in una discarica di rifiuti tossici celebrando così la perversa pratica dell’uso e getta e dell’inquinamento. Il legno che noi utilizziamo è rigorosamente di origine italiana o europea. Non usiamo legni provenienti da deforestazione o legni di alberi in estinzione, e quando è possibile acquistiamo alberi tagliati secondo le fasi lunari favorevoli. Le finiture le eseguiamo esclusivamente con vernici naturali biologiche a base di olio di lino, olio TUNG, cere d’api e carnauba, sostanze che sempre hanno accompagnato l’uomo durante la sua evoluzione e che
rientrano completamente nel ciclo ecologico. Solo un mobile così realizzato acquista per noi, e per chi con esso vivrà, un valore POSITIVO diventando memoria e cultura per le prossime generazioni e un contributo per lo sviluppo di un’architettura per la vita!
MATERIALI NATURALI PER UN PERFETTO RIPOSO
Nei paesi industrializzati almeno 80% della popolazione, sia maschile che femminile senza alcuna distinzione, ha un alta percentuale di probabilità di soffrire di mal di schiena Ciò è dovuto principalmente ad errate posture che la nostra colonna vertebrale assume durante il sonno, ma anche durante l’intera giornata sul posto di lavoro e la vita seden-
taria in genere. Mantenere una postura corretta è fondamentale per prevenire malesseri alla schiena o alla cervicale dopo una giornata trascorsa in ufficio, alla scrivania davanti al computer. L’ergonomia è la scienza che da alcuni anni studia questo fenomeno e da delle risposte concrete attraverso letti, sedute e scrivanie studiate per mantenere una posizione ortostatica corretta della colonna vertebrale. La Bottega del Legno, da sempre attenta alla qualità e al benessere del vivere, produce mobili ed ambienti ergonomici su misura. Inoltre è rivenditrice delle migliore marche specializzate in sedute ergonomiche, letti e materassi ergonomici, in grado di favorire un corretto riposo. Ciò è dovuto principalmente ad er-
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rate posture che la nostra colonna vertebrale assume durante il sonno, ma anche durante l’intera giornata sul posto di lavoro e la vita sedentaria in genere.
rivenditrice delle migliore marche specializzate in sedute ergonomiche, letti e materassi ergonomici, in grado di favorire un corretto riposo.
Mantenere una postura corretta è fondamentale per prevenire malesseri alla schiena o alla cervicale dopo una giornata trascorsa in ufficio, alla scrivania davanti al computer. L’ergonomia è la scienza che da alcuni anni studia questo fenomeno e da delle risposte concrete attraverso letti, sedute e scrivanie studiate per mantenere una posizione ortostatica corretta della colonna vertebrale.
L’ECOLOGIA DELL’ABITARE
patologie. L’Ecologia dell’abitare vuole stimolare il cittadino ad una nuova consapevolezza del consumo che lo porti, attraverso le sue scelte, a determinare un miglioramento complessivo della qualità ecologica della propria casa e non per ultimo dell’ambiente circostante.
La Bottega del Legno, da sempre attenta alla qualità e al benessere del vivere, produce mobili ed ambienti ergonomici su misura. Inoltre è
I rilievi eseguiti in diverse nazioni dimostrano che la concentrazione di sostanze inquinanti raggiungono valori altissimi e provocano diverse
La Bottega del Legno cerca di realizzare e vendere prodotti rispettosi dei più alti standard selezionando le materie prime in modo ecologicamente consapevole, come ad esempio il futon o il lattice per materassi in grado di garantire un perfetto riposo. Costruire rispettando i principi della sostenibilità La bioarchitettura nasce nei primi anni 80 nel nord Europa come risposta alla sindrome da edificio ma-
Le nostre abitazioni, da recenti studi, sono invase da centinaia di sostanze chimiche di sintesi che entrano nelle nostre case attraverso i materiali costruttivi (murature cementi isolanti), i materiali di finitura (vernici collanti pavimenti tessuti ecc.) ed arredi (materiali verniciature).
lato, e si pone come scopo la ricerca e l’uso di materiali biocompatibili per la costruzione degli edifici oltre che all’utilizzo di energie alternative per il risparmio energetico (panelli solari e fotovoltaici ecc.). In una visione caratterizzata dalla più ampia interdisciplinarità e da un utilizzo razionale e sostenibile delle risorse, la bioarchitettura tende alla conciliazione ed integrazione delle attività e dei comportamenti umani con le preesistenze ambientali ed i fenomeni naturali, al fine di realizzare un miglioramento della qualità della vita attuale e futura. In questo ultimo decennio è diventata una materia di studio nelle principali università di architettura europee, e si contano centinaia di edifici costruiti secondo le tecniche della bioedilizia anche in Italia.
info@bottegalegno.it In questo contesto è fondamentale il concetto di CasaClima, un metodo di calcolo, valutazione e certificazione del risparmio energetico dei nuovi edifici stabilendo a quale classe energetica dovranno appartenere una volta realizzati. La nostra falegnameria spesso collabora con architetti bioedili per lo studio e la realizzazione di arredamenti serramenti e pavimenti in sintonia con i dettami della bioarchitettura.
Per info: Via Lucio Fiorentini, 29 25100 Brescia (BS) 030 2301387 Fax: 030 8370752
Orari Apertura: Lunedi – Venerdi: 08.3012.0014.0019.00 Sabato: 09.00-12.00 15.00-19.00
20 Articolo curato dalla responsabile dell’ A.C. SaVita
Renata Giuzzi
Diplomata S.I.Y.R., Associata Y.A.N.I. Operatore Olistico Trainer S.I.A.F.
Il Respiro consapevole, un grande strumento Il respiro nella società è sempre più compresso e compromesso, esiste proprio di fondo un’incapacità al saper respirare. Ho osservato principianti che vengono da me per la pratica dello Yoga e mi sono resa conto che esiste un eccesso nell’inspirazione, forse a causa dell’insegnamento al consumismo che è entrato come comportamento collettivo occidentale o per lo meno per la maggior parte delle persone è così. Si sono abituate a riempirsi di ogni genere di cose, compreso il respiro. L’aria viene consumata con una dinamica inconsapevole di utilizzo. Conseguentemente l’espulsione è molto sofferta, ne consegue che rimangono bloccate all’interno del corpo un esubero di tossine fisiche e psichiche. Il respiro è considerato una funzione corporea che agisce in modo spontaneo, si da quindi per scontato. Purtroppo un’alta percentuale di persone non è cosciente di quest’atto vi-
tale così importante, questo fa sì che si creino blocchi emozionali che a lungo andare divengono seri disagi se non addirittura malattie. Con la crisi economica aumenta non solo il precariato ma anche lo stress. A me piace raccontare questa metafora ai miei allievi: “Veniamo al mondo con una valigia, contenente il nostro corredo respiratorio, tot numero di respiri da poter usare fino alla fine del nostro percorso terreno”. Se respireremo in modo confusionale, ingozzato corto e veloce, consumeremo frettolosamente il nostro corredo, avendo così meno giorni di vita a disposizione. Con lo yoga avremo la possibilità di acquisire la coscienza respiratoria portando qualità e anni alla nostra vita”. Quanti respiri vengono fatti nel corso di una vita? Quanti si compiono consapevolmente? Avere un respiro consapevole è forse il primo e il più importante atto di libertà interiore del nostro essere. La
coscienza del respiro è come un ponte di unione tra l’essere umano e l’universo, è uno stato di unione tra se e l’esistenza. La modalità del nostro respiro indica la qualità del nostro modo di vivere. Noto come molte persone abbiano una respirazione contraria, peraltro molto dannosa. Ho visto che nell’azione dell’inspirare la pancia viene appiattita e portata in dentro e nell’espiro viene espansa. Questo crea un movimento contrario al diaframma, permette di assimilare molta meno ossigeno e nutrimento, che nello yoga viene definita Prana “essenza Vitale”, si eliminano molte meno tossine. La muscolatura respiratoria agisce in modo anomalo. Infatti il respiro idoneo è l’esatto contrario, inspirando l’addome si espande permettendo al diaframma di abbassarsi, creando più spazio nei polmoni e massaggiando stomaco, visceri e intestini. Espirando
il diaframma sale, aiutando la compressione polmonare per l’eliminazione dell’anidride carbonica e le tossine, il cuore si massaggia. Il diaframma, situato alla base dello sterno, è il muscolo più grande e più importante della respirazione. Ha un sacco d’importanti funzioni fisiologiche, di recente da diversi studiosi è stato definito il muscolo dell’anima, il cuore è appoggiato su di esso. Se l’atto respiratorio è consapevole e corretto, tutto il corpo si massaggia da dentro, come una grande carezza. Il cuore cullato da questo movimento permette un profondo ascolto con le vibrazioni interne anche le più sottili ed elevate. Ecco un semplice esercizio per risvegliare il diaframma, rilassare le tensioni emozionali. Inspirare dalle narici a labbra morbidamente chiuse, riempire i polmoni espandendo l’addome, trattenere il respiro per qualche secondo in apnea a pieno e poi espirare sempre dalle na-
rici svuotando l’addome e i polmoni, rimanendo per alcuni secondi nel trattenimento a vuoto, abituandosi a usare il diaframma. Da ripetere 5/6 volte anche più volte al giorno. Nell’arco del giorno quando ti è possibile ricavati pochi minuti, portati in un luogo isolato e tranquillo, accertandoti di non essere disturbato da telefoni o visite inaspettate e semplicemente chiudendo gli occhi inizia a respirare coscientemente, lasciandoti respirare dal tuo respiro, senza compiere alcun sforzo. Sii testimone del tuo respiro, come se fossi un osservatore esterno. Presto ti accorgerai quanta grazia, quanta spiritualità ci sia in questo gesto. Il respiro è il primo nutrimento dell’essere umano è essenza vitale ma, anche una forma di ascolto e connessione profonda, una forma di preghiera interiore.
Per info: Associazione culturale SaVita Via Tito Speri N°49 Montichiari (BS) www.associazionesavita.it savitacasadelsole@gmail.com Info. Tel. 328 2863001
22 Articolo curato dal counselor in psicosintesi
Giovanni Perretti
La Psicosintesi e l’arte del vivere Chi sono? Sono soprattutto uno studioso della persona e della mente. Cerco di conoscere la parte più profonda della persona e della sua anima, sondo le energie sottili, quelle che ci permettono di entrare in contatto col “Tutto”.
siamo nati dalla perfezione assoluta, siamo venuti al mondo senza alcun peccato, senza limiti, senza vincoli. Il peccato, come mi diceva un amico monaco, è un’invenzione dell’uomo - invece Dio perdona tutti - sono gli uomini che non perdonano.
Da 40 anni mi dedico all’essere umano con l’obiettivo di sviluppare il suo potenziale, rendere al massimo la sua capacità di espressione e portare a compimento la sua realizzazione personale. In questi lunghi anni di ricerca ho compreso che l’uomo crede di essere limitato nelle sue capacità e nelle sue potenzialità, ma non lo è veramente! Lo hanno portato a credere così affinchè non scoprisse le verità della vita. Io invece penso che siamo nati da Dio o da qualche forma divina creatrice, e quindi
Credo fermamente che vivere in armonia e serenità sia possibile, l’importante è riuscire a liberarsi da tutti quei vincoli, abitudini e sensi di colpa che ci legano al nostro passato, ma che ad un certo punto della nostra vita potrebbe non appartenerci più. Il resto viene da sé. Trovare le verità della nostra vita ci rende uomini liberi, perché ci liberiamo dalle nostre ombre e da pesanti sensi di colpa. Si può ricominciare a vivere di nuovo – con nuova energia e profonda consapevolezza – illuminati da una chiarez-
za interiore, occorre solo un atto di responsabilità. Mi reputo un uomo di pace, apolitico e apartitico. Sono convinto che ognuno di noi abbia la possibilità - con una buona preparazione - di mettersi in contatto con il proprio Saggio interiore o Guida Spirituale che sa sempre cosa è giusto o non giusto per noi. Come diceva Roberto Assagioli, fondatore della Psicosintesi “vivere è un arte e dovrebbe essere la più grande delle arti belle”.
COS’È UN COUNSELOR?
“Che cos’è un incontro veramente umano? Non si può definire con questo termine l’incontro casuale di una persona per strada. Un autentico incontro umano implica
Giovanni Perretti Diploma di Counselor in Psicosintesi Master in P.N.L. Ho seguito la didattica di Psicosintesi presso lo studio del Dott. Bruno Caldironi, collega e amico del Dott. Roberto Assagioli, fondatore della Psicosintesi.
sempre che io sia, anche se per poco, totalmente presente all’altra persona, che io sia pienamente con essa. In un vero incontro, io partecipo all’esistenza personale dell’altro, con reale premura. Partecipare vuol dire letteralmente ‘prendere parte a’. Quindi l’incontro implica che io partecipi alla vita dell’altro, all’esistenza dell’altro, condivida il suo modo di essere nel mondo. (…) Qualcosa nel suo comunicare mi tocca e diventa quasi un appello rivolto a me. Mi spinge a dargli una risposta che va oltre il formale e l’accidentale. E’ come se l’altro si fosse tolto per un momento la maschera sociale e mi invitasse ad entrare nel santuario della sua vita interiore. Io rispondo a questo appello togliendomi la mia maschera. Qualcosa
matura tra noi e una nuova realtà è sentita ed espressa da noi due. Che cos’è questa nuova realtà? Che cos’è questa nuova e vitale relazione? Che cosa questo improvviso crearsi di una comunione? Qualcuno potrà rispondere: Nulla. Difatti sembra una cosa da nulla. Eppure qualcosa è avvenuto; in questo nostro rapporto è emerso un qualcosa di così reale, che non potrò incontrarlo di nuovo un altro giorno o anche il dì seguente, senza sperimentare una conoscenza più che casuale. Lo scopo di questa relazione è aiutare una persona ad aiutarsi.” (Adrian van Kaam – Il counseling)
Carl Ramson Rogers (Oak Park, Illinois, 8 gennaio 1902 – La Jolla, California, 4 febbraio 1987) È stato uno psicologo statunitense, fondatore della terapia non direttiva e noto in tutto il mondo per i suoi studi sul counseling e la psicoterapia all’interno della corrente umanistica della psicologia.
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“Diventare padroni del proprio regno interiore” Roberto Assagioli COS’È LA PSICOSINTESI?
“E’ una branca della Psicologia umanistica creata da Roberto Assagioli. È un metodo di auto-formazione e realizzazione psico-spirituale per tutti coloro che non vogliono accettare di restare schiavi dei loro fantasmi interiori e degli influssi esterni, di subire passivamente il gioco delle forze psicologiche che si volge in loro. “Ecco la forza della psicosintesi l’unione di tutte le nostre parti con il risultato ultimo di una sintesi nuova, di una nuova visione della vita, che comprenda ogni parte della nostra personalità in modo equilibrato, non più frammentata e in disaccordo tra loro come lo schema di un puzzle di diecimila pezzi che
ancora deve essere unito come di solito lo è la nostra personalità”. Il nostro Sé, o io, in psicosintesi ha il compito di unire ogni parte del nostro “puzzle” interiore, soprattutto, quelle in conflitto tra di loro in una nuova sintesi, di dirigerle e darle espressione quando ci servono. Perché comunque tutte ci occorrono. Noi non siamo e non dobbiamo essere dei monoliti anzi ricordiamoci che è fondamentale dare espressione a tutte queste nostre parti, se sono sane. Dobbiamo sempre tener presente che dentro di noi c’è tutto, il bene ed il male, il ricco ed il povero, il signore ed il miserabile, la forza e la debolezza, l’amore e l’odio, tutte parti a noi utili, il problema è come vengono utilizzate.
L’energia e l’aggressività ci danno la vita, ci offrono possibilità immense, ma se mal adoperate, entrambe possono fare danni irreparabili. Tutto sta a come vengono utilizzate, sta a noi decidere. Concludo leggendovi una frase di Roberto Assagioli il fondatore della psicosintesi, “L’unità è dunque possibile. Ma rendiamoci conto che essa non è un punto di partenza, non è un dono gratuito; è una conquista, è l’alto premio di una lunga opera; opera faticosa, ma magnifica, varia, affascinante, feconda per noi e per gli altri, ancor prima di essere ultimata, così intendo la PSICOSINTESI”. In tutti questi anni di ricerca mi sono convinto - come affermava
Roberto Assagioli - che la nostra mente è un laboratorio di risorse naturali, dentro di noi c’è tutto quello che serve per vivere bene e stare in armonia con la vita, basta solo avere gli strumenti necessari per affrontare ogni tipo di situazione che la vita ci offre, l’importante è crederci, tutto il resto viene da sé. In fondo, il peggior nemico che ognuno di noi può avere, è la sfiducia in sé stessi. Roberto Assagioli (Nato Roberto Marco Greco, Venezia, 27 febbraio 1888 – Capolona, 23 agosto 1974) È stato uno psichiatra e teosofo italiano, fondatore della Psicosintesi, può essere considerato una delle menti più eclettiche e libere della psicologia italiana.
Informazioni: Il mio studio si trova a Desenzano del Garda (BS) Per contattarmi: mobile 348 9205938 perrettigiovanni@gmail.com Sito Internet: www.profbenessere.it
26 Servizio curato dalla
Dott.sa Veronica Luppi
Gli Attacchi di panico L’ansia è un fenomeno complesso che coinvolge 4 fattori fondamentali: i nostri pensieri, le nostre emozioni, modificazioni fisiologiche e i comportamenti che mettiamo in atto per gestire l’ansia stessa. L’ansia ci si presenta come una sensazione sgradevole di inquietudine, disagio, apprensione e si accompagna a sintomi quali: tachicardia, difficoltà a respirare o sensazioni di soffocamento, capogiri, formicolii, sudore, bocca secca, tremori, vista appannata ecc. L’ansia è la sorella evoluta della paura, la differenza è che nella paura il pericolo o la minaccia sono più concreti e immediati e le reazioni più intense e mene durature. Nell’ansia spesso la minaccia è vaga, il pericolo futuro o comunque non immediatamente visibile.
Questa minaccia percepita varia a seconda del disturbo d’ansia di cui si soffre; negli attacchi di panico la paura riguarda il fatto di poter morire o impazzire, nella fobia sociale prevalentemente il fatto di rendersi ridicoli di fronte agli altri o comunque di dare una cattiva impressione; nell’ansia generalizzata le paure sono le più varie, possono riguardare qualsiasi ambito di vita, i comportamenti principali che si mettono solitamente in atto per prevenire e gestire l’ansia sono: l’evitamento e i comportamenti protettivi che possono essere ad esempio: mi metto sempre seduto vicino alla porta per poter scappare agevolmente, cerco di non farmi notare, assumo farmaci e droghe o alcol per anestetizzarmi, mi faccio accompagnare da qualcuno, mi aggrappo alla sedia eccetera.
Questi comportamenti e l’evitamento hanno un ruolo molto importante nel mantenere il disturbo d’ansia. Vediamo cosa succede in realtà al nostro corpo durante un attacco d’ansia: il nostro cervello, in particolare il locus coeruleos manda un segnale di pericolo e vengono rilasciate nel corpo principalmente adrenalina e noradrenalina che si diffondono nel sangue provocando quei sintomi che noi percepiamo come ansia; in realtà si tratta di meccanismi che il nostro cervello scatena per preparare l’organismo a reagire al pericolo tramite la lotta o la fuga. Per fare ciò, il respiro deve essere più veloce e superficiale, quindi iperventilazione che noi percepiamo come mancanza d’ossigeno,
tachicardia perché il sangue deve essere pompato più velocemente, la temperatura corporea si alza e quindi sudiamo, tensione o tremore ai muscoli che vengono più abbondantemente irrorati di sangue eccetera; a questo punto del processo però il cervello dovrebbe constatare che non ci sono effettivi pericoli e smettere quindi di produrre adrenalina e gli effetti della adrenalina prodotta inizialmente dovrebbero essere velocemente smaltiti dando luogo a una scomparsa dei sintomi. Ciò che invece succede quando si è instaurato il disturbo di panico o di fobia sociale è che questi stessi sintomi quali tachicardia eccetera vengono interpretati come segnali di pericolo essi stessi poiché non vengono compresi e quindi l’ansio-
so pensa che stia per morire o impazzire o perdere il controllo, perciò l’organismo rimane in uno stato di allarme che prolunga i sintomi, in realtà si tratta semplicemente degli effetti dell’adrenalina; una iniezione di adrenalina è infatti in grado di indurre un attacco di panico. In seguito ai primi attacchi d’ansia si inizia quindi a monitorare costantemente i propri segnali corporei e qualsiasi minima e normale alterazione viene amplificata fino a scatenare un nuovo attacco di panico; succede inoltre che si stabilisce un legame tra i luoghi e le situazioni in cui si sono sperimentati attacchi di panico e il processo d’allarme stesso per cui basta ritrovarsi in una di quelle situazioni perché si scateni un nuovo attacco. Altro elemento fondamentale che
contribuisce all’instaurarsi del disturbo è lo sviluppo della paura anticipatoria per cui l’ansioso inizia a preoccuparsi e rimuginare ed entrare in ansia ancora prima che si debba recare in un luogo o in una situazione che ritiene pericolosa quindi una volta che si trova effettivamente nella situazione il suo stato d’allarme è così elevato che basta un niente per dare il via al processo di panico. Vediamo i luoghi o le situazioni più pericolose per l’ansioso: luoghi affollati, situazioni da cui non può agevolmente fuggire, mezzi di trasporto, situazioni in cui si trova al centro dell’attenzione o al contrario in cui è da solo senza l’appoggio di persone significative o lontano da ospedali. Spesso quindi accade che si inizia ad evitare queste situazioni e il
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Gli Attacchi di panico proprio ambito di vita viene sempre più limitato, in seguito a ciò si sperimentano frustrazione caduta dell’autostima e subentra la depressione oltre all’ansia. Quali sono le fasi della vita in cui più spesso subentrano attacchi d’ansia: principalmente esplodono in fasi di importanti cambiamenti per cui si verificano delle rotture di equilibri consolidati ad esempio entrata all’università, matrimonio, nascita figli, cambio di lavoro o residenza, separazione o morte di qualche figura significativa. Questo perché la persona ritiene di non avere le risorse necessarie ad affrontare la nuova situazione, non sa come adattarsi alle nuove richieste poiché i vecchi meccanismi utilizzati sembrano non funzionare
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più e non se ne riescono a trovare nuovi. La soluzione diventa quindi lo sviluppo del sintomo che consente in qualche modo la deresponsabilizzazione, il ritiro, la posticipazione dei nuovi compiti di sviluppo da affrontare. Veniamo quindi alle cause: di base c’è un senso di vulnerabilità personale di impotenza, di fragilità o incapacità, conflitto tra dipendenza e autonomia, a ciò si abbina una visione del mondo e degli altri come pericolosi. Queste due caratteristiche di solito si sviluppano in famiglie che sono iperprotettive o con membri ansiosi che insegnano sostanzialmente a temere il mondo esterno inoltre c’è da aggiungere un temperamento di base innato che è spesso più
suscettibile all’ansia e alla timidezza, inoltre gli ansiosi hanno una particolare difficoltà nel riconoscere le proprie emozioni e a sapersele spiegare. Quindi qualsiasi tipo di attivazione emotiva viene scambiata per ansia mentre spesso dietro l’ansia si nascondono la rabbia o la tristezza; emozioni che l’ansioso non si concede di sperimentare. Ci sono poi da considerare gli errori di pensiero e le credenze disfunzionali che tipicamente alimentano l’ansia e che principalmente sono: catastrofizzazione, attenzione selettiva, riduzione o perfezionismo, rimuginio, intolleranza dell’incertezza, intolleranza delle emozioni negative, tendenza al controllo, tendenza al pensiero astratto.
Per quanto riguarda le credenze cito alcuni esempi: se non ho la certezza di un esito positivo allora significa che andrà male e l’esito sarà catastrofico e irrimediabile; devo sempre essere approvato e stimato da tutti; se commetto un errore sarò un fallito; non sono in grado di cavarmela da solo nella vita e quindi devo sempre avere qualcuno che mi aiuti mi sostenga eccetera, devo sempre avere il controllo.
Informazioni: Ricevo all’interno dello studio legale Luppi Desenzano del Garda Via Giunio Bruto n.13 Mail: vero.luppi@libero.it cell. 335 8036890
30 Servizio curato dalla
Dott.ssa Giorgia Oriolesi
Master internazionale di secondo livello in Nutrizione e Dietetica Corsodi perfezionamento in Agopuntura
Le parole di un
Medico Chirurgo Specialista in Anestesia e Rianimazione
Ho sempre avuto una grandissima passione per la medicina, in particolare per la sala operatoria. Dopo essermi laureata, nel 2005, ho iniziato il corso di specializzazione in Anestesia e Rianimazione.
stato trattato, considerando che tutti noi mangiamo tutti i giorni e considerando poi che il cibo è il nostro carburante, ho pensato che studiare nutrizione mi avrebbe aiutata sia ad essere un medico migliore, sia a vivere meglio. Infondo Ippocrate diceva “Fa che il cibo sia la tua medicina, e la medicina sia il tuo cibo”.
Sicuramente una gran bella strada, che però ad un certo punto mi è diventata stretta. Infatti il non poter seguire il paziente dopo l’intervento chirurgico o dopo il ricovero in rianimazione mi pesava, non mi sentivo il medico che volevo essere. Per questo, subito dopo la scuola di specializzazione mi sono iscritta ad un master sulla nutrizione. All’università infatti questo aspetto della nostra vita non era minimamente
Ho quindi frequentato un master biennale in nutrizione e dietetica e seguito poi un corso di approfondimento con il professor Pierluigi Rossi. Li ho scoperto la PNEI. La Psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) è lo studio delle relazioni tra i grandi sistemi di regolazione del corpo umano: il nervoso, l’endocrino, l’immunitario, e tra questi e la psiche, cioè l’identità emozionale e cognitiva che ci contraddi-
Mi chiamo Giorgia Oriolesi, ho 35 anni ed ho scelto di diventare medico quando ero ancora all’asilo.
stingue l’uno dall’altro. In pratica i vari sistemi (psichico, neurologico, endocrino ed immunitario) interagiscono fra loro per il raggiungimento dell’ equilibrio interno del nostro organismo. Quindi l’uomo è un tutt’uno, mente e corpo non sono separati, ma anzi si influenzano reciprocamente. Non solo la nostra mente influenza gli organi, ma sono anche gli stessi organi ad influenzare la nostra mente. Ma quali strumenti usa la PNEI? Usa la nutrizione (ovvio che se il carburante è buono la macchina uomo funziona meglio), le tecniche antistress, l’omeopatia, l’omotossicologia, la terapia low dose, l’agopuntura. E quindi, dopo aver seguito i corsi
della Professoressa Maria Corgna, ho deciso di rimboccarmi le maniche ancora di più. Per questo motivo mi sono perfezionatain agopuntura e Medicina Tradizionale Cinese ed auricoloterapia (una tecnica che, attraverso la stimolazione del padiglione auricolare permette di trattare vari disturbi, fra cui il dolore, i disturbi del peso, ansia, stress… L’agopuntura è nata millenni fa, eppure è disarmante quanto sia moderna. Chi si occupa di medicina cinese è in grado di inquadrare il paziente nella sua totalità, non solo il disturbo per il quale si presenta dal medico. La medicina occidentale moderna permette al medico di studiare in maniera molto particolareggiata
il disturbo del paziente, applica lo zoom sul problema del paziente e lo tratta. La medicina cinese invece fa due passi indietro ed osserva il paziente nella sua totalità, cercando non solo di capire ed inquadrare il problema, ma anche il paziente. Vengono trattati l’uomo e i suoi squilibri, non solo la malattia. Per questo motivo due pazienti che si rivolgono al medico per la stessa patologia avranno trattamenti diversi. E’ come un vestito su misura: un sarto non confezionerà mai lo stesso vestito per due persone diverse, anche se hanno scelto la stessa stoffa. E qui sta il bello, la sfida quotidiana di capire chi mi trovo davanti.
Informazioni: Ricevo a Verona e Salionze (frazione di Valeggio sul Mincio) Tel.: 349 5245361 Mail: giorgiaoriolesi@yahoo.it
Il benessere da sfogliare.
ProfBenessere
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