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INTRODUZIONE
Secondo uno studio della Washington and Lee University1 trasmettere e ricevere informazioni sotto forma di storie fa sì che il nostro cervello si accenda, si incuriosisca, ci faccia emozionare e, di conseguenza, ci faccia apprendere al massimo delle nostre potenzialità.
Fin da bambini siamo stati abituati a farci raccontare favole e storie che tenevano il nostro cervello in stato di flow (uno stato di massima concentrazione e focalizzazione sull’attività che si sta svolgendo) grazie alla personificazione e alle emozioni che il racconto ci suscitava. Sono proprio i sentimenti che proviamo, infatti, a sollecitare la nostra mente e a stimolare i ricordi, a generare la memoria. Se provassimo a ricordare eventi vissuti in età infantile ricorderemmo proprio quelli che ci hanno generato emozioni forti.
La storia che racconteremo qui è quella di una partita di calcio, 90 minuti di gioco. Ogni partita di calcio è una storia, una storia che può essere raccontata sia da chi l’ha vissuta in prima persona giocandola che da chi l’ha guardata, o persino da colui a cui è stata soltanto raccontata; si tratta di una storia che ci fa emozionare e che si trasforma in ricordi.
In questo elaborato non troverete un’analisi tattico-statistica di quello che è stato il più chiacchierato mondiale dell’età moderna, bensì sarete catapultati in un data-storytelling dove ogni evento determina quello successivo, proprio come in una storia o in una partita di calcio.
Subito dopo la Danimarca, seconda fra le più alte, c’è una tra le due squadre finaliste di questo Mondiale 2022, ovvero la Francia che, con un abbondante media di 185 centimetri, ha poco da invidiare alla nazionale di Stojković.
Fra i teams dal “baricentro più basso” troviamo il Messico, con un’altezza media di 178,5 centimetri, valore a cui si avvicina la seconda finalista di questo Mondiale invernale, l’Argentina.
Francia e Argentina sono agli antipodi per quanto riguarda questo indice out-play : le troveremo differenziarsi anche per altri parametri prettamente in-play?
Prima di approfondirlo, è utile sottolineare che è stata allineata l’intera rilevazione dei dati su 90 minuti di gioco, così da mettere sullo stesso piano quelle nazionali che, giocando un numero diverso di partite, non avrebbero potuto essere confrontate realisticamente secondo i parametri estrapolati.
Dato che si è appena parlato dell’altezza dei giocatori, è intrigante cominciare il racconto di questo Mondiale a partire dai duelli aerei che, almeno sulla carta, si può dire possano essere condizionati dalla struttura fisica del giocatore.
Che la novella abbia inizio: c’era una volta...