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EDITORIALE LA GUERRA DEI PREZZI RILANCIA I BONUS

N. 44 FEBBRAIO / MARZO 2022 EDITORI@LE

LA GUERRA DEI PREZZI CHE RILANCIA I BONUS

Nassim Nicholas Taleb è un esperto di matematica statistica, ma anche un ex trader di Borsa a New York e analista del rischio. Nel 2007 Taleb, libanese americanizzato, ha scritto un libro: Il Cigno nero, che ha rivoluzionato il modo di vedere per molti. Il libro parte dal racconto dello stupore dei primi coloni in Australia, quando videro per la prima volta, un cigno nero: qualcosa che nessuno immaginava, perché in Europa non esistevano. Il cigno nero, insomma, è diventato il sinonimo di evento imprevedibile, ma anche di grandissimo impatto sulla vita, come l’11 settembre, il crollo di Wall Street. O la guerra in Ucraina. Che cosa c’entra l’azzardo russo con il condominio? Be’, chi ha ricevuto una bolletta dell’energia, elettricità o fornitura di gas, sa che cosa lega la pazza guerra nel cuore dell’Europa alla vita delle famiglie e ai problemi di chi gestisce gli edifici residenziali. I conti non tornano più. I preventivi sono da buttare. E l’incubo di rimanere senza luce o gas è mitigato solo dall’uscita dalla stagione invernale, che significa impianti di riscaldamento spenti. Ma se l’Italia può riuscire a cavarsela in qualche modo, anche se a un prezzo salato, questo non significa che l’emergenza sia terminata. Anzi il cigno nero russo ricorda a tutti che l’imprevisto è sempre lì, pronto a saltare fuori se si capita nella casella sbagliata, come al gioco del Monopoli. Che cosa insegna, dunque, la cronaca geopolitica sotto il profilo della gestione condominiale? È facile intuirlo: la strada per la diminuzione dei consumi energetici non solo è necessaria per ridurre o bloccare l’emergenza climatica (ricordate che c’è anche questo problema?), ma è una soluzione inevitabile per minimizzare il rischio di rimanere al freddo e/o con una bolletta energetica insostenibile. La strada, peraltro, è anche contrassegnata da una speciale congiunzione astrale, la costellazione dei bonus. La stella principale, che brilla al 110%, ha ancora diversi mesi davanti per illuminare il cammino. D’accordo, i decreti che restringono la cessione del credito a tre step rischiano di essere un inciampo (ma non per i condomini, bensì per le imprese). D’altra parte, le supertruffe legate agli incentivi fiscali (4 miliardi individuati, ma chissà quanti sono sfuggiti ai controlli) sono anche soldi in meno a disposizione della comunità, sono soldi rubati a chi paga le tasse. Porte chiuse quando i buoi sono scappati? Certo. Ma lasciare la porta aperta non sembra una soluzione intelligente. E, comunque la si voglia girare, quando ci sono tanti ladri in giro la prima cosa da fare è aggiungere lucchetti, nel tentativo di scoraggiare i furti. Mettiamola così: se i bonus fossero stati congegnati meglio, con maggiori controlli, le truffe sarebbero state di dimensioni più contenute e non ci sarebbe stato bisogno di aggiungere altri paletti per frenare le distorsioni. D’altra parte, fino a qualche mese fa erano in molti a strillare che i controlli erano troppi, che andavano diminuiti. Proteste che, alla luce di quanto è successo, sembrano quasi fossero destinate a facilitare anche il dolo. Come recita il proverbio: a pensare male si fa peccato ma, qualche volta, ci si azzecca.

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